FILIPPO LUSSANA (1820-1897) MEDICO E FISIOLOGO NELLE CARTE DELLA BIBLIOTECA

In occasione della annuale manifesta- doncini contenenti lettere, manoscrit- zione “BergamoScienza”, il Gruppo ti, documenti personali, abbozzi di Volontari della Biblioteca, continuan- trattati, fotografie. do una tradizione ormai pluriennale, Grazie a fondamentali ricerche sulla promuove e cura l’esposizione al pub- fisiologia del cervello e del sistema blico di opere e documenti di natura nervoso, sul sangue, sull’alimentazio- scientifica. ne, che gli diedero grande notorietà Quest’anno ha voluto illustrare una nel mondo scientifico dell’epoca, da figura di grande spicco della scienza medico condotto nelle valli bergama- medica dell’Ottocento, Filippo Lussa- sche Lussana giunse alle prestigiose na, il cui archivio è conservato in Bi- cattedre universitarie di Parma e di blioteca dal 1930 per dono del figlio Padova, come docente di anatomia e Felice, archivio costituito da otto fal- fisiologia.

Mostra documentaria a cura di Cesare Fenili, Lorenzo Lorusso, Alessandro Porro; con la collabo- razione di Maria Imparato e del Gruppo Volontari della Biblioteca.

La mostra rimane aperta dal 1° ot- tobre al 21 ottobre 2007 con i se- guenti orari: • da lunedì 1° ottobre a sabato 6 ottobre dalle ore 8.30 alle ore 18.30; • domenica 7 ottobre dalle 9.00 alle 18.30; • dall’8 al 21 ottobre secondo l’orario d’apertura della biblio- teca: lunedì, martedì, giovedì e venerdì: dalle 8.30 alle 18.30; mercoledì e sabato dalle 8.30 alle 12.30.

Ritratto di Filippo Lussana conservato nel Liceo Scientifico Statale “Filippo Lussana” di . Il ritratto è stato eseguito forse nel 1857, quando venne premiato il saggio di Lussana dal titolo Saggi critici sull’atropina, di cui un esemplare è esibito dal medico fisiologo. Nel sottostante ripiano del tavolo si vedono faldoncini d’archivio nonché un teschio, rife- rimento simbolico agli studi di Lussana sul cervello. 1. Medico condotto nelle valli bergamasche

La condotta medica Le principali malattie a metà Ottocento Dall’esame della letteratura, quali erano le malattie maggiormente descritte dai medici con- La carriera medica e scientifica di dotti, e che quindi avrebbe potuto osservare an- Lussana inizia come medico con- che Lussana? dotto nel 1844 a San Pellegrino in • Chirurgia: traumatismi vari, ferite, contusio- ni, fratture, commozioni cerebrali e del mi- Valle Brembana; sarà poi medico a dollo spinale, gangrene, tumori, cancri cuta- Mologno e a . È a diretto nei, ascessi cerebrali e toracici, ernie, stenosi contatto con i pazienti e nell’eser- uretrali. • Medicina: gastroenteriti, endocarditi, reuma- cizio quotidiano della pratica me- tismi articolari, febbri miliari, febbri intermit- dica che Lussana pone solide basi tenti, pellagra, colera, febbri tifoidee, pleu- alla sua futura trattatistica di pro- ropneumonie, nevralgie, cretinismo. • Emergenze: convulsioni epilettiformi, tetano, fessore universitario. avvelenamenti. La condotta medica è un anti- • Ostetricia e Ginecologia: malformazioni, ri- chissimo istituto che risale, nella mozione di pessari, parti naturali e distocici, parti gemellari, placenta ritenuta, metrorragie. sua attuale denominazione, al se- Un altro grave problema era quello dei malati colo XIV. Al medico condotto cronici , compresa l’assistenza a domicilio dopo (comunale), spesso aiutato nelle il rientro dal ricovero ospedaliero. mansioni chirurgiche da un empi- rico, era demandata la gratuita as- malati, indigenti e non, della con- zione dei fatti; riescono a far en- sistenza dei malati indigenti dietro dotta; redigere ogni fine anno il trare la medicina moderna nella vi- un compenso pattuito, in genere, rendiconto clinico degli ammalati ta dei poveri; portano un aiuto ef- in ragione di un anno. indigenti da inviare al Consiglio ficace al sofferente con il fine di Esistevano diversi tipi di condot- provinciale sanitario; vegliare, ri- “bene operare”, conservando la sa- te, più o meno disagevoli, a secon- guardo alla salubrità, su scuole, lute e restituendola nel caso di ma- da delle caratteristiche ambientali: asili, collegi, convitti, pubblici la- lattia; associano con assiduità e te- in media circa 3000 individui po- voratori; eseguire riscontri medi- nacia la missione di medico con polavano una condotta. Il medico co-legali. l’impegno di studiosi, come nel ca- lavorava in condizioni spesso Inoltre i medici condotti soleva- so esemplare di Lussana, diventan- estreme, con pericolo ed umilia- no pubblicare le loro osservazioni do la figura più tipica dell’aiuto zioni, soprattutto per lo stipendio cliniche ed i loro studi, spesso che la scienza e il progresso del- misero. svolti in condizioni di disagio e ri- l’epoca potevano portare a vasti All’epoca di Lussana i principali strettezze. strati della popolazione. doveri del medico condotto con- Dall’esame della letteratura e del- sistevano nel promuovere e prati- le fonti d’epoca i medici condotti care gratuitamente la vaccinazione si dimostrano medici pratici accu- su tutti gli abitanti del suo distret- rati e coscienziosi e insieme pato- to; assistere e curare tutti gli am- logi educati alla retta interpreta-

S. Pellegrino, località della prima condotta medica di Lussana, in una stampa di Gandino, ove Lussana, oltre ad essere medico condotto, fu anche direttore del lo- fine Ottocento. cale ospedale, fotografia dei primi del Novecento. 2. Gli studi sull’encefalo: tra clinica e sperimentazione

Dopo l’esperienza di medico co, giacché i suoi malati erano una rata. Si trattava di indagare la natu- condotto, Lussana nel 1860, grazie fonte irrinunciabile per le sue ra, laddove possibile, con l’esecu- anche ai numerosi saggi che nel esperienze e riflessioni: in questo zione diretta di esperimenti, ma frattempo aveva pubblicato, diven- senso la sua biografia ha punti di anche di sfruttarla come fornitrice ne professore di fisiologia all’Uni- contatto con quella di Camillo di esperimenti in altro modo non versità di Parma. Golgi (1843-1926). eseguibili. Lussana fu fisiologo nella più va- Uno degli ambiti di ricerca, per i In questo modo vanno inquadra- sta accezione del termine e testi- quali può ricordarsi Lussana, è ti i suoi studi sulle funzioni del mone di svolte scientifiche epocali: quello della neurofisiologia (oggi cervelletto come organo di coordi- egli si formò agli albori della teoria useremmo il termine di neuro- namento dei movimenti, ovvero cellulare, dell’anestesia; poté segui- scienze). quelli relativi ai nervi del gusto, re da vicino la nascita e lo sviluppo Partendo dall’analisi delle posi- che furono commentati e valutati della microbiologia; visse il pas- zioni di Franz Joseph Gall (1758- anche in prestigiose sedi estere. saggio della fisiologia da completa- 1828), che vedevano nella corri- Lussana fu un apprezzato pro- mento dell’anatomia a disciplina spondenza fra strutture cerebrali e fessore di fisiologia nelle Universi- autonoma, che la pose al centro conformazione del cranio una pos- tà di Parma dal 1860 al 1867 e poi dell’evoluzione scientifica, con le sibilità predittiva delle inclinazioni dell’Università di Padova dal 1867 discipline di base biologico-chimi- ed attitudini del soggetto, Lussana al 1889: anche la sua produzione di che. indaga le localizzazioni cerebrali testi per la didattica fu rilevante ed Rispetto a molti suoi colleghi, delle funzioni superiori a partire i suoi manuali ebbero grande dif- Lussana seppe però mettere a frut- dalle esperienze cliniche, dai dati fusione. to anche la sua esperienza di clini- sperimentali e di anatomia compa-

Immagini tratte dal manoscritto di Filippo Lussana, Organologia cerebrale, conservato alla segnatura: Sala 24 Z 2,1(9)]. 3. Come debellare la pellagra: studi e polemiche

La pellagra nel Bergamasco che da Lussana tra le cause princi- pali del morbo. Verso la fine del Settecento iniziò Insorta per un peggioramento a diffondersi nel Bergamasco e delle condizioni di vita delle popo- nelle altre provincie dell’Italia Set- lazioni rurali conseguente a quello tentrionale una grave malattia: la dei patti agrari, che costrinsero la pellagra. Il medico e fisiologo Lus- popolazione contadina e povera a sana si trovò impegnato sul “cam- nutrirsi quasi esclusivamente di po” ad affrontare il terribile mor- mais, la malattia evolveva da un bo, che nel corso dell’Ottocento primo stadio caratterizzato da der- dilagò nella campagne bergama- matite, ad un secondo stadio il cui sche come una vera e propria epi- sintomo prevalente era la diarrea demia. Bergamo fu la seconda pro- che, se non curata, portava alla de- vincia lombarda più colpita dopo menza. Per questo fu definita an- Brescia, e attorno agli anni ’80 i che la malattia delle tre D, e molti pellagrosi ufficiali furono circa pellagrosi, nel corso dell’Ottocen- 10.000, ma verosimilmente, come to, finirono in manicomio dove in sostenne il relatore della commis- buon numero morirono. sione pellagrologica provinciale Dovendo curare i pellagrosi delle istituita nel 1878, Federico Albor- condotte di S. Pellegrino, Molo- gra, molti dei quali apparsi sulla ghetti, il loro numero era quasi gno e Gandino, Lussana, come fe- Gazzetta Medica Italiana-Lom- doppio. Il maggior numero di pel- ce per altre malattie, si applicò allo bardia, egli completò e perfezionò lagrosi abitavano nelle campagne studio di questa epidemia, e i risul- gli studi degli anni Cinquanta. della media pianura a sud e ad tati delle sue ricerche e delle sue Quella della pellagra è una storia oriente del capoluogo (distretti o osservazioni furono riportati in comune ad altre malattie che mandamenti di Trescore, Marti- varie monografie di cui quella scomparvero prima che venisse in- nengo, Verdello), ma la pellagra pubblicata nel 1854 fu premiata dividuata la causa. Nel primo do- non risparmiò la montagna, né la dalla Società Medico-Chirurgica di poguerra gli ammalati nella nostra zona collinare. Bologna e quella scritta con Carlo provincia scesero a poco più di La miseria, quindi l’insufficiente Frua nel 1856 vinse il premio della 200, ma la malattia aveva comin- alimentazione, unitamente alla fa- Fondazione Cagnola di Milano. ciato a decrescere nei primi anni tica fisica, furono considerate an- Negli studi successivi sulla pella- del Novecento.

La polemica con Cesare Lombroso Quanto vicina alla realtà fosse la sua intuizione, frutto di studi chimico-fi- Come per molte gravi malattie i medici siologici e di osservazioni cliniche e si divisero riguardo all’individuazione anatomo-patologiche, sarebbe apparso delle cause. Riguardo alla pellagra sin nel 1938, quando C. A. Elvehjen e i dall’inizio alcuni medici come G. Fache- suoi collaboratori identificarono il fat- ris, F. Lussana sostennero la tesi dell’in- tore antipellagroso nell’acido nicotinico sufficienza dell’alimentazione e anche del presente nel mais in forma non assorbi- mais, altri come il bresciano Lodovico bile. Balardini e Cesare Lombroso la tesi della Cesare Lombroso, nei suoi studi sulla tossicità del mais. Lo scontro tra i due pellagra che vennero pubblicati a partire medici, come si può leggere dai materiali dagli anni ’60 e che si avvalsero delle ri- esposti in vetrina, fu molto duro e aspro. sorse messe a disposizione da Carlo Er- Più precisamente Lussana riteneva che ba, riteneva invece che la malattia fosse la causa dell’insorgenza della malattia fos- conseguenza di un’intossicazione pro- se la dieta estremamente povera o priva di vocata dalle sostanze nocive formatesi nutrimenti “plastici” in grado di garantire nel mais alterato dall’attacco di un fungo un sufficiente apporto nutritivo ad indivi- Sponsorium maidis. Le teorie lombrosia- dui costretti a lavori faticosi (“mangiar ne ispirarono la Legge sulla pellagra poco e male e dal lavorar molto”). Cesare Lombroso (1835-1909). promulgata nel 1902. 4. “L’audizione colorata”: correlazioni tra i sensi

L’interesse per l’arte sia pittorica Lussana, come oggetto delle sue sia musicale, spinse Lussana a stu- ricerche, fece riferimento a brani diare la relazione fra colore e suo- dell’opera lirica Norma del com- no, un tema che appassionerà mol- positore catanese Vincenzo Belli- to i simbolisti. ni, le cui note melanconiche furo- Lussana affrontò il tema su basi no rappresentate da azzurro-vio- scientifiche. Egli indagò e scrisse letto, mentre le note alte, di pas- sui possibili rapporti matematici sione amorosa, da colore rosso- che sussistono fra le vibrazioni so- arancione. nore e le vibrazioni dei colori: l’ar- Il medico bergamasco sviluppò monia dei colori ha corrisponden- queste ricerche dando una spiega- ze, secondo le sue analisi, con l’ar- zione, in senso fisiologico, delle monia della gamma dei suoni. esperienze visive ed uditive ponen- Lussana fu tra i primi che cercaro- dole in rapporto con una eventuale no di spiegare il fenomeno per cui sede nel cervello. Influenzato dalle una percezione di determinati sti- teorie della localizzazione encefa- moli si accompagna a quella di lica (frenologia), ipotizzò che i un’altra modalità sensoriale (sine- centri per il “colorito” e della stesia), studiandolo relativamente “melodia” erano situati nelle re- al rapporto fra colore e suono. gioni anteriori del cervello (circon- Tali studi si basavano sulle osser- voluzioni frontali). vazioni dello scienziato inglese Questi centri comunicherebbero Isaac Newton, che suddivise lo fra loro conferendo all’individuo spettro solare in sette intervalli il cosiddetto talento cromatico, che corrispondenti ai sette toni musi- sarebbe alla base del genio crea- cali. tivo. Successivamente, tali studi con- sopra: tribuirono ad affermare che la si- Scala di musica cromatica disegnata da Filippo Lus- nestesia è un fenomeno neurologi- sana. co: la capacità del cervello di svol- gere un’azione di integrazione fra a sinistra: le varie percezioni sensoriali. Corrispondenza di colori e note dell’aria Oh di qual Le ricerche di Lussana sulle note sei tu vittima dell’opera li- musicali lo indussero, fra l’altro, rica Norma di Bellini. Disegno di Filippo Lussana. ad interessarsi anche dell’anatomia e della fisiologia dell’orecchio in- terno, contribuendo ad una mi- gliore conoscenza del suo funzio- namento.

Fisiologia dell’orecchio interno: disegno di Filippo Lussana. 5. Non solo scienza, anche poesia e letteratura

La personalità di Filippo Lussana gica di Dante sulla generazione, non si esaurisce solo nella ricerca pubblicata a Treviglio, nel 1878, da scientifica. La formazione giovani- Messaggi. Il testo fu letto personal- le, nutrita di rigorosi studi classici, mente da Lussana alla Reale Acca- contribuì a fare di lui uno scienzia- demia di Scienze, Lettere e Arti di to umanista, secondo la più nobile Padova, il 20 maggio 1877. È dedi- tradizione avviata col Rinascimen- cato all’Esimio Collega e Amico to italiano. Nei faldoni 6 e 8 del Prof. Giuseppe Bergson dell’Uni- suo archivio si conservano pubbli- versità di Berlino, di cui esiste una cazioni e manoscritti di contenuto fotografia con dedica autografa nel letterario. Si tratta, in buona parte, Faldone 8 dell’archivio. di composizioni frammentarie che Nel trattato, promesso da tempo rivelano un gusto prevalentemente all’amico Bergson, Lussana prende romantico e una spiccata, persona- in esame il Canto XXV del Purga- le, vocazione letteraria: fra le carte torio dantesco, che ha come prota- incontriamo epitalami, esercitazio- gonista il poeta latino Stazio. Si ni letterarie sul modello del Canzo- tratta di un canto a contenuto dot- Ritratto di Filippo Lussana conservato nella Biblio- niere petrarchesco, poesie d’occa- teca Civica A. Mai. trinario, di derivazione aristotelico- sione, taccuini con traduzioni da tomista, sul tema della generazione, Virgilio, Lucano e Orazio. o Mal del Paese, secondo le più ag- da cui Lussana prende spunto per In riferimento ai testi a stampa, si giornate ricerche del tempo, all’in- una complessa lezione di fisiologia, segnalano le Poesie scientifiche del segna del “severo canto delle Scien- comparando l’impianto scientifico Dottor Lussana Filippo (1852), fra ze del vero e dell’utile” (come si medievale con quello di epoca mo- le quali compare una romanza, “La legge in calce al commento all’Inno derna. Pur sottolineando l’enorme nostalgia o Il soldato montanaro”, “Alla Terra primitiva”, che apre la distanza che separa le due epoche, che rivela l’interesse di Lussana per raccolta poetica). Lussana conferisce a Dante il titolo lo studio delle manifestazioni pato- Un particolare interesse riveste, di precursore della teoria darwinia- logiche della Melancolia Nostalgica inoltre, l’opera Una lezione fisiolo- na sull’evoluzione della specie, af-

Sonetto di Filippo Lussana fermando: “Dante ha preludato dedicato a un disegno di una scoperta moderna, dimostran- Giuseppe Diotti, direttore dell’Accademia Carrara. do che nel primo svolgersi della vi- ta dell’embrione, anche negli ani- mali più perfetti si sviluppano per primi quegli organi che hanno in comune con i meno perfetti”. 6. L’interesse per i temi etici, filosofici e sociali

Filippo Lussana, oltre che Note manoscritte di Filippo Lussana: grande scienziato e letterato, Sul Darwinismo fu uno spirito eclettico e nella ... Si dice che la religione rivelata abbia bisogno di molta fede per essere creduta ne’ suoi mi- steri e ne’ suoi disegni. In verità mi pare che ci voglia molto più di fede nel credere alla dottri- sua lunga carriera affrontò i na dell’evoluzione. Che il nostro occhio sia sifatto per una progressiva perfezione dai punti neri temi più vari connessi alla re- delle sanguisughe, attraverso ad una infinità di modificazioni di cui le buone vennero conser- vate ed utilizzate, le imperfette vennero scartate sempre per selezione naturale... altà socio-economica del suo ... e tutto questo per combinazione e caso e non per uno scopo tipico d’organizzazione!! Dio tempo. sa quanti milioni di milioni d’occhi vennero scartati da queste prove accidentali di naturale se- lezione!... Convinto che le gravi condi- “Animal loquens” fu caratterizzato l’uomo da Linneo. Ma il darwinismo con una ingegnosa zioni sociali dei contadini e disinvoltura passa al di sopra di questo abisso che separa l’uomo da tutti gli animali: l’uomo ha della popolazione più povera imparato dagli uccelli e dagli altri animali il linguaggio articolato, il quale si sviluppò lenta- mente inconsapevolmente. Peccato che adesso più nessun animale impari il linguaggio già bel- influivano notevolmente sulle l’e fatto dagli uomini! E sì che imitare ed apprendere ciò che è stato già trovato, è un po’ più loro condizioni di salute, pro- facile di trovare e scoprire. vocando l’insorgere di malat- Sulla pena di morte: tie, in particolare della pella- ... Io lo dico francamente e con piena convinzione: io sto per la pena di morte... gra, si batté per l’abolizione ... siamo in tempi, che si credono avervi il diritto di libertà di coscienza, libertà di pensiero. della tassa sul sale e affrontò, Forse ciò è un inganno, perché si suole impennarsi e proibire che altri la pensi e parli diversa- mente da noi. E tanto più prepotentemente gridano quelli che più vogliono la libertà... documentandosi, il problema ... si ha quasi vergogna di professare francamente la propria convinzione ... le carceri devono della confezione e distribuzio- far paura ... i milioni destinati a mantenere la vita e gli agi agli assassini e ai birbanti sarebbero meglio devoluti per la povera gente cui manca pane e latte e che va negli spedali per aver lavo- ne del pane, con particolare ri- rato e patito pria che rubare ed assassinare ... mentre i ladri pranzano lautamente in abitati in- guardo al prezzo di vendita. vidiabili, a spesa dei galantuomini, intanto fin sugli Ospedali e sui Luoghi Pii non manca l’im- Convinto che la pellagra era posta del 13 per 100. ... E adesso intavoliamo francamente la questione. una malattia dovuta soprattut- Gli abolizionisti anzitutto si afferrano al principio che in Natura non si ha il diritto di toglie- to ad una alimentazione basata re altrui la vita. Lasciamo il principio della lotta per l’esistenza, che Darwin mette in cima alla evoluzione antropologica, e che sancirebbe appieno il diritto della forza sulla vita degli altri. quasi solo di mais, operò so- Parliamo delle leggi fisiologiche. Per esse la colpa si punisce da sé stessa, nella guisa e nella mi- cialmente perché il pane di- sura che gli organi le trasgrediscono: l’abuso degli organi digestivi dà la dispepsia, l’abuso degli organi venerei dà la loro tabe. È la legge del taglione – occhio per occhio, mano per mano, vita ventasse tra le classi contadine per vita, come comandava Mosè. Chi uccide, muoia. In Natura si ha il diritto di uccidere l’uc- alternativo alla polenta. Scrisse cisore: e la pena trasportata dalle leggi fisiologiche nelle leggi sociali in sé stessa è giusta. anche un opuscolo sul caffè, bevanda da poco entrata nel “Islamiti e cristiani” Ferdinando di Lesseps, illustre per l’opera immortale del taglio dell’istmo di Suez, ha testè largo consumo, in cui non tra- pubblicato e dedicato ai suoi figli un lavoro preciso e interessantissimo, intitolato “Souvenir de scurò di sottolineare gli effetti quarante ans” (Paris, 1887, Nouvelle Revue - 2 volumi grandi in 8°). Le Grand Français, come lo chiamano giustamente i suoi connazionali ed anche gli altri po- negativi sul comportamento poli, nel sullodato libro, al capitolo Algeria scrive quanto segue: dei giovani consumatori di “Le fanatisme contre les Chrétiens n’existe que parmi la race turque, et non parmi la race caffè nei luoghi pubblici. L’in- arabe qui pratique l’Islamisme dans la pureté de son origine ... In tempi come i nostri, nei quali si vuole o almeno si finge di volere spenta tra i popoli civili tento socio-educativo presente ogni discordia ed ogni intolleranza religiosa, è bello il vedere un sì grande campione dell’uma- in questo scritto si rivela anche nità altamente proclamare che non è vero l’odio dei Mussulmani contro i Cristiani, dalla origi- ne prima e pura dell’Islamismo. Ed io credo cosa importante il conoscere come non soltanto nelle osservazioni espresse da non esista più in giornata questo odio, mercè il progresso moderno della civiltà; ma eziandio Lussana nei riguardi della pena non esistesse tampoco nelle prime epoche della religione mussulmana ... di morte, delle esagerazioni dei Sul prezzo del pane darwinisti assoluti e del rap- ... fino nel 1868 mi aveva fatto sorpresa il prezzo stranamente elevato del pane in Padova porto tra “islamiti e cristiani”. (0,25 alla piccola libra = 0,76 al chilogrammo), intanto che nella medesima epoca ... l’avevo trovato a 0,50 in Milano, Parma, Bologna, Firenze. Credetti allora che ciò fosse una delle ne- Trascriviamo dalle note mano- faste conseguenze del dazio sul macinato, ch’era già qui in uso per imposta municipale. Se non scritte reperite nell’archivio al- chè essendosi ora estesa governativamente una tale imposta anche nelle altre città d’Italia, ol- tre il dazio dell’interno delle città, trovo che l’anormale e ruinosa sproporzione esiste in Pado- cuni passi relativi alle temati- va tuttavia e tuttora, infatti, il pane bianco di 1ª qualità al chilogrammo costa a Bergamo che ora accennate. 0,40; a Milano 0,45; a Parma 0,39; a Padova 0,60. 7. Luoghi e tappe della vita di Filippo Lussana

1820 Nasce il 17 marzo a (fra- zione Valpredina) da una famiglia di modeste condizioni; il padre doveva essere un piccolo possidente. Era l’ultimo di quattro figli, due maschi e due femmine. Anche Il fratello pri- mogenito Pietro si laureò in medicina.

1826-1839 Dopo le scuole elementari fre- quenta prima il ginnasio presso il Seminario vescovile di Bergamo, poi si trasferisce presso il Collegio di , e qualche anno dopo passa all’Imperial Regio Liceo di Bergamo. Il collegio di Clusone, negli anni in cui vi studiò Lussana, era diretto da don Catelli di orienta- mento antiaustriaco, già precettore presso la nobile famiglia Trivulzio di Milano, e che tra- smetterà al giovane Lussana la passione per gli studi letterari. Durante la permanenza presso il collegio ha modo di distinguersi per il suo sentimento antiaustriaco. Tra i docenti del Liceo Sarpi, nei suoi scritti biografici ebbe a ricordare tra gli altri il prof. Maccarani do- cente di fisica. Ritratto fotografico della moglie di Lussana, Isabella Ritratto fotografico di Filippo Lussana. Testa. 1839 A 19 anni, si iscrive alla Facoltà di Me- 1844-1848 Negli anni immediatamente suc- fisiologia presso la Facoltà di Scienze naturali dicina a Pavia e tra i vari corsi frequenta cessivi al conseguimento della laurea, lavora dell’Università di Parma, dove rimane per 7 quello del celebre anatomista Bartolomeo come medico condotto prima a San Pellegri- anni. Panizza (1785-1867). L’incontro con l’insigne no in Valle Brembana, poi a Mologno frazio- anatomista sarà fondamentale per Lussana, in ne di in Val Cavallina. 1867 Ottiene di essere trasferito alla Facoltà quanto, come egli ebbe a scrivere nei suoi ap- di Medicina dell’Università di Padova dove 1848 È medico condotto e direttore del locale punti biografici, il professore seguirà il gio- resterà fino al 1889. vane allievo amorevolmente per tutto il corso ospedale a Gandino in Valle Seriana per dodi- degli studi universitari informandosi presso i ci anni. 1873 Un grave lutto colpisce lo scienziato: il colleghi del suo profitto scolastico. Anche 1848-49 Allo scoppio delle guerre di indipen- figlio Giuseppe muore ventenne a causa di durante l’esperienza di Pavia Lussana ha mo- denza è attivo tra i patrioti del risorgimento una malattia infettiva contratta presso la do di mostrare il suo orientamento antiau- bergamasco. È amico del medico Federico Al- Scuola militare di Modena. striaco. borghetti e del farmacista Giovanni Ruspini. Nel 1848, per conto del Governo Provvisorio, 1891 A 71 anni ottiene il collocamento a ripo- 1844 Si laurea a 24 anni il 10 aprile a pieni vo- entra a far parte della Commissione sanitaria so per motivi di salute (era stato colpito da ti in medicina discutendo sette temi di carat- per la formazione dell’Esercito nazionale. un’infezione che gli distruggeva l’osso mandi- tere medico. L’impegno nelle lotte risorgimentali continue- bolare). rà nel 1859 con la partecipazione alla II guerra 1846 Pochi anni dopo il conseguimento della 1892-1894 È sindaco di dove si d’indipendenza, e come ufficiale medico nella laurea, si sposa con Isabella Testa da cui avrà è ritirato dopo aver lasciato l’insegnamento III del 1866 sempre nel Corpo dei volontari. sette figli. Gli sopravvivranno solo Felice e universitario. Angelica. Felice sarà direttore dell’Ospedale 1860 I numerosi studi pubblicati tra il 1850 e Maggiore verso la fine dell’Ottocento. il 1859 gli valgono la nomina a professore di 1897 Muore a Cenate Sotto il 25 dicembre.

Casa paterna di Filippo Lussana a Cenate Sopra, in Valpredina. Casa dove Filippo Lussana è morto il 25 dicembre 1897 a Cenate Sotto. 8. Maestri, colleghi, corrispondenti

Fra i materiali dell’archivio di Fra esse vi sono quelle che era Infine, si dà conto dei rapporti Lussana sono conservate molte fo- consuetudine scambiarsi, ma alcu- scientifici con altri fisiologi di gran tografie: alcune ritraggono gli ne presentano specifiche dediche, rilievo al tempo: si tratta di colleghi esponenti della famiglia; altre pos- talora di lusinghiero contenuto. delle università italiane, come Mo- sono essere considerate testimo- Esse sono il tangibile segno di ritz Schiff (1823-1896) ovvero di nianza sicura dei rapporti scientifici una stima, che di norma non tra- esponenti delle più rinomate scuole intrattenuti dal fisiologo cenatese. spare nelle pubblicazioni ufficiali: europee, come il brussellese Emile nel caso dell’Archivio Lussana tali Jannsens, il berlinese Emil Du Bartolomeo Panizza. materiali si rivelano ancor più pre- Bois-Reymond (1818-1896), Jo- ziosi, data l’incompletezza della seph Bergson (1812-1902). corrispondenza e la mancanza di Talvolta essi sono accomunati a un copialettere. Lussana da lavori svolti in collabo- In primo luogo sta l’immagine razione o per avere accolto sulle del suo maestro a Pavia, l’anatomi- loro prestigiose riviste i risultati sta Bartolomeo Panizza (1785- delle ricerche lussaniane. 1867). Indi possono essere ricorda- Non mancano infine i colleghi di ti due esponenti dell’ambiente me- Facoltà, come lo zooiatra e medico dico milanese, legato alla Gazzetta parmense Alessio Lemoigne (1821- Medica Italiana - Lombardia che 1900), od il chirurgo patavino Tito accolse, insieme a quella delle Pro- Vanzetti (1809-1888). vincie Venete, molti dei lavori Anche da questi materiali si può scientifici di Lussana: Giovanni evincere la complessità e lo spesso- Polli (1812-1880) e Gaetano Stram- re scientifico – ed umano – della fi- bio jr (1820-1905). gura di Filippo Lussana.

Giovanni Polli. Gaetano Strambio. Moritz Schiff. Emile Jannsens.

Emil Du Bois-Reymond. Joseph Bergson. Alessio Lemoigne. Tito Vanzetti.