Valle Argentina Mare E Montagna Due Realtà Così Vicine

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Valle Argentina Mare E Montagna Due Realtà Così Vicine Spedizione in abbonamento postale 70% - Milano - Editore APT “Riviera dei Fiori” - Largo Nuvoloni, 1 - 18038 Sanremo (IM) Tel. 0184.59059 - Fax 0184.507649 - Taxe perçue/Economy/C e-mail: [email protected] www.rivieradeifiori.org - Direttore Responsabile: Italo Clementi - Stampa: TI.BE.R. s.r.l. - Via della Volta, 179 - 25124 (Brescia) - Autorizzazione Tribunale di Sanremo n.5 del 26 - 09 - 2001 Valle Argentina Mare e montagna due realtà così vicine n Valle Argentina, dove il passaggio dall’arenile al rifugio montano è davvero breve, la salubre aria di montagna si spo- sa a quella ricca di iodio marino. Percorrendo le colline della valle, è facile impressionarsi nell’osservare le fasce coltiva- Ite ad olivo fino a quote impensabili, i verdi pascoli, i boschi di castagno, il tortuoso percorso dei torrenti. Il paesaggio, qui, è il risultato di un’evoluzione morfologica ad opera della natura, ma anche del duro e tenace lavoro del- l’uomo che ha piegato alle proprie esigenze, nel corso dei secoli, un territorio selvaggio ed ostile. In effetti, della valle primordiale oggigiorno non esiste più nulla. L’uomo ha modificato l’acclività dei versanti, realizzando terrazzamenti di muretti a secco per renderli coltivabili, mettendo a dimora alberi di castagno e ulivi, trasformando le cime in pascoli per le greggi. Nonostante l’ambiente sia stato modificato, anche in maniera radicale, dall’azione antropi- ca, la natura continua a dominare ed a proliferare in Valle Argentina, a testimonianza di come l’uomo possa convivere con essa in modo equilibrato. Nella relativa brevità di 40 chilometri, con la velocità di uno sguardo, si passa dalle celebrate località marine ai ripidi de- clivi delle Alpi Liguri con i 2200 metri del Monte Saccarello, tetto della regione. La roccia sedimentaria, che caratteriz- za gran parte del territorio, contribuisce anche a tipizzare le abitazioni perfettamente integrate nell’ambiente. È questa una terra in cui la pietra riveste un ruolo fondamentale. Gli antichi borghi arroccati sulle ripide colline, i santuari, le pievi e i numerosi ponti, sembrano emergere dal cuore roccioso della Liguria di Ponente, creando un unicum di armoniose forme. La pietra è essenza e sinonimo della valle, nel passato unico materiale utilizzato per realizzare murature, muraglioni, coperture, pa- vimenti, sedili, fioriere, macine da mulino, fontane, abbeveratoi, fino agli usi più impensabili e curiosi. Luoghi ricchi di storia e cultura animano e rendono affascinante la visita. Realdo e Verdeggia, villaggi montani in cui si re- spirano ancora forti i sentori della civiltà brigasca, ricon- ducibile alla transumanza ed alla migrazione stagionale; Triora, antico e misterioso borgo medioevale, noto per le condanne di stregoneria che coinvolsero, nel 1558, un gruppo di donne innocenti; Castellaro e Carpa- sio, emblematici esempi di architettura ligure con pietre a vista e tetti in ardesia; Badalucco, con i ce- lebri fagioli secchi; Montalto Ligure, dove si posso- no ammirare antichi affreschi trecenteschi conser- vati nella chiesa romanica di San Giorgio; Terzorio e Pompeiana che, con le rispettive torri di avvista- mento, evidenziano la chiara origine romana. Itinerario 1°automobilistico ARMA DI TAGGIA – TAGGIA – BADALUCCO – VIGNAI MONTE CEPPO – MOLINI DI TRIORA A caccia di miti, leggende e storie vere Arma di Taggia e le sue spiagge as- Sp 548, e dopo circa 8 km si raggiun- solate sono il punto di partenza di que- ge Badalucco, antico borgo rurale sto primo itinerario alla scoperta dei te- del 1245 con chiese romane e seicente- sori della Valle Argentina. Lasciamo la sche. Altrettanto belle le sue frazioni: costa e ci dirigiamo verso l’entroterra Ciabaudo, villaggio in posizione incan- seguendo la Sp 548 fino a Taggia. Da tevole, fondato nel 1701 da una fami- subito la valle sorprende per il verde glia di Realdo; Argallo e Zerni, carat- intenso della vegetazione e per l’au- teristici borghi collinari ai tentica atmosfera agreste che si respi- piedi del monte Pal- ra via via che la strada inizia a salire. laréa e circondati da In breve si arriva a Taggia, circonda- estesi castagneti. Il toponimo all’e- ta da uliveti e da tracce di coltivazioni tempo, poi, sem- sistenza – in floricole. bra essersi fer- passato – di Parcheggiata l’auto, inizia la visita a mato tra le case ben ventitré quello che è considerato uno dei borghi in pietra e le mulini ad medioevali più caratteristici della Rivie- stradine di acqua spar- ra dei Fiori. Vignai. si lungo le Cinque possenti torri cingono a di- Dopo Badalucco si sponde dei tor- fesa il nucleo storico della città, dove lascia la 548 girando renti Argentina e vagabondando fra vicoletti e piccole a sinistra per Vignai e ci Capriolo, attorno ai piazze si incontrano numerosi palazzi aspettano 15 km di salita e quali nel X secolo iniziò a patrizi e splendide chiese, come la tornanti per raggiungere la vetta del formarsi il primo nucleo abitato. Anco- Basilica Romanica della Ma- Monte Ceppo (m 1505): uno straor- ra oggi due permangono in ottime con- donna del Canneto. Merita una so- dinario itinerario panoramico, dizioni, mentre da una splendida fonta- sta il Convento di San Domenico in mezzo al silenzio dei boschi ed alla na all’ingresso del paese sgorga acqua e il suo Museo-Pinacoteca. Passeggian- natura. fresca e limpida. Luogo ricco di storia e do sotto la romantica porticata di Via Si continua, dopo il Monte Ceppo, per di leggende, a Molini come nella vicina Soleri, occorre ricordarsi che Taggia il Santuario di San Giovanni dei Triora, si svolsero alcuni dei fatti più tra- diede i natali a Giovanni Ruffini, auto- Prati, proseguendo, poi, per il Colle gici legati alla lotta contro la presunta re del romanzo Dottor Antonio, l’o- di Langan (m 1227). stregoneria. Da visitare la Chiesa del- COME ARRIVARE pera che consacrò per sempre la Rivie- Raggiunta la vetta, inizia una breve di- la Madonna della Bontà in stile In auto: Autostrada dei Fiori A10 Geno- ra dei Fiori come meta del turismo d’e- scesa che ci riconduce alla valle ed alla romanico; la Parrocchia di S. Lo- va – Ventimiglia, uscita Arma di Taggia. lite a livello europeo. provinciale 548. La valle si restringe fi- renzo Martire; la Fonte delle In treno: linea ferroviaria Genova – Ven- L’itinerario prosegue seguendo le indi- no a raggiungere Molini di Triora Streghe; l’Oratorio di S. Rocco e timiglia, stazione ad Arma di Taggia. cazioni per Badalucco e Triora, lungo la (m 481), che deve il suo caratteristico quello di S. Bernardo. La Valle Oxentina, culla ideale per il fagiolo di Badalucco, presidio Slow Food erde... qesta è la qualità che meglio contraddistingue la Val- V le Oxentina, incredibilmente ricca di acqua. Basta ricordare che fi- no alla costruzione dell’acquedotto del L’oro nero Roja, erano le acque dell’Oxentina a rifornire gran parte della città di San- Le cave d’ardesia bucano numerose i versanti della Valle Argentina. Lun- remo. Terreni liberi, ben drenati, ricchi ghe gallerie scavate attraversano la roccia per estrarre la preziosa pietra di acqua sorgiva calcarea e di sali mi- nera, già conosciuta e apprezzata nel Medioevo. Oggi queste stesse cave, nerali, che i contadini della valle han- che in passato hanno creato problemi paesaggistici per le vaste discariche di no faticosamente terrazzato con mu- materiale di scarto, costituiscono un importante presidio paleoindustriale. retti a secco, rendendoli adatti alla col- Per capire quanto l’ardesia abbia contato nella storia dei paesi e dei borghi tivazione di ortaggi dalle qualità su- della valle, basta una semplice visita a Badalucco, Taggia o Triora. Scritta nei periori. Qui, infatti, nelle campagne di centri storici, si svela la storia del secolare utilizzo della pietra nera: dai Ciabaudo, Argallo e Ginestro, nasce il contadini che ne ricavano scandole per i tetti delle loro case o pietre per eri- famoso fagiolo bianco di Badalucco, gere muretti a secco, ai signori rinascimentali che la trasformano in scul- presidio Slow Food: carnoso, morbi- ture ornamentali per impreziosire i portali e le finestre dei loro palazzi do e delicato. I metodi di coltivazione patrizi. L’ardesia di questa valle ha inoltre qualità intrinseche, diverse rispetto sono ancora quelli di un tempo. A ma- ad altre ardesie liguri, come ad esempio quella ricavata dalle cave della Val no, con la zappa, si scavano i canali di Fontanabuona, in provincia di Genova. Resiste di più alla spontanea spacca- irrigazione che permettono all’acqua tura lamellare del mazzuolo o dello scalpello, risultando così più idonea ad usi dei ruscelli di scorrere nei solchi tra le artistici e scultorei, come il bassorilievo. Infatti, negli ultimi anni l’ardesia è piante, che vengono fertilizzate con sempre più ricercata da architetti e designer per la produzione di raffinati og- concime organico. getti d’arredo, oltre che da numerosi artisti contemporanei. Info: PRESIDIO DEI FAGIOLI DI BADALUCCO, CONIO E PIGNA Sez. Fagioli di Badalucco Tel. 0184 407008 c/o Comune di Badalucco Taggia concentrato di cultura urono i Celti ed i Liguri le prime po- vour. La piazza è stata ricavata dove un tem- polazioni che si stanziarono a Taggia. po sorgeva l’antico Palazzo Fornara, andato FPastori e guerrieri, ma anche commer- distrutto durante il terremoto del 1887. cianti, che si distinsero per fierezza e corag- Fulcro per secoli della vita culturale ed arti- gio, tanto che solo nel 192 a C. Caio V Mi- stica di Taggia, e dell’intera Liguria Occi- nucio riuscì a sconfiggerli e assoggettarli al- dentale, è stato il complesso monumenta- l’impero romano. Millenni di storia che, le di San Domenico. La chiesa gotica, dai oggi, hanno reso Taggia uno dei più impor- caratteristici conci bianchi e neri, affianca tanti centri storici della Liguria. Via Soleri l’antico convento, con le celle dei frati ar- è la Strada Aurea di Taggia: un’arteria cen- ticolate attorno ad un armonioso chiostro, trale che rappresenta un lungo prospetto di dove si aprono anche il refettorio e la sala dimore nobiliari ed edifici monumentali, capitolare.
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