Dossier-Povertà-2019
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Dossier Diocesano delle Povertà: Non sono numeri ma persone a cui andare incontro “…da quando ero bambino Solo un obiettivo Dalla parte degli ultimi Per sentirmi primo…” 1 Sogni appesi - Ultimo Dossier Diocesano delle Povertà: Non sono numeri ma persone a cui andare incontro INDICE Introduzione pag. 3 Presentazione pag. 5 1 Una panoramica nazionale pag. 7 1.1 La povertà assoluta pag. 10 2 Uno sguardo alla Campania pag. 11 2.1 La rete Caritas in Campania 2 3 L’Arcidiocesi Amalfi - Cava de’ Tirreni pag. 15 3.1 Centro d’Ascolto Diocesano pag. 18 3.2 Centri d’Ascolto parrocchiali pag. 22 4 Il progetto Non di Solo Pane: Emporio solidale Paolo VI pag. 30 Dossier Diocesano delle Povertà: Non sono numeri ma persone a cui andare incontro INTRODUZIONE “I poveri infatti li avrete sempre con voi”. (Mc 14,7) A circa duemila anni di distanza, queste parole di Gesù non perdono di attualità, nonostante il progresso fatto e il tenore di vita elevato rispetto a pochi decenni fa. Basta sfogliare i giornali o vedere i notiziari televisivi per rendersi conto delle diverse sfaccettature che assume oggi la povertà, e scoprire chi sono i “nuovi poveri”, creati da una società dei consumi mai sazia, pronta a gettare nella spazzatura non solo gli avanzi del cibo ma anche la dignità delle persone. L’aumento dei poveri, come a prima vista potrebbe sembrare, non è causato solamente dalla mancanza di lavoro, dalla crisi economica oppure dall’arrivo continuo sulle nostre coste di profughi da Paesi in guerra o di gente disperata in cerca di un futuro migliore per sé e per i loro cari. La radice della povertà sta nel cuore egoista dell’uomo, mai sazio di ciò che ha e, molto più grave, indifferente a ciò che accade attorno a sé. Tale fenomeno non riguarda solamente il nostro territorio ma, come ha chiaramente denunciato Papa Francesco nel messaggio della Giornata Mondiale per la Pace dello scorso 1 gennaio, riguarda moltissime nazioni, anche le più progredite, colpite dal virus della “globalizzazione dell’indifferenza”. “La 3 mancanza di reazioni di fronte a questi drammi dei nostri fratelli e sorelle è un segno della perdita di quel senso di responsabilità per i nostri simili su cui si fonda ogni società civile” (Papa Francesco, Laudato sí n. 25). Girarsi dall’altra parte facendo finta di niente, come se il problema della povertà nel mondo non ci riguardasse, non ci esime dalla responsabilità di fare qualcosa per soccorrere il fratello o la sorella che ha bisogno non solo del nostro concreto aiuto ma anche della nostra vicinanza e solidarietà. Anche un solo bicchiere d’acqua dato con amore, direbbe Gesù, è sufficiente per aprire il cuore del povero alla speranza. La pubblicazione del secondo Dossier della Caritas Diocesana non vuole essere solo una fredda e analitica analisi del problema ma, come ci fa riflettere il Santo Padre, i poveri non sono numeri ma persone a cui andare incontro. I nostri padri ci hanno insegnato che quando si fa festa non possiamo dimenticare i poveri. Ricordarli non è solo un atto di carità nei loro confronti ma un impegno a non lasciarli soli perché anch’essi hanno diritto a una vita dignitosa. Aprire la mente e il cuore ai bisogni di chi ci sta accanto permette di scoprire anche i poveri di casa nostra, quelli della “porta accanto”, dei quali spesso conosciamo appena il nome, senza accorgerci dei loro reali bisogni che molto spesso vanno oltre la richiesta di aiuto materiale. È così, con il coinvolgimento dei volontari della Caritas A cura della Caritas di Amalfi – Cava de’ Tirreni Dossier Diocesano delle Povertà: Non sono numeri ma persone a cui andare incontro presenti in diocesi, che 365 giorni all’anno, con grande impegno, dedizione e competenza hanno saputo ascoltare, accogliere e accompagnare i tanti volti di povertà incontrati, si è pervenuti alla delineazione di un quadro che aiuta a riflettere sul fenomeno della povertà che stride con lo sviluppo della ricchezza ma anche a studiare meglio gli interventi da offrire a tante sorelle e fratelli bisognosi. A mano a mano che il lettore legge i dati presentati in questo Rapporto, la fotografia delle diverse forme di povertà prende corpo e diventa sempre più nitida, permettendogli di vedere l’ampio ventaglio dei numerosi servizi offerti - emigrati, famiglia, figli, anziani, detenuti - accompagnati dalle testimonianze dei protagonisti e dei numerosi volontari, che fanno toccare con mano non solo la sofferenza di tanta gente ma di intravedere anche i segni di speranza che invitano a continuare il cammino. Papa Francesco in Evangelii Gaudium al n. 87 ricorda anche a noi che “ogni cristiano e ogni comunità sono chiamati ad essere strumenti di Dio per la liberazione e la promozione dei poveri, in modo che essi possano integrarsi pienamente nella società; questo suppone che siamo docili e attenti ad ascoltare il grido del povero e soccorrerlo”. Il nostro auspicio è che la presente pubblicazione diventi un prezioso sussidio, anche per gli Enti pubblici, per contrastare l’indifferenza ancora diffusa tra noi con una generosa ed entusiasta 4 risposta di accoglienza e di concreta solidarietà, la sola che ci permette di acquisire una profonda sensibilizzazione verso coloro che ogni giorno avvertono la fatica del vivere, percependone i bisogni e le necessità, prima ancora che i poveri facciano giungere fino a noi il loro disperato grido di aiuto e la loro speranza non sia mai delusa da alcuno. S.E. mons. Orazio Soricelli Arcivescovo Diocesano Presidente Caritas Amalfi – Cava de’ Tirreni A cura della Caritas di Amalfi – Cava de’ Tirreni Dossier Diocesano delle Povertà: Non sono numeri ma persone a cui andare incontro PRESENTAZIONE Povertà e diseguaglianze costituiscono la grande questione sociale del nostro secolo. In Italia oltre sette milioni di persone vivono in condizioni di grave povertà. Sono gli effetti feroci di una crisi infinita e delle logiche di austerità. I poveri e chi vive il rischio della povertà non sono più consegnabili alla marginalità sociale ma costituiscono ormai una componente in crescita del nostro paese. Perché basta poco a precipitare nell’indigenza: disoccupazione, precariato, pensioni minime, malattie, divorzi, perdita della casa. La povertà non è più un orizzonte lontano ma uno scenario minaccioso che oggi lambisce la vita quotidiana, moltiplica i sentimenti di paura e di ansia, la percezione diffusa dell’essere sostanzialmente privi di protezione, invisibili alle istituzioni. La progressiva riduzione del welfare ha aumentato la zona grigia delle fragilità economiche, reso labili i sistemi tradizionali di sicurezza e di protezione sociale con una progressiva sovrapposizione ai diritti sostanziali di cittadinanza della beneficenza e della carità. Ed è in questa dimensione di abbandono che si misurano sia l’inadeguatezza delle misure messe in atto sia la crescita del rancore di chi si sente sempre più povero alimentando, pertanto, sentimenti di 5 xenofobia e razzismo. Lo studio che segue è il richiamo alla realtà ma anche il desiderio di condividere ciò che la nostra Caritas diocesana e le varie Caritas parrocchiali quotidianamente affrontano per provvedere alle varie difficoltà che anche sul nostro apparente e tranquillo territorio si verificano spesso, purtroppo, nel silenzio e anche nell’indifferenza di un sistema sociale sempre più frenetico e impersonale. Con i dati che oggi presentiamo intendiamo dimostrare come anche la nostra zona sia parte di questa Italia impoverita e polarizzata tra ricchezza e miseria. In un’economia che permane in una fase prolungata di stagnazione, non solo il reddito medio continua a diminuire ma la sua distribuzione è sempre più diseguale: il 5 per cento dei più ricchi dichiara il 21 per cento di tutto l’imponibile a fronte del 27 per cento dei più poveri che arriva al solo 6 per cento dell’ammontare complessivo. A dimostrazione non solo dello svuotamento dei ceti medi ma del peggioramento complessivo delle condizioni di vita degli strati meno abbienti della popolazione. don Francesco Della Monica Direttore Caritas diocesana Amalfi-Cava de’ Tirreni A cura della Caritas di Amalfi – Cava de’ Tirreni Dossier Diocesano delle Povertà: Non sono numeri ma persone a cui andare incontro “Non sono numeri ma persone cui andare incontro”. 6 Papa Francesco 3ª Giornata Mondiale dei Poveri 2019 A cura della Caritas di Amalfi – Cava de’ Tirreni Dossier Diocesano delle Povertà: Non sono numeri ma persone a cui andare incontro 1. UNA PANORAMICA NAZIONALE Per avere una visione generale della povertà sul territorio italiano, facciamo riferimento ai dati relativi al rapporto sulla povertà in Italia nel 2018 fornito dall’ ISTAT. Importante, quando si parla di povertà, è fare distinzione tra povertà assoluta e relativa in quanto ci permette di identificare i diversi livelli di povertà. Pur rimanendo ai livelli massimi dal 2005, si arresta dopo tre anni la crescita del numero e della quota di famiglie in povertà assoluta. Nel 2018 si stimano in povertà assoluta 5 milioni e 40 mila individui, leggermente in calo rispetto al 2017 quando erano 5 milioni e 58 mila. 7 Anche la povertà relativa è diminuita coinvolgendo 8 milioni 987mila individui (erano 9 milioni 368mila individui nel 2017). Tuttavia, si confermano le difficoltà per le famiglie di soli stranieri: l’incidenza di povertà assoluta tra queste raggiunge il 27,8% (era pari al 29,2% nel 2017) contro il 5,3% tra quelle di soli italiani. Gli individui stranieri in povertà assoluta sono oltre un milione e 500mila, con un’incidenza pari al 30,3% (tra gli italiani è il 6,4%) Non si rilevano variazioni significative rispetto al 2017 nonostante il quadro di diminuzione della spesa complessiva delle famiglie in termini reali. In gran parte questo si deve al fatto che soltanto le famiglie con minore capacità di spesa (a maggiore rischio di povertà) mostrano una tenuta dei propri livelli di spesa, con un conseguente miglioramento in A cura della Caritas di Amalfi – Cava de’ Tirreni Dossier Diocesano delle Povertà: Non sono numeri ma persone a cui andare incontro termini relativi rispetto alle altre.