Schema Protocollo D'intesa Per La Gestione E L'efficentamento Degli Impianti Di Illuminazione Pubblica
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SCHEMA PROTOCOLLO D’INTESA PER LA GESTIONE E L’EFFICENTAMENTO DEGLI IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE PUBBLICA. Il Comune di Cicognolo rappresentato dal Sindaco …. Il Comune di Corte de Frati rappresentato dal Sindaco …. Il Comune di Gadesco Pieve Delmona rappresentato dal Sindaco .. il Comune di Grontardo rappresentato dal Sindaco …. Il Comune di Malagnino rappresentato dal Sindaco …. Il Comune di Olmeneta rappresentato dal Sindaco …. Il Comune di Persico Dosimo rappresentato dal Sindaco …. Il Comune di Pieve San Giacomo rappresentato dal Sindaco …. Il Comune di Scandolara Ripa Oglio rappresentato dal Sindaco …. Il Comune di Vescovato rappresentato dal Sindaco …. Il Comune di …...... rappresentato dal Sindaco …. Il Comune di …...... rappresentato dal Sindaco …. Il Comune di …...... rappresentato dal Sindaco …. Il Comune di …...... rappresentato dal Sindaco …. In ottemperanza alle seguenti deliberazioni Comune di: deliberazione giuntale Cicognolo Corte de Frati Gadesco Pieve Delmona Grontardo Malagnino Olmeneta Persico Dosimo Pieve San Giacomo Scandolara R.Oglio Vescovato Unione lombarda dei Comuni Oglio -Ciria nel premettere che: a) l’art. 1 del R.D. 2578/1925 include l’impianto e l’esercizio dell’illuminazione pubblica rientrano tra i “pubblici servizi”; b) la Giurisprudenza ha definito “il servizio di illuminazione delle strade ha carattere di servizio pubblico locale” (Cons. Stato 8231/2010), come “servizio pubblico a rilevanza economica”(Cons. Stato 7369/2006); c) la qualificazione di “servizio pubblico locale” comporta – in assenza di una specifica normativa di settore – la diretta applicazione della disciplina attinente ai servizi pubblici locali; in particolare: o la diretta applicazione dei principi desumibili dall’ordinamento comunitario circa le procedure di affidamento del servizio; o l’applicazione degli artt. 1, 24 e 25 dell’R.D. 2578/19251, circa la disciplina della facoltà di riscatto degli impianti affidati in concessione; o l’applicazione degli artt. 8 e seg. del D.P.R. 902/19862, per il riscatto dei servizi affidati in concessione; o l’applicazione dell’art. 34, commi 20, 21 e 22 della L. 221/20123 sugli affidamenti dei servizi pubblici locali; d) l’A.V.C.P., con deliberazione n. 110, del 19.12.2012, per quanto concerne il settore della pubblica illuminazione ha sostenuto che: o il servizio di pubblica illuminazione è un servizio pubblico locale la cui gestione deve essere affidata con procedure ad evidenza pubblica conformi al diritto comunitario e al Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs. 163/2006); 1 R.D. 15 ottobre 1925, n. 2578, Approvazione del testo unico della legge sull'assunzione diretta dei pubblici servizi da parte dei comuni e delle provincie Art. 1. (art. 1 della legge 29 marzo 1903, n. 103, e art. 1 del Regio decreto 30 dicembre 1923, n. 3047). I comuni possono assumere nei modi stabiliti dal presente testo unico, l'impianto e l'esercizio diretto dei pubblici servizi e segnatamente di quelli relativi agli oggetti seguenti: 1° costruzione di acquedotti e fontane e distribuzione di acqua potabile; 2° impianto ed esercizio dell'illuminazione pubblica e privata; 3° …omissis….. Art. 24. (art. 25 della legge 29 marzo 1903, n. 103, e art. 1 del Regio decreto 4 febbraio 1923, n. 253). I comuni possono valersi delle facoltà consentite dall'art. 1 pei servizi che siano già affidati all'industria …omissis…. …omissis…. Quando i comuni procedono al riscatto debbono pagare ai concessionari un'equa indennità, nella quale si tenga conto dei seguenti termini: a) valore industriale dell'impianto e del relativo materiale mobile ed immobile, tenuto conto del tempo trascorso dall'effettivo cominciamento dell'esercizio e dagli eventuali ripristini avvenuti nell'impianto o nel materiale ed inoltre considerate le clausole che nel contratto di concessione siano contenute circa la proprietà di detto materiale, allo spirare della concessione medesima; …omissis…. L'ammontare dell'indennità può essere determinato d'accordo fra le parti con l'approvazione della giunta provinciale amministrativa. In mancanza dell'accordo decide in primo grado, con decisione motivata, un collegio arbitrale composto di tre arbitri, di cui uno è nominato dal consiglio comunale, uno dal concessionario ed uno dal presidente del tribunale nella cui giurisdizione è posto il comune. Avverso la decisione di tale collegio, così il comune come il concessionario possono appellarsi ad un altro collegio di tre arbitri, i quali saranno nominati dal primo presidente della corte d'appello e decideranno come amichevoli compositori. I comuni, che esercitano la facoltà del riscatto, debbono sostituirsi nei contratti attivi e passivi del concessionario in corso coi terzi per l'esecuzione dell'industria o del servizio e col personale addetto al servizio stesso, purché i contratti siano stati stipulati ed il personale sia stato assunto prima del preavviso di cui al terzo alinea del presente articolo. …omissis…. Art. 25. (art. 26 della legge 29 marzo 1903, n. 103, e 20 del Regio decreto 30 dicembre 1923, n. 3047). Quando i comuni vogliano far uso della facoltà di riscatto, la deliberazione del consiglio comunale e il progetto di massima di cui all'art. 10 devono indicare esattamente, oltre ai mezzi con cui vuolsi provvedere alla gestione del servizio, la consistenza dell'impianto che intendesi rilevare e l'ammontare presumibile dell'indennità da corrispondersi ai concessionari. Quando, dopo la decisione favorevole della giunta provinciale amministrativa, l'indennità di riscatto sia determinata d'accordo o dagli arbitri in misura maggiore di quella presumibile posta a base del piano di massima, si deve provvedere nuovamente in conformità degli articoli 10 e 11. 2 DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 4 ottobre 1986, n. 902 Art. 8. Nell'ipotesi in cui i comuni intendano avvalersi della facoltà di riscatto dei servizi affidati in concessione … omissis….. o sono escluse tutte le forme di proroga tacita e di rinnovo degli affidamenti in corso; o per le gestioni in essere occorre, previa determinazione del valore degli impianti e assunzione effettiva del titolo di proprietà in capo ai comuni, procedere all’espletamento delle procedure ad evidenza pubblica, evitando il mantenimento di situazioni monopolistiche; e) Il mancato accordo tra il comune e il gestore degli impianti sulla quantificazione del “valore industriale residuo” che il comune dovrebbe riconoscere a quest’ultimo, non impedisce all’ente locale di individuare un nuovo gestore. Infatti il Consiglio di Stato ha sancito: <<Non esiste alcun diritto di ritenzione in capo ai gestori uscenti e, dunque, in caso di disaccordo tra il gestore uscente e il comune in ordine al valore dell’impianto, è comunque possibile procedere al trasferimento della proprietà degli impianti in capo al comune e procedere all’espletamento della gara ed all’affidamento del servizio al nuovo gestore” ( 3671/2011). Pertanto il comune dispone al gestore uscente il rilascio degli impianti di pubblica illuminazione esistenti sul territorio e di cui Art. 9. La volontà di avvalersi della facoltà di cui al precedente articolo deve risultare da una deliberazione del consiglio adottata con la maggioranza di cui al precedente art. 2. Entro trenta giorni dalla predetta deliberazione l'ente concedente deve notificare al concessionario l'atto di preavviso a mezzo dell'ufficiale giudiziario o se il destinatario ha il domicilio nel comune, a mezzo del messo di conciliazione oppure del messo comunale. Il preavviso è valido anche se la deliberazione non è ancora esecutiva. Art. 10. Entro trenta giorni dall'avvenuta notifica del preavviso, il concessionario deve redigere lo stato di consistenza dell'impianto o dell'esercizio riferito alla data in cui il preavviso è notificato. Detto stato di consistenza dovrà essere immediatamente comunicato all'ente concedente che, previo accesso all'impianto od esercizio, dovrà, entro i 30 giorni successivi al ricevimento, comunicare al concessionario il proprio accordo o le eventuali osservazioni e proposte di rettifica. Le comunicazioni di cui al precedente comma sono fatte a mezzo lettera raccomandata con avviso di ricevimento. Nel caso di rifiuto o di mancato rispetto del termine perentorio di cui al primo comma da parte del concessionario, lo stato di consistenza è formato, nel termine dei successivi 120 giorni, dall'ente concedente …omissis… Lo stato di consistenza è immediatamente comunicato dal comune al concessionario che nel termine perentorio dei 15 giorni successivi al ricevimento della comunicazione, potrà far pervenire le sue controdeduzioni, in mancanza delle quali lo stato di consistenza s'intende accettato. Nel caso di disaccordo fra le parti decide, limitatamente all'oggetto della controversia, un collegio di tre periti …omissis…. 3 LEGGE 17 dicembre 2012, n. 221 Art. 34 20. Per i servizi pubblici locali di rilevanza economica, al fine di assicurare il rispetto della disciplina europea, la parità tra gli operatori, l'economicità della gestione e di garantire adeguata informazione alla collettività di riferimento, l'affidamento del servizio è effettuato sulla base di apposita relazione, pubblicata sul sito internet dell'ente affidante, che da' conto delle ragioni e della sussistenza dei requisiti previsti dall'ordinamento europeo per la forma di affidamento prescelta e che definisce i contenuti specifici degli obblighi di servizio pubblico e servizio universale, indicando le compensazioni economiche se previste. 21. Gli affidamenti in essere alla data di entrata in vigore del presente decreto ( 19/10/2012)