The Future Of

Mobility

“The Future of Mobility” esplora i cambiamenti nel modo in cui le persone e le merci si spostano, guidati da una serie di tendenze convergenti: la rapida crescita di nuovi modelli di business come sharing e del ridesharing, la crescente redditività di motori elettrici e nuovi materiali, il grande sviluppo tecnologico in ambito connettività e guida autonoma.

2020 techvocacy.com TechVocacy è la piattaforma che aiuta aziende ed individui a rimanere al passo con l’innovazione.

Ogni giorno analizziamo centinaia di fonti per estrarre news, insights, innovazioni e iniziative da 3 macro punti di vista: Technology (Quali sono le maggiori tecnologie in crescita? Quali sono le iniziative che grandi aziende o startup stanno intraprendendo per applicarle con successo? Quali saranno gli impatti?), People (Quali sono i bisogni crescenti dei consumatori? Cosa si aspettano dal mercato? Quali sono i brand che stanno spingendo in avanti le loro aspettative rispetto ai loro bisogni?) e Business Models (quali sono i nuovi modelli di business che cambieranno le varie Industries? Quali startup stanno facendo qualcosa che potrebbe cambiare il mercato?).

E lo facciamo con 3 macro categorie di contenuti: Innovations (news, articoli, blog post), Video (coinvolgendo i maggiori esperti italiani tra founders, manager e consulenti di grandi firm) e, appunto, Report.

In questi report puntiamo ad un approccio qualitativo e non quantitativo: analizziamo i dati per About estrarre trend, aspettative, trasformazioni del settore, puntando a dare degli insights chiari, concisi e pratici.

Ogni anno vagliamo le intuizioni di una serie di stakeholder ed esperti leader nei vari settori, dalle grandi firm di consulenza a enti globali che raccolgono dati sui cambiamenti in atto. In questi report troverai le nostre opinioni, i dati secondo noi più rilevanti e ciò che secondo noi TechVocacy vale la pena sapere per prepararsi al meglio al prossimo futuro. L’obiettivo non è quello di coprire tutte le aree con estremo dettaglio, ma di trasmettere la voglia di cambiare ed innovare per prepararsi al meglio al futuro.

Ogni report è strutturato per sezioni: un’Introduzione, per dare contesto ai contenuti, lo Scenario Attuale e quello che ci aspettiamo nel prossimo futuro, i Trend di Business, i Trend Tecnologici e i Trend sui Consumatori. Infine il Parere dell’Esperto e la Conclusione, per tirare le fila e aiutare innovatori e decision makers a ragionare su quanto letto e trovare il modo per applicarlo con successo nella propria organizzazione.

Il nostro team di analyst lavora anche a report personalizzati per aziende che vogliano approfondire argomenti o settori più specifici. Contattaci a [email protected] per saperne di più.

Accedi ora su www.techvocacy.com “The Future of Mobility” esplora i cambiamenti nel modo in cui le persone e le merci si spostano, guidati da una serie di tendenze convergenti: la rapida crescita di nuovi modelli di business come car sharing e del ridesharing, la crescente redditività di motori elettrici e nuovi materiali, il grande sviluppo tecnologico in ambito connettività e guida autonoma. The Future of

Il risultato è l’emergere di un nuovo ecosistema di mobilità che offre viaggi più veloci, meno costosi, più puliti, più sicuri, più efficienti e, in ultima analisi, personalizzati.

Un panorama in costante evoluzione che richiede nuovi requisiti per il successo: comprenderli e prepararsi ad essi sarà fondamentale per le aziende e i leader aziendali che Mobility desiderano rimanere informati e pianificano decisioni illuminate.

In questo report abbiamo affrontato domande importanti, cercando di dare delle risposte pragmatiche: quali saranno i modelli di business del futuro? Dove si combatteranno le battaglie per il dominio dell’industry? Come cambieranno le esigenze e le aspettative dei consumatori? Quali tecnologie dirompenti stanno trasformando il panorama della mobilità? In che modo le normative influenzeranno il mercato?

Al di là delle dimensioni crescenti del settore e delle opportunità di mercato che lo circondano, è importante valutare gli impatti da tre macro punti di vista: lo sviluppo Introduction tecnologico, il cambiamento dei desideri dei consumatori (dalla proprietà del veicolo ad esigenze legate alla sostenibilità), fino ai nuovi modelli di business che, inevitabilmente, porteranno l’industria intera a cambiare.

I carmakers e in generale gli stakeholders di questo settore vivono in un momento interessante e stimolante: la mobilità tradizionale è in continua evoluzione e sta emergendo un nuovo ecosistema che pone le basi per un’immensa innovazione. Di contro, chiudere gli occhi e diventare ciechi a questo momento di grande trasformazioni, porterà grandi aziende a perdere quote di mercato e, purtroppo, a sparire. The Future of Mobility Scenario Attuale pg 4/41

Urban and Rural population 2010-2050 (m people; %) Scenario Attuale

Source: UN population division

Questo scenario causa diversi problemi e crescenti sfide per le città, di 3 diversi ordini:

»» Problemi per il pianeta, in termini di livelli di inquinamento dell’aria, emissioni di Per comprendere a fondo i cambiamenti in atto nella Mobilità è CO2 e l’impatto ecologico in generale dell’uomo; necessario un passo indietro e capire quali sono le forze che »» Problemi per le persone, con traffico insostenibile, rumori assordanti, stress cres- stanno spingendo alla trasformazione. cente, problemi di sicurezza stradale e una qualità della vita che inevitabilmente si abbassa;

»» Problemi per il bilancio cittadino, portando a infrastrutture che diventano obsolete, Il primo dato interessante è che la popolazione mondiale si stia sempre più spostando parcheggi non sufficienti, trasporto pubblico non all’altezza della nuova domanda. nelle città. 10 anni fa, nel 2010, il rapporto tra persone che vivevano in aree urbane e in aree rurali nel mondo era 52%-48%. Questo rapporto sta profondamente cambiando e, secondo una previsione della società di consulenza Arthur D. Little, diventerà 60-40 Per poter far fronte a queste sfide l’intero ecosistema cittadino dovrà prevedere grandi entro il 2030 e 67-33 entro il 2050. Questo porta inevitabilmente ad una crescita del investimenti per far scalare il sistema attuale a numeri sempre maggiori. numero di chilometri percorsi nei centri urbani, che secondo la stessa società, potrebbe quasi triplicare nei prossimi 30 anni. E la maggior parte delle città non sembra ancora pronta: mentre capitali come Amster- dam, Parigi, Londra, Hong Kong e Boston presentano buoni indici di performance, tan- The Future of Mobility Scenario Attuale pg 5/41

tissime città dell’Asia, dell’America Latina, dell’Africa e del Medio Oriente mostrano gravi lacune. Milano, per citare un esempio italiano, è nella media, insieme a gran parte di città La grande domanda di una nuova mobilità è stata accolta negli anni scorsi da un gran americane e canadesi. numero di startup, che ha anticipato la pesante macchina burocratica offrendo nuove tipologie di servizi ed esperienze.

Questi nuovi servizi si dividono in queste principali categorie:

»» Ridehailing: si tratta di un servizio di trasporto che connette passeggeri e guidatori tramite un app. Rientrano servizi tradizionali come i taxi o servizi di guida con con- ducente. L’idea alla base del “Ride hailing” è che il passeggero può richiedere uno spostamento a un guidatore che lo conduce direttamente a destinazione, chiedendo virtualmente un passaggio attraverso un’app. I pagamenti avvengono senza contanti e sull’applicazione. e Lyft, ad esempio, fanno parte di questa categoria.

»» Ridesharing: un servizio che permette attività di condivisione di passaggi in auto. Il concetto fondamentale è che da un lato c’è un automobilista che guida la propria auto e dall’altro ci sono gli utenti che hanno bisogno di un passaggio. L’esempio classico per questo tipo di servizio è BlaBlaCar.

»» : si tratta del noleggio auto a breve termine, spesso a ore. I sistemi elettronici consentono l’accesso incustodito ai veicoli. Benzina e assicurazione sono inclusi in questo tipo di servizio, e lo differenziano per questo dal noleggio tradizionale.

»» Bikesharing: un sistema che fornisce accesso gratuito o a prezzi accessibili alle biciclette per viaggi a breve distanza, soprattutto nelle aree urbane.

»» Mobility-as-a-Service: si tratta di un modello di “distribuzione della mobilità” in cui le diverse opzioni di trasporto vengono raggruppate in un’unica interfaccia e rac- colgono le diverse offerte dei fornitori di servizi. In generale, le opzioni di trasporto (trasporto pubbligo, car sharing, ridehailing, ecc.) vengono collegate e presentate all’utente attraverso un’applicazione per smartphone che viene pagata attraverso un unico conto.

»» Shared Autonomous Veichles: sono servizi che mettono a disposizione veicoli a guida autonoma (quindi senza autista e conducente) per portare i passeggeri a destinazione. Si tratta del modello più recente e ancora in via sperimentale in di- versi Paesi nel mondo.

Nel frattempo, le esigenze di mobilità si stanno evolvendo in tutto il mondo. Le abitu- dini di viaggio delle persone stanno cambiando, così come il mix di modalità di traspor- to e servizi offerti: convenienza, velocità e sostenibilità sono solo alcune delle parole chiave che stanno portando aziende e startup ad offrire nuovi servizi per soddisfare i consumatori. Nuovi servizi di mobilità stanno abituando le persone a prenotare gli spostamenti da un’app, a ricevere risposta in poco tempo e a richiedere una qualità crescente del servizio. The Future of Mobility Scenario Attuale pg 6/41

In questo grafico è possibile vedere i player principali per ogni categoria e il mercato In questo contesto di grande crescita e trasformazione, gli investimenti in startup non si indicativo che coprono: sono fatti aspettare.

Secondo le analisi di McKinsey sono oltre 220 i miliardi di dollari investiti dal 2010 in più di 1.000 aziende, con la maggior parte degli investimenti che superano singolarmente il miliardo di dollari (e quindi guidati da grandi investitori).

SERVIZIO MERCATO PLAYERS

Ridehailing Nel 2017 valeva 36 miliardi di Uber dollari e si stima possa Lyft raggiungere i 126 miliardi entro il Didi 2025 (Allied Market Research). Ola Presente in oltre 75 Paesi nel Grab mondo, con gli USA tra i mercati principali. Mercato in forte espansione ma che sta trovando blocchi legati alla regolamentazione.

Ridesharing Nel 2018 valeva 61 miliardi di BlaBlaCar dollari nel mondo e si stima possa vRide raggiungere i 218 miliardi entro il Commut 2025 (Markets and Markets). L’Europa è il mercato principale nel mondo, con il Sud America in grande sviluppo.

Carsharing Nel 2018 valeva 33 miliardi di Zipcar dollari nel mondo e si stima possa Car2go raggiungere i 103 miliardi entro il Enterprise 2025 (Valuates Report). Mercato CarShare in costante crescita negli USA, crescita più rapida in Europa e Asia.

Bikesharing Nel 2018 valeva 4 miliardi di Bixi dollari nel mondo e si stima possa Lime raggiungere i 10 miliardi entro il Ofo

2025 (Global Market Insight). Motivate Source: McKinsey & Co Zagster

Mobility As A Nel 2018 valeva 171 miliardi di MaaS Global Service dollari nel mondo e si stima possa UbiGo raggiungere i 347 miliardi entro il Transloc 2024 (P&S Intelligence). Xerox moovel

Shared Settore in sviluppo, con la Waymo Autonomous tecnologia ancora da mettere Tesla Vehicles appunto. Difficile in questo Uber momento stimare il valore del Didi mercato. Ford GM The Future of Mobility Scenario Attuale pg 7/41

Il grafico rivela che gli investimenti sono cresciuti in modo importante tra il periodo Oltre agli investimenti c’è fermento anche nel campo dei brevetti: abbiamo scoperto che 2010-13 e il periodo 2014-19. le tecnologie legate alle batterie e alla ricarica rappresentano circa la metà dei brevetti registrati, ma solo il 20% degli investimenti aziendali. Questo probabilmente significa che Gli investimenti si sono concentrati da un lato verso le nuove tecnologie, dall’altro verso molte grandi aziende sviluppano internamente questo tipo di expertise e competenza i nuovi modelli di business: oltre metà degli investimenti è su guida autonoma e veicoli attraverso i propri reparti di ricerca, mentre preferiscono investire nei nuovi modelli di elettrici, un quarto degli investimenti totali è nell’E-Hailing, il settore che di fatto ingloba business, più difficili da replicare. Inoltre, gli operatori automobilistici tradizionali rap- tutti i modelli visti in precedenza (la definizione precisa è “the process of ordering a car, presentano meno del 10% di tutti gli investimenti, ma rilasciano circa l’85% dei brevetti taxi, , or any other form of transportation pick up via virtual devices: computer rilevanti - un’indicazione del fatto che investono più in ricerca e sviluppo interno che in or mobile device”). USA e Cina padroni incontrastati degli investimenti nel settore, con acquisizioni. La maggior parte degli investimenti è infatti attuata da operatori esterni al Israele appena dietro. settore, grandi fondi di investimento o giganti tech che vogliono entrare nel settore (vedi Amazon, Google e Apple, ad esempio, o il gigante degli investimenti SoftBank).

Dando uno sguardo alle maggiori priorità degli automakers, troviamo delle conferme. IBM infatti, nella sua Automotive 2030 Executive Survey, ha sottolineato come le priorità dei player del settore sia proprio quella del cambio del modello di business.

Source: Automotive 2030 Executive Survey by IBM

A chiudere la sezione legata allo scenario attuale c’è il tema regolamentazioni: come accennato poco fa, i grandi cambiamenti in atto stanno evidenziando la lentezza della burocrazia, che non sempre accoglie il cambiamento con il sorriso sulle labbra e anzi, subisce le pressioni dei “vecchi players”, come ad esempio i taxisti.

C’è poi l’importante tema della sicurezza: sia dal punto di vista tecnologico, e quindi legato alla responsabilità di eventuali incidenti o morti causati dalla guida autonoma, sia dal punto di vista della privacy e della condivisione di dati sensibili.

L’onere di prevenire risolti negativi ricade sulle autorità di regolamentazione e i responsa- bili politici hanno un ruolo unico e critico da svolgere. Mentre alcune aziende possono Source: McKinsey & Co avere intenzioni lodevoli e cercare di ottenere benefici per la società, sono i governi che in ultima analisi ha la capacità - e la responsabilità - di salvaguardare e promuovere il bene pubblico. The Future of Mobility Scenario Attuale pg 8/41

Alcune Paesi hanno già iniziato ad affrontare le sfide poste dal futuro della mobilità. In linea generale, i loro sforzi si sono concentrati su due questioni: la regolamentazione dei servizi di ride-hailing in rapida crescita e la creazione di linee guida per il collaudo e il pilotaggio dei veicoli a guida autonoma.

Per quanto riguarda il primo punto, molte società di trasporto sono state colte alla sprov- vista dalla rapida comparsa del ride-hailing su richiesta, che ha fatto lievitare i mercati dei taxi e delle auto a noleggio delle città, relativamente statici, apparentemente da un giorno all’altro.

A New York, il numero di viaggi fatti attraverso questi nuovi modelli di mobilità è ora significativamente superiore a quello dei viaggi in taxi. A Londra, il ridesharing ha allon- tanato i passeggeri dagli autobus, portando a una riduzione delle entrate derivanti dalle tariffe e sollevando interrogativi sui livelli di sovvenzione per alcune tratte.

Questo, aggiunto alle crescenti preoccupazioni sul trattamento dei lavoratori, sull’impatto sui taxisti e al potenziale aumento della congestione, ha portato le autorità di regolam- entazione nazionali e locali ad adottare misure drastiche. Dalla richiesta di nuovi requisiti per le licenze (Londra), al controllo delle tariffe (Chicago), ai tetti massimi per il numero di veicoli (New York) e persino ai divieti totali di alcuni tipi di servizio (Germania e Italia ad esempio).

Dall’altro lato il tema guida autonoma: fino ad oggi, gli sviluppatori di tecnologia self-driving hanno goduto di un ambiente normativo globale largamente permissivo. Con alcune eccezioni, la maggior parte delle principali economie ha posto relativamente poche restrizioni allo sviluppo o al collaudo di questa tecnologia. I governi più attivi han- no creato nuove normative o modificato quelle esistenti per accogliere i test sulle strade pubbliche, chiarendo i ruoli e le responsabilità degli sviluppatori. Singapore, ad esempio, nel febbraio 2018 ha modificato il Road Traffic Act, conferendo al Ministero dei Trasporti un’autorità significativa per regolamentare dove e quando possono essere condotti i test dei veicoli a guida autonoma, nonché gli standard dei veicoli e i requisiti di reporting dei dati. Nel Regno Unito, l’Automated and Electric Vehicle Act ha fornito importanti chiari- menti sui requisiti assicurativi e sulla responsabilità per i veicoli che operano in modalità autonoma, uno dei primi atti legislativi ad affrontare direttamente la questione.

Le autorità di regolamentazione non hanno un compito facile: devono bilanciare i desideri dei consumatori, il benessere dei lavoratori e gli interessi e le innovazioni del settore pri- vato. E mentre si trovano a ragionare su questi aspetti e ad affrontare la regolamentazi- one del ride-hailing, nuove opzioni nascono e crescono drasticamente, come gli e-scoot- er e il dockless bikesharing, spostando continuamente il panorama della mobilità. Questo porta ad una continua rincorsa delle autorità, che provano a far fronte ad un progresso tecnologico che appare ormai inarrestabile con un approccio a cluster. Trend di Business

L’aviazione Ci Racconta Il Giganti Tech Vogliono Nuovi Modelli Di #1 #2 #3 Mobility As A #4 Futuro Delle Auto? Mangiarsi La Mobilità Platform Business

Il primo punto di vista su cui ci soffermiamo è quello legato al business: quali opportunità offre il mercato? Quali sono i micro settori o i modelli di business che stanno trasformando l’industry e che la impatteranno maggiormente nei prossimi anni? Su cosa devono focalizzarsi i player storici e le nuove startup per raggiungere il successo?

In questa sezione proviamo a dare delle risposte partendo dai dati e analizzando i principali trend di business che intravediamo. The Future of Mobility Trend di Business — L’aviazione Ci Racconta Il Futuro Delle Auto? pg 10/41

È quindi ipotizzabile che, in un contesto in cui la mobilità si trasforma incentivando le persone a rinunciare alle loro auto e a ripensare il trasporto come un servizio piuttosto che come un pezzo di “hardware”, potremmo aver bisogno solo di un paio di produttori per realizzare flotte di taxi urbani o veicoli autonomi.per realizzare flotte di taxi urbani o veicoli autonomi. #1 L’aviazione Ci Racconta Il Futuro Delle Auto?

Nell’industria dell’aviazione solo due grandi produttori producono il 99% degli aerei del mondo per le compagnie aeree. Il consumatore non lo sa, e vede il mercato del trasporto aereo come uno spazio libero in cui scegliere la compagnia che preferisce. Perché questo dovrebbe essere importante per il futuro dell’automotive? Perché il presente di Boeing e Questo porta a due potenziali scenari, in base a come vediamo il futuro del mercato: da un lato il concetto di proprietà del veicolo che tende a sparire, sostituito da flotte di auto Airbus potrebbe essere il futuro dell’industria automobilistica. a guida autonoma tutte uguali che ci portano in giro per la città, dall’altro un concetto di automobile che evolve per diventare qualcosa in più, che offra esperienze che oggi non immaginiamo per un veicolo mantenendo la proprietà individuale. Vediamo velocemente i due scenari: Ci sono dei segnali che possono suggerire che l’automotive stia seguendo il percorso dell’aviazione, verso un futuro con meno marche e modelli di auto. Già oggi, molti grandi produttori di veicoli utilizzano gli stessi telai e gli stessi motori per presentare sul mer- Scenario N.1: La Standardizzazione cato modelli diversi di auto, con diversi prezzi e posizionamenti. Basti pensare al gruppo Volkswagen, con i brand Seat e Skoda, o con la stessa FCA. Alcuni automakers, visti i numeri in calo legati alla vendita di veicoli personali, si stan- no dedicando a camion e veicoli commerciali in generale. Ford e GM hanno questo tipo Parallelamente a questo, secondo IBM, il 48% dei consumatori afferma che il marchio dei di visione per le loro linee future. Tutto questo ha molto senso se si considera il punto veicoli non sarà importante per loro in un mondo autonomo, dove la “mobility-as-a-ser- di vista del fatturato e dei ricavi. Tuttavia, la progettazione e la produzione di un minor vice” sarà il modello dominante, ma a fare la differenza saranno i costi e la convenienza. numero di tipologie di auto muove l’industria automobilistica verso un futuro in cui sa- ranno necessarie meno case automobilistiche per soddisfare le nostre esigenze di veicoli The Future of Mobility Trend di Business — L’aviazione Ci Racconta Il Futuro Delle Auto? pg 11/41

a quattro ruote. Se le case automobilistiche accetteranno che venderanno meno auto È molto probabile che una dinamica simile si verifichi man mano che la mobilità diven- a singoli guidatori e passeggeri - cosa che sembra certa - allora le prossime battaglie terà un servizio. Come è successo con l’adozione in massa sia di internet che degli si combatteranno direttamente nelle singole città. Quando la guida autonoma maturerà smartphone, i cambiamenti della vita sembreranno quasi impercettibili all’inizio, poi tecnologicamente e supererà lo scoglio delle regolamentazioni, è probabile che le singole travolgenti e inevitabili. città o i singoli Paesi possano decidere a quale compagnia affidare gli appalti per servizi pubblici o privati. Le città sono simili ai consumatori in quanto le auto possono esprimere Certo, potrebbero volerci ancora decine di anni per smuovere un settore così ancorato i valori, i desideri e i requisiti funzionali di entrambe. Già oggi le flotte di taxi o di auto al passato. Ma è importante iniziare a porci queste domande già dai primi momenti, per della polizia variano da Paese in Paese, facendo emergere questo tipo di trend anche per guardare con maggior cognizione di causa un futuro che accelera sempre più veloce- il futuro. mente.

Dal punto di vista del business e del design, questo potenziale è entusiasmante, perché non abbiamo ancora esplorato come appare un veicolo progettato specificamente per un certo tipo di città e per i suoi cittadini. I veicoli di cui abbiamo bisogno in una città come Tokyo sono probabilmente molto diversi da quelli su misura per un luogo come Salerno. Ogni automakers allora dovrà adattarsi e i più veloci (o intelligenti) sopravvivranno.

Scenario N.2: L’auto Come Esperienza

C’è un’altra strada da percorrere per le case automobilistiche che non credono in quel tipo di futuro. Il presupposto di questo secondo scenario è una coesistenza di veicoli pubblici (e quindi flotte cittadine a guida autonoma) e di auto di proprietà, che saranno comunque a guida autonoma ma “personalizzabili” dai singoli proprietari.

Il nostro modello mentale dei veicoli del futuro è probabilmente miope, basato sul con- cetto attuale di automobile. Dato che, come abbiamo visto, sempre più persone vivranno in città sempre più grandi, avremo bisogno di veicoli che non si limitino a spostare le persone da A a B. Potremmo aver bisogno di veicoli che si trasformano, che sappiano in- trattenere e che possano fungere da riparo e riposo per persone in difficoltà economica. Una volta che sleghiamo il concetto di “trasporto” dal veicolo, grazie alla guida autono- ma, un modo infinito di possibilità si attiva per la nostra automobile. Le auto possono diventare luoghi di incontro, possono diventare abilitatori di progetti imprenditoriali, come chioschi automatici o corrieri per la delivery di cibo, possono diventare persino dei mini-appartamenti. E in questo caso lo scenario è l’opposto a quello visto in precedenza: si passa dalla completa standardizzazione alla personalizzazione estrema.

E mano a mano vedremo la mobilità trasformarsi da prodotto (l’auto, lo , la bici di proprietà), a servizio. E l’abbiamo visto decine di volte nel recente passato: enciclopedie, giornali, pellicole per macchine fotografiche: sono decine i prodotti di ieri che oggi sono servizi, app, siti web. E spesso, quando si trasformano in servizi, diventano gratuiti o de- cisamente meno costosi. L’enciclopedia? Ora è gratis su Wikipedia. I giornali? Con Google posso informarmi ogni giorno a costo zero, o pagare piccole fee mensili per leggere quo- tidiani e riviste selezionate online. Le pellicole? Oggi con lo smartphone posso scattare ogni foto gratuitamente e archiviarne centinaia di migliaia a prezzi ridotti. E così è stato per i navigatori, gli mp3, e decine di altri casi investiti dalla digitalizzazione. The Future of Mobility Trend di Business — I Giganti Tech Vogliono Mangiarsi La Mobilità pg 12/41

operativi dei veicoli e gli investimenti nella mobilità alternativa.

»» Waymo: Quello che era iniziato come un progetto segreto di Google X Lab nel 2009 #2 si è rapidamente evoluto in quella che molti considerano la principale impresa tec- nologica di auto a guida autonoma negli Stati Uniti. Waymo è stato recentemente valutata 105 miliardi di dollari e si prevede che entro il 2030 deterrà una quota del I Giganti Tech Vogliono 18% del mercato dei veicoli autonomi (secondo Morgan Stanley). »» Android: “Embeddare” servizi digitali all’interno delle auto è diventata una parte fondamentale della strategia della big tech, con Alphabet che punta molto sulla popolarità del suo sistema operativo Android. Secondo StatCounter, a settembre Mangiarsi La Mobilità 2019, Android deteneva una quota di mercato globale di sistemi operativi mobili pari al 76%. Alphabet ha utilizzato diverse strategie per portare Android nelle auto, a partire dall’applicazione mobile Android Auto che permette agli utenti di lanciare una versione ridotta del sistema operativo sul display di infotainment della loro auto tramite connessione USB.

»» Investimenti: Alphabet non si è solo fermata a soluzioni proprie, ma ha deciso di investire in prima linea su una serie di startup che stanno cambiando il futuro della Il secondo trend che analizziamo fa riferimento alla crescente mobilità, come ad esempio Uber, Lyft e Go-Jek. partecipazione di colossi tecnologici nella corsa alla New Mobility. Apple

Queste grandi aziende tecnologiche - in particolare Alphabet, Apple e Amazon - han- Se Alphabet è probabilmente la più formidabile grande azienda tecnologica nel settore no gli occhi puntati sullo mondo dei trasporti. In tutto il mondo, le aziende di trasporto dei trasporti, allora Apple è una delle più riservate. Nonostante questo, sappiamo che tradizionali devono far fronte a forze che stanno trasformando il loro mercato, renden- Apple stia lavorando sulla tecnologia di auto a guida autonoma e stia usando il suo siste- dole più vulnerabili agli sfidanti e più disposte a lavorare con attori non tradizionali. ma operativo per entrare nel settore. Vediamo nello specifico le loro iniziative:

Le grandi aziende tecnologiche, dalla loro, sono abituate ad innovare rapidamente, crean- »» Project Titan: Nel 2014, Apple ha iniziato a lavorare su un progetto segreto, chiam- do le migliori esperienze per gli utenti e guadagnando la fedeltà dei consumatori di tutto ato Project Titan, con l’obiettivo di sviluppare un veicolo elettrico completamente il mondo. Ora appaiono pronte ad entrare nell’industria dei trasporti, spingendola verso autonomo. Mentre il progetto ha subito alcuni cambiamenti negli ultimi cinque una nuova era. Questo include il lancio di servizi di mobilità propri, il sostegno ad alcune anni, Apple continua a stanziare risorse per il progetto, tra cui l’acquisizione di delle startup di trasporto di maggior successo al mondo, il supporto a fonti di energia una startup (Drive.ai) e l’assunzione di alcuni importanti dipendenti di Tesla (come alternative per i veicoli e l’introduzione dei loro popolari prodotti tecnologici nei veicoli. Steve MacManus, ex VP of Engineering di Tesla). A gennaio 2020, secondo CNBC, Apple avrebbe licenziato 200 dipendenti che lavoravano al progetto. Questo lascia Vediamo insieme come si stanno comportando: dei dubbi sul futuro interesse di Apple nel settore.

»» iOS: Anche Apple è ben presente come sistema operativo per i sistemi di infotain- Alphabet ment. Nel 2014 ha lanciato CarPlay, una soluzione software per portare il suo siste- ma operativo, iOS, nei veicoli. Oggi il software è disponibile in oltre 500 modelli di Il colosso di Mountain View ha rapidamente intensificato i suoi sforzi nel settore, veicoli diversi e in una serie di sistemi di navigazione, come quelli offerti da Sony, diventando probabilmente la principale azienda tecnologica attiva nella mobilità. Ha Pioneer e Kenwood. concentrato i suoi sforzi in tre aree principali: la tecnologia di guida autonoma, i sistemi The Future of Mobility Trend di Business — I Giganti Tech Vogliono Mangiarsi La Mobilità pg 13/41

Amazon lavoro dei nostri dipendenti e dei nostri partner più sicuro e più produttivo, sia che si trovi in un centro di realizzazione che su strada, e siamo entusiasti delle possibil- La strategia iniziale del colosso dell’e-commerce sembra essere focalizzata sull’acqui- ità che abbiamo di fronte”. sizione del controllo dell’esperienza in auto attraverso il suo assistente vocale Alexa. Vediamo come:

»» Investimenti per l’ecosistema: Amazon ha investito in aziende che potessero What’s Next? aiutare la diffusione di Alexa in auto. Attraverso il Fondo Alexa, che è un fondo di capitale di rischio da 200 milioni di dollari destinato ad investimenti in start-up che Nel prossimo futuro è ipotizzabile pensare che guida autonoma ed esperienza digitale in stanno sviluppando l’ecosistema dell’assistente vocale, Amazon ha partecipato nel auto diventino standard per le case automobilistiche, rimuovendo quel vantaggio differ- 2017 ad un round di finanziamento di Serie B da 40 milioni di dollari nella startup enziante che oggi alcuni player hanno. Le aziende automobilistiche tradizionali devono Mojio. La startup ha creato un piccolo dispositivo che viene collegato a un veico- perciò iniziare a determinare i percorsi migliori, sulla base delle loro attuali risorse e ca- lo, attraverso una porta diagnostica di bordo, che cattura i dati diagnostici. Mojio pacità, per portare rapidamente sul mercato soluzioni efficaci e massimizzare i potenziali ha una skill Alexa che permette agli utenti di ottenere informazioni sulla loro auto, ritorni. Le scelte sono di tre macro tipi: lavorare con una startup tecnologica, collaborare come la distanza di viaggio e i livelli di carburante, tramite comandi vocali. con grandi aziende tecnologiche o costruire una soluzione interna.

»» Echo Audio: Amazon è l’unico produttore di assistenti vocali che ha realizzato il Le case automobilistiche che hanno accesso a capitali consistenti e sono disposte ad proprio dispositivo per auto - noto come Echo Auto. L’azienda ha rivelato a gennaio assumersi costi elevati senza la garanzia di un ritorno economico possono sviluppare le 2019 che oltre 1 milione di persone hanno preordinato il dispositivo, che aiuta gli proprie soluzioni tecnologiche attraverso grandi investimenti in start-up. Ford, ad esem- utenti a rendere smart la propria auto: dalle indicazioni di navigazione, alla gestione pio, ha adottato questo approccio: nel 2017 ha investito oltre 1 miliardo di dollari nella del calendario, dalle info sul meteo fino alle chiamate. startup Argo.AI.

»» Collaborazioni: L’azienda ha stretto una partnership con HERE Technologies per Il secondo approccio è quello di collaborare con le grandi aziende tecnologiche per avere integrare le funzionalità di Alexa direttamente nella loro piattaforma di navigazi- accesso alla tecnologia avanzata senza dover necessariamente spendere tempo e risorse one (che è alla base dei sistemi di navigazione in auto delle principali marche significative. Waymo è il partner ideale in questo caso: Il business dell’azienda non è in automobilistiche, tra cui BMW e Audi). Allo stesso modo, l’azienda ha collaborato diretta concorrenza con le case automobilistiche, in quanto Waymo non ha mostrato con Telenav per installare Alexa nei sistemi di navigazione dell’azienda e avviato interesse a sviluppare le proprie automobili. Al contrario, l’azienda equipaggia le auto di conversazioni direttamente con le case automobilistiche per incorporare Alexa nei una casa automobilistica con la sua tecnologia software. Ha già avviato una serie di part- sistemi di infotainment dei veicoli. nership di questo tipo, tra cui FCA, Jaguar, Renault e Nissan. Dall’altro lato è possibile collaborare con i colossi tech anche per quanto riguarda i sistemi operativi in auto: una »» Investimenti in guida autonoma e veicoli elettrici: Al di là dell’esperienza in auto, delle aziende più proattive ad adottare questa strategia è General Motors, che all’inizio Amazon sembra essere interessata anche sulla tecnologia delle auto a guida au- del 2019 ha stretto un accordo con Google per inserire Google Maps, Google Assistant e tonoma. Tuttavia, nonostante il fatto che questa tecnologia possa offrire ad Ama- Google Play direttamente nei cruscotti dei suoi veicoli a partire dal 2021. La casa auto- zon l’accesso a nuovi mercati, è più probabile che il gigante dell’e-commerce speri mobilistica ritiene che i clienti “si aspettano sempre più spesso una perfetta integrazione di integrarla nella sua catena di fornitura per ridurre i costi legati alla logistica. Nel- tra la tecnologia nelle loro mani e la tecnologia nel loro veicolo”. GM ha anche annunciato la prima metà del 2019, Amazon ha guidato un giro di investimenti di 700 milioni l’intenzione di incorporare l’Alexa di Amazon direttamente nei sistemi di infotainment a di dollari per Rivian, una start-up di camion elettrici. Amazon ha poi annunciato a partire dalla prima metà del 2020. settembre dello stesso anno di aver piazzato un ordine per 100.000 furgoni elettrici per le consegne da Rivian, con i primi furgoni che inizieranno a circolare nel 2021. Questa mossa, oltre alla buona volontà del brand di diminuire le emissioni, aiuterà Infine, lo sviluppo di una soluzione software proprietaria: questo è forse lo spazio più dif- nella riduzione dei costi di carburante. Nello stesso periodo, Amazon ha poi parte- ficile per le case automobilistiche per competere con le grandi aziende tecnologiche, in cipato a un round di investimento di 530 milioni di dollari per Aurora, un’azienda quanto l’esperienza storica è da sempre basata sulla produzione di hardware. Per costru- californiana che si occupa di guida autonoma. Secondo una dichiarazione di Ama- ire una soluzione software efficace, le case automobilistiche dovrebbero attrarre talenti zon alla CNBC, “La tecnologia autonoma ha il potenziale per contribuire a rendere il con competenze che finora non hanno mai valutato. Volkswagen, ad esempio, sta attual- The Future of Mobility Trend di Business — I Giganti Tech Vogliono Mangiarsi La Mobilità pg 14/41

mente adottando questo approccio: nel settembre 2019 ha rivelato un piano di investimen- ti in software per 9 miliardi di dollari nei prossimi 3-5 anni. Come parte di questa roadm- ap, VW prevede di portare tutti i suoi sistemi sotto quello che l’azienda chiama “vw.os”. Questo sistema operativo sarà in concorrenza con i sistemi operativi per veicoli sviluppati da grandi aziende tecnologiche, come Android Auto e Apple CarPlay. Anche se si tratta di un’impresa enorme per l’azienda, se dovesse essere in grado di costruire un sistema oper- ativo personalizzato, superiore a quello dei concorrenti, potrebbe diventare un elemento di differenziazione agli occhi dei consumatori alla ricerca di un’esperienza unica. The Future of Mobility Trend di Business — Mobility as a Platform pg 15/41

Anche le automobili sono scollegate l’una dall’altra. Le auto non possono essere tracciate con precisione e questo porta ad esempio conseguenze come ingorghi stradali e con- #3 gestione. L’inquinamento, aggravato dai momenti di stop in coda e dal tempo perso alla ricerca di un parcheggio, è un’altra grave conseguenza. Gli incidenti d’auto, i feriti e le vittime - in gran parte frutto di errori umani - si verificano ogni giorno. Mobility As A Platform

La nostra definizione stessa di mobilità è in discussione. Quelli che fino a ieri sono stati i pilastri fondamentali dell’industria - auto di proprietà, stazioni di servizio, ingorghi stradali, patente di guida - stanno iniziando a traballare.

La prossima trasformazione della mobilità sarà probabilmente il secondo grande punto di rottura della storia, perché ha il potenziale di essere profonda come quella che ha messo Source: KPMG al pascolo i cavalli e ha rivoluzionato le industrie e le società di tutto il mondo.

Una caratteristica fondamentale del nuovo mondo che sta prendendo forma è la nascita di un ecosistema interconnesso e centrato sul cliente. Fino ad oggi siamo stati abituati a E’ qui che questa grande trasformazione potrà avere un impatto: rimuovendo i silos tra pensare all’auto, al , al treno come enti separati che poco avevano a che fare con set- settori legati tra loro, con conseguenze profonde che partono dalle nostre auto, dalle tori e mercati differenti. Non abbiamo mai intrecciato queste dinamiche con il retail, con strade e dalle persone che le utilizzano. l’intrattenimento, la salute, l’advertising e la finanza. Ma ora dovremmo iniziare a farlo. L’ecosistema di cui parliamo in questo trend inizia con le auto stesse. L’elettrificazione e Già oggi, dei circa 8-10 trilioni di dollari spesi ogni anno per il trasporto di persone e la guida autonoma (di cui parleremo nel prossimo modulo legato alla tecnologia), esten- merci, “solo” circa un quarto proviene da quella che viene comunemente intesa come dono le capacità dei tradizionali OEM. Meno del 5% dei veicoli venduti nel 2016 erano l’industria automobilistica. Carburanti ed energia, servizi finanziari come assicurazioni e elettrici. I principali OEM hanno annunciato che intendono portare quel numero oltre il finanziamenti, manutenzione e riparazioni rappresentano più del 10% del totale. Non si 50% entro il 2021. E ancora, nel 2016, solo l’1% circa dei veicoli venduti era dotato di una può usare la propria auto senza di essi, eppure sono tutti scollegati dall’industria auto- tecnologia di guida autonoma, anche parziale. Tuttavia, otto dei dieci maggiori costruttori mobilistica stessa. OEM prevedono di farsi trovare tecnologicamente pronti entro il 2025. The Future of Mobility Trend di Business — Mobility as a Platform pg 16/41

La tecnologia sarà non solo portatrice di sicurezza, minori costi, minor inquinamento, ma Un altro esempio è quello di Hong Kong, con la Hong Kong Octopus Ltd. L’azienda for- porterà con sé la comunicazione tra veicoli. Quando i sensori delle automobili potranno nisce la smart card Octopus che può essere utilizzata con tutti i mezzi di trasporto dialogare tra loro, inevitabilmente potranno ottimizzare gli spostamenti, ridurre il traffico, pubblico: autobus, metropolitana, treno ad alta velocità, , traghetto e treni a lunga scegliere in modo intelligente quali strade percorrere. Ma non solo, perché proprio grazie percorrenza. Circa il 25% delle transazioni non sono legate al trasporto, in quanto la car- a questi sensori potranno interagire con quello che c’è al di fuori dell’automobile: stazioni ta è accettata anche da circa 3.000 fornitori di servizi. Può essere utilizzata in quasi 200 di rifornimento automatiche, ristoranti self service, parcheggi che prendono in consegna punti vendita al dettaglio (alimentari, intrattenimento, tempo libero), per il parcheggio in l’auto e la mettono al riparo da soli: non è difficile ipotizzare la rimozione dell’interazione tutte le strade di Hong Kong e in circa 600 parcheggi privati, per accedere a circa 200 umana per pagamenti o azioni meccaniche. aziende e altri edifici, e presso ospedali, scuole, biblioteche e altre istituzioni pubbliche. Il 95% degli abitanti di Hong Kong possiede già oggi una carta Octopus. L’altro grande punto di integrazione dell’ecosistema passa per le strade, che converger- anno sempre più verso reti integrate. I primi esempi stanno già facendo la loro comparsa Man mano che la mobilità diventerà più economica, più conveniente, più in sintonia con a Singapore e Barcellona, dove sensori posizionati strategicamente ricevono, elaborano l’esperienza umana e aziendale, più pulita e più sicura, il business e la società si trasfor- e integrano enormi quantità di dati per migliorare il flusso del traffico e razionalizzare i meranno. Abbiamo visto un cambiamento di questa portata quando Henry Ford ha reso parcheggi. Diverse app mobile, come la tedesca Moovel e la finlandese Whim, possono popolare la produzione di massa nel XX secolo: è stato un cambio rapido, che in pochi già oggi analizzare una serie di opzioni di transito pubblico e privato per identificare il capirono e previdero. Basti pensare alla situazione di New York: nel 1900 apparivano tim- percorso più veloce ed economico da A a B e lasciare che gli utenti pensino solo al pag- ide le prime automobili in mezzo a strade ricolme di carrozze e cavalli; nel 1913 la situ- amento. Questo tipo di funzionalità sarà scalabile e disponibile per i consumatori di tutto azione era invertita e le auto avevano ormai conquistato il trasporto in città. il mondo entro i prossimi 3-5 anni. Ora, circa 100 anni dopo, siamo sull’orlo di un secondo grande punto di trasformazione. Oggi iniziano a vedersi le prime auto a guida autonoma, in mezzo a schiere di auto diesel Con l’affermarsi di questa grande inflessione, molte aziende che non considerano la e benzina di vecchia generazione. Quanto ci vorrà, questa volta, a ribaltare la situazione? mobilità come vicina al loro settore si troveranno ad affrontare un ecosistema che mano a mano potrebbe escluderli totalmente.

Ci sono alcuni ovvi effetti di primo ordine, a cominciare da quelli di business. I costi della logistica, ad esempio, si ridurranno probabilmente maniera drastica, portando ad esempio più aziende a sviluppare la loro rete di distribuzione o di consegna. E questo impatterà ad esempio il retail ma anche l’ecommerce. Per non parlare dell’insurance, che inevitabilmente dovrà adattarsi ad un mondo con meno incidenti. O dei servizi finanziari, quando ci sarà bisogno di dare alle nostre auto dei portafogli virtuali per comunicare con le stazioni di servizio e tutto quello che entrerà nell’ecosistema.

Un bell’esempio è quello della Finlandia, che ha iniziato ad adottare una mentalità di Mobility-as-a-service e può darci degli spunti, attraverso la startup Whim. Il model- lo, dopo essere stato regolamentato per legge (una norma finlandese ora richiede a qualsiasi fornitore di servizi di trasporto di mettere a disposizione di terzi tutte le sue funzionalità di prenotazione), consiste nella creazione di una rete di API che permet- tono la condivisione dei dati all’interno dell’ecosistema cittadino. Attraverso una singola applicazione, i viaggiatori di Helsinki possono pianificare e pagare il trasporto pubbli- co, il bike sharing, i taxi e il car sharing, senza bisogno di passare da un’app all’altra. Si tratta di una versione acerba dell’ecosistema che stiamo immaginando in questo report, orfana di auto a guida autonoma e di una rete di partner che vadano oltre alla mobilità tradizionale. Ma si tratta di un primo passo che ci mostra come questo tipo di traguardo sia un vero e proprio obiettivo. The Future of Mobility Trend Di Business — Nuovi Modelli Di Business pg 17/41

Imitare Google

La chiave di questo modello è il concetto di “motore di ricerca”: un unico punto di ac- cesso che permetta ai cittadini di avere a disposizione tutti i servizi disponibili, con la possibilità di approfondire, prenotare, pagare in un’unica piattaforma. Un modello inclu- sivo che si baserebbe sulla grandezza della scala e farebbe la sua fortuna sui dati e sulle #4 fees trattenute dalla piattaforma. Un po’ il modello Finlandia o Hong Kong dell’esempio Nuovi che abbiamo visto prima.

Imitare Apple

Questa soluzione sarebbe invece incentrata sull’integrare servizi di mobilità tra loro, per una fascia alta della popolazione, al fine di offrire un’esperienza di viaggio senza soluzi- Modelli Di oni di continuità, mettendo l’esperienza al centro. A questo punto verrebbero a galla due potenziali modelli di business: quello dell’integrator e quello del provider di servizi. L’of- ferta sarebbe quindi sia verso le città (per integrators e providers), con soluzioni chiavi in mano per attivare un modello che funziona, o verso i singoli cittadini, che potrebbero scegliere di usufruire della rete di trasporti messi a disposizioni dal brand che ritengono più affidabile e attento alle loro esigenze (quindi solo per i provider). A differenza del primo modello, questa variante è esclusiva: invece di guadagnare su dati e fees si baser- Business ebbe sul costo hardware/software o il valore generato dalle integrazioni.

Imitare Microsoft

Questo terzo modello è una sorta di ibrido dei primi due. Sono soluzioni stand alone che funzionano bene, che si integrano facilmente e che sono tecnologicamente avanzate. Fare in modo che i leader delle città riescano ad esprimere una visione e una strategia Non hanno l’ambizione di diventare aggregatori ma non cercano nemmeno di puntare a per il loro futuro sistema di mobilità è una cosa. Far sì che anche le aziende private con- esperienze di alto profilo e a clienti selezionati. Può essere fornitore di case automobilis- tribuiscano e si impegnino nello sviluppo e realizzazione della visione è completamente un’altra cosa. Le imprese commerciali lo faranno solo se potranno ottenere un giusto ritorno commisurato ai rischi assunti. Come abbiamo notato in precedenza, la soluzione della sfida della mobilità urbana richiede innovazioni a livello di sistema. E qui si pone il famoso dilemma “dell’uovo e della gallina”: prima che un’azienda investa, ad esempio, in stazioni di ricarica per veicoli elettrici, ha bisogno di essere rassicurata che ci sarà un numero sufficiente di utenti che acquistano veicoli elettrici; ma gli utenti acquisteranno solo quando saranno rassicurati che ci sarà una rete sufficientemente fitta di stazioni di ricarica. Quindi la domanda è: quali modelli di business possono adottare le aziende per partecipare in modo redditizio alle soluzioni di mobilità urbana?

Abbiamo individuato tre potenziali modelli sostenibili a lungo termine per i player della nuova mobilità urbana, che si rifanno allo scenario attuale dei colossi tecnologici. Si trat- ta di scegliere di diventare “la Google della mobilità”, la “Apple della mobilità” o la “Micro- soft della mobilità”. The Future of Mobility Trend Di Business — Nuovi Modelli Di Business pg 18/41

tiche, di player esterni o di città intere. E’ il modello che attualmente viene usato di più: alcuni esempi possono essere le aziende di bike sharing o di car sharing, che hanno delle piattaforme proprietarie avanzate ma che non vengono né integrate né comparate ad altre.

Difficile dire quale dei modelli prevarrà, è più probabile che ci sia una concomitanza di aziende che adotteranno diversi approcci, proprio come succede oggi per la tecnologia.

Secondo McKinsey, il pool di ricavi del settore automobilistico aumenterà in modo sig- nificativo grazie ai nuovi modelli di business, creando fino a 1,5 trilioni di dollari entro il 2030. Gli executives del settore se ne stanno accorgendo, tant’è che investire in nuovi modelli di business è la loro priorità al primo posto tra le opportunità da sfruttare entro il 2030 secondo IBM.

Migliorare la mobilità urbana è una sfida di proporzioni epiche, ma chi riuscirà a farlo con efficacia avrà un mercato potenzialmente illimitato. Quale modello di business adottare dipenderà dalle risorse e dalle capacità che potrà mettere a frutto ogni singola azienda, dai segmenti di clientela a cui si rivolge (la comunità dei viaggiatori in generale, i singoli viaggiatori di fascia alta, le città stesse), e dai prodotti e servizi unici che offre (un’in- terfaccia con il consumatore, un servizio personalizzato, una soluzione infrastrutturale chiavi in mano). Iniziare a ragionare su queste tematiche, magari prendendo spunto da modelli che funzionano in altri settori, può essere la chiave per diventare protagonisti del cambiamento. Trend Tecnologici

#1 Il Futuro E’ A Guida Autonoma #2 Un Oceano Di Dati #3 Sky’s The Limit

Come abbiamo già avuto modo di intravedere, uno dei driver principali della trasformazione di questa industry è la tecnologia. Sono diverse le forze tecnologiche che, convergendo, stanno portando alla creazione di nuovi prodotti ed abilitando nuovi modelli di business o di revenue.

In questa sezione analizziamo i principali trend tecnologici, per capire meglio in che direzione ci stiamo muovendo. The Future of Mobility Trend Tecnologici — Il Futuro E’ A Guida Autonoma pg 20/41

#1 Il Futuro e’ a Guida Autonoma

Come potrai immaginare, gran parte del mercato attuale comprende una stragrande maggioranza di veicoli di livello 1-2, con nessun Paese al mondo che ancora permette un livello 3 o superiore come libera circolazione. Il livello 4 è ancora in via di sviluppo speri- mentale e ci si aspetta di poterlo vedere a partire dal 2022.

Quando parliamo di guida autonoma pare sempre complesso comprendere a fondo di cosa stiamo parlando. Il primo pensiero potrebbe essere rivolto alle soluzioni attualmente presenti sul mercato, che permettono ad esempio di sorpassare o cambiare corsia senza mettere le mani sul volante. Altri potrebbero invece immaginare veicoli che possono guidare senza alcun intervento umano, permettendo al guidatore di fare altro durante la marcia.

Prima di parlare del volume e della crescita del mondo “self driving ”, è bene fare una precisazione. Esistono 5 livelli di automazione per i veicoli a guida autonoma, e vanno da una semplice assistenza alla guida (che troviamo in tutti i modelli moderni di automobile), fino all’automazione totale.

Nell’immagine qui sotto è ben spiegato cosa si intende per ogni singolo livello. Source: www.gminsights.com The Future of Mobility Trend Tecnologici — Il Futuro E’ A Guida Autonoma pg 21/41

Detto ciò, possiamo analizzare i dati che abbiamo con maggior cognizione di causa. do driverless cars sulla base di una serie di fattori, tra cui la strategia di produzione, il marketing, le capacità, la resistenza e l’affidabilità. I gruppi sono poi classificati su una Il percorso verso le auto autonome è iniziato con l’automazione incrementale per la mappa con gli assi per la strategia e l’esecuzione. sicurezza e la convenienza già prima dell’anno 2000 con il cruise control e i sistemi di frenatura antibloccaggio. Secondo la National Highway Traffic Safety Administration I risultati potrebbero sorprendere alcuni. Waymo si classifica al primo posto sia nella (NHTSA), tra il 2010 e il 2016, sono state sviluppate soluzioni avanzate di assistenza alla strategia che nell’esecuzione, collocandosi nella sezione “Leader”. Lo spin-off di Google è guida come la videocamera per la retrovisione, l’assistenza per il mantenimento del- davanti a Ford, a seguire invece Cruise di General Motors, Baidu e Mobileye di Intel. la corsia, la frenata d’emergenza automatica e il rilevamento delle collisioni. Dal 2016, La categoria successiva, quella dei “Contenders”, contiene molti volti familiari. Le case l’automazione si è spostata verso una parziale autonomia e sta accelerando esponenzial- automobilistiche tradizionali come Daimler (con il partner Bosch), Hyundai (con il part- mente verso la guida autonoma. ner Aptiv), Toyota e Volkswagen, oltre ad altre startup come Zoox, May Mobility e la russa Yandex, che segna la sua prima apparizione nella classifica di Navigant. Secondo Business Insider, il mercato delle driverless cars valeva 54 miliardi di dollari nel 2019. La loro stima è che, entro il 2026, il valore raggiungerà i 557 miliardi.

Source: Allied Market Research, 2018

Per quanto riguarda i principali attori nel mercato, la Navigant Research ha pubblicato Il penultimo gruppo è formato dai “Challengers”. Anche qui ci sono alcune facce famil- la sua classifica annuale 2020 sullo sviluppo della tecnologia di guida automatizzata. Il iari, come Volvo, il gruppo Renault-Nissan-Mitsubishi e Tesla. gruppo classifica quasi 25 aziende che sviluppano hardware e software legato al mon- The Future of Mobility Trend Tecnologici — Il Futuro E’ A Guida Autonoma pg 22/41

Potrebbe stupire vedere il brand di Elon Musk così indietro in questa classifica. Navigant Minor costo ha però le sue personali risposte: “Tesla continua a fare promesse di alto profilo, tra cui quella di avere un milione di veicoli robotizzati in circolazione entro la fine del 2020”, si L’automazione porta con sé un naturale risparmio, da diversi punti di vista. Innanzitutto, legge nel rapporto. “Tuttavia, le prestazioni dei suoi sistemi rimangono incoerenti e i suoi legato al punto precedente, il costo di sostenere un’assicurazione. O comunque ridurre prodotti non corrispondono al modello di business proposto per la mobilità”. di molto quello che è il premio che le persone sono disposte a pagare rispetto al rischio di fare un incidente. La seconda voce di costo è legata al carburante: le auto a guida Alcuni nomi di alto profilo non sono nemmeno entrati nella classifica di Navigant autonoma sono prevalentemente elettriche, e sono quindi più economiche per chilomet- quest’anno: Apple è stata rimossa a causa dei tagli del Progetto Titan, Uber sta ancora ro percorso. Se, come sta già accadendo, il settore dell’energia rinnovabile migliorerà lavorando per rimettere in moto i suoi sforzi nel settore dopo che uno dei suoi veicoli è le proprie performance, non è assurdo immaginare dei costi che prima o poi diventino stato coinvolto in una collisione mortale con un pedone, Lyft non ha guadagnato molto quasi nulli, con i singoli utenti in grado di produrre la propria energia tramite pannelli terreno negli ultimi mesi. fotovoltaici.

Naturalmente, vale la pena di menzionare che questo studio sta esaminando lo svilup- po tecnologico in corso. Essere in cima alla classifica non garantisce necessariamente che queste aziende creeranno veicoli automatizzati redditizi in un determinato lasso di tempo.

Tuttavia riteniamo che sia un buon indicatore che dovrebbe dare al pubblico un’idea mi- gliore di chi stia effettivamente lavorando allo sviluppo della tecnologia al di là dei titoli che leggiamo ogni giorno dai media.

Vediamo ora alcune caratteristiche che contraddistinguono questo tipo di tecnologia e ci aiutano a capire i motivi della sua prorompente crescita.

Maggior sicurezza

Le auto a guida autonoma, per loro natura, sono piene di sensori. Le tecnologie utilizzate sono diverse, da telecamere, laser, infrarossi, RADAR, LiDAR, ultrasuoni, sensori di veloc- ità delle ruote, sonar, GPS, accelerometri, giroscopi e molto altro ancora e permettono una serie incredibili di facilitazioni. Possono ad esempio percepire altre auto, riuscendo a coordinare frenate e precedenze, possono percepire gli ostacoli, evitando il rischio umano di distrazioni, possono persino guidare in condizioni avverse, come pioggia, neve o nebbia.

Sonoi 1,25 milioni le persone che ogni anno muoiono in incidenti stradali, una media di 3.287 morti al giorno. Altri 20-50 milioni ne rimangono feriti o subiscono danni perma- nenti. Si stima che quasi il 95% di questi incidenti sia provocato da errori umani: sviste, disattenzioni, non rispetto dei limiti di velocità, ubriachezza o uso di droghe. Togliere dall’equazione l’errore umano permetterebbe di salvare, letteralmente, milioni di vite umane ogni anno. Attualmente esistono delle preoccupazioni legate all’autonomia, che però è in verticale miglioramento. Non è difficile immaginare un futuro non solo con una maggior diffu- sione di stazioni di ricarica, ma con veri e propri veicoli dedicati alla ricarica delle auto. The Future of Mobility Trend Tecnologici — Il Futuro E’ A Guida Autonoma pg 23/41

Si affiancheranno alla nostra automobile e la ricaricheranno, permettendoci di arrivare in smartphone e via dicendo. Se riuscissimo semplicemente a mantenere la giusta distanza sicurezza alla stazione successiva. tra le auto, potremmo sbarazzarci di una buona parte degli ingorghi stradali. E questo è esattamente quello che le auto a guida autonoma possono fare, senza il nostro aiuto. Le auto elettriche sono anche più affidabili e richiedono meno manutenzione. Sono mol- to più semplici, hanno meno parti e possono eseguire la maggior parte della diagnostica Uno studio dell’Università dell’Illinois suggerisce che l’aggiunta anche solo di un numero tramite software, che può essere regolarmente aggiornato e controllato da remoto. Le limitato di auto autonome potrebbe alleviare la congestione sulle nostre strade. Se tutte auto a guida autonoma possono inoltre essere ottimizzate, aggiornate, in modalità wire- le auto fossero autonome, potrebbero effettivamente comunicare tra loro, eliminando less, e possono guidare da sole fino al centro di manutenzione più vicino ogni volta che è quasi il 100% degli ingorghi e viaggiando sempre alla massima velocità, riducendo così necessario. Nel maggio 2019 Tesla ha annunciato che i propri veicoli fossero già in grado anche il tempo di percorrenza di qualsiasi tragitto. di auto-diagnosicare eventuali problemi ed ordinare in autonomia le parti di ricambio. Quindi risparmio di costi ed efficienza anche dal punto di vista della manutenzione o delle riparazioni (e conseguenze per tutto il settore dei meccanici o delle officine). Maggior efficienza

Le conseguenze del cambio di paradigma nel modello di business della mobilità è la riduzione del numero totale di auto in circolazione.

Oggi, la maggior parte delle nostre auto rimane ferma per il 90% nei nostri garage o nei parcheggi, peggiorando la sua efficienza. E se le nostre auto potessero continuamente spostarsi nelle città, offrendo un servizio di trasporto pubblico o privato ottimizzato?

La grande mole di sensori nell’auto e sulle strade permetterà a queste flotte di veicoli di organizzarsi tra loro, aumentando o diminuendo in base alla domanda e alla necessità.

Minor inquinamento

Ultimo ma non meno importante, il fattore green. Con meno auto sulle strade, con le auto in maggioranza elettrica e con le ottimizzazioni portare da sensori e intelligenza artificiale, la riduzione di emissioni e inquinamento è palese.

Insomma, i vantaggi di questo tipo di tecnologia sono palesi ed è impossibile non ren- dersene conto. Una volta superati i limiti legati alla regolamentazione (di cui abbiamo parlato nella sezione legata allo Scenario Attuale), la tecnologia potrà portare i suoi veri effetti trasformativi.

Source: The Sun

Minor traffico

Diciamocelo: quante volte le lunghe code sono dovute alla somma di decine di piccoli er- rori umani? Magari la causa è un incidente o una deviazione, ma poi i rallentamenti du- rano ore a causa di persone che si distraggono, di persone che rimangono a guardare lo The Future of Mobility Trend Tecnologici — Un Oceano Di Dati pg 24/41

Una delle principali sfide tecnologiche delle smart city è infatti la necessità di elaborare grandi quantità di fonti di dati complesse e geograficamente distribuite (cittadini, traffi- co, veicoli, infrastrutture cittadine, dispositivi IoT, ecc). I sistemi di analisi dei dati devono #2 essere progettati per fornire risposte rapide e reattive in tempo reale (data-in-motion analysis) o analisi più approfondite basate sull’analisi di una vasta quantità di informazi- oni in modo asincrono (data-at-rest analysis). Questo richiede sforzi per quanto riguarda l’edge computing, la connettività e la sicurezza dei dispositivi che raccolgono, analizzano Un Oceano e trasmettono dati, rendendo complicato il passaggio a ecosistemi integrati. Tra i tanti, sono due i casi che più ci hanno colpito: Modena e Londra.

La città italiana sta testando l’utilizzo di un software, chiamato CLASS, che permette di raccogliere e analizzare dati. Sono state installate decine di telecamere intelligenti e sen- sori in tutta la città. I principali parametri di analisi sono legati alle interazioni tra veicoli, Di Dati tra un veicolo e un ostacolo e tra un veicolo e la città nel suo complesso. L’obiettivo è quello di generare una base di conoscenza comune tra la città e le auto da cui estrarre informazioni preziose per implementare applicazioni avanzate di smart city: da una miglior gestione intelligente del traffico, alla riduzione dell’inquinamento atmosferico in tempo reale fino all’implementazione di trasporto a guida autonoma.

Nello specifico il software sarà implementato in tre particolari aree:

Una delle buzzword che sentiamo più spesso legate allo sviluppo Segnaletica stradale digitale tecnologico è il concetto di “Big Data”. Con lo sviluppo di automobili e in generale mezzi di trasporto connessi tra loro e connessi ad Questo offre la possibilità di modificare dinamicamente le condizioni del traffico sulla base di informazioni in tempo reale. Ad esempio, in caso di incidenti o veicoli di emer- internet, ogni giorno vengono generati molti incredibili di dati, in genza, i segnali stradali consigliano in automatico il percorso migliore da seguire. Di continua crescita. Sapere leggere, aggregare ed utilizzare questi conseguenza, questo aiuta a ridurre la congestione del traffico e le emissioni di CO2 e a migliorare la sicurezza di pedoni e ciclisti. dati può diventare un vantaggio competitivo notevole una volta che i modelli tradizionali di business muteranno come hanno fatto in altri Parcheggi intelligenti settori prima di questo. Il software raccoglie informazioni in tempo reale sulla disponibilità di parcheggi nell’area cittadina. Il rilevamento dei parcheggi liberi si basa sull’elaborazione in tempo reale dei flussi video provenienti dalle telecamere posizionate all’ingresso e alle uscite delle aree Per quanto riguarda la mobilità, in questo trend distingueremo due tipologie principali di sosta. di dati: il primo tipo legato allo sviluppo delle città, e quindi all’ottimizzazione dei flussi di trasporto, del traffico e delle infrastrutture pubbliche; la seconda invece legata alle aziende private e a come possono sfruttare i dati generati dai loro veicoli per ottimizzare Rilevamento degli ostacoli i processi e generare reddito. Grazie alle informazioni raccolte delle telecamere e dei sensori della città, verranno rile- Partiamo dal primo concetto, che porta inevitabilmente a collegarsi con l’idea di vate le situazioni critiche legate ad ostacoli che possono mettere in pericolo la sicurezza Smart City. del conducente e degli utenti della strada, permettendo di comunicare con le automobili connesse e con l’organizzazione cittadina allo scopo di intervenire. The Future of Mobility Trend Tecnologici — Un Oceano Di Dati pg 25/41

Gli obiettivi di questo test sono ambiziosi: Il secondo esempio è quello di Londra: la città più popolosa d’Europa, con 8,8 milioni di abitanti (14 milioni se prendiamo in considerazione l’intera area metropolitana), nonostante »» Migliorare del 20% la gestione complessiva del traffico una metropolitana capillare, lunga più di 400 km, con 382 fermate e oltre 1 miliardo di passeggeri l’anno, deve fare i conti con un traffico di automobili e altri mezzi di trasporto »» Ridurre l’inquinamento del 20% che soffoca la città, sia perché eccessivamente congestionato, sia perché causa di elevati livelli di emissioni di CO2. »» Ridurre del 30% i tempi di intervento dei veicoli di emergenza Nel 2014, secondo uno studio Inrix, Londra è stata la città più congestionata d’Europa, »» Ridurre il numero di incidenti del 30% davanti a Bruxelles, Colonia e Anversa. Gli automobilisti londinesi passano in media 96 ore l’anno nel traffico, con un danno economico complessivo calcolato dalla società »» Ridurre del 40 % del tempo necessario per la ricerca di un parcheggio for London in 6 miliardi di sterline (fonte).

Per questi motivi, l’amministrazione cittadina ha lavorato negli ultimi anni per rispondere Tutti i componenti dell’architettura software sono disponibili per il download sul canale al problema: la mobilità urbana è stata modificata, restringendo sempre più quella della Github di CLASS: https://github.com/class-euproject automobili in favore dell’uso dei trasporti pubblici, allo spazio pedonale e ciclabile.

Oggi, oltre alle zone chiuse al traffico privato e alle misure contro le auto a benzina e diesel (fonte), la città si sta basando proprio sulla raccolta e uso intelligente dei dati.

La casa automobilistica Ford ha analizzato per un anno la mobilità di Londra e della sua area metropolitana, sviluppando dei dati interessanti (fonte).

In riferimento ai costi diretti ed indiretti legati al traffico, i ricercatori hanno addirittura ricalcolato il danno stimato da TFL in quasi 10 miliardi di sterline l’anno.

Sono stati monitorati i percorsi dei veicoli e i dati relativi ad alcuni comportamenti tipici delle situazioni di emergenza, come la frenata, nelle sue diverse intensità, oltre all’attivazi- one delle luci di emergenza. Questo ha aiutato l’identificazione delle aree a mobilità più in- tensa. Il team di ricercatori ha poi incrociato queste informazioni in relazione agli incidenti avvenuti e ha costruito un algoritmo per determinarne le probabilità future.

Il rapporto, che è stato presentato al Financial Times Future of Transport di Londra, uti- lizzando i dati ottenuti e analizzati con il consenso dei partecipanti, ha raccolto i risultati di oltre 15.000 giorni di monitoraggio di una flotta composta da 160 veicoli commerciali. La flotta ha percorso oltre 1 milione di chilometri, l’equivalente di 20 giri attorno alla terra, producendo 500 milioni di data points.

Come spiegato in una nota stampa, ogni mezzo impiegato nello studio è stato equipaggia- to con un dispositivo plug-in, in grado di registrare i dati di viaggio poi inviati al cloud per l’analisi. Il Team Global Data Insight e Analytics della casa automobilistica, è stato quindi in grado di analizzare le informazioni attraverso una dashboard interattiva.

Il report, infine, ha esaminato altre soluzioni, come la pianificazione delle consegne dei vei- coli commerciali nella prima parte della giornata, precedendo le ore di punta, che potrebbe Source: Class portare a un miglioramento nella mobilità di tutti gli utenti della strada, con un risparmio anche di 30 ore la settimana, o come l’utilizzo dei dati di viaggio che potrebbe aiutare nell’identificazione delle migliori posizioni per i punti di ricarica dei veicoli elettrici. The Future of Mobility Trend Tecnologici — Un Oceano Di Dati pg 26/41

La dimostrazione che l’utilizzo dei dati può portare reali ottimizzazioni sia ai bilanci citta- dini che al benessere degli abitanti nel complesso.

Il secondo punto di attenzione a livello di dati è legato invece al business degli automak- ers stessi.

Se paragoniamo le liste delle aziende americane più grandi al mondo negli anni ‘70 e la confrontiamo con quella di oggi notiamo grandi differenze.

Source: Statista

Non a caso, McKinsey ritiene che entro il 2030 dati legati ai veicoli possano raggiun- gere il valore di 750 miliardi di dollari. Dall’altro lato, secondo Market Reports Center, gli investimenti in big data nel settore automotive raggiungeranno i 5 miliardi entro la fine del 2021.

L’estrazione di valore dai dati è potenzialmente enorme: analizzare la produzione ed ot- timizzarla permetterebbe di risparmiare costi, lavorare sui dati raccolti dai veicoli aiuter- ebbe di migliorarli costantemente ed efficientare la manutenzione, analizzare l’uso che i clienti fanno delle loro auto può portare a migliori offerte, migliori campagne e migliore soddisfazione.

Il miglioramento esponenziale di tecnologie come IoT e 5G permette e permetterà sem- pre di più di estrarre oceani di dati, pronti per essere analizzati da algoritmi di machine learning sempre più performanti. Ed è per questo che le grandi aziende tecnologiche si stanno buttando nel settore, individuando chiaramente le opportunità che invece alcuni Source: Fortune carmarkers ancora stentano a riconoscere.

Alcune grandi case automobilistiche non vogliono cedere il controllo alle grandi aziende tecnologiche, ma ancora non hanno dei processi chiari per trasformare i dati in risultati Al tempo, poco più di 50 anni fa, c’erano diverse aziende automotive nella parte alta del- di business. Spesso si tratta di colossi lenti, che operano su cicli di prodotto di sei-sette la classifica. Oggi, invece, a dominare sono grandi colossi tecnologici che, di fatto, hanno anni, che si basano su una catena del valore consolidata che si rivolge ad altre aziende fatto la loro fortuna grazie all’utilizzo dei dati. rispetto che ai clienti finali (pensa ad esempio ai concessionari multi marca o alle of- ficine indipendenti). Ed infatti non si sono fatte attendere le prime aziende nello spazio della mobilità che fanno uso massiccio dei dati: Lyft e Uber sono esempi sotto gli occhi di tutti. Dall’altra Insomma, la chiave per le case automobilistiche sembra essere quella di trovare il parte, come abbiamo già visto in questo report, aziende già esistenti che storicamente modo di accedere alle competenze sui dati senza rinunciare alla loro posizione di do- sono distanti dall’automotive e dalla mobilità stanno ora investendo nel settore: esem- minio sul mercato. pi possono essere Samsung (che acquisisce Harman), Intel (che acquisisce Mobileye), Google (con Maps e Waymo) e Apple (con Maps e Titan). Ma cosa permette di fare, oggi, la tecnologia? Quali dati possono essere realmente es- tratti? Vediamolo con l’esempio di Tesla. The Future of Mobility Trend Tecnologici — Un Oceano Di Dati pg 27/41

Tesla raccoglie però anche:

»» La velocità media del veicolo

»» I km che percorre ogni giorno

»» Quando e dove vengono effettuate le ricariche

»» Quando viene usata la funzione di guida autonoma

»» Frenate e accelerazioni (nel caso di incidenti)

Di base l’auto è sempre in modalità registrazione. Può ad esempio registrare piccoli vid- eoclip dalle telecamere esterne per riconoscere sempre meglio la segnaletica stradale, i semafori, l’ambiente che circonda il veicolo. Per temi di privacy non può legare questi video ad un singolo veicolo, ma con oltre 500,000 auto per le strade può aggregarli allo scopo di migliorare sempre di più i suoi algoritmi.

Questa capacità di Tesla è quella che Elon Musk crede possa essere fondamentale per sviluppare la tecnologia più velocemente (“Every time the customers drive the car, they’re training the systems to be better. I’m just not sure how anyone competes with that”).

Ed infatti il produttore americano usa questi dati di continuo: per migliorare la distribuz- Source: Tesla ione delle colonnine di ricarica, per migliorare la precisione dell’algoritmo di self-driving, per ottimizzare le batterie, per automatizzare la manutenzione e via via dicendo. Tesla Il produttore americano raccoglie due livelli di dati diversi. C’è un primo livello di dati che potrebbe addirittura condividere quei dati per migliorare i servizi commerciali sulle tratte vengono raccolti da tutti i veicoli moderni: più affollate o personalizzare servizi terzi in base alle abitudini degli abitanti delle diverse zone, diventando provider di chi lavora alle smart cities. »» Location E, mentre la regolamentazione agisce lentamente, i produttori che prima di tutti riusci- »» Impostazioni dell’auto ranno a raccogliere, analizzare e sfruttare i dati, avranno la meglio su chi invece fa affid- amento alla vecchia catena del valore. »» Contatti sincronizzati con lo smartphone

»» Indirizzi che vengono messi nel navigatore

»» Stazioni radio preferite

»» Etc etc

I produttori di auto utilizzano questi dati per suggerire servizi o offrire assistenza e ma- nutenzione. A volte condividono questi dati a livello aggregato con dei business partner come ad esempio produttori di navigatori o software per monitorare il traffico. The Future of Mobility Trend Tecnologici — Sky’s The Limit pg 28/41

#3 Sky’s The Limit

Gli esperti sono per ora in disaccordo sui tempi di rilascio della tecnologia.

Partiamo dai progetti in corso: ci sono almeno una ventina di potenziali velivoli volanti che giorno dopo giorno migliorano la tecnologia. Alcuni hanno già effettuato i primi test (come Boeing e Volocopter), mentre altri lavorano alacremente allo sviluppo. Al fianco di grandi player come Airbus e Audi ci sono decine di piccole startup che corrono per arrivare prima sul mercato.

Nel 2019, al World Economic Forum, c’è stato un panel interessante tra esperti del settore: Dirk Carsten Hoke, CEO di Airbus; Ross Perot Jr., un investor di Uber nel pro- getto flying taxi a Dallas e Liu Fang, direttore generale della International Civil Aviation Mentre le grandi case automobilistiche e le aziende tecnologiche si Organization. I motivi per cui i veicoli volanti stanno arrivando in questi anni è secondo danno battaglia per il dominio della nuova mobilità a terra, in cielo si loro merito di nuovi materiali, nuove batterie, nuove e migliori linee di comunicazione ma soprattutto le migliorie ottenute lato software. Secondo il gruppo infatti le auto volanti sta avviando una rivoluzione silenziosa. saranno elettriche e a guida autonoma: i piloti sono molto costosi, è più probabile che ci sia qualcuno da terra per le operazioni di emergenza. Mentre per le auto risulta davvero difficile identificare e gestire tutti gli ostacoli nelle nostre strade, il cielo è molto meno trafficato e il software sarebbe più facilmente in grado di evitare incidenti. I consumi Sono molte infatti le aziende che stanno lavorando a prototipi di auto volanti, consid- dovrebbero essere simili a quelli di un’auto elettrica, mentre i costi ai passeggeri dovreb- erando lo spazio aereo la nuova frontiera della mobilità. E potremmo non essere troppo bero essere leggermente maggiori rispetto a quelli di un taxi. lontani da un mondo stile Jetsons (che i meno giovani sicuramente ricorderanno). The Future of Mobility Trend Tecnologici — Sky’s The Limit pg 29/41

Uno dei problemi potrebbe essere, appunto, quello della regolamentazione: conosciamo i problemi che stanno avendo le aziende di delivery con i droni che vengono colpiti e Uber ha assunto uno dei principali esperti di batterie Tesla nel 2018 per superare l’os- rubati. Con le auto volanti però si potrebbero tranquillamente adattare le leggi e regole tacolo della tecnologia delle batterie, prima di stringere una partnership con Hyundai nel che si usano per i normali elicotteri in modo da velocizzarne l’adozione. gennaio 2020 per mettere a fattor comune le esperienze. Il modello delle partnership è quello che va per la maggiore, con esempi come Uber e Porche o Volocopter e Grab. Il panel ha quindi stimato un arrivo realistico sul mercato tra i 5 e i 10 anni, cioè tra il 2024 e il 2029. Non si tratta quindi, con molta probabilità, di un trend di cui vedremo i risultati presto. Ma il grande fermento che si sta attivando è segno che le battaglie per la mobilità del Nella tabella di fianco è possibile vedere la lista delle futuro non saranno solo per il dominio delle strade, ma anche per quello dei cieli. maggiori aziende al lavoro e la data stimata per il debutto.

D’altra parte però, una serie di esperti è dubbiosa sulla realizzazione dei progetti sopra citati. Ci sarebbero infatti diversi ostacoli che devono anco- ra essere superati prima che le auto volanti sfreccino nell’aria.

Per prima cosa, questo tipo di veicoli necessitereb- be di batterie che non sono ancora pronte. La forze per mantenere in aria dei veicoli pesanti e renderli sufficientemente autonomi è di fatto troppa per le attuali di batterie. Poi ci sono gli ostacoli legislativi e infrastrutturali che potrebbero richiedere addirittura un decennio o più per essere superati: questi vei- coli a quali regolamenti dovrebbero attenersi? Sono come degli elicotteri o come dei droni? Come viene gestito il traffico? Come funzionano le coperture assicurative? Sono molte le questioni ancora aperte da questo punto di vista. Infine, non è del tutto chiaro il parere delle persone, inevitabilmente ci vorrà del tempo per abituare gli utenti a fidarsi della tecnologia e ad utilizzarla regolarmente. I prezzi saranno alti in un primo momento e si abbasseranno mano a mano che la tecnologia si affinerà e diventerà puù econom- ica. Solo il tempo rivelerà il costo effettivo di un’auto che può volare.L’abbiamo visto spesso nella storia, quasi mai lo sviluppo tecnologico e l’adozione vanno di pari passo.

“Il meglio che l’industria ha visto finora è un drone elettrico che può volare per 20 minuti”, è il pensiero di Jennings-Bates, vice presidente della startup di auto volanti PAL-V. “Abbiamo grandi prospettive, ma dobbiamo tener conto di aspetti importanti legati

Source: MIT Technology Review all’autonomia prima di poter davvero offrire una linea temporale”. Trend Consumer

#1 Flessibilità > Proprietà #2 #2 The Future Is Digital #3 Sustainability

In un quadro di completo cambiamento e trasformazione, il consumatore non può essere di certo trascurato. Mentre le aziende cercano nuovi modelli di revenue o l’innovazione di processi e canali, l’utente finale diventa sempre più protagonista di richieste, aspettative e abitudini che mai come ora stanno cambiando. Analizzare questi shift e le conseguenti conseguenze può portare i player della mobilità a scegliere la giusta direzione per anticipare i competitors nella soddisfazione delle persone. The Future of Mobility Trend Consumer — Flessibilità > Proprietà pg 31/41

Una serie di case automobilistiche ha presentato veicoli concept multiuso che possono essere convertiti per trasportare persone o consegnare merci, data la loro natura mod- ulare. Mercedes, ad esempio, ha presentato la sua Vision URBANETIC, un concept car #1 completamente autonoma ed elettrica, che permette di trasportare fino a 12 persone o trasportare fino a 550 libbre di merce in consegna. Flessibilità Proprietà

Source: Mercedes

Il cambiamento delle preferenze dei consumatori, l’inasprimento della Toyota, invece, con la sua I-TRIL, ha immaginato un mezzo elettrico, adatto alla città, che regolamentazione e i progressi tecnologici si uniscono per attivare un possa essere sia automobile, che scooter, che bicicletta. cambiamento fondamentale nella visione della mobilità individuale. Siamo abituati al concetto di proprietà del veicolo: acquistiamo auto in base alle nostre necessità (figli, attitudine al viaggio, etc) o anche solo per sentirci importanti e fare bella Le persone utilizzano sempre più spesso diversi canali di trasporto figura. Come abbiamo visto nel modulo legato al futuro della mobilità, è ipotizzabile che per completare il loro viaggio: sia per quanto riguarda gli spostamenti mano a mano lo stesso modello di business si sposti verso la Mobility-as-a-service. individuali, sia per quanto riguarda la richiesta di beni e servizi, che Con questo shift, non sarà più necessario sempre più spesso vengono forniti ai consumatori direttamente nelle acquistare un veicolo adatto a tutte le dimensioni e usi che ricerchiamo. Possia- loro abitazioni o sul posto di lavoro rispetto al tragitto contrario. mo semplicemente ordinare il robotaxi di cui abbiamo bisogno, quando ne abbiamo bisogno, a una frazione del costo, pagan- do solamente il servizio. Per un viaggio I consumatori di oggi usano le loro auto come veicoli multiuso, sia che si spostino da soli da soli, potremmo usare auto monouso, per andare al lavoro, sia che portino tutta la famiglia in vacanza. Nel prossimo futuro la incredibilmente efficienti e in grado di chiave sarà proprio la flessibilità: sia lato servizi (ridesharing/ridehailing vs proprietà) sia sfrecciare facilmente ovunque in città, se di veicoli. stiamo con la famiglia potremmo condi- videre un piccolo furgone, se vogliamo

viaggiare con un’auto di lusso possiamo Source: Mercedes farlo on demand. The Future of Mobility Trend Consumer — Flessibilità > Proprietà pg 32/41

Vediamo già i primi segnali che indicano il declino dell’importanza della proprietà privata vediamo invece un rapido crollo dei costi legati al trasporto: che si tratti di un veicolo di dell’auto: i giovani, ad esempio, non prendono più così tanto la patente di guida. In realtà, proprietà che viene condiviso o di un servizio di robotaxi autonomo, le previsioni dicono nessuno lo fa. Secondo uno studio di Michael Sivak e Brandon Schoettle dell’Istituto di che ci sposteremo pagando sempre meno. ricerca sui trasporti dell’Università del Michigan, la percentuale di persone con la pat- ente di guida è diminuita tra il 2011 e il 2014, in tutte le fasce d’età. Per le persone di età compresa tra i 16 e i 44 anni, la percentuale è in costante diminuzione dal 1983. È parti- colarmente pronunciata per gli adolescenti - nel 2014, solo il 24,5% dei sedicenni aveva la patente negli USA, con un calo del 47% rispetto al 1983, quando il 46,2% aveva la patente. E alla fine dell’adolescenza, il 69% dei diciannovenni aveva la patente nel 2014, contro l’87,3% del 1983, con un calo del 21%.

Tra i giovani adulti, i cali sono minori ma ancora significativi: il 16,4% in meno di quelli tra i 20 e i 24 anni, l’11% in meno tra i 25 e i 29 anni, il 10,3% in meno tra i 30 e i 34 anni e il 7,4% in meno tra i 35 e i 39 anni.

I ricercatori non hanno esaminato le ragioni di questo declino, ma in uno studio prece- dente hanno intervistato persone tra i 18 e i 39 anni senza patente di guida sul motivo per cui hanno deciso di non conseguirla. Le tre ragioni principali sono state: “troppo occupati o non abbastanza tempo per ottenere la patente di guida” (37%), “possedere e mantenere un veicolo è troppo costoso” (32%), e “posso spostarmi chiedendo supporto

ad altri” (31%). Source: ARK Investment Management LLC

Una motivazione che potrebbe venire in mente, anche alla luce dei dati esaminati in questo report, è che siccome sempre più persone vivono in città, venga preferito il Il modo in cui i Millennials si comportano è diverso da quello dei loro predecessori. Quindi, trasporto pubblico. Ma, nel sondaggio, solo il 17% ha dichiarato di preferirlo. se si vuole rimanere competitivi sul mercato, si dovrà necessariamente cambiare il modo di vedere le cose, trasformandosi ed adattandosi di conseguenza. La parola chiave, in de- In realtà, la tendenza che emerge è proprio quella della flessibilità. Mi sposto quando finitiva, sia per i produttori che per i fornitori di servizi, sarà sempre di più Flessibilità. voglio io, come voglio io, al costo che voglio io.

A confermare questa tesi c’è anche il fatto che i Millennials continuino a comprare auto, ma solamente quando non possono proprio farne a meno: sono fino a nove volte più propensi a ritardare l’acquisto di un veicolo fino a quando non vengono innescati da un cambiamento di vita, come il cambio di lavoro, il matrimonio o i figli (secondo Autotrader.ca).

Il trend non è di fatto l’eliminazione della proprietà di veicoli (tema che abbiamo discusso nei trend di business), ma uno shift in corso nelle aspettative e desideri dei potenziali clienti, soprattutto per i Millennials e (ci aspettiamo) anche per le generazioni succes- sive. Alcuni potrebbero essere più propensi ad acquistare l’auto, mentre altri potrebbero scegliere di abbandonarla a favore di servizi più convenienti. E alcuni Millennials potreb- bero preferire acquistare le loro auto online, mentre altri ancora vorranno andare presso un concessionario.

E non è solo un tema di preferenza concettuale, ma anche di costi. Mentre il costo di comprare e mantenere un’auto non è cambiato dagli anni ‘30 fino a pochi anni fa, oggi The Future of Mobility Trend Consumer —The Future is Digital pg 33/41

»» La persona media usa il telefono per 171 minuti al giorno (quasi tre ore), di cui 76 minuti trascorsi utilizzando le applicazioni dei social media #2 Questo porta le persone ad assuefarsi al digitale e allo smartphone nello specifico, non riuscendo a separarsene nemmeno mentre utilizza l’automobile o quando si sposta in generale. Pochi sono i danni se viene utilizzato in metro o in taxi, diverso invece quando The Future viene utilizzato alla guida. Il National Safety Council americano riferisce che l’uso del cellulare durante la guida por- ta a 1,6 milioni di incidenti ogni anno. 1 incidente stradale su 4 negli Stati Uniti è causato da SMS e guida: inviare messaggi durante la guida è 6 volte più probabile che causi un incidente rispetto alla guida in stato di ebbrezza. E ancora, rispondere ad un SMS toglie l’attenzione per circa cinque secondi, il che significa percorrere un intero campo da cal- is D1g1tal cio senza guardare la strada se si viaggia a 85km/h. Sono dati terrificanti che ci danno due tipi di insight: il primo è legato alla sicurezza e dovrebbe far pensare ad un modo per arginare il problema da parte delle autorità (nell’attesa che lo sviluppo della guida autonoma possa aiutarci a limitare l’intervento umano alla guida); l’altro invece è più pratico per gli automakers: le persone hanno bi- sogno di rimanere aggiornate, di mandare messaggi e di fare ciò che fanno di solito con lo smartphone anche quando sono in auto. Come possiamo farglielo fare senza togliere gli occhi dalla strada e senza minare alla sicurezza degli altri automobilisti? Mentre in sottofondo si lavora ad auto a guida autonoma, che diventino sempre più un servizio piuttosto che un prodotto, ci sono delle sfide a più corto raggio da raccogliere in fretta.

Il digitale ha pervaso le nostre vite e quelle dei nostri consumatori: le persone sono ormai abituate ad interagire con il proprio smartphone decine di volte al giorno e ad utilizzarlo per qualsiasi cosa: dalla ricerca di informazioni al divertimento, dalla comunicazione fino alla navigazione (e moltissimo altro).

Per comprendere meglio questo fenomeno, ormai conosciuto, basta dare un’occhiata a qualche statistica (fonte):

»» La persona media controlla il proprio telefono 47 volte al giorno

»» L’80% delle persone usa il telefono prima di dormire

»» L’85% delle persone non ha problemi ad usare il telefono mentre parla con amici o familiari

»» Il 47% delle persone ha cercato di limitare l’uso del telefono, ma solo il 30% ci è riuscito The Future of Mobility Trend Consumer —The Future is Digital pg 34/41

Ecco perché pensare ad ecosistemi di intrattenimento digitale in auto non diventa solo KIA un modo per differenziarsi sul mercato o aggiungere optional per aumentare il fatturato, ma si trasforma in uno strumento salva vite: innovando in questo senso si permette ai Nel gennaio 2019, Kia Motors, ha presentato al CES di Las Vegas “Emotive Driving”, consumatori di soddisfare i loro bisogni e desideri, mantenendoli sicuri e protetti. mostrando il suo concept di guida adattiva in tempo reale (READ) creato in collaborazi- one con l’MIT Media Lab. L’obiettivo di READ è quello di creare un’esperienza di guida E, proprio legato a questo bisogno spasmodico di avere contatto digitale h24, il consu- personalizzata utilizzando l’AI per analizzare le emozioni del guidatore attraverso i suoi matore inizia a valutare un brand rispetto all’altro anche e soprattutto per i servizi digitali segnali biologici, come la frequenza cardiaca e le espressioni facciali. Il sistema effettua che offre. Se guardiamo questa survey di IBM vediamo che tra i principali motivi di scelta delle regolazioni dell’illuminazione dell’abitacolo, dei suoni, della temperatura e persino di un brand da parte dei consumatori ce ne sono diverse legate al digitale: poter comu- della vibrazione del sedile per creare un ambiente di guida più rilassante o quantomeno nicare con il veicolo senza touchscreen, avere un’esperienza digitale migliore durante la adatto e personalizzato. guida, utilizzare le mie informazioni digitali anche quando cambio veicolo, essere sicuro che i miei dati siano al sicuro e via dicendo. http://pr.kia.com/en/future/future/emotive-driving-ces.do

Mentre prima le motivazioni erano principalmente legate al costo e al posizionamento del brand sul mercato, oggi stanno nascendo una serie di spinte che non sono per forza Futurus intuitive. L’azienda Futurus, con sede a Pechino, ha creato un parabrezza con realtà aumentata per Ecco perché pensare all’esperienza digital durante la journey dell’utente nel veicolo guidatore e passeggeri. Lo schermo evidenzia possibili pericoli, con una continua as- diventa cruciale per il futuro successo del brand. sistenza alla guida: i guidatori non dovranno più staccare gli occhi dalla strada per guar- dare il proprio navigatore. Cosa differenzia questo dispositivo dai normali display heads- Sempre secondo IBM, due terzi degli executives del loro cluster concordano sul fatto che up? Gli HUD operano di solito in una piccola porzione dello schermo, mentre il fatto di gli OEM esternalizzeranno in modo significativo le loro attività di produzione di veicoli rendere l’intero parabrezza un dispositivo AR ha molti vantaggi, tra i quali la facilità di per concentrarsi sul diventare aziende digitali. Ci si aspetta che le iniziative digitali por- utilizzo e una migliore sicurezza. Inoltre, secondo gli scienziati, Futurus permetterà ai tino un alto valore alle funzioni di business dell’organizzazione, con un impatto diretto sui passeggeri di guardare film, video o spettacoli sullo schermo, senza bloccare la visione consumatori. Il digitale diventa il modo per comunicare con il cliente, sia nel veicolo che del guidatore dei finestrini o del parabrezza stesso. fuori, senza soluzioni di continuità. https://newatlas.com/automotive/futuris-augmented-reality-windshield-hud/ Vediamo quindi degli esempi di brand che stanno cavalcando questo trend, utilizzando Bosch tecnologie avanzate per offrire ai propri clienti delle esperienze digitali complete, dalla sicurezza all’intrattenimento. Al Salone di Francoforte 2019 l’azienda tedesca ha presentato la sua nuova strumen- tazione digitale con effetto 3D: questa consente di visualizzare le informazioni principali (a scelta del programmatore) dell’auto o del percorso in modo più veloce e intuitivo. Ciò Volvo si apprezza, secondo Bosch, nella visualizzazione degli avvisi di sicurezza, che vengono proiettati nel layer più esterno della strumentazione, quasi a voler “saltare fuori” dal dis- A partire dal 2020, tutte le auto Volvo saranno equipaggiate con sistemi di sicurezza che play. controllano e reagiscono ai comportamenti del conducente. La casa automobilistica sve- dese installerà telecamere e sensori che rilevano quando un conducente è ubriaco o dis- https://itmunch.com/bosch-bring-goggle-free-3d-display-cars/ tratto, o quando guida in modo irregolare per qualsiasi altro motivo. La tecnologia traccia il movimento degli occhi per capire in anticipo i cambiamenti, emettendo da subito un segnale di avvertimento lampeggiante e sonoro, per poi far rallentare e poi fermare il Amazon veicolo, fino ad avvisare un assistente Volvo che avviserà i servizi di emergenza. Il vicepresidente di Alexa Auto, Ned Curic, nel corso di un’intervista a gennaio 2020 ha https://www.media.volvocars.com/global/en-gb/media/pressreleases/250015/vol- confermato che la domanda delle case automobilistiche di integrare Alexa è aumenta- vo-cars-to-deploy-in-car-cameras-and-intervention-against-intoxication-distraction ta molto negli ultimi tempi arrivando addirittura a superare quelle che erano le stesse previsioni di Amazon. Alexa è già disponibile in alcuni modelli di Audi, Ford, Lexus, Seat e The Future of Mobility Trend Consumer —The Future is Digital pg 35/41

Toyota. Anche la stessa General Motors di recente ha annunciato che Alexa verrà ag- giunta a milioni di veicoli Chevrolet, Buick, GMC e Cadillac a partire dalla prima metà del 2020. Insomma si tratta di una piccola rivoluzione che nel prossimo futuro potrebbe diventare prassi comune per gli automakers. Curic ha anche dichiarato una richiesta crescente di avere qualcosa come una Fire TV (altro prodotto di Amazon) nei sedili pos- teriori, che potrebbe trasmettere in streaming contenuti da servizi come Amazon Prime Video.

https://techcrunch.com/2020/01/06/amazon-drives-deeper-into-cars-with-new-alexa- partners-echo-auto-expansion/

Apple

L’azienda di Cupertino ha registrato un brevetto per controllare l’auto attraverso i coman- di vocali. L’auto si occuperà ovviamente della guida, della navigazione e del parcheggio, ma utilizzerà Siri per delle richieste specifiche (per esempio nel comunicare la destina- zione finale, quale percorso seguire tra quello più veloce o quello più corto, se fermarsi per una pausa, etc). La tecnologia potrebbe anche leggere segnali d’intento basati sul tatto, sguardi e gesti sullo schermo del veicolo. Ad esempio, il guidatore potrà indicare al veicolo un parcheggio specifico in cui fermarsi.

https://www.ibtimes.com/apple-patents-self-driving-car-technology-func- tions-through-interactions-2911435

Insomma, sono tante le iniziative di automakers tradizionali e colossi tech per far diventare l’auto da semplice veicolo di trasporto a vera e propria piattaforma di intrat- tenimento, per assecondare il bisogno di tanti consumatori di sentirsi sempre connessi. The Future of Mobility Trend Consumer — Sustainability pg 36/41

E questo, inevitabilmente, si riflette nella strategia delle aziende, che sempre di più par- lando di sostenibilità: secondo Capgemini, il numero di Investor Events che affrontano questi temi è aumentato drasticamente negli ultimi anni. Questo perché la sostenibilità gioca ora un ruolo fondamentale nelle priorità degli investitori e del consiglio di amminis- trazione in generale.

Sempre secondo Capgemini, i due maggiori driver per la sostenibilità sono “l’impegno ad essere un’organizzazione responsabile” e “il rispondere alle aspettative dei consuma- #3 tori in materia di sostenibilità”, a riprova che le aspettative dei clienti hanno la forza per trasformare i mercati. Tuttavia, l’attuazione delle iniziative di sostenibilità è frammentata e non segue tutta Sustainability

Con la crescente preoccupazione per il cambiamento climatico, la sostenibilità è diventata una priorità strategica per le organizzazioni automobilistiche. I governi, i consumatori e gli investitori stanno ora spingendo le organizzazioni automobilistiche a cambiare il loro modo di lavorare, la loro cultura e i loro prodotti. Source: Capgemini Research Institute analysis

Le richieste sono motivate dai dati, visto che i trasporti rappresentano un quarto delle la catena del valore. Questo perché passare dalla teoria alla pratica è spesso un task emissioni globali di CO2 (dato 2016), con il trasporto su strada che da solo cuba il 18% complesso, ed applicare ciò che il consumatore vorrebbe è un tema di cultura, processi, Inoltre, la produzione di veicoli richiede una notevole quantità di energia, acqua e risorse, persone e competenza. che aumentano l’impatto del settore sull’ambiente. Mentre alcune aziende si focalizzano, ad esempio, sulla produzione di veicoli elettrici, Uno dei trend consumer che sta in generale toccando tutte le industries è un crescente altre preferiscono partire dalla supply chain o sulla scelta dei materiali delle auto e dei interesse su questi temi da parte dei consumatori. Mentre prima rimaneva un topic trat- veicoli. tato solo dai governi, oggi sono gli stessi clienti che si interessano di emissioni e obbli- gano gli automakers a far fronte alla crescente richiesta di attenzione da questo punto di Oltre allo sforzo frammentario, c’è anche spesso un problema di governance: molte vista. The Future of Mobility Trend Consumer — Sustainability pg 37/41

aziende non hanno dei team o degli organi interni dedicati alla sostenibilità e questo rende difficile permeare questo concetto a tutta l’organizzazione. Anche i KPI necessari per stabilire la responsabilità e misurare i progressi sono carenti, e ciò porta a difficoltà nell’execution.

Proviamo per ora ad analizzare la mobilità elettrica, per cercare di capire uno de modi che hanno le case automobilistiche per andare incontro alle esigenze dei consumatori: La mobilità elettrica si sta espandendo a ritmo serrato. Nel 2018 il totale delle auto elet- triche nel mondo ha superato i 5,1 milioni di unità, con un incremento di 2 milioni rispetto all’anno precedente e quasi il raddoppio delle vendite di nuove auto. La Cina rimane il più grande mercato mondiale di auto elettriche, seguita da Europa e Stati Uniti. La Norvegia è il leader mondiale in termini di quota di mercato delle auto elettriche. Nonostante la crescita, l’adozione è ancora bassa. Indicativamente per due principali motivi, che sono connessi: politica e costi.

Le politiche giocano un ruolo fondamentale: i paesi leader nella mobilità elettrica utiliz- zano una serie di misure come gli standard di risparmio di carburante abbinati a incen- tivi per veicoli a emissioni zero e a basse emissioni, strumenti che aiutano a colmare il divario di costo tra veicoli elettrici e convenzionali e il supporto per l’implementazione di infrastrutture di ricarica.

Nel frattempo i progressi tecnologici stanno portando a sostanziali tagli dei costi. I fattori chiave sono gli sviluppi delle batterie e l’espansione della capacità di produzione degli impianti. Progressi che stanno portando tutti i grandi automakers a fare promesse ambiziose per la creazione di veicoli elettrici: Volkswagen ha stanziato 60 miliardi entro il 2024, Ford 11 entro il 2022, BMW vuole tagliare del 50% la produzione degli attuali mod- elli a combustione entro il 2021 per focalizzarsi su elettrico e ibrido, Toyota vuole portare la percentuale di vendite dei suoi veicoli elettrici al 50% del totale del fatturato entro il 2025, Daimler vuole introdurre 10 nuovi veicoli elettrici entro il 2022, anche Ferrari, Por- sche e Lamborghini hanno già annunciato modelli elettrici.

Insomma, un trend meno “futuristico” ma più concreto, che sta facendo muovere tutto il mercato verso un’attenzione maggiore alla sostenibilità, spinta dai bisogni dei consuma- tori. Non per forza spostandosi su un’offering di veicoli elettrici, ma quantomeno lavoran- do su queste tematiche: Porsche, ad esempio, ha sviluppato un’alternativa vegetale alla pelle, mentre la consociata di Volvo, Polestar ha rivelato un interno vegano che utilizza plastica e sughero riciclati. Il Parere dell’Esperto

Ecco il suo commento

“Se dovessi esprimermi sulla mobilità del futuro in questo preciso momento, Aprile 2020, nell’anno che è stato per più di un decennio il simbolo del “futuro”, sarei francamente piut- Tommaso Gecchelin tosto scettico e deluso. Non abbiamo automobili volanti, certo, ma nemmeno veicoli a guida Co-Founder & CTO @NEXT Future Transportation autonoma, che promessi da gran parte delle case automobilistiche dal 2010, vengono ormai rimandati di 5 anni in 5 anni.

Tommaso è un fisico, un designer industriale e un artista. Il Navya, Olli sono a livello tecnologico al pari di progetti come CityMobil2 dei primi anni 2000, background interdisciplinare e versatile gli consente di collegare ed il Vislab di Parma aveva sistemi di guida autonoma pari a Tesla nel 2010, quando fecero Scienza, Tecnologia, Arte e Design. Ama progettare, non solo pro- un viaggio Parma-Pechino in guida autonoma totale senza pre-mapping. dotti, ma User Experience e innovazioni che cambiano il mondo. E’ oggi fondatore, inventore e CTO di NEXT Future Tranvsportation, La mia personale opinione è che si sta procedendo, non a due, ma a tre velocità: azienda italo-statunitense che sviluppa veicoli elettrici modulari a guida autonoma.Il loro prodotto NEXT è un avanzato sistema di La prima è la velocità della tecnologia, che è esponenziale almeno per quanto riguarda de- trasporto intelligente basato su gruppi di veicoli driverless mod- terminati aspetti digital, per esempio il grado di accuratezza nel riconoscimento di oggetti ulari in cui ogni modulo può unirsi e staccarsi con altri moduli su da parte di sistemi di machine learning ha avuto un balzo notevole negli ultimi anni. strade urbane standard. La startup ha raccolto oltre 1 milione di Tuttavia, la curva esponenziale, in questo caso, ha sempre un limite superiore...il 100% non è euro di investimenti e ha già implementato la tecnologia a Dubai. raggiungibile, come la velocità della luce, per fare un analogo dinamico.

E qui entra in gioco la seconda velocità, quella della società e delle normative. E’ una ba- nalità sostenere che la società è lenta e le normative sono pachidermiche. Non è questo il punto. La questione è “percettiva”, oserei dire “gestaltica”. L’opinione pubblica, alla base della società e delle normative, reagisce non ai dati ogget- del microchip, Federico Faggin, con Synaptics ha dovuto pivottare nel fare trackpad invece tivi, ma alla sensazione, alla comunicazione del dato. di reti neurali artificiali...nel 1992. Per non parlare della corsa allo spazio, o delle automobili volanti...in un continuo ciclo di hype e disillusione. Facciamo un esempio: Waymo può garantire che i suoi veicoli a guida autonoma siano, sulla base dei dati raccolti, il 90% più sicuri della media dei guidatori umani. Tuttavia Certo, piuttosto pessimista, come parere, direte voi. In realtà si tratta piuttosto di una presa 900.000 morti in meno, nel mondo, l’anno, non sono abbastanza per “la società”, per- di coscienza di dinamiche piuttosto conosciute, come la famosa “Hype Curve”. ché il dato che fa paura è il 10% rimanente, soprattutto alle aziende produttrici di veicoli autonomi, per questioni legali, assicurative e di andamenti borsistici. Basta una singola vittima per affossare un’azienda, com’è successo al celeberrimo caso di UBER. La norma- tiva segue la società, nessuno vuole essere responsabile di mettere in strada qualcosa di non sicuro al 100%....che tuttavia, come già notato, è un numero non raggiungibile tecnologicamente.

Da questo punto di vista l’approccio di Tesla è stato molto azzardato e qui viene il terzo punto.

La terza velocità è quella del Marketing, che in parte è legata al dato percettivo della società. Il guadagno di società pionieristiche che fanno prodotti non ancora vendibili, non segue le leggi del mercato tradizionali, ma sfiora quelle dei mercati speculativi, a tratti quasi fraudolenti. L’esempio è particolarmente lampante se guardate aziende note della Silicon Valley. La raccolta di centinaia di milioni di dollari in capitali di investimento non è nem- meno lontanamente basata sul fatturato, ma su l’hype generato dal marketing e dai team dal background altisonante. Alcuni esempi: One, Zoox, Faraday Future. La tecnologia e le normative però non riescono a stare al passo con le promesse di mar- keting fatte.

La compresenza di queste tre velocità genera una mistura esplosiva, che frequente- mente genera delle bolle speculative e dei fallimenti colossali, come la chiusura del pro- getto di Dyson per la costruzione di un veicolo elettrico, o come le revisioni delle stime per la guida autonoma da parte di molte aziende automotive, con conseguente licenzia- mento di migliaia di persone. Ma anche servizi più consolidati, come Uber ed altri servizi di ride hailing che chiudono in europa e nel mondo.

Ray Kurzweil è solito dire che l’uomo è abituato a pensare linearmente mentre la tecno- logia è esponenziale. Verissimo, ma non ha tenuto conto del marketing. Il marketing non è esponenziale, è un asintoto verticale. Mentre la società e le normative si basano sul differenziale tra le aspettative e la realtà tecnologica. Che cosa ci insegna di positivo tutto questo? A mio avviso: “Don’t believe the hype, but track the real value” Diventa chiaro quindi il motivo della situazione attuale: il marketing crea aspettative di gran lunga più elevate di qualsiasi curva esponenziale, ed il pubblico si assuefà in fretta L’esempio più banale che si può fare è quello relativo all’esplorazione spaziale. Una volta ad un futuro promesso, che è, tuttavia, inarrivabile dal punto di vista tecnologico, se non raggiunta la Luna, l’interesse per i viaggi nello spazio sono rapidamente scemati, l’hype è altro, nei tempi promessi. stato ancora una volta superato dalla disillusione...vediamo se Elon manterrà le promesse. Tuttavia, la tecnologia sviluppata in quegli anni, alimentata dal marketing dell’esplorazione, Questa discrepanza tra aspettative e realtà regge per un po’ generando per alcuni attori, ha portato alle tecnologie attuali: GPS, imaging satellitare, telecomunicazioni ad alta veloc- notevoli investimenti e notorietà, ma arrivano i momenti in cui la bolla scoppia e la dis- ità, con migliaia di satelliti artificiali in orbita attorno alla terra. crepanza si fa così evidente da motivare uno scetticismo che causa i cosiddetti “inverni tecnologici”. L’intelligenza artificiale ne ha già avuti diversi, se pensiamo che l’inventore Per questo motivo, bisogna guardare con occhio critico alle soluzioni di mobilità del fu- turo, cercando di capire:

»» Quali possono essere i reali sviluppi e mercati di riferimento a prescindere da quanto “cool” può essere in apparenza?

»» Quali sono le barriere all’ingresso, ad esempio: servono infrastrutture nuove, servo- no cambiamenti radicali di comportamenti dell’utente, causa cambiamenti radicali nel tessuto produttivo etc.?

»» Quante persone posso raggiungere per ogni euro speso?

»» Si tratta di un modello economicamente sostenibile?

Questo non significa che solo le innovazioni incrementali avranno un futuro, ma che quello che può spezzare il ciclo dell’hype e transizionare verso il “plateau of productivity” è la sincronia tra le tre velocità di cui ho parlato.

Nel nostro piccolo, NEXT ha avuto molti alti e bassi nella propria storia ed è ancora in una fase di sviluppo lenta e graduale, in cui stiamo cercando in ogni modo di comunicare come la guida autonoma non sia il cuore del nostro progetto, bensì la modularità che permette ai veicoli assumere il ruolo di qualsiasi veicolo ed anche di una piattaforma di redistribuzione passeggeri in movimento e non ultimo, un’infrastruttura di servizi in movimento.

Svincolare NEXT dallo stereotipo di “veicolo a guida autonoma” ci serve per transizion- are dall’ambito marketing/speculativo dato dall’apparente “wow effect” della tecnologia, ad una visione pragmatica ed economicamente solida relativa alla nostra soluzione, che mira ad essere l’equivalente dei satelliti geostazionari, non del Saturn 5”. Cosa possiamo fare, già da oggi, per attivarci verso il cambiamento? A seconda della prospettiva, i cambiamenti fin qui discussi possono sembrare elettrizzanti o Conclusione scoraggianti. Qualsiasi attore coinvolto dovrebbe iniziare ora ad identificare il ruolo che intende recitare nel nuovo ecosistema. Vediamo in che modo:

»» Valutando il potenziale impatto: Ogni azienda dovrebbe analizzare come e in che misura il futuro della mobilità potrà avere un impatto sulle proprie attività o sulle operations attuali. La mobilità è diventata una parte fondamentale per il benessere L’entità della trasformazione è considerevole, la velocità del cambiamento potrebbe essere umano: oggi miliardi di persone in tutto il mondo godono di un liv- rapida e le imprese ei governi dovranno probabilmente operare in un futuro multiforma che ello di mobilità personale che sarebbe stato inimmaginabile anche richiederà flessibilità e adattabilità. Nonostante il cambiamento possa sembrare distante, i solo poche generazioni fa. Ma le tecnologie e le infrastrutture che tempi per l’adozione potrebbero ridursi in modo sorprendentemente rapido. si sono evolute negli ultimi 100 anni non sono ad oggi in grado di soddisfare le esigenze crescenti del 21° secolo. In molti paesi, »» Determinando il ruolo oi ruoli a cui aspirare nel nuovo ecosistema: Con l’imminenza del l’accesso ai trasporti rimane altamente disomogeneo, riflettendo cambiamento, nuove opportunità continueranno probabilmente ad emergere ed espandersi. e perpetuando le disparità socioeconomiche. Allo stesso tempo, Nella complessità di tale ecosistema prevediamo l’emergere di ruoli distinti nella creazione la congestione del traffico affligge milioni di pendolari e incide di valore. Questi ruoli sono strettamente collegati e richiederanno collaborazione per sulle economie delle grandi aree metropolitane di tutto il mondo. poter servire al meglio i clienti. L’industria automobilistica, ad esempio, prima totalemente I veicoli a motore privati, nonostante i significativi progressi in incentrata sull’automobile, sta diventando sempre più incentrata sul cliente, dove termini di prestazioni, comfort e sicurezza, rimangono un’impor- l’attenzione è focalizzata sull’esperienza più che sulla vendita di un veicolo fisico. tante fonte di esternalità negative: ogni anno provocano milioni di incidenti e decessi e contribuiscono al surriscaldamento globale. »» Valutando come le attuali competenze corrispondano a quelle probabilmente richieste nel futuro: Gli attori coinvolti dovrebbero esaminare in modo attento le proprie capacità, In questo report abbiamo esplorato alcuni dei driver chiave rispetto a quelle necessarie per avere successo nel ruolo prescelto. Abbiamo parlato di che probabilmente influenzeranno i sistemi di trasporto per- tecnologia e di potenziali partnership, abbiamo parlato di startup e di nuovi modelli di sonale e cittadino nei prossimi decenni. Piuttosto che pre- business, abbiamo parlato dei mutamenti nei desideri delle persone. Questo report tocca vedere il futuro più probabile, o tentare di presentare una solamente la superficie delle opportunità disponibili e ha lo scopo di stimolare la voglia di visione per un futuro “migliore”, abbiamo adottato un ap- andare avanti, informarsi e studiare a fondo le implicazioni future delle trasformazioni in proccio “what if?”. Le nostre analisi e considerazioni han- corso. no lo scopo di identificare i principali driver di cambiamento (a partire dai nostri tre focus: tecnologia, persone, model- »» Sviluppando una roadmap concreta per innovare: Una trasformazione aziendale raramente li di business) e di valutare i loro potenziali futuri impatti. avviene dall’oggi al domani, spesso richiede tanto tempo e pianificazione. Comprendere l’ecosistema nella sua totalità e le competenze fondamentali può aiutare le aziende ei governi a delineare meglio la strada verso il cambiamento. Questo può avvenire sia attraverso acquisizioni, partnership o tramite sviluppo interno. Parte di questo viaggio richiederà probabilmente decisioni complesse, ma è fondamentale iniziare ad avere la voglia e il commitment per la creazione di un piano chiaro e pratico.

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