Giulia Fusconi

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Giulia Fusconi ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte GIULIA FUSCONI DISEGNI DECORATIVI DI JOHANN PAUL SCHOR ulla figura di Johann Paul Schor (Innsbruck r6r5 - zare anche il gusto degli oggetti prodotti nell'ambito S Roma r674) pittore e decoratore, operante a Roma delle botteghe granducali fiorentine. 6> nella cerchia di Pietro da Cortona e del Bernini, non sono Si può anzi dire che lo Schor diede vita nella Roma mancati, a partire dall'inizio del secolo, numerosi contributi di Alessandro VII, a quella figura di artista-ornatista critici, talora fondamentali, che permettono ora di deli­ non comune all'arte italiana, ma familiare alla cultura neare con sufficiente chiarezza la sua biografia artistica. francese e nordica. Non a caso, proprio a Parigi Stefano Ne riassumiamo qui i dati salienti, rinviando per ulte­ Della Bella aveva trovato negli anni '40 il terreno più riori dettagli allo studio monografico della Ehrlich, il congeniale ad accogliere la sua produzione di stampe testo più recente ed esauriente sull'argomento, purtroppo decorative, destinata a condizionare fortemente lo stile rimasto allo stadio di tesi di laurea dattiloscritta micro­ decorativo Luigi XIV. Il primo codificatore di questo filmata. I) stile, Jean Le Pautre (r6r8-r682), rappresenta una figura Sceso a Roma dalla natia Innsbruck agli inizi degli per certi versi parallela a quella dello Schor (anch'egli 2 anni '40, > certamente lo Schor vi beneficiò del patrocinio fu in gioventù collaboratore del Cortona a Roma), se del gesuita tedesco padre Atanasio Kircher, l'erudito, pure operante con un ben diverso e consapevole impegno matematico, orientalista e antiquario che nel r649 gli programmatico. 7l commissionava il frontespizio del suo Musurgia univer­ Proprio queste doti di decoratore dovettero indurre salis. 3) il Bernini, nel r655, a scegliere lo Schor come soprinten­ Nel r65r lo Schor era incaricato di stimare pitture dente alla esecuzione dei doni destinati dal Papa a Cristina eseguite da Ludovico Stella per la Confraternita dei di Svezia per il suo ingresso solenne in Roma (r655), Santi Faustina e Giovita, e nel r654 doveva essere già ossia la carrozza, la lettiga, la sedia e la gualdrappa. 8> discretamente segnalato come pittore, dal momento che A questo ruolo di supervisore dei doni destinati alla in quell'anno entrava a far parte dell'Accademia di Regina, che lo Schor doveva svolgere con scrupolo nor­ San Luca. dico (si pensi che per l'esecuzione delle fasce benedette A questo stesso momento dovrebbe risalire quella che donate da Alessandro VII all'Infante di Spagna, nel la Ehrlich ritiene la prima opera pittorica a noi nota r65g, i ricamatori effettuarono il lavoro in casa dell'ar­ dello Schor, gli affreschi in una cappella di Santa Caterina tista), 9) il tirolese affiancò probabilmente altri compiti, a Magnanapoli. come la stesura di disegni esecutivi da passare agli arti­ Sull'attività pittorica dell'artista vi è assai poco da giani incaricati delle parti decorative degli oggetti: rica­ aggiungere al percorso ricostruito dalla Ehrlich. Gli matori, intagliatori, fabbri; e forse egli eseguì anche i affreschi di Santa Caterina, come quelli più o meno disegni destinati allo scultore Ercole Ferrata, che approntò contemporanei dell'Ospedale di San Giovanni di Dio, i modelli della carrozza per la Regina. Io) Con tali mansioni rivelano una personalità ancora in fieri , che non ha supe­ di soprintendente alle opere decorative il Bernini associò rato le durezze e gli arcaismi d'una formazione avvenuta lo Schor a numerose altre imprese, dagli apparati per la in un ambiente provinciale, attardato su schemi tardo­ canonizzazione di San Tommaso da Villanova (r658), a manieristi. 4) Il suo ingresso nel vivo della cultura pitto­ quelli per la nascita del Delfino (r66r), dalla decorazione rica romana, avviene con la partecipazione alla decora­ della Cappella del Voto nel Duomo di Siena (r65g-r662), zione della Galleria di Alessandro VII al Quirinale alla Cattedra di San Pietro in Vaticano (r664-r666 ca.). (r6s6-57), come collaboratore di Pietro da Cortona, Fin dal Seicento le fonti storiografiche menzionano assieme al fratello Egid, e a numerosi altri pittori del­ l'opera dello Schor nel corso di guide e itinerari romani. l'orbita cortonesca. In questa direzione si svolgono i suoi Il Titi II) fa cenno soprattutto alle sue opere pittoriche, 2 successivi incarichi di frescante in Vaticano, a Castel­ mentre Nicodemus Tessin il Giovane I ) dedica molta gandolfo, a Palazzo Colonna e - ultima sua opera pitto­ attenzione e ammirazione alle opere decorative dell'arti­ rica - alla cappella di Sant'Eustachio, nel Santuario sta, come il letto per Maria Mancini Colonna, e per della Mentorella a Guadagnalo (r674). La sua dimensione Flavio Chigi, i romitori Colonna e Altieri. A Nicola di diligente seguace di un cortonismo interpretato in Pio I3) si deve la prima, sommaria biografia artistica dello chiave decorativa, schiarito nel registro cromatico, sem­ Schor: l'autore, pur cadendo in alcune incertezze, mostra plificato e appiattito nelle trame spaziali, rimane sostan­ di apprezzare, come già il Tessin, le qualità di decoratore zialmente confermata dagli affreschi del Quirinale fino e scenografo del nostro, definendolo " raro e capriccioso all'ultima, modesta prova di Guadagnalo, né a questo negli ornamenti ", e sottolineandone le invenzioni " di giudizio si sottrae un'altra poco nota tappa del suo per­ bellissime scene, prospettive e vedute ". corso pittorico, il fregio in un salone di Palazzo Chigi Trascurata nel corso dell'Ottocento, l'attività, soprat­ a piazza Colonna. 5) tutto decorativa, di Johann Paul Schor, si arricchisce di Ben diverso è invece il giudizio che si deve formulare nuovi dati nel quadro degli studi sulle arti a Roma all'epoca dello Schor come disegnatore di oggetti d'arte decorativa. di Alessandro VII, apparsi all'inizio del secolo a cura del In questo secondo campo di attività egli appare il Fraschetti e dell'Ozzola. I4) Sul versante documentario creatore d'un linguaggio destinato a caratterizzare tutta si svolgono i successivi contributi del Noack e del Golzio, la produzione delle arti decorative nella seconda metà tra i quali si colloca cronologicamente l'esauriente voce del Seicento romano, arrivando indirettamente a influen- biografica sul Thieme-Becker, a cura del Lutterotti. I5) 159 ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte ,, I - WINDSOR CASTLE, ROYAL LIBRARY- JOHANN PAUL SCHOR : NOÈ FA ENTRARE GLI ANIMALI NELL'ARCA DISEGNO PREPARATORIO, INV. 4513 Riprendendo un'opinione del Fraschetti, Brauer e Solo oggi, d'altra parte, ci si è resi conto con chiarezza Wittkower ' 6J a latere del catalogo dei disegni del Bernini che il Bottari attribuiva i disegni secondo categorie tema­ edito nel 1931, proponevano di riferire allo Schor un tiche, più che su basi stilistiche, per cui disegni per car­ nucleo di fogli di soggetto decorativo del Gabinetto rozze, trionfi da tavola, suppellettili, torciere, tessuti e Nazionale delle Stampe di Roma, che portava l'attribu­ ricami, ecc ... che egli riferiva indistintamente allo Schor, zione al Bernini. s?no in realtà in parte estranei all'artista e d'epoca poste­ Va detto che quest'ipotesi critica partiva dall'esistenza, nere. su numerosi altri fogli di soggetto decorativo della stessa L 'indirizzo dell'attribuzione estensiva allo Schor di raccolta romana, di scritte attributive allo Schor o meglio tutto il fondo di disegni decorativi del barocco romano a " Giovanni Paolo Tedesco ", appostevi da Giovanni conservati al Gabinetto Nazionale delle Stampe - ossia Gaetano Bottari, bibliotecario di casa Corsini e in larga quelli datigli ab antiquo dal Bottari e gli altri, già riteputi parte responsabile anche della raccolta dei disegni. ' 7J del Bernini e restituitigli da Brauer e Wittkower - , 2 - ROMA, PALAZZO DEL QUIRINALE, GALLERIA DI ALESSANDRO VII JOHANN PAUL SCHOR ! NOÈ FA ENTRARE GLI ANIMALI NELL'ARCA 16o ©Ministero per beni e le attività culturali-Bollettino d'Arte veniva ripreso dalla critica successiva: l' Aurenhammer, 18> Rimandando l'analisi dettagliata di questi fogli ad una nella sua analisi sui disegni tirolesi del Seicento, dedicava prossima pubblicazione curata dalla scrivente, e, senza un'intera sezione alla produzione grafica tradizionalmente respingerne l'attribuzione allo Schor, ci limiteremo a riferita allo Schor; Blunt e Cooke 19) partivano dalle attri­ mettere in evidenza il loro accentuato berninismo, rispetto buzioni a Schor del fondo del Gabinetto Nazionale delle al cortonismo che caratterizza non solo la produzione Stampe, per classificare l'importante nucleo grafico di grafica nota dell'artista, ma altri disegni inediti e anonimi Windsor. In realtà, numerosi fogli di Windsor rappresen­ o con attribuzioni inesatte che qui abbiamo restituito tano, assai più di quelli del fondo romano, dei punti di allo Schor. riferimento sicuri per definire lo stile grafico dell'artista, Cominciamo questa rassegna dai fogli più sicuri del­ come quello raffigurante ' Noè che fa entrare gli animali l'artista, ossia da quelli per opere esistenti o documentate. nell'arca', preparatorio per l'affresco dell'artista in Qui­ Il foglio dall'attribuzione più persuasiva è certamente rinale, riproposto nello stesso anno da N. Wibiral nel quello di Windsor con 'Noè che ordina agli animali di suo fondamentale saggio sugli affreschi della Galleria di entrare nell'arca', preparatorio con varianti dell'affresco Alessandro VII in Quirinale. 20> Il Wibiral è forse il realizzato dall'artista nella Galleria di Alessandro VII 2 primo a mettere indirettamente l'accento non solo sul­ in Quirinale (1656-57) (figg. I e 2). 3 ) l' appartenenza dello Schor all'atelier di Pietro da Cortona, L'esplicito cortonismo del foglio di Windsor - cui ma su una sua esplicita adesione stilistica alla pittura del non è estraneo un persistente legame col manierismo maestro, che rimarrà una costante di tutta la sua pro­ fiammingo, evidente nell'accentuato interesse animali­ duzione, non solo pittorica. I successivi contributi sul­ stico - ritorna in altri due disegni di sicura autografia l' artista ne sottolineano l'attività di decoratore, di orna­ al British Museum, anche se di più modesta qualità.
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