Glenn Hughes
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Glenn Hughes Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Vai a: Navigazione, cerca Disambiguazione – Se stai cercando il cantante dei Village People, vedi Glenn Hughes (cantante). Glenn Hughes Glenn Hughes con il suo basso Nazionalità Regno Unito Genere Hard rock Heavy metal Funk Soul Periodo di attività 1968 – in attività Strumento Basso Voce Etichetta {{{etichetta}}} Band attuale {{{band attuale}}} Band Trapeze Deep Purple Black Sabbath Album pubblicati 19 Studio 14 Live 3 Raccolte 2 Opere audiovisive pubblicate {{{numero opere audiovisive pubblicate}}} Gruppi e artisti correlati {{{correlati}}} Sito ufficiale glennhughes.com Si invita a seguire lo schema del Progetto Musica Glenn Hughes (Cannock, Staffordshire, 21 agosto 1952) è un bassista e cantante britannico, soprannominato dai fans The Voice of Rock. Indice [nascondi] 1 Biografia o 1.1 Primi passi o 1.2 I Deep Purple o 1.3 Dopo i Purple o 1.4 Il periodo zingaro o 1.5 La rinascita 2 Curiosità 3 Discografia o 3.1 Solista o 3.2 Finders Keepers o 3.3 Trapeze o 3.4 Deep Purple o 3.5 Collaborazioni 4 Collegamenti esterni Biografia [modifica] Primi passi [modifica] Ad inizio carriera Hughes si dedicava soltanto al basso. Negli anni sessanta militò in vari gruppi, fino a quando divenne membro dei Finders Keepers, formazione nei quali troviamo anche Dave Holland e Mel Galley, e pubblicò con loro un singolo nel 1968. Nel 1969 pubblicò il singolo Send me no more letters con i Trapeze, formati da Hughes, Holland, Galley, il tastierista Terry Rowley ed il cantante John Jones. Seguì nel 1970 un album omonimo influenzato da sonorità beat, seppur non ascrivibile a tale genere. Nello stesso anno uscì Medusa: la formazione si ridusse ad un trio, senza tastiere e con Hughes a ricoprire il doppio ruolo di bassista/cantante. Le composizioni sono prevalentemente ad opera di Galley ed esprimono un hard rock evocativo, con qualche venatura funky (Your love is alright). La voce del bassista è giovane e spontanea, molto acuta e "nera". I Trapeze iniziarono a riscuotere successo ed incisero nel 1972 il terzo album You are the Music...We are just the Band. Le composizioni sono prevalentemente di Hughes, il che sbilancia le sonorità verso un agile funky-rock con venature soul (nei vocalizzi di Hughes). I Deep Purple [modifica] I Trapeze divennero un nome importante: negli Stati Uniti il loro successo fu secondo solo a quello dei Led Zeppelin (il cui batterista, John Bonham era amico di Hughes ed ammiratore del gruppo). Hughes attirò le attenzioni della Electric Light Orchestra e dei Deep Purple, orfani di Ian Gillan e Roger Glover. Alla fine di uno spettacolo dei Trapeze al Marquee di Londra Jon Lord andò da Hughes a fargli la proposta. I Purple avrebbero voluto Hughes nel suo duplice ruolo di bassista e cantante, ma il loro manager consigliò loro di restare un quintetto ed ingaggiarono lo sconosciuto David Coverdale alla voce (dopo che Ritchie Blackmore ebbe incassato il rifiuto dell'ex cantante dei Free, Paul Rodgers). Hughes, pur credendo nel progetto Trapeze, accettò l'offerta, non per passione ma, per sua stessa ammissione in interviste rilasciate negli anni novanta, per denaro: nacque la Mark III dei Deep Purple. Il quintetto rinnovato diede alle stampe l'epocale Burn nel 1974. Per motivi contrattuali il nome di Hughes non poteva apparire nei credit. Si pensa che la sua mano in sede compositiva fosse stata presente in Burn, Might just take your life, You fool no one, Sail away, Mistreated e “A” 200. Il ruolo di voce solista venne diviso tra Coverdale e Hughes: l'interazione tra le loro voci, bassa e scura quella del primo, acuta e solare quella del secondo, arricchì notevolmente la musica dei Purple, ora aperta ad influenze blues, soul e funky grazie ai due ultimi arrivati. Qualche mese dopo uscì un altro capolavoro: Stormbringer. L'influenza compositiva di Hughes si fece più forte e portò Blackmore a lasciare il gruppo. Venne sostituito dallo statunitense Tommy Bolin, che legò bene con Hughes, sotto il profilo umano e musicale (tanto che Hughes cantò, non accreditato, in una canzone, Dreamer, di Teaser di Bolin). Nel 1975 uscì l'unico lavoro della Mark IV: il buon Come Taste the Band. L'apporto compositivo di Hughes è assai ridotto; inoltre si limita a cantare in tre canzoni (quelle che portano la sua firma) soltanto. D'altro canto dà vita ad una delle sue migliori prestazioni bassistiche di sempre, piena di groove funky; inoltre l'interazione con la chitarra di Bolin è alta. I Purple si imbarcarono in una tournée critica: la dipendenze dalle droghe di Bolin annebbiò le sue capacita esecutive e la rivalità tra i due cantanti si fece stridente. Nel 1976 arrivò lo scioglimento per lo storico gruppo. Dopo i Purple [modifica] Sciolti i Purple, meditò di tornare nei Trapeze. Ciò non avvenne, ma Hughes cantò comunque qualche brano nell'album Trapeze del 1976. Contemporaneamente decise di fondare un nuovo gruppo con Bolin, ma la morte di quest'ultimo per overdose di eroina rese impossibile il concretizzarsi del progetto. Il bassista si spostò allora a Los Angeles per dedicarsi così alla realizzazione di un album solista dove avrebbe cantato e suonato il basso, la chitarra ed il moog. Fra i vari musicisti che lo sostennero ritroviamo i vecchi compari Dave Holland, Mel Galley e Terry Rowley, il noto percussionista (collaboratore di Ian Gillan) Mark Nauseef ed il chitarrista canadese Pat Travers. Il prodotto di questo sforzo fu l'album Play me out, uscito nel '76, fortemente influenzato dal funky e dal soul. Le linee di basso di Hughes sono vivaci e raffinate, i vocalizzi "neri" ed acuti. Forse è l'album dove il cantante ha avuto più liberta in tutta la sua carriera, dove ha osato mettere da parte l'hard rock, anche a costo di deludere gli affezionati dei Trapeze e dei Deep Purple. Tre anni dopo, per raggranellare un po' di denaro prestò la sua voce, non facendosi però accreditare, su un album dance, composto da cover dei Rolling Stones, di un gruppo chiamato 4 on the floor. Nel 1982 esce il frutto del sodalizio umano ed artistico con l'ex chitarrista di Pat Travers e degli Automatic Man, Pat Thrall. L'album, a nome Hughes/Thrall, è tuttora molto amato dai fan e vendette 250.000 copie. Presenta sonorità anni ottanta assai diverse da quanto fatto da Hughes in passato. I cantati sono estremamente melodici ed il basso solido. Il duo, accompagnato da Tommy Aldridge alla batteria, si imbarcò in un tour di supporto a Carlos Santana, ma sorsero molti problemi causati dalla loro pesante dipendenza dalle droghe che rese la loro prestazione sul palco precaria ed imprevedibile. In seguito a ciò, il tour venne interrotto e nessuno si fidò più ad ingaggiare il duo. Il periodo zingaro [modifica] Con la fine degli anni settanta iniziò il periodo peggiore dal punto di vista umano di Hughes: scivolò sempre più in una spirale di dipendenza dalle droghe (in particolare cocaina) che gli tolse la lucidità e la capacità di portare avanti dei progetti da solo e che lo costrinsero ad agganciarsi ora a questo, ora a quell'artista. Nel 1984 compose nuovi brani con Thrall: Pay the price, Try (and take my love), Still the night, Searching love, You were always there. L'album non venne realizzato e tali canzoni sono reperibili soltanto come bootleg per collezionisti. Nel 1985 uscì Phenomena, l'album omonimo del progetto di Mel Galley e del fratello Tom. I Galley chiesero a Hughes di cantare e suonare il basso sull'album: accettò, cantando tutte le canzoni e suonando solo su due. Nello stesso anno venne pubblicato Run for Cover del chitarrista irlandese Gary Moore, nel quale Hughes cantava e suonava in parecchie canzoni. L'anno seguente Tony Iommi dei Black Sabbath decise di pubblicare un album solista e chiese a Hughes di partecipare. Inizialmente il cantante non ne fu molto convinto, dal momento che non si sentiva vicino alle sonorità dei Sabbath, ma quando ascoltò le composizioni di Iommi decise di accettare. Il frutto di questa collaborazione fu Seventh Star, uscito a nome Black Sabbath featuring Tony Iommi su pressione della casa discografica che voleva puntare sul nome dello storico gruppo. Il disco (nonostante presenti una delle migliori interpretazioni vocali di Hughes) non si rivelò un successo. In tour iniziarono i problemi: il rapporto tra Iommi e Hughes si deteriorò a causa della dipendenza di Hughes da alcool e droga che lo condusse a delle prestazioni non sempre all'altezza; inoltre Hughes aveva problemi a cantare le canzoni del periodo di Ozzy Osbourne. I problemi maggiori li portò Don Arden, allora manager dei Black Sabbath, il quale, durante una scazzottata con Hughes, lo colpì alla gola, rischiando di compromettere per sempre la voce. A causa di questo incidente si vocifera che Hughes con la gola compromessa dalla colluttazione fu comunque costretto a partecipare alle date iniziali del tour che erano oramai già organizzate, fingendo di cantare (mentre la voce gli veniva "prestata" dal tastierista Geoff Nichols che cantava in ombra dalla sua postazione dietro le tastiere). Subito dopo Hughes abbandonò il tour, sostituito dall'americano Ray Gillen. Nel 1987, dopo essersi rimesso, Hughes cantò qualche brano per Phenomena II e l'anno seguente fece delle session con Don Dokken (di cui resta solo qualche canzone bootleg). Nel 1989 avvenne una svolta nella vita di Hughes: David Coverdale lo invita a fare qualche coro sul nuovo album degli Whitesnake, Slip Of The Tongue. Il vecchio amico gli disse che se si fosse disintossicato sarebbe riuscito sicuramente a tornare ad essere un nome di spicco nel mondo della musica rock.