Villa Diamantina Sulle Tracce Di Un Nome Da Gorizia Alle Isole Ionie, Dall’Australia a Londra Speciale De Il Nostri Borc Numero 01 Supplemento a Borc San Roc [27]
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MADDALENA MALNI PASCOLETTI Villa Diamantina SULLE TRACCE DI UN NOME DA GORIZIA ALLE ISOLE IONIE, DALL’AUSTRALIA A LONDRA speciale de il nostri Borc numero 01 supplemento a Borc San Roc [27] MADDALENA MALNI PASCOLETTI Villa Diamantina SULLE TRACCE DI UN NOME DA GORIZIA ALLE ISOLE IONIE, DALL’AUSTRALIA A LONDRA A Renato e Nevia, e a tutti i discendenti di Pietro e Diamantina Roma, noti o sconosciuti. Borgo San Rocco [Gorizia] Editore Centro per la Conservazione e la Valorizzazione delle Tradizioni Popolari di Borgo San Rocco ~ Gorizia ~ ONLUS sommario Direttore Vanni Feresin Comitato di redazione Vanni Feresin Roberto Donda Antonella Gallarotti Laura Madriz Macuzzi Marco Plesnicar Edda Polesi Cossàr Da Villa Claudia a Villa Diamantina [07] Il Conte Roma [17] Grafica Studio Pantanali ~ Aiello del Friuli [Ud] Diamantina Roma, Lady Bowen [23] Grafica Goriziana Sas ~ Gorizia Stampa L’eredità di Diamantina [27] Referenze fotografiche Carlo Sclauzero [figg. 3, 4, 5, 8, 9, 10, 11, 12, 20 e 37] Il nome [29] Elaborazioni grafiche Sonja Lutman [figg. 1, 22, 28 e 34] La Villa Diamantina e la Prima Guerra Mondiale [31] La lingua [33] Legenda ACAG Archivio della Curia Arcivescovile di Gorizia Bibliografia e sitografia [35] ASGo Archivio di Stato di Gorizia Archivi consultati [36] ASCGo Archivio Storico del Comune di Gorizia I documenti di cui alle figg. 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 20 Villa Diamantina: in pursuit of a name from Gorizia e 37 sono stati riprodotti su concessione dell’Archivio to the Ionian Islands, from Australia to London di Stato di Gorizia prot. n. 562/28.34.01.10 (11.2) del 02.03.2015. (English summary) [37] Ringraziamenti Desidero ringraziare il Centro per la Conservazione e la Valorizzazione delle Tradizioni Popolari di Borgo San Rocco e la sua Presidente, Signora Laura Madriz Macuzzi, per avermi dato la possibilità di veder pubblicato il frutto di un lungo e appassionato impegno. Un grazie a quanti mi hanno in vario modo fornito aiuto e collaborazione nella ricerca e nella realizzazione di questo lavoro: Cristina Bragaglia Venuti; Simonetta Brazza; Sergio Chersovani; Gianpaolo Cuscunà, Consorzio Culturale Monfalconese; Vanni Feresin, Direttore della rivista «Borc San Roc»; David Flegg, State Library of Victoria, Melbourne; Martina Franco, Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia; Diego Kuzmin; Sonja Lutman; Susanna Meloni, Archivio di Stato, Gorizia; Francesca Missio, Archivio della Curia Arcivescovile, Gorizia; Andrea Moserini; Giacomo Pantanali; Lucia Pillon; Valerie Quinlivan; Carlo Sclauzero; Nevia Troso; Elena Vidoz Picillo, Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia. Un grazie particolare alla famiglia Moratti-Spazzapan. Un sincero ringraziamento per aver messo gratuitamente a disposizione il materiale iconografico a: ing. Bruno Pascoli, Presidente dell’Associazione Culturale «ISONZO», Gorizia; dott. Gianluigi Chiozza, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia; dott. Renata Danova, Direttore dell’Archivio di Stato di Gorizia; Dr. Owen Harris, President of the Management Committee of the Diamantina Health Care Museum, Brisbane; Mrs. Signe Hoffe, Chairman of the Friends of Kensal Green Cemetery, London; sig. Nereo Tavagnutti; Mrs. Robina Williams, Secretary of the Management Committee of the Diamantina Health Care Museum del Diamantina, Brisbane. Maddalena Malni Pascoletti IN COPERTINA: Villa Diamantina nei primi del Novecento. 5 Da Villa Claudia a Villa Diamantina FIG. 1 Veduta aerea di Gorizia con il colle del Castello e l’area circostante, 1915, collez. soci «Associazione culturale Isonzo». FIG. 3 La Villa Diamantina oggi. FIG. 4 La recinzione con i pilastrini originali. Nella scarna bibliografia relativa alla Villa nario Minore,4 dal rettifilo dell’arteria alberata Diamantina di Gorizia,1 mancano informazioni moderna che conduce al confine con la Slo- riguardo al nome o vi si accenna in modo errato.2 venia, si stacca una stradina che s’incurva as- Tuttavia approfondire tale piccolo dettaglio secondando l’andamento sinuoso della base di un episodio abbastanza marginale della sto- del colle del castello. Si chiama anch’essa via ria dell’architettura a Gorizia porta - inaspetta- Alviano e costeggia alcune antiche costruzio- tamente - ad allargare lo sguardo a vicende, a ni, prima di mutar nome e direzione, inerpi- tempi e a luoghi assai lontani dalla nostra città. candosi lungo il pendio sud-orientale come via del Colle. L’attuale via Alviano corre solo in parte sul Proprio al suo inizio5 sorge una bella villa, tracciato della strada che dal centro di Gorizia seminascosta dallo splendido giardino (FIG. attraversava il Borgo Vienna e si dirigeva ver- 3), e affiancata da orti e vigneti. Sul vecchio so la Carniola, chiamata un tempo Poststras- cancello una targa di ferro smaltato recita: Villa se e in seguito via Dreossi (FIGG. 1 e 2).3 Infatti Diamantina (FIG. 4). a sinistra, sul lato opposto rispetto al vialetto Nel medesimo luogo dovevano già trovarsi d’ingresso alla Villa Boeckmann e all’ex Semi- alcune costruzioni (FIG. 5) quando nell’estate FIG. 2 Ortofoto 1 COSSAR 1948, 363; COSSAR 1959, 153; Circolo 1997, 44; 4 Ora sede di alcuni corsi di laurea dell’Università degli Studi della medesima GEROMET, ALBERTI 1999, II, 230-231; von MAILLY 2004, di Trieste. zona cittadina 66; TAVANO 2009, 316; GEROMET 2010, p. 134. 5 L’indirizzo è via Alviano 11, che riprende esattamente il nu- 2 cfr. GEROMET, ALBERTI (1999, II, 230): «Nel 1929 fu ricostru- mero d’orientazione di via Dreossi, mentre il numero anagra- scattata ai giorni ita in uno stile diverso e prese il nome di Villa Diamantina». fico di Borgo Vienna è il 9. Ciò spiega una certa incoerenza nostri. 3 La via Dreossi fu intitolata a Bartolomeo d’Alviano nel 1930. nei documenti che riportano ora l’uno ora l’altro numero. 6 7 FIG. 5 Piano di situazione, Tav. I allegata al progetto di Luigi Resen per il barone Suini, 10 agosto 1869, ASGo, ASCGo 1830-1927, b. 342 f. 707, atto 2527/1869. FIG. 6 Piano di situazione, dettaglio con la firma del progettista. FIG. 7 Piano di situazione, dettaglio con la firma dell’impresario Francesco Rossi. del 1869 il tenente maresciallo barone Paolo ricato dei lavori era il «capo maestro muratore più la notevole capacità di coniugare la «mod- ato del castello di Miramare.9 La caratteristica Suini inoltrava all’inclito Municipio di Gorizia imprenditore» Francesco Rossi (FIG. 7). erna» ricerca di funzionalità, testimoniata dalla saliente dell’edificio, infatti, come si può veri- la sua richiesta di autorizzazione a demolire Colpiscono nel progetto i segni di una distribuzione degli ambienti in pianta (FIGG. 10 ficare, oltre che dal prospetto (FIG. 12), anche l’esistente e a erigere un «palazzo villereccio». sicura larghezza di mezzi, che si esprime e 11), con la scelta nostalgica di un immaginar- in alcune rare immagini precedenti la Prima L’istanza era corredata da un progetto,6 costi- nell’eleganza e nella cura dei dettagli, come lo io e romantico medioevo evocato da uno stile Guerra Mondiale (FIGG. 13 e 14) era costitui- tuito da sei tavole,7 firmato dal «pubblico pe- scalone a doppia rampa (FIG. 8) o il caminetto storicistico eclettico, in voga in quegli anni ta dai profili merlati e dalle numerose torret- rito in arte» Luigi Resen8 (FIG. 6), mentre inca- del primo piano (FIG. 9). Ma colpisce ancor di grazie anche all’esempio autorevole e invidi- te. Non stupisce che fosse proprio questo a 6 ASG, ASCG 1830-1927, b. 342, f. 707, prot. 2527/1869. presentare il progetto della villa, il barone Suini aveva richie- in breve tempo dall’Ufficio Edile, a condizione che la scala in- ed eclettismo» e di «temi imperanti a Miramare». Alla Villa 7 Tav. I «Piano di situazione»; Tav. II: «Pianta del pianterre- sto l’autorizzazione a erigere un muro di cinta sia all’interno, terna fosse resa più «comoda» in quanto l’accesso ai piani su- Claudia si potrebbe applicare anche un’altra osservazione no»; Tav. III: «Pianta del primo piano»; Tav. IV: «Pianta del addossato alle proprietà limitrofe di Giuseppe Strechel e del periori era «progettato troppo angusto per caso d’incendio». dello studioso: «Il rustico e il pittoresco, sia pur cauti, do- secondo piano e proiezione orizzontale del tetto»; Tav. V: barone Drechsel, sia verso la strada regia. Cfr. ASGo, ASCGo ASGo, ASCGo 1830-1927, b. 342 f. 707, prot. 2527/1869. vevano corrispondere all’idea di una città desiderata per «Spaccato traversale e Spaccato longitudinale»; Tav. VI: pro- 1830-1927, b. 342, f. 706, prot. 2273/1869 9 TAVANO (2009, 316) a proposito di questo e di altri edifi- le vacanze di utenti che giungevano dalle regioni interne spetto con al centro il nome «Villa Claudia». Prima ancora di 8 Resen era detto invece «architetto» nel permesso accordato ci simili, parla di «architettura privata in bilico tra purismo dell’impero». (TAVANO 2008, 397). 8 9 FIG. 10 Pianta del pianterreno, Tav. II allegata al progetto di Luigi Resen per il barone Suini, 10 agosto 1869, FIG. 11 Pianta del primo piano, Tav. II allegata al progetto di Luigi Resen per il barone Suini, 10 agosto 1869, ASGo, ASCGo 1830-1927, b. 342 f. 707, atto 2527/1869. ASGo, ASCGo 1830-1927, b. 342 f. 707, atto 2527/1869. FIG. 8 Spaccato longitudinale, Tav. V allegata al progetto di Luigi Resen per il barone Suini, 10 agosto 1869, FIG. 9 Spaccato traversale, Tav. V allegata al progetto di Luigi Resen per il barone Suini, 10 agosto 1869, dettaglio, ASGo, ASCGo 1830-1927, b. 342 f. 707, atto 2527/1869. dettaglio, ASGo, ASCGo 1830-1927, b. 342 f. 707, atto 2527/1869. FIG. 12 Prospetto principale, Tav. VI allegata al progetto di Luigi Resen per il barone Suini, 10 agosto 1869, ASGo, ASCGo 1830-1927, b. 342 f. 707, atto 2527/1869. impressionare i contemporanei (FIGG. 15 e 16), piano della casetta dell’ortolano, «esistente come Anton von Mailly, che ricordava: «sulla nella sua Villa N.