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ANNUARIO 01/13 iye in your eyes ezine

PRIMAVERA SOUND 2013

INTERVISTA AI DRIVIN MRS SATAN

SIMONE SARASSO - IL PAESE CHE AMO

VARAZZERS FANZINE E ANNI NOVANTA

MASSIMO VOLUME, GAZEBO PENGUINS, SALMO

5MDR, IVENUS, FOUR TET, TOKIO SEX DESTRUCTION 1 Directed by: N. 1/2013 Simone Benerecetti

Web: http://www.iyezine.com E-mail: [email protected]

Collaboratori: Massimo Argo, Il Santo, Francesco Cerisola, Stefano Cavanna, Nicolas Gasco, Marco Appioli, Davide Siri, Ilaria Maietta, Gianluca Perata, Gianluca Camogli, Giovanni Sciuto, Kaosleo, Marco Repetto, Pietro Caviglia, Luca Fazio, Alessandro Bonetti, Alberto Cente- nari, Freddi Koratella, Mauro Francioni, Francesco Orazzini, Marini Yolima.

Dal 2006 abbiamo avuto da 124.216 persone sul sito con 372.875 pagine viste.Grazie. 2 parlare, dopo molte birre, con un mio amico, il quale, a un certo punto, con Editoriale tono incazzato mi ha semplicemente chiesto “Ma perché porti quel paio In Your Eyes è nata nel 1999 e io di scarpe?”. Sembra stupido, ma non stavo per finire le scuole medie. Es- sapevo rispondere. cluse le band più note e commerciali Ci ho pensato giorni interi a quella del periodo conoscevo ben poco di domanda e alla fine ho deciso di musica. Sicuramente non conoscevo cambiare (non solo le scarpe) e met- In Your Eyes (nonostante fosse fatta termi a fare cose che sentivo vera- da gente che dista da casa mia solo mente mie, a cui avrei potuto dare 20 Kilometri). Questo è quello che sempre e comunque una spiegazi- solitamente succede in provincia, in one nel caso qualcuno me l’avesse piccole città come Savona, chiuse su chiesto. Ho costruito un’etichetta che sé stesse e, spesso, prive di curiosità fa dischi e ho cominciato a scrivere e voglia di scoperta. Nessuno si recensioni. preoccupa di quello che succede a un palmo dal proprio naso, nessuno Ho guardato lontanissimo non ba- fa attenzione al fatto che chi ci sta dando mai a quel che avevo vicino di fronte potrebbe avere le nostre (la cultura della provincia è dura da stesse idee, i nostri stessi gusti e che, eliminare) e, solo dopo 10 anni, ho insieme si potrebbe fare qualcosa di scoperto che dietro l’angolo c’era molto più grosso del solito far niente. quello che più mi interessava, uno spazio dove parlare liberamente della Nessuno si accorge che città come musica che più mi prendeva, senza Genova, Torino, Milano sono lontane, aver pressioni, scadenze e ansie. ma non così lontane da essere con- In Your Eyes è questo, una piccola cepite come irraggiungibili. Nessuno webzine, dura e pura, che fregan- fa caso al fatto che dietro al progetto dosene di tutto e tutti, parla di quel più grande che si possa immaginare che gli pare, quando gli pare. Pochi ci saranno sempre persone in carne ragazzi (con ormai quarant’anni sulle ed ossa, uguali a noi in ogni più pic- spalle) che, con una passione infinita, cola parte. Nessuno ha mai voglia di portano avanti un progetto che non provare a fare un passo in più ris- ha altro obiettivo se non quello di petto al dovuto. diffondere (soprattutto a chi gli sta Io stesso facevo parte di questa cat- vicino, ma anche a chi è lontanissimo) egoria di persone. musica, idee e contenuti.

Può capitare, però, che un qualcosa, Una sorta di monolite che ha su- un momento, una situazione, un’idea, perato indenne tutti gli anni ‘00 e che, in maniera improvvisa, ti prenda e ti invece di sprofondare nella stagnazi- rivolti come un calzino, piantandoti one, ha preferito costruire un lento e dentro al petto una voglia irrefrena- costante sviluppo, fatto di piccole ma bile di fare quello che credevi fosse importanti cose. impossibile fare. Per me è stato il 3 Ora, a quasi quindici anni di distanza dietro a ogni lavoro ci sono sempre dal primo click, In Your Eyes vuole delle persone e che, interagendo provare a fare un ulteriore piccolo con questi lavori, è un po’ come passo, fare qualcosa che la ricolleghi comunicare con queste persone, che al suo passato, a quando, prima del costruirsi da soli è molto meglio che 1999 e con altro nome, girava di adeguarsi ad uno standard o a uno mano in mano sotto forma di fanzine stereotipo, che la crisi è monetaria, cartacea autoprodotta: ritornare, per ma che i progetti, prima di tutto, una volta, oggetto fisico, concreto sono fatti di idee. e tangibile. Abbiamo voluto creare queste 50 pagine (circa) per raccon- tarvi quali sono stati per noi i dischi, Francesco Cerisola. le band, i libri e i concerti più interes- santi di questo 2013, ma non solo. L’altro obiettivo che ci siamo posti è stato quello di fornirvi una prova incontrovertibile del fatto che le cose, se si vuole, si possono fare, che anche nel posto più arido possono nascere iniziative che valga la pena supportare, che non si è soli, che

e comunicazion

4 MemorabilePRIMAVERA in termini di numeri, conFESTIVAL territori già esplorati dai conterranei oltre 170 mila presenze in tre giorni. Oh Sees, e grazie ad un songwriting In termini di cambio di sponsor intenso quanto spigoloso riesce ad principale (il passaggio da San Miguel ammaliare e convincere. ad Heineken, con evidente vantaggio per le casse del festival). Ma in par- I Tame Impala non lasciano spazio ticolare nel fatto che il gran Galà all’immaginazione: un muro di suoni di presentazione in streaming live anni ’60 si abbatte sul palco prin- mondiale che la campagna di market- cipale, tappeti di synth fanno vol- ing successiva abbiano creato una are una sezione ritmica a dir poco aspettativa a dir poco virale intorno scioccante: rullate dimezzate aprono all’evento. Più degli anni scorsi, se come dighe delle cavalcate di delay possibile, il Primavera Sound era “il chitarristici in cui è impossibile non festival in cui bisognava andare”. perdersi. Il bassista dei Pond è alla sua prima uscita dopo l’abbandono Per noi, per fortuna, il Primavera di Nick Allbrook, ma poco cambia: i Sound rimane ancora una benefica brani funzionano molto meglio che esplosione di suoni distillata in da studio, sono più incisivi e i fuzz cinque giorni e 230 concerti. Poco dilatati delle Rickenbacker la fanno ci importa della ruota panoramica da padrona. Un concerto capolavoro, plagiata dal Coachella, su cui non il migliore del giovedì. saliremo mai. Delle inconsuete tem- perature autunnali, brillantemente I Dinosaur Jr., anche con Kyle Spence combattute saltando sempre in zona alla batteria, regalano sempre grandi transenna. Delle voci basse dei My gioie: “Feel the Pain”, “Out There”, e Bloody Valentine, che devono essere “Freakscene” autorizzano J Mascis a basse, e se non sapete il perché peg- comparire nei dizionari musicali alla gio per voi. voce “Wah-Wah”.

GIOVEDI 23 MAGGIO Poco dopo i Deerhunter presen- tano live il capolavoro lo-fi dell’anno, Il pop east-coast dei Wild Nothing l’acclamato “Monomania”. Bradford apre le danze quando ancora il sole Cox distilla in musica la spirale di è alto. E’ un bell’ascoltare, sebbene disperazione, ossessioni, desideri i brani eseguiti troppo pedissequa- e conquiste di una creatura di due mente rispetto ai due album non metri, filiforme al punto di spezzarsi. destino particolari sussulti. E’ un pugno allo stomaco, e il coinvol- gimento del pubblico è sentito. Sul palco ATP invece compare la vera I due artisti successivi, Grizzly Bear e sorpresa del giorno: i White Fence. Phoenix, non rappresentano alcuna Il progetto solista di Tim Presley, novità per chi già ha avuto la fortuna intriso di cavalcate psichedeliche di apprezzarli. I primi, meravigliosa- dall’incedere garage, si spinge su mente soporiferi, ormai suonano 5 6 più come un’orchestra che come 01:30, sono tanti gli artisti che deli- una band, perfettamente inseriti ziano le nostre orecchie. Esclusi gli in uno scenario di calde lanterne iniziali Merchandise, i quali presen- ondeggianti in sottofondo. Le tano brani copiati male dai Killers armonizzazioni di voce che cullano e di una banalità imbarazzante. Il l’intero show sono magistralmente contorno di voci alla Morrissey e sorrette da un basso “acquoso” e il repertorio di faccette proposte dei timidi quanto efficaci contrap- dal cantante chiudono il cerchio di punti di tastiere. questa superflua esibizione. Kurt Vile invece propone un piacevole Pare che la band di Brooklyn tenda set incentrato su “Wakin on a Pretty quasi a nascondere propria smisu- Daze”, la sua ultima fatica. rata classe, senza proporre leader né cadere in ostentazioni, ponendo L’unica pecca è il dover suonare con al centro della scena solo la deli- la luce ancora alta e in uno spazio catezza delle proprie composizioni. ancora troppo grande (Heineken I Phoenix, d’altro canto, reduci stage). Se i Django Django, di bi- da un album appena sufficiente, anco vestiti, mostrano una ottima riescono a non deludere grazie affinità dal vivo presentando il loro soprattutto allo sporco lavoro di acclamato album d’esordio, gli on- frontman di Thomas Mars. Il con- nipresenti Shellac di Steve Albini certo non è certo fallimentare, ma appaiono sempre più violenti ed la loro sfortuna è proprio quella di affiatati, con dei suoni al limite della suonare dopo i Grizzly Bear: non perfezione. si possono decisamente azzardare paragoni. E’ l’ora dei Jesus and Mary Chain che, a sentire i rumors, non fanno La serata termina con la pessima nulla per coinvolgere il pubblico performance degli Animal Collec- (gli hipster della zona vip, almeno). tive, che due anni fa proprio al In compenso si limitano a suon- Primavera Sound avevano fatto “il are pezzi di storia come “Just Like concerto”. Oggi invece sono mosci, Honey” con Blinda Butcher dei svogliati, a tratti perfino fastidiosi. My Bloody Valentine, “Head On” e Un gran peccato. “Happy When it Rains”. E a me basta e avanza per trattenere a stento VENERDI 24 MAGGIO l’emozione. Cosa che non succede poco più tardi, coi Blur, sullo stesso E’ inutile negarlo, per buona parte palco. del pubblico il venerdì è il giorno dei Blur. Il concerto che tutti aspet- Damon Albarn, indicando il cielo, tano, gli headliner degli headliners, saluta il pubblico con un “So Hola to il live che a Barcellona manca da la luna”. Non guardo il dito, e Gra- dieci anni. Nel frattempo, fino alle ham Coxon attacca con “Girls and

7 Boys” quello che sarà il concerto guardandoci in faccia uno per uno. più emozionante dell’ intero festi- val, per i tanti che hanno passato “Under the Westway” sembra ormai un’adolescenza legata a doppio filo un classico, seppur uscita da non col britpop. più di un anno, “The Universal” è maestosa e catartica, e nel suo “it La band londinese alterna sapiente- really really really happened” fa mente momenti più movimentati ridestare dal torpore e realizzare come “Country House” e “Parklife” quello che è appena trascorso. I (purtroppo orfana di Phil Daniels) Blur danno tutto ciò che hanno, e alle melanconiche “Out of time”, in termini di sintonia col pubblico, “Tender” e “This is a Low”, in cui mo- di presenza scenica, di rilevanza menti di estasi collettiva uniscono storica dei brani non esiste para- il pubblico in un lungo singalong gone con alcuna band di questo con il quartetto di coristi di colore festival. presente sul palco. “Coffe and TV” esalta la grazia chitarristica e la Purtroppo perdo i The Knife, che flebile voce di Graham Coxon, men- a quanto pare inscenano uno dei tre Albarn si tuffa sulle prime file migliori spettacoli della serata, e mi

8 dirigo verso i Titus Andronicus. La lo più in chiave elettronica, in una loro brillante miscela di folk punk, a sorta di contemplazione minimale cavallo tra Pogues, Dropkick Mur- del suono, creando il loro spazio in phys e The Clash, scuote la folla che cui far vivere crescere e sviluppare canta a squarciagola ogni brano una musica che è e può essere solo fino alla conclusiva, lacerante “No loro. L’effetto è oltremodo ipnotico, Future part three”, in cui ci si perde in particolare in “Flood to Flood”, in un lungo “You will always be a “N°1 Against the rush”, e nella loser”. conclusiva “Broken Witch”, in cui il cantante urla “blood blood blood” per un tempo interminabile. SABATO 25 MAGGIO Concludo la serata con i My Bloody L’ultimo atto del Primavera Sound Valentine, sul quale live si è detto 2013 si apre con i Melody’s Echo tutto e il contrario di tutto. Sem- Chamber, band indiepop che suona plicemente i MBV hanno un muro di meno abbottonata che dal cd, suoni impressionante, una poesia convincendo nei momenti più dis- rumoristica fantastica, che non sonanti e dilatati piuttosto che nelle tutte le orecchie possono accet- strofe più prettamente melodiche. tare come tale. Citando Picasso, Sullo stesso palco l’innamoratissimo riguardo chi contestava il cubismo: canadese Mac Demarco delizia il “io non capisco i libri in inglese, pubblico con un delicato pop di ma non per questo affermo che piena fattura Pavement, salva un essi non significhino nulla”. Se non ragazzo esagitato dagli spintoni capite lo shoegaze c’è sempre il della security, e improvvisa un cantautorato, dopotutto. crowdsurfing su “Togehter” per raggiungere la sua amata Karen in Mentre cammino per l’ultima volta mezzo al pubblico. Fantastico. attraverso il Parc del Fòrum, ormai popolato di soli bicchieri di plastica Gli Oh sees e i Liars sono i pro- che riflettono l’alba, capisco che tagonisti del sabato. I californiani, questo Primavera Sound è ormai reinventando il garage rock in diventato uno dei migliori festival al chiave psichedelica, propongono mondo. un altro grandissimo set “fisico” Se veramente amate la musica più con cori infiniti, sepolcrali, dilatati delle instagrammate, le transenne fino allo spasmo, che li consacrano più delle ruote panoramiche, le dis- come una delle migliori rock ‘n’ roll sonanze più delle zone band in circolazione. vip, vi consiglio di farci un salto. Yes, it really, really really hap- I Liars, completamente avvolti pened. . nell’oscurità, reinventano il loro ultimo album WIXIW, realizzato per Marco Appioli

9 10 da una spiccata sete di sangue che avevo dopo aver portato mia figlia Driving all’asilo. In Your Eyes: Nella tracklist di Mrs. Satan “Popscotch” si passa dalla melo- dia dei brani di matrice power/ Sono una delle novità più stimolanti nwobhm all’oscurità tipica del emerse nel panorama musicale thrash; come sono distribuite le italiano negli ultimi tempi. preferenze musicali all’interno del trio ? L’idea di coverizzare dei brani metal sfrondandoli della strumentazione G.P. - Molto varie e non solo legate elettrica, di per sé non sarebbe al Metal. una novità, ma è il modo in cui E.N. - Volendo rimanere nel metal- viene trasformato e rimodellato un lo, io ho amato molto tutte le diva- genere musicale che è, per antono- gazioni metalliche possibile. Quello masia, il più rumoroso e il meno che non mi è mai piaciuto, salvo rassicurante, a rendere speciale casi rari è stato il death, il black un’operazione del genere. nordico … Per dire, passavo con molta disinvoltura dai Def Leppard Dietro al bizzarro monicker ci sono agli Slayer senza troppi problemi tre musicisti napoletani di estrazi- morali … one pop-folk- (Ernesto Nobili, C.S. - Rock di ogni tipo, e cantautori. Giacomo Pedicini e Claudia Sorvillo) In effetti le mie preferenze variano ai quali abbiamo posto una serie di settimana in settimana. Questa di domande sfruttando anche lo settimana nel mio player ci sono spiccato senso dell’humour che li Alt-j, Ark, Tunngs, Epo, The Roots, contraddistingue. So Percussion, Villagers, Art Brut, Woodkid e Thony. In Your Eyes: La prima domanda é normalmente la più ovvia e non farò nulla per distinguermi In Your Eyes: Ad esclusione di dalla massa: come nascono e chi “Never Say Die”, che risale addi- sono i Driving Mrs.Satan ? rittura al 1978, tutti gli altri brani sono stati pubblicati nella loro Giacomo Pedicini - I Driving Mrs. versione originale negli anni ‘80 e Satan nascono in una notte passata il più recente tra questi è “From sul ponte di una nave per la Corsica Out Of Nowhere”, datato 1989; con un’IPod pieno di musica. la scelta di attingere esclusiva- Claudia Sorvillo - Siamo tre musi- mente a quel periodo musicale è cisti, ci stiamo divertendo a riarran- stata voluta o è semplicemente giare la storia dell’heavy metal. una casualità ? Ernesto Nobili - Per me, nascono

11 G.P. - I dischi migliori o diciamo quelli che io ritengo significativi G.P. - Provo a seguire la scena sono usciti in quel decennio. Gli metal attuale. Cerco di ascoltare i anni 80 sono gli anni dell’Heavy nuovi gruppi ma non ce ne sono Metal. Il periodo in cui sia io che Er- molti che mi entusiasmano. Le cose nesto abbiamo imbracciato gli stru- più’ oneste continuano ad arrivare menti e deciso che avremmo fatto dai gruppi storici, quelli che lavora- i musicisti. Mi sembrava logico par- no sulla formula vincente del loro tire da qui per un progetto legato successo. Penso ai Motorhead, Iron a questo genere musicale. Claudia Maiden, Ac/Dc. Pero’ il ritorno di forse doveva ancora nascere... Michael Kiske con gli Unisonic mi ha E.N. - Concordo in pieno con fatto veramente piacere. Giacomo. Dopo, almeno per me, E.N. - Altroché, la musica c’è. Non la musica ha preso le strade più seguo molto metal di oggi, ma bas- disparate. La curiosità porta ad al- ta che pensi ai , esplosi lontanarsi per scoprire, e a desid- dopo il ‘98, oppure se approfondisci erare altra musica. Quindi, sarebbe il panorama alternativo, indie, free, stato anche emotivamente difficile post country, trovi dei geni assoluti . entrare per esempio in un certo nu Penso a Sufjan Stevens, Anna Calvi, metal. o “grandi vecchi” che non finiscono mai di stupire, tipo David Byrne … In Your Eyes: Non è che, per caso, i nostri tempi non sono tempi di siate tra chi ritiene la musica musica di massa, questo si. prodotta negli ultimi 20 anni non sia all’altezza di quella del pas- In Your Eyes: Per i benpensanti sato (teoria trasversale espressa l’iconografia classica del “metal- da ascoltatori di qualsiasi genere laro” è quella di un personaggio musicale) ? come quello di Lorenzo, inter- Oltre che di metal sono un pretato da Corrado Guzzanti, grande appassionato di progres- ovvero un tizio quasi incapace sive e ho sempre contestato quel- di proferire due parole di fila li che definivo “tolemaici”, fieri in un italiano comprensibile, assertori della piattezza della dall’igiene personale sommaria Terra nonché della fine del prog e fornito da madre natura di un coincidente con l’uscita di Gabriel solo neurone che, spesso, finisce dai Genesis; onestamente non pure per smarrirsi. penso che possa accadere qual- Detto che in effetti ai concerti cosa di analogo anche a musicisti mi è capitato di vedere più d’uno di ampie vedute come voi. C’è corrispondere a questo modello, quindi qualche band o sottoge- pensate che un’operazione come nere in ambito metal in grado quella portata avanti dai Driv- di destare il vostro interesse ai ing Mrs.Satan possa contribuire giorni nostri ? a migliorare questa immagine,

12 visto che, almeno apparente- tra un look sciatto e associato alla mente, sembrereste delle per- violenza, e il fatto che in effetti sone “perbene” … ? siano spesso persone meglio istru- ite, più sensibili e consapevoli della G.P. - Dov’e’ il mio neurone?..Ri- media. datemi il mio neurone!!!!.. E.N. - ghgrmdspjvòsldktsv-… In Your Eyes: Tornando seri per scherzi a parte, invece eravamo , un attimo, mi ha sempre incu- almeno nel nostro piccolo, metallari riosito, fin da quando mi sono colti. Ideologi del metallo, in estasi imbattuto nei vostri primi brani, quando trovavamo riferimenti alla sapere in che modo avviene il mitologia greca nei Maiden o in lavoro di arrangiamento. Soprat- quei pirla dei Manowar … Ci ho tutto l’operazione di de-metalliz- trovato spunti letterari nel metal. zazione di un brano come South Non solo le donnine allegre (molto Of Heaven, per uno che non fa gradite) dei Motley Crue … E alla il musicista, appare quasi pro- fine anche la scena più street glam digiosa. della Los Angeles di fine anni ot- tanta ha un suo fascino decadente G.P. - Non c’e’ stato un lavoro di che gruppi come i Red Hot hanno arrangiamento pensato a tavolino. descritto bene. Ogni brano di Popscotch e’ partito C.S. - Ma certo. La cosa che mi ha soprattutto da una fotografia che sempre affascinato dei metallari è avevo nella mente e si e’ sviluppata la contraddizione, solo apparente, in corso d’opera con l’aiuto di Er-

13 nesto e Claudia. Ho tenuto sempre chi le affronta. Qualche tempo fa mi presente le linee vocali che sono aveva divertito molto una versione rimaste quasi inalterate rispetto metal di “All The Things She Said” agli originali. I riff portanti delle delle Tattoo per esempio. chitarre le puoi trovare nei brani sotto forme diverse, nascosti o del- In Your Eyes: Personalmente ho egati ad altri strumenti o addirittura sempre ritenuto le classiche ver- stravolti. Ma la parte decisiva e’ sioni unplugged piuttosto noiose stata quella di Claudia. Non cono- e quelle orchestrali ridondanti e, scendo gli originali ha interpretato i alla lunga, stucchevoli; credo che testi che noi conoscevamo perfetta- la strada che state battendo sia mente rispettando la sua visione. quella giusta affinché la coveriz- E.N. - Comunque è stata la voce di zazione di un brano non sia solo Claudia poi ad aprire varchi insos- aggiungere o togliere qualche pettabili. strumento, bensì quello di tras- C.S. - Il metal non e’ la mia influ- formarlo e manipolarlo attra- enza principale, e anzi, in molti verso un reale processo creativo. casi ero assolutamente all’oscuro Che si sappia voi siete sicura- della forma originale di quello che mente tra i pochi a farlo in questi stavo cantando. E’ probabilmente termini: riuscite a percepire un questo il motivo per cui i brani sono incremento dell’interesse nei interpretati cosi diversamente, e vostri confronti dopo l’uscita di incuriosiscono. “Popscotch”, rispetto a quanto accaduto all’epoca del primo Ep ? In Your Eyes: Secondo voi, quindi, è più facile trasformare in un E.N. - Personalmente non amo ne- brano pop/folk “Raining Blood” anche io le versioni orchestrali. Gli degli Slayer oppure effettuare unplugged hanno il difetto, se lo è, l’operazione inversa, rendendo di essere suonati dai gruppi stessi un massacro thrash metal una che hanno creato i pezzi, e quindi canzone tipo “Granada” di Clau- per loro è più difficile distaccarsi dio Villa ? dagli originali. Invece il bello per noi è stato vedere cosa succedeva G.P. - Non e’ solo una questione di mano mano. Ci siamo fatti anche facilita’, e’ una questione di riuscita. grasse risate, pensando alla vocetta Ci vuole sincerità’ e rispetto. di Claudia che cantava Tom Araya. E E.N. - Da piccolo facevo il contrario. comunque mi fa impazzire il risul- Metallizzavo il non metallo. tato sensuale e “ambiguo” che ha C.S. - Immagino che entrambe le creato il suo modo di cantare. operazioni possono essere più o meno semplici, e più o meno ef- In Your Eyes: Navigando sul web ficaci, a seconda dell’interesse e ho letto diverse recensioni del della storia musicale personale di vostro lavoro e ho notato un ap-

14 prezzamento pressoché unanime, perché mi ha fatto ridere nella sua anche quando a scrivere erano semplicità: “Publicity because Vagi- collaboratori di webzine dal nome na”. E’ un punto di vista. Per fortuna minaccioso tipo “MetalSucks” et la risposta che stiamo ricevendo da similia … C’è stato invece qualcuno parte del pubblico è estremamente che si è arrabbiato, inviandovi positiva nella grande maggioranza e-mail poco lusinghiere dopo aver dei casi. Il nostro progetto è ap- ascoltato le vostre versioni di bra- prezzato sia dagli ascoltatori del ni che, per alcuni, sono ammantati genere che da quelli che non lo sono. quasi da un’aura di sacralità ? Ieri una ragazza mi ha detto “Mi è piaciuta un sacco I Want Out. Devo G.P. - Le risposte sono state quasi dirti che non avevo mai ascoltato la tutte positive … ed e’ stata una cosa versione originale. Ho scoperto che sorprendente...I Want Out ne e’ la mi piace moltissimo anche quella!”. prova. E’ stato il segnale che ci ha Mi ha fatto ridere pensare che i Driv- aiutato a capire che la strada era ing Mrs. Satan abbiano passato un quella giusta. In più’ Michael Weikath nuovo ascoltatore agli Helloween e (chitarrista degli Helloween) quando non il contrario. l’ha ascoltata ci ha fatto molti compli- menti. In Your Eyes: Spesso chi ascolta E.N. - C’è ancora tempo per essere musica non ha un’idea precisa di crocifissi a testa in giù durante un parecchi aspetti, anche di car- concerto dei Morbid Angel. attere burocratico, che stanno C.S. - Nessuna mail minacciosa, ma dietro la realizzazione di un disco. qualche commento esilarante c’è In realtà, come funzionano le stato. Uno di questi mi sono sentita cose nel momento in cui qualcuno di riprenderlo nel blog e su facebook decide di utilizzare un brano altrui ? Per esempio, si chiama Lemmy e

15 gli si chiede: “Hey vecchia lenza, già comprato “Slippery When Wet” come va ? Male ? Eh già, gli anni di Bon Jovi, un discone. passano per tutti ... C.S. – “Awake” dei Dream Theater. Senti, ti dispiacerebbe molto se facessimo diventare “Killed By Death” un pezzo folk ?”, oppure, In Your Eyes: 2) Qual’è invece molto più realisticamente, ci quello preferito in assoluto ? si mette in contatto con chi ne detiene i diritti e si paga un tot G.P. - Che difficoltà’ immane … direi per ottenere l’autorizzazione ? “The Keepers Of The Seven Keys In quest’ultimo caso fatecelo sa- pt.2” degli Helloween … ma la scelta pere, magari ci possiamo impeg- e’ difficilissima!!! nare a comprare il cd se non altro E.N. - Variabile. “Rage For Order” per farvi rientrare delle spese dei Queensryche, o “Piece Of Mind” sostenute ... degli Iron, hanno occupato il podio per più tempo. G.P. - Lemmy ha sempre il telefono C.S. – “Remedy Lane” dei Pain of di casa fuori posto… Salvation. E.N. - Invece Ozzy mi aspetta sotto casa con un bastone in mano. In realtà è questione che riguarda gli In Your Eyes: 3) Qual è il brano editori. che via ha maggiormente soddis- C.S. - Qualcuno sostiene che il fatto per la sua riuscita in Pop- nostro disco sia un suicidio disco- scotch? grafico. Io non la penso cosi. L’altro giorno fantasticavo sulla destina- G.P. - I Want Out sicuramente ... zione dei soldi dei diritti d’autore. seguito da Battery … e tutti gli altri Tipo: James Hetfield che compra ... ah ah!!! … un biglietto del concerto degli One E.N. - Posso dirne 11? Direction a sua figlia adolescente. C.S. - La nostra versione di Killed By Death dei Motorhead. E pensare In Your Eyes: Tre domande per che altri non volevano neanche ciascuno di voi : includerla nel disco! 1) Qual è stato il primo disco metal che avete ascoltato ? Sperando che ci sia qualche pro- G.P. - Seventh son of a Seventh son moter lungimirante che ci con- - 1988 senta di vedere i Driving Mrs.Satan E.N. - 1987, registrati su cassette all’opera nella (non sempre) ridente Maxwell lo stesso giorno : “Piece Of Liguria; in tal caso noi di In Your Mind” (Iron Maiden), “Seventh Star” Eyes saremo i primi a supportarli. () e “Hysterya” (Def Leppard). Ma se ci ripenso avevo Stefano Cavanna

16 VARAZZERS.

© Varazzers

Varazzers. nasce nel 2013 come pagina pub- blica di Facebook per aggiornare il pubblico giovane su cosa succede in Riviera, tramite post fotografici e PRaggio di eventi locali.

Panorama dal Santuario Madonna della Guardia

La nostra presenza sul web si sta allargando con un sito web (ancora in allestimento) su cui trovare info su eventi, locali ecc.

Varazze Bici Festival - maggio 2013

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17 Foto dall’evento skate OTW 2013 che si tiene a Varazze ogni primavera.

18 il liceo ed al secondo anno mi ritro- vai un nuovo compagno di banco Fanzine,Anni (Luca) col quale iniziammo a scoprire musiche diverse dalle solite propi- nate da radio e riviste musicali (che Novanta principalmente erano heavy metal e Vi inoltro questo scritto pubblicato su simili). Il nostro percorso di scoperta Cagnara, fanzine nata negli anni 90 e fu molto rapido, il punk rock ci rapì che ora vive su Facebook. per l'immediatezza e l'urgenza (di Mi hanno chiesto di scrivere un pezzo comunicare): quello fu il primo input. su Non Ce N'é, la fanzine che facevo Fummo aiutati dal fatto che in città, negli anni 90 assieme a Luca. é un po a Torino, trasmetteva l'emittente come fare mente locale sul passato, libera, Radio Blackout che di punk e su tante avventure ed l'abc della mia musiche alternative ne era un po' la formazione... voce ed essendo una radio autopro- buona lettura. dotta il contatto con essa poteva es- sere semplice. C'era una trasmissione MEMORIA DI CARTA...... che oltre a far ascoltare le ultime Cagnara (Facebook), oggi ha incon- novità del punk/hardcore ed i “clas- trato Fabio Battistetti che a noi sici” del genere raccontava di fanzine fanzinari di lunga data suscita un bel straniere e non, il conduttore era po' di ricordi legati al periodo cosid- Andrea Pomini, fanzinaro anch'esso detto cartaceo... quello per intenderci con Abbestia. che va dagli anni ottanta ai novanta... quello dove il postino portava le Lo contattammo per ordinare pro- buste con le fanzine, quello dove si prio delle fanzine (incuriositi dai suoi facevano gli stand ai concerti in qual- racconti radiofonici) ed andammo di- che locale sperduto in luoghi non ben rettamente in radio a ritirare l'ordine precisati, quello della macchina da scoprendo un piccolo grande mondo scrivere, della coccoina... insomma che da lì a qualche anno sarebbe un mondo molto meno tecnologico stato un punto centrale per noi (in di adesso ma forse più sincero.... radio ci arrivammo con una nostra trasmissione l’anno successivo). E’ Questo è quanto ci ha raccontato così che iniziammo a divorare pagine il buon Fabio sul suo periodo fanz- fotocopiate di fanzine nostrane e inaro..... straniere (Maximum Rocknroll e Flipside). Quelle letture ci entusias- A pensarci ora vi vien da sorridere… marono e facemmo presto due più Per tanti motivi, fare una fanzine è due e ci dicemmo: “ora tocca a noi !”. stata per me un'esperienza forma- Volevamo anche noi dire la nostra, tiva, sociale, comunicativa oltre che scrivere di musica ci affascinava e musicale. Era il 1993, frequentavo per di più potevamo fare tutto da noi

19 perchè uno dei primi insegnamenti scrivere ! Il nome Non Ce N’è lo avuti dal punk, è l'autoprodursi, decidemmo dopo alcuni tentativi far da se, senza chiedere ad altri o prendendo spunto dal titolo di un delegare e nel caso di una fanzine brano di un gruppo locale, i Church non ci voleva poi così tanto per Of Violence. farla. In parallelo, in quegli anni, grazie a Luca iniziai a frequentare I contenuti nascevano dall’urgenza intensamente l'annuale Fiera del di dire la nostra, raccontare e far Libro per la passione della lettura conoscere, musiche, gruppi, situ- e per scorgere un po' del mondo azioni e compagnie bella. Le sor- dell'editoria che in un modo del genti su cui scrivere arrivavano un tutto rudimentale noi prendemmo po’ dai nostri ascolti musicali che in a modello per il nostro piccolo quel periodo erano in piena es- progetto cartaceo. Non avevamo plorazione / scoperta e dagli amici i mezzi dell’editoria, ma in fondo di penna (fanzinari, appassionati non servivano ed interessavano come noi, etc.), tanto che una carat- per il nostro scopo: il punk ed il do teristica di Non Ce N’è è sempre it yourself ci offriva il contesto ed stata quella di avere contributi da i mezzi di produzione. Il taglia ed persone esterne. Ad esempio, nel incolla non è stato inventato con primo numero un ragazzo di Saluz- il sistema operativo dei computer, zo scrisse un articolo sui Germs (lui era ed è qualcosa di fisico da farsi stesso di lì a poco iniziò la fanzine con forbici e colla, ed era forse una Bestial Devotion). Usavamo un delle ultime azioni nella produzi- software di scrittura per computer one di una fanza, prima occorreva (DOS) che girava su un floppy disk

20 (di cui conservo ancora una copia dazione, dandogli una caratteristica con i testi prodotti) ed una volta che precisa, dando importanza primaria avevamo pronti gli scritti li stam- alle recensioni di dischi e fanzine pavamo per poi passare alla fase ed alle opinioni personali (columns, calda della produzione: con forbici qui era chiara l’influenza dalle fan- e colla alla mano assemblavamo zine americane). In parallelo ave- le pagine. I primi numeri furono vamo anche dato vita all’etichetta stampati in ciclostile grazie al padre discograficaNon Ce N’è Records di Luca, ed il ciclostile era un buon producendo il 7” (il fantomatico 45 metodo (per velocità e qualità) e ci giri) diviso a metà tra i torinesi Boyz permise anche di avere la copertina Nex’ Door e gli spezzini Manges. stampata in azzurro mentre il resto All’epoca del quarto numero della delle pagine erano in nero. fanzine, pubblicammo la fanza in 500 copie allegando la seconda In quel momento storico, avere uscita dell’etichetta, il 7” dei torinesi fuori un numero di una fanzine, Killer Klown. Se la mente non mi significava aprire la porta su un tradisce, quello fu anche l’ultimo mondo di contatti, nuovi amici di numero firmato da me e Luca penna e difatti fu proprio così. I assieme, perché dopo questo lui primi due numeri furono il frutto decise di dedicarsi maggiormente dell’urgenza a livello di contenuti all’etichetta ed in seguito partì con forse non erano il massimo, seppur un nuova fanzine, Gabba Gabba rappresentino parecchio il nostro Hey (più orientata sul garage ed intento, dal terzo in poi iniziammo a il punk rock come temi musicali), lavorare in maniera più definita ris- mentre io volevo orientare la fanza petto alla composizione ed alla re- verso uno sguardo più amplio sul

21 mondo musicale underground mio agire in ogni campo. La conseg- (chiaramente in base ai miei gusti). uenza di avere una distribuzione ed Non Ce N’è Records sotto la guida il condividere le esperienze di cui di Luca è andata avanti per un bel sopra mi portò a creare una piccola po’ producendo altri dischi per etichetta discografica, Neghenè Killer Klown, Manges ed altri gruppi, (non ce n’è in dialetto ligure-spezzi- prima di cambiare nome in Mad no, suggeritami dai Manges) con la Driver, arrivando a produrre anche quale co-produssi (assieme ad altre gruppi stranieri (Spider Babies, etichette) dischi di gruppi ai quali Coyote Men…). Io ho dedicato mag- sentivo di voler dare il mio sup- giori sforzi alla fanzine curandone porto, ricordo il 7” dei Rudimenti, la relativa distribuzione di fanze e quello degli Arsenico, quello dei dischi che era nata come conseg- Bombardini, una cassetta dal vivo uenza dello scambio di NCN con dei Manges, il cd dei Panico ed altri. altro materiale. All’interno della NCN come fanzine ha proseguito scena DIY, lo scambio è sempre le pubblicazioni sino al 2000/1 stato il modo migliore per far veico- assumendo un layout sempre più lare il materiale, era una specie di curato ed arrivando al numero 9 in rete internazionale di supporto che un’uscita split con la fanzine: La Pic- andava anche oltre, organizzando cola Meraviglia. concerti. Nove numeri in 7 anni erano forse pochi, ma i tempi di produzione Anche noi ne facevano parte e ci si- e distribuzione erano abbastanza amo anche dedicati ad organizzare lunghi, avevo la volontà di dare concerti a Torino per un po’ di anni, maggiore continuità per fornire già dai tempi della fondazione della informazioni fresche, ma non ci fanza, il primo fu nel novembre riuscivo più di tanto. Dopo aver del 1994 ad El Paso per i Sound- esaurito le risorse per quel pro- blast di Ravenna ed gli Slowo dalla getto, ne misi subito in cantiere uno Polonia, i primi si erano da poco nuovo: una fanzine dal formato più autoprodotti il primo 7” che ci aveva piccolo (non più l’A5 di Non Ce N’è, entusiasmato tanto da decidere di ma bensì uno che era la metà), una dargli una mano per un concerto in sorta di diario tascabile, impostato città. In molte di queste situazioni sulle opinioni e con temi musicali si creavano amicizie e situazioni di più freschi (anche qui frutto dei scambio “umano” ed in fondo era miei gusti diversificati del periodo). quello il succo di tutto: condividere Il nuovo progetto si chiamava La umanità. Mini e ne feci 4 numeri stampati Il tema della condivisione, l’ho per poi passare al web/blog; la imparato lì ed è una cosa che ho frequenza di uscita era più rapida ritrovato su altre vie a proposito rispetto a NCN e si basava su una di copyright e software e tuttora è redazione a più voci e con contribu- un leit motiv per quanto riguarda il ti esterni anche per l’impaginazione,

22 i primi tre numeri furono curati altre storie di vita che non hanno in parte o in todo da Alessandro apparentemente nulla in comune Baronciani. In base a questa linea, con una fanzine, se non le espe- l’evoluzione quasi naturale visti rienze umane condotte, che hanno i mezzi in ballo fu quella di tras- avuto influenze su di me ancora per formarla in un blog (che è ancora parecchio. online) con l’intento di proseguire il tema della scrittura condivisa, an- dando avanti sino al 2004/5 quando Sul web c’è (ma non più è aggior- lentamente il tutto iniziò a sfumare nata) una pagina dedicata alla Mini via. Da quel momento partono e con rimandi a Non Ce N’è.

23 Francesco Orazzini,artista visivo, perde la maggior parte del suo tempo a per- dere capelli per col- pa delle burocrazie.

Produce di continuo roba oscura, ed e’ diviso in due parti:una e’ persuasa che siamo una completa massa di imbecilli, l’altra ci vede come meravigliose crea- ture. sito: www.Francesco-Orazzini.com email: [email protected]

24 25 26 27 28 29 30 Tame Impala LIVE

IYEzine è stata al Mojotic festival di fare bene e far divertire il pub- di Sestri Levante (località della blico, mettendo tutti d’accordo ed nostra beneamata riviera ligure evitando i contrasti e le polemiche di levante, per chi non lo sapesse, che altri eventi come la storica e spero nessuno), per seguire il con- tanto chiacchierata “hanoa hanoa” certo dei Tame Impala, il 13 Agosto, hanno generato negli ultimi anni, grande appuntamento per questa perché le location scelte si prestano edizione 2013, dopo gli eventi che molto bene, il pubblico è educato e hanno visto protagonisti i Baus- la proposta vincente. Questa quinta telle, Daughter, Willy Mason, edizione segna inoltre una netta Adam Green, e la Shhh! Silent crescita, un salto di qualità, rispetto Disco. alle precedenti edizioni, per le Vorrei innanzitutto spendere due dimensioni e la portata degli eventi parole per il festival nel suo comp- proposti. lesso, che ha ormai raggiunto una certa dimensione e una sua stabilità Ancora un piccolo commento nel panorama rivierasco, ed è or- sulla location, perché è davvero mai una delle migliori iniziative che incantevole...ci sono stato non so contribuiscono a rendere davvero quante volte, ma ad ogni nuova oc- viva e giovane la riviera, iniziative di casione in cui mi trovo lì non posso cui purtroppo a mia memoria essa fare a meno di provare la stessa è sempre stata abbastanza povera, emozione...sto parlando della Baia vuoi ad esempio per il mancato del Silenzio, in fondo alla quale si appoggio dei comuni o sponsor, le trova l’ex convento dell’Annunziata. proteste di una popolazione avanti Una location perfetta per eventi di negli anni, la mentalità di chiusura medio-piccola grandezza, nel cui ligure e la volontà di limitare al cortile interno con terrazza rialzata meno possibile le “grane”, perchè sul mare, è stato allestito il palco. tanto i turisti in riviera ci vengono lo stesso, e siccome non sono per- È impossibile a mio giudizio arriv- lopiù giovani non interessa promu- are lì e non innamorarsi del posto, overe certe iniziative. come ha più o meno detto lo stesso frontman della giovane band aus- Presentatavi la situazione, ecco traliana, affermando sicuramente dunque che il nostro Mojotic si erge con un po’ di adulazione, ma anche e splende come una luce di speran- con un po’ di sincerità a parer mio, za, che possa continuare e magari che per loro è uno dei posti più belli anche ingrandirsi sempre di più al mondo, e che è stato bellissimo in futuro. Perchè l’organizzazione poter trascorrere la giornata al è buona, c’è gente che ha voglia mare e suonare lì accanto la sera...

31 prima di “InnerSpeaker”, Parker & Ma veniamo al concerto, scusate soci erano cresciuti nella lontana se mi sono dilungato, ma ci tenevo Australia a pane e psichedelia sev- a parlarvi di queste sensazioni che enties). quella zona mi evoca, dovute ai tanti ricordi dei mesi estivi trascorsi Però a seguito della loro esibizione da quelle parti... non posso certo dire che la giovane band si collochi nella mia toplist dei Per non sembrare un po’ ipercritico concerti dal vivo... ad alcuni strenui difensori della band, ci tengo a dire che i dischi Direi che i Tame Impala si prendo- dei Tame Impala mi sono piaciuti no una piena e meritata sufficienza, molto molto, sia “InnerSpeaker” che ma non troppo di più: è innegabile “Lonerism”, inseriti anche nella mia che hanno dei suoni davvero parti- toplist dei dischi del 2010 e 2012. colari e fanno un tipo di musica che Secondo me gli australiani sono a me piace molto, così affondata davvero meritevoli, perchè riescono nella psichedelia e costituita da un bene a coniugare tutto il filone muro sonoro di synth e chitarre, dell’hypnagogic pop e gli appetiti contaminata da un’influenza pop indie del giovane pubblico, con una sempre più marcata. Purtroppo ricerca sonora molto radicata nel nel complesso la performance ha rock psichedelico (tant’è vero che avuto, secondo me, alcune carenze, prima dei Tame Impala, o meglio un pochino troppo evidenti per

32 una band che ormai stà passando (i demos e il loro primo EP) erano dallo status di gruppo emergente caratterizzate da un suono e una a quello di gruppo di prima fascia, voce più potente, con una psichede- riassumibili se vogliamo in tre “pec- lia più vicina al rock e meno al che”, che hanno un po’ macchiato pop, rispetto ai recenti sviluppi, una altrimenti grande performance. dove all’ammorbidirsi del suono, Innanzitutto, eccetto vari momenti più colorato e con più attenzione davvero molto buoni e coinvolgenti, alla narrativa, si è ammorbidita ad un timido Kevin Parker e alla sua anche la voce, divenuta quasi fem- band è mancata secondo me un minile, che dal vivo è risultata in pochino di presenza scenica; nella affanno e comunque non all’altezza mia aspettativa (ma forse questa dell’espressività della musica. cosa è legata alla mia personale In ultimo, per riassumere e chiu- aspettativa che mi ha un po’ fre- dere un po’ queste considerazioni, gato) una band del genere avrebbe che per inciso nulla vogliono potuto avere un maggiore impatto togliere al valore della band aus- espressivo: il pubblico era caldo traliana, mi trovo costretto ad e la performance ottimamente affermare che i Tame Impala accompagnata da splendidi visu- rendono meglio su disco, dove il als psichedelici, e mentre in alcuni “labor limae” di produzione riesce a pezzi i ragazzi ci hanno davvero rendere il suono più pulito e avvol- messo del loro, creando un suono gente, mentre per loro c’è ancora avvolgente, prolungando e vari- da lavorare per rendere le esibizioni ando il brano, in altri è sembrato dal vivo all’altezza delle loro ottime quasi che i brani venissero riprod- e particolari produzioni. otti in maniera un po’ più “imper- sonale”. I Tame Impala hanno scelto per l’esibizione una continua alternanza Inoltre, la legge dice che dal vivo tra i brani di Lonerism e Inner- non si scappa, cari miei, si vedono Speaker, saltando di qua e di là tra sia l’estro e le doti dei musicisti ma l’album di debutto, di passaggio da anche vengono fuori i punti deboli... rock psichedelico a pop ipnagogico, così emerge purtroppo che la voce dove queste caratteristiche convivo- di Kevin Parker è troppo carente, a no in maniera molto interessante, e volte è sembrato quasi non farcela, Lonerism, che segna una svolta più in particolar modo in Feels Like netta in direzione pop. Il concerto We Only Go Backwards, una delle si apre sulle note di Why Won’t You tracce più attese e rivelatasi la peg- Make Your Mind, da “InnerSpeaker”, giore della scaletta. seguita immediatamente da Music To Walk Home By. Però la cosa mi lascia alquanto perplesso, perché riascoltando la Un buon inizio, e l’alternanza pro- discografia, le prime ottime prove cede con Mind Mischief – Solitude Is

33 Bliss, la prima più leggera e col- strumentale in cui vengono fuori gli orata, la seconda più potente con Air ed altre influenze più propria- le sue scariche di chitarre distorte, mente dream pop. e in seguito troviamo una buona Keep On Lying. Della deludente Feels Like We Only Go Backwards abbiamo già parlato, La sensazione è che con il bino- perciò saltiamo a Desire Be Desire mio Half Glass Full Of Wine e Go, altro pezzo ormai storico e Elephant, in successione, av- sempre bello della band. vicinandoci alla metà del con- Ci avviamo verso la conclusione, e certo, la band da Perth si spari le troviamo ancora l’accoppiata for- proprie cartucce migliori. Questo mata dalle coloratissime Alter Ego binomio costituisce il momento più e Apocalypse Dreams. coinvolgente della serata, dove si vedeva tutto il pubblico davvero Come da ormai inscalzabile abitu- trascinato dai ritmi più veloci, dis- dine, la band esce sapendo già che torsioni potenti e cascate di synth, verrà presto richiamata sul palco, soprattutto nella lunga e bellissima perchè il pubblico è assetato e Half Glass Full Of Wine, il pezzo francamente una performance da più roccioso della serata, in cui la un’ora e un quarto sembra pochino progressione in climax culmina in agli occhi di tutti, perciò si prosegue estatiche cascate di synth. per un’altra ventina di minuti con due brani riservati alla chiusura Questo pezzo, un vero e proprio ancora estratti da InnerSpeaker, ov- cavallo di battaglia, addirittura ris- vero It Is Not Meant To Be e Noth- ale al self-titled EP d’esordio di cui ing That Has Happened Has Been abbiamo parlato poco fa, ed è stato Anything We Could Control. quasi sempre inserito nei concerti, perchè è una vera bomba. Quanto a In conclusione, mi sento di fare i Elephant invece, è un coinvolgente miei complimenti ai Tame Impala ed incalzante concentrato d’energia perchè sono un gruppo prom- che entra nella testa e non può non ettente e con delle ottime idee, e di far muovere il pubblico. fare un plauso e un incitamento a continuare così agli organizzatori, Con la successiva Be Above It viene perché non è così frequente dalle fuori anche un po’ di elettronica, nostre parti vedere eventi del ge- in un ottimo connubio con la nere, perciò un arrivederci a presto psichedelia pop, un viaggione, dove al Mojotic Festival! su un ritmo incalzante si innestano tappeti di synth e successive piccole Davide Siri esplosioni. In seguito i Tame Impala vogliono decomprimere un po’ l’ambiente, con un lungo interludio

34 Solo possedendo acume si riesce Adriano VII ad insultare e a criticare con elegan- za chi ti rivolge accuse infondate, e allora “la voce del serpente e la Frederick voce dell’oca sono una sola e unica voce”.

Rolfe Ma questa intelligenza genera Di Gianluca Camogli anche sofferenza nell’animo, al- ienazione, inquietudine nell’essere Letterariamente parlando, mi ero emarginato a causa di una con- innamorato del pretino Julien Sorel dizione di superiorità che eleva , così come mi ero appassionato rispetto agli “innumerevoli branchi della vicissitudini di Narciso e Boc- di cuccioli mal leccati e di mediocri cadoro. ignoranti” ma isola.

Non poteva quindi non entusias- La mediocrità infatti accomuna i marmi questo affresco storico di molti, che nella loro condizione non Frederick Rolfe, ambientato nei si pongono domande e nella loro primi del ‘900 in un Europa in ignoranza temono chi sa di più: la piena trasformazione geopolitica e paura si trasforma in cattiveria, a culturale, che racconta la bizzarra tal punto da far chiedere a George storia di George Arthur Rose. di voler “essere onesto e semplice invece di sottile e complicato” per Da prete esiliato a Papa, quasi poter sfuggire alle pene che gli altri per scherzo. Dai ai margini della gli arrecano. scena ad attore principale, con in più la capacità intellettuale per riv- Adriano VII è un libro che con- oluzionare il sistema dall’interno. siglio a chi a voglia di essere Gli oppositori vengono ribaltati stimolato nelle riflessioni e che all’angolo secondo uno schema che non vuole solo lasciarsi coinvolgere ricorda una partita a scacchi. da una storia, dato che sono diversi Le azioni dell’avversario sono i temi trattati. state previste tutte: ignaro di es- sere manovrato e condizionato Primo su tutti la rivoluzione ideo- nella scelte delle mosse, pensa logica della Chiesa e del pensiero che queste siano opera e volontà collettivo verso di questa. propria, e non si accorge che sono il risultato di un ragionamento In periodo di rivoluzione, ad un car- fine e astuto, che limita gli spazi dinale che si lamenta della scarsa di manovra secondo uno schema sicurezza nell’uscire per le strade predefinito. Adriano VII, che ha già cominciato il

35 processo di trasformazione, sem- di un secolo, per questi e altri as- plicemente risponde che “la Chiesa petti risulta estremamente attuale, ha grande bisogno di un martire”, e con riferimenti che possono aprire che si tratta sempre di inviti e mai parentesi nel mondo moderno. di imposizioni. La Chiesa è troppo distante dalle persone. Sembra una conferma del la “teo- ria dei corsi e dei ricorsi storici” di Il nuovo Papa decide inoltre di ven- Giambattista Vico. dere i beni della Chiesa per rifond- arne la spiritualità e l’immagine, ma allo stesso tempo distogliere le attenzioni mediatiche da vicissitu- dini personali precedenti alla sua nomina.

Quante analogie con la situ- azione attuale, con lo IOR, con l’abdicazione di Benedetto XVI e alla elezione di Francesco I. Altro tema che accompagna il libro è quello del giornalismo commer- ciale: non mancano velate critiche al sistema di diffusione delle noti- zie, che troppo spesso sceglie solo in base alla pessima morale del numero di copie vendute.

La veridicità delle notizie non è più così importante, perché “l’appetito del pubblico è capriccioso” e “bi- Un libro avvincente, imperniato su sogna tentarlo con esche variate”, un personaggio che si potrebbe “se le trote sono stanche di zanzare, definire rivoluzionario, intrigante, bisogna provare con le mosche”. parzialmente scorretto per un fine superiore e in grado di catturare la Anche in questo caso quante analo- nostra simpatia. gie con la disinformazione odierna, con l’abilità di modificare la comu- Quando arriverete alla fine di nicazione di certe notizie, con il questa storia, Adriano VII e la sua conflitto di interessi per eccellenza, stravagante personalità vi saran- col problema di un giornalismo no stati talmente di compagnia scarsamente indipendente. che vi mancheranno. Nonostante questo libro abbia più

36 materia, e vuole portare a galla le Simone Sarasso congiunture, i piccoli fatti, le storie Il Paese Che Amo personali che stanno dietro a questi avvenimenti. In tutti i libri ci sono di Massimo Argo elementi di noir, di giallo e di storia, ma soprattutto una grande sapi- Terzo volume della trilogia di enza nel trattare i caratteri umani, Simone Sarasso, cominciata tratteggiando nel migliore dei modi con “Confine di Stato” del 2007, possibili le parabole esistenziali proseguita con “Settanta” ed infine dei protagonisti e facendoci capire compiuta con questo libro. Sar- che la storia l’hanno vinta e scritta i asso in questa trilogia tratta dei peggiori. In questo terzo ed ultimo peggiori 40 anni di storia italiana, libro della trilogia si può osservare dall’omicidio di Wilma Montesi la crescita di Sarasso in termini di del 1953 fino al 1994, anche se scrittura, mentre tratteggia le pen- la cronologia non è strettamente nellate finali di un grande affresco, aderente. fosco e cattivo.

L’autore sviluppa un proprio uni- L’Italia ivi descritta è la nostra verso di personaggi che potrebbero patria, stuprata in più maniere essere riconosciuti come persone da tanti bruttimbusti, ma sem- reali, ma gli sviluppi narrativi di pre per gli stessi motivi, primi fra queste opere non sono rintrac- tutti l’anticomunismo, come è ben ciabili nella realtà. Seguendo testimoniato dall’accendino Zippo l’esempio di Ellroy nella sua trilogia del Mago, oggetto che sarà molto su Kennedy, Simone costruisce importante in qeusta vicenda. Ne un universo altamente verosimile Il Paese Che Amo già dal titolo e probabile, ma che non è quello dovreste aver capito dove vuole che conosciamo noi. Certamente, condurvi l’autore, anche perché e purtroppo mi viene da dire, un l’arco di tempo trattato è molto personaggio come Andrea Sterling prossimo ai giorni nostri, anzi è esistito in Italia, e si potreb- è ancora la maggiore influenza bero paragonare i personaggi della di questi nostri miseri tempi. In saga a quelli reali, ma questo non quest’occasione capirete come è l’obiettivo dell’autore. Lo scopo tutte le cose che avvengono in Italia di Sarasso, e potrei venire clamor- non siano affatto un caso, ma c’è osamente smentito, è quello di far sempre un disegno, una ragione capire attraverso romanzi narrati e occulta, poiché questo paese è il sceneggiati come dei film, i meccan- paese della nebbia per eccellenza. ismi nascosti dietro 40 anni di storia Se pensate che questa nostra Italia tricolore. possa anche aver avuto una sep- pur remota innocenza leggendo L’autore ha studiato a fondo la Sarasso vi accorgerete che le cose

37 vanno molto peggio di quanto pos- siate aver mai creduto. La trilogia è costruita molto bene, praticamente sono tre film, l’ultimo dei quali è sicuramente il più maturo, e dentro al Il Paese Che Amo potete trovare una grande rabbia, una delusione ed un impegno a non scordare chi ha lasciato sull’asfalto la propria vita e i propri sogni, Piazza Fon- tana, Piazza Della Loggia, Bologna, Ustica...

Sarasso si rivela un grande scrit- tore storico, come possono di- mostrare i suoi romanzi “Invictus. Costantino Imperatore Guerriero” e “Colosseum. Arena Di Sangue”. Qui il romanzo riprende la sua valenza civile, di scrittura come responsabilità e memoria, per far sì che in Italia ci siano meno smemo- rati, in un paese dove dimenticare è regalo che Simone ha fatto ai nostri il primo valore. lettori : in esclusiva, siamo molto Lettura altamente consigliata, la onorati di poter pubblicare, nella trilogia crea dipendenza ma sono sezione “articoli” la postfazione del tre acquisti di cui non vi pentirete, libro, che è una vera e propria con- preparando però il fegato al ner- fessione dello scrittore . Solo per i voso. Consiglio caldamente anche vostri occhi. dell’autore la graphic novel “United iye: Raccontaci la genesi della We Stand” che traccia un possibile Trilogia. tragico futuro per l’Italia. Sarasso inquieta e fa ricordare, af- La Trilogia Sporca dell’Italia nasce fermandosi come uno dei migliori da un’amalgama di urgenza civile scrittori italiani apparsi negli ultimi e bisogno di frugare, attraverso anni. la narrativa, nel ventre molle del Paese, nei suoi meandri oscuri. La Trilogia accende la luce nella INTERVISTA polverosa Stanza dei Bottoni, fa scappare i bacherozzi dal tappeto Dopo aver recensito Il Paese Che della Storia. Amo, opera ultima di Simone Sarasso, ecco l’intervista che va iye Quali sono stati i tuoi scrittori ad aggiungersi a un graditissimo di riferimento per questi libri?

38 tico dopo l’incredibile “United We De Cataldo, Carlotto, Evangelisti, Stand”? Genna, Wu Ming, Bertante e Lu- carelli sul fronte italiano. Winslow, Al momento non c’è nulla in pro- Duncan e James Ellroy su quello gramma a breve termine, ma in statunitense. futuro chissà. Io e Daniele Rudoni lavoriamo da parecchi anni a un iye: Hai timore che il senso di progetto top secret in lingua inglese questi libri non venga compreso? che prima o poi, ne sono convinto, approderà sugli scaffali. Uno scrittore non è uno storico, non pretende di raccontare la Grazie mille Simone per la tua verità. Si limita, quando si occupa disponibilità e per portarci là di narrazione civile, a tenere in vita dove l’ Italia non può essere la fiammella della memoria, così lavata. debole nel Paese che amo. iye:Chi sceglieresti come regista POSTAFAZIONE IN di eventuali film per questi libri? ESCLUSIVA PER IYEZINE

Robert Rodriguez. Senza alcun dub- bio. È stata una lunga cavalcata: quasi dieci anni di lavoro forsennato. Quando ho iniziato a scrivere la iye: L’Italia che tu descrivi è stata Trilogia Sporca dell’Italia, non avevo la peggiore, o stiamo grattando idea che sarebbe stata una trilogia. ora il fondo del barile? Immaginavo, mettendo in fila le Ho motivo di credere che sotto il false piste, i fatti loschi e buchi neri fondo del barile ci sia altra melma. della Storia, un grande romanzo sulla prima Repubblica, sull’Italia peggiore, dal dopoguerra a Tangen- iye: Dato che siamo una webzine topoli. Presto mi sono reso conto musicale, devo farti questa che un romanzo solo non sarebbe domanda: quali sono i tuoi as- bastato, neppure per descrivere il colti preferiti? marcio d’un paio di decenni. Sono visceralmente legato al punk Così mi sono messo in cammino, ho degli anni Novanta. E alle sue pigiato sui tasti, trascorso ore nelle derivazioni più o meno contem- emeroteche e nelle biblioteche, in- poranee. Ascolto ossessivamente tervistato testimoni oculari, tessuto Less Than Jake, Rancid, Green Day e trame, dato vita a personaggi. Dropkick Murphys. Dell’intero trittico, IL PAESE CHE AMO è stato il libro più difficile da scrivere. Perché, degli avvenimenti iye : Tornerai in campo fumettis- che narro, ho memoria cruda e viva.

39 È l’Italia in cui sono cresciuto, in cui, bibliografica che iniziava così: bambino, ho imparato a leggere e scrivere, far di conto e sognare. Sebbene questo romanzo non ab- L’Italia che mi ha deluso, l’Italia che bia pretese storiografiche, il contes- non riesco a smettere di amare. to della vicenda è frutto di ricerche Quando è venuto il momento di piuttosto accurate. raccontarla, ancora una volta, mi sono trovato di fronte a un bivio: Le sue parole, come valevano per dire la verità era impossibile, ma Settanta e Confine di Stato, valgono trasfigurarla senza criterio sarebbe anche per questo lavoro. stato ingiusto. Il Paese Che Amo è, prima di tutto, Ho fatto delle scelte, ho corso dei fiction. rischi. Non c’è la Storia “pura”, qua dentro: Ho fatto quello per cui sono venuto piuttosto un’inestricabile mescol- al mondo e per cui mi pagano: ho anza di Storia e finzione. mentito. Nessuno dei miei protagonisti è reale. Anche se molti di loro as- Sperando di raccontare almeno un somigliano a personaggi storici, frammento, una scaglia lucente di nessuno di loro è identificabile con verità. il proprio corrispettivo. Come già mi trovai a scrivere, riguardo a Settanta: quella che Tanto per essere chiari: Tito avete appena finito di leggere è una Cobra non è Bettino Craxi, Ljuba storia di finzione. Marekovna non è Ilona Staller Niente, in questa storia, è reale. né Moana Pozzi, Carlo Ciaccia Verosimile, forse, ma reale no. Non non è Giovanni Falcone né Paolo sono reali i personaggi, né le cose Borsellino, l’Omino non è Giulio che accadono. Molti avvenimenti Andreotti e Domenico Incatena- ricordano la storia mondiale degli to, l’avrete capito, non è Antonio anni Ottanta e Novanta. Nessuno di Di Pietro. essi ha la benché minima credibilità La non identificazione è valida storiografica. Semplicemente per- per molti altri protagonisti minori. ché l’Italia, l’Europa e l’America che Praticamente per tutti i personaggi descrivo in questo romanzo non del libro. coincidono del tutto con il mondo Esplicitare questa differenza, ques- in cui sono diventato grande. ta non identità tra Storia e fiction, Il Paese Che Amo è, sotto molti tra personaggio storico e character, aspetti, un Paese fittizio. non significa semplicemente para- rsi il culo da eventuali querele per In un certo senso, un non-luogo. diffamazione. Valerio Evangelisti alcuni anni fa Questo testo non è un disclaimer. mise in coda al suo romanzo più Un’implicita deresponsabilizzazi- bello, Noi saremo tutto, una nota one del mio testo. Questo scritto è

40 qualcos’altro. Un tentativo concreto di chi sceglie di prendersi cura della di dar conto del modo in cui lavoro. memoria non lasciarla appassire. Quando ho scelto di far morire il Stimolare, con l’invenzione, la rifles- papa nell’attentato in Piazza San sione periodica sul Paese deteriore, Pietro, o di mettere John Wayne alla sul suo lato oscuro. Casa Bianca, non volevo soltanto Per fare ciò, per non lasciare che il scioccare il lettore con una narrazi- passato si sfaldi, occorre studiarlo one ucronica à la Robert Harris. Mi a fondo. interessava proporre un punto di vista altro sulla Storia. In partico- Durante la stesura del romanzo, lare, sulla storia del nostro Paese sono moltissimi i libri che mi hanno martoriato. influenzato, ma ve ne sono alcuni, senza i quali questa storia non Cambiare prospettiva, lasciarsi avrebbe lo stesso sapore. sorprendere dall’immaginazione, è un tentativo di stravolgere il noto per tentare di leggere in profondità le questioni che la storiografia e la giurisprudenza lasciano spalancate. Non è compito di scrive romanzi raccontare la verità. Ma è compito

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41 carriera di Four Tet, e anche prima: nel 1997 Hebden aveva solo 19 RECENSIONI anni e il suo esordio con questo pseudonimo, destinato a recitare un ruolo fondamentale nella FOUR TET musica elettronica “intelligente” “0181” negli anni a venire, risale all’anno successivo, il ‘98, con l’EP Text “Thirtysixtwentyfive” a cui seguirà l’album “Dialogue” nel ‘99. Siamo Four Tet torna a sorpresa, con dunque proprio agli albori della un bel regalo: una compilation in sua carriera, e il sound di questa free download di rarità composte compilation possiamo definirlo da parte del genio Kieran Hebden tranquillamente già maturo e di tra 1997 e 2001, gli inizi della sua stampo marcatamente “Hebdiano”, carriera, ma il sound è già maturo, perchè sono già riconoscibili le ed è un mix di elettronica cerebrale strutture e le sonorità che hanno e downtempo. fatto grande la sua musica. Il Four Tet delle origini non può Lo avevamo lasciato non molti che essere già votato all’elettronica mesi fa con il suo ultimo album cerebrale e a strutture che saranno Pink, seguito dagli immancabili EP sviluppate appieno nel proseguo di remix e compagnia bella. Così, della sua carriera (soprattutto a sorpresa, ora il geniaccio Kieran tra i minuti 8 e 13), ma le rarità di Hebden in arte Four Tet, se ne 0181 evidenziano come questo esce a metà Gennaio sul suo sito e orientamento si manifesti solo in sul suo soundcloud con una bella maniera marginale, mostrandoci novità. invece un Hebden che guarda Il ragazzo dal faccione sorridente maggiormente alla musica più e i capelloni ha deciso di regalarci tradizionalmente downtempo, una bellissima compilation, e noi caratterizzata da ritmi-atmosfere- ringraziamo! battute più rallentate, delicate, Posta il set, unicamente chiamato cadenzate, con spunti jazzistici 0181, un’immagine copertina, mette (minuto 20) o chitarristici. Nel un link con download gratuito, e complesso siamo già su alti livelli, nulla più. Non ci sono informazioni non pensiate che si tratti di scarti o sulle tracce contenute in esso, né di materiale di poco conto! altro. Sappiamo solo che si tratta di musica prodotta da Four Tet in un Potete trovare il set, che si estende arco di tempo compreso tra il 1997 per 38 minuti e spiccioli, sul suo e il 2001, ed assemblata nel 2012 Soundcloud o su iTunes, nell’attesa per formare 0181. anche della già annunciata uscita su Una compilation di rarità risalenti vinile che farà felici gli appassionati. ad un periodo vicino agli inizi della

42 Sarà stata la solita operazione di che avreste voluto sentire in marketing monta-hype? A dire quell’epoca. il vero non mi interessa, qui c’è dell’ottima musica che possiamo Gli Altri sono un giovane gruppo goderci liberamente, quindi enjoy! di Savona, molto talentuoso e picchiano come fabbri. La loro Davide Siri musica è un ponte fra punk ed hardcore, con un gusto fortemente GLI ALTRI anni novanta. Eppure questi “Fondamenta Strutture Argine” ragazzi ci sono nati nei novanta o giù di lì, non dovrebbero aver Taxi Driver/Dreamin Gorilla/ sentito certi dischi. Ed invece QSQDR/Savona Sotterranea/Rude/ Gli Altri chiamano a cantare nel Bus Stop loro disco Roberto Ceruti, storico cantante degli Affranti, che a Savona hanno portato avanti per Per chi negli anni novanta ha anni l’hardcore, totemici. Questo è sudato, pogato sotto il palco e l’hardcore, una musica che sfoga gridato in cameretta ascoltando la rabbia, che rompe muri, e non Frammenti, By Any Means, ha età, né confini. I testi deGli Sottopressione e tanti altri gruppi Altri sono surreali, grida silenziose italiani di hardcore, avete tra le su astronavi d’asfalto e merda, mani il lavoro definitivo, un disco poiché l’hardcore racconta la

43 realtà in maniera sfumata, ma può Massimo Argo anche essere un macigno. Ci sono TOKYO SEX DESTRUCTION gruppi come gli Indigesti, come gli “Sagittarius” Affanti appunto, che descrivono il nostro mondo in maniera iper Bcore Disc reale, accumulando sensazioni ed emozioni in una maniera catartica. Dopo tre anni in tour, e dopo Fondamenta Strutture Argine diversi cambi di formazione è un disco che crea immagini e tornano i fantastici Tokyo Sex fotografie di vita notevoli, ribellioni Destruction, sublimi fautori del biologiche, impotenza e disagio Soul Rock. Sagittarius è il disco quotidiano, perché chi sente male della loro conferma per chi era deve gridare. E questo cd gronda ancora scettico. di vita e di grida, di voglia di uscire dalla gabbia. A Savona ci sono le È un’opera che non ti fa mai gabbie,si chiamano strade, e io stare fermo e penso che sia il devo rendere omaggio a questa loro miglior disco di gran lunga. città, almeno per quanto riguarda La loro consueta energia qui si la musica, perché gruppi come sublima, arrivando ad apici mai Gli Altri, come i Dsa Commando, raggiunti. Sagittarius è la perfetta come gli Uguaglianza (non proprio combinazione tra il soul di Detroit di Savona), Affranti e Risonanze e il latin soul di New York sponda hanno creato non una scena ma Fania. In tutti gli 11 pezzi i Tokyo un’urgenza di comunicare, di dire sprigionano energia e passione la propria. Questo è un disco sporca, insomma vera soul music. fantastico, commovente per come Chi li ha visti dal vivo sa che sono riesce a forgiare un passaggio tra una macchina da festa, e qui sotto epoche diverse, ma stessa rabbia. la guida di Fernando Pardo tirano Lo senti dall’inizio alla fine, e ci vedi fuori il meglio. Un disco fresco, tante facce, tante situazioni, tante potente ed additivo. Davvero lotte. Perché se dei ragazzi fanno additivo. Alla sesta prova su lunga dischi come questo, lo mettono distanza, i Tokyo Sex Destruction in free download, e soprattutto si confermano nell’olimpo dei portano avanti una logica DIY e gruppi che fanno muovere il culo a libertà di pensiero, allora l’hardcore signorine e signorini. Mani in alto e non morirà mai. Al di là delle pose via con la festa, il red soul continua e della violenza di certe scene. Gli !!! Altri sono una scelta, che fa chi non Massimo Argo vuole rimanere passivo, chi vuol piangere ma anche ridere di fronte ad una pozzanghera nell’ennesima giornata di merda e asfalto. Perché ERIC FUENTES a noi il culo ci rode ancora.

44 “Copper And Gold” “Dasvidanija”

Bcore Disc DreaminGorilla Rec

Pianoforte e voce. E a volte una Scrivere una recensione è già più chitarra. Attitudine hardcore e difficile di quel che possa sembrare, voglia di dimostrare che anche in tutto si complica poi se nel mirino tempi più o meno moderni si può finisce un gruppo con cui condividi fare un disco come ai tempi dei la stessa città d’origine. Voci, note e crooners. rumori diventano volti, caratteri e sagome che hai visto calpestare le Tutto ciò ce lo propone Eric tue stesse strade per anni. Separare Fuentes, ex dei The Unfinished il livello di giudizio dell’ascoltatore Sympathy, che dal 1997 ha nativo dall’ottica in scala nazionale intrapreso una fruttuosa carriera non è semplice, soprattutto se si solista, accompagnato al piano da parla di un gruppo, come iVenus, Bernat Sanchez. Ed è apertamente con cui è difficile condividere spazio magia, il feeling di questo album vitale senza creare un rapporto è incredibile, è qualcosa che emotivo di qualsiasi sorta. appare in controluce, un sogno probabilmente. Ascoltando fra le Attivi sul territorio ligure dall’età righe, si può ben capire che è un della pietra, il loro debutto di disco fortemente pop, con intrecci un paio di anni fa, Tanz!, sapeva sonori e canori alla Prefab Sprout. ancora molto di ‘fatto in casa’, Altra caratteristica di questo ma conteneva già una quantità fenomenale disco è la possanza notevole di singoli irresistibili, che quasi fisica della musica di Eric e li aveva sbalzati in un tour biennale Bernat. Il piano è pestato, la voce in cui si sono trovati a condividere è calda e vibrante, per un insieme il palco con alcuni dei nomi più davvero inedito e magnifico. Dal altisonanti della scena italica. vivo si avranno anche altri musicisti Piacioni, spettinatori ammiccanti sul palco, come Joan Thelorious e volutamente poco raffinati (anzi, dei nostri tanto amati Tokyo Sex piuttosto tendenti al trash) volano Destruction. intorno a quel pop più teatrale e Passione e ricercatezza, per uno dei rumoroso, supportato però, più di dischi più belli della Bcore, che ha quanto lascino intendere, da un un catalogo eccezionale. ABC implicito di quanto successo Massimo Argo in Italia negli ultimi anni in ambito musicale, dal baby building al che cos’hai tu da brillare tanto e l’occhio IVENUS nero con la matita blu.

Per chi già li conosce, Dasvidanija

45 non cambia troppo le carte generale del disco, l’irresistibile in tavola rispetto al passato: trittico P.O.P, Grazielle e Rembrandt: si parla sempre di un assetto giocate su ritmi martellanti e ciclici, strumentale dei più classicamente tutte e tre si scagliano in faccia rock, arricchito da una tastiera all’ascoltatore, avvinghiandolo in effettata, pestata con foga, che una presa ermetica da cui è difficile prende spesso il sopravvento su sottrarsi. tutto, lasciandosi piegare solo dai capricci vocali del frontman Cash Per capire del tutto iVenus, nella Pelliccia. Tanti riverberi, tanti probabilmente, bisogna andarli synth, tanto pop, tanto casino: il a cercare in qualche concerto, rischio di suonare come un vecchio quando ci si trova davanti a orde incubo anni ‘80 è sempre dietro in delirio, crowd-surfing ad ogni l’angolo, ma tutto sembra fatto per ritornello, bassisti che si contorcono far muovere e ballare o quanto a piedi nudi e caramelle gettate a meno battere un po’ il piedino. I grappoli contro gli aficionados in testi, sorprendentemente arguti, prima fila. Questo, però, si rivela abbozzano ritratti agrodolci di sempre un’arma a doppio taglio, gioie passate o auspicate, disagi raramente impugnata dalla parte e disastri emotivi con picchi di del manico in un mondo in cui la menefottismo notevoli, misantropia carta che canta resta pur sempre e amore globale condividono lo il disco. Se immerso nel contesto stesso letto. nazionale e spogliato di tutte le associazioni visive e sonore raccolte Se un elemento di costanza nei live, Dasvidanija rischia di fare c’è, è sicuramente la ricerca la figura del Davide: ha ancora le dell’orecchiabilità più immediata e spalle strette e le gambe deboli, coinvolgente (una sola eccezione: avrebbe forse bisogno di un po’ di la title-track, ballata lenta e docile esercizio mirato per rinforzarsi qua nei suoni, ma non nel testo). Ci e là, ma potrebbe lo stesso battere sono dei momenti in cui il gruppo il suo Golia se decidesse di giocare ci riesce discretamente bene (la d’astuzia. The great capitombolo blasfema , il Nicolas Gasco tripudio di synth di scuola i Cani Settembre, il Fiumani & Dylan Dog di Mangianastri), altri in cui qualche perplessità può essere più che THE BARBACANS lecita (C’est la vie mon amie, in cui la No Hits For The Kids musica leggera tende a diventare troppo leggera, e Ventricoli, Boss Hoss Records mancante quel qualcosa in più A qualcuno può interessare qual’è che mantenga viva l’attenzione). l’album che gira in ultra heavy Spicca sul resto, scandendo il ritmo rotation sul mio stereo di casa ed in

46 quello del negozio in cui lavoro? molto bello ma che gli mancava un Lo so, lo so, non ve ne può fregare pezzo forte che lo stagliasse dalle di meno ma, che ci volete fare, la altre produzioni di genere; ebbene recensione la faccio io e quindi vi dissi una delle mie proverbiali tocca saperlo lo stesso, l’album in minchiate perché da quel giorno oggetto (dei miei ascolti e della mia “Kick The Children” e “Turn Away” recensione) è questo splendido No entreranno di forza nelle mie scelte Hits For The Kids, secondo album di di negletto dj di provincia. una band in crescita esponenziale A distanza di ben 4 anni (era come i Barbacans. proprio necessario farci attendere tanto?) i nostri tornano alla carica Ebbi la fortuna, sempre per questa con una raccolta di canzoni ancor mirabile e-zine di recensire anche più bella della precedente e il precedente God Save The Fuzz costringendomi a rimodellare la (potreste immaginare titolo più mia playlist annuale; sono conscio bello per un album di garage?!?) e che al lettore non potrà importar dissi che in quel caso il disco era molto neppure di questo ma io alla

47 mia playlist dedico ragionamenti Concludendo No Hits For The approfonditi e se, poi, a dicembre Kids dura poco meno di mezz’ora inoltrato i tipi della Boss Hoss mi (nessun album di vero rock’n’roll mandano un album così bello, mi dovrebbe durare di più) ed è come costringono a violentare le mie fare un giro nell’orgasmatron convinzioni più radicate, e che si fa che compare nel film dell’ancora così tra persone per bene? giovane e non ancora tedioso Partendo dall’inciso che tutti, e Woody Allen intitolato “Il dico tutti, i pezzi di questo disco Dormiglione”; se non lo avete sono molto belli vi citerò quelli ancora visto (il fim) fate in modo di che hanno riscontrato la mia vederlo e se non lo avete ancora sperticata preferenza; si parte ascoltato (l’album) vedete di con 10000 promises che, sorretta ascoltarlo da qui a breve perché da un grandissimo lavoro di voxx, cambierà le vostre vite in (molto) esplode in un fragoroso pezzo di meglio. garage-punk eighties style degno Per quanto riguarda il giro dei migliori Miracle Workers, nell’orgasmatron, vedete di Kind Of The Blue Beat è un breve organizzarvi... strumentale molto psych e Il Santo molto veloce nel quale sembra di ascoltare i Plasticland con una tigre nel motore, Fatiscenza Violenta è un brano adatto a chi pensa che WOODEN SHJIPS il garage non renda se cantato in “Back To Land” italiano, pensate, basta soltanto rivisitare la lezione del nostro Thrill Jockey Records sixties-beat più degenere (semplice no?), Istato Itagliano è mettere in Ripley Johnson e Omar Ahsanuddin musica uno stato di ubriachezza si sono trasferiti nell’Oregon, molesta. lasciando San Francisco, patria, Breve sosta, biretta fresca, e si teatro e habitat naturale di tutte ricomincia: He’s Gone è il mio pezzo le produzioni targate Wooden preferito, è la tipica canzone in cui Shjips, nel pieno stile di una neo- tutto funziona alla perfezione dagli psichedelia californiana che più di intarsi fra gli strumenti al ritornello, così non si può. qui il garage si fa quasi epico, senza L’album West aveva molti simboli tralasciare una vena di psichedelica che legavano indissolubilmente la malinconia, in poche parole una musica all’ambientazione, dal nome Hug Hug è molto wild o BOMBA, alla copertina del disco (mi sembra molto punk e quando compare di ricordare un ponte...); anche un’armonica killer fa letteralmente nella cover art di Back To Land sognare, chiude il cerchio la breve ci sono dei richiami, ma stavolta suite oppiacea di Tahiti With You. alla storia del genere, perchè la

48 copertina ricorda un po’ quella della abbiamo la continuazione di “West” pietra miliare “The Psychedelic e la confidenza nell’espressione Sounds Of The 13th Floor di tratti distintivi già consolidati Elevators” e richiama in generale il (soprattutto nella prima parte); rock psichedelico 60s-70s da cui la dall’altra abbiamo qualche novità, band attinge la propria ispirazione costituita da tratti più melodici e attualizza al presente in forma e una maggiore ricerca della più fruibile per un’audience sempre componente emozionale. maggiore. Si parlava del trasferimento, Questa prima tendenza, trova ebbene questo è il primo subito espressione partendo album di Ripley e soci che ha dall’iniziale title-track, perchè un’ambientazione diversa da la prima impressione è quella S.Francisco, e la sensazione da di avere tra le mani un lato C di parte della band stessa è che la West, costituendo una diretta componente ambientale abbia connessione tra i due lavori. A giocato un ruolo e un’influenza seguire troviamo l’incalzante nella stesura di queste nuove otto ritmo di Ruins, e dopo 30 secondi tracce. sei già ad ondeggiare e ripetere parabarabara-parabarabara (sì, Senza abbandonare l’immediatezza lo so cosa pensate, ma IYEzine e l’energia della loro matrice purtroppo non prende un assegno psichedelica, caratteristiche mensile per farmi da assistenza principali di West, i Wooden Shjips sociale). cercano in alcune tracce di ampliare Sempre parlando di brani di forte i propri orizzonti ed arricchire la impatto, troviamo la potenza di loro musica ponendo maggior Ghouls e Other Stars e la velocità di attenzione anche alla narrazione In The Roses. e alla componente melodica. D’altra parte, riguardo al secondo A conferma di ciò, accanto alle aspetto evidenziato poco sopra, usuali caratteristiche distintive troviamo anche tracce più lente del suono della band, incentrato e introspettive. Secondo me la sull’accoppiata chitarra-tastiere, traccia più significativa è These in alcuni tratti compare anche la Shadows, è quella che emerge chitarra acustica. maggiormente nel lotto perchè Ma ci sono anche varie tracce con esula dal tradizionale stampo il loro forte marchio di fabbrica, Shjips, con chitarra acustica, una con riff distorti e un ritmo vivace maggiore tendenza narrativa, un come base, su cui chitarre e tastiere suono avvolgente e curato, inserti ricamano e ondeggiano tra primo e chitarristici un po’ più dilatati secondo piano, in alternanza. rispetto al sempre più usuale In definitiva, “Back To Land” è un riffetto-ritornello, un ritmo più album dalle due facce: da una parte rallentato ma che riesce sempre a

49 coinvolgere trasmettendo nuove particolarità. sensazioni ed emozioni. Per cui, sebbene ammetto che il L’altro brano in cui è maggiormente primo ascolto abbia generato in me evidente questa novità è la traccia un moderato entusiasmo, (forse che chiude ottimamente la raccolta, hanno avuto un certo ruolo anche Everybody Knows, che conosce una le aspettative per questo nuovo nota malinconica praticamente lavoro), soprattutto nel sentire senza precedenti in casa Shjips, le somiglianze con il precedente, un po’ come se un rampante Roky in seguito ripercorrendo e Erickson invitasse a un party i analizzando meglio “Back To Codeine e li facesse gonfiare come Land”, mi sono accorto anche delle canotti cercando anche di farli differenze e delle migliorie, perchè prendere bene (va beh, è un falso la band californiana ha ampliato il storico, traslate mentalmente lo proprio campionario acquisendo slowcore un paio di decenni prima nuovi tratti distintivi. per ritrovarvi a tale party). Perciò mi viene da dire che anche Servants è un altro ottimo questa prova sia stata superata pezzo, che costituisce un po’ con successo dai Wooden Shjips, un compromesso tra le due confermandoli tra le punte di componenti e amalgama queste diamante del nuovo decennio due tendenze per rendere il psichedelico. risultato complessivo un po’ più Davide Siri fluido.

In alcuni tratti ti viene quasi il GAZEBO PENGUINS dubbio che la premiata ditta Ripley “Raudo” Johnson & soci si limiti quasi a svolgere il proprio compito per To Lose La Track consolidare la posizione di ascesa raggiunta col precedente album, Dopo “Legna” del 2011 e lo split senza variare troppo il copione o con I Cani del 2012, i tre Gazebo cercare novità particolari, poi però Penguins (Capra, Sollo, Piter) pensi anche che in fondo questo è il ritornano, insieme all’ormai loro marchio di fabbrica, questo è il collaudata e sempre più attenta To suono degli Shjips, e se la formula Lose La Track, con Raudo, ovvero funziona, i pezzi sono coinvolgenti il loro terzo lavoro lungo. L’album, ed energici, per carità va bene composto da dieci brani, continua così, perchè poi ci si affeziona nel solco del precedente, regalando al suono caratteristico di una nuove chitarre esplosive, una band. Ma questo sarebbe molto maggiore maturità dal punto di limitativo per descrivere “Back To vista compositivo e, ovviamente, Land”, un album certamente ricco una nuova palata di emozioni. di spunti interessanti e delle sue E’ Finito Il Caffè, tra chitarre

50 scalpitanti, melodie accattivanti e gridare “oggi mi sento piuttosto un testo agrodolce, apre il disco bene, uo uo uo” della conclusiva travolgendo con la sua forza Piuttosto Bene. emotiva, mentre Casa Dei Miei, schiacciando sull’acceleratore, Questo terzo album dei Gazebo disorienta con il suo raccontare. Le Penguins pare avere tutte le carte tempeste di chitarra di Difetto e il in regola per bissare il successo del nervosismo di Domani E’ Gennaio precedente “Legna”. Forse i testi (dissolto solo da quell’amaro “le sono più scarni e semplici, ma le rate di una libertà che dura un emozioni continuano ad essere anno, ti prego non mi dire più trasmesse con intensità, le melodie domani è un altro giorno, i lunedì danno l’impressione che ci sia stato di maggio sono così da otto anni”) un ottimo lavoro alle spalle e i cedono spazio all’altrettanto suoni esplodono nell’aria. Un disco rabbiosa e disillusa Ogni Scelta E’ sincero e fatto a regola d’arte: non In Perdita (“non solo ogni lasciata potrà che conquistarvi. è persa, è strano ma vedrai, che Francesco Cerisola ogni scelta è in perdita”) e alla malinconica tranquillità (per modo di dire) della breve Correggio. ARTISTI VARI L’energico sfrecciare di Trasloco, “Saoco! - Bomba, Plena And The infine, seguita da una veloce e Roots Of Salsa In Puerto Rico” graffiante Mio Nonno, apre alla granitica Non Morirò, al suo “se Vampisoul avessi avuto un’ora di più o anche solo un minuto, non avrei fatto Il saoco era una bevanda usata nulla di diverso” e al catartico come tonico dagli schiavi a Cuba, un mix di cocco e rum, rinfrescante e rinvigorente. Proprio come questa compilation di salsa, secondo episodio di un’esplorazione cominciata l’anno scorso.

Le coordinate sono intorno agli anni ‘50 e ‘60 del 1900, luogo Puerto Rico, sorella minore di Cuba per quanto riguarda la salsa e i suoi progenitori. Nel primo volume ci si è maggiormente focalizzati sulla bomba e sulla plena, due antenate della salsa, mentre qui andiamo maggiormente nei 51 territori della guaracha, rumba, amalgama di gioia e fisicità. Sudore mambo, merengue e della musica e sederi che ballano frenetici. tradizionale contadina. Puerto Rico Massimo Argo ha sempre avuto un’ottima scena musicale, essendo stata influenzata dai gruppi cubani che suonavano a MUM Puerto Rico. “Smilewound” Un’altra particolarità di questa musica è che, principalmente, Morr Music veniva registrata a New York, dove Morr Music è ormai da molto molti emigravano; uno dei generi tempo un marchio di fabbrica. che possiamo ascoltare in questo L’etichetta berlinese si è infatti cd è la guaracha, una musica molto distinta da molti anni per un genere radicata a Puerto Rico, poiché arrivò di elettronica minimale e delle sue insieme alle compagnie teatrali sfumature da diventarne quasi un cubane dal 1910. La guaracha è sinonimo. considerata un’asse portante della salsa, ma il repertorio di questi Non stupisce allora che i Mum gruppi antesignani era composto gravitino intorno a questa scena, da molti stili. Dopo la liberazione dato che l’elettronica è alla base di Cuba da parte di Fidel Castro e il di questo gruppo islandese che conseguente embargo, Cuba perde mescola beat, strumenti classici, la sua dominazione musicale nei sintetizzatori, tastiere giocattolo per Caraibi, a vantaggio di Puerto Rico suoni Arcade (in When Girls Collide e New York. I gruppi della metà sembra di giocare ad un gioco in un degli anni sessanta fusero rumba, vecchio computer), con un risultato charanga, pachanga e rock and finale incredibilmente melodico, roll secondo il gusto dell’epoca, equilibrato, dolce e raffinato. e in ¡Saoco! ne abbiamo diverse Il tutto è condito da una voce dimostrazioni. Si sente molto quindi eterea, cullante, elfica, sentimentale l’influenza di stili eterogenei, ma e ipnotica: Slow Down è una la salsa di Puerto Rico mantiene canzone d’amore che vi farà venire sempre una forte impronta, la voglia di essere innamorati. tanto da diventare facilmente One Smmmmile vi farà passare riconoscibile, almeno ai più esperti. dalle atmosfere rade e dilatate, dai Quest’epoca è stata il siglo de oro paesaggi minimali e da una natura della musica puertoricana e ha quasi immobile caratteristica della partorito autentiche gemme, come prima parte dell’album al ritmo dei questi 28 pezzi d’argenteria. Qui si mercati d’oriente, alla frenesia dei può godere di un’autentica musica suk e dei mille bazar. latina, ancora non sottomessa al La voce lieve delle gemelle Gyða gusto europeo o nordamericano. El and Kristín Valtýsdóttir vi cullerà son è forte e potente, si snoda in un comunque per tutto il disco e, come

52 per un Ulisse contemporaneo, sarà generata in me grande aspettativa estremamente difficile resistere per questo album, giacchè la all’attrazione magnetica e inconscia precedente prova aveva messo in di questo canto (Underwater Snow e luce grandi potenzialità da parte Time To Scream And Shout su tutte). del tedesco...e un po’ l’aspettativa ti Ciliegina pop sulla squisita torta, fotte. la presenza di Kylie Minogue in Ad essere sincero non riesco così Whistle. bene a capire se questa “prova di Gianluca Camogli maturità”, come spesso si dice, sia stata centrata in pieno o sia da rimandare ai giorni che verranno, OLIVER SCHORIES anche perchè, eccezioni a parte, “” di solito sono tre indizi a fare una prova...ad ogni modo, so benissimo Der Turnbeutel che questo qui non è il punto cruciale, sono fondamentalmente Oliver Schories, chiamato alla chiacchiere, il punto è il disco, e la riconferma col suo sophomore discussione la palleggio a voi che lo album Exit continua sullo stesso ascolterete. asse del suo ottimo esordio. Col suo crossover di House e Techno, Schories si pone in riesce a creare elettronica ipnotica logica continuazione di ed evocativa dalla sensibilità “Herzensangelegenheit” (e non pop. “Rising star” dell’elettronica fatemelo dire di nuovo!), ne tedesca? riprende gli schemi e ne amplia Il producer tedesco Oliver l’influenza pop, cerca di pulire Schories è una piacevole vecchia maggiormente il suono ricercando (non più di tanto) conoscenza l’equilibrio più per sottrazione di IYEzine, poiché lo ritroviamo, che per addizione. L’idea di base andando indietro di un anno, con è, inoltre, a mio parere diversa il suo album di esordio dal titolo tra i due album: questo nuovo complicatissimo http://www. lavoro è meno intenso dal punto iyezine.com/recensioni/1699-oliver- di vista ritmico, qui si va a cercare schories-herzensangelegenheit. di muovere più la mente che htm Herzensangelegenheit. Ora il corpo (60% contro 40% ?), Schories, divenuto ormai dj e mentre l’esordio forse ribaltava le producer affermato, è chiamato proporzioni, e infineExit compie alla consacrazione tra i grandi con un leggero passo verso la “hit” di questa seconda prova su lunga sensibilità maggiormente pop, nel distanza, dal titolo Exit. senso più generale del termine. Le sonorità e di conseguenza le Dico ciò riguardo ad una possibile sensazioni che riescono a creare consacrazione anche perchè si era questi brani sono l’uscita di

53 sicurezza che ci offre il tedesco, metterle in musica ci sono tutte, e una piccola oasi nel quotidiano. Schories ha tutte le carte in regola Questo è Exit, una porta che se per entrare tra i grandi. appena socchiusa mostra già i caldi Perciò sì, si può creare musica raggi del sole di un luogo dove è elettronica che sia insieme sempre estate. Nell’idea del suo ricercata e orecchiabile, che sia autore, Exit ha la funzione di creare fruibile ma non risulti scontata un’atmosfera evocativa, un locus né “commerciale”, come insegna amoenus in musica, per il piacere questo ragazzo. dell’ascoltatore più che per il club. Col suo particolare crossover di Dopo l’introduzione, ci troviamo House e Techno, fatto di suoni subito con l’orecchiabilità di Sunset, caldi e delicati, un ritmo sempre una traccia di atmosfera molto misurato e mai portato a spingere estiva, e quindi But Maybe che troppo, brani orecchiabili ma parte ruvida ma presto diventa non scontati, Schories ricerca dolcemente ammaliante. In seguito efficacemente il bilanciamento e la le ipnotiche Get Me e Circles ci quadratura del cerchio nel creare ghermiscono, Go ha una struttura elettronica ipnotica. simile a quella della precedente But Maybe, e Another Day è una Mi piace molto pensare a Schories delle tracce che ricordano forse come colui che può realizzare maggiormente il precedente album. quelle potenzialità che uno come Il disco è molto lungo, abbiamo Kalkbrenner (Paul) non è riuscito appena superato la metà, in totale a realizzare pienamente (per Exit contiene più di un’ora e un quanto ne abbia mostrato alcuni quarto di ottimi brani, tutti sempre abbaglianti sprazzi qua e là), sui 6 minuti, ma l’ascolto non pesa un po’ offuscato dal suo stesso perchè Oliver ha questa capacità di successo. Perchè per un certo verso farci entrare presto in uno stato di l’elettronica di Oliver si avvicina piacevole trasporto, ci fa muovere abbastanza a quella di mr. Berlin interiormente con le stesse Calling, ma secondo me ci mette frequenze e la stessa forma d’onda più anima e più sfaccettature, per della sua musica. quanto sia forse meno attenta Non mi dilungo oltre a descrivere i al ritmo. Il suono del nostro non singoli brani, ma sappiate che sono è ancora così ben confezionato tutti da ascoltare dall’inizio alla fine, come quello di altri suoi colleghi e tutti hanno le loro sfaccettature più esperti come il buon Paul, e che li rendono interessanti e non ha ancora la raffinatezza nel gradevoli. Il tutto è riassumibile suono di un modello di riferimento con la frase che ci siamo detti come può essere Pantha Du Prince, contemporaneamente io e per quanto facciano anche musica Massimo di IYE parlando del disco: diversa; però le idee e la capacità di “ma senti che suoni!”.

54 melodie più leggere e meno Direi perciò che bisogna mettere soffocanti, ci tiene legati a sé con bene in chiaro che Oliver si con quel “la soluzione ai miei conferma un grande producer, problemi sembra sempre la causa ed ora abbiamo le prove per dei tuoi”, mentre Il Pranzo Che Verrà, poterne parlare come “rising star” affondando in una scura voragine dell’elettronica tedesca. di chitarre e sentimenti infranti, Buon ascolto! viene rischiarata solo a metà da Davide Siri un breve e pacato scorrere di note malinconiche. Una Provocazione, più decisa e tesa, corre veloce su quel FINE BEFORE YOU CAME “come i bambini vorrei correggere “Come Fare A Non Tornare” i disegni, finché non fan schifo, il foglio si buca, e poi si convincon La Tempesta Dischi / Legno che va bene così” per poi spegnersi lentamente, lasciando in balia del Quando pochi giorni fa ho visto che dolore più forte, quello causato i Fine Before You Came avevano dalla conclusiva Dura: “niente di pubblicato il loro nuovo disco ho tutto questo mi piace davvero, ma pensato “Olè, questa è la volta so che la mia fortuna è averlo, cosa buona che sbagliano”. Invece poi vuoi che ti dica, vado avanti così l’ho messo su e l’ho ascoltato per finché dura, passo dalle vittorie tre volte consecutive, rimanendo alle sconfitte senza combattere totalmente spiazzato. Come Fare battaglia alcuna”. A Non Tornare questo il nome del lavoro, si compone di cinque Con questo nuovo lavoro i Fine tracce cupissime dove, se i testi Before You Came, giunti ormai continuano ad essere evocativi a quasi quindici anni di attività, e affascinanti come in passato, aggiungono un’ulteriore tassello alla voce gridata si sostituisce un al lungo processo di evoluzione cantato lucidamente disilluso e alla sonora che li ha contraddistinti. vena post hardcore/emo un post Dall’emo/post hardcore al rock/slow core soffocante. post rock/slow core più scuro, “Battiamo i lividi per mantenerli dall’inglese all’italiano, dalla voce sempre viola, per ricordarci che san gridata a un cantato cupo e senza fare ancora male” è così che si apre più forze. Come Fare A Non Tornare Discutibile, la quale, avvolgendo è un lavoro profondo, di quelli da con le sue delicate chitarre che ascoltare tutto d’un fiato, in cui lentamente crescono, ci sbatte perdersi insieme a tutti i propri poi in faccia quell’amaro “noi malesseri. Un disco importante, non sappiamo come fare a non di sicuro più del precedente, forse tornare”. Alcune Certezze, altrettanto anche dell’eccezionale “Sfortuna”. sofferta, ma accompagnata da Francesco Cerisola

55 Moon happy monkeys and hope maniac ape è un pezzo davvero THE ASSYRIANS notevole tanto che il sottoscritto “The Assyrians” lo giudica in modo inappellabile la Bored Youth Records più bella pop song del 2013; avete presente quando Alex in Arancia meccanica, abbigliato in perfetto Chi ha la pazienza e la, non sempre, stile ottocentesco, tenta, con buona sorte di leggere le mie successo, di circuire due fanciulle recensioni avrà, ormai da qualche con tanto di gelato? tempo, compreso quanto sia solito Dice loro di seguirlo nella sua aprire le mie righe con tediose abitazione perché nel suo premesse. stereo sentiranno un suono che difficilmente potranno dimenticare Anche in questo caso, mie care (abbiate pietà di me ma ora su anime pie, la premessa è doverosa due piedi non ricordo l’esatta in quanto la band in oggetto sta per descrizione). uscire con un nuovo album (la data Ebbene voi inserite questo dovrebbe essere il 15 novembre dischetto nel vostro lettore e e l’etichetta la prestigiosa Foolica potrete provar le medesime Records) mentre il mini di cui sto sensazioni, se poi come nel film per parlarvi ha sulle spalle già riuscirete anche a fare dell’ottimo alcuni mesi. sesso a tre tanto di guadagnato, Ma, il caso vuole, che gli Assyrians vi dico solo che si è sui livelli dei abbiano suonato in agosto nella migliori Xtc,e gli Xtc sono fra i miei nostra ridente cittadina e che, dopo gruppi preferiti di sempre. la loro più che lodevole esibizione, Proseguendo si ascoltano altresì si siano intrattenuti con lo “staff” la dolcissima My garden with della nostra fanzine. statues of Em che tanto ricorda Durante il corso di questo i pezzi magici che produceva piacevolissimo incontro i alcuni anni orsono la Sarah componenti del gruppo si sono Records, e non ditemi che non dimostrati persone molto socievoli conoscete la Sarah Records e che e disponibili ed inoltre hanno nonostante ciò siete sopravvissuti gentilmente concesso questo a questo triste mondo; Farewell mini album alla nostra attenzione scarlet pimpernel dall’andamento dicendosi interessati ad un nostro leggermente psychedelico e sindacabilissimo giudizio. dall’incidere beatlesiano o, dato Ed eccomi qui, con una quarantina che si parlava di Xtc, in odor di di giorni di colpevole ritardo, a Dukes of Stratosphear, se non parlarvi della quattro canzoni conoscete neanche loro mi spiace d’esordio di questo mirabile dirvelo ma questo triste mondo quartetto. vi ha definitivamente sconfitti, L’inizio è davvero stupefacente,

56 per chiudere con Htrowyah atir che a 26 anni dalla sua uscita (lo che oscilla tra i Beach Boys di “Pet licenziò la Epitaph di Brett Gurewitz, Sounds” e le ballate dei Kinks; per quanto possa sembrare riuscite a immaginare qualcosa di retrospettivamente impossibile) altrettanto allettante? torna a disposizione di tutte le Inutile dirvi che la mia attesa genti di buon gusto grazie alla per l’album di cui parlavo ad lungimiranza dei tipi di Area Pirata, inizio recensione sia a dir poco che non smettono mai di stupire i febbrile perché, se tanto mi da loro, spero sempre più numerosi, tanto,entrerà di prepotenza nel adepti. novero dei miei dischi preferiti di Le danze vengono aperte dal blues questa annata. strascicato e psichedelico di Get Il Santo Out Of My Life Woman, cover di un classico di Al Touissant; si prosegue con il garage criptico e ultra- THE MORLOCKS compresso di She’s My Fix, suono “Submerged Alive” che è un vero e proprio marchio di fabbrica della band; spiccano Epitaph Records inoltre altre due brillanti riprosizioni quella di Leavin’ Home dei Birds Ho visto piuttosto recentemente e quella di Body Not Your Soul di Leighton Koizumi, era impegnato Cuby & the Blizzards nelle quali (in verità piuttosto brillantemente) emerge un suono garage-punk più nel perpetrare la leggenda di “classico”, inteso ovviamente nella due gruppi nei quali ha militato: i sua accezione più virtuosa. Morlocks , oggetto di queste righe, Un capitolo a parte lo meritano e i Gravedigger V. anche l’inquietudine esistenziale L’ho visto molto bene, persino della quale è intrisa Different World rubicondo, con quel po’ di pancetta nella quale sembra di ascoltare che fa tanto salute e ciò ha riempito una versione ancor più malata e di gioia il mio cuoricino di garage- viziosa di Mick Jagger e, soprattutto, maniac. Lo stesso non poteva la lenta e struggente My Friend certo dirsi nell’anno d’uscita di The Bird ammantata di magica questo fantasmagorico live, il 1987, melanconia stoogesiana. il nostro infatti, era impegnato Come ben si evince da queste mie in un impari tenzone con un righe con questo disco siamo di mostro fottutamente potente fronte ad un’incisione che, senza come l’eroina, tanto che da lì a dubbio alcuno, può definirsi poco la stampa specializzata lo epocale tanto che mi sento in diede definitivamente per perso diritto di buttar lì un paragone: intonando un, fortunatamente dirsi appassionati di garage e non prematuro, de profundis. conoscere questo album è come Ma torniamo a Submerged Alive, affermare di essere tifosi del

57 Boca Juniors e non saper chi sia una forte base oi ! . I 5MDR sono Diego Armando Maradona, una tra i migliori esponenti italiani di contraddizione ed allo stesso tempo quella forte ed impetuosa corrente un peccato imperdonabile. sotterranea che parte dall’ oi! Punk Se ai tempi in cui questo live uscì inglese, infatti in questo disco vi è la foste nella risicata schiera di chi lo cover di Riot Squad dei Cock Sparrer, acquistò oggi avete fra le mani un passa per la Savona dei Klasse oggetto di grande valore, non solo Kriminale e dei Cervelli Stanki, e intrinseco ma anche economico, sfocia in gruppi come Uguaglianza, per tutti quelli che, vuoi per ragioni 5MDR, e tanti altri. Il minimo anagrafiche vuoi per qualsivoglia comune denominatore è la rabbia, altro motivo, non lo fecero ecco quel rodere il culo che fa gridare una splendida occasione per in mezzo a questa indifferenza colmare una preoccupante lacuna, da scaffale.La Prospettiva Del non tutti i giorni capita di poter Conflitto ha dei gran testi ed una mettere le mani si di un capolavoro grande potenza, con una carica e Submerged Alive è uno dei non inesauribile. Sinceramente sono moltissimi dischi per i quali il davvero contento che dei ragazzi termine capolavoro può essere continuino a fare questa musica, usato senza temere di essere che fuori moda non ci andrà mai, smentiti. poiché non è mai stata fashion. P.S.: Questa ristampa è disponibile Sarò di parte ma i 5MDR sono nella versione cd digipack ed davvero molto ma molto bravi. Il anche in quella, strepitosa, in vinile disco è scaricabile gratuitamente, colorato e numerato a mano. Fossi poiché una importante prospettiva in voi non avrei dubbi su quale dei del conflitto è quella di liberare la due formati preferire. musica, almeno quella onesta e di Il Santo qualità. Massimo Argo 5MDR “La Prospettiva Del Conflitto” MASSIMO VOLUME “Aspettando I Barbari “ Varie etichette La Tempesta Dischi Un disco di punk rock incazzato, fatto da ragazzi appassionati per A tre anni di distanza dall’ottimo ragazzi poganti sotto al palco. “Cattive Abitudini” e a due dallo split con i Bachi Da Pietra, i Tornano i savonesi 5MDR, dopo Massimo Volume (Emidio Clementi, il full length “Via Di Qua” del 2010 Vittoria Burattini, Stefano Pilia, e l’ep “Stato Di Allerta” del 2008. Il Egle Sommacal), formazione tra loro punk rock è molto carico, fatto le più influenti all’interno della di scorribande in territorio hc, con scena musicale indipendente

58 italiana, mettono su disco dieci Con questo nuovo disco i Massimo nuovi pezzi. Il nuovo lavoro, Volume mescolano molto bene le Aspettando I Barbari, abbandona carte, riorganizzando tutto il loro quasi completamente il carattere mondo sonoro e riproponendolo relativamente morbido del in forma differente, ripescando precedente disco, preferendo l’energia elettrica degli anni ‘90 e solcare mari decisamente più aggiungendo inaspettati inserti nervosi, elettrici e scuri. di elettronica, raccontando (ovviamente) storie nuove, ma La nera spina dorsale su cui si non abbandonando gli umori struttura Dio Delle Zecche, apre che li caratterizzano da sempre. l’album crescendo e ferendo, Aspettando I Barbari è un disco affondando il colpo di grazia solo cupo e oppressivo, energico e quando la voce si fa urlo e le parole rabbioso, denso e affascinante. si inchiodano in testa, mentre La A vent’anni dal loro esordio, Cena, a seguire, tra velocità e ritmi dimostrano di essere ancora sul incalzanti, si rivela travolgente con pezzo. Un album di qualità. le sue melodie venate di malessere. Francesco Cerisola Aspettando I Barbari, sprofondando nelle tenebre, disegna ombre arrese su echi di chitarra e dense . note di basso, lasciando che a proseguire siano l’ossessivo monito SALMO angosciante “ricordati di Chesnutt” “Midnite” di Vic Chesnutt e il “vi piaccia o no” estremamente determinato Tanta Roba di Dymaxion Song (brano ispirato alla vita di Buckminster Fuller). La Lasciate perdere etichette, generi e notte, tesa e graffiante, si concentra cazzate testosteroniche da rapper sul contrapporre le storie (in adolescenti. Aprite le casse a palla, evoluzione) di molte persone con lo lasciate che questo meteorite di statico aspettare del protagonista, apocalisse entri nelle vostre stanze, disintegrandosi di fronte al tellurico corrompa il vostro cervello ed e violento vibrare dell’allucinata ascoltate il racconto della vostra Compound e all’intensità su più morte. Salmo ha rabbia ed urgenza strati della malinconica Silvia in stile hardcore punk, viene dal Camagni. metal rap ed ha inventato un Il Nemico Avanza, infine, tra affilate qualcosa di nuovo, un modo di parole che riportano a scenari di rappare che va oltre il genere. profonda violenza, introduce l’addio Noi lo seguiamo fin dagli inizi di (che permette di sciogliere tutte le The Island Chainsaw Massacre, e lo tensioni) della conclusiva Da Dove abbiamo anche intervistato (www. Sono Stato. iyezine.com/interviste/1275-salmo.

59 WWW.GREENFOGSTUDIO.COM

60 htm). caso, io neanche le conosco e poi, Il suo stile è farvi male, le rime sono chissà,magari se le conoscessi mi pugni in faccia, ma sono anche starebbero pure antipatiche. qualcosa che può darvi la forza di Ma abbandoniamo queste puerile continuare a sbracciare in questo ed inutili considerazioni e valutiamo mare di merda. Salmo vende il contenuto di questo 7” dalla tante copie, certe strumentali copertina celeste cielo. sono più commerciali rispetto Sul lato A è incisa Into The alle precedenti, ma ciò non conta Woodche, al rituale garage-punk molto. Se cercate un rifugio questo scombicchierato marchio di non è il posto giusto, questa è la fabbrica del gruppo, aggiunge, a colonna sonora dell’apocalisse, parer mio, un tocco di quello che della morte che stiamo vivendo un tempo fu il sound delle riot ogni giorno. Sentire Weishaupt è grrrls, direi un pizzico di prime Hole qualcosa di davvero illuminante, ci pre-ubriacatura da superstar di fa capire che presto saremo terra Courtney Love. per i vermi. Un disco mostruoso, di Lo trovate un riferimento così un livello incestuoso, con un solo balzano? brano sbagliato : Faraway. Agli ascoltatori, ed alle autrici, Le collaborazioni sono tutte rimpallo l’ardua sentenza. azzeccate, specialmente quella Il lato B è invece occupato da con i Cyberpunks in Russel Crowe. She Was Puking della quale ebbi Guardatevi le spalle. a parlare nelle mia recente Ma il resto è storia. recensione della loro ultima fatica Massimo Argo su musicassetta, per i più distratti,o per i lettori saltuari di questa e-zine, ricorderò che si tratta di un THEE BOMB’O’NYRICS pezzo roots-rock,se per roots-rock “Thee Bomb’o’nyrics” intendete quello che suonavano i Cramps. Autoprodotto Dopo aver ascoltato quanto prodotto sino ad oggi da questo Qualcuno fra voi, e sottolineo quartetto di esagitate direi proprio il forse, potrebbe pensare, con che la ciliegina che farebbe da una notevole dose di malizia e completamento alla loro torta prevenzione, che io possa avere un allucinogena sarebbe un bel lp, debole per le Thee Bomb’o’nyrics. vinyl only of course. Magari se ci conoscessimo e Si potrebbe giungere a tale ci trovassimo reciprocamente affrettata quanto erronea simpatici potrei produrglielo io ... conclusione considerando che,fra le mie ultime tre recensioni, due Il Santo riguardano questa all-female band, ma si tratta null’altro che di un THREELAKES AND THE FLATLAND

61 EAGLES lente e molto altro). “War Tales” Con questo primo album i Upupa Produzioni Threelakes And The Flatland Eagles mettono a segno un buon Luca Righi, in arte Threelakes, colpo. I dieci pezzi proposti, infatti, debutta sulla lunga distanza con i scorrendo uno dopo l’altro tra suoi fidi compariFlatland Eagles ottime melodie e testi curati (tutto (Andrea Sologni, Raffaele Marchetti, il disco ruota attorno al concetto di Lorenzo Cattalani, Marco Chiussi, guerra, come suggerito dal titolo), Paolo Polacchini). Il disco, War istigano all’ascolto compulsivo. Un Tales, esce dopo una serie di ep disco che non vi lascerà delusi. che ben hanno fatto parlare di lui, proponendo dieci intensi brani Francesco Cerisola indie folk pieni zeppi di emotività ed ospiti di riguardo (Emanuele GAZEBO PENGUINS Reverberi, Francesca Amati, Capra “Raudo” dei Gazebo Penguins, Luciano Ermondi). To Lose La Track

Wild Water, con il suo muoversi Dopo “Legna” del 2011 e lo split delicato su note di chitarra e con I Cani del 2012, i tre Gazebo il viscerale abbandonarsi alla Penguins (Capra, Sollo, Piter) melodia, apre il disco, trovando ritornano, insieme all’ormai anche il tempo per introdurre collaudata e sempre più attenta To l’energico travolgere dell’immediata Lose La Track, con Raudo, ovvero The Walk e il più pacifico (ma non il loro terzo lavoro lungo. L’album, meno accattivante) ondeggiare composto da dieci brani, continua della malinconica The Lonesome nel solco del precedente, regalando Death Of Mr. Hank Williams. nuove chitarre esplosive, una To Do, con il suo lento galleggiare su maggiore maturità dal punto di chitarre e ritmiche composte, lascia vista compositivo e, ovviamente, spazio all’iniziale armonica di The una nuova palata di emozioni. Day My Father Cried e al suo delicato e fragile svilupparsi, mentre By My E’ Finito Il Caffè, tra chitarre Side, più elettrica e ruvida, apre al scalpitanti, melodie accattivanti e movimento in crescendo di D-Day un testo agrodolce, apre il disco (molto coinvolgente nel finale) e al travolgendo con la sua forza morbido incedere di March. emotiva, mentre Casa Dei Miei, Horses Slowly Ride, infine, tra banjo schiacciando sull’acceleratore, e rapidi colpi di batteria, trotta disorienta con il suo raccontare. Le veloce fino alle note dell’avvolgente tempeste di chitarra di Difetto e il e conclusiva Rose (tempi lenti, nervosismo di Domani E’ Gennaio intense note di tromba, chitarre (dissolto solo da quell’amaro “le

62 rate di una libertà che dura un summa del suo credo musicale. anno, ti prego non mi dire più domani è un altro giorno, i lunedì Pierre Deutschmann, classe di maggio sono così da otto anni”) 1974, è un pezzo importante cedono spazio all’altrettanto della scena techno berlinese e, rabbiosa e disillusa Ogni Scelta E’ di recente, il dj e producer (con In Perdita (“non solo ogni lasciata quel cognome, più tedesco di è persa, è strano ma vedrai, che così!) si è messo in testa un’idea ogni scelta è in perdita”) e alla molto ambiziosa, complicata, malinconica tranquillità (per modo ma certamente anche molto di dire) della breve Correggio. stimolante. L’idea è quella di creare L’energico sfrecciare di Trasloco, un album vab>sto ma corposo infine, seguita da una veloce e e compatto, che rappresenti graffiante Mio Nonno, apre alla il suono che lo ha influenzato granitica Non Morirò, al suo “se negli ultimi vent’anni (quando un avessi avuto un’ora di più o anche giovane Pierre si avvicinava alla solo un minuto, non avrei fatto musica elettronica). Un disco che nulla di diverso” e al catartico lo rappresenti, che racconti le gridare “oggi mi sento piuttosto sue influenze rielaborandole in bene, uo uo uo” della conclusiva ciò che è diventato il suo canone Piuttosto Bene. della techno; l’intento è quello di andare oltre una sorta di “back to Questo terzo album deiGazebo mine”, e plasmare questi metalli Penguins pare avere tutte le carte fusi, queste influenze, nella forma in regola per bissare il successo del che sintetizzi al meglio tutto precedente “Legna”. Forse i testi ciò, forgiando un suono che sia sono più scarni e semplici, ma le contemporaneamente qualcosa emozioni continuano ad essere di originale, personale e attuale, trasmesse con intensità, le melodie che esprima ciò che Pierre è ora, danno l’impressione che ci sia stato ma anche qualcosa di riferibile alla un ottimo lavoro alle spalle e i storia e all’evoluzione di un genere suoni esplodono nell’aria. Un disco e un percorso musicale. sincero e fatto a regola d’arte: non potrà che conquistarvi. E da che parte, da dove si possono ricevere influenze di questo genere, se non dai luoghi per eccellenza PIERRE DEUTSCHMANN in cui la techno si è sviluppata e “Betroit” ha tratto linfa vitale? Luoghi che rappresentino le cellule germinali BluFin da cui questo movimento si è propagato con le sue potenti Pierre Deutschmann ci presenta vibrazioni...Quali luoghi se non Betroit, il suo techno-capolavoro, Detroit e Berlino? Due città che una raccolta che costituisce la hanno fatto, soprattutto per quanto

63 64 riguarda la motor city, e stanno Si crea questa connessione Berlino- tuttora facendo, soprattutto per Detroit, le due città non sono quanto riguarda la capitale tedesca, mai state così vicine! L’intro della la storia di questo movimento. Le raccolta si chiama Detroit, l’outro capitali mondiali del genere, quella si chiama Berlino, come a dire “da del nuovo e quella del vecchio qui si parte, e qui si arriva, tenetevi continente, le due ampolle da cui forte, questo è il percorso”; ed è Pierre attinge i suoi ingredienti, da un percorso che unisce, mescola, buon alchimista della techno, per miscela, fa reagire, le due matrici di creare una miscela potentissima. partenza, contaminando l’una con L’una, la città dalla quale proviene l’altra. e nella quale opera per dare il suo Da quanto accennato, si tratta di contributo a questa storia, l’altra, un disco lungo, che però non cade la cui scena qualunque persona mai nel rischio che si corre quando minimamente interessata al genere si ascolta un album techno fuori dovrebbe conoscere. dai clubs (quello di essere troppo pesante), perchè nonostante il Ecco dunque che questo disco buon Pierre ci vada giù piuttosto assume altri significati e valenze: forte, dopotutto è un picchiatore, oltre a dare la più completa le tracce non sono caratterizzate visione del suo marchio di fabbrica da un suono dritto, egli riesce musicale, la sintesi di queste a creare quest’ambientazione materie prime con la produzione avvolgente, scura come la notte, di colate di stampo Deutschmann, un battito pulsante come il cuore questa raccolta diventa anche per dell’underground di queste due il tedesco una sorta di celebrazione città e che trasmette grande di tutto il genere musicale, della sua energia e vigore. storia e delle sue caratteristiche. Unendo le due visioni Tolte intro e outro, il volume del complementari della materia, egli materiale di Betroit è veramente realizza un’opera di grande impatto imponente, sono 13 tracce e di grande ambizione, un potente veramente massicce, con una inno celebrativo al techno sound. qualità media molto elevata e una Il risultato finale, perciò, possiede certa unità di visione. quella caratteristica particolare che Un lavoro impressionante, è molto più della somma delle sue estremamente coeso e compatto parti. anche nella sua lunga durata, che segue un unico fil rouge senza In sei mesi nasce così Betroit, cadere nell’eccessiva uniformità album da tredici tracce più intro e e piatta ripetitività, riuscendo a outro, per un totale di quindici, il cui trovare quell’elemento vincente che titolo è già abbastanza evocativo e rende le tracce sempre espressive, rappresentativo di questo concetto. e ne fa emergere una manciata

65 come dei capolavori. Parameter progetto, il norvegese Vàli che, con Lock, col suo incedere cadenzato, i la sua chitarra acustica supportata soundscapes di Area1507, e ancora di volta in volta da altri quattro Looking Backwards e Cryptalk, sono magnifici musicisti, ci regala tre alcuni tra i pezzi più notevoli; ma quarti d’ora di musica delicata soprattutto, il cuore del disco, il quanto emozionante. momento più alto, arriva poco Skogslandskap è suddiviso dopo la metà, ed è un terzetto di in quindici brevi tracce che si brani composto da Hunch & Guess, susseguono senza che affiori Emphasis (uscito anche come primo nemmeno per un attimo il senso di singolo estratto dall’album), e il noia o di assuefazione ad un tipo misto acido-ansiogeno di One True di sound normalmente a rischio Zero. da questo punto di vista; basta ascoltare l’opener Nordavindens In definitiva penso di poter dire Klagesang , un gioiello che dà il senza troppi rischi di dover via a questo viaggio all’interno ritrattare la faccenda, di trovarmi delle foreste norvegesi nell’arco di davanti il disco techno dell’anno, tempo compreso tra il tramonto difficilmente qualche altra uscita e l’alba successiva, per percepire potrà farmi cambiare idea. quanto la musica prodotta da Davide Siri Vàli rifugga stucchevoli tecnicismi rivelandosi, invece, una magica successione di suoni capaci di VÀLI muoversi all’unisono con la natura “Skogslandskap” circostante. Il cammino per il quale Vàli ci conduce, si snoda armonioso Auerbach Tonträger / Prophecy tra i mormorii delle piante, lo Productions zampettare frenetico degli animali notturni, l’effluvio inebriante Dimenticate l’inconcludente della terra bagnata dall’umidità ripetitività di certo ambient o la notturna per concludersi con i spiritualità a buon mercato di quattro minuti finali diMorgenry , un gran parte della musica new age; concentrato di pura magnificenza se volete provare ad ascoltare e di commovente poesia che composizioni strumentali in rende ineluttabile la necessità grado di accarezzare il vostro di riascoltare dalla prima traccia udito facendovi riappacificare con questo capolavoro. l’universo intero, anche se farete Skogslandskap riprende il un pò di fatica nel pronunciarlo, discorso laddove si era interrotto Skogslandskap fa al caso vostro. ben nove anni fa con “Forlatt”, facendo apparire breve come un Risulta senza dubbio più semplice soffio di vento un lasso di tempo memorizzare il nome dell’artista oggettivamente piuttosto lungo. che si cela dietro l’omonimo

66 67 Riscoprire quel disco è pertanto traccia d’apertura Reason è una doveroso, come pure lo è ascoltare dimostrazione della comunione questa musica senza tempo, capace d’intenti tra le due band e, nel caso di ricondurci al nostro naturale specifico, il contributo dell’illustre status di ospiti del pianeta, che ospite è senz’altro pregevole, ma più ci si addice rispetto a quello di il fatto stesso che non spicchi usurpatori di un regno che non ci più di tanto dimostra anche appartiene. l’enorme qualità della prestazione Stefano Cavanna vocale offerta da Mark Basile in quest’album. In Momentum viene messo in scena DGM il repertorio ideale di una band che “Momentum” suona prog metal: un caleidoscopio di fughe tastieristiche e delicati Scarlet Records passaggi pianistici (Emanuele Casali), riff rocciosi e assoli dal Dopo uno, cinque, dieci ascolti di grande impatto melodico (Simone Momentum, alla fine non si può Mularoni, noto ai più anche come evitare di chiedersi cosa possano rinomato producer), con il valore avere i DGM in meno di Dream aggiunto di una base ritmica Theater, Symphony X, Vanden Plas perfetta (Andrea Arcangeli e Fabio e compagnia: oggettivamente nulla, Costantino) e, come detto, un si direbbe, se non un monicker cantante che non mostra un solo senza dubbio molto meno attimo di cedimento. “pesante”. Non resta che godersi senza alcuna Considerate le prove non sempre remora questo magnifico disco, che esaltanti messe in scena negli ultimi si snoda tra accelerazioni irreali (per anni da alcune delle band citate, la tecnica esibita) e passaggi più non sarebbe male che, almeno gli orecchiabili che, solo in occasione appassionati italiani, volgessero con di Repay sfociano in un formato maggiore attenzione lo sguardo alla simil-ballad; forzando un pò la più vicina “città eterna” invece che mano con i paragoni, si potrebbe oltreoceano o verso le fredde lande affermare che iDGM si collocano nordeuropee. in perfetto equilibrio, a metà strada Se è vero che il suono della band tra le spigolosità metalliche dei laziale è oggettivamente accostabile Symphony X ed il gusto melodico ai Symphony X , va anche rimarcato della prima prova solista di Allen il fatto che qui non si sta parlando in coppia con l’altro “mostro” Jorn di epigoni dell’ultima ora dato che Lande (“The Battle”), insediandosi entrambi i gruppi si sono formati in un territorio nel quale la band attorno alla metà degli anni romana mostra d’avere ben pochi novanta. rivali. La presenza di Russell Allen nella Considerando che l’uscita di

68 Momentum coincide con un confronti era molto alto, ed era un altro eccellente esempio di prog apprezzamento condiviso con nomi metal, come l’album degli Odd di grande rilievo del giornalismo Dimension, la Scarlet esibisce musicale italiano. in un colpo solo un’invidiabile Ed è quindi con grande piacere e coppia d’assi; speriamo solo che con notevole curiosità che ho subito la crisi economica che continua a estratto il cd dalla sua pregevole mortificare i nostri portafogli non confezione e l’ho posizionato sul costringa qualcuno a dover fare portatile che ho in negozio. una scelta dolorosa, sacrificando Da quel momento ho ascoltato in ogni caso dei lavori che, per almeno una decina di volte le la qualità esibita, non meritano nove canzoni che compongono davvero d’essere accantonati, fosse questo disco e l’ho fatto per anche solo momentaneamente. due motivi precisi: il primo è stato indubbiamente quello LE CAROGNE di metabolizzare gli indubbi “Secondo Le Carogne” cambiamenti avvenuti nel suono della band ed il secondo, Autoprodotto consequenziale al primo, è stato quello di riuscire a dare il mio Quando hai un’attività e sulla modesto, ma pur sempre obiettivo, tua porta si staglia la minacciosa giudizio. figura del postino le più fosche Ecco quindi cos’è scaturito dai miei previsioni si addensano nella ascolti: il pezzo che apre l’album, tua mente: una cartella pazza di Fermami, potrebbe ricordare uno Equitalia? L’ennesima estorsione dei brani più rock di quel folle bancaria? Pessime notizie dal tuo di Mgz, Di Poche Parole è un surf commercialista di fiducia? sporcato di elettronica “povera” che E’ con tutta questa serie di timori fa tanto Man Or Astro-man? post che pochi giorni or sono ho accolto svolta Devo, Pittore, che poi è la mia la figura invero simpatica del canzone preferita del lotto, mi ha portalettere di zona ma, per una rimembrato addirittura una band volta, non si trattava di pessime mirabile come gli Avvoltoi con il suo notizie bensì dell’invio del nuovo suono volutamente retro-futurista lavoro delle mie carogne preferite (?!?) ed il suo testo (finalmente) (hanno un nome da cattivi ma ingenuo. vedendo la loro fotografia si capisce Proseguendo nell’ascolto il mio subito che sono bravi ragazzi). interesse è stato destato dai ritmi Per chi aveva avuto la ben grintosamente punk di Via XXV poca gradevole ventura di aver Aprile 67, dalle atmosfere garage letto la mia recensione del loro screziate di synth di Atmosfera primo album ben ricorderà che protetta e dall’epitaffio finale di il mio apprezzamento nei loro Tkngrg nella quale i ritmi si rialzano

69 sopra i livelli di guardia. ’70. Nel descrivere i considerevoli In una città che si sta mutamenti avvenuti nel sound decomponendo seppellita dalla de Le Carogne si potrebbero crisi, prima ancora morale che scomodare discendenze più economica, avvilita dall’ignavia dei o meno nobili, ma è soltanto governanti e aggrappata alle sorti ascoltando con attenzione questo di un porto che fatica a reggere album che potrete farvi un’idea l’accresciuta competitività della di una raccolta che, passato un concorrenza, gli Abysmal Grief primo momento di comprensibile come sfondo per le loro (rare) foto spaesamento, potrebbe riservarvi promozionali non scelgono, come notevoli e piacevoli sorprese. parrebbe logico, i monumenti Le Carogne sono tornate, sono funebri di Staglieno, simbolo cambiate ma sempre e comunque decadente della nobiltà di una viva Le Carogne. Superba che ha cessato di esistere Il Santo da decenni, bensì i piccoli cimiteri di periferia o di campagna, nei quali anonimi resti contrassegnati da una ABYSMAL GRIEF semplice croce faticano a ritagliarsi “Feretri” spazio tra le erbacce e l’incuria volte a simboleggiare, anch’esse, un Terror From Hell Records degrado che appare irreversibile. Seguendo la strada tracciata, Arrivando un pò in ritardo perlomeno a livello di immaginario sull’uscita di questo disco, si retrospettivo, dai Malombra prima rischia inevitabilmente di essere e da Il Segno Del Comando poi, ripetitivi o, ancor peggio, di fare un gli Abysmal Grief esorcizzano il bignamino di tutte le recensioni già terrore della morte nel miglior uscite. modo possibile, ovvero con un doom malsano e dai tratti antichi, Ciò che mi resta, a questo punto, nel quale è un magnifico hammond è provare a parlare, da genovese, a condurre le macabre danze di una band della mia città che contrappuntato da un basso perpetua un filone musicale che, pulsante e, talvolta, dominante all’ombra della Lanterna, trae anche su una chitarra che, quando ispirazione da un immaginario si ritaglia spazio in versione agli antipodi della modernità, solista, lascia sempre il segno; a fatto com’è di riferimenti ai mitici piantare gli ultimi chiodi sulla bara sceneggiati tv in bianco e nero è, idealmente, la voce di Labes e all’horror all’italiana, più Fulci- C. Necrothytus che ricorda in Bava che Argento, e lo dimostra senso lato quella del grande Carl scegliendo come copertina McCoy, almeno nell’impostazione, un’immagine tratta da uno dei passando da tonalità baritonali rivalutati B-movies dei primi anni

70 ad un growl profondo ma sempre comprensibile, e nella capacità di MOURNING BELOVETH comunicare il funesto contenuto “Formless” lirico dei brani. Questo disco mostra un volto Grau Records diverso, più orrorifico e morboso, del doom, che in tutte le sue Gli Irlandesi Mourning Beloveth versioni mantiene le proprie sono una della band europee più caratteristiche di musica per pochi, longeve in ambito death-doom, e pazienza se la sua visibilità potendo vantare un’esperienza a livello di media è nulla e se, ormai ventennale costellata di conseguentemente, chi organizza lavori di indubbio valore (citerei i concerti fatica a riempire locali tra tutti il secondo album “The anche piccoli; il doom è un Sullen Sulcus”), ma evidentemente modus vivendi (e non “moriendi” insufficienti fino ad oggi a farli come potrebbe erroneamente assurgere ad uno status superiore pensare qualcuno) e per suonarlo a quello (peraltro invidiabile) di cult- ed ascoltarlo è necessaria una band. sensibilità diversa che consente di Sicuramente i nostri se godere di sensazioni e vibrazioni ne infischiano di queste psichiche precluse alla maggioranza considerazioni, a giudicare dalla delle persone. musica contenuta nella loro Feretri in definitiva, corrisponde ultima fatica Formless (che arriva per filo e per segno a ciò che ogni a ben cinque anni di distanza da appassionato avrebbe voluto “A Disease For The Ages”), oltre ascoltare dagli Abysmal Grief; che per la durata, vicina all’ora e l’insinuante e malefica tastiera che mezza, spalmata su 2 cd, che certo pervade questi tre quarti d’ora di non favorisce ascolti distratti od grande musica si è incuneata nel occasionali: la verità inconfutabile mio cervello e non ha nessuna che emerge da questo lavoro è intenzione di abbandonarlo in che i Mourning Beloveth sono tempi brevi. stati capaci di imprimere un loro Lungi da tentazioni sciovinistiche, marchio indelebile in questo si può tranquillamente affermare lungo e straziante percorso che che un disco con tali caratteristiche si conclude con l’ultima nota di poteva estrarlo dal cilindro solo una Transmission. band italiana. Se è vero che il solco compositivo Letteralmente imperdibile. entro il quale si muove la band Stefano Cavanna irlandese è evidentemente quello tracciato dai consueti My Dying Bride e primi Anathema, non si può fare a meno di notare quanto influisca sul sound la diversa

71 provenienza geografica e la e otterrete un formidabile risultato. conseguente tradizione musicale L’alternanza tra il cantato pulito di rispetto alle omologhe band Frank e il feroce growl di Darren albioniche. Moore funziona sempre alla Infatti, grazie anche al magnifico perfezione (cosa tutt’altro che contributo vocale di Frank scontata) nel corso del disco ma in Brennan alle clean vocals, spesso questo brano raggiunge livelli molto pare di ascoltare una versione vicini alla perfezione. iper-rallentata dei conterranei Un discorso a parte merita Primordial (emblematica in tal Transmission, brano che occupa per senso la magnificaNothing Has A intero il secondo cd pur avendo Centre), ma sarebbe ingeneroso una durata “limitata” a circa un ridurre l’operato dei Mourning quarto d’ora; in effetti le differenze Beloveth a una semplice fusione di rispetto alle sonorità mostrate in queste due influenze. precedenza sono notevoli, tanto da Basta ascoltare una perla come rendere apprezzabile la scelta di Dead Channel per rendersi farlo apparire una sorta di bonus- conto delle veridicità di questa track, isolandolo dal resto del affermazione, in particolare quando lavoro. nella sua parte centrale il brano In effetti, una traccia così si apre in un crescendo velato di particolare, interamente acustica e un’epica mestizia; come pure non per certi versi definibile come una si può tacere della maestosità sorta di doom-blues, per essere dell’opener Theories Of Old Bones apprezzata appieno necessita e della successiva Ethics On The d’essere ascoltata come un’opera a Precipice, tracce dalla lunghezza sé stante: esperimento sicuramente considerevole eppure prive di affascinante che dimostra il valore momenti di stanca. della band irlandese e soprattutto Se vogliamo, la sola Old Rope si la sua volontà di non appiattirsi rivela come un episodio nella troppo sui consueti modelli di norma, senza particolari slanci e riferimento. ossequioso dei dettami del death- doom più classico, ma per certi versi la sua collocazione si rivela I Mourning Beloveth dopo anni funzionale inserendosi come una costellati di produzioni encomiabili sorta di breve intermezzo tra le ma rimaste confinate in un due coppie d’assi presenti nella immeritato limbo, con Formless tracklist del primo cd, che viene sfornano il disco che li potrebbe concluso dalla già citata Nothing consacrare tra i nomi più influenti Has A Centre: prendete Alan Averill della scena death-doom europea. e soci, spogliateli della componente più rabbiosa sostituendola con le Stefano Cavanna cupe trame del doom più evocativo

72 73 THE MEN le ballate country Open The Door e “New Moon” High and Lonesome lasciano un po’ interdetti, il resto del disco, invece, Sacred Bones cresce di continuo con gli ascolti e finirà per rapirvi l’anima così come Della loro infatuazione per la aveva fatto il precedente. Half tradizione americana ce ne Angel, Half Light e Without A Face eravamo già accorti su Open Your sono due bellissime ballate folk Heart, capolavoro che ci aveva sporcate di rifiuti noise e rock’n’roll, regalato, immerse in un pantano dove le linee armoniche disegnate di suoni noise indie, quei due da chitarra acustica e armonica si momenti di meraviglioso relax sposano con wah-wah (la prima) e intriso di tradizione sudista di sferragliate noise-core (la seconda). Country Song e Oscillation. The Seeds è una bellissima ballata Ma qui la cosa inizia a farsi seria. country-blues arricchita da una O a rompere le palle, fate vobis. linea di basso distorta posta in La nuova luna dei The Men, sovrimpressione e da un bel solo purtroppo per noi poveri insaziabili di mandolino (eh già). Neil Young consumatori di rock’n’roll-noise, ha fa capolino da I Saw Her Face, portato in dote una dose aggiuntiva ispirando un folk rock chitarristico di slide guitars vogliose di blues, che deraglia sul finale causa ballate, armoniche e chitarre accelerazione punk. acustiche a disegnare melodie americane da cantare tutti in coro Arrivati circa alla metà del disco, davanti al caminetto. Detta così fa i rapporti di forza sembrano impressione eh? Ma dopo l’iniziale cambiare. Il folk e il country spaesamento (“dai The Men mi rimangono sottotraccia, salvo aspettavo tutt’altro” e stronzate del qualche colpo di coda (Bird genere) bisogna pure ammettere Song), e riaffiorano prepotenti le che i quattro ragazzi newyorkesi ci escrescenze noise. E allora ecco in hanno saputo fare anche stavolta. rapida successione la bellissima Che a parte la dose massiccia di cavalcata noise’n’roll di The Brass, country e folk, c’è ancora un’anima lo splendido ruggito indie del primo indie noise bene in vista capace di singolo Electric, le ballate folk-rock abbattere qualsiasi concorrente. stuprate da chitarre noise di I See E che in fondo, ‘sta roba qui non è No One (uno dei pezzi migliori del che la naturale evoluzione del loro lotto) e Freaky, o le sferragliate sound. noise di Supermoon.New Moon conferma: i The Men sono la miglior Le vette di Open Your Heart sono indie rock band in circolazione! lontane, ma di pane da mettere sotto i denti i Nostri continuano a Kaosleo fornirne in quantità industriale. Se

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