“Ospedaletto ci prova”...... a dare divertimento per tutti

A un invito non si dice mai di no, e quindi bisogna compiere un gesto di amicizia e di fatica supplementare per presentare un lavoro che in buona parte non ha bisogno di questo. Eh sì, in quanto a scorrere le pagine di vita e di storia, per i primi, ma di una lunga serie, dieci anni dall’inizio delle attività del Gruppo “Ospedaletto ci prova”, la mente si lascia subito andare non tanto alla rifl essione, ma al sorriso divertito. La storia è semplice, potrebbe dire qualcuno, ossia la voglia di stare assieme, di incontrarsi, che fa unire un gruppo di amici, all’ombra o quasi dell’altissimo campanile di , per fare teatro. Semplice, facile, automatico? Nulla di tutto ciò, in quanto spesso queste esperienze coraggiose muoiono nel giro di qualche anno, se non si sciolgono dopo una singola esperienza, a causa dei molti motivi della vita. E invece Francesco Chiodin e amici rimangono uniti, continuano a trovare il tempo, sottratto quasi sicuramente un poco alla famiglia e molto al nefasto televisore o a qualche altro hobby, per dare a tutti i loro estimatori un divertimento sano, ma non improvvisato o casuale. Pensando infatti alla produzione, ci si accorge che fra una risata e un’altra siamo quasi a venti commedie diverse, i cui titoli fanno bella mostra di sé in conclusione a questo libretto. Un plauso, quindi, a Francesco, autore prolifi co e a tutto il suo gruppo, soprattutto perché non si limita solo a riprendere in qualche maniera i lavori degli altri. 3 A scorrere un poco l’elenco delle commedie poste in rappresentazione, si intuiscono alcune fasi diverse, che partono dalla voglia di sdrammatizzare con arguzia e sagacia, mai in forma sguaiata o solamente condita con ironia fi ne a se stessa, le situazioni di ogni giorno, con un’attenzione speciale a quel mondo della sanità che tutti ci coinvolge, spesso con un pizzico di apprensione. E quindi ben vengano le battute sul consultorio, o sulle molte altre situazioni al limite del grottesco, che Francesco ha saputo cogliere e mettere assieme con bravura. Proseguendo, si nota invece un’altra tappa, che si muove in direzione della commedia vera e propria in dialetto . E qui, nella tradizione di una Bassa Padovana ricca di queste esperienze, “Ospedaletto ci prova” si pone in un solco ancora più ricco e forte, che per molti riconduce all’antichità data dalle opere di Angelo Beolco, il Ruzzante. Viene da pensarlo in quanto non si respira un’aria forbita, attenta, contornata da un dialetto veneto che sembra adattato alla recita e all’ascolto per tutti, ma quasi la lingua che nasce spontanea nella bocca di tutti ogni giorno, quasi a lasciarsi andare in forma simpatica alla parlata quotidiana. Ma non si pensi che non vi sia dietro a tutto questo un impegno particolare, quasi a far pensare solo alla commedia dell’arte, dove gli attori si muovono sulla scena solamente con un canovaccio e si affi dano molto all’improvvisazione. Qui il testo è studiato con attenzione e passione in precedenza, e inoltre adattato alle diverse esigenze degli attori, quasi costruito in una sceneggiatura che tiene conto delle possibilità del gruppo che trova ancora il coraggio di osare, o pardon, di provare. Prova, quindi, che continua con i testi quasi contemporanei, che risentono molto della lezione di autori che sanno suscitare nella persona la risata pronta e spontanea, ma che sanno mostrare anche la bravura degli attori nel saper delineare in velocità i caratteri dei protagonisti, molto spesso, inoltre, con una mimica facciale che contribuisce alla riuscita completa del personaggio. Se non basta, questo impegno permette pure il recupero di lavori di artisti, spesso detti erroneamente minori, che rischiavano di fi nire nell’oblìo. E intanto inconsciamente, si torna al maestro, ossia al teatro di Carlo Goldoni, dove, come spesso nei lavori di Francesco Chiodin, è il carattere che la fa da padrone, e quindi non si ricerca solamente la risata immediata, ma l’ironia più fi ne, e magari più graffi ante, per palati che non si accontentano. Voglia, quindi, di fare teatro a tutto campo, che sa coniugare con simpatia sia la voglia di ridere e stare assieme con la solidarietà verso coloro che hanno meno di noi e quindi anche più bisogno di aiuto e sostegno.

4 Allora ecco il via ai diversi progetti di solidarietà, che permettono forse proprio alla Compagnia di continuare, perché danno nuova linfa e uno scopo che va oltre, me ne perdonino gli attori, il solo calcare le scene del palcoscenico. Che rimane da dire? Nulla, se non l’invito a Francesco Chiodin a continuare, con tutto il suo gruppo, in primis la famiglia, in questo impegno, mentre per noi spettatori, l’impegno di non mancare alle prossime rappresentazioni, restando pure in attesa di un prossimo anniversario che ci permetta di gustare ancora una volta altre novità, naturalmente in dialetto veneto.

Michele Santi Giornalista

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Se di teatro si muore…

Onestamente non pensavamo di durare così tanto: una vita! Quando siamo partiti l’abbiamo fatto così, per gioco, per celia, ed è già durato dieci anni. Sembra un sogno! Girandomi indietro vedo tante facce, tante belle immagini, bellissime espressioni di persone cui voglio bene e che mi vogliono bene. Ne vedo tante e spero diventino sempre di più. Il teatro è un gioco meraviglioso che ti permette di vivere il sentimento verso gli altri, perché tu non reciti tanto per te stesso, ma per gli altri, per promuovere un’idea, per stimolare ilarità e sorrisi. Questo tipo di teatro è il nostro mestiere: aiutare gli altri a ridere e divertirsi. Che bello! ...questo tipo di teatro Ringrazio tutti coloro che ci hanno aiutato e continuano ad aiutarci. In è il nostro mestiere: particolar modo voglio ringraziare quelle persone che non appaiono sulla scena, ma che alacremente lavorano a montare, smontare e preparare aiutare gli altri a allestimenti o a pubblicizzare i nostri spettacoli e i nostri ingegneri del ridere e divertirsi. suono che si alternano alla consolle. Anche loro, per me, sono degli attori, perché recitano una parte importante anche se invisibile. A volte per noi la Che bello! miglior commedia è quella che viene recitata montando e smontando: lì si sente lo spirito di gruppo. Grazie! Ringrazio tutte le famiglie del Gruppo Teatrale Ospedaletto ci prova perché permettono, scusano e sono complici di tante assenze da casa per fare teatro. Grazie perché tutto quello siamo lo dobbiamo anche a chi rimane a casa, magari ad accudire fi gli o assistere persone anziane. L’importante 7 poi è trovare, al rientro all’una o due di notte, la porta che si apre e non i catenacci che ti costringono all’addiaccio. Ringrazio il Centro Servizi del Volontariato (CSV) di Padova che ci aiuta a realizzare questo libro e che ci sostiene con la consulenza, il servizio e la possibilità di realizzare progetti e sogni. Ringrazio gli amici della stampa locale che sempre puntuali pubblicano le nostre avventure e annunciano quello che presentiamo. Un servizio importantissimo per diff ondere il nostro messaggio e la nostra allegria. Ringrazio tutte le realtà che ci invitano a recitare: comuni, pro loco, associazioni, parrocchie, ecc. A tutte loro dico: continuate a credere in noi! Ringrazio tutto il pubblico che ci segue sempre più numeroso. E’ una bella soddisfazione ritornare a recitare in luoghi che ti han visto protagonista. Ci sono anche i fedelissimi che ti seguono in vari paesi per vedere e godersi la stessa commedia anche quattro-cinque volte. Il teatro è una passione che coinvolge e travolge. Ringrazio dei tanti applausi ricevuti e continuate ad applaudire, perché “… se di teatro si muore, per l’applauso si vive!”.

Francesco Chiodin (il regista e presidente di Ospedaletto ci prova)

8 Perché “Ospedaletto ci prova”

Era già un anno che si riprovavano i pezzi che dovevano essere rappresentati e una sera d’inverno del 2000, in cui il Gruppo non aveva ancora un nome, uscendo dal patronato, coperti da berretti e sciarpe stavamo calpestando lo stretto sentiero che conduce verso la piazza, off uscata dalla nebbia di novembre… Toni Canazza chiede: “Ma manifesti delle commedie, ne facciamo?”. “Certo” rispondo “se ci sono soldi facciamo tutto, ma penso che andrò in tipografi a fra qualche giorno”. “Bene” ha risposto Toni ”allora scrivi in grande: Ospedaletto ci prova a far teatro”. “Perfetto” controbatto “hai pronunciato un cosa bellissima che sarà il nome del nostro gruppo teatrale: “Ospedaletto ci prova…”. E da quella volta il Gruppo Teatrale ha il nome Ospedaletto ci prova, coniato da Toni Canazza, in una sera di novembre dell’anno 2000, uscendo dal patronato, andando verso la piazza immersa nella nebbia di Ospedaletto Euganeo.

Francesco Chiodin

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Il patronato “Guido Negri”

Perché dedicare uno spazio al patronato “Guido Negri” di Ospedaletto Euganeo? Lo capirete subito nello scorrere di queste pagine rievocative. Il patronato “Guido Negri” è stato, ed è, il nostro rifugio, il nostro ricovero, la grotta dei segreti, la pancia della balena, la sala prove, il luogo del debutto e dei debutti… per noi di Ospedaletto ci prova è tanto, direi è tutto! Fino al 2004, per preparare una commedia, usavamo un’aula un paio di volte per la lettura del copione, poi subito sul palco. Un tempo, ante 2004, alla sera eravamo noi del teatro i solitari abitatori dei locali che di sabato venivano usati come aule per il catechismo. Si stava bene d’estate perché il salone teneva fuori il caldo, si stava male d’inverno perché teneva dentro il freddo. Il primo anno (1998) abbiamo provato sempre al freddo. Poi, visto che le cose procedevano, abbiamo creato un accordo con il parroco don Aniceto: lui ci accendeva la caldaia mezz’ora prima, previa telefonata per ricordare la cosa, e noi la spegnevamo appena terminavano le prove. Così è stato per un po’, poi probabilmente stancatosi di fare questo lavoro quasi ogni sera d’inverno, ci lasciò la porta della caldaia aperta e così noi, quasi sempre il regista accompagnato dalle fi glie Giorgia e Ilaria da sempre presenti nelle commedie, si accendeva mezz’ora prima la caldaia e gli attori, quando arrivavano, trovavano l’ambiente se non altro meno raggelato (questo quando la caldaia funzionava). La cosa è cambiata totalmente con l’arrivo di don Federico Camporese nell’ottobre del 2004, il quale ha inteso valorizzare la struttura patronato per 11 quello che veramente deve essere: un ambiente animato, caldo, accogliente, vivo… E qui tutta un’altra atmosfera. Da allora non occorre più partire per tempo da casa perché lì l’ambiente è sempre riscaldato avendo abbondanti orari di apertura quotidiana. Anche il salone teatro è mutato e messo a norma di legge come il palco: è sempre più luogo di incontri e aggregazioni e non più solo avamposto del Gruppo Teatrale. Ecco allora che Ospedaletto ci prova la maggior parte delle volte le prove le eff ettua in una aula del patronato, magari rubata o contesa a qualche altro gruppo, perché in certe serate l’aff ollamento è proprio grande. Sì, noi un tempo eravamo i solitari abitatori, ora siamo diventati coinquilini di una grande struttura e nella struttura ci viviamo, vogliamo viverci e restarci, perché siamo inseriti in una pastorale che oltre alla formazione cristiana off re anche momenti di festa, allegria e serenità. Ed è bello condividere con tanti un progetto interessante. Ed è questo lo spirito che anima la nostra mission, quella di

12 coabitare felicemente con gli altri gruppi all’interno della comunità cristiana, essere a disposizione con tecnica e materiali per supportare attività della parrocchia e non solo, e rappresentare occasione di aggregazione e solidarietà. Per questioni burocratiche abbiamo scelto di essere un’associazione indipendente, ma vogliamo restare incardinati all’interno di un progetto educativo cristiano rivolto ai giovani e agli adulti. Al patronato “Guido Negri” siamo legati anche perché con la bonomia dei parroci abbiamo sempre trovato ospitalità alle nostre scenografi e e attrezzature. Anzi, la venuta di don Federico ha consolidato questa cosa e addirittura possiamo parcheggiare il nostro furgoncino in un angolo del patronato. A Ospedaletto tutti ci conoscono, ci vogliono bene e penso che tutti siano felici che esista una realtà come la nostra. E se non ci fosse ne sentirebbero la mancanza. Il patronato pure. Ma ci siamo e va bene così!

13 ...una cosa simpatica che si faceva durante le prove sul palco era quella di portare una torta, perché prevista in copione, e di mangiarsela allegramente tutti assieme, dopo le prove. Un pezzo della nostra storia

In un caldo pomeriggio di fi ne estate del 1998 mentre stavo lavorando seduta fuori dal mio negozio vedo arrivare Maria Grazia, un’amica, che mi dice di aver parlato con Chiodin Francesco e che aveva ricevuto l’incarico di trovare persone di buona volontà per preparare una commedia da rappresentare nel nostro patronato. Io ho detto subito di sì, perché la cosa mi sembrava simpatica. Mentre stavamo discutendo è arrivato Graziano, mio marito, e anche lui era d’accordo. Dopo di che, Maria Grazia ha fatto il giro di tanti altri amici raggruppando un bel numero di persone. E’ così che è cominciata la nostra avventura. La prima commedia, titolata Bisogna far fare i bisogni, parlava di una famiglia con in casa la suocera di 99 anni accudita da una nuora che si lamentava quotidianamente della suocera, ma che alla fi ne era l’unica che la accudiva, mentre le altre nuore e fi glie erano presenti solo quando c’era da mangiare e non perdevano occasione per bisticciare con lei. Una cosa simpatica che si faceva durante le prove sul palco era quella di portare una torta, perché prevista in copione, e di mangiarsela allegramente tutti assieme, dopo le prove. Quest’anno per festeggiare il nostro anniversario Francesco (divenuto il nostro regista e autore di quasi tutte le nostre commedie) ci ha chiesto di scrivere una pagina della nostra storia. Io ci ho provato e confi do che sia valutato positivamente il risultato.

Morena Veronese 15

Per gli amici del teatro….

L’estate del 1998 penso assomigliasse certamente a questa del 2008. L’amico di sempre, Angelo Moro, mi incontra e dice: “Varda che i gà bisogno de uno come ti par fare na sceneta in dialeto in patronato par i tusiti, visto che ti da giovane te fasevi “Richeto”, ai tempi del capean (quando Ospedaletto aveva parroco e cappellano). Detto fatto, non tentennai tanto e più per curiosità andai all’incontro fi ssato in una serata di quell’estate in patronato. Il neoregista Francesco Chiodin, in quella riunione, spiegò al gruppo di amici lì riuniti, cosa si voleva fare. C’erano Luciano, Morena, Graziano, Federico, Maria, Rossana, Maria Grazia, ecc. Erano le basi di quello che poi si è chiamato Ospedaletto ci prova. Probabilmente la gente di Ospedaletto non amava tanto il teatro, in quel periodo, anche se era esistita una compagnia “Sipario veneto” con la mai dimenticata Ileana Pieressa, che tentava qualche rappresentazione con scarsa partecipazione di pubblico. La gente si muoveva da casa solo in certe occasioni, per esempio quando recitavano i bambini della scuola materna e dopo… notte fonda! Forse l’dea di Francesco di abbinare il nostro atto unico ad un balletto dei nostri bambini e ragazzi è stata senz’altro vincente e favorente il nostro successo. Il nostro palcoscenico era ed è quello del patronato, terreno di innumerevoli prove e trampolino di lancio dei vari personaggi teatrali. Ricordo con tanto piacere le serate trascorse in allegria a provare, riprovare, 17 leggere, leggere i copioni e le trame che Francesco sfornava dalla sua mente vulcanica. Plasmava il gruppo, consigliava, esortava e spronava. Nessuno di noi aveva recitato, ma ricordo che mentre si avvicinava la data del debutto (della prima commedia) cresceva in noi l’entusiasmo, ma anche la paura per la reazione degli spettatori. Le idee uscivano galoppanti dalle nostre menti e si avvertiva un crescente stato di agitazione nel preparare costumi, scene, luci, movimenti. Aumentava anche la nostra incoscienza di dilettanti attori allo… sbaraglio. In tutto questo tempo non mi sono mai dimenticato l’emozione avuta prima di mettere piede sul palcoscenico: il brusio della gente in sala, gli ultimi ritocchi al costume di scena, l’ultimo sguardo al copione, la sensazione di non ricordarsi le battute e le naturali raccomandazioni alla suggeritrice Maria Grazia. Oggi dopo 10 anni ho ancora la stessa emozione della prima volta, ancora la paura di non ricordare, superata però dall’immensa soddisfazione che il pubblico è lì che aspetta la mia entrata.… Il tempo è inesorabile e passa in fretta, ma la decisione di continuare a presentare al pubblico ogni anno una nuova commedia è stato il cavallo di battaglia in questi lunghi anni. La grande soddisfazione di vedere riempita la sala (ormai troppo piccola) con molto anticipo sull’orario stabilito ad ogni nostra rappresentazione di pubblico traboccante e desideroso di divertirsi. L’assoluta autonomia e gli innumerevoli inviti a rappresentare le nostre commedie ne i paesi limitrofi , il confronto con le altre compagnie teatrali 18 ...siamo però consci della zona, sono stati e sono momenti indimenticabili e gratifi canti di questo, per me, bellissimo periodo della mia vita. L’amicizia consolidata del gruppo, “e soddisfatti di fare anche se per vari motivi qualche componente ha lasciato, ha plasmato lo una cosa che piace, zoccolo duro del gruppo. Ora non ci fa più paura nulla, le nostre esibizioni si susseguono ormai con cadenze regolari, allargando sempre più il nostro che fa dimenticare territorio d’azione teatrale, con grande soddisfazione nonostante qualche per due ore i piccoli- sacrifi cio e tempo tolto alle famiglie. Siamo però consci e soddisfatti di fare una cosa che piace, che fa dimenticare per due ore i piccoli-grandi problemi grandi problemi della della vita quotidiana, facendo dipingere sul volto delle persone quel sorriso vita quotidiana... che rende impagabile il nostro e mio amore di fare teatro. Grazie.

“ Antonio (Toni) Canazza

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Le gaff es della... “vecia”

Sono Maria Saggiorato, e nel 1998 sono stata contattata da un’amica per formare una compagnia teatrale (almeno provarci) giusto per integrare il ricavato della bancarella realizzata a favore delle Adozioni a distanza. Conoscendomi un po’, tutti intuivano già il mio sì. Infatti il mio carattere è espansivo (forse troppo), e mi piace buttarmi in pasto alla critica bonaria di chi ti viene a vedere e sentire per quello che sei e per quello che spontaneamente puoi dare. Un sorriso! Nel nostro cammino di gruppo piano, piano ho capito che quello che dò mi viene restituito raddoppiato, cioè, dopo una giornata di stress lavorativo a contatto con il cliente, andando stanca alle prove, ritornavo rilassata e spesso anche più serena. Il raccogliersi assieme non è solo un dovere “per benefi cenza”, ma il criticarci, lo scherzare, il sopportarci, il condividere gioie e amarezze (anche se tacite) della giornata mi ha fatto crescere socialmente e sentimentalmente. Ricordo qualche spontanea gaff di scena: come lo scoppiare a ridere e faticare per fermare la risata; oppure lo sputo improvviso del chewingum che sbadatamente avevo in bocca e rimbalzato poi sul mio viso. Ma la più eclatante cavolata è stata al teatro Farinelli di Este mentre interpretavo il ruolo della perpetua con tanto di grembiulino. Sentendo improvvisamente che qualcosa sul fi anco si allentava, e credendolo il grembiulino, l’ho lasciato allentare e cadere… Trattavasi, invece, della gonna proprio mentre giravo il mio fondoschiena al pubblico (tra l’altro in prima fi la c’erano dei religiosi. 21 Che fi gura ragazzi, ma che ridere!). E’ riuscito così bene che sembrava da copione. Quando ci penso divento ancora rossa in viso! Eh, sì, ne ho combinate di stupidaggini in questo percorso teatrale, ma queste gags sono tutte andate a buon fi ne, grazie alla mia “speciale compagnia”. E pensare che io sono la più anziana (vecia) del gruppo, ma siamo tutti giovani anche se a volte essendo troppo estroversa metto in diffi coltà gli altri (ma… mi vogliono bene). Così la nonnina si sente, sempre e con orgoglio, un giovane membro del gruppo teatrale Ospedaletto ci prova.

Maria Saggiorato

22 ...nel nostro cammino “di gruppo piano, piano ho capito che quello che dò mi viene restituito raddoppiato... “

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Gruppo teatrale... rifl essioni

“Le parole nascono ma non muoiono. Non muore niente, a questo mondo. Le parole nascono e poi, essendo più leggere dell’aria, salgono in su e arrivano fi no al punto in cui il cielo fi nisce e comincia l’eternità. E lì ristanno. Lassù ci sono tutte le parole del mondo: dal grido minaccioso di Caino all’ esplosione di gioia di un piccolo atleta alle olimpiadi, dalla cantilena del venditore ambulante al canto dell’innamorato, dal grido di dolore all’esplosione di gioia di un attore. Le parole volano non si volatizzano.” Ho preso spunto da queste “Piccole, semplici, chiare parole” dello scrittore Giovanni Guareschi tratte da “Diario clandestino”, per ripercorrere la mia esperienza di “provetto attore teatrale “ inserito in un contesto parrocchiale. Non è stato facile vincere la mia ritrosia e trovare una collocazione, mettendomi in gioco pubblicamente sul palcoscenico. All’inizio è sembrato veramente un gioco di ruolo. Quel notaio, con quella tuba in testa tanto grande da farmi vergognare presentandomi in scena che quasi tentavo di nascondermi dietro al registro dei matrimoni che tenevo in mano è stato il trampolino di lancio… pericolosissimo per il mio cuore; per fortuna che c’era a portata di mano un regista che nei ritagli di tempo lavora nel reparto cardiologia dell’ ospedale di Este. Poi il padre con numerosa prole, che cercava di risolvere i problemi famigliari al consultorio familiare mi ha consacrato defi nitivamente attore. Da quel momento non ho avuto più dubbi avevo imboccato la strada giusta per una nuova occupazione in caso di prepensionamento o di fallimento delle FF. SS. Prove su prove 25 ...lel parole nascono ma non muoiono. Non muore niente, a questo mondo. Le parole nascono e poi, essendo più leggere dell’aria, salgono in su e arrivano fi no al punto in cui il cielo fi nisce e comincia l’eternità. E lì ristanno. [...] Le parole volano non si volatizzano...

26 “ di sera, ansia per non aver studiato a suffi cienza, nei ritagli di tempo, la sceneggiatura di un regista implacabile, ferreo nel dare direttive al suo gruppo molto eterogeneo nella composizione. Alla fi ne arriva la fatidica serata della “Prima”. Si deve fi nalmente entrare in scena. Dietro le quinte un gran chiacchierio, frasi del tipo: “Non so niente… ma chi me l’ha fatto fare… Non ci sarà una prossima volta…”. Per fortuna ci sono le luci dei fari che fanno quasi da barriera immaginaria tra noi e il pubblico e piano, piano inizi e il tuo personaggio trova spazio dentro di te e diventa un tutt’uno con te. Ti piace e gli off ri le tue emozioni, i tuoi sentimenti, il tuo cuore. Alla fi ne, l’applauso delle persone ti solleva, ti rinfranca e ti gratifi ca e sei veramente lieto di aver donato qualche cosa di te agli altri. Tutto questo avviene grazie al gruppo teatrale, al patronato luogo di incontro, aggregazione, formazione ed alla collaborazione di tanti amici.

Luciano De Marchi

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Le pagine che seguono contengono una minima cronistoria di dieci anni. Vengono nominati i fatti salienti e più signifi cativi di questo tempo. Non è stato possibile scrivere tutto nel libro: le tante serate di spettacolo e i fatti successi restano nel cuore di chi li ha vissuti e partecipati.

29 bisogna far fare i bisogni La storia

Anno 1998: l’inizio “Bisogna far fare i bisogni”

Siamo a fi ne agosto 1998, ci troviamo nel parco di una antica villa a per una uscita del Grest di quell’estate. Le chiome dei grandi alberi proteggono i nostri bambini, e l’ombra è rassicurante e rinfrescante dalla calura. Un gruppo di mamme sta parlando del più e del meno e Chiodin Francesco distrattamente segue, un po’ distaccato, quel chiacchiericcio che sembra da mercato. Ma prestando un po’ di attenzione, da mercato quelle chiacchiere, poi non sono, perché trattano di come poter fare qualcosa di importante perchè questo Grest non fi nisca da lì ad un paio di giorni, ma rimanga presente e possibilmente continuato in qualche attività similare. Parlottano fra loro, quelle mamme, poi vedendolo isolato, poco interessato, e un attimo distratto, lo chiamano e dicono: “ - Vero, che ne dice lei - allora gli davano del lei perché si e no si conoscevano di vista - Vero lei, che ne dice di fare qualcosa che continui nel tempo il Grest? Lei ha qualche idea?”. Risponde anche se un po’ annoiato: “- No, non ho idee… e poi la cosa non mi interessa…. Io sono nuovo, non vi conosco… Non conosco nessuno a Ospedaletto…”. Riprendono le mamme: “- Ma non importa, anche se lei non ha idee, gliele facciamo venire noi!”. A quel punto Chiodin lancia una battuta più che una risposta: “- Beh, se volete io posso fare teatro, farvi fare teatro è l’unica cosa che so fare”. 31 Le mamme a quel punto si destano e, incuriosite, sorprese e frastornate per il tipo di proposta, entusiaste dicono di sì. E si avvicinano alla sua sedia e in cerchio lo coprono di domande. Chiodin dà delle direttive. “- Prima di tutto bisogna sapere quante persone aderiscono a questa idea. Io non conosco le persone di Ospedaletto. Voi che siete native del paese conoscete tutti. Stabiliamo una data: la prossima settimana ci troviamo in patronato a Ospedaletto la sera del 1 settembre alle ore 21.00 e vediamo chi avete convocato. In base alla quantità delle persone inventerò poi un testo per farvi recitare”.

E così è stato. Puntuali, dopo una settimana si sono presentate in patronato una decina di persone, di tante età e prevalente era il sesso femminile. Per queste persone è stato scritto l’atto unico “Bisogna far fare i bisogni” La storia è molto semplice: una signora di 99 anni sentendo avvicinarsi l’ora della morte intende dividere, fra i fi gli, l’eredità. Ma le rivalità in famiglia e gli interessi di estranei (tipo prete e notaio) e visto che nessuno si dedica a lei per amore, ma solo per interesse, fanno in maniera che l’anziana signora lasci tutto in eredità ad un giovanotto l’unico che presta un po’ di attenzione alla vecchia signora con piccoli servigi, senza nulla pretendere in cambio.

Per prima cosa viene fi ssata la data di esibizione: 12 dicembre 1998 alle ore 20.30 in patronato Guido Negri. Il teatro a Ospedaletto non è tradizione, ma solo sporadiche rappresentazioni teatrali sono state fatte. Quindi, ci vuole una campagna di lancio. Bisogna abbinare la rappresentazione a qualcosa di importante. Da un paio di anni la parrocchia è attiva con Adozioni a distanza di bambini brasiliani. Perché non agganciarci a questa iniziativa? E per attirare più persone, visto che il pezzo teatrale Bisogna far fare i bisogni è corto con un tempo previsto di rappresentazione di 40 minuti, perchè non far anticipare la rappresentazione da un paio di balletti fatti da bambini della scuola elementare? La strategia dovrebbe funzionare perché il bambino attira il papà, la mamma, i nonni, i fratelli, gli zii, ecc, ecc.

Le prove hanno inizio. C’è tanto lavoro da fare! La lettura e l’interpretazione del testo, la spiegazione da parte del regista su come deve essere capito il personaggio… Si suda fatica. Ma c’è entusiasmo. I neo attori vorrebbero fare

32 subito le prove in palco. Il regista insiste che prima bisogna saper leggere il testo, il copione, interpretarlo, conoscerlo, impadronirsene, poi c’è tutto il tempo anche per il movimento scenico in palco. Le prove si tengono due volte alla settimana. Ha inizio la stagione fredda. Il patronato Guido Negri alla sera non è frequentato e quindi l’ambiente non viene riscaldato. Esigenze di copione impongono che si consumi una torta alla fi ne dell’atto unico. Ogni serata di prove qualcuno a turno porta una torta e vino, e si mangia. E’ la conclusione naturale di serate impegnative, ma trascorse in allegria e un modo naturale per vincere il freddo della sala teatro. Più si avvicina il momento della rappresentazione, più gli animi si eccitano; più si intensifi cano le paure, maggiormente è alta la tensione. La sera del 12 dicembre 1998 la sala si riempie velocemente. Ondate di mamme e papà di bambini per prendersi il posto e per potersi godere i beniamini con i balletti e questi sconosciuti nuovi attori. Inutile dire il grande entusiasmo del pubblico e le tante congratulazioni ricevute e quindi la spinta a continuare. Durante la serata vengono raccolte off erte per le Adozioni di bambini brasiliani. Una iniziativa partita per caso un pomeriggio di settembre ha trovato la sua realizzazione. Qualcuno dice: perché non andate in giro a recitare? Calma ragazzi, calma… non montiamoci la testa… di strada da fare ce n’è tanta: intanto godiamoci questo successo!!!

33 consultate il consultorio La storia

1999: si continua... “Consultate il Consultorio” “Condominio con demonio“

Quello che da tempo si attendeva è arrivato. Si va in tournèe. Non si sta più nella pelle dalla gioia. La parrocchia di Carceri sabato 13 marzo alle ore 21.00 in sala Centro Giovanile, vede la replica di Bisogna far fare i bisogni a benefi cio dei bambini ucraini e pro missioni.

A favorefavore del Gruppo Missionario di Ospedaletto Euganeo viene messo iinn scenascena il nuovo atto unico Consultate il Consultorio sabato 24 aprile 1999. Lo spettacolo, in forma molto più ridotta, era stato rappresentato, qualchequa anno prima, al teatro Farinelli di Este all’interno delle serate organizzateorg dall’Associazione Cattolica Operatori Sanitari (ACOS) di Este. Anche questa volta lo spettacolo è anticipato da esibizioni di bballettiallet delle Scuole Elementari, solito stratagemma per attirare gente al teatro. E anche questa volta funziona.

A settembresettem iniziano le prove del nuovo atto unico Condominio con demonidemonio.o Gli attori resistono, anzi ci trovano gusto a fare i protagonisti e sono puntuali alle prove che sembrano interminabili, ma la passione e l’allegl’allegriar fanno superare tutte le diffi coltà. Siamo anche fortunati che il pparrocoarroco don Aniceto Renesto, ci concede di accendere il riscaldamento nel pperiodoeriodo invernale. Di noi si fi da. Ci dà il permesso di accendere la caldaia con l’impegno,l’imp poi, di spegnerla non appena le prove son fi nite. Tutto viene eseeseguitoguito con meticolosità. 35 A interpretare i personaggi in Condominio con demonio sono stati:

I portinai: Antonio Canazza Le suore: Maria Rosa Zaglia e Rossana Padovan e Boggian Marisa Antonia: Antonia Scarpetta La banda musicale: Federico: Federico De Marchi Ilaria Chiodin, Linda Ferraro, Morena: Morena Veronese Marco Picelli, Giorgia Chiodin, Graziano: Graziano Menesello Andrea Canazza, Davide Ferraro, Il marocchino: Alessandro Permunian Elia Alberti Maria: Maria Saggiorato I poliziotti: Luca Rossin, Luciano: Luciano De Marchi Marco Faliva Gli innamorati: Dario Magnarello e Valentina Oro

Condominio con demonio racconta le vicissitudini che si vivono in un condominio di una qualsiasi città o paese. Storie di vicinato e di vicinanza che sfociano in amori, risse condominiali, invidie, interessi, incomprensioni e odii. Un trattato di vita che rispecchia il vissuto di tanti che si riconoscono nei vari personaggi. Purtroppo non abbiamo foto di questa commedia, solo il depliant della manifestazione.

La commedia è stato rappresentata il 7 dicembre 1999 alle ore 20.30 e per accontentare la quantità di pubblico che non ha potuto presenziare alla prima è sta ripetuta sabato 11 dicembre 1999 alle ore 20.30.

36 La storia

2000: attenti ai giovani! “Se oggi non è l’oggi, sloggi” “El morto porta el vivo“

E’ inutile: le voci si rincorrono, il passaparola funziona. Il gruppo teatrale Ospedaletto ci prova comincia ad essere conosciuto e desiderato. E’ il gruppo AVIS di Ospedaletto (nelle persone di Pastorello Nello e Luigi Tamiazzo) che per primo ci chiede di esibirci a favore di questa associazione. LoccasiL’occasioneo propizia è la serata che si intitola “Carnevale di Vita”. Oltre alla fantasia musicale di Mauro e Petra c’è la ripresentazione dell’atto unico ConsulConsultateta il consultorio e per fi nire uno spettacolare can can ballato da un ggrupporupp di giovani maschi travestiti da ballerine da abili mani di sartoria. ConCon questa serata inizia con l’AVIS di Ospedaletto in particolare, e con l’AVISl’AV del distretto di Este in genere, una collaborazione che a tutt’oggi cocontinua,nt fruttuosa, impegnata; una collaborazione che oltre al rapporto pprofessionalerofe investe la conoscenza e l’alto valore dell’amicizia.

Il GruGruppopp Missionario di Ospedaletto non si lascia perdere l’occasione di chiedechiederere la collaborazione a Ospedaletto ci prova. Ecco allora editare un nuovo aatto unico che si intitola “Se oggi non è l’oggi, sloggi”. Questa pièce teatrateatralele vvuole essere una rappresentazione del quotidiano, uno spaccato di vita famfamiliare, la rappresentazione di una moglie disperata e dei numerosi fi gglili da accudire.a In scena questa volta, tutti attori giovani, alla loro prima ggranderande eesperienza teatrale, ma animati da tanto entusiasmo seppure presi da ggranderand paura ed emozione.

3737 Forse negli attori “vecchi” c’è qualche schizzo di invidia per non essere in scena, ma devono capire che c’è bisogno di giovani e di avere ruote di scorta a disposizione.

Il tradizionale, perché ormai anche se son appena passati due anni dalla nascita di Ospedaletto ci prova, appuntamento invernale in paese, porta la data del 7 dicembre con replica 9 dicembre. Ci sono sempre le ballerine ad anticipare lo spettacolo vero e proprio, ma questa volta c’è uno spetta- colo nello spettacolo: i giovani! Rappresentano uno sketc dal titolo Mal comune… dedicato ai problemi che i cittadini incontrano quando si recano presso gli uffi ci del comune. Non c’è off esa per nessuno e tutto si svolge all’insegna della satira eff ettuata con gusto e con garbo.

Gli interpreti di Mal comune… sono stati: Alice Menesello Riccardo Canazza Francesco De Marchi Rosanna Fiorillo Valentina Masullo Alessia Diantini Silvia Gallana Buttarello Luisa Camilloni Loretta (suggeritrice.)

Poi, come si conviene, il grande spettacolo El morto porta el vivo, che mette in evidenza l’ipocrisia latente, ma profonda, delle persone, anche i familiari più stretti, nei confronti di anziani e ammalati.

38 Scorrendo gli annali, abbiamo trovato gli interpreti. Marisa Boggian Maria Saggiorato Rossana Padovan Graziano Menesello Federico De Marchi Luciano De Marchi Morena Veronese Chiara Vallarin Alessandro Permunian Giuseppe Castellano Dario Magnarello Antonio Canazza Suggeritrice: Maria Grazia Bettio, Tecnico di scena: Pasquale Claudio Schibotto. Testo e regia: Francesco Chiodin

L’anno 2000 rappresenta anche l’inizio della collaborazione con la Banca di Credito Cooperativo Euganea di Ospedaletto Euganeo, nella fattispecie con il suo presidente Francesco Veronese, che sempre ha sostenuto e continua a sostenere tutte le iniziative di Ospedaletto ci prova.

39 el pre La storia vosto perde el posto

2001: prendere il largo! “El prevosto perde el posto?”

E’ sempre l’AVIS di Ospedaletto il primo a richiedere la nostra collaborazione, e lo fa nella serata di sabato 17 marzo 2001 alle ore 21.00 in Patronato Guido Negri dove Ospedaletto ci prova ripete l’atto unico, il capostipite, la madre di tutte le commedie di Ospedaletto: “Bisogna far fare i bisogni”. Non sono più i bambini delle scuole elementari a fare attrazione prima dello spettacolo, ma il gruppo giovani della parrocchia S. Giovanni Battista con performances artistiche di danza e canto.

Il 2001 rappresenta, per il nostro Gruppo Ospedaletto ci prova, una annata fondamentale: l’associazione nazionale Carabinieri ci chiede di rappresentare al teatro Farinelli di Este. Essere richiesti per il Farinelli in quel momento rappresentava la massima aspirazione che si potesse pretendere. Voleva dire coronare un sogno, soddisfare un’aspirazione a cui tutti gli attori tenevano moltissimo. Il palco del Farinelli è per professionisti, è grande, è bello, capace…. Ma noi non avevamo l’attrezzatura necessaria di fari e impianto voce. Che fare? Rinunciare voleva dire perdere un treno importante… Fare acquisti di luci e microfoni? Non avevamo i mezzi fi nanziari necessari e ci mancava l’esperienza per la scelta dell’attrezzatura. A risolvere questo problema ci ha pensato Ramazzotto Renato dell’Associazione Carabinieri che attraverso conoscenze e amicizie è riuscito a farsi prestare l’impianto luci della ormai disciolta compagnia teatrale Sipario Veneto che aveva sede a Ospedaletto. Anzi, ancora di più, addirittura 41 il responsabile di Sipario Veneto, Mario Rolandi, è venuto lui stesso al Farinelli a montare i fari sull’americana. Abbiamo letto quella occasione, e soprattutto quel concorso di diponibilità nell’aiutarci, una manna ed un segno del destino che voleva che la nostra attività continuasse. E così con tutta l’emozione in corpo che un grande teatro incute, abbiamo aff rontato la serata, martedì 24 aprile 2001 al Farinelli di Este, alla presenza di autorità militari e politiche della zona. Abbiamo messo in scena i due atti unici che abbiamo ritenuto i migliori, a quel tempo, a disposizione: Bisogna far fare i bisogni e El morto porta el vivo. Abbiamo riscosso un buon successo e aperto defi nitivamente la strada per le rappresentazioni fuori Ospedaletto Euganeo. Nel proseguo dei mesi, abbiamo fatto nostro l’impianto luce dell’ex compagnia Sipario Veneto, e altro materiale che serviva. Abbiamo dotato il nostro Gruppo di radiomicrofoni. A questo punto Ospedaletto ci prova registra l’acquisto di un grande personaggio indispensabile dal punto di vista tecnico-tecnologico: Davide Fava, addetto e appassionato cultore dell’arte della sonorità. Con lui la nostra compagnia spicca un salto di qualità tecnica.

Ricco di eventi e di possibilità questo 2001, vede i festeggiamenti per il cinquantesimo di ordinazione sacerdotale di don Aniceto Renesto, per quasi trent’anni parroco nella nostra parrocchia. E come poteva esimersi

424 OspedalettoOspeda ci prova dal dedicare a questa cara fi gura di pastore un’opera teatrale?teatrale Ecco allora nascere El prevosto perde el posto? rappresentato per la pprimarima volta la sera del 20 ottobre 2001 in patronato. Grandi applausi, tante rrisate,isate, e sorrisetti per i riferimenti al festeggiato. La trama è molto semplice. Un parparrocor di campagna fa fatica raff rontarsi con le nuove generazioni: dai chierichierichetti,ch ai giovani, al rappresentante del consiglio pastorale. Il parroco vive mmomentio diffi cili sorretto solo dalla fedeltà della perpetua. Anche il vescovovescovo è a conoscenza del problema e per questo fa visita al prevosto che allaalla fi ne…ne perde sì il posto, ma sarà promosso vescovo! Don Aniceto, quella sera,sera, dopodo la rappresentazione, comunica che per il momento non perderà il postoposto perché per un altro anno guiderà la parrocchia. Poi rimetterà il mandatomam ndat al vescovo che deciderà di conseguenza.

NeNellalla serata-conteserata-contenitoren di sabato 8 dicembre 2001 alleala le oorere 220.450.45 ddala titolo “L’altro è oltre” dedicata alleala le adoadozionizioni a distanza di bambini brasiliani vieneviv ene riripetutapetuta la commedia El prevosto perde ele posto? La commediaco è anticipata da balletti e coreograficoreografi e delle nostre ballerine grandi e piccine,pip ccine, e dada alcuni pezzi musicali di Barbara e Claudio.Claudio. Il successo è garantito, le risate purepup re e lala raccoltar in denaro per le adozioni raggiungerar ggiung il suo scopo.

PerPeP r lal seconda volta in un anno calpestiamocac lp il palcoscenico del FarinelliFari di Este con El prevosto perde el posto?p a favore dei bambini di ChernobylChernobyl lla sera del 29 novembre 2001 alle oreore 20.45.20.45.

A ,Monseli all’auditorium Kennedy, la stessa commedia viene ripetuta sabatosabato 15 dicembre alle ore 21.00 a favore dell’Associazione Italiana contro lala SclerosiSclerosi Multipla (AISM).

43 i pelegrini de marostega La storia

2002: volare alto “I pelegrini de Marostega”

Sono sempre più diff use le chiamate da parte di istituzioni, parrocchie e associazionia della nostra zona per voler rappresentata qualche nostra commedia. Quella che è in vigore è sempre “El prevosto perde el posto?” che addirittura abbiamo recitato in chiesa a Vighizzolo, rappresentazione che la parrocchia ha voluto per salutare il parroco uscente don Adriano ForatoForato.. Dopo quella sesera,r al regista Chiodin ha telefonato una insegnante ddellaella ScuolaScuola PoloniPoloni did Monselice complimentandosi per l’alto valore ppedagogicoedagogico ddelel ttesto e per chiedere la possibilità di avere un copione pperer ppoterlaot rappresentare assieme ai suoi allievi. La cosa hhaa aallietato tantissimo e ha riempito di soddisfazione. LLeiei diceva che è una commedia per far recitare tante ppersoneerso e nella sua classe c’erano delle persone diffi cili cchehe pprobabilmente con la recitazione si sarebbero un po’ lliberateiberate dello stato d’animo triste. Piccole gioie che danno aampiempie ssoddisfazioni. Anche frafr i componenti del Gruppo Ospedaletto ci prova qualcuno confi da che ha trovato molto utile recitare e salire sul ppalco,alco, pperchéerc il palcoscenico è un aiuto a vincere paure e off re llaa ffacilitàacilità di ccompetere sia con se stessi che con il pubblico. LL’assessore’assessore aalle attività produttive del comune di Ospedaletto, Chiodin AntoAntonino,n parlando con il nostro regista, suggerisce l’idea ddii ororganizzareganizzare uuna rassegna teatrale. 4545 I lusinghieri successi ottenuti incoraggiano voli più alti e indirizzano verso iniziative altissime. Se ne discute insieme con il Gruppo e si decide di organizzare la rassegna di teatro dialettale veneto con due motivi. Primo come scuola ed esperienza per scrutare e studiare modi di recitare e di rappresentare di altre compagnie; secondo dare la possibilità a tanta gente di Ospedaletto di andare a teatro e partecipare e vivere appieno alla vita del teatro. E’ una sfi da. Come sempre qualcuno è scettico, altri sono ottimisti. Vengono contattate le più note e vicine compagnie amatoriali della zona, per informarsi anche del costo economico di tutta l’operazione. Intanto le idee e gli entusiasmi si accendono e si spengono a seconda dei segnali che si ricevono dalle persone che attorniano la compagnia ed eventuali umori.

Sabato 7 dicembre 2002 alle ore 21.00 presso il patronato Guido Negri viene messa in scena la prima de I pelegrini de Marostega di Libero Pilotto, con adattamento e regia di Francesco Chiodin. Perché Libero Pilotto? Intanto perché è un autore nuovo per tanti, poi perché nel 2003 ricorrono i 150 anni della sua nascita e poi è ora di cominciare ad off rire pezzi importanti di famosi autori. Le condizioni artistiche ci sono e quindi è giusto cimentarsi. C’è un problema: siamo in possesso di un vecchio testo, sgualcito e logoro, ma talmente consunto che mancano le quattro pagine fi nali senza le quali non si saprà mai come fi nisce la 46 commedia. Leggendo in un giornale di Chioggia che la locale compagnia rappresentava la stessa commedia, è stata rintracciata la regista di quel gruppo teatrale, e chiesto se poteva mandare via fax le pagine mancanti e con la promessa di andarli a vedere a Chioggia. L’operazione recupero testo si è felicemente conclusa. A Chioggia siamo andati veramente a vederli per imparare e per spiare. La prima volta all’aperto, vicino ad un campeggio all’Isola Verde il 16 agosto, la seconda ospiti d’onore con posti riservati invitati direttamente dalla regista all’auditorium di Chioggia. Il teatro aiuta le relazioni e crea relazione. La prima replica de I pelegrini de Marostega avviene il 12 dicembre al Farinelli di Este a favore del Comitato dei Bambini di Chernobyl.

Da tempo, da parte della base, saliva l’invito a trovarsi per una cena tutti insieme noi della compagnia. L’allettante idea, però, dal regista è sempre stata allontanata perchè sarebbe stato ideale che la cena la off risse Ospedaletto ci prova, ma in cassa non c’erano soldi. Ora, con lo scambio di idee e ascoltando diversi suggerimenti si è organizzato sabato 14 dicembre alle ore 19.30 l’incontro conviviale. La lettera d’invito iniziava così: “Dopo una stagione fruttuosissima di successi teatrali, per i quali anche voi avete contribuito, è giunto il momento di ritrovarci attorno ad una tavola imbandita. E’ un atto di riconoscenza per tutti coloro che fanno parte del Gruppo direttamente o indirettamente, 47 48 attori ed indotto, sostenitori e simpatizzanti. L’organizzazione teatrale off re gratis a tutti i partecipanti un primo piatto (abbondante e gustosissimo), un secondo piatto prelibato (decorato con verdure di stagione) pane, ambientazione logistica e stoviglie. Agli invitati, se possono e vogliono, viene demandato il compito di portare il dolce ed il vino. L’incontro conviviale avverrà nel salone del patronato Guido Negri di Ospedaletto Euganeo, sede più adatta e conosciuta per le numerose prove, sabato 14 dicembre alle ore 19.30”. Firmato, il presidente. Grande ringraziamento a Fania e Luigi Tamiazzo per la costante e premurosa presenza ai nostri incontri conviviali, con ottimi risultati.

49 consultate il consultorio La storia

2003: primaprim rassegna di teatro dialettale veneto – AssociazioneA APS – “Voglia, vogliavoglia di viverev – Jasmine “Male pparar mmale” “Consultate“Consultate il consultorio”

Come prompromessoe ed annunciato parte la Prima Rassegna di Teatro DDialettaleialettale VVenetoe nelle serate del 25 gennaio, 8 febbraio e 22 febbraio 22003.003. Si ccominciao con tre compagnie della zona: la compagnia Teatro VVenetoeneto CCittài di Este con “Don Checco”, la compagnia Gli Alberi di Este concon “Quando“Qu a mezzodì el campanile sona” e noi Ospedaletto ci provaprova ccon i Pelegrini de Marostega. Restiamo tutti sbalorditi dalla grandegrand massa di gente che si accalca nel salone del Patronato. L’ingressoL’ing è libero e per pagare le compagnie facciamo una raccoltaracc libera. Ne ricaviamo il necessario e qualcosa avanziamo perper lele spese sostenute. Se il bel tempo si vede dal mattino… ci diamo appuntamentoappun al prossimo anno.

Cominciano ad esseree tante le richieste di presenza sui palcoscenici della Bassa PadovanaPadovana. Il Gruppo sorto così spontaneamente sente di avere bisogno di una organizzazione sociale ben precisa e preordinata, sia per gestire quel minimo di contabilità risultante dai rimborsi spesa elargiti per le rappresentazioni, sia per poter accedere, attraverso appositi progetti, a fi nanziamenti che possano aiutare l’evolversi del Gruppo Teatrale.

Intanto per tutti i partecipanti viene stipulata una polizza assicurativa e viene redatto l’atto costitutivo del Gruppo Teatrale Ospedaletto ci prova 51 che porta la data del 14 dicembre 2002, ma viene vidimato dal Registro delle Entrate in data 23 gennaio 2003. Così pure lo statuto dell’Associazione. Per accedere anche alle opportunità che la regione off re bisogna iscriversi in regione, e dopo correzioni di statuto e rimandi agli uffi ci regionali, fi nalmente in data 20 settembre 2004 avviene l’iscrizione dell’Associazione Culturale Gruppo Teatrale Opsedaletto ci prova ai Registri Regionali delle Associazioni di Promozione Sociale (APS con il codice PS/PD0089). Non tutti capiscono l’importanza di questa tappa. Infatti l’associazionismo da tempo ha imboccato una strada diversa dal semplice volontarismo legato alla buona volontà del singolo o di gruppo, ma il volontariato viene incanalato e aiutato a svolgere la propria attività sorretta sia da momenti formativi che operativi. Dopo quella in regione, avviene anche l’iscrizione al Centro Servizi del Volontariato (CSV) della Provincia di Padova, longa manus della regione per guidare e tutelare le associazioni di volontariato. Inizia da qui una grande collaborazione che via via di anno in anno è sempre più profi cua e produttiva. Ne è evidenza l’edizione di questo libro che avviene con il completo fi nanziamento del CSV di Padova.

Essere Associazione iscritta comporta degli atteggiamenti etici molto importanti: la sincerità nelle rendicontazioni e nei bilanci, l’onestà nell’operato e nel seguire le indicazioni del CSV, partecipare alle varie iniziative di programmazione e diff usione del volontariato. E Ospedaletto 52 ci prova in tutte queste attività è sempre in prima linea e qualche volta si fa anche promotrice di iniziative. Inoltre, come è nella mission della nostra associazione, la dedizione e amicizia con tante associazioni fa in modo che sortiscano dei risultati positivi: per noi che aiutiamo e per le Associazioni che ricevono.

Se continuano le presenze de I pelegrini de Marostega alla cadenza media di due al mese, (da segnalare il 21 maggio la rappresentazione a favore dell’Associazione Carabinieri a al teatro Marconi) è sempre presente il Gruppo Missionario di Ospedaletto che incalza per avere una serata a disposizione onde reclamizzare la propria attività. E noi non siamo impreparati a tale evento, tanto è vero che sabato 26 aprile 2003 alle ore 21.00 in patronato Guido Negri mettiamo in scena l’atto unico Male par male… piece di ambientazione ospedaliera che narra la storia e le vicissitudini di un ammalato che deve aff rontare situazioni indescrivibili causate dal personale medico e infermieristico. Male par male… , non si sa perché, non è stato più replicato, nonostante le richieste del protagonista-malato Davide Baio. Chissà se un giorno lo ripescheremo….

Il 2003 l’Organizzazione Mondiale della Sanità e la Regione Veneto in particolare lo dedicano all’Anno Internazionale del Disabile. A Ospedaletto abbiamo avuto la fortuna di incontrare una paesana, Sonia Spedicato, che nonostante i limiti legati alla sua malattia, è riuscita a scrivere tante poesie. Nella serata di presentazione di Male par male…, abbiamo fatto leggere ad un attore di Padova, Fulvio Gardin, alcune poesie di Sonia, che hanno avuto molto successo, con l’impegno di farle una promessa: riunire tutte le sue ultime 47 poesie in un libro.

53 E questa promessa è stata mantenuta. La sera del 7 dicembreembre 2003 alle ore 20.45 in patronato Guido Negri prima della commecommediadia Consultate il consultorio viene presentato il libro di Sonia Spedicato “Voglia, voglia di vivere”. Il libro viene presentatoentato dal prof. Emerenziano Morato preside del liceo di Este, e grgrazieazie alla collaborazione di tanti, in primis della Proloco, della Regione Veneto, del Gruppo Avis di Ospedaletto, dell’Amministrazionestrazione Comunale,, dalle Parrochie S. Giovanni Battista

54 e del Tresto, e non ultimo del Gruppo Teatrale Ospedaletto ci prova l’edizione va in porto. Il ricavato del libro, viene interamente versato all’AISA sezione del Veneto che ha sede a Monselice. Sonia partecipa, e intervistata risponde con la saggezza di chi sa e conosce il valore della vita. Ma non fi nisce qui. Sempre nella serata, visto che Consultate il consultorio parla di aborto e della vita, Ospedaletto ci prova lega la propria attività ad un progetto Gemma. Cosa è un “progetto Gemma”? E’ l’adozione con versamento di una quota per 18 mesi di un assegno mensile ad una gestante che sta vivendo con diffi coltà la sua gravidanza. L’impegno viene preso contattando il Centro Aiuto alla Vita, che collega Ospedaletto ci prova con Orbassano, in Piemonte. La bambina nata e adottata si chiama Jasmin. Alla famiglia di Jasmine per 18 mesi abbiamo inviato un assegno e la ricompensa è stato il bellissimo sorriso di Jasmine.

55 radiocologia La storia

2004: continua la vita anche se cambiano i preti “Radiocologia” “Vedarì, vedarò, catarì, catarò”

La seconda RassRassegnae di Teatro Dialettale Veneto nelle date 24 gennaio, 7 febbraiofebbraio e 21 febbraiof vede la presenza delle compagnie di con “Aristide“A e Tobia: uno gobo e l’altro spia”; Bresega di concon “Le braghe del dì de laoro”; Ospedaletto ci prova con “Consultate“Co il consultorio”. Sorprende sempre di più l’affl usso didi pubblicopu e soprattutto il grande consenso per quello che facciamo.faccia Perché non aumentare il numero di commedie in rassegna?rassegn

L’adozioneL’adozion del Progetto Gemma per aiutare Jasmine e la sua mamma, ccontinua fedelmente. Gli aiuti che riceviamo con le nostre rrappresentazioniappresent ci permettono di aff rontare bene il contributo promesso. LLeggendo gli annali del tempo si scorge che dal 1976, anno ddii iniziinizioo dei Progetti Gemma da parte del Centro Aiuto alla Vita, sono stati fatfattit nascere in Italia 7.808 bambini. A noi la gioia e l’onore ddii aver ffattoatto nnascerea Jasmine. L’iniziativa è portata avanti anche con il contricontributobuto e l’appoggiol’ap del Gruppo AVIS di Ospedaletto Euganeo.

Sabato 1 maggiomaggio festa dei lavoratori, in patronato, Ospedaletto ci prova ppresentaresenta l’atto ununicoi Radiocologia , un fatto realmente accaduto all’ospedale di Este, a favore ddel Gruppo Missionario. E’ un comicissimcomicissimoo atto unico che narra le vicissitudini di una paziente che 57 deve essere visitata in un reparto dell’ospedale: lei non sa quale sia, gli altri fanno di tutto per non capirlo. Tutto da ridere e da vedere, ma anche da piangere dalla rabbia.

C’è ormai il “ciuccio” agli incontri conviviali e dalla unica cena di dicembre si è passati anche alla cena di mezza stagione. Infatti il 12 giugno alle ore 20.00 in patronato si consuma luculliana prelibata alimentazionee per teatranti, familiari e simpatizzanti

Anno importante per la comunità della parrocchia S. Giovanni Battista:a: c’è il cambio del parroco. Potevamoo ancora una volta noi restare insensibilili a tale cosa? No, infatti chiamiamo laa compagnia teatrale Insieme per ridere a recitare la commedia brillante in tre attiti “Preti se nasse… no se deventa”. Sul volantino distribuito agli spettatori ssii legge: “Questa serata è organizzata dalal Gruppo Teatrale Ospedaletto ci prova, inn collaborazione con il Consiglio Pastoralee Parrocchiale, quale doveroso omaggioo 58 aalla parrocchia e a don Aniceto per i 30 anni di ““parroccato” e per la costante ospitalità off erta per pprove e rappresentazioni. EE’ un invito al nuovo parroco don Federico CCamporese, che fra una settimana sarà insediato in pparrocchia, ad instaurare con il teatro un rapporto bbenevolo e costruttivo. Buon divertimento con ll’augurio che anche nella nostra parrocchia nnascano preti!”. DDon Federico prende possesso della parrocchia lla domenica 24 ottobre 2004. Dopo alcuni giorni pparliamo con lui delle varie iniziative del nostro GGruppo: ci dà il benestare a continuare e a fare tutto quello che ffacevamo prima e come prima. Beh, come inizio non è male. E nnoi continuiamo a fare tutto quello che abbiamo sempre fatto.

TTra le tante mutevoli realtà cui assistiamo, inossidabile rimane lla data del 7 dicembre 2004, nella quale Ospedaletto ci prova ppresenta la spassosissima commedia in tre atti Vedarì, Vedarò, CCatarì, Catarò tratta da un’idea di Alessandro Permunian con adattamentadattamento e regia di Francesco Chiodin. La vicenda vive il problema di una famiglia alle prese con un solo bagno e i problemi di convivenza

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condominale. Alessandro Permunian è una fi gura importane del gruppo anche se in questo momento è in stand- by per motivi matrimoniali e di fi gliolanza. Oltre alla inventiva e bravura, Alessandro è persona preziosa per confezionare scene, apportare idee stravaganti, sempre pronto e in vena di scherzi. Il suo camioncino di idraulico è stato prezioso ai tempi in cui non avevamo il furgone. Al momento di andare in macchina giunge la bella notizia che in casa Permunian è nata Francesca. Complimenti anche alla neo mamma Alessandra che sempre ha seguito l’allora fi danzato nel suo peregrinare di attore.

61 on La storia norevole

2005: premio miglior scenografi a “L’onorevole Campodarsego”

E’ sempre llaa RaRassegnas di Teatro che inizia l’annata. La Terza Rassegna vede aumentaumentatoa il numero delle rappresentazioni. Da tre a quattro. L’8 ggennaioenna Pozzonovo con “Marina te si la me rovina”; 16 gennaio AAlbignasegolbign con “Fasso l’amor xe vero”; il 22 gennaio Ospedaletto ci provprovaa con “Vedarì,vedarò catarì, catarò”; Bresega il 29 gennaio con ““UnUn pugpugneto de sale”. Il pienone ogni sera, tanti e tanti applausi!

LLaa nostra commedia “Vedarì, vedarò, catarì, catarò” nella rassegna organizzata dal comune di in collaborazione con la ccompagniaompagnia ““C’era… cè”, ha ricevuto il premio per il miglior allestimento sscenograficenografi ccoo DDaa un articolo apparso sul Mattino di Padova in data 14 maggio a fi rma ddii Beatrice Andreose,And leggiamo: “… Consegnato dall’assessore provinciale allall’identità’identità padovanapado e attività produttive il premio, una scultura d’argento e una trilogia teatrale,te è stato ritirato dal regista Francesco Chiodin. Premiata llaa commecommediadia VVedarì, vedarò, catarì, catarò. … Nato nel 1998 il gruppo composto da ooltre 20 persone ha al suo attivo tante commedie e farse, molto spesso si esibisce per scopi benefi ci e per aiutare gruppi e associazioni a rerealizzarealizzare serseratea di divertimento e di sensibilizzazione. ““UnUn grazie parparticolaret a tutte le persone che lavorano nel gruppo; agli aattori,ttori, ma ancanche alle persone che dietro le quinte aiutano, montano sscenari,cenari, incinchiodano,hiod staccano, attaccano ed a tutti i tecnici delle luci e del 63 suono. Grazie anche a chi mette a disposizione il furgone per il trasporto del materiale. … Un particolare ringraziamento va alla Parrocchia S. Giovanni Battista perché nei locali del patronato “Guido Negri” il gruppo fa le prove, si riunisce e quando è ora festeggia con un cena preparata dagli stessi aderenti. Stare assieme è bello, crea allegria e armonia. Il gruppo sta fi nanziando il progetto Gemma, affi liato al Centro Aiuto alla Vita sostenendo economicamente, per 18 mesi, una mamma in diffi coltà ed il suo bambino. Ha adottato Jasmine, una bella bambina di 5 chili. Questo riconoscimento della miglior scenografi a, premia delle persone che si divertono assieme per aiutare spesso chi è in diffi coltà. Una fi nalità nobile e umanitaria che non poteva passare inosservata. Il premio è stato un giusto riconoscimento per quanto fatto in questi anni” (Beatrice Andreose).

L’Adozione di bambini brasiliani continua anche quest’anno. L’occasione propizia è la fatidica, tradizionale, inevitabile data del 7 dicembre 2005: scoppia la nuova rappresentazione L’onorevole Campodarsego, commedia spassosa in quattro atti di Libero Pilotto. Libero Pilotto è un autore già conosciuto dalla nostra compagnia di cui abbiamo presentato i Pelegrini de Marostega. Pilotto è un autore facile, che piace, e narrando vicende di normale vita vissuta fa immedesimare il pubblico e trasecolare… le signore, stimolando applausi a iosa. Ed è quello che avviene ogni sera a teatro quando il gruppo rappresenta. E non è colpa nostra se il “teatro non 64 consuma il tempo, ma lo ferma e lo amplifi ca. Anzi, lo rende eterno” come dice un famoso autore!

L’onorevole Campodarsego viene richiesto anche al teatro Farinelli di Este il 14 dicembre dal presidente dell’AIMA (Associazione Italiana Malattia di Alzheimer) Pier Gianni Tinello, capo e anima insostituibile di questa benemerita associazione. Il pubblico è tanto, la gente contentissima,a, gli attori pure. Avanti così!

656 prima el sindaco e po’ el piovan La storia

2006: agriturismo e furgone “Prima el sindaco e po’ el piovan”

Sempre sotto i migliori auspici comincia l’anno con la Quarta Rassegna di Teatro Dialettale Veneto che vede quattro appuntamenti: 14 gennaio Bresega con “E’ tutta una commedia”; il 21 gennaio cabaret con Marco e Pippo in “Provemo a farve ridarere”; 28 gennaio Ospedaletto ci prova con “L’onorevole Campodarsego”; 4 febbraio Albignasego con “Camera a ore”.

E’ l’anno del 5 per mille. Anche Ospedaletto ci prova può far parte del benefi cio derivante dal devolvere una quota con la dichiarazione di redditi 2005 nell’anno 2006. Purtroppo, al momento di andare in macchina con il libro, non abbiamo ancora visto un centesimo di quanto le persone ci hanno devoluto. Ci sono state 34 off erte per un ammontare di 825,00 euro. Nel volantino illustrativo diff uso tra la gente, c’erano queste motivazioni: “Gli scopi del Gruppo Teatrale sono quelli di promuovere la cultura del teatro, dello spettacolo e della solidarietà. Tra i suoi progetti c’è l’intenzione di creare corsi di teatro per bambini, ragazzi e adulti ad Ospedaletto Euganeo….”.

Facciamo una felice scoperta: esiste un’Associazione che raccoglie tante compagnie di teatro che si chiama GATaL (Gruppo Attività Teatro amatoriale Lombardia ) mossa e diretta da un grande appassionato di teatro che è Roberto Zago di Milano. Questa Associazione produce una rivista ogni quattro mesi che titola “Teatro” ed allegato ha sempre un copione teatrale. Bella la rivista, pur semplice nella sua edizione, ma organizzata 67 intelligentemente e utili gli allegati perché sono sempre possibilità di arricchimento e spulciatura nei momenti di carenza di idee. Decidiamo di abbonarci per restare collegati con il mondo teatrale.

Il 2006 è anche un anno di collaborazioni che iniziano e che continuano. In primis con il gruppo Volontari di Ospedaletto. Ci mettiamo a disposizione con le nostre attrezzature di fari e luci e impianto voci. Riceviamo i complimenti e noi rispondiamo al presidente Carlo Pastorello in lettera: “…i migliori complimenti, naturalmente, alla compagine da te guidata dei Volontari con la quale avete dato modo di far valere il vostro genio, ma soprattutto la vostra grande generosità per il nobile,e, anzi, i nobili scopi per i quali lavorate…”. Anche il Comune di Ospedaletto chiede la collaborazione ddii Ospedaletto ci prova come service per le varie manifestazioni e ricorrenze patriottiche (4 novembre, 25 aprile) e altre ancora. Nei limiti del possibile, tenendo conto delle nostre esigenze e delle particolarità delle persone del gruppo teatrale cerchiamoo di accontentare tutti. Con la parrocchia S. Giovanni Battista abbiamo una collaborazionee “eterna”, ma questa viene descritta in altra parte dell’edizione. Comincia una nuova collaborazione con l’Agriturismo ai Colli.i. Maria Grazia, la titolare, ha una visione moderna e importantee 68 per attirare la gente: inventarsi serate di teatro. E noi ci stiamo: creiamo delle cose apposite, degli atti unici ad hoc e scopriamo che la gente a pancia piena si diverte: noi in genere interveniamo dopo le 22.30, quando gli avventori hanno già consumato la cena, mangiato il dolce e sorbito il caff è. In genere duriamo fi no a mezzanotte. Nelle due serate 15 settembre e 7 ottobre abbiamo presentato Radiocologia. La collaborazione si estende anche nel 2007 e 2008.

Noi vorremmo rendere la sala teatro del patronato sempre più accogliente, sempre più attrezzata e sempre meglio gestita nelle manifestazioni teatrali. Ma dobbiamo ben dire che il salone è all’interno di un patronato, ambiente frequentato prevalentemente da giovani, ragazzi e bambini che, come sappiamo, non sempre hanno innate le migliori cure e i migliori modi per mantenere integro l’ambiente. Però ci sono delle cose che possiamo fare. Durante i lavori della messa a norma della sala del patronato ravvediamo la necessità di impiantare una americana (aggeggio lungo che sostiene i fari di illuminazione) in modo che ci sia una illuminazione ben fatta e che eventuali gruppi che rappresentano non debbano portarsi da casa i loro impianti. Noi di Ospedaletto ci prova decidiamo di regalare al patronato questa americana e i fari che la completano. Chiamiamo una ditta specializzata a fare un preventivo, (si aggira su 1500 euro) e per i fari adoperiamo quelli che abbiamo, noi ci impegniamo a comperarne di nuovi per il nostro corrente uso. Discutiamo con il parroco don Federico la migliore opportunità da scegliere, ed infi ne avviene il montaggio. Ora è li, alta, bella, lunga, che dà una immagine estetica importante e valorizza la sala teatro.

Per chi svolge una attività esterna e deve recarsi in qualche posto, magari portando con sè anche del materiale, diventa necessario avere un furgone. Della cosa ci siamo resi conto subito alla prima uscita di Carceri nel 1999: bisogna trasportare il materiale scenografi co, che per quanto poco, in una normale vettura seppure station-vagon non ci sta. Ci è sempre, fi no ad ora venuto in aiuto il furgone di Maria Saggiorato (la fi oraia) attrice e vicepresidente di Ospedaletto ci prova con il consenso di Dino suo consorte e nostro simpatizzante, oppure il camioncino di Alessandro Permunian o in extremis il doblò della suggeritrice Maria Grazia Bettio. Ma con l’andare del tempo e degli anni, incrementando le uscite, aumentando il materiale di scena, diventa importante utilizzare un mezzo più idoneo per lasciare

69 il furgone ai fi ori, il camion all’idraulico, il doblò al legittimo proprietario. Da tempo era nell’aria l’idea, ma l’occasione ha voluto che in una serata del Cenobio del Tresto conoscessimo il signore che ha fornito gli strumenti musicali della serata che, sentendo della nostra ricerca, dicesse: “Ho quello che fa per voi: vecchiotto di anni, ma ottimo di motore e carrozzeria”. Siamo andati a vederlo ad Adria, questo furgone, non ci ha entusiasmato perché con qualche bolla di ruggine e messo in disparte e inutilizzato da tempo non faceva bella impressione, ma fatti quattro conti, abbiamo detto che piuttosto di niente è sempre meglio piuttosto e l’abbiamo portato a casa il 21 ottobre 2006, orgogliosi del nuovo acquisto e mandato subito al lavaggio (pensate alle condizioni in cui era!). Poi, lo abbiamo corredato di grandi scritte pubblicitarie e con il sostegno della Banca di Credito Cooperativo Euganea l’abbiamo utilizzato e lo stiamo utilizzando ogni qualvolta serve e lo mettiamo anche a disposizione di qualcuno per qualche piccolo trasporto. Un sogno rincorso anni che … anche questo… è diventato realtà.

Arriva il 7 dicembre: l’appuntamento è con la prima teatrale della nuova commedia Prima el sindaco e po’ el piovan. Una rappresentazione magnifi ca che fa ridere, ma anche commuovere. Narra dell’eterna guerra se è meglio fare il matrimonio civile o quello religioso, se devono essere maggiormente tenute in considerazione le cose divine o quelle umane… La serata, come tradizione, è abbinata all’Adozione a distanza di bambini. 70 71 l’ospissio xe on sfi ssio La storia

Parrocchia di San Giovanni Battista Ospedaletto Euganeo presentano Gruppo Teatrale “Ospedaletto 6 a in collaborazione: rassegna di citeatro prova” dialettale veneto...... ma non solo! OspedalettoComune Euganeo di

dal al 05 gennaio 03 febbraio ‘08 2007:200 la scuola “L’ospissio“L’osp xe on sfi ssio” sabato 5 gennaio a COMMEDIA

1 domenica “DISI6 gennaio SEMPRE CHE LA XE COTA” settimna - ore 21.00 SPETTACOLO “Te“Te meme fe’ morire” “SANDRINO MAGICSHOW” - ore 15.30 venerdì 25 gennaio venerdì 11 gennaio il Dott. PIETRO GIOVANNI GENOVESE: il Dott. EZIO ACETI: stato colpito da ictus: devo proprio essere o conviene rimanere figli? cacciato in casa di riposo? - ore 21.00 sabato 12 gennaioE’ meglio essere- ore 20.30 genitori “I“Ill bbruttorut anatroccolo” sabato 26 gennaio settimnaCOMMEDIA COMMEDIA Sono a domenica “L’OSPISSIO13 gennaio XE ON SFISSIO” domenica “TEATRO...CHE27 gennaio PAZZIA” 2 - ore 21.00 - ore 21.00 SPETTACOLO FILM PER RAGAZZI

“IN QUESTO MONDO DI CHARLIE” - ore 16.00 - ore 16.00 venerdì 01 febbraio settimna venerdì 18 gennaio SERATA MUSICALE di tango argentino il Dott. GIORGIO BONCIARELLI: a Ho un tumore: devo proprio morire? sabato 02 febbraio 4 - ore 21.00 - ore 21.00 sabato 19 gennaio COMMEDIA settimnaCOMMEDIA domenica “DON03 ORESTEfebbraio IL GUASTA TESTE” a - ore 21.00 domenica “LA20 FORTUNA gennaio SE DIVERTE” Quest’anQuest’annon 2007 la Rassegna di teatro quasi cambia nome e forse anche CARNEVALE 3 - ore 21.00 SPETTACOLO

“SORA ACQUA” - ore 16.00 - ore 16.00 settimna ddii aspetaspetto.to Da tempo don Federico aveva suggerito l’idea di mantenere le manifestazioni si svolgono nella sala teatro a del Patronato “Guido Negri” di Ospedaletto Euganeo 5 la rassegnarassegn del sabato, ma se fosse stato possibile, affi ancarla anche con INGRESSO GRATUITO aaltreltre mmanifestazionian culturali al venerdì e alla domenica pomeriggio con sspaziopazio ddedicatoed ai bambini-ragazzi e alle famiglie. Portata l’idea in consiglio

Banca di Cr direttivo, eesso si è proposto positivamente, non nascondendo la possibilità di Ospedaletto Euganeo (PD) - Soc. Coop. edito Cooperativo Euganea Via Roma Ovest, 31 - 35045 Ospedaletto Eug. (PD) T el. 0429 678 9 02 - Fa Filiali: x 042 9 67 di pocopoco affl usso di pubblico e scarso interesse alle manifestazioni. Invece, 885 Ospedaletto Euganeo 4- -Este www.b - Arquà Petrarca - Monselice - Tribanocceugane a.it lala rearealtàltà hah spazzato via tutti i timori: al venerdì le serate sono state molto ppartecipate,artecipat al sabato non si discute l’affl usso alle commedie, alla domenica ppomeriggioomerigg i genitori e fi gli si sono mossi in abbondanza. In pratica un grgrandeande ssuccesso.u Il titolo generale è diventato: Quinta Rassegna di Teatro Dialettale Veneto… ma non solo! Tutto è cominciato il giovedì 4 gennaio, vigilia della Befana con “La magia del Clown Roberto”; venerdì 12 gennaio concerto rok elettronico con il complesso Ape Regina; sabato 13 Bresega con “Chiuso per ferie”; domenica 14 con un fi lm; venerdì 19 gennaio il dott. Pierpaolo Pavan nutrizionista ULSS 17 con “Mangiare bere... è uno spasso?”. Abbinati ci sono intermezzi musicali di Paola Carturan; sabato 20 gennaio Pozzonovo con “La s’cenza in tel cuore”; domenica 21 gennaio teatro per ragazzi; venerdì 26 gennaio il cardiologo dott. Federico Corbara con “Fa male al cuore” (anche qui con intervalli musicali di Paola Carturan e una pièce teatrale di Ospedaletto 73 ci prova dal titolo Te me fè morire; sabato 27 gennaio la compagnia di Longare con “Tericorditoti”; domenica 28 gennaio un fi lm; venerdì 2 febbraio serata di musica classica con “Aspetti e tradizione religiosa nel melodramma” condotta dal prof. Paolo Padovan; sabato 3 febbraio Ospedaletto ci prova con Prima el sindaco e po’ el piovan; domenica 4 febbraio fi lm alle ore 16.00. Come si vede una nutrita schiera di impegni e di in ordine gli interpreti di apparizione ci aiutano Il gruppo teatrale attrazioni. “Ospedaletto ci prova” Ilaria Chiodin Suggeritrici Maria Grazia Bettio Marialuisa Tamiazzo presenta la brillantissima Alberto Destro commedia in dialetto veneto Suono Il nostro modo di recitare evidentemente piace see Martina Lucchiaro Davide Fava

Antonio Canazza Scenografia ci chiamano a fare qualcosa anche in serate culturalili Vincenzo Argenton Maria Letizia Miotto Francesco Miola L’ospissio Angelo Moro dedicate alla prevenzione dellee Marcello Destro Pasquale Schibotto xe on sfissio Leonardo Sguotti Il gruppo teatrale Anna Moro malattie. Infatti il comune di haa “Ospedaletto ci prova”a” L’ospissio xe on sfissio Luci Luciano De Marchi Graziano Menesello organizzato una serata di prevenzionee Il gruppo teatrale “Ospedaletto ci prova” Trama: Martina Moro la prima scelta da fare per sistemare Grafica è un’Associazione Culturale nata nel 1998 Toni vive in casa con il figlio Alberto, il vecchio e liberare la menteSilvia ed il ecuore Valentina Masullo per volere di amici appassionati della prosaa la nuora e due nipoti.Graziano Da sempre Menesello le vacanze da un problema sociale. delle malattie cardiovascolari con laa in dialetto veneto. le trascorrono tutti assieme, ma quest’anno E’ una vicenda, quella trattata in commedia,Pubblicità Numerose sono le commedie in repertorio:: Toni non vuole andareNicoletta al mare Stronziero con la Giancarlo Marigo • Bisogna far fare i bisogni; famiglia, ma desidera rimanere a casa e presenza di un cardiologo, ha chiestoo divertirsi con il compagno Marcello. • Condominio con demonio; Edda Zanin • Consultate il Consultorio; A rompere l’incantesimo della promessa • Vadarì vadarò catarì catarò; felicità, arriva una telefonata dalla casa la nostra collaborazione e noi abbiamoo di riposo “Vita Serena” Marache sconvolge Bottaro • I pelegrini de Marostega; • L’Onorevole Campodarsego; l’esistenza del medesimo. Da questo Teatro significa vivere sul • Prima el sindaco e po’ el Piovan... momento, Toni e l’inseparabileMorena Veronese e impavido rappresentato Te me fè morire e Marcello, escogitano e inanellano gags, serio quello che gli altri, La scelta di recitare esclusivamente in dialettotto momenti di pressanteMaria ilarità Saggiorato veneto è dettata dalla voglia di mantenere e intensissime emozioni. nella vita, recitano male. conservato il linguaggio della bassa padovana,ana, guidato poi la serata. Giorgia Chiodin nella continua ricerca di modi di esprimersii e Il tema trattato è quello dell’anziano (Eduardo De Filippo) testo e regia di di termini sconosciuti ai molti e non più che con l’andare del tempo Francesco Chiodin utilizzati dalle nuove generazioni. diventa un peso per la famiglia e per llaa comunità comunità in genere.genere

Per contattare “Ospedaletto ci prova” conferire LLaa commcommediaedia è ffruttorutto di espeesperienzerienze Inizia con il 2007 un’altra iniziativaa con il responsabile del gruppo: vissute eedip di pparticolariarticolari sensensibilitàsibilità Francesco Chiodin per gglili anziani cheche sono nellenelle via Papa Giovanni XXIII, 51 nostre case e nellenelle nostre 35045 Ospedaletto Euganeo (PD) di collaborazione con il comunee Tel. 0429/670129 comunità. Non sempre Cell. 333/4182345 ldiièla casa di riposo è una sconfitta, fi e-mail: [email protected] di Ospedaletto: il Cenobio delel ma certamente non deve essere 74 ISTITUTO COMPRENSIVO DI PONSO $&/5304&37*;*0 Gruppo Teatrale 70-0/5"3*"50 Scuola Primaria “A. Manzoni” “OSPEDALETTO CI PROVA” Il Gruppo Teatrale “Ospedaletto ci prova” è 1307*/$*"%*1"%07" Palugana di Ospedaletto Euganeo Ospedaletto Euganeo un’Associazione Culturale nata nel 1998 per volere di amici appassionati della prosa in dialetto veneto. Gli scopi sono quelli di promuovere la cultura del vi invitano allo spettacolo “Ecco il mio segreto. teatro, dello spettacolo e della solidarietà. tra i suoi É molto seplice: progetti c’è l’intenzione di creare corsi di teatro per non si vede bene che col cuore. banbini, ragazzi e adulti ad Ospedaletto Euganeo. Il brutto L’essenziale è invisibile agli occhi”. Per ogni informazione rivolgersi al responsabile del gruppo: Francesco Chiodin via Papa Giovanni XXIII, 51 - Ospedaletto Euganeo - cell. 333/4182345 anatroccolo da “Il Piccolo Principe” Antoine De Saint - Exupery e-mail: [email protected] Rappresentazione in 5 scene realizzata dai bambini della Scuola Primaria di Palugana liberamente tratta dalla fiaba di Hans Christin Andersen Scuola Primaria “A. Manzoni” via Palugana - Ospedaletto Euganeo (PD) Tel. 0429/90129 - e-mail: [email protected] Giovedì 07 giugno 2007 ore 21.00 Campetti Sportivi OSPEDALETTO EUGANEO

Il Centro Servizi per il Volontariato della Provincia di Padova, gestito dall’associazione “Centro servizi padova solidale”, è un’associazione di secondo livello, che raggruppa più di 350 realtà associative della provincia allo scopo di sostenere e qualificare l’attività di volontariato. Il Centro, presente con 7 sportelli nell’intera provincia, offre servizi gratuiti a favore di organizzazioni di volontariato iscritte e non iscritte nei registri regionali, nonchè a tutti i cittadini che desiderano approfondire la conoscenza del variegato mondo del volontariato.

$&/5304&37*;*0 70-0/5"3*"50 1307*/$*"%*1"%07"

via dei Colli, 4 - 35143 Padova Tel. 049/8686849 - Fax 049/8689273 www.csvpadova.org - [email protected] INGRESSO LIBERO

TrestoT si allarga, con lal prosa. InfattiI f tti il venerdì’dì’ 6 settembrett b ddavantiti alla chiesa del Tresto c’è stata la presentazione di “Prima el sindaco e po’ el piovan”, il 7 l’edizione del premio Cenobio del Tresto con lo spettacolo musicale. La sera dopo, domenica, teatro con altrara compacompagniagnia ddialettale.ialettale.

Gruppo Teatrale Ospedaletto ci prova oltre ad averer recitato “OSPEDALETTO CI PROVA” Ospedaletto Euganeo

ISTITUTO COMPRENSIVO DI PONSO per tutte e tre le serate ha off erto Scuola Primaria “A. Manzoni” Palugana di Ospedaletto Euganeo $&/5304&37*;*0 70-0/5"3*"50 e messo a disposizione i suoi 1307*/$*"%*1"%07" impianti per la realizzazione degli 530 4&37*;*050 vi invitano allo spettacolo spettacoli. Il brutto anatroccolo

Rappresentazione in 5 scene realizzata dai bambini della Scuola Primaria di Palugana liberamente Una nota è da segnalare: versoso tratta dalla fiaba di Hans Christin Andersen marzo l’attrice Marta Molon chehe Giovedì 7 giugno 2007 ore 21.00 interpreta il personaggio principalepale Campetti Sportivi OSPEDALETTO EUGANEO della commedia Prima el sindacoo e po’ el piovan è incinta e non riescee ppiùiù a sostenere la parte. Il regista vistosiosi in “braghe di tela” chiede, in ginocchio,hio, a Nicoletta Stronziero che nella commediamedia interpretava un ruolo marginale,ale, ddii prendere il suo posto e vestire i panninni della “primadonna”. Normale la titubanzanza e la INGRESSO LIBERO 75 paura, ma con la sua perseveranza, caparbietà e voglia di fare, attorniata pure dalla solidarietà di tutto il Gruppo in un mese è riuscita a imparare la parte e interpretarla egregiamente per tutto il tempo della tournèe. Onore al merito e onore anche a Marta che, a tempo debito, ha partorito Edoardo.

In altra parte di questo libretto si è parlato del CSV (Centro Servizio del Volontariato della Provincia di Padova). Oltre all’assistenza di tipo amministrativo-pratico-tecnico, il CSV aiuta le Associazioni anche con il fi nanziamento di progetti previsti da appositi bandi. E sono tante le iniziative del CSV e spesso è diffi coltoso essere sempre puntuali. Comunque non potevamo lasciar passare inosservato e non prendere al volo il bando dal titolo Bando Percorsi Didattici nelle Scuole. Ne abbiamo parlato con l’Assessore comunale alla Pubblica Istruzione Nicla Dal Santo e subito, entusiasta, ha aderito all’iniziativa. Cosa prevede il bando? Il bando prevede che l’Associazione, nel nostro caso Ospedaletto ci prova, entri nella scuola, partecipi al progetto educativo, porti la propria esperienza e crei nei bambini e nelle insegnanti la mentalità e l’idea che l’associazionismo e la solidarietà sono delle occasioni e delle risorse importanti. Detto fatto, siamo risultati vincitori del bando e iniziamo a lavorare con i bambini della Scuola Primaria di Palugana di Ospedaletto Euganeo. L’impatto è stato meraviglioso. Loro si sono subito aff ezionati a noi di Ospedaletto ci prova e noi non potevamo essere da meno. Hanno capito subito a che gioco giocavamo e ci siamo benissimo integrati con loro e le maestre. La cosa più bella è che ci aspettano, la cosa che ti fa venire il pel di oca è che quando arriviamo ci accolgono con urla di gioia, che volentieri si sottopongono agli esercizi stabiliti, alle prove e a tutto quello che viene suggerito loro di fare. Per loro, i bambini, ma anche per noi, è un

76 grande divertimento. Naturalmente nulla è lasciato al caso, ma tutto segue una regola didattica e scientifi ca ben precisa. Ospedaletto ci prova presenta un progetto ben dettagliato di attività e interventi e di tempi per realizzare il progetto. La collaborazione con le insegnanti è veramente tanta. Viene preparato il testo Il brutto anatroccolo, naturalmente visto, rivisto, tagliato, smussato e adattato per i bambini e adattato su misura ai frequentatori della Scuola Primaria di Palugana. Il bando prevede un fi nanziamento attraverso il quale si acquistano scenografi e, vestiti e materiali necessari alla realizzazione dello spettacolo fi nale che si terrà la sera del 7 giugno 2007 in patronato Guido Negri, perché la serata non garantiva la tenuta del bel tempo, visto che un temporale per tutto il giorno ha minacciato la manifestazione.,

La seconda Festa del Volontariato a Este ci vede in piazza il 9 settembre con un apposito stand. Siamo assieme a tante altre associazioni dell’estense, siamo presenti perché è giusto esserci, farci conoscere ed essere conosciuti. Solo allora possiamo essere utili agli altri con i nostri spettacoli e con quanto noi sappiamo fare. Una bella giornata di sole ci accompagna per tante ore in piazza a Este.

Il Consorzio Atesino delle Pro Loco ci invita alla rassegna teatrale di compagnie amatoriali venete dal titolo “Vegno a vedare anca mi” e noi a il 13 ottobre presentiamo Prima el sindaco e po’ el piovan. Poi, nella serata fi nale del 16 novembre nel teatro di Bresega di Ponso, come le altre compagnie, riceviamo il premio e i ringraziamenti per la nostra partecipazione, e il ricavato delle serate della rassegna sono andate a favore della Fondazione Franchin Simone Onlus.

Arriva fi nalmente il 7 dicembre. Appuntamento con le Adozioni a distanza e la prima della nuova commedia L’ospissio xe on sfi ssio. Un anziano che vive in casa con il proprio fi glio si accorge che dovrà andare in casa di ricovero Da quel momento nascono una infi nita serie di avventure che termineranno con una sorpresa. Ci sono nuovi entrati in compagnia: Edda Zanin e Mara Bottaro con Sguotti Leonardo, prezioso collaboratore alla scenografi a. La stessa commedia viene replicata il 14 dicembre al teatro Farinelli di Este a favore dell’Associazione Ammalati di Epilessia (AICE). Pienone!

77 lo seto ti? La storia

2008: fi no a quando? “Se no ghe fusse mi” “Il mago di Oz” “Lo seto ti?”

La “Sesta Rassegna di Teatro Dialettale Veneto… ma non solo” anche quest’anno è allargata. Le manifestazioni iniziano sabato 5 gennaio con la commedia di Bresega di Ponso “Disi sempre che la xe cota”; domenica 6 febbraio “Sandrino magic show” spettacolo per bambini nel giorno della befana; venerdì 11 gennaio alle 20.30 il dott. Ezio Aceti, psicoterapeuta risponde alla domanda: “E’ meglio essere genitori o rimanere fi gli?”. La gente risponde con entusiasmo e interessamento. Sabato 12 gennaio Ospedaletto ci prova con la commedia L’ospissio xe on sfi ssio; domenica 13 gennaio spettacolo per ragazzi dal titolo “In questo mondo di Charlie”; venerdì 18 gennaio il dott. Giorgio Bonciarelli primario di oncologia a Este risponde alla domanda: “Ho un tumore: devo proprio morire?”. Sabato 19 la compagnia della ‘Nguria di Este presenta la commedia “La fortuna se diverte”; domenica 20 gennaio lo spettacolo di danza e recitazione “Sora acqua”. Riprende la cultura venerdì 25 gennaio con il dott. Pietro Giovanni Genovese primario di riabilitazione con il tema: “Sono stato colpito da ictus: devo essere cacciato in casa di riposo?”. Sabato 26 gennaio Albignasego presenta due atti intitolati “Teatro che pazzia”; domenica 27 fi lm per ragazzi. Venerdì 1 febbraio serata musicale di tango argentino; sabato 2 febbraio commedia “Don Oreste il guasta teste” con la compagnia di Pozzonovo; infi ne domenica 3 febbraio conclusione con il Carnevale della scuola d’infanzia S. Cuore di Ospedaletto Euganeo. Per l’occasione il nostro Gruppo si avvale della collaborazione tecnica di 79 Matteo Berton, giovane appassionato di tecnologia Il 23 aprile è richiesta la nostra presenza al Farinelli informatica e nostro nuovo ingegnere del suono. di Este dall’AVO (Associazione Volontari Ospedalieri) D’ora in poi anche Matteo entra a far parte del gruppo e noi sempre disponibili, off riamo L’ospissio xe on e collabora e impara da Davide Fava, direttore artistico- sfi ssio. Buon risultato! musicale di tutte le nostre commedie. Ospedaletto Euganeo si fa solidale impegnando tempo Continua la collaborazione e risorse e coinvolgendo tutto il paese. Il 10 maggio con l’Agriturismo Ai Colli. E 2008 in piazza ad Ospedaletto avviene il Gemellaggio per far piacere a Maria con con la Fondazione Città della Speranza. Tutte le Grazia, gestore del locale, Associazioni di Ospedaletto sono chiamate ad essere presentiamo l’atto unico Se no presenti, come tutte le scuole del paese e i cittadini. ghe fusse mi. Ospedaletto ci prova mette a disposizione l’impianto audio perché la manifestazione abbia il miglior risultrisultatoa possibile. E questo viene garantito!

$&/5304&37*;*0 70-0/5"3*"50 1307*/$*"%*1"%07" Alla sera dello stesso giorno grande /530 4&37*;*03*"50 7

ISTITUTO COMPRENSIVO DI PONSO Scuola Primaria “A. Manzoni” evento musical-danzante. La Palugana di Ospedaletto Euganeo

Gruppo Teatrale parrocchia S. Giovanni Battista “OSPEDALETTO CI PROVA” Ospedaletto Euganeo in chiesa presenta il musical vi invitano allo spettacolo “Il Risorto”. Il gruppo è composto da più di cinquanta persone diretto da PPaolaaola Migliorin, Pierantonio Vigato e Claudio SSeno.eno. OspedalettoO ci prova garantisce luci e in parte l’audio. Bello, commovente, edifi cante. Il concorso di pupubblicobblic è grande e l’entusiasmo di tutti è alle stelle.

romanzo per ragazzi di L. Frank Baum

Rappresentazione realizzata dai bambini della Scuola Primaria di Palugana liberamente tratta dal Ospedaletto Euganeo Sabato 31 maggio - ore 21.00 Campetti Sportivi INGRESSO LIBERO

80 Lo spettacolo viene ripetuto in arena a Il 22° Cenobio del Tresto ci impegna due serate: il sabato 21 giugno. Stessi complimenti! venerdì 5 settembre con L’ospissio xe on sfi ssio e sabato 6 settembre come service di luce e suono Con la Scuola Primaria di Palugana è continuata alla serata del premio organizzato dal comune di da gennaio la collaborazione teatrale. Fino a tutto Ospedaletto. maggio si sono susseguiti gli incontri con le maestre e gli alunni per preparare e realizzare Il Mago di Oz A settembre cominciano, pure, le prove della nuova che viene rappresentato presso i campetti sportivi di commedia prodotta da Ospedaletto ci prova dal Ospedaletto la sera del 31 maggio 2008. titolo Lo seto ti? La commedia tratta della malattia di Anche l’altra Scuola Primaria di Ospedaletto, la G. Alzheimer e dei problemi correlati alla vita familiare B. Ferrari chiede la collaborazione di Ospedaletto ci che essa crea. prova. Ecco allora che per il nuovo bando promosso dal CSV di Padova per l’anno scolastico 2008-2009 Ma Lo seto ti? potrebbe anche essere una domanda presentiamo il progetto abbinando le due scuole legata alla durata in vita di Ospedaletto ci prova. Fino e il titolo del progetto è “Teatro-Primario” . Siamo a quando dureremo? Fin che la dura! E fi no a quando? accettati dal CSV e per accontentare tutti abbiamo Lo seto ti? stabilito che con la G.B. Ferrari collaboreremo da ottobre a dicembre con presentazione fi nale vicino a Natale; mentre a Palugana manteniamo il solito calendario con rappresentazione fi nale verso fi ne maggio. Un impegno grande, ma grande

ISTITUTO COMPRENSIVO DI PONSO Gruppo Teatrale $&/5304&37*;*0 “OSPEDALETTO CI PROVA” 70-0/5"3*"50 Scuola Primaria “A. Manzoni” anche la soddisfazione per i risultati e per laa Il Gruppo Teatrale “Ospedaletto ci prova” è 1307*/$*"%*1"%07" Palugana di Ospedaletto Euganeo Ospedaletto Euganeo un’Associazione Culturale nata nel 1998 per volere di amici appassionati della prosa in dialetto veneto. collaborazione che si instaura con il corpoo Gli scopi sono quelli di promuovere la cultura del teatro, dello spettacolo e della solidarietà. Tra i suoi vi invitano allo spettacolo progetti c’è l’intenzione di creare corsi di teatro per insegnante. bambini, ragazzi e adulti ad Ospedaletto Euganeo. Per ogni informazione rivolgersi al responsabile del gruppo: Francesco Chiodin via Papa Giovanni XXIII, 51 - Ospedaletto Euganeo - cell. 333/4182345 e-mail: [email protected]

Scuola Primaria “A. Manzoni” %0305): via Palugana - Ospedaletto Euganeo (PD) Tel. 0429/90129 - e-mail: [email protected] É una graziosa bambina che arde dal desiderio di sognare e 41"7&/5" di percorrere le strade della vita e dell’im- 1"44&3* Il Centro Servizi per il Volontariato della Provincia

à di Padova, gestito dall’associazione “Centro servizi

maginazione. Ma si t

i lastricatalastricata di mattoni ggialliialli la strada accorgerà che nono- t padova solidale”, è un’associazione di secondo n Rappresentazioneche devono ppercorrereercorrere realizzata una bambina stante tutto, continua e livello, che raggruppa più di 350 realtà associative

d i daisenza bambini casa, della uno Scuola sspaventapasseripaventa Primariapasseri

a desiderare il ritorno i della provincia allo scopo di sostenere e qualifi care d É disperato perchè alla sua casetta. à senza cervello,cervello,di un Palugana uomo didi lattalatta liberamente arrugginito e un t c a l’attività di volontariato. t non ha cervello e non i r t lleoneeone pauroso. Tuttitratta e quattro dal romanzo sono accumunati a riesce a ragionare. É il n Il Centro, presente con 7 sportelli nell’intera c e dalla speranza di vedere accontentati i loro d per ragazzi di L. Frank Baum provincia, off re servizi gratuiti a favore di primo compagno di i

i sosognigni e realizzati i loro desideri, attraverso la strada di Dorothy. organizzazioni di volontariato iscritte e non d mmediazioneediazione del misterioso e potente magomago di OZOZ.. a iscritte nei registri regionali, nonchè a tutti t r a c i cittadini che desiderano approfondire la conoscenza del variegato mondo del volontariato. Rappresentazione realizzata dai bambini della Scuola Primaria di Palugana liberamente tratta dal romanzo RRiusciranno,iusciranno, alla fi ne, ne, tutti tutti ad ad arrivare, arrivare, dopo dopo per ragazzi di L. Frank Baum tante peripezie, dal magomago di OZ e ottenere quello che cercavanocercavano.. $&/5304&37*;*0 70-0/5"3*"50 Sabato 31 maggio - ore 21.00 -&0/& SSonoono personaggipersonaggi ben scelti e indicativi, ma so-so- 1307*/$*"%*1"%07" prattutto motivati aadd intraprenintraprenderedere un llungoungo Campetti Sportivi Ospedaletto Euganeo É il re della fore- cammino personalepersonale didi ricerca e didi identità.identità. I sta, ritenuto e accla- continui scontri con llaa quotoquotodianità,dianità, llaa sosolitu-litu- via dei Colli, 4 - 35143 Padova mato da tutti come Tel. 049/8686849 - Fax 049/8689273 il più forte, ma vuole dine e le insidie del percorso entusiasmano an- www.csvpadova.org - [email protected] INGRESSO LIBERO 60.0 unirsi agli altri per cor di più il viaggioviaggio verso il MaMagogo di OZOZ.. à

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i AAnchenche a noi sta ilil compito ddii individuareindividuare e com- d

Due cose chiede: a ppiereiere la strada verso i nostri desideri e la nostra t r olio per lubrifi care le a c iidentitàdentità e, ppassoasso dodopopo passo,passo, chiedersi: “Cosa à

suo giunture ormai t i mi manca ancora?“. arrugginite ed un cuo- t n Allora non sarà necessario raggiungere la Città re per poter amare ed e

d i degli Smeraldi, perchè ci accorgeremo che den-

esprimere se stesso. i

d tro di noi c’è già tutto quello che cerchiamo. a t r a c 81

Produzioni di “Ospedaletto ci prova”

1. 1998: Bisogna far fare i bisogni di Chiodin Francesco 2. 1999: Consultate il consultorio di Chiodin Francesco 3. 1999: Condominio con demonio di Chiodin Francesco 4. 2000: Se oggi non è l’oggi, sloggi di Chiodin Francesco 5. 2000: El morto porta el vivo di Chiodin Francesco 6. 2001: El prevosto perde el posto di Chiodin Francesco 7. 2002: I pelegrini de Marostega di Libero Pilotto 8. 2003: Male par male di Chiodin Francesco 9. 2003: Consultate il consultorio di Chiodin Francesco (edizione ampliata e rinnovata) 10. 2004: Radiocologia di Chiodin Francesco 11. 2004: Vedarì, vedarò, catarì, catarò di Chiodin Francesco (tratta da un’idea di Alessandro Permunian) 12. 2005: L’onorevole Campodarsego di Libero Pilotto 13. 2006: Prima el sindaco e po’ el piovan di E. A. de Biasio 14. 2007: L’ospissio xe on sfi ssio di Chiodin Francesco 15. 2007: Te me fè morire di Chiodin Francesco 16. 2007: Il brutto anatroccolo di Chiodin Francesco (adattamento dalla fi aba di H. C. Andersen) 17. 2008: Il mago di Oz di Chiodin Francesco (adattamento dalla fi aba di L. F. Baum) 18. 2008: Se no ghe fusse mi di Elia Lockmann 19. 2008: Lo seto ti? di Chiodin Francesco

83 Progetto grafi co: impronta grafi ca di Silvia Masullo Stampa: Tipografi a Tiozzo - (PD) Finito di stampare: dicembre 2008