SABATO 11 LUGLIO 1992 SPORT PAGINA 27 L'UNITA Spagna'82 D trionfo Scene da una vittoria: la nazionale al Quirinale ricevuta dal presidente L'11 luglio l'Italia della Repubblica batte i tedeschi e conquista Sandro Pertlni; la gioia di il suo terzo titolo mondiale ; l'esultanza della squadra Pablito è capocannoniere dopo la conquista del Oggi è un manager: «Penso titolo: i giocatori ancora a quell'estate portano In trionfo , ma non vivo di ricordi» l'oscuro artefice del successo Rossi, i giorni del mito

Paolo Rossi dieci anni dopo. Il capocannoniere di SI, sono ancora convinto che Il famoso rigore sbagliato Spagna '82 con sei gol, oggi manager delle sue tre quella mossa fu necessaria. da Cabrini. Perché non lo aziende, racconta: «Vinse l'Italia perché nel mo­ Avevamo bisogno di trovare calciò Rossi? un po' di tranquillità. La stam­ Perché era stato deciso in pre­ Bearzot, l'uomo mento decisivo fu la squadra migliore. Io cominciai pa in quel momento, con i ri­ cedenza che il rigore sarebbe male perché dopo due anni di stop non reggevo sultati che non arrivavano, si toccato a lui. Certo, fosso toc­ stress e concentrazione. Mi salvò Bearzot. Non sono era accanita contro di noi. cato a me non mi sarei tirato prigioniero dei ricordi, ma sono fiero che il mio no­ Qualcuno cercò di forzare a indietro. Ero caricatissimo, che inventò tutti i costi una situazione già nelle condizioni ideali per non me sia associato a quell'impresa». difficile, vennero fuori storie in­ sbagliare. credibili, si, mi riferisco ai miei presunti rapporti «particolari» Quanto vi complicò la vita una squadra con Cabrini. A quel punto, si quell'errore? STEFANO BOLDRINI doveva far qualcosa. Cosi deci­ A noi non accadde nulla, rico­ M Dieci anni dopo cammi­ Rossi. Poi decollarono l'Ita­ demmo di interrompere i con­ minciammo a giocare senza •i Scorbutico, cocciuto, due ali - questa l'invenzione - na ancora nel mondo con quel lia e Rossi e arrivò 11 titolo. tatti con i media. La scelta fu problemi. Ecco, se devo citare scontroso, permaloso, conser­ di supporto al centrocampo passaporto timbrato in Spagna Fn lei a trascinare la squa­ unanime e consapevole: sape­ un'immagine per definire vatore, sentimentale, giusto. (Causio e Bettega) e, in fase di nel 1982. A Mosca una settima­ dra o fu 11 contrarlo? vamo che se Argentina e Brasi­ quella squadra dico che sape­ Una vita scandita dagli aggetti­ attacco, pronte ad affiancare na fa. nel suo più recente viag­ le ci avessero eliminato avrem­ va rimboccarsi le maniche. Ca­ vi, quella di Enzo Bearzot, noc­ l'unica punta effettiva (Rossi). Le due cose coincisero. Vede, mo pagato caro anche quel brini invece rimase un po' gio d'affari, qualcuno per stra­ un attaccante non può mai chiero dell'Italia «campeòn de In Spagna Bearzot ripresentò i da lo ha riconosciuto e lo ha gesto. Ma qualcuno di noi, op­ choccato, però nell'intervallo Espana». Uomo che ha saputo sette undicesimi di quella prescindere dal gioco della portunamente, disse: «Peggio qualcuno di noi lo scosse nella squadra. Le novità furono Col­ chiamato «Pablito», come se il squadra. Certo, può sempre dividere, come pochi, la critica tempo non fosse andato. Pas­ di cosi comunque non potrà maniera giusta. Tornò in cam­ e i rapporti con i giocatori su lovati, Bruno, Onali e Graziani. improvvisare qualcosa, ma ca­ andare». po tranquillo. Il grande merito di Bearzot fu sano le stagioni, sul suo viso pita in una partita, non in quat­ due fronti: gli estimatori e il compaiono le prime rughe, si Dopo l'Argentina venne 11 suo «gruppo» da un lato, e i però quello, al di la delle scel­ tro di fila, lo ero partito male Brasile. E vennero anche I Chi fu l'avversario più diffi­ te, di dare corpo alla parola e congedato dal calcio nel per una ragione molto sempli­ cile per Rossi? contras, che si accanirono 1987. oggi fa il manager e si tre gol di Paolo Rossi. contro di lui ai limiti dell'insul­ spogliatoio. Quella squadia, ce: dopo due anni di stop (la Karl Heinz Foerster. Il difenso­ che aveva lasciato l'Italia mar­ occupa delle sue tre aziende, maxisqualifica del primo scan­ Guardando quella partita a to, dall'altro. tellata dalle polemiche (i ma quelle giornate di un afoso dicci anni di distanza e a men­ re tedesco era fortissimo. Enzo Bearzot dì Aiello del dalo scommesse, Rossi era tor­ In Italia In quei giorni accad­ «contras» invocavano il nome luglio spagnolo di dieci anni fa nato in campo il 2 maggio te fredda posso dire che fu di Friuli, ad un passo da , di Bcccalossi e una ragazza, sono un continuo viaggio nella 1982, partita Udinese-Juventus una bellezza unica. Fu un cor­ de 11 finimondo. L'Evento ol- veleggia oggi verso i sessanta­ che aveva aggredito a nuon di memona. «Ma io non mi sento 1 f\ ndr) faticavo moltissimo a rere e inseguirsi senza un atti­ . . trapassò 1 confini sportivi:. cinque anni, ed 0 un uomo dal insulti Bearzot. rimediò dal et imprigionato dai ricordi - dice - ritrovare la concentrazione e mo di pausa. Noi non accu­ ' perché andò cosi? quale, dopo averlo confinato uno schiaffo) e ir. Spagna, do­ Certo, qualche volta a quei non reggevo lo stress. Il mio sammo mai un attimo di smar­ per qualche stagione nel ruolo po un girone eliminatorio a fari giorni ci penso, però è soprat­ Perché l'Italia di allora aveva non era un problema di condi­ rimento, neppure dopo II pa­ una gran voglia di scendere in simbolico di «ambasciatore» spenti, aveva marcato ancor di tutto la gente che mi costringe zione fisica: era di testa. Avevo reggio di Falcao. Sul 2-2 ripar­ del football made in , il no­ più il solco con la critica, si ce­ a tornarci su». piazza e ritrovarsi. Quella vitto­ bisogno di giocare e li si rivelò timmo con la convinzione di ria fu l'occasione per festeggia­ stro calcio ha preso le distan­ mentò in nome dell'obiettivo Facciamolo per l'ennesima decisivo Bearzot. Aveva capito farcela. Certo, l'atteggiamento re una cosa bella, pulita, di tut­ ze. Eppure, nella cultura del comune. Bearzot tenne duro: e continuò a darmi fiducia. del Brasile ci favori. Peccarono pallone mondiale, Bearzot ha attese pazientemente l'esplo­ volta, signor Rosai. Perché di presunzione, non si accon­ ti. La chiave fu la partecipazio­ saputo ritagliarsi una nicchia sione di Rossi, senza cambiare vinae l'Italia: perché era la Quale fu II momento della tentarono del pareggio perché ne emotiva del presidente Per- tutta sua. Merito del mundial di una virgola le sue scelle. E •quadra più torte o perché svolta? volevano stravincere. Per me fu tini alla finale. Ruppe il ceri­ spagnolo, d'accordo, ma allo­ azzeccò, lui che aveva avuto la In quel momento riuscì a La partita con l'Argentina. Nei decisiva la prima rete. Sa, uno moniale, si comportò da tifo­ ra, nel 1982, raccolse i frutti malaugurata idea di inventarsi giocare meglio delle altre? pronostici le nostre possibilità dei luoghi comuni del calcio so. E quella vittona, allora, rese della semina fatta nel 1978 in cinque anni prima la marcatu­ I fatti parlano in maniera abba­ di batterla erano praticamente dice che l'astinenza da gol per tutti un po' uguali. Argentina. Al mundial del tan­ ra di Zaccarelli sull'inglese stanza chiara; nella fase decisi­ zero, attorno a noi sentivamo il un attaccante diventa un pro­ Rossi, come ha cambiato la go e dei generali, l'Italia, sep­ Kcagan, l'uomo giusto per va l'Italia fu la migliore. Bat­ mondo pronto a sbranarci, blema, lo non ho mai dato ec­ sua vita quel mondiale? pur quarta, aveva esibito il gio­ controllare prima Maradona e temmo grandi avversari, ma in avevamo interrotto i rapporti cessivo credito a certe storie, L'ha cambiata soprattutto nei co migliore. Bearzot, che si era poi : il cinico di Gentile. quel momento avremmo mes­ con la stampa eppure in cam­ però quel giorno andò proprio confronti degli altri. Il titolo e i trovato lungo la strada i due ta­ Poi, in finale, con Antognoni so sotto qualsiasi avversario. miei sei gol mi fecero diventare fuori causa per un infortunio, il po, d'incanto, ci sbloccammo. cosi: trovato il gol, recuperai lenti Rossi e Cabrini, presento capolavoro: dentro Bergomi. Avevamo preso coscienza del­ Quel silenzio stampa allora vecchie dimensioni. E divenne un personaggio a tutti gli effet­ in Argentina una squadra che un difensore, e via a quel 5-3-2 la nostra forza, più si andava fece rumore, era il primo tutto più facile. ti. La gente associa il mio no­ aveva evoluto il modulo all'ita­ che sarà riesumato otto anni avanti e più ci sentivamo invin­ della storia e capitò In un A quel punto II terzo mon­ me a quei giorni e io sono fiero liana. Difesa tradizionale, con dopo, a Italia '90, dalla Germa­ cibili. momento particolare. Oggi diale sembrò cosa fatta. Ep­ di essere ricordato cosi. Ma il libero Scirea dietro a tutti, un nia campione. Quell'I 1 luglio Quell'Italia era partita a lari va di moda e a tutti 1 UveUi. pure nella vittoriosa finale forse la risposta migliore è in centrocampo con due portato­ di dieci anni fa, insomma, vin­ spenti, balbettava gioco e Con lo sguardo di dieci anni con la Germania l'Italia cer­ una frase molto semplice: l'ha ri d'acqua (Tardelli e Benetti) se, e tanto, pure lui. US.B non piaceva. Come Paolo dopo, Rossi lo ripeterebbe? cò di complicarsi la vita con resa più bella. e un fantasista (Antognoni), E stasera a Bologna si gioca il revival della finalissima di 10 anni fa Arriva l'Evento Dopo i fischi e il silenzio stampa e i giornali l'inattesa rinascita azzima fanno affari d'oro Stasera (diretta tv su Italia 1) per commemorare il Sordlllo se ne usci con una fra­ con il Camerun. Quel pareggio •• ROMA. Fu una notte folle e piazza, a piedi o in auto, a da­ decennale del successo azzurro al campionato del se durissima: «Se questa 6 l'Ita­ tuttavia portò anche la qualifi­ Cosa fanno i campioni del Bernabeu tenera, quella dell'11 luglio re vita a caroselli carnevale­ lia, non facciamoci illusioni», cazione al secondo turno: se­ 1982. Ripensarci significa rie­ schi. E «nei» tutti, per la prima Mondo '82, i giocatori di quella finalissima Italia- suscitando l'irritazione degli condi dietro la Polonia, ap­ NOME DATA DI NASCITA OCCUPAZIONE ATTUALE vocare il più grande happe­ volta, anche le donne: tante, Germania si affrontano a Bologna in una partita-re­ azzurri e soprattutto del silen­ paiati a tre punti proprio con il 28-11-1955 dirigente del Brescia e assess. comunale ning della stona dell'Italia re­ giovani e meno, a partecipare vival. In campo ci saranno gli stessi giocatori di allo­ zioso Bearzot, già fatto oggetto Camerun che beffammo in vir­ 1-4-1954 dirigente Fiorentina pubblicana: tutti insieme, da ali: festa. L'Evento, insomma, ra, a parte il compianto Scirea. E in panchina Der- di pesai itissime considerazioni tù di un gol in più segnato dai Giuseppa BERGOMI 22-12-1963 gioca nell'Inter Bolzano a Palermo, per cele­ dilatò i suoi confini, ed entrò di da tivù, giornali e sportivi italia­ nostri. Successivamente, a brare il terzo titolo mondiale diritto nella storia del costume wall e il nostro Enzo Bearzot. Ripercorriamo gli in­ 6-10-1957 dirigente dimissionarlo del Bologna del nostro calcio, ma anche ni. Si può dire che, già allora, il trionfo «digerito», Italia-Came- 1-2-1949 commerciante a e Udine italiano. credibili giorni di quell'estate 1982. et friulano pagò il pedaggio run fini nel mirino di un'inchie­ per ritrovarsi In piazza con il E ci fu, nella baldoria, chi Fulvio COLLOV ATI 9-5-1957 gioce nel Genoa sorriso. seppe cavalcare l'Evento. 1 per la disatrosa missione suc­ sta condotta dai giornalisti 13-3-1955 allenatore Allievi della Roma cessiva, «Mexico 86»: le defini- • Beha e Chiodi, secondo i quali Era un'Italia, quella, che giornali specializzati registra­ 27-9-1953 osservatore della Juventus rono quei giorni record di dif­ zioni di «irriducibile nostalgi­ il match sarebbe stato addo­ Francesco ORAZIANI 16-12-1952 allenatore disoccupato aveva una gran voglia di alleg­ FRANCISCO ZUCCHINI co» subite soprattutto per la mesticato dai dirigenti dello gerirsi la testa. C'era l'inflazio­ fusione mai più raggiunti: il 25-11-1952 dirottore generale della Solblatese ne che galoppava al livello re­ «Corriere dello Sport-Stadio» •i Stasera fanno dieci anni convocazione di Paolo Rossi, staff azzurro. L'accusa fu re­ critici con quella Nazionale di appena rientrato dalla squalifi­ spinta con sdegno: ma l'ombra Paolo ROSSI 23-9-1956 imprenditore cord del 20 per cento, c'era il vendette con l'edizione straor­ esatti da quella notte magica e Bearzot: ma niente, a pochi 25-5-1953 deceduto In un Incidente stradale primo governo affidato ad un dinaria di quell'I 1 luglio forse irripetibile: l'Italia cam­ ca di due anni per lo scandalo- del sospetto non e mai stata 24-9-1954 tecnico federale 1.695.966 copie, ritoccando il giorni dal più inatteso dei suc­ scommesse, avrebbero trovato cancellata. laico, il repubblicano Spadoli­ pione del mondo, la Germania cessi, faceva presagire quello 28-2-1942 allenatore della Lazio ni, sballottato da un lato da primato stabilito appena tre battuta 3 a 1 nella finalissima terreno fertile soltanto «dopo», Ebbene, l'Italia si trovò inse­ giorni prima, dopo Italia-Polo­ che poi sarebbe accaduto. quando, appunto in Messico, una Confindustria vogliosa di di Madrid, Zoff che solleva al La Nazionale era in gran rita in un «giome a tre» con Ar­ esibire la mascella dura e, dal­ nia (1.344.7101. Ma lievitaro­ cielo la Coppa, il presidente Bearzot diede nuovamente fi­ gentina e Brasile, vale a dire no, anche, le cifre dei quotidia­ parte quella che. quattro prima ducia al suo stanco manipolo l'altro, inchiodato dai sindaca­ Pertini sul palco d'onore del in Argentina, aveva ottenuto con i campioni in carica del ti. Il ciclone P2 era lontano ap­ ni di informazione generale, «Santiago Bemabeu» al fianco di fedelissimi. Ma in Spagna, 22enne Maradona. e con i pena un anno, ma proprio in che diedero all'Evento una di Juan Carlos e e del cancel­ un ingrato quarto posto affian­ quei fedelissimi, gli avevano grandi favoriti del Mondiale. La tribuiscc il battesimo del «silen­ azzurro di tutti i tempi. L'Italia li, Rossi, Orlali. Graziani. Arbi­ collocazione di primo piano. Il cato dalla consolazione di uno zio-stampa», un'escamotage ò ormai lanciala, e con essa quell'estate il corpo di Roberto liere tedesco Schmid! che si al­ regalato la più grande vittoria stampa spagnola ci definì su­ tra il brasiliano Coelho. Dopo Calvi, presidente del «Banco 6 luglio, il giorno dopo Italia- za in piedi ad applaudire gli •speciale premio» della critica, della vita. bilo «carne da cannone»: an­ poi sfruttato fino all'abuso dai Paolo Rossi, che col Brasile si 6 sette minuti Graziani ù ko, en­ Ambrosiano», fu trovato impic­ Brasile, il titolo di apertura di azzurri, l'«altra» Italia, da casa, diciamo cosi, per il bel gioco Già, ma per raggiungere ch'essa ci sottavalutò in pieno. club italiani di ogni specie e sbloccato segnando addirittu­ tra Altobelli; gii italiani fallisco­ cato sotto il ponte dei frati neri, «Repubblica» fu «L'Italia nel che scende in piazza scanden­ messo in mostra. Quattro anni quella vittoria di cui stasera va Pressata dalle sferzate della categoria. ra una tripletta: non è più il no malamente un rigore (fallo a Londra. Era un'Italia ancora pallone». 11 direttore. Eugenio do lo slogan «Rossi-Tardelli-AI- hanno il loro peso: e nell'82 in onda il decennale, gli azzur­ critica (tanto per dime una, E a Barcellona, il 29 giugno «passerotto ferito» descritto dai di Briegcl su Conti) con Cabri­ lambita dagli anni di piombo, Scalfari, disse: «Cambiammo To-Belli» in quell'orgia agoni- molti di quei sopravvissuti «ar­ ri ne patirono di tutti i colori. l'allora presidente della Lega con l'Argentina, poi il 5 luglio giornali, riemerge il mito di ni. E si va al secondo tempo: dai misteri mai svelati, dalle in­ all'ultimo momento il progetto stico-socialc che si sarebbe ve­ gentini» sembravano giù di. Debuttarono il 14 giugno a Vi­ disse: «Que­ con il Brasile, va in onda il «mi­ «Pablito». La semifinale con la minuto numero 56, punizione certezze. Su questo misero originario. Quanto stava acca­ locemente consumata, tutta in corda, per non dire di peggio. go pareggiando mollemente sti giocatori andrebbero rispe­ racolo in diretta». Battuti 2 a 1 Polonia, alla resa dei conti, è di Gentile, Rossi anticipa an­ scenario piombò, inatteso, il dendo nelle città italiane era di una notte, in «quella notte». Di Sensazioni confermate a pochi (0-0) con la Polonia di Bo- diti a casa a calci nel sedere»), Maradona &co.: primo tempo una formalità: contro avversari che Cabrini e mette a segno il ciclone calcistico. gran lunga il fatto più impor­ dieci anni fa esatti: a pensarci, tante». giorni dal debutto ufficiale nel nick; si ripresenlarono quattro l'Italia stufa di essere giudicata tattico, sofferto, bellissimo, che non dispongono neppure primo gol; minuto numero 67, La notte dell'I 1 luglio aveva la un certo effetto. girone di Vigo con Polonia, Pe­ giorni dopo strappando un al­ un'ltalictta si rifugiò nel muti­ squadre inchiodate come in del loro miglior giocatore, Bo- Scirea imposta il contropiede Ma quella vittoria, oltre ad rù e Camerun, in un'amichevo­ avuto una serie di precedenti: arricchire le casse della nostra Adesso, nella memoria, o tro pareggio ( 1 -1 ) con un Perù smo: soltanto Zoff fu delegato trincea sullo zero a zero; ripre­ niek (squalificato), vinciamo per Tardelli che con una girata 29 giugno. Italia-Argentina; 5 editoria, salvò Spadolini dal sui tavoli dei giornali, riemer­ le giocata a Braga contro una tanto modesto quanto vecchio a parlare con i cronisti, compi­ sa con gli azzurri molto più ra­ due a zero con una doppietta in diagonale infila Schuma­ luglio, Italia-Brasile; 8 luglio, naufragio. In pienoclima mun­ gono quegli allegri fantasmi squadretta portoghese: fini come gioco e come uomini to ingrato per entrambe le par­ pidi e concreti degli argentini, manco a dirlo di Paolo Rossi. cher per il raddoppio. Minuto Italia-Polonia. Le vittorie degli dial, fu aumentato due volte in sotto forma di flash, di istanta­ uno a zero per gli italiani con (Bearzot l'aveva presentato ti, considerando la storica ri­ e dunque a segno con Tardelli Siamo alla finale dell'I 1 lu­ numero 80: Altobelli realizza azzurri furono scandite dalla pochi giorni il prezzo della nee, di schegge di ricordi: rie­ un gol di Graziani, ma lo spet­ «temibilissimo, Uribe all'altez­ trosia del leggendario Dino da­ e Cabrini prima dell'inutile gol glio a Madrid: Bearzot manda la terza rete, il gol tedesco di baldoria popolare, scandite, benzina. Ma nessuno se ne ac­ mergono per una sorta di auto­ tacolo offerto dai nostri fu mor­ za di Maradona») ; conclusero vanti ai microfoni. Ad ogni mo­ di Passarella. Battuti 3 a 2 i bra­ in campo questa squadra, Breitner non fa testo se non per come al segnale di un immagi­ corse, i toni della polemica, or­ celebrazione, di «come erava­ tificante, tantoché l'allora pre­ le partite del girone infilando do, a quei giorni tormentati, siliani con un'altra partita ca­ Zoff, Bergoml, Cabrini, Gentile, gli archivi. Tre a uno. Campio­ nario starter, dal triplice fischio mai si erano smorzati: l'Italia mo». Di certo, eravamo molto sidente federale Federico la terza «ics» (1-1) addirittura sportivamente parlando, si at- polavoro che resta nell'album Collovati, Scirea; Conti, lardel­ ni del mondo. dell'arbitro: pronti via e tutti in era nel pallone. OS.B.