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Satura 11-2010 nero:Layout 1 26-10-2010 19:54 Pagina 1 SaTuRa Trimestrale di arte letteratura e spettacolo Redazione Giorgio Bárberi Squarotti, Milena Buzzoni, Manuela Capelli, Giuseppe Conte, Gianluigi Gentile, Abbonamenti Rosa Elisa Giangoia, versamento sul conto corrente Mario Napoli, Mario Pepe, bancario: Giuliana Rovetta, Stefano Verdino, Banca Intesa IBAN: IT37 G030 6901 Guido Zavanone 4950 5963 0260 158 intestato a SATURA ASSOCIAZIONE CULTURALE Redazione milanese Simona De Giorgio ANNUALE EURO 30,00 via Farneti,3 SOSTENITORE EURO 50,00 20129 Milano tel.: 02 74 23 10 30 Anno 3 n° 11 e-mail: [email protected] terzo trimestre Autorizzazione del tribunale Direttore responsabile di Genova n° 8/2008 Gianfranco De Ferrari In copertina Segreteria di Redazione Luigi Grande - L'uomo e il cane, 2010 Valentina Isola SATURA è un trimestrale di Arte Collaboratori di Redazione Letteratura e Spettacolo edito Silvia Barbero, Agnese Campodonico, dall'Associazione Culturale Satura Barbara Cella, Maura Fidenti, Proprietà letteraria riservata. Maura Ghiselli, Federica Giudici, È vietata la riproduzione, anche Valentina Isola, Flavia Motolese, parziale, di testi pubblicati senza Sara Odorizzi, Simone Pazzano, l'autorizzazione scritta della Direzione Elena Putti, Susanna Rossini, e dell'Editore Serena Vanzaghi Editore Corrispondenza, comunicati, cartelle SATURA associazione culturale stampa, cataloghi e quanto utile per la redazione per la pubblicazione vanno Amministrazione e Redazione inviati a: SATURA piazza Stella 5, 16123 Genova tel.: 0102468284 SATURA associazione culturale, cellulare: 338-2916243 piazza Stella 5/1 16123 Genova e-mail: [email protected] sito web: www.satura.it Le opinioni degli Autori impegnano soltanto la loro responsabilità e non Progetto grafico rispecchiano necessariamente quella Elena Menichini della direzione della rivista Stampa Tutti materiali inviati, compresi Sorriso Francescano manoscritti e fotografie, anche se non Via Riboli 20, 16145 Genova pubblicati, non verranno restituiti Satura 11-2010 nero:Layout 1 26-10-2010 19:54 Pagina 2 sommario 65 INTERVISTA 03 IL GIOVANE LEOPARDI LUIGI GRANDE DALLE SUE PRIME LETTERE Franco Lecca Davide Puccini 74 FUMETTO 09 UNA POESIA THE MELODY AT NIGHT, Lasciare queste stanze WITH YOU Giuseppe Rosato Sualzo, “L’improvvisatore” Manuela Capelli 10 LA VOLPONA Guido Zavanone 80 CULTURA E DINTORNI Siamo senza finanziamenti? 15 UNA POESIA I soldi sono finiti! Elegia dell’osteria Fiorangela Di Matteo del ferro sette Bruno Bonfanti 82 TEATRO Appuntamento a teatro 16 IL LAURO E LA ROSA Silvana Zanovello Flora Petrarchesca Rosa Elisa Giangoia 85 L’ANGOLO DI FRINO Elia Frino 28 UNA POESIA Quel momento 87 DUE POESIE Fernando Bizzarri L’acqua e la pietra Ma dove? 29 LA RONDE È UN GIOCO Mario Pepe Giuliana Rovetta 89 VETRINA 35 DUE POESIE FULVIO BIANCATELLI La montagna Miriam Cristaldi Felice Natale CIRA D’0RTA Maria Luisa Gravina Sara Odorizzi MARCO DE BARBIERI 37 THÉ A CEYLON Sara Odorizzi Milena Buzzoni SILVIO MAIANO Silvio Maiano 48 LÀ IN ALTO EVA REGUZZONI SULLA MONTAGNA Elena Putti Omaggio a Jean Ferrat GUIDO ROSATO Philippe Popiéla Franco Boggero 55 COSTANTINO NIGRA 101 RUBRICA Un Piemontese Genova alla corte di Francia Valentina Isola Simonetta Ronco Chiusa Silvia Barbero 58 UNA POESIA Milano Soufle d’amo Serena Vanzaghi Soffio d’anima Pavia Sergio Arneodo Silvia Barbero Whistable 60 PROSPEZIONI Susanna Rossini Per ricordare Margherita Faustini 109 FESTIVALE DELLA Di Liliana Porro Andriuoli LETTERATURA DEL CRIMINE Una seconda possibilità Mario Napoli di Rosa Elisa Giangoia Una donna nell’ombra di Rosa Elisa Giangoia Una scrittrice si presenta di Rosa Elisa Giangoia Il dramma di Caino di Giuliana Rovetta Gioielli maschili in mostra di Simonetta Ronco Satura 11-2010 nero:Layout 1 26-10-2010 19:54 Pagina 3 IL GIOVANE LEOPARDI DALLE SUE PRIME LETTERE 3 IL GIOVANE LEOPARDI Davide Puccini DALLE SUE PRIME LETTERE di Davide Puccini lettere prime sue dalle Leopardi giovane Il La prima lettera che ci sia pervenuta, indirizzata al padre Monaldo, ri- sale al 16 ottobre 1807 ed è scritta integralmente in latino, data compresa: «Re- cineti postridie idus Octobris millesimo octingentesimo septimo»1. Occasione è l’arrivo del precettore, don Sebastiano Sanchini (che rimarrà in casa Leopar- di fino al 20 luglio 1812, occupandosi dell’educazione di Giacomo, di Carlo e anche di Paolina), salutato con entusiasmo: «Dilectissime Pater. / Quatuor sunt dies ex quo iterum summa nostra laetitia studia incepimus, quae utinam jux- ta tui, ac Praeceptoris desiderium evenirent» (‘Carissimo Padre. / Sono quat- tro giorni che ho ripreso con grande gioia gli studi, che voglia il cielo riesca- no secondo i desideri tuoi e del Precettore’). Era allora più comune di oggi che un fanciullo di buona famiglia all’età di nove anni padroneggiasse già il lati- no, e dunque non sarà il caso di chiamare in causa il precoce genio leopardia- no, ma certo è molto leopardiana l’affermazione che segue: «In haec incumbe- re toto animo volo, et erit gratius mihi studium, quam ludus» (‘Voglio fare ogni sforzo a questo scopo con tutta la mia volontà, e mi sarà più gradito lo stu- dio del gioco’). Perciò suona tanto più sorprendente l’avversativa che compa- re subito dopo: «Tamen cupio etiam interdum animum relaxare, et tu cogita- re debes mihi indulgere» (‘Tuttavia desidero anche di tanto in tanto rilassare lo spirito, e tu avrai certo intenzione di essere indulgente con me’). È perfino commovente questa timida difesa del proprio diritto alla spensieratezza, e il fatto stesso che fosse necessaria ci dice quanto in realtà quel diritto fosse in- sidiato. Così la successiva dichiarazione d’amore filiale risulta quasi una resa a discrezione: «Hoc spero, quia scio quantum me amas, et vellem posse respon- dere, sicut debeo, benevolentiae, quam mihi demonstras» (‘Lo spero, perché so quanto mi vuoi bene, e vorrei poter ricambiare come è mio dovere la benevo- lenza che mi dimostri’). Di quasi un anno e mezzo posteriore è la seconda lettera, alla madre Ade- laide Antici, databile 26 marzo 1809 (non ne possediamo più l’autografo, ma non c’è ragione di dubitare della sua autenticità): «Carissima signora Madre, / Già ben prevedo, che una critica inevitabile mi sia preparata. Questa compo- sizione, mi par di sentire, è troppo breve, ed in qualche luogo lo stile è basso. Io non so che rispondere a questa critica, ma mi contento di pregarla a consi- derare la scarsezza del mio ingegno e a credermi. / Di lei carissima signora ma- 1 Tutte le citazioni sono tratte da G. Leopardi, Epistolario, a cura di F. Brioschi e P. Landi, Torino, Bollati Boringhieri, 1998, 2 voll. Facciamo riferimento alle pagine del testo o delle note, che si trovano alla fine del secondo volume con numerazione continuata. La prima lettera si può leggere a p. 3. Satura 11-2010 nero:Layout 1 26-10-2010 19:54 Pagina 4 4 IL GIOVANE LEOPARDI DALLE SUE PRIME LETTERE dre / Dev.mo, Um.mo, Obbl.mo Servo / Giacomo Leopardi» (p. 4). La compo- sizione in oggetto, L’entrata di Gesù in Gerosolima, è identificabile con la «Pro- sa alla mia Genitrice composta a sua richiesta nel giorno della Domenica de- gli Ulivi 1809» ricordata nell’Indice delle produzioni di me Giacomo Leopardi dall’anno 1809 in poi, che si può leggere in ogni edizione integrale delle ope- re leopardiane2, al n° 32. Non c’è bisogno di giudicarla3 per vedere se merita o meno le critiche paventate: quel che conta è che ancora una volta il piccolo Gia- como è costretto sulla difensiva, si sente impari rispetto al compito che gli vie- ne assegnato e finisce per invocare come unica attenuante – figuriamoci! – «la scarsezza del suo ingegno». Possiamo soltanto immaginare il carico psicolo- gico a cui è sottoposto da parte dei genitori, almeno in questo coalizzati con- tro di lui. Con la terza lettera, che può essere datata con sicurezza 6 gennaio 1810, Il giovane Leopardi dalle sue prime lettere prime sue dalle Leopardi giovane Il si cambia completamente registro: «Carissima Signora / Giacché mi trovo in viaggio volevo fare una visita a Voi e a tutti li Signori Ragazzi della Vostra Con- versazione, ma la Neve mi ha rotto le Tappe e non mi posso trattenere. Ho pen- sato dunque di fermarmi un momento per fare la Piscia nel vostro Portone, e poi tirare avanti il mio viaggio. Bensì vi mando certe bagattelle per cotesti fi- Davide Puccini gliuoli, accioché siano buoni ma ditegli che se sentirò cattive relazioni di loro, quest’altro Anno gli porterò un po’ di Merda. Veramente io voleva destinare a ognuno il suo regalo, per esempio a chi un corno, a chi un altro, ma ho temu- to di mostrare parzialità, e che quello il quale avesse li corni curti invidiasse li corni lunghi. Ho pensato dunque di rimettere le cose alla ventura, e farete così. Dentro l’anessa cartina trovarete tanti biglietti con altrettanti Numeri. Met- tete tutti questi biglietti dentro un Orinale, e mischiateli bene bene con le vo- stre mani. Poi ognuno pigli il suo biglietto, e veda il suo numero. Poi con l’anes- sa chiave aprite il Baulle. Prima di tutto ci trovarete certa cosetta da godere in comune e credo che cotesti Signori la gradiranno perche [sic] sono un branco di ghiotti. Poi ci trovarete tutti li corni segnati col rispettivo numero. Ognuno pigli il suo, e vada in pace. Chi non è contento del Corno che gli tocca, faccia a baratto con li Corni delli Compagni. Se avvanza qualche corno lo riprende- rò al mio ritorno. Un altr’Anno poi si vedrà di far meglio. / Voi poi Signora Ca- 2 Si veda per es. G. Leopardi, Tutte le opere, con introduzione e a cura di W. Binni con la collaborazione di E. Ghidetti, Firenze, Sansoni, 1969, vol. I, pp. 996-98; Id., Tutte le poesie e tutte le prose, a cura di L.