Paola Ceschi Lavagetto

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Paola Ceschi Lavagetto ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte PAOLA CESCHI LAVAGETTO LA u GALLERIA '' DI DOMENICO PIOLA RITROVATA ecenti lavori all'interno di un appartamento al piano procedette più per aggregazione che per un progetto uni­ R_ nobile del Palazzo Baldini di Piacenza, hanno ripor­ tario: al corpo centrale si affiancarono altre costruzioni, tato in luce, almeno parzialmente, il ciclo di affreschi organizzate attorno a tre cortili, con uno sviluppo impo­ della Galleria, eseguito da Domenico Piola durante il suo nente, fino a raggiungere più di 8o metri di fronte. 6l soggiorno nella città negli ultimi mesi del 1684, subito Nel 1707 la Galleria già minacciava rovina e venne rin­ prima dell' ornamentazione del coro della chiesa di Santa forzata da longaroni di ferro; ciò aveva fin qui fatto rite­ Maria in Torricella; entrambe le opere documentate dal nere perduta la decorazione. In realtà tutto il vano ad Ratti, r) erano ritenute fin qui perdute. I dipinti della essa corrispondente era stato profondamente modificato chiesa, ricordati dalle guide ottocentesche fino al t86t, soprattutto a causa della suddivisione in proprietà di­ vennero probabilmente distrutti in un incendio, che causò verse, e l'adattamento in appartamenti, seguito, dopo il la temporanea chiusura dell'edificio dal t86o al 1864. 2l 1939, alla vendita del palazzo da parte della famiglia Il ciclo di Palazzo Baldini viene registrato, a partire dal Radini Tedeschi, a cui era pervenuto per eredità. 1703, in tutti gli inventari patrimoniali della famiglia, 3) Soltanto le raffigurazioni di ' Ercole in riposo' (TAv. che permettono di seguire con una certa esattezza le varie XIII) nell'orto delle Esperidi e di ' Ercole sostiene il Mon­ fasi di costruzione del fabbricato e l' ornamentazione degli do ' (fig. 1), erano rimaste in vista, 7) al centro dei soffitti interni, che venne via via arricchendosi. 4) Iniziata attor­ di ambienti ricavati in corrispondenza dell'inizio e del no al t66o, in concomitanza con l'ingresso della famiglia termine, rispettivamente, del grande vano della Galleria, Baldini, di origine mercantile, nella nobiltà piacentina e che occupa la fronte del fabbricato per la lunghezza di con la conquista di un titolo comitale e di incarichi di sei finestre, suddivisa ormai in tre stanze (fig. 2). Ma così prestigio da parte del conte Giacomo Maria, 5l la fabbrica ridipinte da non essere riconoscibili; le quadrature erano I - PIACENZA, PALAZZO BALDINI, GALLERIA - DOMENICO PIO LA: ERCOLE SOSTIENE IL MONDO r8r ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte \ '--· ~---------- -- --ì - -~ / ' l ' - --l l r-./ '1 ! ,-· '-..., l l \ \ ; l \ / l l l \ l l l i l l \ l l ~~ \ l l ( L., ......... //.J l r_j __ _ l l l l l r--\ ~---- -- l l ' / l ;.. cl : l f ),_____._ç .___ ____ _ __,·-=- l 2- RILIEVO DELLA GALLERIA DI PALAZZO BALDINI A PIACENZA: PIANTA CON PROIEZIONE DEGLI AFFRESCHI DELLA VOLTA I - Ercole in riposo; 2 - Allegoria del tempo; 3 - Giove assiso sulle nubi; 4 - Ercole sostiene il mondo; 5 - Allegoria dell'abbondanza; 6 - Minerva state completamente ricoperte da una tinta neutra, e la zioni che stimò convenevole il corrispondere alla loro primitiva forma quadriloba dei medaglioni centrali era cortesia e ritornare a Piacenza. In tra gli altri impiegollo stata modificata, circondata da cornici di gusto classi­ il Conte Baldini in dipingerli la Galleria. Fu eseguita cheggiante. Liberando dallo scialbo sovrapposto la qua­ l'opera con tutta finezza e buon gusto: onde l'autore ne dratura attorno a ' Ercole in riposo ', recuperando anche ebbe dal Conte notabili dimostrazioni di gradimento ". 9) in parte l'ornamentazione delle pareti, con le figure mo­ Prima della partenza da Genova, com'è noto, egli aveva nocrome entro nicchie di Minerva, sotto forma di ' For­ eseguito l'ornamentazione della sala delle Rovine di Pa­ tezza ', e dell' 'Abbondanza ', (fig. 3), si rintraccia, an­ lazzo Balbi allo Zerbino, ed aveva iniziato gli affreschi che se parzialmente, l'unità decorativa dell'insieme. nel coro della chiesa delle monache di San Leonardo, Non si è potuta rimuovere la parete innalzata in cor­ terminati al suo ritorno. Di quest'opera, quasi totalmente rispondenza del penultimo medaglione, né il controsof­ perduta, conosciamo il soggetto dalla descrizione del 10 fitto, su parte del quale, rozzamente, sono ripetuti motivi Ratti ) e dalla ricostruzione, attraverso i disegni, pro­ seicenteschi; né liberare dallo scialbo, da cui compaiono posta dal MacAndrew: n) vi era rappresentato "lo stesso splendidi frammenti con testine di putti, la decorazione mistero" di quello dipinto in Santa Maria in Torricella, dell'ultimo ambiente attorno al medaglione con 'Ercole '' ma - come precisa il biografo - con invenzione to­ 2 con il globo ', la cui originale forma quadriloba - che talmente diversa ". ' ' Dalla descrizione encomiastica in pure si distingue sotto la ridipintura e le aggiunte di prosa, stampata nel r685 dello stesso Lorenzo Bascarini, nubi e putti - non si è recuperata. Tuttavia l'organiz­ autore del sonetto riportato dal Ratti, '3) è possibile veri­ zazione dell'ornamentazione nel suo insieme si può rico­ ficare che nel coro della chiesa di Santa Maria in Tor­ struire chiaramente: il sistema delle quadrature crea delle ricella era raffigurato l'Eterno Padre con le braccia aperte cesure, a forma arcuata sulla volta a botte, con elementi verso Maria Immacolata, con il drago sotto i piedi in decorativi disposti ritmicamente e interrotti da ovali con attitudine " pietosa "; attorno all'Eterno putti che si te­ putti, attorno a cinque grandi medaglioni quadrilobi di nevano per mano. Più in basso l'Arcangelo con la spada misura uguale (fig. 4): il primo e l'ultimo con Ercole, di fuoco, avvolto da un manto dorato, in atto di scac­ quello centrale con ' Giove assiso sulle nubi ', incoro­ ciare Adamo ed Eva dal Paradiso terrestre. Sullo sfondo nato, e fregiato dei suoi attributi, il fulmine, l'aquila e un mirabile paese ricco di alberi, fronde ed erbe e il la spada tenuta da una figura femminile (fig. s), il se­ fiume Nilo, alle cui acque la madre dolente affida il condo medaglione rappresenta l' 'Allegoria del Tempo' bambino Mosè. '4) Per ciò che riguarda lo stile è possi­ (fig. 6): una donna, con in mano il sole e la luna trat­ bile trarre dalla prosa del Bascarini un giudizio elogiativo tiene un vecchio alato con la falce e la clessidra. Nulla dei colori, della naturalezza delle membra, della leggia­ si può indovinare circa il soggetto del quarto medaglione, dria delle attitudini " misurate con proporzione e di­ ancora nascosto. sposte con non poco artificio ( ... ) il chiaro dei lumi, lo Negli ovali aperti tra gli elementi decorativi delle qua­ spicca mento delle ombre ", la capacità di rappresentare drature compaiono putti alati volanti, con simboli delle con la "squisitezza della Pittura, l'espressione, lo spirito, arti e delle scienze (figg. 7-w). B) l'energia ", i sentimenti, come una " Rettorica muta " Nel r684 dunque il Piola, con i figli pittori Anton che coinvolge e persuade. '5) Maria e Paolo Girolamo, amareggiato dalla distruzione La descrizione tuttavia non fornisce elementi sufficienti della sua casa, avvenuta a causa dell'assedio francese, a verificare se anche in quest'opera pia centina si potesse durante il quale si era rifugiato in Palazzo Balbi Durazzo leggere quella suggestione dalla pittura emiliana e soprat­ allo Zerbino, e dalla perdita della preziosa raccolta " di tutto parmense: il segno cioè di un correggismo " sensi­ superbe carte stampate e di disegni ( ... ) cose tutte degne bile anche ai modi del suo più giovane collaboratore ed della Galleria di un Sovrano ", partì da Genova per re­ allievo Gregorio de Ferrari ", ' 6) che la critica più attenta carsi a Milano, ove si fermò poco. A Bologna fu avvici­ ha notato nei frammenti provenienti da San Leonardo nato da alcuni cavalieri piacentini che lo invitarono nella conservati all'Accademia Ligustica; e che non sembra loro città in " sì obbliganti termini e sì onorevoli esibì- elemento stilistico predominante nei dipinti della Gal- ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte TAv. XIII PIACENZA, PALAZZO BALDI N!, GALLERIA - DOMENICO PIOLA : ERCOLE IN RIPOSO (PARTICOLARE) 14 ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte leria. Una rilettura di Correggio può essere stata com­ piuta durante una sosta a Parma, non registrata dalla biografia, ma forse indirettamente confermata dalla esi­ stenza di una copia che Paolo Gerolamo può aver tratto in questa occasione, dal Martirio di San Ottavio di Lan­ franco, che si trovava nella chiesa della Steccata. '7l In Palazzo Baldini dunque il Piola adotta uno schema decorativo sperimentato: l'insieme dell' ornamentazione è organizzato secondo un ordine che prevede una netta se­ parazione tra la quadratura e i medaglioni centrali, spazi aperti " sfondati ", ai quali soltanto, e parzialmente agli ovati laterali con putti, è affidato l'effetto di illusionismo spaziale. ' 8l La quadratura assume più che un valore sce­ nografico e prospettico, al contrario un valore di orna­ mentazione di superfici, confermato dal gioco dei colori, con l'uso di elementi architettonici, mensole, rosoni, cor­ nici del tutto subordinati alle figurazioni. Le figure, sor­ rette dalla consueta abilità nel sottinsù, sono saldamente costruite, con un disegno che definisce la forma e i vo­ lumi, con l'uso di un chiaroscuro risentito, che sottolinea le anatomie vigorose dei
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