Quotidiano Data 21-04-2021 CORRIERE DELLA SERA Pagina 1+8/9 Foglio 1 / 3

LA SCRITTRICL DEVASTIAMO LA NATURA SENZA ALCUN RIMORSO L'americana Hanya Yanagihara, (origine hawaiana e coreana): «Per il progresso roviniamo la biodiversità e pensiamo solo a tornare a vivere come prima»

di Roberta Scorranese L'INTERVISTA HANYFA YANAGIFIARA

Devastiamo la natura e non ce ne rendiamo conto. v'

Fra le intellettuali più brillanti di , la scrittrice di origine hawaiana e coreana sottolinea come la contrapposizione tra uomo e natura non sia nuova: «E una colonizzazione, distruggiamo la biodiversità in nome di progresso e scienza. E non stiamo imparando neppure dalla pandemia»

di Roberta Scorranese

Hanya Yanagihara, 46 anni, è una delle intellet- ne è così ricca di spunti che verrebbe voglia di tuali più brillanti di New York. Autrice di due tirare l'alba con questa donna di origini hawa- libri di successo, Una vita come tante (edito da iane, dalla personalità forte e precisa, come le Sellerio) e II popolo degli alberi (appena uscito parole che intreccia. in Italia da Feltrinelli), con la scrittura riesce a Il popolo degli alberi è stato definito "una fa- dare profondità ai personaggi, alle idee, ai luo- vola ecologica" perché mette in contrapposi- 052429 ghi. In particolare The people on the Tree, che zione l'azione degli esseri umani e la natura, è il suo primo libro anche se in Italia è stato spesso indifesa. tradotto solo l'anno scorso — da Francesco Pa- «In realtà non è sempre stata una contrapposi- cifico. Ci "incontriamo" nell'unico modo che zione, ci tengo a dirlo. E non voglio che le azioni la pandemia permette, cioè su internet: da noi del protagonista del mio libro, Norton Perina, sono le dieci e mezza di sera ma la conversazio- Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Tiratura: 293.393 Diffusione: 197.847 Ambiente Quotidiano Data 21-04-2021 CORRIERE DELLA SERA Pagina 1+8/9 Foglio 2 / 3 siano ridotte ad un attacco nei confronti della ventano strumenti non tanto dei "suoi" pro- biodiversità di un'isola. La verità e che I -,ap- getti, ma dei progetti di una intera comunità porto dell'uomo con la natura è complesso, Io e — quella occidentale — che li condivide e che sempre stato, Qualche volta arrechiamo danni li avalla. E per questo che tutto il romanzo as- senza rendercene conto, in nome di qualcosa di sume il tono oggettivo, preciso e circostan- consolidato, forte, potente». ziato, tipico della scienza? La storia — in fiction — è quella di un ge- «Sì, credo che gli uomini e le donne di scien- nio della biologia, Perina, appunto, che in :,,a posseggano due linguaggi: quello amiliare un'isola della Micronesia, nell'Oceano Pacifi- - compreso il dialetto duello :cientifico, co, scopre il segreto della giovinezza ma, in che è un'altra cosa. E un idioma motto nitido, nome della scienza, distrugge la biodiversità oggettivo, fa i conti, mira ad un risultato. Nel dell'isola. romanzo questo risultato è devastante per la «E arriva ad adottare oltre quaranta bambini, natura e per altre persone e mi interessava far per poi essere accusato di abusi nei loro con- vedere quanto sia semplice compiere abusi in fronti. Mi sono ispirata ad una storia vera che nome della ricerca». nella mia famiglia era quasi di casa, tanto ve- Non c'è una vera condanna nei confronti del niva evocata: quella di Carleton Gajdusek, viro- protagonista. Dipende anche dal fatto che logo e Premio Nobel per la Medicina per le sue questo libro le ha preso diciotto anni e dun- scoperte. Anche lui arrivò ad adottare decine que, quando ha iniziato a scriverlo, la per- di bambini ma poi finì sotto accusa per mo- lestie. Si dichiarò colpevole, patteggiò e finì il sona a cui si è ispirata non era ancora stata resto della sua vita in Norvegia, completamente accusata? solo». «Dipende da tante cose. Certo, Gajdusek per E evidente il tema di fondo: colonialismo, me era "larger than life" (letteramente, fuori sfruttamento, appropriazione culturale. Ep- dall'ordinario, ndr). Sono figlia di un medico, pure non si riesce ad odiare il suo Norton Pe- mio padre era dottore di ricerca presso il Natio- rina, nonostante sia un personaggio insop- nal Institutes of Health all'inizio degli anni So, portabile, anche nel linguaggio. Come mai, e non poteva non conoscere Carleton Gajdusek. secondo lei? Che era famoso sì per le sue scoperte (in par- «E questo il punto. Quello che il professor Peri- ticolare le ricerche sul kuru, malattia endemi- na fa - e nel romanzo lascio che a parlare sia la ca della Nuova Guinea, ndr) ma lo era anche sua voce, sotto forma di falso memoir raccolto perché ha adottato decine dì bambini dalla da un suo fedele seguace, Ronald Kubodera - Papua Nuova Guinea, che ha cresciuto a casa non è una semplice sopraffazione della natura, sua nel , negli Stati Uniti. Era di cer- ma è anche un'azione inconsapevole. E come to una mente brillante, ma che ha anche fatto se lui non si rendesse conto della devastazione cose terribili. il punto è: se uno scienziato oggi umana ed ecologica che la sua scoperta porta viene equiparato a Dio ma poi viene accusato con sé. La sua è una inconsapevolezza nata dal di qualcosa ed è condannato, che cosa succede? fervore per la scienza e il progresso». il genio resta oppure diventa direttamente un In fondo, è quello che abbiamo vissuto per mostro?» decenni, forse per secoli. Una incontrastata La stessa discussione avviene quando si parla visione colonizzatrice secondo la quale è nor- di artisti implicati in brutti fatti di cronaca. male abbattere una foresta se questa ci serve «Sì e nella scienza, per di più, c'è il fatto che per avere un prodotto che abbiamo inserito certe scoperte sono davvero state utili. Non ho nella quotidianità. voluto inserire morali nel romanzo, ho scelto di «Esattamente. La consapevolezza dei danni che essere una osservatrice e di recuperare lo spi- abbiamo arrecato - e che continuiamo ad arre- rito della Tempesta di Shakespeare, un'opera care - all'ambiente è un fenomeno culturale re- sorprendente per le riflessioni sulla natura e lativamente recente, frutto di riflessioni più che sull'ecologia. Ogni azione porta ad una reazio- di vere prese di coscienza, secondo me. Con il ne. Non parlo di "vendette", ma di reazioni. C'è personaggio di Norton Perina, però, volevo far un capitolo che illustra bene lo sgomento di chi capire qualcosa di più: come sia facile ignora- torna nella sua isola e la trova profondamente re la vita, le esigenze, i bisogni e le convinzioni cambiata. Credo in fondo che la pandemia ci degli altri esseri umani. Lui infatti non mostra abbia fatto capire che il virus altro non è che alcun rimorso per il suo ruolo, e resta invece una reazione alle azioni umane nei confronti convinto della propria rettitudine morale. Una della natura». naïveté che ho sottolineato con molta cura nel Lei ha viaggiato molto per lavoro, come gior- 052429 delineare la sua figura, una figura in fondo che nalista e scrittrice. Pensa che negli ultimi non si è mai allontanata dall'egoismo infanti- tempi il rispetto per certe aree ancora poco le». esplorate sia cresciuto? Infatti un altro punto importante è questo: in «Certe zone come la giungla le avvertiamo pie- nome della ricerca, le persone dell'isola di- Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.

Ambiente Quotidiano Data 21-04-2021 CORRIERE DELLA SERA Pagina 1+8/9 Foglio 3 / 3 ne di mistero, per non dire di pericolo, proprio perché abbiamo poca dimestichezza con esse. il popolo degli alberi, uscito Credo che ci sia ancora molto da lavorare per da poco in Italia per Feltrinelli, I:li,\ 1=auagiliara arrivare a un tipo di turismo rispettoso». si ispira alla storia vera r Lei sostiene anche che quello del coloniali- li gai r,ll+riedi alberi di Daniel Carleton Gajdusek, smo un «oggi nel sia tema diventato urgente Nobel perla Medicina 1976. dibattito culturale americano». Perché pro- II nuovo libro di Hanya prio oggi? Yanagihara, To paradise, sarà «Lo avvertiamo come "urgente" per anni perché in libreria il prossimo 11 gennaio abbiamo fatto finta che fosse in normale vivere in contemporanea mondiale un mondo diviso tra persone ricche e perso- (in Italia ancora da Feltrinelli) ne povere. Era normale considerare una parte della terra "fortunata" e un'altra indigente. Ma normale non è. Così certe istanze sono affiorate con forza, in certi casi con violenza». A proposito di consapevolezza: è curioso ve- dere come il mondo intero sia sceso in guerra contro il virus ma non colga la gravità della SCRITTRICE E GIORNALISTA AL NEW YORK TIMES situazione ambientale. Come se il primo fos- Hanya Yanagihara , 46 anni, di Los Angeles, ha origini hawaiane per parte di se una catastrofe e la seconda no. padre e sudcoreane da parte materna. Soprattutto negli anni della giovinezza «Eppure ci sono inondazioni e altri eventi cli- ha traslocato spesso, negli Stati Uniti, dalle al Maryland. Scrittrice matici che ci ricordano questo ogni tanto. For- e giornalista, dal 2015 è editor- in- chief di T- The New York Times Style se non vogliamo guardare, un po' come avviene Magazine. Due i suoi libri: IL popolo degli alberi (in Italia edito da Feltrinelli) e con le verità scientifiche». Una vita come tante (Sellerio) con cui è stata finalista al Man , il più Vuol spiegare meglio? prestigioso premio letterario inglese, e all'americano National Book Award. «Oggi la scienza è oggetto di un curioso dop- pio sguardo: da una parte si pretendono rispo- ste esatte e rapide, come quando si chiedevano vaccini anti-Covid per l'indomani Ma, dall'altra parte, c'è gente che a queste verità non crede. Addirittura non crede nemmeno nell'esistenza del virus. Ora io sono convinta che laddove ci sia scetticismo ci sia anche paura. La scienza non ha la pretesa dell'esattezza, anzi. E un pro- cedere incerto tra errori e conquiste. E allora perché questo atteggiamento fatalista, di devo- zione religiosa o di diffidenza?» Forse perché non abbiamo una mentalità scientifica? «Questo è vero, di certo per molti americani è così. Ma credo di vedere anche altro. Ho la pre- cisa sensazione che da questa pandemia non si abbia voglia di trarre insegnamenti. Vedo una spinta ad andare oltre, a dimenticare quello che è successo e a tornare alla vita di prima. Com- prensibile, per carità, visto quello che abbiamo passato e che stiamo ancora passando. Però sarebbe un peccato non trarre qualche lezione, imparare qualcosa sul mondo e sul suo fun- zionamento. Io, come scrittrice, cerco di dare il mio contributo mettendo la scienza e le sue contraddizioni in primo piano». La sua è una scrittura molto seducente. Da quali autori si lascia ispirare? «Ce ne sono numerosi, ovviamente, ma ne ci- terò solo tre. , e

John Banville». 052429

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