AUTORITA’ D’AMBITO TERRITORIALE OTTIMALE “A.T.O. BRENTA”

Deliberazione dell’Assemblea Immediatamente eseguibile SEDUTA del 31/05/2007 N. di Reg. 3 Prot. n. 726 del 01/06/2007

Oggetto: Progetto Acque “ Realizzazione di pozzi a Nove e a di Brenta in attuazione al Modello Strutturale Acquedotti del Veneto (M.O.S.A.V)”. Procedura di V.I.A.: Osservazioni di ATOBrenta.

L’anno duemilasette il giorno 31 del mese di maggio alle ore 17.00, presso la Sala riunioni di “Villa Rina” Borgo Treviso – (PD), si è riunita, in seconda convocazione l’Assemblea d’Ambito per deliberare come da invito formulato dal Presidente dell’Autorità d’Ambito Brenta in data 23/05/2007 prot. n. 675. Sono presenti i sottoelencati componenti dell’Assemblea d’Ambito: ENTE ABITANTI P - A ENTE ABITANTI P - A ENTE ABITANTI P - A ASIAGO 6.509 P 6.858 P 5.834 P BASSANO DEL GRAPPA 40.736 P 5.754 A 11.420 P 4.152 P LUSIANA 2.902 P SAN NAZARIO 1.787 P 6.939 P MAROSTICA 12.848 P 4.367 P 14.755 P MASON VICENTINO 3.130 P 6.397 P 5.371 P 4.703 P 8.946 P 11.474 P 8.442 P SCHIAVON 2.327 P 2.170 P MOLVENA 2.426 A 19.753 P CAMPOLONGO SUL BRENTA 837 P 10.405 A SOLAGNA 1.759 P 10.680 P NOVE 4.865 P 8.277 A 7.027 P 8.083 P TEZZE SUL BRENTA 10.405 P CARTIGLIANO 3.537 P PIANEZZE 1.852 P TOMBOLO 6.944 P CASSOLA 12.439 P 10.682 P 5.880 A 4.725 P 8.604 A 10.998 P CISMON DEL GRAPPA 1.058 A POVE DEL GRAPPA 2.846 P VALSTAGNA 1.959 P CITTADELLA 18.743 A 2.597 P 2.922 A CONCO 2.221 P RESANA 7.491 P 11.702 P 6.294 A ROANA 3.774 P 19.458 P ENEGO 2.017 A ROMANO D'EZZELINO 13.912 A 5.030 P 7.460 P ROSA' 12.516 A 7.952 P VILLANOVA DI FOZA ROSSANO VENETO 733 P 6.567 P CAMPOSAMPIERO 4.849 P 6.614 P ROTZO 570 P GALLIO 2.336 P 4171 P PROVINCIA DI PADOVA P 4.225 P 13.671 P PROVINCIA DI VICENZA A GAZZO 3.457 P 4.477 P PROVINCIA DI TREVISO A SAN GIORGIO DELLE 3.778 P PERTICHE 7.846 P PRESENTI SU TOTALE QUORUM ENTI 61 76 26 ABITANTI 422.437 521.245 173.749 Assume la Presidenza RINA BELLOTTO, che accertata la validità dell’Assemblea, dà avvio ai lavori dell’Assemblea d’Ambito. Assume la funzione di segretario dell’Assemblea il dott. Livio Baracco, Direttore dell’Ambito Territoriale Ottimale “Brenta”. Funge da verbalizzante Rag. Patrizia Tonello. Scrutatori: Comune di Pozzoleone Sindaco Egidio Cecconello; Comune di San Martino di Lupari Sindaco Giovanni Baggio; Comune di Tezze sul Brenta Sindaco Luciano Lago. Per il Collegio dei Revisori è presente il Presidente Giovanni Carraro.

IL PRESIDENTE DELL'AUTORITA' D'AMBITO RINA BELLOTTO ______Verbale letto, approvato e sottoscritto nella seguente composizione: Facciate nr. 6 Allegati nr: // IL PRESIDENTE IL DIRETTORE RINA BELLOTTO BARACCO Livio ______Pubblicata nelle forme di legge all’Albo Pretorio dell’A.A.T.O. per giorni 15 consecutivi dal 8/6/2007al 23/6/2007 N. 345 di reg. 1 L’ASSEMBLEA DELL’A.T.O. BRENTA

Signori Amministratori,

PREMESSO che: − il D.Lgs. 152/2006, Parte III detta norme in materia di organizzazione e gestione del Servizio Idrico Integrato comprendente la captazione, adduzione, distribuzione ed erogazione di acque potabili, di fognatura e di depurazione; − il medesimo Decreto Legislativo, all’art. 147, prevede che i Servizi Idrici Integrati siano riorganizzati sulla base di Ambiti Territoriali Ottimali definiti dalle Regioni in attuazione della legge 5 gennaio ’94 n. 36; − il medesimo Decreto Legislativo, all’art. 142 comma 3, prevede che gli enti locali, attraverso l’Autorità d’ambito svolgano le funzioni di organizzazione del servizio idrico integrato, di scelta della forma di gestione, di determinazione e modulazione delle tariffe all’utenza, di affidamento della gestione e relativo controllo, secondo le disposizioni della parte terza del decreto stesso; − la Regione Veneto con L.R. 27 marzo 1998 n. 5 ha individuato gli Ambiti Territoriali Ottimali, disciplinando le forme e i modi di cooperazione fra i Comuni e le Province ricadenti nello stesso Ambito, nonché i rapporti tra gli Enti Locali medesimi e i Soggetti Gestori dei servizi, al fine di istituire e organizzare i Servizi Idrici Integrati; − con atto in data 16/03/2000, n. 28857 di rep., registrato in data 21/03/2000, si è costituito il Consorzio denominato "Autorità d'Ambito ATO Brenta" per la gestione del Servizio Idrico Integrato;

RICHIAMATO il deposito da parte di Veneto Acque in data 12/10/2006 ns prot. n. 1068 del Progetto relativo alla realizzazione del “Modello strutturale degli acquedotti del Veneto – Schema Veneto Centrale. Derivazione dalle falde del Medio Brenta” per il quale è stato chiesto il giudizio di compatibilità ambientale (VIA) di competenza regionale. Detto Progetto nell’ottica della interconnessione fra i sistemi di produzione idrica in ambito regionale riguarda la realizzazione di opere di prelievo idropotabile (pozzi) in Comune di Nove per un quantitativo di circa 800 l/s e in Comune di Carmignano di Brenta, località Camazzole per un quantitativo di circa 1.000 l/s;

RICHIAMATE ALTRESÌ la Deliberazione del Consiglio Provinciale di Padova nr di reg. 24 deò 14/04/2007 acquisita agli atti con prot.670 del 22 maggio 2007 le Osservazioni del Consorzio di Bonifica Pedemontano Brenta prot. 14521/be del 26 11 2007, acquisite agli atti con prot. 1289/06;

PRESO ATTO che tali emungimenti sono destinati ad alimentare gli acquedotti del Basso Veneto (in particolare Provincia di Rovigo, Bassa Padovana e Veneziana) secondo le previsioni programmatiche contenute nel Modello Strutturale degli Acquedotti del Veneto, approvato dalla Giunta Regionale del Veneto, con deliberazione n. 1688 del 16.6.2000;

RILEVATO che l’intervento prevede la contestuale realizzazione di un progetto di sistemazione del medio corso del Brenta fra Bassano e Limena con finalità principale di laminazione di piena, 2 ma che ha anche valenza di miglioramento della ricarica fiume-falda. In sostanza si tratta di costruire alcune soglie di fondo (traverse) lungo l’asta del fiume Brenta tra Nove e Carturo;

CONSIDERATO che le opere di progetto possono essere sinteticamente così elencate: - Pozzi profondi a Nove: • nr. 4 pozzi in falda freatica, profondità circa 100 m; • realizzazione locale avampozzo in calcestruzzo; • condotte collettrici dai pozzi in acciaio o ghisa sferoidale; • eventuale sezioni di dissabbiatura; • serbatoio di accumulo seminterrato da 5.000 mc; • edifici logistici e di controllo; • eventuale disinfezione finale Portata complessiva estratta: 800 l/s Estensione complessiva del campo pozzi: circa 20.000 mq - Pozzi superficiali a Camazzole: • filiera di micropozzi tipo well-point a moduli da 200 l/s ciascuno, profondità max 10 m. in margine est della cava Giaretta; • pozzi isolati a nord della cava Giaretta, in falda freatica profondità circa 30 m; • condotte collettrici; • serbatoio di accumulo seminterrato da 5.000 mc; • edifici logistici e di controllo; • eventuale disinfezione finale. Portata complessiva estratta: 1.000 l/s suddivisa in 500 l/s alla filiera e 500 l/s ai pozzi isolati.

CONSIDERATO che le opere di ricarica e sostegno della falda, indicate come misure di mitigazione degli effetti derivati dagli emungimenti, consistono nella realizzazione di un primo stralcio utile di nr. 6 traverse da realizzarsi contemporaneamente in tre fasi operative. Tale intervento va inquadrato nella Progettazione preliminare attivata dalla Regione Veneto con D.G.R. 4388 del 29/12/2004 relativa ad interventi per la conservazione ed il controllo delle falde nella zona del medio Brenta. Veneto Acque si impegna a realizzare nr. 4 delle 6 traverse, essendo le rimanenti di competenza regionale;

RILEVATO che dichiaratamente la realizzazione delle traverse intende raggiungere tre fondamentali obiettivi: 1. riduzione sostanziale dell’incisione dell’alveo; 2. recupero della capacità di invaso; 3. deconcentrazione della corrente di piena; Contestualmente si dichiara che il primo obiettivo ha anche un corollario, quello di “recuperare capacità di ricarica delle falde idriche per un valore almeno uguale alla quantità di risorsa estratta dalle nuove opere di presa”;

3 PRESO ATTO che nella stessa area della cava Giaretta insistono 4 pozzi superficiali gestiti da ETRA S.p.A. e CVS S.p.A. che estrae circa 700 l/s, che ETRA S.p.A. intende spostare per motivi di sicurezza sul lato Ovest della cava stessa, e cioè a ridosso dell’area interessata dai pozzi di Veneto Acque; per detto intervento, è stato approvato il progetto preliminare dal Consiglio di Amministrazione di ATO Brenta con deliberazione n. 30 del 08/08/2006;

CONSIDERATO che: - nel territorio interessato dagli interventi di Veneto Acque è presente una falda indifferenziata che emerge in superficie immediatamente a valle di Camazzole e interagisce col fiume per effetto della particolare idrogeologia del suolo; la falda cioè viene alimentata dal Brenta più a nord verso Bassano (fase disperdente) e drenata dallo stesso più a sud (fase drenante). - la falda negli ultimi anni ha mostrato segni di diminuzione del volume complessivo, come dimostrano i risultati della rete di monitoraggio del livello di falda attiva e la riduzione del numero e della portata delle risorgive. Tale ultimo fenomeno è tra l’altro molto più marcato in destra idraulica, nel territorio di Carmignano, Gazzo, San Pietro in Gu. - Il progetto non affronta il problema della “sostenibilità” del prelievo da parte della falda nel suo insieme. Questo fatto è tanto più rilevante, posto che il MOSAV è stato approvato nel 2001 e si basa su dati ancora precedenti tale anno. - lo studio peraltro dichiara che il prelievo previsto non inciderà ragionevolmente sull’equilibrio idraulico della falda né a Nove, data la profondità dei pozzi e la portata, né a Camazzole, data la differenziazione dei siti di emungimento per la diversa profondità. Va rilevato che almeno 500 l/s vengono prelevati in superficie (circa 10 m) con il Bacino Giaretta che funge quasi da riserva. - le traverse, proposte come opere di mitigazione per gli effetti del prelievo idrico, sono in realtà pensate e dunque realizzate per tutt’altro scopo (riduzione dell’incisione dell’alveo) mentre il recupero della capacità di ricarica delle falde idriche costituisce un “corollario” al principale obiettivo. - il territorio compreso tra Bassano e Carmignano e, più in generale, tutta l’area pedemontano- veneta custodisce la riserva idrica più importante della Regione, ma allo stesso tempo presenta caratteristiche di vulnerabilità legate alla particolare conformazione geologica del suolo. La conservazione di tali peculiarità richiede specifici interventi, sia in termini quantitativi che qualitativi, dati i maggiori oneri che derivano dall’obbligo di garantire la risorsa idrica;

DATO ATTO infine che il Progetto e relativo Studio di VIA è stato condotto senza il coinvolgimento diretto né dei Comuni interessati, né di ATOBrenta al quale, come Consorzio di Comuni, è delegata per legge l’organizzazione e la programmazione del Servizio Idrico Integrato, cioè “l’insieme dei servizi pubblici di captazione, adduzione, distribuzione di acqua ad usi civili”;

VISTO il Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti Locali, D.Lgs. n. 267 del 18 agosto 2000 e successive modificazioni ed integrazioni;

ACQUISITO il parere espresso ai sensi dell’art. 49 del predetto decreto legislativo;

Tutto ciò premesso, 4 L’ASSEMBLEA

VISTI gli esiti della discussione che si riportano nel verbale della riunione;

VISTO l’esito della votazione che si riporta:

PRESENTI FAVOREVOLI CONTRARI ASTENUTI QUORUM

0 0 ENTI 61 61 32

ABITANTI 422.437 422.437 0 0 211.220

DELIBERA di esprimere le seguenti Osservazioni:

- prioritariamente a qualsiasi prelievo ulteriore, vanno approfondite le conoscenze sul reale stato della falda in generale e sulla situazione in destra Brenta in particolare. La scomparsa di numerose risorgive nella zona indica chiaramente un’emergenza quantitativa del corpo idrico, a cui è necessario porre rimedio da subito; - sia valutata attentamente, con dati attuali e prima di qualsiasi prelievo, la sostenibilità dell’intervento in funzione dell’equilibrio idraulico della falda che sarà dimostrata con lo strumento VAS come da Direttiva 2001/42/CE; - la realizzazione delle traverse va valutata specificatamente in funzione del possibile effetto indotto sulla ricarica della falda. Pertanto andranno realizzate prioritariamente nella zona “disperdente”, secondo una progressione temporale che permetta di valutare gli effetti sull’interazione fiume-falda, in seguito ad ogni realizzazione. In ogni caso, dato il loro notevole impatto ambientale, vanno sottoposte a specifico Studio di VIA, a’ sensi della normativa in vigore (L.R. 10/99 Allegato A1 lettera m quinques); - ai fini di contrastare il progressivo abbassamento della falda, vanno riconsiderate le diverse alternative tecniche attuabili per ottimizzare le ricarica della falda, come ad esempio l’utilizzo delle cave dismesse e dei canali irrigui come strutture disperdenti, alternative peraltro già prefigurate nel MOSAV; - l’uso idropotabile dell’acqua è prioritario rispetto ad ogni altro utilizzo: pertanto vanno riviste e coordinate le concessioni per derivazioni idrauliche del fiume a monte, tenuto conto che il fiume esercita la sua funzione disperdente solo se arriva acqua da disperdere; - vanno attentamente valutati, in sinergia con i Consorzi di Bonifica, anche gli emungimenti della falda a scopo irriguo, autorizzando in alternativa prelievi da acque superficiali, mentre vanno privilegiate le irrigazioni a ruscellamento rispetto ad altre forme; tali prescrizioni potrebbero fare parte di un piano di razionalizzazione della distribuzione di acque irrigue ai fini di ottimizzare la dispersione e la ricarica della falda; - la realizzazione dei pozzi dovrà seguire la sperimentazione delle traverse sul fiume. In ogni caso dopo ogni pozzo realizzato dovrà essere valutato con misure sul posto l’effettivo impatto sulla falda;

5 - allo scopo di prevenire eventuali future emergenze idriche locali si chiede alla Regione: 1. un programma di interventi finalizzati a garantire il riequilibrio idraulico della falda, un controllo efficace e capillare di ogni prelievo, il divieto di ulteriori emungimenti, specie di tipo industriale, per scopi non idropotabili; 2. l’erogazione di specifici finanziamenti ad ATOBrenta: - per interventi di estensione della rete idrica nei Comuni dell’area non ancora serviti da acquedotto pubblico e che attualmente utilizzano attingimenti autonomi; - per interventi di estensione della fognatura nei Comuni dell’area, onde preservare la qualità della risorsa; - per interventi di potenziamento della depurazione, a tutela anche della qualità del corpo idrico superficiale; 3. di richiedere alle AATO beneficiarie della risorsa idrica emunta dal Medio Brenta di destinare una quota della tariffa a favore di ATOBrenta e/o Comuni per interventi sul territorio e tutela della falda idrica e a compensazione dei vincoli derivati dalla presenza delle opere di captazione.

Parere in ordine alla regolarità tecnica Si esprime parere: favorevole Data 31/05/2007

Il Direttore Dr. Livio Baracco

______Il Presidente propone di dichiarare la presente deliberazione immediatamente eseguibile, al fine di assicurare l’operatività del Consorzio. L’Assemblea, approva l’immediata eseguibilità del provvedimento.

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