54-61 Diari Gonella:54-61 Diari Gonella
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Lo sbarco delle truppe alleate in Sicilia il 10 luglio 1943. Sullo sfondo, la prima pagina del Corriere della Sera del 9 settembre 1943 che annuncia l’armistizio del governo Badoglio con le forze alleate angloamericane Guido Gonella. Nella pagina a fianco, una pagina del suo taccuino con il diario dei riservatissimi contatti che intrattenne con la principessa Maria José di Savoia a partire dai primi di giugno del 1943 al fine di cercare una strada di dissociazione italiana dalla guerra A destra, la principessa Maria José tra le macerie della basilica di San Lorenzo fuori le Mura dopo il bombardamento del 19 luglio1943 da parte dell’aviazione alleata; sotto, truppe tedesche durante l’occupazione di Roma nel settembre 1943 STORIA I DIARI DI GONELLA 1943di Giulio Andreotti Il nome dell’ex guardasigilli è tornato in evidenza per la pubblicazione di un singolare diario relativo ai suoi riservatissimi contatti con la principessa Maria José, in un periodo drammatico per la nazione L’estate scorsa, ricorrendo i venti anni dalla morte di Guido Gonella, ho qui ricor- dato l’importante ruolo da lui avuto nella vita nazionale non solo nel dopoguerra, ma anche nella lunga vigilia della restaurazione democratica. In particolare ho vo- luto mettere in luce la sua esemplare guida del Ministero della Giustizia (qualunque riferimento al contenzioso attuale tra magistrati e governo non è occasionale). Ora però Gonella è tornato in evidenza per la pubblicazione, giustamente volu- ta e curata dalle figlie, di un singolare diario relativo a riservatissimi contatti con la principessa di Piemonte in un periodo drammatico per la nazione. In Africa le trup- pe italiane e tedesche erano in precipitosa ritirata ed uno sbarco alleato in Sicilia era ormai tra le ipotesi non più teoriche. Mussolini cercava di infondere fiducia as- sicurando, con qualche imprecisione terminologica, che sarebbero stati comunque respinti sulla linea del bagnasciuga. In questa cornice temporale così densa di emozioni, di paure, di doppi o tripli giuochi si inserisce la salita di Guido Gonella al Quirinale, nelle vesti camuffate di medico, dotato di un manometro per misurare la pressione di Sua altezza reale. Á 30GIORNI N.4 - APRILE 2003 55 Qui sopra, il Gran Consiglio del fascismo presieduto da Benito Mussolini; qui a destra, il maresciallo Pietro Badoglio. Fu De Gasperi a suggeri- Il 25 luglio 1943, Benito Mussolini, su iniziativa di Dino Grandi, re Gonella che, come redat- viene sfiduciato dal Gran Consiglio e costretto tore capo di politica estera a rimettere tutti i suoi poteri nelle mani dell’Osservatore Romano, del re Vittorio Emanuele III, il quale nomina a capo del governo era di casa in Segreteria di il maresciallo Pietro Badoglio Stato e per di più aveva stretti rapporti con il corpo Promotrice dell’incontro fu la marchesa Giuliana diplomatico accreditato Benzoni, attivo personaggio dell’antifascismo ad alto presso la Santa Sede. livello. Da mesi la principessa si muoveva per cercare Gonella suggerì alla Ben- una strada di dissociazione italiana dalla guerra. zoni l’idea della via porto- Prezioso a questo fine è uno scritto del professor ghese per arrivare agli ingle- Carlo Antoni, uno dei fondatori del Partito d’azione, si. Entra qui in scena l’amba- che era tra gli intellettuali con cui Maria José ebbe di- sciatore di Lisbona in Vaticano Antonio Pacheco, la cui mestichezza per così dire cospirativa. Nelle conversa- ingenuità fu peraltro disastrosa. Inviò infatti un tele- zioni si era addirittura divisato un colpo di Stato. La gramma cifrato al presidente Salazar preannunciando principessa aveva buoni rapporti anche con il capo l’iniziativa del principe (non si sa se il maschile invece del della polizia Senise; ed erano così buoni che Antoni femminile fu un errore nella cifra) per trattare la pace. Il riuscì con questo tramite a far scarcerare un “politico” tutto venne conosciuto subito dai servizi informativi ita- classificato come pericoloso. Ma Antoni portò anche liani. Il 15 giugno Pacheco si recò a colloquio al Quirina- alla principessa una notizia preziosa: i comunisti non le uscendo entusiasta dal colloquio. Meno entusiasta fu avevano pregiudiziali antimonarchiche, purché la Co- l’interlocutrice, alla quale il generale Ambrosio era an- rona prendesse le distanze dal fascismo. La fonte era dato a portare copia dell’incauto telegramma. l’autorevolissimo professore Concetto Marchesi, che Comunque il numero due di Pacheco partì per Lon- fu poi deputato alla Costituente. Ma il re – che non solo dra latore di una riservatissima lettera per Salazar. A non condivideva le iniziative della nuora, ma era critico sua volta Gonella tesseva una rete con gli ambasciatori per il suo attivismo – si guardava bene dal revocare il romeno e ungherese per sondare le possibilità di una ventennale appoggio al duce. O, meglio, ci pensava loro dissociazione dall’Asse. In Vaticano comunque ar- ma lasciava al suo fido Acquarone sondaggi e progetti. rivò la doccia fredda della intransigenza inglese: di ri- Torniamo a Gonella. La Benzoni, alla ricerca di un torno da Londra Osborne era stato tassativo. “cattolico” da associare al complotto, era andata a ca- Maria José, che nel frattempo aveva avuto un collo- sa di De Gasperi per coinvol- quio con il vecchio presidente del gerlo, ricevendo però un rifiu- Consiglio Ivanoe Bonomi, rice- to. Era troppo esposto per vette Gonella il 2 luglio in casa colloqui con la principessa e Altra udienza di Gonella dei conti Spalletti. Il verbale di più non si sentiva abbastan- con la principessa il 7 luglio. dell’incontro è di grande interes- za rappresentativo del Vatica- se. L’accento della signora è no. Ricordo che mentre il lea- Ipotizzano l’invio a Lisbona di messo fortemente sulla necessità der dei democristiani tedeschi Raffaele Mattioli, presidente di salvaguardare la dignità degli sconfitto a Weimar, monsi- italiani. Ma parlano di tutto: dalla gnor Ludwig Kaas, era ospite della Banca commerciale e Turchia alla Russia; dalla storia illustre (canonico di San Pie- medioevale alla storia veneta; da- tro, economo della reverenda notoriamente aperto verso gli gli umori dei cittadini alle pro- Fabbrica, frequentatore abi- antifascisti. Cosa succederà spettive del Giappone; dalle tuale del Papa), De Gasperi, bombe sganciate sulla Sicilia piccolo impiegato della biblio- se ci si sgancia dalla all’importanza della cappella teca, salvo l’amicizia con normanna di Palermo. Sua altez- monsignor Montini, figlio del Germania dichiarando anzi za è comunque convinta che la vecchio deputato popolare guerra alla Germania stessa guerra sarebbe durata a lungo. Giorgio, non aveva agganci di Il giorno successivo Gonella si rilievo. come chiedevano gli inglesi? incontra di nuovo con Pacheco. 56 30GIORNI N.4 - APRILE 2003 DOCUMENTI La fantasia del diplomatico, che peraltro è privo di ri- di successione al trono fosse ancora valido il ruolo di scontri da Lisbona, è fervida. Dice a Gonella che il re e principe ereditario. La risposta, norme giuridiche al- Badoglio si erano incontrati in un sottomarino con il re la mano, che era solo un parere e che quindi i gerar- d’Inghilterra. Di Badoglio le aveva parlato bene la prin- chi non potevano passar sopra allo Statuto tranquil- cipessa, come punto di riferimento con i militari insie- lizzò Sua altezza. Forse allo stato – qualcuno lo aveva me al generale Ambrosio. suggerito – si poteva pensare ad una reggenza. In- La principessa stessa – Gonella lo sapeva senza bi- tanto i tedeschi erano adirati per la lettera di Roose- sogno di Pacheco – si era incontrata tre volte con mon- velt al Papa, resa pubblica negli Stati Uniti senza l’ac- signor Montini. Ne era venuta fuori anche l’idea di un cordo, anzi con la esplicita disapprovazione della colloquio con il nunzio apostolico Borgongini Duca. Santa Sede (cardinal Maglione). Da parte sua l’In- Altra udienza di Gonella con la principessa il 7 lu- ghilterra dava spazio radiofonico alla campagna re- glio. Ipotizzano l’invio a Lisbona di Raffaele Mattioli, pubblicana che il conte Sforza aveva iniziato negli presidente della Banca commerciale e notoriamente Stati Uniti. Tuttavia le sorti della monarchia non era- aperto verso gli antifascisti. Cosa succederà se ci si no ancora del tutto compromesse, purché dimo- sgancia dalla Germania dichiarando anzi guerra alla strassero coraggio e non soggiacenza al governo di Germania stessa come chiedevano gli inglesi? La pro- Mussolini. Gonella scongiurò la principessa di rima- spettiva di una reazione dura dei tedeschi preoccupava nere comunque a Roma, non seguendo il re al nord fortemente. L’unico motivo per non disperare era la dove sembrava fosse intenzionato ad andare, nella convinzione della principessa sull’esistenza di forti nu- imminenza di una conquista alleata del sud. Con una clei anti-Hitler in Germania. certa ingenuità la principessa stessa pensa ancora ad Mattioli, incontrato da Gonella, voleva maggiore un possibile inviato in Portogallo, individuandolo, chiarezza. Ma i tempi stringevano. dopo il ritiro di Mattioli, nel conte Emo Capodilista, Gonella torna il 10 luglio da Maria José. Non si sen- al quale viene consegnato un appunto-scaletta per te autorizzato a riferirle del messaggio di Roosevelt al l’udienza con Salazar: Papa con il quale si incitano gli italiani a scrollarsi di cooperazione militare; resa incondizionata e capi- dosso il fascismo e il nazismo. Intanto i tempi stringe- tolazione; Balcani; quanto dura l’occupazione; prigio- vano. La proposta di una lettera del re al re di Inghilter- nieri; vettovaglie; onori militari. ra era improponibile; ma il missus di cui alla formula Tutto questo rimase appeso nell’aria. Il conte partì Pacheco non doveva tardare, purché avesse una carat- da Roma il 19, poche ore prima del bombardamento. terizzazione ufficiosa effettiva. Nell’incontro del 17 luglio Gonella aveva appreso Ma, a parte l’attivismo della principessa, vi erano al- che si pensava a sostituire Mussolini con un governo di tre iniziative? Il conte Ciano (ambasciatore d’Italia in non politici presieduto da Badoglio.