DI

PROVINCIA DI

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO - DOCUMENTO DI PIANO -

VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

- SINTESI NON TECNICA-

DOTT. ARCH. PIERGIORGIO TOSETTI via G. Paglia 22/a Bergamo 24100 tel/fax 035/220260 - [email protected]

Collaboratori: Dott. Arch. Vittorio Pagetti

Dott. Urb. Elisabetta Crippa INDICE 0. INTRODUZIONE...... 3 0.1. Quadro normativo di riferimento ...... 3 0.2. Il quadro dei soggetti coinvolti nel processo di VAS...... ………..4 0.3. Definizione dello Schema Operativo...... 5 0.4. Strumenti di pianificazione sovraordinata ...... ……………..6 0.5. Scopo e organizzazione del Rapporto Ambientale ...... 7 0.5.1. Il parere motivato…………………………………………………………………………………………………….7

1. RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE, QUADRO CONOSCITIVO: inquadramento dell’area e delle matrici ambientali...... ………………8 1.1. Inquadramento socio-economico e territoriale ...... …..8 1.2. SUOLO E SOTTOSUOLO: geomorfologia, idrologia e idraulica; difesa del suolo e delle acque ……………………………………………………………………………………... 10 1.2.1. Inquadramento geologico-geomorfologico ………………………………………………………………..10 1.2.2. Classi di fattibilità geologica……………………………………………………………………………………..10 1.3. Idrografia e idrogeologia……………………………………………………………………………….………………14 1.3.1. Idrografia ……………………………………………………………………………………………………………..14 1.3.2. Idrogeologia ………………………………………………………………………………………………………….15 1.3.3. Il Reticolo Idrografico Minore ………………………………………………………………………………….15 1.3.4. Vincolo PAI ……………………………………………………………………………………………………………15 1.3.5. Vincolo di Polizia Idraulica ………………………………………………………………………………………15 1.3.6. Carta di Sintesi ………………………………………………………………………………………………………17 1.4. Informazioni Naturalistiche e di Paesaggio ……………………………………………………………………..18 1.4.1. Beni ambientali vincolati ...... ………………………………………………………………...19 1.4.2. Altri elementi d’interesse ambientale ……………………………………………………………………….20 1.4.3. Il Piano d’Indirizzo Forestale della Comunità Montana ……………………………………………….20 1.4.4. Il Piano d’Indirizzo Forestale della Provincia di Bergamo ……………………………………………21 1.5. La presenza di radiazioni ionizzanti: il radon ...... ………………...... …..…22

2. QUADRO DELLA PRESSIONE ANTROPICA SULL’AMBIENTE ...... ……23 2.1. Il rumore...... ……….….23 2.2. Elettrosmog...... …….…….25 2.3. Sistema acquedottistico...... ……….26 2.3.1. Captazione idrica e rete acquedottistica …………………………………………………………………...26

1 2.4. Rete fognaria...... ……………………..27 2.5. Rete gas …………………………………………………………………………………………………………………….28 2.6. Rifiuti …………………………………………………………………………………………………………………………29 2.7. Energia ………………………………………………………………………………………………………………………30 2.8. Inquinamento atmosferico...... ……………31 2.9. Attività economiche con potenziali impatti sull’ambiente...... …...... 32 2.9.1. Industrie a Rischio di Incidente Rilevante (RIR)……………………………………….…………………32 2.9.2. Impianti ad Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.) …………………………………………..32 2.9.3. Principali attività del Comune ………………………………………………………………………………….32 2.10. Amianto...... …...... …34 2.11. Mobilità...... ………………………………………………………………………………….….35 2.11.1. La situazione della rete viaria ……………………………………………………………………………...35 2.11.2. Itinerari turistici ……………………………………………………………………………………………….…35

3. SINTESI DELLO STATO ATTUALE...... ………………….……36

4. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA ...... ……….……..45 4.1. Individuazione dell’ambito di influenza del Documento di Piano...... …46 4.2. Obiettivi generali e specifici del Documento di Piano del PGT ...... …..49 4.3. Le azioni di Piano...... ……………………………………………………………………………………………50 4.4. I contenuti delle azioni di Piano...... …...... ………….56 4.5. Verifica di Coerenza...... ………………….…………………64 4.5.1. La Coerenza Esterna...... ….……………….64 4.5.2. La Coerenza Interna…………………………………………………………………….………………………….66 4.5.2.1. Valutazione sulla impostazione generale del Documento di Piano ..…………………….67 4.6. La sostenibilità degli interventi e delle azioni di Piano ……………………………………………………..69 4.6.1. La verifica di sostenibilità………………………………………………………………………………………….69 4.6.2. Le alternative …………………………………………………………………………………………………………74 4.6.3. L’Ambito di Trasformazione ……………………………………………………………………………………..77 4.7. Il Piano di Monitoraggio ……………………………………………………………………………………………….80

“OLTRE IL DOCUMENTO DI PIANO” ………………………………………………………….……81

2 0. INTRODUZIONE

0.1. Quadro normativo di riferimento Scopo della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) è di valutare gli effetti e le ricadute che la formazione e l’attuazione di un Piano potrebbe avere sull’ambiente, nonché di valutare le possibili alternative alle scelte, alla luce degli obiettivi e della loro incidenza sull’ambito territoriale.

La VAS è stata introdotta dalla Direttiva Europea 2001/42/CEE ed ha lo scopo di garantire la sostenibilità di Piani e Programmi coniugando la dimensione ambientale con quelle economica e sociale del territorio, attraverso la redazione di un Rapporto Ambientale (RA) che deve dar conto delle modalità di integrazione dell’ambiente nel Piano, delle scelte prese in considerazione per pervenire alla scelta finale, nonché fornire la stima dei possibili effetti sull’ambiente derivanti dall’attuazione del Piano, indicando il sistema di monitoraggio di tali effetti nel percorso della sua attuazione.

Il recepimento della Direttiva Europea è stato assunto dall’Italia con il D.Lgs n.152 del 03/04/2006 “Norme in Materia Ambientale”, conosciuto come Testo Unico sull’Ambiente. Dopo alcune proroghe, il Consiglio dei Ministri ha approvato il D.Lgs n.4 del 16/01/2008 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 29/01/08) recante “Disposizioni Correttive e Integrative del Testo Unico Ambientale in materia di VIA e VAS”.

La Regione Lombardia, anticipando il recepimento a livello nazionale della Direttiva Europea, ha emanato la Legge Urbanistica Regionale n.12 del 11/03/2005 che disciplina il Governo del Territorio Lombardo, nella quale, in coerenza con la Direttiva U.E., viene stabilito l’obbligo di Valutazione Ambientale per determinati Piani e Programmi, tra i quali il Documento di Piano del PGT. In attuazione dell’art.4 della L.R. 12/2005 la Regione Lombardia ha elaborato un documento di “Indirizzi Generali per la Valutazione Ambientale di Piani e Programmi”, approvato con DCR n. VIII/351 del 13/03/2007, contenente lo schema del processo metodologico – procedurale integrato di pianificazione e di VAS. Successivamente, con DGR n.6420 del 27/12/2007, la Regione ha successivamente emanato ulteriori “Determinazioni” in merito alla procedura per la Valutazione Ambientale di Piani e Programmi, precisando il modello metodologico-procedurale ed organizzativo da seguire, dettagliando inoltre le disposizioni in funzione della dimensione del Comune (inferiore o maggiore a 5.000 abitanti).

3 0.2. Il quadro dei soggetti coinvolti nel processo di VAS I soggetti coinvolti nel processo di VAS, secondo le indicazioni della Direttiva e gli indirizzi regionali, sono i seguenti: Autorità Proponente e Procedente (Pubblica Amministrazione che elabora lo strumento di pianificazione e ne attiva le procedure): Amministrazione del Comune di Fiorano al Serio - Giunta Comunale Estensore del Documento di Piano (soggetto incaricato dalla Pubblica Amministrazione proponente di elaborare il PGT, e nella fattispecie il Documento di Piano, oggetto della VAS): Arch. Piergiorgio Tosetti Estensore del Rapporto Ambientale (incaricato dello sviluppo del processo di VAS e della redazione del Rapporto Ambientale): Arch. Piergiorgio Tosetti Autorità Competente per la VAS (Autorità con compiti di tutela e valorizzazione ambientale, individuata dalla Pubblica Amministrazione, che collabora con l’autorità procedente/proponente nonché con i soggetti competenti in materia ambientale, al fine di curare l’applicazione della Direttiva e degli indirizzi regionali nell’ambito del procedimento di valutazione ambientale del Documento di Piano) Responsabile Ufficio Tecnico: Arch. Igor Meroni Soggetti competenti in materia ambientale (enti pubblici competenti in materia ambientale e della salute per livello istituzionale): • ARPA Lombardia – Dipartimento di Bergamo; • ASL Bergamo; • Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici; • Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia. Enti territorialmente interessati da convocare alle Conferenze di Valutazione (enti territorialmente limitrofi o interessati ai potenziali effetti ambientali derivanti dalle scelte di Piano): • Regione Lombardia – Sede territoriale di Bergamo – Struttura Sviluppo del Territorio; • Provincia di Bergamo – Settore Urbanistica e Settore Ambiente; • Comuni confinanti: ; Cene; ; ; • Comunità Montana Valle Seriana; • Autorità di bacino del Fiume Po.

4 0.3. Definizione dello Schema Operativo Lo Schema Operativo che è stato adottato per la VAS del Documento di Piano ricalca il Processo Metodologico Procedurale definito dalla Regione Lombardia: • individuazione di un percorso metodologico e procedurale, stabilendo le modalità della collaborazione, le forme di consultazione, i soggetti con specifiche competenze ambientali, il pubblico da consultare; • definizione dell’ambito d’influenza del Piano (documento di scoping) e definizione delle caratteristiche delle informazioni che devono essere fornite nel Rapporto Ambientale (RA); • articolazione degli obiettivi generali; • costruzione dello scenario di riferimento; • coerenza esterna degli obiettivi generali del Piano; • individuazione delle alternative di Piano; • coerenza interna delle relazioni tra obiettivi e linee di azione del Piano; • elaborazione del Rapporto Ambientale (RA); • indicazione del sistema di monitoraggio.

5 0.4. Strumenti di pianificazione sovraordinata I principali strumenti di pianificazione e programmazione di livello regionale e provinciale che sono stati presi in considerazione nell’elaborazione del Rapporto Ambientale sono i seguenti: • Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) della Lombardia (approvato con DCR n.VII/197 del 06/03/2001); • Proposta di Piano Territoriale Regionale (PTR) della Lombardia: con comunicazione di avvio n.159 del 20.12.2005 la Regione ha dato inizio al percorso di elaborazione del PTR. Gli elaborati ad oggi disponibili del Piano sono: il Documento di Piano (che contiene gli obiettivi e le strategie di sviluppo della Lombardia) e il Rapporto Ambientale. Attualmente è in corso il processo di VAS Piano; • Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) di Bergamo (approvato con DCP n.40 del 22/04/2004); • Piano di Tutela ed Uso delle Acque (PTUA) ( approvato con DGR n.2244 del 29/03/2006); • Piano Cave della Provincia di Bergamo (approvato con DCR n.VIII/619 del 14.05.2008).

6 0.5. Scopo e organizzazione del Rapporto Ambientale Il Rapporto Ambientale costituisce il documento principale del processo di consultazione e di partecipazione del pubblico, e riveste un ruolo di garanzia della trasparenza delle decisioni che motivano l’intero Processo di Valutazione. Il Rapporto Ambientale è comprensivo della “Sintesi non Tecnica” che ne illustra i principali contenuti in modo sintetico e con linguaggio non tecnico, finalizzato alla divulgazione. Il Rapporto si articola in due parti: I) Rapporto sullo Stato dell’Ambiente che si sviluppa attraverso un quadro conoscitivo ambientale del territorio, costruito sulla conoscenza dei dati disponibili e sull’indagine delle “pressioni antropiche” che agiscono sul territorio. Scopo di questa sezione è di descrivere e analizzare gli elementi che costituiscono una “criticità” per il territorio e/o una “sensibilità ambientale”, e che quindi necessitano di considerazione e valutazione nella fase di pianificazione; II) Valutazione Ambientale Strategica delle scelte di Piano. E’ la fase dedicata all’analisi degli effetti sul territorio e sull’ambiente del Documento di Piano.

0.5.1. Il parere motivato Sulla scorta del Rapporto Ambientale e delle considerazioni emerse nella Conferenza di Valutazione, l’Autorità Competente esprime un “Parere Motivato” che costituisce il presupposto alla prosecuzione del procedimento di approvazione del Documento di Piano.

7 1. RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE, QUADRO CONOSCITIVO: inquadramento dell’area e delle matrici ambientali

1.1. Inquadramento socio-economico e territoriale Fiorano al Serio, posto sulla riva destra del fiume Serio lungo un terrazzo alluvionale compreso entro un’ansa formata dal fiume stesso che lo bagna ad est e a sud, dista dal capoluogo di provincia circa 18,6 Km e confina a nord con i Comuni di Vertova; con il Comune di Casnigo a est; con il Comune di Cene a sud; con il Comune di Gazzaniga a ovest. Il territorio presenta una superficie di 1,10 Kmq e un’altezza media di 396 m slm. Fiorano si trova nell’ambito territoriale della media Valle Seriana.

Il nome antico del paese era “Florianum”, dal gentilizio romano “Florius”. Per la prima volta è ricordato in un documento dell’anno 840 in cui si cita “in vico Florianum”.

Assunse la denominazione di Fiorano al Serio nell’anno 1863.

Dal 1947 il Comune ha acquisito la definitiva autonomia amministrativa staccandosi dal Comune di Gazzaniga al quale risultava unito dal 1927, e ottiene dal Presidente della Repubblica nell’anno 1956 il proprio stemma e gonfalone.

La storia di Fiorano al Serio è legata a quella di Gazzaniga e della Valle Seriana, di cui seguì le sorti; popolata da gente dedita all’agricoltura, alla pastorizia e allo sfruttamento delle risorse minerali e forestali, sviluppò durante la dominazione veneta attività artigianali e commerciali nel campo della lavorazione del marmo nero cavato in zona e dei panni di lana. Lo sviluppo economico avvenne però solamente a partire dalla fine del XIX secolo con il sorgere delle prime filande e, più marcatamente, nel XX secolo, quando la Valle Seriana divenne uno dei motori dell’economia bergamasca. Fiorano al Serio, a partire dalla fine del XIX secolo, ha convertito la propria economia da agricola a industriale impiantando i primi stabilimenti tessili nei pressi del fiume Serio. Dal secondo dopoguerra in poi ha subito un costante sviluppo urbanistico sia in chiave residenziale che produttiva. Il paese rivestì la sua importanza all’inizio degli anni’ 30 alla fine degli anni’ 50 per la presenza, sul territorio di numerose unità produttive industriali: la I.R.F. “Industrie Filati Riunite”; la O.C.M.A. – Devil (Officine Meccaniche Costruzione Motocicli), il Feltrificio Cristini; Officine meccaniche Rampinelli; le Fonderie: Fioranese, S.Giuseppe, Baldi e Pozzi; Filatura e tessitura Masserini; Vinicola Martinelli; Segheria Imberti; la sede della Calci Martinelli; e numerose d’artigiani.

8 Dalla fine degli anni’ 50 ci fù un regresso di tutte queste attività per le varie crisi che si sono alternate o perché alcune aziende, a causa di maggiore espansione, dovettero trasferirsi altrove.

Fiorano al Serio appartiene alla Comunità Montana Valle Seriana. Ai sensi della Legge Regionale 27.6.2008, n. 19, con Decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 6480 del 26.6.2009, è stata costituita la COMUNITÀ MONTANA VALLE SERIANA - ZONA OMOGENEA n. 8 per fusione della Comunità Montana Valle Seriana Superiore e Comunità Montana Valle Seriana.

La popolazione del Comune di Fiorano al Serio al 31.12.2011 ha registrato un numero pari a 3.084 unità, con un numero di famiglie pari a 1.281. Nell’anno 1991 gli abitanti erano 2.504 e le famiglie 957. Dal 1991 al 2011 la popolazione ha registrato un incremento del 23,16% (+580 abitanti; 1,16% annuo), mentre le famiglie hanno registrato un incremento del 33,8% (+324 famiglie; 1,70% annuo). Nell’anno 2001 gli abitanti erano 2.902 e le famiglie 1.192. Negli ultimi dieci anni successivi al censimento del 2001 la popolazione ha avuto un incremento del 6,27% (+182 abitanti; 0,62% annuo), mentre le famiglie un incremento del 7,46% (+89 famiglie; 0,74% annuo).

9 1.2. SUOLO E SOTTOSUOLO: geomorfologia, idrologia e idraulica; difesa del suolo e delle acque.

1.2.1. Inquadramento geologico-geomorfologico Il Comune di Fiorano al Serio è munito dello Studio Geologico Idrogeologico e Sismico, redatto nel giugno 2011 dalla Dott.ssa Geol. Michela Pecchio e dal Dott. Geol. Gianluigi Nozza.

1.2.2. Classi di Fattibilità Geologica La distribuzione delle classi di fattibilità geologica, che individuano la maggiore o minore propensione dei suoli alle modificazioni per nuovi insediamenti e nuove infrastrutture sul territorio comunale, rispecchia la localizzazione delle aree di criticità e sono evidenziate nella cartografia di sintesi dello studio relativo allo Studio Geologico Idrogeologico e Sismico sopra citato.

Carta di fattibilità geologica per le azioni di piano

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Legenda Carta di fattibilità geologica per le azioni di piano

11 Classe 1 (di colore bianco) – fattibilità senza particolari limitazioni: comprende quelle aree che non presentano particolari limitazioni all’utilizzo a scopi edificatori e/o alla modifica della destinazione d’uso e per le quali deve essere direttamente applicato quanto prescritto dalle Norme Tecniche per le costruzioni, di cui alla normativa nazionale. Nel territorio di Fiorano queste aree comprendono tutte le zone pianeggianti o subpianeggianti, senza particolari evidenze di dinamiche geomorfologiche attive o di limitazioni dal punto di vista geotecnico.

Classe 2 (di colore giallo) – fattibilità con modeste limitazioni: comprende le zone nelle quali sono state riscontrate modeste limitazioni all’utilizzo a scopi edificatori e/o alla modifica della destinazione d’uso, che possono essere superate mediante approfondimenti di indagine e accorgimenti tecnico-costruttivi e senza l’esecuzione di opere di difesa. Sono state suddivise in due sottoclassi contraddistinte dalle lettere “V” e “I” rispettivamente per le problematiche legate alla stabilità dei versanti e alle condizioni idrauliche (vedi legenda Carta di fattibilità geologica per le azioni di piano). Le nuove costruzioni o gli interventi di ristrutturazione edilizia sono subordinati alla redazione di una relazione geologica redatta ai sensi delle “Norme tecniche per le costruzioni” di cui alla normativa nazionale vigente. Tale relazione dovrà evidenziare le possibili interferenze tra caratteristiche geologiche ed idrogeologiche dell’area e l’opera di progetto come pure fornire indicazioni relative agli eventuali interventi di mitigazione delle problematiche evidenziate.

Classe 3 (di colore arancione) – fattibilità con consistenti limitazioni: comprende le zone nelle quali sono state riscontrate consistenti limitazioni all’utilizzo a scopi edificatori e/o alla modifica della destinazione d’uso per le condizioni di pericolosità/vulnerabilità individuate, per il superamento delle quali potrebbero rendersi necessari interventi specifici o opere di difesa. Sono state suddivise in cinque sottoclassi contraddistinte dalle lettere “V” e “I” rispettivamente per le problematiche legate alla stabilità dei versanti e alle condizioni idrauliche (vedi legenda Carta di fattibilità geologica per le azioni di piano). Le nuove costruzioni o gli interventi di ristrutturazione edilizia (ad eccezione della sottoclasse 3a/I), sono subordinati alla redazione di una relazione geologica redatta ai sensi delle “Norme tecniche per le costruzioni” di cui alla normativa nazionale vigente. Tale relazione dovrà evidenziare le possibili interferenze tra caratteristiche geologiche ed idrogeologiche dell’area e l’opera di progetto come pure fornire indicazioni relative agli eventuali interventi di mitigazione delle problematiche evidenziate.

12 Classe 4 (rossa) – Fattibilità con gravi limitazioni: l’alta pericolosità/vulnerabilità comporta gravi limitazioni all’utilizzo a scopi edificatori e/o alla modifica della destinazione d’uso. Deve essere esclusa qualsiasi nuova edificazione, se non opere tese al consolidamento o alla sistemazione idrogeologica per la messa in sicurezza dei siti. Per gli edifici esistenti sono consentite esclusivamente le opere relative ad interventi di demolizione senza ricostruzione, manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro, risanamento conservativo, come definiti dall’art. 27, comma 1, lettere a), b), c) della l.r. 12/05, senza aumento di superficie o volume e senza aumento del carico insediativo. Sono consentite le innovazioni necessarie per l’adeguamento alla normativa antisismica. Eventuali infrastrutture pubbliche e di interesse pubblico possono essere realizzate solo se non altrimenti localizzabili; dovranno comunque essere puntualmente e attentamente valutate in funzione della tipologia di dissesto e del grado di rischio che determinano l’ambito di pericolosità/vulnerabilità omogenea. A tal fine, alle istanze per l’approvazione da parte dell’autorità comunale, deve essere allegata apposita relazione geologica e geotecnica che dimostri la compatibilità degli interventi previsti con la situazione di grave rischio idrogeologico. Sono state suddivise in tre sottoclassi contraddistinte dalle lettere “V” e “I” rispettivamente per le problematiche legate alla stabilità dei versanti e alle condizioni idrauliche (vedi legenda Carta di fattibilità geologica per le azioni di Piano).

13 1.3. Idrografia e idrogeologia

1.3.1.Idrografia La rete di deflusso delle acque superficiali nel territorio comunale di Fiorano al Serio è costituita dal fiume Serio, con i relativi affluenti: il torrente Vertova, che scorre lungo il margine nord orientale del territorio comunale e il rio Misma, al confine con Gazzaniga. Nella “Carta Idrografica con elementi di Idrogeologia”, è stata indicata la rete idrografica ed è stato riportato l’andamento dell’unico bacino idrografico di stretto interesse comunale, evidenziandone anche il tratto intubato.

Carta Idrografica con elementi di Idrogeologia

14 1.3.2. Idrogeologia Nel territorio comunale di Fiorano al Serio, non sono presenti pozzi o sorgenti ad uso acquedottistico captate. Tutte le sorgenti captate sono situate in Val Vertova esternamente al confine comunale. Per tale ragione sono disponibili scarsissime informazioni di interesse idrogeologico e meno che meno è stato possibile redigere una carta della linee piezometriche e/o della soggiacenza della falda.

1.3.3. Il Reticolo Idrografico Minore Il Reticolo Idrografico Minore del Comune di Fiorano al Serio è stato redatto nel settembre 2004 dal Dott. Geol. Sergio Ghilardi e dal Dott. Ing. Francesco Ghilardi.

1.3.4. Vincoli PAI Per quanto riguarda gli aspetti idraulici, il quadro del dissesto vigente è quello contenuto nella proposta di aggiornamento trasmessa all’Autorità di Bacino, tramite “Carta del dissesto” elaborata d’ufficio dalla Regione Lombardia resa disponibile sul sito del Geoportale. Tale quadro comprende due distinte aree a pericolosità idraulica molto elevata (Ee) e media o moderata (Em). Quest’ultima si estende su una parte significativa del tessuto edificato comprendente tra l’altro la zona industriale e la zona del cimitero.

1.3.5. Vincoli di Polizia Idraulica Sulla base della suddetta Delibera sono state riportate in carta le fasce di inedificabilità comprese nei 10 m dall’alveo di piena dei corsi d’acqua, secondo quanto riportato nella individuazione del Reticolo Idrico Minore sul territorio del Comune di Fiorano adottato dal Comune in seguito ad emissione del parere favorevole della Regione Lombardia – Sede Territoriale di Bergamo, Struttura Sviluppo del Territorio, competente per territorio. Si evidenzia tuttavia che in tale documento non sono riportate le fasce di rispetto relative al fiume Serio.

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Carta dei Vincoli

16 1.3.6. Carta di Sintesi La Carta di Sintesi rappresenta le aree omogenee dal punto di vista della pericolosità/vulnerabilità riferita allo specifico fenomeno che la genera. E’ costituita da una serie di poligoni che definiscono porzioni di territorio caratterizzate da pericolosità geologico-geotecnica e vulnerabilità idraulica e idrogeologica omogenee. Lo studio ha portato all’individuazione dei seguenti ambiti di vulnerabilità/pericolosità: - aree pericolose dal punto di vista dell’instabilità dei versanti; - aree che presentano scadenti caratteristiche geotecniche; - aree vulnerabili dal punto di vista idraulico.

Carta di Sintesi

17 1.4. Informazioni naturalistiche e di paesaggio Il PTCP individua come unica “Unità di Paesaggio n.17, Valle Seriana Inferiore” la porzione molto vasta ed appartenente alla tipologia dei paesaggi montani e di dorsale delle valli prealpine ed alle propaggini del paesaggio pedemontano. Il medio Serio risulta delimitato lateralmente dai crinali limitanti il solco vallivo e dell’altopiano di , si sviluppa da nord-est a sud-ovest dal Ponte del Costone all’area gravitante intorno ad Albino. La morfologia è caratterizzata dalla compresenza di numerosi solchi vallivi laterali che rimarcano le emergenze collinari e montuose presenti nell’unità e che costituiscono i primi rilievi delle Prealpi Orobiche. Il fondovalle è quasi totalmente interessato dalla struttura insediativa, con caratteri di alta densità, e che è principalmente collocato lontano dall’alveo fluviale col quale non presenta, tranne che per brevi tratti, un rapporto significativo. I versanti sono prevalentemente coperti da colture arboree mentre le aree limitrofe ai centri abitati conservano, anche se in forma degradata, le testimonianze di colture agrarie complesse e viticole. Il livello di naturalità risulta a prevalente determinismo antropico con indici buoni in corrispondenza dei suoli più elevati. Nel fondovalle la presenza di ambiti a urbanizzazione compatta fa si che sia massimo il livello di artificializzazione. La media Valle Seriana si sviluppa trasversalmente in un’ampia vallata che scorre in direzione est- ovest ed è incisa dal letto del fiume Serio. E’ delimitata in ordine contrapposto e con andamento nord-sud e est-ovest, dai monti Rena, Misma, Altino e Purito; a est di Cene si erge il monte Bue che, unitamente al monte Altino, delimita la stretta Valle Rossa. Dal punto di vista vegetazionale, l’ambito è connotato da una forte presenza di boschi anche con significativa presenza di castagneti, alternati da fasce a colture silvo-pastorali, talvolta coltivate, e colture pastorali del piano montano. Si riscontra anche la presenza di specie endemiche alpine. I percorsi di accesso all’unità presentano, in particolare quelli collocati sui versanti e sui crinali, molti punti in cui la visuale a breve e a lungo raggio è notevole. La valle antropizzata risulta chiusa a nord dall’abitato di che rappresenta il margine settentrionale di un’area fortemente urbanizzata che, in forma di “città lineare” si connette con l’area metropolitana di Bergamo. Il paesaggio presenta ampie fasce di territorio in cui si manifesta la vocazione silvo-pastorale, con una presenza di colture agrarie intensive legate alla zootecnia a ridosso dell’abitato di Gazzaniga e di Fiorano. Per il resto il paesaggio è tipico delle colture forestali ove dominano i boschi misti di latifoglie con una propaggine di castagneti nel territorio di Gazzaniga. Da rilevare inoltre l’ampia zona con evidenti caratteri di paesaggio naturale in territorio di Colzate cui corrispondono praterie, cespuglietti e boschi relitti a tratti interrotti da consistenti affioramenti litoidi.

18 Il sistema insediativo in questa zona è dato da nuclei e centri abitati collocati a “rosario” lungo il percorso dell’antica strada di Valle Seriana, nel margine di monte del pianoro soprastante il fiume, lasciando fra questo e gli abitati un’ampia fascia, un tempo intensamente coltivata. Ciascuno dei nuclei originari sorge con preciso riferimento orografico: Gazzaniga allo sbocco dell’importante strada di collegamento con la Valle Brembana; Fiorano al Serio di fronte alla Val ; Vertova allo sbocco della Valle omonima; e infine Colzate al termine della conca. Il territorio esterno all’abitato, ricco di corsi d’acqua e di acque risorgive, era in gran parte destinato a colture agrarie zootecniche e pastorali. Come per il resto della valle, i nuclei storici presentano caratteri tipicamente medioevali con fabbricati costruiti con pietre grezze o ciottoli di fiume. L’espansione residenziale ha interessato principalmente i capoluoghi sul fondovalle, andando progressivamente a chiudere gli spazi tra un abitato e l’altro, e trasformandoli in un unico aggregato urbano senza soluzione di continuità. Le attività produttive hanno occupato e ormai intasato tutti gli spazi fra gli abitati storici ed il Serio, creando una barriera ormai insuperabile, rafforzata com’è dalla superstrada che costeggia il fiume. Anche lo sbocco in Val Vertova è interessato da insediamenti produttivi da riordinare. [Fonte: PTCP Provincia di Bergamo]

1.4.1. Beni ambientali vincolati I vincoli ambientali rappresentano i punti di riferimento con i quali confrontarsi per garantire la compatibilità tra le trasformazioni del territorio rispetto alle sue peculiarità paesaggistiche. La presenza e la tipologia dei vincoli presenti sul territorio di Fiorano al Serio è stata definita ricercando informazioni nel Sistema Informativo dei Beni Ambientali (SIBA) della Regione Lombardia e confrontando la Tavola dei Vincoli presente nel Sistema Informativo Territoriale (SITER) della Provincia di Bergamo. I beni ambientali oggetto di vincolo sono: - Boschi. - Fiumi, torrenti e corsi d’acqua (ex D.Lgs. 490/99, art.146-lett.f): • Fiume Serio: tratto vincolato: tutto il corso in ciascuno dei suoi rami di origine fino ai Laghi Maldina di Barbellino e Cerviara. - Aree protette: • La porzione sud-est del territorio comunale (contigua ai Comuni di Gazzaniga, Cene, Casnigo e Vertova), secondo la cartografia del “Siter della provincia di Bergamo”, ricade in un’ “area di rilevanza naturale e ambientale (L.R. n.86/1983 – art.1, lett.e)”.

19 Sul territorio comunale di Fiorano al Serio non sono presenti né S.I.C. (Siti d’interesse Comunitario) né Z.P.S. (Zone di Protezione Speciale).

1.4.2. Altri elementi d’interesse ambientale Relativamente ai beni di carattere ambientale si segnala inoltre la presenza di nuclei rurali a carattere permanente, malghe e cascine: Colombaia, Pianuri, Pometo. A Fiorano al Serio lo sport è prevalentemente svago e distensione, la pratica sportiva è orientata allo sviluppo armonico e alla affermazione della propria personalità. Tra le passeggiate e le escursioni che si possono praticare nel territorio comunale, si segnala l’altopiano di S. Fermo, un ampio pianoro a prati che si va popolando di case, su cui sorge la chiesetta dedicata ai Santi Fermo e Rustico. Inoltre, si segnala anche il sentiero n. 523 (S.Fermo, Osciöl, Coldrè, Monte Poieto): il percorso inizia alla chiesetta di S. Fermo per proseguire fino alla tribulina detta dei “Grömei”. Dopo un breve tratto percorso sulla strada della Val de Grü si riprende il sentiero che sale alla località Bergamaschi e Dossel di Orezzo, da dove si gode uno spettacolo eccezionale sulla Valle Seriana e la Val Gandino. Raggiunta la località Osciöl si sale lungo la costa del Monte Cedrina fino alla località Coldrè che costituisce lo spartiacque con la Valvertova e si prosegue fino alla cima del Poieto (m.1.360). Lunghezza del percorso: 6,6 Km. Tempo di percorrenza: 2,30 h. [Fonte: PTCP Provincia di Bergamo]

1.4.3. Il Piano di Indirizzo Forestale della Comunità Montana Il Piano di Indirizzo Forestale (P.I.F.) costituisce il documento adottato dalla ex “Comunità Montana Valle Seriana”, ai sensi della Legge Regionale n. 27 del 2004, per delineare gli obiettivi di sviluppo del settore silvo-pastorale e le linee di gestione di tutte le proprietà forestali, private e pubbliche. Il P.I.F. costituisce uno strumento di:

• analisi e indirizzo per la gestione del territorio;

• raccordo tra la pianificazione forestale e la pianificazione territoriale;

• supporto per la definizione delle priorità nell'erogazione di incentivi e contributi e per la individuazione delle attività selvicolturali da svolgere.

Esso inoltre definisce aree e modalità per l'utilizzo di mandrie e greggi per la ripulitura di boschi e di terreni incolti a scopo di prevenzione degli incendi boschivi e di conservazione del paesaggio

20 rurale. In riferimento alle autorizzazioni alla trasformazione del bosco, il P.I.F. delimita le aree in cui la trasformazione può essere realizzata; definisce modalità e limiti, anche quantitativi, per le autorizzazioni alla trasformazione del bosco; stabilisce tipologie, caratteristiche qualitative e quantitative e localizzazione dei relativi interventi di natura compensativa. Il riconoscimento del P.I.F. assume rilevanza quale Piano di Settore del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, nonché i contenuti di cogenza dello stesso nei confronti degli strumenti urbanistici comunali. Il P.I.F. della Comunità Montana Valle Seriana è stato adottato in data 27.11.2008. La validità del piano è di 15 anni e riguarda il periodo 2008-2023.

1.4.4. Il Piano di Indirizzo Forestale della Provincia di Bergamo Il Piano di Indirizzo Forestale della Provincia di Bergamo è stato adottato dalla Giunta Provinciale con delibera n.21 del 17.01.2011 quale Piano di Settore del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP). Il P.I.F. costituisce lo strumento di analisi e di indirizzo gestionale per il territorio forestale provinciale, ai sensi della L.R. 31/2008, oltre all’aspetto settoriale. Assume anche l’importante ruolo di porsi come strumento di raccordo tra la pianificazione forestale e la pianificazione urbanistico-territoriale. In tal caso il P.I.F. viene riconosciuto quale Piano di settore del PTCP, i cui contenuti assumono cogenza diretta nei confronti degli strumenti urbanistici comunali. Con la Legge Forestale Regionale n.27/2004 - “Tutela e valorizzazione delle superfici, del paesaggio e dell’economia forestale”-, viene attribuita una posizione significativa al P.I.F., che assume un ruolo cardine delle scelte programmatiche, di gestione e di sviluppo del territorio forestale su scala vasta. Il ruolo del P.I.F. in chiave urbanistica è stato sancito successivamente dalla L.R. 12/2005, la stessa che istituisce il PGT, il cui art. 10 stabilisce che il Piano delle Regole (del PGT) recepisce i contenuti dei Piani di Indirizzo Forestale. La normativa regionale attribuisce, inoltre, come detto, un’importanza notevole al P.I.F. in merito ai rapporti con gli strumenti di pianificazione territoriale a scala provinciale e comunale, in particolare i PTCP e i PGT. In tal senso è divenuta notevole l’importanza del P.I.F. come strumento di pianificazione territoriale anche a scala comunale. All’interno di questa, il ruolo del P.I.F. è fondamentale nella definizione/delimitazione delle superfici a bosco e nella definizione delle aree boscate di possibile trasformazione.

21 1.5. La presenza di radiazioni ionizzanti: il radon Il radon è un gas nobile, radioattivo, proveniente dal suolo, è molto pesante ed a temperatura e pressione standard si presenta inodore e incolore. Nell’atmosfera si diluisce rapidamente e la sua concentrazione in aria è molto bassa, quando penetra negli spazi chiusi tende ad accumularsi, raggiungendo concentrazioni dannose per la salute. La fonte principale d'esposizione della popolazione alle radiazioni ionizzanti è quella derivante da radiazioni naturali presenti nell'atmosfera e sulla terra e tra queste le problematiche maggiori sono dati dall’esposizione al radon negli ambienti chiusi. Studi risalenti all'ultimo decennio hanno dimostrato che l'inalazione di radon, ad alte concentrazioni, aumenta di molto il rischio di tumore polmonare. La concentrazione di radon negli edifici, oltre che dalla zona geografica e dalle caratteristiche geomorfologiche del sottosuolo, è anche strettamente dipendente dalle caratteristiche costruttive, dai materiali utilizzati, dalle modalità di aerazione / ventilazione e delle abitudini di utilizzo del singolo edificio/unità abitativa. In Italia non esiste ancora una normativa per quanto riguarda il limite massimo di concentrazione di radon all'interno delle abitazioni private. Si può fare riferimento ai valori raccomandati dalla Comunità Europea (raccomandazione 90/143/EURATOM), come obiettivo di qualità per le nuove abitazioni al di sopra dei quali si suggeriscono interventi per la riduzione delle concentrazioni nelle abitazioni già esistenti. Una normativa di riferimento, invece, esiste per gli ambienti di lavoro (D. Lgs. n° 241 del 26/05/2000). La Regione Lombardia, negli anni 2003-2005, ha effettuato una campagna di monitoraggio delle concentrazioni medie annuali di radon (radon prone areas), realizzando una rete di monitoraggio per 3.650 punti di misura. I risultati hanno registrato valori più elevati di concentrazione nelle province di Bergamo, Brescia, Lecco, Sondrio e Varese. In particolare, nella provincia di Bergamo sono stati indagati 594 punti.

Dai dati acquisiti, mediante l’indagine effettuata su tutto il territorio provinciale dall’ARPA e dall’ASL (tra gli anni 2003-2004), consente di collocare il Comune di Fiorano in una fascia di rischio 3 “medio-alto” rapportata alla “maglia” di Comuni che presentano una concentrazione media annua con valori compresi tra 200 e 400 Bq/mc e con superamento del valore di 400 Bq/mc fino al 5% delle misure effettuate.

22 2. QUADRO DELLA PRESSIONE ANTROPICA SULL’AMBIENTE

2.1 Rumore Il Comune di Fiorano al Serio è dotato del “Piano di Zonizzazione Acustica del Territorio Comunale”, redatto nel 1994 e aggiornato del 1996, dal Dott. arch. Pietro Gritti, con studio in via S. Antonino 11, a Bergamo. Il territorio comunale è diviso in zone omogenee inserite in:

- classe I, (di colore verde) destinata a comparti per i quali la quiete risulta essere un elemento indispensabile per la loro destinazione d’uso: in particolare ci si riferisce ad aree ospedaliere e scolastiche, aree destinate al riposo e allo svago, aree residenziali rurali, aree di particolare interesse urbanistico, parchi urbani. Nel territorio comunale di Fiorano al Serio le aree classificate in tale classe sono disposte a nord rispetto al centro urbano; sulla fascia posta a nord-ovest (lungo il confine comunale con Gazzaniga) che prosegue – attraversando il territorio comunale fino al confine con il Comune di Vertova; lungo il parco sul fiume Serio.

- classe II, (di colore giallo) vi rientrano le aree urbane interessate da traffico veicolare locale, a bassa densità di popolazione, limitata presenza di attività commerciali, prive di insediamenti artigianali e industriali. Nel territorio comunale di Fiorano al Serio le aree classificate in tale classe sono disposte sulla maggior parte del territorio comunale.

- classe III, (di colore arancio) vi rientrano le aree interessate da traffico veicolare locale con alta densità di popolazione, con elevata presenza di attività commerciali e uffici, con limitata presenza di attività artigianali e assenza di attività industriali. Nel territorio comunale di Fiorano al Serio le aree classificate in tale classe sono disposte lungo le principali direttrici viarie, in particolare: via Papa Giovanni XXIII; via Antonio Locatelli, Via Roma, e via Gennaro Sora.

- classe IV, (di colore rosa) vi rientrano le aree urbane interessate da intenso traffico veicolare, con alta densità di popolazione, con elevata presenza di attività commerciali e uffici, con presenza di attività artigianali e limitata presenza di piccole industrie; le aree in prossimità di strade di grande comunicazione o di linee ferroviarie. Nel territorio comunale di Fiorano al Serio le aree classificate in tale classe sono quelle poste lungo la direttrice viaria di via Roma-via Pietro Bombardieri.

23 - classe V, (di colore rosso) vi rientrano le aree interessate da insediamenti industriali, con scarsità di abitazioni. Nel territorio comunale di Fiorano al Serio le aree classificate in tale classe sono poste a sud.

- classe VI , vi rientrano le aree esclusivamente industriali. Nel territorio comunale di Fiorano al Serio si è ritenuto di non assegnare la classe VI, in quanto non vi sono insediamenti produttivi con una complessità tecnologica e/o con un ciclo tecnologico tali da assegnare la classe di maggior tolleranza.

Fotografia della tavola di Zonizzazione Acustica Comunale

24 2.2. Elettrosmog Con il termine elettrosmog si designa l’inquinamento derivante da radiazioni elettromagnetiche non ionizzanti, quali quelle prodotte da stazioni radio base per telefonia cellulare, emittenti radiofoniche, cavi elettrici percorsi da correnti alternate di forte intensità, come gli elettrodotti della rete di distribuzione, ecc. L’elettrosmog è una forma anomala di inquinamento ambientale, poichè non si ha una vera e propria "immissione" di sostanze nell’ambiente: gli agenti fisici implicati (campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici) sono presenti solo finchè le sorgenti che li hanno generati rimangono accese e non danno luogo a processi di accumulo nell’ambiente. Si tratta inoltre di un fenomeno localizzato in zone più o meno ampie nell’intorno delle sorgenti, senza un’effettiva diffusione su scala territoriale. Le principali sorgenti artificiali di campi elettromagnetici si distinguono in: • fonti che generano campi ad alta frequenza (100kHz - 300GHz): comprendono impianti per radiotelecomunicazione, sistemi per diffusione radio e televisiva, impianti per la telefonia cellulare o mobile o stazioni radio base, impianti di collegamento radiofonico, televisivo e per telefonia mobile e fissa (ponti radio), radar; • fonti che producono campi a bassa frequenza (0Hz - 100kHz): comprendono elettrodotti per la distribuzione dell’energia elettrica, costituiti da linee elettriche ad altissima, alta, media e bassa tensione, centrali di produzione di energia, stazioni e cabine di trasformazione dell’energia elettrica, ecc.

Fiorano al Serio è attraversato da un elettrodotto, posto a nord, sul lembo estremo del territorio comunale, al confine con i Comuni di Gazzaniga - ad ovest - e Vertova - ad est -.

Inoltre si segnala la presenza di una stazione radiobase che supporta allo stato attuale TIM, VODAFONE e H3G in via Prato Porta, 1. La struttura in questione non presenta particolari problemi.

25 2.3. Sistema acquedottistico

2.3.1. Captazione idrica e rete acquedottistica La rete acquedottistica è affidata in gestione alla Società “Uniacque S.p.A.”, con sede legale in Via Novelli n. 11, a Bergamo. L’intero territorio urbanizzato risulta servito dalla rete che nel complesso si presenta in buono stato. L’impianto serbatoio è ubicato in località Cazzavia-via S. Fermo. I dati relativi ad analisi sui campioni d’acqua sia dell’acquedotto che da fontane/sorgenti, raccolti e analizzati dalla “Consulenze ambientali S.p.A.”per conto di Uniacque S.p.A., hanno rilevato la conformità delle acque ai limiti di cui al D.Lgs. n. 31 del 02.02.2001, al D.Lgs. n. 27 del 02.02.2002 e alla Circolare Regionale n. 15 del 16.03.2004, per le acque destinate al consumo umano. Di seguito sono riportati i tabulati di analisi più recenti.

Planimetria reti tecnologiche Fiorano al Serio Particolare rete acquedottistica

26 2.4. Rete fognaria La rete fognaria è affidata in gestione alla Società “Uniacque S.p.A.”, con sede legale in Via Novelli n. 11, a Bergamo.

Il territorio urbanizzato è dotato di rete fognaria che, eccetto nelle aree di più recente edificazione, necessita in alcuni punti di adeguamenti.

Nell’anno 2006 l’ATO segnalava la necessità di rifacimento di tratti di fognatura in via Locatelli, in via Ripe e in via Donizetti, in via Roma, tra la via Roma e la via Cipressi, in via Bombardieri, e in via Volta. [Fonte: “Programma di tutela e uso delle acque” – Regione Lombardia]

Si rende inoltre necessaria una verifica dell’intero sistema fognario comunale sul corretto funzionamento idraulico dei manufatti di sfioro e delle acque stradali collegate alla fognatura pubblica e portate alla depurazione al fine di valutare il corretto funzionamento del depuratore.

Planimetria reti tecnologiche Fiorano al Serio Particolare rete fognaria

27 2.5. Rete gas Il fornitore di gas metano sul territorio comunale è la Società “Unigas DISTRIBUZIONE s.r.l.”, con sede legale in Via C.Colombo 1/a, a Orio al Serio. Dai dati reperiti dalla Società “SNAM Rete Gas”, si segnala che sul territorio comunale risultano ubicati i sottoelencati metanodotti, per i quali sono imposte fasce di rispetto/sicurezza previsti dal DM 24.11.1984 e dal DM 17.04.2008: 1. Metanodotto diramazione per (fascia di rispetto/sicurezza 5,00 – 10,00 m per parte della condotta); 2. Metanodotto allacciamento Comune di Fiorano (fascia di rispetto/sicurezza 6,00 m per parte della condotta); 3. Metanodotto allacciamento Cristini (fascia di rispetto/sicurezza 5,00 m per parte della condotta).

28 2.6. Rifiuti La rete fognaria è affidata in gestione alla Società “Uniacque S.p.A.”, con sede legale in Via Novelli n. 11, a Bergamo.

Il territorio urbanizzato è dotato di rete fognaria che, eccetto nelle aree di più recente edificazione, necessita in alcuni punti di adeguamenti.

Nell’anno 2006 l’ATO segnalava la necessità di rifacimento di tratti di fognatura in via Locatelli, in via Ripe e in via Donizetti, in via Roma, tra la via Roma e la via Cipressi, in via Bombardieri, e in via Volta. [Fonte: “Programma di tutela e uso delle acque” – Regione Lombardia]

Si rende inoltre necessaria una verifica dell’intero sistema fognario comunale sul corretto funzionamento idraulico dei manufatti di sfioro e delle acque stradali collegate alla fognatura pubblica e portate alla depurazione al fine di valutare il corretto funzionamento del depuratore.

29 2.7. Energia Nella gestione dei bisogni e delle fonti di energia si concentrano preziose opportunità di sviluppo sostenibile e di razionalizzazione degli usi di risorse naturali. I dati relativi all’energia consumata e prodotta sul territorio comunale, possono essere suddivisi nei seguenti macro temi: consumo di energia termica: il Comune è servito da una rete di metanodotto, gestita dalla Società “Unigas DISTRIBUZIONE s.r.l.” con sede legale in Via C.Colombo 1/a, a Orio al Serio; • consumo di energia elettrica: l’ambito territoriale in esame è attraversato da un elettrodotto, posto a nord, sul lembo estremo del territorio comunale, al confine con i Comuni di Gazzaniga - ad ovest - e Vertova - ad est -; • consumi di energia elettrica: rappresentano un utile indicatore per indirizzare le politiche amministrative in materia di ambiente al fine di: - promuovere e incentivare il risparmio energetico; - limitare le emissioni di inquinanti in atmosfera.

Si registra la presenza di n. 5 impianti solari e fotovoltaici installati per uso privato, secondo quanto riportato sul sito www.atlasole.gsel.it.

In seguito alla liberalizzazione del mercato energetico, in base alla quale l’utente finale può decidere presso quale gestore rifornirsi, sia in termini di energia elettrica, sia di metano, i dati relativi ai consumi di energia a livello territoriale sono di difficile elaborazione, in quanto facenti capo a diversi gestori. Per tale motivo non è stato possibile recuperare dati rappresentativi relativi ai consumi di gas metano sul territorio di Fiorano al Serio. In merito ai consumi di energia elettrica, il dato non ancora pervenuto farà riferimento ai consumi gestiti dall’Ente gestore.

30 2.8. Inquinamento atmosferico Nel definire il grado di qualità dell’aria, e conseguentemente il suo livello di inquinamento, è opportuno ricordare la distinzione fra “emissione” e “concentrazione” di sostanze inquinanti. Per “emissione” si intende qualsiasi sostanza, solitamente gassosa, introdotta nell’atmosfera che possa causare inquinamento atmosferico; generalmente essa viene espressa in tonnellate/anno. Per “concentrazione” si intende il rapporto tra massa di sostanza inquinante emessa e volume dell’effluente; generalmente essa viene espressa in mg/m3. Per la stima delle principali sorgenti emissive sul territorio comunale di Fiorano al Serio è stato utilizzato l’Inventario Regionale delle Emissioni “INEMAR” (Inventario Emissioni Aria) nella sua versione più aggiornata riferita all’anno 2005. I dati INEMAR elaborati al fine di definire i contributi dei singoli macrosettori alle emissioni in atmosfera dei principali inquinanti nel Comune di Fiorano al Serio, non sono allo stato disponibili. I dati saranno fatti oggetto di integrazione del Rapporto Ambientale non appena se ne verificherà la disponibilità.

Non vi sono centraline fisse di rilevamento della qualità dell’aria sul territorio comunale. La centralina fissa più vicina è localizzata nel Comune di .

La fonte principale dell’inquinamento dell’aria è legata all’intensità del traffico nelle ore di punta sulla viabilità principale.

31 2.9. Attività economiche con potenziali impatti sull’ambiente

2.9.1. Industrie a Rischio d’Incidente Rilevante (RIR) Il sistema industriale è caratterizzato anche dalla presenza di aziende a Rischio di Incidente Rilevante (RIR) (D.Lgs. 334/99 e s.m.i.). Con questo termine si definiscono le imprese che, per la presenza nel proprio sito di determinate sostanze pericolose in quantità superiori a determinati livelli, rappresentano un pericolo potenziale per il territorio in caso di incidenti rilevanti. Sulla base del rischio potenziale, ogni azienda è tenuta ad attuare politiche di prevenzione che possono prevedere, a seconda del livello di rischio raggiunto, la predisposizione di una Scheda informativa per la popolazione o la realizzazione di un Rapporto di Sicurezza che garantisca la giusta informazione alla cittadinanza. Nel Comune di Fiorano al Serio non sono presenti aziende la cui attività rientra nel campo di applicazione del D.Lgs 334/99 e successive modifiche.

2.9.2. Impianti soggetti ad Autorizzazione Integrata Ambientale Nel territorio comunale non sono presenti impianti la cui attività richiede autorizzazione integrata ambientale (AIA) ai sensi del D.Lgs. 59/2005.

2.9.3. Principali attività del Comune Fiorano, centro industriale fin dall’inizio del secolo, divenne importantissimo dal 1935 al 1955 con I.R.F. (Industrie Filati Riunite); O.C.M.A. (Officine Meccaniche Costruzione Motocicli); Feltrificio Cristini; Officine Meccaniche Rampinelli; Fonderia Fioranese; Fonderia S. Giuseppe; Fonderia Baldi e Pozzi; Filatura e Tessitura Masserini; Filatura Foglio; Centrale Produzione Energia Elettrica I.R.F.; Sede Industrie Calci Martinelli; Vinicola Martinelli; Segheria Imberti; le imprese edili Geom. Martinelli, Ghidini e Gualdi; Ditta Aurelio Messina – concessionario FIAT con annessa officina; Ditta Ludovico Gruppi – ingrosso rottami; Torneria del legno Pilatti; Imprese di trasporto Gualdi, Magni e Piantoni; numerosi artigiani singoli.

Dal 1955 ci fu un regresso di tutte queste attività per le varie crisi che si sono alternate o perché alcune aziende, a causa di maggior espansione, dovettero trasferirsi; talune per sempre, altre vennero sostituite con nuovi proprietari che cambiarono la denominazione originale dell’azienda come per esempio la “filati Fiorano” che sostituì la I.R.F.; il “Candeggio Iride” che sostituì la O.C.M.A. – Devil; il “Ricamificio di Fiorano” che sostituì la Concessionaria della FIAT della Ditta A. Messina.

32 Fiorano oggi riveste un ruolo di polarità soprattutto terziario-amministrativa di riferimento per tutta l’Alta Valle Seriana. Tale ruolo ha conferito a Fiorano al Serio la presenza, oltre che del sistema della produzione vera e propria, di un importante tessuto di servizi, di commercio e artigianato, che articolano l’offerta di posti di lavoro in modo molto più ricco rispetto alle caratteristiche socio- economiche degli altri Comuni della Valle.

33 2.10. Amianto La presenza di materiali contenenti amianto in un edificio non comporta di per sè un pericolo per la salute degli occupanti; se il materiale, infatti, è in buone condizioni e non viene manomesso, è improbabile che esista un pericolo apprezzabile di rilascio di fibre di amianto. Se invece il materiale viene danneggiato per interventi di manutenzione o altro motivo, si verifica il rilascio di fibre che costituisce un rischio potenziale; analogamente se il materiale è in cattive condizioni, o se risulta altamente friabile, le correnti d’aria, le vibrazioni prodotte, i movimenti di persone o macchine, possono causare il distacco delle fibre debolmente legate al resto del materiale. In questi casi è necessario ricorrere ad interventi di bonifica che non consistono necessariamente nella rimozione dell’amianto o dei materiali contenenti amianto (quale ad esempio il confinamento temporaneo).

Non si dispone di un rilevamento dell’amianto sul territorio comunale di Fiorano al Serio. Si registra comunque una qualche presenza di tetti con lastre di cemento-amianto in alcuni edifici residenziali e produttivi.

L’ASL della Provincia di Bergamo recentemente ha dato avvio, Comune per Comune, a una campagna di censimento dell’amianto.

A fronte di un’indagine più approfondita, una delle scelte strategiche della Pubblica Amministrazione potrebbe essere quella di attivare un sistema di incentivazione per la rimozione delle coperture in eternit e dei manufatti ancora presenti sul territorio.

34 2.11. Mobilità La mobilità è un tema cruciale per le politiche ambientali, proprio per il suo forte impatto sull’inquinamento atmosferico ed acustico e, più in generale, sulla qualità della vita (occupazione del suolo, tempi di spostamento, sicurezza stradale, accessibilità degli spazi urbani, ecc.). L'analisi del sistema della mobilità è parte integrante e fondamentale del quadro conoscitivo del PGT. Il tema della struttura viaria viene sviluppato in particolare dal Piano dei Servizi.

2.11.1. La situazione della rete viaria Il sistema viario di Fiorano al Serio si articola nelle seguenti direttrici principali di flusso veicolare: - a carattere territoriale: - la nuova strada provinciale della valle S.P. n.35 (ex S.S. 671), viabilità di carattere territoriale ad intenso traffico veicolare, che corre nella parte sud del territorio, lungo l’asta del fiume Serio. - la vecchia strada provinciale, ora interna al centro abitato, corrispondente alle vie Bombardieri e Donatori di Sangue; - a carattere locale e urbano: - l’asse di via Locatelli, che si muove in direzione est-ovest interessando il centro storico e la porzione ovest del centro abitato; - l’asse della via Papa Giovanni XXIII, che dal centro storico sale verso nord per raggiungere San Fermo; - l’asse viario di via Sora e via Caduti della libertà che corrispondono alla viabilità del centro abitato dalla ex S.P. n.35.

5.1.2. Itinerari turistici La Comunità Montana del Valle Seriana ha elaborato una cartografia dei principali sentieri presenti nel suo territorio (già citati nel capitolo 3, paragrafo 1.4.2. “Altri elementi d’interesse ambientale”).

35 3. SINTESI DELLO STATO ATTUALE Sulla base degli elementi raccolti nella fase di indagine e dei rilevamenti eseguiti sul territorio sono state individuate le problematiche attualmente presenti sul territorio e formulati gli obiettivi da perseguire che sono stati raggruppati in otto schede tematiche che qui si riportano nei principali elementi:

QUADRO CONOSCITIVO - PROBLEMATICHE IN CORSO

La situazione della tematica geomorfologica, idrologica ed idraulica presenta le seguenti problematiche: E’ in corso di avanzata elaborazione lo studio della Componente Geologica e Sismica del PGT per individuarne le eventuali problematiche che saranno puntualmente riferite nel Rapporto Ambientale. Problematiche di ordine idrogeologico risultano comunque presenti lungo il confine con il Comune di Gazzaniga nella parte a monte dell’abitato fino alla zona a monte di San Fermo, oltre agli elementi di attenzione connessi con le situazioni geologiche lungo il percorso del fiume Serio e la sua fascia spondale. Sono infine risultate presenti alcune situazioni puntuali di problematicità idrogeologica nelle aree a monte dell’abitato.

ENTI AMBIENTALI:

INDIVIDUAZIONE DEGLI OBIETTIVI

ATTUALE DELLE COMPON

IDRAULICAFOLOGICA, IDROLOGICA E -Conservare e migliorare la qualità dei suoli e delle risorse idriche. -Uso e gestione corretta, dal punto di vista ambientale, delle questioni connesse all’eventuale presenza di sostanze potenzialmente inquinanti in rapporto alle problematiche della potabilità delle acque sotterranee. -Conservare e migliorare la qualità dell’ambiente locale. -Sensibilizzare massima attenzione per gli interventi che possono incidere sulle problematiche ambientali, sviluppare l’istruzione e la formazione in campo ambientale. -Perseguire il miglioramento della qualità delle acque superficiali e sotterranee.

-Il PGT dovrà salvaguardare gli ambiti di valenza ambientale/vegetazionale e tutta la SINTESI DELLO STATO TEMATICA GEOMOR rete idrografica presente sul territorio. -Il PGT dovrà inoltre ben valutare l’incidenza delle nuove previsioni in rapporto alla capacità delle reti a sostenere i nuovi carichi e/o alla necessità di implementare la

dotazione. 1

36

QUADRO CONOSCITIVO - PROBLEMATICHE IN CORSO

La situazione della tematica difesa del suolo e delle acque presenta le seguenti problematiche:

Non si evidenziano particolari situazioni problematiche in ordine allo scenario esistente che comunque potrebbe giovarsi di interventi di miglioramento e di adeguamento.

TI AMBIENTALI:

TUALE DELLE COMPONEN

INDIVIDUAZIONE DEGLI OBIETTIVI

-Individuare elementi migliorativi dell’organizzazione della raccolta al fine del contenimento delle possibili problematiche derivanti dai rifiuti. -Uso e gestione corretta, dal punto di vista ambientale, delle eventuali produzioni di sostanze e di reflui inquinanti. SINTESI DELLO STATO AT TEMATICA DIFESA ACQUE DEL SUOLO E DELLE -Non consentire l’inserimento sul territorio di attività con lavorazioni e produzioni di rifiuti pericolosi ed inquinanti.

-Conservare e migliorare la qualità dei suoli e delle risorse idriche. 2

37

QUADRO CONOSCITIVO - PROBLEMATICHE IN CORSO

La situazione della tematica paesaggistica-naturalistica presenta le seguenti problematiche:

Necessità di salvaguardare gli scenari paesistici leggibili sul territorio.

INDIVIDUAZIONE DEGLI OBIETTIVI

ENTI AMBIENTALI:

Il DdP definirà tra i propri obiettivi gli elementi di valenza ambientale e paesistica presenti nel territorio comunale, individuando i criteri di mantenimento, valorizzazione e riqualificazione: • Valorizzazione ambientale, e, per le parti compromesse e recuperabili, ricomposizione ambientale; • Mantenimento/valorizzazione degli itinerari/percorsi d’interesse ecologico e fruitivo. -Conservare e migliorare lo stato della fauna e della flora selvatiche, degli habitat e dei paesaggi: il PGT dovrà individuare ambiti di salvaguardia ambientale e di valorizzazione. -Conservare e migliorare la qualità delle risorse storiche e culturali, attraverso ATTUALE DELLE COMPON un’opportuna normativa di conservazione e valorizzazione degli elementi storici. -Conservare e migliorare la qualità dell’ambiente locale, attraverso il riconoscimento degli elementi che caratterizzano il territorio. -Sensibilizzare la popolazione sulle problematiche ambientali e paesistiche, sviluppare l’istruzione e la formazione in campo ambientale. PAESAGGISTICA-NATURALISTICA -Perseguire il contenimento del consumo di suolo mediante il recupero prioritario del patrimonio edilizio esistente, l’utilizzazione delle aree libere interstiziali e di frangia, l’eventuale riconversione degli elementi dismessi o non compatibili. -Miglioramento della qualità ambientale e tutela del patrimonio naturale mediante l’individuazione di specifici ambiti da assoggettare a normativa di salvaguardia ambientale con particolare attenzione agli elementi atti a garantire la conservazione SINTESI DELLO STATO TEMATICA della biodiversità. -Valorizzazione del paesaggio e del patrimonio culturale. -Normativa di salvaguardia e valorizzazione. 3

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QUADRO CONOSCITIVO - PROBLEMATICHE IN CORSO

La situazione della tematica dei sistemi insediativi e dei servizi e patrimonio storico- architettonico presentano le seguenti problematiche:

Necessità di interventi di potenziamento di un sistema di accessibilità con interventi di riqualificazione degli spazi urbani aperti e di “mobilità dolce” che rapporti l’ambito del centro storico con il sistema degli insediamenti urbani. Necessità di messa a punto del sistema dei parcheggi.

INDIVIDUAZIONE DEGLI OBIETTIVI

Il PGT dovrà : • tutelare e riqualificare il centro storico; • dettare regole per la riqualificazione fisica e funzionale degli ambiti dismessi interni all’edificato.

-Conservare e migliorare la qualità del patrimonio storico-culturale con interventi di valorizzazione dei tessuti di antica formazione dell’edificato storico. -Conservare e migliorare la qualità dell’ambiente locale specie per quanto concerne gli elementi connessi con la valorizzazione degli edifici e dei contesti edificati. -Proteggere l’atmosfera perseguendo politiche di forte controllo delle emissioni delle attività produttive ma anche degli impianti civili. -Contenere il consumo di suolo attraverso la limitazione di nuove previsioni insediative, TUALE DELLE COMPONENTI AMBIENTALI: ma anche mediante, l’utilizzo delle aree interstiziali libere, e mirati interventi di riqualificazione di aree ed edifici dismessi limitando il più possibile interventi esterni agli ambiti urbanizzati. -Contenere il consumo di risorse non rinnovabili. -Migliorare gli aspetti sociali attraverso una verifica dell’attuale stato dei servizi, della loro capacità di rispondere adeguatamente alle esigenze della popolazione al fine dell’individuazione del fabbisogno di eventuali nuovi interventi di completamento o di nuove dotazioni. -Mantenere le strutture esistenti e realizzare spazi, anche a gestione privata, per la promozione dell’arte e dello spettacolo sul territorio. -Intervenire sui fabbricati “ex ristorante giardino” e “ex scuole Orezzo” per individuare spazi destinati alla promozione della cultura e dell’aggregazione, anche attraverso politiche di edilizia negoziata. SINTESI DELLO STATO AT TEMATICA SISTEMA INSEDIATIVO E DEI SERVIZI - PATRIMONIO STORICO -ARCHITETTONICO -Mantenere il centro sociale per anziani di via Dante e integrarlo con altri spazi contermini, anche con rifunzionalizzazione da destinare ad altre attività sociali.

-Pubblicizzare i poli attrattivi turistici del territorio. 4

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QUADRO CONOSCITIVO - PROBLEMATICHE IN CORSO

La situazione della tematica mobilità presenta le seguenti problematiche:

-Rilevante traffico sulla viabilità principale, principalmente durante gli orari di punta e discreto disturbo alla parte centrale dell’abitato dovuto al fatto che gli assi di viabilità di distribuzione interna lo interessano in modo rilevante subendo pertanto ingenti flussi di traffico. Appare in tal senso migliorativa la soluzione di un collegamento vialbile tra la via Locatelli e la via Bombardieri, quale asse capace di raccogliere buona parte del traffico veicolare di tutto il comparto urbano ovest, togliendolo dal centro.

ENTI AMBIENTALI:

ATTUALE DELLE COMPON

INDIVIDUAZIONE DEGLI OBIETTIVI

-Il PGT dovrà migliorare la viabilità di distribuzione urbana e prevedere attrezzature e servizi di supporto alla mobilità. -Confermare il sistema stradale previsto dal vigente P.R.G. con le addizioni e le modifiche necessarie per renderlo sostenibile sia sotto il profilo ambientale che economico.

-Razionalizzare i flussi veicolari con benefici sulla qualità ambientale complessiva del SINTESI DELLO STATO TEMATICA MOBILITA territorio e sul sistema della viabilità locale. -Miglioramento della qualità dell’aria con la razionalizzazione dei flussi di mobilità che

dovranno eliminare alcune inutili percorrenze. 5

40

QUADRO CONOSCITIVO - PROBLEMATICHE IN CORSO

La situazione della tematica qualità dell’aria presenta le seguenti problematiche:

Rilevante traffico nelle ore di punta sulle strade principali.

ENTI AMBIENTALI:

ATTUALE DELLE COMPON

INDIVIDUAZIONE DEGLI OBIETTIVI UALITA’ DELL’ARIA Q

-Il PGT dovrà contribuire a migliorare la qualità dell’ambiente favorendo il contenimento dell’inquinamento dell’aria anche in rapporto al miglioramento dell’organizzazione complessiva della mobilità. -Promuovere l’utilizzazione di energie rinnovabili e/o combustibili a basso impatto. -Conservare e migliorare la qualità dell’ambiente locale anche garantendo efficienza dei SINTESI DELLO STATO TEMATICA provvedimenti in materia di protezione dell’atmosfera. -Sensibilizzare le problematiche ambientali, sviluppare l’istruzione e la formazione in

campo ambientale. 6

41

QUADRO CONOSCITIVO - PROBLEMATICHE IN CORSO

La situazione della tematica inquinamento acustico ed elettromagnetico, radon ed energia, presenta le seguenti problematiche:

Siamo in attesa di reperire il materiale relativo alle varie tematiche per poter dare un giudizio attendibile.

LLE COMPONENTI AMBIENTALI:

E RADON ACUSTICO ED ELETTROMAGNETICO

INDIVIDUAZIONE DEGLI OBIETTIVI

-Il PGT dovrà contribuire a migliorare la qualità dell’ambiente favorendo il contenimento dell’inquinamento acustico.

-Ridurre al minimo l’impiego delle risorse energetiche non rinnovabili. SINTESI DELLO STATO ATTUALE DE -Impiegare risorse rinnovabili nei limiti della capacità di rigenerazione.

-Conservare e migliorare la qualità dell’ambiente locale. TEMATICA INQUINAMENTO -Protezione dell’atmosfera. -Sensibilizzare le problematiche ambientali, sviluppare l’istruzione e la formazione in

campo ambientale. 7

42

QUADRO CONOSCITIVO - PROBLEMATICHE IN CORSO

La situazione della tematica rischi tecnologici e amianto presenta problematiche: AMIANTO: Eliminare l’eventuale presenza di amianto dagli immobili di proprietà comunale (ove presente) e dagli edifici privati.

ENTI AMBIENTALI:

INDIVIDUAZIONE DEGLI OBIETTIVI ATTUALE DELLE COMPON

Il PGT dovrà prevedere in termini di disciplina generale e d’indirizzo indicazioni per il contenimento dei consumi energetici. SCHI TECNOLOGICI ED AMIANTO Inoltre, dovrà disciplinare e limitare l’insediamento sul territorio di attività pericolose e a rischio d’inquinamento. -Ridurre al minimo l’impiego delle risorse energetiche non rinnovabili. -Impiegare risorse rinnovabili nei limiti della capacità di rigenerazione. -Uso e gestione corretta, dal punto di vista ambientale, delle sostanze e dei rifiuti pericolosi/inquinanti. -Conservare e migliorare la qualità dei suoli e delle risorse idriche superficiali e sotterranee. SINTESI DELLO STATO TEMATICA RI -Conservare e migliorare la qualità dell’ambiente locale. -Protezione dell’atmosfera. -Riduzione dell’inquinamento acustico. 8

43

QUADRO CONOSCITIVO - PROBLEMATICHE IN CORSO

La situazione della tematica del “contenimento dei consumi energetici e dei carichi ambientali” presenta le seguenti problematiche:

La situazione complessiva degli insediamenti e dell’edificazione è da considerarsi allo stato attuale fortemente carente in ordine alle problematiche dei contenimenti dei consumi energetici ma soprattutto in ordine all’approvvigionamento di energia rinnovabile e al contenimento dei carichi ambientali.

ENTI AMBIENTALI:

I ENERGETICI E DEI CARICHI AMBIENTALI

ATTUALE DELLE COMPON

INDIVIDUAZIONE DEGLI OBIETTIVI

Il PGT dovrà mirare a: -prevedere, in termini di disciplina generale e d’indirizzo, indicazioni per il contenimento dei consumi energetici; SINTESI DELLO STATO CONTENIMENTO DEI CONSUM -ridurre al minimo l’impiego delle risorse energetiche non rinnovabili; -impiegare risorse rinnovabili nei limiti della capacità di rigenerazione; -sensibilizzare la popolazione alle tematiche ambientali, sviluppando opportunità di informazione e formazione sulle tematiche stesse. 9

44 4. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA Alla luce di quanto emerso dal capitolo 1 (Rapporto sullo Stato dell’Ambiente) e di quanto contenuto nelle tabelle di sintesi e negli obiettivi indicati, il presente capitolo si propone di: • prendere in considerazione i sistemi ambientali e le relative dinamiche in atto nel territorio comunale di Fiorano al Serio; • esaminare ed analizzare le dinamiche in atto sul territorio per quanto concerne i sistemi urbani; • effettuare una valutazione di sintesi degli effetti sull’ambiente delle azioni strategiche previste nella proposta di DdP al fine di identificare un ventaglio di alternative che possono essere messe in atto ed individuare le eventuali politiche alternative, correttive o mitigative; • definire un Piano di monitoraggio che deve essere attuato per garantire la corretta efficacia delle azioni di Piano.

45 4.1. Individuazione dell’ambito di influenza del Documento di Piano Gli ambiti di possibile influenza delle previsioni del PGT, ed in particolare del DdP, sono stati individuati in funzione delle principali tematiche che attengono alla trattazione delle scelte strategiche del Documento stesso, in rapporto all’influenza ed alle ricadute che queste potrebbero avere in un intorno territoriale più vasto rispetto ai confini comunali.

1.Il dimensionamento del fabbisogno abitativo e gli sviluppi residenziali. Si ha la necessità di contenere il consumo di territorio, puntando al recupero dei volumi esistenti. Per quanto riguarda l’edilizia esistente, le scelte mireranno al recupero della volumetria degradata del centro storico e al recupero dei sottotetti ai fini abitativi, mentre, per quanto riguarda l’edilizia nuova si punterà a interventi di completamento in aree libere presenti all’interno del centro edificato e a un ulteriore modesto sviluppo legato a interventi interessanti ambiti di riqualificazione di insediamenti produttivi dismessi.

2. Le prospettive e l’organizzazione degli insediamenti produttivi. Si registra sul territorio la presenza importante di attività produttive attestate soprattutto nella parte est dell’abitato lungo la via Bombardieri (vecchia strada della Valle) e la provinciale n.35 (nuova viabilità della Valle). L’obiettivo che si pone l’Amministrazione Comunale è quello di mantenere la destinazione produttiva delle aree attualmente destinate a tale funzione al fine di garantire il potenziale sviluppo del settore. Eventuali interventi di riconversione potranno essere valutati solo per evidenti criticità sociali, ambientali e viabilistiche, e qualora poste in ambito in evidente contrasto con l’intorno.

3. L’organizzazione delle attività terziarie e commerciali. Sono presenti sul territorio attività commerciali di vicinato e di media distribuzione per il settore alimentare. La rete di vendita è situata prevalentemente nel nucleo storico di Fiorano e nella sua prima cerchia lungo la via Donatori di Sangue. Le strutture presenti soffrono la concorrenza commerciale prodotta dalle strutture di scala maggiore dei comuni limitrofi o da grandi strutture di vendita della parte bassa valle (soprattutto nel settore alimentare).

4. L’organizzazione dei servizi. Allo stato attuale il Comune di Fiorano al Serio non è dotato del Piano dei Servizi. Le previsioni in materia di servizi hanno come obiettivi principali: la riorganizzazione di tutti i servizi presenti al fine di razionalizzare l’uso degli spazi e ottimizzare i costi di gestione.

46 Dovrà essere implementato il sistema di parcheggi pubblici per l’area centrale e le parti dell’ambito urbano privi di aree a standard o con presenza di aggravanti urbanistiche.

5. Il sistema della mobilità. Confermare il sistema stradale previsto nel vigente P.R.G. rafforzandolo con un asse viario di collegamento tra via Locatelli e via Bombardieri funzionale ad alleggerire il traffico veicolare nel centro storico in direzione nord-sud, con benefici sulla qualità ambientale complessiva del centro e sul sistema della viabilità locale.

6. Il sistema paesistico – ambientale. L’Amministrazione Comunale intende corredare il piano con una approfondita analisi. Questa, dal punto di vista paesaggistico, deve permettere di: - individuare ambiti di elevata naturalità; - individuare i percorsi di carattere paesaggistico; - individuare e classificare i fabbricati connotativi dell’architettura rurale seriana; - individuare e caratterizzare gli ambiti aventi sensibilità paesistica omogenea; - mantenere e potenziare l’ambito del parco pubblico a ridosso del fiume Serio. Tale sistema paesistico-ambientale si relaziona con quello dei Comuni contermini.

7. La salvaguardia del patrimonio storico – artistico – culturale. Si tratta di un tema che interessa fortemente il PGT ma che non ha significative ripercussioni sui territori esterni. Vi è però la necessità di pubblicizzare gli elementi attrattivi turistici del territorio.

8. Le scelte in ordine all’attività agricola ed alla conduzione dei territori rurali. Le attività agricole presenti sul territorio comunale sono principalmente a conduzione familiare e rappresentano una forte risorsa per il mantenimento e la tutela del paesaggio agricolo e montano. Il fenomeno che va maggiormente organizzato è l’importante presenza di edifici di architettura rurale sparsi sul territorio montano del Comune, che denotano un significativo aspetto ambientale, ma che attualmente risultano per lo più abbandonati e degradati. Il loro recupero oltre che consentire la salvaguardare della loro valenza storica e paesaggistica, concorre a garantire la presenza dell’uomo in ambiti territoriali abbandonati a se stessi e privi di manutenzione forestale. I motivi di degrado sono dovuti principalmente alla mancanza di collegamenti carrali e all’elevato costo di sistemazione degli edifici. Necessitano quindi politiche urbanistiche e generali di incentivazione.

47 9. Problematiche specifiche a particolari condizioni del territorio. Non vi è presenza sul territorio di attività produttive a Rischio d’Incidente Rilevante (R.I.R.).

Le situazioni sopra sinteticamente individuate hanno consentito di definire i possibili ambiti d’influenza delle scelte di DdP alla complessiva porzione territoriale, estesa a tutti i Comuni contermini, specie quelli che si definiscono nel continuum urbano da Gazzaniga a Colzate.

48 4.2. Obiettivi generali e specifici del Documento di Piano del PGT Il Documento di Piano, partendo dall’analisi degli elementi di criticità e potenzialità delle componenti ambientali, sociali ed economiche emersi dal quadro conoscitivo e dalle necessità riscontrate, nonché dagli orientamenti emersi, definisce un set di obiettivi strategici sostenibili sui quali l’Amministrazione intende puntare per il miglioramento della qualità della vita dei cittadini.

La proposta di Documento di Piano del Comune di Fiorano al Serio articola gli obiettivi generali di pianificazione attraverso Ambiti Tematici Strategici, al fine di rendere più organizzato e razionale il processo logico ed il complesso sviluppo delle strategie. Gli Ambiti Tematici Strategici ai quali si fa riferimento all’interno del Documento di Piano, sono i seguenti: • Assetto Insediativo: Dimensionamento degli sviluppi demografici e del fabbisogno abitativo; • Assetto economico: Settore primario, Settore secondario, Settore commerciale; • Organizzazione urbana dei servizi; • Sistemi della mobilità e delle infrastrutture; • Sistema del “verde fruibile”; • Sistema ambientale-paesistico e reti ecologiche; • Efficienza energetica degli edifici e contenimento dei carichi ambientali.

A ciascun Ambito Tematico Strategico corrispondono obiettivi generali ed obiettivi di carattere specifico da perseguire attraverso le azioni pianificatorie del PGT.

49 4.3. Le azioni di Piano Con il termine “azioni di Piano” si intendono percorsi e metodi ben definiti che servono per guidare e determinare le decisioni presenti e future, ovvero le scelte operative previste dal Documento di Piano per risolvere una specifica problematica e/o per raggiungere un determinato obiettivo. Gli obiettivi specifici sono quindi perseguiti attraverso una serie di “azioni” che il Documento di Piano individua sulla base del contesto pianificatorio nel quale debbono essere sviluppate. Per ogni singolo obiettivo specifico vengono conseguentemente definite una o più azioni. I quadri sinottici che seguono sono composti da tre colonne che raggruppano i tre elementi costitutivi: Obiettivi Generali, Obiettivi specifici e Azioni di Piano. Essi rappresentano la sintesi dei passi percorsi al fine di illustrare in maniera esaustiva il processo logico elaborato. Ciascun quadro è riferito ad un “ambito tematico strategico” del Documento di Piano. Si sottolinea che parte delle azioni individuate dal presente documento, pur muovendosi dagli atti della pianificazione, indirizzandosi specificamente verso le tematiche ambientali, non rientrano esplicitamente tra gli interventi previsti nel quinquennio di validità del Documento di Piano, ma rappresentano piuttosto indirizzi strategici che rimandano ad una regolamentazione di dettaglio da sviluppare nel Piano delle Regole, nel Piano dei Servizi o da definirsi in fase di attuazione della progettazione urbanistica.

50 AMBITO TEMATICO STRATEGICO 1 DIMENSIONAMENTO DEGLI SVILUPPI DEMOGRAFICI E DEL FABBISOGNO ABITATIVO OBIETTIVI GENERALI OBIETTIVI SPECIFICI AZIONE DI PIANO Opzione di crescita Il Documento di Piano prevede un residenziale contenuta dimensionamento prevalentemente riferito alle rispetto alle potenzialità che previsioni di carattere endogeno con modeste Adeguare l’offerta il territorio può presentare. integrazioni quantitative al fine di garantire una residenziale alle previsioni di Creare condizioni abitative crescita demografica sostenibile all’interno del crescita della popolazione, in termini qualitativi e territorio comunale, limitando quindi le A01 valutata in rapporto alla quantitativi adeguate per le previsioni di sviluppo alle quantità necessarie a “dimensione qualitativa classi sociali presenti, in garantire il soddisfacimento dei fabbisogni che ottimale” della Comunità. modo da soddisfare la nasceranno all’interno della popolazione già domanda determinata dalla presente e ad una domanda esogena crescita prevista di nuove contenuta non richiamata da fenomeni di famiglie. marketing immobiliare. Tutela dei “sistemi della qualità” che A02 caratterizzano il territorio comunale come Contenere le quote di nuovi “invarianti urbanistiche”. suoli da destinare a Il Documento di Piano esclude la previsione di residenza. nuove significative espansioni. A03 E’ previsto un solo Ambito di Trasformazione Residenziale, con dimensioni limitate. Recuperare le volumetrie ancora disponibili nel A04 Minimizzare il consumo di centro storico. Intervenire per il recupero e suolo. la riqualificazione urbana del A05 Recuperare i sottotetti ai fini abitativi. patrimonio esistente. Recuperare le aree degradate e le aree A06 dismesse. Promuovere interventi di completamento in A07 Utilizzare prioritariamente aree libere all’interno del centro edificato. gli spazi interstiziali al tessuto già urbanizzato nelle Indirizzare gli eventuali completamenti zone di frangia. A08 urbanizzativi verso la riconversione di ambiti marginali all’urbanizzato esistente.

51 AMBITO TEMATICO STRATEGICO 2 POLITICHE PER IL SETTORE SECONDARIO “INDUSTRIA E ARTIGIANATO” OBIETTIVI GENERALI OBIETTIVI SPECIFICI AZIONE DI PIANO

-Garantire gli attuali livelli di occupazione per gli Mantenere le aree a Il Documento di Piano non prevede ulteriori addetti/attivi nel territorio. destinazione produttiva, espansioni insediative di natura produttiva. -Limitare le riconversioni al sottraendo tali ambiti da A09 Si demanda al PdR il compito della definizione e minimo indispensabile per possibili interventi di della localizzazione delle possibilità di garantire un assetto urbano riconversione. completamento. caratterizzato da mix funzionale.

AMBITO TEMATICO STRATEGICO 3 POLITICHE PER IL SETTORE COMMERCIALE OBIETTIVI GENERALI OBIETTIVI SPECIFICI AZIONE DI PIANO Incrementare l’attrattività Riqualificare, razionalizzare ed ammodernare il Tutelare le funzioni di del sistema distributivo di sistema distributivo di vicinato esistente, che vicinato a livello vicinato per trattenere A10 viene riconosciuto nel suo fondamentale ruolo commerciale (piccola e maggiormente all’interno del urbanistico di “motore delle relazioni e della media distribuzione). territorio la domanda rivitalizzazione dello spazio urbano”. commerciale dei residenti, Definire sistemi appetibili di accessibilità soprattutto per quanto pedonale per favorire la fruizione delle aree concerne il settore A11 Migliorare l’accessibilità centrali in un contesto di valenza ambientale e alimentare e degli elementi all’ambito di “centralità a basso impatto veicolare. di prima necessità e per la urbana” dove risiede la formazione di condizioni di maggior parte del sistema maggiore attrattività a i fini Individuare connessioni “appetibili” ai distributivo di vicinato. A12 della rivitalizzazione del parcheggi. Centro Storico.

52 AMBITO TEMATICO STRATEGICO 4 POLITICHE DI ORGANIZZAZIONE URBANA DEI SERVIZI OBIETTIVI GENERALI OBIETTIVI SPECIFICI AZIONE DI PIANO

Integrare i servizi pubblici o Assicurare una adeguata di interesse pubblico dotazione, qualità ed Aggiungere un cluster di “servizi qualitativi” ad (parcheggi, aree per A13 accessibilità ai servizi per integrazione dei “servizi minimi ordinari”. attrezzature scolastiche, tutte le tipologie di utenze. sport, tempo libero).

AMBITO TEMATICO STRATEGICO 5 INTERVENTI ED ORGANIZZAZIONE DEI SISTEMI DELLA MOBILITA’ E DELLE INFRASTRUTTURE OBIETTIVI GENERALI OBIETTIVI SPECIFICI AZIONE DI PIANO

Previsione del nuovo collegamento tra la Via Locatelli e la Via Bombardieri, interne al centro A14 Promuovere la qualità abitato, per alleggerire dal flusso veicolare ambientale (riduzione l’ambito urbano centrale. Riorganizzare i flussi della dell’inquinamento acustico e mobilità in un sistema atmosferico) e la fruizione in gerarchico ben strutturato. sicurezza dell’ambiente urbano. Riqualificare dal punto di vista ambientale gli A15 assi della mobilità territoriale ed urbana.

AMBITO TEMATICO STRATEGICO 6 STRUTTURA ED ARTICOLAZIONE DEL SISTEMA DEL “VERDE FRUIBILE” OBIETTIVI GENERALI OBIETTIVI SPECIFICI AZIONE DI PIANO Individuare il sistema dell’ambito fluviale quale principale sistema a “parco d’interesse e valore A16 paesistico-naturalistico” con finalità strategiche Assicurare adeguata Integrare, razionalizzare e di fruizione collettiva, estendendo le dotazione, qualità ed valorizzare il verde fruibile e potenzialità di utilizzazione. accessibilità alle aree di i grandi parchi. verde pubblico. Individuare l’ambito collinare-montano quale ambito di fruizione paesistico-ambientale, A17 rafforzando i sistemi di accessibilità, percorribilità e penetrazione.

53 AMBITO TEMATICO STRATEGICO 7 POLITICHE PER IL SETTORE PRIMARIO OBIETTIVI GENERALI OBIETTIVI SPECIFICI AZIONE DI PIANO Mantenere le realtà agricole locali, favorendone lo sviluppo in forme compatibili A18 con la rilevanza ambientale e paesistica dei luoghi. Assicurare la possibilità operativa alle attività Promuovere forme innovative di attività Mantenere e valorizzare le agricole presenti nel connesse quella agricola che possano attività agricole presenti sul territorio, con forte contribuire al miglioramento della redditività territorio. A19 attenzione alle presenze delle aziende, rilanciando il ruolo del territorio agrituristiche. sotto il profilo dell’economia rurale compatibile e dell’innovazione. Salvaguardare le attività presenti e i loro valori A20 ambientali, anche con attenzione alle presenze agrituristiche.

AMBITO TEMATICO STRATEGICO 8 ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA AMBIENTALE, PAESISTICO E DELLE RETI ECOLOGICHE OBIETTIVI GENERALI OBIETTIVI SPECIFICI AZIONE DI PIANO Rafforzare l’identità dei siti e dei luoghi urbani e Tutelare e valorizzare le presenze storico- potenziare le opportunità A21 paesistiche ed architettonico-ambientali (luoghi culturali e di fruizione per gli di culto, della storia e della natura). abitanti. Salvaguardare e valorizzare Tutelare tutte le componenti Definire le classi di sensibilità paesistica del le componenti ambientali morfologiche, simboliche, territorio, al fine di tutelare e valorizzare la locali, che determinano i ambientali e percettive che A22 componente del paesaggio anche attraverso la valori dell’identità storica e contribuiscono alla tutela e la riqualificazione dei percorsi di del paesaggio. definizione del paesaggio interesse paesaggistico. locale. Tutelare gli ambiti di elevata naturalità, in Salvaguardare i valori particolare sistemare e valorizzare le fasce ambientali biologici e A23 laterali del reticolo idrico, dell’asta fluviale e del naturalistici. canale. Favorire la creazione di un sistema continuo di Riequilibrare l’ecologia del A24 aree verdi mediante la definizione e Conservare ed incrementare territorio, aumentandone la potenziamento della rete ecologica comunale. la biodiversità. capacità di autodepurazione. Tutelare gli ambiti di valenza paesistico- A25 ambientale.

54 AMBITO TEMATICO STRATEGICO 9 PROMOZIONE ED ATTUAZIONE DI INTERVENTI PER L’EFFICIENZA ENERGETICA DEGLI EDIFICI ED IL CONTENIMENTO DEI CARICHI AMBIENTALI OBIETTIVI GENERALI OBIETTIVI SPECIFICI AZIONE DI PIANO Indirizzare gli interventi di Contenere i consumi Definire una regolamentazione energetica degli riqualificazione edilizia ed energetici e ridurre gli A26 edifici nelle Norme Tecniche di Attuazione del urbanistica verso risultati di impatti ambientali degli Piano delle Regole. reale e positiva edifici residenziali/produttivi sostenibilità (minimizzazione fabbisogno di energia e Contenere i consumi idrici e Definire una regolamentazione di ridurre gli impatti ambientali contenimento dei consumi idrici degli edifici minimizzazione consumi A27 idrici). degli edifici nelle Norme Tecniche di Attuazione del Piano residenziali/produttivi delle Regole.

Promuovere l’utilizzazione di energie rinnovabili Eliminare i carichi indotti A28 Promuovere il contenimento sull’ambiente esterno e/o di combustibili a basso impatto ambientale. dei carichi ambientali sul dall’attività di costruzione territorio comunale edilizia e dall’utilizzo e Promuovere la salubrità complessiva del sito e gestione dei fabbricati. A29 dell’ambiente urbano nel quale è collocato l’insediamento residenziale/produttivo. Tutela del suolo e delle Garantire la non Prevedere l’effettuazione di preventivi studi acque utilizzazione dei suoli in geotecnici e geognostici per gli interventi di ogni ambito a rischio A30 trasformazione edilizia e urbanistica nelle elevato di pericolosità e/o aree con presenza di rischio o vulnerabilità di vulnerabilità. limitata.

55 4.4. I contenuti delle azioni di Piano I quadri che seguono illustrano in modo più approfondito, seppur sinteticamente, i contenuti delle singole “azioni di Piano”, che sono state individuate nel capitolo precedente.

AMBITO TEMATICO STRATEGICO 1 DIMENSIONAMENTO DEGLI SVILUPPI DEMOGRAFICI E DEL FABBISOGNO ABITATIVO AZIONE CONTENUTI Sotto il profilo quantitativo la verifica dell’andamento demografico della Il Documento di Piano popolazione effettuata dal Documento di Piano ha l’obiettivo di definire prevede un da un lato un’ipotesi di crescita “minima” (al di sotto della quale non è dimensionamento possibile rimanere) ed un’ipotesi di crescita “massima” (valutando quale prevalentemente riferito sia stata la crescita complessiva dovuta all’insieme dei fattori, endogeni alle previsioni di carattere ed esogeni, che hanno determinato gli attuali livelli di crescita). endogeno con modeste All’interno dei due dati il Documento di Piano sceglie il riferimento integrazioni quantitative al quantitativo di crescita da prevedersi avendo la consapevolezza di non fine di garantire una poter scendere sotto la soglia minima che potrebbe portare alla crescita demografica fuoriuscita dal territorio di parte dei nuclei famigliari che si formeranno sostenibile all’interno del all’interno dell’evoluzione naturale della popolazione esistente e che, per territorio comunale, converso, ipotesi superiori a quella massima individuata potrebbero A01 limitando quindi le essere attuabili solo prevedendo meccanismi di espansione ancora più previsioni di sviluppo alle imponenti rispetto a quelli verificatisi negli ultimi anni. quantità necessarie a Il Documento di Piano propone il criterio di determinazione del garantire il fabbisogno secondo quanto qui di seguito indicato: soddisfacimento dei 1. definizione del massimo sviluppo ipotizzabile mantenendo il fabbisogni che nasceranno trend rilevato nel periodo 1991/2011 riferito all’incremento dei all’interno della nuclei famigliari; popolazione già presente 2. definizione dello sviluppo minimo ipotizzabile considerando il e ad una domanda trend rilevato nel periodo 1991/2011 riferito alla crescita degli esogena contenuta non abitanti; richiamata da fenomeni di 3. definizione di un dato medio tra le previsioni 1 e 2 valutate in marketing immobiliare. rapporto al fabbisogno residuo di alloggi, considerati con volume medio di 250 mc/all.

Tutela dei “sistemi della Il Documento di Piano classifica i “sistemi della qualità” di Fiorano qualità” che caratterizzano A02 come “invarianti urbanistiche”, non sono quindi considerabili elementi il territorio comunale come territoriali disponibili per eventuali esigenze di nuova edificazione. “invarianti urbanistiche”.

Il Documento di Piano esclude la previsione di nuove significative espansioni. Il nuovo Ambito di Trasformazione Residenziale è previsto a nord della A03 E’ previsto un solo Ambito lottizzazione “S. Fermo”, attualmente in fase di attuazione. di Trasformazione Residenziale, con dimensioni limitate.

56 AMBITO TEMATICO STRATEGICO 1 DIMENSIONAMENTO DEGLI SVILUPPI DEMOGRAFICI E DEL FABBISOGNO ABITATIVO AZIONE CONTENUTI Nei centri storici parte del patrimonio edilizio esistente risulta ancora parzialmente degradata, ed alcuni volumi sono in condizioni di degrado assoluto. Ciò mette in evidenza la possibilità di un margine di recupero abitativo nel tessuto di antica formazione, consentendo di non intervenire sul consumo di nuovo territorio per la realizzazione di unità immobiliari e di Recuperare le volumetrie non dover impegnare nuove risorse di investimento e gestione per opere A04 ancora disponibili nel di urbanizzazione. centro storico. Tale politica di recupero verrà incentivata ed affiancata da agevolazioni fiscali introdotte nel Piano delle Regole, da politiche sulla realizzazione di parcheggi privati e pubblici ed interventi sul sistema della mobilità e viabilità finalizzati a migliorare l’accessibilità al centro storico. Le norme di Piano consentiranno di individuare interventi di edilizia convenzionata nell’ambito degli interventi di riconversione e riqualificazione, all’interno dei meccanismi degli standard qualitativi. Il Piano delle Regole dovrà individuare le zone del territorio ove è Recuperare i sottotetti ai A05 possibile effettuare il recupero, senza aggravi sull’assetto paesaggistico fini abitativi. ed urbanistico del territorio. La presenza di aree dismesse è individuata come una risorsa, capace di garantire, attraverso gli interventi del recupero, l’obiettivo del contenimento del consumo di suolo. E tuttavia, mentre il problema del futuro di tali aree diviene un elemento fondante dell’attività di programmazione urbanistica esso deve essere considerato ancor prima un elemento fondamentale della Recuperare le aree programmazione strategica e socio economica del territorio, anche A06 degradate e le aree interrogandosi sulla tipologia e il ruolo degli operatori che possono dismesse. intervenire ai quali dovranno essere indicate le condizioni strategiche e di sostenibilità che potranno consentire gli interventi, nell’ambito dei principi di sussidiarietà, collaborazione, compensazione ed efficienza. Il Piano delle Regole individuerà gli ambiti di riconversione delle destinazioni urbanistiche e di riqualificazione delle aree degradate e delle aree dismesse. Promuovere interventi di Si prevede la possibilità di edificazione delle aree libere individuabili completamento in aree A07 all’interno del territorio già urbanizzato, anche mediante eventuali libere all’interno del centro interventi integrati di natura pubblico-privata. edificato. Compatibilmente all’assetto paesaggistico, idrogeologico e ambientale del territorio il Documento di Piano indica come indirizzo per il Piano delle Regole la possibilità di individuare i futuri incrementi edificatori solo in Indirizzare gli eventuali aree di frangia debitamente circoscritte ed in grado di intervenire sulla completamenti riorganizzazione dei bordi urbani. Tali interventi dovranno essere urbanizzativi verso la A08 effettuati avendo quale obiettivo di interesse generale l’utilizzo di riconversione di ambiti tipologie edilizie sostenibili sia sotto il profilo architettonico sia in grado di marginali all’urbanizzato garantire un corretto bilancio ambientale delle operazioni urbanistiche. esistente. Il DdP individua un solo Ambito di Trasformazione Residenziale, di dimensioni limitate e, per parte di esso coordinato quale incentivo per la riqualificazione di un ambito interno al centro abitato.

57 AMBITO TEMATICO STRATEGICO 2 POLITICHE PER IL SETTORE SECONDARIO “INDUSTRIA E ARTIGIANATO” AZIONE DESCRIZIONE Il Documento di Piano non prevede ulteriori espansioni insediative di natura produttiva. Il DdP non individua nessun nuovo Ambito di Trasformazione ai fini A09 Si demanda al PdR il Produttivi. compito della definizione e della localizzazione delle possibilità di completamento.

AMBITO TEMATICO STRATEGICO 3 POLITICHE PER IL SETTORE COMMERCIALE AZIONE DESCRIZIONE Il Piano dei Servizi e il Piano delle Regole prevederanno elementi di incentivazione per l’allocazione delle attività commerciali ai piani terra e forme di artigianato di servizio, anche innovativo, ai piani superiori ove Riqualificare, compatibili. razionalizzare ed Le nuove attività commerciali di vicinato possono essere collocate ammodernare il sistema all'interno del tessuto edilizio o dei singoli complessi edilizi di interesse distributivo di vicinato storico ambientale solamente a condizione che gli interventi di carattere esistente, che viene commerciale non alterino i caratteri, gli elementi connotativi e le relazioni A10 riconosciuto nel suo tra le diverse parti del tessuto urbano meritevoli di conservazione e che fondamentale ruolo la riattivazione funzionale di unità edilizie esistenti sia coerente con gli urbanistico di “motore elementi tipologici, morfologici e strutturali del complesso edilizio da delle relazioni e della trasformare. rivitalizzazione dello spazio Il Documento di Piano promuove lo sviluppo di un “progetto della urbano”. creatività giovanile” per favorire forme di artigianato leggero e di professionalità nei settori terziari che presentano positive possibilità insediative nei tessuti edificati residenziali. Definire sistemi appetibili di accessibilità pedonale per favorire la fruizione L’individuazione di tali percorsi verrà dettagliata nell’adeguamento del A11 delle aree centrali in un Piano dei Servizi. contesto di valenza ambientale e a basso impatto veicolare.

Individuare connessioni L’individuazione delle aree di parcheggio verrà dettagliata A12 “appetibili” ai parcheggi. nell’adeguamento del Piano dei Servizi.

58 AMBITO TEMATICO STRATEGICO 4 POLITICHE DI ORGANIZZAZIONE URBANA DEI SERVIZI AZIONE DESCRIZIONE Aggiungere un cluster di Prevedere nelle NTA le forme di intervento negoziato favorevoli “servizi qualitativi” ad A13 all’acquisizione e alla realizzazione delle aree e delle attrezzature dei integrazione dei “servizi servizi. minimi ordinari”.

AMBITO TEMATICO STRATEGICO 5 INTERVENTI ED ORGANIZZAZIONE DEI SISTEMI DELLA MOBILITA’ E DELLE INFRASTRUTTURE AZIONE DESCRIZIONE Previsione del nuovo collegamento tra la Via Locatelli e la Via Bombardieri, interne al Prevedere forme di intervento negoziato favorevoli all’acquisizione e alla A14 centro abitato, per realizzazione del nuovo tratto infrastrutturale. alleggerire dal flusso veicolare l’ambito urbano centrale. Riqualificare dal punto di Definizione di un sistema di accessibilità al territorio e di attraversamento vista ambientale gli assi che non interferisca con il sistema delle aree di centralità urbana A15 della mobilità territoriale (benefici connessi: viabilità interna più fluida, riduzione emissioni ed urbana. acustiche e emissioni inquinanti).

AMBITO TEMATICO STRATEGICO 6 STRUTTURA ED ARTICOLAZIONE DEL SISTEMA DEL “VERDE FRUIBILE” AZIONE DESCRIZIONE Individuare il sistema dell’ambito fluviale quale principale sistema a Individuare l’area d’interesse paesistico-naturalistico dell’ambito fluviale A16 “parco d’interesse e valore quale parco pubblico. paesistico-naturalistico” con finalità strategiche di fruizione collettiva. Individuare l’ambito collinare-montano quale Nel Piano delle Regole verrà individuata la specifica normativa con ambito di fruizione riferimento ai meccanismi di perequazione e compensazione per la A17 paesistico-ambientale, realizzazione di percorsi fruibili. rafforzando i sistemi di

accessibilità, percorribilità e penetrazione.

59 AMBITO TEMATICO STRATEGICO 7 POLITICHE PER IL SETTORE PRIMARIO AZIONE DESCRIZIONE Il Documento di Piano non prevede e aree da destinare all’attività Mantenere le realtà agricola in senso fortemente imprenditoriale, con ampi margini di agricole locali, modificazione del quadro paesistico. favorendone lo sviluppo in Il Piano delle Regole tuttavia definirà specifici e adeguati riferimenti A18 forme compatibili con la normativi per le esigenze di infrastrutturazione e di utilizzazione dei suoli rilevanza ambientale e a nuove modalità e tecnologie di conduzione dell’attività agricola che paesistica dei luoghi. possano determinare situazioni problematiche dal punto di vista paesistico ed ambientale. Promuovere forme innovative di attività connesse quella agricola che possano contribuire al miglioramento della Nel Piano delle Regole verranno individuati i criteri di incentivazione per A19 redditività delle aziende, favorire interventi di imprenditorialità agricola ad elevato livello rilanciando il ruolo del tecnologico purché compatibili con il contesto ambientale e paesistico. territorio sotto il profilo dell’economia rurale compatibile e dell’innovazione. Salvaguardare le attività presenti e i loro valori Nel Piano delle Regole verranno individuati incentivi per gli interventi che A20 ambientali, anche con consentano la realizzazione di percorsi ambientali e paesistici connessi attenzione alle presenze alla fruibilità del territorio agricolo e alle attività agrituristiche. agrituristiche.

60 AMBITO TEMATICO STRATEGICO 8 ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA AMBIENTALE, PAESISTICO E DELLE RETI ECOLOGICHE AZIONE DESCRIZIONE Tutelare e valorizzare le presenze storico- Il Piano delle Regole conterrà la regolamentazione finalizzata alla tutela e paesistiche ed alla valorizzazione del Centro Storico e degli ambiti di interesse storico- A21 architettonico-ambientali architettonico e sarà corredato da un elenco degli elementi da (luoghi di culto, della valorizzare. storia e della natura). Il PGT rappresenta uno strumento di maggiore definizione paesistica, imponendo al regime dei suoli trattati una disciplina volta alla specifica tutela e valorizzazione del paesaggio locale. Il Piano delle Regole detta le Norme di indirizzo ai fini della tutela del paesaggio. Per tutela del paesaggio oggi si intende il governo delle sue trasformazioni dovute all’intervento dell’uomo o agli eventi naturali, ivi compreso il progressivo decadimento delle componenti antropiche e biotiche del territorio causato dal trascorrere del tempo e dall’abbandono Definire le classi di degli usi e delle pratiche che lo avevano determinato. sensibilità paesistica del La tutela del paesaggio si attua non solo attraverso la tutela e territorio, al fine di qualificazione del singolo bene, ma anche mediante la tutela e tutelare e valorizzare la qualificazione del suo contesto, inteso come spazio necessario alla sua A22 componente del paesaggio “sopravvivenza”, identificabilità e leggibilità. anche attraverso la tutela La tutela e la qualificazione dovranno quindi esprimersi in forme diverse, e la riqualificazione dei in rapporto ai caratteri della trasformazione proposta ed in relazione al percorsi di interesse “grado” di sensibilità del paesaggio. paesaggistico. I principali “percorsi di valenza paesistica e/o elevata potenzialità fruitiva” vengono dichiarati di interesse pubblico ai fini della loro possibile utilizzazione, in convenzione o tramite acquisizione dal parte del Comune, per la realizzazione di percorsi ecologico ambientali, sentieri pedonali e ciclabili, da destinarsi all’uso pubblico. Tali percorsi non possono essere oggetto di modificazione né possono essere occupati da costruzioni. Le fasce prospettiche indicate dai vettori visuali devono essere mantenute libere da ostacoli visivi al fine di mantenere complessivamente visibile il sito di riferimento e gli elementi emergenti di valore paesaggistico. Tutelare gli ambiti di E’ prevista una specifica normativa in merito alle tipologie di interventi elevata naturalità, in ammessi in queste fasce (Piano delle Regole). particolare sistemare e Gli interventi devono comunque garantire il mantenimento e/o il ripristino A23 valorizzare le fasce laterali della vegetazione spontanea e la conservazione degli elementi della del reticolo idrico, dell’asta biodiversità. fluviale e del canale. Lungo le fasce viene incentivata la realizzazione di percorsi fruibili. Favorire la creazione di un Il Documento di Piano individua i corridoi ecologici necessari per la sistema continuo di aree connessione con gli ambiti di elevata naturalità e disciplina la verdi mediante la A24 salvaguardia dei varchi non edificati per la realizzazione di corridoi definizione e ecologici e per il recupero degli elementi di connessione delle aree potenziamento della rete agricole attraverso l’impiego di misure agro-ambientali. ecologica comunale.

61 AMBITO TEMATICO STRATEGICO 8 ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA AMBIENTALE, PAESISTICO E DELLE RETI ECOLOGICHE AZIONE DESCRIZIONE Il Documento di Piano individua delle “Aree di salvaguardia degli ambiti e dei versanti boscati di valenza paesistico ambientale”. In queste aree è vietata qualsiasi trasformazione dell'assetto boschivo. Tutelare gli ambiti di In particolare vanno salvaguardate la posizione, la consistenza e la A25 valenza paesistico- configurazione delle macchie boschive caratterizzate dalla presenza delle ambientale. essenze caratterizzanti la varietà del bosco. In tali zone vengono ammesse unicamente le opere ed i normali lavori di coltura silvicola, connessa alle attività di mantenimento e potenziamento delle componenti arboree in un quadro di economia forestale.

AMBITO TEMATICO STRATEGICO 9 PROMOZIONE ED ATTUAZIONE DI INTERVENTI PER L’EFFICIENZA ENERGETICA DEGLI EDIFICI ED IL CONTENIMENTO DEI CARICHI AMBIENTALI AZIONE DESCRIZIONE Definire una regolamentazione Il nuovo PGT, conformemente all’attuale quadro normativo, inserisce energetica degli edifici nelle Nome Tecniche di Attuazione del Documento di Piano e del Piano A26 nelle Norme Tecniche di delle Regole una regolamentazione circa il fabbisogno energetico degli Attuazione del Piano delle edifici, legandone il rendimento ad incentivi economici e urbanistici. Regole. Definire una regolamentazione di Il nuovo PGT, conformemente all’attuale quadro normativo, inserisce contenimento dei consumi nelle Nome Tecniche di attuazione del Documento di Piano e del Piano A27 idrici degli edifici nelle delle Regole una regolamentazione di contenimento e razionalizzazione Norme Tecniche di dei consumi idrici. Attuazione del Piano delle Regole. Promuovere l’utilizzazione di energie rinnovabili e/o Il Piano delle Regole prevede incentivi per favorire la diffusione delle A28 di combustibili a basso energie rinnovabili sul territorio comunale. impatto ambientale.

62 AMBITO TEMATICO STRATEGICO 9 PROMOZIONE ED ATTUAZIONE DI INTERVENTI PER L’EFFICIENZA ENERGETICA DEGLI EDIFICI ED IL CONTENIMENTO DEI CARICHI AMBIENTALI AZIONE DESCRIZIONE La salubrità complessiva dell’edificio, ma anche la salubrità del sito e dell’ambiente urbano, devono essere perseguiti sia mediante la limitazione delle emissioni e della formazione di situazioni inquinanti, ma anche attraverso l’uso di materiali e tecniche costruttive adeguate. Il Piano delle Regole prevede opportune prescrizioni e regolamentazioni Promuovere la salubrità da attuare ai fini della salvaguardia ambientale e del risparmio di risorse. complessiva del sito e Per il settore produttivo vengono previsti: sistemi di abbattimento per i dell’ambiente urbano nel A29 fumi, trattamento delle acque reflue e loro convogliamento in fognatura, quale è collocato riciclo delle acque dai processi produttivi, corretta progettazione l’insediamento dell’inserimento paesistico dell’intervento e previsione di schermature con residenziale/produttivo. siepi ed alberature delle zone più impattanti. Per i nuovi edifici di carattere residenziali il Regolamento Urbanistico richiede di predisporre appositi impianti per il recupero, la raccolta ed il riuso dell’acqua piovana dei tetti per l’irrigazione dei giardini e per gli scarichi igienici. Prevedere l’effettuazione di preventivi studi Il DdP prevede la progressiva messa in sicurezza di tutti gli ambiti geotecnici e geognostici soggetti a rischi di frana. per gli interventi di A30 La disciplina del Piano delle Regole dovrà individuare i livelli di trasformazione edilizia e approfondimento degli studi geognostici e geotecnici preliminari ed ogni urbanistica nelle aree con tipo di edificazione d’intervento sul territorio. presenza di rischio o vulnerabilità limitata.

63 4.5. Verifica di Coerenza

4.5.1. La Coerenza Esterna Nell’ambito del processo di formazione delle scelte strategiche e operative del DdP deve essere verificata la sua “coerenza esterna”. Essa consiste nell’individuare e nel mettere in luce gli eventuali elementi contraddittori delle scelte fatte rispetto alle politiche di altri livelli di governo e all’insieme dei Piani e dei Programmi di Enti che sono programmati e sovraordinati al Comune.

Sono stati verificati anche gli elementi di coerenza con il Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Bergamo, che è anche il riferimento di maggiore dettaglio del Piano Territoriale Paesistico Regionale. I principali indicatori del PTCP sono qui riportati. Ad ogni indicazione del PTCP è stata affiancata la sigla dell’azione prevista dal Documento di Piano. Ciò consente di verificare in sintesi come le azioni del PGT siano coerenti con le indicazioni del Piano Provinciale.

Contenuto Rif. NdA o Azioni previste dal Relazione DdP I Piani comunali dovranno rilevare la compatibilità delle generazioni di Art 79 c 4 A14-A15 traffico dovuta ai pesi insediativi esistenti e programmati I Piani comunali danno indicazioni per il contenimento delle trasformazioni Art 92 c1 A03-A07-A08 e dei consumi di suolo per espansioni e trasformazioni urbane Determinazione dei fabbisogni insediativi avendo riguardo al minor Art 93 c1 A03-A07-A08 consumo di territorio possibile Indicazioni sul contenimento del suolo agricolo attraverso la gradazione dei A01-A02-A18- “valori” R 158 A19-A20 Indirizzi per gli incrementi residenziali: recupero patrimonio esistente, nuovi impianti con adeguata capacità insediativa per minimizzare il A01-A03-A04- consumo di suolo agricolo, priorità al recupero (quindi completamento nelle R 160 A05-A06-A07- aree interstiziali e di frangia per rendere più compatto e funzionale il A08 sistema dei centri urbani esistenti) Criteri per l’ammissibilità di nuovi insediamenti o trasformazioni urbane per A21-A22-A23- Artt 54 -57 aree di particolare valore paesistico e naturalistico A25 Localizzazione di servizi nelle aree verdi della pianificazione comunale con A22-A23-A24- Art 67 valenza paesistica A25 Direttive sugli insediamenti produttivi per i Piani comunali: utilizzo di aree produttive già previste, evitare disseminazione nel territorio di aree e Art 94 c 2 A09 complessi isolati, incrementare accessibilità agli impianti produttivi Individuazione elementi di coordinamento sul territorio: 1) aree meno sensibili, più opportune per interventi insediativi 2) indirizzi per la gestione A02-A22-A23- della forma urbana e l’organizzazione territoriale degli insediamenti 3) R 156 A24-A25 gerarchia dei valori ambientali e paesistici e della funzione delle aree inedificate 4) le invarianti che pongono limiti all’occupazione dei suoli Criteri favorevoli per la localizzazione degli insediamenti: accessibilità, valenze storico-culturali, adiacenza a centri e servizi interurbani, adiacenza a sistemi produttivi, ecc. R157 A21 Individuazione delle aree con fenomeni urbanizzativi in atto (tav E 2.2) e aree di primo riferimento per la pianificazione locale (tav E4), anche come

64 aree atte a garantire un adeguato rapporto tra insediamenti e salvaguardia suoli agricoli Definizione della rete delle centralità in relazione ai servizi. Classificazione dei servizi in differenti livelli; creare condizioni che garantiscano un R 172-174 A13 adeguato grado di equipotenzialità tra situazioni di presenza di servizi e di accessibilità agli stessi; politiche prioritarie della provincia Aree con fenomeni urbanizzativi in atto o previsti. In queste aree, in immediato rapporto con i contesti urbani, orientare le trasformazioni alla riqualificazione e ricomposizione delle zone di frangia degli insediamenti. A03-A07-A08- Art 62 Previsione di adeguato inserimento paesistico e ambientale, anche tramite A23-A24 previsioni di impianti arborei e arbustivi. Creazione di reti ecologiche e di collegamento con aree verdi e reti ecologiche esistenti. Mantenimento dei varchi e degli spazi liberi interurbani per continuità dei corridoi ecologici Art 65, art 72 c 7 A23-A24

Ambiti di valorizzazione, riqualificazione e progettazione paesistica, nei quali realizzare un sistema di aree e ambiti di continuità del verde. Art 66 A16-A17-A21 Individuazione di elementi di caratterizzazione dei progetti edilizi.

Indicazioni per insediamenti rurali ed elementi di interesse storico Artt 68 - 69 A18-A19-A20

Percorsi di fruizione paesistica. Curare che nuove previsioni insediative non Art 70 c 2 (lett c) art A22-A23 compromettano le condizioni di visibilità dai punti e dai percorsi panoramici 72 c 2 Indicazioni rispetto a interventi nei Centri Storici, con promozione Art 91 A13 integrazione delle funzioni I Comuni dovranno pianificare gli insediamenti produttivi tenendo conto di esigenze di compattezza del disegno organizzativo e insediativo e del Art 97 A09 massimo riutilizzo dei complessi esistenti disponibili o da riqualificare

Infine, si indicano le Azioni di Piano in rapporto alle indicazioni del Piano Territoriale della Regione Lombardia.

PRINCIPALI ELEMENTI DEL PIANO TERRITORIALE REGIONALE INERENTI LA VERIFICA DI COERENZA ESTERNA DEL DdP

PRINCIPALI INDIRIZZI DEL PTR AZIONI DEL DdP Favorire, come condizione necessaria per la valorizzazione dei territori, l’innovazione, lo sviluppo della conoscenza e la sua diffusione: - in campo produttivo (agricoltura, costruzioni e industria) e per ridurre l’impatto della produzione sull’ambiente A26-A27-A28-A29-A30 - nella gestione e nella fornitura dei servizi (dalla mobilità ai servizi), nell’uso delle risorse e nella produzione di energia, nelle pratiche di governo del territorio, prevedendo processi partecipativi e diffondendo la cultura della prevenzione del rischio Migliorare la qualità e la vitalità dei contesti urbani e dell’abitare nella sua accezione estensiva di spazio fisico, relazionale, di movimento e identitaria (contesti multifunzionali, accessibili, ambientalmente qualificati e sostenibili, paesaggisticamente coerenti e riconoscibili) attraverso: - la promozione della qualità architettonica degli interventi - la riduzione del fabbisogno energetico degli edifici A06-A08-A26-A27-A28-A29 - il recupero delle aree degradate - la riqualificazione dei quartieri di ERP - l’integrazione funzionale - il riequilibrio tra aree marginali e centrali - la promozione di processi partecipativi Perseguire l’efficienza nella fornitura dei servizi pubblici e di pubblica utilità, agendo sulla pianificazione integrata delle reti, sulla riduzione degli sprechi e sulla A13 gestione ottimale del servizio Porre le condizioni per un’offerta adeguata alla domanda di spazi per la residenza, la produzione, il commercio, lo sport e il tempo libero, agendo prioritariamente su A04-A06-A07 contesti da riqualificare o da recuperare e riducendo il ricorso all’utilizzo di suolo libero

65 Tutelare la salute del cittadino, attraverso il miglioramento della qualità dell’ambiente, la prevenzione e il contenimento dell’inquinamento delle acque, A26-A27-A28-A29 acustico, dei suoli, elettromagnetico, luminoso e atmosferico Perseguire la sicurezza dei cittadini rispetto ai rischi derivanti dai modi di utilizzo del territorio, agendo sulla prevenzione e diffusione della conoscenza del rischio (idrogeologico, sismico, industriale, tecnologico, derivante dalla mobilità, dagli usi A23-A30 del sottosuolo, dalla presenza di manufatti, dalle attività estrattive), sulla pianificazione e sull’utilizzo prudente e sostenibile del suolo e delle acque Riequilibrare ambientalmente e valorizzare paesaggisticamente i territori della Lombardia, anche attraverso un attento utilizzo dei sistemi agricoli e forestali A22-A23-A25 come elementi di ricomposizione paesaggistica di rinaturalizzazione del territorio, tenendo conto delle potenzialità degli habitat Tutelare le risorse scarse (acqua, suolo e fonti energetiche) indispensabili per il perseguimento dello sviluppo attraverso l’utilizzo razionale e responsabile delle risorse anche in termini di risparmio, l’efficienza nei processi di produzione ed A06-A26-A27-A28-A29 erogazione, il recupero e il riutilizzo dei territori degradati e delle aree dismesse, il riutilizzo dei rifiuti Garantire la qualità delle risorse naturali e ambientali, attraverso la progettazione delle reti ecologiche, la riduzione delle emissioni climateriaranti ed inquinanti, il contenimento dell’inquinamento delle acque, acustico, dei suoli, elettromagnetico A16-A17-A24 e luminoso, la gestione idrica integrata

Valorizzare, in forma integrata, il territorio e le sue risorse, anche attraverso la messa a sistema dei patrimoni paesaggistico, culturale, ambientale, naturalistico, A22-A25 forestale e agroalimentare e il riconoscimento del loro valore intrinseco come capitale fondamentale per l’identità della Lombardia Promuovere l’integrazione paesistica, ambientale e naturalistica degli interventi derivanti dallo sviluppo economico, infrastruttuale ed edilizio, tramite la A26-A27-A28-A29 promozione della qualità progettuale, la mitigazione degli impatti ambientali e la migliore contestualizzazione degli interventi già realizzati Realizzare la pianificazione integrata del territorio e degli interventi, con particolare attenzione alla rigorosa mitigazione degli impatti, assumendo A20-A21-A22 l’agricoltura e il paesaggio come fattori di qualificazione progettuale e di valorizzazione del territorio

4.5.2. La Coerenza Interna Nella fase di consolidamento delle scelte del PGT, l'analisi di “coerenza interna” ha lo scopo di rendere trasparente e leggibile in tutti i suoi aspetti il Documento di Piano e di verificare il legame fra gli obiettivi specifici e le azioni di piano proposte, con l’intento di conseguirli, e soprattutto di accettare che tale relazione sia coerente. In tal senso: • ad ogni obiettivo generale deve corrispondere almeno un obiettivo specifico (e ciò è gia stato verificato nel capitolo inerente il DdP); • ad ogni obiettivo specifico deve essere identificata almeno un’azione in grado di raggiungerlo. Qualora si riscontrasse la mancanza di coerenza interna, sarebbe necessario ripercorrere alcuni passi del DdP, ristrutturando il sistema degli obiettivi e ricostruendo il legame fra le azioni costituenti le alternative di Piano e gli obiettivi.

66 4.5.2.1. Valutazioni sulla impostazione generale del Documento di Piano Nel Documento di Scoping si era indicato come criterio preliminare la necessità che la VAS, tenendo conto del quadro delle criticità, valutasse preliminarmente una serie di interrogativi preliminari a cui si è ritenuto necessario che il Rapporto Ambientale, nella sua componente valutativa, desse una prima generale risposta. Tali quesiti, alcuni di natura strategica, sono riferiti a considerazioni di carattere generale e a rapporti che legano il PGT con gli strumenti di pianificazione sovraordinata; altri attengono in modo più diretto al Piano tanto nella sua dimensione urbana che territoriale facendo riferimento ai temi della sostenibilità. Si può affermare che la strategia di sviluppo perseguita dal DdP riguarda non già uno sviluppo inteso come crescita edilizia ed espansione urbanizzativa, ma uno sviluppo considerato come crescita della qualità dell’esistente, come valorizzazione dei caratteri architettonici, urbanistici e paesistico ambientali, come incremento della potenzialità di erogazione di servizi e quindi complessivamente come crescita della qualità della vita. La coerenza del PGT con le strategie di sviluppo delineate dai documenti di pianificazione sovraordinati è già stata ampiamente trattata nell’ambito della valutazione di “Coerenza Esterna” e il rapporto con i Piani dei Comuni contermini può considerarsi positivo in quanto le previsioni del DdP non determinano alcun tipo di ricaduta negativa o di contrasto con la pianificazione locale al contorno. Gli altri quesiti preliminari trovano risposta positiva relativamente agli aspetti sui quali il DdP, e più in generale la Disciplina Urbanistica, può oggettivamente e operativamente incidere (tali quesiti sono individuati in colore verde). Trovano altresì risposta positiva, ma nei termini dell’attenzione e dei contenuti di indirizzo agli strumenti operativi che dovranno essere definiti nella fase successiva all’approvazione del PGT (pianificazione attuativa, regolamento edilizio, discipline di settore e tecnologiche, ecc…), tutti gli altri quesiti che non attengono strettamente materie direttamente disciplinabili dal DdP e/o dalla sola Disciplina Urbanistica (tali quesiti sono individuati in colore viola). Le verifiche effettuate nel Rapporto Ambientale consentono di evidenziare i seguenti risultati positivi: 1. Il PGT è coerente con le strategie di sviluppo delineate dagli strumenti di pianificazione sovraordinata. 2. Il Piano considera in modo adeguato le criticità locali. 3. Il Piano tiene conto dei valori ambientali dei luoghi, della biodiversità e delle condizioni di biopermeabilità del territorio. 4. Il Piano evita lo spreco di terreno agricolo pregiato.

67 5. Il Piano tutela e valorizza le risorse agro – silvo - pastorali anche nella loro nuova funzione ambientale e paesaggistica. 6. Il Piano tutela e valorizza il paesaggio e i beni culturali. 7. Il Piano tiene conto dell’assetto idraulico e delle modificazioni del ciclo integrato delle acque. 8. Il Piano contribuisce a ridurre la pericolosità ambientale e l’esposizione al rischio. 9. Il Piano propone interventi che migliorano le condizioni di accessibilità del territorio e della sua funzione. 10. Il Piano realizza quanto gli compete per limitare il consumo di energia e di materie prime non rinnovabili. 11. Il Piano riduce il rischio (le cause) dell’inquinamento locale migliorando la salute dei cittadini. 12. Il Piano migliora le condizioni di vivibilità del tessuto edificato del capoluogo e delle frazioni. 13. Il Piano migliora l’accesso agli spazi pubblici e ai servizi di uso quotidiano. 14. Le scelte del Piano sono realisticamente realizzabili. 15. Il Piano prevede forme di “adeguamento” delle sue previsioni all’evoluzione dei fenomeni territoriali.

68 4.6. La sostenibilità degli interventi e delle azioni di Piano

4.6.1.La verifica di sostenibilità Per quanto riguarda Fiorano al Serio, la scelta delle azioni e degli interventi di Piano si è sviluppata essenzialmente mirando al soddisfacimento delle esigenze della popolazione residente, compatibilmente con gli indirizzi politici e gli obiettivi della Pubblica Amministrazione.

Durante il percorso di definizione di tali azioni sono stati presi in considerazione diversi criteri che mirano essenzialmente alla minimizzazione del consumo di suolo ma anche alla sostenibilità ambientale delle scelte effettuate.

Le azioni previste dal Documento di Piano hanno quindi, già per loro natura, effetti sostanzialmente positivi rispetto ai criteri di sostenibilità presi in esame.

La valutazione ambientale del Documento di Piano del Comune di Fiorano al Serio si basa sulla valutazione della compatibilità delle scelte previste dal DdP con criteri di sostenibilità da applicarsi al territorio comunale.

Tali criteri sono stati definiti sulla base degli obiettivi di sostenibilità identificati dalla Commissione Europea (“Manuale per la valutazione ambientale dei Piani di Sviluppo Regionale e dei Programmi dei Fondi Strutturali dell’Unione Europea” - Commissione Europea, DGXI Ambiente, Sicurezza Nucleare e Protezione Civile, agosto 1998), che sono stati interpretati e contestualizzati in modo flessibile all’interno della realtà territoriale esaminata.

69 COERENZA CON I CRITERI PER LA SOSTENIBILITA’ DEL MANUALE UE

Obiettivi generali del Documento di Piano

ore attrattività a i fini della lità ed accessibilità ai servizi per ttutto per quanto concerne il lle previsioni di crescita della

ema distributivo di vicinato per to alla “dimensione qualitativa zione in sicurezza dell’ambiente in sicurezza dell’ambiente zione terno del territorio la domanda

urbano.

ottimale” della Comunità.

tutte le tipologie di utenze. alle aree di verde pubblico. alle aree di verde

di suolo. Minimizzare il consumo rivitalizzazione del Centro Storico.

da possibili interventi di riconversione.

dotazione, qualità ed accessibilità Assicurare adeguata formazione di condizioni di maggi Adeguare l’offerta residenziale a residenziale Adeguare l’offerta trattenere maggiormente all’in commerciale dei residenti, sopra Criteri di sostenibilità manageriale popolazione, valutata in rappor settore alimentare la e degli elementi di prima necessità e per Promuovere la qualità ambientale (riduzione dell’inquinamento dell’inquinamento (riduzione la qualità ambientale Promuovere acustico e atmosferico) e la frui Incrementare l’attrattività del sist

produttiva, sottraendo tali ambiti aree a destinazione Mantenere le Assicurare un’adeguata dotazione, qua dotazione, Assicurare un’adeguata 1-Ridurre al minimo l’impiego delle risorse - SI’ SI’ - - SI’ - energetiche non rinnovabili 2-Impiego delle risorse rinnovabili nei limiti della - SI’ SI’ - - SI’ - capacità di rigenerazione 3-Uso e gestione corretta, dal punto di vista ambientale, delle sostanze e dei rifiuti pericolosi- Tematica non presente nel Comune di Fiorano inquinanti 4-Conservare e migliorare lo stato della fauna e della - SI’ - - - SI’ SI’ flora selvatiche, degli habitat e dei paesaggi 5-Conservare e migliorare la qualità dei suoli e delle - SI’ - - - SI’ SI’ risorse idriche

70

Obiettivi generali del Documento di Piano

qualità ed accessibilità

ità ed accessibilità ai servizi per ore attrattività a i fini della (riduzione dell’inquinamento

ema distributivo di vicinato per to alla “dimensione qualitativa zione in sicurezza dell’ambiente in sicurezza dell’ambiente zione terno del territorio la domanda

urbano.

ottimale” della Comunità.

tutte le tipologie di utenze. alle aree di verde pubblico. alle aree di verde

di suolo. Minimizzare il consumo rivitalizzazione del Centro Storico.

da possibili interventi di riconversione.

dotazione, Assicurare adeguata formazione di condizioni di maggi Adeguare l’offerta residenziale alle previsioni di crescita della residenziale Adeguare l’offerta trattenere maggiormente all’in commerciale dei residenti, soprattutto per quanto concerne il Criteri di sostenibilità manageriale popolazione, valutata in rappor settore alimentare la e degli elementi di prima necessità e per Promuovere la qualità ambientale acustico e atmosferico) e la frui Incrementare l’attrattività del sist

produttiva, sottraendo tali ambiti aree a destinazione Mantenere le Assicurare un’adeguata dotazione, qual dotazione, Assicurare un’adeguata 6-Conservare e migliorare la qualità delle risorse storiche e SI’ SI’ - SI’ SI’ - - culturali.

7-Conservare e migliorare la qualità dell’ambiente locale. - SI’ - - SI’ SI’ SI’

8-Protezione dell’atmosfera. - - SI’ -- - SI’ SI’

9-Sensibilizzare alle problematiche ambientali, sviluppare elementi generali connessi con le iniziative di partecipazione e di informazione l’istruzione e la formazione. 10-Promuovere la partecipazione del pubblico alle decisioni elementi generali connessi con le iniziative di partecipazione e di informazione che comportano uno sviluppo sostenibile.

71

Obiettivi generali del Documento di Piano

agricole presenti sul territorio.

di o, aumentandone la capacità mponenti ambientali locali, che azione edilizia ed urbanistica verso ilità (minimizzazione fabbisogno di

autodepurazione. sul territorio comunale

Tutela del suolo e delle acque.

consumi idrici). energia e minimizzazione

Promuovere il contenimento dei carichi ambientali

determinano i valori dell’identità storica e del paesaggio.

Salvaguardare e valorizzare le co e valorizzare le Salvaguardare Mantenere e valorizzare le attività Mantenere Criteri di sostenibilità manageriale Riequilibrare l’ecologia del territori risultati di reale e positiva sostenib Indirizzare gli interventi di riqualific 1-Ridurre al minimo l’impiego delle risorse - - SI’ SI’ SI’ - energetiche non rinnovabili 2-Impiego delle risorse rinnovabili nei limiti della - - SI’ SI’ SI’ - capacità di rigenerazione 3-Uso e gestione corretta, dal punto di vista ambientale, delle sostanze e dei rifiuti pericolosi- Tematica non presente nel Comune di Fiorano inquinanti 4-Conservare e migliorare lo stato della fauna e della - SI’ SI’ - SI’ SI’ flora selvatiche, degli habitat e dei paesaggi 5-Conservare e migliorare la qualità dei suoli e delle - SI’ SI’ SI’ SI’ SI’ risorse idriche

72

Obiettivi generali del Documento di Piano

agricole presenti sul territorio. mponenti ambientali locali, che mizzazione consumi idrici). idrici). consumi mizzazione ificazione edilizia ed urbanistica

sul territorio comunale. Tutela del suolo e delle acque. la capacità di autodepurazione.

Promuovere il contenimento dei carichi ambientali Riequilibrare l’ecologia del territorio, aumentandone

fabbisogno di energia e mini determinano i valori dell’identità storica e del paesaggio.

Criteri di sostenibilità manageriale verso risultati di reale e positiva sostenibilità (minimizzazione Indirizzare gli interventi di riqual Salvaguardare e valorizzare le co e valorizzare le Salvaguardare e valorizzare le attività Mantenere

6-Conservare e migliorare la qualità delle risorse SI’ SI’ - SI’ - - storiche e culturali. 7-Conservare e migliorare la qualità dell’ambiente SI’ SI’ SI’ SI’ SI’ SI’ locale.

8-Protezione dell’atmosfera. - SI’ SI’ - SI’ -

9-Sensibilizzare alle problematiche ambientali, elementi generali connessi con le iniziative di partecipazione e di informazione sviluppare l’istruzione e la formazione. 10-Promuovere la partecipazione del pubblico alle elementi generali connessi con le iniziative di partecipazione e di informazione decisioni che comportano uno sviluppo sostenibile.

73 4.6.2. Le alternative Tra le alternative possibili è stata scelta quella inerente l’intervento migliore dal punto di vista della sostenibilità ambientale, valutata tenendo conto dello scenario emerso dalla fase di analisi ambientale del territorio, dei vincoli e delle criticità presenti, degli obiettivi della pianificazione sovraordinata e delle linee strategiche del Piano, nonché delle osservazioni o delle proposte delle parti interessate, raccolte nella fase delle consultazioni preliminari.

Le alternative analizzate sono due: • l’alternativa operativa, rappresentata dalle azioni del Documento di Piano; • l’alternativa zero, ovvero la scelta di non attuare le strategie del Documento di Piano e quindi non intervenire sul territorio, lasciando il regime urbanistico del PRG in vigore.

Considerando la filosofia tendenzialmente conservativa e valorizzativa del PGT del Comune di Fiorano al Serio, si ritiene fondata la scelta di analizzare solo queste due alternative, limitandosi quindi al confronto tra intervenire e non intervenire. Questa scelta deriva dalla consapevolezza di come le trasformazioni previste dal Documento di Piano siano orientate prevalentemente verso azioni di ricucitura del tessuto urbano, di completamento delle porosità presenti nei tessuti urbani non ancora edificate e del completamento di alcune aree di frangia. E’ previsto un solo nuovo Ambito di Trasformazione Residenziale di dimensioni limitate, posto a nord della lottizzazione “S. Fermo”, attualmente in fase di attuazione.

Risulta sicuramente significativo però poter tratteggiare brevemente lo scenario rappresentato dall’alternativa zero, in modo da comprendere la probabile evoluzione dei sistemi analizzati (territoriale, ambientale-paesistico, economico) senza l’attuazione del Documento di Piano.

Si deve evidenziare, al proposito, che la prescrizione della L.R. 12/2005 e s.m.i., di fatto, obbliga i Comuni ad un atto pianificatorio nuovo, del PGT, entro il 31 dicembre 2012, per cui l’alternativa zero non può, se non in linea teorica, fare riferimento alle prescrizioni e norme del PRG in vigore.

Partendo dal presupposto che le scelte di Piano proposte e quindi le azioni che si intendono attuare al fine di raggiungere gli obiettivi strategici del DdP, sono fondate e accomunate dalla forte intenzione di perseguire uno sviluppo sostenibile, sono stati individuati i principali elementi che si ritiene importante analizzare rispetto alla definizione dell’Alternativa zero. Tali elementi sono sintetizzati nella tabella riportata in seguito.

74 EVOLUZIONE SENZA L’ATTUAZIONE TEMATICA PROPOSTA DEL DdP DEL DOCUMENTO DI PIANO (ALTERNATIVA ZERO) Le previsioni insediative mirano principalmente alla necessità di rispondere soprattutto alla domanda endogena di nuove famiglie, contenendo gli sviluppi La mancata realizzazione di questa edificativi che tendano a proporre un strategia, e quindi il mantenimento delle significativo incremento della “domanda previsioni di PRG, potrebbe avere risultati Il Sistema della esogena” che creerebbe una significativa futuri di criticità dal punto di vista Residenza crescita di abitanti e di famiglie non demografico e negativi riflessi sulla “tenuta compatibile con la dimensione ottimale dei servizi” e sulla sostenibilità complessiva della comunità e la capacità di “tenuta e del sistema insediativo. adeguamento dei servizi” . Il Piano individua un solo Ambito di Trasformazione Residenziale, posto a nord della lottizzazione S. Fermo. La mancata attuazione delle scelte di piano impedirebbe il contenimento delle espansioni produttive e la generale riqualificazione dei comparti esistenti. Il settore Il DdP non prevede nessun Ambito di Resterebbe inoltre non presente e secondario Trasformazione ai fini Produttivi. operante la specifica normativa per gli

interventi di sostituzione necessaria per garantire la massima compatibilità con il tessuto residenziale e conseguentemente, la tutela della salute pubblica. Il Piano dei Servizi definirà nelle NTA forme L’attuale PRG presenta elementi di

favorevoli di acquisizione delle aree per carattere più generico che non si I servizi servizi e attrezzature pubbliche o di uso inquadrano in specifiche e peculiari

pubblico. indicazioni operative. Il Piano prevede interventi di L’attuazione di tali interventi consentirà di riqualificazione ambientale e paesistica promuovere la qualità ambientale lungo gli degli assi della mobilità locale e territoriale, assi stradali e di riorganizzare un sistema Mobilità nonché la previsione del nuovo di flussi della mobilità all’interno collegamento tra la Via Locatelli e la Via dell’urbanizzato che il PRG consentirebbe Bombardieri. invece di fare in modo più limitato. Il nuovo Piano definisce una strategia di tutela e valorizzazione degli elementi in La mancata attuazione delle scelte di piano oggetto promuovendo una si porrebbe in scarsa sintonia con gli regolamentazione una disciplina delle NTA indirizzi di sostenibilità dei Piani Verde fruibile del Piano delle Regole, al fine di favorire e sovracomunali e con la necessità di un recuperare una situazione di equilibrio nuovo sistema integrato di promozione di ambientale ed ecologico invertendo la strategie sostenibili locali di carattere tendenza ad un progressivo naturalistico, ambientale e paesaggistico. depauperamento della biodiversità. Il Piano delle Regole definirà gli strumenti Le politiche di incentivazione, anche per Il Settore per incentivare lo sviluppo del commercio interventi innovativi connessi con le Commerciale di vicinato, in particolar modo all’interno attività commerciali, individuate dal DdP, del tessuto urbanizzato e del Centro non trovano riscontro nell’attuale PRG. Storico.

75 EVOLUZIONE SENZA L’ATTUAZIONE TEMATICA PROPOSTA DEL DdP DEL DOCUMENTO DI PIANO (ALTERNATIVA ZERO) Il DdP, pur nel riconoscimento della La normativa della L.R. 93/80 (abrogata necessità di mantenere le attività agricole dalla L.R. 12/05), alla quale il PRG si è

presenti nel territorio, individua la forte necessariamente attenuto, non ha

interconnessione con i sistemi ambientali consentito allo strumento stesso di agire Il Settore e paesistici, rispetto ai quali si ritiene che in un quadro di maggiore efficacia ed Primario le attività stesse debbano essere incisività, oggi possibile alla luce della

considerate come elementi di presidio e nuova riforma regionale.

valorizzazione del territorio con la

conseguente necessità di una specifica ed adeguata disciplina. Il DdP e il Piano delle Regole, introducono La normativa della L.R. 51/75 (abrogata gli elementi strategici, anche innovativi, dalla L.R. n. 12/05), alla quale il PRG si è Il Sistema oggi consentiti dalla nuova disciplina necessariamente attenuto, non ha Ambientale urbanistica regionale consentendo una consentito allo strumento stesso di agire Paesistico e maggiore efficacia degli interventi di in un quadro di maggiore efficacia ed delle Reti tutela e valorizzazione del sistema incisività oggi possibile alla luce della Ecologiche paesistico-ambientale e l’introduzione di nuova riforma regionale. un’efficace sistema di reti ecologiche.

Consumi Il Piano si pone l’obiettivo di incentivare il La mancata attuazione di tali scelte si energetici e risparmio di acqua ed energia attraverso porrebbe in conflitto con gli indirizzi di idrici una regolamentazione specifica nelle NTA sostenibilità generali, più volte enunciati del Piano delle Regole e anche mediante nel presente documento. la limitazione alle previsioni insediative.

Le azioni del Documento di Piano individuate, compongono l’opzione operativa e caratterizzano l’intervento strategico di trasformazione del territorio e la possibilità di pervenire, al suo recupero, riqualificazione, potenziamento e alla sua tutela e valorizzazione.

Quanto analizzato consente di affermare che, in senso generale, il Piano risulta ampiamente compatibile con i caratteri territoriali presenti, rispetto alle componenti ambientale, sociale ed economica.

Il Piano, infatti, propone uno sviluppo complessivamente sostenibile del territorio, con scelte strategicamente mirate alla conservazione che non vanno a interferire negativamente con elementi di pregio ambientale o elementi di particolare sensibilità.

Si può assumere che la limitata crescita degli spazi insediativi, la valorizzazione degli aspetti peculiari del territorio, e le strategie di intervento migliorativo previste sulla mobilità permetteranno di giungere ad una condizione generalmente positiva del contesto territoriale. Il Piano prevede inoltre che lo sviluppo sia orientato verso l’edilizia sostenibile e il risparmio delle risorse energetiche, prevedendo una specifica regolamentazione in merito nell’ambito del Piano delle Regole.

76 4.6.3. L’Ambito di Trasformazione

ATR

criterio di giudizio commento sostenibilità

L’area in esame è ubicata a nord della lottizzazione di “S. Fermo”, ed è un’area classificata dal PRG vigente come: - zona E1, di salvaguardia ambientale.

L’ambito in esame rientra in un’area con classe di fattibilità geologica n. 1, “senza particolari limitazioni” (aree sub pianeggianti, senza particolari evidenze di dinamiche

geomorfologiche attive o di limitazioni dal punto di vista Compatibilità geotecnico); classe di fattibilità 2 con “modeste limitazioni”, territoriale in individuata nella sottoclasse 2/V (aree a bassa acclività - <10° - relazione ai compatibile senza evidenze di dissesto o di processi geomorfologici attivi); vincoli classe di fattibilità 3 con “consistenti limitazioni”, individuata ambientali e nella sottoclasse 3/cV (aree con presenza di coperture di alla geologia spessore più o meno rilevante, su pendii ad acclività medio- del territorio elevata e su substrato roccioso sottilmente stratificato e con

giaciture generalmente sfavorevoli o su substrto roccioso scadente dl punto di vista geomeccanico; le instabilità più comuni riguardano le coperture, ma possono venire in stabilizzate anche porzioni più o meno rilevanti del substrato roccioso); per una porzione, rientra anche nelle aree per le quali il fattore di amplificazione Fa (litologico o morfologico) è superiore al valore di soglia di riferimento.

77

L’ATR non è attraversato da elettrodotti.

Si segnala la presenza dell’acquedotto (vincolo di 20 m).

Per quanto riguarda la compatibilità con il PTCP, analizzando la tavola E4 “Organizzazione del territorio e dei sistemi insediativi”, l’ambito rientra in un’area classificata come “aree di primo riferimento per la pianificazione locale (art.93)”. Uno dei principi base dello sviluppo sostenibile è un uso ragionevole e parsimonioso del suolo, così come di tutte le Minimizzazione risorse non rinnovabili, rispettando tassi di sfruttamento che non compatibile del consumo di pregiudichino le possibilità riservate alle generazioni future.

suolo La Superficie Territoriale dell’ATR è di 6.455 mq. La Superficie Zonale “areali della modificabilità” è di 4.220 mq. La Volumetria massima prevista è di 2.500 mc.

Considerando la destinazione d’uso prevalentemente residenziale, l’Ambito di Trasformazione in esame non comporta

impatti negativi nei confronti della componente ambientale aria, Contenimento fatta eccezione per l’’installazione dei sistemi di riscaldamento, emissioni in compatibile per i quali comunque il Documento di Piano rimanda alla atmosfera definizione di interventi a basso impatto, che saranno fatti

oggetto di specifica disciplina nell’ambito, più proprio, del Regolamento Edilizio.

In relazione alla destinazione d’uso dell’intervento previsto, l’impatto sulla matrice acqua non risulterà particolarmente significativo in quanto: -l’approvvigionamento idrico non comporterà ulteriori derivazioni Miglioramento di acque superficiali o sotterranee; della qualità - l’area oggetto dell’intervento verrà collegata alla rete idrica delle acque compatibile esistente, in grado di sostenere le quantità necessarie e la rete superficiali e fognaria alla fognatura già presente sulla strada posta al bordo contenimento dell’ATR. dei consumi Si ritiene opportuno che le NTA del Piano delle Regole e il Regolamento Edilizio prevedano che ogni nuovo intervento edilizio predisponga di appositi impianti per il recupero, la raccolta ed il riuso dell’acqua piovana per usi non potabili (ad. esempio irrigazione dei giardini e scarichi igienici).

La realizzazione dell’Ambito di Trasformazione potrà comportare un leggero aumento nei consumi di energia e metano. Maggiore Considerando la destinazione d’uso dell’intervento, è possibile efficienza nella ipotizzare che tale impatto non sia particolarmente negativo produzione di sull’attuale sistema ambientale. compatibile energia e

contenimento La realizzazione degli interventi, secondo gli indirizzi previsti dei consumi dall’Ambito Tematico Strategico 7 del Documento di Piano energetici (promozione e attuazione di interventi per l’efficienza energetica degli edifici ed il contenimento dei carichi ambientali) dovrà essere integrata con interventi di risparmio energetico, legati in

78 particolare all’impiego di energia da fonti rinnovabili, incentivando l’installazione di pannelli solari e fotovoltaici.

In tal senso la disciplina normativa potrà valutare la possibilità di incentivi volumetrici in funzione della classe di rendimento energetico dell’edificio.

Contenimento La realizzazione dell’Ambito di Trasformazione comporterà un

della leggero aumento della produzione di rifiuti. compatibile produzione dei E’ possibile ipotizzare che tale impatto sia contenuto nei

rifiuti confronti dell’attuale sistema ambientale.

Considerando la destinazione d’uso dell’intervento è possibile Contenimento ipotizzare che l’Ambito di Trasformazione in esame non inquinamento compatibile comporti impatti negativi che possano incrementare acustico l’inquinamento acustico.

Compatibilità per le La nuova viabilità di accesso e distribuzione interna all’ATR compatibile infrastrutture diramerà dalla via C.A. Dalla Chiesa. della mobilità

Tutela e L’impatto globale sulla componente naturalistica e di paesaggio protezione risulta modesto in quanto, come già detto, si tratta di un Ambito delle aree compatibile di Trasformazione interno ad una situazione di frangia urbana, naturalistiche e tuttavia gli interventi dovranno essere opportunamente mitigati degli ambiti in fase di valutazione del P.A. paesistici Fondamentale sarà la definizione dell’impianto morfologico.

Tutela e Per quanto riguarda tale tematica l’Ambito di Trasformazione in valorizzazione compatibile oggetto non presenta un impatto significativo, in quanto si dei beni storici colloca in un’area esterna al nucleo di antica formazione e non ed comprende nessun elemento di valore storico-culturale. architettonici

Considerando la destinazione d’uso residenziale e la non

presenza di situazioni di criticità all’interno del Comune di Protezione Fiorano al Serio per ciò che concerne la salute umana della salute e compatibile (inquinamento atmosferico relativo soprattutto al traffico legato del benessere alle principali arterie viarie), è possibile affermare che l’Ambito dei cittadini di Trasformazione in oggetto non comporta impatti negativi

significativi.

79 4.7. Il Piano di Monitoraggio Il processo di VAS prevede, dopo l’approvazione del Piano, nella fase di attuazione e gestione dello stesso, l’implementazione di un sistema di monitoraggio dei caratteri territoriali, finalizzato ad una lettura critica ed integrata dello stato del territorio e delle dinamiche in atto. Il Piano di monitoraggio progettato per il Comune di Fiorano al Serio ha il duplice compito di: • fornire le informazioni necessarie per valutare gli effetti ambientali delle azioni messe in campo dal Piano, consentendo di verificare se esse siano effettivamente in grado di conseguire i traguardi di qualità ambientale che il Piano si è prefissato; • permettere di individuare tempestivamente le misure correttive che eventualmente dovessero rendersi necessarie. Lo scopo del monitoraggio è quindi quello di controllare l’evolversi dello stato dell’ambiente, valutando l’efficacia ambientale delle misure previste dal Piano.

Il Piano di monitoraggio è da intendersi come: • verifica periodica dello stato di avanzamento delle trasformazioni proposte dal Piano, attraverso la descrizione sintetica dell’andamento degli interventi previsti e delle misure di mitigazione/compensazione; • monitoraggio ambientale al fine di verificare nel tempo l’andamento dei parametri critici che sono emersi nella costruzione del quadro conoscitivo e che risultano importanti allo scopo di tenere sotto controllo le trasformazioni attese.

Il monitoraggio non ha solo finalità tecniche, ma presenta potenzialità per le informazioni che può fornire ai decisori e per la comunicazione ad un pubblico più vasto di non addetti ai lavori, attraverso la pubblicazione di un rapporto che contiene informazioni e considerazioni sviluppate in forma discorsiva, e basate sulla quantificazione di un sistema di indicatori. I dati raccolti nell’ambito del “Piano di Monitoraggio” sono sintetizzati attraverso la realizzazione di un report da pubblicare sul sito internet del Comune. Il monitoraggio di un Piano ha, quindi, lo scopo di verificarne le modalità ed il livello di attuazione, di valutare gli effetti degli interventi che vengono progressivamente realizzati e di fornire indicazioni su eventuali azioni correttive da apportare. Esso va progettato in fase di elaborazione del Piano stesso e vale per tutto il suo ciclo di vita. La progettazione implica la definizione degli indicatori da utilizzare, l’organizzazione di modalità e tempistiche per la raccolta delle informazioni necessarie alla loro elaborazione e la definizione dei meccanismi in base ai quali correggere, se e quando necessario, obiettivi, azioni e strumenti di attuazione del Piano.

80 “OLTRE IL DOCUMENTO DI PIANO” Il presente documento, i cui contenuti sono stati rivolti alla sintesi della Valutazione Ambientale Strategica del Documento di Piano del PGT, ha affrontato tutte le valutazioni inerenti gli effetti attesi rispetto all’attuazione dei contenuti del DdP stesso. Il Rapporto Ambientale ha fatto riferimento non solo agli indicatori ambientali che riguardano più direttamente l’attività di pianificazione ma anche ad indicatori che, se pur non strettamente connessi con il livello ed i contenuti strategici del DdP, costituiscono elementi utili ad una visione complessiva più ampia dello stato dell’ambiente e del territorio. Questi elementi, la cui trattazione ha diversi livelli di qualità informative, in funzione dei dati disponibili, verranno ulteriormente approfonditi ed indagati durante il processo complessivo che condurrà all’approvazione del Piano di Governo del Territorio e saranno fatti oggetto, ove opportuno, di ulteriori documenti che saranno prodotti come “addendum” del Rapporto Ambientale, al fine di definire una progressiva, ampia e maggiore conoscenza dei fenomeni e delle valenze ambientali, paesistiche e degli elementi di sostenibilità, in un contesto complessivo più ampio rispetto alla portata del Documento di Piano. Ciò consentirà di ampliare lo spettro delle conoscenze e di implementare gli elementi di attenzione anche ai fini delle attività di monitoraggio che potranno coinvolgere l’intera tematica degli atti del PGT.

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