Martedì 29 Luglio, in Piazza Verdi Alle 21, Triestelovesjazz EMANUELE GRAFITI TRIO “ZEN GARDEN”
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Martedì 29 luglio, in piazza Verdi alle 21, TriesteLovesJazz EMANUELE GRAFITI TRIO “ZEN GARDEN” A iniziare la serata èl’EMANUELE GRAFITI TRIO “ZEN GARDEN” – Emanuele Grafitti (classic & acoustic guitars); Fausto Beccalossi (accordion); Maurizio Camardi (soprano & sopranino sax, duduk). Con questo progetto il giovane Emanuele ufficializza la sua presenza nello scenario nazionale del jazz. Classe 1992, dopo essersi diplomato al Conservatorio Tartini di Trieste, ha vinto nel 2009 il premio Franco Russo per talenti emergenti e nel 2010 il concorso “Porsche Live – Giovani e Jazz”, in duo con l’altrettanto giovane Daniele Raimondi, trombettista della sua città. Questo trio davvero bene assortito, che privilegia la naturalezza dei suoni acustici, rappresenta l’ultima importante tappa di una maturazione artistica sorprendentemente veloce ed originale. Marco Castelli foto di Andrea Levorato Segue ancora un progetto appena “sfornato”: si tratta del MARCO CASTELLI QUINTET “PORTI DI MARE” – Marco Castelli (saxes); Alfonso Santimone (piano); Edu Hebling (bass); Andrea Ruggeri (drums, perccussion); Marco Vattovani (drums).Il Quintetto di Marco Castelli, riconosciuto sassofonista, sempre alla costante ricerca di suoni inediti e personali, si muove in uno spazio creativo tra jazz e musica popolare; la sonorità della band oltrepassa il linguaggio esclusivamente jazzistico esprimendo così un universo sonoro molto personale sia nelle composizioni originali che nella scelta degli autori. Nel 2014 Marco Castelli ha registrato il nuovo Cd dal titolo “Porti di Mare”, che uscirà in autunno: Zanzibar, Tunisi, Dakar, titoli dedicati ai luoghi dove Marco Castelli, che ha all’attivo tour in più di 40 paesi, ha avuto modo di suonare e che hanno ispirato le composizioni protagoniste di questa nuova uscita discografica e del repertorio proposto nei concerti dell’anno in corso. Folkest 2014, si tirano le somme dopo le serate finali di Spilimbergo: valutazioni e cifre molto positivi nonostante maltempo e crisi: superati i 30mila spettatori. Si spengono le luci sulla 36ma edizione di Folkest, l’International Folk Festival che ancora per una volta ha caratterizzato l’estate friulana con la sua proposta di musica di qualità articolata su decine di concerti dislocati negli angoli più suggestivi della regione. Ultimi atti, in una notte finalmente stellata senza indecisioni meteorologiche, il concerto di Serena Finatti che ha presentato il suo affascinante nuovo disco “Serena più che mai”, prodotto da Folkest Dischi, preceduto da una trascinante esibizione di Simona Colonna, voce e violoncello dal Piemonte, la proposta di grande qualità dei valdostani L’Orage e dei ruggenti Elvenking. Uno spessore artistico di grande spessore, che conferma ancora una volta, se ce ne fosse stato bisosgno, l’eccellenza di questo festival.Spicca il grande risultato degli spettacoli itineranti– dice Gianni Martin, direttore organizzativo del Festival – che hanno visto un incremento del trenta per cento di pubblico rispetto allo scorso anno. Significativo il dato degli oltre 4.000 spettatori a Capodistria, l’oltre un migliaio a Villa Manin per Capossela, il grande afflusso di pubblico durante le serate finali di FolkestInFesta a Spilimbergo, nonostante il maltempo abbia penalizzato la serata inaugurale di giovedì 24 e causato l’annullamento dell’atteso spettacolo “Chiedo scusa al signor Gaber” con Enzo Iacchetti, la Witz Orchestra e l’orchestra dell’Accademia Naonis di Pordenone diretta dal m° Valter Sivilotti.C’è un altro dato che fa riflettere in positivo – aggiunge Andrea Del Favero, direttore artistico – ed è quello relativo all’età media del pubblico, sia nel decentramento, sia nelle serate finali. Questo dimostra che la scelta operata già daa alcun anni di comunicare massicciamente attraverso il web e i social network. Senza dimenticare il grande sostegno che abbiamo dalla carta stampata e da radio e televisioni. Un dato molto incoraggiante anceh per il futuro, che farà piacere anche agli sponosr ististituzionali e privati che ci sostengono. L’ACCADEMIA INTERNAZIONALE DELL’ARTE CASEARIA SEMPRE PIÙ COSMOPOLITA ha ospitato 15 giovani della provincia del Chubut in Patagonia Fin dalla sua fondazione nel 2011, uno degli obiettivi principali dell’Accademia Internazionale dell’Arte Casearia è stato quello di diffondere la cultura lattiero-casearia in Italia, cercando allo stesso tempo di concretizzare il respiro internazionale che da sempre la anima.Questa finalità si è potuta per la prima volta concretizzare a livello internazionale dal 5 al 21 luglio scorso, quando un gruppo di 15 giovani della provincia di Chubut in Patagonia, spesati totalmente dal loro paese di viaggio, vitto e alloggio, hanno potuto partecipare al corso sia teorico che pratico dell’Accademia Internazionale dell’Arte Casearia nella sede di Latteria Perenzin, a Bagnolo di San Pietro di Feletto nel trevigiano. Il gruppo argentino, formato da giovani studenti, piccoli allevatori e imprenditori agricoli, ha vissuto quindici giorni intensi, costituiti da un’agenda densa, impegnativa e molto articolata: nella prima settimana con il corso teorico- pratico tenuto da Carlo Piccoli, mastro casaro di Latteria Perenzin e da tecnici professionisti del settore caseario, i quali hanno impartito lezioni tout court sulla produzione e conoscenza dei formaggi artigianali d’eccellenza.La seconda settimana invece è stata all’insegna di un tour guidato alla scoperta di piccole realtà imprenditoriali, aziende agricole, malghe e allevamenti dislocati nel territorio veneto, per far apprendere agli aspiranti casari argentini che un territorio virtuoso, come quello veneto, è in grado di articolarsi per rispondere alle richieste del mercato, in un particolare settore produttivo: il lattiero-caseario, da cui poter prendere spunto per progetti ed ambizioni personali.L’Accademia Internazionale dell’Arte Casearia, fondata alcuni anni fa dall’Associazione Famiglie Rurali Sinistra Piave e dalla storica Latteria Perenzin, sostiene l’innovazione nel settore caseario supportando attivamente progetti formativi e didattici finalizzati alla promozione della cultura e al recupero delle tradizioni artigianali di qualità. UDINE: UNA VESTE SEMPRE PIÙ “SOCIAL” PER I 20 ANNI DI FRIULI DOC Un nuovo sito internet ricco di notizie, aggiornamenti, live streaming ed esclusive. Un canale youtube dove guardare i video e scoprire tutti i segreti della rassegna. Una pagina facebook per conoscere gli eventi in calendario e tenersi aggiornati in diretta su tutto il programma. Ma anche una nuova e più aggiornata applicazione interattiva per smartphone e tablet, oltre a numerosi sponsor pronti a sostenere in vario modo la manifestazione. Senza contare un’immagine simbolo “fresca di penna” creata per consacrare una ricorrenza importate, in cui tutto si anima: sapori, luoghi e soprattutto emozioni.Questo, e molto altro ancora, sarà Friuli Doc 2014, la più grande vetrina enogastronomica della regione in programma da giovedì 11 a domenica 14 settembre nel centro del capoluogo friulano. Grazie al supporto di TurismoFVG questa sarà l’edizione di Friuli Doc che più strizzerà l’occhio ai new media. L’agenzia regionale infatti ha assunto il compito di promuovere in maniera massiccia on line e sui social network il maggiore appuntamento enogastronomico della regione.Le novità “smart” che caratterizzeranno l’edizione numero 20, sono state presentate oggi, 28 luglio, nella sala Ricevimenti del Comune di Udine alla presenza del sindaco del capoluogo friulano, Furio Honsell, dell’assessore alle Attività economiche e turistiche,Alessandro Venanzi, al fianco di tutti i protagonisti che hanno contribuito a trasformare Friuli Doc di quest’anno in una vetrina sempre più “2.0”, ovvero TurismoFVG, presente con il suo direttore marketing, Alessandro Gaetano, Innov@ctors, e il presidente Rosario Lombardo, per Creaa con la socia Federica Manaigo. A tutti loro si aggiungono i numerosi sponsor che supporteranno la manifestazione come Goccia di Carnia, presente con il suo presidente Lorenzo Snaidero, Italpol Group Spa, intervenuta alla conferenza stampa con Carlo Aberto Magon e CrediFriuli e il suo presidente Luciano Sartoretti. “Con una battuta potremmo dire che questa ventesima edizione di Friuli Doc anticipa l’Expo di Milano del prossimo anno – sottolinea il sindaco di Udine, Furio Honsell –. Come era nelle intenzioni dei fondatori della manifestazione, infatti, anno dopo anno Friuli Doc diventa sempre più la vetrina delle eccellenze, sempre meno una sagra e sempre più, appunto, un “expo” dei prodotti regionali. Il nostro impegno è sempre andato in questa direzione, cercando di fare dei passi avanti ad ogni edizione per arricchire l’evento con una gamma di proposte più ampia e al tempo stesso più caratteristica”.A entrare nel dettaglio delle novità è invece l’assessore Venanzi. “Lo scorso anno – spiega– abbiamo deciso di aprire ai privati per costruire uno zoccolo duro di partner sul quale contare per garantire la realizzazione della manifestazione. Non solo, quindi, abbiamo consolidato e rafforzato le sponsorizzazioni, ma abbiamo quest’anno anche due new entry come Crea e l’importantissima collaborazione con TurismoFVG. Come Comune – prosegue – stiamo cercando di fare un grande sforzo e i privati lo stanno facendo con noi. Al contempo – sottolinea l’assessore – per garantire Friuli Doc, chiediamo alla Regione la possibilità di avere un quadro triennale definito di finanziamenti al turismo, quindi non solo a Friuli Doc, in modo tale da poter programmare gli investimenti e, quindi, creare