n. 382 10 ottobre 2017

GP GIAPPONE Dopo l’ennesimo disastro Marchionne non molla e rilancia la sida alla Mercedes per gli ultimi quattro GP Apertura al buio FORMULA 1 Test a Barcellona

Registrazione al tribunale Civile di Bologna con il numero 4/06 del 30/04/2003

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© Tutti gli articoli e le immagini contenuti nel Magazine Italiaracing sono da intendersi a riproduzione riservata ai sensi dell'Art. 7 R.D. 18 maggio 1942 n.1369 diBaffi Il graffio Il GP GIAPPONE Il dramma Ferrari Candeline spente

Dopo la serie di sfighe capitate alla Ferrari in Asia, ultima e più dolorosa quella giapponese, la battuta viene spontanea: non è che per i 70 anni della Rossa si è soffiato troppo in fretta sulle candeline? Amara freddura

4 5 GP GIAPPONE Il dramma Ferrari

Stefano Semeraro

Il giorno dopo il tracollo di Suzuka è peraltro toccato farlo anche a Sergio Marchionne, in- vitato a Wall Street per celebrare il comple- anno del più glorioso marchio sportivo italiano e che sicuramente avrebbe preferito trovarsi da un’altra parte. Sulle ragioni di una disfatta impensabile anche solo all'indomani di Monza, dove pure la Mercedes aveva spadroneg- giato, nelle ultime tre settimane sono state spese molte parole, e lo si farà inevitabilmente anche nei prossimi giorni. Il nervosismo di Se- bastian Vettel a Singapore, il tubo della Male- sia, la candela di Suzuka. Poi l'addio di Lorenzo Sassi, il capo motorista della Scuderia passato, come ha sottolineato Alberto Sabba- tini, dalla squadra di F.1 al settore GT prima dell'estate (per dissidi sulla strada imboccata? perché era stato lui a imboccare quella sba- gliata?), e i luoghi comuni sul pezzo da due euro che si rompe in una macchina che ne costa milioni (ripresi come vedremo anche da Marchionne). Di certo c'è che, come per ironia crudele domenica è accaduto ad un'altra Fer- rari – la ginnasta Vanessa, che si è rotta il ten- dine nella finale dei Mondiali di Montreal – quelli di Maranello hanno provato a dare qual- cosa di più, a spingersi fino al limite alla ricerca della prestazione monstre. La Ferrari di carbo- nio ha provato ad aumentare la potenza, quella di carne a complicare un esercizio ri- schiando il tendine. Passione e coraggio Gli inutili controlli vanno applauditi sempre, ma – premettendo sulla Ferrari di Vettel che sono riflessioni che si fanno al comodo da- a cofano alzato vanti ad una tastiera - la domanda è: ne valeva sulla griglia la pena? di partenza

6 7 GP GIAPPONE Il dramma Ferrari

8 Marchionne proclama una superiorità che non c’è

«Non mi piace parlare di sfortuna, perché non ci credo», ha detto giustamente Marchionne a New York. «Sono cose che capitano a tutti, a noi purtroppo spesso capita in gara. Non bisogna però, dimenticare la strada che abbiamo fatto, l'anno scorso nessuno avrebbe scommesso che ci saremmo ritrovati in questa posi- zione. Quindi l'importante è non perdere la fiducia che ci ha por- tato fin qui. La stagione non è persa, c'è il tempo per rifarsi, mi aspetto dalla squadra che nelle prossime quattro gare riesca a recuperare gran parte del divario che abbiamo dalla Mercedes». Marchionne ha ragione a fare mea culpa («la componentistica va riveduta, è un aspetto che abbiamo trascurato anche perché non dava problemi»), meno a proclamare una superiorità di Maranello su Stoccarda che nei fatti purtroppo non c’è. «Senza fare l’arro- gante credo che la Ferrari oggi sia allo stesso livello della Mer- cedes, se non superiore. Anche la Red Bull ha fatto dei passi in avanti, ma non credo comprometta la posizione dalla Ferrari in gara», ha chiosato il presidente. Tensione eccessiva e limite oltrepassato

In F.1 purtroppo conta il famoso “pacchetto”, l’insieme di vet- tura-team-pilota, e invece proprio nel momento in cui alla Rossa sarebbe servito fare un salto di qualità, è mancata la… scintilla. Si è spenta la lucidità di Vettel, è rimasto al palo Raikkonen, e il famoso «pezzo da 49 euro» invocato anche dal presidente si è rotto.Forse perché davvero la componentistica non era all’al- tezza, ma allora parlare di superiorità di Maranello è fuori luogo. Forse, anche, perché la tensione era eccessiva. Forse, anche, per- ché Marchionne ha spinto troppo sulla necessità di ‘togliere il sorriso dalla faccia di quelli della Mercedes”. Gli uomini, come le macchine, possono reggere un certo carico, non di più, e saper raggiungere il limite senza oltrepassarlo è il compito di chi uomini Maurizio e macchine le gestisce. Una monoposto è migliore delle altre non Arrivabene solo perché va più veloce, ma anche perché non si rompe. Tor- impietrito nare al successo nell’anno dei 70 anni dalla fondazione sarebbe dopo stata, certo, la ciliegina sulla torta. Ma prima di soffiare sulle can- l’ennesimo deline è sempre bene accertarsi che la torta sia di ottima qualità. stop Tanto per non rovinarsi la festa.

9 GP GIAPPONE Il vincitore

Soltanto il pilota inglese della Mercedes potrebbe incrinare la rincorsa al quarto titolo. La troppa sicurezza potrebbe giocargli un brutto scherzo e Vettel, più forte mentalmente, è pronto ad attaccarlo Lewis, attento ad Hamilton

10 11 GP GIAPPONE Il vincitore

Stefano Semeraro

Ora che ha ottenuto quasi tutto quello che voleva, con il Mondiale a un passo, quasi nella polvere e ridotto anche ufficialmente allo status di scudiero cui era destinato fin dall'inizio («mi hanno chiesto di far passare Lewis che era più veloce di me e io ho subito capito la situazione»), Hamilton può perdere il titolo solo per eccesso di arroganza. Quello che lo ha tradito a volte anche in passato, quando era convinto di essere immune da errori e che di Mondiali ne avrebbe vinti a mazzetto per diritto sovrano. Il mister Hamilton che appariva a tratti a rovinare la festa al dottor Lewis. Se oggi, con quattro GP ancora da correre, i punti di vantaggio sul rivale tedesco sono diventati 59 è solo in parte merito suo, e molto de- merito della Ferrari. E fra l'altro anche in Mercedes a Su- zuka qualche brivido sul versante affidabilità l'hanno provato. Proprio Hamilton durante la gara ha avvertito una vibrazione anomala che proveniva dalla power unit. «E' qualcosa che dovremo analizzare», ha ammesso Toto Wolff, che si trova ora con due motori da utilizzare a partire da Austin che hanno alle spalle tre GP e che farebbe carte false pur di non ricorrere alla quinta power unit della sta- gione e dover così subìre una penalizzazione. I quasi 60 punti di distacco sono tanti, ma come in passato lo stesso Wolff ha riconosciuto bastano un paio di episodi contrari per far mutare completamente lo scenario: «E quello che è successo agli altri domani potrebbe capitare a noi». Hamilton: “Ho tirato fuori il massimo dalla W08”

La Mercedes e Hamilton stesso, pubblicamente si sono detti dispiaciuti per quanto accaduto a Vettel, il pericolo è che Hamilton dentro di sé si senta già campione. Risarcito dall'alto per i problemi incontrati l'anno scorso quando do- vette inchinarsi a Nico Rosberg, tutelato non solo da un ta- lento, ma anche da una resistenza superiore. «In F.1 chi sopravvive è il più adatto a vincere», ha detto in Giappone, novello Darwin, aggiungendo che «mi piace pensare che anche se i nostri avversari hanno commesso degli errori io sono riuscito a tirare fuori il massimo dalla nostra mac- china». Sul podio poi - anche se poi ha specificato di non sentirsi ancora “con una mano sul trofeo” e promesso che “non smetterò ora di essere aggressivo” - è sembrato fare il gesto del numero quattro. «Ma no, indicavo solo l’anello di Takuma», ha provato a minimizzare accennando a Ta- kuma Sato, ex pilota di F.1 e vincitore della 500 Miglia di Indianapolis 2017, che era salito lassù per intervistarlo. 12 13 GP GIAPPONE Il vincitore

14 Rosberg: “Vettel è più forte mentalmente”

Rosberg, che l'ex collega lo conosce fin da bambino, è però convinto che nella corazza apparentemente impenetrabile di Hamilton ci sia una crepa. E che su quella Vettel dovrebbe puntare. «Sebastian è più solido di Lewis, e al momento ha un vantaggio anche se piccolo in quanto a velocità. Lewis non è perfetto al 100 per cento, ha ancora degli alti e bassi. L'anno scorso a Suzuka ci fu quel baccano attorno al fatto che durante la confe- renza stampa lui era impegnato sui social media, Lewis si innervosì, in gara commise qualche errore qui e là, e io finii per vincere la gara e poi aggiudicarmi il Mondiale. Noi piloti mentalmente siamo sempre al limite, a volte bastano fatti minimi per favorire uno e sfavorire l'altro». Oltre a quello dell'affidabilità meccanica, insomma, secondo Rosberg resta aperto anche il fronte dell'affidabilità mentale. Chissà se Vettel prima di Austin andrà a chiedere consiglio al suo connazionale...

15 GP GIAPPONE La terza forza I 7 giorni che hanno trasformato la Red Bull

Le gare di Sepang e Suzuka hanno riportato il team diretto da Horner tra i grandi protagonisti del Mondiale. Merito degli sviluppi che hanno reso la RB13 più performante, del motore Renault e ovviamente di Verstappen, finalmente pulito nella guida, e Ricciardo

16 17 GP GIAPPONE La terza forza

Jacopo Rubino Tra Malesia e Giappone Sono scoppiati i sorrisi in casa Red Bull. Fra Sepang e Suzuka stagione raddrizzata la squadra anglo-austriaca ha vissuto sette giorni memorabili, portando entrambe le macchine sul podio per due volte con- Va bene così, comunque, perché in un batter d'occhio Verstap- secutive: non accadeva dal 2013, dai tempi del dominio di Se- pen ha rimesso in piedi una stagione che si stava rivelando de- bastian Vettel in coppia con Mark Webber. Nelle prove libere ludente: colpa soprattutto dei molti problemi di affidabilità, e in qualifica, in verità, la RB13 non sembrava capace di con- che nelle scorse settimane sembravano quasi aver minato i rap- trastare Mercedes e Ferrari, ma le peripezie del team di Mara- porti con la scuderia di Milton Keynes. «Adesso penso ad Au- nello, il traffico e forse le maggiori temperature di domenica stin, e spero di continuare in questa maniera per salire di nuovo hanno permesso a di essere a tutti gli effetti sul podio. Voglio prolungare la striscia», ha aggiunto ambi- l'anti-Hamilton. Con , terzo, a completare il zioso. Max, insomma, si è già riabituato al gusto dello cham- quadretto idilliaco. pagne e non può essere diversamente per chi ha l'etichetta del predestinato sin dal debutto in Formula 1. Verstappen sempre Ricciardo ancora terzo a caccia di Hamilton Peccato per la partenza L'olandese volante è partito subito forte, passando terzo, e sempre durante il primo giro si è infilato all'interno della «Alla vigilia avevo detto di volere un podio a Suzuka, e l'ho otte- Rossa di Vettel che già accusava i segnali dell'imminente ko. nuto», dice invece Ricciardo, poi protagonista dello “scherzetto” Poi, seppur con distacchi che oscillavano, non ha mai mollato con lo smartphone incustodito di Hamilton. Il bilancio lo soddisfa? la presa su Hamilton: nel finale, senza un po' di tempo perso «Non mi rimangio le parole», ha tenuto a sottolineare, «ma devo con la Virtual Safety Car e per doppiare l’ostico Fernando rivedere la partenza: quel momento mi è costato la posizione su Alonso (non a caso ammonito a fine gara dai commissari), Max e su Ocon. I primi centro metri potevano essere migliori». In Max avrebbe forse avuto una piccola chance per attaccare il effetti, l'australiano si è complicato la vita restando in coda alla britannico, ripetendo lo sgambetto malese. «La nostra mac- Force India del francese, bravissimo ma pur sempre meno incisivo china era molto competitiva in curva, ma questo significava sul ritmo. Dopo essersene liberato al giro 11, Daniel ha ritardato faticare sul dritto. Il degrado della gomma soft era ottimo e leggermente la sosta ai box occupando pure la vetta provvisoria, il bilanciamento mi ha dato fiducia per tutta la gara», ha rac- ma la sua è stata a conti fatti una marcia solitaria. Con un pizzico contato Verstappen. «Peccato che i doppiati si siano messi di pepe nelle fasi conclusive: «Tutto sommato è stato bello avere in mezzo, ma non credo abbia fatto troppa differenza: Bottas a mettermi pressione, sapevo che guidando pulito e senza quando Lewis ha avuto strada libera, superarlo sarebbe stato errori avrei conservato la posizione», ha raccontato. Perché risve- difficile». gliare la tensione della sfida non fa male.

18 19 GP GIAPPONE La terza forza

L'australiano al nono podio È il suo record personale

Per Ricciardo ecco quindi il nono podio del 2017, roba per pochi: «Per me è un record, e mi rende abbastanza felice». Non ha vinto (per adesso...) tre Gran Premi come nel 2014, ha messo il sigillo soltanto sulla folle corsa di Baku, ma questa può essere considerata probabilmente l'annata più bella nella sua carriera. Un pilota che piace a tutti quando i motori sono spenti, ma oltre all'innata simpatia sa essere veloce e concreto non appena bisogna allacciare il casco. Dotato di un mezzo al livello di Mer- cedes e Ferrari, chissà dove potrebbe arrivare. «Avvicinarci così al 2018 è piuttosto positivo», mette infatti in evidenza.

Quali speranze nel 2018? C'è anche il nodo mercato

Sperando nei progressi della power unit Renault, sempre mar- chiata TAG-Heuer, la grossa occasione per gli alfieri Red Bull potrebbe essere proprio quella del Mondiale alle porte. Dopo il quale non sono esclusi cambiamenti di line-up. Prima del wee- kend, del resto, il consulente aveva anticipato ad Auto Motor und Sport: «Verstappen ha un contratto più lungo, ma Ricciardo è già sul mercato. Dobbiamo valutare le alternative, e non saremo impreparati». Questo perché il con- tratto del ragazzone di Perth andrà in scadenza, e ci sarà un rinnovo da trattare a fronte di sicure offerte dalla concorrenza. Il team principal , però, ha fatto capire subito di voler mettere in cassaforte i suoi gioielli: «La nostra inten- zione è di tenere entrambi i piloti, almeno fino al 2020».

20 21 GP GIAPPONE Il fatto Caccia al quinto posto

Con Williams, Toro Rosso, Haas e Renault racchiuse in 24 punti, nei prossimi quattro GP della stagione può succedere ancora di tutto per la lotta alla quinta posizione nella classifica costruttori. Ecco com’è la situazione

22 Alessandro Bucci

Durante i test invernali, il team boss della Toro Rosso aveva dichiarato di ambire al quinto posto finale, confidando in un progressivo miglioramento dell’affidabilità sulla STR12. La scuderia faentina, quest’anno con i propulsori Renault, ha man- tenuto quasi in toto le aspettative, giungendo a quattro GP dal termine a giocarsi l’ambita piazza con una squadra d’esperienza come la Williams-Mercedes, la cui line-up vede l’esperto e co- stante (decimo a Suzuka con una gara abbastanza anonima basata su una sola sosta) affiancato dal debuttante . Il giovanissimo canadese, apparso in crisi ad inizio stagione e poi sbocciato gradualmente a partire dal GP del Canada (cogliendo il primo podio in carriera sul tracciato cittadino di Baku) a Suzuka se l’è vista brutta a causa di una rottura dell’anteriore destra al 47° giro. Un inconveniente che, oltre ad aver causato un grosso spavento a Stroll, lo ha privato di un meritato finale al traguardo. Toro Rosso spera in Gasly e Kvyat

La Toro Rosso-Renault, nel corso della stagione, ha potuto contare pre- valentemente sulle per- formance di Carlos Sainz (che si accaserà in Renault a partire dal GP di Austin), a punti in nove occasioni rispetto alle due di , appiedato momentanea- mente dalla squadra che gli ha preferito il debuttante Pierre Gasly a partire dal GP della Malesia, salvo poi richiamare il russo per rimpiazzare lo spagnolo figlio d’arte per il resto della stagione. A Suzuka Sainz è apparso deconcentrato, finendo violentemente a muro nella terza ses- sione di prove libere e fuori pista nelle primissime fasi di gara. Quanto a Gasly, autore di una bella gara a Sepang nonostante problemi con il sedile e di un tredicesimo posto tutto sommato positivo a Suzuka, sarà interessante vedere come si comporterà il francesino nei restanti appuntamenti stagionali, magari cen- trando la top 10 in almeno un paio di occasioni.

23 GP GIAPPONE Il fatto

Haas in risalita stagione, nell’arco del campionato ha potuto contare sulle Renault conta su Sainz buone prestazioni di Nico Hulkenberg, spesso in grado di por- tare la RS17 oltre il proprio limite sia in qualifica sia in gara, ma Lotta a quattro dicevamo, infatti il team Haas grazie ad una il tedesco a Suzuka si è dovuto arrendere ad un problema all’ala bella gara di e (giunti ri- posteriore (DRS) bloccato, mentre Jolyon Palmer, alla sua ul- spettivamente all’ottavo e nono posto) con una strategia ba- tima gara in Formula 1 prima di cedere il posto a Carlos Sainz sata su una sola sosta (passando dalle supersoft alle soft) ha ha concluso con un anonimo dodicesimo posto, completando scavalcato Renault in campionato, portandosi a 43 punti ri- una stagione nella quale ha marcato punti solamente a Singa- spetto ai 42 del team francese. Non accadeva dal GP di Mo- pore. Proprio con l’arrivo dello spagnolo, la Renault conta di naco che entrambi gli alfieri della Haas centrassero la zona recuperare più punti per cercare di acchiappare la Williams. Ma punti, nel corso di una stagione che ha visto il team americano se il team di Grove riuscirà a ottenere punti con costanza, il totalizzare sette ritiri, riuscendo solamente in tempi recenti a quinto posto nella classifica Costruttori è già nelle sue mani, ovviare ai cronici problemi ai freni sulla VF17 di Grosjean. Il potendo contare su una Toro Rosso depotenziata dall’abban- team Renault, ampiamente sotto le aspettative cullate ad inizio dono di Sainz.

24 25 GP GIAPPONE Il pagellone

Ocon e Magnussen, che bravi!

26 davanti a Ricciardo nelle prime battute di gara

27 GP GIAPPONE Il pagellone

a cura di Jacopo Rubino foto Photo 4

Lewis Hamilton 10 In qualche modo spunta un altro weekend perfetto, un altro passo (questa volta gigante) verso il Mondiale approfittando del clamoroso 0 di Vettel. Una gara condotta con autorevolezza al comando, nonostante il traffico. Ciliegina sulla torta, la pole: a Suzuka non l'aveva mai ottenuta. Max Verstappen 9 Quando la Red Bull lo assiste, ecco il Verstappen che fa parlare di sé soltanto in positivo. Ha vinto a Sepang, non ci è andato poi così lontano a Suzuka: sarà da tenere d'occhio per tutto il finale di stagione. Daniel Ricciardo 8 In qualifica batte il compagno di squadra, ma in partenza si ri- trova dietro pure alla Force India di Ocon. Poi se ne libera e viaggia con relativa facilità verso il terzo posto. Per lui è il nono podio di un 2017 da top driver. Esteban Ocon 8 Il francesino della Force India continua a crescere e macinare piazzamenti. In Giappone è stato sempre davanti al compagno Perez, e con una bella partenza si è preso persino il lusso di viaggiare in terza posizione per una decina di giri. Poi, ha chiuso sesto, benissimo. Il suo desiderio, già confessato, è quello di centrare un podio entro fine anno: siamo alle prove generali? Kevin Magnussen 8 Il danese sembra ormai avere ben pochi amici nel paddock, complice una condotta in pista a volte troppo sopra le righe. Ma a Suzuka, nulla da dire: anzi, si è distinto con un gran sor- passo all'interno di Felipe Massa. Duro sì, ma di quelli che piac- ciono. 8 Top 10 in qualifica, nell'ultima volta dell'infelice accoppiata McLaren-Honda a Suzuka, top 10 sfiorata in gara: peccato che in mezzo il samurai spagnolo abbia dovuto rimontare dal fondo per la solita ridda di penalità accumulata dopo i componenti sostituiti sulla power unit. Bello il recupero, un po' meno il “tappo” fatto nel finale quando avrebbe dovuto lasciarsi dop- piare da Verstappen. Gli è costato una (giusta) reprimenda, ma un pilota del suo calibro non meriterebbe di trovarsi in queste situazioni. Storia già scritta. Sergio Perez 7 Il messicano e questa Force India sono ormai una certezza in top 10. Ma al messicano non deve aver fatto così piacere es- sere battuto dalla vettura gemella guidata dal mal sopportato Ocon, e di aver incassato l'altolà del team dopo la richiesta via radio di dare battaglia: meglio tutelarsi dopo i precedenti epi- sodi…

28 Kevin Magnussen

29 GP GIAPPONE Il pagellone

Pierre Gasly

30 Romain Grosjean 7 In qualifica ha picchiato duro, dicendo di non sapere perché. Che sia una scusa o no, l'alfiere della Haas si è riscattato con un buon recupero in gara: nono, due punticini portati a casa, e doppio arrivo in top 10 per la scuderia americana. Jolyon Palmer 7 Il sedile del britannico sembrava garantito fino al termine della stagione, prima di lasciare il posto a Carlos Sainz per il 2018. La Renault invece ha accelerato i tempi, e dopo le qualifiche ha annunciato l'arrivo dello spagnolo già a partire dalla tappa di Austin. Palmer ha affrontato la gara sapendo di essere ormai a piedi, ma bisogna dargli atto di una prestazione più che di- gnitosa. Onore alle armi, perché potrebbe essere stato il suo ultimo Gran Premio in Formula 1. Pierre Gasly 7 L'esperienza in Super Formula gli ha permesso di correre a Su- zuka conoscendo già le caratteristiche del circuito. Un privile- gio, per un rookie. Detto questo, il francese si è comportato bene al volante della Toro Rosso, potendo quasi ambire alla top 10. Ora c'è da capire dove guiderà nel weekend del 22 ot- tobre: ancora a Suzuka, per giocarsi il titolo della Super For- mula, o ad Austin marcando un'altra presenza in F1? È una decisione più grande di lui. Nico Hulkenberg 7 Stava guidando bene Hulkenberg, gestendo per ben 40 giri il primo set di gomme medie. Montate le soft, avrebbe potuto rituffarsi a testa bassa verso l'ingresso in zona punti: ma poco dopo il pit-stop, il DRS della sua Renault ha deciso di guastarsi restando in posizione aperta. Ecco quindi il ritiro, peccato. Sebastian Vettel 7 È un voto di incoraggiamento, basato sulle prestazioni di ve- nerdì e sabato, perché la sua gara è oggettivamente ingiudi- cabile. Un altro problema di affidabilità sembra mettere la parola fine alle speranze iridate del ferrarista, al termine di un trittico asiatico da incubo. Ma insieme al team di Maranello farà bene a provarci finché sarà possibile, per sognare la rivincita nel 2018. Valtteri Bottas 6 Sul campo avrebbe ottenuto la prima fila in qualifica, ma la so- stituzione del cambio gli costa cinque posizioni di penalità sulla griglia. Le Red Bull erano competitive e sorpassare a Suzuka non è semplice, più di così il finlandese probabilmente non po- teva fare. Un punto in meno per l'errore commesso in FP2: non è il primo compiuto al venerdì. Ma dopo un po' di appanna- mento, Bottas sembra essersi rimesso sulla buona strada.

31 FORMULA 1 Test a Barcellona

Kimi Raikkonen 6 Ha sbattuto nella FP3 del sabato mattina, e questo errore lo ha pagato caro: sostituzione del cambio, cinque posizioni di penalità al via. È partito decimo e si è subito complicato la vita tentando un sorpasso impossibile alla curva Spoon su Hulken- berg, perdendo altro terreno. Poi, ha rimontato facile fino al quinto posto, ma non è bastato a salvare la domenica della Fer- rari. Lance Felipe Massa 6 Stroll La Williams formato 2017, esclusi rari acuti, si barcamena a metà gruppo. Suzuka non era la pista ideale per le caratteristi- che della FW40, ma con esperienza il brasiliano ha difeso al- meno un posticino in top 10. E nel finale aveva alle costole Fernando Alonso, mica uno qualsiasi. 6 Anche nel suo caso vale quanto detto per Gasly: pur debut- tante, Vandoorne conosceva i segreti di Suzuka grazie all'av- ventura del 2016 in Super Formula. Poco conta comunque al cospetto di un compagno come Fernando Alonso, che in qua- lifica lo ha battuto di pochi millesimi negandogli l'accesso alla Q3. In difficoltà in gara, 14esimo, ma la macchina è stata rovi- nata dalla toccata con Raikkonen in apertura. Lance Stroll 6 Non ha colpe per il ritiro nelle fasi finali, dovuto al cedimento di un pneumatico. E con una Williams non troppo brillante a Suzuka, la zona punti era ancor più fuori portata dopo un con- tatto iniziale che ha compromesso il bilanciamento Pascal Wehrlein 5 Il tedesco della Sauber poco può fare in condizioni normali, se non portare al traguardo la macchina: e ci è riuscito, 15esimo. Ma la prestazione non è stata memorabile, in difficoltà con l'as- setto della macchina come lui stesso ha confessato. Marcus Ericsson 4 Alla vigilia diceva che i 10 chilogrammi in più rispetto a We- hrlein gli costano tre o quattro decimi al giro nel confronto in- terno alla Sauber. Eppure il bistrattato svedese, in qualifica, è andato più forte del tedesco. In gara aveva cominciato bene, ma è uscito mestamente di scena picchiando contro le barriere. E qui il peso non c'entra... Carlos Sainz 4 È stato un weekend strano per il torero iberico, che all'improv- viso abbiamo scoperto essere quello di congedo dalla Toro Rosso. Ma per salutare in bellezza la squadra faentina ci voleva qualcosa di meglio del botto in FP1, e del grossolano testacoda al primo giro di gara. È già il passato: ad Austin inizia, in anti- cipo sui tempi, l'avventura in Renault.

32 Marcus Ericsson

33 GP GIAPPONE Le classifiche

L'ORDINE DI ARRIVO DOMENICA 8 OTTOBRE

1 - (Mercedes) - 53 giri 1'27'31”194 2 - Max Verstappen (Red Bull Renault) - 1"211 3 - Daniel Ricciardo (Red Bull Renault) - 9"679 4 - Valtteri Bottas (Mercedes) - 10"580 5 - Kimi Räikkönen (Ferrari) - 32"622 6 - Esteban Ocon (Force India Mercedes) - 1'07"788 7 - Sergio Perez (Force India Mercedes) - 1'11"424 8 - Kevin Magnussen (Haas Ferrari) - 1'28"953 9 - Romain Grosjean (Haas Ferrari) - 1'29"883 10 - Felipe Massa (Williams Mercedes) - 1 giro 11 - Fernando Alonso (McLaren Honda) - 1 giro 12 - Jolyon Palmer (Renault) - 1 giro 13 - Pierre Gasly (Toro Rosso Renault) - 1 giro 14 - Stoffel Vandoorne (McLaren Honda) - 1 giro 15 - Pascal Wehrlein (Sauber Ferrari) - 2 giri

Ritirati 46° giro - Lance Stroll 41° giro - Nico Hulkenberg 8° giro - Marcus Ericsson 5° giro - Sebastian Vettel 1° giro - Carlos Sainz

IL RIEPILOGO DELLA STAGIONE 2017 Australia 26/03/2017 Sebastian Vettel (Ferrari) - 57 giri in 1.24’11”672 Cina 09/04/2017 Lewis Hamilton (Mercedes) - 56 giri in 1.37'36"160 Bahrain 16/04/2017 Sebastian Vettel (Ferrari) - 57 giri in 1.33’53”374 Russia 30/04/2017 Valtteri Bottas (Mercedes) - 52 giri in 1.28’08”743 Spagna 14/05/2017 Lewis Hamilton (Mercedes) - 66 giri in 1.35’56”497 Monaco 28/05/2017 Sebastian Vettel (Ferrari) - 78 giri in 1.44'44"340 Canada 11/06/2017 Lewis Hamilton (Mercedes) - 70 giri in 1.33'05"154 Azerbaijan 25/06/2017 Daniel Ricciardo (Red Bull-Renault) - 51 giri in 2.03'55"573 Austria 09/07/2017 Valtteri Bottas (Mercedes) - 71 giri in 1.21"48"523 Gran Bretagna 16/07/2017 Lewis Hamilton (Mercedes) - 51 giri in 1.21'27"430 Ungheria 30/07/2017 Sebastian Vettel (Ferari) - 70 giri in 1.39’46”713 Belgio 27/08/2017 Lewis Hamilton (Mercedes) - 44 giri in 1.24'42"820 Italia 03/09/2017 Lewis Hamilton (Mercedes) - 53 giri in 1.15'32"310 Singapore 17/09/2017 Lewis Hamilton (Mercedes) - 58 giri in 2.03'23"543 Malesia 01/10/2017 Max Verstappen (Red Bull-Renault) - 56 giri in 1.30'01"290 Giappone 08/10/2017 Lewis Hamilton (Mercedes) - 53 giri in 1'27'31”194 USA 22/10/2017 Messico 29/10/2017 Brasile 12/11/2017 Abu Dhabi 26/11/2017

34 CLASSIFICA PILOTI

1 Lewis Hamilton Mercedes 306 2 Sebastian Vettel Ferrari 247 3 Valtteri Bottas Mercedes 234 4 Daniel Ricciardo Red Bull-Tag Renault 192 5 Kimi Raikkonen Ferrari 148 6 Max Verstappen Red Bull-Tag Renault 111 7 Sergio Perez Force India-Mercedes 82 8 Esteban Ocon Force India-Mercedes 65 9 Carlos Sainz Toro Rosso-Tag Renault 48 10 Nico Hulkenberg Renault 34 11 Felipe Massa Williams-Mercedes 34 12 Lance Stroll Williams-Mercedes 32 12 Romain Grosjean Haas-Ferrari 28 14 Kevin Magnussen Haas-Ferrari 15 15 Stoffel Vandoorne McLaren-Honda 13 16 Fernando Alonso McLaren-Honda 10 17 Jolyon Palmer Renault 8 18 Pascal Wehrlein Sauber-Ferrari 5 19 Daniil Kvyat Toro Rosso-Tag Renault 4 20 Marcus Ericsson Sauber-Ferrari 0 21 Sauber-Ferrari 0 22 Pierre Gasly Toro Rosso-Tag Renault 0 23 Jenson Button McLaren-Honda 0

CLASSIFICA COSTRUTTORI

1 Mercedes 540 2 Ferrari 395 3 303 4 Force India 147 5 Williams 66 6 52 7 Haas 43 8 Renault 42 9 McLaren 23 10 Sauber 5 MONDIALE RALLY Catalunya

36 Dopo mesi bui, in cui alle uscite di strada seguivano sonore strigliate culminate da alcune esclusioni eccellenti, il pilota nordirlandese ha riportato la Citroen sul gradino più alto del podio Meeke ventre a terra

37 MONDIALE RALLY Catalunya

Marco Minghetti glie viene raramente alle gare e quindi per me si tratta di un momento davvero spe- La rossa C3 con il numero 7 interrompe il ciale - ha detto a caldo il vincitore - Così contatto dell’ultima fotocellula e sono in come è speciale ricordare che proprio venti tanti a tirare un sospiro di sollievo. Sia al anni fa ero su queste strade a fare il tifo per quartier generale della Citroen, sul quale fi- Colin McRae. È davvero incredibile vincere nalmente torna a splendere il sole, sia all’in- qui, ma per me il weekend è stato perfetto, terno dell’abitacolo con Kris Meeke e Pal come perfetta è stata la vettura che ho Nagle che si stringono sorridendo vigoro- avuto a disposizione. Il team non mi aveva samente la mano. dato fiducia dopo i danni che avevo fatto, Hanno fatto davvero un gran lavoro i due. ma ora cercherò di ottenere il massimo Arrivati in Catalunya con una bella scimmia anche nelle ultime due gare della sta- sulla spalla, reduci da una lunga sequenza gione”. di amari ritiri, culminati con un paio di gare A fare compagnia al nordirlandese della Ci- di stop, i due britannici hanno sfoderato fi- troen sul podio di Salou si sono ritrovati nalmente una prestazione convincente, cul- così Sébastien Ogier e Ott Tanak, con il minata dal quasi percorso netto dell’ultima francese che, terzo nella Power Stage, ha giornata quando, con la gara già in pugno, così portato a 37 punti il vantaggio sul suo hanno preferito evitare rilassamenti e più diretto inseguitore, diventato, dopo la hanno continuato a di inanellare successi in gara spagnola proprio il compagno di squa- serie. Solo nella Power Stage Dani Sordo è dra. In pratica, per il quattro volte cam- riuscito a precedere di 3”5 i leader della pione del mondo, il prossimo gara. appuntamento in Galles potrebbe già di- Tagliato il traguardo dell’ultima piesse per ventare il match point in ottica iridata. E Meeke è stato anche il tempo di assaporare vista la confidenza dimostrata dal francese una gioia dolce come il miele. Ad aspettarlo il primo girono sulla terra del Catalunya, festanti, infatti, c’erano la moglie e i suoi sembra davvero difficile per i suoi avversari piccoli che, ciuccio ben posizionato in tentare il colpo a sorpresa. Ma la doppietta bocca, non si sono fatti pregare per salu- M-Sport vuole anche dire l’ennesimo fine tarlo con un tenerissimo high five. “Mia mo- settimana perfetto per il team di Malcolm

38 Wilson che, se anche non dovesse arri- vare il sospirato appoggio ufficiale della Ford, potrà davvero essere orgoglioso di quanto fatto non solo in questa sta- gione. E tra i sorridenti di fine gara bisogna si- curamente inserire Juho Hanninen, che in un finale di stagione in netto cre- scendo sta facendo ricredere i tanti (troppi) denigratori che, col ditino pun- tato, hanno stigmatizzato i deludenti ri- sultati di inizio anno. In realtà il finlandese ha pagato il noviziato di chi si è affacciato quasi da esordiente sul pal- coscenico iridato. Non da meno pos- sono essere soddisfatti sia Mads Ostberg sia Stéphane Lefebvre rispetti- vamente quinto e sesto. Pollice verso, invece per il team Hyundai al gran com- pleto. Una vera disfatta culminata con il ritiro definitivo di Neuville nella matti- nata di domenica. Per il belga è arrivato, in fotocopia, il problema che aveva messo KO Sordo e Mikkelsen il sabato: la rottura di una sospensione dopo aver incocciato una roccia.

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Kris Meeke: “C3 perfetta sull’asfalto” Finito un periodo buio che durava esattamente da sette mesi, dal rocambolesco successo in Mes- sico, Kris Meeke si è potuto rilassare e raccontare le sensazioni della sua quinta vittoria iridata. "Arrivando qui, eravamo molto sicuri perché sapevamo che la macchina aveva funzionato davvero bene in Corsica. Il giorno decisivo, comunque, è stato il venerdì quando siamo riusciti a rimanere nel gruppo di testa anche sulla terra. Col senno di poi, probabilmente, avremmo potuto fare un'al- tra scelta degli pneumatici, ma devo dire che questa C3 è veramente un'auto formidabile per ga- reggiare sull’asfalto”. Finalmente, il pilota irlandese ha anche avuto l'opportunità di spiegare meglio i suoi problemi in- contrati quest’anno con la nuova arma Citroen e, soprattutto, i suoi alti e bassi. "C'è molto da lavorare per avere fiducia quando si va al massimo. Hai bisogno di un'auto che ti soddisfi completamente e devi essere in grado di sapere cosa vuoi fare con questa macchina. Quando invece è la macchina che decide cosa vuole fare, non è facile essere confidenti. Ma qui sapevamo che la macchina avrebbe funzionato e in effetti tutto è andato molto bene. Quando hai fiducia e trovi il ritmo, è bello guidare e rimanere in fiducia. Per quanto riguarda il team, le cose non sono cambiate troppo dall'inizio dell'anno; ora abbiamo Christophe Besse il nuovo direttore tecnico. Lo ricordavo vagamente in passato quando già era in Citroën, è davvero un bravo ragazzo, ma è qui da poco, quindi non ha avuto molto tempo per cambiare molto. Per essere onesti, i media hanno creato molto rumore intorno ad alcune cose, ma non c'è niente di fondamentalmente sba- gliato sulla macchina. Abbiamo avuto alcuni problemi meccanici e ho commesso più errori di quanto avrei dovuto, ma ogni pilota che ha guidato questa vettura sulla terra ha detto le stesse cose. Ora dobbiamo lavorare per assicurarci di avere un'auto che sia in grado di competere in tutte la gare della stagione tutta la stagione”.

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Sébastien Ogier: “Ora sono più tranquillo...”

Con il secondo posto conquistato e i tre punti supplementari per il campionato. Volevo segnare buoni punti qui e fare un ul- della Power Stage, e il contemporaneo KO di Thierry Neuville timo passo in Gran Bretagna: questo era il piano nella mia testa. il quattro volte campione del mondo ha allungato ulteriormente Abbiamo fatto un ottimo lavoro venerdì quando abbiamo perso nella classifica di campionato, ed ora ha un vantaggio di 37 punti solo un secondo sul leader. Poi, sull’asfalto, Kris, Paul e la C3 rispetto a Ott Tanak e di 38 punti sul belga della Hyundai e que- sono stati su un altro pianeta questo fine settimana. Compli- sto nouò che avere reso felice il francese. menti a loro". "Non posso ancora dire che questo quinto titolo sia già assicu- Stuzzicato sul suo futuro prossimo Ogier ha risposto evasiva- rato, ma ora sono decisamente più tranquillo. Questo secondo mente: "Forse potrie fare un contratto misto: gareggiando nelle posto per me è quasi una vittoria. Da sempre il secondo è il gare su asfalto con la Citroen, non sarebbe male, ma mi pare primo sconfitto, ma questo è un buon passo per il campionato. difficile. Vedremo. Seriamente, ci sono ancora cose da vedere, Sono contento, perché il campionato rimane l'obiettivo princi- da valutare, e nei prossimi giorni avrò ulteriori incontri...". pale. Sono anche molto soddisfatto per la squadra che è prati- camente già campione della classifica Costruttori. È davvero incredibile per M-Sport. Non avrei mai potuto immaginarlo fir- mando con loro all'inizio dell'anno...”. “Non credo che la questione del mio futuro mi potesse di- strarre. Mi sono concentrata unicamente sul mio obiettivo: fare un buon weekend, perché non voglio andare in Australia con un piccolo divario sui rivali e dover aprire la strada combattendo

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Alla Hyundai sventola bandiera bianca l’unico sorriso arriva grazie a Sordo

Rallentato da un problema idraulico il sabato mattina, Thierry lo spagnolo a ricavare il massimo possibile, andando a vincere Neuville la domenica mattina si è giocato quelle che potevano d’autorità la Power Stage, unico motivo di soddisfazione per essere le residue speranze di mettere ancora pressione a Séba- Michel Nandan: “Tra la delusione generale, ci sono stati alcuni stien Ogier, e le parole del belga raccontano bene la sua frusta- lati positivi. Tra questi la performance di Dani nella Power Stage zione per l’errore commesso nel corso della prova speciale di dove ha veramente mostrato il suo vero potenziale.Tuttavia, ab- Santa Marina. ”Io e Nicolas siamo ovviamente molto delusi, biamo visto che dobbiamo migliorare sull'asfalto per il futuro. senza dimenticare che questo tipo di sfortuna fa parte del gioco Per quanto riguarda Thierry, c’è ancora un piccolo barlume di del Mondiale Rally. Dopo i problemi accusati il sabato, stavamo speranza per il campionato piloti, ma dobbiamo accettare che spingendo al massimo. Purtroppo, ho affrontato in maniera il titolo dei produttori sia ormai deciso…”. troppo decisa una curve lenta colpendo qualcosa che ha dan- Diciottesimo al traguardo, forse Andreas Mikkelsen aveva spe- neggiato la ruota, causando anche la rottura della sospensione rato in un esordio più fortunato. In realtà il pilota norvegese, anteriore. Naturalmente, questo complica decisamente la lotta sceso dalla C3 per salire sulla i20, nel corso della prima giornata, in campionato. Abbiamo avuto una stagione complessivamente non aveva affatto sfigurato. Anzi. Al termine della giornata con fantastica, ora vogliamo finire la stagione con alcuni buoni risul- le piesse su terra, Mikkelsen era più che mai in corsa avendo tati in Galles e in Australia". concluso al sesto posto a 7”8 dalla vetta. I problemi sono co- Ma se il pilota belga deve fare buon viso alla sorte, non è andata minciati quando ha dovuto affrontare i tratti asfaltati e con essi certo meglio a Dani Sorto e Andreas Mikkelsen, tutti e due stop- distacchi più consistenti, fino al patatrac di Savallà quando, pra- pati nell’identica maniera del compagno già nella giornata di ticamente in contemporanea con Sordo, ha dovuto alzare ban- sabato. Rientrati la domenica grazie al Super Rally, è stato poi diera bianca

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