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numero 61 - novembre 2019 Tariffa Regime Libero: Poste S.p.A.Italiane Spedizione in Abbonamento Postale - - ROMA DCB 70%

SOMMARIO -Finestra numero il Medioriente per 61 - novembre 2019

- Il nostro Editoriale ...... 2 - Voi e il Medio Oriente, Don Andrea ...... 4 - Nasce ad Abu Dhabi un Comitato per il Documento sulla Fratellanza ...... 6 - Giornata del dialogo cristiano-islamico ...... 9 - Il Filo d’erba verde: In Algeria i musulmani riaprono una chiesa chiusa dalle autorità ...... 13 - Premio Don Andrea Santoro: don Andrea Santoro, «la bellezza della vita spesa per amore e con amore» ...... 15 e intervento del Cardinale Vicario ...... 16 - Alla scoperta della Turchia Cristiana: Eufemia e Olimpia, storie di sante dal passato cristiano della Turchia ...... 19 - I Martiri dei nostri tempi: Mons. Salvatore Colombo “Vescovo dei poveri e martire della carità” ...... 24 e “Abouna” Frans, pane spezzato per il popolo siriano .... 26 - Corso di Icone in Cappadocia. Brevi risonanze ...... 29 - Incontro per ricordare i Martiri di Algeria ad un anno dalla beatificazione ...... 32 - Programma 2019 - 2020 ...... 33 IIll nnoossttrroo EEddiittoorriiaallee

Carissimi abbiamo iniziato il nostro cammino comunitario mercoledì 9 ottobre sotto 2 la protezione di Sant’Abramo, con la Finestra di preghiera settimanale de- dicata all’approfondimento del “Documento sulla Fratellanza Umana”, do- cumento firmato da Papa Francesco e dal grande Imam di Al-AzharAhamad Al-Tayyeb, che ci accompagnerà fino a Natale. Potete trovare il documento integrale sul n.60 del giornalino (scaricabile dal sito) oppure scaricare le tracce settimanali della Finestra di Preghiera sempre dal sito. In questo numero troverete qualche notizia sulle iniziative intra- prese per l’attuazione del documento stesso. Questa estate ha visto due delle nostre socie partecipare al corso di Icone che Maria Grazia Zambon da qualche anno tiene in Cappadocia. Ci hanno raccontato di aver vissuto una bellissima esperienza e vogliamo condivide- re con voi una loro breve risonanza che troverete in queste pagine. Ottobre è stato arricchito dalla partenza per Trabzon di due suore della congregazione del Verbo Incarnato e di un religioso, della stessa congrega- zione, ad accoglierli don Massimiliano Palinuro, il fideidonum già Parroco alla cattedrale di Smirne e da un anno parroco della chiesa di Santa Maria a Trabzon. Prima della loro partenza abbiamo avuto la gioia di incontrarci il mercole- dì e pregare insieme. Partendo hanno portato con loro le tracce settimanali della preghiera, così si è aperta una nuova Finestra di Preghiera aTrabzon che ogni mercoledì pregherà in comunione con noi e con la parrocchia Ge- sù di Nazareth. Per questo mese di ottobre Papa Francesco ha indetto un mese missionario straordinario che vede la Diocesi di Roma impegnata in tanti eventi importanti, due dei quali riguardano don Andrea: la mattina del 26 ottobre abbiamo partecipato alla prima edizione del Pre- mio don Andrea Santoro dedicato a missionari che si sono spesi, con diffe- renti carismi, per l’annuncio del Vangelo, per il dialogo interreligioso e per Finestra per il Medioriente - numero 61 - novembre 2019 novembre 61 - per il Medioriente numero Finestra - la promozione umana. Un premio per ricordare “un eroico testimone dei nostri giorni”, come lo ha definito papa Francesco. Cinque i missionari premiati: una coppia di laici che ha operato in Perù; due suore missionarie della Consolata a Djibuti, un missionario del Pime che lavora nelle Filippi- ne ed infine una suora della Comunità Missionaria Intercongregazionale di Haiti. Nel pomeriggio l’accoglienza della Bibbia turca di don Andrea, “dono” della diocesi di Roma alla Parrocchia di Gesù di Nazareth, in occasione della ricorrenza della posa della prima pietra, avvenuta il 26 ottobre 1986. 3 In quell’occasione, don Andrea stesso, dopo una solenne processione, chia- mata “la processione dei sassolini” gettò il proprio sassolino insieme a quelli dei fedeli lì riuniti.

Sentiamoci interpellati in prima persona dall’esempio di questi missionari del Vangelo e facciamo tesoro delle parole di Papa Francesco che nella sua omelia del Vespro del 1° ottobre, all’inizio del mese missionario straordi- -Finestra numero il Medioriente per 61 - novembre 2019 nario, ci ha ricordato con forza che “Si diventa missionari vivendo da testi- moni, testimoniando con la vita di conoscere Gesù. È la vita che parla” ed ancora, “Chi sta con Gesù sa che si ha quello che si dà, si possiede quello che si dona e il segreto per possedere la vita è donarla”.” Vivere di omis- sioni è rinnegare la nostra vocazione: l’omissione è il contrario della mis- sione”. Voi e il Medio Oriente

Don Andrea

4 Condividiamo un brano della lettera che don Andrea scrisse da Trabzon il 28 ottobre 2005.

fatti da più parti per capirsi, […] Voi e il Medio accettarsi, offrire ognuno il pro- Oriente: chi mi avrebbe detto prio patrimonio e scoprire quello che avrei «portato in grembo», dell’altro. Altre volte ho l’im- come si dice di Rebecca, due «fi- pressione che questi mondi non gli» che «cozzano tra di lo- si parlino in profondità, ma ro» (Genesi 25, 22), pur essendo facciano come quelle coppie che fratelli nello stesso Abramo? parlano solo di spesa, di bollette, Una madre sa che i suoi figli non di mobili da spostare e di salute si dividono in lei anche se sono dei figli e si illudono di comuni- divisi tra loro. Così accade anche care e invece diventano sempre a me. Avverto in me motivi per più estranei. Europa e Medio amare e gli uni e gli altri, motivi Oriente (Turchia compresa, an- per tenerli serrati nello stesso che se è un caso a sé), cristianesi- «calice» e radunati ai piedi della mo e islam devono parlare di se stessa croce. Ma avverto anche stessi, della propria storia pas- delle lontananze tra loro, pur sata e recente, del modo di corrette, ma a volte solo ca- concepire l’uomo e di pensare la muffate, da dichiarazioni di ami- donna, della propria fede. Devo- cizia, di rispetto e di no confrontarsi sull’immagine collaborazione, a volte invece che hanno di Dio, della religione, davvero lenite da sforzi sinceri del singolo individuo, della so- Finestra per il Medioriente - numero 61 - novembre 2019 novembre 61 - per il Medioriente numero Finestra - cietà, su come coniugano il pote- Bisogna che accettino di fare a re di Dio e i poteri dello Stato, i voce alta un esame di coscienza, doveri dell’uomo davanti a Dio senza timore di rivedere il pro- e i diritti che Dio, per grazia, ha prio passato. Devono aiutarsi conferito alla coscienza umana. anzi a vicenda a purificare il pro- Devono confrontarsi su cosa prio passato e la propria memo- intendono per «vita», «famiglia», ria. Solo dall’umiltà davanti alle «futuro», «progresso», «benesse- proprie colpe e dalla miseri- re», «pace», sul senso che danno cordia davanti alle colpe 5 al dolore e alla morte, su cosa dell’altro può nascere una ri- voglia dire che i popoli sono conciliazione fatta di reciproca molti ma l’umanità è una, che la «assoluzione». terra è divisa in nazioni territo- riali ma tutta intera è una casa Don Andrea comune. Finestra per il Medioriente -Finestra numero il Medioriente per 61 - novembre 2019 Nasce ad Abu Dhabi un Comitato per il Documento sulla Fratellanza

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Ad agosto è nato ad Abu Dhabi un Comitato per l’attuazione del Documento sulla Fratellanza Umana, firmato dal Papa e dal Grande Imam di Al-Azhar il 4 febbraio 2019. Si tratta di un Comitato per promuovere gli ideali di tolleranza e cooperazione contenuti nel Documento sulla Fratellanza Umana per la pace mondiale e la convivenza comune.

Riportiamo di seguito degli stralci delle notizie pubblicate, da diverse fonti, in merito alle iniziative per l’attuazione del Documento.

che mettano in pratica gli obietti- Nel testo del Documento in vi del Documento sulla Fra- cui si annuncia la nascita del Co- tellanza Umana per la pace mitato si riporta una dichiara- mondiale e la convivenza comu- zione del Principe ereditario di ne. Saranno promossi incontri, a Abu Dhabi, Sua Altezza Sheikh livello regionale e internaziona- Mohamed bin Zayed Al Nahyan le, tra i leader religiosi ma anche che sottolinea come l’idea sia capi di organizzazioni interna- quella di sviluppare iniziative zionali. Compito del Comitato Finestra per il Medioriente - numero 61 - novembre 2019 novembre 61 - per il Medioriente numero Finestra - sarà anche quello di sollecitare scelto come segno della volontà l’adozione di provvedimenti na- di costruire vita e fratellanza do- zionali all’insegna del rispetto ve altri hanno seminato morte e reciproco e della coesistenza. Su- distruzione”. pervisionerà la Abrahamic Fami- Si è lavorato, inoltre, sul testo ly House,”Il museo memoriale dello Statuto che regolerà l’ope- della storica visita del Papa e del rato del Comitato. Il Comitato Grande imam di Al-Azhar ad “ha espresso la propria gratitu- Abu Dhabi”. Il comitato potrà dine a Papa Francesco per l’acco- 7 coinvolgere nuovi membri. glienza e l’incoraggiamento, al Del Comitato fanno parte sette Grande Imam Al-Tayyib per il membri: mons. Miguel Ángel suo messaggio di esortazione, e Ayuso Guixot, presidente del a Sua Altezza Muhamad Ben Pontificio Consiglio per il Dialo- Zaid per il sostegno offerto al go Interreligioso; il prof. Moha- Comitato stesso”. med Hussein Mahrasawi, rettore Il Santo Padre – si legge nella -Finestra numero il Medioriente per 61 - novembre 2019 dell’Università Al-Azhar; mons. nota – ha salutato i membri e i Yoannis Lahzi Gaid, segretario responsabili della segreteria del personale di Papa Francesco; il Comitato e ha donato ai membri giudice Mohamed Mahmoud una copia del Documento sulla Abdel Salam, consigliere del fratellanza umana realizzata Grande Imam; Mohamed Khali- dalla Biblioteca Apostolica Vati- fa Al Mubarak, presidente del cana. Ha poi rivolto alcune paro- Dipartimento della Cultura e del le di gratitudine e di Turismo di Abu Dhabi; il dott. incoraggiamento ai membri del Sultan Faisal Al Rumaithi, segre- Comitato, ‘artigiani della tario generale del Consiglio Mu- fraternità’, perché siano all’origi- sulmano degli anziani e lo ne di una nuova politica, “non scrittore Yasser Hareb Al Mu- solo della mano tesa, ma del hairi. cuore aperto”. L’11 settembre 2019 si è svolto a Il Comitato Superiore per la Casa Santa Marta il primo Fratellanza Umana ha incontro del Comitato. A darne annunciato l'inclusione del notizia è la Sala Stampa della rabbino M. Bruce Lustig, rabbino Santa Sede, spiegando che “il senior della Congregazione giorno 11 settembre è stato ebraica di Washington, tra i membri del Comitato, portando Si chiama “Abrahamic Family il totale dei membri a otto. Il House”. È un complesso che rabbino ha espresso la sua pro- integrerà una chiesa, una mo- fonda gratitudine a Papa France- schea e una sinagoga, che per la sco e al Ahmed Al-Tayyeb, prima volta condivideranno uno Grande Imam di Al-Azhar per il spazio comune di dialogo tra le loro sostegno e incoraggiamento religioni. al lavoro del Comitato. All’interno del complesso sorge- 8 Infine, è stato fissato il successi- rà la seconda chiesa di Abu Dha- vo incontro per il giorno 20 bi, il cui design moderno è stato settembre 2019 a New York, do- concepito perché costituisca uno ve è stato presentato, dopo la spazio duraturo per le future ge- firma della Dichiarazione per la nerazioni di ebrei, cattolici e mu- Fraternità Umana, il suo primo sulmani. grande progetto. Il complesso presenta una Si tratta di un tributo ad Abra- struttura separata per ogni reli- mo, che ebrei, cristiani e mu- gione e avrà uno spazio condivi- sulmani venerano come padre so per gli incontri. comune.

Fonti: https://www.vaticannews.va/it/mondo/news/2019-08/comitato- fratellanza-umana-abu-dhabi-documento-religioni.html

https://www.agensir.it/quotidiano/2019/9/11/documento- fratellanza-umana-primo-incontro-del-comitato-a-casa-santa-marta- alla-pr

https://www.vaticannews.va/it/mondo/news/2019-09/comitato- fratellanza-umana-include-rabbino-lustig.html

https://www.agensir.it/quotidiano/2019/9/11/documento- fratellanza-umana-primo-incontro-del-comitato-a-casa-santa-marta- alla-pr Finestra per il Medioriente - numero 61 - novembre 2019 novembre 61 - per il Medioriente numero Finestra - Giornata del dialogo cristiano-islamico. Cei: dal sospetto alla fiducia

9 In Italia giunge alla 18.ma edizione la Giornata del dia- logo cristiano-islamico, occasione per promuovere un dialogo interreligioso sempre più approfondito, alla luce degli incontri di Assisi e del Documento sulla Fratellanza

Umana. Intervista con don Giuliano Savina, direttore -Finestra numero il Medioriente per 61 - novembre 2019 dell’Ufficio nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interre- ligioso della Cei.

tembre, la Giornata ha rilanciato nel tempo la necessità di un dia- dedicata alla fratellanza È logo sempre più approfondito in umana la Giornata del dialogo grado di dissipare paure e ri- cristiano-islamico che si celebra montanti sentimenti xenofobi, questa domenica in Italia. L’ini- prevenendo violenze e radica- ziativa interreligiosa, giunta alla lizzazioni. Con lo slogan: “Non 18.ma edizione, ha ricevuto un c’è futuro senza fratellanza e so- nuovo impulso dopo la firma nel lidarietà”, in programma ini- febbraio scorso ad Abu Dhabi ziative a Vicenza, Chiavari, del Documento sulla Fratellanza Torino, Verona, Faenza e in Umana per la pace mondiale e la molte altre città italiane. convivenza comune[1], da parte Da Assisi ad Abu Dhabi di Papa Francesco e del Grande “Dopo il 4 febbraio, quando è Imam di Al-Azhar, Ahmad Al- stato firmato il Documento di Tayyeb. Nata nel 2001 in seguito Abu Dhabi, la Giornata ha tro- ai tragici eventi dell’11 set- vato un motivo in più”, spiega a gioni, esprime una relazione con Vatican News don Giuliano Sa- un potere supremo che sorpassa vina, direttore dell’Ufficio nazio- le nostre capacità umane da so- nale per l’ecumenismo e il le”. Il Documento di Abu Dhabi dialogo interreligioso della Con- ha quindi specificato che proprio ferenza episcopale italiana (Cei), la fede in Dio “porta il credente tra i promotori dell’iniziativa. a vedere nell’altro un fratello da “Nata dopo il crollo delle Torri sostenere e da amare”, nella pro- 10 Gemelle, fu scelta - ricorda - una spettiva della fratellanza umana, data veramente simbolica, il salvaguardando il creato e ogni giorno in cui San Giovanni Paolo persona, specialmente i più biso- II convocò i leader delle religioni gnosi e poveri. “L’Ufficio per l’e- del mondo, il 27 ottobre del cumenismo e il dialogo 1986, ad Assisi. In quell’occasio- interreligioso - evidenzia don Sa- ne tutte le religioni si incontraro- vina - ha sempre costruito e no per invocare il dono della intessuto relazioni straordinarie pace. Questi sono passaggi si- con le presenze musulmane ita- gnificativi, perché permettono di liane, promuovendo numerosi dire come le religioni possano incontri. Quest’anno ci siamo essere strumento di dialogo, trovati il 29 giugno nella grande capaci di condizionare tutti i moschea di Roma e lì sono processi culturali presenti nella convenuti tutti i rappresentanti nostra società. E di questo c’è del mondo ecumenico e interre- tanto bisogno”. ligioso del nostro ufficio assieme Il 29 giugno alla moschea di ai delegati delle rappresentanze Roma delle comunità islamiche pre- Oltre trent’anni fa, proprio ad senti in Italia”. Assisi, Papa Wojtyla evidenziò Rispetto e dignità l’esistenza di “un’altra di- “È stato veramente un momento mensione della pace e un altro storico”, ricorda il direttore modo di promuoverla, che non è dell’Ufficio nazionale per l’ecu- il risultato di negoziati, di menismo e il dialogo interreli- compromessi politici o di mer- gioso. “Il segretario generale canteggiamenti economici” ben- della Cei, Stefano sì “il risultato della preghiera, Russo, ha partecipato con gioia e che, pur nella diversità di reli- interesse a questo appuntamento Finestra per il Medioriente - numero 61 - novembre 2019 novembre 61 - per il Medioriente numero Finestra - e le rappresentanze islamiche - dono innanzitutto che l’uno sottolinea - sono venute tutte, impari ad ascoltare l’altro come non solo quelle che noi conoscia- l’altro ascolta sé stesso. Questa mo ufficialmente come l’Unione scommessa diventa una promes- delle comunità islamiche d’Italia sa di una fratellanza umana do- (Ucoii), il Centro islamico cultu- ve innanzitutto siano rale d’Italia (Cici), la Conferenza riconosciuti il rispetto e la digni- islamica italiana (Cii), la Comu- tà dell’altro”. nità religiosa islamica (Coreis), In teatro a San Vittore 11 ma c’erano anche le comunità In un’epoca di nuovi muri e rico- minoritarie, come quelle del Se- struite barriere, in “quel- negal, del Bangladesh, del Paki- l’incontro del 29 giugno - prose- Finestra per il Medioriente -Finestra numero il Medioriente per 61 - novembre 2019

stan, della Turchia. Abbiamo gue don Giuliano Savina - ripreso in mano il Documento di cristiani e musulmani si sono Abu Dhabi attraverso sei labo- detti ufficialmente: diamo alla ratori, preparati e gestiti a due Giornata un ulteriore significato voci, con una presenza al 50% simbolico forte, perché l’Italia, cristiana e al 50% musulmana. È l’Europa, il mondo intero hanno stata un’esperienza veramente bisogno di questi segni concreti. significativa, con la possibilità di Il Papa e il Grande Imam che applicare quelle dinamiche che hanno firmato il Documento di ci permettono di passare dal so- fratellanza umana ci chiedono spetto alla fiducia perché richie- segni concreti. Il fatto stesso che venerdì il segretario generale servizio straordinario nel carce- della Cei, monsignor Russo, si re, questo è un fatto concreto. Le sia trovato nel carcere di San riflessioni sulla fede, sulla reli- Vittore a Milano per assistere gione, sulla libertà religiosa, sul insieme ai fratelli musulmani a bisogno di spazi e di riconosci- uno spettacolo teatrale, “Leila mento perché ciascuno possa della tempesta”, condividendo pregare e possa vivere la propria l’evento con i detenuti e le dete- esperienza religiosa sono fatti 12 nute lì presenti, con chi lavora straordinari, segni concreti che si nel carcere di San Vittore e con devono sbriciolare all’interno del tutti i volontari che prestano un nostro territorio”.

Articolo di Giada Aquilino - Città del Vaticano pubblicato il 26 ottobre 2019 https://www.vaticannews.va/it/chiesa/news/2019-10/giornata- dialogo-cristiano-islamico-cei-intervista-savina.html

Collegamenti esterni [1] http://w2.vatican.va/content/francesco/it/travels/2019/ outside/documents/papa-francesco_20190204_documento- fratellanza-umana.html

finestra per il medio oriente trimestrale n. 61 anno xix

Direttore responsabile: Andrea Fugaro Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 204 del 7.5.2004 Stampa: Smail 2009 - Via Cupra, 25 - 00158 Roma Sito Internet: www.finestramedioriente.it Referenti per le attività della Finestra per il Medioriente: Sede : Via Terni, 92 — 00182 Roma Tel./Fax 06/70392141 Piera Marras e Luciana Papi 339/1267052 Referente per il giornalino: Fabrizio Panunzi 388/9351295 Finestra per il Medioriente - numero 61 - novembre 2019 novembre 61 - per il Medioriente numero Finestra - RRuubbrriiccaa iill FFiilloo dd’’eerrbbaa vveerrddee

In Algeria i musulmani riaprono una chiesa chiusa dalle autorità 13 Nei giorni scorsi in Algeria, con la chiusura di altre due chiese nella provincia di Tizi Ouzou, una a Makouda e una nel capoluogo Tizi Ou- zou, era salito a 15 il numero dei luoghi di culto cristiani chiusi dalle autorità dall’inizio del 2018. La provincia, spiegava lo studioso Kamel Adderrahmani, si distingue per la tolleranza verso tutte le fedi religiose e l’esistenza delle due chiese non aveva mai creato problemi. Quella del capoluogo serve una comunità di 1.200 fedeli che esiste da 23 anni. Alla -Finestra numero il Medioriente per 61 - novembre 2019 notizia i cristiani hanno organizzato un sit-in di protesta, ma la polizia è intervenuta per disperderli e ne ha arrestati 17. Subito gli avvocati si sono attivati riuscendo a ottenere il rilascio di tutti i manifestanti arre- stati. Poi è successo l’imprevedibile. In difesa dei cristiani sono interve- nuti dei cittadini musulmani che, raggiunta la chiesa di Tizi Ouzou, l’hanno riaperta a forza, rompendo i sigilli apposti poche ore prima dalle autorità. L’iniziativa è stata rilanciata anche sui social network. Uno dei partecipanti all’azione ha scritto sul proprio profilo Facebook: “abbiamo il diritto di non lasciarci ingannare dalle azioni del regime, che priva i nostri concittadini cristiani della loro libertà individuale e di culto”. L’”inganno” del regime – spiega per AsiaNews Kamel Ad- derrahmani – è cercare di dirottare l’insoddisfazione e le proteste della popolazione che dall’inizio dell’anno rivendica democrazia e traspa- renza contestando la leadership autoritaria, al potere dall’indipendenza e rinfacciandole le promesse tradite. “Per quale motivo – domanda lo studioso – nel mezzo di una rivoluzione popolare, il potere pone in pri- mo piano le questioni religiose e la libertà di coscienza? È questa la do- manda sollevata dalla chiusura delle chiese di Tizi-Ouzou e dall’ingiusta repressione che la comunità cristiana subisce”.

Articolo di Anna Bono pubblicato il 21-10-2019 https://www.facebook.com/263101503822040/posts/1675367959262047/ Il 26 ottobre 2019 nella diocesi di Roma, due eventi importanti legati alla memoria di don Andrea Santoro

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“Il premio don Andrea Santoro”

consegnato dal Cardinal Vicario a cinque missionari, una laica e quattro religiosi.

“La Parola si fa carne”

“dono” della diocesi di Roma, della Bibbia in lingua turca di don Andrea, alla Parrocchia Gesù di Nazareth Finestra per il Medioriente - numero 61 - novembre 2019 novembre 61 - per il Medioriente numero Finestra - PREMIO DON ANDREA SANTORO Don Andrea Santoro, «la bellezza della vita spesa

per amore e con amore» 15 Finestra per il Medioriente -Finestra numero il Medioriente per 61 - novembre 2019

«Il missionario è colui che “abita” tra la gente e diviene per loro attuazione del mistero dell’incarnazione dell’amore e della tene- rezza di Dio. Diventa per gli altri la carne di Cristo, un corpo da mangiare che si dona senza riserve per il bene e la gioia di tanti. La Chiesa di Roma non dimentica don Andrea “eroico testimone dei nostri giorni”, così lo ha definito Papa Francesco, ma ne vuole tene- re viva la memoria attraverso la testimonianza della bellezza della vita spesa per amore e con amore. Questo è lo spirito del Premio». Sabato mattina (26 ottobre 2019), in un’affollata Aula della Concilia- zione del Palazzo del Vicariato, il cardinale vicario Angelo De Do- natis consegna i Premi intitolati a don Andrea Santoro, il sacerdote fideidonum ucciso in Turchia nel 2006. Sono stati premiati Luigi e Isabella Bencetti, a lungo impegnati in Perú(ha ritirato il Premio Isabella, poiché Luigi è deceduto); suor Anna Bacchion e suor Marzia Feurra, missionarie della Consolata a Djibuti; padre Sebastiano D’Ambra, missionario del Pime nelle Fi- lippine; la Comunità Missionaria Intercongregazionale di Haiti. Questi missionari, ha detto ancora il vicario del Papa per la diocesi di Roma, ci ricordano «l’ampiezza del mondo spaziando nei cinque continenti e le diversità dei carismi che sono frutto dello Spirito. Tramite loro il nostro riconoscimento va a tutti coloro che si donano per il Vangelo, a chi fa dono di sé così com’è senza mai dimenticare 16 che il protagonista della missione è lo Spirito Santo che ci precede e ci prepara la strada». 28 ottobre 2019

http://www.diocesidiroma.it/don-andrea-santoro-la-bellezza- della-vita-spesa-per-amore-e-con-amore/ Intervento del Cardinale Vicario Angelo De Donatis Francesco, omelia nella celebra- Il premio intitolato a Don An- zione dei Vespri per l’apertura drea Santoro, che questa mattina del mese missionario straordina- vogliamo celebrare nella sua pri- rio). ma edizione, si inserisce nel me- se missionario straordinario che Don Andrea Santoro, prete ro- il nostro Vescovo Papa France- mano e fidei donum in Turchia, sco ha indetto per la Chiesa uni- non è stato un “notaio della fe- versale. “Questo Mese de” né un “guardiano della gra- missionario straordinario vuole zia”. Papa Francesco il 1 ottobre essere una scossa per provocarci nella Basilica di San Pietro du- a diventare attivi nel bene. Non rante la celebrazione del Vespro notai della fede e guardiani della di apertura del mese missionario grazia, ma missionari.” (Papa straordinario ci ricordava che “Si

Finestra per il Medioriente - numero 61 - novembre 2019 novembre 61 - per il Medioriente numero Finestra - diventa missionari vivendo da testimoni: testimoniando con la ca Don Andrea “eroico testimo- vita di conoscere Gesù. È la vita ne dei nostri giorni”, così lo ha che parla. Testimone è la parola- definito Papa Francesco, ma ne chiave, una parola che ha la stes- vuole tenere viva la memoria sa radice di senso di martire. E i attraverso la testimonianza della martiri sono i primi testimoni bellezza della vita spesa per della fede: non a parole, ma con amore e con amore. Questo è lo la vita. Sanno che la fede non è spirito del Premio di oggi. propaganda o proselitismo, è ri- Il Centro per la Cooperazione 17 spettoso dono di vita. Vivono Missionaria tra le Chiese della diffondendo pace e gioia, nostra Diocesi, grazie al prezioso amando tutti, anche i nemici per contributo di molti Istituti reli- amore di Gesù.” Sono parole che giosi missionari, ha potuto in qualche modo ci aiutano a incontrare ed ascoltare storie di comprendere anche il profilo donne e di uomini che quotidia- spirituale e sacerdotale di Don namente si spendono per il dia- -Finestra numero il Medioriente per 61 - novembre 2019 Andrea che scelse di stare in logo interreligioso e per mezzo alla gente nella semplicità l’annuncio del Vangelo. Davvero e nella condivisione della vita, tante e belle, che fanno bene al come scriveva in una sua lettera: cuore e sostengono la fede. “Sono qui per abitare in mezzo a questa gente e permettere a Ge- I missionari che stanno per rice- sù di farlo prestandogli la mia vere il premio ci ricordano carne” (Don Andrea Santoro l’ampiezza del mondo spa- Lettere dalla Turchia). ziando nei cinque continenti e le diversità dei carismi che sono Il missionario è colui che “abita” frutto dello Spirito. Tramite loro tra la gente e diviene per loro il nostro riconoscimento va a attuazione del mistero del- tutti coloro che si donano per il l’incarnazione dell’amore e della Vangelo, a chi fa dono di sé così tenerezza di Dio. Diventa per gli com’è senza mai dimenticare che altri la carne di Cristo, un corpo il protagonista della missione è da mangiare che si dona senza lo Spirito Santo che ci precede e riserve per il bene e la gioia di ci prepara la strada. tanti. La Chiesa di Roma non dimenti- Nella giornata missionaria mondiale celebrata domenica scorsa, 20 ottobre, il nostro Ve- La Diocesi di Roma ha scelto di scovo ci dava delle indicazioni mettersi in ascolto del grido precise per vivere la missione in della città, di dare spazio a chi modo autentico. Ci esortava a non ne ha avuto o ne ha avuto vivere da discepoli del Maestro troppo poco. Il mese missionario con queste parole: “La Chiesa straordinario ci ha dato l’occa- annuncia bene solo se vive da sione per ascoltare con il cuore il 18 discepola. E il discepolo segue grido del mondo. Il grido di co- ogni giorno il Maestro e condivi- loro che sono particolarmente de con gli altri la gioia del disce- cari a Dio. E’ dalle periferie uma- polato. Non conquistando, ne e geografiche, che il Signore obbligando, facendo proseliti, vuol far ripartire una nuova fase ma testimoniando, mettendosi della vita della Chiesa e del allo stesso livello, discepoli coi mondo. A noi è chiesto di discepoli, offrendo con amore ascoltare il grido del dolore e del quell’amore che abbiamo ricevu- parto del mondo nuovo, di rico- to. Questa è la missione: donare noscere la presenza di Dio e aria pura, di alta quota, a chi vi- dello Spirito nella vita delle ve immerso nell’inquinamento persone e della storia umana. Lì del mondo; portare in terra Dio agisce. Solo un cuore abitato quella pace che ci riempie di gio- dallo Spirito lo sa ascoltare e ri- ia ogni volta che incontriamo conoscere. Di qui l’invito a usare Gesù sul monte, nella preghiera; il cuore, “centro di tutta la perso- mostrare con la vita e persino a na e luogo in cui risiede, opera e parole che Dio ama tutti e non si agisce lo Spirito Santo”, per vi- stanca mai di nessuno.” (Papa vere con fecondità la missione a Francesco – Omelia del 20 otto- tutti i popoli. bre 2019)

Aula della Conciliazione, 26 ottobre 2019

http://www.diocesidiroma.it/archivio/2019/cardinale/ 2019_10_26_Intervento%20Premio%20Don%20Santoro.pdf Finestra per il Medioriente - numero 61 - novembre 2019 novembre 61 - per il Medioriente numero Finestra - AAllllaa ssccooppeerrttaa ddeellllaa TTuurrcchhiiaa ccrriissttiiaannaa::

Eufemia e Olimpia, storie di sante dal passato 19 cristiano della Turchia

L’eredità cristiana della Turchia emerge da molte figure e -Finestra numero il Medioriente per 61 - novembre 2019 luoghi che hanno segnato la tardo-antichità e l’evoluzione stessa del Cristianesimo. Tra le altre, due storie di donne che affiorano da un passato lontano per giungere fino a noi come esempi vivi e autentici di santità, attraverso i secoli seguendo quella linea di continuità da Oriente a Occidente che è il messaggio cristiano e il suo valore sempiterno.

Quando nel 361 vi nacque In questo senso, occorre ri- Olimpia, da una ricca e influente cordare il peso e l’importanza famiglia, Bisanzio era da poco assoluta di Bisanzio, città dai divenuta Costantinopoli - l’o- molti nomi, splendente di mo- dierna Istanbul - e, in quanto saici e di architetture maestose, nuova capitale voluta appunto erede di Roma e Nuova Gerusa- dall’imperatore Costantino, ave- lemme, simbolo di un Impero va conosciuto una notevole che è stato il baluardo della Cri- espansione, al punto di avere di- stianità ed espressione di un’i- ritto a un prefetto urbano, come dea di cultura che ha illuminato Roma. Poco più che ventenne, il mondo per oltre un millennio. dopo un’educazione improntata alle Sacre Scritture, affidata alle ciò che le aveva confiscato. cure di Teodosia sorella di Olimpia utilizzò il denaro Sant’Anfilochio vescovo di Ico- riacquisito finanziando la costru- nio, la giovane Olimpia andò in zione di un ospizio per l’acco- sposa proprio al prefetto della glienza di forestieri di passaggio città, tale Nebridio, il quale però e poveri viaggiatori, guada- la lasciò vedova morendo pre- gnandosi così la nomina a diaco- maturamente. nessa da parte di Nettario. 20 In quel tempo l’imperatore era Quest’ultimo era stato eletto Teodosio il Grande, che portò patriarca nel 381, a margine del avanti un ulteriore programma secondo concilio ecumenico di estensione urbana di Co- della storia, tenutosi proprio a stantinopoli, facendole definiti- Costantinopoli, che sancì di fatto vamente superare in grandezza la prevalenza d’onore della città e importanza le altre sedi apo- su tutte le sedi elevando così il stoliche come Alessandria e rango del suo vescovo a Antiochia. Dalla sua nuova un’importanza seconda sola- cattedrale di Santa Sofia, l’impo- mente a quello di Roma. (1) nente costruzione voluta da Co- Il dibattito conciliare segnò stantino e completata dopo la anche il ritiro di San Gregorio sua morte nel 360, ricca di Nazianzeno, illustre predecesso- marmi, pietre preziose e colonne re di Nettario, travolto dalle provenienti dalla Grecia e accuse di illegittimità per essere dall’Egitto e splendidi mosaici, il stato contemporaneamente an- vescovo Nettario fu strenuo di- che vescovo di Sasima, borgo di fensore di Olimpia quand’ella, Nazianzo, identificabile oggi con rifiutando un nuovo matrimonio Nenizi nel sud della Turchia. con il cugino di Teodosio, si atti- Cresciuto teologicamente a rò le ire dell’imperatore che le fianco di San Basilio e secondo sequestrò ogni bene fino al molti coniatore del termine compimento dei trent’anni. La patriarca, il Nazianzeno aveva nobile vedova non si perse d’a- denunciato le inclinazioni verso nimo e condusse onorevolmente la polemica, la vanità e l’ambi- cinque anni di vita in ristrettezze zione come sentimenti domi- fin quando Teodosio, ammirato nanti durante i concili, e morì al punto di pentirsi, le restituì pochi anni più tardi avvilito Finestra per il Medioriente - numero 61 - novembre 2019 novembre 61 - per il Medioriente numero Finestra - dalle divisioni che le questioni mezzo dei tumulti seguiti alla cristologiche avevano innescato deposizione di Giovanni. (3) tra i cristiani. La difesa di Olimpia, condotta in Le sterili controversie sulla natu- giudizio davanti al nuovo pre- ra di Cristo non fermarono inve- fetto Optato, fu la fierezza ce l’opera caritatevole di dell’innocenza – “l’occupazione Sant’Olimpia che fondò, al- della mia vita è la costruzione l’interno del portico meridionale delle chiese di Dio e non la loro di Santa Sofia, un monastero le distruzione”, riporta un testo 21 cui religiose appartenevano alle anonimo - e, su tutto, la fedeltà illustri famiglie di Costantinopo- encomiabile verso il Crisostomo: li, e che allietarono l’animo di la diaconessa avrebbe potuto San Giovanni Crisostomo (2) - fi- evitare l’esilio forzato se avesse gura emblematica dell’eredità riconosciuto come nuovo vesco- cristiana della Turchia - in visita vo Arsace in luogo di Giovanni e alla città nel 398, poco prima di invece le ritorsioni contro i “gio- -Finestra numero il Medioriente per 61 - novembre 2019 essere nominato patriarca come vanniti” la colpirono anche successore del defunto Nettario. quando si era ormai ritirata a Ci- Nacque così una santa amicizia zico, l’odierna Erdek nella regio- tra i due, all’insegna di una spi- ne di Marmara. Da lì fu condotta ritualità altissima che dovette es- a Nicomedia, dove morì sere agli occhi di molti vero conservando fino all’ultimo un riflesso dell’Amore cristiano. I legame epistolare con il vesco- fermenti politici della Costanti- vo. nopoli del IV secolo, le dispute Nobilitati da un sentimento che teologiche che infuriavano e, so- la sofferenza dell’esilio rese prattutto, le sciagurate conni- ancora più solido, Olimpia e venze tra potere imperiale e Giovanni inaugurarono proba- quello ecclesiastico investirono bilmente quel prototipo di amo- ugualmente il Crisostomo, se- re tra uomo e donna rivestito di condo dinamiche simili a quelle Santità e illuminato dalla Grazia che portarono all’abbandono del dello Spirito Santo, quasi mille Nazianzeno. La stessa Olimpia si anni prima di Chiara e Francesco ritrovò pretestuosamente accu- e del Dolce Stilnovo dantesco sata dell’incendio che intorno al che esalterà lo sguardo casto ri- 402 distrusse Santa Sofia nel volto alla creatura femminile in quanto ideale di Bellezza. cento anni più tardi fu il luogo Animati dall’esigenza evangeli- del quarto Concilio ecumenico ca, Olimpia e Giovanni hanno nella storia della Chiesa, quello espresso l’esserci l’una per che rigettò l’interpretazione mo- l’altro nel combattere insieme nofisita riguardo alla natura di con coraggio la buona battaglia Cristo, affermando una coesi- compenetrandosi come esempi stenza inseparabile in Lui di di fede. Anche leggendo le pagi- umano e divino. A ospitare 22 ne dello storico bizantino Nice- quello che fu definito il Grande foro Callisto (4), è possibile Concilio, nel 451-452, fu la basili- assimilare a Olimpia il profilo di ca dedicata appunto a Sant’Eufe- una donna che, nata e cresciuta mia, che a Calcedonia nacque e tra gli agi, scelse invece il consumò giovanissima il suo distacco dai beni materiali e l’a- martirio. scesi felice dell’essere a servizio Bisanzio non era ancora divenu- degli altri. ta Costantinopoli e gli imperato- L’esempio di donna ricca e nobi- ri romani erano ancora le, che preferì rinunziare ai impegnati nell’avversare la vantaggi della sua condizione diffusione del Cristianesimo sociale per ottenere una più pie- quando Eufemia si trovò na adesione all’ideale di vita cri- coinvolta nelle feroci persecuzio- stiana, permette di accomunare ni di Diocleziano. I Fasti Vindo- la figura di Olimpia a quella di bonenses Priores (5) attestano la Eufemia, un’altra Santa il cui no- data esatta del suo martirio – il me e le cui gesta sono u- 16 settembre del 303 – avvenuto gualmente legate a luoghi dell’o- verosimilmente in seguito al ri- dierna Turchia intrisi di storia fiuto di compiere dei rituali pa- bizantina. In questo senso biso- gani e comunque per la sua fede gna tornare a Calcedonia, oggi dichiaratamente cristiana, in os- distretto residenziale di Kadi- sequio all’educazione ricevuta in koy, affacciato sul Mar di famiglia. Le scene del supplizio Marmara a sud-est di Istanbul, al quale fu sottoposta sono raffi- che un tempo vide non sola- gurate nel ciclo di affreschi che, mente il Sinodo della quercia e il intorno al XIII secolo, decoraro- decreto di esilio per San Gio- no la chiesa a lei dedicata a Co- vanni Crisostomo ma appena stantinopoli con la riconversione Finestra per il Medioriente - numero 61 - novembre 2019 novembre 61 - per il Medioriente numero Finestra - del Palazzo di Antioco, nello chiese metropolite di tutta la spazio aperto dove sorgeva Turchia. anche l’Ippodromo, i cui resti ri- Le reliquie di Sant’Eufemia sono mangono oggi visibili nel sontuosamente conservate nella quartiere di Sultanahmet, cattedrale di San Giorgio a accanto alla Moschea Blu e al Istanbul, sede del Patriarcato museo di Santa Sofia. La chiesa ecumenico di Costantinopoli, originaria dedicata alla Santa, insieme a quelle del Crisostomo edificata sulla sua tomba a e di Sant’Andrea. Un’altra parte 23 Calcedonia e che ospitò il quarto dei suoi resti sono a Rovigno, in Concilio ecumenico, è stata inve- Istria, e a Ravenna, rinvenuti nel ce ricostruita più volte, l’ultima 1686 sotto la lastra dell’altare nell’Ottocento, e si trova oggi della chiesa a lei dedicata, laddo- nell’omonima piazzetta di Kadi- ve sorgeva un tempio paleocri- koy, all’interno del mercato stiano… all’aperto. È una delle quattro -Finestra numero il Medioriente per 61 - novembre 2019 Valerio Acri

Note 1. Il Concilio ribadì la condanna dell’arianesimo, già pronunciata a Nicea nel 325. Secondo Ario il rapporto tra le tre Persone della Trinità era tale per cui il Figlio non aveva la stessa Divinità del Padre e “non sarebbe esistito se Dio non ci avesse voluto creare”. 2. Per una maggior trattazione della figura di San Giovanni Crisostomo si rimanda al numero 60 del giornalino 3. Da notare, in questo senso, come la Cattedrale della Santa Sapienza, autentico simbolo delle epoche, degli uomini e delle fedi che hanno attraversato Istanbul, ebbe fin dall’inizio una vita travagliata. Un altro incendio, durante la sanguinosa rivolta di Nika contro Giustiniano nel 532, distrusse anche la seconda riedificazione finché, appena cinque anni più tardi, l’imperatore la fece ricostruire per la terza volta e ne venne il capolavoro edilizio che si può ammirare ancora oggi dopo la riconversione a museo. 4. Nato intorno al 1250, fu addetto al clero di Santa Sofia e scrisse una Storia Ecclesiastica nella quale vengono raccontati i primi sei secoli del Cristianesimo fino all’uccisione dell’imperatore Foca da parte di Eraclio che segnò l’inizio della dinastia degli Eraclidi. 5. Le notazioni annalistiche che raccontano il periodo della tarda Repubblica e dell'Impero romano, riprodotti in un codice del XIV secolo conservato a Vienna e probabilmente derivato da un manoscritto di epoca carolingia andato perduto. II MMaarrttiirrii ddeeii nnoossttrrii tteemmppii

A fine 2016 si è costituito, su iniziativa di alcune realtà diocesane, il gruppo Nuovi Martiri, con l’obiettivo di ricordare e far conoscere la fi- gura di testimoni della fede del nostro tempo; ne fanno attualmente parte l’Associazione Archè, la Fondazione Giovanni Paolo II per la Coope- 24 razione e lo Sviluppo, la Finestra per il Medio Oriente, la Comunità Missionaria di Villaregia e la Parrocchia di Sant’Innocenzo I papa e San Guido vescovo, che operano in collaborazione con il Centro Missio- nario Diocesano di Roma. In questo anno il gruppo Nuovi Martiri ha organizzato due incontri per ricordare le figure di mons. Salvatore Colombo, primo vescovo di Mogadiscio, a trenta anni dal suo sacrificio e il gesuita padre Frans van der Lugt, ucciso in Siria nel 2014. Mons. Salvatore Colombo “Vescovo dei poveri e martire della carità”

Il 9 luglio 1989 mons. Salvatore Colombo veniva ucciso a Mogadiscio da un uomo rimasto sconosciuto. A trent’anni dal suo sacrificio, un incontro per non dimenticare la figura del Vescovo di Mogadiscio, “martire della carità”.

giovanissimo nell’ordine dei Mons. Salvatore Colombo è Frati Minori, un anno dopo la stato il primo (e ad oggi unico) sua ordinazione sacerdotale vie- Vescovo di Mogadiscio. Entrato ne inviato in Somalia, dove ri- Finestra per il Medioriente - numero 61 - novembre 2019 novembre 61 - per il Medioriente numero Finestra - mane ininterrottamente per 42 come testimonianza del Vangelo anni, fondando diverse stazioni in mezzo a quelle popolazioni missionarie e godendo della sti- totalmente islamiche: fonda la ma sia dei cristiani che dei mu- Caritas, costruisce scuole, apre sulmani. pozzi, si adopera attivamente Nel 1976 Paolo VI lo elegge a ve- per la giustizia e la pace del po- scovo della neo istituita diocesi polo somalo. di Mogadiscio; inizia così una Il 9 luglio 1989 mons. Colombo vastissima opera di carità verso i viene ucciso nel giardino della 25 profughi dell'Ogadene verso la Cattedrale di Mogadiscio, gente più abbandonata della So- mentre al-l’interno si celebra malia, realizzando molti progetti l’Eucarestia e si prega l’Agnello di promozione umana e sociale di Dio... un unico colpo al cuore, sparato da un si- cario rimasto sco- nosciuto. -Finestra numero il Medioriente per 61 - novembre 2019 Le sue ultime parole: “Signore, ti offriamo la vi- ta”. Sconcertante il si- lenzio che segue la sua morte: dalle autorità giunge l'ordine che il funerale avvenga in gran segreto, di sera, durante il copri- fuoco; lacunose le indagini… “Abouna” Frans, pane spezzato per il popolo siriano

26 Il ricordo del gesuita van der Lugt, ucciso a Homs nel 2014, all’Oratorio del Caravita di Roma. Il suo impegno per creare spazi di incontro, sanando le ferite della guerra.

parte di uno sconosciuto, nella «Io non vedo musulma- casa dei Gesuiti dove abitava a ni e cristiani ma esseri umani, Homs. prima di tutto e soprattutto». «Considerata la capitale della ri- Queste parole del missionario volta della primavera araba, gesuita Frans Van DerLugt, ucci- Homs è una delle città più so cinque anni fa in Siria, sono martoriate dalla guerra, che l’ha state il centro dell’incontro in distrutta per il 70%», spiega nel suo ricordo tenutosi il 29 maggio suo intervento don Stefano Ca- all’Oratorio del Caravita, a cura scio, parroco di San Bonaventura della Finestra per il Medio a Torrespaccata, che tra il 2015 e Oriente e del gruppo Nuovi il 2016 ha realizzato per Rai Ci- Martiri. Proprio in queste parole nema un documentario sulla si- infatti c’è il compendio dei 50 tuazione delle minoranze anni di servizio che il padre ge- cristiane in Medio Oriente dal ti- suita olandese ha speso nella tolo “Fede e libertà”. «I cristiani terra siriana, all’insegna del dia- in Siria, fino a un secolo fa il 30% logo e dell’amicizia tra cristiani e della popolazione, rappresenta- musulmani, fino al dono ultimo no oggi appena il 5% – aggiunge del martirio, all’età di 75 anni, il -. Queste comunità soffrono per 7 aprile 2014, quando viene ucci- il fatto stesso di essere cristiane e ogni giorno lottano per la pro- Finestra per il Medioriente - numero 61 - novembre 2019 novembre 61 - per il Medioriente numero Finestra - so da due colpi di pistola da pria fede. Malgrado le difficoltà trebbe pensare, perché tutti esterne, hanno dentro di sé una hanno sofferto». grande forza e libertà interiore». A servizio di questo popolo, Nonostante la possibilità di esse- “abouna” Frans (“nostro padre”, re uccisi, rapiti, sfollati, costretti come veniva chiamato in arabo) a conversioni forzate, offrono ha dato tutto se stesso: «Ha nu- una testimonianza forte di trito il popolo facendosi pane perdono e speranza nel contesto spezzato nella gratuità, per tutti della guerra: «Malgrado ciò che coloro che soffrono nella marto- 27 riata Siria, per la fame e per ogni carenza spiri- tuale e sanita- ria», racconta padre Chihade Abboud, rettore -Finestra numero il Medioriente per 61 - novembre 2019 della basilica di Santa Maria in Cosmedin, che dal 2010 al 2018 ha esercitato il suo mandato a Damasco come segretario del vicario genera- le. Il gesuita ha messo in campo le sue compe- tenze di psicolo- go e psicoterapeuta per aiutare le hanno visto e vissuto sulla pelle, persone ad affrontare i traumi tra comunità cristiane e mu- della guerra e ha ideato progetti sulmane non c’è l’odio che si po- finalizzati a creare spazi d’incontro, tra i quali “al diventata come un santuario, vi- Ard” (la terra), un terreno agri- sitato sia da cristiani che da mu- colo divenuto opportunità di la- sulmani, che vanno a trovarlo voro per giovani e diversamente come erano abituati a fare in vi- abili, e il “Masir” (camminare), ta». esperienza di cammino di alcuni «Ogni giorno padre Frans giorni, che attirava anche più di camminava verso il fondamento duecentocinquanta persone ogni della sua vocazione, alla sequela 28 volta, cristiane e musulmane, in di Cristo sulla via della croce, un clima di amicizia e dialogo. E con la consapevolezza della re- per la sua gente, senza distinzio- surrezione», è la conclusione di ni, è rimasto fino alla fine, nono- padre Chihade. E in questa spe- stante il rischio quotidiano di ranza ha vissuto fino alla fine, morire per la fame o per le come testimoniano i suoi ap- esplosioni. «Padre Frans ha ri- punti dedicati alla Pasqua, scritti fiutato più volte l’invito a lascia- il 6 aprile 2014, il giorno prima re il Paese durante il conflitto. di essere assassinato: «Ci prepa- Come il buon pastore, l’amore riamo per La Festa… la festa del per le sue pecore era più grande passaggio dalla morte alla vita. La di quello per la sua stessa vita», vita sgorga da un abisso oscuro e racconta ancora padre Chihade. coloro che sono nel buio vedono una «La sua testimonianza ha toccato luce radiosa. Desideriamo questa re- profondamente la comunità lo- surrezione per la Siria… ilal a- cale» e, a seguito della notizia mam, andiamo avanti». della sua morte, «la sua tomba è

Articolo di Roberta Caruso pubblicato il 30 Maggio 2019

https://www.romasette.it/abouna-frans-pane-spezzato-per-il- popolo-siriano/ Finestra per il Medioriente - numero 61 - novembre 2019 novembre 61 - per il Medioriente numero Finestra - Corso di Icone in Cappadocia Brevi risonanze

A bbiamo vissuto un’esperienza di fede, di incontri, di fraternità, di bellezza. Nove giorni in Cappadocia ospiti a casa Betania in Üç- hisar, diocesi di Anatolia (Turchia). Scrivere l’icona del volto di Cri- 29 sto, immersi tra i colori e i luoghi in cui è nata questa preghiera che attraverso gli elementi della natura diventa icona, finestra sull’invi- sibile, celebrare il Creatore attraverso le sue creature. Scoprire che basta amare in semplicità e umiltà per vivere insieme, provenienze diverse, storie

diverse, età diverse. La Chie- -Finestra numero il Medioriente per 61 - novembre 2019 sa povera di frontiera ha tanto da dire, nonostante la sua piccolezza nei numeri e nelle risorse, è vera Chiesa, ci si sente subito a casa. “[...] Le storie bibliche, rilette nelle terre in cui si sono svolte, acquistano concretezza; gli sconfinati paesaggi della Turchia dilatano il cuore e fanno intuire l’universalità della Chiesa, dopo gli inizi mo- desti nel piccolo territorio di Israele; le distanze immense fra una comunità e l’altra ci fanno toccare con mano come portare il Vangelo «fino all’estremità della terra» non sia stata una passeggiata e come l’instaurare relazioni tra queste comunità appartenenti a mondi così di- versi poteva essere solo iniziativa dello Spirito [...]”. (Paolo Bizzeti vescovo della diocesi di Anatolia) Daniela Palma […] per il resto della giornata ci siamo dedicate alla "luce irradiata dal volto" sui capelli. La cosa bella di oggi è stato l'arrivo, prima della Messa, di due gio- vani uomini per una settimana di esercizi: Nadir, focolarino irache- no di Bagdad che ora vive ad Istanbul e Abdo cristiano turco-siriano nato a Damasco, ora a Mersin; durante la Messa ci è venuto da pensare che, come le onde di luce che si irradiano dal volto di Cri- 30 sto, allargandosi (su cui abbiamo lavorato tutto il giorno), così era la nostra Messa, con una comunione che con il passare dei giorni è andata via via allargandosi: prima noi sei, poi la francese di Musta- fà Pascia (che ora viene tutti i giorni) e infine Nadir e Abdo... È stato bello!

Gilda Carbone Finestra per il Medioriente - numero 61 - novembre 2019 novembre 61 - per il Medioriente numero Finestra - Per ogni informazione e aggiornamento sulle attività dell’associazione, fare riferimento al sito internet www.finestramedioriente.it

31 oppure scrivere o telefonare alla Sede Operativa: Associazione Finestra per il Medio Oriente Via Terni 92 — 00182 Roma Tel./Fax 06/70392141 Finestra per il Medioriente -Finestra numero il Medioriente per 61 - novembre 2019 ...ed è attiva anche la Pagina Facebook della Finestra per il Medio Oriente Aggiungeteci al vostro profilo

COME CONTRIBUIRE ALLA FINESTRA PER IL MEDIORIENTE

Vi ricordiamo come è possibile contribuire alla nostra Associazione. Spiritualmente Offrendo mezz’ora di preghiera e di adorazione ogni settimana, e una piccola rinuncia un venerdì del mese. L’intenzione è: "la presenza della chiesa in medio oriente, il mondo ebraico, cristiano e musulmano, l’uni- tà tra le chiese, il dono di vocazioni e di presenze idonee”. Materialmente Versamento con bollettino di CCP n° 55191407 oppure bonifico sull’IBAN IT86 W076 0103 2000 0005 5191 407 intestato a Associa- zione Finestra per il Medio Oriente, per contribuire alla realizzazione del giornalino e del calendario.

Il nostro giornalino è a diffusione gratuita e ci fa piacere poterne inviare copia a chiunque sia interessato a riceverlo. È tuttavia gradita ogni partecipazione alle spese che ci possa aiutare a far fronte ai costi di stampa e spedizione dello stesso. 32 Finestra per il Medioriente - numero 61 - novembre 2019 novembre 61 - per il Medioriente numero Finestra - PPrrooggrraammmmaa 22001199 -- 22002200

Tema dell’anno: “LA FRATELLANZA” 33

OGNI SETTIMANA: dal 9 Ottobre, festa di S. Abramo, Finestra di Preghiera in cui si appro- fondirà e mediterà nei primi 11 incontri il “Documento Sulla Fratellanza Umana Per La Pace Mondiale E La Convivenza Comune” (documento firmato da Papa Francesco e dal grande Imam di Al-AzharAhmad Al- Tayyeb il 4 febbraio 2019).

Gli incontri si terranno il MERCOLEDI’ presso: -Finestra numero il Medioriente per 61 - novembre 2019 - la parrocchia dei Santi Fabiano e Venanzio(dalle 19.00 alle 20.00) - la parrocchia di Gesù di Nazareth (dalle 19.00 alle 20.00) - la parrocchia di S.Maria a Trabzon (Turchia) Si può scaricare la traccia della preghiera dal sito.

MENSILMENTE i seguenti incontri: 30 Novembre 2019, ore 19,00 Celebrazione eucaristica in ricordo di don Andrea presso la Basilica di S. Croce in Gerusalemme 19 Gennaio 2020, giornata di fraternità e riflessione presso il Seminario Ro- mano* 22 Gennaio 2020, ore 19,00 all’interno della settimana di preghiera per l’u- nità dei Cristiani: Veglia Ecumenica Diocesana presso la Parrocchia di Ge- sù di Nazareth 4 Febbraio 2020, ore 20,45 Veglia di preghiera per il XIV Anniversario della morte di don Andrea Santoro, presso la parrocchia dei Santi Fabiano e Venanzio 5 Febbraio 2019, ore 19,00 Celebrazione eucaristica diocesana per il XIV Anniversario della morte di don Andrea Santoro, presso la Basilica di S. Croce in Gerusalemme 24 Maggio 2020 Giornata conclusiva di Fraternità presso Il Seminario Ro- mano*

* Le giornate di fraternità saranno guidate da fra Stefano Marzolla ofmcap e fra Stefano Luca ofmcap. Degli altri incontri non ancora definiti, sarà data tempestiva comunicazione. 34

Bibbia in lingua turca di don Andrea, ferita dal proiettile, donata dalla Diocesi di Roma alla Parrocchia di Gesù di Nazareth

Solenne liturgia della parola presieduta da don Giuseppe Castelli presso la Parrocchia di Gesù di Nazareth. Finestra per il Medioriente - numero 61 - novembre 2019 novembre 61 - per il Medioriente numero Finestra - Il nuovo calendario sinottico per l'anno 2020

35 Finestra per il Medioriente -Finestra numero il Medioriente per 61 - novembre 2019

Sono riportate, come nelle passate edizioni, le feste ebraiche, cristiane e islamiche, e per alcune nazioni anche le festività civili. Il nuovo calendario sinottico per l'anno 2020

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il tema è: LA FRATELLANZA

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