Nathan Lamar Watts
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Nathan Lamar Watts (Approfondimento sul bassista di Stevie Wonder a cura di Claudio De Cesaris) 2016/2017 Pagina 2 di 33 Sommario/Indice Prefazione ..………………………………………………………………………………………………………… Pag. 4 Chi sono ….………………………………………………………………………………………………………….. Pag. 5 Inizio / Biografia ..……………………………………………………………………………………………….. Pag. 6/ 7 Detroit: Il motore musicale della città, ed un piccolo Watts ……………………………….. Pag. 8 Stevie Wonder (breve accenno) ……………………………………….…………………………………. Pag. 9 Una chiamata da Stevie Wonder .……………………………………………………………………….. Pag. 10/11 Direttore musicale della Band di Stevie Wonder ..……………………………………………….. Pag. 11 Influenze ..…………………………………………………………………………………………………………… Pag. 12 L’avvicinamento a James Jamerson ..…………………………………………………………………… Pag. 13 Premi ..………………………………………………………………………………………………………………… Pag. 13 Altre collaborazioni ..…………………………………………………………………………………………… Pag. 14 Equipaggio bassistico ..………………………………………………………………………………………… Pag. 15 Tecnica e sviluppo dello stile ..……………………………………………………………………………… Pag. 16/17 Analisi stilistica ….……………………………………………………………………………………………….. Pag. 18 a 30 Stevie Wonder – I Wish ..………………………………………………………………………….. Pag. 18/19 Stevie Wonder – Sir Duke ..……………………………………………………………………….. Pag. 20/21/22 Stevie Wonder – Master Blaster (Jammin) ..……………………………………………… Pag. 23/24 Stevie Wonder – Do I do ..…………………………………………………………………………. Pag. 25/26 Stevie Wonder – Isn’t She Lovely .…………………………………………………………….. Pag. 27/28 The Jacksons – All Night Dancin' ………………………………………………………..…… Pag. 29/30 Discografia ..…………………………………………………………………………………………………………. Pag. 31/32 Fonti ……………………………………………………………………………………………………………………… Pag. 33 Pagina 3 di 33 Prefazione Di bassisti di fama mondiale nel corso dell’evoluzione del basso elettrico, ce ne so stati moltissimi, alcuni conosciuti su larga scala, alcuni un po’ meno, e non basterebbe una vita per affrontarli tutti, soprattutto se si analizzano approfonditamente più aspetti possibili. Io ho deciso di svolgere questo lavoro su un musicista (non mi piace parlare solo di bassista) che non è particolarmente noto per il suo lavoro solistico, ma ben noto come turnista di fama mondiale, e (questo è un parere personalissimo ed opinabile) ancor di più su un punto nel quale ne condivido ogni aspetto, ovvero il divertirsi con gli altri ed essere al servizio della musica sotto quasi ogni genere. Certo! Sarei falso se dicessi che anche io amo fare quasi ogni genere di musica, neanche io ce la faccio a divertirmi con ogni genere! Anche perché è umano avere delle propensioni e virare per quello in cui si è più in sintonia (esattamente come i gusti sessuali). Attenzione! Non sto dicendo che il cosiddetto bassista è importante solo perché si diverte e non è qualitativamente bravo, anzi! È sicuramente uno dei musicisti più completi che ci sia stato fino ad oggi e sicuramente anche fino ad un domani. E non sto dicendo neppure che gli altri musicisti non si divertono lo stesso come lui, basta pensare a Flea dei RHCP o a Jaco Pastorius o a Marcus Miller e molti altri, per vedere cosa significa la vera essenza del divertimento e passione. Però, ho sempre trovato in lui questo modo di divertirsi assieme al brano e assieme ai musicisti che lo circondano (il tutto mischiato con un bel gusto nel suonare) che va particolarmente a braccio con il mio modo di essere (o per lo meno che vorrei essere!). Vuoi perché l’ho sempre visto al fianco di Stevie Wonder e già di per se i suoi brani sono letteralmente favolosi, vuoi perché ispira sicurezza e semplicità, vuoi perché fa paura (data la sua stazza! Haha), non lo so. La cosa che so per certo è che approfondendo il suo modo di essere musicista, la sua vita ed il suo modo di porsi più da “amicone” che da “musicista sulle sue che se la tira”, mi ha incuriosito e sicuramente arricchito musicalmente e caratterialmente. P.S. Se ci sono degli errori vi prego di farmelo sapere, anche perché sbagliare è umano e in più ho voglia di migliorare. Accetto tutto…………………………………………… volendo anche un piccolo acconto… quello magari si! Pagina 4 di 33 Chi sono Claudio De Cesaris nato a Narni il 14/09/1991, residente a Poggio di Otricoli (TR), inizia a suonare il basso elettrico a 14 anni. Formazione Segue da subito lezioni al fianco di Nicola Mangialardo nella scuola “Centro Studi Musica Romano Quartucci”di Terni, successivamente si sposta nella scuola “Pan Pot” di Terni frequentando anche corsi di teoria e solfeggio con Emanuele Ceccarelli. Comincia ad approfondire lo studio del blues e jazz al fianco di Massimo Moriconi nella scuola “Musical Academy” di Terni. Un anno dopo studia al “Percentomusica” di Roma, approfondendo così dal Blues, Jazz, Latin, Fusion, Funk, Rock, etc al pop più moderno, con lo studio parallelo di Teoria e armonia, Solfeggio, Ear Training, Sensibilizzazione ritmica, Pianoforte complementare, Musica d’insieme, Live & Studio Performance, Arrangiamento e Composizione per Big Band etc, con al fianco musicisti affermati come Massimo Moriconi, Luca Pirozzi, Alessandro Patti, Andrea Avena, Claudio Toldonato, Francesco Carusi, Fabrizio Aiello, Gianluca d’Alessio, Alessandro Chimienti e Alessandro Patti, Massimo Fedeli. Diplomatosi poi al triennio Multistilistico del “Percentomusica” con votazione 84/100, successivamente si è diplomato al Biennio Multistilistico con musicisti come M. Moriconi, L. Pirozzi, F. Zeppetella, C. Zaratti, D. Costantini, A. Patti e G. d’Alessio, M. Guarini, P. Ranieri. Attività Approda nel mondo delle band da giovane e dopo svariate occasioni e gruppi, entra a far parte dell’orchestra spettacolo “Baraonda Band” cavalcando moltissimi palchi dell’Italia centrale, ha collaborato con Luca Benedetti al suo L.P. “L’altro Lato” e anche con il gruppo “Adius” arrivati in Finale all’European Social Sound, ha lavorato occasionalmente con gli “Statale 526” (Tribute band 883 & Max Pezzali) ha suonato con la “Garage Big Band” (Orchestra Jazz nel Ternano) incontrando vari musicisti come Claudio Corvini, Stefano Micarelli, Marco Valeri, Massimo Moriconi. È uno dei fondatori del gruppo “Fermenti Galattici” (cover sigle cartoni animati), ha fatto parte dei “Miserere” (Tribute band Zucchero in Umbria), “Apparenze Nomadi” (Tribute Band ufficiale Nomadi in Umbria), ed entrato a far parte in una delle orchestre di musica spettacolo più rinomate del centro Italia“Federico Riva”. Pagina 5 di 33 Inizio Pagina 6 di 33 BIOGRAFIA Nathan Lamar Watts, meglio noto come Nathan Watts, è un bassista turnista di fama mondiale. Nato il 25 marzo 1954 a Detroit (Michigan – U.S.): città che ben presto divenne la culla per ispirazione di un fenomeno musicale ben conosciuto, prese ispirazione musicale già dalla tenera età dal jazzista Lee Morgan, cominciando così a suonare tromba alle scuole elementari. Fece parte di un trio che caratterizzò altri futuri musicisti turnisti di rilievo come Ray Parker Junior al clarinetto e Ollie Brown alla batteria e frequentò inoltre lo studio della Motown Hitsville assistendo alle prove e alle registrazioni dei “The Funk Brothers” che fecero da band alle basi dell’etichetta. Quando Ray Parker abbandonò il clarinetto in favore della chitarra, convinse Watts a passare al basso e fu la prima cosa che fece appena dopo laureatosi alla High School. (un giovanissimo Nathan alle prese con uno dei suoi primi bassi) Nathan Watts con il suo primo basso imparò “Cold Sweat” di James Brown, cominciando da subito a studiare le linee di altri grandi bassisti come James Jamerson, Chicky Rainey e Bob Babbitt. Quando Ray Parker Jr. si unì alla band di Marvin Gaye, Watts si unì ad un gruppo locale chiamato “Final Decision” con l’intenzione di studiare contabilità nel caso la sua carriera da musicista avesse fallito. Pagina 7 di 33 Detroit: Il motore musicale della città, ed un piccolo Watts In quella città chiamata Detroit, che viveva e respirava di musica, stava sviluppandosi un fenomeno musicale molto importante, un fenomeno che aumentò al di fuori di quella grande città del Michigan, e che attraverso il 20° secolo lasciò un impronta indelebile nel moderno Rhythm and blues, strisciando infine nella musica popolare di moda, mainstream. Esattamente come l’espansione nel settore automobilistico, alimentato dal grasso e la sporcizia degli operai di auto di quel periodo con tanto sudore e fatica, nel frattempo il motore sonoro della città (che mano a mano divenne “accampamento” e meta turistica per molte leggende musicali), si forgiava con il sudore e l’anima di musicisti magistrali quali cantanti e produttori stellari, musicisti di fama mondiale etc, che influirono nella creazione di nuove virtuali hit musicali con un fresco e nuovissimo sound. Molte di quelle hit venivano sfornate nel seminterrato di una piccola casa di proprietà di Berry Gordy JR. e soprannominata “Hitsville USA” dal suo proprietario. È proprio in questo studio di registrazione che si forgiava la storia musicale della città, come un energia combustibile che alimentava un corteo di registrazioni esemplari. I musicisti “di casa” (ovvero coloro che ero abitualmente gli “ospiti” che registravano giorno dopo giorno) si chiamavano “The Funk Brothers”. Probabilmente erano ben consapevoli di cosa accadeva in quel posto e di quanta creatività si sprigionava durante quelle sezioni di lavoro in quel seminterrato, ma forse erano ancora meno consapevoli del fatto che alcune delle loro note musicali della Motown, sfuggirono attraverso le piccole finestre della Hitsville ridondando ed echeggiando nell’anima di un giovane ragazzo di Detroit chiamato “Nathan Lamar Watts” che era al di fuori della struttura cercando di ascoltare