Celentano?«Ilragazzodellaviacrucis»
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domenica 1 aprile 2001 17 DA PIEDIGROTTA A... Debutta martedì 3 aprile al Quirino di ARRIVEDERCI MINA, MA NON SU INTERNET Roma lo spettacolo di Mario Leoncarlo Settimelli Moretti,”Da Piedigrotta a Mahagonny”. Una carrellata di brani Mina è apparsa. E come la Madonna ha mobilitato il giorno dopo il Telegiornale ha mandato le immagini que anni fa. Caso mai meglio, poiché l’età matura le Cambio della guardia a Canale 5. Esce di prosa, canzoni e musiche tratte milioni di navigatori di Internet che si sono affollati dalle quali sono stato escluso. Immagini vere, non quel- intenzioni. Giorgio Gori entra Govanni Modina, dalle opere di Bertold Brecht e sulla piazza virtuale di Inwind, ostruendo le strade le sfarfallate di Inwind, appunto formato francobollo. E Ecco, non vorrà Mina fare troppo la “brava brava”, già vicedirettore della rete Mediaset Raffaele Viviani. In scena Miranda principali. Il sottoscritto, per esempio, non è riuscito ad che c’era da vedere? Il «vestito della voce», come ha come faceva al tempo dell’omonima canzone? A noi, che si insedierà domani.Modina, 40 Martino. arrivare sul luogo dell’Evento. detto qualcuno, cioè Mina «in persona», come dicono francamente, vedere “il vestito della voce” ed entrare a anni, è laureato alla Bocconi in Econo- Ogni volta che il francobollo sul quale sarebbe dovuta gli americani. Perché la sua voce la conosciamo bene, far parte del grande esercito dei voyeur non ha interessa- mia Aziendale, Dopo una breve espe- ADORABILE JULIA arrivare l’immagine diceva di essere alla ricerca del anche troppo. to granché. Doveva essere – e pare sia stato – un evento rienza al Banco di Roma alla Direzione Marina Malfatti e Flavio Bucci sono i contatto col server, scattava subito l’avvertimento: Nel senso che non ci è mai mancata e che oggi semmai mediatico, ma non bisogna confondere tutto questo con Estero e Finanza, nel 1989 approda protagonisti della pièce di «chiuso», come se si trattasse di un negozio che si è dato possiamo giudicare come troppo giocata sulle note di la musica. La cosa che ci è parsa più significativa è che alla Rti come Responsabile Format al- Marc-Gilbert Sauvajon che debutta al ai saldi e deve tirar giù la saracinesca. E dire che avevo testa, come se un po’ di quella pasta dovuta alle note Mina abbia eseguito due canzoni di Modugno. la Direzione Marketing. Nel '90 passa teatro Eliseo di Roma il 3 aprile. Una cominciato un quarto d’ora prima (ma ho saputo poi basse se ne fosse andata per sempre. Il che non è una Ma non le più significative e ci sarebbe piaciuto che alla Nestlè come product manager del- commedia leggera in cui si racconta che la maggioranza si è prudentemente collegata con 3 vergogna. invece fosse andata a scovare quelle del primo Modu- le linee Mio e Fruttolo. Nel '91 rientra la storia di amore di una celebre ore d’anticipo!), a cercare di inserirmi. Nulla da fare. Il tempo passa per tutti e anche Mina non può, nono- gno, (”Il minatore”, “Il venditore di sale”). Sarà per la alla Rti, alla Direzione Marketing dove coppia di attori francesi, insieme in Se non rimpiangere una serata perduta. stante sia stata, come Mozart, scelta da Dio (sono prossima volta. Ma per piacere, signora Mazzini, non rimane fino al'98, quando viene nomi- taccuino scena e nella vita da 20 anni. Meno male che avevo già visto i “lanci” precedenti e che parole di Salieri), cantare oggi come cantava venticin- su Internet direttori nato vicedirettore di Canale 5.. Il gioco dei soprannomi Michele Anselmi Roberto D'Agostino, che ci ha costruito ironizzava, invero dolcemente, sulla sua sopra un ormai temutissimo sito di gos- passione per la cioccolata, poi diventata sip, i re dello sfottò si sono dati il cambio un tormentone alla moda. Ultima tra le star emerse, anche Milla Jo- negli anni, riunendosi qualche volta nei Il procedimento, del resto, è quasi vovich, la sexy e invasata eroina di Giovan- salotti per macinare l'ultima perfidia o sempre lo stesso: si prende il titolo di un na d’Arco che fu modella nonché amoro- rinfrescando gli appellativi al telefono in film famoso o un modo di dire, lo si defor- sa compagna di Luc Besson, è finita nel modo da applicarli ai nuovi venuti del ma appena per associazione mentale ap- gruppo dei «soprannominati». Il suo no- cinema e della tv. Anche se, ormai, l'apo- plicandolo ai tic caratteriali o alle caratteri- mignolo recita: «Da l'Oréal a Orléans». Si crifo (non d'autore) impera. stiche fisiche del personaggio prescelto. ignora chi ne sia l'autore, pare il giornali- Non tutti, naturalmente, stavano allo Talvolta, spiega Verdone lamentando la sta televisivo di Canale 5 Antonello Sar- no, ma suona bene, e sfodera anche una certa finezza surreale, un po' alla Mino Maccari dell’indimenticabile «O Roma o «La volpe del dessert», «Tintura Orte». Arte gloriosa e sofisticata, quella del di odio», «Buzzurri e grida»: soprannome. Andava forte negli anni Cin- quanta, quando gli spiritelli burloni di via nascono per caso catturando il Veneto (i Flaiano, i Talarico, i Longanesi, i Maccari appunto) riuscivano a fissare in una battuta fulminante i difetti e i tic delle difetto di una star. E divertono Sopra, Megan Gale, sotto, nell’ordine, Anna Falchi, Renzo Arbore e Natalia Estrada loro vittime. Poi le cose un po' cambiaro- no: il gioco, negli anni Ottanta, si fece più greve, l'allusione meno spumeggiante, ep- scherzo: Roberto Russo, ora legittimo con- scarsa ironia dei bersagliati, nasce addirit- colare capacità di sintesi - se possibile non il Giuseppe Patroni Griffi di Il mare (paro- consiglio che diamo sommessamente - an- pure qualcosa di quella irripetibile stagio- sorte di Monica Vitti, querelò Epoca per tura prima la battuta e poi la si cuce addos- offensiva - che a volte scatta, a volte no, diato in «Di mare in peggio»). che a chi si ritroverà tra le vittime - è di ne umoristica sembra resistere nella piog- essere stato rubricato alla voce «Vitti e so allo sfortunato di turno: «Buzzurri e nei conciliaboli serali. Ma anche la cattive- Magari oggi la pratica della «sopran- prenderlo solo come un giochetto di socie- gia di nicknames che il mondo dello spet- alloggio», mentre Giuliana De Sio, brava grida», ad esempio, fu usato variamente ria, quando è ben temperata, funziona: nomenklatura» deve fare i conti con bersa- tà, malizioso e infantile, senza arrabbiarsi tacolo continua a produrre su se stesso. attrice comunque, non perdonò mai a Lu- per i fratelli Sergio e Franco Citti, per basterebbe fare un tuffo nostalgico negli gli meno autorevoli e spiritosi di un tem- troppo. Tanto questi nomignoli non la- Dal press-agent Enrico Lucherini (au- cherini di essere stata svillaneggiata come Cecchi Gori padre e figlio e per le liti anni Sessanta per ritrovare tra i bersagliati po. Resta però il divertimento di scorrere sciano un gran segno, al massimo qualche todefinitosi «stress-agent», oltre che «Tin- «la Melato immaginaria». Non risulta, in- serali della ex coppia Bene-Baracchi. Ora il Pier Paolo Pasolini di Mamma Roma questa lista di soprannomi collezionati (e pettegolo se li rivenderà in una cena tra tura di odio» all'epoca dei suoi capelli vece, che Nanni Moretti se la sia mai pre- suonerebbe perfetto per il duo comico i (ribattezzato «Mamma Coma»), la proca- riadattati) nel corso del tempo. Alcuni amici per animare la serata. Sapendo che, rossicci) allo sceneggiatore Enrico Vanzi- sa per quel «La mousse è finita» (raddop- Fichi d'India. Naturalmente è il buon gu- ce Sandra Milo del rosselliniano Vanina risulteranno spassosi, alcuni volgarotti, al- in un prossimo futuro, potrebbe toccare na, dal regista Carlo Verdone al tuttologo piato da un «La volpe del dessert») che sto satirico a fare da arbitro, o quella parti- Vanini (trasformato in «Canina Canini»), tri semplicemente banali. Scegliete voi. Il anche a lui di finire nella lista. Eccovi un centinaio di soprannomi sedimentati nel tempo e legati a stelle e stelline. Ma la «fabbrica» continua a produrre Celentano? «Il ragazzo della via Crucis» Ecco, diviso per generi, un elenco dei Michelangelo Antonioni: «L'inespresso frasando «Lui è peggio di me») «Gli stress-agents» I Fichi d'India: «Buzzurri e grida» Sergio Zavoli: «Il commosso viaggiatore» soprannomi inventati in questi anni lungo» Enrico Brignano: «Carmina Burina» (origi- Furio Scarpelli: «L'amore è Cechov» Rosanna Cancellieri: «Violenza canale» Paolo Conte: «Asti sfumante» sul mondo dello spettacolo. Diego Abatantuono: «L'incontinente ne- nariamente nato per Carmine Cianfarani, Carmen La Sorella: «La Carmen è debole» Luciano Pavarotti: «Do di stomaco» ro» (quando girò «Nel continente nero») presidente dell’Anica) TELEVISIONE Natalia Estrada: «Vedi retro» Lucio Dalla: «Il brutto addormentato nel CINEMA Paolo Villaggio: «Pesto alla genovese» (nel Christian De Sica & Massimo Boldi: «I Marina La Rosa: «Si può darla di più» Alba Parietti: «Il pallore gonfiato» basco» o anche «Vieni avanti parrucchi- Leonardo Pieraccioni: «Dialetto e castigo» senso di «pestato», dopo gli insuccessi de- soliti idioti» Pietro Taricone: «Boro scatenato» Raffaella Carrà: «Il vecchio Tastamento» no» Massimo Ceccherini: «The sniff movie» gli ultimi film) Gassman & Tognazzi junior: «Sacco & Eva Grimaldi: «La labbrosaura» (per via del «Tuca Tuca») Pascal Vicedomini: «Il servente a sonagli» Dario Argento: «Il silenzio è d'horror» Roberto Benigni: «L'onore dei prezzi» Stronzetti» Renzo Arbore: «Pirl Arbor» Paolo Limiti: «Vene vanitose» Luciano De Crescenzo: «Erezione fatale» o Marco Bellocchio: «Pabst e Fagioli» (Mas- Manuel De Sica: «Squinzy Jones» Giuliana De Sio: «La Melato immagina-