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Dossier Diocesano delle Povertà: Non sono numeri ma persone a cui andare incontro

“…da quando ero bambino

Solo un obiettivo

Dalla parte degli ultimi

Per sentirmi primo…”

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Sogni appesi - Ultimo

Dossier Diocesano delle Povertà: Non sono numeri ma persone a cui andare incontro

INDICE

Introduzione pag. 3

Presentazione pag. 5

1 Una panoramica nazionale pag. 7

1.1 La povertà assoluta pag. 10

2 Uno sguardo alla pag. 11

2.1 La rete Caritas in Campania 2 3 L’Arcidiocesi - Cava de’ Tirreni pag. 15

3.1 Centro d’Ascolto Diocesano pag. 18

3.2 Centri d’Ascolto parrocchiali pag. 22

4 Il progetto Non di Solo Pane: Emporio solidale Paolo VI pag. 30

Dossier Diocesano delle Povertà: Non sono numeri ma persone a cui andare incontro

INTRODUZIONE

“I poveri infatti li avrete sempre con voi”. (Mc 14,7)

A circa duemila anni di distanza, queste parole di Gesù non perdono di attualità, nonostante il progresso fatto e il tenore di vita elevato rispetto a pochi decenni fa. Basta sfogliare i giornali o vedere i notiziari televisivi per rendersi conto delle diverse sfaccettature che assume oggi la povertà, e scoprire chi sono i “nuovi poveri”, creati da una società dei consumi mai sazia, pronta a gettare nella spazzatura non solo gli avanzi del cibo ma anche la dignità delle persone. L’aumento dei poveri, come a prima vista potrebbe sembrare, non è causato solamente dalla mancanza di lavoro, dalla crisi economica oppure dall’arrivo continuo sulle nostre coste di profughi da Paesi in guerra o di gente disperata in cerca di un futuro migliore per sé e per i loro cari. La radice della povertà sta nel cuore egoista dell’uomo, mai sazio di ciò che ha e, molto più grave, indifferente a ciò che accade attorno a sé. Tale fenomeno non riguarda solamente il nostro territorio ma, come ha chiaramente denunciato Papa Francesco nel messaggio della Giornata Mondiale per la Pace dello scorso 1 gennaio, riguarda moltissime nazioni, anche le più progredite, colpite dal virus della “globalizzazione dell’indifferenza”. “La 3 mancanza di reazioni di fronte a questi drammi dei nostri fratelli e sorelle è un segno della perdita di quel senso di responsabilità per i nostri simili su cui si fonda ogni società civile” (Papa Francesco, Laudato sí n. 25).

Girarsi dall’altra parte facendo finta di niente, come se il problema della povertà nel mondo non ci riguardasse, non ci esime dalla responsabilità di fare qualcosa per soccorrere il fratello o la sorella che ha bisogno non solo del nostro concreto aiuto ma anche della nostra vicinanza e solidarietà. Anche un solo bicchiere d’acqua dato con amore, direbbe Gesù, è sufficiente per aprire il cuore del povero alla speranza. La pubblicazione del secondo Dossier della Caritas Diocesana non vuole essere solo una fredda e analitica analisi del problema ma, come ci fa riflettere il Santo Padre, i poveri non sono numeri ma persone a cui andare incontro. I nostri padri ci hanno insegnato che quando si fa festa non possiamo dimenticare i poveri. Ricordarli non è solo un atto di carità nei loro confronti ma un impegno a non lasciarli soli perché anch’essi hanno diritto a una vita dignitosa. Aprire la mente e il cuore ai bisogni di chi ci sta accanto permette di scoprire anche i poveri di casa nostra, quelli della “porta accanto”, dei quali spesso conosciamo appena il nome, senza accorgerci dei loro reali bisogni che molto spesso vanno oltre la richiesta di aiuto materiale. È così, con il coinvolgimento dei volontari della Caritas

A cura della Caritas di Amalfi – Cava de’ Tirreni

Dossier Diocesano delle Povertà: Non sono numeri ma persone a cui andare incontro presenti in diocesi, che 365 giorni all’anno, con grande impegno, dedizione e competenza hanno saputo ascoltare, accogliere e accompagnare i tanti volti di povertà incontrati, si è pervenuti alla delineazione di un quadro che aiuta a riflettere sul fenomeno della povertà che stride con lo sviluppo della ricchezza ma anche a studiare meglio gli interventi da offrire a tante sorelle e fratelli bisognosi.

A mano a mano che il lettore legge i dati presentati in questo Rapporto, la fotografia delle diverse forme di povertà prende corpo e diventa sempre più nitida, permettendogli di vedere l’ampio ventaglio dei numerosi servizi offerti - emigrati, famiglia, figli, anziani, detenuti - accompagnati dalle testimonianze dei protagonisti e dei numerosi volontari, che fanno toccare con mano non solo la sofferenza di tanta gente ma di intravedere anche i segni di speranza che invitano a continuare il cammino. Papa Francesco in Evangelii Gaudium al n. 87 ricorda anche a noi che “ogni cristiano e ogni comunità sono chiamati ad essere strumenti di Dio per la liberazione e la promozione dei poveri, in modo che essi possano integrarsi pienamente nella società; questo suppone che siamo docili e attenti ad ascoltare il grido del povero e soccorrerlo”. Il nostro auspicio è che la presente pubblicazione diventi un prezioso sussidio, anche per gli Enti pubblici, per contrastare l’indifferenza ancora diffusa tra noi con una generosa ed entusiasta 4 risposta di accoglienza e di concreta solidarietà, la sola che ci permette di acquisire una profonda sensibilizzazione verso coloro che ogni giorno avvertono la fatica del vivere, percependone i bisogni e le necessità, prima ancora che i poveri facciano giungere fino a noi il loro disperato grido di aiuto e la loro speranza non sia mai delusa da alcuno.

S.E. mons. Orazio Soricelli Arcivescovo Diocesano Presidente Caritas Amalfi – Cava de’ Tirreni

A cura della Caritas di Amalfi – Cava de’ Tirreni

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PRESENTAZIONE

Povertà e diseguaglianze costituiscono la grande questione sociale del nostro secolo. In Italia oltre sette milioni di persone vivono in condizioni di grave povertà. Sono gli effetti feroci di una crisi infinita e delle logiche di austerità. I poveri e chi vive il rischio della povertà non sono più consegnabili alla marginalità sociale ma costituiscono ormai una componente in crescita del nostro paese.

Perché basta poco a precipitare nell’indigenza: disoccupazione, precariato, pensioni minime, malattie, divorzi, perdita della casa. La povertà non è più un orizzonte lontano ma uno scenario minaccioso che oggi lambisce la vita quotidiana, moltiplica i sentimenti di paura e di ansia, la percezione diffusa dell’essere sostanzialmente privi di protezione, invisibili alle istituzioni. La progressiva riduzione del welfare ha aumentato la zona grigia delle fragilità economiche, reso labili i sistemi tradizionali di sicurezza e di protezione sociale con una progressiva sovrapposizione ai diritti sostanziali di cittadinanza della beneficenza e della carità. Ed è in questa dimensione di abbandono che si misurano sia l’inadeguatezza delle misure messe in atto sia la crescita del rancore di chi si sente sempre più povero alimentando, pertanto, sentimenti di 5 xenofobia e razzismo.

Lo studio che segue è il richiamo alla realtà ma anche il desiderio di condividere ciò che la nostra Caritas diocesana e le varie Caritas parrocchiali quotidianamente affrontano per provvedere alle varie difficoltà che anche sul nostro apparente e tranquillo territorio si verificano spesso, purtroppo, nel silenzio e anche nell’indifferenza di un sistema sociale sempre più frenetico e impersonale. Con i dati che oggi presentiamo intendiamo dimostrare come anche la nostra zona sia parte di questa Italia impoverita e polarizzata tra ricchezza e miseria. In un’economia che permane in una fase prolungata di stagnazione, non solo il reddito medio continua a diminuire ma la sua distribuzione è sempre più diseguale: il 5 per cento dei più ricchi dichiara il 21 per cento di tutto l’imponibile a fronte del 27 per cento dei più poveri che arriva al solo 6 per cento dell’ammontare complessivo.

A dimostrazione non solo dello svuotamento dei ceti medi ma del peggioramento complessivo delle condizioni di vita degli strati meno abbienti della popolazione.

don Francesco Della Monica Direttore Caritas diocesana Amalfi-Cava de’ Tirreni

A cura della Caritas di Amalfi – Cava de’ Tirreni

Dossier Diocesano delle Povertà: Non sono numeri ma persone a cui andare incontro

“Non sono numeri ma persone cui andare incontro”.

6 Papa Francesco 3ª Giornata Mondiale dei Poveri 2019

A cura della Caritas di Amalfi – Cava de’ Tirreni

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1. UNA PANORAMICA NAZIONALE Per avere una visione generale della povertà sul territorio italiano, facciamo riferimento ai dati relativi al rapporto sulla povertà in Italia nel 2018 fornito dall’ ISTAT. Importante, quando si parla di povertà, è fare distinzione tra povertà assoluta e relativa in quanto ci permette di identificare i diversi livelli di povertà.

Pur rimanendo ai livelli massimi dal 2005, si arresta dopo tre anni la crescita del numero e della quota di famiglie in povertà assoluta.

Nel 2018 si stimano in povertà assoluta 5 milioni e 40 mila individui, leggermente in calo rispetto al 2017 quando erano 5 milioni e 58 mila.

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Anche la povertà relativa è diminuita coinvolgendo 8 milioni 987mila individui (erano 9 milioni 368mila individui nel 2017). Tuttavia, si confermano le difficoltà per le famiglie di soli stranieri: l’incidenza di povertà assoluta tra queste raggiunge il 27,8% (era pari al 29,2% nel 2017) contro il 5,3% tra quelle di soli italiani. Gli individui stranieri in povertà assoluta sono oltre un milione e 500mila, con un’incidenza pari al 30,3% (tra gli italiani è il 6,4%)

Non si rilevano variazioni significative rispetto al 2017 nonostante il quadro di diminuzione della spesa complessiva delle famiglie in termini reali. In gran parte questo si deve al fatto che soltanto le famiglie con minore capacità di spesa (a maggiore rischio di povertà) mostrano una tenuta dei propri livelli di spesa, con un conseguente miglioramento in

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Dossier Diocesano delle Povertà: Non sono numeri ma persone a cui andare incontro termini relativi rispetto alle altre. Al netto dell’inflazione registrata nel 2018 (in media nazionale pari a +1,2%), utilizzando, quindi, gli indici 2017 di prezzo nel calcolo delle soglie, l’incidenza complessiva in termini di famiglie sarebbe stata pari a 6,8%. L’intensità della povertà, cioè quanto la spesa mensile delle famiglie povere è mediamente sotto la linea di povertà in termini percentuali, ovvero “quanto poveri sono i poveri”, si attesta nel 2018 al 19,4% (era il 20,4% nel 2017), da un minimo del 18,0% nel Centro a un massimo del 20,8% al Sud.

L’istruzione continua ad essere fra i fattori che più influiscono sulla condizione di povertà assoluta. Tra le categorie maggiormente colpite vi sono le donne, i minori e gli anziani. Se consideriamo la composizione del nucleo familiare, possiamo affermare che le famiglie più in difficoltà risultano essere quelle composte da 4 o più componenti.

Le famiglie in condizioni di povertà relativa nel 2018 sono stimate pari a poco più di 3 milioni (11,8%), per un totale di individui di quasi 9 milioni (15,0%). Rispetto al 2017, il fenomeno si aggrava nel Nord (da 8 5,9% al 6,6%), in particolare nel Nord-Est dove l’incidenza passa da 5,5% a 6,6%. Il Mezzogiorno, invece, presenta una dinamica opposta (24,7% nel 2017, 22,1% nel 2018), con una riduzione dell’incidenza sia nel Sud (da 24,1% a 22,3%) sia nelle Isole (da 25,9% a 21,6%).

L’incidenza delle famiglie in povertà assoluta si conferma notevolmente superiore nel Mezzogiorno (9,6% nel Sud e 10,8% nelle Isole) rispetto alle altre ripartizioni (6,1% nel Nord-Ovest e 5,3% nel Nord- Est e del Centro). Analogamente agli anni passati, questo fa sì che, sebbene la quota di famiglie che risiede nel Nord sia maggiore di quella del Mezzogiorno (47,7% rispetto a 31,7%), anche nel 2018 il maggior numero di famiglie povere è presente in quest’ultima ripartizione (45,1% contro 39,3% del Nord). Nel Centro si trova il restante 15,6% di famiglie povere.

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A livello individuale, il lieve calo in media nazionale (da 15,6% a 15,0%) è sintesi di dinamiche contrastanti nelle ripartizioni (da 7,4% a

8,6% nel Nord-Est; da 30,8% a 25,7% nelle Isole). Su scala territoriale, 9 Calabria (30,6%), Campania (24,9%) e Sicilia (22,5%) si confermano le regioni con la maggiore incidenza.

Povertà assoluta Sud per area geografica 2017 2018 Famiglie povere 559 526 Incidenza di povertà assoluta per Famiglie residenti 5.471 5.490 età della persona di riferimento Singoli poveri 1.515 1.554 Anni 2017-2018, valori percentuali Persone residenti 14.017 13.962 Età della persona 2017 2018 Composizione percentuale di riferimento Famiglie povere 31,4 28,9 18-34 anni 9,6 10,4 Famiglie residenti 21,2 21,2 Persone povere 29,9 30,8 35-44 anni 8,8 9,7 Persone residenti 23,3 23,2 45-54 anni 8,4 8,3 Incidenza della povertà (%) 55-64 anni 6,7 6,4 Famiglie 10,2 9,6 Persone 10,8 11,1 65 anni e più 4,6 4,7 Intensità della povertà (%)

Famiglie 21,5 20,8

FONTE ISTAT

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1.1 LA POVERTÀ ASSOLUTA In Italia l’incidenza della povertà assoluta è calcolata dall’Istat sulla base di una soglia corrispondente alla spesa mensile minima necessaria per acquisire un paniere di beni e servizi che, nel contesto italiano e per una famiglia con determinate caratteristiche, è considerato essenziale ad uno standard di vita minimamente accettabile. Sono classificate come assolutamente povere le famiglie con una spesa mensile pari o inferiore al valore della soglia.

Incidenza di povertà assoluta tra gli individui per sesso e 2017 2018 classe di età Anni 2017 - 2018, valori percentuali Sesso

Maschio 8,8 8,5

Femmina 8,0 8,3 Fino a 17 anni 12,1 12,6 18 - 34 anni 10,4 10,3

35 - 64 anni 8,1 8,0

65 anni e più 4,6 4,6 10

FONTE ISTAT

Tra gli individui in povertà assoluta si stima che gli uomini all’ 8,5% diminuito rispetto all’anno precedente, la fascia più colpita dalla povertà assoluta è quella formata dai minorenni e dai giovani fino a 34 anni a testimonianza della loro difficoltà ad entrare nel mondo del lavoro ed avere così reddito.

Incidenza di povertà assoluta per ampiezza, tipologia familiare, numero di figli minori e di anziani presenti in famiglia Anni 2017 - 2018, valori percentuali 2017 2018 Ampiezza della famiglia 1 5,3 5,7 2 4,9 5,6 3 7,2 6,9 4 10,2 8,9 5 o più 17,8 19,6

FONTE ISTAT

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2. UNO SGUARDO ALLA CAMPANIA La regione Campania ha una popolazione pari a 5.826.860 abitanti (ISTAT 2018) distribuita su una superficie di 13.670,9 Km2, per una conseguente densità abitativa pari a 426 abitanti/Km2.

Nonostante possa sembrare un numero di abitanti molto elevato esso è costantemente in calo anno per anno anche a causa della diminuzione della natalità che non riesce ad essere compensato dai flussi migratori. Per comprendere quanto sta avvenendo occorre sottolineare che negli ultimi decenni hanno lasciato il mezzogiorno 1.883.000 residenti la metà di questi sono giovani compresi tra i 15 e i 34 anni e quasi un quinto sono laureati; tra le regioni meridionali, la Campania è tra quelle che evidenzia uno dei peggiori saldi migratori perdendo 9.1 mila residenti.

2.1 LA RETE CARITAS IN CAMPANIA La Campania è una regione ecclesiale formata da 23 Diocesi più 11 due Abbazie territoriali (Montevergine e SS. Trinità di Cava de’ Tirreni), molto diverse tra loro per dimensioni e per caratteristiche del territorio.

In ogni Diocesi vi è una Caritas Diocesana che è l’organismo pastorale, espressione originale della Chiesa, con il compito di animare le comunità in situazione di difficoltà e con il dovere di tradurlo in interventi concreti con carattere promozionale e ove possibile preventivo.

Il metodo di lavoro Caritas è basato sull’ascolto, sull’osservazione e sul discernimento finalizzati all’animazione della comunità.

Alla base del lavoro di ogni Caritas Diocesana c’è il Centro d’Ascolto (CdA), dove gli operatori e i volontari ascoltano le persone in difficoltà, cercando di dare loro un aiuto materiale, un orientamento ai servizi e puntando, laddove è possibile, all’accompagnamento attraverso un progetto personalizzato che vada oltre il puro assistenzialismo.

Dal 2003 le Caritas diocesane della Campania hanno iniziato a condividere a livello nazionale e regionale i dati raccolti nei loro CdA sia

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Dossier Diocesano delle Povertà: Non sono numeri ma persone a cui andare incontro diocesani che parrocchiali facendo nascere in tal modo la rete dei Centri d’Ascolto composta da 80 diverse realtà. Essi si differenziano per dimensione e organizzazione essendo sia di livello Diocesano, sia di livello zonale o parrocchiale.

L’utenza che si reca presso i Centri d’Ascolto è varia spaziando dai nuclei familiari alle singole persone, così come si rivolgono a questi uffici sia i cittadini italiani, che rappresentano una fetta consistente dell’utenza, sia i cittadini stranieri in percentuale maggiori provenienti dalla Romania, dall’Ucraina e dal Marocco.

Altro dato rilevante è quello di genere con una significativa prevalenza della componente femminile su quella maschile. Storicamente nei Centri d’Ascolto della Campania questa tendenza è sempre emersa negli anni e numerosi approfondimenti hanno dimostrato che le ragioni sono principalmente culturali, laddove la donna tende più spesso a fare da interfaccia con le istituzioni rispetto agli uomini, soprattutto quando occorre chiedere aiuto per l’intero nucleo familiare. 12 Oltre a questo aspetto va inoltre tenuto conto che la condizione lavorativa femminile in Campania è a dir poco drammatica, con tassi occupazionali molto bassi.

Se si analizza però il dato del genere rispetto alla cittadinanza si evidenzia una significativa differenza: la maggiore presenza della componente femminile è effettiva solo per gli italiani, mentre per i migranti c’è una sostanziale uguaglianza con una leggera prevalenza dei maschi.

Il sorpasso dell’utenza maschile su quella femminile è dovuto alle trasformazioni delle dinamiche migratorie, quali il calo delle migrazioni dai Paesi dell’Est, per lo più di donne impiegate come badanti, e di contro l’incremento di richiedenti asilo e profughi provenienti dai Paesi africani, che vede protagonisti soprattutto uomini.

Sono di seguito riportate le presenze di cittadini stranieri rilevate sul territorio campano nell’anno 2018.

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Nazione Presenze Percentuale Ucraina 335 15,8 Marocco 265 12,5 Nigeria 264 12,5 Romania 236 11,2 Bulgaria 197 9,3 Sri Lanka 77 3,6 Albania 58 2,7 Pakistan 55 2,6 Gambia 52 2,5 Burkina Faso 44 2,1 Bangladesh 36 1,7 Senegal 36 1,7 Ghana 35 1,7 Mali 34 1,6 Guinea 28 1,3 Polonia 24 1,1 Somalia 24 1,1 Tunisia 24 1,1 Costa D'Avorio 22 1 Russia 18 0,9 Fonte OPR Caritas Campania 13 A livello regionale la statistica sui bisogni emersi è frutto di quello che viene fuori analizzando i vari ascolti che in alcuni casi sono singoli anche se per riuscire in una analisi attenta e fornire risposte che diano vita a un progetto basato sulle problematiche emerse ne occorrerebbe più di uno.

Con un numero maggiore di incontri si riesce a mettere in rete anche altre realtà del territorio, capire a fondo la persona e dove poterla meglio orientare per la risoluzione delle problematiche costruendo attorno all’utente un’efficace rete di aiuto.

Molte persone che si rivolgono ai Centri d’Ascolto sono in una condizione di multiproblematicità, ovvero hanno più bisogni diversi ma comunque legati tra loro; le problematiche possono manifestarsi l’una dopo l’altra oppure congiuntamente.

Accanto alle situazioni comuni che si presentano con più frequenza c’è da porre l’attenzione su quelle più complesse, anche se in numero minore, che sono quelle caratterizzate da storie familiari difficili legate a

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Dossier Diocesano delle Povertà: Non sono numeri ma persone a cui andare incontro separazioni coniugali o situazioni di malattia da cui nascono a catena gli altri problemi; l’aggravarsi della situazione dipende spesso dalla mancata risposta del territorio alle difficoltà emerse.

Bisogni Percentuale Problemi di occupazione 61,7 Povertà/problemi economici 50,2 Problematicità abitative 21,8 Problemi familiari 16,6 Problemi di salute 12,8 Bisogni di migrazione 12,5 Detenzione e giustizia 5,4 Altri problemi 4,2 Handicap/disabilità 3,9 Problemi di istruzione 3,8 Dipendenze 3 Fonte: OPR Caritas Campania

La problematica più è quella occupazionale, seguita dalla 14 povertà economica e dalle problematiche abitative; a queste tre macro aree seguono forme di disagio non dipendenti esclusivamente da situazioni di povertà in senso stretto, quali i problemi materiali e quelli di salute.

Nelle categorie altri problemi (4,2) rientrano principalmente quelli psicologici e relazionali, ovvero forme lievi di disturbi psicologici, della personalità e stati psicopatologici borderline. Significativi anche i casi di solitudine, ovvero l’isolamento o la perdita di relazioni umane significative con il contesto familiare, parentale, amicale o di vicinato.

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3. L’ARCIDIOCESI AMALFI - CAVA DE’ TIRRENI

Superficie Comune kmq 1. 19.62 2. Amalfi 6.16 3. 0.10 4. Cava de' Tirreni 34.21 5. Cetara 4.91 6. 1.08 15 7. 1.80 8. 16.50 9. Minori 2.60 10. 8.53 11. 2.65 12. 8.07 13. Scala 13.09 14. Tramonti 24.74 15. 5.94

Il territorio Diocesano comprende 15 comuni della Campania, di cui 14 in provincia di e uno (Agerola) nella Città metropolitana di Napoli.

L'odierna Arcidiocesi è frutto dell'unione di due sedi preesistenti, Amalfi e Cava de' Tirreni.

La Cattedrale di Sant'Andrea Apostolo è il principale luogo di culto di Amalfi, sede vescovile dell'Arcidiocesi di Amalfi - Cava de' Tirreni. La Concattedrale di Cava è dedicata a S. Maria della Visitazione ed ospita la Parrocchia di S. Adiutore V. compatrono dell’Arcidiocesi.

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Il territorio si estende su 150 Km2 ed è suddiviso in 79 parrocchie raggruppate in 7 foranie:

• Forania di Agerola - Furore • Forania di Amalfi – Atrani – Ravello - Scala • Forania di Maiori – Minori - Tramonti • Forania di Positano – Praiano - Conca dei Marini • Forania di Vietri - Cetara • Forania Cava centro • Forania Cava est

La popolazione della Diocesi è costituita da 100.039 abitanti così ripartiti:

Comune Popolazione Agerola 7.748 Amalfi 5.025 Atrani 842 Cava de' Tirreni 52.931

Cetara 2.061 Conca dei Marini 687 Furore 752 16 Maiori 5.576 Minori 2.698 Positano 3.898 Praiano 2.005 Ravello 2.480 Scala 1.542 Tramonti 4.117 Vietri sul Mare 7.677 Totale 100.039 www.comuni-italiani.it

L’Arcidiocesi di Amalfi - Cava de’ Tirreni è divisa in due zone pastorali (Amalfi e Cava de’ Tirreni) ma nonostante l’elevato numero di parrocchie solo in 39 di esse è presente la Caritas in alcune operativa e in altre parzialmente.

Da tale contesto è emerso che occorre un lavoro costante di collaborazione con il Centro di Ascolto Diocesano che si avvale di un ufficio già operativo ed efficace sul territorio che è l’osservatorio delle povertà e delle risorse, soprattutto per far fronte alle richieste di

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Dossier Diocesano delle Povertà: Non sono numeri ma persone a cui andare incontro accoglienza, ascolto e accompagnamento dei numerosi nuclei familiari e giovani inoccupati/disoccupati in difficoltà.

La Caritas Diocesana per contrastare il fenomeno della povertà, in crescita negli ultimi anni e che ormai riguarda non solo una fascia marginale della popolazione ma un numero esteso di persone portatrici di problemi di diversa natura, ha promosso, all’interno della comunità, azioni di condivisione dei bisogni dei più poveri coinvolgendo parrocchie di appartenenza e istituzioni pubbliche, cercando di diffondere una cultura della corresponsabilità sociale, sensibilizzando la comunità al problema della povertà e sollecitando azioni di condivisione e di risposta al bisogno di chi è prossimo, nella logica del dono e della solidarietà.

Una solidarietà che non è, prima di tutto, dare cose agli altri, ma è fraternità e uscita dal problema; la solidarietà verso gli ultimi e i sofferenti si esprime bene in strutture ecclesiali accoglienti, prendendosi cura dei poveri, con senso di responsabilità fraterna.

Nella comunità Diocesana la crisi ha comportato un aumento di 17 richieste di contributi economici sia parrocchiali che comunali. Nella metà dei casi si tratta di famiglie che avevano una situazione precedente di stabilità, nella quale la crisi ha prodotto problemi economici per la perdita di lavoro o la messa in cassa integrazione, solo alcune sono riuscite a trovare piccoli lavori precari.

Si riporta di seguito, la tabella riepilogativa del numero di interventi effettuati a sostegno del reddito divisi per genere

Importo Sesso Importo non specificato Totale specificato maschi 233 224 457 femmine 414 390 804

Totale 647 614 1261 Fonte OsPoweb

A cura della Caritas di Amalfi – Cava de’ Tirreni

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Per coloro che già si rivolgevano alla Caritas il disagio si è aggravato, anche perché la solidarietà da parte della comunità non è stata più sufficiente.

Molti stranieri, dopo anni di lavoro regolare e di positiva integrazione, rischiano di rimanere esclusi dai processi di inserimento locale o di cadere in una situazione di irregolarità. Molti giovani sono costretti a rinunciare agli studi perché le loro famiglie non hanno i mezzi sufficienti per affrontare le spese scolastiche/universitarie.

3.1 CENTRO D’ASCOLTO DIOCESANO Anche il nostro territorio Diocesano non è escluso da questa onda di difficoltà. Spesso si pensa e si sente dire che nelle nostre zone non esiste la povertà, tutti stanno abbastanza bene e che fondamentalmente non ci si può lamentare. Il Centro Servizi della Caritas Diocesana è una struttura che ha il compito di assistere chi si trova in serie difficoltà, soprattutto 18 economiche. Ne fanno parte un gruppo dedicato all’ascolto, un operatore di segreteria, avvocati che forniscono consulenza agli utenti, servizio medico con specialisti che garantiscono visite specialistiche e una farmacia solidale, un supporto psicologico, aiuti alimentari e vari volontari che quotidianamente si rendono disponibili per essere prossimi di chi si trova in difficoltà. Dai dati che abbiamo grazie alla piattaforma di Caritas Italiana denominata Ospoweb emerge una fotografia molto variegata dei disagi che soffre il microcosmo Diocesano che si è rivolto durante il biennio scorso al Centro. Non abbiamo la pretesa di rappresentare in maniera esaustiva l'universo dei bisogni della nostra realtà locale, ma vogliamo portare semplicemente a conoscenza come le povertà sul nostro territorio non siano poi così lontane, ma molto più vicine di quanto si possa credere. Sono tante le sofferenze vecchie e nuove che abbiamo riscontrato.

A cura della Caritas di Amalfi – Cava de’ Tirreni

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La Caritas non intende sostituirsi alle istituzioni che sono preposte a dare risposte concrete a chi soffre e con cui, soprattutto in questo ultimo anno, c’è sempre più un lavoro di condivisione, di mutuo e reciproco aiuto, né tanto meno vuole distribuire pacchi, beni o servizi limitandosi a generare un ulteriore e dannoso sistema di assistenzialismo, ma semplicemente intende, come ben esplicita il primo articolo dello Statuto di Caritas Italiana, promuovere nelle comunità la necessità di un'educazione alla solidarietà vera, che non guardi solamente al bisogno del povero, ma alla sua persona ed alla sua dignità. Per la risoluzione di tali tematiche è essenziale, secondo la Caritas, costituire una rete di accoglienza fraterna, una forte collaborazione tra singoli individui, singole associazioni, parrocchie ed istituzioni, che sia decisiva a sostenere chiunque viva momenti di fragilità. Le persone che si rivolgono al Centro d’Ascolto Diocesano sono quelle che si trovano in forte povertà e marginalità, sono persone che hanno un nome, un volto, una storia da raccontare, una molteplicità di problemi da sciogliere, capire e risolvere. Gli operatori cercano di farsi 19 carico delle loro situazioni difficili, senza tralasciarle, da anni lamentano gli stessi problemi: difficoltà al sostegno economico personale o familiare, difficoltà nel mantenere o trovare una casa, difficoltà nel mantenere o trovare un lavoro.

Dai dati in nostro possesso emergono i seguenti bisogni:

• Bisogno di luoghi e centri d’ascolto che fungano da punto di riferimento nei momenti e periodi di difficoltà psicologica, sociale, relazionale ed economica; • Bisogno di autonomia e inclusione sociale (attraverso percorsi individualizzati); • Bisogno di lavoro o servizi “tampone” di soddisfacimento dei bisogni

primari;

• Assistenza nella ricerca dell’abitazione;

• Bisogno di beni di prima necessità e di aiuti economici;

A cura della Caritas di Amalfi – Cava de’ Tirreni

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• Bisogno di un’analisi attenta delle cause e degli effetti delle nuove

e vecchie povertà del territorio e di maggiori e più efficaci attività di

sensibilizzazione e coinvolgimento della comunità civile ed

ecclesiale. Nell’anno 2018 il Centro d’Ascolto Diocesano ha

incontrato circa 278 persone di cui 177 femmine e 101 maschi.

Numero di persone presenti al CdA

maschi 36%

femmine 64%

20

Fonte OsPoweb

Le funzioni principali sono l’accoglienza, l’ascolto, l’orientamento e la presa in carico che avviene attraverso l’ascolto attivo degli utenti, sia italiani che stranieri, effettuato da operatori e volontari della Caritas preparati a tale servizio tramite il discernimento, che è proprio del metodo Caritas, ricercando insieme le soluzioni che sono a volte reperibili sul territorio.

Gli interventi effettuati durante l’anno sono stati di vario genere come: acquisto medicinali e supporti ortopedici, richieste di pagamento visite mediche ed esami specialistici, sostegno economico per trasferimenti per esigenze di salute, pagamento di utenze e contributo su canone di locazione, acquisto beni primari e alimentari, interventi a sostegno e promozione dell’infanzia, assistenza per spese scuola e università, spese e contributi straordinarie dovute a situazioni di specifica emergenza, rivolti a persone o nuclei familiari. Inoltre sono

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Dossier Diocesano delle Povertà: Non sono numeri ma persone a cui andare incontro pervenute anche richieste di assistenza legale, sia per italiani che per stranieri, richieste di lavoro e di orientamento al lavoro e orientamento verso servizi presenti sul territorio.

sesso richieste di lavoro Richieste di lavoro maschi 13 46 femmine 22% totale 59

78%

pagamento di sesso utenze e fitti Pagamento utenze e fitti maschi 13 femmine 21 maschi 38% totale 36 femmine 62%

sesso spese mediche Spese mediche

6 21 maschi

10 femmine 37%

totale 16 femmine 63%

sesso interventi legale Interventi legali maschi 37 32% femmine 79

totale 117 femmine 68%

sesso interventi psico-sociali maschi 12 Interventi psico- sociali femmine 79 13% totale 91

femmine 87%

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Il Centro di Ascolto garantisce sempre una prima risposta per i bisogni più urgenti, soprattutto a chi sperimenta l’isolamento, la solitudine e la mancanza di punti di riferimento con uno sguardo sempre rivolto al coinvolgimento della comunità parrocchiale promuovendo una cultura di solidarietà. Per ogni persona che si rivolge al centro viene compilata una scheda: sarà come un diario sul quale annotare le tappe del percorso fatto insieme.

Nel rapporto costante con numerose parrocchie la Caritas Diocesana cerca di superare la logica di progettare e realizzare interventi “da sola” per promuovere un lavoro di rete, mettendo in relazione le parrocchie e gli uffici pastorali diocesani per raggiungere obiettivi condivisi in modo efficace.

3.2 CENTRI D’ASCOLTO PARROCCHIALI Tra i Centri d’Ascolto parrocchiali è presente un coordinamento che ha il compito di creare una rete di informazione tra i vari centri e tra 22 questi con il Centro d’Ascolto Diocesano per un aiuto coordinato e responsabile nei confronti di coloro che ad essi si rivolgono.

Tutte le attività hanno come obiettivo quello di far emergere ed evolvere la motivazione di vivere la carità proposta dal Vangelo, permettere di conoscere e scoprire le situazioni di povertà, disagio e vulnerabilità sociale, propongono l’adesione a forme e modelli (di servizio, di Chiesa, …) o l’utilizzo di strumenti (pastorali, organizzativi, gestionali, …) orientati a far vivere la carità come dimensione costitutiva dell’esperienza umana stimolando alla conversione di mentalità a livello personale, delle forme organizzative, degli stili di vita.

L’accesso ai servizi come il pagamento delle utenze o la spesa alimentare avviene tramite l’ascolto che anche qui rappresenta il primo e più importante contatto con l’utenza.

In alcuni casi l’ascolto è la cosa di cui le persone hanno più bisogno e non è raro che l’aiuto si fermi a questo, trovare qualcuno che ti ascolta,

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Dossier Diocesano delle Povertà: Non sono numeri ma persone a cui andare incontro con cui condividere i tuoi problemi e ricevere parole di conforto sono spesso le sole cose chieste. Analizzando l’utenza ci si rende conto che le persone anziane sono quelle che hanno più bisogno di riallacciare dei rapporti umani, hanno la necessità di non sentirsi soli e magari messi in secondo piano dalle famiglie occupate in altro.

Vengono di seguito illustrati gli interventi effettuati in ogni Forania:

FORANIA DI AGEROLA - FURORE

• Nel Comune di Agerola, per l’anno 2018 la Caritas interparrocchiale ha aiutato 20 famiglie con aiuto alimentare e 5 con il pagamento di utenze, tra loro ci sono 2 famiglie di nazionalità estera. Nel periodo della Quaresima viene organizzata una raccolta di generi alimentari e poi distribuita alle famiglie in difficoltà.

• Nella comunità parrocchiale di Furore, il Centro d’Ascolto 23 parrocchiale, nell’anno 2018 ha aiutato 2 famiglie indigenti con intervento di distribuzioni viveri.

FORANIA DI AMALFI - ATRANI – RAVELLO - SCALA

• Nella zona di Amalfi la Caritas è presente nelle parrocchie di Santa Marina, Sant’Andrea Apostolo e l’Unità Pastorale Pastena- Pogerola. Queste non hanno una sede per il Centro d’Ascolto ma si attivano all’occorrenza in quanto conoscono la comunità e le famiglie in difficoltà. Per il 2018 hanno sostenuto 1 famiglia straniera con pagamento fitto per 150€ e 1 famiglia italiana con l’aiuto alimentare.

• La parrocchia di Santa Maria Maddalena ad Atrani il Centro d’Ascolto non ha un giorno fisso ma essendo una piccola comunità

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la referente o il parroco sono sempre disponibili per l’ascolto e per soddisfare le richieste di aiuto. Nell’anno 2018 con l’aiuto e l’assistenza del sacerdote hanno sostenuto 4 famiglie con aiuto alimentare e 2 per il pagamento di utenze. All’occorrenza fanno riferimento alla Caritas Diocesana per il rifornimento di alimenti quando non sono sufficienti le raccolte che organizzano nel periodo di Pasqua e di Natale.

• La parrocchia di Santa Maria Assunta nel Comune di Ravello non ha più il Centro d’Ascolto ma il referente in collaborazione con il parroco provvede a fornire gli aiuti necessari, vengono sostenute 2 famiglie con l’aiuto alimentare mentre per le utenze provvede il sacerdote.

• La parrocchia di San Lorenzo e Santa Caterina di Scala nell’anno 2018 non ha avuto un giorno fisso per il Centro d’Ascolto ma le 24 varie esigenze venivano segnalate di volta in volta dal parroco; hanno provveduto ad aiutare 1 famiglia in modo periodico con pagamenti di fitto, sussidio alimentare e di vestiario, 3 famiglie sono state sostenute con aiuto alimentare.

FORANIA DI MAIORI – MINORI - TRAMONTI

• Le Parrocchie di Maiori per l’anno 2018 hanno sostenuto 10 famiglie con aiuti alimentari e, vista la presenza del Gruppo Vincenziano, hanno interagito per risolvere le problematiche sul territorio comunale.

• La parrocchia di S. Trofimena nel Comune di Minori nell’anno 2018, pur non avendo una sede per il Centro d’Ascolto, è riuscita (comunque) ad essere vicina alla comunità erogando l’aiuto alimentare per 6 famiglie.

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• Nel Comune di Tramonti la Caritas parrocchiale è presente solo in 7 delle 13 chiese ricadenti sul territorio. I Centri d’Ascolto parrocchiali, in collaborazione con i rispettivi sacerdoti, hanno aiutato 38 famiglie principalmente con l’intervento di distribuzione viveri, dando conforto e ascolto a tutte le persone in difficoltà.

FORANIA DI POSITANO- PRAIANO- CONCA DEI MARINI

• Le parrocchie di S. Pancrazio e S. Antonio comprendente il territorio del Comune di Conca dei Marini nell’anno 2018 hanno provveduto a supportare 3 famiglie con l’aiuto alimentare, le richieste sono tuttora molto sporadiche e riescono autonomamente a farvi fronte. Solo 1 famiglia di nazionalità Anglosassone è stata aiutata dalla Caritas Diocesana per saldare un debito consistente di pigioni arretrati.

• Nelle parrocchie di San Luca e San Gennaro, nel Comune di 25 Praiano, non ci sono gravi esigenze di povertà e quando se ne ravvisa la necessità riescono a provvedere da soli. Nell’anno 2018 sono state sostenute 2 famiglie con aiuti alimentari.

FORANIA DI VIETRI - CETARA

• La parrocchia di San Pietro Apostolo nel Comune di Cetara nell’anno 2018, pur non avendo una sede per il Centro d’Ascolto, ha sostenuto 3 famiglie e 2 adulti principalmente con aiuti alimentari e a volte con pagamento di utenze domestiche e fitto. Il tutto in stretta collaborazione tra referente e parroco.

• Le parrocchie di S. Giovanni Battista in Vietri e Ss. Pietro e Paolo in Dragonea collaborano insieme al Centro d’Ascolto interparrocchiale che è aperto il mercoledì dalle 10.00 alle 12.00 presso la parrocchia di S. Giovanni Battista. Nell’anno 2018 sono

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state supportate 16 famiglie con l’aiuto alimentare mentre per aiuti di altro genere gli utenti sono indirizzati presso la Caritas Diocesana. La Caritas Diocesana è intervenuta pagando due fitti per 2 famiglie, in più ha consegnato più volte buoni pasti per acquisto di alimenti da destinare alle famiglie seguite.

• Nella parrocchia di S. Maria delle Grazie in il Centro d’Ascolto è aperto per accogliere chi ne ha bisogno. Nel periodo di Quaresima e Avvento si organizza la raccolta di generi alimentari da distribuire a famiglie meno abbienti. L’utenza che necessita di aiuti di altro genere viene indirizzata al Centro d’Ascolto della parrocchia di San Giovanni Battista a Vietri sul Mare.

Il grafico seguente mostra il totale degli interventi effettuati nel 2018 dalle varie parrocchie della zona costiera. Il numero si intende comprensivo di tutti i tipi di aiuto elargiti per un totale di 124 azioni di contrasto alla povertà. 26

Numero interventi

25

18 15 10

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Il territorio di Cava de’ Tirreni comprende due foranie: Cava Centro e Cava Est, di seguito analizzeremo nel dettaglio i vari interventi realizzati dalla Caritas diocesana e da quelle parrocchiali.

FORANIA DI CAVA CENTRO

Comprende 10 Centri d’ Ascolto esistenti nelle seguenti parrocchie:

• Nella parrocchia di Sant’Adiutore il CdA è aperto il martedì dalle 17.00 alle 18.30. Nel 2018 sono state aiutate 20 famiglie con interventi di distribuzione viveri e sussidi economici di vario genere.

• Nella parrocchia di Sant’Alfonso il CdA è aperto il sabato dalle 17.00 alle 19.00. Nel 2018 sono state aiutate 30 famiglie locali e 1 famiglia nigeriana con sussidi alimentari; mentre per gli aiuti economici vengono indirizzati presso il CdA Diocesano. La Caritas Diocesana, su 27 richiesta del parroco, ha sostenuto 3 famiglie con una considerevole somma.

• Nella parrocchia di Sant’Arcangelo non è presente un CdA fisico ma le persone in difficoltà ricevono aiuto tramite una stretta collaborazione tra il sacerdote e le due referenti. Nell’anno 2018 sono state aiutate 20 famiglie per pagamento utenze, acquisto bombole del gas e distribuzione viveri.

• Nella parrocchia di San Cesario il CdA è aperto il giovedì dalle 10.00 alle 12.00. Nell’anno 2018 sono state aiutate 10 famiglie con vestiario e alimenti e 1 persona anche con il pagamento utenze.

• Nella parrocchia di San Gabriele Arcangelo ai Pianesi il CdA non è presente ma, in collaborazione con il sacerdote, nell’anno 2018

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sono state aiutate 8 persone con distribuzione di viveri. La Caritas Diocesana per 1 famiglia ha contribuito al pagamento di utenze domestiche.

• Nella parrocchia di San Lorenzo il CdA è tenuto dal parroco che ascolta le persone in difficoltà dando così la possibilità di intervento ai volontari parrocchiali. Nel 2018 sono state sostenute 10 famiglie con l’aiuto alimentare con frequenza mensile.

• Nella parrocchia di Santa Maria dell’Olmo il CdA è aperto il giovedì dalle 17.00 alle 19.00 e talvolta anche il martedì. Nel 2018 sono state supportate 75 famiglie con generi alimentari, vestiario e testi scolastici; tra di essi ci sono 3 famiglie di nazionalità ucraina e 1 donna del Senegal. La Caritas Diocesana ha provveduto al pagamento di alcuni fitti.

• Nella parrocchia di Santa Maria del Rovo il CdA è aperto il 28 martedì dalle 17.30 alle 19.00. Nell’anno 2018 hanno ricevuto sostegno 14 famiglie con aiuti alimentari mensili mentre per interventi di altra natura sono inviate alla Caritas Diocesana. La Caritas Diocesana ha sostenuto 3 famiglie per il pagamento di fitti e 1 famiglia per le tasse universitarie.

• Nella parrocchia del SS. Salvatore a Passiano non è presente un CdA fisico ma le persone in difficoltà ricevono aiuto tramite una stretta collaborazione tra il sacerdote e i referenti. Nell’anno 2018 sono state sostenute 10 famiglie e 2 adulti con aiuti alimentari e distribuzione di coperte. La Caritas Diocesana su richiesta del parroco è intervenuta per il pagamento di alcune utenze.

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• Nella parrocchia di San Vito il CdA è aperto una volta al mese il martedì dalle 18.30 alle 19.30. Nell’anno 2018 sono state sostenute 20 famiglie con alimenti, acquisto testi scolastici, pagamento utenze e spese straordinarie come l’acquisto di elettrodomestici. La Caritas Diocesana, su richiesta del parroco, ha sostenuto 3 famiglie con il pagamento di utenze domestiche.

FORANIA CAVA EST

Sul territorio della forania di Cava Est si trovano 10 parrocchie ma, a questo numero, non corrispondono altrettanti Centri d’Ascolto parrocchiali. Solo in 5 (S. Lucia, S. Anna, SS. Annunziata, Alessia – Marini e Rotolo - Maddalena) è presente e opera in maniera saltuaria e in collaborazione con i parroci la Caritas parrocchiale. In queste sono state sostenute 40 famiglie con l’ascolto e l’aiuto alimentare. Per le altre esigenze, così come per le persone in difficoltà delle restanti parrocchie 29 (Pregiato, S. Pietro, Croce, Dupino, S. Giuseppe al Pozzo), subentra l’equipe della Caritas diocesana che, su richiesta dei parroci, ha sostenuto 21 famiglie per il pagamento di utenze, fitto e altri aiuti economici. Di queste 3 di nazionalità straniera

Numero interventi 90 79 80 70 61 60 50 40 34 30 23 20 20 18 20 11 9 10 12 10 0

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4. IL PROGETTO NON DI SOLO PANE: EMPORIO SOLIDALE PAOLO VI

IDEA Sono in corso i lavori per la realizzazione del nuovo Emporio solidale denominato Paolo VI della Caritas Diocesana. Progetto approvato di trecentomila euro: centottanta finanziati da Caritas Italiana e centoventi dalla nostra Caritas Diocesana. Sarà il terzo in Campania e il primo nella provincia di Salerno che potrà contare su diverse esperienze simili già avviate a partire dal 2008 in grandi città come Roma e Milano. Purtroppo, come si evince dal Rapporto sulla Povertà, sono sempre più famiglie o singoli italiani che si rivolgono ai centri Caritas o agli empori solidali per aiuti alimentari. Il nostro territorio non è da meno.

COS’È e COME FUNZIONA. L’emporio sarà un vero e proprio minimarket di grande metratura munito di cassa automatizzata, carrelli, scaffali e una variegata tipologia di prodotti. Filtro determinante dell’operato Caritas resterà il Centro di 30 Ascolto Diocesano o parrocchiale ove ci sia. La persona “bisognosa”, dopo aver fatto l’ascolto e valutato il caso, invece di vedersi recapitare una serie di alimenti decisi da una terza persona riceverà, per un tempo predefinito, una card con dei punti a valore economico. Con questa card potrà accedere all’emporio e scegliere liberamente i prodotti più idonei anche secondo un gusto personale o una libertà di scelta che non le può essere preclusa solo perché si trova in uno stato di bisogno. Come si evince facilmente questo strumento punta a ridare la dignità di scelta, la possibilità di gestire in prima persona il budget ricevuto e, valore importantissimo, accompagnare la persona capendo come impiega le risorse e, laddove necessario, formandola anche nella corretta gestione del bilancio familiare con corsi specifici.

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MODALITA’. All’inizio l’Emporio osserverà dei turni a volte mattutini e altri pomeridiani e all’interno della struttura le persone saranno accolte e aiutate a fare la spesa dai facilitatori. I volontari saranno un'altra risorsa molto importante. Ed è proprio sulle persone che potranno mettere a disposizione parte del proprio tempo libero o competenze che la Caritas punta per garantire continuità e correttezza del servizio.

FINALITÀ. Questo progetto non si arroga l’idea di essere sufficiente a eliminare le situazioni di disagio ma, combinato con le altre forme di sostegno previste dai centri di ascolto, di certo permetterà di evitare l’assistenzialismo immediato e la dipendenza che a volte si crea nelle persone e non le invoglia a mettersi in gioco. Si eviteranno possibili sciupi alimentari e di ricevere più aiuti alla stessa persona che potrebbe fare

una serie di giri non facilmente tracciabili. Al centro del progetto, dunque, 31 libertà di scelta, dignità e autonomia nel gestire un aiuto prezioso che la Comunità elargisce senza però delegare solo a un piccolo gruppo. Caritas Diocesana Amalfi – Cava de’ Tirreni

PARTNER. La proposta parte dalla Caritas Diocesana e sarà aperta a ogni tipo di associazione, ente, industria, negozio, gruppo o qualsiasi persona che vorrà impegnarsi gratuitamente in questa svolta nell’essere animatori della solidarietà sul territorio. Buona sintonia già si è sviluppata con l’Amministrazione di Cava de’ Tirreni e con alcune realtà che si sono rese disponibili nel collaborare. Ampio spazio sarà dato a ogni singola parrocchia dell’Arcidiocesi che potrà giocare un ruolo fondamentale in tutta l’azione del progetto.

STRUMENTI. La trasparenza su tutto ciò che entrerà e uscirà dall’emporio sarà l’altro obiettivo di primaria importanza, poiché questa è vista anche come

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mezzo per acquisire credibilità nei confronti della grande distribuzione e incentivarne in tal modo le donazioni. A tal proposito ci siamo dotati di un programma di nome CARIGEST che aiuterà, secondo la normativa sulla tutela della privacy e la dignità della persona, a controllare gli ascolti, il giusto stoccaggio degli alimenti, la tracciabilità del prodotto, la classificazione delle merci, le scadenze e tutto ciò che compete il mondo della grande distribuzione. Infine permetterà anche alle parrocchie che lo vorranno di mettere in rete le info e leggere sempre con maggiore puntualità e precisione i bisogni del nostro territorio.

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COLLOCAZIONE. L’Emporio nascerà a Cava in quanto la cittadina metelliana rappresenta la zona pastorale della Diocesi con il più alto numero di abitanti. Per la zona Costiera sarà reso disponibile un pulmino che porterà a disposizione delle varie Caritas parrocchiali o delle stesse famiglie che lo richiederanno eventuali beni alimentari che potranno scegliere anche tramite un servizio virtuale dal nuovo sito della Caritas Diocesana. La sede è presso il Salone Paolo VI della Curia dove una volta, quando il duomo era chiuso, si celebrava la Messa.

33 INIZIATIVE Puoi sostenere l’Emporio in vari modi. Tra i tanti suggeriamo: 1. Puoi organizzare delle cene solidali e poi devolvere il ricavato alla Caritas. 2. Puoi corrispondere una cifra che poi sarà trasformata in cibo che sarà allocato negli scaffali del minimarket. 3. Puoi fare delle Donazioni oppure Adozioni mensili. 4. Puoi fare un regalo a una persona cara acquistando qualcosa per l’Emporio: Scaffali, Frigo, carrello per spesa ecc…

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AIUTACI A VINCERE QUESTA SFIDA!

CANALI PER DONARE 1. Presso la nostra sede sita a Cava de’ Tirreni Piazza Vittorio Emanuele II, 17. Giorni dispari dalle 10.00 alle 12.00 e Mar e Gio dalle 16.00 alle 19.00. 2. Tramite Iban: IT 33C0538776173000000015710. 3. Tramite Conto Corrente Postale N° 19060847 intestato a Caritas Diocesana P.zza Duomo 84013 Cava de’ Tirreni (SA). Nella causale aggiungere sempre la dicitura: Contributo per Emporio Solidale Paolo VI.

Dona in modo gratuito…

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…. a te non costa nulla e a noi permetterai di sostenere l’Emporio e tutti gli altri progetti che la Caritas Diocesana segue.

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Un particolare ringraziamento a Enza Bartiromo e Marta 35 Raimondi per la lettura, la stesura e l’impaginazione del dossier 2019.

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