Akhtamar Numero 213 1 Gen).Pub
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1 Anno 11 Numero 213 on line 1 gennaio 2016 — C M.Y. Akhtamar online Dai, prova a sorridere... Incontro presidenziale in Svizzera il 19 dicembre Un vertice presidenziale armeno-azero fortemente voluto dai mediatori del Gruppo di Minsk dell’Osce ma che forse non è servito a molto. Al termine di una settimana che ha visto una spaventosa recrudescenza di violenza lungo il confine tra Azerbaigian e repub- blica del Nagorno Karabakh, i presidenti di Armenia e Azerbaigian si sono incontrati in Svizzera per cercare di riannodare un filo ormai spezzato. Di fronte alla debolezza giuridica e politica della propria posizione, l’Azerbaigian soffia sul fuoco della provocazione minacciando di scatenare una guerra che non scoppierà mai. La speranza, dopo un fine 2015 funestato da troppi lutti, è che il 2016 porti un piccolo sorriso di pace. A pagina 2 la nostra consueta analisi di fine/inizio anno. Auguri a tutti. Ce ne è proprio bisogno... WWW.COMUNITAARMENA.IT Sommario Gli armeni e il 2016 2 Bollettino interno Kajaran, lontano da dove 3 Studi armenologici in Turchia 4 di La voce dell’Artsakh 5 Qui Armenia 6 iniziativa armena Altri 230.000 alberi per l’Armenia 6 Akhtamar 2 Akhtamar on line Gli armeni e il 2016 Per parlare dell’inizio di bisogna necessaria- scacchiere mediorientale ha perso quell’ appe- del 30% sul dollaro nel disperato tentativo mente cominciare dalla fine. al che aveva fino a poco tempo fa. Ha rice- di preservare la competitività dei prodotti Il nuovo anno che arriva è figlio necessaria- vuto generosi contributi per l’assistenza ai nazionali e le riserve in valuta pregiata. mente di quello appena conclusosi e non profughi siriani ma al tempo stesso ha do- La potente compagnia petrolifera Socar ha solo per ovvia conseguenza di calendario. vuto incassare da ultimo la decisione della già annunciato forti tagli nelle spese per il Il 2015 ha riservato al mondo armeno pas- Germania di ritirare i suoi missili Patriot che 2016. Il prezzo del greggio continua a calare saggi significativi - a cominciare dalla ricor- da tre anni aveva schierato sul territorio e così i consumi (nel 2005 l’Italia consuma- renza del centenario - che non potranno turco in difesa dei suoi confini, decisione va oltre 85 milioni di TEP, tonnellate equi- non avere seguiti nei dodici mesi successivi. analoga presa qualche giorno prima anche valenti di petrolio, mentre nel 2013 il consu- Ecco dunque che la nostra consueta disami- dagli Stati Uniti che pure continuano ad mo era sceso a circa 60). na del primo gennaio finisce con il diventare avere forte presenza nella base Nato di In questo contesto pensare che l’Azerbai- anche un focus sui temi più caldi dell’anno Incirlik. Un chiaro segnale di non fiducia gian possa iniziare una guerra contro l’Ar- appena conclusosi. verso l’apparato turco e un invito ad Ankara menia per il controllo del Karabakh è sem- E cominciamo dalla questione del ricono- ad arrangiarsi da sola. plice mente una follia economica e poli- scimento del genocidio del 1915. l’anno Con la crisi di immagine della Turchia si tica. del centenario si è portato dietro non solo le affievoliscono anche in Italia le voci di so- Quindi non dovremmo preoccuparci per il cerimonie di questo anniversario, ma anche stegno (interessato) alla causa turca; certi rischio di un conflitto, ma solo per lo stillici- una diffusa consapevolezza storica a livello blog, taluni giornalisti e politici sempre in dio di giovani vite che la politica di Aliyev si mondiale. prima linea a esaltare le virtù della Turchia porta via. Le parole di papa Francesco nella ormai sembrano essere sulla difensiva e non si Purtroppo l’Italia ha forti interessi e legami celeberrima messa del 12 aprile hanno rotto espongono più così tanto. Magari, anzi economici con l’Azerbaigian che è diventato gli ultimi tabù e anche se ancora sono pre- sicuramente, lavorano nell’ombra ma la loro (dopo la crisi libica e quella ucraina) il primo senti forti sacche di resistenza politica forza “dissuasiva” sembra essere ridotta. fornitore di energia. Questo significa che le (ovvero di interessi economici…) non vi è Di qui l’opportunità per gli armeni di con- istituzioni, non senza imbarazzo, spesso centrarsi anche su altri temi. chiudono un occhio se non due, si tappano dubbio che lo spirito di vicinanza e solida- rietà si è diffuso in ogni angolo del pianeta, Quello caldo, caldissimo, riguarda ovvia- il naso e fanno affari con un Paese che ha interessato il mondo dell’informazione mente il contenzioso con l’Azerbaigian per Reporter Senza frontiere colloca agli ulti- come quello dell’educazione, dell’arte e della il Nagorno Karabakh . missimi posti nella classifica mondiale della cultura. La dittatura di Aliyev sta premendo sull’ac- libertà di espressione. Solo per rimanere alle vicende di casa no- celeratore e l’ escalation di violenza lungo il Di fronte a questo scenario gli armeni han- stra, ci è d’obbligo ricordare le centinaia di confine tra l’Artsak e l’Azerbaigian è stata no due obiettivi da porsi: in primo luogo manifestazioni e di atti che hanno coinvolto impressionante. Neppure l’incontro presi- aiutare con ogni mezzo la causa dell’Artsakh l’intera Italia non solo a cavallo del mese di denziale di Berna del 19 dicembre scorso promuovendo iniziative (anche modeste) a aprile ma ancora pochi giorni or sono. sembra essere riuscito a modificare la situa- sostegno dell’economia locale e per il raffor- Come abbiamo avuto modo di scrivere nelle zione se è vero che la cronaca riporta anche zamento della statualità; in secondo luogo scorse settimane, un’onda lunga si è abbat- nei giorni seguenti nuove provocazioni vigilare e denunciare ogni complicità politica tuta con fragore sul negazionismo frutto di azere e altre vittime armene. ed economica con il regime azero (ossia, complicità o ignoranza. L’aspetto più im- La strategia di Baku è fin troppo chiara: svergognare chi fa affari con le dittature). portante è che la maggior parte degli eventi alzare la tensione fino quasi arrivare al pun- La Diaspora deve dare il suo fondamentale che si sono occupati del Grande Male sono to di rottura (ossia la guerra) senza però contributo. stati allestiti da realtà italiane, testimonianza compiere quel tragico passo che avrebbe Quanto all’ Armenia , sembra che il picco di di una comune condivisione di valori e di conseguenze disastrose anche da un punto crisi economica sia passato; ripartono gli percorsi etici. di vista economico per lo stesso Azerbai- investimenti nelle infrastrutture, i trend di Insomma, la macchina si è messa in moto e gian. analisi cominciano a spuntare segni positivi. si è avviata, nel 2016 viaggerà per forza di Un tentativo di alzare la posta in gioco con Di qui a dire che la situazione sia rosea ce inerzia, essendo bastevole alimentarla di un occhio al tavolo dei negoziati e l’altro alla ne vuole. Il contenzioso con il vicino azero quando in quando con iniziative che non situazione politica interna. assorbe molte energie che potrebbero essere facciano abbassare la tensione ideale sul L’economia di Baku è d’altronde in piena impiegate diversamente. tema. crisi. Il crollo del prezzo del petrolio sceso La priorità della repubblica è quella di segui- Questo significa che anche l’Armenia potrà sotto quota 40 dollari al barile ha ridotto re un percorso di crescita che si avvicini evitare di concentrare tutte le proprie risorse enormemente le casse nazionali dell’Azer- quanto più possibile ai parametri europei sul tema del genocidio, avendo in questo baigian, costretto il governo a drastici tagli nel suo impianto legislativo ed amministrati- senso avuto già una forte spinta propulsiva nelle spese sociali (ad esempio, il 21 dicem- vo; quindi leggi chiare, niente corruzione proprio nell’anno del centenario. bre è partita un’operazione di revisione dei (discorso difficile da fare dall’Italia…) e Il resto lo ha fatto e lo sta facendo la Tur- prezzi dei farmaci), e - proprio pochi giorni trasparente gestione del potere politico. Ci chia; la sua deriva dispotica, il suo ondivago fa - ha costretto la Banca centrale del Paese vuole l’impegno di tutti, gli armeni guardano atteggiamento in politica internazionale, le a passare a un regime di tasso variabile di a Yerevan come a un punto di riferimento e sue mal celate simpatie per l’Isis l’hanno cambio che ha portato in poco tempo a non vogliono rimanere delusi. progressivamente emarginata e pur risultan- una svalutazione del 47% del manat che Buon 2016. do ancora una pedina importantissima nello peraltro già a febbraio 2015 si era svalutato ANNO 11 NUMERO 213 Pagina 2 3 Akhtamar on line Kajaran, lontano da dove Nel profondo sud dell’Armenia, incassata fra le montagne, la cittadina del Syunik sembra lontana anni luce dalla capitale In fondo sono solo poco più di trecentocin- quanta chilometri. Tanta è la distanza che separa la cittadina di KaJaran, Syunik, pro- fondo sud dell’Armenia, alla capitale Yere- van. Eppure sembra di essere in un altro mondo. Poche decine di chilometri più a meridione c’è Meghri e il confine con l’Iran, a ovest l’imponente sagoma del monte KaputJug (3900 metri) divide l’Armenia dal Nakiche- van. Incassata, a poco meno di duemila metri di altitudine, in una stretta vallata tra i contraf- forti della catena di Zangezour e quella di Meghri, KaJaran con i suoi ottomila abitanti vive una tranquilla vita lontano dal cuore dell’Armenia. Il capoluogo della regione, Kapan, è a por- tata di mano (meno di trenta chilometri) ma il contesto geografico sembra scavare un solco incolmabile tra KaJaran e il resto del mondo. Il fiume VoghJi ha scavato questa terra antica insinuandosi fra i monti circo- stanti della contea di Dzork, già abitata dal terzo millennio avanti Cristo come i ritrova- al bordo della superstrada che ora - grazie a plesso minerario di KaJarn è il più importante menti archeologici dell’Età del bronzo testi- un importante progetto finanziato dalla dell’Armenia e fonte di sostentamento per moniano.