A: Il.mo Avv. , Presidente del Consiglio dei Ministri Da: Patrizia Re, PETA

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CC: Roberto Speranza, Ministro della Salute ([email protected]) , Ministro dell'Agricoltura ([email protected]) , Ministro dell'Ambiente ([email protected])

Egregio Presidente,

Le sto scrivendo a nome di People for the Ethical Treatment of Animals (PETA) per richiedere un incontro urgente per discutere l'introduzione di un divieto di allevamento di animali da pelliccia in Italia.

Come Lei certamente saprà, il mese scorso il Parlamento olandese ha votato a stragrande maggioranza per portare avanti l'attuazione del divieto di allevamento di animali da pelliccia in Olanda – questo a seguito di molteplici focolai di COVID-19 in allevamenti di visoni, in cui il virus è stato trasmesso dagli animali all'uomo. Entro la fine di quest'anno, l'Olanda si unirà ad Austria, Svizzera, Regno Unito e molti altri Paesi nel vietare l'allevamento di animali destinati alla produzione di pellicce. Esortiamo l'Italia a fare lo stesso come atto imperativo di salute e sicurezza.

Quando si tratta di rischio per la salute pubblica, i 13 allevamenti di visoni rimasti in Italia non sono diversi dal mercato degli animali vivi in cui si ritiene che questo devastante coronavirus abbia avuto origine. Ogni anno, in queste strutture circa 200.000 visoni vengono ammassati uno accanto all'altro in file di gabbie metalliche. Le loro urine, escrementi, pus e sangue possono facilmente contaminare le gabbie adiacenti. Molti impazziscono e ricorrono all'automutilazione o al cannibalismo verso i loro compagni di gabbia a causa dell'estremo stress causato dalla prigionia. Infezioni, piaghe e ferite aperte invariabilmente non vengono curate. I visoni vengono uccisi quando hanno solo circa 6 mesi di vita – stipati a dozzine dentro un contenitore e gassati a morte.

Come possono confermare gli esperti di sanità pubblica, i visoni possono trasportare o trasmettere un'ampia varietà di batteri e virus zoonotici, tra cui LA-MRSA, epatite E, influenza e salmonella. Come per l'influenza suina, la crisi del coronavirus sta dimostrando che stipare animali malati e stressati insieme in condizioni antigieniche crea il terreno fertile perfetto per pericolosi agenti patogeni zoonotici, che possono saltare da altre specie all'uomo, causando malattie e persino morte. Consentire a questi insalubri allevamenti – molti dei quali sono situati nelle regioni italiane

più colpite dalla pandemia di COVID-19 – di continuare la propria attività sarebbe una grave inadempienza del dovere.

Lei di recente ha dichiarato: "[A]desso bisogna guardare al futuro. Noi non possiamo pensare di ripristinare la vecchia normalità. Dobbiamo assolutamente affermare una nuova normalità per il Paese," e che "[n]on è sufficiente riformare il Paese. Dobbiamo reinventare il Paese che vogliamo". Per motivi di benessere degli animali e di sicurezza umana, è giunto il momento di reinventare l'Italia come nazione libera dalle pellicce, aspetto sostenuto da oltre il 90% della popolazione. La prego di agire con urgenza e di portare avanti le proposte di legge che aboliscono gli allevamenti di animali da pelliccia in Italia.

RingraziandoLa sin d'ora per la gentile attenzione, Le chiedo un incontro per poterne discutere e Le porgo distinti saluti.

Patrizia Re Corporate Consultant People for the Ethical Treatment of Animals