LA TOPONOMASTICA
DI
SAN NICOLA LA STRADA FRANCESCO NIGRO
LA TOPONOMASTICA DI SAN NICOLA LA STRADA
A cura di: Circolo ARCI NOVA "Il Giardino" di San Nicola la Strada Soc. AVERSANA PETROLI - Deposito Prodotti Petroliferi di Casa] di Principe
- 1990 - A MIA MADRE
IN SEGNO DI AFFE1TO PREFAZIONE
11 volume "La toponomastica di San Nicola La Strada" costituisce un altro lodevole contributo del dott. Francesco Nigro alla storia di San Nicola la Strada che egli aspira a far conoscere soprattutto ai giovani e a quanti di recente sono immigrati nel nostro comune.
Lo scopo principale che si prefigge l autore è quello di far compren- dere l origine degli antichi nomi delle strade, dei vicoli di San Nico- la la Strada, come "I Perroni", " La Pagliara", ecc. che tuttora comu- nemente vengono usati e sostituiscono nel linguaggio corrente la nuova toponomastica.
Noi docenti apprezziamo la validità culturale del lavoro attento, preciso del Nigro che ci fornisce un utile strumento didattico per il- lustrare agli allievi la storia del proprio habitat.
Le notizie storiche sul significato dei toponimi raccolte dall autore facendo ricorso a fonti scritte e al vivo ricordo degli anziani" sono una prova dell amore che egli sente per il proprio paese e che vuo- le trasmettere ai lettori.
E una piacevole, interessante indagine che ci offre la possibilità di apprendere che spesso il passato è racchiuso in un nome di un vi- colo, di una piazza: di scoprire aspetti, tradizioni che credevamo scomparse, ma che resistono nel tempo persino ai nomi nuovi dati dalle autorità locali alle vie di San Nicola La Strada.
La presente ricerca storica è, anche, un invito a conservare e valo- rizzare gli antichi toponimi. Raffaella Torio Giuseppina Di Camillo Vera Della Ventura Docenti Scuola Media Statale "G. Mazzini" di San Nicola 1a Strada AL LETTORE
Il contenuto del presente volume concerne la toponomastica del nostro comune. Lo studio dei toponimi costituisce pur sempre un punto di partenza importante per indagini e ricerche storiche o cul- turali.
I toponimi indicanti le località di oltre due secoli fa, quali I Perro - ni, La Pagliara, Le Nunziatelle, La Sapienza, Il Trivio, La Croce, Santa Cumaia, ecc. sono stati tramandati oralmente dai nostri antenati fino a noi e sono tuttora usati il pi delle volte sen- za conoscerne il significato.
Lo sforzo di capire e spiegare l origine di antichi toponimi rientra nel mio intento di contribuire a colmare il vuoto profondo di cono- scenze che avvolge le radici e la storia della nostra comunità.
Le proposte formulate per redigere un progetto toponomastico van- no pure nella direzione sopra indicata.
Nel caso in cui, nemmeno per un istante, non sia riuscito nel pre - detto intento, chiedo al lettore il suo perdono.
Francesco Nigro NASCITA DI UN TOPONIMO
ASPETTO CULTURALE Il toponimo (composto del greco topos "luogo" e dnoma "nome") è nome proprio di luogo. La toponomastica studia i nomi dei luoghi. Per tale motivo essa si inserisce nella storia di un paese, porta alla luce il nesso esisten- te tra il luogo ed il nome, svela il significato del toponimo e risale alla sua origine. Attribuire un nome ad una strada anzichè un altro non comporta spese. La scelta del nome è dettata da motivi di ordine culturale, urbanistico, storico. Attraverso la denominazione si vuole creare un legame con il passato, si vuole comunicare con i posteri, si vuole razionalizzare toponomasticamente i quartieri, si vuole fis- sare un fatto di cronaca nera, un episodio politico o storico. L esigenza culturale costituisce comunque, attualmente, il mo- vente principale nell attribuzione dei toponimi. Nei secoli scorsi non esisteva la denominazione ufficiale delle vie, delle piazze e delle località di campagna; era la voce popolare, non l autorità municipale, a dar loro il nome. In Italia la toponomastica fu introdotta alla fine del secolo XVIII. A Napoli fu introdotta nel 1792, in seguito ad un dispaccio di Ferdinando IV di Borbone. Il problema toponomastico trovò solu- zione nel XIX secolo. Oggi ogni strada ha un nome. Questo serve a tutti coloro che vo- gliono cercare una persona. Senza conoscere l indirizzo, ossia il nome della strada ed il numero della casa, è quasi impossibile trovare una persona in una città. Il nome di un luogo può nascere sia dal basso, ossia dal volgo, sia dall alto, ossia dall istituzione. Nel primo caso è il volgo che per motivi pratici, reali, di costume sceglie il nome e lo usa anche se non vi è l ufficialità del provvedi- mento amministrativo. Nel secondo caso è l istituzione (il comu- ne) che fa la scelta del toponimo e lo adotta con atti amministra- tivi. Molti vicoli e strade prendono il nome delle famiglie che vi hanno abitato o vi abitano (es. vicolo Tiscione). Altri toponimi sono da collegare al culto di santi o alla presenza di edifici sacri (es. Vico- lo S. Giuseppe). Altri ancora derivano il nome dalle caratteristiche ambientali (es.il Giardino) e dalla forma del luogo (es. Rotonda). Vi sono luoghi che sono denominati col nome dei mestieri che ivi si praticavano o si praticano (es. vicolo dei "funai"; vicolo dei "mannesi" ossia costruttori di carri e carrozze). Altri si riferiscono a personaggi del Risorgimento,ad uomini politi- ci, a scienziati, ad artisti, a date storiche. Ad esempio via XX Set- tembre è dedicata alla data dell occupazione di Roma da parte del re d Italia Vittorio Emanuele II (breccia di Porta Pia, 1870): Via IV
5 Novembre è dedicata alla data della fine della guerra contro l Au- stria, nel 1918.
Aspetto normativo (1)
Per poter intitolare strade, piazze e vicoli occorre una deliberazio- ne del consiglio comunale del comune nel cui ambito territoriale le arterie insistono. La procedura relativa alla denominazione delle vie e delle piazze fu regolata, all inizio, dall articolo unico del RD.L. 10 maggio 1923, n. 1158. Successivamente dalla legge 23 giugno 1927, n. 1188. Secondo questa legge per poter attribuire una denomina- zione a nuove strade e piazze pubbliche occorre l autorizzazione del Prefetto, udito il parere della Deputazione di Storia Patria, o, dove questa manchi, dalla società storica del luogo o della Regio- ne. Di più, per poter intitolare una strada o piazza pubblica ad una persona, occorre che questa sia deceduta da almeno dieci anni, salva la facoltà di deroga concessa dal Ministero degli Inter- ni "in casi eccezionali, quando si tratti di persone che abbiano be- nemeritato della Nazione". Le istanze di deroga, secondo una circolare del 13 dicembre 1954, n. 15300-10 del Ministero degli Interni, devono essere cor- redate da: 1) deliberazione del Consiglio Comunale; 2) parere espresso, circa la nuova denominazione, dalla Deputa- zione di Storia Patria o, dove questa manchi, dalla Società storica del luogo o della Regione; 3) breve relazione, vistata per conferma dai Prefetti, da cui risulti- no le più importanti notizie biografiche sul conto della persona di cui si intende onorare la memoria; 4) approvazione del Ministero della Pubblica Istruzione rilasciata tramite le Sovrintendenze ai monumenti, nel caso in cui si voglia cambiare il nome di vecchie strade o piazze.
CONSIDERAZIONI
Negli ultimi anni notevole è stato lo sviluppo urbanistico del pae- se e di conseguenza sono sorte numerose nuove arterie di colle- gamento a cui si sono dovuti dare dei nomi. Quali? Si sono usati nomi di città, poeti, musicisti, pittori, patrioti, filosofi, uomini po- litici, cittadini caduti nell adempimento del loro dovere. Si è cer- cato di raggrupparli per zone-così come si va facendo un pò in
(1) Agenda dei Comuni, 1988, a cura di Mario Zoia, Editrice Caparrini s. r. L, Di Gasperi Edizioni s. r. L e C., Firenze.
6 tutt Italia - al fine di creare omogeneità e al fine di rendere più fa- cilmente individuabili abitazioni e negozi commerciali nella fitta selva di cemento. Lo scopo di una simile operazione non sempre ha trovato compiuta realizzazione, atteso anche le preesistenze. E così che in una zona del paese sono stati accorpati i nomi di città: Via Roma, Via Napoli, Via Trieste, Via Firenze, Via Venezia, ecc.. Mentre in un altra zona sono stati deliberati i nomi di musi- cisti: Via Bellini, Via Rossini, Via Donizetti. Se il ricorso a nomi che non hanno alcun nesso con il luogo può trovare giustificazione, tra l altro, nella esigenza di omogeneizzare e razionalizzare toponomasticamente il tessuto urbano, nessuna giustificazione trova la soppressione di toponimi originari e la loro sostituzione con nomi nuovi. Anzi, tale sostituzione costituisce, a mio avviso, un errore. Si fa violenza alla tradizione quando si de- cide di cambiare i nomi di località, vicoli e vie che resistono nel tempo e nella parlata. E la conclusione a cui spesso si perviene quando si sostituisce il toponimo dall alto, ricorrendo ad un no- me che non ha alcun nesso con il luogo, è che la popolazione non usa il nuovo nome, bensì il vecchio. E quanto è avvenuto anche per le antiche strade del comune di San Nicola la Strada. Diversi toponimi originari sono stati sop- pressi e sostituiti con altri nuovi. I cittadini continuano, però, a chiamare con l antico nome "I Perroni " la strada che, invece, oggi porta il nome di Pilade Bronzetti. Si continua a dire "a via a Ma- ronna", l attuale Via XX Settembre, -e Nunziatelle", l attuale Via Appia, " e Pagaiare", l attuale Corso Alcide De Gasperi. Sulla scorta di quanto detto è bene, perciò, deliberare i nomi nuovi solo per le vie create di recente o per quelle che non ne hanno nella parlata. Mantenere i nomi antichi delle strade è im- portante se si vuole rispettare la storia e la cultura locali.
7 NOTIZIE SUI TOPONIMI
Le notizie qui di seguito fornite sono state raccolte facendo ricor- so a fonti scritte e al vivo ricordo degli anziani. Esse concernono, in gran parte, il significato dei nomi delle strade, delle località rurali e dei vicoli antichi di San Nicola La Strada. Sono stati tralasciati i toponimi deliberati di recente che non han- no alcun legame con la storia locale, che non fanno alcun riferi- mento alla vita sociale del passato e che non hanno sostituito i toponimi originari. Un lungo elenco di notizie concernenti strade intitolate a città o a personaggi notissimi avrebbe soltanto reso pesante e noiosa la lettura.
Partiamo dalle due piazze centrali e dalle strade che in esse con- fluiscono. PIAllA PARROCCHIA Il toponimo è da collegare alla presenza della chiesa parrocchiale, i cui lavori di costruzione, iniziati nel secolo XVIII, furono diretti da Pietro Bernasconi, capomastro milanese, chiamato a Caserta per impiantare il cantiere per la costruzione della reggia, e, in se- guito alla sua morte, dall architetto Carlo Patturelli. Nel 1700 il luogo in questione era detto "La Parrocchia". In esso era sito an- che il palazzo in cui erano ubicate le curie notarili dei notai della Peruta. PIAllA MUNICIPIO Questa piazza prende il nome dalla presenza del palazzo sede del Municipio. IL TRIVIO ( U TRIVECE) Dall incrocio delle seguenti strade: Via XX Settembre, Via Santa Croce, Corso Alcide De Gasperi. La parola Trivio deriva da "trivium" ed indica il luogo in cui con- fluiscono tre vie. Il termine dialettale è "trivice". Nel luogo detto "il Trivio" è sita la " casa palaziata" in cui nel XVIII secolo abitava la ricca famiglia de Piccolellis, di Napoli, la quale occupava uno dei primi posti, se non addirittura il primo, nella scala sociale locale. Nello stesso luogo, nella sua casa, un tale Nicola Motta faceva la "dogana della farina". VIA SANTA CROCE ( A VIA A ROCE) Da una cappella, ora distrutta, detta della Santa Croce, ius patro- nato della famiglia Santoro del secolo XVIII. VIA XX SETTEMBRE ( A VIA A MARONNA) Intitolata ad una data storica è la strada che porla alla chiesa
8 della Madonna della Pietà. La gente continua a dire " a via a Ma- ronna". CORSO A. DE GASPERI (A VIA E PAGLIARE) Tratto di strada dell Antica Via Appia che va da Viale Carlo III fi- no a Piazza Municipio. Prima di diventare corso era denominata Via Municipio; prima ancora era chiamata " a via e Pagliare" perchè menava al luo- godetto "La Pagliara", in tenimento di San Nicola la Strada, ove nel 1813 la Reale Amministrazione acquistò moggia 11, passi 15 e passitelli 2 di terreno, al fine di costruire lo "Stradone" e i "Pas- seggiatoi" davanti alla Reggia di Caserta. Quest ultima denominazione è ancora molto diffusa tra i cittadi- ni. VIA SANTI COSMA E DAMIANO Via intitolata ai santi Cosma e Damiano, i due fratelli medici che subirono il martirio sotto Diocleziano. In gergo popolare Via Santa Cumaia. VIA APPIA ( A VIA E NUNZIATELLE) Tratto di strada dell Antica Via Appia che da Piazza Parrocchia va al Cimitero. In gergo popolare è denominato " a via e Nunziatel- le". Tale toponimo deriva dalla chiesa della Santissima Annunzia- ta volgarmente detta "La Nunziatella". La predetta chiesa, non più esistente, già nel 1717 risultava•-"diruta". VIA PILADE BRONZETTI ( A VIA E PERRONI) Dal nome di un soldato garibaldino caduto in uno scontro d armi contro l esercito borbonico. Tale toponimo ha sostituito quello originario di "Perroni", tuttora in voga. I Perroni probabilmente erano una famiglia di grandi possidenti da cui traeva il nome una vasta zona del Casale delle "Massarie" (attuale San Marco Evangelista) che si estendeva fino al nostro comune. Le "Massarie" erano sottoposte a due giurisdizioni. Quelle che si trovavano nelle pertinenze di Maddaloni erano de- nominate le "Massarie di S. Marco", mentre quelle sottoposte alla giurisdizione della città di Capua prendevano il nome di "Massa- rie delli Perroni".
Proseguiamo poi con le altre strade e località facenti parte dello antico tessuto urbano. VIA DOMENICO GENTILE Dal nome e cognome di un soldato nativo del luogo, caduto du- rante la la guerra mondiale. A tal uopo voglio riportare la parte- cipazione di decesso, datata 5 luglio 1915, del comando del 10 reggimento artiglieria da campagna al sindaco di San Nicola la Strada.
9 "Questo Comando compie il doloroso compito di partecipare alla S.V. che il 24 giugno 1915 nel quadrivio di Trevisan mancava ai vivi alle ore 17 in età di anni 20 il Sergente Gentile Domenico, fi- glio di Francesco e di Paolella Maria, in seguito a ferite alla tempia sinistra. Si prega la S.V. partecipare, con i dovuti riguardi, la do- lorosa nuova ai genitori dell estinto". VIA CAIROLI ( A VIA O TURCO) Prende il nome dai fratelli Cairoli, patrioti del Risorgimento italia- no. Il volgo l ha sempre chiamata e continua a chiamarla " a via o Turco". Il significato di tale denominazione deriva dal fatto che nel passato risiedeva in quel luogo un turco. E da scartare l ipotesi dell origine del toponimo dalla coltivazione del granturco che ivi si praticava. LARGO ROTONDA (FORE O TUORNO) Dalla forma circolare della piazza. In gergo popolare è detto "o tuorno" ossia intorno, rotondo, cerchio. VIA APPIA ANTICA - LOCALITA PONTESELICE ( A VIA A POL- VERIERA) Tratto dell Antica Via Appia che portava anche alla "polveriera", deposito di armi belliche, sul cui suolo sorge oggi la sede dell Uffi- cio Provinciale della Motorizzazione Civile di Caserta. PIZZO DELLA BUFALA Località in cui anticamente vi era un allevamento bufalino. Non è male ricordare che nel secolo XVIII la ricca famiglia de Pic- colellis possedeva moltissime bufale; numero 152 animali bufalini erano tenuti nella difesa denominata" l Incogna", sita in tenimento di Carinola, ed altri nella palude "dell Olmo Cupo", in tenimento delle "Massarie" di Maddaloni. Colgo l occasione per riferire dello svolgimento, nella città di Mad- daloni, nell anno 1757, di una caccia alla bufala, presa nella pa- lude "dell Olmo Cupo", da alcuni "Asciartajoli" ed un soldato di cavalleria del reggimento di Russiglione con sciabola e cornetta. La caccia fu fatta nella piazza di Maddaloni. La bufala fu trapaz- zata talmente da cani e da ferretti che fu tenuta per due giorni nel Monastero di S. Domenico di detta città. Non essendo in condizio- ne di andar via, la bufala fu trasportata con un carro in San Nico- la la Strada per ordine di Maria Grazia Benito, vedova di don Ot- tavio de Piccolellis. I ferretti usati durante lo svolgimento della caccia alla bufala ser- vivano per aizzare l animale. La scena ci porta alla mente la corrida spagnola.
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Passiamo ora ad esaminare i vicoli e Ie strade che si affacciano sulle vie sin qui citate.
10 I VICOLI DI VIA PILADE BRONZETTI