Comunicato Stampa DIFFUSO A CURA DEL SERVIZIO SEGRETERIA PARTICOLARE DEL DIRETTORIO E COMUNICAZIONE

Roma, 18 gennaio 2017

Cessione “good bank” a UBI

A conclusione della procedura di dismissione, condotta, secondo quanto previsto dalla normativa, nel rispetto dei principi di apertura, trasparenza e non discriminazione, si rende noto che in data odierna il Direttorio della Banca d’Italia ha deliberato la stipula del contratto per la cessione a Unione di Banche Italiane (Ubi Banca) Spa di Nuova Spa, Nuova Banca dell’Etruria e del Lazio Spa e Nuova Cassa di Risparmio di Chieti Spa.

Verrà immediatamente dato avvio alle procedure autorizzative richieste nei confronti delle altre Autorità e Istituzioni coinvolte, anche europee, e alla fase esecutiva, finalizzata al perfezionamento della cessione che si concluderà nei prossimi mesi.

L’impegno dell’Unita’di Risoluzione della Banca d’Italia si concentra ora nella chiusura delle trattative in corso con la Banca Popolare dell’Emilia Romagna per la cessione di Nuova Cassa di Risparmio di Ferrara.

Divisione Stampa e relazioni esterne - Banca d’Italia e-mail: [email protected] tel.: 06.4792.3200

COMUNICATO STAMPA

Closing dell’operazione di compravendita delle 3 Bridge Banks, nuove denominazioni e nomine dei Vertici

Bergamo, 10 maggio 2017 - Facendo seguito a quanto comunicato il 12 e il 18 gennaio 2017, si rende noto che in data odierna UBI Banca ha perfezionato l’acquisto dal Fondo Nazionale di Risoluzione del 100% del capitale sociale di Nuova Banca delle Marche, Nuova Banca dell'Etruria e del Lazio e Nuova Cassa di Risparmio di Chieti (le “Target Bridge Institutions”), in esecuzione del contratto di compravendita sottoscritto il 18 gennaio 2017 con la Banca d’Italia, quale gestore e per conto del Fondo Nazionale di Risoluzione (il “Venditore”), conseguente all’offerta presentata da UBI Banca il precedente 11 gennaio.

I principali termini e condizioni dell'operazione sono già stati illustrati nel comunicato stampa del 12 gennaio 2017, cui si rinvia.

In particolare, l’acquisizione è stata perfezionata a seguito dell’avveramento delle condizioni sospensive cui era subordinata l’esecuzione del contratto di compravendita; si segnala al riguardo che, tra l’altro, prima del closing: (i) sono state ottenute le prescritte autorizzazioni e nulla osta da parte delle Autorità competenti (quali la Banca Centrale Europea, la Commissione Europea, la Banca d’Italia, l’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni, nonché l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato); (ii) il Venditore ha eseguito una ricapitalizzazione delle Target Bridge Institutions per un importo complessivo, determinato all’esito delle procedure previste a tal fine nel Contratto di Compravendita, di Euro 713 milioni; (iii) le Target Bridge Institutions (e certe loro controllate) hanno ceduto (nel contesto di operazioni di cartolarizzazione realizzate con il Fondo Atlante e con Credito Fondiario), un portafoglio di crediti deteriorati complessivamente pari a circa 2,2 miliardi di Euro lordi; (iv) l’Assemblea straordinaria dei soci di UBI, tenutasi in data 7 aprile us, ha approvato l’aumento del capitale sociale di UBI Banca per massimi Euro 400 milioni.

Si rammenta che l’operazione si basava sul presupposto essenziale che, su base aggregata, le Target Bridge Institutions rispettassero certi parametri finanziari rilevanti, fattorizzando specifici accantonamenti, il tutto come dettagliato nel contratto di compravendita. Sempre come previsto nel contratto di compravendita, la verifica di conformità dei predetti parametri finanziari rilevanti, inclusivi dei predetti accantonamenti, è stata completata con esito positivo tra le parti prima del closing e sulla base della situazione patrimoniale consolidata delle Target Bridge Institutions alla data del 31 dicembre 2016. Tale situazione patrimoniale consolidata delle Target Bridge Institutions ha evidenziato un patrimonio netto su base pro-forma (pari a circa Euro 1.050 milioni) superiore al minimo (pari a Euro 1.010 milioni) previsto nel contratto di compravendita e un CET1 Ratio superiore al 9,1%, sicché, in esecuzione degli accordi, un importo corrispondente alla predetta eccedenza di patrimonio, ove confermata all’esito delle verifiche che saranno condotte con riferimento alla data del closing, sarà versato da UBI Banca al Venditore in un deposito vincolato (escrow) in favore del Venditore ma anche nel proprio interesse, a garanzia degli impegni di indennizzo assunti contrattualmente dal Venditore medesimo.

Si informa inoltre che, nel medesimo contesto ma immediatamente dopo il closing, si sono anche tenute le assemblee dei soci delle Target Bridge Institutions, che hanno proceduto tra l’altro, in sede ordinaria, a nominare un nuovo consiglio di amministrazione designato da UBI Banca nonché, in sede straordinaria, e come pattuito con le autorità, a modificare la rispettiva denominazione sociale trasferendo altresì la sede legale di ciascuna a Bergamo, fino al completamento della fusione in UBI Banca. In particolare, la nuova denominazione di Nuova Banca Marche sarà “Banca Adriatica S.p.A.”, la nuova denominazione di Nuova Banca Etruria sarà “Banca Tirrenica S.p.A.”, mentre la nuova denominazione di Nuova CariChieti sarà “ S.p.A.”. Si precisa che le predette delibere delle assemblee straordinarie (incluse le nuove denominazioni sociali) assumeranno efficacia una volta che saranno state ottenute le prescritte autorizzazioni di legge.

Sempre in data odierna si è anche svolta l’assemblea dei soci di Banca Federico del Vecchio S.p.A. (controllata da Nuova Banca Etruria), che ha proceduto tra l’altro, in sede ordinaria, a nominare un nuovo consiglio di amministrazione designato da UBI Banca.

Inoltre si informa che a valle di dette assemblee si sono svolti i Consigli di Amministrazione delle Target Bridge Institutions e di Banca Federico del Vecchio, a seguito dei quali sono state definite le nuove cariche consiliari come di seguito riportato:

Nuova Banca delle Marche Presidente del Consiglio di Amministrazione – Osvaldo Ranica Amministratore Delegato – Alberto Pedroli Consigliere – Maria Pierdicchi

Nuova Banca dell’Etruria e del Lazio Presidente del Consiglio di Amministrazione – Osvaldo Ranica Amministratore Delegato – Silvano Manella Consigliere – Maria Pierdicchi

Nuova Cassa di Risparmio di Chieti Presidente del Consiglio di Amministrazione – Osvaldo Ranica Amministratore Delegato – Raffaele Avantaggiato Consigliere – Maria Pierdicchi

Banca Federico del Vecchio Presidente del Consiglio di Amministrazione – Costantino Vitali Vice Presidente – Antonello Cestelli Consigliere – Maria Pierdicchi

Si informa inoltre che per il 17/18 maggio p.v. è convocata l’assemblea dei soci della Cassa di Risparmio di Loreto (controllata da Nuova Banca delle Marche), che procederà tra l’altro, in sede ordinaria, a nominare un nuovo consiglio di amministrazione; i candidati designati da UBI Banca per le nuove cariche consiliari di Cassa di Risparmio di Loreto sono: Cassa di Risparmio di Loreto Presidente del Consiglio di Amministrazione – Costantino Vitali Vice Presidente – Andrea Tassoni Consigliere - Antonello Cestelli Consigliere – Maria Pierdicchi

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Si informa che, a seguito del Closing dell’operazione, verrà presentato l’aggiornamento del Piano Industriale al 2020 per la Combined Entity (UBI Banca + 3 Target Bridge Institutions), assieme ai risultati del primo trimestre del 2017 di UBI Banca.

Per ulteriori informazioni: UBI Banca – Investor Relations – tel. +39 035 3922217 E-mail: [email protected] UBI Banca – Media relations – Tel. +39 027781 4213 -- 4936 E-mail: [email protected] Copia del presente comunicato è disponibile sul sito www.ubibanca.it

Comunicato Stampa DIFFUSO A CURA DEL SERVIZIO SEGRETERIA PARTICOLARE DEL DIRETTORIO E COMUNICAZIONE

Roma, 10 maggio 2017

Cessione “good bank” a UBI

Si rende noto che, in data odierna, si è perfezionata la cessione a Unione di Banche Italiane S.p.A. (UBI Banca) di Nuova Banca delle Marche S.p.A., Nuova Banca dell’Etruria e del Lazio S.p.A. e Nuova Cassa di Risparmio di Chieti S.p.A., essendosi verificate le condizioni sospensive previste dal contratto stipulato in data 18 gennaio 2017, tra cui il rilascio delle autorizzazioni da parte delle competenti Autorità italiane ed europee. Conseguentemente, con provvedimenti della Banca d’Italia è stata dichiarata la cessazione della qualifica di “ente ponte” dei suddetti intermediari che proseguiranno la loro attività nell’ambito del Gruppo UBI. L’impegno dell’Unità di Risoluzione della Banca d’Italia prosegue ora sull’operazione di cessione di Nuova Cassa di Risparmio di Ferrara alla Banca Popolare dell’Emilia Romagna, che si concluderà nelle prossime settimane.

Divisione Stampa e relazioni esterne- Banca d’Italia e-mail: [email protected] tel.: 06.4792.3200

COMUNICATO STAMPA

AGGIORNAMENTO DEL PIANO INDUSTRIALE UBI PER INCLUDERE LE 3 BRIDGE BANKS (NUOVA BANCA MARCHE, NUOVA BANCA ETRURIA E NUOVA CARICHIETI)

 A valle delle sopraggiunte autorizzazioni all’acquisto delle 3 Bridge Banks da parte delle BCE e della firma del closing avvenuta nel pomeriggio del 10 maggio, UBI presenta l’aggiornamento del Piano Industriale per la “Combined Entity” (UBI Banca + le 3 Bridge Banks)

 Le proiezioni di Piano Industriale per la Combined Entity confermano i ratio di redditività e di solidità patrimoniale al 2020, e la creazione di valore industriale o Utile netto pari a c.a. 1,12 €bln o RoTe pari a c.a. 12% o Cet1 maggiore del 13% (includendo 400 €mln di Aumento di Capitale UBI) o Cost / Income pari a 52,8% (includendo gli oneri di ristrutturazione) o Texas ratio pari a 86,8%

 Previsto un Piano di Incorporazione delle 3 Bridge Banks estremamente rapido, con la prima migrazione entro fine ottobre (Nuova Banca delle Marche e CR Loreto)

 L’acquisizione da parte di UBI Banca delle 3 Bridge Banks, appena conclusa, rappresenta la 1° transazione autorizzata da Bruxelles per la gestione di situazioni di crisi in Italia

 L’acquisto di 2,2 miliardi di crediti deteriorati rappresenta la 1° transazione di questo tipo effettuata dal Fondo Atlante

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 Il Piano fa leva su una forte base di partenza che abilita il raggiungimento degli obiettivi stimati: - un piano Stand Alone di UBI in fase di esecuzione, con molti importanti iniziative già realizzate (up-fronting di pressoché tutti i costi di Piano Industriale, conclusione progetto Banca Unica con riacquisto delle partecipazioni di minoranza, assorbimento della shortfall con incremento delle coperture crediti, nuova organizzazione commerciale e crediti, realizzazione di iniziative a supporto dei ricavi, ecc..) - un consolidato track record di UBI in termini di integrazione informatica - una solida base di partenza per le Bridge Banks, a seguito della realizzazione di tutte le condizioni contrattuali previste, abilitatrice di un Piano elaborato per il rilancio

1 industriale, anche facendo leva sulle sinergie conseguibili dall’appartenenza al Gruppo UBI Banca - l’esistenza di significativi buffer in relazione alle attività fiscali relative alle perdite pregresse delle Bridge Banks, utilizzabili dalla Combined Entity nel suo insieme.

Rimangono confermati il business model e le linee strategiche definite nel Piano Industriale Stand Alone di UBI presentato a giugno 2016, che verrà esteso anche al perimetro Bridge Banks.

 Gli obiettivi di Piano sono distribuiti sulle tre componenti di costi, ricavi e crediti - crescita dei proventi operativi da circa 3,6 miliardi nel 2016 a 4,1 nel 2019 e a 4,5 miliardi nel 2020, grazie alla riduzione dei tassi sulla raccolta (miglioramento del mark- down) e all’apporto commissionale - ulteriore contenimento degli oneri operativi (al netto delle voci non ricorrenti) da 2,64 miliardi nel 2016 a circa 2,34 miliardi nel 2020, nonostante significativi investimenti in arco di Piano - forte ricambio generazionale: riduzione di circa 3.000 risorse, per effetto di: o uscita di circa 4.000 risorse, di cui circa 2.170 con accesso al Fondo di Solidarietà (già spesati i costi per 1.300 sul perimetro UBI Banca e circa 530 sul perimetro delle Bridge Banks) o ingresso di circa 900 persone in arco di Piano (oltre un quarto già assunti nei primi mesi del 2017) in aggiunta alle circa 200 risorse assunte nella seconda parte del 2016. Il Piano prevede ampi programmi di formazione, aumento della flessibilità, rafforzamento della quota di retribuzione variabile, ecc.. - razionalizzazione del modello distributivo abilitato dal passaggio alla Banca Unica e da un maggior utilizzo della multicanalità, con chiusura di circa 370 punti vendita in arco di Piano (140 nel perimetro delle Bridge Banks) - raggiungimento di un cost/income del 52,8% al 2020 - progressiva riduzione del costo del credito grazie all’ulteriore decremento dei nuovi flussi di crediti deteriorati e al decremento degli stock - costo del credito: da 2,62% nel 2016, che includeva il riassorbimento della shortfall per UBI Banca e le perdite da cessione di crediti deteriorati per le Bridge Banks, a circa 0,63% nel 2019 e 0,57% nel 2020 - incremento delle coperture dei crediti deteriorati, inclusi gli stralci, dal 44,3% del dicembre 2016 al 46% nel 2019 e al 47% del 2020 (dal 58,2% a circa 60% per le sofferenze)

 Evoluzione prevista delle componenti patrimoniali - crediti netti verso la clientela (esclusi PcT attivi) in crescita da circa 94,2 miliardi a fine 2016 a circa 97,3 miliardi nel 2019 e 100,1 nel 2020 (cagr 1,1% e 1,5%) - raccolta totale da clientela ordinaria in crescita da 174,8 miliardi a fine 2016 a circa 189,9 nel 2019 e 198,6 nel 2020, all’interno della quale è prevista la migrazione di raccolta diretta obbligazionaria e di raccolta amministrata verso la raccolta gestita - incremento della raccolta istituzionale da circa 14,8 miliardi a fine 2016 a 23,7 miliardi nel 2019 e a 27,8 miliardi nel 2020, anche in ottica di progressivo rimborso del TLTRO

 Il Piano di crescita della Combined Entity è sostenuto dal consolidamento di tutti gli indicatori di solidità

2 - CET1 “fully loaded” atteso in crescita dall’11,2% di UBI Banca Stand Alone a fine 2016 al 12,3% nel 2019 e al 13,5% circa a fine 2020 per la Combined Entity, prevalentemente grazie alla generazione di utili in arco Piano - Total Capital Ratio in salita dal 14,1% di UBI Banca Stand Alone a fine 2016 al 15,8% nel 2019 e al 17% nel 2020 per la Combined Entity - Leverage Ratio fully loaded, pari al 5,6% per UBI Banca Stand Alone a fine 2016, confermato nel 2019 e al 6,2% nel 2020 per la Combined Entity - Net Stable Funding Ratio e Liquidity Coverage Ratio confermati superiori al 100% - MREL della Combined Entity al 27,1% nel 2019 e al 31,5% nel 2020 - Texas ratio atteso per la Combined Entity al 98% nel 2019 e all’87% nel 2020

 Solida politica di Dividendi: prevista la distribuzione del 40% circa dell’utile ordinario

 Piano di incentivazione al management a supporto dell’execution del Piano approvato dall’Assemblea del 7 aprile 2017, con meccanismi di coinvestimento del management sin da inizio Piano

 In conseguenza di questo insieme di azioni, bilanciato e distribuito su tutte le componenti, l’utile netto del 2019 sarà pari a circa 919 milioni con un ROTE del 11%, mentre nel 2020 l’utile dovrebbe attestarsi a oltre 1,117 milioni con un ROTE del 12%.

L’importanza di questi risultati, che vedono crescere la profittabilità consolidando al contempo la solidità patrimoniale è resa ancora più rilevante dallo scenario economico utilizzato per il periodo di Piano, che prevede tassi negativi di mercato fino al 2019 ed una crescita economica molto moderata anche in conseguenza dei più recenti sviluppi.

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Bergamo, 10 maggio 2017 – Il Consiglio di Sorveglianza di UBI Banca ha approvato il Piano Industriale di Gruppo proposto dal Consiglio di Gestione contenente le linee guida strategiche e gli obiettivi economici, finanziari e patrimoniali aggiornati per il periodo 2017-2020. Tale Piano include l’integrazione nel Gruppo UBI delle 3 Bridge Banks (Nuova Banca Marche, Nuova Banca Etruria e Nuova Carichieti) per le quali è stato effettuato in data odierna il closing del contratto di compravendita.

* * * Il Piano 2017-2020

Premessa Nella stesura del Piano Industriale 2017-2020, il management ha seguito le seguenti logiche:

1) riesame del Piano Industriale 2019/2020 del Gruppo UBI sul perimetro “stand alone”, presentato nel mese di giugno 2016, in funzione: - delle diverse dinamiche, anche in relazione all’andamento dell’economia, espresse dai risultati dell’anno 2016, anno di partenza del Piano aggiornato (accelerazione della riduzione dei volumi di crediti deteriorati, accelerazione del risparmio gestito, minor performance degli impieghi, etc..); - del percorso che UBI Banca ha già svolto in termini societari (Progetto Banca Unica) ed organizzativi negli ultimi mesi in linea con o anticipando quanto definito nel piano stesso; - dell'effort da sostenere per integrare le Bridge Banks; 2) predisposizione delle proiezioni 2017-2020 relative al perimetro delle Bridge Banks partendo dai dati del closing; si rammenta che al closing le Bridge Banks si sono presentate con un patrimonio netto contabile pari a 1.050 milioni, un CET1 del 10,5%, RWA pari a 9,816 miliardi e un portafoglio crediti 3 deteriorati pari a 1,8 miliardi circa (dopo la vendita di circa 2,2 miliardi al Fondo Atlante), di cui 1,7 miliardi di inadempienze probabili/esposizioni scadute. 3) stesura del Piano Industriale 2017-2020 del Gruppo UBI Banca nella nuova configurazione risultante dall’integrazione delle Bridge Banks (complessivamente la “Combined Entity”), tenuto conto della valorizzazione delle sinergie di ricavo e di costo e degli oneri di integrazione derivanti dall’operazione.

Le Linee guida strategiche del Piano Il nuovo Piano Industriale 2017-2020 conferma le linee guida strategiche del Piano Industriale 2019/2020 Stand Alone di UBI Banca e le estende al perimetro delle Bridge Banks.

Nello specifico, il Piano si basa su 4 pilastri chiave:

1) conferma dell’approccio di “Banca Unica” previsto nel Piano Industriale 2019/2020 sull’intero perimetro della Combined Entity, in base al quale sono già state incorporate in UBI Banca nel corso del 2016 e dei primi mesi del 2017, le 7 Banche Rete del Gruppo e verranno incorporate le 3 Bridge Banks; 2) evoluzione dell’approccio commerciale, attraverso: - la conferma dell'approccio multicanale integrato (da realizzarsi entro il 2017), da un lato per consentire al cliente di accedere alla banca con continuità ed operare indifferentemente su tutti i canali disponibili, dall’altro per consentire alla banca di raggiungere il cliente in modo mirato con la proposta commerciale; - il disegno di una strategia dedicata per singolo segmento di clientela (“Persone e Famiglie”, “Affluent e Private” e “Aziende”), in considerazione anche dei trend di mercato, come descritto nel comunicato stampa del 27 giugno 2016;

3) conferma dei punti di forza strutturali, tramite: - la conferma di una qualità degli attivi tra i migliori del settore e di coperture adeguate del credito problematico; - la prosecuzione e l’accelerazione dell'attività di razionalizzazione della base costi; 4) massimizzazione degli indicatori di redditività ed efficienza nel rispetto di una struttura patrimoniale e finanziaria equilibrata.

Focus sul perimetro Bridge Banks Nell’ambito della definizione delle linee guida complessive, sono state stabilite le logiche strategiche di integrazione, sviluppate nel piano evolutivo delle Bridge Banks, riassumibili come segue:  completamento della migrazione IT verso il sistema UBI entro febbraio 2018, con la prima migrazione prevista per ottobre 2017 (Nuova Banca Marche);  estensione delle linee guida strategiche ed operative e del modello di business di UBI “stand alone” al perimetro delle Bridge Banks, facendo leva anche sulla valorizzazione del marchio e della reputazione di UBI Banca, e in particolare; - piena integrazione delle Bridge Banks nella rete commerciale UBI Banca (-140 filiali previste nel perimetro Bridge Banks in arco Piano); - ri-prezzamento della raccolta a breve termine, che rappresenta circa il 90% della raccolta totale delle Bridge Banks, a livelli di UBI Banca “stand alone”. Il mark down negativo rispetto all’Euribor a 1 mese è atteso ridursi, nel perimetro Bridge Banks, da 172 bps a 12 bps; - significativa riduzione degli oneri operativi (-200 milioni circa nel 2020 rispetto al 2016 nel perimetro Bridge Banks) attraverso l'incremento della produttività complessiva che comporterà anche la riduzione dell’organico (-1.569 risorse o -32% rispetto al 2016 nel perimetro Bridge Banks) e l'ottimizzazione delle altre spese amministrative;

4 - spinta sulla riduzione del costo del credito attraverso l'adozione delle best practice e del modello organizzativo UBI, dal “giorno 1” della migrazione IT; il costo del credito delle Bridge Banks è atteso scendere a 87 punti base nel 2020 - richiesta di estensione dei modelli interni di UBI Banca relativi al rischio di credito e operativo al perimetro delle Bridge Banks entro il primo semestre del 2018.

Il Piano 2017-2020 della Combined Entity (UBI Banca+3 Bridge Banks)

Il Piano Industriale 2017-2020 stima un utile netto in crescita a 919 milioni nel 2019 e a 1.117 milioni nel 2020. L’obiettivo di creazione di valore porta il ROTE all’11% nel 2019 e al 12% nel 2020.

In termini di dividendo, è prevista la distribuzione nel periodo di piano del 40% circa dell’utile netto consolidato ricorrente della Combined Entity.

La crescita della redditività prevista in arco Piano è abilitata da tutte le principali componenti di conto economico (ricavi, costi e credito) e si basa sui seguenti pilastri:

(i) L’evoluzione dell’approccio commerciale per segmento di clientela e conseguentemente del modello distributivo del Gruppo in ottica di assetto multicanale integrato con una conseguente semplificazione della rete territoriale, abilitata in prima istanza dal passaggio alla Banca Unica. In particolare in arco di Piano si prevede:  la chiusura di circa 370 sportelli di cui circa 140 nel perimetro Bridge Banks;  la ristrutturazione di circa 700 Filiali e l’implementazione di precisi formati (Filiali Flagship, Full, Light) con specifici moduli mirati a migliorare il presidio del territorio e la migrazione verso i canali digitali

(ii) Un’evoluzione dei volumi, sulla base delle tendenze già in atto nel 2016, stimata come segue:

Lo Stato Patrimoniale della Combined Entity CAGR CAGR Dati in €Mld 2016 2019 2020 16-19 16-20

Crediti netti verso la clientela (al netto della CCG) 94,2 97,3 100,1 1,1% 1,5% di cui crediti in bonis (al netto della CCG) 84,9 88,8 92,0 1,5% 2,0% di cui crediti deteriorati 9,3 8,5 8,1 -3,0% -3,1%

Raccolta diretta da clientela ordinaria 85,2 75,0 74,3 -4,2% -3,4% Raccolta indiretta 89,6 114,8 124,4 8,6% 8,5% di cui raccolta amministrata 30,8 26,6 26,7 -4,9% -3,6% di cui raccolta gestita e assicurativa 58,8 88,3 97,7 14,5% 13,5% Totale raccolta (diretta + indiretta) 174,8 189,9 198,6 2,8% 3,2%

Raccolta istituzionale 14,8 23,7 27,8 16,9% 17,0% Raccolta interbancaria (BCE) 10,01 10,0 8,5 0,0% -4,0%

Portafoglio titoli di proprietà 19,2 16,7 15,2 -2,6% -5,7% 1 incrementati a 12,5 miliardi al 29 marzo 2017  crescita degli impieghi netti (escluso PcT attivi con Cassa Compensazione e Garanzia), da 94,2 miliardi nel 2016 a circa 97,3 miliardi nel 2019 e a circa 100,1 miliardi nel 2020, con un CAGR rispettivamente dell’1,1% e dell’1,5% che riflette una stima di crescita del PIL inferiore all’1% in arco Piano; 5  in termini di finanziamento della crescita, essa sarà sostenuta in particolare dalla raccolta istituzionale, prevista crescere in arco piano da 14,8 miliardi di fine 2016 a circa 23,7 miliardi nel 2019 ed 27,8 miliardi a fine 2020;  la raccolta totale (diretta e indiretta) da clientela ordinaria è attesa in aumento da 174,8 miliardi a fine 2016 a circa 189,9 miliardi nel 2019 ed 198,6 miliardi nel 2020. Al suo interno, la raccolta gestita e assicurativa è attesa segnare un significativo incremento, da 58,8 miliardi nel 2016 a circa 88,3 miliardi nel 2019 e a circa 97,7 miliardi nel 2020, abilitato anche da: parziale trasformazione della raccolta diretta (prestiti obbligazionari bancari) in risparmio gestito, anche in ottica di tutela del cliente coerentemente con le regole sul bail-in, e dalla conversione della raccolta amministrata in gestita; incremento della capacità distributiva nel segmento “Affluent & Private” anche grazie all’inserimento di nuovi Private Bankers; leva sulla rete IW Bank Private Investments che verrà potenziata; focalizzazione sulla componente assicurativa/previdenziale nei segmenti “Persone e Famiglie” e “Affluent & Private”; accelerazione dell’utilizzo delle nuove tecnologie (Big Data e Advanced analytics) per la determinazione di un’offerta mirata.

(iii) Un andamento economico che riflette i punti di forza strutturali del Gruppo

Conto economico della Combined Entity CAGR CAGR Dati in €M 2016 2019 2020 16-19 16-20 Proventi operativi 3.592 4.102 4.459 4,5% 5,6% di cui Margine d'interesse 1.708 2.040 2.263 6,1% 7,3% di cui Commissioni nette 1.523 1.790 1.912 5,5% 5,9% Oneri operativi (3.166) (2.445) (2.356) -8,3% -7,1% di cui Spese per il Personale (1.914) (1.471) (1.404) -8,4% -7,5% di cui Altre Spese Amministrative (1.006) (801) (780) -7,3% -6,2% Risultato Gestione operativa 426 1.657 2.103 57,3% 49,0% Rettifiche nette su crediti (2.471) (612) (567) -27,7% -23,1%

Utile netto1 (1.861) 919 1.117 n.s. n.s.

Cost/income 88% 60% 53% n.s. n.s. Costo del credito (punti base) n.s.2 63 57 n.s. n.s. 1 Incluso il riassorbimento della shortfall, la riallocazione del Badwill riveniente dall’acquisto delle Bridge Banks e l’utilizzo delle Attività Fiscali Differite (DTA) 2 Il costo del credito della Combined Entity nel 2016 sarebbe di 262 punti base includendo il riassorbimento della shortfall di UBI Banca e le perdite derivanti dalla cessione di crediti deteriorati delle Bridge Banks Nota: I risultati tengono conto della nuova normativa sull’ACE

La maggior redditività del Gruppo sarà raggiunta con il contributo delle tre componenti di conto economico, ricavi, costi e costo del credito, dove questi ultimi sono attesi fornir complessivamente il maggior contributo al miglioramento del RoTE:

- I proventi operativi sono attesi in crescita; in particolare, la crescita del margine d’interesse è attesa derivare totalmente dalla diminuzione del costo del funding, mentre l’apporto delle commissioni è da leggersi principalmente in relazione alla crescita della raccolta indiretta

- anche grazie al passaggio alla Banca Unica e all’estensione di tale modello alle 3 Bridge Banks, gli oneri operativi sono previsti in ulteriore riduzione a circa 2,35 miliardi a fine piano, nonostante 6 l’inclusione di un forte programma di investimenti (multicanalità integrata, nuove piattaforme per il Corporate e strumenti per i Private Banker, rifacimento di circa 700 filiali, ecc..) in gran parte già presente nel Piano UBI Banca stand alone.

Al netto delle componenti non ricorrenti, gli oneri operativi beneficeranno di sinergie per oltre 300 milioni, passando da 2,64 miliardi nel 2016 a 2,34 miliardi nel 2020.

In particolare:

a) le spese per il personale sono attese in costante diminuzione per posizionarsi a circa 1,4 miliardi a fine piano. E’ previsto un forte ricambio generazionale, con la riduzione di circa 3.000 risorse, per effetto di: . uscita di circa 4.000 risorse, di cui 600 circa liberate dal progetto Banca Unica . ingresso di circa 900 persone, in aggiunta alle circa 200 risorse assunte nella seconda metà del 2016, garantendo l’inserimento di nuove professionalità a sostegno dell’evoluzione dell’approccio commerciale.

Il costo del personale include peraltro importanti interventi di valorizzazione e sviluppo delle risorse, tra cui, ma non solo, la spinta sulla formazione (sono previste quasi mezzo milione di gg/uomo in arco piano), l’aumento della flessibilità già sperimentata con successo in anni recenti (smart working e misure di work-life balance) e il rafforzamento della retribuzione variabile in relazione all’incremento della redditività del Gruppo.

b) Le altre spese amministrative, anch’esse attese in riduzione in arco di Piano, beneficeranno dei risparmi derivanti dall’assetto di Banca Unica, inclusi quelli legati alla riduzione del numero di filiali. A questi si aggiungeranno i risparmi collegati soprattutto all’ottimizzazione dei processi operativi e la rinegoziazione dei contratti di fornitura, che potranno contrastare la crescita inerziale dei costi in arco Piano.

L’effetto combinato della crescita dei ricavi e della riduzione dei costi è atteso produrre un miglioramento del cost/income al 60% circa nel 2019 e al 52,8% nel 2020.

- la qualità e il costo del credito

Il Gruppo presenta un’elevata qualità del credito, che verrà ulteriormente valorizzata in arco Piano, grazie: a) alla focalizzazione della struttura organizzativa, abilitata anche dalla Banca Unica, con l’ulteriore miglioramento delle capacità di recupero del credito: - per quanto riguarda il credito in sofferenza, viene confermata la struttura di gestione centralizzata, già esistente dal 2009 con oltre 130 persone - per quanto riguarda l’altro credito anomalo, la Banca Unica ha abilitato la prevista evoluzione organizzativa che prevede la gestione centralizzata del credito anomalo con l’introduzione del gestore credito anomalo a diretto riporto del Chief Lending Officer. Nel complesso, la struttura comprende circa 400 persone dedicate alla gestione del credito anomalo e delle sofferenze. b) al rafforzamento degli strumenti di monitoraggio con l'introduzione di informazioni comportamentali evolute (es. big data) c) all’utilizzo di una ReoCo a supporto della valorizzazione delle garanzie Real Estate, già operativa a fine 2016. E’ previsto che tali interventi, assieme alla riduzione dei nuovi flussi in entrata di crediti deteriorati ormai in corso da oltre 4 anni nel Gruppo, portino un ulteriore miglioramento della già storicamente elevata qualità del credito, consentendo in arco di piano: - la riduzione delle partite deteriorate lorde a circa 12,9 miliardi nel 2020 - la diminuzione del rapporto rettifiche su crediti/totale impieghi alla clientela a circa 0,57% nel 2020 - coperture del credito deteriorato attese attorno al 47% (inclusi gli stralci) al 2020

7 - la riduzione del Texas ratio all’87% circa nel 2020.

Al risultato di periodo contribuiranno inoltre badwill e utilizzo dei benefici fiscali derivanti da perdite pregresse delle Bridge Banks. In merito si informa che: a) per quanto riguarda l’allocazione del Badwill:

L’allocazione del “Badwill” deve essere effettuata entro 12 mesi dalla data del closing, sulla base del principio contabile internazionale IFRS3 (aggregazioni aziendali). Ai fini della predisposizione del Piano, è stata aggiornata la stima preliminare già effettuata in concomitanza all’annuncio dell’Acquisizione. I risultati di tale aggiornamento, sempre preliminari, prevedono la rilevazione del Badwill a conto economico alla data di acquisizione di circa 600 milioni a fronte del patrimonio contabile delle Bridge Banks, inclusivo della stima sulla perdita attesa nel corso del 2017 fino al passaggio del controllo, di circa 1.010 milioni. La quota residua, pari a circa 410 milioni si prevede verrà allocata principalmente ai crediti deteriorati per portare il valore di carico al presunto valore di fair value e ad altre partite, quali la raccolta diretta ed i fondi per rischi ed oneri. Il rilascio a conto economico per tali poste è assunto convenzionalmente pari a 5 anni per i crediti e a 3 anni per le altre poste. b) Per quanto riguarda l’utilizzo di benefici fiscali pregressi:

Nell’ambito dell’operazione di acquisizione sono state identificati benefici fiscali potenziali che derivano da perdite pregresse delle Bridge Banks e trasferiti al Gruppo UBI sulla base di specifici interpelli favorevoli ricevuti dall’Agenzia delle Entrate. Poiché le DTA in oggetto non sono “qualificate”, ovvero la recuperabilità dipende dall’effettiva certezza di imponibili capienti, è stato adottato un approccio che prevede l’iscrizione a conto economico limitando l’analisi di recuperabilità ad un orizzonte temporale finito. In arco Piano, sono state complessivamente iscritte a conto economico circa 550 milioni di DTA. Ai fini del patrimonio di vigilanza, ulteriori benefici fiscali saranno utilizzabili dopo il 2020.

(iv) Evoluzione armonica della redditività e degli indici di solidità ed equilibrio strutturale

Il Piano industriale presenta una crescita armonica del Gruppo anche a seguito dell’integrazione delle Bridge Banks, e conferma la valenza industriale dell’acquisizione.

Gli obiettivi di Piano Industriale permettono una redditività sostenibile nel tempo e un rafforzamento dei ratio patrimoniali al quale contribuiscono nel breve l’aumento di capitale che verrà effettuato da UBI Banca, e in arco Piano la crescita degli utili, con indicatori di equilibrio strutturale e di rischio ampiamente superiori ai requisiti regolamentari esistenti e attesi e ai target fissati nelle policy di Gruppo.

Il Piano gode di un buffer rappresentato dalle DTA rivenienti dalle Bridge Banks.

L’esecuzione del Piano è inoltre supportata da un piano di incentivazione a medio lungo termine approvato dall’Assemblea di UBI Banca in data 7 aprile us, che prevede un investimento diretto del Personale più rilevante, fino ad un massimo prestabilito e in coerenza con i livelli di “pay-mix” definiti, acquistando con risorse proprie titoli azionari di UBI Banca soggetti a blocco della vendita, fino al 31/12/2019 per una quota pari al 50% e fino al 31/12/2020 per il restante 50%. Il premio, riconosciuto in azioni UBI, considerate tra gli strumenti più appropriati per allineare gli interessi dell’azionista con quelli del management, è calcolato come moltiplicatore dell’investimento effettuato sulla base delle performance di Gruppo misurate su due periodi di riferimento, al 31/12/2019 e al 31/12/2020.

8 Gli indicatori di redditività e di equilibrio strutturale 2016 2019 2020 Stand Alone CET1 ratio (fully loaded) 11,2% 12,3% 13.5% Total Capital Ratio (fully loaded) 14,1% 15,8% 17,0% Leverage ratio (fully loaded) 5,6% 5,6% 6,2% MREL 33,4% 27,1% 31,5% Net Stable Funding Ratio >100% >100% >100% Liquidity Coverage ratio >100% >120% >120% Texas ratio 109% 98% 87% Return on Tangible Equity n.s. 11% 12%

Nota: il CET1 ratio include gli impatti derivanti dall’implementazione dell’IFRS91, il model change, le nuove regolamentazioni sugli stralci, etc..

Per ulteriori informazioni: UBI Banca – Investor Relations – tel. +39 035 3922217 E-mail: [email protected]

UBI Banca – Media Relations – tel. +39 027781 4213 - 4936 E-mail: [email protected]

Copia del presente comunicato è disponibile sul sito www.ubibanca.it

1 Le proiezioni di Piano Industriale includono gli impatti derivanti dall’entrata in vigore dell’IFRS9. Alla data di prima applicazione (1/1/2018),è stimato un impatto negative sul capital di circa 210 milioni lordi. A seguito dell’applicazione delle disposizioni normative, l’impatto sui ratio di capitale risulta trascurabile. 9

Provvedimenti rilevanti relativi ai soggetti sottoposti a risoluzione

NUOVA BANCA S.p.A.. Dichiarazione di cessazione della qualifica di ente ponte (1).

- ai sensi azione della qualifica di S.p.A. per avvenuta cessione a UBI Banca S.p.A. della partecipazione totalitaria detenuta dal Fondo Nazionale di Risoluzione nel capitale della banca ponte. La dichiarazione di cessazione della qualifica di ente ponte ha efficacia a far tempo dal 10 maggio 2017.

1 In corso di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale (ndr).

1

La nuova insegna “UBI Banca” posizionata nel Centro Direzionale di Via Calamandrei

L’allestimento fa parte del piano di comunicazione del nuovo marchio, con un processo partito a maggio e che si concluderà con la fusione

Arezzo, 13 giugno 2017 – Segno evidente del cambiamento in atto, da questa mattina la nuova insegna con il logo UBI Banca campeggia sulla facciata del Centro Direzionale di Via Calamandrei. Il posizionamento della nuova insegna rientra nel piano di riallestimento di tutte le strutture della Banca, attraverso un piano di comunicazione che ha preso avvio fin dal giorno successivo al closing del 10 maggio, con la campagna “Benvenuti nel Gruppo UBI” presente in tutte le vetrine delle filiali.

Tale percorso prevede a breve una fase di passaggio, in cui l’Istituto avrà il nome di “UBI Banca Tirrenica”. Un cambiamento di denominazione resosi necessario a seguito della cessazione dell’ente ponte “Nuova Banca Etruria”.

Lo stesso marchio “UBI Banca Tirrenica” sarà utilizzato solamente fino al completamento della fusione, prevista tra fine anno e i primi mesi del 2018. Infatti, quando l’integrazione nell’Istituto diretto da Victor Massiah sarà ultimata, in tutte le strutture del territorio sarà presente esclusivamente il logo UBI Banca, quello stesso che già da oggi è collocato in Via Calamandrei.

Per informazioni: Comunicazione, Media & Investor Relations tel. 0575 337317 - 658

COMUNICATO STAMPA

I risultati al 30 giugno 2017 del Gruppo UBI (UBI Banca + 3 Banche Acquisite)

Il secondo trimestre dell’anno ha visto concretizzarsi con successo alcune importanti azioni strategiche, che, assieme alle iniziative concluse nel primo trimestre1, costituiscono parti integranti dell’evoluzione del Piano Industriale del Gruppo UBI al 2020. Le più importanti azioni strategiche possono riassumersi come segue:

- è stato chiuso in data 10 maggio 2017, con data di consolidamento a partire dal 1 aprile 2017, il contratto per l’acquisto di Nuova Banca delle Marche, Nuova Banca dell’Etruria e del Lazio e Nuova Cassa di Riparmio di Chieti (le “3 banche Acquisite”), una volta verificato il soddisfacimento delle condizioni sospensive, tra cui la cessione da parte delle stesse di 2,2 miliardi di crediti deteriorati al Fondo Atlante; contestualmente è stato aggiornato il Piano Industriale al 2020 per comprendere l’allargamento del perimetro del Gruppo UBI alle 3 Banche Acquisite e le nuove sinergie attese;

- è stato lanciato in data 12 giugno l’aumento di capitale per circa 400 milioni che si è concluso con pieno successo il 5 luglio 2017;

- il 15 giugno è stata avviata la procedura sindacale relativa all'aggiornamento del Piano industriale 2020, conseguente all'acquisizione e integrazione delle 3 Banche nell’ambito del nuovo assetto organizzativo del Gruppo. Tale procedura è attesa concludersi nel mese di ottobre 2017 in concomitanza con la prima delle 3 fusioni previste in UBI Banca, relativa a Nuova Banca Marche2;

- nel contempo è stata negoziata e conclusa a fine luglio la seconda fase della trattativa sindacale, iniziata nel giugno 2016, relativa al Piano Industriale 2020 di UBI Stand alone, che sancisce l’uscita anticipata a fine 2017-inizio 2018 di ulteriori circa 700 Risorse (in aggiunta alle circa 600 uscite concordate a dicembre 2016 e già avvenute), assieme ad un piano di ricambio generazionale e all’armonizzazione dei contratti integrativi aziendali per tutto il personale del gruppo. Tale accordo abilita l’anticipazione di circa 20 milioni di sinergie di costo al 2018.

1 Nel primo trimestre dell’anno, si è chiuso con successo il progetto Banca Unica (fusione di 7 Banche Rete in UBI Banca), in anticipo di 4 mesi rispetto alle tempistiche attese, è stato implementato il nuovo modello organizzativo con la riconfigurazione dell’ambito del Chief Commercial Officer (creazione di macroaree territoriali e delle divisioni Corporate e Investment Banking e Top Private) e del Chief Wealth and Welfare Officer, è stata trasferita la responsabilità della gestione delle inadempienze probabili dalla rete all’unità centrale di credito anomalo, mantenendo un’unità specializzata per la gestione delle sofferenze (complessivamente 400 risorse), è stato introdotto il nuovo approccio commerciale per le piccole/medie imprese e le aziende corporate con una prospettiva di settore/filiera virtuale… 2 Si ricorda che le fusioni delle 3 banche acquisite sono attese a fine ottobre 2017 (Nuova Banca Marche, congiuntamente alla controllata Cassa di Risparmio di Loreto), a fine novembre 2017 (Nuova Banca Etruria congiuntamente alla controllata Banca Federico del Vecchio) e a febbraio 2018 (Nuova Carichieti). 1

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La solidità del Gruppo allargato (UBI Banca + 3 Banche Acquisite) è confermata dai buoni livelli degli indici patrimoniali e strutturali:

- CET1 consolidato: o Fully loaded a 11,32% (era 11,29% al 31 marzo 2017 per UBI Stand Alone) o Phased in a 11,42% (era 11,44% al 31 marzo 2017 per UBI Stand Alone) Si rammenta che le 3 Banche Acquisite sono incluse a modello standardizzato - LCR e NSFR > 100% - Leverage ratio al 5,66% (5,61% fully loaded)

I dati patrimoniali (UBI Banca+3 Banche Acquisite) evidenziano una crescita degli impieghi in bonis e la diminuzione dei crediti deteriorati, confermando la buona qualità del credito, e l’incremento ulteriore della raccolta indiretta e di quella totale

- Impieghi in bonis a 85.8 miliardi (+1,5% vs 84.5 al 31 dicembre 2016) o di cui UBI Stand Alone a 75,4 miliardi (+2,2% vs 73,8 miliardi al 31 dicembre 2016)

- Crediti deteriorati netti3 a 8,4 miliardi (-8,7% vs 9,3 miliardi al 31 dicembre 2016) o di cui UBI Stand Alone a 7,7 miliardi (-3,9% vs 8,1 miliardi al 31 dicembre 2016) - Costo del credito annualizzato complessivo a 64 punti base - Coperture del credito deteriorato in aumento al 48,8% con write-off (40,2% esclusi i write off). Erano rispettivamente 44,6% e 35,6% a fine dicembre 2016 - Texas ratio al 103,6% (era 110,3% per UBI Stand Alone al 31 marzo 2017)

- Raccolta indiretta a 95,8 miliardi, +6,7% vs 89,8 al 31 dicembre 2016, in crescita sia in UBI stand alone (+7,1% vs dicembre 2016 e +12,6% vs giugno 2016) che nelle 3 Banche acquisite (+2,6%)

- Raccolta totale da clientela ordinaria4 del Gruppo (diretta e indiretta) a 179,4 miliardi (176,1 a dicembre 2016). In particolare, per UBI Stand Alone, la raccolta totale è cresciuta del 3% vs dicembre 2016 e del 5,3% (6,3% al netto dell’effetto performance) vs giugno 2016

I risultati economici del semestre per UBI Banca+3 Banche Acquisite evidenziano un andamento positivo rispetto a quanto previsto a Piano:

Complessivamente, i risultati economici del Gruppo allargato mostrano un andamento favorevole rispetto alle attese di Piano Industriale: si confermano i trend positivi di UBI Stand Alone, mentre risulta contenuta e inferiore alle attese la perdita registrata dalle 3 Banche

3 Per una migliore comparabilità, i dati patrimoniali 2016 delle 3 Banche Acquisite sono esposti al netto dei crediti deteriorati ceduti antecedentemente al closing a REV e al Fondo Atlante per complessivi euro 2.485 milioni netti 4 La raccolta diretta è considerata al netto della raccolta su reti terze, della raccolta istituzionale e di pronti contro termine con Cassa Compensazione e Garanzia 2

Acquisite, sebbene queste non beneficino ancora delle sinergie attese dall’integrazione informatica e organizzativa nel Gruppo UBI.

- 1sem 2017: utile netto contabile incluso il badwill5 a 696 milioni di euro, di cui: o Utile netto di UBI Stand Alone a 110,9 milioni (rispetto a -787 milioni circa nel primo semestre 2016, a seguito della contabilizzazione della maggior parte dei costi del Piano Industriale “stand alone”) o Risultato netto delle 3 Banche Acquisite a -27,7 milioni (al netto del riversamento del badwill per +13,8 milioni)

- 1 sem 2017: utile al netto delle componenti non ricorrenti a 130 milioni di euro6, di cui: o Utile netto di UBI Stand Alone a 155,4 milioni (-537,9 nel primo semestre 2016) o Risultato netto delle 3 Banche Acquisite a -25,4 milioni (al netto del riversamento del badwill per +13,8 milioni)

- 2trim2017: utile netto contabile incluso il badwill7 a 629 milioni di euro, di cui: o Utile netto di UBI Stand Alone a 43,8 milioni o Risultato netto delle 3 Banche Acquisite a -27,7 milioni (al netto del riversamento del badwill per +13,8 milioni)

- 2trim2017: utile al netto delle componenti non ricorrenti a 43,7 milioni di euro, di cui: o Utile netto di UBI Stand Alone a 69,1 milioni o Risultato netto delle 3 Banche Acquisite a -25,4 milioni (al netto del riversamento del badwill per +13,8 milioni)

Focus su UBI Stand Alone: migliora l’andamento commerciale del margine di interesse nel secondo trimestre, forte crescita delle commissioni nette

1sem2017 vs 1sem2016: • Proventi operativi a 1.626,3 milioni, +2,4% rispetto al 1sem2016: • Margine d’interesse in diminuzione del 9,8% a 690,7 milioni sia per effetto della riduzione e ricomposizione del portafoglio titoli (le cui consistenze sono scese in media semestrale da 19,5 miliardi nel 2016 a 15,5 nel 2017) che per la compressione degli spread sugli impieghi, che ha più che compensato l’ulteriore diminuzione del costo della raccolta. Il margine d’interesse è inoltre influenzato da minori interessi attivi su inadempienze probabili per oltre 24 milioni. Si rammenta che il margine d’interesse non include i benefici del TLTRO, che verranno contabilizzati nel 4trim dell’anno • Commissioni nette a 714,2 milioni, in crescita del 7% rispetto all’analogo periodo del 2016 (667,5 milioni) • Risultato della finanza a 151,3 milioni (82,6 nel 1sem2016)

5 A seguito dell’allocazione del badwill, ancora provvisoria, la quota di “bargain purchase” riconosciuta a conto economico ammonta a 612,9 milioni netti. Il trimestre beneficia inoltre di badwill reversal per 13,8 milioni di euro netti. 6 Le principali componenti non ricorrenti, al netto delle imposte e dei terzi, sono le seguenti: utile da cessione titoli HTM per 37,4 milioni, oneri relativi al progetto di integrazione delle 3 banche acquisite per 11,1 milioni, oneri relativi al progetto Banca Unica per 6,1 milioni, svalutazione investimento Fondo Atlante per 64,7 milioni, badwill 612,9 milioni 7 A seguito dell’allocazione del badwill, ancora provvisoria, la quota di “bargain purchase” riconosciuta a conto economico ammonta a 612,9 milioni netti. Il trimestre beneficia inoltre di badwill reversal per 13,8 milioni di euro netti. 3

• Oneri operativi complessivi a 1.021,7 milioni, in ulteriore riduzione dell’1,6% rispetto al 1sem2016: tutte le voci di costo registrano una riduzione: spese del personale -0,8%, spese amministrative -3,1% e rettifiche di valore su attività materiali e immateriali -2,2% • Rettifiche su crediti scese a circa 287 milioni, rispetto ai 1.206,4 del 2016, che comprendevano l’effetto delle maggiori rettifiche – conseguenti agli obiettivi e alle azioni decise in sede di Piano Industriale – che avevano, tra l’altro, determinato un conseguente riassorbimento della c.d. shortfall8; il costo del credito annualizzato si attesta al 30 giugno 2017 a 69 punti base • Rettifiche di valore per deterioramento di altre attività per 93,4 milioni, di cui 89,3 relativo alla svalutazione dell’investimento nel Fondo Atlante, rispetto ai 50.4 milioni, anch’essi connessi ad eventi non ricorrenti, del 2016.

2trim2017 vs 1trim2017: • Proventi operativi a 828,2 milioni di euro (+3,8% rispetto ai 798,2 del 1trim2017) • Margine d’interesse a 343,5 milioni rispetto ai 347,2 del 1trim2017, per effetto della riduzione del margine finanziario in relazione alla riduzione e ricomposizione del portafoglio titoli. Il margine derivante dall’intermediazione con la clientela ammonta a circa 302 milioni rispetto a circa 301 nel 1trim2017, nonostante minori interessi attivi su inadempienze probabili per circa 3 milioni. Si rammenta che il margine d’interesse non include i benefici del TLTRO, che verranno contabilizzati nel 4trim dell’anno. • Commissioni nette a 363,4 milioni, in ulteriore crescita rispetto ai 350,9 del 1trim2017: Migliora sia il contributo dei servizi legati all’attività in titoli (+4 milioni) sia l’apporto delle commissioni relative all’attività bancaria tradizionale (+8 milioni) • Risultato della finanza a 86 milioni (65,4 milioni nel 1trim2017) • Oneri operativi complessivi a 499,7 milioni (-4,3% rispetto al 1trim2017 che includeva il contributo ordinario al Fondo di Risoluzione) • Le rettifiche su crediti confermano livelli contenuti (152,1 milioni vs 134,8 milioni nel 1trim2017) • Rettifiche di valore per deterioramento di altre attività per 77,3 milioni essenzialmente riconducibili alla ulteriore svalutazione dell’investimento nel Fondo Atlante, già avvenuta nel 1trim2017 per 18,7 milioni.

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Bergamo, 4 agosto 2017 – Il Consiglio di Gestione di Unione di Banche Italiane Spa (UBI Banca) ha approvato i risultati consolidati del primo semestre del 2017, che includono, a partire dal 1 aprile 2017, quindi per un solo trimestre, le 3 Banche recentemente acquisite.

I risultati economici e patrimoniali del primo semestre 2017 comprendono l’impatto dell’allocazione del “badwill” 9, che ammontava complessivamente a 995 milioni alla data del 31 marzo 2017. Tale allocazione, che deriva dalla ri-esposizione delle attività e le passività acquisite al fair value alla data di primo consolidamento, ha portato a rettificare in diminuzione principalmente i crediti deteriorati (mediante incremento dei fondi rettificativi per 560 milioni lordi e 375,3 al netto delle DTA), mentre il valore dei crediti in bonis a medio lungo termine risulta allineato al valore di iscrizione a bilancio. Rettifiche di entità decisamente più contenuta sono state effettuate sulla

8 Tale effetto sulla shortfall, al 30 giugno 2016, ammonta a circa 851 milioni

9 Si ricorda che l’IFRS 3 (R) consente comunque di procedere all’allocazione definitiva del badwill entro 12 mesi dall’acquisizione. 4 raccolta a medio lungo termine, sul software e sui contratti connessi ai fondi immobiliari, mentre valori leggermente positivi sono stati riscontrati su attivi gestiti. A seguito di tale allocazione, la quota rimanente relativa al “bargain purchase”, contabilizzata nel secondo trimestre dell’anno a conto economico risulta pari a 612,9 milioni. Le rettifiche effettuate alle poste patrimoniali in conseguenza del processo di purchase price allocation hanno già dato luogo, nel secondo trimestre, a “reversal” sia positivi che negativi, per un netto di +13,8 milioni di euro.

Il semestre si è quindi chiuso per il Gruppo allargato con un utile netto di 696 milioni di euro, che include il risultato di UBI Banca Stand Alone per circa 111 milioni di euro e quello delle 3 Banche Acquisite per -27,7 milioni (al netto del riversamento del badwill per +13,8 milioni)10.

Al netto delle poste non ricorrenti11, l’utile del Gruppo allargato si è attestato a 130 milioni, sintesi principalmente del risultato di UBI Stand Alone, pari a 155,4 milioni di euro, e di quello delle 3 Banche Acquisite, pari a -25,4 milioni (al netto del riversamento del badwill per +13,8 milioni).

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I risultati economici del Gruppo al 30 giugno 2017 (6 mesi per UBI + 3 mesi per le 3 Banche Acquisite)

Il primo semestre del 2017 si è chiuso per il Gruppo allargato con proventi operativi a circa 1.739 milioni, riconducibili a UBI Stand Alone per 1.626,3 milioni (+2,4% rispetto al 1sem2016). Nell’ambito dei proventi, il margine d’interesse si è attestato a 745,2 milioni e risulta composto come segue: • 53,6 milioni, pressoché totalmente derivanti dall’intermediazione con la clientela, relativi alle 3 Banche Acquisite. Si segnala che al 30 giugno 2017 il risultato delle 3 Banche includeva già parzialmente i benefici di una prima progressiva riduzione di circa 30 bps nel costo della raccolta avvenuta nel corso del 2trim2017; • 690,7 milioni rivenienti da UBI Stand Alone (765,6 milioni nel 2016). Alla variazione hanno contribuito un minor apporto del portafoglio titoli di proprietà (-22 milioni) a fronte di un decremento di 5 miliardi negli investimenti in titoli di debito - la cui vendita ha però generato nel semestre significativi utili da cessione (oltre 125 milioni) - e il decremento del margine relativo all’intermediazione con la clientela (-50,6 milioni), di cui la metà dovuta alla riduzione degli interessi attivi su inadempienze probabili, scesi di oltre 24 milioni semestre su semestre. Si rammenta che il margine d’interesse non include i benefici del TLTRO, che verranno contabilizzati nel 4trim dell’anno.

Le commissioni nette si sono attestate a 761,4 milioni, di cui 47,2 milioni relativi alle 3 Banche Acquisite. Tale ultimo importo si riferisce per il 78% circa (37 milioni) all’attività bancaria tradizionale con la clientela, e per il resto ai servizi di gestione, intermediazione e consulenza nel settore titoli, confermando, assieme alla composizione del margine d’interesse, la pressoché totale focalizzazione delle 3 Banche sulle attività di raccolta e impiego con clientela. Per quanto riguarda il contributo di UBI Stand Alone, esso è passato a 714,2 milioni, in salita del +7% rispetto ai 667,5 milioni del 2016, grazie all’apporto positivo delle commissioni su servizi di gestione, intermediazione e consulenza (+8,5% a 410 milioni) - trainate dall’importante incremento

10 Oltre ai 612,9 milioni di cui sopra. 11 Vedasi nota 5 5 del risparmio gestito e assicurativo – ma anche di quello delle commissioni derivanti dall’attività bancaria tradizionale (+5,1% a 304,3 milioni).

Il risultato netto dell’attività di negoziazione e copertura si è attestato a 148,8 milioni, di cui 151,3 attribuibili a UBI Stand Alone. Questi ultimi sono attribuibili come segue: - per 42,7 milioni all’attività di negoziazione (5,6 milioni nel 1sem2016); - per 99,6 milioni alla cessione di asset finanziari, inclusi i titoli di stato italiani (86,5 milioni nel 1sem2016); - per 10,9 milioni alla valutazione delle attività finanziarie al fair value (-8,2 milioni nel 1sem2016); - le attività di copertura sono state negative per 1,8 milioni (-1,3 milioni nel 1sem2016).

Gli altri proventi di gestione si sono attestati a 58,8 milioni, di cui 5,5 milioni conseguiti nelle 3 Banche Acquisite.

Gli oneri operativi hanno totalizzato 1.158,2 milioni, di cui 1.021,7 milioni relativi a UBI Stand Alone (quest’ultima in riduzione di 16,4 milioni rispetto ai primi sei mesi del 2016): - le spese per il personale si sono attestate a 716,9 milioni, di cui 634,3 milioni relativi a UBI Stand Alone, dove prosegue la riduzione già in atto da diversi anni (ulteriore -0,8% vs 1H2016 grazie alla diminuzione della forza lavoro media, -262 risorse, e al minor peso delle componenti variabili) e 82,6 relativi alle 3 Banche Acquisite. Sono peraltro in corso azioni che consentiranno l’ulteriore contenimento del costo del personale, pur assicurando un solido ricambio generazionale. Si rammenta infatti che per UBI Stand Alone ulteriori risparmi di costo sono previsti sia in relazione alle uscite avvenute nella prima parte dell’anno (Accordo sindacale del dicembre 2016) sia in relazione alle 700 uscite, di cui oltre la metà attese nel corso del secondo semestre 2017, oggetto del recente Accordo Sindacale del 26 luglio us. Per quanto riguarda le 3 Banche Acquisite, sono attese circa 200 uscite12 nella seconda parte dell’anno in relazione agli Accordi sindacali stipulati prima dell’acquisto delle stesse da parte di UBI. Infine, il 15 giugno scorso è stata avviata la procedura sindacale relativa all'aggiornamento del Piano industriale 2019-2020, conseguente all'acquisizione e integrazione delle 3 Banche nell’ambito del nuovo assetto organizzativo del Gruppo. Tale procedura è attesa concludersi nel mese di ottobre 2017 in concomitanza con la prima delle 3 fusioni previste in UBI Banca, relativa a Nuova Banca Marche. - le spese amministrative hanno totalizzato 366 milioni, di cui 49,8 relative alle 3 Banche Acquisite, che non hanno ancora beneficiato delle sinergie organizzative ed informatiche previste con la fusione in UBI, e 317,3 milioni a UBI Stand Alone, dove prosegue la riduzione in atto (- 3,2% rispetto al 1H2016); - le rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali sono pari a 75,3 milioni, di cui 5,2 derivanti dalle 3 Banche Acquisite.

Le rettifiche di valore nette su crediti si sono attestate a 282,6 milioni di euro, determinando un costo del credito annualizzato di 64 punti base. Grazie alle vendite di crediti deteriorati effettuate prima dell’acquisizione, le rettifiche su crediti nelle 3 Banche si sono attestate a 10 milioni, più che compensate dal beneficio derivante dal riversamento del badwill allocato a rettifica del valore dei crediti deteriorati (14,5 milioni).

12 Al 30 giugno 2017, circa 445 risorse dovevano ancora accedere al Fondo di Solidarietà (sulle 532 oggetto di Accordi precedenti l’acquisizione delle 3 Banche da parte di UBI Banca) 6

Al 30 giugno 2017, le coperture dei crediti deteriorati si attestano per il Gruppo allargato al 48,8% includendo i write-off (40,2% esclusi i write off).

Nel periodo sono stati contabilizzati circa 99 milioni di rettifiche di valore netto per altre attività e passività, essenzialmente legate alla svalutazione dell’investimento nel Fondo Atlante per 89,3 milioni da parte di UBI Stand Alone.

Le imposte del periodo si sono attestate a 79,4 milioni, definendo un tax rate del 40,81%, e non includono alcun beneficio di iscrizione di DTA sulle perdite pregresse delle 3 Banche Acquisite che inizierà a rilevarsi a valle delle incorporazioni societarie.

Infine, sono statti registrati nella prima parte dell’anno oneri legati al Piano Industriale (progetto Banca Unica, progetto integrazione 3 banche acquisite, incentivi all’esodo) per circa 20 milioni al netto delle imposte e dei terzi.

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I risultati economici del 2trim2017

L’evoluzione del 2trim2017 evidenzia un risultato positivo di 629 milioni: le 3 Banche Acquisite vi hanno concorso con un risultato negativo di 27,7 milioni (al netto del riversamento del badwill per 13,8 milioni), sintesi di una gestione ordinaria ancora condizionata dagli oneri operativi, nonostante la riduzione del costo del credito, mentre UBI Stand Alone ha realizzato un utile netto di 43,8 milioni, penalizzato dall’ulteriore svalutazione dell’investimento nel Fondo Atlante (circa 71 milioni lordi e 50 netti), pur in presenza di un’evoluzione favorevole delle componenti “core” (+52,3 milioni l’incremento congiunturale del risultato di gestione). L’utile netto del secondo trimestre si confronta con la perdita netta di 829 milioni registrata nel corrispettivo periodo del 2016 (scaturita dalla contabilizzazione della quasi totalità degli oneri legati al Piano Industriale) e con il risultato netto di 67 milioni conseguito nei primi tre mesi del 2017.

Dal punto di vista congiunturale, i proventi operativi hanno totalizzato 940,8 milioni, di cui 112,8 milioni di pertinenza delle 3 Banche Acquisite e 828,2 milioni di UBI Stand Alone. Questi ultimi evidenziano un progresso rispetto agli 815,5 milioni degli stessi tre mesi del 2016, ma soprattutto ai 798,2 milioni del primo trimestre 2017, da ricondurre alla crescita di pressoché tutte le componenti di ricavo, a fronte di una sostanziale stabilità del margine d’interesse.

Nel 2trim2017, infatti il margine d’interesse migliora a 398 milioni per il Gruppo allargato, grazie all’apporto delle 3 Banche Acquisite (54,5 milioni, pressoché totalmente conseguiti nell’ambito dell’intermediazione con clientela), mentre risulta sostanzialmente stabile a 343,5 milioni il margine d’interesse generato da UBI Stand Alone. Il secondo trimestre evidenzia in particolare per UBI Stand Alone l’apporto positivo fornito dall’intermediazione con la clientela (302 milioni rispetto ai 301 del 1trim2017), grazie da un lato all’evoluzione dei volumi attivi (+0,7% l’incremento delle consistenze medie lorde fruttifere) e dall’altro all’effetto tasso sulla raccolta a più lunga scadenza. Nei due trimestri la forbice con clientela è rimasta sostanzialmente invariata, ma il mark-down, confermando il trend del precedente esercizio, sta lentamente migliorando. Si rammenta che il margine d’interesse non include i benefici del TLTRO, che verranno contabilizzati nel 4trim dell’anno.

Le commissioni nette si attestano a 410,5 milioni, di cui 47,2 milioni rivenienti dalle 3 banche Acquisite (realizzate prevalentemente nel comparto dell’operatività più tradizionale) e 363,4 milioni del Gruppo UBI Banca storico (+12,5 milioni). Il miglioramento conseguito da UBI Stand Alone è 7 riferito sia alla crescita dell’apporto dei servizi di gestione, intermediazione e consulenza (+3,8 milioni a 206,9 milioni) sia a quella dei servizi bancari (+8,7 milioni a 156,5 milioni).

Il risultato dell’attività finanziaria totalizza 83,4 milioni nel 2trim dell’anno, di cui -2,6 milioni dalle Nuove Banche per effetto prevalentemente della cessione di crediti, e circa 86 milioni da UBI Stand Alone. Quest’ultima mostra un progresso di +20,6 milioni rispetto ai 65,4 milioni dei tre mesi precedenti, grazie soprattutto all’attività di cessione, salita a 59,1 milioni dai 40,5 del primo trimestre 2017. La negoziazione ha contribuito con 18,7 milioni (23,9 nel 1trim2017) mentre le attività a FVO hanno assicurato 7,9 milioni (circa 3 nel 1trim2017).

Il risultato della gestione assicurativa, riferito alle 3 Banche Acquisite e al solo secondo trimestre, si è quantificato in 4,1 milioni.

L’analisi congiunturale evidenzia nel secondo trimestre oneri operativi per 636,2 milioni, di cui 141,8 milioni riferiti alle 3 Banche Acqusite (82,6 milioni il costo del personale, 49,8 milioni le altre spese amministrative e 5,6 milioni le rettifiche su attività materiali e immateriali) e 499,7 milioni al Gruppo “stand alone”. Quest’ultimo, confermando il trend di contenimento in atto, ha presentata una flessione di 22,3 milioni rispetto ai 522 milioni dei primi tre mesi dell’anno, grazie alla favorevole dinamica di tutte le componenti: - le spese per il personale, in calo di 6,8 milioni (da 320,6 a 313,7 milioni), sintetizzano i primi risparmi conseguenti all’evoluzione dell’organico (le uscite per esodi anticipati ex Accordo Sindacale del’11 dicembre 2016 si sono principalmente concentrate a fine febbraio), ma anche i benefici conseguenti all’adozione delle varie forme di prestazioni lavorative concordate con le OO.SS.. - le altre spese amministrative sono scese di 15,4 milioni a 151 milioni, anche in considerazione dell’incorporazione nei dati dei primi tre mesi dell’anno della stima del contributo ordinario al Fondo di Risoluzione per 31,6 milioni (poi rettificato in 27,7 milioni nel secondo trimestre). Al netto di tale contributo, le spese correnti mostrano una crescita concentrata in ambito progettuale, essenzialmente per pubblicità e prestazioni professionali IT; - le rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali si sono mantenute stabili a 35 milioni.

Il secondo trimestre evidenzia 147,8 milioni di rettifiche di valore nette su crediti, fra i valori più bassi degli ultimi anni, confrontandosi con i 134,8 milioni rilevati nei primi tre mesi. Il costo del credito del secondo trimestre si è pertanto attestato allo 0,63%, dallo 0,64% dei primi tre mesi (dati annualizzati).

Il conto economico del 2trim2017 è stato impattato dalla contabilizzazione di 82,7 milioni quali rettifiche di valore nette per deterioramento di altre attività/passività finanziarie, di cui 77,3 milioni di pertinenza del Gruppo “stand alone” (per 70,6 milioni riferiti alla svalutazione dell’investimento nel Fondo Atlante, che va ad aggiungersi ai 18,7 milioni di svalutazione netta effettuati nel 1trim2017) e per 5,4 milioni proveniente dalle 3 Banche Acquisite.

Infine, il periodo registra, in relazione al progetto Banca Unica e al progetto di integrazione delle 3 Banche Acquisite, oneri non ricorrenti per 11,6 milioni, già al netto di imposte e terzi.

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Gli aggregati patrimoniali (UBI Banca + 3 Banche Acquisite)

Al 30 giugno 2017, gli impieghi verso la clientela13 si attestano complessivamente a 94,2 miliardi, e risultano in crescita dello 0,5% rispetto ai 93,8 miliardi del 31 dicembre 2016, effetto combinato della crescita dell’1,6% degli impieghi di UBI Stand Alone (a 83,2 miliardi da 81,9 a fine dicembre 2016) e di una contrazione degli impieghi delle 3 Banche Acquisite (a 11 miliardi da 11,9 a fine dicembre 2016). Nel dettaglio, all’interno dell’aggregato: - i crediti in bonis verso la clientela si attestano a 85,8 miliardi (+1,5% rispetto a dicembre 2016): UBI Stand Alone registra un incremento dei crediti del 2,2% a 75,4 miliardi, grazie all’evoluzione positiva (+3,7%) delle poste a medio lungo termine, mentre le 3 Banche Acquisite segnano una contrazione degli impieghi in bonis di circa 0,4 miliardi a 10,3 miliardi; - i crediti deteriorati netti ammontano a circa 8,5 miliardi, in contrazione dell’8,7% dai 9,3 di fine 2016 sia grazie alla discesa dei crediti deteriorati lordi, sia grazie alle maggiori rettifiche legate anche all’allocazione del badwill.

Per quanto riguarda la qualità del credito, a fine giugno, lo stock di crediti deteriorati lordi, pari a 14.141 milioni, si è ridotto (-1,6% rispetto ai 14.374 del dicembre 2016) e rappresenta il 14.1% del totale crediti lordi. Nel dettaglio: - in UBI Stand Alone lo stock lordo scende a 12.146 milioni dai 12.521 di fine 2016 - nelle 3 Banche Acquisite lo stock lordo sale lievemente a 1.994 milioni dai 1.853 di fine 2016

I flussi lordi da crediti in bonis a crediti deteriorati sono stati pari a 715,9 milioni nel primo semestre dell’anno, e derivano dalla somma dei nuovi flussi registrati in UBI Stand Alone - in continua contrazione a 616 milioni (ossia -8,1% 1sem2017 su 1sem2016) - e dei flussi in entrata registrati nelle 3 Banche Acquisite, pari a 100 milioni nel 2trim2017.

Le evidenze di fine giugno 2017 mostrano coperture in significativo progresso rispetto a dicembre 2016. Includendo i crediti stralciati, la copertura del totale crediti deteriorati sale al 48,8% (era il 44,6% a dicembre 2016). I crediti stralciati ammontano a 2,4 miliardi. Escludendo i crediti stralciati, la copertura del totale crediti deteriorati è pari al 40,2%, in deciso rialzo rispetto al 35,6% del dicembre 2016, anche, ma non solo, per effetto dell’allocazione del badwill a incremento dei fondi di rettifica.

L’effetto combinato di riduzione degli stock lordi e di maggiori coperture, ha favorito la contrazione dei crediti deteriorati netti, le cui consistenze si attestano a fine giugno 2017 a 8.452 milioni (da 9.258 milioni a dicembre 2016), rappresentando il 9% del totale dei crediti netti. In termini di composizione per classi: - lo stock di sofferenze nette ammonta a 4.050 milioni (4.075 a dicembre 2016). Includendo i crediti stralciati, la copertura delle sofferenze si attesta a giugno 2017 al 59,2% (58,6% a dicembre 2016). Analoga dinamica caratterizza la copertura delle sofferenze al netto dei crediti stralciati che raggiunge il 46,3% a fine giugno 2017 (45,6% a fine dicembre 2016); - la categoria delle inadempienze probabili (cd. “Unlikely to pay”) ammonta in valori netti a 4.157 milioni (4.881 a dicembre 2016), esprimendo una copertura del 34,3% (24,8% a dicembre 2016);

13 Vedasi nota 3 9

- le posizioni scadute/sconfinanti nette ammontano a 246 milioni (rispetto ai 302 milioni di dicembre 2016), con una copertura del 9,5%.

Per quanto attiene il profilo della raccolta, si segnala il consolidamento della positiva evoluzione dell’aggregato di raccolta totale core da clientela ordinaria14 (che accoglie la raccolta diretta core da clientela ordinaria e la raccolta indiretta) attestatosi a 179 miliardi a giugno 2017, rispetto a 176,1 miliardi a dicembre 2016.

Più in dettaglio, la raccolta diretta da clientela ordinaria, pari a 83,6 miliardi (86,3 miliardi a dicembre 2016) risulta in contrazione essenzialmente per effetto della progressiva scadenza degli stock di obbligazioni collocate sulla clientela captive (-3 miliardi rispetto a dicembre 2016, in diminuzione sia in UBI Stand Alone che nelle 3 Banche Acquisite), non sostituite anche nel contesto della normativa sul bail-in, e della riduzione delle consistenze depositi vincolati sulle 3 Banche Acquisite (-0,6 miliardi), a fronte di significativa evoluzione del risparmio gestito. La crescita dei conti correnti e dei depositi rimane forte in UBI Stand Alone (+2 miliardi a 54,3 miliardi a giugno 2017) mentre gli stessi scendono leggermente nelle 3 Banche Acquisite (-0,5 miliardi), al pari delle altre forme di raccolta più onerose sopra descritte, a seguito del recente avvio di una politica di riduzione dei tassi passivi; nel complesso, i conti correnti e i depositi ammontano a 62,8 miliardi (61,3 a dicembre 2016).

A giugno 2017, la raccolta indiretta si conferma ottima interprete delle esigenze di investimento della clientela e raggiunge i 95,8 miliardi di euro, in crescita complessivamente di oltre 6 miliardi (+6,7%) da fine 2016 (+7,%1 in UBI Stand Alone e +2,6% nelle 3 Banche Acquisite). In particolare a fine semestre: - il risparmio gestito in senso stretto raggiunge i 42,3 miliardi (+5,4% rispetto a dicembre 2016); - la raccolta assicurativa si attesta a 19,7 miliardi (+6,9% rispetto a dicembre 2016); - la raccolta amministrata ammonta a 33,8 miliardi (+8,3% rispetto a dicembre 2016).

Con valuta 29 marzo 2017, l’esposizione del Gruppo verso la BCE a titolo di TLTRO2 è salita a 12,5 miliardi di euro, dai 10 miliardi ottenuti a giugno 2016; l’intero importo è riferito a UBI Stand Alone. Il profilo di scadenza contrattuale di tale esposizione TLTRO2, iscritta tra i “Debiti verso Banche” e quindi non inclusa nella raccolta diretta, prevede 10 miliardi a giugno 2020 e 2,5 miliardi a marzo 2021.

Il Gruppo continua a beneficiare della solida posizione di liquidità, con indici (Net Stable Funding Ratio e Liquidity Coverage Ratio) costantemente superiori a 1, e uno stock di attività stanziabili complessivamente pari, al 30 giugno2017, a 25,4 miliardi di euro, (di cui 10,6 disponibili), già al netto degli haircut.

A giugno 2017, le attività finanziarie del Gruppo hanno una consistenza al mark to market di 18 miliardi di euro (-17,8% rispetto a dicembre 2016), di cui 11,9 miliardi relativi a titoli di stato italiani (16,5 miliardi a dicembre 2016).

A fine giugno 2017, il patrimonio netto consolidato del Gruppo UBI Banca, incluso il risultato di periodo, si attesta a 9.956,2 milioni di euro, e beneficia sia dell’aumento di capitale che della contabilizzazione del badwill.

14 Al netto della raccolta su reti terze, della raccolta istituzionale e dei pronti contro termine con la Cassa Compensazione e Garanzia. 10

In termini di indici patrimoniali, a fine giugno 2017 il CET1 ratio fully loaded è pari all’11,32%; il CET1 ratio phased in si attesta all’11,42%; in ambedue i casi, l’incremento degli RWA - dovuto all’inclusione delle 3 Banche Acquisite e alla crescita degli impieghi in UBI (gli RWA si attestano a 69,2 miliardi a fine giugno rispetto ai 59,2 miliardi relativi a UBI Stand Alone a fine mazo2017) -, è stato compensato dalla crescita del CET1 derivante dalla contabilizzazione del badwill, dall’aumento di capitale, dalla vendita di un hedge fund e dal miglioramento della riserva AFS.

Sempre a fine giugno 2017, il Total Capital Ratio risulta pari, in termini fully loaded, al 13,94%, e in termini phased in al 14,06%.

Infine, il Leverage ratio ammonta fully loaded 5,61% e phased in al 5,66%.

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Al 30 giugno 2017, le risorse umane del Gruppo UBI Banca risultavano composte da 22.122 unità (17.244 in UBI Stand Alone e 4.878 nelle 3 Banche Acquisite). Sempre al 30 giugno 2017, l’articolazione territoriale contava 1.954 sportelli (1.948 filiali in Italia e 6 all’estero).

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Dichiarazione del Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari

Elisabetta Stegher, quale Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari di Unione di Banche Italiane Spa attesta, in conformità a quanto previsto dal secondo comma dell’articolo 154 bis del “Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria”, che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture contabili.

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Prevedibile evoluzione della gestione ordinaria

L’evoluzione del margine di interesse nella seconda parte del 2017 rifletterà la rilevazione nel quarto trimestre del beneficio una tantum previsto nell’ambito del programma TLTROII oltre che il positivo andamento dei volumi di impiego e la progressiva riduzione del costo della raccolta da clientela delle tre Banche Acquisite. Si prevede che le commissioni nette nel secondo semestre 2017 continueranno a beneficiare del processo di ricomposizione della raccolta totale a favore del risparmio gestito. Proseguirà l’attento governo dei costi anche grazie all’uscita prevista di circa 700 persone, di cui oltre la metà nel 2017, sulla base dell’Accordo Sindacale siglato nel mese di luglio. Si prevede di mantenere il trend di riduzione del costo del credito complessivo di UBI e delle 3 banche acquisite rispetto al 2016. Si conferma infine la previsione di integrazione delle Banche Acquisite nel rispetto dei tempi e degli oneri di integrazione pianificati.

Per ulteriori informazioni: UBI Banca – Investor Relations – tel. +39 035 3922217 E-mail: [email protected] UBI Banca – Media Relations – tel. +39 027781 4213 - 4936 11

E-mail: [email protected] Copia del presente comunicato è disponibile sul sito www.ubibanca.it

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Allegati Prospetti riclassificati

Gruppo UBI Banca:

- Stato patrimoniale consolidato riclassificato - Evoluzione trimestrale dello stato patrimoniale consolidato riclassificato - Conto economico consolidato riclassificato - Evoluzione trimestrale del conto economico consolidato riclassificato - Conto economico consolidato riclassificato al netto delle più significative componenti non ricorrenti - Conto economico consolidato riclassificato al netto delle più significative componenti non ricorrenti: dettagli

Note esplicative alla redazione dei prospetti consolidati

La Relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2017 costituisce la prima rendicontazione contabile, oggetto di informativa al mercato, successiva al perfezionamento dell’operazione di aggregazione aziendale relativa all’acquisizione di Nuova Banca delle Marche, Nuova Banca dell’Etruria e del Lazio e Nuova Cassa di Risparmio di Chieti. In particolare, a partire dal secondo trimestre del 2017, l’area di consolidamento integrale si è modificata per includere le suddette Banche e le Società direttamente controllate.

I prospetti che seguono recepiscono i dati patrimoniali ed economici di Nuova Banca delle Marche, Nuova Banca dell’Etruria e del Lazio e Nuova Cassa di Risparmio di Chieti e delle rispettive Controllate a partire dal 1° aprile 2017, assunta quale data di acquisizione del controllo ai sensi dell’IFRS 3. I dati al 30 giugno 2017 si confrontano con i precedenti periodi che rappresentano il Gruppo UBI Banca senza il contributo delle Nuove Banche e pertanto non sono fra loro pienamente comparabili.

Per rendere possibile un commento gestionale delle grandezze patrimoniali ed economiche, sono stati predisposti i Prospetti riclassificati di Stato Patrimoniale e di Conto Economico. In particolare, con riferimento ai dati al 30 giugno 2017 è stato predisposto un prospetto di Conto Economico riclassificato con evidenza della contribuzione, dettagliata in singole colonne aggiuntive, del Gruppo UBI Banca “stand alone”, delle Nuove Banche, nonché della differenza negativa di consolidamento. Ai fini della predisposizione dei periodi di raffronto è stata considerata la situazione, del tutto particolare, in cui le Nuove Banche versavano nel 2016, essendo le medesime generate dalle risoluzioni delle precedenti Banche sottoposte a commissariamento. In ragione di dette peculiarità, non si è ritenuto rappresentativo né intellegibile fornire dati comparativi economici ricostruiti per dare conto della redditività nel 2016 del Gruppo inclusivo delle Nuove Banche. In dettaglio: - dal punto di vista patrimoniale il prospetto riclassificato al 30 giugno 2017 viene presentato con la colonna comparativa al 31 dicembre 2016 “aggregata” (per tenere conto anche dei dati riferiti alle Nuove Banche) e consentire un esame omogeneo delle voci patrimoniali su base semestrale. Il prospetto relativo all’evoluzione trimestrale dei dati patrimoniali evidenzia invece dati comprensivi delle Nuove Banche al 30 giugno 2017, unitamente ad una colonna sempre al 30 giugno 2017 dedicata al Gruppo UBI Banca “stand alone”, in modo da consentire una lettura omogenea dei dati comparativi di tutti i periodi precedenti. Al fine di migliorare la comparabilità dei prospetti riclassificati, i dati storici relativi alla situazione patrimoniale delle Nuove Banche sono stati rettificati delle poste inerenti ai crediti deteriorati oggetto di cessione, a Rev II nel primo trimestre 2017 e al Fondo Atlante nel secondo trimestre 2017, per complessivi 2.485 milioni euro; - dal punto di vista economico i prospetti riclassificati semestrali includono al 30 giugno 2017 le colonne di dettaglio riferite al Gruppo UBI Banca “stand alone”, alle Nuove Banche (per il solo secondo trimestre 2017),

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nonché all’allocazione del Badwill, e si raffrontano con dati comparativi (per tutti i periodi precedenti) riferiti al Gruppo UBI Banca “stand alone”. Il prospetto relativo all’evoluzione trimestrale dei dati economici evidenzia dati comprensivi delle Nuove Banche per il secondo trimestre, unitamente ad una colonna sempre per il secondo trimestre 2017 dedicata al Gruppo UBI Banca “stand alone”, in modo da consentire una lettura omogenea dei dati comparativi di tutti i periodi precedenti. La situazione reddituale del Gruppo UBI Banca (inclusivo delle Nuove Banche acquisite) è stata rettificata degli effetti economici (interessi attivi, rettifiche di valore su crediti e perdita da cessione) afferenti al portafoglio crediti ceduto al Fondo Atlante in data 10 maggio 2017 con efficacia economica dal 1° gennaio 2017.

Si rimanda alle “note esplicative alla redazione dei prospetti consolidati” incluse nelle relazioni finanziarie periodiche del Gruppo per una declinazione puntuale delle regole seguite nella redazione dei prospetti. Al fine di agevolare l’analisi dell’evoluzione economica del Gruppo ed in ottemperanza alla Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 20061, è stato inserito un apposito Prospetto, di natura analitica, che evidenzia l’impatto economico dei principali eventi ed operazioni non ricorrenti.

1 In seguito all’entrata in vigore (dal 3 luglio 2016) degli Orientamenti ESMA/2015/1415, le cui linee guida la CONSOB ha incorporato nelle proprie prassi di vigilanza e monitoraggio degli emittenti, la Policy del Gruppo UBI Banca in materia di identificazione delle poste non ricorrenti (evidenziate nei Prospetti normalizzati) è stata oggetto di revisione. La nuova Policy, che circoscrive il carattere di non ricorrenza a ben specifici proventi ed oneri (connessi ad esempio all’adozione di un Piano Industriale, oppure agli impatti valutativi e realizzativi su immobilizzazioni materiali, immateriali, finanziarie e titoli HTM, agli effetti di modifiche normative e metodologiche, nonché ad eventi straordinari, anche di natura sistemica) è stata approvata dal Consiglio di Gestione del 18 ottobre 2016.

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Stato patrimoniale consolidato riclassificato

31.12.2016 30.6.2017 Variazioni Variazioni % Aggregato Importi in migliaia di euro

ATTIVO 10. Cassa e disponibilità liquide 2.986.091 3.219.180 -233.089 -7,2% 20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 671.482 881.457 -209.975 -23,8% 30. Attività finanziarie valutate al fair value 161.374 218.743 -57.369 -26,2% 40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 11.128.949 13.516.860 -2.387.911 -17,7% 50. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 5.993.150 7.327.544 -1.334.394 -18,2% 60. Crediti verso banche 8.793.116 4.820.974 3.972.142 82,4% 70. Crediti verso clientela 94.228.583 93.769.311 459.272 0,5% 80. Derivati di copertura 425.087 466.715 -41.628 -8,9% 90. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) -13.717 39.398 -53.115 -134,8% 100. Partecipazioni 245.758 254.384 -8.626 -3,4% 110. Riserve tecniche a carico dei riassicuratori 516 369 147 39,8% 120. Attività materiali 1.815.457 1.844.592 -29.135 -1,6% 130. Attività immateriali 1.715.241 1.719.950 -4.709 -0,3% di cui: avviamento 1.465.260 1.468.808 -3.548 -0,2% 140. Attività fiscali 4.245.141 4.393.975 -148.834 -3,4% 150. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 6.455 5.681 774 13,6% 160. Altre attività 1.876.852 1.645.992 230.860 14,0% Totale dell'attivo 134.279.535 134.125.125 154.410 0,1%

PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 10. Debiti verso banche 16.530.503 14.458.089 2.072.414 14,3% 20. Debiti verso clientela 70.112.391 70.989.458 -877.067 -1,2% 30. Titoli in circolazione 28.362.209 32.268.779 -3.906.570 -12,1% 40. Passività finanziarie di negoziazione 710.665 861.478 -150.813 -17,5% 50. Passività finanziarie valutate al fair value 39.017 40.329 -1.312 -3,3% 60. Derivati di copertura 183.463 279.455 -95.992 -34,3% 80. Passività fiscali 243.275 243.771 -496 -0,2% 100. Altre passività 5.226.358 2.520.157 2.706.201 107,4% 110. Trattamento di fine rapporto del personale 376.866 422.230 -45.364 -10,7% 120. Fondi per rischi e oneri: 747.427 751.965 -4.538 -0,6% a) quiescenza e obblighi simili 140.033 145.373 -5.340 -3,7% b) altri fondi 607.394 606.592 802 0,1% 130. Riserve tecniche 1.723.643 1.675.012 48.631 -

140.+170.+180. Capitale, sovrapprezzi di emissione, riserve, riserve da valutazione e azioni +190.+ 200. proprie 9.260.113 11.393.077 -2.132.964 -18,7% 210. Patrimonio di pertinenza di terzi 67.560 82.644 -15.084 -18,3% 220. Utile (perdita) del periodo 696.045 -1.861.319 n.s. n.s. Totale del passivo e del patrimonio netto 134.279.535 134.125.125 154.410 0,1%

Lo Stato patrimoniale riclassificato al 30 giugno 2017 include i dati contabili relativi alle Nuove Banche (ed alle Società dalle stesse controllate) entrate a far parte dell’area di consolidamento con decorrenza 1° aprile 2017. Al fine di consentire un esame in termini omogenei delle voci patrimoniali su base semestrale, il prospetto in pagina riporta il periodo comparativo al 31 dicembre 2016 ricostruito in forma “aggregata”, per tenere conto delle pertinenze delle Nuove Banche.

iii

Evoluzione trimestrale dei dati patrimoniali consolidati riclassificati

30.6.2017 31.3.2017 31.12.2016 30.9.2016 30.6.2016 31.3.2016 di cui Gruppo Gruppo Gruppo Gruppo Gruppo Gruppo 30.6.2017 Importi in migliaia di euro UBI Banca UBI Banca UBI Banca UBI Banca UBI Banca UBI Banca "stand alone" "stand alone" "stand alone" "stand alone" "stand alone" "stand alone"

ATTIVO 10. Cassa e disponibilità liquide 2.986.091 478.913 476.835 519.357 490.884 476.840 506.194 20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 671.482 537.750 627.034 729.616 677.514 681.543 966.772 30. Attività finanziarie valutate al fair value 161.374 126.000 190.448 188.449 189.638 188.641 194.738 40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 11.128.949 7.888.779 8.475.803 9.613.833 14.144.698 15.417.870 15.699.461 50. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 5.993.150 5.993.150 7.274.195 7.327.544 3.403.798 3.452.886 3.445.469 60. Crediti verso banche 8.793.116 7.716.568 4.850.605 3.719.548 4.108.062 3.930.021 3.591.309 70. Crediti verso clientela 94.228.583 83.185.416 84.521.597 81.854.280 82.010.978 83.906.862 84.072.553 80. Derivati di copertura 425.087 420.207 424.061 461.767 792.164 791.268 714.946 Adeguamento di valore delle attività finanziarie 90. oggetto di copertura generica (+/-) -13.717 -28.478 10.591 23.963 68.955 63.857 61.469 100. Partecipazioni 245.758 245.733 254.842 254.364 260.220 253.719 259.545 110. Riserve tecniche a carico dei riassicuratori 516 ------120. Attività materiali 1.815.457 1.621.477 1.637.718 1.648.347 1.652.607 1.659.827 1.673.882 130. Attività immateriali 1.715.241 1.675.884 1.686.920 1.695.973 1.688.282 1.685.184 1.747.089 di cui: avviamento 1.465.260 1.465.260 1.465.260 1.465.260 1.465.260 1.465.260 1.465.260 140. Attività fiscali 4.245.141 2.900.453 2.982.254 3.044.044 2.981.776 3.006.517 2.790.272 Attività non correnti e gruppi di attività in via di 150. dismissione 6.455 6.455 5.811 5.681 64.401 63.883 70.283 160. Altre attività 1.876.852 1.454.884 924.423 1.297.151 832.951 1.081.317 895.255 Totale dell'attivo 134.279.535 114.223.191 114.343.137 112.383.917 113.366.928 116.660.235 116.689.237

PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 10. Debiti verso banche 16.530.503 16.591.881 16.665.755 14.131.928 13.800.894 13.691.017 11.495.105 20. Debiti verso clientela 70.112.391 56.772.071 56.443.308 56.226.416 53.789.291 55.460.078 56.527.759 30. Titoli in circolazione 28.362.209 25.420.265 27.562.538 28.939.597 30.794.003 32.064.830 33.124.613 40. Passività finanziarie di negoziazione 710.665 674.704 722.633 800.038 584.324 612.314 610.468 50. Passività finanziarie valutate al fair value 39.017 ------60. Derivati di copertura 183.463 147.050 195.586 239.529 1.100.804 1.110.942 1.000.034 80. Passività fiscali 243.275 211.333 229.327 232.866 243.662 241.596 427.460 100. Altre passività 5.226.358 4.226.761 2.726.147 1.962.806 2.750.791 3.230.328 2.476.949 110. Trattamento di fine rapporto del personale 376.866 297.657 306.523 332.006 343.160 339.679 337.289 120. Fondi per rischi e oneri: 747.427 471.875 466.939 457.126 587.569 591.468 255.392 a) quiescenza e obblighi simili 140.033 65.807 69.230 70.361 72.347 73.527 68.981 b) altri fondi 607.394 406.068 397.709 386.765 515.222 517.941 186.411 130. Riserve tecniche 1.723.643 ------140.+170. +180.+ Capitale, sovrapprezzi di emissione, riserve, riserve 190.+ 200. da valutazione e azioni proprie 9.260.113 9.241.896 8.906.575 9.819.728 9.644.117 9.629.328 9.877.656 210. Patrimonio di pertinenza di terzi 67.560 56.837 50.769 72.027 482.826 475.640 514.451 220. Utile (perdita) del periodo 696.045 110.861 67.037 -830.150 -754.513 -786.985 42.061 Totale del passivo e del patrimonio netto 134.279.535 114.223.191 114.343.137 112.383.917 113.366.928 116.660.235 116.689.237

Lo Stato patrimoniale riclassificato al 30 giugno 2017 include i dati contabili relativi alle Nuove Banche (ed alle Società dalle stesse controllate) entrate a far parte dell’area di consolidamento con decorrenza 1° aprile 2017. Per consentire una lettura omogenea dell’evoluzione trimestrale, viene proposta anche la colonna al 30 giugno 2017 relativamente al Gruppo UBI Banca “stand alone”, del tutto allineata con i precedenti periodi comparativi.

iv

Conto economico consolidato riclassificato

30.6.2016 31.12.2016 di cui di cui Gruppo Variazioni Gruppo 30.6.2017 Gruppo Nuove Allocazione del Variazioni UBI Banca % UBI Banca UBI Banca Banche Badwill "stand alone" "stand alone" "stand alone" II trimestre Importi in migliaia di euro A B A-B A/B C 10.-20. Margine d'interesse 745.200 690.690 53.570 900 765.572 (20.372) (2,7%) 1.497.891 di cui: effetti della Purchase Price Allocation (6.710) (6.710) - - (10.475) (3.765) (35,9%) (19.707) Margine d'interesse esclusi gli effetti della PPA 751.910 697.400 53.570 900 776.047 (24.137) (3,1%) 1.517.598 70. Dividendi e proventi simili 10.043 5.922 4.121 - 8.599 1.444 16,8% 9.678 Utili (perdite) delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 10.598 10.597 1 - 11.950 (1.352) (11,3%) 24.136 40.-50. Commissioni nette 761.395 714.240 47.160 - 667.453 93.942 14,1% 1.335.033 di cui commissioni di performance 7.213 7.213 - - 5.394 1.819 33,7% 26.349 80.+90.+ 100.+110. Risultato netto dell'attività di negoziazione, copertura, cessione/riacquisto e delle attività/passività valutate al fair value 148.757 151.332 (2.576) - 82.589 66.168 80,1% 153.711 150.+160. Risultato della gestione assicurativa 4.145 - 4.138 - - 4.145 - - 220. Altri oneri/proventi di gestione 58.845 53.559 5.461 - 52.243 6.602 12,6% 99.050 Proventi operativi 1.738.983 1.626.340 111.875 900 1.588.406 150.577 9,5% 3.119.499 Proventi operativi esclusi gli effetti della PPA 1.745.693 1.633.050 111.875 900 1.598.881 146.812 9,2% 3.139.206 180.a Spese per il personale (716.892) (634.312) (82.579) - (639.098) 77.794 12,2% (1.275.306) 180.b Altre spese amministrative (366.039) (317.302) (49.823) 955 (327.326) 38.713 11,8% (734.654) 200.+210. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali e immateriali (75.302) (70.123) (9.415) 4.235 (71.730) 3.572 5,0% (143.506) di cui: effetti della Purchase Price Allocation (3.914) (3.914) - - (6.672) (2.758) (41,3%) (10.624) Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali e immateriali esclusi gli effetti della PPA (71.388) (66.209) (9.415) 4.235 (65.058) 6.330 9,7% (132.882) Oneri operativi (1.158.233) (1.021.737) (141.817) 5.190 (1.038.154) 120.079 11,6% (2.153.466) Oneri operativi esclusi gli effetti della PPA (1.154.319) (1.017.823) (141.817) 5.190 (1.031.482) 122.837 11,9% (2.142.842) Risultato della gestione operativa 580.750 604.603 (29.942) 6.090 550.252 30.498 5,5% 966.033 Risultato della gestione operativa esclusi gli effetti della PPA 591.374 615.227 (29.942) 6.090 567.399 23.975 4,2% 996.364 130.a Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento crediti (282.628) (286.861) (10.237) 14.470 (1.206.373) (923.745) (76,6%) (1.565.527) 130. b+c+d Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di altre attività/passività finanziarie (98.805) (93.415) (5.391) - (50.467) 48.338 95,8% (130.057) 190. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (5.352) (11.441) 6.089 - (26.657) (21.305) (79,9%) (42.885) 240.+270. Utili (perdite) dalla cessione di investimenti e partecipazioni 612 375 237 - 1.603 (991) (61,8%) 22.969 Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte 194.577 213.261 (39.244) 20.560 (731.642) 926.219 n.s. (749.467) Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte esclusi gli effetti della PPA 205.201 223.885 (39.244) 20.560 (714.495) 919.696 n.s. (719.136) 290. Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (79.413) (72.813) 281 (6.799) 176.440 (255.853) n.s. 182.388 di cui: effetti della Purchase Price Allocation 3.516 3.516 - - 5.684 (2.168) (38,1%) 10.048 330. (Utile)/perdita del periodo di pertinenza di terzi (12.444) (12.297) (147) - 17.272 (29.716) n.s. 1.267 di cui: effetti della Purchase Price Allocation 190 190 - - 1.030 (840) (81,6%) 1.696 PPA 109.638 135.069 (39.110) 13.761 (527.497) 637.135 n.s. (547.225) Utile (perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo ante impatto Piano Industriale ed altri 102.720 128.151 (39.110) 13.761 (537.930) 640.650 n.s. (565.812) 180.a Oneri per esodi anticipati al netto delle imposte e dei terzi (2.285) - (2.285) - (207.679) (205.394) (98,9%) (207.783) 210. Impairment marchi al netto delle imposte e dei terzi - - - - (37.936) (37.936) (100,0%) (37.936) 180.b Oneri Progetto Banca Unica al netto delle imposte e dei terzi (6.106) (6.106) - - (3.440) 2.666 77,5% (15.541) 200. Rettifiche di valore delle attività materiali al netto delle imposte e dei terzi ------(3.078) 180.b Oneri Progetto Bridge Banks al netto delle imposte e dei terzi (11.184) (11.184) - - - 11.184 - - 265. Differenza negativa di consolidamento 612.900 - - 612.900 - (612.900) - - 340. Utile (perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo 696.045 110.861 (41.395) 626.661 (786.985) 1.483.030 n.s. (830.150)

Effetto complessivo della Purchase Price Allocation sul conto economico (6.918) (6.918) - - (10.433) (3.515) (33,7%) (18.587)

Il Conto economico riclassificato del primo semestre 2017 include i dati relativi alle Nuove Banche (ed alle Società dalle stesse controllate) entrate a far parte dell’area di consolidamento con decorrenza 1° aprile 2017. I periodi comparativi si riferiscono al Gruppo UBI Banca “stand alone”, in considerazione della relativa significatività delle evidenze economiche delle Nuove Banche, tali da non alterare la struttura reddituale originaria del Gruppo. Stante la modesta incidenza delle scritture di consolidamento, la relativa colonna di dettaglio non è stata esplicitata, pertanto la somma delle colonne non corrisponde al dato consolidato al 30 giugno 2017.

v

Evoluzione trimestrale del conto economico consolidato riclassificato

2017 2016

II trimestre I trimestre IV trimestre III trimestre II trimestre I trimestre di cui Gruppo Gruppo Gruppo Gruppo Gruppo Gruppo II trimestre UBI Banca UBI Banca UBI Banca UBI Banca UBI Banca UBI Banca Importi in migliaia di euro "stand alone" "stand alone" "stand alone" "stand alone" "stand alone" "stand alone"

10.-20. Margine d'interesse 398.013 343.503 347.187 364.765 367.554 377.972 387.600 di cui: effetti della Purchase Price Allocation (3.340) (3.340) (3.370) (3.362) (5.870) (4.859) (5.616) Margine d'interesse esclusi gli effetti della PPA 401.353 346.843 350.557 368.127 373.424 382.831 393.216 70. Dividendi e proventi simili 7.998 3.877 2.045 (59) 1.138 8.076 523 Utili (perdite) delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 6.789 6.788 3.809 5.197 6.989 6.698 5.252 40.-50. Commissioni nette 410.534 363.379 350.861 346.188 321.392 330.307 337.146 di cui commissioni di performance 3.990 3.990 3.223 18.291 2.524 3.223 2.311 Risultato netto dell'attività di negoziazione, copertura, 80.+90.+ cessione/riacquisto e delle attività/passività valutate al fair 100.+110. value 83.397 85.972 65.360 47.367 23.755 66.875 15.714 150.+160. Risultato della gestione assicurativa 4.145 ------220. Altri oneri/proventi di gestione 29.956 24.671 28.889 22.047 24.760 25.538 26.705 Proventi operativi 940.832 828.190 798.151 785.505 745.588 815.466 772.940 Proventi operativi esclusi gli effetti della PPA 944.172 831.530 801.521 788.867 751.458 820.325 778.556 180.a Spese per il personale (396.313) (313.733) (320.579) (321.521) (314.687) (319.311) (319.787) 180.b Altre spese amministrative (199.694) (150.957) (166.345) (241.245) (166.083) (155.526) (171.800) Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali e 200.+210. immateriali (40.207) (35.028) (35.095) (37.511) (34.265) (35.688) (36.042) di cui: effetti della Purchase Price Allocation (1.971) (1.971) (1.943) (1.912) (2.040) (3.383) (3.289) Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali e immateriali esclusi gli effetti della PPA (38.236) (33.057) (33.152) (35.599) (32.225) (32.305) (32.753) Oneri operativi (636.214) (499.718) (522.019) (600.277) (515.035) (510.525) (527.629) Oneri operativi esclusi gli effetti della PPA (634.243) (497.747) (520.076) (598.365) (512.995) (507.142) (524.340) Risultato della gestione operativa 304.618 328.472 276.132 185.228 230.553 304.941 245.311 Risultato della gestione operativa esclusi gli effetti della PPA 309.929 333.783 281.445 190.502 238.463 313.183 254.216 130.a Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento crediti (147.826) (152.059) (134.802) (191.773) (167.381) (1.051.034) (155.339) 130. Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di altre b+c+d attività/passività finanziarie (82.663) (77.273) (16.142) (79.204) (386) (50.719) 252 190. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 2.108 (3.981) (7.460) (12.684) (3.544) (20.289) (6.368) 240.+270. Utili (perdite) dalla cessione di investimenti e partecipazioni 496 259 116 21.027 339 1.201 402 Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte 76.733 95.418 117.844 (77.406) 59.581 (815.900) 84.258 Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte esclusi gli effetti della PPA 82.044 100.729 123.157 (72.132) 67.491 (807.658) 93.163 290. Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (40.407) (33.807) (39.006) 20.669 (14.721) 210.792 (34.352) di cui: effetti della Purchase Price Allocation 1.758 1.758 1.758 1.742 2.622 2.732 2.952 330. (Utile)/perdita del periodo di pertinenza di terzi (6.362) (6.215) (6.082) (8.298) (7.707) 24.672 (7.400) di cui: effetti della Purchase Price Allocation 95 95 95 221 445 509 521 Utile (perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo ante impatto Piano Industriale ed altri esclusi gli effetti della PPA 33.422 58.854 76.216 (61.724) 41.996 (575.435) 47.938 Utile (perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo ante impatto Piano Industriale ed altri 29.964 55.396 72.756 (65.035) 37.153 (580.436) 42.506 180.a Oneri per esodi anticipati al netto delle imposte e dei terzi (2.285) - - 114 (218) (207.234) (445) 210. Impairment marchi al netto delle imposte e dei terzi - - - - - (37.936) - 180.b Oneri Progetto Banca Unica al netto delle imposte e dei terzi (1.489) (1.489) (4.617) (7.638) (4.463) (3.440) - Rettifiche di valore delle attività materiali al netto delle imposte 200. e dei terzi - - - (3.078) - - - 180.b Oneri Progetto Bridge Banks al netto delle imposte e dei terzi (10.082) (10.082) (1.102) - - - - 265. Differenza negativa di consolidamento 612.900 ------

340. Utile (perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo 629.008 43.825 67.037 (75.637) 32.472 (829.046) 42.061

Effetto complessivo della Purchase Price Allocation sul conto economico (3.458) (3.458) (3.460) (3.311) (4.843) (5.001) (5.432)

Il Conto economico riclassificato del secondo trimestre 2017 include i dati relativi alle Nuove Banche (ed alle Società dalle stesse controllate) entrate a far parte dell’area di consolidamento con decorrenza 1° aprile 2017.

vi

Gruppo UBI Banca: Conto economico consolidato riclassificato al netto delle più significative componenti non ricorrenti

30.6.2016 30.6.2017 di cui B A Gruppo Gruppo UBI Banca UBI Banca Variazioni "stand alone" Variazioni "stand alone" A/B A-B al netto delle % al netto delle al netto delle componenti non componenti non componenti non ricorrenti Importi in migliaia di euro ricorrenti ricorrenti

Margine di interesse (inclusi effetti PPA) 745.200 690.690 765.572 (20.372) (2,7%) Dividendi e proventi simili 10.043 5.922 8.599 1.444 16,8% Utili (perdite) delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 10.598 10.597 11.950 (1.352) (11,3%) Commissioni nette 761.395 714.240 667.453 93.942 14,1% di cui commissioni di performance 7.213 7.213 5.534 1.819 33,7% Risultato netto dell'attività di negoziazione, copertura, cessione/riacquisto e delle attività/passività valutate al fair value 92.820 95.395 82.589 10.231 12,4% Risultato della gestione assicurativa 4.145 0 - 4.145 - Altri oneri/proventi di gestione 58.845 53.559 52.243 6.602 12,6%

Proventi operativi (inclusi effetti PPA) 1.683.046 1.570.403 1.588.406 94.640 6,0% Spese per il personale (716.892) (634.312) (639.098) 77.794 12,2% Altre spese amministrative (366.039) (317.302) (327.326) 38.713 11,8% Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali e immateriali (inclusi effetti PPA) (75.302) (70.123) (71.730) 3.572 5,0%

Oneri operativi (inclusi effetti PPA) (1.158.233) (1.021.737) (1.038.154) 120.079 11,6%

Risultato della gestione operativa (inclusi effetti PPA) 524.813 548.666 550.252 (25.439) (4,6%) Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento crediti (282.628) (286.861) (1.206.373) (923.745) (76,6%) Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di altre attività/passività finanziarie (9.546) (4.156) (50.467) 40.921 (81,1%) Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (5.352) (11.441) (26.657) (21.305) (79,9%) Utili (perdite) dalla cessione di investimenti e partecipazioni 612 375 1.603 (991) (61,8%) Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte (inclusi effetti PPA) 227.899 246.583 (731.642) 959.541 n.s. Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (85.460) (78.860) 176.440 (261.900) n.s. (Utile)/perdita del periodo di pertinenza di terzi (12.444) (12.297) 17.272 (29.716) n.s.

Utile (perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo 129.995 155.426 (537.930) 667.925 n.s.

Il Conto economico riclassificato normalizzato del primo semestre 2017 include i dati relativi alle Nuove Banche (ed alle Società dalle stesse controllate) entrate a far parte dell’area di consolidamento con decorrenza 1° aprile 2017. Il periodo comparativo si riferisce al Gruppo UBI Banca “stand alone”, in considerazione della relativa significatività delle evidenze economiche delle Nuove Banche, tali da non alterare la struttura reddituale originaria del Gruppo.

In seguito all’approvazione delle nuove linee guida del Gruppo UBI Banca in materia di identificazione delle poste non ricorrenti, avvenuta in data 18 ottobre 2016, il prospetto di sintesi è stato rivisto nell’esposizione dei dati relativa al periodo comparativo e differisce pertanto da quanto pubblicato nella Relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2016.

vii

Conto economico consolidato riclassificato al netto delle più significative componenti non ricorrenti: dettagli

Altre componenti Piano Industriale 30.6.2016 Piano Industriale 2019/2020 Gruppo non ricorrenti 30.6.2017 30.6.2016 2019/2020 UBI Banca Gruppo 30.6.2017 al netto delle "stand alone" UBI Banca Utile da Oneri Oneri Oneri per Rettifiche di valore componenti non Allocazione del Oneri per esodi Impairment Oneri Progetto al netto delle cessione titoli Progetto Progetto esodi (impairment) sul "stand alone" Badwill ricorrenti anticipati marchi Banca Unica componenti non HTM Bridge Banks Banca Unica anticipati Fondo Atlante Importi in migliaia di euro ricorrenti

Margine di interesse (inclusi effetti PPA) 745.200 745.200 765.572 765.572 Dividendi e proventi simili 10.043 10.043 8.599 8.599 Utili (perdite) delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 10.598 10.598 11.950 11.950 Commissioni nette 761.395 761.395 667.453 667.453 Risultato netto dell'attività di negoziazione, copertura, cessione/riacquisto e delle attività/passività valutate al fair value 148.757 (55.937) 92.820 82.589 82.589 Risultato della gestione assicurativa 4.145 4.145 - - Altri oneri/proventi di gestione 58.845 58.845 52.243 52.243 Proventi operativi (inclusi effetti PPA) 1.738.983 - (55.937) - - - - 1.683.046 1.588.406 - - - 1.588.406 Spese per il personale (716.892) (716.892) (639.098) (639.098) Altre spese amministrative (366.039) (366.039) (327.326) (327.326) Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali e immateriali (inclusi effetti PPA) (75.302) (75.302) (71.730) (71.730) Oneri operativi (inclusi effetti PPA) (1.158.233) ------(1.158.233) (1.038.154) - - - (1.038.154) Risultato della gestione operativa (inclusi effetti PPA) 580.750 - (55.937) - - - - 524.813 550.252 - - - 550.252 Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento crediti (282.628) (282.628) (1.206.373) (1.206.373) Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di altre attività/passività finanziarie (98.805) 89.259 (9.546) (50.467) (50.467) Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (5.352) (5.352) (26.657) (26.657) Utili (perdite) dalla cessione di investimenti e partecipazioni 612 612 1.603 1.603 Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte (inclusi effetti PPA) 194.577 - (55.937) - - - 89.259 227.899 (731.642) - - - (731.642) Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (79.413) 18.499 (24.546) (85.460) 176.440 176.440 (Utile)/perdita del periodo di pertinenza di terzi (12.444) (12.444) 17.272 17.272 Utile (perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo ante impatto Piano Industriale ed altri 102.720 - (37.438) - - - 64.713 129.995 (537.930) - - - (537.930) Oneri per esodi anticipati al netto delle imposte e dei terzi (2.285) 2.285 - (207.679) 207.679 - Impairment marchi al netto delle imposte e dei terzi - - (37.936) 37.936 - Oneri Progetto Banca Unica al netto delle imposte e dei terzi (6.106) 6.106 - (3.440) 3.440 - Oneri Progetto Bridge Banks al netto delle imposte e dei terzi (11.184) 11.184 - - - Differenza negativa di consolidamento 612.900 (612.900) - - -

Utile (perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo 696.045 (612.900) (37.438) 11.184 6.106 2.285 64.713 129.995 (786.985) 207.679 37.936 3.440 (537.930)

ROE (Utile netto / (Patrimonio netto + Utile del periodo)) 14,0% 2,6% n.s. n.s. Cost / Income (inclusi effetti PPA) 66,6% 68,8% 65,4% 65,4% Cost / Income (esclusi effetti PPA) 66,1% 68,3% 64,5% 64,5%

Il Conto economico riclassificato normalizzato del primo semestre 2017 include i dati relativi alle Nuove Banche acquisite (ed alle Società dalle stesse controllate) entrate a far parte dell’area di consolidamento con decorrenza 1° aprile 2017. Il periodo comparativo si riferisce al Gruppo UBI Banca “stand alone”, in considerazione della relativa significatività delle evidenze economiche delle Nuove Banche, tali da non alterare la struttura reddituale originaria del Gruppo.

In seguito all’approvazione delle nuove linee guida del Gruppo UBI Banca in materia di identificazione delle poste non ricorrenti, avvenuta in data 18 ottobre 2016, il prospetto di dettaglio è stato rivisto nella sezione relativa al periodo comparativo e differisce pertanto da quanto pubblicato nella Relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2016.

viii

UBI BANCA, STANZIATI 20 MILIONI DI EURO A FAVORE DI IMPRESE E FAMIGLIE COLPITE DALL’ALLUVIONE NELLA PROVINCIA DI LIVORNO

Milano, 12 settembre 2017 Un plafond da 20 milioni di euro e la sospensione per massimo 12 mesi del pagamento di mutui o finanziamenti: è il sostegno deliberato da UBI Banca a seguito lla Toscana e in particolare la provincia di Livorno.

L è destinato a famiglie, privati, aziende, imprese agricole e piccoli operatori economici L attraverso finanziamenti chirografari a medio/lungo termine, a tassi di particolare favore e senza spese di istruttoria.

Le misure di sostegno nel dettaglio prevedono:

- Plafond da 10 mln a favore di persone fisiche destinato al ripristino di abitazioni principali, copertura dei costi dei beni mobili auto, contenuto abitazione, ecc.) L L .000 con durata massima 120 mesi, comprensiva di eventuale preammortamento di C sottoscritta dal cliente e i relativi preventivi di spesa.

- Plafond da 10 milioni a favore di aziende per il ripristino di siti produttivi danneggiati auto, macchinari, impianti, ecc.) e spese per riavvio delle attività produttive. Sono beneficiarie le aziende che a L L comprensiva di eventuale preammortamento di max. 12 mesi. La documentazione richiesta di spesa. - Sospensione per massimo 12 mesi del pagamento delle rate dei mutui e dei finanziamenti di qualsiasi genere, comprese le rate delle operazioni di credito agrario. La sospensione è

attivabile previa richiesta del cliente da presentare entro la data del 31/12/2017 corredata da autocertificazione dei danni subiti.

Il personale delle filiali della Banca Tirrenica è a disposizione per fornire ulteriori informazioni ed agevolare al massimo le procedure di richiesta. Tutti i riferimenti delle filiali sono disponibili sul sito www.bancatirrenica.it.

Per informazioni:

UBI Banca Media Relations Tel +39 027781 4213 - 4932 - 4936 [email protected]

Banca Tirrenica S.p.A Comunicazione Media e Investor Relations Tel 0575 337317 658 [email protected]

Il presente comunicato sarà pubblicato integralmente sul portale della Banca www.bancatirrenica.it e sul sito www.ubibanca.it

Sabato 7 ottobre tornano le visite di “Invito a Palazzo”: aperto al pubblico Palazzo Albergotti in Corso Italia ad Arezzo e la Sede di Banca Federico del Vecchio in viale Gramsci a Firenze Nel pomeriggio invito a Casa Bruschi per una conferenza sui temi della valorizzazione e conservazione delle opere d’arte, con il Direttore dell’Istituto Matteucci di Viareggio

Arezzo, 3 ottobre 2017 - Grazie all’iniziativa “Invito a Palazzo”, la manifestazione promossa a livello nazionale dall’Associazione Bancaria Italiana (ABI), giunta alla XVI edizione, sabato 7 ottobre, dalle ore 10,00 alle ore 19,00, sarà possibile ammirare gli interni del Palazzo Albergotti, in Corso Italia 177 ad Arezzo, con lo splendido salone liberty, illuminato dalle suggestive vetrate di Ascanio Pasquini, le sale storiche della dirigenza con le opere del Maestro Carlo Pizzichini e gli ambienti che ospitano arredi di antiquariato di pregio.

Naturale prosecuzione della visita è l’eclettica collezione ospitata nella Casa Museo Ivan Bruschi, amministrata dal Gruppo UBI Banca, situata in Corso Italia 14 a poca distanza da Palazzo Albergotti, e che sarà aperta al pubblico gratuitamente.

In occasione di questa giornata dedicata all’approfondimento culturale, sabato 7 ottobre alle ore 16,30, presso la Casa Museo Ivan Bruschi si terrà una conferenza sui temi della valorizzazione e conservazione delle opere d’arte: interverranno Elisabetta Palminteri, Direttore dell’Istituto Matteucci di Viareggio, una tra le più qualificate istituzioni per lo studio, la catalogazione e la consulenza peritale sulla pittura italiana del XIX e XX secolo e il Conservatore della Fondazione Bruschi Carlo Sisi, storico dell’arte. L’evento rientra nella rassegna del ciclo di incontri “Dialoghi d'Antiquariato”, un’iniziativa che nasce proprio dalla volontà di coinvolgere il pubblico nel dialogo con gli esperti di alcuni dei temi più attuali nell’ambito dell’universo antiquariale e artistico.

Alla manifestazione “Invito a Palazzo” partecipa anche Banca Federico del Vecchio, ora parte del Gruppo UBI Banca. Presso il Centro Direzionale in Viale Gramsci, sarà visitabile grazie a guide dedicate il Palazzo di fine Ottocento e la limonaia, in cui è raccolta la preziosa collezione di quadri, antiche incisioni e mappe della città di Firenze. Tra i preziosi arredi in legno pregiato, vetri di Murano, ottoni e raffinate tappezzerie è possibile visionare quadri di Fattori, Lega e Signorini, opere della scuola toscana del ‘500, fino ad arrivare ai ritratti di Pietro Annigoni e ai cavalli di Giorgio de Chirico.

Tutti gli eventi sono ad ingresso libero. Per informazioni: Comunicazione, Media & Investor Relations tel. 0575 337317 - 658

UBI Banca a fianco di T.F.T. per il nuovo treno Jazz della direttrice Sinalunga – Stia

Arezzo, 17 ottobre 2017 – Con l’intervento per il finanziamento dell’acquisto del nuovo treno Jazz, da parte di UBI Banca Tirrenica, è stato rinsaldato il rapporto con la Società Trasporto Ferroviario Toscano Spa (Gruppo LFI). Viene sancito così l'inizio di una collaborazione costruttiva per la valorizzazione del territorio, sostenuta da UBI Banca Tirrenica che in questi mesi sta lavorando per rafforzare le relazioni di business e i servizi a favore di famiglie, piccoli operatori economici ed imprese. Il trasporto ferroviario sulla direttrice Sinalunga – Stia ha una storia ormai secolare e mantiene intatte le sue funzioni al servizio delle comunità ed imprese locali. In questo senso, UBI Banca Tirrenica ha voluto con questo intervento essere a fianco della Società Trasporto Ferroviario Toscano per la crescita e l’ulteriore qualificazione dei suoi servizi.

"Ringrazio a nome della società UBI Banca Tirrenica per la disponibilità - commenta il presidente del Gruppo LFI, Maurizio Seri. - Mi auguro che questa proficua collaborazione prosegua in futuro, con l'obiettivo comune di contribuire alla valorizzazione del nostro territorio".

“Un intervento che conferma l'interesse di UBI Banca Tirrenica a sostenere progetti essenziali per l'economia territoriale", commenta Silvano Manella, Amministratore Delegato di UBI Banca Tirrenica. "Oltre a offrire i tradizionali servizi bancari secondo elevati standard di qualità, il gruppo dispone anche di risorse e competenze specialistiche necessarie a finanziare imprese e infrastrutture".

Per ulteriori informazioni UBI Banca Tirrenica – Media Relations – tel. 0575 337317 – 658 [email protected] UBI Banca Media Relations. Tel +39 027781 4213 - 4938 – 4936 [email protected]

Nota stampa

UBI Banca è sponsor di Gold Italy e rafforza il sostegno ai principali distretti Orafi Italiani.

Arezzo, 20 ottobre 2017 – UBI Banca Tirrenica conferma il sostegno ai distretti orafi italiani in occasione della partecipazione alla quinta edizione di Gold\Italy in qualità di sponsor. La Banca traccia un quadro dell’andamento e delle prospettive del comparto provinciale aretino dedicato alla manifattura del metallo giallo. Al 30 giugno 2017, i principali distretti orafi hanno il segno positivo e positivo è anche il dato delle esportazioni nazionali (+ 12%). Infatti seppur tale dato è influenzato dal trend crescente della piazza di Alessandria, la cui componente “pietre preziose” risulta predominate nel valore delle esportazioni, anche i distretti di Arezzo e Vicenza fanno registrare rispettivamente un +5,10% e + 1,30%.

Secondo quanto risulta all’osservatorio dell’Istituto di credito, in coincidenza della metà dell’anno 2017 le aziende aretine hanno complessivamente generato esportazioni per circa 940 milioni di euro. Se si considerasse come benchmark annuale una soglia di 1,8 miliardi di euro (media delle esportazione degli ultimi 4 anni), si potrebbe affermare che il passo è quello giusto. Ad un mercato, quello degli Emirati Arabi Uniti (EAU), che ormai sta contando sempre di meno nell’economia orafa aretina, ma che avrebbe una potenzialità di circa un miliardo di euro (nell’anno 2013 le esportazioni verso gli EAU sono state pari a circa 950 mln di euro), si stanno sostituendo mercati molto dinamici quali ad esempio Hong Kong, Turchia, Stati Uniti, Germania, Spagna ed altri. Tali mercati crescono, da circa due anni, a doppia cifra e hanno contribuito a tenere vivo un tessuto di circa 1.200 piccole\medie aziende orafe.

Nei primi nove mesi dell’anno, UBI Banca Tirrenica ha contribuito a rafforzare il sostegno verso il tessuto produttivo orafo sia ai propri clienti, che ad altre banche locali e non. L’andamento negativo del mercato ha infatti spinto alcune banche estere ad abbandonare il settore, lasciando spazi vuoti che in alcuni casi sono stati coperti dall’expertise di UBI Banca Tirrenica. Ciò ha scongiurato che le banche italiane (prestatrici di metallo alle aziende orafe) fossero costrette a far rientrare dai propri affidamenti la clientela orafa. Dall’inizio dell’anno i volumi di metallo concessi, sono cresciuti del 3% circa, sia in quantità che in controvalore.

“L’arrivo del Gruppo UBI è l’occasione per offrire risposte alle esigenze di clienti che operano non soltanto nel distretto locale ma anche in altre piazze come Vicenza, Valenza e Marcianise, dove la Banca è presente e potrà mettere a frutto il bagaglio di conoscenze maturate nel contesto orafo aretino” ha dichiarato Silvano Manella, Amministratore delegato di UBI Banca Tirrenica.

Anche dal lato dell’oro per investimenti, nel 2017 UBI Banca Tirrenica ha ulteriormente evoluto i servizi di compravendita e custodia di oro sia per i propri clienti, che per altre primarie banche italiane raggiungendo un totale di circa 2.000 sportelli serviti. In questo contesto l’instabilità geopolitica ha dato un forte impulso all’acquisto di oro da investimento con conseguente crescita dell’attività di negoziazione che si è tradotta in una crescita dello stock dei depositi in oro di circa il 17% da inizio anno, a conferma di un interesse crescente per gli investitori dell’intero sistema bancario nazionale.

UBI Banca Tirrenica durante Gold Italy è operativa per attività di consulenza, oltre che con il servizio di cambio valute allo stand 450.

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Ufficio segreteria del sindaco

Il Comune di Arezzo e UBI Banca insieme per il convegno "Dalle Onlus agli Enti del Terzo Settore" Giovedì 26 ottobre alle 15,30 nella Sala Giostra del Saracino

Si terrà giovedì 26 ottobre alle 15,30 presso la Sala Giostra di palazzo comunale il convegno "Dalle Onlus agli Enti del Terzo Settore" organizzato da UBI Banca con il patrocinio dell’assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Arezzo. Il convegno costituisce un momento di confronto e riflessione sullo stato di attuazione della riforma del Terzo settore e pone attenzione tra gli argomenti in programma anche al contributo che le istituzioni bancarie possono offrire alle organizzazioni del terzo settore, soprattutto nell'ambito degli strumenti di finanziamento. I lavori, dopo i saluti di Lucia Tanti, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Arezzo, di Silvano Manella, amministratore delegato di UBI Banca Tirrenica e di Vincenzo Algeri, responsabile Area UBI Comunità, saranno condotti da Francesco Carrassi, direttore del quotidiano La Nazione. Seguirà l’approfondita illustrazione dei punti cardine della riforma, dei decreti pubblicati e in corso di emanazione, a cura di di Alessandro Lombardi, direttore Generale Ministero del Lavoro e Politiche Sociali e di Gabriele Sepio, coordinatore del Tavolo tecnico-fiscale per la Riforma del Terzo Settore e consulente del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Interventi che si prefiggono di illustrare, alle associazioni locali intervenute, le grandi sfide che stanno contraddistinguendo l'attuazione della Riforma. Chiuderà il convegno una tavola rotonda con i principali interlocutori del terzo settore del territorio aretino: in primis Grazia Faltoni, presidente di Koiné cooperativa sociale, Michele Vignali, presidente Coob consorzio cooperative sociali, don Giuliano Francioli, direttore della Caritas Diocesana, Giancarlo Sassoli, presidente del Calcit, Roberto Negrini, presidente Legacoop Toscana, Francesco Fragola, responsabile della segreteria di Federsolidarietà – Concooperative Toscana, Pier Luigi Rossi, primo Rettore del Magistrato Fraternita dei Laici. Per gli interessati sarà possibile seguire l’evento anche in diretta accedendo al sito www.arezzonotizie.it .

Arezzo, 24 ottobre 2017

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