Sopravvivere Alla Città. Valutare Il Neoecosistema Resiliente Nella Relazione Tra L'acqua E La Forma Urbana

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Sopravvivere Alla Città. Valutare Il Neoecosistema Resiliente Nella Relazione Tra L'acqua E La Forma Urbana Politecnico di Milano Dipartimento di Scienza e Tecnologia dell’Ambiente Costruito (BEST) Universitat Politècnica de Catalunya Dipartimento di Construcción I Doppio dottorato Politecnico di Milano e Universitat Politècnica de Catalunya Tecnologia e Progetto per l’Ambiente Costruito e Sostenibilitat Tesi di dottorato di ricerca Sopravvivere alla città. Valutare il neoecosistema resiliente nella relazione tra l’acqua e la forma urbana Dottoranda Giovanna Saporiti Coordinatore prof.ssa Anna Mangiarotti Relatori prof. Gianni Scudo prof. Albert Cuchí Tutor prof. Gianni Scudo 1 2 Ai miei Saporiti- Di Bella, Onida e Zapata y, por supesto, a mi Girón 2 INDICE PARTE I: Il contesto dell'approfondimento 1 Introduzione 5 Obiettivo generale 5 Struttura della ricerca 6 2 Il contesto della ricerca 7 2.1 Lo sviluppo (in)sostenibile 7 2.2 Il dibattito sulla definizione di città e la sua evoluzione 9 2.3 Un passo oltre la sostenibilità: il dibattito sulla definizione del concetto di resilienza 18 2.3.1 Dal concetto di sostenibilità forte a quello di resilienza 18 2.3.2 Definizione della scala d’interesse 20 3 Strategia della ricerca: critica della valutazione della resilienza urbana 23 3.1 Dalla valutazione dell’ecosistema naturale a quella del neoecosistema resiliente 23 3.2 Il ruolo della resilienza nella valutazione della forma urbana: analisi del ciclo dell’acqua 27 PARTE II. Definizione della metodologia utilizzata. 1 Approccio qualitativo 29 1.1 Barcellona: Acqua potabile - Acqua e agricoltura - Acqua ed energia - Acqua e società 29 1.2 Le crisi dell’acqua 33 1.3 L’evoluzione della relazione tra l’acqua e la forma urbana e la crisi attuale di sostenibilità 33 1.4 La formulazione di un modello teorico 36 2 Approccio quantitativo 39 2.1 individuazione dei parametri utili a descrivere la relazione tra forma urbana e capacità resiliente 39 2.2 Analisi dei casi rappresentativi di valutazione della sostenibilità e della resilienza rispetto alla forma urbana 40 2.3 Individuazione del gruppo di indicatori 43 2.3.1 La diversità ambientale e sociale come valutazione dell’identità territorio/individuo 44 2.3.2 L’individuo e la società 46 2.3.3 Il metabolismo urbano 48 2.4 Sintesi dei risultati: il caso studio di Barcelona 49 3 Conclusioni 53 3 PARTE III: Linee guida per la resilienza. L’acqua e la forma urbana. 1 La lettura dell’evoluzione della città rispetto alla sua idrografia 55 1.1 Milano in età romana 55 1.2 Milano in età medioevale 63 1.3 Milano pre-industriale 69 1.4 La crisi del modello organico avanzato: crisi industriale 83 1.5 Milano e l’età moderna. 84 1.6 La crisi del modello industriale contemporaneo: crisi ecologica 95 2 Analisi dei progetti attuali 97 2.1 NIL Nuclei di Identità Locale 97 2.2 Expo 2015 100 2.3 Riapertura Navigli 102 2.4 Rivitalizzazione del Parco Agricolo Sud e del Parco della Vettabbia 106 2.5 Rischi idrici del fiumi Lambro, Seveso e Olona 111 3 Conclusioni 114 ALLEGATO 1: Le popolazioni in Transizione: l’esperienza spagnola 117 ALLEGATO 2: Schede dei progetti attuali di Milano a. NIL Nuclei di identità locale 123 b. Expo 2015 125 c. Riapertura dei Navigli 127 d. Progetto Agricolo urbano della Valle della Vettabbia 129 e. Lambro- Seveso- Olona. Moduli di ricerca per il 1999- 2000 131 4 Bibliografia di riferimento 133 4 «No te rindas, por favor no cedas, Aunque el frío queme, Aunque el miedo muerda, Aunque el sol se esconda, Y se calle el viento, Aún hay fuego en tu alma Aún hay vida en tus sueños.» No te rindas Mario Benedetti PARTE I: Il contesto dell'approfondimento 1 Introduzione Lo scopo della ricerca è di apportare materiale rilevante per la definizione di un modello teorico di neoecosistema resiliente. Individuando gli elementi, i caratteri e le dinamiche che concorrono ad aumentare la capacità adattiva e di trasformazione degli ecosistemi urbani, nella loro evoluzione pre e post trauma, sarà possibile elaborare uno strumento di progetto di proposte urbane resilienti. La ricerca si focalizza sul ciclo dell’acqua, fondamentale per la sua stretta relazione con la morfologia del sistema urbano, con il medio ambiente e con il territorio. L’ipotesi è di comprendere la relazione tra l'acqua è la forma urbana nella loro evoluzione dalla città tradizionale, pre-industriale, a quella moderna post-industriale. Il punto di partenza sarà definire la resilienza, come capacità tipica degli ecosistemi naturali (autosufficienti e con un'alta qualità) e dipendente dal trauma a cui viene sottoposto, negli ecosistemi urbani antropizzati. Si analizzerà la relazione tra l’insostenibilità dei neoecosistemi contemporanei e la loro dimensione, partendo dalla stessa definizione di neoecosistema che sottintende una complessità e ricchezza del sistema urbano, rispetto alla capacità di autosostentarsi. A oggi, infatti, il problema dell’insostenibilità porta con sé la necessità di superare il modello di sviluppo sostenibile urbano che ha come obiettivo il mantenimento per le generazioni future delle risorse a disposizione. Il tentativo è quello di proporre un cambio di prospettiva che consideri la possibilità del sistema di adattarsi e modificarsi in seguito a una minaccia ambientale, sociale e/o economica. Partendo, quindi, dall’analisi dell’evoluzione della forma urbana rispetto alla sua relazione con l’acqua, verrà definito un modello qualitativo teorico di città resiliente, la città tradizionale. Questo consentirà di esplicitare con chiarezza quali siano i caratteri specifici della resilienza rispetto alla crisi di sostenibilità che stanno vivendo le città contemporanee. Obiettivo generale La ricerca dottorale si popone di definire uno strumento per la trasformazione resiliente dei neoecosistemi contemporanei. Uno strumento che consenta di intervenire sulla città come espressione della relazione tra le persone che vi abitano e il territorio e, quindi, della forma urbana che è il risultato di questa dinamica. Individuando nella città tradizionale un modello di organizzazione urbana resiliente, sarà possibile analizzarne l’evoluzione per comprendere quali sono gli elementi di resilienza e come si sono modificati, prima con la crisi industriale e poi con quella attuale di sostenibilità. È necessario, quindi, porre l’attenzione sullo sviluppo storico dell’urbanismo e dell’importanza del concetto di sostenibilità e, allo stesso tempo, considerare il passato come risorsa per pensare a un nuovo modello urbano: resiliente. Al modello della città macchina basato sull’efficienza, si contrappone la sufficienza tipica dell’organismo vivente. Sachs parla di sufficienza come «giusta misura» (Sachs, 2007) che significa organizzare e gestire le interazioni tra gli elementi del sistema in modo che non si crei un peso eccessivo sull’ambiente. Attuando sull’idrografia urbana e specialmente sulla sua relazione con la morfologia della città e del territorio circostante, sarà possibile incidere su due flussi fondamentali della città: l’acqua e la materia organica. Infatti, gli stessi, tradizionalmente, erano, insieme alle condizioni geologiche, gli elementi che caratterizzavano la forma urbana e la sua relazione con il metabolismo dell’insediamento. Il modello attuale, è ormai riflesso del modello produttivo globalizzato e ha perso quasi completamente i segni di questa relazione fondamentale. Si delineano, quindi, tre obiettivi specifici dell’approfondimento: 5 OS1. Opportunità di utilizzare tutti i componenti dell’idrografia urbana che a oggi non hanno una funzione nel metabolismo urbano, risultando, quindi, disarticolati dai sistemi che la governano. Non si cerca, quindi, una proposta per una nuova idrografia, ma piuttosto una proposta che parta dall’idrografia per arrivare a una trasformazione urbana sostenibilista che includa tanto il flusso idrico quanto quello della materia organica. OS2. Reinterpretare la relazione tra il neoecosistema e il suo intorno naturale, sulla quale si basava il modello tradizionale. Attraverso il recupero dell’idrografia a scala urbana e territoriale e degli spazi e attività relazionati, quali parchi urbani e sub-urbani, orti, campi coltivati, fontanili, depuratori, centrali idroelettriche, il trasporto fluviale la pesca etc. L’idrografia e gli spazi relazionati diventano, quindi, strumenti per la gestione del metabolismo urbano, più che per il suo adeguamento formale o la sua continuità. OS3. Superare la contrapposizione tra “naturale” e “artificiale” come definizione positiva o negativa dei caratteri che compongono il neoecosistema. Il capitale naturale deve essere preservato di fronte a un metabolismo che cresce cercando di identificare gli spazi urbani e territoriali come spazi identitari, trasformando gli stessi in luoghi da preservare. Il punto di cambiamento è capire e analizzare come l’idrografia urbana possa recuperare il proprio ruolo all’interno del metabolismo urbano, riproponendosi come una nuova presenza urbana, capace di definire l’assetto e le attività della stessa. Struttura della ricerca La ricerca si struttura in tre parti: il contesto dell’approfondimento, la definizione della metodologia utilizzata e l’applicazione dello strumento di analisi proposto nel caso studio di Milano. Nella prima parte si propone lo stato dell’arte delle problematiche approfondite nella ricerca, legate alla resilienza e alla qualità urbana. Pertanto, si mette in evidenza il dibatto sulla definizione di città, dal modello sistemico a quello ecologico, e sullo sviluppo della stessa negli ultimi decenni. Parallelamente si approfondisce il concetto di resilienza urbana, rispetto alle differenti discipline che se ne occupano
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