Comune di Ilbono Provincia dell'Ogliastra

VALUTAZIONE AMBIANETALE STRATEGICA

RAPPORTO AMBIENTALE

coordinamento generale Arch. Paolo Falqui Dott. Geol. Maurizio Costa Arch. Sandro Roggio

l'Ufficio tecnico Marco Mameli Mauro Pistis

Il Sindaco Andrea Piroddi

piano urbanistico comunale in adeguamento al PPR

ATI - Arch. Sandro Roggio dicembre 2017 COMUNE DI ILBONO PIANO URBANISTICO COMUNALE VAS - RAPPORTO AMBIENTALE

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Coordinamento generale e tecnico-scientifico Paolo Falqui architetto Sandro Roggio architetto Paolo Bagliani ingegnere

Coordinamento operativo Elisa Fenude ingegnere Marcella Sodde ingegnere

Aspetti specialistici Paolo Bagliani ingegnere Salvatore Dessena architetto Michele Castoldi archeologo Gianluca Castangia architetto Maurizio Costa geologo Elisa Fenude ingegnere Valentina Lecis naturalista Silvia Pisu geologo Gianfilippo Serra ingegnere Marcella Sodde ingegnere Daniela Tedde ingegnere

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COMUNE DI ILBONO PIANO URBANISTICO COMUNALE VAS - RAPPORTO AMBIENTALE

INDICE 1 PREMESSA ...... 1 2 VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA ...... 2 2.1 Quadro normativo di riferimento ...... 2 2.2 Funzione e contenuti della VAS ...... 3 2.3 Procedura e fasi della VAS ...... 5 2.4 Modello di valutazione ...... 7 2.5 Partecipazione e consultazione...... 10 3 PIANO URBANISTICO COMUNALE DI ILBONO ...... 14 3.1 Aspetti metodologici del processo di adeguamento del PUC al PPR e al PAI ...... 14 3.1.1 Adeguamento del PUC di Ilbono al PPR ...... 15 3.1.2 Riordino delle conoscenze del PUC ...... 15 3.1.3 Adeguamento del PUC di Ilbono al PAI ...... 16 3.2 Tematiche e questioni strategiche per l’adeguamento del PUC ...... 17 3.3 Indirizzi e obiettivi di Piano ...... 17 3.3.1 Il sistema insediativo urbano ...... 18 3.3.2 Il sistema produttivo e dei servizi territoriali ...... 18 3.3.3 Il sistema agricolo produttivo ...... 19 3.3.4 Tutela e salvaguardia del territorio ...... 19 3.3.5 Il sistema della fruizione turistica del territorio ...... 20 4 ANALISI DI COERENZA ESTERNA DEL PUC DI ILBONO ...... 21 4.1 Piani e programmi di riferimento ...... 21 4.2 Valutazione di coerenza esterna ...... 22 4.2.1 Piano Paesaggistico Regionale (PPR) ...... 23 4.2.2 Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) ...... 28 4.2.3 Piano Stralcio delle Fasce Fluviali (PSFF) ...... 32 4.2.4 Piano Urbanistico Provinciale di (PUP) ...... 35 4.2.5 Piano di Tutela delle Acque (PTA) ...... 38 4.2.6 Piano di Prevenzione, Conservazione e Risanamento della Qualità dell’Aria Ambiente in Sardegna (PPCRQAA) ...... 41 4.2.7 Piano di Gestione del Distretto Idrografico della Regione Sardegna (PGDI) ...... 43 4.2.8 Piano Forestale Ambientale Regionale (PFAR) ...... 46 4.2.9 Piano Energetico Ambientale Regionale (PEAR) ...... 50 4.2.10 Piano Regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi 2014-2016 (P.R.AI.) ...... 53 4.2.11 Piano di Gestione dei Rifiuti della Regione Sardegna (PRGR) ...... 55 4.2.12 Programma Operativo Regionale 2014-2020 finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale ...... 57

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4.2.13 Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2014/2020 della Regione Sardegna ...... 60 4.2.14 Piano Regionale dei Trasporti (P.R.T.) ...... 64 4.2.15 Piano comunale di zonizzazione acustica (PZA) ...... 67 5 ANALISI AMBIENTALE DEL CONTESTO ...... 69 5.1 Componenti ambientali di interesse per il comune di Ilbono ...... 69 5.1.1 Aria ...... 69 5.1.2 Acqua ...... 73 5.1.3 Rifiuti ...... 79 5.1.4 Suolo ...... 83 5.1.5 Ecosistemi Naturali (Flora, Fauna e Biodiversità) ...... 87 5.1.6 Patrimonio storico, architettonico, archeologico e paesaggistico ...... 88 5.1.7 Rumore ...... 92 5.1.8 Insediamento ...... 94 5.1.9 Popolazione ...... 98 5.1.10 Sistema economico-produttivo ...... 102 5.1.11 Mobilità e trasporti ...... 110 5.1.12 Energia ...... 116 5.2 Analisi SWOT ...... 120 5.2.1 Scheda dell’analisi SWOT ...... 121 6 INDICAZIONI PER LA DEFINZIONE DEGLI OBIETTIVI SPECIFICI DI PIANO . 128 6.1 Indirizzi derivanti dall’analisi di coerenza esterna ...... 128 6.2 Indirizzi derivanti dall’analisi SWOT ...... 130 6.3 Obiettivi specifici del PUC di Ilbono ...... 132 7 ANALISI DI COERENZA DEL PUC CON I PRINCIPI E I CRITERI DI SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE ...... 136 7.1 Obiettivi di sviluppo sostenibile ...... 136 7.2 Valutazione di coerenza tra obiettivi specifici del PUC e obiettivi di sviluppo sostenibile ...... 140 7.2.1 Matrice di correlazione obiettivi specifici del PUC/obiettivi di sviluppo sostenibile ...... 141 7.2.2 Sintesi della valutazione ...... 150 8 VERIFICA E RAPPRESENTAZIONE DELLA COERENZA INTERNA ...... 153 9 VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI AMBIENTALI DELLE SCELTE DI PIANO ...... 161 9.1 Premessa ...... 161 9.2 Metodologia di valutazione ...... 161 9.3 Quadro valutativo sinottico ...... 163 9.4 Quadro valutativo analitico ...... 168 9.5 Ridefinizione delle azioni di Piano ...... 173

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10 SISTEMA DI MONITORAGGIO ...... 176 10.1 Scopo dell’attività di monitoraggio ...... 176 10.2 Selezione degli indicatori ...... 176 10.3 Struttura del sistema di monitoraggio per il PUC di Ilbono...... 178 10.4 Rapporti di monitoraggio ...... 185 Allegato II – Elenco dei soggetti competenti in materia ambientale ...... 186

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1 PREMESSA La Valutazione Ambientale Strategica (VAS), ufficialmente introdotta in ambito europeo dalla Direttiva 2001/42/CE (Direttiva VAS) e recepita in Italia attraverso alcune leggi regionali e, solo da pochi anni, dal nuovo Testo Unico Ambientale (D.Lgs. 152/2006) e sue modifiche e integrazioni, è una procedura tecnico-amministrativa finalizzata alla valutazione dei possibili effetti o impatti che l’attuazione di un Piano o, più in generale, di uno strumento di pianificazione e/o programmazione territoriale può generare sul contesto ambientale del territorio di riferimento. Si tratta di una procedura che deve essere condotta parallelamente a quella di stesura e di approvazione del Piano stesso in modo tale che l’adozione delle scelte politiche e gestionali avvenga nella consapevolezza dei relativi potenziali effetti sull’ambiente. Il processo di VAS prevede inoltre la partecipazione e informazione del pubblico nelle diverse fasi dell’iter decisionale, oltre che procedurale e amministrativo. A tal fine, l’applicazione delle disposizioni in materia di Valutazione Ambientale Strategica nel processo di adeguamento del Piano Urbanistico Comunale di Ilbono al Piano Paesaggistico Regionale, già espressamente prevista dalla normativa comunitaria e nazionale, è stata normata a livello regionale dalle “Linee Guida per la Valutazione Ambientale Strategica dei Piani Urbanistici Comunali”, elaborate e approvate con Del.G.R. n. 44/51 del 14.12.2010 dal servizio SAVI dell’Assessorato della Difesa dell’Ambiente della Regione Sardegna al fine di fornire specifiche metodologie per l’attuazione delle diverse fasi della procedura di VAS in maniera integrata con le fasi di adeguamento dello strumento urbanistico al PPR. Il Rapporto Ambientale rappresenta il documento conclusivo della procedura di Valutazione Ambientale del Piano, in quanto contiene la descrizione dell’intero processo valutativo e dei risultati che hanno portato a orientare le scelte di Piano nell’ottica di uno sviluppo sostenibile del territorio comunale di Ilbono.

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2 VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

2.1 Quadro normativo di riferimento La Valutazione Ambientale Strategica (VAS) è un processo sistematico di valutazione delle conseguenze ambientali di proposte di pianificazione, finalizzato ad assicurare che queste siano considerate in modo appropriato, alla pari degli elementi economici e sociali, all’interno dei modelli di sviluppo sostenibile, dalle prime fasi del processo decisionale. A livello comunitario, dagli anni ‘70 si configura la possibilità di emanare una Direttiva specifica concernente la valutazione di piani, politiche e programmi. Già nel 1973, infatti, con il Primo Programma di Azione Ambientale si evidenzia la necessità di ricorrere a una valutazione ambientale estesa ai piani così da prevenire i danni ambientali, non con la valutazione d’impatto delle opere, ma già a monte nel processo di pianificazione. Ma è solo con il Quarto Programma di Azione Ambientale (1987) che si formalizza l’impegno a estendere la procedura di valutazione di impatto ambientale anche alle politiche e ai piani. Con la “Direttiva Habitat” del 1992 (Direttiva 92/43/CE concernente la conservazione degli habitat naturali e seminaturali, della flora e della fauna selvatica) è stata inoltre prevista in maniera esplicita la valutazione ambientale di piani e progetti che presentino significativi impatti, anche indiretti e cumulativi, sugli habitat tutelati. Vista la rilevanza delle decisioni prese a livello superiore rispetto a quello progettuale, la Commissione Europea formula nel 1993 un rapporto riguardante la possibile efficacia di una specifica Direttiva VAS. Due anni dopo inizia la stesura della Direttiva la cui proposta è adottata dalla Commissione Europea il 4 dicembre 1996. Tre anni dopo è emanata l’attesa Direttiva 2001/42/CE, al fine di “garantire un elevato livello di protezione dell’ambiente e di contribuire all’integrazione delle considerazioni ambientali all’atto dell’elaborazione e dell’adozione di piani e programmi, e di promuovere lo sviluppo sostenibile”1, e che introduce formalmente a livello europeo la VAS quale strumento di valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente, completando così il quadro degli strumenti di valutazione delle azioni antropiche afferenti il territorio e l’ambiente. In Italia l’attenzione attribuita alla VAS ha cominciato ad affermarsi solo negli ultimi anni, con orientamenti spesso diversificati. La necessità/opportunità di procedere all’integrazione della valutazione ambientale nei procedimenti di pianificazione è ribadita dal cosiddetto “Testo unico in materia ambientale”, approvato con D. Lgs. n. 152 del 3 aprile 2006, che tratta le procedure per la VAS dei piani e programmi di intervento sul territorio nella parte seconda, entrata in vigore il 31 luglio 2007. Con il D.Lgs. n. 4 del 16 gennaio 2008, entrato in vigore il 13 febbraio 2008, è stata attuata una profonda modifica dei contenuti di tutte le parti del suddetto “Testo unico ambientale”, con particolare riguardo alla parte seconda, inerente le procedure per la valutazione strategica e per la valutazione di impatto ambientale, recentemente modificata con il D.Lgs. n. 128/2010 che ha anche introdotto al Titolo III-bis le procedure relative all’Autorizzazione Integrata Ambientale In particolare l’art. 6 prevede che debbano essere sottoposti a VAS, in generale, tutti i piani e i programmi che possono avere effetti significativi sull’ambiente e sul patrimonio culturale e, in particolare, quelli che appartengono a specifici settori, tra i quali è incluso quello della pianificazione territoriale. I Piani Urbanistici Comunali (PUC) pertanto, in quanto strumenti di gestione dei territori comunali, rientrano nel campo di applicazione della Direttiva e, conseguentemente, per la loro approvazione, è necessario che sia condotta la VAS. La Regione Sardegna non si è ancora dotata di una Legge Regionale in materia di VAS, pur essendo in corso di predisposizione da parte dell’Assessorato della Difesa dell’Ambiente un Disegno di Legge che regolamenti in maniera organica le procedure in materia di valutazione di impatto ambientale (VIA), ai sensi della Direttiva 85/337/CEE, e di valutazione ambientale

1 Direttiva VAS 2001/42/CE, art. 1

ATI - SANDRO ROGGIO 2 COMUNE DI ILBONO PIANO URBANISTICO COMUNALE VAS - RAPPORTO AMBIENTALE strategica, ai sensi della Direttiva 42/2001/CE, coordinando le indicazioni a livello nazionale con le norme regionali. Con DPGR n. 66 del 28 aprile 2005 “Ridefinizione del Servizio delle Direzioni generali della Presidenza della Regione e degli Assessorati, loro denominazione, compiti e dipendenza funzionale”, la competenza in materia di VAS è stata assegnata al Servizio Sostenibilità Ambientale e Valutazione Impatti (SAVI) dell’Assessorato della Difesa dell’Ambiente. Conseguentemente, la Giunta Regionale, con Deliberazione n. 38/32 del 02/08/2005, ha attribuito al predetto Servizio funzioni di coordinamento per l’espletamento della VAS di piani e programmi. Successivamente, con Legge Regionale n. 9 del 12 giugno 2006, concernente il conferimento di funzioni e compiti agli enti locali, sono state attribuite alla regione le funzioni amministrative non ritenute di livello nazionale relative alla valutazione di piani e programmi di livello regionale (art. 48) e alle province quelle relative alla valutazione di piani e programmi di livello comunale, sub-provinciale e provinciale (art. 49, così come modificato dal comma 19 dell’art. 5 della L.R. n. 3/2008.). L’entrata in vigore del PPR ha previsto che i Comuni provvedano ad adeguare i loro strumenti urbanistici comunali alle disposizioni del PPR coerentemente con i principi che stanno alla base del PPR stesso. I nuovi PUC che saranno elaborati in conformità alle disposizioni del PPR e/o quelli che per adeguarsi a tali disposizioni dovranno essere revisionati, pertanto, dovranno essere sottoposti a VAS. A tale fine il servizio SAVI dell’Assessorato della Difesa dell’ambiente della Regione Sardegna con Deliberazione della Giunta Regionale N. 44/51 del 14.12.2010 ha approvato le “Linee Guida per la Valutazione Ambientale Strategica dei Piani Urbanistici Comunali”, in affiancamento e ad integrazione delle linee guida elaborate dall’Assessorato dell’Urbanistica per l’adeguamento dei PUC al PPR per quanto riguarda specificatamente l’applicazione della procedura di VAS all’interno del processo di adeguamento del piano. Le Linee Guida forniscono inoltre specifiche metodologie per l’attuazione delle diverse fasi della procedura di VAS definite in maniera integrata con le fasi di adeguamento degli strumenti urbanistici al PPR. Poiché il recente D.D.L. relativo a “Istituzione del servizio integrato di gestione dei rifiuti urbani e di riordino in materia ambientale”, approvato con la D.G.R. n. 11/27 del 19.2.2008, prevede all’art. 4 una norma transitoria in materia di valutazione ambientale strategica, valutazione di impatto ambientale e autorizzazione integrata ambientale ai fini dell’immediato recepimento dei contenuti del D. Lgs. n. 4/2008, si è reso necessario procedere alla sostituzione della Deliberazione n. 5/11 del 15 febbraio 2005, che prevede le direttive per lo svolgimento delle procedure di valutazione di impatto ambientale, al fine di renderle conformi ai dettati della parte II del D. Lgs. n. 152/2006, così come modificato dal recente D. Lgs. sopra richiamato. Gli allegati A e B della Deliberazione 5/11 del 15 febbraio 2005 sono stati inizialmente sostituiti con gli allegati A e B della Deliberazione n. 24/23 del 23 aprile 2008, che ha inoltre introdotto, nell’allegato C, precise disposizioni per l’attivazione delle procedure di VAS di competenza regionale. La Delibera n. 24/23 del 23 aprile 2008 è stata successivamente sostituita dalla Delibera n. 34/33 del 7 agosto 2012 di approvazione delle nuove procedure di valutazione ambientale.

2.2 Funzione e contenuti della VAS La Valutazione Ambientale Strategica è definita nel Manuale UE2 come un processo sistematico inteso a valutare le conseguenze sul piano ambientale delle azioni proposte - politiche, piani o iniziative nell'ambito di programmi nazionali, regionali e locali – ai fini di garantire che queste siano incluse e affrontate, alla pari delle considerazioni di ordine economico e sociale e in modo

2 Commissione Europea, DGXI Ambiente (1998), Manuale per la valutazione ambientale dei Piani di Sviluppo Regionale e dei Programmi di Fondi Strutturali dell’Unione Europea

3 ATI - SANDRO ROGGIO COMUNE DI ILBONO PIANO URBANISTICO COMUNALE VAS - RAPPORTO AMBIENTALE adeguato, fin dalle prime fasi del processo decisionale. Essa nasce quindi dall’esigenza, sempre più radicata sia a livello comunitario sia nei singoli Stati membri, che nella promozione di politiche, piani e programmi, destinati a fornire il quadro di riferimento di attività di progettazione, insieme agli aspetti sociali ed economici, siano considerati anche gli impatti ambientali. La tematica ambientale assume così un valore primario e un carattere di assoluta trasversalità nei diversi settori oggetto dei piani, con il preciso intento di definire strategie settoriali e territoriali capaci di promuovere uno sviluppo realmente sostenibile. Si è infatti compreso che l’analisi delle ripercussioni ambientali applicata al singolo progetto (propria della Valutazione d’Impatto Ambientale) e non, a monte, all’intero programma, non permette di tenere conto preventivamente di tutte le alternative possibili. La VAS s’inserisce così all'interno del sistema dinamico di programmazione-valutazione degli interventi, con la finalità di verificarne la rispondenza con gli obiettivi dello sviluppo sostenibile, tenendo conto dei vincoli ambientali esistenti e della incidenza degli interventi sulla qualità dell'ambiente. La funzione principale della VAS è pertanto quella di valutare anticipatamente le conseguenze ambientali delle decisioni di tipo strategico. Più che politiche, piani e programmi in se stessi, essa riguarda quindi i loro processi di formazione, differendo in maniera sostanziale dalla VIA. La VAS, più che un processo decisionale in se stesso, si può pertanto considerare come uno strumento di aiuto alla decisione, che, integrando in modo sistematico le considerazioni ambientali in fase di elaborazione dei piani, sia in grado di rafforzare le istituzioni e indirizzarle verso una politica di sviluppo sostenibile. L’elaborazione della VAS rappresenta, sia per il proponente sia per il decisore, uno strumento di supporto per la formazione degli indirizzi e delle scelte di pianificazione, fornendo, mediante la determinazione dei possibili impatti delle azioni prospettate, opzioni alternative rispetto al raggiungimento di un obiettivo. In sostanza la VAS diventa per il piano/programma, elemento: - costruttivo - valutativo - gestionale - di monitoraggio. Quest’ultima funzione di monitoraggio rappresenta uno degli aspetti innovativi introdotti dalla Direttiva 2001/42/CE, finalizzato a controllare e contrastare gli effetti negativi imprevisti derivanti dall’attuazione di un piano o programma e adottare misure correttive al processo in atto. Un’altra importante novità è rappresentata dal criterio ampio di partecipazione, tutela degli interessi legittimi e trasparenza nel processo di valutazione delle autorità che, per le loro specifiche competenze ambientali, possano essere interessate agli effetti sull’ambiente dovuti all’applicazione di piani e programmi, e del pubblico che in qualche modo risulta interessato all’iter decisionale. La VAS si caratterizza come un processo iterativo finalizzato a conseguire una migliore qualità ambientale delle decisioni e delle soluzioni attraverso la valutazione comparata delle compatibilità ambientali delle diverse opzioni d’intervento, oltre a consentire un miglioramento della definizione dei problemi strategici in condizioni di elevata incertezza. In questo modo essa risponde all’impossibilità di esaurire a scala progettuale l’insieme delle valutazioni sui criteri localizzativi e dimensionali dei singoli progetti e delle comparazioni tra alternative. L’estensione della valutazione ambientale alle scelte strategiche, che si trovano a monte della fase progettuale, aiuta inoltre a rendere più snella e veloce la valutazione ambientale dei progetti stessi. Riguardo ai contenuti, la valutazione ambientale prevede l'elaborazione di un Rapporto Ambientale, lo svolgimento di consultazioni con le autorità competenti in materia ambientale e gli altri soggetti interessati e la messa a disposizione del pubblico dei documenti prodotti e delle informazioni sulle decisioni prese. Secondo l'art. 5 della Direttiva 2001/42/CE, il Rapporto Ambientale deve contenere l'individuazione, la descrizione e la valutazione degli effetti

ATI - SANDRO ROGGIO 4 COMUNE DI ILBONO PIANO URBANISTICO COMUNALE VAS - RAPPORTO AMBIENTALE significativi che l’attuazione del piano e del programma potrebbe avere sull'ambiente, così come le ragionevoli alternative individuate. Deve essere inoltre garantita, al pubblico e alle autorità interessate, la possibilità di esprimere il proprio parere prima dell'adozione del piano/programma o dell'avvio della relativa procedura legislativa. Dell'avvenuta adozione è necessario informare le autorità, il pubblico e gli Stati membri consultati. Deve essere inoltre garantito un sistema di monitoraggio degli effetti ambientali significativi, anche al fine di individuare e rimuovere tempestivamente eventuali effetti negativi imprevisti. Oggetto della VAS sono tutti i piani e i programmi, preparati e/o adottati da un’autorità competente, che possono avere effetti significativi sull'ambiente. Essi sono definiti dall’art. 2 lettera a della Direttiva VAS come “i piani e i programmi, compresi quelli cofinanziati dalla Comunità europea, nonché le loro modifiche che sono elaborati e/o adottati da un'autorità a livello nazionale, regionale o locale oppure predisposti da un'autorità per essere approvati, mediante una procedura legislativa, dal parlamento o dal governo e che sono previsti da disposizioni legislative, regolamentari o amministrative”.

2.3 Procedura e fasi della VAS La metodologia che si intende adottare per la VAS del Piano Urbanistico Comunale di Ilbono è stata elaborata sulla base delle “Linee Guida per la Valutazione Ambientale Strategica dei Piani Urbanistici Comunali (Bozza Novembre 2009) ”, redatte dal Servizio Sostenibilità Ambientale e Valutazione Impatti dell’Assessorato della Difesa dell’Ambiente della Regione Sardegna. La procedura di VAS accompagnerà il processo di elaborazione del PUC del Comune di Ilbono in tutte le sue fasi, costituendo uno strumento indispensabile per orientare le strategie di sviluppo territoriale verso i principi della sostenibilità ambientale. Le informazioni necessarie alla descrizione del contesto territoriale saranno reperite principalmente attraverso l’analisi integrata degli elaborati grafici e testuali prodotti durante la fase di riordino della conoscenza del processo di Piano, che dovranno esaminare in maniera dettagliata i diversi aspetti ambientali, socio-economici, storico-culturali e identitari al fine di descrivere i caratteri distintivi del territorio, i processi di trasformazione in atto e le sue tendenze evolutive. La tabella seguente illustra le diverse fasi in cui può essere articolato il processo di VAS di un Piano Urbanistico Comunale. Per ognuna delle fasi sono evidenziate le azioni da compiere ai fini della valutazione ambientale del Piano.

5 ATI - SANDRO ROGGIO COMUNE DI ILBONO PIANO URBANISTICO COMUNALE VAS - RAPPORTO AMBIENTALE

FASE MODALITÀ OPERATIVE

- Comunicazione formale, indirizzata all’Autorità competente (Provincia di Ogliastra), dell’avvio della procedura per la redazione del PUC e della VAS - Individuazione, in accordo con l’Autorità competente, dei Soggetti competenti in materia Avvio ambientale da coinvolgere nel processo di VAS - Comunicazione formale, indirizzata ai Soggetti competenti in materia ambientale, dell’avvio della procedura di VAS e della possibilità di partecipare al processo di elaborazione del PUC e di VAS

- Redazione del Documento di Scoping, contenente: . Definizione dell’ambito di influenza del PUC, della portata e del livello di dettaglio delle informazioni da includere nel Rapporto Ambientale e delle modalità di svolgimento delle consultazioni con il Pubblico e con i Soggetti competenti in materia ambientale Preparazione ed . Identificazione dei dati e delle informazioni disponibili sull’ambito territoriale di riferimento orientamento del PUC (Documento di . Analisi ambientale del contesto territoriale di riferimento Scoping) - Invio preliminare del Documento di Scoping ai Soggetti competenti in materia ambientale e loro convocazione formale per l’incontro di Scoping - Presentazione, in occasione dell’incontro di Scoping, degli obiettivi del PUC e degli altri contenuti del Documento di Scoping, discussione con i Soggetti competenti in materia ambientale e verbalizzazione dei contributi espressi

- Redazione del Rapporto Ambientale e della Sintesi non tecnica, contenente: . Analisi dei documenti di pianificazione e programmazione di riferimento per il PUC . Valutazione di coerenza esterna rispetto ai piani e programmi di riferimento Elaborazione e redazione . Definizione degli obiettivi specifici di PUC e delle azioni di Piano (Rapporto . Definizione degli obiettivi di sostenibilità ambientale del PUC ambientale) . Analisi di coerenza interna . Stima degli effetti ambientali del PUC . Definizione del programma e degli indicatori di monitoraggio

- Adozione da parte del Consiglio Comunale del PUC, tenuto conto dei risultati della Adozione valutazione ambientale descritti nel Rapporto Ambientale

- Deposito del PUC adottato e del Rapporto Ambientale, compresa la Sintesi non tecnica, presso l’Autorità Procedente (Comune di Ilbono) e l’Autorità Competente (Provincia di Ogliastra) entro 15 gg dall’adozione - Diffusione della notizia dell’avvenuto deposito del PUC e del Rapporto Ambientale, compresa la Sintesi non tecnica, attraverso: . Ilbono; Informazione pubblicazione all’Albo pretorio del Comune di . pubblicazione sul sito internet del Comune di Ilboni; . pubblicazione sul BURAS; . pubblicazione su un quotidiano a diffusione regionale (eventuale). - Invio preliminare del PUC e del Rapporto Ambientale, compresa la Sintesi non tecnica, ai Soggetti Competenti in Materia Ambientale e loro convocazione formale per l’incontro

- Presa visione da parte del pubblico del PUC e del Rapporto Ambientale, compresa la Sintesi non tecnica, e presentazione, in forma scritta, delle osservazioni all’Autorità Procedente (Comune di Ilbono) che le trasmette all’Autorità Competente (Provincia di Ogliastra) Consultazione - Presentazione al Pubblico, al Pubblico interessato e ai Soggetti Competenti in Materia Ambientale del PUC adottato e del Rapporto Ambientale, discussione e verbalizzazione delle osservazioni presentate (tra il 15 e il 45 giorno dalla pubblicazione sul BURAS)

ATI - SANDRO ROGGIO 6 COMUNE DI ILBONO PIANO URBANISTICO COMUNALE VAS - RAPPORTO AMBIENTALE

FASE MODALITÀ OPERATIVE

- Esame e valutazione, da parte dell’Autorità Procedente in collaborazione con l’Autorità Esame e Competente, delle osservazioni presentate ed eventuale adeguamento del PUC e/o del valutazione Rapporto Ambientale o indicazione delle motivazioni del mancato recepimento delle osservazioni

- Formulazione di un parere motivato (Giudizio di compatibilità ambientale) da parte Formulazione Autorità Competente, con eventuale richiesta di modifiche e/o integrazioni del PUC Parere Motivato dell’ e/o del Rapporto Ambientale

- Eventuale modifica ed integrazione del PUC e/o del Rapporto Ambientale alla luce di quanto definito nel parere ambientale - Approvazione da parte del Consiglio comunale del PUC - Redazione della Dichiarazione di sintesi contenente l’illustrazione delle modalità con cui Approvazione le considerazioni ambientali e i contenuti del Rapporto Ambientale sono stati integrati nel PUC e di come si è tenuto conto delle osservazioni e dei pareri espressi dai Soggetti competenti in materia ambientale, dei risultati delle consultazioni e del parere ambientale - Invio del PUC e del Rapporto Ambientale al Comitato tecnico regionale per l’urbanistica (CTRU) per la verifica di coerenza agli strumenti sovraordinati di governo del territorio (art. 31 LR 7/2002)

- Pubblicazione sul BURAS e sul sito internet del comune degli esiti della valutazione Informazione ambientale del PUC e della decisione in merito all’approvazione del PUC, compresi la Dichiarazione di sintesi e le misure adottate in merito al monitoraggio, con indicazione sulla decisione delle sedi ove è possibile prendere visione del PUC approvato e della documentazione oggetto dell’istruttoria

- Attuazione del PUC e monitoraggio degli effetti ambientali da essa derivanti Attuazione e gestione - Emissione di periodici Rapporti di monitoraggio riportanti i risultati delle verifiche e dei controlli effettuati

2.4 Modello di valutazione Il processo di VAS, ben codificato dalle direttive comunitarie, nazionali e regionali, in termini di metodologia e contenuti da implementare, prevede diverse attività di reperimento delle informazioni e loro elaborazione e valutazione, secondo un percorso logico che porta a una valutazione finale del Piano e i cui risultati sono riportati all’interno di appositi documenti da rendere pubblici, in un’ottica di trasparenza e ripercorribilità della procedura. La valutazione ambientale del Piano si sviluppa quindi secondo un modello di valutazione che, progressivamente, si arricchisce e sostanzia anche attraverso gli apporti dei diversi soggetti coinvolti nel processo. Attraverso il modello proposto, partendo dai concetti generali della sostenibilità ambientale, si perviene progressivamente a un quadro valutativo aderente alla situazione locale, dove si verifica un’effettiva integrazione degli obiettivi di sostenibilità ambientale, contestualizzati per il territorio comunale di Ilbono, con le reali azioni del piano. Tale risultato si concretizza attraverso i seguenti passaggi:

Fase 1 - Scoping

Soggetti da coinvolgere nel processo di VAS - Identificazione degli Enti e delle Autorità con competenze in materia ambientale - Identificazione dei soggetti interessati dalle scelte di Piano e dal loro processo di valutazione

7 ATI - SANDRO ROGGIO COMUNE DI ILBONO PIANO URBANISTICO COMUNALE VAS - RAPPORTO AMBIENTALE

Quadro della programmazione e pianificazione sovraordinata e di pari livello - Identificazione dei piani e programmi che hanno influenza sull’ambito territoriale comunale e sugli ambiti tematici di competenza del PUC Sintesi dello scenario e degli obiettivi di Piano - Individuazione degli ambiti tematici strategici per il PUC - Enunciazione degli obiettivi generali di Piano articolati secondo le diverse questioni strategiche oggetto di pianificazione Valutazione preliminare delle relazioni fra contenuti generali di Piano e componenti ambientali - Preliminare valutazione delle caratteristiche ambientali del territorio comunale di Ilbono - Identificazione delle componenti ambientali di interesse per il territorio comunale di Ilbono Output: - lista dei soggetti da coinvolgere nel processo di VAS; - lista dei piani e programmi di riferimento per la valutazione di coerenza esterna; - lista degli obiettivi di Piano declinati per questioni strategiche; - lista delle componenti ambientali di interesse per la caratterizzazione dello stato dell’ambiente.

Fase 2 - Analisi ambientale del contesto e valutazione di coerenza esterna

Analisi ambientale del contesto - Descrizione delle componenti ambientali e rappresentazione sintetica dello stato dell’ambiente attraverso l’analisi SWOT - Individuazione, attraverso le criticità e potenzialità individuate, di obiettivi e indirizzi specifici che possono orientare le scelte di Piano ed eventuale rimodulazione degli obiettivi generali di Piano - Definizione degli indicatori di valutazione e di monitoraggio Valutazione di coerenza del Piano con gli strumenti di pianificazione e programmazione sovraordinati e di pari livello - Analisi e valutazione delle indicazioni provenienti dai piani e programmi sovraordinati e di pari livello - Valutazione della coerenza degli obiettivi del PUC con gli obiettivi dei piani e programmi sovraordinati e di pari livello - Individuazione, sulla base dei risultati della valutazione, di obiettivi e indirizzi specifici che possono orientare le scelte di Piano ed eventuale rimodulazione degli obiettivi generali del PUC Contestualizzazione dei criteri di sostenibilità ambientale - Individuazione dei criteri generali di sostenibilità ambientale di riferimento per la pianificazione comunale - Individuazione e selezione di obiettivi di sviluppo sostenibile contestualizzati per il territorio comunale di Ilbono

ATI - SANDRO ROGGIO 8 COMUNE DI ILBONO PIANO URBANISTICO COMUNALE VAS - RAPPORTO AMBIENTALE

Valutazione di coerenza tra obiettivi di Piano e obiettivi di sviluppo sostenibile - Confronto e valutazione della coerenza fra gli obiettivi del PUC e gli obiettivi di sviluppo sostenibile attinenti al contesto locale individuati - Individuazione, sulla base dei risultati della valutazione, di obiettivi e indirizzi specifici che possono orientare le scelte di Piano ed eventuale rimodulazione degli obiettivi generali del PUC Output: - diagramma di sintesi dell’analisi SWOT - quadro sinottico di valutazione: obiettivi del PUC/obiettivi dei Piani e Programmi sovraordinati e di pari livello - elenco degli obiettivi di sostenibilità ambientale specifici per il territorio comunale di Ilbono e per le questioni strategiche del PUC - quadro sinottico di valutazione: obiettivi specifici del PUC/obiettivi di sviluppo sostenibile

Fase 3 – Valutazione di coerenza interna

Valutazione di coerenza tra obiettivi e azioni di Piano - Identificazione delle azioni di Piano strutturate in funzione degli obiettivi di Piano declinati per le diverse questioni strategiche per il territorio comunale di Ilbono, anche attraverso l’individuazione di più alternative di Piano - Confronto e valutazione della coerenza fra gli obiettivi del PUC e le azioni di Piano - Eventuale rimodulazione delle azioni di Piano sulla base dei risultati della valutazione Output: - elenco delle azioni di Piano per le diverse questioni strategiche per il territorio comunale - quadro sinottico di valutazione: azioni di piano/obiettivi del PUC

Fase 4 – Valutazione ambientale del Piano

Valutazione degli effetti delle scelte di Piano sull’ambiente - Valutazione delle interferenze delle azioni di Piano con le componenti ambientali - Individuazione delle alternative di Piano che determinano i minori impatti negativi sull’ambiente, eventuale rimodulazione delle azioni di Piano ed elaborazione di indicazioni circa le loro modalità attuative Output: - quadro sinottico di valutazione: azioni di piano/componenti ambientali Il modello di valutazione sopra descritto può essere schematizzato secondo il diagramma seguente:

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Definizione degli obiettivi generali di Piano

↓ ↓ Indirizzi derivanti dagli incontri previsti dal procedimento di VAS e Analisi del contesto per componenti ambientali (SWOT) dall’Amministrazione Comunale ↓ ↓ ↓ Definizione degli obiettivi di Definizione degli obiettivi specifici di Piano sostenibilità generali e correlati

↓ Analisi di coerenza esterna

↓ ↓ Rimodulazione obiettivi specifichi e definizione di strategie e azioni di Piano

↓ Valutazione della coerenza delle alternative ed azioni di Piano rispetto agli obiettivi di sostenibilità correlati

↓ Indicazione di eventuali misure di mitigazione e ridefinizione delle azioni di piano

Dal diagramma si evince come l’elaborazione del PUC sia il risultato di un processo iterativo di verifica e rimodulazione degli obiettivi e delle azioni di Piano, finalizzato all’integrazione dei principi di sostenibilità ambientale nelle scelte di Piano.

2.5 Partecipazione e consultazione Una delle principali innovazioni introdotte dalla Direttiva VAS riguarda l'obbligo di prevedere specifici momenti di consultazione e informazione dei Soggetti interessati e del Pubblico ai fini della loro partecipazione al processo di elaborazione del Piano e ai momenti di verifica e di valutazione ambientale dello scelte di Piano. In particolare, in merito alle consultazioni, le disposizioni della Direttiva obbligano gli Stati membri a concedere a determinate autorità e membri del pubblico l’opportunità di esprimere la loro opinione sulla proposta di Piano e sul Rapporto Ambientale. Nel processo partecipativo e di consultazione sono coinvolti i seguenti soggetti, individuati sulla base della definizione data dagli orientamenti regionali per la VAS di piani e programmi: - Soggetti competenti in materia ambientale: pubbliche amministrazioni che, per le loro specifiche competenze o responsabilità in campo ambientale, possono essere interessate agli impatti sull’ambiente dovuti all’attuazione di piani o programmi (vedi Allegato II); - Pubblico: una o più persone fisiche o giuridiche nonché, ai sensi, della legislazione vigente, le associazioni, le organizzazioni o i gruppi di tali persone; - Pubblico interessato: pubblico che subisce o può subire gli effetti delle procedure decisionali in materia ambientale o che ha un interesse in tali procedure (es. organizzazioni non governative che promuovono la protezione dell’ambiente e che soddisfano i requisiti previsti dalla normativa vigente, sono considerate come aventi interesse).

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Le attività di consultazione dei Soggetti competenti in materia ambientale e di partecipazione e informazione del Pubblico e del Pubblico interessato sono quindi elementi fondamentali del processo integrato di pianificazione e valutazione che ne garantiscono l’efficacia e la validità. Una delle finalità dei momenti partecipativi e di consultazione è infatti quella di contribuire all’integrazione delle informazioni a disposizione dei responsabili delle decisioni in relazione al PUC: potrebbero infatti essere messi in risalto nuovi elementi capaci di introdurre modifiche sostanziali al Piano con conseguenti eventuali ripercussioni significative sull’ambiente. I pareri espressi attraverso le consultazioni e le osservazioni pervenute devono pertanto essere presi in considerazione nella fase finale di elaborazione del Piano, così da consolidare la proposta di Piano prima della sua approvazione. Le fasi di consultazione e partecipazione all’interno del processo di VAS fanno si che esso non si riduca a un semplice procedura di valutazione ma, al contrario, che diventi un’opportunità per considerare la varietà delle opinioni e dei punti di vista e un momento di interazione tra i soggetti interessati attraverso la partecipazione, l’ascolto e la concertazione. Lo schema seguente sintetizza il processo partecipativo e di consultazione, evidenziando, per ciascun momento individuato, le modalità di conduzione e coinvolgimento dei Soggetti interessati. In particolare, nella fase di orientamento della procedura di VAS (fase di scoping) è stato previsto il coinvolgimento dell’Autorità competente per la VAS del PUC (Assessorato Ambiente e Assetto del Territorio della Provincia d’Ogliastra - Servizio Ambiente, Rifiuti ed Energia) e dei Soggetti competenti in materia ambientale; con la redazione e approvazione del PUC e del Rapporto ambientale, compreso della Sintesi non tecnica, sono previsti ulteriori momenti di consultazione, partecipazione e informazione, che vedranno coinvolti, oltre all’Autorità competente e ai Soggetti competenti in materia ambientale, anche il Pubblico e il Pubblico interessato.

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SOGGETTI FASE MODALITÀ OPERATIVE COINVOLTI - Comunicazione formale indirizzata all’Autorità competente (Assessorato Ambiente e Assetto del Territorio della Provincia Autorità d’Ogliastra - Servizio Ambiente, Rifiuti ed Energia) dell’avvio competente del processo di elaborazione del PUC e della procedura di VAS e invito all’incontro di presentazione del Documento di Scoping - Individuazione, di concerto con l’Autorità competente, dei Soggetti competenti in materia ambientale da coinvolgere nel Soggetti processo di VAS Preparazione competenti in - Comunicazione formale indirizzata ai Soggetti competenti in materia materia ambientale ambientale dell’avvio del processo di elaborazione del PUC e della procedura di VAS e invito all’incontro di presentazione del Documento di Scoping - Pubblicazione di apposito avviso, sull’Albo pretorio e sul sito Pubblico e internet del comune, dell’avvio del processo di elaborazione Pubblico del PUC e della procedura di VAS Interessato - Deposito del Documento di Scoping presso gli uffici comunali e sua pubblicazione sul sito internet del Comune Soggetti Orientamento competenti in - Presentazione degli obiettivi di Piano e del Documento di (Scoping) materia Scoping, discussione e verbalizzazione dei risultati ambientale Soggetti - Presentazione del PUC adottato (comprensiva del Rapporto competenti in ambientale) o della revisione in progress, discussione aperta Elaborazione e materia ai soggetti competenti in materia ambientale e verbalizzazione redazione ambientale delle osservazioni presentate. (Rapporto - Presentazione del PUC adottato (comprensiva del Rapporto ambientale) Pubblico ambientale) o della revisione in progress. interessato - Raccolta e raggruppamento delle opinioni espresse.

- Deposito del PUC adottato e del Rapporto Ambientale, compresa la Sintesi non tecnica, presso l’Autorità Procedente (Comune di Ilbono) e l’Autorità Competente (Provincia di Ogliastra) entro 15 gg dall’adozione - Diffusione della notizia dell’avvenuto deposito del PUC e del Rapporto Ambientale, compresa la Sintesi non tecnica, Informazione Pubblico attraverso: . pubblicazione all’Albo pretorio del Comune di Ilbono; . pubblicazione sul sito internet del Comune di Ilboni; . pubblicazione sul BURAS; . pubblicazione su un quotidiano a diffusione regionale (eventuale).

- Invio del PUC adottato e del Rapporto Ambientale - Presentazione (tra il 15° e il 45° giorno dalla pubblicazione Soggetti competenti in della notizia dell’avvenuto deposito) del PUC adottato e del Consultazione Rapporto Ambientale, discussione e verbalizzazione dei materia risultati ambientale - Valutazione ed eventuale recepimento delle osservazioni presentate

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SOGGETTI FASE MODALITÀ OPERATIVE COINVOLTI - Presentazione (tra il 15° e il 45° giorno dalla pubblicazione della notizia dell’avvenuto deposito) del PUC adottato e del Pubblico Rapporto Ambientale, discussione e verbalizzazione dei interessato risultati - Valutazione ed eventuale recepimento delle osservazioni presentate - Pubblicazione sul BURAS degli esiti della VAS del PUC con indicazione delle sedi ove è possibile prendere visione del Piano approvato e di tutta la documentazione oggetto Pubblico e Informazione Pubblico dell’istruttoria sulla decisione - Messa a disposizione, anche attraverso la pubblicazione sul Interessato sito internet del comune, del Parere motivato espresso dall’Autorità competente, della Dichiarazione di sintesi e del Programma di monitoraggio.

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3 PIANO URBANISTICO COMUNALE DI ILBONO Il Comune di Ilbono è dotato di un Piano Urbanistico Comunale (PUC), approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 52 del 7 novembre 2001 e divenuto esecutivo il 31 dicembre 2001 con la pubblicazione sul BURAS, adeguato contestualmente alle direttive per le zone agricole di cui al D.P.G.R. n. 228 del 03/08/1994, "Direttive per le zone agricole". A oggi è stato avviato il processo di adeguamento del PUC di Ilbono al Piano Paesaggistico Regionale (PPR) e al Piano di Assetto Idrogeologico (PAI), relativamente al quale è stata ultimata la fase di riordino delle conoscenze ed è stata elaborata una prima proposta metodologica, strategica e operativa.

3.1 Aspetti metodologici del processo di adeguamento del PUC al PPR e al PAI La Legge Regionale n. 45 del 22 dicembre 1989, “Norme per l'uso e la tutela del territorio regionale”, e sue modifiche e integrazioni, a oggi rappresenta il principale riferimento normativo per l’elaborazione del Piano Urbanistico Comunale. L’articolo 4 definisce gli “Ambiti di competenza degli strumenti” di governo del territorio e stabilisce che il comune, con il Piano Urbanistico Comunale o Intercomunale: - assicura l’equilibrata espansione dei centri abitati in coerenza con le direttive e i vincoli regionali; - in conformità alle previsioni del piano urbanistico provinciale regola l'uso del territorio agricolo e delle parti destinate allo sviluppo turistico e produttivo industriale – artigianale; - detta norme per il recupero e l'uso del patrimonio edilizio esistente, per un’adeguata dotazione di servizi sociali e di carattere infrastrutturale del territorio comunale. Il Piano Urbanistico Comunale prevede inoltre, ai sensi dell’art. 19, la prospettiva del fabbisogno abitativo, la rete delle infrastrutture e delle principali opere di urbanizzazione primaria e secondaria, la normativa di uso del territorio per le diverse destinazioni di zona, l'individuazione degli ambiti da assoggettare alla pianificazione attuativa, da sottoporre a speciali norme di tutela e di salvaguardia e ove si renda opportuno il recupero del patrimonio edilizio e urbanistico esistente, le norme e le procedure per misurare la compatibilità ambientale dei progetti di trasformazione urbanistica e territoriale, ricadenti nel territorio comunale. Ulteriori riferimenti normativi per la redazione del Piano sono: - Legge Regionale 11 ottobre 1985, n. 23 “Norme in materia di controllo dell’attività urbanistico-edilizia, di risanamento urbanistico e di sanatoria di insediamenti ed opere abusive, di snellimento ed accelerazione delle procedure espropriative”; - Legge Regionale 1 luglio 1991, n. 20, “Norme integrative per l'attuazione della legge regionale 22 dicembre 1989, n. 45, concernente: Norme per l’uso e la tutela del territorio regionale"; - D.A. 20 dicembre 1983 n. 2266/U, "Disciplina dei limiti e dei rapporti relativi alla formazione di nuovi strumenti urbanistici e alla revisione di quelli esistenti nei Comuni della Sardegna" (Decreto Floris); - D.P.G.R. 3 agosto 1994 n. 228, “Direttive per le zone agricole”. - Legge Regionale n. 5 del 2003 – Modifica e integrazione della legge regionale 11 ottobre 1985, n. 23, concernente: “Norme in materia di contratto dell’attività urbanistico-edilizia, di risanamento urbanistico e di sanatoria e di insediamenti ed opere abusive, di snellimento ed accelerazione delle procedure espropriative”; - Legge Regionale 25 novembre 2004 n. 8, "Norme urgenti di provvisoria salvaguardia per la pianificazione paesaggistica e la tutela del territorio regionale";

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- Legge Regionale 4 agosto 2008, n. 13, “Norme urgenti in materia di beni paesaggistici e delimitazione dei centri storici e dei perimetri cautelari dei beni paesaggistici e identitari” e successive modifiche e integrazioni; - Legge Regionale 21 novembre 2011, n. 21 “Modifiche e integrazioni alla legge regionale n. 4 del 2009, alla legge regionale n. 19 del 2011, alla legge regionale n. 28 del 1998 e alla legge regionale n. 22 del 1984, ed altre norme di carattere urbanistico”; - Legge Regionale 2 agosto 2013, n.19, “Norme urgenti in materia di usi civici, di pianificazione urbanistica, di beni paesaggistici e di impianti eolici”; - Legge Regionale 23 aprile 2015, n.8, “Norme per la semplificazione e il riordino di disposizioni in materia urbanistica ed edilizia e per il miglioramento del patrimonio edilizio”; - Legge Regionale 3 luglio 2017, n. 11 “Disposizioni urgenti in materia urbanistica ed edilizia. Modifiche alla legge regionale n. 23 del 1985, alla legge regionale n. 45 del 1989, alla legge regionale n. 8 del 2015, alla legge regionale n. 28 del 1998, alla legge regionale n. 9 del 2006, alla legge regionale n. 22 del 1984 e alla legge regionale n. 12 del 1994”.

3.1.1 Adeguamento del PUC di Ilbono al PPR Il Piano Paesaggistico Regionale conferisce alla pianificazione urbanistica comunale contenuti di valenza paesaggistica. I Comuni, con gli strumenti urbanistici di propria competenza, provvedono a individuare i caratteri connotativi della propria identità e delle peculiarità paesaggistiche, analizzando le interazioni tra gli aspetti storico-culturali dell’ambiente naturale e antropizzato, a promuoverne la tutela e la valorizzazione e a definire le condizioni di assetto necessarie per realizzare un sistema di sviluppo sostenibile a livello locale. In riferimento ai caratteri paesaggistici individuati dal PPR, i Comuni devono stabilire le modalità per la valorizzazione ambientale e paesaggistica del proprio territorio, individuare i fattori di rischio e gli elementi di vulnerabilità del paesaggio, determinare le proposte di sostenibilità degli interventi e delle trasformazioni urbanistiche, coerentemente con il quadro delle azioni strategiche promosse dal PPR. Al fine di ottimizzare e mitigare la pressione del sistema insediativo sull’ambiente naturale e di migliorare la qualità dell’ambiente urbano e dei valori paesaggistici riconosciuti, il PPR delinea alcuni obiettivi e orientamenti progettuali, quale riferimento per la pianificazione comunale, volti a limitare il consumo delle risorse, al mantenimento delle morfologie, degli elementi costitutivi e dei materiali costruttivi tipici, al riequilibrio e alla mitigazione degli impatti negativi dell’attività antropica, al potenziamento delle infrastrutture e delle dotazioni ecologiche ambientali che concorrono a migliorare la qualità dell’ambiente urbano.

3.1.2 Riordino delle conoscenze del PUC Il PUC in adeguamento al PPR prevede una fase di riordino e di messa a sistema delle conoscenze del territorio secondo i diversi aspetti: ambientale, storico culturale, degli insediamenti e delle attività, che sia capace di rappresentare con efficacia l’idea del progetto complessivo di ogni trasformazione o modificazione prevista, accompagnato da un sistema di regole puntuali e definite, necessarie per garantire un monitoraggio efficace e trasparente degli effetti attesi, evitando, ove possibile, di rinviarne la valutazione agli strumenti attuativi sottordinati. La fase di riordino delle conoscenze ha quindi lo scopo di operare un’analisi, una raccolta e una classificazione delle risorse e dei fenomeni presenti sul territorio, finalizzata a sviluppare una base conoscitiva adeguata per l’attivazione di un processo di pianificazione locale e regionale orientato alla tutela e valorizzazione delle preesistenze storico-culturali, naturalistiche e ambientali, materiali e immateriali che caratterizzano il territorio.

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Tale base conoscitiva è costituita da una banca dati informatizzata GIS, sviluppata localmente e implementata con i dati e la collaborazione del SITR della Regione, che rappresenta una piattaforma di informazioni condivisa utile, come supporto tecnico alle decisioni, sia in fase di pianificazione sia in fase di gestione del territorio, alla scala locale e regionale. In particolare, in coerenza con la disciplina degli Assetti territoriali, contenuta nella normativa del PPR, le indagini specialistiche e gli approfondimenti disciplinari a supporto dell'adeguamento del Piano Urbanistico Comunale di Ilbono, sono state articolate nei tre assetti: - Ambientale, costituito dall’insieme degli elementi territoriali di carattere biotico (flora, fauna e habitat) e abiotico (geologico e geomorfologico); - Storico Culturale, costituito dalle aree, dagli immobili siano essi edifici o manufatti che caratterizzano l’antropizzazione del territorio a seguito di processi storici di lunga durata; - Insediativo, che rappresenta l’insieme degli elementi risultanti dai processi di organizzazione del territorio funzionali all’insediamento degli uomini e delle attività. Sulla base della ricognizione dei caratteri significativi del paesaggio, per ogni assetto sono stati quindi individuati i beni paesaggistici, i beni identitari e le componenti di paesaggio. Gli indirizzi e le prescrizioni contenute nella disciplina paesaggistica del PPR, da recepire nella pianificazione sottordinata, regolamentano le azioni di conservazione e recupero e disciplinano le trasformazioni territoriali, compatibili con la tutela paesaggistica e ambientale. Gli approfondimenti disciplinari inerenti all’Assetto territoriale, le relative cartografie di base e l’implementazione del Sistema Informativo Territoriale del PUC, sono stati svolti secondo le indicazioni riportate nelle Linee guida per l'adeguamento dei Piani Urbanistici Comunali al PPR e al PAI emanate dalla Regione Autonoma della Sardegna per la Fase 1 - Il riordino delle conoscenze.

3.1.3 Adeguamento del PUC di Ilbono al PAI Nel processo di costruzione del PUC in adeguamento al PPR e al PAI, gli Studi di Compatibilità Idraulica e Geologica e geotecnica, predisposti per l’intero territorio comunale di Ilbono, costituiscono parte integrante dei documenti di Piano, secondo quanto previsto dall’art. 8 e dall’art. 24 delle NTA del PAI, nonché dalle “Linee guida per l’adeguamento del PUC al PAI”3. Le aree di pericolosità idraulica e geologica individuate attraverso tali studi e la relativa disciplina definita dal PAI sono quindi assunte dal nuovo PUC che, dopo un primo adeguamento della programmazione urbanistica in funzione delle condizioni di dissesto idrogeologico presenti o potenziali evidenziate, introduce nella disciplina urbanistica del territorio le limitazioni d’uso previste dal PAI per gli ambiti a diversa pericolosità idraulica o da frana. La prevenzione dei fenomeni di dissesto idrogeologico si attua attraverso: - l’individuazione delle aree di pericolosità, cioè soggette a possibili esondazioni o a fenomeni franosi, la definizione di una disciplina e classificazione urbanistica del territorio coerente con i livelli di pericolosità individuati e la determinazione degli interventi e delle attività compatibili; ciò può comportare la limitazione o l’impedimento dei processi di edificazione o trasformazione urbanistica al fine di evitare l’insorgere di situazioni di rischio; - l’individuazione degli elementi a rischio presenti nel territorio comunale che, messi in relazione con le differenti aree a pericolosità idrogeologica, consentono la determinazione delle aree a rischio idrogeologico, ossia delle aree in cui il verificarsi di un fenomeno di dissesto può comportare danni di entità variabile e per le quali si rende necessaria la

3 Le Linee Guida per l’adeguamento del PUC al PAI sono state approvate con Deliberazione del Comitato Istituzionale n. 3 del 18.07.2007 dell’Autorità di Bacino Regionale della Sardegna (BURAS n. 29 del 10.09.2007 parte I e II)

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definizione di una disciplina urbanistica e di un quadro di interventi finalizzati a mitigare e ridurre il rischio. Inoltre, nelle aree di pericolosità idrogeologica di qualunque classe, sia idraulica sia da frana, vige la disciplina di cui al Titolo III delle NTA del PAI, con la quale sono individuati sia gli interventi vietati, sia quelli consentiti e compatibili con il PAI, comprese le eventuali limitazioni o condizionamenti che possono imporre la redazione di specifico studio di compatibilità idraulica o geologico-geotecnico di dettaglio.

3.2 Tematiche e questioni strategiche per l’adeguamento del PUC Il processo di costruzione del quadro conoscitivo e di adeguamento del Piano Urbanistico Comunale di Ilbono ha fatto emergere alcune questioni strategiche, rilevanti per la definizione degli obiettivi e delle azioni del nuovo Piano in adeguamento al PPR. Le questioni strategiche emergono dalla riflessione sugli esiti del processo di pianificazione sin qui intrapreso, in particolare: - dal coinvolgimento della componente politica e tecnica dell’Amministrazione Comunale; - dalla costruzione del quadro conoscitivo, attraverso la costruzione di immagini in grado di rappresentare l’evoluzione dell’insediamento e le risorse storico culturali presenti, le dinamiche demografiche e il contesto socio-economico, il contesto ambientale e le risorse del territorio. Le questioni emergenti riguardano: - il sistema insediativo urbano; - il sistema produttivo e dei servizi territoriali; - il sistema agricolo produttivo; - gli ambiti di tutela e salvaguardia del territorio; - il sistema della fruizione turistica del territorio; Le questioni strategiche emerse dal processo di pianificazione, costituiscono gli ambiti prioritari di intervento. Esse possono essere definite come: - problematiche complesse che coinvolgono una pluralità di soggetti; - aspetti individuati sulla base della valutazione delle criticità, punti di forza e proposte relative ai temi affrontati nel percorso di piano; - questioni emerse dall’analisi territoriale e delle dinamiche demografiche e socioeconomico che hanno interessato il comune di Ilbono negli ultimi anni. A ciascuna questione è sottesa una visione e alcuni indirizzi e obiettivi che il piano propone di perseguire, attraverso la definizione di strategie e azioni da sviluppare nell’ambito dei dispositivi di Piano. La definizione di strategie coerenti con gli obiettivi deve necessariamente esplicitare le azioni di adeguamento dei dispositivi di Piano. Le questioni emergenti, così come gli indirizzi, gli obiettivi e le strategie a esse sottese, necessitano di un processo di approfondimento, validazione e condivisione nell’ambito della procedura di Valutazione Ambientale Strategica, ma già oggi consentono di strutturare il percorso di VAS e definire l’ambito di influenza del Piano in adeguamento al PPR e al PAI.

3.3 Indirizzi e obiettivi di Piano Di seguito sono illustrati gli indirizzi e gli obiettivi generali che il Piano intende perseguire in coerenza con le indicazioni e prescrizioni paesaggistiche del PPR e con le esigenze di tutela e

17 ATI - SANDRO ROGGIO COMUNE DI ILBONO PIANO URBANISTICO COMUNALE VAS - RAPPORTO AMBIENTALE ripristino delle condizioni di sicurezza idrogeologica definite dal PAI. Gli indirizzi e gli obiettivi del PUC si strutturano in riferimento a cinque questioni strategiche: - il sistema insediativo urbano; - il sistema produttivo e dei servizi territoriali; - il sistema agricolo produttivo; - gli ambiti di tutela e salvaguardia del territorio; - il sistema della fruizione turistica del territorio.

3.3.1 Il sistema insediativo urbano Il sistema identifica l'organizzazione urbana dell'insediamento di Ilbono che costituisce un elemento della corona insediativa dei centri localizzati a mezza costa sui versanti orientali del massiccio del Gennargentu (, Ilbono, , , , , , e ). Elementi che costituiscono il sistema sono il nucleo originario, sorto in corrispondenza della antica Funtana ‘e Idda, luogo di approvvigionamento di acqua e di ritrovo, le aree limitrofe, caratterizzate da insediamenti sorti durante la prima metà del secolo scorso in corrispondenza dell'asse viario principale, le aree di espansione residenziale recente e gli insediamenti diffusi, sorti spontaneamente nelle aree a destinazione agricola. La qualità urbana e architettonica dell’insediamento risente di una scarsa omogeneità degli interventi, realizzati per singole unità edilizie e in assenza di un disegno unitario urbano. Frequenti sono stati gli interventi di demolizione e sostituzione del patrimonio edilizio originario, con l'inserimento di manufatti edilizi spesso poco coerenti con i caratteri tipologico costruttivi locali. La distribuzione degli spazi destinati alla collettività non è uniforme ma è concentrata prevalentemente nella parte occidentale del centro abitato. Obiettivo Generale Ob.G.01 - Migliorare la qualità urbana, architettonica e paesaggistico ambientale del sistema urbano

3.3.2 Il sistema produttivo e dei servizi territoriali Il sistema individua le infrastrutture e le aree destinate alla localizzazione degli insediamenti produttivi e dei servizi di rango territoriale, organizzate in riferimento alla viabilità principale. Nell'area PIP urbanizzata sono già insediate attività artigianali per la lavorazione del marmo e del legno. In località "Scala 'e Murtas", in prossimità del confine con il Comune di Lanusei, è ubicato il Centro Fieristico, servizio pubblico di interesse generale a scala territoriale, il quale rappresenta per Ilbono e per il territorio ogliastrino un'importante opportunità di sviluppo. Costituiscono principali elementi e processi di identificazione del sistema: - le aree produttive, organizzate in riferimento alla viabilità principale e alla trama agricola preesistente, distinta in due settori: il Piano per gli Insediamenti Produttivi infrastrutturato su iniziativa dell’Amministrazione Comunale, in località Giralecce; i piani attuativi di iniziativa privata, localizzati in direzione Lanusei, che presentano un basso livello di infrastrutturazione e urbanizzazione complessiva; - il Centro Fieristico, localizzato presso il confine con il Comune di Lanusei, in località "Scala ‘e Murtas". Obiettivo Generale Ob.G.02 - Qualificare e valorizzare il sistema economico produttivo locale e dei servizi territoriali

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3.3.3 Il sistema agricolo produttivo L'attività agricola riveste ancora un ruolo fondamentale per l'economia del territorio di Ilbono: sono conservate colture e tradizioni agricole di origine antichissima, quale ad esempio, quella delle olive, la quale interessa più della metà del totale delle colture arboree attualmente presenti. Insieme agli oliveti, i vigneti, gli orti e i frutteti caratterizzano il paesaggio agricolo ilbonese. L'estensione di queste colture risulta tuttavia sensibilmente inferiore rispetto all'olivicoltura, denotando essenzialmente una produzione per autoconsumo familiare. Dall'esame della struttura del territorio agricolo emerge una forte parcellizzazione fondiaria, evidenziata da una superficie dei lotti compresa, prevalentemente, tra uno e cinque ettari. Va, inoltre, posto in evidenza come le espansioni residenziali abbiano nel tempo lentamente sostituito gli orti e le aree agricole periurbane e come, talvolta, insediamenti residenziali spontanei siano sorti in aree a vocazione e destinazione agricola, generando fenomeni di frammentazione del sistema agricolo in cui convivono funzioni urbane e rurali. Obiettivo Generale Ob.G.03 – Sostenere e valorizzare il sistema agricolo produttivo locale

3.3.4 Tutela e salvaguardia del territorio Gli ambiti di salvaguardia storico culturale Identificano il patrimonio e i siti di interesse archeologico e storico-culturale diffusi sull'intero territorio comunale. Costituiscono principali elementi e processi di identificazione degli ambiti di salvaguardia storico culturale: - il centro di antica e prima formazione di Ilbono; - il sito nuragico di "Scerì", attestato su un precedente insediamento preistorico, nel quale sono conservate, in buone condizioni, la struttura del villaggio originario e parte delle capanne; - l'insediamento, risalente con ogni probabilità al periodo compreso tra il Neolitico e l'Eneolitico, ubicato a sud-est del territorio comunale in località "Sa Mardona"; - il sito archeologico caratterizzato, prevalentemente, dalla presenza di domus de janas, in località "Perda Carcina", ove sono presenti anche un nuraghe e due tombe dei giganti; - il sito archeologico di "Texere", nel quale sono stati rinvenuti 3 menhir, 2 massi con incisioni, vari massi con coppelle e macine, alcune delle quali riutilizzate nella costruzione di una tomba di giganti, ma nel quale non sono stati rinvenute tracce di insediamento; - alcune tracce della viabilità romana, in corrispondenza del Monte "Perdu Zoppu" e del nuraghe "Piranseri"; - le risorse storico religiose urbane e campestri del territorio. Obiettivo Generale Ob.G.04 - Tutelare e valorizzare il sistema delle risorse storico culturali e identitarie del territorio Le risorse ambientali e naturalistiche Il territorio comunale di Ilbono appartiene al settore centro-meridionale della regione storico geografica dell’Ogliastra e si localizza ai piedi delle ultime propaggini del Gennargentu con andamento progressivamente degradante verso il mare, da cui dista circa 15 km. Il substrato geologico è costituito dalle litologie granitoidi attraversate da corpi filoniani; le formazioni superficiali sono riferibili a sedimenti costituiti prevalentemente da depositi alluvionali e coltri detritiche di versante. Dal punto di vista tettonico s’individuano le direttrici strutturali principali orientate prevalentemente NW-SE, che controllano gran parte degli elementi morfologici del rilievo: sviluppo degli allineamenti delle creste, delle valli e l’andamento dei corsi

19 ATI - SANDRO ROGGIO COMUNE DI ILBONO PIANO URBANISTICO COMUNALE VAS - RAPPORTO AMBIENTALE d’acqua. La fratturazione delle litologie granitiche è dovuta al sovrapporsi di queste lineazioni perpendicolari tra loro, riprese anche dal corteo filoniano intrusivo. Il territorio è compreso nei bacini idrografici del Rio Foddeddu, del Rio Mannu di Barisardo e del Rio Pixina Cardaxiu, che nell’entroterra drenano i versanti dei complessi orografici attraverso valli incise, soggette a fenomeni alluvionali occasionali e che sfociano nella piana costiera di Tortolì (Rio Foddeddu e Rio Piscina Cardaxiu) e di Barisardo (Riu Mannu di Barisardo). Obiettivi Generali Ob.G.05 – Tutelare e valorizzare il patrimonio naturalistico e ambientale Ob.G.06 - Assicurare condizioni di sicurezza idrogeologica del territorio

3.3.5 Il sistema della fruizione turistica del territorio Il sistema identifica le risorse infrastrutturali, insediative, ambientali e storico culturali che delineano una prospettiva di sviluppo e di fruizione turistica per il territorio di Ilbono, capace di innescare processi virtuosi di crescita socio economica e culturale nel contesto del territorio ogliastrino. I principali elementi costituenti il sistema sono rappresentati dall’edificato storico interno all’abitato, dal patrimonio archeologico, demo-etno-antropologico ed enogastronomico, dalle risorse ambientali e naturalistiche. Obiettivo Generale Ob.G.07 – Favorire lo sviluppo di un’economia turistica

ATI - SANDRO ROGGIO 20 COMUNE DI ILBONO PIANO URBANISTICO COMUNALE VAS - RAPPORTO AMBIENTALE

4 ANALISI DI COERENZA ESTERNA DEL PUC DI ILBONO

4.1 Piani e programmi di riferimento Si fornisce di seguito un primo elenco dei Piani e Programmi pertinenti con il Piano Urbanistico Comunale di Ilbono, rispetto ai quali, nel Rapporto Ambientale, sarà svolta l’analisi di coerenza esterna dello stesso PUC, approfondendo e specificando eventuali relazioni ed interferenze.

PIANO O PROGRAMMA RIFERIMENTO NORMATIVO STATO DI AVANZAMENTO Approvato con D.G.R. n. 36/7 del Piano Paesaggistico Regionale L.R. n. 8 del 25.11.2004 05.09.2006 Legge 183/89, art. 17, comma Approvato con D.G.R. n. 17/14 del Piano di Assetto Idrogeologico 6, ter - D.L. 180/98 26.04.2006 Piano Stralcio delle Fasce Fluviali Approvato con Delibera n. 1 del L. 19 maggio 1989, n. 183 (PSFF) 20.6.2013 Adottato con D.C.P. n. 170 del Piano Urbanistico Provinciale di L.R. n. 45/1989, art. 1, comma 29.11.2002 Nuoro 1 Approvato con D.C.P. n. 131 del 07.11.2003 D.Lgs. 152/99, art. 44 - L.R. Approvato con D.G.R. n. 14/16 del Piano di Tutela delle Acque 14/2000, art. 2 04.04.2006 Piano di prevenzione, conservazione e risanamento Approvato con D.G.R. n. 55/6 del D.Lgs. n. 351/1999, art. 6 della qualità dell’aria ambiente in 29.11.2005 Sardegna Piano di Gestione del Distretto D.Lgs. n°152/2006, artt.117- Delibera del Comitato Istituzionale Idrografico della Regione 121 n°1 del 03.06.2010 Sardegna Piano Forestale Ambientale D.Lgs. 227/2001, art. 3, Adottato con D.G.R. n. 3/21 del Regionale comma 1 24.01.2006 Piano Energetico Ambientale D.Lgs. n. 112 del 31 marzo Adottato con D.G.R. n. 5/1 del Regionale della 1998 28.01.2016 Sardegna(PEARS) Piano regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva contro Approvato con D.G.R. N. 18/17 del Legge n. 353 del 21.11.2000 gli incendi boschivi 2014-2016 20 maggio 2014, (PRAI) Piano di Gestione dei Rifiuti della Adottato con D.G.R. n 51/15 del D.Lgs. 152/2006, art. 199 Regione Sardegna 12.12.2006 Regolamento (UE) n. Approvato approvato il 17 Programma Operativo Regionale 1303/2013; dicembre 2014 dalla Commissione 2014-2020 finanziato dal Fondo Regolamento (UE) n. Europea, con Decisione C (2014) Europeo di Sviluppo Regionale 1304/2013 n. 10096 del 17/12/2014 Approvato dalla Commissione Programma di Sviluppo Rurale Regolamento (UE) n. Europea il 19 agosto 2015 con 2014-2020 della Regione 1305/2013 del Parlamento Decisione di esecuzione C(2015) Sardegna. europeo e del Consiglio 5893. Adottato con D.G.R. n. 30/44 del Piano Regionale dei Trasporti L.R. n. 21/2005 02.08.2007 Approvato in via definitiva con D.C.C. n. 7 del 18/03/2009 ed Piano comunale di zonizzazione Legge 447/95 (Legge Quadro entrato in vigore dalla data di acustica sull’inquinamento acustico) pubblicazione sul BURAS n. 6 parte III del 26/02/2010

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4.2 Valutazione di coerenza esterna L’analisi dei Piani e Programmi sovralocali e di pari livello, volta ad esplicitare obiettivi ed indirizzi che potrebbero avere relazioni dirette con il PUC è finalizzata a costruire un quadro d'insieme strutturato, contenente gli obiettivi ambientali fissati dalle politiche e dagli altri Piani e Programmi territoriali o settoriali, e ad evidenziare le questioni, affrontate e valutate in Piani e Programmi di diverso ordine, che nel processo di VAS possono essere utili alla definizione di indirizzi per la costruzione degli obiettivi specifici del PUC, coerentemente con quanto previsto alla scala provinciale e regionale. Sulla base dei risultati dell’analisi di coerenza esterna, infatti, sarà possibile orientare la scelta degli obiettivi specifici del PUC e raccogliere indicazioni che, pur non avendo diretta attinenza con le competenze comunali in merito alla pianificazione territoriale, costituiscono comunque un riferimento per la futura attuazione del Piano. Tale analisi è stata rappresentata attraverso una matrice sintetica di correlazione fra obiettivi generali e specifici dello strumento di settore sovraordinato o di pari livello e gli obiettivi generali del PUC. Il grado di coerenza è stato esplicitato secondo i seguenti livelli qualitativi: Molto Coerente, Coerente, Incoerente. Nella matrice non sono stati riportati gli obiettivi generali del PUC che manifestano Indifferenza rispetto agli obiettivi dei piani e programmi analizzati. L’analisi permette di individuare contenuti finalizzati a specificare gli indirizzi generali di Piano che facilitano la successiva definizione degli obiettivi specifici, rafforzando il livello di coerenza rispetto al piano sovraordinato o settorialmente competente. Di seguito si riporta uno schema esemplificativo della matrice utilizzata per l’analisi di coerenza esterna degli obiettivi di Piano rispetto agli obiettivi dei Piani e Programmi di riferimento selezionati:

Obiettivi generali/specifici Obiettivi generali del PUC Livello di coerenza e indirizzi per dello strumento di settore In relazione con gli obiettivi generali la definizione degli obiettivi sovraordinato/di pari livello dello strumento di pianificazione specifici del PUC finalizzati a sovraordinato specificare e contestualizzare gli obiettivi specifici e a rafforzare la coerenza con lo strumento sovraordinato P(sigla piano)_OB_G_(n. PUL_OB_G_ (n. obiettivo generale) Molto coerente obiettivo) Coerente Nessuna interazione con il PUC

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4.2.1 Piano Paesaggistico Regionale (PPR) La Legge Regionale n. 8 del 2004 "Norme urgenti di provvisoria salvaguardia per la pianificazione paesaggistica e la tutela del territorio regionale", recependo quanto stabilito dal Codice dei beni culturali e del paesaggio (d.lgs. 22 gennaio 2004 n°42), introduce il Piano Paesaggistico Regionale quale “principale strumento della pianificazione territoriale regionale“ che assume i contenuti di cui all’art. 143 del d.lgs. 42/2004. Con Delibera della Giunta Regionale n. 22/3 del 24 maggio 2006, in riferimento all’art. 2, comma 1 della stessa L.R. n. 8/2004, il Piano Paesaggistico Regionale è stato adottato per il primo ambito omogeneo relativo all’area costiera. Con il Piano paesaggistico la “Regione riconosce i caratteri, le tipologie, le forme e gli innumerevoli punti di vista del paesaggio sardo, costituito dalle interazioni della naturalità, della storia e della cultura delle popolazioni locali, intesi come elementi fondamentali per lo sviluppo, ne disciplina la tutela e ne promuove la valorizzazione”. Il PPR assicura la tutela e la valorizzazione del paesaggio del territorio regionale e si pone come quadro di riferimento e di coordinamento degli atti di programmazione e pianificazione regionale, provinciale e locale, per lo sviluppo sostenibile del territorio, fondato su un rapporto equilibrato tra i bisogni sociali, l’attività economica e l’ambiente e perseguibile mediante l’applicazione dei principi della sostenibilità. Il PPR interessa l’intero territorio regionale e, mediante il suo contenuto descrittivo, prescrittivo e propositivo, persegue le seguenti finalità: - preservare, tutelare, valorizzare e tramandare alle generazioni future l’identità ambientale, storica, culturale e insediativa del territorio sardo; - proteggere e tutelare il paesaggio culturale e naturale e la relativa biodiversità; - assicurare la salvaguardia del territorio e promuoverne forme di sviluppo sostenibile, al fine di conservarne e migliorarne le qualità. I beni paesaggistici sono costituiti da quegli elementi territoriali, areali o puntuali, di valore ambientale, storico culturale ed insediativo che hanno carattere permanente e sono connotati da specifica identità, la cui tutela e salvaguardia risulta indispensabile per il mantenimento dei valori fondamentali e delle risorse essenziali del territorio, da preservare per le generazioni future. I principi contenuti nel PPR, assunti a base delle politiche per il perseguimento dei fini di tutela paesaggistica, costituiscono il quadro di riferimento e coordinamento per lo sviluppo sostenibile del territorio regionale, coerentemente con la Convenzione Europea del Paesaggio e con lo Schema di Sviluppo dello Spazio Europeo. Ai fini della valutazione di coerenza del PUC di Ilbono con il Piano in esame, sono stati analizzati sia gli obiettivi generali del PPR, estesi indistintamente all’intero territorio regionale, sia quelli specifici riferiti all’Ambito di paesaggio n. 23 denominato “Ogliastra” nel quale ricade il territorio comunale di Ilbono. La matrice seguente mostra le coerenze sussistenti fra gli obiettivi generali e specifici del PPR e gli obiettivi generali del PUC di Ilbono, individuando indirizzi finalizzati a rafforzare la coerenza del Piano con lo strumento sovraordinato ed a declinare gli obiettivi generali del PUC di Ilbono in obiettivi specifici di Piano.

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Livello di coerenza ed indirizzi per la definizione degli Obiettivi generali/specifici del PPR Obiettivi generali del PUC di Ilbono obiettivi specifici del PUC Molto Coerente Recuperare i caratteri tipologici, funzionali e costruttivi del tessuto Ob.G.01 – Migliorare la qualità urbana, architettonica edilizio urbano locale, attraverso interventi di riqualificazione del e paesaggistico ambientale del sistema urbano patrimonio edilizio esistente finalizzati ad aumentare la qualità edilizia, architettonica e urbana dell’insediamento, degli spazi e degli arredi urbani. PPR_OB_G_1) Preservare, tutelare, Molto Coerente valorizzare e tramandare alle Ob.G.02 – Qualificare e valorizzare il sistema Riqualificare i complessi produttivi esistenti, promuovere generazioni future l’identità economico produttivo locale e dei servizi territoriali l’insediamento di attività artigianali tipiche, al fine di valorizzare e ambientale, storica, culturale e diffondere la cultura produttiva locale insediativa del territorio sardo. Molto Coerente Riconoscere il patrimonio agricolo ad elevata vocazione e specializzazione produttiva, conservare la trama agricola del Ob.G.03 – Sostenere e valorizzare il sistema agricolo produttivo locale territorio ogliastrino, attivare interventi a sostegno dell’economia locale fondata sull’attività agricola e zootecnica, potenziando in particolar modo la filiera olivo-olearia e le coltivazioni locali tipiche (vigneti, orti e frutteti). Molto Coerente Ob.G.02 – Qualificare e valorizzare il sistema Riqualificare i complessi produttivi esistenti e delocalizzare quelle economico produttivo locale e dei servizi territoriali attività che sono causa di inquinamento (acustico, atmosferico e idonee. PPR_OB_G_2) Proteggere e tutelare il idrico) presenti all’interno del centro abitato in aree Molto Coerente paesaggio culturale e naturale e la Tutelare le risorse archeologiche e storico culturali, anche relativa biodiversità. Ob.G.04 – Tutelare e valorizzare il sistema delle attraverso interventi finalizzati alla valorizzazione del patrimonio risorse storico culturali ed identitarie del territorio storico culturale di Ilbono. Promuovere la riqualificazione e la valorizzazione del centro storico, quale risorsa identitaria per la comunità insediata. Coerente Assicurare la salvaguardia del territorio promuovendo interventi PPR_OB_G_3) Assicurare la Ob.G.06 Assicurare condizioni di sicurezza – atti a garantire la funzionalità idraulica ed ecologica dei corsi salvaguardia del territorio e idrogeologica del territorio meni di dissesto derivati da promuoverne forme di sviluppo d’acqua ed il contenimento dei feno eventi meteorici ordinari e straordinari. sostenibile, al fine di conservarne e Molto Coerente migliorarne le qualità. Ob.G.05 Tutelare e valorizzare il patrimonio – Riconoscere e tutelare i caratteri morfologici del territorio e quali- naturalistico e ambientale quantitativi della copertura vegetale, salvaguardando in particolar

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Livello di coerenza ed indirizzi per la definizione degli Obiettivi generali/specifici del PPR Obiettivi generali del PUC di Ilbono obiettivi specifici del PUC modo la funzionalità idraulica ed ecologica dei corpi idrici superficiali e sotterranei, rispettando le aree marginali coperte da formazioni naturali e seminaturali prossime agli ambiti agricoli ed urbani Coerente Favorire la diversificazione della proposta turistica incentivando la Ob.G.07 – Favorire lo sviluppo di un’economia valorizzazione delle aree interne montane, delle risorse turistica naturalistico-ambientali, storico-culturali, architettoniche e paesaggistiche e del patrimonio archeologico,, demo-etno- antropologico e delle produzioni locali. Coerente Recuperare i caratteri tipologici, funzionali e costruttivi del tessuto PPR_OB_S_1) Qualificare la corona Ob.G.01 – Migliorare la qualità urbana, architettonica edilizio urbano locale, attraverso interventi di riqualificazione del insediativa dei centri di versante di e paesaggistico ambientale del sistema urbano patrimonio edilizio esistente al fine di aumentare la qualità Lanusei, Ilbono, Elini, Arzana, edilizia, architettonica ed urbana dell’insediamento, degli spazi e Villagrande Strisaili, Talana, Urzulei, degli arredi urbani Triei e Baunei, rafforzando la rete dei Molto Coerente servizi per l’ospitalità e la ricettività in Rafforzare la rete dei servizi per l’ospitalità (forme di ospitalità un’ottica di contenimento delle diffusa sul territorio) e la ricettività, in un’ottica di contenimento espansioni dei centri, con politiche di Ob.G.07 – Favorire lo sviluppo di un’economia dell’espansione del centro abitato, in moda da arricchire e recupero dello spazio urbano e turistica differenziare la proposta turistica locale e dell’Ogliastra. dell’edificato storico Incentivare la fruizione e la valorizzazione delle aree interne montane e delle risorse ambientali e paesaggistiche che caratterizzano il territorio comunale di Ilbono e dei centri limitrofi. PPR_OB_S_2) Riqualificare la direttrice viaria di connessione della corona insediativa che orla i versanti orientali del Gennargentu, come luogo Nessuna interazione con il PUC eminente per la percezione del sistema di relazioni che strutturano l’Ambito di paesaggio PPR_OB_S_3) Riqualificare il sistema Molto Coerente delle connessioni ambientali e viarie Ob.G.05 – Tutelare e valorizzare il patrimonio Riconoscere e tutelare i caratteri morfologici e paesaggistici del tra i nuclei insediativi montani naturalistico e ambientale territorio comunale, quali elementi di connessione funzionale, dell’interno e della piana costiera, ambientale e paesaggistica con i territori costieri e montani.

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Livello di coerenza ed indirizzi per la definizione degli Obiettivi generali/specifici del PPR Obiettivi generali del PUC di Ilbono obiettivi specifici del PUC anche in riferimento alla conservazione Coerente dei rapporti percettivi e funzionali tra Ob.G.06 – Assicurare condizioni di sicurezza Riconoscere e tutelare i caratteri morfologici e paesaggistici del sistema orografico montano e sistema idrogeologica del territorio territorio comunale, quali elementi di connessione funzionale, marino litoraneo ambientale e paesaggistica con i territori costieri e montani. PPR_OB_S_4) Integrare la gestione Molto Coerente del paesaggio e delle attività rurali Riconoscere il ruolo di presidio antropico delle attività agricole, ai Ob.G.03 - Sostenere e valorizzare il sistema agricolo (agricole e zootecniche) connesse fini della tutela paesaggistica e ambientale, della prevenzione dei produttivo locale all’uso dei suoli montani, vallivi e rischi di dissesto idrogeologico e del mantenimento dei naturali costieri in una prospettiva di presidio equilibri dell’ecosistema territoriale. unitario e coordinato dell’assetto Molto Coerente idrogeologico dell’Ambito, in relazione Ob.G.05 – Tutelare e valorizzare il patrimonio Riconoscere e tutelare i caratteri morfologici e paesaggistici del alla particolare conformazione naturalistico e ambientale territorio comunale, quali elementi di connessione funzionale, orografica e geomorfologica ambientale e paesaggistica con i territori costieri e montani. dell’Ambito, riequilibrando il rapporto Molto Coerente fra esigenze legate all’allevamento e Ob.G.06 – Assicurare condizioni di sicurezza Riconoscere e tutelare i caratteri morfologici e paesaggistici del all’utilizzo e la rigenerazione delle idrogeologica del territorio territorio comunale anche al fine di prevenire e contenere i risorse processi di dissesto idrogeologico. Molto Coerente Assicurare la conservazione del paesaggio agricolo nelle sue specificità, evitando processi di sostituzione degli usi tradizionali. Sostenere e valorizzare l’attività agricola e zootecnica, PPR_OB_S_5) Conservare Ob.G.03 - Sostenere e valorizzare il sistema agricolo riconoscendo i valori espressi dai sistemi colturali presenti nel l’ordinamento colturale variegato dei produttivo locale territorio comunale di Ilbono. versanti e delle piane che rappresenta Riconoscere il ruolo di presidio antropico delle attività agricole, ai un elemento centrale nella definizione fini della tutela paesaggistica e ambientale, della prevenzione dei della qualità ambientale del territorio, rischi di dissesto idrogeologico e del mantenimento dei naturali permettendo condizioni tali da equilibri dell’ecosistema territoriale. consentire anche il mantenimento di Molto Coerente un habitat favorevole alla Riconoscere e tutelare i caratteri quali-quantitativi della copertura sopravvivenza della fauna selvatica vegetale. Ob.G.05 – Tutelare e valorizzare il patrimonio naturalistico e ambientale Favorire la conservazione e lo sviluppo della vegetazione nelle aree agricole marginali, anche al fine di assicurare la connettività ecologica tra i diversi ambienti del territorio comunale e la prevenzione dei processi erosivi e di dissesto idrogeologico.

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Livello di coerenza ed indirizzi per la definizione degli Obiettivi generali/specifici del PPR Obiettivi generali del PUC di Ilbono obiettivi specifici del PUC Molto Coerente Ob.G.06 Assicurare condizioni di sicurezza – Riconoscere e tutelare i caratteri quali-quantitativi della copertura idrogeologica del territorio vegetale.

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4.2.2 Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) Il Piano Stralcio per l'Assetto Idrogeologico (PAI), redatto dalla Regione Autonoma della Sardegna ai sensi della Legge 3 agosto 1998 n. 267, individua le Aree a Rischio di frana e a Rischio idraulico. Il PAI ha valore di piano territoriale di settore e prevale su piani e programmi di settore di livello regionale e infraregionale e sugli strumenti di pianificazione del territorio previsti dall'ordinamento urbanistico regionale, secondo i principi indicati nella legge n. 183 del 1989 "Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo". II Piano di Bacino è esplicitamente finalizzato alla conservazione, alla difesa e alla valorizzazione del suolo ed alla corretta utilizzazione delle acque, sulla base delle caratteristiche fisiche ed ambientali del territorio interessato. Il Piano di Assetto Idrogeologico (PAI), redatto ai sensi del comma 6 ter dell'art. 17 della Legge 18 maggio 1989 n. 183 e successive modificazioni, approvato dalla Giunta Regionale con Delibera n. 54/33 del 30 dicembre 2004 e reso esecutivo in forza del Decreto dell'Assessore dei Lavori Pubblici in data 21 febbraio 2005, n. 3, in virtù delle modifiche apportate è stato approvato con Decreto del Presidente della Regione Sardegna n. 67 del 10.07.2006 con tutti i suoi elaborati descrittivi e cartografici. Successivamente il Piano è stato aggiornato in alcune sue parti attraverso diversi Decreti del Presidente della Regione Sardegna: n. 35 del 21.03.2008, n. 148 del 26.10.2012 e n. 130 del 17.10.2013. Recentemente sono state apportate le modifiche agli articoli 21, 22 e 30 delle Norme di Attuazione (N.A.) del PAI, l’introduzione dell’articolo 30-bis e l’integrazione alle stesse N.A del PAI del Titolo V riguardante le “Norme in materia di coordinamento tra il PAI e il Piano di Gestione del rischio di alluvioni (PGRA)”. Queste sono state approvate con decreto del Presidente della Regione n. 121 del 10/11/2015, pubblicato sul BURAS n. 58 del 19/12/2015, in conformità alla Deliberazione di Giunta Regionale n. 43/2 del 01/09/2015. Infine, un ulteriore modifica dell'art. 33 delle NA del PAI è avvenuta con la Deliberazione del Comitato Istituzionale n. 2 del 17/05/2016.

La matrice seguente prospetta le coerenze sussistenti fra gli obiettivi generali e specifici del Piano di Assetto Idrogeologico e gli obiettivi generali del Piano Urbanistico Comunale di Ilbono, individuando contenuti finalizzati a specificare gli indirizzi generali di piano.

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Livello di coerenza ed indirizzi per la definizione degli obiettivi specifici Obiettivi generali/specifici del PAI Obiettivi generali del PUC di Ilbono del PUC Molto Coerente Assicurare la salvaguardia del territorio promuovendo interventi atti a Ob.G.06 Assicurare condizioni di PAI_OB_G_1) Garantire nel territorio della – garantire la funzionalità idraulica ed ecologica ed il sicurezza idrogeologica del territorio dei corsi d’acqua Regione Sardegna adeguati livelli di contenimento dei fenomeni di dissesto derivati da eventi meteorici ordinari e sicurezza di fronte al verificarsi di eventi straordinari. idrogeologici e tutelare quindi le attività Coerente umane, i beni economici ed il patrimonio Conservare e favorire lo sviluppo di aree marginali coperte da formazioni ambientale e culturale esposti a potenziali Ob.G.05 – Tutelare e valorizzare il naturali e seminaturali al fine di garantire sufficienti ed adeguati livelli di danni. patrimonio naturalistico e ambientale sicurezza nei confronti di eventi idrogeologici, in modo da tutelare e salvaguardare le attività umane, i beni economici ed il patrimonio ambientale e culturale. Ob.G.01 – Migliorare la qualità urbana, Molto coerente architettonica e paesaggistico Mitigare gli impatti e le criticità generate dall’insediamento e dalle ambientale del sistema urbano infrastrutture sulle dinamiche dell’assetto idrogeologico. Molto Coerente Inibire attività ed interventi che alterino in modo sostanziale l’assetto Ob.G.03 – Sostenere e valorizzare il sistema agricolo produttivo locale idrogeologico, affidando all’attività agricola un ruolo fondamentale e costante di presidio antropico del territorio anche dal punto di vista paesaggistico- ambientale e di prevenzione del delicato e precario equilibrio ecosistemico. PAI_OB_G_2) Inibire attività ed interventi Molto Coerente capaci di ostacolare il processo verso un Riconoscere e tutelare i caratteri morfologici del territorio e quali-quantitativi adeguato assetto idrogeologico di tutti i Ob.G.05 Tutelare e valorizzare il della copertura vegetale, salvaguardando in particolar modo la funzionalità sottobacini oggetto del piano. – patrimonio naturalistico e ambientale idraulica ed ecologica dei corpi idrici superficiali e sotterranei, rispettando le aree marginali coperte da formazioni naturali e seminaturali prossime agli ambiti agricoli ed urbani Molto Coerente Assicurare la salvaguardia del territorio promuovendo interventi atti a Ob.G.06 – Assicurare condizioni di sicurezza idrogeologica del territorio garantire la funzionalità idraulica ed ecologica dei corsi d’acqua ed il contenimento dei fenomeni di dissesto derivati da eventi meteorici ordinari e straordinari. PAI_OB_G_3) Costituire condizioni di Molto Coerente base per avviare azioni di riqualificazione Assicurare la salvaguardia del territorio promuovendo interventi atti a Ob.G.06 Assicurare condizioni di degli ambienti fluviali e di riqualificazione – sicurezza idrogeologica del territorio garantire la funzionalità idraulica ed ecologica dei corsi d’acqua ed il naturalistica o strutturale dei versanti in contenimento dei fenomeni di dissesto derivati da eventi meteorici ordinari e dissesto. straordinari.

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Livello di coerenza ed indirizzi per la definizione degli obiettivi specifici Obiettivi generali/specifici del PAI Obiettivi generali del PUC di Ilbono del PUC Molto Coerente PAI_OB_G_4) Stabilire disposizioni Assicurare la salvaguardia del territorio promuovendo interventi atti a generali per il controllo della pericolosità Ob.G.06 – Assicurare condizioni di idrogeologica diffusa in aree non sicurezza idrogeologica del territorio garantire la funzionalità idraulica ed ecologica dei corsi d’acqua ed il contenimento dei fenomeni di dissesto derivati da eventi meteorici ordinari e perimetrate direttamente dal piano. straordinari. Molto Coerente PAI_OB_G_5) Impedire l’aumento delle Assicurare la salvaguardia del territorio promuovendo interventi atti a situazioni di pericolo e delle condizioni di Ob.G.06 – Assicurare condizioni di rischio idrogeologico esistenti alla data di sicurezza idrogeologica del territorio garantire la funzionalità idraulica ed ecologica dei corsi d’acqua ed il contenimento dei fenomeni di dissesto derivati da eventi meteorici ordinari e approvazione del piano. straordinari. Molto Coerente PAI_OB_G_6) Evitare la creazione di Riconoscere e tutelare i caratteri morfologici del territorio e quali-quantitativi nuove situazioni di rischio attraverso Ob.G.05 – Tutelare e valorizzare il della copertura vegetale, salvaguardando in particolar modo la funzionalità prescrizioni finalizzate a prevenire effetti patrimonio naturalistico e ambientale idraulica ed ecologica dei corpi idrici superficiali e sotterranei, rispettando le negativi di attività antropiche sull’equilibrio aree marginali coperte da formazioni naturali e seminaturali prossime agli idrogeologico dato, rendendo compatibili ambiti agricoli ed urbani gli usi attuali o programmati del territorio e Molto Coerente delle risorse con le situazioni di Assicurare la salvaguardia del territorio promuovendo interventi atti a Ob.G.06 Assicurare condizioni di pericolosità idraulica e da frana individuate – sicurezza idrogeologica del territorio garantire la funzionalità idraulica ed ecologica dei corsi d’acqua ed il dal piano. contenimento dei fenomeni di dissesto derivati da eventi meteorici ordinari e straordinari. PAI_OB_G_7) Rendere armonico l’inserimento del PAI nel quadro della legislazione, della programmazione e della Nessuna interazione con il PUC pianificazione della Regione Sardegna attraverso opportune previsioni di coordinamento. PAI_OB_G_8) Offrire alla pianificazione regionale di protezione civile le Nessuna interazione con il PUC informazioni necessarie sulle condizioni di rischio esistenti. PAI_OB_G_9) Individuare e sviluppare il sistema degli interventi per ridurre o Nessuna interazione con il PUC eliminare le situazioni di pericolo e le condizioni di rischio, anche allo scopo di

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Livello di coerenza ed indirizzi per la definizione degli obiettivi specifici Obiettivi generali/specifici del PAI Obiettivi generali del PUC di Ilbono del PUC costituire il riferimento per i programmi triennali di attuazione del PAI. PAI_OB_G_10) Creare la base informativa indispensabile per le politiche e le iniziative regionali in materia di delocalizzazioni e di verifiche tecniche da Nessuna interazione con il PUC condurre sul rischio specifico esistente a carico di infrastrutture, impianti o insediamenti.

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4.2.3 Piano Stralcio delle Fasce Fluviali (PSFF) Il Piano Stralcio delle Fasce Fluviali (PSFF) ha valore di Piano territoriale di settore ed è lo strumento conoscitivo, normativo, tecnico-operativo, mediante il quale sono pianificate e programmate le azioni e le norme d'uso riguardanti le fasce fluviali. Il PSFF è redatto ai sensi dell'art. 17, comma 6 ter della legge 19 maggio 1989, n. 183, come modificato dall'art. 12 della L. 4 dicembre 1993, n. 493, quale Piano Stralcio del Piano di bacino Regionale relativo ai settori funzionali individuati dall'art. 17, comma 3 della L. 18 maggio 1989, n. 183. Il PSFF, adottato con Delibera n. 1 del 20 giugno 2013 e con Delibera n. 1 del 5 dicembre 2013 del Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino della Regione Sardegna, costituisce un approfondimento ed un’integrazione necessaria al PAI in quanto dispone una delimitazione delle regioni fluviali, funzionale a consentire, attraverso la programmazione di azioni (opere, vincoli, direttive), il conseguimento di un assetto fisico del corso d’acqua compatibile con la sicurezza idraulica, l’uso della risorsa idrica, l’uso del suolo (ai fini insediativi, agricoli ed industriali) e la salvaguardia delle componenti naturali ed ambientali. Il Piano riconosce cinque tipologie di fasce fluviali legate ai tempi di ritorno dell’evento: Fascia A_2, Fascia A_50, Fascia B_100, Fascia B_200 e Fascia C. Quest’ultima è comprensiva di eventi storici eccezionali e può comprendere anche le aree storicamente inondate e quelle individuate mediante analisi geomorfologia. Il Piano persegue i seguenti obiettivi di settore, ai sensi dell'art. 3 e dell'art. 17 delle Norme Tecniche di Attuazione (NTA) del PAI: 1. garantire nel territorio della Regione Sardegna adeguati livelli di sicurezza di fronte al verificarsi di eventi idrogeologici e tutelare quindi le attività umane, i beni economici ed il patrimonio ambientale e culturale esposti a potenziali danni; 2. inibire attività ed interventi capaci di ostacolare il processo verso un adeguato assetto idrogeologico di tutti i sottobacini oggetto del piano; 3. costituire condizioni di base per avviare azioni di riqualificazione degli ambienti fluviali e di riqualificazione naturalistica o strutturale dei versanti in dissesto; 4. individuare e sviluppare il sistema degli interventi per ridurre o eliminare le situazioni di pericolo e le condizioni di rischio, anche allo scopo di costituire il riferimento per i programmi triennali di attuazione del PAI; 5. creare la base informativa indispensabile per le politiche e le iniziative regionali in materia di delocalizzazioni e di verifiche tecniche da condurre sul rischio specifico esistente a carico di infrastrutture, impianti o insediamenti.

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Livello di coerenza ed indirizzi per la definizione degli obiettivi Obiettivi generali/specifici del PSFF Obiettivi generali del PUC di Ilbono specifici del PUC Molto Coerente Assicurare la salvaguardia del territorio promuovendo interventi atti a Ob.G.06 Assicurare condizioni di PSFF_OB_G_1) Garantire nel territorio – garantire la funzionali sicurezza idrogeologica del territorio tà idraulica ed ecologica dei corsi d’acqua ed il della Regione Sardegna adeguati livelli contenimento dei fenomeni di dissesto derivati da eventi meteorici ordinari di sicurezza di fronte al verificarsi di e straordinari. eventi idrogeologici e tutelare quindi le Coerente attività umane, i beni economici ed il Conservare e favorire lo sviluppo di aree marginali coperte da formazioni patrimonio ambientale e culturale esposti Ob.G.05 – Tutelare e valorizzare il naturali e seminaturali al fine di garantire sufficienti ed adeguati livelli di a potenziali danni. patrimonio naturalistico e ambientale sicurezza nei confronti di eventi idrogeologici, in modo da tutelare e salvaguardare le attività umane, i beni economici ed il patrimonio ambientale e culturale. Ob.G.01 Migliorare la qualità – Molto coerente urbana, architettonica e paesaggistico ambientale del sistema Mitigare gli impatti e le criticità generate dall’insediamento e dalle

urbano infrastrutture sulle dinamiche dell’assetto idrogeologico. Molto Coerente Inibire attività ed interventi che alterino in modo sostanziale l’assetto Ob.G.03 – Sostenere e valorizzare il idrogeologico, affidando all’attività agricola un ruolo fondamentale e sistema agricolo produttivo locale costante di presidio antropico del territorio anche dal punto di vista PSFF _OB_G_2) Inibire attività ed paesaggistico-ambientale e di prevenzione del delicato e precario interventi capaci di ostacolare il equilibrio ecosistemico. processo verso un adeguato assetto Molto Coerente idrogeologico di tutti i sottobacini oggetto Riconoscere e tutelare i caratteri morfologici del territorio e quali- del piano. Ob.G.05 – Tutelare e valorizzare il quantitativi della copertura vegetale, salvaguardando in particolar modo la patrimonio naturalistico e ambientale funzionalità idraulica ed ecologica dei corpi idrici superficiali e sotterranei, rispettando le aree marginali coperte da formazioni naturali e seminaturali prossime agli ambiti agricoli ed urbani Molto Coerente Assicurare la salvaguardia del territorio promuovendo interventi atti a Ob.G.06 – Assicurare condizioni di sicurezza idrogeologica del territorio garantire la funzionalità idraulica ed ecologica dei corsi d’acqua ed il contenimento dei fenomeni di dissesto derivati da eventi meteorici ordinari e straordinari. PSFF _OB_G_3) Costituire condizioni di Molto Coerente base per avviare azioni di Assicurare la salvaguardia del territorio promuovendo interventi atti a Ob.G.06 Assicurare condizioni di riqualificazione degli ambienti fluviali e di – sicurezza idrogeologica del territorio garantire la funzionalità idraulica ed ecologica dei corsi d’acqua ed il riqualificazione naturalistica o strutturale contenimento dei fenomeni di dissesto derivati da eventi meteorici ordinari dei versanti in dissesto. e straordinari. PSFF_OB_G_4) Individuare e Nessuna interazione con il PUC

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Livello di coerenza ed indirizzi per la definizione degli obiettivi Obiettivi generali/specifici del PSFF Obiettivi generali del PUC di Ilbono specifici del PUC sviluppare il sistema degli interventi per ridurre o eliminare le situazioni di pericolo e le condizioni di rischio, anche allo scopo di costituire il riferimento per i programmi triennali di attuazione del PAI. PSFF _OB_G_5) Creare la base informativa indispensabile per le politiche e le iniziative regionali in materia di delocalizzazioni e di verifiche Nessuna interazione con il PUC tecniche da condurre sul rischio specifico esistente a carico di infrastrutture, impianti o insediamenti.

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4.2.4 Piano Urbanistico Provinciale di Nuoro (PUP) Il Piano Urbanistico Provinciale (PUP) è uno strumento di pianificazione previsto dalla LR 45/1989. Di recente, tale strumento è stato ridefinito e “promosso” a tutti gli effetti al rango di piano territoriale di coordinamento della provincia, ed è stato approvato dalla Provincia di Nuoro con D.C.P. n°131 del 07.11.2003 Il Protocollo d’Intesa fra Regione Sardegna e Amministrazione Provinciale di Nuoro individua il Piano Urbanistico Provinciale quale strumento di pianificazione e programmazione economico- territoriale. La matrice seguente prospetta le coerenze sussistenti fra gli obiettivi generali e specifici del Piano Urbanistico Provinciale e gli obiettivi generali del Piano Urbanistico Comunale di Ilbono, individuando i contenuti finalizzati a specificare gli indirizzi generali di piano:

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Obiettivi generali/specifici del PUP di Obiettivi generali del PUC di Livello di coerenza ed indirizzi per la definizione degli obiettivi specifici Nuoro Ilbono del PUC Molto Coerente Ob.G.01 Migliorare la qualità – Recuperare i caratteri tipologici, funzionali e costruttivi del tessuto edilizio urbana, architettonica e urbano locale, attraverso interventi di riqualificazione del patrimonio edilizio paesaggistico ambientale del esistente finalizzati ad aumentare la qualità edilizia, architettonica e urbana sistema urbano dell’insediamento, degli spazi e degli arredi urbani. PUP_OB_G_1) Indirizzare il governo del Molto Coerente territorio verso uno sviluppo sostenibile del Riconoscere il patrimonio agricolo ad elevata vocazione e specializzazione territorio stesso, la riqualificazione dei centri Ob.G.03 – Sostenere e valorizzare produttiva, conservare la trama agricola del territorio ogliastrino, attivare urbani ed in particolare delle periferie, la il sistema agricolo produttivo locale interventi a sostegno dell’economia locale fondata sull’attività agricola e tutela e l’uso sociale dei beni culturali, la zootecnica, potenziando in particolar modo la filiera olivo-olearia e le valorizzazione delle identità locali coltivazioni locali tipiche (vigneti, orti e frutteti). Molto Coerente Ob.G.04 – Tutelare e valorizzare il Tutelare le risorse archeologiche e storico culturali, anche attraverso interventi sistema delle risorse storico finalizzati alla valorizzazione del patrimonio storico culturale di Ilbono. culturali ed identitarie del territorio Promuovere la riqualificazione e la valorizzazione del centro storico, quale risorsa identitaria per la comunità insediata. Molto Coerente PUP_OB_G_2) Tracciare le direttrici dello sviluppo socio-economico tramite una Rafforzare la rete dei servizi per l’ospitalità (forme di ospitalità diffusa sul Ob.G.07 Favorire lo sviluppo di e del centro politica di assetto del territorio flessibile, da – territorio) e la ricettività in un’ottica di contenimento dell’espansion abitato, in moda da arricchire e differenziare la proposta turistica locale e promuovere con il coinvolgimento delle un’economia turistica Amministrazioni comunali dell’Ogliastra. Incentivare la fruizione e la valorizzazione delle aree interne di montagna, delle risorse ambientali e paesaggistiche che caratterizzano Ilbono. PUP_OB_G_3) Individuare ed elaborare programmi pluriennali sia di carattere generale che settoriale, promuovendo il Nessuna interazione con il PUC coordinamento dell’attività programmatoria dei Comuni Molto Coerente Riconoscere e tutelare i caratteri morfologici del territorio e quali-quantitativi PUP_OB_G_4) Attuare politiche di tutela Ob.G.05 Tutelare e valorizzare il – della copertura vegetale, salvaguardando in particolar modo la funzionalità delle risorse ambientali che siano il più patrimonio naturalistico e idraulica ed ecologica dei corpi idrici superficiali e sotterranei, rispettando le possibile compatibili con le esigenze di ambientale aree marginali coperte da formazioni naturali e seminaturali prossime agli sviluppo economico-produttivo della ambiti agricoli ed urbani collettività provinciale Ob.G.06 – Assicurare condizioni di Molto Coerente sicurezza idrogeologica del Assicurare la salvaguardia del territorio promuovendo interventi atti a garantire

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Obiettivi generali/specifici del PUP di Obiettivi generali del PUC di Livello di coerenza ed indirizzi per la definizione degli obiettivi specifici Nuoro Ilbono del PUC territorio la funzionalità idraulica ed ecologica dei corsi d’acqua ed il contenimento dei fenomeni di dissesto derivati da eventi meteorici ordinari e straordinari. Molto Coerente Recuperare i caratteri tipologici, funzionali e costruttivi del tessuto edilizio Ob.G.01 Migliorare la qualità PUP_OB_Strat_1) Razionalizzare e – urbano locale, attraverso interventi di riqualificazione del patrimonio edilizio urbana, architettonica e riqualificare le aree sviluppate, fino ad ora esistente al fine di aumentare la qualità edilizia, architettonica e urbana paesaggistico ambientale del interessate da forme di turismo “maturo” e sistema urbano dell’insediamento, degli spazi e degli arredi urbani, migliorando soprattutto recente, prevedendo e promuovendo l’efficienza energetica di ciascun edificio. Prevedere politiche abitative un’adeguata dotazione di servizi e orientate alle fasce di popolazione residente più debole. attrezzature sia al servizio degli Molto Coerente insediamenti residenziali, che al servizio Rafforzare la rete dei servizi per l’ospitalità (forme di ospitalità diffusa sul degli insediamenti turistici, allo scopo di Ob.G.07 – Favorire lo sviluppo di territorio) e la ricettività in un’ottica di contenimento dell’espansione del centro elevare il livello della qualità urbana un’economia turistica abitato, in moda da arricchire e differenziare la proposta turistica locale e dell’Ogliastra. Incentivare la fruizione e la valorizzazione delle aree interne di montagna, delle risorse ambientali e paesaggistiche che caratterizzano Ilbono. Coerente Rafforzare la rete dei servizi per l’ospitalità (forme di ospitalità diffusa sul Ob.G.07 – Favorire lo sviluppo di territorio) e la ricettività in un’ottica di contenimento dell’espansione del centro PUP_OB_Strat_2) Recuperare le aree un’economia turistica abitato, in moda da arricchire e differenziare la proposta turistica locale e interne ad una logica di sviluppo compatibile dell’Ogliastra. Incentivare la fruizione e la valorizzazione delle aree interne di con l’ambiente ed integrata con le aree montagna, delle risorse ambientali e paesaggistiche che caratterizzano Ilbono. “forti”, valorizzando le risorse esistenti, con Coerente interventi che consentano di esprimere una Riconoscere il patrimonio agricolo ad elevata vocazione e specializzazione reciproca sinergia tra aree con produttiva, conservare la trama agricola del territorio ogliastrino, attivare Ob.G.03 Sostenere e valorizzare caratteristiche e vocazioni diverse – il sistema agricolo produttivo locale interventi a sostegno dell’economia locale fondata sull’attività agricola e/o zootecnica, potenziando in particolar modo la filiera olivo-casearia e le coltivazioni locali (vigneti, orti e frutteti) e di tutti gli elementi che costituiscono l’identità locale dei luoghi. Coerente PUP_OB_Strat_3) Potenziare e sviluppare Rafforzare la rete dei servizi per l’ospitalità (forme di ospitalità diffusa sul Ob.G.07 Favorire lo sviluppo di efficacemente il sistema della mobilità e del – territorio) e la ricettività in un’ottica di contenimento dell’espansione del centro abitato, in moda da arricchire e differenziare la proposta turistica locale e trasporto un’economia turistica dell’Ogliastra. Incentivare la fruizione e la valorizzazione delle aree interne di montagna, delle risorse ambientali e paesaggistiche che caratterizzano Ilbono.

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4.2.5 Piano di Tutela delle Acque (PTA) Il quadro normativo comunitario e nazionale relativo alla tutela delle risorse idriche ha subito nel corso del tempo una profonda trasformazione, delineando via via uno scenario del tutto nuovo rispetto al passato. Il D.Lgs. 11 maggio 1999, n. 152 abrogato e sostituito dal recente D.Lgs. 152/2006 recante “Norme in materia ambientale”, definisce e riordina la disciplina generale nazionale per la tutela delle acque. Con esso si supera il limite insito nella L. 319/76, fissando obiettivi di qualità ambientale riferiti alle caratteristiche idromorfologiche, biologiche e fisico-chimiche dei corpi idrici. Il Decreto ha ripreso i principi fondamentali di sostenibilità dell’acqua già presenti nella L. 36/94 sul ciclo integrato dell’acqua e nella L. 183/89 sulla difesa del suolo, ma, al tempo stesso, ha anticipato gli orientamenti comunitari in materia di acque (Direttiva Quadro 2000/60/CE) con alcuni importanti elementi innovativi: definisce la classificazione di qualità dei corpi idrici e i monitoraggi, in funzione della tipologia di corpo idrico (corsi d’acqua, laghi naturali e artificiali, acque sotterranee, acque costiere e acque di transizione) e stabilisce i contenuti dello strumento principale della nuova normativa, il Piano di Tutela delle Acque (PTA), che deve includere le indicazioni circa gli interventi e loro priorità, in modo da garantire il raggiungimento o il mantenimento degli obiettivi generali e degli obiettivi definiti su scala di bacino dalle Autorità di bacino di rilievo nazionale ed interregionale, nonché gli obiettivi di qualità da conseguire entro i termini previsti. Con la Legge Regionale n. 14 del 19 luglio 2000, in Sardegna è stato attuato un primo recepimento del D.Lgs. 152/99, con l’istituzione del Centro di Documentazione per la raccolta dei dati (CeDoc) sulle caratteristiche dei bacini idrografici e la loro relativa elaborazione, gestione e diffusione di cui all’art. 42 e all’allegato 3 del D.Lgs. 152/99. Il PTA è stato redatto, ai sensi dell'art. 2 del L.R. 14/2000, dal Servizio di Tutela delle Acque dell'Assessorato della Difesa dell'Ambiente della Regione Sardegna, con la partecipazione dell’Autorità d’Ambito e delle Province, ed è stato adottato dalla Giunta Regionale con D.G.R. n. 17/15 del 12 aprile 2005. Esso costituisce un piano stralcio di settore del Piano di Bacino, ai sensi della L. 183/89, che attribuisce all’Autorità di bacino (carica che in Sardegna è stata provvisoriamente assunta dalla Giunta Regionale con D.G.R. n. 45/57 del 30 ottobre 1990) il governo della risorsa idrica. Recentemente, infine, la Giunta Regionale, con Delibera n. 14/16 del 4 aprile 2006 ha approvato definitivamente il PTA, come Piano stralcio del Piano di Bacino, ai sensi dell’art. 44 del D.Lgs. 152/99. Con il P.T.A. si vuole pervenire alla costruzione di un Piano che sia strumento conoscitivo, programmatico, dinamico attraverso azioni di monitoraggio, programmazione, individuazione di interventi, misure, vincoli, finalizzati alla tutela integrata degli aspetti quantitativi e qualitativi della risorsa idrica. Questo nell’idea che solo con interventi integrati possa essere garantito l’uso sostenibile della risorsa, per il perseguimento dei seguenti obiettivi: - raggiungimento o mantenimento degli obiettivi di qualità fissati dal D.Lgs. 152/99 per i diversi corpi idrici ed il raggiungimento dei livelli di quantità e di qualità delle risorse idriche compatibili con le differenti destinazioni d’uso; - recupero e salvaguardia delle risorse naturali e dell’ambiente per lo sviluppo delle attività produttive ed in particolare di quelle turistiche; tale obiettivo dovrà essere perseguito con strumenti adeguati particolarmente negli ambienti costieri in quanto rappresentativi di potenzialità economiche di fondamentale importanza per lo sviluppo regionale; - raggiungimento dell'equilibrio tra fabbisogni idrici e disponibilità, per garantire un uso sostenibile della risorsa idrica, anche con accrescimento delle disponibilità idriche attraverso la promozione di misure tese alla conservazione, al risparmio, al riutilizzo ed al riciclo delle risorse idriche.

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La matrice seguente prospetta le coerenze sussistenti fra gli obiettivi generali e specifici del Piano di Tutela delle acque e gli obiettivi generali del Piano Urbanistico Comunale di Ilbono, individuando contenuti finalizzati a specificare gli indirizzi generali di piano.

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Livello di coerenza ed indirizzi per la definizione degli obiettivi specifici Obiettivi generali/specifici del PTA Obiettivi generali del PUC di Ilbono del PUC PTA_OB_G_1) Raggiungere o mantenere gli obiettivi di qualità fissati dal D.Lgs. 152/99 e suoi collegati per i diversi corpi idrici ed il raggiungimento dei livelli di Nessuna interazione con il PUC quantità e di qualità delle risorse idriche compatibili con le differenti destinazioni d’uso. Molto Coerente Riconoscere il patrimonio agricolo ad elevata vocazione e specializzazione PTA_OB_G_2) Recuperare e Ob.G.03 Sostenere e valorizzare il produttiva, conservare la trama agricola del territorio ogliastrino. salvaguardare le risorse naturali e – sistema agricolo produttivo locale Riconoscere alle attività agricole e zootecniche il ruolo fondamentale di presidio dell’ambiente per lo sviluppo delle attività alterazione produttive ed in particolare di quelle antropico finalizzato alla prevenzione dei rischi connessi all’ turistiche, da perseguire con strumenti dell’ecosistema territoriale. Coerente adeguati particolarmente negli ambienti costieri in quanto rappresentativi di Rafforzare la rete dei servizi per l’ospitalità (forme di ospitalità diffusa sul Ob.G.07 Favorire lo sviluppo di pansione del centro potenzialità economiche di fondamentale – territorio) e la ricettività in un’ottica di contenimento dell’es abitato, in moda da arricchire e differenziare la proposta turistica locale e importanza per lo sviluppo regionale. un’economia turistica dell’Ogliastra. Incentivare la fruizione e la valorizzazione delle aree interne di montagna, delle risorse ambientali e paesaggistiche che caratterizzano Ilbono. PTA_OB_G_3) Raggiungere l'equilibrio tra fabbisogni idrici e disponibilità, per garantire un uso sostenibile della risorsa idrica, anche con accrescimento delle Nessuna interazione con il PUC disponibilità idriche attraverso la promozione di misure tese alla conservazione, al risparmio, al riutilizzo ed al riciclo delle risorse idriche. Molto Coerente Riconoscere il patrimonio agricolo ad elevata vocazione e specializzazione Ob.G.03 Sostenere e valorizzare il produttiva, conservare la trama agricola del territorio ogliastrino. Riconoscere PTA_OB_G_4) Lotta alla desertificazione. – sistema agricolo produttivo locale alle attività agricole e/o zootecniche il ruolo fondamentale di presidio antropico finalizzato alla prevenzione dei rischi connessi all’alterazione dell’ecosistema territoriale.

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4.2.6 Piano di Prevenzione, Conservazione e Risanamento della Qualità dell’Aria Ambiente in Sardegna (PPCRQAA) La Giunta regionale, con la deliberazione N. 55/6 del 29.11.2005, ha approvato il “Piano di prevenzione, conservazione e risanamento della qualità dell’aria ambiente”. Il Piano, comprendente l’inventario regionale delle sorgenti di emissioni in atmosfera e si pone l’obbiettivo di effettuare la valutazione della qualità dell’aria e individuare le aree potenzialmente critiche per la salute umana. Nel contempo, individua le possibili misure da attuare ai fini del miglioramento della qualità dell’atmosfera per conseguire raggiungimento degli obbiettivi definiti nel D. Lgs. 351/99.

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Livello di coerenza ed indirizzi per la definizione degli Obiettivi generali/specifici del PPCRQAA Obiettivi generali del PUC di Ilbono obiettivi specifici del PUC PPCRQAA_OB_G1) Realizzare l’inventario regionale Nessuna interazione con il PUC delle sorgenti di emissioni in atmosfera PPCRQAA_OB_G2) Valutare la qualità dell’aria Nessuna interazione con il PUC PPCRQAA_OB_G3) Individuare le aree Nessuna interazione con il PUC potenzialmente critiche per la salute umana PPCRQAA_OB_G4) Individuare le possibili misure da attuare ai fini del miglioramento della qualità Nessuna interazione con il PUC dell’atmosfera per conseguire raggiungimento degli obbiettivi definiti nel D. Lgs. 351/99.

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4.2.7 Piano di Gestione del Distretto Idrografico della Regione Sardegna (PGDI) Il d.lgs. 152/2006 all’art. 117 stabilisce che per ciascun distretto idrografico deve essere adottato un Piano di gestione, che costituisce un piano stralcio del Piano di bacino distrettuale di cui all'articolo 65 dello stesso Decreto. A tal fine, con delibera n.1/2009, il Comitato istituzionale dell'Autorità di bacino regionale ha dato mandato alla Direzione generale dell’Agenzia regionale del distretto idrografico - Servizio tutela e gestione delle risorse idriche, vigilanza sui servizi idrici e gestione della siccità, di svolgere tutte le attività necessarie per l'adozione del Piano di gestione. Il Piano di Gestione del Distretto idrografico è individuato come strumento principale per il raggiungimento degli obiettivi enunciati dalla Direttiva quadro sulle acque 2000/60/CE (recepita in Italia dal d.lgs. 152/2006) che prevede, come obiettivo fondamentale, il raggiungimento dello stato “buono” per tutti i corpi idrici entro il 2015. Il Piano di Gestione del Distretto Idrografico della Regione Sardegna è in fase di adozione. Il documento, dopo l’introduzione e un preliminare inquadramento normativo e territoriale, si compone di tre parti la prima delle quali riguarda la valutazione globale provvisoria dei principali problemi di gestione delle acque, identificati nel bacino idrografico di cui all’art. 14 lett. b) della Direttiva. 13/384 La seconda sezione, riportante il progetto di Piano di Gestione del bacino idrografico di cui all’art. 14 lett. c) della Direttiva, approfondisce i temi introdotti nella precedente sezione e comprende un primo quadro conoscitivo (i sistemi informativi a supporto del Piano di Gestione, la descrizione delle caratteristiche del Distretto idrografico di cui all’art. 5 della Direttiva, l’analisi delle pressioni, l’elenco delle aree protette, i programmi di monitoraggio e la classificazione dei corpi idrici), l’individuazione degli obiettivi, i programmi delle misure e l’analisi economica di cui all’art. 5 della Direttiva. La terza sezione riporta il programma di lavoro con le modalità di informazione, consultazione e coinvolgimento attivo del pubblico di cui all’art. 14 lett. a) della Direttiva. La matrice seguente prospetta le coerenze sussistenti fra gli obiettivi generali e specifici del Piano di Gestione del Distretto Idrografico e gli obiettivi generali del Piano Urbanistico Comunale di Ilbono, individuando contenuti finalizzati a specificare gli indirizzi generali di piano.

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Obiettivi generali del PUC di Livello di coerenza ed indirizzi per la definizione degli obiettivi specifici del Obiettivi generali/specifici del PGDI Ilbono PUC PGDI_OB_G_1) Impedire il deterioramento, proteggere, migliorare Molto Coerente e ripristinare lo stato degli ecosistemi Ob.G.06 Assicurare condizioni di Assicurare la salvaguardia del territorio promuovendo interventi atti a garantire la acquatici e degli ecosistemi terrestri e – sicurezza idrogeologica del territorio il contenimento dei fenomeni delle zone umide direttamente funzionalità idraulica ed ecologica dei corsi d’acqua ed di dissesto derivati da eventi meteorici ordinari e straordinari. dipendenti dagli ecosistemi acquatici sotto il profilo del fabbisogno idrico PGDI_OB_G_2) Agevolare un utilizzo idrico sostenibile fondato sulla Nessuna interazione con il PUC protezione a lungo termine delle risorse idriche disponibili PGDI_OB_G_3) Rafforzare la protezione e migliorare l'ambiente acquatico, anche attraverso misure specifiche per la graduale riduzione degli scarichi, delle emissioni e delle Nessuna interazione con il PUC perdite di sostanze prioritarie e l'arresto, o la graduale eliminazione, degli scarichi, delle emissioni e delle perdite di sostanze pericolose prioritarie PGDI_OB_G_4) Invertire le tendenze significative all’aumento della concentrazione di qualsiasi inquinante Ob.G.02 – Qualificare e valorizzare Molto Coerente derivante dall’impatto dell’attività il sistema economico produttivo Delocalizzare all’interno del centro abitato le attività produttive potenzialmente umana per assicurare la graduale locale e dei servizi territoriali inquinamenti esistenti riduzione dell'inquinamento delle acque sotterranee Molto Coerente PGDI_OB_G_5) Contribuire a mitigare Ob.G.06 Assicurare condizioni di Assicurare la salvaguardia del territorio promuovendo interventi atti a garantire la gli effetti delle inondazioni e della – sicurezza idrogeologica del territorio siccità funzionalità idraulica ed ecologica dei corsi d’acqua ed il contenimento dei fenomeni di dissesto derivati da eventi meteorici ordinari e straordinari.

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Obiettivi generali del PUC di Livello di coerenza ed indirizzi per la definizione degli obiettivi specifici del Obiettivi generali/specifici del PGDI Ilbono PUC Coerente PGDI_OB_S_1) Prevenire il Ob.G.06 Assicurare condizioni di Assicurare la salvaguardia del territorio promuovendo interventi atti a garantire la deterioramento nello stato dei corpi – sicurezza idrogeologica del territorio funzionalità idraulica ed ecologica dei corsi idrici superficiali e sotterranei d’acqua ed il contenimento dei fenomeni di dissesto derivati da eventi meteorici ordinari e straordinari. PGDI_OB_S_2) Raggiungere, entro il 2015, il buono stato ecologico e chimico dei corpi idrici superficiali ed il Nessuna interazione con il PUC buono stato chimico e quantitativo dei corpi idrici sotterranei PGDI_OB_S_3) Raggiungere, entro il 2015, un buon potenziale ecologico per i corpi idrici che sono stati Nessuna interazione con il PUC designati come artificiali o fortemente modificati PGDI_OB_S_4) Progressiva riduzione dell'inquinamento causato dalla sostanze pericolose prioritarie e arresto o eliminazione graduale delle Nessuna interazione con il PUC emissioni, degli scarichi e perdite di sostanze pericolose prioritarie nei corpi idrici superficiali PGDI_OB_S_5) Implementare le azioni per invertire le tendenze significative all’aumento delle Nessuna interazione con il PUC concentrazioni degli inquinanti nelle acque sotterranee PGDI_OB_S_6) Prevenire o limitare l’immissione di inquinanti nelle acque Nessuna interazione con il PUC sotterranee PGDI_OB_S_7) Conformarsi agli Nessuna interazione con il PUC obiettivi per le aree protette

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4.2.8 Piano Forestale Ambientale Regionale (PFAR) La Regione Sardegna, in ottemperanza a quanto previsto dall'art. 3 comma 1 del D.Lgs. 227/2001, ha predisposto nel gennaio del 2006 una proposta di Piano Forestale Ambientale Regionale (PFAR) anche nel rispetto del D.Lgs. n. 42/2004 che inquadra tra le categorie di beni paesaggistici da tutelare i territori coperti da foreste e da boschi. Il PFAR costituisce il primo importante passo verso la costituzione di un quadro di generale pianificazione e programmazione di interventi nel settore forestale regionale. Il Piano è redatto in coerenza con le linee guida di programmazione forestale di cui al D.M. 16/06/05, già sancite dall’Intesa Stato-Regioni del luglio 2004, che individuano i piani forestali regionali quali necessari strumenti per la pianificazione e programmazione forestale del territorio nazionale. La redazione del Piano ha come obiettivo la soluzione di numerose problematiche più o meno direttamente connesse con il comparto forestale: dalla difesa del suolo alla prevenzione incendi, dalla regolamentazione del pascolo in foresta alla tutela della biodiversità degli ecosistemi, dalle pratiche compatibili agricole alla tutela dei compendi costieri; dalla pianificazione territoriale integrata con le realtà locali alla assenza di una strategia unitaria di indirizzo. Esso si configura infatti come strumento strategico per la pianificazione e la gestione territoriale finalizzata alla tutela dell'ambiente, al contenimento dei processi di dissesto idrogeologico e di desertificazione, alla conservazione, valorizzazione ed incremento della risorsa forestale, alla tutela della biodiversità, al miglioramento delle economie locali, attraverso un processo inquadrato all’interno della cornice dello sviluppo territoriale sostenibile. La matrice seguente prospetta le coerenze sussistenti fra gli obiettivi generali e specifici del Piano Forestale Ambientale Regionale e gli obiettivi generali del Piano Urbanistico Comunale di Ilbono, individuando contenuti finalizzati a specificare gli indirizzi generali di piano.

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Obiettivi generali/specifici del Livello di coerenza ed indirizzi per la definizione degli obiettivi specifici del Obiettivi generali del PUC di Ilbono PFAR PUC

Ob.G.01 – Migliorare la qualità Coerente urbana, architettonica e paesaggistico Mitigare gli impatti e le criticità generate dall’insediamento e dalle infrastrutture ambientale del sistema urbano sulle dinamiche dell’assetto idro-geologico Molto Coerente Ob.G.03 – Sostenere e valorizzare il Riconoscere il ruolo di presidio antropico delle attività agricole, ai fini della tutela sistema agricolo produttivo locale paesaggistica e ambientale, della prevenzione dei rischi di dissesto idrogeologico e PFAR_OB_G_1 - Miglioramento del mantenimento dei naturali equilibri dell’ecosistema territoriale. funzionale dell’assetto idrogeologico, tutela delle acque, contenimento dei Coerente Conservare e favorire lo sviluppo di aree marginali coperte da formazioni naturali e processi di degrado del suolo e della Ob.G.05 Tutelare e valorizzare il – seminaturali (es. macchia mediterranea) al fine di garantire sufficienti e adeguati vegetazione patrimonio naturalistico e ambientale livelli di sicurezza nei confronti di eventi idrogeologici, in modo da tutelare e salvaguardare attività umane, beni economici e patrimonio ambientale e culturale. Molto Coerente Assicurare la salvaguardia del territorio promuovendo interventi per la funzionalità Ob.G.06 Assicurare condizioni di – idraulica ed ecologica delle acque e di contenimento dei fenomeni di dissesto sicurezza idrogeologica del territorio derivati da eventi meteorici ordinari e straordinari e di degrado del suolo e della vegetazione. Molto Coerente Riconoscere il patrimonio agricolo ad elevata vocazione e specializzazione Ob.G.03 Sostenere e valorizzare il produttiva, conservare la trama agricola del territorio ogliastrino, attivare interventi PFAR_OB_G_2 - Miglioramento della – sistema agricolo produttivo locale a sostegno d funzionalità e della vitalità dei sistemi ell’economia locale fondata sull’attività agricola e zootecnica, potenziando in particolar modo la filiera olivo-olearia e le coltivazioni locali tipiche forestali esistenti con particolare (vigneti, orti e frutteti). attenzione alla tutela dei contesti Molto coerente forestali e preforestali litoranei, dunari Conservare e favorire lo sviluppo di aree marginali coperte da formazioni naturali e e montani Ob.G.05 Tutelare e valorizzare il – seminaturali (es. macchia mediterranea) al fine di garantire sufficienti e adeguati patrimonio naturalistico e ambientale livelli di sicurezza nei confronti di eventi idrogeologici, in modo da tutelare e salvaguardare attività umane, beni economici e patrimonio ambientale e culturale. Molto Coerente PFAR_OB_G_3 - Mantenimento e Riconoscere il patrimonio agricolo ad elevata vocazione e specializzazione miglioramento della biodiversità degli Ob.G.03 – Sostenere e valorizzare il produttiva, conservare la trama agricola del territorio ogliastrino, attivare interventi ecosistemi, preservazione e sistema agricolo produttivo locale a sostegno dell’economia locale fondata sull’attività agricola e zootecnica, conservazione degli ecotipi locali potenziando in particolar modo la filiera olivo-olearia e le coltivazioni locali tipiche (vigneti, orti e frutteti).

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Obiettivi generali/specifici del Livello di coerenza ed indirizzi per la definizione degli obiettivi specifici del Obiettivi generali del PUC di Ilbono PFAR PUC Molto Coerente Conservare e favorire lo sviluppo di aree marginali coperte da formazioni naturali e Ob.G.05 Tutelare e valorizzare il – seminaturali (es. macchia mediterranea) al fine di garantire sufficienti e adeguati patrimonio naturalistico e ambientale livelli di sicurezza nei confronti di eventi idrogeologici, in modo da tutelare e salvaguardare attività umane, beni economici e patrimonio ambientale e culturale. PFAR_OB_G_4 - Prevenzione e lotta Nessuna interazione con il PUC fitosanitaria PRSTS_OB_G_5 - incremento del patrimonio boschivo, anche al fine di aumentare il livello regionale di Nessuna interazione con il PUC carbonio fissato dalle piante; utilizzo di biomassa legnosa per scopi energetici PFAR_OB_G_6 - Potenziamento del Nessuna interazione con il PUC comparto sughericolo PFAR_OB_G_7 - Valorizzazione economica del ceduo, azioni per la Nessuna interazione con il PUC cooperazione e la promozione dell’associazionismo forestale PFAR_OB_G_8 - Impianti di Nessuna interazione con il PUC arboricoltura per biomassa forestale PFAR_OB_G_9 - Formazione Nessuna interazione con il PUC professionale PFAR_OB_G_10 - Certificazione Nessuna interazione con il PUC forestale Molto Coerente PFAR_OB_G_11 - Valorizzazione Ob.G.07 Favorire lo sviluppo di Favorire la diversificazione della proposta turistica incentivando la valorizzazione delle foreste con finalità turistico- – delle aree interne montane e delle risorse ambientali e naturalistiche (forestali e ricreative. un’economia turistica periforestali) rafforzando inoltre i servizi per l’ospitalità e la ricettività. PFAR_OB_G_12 - Informazione ed Educazione Ambientale attraverso: Il coinvolgimento partecipativo diretto Nessuna interazione con il PUC nei processi decisionali; la diffusione di buone pratiche di gestione agro-

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Obiettivi generali/specifici del Livello di coerenza ed indirizzi per la definizione degli obiettivi specifici del Obiettivi generali del PUC di Ilbono PFAR PUC pastorale; la sensibilizzazione sull’importanza della pianificazione forestale; la formazione professionale di operatori ambientali; l’attivazione di una rete regionale di soggetti istituzionalmente coinvolti nei processi di educazione ambientale PFAR_OB_G_13 - Potenziamento degli strumenti conoscitivi, ricerca applicata e sperimentazione attraverso la catalogazione dei tipi forestali regionali; il monitoraggio Nessuna interazione con il PUC ambientale fitosanitario, la carta e l’inventario forestali regionali; la Ricerca nel campo fitosanitario e nella valutazione delle effettive potenzialità dei serbatoi di carbonio

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4.2.9 Piano Energetico Ambientale Regionale (PEAR) Il Piano Energetico ed Ambientale della Regione Sardegna (PEARS) è il documento pianificatorio che governa in condizioni dinamiche lo sviluppo del sistema energetico regionale, con il compito di individuare le scelte fondamentali in campo energetico sulla base delle direttive e delle linee di indirizzo definite dalla programmazione comunitaria, nazionale e regionale, al fine di raggiungere gli obiettivi che, a livello europeo, l’Italia è chiamata a perseguire entro il 2020 ed al 2030, in termini di riduzione dei consumi energetici, la riduzione della CO2 prodotta associata ai propri consumi e allo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili che in base alla Direttiva 2009/28/CE dovranno coprire il 17% dei consumi finali lordi nel 2020. Il PEARS è coordinato con le strategie energetiche europee e nazionali. In tal senso, sulla base degli scenari pianificati a livello comunitario fino al 2050, l’Unione europea ha stabilito gli obiettivi di riduzione del livello di emissioni di CO2 del 40%, rispetto ai valori del 1990, entro il 2030. Il cuore della strategia del PEARS è costituito dal ruolo anticipatore che la Sardegna intende assumere nel contesto comunitario puntando su alti livelli di innovazione e di qualità delle azioni da intraprendere in campo energetico. In sintesi, tale strategia può essere racchiusa nell’obiettivo di migliorare, a livello regionale, l’obiettivo fissato dall’Unione europea fissando al 50% entro il 2030 la riduzione delle emissioni di gas climalteranti associate ai consumi energetici finali della Sardegna. Per realizzare questo obiettivo si intende implementare un programma con azioni che mirino a sperimentare e sviluppare in Sardegna modelli, prodotti e servizi che siano successivamente replicabili nel mercato europeo, e che possano fare della Sardegna un attrattore internazionali per gli investitori del settore. Il Piano Energetico Ambientale della Regione Autonoma della Sardegna (PEARS) è finalizzato al conseguimento degli obiettivi generali ed obiettivi specifici secondo il quadro di riferimento “Union Energy Package”, sulla base del quale la Giunta Regionale ha individuato le seguenti sette linee di azione strategica: 1. Efficienza Energetica 2. Sviluppo sostenibile delle energie rinnovabili 3. Metanizzazione della Sardegna 4. Integrazione e digitalizzazione dei sistemi energetici locali, Smart Grid e Smart City 5. Ricerca e sviluppo di tecnologie energetiche innovative 6. Governance: regolamentazione, semplificazione, monitoraggio ed informazione 7. Comunicazione, condivisione e partecipazione Le linee di indirizzo del Piano Energetico ed Ambientale della Regione Sardegna, riportate nella Delibera della Giunta Regionale n. 48/13 del 2.10.2015, indicano come obiettivo strategico di sintesi per l’anno 2030 la riduzione delle emissioni di CO2 associate ai consumi della Sardegna del 50% rispetto ai valori stimati nel 1990. Per il conseguimento di tale obiettivo strategico sono stati individuati i seguenti Obiettivi Generali (OG) e correlati Obiettivi specifici (OS): OG1. Trasformazione del sistema energetico Sardo verso una configurazione integrata e intelligente (Sardinian Smart Energy System) OS1.1. Integrazione dei sistemi energetici elettrici, termici e della mobilità attraverso le tecnologie abilitanti dell’Information and Communication Technology (ICT); OS1.2. Sviluppo e integrazione delle tecnologie di accumulo energetico; OS1.3. Modernizzazione gestionale del sistema energetico;

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OS1.4. Aumento della competitività del mercato energetico regionale e una sua completa integrazione nel mercato europeo dell’energia. OG2. Sicurezza energetica OS2.1. Aumento della flessibilità del sistema energetico elettrico; OS2.2. Promozione della generazione distribuita da fonte rinnovabile destinata all’autoconsumo; OS2.3. Metanizzazione della Regione Sardegna tramite l'utilizzo del GNL (Gas Naturale Liquefatto) quale vettore energetico fossile di transizione; OS2.4. Gestione della transizione energetica delle fonti fossili (Petrolio e Carbone); OS2.5. Diversificazione nell’utilizzo delle fonti energetiche; OS2.6. Utilizzo e valorizzazione delle risorse energetiche endogene. OG3. Aumento dell’efficienza e del risparmio energetico OS3.1. Efficientamento energetico nel settore elettrico, termico e dei trasporti; OS3.2. Risparmio energetico nel settore elettrico termico e dei trasporti; OS3.3. Adeguamento e sviluppo di reti integrate ed intelligenti nel settore elettrico, termico e dei trasporti. OG4. Promozione della ricerca e della partecipazione attiva in campo energetico OS4.1. Promozione della ricerca e dell’innovazione in campo energetico; OS4.2. Potenziamento della “governance” del sistema energetico regionale; OS4.3. Promozione della consapevolezza in campo energetico garantendo la partecipazione attiva alla attuazione delle scelte di piano; OS4.4. Monitoraggio energetico.

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Livello di coerenza ed indirizzi per la definizione degli obiettivi specifici del Obiettivi generali/specifici del PEAR Obiettivi generali del PUC di Ilbono PUC PEARS_OB_G_1 - Trasformazione del sistema energetico Sardo verso una Nessuna interazione con il PUC configurazione integrata e intelligente (Sardinian Smart Energy System PEARS_OB_G_2 Sicurezza – Nessuna interazione con il PUC energetica PEARS_OB_G_3 - Aumento Ob.G.01 – Migliorare la qualità Coerente dell’efficienza e del risparmio urbana, architettonica e paesaggistico Migliorare l’efficienza energetica del sistema urbano e l’uso di fonti rinnovabili sia energetico ambientale del sistema urbano negli interventi di edilizia pubblica che in quelli privati. PEARS_OB_G_4 - Promozione della ricerca e della partecipazione attiva in Nessuna interazione con il PUC campo energetico

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4.2.10 Piano Regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi 2014-2016 (P.R.AI.) La Giunta Regionale ha approvato, con deliberazione 18/17 del 20 maggio 2014, il Piano Regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi 2014-2016 (P.R.AI.), redatto in conformità a quanto sancito dalla legge quadro nazionale in materia di incendi boschivi (legge n. 353/2000) e alle relative linee guida emanate dal Ministro Delegato per il Coordinamento della Protezione Civile (D.M. 20 dicembre 2001). Il Piano contiene il quadro delle conoscenze tematiche appositamente elaborate al fine di pianificare al meglio le attività di previsione, prevenzione e lotta attiva e si basa su un modello organizzativo costituito dalla pluralità di soggetti istituzionali e non, che concorrono, in forme e ambiti diversi, al perseguimento degli obiettivi del Piano stesso. Il Piano è volto a programmare e coordinare l’attività antincendio degli Enti Pubblici e di tutte le componenti operative concorrenti, con la finalità precipua di organizzare le attività di monitoraggio del territorio e di assistenza alla popolazione con le relative procedure di emergenza, ed ha, inoltre ha lo scopo fondamentale di disporre, secondo uno schema coordinato, il complesso delle attività operative per un armonizzato e sinergico intervento di prevenzione e soccorso in emergenza a favore del territorio e delle popolazioni esposte ad eventi calamitosi. Il Piano contiene un'accurata analisi del fenomeno incendi, sia dal punto di vista della dinamica evolutiva, a partire dal 1971, primo anno in cui si è cominciato a disporre di dati rilevati sistematicamente, sia dal punto di vista delle relazioni tematiche fra condizioni predisponenti (climatiche, morfologiche, vegetazionali, insediative etc.) e quelle scatenanti (possibili cause e moventi, risultanti dalle investigazioni). Il Piano comprende anche una descrizione delle possibili opzioni in materia di prevenzione e dei modelli organizzativi adottati per ridurre il numero dei focolai, limitare al massimo i danni, salvaguardare con l'azione diretta importanti lembi di territorio forestale o agroforestale e contribuire ad impedire minacce all'incolumità fisica delle persone ed alla serenità delle popolazioni. Per i suoi contenuti il P.R.AI. costituisce riferimento per gli obiettivi, i programmi e le priorità delle strutture regionali coinvolte,ai sensi della L.R. n.31/98, dove gli obiettivi da perseguire possono essere così sintetizzati: 1. riduzione del numero di incendi nei boschi e nelle campagne; 2. contenimento dei danni provocati dagli incendi.

Il P.R.AI. ha validità di tre anni, a partire dalla data di approvazione con deliberazione della Giunta Regionale.

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Obiettivi generali del PUC di Livello di coerenza ed indirizzi per la definizione degli obiettivi specifici del Obiettivi generali/specifici del PRAI Ilbono PUC PRAI_OB_G_1) Riduzione del numero di incendi nei boschi e nelle Nessuna interazione con il PUC campagne PRAI _OB_G_2) Contenimento dei Nessuna interazione con il PUC danni provocati dagli incendi

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4.2.11 Piano di Gestione dei Rifiuti della Regione Sardegna (PRGR) l Piano regionale di gestione dei rifiuti – Sezione dei rifiuti urbani, è stato approvato con D.G.R. n. 73/7 del 20 dicembre 2008. La Giunta regionale con la deliberazione n. 69/15 del 23.12.2016 ha approvato l’aggiornamento del Piano alla luce delle prescrizioni della direttiva 2008/98/CE e del Settimo programma d’azione per l’ambiente comunitario. In particolare l’aggiornamento del documento è impostato sul rispetto della gerarchia comunitaria della gestione dei rifiuti e, secondo gli indirizzi forniti dalla Giunta, è finalizzato al conseguimento dei seguenti obiettivi: - riduzione della produzione e della pericolosità dei rifiuti; - aumento della preparazione per il riutilizzo dei rifiuti urbani; - aumento del riciclaggio dei rifiuti urbani; - minimizzazione del recupero energetico dai rifiuti residuali; - riduzione degli smaltimenti in discarica; - minimizzazione dei carichi ambientali e dei costi legati alla gestione integrata dei rifiuti; - riduzione e prevenzione del fenomeno della desertificazione; - gestione del periodo transitorio sino alla costituzione dell’Ente di governo della gestione integrata dei rifiuti nell’ambito territoriale ottimale.

La matrice seguente prospetta le coerenze sussistenti fra gli obiettivi generali del Piano di Gestione dei Rifiuti e gli obiettivi generali del Piano Urbanistico Comunale di Ilbono, individuando contenuti finalizzati a specificare gli indirizzi generali di piano.

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Livello di coerenza ed indirizzi per la Obiettivi generali/specifici del PRGR Obiettivi generali del PUC di Ilbono definizione degli obiettivi specifici del PUC

PRGR_OB_G_1) Riduzione della produzione e della Nessuna interazione con il PUC pericolosità dei rifiuti

PRGR_OB_G_2) Aumento della preparazione per il Nessuna interazione con il PUC riutilizzo dei rifiuti urbani

PRGR_OB_G_3) Aumento del riciclaggio dei rifiuti urbani Nessuna interazione con il PUC

PRGR_OB_G_4) Minimizzazione del recupero energetico Nessuna interazione con il PUC dai rifiuti residuali

PRGR_OB_G_5) Riduzione degli smaltimenti in discarica Nessuna interazione con il PUC

PRGR_OB_G_6) Minimizzazione dei carichi ambientali e Nessuna interazione con il PUC dei costi legati alla gestione integrata dei rifiuti

PRGR_OB_G_7) Riduzione e prevenzione del fenomeno Nessuna interazione con il PUC della desertificazione

PRGR_OB_G_8) Gestione del periodo transitorio sino alla costituzione dell’Ente di governo della gestione integrata dei Nessuna interazione con il PUC rifiuti nell’ambito territoriale ottimale.

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4.2.12 Programma Operativo Regionale 2014-2020 finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale Il Programma Operativo Regionale della Regione Sardegna, che definisce le modalità di utilizzo delle risorse del FESR per il periodo 2014 – 2020, concorre alla realizzazione della strategia Europea per una “Crescita Intelligente, Sostenibile e Inclusiva”, recependo indicazioni ed orientamenti formulati dai documenti comunitari e nazionali sulla coesione economica, sociale e territoriale. In particolare, la strategia del POR è coerente con le disposizioni della proposta di Regolamentazione Comunitaria, con gli orientamenti forniti dalla Comunicazione della Commissione “Europa 2020: una Strategia per una Crescita Intelligente, Sostenibile ed Inclusiva” e fa proprie le sfide contenute nel Position Paper predisposto dalla Commissione Europea per tracciare il sentiero di sviluppo delle regioni italiane. Il PO FESR è articolato in otto Assi ai quali corrispondono gli obiettivi tematici del Regolamento (UE) n. 1303/2013 recante disposizioni comuni. Si riporta di seguito la struttura del Programma:

Tabella 1. Struttura del POR FESR 2014 – 2020 della Regione Sardegna con la Ripartizione del Piano di Finanziamento

ASSE PRIORITARIO OBIETTIVO TEMATICO FINANZIAMENTO TOTALE 1. Ricerca, sviluppo tecnologico ed Obiettivo Tematico [1] 128.700.000,00 innovazione 2. Agenda Digitale Obiettivo Tematico [2] 130.336.000,00 3. Competitività del sistema produttivo Obiettivo Tematico [3] 213.462.000,00 4. Energia sostenibile e qualità della vita Obiettivo Tematico [4] 150.195.000,00 5. Tutela dell’ambiente e prevenzione dei Obiettivo Tematico [5] 55.859.000,00 rischi 6. Uso efficiente delle risorse e valorizzazione degli attrattori naturali, Obiettivo Tematico [6] 164.103.000,00 culturali e turistici 7. Promozione dell'inclusione sociale, lotta alla povertà e ad ogni forma di Obiettivo Tematico [9] 51.084.082,00 discriminazione 8. Assistenza Tecnica per l'efficiente ed non applicabile 37.240.000,00 efficace attuazione del PO Totale complessivo 930.979.082,00

La matrice seguente prospetta le coerenze sussistenti fra l’obbiettivo globale e gli obiettivi generali del 2014-2020 e gli obiettivi generali del Piano Urbanistico Comunale di Ilbono, individuando contenuti finalizzati a specificare gli indirizzi generali di piano.

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Obiettivi generali/specifici del POR Obiettivi generali del PUC di Livello di coerenza ed indirizzi per la definizione degli obiettivi specifici FESR 2014 – 2020 Ilbono del PUC Coerente Riconoscere il patrimonio agricolo ad elevata vocazione e specializzazione POR_OB_G_1) Ricerca, sviluppo Ob.G.03 – Sostenere e valorizzare il produttiva, conservare la trama agricola del territorio ogliastrino, attivare tecnologico ed innovazione sistema agricolo produttivo locale interventi a sostegno dell’economia locale fondata sull’attività agricola e zootecnica, potenziando in particolar modo la filiera olivo-olearia e le coltivazioni locali tipiche (vigneti, orti e frutteti). POR_OB_G_2) Agenda digitale Nessuna interazione con il PUC Molto Coerente Riconoscere il patrimonio agricolo ad elevata vocazione e specializzazione Ob.G.03 – Sostenere e valorizzare il produttiva, conservare la trama agricola del territorio ogliastrino, attivare sistema agricolo produttivo locale interventi a sostegno dell’economia locale fondata sull’attività agricola e zootecnica, potenziando in particolar modo la filiera olivo-olearia e le coltivazioni locali tipiche (vigneti, orti e frutteti). Molto Coerente Favorire la diversificazione della proposta turistica incentivando la POR_OB_G_3) Competitività del sistema Ob.G.07 Favorire lo sviluppo di – valorizzazione delle aree interne montane e delle risorse ambientali e produttivo un’economia turistica naturalistiche a supporto dell’attività agricola e forestale al fine di creare opportunità di sviluppo e innovazione. Molto Coerente Riconoscere e tutelare i caratteri morfologici del territorio e quali-quantitativi Ob.G.05 Tutelare e valorizzare il – della copertura vegetale, salvaguardando in particolar modo la funzionalità patrimonio naturalistico e idraulica ed ecologica dei corpi idrici superficiali e sotterranei, rispettando le ambientale aree marginali coperte da formazioni naturali e seminaturali prossime agli ambiti agricoli ed urbani Ob.G.01 Migliorare la qualità – Coerente POR_OB_G_4) Energia sostenibile e urbana, architettonica e qualità della vita paesaggistico ambientale del Migliorare l’efficienza energetica del sistema urbano e l’uso di fonti rinnovabili sia negli interventi di edilizia pubblica che in quelli privati. sistema urbano Coerente Riconoscere e tutelare i caratteri morfologici del territorio e quali-quantitativi Ob.G.05 Tutelare e valorizzare il POR_OB_G_5 – della copertura vegetale, salvaguardando in particolar modo la funzionalità ) Tutela dell’ambiente e patrimonio naturalistico e prevenzione dei rischi idraulica ed ecologica dei corpi idrici superficiali e sotterranei, rispettando le ambientale aree marginali coperte da formazioni naturali e seminaturali prossime agli ambiti agricoli ed urbani. POR_OB_G_6) Uso efficiente delle Ob.G.03 – Sostenere e valorizzare il Coerente

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Obiettivi generali/specifici del POR Obiettivi generali del PUC di Livello di coerenza ed indirizzi per la definizione degli obiettivi specifici FESR 2014 – 2020 Ilbono del PUC Coerente Riconoscere il patrimonio agricolo ad elevata vocazione e specializzazione POR_OB_G_1) Ricerca, sviluppo Ob.G.03 – Sostenere e valorizzare il produttiva, conservare la trama agricola del territorio ogliastrino, attivare tecnologico ed innovazione sistema agricolo produttivo locale interventi a sostegno dell’economia locale fondata sull’attività agricola e zootecnica, potenziando in particolar modo la filiera olivo-olearia e le coltivazioni locali tipiche (vigneti, orti e frutteti). POR_OB_G_2) Agenda digitale Nessuna interazione con il PUC risorse e valorizzazione degli attrattori sistema agricolo produttivo locale Riconoscere il patrimonio agricolo ad elevata vocazione e specializzazione naturali, culturali e turistici produttiva, conservare la trama agricola del territorio ogliastrino, attivare interventi a sostegno dell’economia locale fondata sull’attività agricola e zootecnica, potenziando in particolar modo la filiera olivo-olearia e le coltivazioni locali tipiche (vigneti, orti e frutteti). Coerente Riconoscere e tutelare i caratteri morfologici del territorio e quali-quantitativi Ob.G.05 Tutelare e valorizzare il – della copertura vegetale, salvaguardando in particolar modo la funzionalità patrimonio naturalistico e idraulica ed ecologica dei corpi idrici superficiali e sotterranei, rispettando le ambientale aree marginali coperte da formazioni naturali e seminaturali prossime agli ambiti agricoli ed urbani Coerente Favorire la diversificazione della proposta turistica incentivando la Ob.G.07 Favorire lo sviluppo di – valorizzazione delle aree interne montane e delle risorse ambientali e un’economia turistica naturalistiche a supporto dell’attività agricola e forestale al fine di creare opportunità di sviluppo e innovazione. POR_OB_G_7) Promozione Nessuna interazione con il PUC dell'inclusione sociale, lotta alla povertà e ad ogni forma di discriminazione

POR_OB_G_8) Assistenza Tecnica per Nessuna interazione con il PUC l'efficiente ed efficace attuazione del PO

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4.2.13 Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2014/2020 della Regione Sardegna Il Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2014/2020 della Regione Sardegna è il principale strumento di finanziamento per il settore agricolo, agricolo-industriale e forestale per lo sviluppo rurale della regione. Il PSR è anche lo strumento di programmazione della politica di sviluppo rurale finanziata dal FEASR, che definisce, in coerenza con gli obiettivi della strategia europea 2020, l’Accordo di Parternariato Nazionale e i Programmi nazionali (PSRN), gli interventi regionali per il periodo di programmazione 2014/2020. Il PSR, in linea con la strategia Europa 2020 per la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, promuove uno sviluppo competitivo, coerente con l’identità e le peculiarità della Sardegna, finalizzato alla qualità delle produzioni agricole, agroalimentari e forestali e sostenibile dal punto di vista climatico, ambientale, etico e sociale, contribuendo alla realizzazione dei tre obiettivi generali e delle sei priorità dello sviluppo rurale. I tre obiettivi generali, previsti all’articolo 4 del Regolamento UE n. 1305/2013, sono: a. stimolare la competitività del settore agricolo; b. garantire la gestione sostenibile delle risorse naturali e l'azione per il clima; c. realizzare uno sviluppo territoriale equilibrato delle economie e comunità rurali, compresi la creazione e il mantenimento di posti di lavoro. Per il conseguimento proprio dei tre obiettivi generali, il PSR Sardegna attiva tutte le sei priorità, tra cui la priorità 1 che fornendo conoscenze e promuovendo l’innovazione su aspetti concernenti le altre priorità dello sviluppo rurale, contribuisce in misura trasversale alla realizzazione dei tre suddetti obiettivi generali.

Tabella 2- Strutturazione del PSR FEASR 2014-2020 in priorità e Focus Area

PRIORITA’ FOCUS AREA 1a) Stimolare l'innovazione, la cooperazione e lo sviluppo la base di conoscenze nelle zone rurali Promuovere il trasferimento di conoscenze e 1

l’innovazione nei settori agricolo e forestale 1b) Rinsaldare i nessi tra agricoltura e silvicoltura; ricerca e innovazione

2a) Migliorare le prestazione economiche di tutte le aziende Potenziare la competitività della agricoltura in agricole e incoraggiare la ristrutturazione e l’ammodernamento, in 2 tutte le sue forme e la redditività delle particolare per aumentare la quota di e l’orientamento al mercato aziende agricole nonché la diversificazione della attività 2b) Favorire il ricambio generazionale nel settore agricolo

3a) Migliore integrazione dei produttori primari nella filiera Promuovere l'organizzazione della filiera agro agroalimentare attraverso i regimi di qualità, la promozione dei 3 alimentare e la gestione dei rischi nel settore prodotti nei mercati locali, le filiere corte, le associazioni di agricolo produttori e le organizzazioni interprofessionali 3b) Sostenere la prevenzione e la gestione dei rischi aziendali

4a) Salvaguardia e ripristino della biodiversità, tra l'altro nelle zone Natura 2000 e nelle zone agricole di alto pregio naturale, nonché Preservare, ripristinare valorizzare gli dell'assetto paesaggistico 4 ecosistemi dipendenti dalla agricoltura e dalle foreste 4b) Migliore gestione delle risorse idriche 4c) Prevenzione dell’erosione dei suoli e migliore gestione degli stessi

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PRIORITA’ FOCUS AREA

5a) Rendere più efficiente l'uso dell'acqua nell'agricoltura

Incentivare l'uso efficiente delle risorse e il 5c) Favorire approvvigionamento e utilizzo di fonti di energia passaggio a un'economia a basse emissioni 5 rinnovabili, sottoprodotti, materiali di scarto, residui e altre materie di carbonio e resiliente al clima nel settore grezze non alimentari ai fini della bio economia agro alimentare e forestale 5e) Promuovere il sequestro del carbonio nei settori agricolo e forestale

6a) Favorire la diversificazione, la creazione di nuove piccole imprese e l'occupazione

Adoperarsi per l'inclusione sociale, la 6b) Stimolare lo sviluppo locale nelle zone rurali 6 riduzione della povertà e lo sviluppo economico nelle zone rurali 6c) Promuovere l'accessibilità, l'uso e la qualità delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) nelle zone rurali

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Obiettivi generali del PUC di Obiettivi generali/specifici del PSR Livello di coerenza ed indirizzi per la definizione degli obiettivi specifici del PUC Ilbono Molto Coerente Riconoscere il patrimonio agricolo ad elevata vocazione e specializzazione produttiva, Ob.G.03 Sostenere e – conservare la trama agricola del territorio ogliastrino, attivare interventi a sostegno valorizzare il sistema agricolo potenziando in produttivo locale dell’economia locale fondata sull’attività agricola e zootecnica, PSR_OB_G_1) Promuovere il trasferimento particolar modo la filiera olivo-olearia e le coltivazioni locali tipiche (vigneti, orti e di conoscenze e l’innovazione nei settori frutteti). agricolo e forestale Coerente Ob.G.07 Favorire lo – Favorire la diversificazione della proposta turistica incentivando la valorizzazione delle sviluppo di un’economia turistica aree interne montane e delle risorse ambientali e naturalistiche a supporto dell’attività agricola e forestale al fine di creare opportunità di sviluppo e innovazione. Molto Coerente Riconoscere il patrimonio agricolo ad elevata vocazione e specializzazione produttiva, Ob.G.03 Sostenere e – conservare la trama agricola del territorio ogliastrino, attivare interventi a sostegno valorizzare il sistema agricolo PSR_OB_G_2) Potenziare la competitività produttivo locale dell’economia locale fondata sull’attività agricola e zootecnica, potenziando in particolar modo la filiera olivo-olearia e le coltivazioni locali tipiche (vigneti, orti e della agricoltura in tutte le sue forme e la frutteti). redditività delle aziende agricole Coerente Ob.G.07 Favorire lo – Favorire la diversificazione della proposta turistica incentivando la valorizzazione delle sviluppo di un’economia turistica aree interne montane e delle risorse ambientali e naturalistiche a supporto dell’attività agricola e forestale al fine di creare opportunità di sviluppo e innovazione. Molto Coerente Riconoscere il patrimonio agricolo ad elevata vocazione e specializzazione produttiva, Ob.G.03 Sostenere e PSR_OB_G_3) Promuovere l'organizzazione – conservare la trama agricola del territorio ogliastrino, attivare interventi a sostegno della filiera agro alimentare e la gestione dei valorizzare il sistema agricolo in rischi nel settore agricolo produttivo locale dell’economia locale fondata sull’attività agricola e zootecnica, potenziando particolar modo la filiera olivo-olearia e le coltivazioni locali tipiche (vigneti, orti e frutteti). Molto Coerente Ob.G.05 – Tutelare e Riconoscere e tutelare i caratteri morfologici del territorio e quali-quantitativi della valorizzare il patrimonio copertura vegetale, salvaguardando in particolar modo la funzionalità idraulica ed PSR_OB_G_4) Preservare, ripristinare naturalistico e ambientale ecologica dei corpi idrici superficiali e sotterranei, rispettando le aree marginali coperte valorizzare gli ecosistemi dipendenti dalla da formazioni naturali e seminaturali prossime agli ambiti agricoli ed urbani agricoltura e dalle foreste Molto Coerente Ob.G.03 Sostenere e – Riconoscere il patrimonio agricolo ad elevata vocazione e specializzazione produttiva, valorizzare il sistema agricolo conservare la trama agricola del territorio ogliastrino, attivare interventi a sostegno produttivo locale dell’economia locale fondata sull’attività agricola e zootecnica, potenziando in

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Obiettivi generali del PUC di Obiettivi generali/specifici del PSR Livello di coerenza ed indirizzi per la definizione degli obiettivi specifici del PUC Ilbono particolar modo la filiera olivo-olearia e le coltivazioni locali tipiche (vigneti, orti e frutteti).

Coerente Riconoscere il patrimonio agricolo ad elevata vocazione e specializzazione produttiva, Ob.G.03 Sostenere e – conservare la trama agricola del territorio ogliastrino, attivare interventi a sostegno valorizzare il sistema agricolo produttivo locale dell’economia locale fondata sull’attività agricola e zootecnica, potenziando in PSR_OB_G_5) Incentivare l'uso efficiente particolar modo la filiera olivo-olearia e le coltivazioni locali tipiche (vigneti, orti e delle risorse e il passaggio a un'economia a frutteti). basse emissioni di carbonio e resiliente al clima nel settore agro alimentare e forestale Coerente Ob.G.05 – Tutelare e Riconoscere e tutelare i caratteri morfologici del territorio e quali-quantitativi della valorizzare il patrimonio copertura vegetale, salvaguardando in particolar modo la funzionalità idraulica ed naturalistico e ambientale ecologica dei corpi idrici superficiali e sotterranei, rispettando le aree marginali coperte da formazioni naturali e seminaturali prossime agli ambiti agricoli ed urbani Molto Coerente Favorire la diversificazione della proposta turistica incentivando la valorizzazione delle Ob.G.07 Favorire lo – aree interne montane e delle risorse ambientali e naturalistiche e culturali del sviluppo di un’economia patrimonio archeologico, storico culturale, demo-etno-antropologico e delle produzioni turistica PSR_OB_G_6) Adoperarsi per l'inclusione locali, rafforzando anche i servizi per l’ospitalità e la ricettività diffusa nel contesto urbano. sociale, la riduzione della povertà e lo Molto Coerente sviluppo economico nelle zone rurali Riconoscere il patrimonio agricolo ad elevata vocazione e specializzazione produttiva, Ob.G.03 Sostenere e – conservare la trama agricola del territorio ogliastrino, attivare interventi a sostegno valorizzare il sistema agricolo produttivo locale dell’economia locale fondata sull’attività agricola e zootecnica, potenziando in particolar modo la filiera olivo-olearia e le coltivazioni locali tipiche (vigneti, orti e frutteti).

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4.2.14 Piano Regionale dei Trasporti (P.R.T.) La proposta definitiva del Piano Regionale dei Trasporti (PRT) è stata approvata con Delib. n. 66/23 del 7 novembre 2008: il documento viene di seguito preso in considerazione alla luce del traffico veicolare indotto, in fase di cantiere ed esercizio, legato alla realizzazione degli interventi in progetto. Il PRT ha individuato gli interventi che costituiscono le proposte di Piano sulla base degli scenari economici, territoriali e del sistema dei trasporti: questi ultimi, in particolare, sono stati studiati con riferimento ad una situazione di non intervento e di intervento. L’anno cui sono riferite le previsioni finali e il progetto del nuovo assetto dei trasporti è il 2021, che pertanto viene ad assumere i connotati di anno “obiettivo”. L’analisi dello scenario di non intervento ha consentito, di valutare che cosa accadrebbe in futuro se gli interventi sui trasporti fossero esclusivamente quelli attualmente in corso e/o programmati e quindi individuare le eventuali criticità che permangono ed i settori su cui invece prevedere nuovi ed ulteriori interventi. Gli interventi sul sistema dei trasporti previsti nel PRT della Regione Sardegna devono garantire il diritto universale alla mobilità delle persone e delle merci.

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Obiettivi generali del PUC di Livello di coerenza ed indirizzi per la definizione degli obiettivi specifici del Obiettivi generali/specifici del PRT Ilbono PUC PRT_OB_G_1) Garantire elevati livelli di accessibilità per le persone e per le merci che intendono spostarsi sulle relazioni sia interregionali (Sardegna/Continente) che intraregionali (all’interno della Sardegna), al fine di conseguire ricadute anche di natura economica (migliorare la Nessuna interazione con il PUC competitività delle imprese), territoriale (attrattività insediativa, riequilibrio verso l’interno, integrazione aree interne e versante costiero) e sociale (coesione, superamento dell’isolamento geografico dovuto all’insularità e dello spopolamento delle aree interne) PRT_OB_G_2) Rendere più accessibile il sistema a tutte le categorie fisiche e sociali, ed in particolare alle fasce più Nessuna interazione con il PUC deboli e marginali, in qualsiasi parte del territorio siano localizzate PRT_OB_G_3) Assicurare elevata Nessuna interazione con il PUC affidabilità, e sicurezza al sistema PRT_OB_G_4) Assicurare lo sviluppo Ob.G.01 Migliorare la qualità – Coerente sostenibile del trasporto riducendo il urbana, architettonica e Elevare la qualità del patrimonio storico-architettonico dell’insediamento e degli consumo energetico, le emissioni paesaggistico ambientale del spazi pubblici, rafforzando la rete delle infrastrutture inquinanti, gli impatti sul territorio specie in sistema urbano quei contesti di particolare pregio, Coerente Ob.G.02 Qualificare e paesistico ed ambientale e storico- – valorizzare il sistema economico Riqualificare i complessi produttivi esistenti, promuovere l’insediamento di nuove architettonico (aree costiere e aree attività produttive in grado di valorizzare il sistema economico-produttivo locale e produttivo locale e dei servizi montane interne); la caratterizzazione delocalizzare quelle attività che sono causa di inquinamento (acustico, territoriali paesistico/ambientale della Sardegna atmosferico e idrico) presenti all’interno del centro abitato in aree confacenti. deve riconoscersi anche nella capacità di Coerente coniugare sviluppo (nuovi interventi, Ob.G.07 – Favorire lo sviluppo di Favorire la diversificazione della proposta turistica incentivando la valorizzazione cultura del progetto sostenibile) con un’economia turistica delle aree interne montane e delle risorse ambientali e naturalistiche e culturali salvaguardia e valorizzazione ambientale, del patrimonio archeologico, storico culturale, demo-etno-antropologico e delle

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Obiettivi generali del PUC di Livello di coerenza ed indirizzi per la definizione degli obiettivi specifici del Obiettivi generali/specifici del PRT Ilbono PUC come previsto nel Piano Paesaggistico e produzioni locali, rafforzando anche i servizi per l’ospitalità e la ricettività e la loro nel Piano Regionale di Sviluppo Turistico connessione. sostenibile PRT_OB_G_5) Contribuire a governare le trasformazioni volute dai piani economico sociali e di riassetto territoriale intervenendo, in combinazione con altre iniziative, per garantire l’unitarietà funzionale tra fenomeni di migrazione Nessuna interazione con il PUC insediativa, quali lo spopolamento delle aree interne e la deurbanizzazione delle due concentrazioni urbane di e Sassari, verso aree esterne economicamente ed ambientalmente più appetibili. PRT_OB_S_1) Completamento di connessione dell’itinerario trasversale Nessuna interazione con il PUC sardo fra le Province dell’Ogliastra delle regioni barbaricine e dell’oristanese PRT_OB_S_2) Completamento della rete di connessione nelle aree del Gerrei e del Sarcidano, al fine di migliorare il collegamento di quei territori rispetto Nessuna interazione con il PUC all’area del Cagliaritano, al versante orientale (Ogliastra) ed a quello Occidentale (Medio Campidano)

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4.2.15 Piano comunale di zonizzazione acustica (PZA) Il Piano di Zonizzazione del Comune di Ilbono è stato approvato in via definitiva con D.C.C. n. 7 del 18/03/2009 ed entrato in vigore dalla data di pubblicazione sul BURAS n. 6 parte III del 26/02/2010 La Zonizzazione Acustica è un atto tecnico-politico di governo del territorio, in quanto ne disciplina l'uso e vincola le modalità di sviluppo delle attività ivi svolte. L'obiettivo è di prevenire il deterioramento di zone non inquinate e di fornire un indispensabile strumento di pianificazione, di prevenzione e di risanamento dello sviluppo urbanistico, commerciale, artigianale e industriale. Il Piano di Zonizzazione Acustica costituisce, in tal senso, uno degli strumenti di riferimento per garantire la salvaguardia ambientale e per indirizzare le azioni idonee a riportare le condizioni di inquinamento acustico al di sotto dei limiti di norma. Tale necessità nasce dalla circostanza che l'aumento delle emissioni sonore legate alle attività produttive e alla motorizzazione di massa, la formazione di agglomerati urbani ad elevata densità di popolazione e le caratteristiche dei manufatti edilizi hanno determinato livelli di inquinamento acustico tali da far assumere al fenomeno carattere di emergenza. La matrice seguente prospetta le coerenze sussistenti fra gli obiettivi generali e specifici del Piano Comunale di Zonizzazione Acustica e gli obiettivi generali del Piano Urbanistico Comunale di Ilbono, individuando contenuti finalizzati a specificare gli indirizzi generali di piano.

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Livello di coerenza ed indirizzi per la definizione degli obiettivi specifici Obiettivi generali/specifici del PZA Obiettivi generali del PUC di Ilbono del PUC

PZA_OB_G_1) Salvaguardare le porzioni Ob.G.02 Qualificare e valorizzare il Coerente di territorio che per la loro fruizione – sistema economico produttivo locale e Delocalizzare le attività produttive causanti inquinamento acustico esistenti necessitano di particolare tutela dal dei servizi territoriali rumore all’interno del centro abitato

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5 ANALISI AMBIENTALE DEL CONTESTO

5.1 Componenti ambientali di interesse per il comune di Ilbono In coerenza con quanto indicato dalla Direttiva VAS, il Rapporto Ambientale dovrà contenere una descrizione dello stato attuale dell’ambiente e della sua evoluzione probabile senza l’attuazione del Piano, che metta in evidenza le peculiarità ambientali delle aree interessate e le eventuali criticità. Così come indicato dalle Linee Guida Regionali per la VAS dei PUC, l’analisi ambientale del contesto territoriale di Ilbono prenderà in considerazione le componenti ambientali e le tematiche seguenti: - Aria; - Acqua; - Rifiuti; - Suolo; - Ecosistemi naturali (flora, fauna e biodiversità); - Patrimonio storico, architettonico, archeologico e paesaggistico; - Rumore; - Insediamento; - Popolazione; - Sistema economico-produttivo; - Mobilità e trasporti; - Energia L’analisi ambientale condotta sul territorio di Ilbono, oltre a definire lo stato attuale dell’ambiente, sarà anche finalizzata ad indicare le possibili relazioni causa-effetto fra le dinamiche socio-economiche e le componenti ambientali. Tale analisi costituirà un riferimento per: - l’individuazione di obiettivi ed indirizzi specifici di Piano e l’eventuale rimodulazione degli obiettivi generali del PUC; - l’individuazione di obiettivi di sviluppo sostenibile contestualizzati per il territorio comunale di Ilbono; - l’individuazione degli impatti ambientali potenziali, diretti ed indiretti, delle azioni di Piano.

5.1.1 Aria Qualità dell’aria La Regione Autonoma della Sardegna, in occasione della “Realizzazione dell'inventario regionale delle sorgenti di emissione”, ha predisposto uno studio organico circa lo stato della qualità dell’aria nel territorio regionale (Assessorato della Difesa Ambiente della Regione Sardegna, 2005). Tale documento sullo stato della qualità dell’aria in Sardegna, così elaborato, è articolato nelle seguenti parti: - inventario regionale delle fonti di emissione; - valutazione della qualità dell’aria e zonizzazione secondo il d.lgs. n. 351/99;

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- individuazione delle possibili misure da attuare per il raggiungimento degli obiettivi di cui al d.lgs. n. 351/99.

Sulla base dei risultati della valutazione preliminare, il territorio comunale di Ilbono non è stato inserito tra le zone critiche per la protezione della salute umana, ne tra le zone potenzialmente critiche per la protezione della vegetazione. Dallo studio dello stato della qualità dell’aria nel territorio regionale ed, in particolare, nelle aree individuate come a maggior rischio nella fase di zonizzazione preliminare, utilizzando prevalentemente gli strumenti modellistici di dispersione dell’inquinamento atmosferico, sono state individuate diverse criticità, che hanno reso necessario rivedere l’individuazione delle aree potenzialmente critiche per la salute umana e per gli ecosistemi e dei Comuni che necessitano di interventi di risanamento. Il territorio comunale di Ilbono è stato individuato come zona di mantenimento, cioè in una zona in cui occorre garantire il mantenimento di una buona qualità dell’aria e non soggetta né a misure di risanamento né a particolari misure di controllo e monitoraggio.

ATI - SANDRO ROGGIO 70 COMUNE DI ILBONO PIANO URBANISTICO COMUNALE VAS - RAPPORTO AMBIENTALE

La Regione Sardegna, in recepimento del decreto legislativo del 13.8.2010 n. 155 recante "Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa", ha proceduto al riesame della zonizzazione del territorio e all’individuazione degli agglomerati sulla base dell'assetto urbanistico, della popolazione residente e della densità abitativa e, successivamente, all’individuazione delle zone sulla base del carico emissivo, delle caratteristiche orografiche, delle caratteristiche meteo-climatiche e del grado di urbanizzazione del territorio. Nello specifico il territorio regionale è stato classificato nelle seguenti zone: - Agglomerato di Cagliari: comprendente i comuni di Cagliari, Monserrato, Quartucciu, Quartu Sant’Elena, Selargius e Elmas. - Zona urbana: costituita dalle aree urbane rilevanti, la cui individuazione è stata effettuata a partire dall’analisi dei carichi emissivi. Si tratta di centri urbani sul cui territorio si registrano livelli emissivi significativi, principalmente prodotti dal trasporto stradale e dal riscaldamento domestico. - Zona industriale: costituita dai comuni in cui ricadono aree industriali in cui il carico emissivo è determinato prevalentemente da più attività energetiche e/o industriali localizzate nel territorio, caratterizzate prevalentemente da emissioni puntuali; - Zona rurale: comprendente la rimanente parte del territorio regionale. Essa risulta caratterizzata da livelli emissivi dei vari inquinanti piuttosto contenuti, dalla presenza di poche attività produttive isolate e generalmente con un basso grado di urbanizzazione. Il Comune di Ilbono ricade nella zona rurale, per la quale non si evidenziano particolari criticità. Allo stato attuale non esistono attività produttive di alcun tipo che producano emissioni in atmosfera contaminati . La stazione di monitoraggio più vicina è quella di Tortolì (CENTO1), localizzata ad Arbatax, nell’area residenziale a sud della zona industriale del Porto.

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Dall’analisi della Relazione annuale della qualità dell’aria in Sardegna, riferita al 2015, si registrano solo 4 superamenti per il valore limite giornaliero per la protezione della salute umana per i PM10 (50 μg/m3 sulla media giornaliera da non superare più di 35 volte in un anno civile). Aspetti climatici Il Comune di Ilbono è caratterizzato da un clima temperato, con inverni miti e umidi ed estati calde e siccitose. Facendo riferimento ai valori di temperatura medi, mensili e annui, misurati nella stazione termometrica di Capo Bellavista, emerge come il mese più caldo dell’anno sia il mese di Agosto, con una temperatura media pari a circa 25 °C, mentre Febbraio è il mese con la temperatura media più bassa, pari a 10,5 °C. L’accentuata escursione termica tra il mese più caldo e il mese più freddo (14,9 °C) e tra la stagione estiva e quella invernale (13,1 °C) rimarca la netta bi-stagionalità climatica, caratteristica del clima mediterraneo. Per quanto riguarda la piovosità media dell’area, l’analisi della distribuzione mensile delle precipitazioni relative alle osservazioni degli anni tra il 1951 e il 2000 (fonte dati: Analisi della piovosità in Ogliastra nel periodo 1951–1999, A. Bodini, Q.A. Cossu), riferita alla stazione pluviometrica di Lanusei, registra un valore medio giornaliero di 12,9 mm di pioggia. Nell’intervallo temporale di osservazione gli anni più piovosi sono stati il 1968 e il 1986 con un valore di precipitazione annua rispettivamente di 350 e 221 mm di pioggia. Per quanto riguarda il vento, dai dati della stazione anemometrica di Capo Bellavista, si osserva che nessun vento é realmente dominante, come accade invece in altre aree della Sardegna. Solo il Maestrale (N–O) è leggermente più frequente degli altri. Anche come intensità non s’identificano delle prevalenze: il vento massimo giornaliero ha una frequenza pari al 38% dei

ATI - SANDRO ROGGIO 72 COMUNE DI ILBONO PIANO URBANISTICO COMUNALE VAS - RAPPORTO AMBIENTALE giorni e la frequenza dei venti moderati e deboli é solo di poco inferiore. Quasi assenti le giornate completamente prive di vento o con vento debolissimo (2.1%).

5.1.2 Acqua Stato qualitativo dei corpi idrici Il territorio comunale di Ilbono ricade all’interno dell’Unità Idrografica Omogenea (U.I.O.) n. 14 Flumini Durci, come individuata dal Piano di Tutela delle Acque della Sardegna4. In particolare, tra i bacini idrografici componenti l’U.I.O., quello di interesse per il comune di Ilbono è il Fiume Foddeddu. In merito allo stato qualitativo della componente idrica, facendo riferimento ai dati riportati nel Piano di Tutela della Regione Sardegna, va segnalata nel territorio comunale di Ilbono la presenza, quale centro di pericolo potenziale, di una discarica dimessa in località Argiolaua (Cuccuru Arrubiu). Lo stesso piano individua inoltre, quali elementi di pressione per lo stato qualitativo dei corpi idrici, i carichi inquinanti potenziali di origine civile riferiti all’insediamento abitativo di Ilbono, come previsti dal Piano Regionale di Risanamento delle Acque (PRRA), e sotto riportati in termini di produzione annuale di BOD5, COD, azoto (N) e fosforo (P) espressi in tonnellate/anno:

PRRA Insediamento Residente 2001 BOD5 COD N P 228_03 Ilbono 2293 50,22 92,06 8,03 1,26 e i carichi potenziali di origine industriale, sempre riferiti al centro urbano di Ilbono e sotto riportati in termini di produzione annuale di BOD5, COD, azoto (N) e fosforo (P) espressi in tonnellate/anno:

BOD5 COD N P Attività produttive principali 59,56 145,21 18,89 0,25 produzione di altri prodotti alimentari

Per quanto concerne invece i carichi inquinanti potenziali di origine agricola, di sotto si riportano i dati riferiti al comune di Ilbono, espressi in tonnellate/anno: Superficie SAU (ha) - V Cens. ISTAT. 2001 Carichi potenziali 2 (km ) Cereali Frutta Olio Ortiva Prati Vite P Ntot 31,1 50,00 67,70 271,96 16,94 339,11 86,23 25.02 65.72

Allo stesso modo, anche per i carichi potenziali di origine zootecnica, da attribuire in gran parte all’elevato numero di ovini e caprini presenti e anche al significativo numero di avicoli presenti, si riportano i valori riferiti al comune di Ilbono espressi in tonnellate/anno: N° CAPI (V Cens,ISTAT,2001) Carichi potenziali Superficie 2 Caprini- (km ) Equini Suini Avicoli Bovini Conigli BOD COD P N ovini 31,1 0 5 865 6500 5 0 63,3 116,04 1,85 7,69

4 Piano di Tutela delle Acque (PTA) della Regione Autonoma della Sardegna approvato dalla Giunta Regionale con Delibera del 4 aprile 2006, n. 14/16

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Il Piano di Tutela delle Acque ed il Piano di Gestione del Distretto Idrografico della Sardegna5 non individuano criticità legate allo stato qualitativo dei corpi idrici superficiali ricadenti all’interno del territorio comunale di Ilbono.

Sistema di depurazione delle acque reflue L’abitato di Ilbono è servito da un impianto di depurazione sito in località Lettinistò, gestito dal Consorzio per la depurazione fognature Lanusei-Ilbono, che riceve le acque reflue provenienti dal sistema fognario e dallo svuotamento e pulizia di pozzi neri, fosse settiche e toilette chimiche, e le acque pluviali. Le acque depurate, che originalmente erano recapitate nel Fiume Lettinistò, sono ora scaricate nel Riu Giralecce, appartenente al bacino del Fiume Foddeddu.

Legenda

Figura 1 – Sistema depurativo nel territorio di Ilbono - Estratto da Tavola 13 - Schemi depurativi esistenti e previsti nel Piano d'Ambito – PTA - RAS

Approvvigionamento idropotabile

5 Piano di Gestione del Distretto Idrografico della Sardegna adottato con delibera del Comitato Istituzionale n. 1 del 25/02/2010

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I dati di seguito riportati sono stati estrapolati dal Piano Regolatore Generale degli Acquedotti per la Sardegna6:

Tabella 3 – Previsioni disponibilità idropotabile - -Estratto da Allegato 4 Vol. IV - Previsione dei fabbisogni idropotabili al 2041 - Revisione 2006 PRGA

1991 1996 2001 2006 Anni abitanti mc/g abitanti mc/g abitanti mc/g abitanti mc/g CAPOL. 2.330 422 2.385 445 2.448 470 2.495 492 Case sparse 58 8 59 9 61 10 62 10 Totali 2.388 431 2.444 454 2.509 480 2.557 503

2011 2016 2021 2026 Anni abitanti mc/g abitanti mc/g abitanti mc/g abitanti mc/g CAPOL. 2.521 511 2.543 529 2.575 550 2.616 573 Case sparse 63 11 63 11 64 12 65 12 Totali 2.584 522 2.606 540 2.639 561 2.681 585

2031 2036 2041 Anni abitanti mc/g abitanti mc/g abitanti mc/g CAPOL. 2.655 595 2.686 617 2.711 637 Case sparse 66 13 67 13 67 14 Totali 2.721 608 2.753 630 2.778 651

Tabella 4 – Fabbisogno e dotazione idrica - Estratto da Allegato 5 - Vol. V - Schede monografiche per i comuni della Provincia di Sassari - Stato di fatto - Anno di riferimento 2001 – Revisione 2006 PRGA

Località per tipo di Popolazione Giorno medio dell’anno Giorno di max consumo Volume abitato al 2001 Dotazione Fabbisogno Dotazione Fabbisogno annuo l/abxg mc/g l/abxg mc/g (+5%) mc Centro capoluogo 2448 192 470 287 702 180,127 Nuclei e case sparse 61 Totale popol. residente 156 9 233 14 3,449 Popol. fluttuante stag 2509 TOTALE 479 TOTALE 716 183,576 PARI A (l/s) 8,29 + PERDITE 5% (l/s) 8,70 DISPONIBILITA’ (l/s) 5,80 ATTUALE

Tabella 5 – Efficienza, sviluppo e materiali delle reti interne - Estratto da Allegato VI - Reti interne - Anno 2001 – Revisione 2006 PRGA n° abitanti Acqua previsti n. n. immessa Efficienza della Sviluppo rete - Ghisa (%) dal NPRGA utenze allacci inserbatoio rete (Km) Residenti (mc/anno) 2448 1166 1049 182.909 insufficiente 12,68 100% - *Dato calcolato

6 Piano Regolatore Generale degli Acquedotti per la Sardegna - Revisione 2006. Deliberazione N.32/2 del 21.7.2006

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I dati seguenti indicano la portata e il fabbisogno idropotabile riferito a un orizzonte temporale al 2041.

Tabella 6 - Portate - Estratto da Allegato VII del PRGA

Portata Approvvigionamento al 2041 (l/s) richiesta Dal presente schema Denominazione Popolazione giorno centro al 2041 massimo N Q(l/s) Nome Tipologia consumo (2041) Flumendosa Acque Ilbono 2.711 10,98 17/1 11,78 Bau intern Mugis e Case sparse 67 0,23 Totale 2.778 11,21 11,78

Tabella 7 – Fabbisogno - Estratto dall’Allegato VII del PRGA

Capacità serbatoi urbani Denominazione - Fabbisogno al 2041 Richiesta al centro Mmc (anno) Esistente Integrativa 2041 Ilbono 0,233 1.135 150 450 Case sparse 0,005 Totale 0,238 600 535

Di seguito si riporta un estratto delle opere esistenti e di quelle in assetto futuro così come indicato nella cartografia del Piano Regolatore Generale degli Acquedotti della Sardegna (Rev. 2006).

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Legenda Schema 21 – Flumineddu – Schema 26 – Bacu-Turbina Schema 28– Ogliastra Schema 29 – Gairo Schema 35 – Gerrei

Tubazioni: materiale

Figura 2 – Schemi idrici nel territorio di Ilbono – Estratto da Stato di fatto PRGA della Sardegna Rev. 2006

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Legenda

Tubazioni

Figura 3 - Schema 17 - Flumineddu di Dorgali – Bacu Turbina – Ogliastra – Gairo - Seulo – Sadali - Estratto da Assetto Futuro PRGA della Sardegna Rev. 2006

ATI - SANDRO ROGGIO 78 COMUNE DI ILBONO PIANO URBANISTICO COMUNALE VAS - RAPPORTO AMBIENTALE

5.1.3 Rifiuti La pianificazione regionale in materia di rifiuti L’aggiornamento del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti - Sezione rifiuti urbani, approvato con Delibera di Giunta Regionale n. 65/19 del 23 dicembre 2016, dal punto di vista gestionale conferma la previsione di un unico Ambito Territoriale Ottimale coincidente con l’intero territorio regionale. In sintesi, si conferma l’opportunità di coniugare due livelli di gestione integrata, coordinati dall’Ente di governo regionale: - una a livello provinciale (o di ambiti territoriali strategici) per l’organizzazione secondo bacini ottimali delle fasi di raccolta e trasporto dei materiali; - una a livello regionale per la gestione del sistema del recupero e della filiera di smaltimento del rifiuto residuale, atta a garantire l’autosufficienza della gestione integrata dei rifiuti. Questa scelta, infatti, consente una razionalizzazione dei costi relativi al panorama impiantistico e permette un’adeguata flessibilità, pur nella garanzia di unitarietà di attuazione degli indirizzi regionali con un sistema contrattuale e tariffario uniforme nell’intero territorio regionale. Garantisce, altresì, l’unitarietà degli indirizzi nella fase transitoria di adeguamento della potenzialità impiantistica. L’ambito territoriale ottimale unico sarà infatti governato da un Ente unico, istituito con apposita legge regionale e a cui i Comuni parteciperanno obbligatoriamente, cui spetterà la scelta della forma di gestione, di determinazione delle tariffe all'utenza, di affidamento della gestione e relativo controllo. Con la costituzione dell’Ente di governo, gli Enti locali a cui la norma attribuisce la competenze in materia di gestione dei rifiuti urbani (Comuni e loro associazioni nelle forme previste dal Testo unico sugli Enti Locali) si riappropriano della competenza gestionale diretta anche della fase di trattamento/smaltimento, delegata attualmente a Enti terzi. Il Comune di Ilbono appartiene al bacino territoriale dell’Ogliastra, per il quale il PRGR prevede la seguente organizzazione a regime e per le esigenze del periodo transitorio necessario alla costituzione dell’Ente di governo: 1. completamento della dotazione di almeno un ecocentro in ogni comune e realizzazione di aree attrezzate di raggruppamento per ciascun comprensorio interessato da servizio associato; 2. avvio dell’organico di qualità all’impianto di compostaggio di Quirra, la cui potenzialità verrà verificata al fine di permettere il conferimento di circa 6.000 t/a; 3. realizzazione di una piattaforma di stoccaggio e prima valorizzazione degli imballaggi che garantisca la selezione della raccolta congiunta plastica/metalli, l’adeguamento volumetrico e lo stoccaggio di carta, plastica, metallo e legno, nonchè lo stoccaggio del vetro; 4. nelle more della realizzazione della piattaforma di cui al punto precedente, avvio del materiale cellulosico, del materiale plastico e della raccolta multimateriale vetro-metalli alle piattaforme private di riferimento del sistema CONAI ubicate nel bacino territoriale della città metropolitana di Cagliari o nel bacino territoriale del restante Sud Sardegna secondo il principio di prossimità; istituzione di una piattaforma di riferimento per lo stoccaggio ed il pretrattamento degli imballaggi in legno e delle frazioni merceologiche similari presso l’impianto di compostaggio di Quirra; il centro diventerà una piattaforma di riferimento del sistema CONAI-RILEGNO o di altri circuiti nazionali di recupero del legno; 5. avvio dello spazzamento stradale alle piattaforme di recupero sul territorio regionale (attualmente sono presenti o in realizzazione piattaforme di titolarità privata ubicate nel bacino territoriale della città metropolitana di Cagliari); 6. avvio degli altri rifiuti riciclabili (ingombranti in metallo, RAEE, tessili, oggettistica, oli esausti, pile e accumulatori, etc. ) a piattaforme pubbliche o private secondo il principio di prossimità;

79 ATI - SANDRO ROGGIO COMUNE DI ILBONO PIANO URBANISTICO COMUNALE VAS - RAPPORTO AMBIENTALE

7. avvio del secco residuo e degli scarti di trattamento dei materiali da raccolta differenziata all’impianto di termovalorizzazione di Cagliari; 8. avvio di rifiuti urbani residuali e scarti del trattamento dei materiali da raccolta differenziata alla discarica di Villacidro, di riferimento per il settore centro-sud Sardegna per le emergenze e le fermate delle linee di termovalorizzazione dell’impianto di Capoterra. La produzione di rifiuti nel Comune di Ilbono La serie storica tra il 2003 e il 2014 della produzione totale di rifiuti urbani nel Comune di Ilbono mostra andamento tendenzialmente crescente nel corso dei primi 3 anni, con valori che sfiorano 940 t nel 2005, cui segue nei 6 anni successivi, con l’introduzione dal 2006 del servizio di raccolta differenziata porta a porta, una significativa riduzione di rifiuti urbani conferiti al servizio pubblico di raccolta, durante i quali si osservano valori pressoché stabili e compresi tra 641 e 712 t/anno. Infine, nel corso dell’ultimo triennio di osservazione si rileva un ulteriore riduzione dei quantitativi di rifiuti conferiti al servizio pubblico di raccolta, con valori costantemente inferiori a 600 t/anno. Nello stesso periodo la produzione media pro-capite di RU nel Comune di Ilbono mostra un andamento pressoché analogo alla produzione totale di RU, attestandosi su valori sensibilmente inferiori rispetto al dato medio regionale e, con l’eccezione del 2005, anche rispetto alla media provinciale; in particolare, nel 2014 la produzione pro-capite di RU nel Comune di Ilbono è pari a circa 0,7 kg/ab·giorno.

Produzione totale di RU nel Comune di Ilbono dal 2003 al Produzione pro-capite di RU in diversi ambiti territoriali dal 2014 (t/anno) 2003 al 2014 (kg/ab·anno)

937 884 820 436 693 694 687 704 712 641 598 598 578 325 268

2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

A valori nulli di raccolta differenziata sino al 2005 sono seguiti anni con percentuali progressivamente crescenti, dal 27% nel 2006 a valori superiori al 54% nel corso del 2014; durante tutto il periodo i valori osservati collocano il Comune di Ilbono al di sotto rispetto al dato medio provinciale ma abbastanza in linea con il dato medio regionale. L’attivazione di tale servizio di raccolta dei rifiuti urbani non ha consentito di raggiungere gli obiettivi di raccolta differenziata previsti dalla pianificazione regionale (40% al 31.12.2008, 50% al 31.12.2009, 55% al 31.12.2010, 60% al 31.12.2011 e 65% dal 31.12.2012 in poi), pur determinando effetti positivi sia in termini di quantità di materiali destinati a raccolta differenziata sia in termini di quantità di rifiuti indifferenziati destinati a smaltimento. In particolare, nel corso del 2014 la quantità di rifiuti avviati a smaltimento è risultata pari ad appena 264 tonnellate.

Produzione di rifiuti indifferenziati e da raccolta differenziata Percentuale di raccolta differenziata in diversi ambiti nel Comune di Ilbono dal 2000 al 2014 (t/anno) territoriali dal 2005 al 2014

ATI - SANDRO ROGGIO 80 COMUNE DI ILBONO PIANO URBANISTICO COMUNALE VAS - RAPPORTO AMBIENTALE

1.000 64%

54% 53% 750

500

250

- 2000 2002 2004 2006 2008 2010 2012 2014 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

Nel 2014 il confronto dei costi medi pro-capite dei servizi di raccolta e trasporto, di gestione RE e di igiene urbana mostra valori superiori nel Comune di Ilbono rispetto al dato medio provinciale e regionale; nello stesso anno, i costi medi per unità di peso di rifiuti prodotti di tali servizi nel Comune di Ilbono risultano significativamente superiori rispetto alla media regionale e provinciale, confermando il mancato raggiungimento di obiettivi di efficienza, efficacia ed economicità del servizio di igiene urbana comunale nel suo complesso.

Costi medi pro-capite nel 2014 Costi medi unitari nel 2014

170 388 Servizi di Igiene Servizi di Igiene 151 465 Urbana Urbana 178 664

137 333 Servizi di Gestione Servizi di Gestione 155 476 RU RU 167 622

97 235 Raccolte e Raccolte e 129 389 Trasporto Trasporto 134 500

€/abitante·anno €/t

I dati sul sistema di gestione dei rifiuti ASPETT INDICATORE DATO FONTE O

81 ATI - SANDRO ROGGIO COMUNE DI ILBONO PIANO URBANISTICO COMUNALE VAS - RAPPORTO AMBIENTALE

67 64 65 62 63

55 55 52 53 53 50 47 Produzion e mensile di rifiuti Comune urbani nel 2009 (t/m)

gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic

Sistema di porta a porta Comune raccolta

Presenza di sì, in località Giralecce Comune ecocentri

Frazione merceologica anno (t/anno) 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Sostanza organica, di 136,5 136,5 134,4 149,8 155,1 153,5 164,0 cui: - scarto alimentare Raccolta 136,5 136,5 134,4 149,8 155,1 153,5 164,0 dei rifiuti (FORSU) Quantità di - scarto verde ------rifiuti Vetro 36,0 53,1 50,2 47,2 46,3 47,2 47,8 differenziati RAS Carta 29,5 38,2 41,3 43,1 47,7 46,7 45,7 per frazione merceologica Plastica 9,9 9,4 7,6 11,2 11,8 11,8 11,2 Imballaggi metallo - - - - 3,3 3,4 4,2 RAEE - - 28,4 70,4 46,4 36,1 35,8 Ingombranti/ ferrosi e - - - - - 1,0 4,9 altro Pericolosi (t/a) (RUP, - - - 0,2 0,1 0,1 -

accumulatori, …) Rifiuti destinati a anno 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 impianti di t/anno 212 237 262 322 311 300 314

recupero Rifiuti Trattamen destinati a anno 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 to dei RAS impianti di t/anno 482 450 442 390 287 298 264 rifiuti smaltimento Impianti di trattamento/s nessuno maltimento dei rifiuti

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5.1.4 Suolo Inquadramento geologico-morfologico Il territorio comunale di Ilbono si localizza ai piedi dei versanti orientali del massiccio del Gennargentu e s’inserisce nella corona insediativa dei centri abitati localizzati a mezza costa nella dorsale ad anfiteatro che racchiude la piana costiera di Tortolì. L’assetto morfologico generale si presenta progressivamente degradante verso il mare, da cui Ilbono dista circa 15 km. Il substrato geologico è costituito dalle litologie granitoidi che costituiscono il batolite sardo- corso e, in particolare, appartengono al Complesso granitoide del Gennargentu-Ogliastra (Carbonifero superiore–Permiano), costituito da un insieme eterogeneo di litologie riferibili ad associazioni di differente affinità geochimica, attraversate da diversi corpi filoniani. Le formazioni superficiali sono costituite da depositi detritici quaternari, costituiti prevalentemente da depositi alluvionali e coltri detritiche di versante (di origine eluvio-colluviale e gravitativa) a composizione ghiaioso-sabbiosa-limosa. Dal punto di vista tettonico s’individuano le direttrici strutturali principali orientate NE-SW e NW-SE, direzioni erciniche riprese dalla tettonica terziaria e dalla neotettonica più recente, che controllano gran parte degli elementi morfologici del rilievo: sviluppo degli allineamenti delle creste, delle valli e l’andamento dei corsi d’acqua. La fratturazione delle litologie granitiche è dovuta al sovrapporsi di queste lineazioni perpendicolari tra loro, riprese anche dal corteo filoniano intrusivo. Il territorio comunale è compreso nei bacini idrografici del Rio Foddeddu, del Rio Mannu di Barisardo e del Rio Pixina Cardaxiu, che nell’entroterra drenano i versanti dei complessi orografici attraverso valli incise, soggette a fenomeni alluvionali occasionali. Il sistema idrografico è impostato sui principali lineamenti strutturali che caratterizzano il settore sud- orientale della Sardegna, aspetto fortemente connesso con l’evoluzione tettonica del settore. Il territorio comunale, che presenta un’altitudine media di 243 m s.l.m., dal punto di vista orografico si caratterizza per un assetto morfologico prettamente montuoso nel settore occidentale, compreso nella fascia altimetrica tra 300 e 900 m, raggiungendo la quota massima di 899m s.l.m. in corrispondenza del rilievo di Bruncu Tualrgius. Il rilievo assume caratteri collinari nel settore centrale e orientale compreso nella fascia altimetrica fino ai 300m, ove comunque le morfologie aspre e accidentate, nonostante le caratteristiche altimetriche, fanno assumere al paesaggio i caratteri morfologici più prettamente montuosi. Limitate aree pianeggianti si sviluppano con forma stretta e allungata nella parte centrale, in corrispondenza dell’incisione torrentizia del Rio Ardalasè e in prossimità del confine con il territorio comunale di Tortolì, dove si raggiunge la quota minima di 30m s.l.m. Nel settore meridionale, al confine con i territori comunali di e Lanusei, si erge fino alla quota di circa 550 m il rilievo di monte Tarè, riconoscibile per il colore delle rocce granitoidi che lo costituiscono e per la morfologia aspra dei versanti acclivi. S’individuano due cime, tra le quali scorre il Rio , che alla confluenza con il Riu Alale diventa Rio Ardalasè. La località tra i due picchi prende il nome di “Intramontes” dal nome di una sorgente presente nell’area. In tutto il territorio si riconoscono forme di erosione residuale sui graniti (campi di roccia, tor, inselberg). Caratteristiche pedologiche e fenomeni di desertificazione Il territorio comunale dal punto di vista pedologico si caratterizza per la presenza di suoli impostati sulle rocce intrusive del basamento paleozoico e sui loro depositi di versante, che risultano scarsamente profondi e di natura prevalentemente acida o subacida, in quanto spesso caratterizzati da una copertura a macchia mediterranea degradata a causa degli incendi estivi, eccesso di carico pascolativo e da correlati processi erosivi. I suoli con le migliori caratteristiche per l’agricoltura, localizzabili sui substrati costituiti dai depositi clastici Quaternari, s’individuano nel limitato settore di piana costituito dai sedimenti alluvionali recenti ed attuali del Rio Baunuxi e del Rio di Ardalasé ma presentano forti limitazioni perché appartengono all’area di pertinenza dei corsi d’acqua. Nonostante queste caratteristiche, nel territorio comunale si è sempre

83 ATI - SANDRO ROGGIO COMUNE DI ILBONO PIANO URBANISTICO COMUNALE VAS - RAPPORTO AMBIENTALE praticata un’importante attività agricola (oltre alle attività legate alla pastorizia), riguardante prevalentemente la coltivazione della vite e dell’olivo. Il suolo riveste un ruolo fondamentale nei processi di desertificazione soprattutto quando la sua profondità, necessaria per il minimo sostentamento fisico degli apparati radicali delle piante e per il contenimento dell'acqua e degli elementi nutritivi, è eccessivamente ridotta. Il progetto della Regione Autonoma della Sardegna “Realizzazione di un Sistema Informativo Territoriale per lo studio delle aree sensibili alla desertificazione in Sardegna” è stato finalizzato allo studio del territorio regionale in scala 1:250.000 al fine di individuare nel territorio regionale le aree vulnerabili alla desertificazione. Lo studio è stato effettuato secondo una metodologia sviluppata all'interno del progetto dell'Unione Europea: MEDALUS (MEditerranean Desertification And Land USe). Il suddetto studio evidenzia la presenza nel territorio comunale di Ilbono di aree fragili e critiche rispetto a questo fenomeno, in particolare la presenza di aree altamente critiche è evidenziata nell’intorno del centro abitato e in estesi settori afferenti i bacini idrografici del Rio Mannu e del Rio Piscina Cardaxiu. Il Piano di Assetto Idrogeologico Nel territorio comunale sono individuate aree di pericolosità e rischio frana, perimetrate nell’ambito del Piano Stralcio di Assetto Idrogeologico - Aggiornamento 2006 - approfondimento e studio di dettaglio del quadro conoscitivo dei fenomeni di dissesto idrogeologico nei sub- bacini Posada-Cedrino e sud-orientale - piano di coordinamento degli interventi necessari al riassetto idrogeologico nelle aree colpite dagli eventi alluvionali (sub-bacino 6 sud-orientale - 6.b6_Ilbono) e sottoposte a verifica in sede di adeguamento del PUC al PAI e al PPR. Lo studio della pericolosità da frana, effettuato per l’intero territorio comunale di Ilbono alla scala 1:10.000 e per il centro abitato alla scala di dettaglio 1:2.000, ha individuato, per l’intero ambito di riferimento, tre differenti classi di pericolosità: Hg1 (moderata), Hg2 (media) e Hg3 (elevata), come mostrato nelle immagini seguenti.

Figura 4: Carta della pericolosità di frana – territorio comunale – scala 1:10.000 In particolare, ricade in Hg2 (media) la maggior parte dell’abitato di Ilbono, ossia gran parte del tessuto urbano consolidato (zone A e B), alcune zone di espansione (zone C1) e alcune aree produttive (zone D). Ricadono invece in classe di pericolosità da frana Hg3 (alta) alcuni edifici di interesse pubblico quali la scuola media, il cimitero e l’ex depuratore. Ciò determina una limitazione degli usi consentiti e dei processi di edificazione e trasformazione urbana di tali aree, dalla quale consegue la definizione, all’interno della disciplina urbanistica e attuativa del Piano, specifiche norme atte a recepire e dettagliare alla scala comunale le NTA del PAI.

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Figura 5: Carta della pericolosità di frana – ambito urbano - scala 1:2.000 Questa situazione è riconducibile essenzialmente alle caratteristiche geologiche e morfologiche del territorio, costituito da litotipi granitoidi fortemente alterati e fessurati. L’alterazione genera un detrito facilmente mobilizzabile dal ruscellamento superficiale areale, il cui movimento diviene ancora più rilevante in assenza di vegetazione e laddove la superficie topografica presenta elevate pendenze. Tali fenomeni sono particolarmente significativi in corrispondenza del centro abitato e della rete stradale extraurbana. In particolare lo studio del PAI individua cinque versanti critici: L'analisi della pericolosità idraulica, eseguita sui diversi corsi d’acqua ricadenti all’interno del territorio comunale di Ilbono, ha portato alla individuazione nel territorio extraurbano di diverse aree classificate come a pericolosità idraulica Hi1 (bassa), in particolare riferibili ad alcuni tratti dei corsi d’acqua Riu di Ardalas, Riu Baunuxi, Riu Truculle, Riu Paulis, Riu de S’Abba, Riu di Elurci, Baccu Aridda e Riu di perda Rubia. Nel tratto del Riu di Ardalas a monte della confluenza del Riu Baunuxi e nel seguente tratto del Riu Corongiu lo studio ha portato alla perimetrazione di aree a maggiore pericolosità, ricadenti nelle classi Hi2 (media), Hi3 (elevata) e Hi4 (molto elevata). Tali aree interessano porzioni del territorio comunale a destinazione agricola (zone E) o di tutela ambientale e paesaggistica (zone H) per le quali la disciplina urbanistica e attuativa del Piano, in ottemperanza alle NTA del PAI, ha previsto specifiche norme atte a definire gli usi consentiti ed a limitare e regolamentare i processi di trasformazione del territorio.

85 ATI - SANDRO ROGGIO COMUNE DI ILBONO PIANO URBANISTICO COMUNALE VAS - RAPPORTO AMBIENTALE

Figura 6: Carta della pericolosità idraulica – ambito extraurbano – scala 1:10.000 La stessa analisi della pericolosità idraulica effettuata sul reticolo idrografico minore gravante sul centro abitato ha portato alla classificazione di alcune zone insediate, di modeste dimensioni, come aree a pericolosità idraulica. Il corso d’acqua interessato dalle maggiori criticità è il Riu Giralecce che presenta condizioni di pericolosità in corrispondenza dell’attraversamento della nuova strada di collegamento con l’abitato di Lanusei, con valori di pericolosità variabile da Hi1 (bassa) ad Hi4 (molto elevata) nel tratto a monte dell’attraversamento e valori di pericolosità Hi1 (bassa) nel tratto subito a valle, e all’attraversamento della circonvallazione, in cui sono state evidenziate condizioni di pericolosità variabili da Hi1 (bassa) ad Hi4 (molto elevata) nel tratto a monte dell’attraversamento e da Hi1 (bassa) ad Hi2 (media) nel tratto a valle. Anche il tratto del Riu Feminas Praidas a valle della Scuola Media è stato classificato come a pericolosità idraulica Hi1 (bassa) e Hi2 (media). Per tali aree è prevista una limitazione degli usi consentiti e dei processi di edificazione e trasformazione urbana, da cui consegue la definizione, all’interno della disciplina urbanistica e attuativa del Piano, di specifiche norme atte a recepire e dettagliare alla scala comunale le NTA del PAI.

ATI - SANDRO ROGGIO 86 COMUNE DI ILBONO PIANO URBANISTICO COMUNALE VAS - RAPPORTO AMBIENTALE

Figura 7: Carta della pericolosità idraulica – ambito urbano – scala 1:2.000

5.1.5 Ecosistemi Naturali (Flora, Fauna e Biodiversità) Il territorio comunale di Ilbono è caratterizzato da una copertura vegetale che è stata influenzata dalle utilizzazioni silvopastorali e dal fenomeno degli incendi con un’estesa trasformazione delle formazioni climax in cenosi di sostituzione e di degradazione. Nelle aree collinari a morfologia più dolce e lungo i principali corsi d'acqua, le cenosi forestali sono state sostituite con colture agrarie (erbacee e legnose). Il territorio, a livello potenziale, si caratterizza per la prevalenza della serie sarda, termo- mesomediterranea del leccio e della serie sarda, termo-mesomediterranea della sughera. La struttura dello stadio maturo di questa tipologia vegetazionale è costituita da boschi climatofili a Quercus ilex L. con Juniperus oxycedrus L. subsp. oxycedrus, Juniperus phoenicea L. subsp. turbinata (Guss.) Nyman e Olea europaea L. var. sylvestris Brot. Lo strato arbustivo è caratterizzato da Pistacia lentiscus L., Rhamnus alaternus L., Phillyrea latifolia L., Erica arborea L. ed Arbutus unedo L. Gli aspetti più acidofili sono dati dalla presenza di Phillyrea angustifolia L., Myrtus communis L. subsp. communis e Quercus suber L. Sono abbondanti le lianose come Clematis cirrosa L., Prasium majus L., Smilax aspera L., Rubia peregrina L., Lonicera implexa Ait. e Tamus communis L.7 Sui substrati più acidi le comunità arbustive sono riferibili all’associazione Pistacio lentisci- Calicotometum villosae, mentre sui substrati più alcalini all’associazione Clematido cirrhosae- Pistacietum lentisci. Un'ulteriore fase di degradazione ampiamente diffusa è data dalle estese garighe a Cistus monspeliensis L. (Lavandulo stoechadis-Cistetum monspeliensis), tipiche delle

7 Bacchetta G., Bagella S., Biondi E., Farris E., Filigheddu R., Speranza, Mossa L. (2009) Vegetazione forestale e serie di vegetazione della Sardegna (con rappresentazione cartografica alla scala 1:350.000). Pavia, Società italiana di fitosociologia. 82 p. (Fitosociologia, 46 (1) - Suppl. 1).

87 ATI - SANDRO ROGGIO COMUNE DI ILBONO PIANO URBANISTICO COMUNALE VAS - RAPPORTO AMBIENTALE aree ripetutamente percorse da incendio fino ai prati stabili emicriptofitici della classe Poeta bulbosae e le comunità terofitiche della classe Tuberarietea guttatae. Per quanto riguarda le garighe prevalgono le formazioni a Cistus creticus L. subsp. eriocephalus (Viv.) Greut. et Burd. Le praterie perenni emicriptofitiche sono riferibili alla classe Artemisietea e, infine, le comunità terofitiche alla classe Tuberarietea guttatae. Meno presente è la serie sarda termo-mediterranea dell’olivastro, tipicamente edafo-xerofila e confinata al piano fitoclimatico termo-mediterraneo. Si tratta di microboschi climatofili ed edafoxerofili a dominanza di Olea europaea L. var. sylvestris Brot. e Pistacia lentiscus L., caratterizzati da un corteggio floristico termofilo al quale partecipano Euphorbia dendroides L. e Asparagus albus L. Nello strato erbaceo sono frequenti Arisarum vulgare Targ.-Tozz. e Umbilicus rupestris (Salisb.) Dandy. Per quanto attiene il sistema idrografico, è possibile osservare prevalentemente boschi e boscaglie ripariali del geosigmeto sardo-corso, edafoigrofilo, calcifugo e oligotrofico. Gli stadi della serie sono generalmente disposti in maniera spaziale procedendo in direzione esterna rispetto ai corsi d’acqua, con boscaglie costituite da Salix sp. pl., Rubus ulmifolius Schott. ed altre fanerofite cespitose quali Vitex agnus-castus L. o Nerium oleander L. Le componenti naturali e subnaturali sono interrotte dai terreni agricoli, rappresentati non solo dalle colture a vite e olivo, ma anche da piccole parcelle occupate in prevalenza da orti familiari. In tale contesto la componente faunistica appare numerosa e la biodiversità elevata in ragione della variabilità di ambienti diversi tra loro.

5.1.6 Patrimonio storico, architettonico, archeologico e paesaggistico L’analisi della componente permette l’identificazione di due tipologie di informazioni: la prima è finalizzata alla descrizione del paesaggio caratteristico del territorio comunale, al fine di evitare che le trasformazioni urbanistiche previste dal PUC possano alterarlo e degradarlo facendogli così perdere la sua identità; la seconda riguarda l’assetto storico-culturale del territorio comunale, costituito dalle aree e dagli immobili (edifici o manufatti) che hanno caratterizzato l’antropizzazione del territorio nel corso dei processi storici di lunga durata.

Aspetti paesaggistici Il Comune di Ilbono è ubicato nell’area centro-orientale della Sardegna, nella provincia dell’Ogliastra, ed, insieme ai comuni di Lanusei, Elini, Arzana, Villagrande Strisaili, Talana, Urzulei e Baunei, appartiene alla corona insediativa localizzata a mezza costa nei versanti orientali del massiccio del Gennargentu. Dal punto di vista morfologico l’Ogliastra si presenta come un immenso anfiteatro naturale che dal massiccio centrale del Gennargentu si apre verso la costa, conformato da sistemi orografici di estrema varietà, caratterizzati da strutture articolate che, con crinali netti e fianchi scoscesi, danno un aspetto montano anche ai rilievi di altitudine limitata, e da zone vallive di limitata estensione relegate lungo la costa. La struttura del sistema ambientale ha influenzato profondamente la distribuzione e la localizzazione dei centri abitati, la forma degli insediamenti, le attività e i modi di vita degli abitanti. L’esigua estensione delle pianure ha infatti determinato lo sviluppo di un’economia di tipo agro-pastorale, e gli insediamenti e le principali vie di penetrazione non sono raccolte nelle incisioni vallive, strette e profonde, ma lungo le curve di livello. La maggiore concentrazione dei villaggi risiede nelle parti più alte del sistema orografico dell’Ogliastra: comuni come Villagrande, Arzana, Lanusei, Urzulei, Talana e Baunei sono collocati sui rilievi che fanno da corona alla piana di Tortolì; il comune di Ilbono, come quello di Elini e di Loceri, sono invece situati più a valle, nel sistema collinare che fa da raccordo tra la zona montuosa e l’ambito costiero di Tortoli. In particolare, il comune di Ilbono, storicamente importante punto di passaggio tra i centri abitati di Lanusei e Tortolì, presenta un territorio collinare di limitata estensione il cui paesaggio dominante è caratterizzato dalla trama agricola storica, con orti, frutteti, oliveti e vigneti disposti a terrazze. I centri abitati sono in genere disposti a breve distanza l’uno dall’altro e la forma e l’estensione dei loro territori di pertinenza, in genere disposti longitudinalmente alla costa, manifesta il grande interesse delle comunità per

ATI - SANDRO ROGGIO 88 COMUNE DI ILBONO PIANO URBANISTICO COMUNALE VAS - RAPPORTO AMBIENTALE l’alternanza degli usi del territorio, che ha fortemente condizionato le dinamiche della vita sociale ed economica, basate su uno stretto rapporto di cooperazione e competizione tra contadini e pastori e contraddistinte dalla pratica della transumanza. L’Ogliastra, che ha da sempre costituito una delle zone più inaccessibili dell’isola, è collegata al capoluogo cagliaritano attraverso l'Orientale Sarda (Strada Statale n. 125), lungo la quale si sono sviluppati i principali centri costieri della provincia. La Strada Statale n. 198 che, attraversando la Barbagia, collega il Sarcidano alla costa orientale dell'isola, garantisce invece il collegamento dei centri interni della provincia alla costa e collega, altresì, il centro abitato di Ilbono con i comuni di Lanusei e Tortoli. Il collegamento con la città di Nuoro è invece garantito attraverso la Strada Statale n. 389, la cosiddetta Nuoro-Lanusei. Dall’analisi della componente è stato possibile identificare le parti del territorio che rivestono un particolare pregio ambientale, per la presenza di aree di salvaguardia paesaggistica fisico- ambientale e di interesse naturalistico, individuate dal PPR come Beni paesaggistici e destinati alla funzione prioritaria di tutela nella quale deve essere garantita la conservazione integrale dei singoli caratteri ambientali, naturalistici, paesaggistici, morfologici e dei rispettivi insiemi. Gli interventi di conservazione e tutela devono essere finalizzati al mantenimento delle caratteristiche degli elementi costitutivi e delle relative morfologie, in modo da preservarne l’integrità ovvero lo stato di equilibrio ottimale tra habitat naturale e attività antropiche. Nel territorio comunale di Ilbono si riconoscono i seguenti ambiti o sistemi ambientali: - Settore orografico occidentale di Tumbarinu, afferente alle pendici orientali del massiccio del Gennargentu; - Sistema ambientale dei versanti settentrionali di Monte Tarè; - Sistema ambientale orientale (di Monte Arbu) strutturato su filoni e incisioni vallive secondo direttrici NW-SE; - Sistema ambientale di Monte e Cuccu; - Sistema ambientale di Tescere e della Serra Piranserì; - Sistema orografico settentrionale di Perda Astene e Monte Nesili, inciso dall’asta fluviale del Riu di Perda Rubia. Le analisi effettuate nella fase di riordino delle conoscenze del processo di adeguamento del PUC al PPR hanno inoltre permesso di identificare, ai sensi dell’art.17 delle NTA del PPR, i Beni paesaggistici ambientali presenti nel territorio comunale di Ilbono. I Beni individuati appartengono alle seguenti categorie: - fiumi, torrenti e corsi d’acqua e relative sponde o piedi degli argini per una fascia di 150m (art.17 - comma 3 - lettera h); - territori coperti da foreste e boschi (art.17 - comma 4 - lettera b); e sono così classificabili:

Beni paesaggistici ambientali (ex art. 142 D.Lgs. n. 42/2004) AA_16 - Boschi e foreste L’identificazione dei boschi deriva dall’analisi ed interpretazione dell’attuale assetto vegetazione del territorio. In particolare, sono state classificate come “Bosco” le seguenti classi di vegetazione: - 1.2 - Leccete con latifoglie sempreverdi - 2.1 – Sugherete pure

89 ATI - SANDRO ROGGIO COMUNE DI ILBONO PIANO URBANISTICO COMUNALE VAS - RAPPORTO AMBIENTALE

- 11.2 – Macchie a prevalenza di mirto e lentisco - 14.1 – Vegetazione acquatica dulciacquicola - 14.3 – Canneti/tifeti/fragmiteti - 21.2 – Rimboschimenti misti di conifere mediterranee e latifoglie sempreverdi - 22.3 – Rimboschimenti con altre specie non autoctone ed esotiche

Beni paesaggistici ambientali (ex art. 143 D.Lgs. n. 42/2004) AA_01 – Fascia costiera Il limite della fascia costiera è quello rappresentato dalla RAS nel PPR. Non sono state apportate modifiche a tale limite in quanto interessa in modo marginale il territorio comunale. AA_07 – Fiumi, torrenti e corsi d’acqua e relative sponde o piedi degli argini per una fascia di 150m ciascuna e sistemi fluviali, e ripariali. L’identificazione dei corsi d’acqua rappresentati come Beni Paesaggistici Ambientali è basata sulla rappresentazione dell’idrografia superficiale delle tavole del PPR. Sui corpi idrici così identificati sono state poi individuate le fasce di rispetto di 150 m. Sulla base della delibera n. 35/11 del 24/06/2008 della RAS, si considera irrilevante dal punto di vista paesaggistico, e quindi non identificabile come Bene paesaggistico, il tratto del Rio Giralecce compreso tra i 150 metri a monte del ponte sulla SS n.198 e i 100 metri a valle del ponte suddetto, che è stato tombato ed è interessato dalla presenza di interventi antropici nelle immediate adiacenze.

Ulteriori valenze ambientali AA_09 – Aree rocciose e di cresta Le creste rocciose costituiscono emergenze rocciose allungate appartenenti al sistema dei filoni di porfido orientati in direzione preferenziale NW-SE, che caratterizzano in particolare l’assetto paesaggistico e fisiografico del settore orientale del territorio comunale. Gli ambiti rocciosi dell’interno sono caratterizzati da forme di erosione residuale sui graniti (campi di roccia, tor, inselberg), individuabili in gran parte del territorio comunale e che, in particolare, connotano, dal punto di vista paesaggistico, il settore del Monte Tarè, riconoscibile per il colore rossiccio delle rocce granitoidi che lo costituiscono e per la morfologia aspra dei versanti acclivi.

Componenti di paesaggio con valenza ambientale Sulla base delle caratteristiche paesaggistico-ambientali riscontrate nel territorio comunale di Ilbono sono identificabili le seguenti Componenti di paesaggio con valenza ambientale, ai sensi del vigente Piano Paesaggistico Regionale Sardegna (PPR):

1. Aree ed ecosistemi naturali e sub-naturali 2. Aree ed ecosistemi seminaturali 3. Aree ed ecosistemi ad utilizzazione agroforestale 4. Aree ed ecosistemi urbani ed industriali

Le aree naturali e sub-naturali dipendono per il loro mantenimento esclusivamente dall’energia solare per il loro mantenimento e sono ecologicamente in omeostasi, autosufficienti grazie alla

ATI - SANDRO ROGGIO 90 COMUNE DI ILBONO PIANO URBANISTICO COMUNALE VAS - RAPPORTO AMBIENTALE capacità di rigenerazione costante della flora nativa8. Nell’area di studio le superfici naturali e sub naturali si rinvengono in maniera diffusa, e sono rappresentate prevalentemente macchie e boscaglie di sclerofille, e da boschi a latifoglie e/o conifere. Nel dettaglio si riscontrano le seguenti sottocategorie:

- 1a. Macchia, dune e aree umide; - 1b. Boschi.

Le aree seminaturali sono caratterizzate da utilizzazione agro-silvopastorale estensiva, con un minimo di apporto di energia suppletiva per garantire e mantenere il loro funzionamento1. A livello locale si riscontrano in assetto frammentario e a diffusione eterogenea, caratterizzati da formazioni vegetazionali a gariga a bassa copertura con fitocenosi del Lavandulo stoechadis- Cistetum monspeliensis, e/o pratelli terofitici, geofitici e emicriptofitici. Nel dettaglio si riscontrano le seguenti sottocategorie:

- 2a. Praterie e spiagge.

Le aree ad utilizzazione agroforestale sono settori caratterizzati da utilizzazioni agro- silvopastorali intensive con apporto consistente di fertilizzanti, pesticidi, acqua e comuni pratiche agrarie che le rende indipendenti da energia suppletiva per il loro mantenimento e funzionamento1. A livello locale si ritrovano con diffusione ubiquitaria, e rappresentano la categoria ambientale maggiormente diffusa nel settore. Da questo punto di vista si distinguono coltivi seminativi (con prevalenza di cerealicoli e foraggeri) e coltivi specializzati, prevalentemente legnosi (con dominanza di vigneti e oliveti); nel settore si identificano inoltre impianti boschivi artificiali di modesta estensione. Nel dettaglio si riscontrano le seguenti sottocategorie:

- 3a. Colture arboree specializzate; - 3b. Impianti boschivi artificiali; - 3c. Colture erbacee specializzate.

Le aree urbane ed industriali sono dipendenti per il loro funzionamento, oltre che dall’energia solare, dall’apporto di energia esterna, di beni e di servizi provenienti dagli ecosistemi di produzione intensiva, estensiva e dagli ecosistemi naturali e semi-naturali. Allo stesso tempo sono aree da cui si esporta nelle aree circostanti emissioni e scarti di varia natura1. Nel dettaglio si riscontrano le seguenti sottocategorie:

- 4a. Aree antropizzate.

Aspetti storico, architettonico, archeologico Al fine di preservare, tutelare e valorizzare l’identità storica, culturale ed insediativa del territorio, sono stati individuati diversi ambiti di salvaguardia storico-culturale diffusi sull'intero territorio comunale. Costituiscono principali elementi e processi di identificazione degli ambiti di salvaguardia storico culturale: - il centro di antica e prima formazione di Ilbono; - il sito nuragico di "Scerì", attestato su un precedente insediamento preistorico, nel quale sono conservate, in buone condizioni, la struttura del villaggio originario e parte delle capanne;

8 RAS (2004). Piano Paesaggistico Regionale – Norme Tecniche di Attuazione

91 ATI - SANDRO ROGGIO COMUNE DI ILBONO PIANO URBANISTICO COMUNALE VAS - RAPPORTO AMBIENTALE

- l'insediamento, risalente con ogni probabilità al periodo compreso tra il Neolitico e l'Eneolitico, ubicato a sud-est del territorio comunale in località "Sa Mardona"; - il sito archeologico caratterizzato, prevalentemente, dalla presenza di domus de janas, in località "Perda Carcina", ove sono presenti anche un nuraghe e due tombe dei giganti; - il sito archeologico di "Texere", nel quale sono stati rinvenuti tre menhir, due massi con incisioni, vari massi con coppelle e macine, alcune delle quali riutilizzate nella costruzione di una tomba di giganti, ma nel quale non sono stati rinvenute tracce di insediamento; - alcune tracce della viabilità romana, in corrispondenza del Monte "Perdu Zoppu" e del nuraghe "Pira Inserì"; - le risorse storico religiose urbane e campestri del territorio. La mancanza di testimonianze storiche certe non ha permesso di avere un quadro preciso delle vicende che si sono succedute nel tempo; gli studi fatti non permettono di avere dei riscontri certi fra vecchi toponimi e quelli attualmente in uso. È possibile che alcuni nomi siano stati modificati nel tempo9 o che alcuni siti siano passati entro il confine di un altro comune (è questo l’esempio di Elini, in passato frazione di Ilbono) o, ancora, che i nuraghi posti sul limite amministrativo siano stati conteggiati prima per uno e poi per l’altro abitato. Al di là dei dati statistici, sembra importante rilevare la concentrazione di nuraghi nelle valli ad est del territorio ilbonese ad un’altitudine media di circa 200 m s.l.m. Questi insediamenti conservano, a volte, anche le coeve testimonianze dell’ambito funerario. Sono note tombe di giganti a Perda Carcina e a Monte Forru (oltre quella già citata di Texere), mentre in passato ne erano segnalate anche a Mattalè e a Pira Inserì (Truncu Putzolu). La difficoltà nella tutela di questi monumenti (spesso distrutti dall’utilizzo dei mezzi meccanici) impedisce di determinarne un esatto rapporto con le strutture di tipo abitativo. Fra tutti i siti nuragici del territorio è certamente da segnalare quello di Scerì10, attestato su un precedente insediamento preistorico, che conserva struttura e parte del villaggio di capanne in buone condizioni. Il sito è stato oggetto di alcune campagne di scavo da parte della Soprintendenza archeologica per le province di Sassari e Nuoro. Nell’ambito di questi interventi sono state messe in luce alcune capanne ed è stata sgombrata la torre e il bastione nuragici dai crolli che le ingombravano. Attualmente l’area è oggetto di valorizzazione tramite la custodia e l’apertura a pubbliche visite. Le due chiese, S. Giovanni Battista (la parrocchiale) e S. Cristoforo, risalirebbero rispettivamente al IV e XVII-XVIII sec., mentre risalirebbero al periodo cristiano le piccole chiese campestri dedicate ai Santi Rocco e Sebastiano e a San Pietro. Nel 1801 Ilbono passò, con il resto della contea, nelle mani degli Osorio de la Cueva. La prima metà dell’ottocento fu un periodo intenso per la storia dell’Ogliastra. Vennero re-istituite le prefetture (o Province), Lanusei divenne nuovo capoluogo, a discapito di Tortolì, e, dal 1823, fu diffusa l’istruzione elementare, naturalmente a beneficio solo delle classi abbienti. Nel 1827 fu promulgato il Codice Feliciano, con l’elenco delle Leggi civili e criminali del Regno di Sardegna, mentre nel 1834 fu istituita la Diocesi d’Ogliastra, di cui Ilbono faceva parte. Risale al 1958 la separazione dal comune di Elini che sancisce la definitiva autonomia dei due centri.

5.1.7 Rumore L'inquinamento da rumore è oggi uno dei problemi che condizionano in negativo la qualità della vita; dopo un lungo periodo di generale disinteresse per il problema, l'esigenza di tutelare il

9 Se si confrontano i nomi con i toponimi riportati nella carta IGM del 1931 (Foglio 219 della Carta d’Italia, 1:50000) si nota come diversi siti abbiano cambiato denominazione. 10 AA.VV. 1990, pp. 224-229.

ATI - SANDRO ROGGIO 92 COMUNE DI ILBONO PIANO URBANISTICO COMUNALE VAS - RAPPORTO AMBIENTALE benessere pubblico anche dallo stress acustico urbano si è concretizzata con il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 1 marzo 1991. La norma in oggetto impone ai Comuni di suddividere il territorio in classi acustiche in funzione della destinazione d'uso delle varie aree (residenziali, industriali, ecc.), stabilendo poi, per ciascuna classe, i limiti delle emissioni sonore tollerabili, sia di giorno sia di notte. Il Piano di Zonizzazione Acustica costituisce, in tal senso, uno degli strumenti di riferimento per garantire la salvaguardia ambientale e per indirizzare le azioni idonee a riportare le condizioni di inquinamento acustico al di sotto dei limiti di norma. Tale necessità nasce dal fatto che l'aumento delle emissioni sonore legate alle attività produttive e alla motorizzazione di massa, la formazione di agglomerati urbani ad elevata densità di popolazione e le caratteristiche dei manufatti edilizi hanno determinato livelli di inquinamento acustico tali da far assumere al fenomeno carattere di emergenza. Il Comune di Ilbono ha redatto il Piano di Zonizzazione Acustica del territorio comunale (approvato con Delibera del 18/03/2010), in coerenza con le disposizioni di cui all’art. 6, comma 1, lettera a) della Legge 26 Ottobre 1995, n. 447. Sono state classificate in Classe I le aree nelle quali la quiete rappresenta un elemento di base per la loro fruizione: edifici scolastici, zone archeologiche, area cimiteriale e fascia di rispetto. I principali recettori sensibili individuati sono i seguenti edifici scolastici: la scuola materna (sita in via Scuola Materna), la scuola elementare (sita in via Elini) e la scuola media inferiore (sita in località Bigia Manna)

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Classe I: aree particolarmente protette

Classe II: aree destinate ad uso prevalentemente residenziale

Classe III: aree di tipo misto

Classe IV: aree di intensa attività umana

Classe V: aree prevalentemente industriali

Classe VI: aree esclusivamente industriali

L’assegnazione delle classi intermedie (II, III e IV) in ambito urbano é stata fatta con l’applicazione del “metodo quantitativo”, che prevede l’individuazione ed il calcolo di indici e parametri caratteristici del territorio, quali densità di popolazione, di attività commerciali e di attività industriali, da assegnare alle unità acusticamente omogenee nelle quali dovrà essere suddiviso il territorio comunale. Nella zonizzazione acustica definitiva, le zone industriali ed artigianali dello strumento urbanistico vigente sono state classificate in classe IV. Non vi sono invece aree in classe V (aree prevalentemente industriali) e in classe VI (aree esclusivamente industriali).

93 ATI - SANDRO ROGGIO COMUNE DI ILBONO PIANO URBANISTICO COMUNALE VAS - RAPPORTO AMBIENTALE

L’area da destinare a manifestazioni a carattere temporaneo è la piazza Emilio Lussu, individuata come classe III dal Piano di Zonizzazione Acustica, ma per la quale sono ammesse delle deroghe ai limiti di rumore in occasione di alcune feste e sagre paesane. Nel Piano non sono stati evidenziati casi contenenti criticità irrisolte dalla zonizzazione acustica adottata e, pertanto, allo stato attuale, non si è ritenuto necessario procedere alla predisposizione di piani di risanamento acustico. La principale sorgente di rumore è rappresentata dal traffico veicolare che transita nel territorio comunale, pur non presentando problemi di congestione in nessuna fascia oraria del giorno.

5.1.8 Insediamento L’assetto insediativo rappresenta l’insieme degli elementi risultanti dai processi di organizzazione del territorio funzionali all’insediamento degli uomini e delle attività. In tal senso è stata esaminata l’evoluzione della struttura insediativa del territorio al fine di evitare fenomeni di urbanizzazione incoerenti con le precedenti dinamiche insediative, caratteristiche del territorio. L’analisi della componente è basata sulla raccolta di una serie di informazioni relative all’evoluzione degli insediamenti nell’ambito del territorio comunale. E’ stato quindi necessario individuare le aree edificate, le aree occupate da insediamenti turistici e quelle occupate da insediamenti produttivi. Il riconoscimento dell'assetto insediativo del territorio alla scala comunale è avvenuto attraverso l'esame ed il raffronto delle cartografie storiche, delle cartografie catastali, delle aerofotogrammetrie recenti e delle ortofoto, finalizzato ad analizzare e ricostruire l'evoluzione insediativa ed urbanistica e le differenti stratificazioni del centro abitato. Gli approfondimenti specifici hanno riguardato gli aspetti urbanistici generali e attuativi mediante ricostruzione dell’iter di approvazione e aggiornamento dello strumento urbanistico vigente (Piano Urbanistico Comunale) avvenuto con successive varianti parziali ed attraverso la catalogazione e restituzione cartografica dei Piani attuativi approvati e realizzati nelle zone di completamento ed espansione residenziale e nelle zone turistiche costiere. L'organizzazione insediativa di Ilbono Ilbono, sorto su una collina confinante con i limitrofi centri di Lanusei ed Elini, si è sviluppato intorno alla Piazza di Funtana de Idda, antica piazza, luogo di approvvigionamento di acqua e di ritrovo. Il nucleo originario era organizzato in riferimento al principale asse stradale di accesso al paese e di collegamento con i centri abitati di Lanusei e Tortolì. L’area è sempre stata, anche in passato, caratterizzata da una bassa densità abitativa, da un’economia fortemente ancorata al territorio e da un paesaggio agrario variegato: migliaia di ettari di vigne ed oliveti, sviluppatisi grazie ad imponenti opere di terrazzamento, costellati da oltre 250.000 piante da frutto di ogni specie, che coesistono con una pastorizia non invasiva, basata sull’allevamento ovino e, solo limitatamente, caprino. Col tempo si è assistito ad una diversificazione delle attività, in particolare nei centri costieri, che ha permesso all’Ogliastra di aprirsi ai flussi turistici e di riconoscersi come uno dei luoghi di eccellenza per la qualità ambientale. Fino al secolo scorso il suo impianto ricalcava quello che oggi è considerato il centro storico, caratterizzato da abitazioni modeste, prevalentemente addossate l'una sull'altra ed attestate sul fronte strada, che si sviluppavano in altezza ed in profondità. Il materiale costruttivo era la pietra locale ed il legante era la malta di terra; le coperture erano realizzate con tetti a falde ricoperti da tegole. Le abitazioni signorili si distinguevano per la presenza di cortili più ampi al loro interno e per un'articolata disposizione degli ambienti che si affacciavano sugli stessi. Talvolta le abitazioni si attestavano all'interno di corti comuni, aventi il significato e la funzione di spazio collettivo. Le corti potevano avere anche dimensioni ridotte, assolvendo maggiormente al ruolo di disimpegno tra più unità abitative.

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L'insediamento era condizionato dall'acclività del terreno, le strade erano prevalentemente molto strette e con pavimentazione a ciottoli, altre larghe, più adatte a consentire il passaggio dei carri. Gli orti e la campagna ricoprivano le aree limitrofe al centro abitato. Nell'ultimo secolo il paese si è esteso ed il suo assetto urbano ha subìto modifiche rilevanti, conservando l'originaria trama viaria ed i caratteri principali del centro storico. La prima crescita insediativa ha interessato le aree limitrofe al nucleo originario, prevalentemente in corrispondenza dell'asse viario principale: a sud colmando i lotti delimitati dal centro e dalla strada, ad est attestandosi lungo entrambi i lati della stessa. Le tipologie costruttive non sono sempre state coerenti con i caratteri costruttivi locali. Le profonde trasformazioni economico-sociali vissute dalla seconda metà del secolo scorso hanno apportato decisivi cambiamenti, causando una progressiva perdita dell’identità culturale autoctona ed avviando processi che hanno contribuito alla formazione di una nuova struttura di insediamento residenziale. Negli ultimi quaranta anni, infatti, l'espansione residenziale ha interessato aree fino ad allora occupate da orti e da aperta campagna, con particolare riferimento agli insediamenti sorti in corrispondenza della collina Cuccureddu, della località Sa Remasone, ubicate ad est del paese, e di Sa Ruxi. Sono stati, inoltre, frequenti gli interventi di demolizione e sostituzione del patrimonio edilizio originario, con la realizzazione di tipologie estranee ai caratteri costruttivi locali. Talvolta i manufatti edilizi sono stati oggetto di trasformazioni, con l'inserimento di superfetazioni che ne hanno spesso snaturato l'aspetto e la morfologia originari. Gli spazi pubblici sono distribuiti in modo non uniforme all'interno del centro abitato ed occupano, prevalentemente, la parte occidentale del nucleo abitato dove sono localizzate le aree di espansione residenziale. Gli insediamenti turistici sono localizzati in corrispondenza delle aree collinari e montane. Il vigente Piano Urbanistico Comunale ha identificato le zone turistiche in corrispondenza di aree di interesse ambientale e storico culturale. Il sistema insediativo e delle infrastrutture L’analisi del territorio comunale di Ilbono ha permesso di individuare per il sistema insediativo le seguenti categorie di aree e immobili: - insediamento storico riconducibile al nucleo originario dell'edificato urbano, identificato dal PPR come centro di antica e prima formazione; - insediamenti antecedenti agli anni '50, rappresentati dai tessuti edilizi che si sono sviluppati tra l'inizio del 1900 e la fine degli anni '50 in ampliamento al Centro di antica e prima formazione; - espansioni recenti, rappresentate dalle porzioni di edificato sviluppatesi successivamente agli anni '50 coincidenti, nel caso di insediamenti realizzati attraverso strumenti di pianificazione attuativa, con i perimetri dei piani stessi ricadenti all'interno del centro abitato, ossia, nel caso di edificazione avvenuta in assenza di pianificazione attuativa, aggregando i lotti di pertinenza degli edifici e delle aree destinate a servizi ed alla viabilità; - edificato caratterizzato da diffusione insediativa discontinua, prevalentemente di tipo residenziale monofamiliare, localizzato negli ambiti limitrofi alle espansioni recenti; sono compresi i fabbricati con destinazione d'uso non coerente con la zona omogenea di appartenenza; - edificato in zona agricola, caratterizzato dalla presenza di unità abitative, per lo più unifamiliari, strettamente correlate alla conduzione del fondo; - insediamenti produttivi a carattere industriale, artigianale e commerciale, le aree estrattive di seconda categoria (cave); - aree speciali (servizi), che comprendono le attrezzature di servizio pubblico per l'istruzione,

95 ATI - SANDRO ROGGIO COMUNE DI ILBONO PIANO URBANISTICO COMUNALE VAS - RAPPORTO AMBIENTALE

impianti sportivi e ricreativi, edifici direzionali, cimiteri, aree militari.

Figura 8- Stralcio della Tavola 5.1 "Sistema insediativo", Piano Urbanistico Comunale in adeguamento al PPR e PAI di Ilbono, gennaio 2010.

Per quanto attiene al sistema delle infrastrutture territoriali a servizio della collettività sono stati identificati: - la rete della viabilità, in cui sono incluse le strade secondo le definizioni indicate dal Nuovo codice della strada (strada extraurbana principale e secondaria, strada urbana di quartiere, strada urbana di scorrimento, strada locale) e secondo la sub-classificazione proposta dalle Linee guida per l'adeguamento dei PUC al PPR ed al PAI (a valenza paesaggistica e panoramica, di fruizione turistica, a valenza paesaggistica e panoramica e di fruizione turistica, normale); - gli impianti ferroviari regionali, a valenza paesaggistica e panoramica e di fruizione turistica; - il ciclo delle acque in cui sono riconoscibili i manufatti di approvvigionamento della rete idrica (pozzi, serbatoi artificiali, impianti di sollevamento della rete idrica, …), l'impianto di depurazione e la condotta idrica; - il ciclo dell'energia elettrica in cui sono evidenziate le cabine di trasformazione dell'energia.

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Figura 9 - Stralcio della Tavola 5.2 "Sistema delle infrastrutture", Piano Urbanistico Comunale del Comune di Ilbono, gennaio 2010.

La pianificazione urbanistica comunale esistente: il Piano Urbanistico Comunale del 1992 Lo strumento urbanistico vigente è il Piano Urbanistico Comunale, approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 52 del 7 novembre 2001 e pubblicato sul BURAS n. 45 del 13 dicembre 2001. Nel complesso, il PUC è stato oggetto di alcune varianti indirizzate prevalentemente alla trasformazione, nella forma e nella classificazione urbanistica, di alcune aree all'interno del territorio comunale ed a ritracciare l'assetto viario della S.S. 198 nel tratto della circonvallazione a valle di Lanusei. Il Piano Urbanistico Comunale vigente classifica il nucleo consolidato di Ilbono come Zona A - Centro storico, caratterizzato da una trama viaria che ricalca la trama viaria originaria e dalla presenza di fabbricati aventi caratteri tipologico-costruttivi coerenti con la tradizione edificatoria locale. Nel corso del tempo gli insediamenti si sono sviluppati in corrispondenza delle aree contigue al nucleo principale, identificate dal PUC come Zona B - Completamento residenziale ed ormai totalmente o parzialmente edificate. In tali aree sono conservati, in un discreto stato, gli aggregati edilizi e gli edifici realizzati fino agli anni '50. La zona C di espansione residenziale è localizzata nelle aree periferiche, classificate per unità funzionali integrate da dotare, oltre che delle opere di urbanizzazione primaria, anche dei servizi per l’urbanizzazione secondaria. Gli interventi in tale zona sono subordinati alla redazione di piani particolareggiati o lottizzazioni convenzionate. Le aree destinate alla realizzazione di nuovi insediamenti industriali, artigianali, di conservazione, trasformazione o commercializzazione dei prodotti agricoli, classificate come

97 ATI - SANDRO ROGGIO COMUNE DI ILBONO PIANO URBANISTICO COMUNALE VAS - RAPPORTO AMBIENTALE

Zona D – Industriale e artigianale, sono organizzate in corrispondenza della SS n. 198, al di fuori del centro abitato. Anche gli interventi da realizzare in Zona D sono subordinati alla redazione di Piani Attuativi di iniziativa pubblica o privata. Nel recepire le "Direttive per le zone agricole" lo strumento di pianificazione generale individua all'interno del territorio comunale tre distinte sottozone, da destinare prevalentemente all’agricoltura, alla pastorizia, alla zootecnia, all’itticoltura, alle attività di trasformazione dei prodotti aziendali, all’agriturismo, alla silvicoltura e alla coltivazione industriale del legno: - Sottozona E1 e Sottozona E2: sono aree di primaria importanza per la funzione agricola- produttiva, caratterizzate sia da una produzione agricola tipica e specializzata (vigneti, oliveti, frutteti, seminativi specializzati), da colture ortive ed intensive, da aree oggetto di imboschimento in aree vocate all’attività agricola, sia da terreni seminativi, pascoli, aree occupate con colture arboree attuate con maggiore estensività, su terreni caratterizzati generalmente da una maggiore pendenza o da un minore spessore. - Sottozona E5: caratterizzata dall’esigenza di garantire condizioni adeguate di stabilità ambientale, comprende le aree a spiccata vocazione forestale, con scarso valore agronomico, con elevate pendenze ed elevata erodibilità, considerate marginali dal punto di vista agricolo. Allo stato attuale le zone agricole occupano più del 90% del territorio comunale comprendendo, nelle Sottozone E5, anche le aree boscate, foreste, macchie e garighe, di particolare pregio ambientale. Le zone destinate a turismo montano sono localizzate in differenti aree del territorio comunale (in località Cortemalis, Coroddis, Tumbarinu, Nulasso, in corrispondenza dell'Orientale Sarda), e sono sotto classificate in F1, F2, F3, F4, F5. Le Sottozone F1, F2 ed F3 comprendono le aree destinate ad insediamenti ed attrezzature ricettive per il turismo montano, situate nella parte orientale del territorio comunale, in corrispondenza di aree di particolare pregio naturalistico e ambientale. Le Sottozone F4 ed F5 comprendono le aree per insediamenti ed attrezzature ricettive turistiche localizzate in località "Perda Longa", in corrispondenza della SS n. 125 (Orientale sarda) ai confini con il Comune di Tortolì, ed in località "Nulasso", ai confini con il Comune di Elini. Per quanto attiene ai servizi generali sono localizzati in un’unica Zona omogenea G destinata ad attrezzature e servizi pubblici di interesse generale su scala territoriale, ubicata in località "Scala ‘e Murtas", nella parte meridionale del territorio comunale. Tale zona è soggetta ad intervento diretto da parte dell'Amministrazione Pubblica, previa redazione di Piano Particolareggiato. Tale zona G ospita il Centro fieristico, struttura a valenza territoriale di proprietà e gestita in consorzio dai Comuni di Arzana, Elini, Ilbono, Lanusei, Loceri e dalla CNA11 Ogliastra.

5.1.9 Popolazione Il Comune di Ilbono si estende su un territorio di superficie pari a 31,1 km2 con una popolazione residente al 31 dicembre 2015 pari a 2.158 unità. Nel periodo compreso tra il 1995 e il 2015 l’andamento demografico mostra valori costantemente decrescenti, con la sola eccezione degli anni 1997, 2004, 2005, 2007 e 2014; il decremento complessivo della popolazione residente nel periodo considerato è di 212 unità, con tassi annui di variazione della popolazione residente mediamente pari al -5‰ circa. Nel periodo considerato, è soprattutto il saldo migratorio ad aver contribuito al decremento demografico, facendo registrare valori quasi sempre negativi, con l’eccezione del 1997, 2004, 2005, 2014 e 2015; il saldo naturale mostra andamento oscillante ma si caratterizza per un andamento tendenzialmente decrescente nel corso degli ultimi anni di osservazione.

11 Confederazione Nazionale Artigianato

ATI - SANDRO ROGGIO 98 COMUNE DI ILBONO PIANO URBANISTICO COMUNALE VAS - RAPPORTO AMBIENTALE

Popolazione residente nel Comune di Ilbono al 31 dicembre Bilancio demografico nel Comune di Ilbono al 31 dicembre dal 1995 al 2015 dal 1995 al 2015

30 2.370 2.345 2.357 2.345 2.333 2.300 2.293 2.275 2.275 2.263 2.258 2.246 2.245 2.242 2.235 2.233 2.203 2.175 2.158 2.158 2.150

15

- 1995 1997 1999 2001 2003 2005 2007 2009 2011 2013 2015

-15

1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 -30

Negli stessi anni, gli indici di struttura mostrano un progressivo invecchiamento della popolazione residente nel Comune di Ilbono, con valori dell’indice di vecchiaia crescenti ma lievemente inferiori rispetto alla media regionale e provinciale, fino a raggiungere un valore pari al 169% al 1° gennaio 2016. Il confronto dei dati relativi ai Censimenti dal 1971 al 2011 conferma tale andamento, mostrando una diminuzione in termini percentuali della popolazione residente appartenente alla classe di età inferiore ai 15 anni e, dal 1981 in poi, anche della popolazione di età compresa tra 15 e 29 anni; la popolazione di età compresa tra 45 e 64 anni, che costituisce la classe di età con la più alta incidenza nel territorio in esame, nel periodo compreso tra il 2001 e il 2011 mostra la maggiore crescita percentuale, seguita dalla popolazione di età superiore a 64 anni. L’attuale squilibrio della popolazione in favore delle età più elevate è attribuibile alla diminuzione dei tassi di fecondità, registrato negli ultimi 2 decenni in tutta la Sardegna. Dal 2005 in poi il Comune di Ilbono si caratterizza per un andamento crescente del numero di nuclei, con un incremento complessivo negli 11 anni di osservazione pari a 90 unità; nello stesso periodo a Ilbono la dimensione media dei nuclei familiari, pur mantenendosi sempre al di sopra rispetto al dato medio provinciale e regionale, mostra andamento progressivamente decrescente, passando da valori pari a oltre 2,7 componenti per famiglia nel 2005 a poco più di 2,3 componenti al 31 dicembre 2015.

99 ATI - SANDRO ROGGIO COMUNE DI ILBONO PIANO URBANISTICO COMUNALE VAS - RAPPORTO AMBIENTALE

Indice di vecchiaia in diversi ambiti territoriali al 1° gennaio Indice di dipendenza in diversi ambiti territoriali al 1° dal 1996 al 2016 gennaio dal 1996 al 2016

200% 56%

150% 42%

100% 28%

50% 14%

0% 0% 1996 1998 2000 2002 2004 2006 2008 2010 2012 2014 2016 1996 1998 2000 2002 2004 2006 2008 2010 2012 2014 2016

Andamento di alcuni indici di struttura della popolazione Incidenza di alcune classi di età nel Comune di Ilbono ai residente nel Comune di Ilbono ai Censimenti dal 1971 al Censimenti dal 1971 al 2011 2011

159%

29%

88% 21% 20% 17% 52% 13% 21% 13%

tasso di senilità tasso di indice di indice di indice di presenza della vecchiaia dipendenza ricambio della popolazione totale popolazione < 15 da 15 a 29 da 30 a 44 da 45 a 64 > 64 giovane attiva

Famiglie residenti e numero medio di componenti per Numero medio di componenti per famiglia in diversi ambiti famiglia nel Comune di Ilbono al 31 dicembre dal 2005 al territoriali al 31 dicembre dal 2005 al 2015 2015

2,75 926 2,72 919

907 907 2,64 2,60 2,61 899 2,58 890 2,56

880 2,52 2,45 872 869 2,45 858 2,40 2,30 2,37 2,35 836 2,33

2,15 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

ATI - SANDRO ROGGIO 100 COMUNE DI ILBONO PIANO URBANISTICO COMUNALE VAS - RAPPORTO AMBIENTALE

II confronto delle piramidi di età nel Comune di Ilbono al 1° gennaio del 2006 e del 2016 conferma un ridimensionamento nel tempo della struttura della popolazione residente per entrambi i sessi.

Piramide d’età in valori assoluti della popolazione residente nel Comune di Ilbono ai 1° gennaio del 2006 e del 2016 femmine maschi

>=100 95_99 90_94 85_89 80_84 75_79 70_74 65_69 60_64 55_59 50_54 45_49 40_44 35_39 30_34 25_29 20_24 15_19 10_14 5_9 <5

-100 -50 - 50 100

2006 2016

Dati demografici

VALORE ASPETTO INDICATORE U.M. FONTE Ilbono prov. OG Sardegna Popolazione % 0,7 0,6 0,7 appartenente alla fascia di età “meno di n. 15 370 10.948 1 anno” Popolazione % 3,1 3,2 2,9 appartenente alla Nostre fascia di età 1 - 4 anni n. 67 1.816 48.374 elaborazioni Struttura su dati ISTAT demografica Popolazione % 4,4 4,2 4,1 al 1° gennaio appartenente alla 2016 fascia di età 5 – 9 anni n. 95 2.416 67.265 Popolazione % 4,4 4,3 4,1 appartenente alla fascia di età 10 – 14 n. 96 2.490 68.563 anni

101 ATI - SANDRO ROGGIO COMUNE DI ILBONO PIANO URBANISTICO COMUNALE VAS - RAPPORTO AMBIENTALE

VALORE ASPETTO INDICATORE U.M. FONTE Ilbono prov. OG Sardegna

Popolazione % 11,5 9,6 9,1 appartenente alla fascia di età 15 - 24 n. 249 5.495 150.468

Popolazione % 23,7 25,7 26,5 appartenente alla fascia di età 25 - 44 n. 512 14.714 439.779

Popolazione % 30,7 29,8 30,5 appartenente alla fascia di età 45 - 64 n. 662 17.086 506.060

Popolazione % 21,4 22,6 22,1 appartenente alla fascia di età “65 e più” n. 462 12.931 366.681 Rapporto tra Densità popolazione residente (ab./Km2) 70 31 69 demografica e superficie territoriale

5.1.10 Sistema economico-produttivo

Il tessuto produttivo di Ilbono Ilbono, con altri 6 Comuni, appartiene al Sistema Locale di Lavoro di Lanusei, classificato dall’ISTAT sulla base dei flussi di pendolarismo rilevati con il Censimento generale della popolazione e delle abitazioni del 2011. Al 9 ottobre 2011, data di riferimento dell’ultimo Censimento generale della popolazione e delle abitazioni, il centro in esame si distingue per un valore del tasso di attività della popolazione residente, espresso come rapporto percentuale avente al numeratore la popolazione di 15 anni e più appartenente alle forze di lavoro e al denominatore il totale della popolazione della stessa classe di età, poco inferiore al 49%; alla stessa data il valore medio dell’indicatore appare superiore in ambito nazionale e regionale, ma inferiore a livello provinciale e nel SLL di riferimento. Condizioni di particolare criticità del tessuto socio-economico locale vengono evidenziate attraverso l’analisi del tasso di disoccupazione, espresso come apporto percentuale avente al numeratore la popolazione di 15 anni e più in cerca di occupazione e al denominatore le forze di lavoro della stessa classe di età. Al 9 ottobre 2011 il Comune di Ilbono si distingue per un valore del tasso di disoccupazione pari a oltre il 19%; alla stessa data tutti gli ambiti territoriali di riferimento fanno rilevare valori inferiori dell’indicatore.

ATI - SANDRO ROGGIO 102 COMUNE DI ILBONO PIANO URBANISTICO COMUNALE VAS - RAPPORTO AMBIENTALE

Tasso di attività in diversi ambiti territoriali al 9 ottobre 2011 Tasso di disoccupazione in diversi ambiti territoriali al 9 ottobre 2011

Italia 50,8% Comune di Ilbono 19,1%

Sardegna 50,0% Sardegna 18,6%

Comune di Ilbono 48,7% SLL Lanusei 18,5%

SLL Lanusei 48,3% prov. di OG 18,0%

prov. di OG 47,9% Italia 11,4%

Nella tabella sottostante si riporta, sino a un livello di dettaglio pari alla sezione di attività economica secondo la classificazione ATECO 2007, il numero di unità locali e di addetti delle unità locali delle imprese attive nel Comune di Ilbono al 31 dicembre 2011, data di riferimento del 9° Censimento dell’Industria e dei Servizi (ISTAT, 2011). Appare opportuno sottolineare che le aziende agricole, e la relativa manodopera, sono state oggetto di una specifica rilevazione da parte dell’ISTAT nel corso del 2010, in occasione del 6° Censimento Generale dell’Agricoltura, i cui dati verranno successivamente illustrati.

Comune di Ilbono - numero di unità locali e di addetti delle imprese per sezione di attività economica nel 2011 numero di unità locali delle numero addetti delle unità locali delle Sezione ATECO 2007 imprese attive imprese attive A agricoltura, silvicoltura e pesca 4 4

B estrazione di minerali da cave e miniere - -

C attività manifatturiere 20 63

fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria D - - condizionata

fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione dei E - - rifiuti e risanamento

F costruzioni 28 60

commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di G 45 70 autoveicoli e motocicli

H trasporto e magazzinaggio 3 7

I attività dei servizi di alloggio e di ristorazione 9 13

J servizi di informazione e comunicazione - -

K attività finanziarie e assicurative 2 3 L attività immobiliari - -

M attività professionali, scientifiche e tecniche 15 18

noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle N - - imprese

P istruzione 1 3 Q sanità e assistenza sociale 6 6

103 ATI - SANDRO ROGGIO COMUNE DI ILBONO PIANO URBANISTICO COMUNALE VAS - RAPPORTO AMBIENTALE

Comune di Ilbono - numero di unità locali e di addetti delle imprese per sezione di attività economica nel 2011 numero di unità locali delle numero addetti delle unità locali delle Sezione ATECO 2007 imprese attive imprese attive

attività artistiche, sportive, di intrattenimento e R 2 3 divertimento

S altre attività di servizi 4 19 Totale 139 269

Nel centro in esame è quindi il settore di attività economica del “commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli” a far registrare il maggior numero di addetti e di unità locali, seguito dal settore manifatturiero e da quello delle costruzioni. Nel corso dell’ultimo decennio intercensuario a Ilbono mostra variazioni di segno positivo sia il numero di unità locali delle imprese (+27 UL) sia il numero complessivo di addetti, che passa da 226 a 269 unità. In particolare, contribuiscono all’incremento del numero di addetti i settori del commercio, delle costruzioni e delle altre attività di servizi, che mostrano dei saldi positivi pari rispettivamente a 14, 9 e 9 unità; viceversa, il settore delle attività manifatturiere mostra il più sensibile decremento del numero di addetti, da 69 a 63 unità. Nello stesso periodo il numero di unità locali attive cresce soprattutto nel settore delle attività professionali, scientifiche e tecniche, passando da 7 a 15 unità locali. Nel 2011 la dimensione media delle imprese, espressa attraverso il numero medio di addetti alle unità locali, per tutti i settori di attività economica, eccetto l’istruzione e le altre attività di servizi, risulta inferiore a Ilbono rispetto al dato medio regionale e nazionale.

Comune di Ilbono - variazione percentuale del n° di addetti Numero medio di addetti alle unità locali delle imprese per e di unità locali per sezione di attività economica tra il 2001 settore di attività economica nel 2011 e il 2011

ABCDEFGHIJKLMNPQRS agricoltura, silvicoltura e pesca estrazione di minerali da cave e miniere attività manifatturiere fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento costruzioni commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli trasporto e magazzinaggio attività dei servizi di alloggio e di ristorazione servizi di informazione e comunicazione attività finanziarie e assicurative attivita' immobiliari attività professionali, scientifiche e tecniche noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese istruzione sanita' e assistenza sociale attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento altre attività di servizi - 5 10 15 20

Al 31 dicembre 2011 nel Comune di Ilbono si rilevano incidenze di addetti alle unità locali delle imprese superiori rispetto alla media provinciale, regionale e nazionale nelle seguenti sezioni di attività economica: - costruzioni; - istruzione; - attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento; - altre attività di servizi. -

ATI - SANDRO ROGGIO 104 COMUNE DI ILBONO PIANO URBANISTICO COMUNALE VAS - RAPPORTO AMBIENTALE

Incidenza di addetti alle unità locali delle imprese per settore Incidenza di unità locali delle imprese per settore di attività di attività economica nel 2011 economica nel 2011 ABCDEFGHIJKLMNPQRS agricoltura, silvicoltura e pesca ABCDEFGHIJKLMNPQRS agricoltura, silvicoltura e pesca estrazione di minerali da cave e miniere estrazione di minerali da cave e miniere attività manifatturiere attività manifatturiere fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento risanamento costruzioni costruzioni commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli motocicli trasporto e magazzinaggio trasporto e magazzinaggio attività dei servizi di alloggio e di ristorazione attività dei servizi di alloggio e di ristorazione servizi di informazione e comunicazione servizi di informazione e comunicazione attività finanziarie e assicurative attività finanziarie e assicurative attivita' immobiliari attivita' immobiliari attività professionali, scientifiche e tecniche attività professionali, scientifiche e tecniche noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese istruzione istruzione sanita' e assistenza sociale sanita' e assistenza sociale attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento altre attività di servizi altre attività di servizi 0% 10% 20% 30% 40% 0% 10% 20% 30% 40%

Il ruolo dell’agricoltura nel sistema economico produttivo di Ilbono La perdita di importanza dell’agricoltura nel tessuto socio-economico locale è evidenziata dal dato relativo all’incidenza di occupati in agricoltura, silvicoltura e al 9 ottobre 2011. Alla data di riferimento del 15° Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni, nel Comune di Ilbono risulta occupata in agricoltura poco più del 7% della popolazione residente, valore inferiore rispetto al SLL di riferimento e al dato medio provinciale. L’andamento del numero di aziende con coltivazioni e con allevamenti nel Comune di Ilbono ai Censimenti dal 1982 al 2010 conferma i segnali di crisi del comparto agricolo locale; il numero di aziende con coltivazioni in esercizio in ambito comunale fa infatti registrare una progressiva riduzione, con una forte variazione di segno negativo (-54%) nel corso dell’ultimo decennio intercensuario, mentre il numero di aziende con allevamenti mostra segnali di ripresa dal 2000 in poi dopo la significative flessioni, rispettivamente pari al -79% e al -65%, registrate nel corso dei due decenni precedenti.

Incidenza di occupati in agricoltura, silvicoltura e pesca in Numero di aziende con coltivazioni e con allevamenti nel diversi ambiti territoriali al 9 ottobre 2011 Comune di Ilbono ai Censimenti dal 1982 al 2010

prov. di OG 12,1% 514 484

SLL Lanusei 10,4% 387

Sardegna 7,6%

174 176

Comune di Ilbono 7,4%

37 24 13 Italia 5,5%

1982 1990 2000 2010

Nel corso dell’annata agraria 2009/2010, presa come riferimento in occasione del 6° Censimento generale dell’agricoltura (ISTAT, 2010), nel Comune di Ilbono risulta pari a poco più di 165 il numero medio di giornate di lavoro della manodopera aziendale; sin dal 1982 il valore dell’indicatore in ambito comunale appare inferiore rispetto al dato medio rilevato in ambito provinciale e regionale.

105 ATI - SANDRO ROGGIO COMUNE DI ILBONO PIANO URBANISTICO COMUNALE VAS - RAPPORTO AMBIENTALE

Nonostante valori sensibilmente crescenti nell’ultimo decennio intercensuario, nel Comune di Ilbono si mantiene inferiore rispetto agli altri ambiti territoriali la dimensione media delle aziende agricole, con una superficie agricola utilizzata media delle aziende pari a poco più di 6 ettari nel 2010.

Numero medio di giornate di lavoro della manodopera Superficie agricola utilizzata media delle aziende aziendale

220 24

165 18

110 12 ettari

55 6

0 0 1982 1990 2000 2010 1982 1990 2000 2010

Nel corso dell’ultimo decennio intercensuario a Ilbono cresce in misura significativa la superficie delle aziende utilizzata per la coltivazione di seminativi, quella destinata a prati permanenti e pascoli e a boschi annessi ad aziende agricole, con variazioni positive rispettivamente pari a 175, 91 e 87 ettari. Viceversa, nello stesso periodo si riduce la superficie destinata a coltivazioni legnose agrarie e ad arboricoltura da legno annessa ad aziende agricole, rispettivamente di 50 e di 21 ettari; nel decennio considerato si riduce di 82 ettari la superficie agricola non utilizzata. Nel 2010 a Ilbono supera il 28% l’incidenza della superficie agricola destinata a coltivazioni legnose agrarie risultando, nonostante la riduzione rilevata nel corso del decennio precedente, significativamente superiore rispetto al dato medio rilevato in ambito provinciale, regionale e nazionale; a Ilbono, nonostante l’incremento rilevato nel corso del decennio precedente, risulta sensibilmente inferiore rispetto al dato medio provinciale e regionale l’incidenza della superficie agricola delle aziende destinata a prati permanenti e pascoli.

Superficie delle aziende con coltivazioni per utilizzazione dei terreni nel comune di Ilbono (valori assoluti) in diversi ambiti territoriali, nel 2010 (valori percentuali)

1.000 seminativi

coltivazioni legnose agrarie

750 orti familiari

prati permanenti e pascoli

500 arboricoltura da legno annessa ad aziende agricole

boschi annessi ad aziende agricole 250 Superficie agricola non utilizzata

altra superficie - 1982 1990 2000 2010 0% 15% 30% 45% 60%

Per tutti i tipi di allevamento nel Comune di Ilbono nel corso dell’ultimo decennio intercensuario si registra un incremento del numero di capi allevati, particolarmente significativo in termini

ATI - SANDRO ROGGIO 106 COMUNE DI ILBONO PIANO URBANISTICO COMUNALE VAS - RAPPORTO AMBIENTALE percentuali per i suini, che passano da 5 a 101 capi, e in termini assoluti per gli ovini, che fanno registrare un incremento pari a 1.636 capi. Alla data dell’ultimo censimento, per tutti i tipi di allevamento le aziende zootecniche ubicate nel territorio comunale di Ilbono si caratterizzano per un numero medio di capi allevati inferiore rispetto al dato rilevato in ambito regionale.

Numero di capi allevati dalle aziende zootecniche per tipo di allevamento nel comune di Ilbono (valori assoluti) in diversi ambiti territoriali (numero medio di capi allevati per azienda)

2.600 bovini

bufalini 1.950

equini

1.300 ovini

caprini

650 suini

conigli

- 1982 1990 2000 2010 - 200 400 600 800

Il ruolo del turismo nel sistema economico produttivo di Ilbono La prossimità del territorio comunale di Ilbono al settore montano del Gennargentu ed al settore costiero ogliastrino costituisce senza dubbio un’opportunità che, se debitamente sfruttata, potrebbe attrarre un flusso crescente di visitatori. La capacità degli esercizi ricettivi Nel 2014 nel Comune di Ilbono gli unici esercizi ricettivi in attività sono 3 bed and breakfast, 2 alloggi agro-turistico e un albergo a 3 stelle, che garantiscono un’offerta complessivamente pari a 70 posti letto; nonostante l’esiguità di tali numeri, appare opportuno rilevare che l’offerta ricettiva comunale risulta quasi quadruplicata rispetto al 2010, quando erano in esercizio solo 3 bed and breakfast, per complessivi 18 posti letto.

Capacità degli esercizi ricettivi del Comune di Ilbono per tipo Incidenza dei posti letto negli esercizi ricettivi per tipo di di alloggio nel 2014 alloggio nel 2014

- 0% 12% 24% 36% 48% 5 stelle e 5 stelle lusso - - 4 stelle - 5 stelle e 5 stelle lusso 1 3 stelle 20 4 stelle - 3 stelle 2 stelle - - 2 stelle 1 stella - esercizi alberghieri - 1 stella Residenze Turistico Alberghiere - esercizi alberghieri - Residenze Turistico Alberghiere Campeggi e Villaggi turistici - Campeggi e Villaggi turistici - Alloggi in Affitto - Alloggi in Affitto 2 Alloggi agro-turistici e Country-Houses 32 Alloggi agro-turistici e Country-Houses Ostelli per la Gioventù - - Ostelli per la Gioventù Case per ferie - - Case per ferie - Rifugi alpini - Rifugi alpini

esercizi complementari - Altri esercizi ricettivi - esercizi complementari Altri esercizi ricettivi 3 Bed & Breakfast 18 Bed & Breakfast

107 ATI - SANDRO ROGGIO COMUNE DI ILBONO PIANO URBANISTICO COMUNALE VAS - RAPPORTO AMBIENTALE

Variazione del numero di posti letto negli esercizi alberghieri Variazione del numero di posti letto negli esercizi dal 2011 (=100%) al 2014 complementari dal 2006 (=100%) al 2014

130% 460%

120% 360%

110% 260%

100% 160%

90% 60% 2011 2012 2013 2014 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

ATTIVITA’ TURISTICHE ASPETTO INDICATORE U.M. Fonte alberghi 1 esercizi residenze turistico alberghieri - alberghiere esercizi extra - alberghieri 5 campeggi - ISTAT, 2014 capacità degli alberghi - Infrastrutture esercizi residenze turistico - turistiche alberghieri alberghiere capacità degli esercizi extra - alberghieri 50 capacità dei campeggi - Non calcolata poiché le 12 fluttuazioni della produzione Popolazione fluttuante mensile di rifiuti appaiono poco significative

AGRICOLTURA ASPETTO INDICATORE U.M. Fonte ISTAT - 6° Superficie agricola complessiva 1.326 ha Comparto Censimento agricolo dell’Agricoltur Superficie agricola utilizzata 1.078 ha a (2010)

ATTIVITA’ PRODUTTIVE E INDUSTRIALI ASPETTO INDICATORE U.M. Fonte Le attività che risultano insediate nelle zone Presenza di industriali esistenti nel aree produttive Comune di Ilbono (zone D PIP: Tipologia di attività presenti previste dal PUC vigente ed Comune (PIP, NI, ASI, in parte attuate) sono 10: ZIR) - Cooperativa muratori di Ilbono, per la produzione di ferro per cantiere e

12 Stimata attraverso un modello di calcolo basato sui dati comunali di produzione mensile di rifiuti urbani nel 2011, come previsto dalle “Linee Guida per la Valutazione Ambientale Strategica dei Piani Urbanistici Comunali” approvate con DGR n. 44/51 del 14 dicembre 2010

ATI - SANDRO ROGGIO 108 COMUNE DI ILBONO PIANO URBANISTICO COMUNALE VAS - RAPPORTO AMBIENTALE

ATTIVITA’ PRODUTTIVE E INDUSTRIALI ASPETTO INDICATORE U.M. Fonte strutture armate; - Lavanderia Industriale GIMACO, per le attività di taglio, cucito e lavaggio tessuti; - Piroddi Autotrasporti, per la vendita di legna; - Soc. Coop. COSPAT, per la produzione di prodotti tipici alimentari; - Antico Forno, per la produzione di pane; - La Pietrasarda, per la lavorazione di marmo e legno; - Fede Costruzioni, per la lavorazione dell'alluminio; - Melis Sergio, per la vendita di bibite; - Tecnoarredo, per la lavorazione del legno. NI: Tipologia di attività presenti nessuno ASI: Tipologia di attività presenti nessuna ZIR: Tipologia di attività presenti nessuna Impianti a rischio di incidente rilevante Ministero (stabilimenti soggetti agli obblighi Rischio dell’Ambiente previsti dagli artt. 6/7 e 8 del D. Lgs nessuno e della Tutela industriale 334/99 suddivisi per tipologia di del Territorio attività) e del Mare Autorizzazione Integrata Ambientale (impianti soggetti ad autorizzazione Provincia di nessuno integrata ambientale (D.Lgs. 59/05), Ogliastra suddivisi per tipologia di attività) N. imprese dotate di sistema di EMAS: nessuna APAT, Gestione gestione ambientale certificato (EMAS Sincert (siti ambientale e/o ISO 14001) ISO 14001: nessuna internet)

109 ATI - SANDRO ROGGIO COMUNE DI ILBONO PIANO URBANISTICO COMUNALE VAS - RAPPORTO AMBIENTALE

5.1.11 Mobilità e trasporti Il Piano Provinciale del Trasporto Pubblico Locale, relativo alla programmazione del trasporto pubblico alla scala provinciale, con riferimento in particolare all’individuazione dei servizi minimi di trasporto, individua il Comune di Ilbono all’interno del Corridoio “Giustizieri” e del Corridoio “Su Sterru”, che nella proposta di riorganizzazione dei servizi prevedono rispettivamente 14 corse giornaliere feriali, 4 festive e 8 scolastiche e 21 corse giornaliere feriali, 4 festive e 16 scolastiche.

Rappresentazione grafica dei corridoi

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Il Piano Provinciale del Trasporto Pubblico Locale, analizza la situazione della mobilità e dei trasporti mediante i seguenti indicatori: o indice di generazione calcolato rapportando gli spostamenti intercomunali originati da ciascun comune con la sua popolazione residente; rappresenta la necessità di spostarsi dal proprio comune per svolgere le attività lavorative e di studio. o indice di attrazione calcolato sulla base degli spostamenti intercomunali, indica il ruolo che il comune riveste nei confronti degli altri centri del territorio. Nei casi in cui esso assume un valore elevato prevale la tendenza ad attrarre spostamenti da altri comuni piuttosto che generarli verso l’esterno. Viceversa, un indice basso indica una tendenza del comune a gravitare verso l’esterno piuttosto che rappresentare la destinazione degli spostamenti originati da altri comuni. o indice di autonomia funzionale definito come rapporto tra la popolazione attiva e gli spostamenti in uscita dal comune. Fornisce quindi un’indicazione di quanto i residenti che lavorano (popolazione attiva) si spostino al di fuori del comune: un valore elevato indica una buona autonomia del comune mentre un valore basso evidenzia una sua dipendenza da altri centri. o indice di autosostentamento, attraverso il quale viene valutata l’incidenza delle relazioni intracomunali sulla generazione complessiva (spostamenti interni e verso l’esterno). Se le attività si svolgono prevalentemente all’interno del comune il rapporto cresce, viceversa si riduce all’aumentare delle attività svolte all’esterno del comune. o indice di scambio, definito come rapporto tra gli spostamenti intracomunali e la mobilità complessiva che interessa il comune ovvero la somma di tutti gli scambi con gli altri comuni (sia in ingresso che in uscita) e di quelli interni. Un valore elevato indica che gli spostamenti interni sono importanti rispetto a quelli complessivi mentre un valore basso indica una prevalenza degli scambi da e verso gli altri comuni. Tendenzialmente il comune di Ilbono si comporta in modo “medio” rispetto alla situazione migliore e quella peggiore. Infatti i valori massimi e minimi registrati per ciascun indicatore sono i seguenti: Valore massimo Valore minimo Indice di generazione 0,34 a 0,02 a Seui Indice di attrazione 6,52 a Lanusei 0,13 a Villagrande Strisaili Indice di autonomia funzionale 16,38 a Seui 1,28 a Girasole Indice di autosostentamento 0,93 a Seui 0,29 a Girasole Indice di scambio 0,76 a Seui 0,25 a Girasole

Nella tabella sottostante sono riportati i valori di ciascun indice relativi al Comune di Ilbono Indice di Indice di Indice di autonomia Indice di auto Indice di Comune generazione attrazione funzionale (2001) sostentamento scambio (2001) (2001) Ilbono 0,17 0,30 2,2 0,55 0,48

L'analisi della mobilità di Ilbono non può prescindere dalla stretta relazione che il Comune ha con il territorio circostante. Gli assi portanti della mobilità territoriale sono rappresentati dalle direttrici viarie che si diramano verso Nuoro (SS 389) e verso Cagliari (Nuova Strada Statale 125), mentre il collegamento con il Sarcidano, la Trexenta ed il Gerrei è assicurato dalla SS 198. L'abitato di Ilbono si è sviluppato lungo la direttrice provinciale SP 198 nel tratto che connette gli abitati di Lanusei a Tortolì. Recentemente sono state create due circonvallazioni al fine di agevolare il traffico di attraversamento dell’abitato verso i paesi vicini: la prima delimita l’abitato nella sua porzione orientale, agevolando gli spostamenti verso Elini e Tortoli, la seconda costeggia invece la porzione meridionale dell’abitato agevolando gli spostamenti verso Lanusei.

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A causa del forte pendolarismo che caratterizza la popolazione ilbonese, per ragioni lavorative e di studio, la maggior parte degli spostamenti avviene su gomma, attraverso mezzi pubblici e privati. Il trasporto pubblico locale è garantito dall'ARST-Gestione FdS, che assicura il collegamento con i centri abitati vicini, ed in particolare con i due principali centri ogliastrini di Tortolì e Lanusei, attuali capoluoghi di provincia e sede degli istituiti di istruzione secondaria e dei principali servizi sanitari e pubblici. Il collegamento con le città di Cagliari e Nuoro è invece assicurato da servizi di trasporto privato (autonoleggio). Nel Comune di Ilbono non è presente il servizio ferroviario ma esiste una linea di collegamento ferroviario a scopo turistico (Trenino Verde della Sardegna), di proprietà ARST - Gestione FdS, fruibile attraverso le stazioni di Elini e Lanusei. Per quanto concerne la viabilità interna all’abitato, il paese possiede un interessante centro storico, sviluppatosi intorno all'antichissima Piazza di Funtana‘e Idda, verso la quale convergono ancora oggi tutte le strade, alcune strettissime e ciottolate, altre più larghe. Il Comune di Ilbono non è, allo stato attuale, dotato di Piano Urbano del Traffico. Inquadramento di area vasta delle infrastrutture viarie di accesso al Comune di Ilbono

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Inquadramento di dettaglio delle infrastrutture viarie interne al territorio comunale di Ilbono

Per quanto riguarda l’utilizzo dei mezzi motorizzati, i dati ACI, relativi al parco veicolare italiano, consentono di rilevare che dal 2006 in poi il tasso di motorizzazione (numero di autovetture per 1.000 abitanti residenti) nel Comune di Ilbono mostra valori progressivamente crescenti e dal 2009 superiori rispetto al dato medio provinciale, regionale e nazionale. Nello stesso periodo il Comune di Ilbono si caratterizza per un numero di motocicli rapportato alla popolazione residente lievemente crescente ma costantemente inferiore rispetto al dato medio provinciale, regionale e nazionale. Tasso di motorizzazione (n° di autovetture per 1.000 abitanti N° di motocicli per 1.000 abitanti residenti dal 2002 al 2015 residenti) dal 2002 al 2015

700 120

650 90

600 60

550 30

500 - 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

I dati relativi agli spostamenti quotidiani, tratti dal 15° Censimento della popolazione e delle abitazioni (ISTAT, 2011), evidenziano per Ilbono flussi di individui in uscita per motivi di lavoro o di studio largamente superiori rispetto ai flussi di individui in entrata, pari rispettivamente a 503

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(di cui il 64% per motivi di lavoro) e a 131 individui; i dati a disposizione mettono in risalto un’elevata frequenza della modalità di spostamento mediante l’uso dell’auto privata, in particolare come conducente, prevalentemente da parte di chi si sposta per motivi di lavoro, mentre è più frequente l’utilizzo dell’auto privata come passeggero e dei mezzi di trasporto collettivo (autobus e corriere) da parte di chi si sposta da Ilbono per motivi di studio. Nel 2011 sono 28 gli individui giornalmente in entrata nel Comune di Ilbono per motivi di studio, in gran parte provenienti da Elini. Lanusei, seguito a distanza da Tortolì, Elini e Arzana, rappresentano nel 2011 i principali Comuni di provenienza di coloro che si spostano giornalmente per motivi di lavoro da altri Comuni a Ilbono. N° di individui giornalmente in entrata nel Comune di Ilbono per motivo dello spostamento nel 2011 per principali mezzi utilizzati per principali Comuni di provenienza

Nel 2011 sono 180 gli individui giornalmente in uscita dal Comune di Ilbono per motivi di studio; quasi i due terzi degli studenti in uscita da Ilbono ha come destinazione il Comune di Lanusei e un ulteriore 26% ha come sede gli istituti scolastici di Tortolì. Nello stesso anno i due centri rappresentano la principale destinazione anche per chi si sposta quotidianamente da Ilbono per motivi di lavoro.

N° di individui giornalmente in uscita dal Comune di Ilbono per motivo dello spostamento nel 2011 per mezzo utilizzato per principali Comuni di destinazione

La densità veicolare, misurata come rapporto tra il numero totale di veicoli circolanti e la superficie territoriale, mostra per il Comune di Ilbono valori molto inferiori rispetto al dato medio

ATI - SANDRO ROGGIO 114 COMUNE DI ILBONO PIANO URBANISTICO COMUNALE VAS - RAPPORTO AMBIENTALE nazionale ma superiori rispetto alla media provinciale e regionale, raggiungendo nel 2015 un valore pari a 60 veicoli per Kmq di superficie. Il rapporto tra autovetture circolanti e famiglie residenti pone il Comune molto al di sopra rispetto agli altri ambiti territoriali: a Ilbono, infatti, nel 2015 ogni famiglia possiede in media 1,6 autovetture; nello stesso anno in ambito provinciale solo 3 Comuni13 mostrano valori superiori dell’indicatore.

Densità veicolare (n° di veicoli per km2 di superficie territoriale) dal Rapporto tra autovetture circolanti e famiglie residenti dal 2003 al 2002 al 2015 2015

180 1,7

135 1,6

90 1,5

45 1,4

- 1,3 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015

ASPETTO INDICATORE U.M. Fonte

684 autovetture/1.000 Utilizzo del mezzo privato Tasso di motorizzazione ACI (2015) ab.

Sviluppo di piste ciclabili - Comune

Alternative all’utilizzo del mezzo pubblico Aree chiuse al traffico no Comune

Tasso di utilizzo del mezzo pubblico dato non disponibile Strumenti di Pianificazione dei trasporti Piano Generale del Traffico Urbano no Comune

13 Elini, Arzana e Villagrande Strisaili

115 ATI - SANDRO ROGGIO COMUNE DI ILBONO PIANO URBANISTICO COMUNALE VAS - RAPPORTO AMBIENTALE

5.1.12 Energia Il Comune di Ilbono ha aderito al “Patto dei Sindaci” che, nell’ambito di “Sustainable Energy for Europe”, promuove una competizione tra le città europee più sostenibili, con i sindaci stessi che divengono garanti e responsabili di una serie di azioni volte a rendere sostenibili le proprie città, realizzando progetti di pianificazione urbana che possano fungere da modello positivo per altre città europee. In linea con gli obiettivi europei, il “Patto dei Sindaci” prevede la riduzione di almeno il 20% delle emissioni di CO2 da parte delle amministrazioni aderenti entro il 2020; al fine di perseguire tale obiettivi, il Comune di Ilbono si è dotato di un Piano di Azione per l’Energia Sostenibile. I consumi di energia elettrica in ambito provinciale Nel periodo compreso tra il 2006 e il 2014 nella provincia dell’Ogliastra i consumi di energia elettrica nel settore domestico risultano tendenzialmente crescenti sino al 2011, sino a un valore massimo pari a circa 68 milioni di KWh, cui segue un calo nel corso dell’ultimo triennio, durante il quale i consumi provinciali di energia elettrica nel settore domestico risultano mediamente pari a poco più di 62 milioni di KWh; nell’intero periodo di osservazione il terziario mostra consumi di energia elettrica pressoché in linea con il settore domestico, ma superiori rispetto ai due restanti macrosettori di attività economica. Dal 2008 al 2014 a livello provinciale il settore manifatturiero e delle costruzioni mostrano una significativa riduzione dei consumi di energia elettrica, compensato dall’incremento nei settori dei servizi vendibili, dell’energia ed acqua e dell’agricoltura. Consumi di energia elettrica per settore di attività Variazione percentuale dei consumi di en. elett. per settore economica in prov. di OR dal 2006 al 2014 di attività economica dal 2008 al 2014 (fonte: nostre elaborazioni su dati TERNA, 2014)

72 1,0% DOMESTICO -6,1% -6,0%

8,3% AGRICOLTURA 1,1% -5,2% 54 -69,8% Manifatturiera di base -61,2% -23,5%

Manifatturiera non di -7,1% -28,5% base 36 -17,5%

mln kWh mln -50,0% Costruzioni -44,4% INDUSTRIA -33,7%

14,6% Energia ed acqua 0,9% 18 -4,6%

7,1% Servizi vendibili -4,4% 7,5%

-5,9% - Servizi non vendibili -6,2% TERZIARIO -1,0% 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

Gli impianti da fonti energetiche rinnovabili ammessi all’incentivazione in conto energia In base ai dati forniti dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici), al 26 luglio 2016 risultano in esercizio nel Comune di Ilbono 118 impianti fotovoltaici ammessi all’incentivazione in conto energia, per una potenza complessivamente pari a 999 kW. In ambito comunale, l’impianto fotovoltaico più grande in esercizio ha una potenza nominale pari a 73 kW. Rispetto al dato medio provinciale e regionale, pari rispettivamente al 55% e al 57% circa, il Comune di Ilbono si contraddistingue per un’incidenza inferiore di impianti appartenenti alla classe di potenza inferiore a 5 kW: 50 su 118, pari al 42%; viceversa, per le classi di potenza comprese tra 5 kW e 20 kW l’incidenza di impianti fotovoltaici installati è sensibilmente superiore a Ilbono rispetto al dato medio provinciale e regionale; infine, sono solo 3 gli impianti fotovoltaici installati a Ilbono con potenza superiore a 20 kW. La potenza media degli impianti fotovoltaici in esercizio a Ilbono risulta pertanto pari a 8,5 kW, significativamente inferiore rispetto al dato medio regionale e, in misura inferiore, anche rispetto al dato medio provinciale.

ATI - SANDRO ROGGIO 116 COMUNE DI ILBONO PIANO URBANISTICO COMUNALE VAS - RAPPORTO AMBIENTALE

Risale al mese di ottobre del 2008 la data di entrata in esercizio del primo impianto fotovoltaico nel territorio del Comune di Ilbono ammesso all’incentivazione del secondo conto energia, a cui hanno avuto accesso sino al 2011 ulteriori 62 impianti; solo 8 impianti hanno beneficiato degli incentivi previsti dal terzo conto energia e 36 impianti, tra il 2011 e il 2012, risultano ammessi al programma di incentivazione del quarto conto energia. Gli 11 impianti fotovoltaici entrati in attività a Ilbono in data più recente fruiscono delle tariffe incentivanti in conto esercizio previste dal quinto conto energia. L’ultimo impianto fotovoltaico ammesso a incentivazione nel territorio in esame è entrato in esercizio il 21 giugno 2013. A differenza di quanto si rileva in ambito provinciale e regionale, nel Comune di Ilbono la potenza media degli impianti fotovoltaici in esercizio risulta influenzata solo in misura minima dal programma di incentivazione a cui tali impianti hanno avuto accesso, risultando sempre compresa tra 5,9 kW (V conto energia) e 10,7 kW (III conto energia). Incidenza di impianti fotovoltaici installati per classe di potenza in diversi ambiti territoriali (fonte: nostre elaborazioni su dati GSE, 26 luglio 2016) 2%1% 2% 4% 2% 2% 13% 10% 19%

28% 27%

36%

55% 57% 42%

Comune di Ilbono prov. di OG Sardegna

Potenza media (kW) degli impianti fotovoltaici installati in Potenza media degli impianti fotovoltaici per anno di entrata diversi ambiti territoriali in esercizio in diversi ambiti territoriali (fonte: nostre elaborazioni su dati GSE, 26 luglio 2016)

100

25,5

75

50

11,3

8,5 25

- 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

Numero di impianti fotovoltaici installati per progr. di Potenza media (kW) degli impianti fotovoltaici per incentivazione e per anno nel Comune di Ilbono programma di incentivazione in diversi ambiti territoriali

117 ATI - SANDRO ROGGIO COMUNE DI ILBONO PIANO URBANISTICO COMUNALE VAS - RAPPORTO AMBIENTALE

(fonte: nostre elaborazioni su dati GSE, 26 luglio 2016)

15 2013- 7 V conto energia 6 6

2012- 17 4 38 IV conto energia 13 8

2011- 24 8 19 - 30 III conto energia 19 11 2010- 12 -

19 II conto energia 10 2009- 23 - 9

55 I conto energia 37 2008- 4 - -

Numero di impianti fotovoltaici entrati in esercizio per anno Potenza complessiva degli impianti fotovoltaici entrati in in diversi ambiti territoriali esercizio per anno in diversi ambiti territoriali (fonte: nostre elaborazioni su dati GSE, 26 luglio 2016) 2008 = 100%

2800% 2800%

2100% 2100%

1400% 1400%

700% 700%

0% 0% 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

ASPETTO INDICATORE U.M. Fonte

Consumi finali di energia elettrica 61,1 nel settore civile Consumi finali di energia elettrica 25,3 Consumo energetico nel settore industriale Nostre elaborazioni (mln KWh/anno) Consumi finali di energia elettrica 7,8 su dati provinciali nel settore agricolo TERNA, 2014 Consumi finali di energia elettrica 2,1 nel settore dei trasporti Consumo pro capite di energia elettrica nel settore domestico 1.060 (kWh/ab·anno) Potenza installata da fonti GSE (dato rinnovabili (settore civile e PMI) 999 aggiornato al 26 Produzione di energia (kW) luglio 2016) elettrica da fonti Impianti solari installati (n°) 118 rinnovabili Superficie comunale destinata a impianti per la produzione di N.D. Comune energia da fonti rinnovabili (m2) Il Comune ha Edifici pubblici che si sono dotati di installato impianti Risparmio energetico Comune impianti fotovoltaici (n°) fotovoltaici su 3 edifici pubblici che

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ASPETTO INDICATORE U.M. Fonte

risultano attivi da fine dicembre 2010 (un impianto da 19,44 KW nel Municipio, uno da 19,44 KW nella Scuola Elementare e uno da 10,80 KW nel Centro di Aggregazione Sociale). Il Comune ha avuto accesso ai finanziamenti di cui al “Bando di Piano di illuminazione pubblica illuminazione (conforme alle linee guida regionali Comune Strumenti di pubblica 2009” (DGR 60/23 DEL 5/4/2008) per pianificazione comunale l’adeguamento degli impianti di illuminazione pubblica stradali % di tratti di impianto adeguate alle Linee guida regionali (DGR 60/23 N.D. Comune DEL 5/4/2008)

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5.2 Analisi SWOT Al fine di rappresentare in maniera sintetica i risultati dell’analisi ambientale è stato fatto ricorso al metodo dell’analisi SWOT, dove SWOT è l’acronimo dei seguenti termini inglesi: - Strenghts (punti di forza), - Weaknesses (punti di debolezza), - Opportunities (opportunità), - Threats (minacce). La SWOT è un’analisi ragionata del contesto territoriale in cui s’intende realizzare un determinato piano o programma; il principale scopo è di individuare le possibilità di sviluppo di un territorio derivanti dalla valorizzazione dei punti di forza e dal contenimento dei punti di debolezza, alla luce del quadro di opportunità e rischi che, di norma, deriva dalla congiuntura esterna. Nell’ambito della valutazione ambientale di un Piano, i punti di forza sono rappresentati da tutte quelle condizioni e caratteristiche intrinseche alle componenti ambientali che, divenendo oggetto di interventi di tutela e valorizzazione da parte del Piano, potrebbero contribuire al raggiungimento di obiettivi di sviluppo sostenibile, mentre i punti di debolezza sono rappresentati da condizioni e caratteristiche intrinseche alle componenti che, a seguito di determinate azioni di Piano, potrebbero subire ripercussioni negative o essere risolte attraverso interventi di protezione e recupero. Punti di forza e punti di debolezza sono quindi caratteristiche proprie del contesto territoriale in analisi e sono modificabili grazie alla politica o all’intervento proposto. Le opportunità sono rappresentate da quelle condizioni e situazioni, esterne alle componenti, capaci di perseguire obiettivi di sviluppo del territorio, compatibilmente con le esigenze di protezione dell’ambiente e di tutela delle risorse, mentre i rischi sono rappresentati da quelle condizioni e situazioni, sempre esterne alle componenti, che, al contrario, pur perseguendo obiettivi di sviluppo del territorio, non tengono conto di specifiche esigenze di tutela ambientale e, pertanto, comportano la probabilità di dar luogo ad effetti negativi per l’ambiente. Con riferimento alla valutazione ambientale del PUC, l’analisi SWOT si pone come valido strumento di supporto alle decisioni, capace di individuare le strategie di sviluppo del territorio comunale di Ilbono in relazione ad un obiettivo globale di sviluppo sostenibile e di evidenziare in che modo le strategie e le politiche delineate nel PUC potranno contribuire allo sviluppo sostenibile del contesto territoriale oggetto del Piano o, viceversa, quali effetti negativi rischiano di comportare. L’analisi SWOT di seguito riportata è stata strutturata sulla base delle relazioni specialistiche di supporto alla redazione del Piano.

ATI - SANDRO ROGGIO 120 COMUNE DI ILBONO PIANO URBANISTICO COMUNALE VAS - RAPPORTO AMBIENTALE

5.2.1 Scheda dell’analisi SWOT COMPONENTE PUNTI di FORZA PUNTI di DEBOLEZZA

Aria Il territorio comunale di Ilbono non rientra nelle zone Assenza di un’adeguata rete di monitoraggio della qualità critiche o potenzialmente critiche né per la salute umana dell’aria nella provincia di Ogliastra. né per la vegetazione. Prossimità delle aree produttive all’abitato. Assenza, in prossimità del centro abitato, di attività produttive causanti inquinamento atmosferico.

Acqua Buono stato qualitativo dei corpi idrici. Presenza, quale centro di pericolo di inquinamento potenziale, di una discarica dimessa in località Argiolaua (Cuccuru Arrubiu) Presenza, quali elementi di pressione per lo stato qualitativo dei corpi idrici, di carichi potenzialmente inquinanti di origine civile, industriale, agricola e zootecnica.

Rifiuti Con l’introduzione del servizio di raccolta differenziata Mancato raggiungimento degli obiettivi di raccolta porta a porta si registra una significativa riduzione di rifiuti differenziata previsti dalla pianificazione regionale (40% al urbani conferiti al servizio pubblico di raccolta, con valori 31.12.2008, 50% al 31.12.2009, 55% al 31.12.2010, 60% al sempre compresi tra 578 e 712 t/anno. 31.12.2011 e 65% dal 31.12.2012 in poi). Presenza dell’ecocentro comunale in località Giralecce. Nel 2014 i costi medi procapite e per unità di peso di rifiuti prodotti risultano superiori rispetto alla media regionale e provinciale, confermando il mancato raggiungimento di obiettivi di efficienza, efficacia ed economicità del servizio di igiene urbana comunale nel suo complesso.

Suolo Presenza di suoli idonei per lo sviluppo della copertura Elevata energia del rilievo. forestale. Alterazione spinta del substrato roccioso. Presenza di aree caratterizzate da una buona copertura Pericolosità geomorfologica intrinseca connessa forestale. all’attivazione di fenomeni franosi ed erosione delle coltri Presenza di attività agricole che, ove condotte detritiche e dei suoli. correttamente, possono rappresentare un importante Pericolosità idrogeologica intrinseca connessa con le fattore di presidio dell’agro e di protezione dei suoli.

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COMPONENTE PUNTI di FORZA PUNTI di DEBOLEZZA dinamiche fluviali del Fiume Foddeddu e dei suoli affluenti. Presenza di settori con condizioni di degrado quali- quantitativo della copertura vegetale. Alterazioni morfologiche del profilo dei versanti connesse con il sistema insediativo. Potenziale innesco di fenomeni di erosione dei suoli e delle coperture detritiche ed attivazione di fenomeni franosi (fonte: Arpa Sardegna - Studio delle aree sensibili alla desertificazione in Sardegna; Piano Stralcio Di Assetto Idrogeologico - Aggiornamento 2006) Possibilità di fenomeni di alluvionamento in seguito alle dinamiche del Rio Foddeddu e di altri corsi d’acqua minori. Rischio di incendi in aree naturali e seminaturali che possono determinare accelerazione dei fenomeni di erosione dei suoli e conseguente depauperamento irreversibile delle risorse naturali di pregio presenti

Ecosistemi naturali (flora, fauna e L’alternarsi, nel territorio comunale, di aree agricole, aree Scarsa presenza di forme di fruizione turistico-ambientale biodiversità) naturali e subnaturali garantisce un elevato indice di eco-compatibile (sentieristica, percorsi naturalistici attrezzati, biodiversità. ecc.). Assenza di interventi di riqualificazione delle aree degradate.

Patrimonio storico, architettonico, Presenza di beni archeologici e storico-culturali quali: Assenza o inadeguata valorizzazione del patrimonio archeologico e paesaggistico archeologico e storico-culturale presente. - il sito nuragico di "Scerì"; Assenza o inadeguata valorizzazione del contesto e delle - l'insediamento, risalente al periodo compreso tra il risorse paesaggistico ambientali. Neolitico e l'Eneolitico, ubicato in località "Sa Mardona"; Abbandono e degrado del patrimonio edilizio storico - il sito archeologico in località "Perda Carcina; tradizionale - il sito archeologico di "Texere"; Interventi di recupero e ripristino del patrimonio edilizio storico - alcune tracce della viabilità romana, in corrispondenza tradizionale non sempre coerenti con i caratteri tipologico

ATI - SANDRO ROGGIO 122 COMUNE DI ILBONO PIANO URBANISTICO COMUNALE VAS - RAPPORTO AMBIENTALE

COMPONENTE PUNTI di FORZA PUNTI di DEBOLEZZA del Monte "Perdu Zoppu" e del nuraghe "Piranseri"; costruttivi originari - le risorse storico religiose urbane e campestri del territorio. Presenza di ambiti di pregio naturalistico-ambientali e paesaggistico: - Monte Tarè, identificato come bene paesaggistico, riconoscibile per il colore rossiccio delle rocce granitoidi che lo costituiscono e per la morfologia aspra dei versanti acclivi. - Settore orografico occidentale di Tumbarinu, afferente alle pendici orientali del massiccio del Gennargentu. - Sistema ambientale orientale (di Monte Arbu) strutturato su filoni e incisioni vallive secondo direttrici NW-SE. - Sistema ambientale di Monte e Cuccu. - Sistema ambientale di Tescere e della Serra Piranserì. - Sistema orografico settentrionale di Perda Astene e Monte Nesili, inciso dall’asta fluviale del Riu di Perda Rubia. Particolare interesse paesaggistico dell’intero territorio comunale. Presenza di un paesaggio agrario, costituito dalla trama agricola storica, caratterizzata da una parcellizzazione fondiaria, che s’infittisce in prossimità dell’abitato, e dai vigneti terrazzati, che rappresenta un mosaico di grande significato paesaggistico. Presenza di un sistema di sentieristica rurale.

Rumore Il Comune di Ilbono ha approvato il Piano di zonizzazione Vicinanza delle aree produttive a aree residenziali sorte in Acustica del territorio comunale (Delibera del 18/03/2010). zona agricola.

123 ATI - SANDRO ROGGIO COMUNE DI ILBONO PIANO URBANISTICO COMUNALE VAS - RAPPORTO AMBIENTALE

COMPONENTE PUNTI di FORZA PUNTI di DEBOLEZZA

Insediamento Presenza di elementi che connotano l'identità collettiva. Frequenti interventi di demolizione e sostituzione del patrimonio edilizio originario, con la realizzazione di tipologie Conservazione dell'originaria trama viaria e dei caratteri estranee ai caratteri costruttivi locali. principali del centro storico. Perdita dei caratteri distintivi ed identitari del nucleo urbano. Ottimo livello di qualità ambientale dei luoghi. Carenza di spazi e servizi collettivi. Presenza di insediamenti turistici localizzati in corrispondenza delle aree collinari e montane. Disomogeneità nella distribuzione degli spazi pubblici centro abitato. Dislocazione delle zone turistiche in differenti contesti del all’interno del territorio comunale e a differente vocazione. Bassa qualità edilizia, architettonica ed urbana Aree produttive organizzate in riferimento alla viabilità dell’insediamento, degli spazi e delle attrezzature pubbliche del contesto urbano e territoriale. principale che ne favorisce l’accessibilità riducendo le interferenze negative sul sistema insediativo e viario. Presenza di processi di dispersione insediativa discontinua, prevalentemente di tipo residenziale monofamiliare, localizzati negli ambiti agricoli periurbani. Presenza di fabbricati con destinazione d'uso non coerente con la zona omogenea di appartenenza. Mancanza di connessione tra l’insediamento urbano ed il contesto ambientale e paesaggistico.

Dimensione media dei nuclei familiari superiore rispetto al Nel periodo compreso tra il 1995 e il 2015 l’andamento dato medio provinciale e regionale (2,3 componenti al 31 demografico mostra valori costantemente decrescenti, con la dicembre 2015). sola eccezione degli anni 1997, 2004, 2005, 2007 e 2014; il Popolazione decremento complessivo della popolazione residente nel Valori dell’indice di vecchiaia crescenti ma lievemente periodo considerato è di 212 unità, con tassi annui di inferiori rispetto alla media provinciale e regionale, fino a variazione della popolazione residente mediamente pari al - raggiungere un valore pari al 169% al 1° gennaio 2016. 5‰ circa.

Sistema economico-produttivo Nel corso dell’ultimo decennio intercensuario a Ilbono Al 9 ottobre 2011 il Comune di Ilbono si distingue per un mostra variazioni di segno positivo sia il numero di unità valore del tasso di disoccupazione pari a oltre il 19%; alla locali delle imprese (+27 UL) sia il numero complessivo di stessa data tutti gli ambiti territoriali di riferimento fanno addetti, che passa da 226 a 269 unità. rilevare valori inferiori dell’indicatore. In particolare, contribuiscono all’incremento del numero di Nel 2011 la dimensione media delle imprese, espressa

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COMPONENTE PUNTI di FORZA PUNTI di DEBOLEZZA addetti i settori del commercio, delle costruzioni e delle attraverso il numero medio di addetti alle unità locali, per tutti i altre attività di servizi, che mostrano dei saldi positivi pari settori di attività economica, eccetto l’istruzione e le altre rispettivamente a 14, 9 e 9 unità. attività di servizi, risulta inferiore a Ilbono rispetto al dato medio regionale e nazionale. Il numero di unità locali attive cresce soprattutto nel settore delle attività professionali, scientifiche e tecniche, A Ilbono, all’epoca del 15° Censimento Generale della passando da 7 a 15 unità locali. Popolazione e delle Abitazioni (ISTAT, 2011) il rapporto tra la popolazione occupata nel settore agricolo ed il totale della Il numero di aziende con allevamenti mostra segnali di popolazione occupata era pari a poco più del 7%. ripresa dal 2000 in poi dopo la significative flessioni, rispettivamente pari al -79% e al -65%, registrate nel corso Il numero di aziende con coltivazioni in esercizio in ambito dei due decenni precedenti. comunale fa registrare una forte variazione di segno negativo (- Per tutti i tipi di allevamento nel Comune di Ilbono nel 54%) nel corso dell’ultimo decennio intercensuario. corso dell’ultimo decennio intercensuario si registra un Dimensione media delle aziende agricole di Ilbono (SAU incremento del numero di capi allevati, particolarmente media per azienda pari a poco più di 6 ha nel 2010) inferiore significativo in termini percentuali per i suini, che passano rispetto agli altri ambiti territoriali. da 5 a 101 capi, e in termini assoluti per gli ovini, che fanno Per tutti i tipi di allevamento le aziende zootecniche ubicate registrare un incremento pari a 1.636 capi. nel territorio comunale di Ilbono si caratterizzano per un Presenza di vaste zone agricole di particolare pregio numero medio di capi allevati inferiore rispetto al dato rilevato paesaggistico ambientale, che rappresentano un in ambito regionale potenziale produttivo. Seppur in crescita nel corso degli ultimi anni risulta esigua Presenza di un’economia fortemente ancorata al territorio. l’offerta ricettiva nel Comune di Ilbono; nel 2014 gli unici esercizi ricettivi in attività sono 3 bed and breakfast, 2 alloggi Presenza di un Centro Fieristico localizzato al confine con agro-turistico e un albergo a 3 stelle, che garantiscono il Comune di Lanusei, in località "Scala ‘e Murtas", struttura pubblica a valenza territoriale gestita in consorzio dai un’offerta complessivamente pari a 70 posti letto. Comuni di Arzana, Elini, Ilbono, Lanusei, Loceri e dalla CNA14 Ogliastra. Alta qualità della produzione olivicola e dell’olio. Notevole valore storico, socio-culturale ed identitario dell’olivicoltura e dell’attività olearia.

14 Confederazione Nazionale Artigianato

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COMPONENTE PUNTI di FORZA PUNTI di DEBOLEZZA

Mobilità e trasporti Vicinanza agli assi portanti della mobilità territoriale (SS Mancanza di un Piano Urbano del Traffico. 125 e SS 389). Forte pendolarismo che caratterizza la popolazione ilbonese, Presenza di due circonvallazioni che agevolano il traffico di per ragioni lavorative e di studio.

attraversamento dell’abitato verso Lanusei, Elini e Tortolì. Valori progressivamente crescenti e dal 2009 superiori Presenza di un sistema di trasporto pubblico locale di rispetto al dato medio provinciale, regionale e nazionale del collegamento con gli abitati vicini, in particolare con i tasso di motorizzazione, pari a 684 autovetture per 1.000 capoluoghi provinciali di Tortoli e Lanusei, sede degli abitanti residenti nel 2015. istituiti di istruzione secondaria e dei principali servizi La densità veicolare, misurata come rapporto tra il numero sanitari e pubblici. totale di veicoli circolanti e la superficie territoriale, mostra per Presenza di un servizio di trasporto privato (autonoleggio) il Comune di Ilbono valori superiori rispetto alla media di collegamento con le città di Cagliari e Nuoro. provinciale e regionale, raggiungendo nel 2015 un valore pari a 60 veicoli per Kmq di superficie. Prossimità dell’abitato alla linea ferroviaria (ex FdS) a fruizione locale e turistica (Trenino Verde della Sardegna).

Energia Il Comune di Ilbono ha aderito al “Patto dei Sindaci” che, Installazioni di impianti fotovoltaici fortemente rallentate con la nell’ambito di “Sustainable Energy for Europe”, promuove fine degli incentivi pubblici. una competizione tra le città europee più sostenibili, con i sindaci stessi che divengono garanti e responsabili di una serie di azioni volte a rendere sostenibili le proprie città, realizzando progetti di pianificazione urbana che possano fungere da modello positivo per altre città europee. In linea con gli obiettivi europei, il “Patto dei Sindaci” prevede la riduzione di almeno il 20% delle emissioni di CO2 da parte delle amministrazioni aderenti entro il 2020; al fine di perseguire tale obiettivi, il Comune di Ilbono si è dotato di un Piano di Azione per l’Energia Sostenibile. L’Amministrazione comunale ha installato impianti fotovoltaici in 3 edifici pubblici: la scuola elementare, il municipio ed il centro di aggregazione sociale. Il Comune di Ilbono ha beneficiato dei contributi (€ 156.320,80) per l’adeguamento degli impianti di

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COMPONENTE PUNTI di FORZA PUNTI di DEBOLEZZA illuminazione pubblica stradale. La popolazione di Ilbono (11 beneficiari) e un’impresa locale hanno ottenuto i contributi regionali per l’installazione di impianti fotovoltaici. Presenza di biomassa legnosa, agricola e agroalimentare disponibile per la produzione di energia rinnovabile.

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6 INDICAZIONI PER LA DEFINZIONE DEGLI OBIETTIVI SPECIFICI DI PIANO L’analisi dì coerenza esterna del PUC rispetto ai piani e programmi di riferimento per la pianificazione e programmazione del territorio comunale di Ilbono, e l’analisi SWOT, articolata per componenti ambientali, hanno permesso di declinare gli obiettivi generali di Piano in obiettivi specifici e definire uno scenario progettuale di riferimento per il PUC. In particolare, di seguito sono riportate, per ciascun obiettivo generale, le indicazioni derivanti dall’analisi di coerenza esterna e dall’analisi SWOT per la definizione degli obiettivi specifici di Piano.

6.1 Indirizzi derivanti dall’analisi di coerenza esterna L’analisi di coerenza esterna non ha presentato particolari contraddizioni o incoerenze tra gli obiettivi generali del PUC di Ilbono ed i Piani e Programmi sovraordinati e di pari livello considerati. In alcuni casi, le indicazioni derivanti dalla valutazione di coerenza non hanno mostrato una diretta attinenza con le competenze dello strumento urbanistico, costituendo comunque un riferimento per l’eventuale futura redazione di piani e programmi di settore riferiti al territorio comunale anche in relazione a politiche di gestione del territorio ad una scala intercomunale, in altri casi, come evidenziato nelle matrici di correlazione, le indicazioni derivanti dalla valutazione di coerenza hanno fornito informazioni utili alla definizione degli obiettivi specifici del Piano. Tali indicazioni sono di seguito riassunte, suddivise per i diversi obiettivi generali cui si riferiscono: Ob.G.01 – Migliorare la qualità urbana, architettonica e paesaggistico ambientale del sistema urbano Al fine di rafforzare la coerenza con i Piani e Programmi analizzati, nel perseguire l’obiettivo in esame, il Piano dovrebbe occuparsi, in particolare, di: - incentivare il recupero dei caratteri tipologici, funzionali e costruttivi del tessuto edilizio urbano locale, attraverso interventi di riqualificazione del patrimonio edilizio esistente finalizzati ad aumentare la qualità edilizia, architettonica ed urbana dell’insediamento, degli spazi e degli arredi urbani (PPR e PUP di Nuoro); - mitigare gli impatti e le criticità generate dall’insediamento e dalle infrastrutture sulle dinamiche dell’assetto idrogeologico (PAI e PFAR); - migliorare l’efficienza energetica del sistema urbano e l’uso di fonti rinnovabili sia negli interventi di edilizia pubblica che in quelli privati (PEAR); - elevare la qualità del patrimonio storico-architettonico dell’insediamento e degli spazi pubblici, rafforzando la rete delle infrastrutture (PRT). Ob.G.02 – Qualificare e valorizzare il sistema economico produttivo locale e dei servizi territoriali Al fine di rafforzare la coerenza con i Piani e Programmi analizzati, nel perseguire l’obiettivo in esame, il Piano dovrebbe occuparsi, in particolare, di: - riqualificare i complessi produttivi esistenti, promuovendo l’insediamento di attività artigianali tipiche, al fine di valorizzare e diffondere la cultura produttiva locale (PPR, PRT); - delocalizzare in aree idonee le attività presenti all’interno del centro abitato che sono potenziale causa di inquinamento acustico, atmosferico e idrico (PPR, PGDI, PZA, PRT). Ob.G.03 – Sostenere e valorizzare il sistema agricolo produttivo locale Al fine di rafforzare la coerenza con i Piani e Programmi analizzati, nel perseguire l’obiettivo in esame, il Piano dovrebbe occuparsi, in particolare, di:

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- riconoscere il patrimonio agricolo ad elevata vocazione e specializzazione produttiva, conservare la trama agricola del territorio ogliastrino, attivare interventi a sostegno dell’economia locale fondata sull’attività agricola e zootecnica, potenziando in particolar modo la filiera olivo-olearia e le coltivazioni locali tipiche (vigneti, orti e frutteti) (PPR, PUP di Nuoro, PFAR, PTA; POR, PSR); - riconoscere il ruolo di presidio antropico delle attività agricole, ai fini della tutela paesaggistica e ambientale, della prevenzione dei rischi di dissesto idrogeologico e del mantenimento dei naturali equilibri dell’ecosistema territoriale (PPR, PTA, PFAR); - assicurare la conservazione del paesaggio agricolo nelle sue specificità, evitando processi di sostituzione degli usi tradizionali (PPR); - sostenere e valorizzare l’attività agricola e zootecnica, riconoscendo i valori espressi dai sistemi colturali presenti nel territorio comunale di Ilbono (PPR); - inibire attività ed interventi che alterino in modo sostanziale l’assetto idrogeologico, affidando all’attività agricola un ruolo fondamentale e costante di presidio antropico del territorio anche dal punto di vista paesaggistico-ambientale e di prevenzione del delicato e precario equilibrio ecosistemico (PAI, POR). Ob.G.04 – Tutelare e valorizzare il sistema delle risorse storico culturali ed identitarie del territorio Al fine di rafforzare la coerenza con i Piani e Programmi analizzati, nel perseguire l’obiettivo in esame, il Piano dovrebbe occuparsi, in particolare, di: - tutelare le risorse archeologiche e storico culturali, anche attraverso interventi finalizzati alla valorizzazione del patrimonio storico culturale di Ilbono (PPR, PUP di Nuoro); - promuovere la riqualificazione e la valorizzazione del centro storico, quale risorsa identitaria per la comunità insediata (PPR, PUP di Nuoro). Ob.G.05 – Tutelare e valorizzare il patrimonio naturalistico e ambientale Al fine di rafforzare la coerenza con i Piani e Programmi analizzati, nel perseguire l’obiettivo in esame, il Piano dovrebbe occuparsi, in particolare, di: - riconoscere e tutelare i caratteri morfologici del territorio e quali-quantitativi della copertura vegetale, salvaguardando in particolar modo la funzionalità idraulica ed ecologica dei corpi idrici superficiali e sotterranei, rispettando le aree marginali coperte da formazioni naturali e seminaturali prossime agli ambiti agricoli ed urbani (PPR, PAI, PUP di Nuoro, POR, PSR); - riconoscere e tutelare i caratteri morfologici e paesaggistici del territorio comunale, quali elementi di connessione funzionale, ambientale e paesaggistica con i territori costieri e montani (PPR); - favorire la conservazione e lo sviluppo della vegetazione nelle aree agricole marginali, anche al fine di assicurare la connettività ecologica tra i diversi ambienti del territorio comunale e la prevenzione dei processi erosivi e di dissesto idrogeologico (PPR); - conservare e favorire lo sviluppo di aree marginali coperte da formazioni naturali e seminaturali al fine di garantire sufficienti ed adeguati livelli di sicurezza nei confronti di eventi idrogeologici, in modo da tutelare e salvaguardare le attività umane, i beni economici ed il patrimonio ambientale e culturale (PAI, PFAR). Ob.G.06 – Assicurare condizioni di sicurezza idrogeologica del territorio Al fine di rafforzare la coerenza con i Piani e Programmi analizzati, nel perseguire l’obiettivo in esame, il Piano dovrebbe occuparsi, in particolare, di: - assicurare la salvaguardia del territorio promuovendo interventi atti a garantire la funzionalità idraulica ed ecologica dei corsi d’acqua ed il contenimento dei fenomeni di

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dissesto derivati da eventi meteorici ordinari e straordinari e di degrado del suolo e della vegetazione (PPR, PAI, PUP di Nuoro, PGDI, PFAR); - riconoscere e tutelare i caratteri morfologici e paesaggistici del territorio comunale, quali elementi di connessione funzionale, ambientale e paesaggistica con i territori costieri e montani, anche al fine di prevenire e contenere i processi di dissesto idrogeologico (PPR); - riconoscere e tutelare i caratteri quali-quantitativi della copertura vegetale (PPR). Ob.G.07 – Favorire lo sviluppo di un’economia turistica Al fine di rafforzare la coerenza con i Piani e Programmi analizzati, nel perseguire l’obiettivo in esame, il Piano dovrebbe occuparsi, in particolare, di: - favorire la diversificazione della proposta turistica incentivando la valorizzazione delle aree interne montane, delle risorse naturalistico-ambientali, storico-culturali, architettoniche e paesaggistiche e del patrimonio archeologico, demo-etno-antropologico e delle produzioni locali, rafforzando anche i servizi per l’ospitalità e la ricettività diffusa nel contesto urbano (PPR, PMT, PRSTS, PRT, PSR); - rafforzare la rete dei servizi per l’ospitalità (forme di ospitalità diffusa sul territorio) e la ricettività, in un’ottica di contenimento dell’espansione del centro abitato, in moda da arricchire e differenziare la proposta turistica locale e dell’Ogliastra (PPR, PUP di Nuoro, PTA); - incentivare la fruizione e la valorizzazione delle aree interne montane e delle risorse ambientali e paesaggistiche che caratterizzano il territorio comunale di Ilbono e dei centri limitrofi (PPR, PUP di Nuoro, PTA); - favorire la diversificazione della proposta turistica incentivando la valorizzazione delle aree interne montane e delle risorse ambientali e naturalistiche a supporto dell’attività agricola e forestale al fine di creare opportunità di sviluppo e innovazione (POR, PSR).

6.2 Indirizzi derivanti dall’analisi SWOT L’analisi SWOT ha mostrato come, per il territorio comunale di Ilbono, siano particolarmente significative le componenti ambientali “suolo”, “ecosistemi naturali”, “patrimonio storico, architettonico, archeologico e paesaggistico”, “insediamento” e “sistema economico-produttivo”. Rispetto a tali componenti, il territorio comunale di Ilbono presenta diversi punti di forza e di debolezza di cui il Piano deve farsi carico attraverso la definizione di obiettivi specifici atti a favorire la conservazione e valorizzazione delle risorse principali del territorio e a prevenire condizioni di criticità potenziali e a risolvere o contenere quelle presenti. In particolare, nel comune di Ilbono, è stata riscontrata la presenza di suoli ad alta vocazione agricola ed idonei allo sviluppo della copertura vegetale, da cui discende l’esistenza, nel territorio comunale, di aree ad elevato pregio naturalistico-ambientale e paesaggistico. Tra queste, particolarmente significative sono le aree agricole, che conservano la trama storica, caratterizzata da una forte parcellizzazione fondiaria e costituita dal sistema dei terrazzamenti e dalla sentieristica rurale. Da ciò discende lo sviluppo di un’economia fortemente ancorata al territorio, caratterizzata da produzioni locali di alta qualità, con particolare riferimento all’olivicoltura ed alla attività olearia, di elevato valore storico, socio-culturale ed identitario, oltreché produttivo. L’alternanza di aree agricole e aree naturali e seminaturali, garantendo un elevato indice di biodiversità, contribuisce, assieme alla varietà dei caratteri morfologici del territorio e alla fortunata posizione geografica, che fa del comune di Ilbono un ambito di cerniera tra i territori costieri e montani dell’Ogliastra, ad assicurare un’alta qualità dei luoghi.

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Il comune di Ilbono è inoltre caratterizzato dalla presenza di beni archeologici e storico-culturali, localizzati in diversi punti del territorio comunale, e da un centro storico che conserva ancora l'originaria trama viaria e i caratteri distintivi principali. Dall’analisi dei punti di debolezza emerge invece l’esigenza di ridurre la pericolosità geomorfologica e idrogeologica e prevenire il verificarsi di condizioni di dissesto e di rischio legate ai processi insediativi, anche attraverso il ripristino della copertura vegetale, la riqualificazione delle aree naturali e seminaturali degradate ed il controllo della dispersione insediativa negli ambiti agricoli periurbani. Si riscontra inoltre la carenza e l’inadeguatezza di interventi atti a recuperare e valorizzare il patrimonio archeologico e storico-culturale e delle risorse ambientali e paesaggistiche presenti nel territorio comunale di Ilbono. In particolare, in riferimento al patrimonio edilizio storico tradizionale si registra un progressivo degrado, conseguente all’abbandono del centro storico, e la realizzazione di interventi di recupero e ripristino non sempre coerenti con i caratteri tipologico costruttivi originari, che ha comportato la progressiva perdita dei caratteri distintivi ed identitari del nucleo urbano. Il contesto urbano e territoriale risulta inoltre caratterizzato da una bassa qualità edilizia, architettonica ed urbana dell’insediamento, dalla carenza degli spazi e dei servizi collettivi e dalla bassa qualità e disomogeneità nella distribuzione di quelli presenti, oltreché dalla presenza di fabbricati con destinazione d'uso non coerente con la zona omogenea di appartenenza. Manca inoltre una connessione tra l’insediamento urbano ed il contesto ambientale e paesaggistico di appartenenza.

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6.3 Obiettivi specifici del PUC di Ilbono Gli obiettivi specifici del PUC, come gli obiettivi generali, sono declinati rispetto alle cinque questioni strategiche per il territorio comunale di Ilbono. In questi termini gli obiettivi specifici del PUC, in coerenza con gli obiettivi generali e specifici degli altri piani e programmi di diverso livello precedentemente analizzati, costituiscono il quadro strategico entro il quale sono declinate le azioni di Piano nel rispetto delle specificità e potenzialità territoriali del comune. Nella tabella di seguito si riporta l’elenco degli obiettivi specifici del PUC di Ilbono, declinati per le diverse questioni strategiche individuate:

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Il sistema insediativo urbano Obiettivo Generale Obiettivi Specifici Recuperare i caratteri tipologici, funzionali e costruttivi tradizionali del tessuto edilizio e urbano del nucleo storico Ob.S.01.01 di Ilbono, come matrice della riqualificazione dell’abitato Contenere il processo di crescita dell’insediamento e di consumo di suolo, coerentemente con il fabbisogno Ob.S.01.02 abitativo della popolazione residente e con le esigenze di salvaguardia idrogeologica del contesto urbano e territoriale Ob.S.01.03 Favorire i processi di riqualificazione e recupero del tessuto urbano ed edilizio esistente Elevare la qualità edilizia Ob.S.01.04 , architettonica e urbana dell’insediamento e degli spazi e delle attrezzature pubbliche Migliorare la qualità del contesto urbano e territoriale urbana, architettonica Promuovere interventi di riqualificazione edilizia ed urbanistica delle aree periurbane dell'abitato interessate da Ob.G.01 e paesaggistico Ob.S.01.05 processi di diffusione insediativa, sorti spontaneamente in assenza di strumenti urbanistici attuativi ambientale del sistema particolareggiati urbano Qualificare e organizzare in modo coordinato il patrimonio di aree verdi e per servizi pubblici (standard A e B e Ob.S.01.06 aree di cessione) disponibili nel contesto urbano, rafforzando la rete delle attrezzature presenti e coniugando le differenti forme e modalità di fruizione delle stesse ture sulle dinamiche fluviali e di Ob.S.01.07 Prevenire e mitigare le interferenze generate dall’insediamento e dalle infrastrut versante al fine di ridurre il rischio idrogeologico

Ob.S.01.08 Migliorare l’efficienza energetica del sistema urbano mediante interventi volti a favorire il risparmio energetico e l’utilizzo delle fonti rinnovabili, sia negli interventi di iniziativa pubblica che privata Il sistema produttivo e dei servizi territoriali Obiettivo Generale Obiettivi Specifici Riqualificare i complessi produttivi esistenti, a livello di infrastrutture e servizi per le imprese, prevedendo Ob.S.02.01 eventuali ampliamenti coerenti con il fabbisogno complessivo di insediabilità produttiva rispetto all’attuale Qualificare e disponibilità di aree valorizzare il sistema Ob.S.02.02 Elevare la qualità edilizia, architettonica e insediativa delle aree produttive esistenti ed in programma Ob.G.02 economico produttivo Promuovere l'insediamento di attività artigianali tipiche, al fine di valorizzare e diffondere la cultura produttiva locale e dei servizi Ob.S.02.03 locale territoriali Ob.S.02.04 Delocalizzare le attività produttive causanti inquinamento acustico, atmosferico e idrico esistenti all’interno del centro abitato

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Il sistema agricolo produttivo Obiettivo Generale Obiettivi Specifici Riconoscere il patrimonio agricolo del territorio a chiara vocazione e specializzazione produttiva per il contesto Ob.S.03.01 locale e sovralocale Conservare il paesaggio agricolo nelle sue specificità evitando processi di sostituzione degli usi tradizionali e di Ob.S.03.02 ulteriore parcellizzazione fondiaria Sostenere e Ob.S.03.03 Sostenere e valorizzare l’economia locale fondata sull’attività agricolo e/o zootecnica, riconoscendo i valori valorizzare il sistema espressi dai sistemi colturali presenti e dalle produzioni di qualità Ob.G.03 agricolo produttivo Affidare alle attività agricole un ruolo fondamentale, anche di presidio antropico, finalizzato alla salvaguardia Ob.S.03.04 locale paesistico ambientale, e dell’ecosistema territoriale ed alla prevenzione dei rischi Riqualificare e salvaguardare le aree agricole periurbane, recuperando la funzionalità agricola del territorio e Ob.S.03.05 contenendo gli usi impropri e le trasformazioni edilizie a fini residenziali Potenziare la filiera olivo-olearia e valorizzare e rafforzare il sistema delle coltivazioni tradizionali locali (vigneti, Ob.S.03.06 orti, frutteti), quale coltura peculiare e specializzata Tutela e salvaguardia del territorio Gli ambiti di salvaguardia storico culturale Obiettivo Generale Obiettivi Specifici Promuovere la riqualificazione e valorizzazione del centro storico, nucleo matrice dell'insediamento di Ilbono, Ob.S.04.01 risorsa identitaria per la comunità insediata Tutelare e valorizzare il Riconoscere e tutelare i complessi e le risorse archeologiche e storico culturali presenti nel territorio comunale sistema delle risorse Ob.S.04.02 Ob.G.04 favorendo la conservazione dei contesti paesaggistici di riferimento storico culturali ed Promuovere interventi di valorizzazione del patrimonio storico culturale di Ilbono, coerentemente con le esigenze identitarie del territorio Ob.S.04.03 di salvaguardia, quale risorsa strategica per la promozione e sviluppo di una fruizione turistica e culturale del territorio (area archeologica di Scerì, area archeologica Sa Mardona) Le risorse ambientali e naturalistiche Obiettivo Generale Obiettivi Specifici Riconoscere e tutelare i caratteri morfologici del territorio comunale di Ilbono quali beni paesaggistici ed elementi Ob.S.05.01 dominanti nel contesto locale Riconoscere e tutelare i caratteri quali-quantitativi della copertura vegetale, identificati come beni paesaggistici a Tutelare e valorizzare il Ob.S.05.02 valenza naturalistica Ob.G.05 patrimonio naturalistico Favorire il recupero delle aree marginali, prossime ad ambiti agricoli ed aree ad elevata naturalità, costituenti e ambientale Ob.S.05.03 lembi residuali con formazioni naturali e seminaturali con funzione di connettività ecologica e difesa del suolo Incentivare e orientare la fruizione turistico-naturalistica del territorio in relazione alle vie di percorrenza storico Ob.S.05.04 naturalistica in un’ottica di presidio e tutela del territorio Assicurare condizioni Ob.S.06.01 Salvaguardare la funzionalità idraulica ed ecologica dei corsi d’acqua e delle falde acquifere di sicurezza Ob.G.06 idrogeologica del Ob.S.06.02 Prevenire e contenere i fenomeni di dissesto idrogeologico territorio

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Il sistema della fruizione turistica del territorio Obiettivo Generale Obiettivi Specifici Ob.S.07.01 Favorire la diversificazione e l’arricchimento della proposta turistica locale nel contesto territoriale dell'Ogliastra Incentivare la fruizione e valorizzazione delle aree interne montane e delle risorse ambientali e naturalistiche Ob.S.07.02 (forestali e preforestali) Favorire lo sviluppo di Incentivare la fruizione a fini turistici e culturali del patrimonio archeologico, storico culturale, demo-etno- Ob.G.07 Ob.S.07.03 un’economia turistica antropologico e delle produzioni locali Rafforzare i Ob.S.07.04 servizi per l’ospitalità e la ricettività, in un'ottica di rete tra i centri della corona insediativa dei versanti orientali del Gennargentu, valorizzando il patrimonio edilizio e dello spazio urbano storico Ob.S.07.05 Favorire lo sviluppo di forme di ospitalità diffusa nel contesto urbano.

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7 ANALISI DI COERENZA DEL PUC CON I PRINCIPI E I CRITERI DI SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE

7.1 Obiettivi di sviluppo sostenibile Dalle politiche per lo sviluppo sostenibile promosse in questi ultimi anni, sono emersi una serie di criteri cui ogni territorio può fare riferimento per definire i propri obiettivi locali di sostenibilità, che raccolgono i parametri su cui effettuare la VAS. L’assunzione della sostenibilità come modello di sviluppo di una comunità deve necessariamente tenere conto di quattro dimensioni: - sostenibilità ambientale, intesa come capacità di mantenere nel tempo qualità e riproducibilità delle risorse naturali; garantendo l’integrità dell’ecosistema per evitare che l’insieme degli elementi da cui dipende la vita sia alterato; preservazione della diversità biologica; - sostenibilità economica, intesa come capacità di generare, in modo duraturo, reddito e lavoro per il sostentamento della popolazione; eco-efficienza dell’economia intesa, in particolare come uso razionale ed efficiente delle risorse, con la riduzione dell’impiego di quelle non rinnovabili; - sostenibilità sociale, intesa come capacità di garantire condizioni dì benessere umano e accesso alle opportunità (sicurezza, salute, istruzione, ma anche divertimento, serenità, socialità), distribuite in modo equo tra strati sociali, età e generi, ed in particolare tra le comunità attuali e quelle future; - sostenibilità istituzionale, come capacità di rafforzare e migliorare la partecipazione dei cittadini alla gestione dei processi decisionali; i processi di decisione politica devono corrispondere ai bisogni ed alle necessità degli individui, integrando le aspettative e le attività di questi ultimi. Capacità di un buon governo. La definizione del set di obiettivi locali di sostenibilità deve dunque necessariamente cercare di rispettare i seguenti principi: - il grado di utilizzo delle risorse rinnovabili non deve essere superiore alla loro capacità di rigenerazione; - l’immissione di sostanze inquinanti e di scorie nell’ambiente non deve superare la capacità di autodepurazione dell’ambiente stesso; - lo stock di risorse non rinnovabili deve restare costante nel tempo. Nel rispetto di questi principi, per l’integrazione degli aspetti ambientali nel processo di redazione del PUC, si è fatto riferimento ai principi di cui al comma 2, art. 3 delle N.T.A. del PPR, e ai dieci criteri di sostenibilità proposti dal Manuale UE, riportati nelle tabelle sottostanti:

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ELENCO DEI PRINCIPI PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE DEL TERRITORIO REGIONALE

(art. 3 comma 2 delle NTA del PPR) 1 controllo dell’espansione delle città 2 gestione dell’ecosistema urbano secondo il principio di precauzione 3 conservazione e sviluppo del patrimonio naturale e culturale 4 alleggerimento della eccessiva pressione urbanistica, in particolare nelle zone costiere 5 politiche settoriali nel rispetto della conservazione della diversità biologica 6 strategie territoriali integrate per le zone ecologicamente sensibili 7 protezione del suolo con la riduzione di erosioni 8 conservazione e recupero delle grandi zone umide 9 gestione e recupero degli ecosistemi marini 10 conservazione e gestione di paesaggi di interesse culturale, storico, estetico ed ecologico 11 più adeguata compatibilità delle misure di sviluppo che incidano sul paesaggio 12 recupero dei paesaggi degradati da attività umane

ELENCO DEI 10 CRITERI DI SOSTENIBILITÀ INDICATI NEL MANUALE UE 1 Ridurre al minimo l’impegno delle risorse energetiche non rinnovabili 2 Impiego delle risorse rinnovabili nei limiti della capacità di rigenerazione Uso e gestione corretta, dal punto di vista ambientale, delle sostanze e dei rifiuti 3 pericolosi/inquinanti 4 Conservare e migliorare lo stato della fauna e della flora selvatiche, degli habitat e dei paesaggi 5 Conservare e migliorare la qualità dei suoli e delle risorse idriche 6 Conservare e migliorare la qualità delle risorse storiche e culturali 7 Conservare e migliorare la qualità dell’ambiente locale 8 Protezione dell’atmosfera Sensibilizza 9 re alle problematiche ambientali, sviluppare l’istruzione e la formazione in campo ambientale Promuovere la partecipazione del pubblico alle decisioni che comportano uno sviluppo 10 sostenibile

Tali principi e criteri, integrati e dettagliati in obiettivi di sviluppo sostenibile, volti a diminuire, nell’attuazione delle politiche di settore, la pressione sull’ambiente e ad incidere direttamente sulla qualità ambientale del territorio, sono stati opportunamente selezionati in riferimento agli ambiti di competenza dello strumento urbanistico comunale e al territorio comunale di Ilbono. Tali obiettivi rappresentano quindi la base di riferimento per valutare il livello di integrazione dei principi di sostenibilità ambientale nelle scelte pianificatorie.

Criteri di sostenibilità Obiettivi di sviluppo sostenibile Codice

Incentivare l’efficienza di produzione energetica e l’utilizzo di OSS_01 Ridurre al minimo nuove fonti energetiche alternative l’impegno delle Promuovere il risparmio energetico come efficienza di utilizzo e 1 OSS_02 risorse energetiche ridurre i consumi energetici non rinnovabili Ridurre la necessità di spostamenti urbani OSS_03 Proteggere la qualità dei suoli come risorsa limitata e non rinnovabile per la produzione di cibo e di altri prodotti e come OSS_04 Impiego delle ecosistema per gli altri organismi viventi risorse rinnovabili Promuovere gli interventi di gestione, conservazione e recupero 2 nei limiti della OSS_05 capacità di degli ecosistemi rigenerazione Garantire acqua potabile di buona qualità a tutta la popolazione OSS_06 Garantire usi peculiari dei corpi idrici OSS_07 Uso e gestione Ridurre i pericoli per l’ecosistema, la salute umana e la qualità corretta, dal punto della vita derivanti dalle emissioni nell’atmosfera, nelle acque e nel OSS_08 3 di vista ambientale, suolo di sostanze chimiche nocive o pericolose delle sostanze e Adeguare le infrastrutture fognarie e depurative alla normativa OSS_09

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Criteri di sostenibilità Obiettivi di sviluppo sostenibile Codice dei rifiuti vigente pericolosi/inquinanti Ridurre la produzione e la pericolosità dei rifiuti, in particolare OSS_10 attraverso l’adozione e lo sviluppo di tecnologie pulite Assicurare idonei processi di riutilizzo, riciclaggio, recupero e OSS_11 smaltimento dei rifiuti prodotti Organizzare la raccolta dei rifiuti in modo da consentire la progressiva separazione dei principali flussi produttivi (rifiuti OSS_12 domestici, mercatali, attività di servizio, attività commerciali, attività produttive, attività agricole) Usare i rifiuti come combustibile o come altro mezzo per produrre OSS_13 energia Conferire almeno il 65% dei rifiuti urbani da recuperare attraverso OSS_14 la raccolta differenziata entro il 31/12/2012 Incentivare il riutilizzo a valle della raccolta dei rifiuti e le iniziative OSS_15 per la riduzione dei rifiuti Minimizzare lo smaltimento dei rifiuti in discarica OSS_16 Tutelare la salute umana e del patrimonio agricolo e forestale OSS_17 Identificare e catalogare i siti potenzialmente contaminati, anche OSS_18 nelle aree di sviluppo industriale in attività Proteggere la qualità dei suoli come risorsa limitata e non rinnovabile per la produzione di cibo e di altri prodotti e come OSS_04 ecosistema per gli altri organismi viventi Promuovere gli interventi di gestione, conservazione e recupero OSS_05 degli ecosistemi Tutelare la salute umana e del patrimonio agricolo e forestale OSS_17 Conservare e Tutelare le specie minacciate e la diversità biologica OSS_19 migliorare lo stato Promuovere gli interventi di riduzione dei rischi derivanti della fauna e della OSS_21 4 dall'introduzione di specie allogene flora selvatiche, degli habitat e dei Promuovere le tecnologie che favoriscono la biodiversità OSS_22 paesaggi Promuovere politiche settoriali nel rispetto della OSS_23 conservazione della diversità biologica Conservare e sviluppare il patrimonio naturale e culturale OSS_24 Promuovere strategie territoriali integrate per le zone OSS_26 ecologicamente sensibili Favorire una più adeguata compatibilità delle misure di OSS_27 sviluppo che incidano sul paesaggio Proteggere la qualità dei suoli come risorsa limitata e non rinnovabile per la produzione di cibo e di altri prodotti e come OSS_04 ecosistema per gli altri organismi viventi Garantire acqua potabile di buona qualità a tutta la popolazione OSS_06 Adeguare le infrastrutture fognarie e depurative alla normativa OSS_09 vigente Identificare e catalogare i siti potenzialmente contaminati, anche OSS_18 Conservare e nelle aree di sviluppo industriale in attività migliorare la qualità 5 dei suoli e delle Conservare e recuperare le grandi zone umide OSS_28 risorse idriche Aumentare il territorio sottoposto a protezione OSS_29 Difendere e proteggere il suolo dai processi di erosione e di OSS_31 desertificazione Raggiungere un livello di qualità dei corpi idrici “sufficiente” entro OSS_35 l’anno 2016, secondo quanto previsto dalla normativa vigente Difendere i corpi idrici dall’eutrofizzazione OSS_36 Identificare le aree a rischio idrogeologico OSS_37

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Criteri di sostenibilità Obiettivi di sviluppo sostenibile Codice Ripristinare la funzionalità idrogeologica dei sistemi naturali OSS_38 Alleggerire l’eccessiva pressione urbanistica OSS_39 Conservare e sviluppare il patrimonio naturale e culturale OSS_24 Consolidare, estendere e qualificare il patrimonio archeologico, OSS_40 architettonico, storico-artistico e paesaggistico Dotare il territorio di strutture e sistemi per la gestione degli OSS_41 Conservare e interventi di restauro e valorizzazione del patrimonio migliorare la qualità 6 Sviluppare l’imprenditorialità legata alla valorizzazione del delle risorse patrimonio e sostenere la crescita delle organizzazioni, anche del OSS_42 storiche e culturali terzo settore, nel settore culturale Individuare e catalogare le invarianti del patrimonio paesaggistico OSS_43 e storico-culturale Conservare e gestire i paesaggi di interesse culturale, storico, OSS_44 estetico ed ecologico Ridurre la necessità di spostamenti urbani OSS_03 Ridurre i pericoli per l’ecosistema, la salute umana e la qualità della vita derivanti dalle emissioni nell’atmosfera, nelle acque e nel OSS_08 suolo di sostanze chimiche nocive o pericolose Tutelare la salute umana e del patrimonio agricolo e forestale OSS_17 Conservare e sviluppare il patrimonio naturale e culturale OSS_24 Alleggerire l’eccessiva pressione urbanistica OSS_39 Conservare e 7 migliorare la qualità Consolidare, estendere e qualificare il patrimonio paesaggistico OSS_40 dell’ambiente locale Individuare e catalogare le invarianti del patrimonio paesaggistico OSS_43 e storico-culturale Raggiungere gli obiettivo eco-ambientali, secondo quanto disposto OSS_45 dalla normativa vigente Recuperare i paesaggi degradati da attività umane OSS_46

Gestire l’ecosistema urbano secondo il principio di OSS_47 precauzione Controllare le espansioni della città OSS_48 Ridurre la necessità di spostamenti urbani OSS_03 Ridurre i pericoli per l’ecosistema, la salute umana e la qualità della vita derivanti dalle emissioni nell’atmosfera, nelle acque e nel OSS_08 suolo di sostanze chimiche nocive o pericolose Limitare le emissioni di gas a effetto serra che contribuiscono al riscaldamento globale e ai cambiamenti climatici (CO2, CH3, N2O OSS_49 e Cfc) Concorrere al rispetto degli obiettivi fissati per il contributo OSS_50 nazionale alle emissioni globali Protezione 8 Eliminare le emissioni atmosferiche di sostanze che provocano la OSS_51 dell’atmosfera riduzione della fascia di ozono stratosferico (Cfc, Halons, Hcfc) Limitare le emissioni acide in atmosfera (SO2, NOx, NH3) e OSS_52 favorire appropriati sistemi di gestione del territorio Ridurre le emissioni di sostanze che favoriscono la formazione di ozono troposferico (Nmvocs e NOx) e degli altri ossidanti OSS_53 fotochimici sostanze cancerogene nei cicli di produzione e Eliminare l’uso di OSS_54 nei prodotti Sviluppare modelli di traffico e di inquinamento atmosferico OSS_55 Sensibilizzare alle Individuare e catalogare le invarianti del patrimonio paesaggistico 9 OSS_43 problematiche e storico-culturale

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Criteri di sostenibilità Obiettivi di sviluppo sostenibile Codice ambientali, Promuovere lo sviluppo di Agende XXI locali OSS_56 sviluppare Promuovere e sostenere le attività di educazione ambientale OSS_57 l’istruzione e la anche tramite i laboratori territoriali formazione in Promuovere le attività di formazione del personale impegnato campo ambientale OSS_58 nell’attuazione delle strategie ambientali Promuovere la formazione di nuove figure professionali in ambito OSS_59 ambientale Promuovere lo sviluppo di Agende XXI locali OSS_56 Promuovere e sostenere le campagne di diffusione Promuovere la dell’informazione ambientale e della consapevolezza delle relative OSS_60 partecipazione del problematiche pubblico alle Promuovere misure di sostegno alla partecipazione del pubblico ai 10 OSS_61 decisioni che processi decisionali riguardanti l’ambiente Promuovere programmi di raccolta e messa a disposizione del comportano uno OSS_62 sviluppo sostenibile pubblico delle informazioni ambientali Promuovere la formazione del personale e delle autorità che assistono il pubblico nell’accesso alle informazioni e alla OSS_63 partecipazione dei processi decisionali concernenti l’ambiente

7.2 Valutazione di coerenza tra obiettivi specifici del PUC e obiettivi di sviluppo sostenibile La valutazione di coerenza è stata condotta attraverso un approccio di tipo analitico, secondo una matrice di correlazione tra obiettivi specifici del PUC e Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. In tabella sono riportati gli obiettivi di sviluppo sostenibile coerenti con gli obiettivi specifici di piano considerati, al fine di evidenziare dove e in che modo gli obiettivi del Piano stesso rispondono ai requisiti di sviluppo sostenibile definiti nel paragrafo precedente.

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7.2.1 Matrice di correlazione obiettivi specifici del PUC/obiettivi di sviluppo sostenibile OBIETTIVI DI SVILUPPO SOSTENIBILE Selezionati per coerenza rispetto agli obiettivi specifici del PUC e articolati in base ai 10 Criteri di Sostenibilità OBIETTIVI SPECIFICI DEL PUC CRITERI CRITERIO CRITERIO CRITERIO CRITERIO CRITERIO CRITERIO CRITERIO CRITERIO CRITERIO O 1 2 4 5 6 7 8 9 10 3 Ob.S.01.01: Recuperare i OSS_24, OSS_24, caratteri tipologici, funzionali OSS_40, OSS_40, e costruttivi tradizionali del OSS_41, OSS_43, tessuto edilizio e urbano del OSS_43 OSS_42, OSS_46, nucleo storico di Ilbono, OSS_43, OSS_47, come matrice della OSS_44 OSS_48 riqualificazione dell’abitato Ob.S.01.02: Contenere il processo di crescita dell’insediamento e di OSS_04, consumo di suolo, OSS_29, OSS_04, OB.G.01 coerentemente con il OSS_31, OSS_39, OSS_04 OSS_17, fabbisogno abitativo della OSS_37, OSS_48 OSS_27 popolazione residente e con OSS_38, le esigenze di salvaguardia OSS_39 idrogeologica del contesto urbano e territoriale OSS_24, OSS_24, Ob.S.01.03: Favorire i OSS_40, OSS_40, processi di riqualificazione e OSS_41, OSS_43, OSS_24 OSS_43 recupero del tessuto urbano OSS_42, OSS_46, ed edilizio esistente OSS_43, OSS_47, OSS_44 OSS_48

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OBIETTIVI DI SVILUPPO SOSTENIBILE Selezionati per coerenza rispetto agli obiettivi specifici del PUC e articolati in base ai 10 Criteri di Sostenibilità OBIETTIVI SPECIFICI DEL PUC CRITERI CRITERIO CRITERIO CRITERIO CRITERIO CRITERIO CRITERIO CRITERIO CRITERIO CRITERIO O 1 2 4 5 6 7 8 9 10 3 OSS_03, Ob.S.01.04: Elevare la OSS_24, OSS_24, qualità edilizia, architettonica OSS_40, OSS_39, OSS_41, OSS_40, e urbana dell’insediamento e OSS_24 OSS_39 degli spazi e delle OSS_42, OSS_45, attrezzature pubbliche del OSS_43, OSS_46, contesto urbano e territoriale OSS_44 OSS_47, OSS_48 Ob.S.01.05: Promuovere interventi di riqualificazione edilizia ed urbanistica delle OSS_40, aree periurbane dell'abitato OSS_46, interessate da processi di OSS_40 OSS_47, diffusione insediativa, sorti OSS_48 spontaneamente in assenza di strumenti urbanistici attuativi particolareggiati Ob.S.01.06: Qualificare e organizzare in modo coordinato il patrimonio di aree verdi e per servizi pubblici (standard A e B e aree di cessione) disponibili OSS_24, OSS_24, OSS_24 nel contesto urbano, OSS_40 OSS_40 rafforzando la rete delle attrezzature presenti e coniugando le differenti forme e modalità di fruizione delle stesse

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OBIETTIVI DI SVILUPPO SOSTENIBILE Selezionati per coerenza rispetto agli obiettivi specifici del PUC e articolati in base ai 10 Criteri di Sostenibilità OBIETTIVI SPECIFICI DEL PUC CRITERI CRITERIO CRITERIO CRITERIO CRITERIO CRITERIO CRITERIO CRITERIO CRITERIO CRITERIO O 1 2 4 5 6 7 8 9 10 3 Ob.S.01.07: Prevenire e mitigare le interferenze OSS_29, OSS_31, generate dall’insediamento e OSS_39, dalle infrastrutture sulle OSS_37, OSS_48 dinamiche fluviali e di OSS_38, versante al fine di ridurre il OSS_39 rischio idrogeologico Ob.S.01.08: Migliorare l’efficienza energetica del sistema urbano mediante interventi volti a favorire il OSS_01, OSS_03, risparmio energetico e OSS_02, OSS_45 l’utilizzo delle fonti OSS_03 rinnovabili, sia negli interventi di iniziativa pubblica che privata Ob.S.02.01: Riqualificare i complessi produttivi OSS_08, esistenti, a livello di OSS_17, infrastrutture e servizi per le OSS_24, OSS_01, imprese, prevedendo OSS_04, OSS_04, OSS_39, OSS_03, OSS_02, OSS_04 OSS_08 eventuali ampliamenti OSS_27 OSS_39 OSS_45, OSS_08 OSS_03 coerenti con il fabbisogno OSS_46, OB.G.02 complessivo di insediabilità OSS_47, produttiva rispetto all’attuale OSS_48 disponibilità di aree Ob.S.02.02: Elevare la qualità edilizia, architettonica e insediativa delle aree OSS_27 OSS_45 produttive esistenti ed in programma

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OBIETTIVI DI SVILUPPO SOSTENIBILE Selezionati per coerenza rispetto agli obiettivi specifici del PUC e articolati in base ai 10 Criteri di Sostenibilità OBIETTIVI SPECIFICI DEL PUC CRITERI CRITERIO CRITERIO CRITERIO CRITERIO CRITERIO CRITERIO CRITERIO CRITERIO CRITERIO O 1 2 4 5 6 7 8 9 10 3 Ob.S.02.03: Promuovere l'insediamento di attività artigianali tipiche, al fine di OSS_24 valorizzare e diffondere la cultura produttiva locale Ob.S.02.04: Delocalizzare le OSS_08, attività produttive causanti OSS_17, OSS_08, inquinamento acustico, OSS_17 OSS_45, OSS_08 OSS_17 atmosferico e idrico esistenti OSS_46, all’interno del centro abitato OSS_47 Ob.S.03.01: Riconoscere il patrimonio agricolo del OSS_04, OSS_24, territorio a chiara vocazione OSS_04, OSS_17, OSS_04 OSS_17 OSS_17, OSS_43, OSS_43 e specializzazione produttiva OSS_31 OSS_43 OSS_24 OSS_44 per il contesto locale e sovralocale Ob.S.03.02: Conservare il OSS_17, paesaggio agricolo nelle sue OSS_04, OSS_24, OSS_24, specificità evitando processi OSS_04, OSS_05, OSS_04, OSS_40, OSS_17 OSS_40, OSS_43 Ob.G.03 di sostituzione degli usi OSS_05 OSS_17, OSS_31 OSS_43, OSS_43, tradizionali e di ulteriore OSS_24 OSS_44 OSS_46 parcellizzazione fondiaria Ob.S.03.03: Sostenere e valorizzare l’economia locale OSS_04, fondata sull’attività agricolo OSS_04, OSS_17, e/o zootecnica, riconoscendo OSS_04 OSS_17 OSS_17, OSS_24 OSS_31 OSS_24 i valori espressi dai sistemi OSS_24 colturali presenti e dalle produzioni di qualità

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OBIETTIVI DI SVILUPPO SOSTENIBILE Selezionati per coerenza rispetto agli obiettivi specifici del PUC e articolati in base ai 10 Criteri di Sostenibilità OBIETTIVI SPECIFICI DEL PUC CRITERI CRITERIO CRITERIO CRITERIO CRITERIO CRITERIO CRITERIO CRITERIO CRITERIO CRITERIO O 1 2 4 5 6 7 8 9 10 3 Ob.S.03.04: Affidare alle attività agricole un ruolo fondamentale, anche di OSS_04, OSS_04, OSS_17, OSS_24, presidio antropico, finalizzato OSS_04, OSS_05, OSS_29, OSS_24, OSS_17 OSS_43, OSS_43 alla salvaguardia paesistico OSS_05 OSS_17, OSS_31, OSS_40, OSS_44 ambientale, e OSS_24 OSS_38 OSS_43 dell’ecosistema territoriale ed alla prevenzione dei rischi Ob.S.03.05: Riqualificare e salvaguardare le aree OSS_17, agricole periurbane, OSS_24, OSS_04, recuperando la funzionalità OSS_04, OSS_04, OSS_39, OSS_17 OSS_31, OSS_24 agricola del territorio e OSS_05 OSS_17 OSS_46, OSS_39 contenendo gli usi impropri e OSS_47, le trasformazioni edilizie a OSS_48 fini residenziali Ob.S.03.06: Potenziare la filiera olivo-olearia e OSS_17, valorizzare e rafforzare il OSS_04, OSS_24, OSS_04, OSS_04, OSS_24, sistema delle coltivazioni OSS_17 OSS_17, OSS_43, OSS_43 OSS_05 OSS_31 OSS_40, tradizionali locali (vigneti, OSS_24 OSS_44 OSS_43 orti, frutteti), quale coltura peculiare e specializzata Ob.S.04.01: Promuovere la OSS_24, riqualificazione e OSS_40, valorizzazione del centro OSS_24, OSS_41, Ob.G.04 storico, nucleo matrice OSS_24 OSS_40, OSS_43 OSS_42, dell'insediamento di Ilbono, OSS_43 OSS_43, risorsa identitaria per la OSS_44 comunità insediata

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OBIETTIVI DI SVILUPPO SOSTENIBILE Selezionati per coerenza rispetto agli obiettivi specifici del PUC e articolati in base ai 10 Criteri di Sostenibilità OBIETTIVI SPECIFICI DEL PUC CRITERI CRITERIO CRITERIO CRITERIO CRITERIO CRITERIO CRITERIO CRITERIO CRITERIO CRITERIO O 1 2 4 5 6 7 8 9 10 3 Ob.S.04.02: Riconoscere e tutelare i complessi e le OSS_24, risorse archeologiche e OSS_40, OSS_24, storico culturali presenti nel OSS_41, OSS_24 OSS_40, OSS_43 territorio comunale OSS_42, OSS_43 favorendo la conservazione OSS_43, dei contesti paesaggistici di OSS_44 riferimento Ob.S.04.03: Promuovere interventi di valorizzazione del patrimonio storico culturale di Ilbono, OSS_24, coerentemente con le OSS_40, OSS_24, esigenze di salvaguardia, OSS_41, OSS_24 OSS_40, OSS_43 quale risorsa strategica per OSS_42, OSS_43 la promozione e sviluppo di OSS_43, una fruizione turistica e OSS_44 culturale del territorio (area archeologica di Scerì, area archeologica Sa Mardona) Ob.S.05.01: Riconoscere e tutelare i caratteri morfologici OSS_24, OSS_24, del territorio comunale di OSS_24, OSS_40, Ob.G.05 OSS_40, Ilbono quali beni OSS_27 OSS_43, OSS_43 paesaggistici ed elementi OSS_44 dominanti nel contesto locale

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OBIETTIVI DI SVILUPPO SOSTENIBILE Selezionati per coerenza rispetto agli obiettivi specifici del PUC e articolati in base ai 10 Criteri di Sostenibilità OBIETTIVI SPECIFICI DEL PUC CRITERI CRITERIO CRITERIO CRITERIO CRITERIO CRITERIO CRITERIO CRITERIO CRITERIO CRITERIO O 1 2 4 5 6 7 8 9 10 3 OSS_04, Ob.S.05.02: Riconoscere e OSS_05, OSS_17, tutelare i caratteri quali- OSS_17, OSS_04 OSS_24, OSS_24, quantitativi della copertura OSS_04, OSS_19, OSS_29, OSS_40, OSS_40, OSS_17 OSS_43 vegetale, identificati come OSS_05 OSS_21, OSS_31, OSS_43, OSS_43, beni paesaggistici a valenza OSS_22, OSS_38 OSS_44 OSS_46, naturalistica OSS_23, OSS_48 OSS_24 Ob.S.05.03: Favorire il OSS_04, recupero delle aree OSS_05, marginali, prossime ad OSS_17, OSS_04 ambiti agricoli ed aree ad OSS_19, OSS_29, OSS_17, elevata naturalità, costituenti OSS_04, OSS_21, OSS_24, OSS_17 OSS_31, OSS_24, lembi residuali con OSS_05 OSS_22, OSS_44 OSS_38, OSS_46 formazioni naturali e OSS_23, OSS_39 seminaturali con funzione di OSS_24, connettività ecologica e OSS_26, difesa del suolo OSS_27 Ob.S.05.04: Incentivare e orientare la fruizione OSS_24, turistico-naturalistica del OSS_24, OSS_24, OSS_29, OSS_40, territorio in relazione alle vie OSS_40, OSS_43 OSS_27 OSS_39 OSS_43, di percorrenza storico OSS_43 OSS_44 naturalistica in un’ottica di presidio e tutela del territorio

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OBIETTIVI DI SVILUPPO SOSTENIBILE Selezionati per coerenza rispetto agli obiettivi specifici del PUC e articolati in base ai 10 Criteri di Sostenibilità OBIETTIVI SPECIFICI DEL PUC CRITERI CRITERIO CRITERIO CRITERIO CRITERIO CRITERIO CRITERIO CRITERIO CRITERIO CRITERIO O 1 2 4 5 6 7 8 9 10 3 OSS_06, OSS_28, Ob.S.06.01: Salvaguardare OSS_29, OSS_05, la funzionalità idraulica ed OSS_05, OSS_31, OSS_06, OSS_26 OSS_35, ecologica dei corsi d’acqua e OSS_07 delle falde acquifere OSS_36, Ob.G.06 OSS_37, OSS_38 OSS_04, Ob.S.06.02: Prevenire e OSS_29, contenere i fenomeni di OSS_17 OSS_31, OSS_17 dissesto idrogeologico OSS_37, OSS_38 Ob.S.07.01: Favorire la diversificazione e l’arricchimento della proposta turistica locale nel contesto territoriale dell'Ogliastra Ob.S.07.02: Incentivare la fruizione e valorizzazione OSS_17, delle aree interne montane e OSS_24, OSS_17, OSS_17 OSS_24, Ob.G.07 delle risorse ambientali e OSS_44 OSS_24 OSS_27 naturalistiche (forestali e preforestali) Ob.S.07.03: Incentivare la OSS_24, fruizione a fini turistici e OSS_40, culturali del patrimonio OSS_24, OSS_24, OSS_41, archeologico, storico OSS_40, OSS_43 OSS_27 OSS_42, culturale, demo-etno- OSS_43 OSS_43, antropologico e delle OSS_44 produzioni locali

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OBIETTIVI DI SVILUPPO SOSTENIBILE Selezionati per coerenza rispetto agli obiettivi specifici del PUC e articolati in base ai 10 Criteri di Sostenibilità OBIETTIVI SPECIFICI DEL PUC CRITERI CRITERIO CRITERIO CRITERIO CRITERIO CRITERIO CRITERIO CRITERIO CRITERIO CRITERIO O 1 2 4 5 6 7 8 9 10 3 Ob.S.07.04: Rafforzare i servizi per l’ospitalità e la OSS_24, ricettività, in un'ottica di rete OSS_40, tra i centri della corona OSS_24, OSS_41, insediativa dei versanti OSS_24 OSS_40, OSS_43 OSS_42, orientali del Gennargentu, OSS_43 OSS_43, valorizzando il patrimonio OSS_44 edilizio e dello spazio urbano storico Ob.S.07.05: Favorire lo OSS_41, sviluppo di forme di ospitalità OSS_42 diffusa nel contesto urbano

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7.2.2 Sintesi della valutazione Criterio 1: Ridurre al minimo l’impegno delle risorse energetiche non rinnovabili In generale è possibile rilevare una complessiva valutazione positiva della coerenza tra gli obiettivi specifici del Piano e gli obiettivi di sviluppo sostenibile riferiti al criterio in esame. In particolare, rispetto agli obiettivi di Incentivare l’efficienza di produzione energetica e l’utilizzo di nuove fonti energetiche alternative (OSS_01), Promuovere il risparmio energetico come efficienza di utilizzo e ridurre i consumi energetici (OSS_02) e Ridurre la necessità di spostamenti urbani (OSS_03), il piano si propone di operare un miglioramento dell’efficienza energetica del sistema urbano mediante interventi volti a favorire il risparmio energetico e l’utilizzo delle fonti rinnovabili, sia negli interventi di iniziativa pubblica che privata (Ob.S.01.09) e di pervenire ad una riqualificazione dei complessi produttivi esistenti, in termini di infrastrutture e servizi per le imprese (Ob.S.02.01). In quest’ultimo caso, nella definizione delle azioni di Piano e in fase di attuazione, si dovranno prevedere, per le aree produttive, specifici interventi atti a ridurre i consumi energetici, migliorare l’efficienza energetica e favorire l’utilizzo delle fonti energetiche alternative. Criterio 2: Impiego delle risorse rinnovabili nei limiti della capacità di rigenerazione La coerenza rispetto agli obiettivi di sviluppo sostenibile è principalmente riconducibile agli obiettivi specifici di Piano riferiti agli obiettivi generali Ob.G.03 – Sostenere e valorizzare il sistema agricolo produttivo locale, Ob.G.05 – Tutelare e valorizzare il patrimonio naturalistico e ambientale e Ob.G.06 – Assicurare condizioni di sicurezza idrogeologica del territorio. In particolare, rispetto a quest’ultimo obiettivo, il Piano persegue la conservazione ed il recupero degli ecosistemi (OSS_05) attraverso la salvaguardia della funzionalità idraulica ed ecologica delle acque superficiali e sotterranee. Rispetto all’obiettivo Proteggere la qualità dei suoli come risorsa limitata e non rinnovabile per la produzione di cibo e di altri prodotti e come ecosistema per gli altri organismi viventi (OSS_04) il Piano si propone inoltre di intervenire contenendo il processo di crescita dell’insediamento e di consumo di suolo, coerentemente con il fabbisogno abitativo della popolazione residente e con le esigenze di salvaguardia idrogeologica del contesto urbano e territoriale (Ob.S.01.02), e prevedendo la riqualificazione dei complessi produttivi esistenti e un loro eventuale ampliamento solo se coerente con il fabbisogno complessivo di insediabilità produttiva rispetto all’attuale disponibilità di aree (Ob.S.02.01). Criterio 3: Uso e gestione corretta, dal punto di vista ambientale, delle sostanze e dei rifiuti pericolosi/inquinati La verifica in termini analitici della coerenza degli obiettivi specifici di Piano rispetto agli obiettivi di sviluppo sostenibile, pur non presentando aspetti critici, evidenzia come il PUC non abbia un’influenza o incisività specifica sul tema dei rifiuti. La sua efficacia rispetto a tale tema si limitata pertanto a favorire una gestione ottimale del ciclo dei rifiuti, secondo i principi di efficacia, efficienza ed economicità, attraverso la delocalizzazione delle attività produttive presenti nel centro abitato verso le zone D esistenti, soggette a riqualificazione. Poiché, quindi, parte degli obiettivi di sviluppo sostenibile in cui è declinato il criterio in esame, riferendosi al tema dei rifiuti, esulano dalle competenze del PUC, la coerenza registrata si riferisce unicamente agli obiettivi di sviluppo sostenibile tesi a ridurre i pericoli per l’ecosistema, la salute umana e la qualità della vita derivanti dalle emissioni nell’atmosfera, nelle acque e nel suolo di sostanze chimiche nocive o pericolose (OSS_08) e a tutelare la salute umana ed il patrimonio agricolo e forestale (OSS_18). In particolare il Piano può contribuire al perseguimento di tali obiettivi attraverso azioni volte a delocalizzare le attività produttive causanti inquinamento acustico, atmosferico e idrico esistenti all’interno del centro abitato (Ob.S.02.04), a tutelare e valorizzare il patrimonio agricolo e forestale (Ob.S.03.01, Ob.S.03.02, Ob.S.03.03, Ob.S.03.04, Ob.S.03.05, Ob.S.03.06, Ob.S.05.02, Ob.S.05.03, Ob.S.07.02).

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Criterio 4: Conservare e migliorare lo stato della fauna e della flora selvatiche, degli habitat e dei paesaggi In generale è possibile rilevare una forte correlazione tra gli obiettivi specifici del Piano e gli obiettivi di sviluppo sostenibile riferiti al criterio in esame, rispetto al quale non sussistono quindi condizioni di dubbia coerenza. Tale coerenza è principalmente riconducibile agli obiettivi specifici di Piano riferiti agli obiettivi generali Ob.G.03, Sostenere e valorizzare il sistema agricolo produttivo locale, e Ob.G.05, Tutelare e valorizzare il patrimonio naturalistico e ambientale. Criterio 5: Conservare e migliorare la qualità dei suoli e delle risorse idriche In generale si ha una complessiva valutazione positiva della coerenza tra gli obiettivi specifici del Piano e gli obiettivi di sviluppo sostenibile riferiti al criterio in esame. In particolare, gli obiettivi di sviluppo sostenibile finalizzati alla protezione del suolo (OSS_04, OSS_29, OSS_31) e alla riduzione dei rischi idrogeologici (OSS_37, OSS_38) presentano una forte coerenza in particolare con gli obiettivi specifici del Piano atti a contenere il consumo di suolo e le interferenze sulle dinamiche fluviali legate allo sviluppo dell’insediamento (Ob.S.01.02, Ob.S.01.07, Ob.S.02.01, Ob.S.03.05), a tutelare il paesaggio e le attività agricole, riconoscendone il ruolo fondamentale di presidio antropico per la prevenzione dei rischi di dissesto (Ob.S.03.04), e ad assicurare condizioni di sicurezza idrogeologica del territorio (Ob.S.06.01, Ob.S.06.02). Per quanto riguarda il perseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile tesi alla conservazione ed al miglioramento delle qualità delle risorse idriche (OSS_06, OSS_28, OSS_35, OSS_36), il Piano contribuisce attraverso la salvaguardia della funzionalità idraulica ed ecologica dei corsi d’acqua e delle falde acquifere (Ob.S.06.01). Criterio 6: Conservare e migliorare la qualità delle risorse storiche e culturali In generale è possibile rilevare una forte correlazione tra gli obiettivi specifici del Piano e gli obiettivi di sviluppo sostenibile riferiti al criterio in esame. Tale coerenza è principalmente riconducibile agli obiettivi specifici di piano finalizzati al miglioramento della qualità urbana, architettonica e paesaggistico ambientale del sistema urbano (Ob.S.01.01, Ob.S.01.03, Ob.S.01.04), alla tutela e valorizzazione del sistema delle risorse storico culturali e identitarie del territorio (Ob.S.04.01, Ob.S.04.02, Ob.S.04.03) e allo sviluppo di un’economia turistica basata sulla fruizione del patrimonio naturalistico e culturale del territorio (Ob.S.07.03, Ob.S.07.04). Criterio 7: Conservare e migliorare la qualità dell’ambiente locale In generale è possibile rilevare, per la quasi totalità degli obiettivi specifici del Piano, una forte correlazione con gli obiettivi di sviluppo sostenibile riferiti al criterio in esame, rispetto al quale non sussistono quindi condizioni di dubbia coerenza. Criterio 8: Protezione dell’atmosfera La verifica della coerenza tra gli obiettivi specifici di Piano e gli obiettivi di sviluppo sostenibile, pur non presentando aspetti critici, evidenzia come il PUC non abbia un’influenza o incisività specifica sul tema della qualità dell’aria. La sua efficacia rispetto a tale tema si limitata pertanto a limitare i potenziali effetti negativi sulla popolazione derivanti dalle emissioni in atmosfera prodotte dalle attività produttive insediate nel comune di Ilbono, attraverso la delocalizzazione delle attività produttive presenti nel centro abitato verso le zone D esistenti, soggette a riqualificazione. La matrice di correlazione riporta infatti delle correlazioni con gli obiettivi di sviluppo sostenibile riferiti al criterio in esame unicamente per gli obiettivi specifici di Piano Ob.S.02.01 e Ob.S.02.04, che mirano alla riqualificazione delle aree produttive esistenti e ad una delocalizzazione delle attività produttive presenti all’interno del centro abitato.

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Criterio 9: Sensibilizzare alle problematiche ambientali, sviluppare l’istruzione e l’informazione in campo ambientale Poiché, in linea generale, la maggior parte degli obiettivi di sviluppo sostenibile in cui è declinato il criterio in esame esulano dalle competenze del PUC, in quanto si riferiscono alla promozione ed al sostegno di attività finalizzare ad innalzare il grado di consapevolezza e sensibilità della popolazione sulle tematiche ambientali, l’analisi di coerenza ha mostrato la presenza di una correlazione tra gli obiettivi specifici di Piano e il solo obiettivo di sviluppo sostenibile OSS_42, teso a individuare e catalogare le invarianti del patrimonio paesaggistico e storico-culturale. Risulta comunque importante sottolineare che, la stessa procedura di VAS, svolta in accompagnamento al processo di elaborazione del PUC costituisce, attraverso i momenti di consultazione ed informazione del Pubblico e la pubblicazione dei rapporti di monitoraggio, un’importante occasione di sensibilizzazione ed informazione della popolazione in merito ai caratteri costitutivi e alle condizioni di sensibilità e criticità delle risorse ambientali, storico- culturali e paesaggistiche del territorio, favorendo così una generale presa di coscienza sugli eventuali rischi di depauperamento delle risorse. Inoltre, in fase di attuazione del Piano, si dovrà tenere conto della opportunità di accompagnare i processi di trasformazione e valorizzazione del territorio da azioni mirate alla educazione e sensibilizzazione della popolazione sulle tematiche ambientali. Criterio 10: Promuovere la partecipazione del pubblico alle decisioni che comportano uno sviluppo sostenibile Nonostante la matrice mostri l’assenza di correlazioni tra gli obiettivi specifici di Piano e gli obiettivi di sviluppo sostenibile nei quali è stato declinato il criterio in esame, la coerenza rispetto al criterio stesso è ottemperata dal processo che ha guidato la redazione del Piano, in riferimento, in particolare, al procedimento di Valutazione Ambientale Strategica che ha previsto diversi momenti di consultazione e partecipazione del pubblico, del pubblico interessato e dei soggetti competenti in materia ambientale.

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8 VERIFICA E RAPPRESENTAZIONE DELLA COERENZA INTERNA Al fine di verificare la presenza di contraddizioni all'interno del processo di pianificazione, la procedura di VAS prevede un’analisi di coerenza interna, svolta contestualmente e in maniera trasversale ai diversi momenti valutativi e di redazione dei contenuti del PUC. Tale analisi è consistita nella ricerca di obiettivi non perseguiti o di azioni e obiettivi conflittuali, consentendo in questo modo di garantire una corrispondenza biunivoca tra obiettivi specifici ed azioni di Piano. In particolare le azioni di Piano sono state via via precisate e rimodulate nel processo di valutazione, al fine di perseguire gli obiettivi generali e specifici di Piano, coerenti a loro volta, con i criteri/principi dello sviluppo sostenibile. Di seguito è rappresentato uno schema riepilogativo in cui sono indicati gli obiettivi specifici di Piano e le azioni corrispondenti per il raggiungimento degli stessi. Ob.G.01: Migliorare la qualità urbana, architettonica e paesaggistico ambientale del sistema urbano Obiettivi Specifici Azioni Az.01_01 - Perimetrazione del Centro di antica e prima formazione dell'abitato, bene paesaggistico e identitario di Ilbono, Recuperare i caratteri tipologici, funzionali e e sua classificazione come zona A - costruttivi tradizionali del tessuto edilizio e Ob.S.01.01 Centro storico urbano del nucleo storico di Ilbono, come Az.01_02 - Definizione di una disciplina

matrice della riqualificazione dell’abitato degli interventi orientata alla valorizzazione e salvaguardia dei caratteri storico-architettonici dei manufatti edilizi Az.01_03 - Stima del fabbisogno abitativo in considerazione delle dinamiche demografiche d’area vasta, delle dimensioni e della struttura demografica Contenere il processo di crescita della popolazione di Ilbono, della struttura dell’insediamento e di consumo di suolo, familiare, dei movimenti naturali e dei saldi coerentemente con il fabbisogno abitativo migratori, del disagio abitativo, delle Ob.S.01.02 della popolazione residente e con le esigenze componenti del lavoro e dell’occupazione, di salvaguardia idrogeologica del contesto nonché della mobilità per studio e lavoro urbano e territoriale Az.01_04 - Definizione di strumenti coordinati di trasformazione urbana attraverso i quali soddisfare il fabbisogno abitativo e di aree per servizi pubblici stimato nelle previsioni di Piano Az.01_05 - Definizione di procedure urbanistiche ed edilizie mirate al recupero del patrimonio edilizio ed urbano esistente Favorire i processi di riqualificazione e Ob.S.01.03 recupero del tessuto urbano ed edilizio Az.01_06 - Definizione di regole tipologico- esistente costruttive finalizzate a disciplinare gli interventi sul patrimonio edilizio esistente e di nuova costruzione, in coerenza con i caratteri del tessuto edificato locale Az.01_04 - Definizione di strumenti coordinati di trasformazione urbana attraverso i quali soddisfare il fabbisogno Elevare la qualità edilizia, architettonica e abitativo e di aree per servizi pubblici stimato nelle previsioni di Piano Ob.S.01.04 urbana dell’insediamento e degli spazi e delle attrezzature pubbliche del contesto urbano e Az.01_06 - Definizione di regole tipologico- territoriale costruttive finalizzate a disciplinare gli interventi sul patrimonio edilizio esistente e di nuova costruzione, in coerenza con i caratteri del tessuto edificato locale

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Az.01_07 - Definizione di strumenti e procedure funzionali alla riqualificazione architettonica, urbanistica, ambientale e paesaggistica degli insediamenti diffusi nelle aree periurbane dell'abitato, sorti in assenza di strumenti urbanistici attuativi Promuovere interventi di riqualificazione particolareggiati edilizia ed urbanistica delle aree periurbane Az.01_08 - Identificazione degli ambiti di dell'abitato interessate da processi di salvaguardia agricola periurbana e Ob.S.01.05 diffusione insediativa, sorti spontaneamente definizione di una disciplina volta al in assenza di strumenti urbanistici attuativi contenimento dei processi di particolareggiati frammentazione ed edificazione non correlati alle attività agricole Az.01_06 - Definizione di regole tipologico- costruttive finalizzate a disciplinare gli interventi sul patrimonio edilizio esistente e di nuova costruzione, in coerenza con i caratteri del tessuto edificato locale Az.01_09 - Programmazione coordinata delle aree verdi e per servizi pubblici, Qualificare e organizzare in modo coordinato dimensionate in relazione al fabbisogno il patrimonio di aree verdi e per servizi abitativo stimato e in misura tale da pubblici (standard A e B e aree di cessione) verificare la sostenibilità delle Ob.S.01.06 disponibili nel contesto urbano, rafforzando la trasformazioni rete delle attrezzature presenti e coniugando Az.01_10 Definizione di specifiche le differenti forme e modalità di fruizione delle – stesse destinazioni d’uso per attività culturali, turistiche, della ricerca, dell'artigianato di qualità e delle funzioni direzionali Az.01_11 - Adozione di misure di mitigazione, riduzione del rischio e ripristino delle condizioni di sicurezza all’interno del contesto urbano e nelle aree Prevenire e mitigare le interferenze generate di espansione recente dell’abitato, in o e dalle infrastrutture sulle Ob.S.01.07 dall’insediament recepimento della normativa di assetto dinamiche fluviali e di versante al fine di idrogeologico ridurre il rischio idrogeologico Az.01_12 - Definizione di una disciplina d’uso e trasformazione del territorio volta a mitigare e prevenire il rischio idrogeologico (secondo quanto previsto dal PAI) Migliorare l’efficienza energetica del sistema Az.01_13 Definizione di norme che urbano mediante interventi volti a favorire il – introducono parametri ed indicazioni utili a Ob.S.01.08 risparmio energetico e l’utilizzo delle fonti garantire una maggiore sostenibilità rinnovabili, sia negli interventi di iniziativa ambientale del sistema urbano ed edilizio pubblica che privata

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Ob.G.02: Qualificare e valorizzare il sistema economico produttivo locale e dei servizi territoriali Obiettivi Specifici Azioni Az.02_01 - Quantificazione del fabbisogno effettivo di aree e dei relativi servizi, in relazione alle esigenze complessive di Riqualificare i complessi produttivi esistenti, a insediabilità produttiva livello di infrastrutture e servizi per le imprese, prevedendo eventuali ampliamenti Az.02_02 - Definizione di prescrizioni ed Ob.S.02.01 coerenti con il fabbisogno complessivo di indirizzi di gestione delle aree orientati a insediabilità produttiva rispetto all’attuale perseguire l'integrazione con i principi di disponibilità di aree sostenibilità ambientale (riduzione di emissioni, utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, realizzazione di aree e corridoi verdi, …) e tutela paesaggistica Az.02_03 - Definizione di indirizzi e regole Elevare la qualità edilizia, architettonica e tipologico costruttive finalizzate alla Ob.S.02.02 insediativa delle aree produttive esistenti ed riqualificazione degli insediamenti in programma produttivi esistenti ed alla realizzazione di quelli in programma Az.02_04 - Definizione di specifiche Promuovere l'insediamento di attività Ob.S.02.03 artigianali tipiche, al fine di valorizzare e destinazioni d’uso per attività di lavorazione e trasformazione delle diffondere la cultura produttiva locale produzioni locali Az.02_05 - Definizione di indirizzi e Delocalizzare le attività produttive causanti orientamenti normativi atti a disciplinare gli Ob.S.02.04 inquinamento acustico, atmosferico e idrico usi consentiti nelle diverse aree urbane e esistenti all’interno del centro abitato favorire la delocalizzazione delle attività incompatibili con le esigenze abitative

Ob.G.03: Sostenere e valorizzare il sistema agricolo produttivo locale Obiettivi Specifici Azioni Az.03_01 - Identificazione delle aree del territorio comunale che presentano un'effettiva vocazione o uso agricolo specializzato Az.03_02 - Suddivisione e classificazione delle Riconoscere il patrimonio agricolo del territorio a aree agricole secondo le differenti vocazioni Ob.S.03.01 chiara vocazione e specializzazione produttiva per produttive (come previsto dalle Direttive per le il contesto locale e sovralocale zone agricole) Az.03_03 - Definizione di una disciplina di tutela, valorizzazione e sviluppo delle aree agricole in funzione delle differenti vocazioni produttive Az.03_04 - Definizione di strumenti e procedure volti al coordinamento degli interventi in zona agricola Az.03_05 - Definizione di criteri e modalità di intervento volti al contenimento dei processi di Conservare il paesaggio agricolo nelle sue frazionamento fondiario, edificazione e specificità evitando processi di sostituzione degli trasformazione del suolo agricolo (in funzione Ob.S.03.02 usi tradizionali e di ulteriore parcellizzazione delle caratteristiche della sottozona e di fondiaria requisiti soggettivi ed oggettivi) Az.01_8 - Identificazione degli ambiti di salvaguardia agricola periurbana e definizione di una disciplina volta al contenimento dei processi di frammentazione ed edificazione non correlati alle attività agricole Sostenere e valorizzare l’economia locale fondata Az.03_05 - Definizione di criteri e modalità di Ob.S.03.03 sull’attività agricolo e/o zootecnica, riconoscendo i intervento volti al contenimento dei processi di valori espressi dai sistemi colturali presenti e dalle frazionamento fondiario, edificazione e

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Obiettivi Specifici Azioni produzioni di qualità trasformazione del suolo agricolo (in funzione delle caratteristiche della sottozona e di requisiti soggettivi ed oggettivi) Az.03_05 - Definizione di criteri e modalità di Affidare alle attività agricole un ruolo intervento volti al contenimento dei processi di fondamentale, anche di presidio antropico, frazionamento fondiario, edificazione e Ob.S.03.04 finalizzato alla salvaguardia paesistico ambientale, trasformazione del suolo agricolo (in funzione e dell’ecosistema territoriale ed alla prevenzione delle caratteristiche della sottozona e di dei rischi requisiti soggettivi ed oggettivi) Az.01_8 - Identificazione degli ambiti di Riqualificare e salvaguardare le aree agricole salvaguardia agricola periurbana e definizione periurbane, recuperando la funzionalità agricola Ob.S.03.05 di una disciplina volta al contenimento dei del territorio e contenendo gli usi impropri e le processi di frammentazione e edificazione non trasformazioni edilizie a fini residenziali correlati alle attività agricole Az.03_05 - Definizione di criteri e modalità di Potenziare la filiera olivo-olearia e valorizzare e intervento volti al contenimento dei processi di rafforzare il sistema delle coltivazioni tradizionali frazionamento fondiario, edificazione e Ob.S.03.06 locali (vigneti, orti, frutteti), quale coltura peculiare trasformazione del suolo agricolo (in funzione e specializzata delle caratteristiche della sottozona e di requisiti soggettivi ed oggettivi)

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Ob.G.04: Tutelare e valorizzare il sistema delle risorse storico culturali ed identitarie del territorio Obiettivi Specifici Azioni Az.01_01 - Perimetrazione del Centro di antica e prima formazione dell'abitato, bene paesaggistico e identitario di Ilbono, Promuovere la riqualificazione e e sua classificazione come zona A - valorizzazione del centro storico, nucleo Ob.S.04.01 Centro storico matrice dell'insediamento di Ilbono, risorsa Az.01_02 - Definizione di una disciplina identitaria per la comunità insediata degli interventi orientata alla valorizzazione e salvaguardia dei caratteri storico-architettonici dei manufatti edilizi Az.04_01 - Riconoscimento e perimetrazione dei siti archeologici, storici ed architettonici, identificati nel PPR come beni paesaggisti a valenza storico culturale Az.04_02 - Classificazione urbanistica dei Riconoscere e tutelare i complessi e le beni paesaggistici a valenza storico risorse archeologiche e storico culturali culturale come sottozona omogenea H1 - Ob.S.04.02 presenti nel territorio comunale favorendo la Salvaguardia storico culturale conservazione dei contesti paesaggistici di Az.04_03 - Identificazione delle aree di riferimento rispetto paesaggistico dei beni a valenza storico culturale Az.04_04 - Definizione di norme che garantiscano la salvaguardia, la tutela e la valorizzazione dei beni paesaggistici a valenza storico culturale Promuovere interventi di valorizzazione del patrimonio storico culturale di Ilbono, coerentemente con le esigenze di Az.04_04 - Definizione di norme che salvaguardia, quale risorsa strategica per la garantiscano la salvaguardia, la tutela e la Ob.S.04.03 promozione e sviluppo di una fruizione valorizzazione dei beni paesaggistici a turistica e culturale del territorio (area valenza storico culturale archeologica di Scerì, area archeologica Sa Mardona)

Ob.G.05: Tutelare e valorizzare il patrimonio naturalistico e ambientale Obiettivi Specifici Azioni Az.05_01 - Riconoscimento e delimitazione dei beni paesaggistici fisico ambientali e di interesse naturalistico presenti all'interno del territorio comunale Riconoscere e tutelare i caratteri morfologici Az.05_02 - Classificazione urbanistica dei del territorio comunale di Ilbono quali beni beni paesaggistici fisico ambientali e di Ob.S.05.01 paesaggistici ed elementi dominanti nel interesse naturalistico come sottozona contesto locale omogenea H2 di salvaguardia ambientale Az.05_03 - Definizione di norme che garantiscano la salvaguardia e la tutela dei beni paesaggistici fisico ambientali e di interesse naturalistico Riconoscere e tutelare i caratteri quali- Az.05_01 - Riconoscimento e quantitativi della copertura vegetale, delimitazione dei beni paesaggistici fisico Ob.S.05.02 identificati come beni paesaggistici a valenza ambientali e di interesse naturalistico naturalistica presenti all'interno del territorio comunale

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Obiettivi Specifici Azioni Az.05_02 - Classificazione urbanistica dei beni paesaggistici fisico ambientali e di interesse naturalistico come sottozona omogenea H2 di salvaguardia ambientale Az.05_03 - Definizione di norme che garantiscano la salvaguardia e la tutela dei beni paesaggistici fisico ambientali e di interesse naturalistico Az.05_04 - Riconoscimento e delimitazione delle aree marginali degradate, prossime ad ambiti agricoli ed Favorire il recupero delle aree marginali, aree ad elevata naturalità, presenti prossime ad ambiti agricoli ed aree ad all'interno del territorio comunale elevata naturalità, costituenti lembi residuali Az.05_05 - Classificazione urbanistica Ob.S.05.03 con formazioni naturali e seminaturali con delle aree marginali degradate, come aree funzione di connettività ecologica e difesa del di salvaguardia ambientale suolo Az.05_06 - Definizione di norme che garantiscano la salvaguardia e la riqualificazione ambientale delle aree marginali degradate Az.05_07 - Definizione di norme che Incentivare e orientare la fruizione turistico- favoriscano la valorizzazione e recupero naturalistica del territorio in relazione alle vie della rete di percorrenza sentieristica Ob.S.05.04 di percorrenza storico naturalistica in attraverso soluzioni tecniche che non un’ottica di presidio e tutela del territorio alterino l'equilibrio dell'ambiente circostante

Ob.G.06: Assicurare condizioni di sicurezza idrogeologica del territorio Obiettivi Specifici Azioni Az.01_12 - Definizione di una disciplina d’uso e trasformazione del territorio volta a mitigare e prevenire il rischio idrogeologico (secondo quanto previsto dal PAI) Az.06_01 - Individuazione delle aree a pericolosità idrogeologica (Hi - Hg) Salvaguardare la funzionalità idraulica ed Az.06_02 - Individuazione delle fasce di Ob.S.06.01 ecologica dei corsi d’acqua e delle falde tutela dei corpi idrici superficiali e di tutela acquifere speciale Az.06_03 - Definizione di norme che garantiscano il mantenimento della funzionalità idraulica dei corpi idrici e favoriscano i processi di rinaturalizzazione spontanea degli alvei fluviali Az.01_12 - Definizione di una disciplina d’uso e trasformazione del territorio volta a mitigare e prevenire il rischio idrogeologico (secondo quanto previsto dal PAI)

Az.06_01 - Individuazione delle aree a Prevenire e contenere i fenomeni di dissesto Ob.S.06.02 pericolosità idrogeologica (Hi - Hg) idrogeologico Az.06_03 - Definizione di norme che garantiscano il mantenimento della funzionalità idraulica dei corpi idrici e favoriscano i processi di rinaturalizzazione spontanea degli alvei fluviali

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Obiettivi Specifici Azioni Az.06_04 - Previsione di forme di tutela del suolo e gestione idraulico-forestale del territorio finalizzate alla difesa del suolo, in particolare legate alle dinamiche di versanti ed ai processi idrogeologici (cfr. zone H2, aree di salvaguardia idrogeologica)

Ob.G.07: Favorire lo sviluppo di un’economia turistica Obiettivi Specifici Azioni Az.01_10 – Definizione di specifiche destinazioni d’uso per attività culturali, turistiche, della ricerca, dell'artigianato di qualità e delle funzioni direzionali Az.02_04 - Definizione di specifiche destinazioni d’uso per attività di lavorazione e trasformazione delle Favorire la diversificazione e l’arricchimento produzioni locali Ob.S.07.01 della proposta turistica locale nel contesto Az.04_04 - Definizione di norme che territoriale dell'Ogliastra garantiscano la salvaguardia, la tutela e la valorizzazione dei beni paesaggistici a valenza storico culturale Az.05_03 - Definizione di norme che garantiscano la salvaguardia e la tutela dei beni paesaggistici fisico ambientali e di interesse naturalistico Az.05_03 - Definizione di norme che garantiscano la salvaguardia e la tutela dei beni paesaggistici fisico ambientali e di Incentivare la fruizione e valorizzazione delle interesse naturalistico aree interne montane e delle risorse Az.05_07 - Definizione di norme che Ob.S.07.02 ambientali e naturalistiche (forestali e favoriscano la valorizzazione e recupero preforestali) della rete di percorrenza sentieristica attraverso soluzioni tecniche che non alterino l'equilibrio dell'ambiente circostante Az.01_10 – Definizione di specifiche destinazioni d’uso per attività culturali, turistiche, della ricerca, dell'artigianato di qualità e delle funzioni direzionali Az.02_04 - Definizione di specifiche destinazioni d’uso per attività di Incentivare la fruizione a fini turistici e lavorazione e trasformazione delle culturali del patrimonio archeologico, storico produzioni locali Ob.S.07.03 culturale, demo-etno-antropologico e delle Az.04_04 - Definizione di norme che produzioni locali garantiscano la salvaguardia, la tutela e la valorizzazione dei beni paesaggistici a valenza storico culturale Az.05_03 - Definizione di norme che garantiscano la salvaguardia e la tutela dei beni paesaggistici fisico ambientali e di interesse naturalistico Rafforzare i servizi per l’ospitalità e la Az.07_01 - Identificazione delle aree di ricettività, in un'ottica di rete tra i centri della sviluppo e valorizzazione turistica (Zone F) Ob.S.07.04 corona insediativa dei versanti orientali del e disciplina degli interventi ammissibili nel Gennargentu, valorizzando il patrimonio rispetto dei beni paesaggistici ambientali e edilizio e dello spazio urbano storico di interesse naturalistico presenti

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Obiettivi Specifici Azioni Az.07_02 – Definizione di norme per la valorizzazione delle strutture ricettive esistenti e delle aree a vocazione turistico ricettiva attraverso strategie per la diversificazione e qualificazione dell'offerta Az.07_03 - Definizione di norme volte a favorire, disciplinare ed adeguare forme di ospitalità diffusa Az.01_05 - Definizione di procedure urbanistiche ed edilizie mirate al recupero Favorire lo sviluppo di forme di ospitalità del patrimonio edilizio ed urbano esistente Ob.S.07.05 diffusa nel contesto urbano. Az.07_03 - Definizione di norme volte a favorire, disciplinare ed adeguare forme di ospitalità diffusa

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9 VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI AMBIENTALI DELLE SCELTE DI PIANO

9.1 Premessa Al fine di rispondere alle esigenze di valutazione e rappresentazione degli effetti ambientali delle scelte di piano, è stata condotta una specifica analisi che individua le azioni di piano in grado, potenzialmente, di interferire con le componenti ambientali e definisce le opportune misure di mitigazione e compensazione che dovranno essere intraprese. La sezione valutativa è strutturata secondo un quadro sinottico riassuntivo ed una descrizione analitica delle relazioni di interazione tra le azioni di piano e i recettori sensibili riferibili alle diverse componenti ambientali. Il percorso di valutazione si basa sull’assunzione di due modelli di pianificazione rappresentati dal contesto in presenza del PUC vigente e dal PUC di progetto; l’allestimento di un percorso comparativo, attraverso l’adozione dell’analisi SWOT come strumento di valutazione, mette in luce come, a partire da un assetto territoriale quale quello esistente, emergano alcuni punti di forza o criticità cui il nuovo strumento di Piano può dare risposta, anche alla luce di un quadro di coerenze con il sistema degli obiettivi della sostenibilità. La fase comparativa fra i due modelli mostra come il modello di piano proposto si sviluppi come alternativa che, progressivamente, si caratterizza per gli apporti derivanti dal processo valutativo. Pertanto si verifica come, pur considerando secondo i tradizionali schemi di valutazione un’opzione zero (Piano vigente) ed un’opzione di progetto (quella del nuovo PUC), si approdi ad un quadro di azioni di piano che si arricchisce, in termini incrementali, degli apporti provenienti dal percorso di valutazione che, step by step, inserisce ulteriore elementi di conoscenza, criteri di attenzione e requisiti di coerenza ambientale. Le precedenti considerazioni si basano sulla assunzione di una posizione critica nei confronti del concetto di alternativa all’interno di un processo VAS, nel momento in cui l’alternativa o le alternative devono essere ipotizzate in modo astratto, come simulazione di casi ipotetici. Quest’approccio è considerato in modo critico, perché nella pratica reale risulta impossibile che un progetto, possa essere esplorato a fondo in termini di simulazione. Nella maggior parte dei casi, infatti, l’attenzione si concentra su progetti reali, che provengono da più fonti ed istanze territoriali: alla Valutazione Ambientale Strategica, in quanto strumento di valutazione preventiva, si riconosce il ruolo di supporto alle scelte, di “scandaglio” di elementi di sensibilità territoriale, eventualmente non rilevati, o di indirizzo per un processo evolutivo di trasformazione territoriale, quale quello derivante dai piani/progetti. Coerentemente con questa interpretazione, pur rispettando il concetto di alternativa, si privilegia un’interpretazione delle stesse che, muovendo da una situazione iniziale, approdi ad un modello di piano che si stratifica e costruisce un assetto di territorio, in funzione delle indicazioni fornite dal complesso di soggetti, piani, conoscenze ed esigenze del territorio entro un quadro di sostenibilità.

9.2 Metodologia di valutazione Lo strumento utilizzato per la valutazione ambientale (positiva o negativa) del PUC di Ilbono è una matrice di correlazione tra gli interventi previsti dal piano e le componenti ambientali potenzialmente interessate. Il quadro valutativo è stato inoltre integrato mediante una rappresentazione cartografica degli scenari di trasformazione riconducibili alle scelte operate dalla proposta di PUC, che riporta gli ambiti entro cui la procedura di VAS ha evidenziato un incremento della pressione sulle componenti ambientali considerate. Nella matrice “Azioni/Componenti Ambientali”, in ciascuna riga sono riportate le azioni di piano articolate in questioni strategiche/obiettivi generali, mentre nella colonna sono state rappresentate le componenti ambientali. L’incrocio di ogni azione con le diverse componenti individua un potenziale effetto imputabile a quell’azione.

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La stima sulla significatività dei potenziali effetti individuati è stata effettuata tenendo conto dei seguenti aspetti: - stato della componente ambientale interessata; - sensibilità del contesto ambientale; - presenza di criticità ambientali; - reversibilità dell’effetto; - durata dell’effetto. La matrice adotta una scala di rappresentazione sintetica della entità dei potenziali effetti di impatto su ciascuna componente ambientale, secondo la seguente simbologia grafica:

Impatto positivo Impatto negativo Nessuna interferenza Interferenza incerta

Affinché il processo di valutazione seguito risulti maggiormente esplicito, successivamente alla matrice sono brevemente descritti per ogni componente ambientale, i fattori e gli elementi di relazione che hanno comportato una maggiore problematicità nella definizione del giudizio formulato e, nei casi in cui il percorso valutativo ha necessità di essere approfondito alla fase attuativa del Piano, sono definiti i requisiti da considerare in tale sede al fine di orientare le scelte di pianificazione e gli interventi progettuali verso indirizzi di compatibilità ambientale. Dalle considerazioni operate nel quadro valutativo emergono alcuni processi che influenzano la selezione di indicatori per il monitoraggio del Piano. Gli indicatori sono adottati come strumenti per verificare quali-quantitativamente l’evoluzione e la concretizzazione delle strategie di Piano. La costruzione degli indicatori si basa sulla definizione di parametri che aiutino a seguire la fase gestionale ed attuativa dello strumento urbanistico.

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9.3 Quadro valutativo sinottico COMPONENTI AMBIENTALI

QUESTIONI STRATEGICHE AZIONI /OBIETTIVI GENERALI Aria Acqua Rifiuti Suolo Ecosistemi naturali Patrimonio storico, architettonico, archeologico e paesaggistico Rumore Insediamento Popolazione Sistema economico- produttivo Mobilitàtrasporti e Energia Az.01_01 - Perimetrazione del Centro di antica e prima formazione dell'abitato, bene paesaggistico e identitario di Ilbono, e sua classificazione come zona A - Centro storico Az.01_02 - Definizione di una disciplina degli interventi orientata alla valorizzazione e salvaguardia dei caratteri storico-architettonici dei manufatti edilizi Az.01_03 - Stima del fabbisogno abitativo in considerazione delle dinamiche demografiche d’area vasta, delle dimensioni e della struttura demografica della popolazione di Ilbono, della struttura familiare, dei movimenti naturali e dei Il sistema saldi migratori, del disagio abitativo, delle componenti del lavoro e insediativo dell’occupazione, nonché della mobilità per studio e lavoro urbano - Az.01_04 - Definizione di strumenti coordinati di trasformazione urbana Ob.G.01 attraverso i quali soddisfare il fabbisogno abitativo e di aree per servizi pubblici stimato nelle previsioni di Piano Az.01_05 - Definizione di procedure urbanistiche ed edilizie mirate al recupero

del patrimonio edilizio ed urbano esistente Az.01_06 - Definizione di regole tipologico-costruttive finalizzate a disciplinare gli interventi sul patrimonio edilizio esistente e di nuova costruzione, in coerenza con i caratteri del tessuto edificato locale Az.01_07 - Definizione di strumenti e procedure funzionali alla riqualificazione

architettonica, urbanistica, ambientale e paesaggistica degli insediamenti

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COMPONENTI AMBIENTALI

QUESTIONI STRATEGICHE AZIONI /OBIETTIVI GENERALI Aria Acqua Rifiuti Suolo Ecosistemi naturali Patrimonio storico, architettonico, archeologico e paesaggistico Rumore Insediamento Popolazione Sistema economico- produttivo Mobilitàtrasporti e Energia diffusi nelle aree periurbane dell'abitato, sorti in assenza di strumenti urbanistici attuativi particolareggiati Az.01_08 - Identificazione degli ambiti di salvaguardia agricola periurbana e definizione di una disciplina volta al contenimento dei processi di frammentazione ed edificazione non correlati alle attività agricole Az.01_09 - Programmazione coordinata delle aree verdi e per servizi pubblici, dimensionate in relazione al fabbisogno abitativo stimato e in misura tale da verificare la sostenibilità delle trasformazioni Az.01_10 – Definizione di specifiche destinazioni d’uso per attività culturali, turistiche, della ricerca, dell'artigianato di qualità e delle funzioni direzionali Az.01_11 - Adozione di misure di mitigazione, riduzione del rischio e ripristino delle condizioni di sicurezza all’interno del contesto urbano e nelle aree di espansione recente dell’abitato, in recepimento della normativa di assetto idrogeologico Az.01_12 - Definizione di una disciplina d’uso e trasformazione del territorio volta a mitigare e prevenire il rischio idrogeologico (secondo quanto previsto dal PAI) Az.01_13 Definizione di norme che introducono parametri ed indicazioni utili a – garantire una maggiore sostenibilità ambientale del sistema urbano ed edilizio Il sistema Az.02_01 - Quantificazione del fabbisogno effettivo di aree e dei relativi servizi, produttivo e in relazione alle esigenze complessive di insediabilità produttiva dei servizi Az.02_02 - Definizione di prescrizioni ed indirizzi di gestione delle aree territoriali - orientati a perseguire l'integrazione con i principi di sostenibilità ambientale

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COMPONENTI AMBIENTALI

QUESTIONI STRATEGICHE AZIONI /OBIETTIVI GENERALI Aria Acqua Rifiuti Suolo Ecosistemi naturali Patrimonio storico, architettonico, archeologico e paesaggistico Rumore Insediamento Popolazione Sistema economico- produttivo Mobilitàtrasporti e Energia Ob.G.02 (riduzione di emissioni, utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, realizzazione di aree e corridoi verdi, …) e tutela paesaggistica Az.02_03 - Definizione di indirizzi e regole tipologico costruttive finalizzate alla riqualificazione degli insediamenti produttivi esistenti ed alla realizzazione di quelli in programma Az.02_04 - Definizione di specifiche destinazioni d’uso per attività di lavorazione e trasformazione delle produzioni locali Az.02_05 - Definizione di indirizzi e orientamenti normativi atti a disciplinare gli usi consentiti nelle diverse aree urbane e favorire la delocalizzazione delle attività incompatibili con le esigenze abitative Az.03_01 - Identificazione delle aree del territorio comunale che presentano

un'effettiva vocazione o uso agricolo specializzato Az.03_02 - Suddivisione e classificazione delle aree agricole secondo le differenti vocazioni produttive (come previsto dalle Direttive per le zone agricole) Il sistema Az.03_03 - Definizione di una disciplina di tutela, valorizzazione e sviluppo agricolo delle aree agricole in funzione delle differenti vocazioni produttive produttivo - Az.03_04 - Definizione di strumenti e procedure volti al coordinamento degli Ob.G.03 interventi in zona agricola Az.03_05 - Definizione di criteri e modalità di intervento volti al contenimento dei processi di frazionamento fondiario, edificazione e trasformazione del suolo

agricolo (in funzione delle caratteristiche della sottozona e di requisiti soggettivi ed oggettivi)

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COMPONENTI AMBIENTALI

QUESTIONI STRATEGICHE AZIONI /OBIETTIVI GENERALI Aria Acqua Rifiuti Suolo Ecosistemi naturali Patrimonio storico, architettonico, archeologico e paesaggistico Rumore Insediamento Popolazione Sistema economico- produttivo Mobilitàtrasporti e Energia Az.04_01 - Riconoscimento e perimetrazione dei siti archeologici, storici ed Tutela e architettonici, identificati nel PPR come beni paesaggisti a valenza storico salvaguardia culturale del territorio - Az.04_02 - Classificazione urbanistica dei beni paesaggistici a valenza storico gli ambiti di culturale come sottozona omogenea H1 - Salvaguardia storico culturale salvaguardia Az.04_03 - Identificazione delle aree di rispetto paesaggistico dei beni a storico culturale valenza storico culturale - Ob.G.04 Az.04_04 - Definizione di norme che garantiscano la salvaguardia, la tutela e

la valorizzazione dei beni paesaggistici a valenza storico culturale Az.05_01 - Riconoscimento e delimitazione dei beni paesaggistici fisico

ambientali e di interesse naturalistico presenti all'interno del territorio comunale Az.05_02 - Classificazione urbanistica dei beni paesaggistici fisico ambientali e di interesse naturalistico come sottozona omogenea H2 di salvaguardia Tutela e ambientale salvaguardia Az.05_03 - Definizione di norme che garantiscano la salvaguardia e la tutela del territorio – dei beni paesaggistici fisico ambientali e di interesse naturalistico le risorse Az.05_04 - Riconoscimento e delimitazione delle aree marginali degradate, ambientali e prossime ad ambiti agricoli ed aree ad elevata naturalità, presenti all'interno del naturalistiche - territorio comunale Ob.G.05 Az.05_05 - Classificazione urbanistica delle aree marginali degradate, come

aree di salvaguardia ambientale Az.05_06 - Definizione di norme che garantiscano la salvaguardia e la

riqualificazione ambientale delle aree marginali degradate

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COMPONENTI AMBIENTALI

QUESTIONI STRATEGICHE AZIONI /OBIETTIVI GENERALI Aria Acqua Rifiuti Suolo Ecosistemi naturali Patrimonio storico, architettonico, archeologico e paesaggistico Rumore Insediamento Popolazione Sistema economico- produttivo Mobilitàtrasporti e Energia Az.05_07 - Definizione di norme che favoriscano la valorizzazione e recupero della rete di percorrenza sentieristica attraverso soluzioni tecniche che non alterino l'equilibrio dell'ambiente circostante Az.06_01 - Individuazione delle aree a pericolosità idrogeologica (Hi - Hg) Tutela e Az.06_02 - Individuazione delle fasce di tutela dei corpi idrici superficiali e di salvaguardia tutela speciale del territorio – Az.06_03 - Definizione di norme che garantiscano il mantenimento della le risorse funzionalità idraulica dei corpi idrici e favoriscano i processi di ambientali e rinaturalizzazione spontanea degli alvei fluviali naturalistiche - Az.06_04 - Previsione di forme di tutela del suolo e gestione idraulico-forestale Ob.G.06 del territorio finalizzate alla difesa del suolo, in particolare legate alle dinamiche

di versanti ed ai processi idrogeologici (cfr. zone H2, aree di salvaguardia idrogeologica) Az.07_01 - Identificazione delle aree di sviluppo e valorizzazione turistica Il sistema della (Zone F) e disciplina degli interventi ammissibili nel rispetto dei beni fruizione paesaggistici ambientali e di interesse naturalistico presenti turistica del Az.07_02 – Definizione di norme per la valorizzazione delle strutture ricettive territorio – esistenti e delle aree a vocazione turistico ricettiva attraverso strategie per la Ob.G.07 diversificazione e qualificazione dell'offerta Az.07_03 - Definizione di norme volte a favorire, disciplinare ed adeguare

forme di ospitalità diffusa

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9.4 Quadro valutativo analitico Di seguito è illustrato l’esito della valutazione degli effetti delle azioni del Piano sull’ambiente, riferita alle singole componenti ambientali di riferimento per il territorio di Ilbono. Aria Le azioni di Piano, in generale, non mostrano interferenze con la componente in esame, a parte in due casi in cui producono potenziali impatti positivi. Queste azioni riguardano in particolare la definizione di prescrizioni ed indirizzi di gestione delle aree produttive esistenti orientati a perseguire l'integrazione con i principi di sostenibilità ambientale e tutela paesaggistica (Az.02_02), nel caso in cui tali prescrizioni dovessero riguardare il contenimento delle emissioni nocive in atmosfera, e la definizione di indirizzi e orientamenti normativi atti a favorire la delocalizzazione, nei complessi produttivi esistenti, delle attività incompatibili con le esigenze abitative (Az.02_05), nel caso in cui tale delocalizzazione dovesse riguardare attività che determinano l’emissione di sostanze inquinanti in atmosfera. Acqua Anche rispetto alla componente acqua, in generale, le azioni di Piano mostrano l’assenza di interferenze e, solo in alcuni casi, dei potenziali impatti positivi. Il Piano prevede infatti la definizione di norme atte a garantire una maggiore sostenibilità ambientale del sistema urbano ed edilizio (Az.01_13) e di prescrizioni ed indirizzi di gestione delle aree produttive esistenti orientati a perseguire l'integrazione con i principi di sostenibilità ambientale e tutela paesaggistica (Az.02_02), che, se specificatamente orientati alla riduzione dei consumi idrici, anche attraverso l’adozione di sistemi di riutilizzo delle acque reflue, e alla tutela della qualità delle acque, comportano degli impatti positivi sulla componente in esame. Tali impatti positivi potrebbero essere determinati dal Piano anche attraverso la definizione di indirizzi e orientamenti normativi atti a favorire la delocalizzazione, nei complessi produttivi esistenti, delle attività incompatibili con le esigenze abitative (Az.02_05), nel caso in cui tale delocalizzazione dovesse riguardare attività che determinano l’immissione di sostanze inquinanti nelle acque. Il Piano prevede inoltre specifiche azioni atte a tutelare i corpi idrici superficiali, a mantenerne la funzionalità idraulica e a favorire i processi di rinaturalizzazione spontanea degli alvei (Az.06_02, Az.06_03). Rifiuti Le azioni di Piano mostrano una sostanziale assenza di interferenze anche rispetto alla componente rifiuti. Il Piano potrebbe comportare degli impatti positivi indiretti su tale componente, ed in particolare sulla organizzazione e gestione del servizio di raccolta dei rifiuti e sui costi da esso derivanti, attraverso la definizione di una disciplina volta al contenimento dei processi di frammentazione ed edificazione nelle zone agricole (Az.01_08 e Az.03_05). Inoltre, il Piano, nel definire prescrizioni ed indirizzi di gestione delle aree produttive orientati a perseguire l'integrazione con i principi di sostenibilità ambientale e tutela paesaggistica (Az.02_02), comporterebbe un ulteriore impatto positivo sulla componente in esame, se tali prescrizioni fossero orientate specificamente a ridurre il quantitativo di rifiuti prodotti e a favorirne il recupero e il riutilizzo. Suolo Rispetto alla componente in esame, il Piano determina, in linea generale, degli impatti positivi e, solo in pochi casi, l’assenza di interferenze.

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Tali impatti positivi sono legati principalmente alle azioni intraprese dal Piano per contenere il processo di crescita dell’insediamento e limitare il consumo di suolo, quali la stima del fabbisogno abitativo sulla base delle analisi demografiche (Az.01_03) e la quantificazione del fabbisogno effettivo di aree produttive in relazione alle esigenze complessive di insediabilità produttiva (Az.02_01). Il Piano prevede inoltre diverse azioni mirate alla riqualificazione ambientale delle aree periurbane ed al contenimento dei processi di frammentazione, edificazione e trasformazione delle aree agricole (Az.01_07, Az.01_08, Az.03_05), alla prevenzione dei processi di dissesto idrogeologico ed al contenimento dei rischi da essi derivanti (Az.01_11, Az.01_12, Az.06_01, Az.06_02, Az.06_03, Az.06_04), alla tutela, valorizzazione e sviluppo delle aree agricole (Az.03_01, Az.03_02, Az.03_03, Az.03_04) e delle risorse naturalistico-ambientali e paesaggistiche (Az.05_01, Az.05_02, Az.05_03, Az.05_04, Az.05_05, Az.05_06, Az.05_07), che determinano degli impatti positivi sulla componente suolo. Nelle norme di attuazione, il Piano riporta inoltre specifiche prescrizioni che introducono parametri ed indicazioni utili a garantire una maggiore sostenibilità ambientale del sistema urbano ed edilizio (permeabilità del suolo, efficienza energetica, risparmio delle risorse idriche, ecc.) (Az.01_13), che perseguono una programmazione e gestione delle aree produttive integrata con i principi di sostenibilità ambientale (riduzione di emissioni, utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, realizzazione di aree e corridoi verdi, …) e tutela paesaggistica (Az.02_02) e che disciplinano gli interventi ammissibili nelle aree di sviluppo e valorizzazione turistica (Zone F) nel rispetto dei beni paesaggistici ambientali e di interesse naturalistico presenti (Az.07_01). Ecosistemi naturali Le azioni di Piano determinano, in linea generale, un impatto positivo sulla componente in esame, e, solo in alcuni casi, non presentano alcuna interferenza. Rispetto agli ecosistemi naturali il Piano prevede infatti numerose azioni volte alla salvaguardia e alla valorizzazione dei beni paesaggistici fisico-ambientali e di interesse naturalistico (Az.05_01, Az.05_02, Az.05_03, Az.05_07) e alla tutela e riqualificazione ambientale delle aree marginali degradate (Az.05_04, Az.05_05, Az.05_06). Determinano degli impatti positivi sugli ecosistemi naturali anche le azioni orientate alla tutela, valorizzazione e sviluppo delle aree agricole (Az.03_01, Az.03_02, Az.03_03, Az.03_04), al contenimento dei processi di frammentazione, edificazione e trasformazione del suolo agricolo (Az.01_11 e Az.03_05) ed alla riqualificazione ambientale e paesaggistica degli insediamenti diffusi nelle aree periurbane dell'abitato (Az.01_07). Allo stesso modo, le azioni di Piano atte a prevenire i processi di dissesto idrogeologico ed a contenere i rischi da essi derivanti (Az.01_11, Az.01_12, Az.06_04), pur non agendo in maniera diretta sulla componente in esame, possono determinare degli impatti positivi sulla stessa. Anche l’azione di Piano che prevede l’identificazione delle aree di rispetto paesaggistico dei beni a valenza storico culturale (Az.04_03), riferendosi ad ampie porzioni del territorio comunale generalmente interessate dalla presenza di sistemi naturali e seminaturali, comportano un impatto indiretto sugli ecosistemi naturali. Il Piano prevede inoltre delle azioni finalizzate a tutelare i corpi idrici superficiali, attraverso il mantenimento della loro funzionalità idraulica e l’incentivazione dei processi di rinaturalizzazione spontanea degli alvei fluviali (Az.06_02, Az.06_03), che comportano anche la conservazione e il miglioramento della funzionalità ecologica dei corpi idrici, quali importanti elementi di connessione tra gli ecosistemi naturali. Nelle norme di attuazione il Piano riporta anche specifiche prescrizioni finalizzate a garantire una maggiore sostenibilità ambientale del sistema urbano ed edilizio

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(permeabilità del suolo, efficienza energetica, risparmio delle risorse idriche, ecc.) (Az.01_13) e a perseguire l’integrazione dei principi di sostenibilità ambientale (riduzione di emissioni, utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, realizzazione di aree e corridoi verdi, …) e tutela paesaggistica nella programmazione e gestione delle aree produttive (Az.02_02), che determinano, seppur indirettamente, degli impatti positivi sulla componente in esame. Impatti positivi sugli ecosistemi naturali sono inoltre determinati indirettamente dalle politiche riguardanti le aree di sviluppo e valorizzazione turistica (Zone F) (Az.07_01 e Az.07_02), nelle quali l’ammissibilità degli interventi risulta subordinata al rispetto dei beni paesaggistici ambientali e di interesse naturalistico presenti. Patrimonio storico, architettonico, archeologico e paesaggistico L’analisi degli effetti del Piano rispetto alla componente in esame mostra una sostanziale valutazione positiva. Le azioni del Piano determinano infatti degli impatti positivi sulla componente, e, solo in pochi casi, non mostrano alcuna interferenza. Tali impatti positivi sono determinati, in particolare, dalle azioni finalizzate al miglioramento della qualità urbana, architettonica e paesaggistico-ambientale del sistema urbano, che prevedono la perimetrazione del centro di antica e prima formazione dell'abitato, quale bene paesaggistico ed identitario (Az.01_01), la definizione di una disciplina degli interventi orientata alla valorizzazione e salvaguardia dei caratteri storico- architettonici dei manufatti edilizi esistenti e alla qualificazione di quelli di nuova costruzione, coerentemente con i caratteri tipologici del tessuto edificato locale (Az.01_02, Az.01_09), la definizione di procedure urbanistiche ed edilizie mirate al recupero del patrimonio edilizio ed urbano esistente (Az.01_05), alla riqualificazione degli insediamenti diffusi nelle aree periurbane dell'abitato, sorti in assenza di strumenti urbanistici attuativi particolareggiati (Az.01_07), e degli insediamenti produttivi esistenti (Az.02_03), la programmazione ed il dimensionamento delle aree verdi e dei servizi pubblici in funzione del fabbisogno abitativo stimato ed a garanzia della sostenibilità delle trasformazioni (Az.01_09) Dal punto di vista paesaggistico, il Piano determina impatti positivi sulla componente in esame, in particolare, con le azioni volte a tutelare e valorizzare le aree agricole del territorio comunale (Az.03_01, Az.03_02, Az.03_03), quali la definizione di una disciplina specifica che garantisca il controllo ed il coordinamento degli interventi in zona agricola, anche al fine di contenere i processi di frazionamento fondiario, di edificazione e di trasformazione del suolo agricolo (Az.03_04, Az.03_05, Az.01_11). In coerenza con i dettami del PPR, il Piano prevede inoltre diverse azioni specificamente dirette alla tutela ed alla valorizzazione del patrimonio storico-culturale, architettonico ed archeologico (Az.04_01, Az.04_02, Az.04_03, Az.04_04) e di quello naturalistico- ambientale e paesaggistico (Az.05_01, Az.05_02, Az.05_03, Az.05_06, Az.05_07). Le stesse azioni finalizzate alla difesa del suolo, alla prevenzione ed al contenimento dei fenomeni di dissesto idrogeologico (Az.06_04) ed al mantenimento della funzionalità idraulica dei corsi d’acqua (Az.06_02, Az.06_03), comportano, seppur indirettamente, degli impatti positivi sulla componente in esame, così come le politiche riguardanti le aree di sviluppo e valorizzazione turistica (Zone F), che promuovono forme di ospitalità diffusa (Az.07_03) attraverso il recupero del patrimonio edilizio esistente e per le quali l’ammissibilità degli interventi risulta subordinata al rispetto dei beni paesaggistici ambientali e di interesse naturalistico presenti (Az.07_01 e Az.07_02). Alcune interferenze rispetto alla componente in esame, individuate in termini di potenziale alterazione del paesaggio, sono riconducibili alla previsione di nuove aree produttive (Az.02_01), di nuovi ambiti di trasformazione urbana (Az.01_04) e all’identificazione delle aree di sviluppo e valorizzazione turistica (Az.07_01). In questo senso dovrenno essere adottate le seguenti misure di mitigazione:

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- La progettazione degli impianti produttivi dovrà tener conto delle interferenze che questi potranno avere sull'ambiente circostante, al fine di ridurre gli effetti negativi in termini di impatto visivo e acustico. A tal proposito potranno essere previste, al margine delle aree produttive e all'interno dei lotti, delle barriere discontinue di verde, al fine di mitigare l’impatto visivo e acustico, per separare e connettere gli insediamenti con l'ambiente circostante. - Al limite delle aree di espansione dovranno essere previste aree o fasce verdi atte a favorire l’inserimento ambientale degli insediamenti. - Il progetto delle singole Sottozone F deve prevedere la realizzazione di interventi urbanistici e edilizi atti a favorire l’inserimento nel contesto paesaggistico e ambientale di riferimento e fare ricorso a modelli tipologico insediativi coerenti con il contesto locale, ispirandosi a massima sobrietà formale e compositiva. Rumore Il Piano mostra una sostanziale assenza di interferenze rispetto alla componente rumore. Le sole azioni che potrebbero comportare degli impatti positivi su tale componente riguardano la definizione di prescrizioni ed indirizzi di gestione delle aree produttive orientati a perseguire l'integrazione con i principi di sostenibilità ambientale e tutela paesaggistica (Az.02_02), nel caso in cui tali prescrizioni dovessero riguardare il contenimento delle emissioni sonore nell’ambiente, e la definizione di indirizzi ed orientamenti normativi atti a disciplinare gli usi consentiti nelle diverse aree urbane e favorire la delocalizzazione, nei complessi produttivi esistenti, delle attività incompatibili con le esigenze abitative (Az.02_05), nel caso in cui tale delocalizzazione dovesse riguardare attività rumorose. Insediamento In linea generale le azioni di Piano determinano impatti positivi sulla componente insediamento, solo in pochi casi l’interferenza è nulla. Il Piano prevede numerose azioni finalizzate al miglioramento della qualità urbana, architettonica e paesaggistica dell’insediamento: la perimetrazione del centro di antica e prima formazione dell'abitato, quale bene paesaggistico ed identitario (Az.01_01); la definizione di una disciplina degli interventi orientata alla valorizzazione e salvaguardia dei caratteri storico-architettonici dei manufatti edilizi esistenti e alla qualificazione di quelli di nuova costruzione, coerentemente con i caratteri tipologici del tessuto edificato locale (Az.01_02, Az.01_09); la definizione di procedure urbanistiche ed edilizie mirate al recupero del patrimonio edilizio ed urbano esistente (Az.01_05), alla riqualificazione degli insediamenti diffusi nelle aree periurbane dell'abitato, sorti in assenza di strumenti urbanistici attuativi particolareggiati (Az.01_07), e degli insediamenti produttivi esistenti (Az.02_03); la programmazione ed il dimensionamento delle aree verdi e dei servizi pubblici in funzione del fabbisogno abitativo stimato ed a garanzia della sostenibilità delle trasformazioni (Az.01_09); la programmazione dell’espansione dell’abitato in funzione dell’effettivo fabbisogno abitativo, stimato sulla base delle analisi demografiche (Az.01_03), attraverso l’adozione di strumenti coordinati di trasformazione urbana (Az.01_04); la definizione di norme che introducono parametri ed indicazioni utili a garantire una maggiore sostenibilità ambientale del sistema urbano ed edilizio (Az.01_13), il dimensionamento delle aree produttive in funzione dell’effettivo fabbisogno (Az.02_01) e la loro riqualificazione, organizzazione e gestione in coerenza con i principi di sostenibilità ambientale e paesaggistica (Az.02_02, Az.02_03); la definizione di indirizzi e orientamenti normativi atti a disciplinare gli usi consentiti nelle diverse aree urbane e favorire la delocalizzazione delle attività incompatibili con le esigenze abitative (Az.02_05). Impatti positivi sull’insediamento sono inoltre determinati dalle azioni di Piano volte alla prevenzione dei fenomeni di dissesto idrogeologico ed alla mitigazione di rischi da essi derivanti (Az.06_01, Az.06_02, Az.06_03, Az.06_04), con particolare riguardo alla

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COMUNE DI ILBONO PIANO URBANISTICO COMUNALE VAS - RAPPORTO AMBIENTALE adozione di misure di mitigazione, riduzione del rischio e ripristino delle condizioni di sicurezza all’interno del contesto urbano e nelle aree di espansione recente dell’abitato (Az.01_11) ed alla definizione di una disciplina d’uso e trasformazione del territorio volta a mitigare e prevenire il rischio idrogeologico (Az.01_12). Anche le politiche riguardanti le aree di sviluppo e valorizzazione turistica (Zone F) determinano degli impatti positivi sulla componente in esame, attraverso la promozione di forme di ospitalità diffusa (Az.07_03) e subordinando l’ammissibilità degli interventi in tali aree al rispetto dei beni paesaggistici ambientali e di interesse naturalistico presenti (Az.07_01 e Az.07_02). Popolazione Le interferenze delle azioni di Piano con la componente popolazione sono in generale irrilevanti o determinano degli impatti positivi. Nello specifico, le azioni che maggiormente hanno mostrano dei potenziali effetti positivi sulla componente in esame sono quelle riguardanti il miglioramento della qualità urbana, architettonica e paesaggistico-ambientale dell’insediamento (Az.01_04, AzAz.01_07, Az.01_09, Az.01_13) e la prevenzione e mitigazione dei rischi derivanti dai processi di dissesto idrogeologico (Az.06_01, Az.06_03, Az.06_04, Az.01_11, Az.01_12). Tra le prime, particolarmente significative per la componente popolazione sono le azioni riguardanti la stima dell’effettivo fabbisogno abitativo in considerazione delle analisi demografiche (Az.01_03), la definizione di specifiche destinazioni d’uso per attività culturali, turistiche, della ricerca, dell'artigianato di qualità e delle funzioni direzionali (Az.01_10), e la definizione di indirizzi e orientamenti normativi atti a disciplinare gli usi consentiti nelle diverse aree urbane e favorire la delocalizzazione delle attività incompatibili con le esigenze abitative (Az.02_05). Sistema economico-produttivo Rispetto alla componente Sistema economico-produttivo le azioni di Piano mostrano una generale assenza di interferenze, in diversi casi la possibilità di determinare degli impatti positivi e, solo in un caso, un potenziale impatto negativo. Il Piano presenta, infatti, numerose azioni volte a favorire uno sviluppo economico del territorio comunale attraverso il potenziamento e la valorizzazione delle risorse in esso presenti. Tali azioni riguardano in particolare il rafforzamento e la valorizzazione del sistema agricolo produttivo locale (Az.01_08, Az.03_01, Az.03_02, Az.03_03, Az.03_04, Az.03_05), l’incentivazione allo sviluppo di un’economia turistica, attraverso strategie per la diversificazione e qualificazione dell'offerta e lo sviluppo di forme di ospitalità diffusa (Az.07_01, Az.07_02, Az.07_03), la qualificazione e valorizzare del sistema economico produttivo locale e dei servizi territoriali (Az.02_01, Az.02_02, Az.02_04) e la definizione di specifiche destinazioni d’uso per attività culturali, turistiche, della ricerca, dell'artigianato di qualità e delle funzioni direzionali (Az.01_10). Impatti positivi sulla componente in esame sono inoltre determinati, seppur indirettamente, dalle azioni di Piano volte a tutelare e valorizzare il patrimonio naturalistico e ambientale (Az.05_01, Az.05_02, Az.05_03, Az.05_04, Az.05_05, Az.05_06, Az.05_07) ed il patrimonio storico-culturale ed identitario del territorio (Az.04_01, Az.04_02, Az.04_03, Az.04_04), quali risorse fondamentali sulle quali basare le prospettive di sviluppo socio-economico del territorio comunale. Poiché dalla azione di Piano volta alla individuazione delle aree a pericolosità idrogeologica (Hi - Hg) (Az.06_01) consegue l’imposizione di vincoli ai processi di trasformazione del territorio, essa potrebbe comportare degli impatti negativi sul sistema economico-produttivo. Mobilità e trasporti Il Piano non comporta alcuna interferenza con la componente mobilità e trasporti.

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Energia Le azioni di Piano, in generale, non mostrano interferenze con la componente in esame. Sono prevedibili potenziali impatti positivi ascrivibili alla definizione di norme che introducono parametri ed indicazioni utili a garantire una maggiore sostenibilità ambientale del sistema urbano ed edilizio (Az.01_13), nel caso in cui tali norme riguardino l’efficienza energetica degli edifici e la dotazione di sistemi per la produzione di energia da fonti alternative, e alla definizione di prescrizioni ed indirizzi di gestione delle aree produttive esistenti orientati a perseguire l'integrazione con i principi di sostenibilità ambientale e tutela paesaggistica (Az.02_02), nel caso in cui tali prescrizioni dovessero riguardare il contenimento dei consumi energetici e l’utilizzo di fonti energetiche alternative. Per quanto attiene l’identificazione delle aree di sviluppo e valorizzazione turistica (Az.07_01), per la quale è stato espresso un giudizio incerto in relazione al potenziale incremento dei consumi energetici, Il progetto deve favorire il ricorso a soluzioni che, compatibilmente con le tipologie e tecniche costruttive locali, siano finalizzati al raggiungimento di una massima efficienza energetica e sostenibilità ambientale degli edifici, in termini di uso delle risorse non rinnovabili.

9.5 Ridefinizione delle azioni di Piano La procedura di valutazione adottata e l’individuazione degli indirizzi di mitigazione o miglioramento hanno permesso di costruire le azioni definitive riportate nel Piano Urbanistico Comunale di Ilbono. Nella tabella si riporta l’elenco degli obiettivi specifici, le azioni di Piano, le indicazioni derivanti dalla valutazione e il riferimento dell’elaborato di Piano nel quale sono esplicitate. OBIETTIVI SPECIFICI AZIONI DI PIANO AZIONI DI RECEPIMENTO DI PIANO MITIGAZIONE/ NELLE NTA DEL MIGLIORAMENTO PIANO Contenere il processo Az.01_04 - Definizione Al limite delle aree di Art. 42 - Zona C - di crescita di strumenti coordinati espansione dovranno Espansione dell’insediamento e di di trasformazione essere previste aree o residenziale consumo di suolo, urbana attraverso i fasce verdi atte a coerentemente con il quali soddisfare il favorire l’inserimento fabbisogno abitativo fabbisogno abitativo e ambientale degli Sottozona C3.a – della popolazione di aree per servizi insediamenti Espansioni residente e con le pubblici stimato nelle residenziali in esigenze di previsioni di Piano programma salvaguardia Indirizzi idrogeologica del Al limite delle aree di contesto urbano e espansione dovranno territoriale essere previste aree o fasce verdi atte a favorire l’inserimento ambientale degli insediamenti Riqualificare i Az.02_01 - La progettazione degli Art. 43 - Zona D - complessi produttivi Quantificazione del impianti produttivi Industriale, esistenti, a livello di fabbisogno effettivo di dovrà tener conto artigianale e infrastrutture e servizi aree e dei relativi delle interferenze che commerciale per le imprese, servizi, in relazione questi potranno avere prevedendo eventuali alle esigenze sull'ambiente Zona D2 - ampliamenti coerenti complessive di circostante, al fine di Insediamenti produttivi con il fabbisogno ridurre gli effetti

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OBIETTIVI SPECIFICI AZIONI DI PIANO AZIONI DI RECEPIMENTO DI PIANO MITIGAZIONE/ NELLE NTA DEL MIGLIORAMENTO PIANO complessivo di insediabilità produttiva negativi in termini di commerciali, insediabilità produttiva impatto visivo e artigianali, industriali rispetto all’attuale acustico. A tal disponibilità di aree proposito potranno Indirizzi essere previste, al La progettazione degli margine delle aree impianti produttivi produttive e all'interno terrà conto delle dei lotti, delle barriere interferenze che discontinue di verde, questi potranno avere al fine di mitigare sull'ambiente l’impatto visivo e circostante, al fine di acustico, per separare ridurre gli effetti e connettere gli negativi, sia in termini insediamenti con di inquinamento sia in l'ambiente circostante. termini di impatto visivo. A tal proposito potranno essere previste, al margine delle aree produttive e all'interno dei lotti, delle barriere discontinue di verde, al fine di mitigare l’impatto visivo e acustico, per separare e connettere gli insediamenti con l'ambiente circostante. Per quanto concerne l'impatto visivo, particolare cura sarà impiegata nella scelte progettuali, le quali saranno orientate ad una massima sobrietà e semplicità formale, e delle finiture superficiali sia di copertura sia di facciata, per le quali saranno utilizzate tinte che tengano conto delle caratteristiche ambientali della zona.

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OBIETTIVI SPECIFICI AZIONI DI PIANO AZIONI DI RECEPIMENTO DI PIANO MITIGAZIONE/ NELLE NTA DEL MIGLIORAMENTO PIANO Rafforzare i servizi per Az.07_01 - Il progetto delle Art. 45 - Zona F – l’ospitalità e la Identificazione delle singole Sottozone Turistiche ricettività, in un'ottica aree di sviluppo e deve prevedere la Zona F4 – Nuove aree di rete tra i centri della valorizzazione turistica realizzazione di turistiche corona insediativa dei (Zone F) e disciplina interventi urbanistici e Indirizzi versanti orientali del degli interventi edilizi atti a favorire Il progetto delle Gennargentu, ammissibili nel rispetto l’inserimento nel valorizzando il dei beni paesaggistici contesto singole Sottozone patrimonio edilizio e ambientali e di paesaggistico e deve prevedere la dello spazio urbano interesse naturalistico ambientale di realizzazione di storico presenti riferimento e fare interventi urbanistici e ricorso a modelli edilizi atti a favorire tipologico insediativi l’inserimento nel coerenti con il contesto contesto locale, paesaggistico e ispirandosi a massima ambientale di sobrietà formale e riferimento e fare compositiva. risorse ricorso a modelli non rinnovabili. tipologico insediativi coerenti con il contesto locale, ispirandosi a massima sobrietà formale e compositiva. Il Rafforzare i servizi per Az.07_01 - Il progetto deve progetto deve inoltre l’ospitalità e la Identificazione delle favorire il ricorso a favorire il ricorso a ricettività, in un'ottica aree di sviluppo e soluzioni che, soluzioni che, di rete tra i centri della valorizzazione turistica compatibilmente con compatibilmente con corona insediativa dei (Zone F) e disciplina le tipologie e tecniche le tipologie e tecniche versanti orientali del degli interventi costruttive locali, siano costruttive locali, siano Gennargentu, ammissibili nel rispetto finalizzati al finalizzati al valorizzando il dei beni paesaggistici raggiungimento di una raggiungimento di una patrimonio edilizio e ambientali e di massima efficienza massima efficienza dello spazio urbano interesse naturalistico energetica e energetica e storico presenti sostenibilità sostenibilità ambientale degli ambientale degli edifici, in termini di edifici, in termini di uso delle risorse non uso delle risorse non rinnovabili. rinnovabili.

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10 SISTEMA DI MONITORAGGIO L’art. 10 comma 1 della Direttiva 2001/42/CE prevede che gli Stati membri controllino gli effetti ambientali significativi dell’attuazione dei Piani e dei Programmi al fine di individuare tempestivamente gli effetti negativi imprevisti ed essere in grado di adottare le misure correttive ritenute opportune. Il secondo comma precisa che possono essere impiegati a tal fine i meccanismi di controllo esistenti, onde evitare una duplicazione del monitoraggio. L’attività di monitoraggio di un Piano può quindi essere genericamente definita come quell’insieme di procedure e di attività finalizzate a fornire un costante flusso di informazioni sullo stato di attuazione del Piano, sul grado di raggiungimento dei risultati attesi e degli effetti previsti. Il monitoraggio dunque serve per verificare in itinere il processo di pianificazione e di realizzazione dei singoli interventi attivati e costituisce la base informativa indispensabile per individuare le eventuali criticità determinate dall’attuazione degli interventi e per definire le azioni utili alla risoluzione delle stesse, al fine di garantire il perseguimento degli obiettivi del Piano. Qualora, a seguito dell’attuazione del Piano, il monitoraggio dovesse mettere in evidenza effetti negativi sull’ambiente, sarà quindi necessario operare un’adeguata rimodulazione delle azioni di Piano.

10.1 Scopo dell’attività di monitoraggio All’interno del processo di VAS, l’attività di monitoraggio degli effetti ambientali significativi delle azioni di Piano ha lo scopo di: - osservare l’evoluzione del contesto ambientale di riferimento, anche al fine di individuare effetti ambientali imprevisti non direttamente riconducibili alla realizzazione degli interventi; - individuare gli effetti ambientali significativi derivanti dall’attuazione del Piano; - verificare l’adozione delle misure di mitigazione previste nella realizzazione dei singoli interventi; - verificare la qualità delle informazioni contenute nel Rapporto Ambientale; - verificare la rispondenza del PUC agli obiettivi di protezione dell’ambiente individuati nel Rapporto Ambientale; - consentire di definire ed adottare le opportune misure correttive che si rendono eventualmente necessarie in caso di effetti ambientali negativi significativi. Il monitoraggio rappresenta, quindi, un aspetto sostanziale del carattere strategico della valutazione ambientale, trattandosi di una fase pro-attiva dalla quale trarre indicazioni per il progressivo riallineamento dei contenuti del Piano agli obiettivi di protezione ambientale stabiliti, con azioni specifiche correttive. In tal senso, il monitoraggio rappresenta un’attività più complessa e articolata della mera raccolta e aggiornamento di informazioni, ma è un’attività di supporto alle decisioni, anche collegata ad analisi valutative. Come indicato nel Quadro Strategico Nazionale (Q.S.N.) 2007-2013 (paragrafo VI.2.3), il monitoraggio previsto dalla procedura VAS costituisce “un’opportunità ed una base di partenza per la considerazione nelle valutazioni degli aspetti di impatto ambientale”.

10.2 Selezione degli indicatori Affinché il monitoraggio della VAS del PUC di Ilbono assolva alle finalità sopra indicate, è stato scelto un set di indicatori utili, non tanto per descrivere lo stato dell’ambiente nel territorio del Comune di Ilbono, ma per verificare gli effetti del Piano sull’ambiente ed il grado di raggiungimento degli obiettivi perseguiti dal Piano.

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In particolare, nella scelta degli indicatori, si è tenuto conto delle seguenti caratteristiche: - Pertinenza: attinenza dell’indicatore alle tematiche proposte negli obiettivi; - Significatività: capacità dell’indicatore di rappresentare in modo chiaro ed efficace le problematiche; - Popolabilità: disponibilità di dati per il calcolo dell’indicatore; - Aggiornabilità: possibilità di avere nuovi valori della stessa serie storica che permettano l’aggiornamento dell’indicatore; - Rapporto costi-efficacia buono: dispendio di risorse non eccessivo per il reperimento dei dati utili per la definizione dell’indicatore in rapporto all’informazione finale contenuta nell’indicatore medesimo; - Massimo livello di dettaglio significativo: possibilità di rappresentare la distribuzione spaziale dei valori dell’indicatore sul territorio utilizzando informazioni georeferenziate; - Comunicabilità: immediata comprensibilità da parte di un pubblico di tecnici e di non tecnici, semplicità di interpretazione e di rappresentazione mediante l’utilizzo di strumenti quali tabelle, grafici o mappe; - Sensitività alle azioni di piano: in modo da registrare le variazioni significative delle componenti ambientali indotte dall’attuazione delle azioni di piano; questa proprietà è particolarmente necessaria nel caso di Comuni di piccole dimensioni, come Ilbono, per i quali occorre valutare azioni riferite a problematiche e infrastrutture di competenza locale, che richiedono quindi indicatori in grado di registrare gli effetti di azioni anche di carattere limitato; - Tempo di risposta sufficientemente breve: in modo da riflettere i cambiamenti generati dalle azioni di piano; in caso contrario il riorientamento del piano potrebbe essere tardivo e dare origine a fenomeni di accumulo non trascurabili sul lungo periodo; - Impronta spaziale: in modo da rappresentare l’andamento nello spazio dei fenomeni cui si riferisce (qualora siano disponibili informazioni georeferenziate, per rendere chiaro il fenomeno si utilizzano delle mappe create con i GIS). In coerenza con tali principi, è stato definito un primo set di indicatori che fosse monitorabile all’interno del processo di attuazione del Piano, in genere basato su dati in possesso dell’ufficio tecnico comunale o facilmente reperibili presso gli Enti Istituzionali. Gli indicatori individuati sono riportati nella tabella sottostante, suddivisi per componente ambientale di riferimento.

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10.3 Struttura del sistema di monitoraggio per il PUC di Ilbono

COMPONENTE OBIETTIVO DI OBIETTIVI SPECIFICI DI AZIONI DI PIANO EVENTUALE INDICATORE DI INDICATORE DI SVILUPPO PIANO AZIONE DI PROCESSO CONTESTO SOSTENIBILE MITIGAZIONE/MIGLI ORAMENTO

Insediamento; Conservare e Recuperare i caratteri Az.01_01 - Approvazione del Numero di interventi Paesaggio ed gestire i tipologici, funzionali e Perimetrazione del Piano di recupero e assetto storico paesaggi di costruttivi tradizionali Centro di antica e prima Particolareggiato riqualificazione culturale interesse del tessuto edilizio e formazione dell'abitato, (PP) edilizia a seguito culturale, urbano del nucleo bene paesaggistico e dell’approvazione del Piano storico, estetico storico di Ilbono, come identitario di Ilbono, e Particolareggiato ed ecologico matrice della sua classificazione (PP) riqualificazione come zona A - Centro dell’abitato storico Insediamento; Conservare e Recuperare i caratteri Az.01_02 - Definizione Numero di interventi Paesaggio ed gestire i tipologici, funzionali e di una disciplina degli di riqualificazione assetto storico paesaggi di costruttivi tradizionali interventi orientata alla del contesto urbano culturale interesse del tessuto edilizio e valorizzazione e culturale, urbano del nucleo salvaguardia dei storico, estetico storico di Ilbono, come caratteri storico- ed ecologico matrice della architettonici dei riqualificazione manufatti edilizi dell’abitato

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COMPONENTE OBIETTIVO DI OBIETTIVI SPECIFICI DI AZIONI DI PIANO EVENTUALE INDICATORE DI INDICATORE DI SVILUPPO PIANO AZIONE DI PROCESSO CONTESTO SOSTENIBILE MITIGAZIONE/MIGLI ORAMENTO

Paesaggio ed Conservare e Contenere il processo Az.01_04 - Definizione Al limite delle aree Approvazione Metri lineari di fasce assetto storico gestire i di crescita di strumenti coordinati di di espansione Strumenti Urbanistici verdi realizzate culturale paesaggi di dell’insediamento e di trasformazione urbana dovranno essere Attuativi approvati interesse consumo di suolo, attraverso i quali previste aree o (sottozone C3) Superfici aree verdi realizzate culturale, coerentemente con il soddisfare il fabbisogno fasce verdi atte a storico, estetico fabbisogno abitativo abitativo e di aree per favorire ed ecologico della popolazione servizi pubblici stimato l’inserimento residente e con le nelle previsioni di Piano ambientale degli esigenze di insediamenti salvaguardia idrogeologica del contesto urbano e territoriale Insediamento Conservare e Qualificare e Az.01_09 - Aree cedute per il Superficie gestire i organizzare in modo Programmazione soddisfacimento comunale paesaggi di coordinato il patrimonio coordinata delle aree del fabbisogno destinata ad aree interesse di aree verdi e per verdi e per servizi pregresso e verdi e spazi culturale, servizi pubblici pubblici, dimensionate in stimato di aree e attrezzati (S1, S2, storico, estetico (standard A e B e aree relazione al fabbisogno servizi pubblici S3, S4) per ed ecologico di cessione) disponibili abitativo stimato e in abitante nel contesto urbano, misura tale da verificare rafforzando la rete la sostenibilità delle delle attrezzature trasformazioni presenti e coniugando le differenti forme e modalità di fruizione delle stesse Suolo Ripristinare la Prevenire e mitigare le Az.01_11 - Adozione di Numero di Superficie aree a funzionalità interferenze generate misure di mitigazione, interventi rischio idrogeologica dall’insediamento e riduzione del rischio e finalizzati alla idrogeologico dei sistemi dalle infrastrutture sulle ripristino delle condizioni prevenzione o naturali dinamiche fluviali e di di sicurezza all’interno mitigazione dei versante al fine di del contesto urbano e fenomeni di ridurre il rischio nelle aree di espansione dissesto idrogeologico recente dell’abitato, in idrogeologico ed

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COMPONENTE OBIETTIVO DI OBIETTIVI SPECIFICI DI AZIONI DI PIANO EVENTUALE INDICATORE DI INDICATORE DI SVILUPPO PIANO AZIONE DI PROCESSO CONTESTO SOSTENIBILE MITIGAZIONE/MIGLI ORAMENTO recepimento della alla eliminazione o normativa di assetto riduzione delle idrogeologico situazioni di rischio Energia Promuovere il Migliorare l’efficienza Az.01_13 – Definizione Numero di istanze kwh potenziali risparmio energetica del sistema di norme che presentate volte a previsti da fonti di energetico come urbano mediante introducono parametri favorire il energia efficienza di interventi volti a ed indicazioni utili a risparmio rinnovabile utilizzo e ridurre favorire il risparmio garantire una maggiore energetico nell’ambito urbano i consumi energetico e l’utilizzo sostenibilità ambientale energetici delle fonti rinnovabili, del sistema urbano ed sia negli interventi di edilizio iniziativa pubblica che privata Sistema economico Sviluppare Riqualificare i Az.02_01 - Approvazione Numero di nuove produttivo l’imprenditorialità complessi produttivi Quantificazione del Piano per gli attività produttive legata alla esistenti, a livello di fabbisogno effettivo di insediamenti insediate nelle valorizzazione infrastrutture e servizi aree e dei relativi produttivi nuove zone D del patrimonio e per le imprese, servizi, in relazione alle sostenere la prevedendo eventuali esigenze complessive di Superficie delle crescita delle ampliamenti coerenti insediabilità produttiva nuove aree organizzazioni, con il fabbisogno produttive attuate anche del terzo complessivo di insediabilità produttiva Numero lotti rispetto all’attuale insediati disponibilità di aree Paesaggio Conservare e Riqualificare i Az.02_01 - La progettazione Previsione gestire i complessi produttivi Quantificazione del degli impianti all’interno degli paesaggi di esistenti, a livello di fabbisogno effettivo di produttivi dovrà Strumenti interesse infrastrutture e servizi aree e dei relativi tener conto delle Urbanistici culturale, per le imprese, servizi, in relazione alle interferenze che attuativi di storico, estetico prevedendo eventuali esigenze complessive di questi potranno interventi ed ecologico ampliamenti coerenti insediabilità produttiva avere sull'ambiente urbanistici e edilizi con il fabbisogno circostante, al fine atti a favorire complessivo di di ridurre gli effetti l’inserimento nel contesto

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COMPONENTE OBIETTIVO DI OBIETTIVI SPECIFICI DI AZIONI DI PIANO EVENTUALE INDICATORE DI INDICATORE DI SVILUPPO PIANO AZIONE DI PROCESSO CONTESTO SOSTENIBILE MITIGAZIONE/MIGLI ORAMENTO insediabilità produttiva negativi in termini paesaggistico e rispetto all’attuale di impatto visivo e ambientale di disponibilità di aree acustico. A tal riferimento. Rumore Tutelare la Az.02_01 - proposito potranno Metri di barriere salute umana e Quantificazione del essere previste, al protettive del patrimonio fabbisogno effettivo di margine delle aree realizzate agricolo e aree e dei relativi produttive e forestale servizi, in relazione alle all'interno dei lotti, esigenze complessive di delle barriere insediabilità produttiva discontinue di verde, al fine di mitigare l’impatto visivo e acustico, per separare e connettere gli insediamenti con l'ambiente circostante. Suolo; Sistema Sviluppare Riconoscere il Az.03_01 - Numero Piani Numero aziende economico l’imprenditorialità patrimonio agricolo del Identificazione delle aziendali approvati agricole insediate produttivo legata alla territorio a chiara aree del territorio valorizzazione vocazione e comunale che del patrimonio e specializzazione presentano un'effettiva sostenere la produttiva per il vocazione o uso crescita delle contesto locale e agricolo specializzato organizzazioni, sovralocale anche del terzo Sistema economico Sviluppare Conservare il Az.03_04 - Definizione Numero Piani Numero di interventi produttivo l’imprenditorialità paesaggio agricolo di strumenti e procedure aziendali approvati realizzati nelle zone legata alla nelle sue specificità volti al coordinamento agricole a seguito valorizzazione evitando processi di degli interventi in zona dell’approvazione del Piano aziendale del patrimonio e sostituzione degli usi agricola

sostenere la tradizionali e di Numero di nuove crescita delle ulteriore costruzioni organizzazioni, parcellizzazione residenziali

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COMPONENTE OBIETTIVO DI OBIETTIVI SPECIFICI DI AZIONI DI PIANO EVENTUALE INDICATORE DI INDICATORE DI SVILUPPO PIANO AZIONE DI PROCESSO CONTESTO SOSTENIBILE MITIGAZIONE/MIGLI ORAMENTO anche del terzo fondiaria edificate in ambito settore, nel agricolo settore culturale Pesaggio ed assetto Conservare e Incentivare la fruizione Az.04_04 - Definizione Numero di interventi Miglioramento dello storico-culturale gestire i a fini turistici e culturali di norme che di recupero e stato di paesaggi di del patrimonio garantiscano la valorizzazione dei conservazione e interesse archeologico, storico salvaguardia, la tutela e beni archeologici ed fruizione dei beni architettonici archeologici ed culturale, culturale, demo-etno- la valorizzazione dei architettonici storico, estetico antropologico e delle beni paesaggistici a presenti ed ecologico produzioni locali valenza storico culturale Paesaggio Conservare e Favorire il recupero Az.05_05 - Numero di Estensione delle sviluppare il delle aree marginali, Classificazione interventi di aree boscate patrimonio prossime ad ambiti urbanistica delle aree recupero di oliveti rispetto alla naturale e agricoli ed aree ad marginali degradate, effettuati superficie culturale elevata naturalità, come aree di comunale costituenti lembi salvaguardia ambientale Numero di residuali con individui recuperati formazioni naturali e seminaturali con funzione di connettività ecologica e difesa del suolo Paesaggio Conservare e Favorire il recupero Az.05_06 - Definizione Approvazione Estensione delle sviluppare il delle aree marginali, di norme che Piano di aree naturali e patrimonio prossime ad ambiti garantiscano la valorizzazione seminaturali naturale e agricoli ed aree ad salvaguardia e la della risorsa degradate culturale elevata naturalità, riqualificazione ambientale soggette ad costituenti lembi ambientale delle aree interventi di residuali con marginali degradate rinaturalizzazione formazioni naturali e seminaturali con funzione di connettività ecologica e difesa del suolo Paesaggio Conservare e Incentivare e orientare Az.05_07 - Definizione Numero di Km di rete

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COMPONENTE OBIETTIVO DI OBIETTIVI SPECIFICI DI AZIONI DI PIANO EVENTUALE INDICATORE DI INDICATORE DI SVILUPPO PIANO AZIONE DI PROCESSO CONTESTO SOSTENIBILE MITIGAZIONE/MIGLI ORAMENTO sviluppare il la fruizione turistico- di norme che interventi di sentieristica patrimonio naturalistica del favoriscano la recupero e naturale e territorio in relazione valorizzazione e valorizzazione culturale alle vie di percorrenza recupero della rete di della rete storico naturalistica in percorrenza sentieristica sentieristica un’ottica di presidio e attraverso soluzioni realizzati tutela del territorio tecniche che non alterino l'equilibrio dell'ambiente circostante Paesaggio Conservare e Rafforzare i servizi per Az.07_01 - Il progetto delle Approvazione Previsione sviluppare il l’ospitalità e la Identificazione delle singole Sottozone dello strumento all’interno degli patrimonio ricettività, in un'ottica di aree di sviluppo e deve prevedere la urbanistico Strumenti naturale e rete tra i centri della valorizzazione turistica realizzazione di attuativo Urbanistici culturale corona insediativa dei (Zone F) e disciplina interventi attuativi interventi versanti orientali del degli interventi urbanistici e edilizi urbanistici e edilizi Gennargentu, ammissibili nel rispetto atti a favorire atti a favorire valorizzando il dei beni paesaggistici l’inserimento nel l’inserimento nel patrimonio edilizio e ambientali e di interesse contesto contesto dello spazio urbano naturalistico presenti paesaggistico e paesaggistico e storico ambientale di ambientale di riferimento e fare riferimento e fare ricorso a modelli ricorso a modelli tipologico tipologico insediativi coerenti insediativi con il contesto coerenti con il locale, ispirandosi a contesto locale massima sobrietà formale e compositiva. risorse non rinnovabili. Energia Promuovere il Rafforzare i servizi per Az.07_01 - Il progetto deve Presenza nei risparmio l’ospitalità e la Identificazione delle favorire il ricorso a progetti di idonei energetico come ricettività, in un'ottica di aree di sviluppo e soluzioni che, sistemi atti a efficienza di rete tra i centri della valorizzazione turistica compatibilmente contenere i

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COMPONENTE OBIETTIVO DI OBIETTIVI SPECIFICI DI AZIONI DI PIANO EVENTUALE INDICATORE DI INDICATORE DI SVILUPPO PIANO AZIONE DI PROCESSO CONTESTO SOSTENIBILE MITIGAZIONE/MIGLI ORAMENTO utilizzo e ridurre corona insediativa dei (Zone F) e disciplina con le tipologie e consumi i consumi versanti orientali del degli interventi tecniche costruttive energetici e energetici Gennargentu, ammissibili nel rispetto locali, siano favorire l’utilizzo di valorizzando il dei beni paesaggistici finalizzati al energie rinnovabili patrimonio edilizio e ambientali e di interesse raggiungimento di dello spazio urbano naturalistico presenti una massima storico efficienza energetica e sostenibilità ambientale degli edifici, in termini di uso delle risorse non rinnovabili. Sistema economico Sviluppare Rafforzare i servizi per Az.07_02 – Definizione Numero di Numero di produttivo l’imprenditorialità l’ospitalità e la di norme per la strutture a servizio presenze legata alla ricettività, in un'ottica di valorizzazione delle del comparto giornaliere in valorizzazione rete tra i centri della strutture ricettive turistico strutture ricettive del patrimonio e corona insediativa dei esistenti e delle aree a sostenere la versanti orientali del vocazione turistico crescita delle Gennargentu, ricettiva attraverso organizzazioni, valorizzando il strategie per la anche del terzo patrimonio edilizio e diversificazione e settore, nel dello spazio urbano qualificazione dell'offerta settore culturale storico Sistema economico Sviluppare Rafforzare i servizi per Az.07_03 - Definizione Forme di ospitalità Numero di posti produttivo l’imprenditorialità l’ospitalità e la di norme volte a diffuse avviate letto negli esercizi legata alla ricettività, in un'ottica di favorire, disciplinare ed alberghieri e valorizzazione rete tra i centri della adeguare forme di complementari del patrimonio e corona insediativa dei ospitalità diffusa sostenere la versanti orientali del crescita delle Gennargentu, organizzazioni, valorizzando il anche del terzo patrimonio edilizio e settore, nel dello spazio urbano settore culturale storico

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10.4 Rapporti di monitoraggio L’amministrazione comunale di Ilbono divulgherà i risultati delle attività di monitoraggio attraverso la redazione di un rapporto annuale che sarà pubblicato sul sito internet del comune e inviato alla Autorità competente per il procedimento di VAS. Il rapporto di monitoraggio dovrà contenere informazioni inerenti le modalità di popolazione degli indicatori, la fonte dei dati, la periodicità ed il soggetto responsabile dell’aggiornamento.

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Allegato II – Elenco dei soggetti competenti in materia ambientale Provincia dell’Ogliastra Servizio Ambiente, Rifiuti ed Energia Via Pietro Pistis - 08045 Lanusei Fax 0782 41053 [email protected] [email protected]

Provincia dell’Ogliastra Servizio Urbanistica e Governo del Territorio - Ufficio di Piano Via Cedrino, n°24 - 08048 TORTOLI’ Fax 0782 600920 [email protected]

Provincia dell’Ogliastra Servizio Protezione Civile - Pianificazione faunistica Via Pietro Pistis 08045 Lanusei Fax 0782 41053 [email protected]

Provincia dell’Ogliastra Ass.to all’Agricoltura Via Cedrino, n°24 - 08048 TORTOLI’ Fax 0782 600920

Provincia dell’Ogliastra Settore viabilità e trasporti Via Pietro Pistis - 08045 Lanusei Fax 0782 41053

Regione Autonoma della Sardegna Assessorato della Difesa dell’Ambiente Direzione generale della difesa dell’ambiente Via Roma, 80 - 09123 Cagliari fax 070/6066697 [email protected]

Regione Autonoma della Sardegna Assessorato della Difesa dell’Ambiente Servizio della sostenibilità ambientale e valutazione impatti Via Roma, 80 - 09123 Cagliari fax 070/6067578 - 070/6066664 [email protected]

Regione Autonoma della Sardegna Assessorato della Difesa dell’Ambiente Servizio Tutela della Natura Via Roma, 80 - 09123 Cagliari fax 070/6066705 [email protected]

Regione Autonoma della Sardegna Assessorato della Difesa dell’Ambiente Servizio tutela dell'atmosfera e del territorio

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Gestione rifiuti - Via Roma, 80 09123 Cagliari Antinquinamento atmosferico - V.le Trieste, 163 - 09123 Cagliari fax 070/6066721 - 0706067578

Regione Autonoma della Sardegna Assessorato della Difesa dell’Ambiente Direzione generale del corpo forestale e di vigilanza ambientale Via Biasi, 7 - 09131 Cagliari fax 070/6066568 [email protected]

Regione Autonoma della Sardegna Assessorato della Difesa dell’Ambiente Servizio Tutela del suolo e politiche forestali Via Roma, 253 - 09123 Cagliari fax 070/6062765 [email protected]

Regione Autonoma della Sardegna Assessorato della Difesa dell’Ambiente Servizio Territoriale dell’ispettorato ripartimentale di Lanusei Via Ilbono, 9 - 08045 Lanusei fax 0782 473973

Regione Autonoma della Sardegna Assessorato degli Enti Locali, Finanze ed Urbanistica Direzione generale della pianificazione urbanistica territoriale e della vigilanza edilizia Viale Trieste, 186 - 09123 Cagliari fax 070/6064390 [email protected]

Regione Autonoma della Sardegna Assessorato degli Enti Locali, Finanze ed Urbanistica Servizio pianificazione paesaggistica e urbanistica Viale Trieste, 186 - 09123 Cagliari fax 070/6064311

Regione Autonoma della Sardegna Assessorato degli Enti Locali, Finanze ed Urbanistica Servizio tutela paesaggistica per le province di Nuoro e dell’Ogliastra Viale del Lavoro, 39 - 08100 Nuoro Fax 0784/239420 – 3420 [email protected]

Regione Autonoma della Sardegna Assessorato degli Enti Locali, Finanze ed Urbanistica Servizio centrale demanio e patrimonio Viale Trieste, 186 - 09123 Cagliari fax 070/6064230 [email protected]

Regione Autonoma della Sardegna Assessorato dei Lavori Pubblici Direzione generale dei lavori pubblici V.le Trento, 69 - 09123 Cagliari

187 ATI - SANDRO ROGGIO COMUNE DI ILBONO PIANO URBANISTICO COMUNALE VAS - RAPPORTO AMBIENTALE fax 070/6062438 [email protected]

Regione Autonoma della Sardegna Assessorato dei Lavori Pubblici Servizio Difesa del Suolo Viale Trento, 69 -09123 Cagliari fax 070/6062100 [email protected]

Regione Autonoma della Sardegna Assessorato dei Lavori Pubblici Servizio del Genio Civile di Nuoro Via Dalmazia, 2- 08100 Nuoro fax 0784/232580 [email protected]

Regione Autonoma della Sardegna Assessorato Agricoltura e Riforma Agropastorale Direzione generale dell’agricoltura e riforma agro-pastorale Via Pessagno, 4 - 09126 Cagliari fax 070/6066250-070/6066276 [email protected]

Regione Autonoma della Sardegna Assessorato Agricoltura e Riforma Agropastorale Direzione generale dell’agricoltura Servizio territorio rurale, ambiente e infrastrutture Via Pessagno, 4 - 09126 Cagliari fax 070/6066212 [email protected]

Regione Autonoma della Sardegna Assessorato Industria Direzione generale dell’industria Viale Trieste, 186 - 09123 Cagliari fax 070/6062074 - 070/6062338 [email protected] [email protected]

Regione Autonoma della Sardegna Assessorato dei trasporti Direzione generale dei trasporti Via Caprera, 15 - 09123 Cagliari fax 070/6067309 [email protected]

Regione Autonoma della Sardegna Assessorato Turismo, Artigianato e Commercio Direzione generale Viale Trieste, 105 – 09123 Cagliari 070/6067271-6065940 [email protected]

Regione Autonoma della Sardegna

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Assessorato Pubblica Istruzione e Beni Culturali Direzione generale dei beni culturali, informazione, spettacolo e sport Viale Trieste, 186 - 09123 Cagliari fax 070/6065001 [email protected]

Regione Autonoma della Sardegna Direzione generale Agenzia regionale del distretto idrografico della Sardegna Servizio tutela e gestione delle risorse idriche, vigilanza sui servizi idrici e gestione della siccità Via Roma, 80 - 09123 Cagliari fax 070/6066391 [email protected]

Regione Autonoma della Sardegna Direzione generale Agenzia regionale del distretto idrografico della Sardegna Servizio difesa del suolo, assetto idrogeologico e gestione del rischio alluvioni Viale Trento, 69 - 09123 Cagliari fax 070/6062560

Ente Foreste Sardegna Direzione Generale viale Merello, n. 86 - 09123 Cagliari fax 070 272086 [email protected]

Ente Foreste Sardegna Servizio Territoriale di Lanusei via Piscinas, 5 - 08045 Lanusei (OG) Fax 0782 40052

A.R.P.A.S Direzione Generale Via Palabanda, 9 – 09123 Cagliari fax 070/67881201 [email protected] A.R.P.A.S Dipartimento dell’Ogliastra c/o Dipartimento Provinciale di Nuoro via Roma, 85. Nuoro fax 0784 30411 [email protected]

LAORE - Sardegna Direzione Generale Via Caprera, 8 – Cagliari fax 070 6026 2222

LAORE - Sardegna Sportello Unico Territoriale di Tortolì - Area dell'Alta Ogliastra Via Bixio Nino, 2 08048 Tortolì fax 0782 628033

Autorità d’Ambito della Sardegna

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Via Cesare Battisti, 14 – 09123 Cagliari fax: 070.46006.21 e-mail: [email protected]

ABBANOA S.p.A. (ex E.S.A.F.) Distretto 8 Via Venezia, 9 - 08045 LANUSEI fax 0782 42044 [email protected]

Ministero per i Beni e le Attività Culturali Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Sardegna Via dei Salineri, 20-24 – 09127 Cagliari Fax 070/3428209 [email protected]

Ministero per i Beni e le Attività Culturali Dipartimento per i beni Culturali e Paesaggistici Soprintendenza per i beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed etnoantropologici delle Province di Sassari ed Nuoro Via Monte Grappa, 24 - 07100 Sassari fax: 079 2112925 [email protected]

Ministero per i Beni e le Attività Culturali Dipartimento per i beni Culturali e Paesaggistici Soprintendenza per i beni archeologici delle Province di Sassari e Nuoro Via Ballero 30 -08100 Nuoro fax 0784 38053 [email protected]

Azienda Sanitaria Locale di Lanusei Dipartimento di Prevenzione Via Repubblica, 47 - 08045 Lanusei fax 0782.40006 [email protected]

Consorzio di Bonifica d’Ogliastra Via Pirastu,23 - 08048 Tortolì fax 0782/623943-622594

Amministrazioni Comunali di: Loceri Lanusei Elini Arzana Tortolì

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