Peter Buck: «Noi Rem Non Siamo Ancora Pronti Per La Storia»
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sabato 18 ottobre 2003 in scena 21 OMAGGIO ALLE MUSE DI NOVE COMPOSITORI AD ANCONA ALTRO CHE ORATORIO: SCARLATTI T’INCANTA CON L’«AMMORE» PER LA BELLA IRENE DI MERGELLINA Nove compositori italiani rendono Paolo Petazzi omaggio alle muse in altrettanti brani nuovi che vengono eseguiti oggi per la «Ammore, brutto figlio de pottana» esclama il povero sola che osa dubitare del mistero della Trinità, oppone lità, il compositore trova infatti gli spunti necessari per altri, una ragion d'essere indiscutibile. Quest'anno, prima volta al Teatro delle Muse di Ciccio vanamente innamorato di Zeza nell'unica can- una tenace resistenza perfino nel corso del quintetto una bellissima successione di arie e duetti caratterizza- salvato dopo molte incertezze, ha proposto in prima Ancona e che sono stati commissionati tata in lingua napoletana di Alessandro Scarlatti, una finale e soltanto verso la fine sembra arrendersi: così te ognuna da un «affetto», da una situazione espressi- moderna l'opera Carlo Re d'Alemagna (diretta da dal direttore artistico Claudio Orazi. Gli pagina di grande vitalità, ulteriore conferma della l'ultima parola spetta alla Fede che, in modo sorpren- va. Una immagine verbale può bastare: per esempio la Fabio Biondi), la Santissima Trinità, una serata di autori sono Paolo Furlani, Tonino Tesei, vivace vena comica che pure apparteneva al severo dente, conclude l'oratorio con un intervento breve e Fede e Amor Divino si alternano in un graziosissimo cantate e intermezzi e le Lamentazioni per la Settima- Fabrizio de Rossi Re, Alberto Colla, compositore: al Festival Scarlatti di Palermo ha fatto sommesso. Non è la sola sorpresa tra le molte bellezze duettino («L'augelletto / il ruscelletto / mentre canta na Santa. Nella terza serata si è visto come tra le Giorgio Colombo Taccani, Francesco da singolare contrasto con la pia ed edificante (ma di questa partitura: anche l'ascoltatore miscredente si /mentre fugge /sai che dice /sai che fa?») per ribadire infinite cantate d'argomento amoroso anche le suppli- Antonioni, Lucia Ronchetti, Patrizio musicalmente gratificante) esperienza dell'oratorio La trova in imbarazzo dal punto di vista musicale, perché che «è un sol Dio la trinità»; ma per l'ascoltatore le che alla bella Irene in Là dove a Mergellina rivelano Esposito e Roberta Vacca. Suona il Santissima Trinità (1715), sconosciuto e riportato ora i ruoli della Fede, della Teologia e dell'Amor Divino parole più importanti sono l'augelletto e il ruscelletto una grande intensità espressiva. Nel programma inol- Freon Ensemble. Il concerto (inizio alle alla luce assai bene da Fabio Biondi con il suo gruppo sono particolarmente significativi e seducenti. Insom- evocati dalla musica. È solo un esempio, e non il più tre Ammore, brutto figlio di pottana, una bella Sona- 20.45, tel. 071.52525) apre la seconda Europa Galante e le bravissime Roberta Invernizzi, ma, anche in questo caso (non insolito nella storia significativo. ta in la minore per flauto e archi, e gli intermezzi stagione lirica del teatro dopo la Laura Polverelli, Vivica Genaux, degnamente affian- dell'oratorio barocco) Alessandro Scarlatti riesce a scri- Alessandro Scarlatti nelle opere, negli oratori e nelle Palandrana e Zamberlucco, fragili pagine di autore riapertura dell’anno scorso, viene cate da Enrico Onofri e Roberto Abbondanza. I perso- vere musica di altissima qualità su un testo privo di cantate è un grande ancora sostanzialmente sconosciu- ignoto esaltate dalla vitalissima interpretazione della trasmesso da RaiRadiotre, domani naggi sono la Fede, Amor Divino, Teologia, il Tempo ogni fascino e di qualsiasi consistenza drammatica. to, una vera miniera di scoperte, e il festival che il Cappella della Pietà dei Turchini diretta da Antonio prime musicali replica al Teatro Nuovo di Verona. classica e Infedeltà. In quattro se la prendono con Infedeltà, la Anche in quel testo, a suo modo non privo di funziona- Teatro Massimo di Palermo gli dedica ha, più di tanti Florio. Joe Strummer, c’è il cd nuovo. Lui no Esce postumo «Streetcore», bel disco dell’ex leader dei Clash stroncato da un infarto Silvia Boschero dizione, che spesso si portava dietro l’ama- ta Luce e anche la figlia, quella a cui aveva dedicato Coma girl, il brano che apre il Streetcore è un’esclamazione, è il cuore del- disco: un punk da busker ovviamente, non la filosofia di Joe, è la musica della strada certo una ninna nanna melensa. che per strada raccoglie tutte le influenze e Sono le canzoni, quelle di Streetcore, si imbastardisce: è pop, è funk, è rock, è fortunatamente a sgombrare il campo dalla reggae, è punk e blues. È la musica «spor- puzza di bruciato. Otto canzoni nuove più ca» di Strummer, il ragazzo nato ad Ankara due cover, compresa quella di Grow too old che fin da bambino aveva annusato l'odore (classico del songwriter californiano Bobby del mondo, l'uomo che aveva visto Londra Charles, ribattezzata Silver and gold), che bruciare nei roghi del punk a cavallo tra gli mescolano i generi e ci consegnano tutta anni Settanta e Ottanta incitando alla rivol- l’attitudine stradaiola e festante di Joe (co- ta. È una folgorazione d'amore che è morta me nel bellissimo rock di All in a day), ma due volte: prima con lo scioglimento dei anche quella riflessiva, come nella bella bal- Clash e poi con la scomparsa di Joe e del lata Long shadow che dovrebbe finire in un suo nuovo gruppo, i Mescaleros. È una disco tributo a Johnny Cash. musica che ha segnato due epoche e che da «L'unica cosa capace di fermare l'uomo oggi ci manca un po' di più, ma anche un è la paura - prosegue Martin - e Joe non po' meno. aveva paura di niente e di nessuno. A qua- I dischi postumi sono un affare duro rantanove anni, con una carriera pratica- da affrontare. Streetcore è un album postu- mente finita venti anni prima, si era com- mo con tutte le sue complicazioni e i suoi Joe Strummer, pletamente rimesso in gioco con un entu- tranelli: non era finito e dunque non aveva qui in uno siasmo e un coraggio che tante band del ricevuto l’approvazione di suo padre. Ma dei suoi ultimi passato non hanno mai avuto. Aveva tirato soprattutto non era previsto che quel padre concerti su un gruppo totalmente diverso dai Clash, ci lasciasse a cinquant’anni per un banale una musica che quasi nulla aveva a che fare infarto, lui che nel regno dei duri e puri era con White riot, se non nelle corde della sua un vero cuore di leone. Una piccola conso- voce. E ancora ieri era un rocker da fare lazione c’è: non è stata la morte a conse- invidia, che se ne andava in giro per il gnarci un mito. La leggenda c'era già, senza mondo senza stancarsi mai. Devi essere sen- il bisogno di posticce sofistificazioni del za paura per fare questo». cuore, i poster erano posizionati nelle came- Chissà se è la paura ad irrigidire in una rette di due generazioni, l'icona cristallizza- musica da supermercato dei surgelati tante ta anche dall'ufficialità del music business. band di oggi. Certo che se i Clash prima e Se solo avesse vissuto due mesi di più avreb- Strummer con i Mescaleros dopo, sono sta- be partecipato all'entrata nella Rock and Clash, Joe non si sottraeva, ma lo faceva si divertiva a registrare una cover di Bob non ancora trentenne che ha curato la pro- il suo cuore e le porte del bus, faceva entra- ti capaci di comunicare tanta forza e con- roll of fame, magari facendosi due risate. alla sua maniera: quelli erano i Mescaleros Marley, finita in questo postumo. Ascolta- duzione del disco evitando di snaturare il re la gente, si intratteneva con chiunque a vinzione ad un giovane allievo come Mar- Il mito, d'altronde, a Joe non interessa- che interpretavano le cover dei Clash. One- re la sua Redempion song (registrata negli materiale che aveva lasciato (se non in Mid- chiacchierare di musica in qualsiasi città ci tin Slattery, forse c’è di che sperare: «È va. Ciò che lo entusiasmava era girare per il stà, prima di tutto. studi del super produttore rock Rick Ru- night jam, un insieme di voci campionate trovassimo. Era un meraviglioso uomo di l'industria che sta male, non la creatività. mondo, fare il dj di world music per una Oggi flirtava con il mondo new-global, bin), fa scivolar giù una lacrimuccia: «que- dal programma radio che Joe faceva per strada e un meraviglioso uomo famiglia». Ultimamente Londra e New York si stanno radio inglese, suonare coi nuovi compagni faceva bisboccia con l'amico Manu Chao, ste canzoni di libertà sono tutto ciò che Bbc). Martin suonava nei Black Grape Un nomade e un sedentario, senza contrad- risvegliando e danno alla luce band vere, Mescaleros, alcuni molto più giovani di lui abbiamo avuto...», canta ruvido quel ragaz- quando nel 1995, dopo un concerto arrivò quelle che si svegliano la mattina tardi, van- e molto più affannati nell'inseguimento del- zo con gli stivalacci che aveva fatto della in camerino il vecchio Joe. Lo voleva cono- no assieme a fare le prove e poi al pub dove la purezza del rock. Joe neppure aveva Dieci brani tra cui due libertà una cifra stilistica e delle canzoni la scere: «Io ero e sono un fan scatenato dei Musica quasi senza continuano a parlare di musica, non quelle l'idiosincrasia tipica degli «ex leader di...». sua vita. Clash, così, vederlo entrare per salutarmi ‘‘che vengono messe insieme con la colla. ‘‘ Nessuno aveva paura di chiedere a Strum- cover: una versione Chi oggi rimane a parlare di Streetcore, mi fece un'impressione pazzesca.