USF2000 Pietra di paragone

FORMULA 4 A tutto... mondo PIRELLI Dal talento dei piloti, le risposte per il futuro L'intervista/Gianfranco De Bellis Dallo sbarco in America nella Mazda Road to Indy al successo nei prototipi, dalle soddisfazioni consolidate della e della Formula Renault alle future sfide della Formula 3, la Tatuus ha vissuto un 2017 come al solito intenso e ricco di soddisfazioni. Il segreto è non sentirsi mai arrivati, come ci spiega Gianfranco De Bellis, puntando sempre a coniugare prestazioni, sicurezza e bassi costi Il futuro è adesso

2 3 di Stefano Semeraro

Gianfranco De Bellis, il 2017 è stato un altro anno di soddisfazioni per Tatuus. Qual è il suo bilancio? «Un bilancio sicuramente positivo. Tutto è andato bene per noi, con il debutto negli Usa della Usf‐17 che era il passaggio più importante dell’anno. I team sono stati molto contenti del prodotto, ora siamo in attesa della PM‐18, la sorella maggiore che debutterà nel 2018. Per quanto riguarda la Formula 4 la serie italiana si è chiusa con successo a Monza, il campionato arabo a fine dicembre partirà con la sua seconda stagione, e anche le altre serie si sono concluse dopo un'annata più che soddisfacente, come pure la Formula Renault che ha vissuto il suo ultimo appuntamento a Barcellona confermando di essere un campionato di qualità come Renault ha sempre dimostrato di saper offrire in questi anni».

Ci può parlare in particolare di come siete stati accolti negli States? «Per noi è una grande soddisfazione fare parte di una filiera prestigiosa come la Road to Indy, e l'accoglienza è stata molto buona. La USF2000 è la prima delle tre categorie preparatorie alla IndyCar e ci ha dato ottimi risultati in termini di affidabilità, prestazioni, contenimento di costi: lo abbiamo riscontrato anche confrontandoci con team e organizzatore. Nel 2018 ci attende un passo ancora più importante, con l'evoluzione della USF‐17 ovvero la con PM‐18. Abbiamo già svolto diversi test, e il fatto che la base della Pro Mazda sia la USF‐17, con più potenza, più carico aerodinamico, gomme più grandi, ma stessa componentistica meccanica, già sperimentata e che non ci ha dato problemi, rappresenta una sicurezza in più. Abbiamo già consegnato 15 vetture ai team che hanno partecipato ai test di inizio ottobre a Indianapolis e anche in questo caso abbiamo avuto risposte più che buone su affidabilità e prestazione. Il fatto che le due vetture che completano la filiera nella Indy Lights e nella IndyCar siano vetture di successo, prodotte da Dallara, ci sprona ulteriormente. Anche noi nel nostro piccolo vogliamo fare bella figura, e credo che ci stiamo riuscendo».

Passiamo ai prototipi, dove la macchina che avete costruito in collaborazione con Norma si sta comportando più che bene... «Un'altra esperienza importante. Il fatto che un costruttore con cui abbiamo combattuto in pista da avversari, si sia affidato a noi per costruire una LMP3, una categoria dove altri costruttori di livello come Ligier erano già presenti, ci ha trasmesso grande soddisfazione, ma anche molta responsabilità, spingendoci a dare il massimo. La Norma si è imposta come vettura più veloce già nel primo anno, nonostante l'avventura fosse partita in ritardo e per noi con una sola vettura, quindi con la possibilità di raccogliere meno dati. Ha vinto il campionato Road to Le Mans by Michelin e il campionato Imsa, più alcune gare nell'European Le Mans Series. La bonta del 'pacchetto' ha sorpreso molti e questo credo potrà portarci benefici sotto forma di consulenze, un tipo di commissione che a noi interessa, fra l'altro in un segmento che si può sviluppare in maniera interessante».

4 5 Per la Formula 4, categoria di grande successo, sono in vista novità? Oggi ormai esiste una strada ben precisa tracciata dalla Fia che porta «Per la Formula 4 siamo quasi ai quattro anni di vita, cioè quasi al dal kart. Una strada che funziona? termine del primo ciclo che la Fia ipotizzato in 6 anni, anche se forse ci «La filiera, la piramide che la Fia aveva in mente 4‐5 anni fa si sta sarà una proroga, con nuovi regolamenti Fia in fatto di sicurezza. La completando, ed ormai ben chiara anche nella mente dei piloti. Nel 2019 si Formula 3 e la Formula 3 regional con tutta probabilità avranno un chiuderà il cerchio con la Formula 3 internazionale, che nascerà dall'unione pacchetto sicurezza molto avanzato. L'Halo, che si vede subito, ma anche fra GP3 e Formula 3 europea, mentre la Formula 3 regional dovrà nuovi crash test, una lunghezza maggiore, pannelli anti‐intrusione, coni rappresentare un passaggio più adeguato, ben modulato, fra Formula 4 a laterali di assorbimento, insomma tanti componenti che non si notano di Formula 3 internazionale. Rispetto a qualche tempo fa, quando c'erano più primo acchito. Anche la Formula 4 dovrà seguire questo nuovo categorie allo stesso livello, con una struttura orizzontale, oggi il panorama regolamento, e come sappiamo spesso partire da zero con un nuovo sta diventando più verticale». regolamento è più facile che adattarsi partendo da regole già esistenti. Vedremo. Per ora la Fia ci ha chiesto una analisi per sapere cosa si può Che impressione le ha fatto il mondo delle corse americane? Che cosa fare realmente, e a che costi». l'ha sorpresa di più? «E' un ambiente meno esasperato, soprattutto dal punto di vista umano. Dal punto di vista sportivo siete soddisfatti del 2017 della Nelle diverse gare a cui sono stato ho visto meno isterie da parte di team e Formula 4? piloti. Negli USA il pilota accetta il risultato, sa che deve crescere. L'obiettivo «I campionati hanno subito una flessione per quanto riguarda i numeri, è raggiungere la IndyCar, dove non c'è la frenesia, come in Formula 1, di ma è anche vero che oggi ci sono più campionati, dodici in totale, e non essere campioni già a 18 anni. I piloti in America sanno che con la giusta tutti possono avere un successo travolgente come quelli italiano o preparazione possono arrivare anche a 23‐24 anni, quindi vivono in maniera tedesco, ci sono aree più difficili da penetrare. Quello che abbiamo visto più soft la carriera. Ovviamente tutti vogliono vincere, ma se uno da noi non però è un innalzamento enorme delle prestazioni di team e piloti. Nel vince subito pensa inevitabilmente: «non posso perdere un anno, devo campionato italiano quest'anno si potevano contare più di venti vetture cambiare team». Lì è tutto più equilibrato. Tantissimi anni fa in Europa in meno di un secondo. E questo ha portato alcuni team minori o sapevi che ti attendevano 2‐3 anni di apprendistato, oggi se non sei addirittura amatoriali, a non reggere più il confronto con le strutture immediatamente nei primi tre è una tragedia. Mi ha sorpreso grande importanti e con il tipo di preparazione che i piloti oggi richiedono alle supporto da parte dei media e degli sponsor che ha la Road to Indy. squadre. Paradossalmente, se si bloccasse tutto, limitando test e Nell'ultima gara a Watkins Glen, con la festa finale delle tre categorie, sono chilometraggio, la serie non raccoglierebbe lo interesse da parte di piloti stati distribuiti 3,3 milioni di dollari di premi ai piloti. I team sono abituati a che arrivano dal kart con una preparazione già seria. Sono in tanti ormai osservare da vicino il kart, e da lì prendono i migliori. Durante il party ero al che chiedono soprattutto di accumulare chilometri. E nell'automobilismo tavolo con il presidente della Mazda, mi ha detto che per loro il motorsport la preparazione ha un costo». è fondamentale per veicolare messaggi commerciali. Ci tengono veramente

6 a far vedere che sono al fianco dei giovani, ma sostengono anche i Gianfranco De Bellis traccia un gentleman driver con un entusiasmo sincero che mi ha lasciato allibito». bilancio della stagione Tatuus

La grande popolarità della Formula Renault non sembra conoscere flessioni. Che ne pensa? «Fa sempre piacere. La Formula Renault ha vissuto un altro fatto anno importante, con numeri validi. Merito di Renault che ha capito esigenze di piloti e team adattando di conseguenza il formato. Prima con tre campionati guardavi i calendari e non capivi mai bene chi correva e quando. Alcuni piloti si trovavano costretti a fare due campionati. Oggi è stato creato un campionato europeo con 10 eventi, tutti su piste da Formula 1 o quasi, con la ciliegina della gara a Monte‐ Carlo. Finita la Formula 4 il passaggio verso la Formula 3 comportava un salto notevole, e richiedeva un budget anche 3 o 4 volte più alto. Renault si è posizionata in una fascia ottimale. Ha capito ciò che serviva, ottenendo un successo enorme, infatti è uno uno dei pochi Alcuni dei ricordi più belli... campionati con una grande stabilità di team e piloti; anche chi non ha ottenuto risultati straordinari continua a frequentare il campionato. Del resto sono tutti i team di primo livello, vince magari chi azzecca i piloti ma tutti hanno una possibilità. Questa è forza del campionato».

Fondamentale oggi è il contenimento dei costi, che però deve unirsi a buone prestazioni e grande sicurezza. La strada giusta? «E' giusto che la Fia spinga in questa direzione. Intendiamoci, la Fia non ti obbliga a fare la Formula 4, non ti punta una pistola alla tempia. Però sta alzando l'asticella, e fa bene, perché i costi devono essere ridimensionati. La Formula 3 era arrivata a costare 800 mila euro, quasi un milione, mentre è possibile fare macchine formative veloci, sicure, e con costi molto minori».

7 USF-2000 Pietra di paragone

Il debutto della nuova vettura per la USF2000 ha portato negli USA una mentalità che in parte mancava, ed i risultati sono stati sotto gli occhi di tutti. Ora, è il turno di completare il lavoro fatto

C’era una volta la filiera delle monoposto addestrative americane. Fatta casa, Indy restava indietro. A partire da quest’anno, le cose sono di vetture con molto motore, e con poche doti telaistiche, in grado di cambiate. Oltre a portare in pista vetture dalle eccellenti doti tecniche, insegnare ai giovani la gestione della potenza, ma poco altro. Forse, già messe alla prova in tutta Europa, con Tatuus è sbarcata una nell’era delle vetture da “cowboy” degli anni ’80, e nei primi anni ’90, la mentalità moderna, quella che vuole offrire buone basi tecniche ai cosa poteva funzionare. Ma già a partire dalla prima ondata di piloti giovani piloti, oltre che un valido progetto formativo in grado di “all’europea”, cresciuti a pane ed ingegneri, le ruote scoperte a stelle e preparare concretamente ad un futuro nelle massime categorie USA. strisce erano rimaste indietro, Indy Lights a parte. Ma nonostante i più Prima pietra, è stata la nuova USF‐17, vettura che ha ereditato dalla moderni chassis Dallara, c’era una voragine alla base. Mentre in Nascar Formula 4 europea i punti forti dell’iniziativa FIA, che ha tra l’altro si creava il progetto HomeTracks, che portava le stock‐car dietro ogni introdotto il cambio al volante anche per i più giovani oltre ad

8 un’acquisizione dati di ultima generazione. La cosa positiva è che il superiore, ci si attende uno step perfino maggiore col debutto della “nuovo sistema” si è intersecato al meglio con le idee americane. Un Tatuus PM‐18: con un prodotto comparabile con gli standard della talento come Oliver Askew, ottenuto il supporto di Mazda nei “trials” Formula 3 europea, derivato dalla terza categoria inglese, si punta a pre‐campionato, ha potuto mettere in luce le sue doti nonostante l’età colmare l’enorme gap che c’era non solo con la Indy Lights, ma anche non più da teenager e, grazie al titolo conquistato, potrà andare con le corse del vecchio continente. Basti pensare che, lo scorso anno a all’assalto della Pro Mazda series l’anno prossimo. Sono anche emersi Watkins Glen, le vecchie vetture Pro Mazda avevano girato perfino più dei giovanissimi, come , classe 2002, mentre anche lente delle USF‐17. Dopo il successo clamoroso di Josef Newgarden, l’olandese Rinus VeeKay, secondo in campionato, ed il canadese Parker campione made‐in‐USA, si cerca un nuovo protagonista, e c’è una strada Thompson hanno conquistato vittorie importanti. Per la categoria tracciata, orientata alla modernità tecnica e sportiva.

9 L'intervista/Corrado Casira ghi «Tanta professionalità e meno stress»

Corrado Casiraghi ha seguito in prima persona per Tatuus il lancio della USF‐17 e della Pro Mazda 18 che debutterà l'anno prossimo. Nel suo bilancio tante voci in positivo e l'entusiasmo per una avventura che unisce la sfida professionale al fascino di conoscere un mondo diverso

Ingegner Casiraghi, soddisfatto dell'inizio dell'avventura americana che gestisce per conto nostro quei servizi. I team americani in passato di Tatuus nel 2017? erano abituati a lavorare sulla macchina in maniera diversa: tutti gli «Sì, decisamente. Nella USF2000, con la USF‐17, è andato tutto bene, la interventi li costringevano a perdere la sessione, oggi invece riescono categoria è partita con 30 macchine, e ora i team si stanno stabilizzando. tranquillamente a riparare la macchina, e questo è piaciuto molto. I pezzi Siamo stati varie volte negli Usa, in occasione delle prime gare e dell'ultima, di ricambio sono tutti identici e si montano nello stesso modo. Per noi è ultima, le squadre erano molto soddisfatte di prestazioni e affidabilità. Per routine, per loro, per ragioni storiche, una novità. La macchina è semplice noi rappresenta un ottimo trampolino di lancio. E ora buona parte dei da gestire, questo è molto apprezzato» team che arrivano dalla stagione in USF2000 migreranno, per affinità di piloti e di vetture, nella Pro Mazda». Come ha trovato il livello dei piloti? «Difficile giudicarli. Quando li vediamo in azione è inevitabile chiedersi: Per il 2018 ci sono in vista evoluzioni? Quale è stato l'apprezzamento saranno forti come i nostri? Noi abbiamo la presunzione di pensare che in più frequente che avete ricevuto? F.1 e nelle formule europee in generale ci siano i driver più preparati, ma «No, il lavoro riguarderà solo i team. La USF‐17 è ormai in una condizione anche negli Usa ci sono ragazzi interessanti e dotati. Il secondo del di autosufficienza, l'assistenza e i ricambi sono di competenza di Carl Haas campionato USF2000 quest'anno del resto è olandese, ma il livello c'è, e ad

10 esempio nella media la USF2000 è più competitiva della F.4 Usa, pur vacanza, ricavando un'immagine del Paese ben diversa da quella della tenendo conto dell'anno di differenza che c'è fra i piloti» classica cartolina da Hollywood da New York. Dal punto di vista professionale la cosa che mi ha colpito di più è la professionalità dei Che cosa l'ha colpita di più della realtà americana? team, nonostante si parli di una categoria entry‐level. Il livello è «La grande promozione della Mazda per portare avanti i propri mediamente alto, con ingegneri a tempo pieno, personale dedicato. piloti. Il ragazzo che ha vinto quest'anno, Oliver Askew, non aveva i Da noi convivono gli estremi, il team efficientissimo e quello scarso, soldi per fare la stagione, ma ha vinto selezioni Mazda e grazie alla da loro sono tutti di livello medio alto. Magari non hanno scholarship ha potuto correre e vincere. Il rapporto tra team e piloti è l'hospitality, meno frizzi ma lavoro sulla macchina niente da dire. meno – diciamo così – commerciale. La richiesta di budget è meno estrema, quindi c'è meno pressione. Da noi se uno non vince subito è Quale città o circuito le sono rimasti nel cuore? l'apocalisse, loro vivono tutto in maniera molto più rilassata». « Il posto più affascinante è stato St. Petersburg, in Florida, forse perché è un tracciato cittadino e si corre d'estate, mentre qui è pieno L'anno prossimo esordirà la Pro Mazda 18, la vettura Tatuus per inverno. Il Barber Motorsport Park, in Alabama è un impianto molto la categoria superiore, immediatamente sotto la Indy Lights. bello, sede della scuola pilotaggio Porsche, che ospita fra l'altro un Come sta procedendo l'operazione? museo del motociclismo davvero notevole, ma geograficamente non «Fra maggio e i primi di agosto abbiamo svolto la prima campagna di è proprio facile da raggiungere. Sarà che gli americani sono abituati test, tutto è girato bene, senza grandi problemi. C'è stato anche il alle grandi distanze, mentre per noi che avevamo la nostra base a primo vero contatto con gli ovali: quello dell'Iowa è impressionante, Chicago, l'idea di dover guidare per 5 o 6 ore cambiando magari 4 una pista lunga 0.8 miglia dove i migliori girano in 21 secondi. Si macchine a noleggio è un filo più strana...». incomincia ad apprezzare l'aerodinamica e la potenza della vettura, e vedere piloti di quel livello girare a quella velocità è veramente pazzesco». Corrado Casiraghi spiega le sfide per la sicurezza del futuro Quale sarà la tempistica? «Siamo alla soglia del debutto. In luglio abbiamo spedito le prime 15 vetture, che sono state assemblate negli Usa a settembre, e consegnate nelle scorse settimane. Qualcuno sta facendo lo shakedown, le macchine comunque sono operative, i tempi sono stati rispettati, ci aspettiamo di completare tutto come previsto. Ci sarà un grosso test prima dell'inizio delle gare, che sarà importante per tutti. Ci sono team nuovi, che non hanno corso in USF2000, altri che conoscono bene la base della macchina, le regolazioni, ma non l'aerodinamica. Altri scendono dalla Indy Lights e non conoscono proprio la vettura».

Personalmente come ha vissuto l'esperienza negli States? «Per me è stato un bel mix di motorsport e Stati Uniti vissuti in generale. Ho passato vari mesi in stati dove nessuno mai andrebbe in

11 L'intervista/Oliver Askew «Sulla Tatuus impariamo a curare i dettagli»

Ha iniziato tardi a correre in monoposto, ma quest'anno nella USF2000 ha mostrato di che cosa è capace spuntandola all'ultimo dopo una gara serrata con Rinus VeeKay

12 Oliver, qual è stato il momento più bello e giusto, perché ho potuto correre con la nuova stato difficile entrarci la prima volta, quello più brutto di questa stagione nella vettura proprio negli anni che ho passato ma ho incontrato Jeremy Shaw USF 2000 Championship presented by nella categoria». ed è stato lui a presentarmi un sacco di Cooper Tyres? persone e a darmi la possibilità di mostrare «Il momento migliore è stato vincere il Qual è la forza di questa categoria? quello che so fare, e ovviamente è stata la campionato alla fine della stagione. E' stata «Credo la grande competitività. Ci battiamo scholarship della Mazda che ha reso una lotta super equilibrata fra me e Rinus per il centesimo di secondo. La base di possibile tutto. Quindi devo ringraziare VeeKay, c'era tantissima pressione all'inizio partenza è uguale per tutti e così dobbiamo di sicuro la Mazda e tutti quelli dell'ultimo weekend ma siamo riusciti a concentrarci sui dettagli e questo ci costringe che sono coinvolti». controllare il risultato e quindi quello è stato a lavorare sempre dando il massimo». il momento migliore. Il peggiore Correre la 500 Miglia di Indianapolis probabilmente non aver concluso la gara a Che rapporto hai instaurato con lo staff è il sogno della tua vita? Toronto. Ma complessivamente è stato tutto di Tatuus durante l'anno? «Sicuramente. Credo di essere sulla giusta fantastico». «Molto buono. La gente della Tatuus è strada con le persone giuste attorno a me, e davvero super. Ci chiedono sempre se tutto va nella categoria giusta. Vincere la 500 Miglia e Pensi che le monoposto Tatuus possa bene, mi hanno più volte chiesto un parere e un campionato IndyCar sono i miei obiettivi aiutare i giovani a sviluppare il loro poi quando c'è bisogno di loro sono sempre lì. principali». talento? E perché? Ad essere onesti, non abbiamo avuto grandi «Sì, assolutamente, perché lo stile di guida è problemi durante la stagione. Ma sono Te la cavi meglio in pista o con la chitarra? molto simile a quello che poi trovi salendo in sempre lì attorno al podio ed è bello vedere Chi è il tuo cantante preferito? Indy Lights e in IndyCar. Ovviamente in che ci sono». “Spero di essere migliore in pista! Mi piace quelle categorie c'è molto più carico suonare la chitarra perché mi libera la mente. aerodinamico, ma credo che il carico sia Come mai la tua carriera nelle monoposto Faccio fatica a non pensare alle corse. Il mio giusto anche qui, e che lo stile di guida sia è iniziata tardi rispetto agli altri tuoi cantante preferito ultimamente è Eddie quello che salendo di categoria ti consenta di colleghi americani? Vedder, sono un suo grande fan, ma amo tutti mettere a frutto il meglio che hai imparato in «Ho corso nel kart per 10 anni, quella di i tipi di musica, ascolto un sacco di generi USF2000 e in Pro Mazda con la nuova quest'anno è stata la mia prima stagione diversi. Ma prima di una corsa preferisco macchina Tatuus. Ed è un grosso aiuto. completa con le monoposto. l'elettronica, perché mi aiuta a caricarmi. O Credo che per me sia arrivato al momento Non conoscevo nessuno nell'ambiente ed è magari un po' di hip hop».

13 Formula 4 a tutto... mondo

Da casa nostra alla Germania, dalla Spagna e dal Nord Europa al Golfo, la Formula 4 firmata Tatuus ha conosciuto un'altra stagione di successi. L'anno prossimo la serie italiana debutterà anche all'estero a Le Castellet, mentre in questi giorni si scaldano i motori a Dubai

14 15 di Jacopo Rubino totale di ben 39 piloti provenienti da 19 nipote di Emerson: è lui prosegue la lunga nazioni diverse. Il titolo questa volta è andato tradizione di famiglia nel motorsport. È andata in archivio un'altra intensa stagione nelle mani del neozelandese Marcus Tra gli italiani, si segnalano le buone di gare per il mondo della Formula 4, categoria Armstrong, inserito nella prestigiosa Ferrari performances mostrate da Federico Malvestiti voluta fortemente della FIA nel 2014 per Driver Academy, che schierato dal team Prema e da Aldo Festante. ridisegnare il percorso che conduce verso è uscito vincitore al termine di una l'approdo in F1. Un progetto la cui riuscita è appassionante sfida con Job van Uitert, alfiere Nel 2018 ormai definitiva, come testimonia la costante Jenzer, e con il pilota di casa Lorenzo trasferta in Francia espansione in tutti i continenti: un'ascesa in Colombo della BhaiTech. BhaiTech che, dal cui Tatuus ha giocato subito un ruolo canto suo, ha risposto conquistando il trono L’Italian F4 Championship, sotto fondamentale realizzando la vettura fra le squadre grazie inoltre al prezioso la direzione sapiente di WSK Promotion, selezionata per il campionato italiano, contributo del venezuelano Sebastian ha già diffuso il calendario 2018 apripista a livello globale del movimento. Fernandez (che ha raccolto cinque successi, che include una grossa novità: una trasferta più di chiunque altro) e di Leonardo Lorandi, oltreconfine il 12‐13 maggio a Le Castellet, lo Italia numero uno fra i rookies. In grande evidenza stesso tracciato che tornerà ad ospitare il Gran per tre anche Artem Petrov della DR Formula, capace Premio di Francia di Formula 1. Si partirà il 28‐ di salire in varie occasioni sul podio, tanti 29 aprile da Imola, si chiuderà a ottobre nel Alla quarta edizione, l’Italian F4 piazzamenti in top 10 invece per l’indiano “tempio della velocità” di Monza. Championship si è confermato su numeri di Kush Maini, per il guatemalteco In mezzo, confermatissime Misano, Mugello, prim’ordine, accumulando durante l’anno un Ian Rodriguez e per , Vallelunga e Adria.

16 Marcus Armstrong

17 Juri Vips

In Germania è delle monoposto, tutti i concorrenti tempo di Vips dispongano dello set‐up: una condizione ideale per far emergere le doti di chi sta al Non meno emozionante è stato il confronto volante. nell'ADAC F4 in Germania, che avendo scelto lo stesso pacchetto tecnico tutto made in Italy Inverno, tempo (telaio Tatuus, motore Abarth, pneumatici di Emirati Pirelli ed elettronica Magneti Marelli), consente un facile interscambio di E in inverno ci si riposa, nella galassia della partecipanti. Qui il neozelandese Armstrong si Formula 4? Niente affatto: mentre diverse è dovuto però arrendere al compagno Juri scuderie sono già al lavoro per l'anno venturo, Vips, il quale ha avuto la meglio per appena sostenendo sessioni di test privati, il 15‐16 3,5 punti dopo un weekend adrenalinico ad novembre è scattato da Abu Dhabi il Hockenheim. A lottare fino all'ultimo con loro campionato 2017‐2018 degli Emirati Arabi è stato il veloce brasiliano Felipe Drugovich Uniti. Previsti sei appuntamenti fino a marzo, del team Van Amersfoort. L'italiana Prema, in alternanza con il vicino autodromo di pur giocando in "trasferta", ha centrato con Dubai. Di sicuro è il modo più divertente per largo vantaggio il titolo a squadre, mentre accumulare chilometri aggiuntivi, da parte dei l'austriaco Mick Wishofer si è aggiudicato la ragazzi più instancabili. Il titolo inaugurale in palio 2016‐2017 se lo è preso di forza il classifica riservata agli esordienti. Jonathan sudafricano Jonathan Aberdein, non resta che Aberdein Lundgaard scoprire chi erediterà il suo scettro. eroe dei due mondi Christian Lundgaard Italia e Germania, ma non solo. Le collaudate e apprezzate Tatuus‐Abarth da 160 cavalli, in questo caso gommate Hankook, hanno animato anche i campionati NEZ e spagnolo organizzati entrambi da Koiranen Motorsport. A festeggiare un doppio trionfo, seguendo la strada tracciata nel 2016 da Richard Verschoor, è stato Christian Lundgaard: il promettente danese, già all'interno del programma Renault F1, è stato dominatore assoluto nella serie del Nord Europa con ben 10 vittorie, e in quella spagnola ha concesso il bis resistendo al recupero del russo Aleksandr Smolyar. Degno di nota il fatto che nella F4 NEZ, contraddistinta da una gestione centralizzata

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20 L’INTERVISTA NICOLÒ GAGLIAN

La BhaiTech già al secondo anno di presenza nel campionato di Formula 4 si è ritagliata uno spazio interessante. Il patron della scuderia Nicolò Gaglian ce ne spiega i motivi, non ultimo la qualità dei piloti schierati «Una vettura che esalta i giovani»

21 di Massimo Costa riferimento per tutti, una squadra che ha vinto tutto in ogni categoria alla quale ha partecipato, e riuscire a Da team neofita del Campionato Italiano F.4, la essere o avvicinare il loro livello è stato motivo di BhaiTech al secondo anno nella serie è subito divenuta soddisfazione per noi e la prova che stiamo lavorando una delle squadre da battere. Merito di uno staff tecnico bene». di grande qualità e di tre piloti che hanno fatto la differenza: Lorenzo Colombo, Sebastian Fernandez e Com’è il rapporto con la Tatuus? Leonardo Lorandi. E così, in brevissimo tempo, il team «A mio avviso hanno realizzato una monoposto perfetta veneto diretto da Nicolò Gaglian è andato a “scorticare” per una categoria come la F.4, riservata ai giovanissimi mostri sacri e consolidati come Prema e Jenzer in arrivo dal karting. E’ una vettura affidabile, dai costi imponendosi nella classifica riservata alle squadre e contenuti, il che aiuta nelle trattative con i piloti per restando in lizza per buona parte della stagione, con quanto riguarda i budget stagionali. Le persone Tatuus Colombo, per il titolo piloti. Mentre ha dominato la sono splendide perché sempre disponibili ad ogni classifica rookie con Lorandi. problema, anche sui campi di gara».

Gaglian, un campionato così ha sorpreso tutti… Qualche consiglio alla Tatuus? «Il 2017 è stato molto positivo. Fin dai test invernali «Francamente non me ne viene in mento neanche uno, siamo stati nelle prime posizioni e in gara abbiamo direi che il loro lavoro è eccellente». sempre avuto almeno uno dei nostri piloti nelle primissime posizioni. Siamo contenti del lavoro fatto». Per quanto riguarda il campionato, cosa cambieresti? «Mi piace il format con le qualifiche che valgono per Come siete cresciuti così rapidamente? tutti e tre gli schieramenti di partenza, senza la griglia «La competitività dei nostri tre piloti è stata invertita che viene adottata in altre serie. E i piloti veloci fondamentale. Colombo, Fernandez, Lorandi che era un hanno la possibilità di partire sempre davanti come è rookie, sono stati sempre al vertice e se non avevamo giusto che sia. Però, se potessi cambiare qualcosa, dubbi sulle qualità di Lorenzo e Sebastian, Leonardo metterei la qualifica al sabato mattina e non al tardo ci ha stupito tantissimo, impara in fretta, ed ha giovato pomeriggio del venerdì, dopo due turni di prove libere. del buon rapporto venutosi a creare con i suoi compagni Mi piace l’aiuto che arriva dalla Scuola Federale, con di squadra. Anche la parte tecnica ha fatto la differenza. l’idea di aiutare con i video dei migliori piloti, gli altri Abbiamo preso persone di qualità, ottimi ingegneri partecipanti al campionato, cosa che accade solo nella e meccanici che si dedicano anima e corpo al progetto nostra serie. Anche a livello dei circuiti siamo una della F.4». spanna sopra alle F.4 delle altre nazioni, perché abbiamo la possibilità di correre su piste come Monza, E siete divenuti rapidamente gli anti Prema... Mugello, Imola, Misano, Vallelunga, che tutti ci «Ne siamo orgogliosi perché la Prema è un punto di invidiano».

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Dal talento dei piloti, le risposte per il futuro

Il car racing manager della Pirelli, Mario Isola, che in passato è stato anche pilota e test driver, ci racconta realtà e obiettivi del celebre marchio di pneumatici, sinonimo di passione e qualità anche nel motorsport. Dall'esperienza delle gare, anche fianco dei giovani piloti e di Tatuus, arrivano le soluzioni stradali più innovative

24 25 di Stefano Semeraro supportiamo pure nello stabilire un numero congruo ma limitato di pneumatici utilizzabili per ogni singolo evento». Dottor Isola, come è nata e si sviluppata la collaborazione fra Tatuus e Pirelli per la F.4? Coniugare prestazioni di livello e costi contenuti: come risponde «Pirelli ha sempre sostenuto la filosofia di supportare i giovani piloti. La Pirelli all'esigenza più diffusa del motorsport di questi anni? collaborazione con Tatuus nel campionato Formula 4 è quindi sembrata «Non è semplice, è una sfida sempre importante. Bisogna collaborare con essere sin dall’inizio l’estensione logica del programma già in essere nei tutte le parti in causa per fare in modo che ci forniscano indicazioni campionati Formula 2 e GP3 perché contribuisce allo sviluppo di carriera specifiche da poter seguire per aiutarli a raggiungere i loro obiettivi, sia dei Piloti con Pirelli partendo dai livelli junior fino ad arrivare alla Formula sportivi che commerciali. Questo è il principio che adottiamo in Formula 1 1. Inoltre, come Pirelli, Tatuus rappresenta i più alti livelli della tecnologia ma che è replicabile in tutti gli altri ambiti del motorsport». italiana, formando quindi un connubio naturale, grazie al quale entrambe le aziende traggono beneficio».

Dalle formule al rally Pirelli è molto interessata a produrre coperture Mario che siano in grado di formare i giovani piloti: ci può spiegare Isola attraverso quali soluzioni? «Progettiamo pneumatici per le formule junior con caratteristiche simili a quelle che si trovano nel passaggio successivo della carriera nel motorsport, in modo tale da supportare i giovani piloti nell’assimilare le competenze di gestione degli pneumatici di cui avranno bisogno per migliorare la loro carriera. Studiamo il nostro prodotto perché abbia un costo contenuto, in modo tale che i campionati siano accessibili a sempre più piloti. Infine, ci impegniamo a collaborare con i promoter per pubblicizzare il più possibile i loro campionati, fornendo molti premi e incentivi per i giovani piloti».

In particolare, come si può agire in modo che ad emergere sia il pilota e non la macchina? «Le caratteristiche dei nostri pneumatici vogliono prima di tutto evidenziare il talento del pilota, assicurando che la differenza venga fatta dalla gestione effettiva dello pneumatico e relativa usura. E con questo obiettivo, se richiesto dagli organizzatori dei campionati, li

26 27 Quali sono le ricadute sulle categorie propedeutiche dell’esperienza Ci può fornire qualche cifra sull’impegno di Pirelli nel motorsport? accumulata in F.1? E quali sulle gomme che utilizziamo tutti i giorni? Categorie seguite, numero di addetti, investimenti… «Ci sono molte commistioni tra lo sviluppo dei pneumatici da gara e lo «In tutto, seguiamo più di 340 campionati, tra moto e vettura, di cui 224 sviluppo di pneumatici per le vetture stradali, non solo in termini di solo auto. Ciò significa 1.170 gare all’anno che coinvolgono circa 1.000 tecnologia ma anche nei processi di design e di modelling. Questo non persone provenienti da tutti i nostri dipartimenti motorsport dislocati nel deriva solo dalla Formula 1 ma anche da tutti i campionati in cui è coinvolta mondo. L’evento più rilevante sia dal punto di vista logistico che Pirelli a livello mondiale. Per esempio, alcune nostre gomme da rally su commerciale è la 24 Ore di Spa, dove forniamo circa 60 vetture, assicurando asfalto sono state sviluppate anche grazie agli studi effettuati sugli per questo e per tutti gli eventi di supporto circa 13.000 pneumatici. Stiamo pneumatici da gara GT, mentre lo pneumatico ribassato da strada PZero, lavorando con circa 20 diversi brand auto leader in tutto il mondo, oggi riferimento per il mercato, è stato sviluppato da un progetto rally nato includendo anche l’off‐road (cioè il rally). In Sudamerica forniamo negli anni ’70 con la Lancia Stratos». pneumatici anche per le gare truck: il motorsport è così presente su tutti i fronti del business». Ricerca dei materiali e innovazione tecnologica: quali sono le strade che sta battendo la Pirelli per avere pneumatici sempre più efficienti Quale è la sfida più grande che attende il settore nei prossimi 5‐10 ed ecologici? anni, sia a livello di produzione sia di motorsport? «Sono due le strade principali che seguiamo e siamo in costante «Abbiamo visto che il motorsport si è fortemente evoluto diventando miglioramento su entrambe collaborando con i nostri partner automotive e sempre più ecologico e a risparmio energetico. La sfida più grande sarà nel motorsport: gli pneumatici non vengono più progettati come elemento a seguire questa rapida evoluzione, ottenendo migliori prestazioni ma se stante, ma tenendo già conto delle caratteristiche della vettura sulla quale utilizzando minori risorse. Allo stesso modo, il motorsport è un business di saranno utilizzati. In termini di materiali, sono stati fatti molti passi avanti intrattenimento e dobbiamo quindi assicurare il divertimento attraverso il riguardo l’utilizzo di alternative quali ad esempio la gomma guayale, mentre costante sviluppo della tecnologia. In Formula 4, un’altra priorità è quella di per quanto riguarda la tecnologia siamo vicinissimi ad avere sul mercato assicurare la presenza di molti giovani piloti emergenti che si mettano in pneumatici intelligenti “cyber”, che trasmettono informazioni su condizioni evidenza a partire dalle serie minori. E’ per questo che investiamo stradali in tempo reale tramite un sensore incorporato». fortemente nei campionati junior».

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