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La quadreria Il Museo è inserito nell’ex complesso conventuale della La terza sala, adibita a quadreria ed originariamente GRAVELLONA TOCE chiesa di San Francesco di Cassine, appartenuto all’or- dine dei Frati Conventuali Minori. Il , proprie- stanza di collegamento tra la sacrestia e la chiesa, Casale sono esposte la serie delle quattordici tele di una Via Monferrato tario dell’immobile, nei confronti di quest’importante Crucis, dipinta A26 patrimonio artistico ha assunto vari impegni economici, nel 1796 e fir- MILANO con il sostegno d’altri enti pubblici, di fondazioni ban- mata dal bolo- PIACENZA carie e di privati, portando a termine l’oneroso compito A7 gnese Pietro A21 di dare origine ad un museo d’arte antica. Il progetto è Fancelli; una nato dall’esigenza di esporre una serie d’arredi in un GENOVA sequenza di A21 unico organismo costituito dagli elementi superstiti del CASSINE convento che hanno richiesto un recupero funzionale, tele sei-sette- centesche de - oltre che un corretto restauro. Le ragioni di tutto ciò mi- gli Apostoli di rano sostanzialmente ad un’idonea fruizione d’opere pittore anoni- CASSINE A7 d’arte altrimenti passibili di dispersione e d’ulteriore mo e la pala degrado, se non addirittura d’irreparabile perdita. Il Novi Ligure della Vergine proposito di ricostruire unitariamente la Sala capitolare, col Bambino tra già divisa in due ambienti, e dei suoi affreschi, nonché Gavi San Francesco di recuperare la sacristia ed un altro locale collegato, è e San Biagio, A7 stato coltivato per anni da parte del Comune di Cassine opera della GENOVA quale importante esigenza nel quadro di valorizzazione fine del cin- A26 del complesso di San Francesco. quecento attri- Nell’ambito del progetto generale per il recupero e l’uso buibile al pit- GENOVA VOLTRI dei locali, si è intervenuti rispettando gli elementi tipo- tore alessandrino Giorgio Soleri. Durante il restauro logici originari di rilevante interesse storico ed artistico, sono stati individuati strati pittorici sovrapposti: è completando la realizzazione con l’aggiunta di una emerso che la Museo di San Francesco nuova struttura avente funzione d’ingresso e che con- figura di San Paola Benzo Dapino temporaneamente permettesse l’accesso parallelo alla Francesco è Piazza Vittorio Veneto, 3 Sala capitolare e alla Sacristia, assumendo, come in ori- stata dipinta 15016 CASSINE (AL) gine, la funzione del chiostro antico ormai scomparso. su una prece- L’idea del Museo sorse per proposta dell’associazione dente raffigu- culturale degli Amici di Cassine, dopo una mostra del razione di un Tel. 0144.715151 - Fax 0144.714258 1979 intitolata “S. Francesco di Cassine: sopravvivenze di santo Vescovo. un monumento Gotico”, realizzata in collaborazione con e-mail: [email protected] la Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici del Piemonte, il Comune di Cassine ed altri enti pubblici. Dopo un elabo- rato iter della progettazione e degli interventi finanziari, la realizzazione è avvenuta grazie al finanziamento COMUNE dello stesso Comune di Cassine, della Regione Piemonte, DI CASSINE della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoan- tropologici del Piemonte, della Fondazione Cassa Risparmio di Torino, della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessan- dria, della Compagnia di San Paolo, dell’associazione cul- turale Arca Grup Cassine, infine da una donazione del dott. Franco Dapino, in memoria della madre “Paola Benzo Dapino”, cui è stato intitolato il museo. Testo: Sergio Arditi - Assessore alla Cultura Pieg Museo Cassine 2011:Layout 1 11-05-2011 15:15 Pagina 2

La Sala capitolare (sec. XIV) giate le Storie dei Magi e posita teca, è quello del triregno funebre del papa San in muratura sovrastato dall’affresco della Vergine col È il luogo in cui si riuniva il collegio dei frati, ossia il l’Adorazione del Bambino in Pio V. Il triregno, come indica una scritta su lamina me- Bambino e i Santi Matteo e Bonaventura, attribuibile a capitolo. Essa fu anche utilizzata da laici per la stesura braccio alla Vergine assisa in tallica, fu quello con cui il pontefice fu traslato nel se- Giovanni Monevi. Il vano si presentava in precario di atti, come documentato nell’archivio della famiglia trono. Sulla parete opposta polcro della cappella del Presepe in Santa Maria stato di conservazione per il disuso funzionale, a Zoppi ad iniziare dal 1355, anno in cui fu redatto il è ancora la Vergine col Maggiore a Roma e portato nel convento cassinese dal causa dell’estinzione delle confraternite subentrate ai testamento di Giacomo Gambarotta. Bambino in trono e raffigu- confratello “Fra Ioseph Mariae de Cassinis”. La data- padri francescani. Per il suo recupero integrale, sì è ripristinata la com- razioni di santi che tro- zione del triregno potrebbe porsi al 1588, momento del Durante il restauro degli armadi è emerso sulla pa- pleta unitarietà della sala e del ciclo affrescato, poi- vano riscontro nel culto trasferimento dalla prima sepoltura del 1572 nella ba- rete settentrionale un affresco del 1532, con la stessa ché nel tempo fu suddivisa in due ambienti. Si è locale; tra loro compaiono silica di San Pietro. In occasione delle ricognizioni del iconografia dell’altare settecentesco. Inoltre sulla attuata la demolizione della parete divisoria su cui Sant’Antonio Abate, Santa 1697 – 1698, quando la salma fu traslata nel mausoleo stessa parete è apparsa una decorazione a graticcio appoggiavano i due solai soprastanti. Il successivo Caterina d’Alessandria e San della cappella Sistina in Santa Maria Maggiore, il trire- appartenente a una fase pittorica tardo-medioevale. passaggio è stato il rifacimento in legno di un nuovo Giorgio. gno venne consegnato all’arcivescovo Domenico Zauli Sul lato opposto è ed unico soffitto, sorretto da travature, che ne con- Superiormente alle scene e questi, successivamente, la consegnò al frate cassinese stato rinvenuto il sentisse una piena valorizzazione. corre un fregio che rac- in favore del convento di San Francesco. dipinto di un cava- chiude clipei con profeti, Nella Sala capitolare sono ancora esposti due Crocifissi liere munito di intercalati da motivi fo- lignei policromi di ambito alessandrino, databili tra XV scudo e vessillo con gliari. – XVI secolo, e un capolavoro dello stesso periodo, di croce. Il soffitto a Nelle vetrine sono esposti scultore piemontese – lombardo, costituito dalla statua cassettoni lignei è alcuni reliquiari lignei, di- in legno policromo di Sant’Antonio Abate. tardo medioevale. pinti e dorati, appartenenti Sul lato destro del- ad un unico complesso, l’altare è esposta parzialmente esposto, per- La sacrestia una tela ottocente- venuto da Roma il 14 otto- L’ambiente, di origine contemporanea alla Sala capito- sca, che costituiva bre 1713 per donazione del vicegerente Domenico lare, nel 1713 fu modificato in occasione del giungere la terza fase di tra- Zauli e del cardinale Gaspare di Carpegna, dietro sup- da Roma delle spoglie di Sant’Urbano martire. In quel- sformazione della plica del padre francescano Giuseppe Maria Bruni di l’occasione furono inseriti i due grandi armadi ancora sacristia, successiva Cassine ed in dotazione alla chiesa di San Francesco. esistenti e, sulla parete orientale, fu realizzato l’altare agli affreschi del Tale donazione era rilasciata a corredo delle spoglie di 1532 sulla parete Il ciclo pittorico alle pareti, eseguito ad affresco at- Sant’Urbano Martire, nord e del 1713 torno al terzo decennio del XIV secolo, conduce ad venerate in chiesa. La sulla stessa parete. una cultura lombarda del gotico internazionale legata serie dei reliquiari Il dipinto era origi- all’orbita del maestro della tomba Fissiraga in San comprende varie sta- nariamente inserito Francesco di Lodi. Le scene sono scandite geometri- tue di santi tra cui in una cornice in camente da un fregio geometrico finto cosmatesco e quella di San France- stucco, sovrappo- raffigurano al centro sco, San Pio V, San sta sull’affresco a della parete orien- Giuseppe, Santa Cate- lato di analogo soggetto, come testimoniano le lacune tale una Crocifissione rina di Alessandria, dell’intonaco dipinto. affollata da vari per- coppie di angeli, due Completano gli arredi di quest’ambiente una scul- sonaggi, con annota- braccia con le reliquie tura lignea seicentesca dell’Ecce Homo. zioni di costume. Sul di San Biagio e San- Nell’armadio addossato alla parete meridionale sono lato destro compa- t’Alessandro, i busti esposti quattro maestosi reliquiari del settecento in iono San Francesco e dei dodici Apostoli ed altre reliquie ancora. Furono ese- lamina d’argento. Inoltre compare il reliquiario della San Giacomo. guiti tra il 1710 e il 1711, probabilmente da Sebastiano Vera Croce del XVIII secolo. Sulla parete setten- Ippoliti e dalla sua bottega romana. trionale sono effi- Altro reliquiario d’insigne importanza, custodito in ap-