COMUNE DI (PROVINCIA DI E BRIANZA)

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO L.R. N°. 12/2005

Doc. n°. 1D – DOCUMENTO DI PIANO

RELAZIONE (art.8 –l.r.n°.12/2005)

All. n°1 - COMPATIBILITA’ DEL P.G.T. CON IL P.T.R.- P.P.R.

All. n°.2 - SCHEDE DI VALUTAZIONE VARIAZIONE MAX AMMISSIBILE (Art. 84 delle N.d.A. del P.T.C.P.) E MECCANISMO PREMIALE – Tab. 8 del P.T.C.P.

All. n°3 - ESTRATTO PLANIMETRICO CHE DOCUMENTA L’EVOLUZIONE STORICA DI LESMO

ADOZIONE N° DEL PUBBLICATO ALL’ALBO COMUNALE IL CONTRODEDUZIONI CONSILIARI N° DEL DELIBERA DI APPROVAZIONE N° DEL

IL SINDACO IL SEGRETARIO IL PROGETTISTA Luglio 2011

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

LEGENDA

Premessa pag. 04 A RIFERIMENTI GENERALI pag. 04 A1 Documento di Indirizzi pag. 04 A2 Art. 8 – L.R. n°. 12/2005 pag. 11 A3 Scheda informativa pag. 12 A4 Istanze – Contributi - Proposte pag. 13 A5 Deliberazione Consiglio Comunale di approvazione del pag. 18 Documento di Indirizzi. A6 1a Conferenza V.A.S. pag. 22

B QUADRO RICOGNITIVO E PROGRAMMATICO DI

RIFERIMENTO PER LO SVILUPPO ECONOMICO E SOCIALE DEL (art. 8 comma 1 lettera a) pag. 23 B1 Inquadramento Territoriale e pag. 23 B1a Sistema Insediativo Sovracomunale pag. 23 B1b Sistema Infrastrutturale pag. 26 B1c Sistema Economico pag. 30 B2 Sistema Ambientale pag. 34 B2a Unità Paesistico - territoriale pag. 34 B2b Sistema dei vincoli paesaggistici e ambientali pag. 38 B3 Ipotesi di progetto pag. 42

C QUADRO CONOSCITIVO DEL TERRITORIO COMUNALE COME

RISULTANTE DELLE TRASFORMAZIONI AVVENUTE (art. 8 comma 1 lettera b) pag. 43 C1 Sistema socio - economico pag. 43 C2a Sistema storico cultuale pag. 48 C2b Sistema insediativo comunale pag. 49 C2c Sistema dei servizi pag. 49 C2e Agricoltura pag. 50 C2f Prime conclusioni sullo stato di fatto pag. 50 C3 Ipotesi di progetto pag. 50

D SCENARIO STRATEGICO DI PIANO pag. 51 D1 Riqualificazione urbana pag. 51 D2 Tabelle Slp e volume di progetto pag. 54 D3 Rapporti del Documento di Piano con il Piano dei Servizi ed il Piano delle Regole pag. 55 D3a Piano dei Servizi pag. 55 D3b Norme per il Piano delle Regole e Regolamento Edilizio pag. 55 D3c Osservatorio per il Monitoraggio dell’attuazione del Piano di Governo del Territorio pag. 56

2 P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

All. n°1 – COMPATIBILITA’ DEL P.G.T. CON IL P.T.R .- P.P.R.

All. n°2 – SCHEDE DI VALUTAZIONE VARIAZIONE MAX AMMISSIBILE (Art. 84 delle N.d.A. del P.T.C.P.)E MECCANISMO PREMIALE – Tab. 8 del P.T.C.P.

All. n°3 – ESTRATTI PLANIMETRICI CHE DOCUMENTANO L’EVOLUZIONE STORICA DI LESMO

3 P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

PREMESSA Il Documento di Piano attua il Documento di Indirizzi approvato dal Consiglio Comunale ed il Documento Programmatico allegato alla 1° Conferenza di valutazione Ambientale Strategia. La presente Relazione del Documento di Piano adempie a quanto previsto dall’art.8 della l.r.n°.12/2005,premettendo il testo del Documento di Indirizzi ed il testo dello stesso art.8,di cui si richiamano in particolare i commi1-lettera a),comma 1 – lettera b) e comma 1 –lettera c). Per quanto riguarda i dati statistici e gli estratti dei Piani e Programmi citati, si rinvia al Documento Programmatico.

A - RIFERIMENTI GENERALI

A - 1 - DOCUMENTO DI INDIRIZZI Un progetto urbanistico presuppone una conoscenza approfondita dello stato di fatto. Il Piano di Governo del Territorio in quanto progetto di sviluppo di Lesmo, deve in particolare riconoscere i caratteri costitutivi, l’identità storico-culturale di questo territorio, per poterli poi esplicitare e quindi valorizzare nel progetto. Tali caratteri oltre che desunti da approfondimenti specifici, vanno anche letti nello stato di fatto e nelle linee di tendenza in atto, negli elaborati di P.R.G. vigente e nei vari documenti programmatici prodotti.

RIQUALIFICAZIONE URBANA In riferimento allo stato di fatto che risulta anche dalla lettura del contesto territoriale in cui Lesmo si colloca,così come descritto dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Milano - Monza e Brianza e dal Piano Territoriale di Coordinamento del Parco Regionale della Valle del Lambro, sembrerebbe che il Piano di Governo del Territorio di Lesmo debba principalmente perseguire l’obiettivo di tutela e di miglioramento della qualità del territorio comunale (= riqualificazione urbana), costruito e non. Il P.G.T. deve allora migliorare la qualità del territorio comunale, quello costruito e quello non costruito, 1) innanzitutto consolidando e valorizzando l’identità storico - culturale di Lesmo, attraverso innanzitutto il definitivo recupero dei vecchi nuclei (Lesmo, Peregallo,Gerno) e la tutela del territorio in generale, per consentire ai suoi Cittadini di riconoscersi ancora meglio nel loro Comune e di abitarci bene, pur lavorando o studiando ... altrove; 2) ricercando quindi le migliori soluzioni ai problemi della casa, del lavoro e dei servizi pubblici, e dei bisogni nuovi, oggi emergenti in campo sociale, in campo ambientale e nel settore della sicurezza e della mobilità. Questi problemi toccano direttamente la qualità della vita dei Cittadini e richiedono soluzioni urbanistiche (P.G.T.) innovative e partecipate, da ricercare cioè in un’ottica di compatibilità urbanistica ed ambientale ed attraverso forme di progettazione partecipata.

LESMO - CITTA’ GIARDINO Il progetto di riqualificazione urbana deve quindi fare riferimento all’attuale organizzazione urbana di Lesmo e proporre una sua evoluzione futura ancor più positiva. Mentre in passato gli insediamenti si caratterizzavano per centri (storici) e cascine e territorio agricolo e per ville con parco e quindi con modelli insediativi rispettosi delle caratteristiche orografiche e naturali del territorio, i nuovi insediamenti si sono proposti in forma invasiva e prevalente su queste caratteristiche, determinandone il più delle volte l’offuscamento. L’immagine-obiettivo che può meglio rappresentare questo stato di fatto in un’ottica progettuale e quindi di

4 P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza riscoperta e valorizzazione dei caratteri costitutivi di questo territorio, è quella di Lesmo come possibile città - giardino, se ed in quanto di questa città,pur articolata in tanti insediamenti, di destinazione abitativa diverse, più o meno recenti o storici, si riesca ancora a far emergere il suo patrimonio storico, costruito e non, la sua articolazione orografica, la sua ricchezza idrogeologica ed il suo tessuto connettivo di aree verdi (agricole, boschive, a parco storico e/o giardino) e di percorsi, storici e non, affinché questo patrimonio caratterizzi ancora unitariamente e globalmente il territorio comunale. Sembra quindi evidente che questa sia l’immagine che il P.G.T. debba rafforzare e se fosse possibile,rendere ancor più evidente attraverso l’operazione di riqualificazione urbana di cui sopra,da perseguire sia alla scala sovracomunale che a quella comunale. A - Alla scala sovracomunale (Vimercatese) 1 - Premessa A questa scala,occorre innanzitutto costruire un corretto rapporto di sussidiarietà con gli altri Enti preposti alla pianificazione:Provincia e Consorzi. In questa prospettiva il Comune di Lesmo ha partecipato in passato alle iniziative promosse da Regione Lombardia (Sistema Viabilistico Pedemontano) e dall’Assemblea dei Sindaci di Monza e Brianza (Piano d’Area della Brianza),registrando un buon indice di intercomalità della propria azione di pianificazione e/o di coordinamento,anche nella convinzione appunto che a questa scala possono essere risolti problemi altrimenti irrisolvibili alla scala comunale. 2 - Ipotesi di progetto L’identità storico – culturale della Brianza si può esemplificare nel suo policentrismo (sistema multipolare), che è un valore storico,culturale,civile e quindi socio-economico,e per gli aspetti che ci interessano,urbanistico,in quanto incide direttamente sulla sua organizzazione territoriale, multipolare per l’appunto,con un tessuto connettivo ancora verde,sulla qualità dei servizi e quindi sulla qualità della vita dei cittadini. Occorre allora prioritariamente valorizzare questa identità del sistema brianteo, rafforzando innanzitutto il ruolo dei singoli centri anche piccoli, e quindi per quel che ci compete,il ruolo di Lesmo come nodo di questa rete come singolo Comune o come associazione di Comuni a cui Lesmo partecipa (Vimercatese) e rafforzando quindi il tessuto connettivo di questa rete, a livello viabilistico,ambientale,dei servizi e di quant’altri problemi sono meglio risolvibili se organizzati in rete. - Mobilità La riorganizzazione del Sistema Viabilistico,sia a livello provinciale che regionale,attraverso la realizzazione del Sistema Viabilistico Pedemontano,che interesserà direttamente Lesmo,trasformerà Lesmo in un nodo importante di questa rete, con possibili benefici diretti ed indiretti per i suoi Cittadini e per lo stesso Comune. L’onere di essere pesantemente interessato dall’Autostrada Pedemontana,si tradurrà infatti per il Comune nella possibilità di eliminare dalla rete stradale comunale ed in particolare dalla S.P.n°.7,la quota di traffico di attraversamento che non ha origine e destinazione all’interno del territorio comunale e per i Cittadini nell’opportunità di una maggiore libertà di movimento potendo usufruire tramite Pedemontana,dell’intero sistema infrastrutturale regionale. Per conseguire il primo obiettivo, sarà opportuno e necessario assumere come riferimento l’ambito territoriale definito a sud dalla futura Pedemontana,ad ovest dalla S.S.n°.36,a nord dalla S.P.342 (Briantea) ed a est dalla tangenziale est, promuovendo in concorso con gli altri Comuni interni al Bacino,un Piano del Traffico di Bacino. Nell’ottica più generale della mobilità, per Lesmo risultano significative la Stazione della Ferrovia - Bergamo presente sul suo territorio e le stazioni sulla linea ferroviaria Monza – Molteno - Oggiono presenti sul territorio dei Comuni confinanti ,, Canonica di che garantiscono ai suoi Cittadini di usufruire del Servizio Ferroviario Regionale. Infine con la realizzazione della Greenway di Pedemontana acquista un’importanza strategica anche la cosiddetta mobilità sostenibile,di tipo ciclopedonale,di connessione dei vari sistemi di trasporto ed in particolare di connessione con il sistema di trasporto pubblico su ferro e più in generale con il

5 P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

territorio, soprattutto nel caso di Lesmo che già dispone di una rete ciclopedonale locale efficiente. - Ambiente In un sistema multipolare quale quello che caratterizza e che si vorrebbe caratterizzi anche in futuro la Brianza,assume una valenza particolarmente significativa il tessuto connettivo verde della rete ecologica regionale e provinciale,di cui Lesmo e’ gia’ un nodo importante in quanto partecipa al Consorzio del Parco Regionale della Valle del Lambro,nel punto di connessione tra questo ed il Parco di Montevecchia e del Curone,attraverso il PLIS dei Colli Briantei e del Molgora. Lesmo può consolidare questo ruolo,anche nell’ottica di Città Giardino di cui all’ipotesi di progetto,assumendo la componente ambientale quale motore del suo sviluppo futuro ed affrontare così i temi ambientali che hanno un’estensione sovracomunale,principalmente alla scala sovracomunale e regionale del Parco Regionale della Valle del Lambro. A questa scala ad esempio, molti dei problemi ambientali di Lesmo corrispondono e possono quindi essere risolti contestualmente con il risanamento del territorio fluviale promosso dall’Accordo Regionale – Olona - Lambro , di cui e’ già in fase di attuazione il Progetto Lambro. In questa prospettiva il P.G.T. deve elaborare progetti di riqualificazione territoriale ed ambientale che possano essere ricondotti al Progetto Lambro e quindi ai finanziamenti regionali. - Economia Anche in questo settore riqualificare significa innanzitutto ricercare a livello sovracomunale degli Enti preposti ed a cui Lesmo già partecipa , intese tra Enti ed Imprese, per avviare sul territorio una nuova fase di sviluppo:uno sviluppo compatibile ed integrato,che privilegi tra le attività ,quelle in grado di far sistema (= distretto) con quelle esistenti e tra queste,quelle a più alto contenuto tecnologico ed a maggiore compatibilità ambientale,eventualmente già organizzate in logica globale (Yamaha). Anche da questo punto di vista Pedemontana farà da elemento di congiunzione di realtà produttive diverse e rilevanti,ubicate lungo l’asta --Macherio-Lesmo-Arcore-Usmate-Velate,per la promozione di distretti produttivi di rilevanza provinciale e regionale,anche attraverso l’azione della Banca di Credito Cooperativo di Lesmo e la promozione di un’Area fiera attrezzata - Servizi Il Comune di Lesmo ha già acquisito una sua visibilità come sede di importanti servizi,esistenti di tipo finanziario (Banca di Credito Cooperativo),socio-assistenziali (Lega del Filo d’oro) e di ricerca (Yamaha) e di progetto (quali l’ipotesi di Università del Pensiero Liberale a Villa Gernetto). Ognuno di questi servizi coinvolge Lesmo in un sistema sovracomunale, provinciale e/o regionale,assegnandogli un ruolo che il P.G.T. dovrà meglio esplicitare, attraverso il potenziamento di queste attrezzature e la loro integrazione funzionale (Aula magna-Teatro, attività ricettive e di ristorazione, ecc) ed ambientale (percorsi ciclopedonali e didattico – ambientali), anche in un’ottica di soddisfacimento di fabbisogno locale di servizi.

B - Alla scala comunale 1 - Premessa Una volta definiti gli obiettivi di riqualificazione dell’esistente derivati dal contesto territoriale di Lesmo in campo ambientale, infrastrutturale e dei servizi, il P.G.T. opera alla scala comunale per concretizzare questi obiettivi, sviluppando la capacità di Lesmo di essere nodo della rete Brianza, attraverso innanzitutto il rafforzamento della sua identità storico – culturale e quindi attraverso : - il recupero del patrimonio storico, quello costruito e quello paesaggistico ed ambientale. In quest’ultimo caso il P.G.T. estende il concetto del recupero oltre che a tutti gli insediamenti ed immobili storici, anche al territorio nel suo insieme, così come storicamente si è evoluto e ci si presenta; - il consolidamento e la qualificazione delle singole realtà urbane (Lesmo, Peregallo, Gerno), dotandole di tutte le infrastrutture necessarie, favorendo la loro moderna evoluzione (tipologica, morfologica, funzionale, tecnologica, ecc.) attraverso una normativa e progetti urbanistici mirati.

6 P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

2 - Patrimonio storico Obiettivi dell’Amministrazione Comunale: recupero del patrimonio storico, costruito e non. Ogni sviluppo urbano, per quanto innovativo, presuppone il recupero dei vecchi nuclei ed in generale la difesa e la valorizzazione del patrimonio storico, edilizio ed urbano, artistico e non, costruito e non, a salvaguardia dell'identità storico - culturale della comunità locale: un patrimonio irripetibile dal punto di vista tipologico, morfologico e culturale e quindi anche urbanistico. Questo impegno risulta particolarmente importante per Lesmo il cui patrimonio storico si estende a comprendere con i numerosi centri e nuclei di antica formazione (Lesmo, Peregallo, Gerno), anche beni storici individui di notevole interesse quali le ville (Villa Gernetto ed altre) e la valle del Pegorino. 3 - Immagine pubblica Obiettivi dell’Amministrazione Comunale: riammodernamento infrastrutture pubbliche quali, piste ciclabili, marciapiedi, aree parcheggio, aree a verde attrezzato, impianti di illuminazione, arredo urbano, ecc. Il P.G.T. si propone di costruire un’immagine pubblica di Lesmo, corrispondente al ruolo di Citta’- Giardino. Nel costruire questa immagine il P.G.T. assegna un importante ruolo alle aree verdi e fra queste agli spazi pubblici (standard) che possono funzionare come vere e proprie cerniere di collegamento sul territorio:un connettivo verde che dovra’ apunto caratterizzare l’immagine di Citta’ - Giardino. Significativa a questo punto di vista l’individuazione dei nuovi poli di aggregazione di cui al precedente capitolo dell’organizzazione urbana.. Il P.G.T. garantisce a queste aree un livello di percorribilità, in quanto esse potranno con il concorso delle aree ancora libere, organizzare la mobilità ciclopedonale sul territorio, ristabilendo una continuità d’uso fondamentale nell’economia della città. In questo senso viabilità, aree libere e standards, ricompongono in un progetto unitario la realtà di Lesmo. Tale progetto, articolato negli obiettivi sopradescritti, richiede, come supporto tecnico, una normativa che nel rispetto di leggi e regolamenti, faccia dell’integrazione funzionale e della qualità progettuale, l’obiettivo più importante. Una normativa che, in parallelo al nuovo regolamento edilizio, dia in particolare spazio ‐ al progetto edilizio come espressione originale della volontà di ricerca e di rinnovamento, ed a garanzia di una sempre più puntuale aderenza del prodotto edilizio alle esigenze dei cittadini ed a quelle dello sviluppo culturale e tecnologico ‐ ed al progetto urbanistico, 4 - Interventi di qualità Obiettivi dell’Amministrazione Comunale: mantenimento degli indici volumetrici agli attuali standard (mc./mq.) Gli interventi, di recupero e quelli nuovi,questi ultimi da promuovere se ed in quanto necessari in funzione del fabbisogno individuato, dovranno essere organizzati e promossi nello schema di insediamenti di alta qualità: - urbanistica in quanto dovranno essere dotati di tutte le urbanizzazioni primarie e, tra le secondarie, di quelle che sono più funzionali al progetto (Standards qualitativi) che devono concorrere a realizzare; - edilizia, attraverso una normativa che dia spazio al progetto edilizio come espressione originale della volontà di ricerca e di rinnovamento degli Operatori, ed a garanzia di una sempre più puntuale aderenza del prodotto edilizio alle esigenze dei Cittadini. In particolare il P.G.T. dovrà proporre norme specifiche per regolamentare e favorire la bioedilizia; - ambientale, attraverso la verifica di compatibilità ambientale dei singoli interventi, già nella fase di pianificazione urbanistica (Valutazione Ambientale Strategica = V.A.S.), attraverso la riduzione del consumo del suolo, la raccolta dei rifiuti, l’abbattimento dei rumori, il disinquinamento delle

7 P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

acque, il risparmio energetico ed in generale attraverso il soddisfacimento dei criteri di sostenibilità UE. Gli insediamenti di qualità dovranno in definitiva risultare - a bassa densità di urbanizzazione e - ad alti contenuti ambientali e paesaggistici. Il primo obiettivo corrisponde innanzitutto all'esigenza di non espandere l’urbanizzazione del territorio,ma di ricompattarlo, così da non ampliare a dismisura i costi di realizzazione prima e di manutenzione poi delle urbanizzazioni. Il secondo obiettivo può essere perseguito operando per reintrodurre elementi naturalistici nei singoli insediamenti e per riunificarli 5 - Organizzazione urbana a - Premessa Ovviamente anche quando parliamo di città giardino,dobbiamo anche preoccuparci di dotare questa città,pur in un’ottica di sviluppo sostenibile, di tutte le strutture e infrastrutture urbane di cui una città che ha queste aspirazioni, necessita . In quest’ottica si da’ innanzitutto per scontato che quanto necessita per un suo corretto funzionamento civile,didattico,culturale ,sportivo,ecc. sia già disponibile o si debba/possa renderlo disponibile nel più breve tempo possibile (scuola,ecc.),scegliendo tra le alternative possibili,quelle appunto a maggior grado di sostenibilità,così da poter promuovere un ulteriore livello di sviluppo appunto compatibile. b - Obiettivi dell’Amministrazione Comunale: rifunzionalizzazione e riqualificazione urbana delle seguenti aree/insediamenti: - ex Scuola Elementare di Piazza Dante - ex Scuola Media di Via IV Novembre - Piazza Dante - Ex Istituto Canossiane di Via Morganti - Area stadnard di Via XXV Aprile - Area Municipio, Scuola Elementare e Scuola Media - Area industriale ex Blaschim - Ex giardini pubblici di Via Marconi Attraverso la riqualificazione di queste aree dismesse o sottoutilizzate o da organizzare a sistema,il P.G.T. dovrà progettare un’organizzazione urbana ancor più equilibrata di quella esistente, in quanto capace di valorizzare tutti poli urbani esistenti (centri storici,nuclei residenziali ,ecc.) e di promuoverne altri, facendoli interagire fra di loro e ricollegandoli alla storia ed al loro contesto, così da incidere positivamente sull’immagine unitaria del paese. Questi nuovi poli saranno a destinazione funzionale plurima,in grado in questo modo di meglio collegarsi al tessuto urbano circostante attraverso tipologie aperte (a corte o a piazza) e di diventare dei veri e propri centri di aggregazione,anche attraverso la realizzazione di servizi,pubblici e privati mancanti. 6 - Attrezzature di servizio Obiettivi dell’Amministrazione Comunale: a) Biblioteca b) Centro Civico polifunzionale – Sede Associazioni – Centro Giovani c) Ampliamento Cimitero comunale (assoluta priorità) d) Palestra – locale attività ludico – sportive e) Aula magna / teatro f) Centro socio - sanitario g) Aree ad uso sportivo all’aperto h) Parcheggi, piste ciclabili, marciapiedi, ecc.

8 P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

i) Ampliamento sedi scolastiche (asilo, elementari, medie) Il Programma dell’Amministrazione Comunale e’ molto ambizioso,anche se funzionale al ruolo di Città-Giardino a prevalente destinazione residenziale che Lesmo intende svolgere per il futuro ed alla necessità di far evolvere l’attuale sistema di attrezzature pubbliche in un sistema più aggiornato ed in grado di soddisfare il fabbisogno di nuovi servizi. Per un Comune che cambia, anche l'impianto dei servizi pubblici e privati esistenti, deve infatti essere adeguato sia alla scala comunale che a quella intercomunale,non solo realizzando quelli mancanti ma anche e soprattutto organizzandoli a sistema per superare in questo modo le restrizioni tipologiche e morfologiche che normalmente si frappongono all’esercizio di nuove attività all’interno delle singole attrezzature e per agevolarne la gestione. Questo obiettivo è soprattutto valido per il Comune di Lesmo, che aspira a trasformarsi in Città Giardino o per meglio dire in città a prevalente caratterizzazione residenziale e quindi nella necessità di rispondere sempre più e sempre meglio ai fabbisogni espressi dai suoi Cittadini. In quest’ottica e’ evidente che un programma così ambizioso potrà essere attuato anche e soprattutto con il concorso degli operatori privati nel settore culturale e del tempo libero e sportivo,nella consapevolezza che Lesmo sarà all’interno di un bacino di utenza non solo locale ma anche provinciale e regionale attraverso le favorevoli condizioni di accessibilità garantite da Pedemontana e dalla ferrovia (Bergamo-Carnate-Seregno-Saronno-Malpensa)

Perché questo schema generi innovazione e riqualificazione urbana, abbisogna però di un forte tessuto connettivo che il P.G.T. si propone di costruire a livello di 7 - Mobilità Obiettivi dell’Amministrazione Comunale: - riorganizzazione dell’attuale sistema viabilistico modificando i flussi di traffico, gli accessi, i sensi di percorrenza, ecc. - realizzazione nuova viabilità alternativa all’esistente, in particolare una tangenziale nella zona est sulla quale venga convogliato tutto il traffico in attraversamento, e consenta di declassare a strada urbana l’attuale S.P. n°. 7 nel tratto di Via G. Marconi, permettendo in questo modo di creare un centro paese e ricucire alcuni ambiti urbani che l’attuale strada provinciale ovviamente divide. Questi obiettivi significano più in generale che il P.G.T. deve saper trasformare i problemi del traffico locale in una capacità diffusa di movimento dei Cittadini di Lesmo, verso l’esterno ed all’interno del territorio provinciale e comunale, lungo una rete stradale comunale gerarchicamente organizzata ed interconnessa con le linee di trasporto su ferro (Seregno – Carnate - Bergamo e Monza – Molteno - Oggiono ). L’ipotesi di riqualificazione del sistema della mobilità a livello del bacino di traffico sovracomunale di cui al capitolo mobilità-sovracomunale,con dirottamento del traffico di attraversamento nord –sud sugli assi stradali di perimetro (S.S.n°.36 e S.P.342 dir-Tangenziale est),consente di assegnare all’attuale S.P.n°.7 il ruolo di asse attrezzato di livello sovracomunale interno al bacino. Sarà così possibile recuperare la S.P.n°.7 ad un ruolo locale in grado di organizzare in forma gerarchica la rete stradale comunale,di connessione dei vari centri ed all’interno di ciascuno. La rete stradale comunale potrà essere così attrezzata anche per la sosta, il parcheggio ed estesa a comprendere anche la rete di percorsi ciclopedonali, in sede stradale (marciapiedi e piste ciclabili) ed in sede propria, recuperando allo scopo i vecchi percorsi e sentieri per gli spostamenti interni al paese e verso l’esterno,in connessione con la Greenway di Pedemontana ed all’interno del tessuto connettivo verde comunale.. 8 - Ambiente Obiettivo dell’Amministrazione Comunale: - valorizzazione e mantenimento del sistema delle aree a verde locali con valenza ambientale e di elevato pregio paesaggistico

9 P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

L'immagine pubblica di Lesmo va progettata valorizzando,all’interno della sua unità di paesaggio, il patrimonio di spazi verdi, esistenti e di progetto, pubblici e privati, nella prospettiva di costruire un unico grande giardino,all’interno del quale, si potrà organizzare un vero e proprio “percorso vita” di collegamento dei principali Centri e Nuclei Storici: un percorso ciclopedonale attrezzato anche per la sosta, per il tempo libero e lo sport. In quest’ottica vanno valorizzati coni beni ambientali e storico-culturali da Villa Gernetto alla Valle del Pegorino, anche le varie tipologie di verde presenti sul territorio comunale (parchi, giardini, boschi, filari, campi coltivati, filari, ecc.) organizzati a sistema a definire il tessuto connettivo della futura Città-Giardino. 9 - Economia Obiettivo dell’Amministrazione Comunale: - formazione di un Centro commerciale con negozi di piccolo taglio e di un’area Fiera attrezzata. A livello comunale è innanzitutto necessario prevedere la migliore utilizzazione e potenziamento delle attività esistenti,destinando le eventuali future aree dismesse, ad attività ecologicamente compatibili da ricercare prioritariamente nell’ambito dei servizi alle persone (Centro socio-sanitario residenziale) ed alle attività ( Banca di Credito Cooperativo; Area fiere attrezzata). In quest’ottica assume un ruolo importante anche il sistema commerciale locale di tipo aderente,fatto di negozi ed attività fortemente contestualizzati a definire un vero e proprio sistema commerciale naturale,con possibilità di richiamo verso l’esterno,in funzione delle diverse specializzazioni che tale sistema potrebbe assumere nelle diverse località. L’Amministrazione comunale intende potenziare questo sistema con la formazione di un piccolo centro commerciale con negozi di piccolo taglio. 10 - Altri problemi La pianificazione urbanistica deve anche garantire il soddisfacimento dei bisogni primari dei suoi Cittadini, innanzitutto in ordine alla Casa, al Lavoro ed ai Servizi, predisponendo gli aggiustamenti necessari anche per ovviare agli inconvenienti registrati in passato. Casa Fermo restando che gran parte del fabbisogno abitativo sarà soddisfatto dagli interventi dei singoli Cittadini ed Operatori,occorrerà anche quantificare il fabbisogno arretrato ed insorgente di edilizia abitativa, individuando le procedure di soddisfacimento,che meglio rispondono anche alle diverse modalità di finanziamento o autofinanziamento. L’autofinanziamento va incentivato riconoscendo ad esempio,a ciascun Cittadino una dote volumetrica proporzionale al suo fabbisogno e disgiunta dalle aree edificabili in proprietà. Bisogni nuovi ed emergenti In risposta ai bisogni nuovi ed emergenti in campo sociale ambientale e della sicurezza occorre soprattutto operare nei singoli settori d’intervento, ricercando soluzioni significative anche da questi punti di vista. 11 - Impianto tecnologico Con il nuovo Piano di Governo del Territorio ci si deve anche porre il problema di avviare un processo di modernizzazione di alcuni settori dell'organizzazione urbana: dalla rete delle infrastrutture di trasporto alle reti tecnologiche. In quest'ultimo caso occorre superare un ritardo:l’organizzazione urbana dei comuni si regge normalmente su un impianto tecnologico che va sicuramente modernizzato, dotandolo di tutte le infrastrutture necessarie, non solo ad affrontare le emergenze ma anche e soprattutto per garantire migliori livelli di efficienza urbana, di qualità dei servizi, ecc.

RIFERIMENTI E CRITERI GENERALI Nella elaborazione del Piano di Governo del Territorio occorre assumere anche alcuni riferimenti e criteri generali. - a livello legislativo : la L.R. n°. 12/2005 sul “Governo del Territorio”

10 P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

- a livello programmatico :- il Documento Strategico per il Piano Territoriale Regionale” ed il Piano Territoriale Paesistico Regionale già vigente a livello regionale;-il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.) di Milano-Monza e Brianza. - a livello di compensazione, perequazione ed incentivazione Il P.G.T. consapevole che l’attuazione del progetto di Piano dovrà poi fare affidamento sulla collaborazione dei Cittadini, deve prevedere dei meccanismi di compensazione, perequazione ed incentivazione per promuovere interventi anche privati che si propongono di migliorare la qualità urbanistica, ambientale ed edilizia del paese.

A - 2 - ART.8 - L.R. N°. 12/2005 1) Il Documento di Piano, anche avvalendosi degli strumenti di cui all’articolo 3, definisce: a) il quadro ricognitivo e programmatorio di riferimento per lo sviluppo economico e sociale del comune, anche sulla base delle proposte dei cittadini singoli o associati e tenuto conto degli atti di programmazione provinciale e regionale, eventualmente proponendo le modifiche o le integrazioni della programmazione provinciale e regionale che si ravvisino necessarie; b) il quadro conoscitivo del territorio comunale, come risultante dalle trasformazioni avvenute, individuando i grandi sistemi territoriali, il sistema della mobilità, le aree a rischio o vulnerabili, le aree di interesse archeologico e i beni di interesse paesaggistico o storico-monumentale, e le relative aree di rispetto, i siti interessati da habitat naturali di interesse comunitario, gli aspetti socio-economici, culturali, rurali e di ecosistema, la struttura del paesaggio agrario e l’assetto tipologico del tessuto urbano e ogni altra emergenza del territorio che vincoli la trasformabilità del suolo e del sottosuolo, ivi compresi le fasce di rispetto ed i corridoi per i tracciati degli elettrodotti; (lettera così modificata dalla legge reg. n. 4 del 2008) c) l’assetto geologico, idrogeologico e sismico, ai sensi dell’articolo 57, comma 1, lettera a). 2) Sulla base degli elementi di cui al comma 1, il documento di piano: a) individua gli obiettivi di sviluppo, miglioramento e conservazione che abbiano valore strategico per la politica territoriale, indicando i limiti e le condizioni in ragione dei quali siano ambientalmente sostenibili e coerenti con le previsioni ad efficacia prevalente di livello sovracomunale; b) determina gli obiettivi quantitativi di sviluppo complessivo del PGT; nella definizione di tali obiettivi il documento di piano tiene conto della riqualificazione del territorio, della minimizzazione del consumo del suolo in coerenza con l’utilizzazione ottimale delle risorse territoriali, ambientali ed energetiche, della definizione dell’assetto viabilistico e della mobilità, nonché della possibilità di utilizzazione e miglioramento dei servizi pubblici e di interesse pubblico o generale, anche a livello sovracomunale; (lettera così modificata dalla legge reg. n. 4 del 2008) c) determina, in coerenza con i predetti obiettivi e con le politiche per la mobilità, le politiche di intervento per la residenza ivi comprese le eventuali politiche per l’edilizia residenziale pubblica, le attività produttive primarie, secondarie e terziarie, ivi comprese quelle della distribuzione commerciale, evidenziando le scelte di rilevanza sovracomunale, in applicazione dell’articolo 15, commi 1 e 2, lettera g); d) dimostra la compatibilità delle predette politiche di intervento e della mobilità con le risorse economiche attivabili dalla pubblica amministrazione, anche in relazione agli effetti indotti sul territorio contiguo; e) individua, anche con rappresentazioni grafiche in scala adeguata, gli Ambiti di Trasformazione, definendone gli indici urbanistico-edilizi in linea di massima, le vocazioni funzionali e i criteri di negoziazione, nonché i criteri di intervento, preordinati alla tutela ambientale, paesaggistica e storico–monumentale, ecologica, geologica, idrogeologica e sismica, laddove in tali ambiti siano comprese aree qualificate a tali fini nella documentazione conoscitiva; (lettera così modificata dalla legge reg. n. 4 del 2008) e-bis) individua, anche con rappresentazioni grafiche in scala adeguata, le aree di cui all’articolo 1, comma 3- bis, determinando le finalità del recupero e le modalità d’intervento, anche in coerenza con gli obiettivi dell’articolo 88, comma 2;

11 P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

e-ter) d’intesa con i comuni limitrofi, può individuare, anche con rappresentazioni grafiche in scala adeguata, le aree nelle quali il piano dei servizi prevede la localizzazione dei campi di sosta o di transito dei nomadi; e-quater) individua i principali elementi caratterizzanti il paesaggio ed il territorio, definendo altresì specifici requisiti degli interventi incidenti sul carattere del paesaggio e sui modi in cui questo viene percepito; (lettere e-bis, e-ter ed e-quater introdotte dalla legge reg. n. 4 del 2008) f) determina le modalità di recepimento delle previsioni prevalenti contenute nei piani di livello sovracomunale e la eventuale proposizione, a tali livelli, di obiettivi di interesse comunale; g) definisce gli eventuali criteri di compensazione, di perequazione e di incentivazione. 3) Il documento di piano non contiene previsioni che producano effetti diretti sul regime giuridico dei suoli. 4) Il documento di piano ha validità quinquennale ed è sempre modificabile. Scaduto tale termine, il comune provvede all’approvazione di un nuovo documento di piano; in caso di inadempienza si applicano le norme di cui all’articolo 25, comma 7.

A - 3 – SCHEDA INFORMATIVA

Comune di Lesmo (Provincia di Monza e Brianza) cod. ISTAT 108026 Superficie : Kmq. 5,11 kmq 1 Altitudine med. 240 m slm Abitanti : n°8.065 al 1 gennaio 2011 (dati ISTAT) densità media 1.578,28 ab / kmq al 2011 Centri storici : Lesmo, Peregallo,Gerno Nuclei esterni ai centri storici : C.na Baraggia, Mulini Taverna, ex tessitura Dell’Acqua,C.na Variona, C.na Pegorino, Villa Belvedere, Cassinetta di Sotto, Cassinetta di Sopra Edifici di particolare valore storico-architettonico : Villa belvedere, Villa Novecento, Villa Ratti-Fernaroli, Villa Rosa, Villa Ragazzini, Villa Mattioli, Villa Spaggiari, Villa Boffalora e Villa Gernetto. Piano Regolatore Generale : approvato con Delibera della Giunta Regionale n° 12068 del 07/02/2003. Consorzi : - Consorzio per l’acqua potabile ai Comuni della Provincia di Monza e Brianza - Consorzio Trasporti Pubblici - Consorzio Parco Regionale della Valle del Lambro - Azienda Sanitaria Locale – Provincia di Como A.S.L. – Area Distrettuale di Monza e Brianza Vincoli : : - Vincolo idrogeologico ai sensi dell’art. 1 del R.D.L. 30 dicembre 1923 n°. 3267 - RETE NATURA 2000 – SIC Valle del Rio Pegorino. Linee di trasporto : su ferro: - F.S. linea Seregno – Bergamo con stazione a Lesmo - F.S. linea Monza – Molteno - Lecco con stazione Biassono ( 2,5 Km) e a Macherio ( 2,5 Km) su gomma: - Autolinee SAL (Servizi Automobilistici Lecchesi) - – D80 Oggiorno - Monza - Autolinee NET Srl (Nord Est Trasporti) - – Z317 - Corezzana

1 Superficie dati ISTAT 2001

12 P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

Principali arterie stradali : S.P. n° 154 Lesmo – Besana B.za S.P. n° 177 - Gerno S.P. n° 135 Arcore - Seregno S.P. n° 7 - Lesmo Corsi d’acqua : Fiume Lambro e Torrente Pegorino Inquadramento urbanistico : Il Comune di Lesmo è dotato di un P.R.G. vigente, Delibera della Giunta Regionale n° 12068 del 07/02/2003, e con Variante L.R. 23/97 approvato con delibera del Consiglio Comunale n° 9 del 16/03/2006.

A - 4 – ISTANZE – CONTRIBUTI - PROPOSTE Si elencano di seguito le istanze che sono state presentate dai Cittadini, singoli e associati. Per ogni istanza è evidenziata la richiesta formulata e/o il contributo svolto. Le istanze/proposte presentate riguardano alcuni temi di carattere generale ed altri temi specifici: - Mobilità a) Istanza 23 modifica rispetto alle previsioni di P.R.G. - Organizzazione urbana a) Istanze 2-3-4-6-10-11-12-13-14-15-17-19-20-22-24- 27-28-29- 30-37-39-40-41-43-44-45- 47-48 49-50- 54-55-56-57-58-59-60-61-66-67-68- 69-70-71-72-73-74 n°. 49 istanze hanno richiesto la variazione da zona agricola a nuovi insediamenti residenziali b) Istanze 1-16-25-34-51-53-62 conferma dell’insediamento con richiesta di incremento dell’indice volumetrico c) Istanza 31 esclusione dal Centro storico - Economia a) Istanze 3-32-52 cambio di destinazione b) Istanze 26-46 conferma dell’insediamento residenziale e incremento dell’ indice di Slp - Attrezzature di servizio a) Istanze 21-22 variazione da agricola a servizi b) Istanza 7 aree per servizi - Interventi di qualità a) Istanza 5 aree dismesse - Zone di completamento ed aree dismesse a) Istanza 33 cambio di destinazione - Partecipazione a) Istanze 63-64 Proposte plurime relative agli obiettivi e interventi che potranno essere affrontati dal P.G.T. Da questa valutazione emerge l’esigenza che il Documento di Piano tenga conto dei bisogni di incremento degli insediamenti residenziali espresso dai cittadini, anche affrontando con compensazioni e mitigazioni ambientali le problematiche connesse al consumo di suolo che ciò comporta. Il Documento di Piano dovrà proporre anche una risoluzione delle criticità già esistenti nello stato di fatto per gli Ambiti di Trasformazione che il Documento di Piano ha dovuto acquisire dai Piani e Programmi sovracomunali e dall’esigenza di recupero di immobili pubblici dismessi o sottoutilizzati: 1 - 1) viabilità - Pedemontana Vc, 1 - 2) riqualificazione della Stazione Ferroviaria Ve 2 - 6) riqualificazione della rete della mobilità Vd 2 – 15) Attrezzature di servizio Fc, Fd 2 – 17) Servizi di interesse generale F1c 2 – 14) Patrimonio storico Ac, Ad 2 – 13) Riuso del suolo - Nuovi Centri Urbani B/SUc, B/SUd, B/SUe, B/SUf

13

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

15 P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

16 P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

Parallelamente le istanze sono state individuate sul territorio, utilizzando la tavola dell’Azzonamento del P.R.G. vigente (All. B – Doc. 1A).

17

A - 5 – DELIBERA DI APPROVAZIONE DEL DOCUMENTO DI INDIRIZZI DA PARTE DEL CONSILGIO COMUNALE

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

19 P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

20 P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

21 P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

A - 6 – 1° CONFERENZA DI VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (V.A.S.)

In data 15 marzo 2011 si e’ svolta la prima conferenza di V.A.S. di cui al Rapporto Ambientale,che ha visto la partecipazione ed i contributi di alcuni Soggetti Competenti.

22 P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

B - QUADRO RICOGNITIVO E PROGRAMMATICO DI RIFERIMENTO PER LO SVILUPPO ECONOMICO E SOCIALE DEL COMUNE (art. 8 comma 1 lettera a)

B – 1 – INQUADRAMENTO TERRITORIALE

B – 1a – Sistema insediativo sovracomunale Le direttrici territoriali nella costruzione del sistema insediativo brianteo Storicamente il sistema insediativo brianteo si è andato prevalentemente strutturando nel corso dei secoli lungo le principali direttrici territoriali, aventi tutte andamento nord-sud. I principali centri abitati della Brianza si sono naturalmente collocati lungo le principali direttrici di traffico, in grado di veicolare merci e attività umane negli scambi tra la pianura padana, valli pedemontane e valichi alpini. Analizzando la Carta degli Astronomi di Brera del 1830, si evidenziano le principali direttrici territoriali che attraversavano la Brianza, andando ad interessare i principali centri abitati, coinvolgendoli nei traffici e negli scambi commerciali con le realtà limitrofe. direttrice dei Giovi direttrice della Valassina Lambro direttrice dello Spluga

Elaborazione della Carta degli Astronomi di Brera, 1830, particolare

Ad ovest l’antica direttrice dei Giovi, oggi Nuova Comasina sp.44, parallela al corso del fiume Seveso. Al centro l’antica strada della Valassina, oggi sp.9. Infine l’antica strada postale di origine romana di collegamento tra Milano e Monza, in diretta continuità con la direttrice dello Spluga, ex-statale 36, oggi sp. 58, connetteva gli abitati di Monza, Arcore (e quindi Lesmo attraverso l’attuale S.P. n°. 7), per poi raggiungere Lecco, la Valtellina, il Passo dello Spluga. E’ lo stesso Giuseppe De Finetti a ricordarci l’importanza delle direttrici sopraccitate nei collegamenti coi passi alpini e quindi con i paesi nordeuropei.

23 P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

Giuseppe De Finetti, da Riordino e potenziamento di alcune arterie al nord di Milano, 1950

Allo stesso tempo il corso del fiume Lambro, vera spina dorsale e prima infrastruttura naturale del territorio brianteo, collega i centri di Monza, Biassono, Lesmo, Triuggio, , e , andando a consolidare una naturale propensione della Brianza nei collegamenti in direzione nord-sud.

Pietro Antonimo Barca, Corso del fiume Lambro ed utilizzo delle sue acque, 1615, particolare in corrispondenza della città di Monza, Archivio di Stato di Milano

A partire dalla seconda metà dell’Ottocento le principali direttrici territoriali che interessano il territorio della Brianza si sono andate ulteriormente rafforzando attraverso la realizzazione delle linee ferroviarie, lungo le quali si è ulteriormente consolidato il sistema insediativo, in particolare per quanto concerne l’apparato industriale. Ad ovest la linea delle Ferrovie Nord Milano-Canzo-Asso è andata a rafforzare la direttrice dei Giovi. Al centro la linea delle Ferrovie dello Stato Milano-Como-Chiasso corre parallela per un lungo tratto alla vecchia strada della Valassina. Lungo il corso del fiume Lambro scorre quindi la linea delle Ferrovie dello Stato Monza-Molteno-Lecco, realizzata a partire dal 1902. Infine ad est la linea delle Ferrovie dello Stato Milano-Monza-Lecco rafforza la direttrice territoriale dello Spluga rappresentata dall’ex statale 36.

24 P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

Progetto Osnago-Tagliabue del 1878 per una ferrovia interna della Brianza, Verbale per la costituzione del Consorzio per la ferrovia Monza, Besana, Molteno, Oggiono, 1902

Alle linee ferroviarie, lungo le stesse direttrici, si sono poi affiancate nel tempo le linee tranviarie: la Milano- Monza, la Milano-, la Milano-Desio, la Milano-Carate Brianza e la Milano-Vimercate la linea tramviaria Monza – Oggiono (1879) che fermava a Peregallo e Lesmo e quindi per citare le più significative e quelle sopravvissute più a lungo.

Cartolina d’epoca della tramvia Milano-Monza

Successivamente le linee ferroviarie e tranviarie sovracitate, aventi tutte andamento nord-sud, sono state tra loro connesse attraverso la realizzazione della linea delle Ferrovie Nord Seregno-Bergamo, prima infrastruttura alla scala regionale in grado di supplire alla storica carenza della Brianza nei collegamenti in direzione est-ovest. La stazione di Lesmo si colloca su questa linea ferroviaria. Nel corso del Novecento le storiche direttrici territoriali dei Giovi e Valassina, non più in grado di soddisfare un traffico automobilistico sempre più in espansione, sono state raddoppiate attraverso la realizzazione della

25 P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

statale Milano-Meda, ss. 35 dei Giovi, della nuova statale Valassina, ss. 36 dello Spluga, e della tangenziale est di Milano, capaci di veicolare nuove attività commerciali ed espositive lungo il loro tracciato.

B – 1b – Sistema infrastrutturale Stato di fatto: il sistema ferroviario Il sistema ferroviario brianteo si è andato strutturando a partire dalla metà dell’Ottocento a seguito dello sviluppo industriale iniziato precocemente in Brianza per una tradizione consolidata nel corso dei secoli in campo manifatturiero. La linea ferrata Milano-Monza, seconda in Italia dopo la Napoli-Portici, ha inaugurato una stagione fortunata di realizzazioni che ha consentito di dotare la Brianza di uno dei sistemi ferroviari più completi in Italia.

Inaugurazione della strada ferrata Milano-Monza in una stampa ottocentesca

Con l’ulteriore sviluppo industriale e con la necessità di consentire alle maestranze di raggiungere quotidianamente i centri principali dalle valli pedemontane, sono poi state realizzate le tratte ferroviarie prima tra Monza e Como, poi tra Monza e Lecco.

Carta della strada ferrata da Milano a Lecco.

26 P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

Infine il sistema ferroviario è stato completato attraverso le linee delle Ferrovie Nord Milano-Canzo-Asso e Seregno-Bergamo in direzione est-ovest. L'attuale sistema ferroviario, dopo le dismissioni e l’assenza di nuove realizzazioni, è oggi carente nel promuovere il servizio ferroviario regionale per mancanza di infrastrutture (Passante Ferroviario, Alta Velocità, ecc.) e per l'obsolescenza del materiale rotabile e non, ed è incapace di organizzare il trasporto di merci lungo il cosiddetto quadrilatero di scorrimento fuori Milano. La situazione del trasporto pubblico su ferro è addirittura preoccupante a livello metropolitano. Le Ferrovie Nord - Milano, la Metropolitana Milanese, la Monza - Molteno - Oggiono, ecc. vanno potenziate ed integrate con le Ferrovie dello Stato e con i principali nodi del traffico veicolare.

Stato di fatto: la rete della viabilità L’ultima esigenza evidenziata al paragrafo precedente accentua le carenze del sistema viabilistico, per il quale l'obiettivo primo risulta essere la costruzione di una gerarchia stradale che consenta innanzitutto l'utilizzo a pieno regime del sistema viario esistente. Decisivo da questo punto di vista risulterà il recupero della tangenziale nord di Milano, nel suo ruolo originario di collegamento autostradale (Milano – Venezia e Milano - Torino) ed il prolungamento contestuale della Rho - Monza a collegare la tangenziale est con quella ovest, realizzando in questo modo anche il miglior innesto della Milano - Meda - Lentate sul Seveso, e della Nuova Valassina. L'organizzazione avviata del Sistema Viabilistico Pedemontano est- ovest a nord di Milano, tra la Rho - Monza e la Statale Briantea, consentirà probabilmente in futuro, di dirottare dal sistema autostradale tutto il traffico trasversale con origine e destinazione interna alla Brianza, facilitando così i collegamenti autostradali verso Como e Varese e quindi verso Malpensa lungo la A8 e A9. Le connessioni tra il sistema ferroviario e viario significano soprattutto centri di interscambio merci a nord di Milano, nei punti di intersezione del sistema viario con la Gronda Intermedia Ferroviaria. Con la realizzazione di questi centri, si potrà perseguire l'obiettivo di dirottare su ferro, una quota consistente (10% - 20%) di persone e di merci. Il sistema viabilistico si è andato strutturando in Brianza sull’impianto storico delle antiche direttrici territoriali, la strada dei Giovi ad ovest, la vecchia strada Valassina al centro, la direttrice dello Spluga ad est a conferma dell’antica strada postale di origine romana Milano-Monza. Il sistema delle direttrici territoriali, una volta rivelatesi inadeguate, sono state raddoppiate a partire dall’Ottocento da nuove strade di traffico sempre in direzione nord-sud. Durante il dominio austriaco, l’antica strada postale Milano-Monza è stata affiancata da una nuova direttrice passante per i rondò di Sesto San Giovanni e Monza, destinata a diventare la nuova strada Valassina agli inizi del Novecento. Allo stesso modo l’antica strada dei Giovi è stata raddoppiata nel corso del Novecento con la realizzazione della nuova statale Milano-Meda. Su questo impianto fondamentale in direzione nord-sud alla scala territoriale, si sono andati ad innestare nel tempo il sistema della viabilità primaria e la rete della viabilità locale, che hanno contribuito a costituire un apparato infrastrutturale particolarmente significativo ed efficiente. La nuova autostrada pedemontana, e il sistema delle opere connesse consentirà finalmente di supplire ad una mancanza cronica della Brianza nei collegamenti in direzione est-ovest, permettendo forse una riorganizzazione del sistema viabilistico a livello generale.

Prospettive La riorganizzazione delle infrastrutture appare come la premessa indispensabile per riconoscere e potenziare il sistema delle relazioni tra le diverse parti del territorio della Brianza, e tra la Brianza e le Province confinanti. La Brianza è interessata ad un sistema originale di mobilità est - ovest funzionalmente integrato nel sistema viabilistico pedemontano, con compiti di riequilibrio dell'intero territorio regionale.

27 P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

L'articolazione del sistema Brianza all’interno dell'organizzazione policentrica lombarda è già stata in passato sostenuta da una rete di mobilità diversificata e gerarchicamente organizzata: strade statali, provinciali, comunali, treni e tramvie, interconnessi fra di loro a formare stazioni di interscambio e scali merci, strategicamente collocati sul territorio. Successivamente quest'organizzazione si è indebolita: alcune strade hanno perso il loro ruolo di strade intercomunali o regionali, mentre le tramvie venivano abbandonate ed alcune linee ferroviarie dismesse o sottoutilizzate. A questo punto il traffico di attraversamento si è sovrapposto in modo indifferenziato a quello locale e le stazioni hanno perso la loro funzione di interscambio, determinando la situazione attuale di grave congestione dell'area. Occorre allora prioritariamente ripristinare questa connessione tra organizzazione urbanistica e rete della mobilità e ricostruire quindi la gerarchia di quest'ultima, riqualificando innanzitutto le strade esistenti e realizzandone di nuove solo ed in quanto funzionali alla logica di rete ed ai collegamenti di quest'ultima alla grande viabilità regionale ed autostradale. Ovviamente la ricostruzione di questa rete della mobilità presuppone anche la ristrutturazione ed il potenziamento del trasporto su ferro ed in generale di quello pubblico (gomma - ferro), principalmente lungo le direttrici delle vecchie tramvie oramai soppresse, così da innervare ancora una volta la Brianza, organizzando nuovi e più funzionali centri di interscambio ferro - gomma, nei punti di intersezione delle strade, nuove ed esistenti, con le linee ferroviarie. Solo in questo modo è possibile ricostruire un'efficiente rete di trasporto, pubblico e privato, in grado di garantire, con una mobilità diffusa interna alla Brianza, anche le necessarie connessioni con l'esterno e l'ammodernamento complessivo del sistema della mobilità milanese-lombardo. In particolare, per quanto concerne il sistema infrastrutturale, devono essere prioritariamente perseguiti i seguenti obiettivi: 1) II Sistema Viabilistico Pedemontano in fase di definizione, deve comprendere anche le ultime proposte, sia stradali (dalla BRE-BE-MI Brescia-Bergamo-Milano alla Tangenziale Est-Est di Milano) che ferroviarie (dall'Alta Velocità alla Pedegronda Ferroviaria fino alle principali infrastrutture di raccordo ed ai ponti). E' importante infatti che non solo la programmazione dei trasporti ma anche la pianificazione territoriale assuma da subito un quadro di riferimento il più completo possibile, per facilitarne l'attuazione e risolvere all'origine (pianificazione) molti problemi di traffico. 2) II Sistema Viabilistico Pedemontano deve essere articolato nelle diverse reti che lo compongono. Tra queste la rete viabilistica della Brianza è tra le più definite mentre sono in corso di precisazione la rete dell'Isola Bergamasca ad est e del Bustese ad ovest. Delimitata ad est dalla Milano - Lentate S.S. – Como, ad ovest dalla Tangenziale Est di Milano, a sud dalla Rho – Monza, a nord dalla Statale Briantea, la rete della Brianza necessita di alcune importanti integrazioni stradali. 3) Questa rete garantisce già le principali connessioni della Brianza con il sistema autostradale a sud, mentre la cosiddetta Pedemontana collegherà la Brianza ad ovest con il sistema tangenziale di Varese e Como e con Malpensa e ad est con il sistema tangenziale di Bergamo, in risposta ad una sempre più crescente domanda di traffico est-ovest, espressa dai poli esterni a Milano (Varese, Como, Lecco, Bergamo), in collegamento diretto tra di loro e con le aree omogenee del territorio lombardo (Brianza; Bustese; Vimercatese; Isola Bergamasca; ecc.). In quest'ottica l'individuazione di quello che viene definito il tracciato forte del Sistema Viabilistico Pedemontano e della rete della Brianza, risulta essere una priorità. 4) La Pedemontana deve inoltre organizzare a rete il Sistema Viabilistico Pedemontano e quello della Brianza in particolare. Non può quindi intercettare il traffico locale direttamente, ma attraverso una rete gerarchicamente organizzata in grado di deviare il traffico di attraversamento lungo gli assi portanti della rete e di creare a livello locale le migliori condizioni di mobilità sul territorio, una mobilità diffusa ed equilibrata.

28 P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

5) Nella definizione del Sistema Viabilistico Pedemontano, devono essere individuate con le opere connesse e complementari alla Pedemontana, anche quelle necessarie per la messa a regime dell'intero Sistema Pedemontano e della rete della Brianza. Quest'ultime dovranno infatti consentire non solo una corretta ridistribuzione del traffico sulla rete, ma anche di non sovraccaricare una o più tratte stradali. Tra le opere connesse, complementari e di completamento, andranno quindi individuate e realizzate, ancora prima della Pedemontana, le opere funzionali allo smaltimento del traffico nella fase della realizzazione della Pedemontana stessa, soprattutto in corrispondenza dei tratti che si prevede da riqualificare (-Lentate sul Seveso; Arcore-Vimercate; Vimercate-Trezzo). 6) II Sistema Viabilistico Pedemontano deve quindi strettamente correlarsi con il sistema ferroviario (dall'Alta Velocità alla riqualificazione della Novara - Seregno - Bergamo ed alle Stazioni di interscambio fino ai ponti sul Lambro e sull'Adda), al fine di definire un sistema integrato della mobilità sul territorio pedemontano e su quello della Brianza. In questa prospettiva il progetto della Pedemontana deve risultare esemplificativo, cogliendo tutte le opportunità di integrazione ferro-gomma, ovunque esse si collocano sul territorio, e progettandole affinchè siano realizzate contestualmente alla Pedemontana. Questi riferimenti generali discendono da alcuni convincimenti, di seguito riportati. - Il territorio regionale si sta organizzando in forma policentrica (Città Policentrica Regionale) con rapporti esterni a Milano sempre più forti: Varese, Como, Lecco, Bergamo con la Brianza, il Bustese, il Vimercatese e l'Isola Bergamasca, necessitano di una connessione autonoma, in grado di intercettare il traffico di relazione che li interconnette, dal sistema tangenziale di Varese - Como a quello di Bergamo. Sarebbe sbagliato rispondere a questo tipo di traffico con un collegamento A4 - A8 - A9, autostradale nei fatti e non in grado di intercettare per giacitura e per recapito il traffico di cui sopra. Rischieremmo di riproporre a breve scadenza, l'esigenza di un nuovo collegamento pedemontano. - In un territorio paesaggisticamente e storicamente così significativo come quello pedemontano e brianzolo, il progetto delle singole opere (strade, infrastrutture, ecc.) deve risolvere all'origine il problema dell'impatto ambientale, individuando la giacitura e la tipologia della strada più adatte: le meno invadenti e le più compatibili. Risulterà in proposito decisivo l'approfondimento contestuale degli aspetti tecnici e di quelli architettonici e paesaggistici del progetto. Il progetto di una simile opera in un tale contesto, non può risolvere a posteriori i problemi dell'inserimento ambientale (V.I.A.). - La gestione del sistema viabilistico pedemontano deve essere tendenzialmente unitaria, e non frazionata in strade a pagamento ed altre a percorrenza libera. I costi di realizzazione e di gestione della rete dovranno essere sostenuti in forme più moderne e compatibili con un sistema urbano ad alta complessità.

Autostrada Pedemontana e Gronda ferroviaria La realizzazione dell’Autostrada pedemontana e della Gronda ferroviaria, per altri versi problematica, ha sicuramente due implicazioni territoriali che possono essere così sintetizzate. Da un lato queste due infrastrutture della mobilità consolidano il ruolo della Brianza quale territorio cerniera tra diverse province (di Milano, Como, Varese, Lecco, Bergamo), liberandola dal rapporto quasi univoco con Milano e consentendole di dialogare anche autonomamente con gli altri poli del sistema policentrico lombardo, Milano compresa. Un ruolo non campanilistico o isolazionistico, ma strategico nell’ottica di riequilibrio del territorio regionale nella prospettiva della costruzione della città policentrica lombarda, in grado di valorizzare il ruolo dei diversi centri abitati e dei differenti territori, a prescindere dalla loro reale dimensione. Per facilitare questo ruolo, l’Autostrada Pedemontana e la Gronda Ferroviaria devono trasformare i punti di intersezione con il sistema di relazioni tra la Brianza e Milano, in cerniere delle rete regionale, sia a livello trasportistico che funzionale.

29 P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

Dall’altro lato l’esecuzione di queste nuove infrastrutture rischia di disgregare l’organizzazione policentrica della Brianza, così come storicamente si è formata, in quanto stanno per essere realizzate proprio nel momento in cui diminuisce l’importanza della città ed aumenta l’importanza dei territori capaci di fare intreccio intersettoriale, per esempio fra turismo ed agricoltura, o fra turismo, opere d’arte e monumenti. Questo processo di emancipazione potrà in egual misura interessare con la Brianza altri territori e città, indipendentemente dai loro destini istituzionali, necessariamente diversi della nuova Provincia di Monza e Brianza: un processo che accrescerà il policentrismo regionale a condizione che questi territori e la Brianza in particolare non perdano la caratteristica di essere a loro volta territori di tipo plurale, capaci di attingere forza e futuro dalla loro storia, proprio perchè anche nell’epoca della globalizzazione, è importante preservare l’identità e la specificità dei differenti contesti.

B – 1C – Sistema economico Le attività economiche Analizzando i dati oggi a disposizione (Servizi Studi Camera di Commercio di Milano), si può osservare una trasformazione avvenuta all’interno della struttura economica della Brianza negli ultimi anni, ovvero la contrazione del settore manifatturiero, tradizionale punto di forza dell’economia locale, che perde in cinque anni il 5,6% delle imprese operanti sul territorio, mentre l’industria nel suo complesso mostra degli incrementi, determinati prevalentemente dal buon andamento del settore edile.

Imprese attive per area geografica e macrosettori Variazioni percentuali 2000/2005 Settori d'attività Monza e Brianza Milano esclusa Monza Lombardia Agricoltura e pesca 10,7 2,8 -3,4 Industria 6,3 6,3 8,1 di cui manifatturiero -5,6 -4,4 -3,7 Servizi 10,5 9,9 9,9 Totale 9,0 8,6 8,2 Fonte: Elaborazione Servizi Studi Camera di Commercio di Milano su dati Infocamere

La distribuzione percentuale delle imprese per settore conferma il ridimensionamento del settore manifatturiero all’interno del sistema produttivo locale, dove rappresenta oggi il 18,8% del totale contro il 21,7% del 2000. È altresì evidente che l’area brianzola sia interessata pesantemente dal processo di deindustrializzazione che da anni caratterizza la provincia milanese, processo che si riflette nel parallelo rafforzamento del settore terziario. Imprese attive per settore (distribuzione percentuale) Settori economici 2005 2004 2003 Agricoltura e pesca 1,9 1,9 1,9 Estrazione di minerali 0,0 0,0 0,0 Attività manifatturiere 18,8 19,5 20,2 Produzione e distribuzione di energia elettrica, gas, acqua 0,1 0,1 0,1 Costruzioni 17,1 16,8 16,4 Commercio ingrosso e dettaglio 26,9 27,2 27,5 Alberghi e ristoranti 3,4 3,3 3,3 Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni 4,0 4,0 3,9 Intermediazione monetaria e finanziaria 2,4 2,3 2,3 Attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca 19,0 18,5 18,0 Pubblica amministrazione e difesa; assicurazione sociale 0,0 0,0 0,0 Istruzione 0,3 0,3 0,3 Sanità e altri servizi 0,6 0,6 0,6 Altri servizi pubblici, sociali e personali 4,2 4,3 4,3 Servizi domestici presso famiglie e conv. 0,0 0,0 0,0 Imprese non classificate 1,3 1,2 1,4 TOTALE 100,0 100,0 100,0

30 P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

Fonte: Elaborazione Servizi Studi Camera di Commercio di Milano su dati Infocamere

Analizzando nel dettaglio le attività che interessano il settore manifatturiero, sono soprattutto le imprese del cosiddetto made in a presentare decrementi più o meno consistenti, il particolare per quanto concerne il settore tessile che perde il 4,2% tra il 2004 e il 2005, e l’industria del mobile che perde il 5% nello stesso intervallo temporale. Positivi, al contrario, i dati relativi alla meccanica, che tanta importanza riveste nell’area (rappresenta il 9,8% del manifatturiero totale) e che vede un incremento delle imprese del 2,4%, e all’industria alimentare (+4,1%). Di segno negativo sono invece i valori di alcuni segmenti del manifatturiero avanzato, quali chimica, materie plastiche, macchine elettriche e telecomunicazioni; fanno eccezione la produzione di macchine per ufficio e sistemi informatici (+4,1%), e i mezzi di trasporto (+11,9%), che però incidono più marginalmente sulla struttura economica locale.

Imprese attive del settore manifatturiero Anno 2005 Variaz.% Divisioni del settore manifatturiero Valori Incid. % 2005/04 2004/03 1 Industrie alimentari 661 6,0 4,1 8,7 2 Industri tessili 407 3,7 -4,2 5,5 3 Confez. Articoli vestiario-pellic. 523 4,7 0,8 -9,1 4 Prep e concia cuoio-artic. viag. 91 0,8 -4,2 -5,9 5 Ind.legno, esclusi mobili-fabbr.in paglia 775 7,0 -5,0 -5,3 6 Fabbric. Pasta-carta, carta e prod.carta 111 1,0 0,9 -6,0 7 Editoria, stampa e riprod.supp.registrati 439 4,0 -0,9 -0,2 8 Fabbric.coke, raffinerie, combust.nucleari 6 0,1 0,0 20,0 9 Fabbric.prodotti chimici e fibre sintetiche 182 1,6 -5,2 -5,0 1 0 Fabbric.artic.in gomma e mat.plastiche 382 3,5 -3,0 -2,5 1 1 Fabbric. Prodotti lavoraz.min.nonmetallif. 287 2,6 2,1 -2,1 1 2 Produzione di metalli e loro leghe 93 0,8 -2,1 -1,0 1 3 Fabbricaz.e lav.prod.metallo, escl.macchine 2.222 20,1 -1,8 -1,6 1 4 Fabbric.macchine ed appar.mecc., instal. 1.080 9,8 2,4 1,8 1 5 Fabbric.macchine per uff., elaboratori 76 0,7 4,1 15,9 1 6 Fabbric.di macchine ed appar.elettr.n.c.a. 530 4,8 -2,6 -1,6 1 7 Fabbric.appar.radiotel.e app.per comunic. 157 1,4 -15,1 -8,9 1 8 Fabbric.appar.medicali, precis., strum.ottici 514 4,7 0,4 0,8 1 9 Fabbric.autoveicoli, rimorchi e semirim. 45 0,4 0,0 -2,2 2 0 Fabbric.di altri mezzi di trasporto 66 0,6 11,9 1,7 2 1 Fabbric.mobili-altre industrie manifatturiere 2.354 21,3 -2,2 -3,0 2 2 Recupero e preparaz.per il riciclaggio 37 0,3 5,7 6,1 Totale manifatturiero 11.038 100,0 -1,3 -1,5

Fonte: Elaborazione Servizi Studi Camera di Commercio di Milano su dati Infocamere

31 P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

Elaborazione grafica dei dati relativi alle imprese attive del settore manifatturiero

Analizzando infine la distribuzione delle imprese appartenenti ai singoli settori economici all’interno dei comuni della futura provincia di Monza e Brianza, si evidenziano alcune situazioni di eccellenza particolarmente rilevanti. Per quanto concerne il settore manifatturiero, in riferimento all’anno 2005, superano le 500 unità d’impresa i centri di Cesano Maderno e Meda per l’area omogenea della Brianza occidentale, i comuni di Desio, Lissone, Monza e Seregno per l’area omogenea della Brianza centrale, e nessun centro per la Brianza orientale. La città di Monza si conferma città capofila nel settore manifatturiero con 1.350 unità d’impresa. Nel settore dei Servizi, superano le 500 unità d’impresa i centri di Cesano Maderno, Limbiate e Meda per l’area omogenea della Brianza occidentale, i comuni di , Desio, Lissone, Monza, Muggiò e Seregno per l’area omogenea della Brianza centrale, la sola Vimercate per la Brianza orientale. Per la Brianza centrale, i centri di Desio, Lissone, Monza (5.206 unità), e Seregno raggiungono una situazione di assoluta eccellenza nel campo dei Servizi con oltre 1.000 unità d’impresa a testa.

Imprese attive per comune e settore. Anno 2005 Produz./ Agricoltur Estr. Attività distrib. energia Imprese non Comuni Brianza Costruz. Commer. Servizi Totale a pesca Mineraria Manifattur. elettr. gas e classificate acqua 44 0 195 0 158 311 393 21 1.122 11 0 31 0 12 23 37 2 116 Albiate 10 0 83 0 80 114 102 1 390 Arcore 29 0 189 1 176 342 471 14 1.222 7 1 140 0 97 88 141 2 476 Bellusco 20 0 92 0 106 128 160 2 508 16 0 117 0 102 137 162 6 540 67 0 203 0 155 227 266 11 929 Biassono 16 0 176 1 135 227 247 11 813 Bovisio Masciago 11 0 308 2 241 299 312 20 1.193 Briosco 18 0 91 0 74 100 87 6 376 Brugherio 38 0 366 0 414 551 658 15 2.042 12 0 52 0 50 89 84 5 292 6 0 16 0 18 25 25 0 90 Carate Brianza 27 0 347 2 195 357 476 14 1.418 Carnate 9 0 57 0 77 102 120 4 369 15 0 76 0 69 112 125 5 402 8 0 61 0 90 80 68 1 308 Cesano Maderno 24 0 656 3 603 698 732 37 2.753 16 0 90 0 141 94 108 7 456 31 0 229 0 172 297 327 11 1.067 11 0 15 0 26 37 43 2 134 Desio 43 2 499 4 591 811 1.007 33 2.990 28 0 377 1 375 544 582 21 1.928 11 0 107 1 110 100 82 1 412 Lesmo 11 0 76 0 68 130 184 7 476 Limbiate 37 2 315 0 589 472 517 14 1.946

32 P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

Lissone 30 1 809 4 537 1.020 1.169 70 3.640 Macherio 4 0 114 0 79 126 145 6 474 Meda 20 1 671 1 281 477 546 36 2.033 20 0 48 0 54 43 55 0 220 10 0 92 0 86 70 78 4 340 Monza 132 4 1.350 5 1.254 2.984 5.206 192 11.127 Muggiò 12 0 282 1 314 525 572 18 1.724 22 1 263 1 429 415 403 8 1.542 19 0 64 0 39 63 67 6 258 Renate 4 0 89 0 39 64 79 3 278 8 0 49 0 30 51 55 2 195 Seregno 45 0 665 4 529 1.113 1.251 37 3.644 Seveso 20 0 296 1 313 365 393 10 1.398 9 0 129 0 103 119 123 4 487 18 0 27 0 49 39 50 2 185 Triuggio 28 0 143 0 106 135 149 7 568 20 0 113 0 93 168 202 6 602 11 0 198 1 162 274 260 8 914 6 0 61 0 65 188 176 4 500 13 0 49 0 42 82 75 5 266 8 1 167 0 125 171 186 8 666 Villasanta 13 0 151 0 130 260 294 7 855 Vimercate 58 1 244 0 248 533 788 32 1.904 Totale Monza e Brianza 1.106 14 11.038 33 10.031 15.780 19.838 748 58.588 Fonte: Elaborazione Servizi Studi Camera di Commercio di Milano su dati Infocamere

Prospettive Come già detto, le realizzazioni ormai certe del Sistema Viabilistico Pedemontano e della Gronda Ferroviaria permetteranno di completare idealmente la rete dei trasporti, e di supplire alle carenze croniche negli spostamenti est-ovest che hanno afflitto il sistema della mobilità in Brianza negli ultimi decenni, assolvendo in particolare al compito di collegare gli aeroporti di Malpensa e Orio al Serio, infrastrutture strategiche in quanto capaci di assicurare rapporti privilegiati alla scala internazionale, compito nel passato svolto dalle direttrici territoriali e dai valichi alpini. La nuova autostrada e la gronda ferroviaria potranno forse rispondere ad una vocazione storica della Brianza di autonomia dal capoluogo milanese, andando a rafforzare, in un ottica autenticamente policentrica e non semplicisticamente campanilistica, i rapporti con i poli di second’ordine della Lombardia quali Varese, Como, Lecco, Bergamo, rapporti oggi filtrati e drenati da un rapporto privilegiato ma anche prevaricante con Milano. Una facilitazione di rapporti che garantirà inevitabilmente nuove prospettive di sviluppo, e che presumibilmente inciderà significativamente sulla tendenza insediativa, come è già avvenuto nel passato in corrispondenza delle storiche direttrici territoriali della Brianza.

Le novità in campo infrastrutturale dovranno essere colte per avviare un processo di riorganizzazione del sistema insediativo anziché solo per poli anche per sistemi territoriali: una riorganizzazione che passi attraverso una valorizzazione di centri storici e delle preesistenze significative in campo storico- architettonico, attraverso una seria politica di riuso delle grandi aree dismesse, attraverso una ritrovata riconoscibilità delle aree omogenee rafforzando le identità culturali e le vocazioni in campo produttivo in parte offuscatesi negli ultimi decenni.

La maglia infrastrutturale ripensata in forma gerarchica, dalla nuova autostrada, alla viabilità primaria, alla viabilità locale, al sistema dei trasporti pubblici, e alla rete delle piste ciclopedonali, potrà consentire infatti di perseguire una politica di riorganizzazione dei servizi e di messa a sistema degli stessi secondo criteri gerarchici strategicamente pianificati.

33 P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

B – 2 – SISTEMA AMBIENTALE

B – 2a – Unità Paesistico - territoriale Stato di fatto La Brianza appare come un territorio prevalentemente pianeggiante, che si ondula verso nord nelle prime colline poste ai piedi dei rilievi pedemontani, Corni di Canzo e Resegone tra tutti, che fanno da sfondo naturale all’intero contesto.

Immagine delle Grigne e del Resegone

Un territorio che il catasto teresiano degli inizi del Settecento ci mostra come territorio verde, in buona parte coltivato, con la presenza di aratori, vigneti, gelsi …, ma che oggi appare in parte occupato dai centri abitati, dalle loro periferie e dalle attività produttive. Un paesaggio naturale di grande bellezza, da sempre ritenuto idoneo alla villeggiatura, come dimostrano le molteplici ville di delizia che sono andate a trapuntare il territorio brianteo nel corso dei secoli, o come testimonia la presenza della Villa Reale di Monza come dimora stagionale dei regnanti nel corso di tutto l’Ottocento.

La Villa Reale di Monza Un paesaggio che ha ispirato nel corso dei secoli viandanti e scrittori, come nel caso di Henri Beyle Stendhal che celebra la bellezza delle terre di Brianza durante uno dei suoi numerosi soggiorni in Brianza:

34 P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

“Finalmente il mio spirito, che rifiuta per amore un bello troppo bello, ha trovato qualche cosa dove non c’è nulla da rifiutare: il paese tra Varese e Laveno, i monti della Brianza ... luogo di mattutine e vespertine gite, di allegre colazioni e merende…”, dove “… all’orizzonte si distingue addirittura il Duomo di Milano …”, come parte significativa di “… questa bella Lombardia con tutto lo splendore del suo verde e delle sue ricchezze …”, dalle cui colline “… l’occhio si perde per trenta leghe e più, sin quasi alle nebbie di Venezia “ (Journal de voyage dans la Brianza). La Brianza presenta un patrimonio naturale articolato in aree boscate, agricole, e a prato, ed è attraversata in senso nord-sud da tre corsi d’acqua principali, i fiumi Seveso ad ovest e Lambro al centro, il torrente Molgora ad est. La Brianza dispone ancora oggi di un patrimonio ambientale di assoluta eccellenza, ed è opinione condivisa che l'identità della Provincia passerà inevitabilmente attraverso la valorizzazione del paesaggio naturale. Il progetto 2009: Molta + Brianza, promosso dalla Provincia di Milano, ricalca il modello dei progetti europei già avviati in ambiti urbanizzati sul tema della riqualificazione del paesaggio e della ricomposizione urbana. La legge regionale sul turismo sostiene inoltre l'istituzione di Sistemi Turistici Locali, nei quali le risorse ambientali, culturali, storiche, monumentali sono integrate in una logica di rete e concorrono a costituire appunto sistemi turistici da promuovere sul mercato. Con l’istituzione dei parchi brianzoli è stata avviata ormai da diversi anni una politica di tutela del patrimonio ambientale che ha interessato progressivamente un numero sempre più alto di aree di particolare interesse e pregio. La Brianza è infatti interessata, oltre che dai parchi storici e dal sistema delle ville, da due Parchi Regionali, delle Valle del Lambro e delle Groane, e da un diverso numero di P.L.I.S., Parchi Locali di Interesse Sovracomunale, enti delegati alla gestione e alla valorizzazione del territorio tutelato, di seguito elencati. Il Parco di Monza, attraversato dal corso del fiume Lambro, è il più esteso parco cintato d’Europa, con i suoi 685 ettari, realizzato nel 1805 per volere di Napoleone su progetto illuminista di Luigi Canonica, che idealizzò le caratteristiche del territorio milanese attraverso un disegno di paesaggio unitario. Oggi il Parco di Monza, in parte occupato dall’autodromo e da un campo da golf, costituisce un’importante polmone verde e un contenitore di attività sportive e del tempo libero a disposizione della città e dell’intero territorio, oltre che un polo di attrazione turistica di livello internazionale.

Luigi Canonica, Tipo dimostrante il Parco nello stato a cui dovrebbe essere ridotto, Archivio di Stato di Vienna, 1808 Il Parco Regionale della Valle del Lambro si estende in direzione nord-sud da Erba a Monza per circa 25 chilometri lungo il corso del fiume Lambro, che in questo tratto del suo tracciato scorre in una valle naturale di origine glaciale fortemente incassata. L'area del parco è caratterizzata da ambienti naturali molto differenti tra loro,

35 P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

comunque accomunati dalla forte impronta lasciata dall'intervento dell’uomo, come nel caso degli antichi mulini e delle manifatture ormai in disuso disposti lungo le sue sponde. E’ in fase di completamento un percorso ciclopedonale nord-sud (del Ghisallo) che attraversa il parco per la sua interezza consentendone una fruizione per attività sportive e ricreative. Il Parco Regionale delle Groane, attraversato dal corso del fiume Seveso, interessa un’area di grande interesse geologico e botanico all’interno del più vasto territorio di brughiera che occupa l’alta pianura lombarda. Il parco si sviluppa su di un vasto altipiano il cui suolo è composto da argille caratterizzate dalla presenza di ferro, che hanno reso il terreno poco adatto all’agricoltura, e che hanno favorito la diffusione di cave e fornaci per la sua estrazione e lavorazione, in buona parte dismesse e oggi in corso di recupero (Piano delle Fornaci) da parte del Consorzio Parco. Il parco costituisce oggi un elemento catalizzatore di attività sportive, del tempo libero, e di educazione ambientale, punto di riferimento importante per l’intera area omogenea della Brianza occidentale. Il Parco Locale di Interesse Sovracomunale del Molgora è attraversato dal corso del torrente omonimo e si sviluppa dai colli di Carnate e Usmate-Velate fino alla pianura dell’area del Vimercatese. Il Parco Cavallera, sviluppato da Arcore a Vimercate, e costituito con l’intento di attenuare i fenomeni di urbanizzazione, è caratterizzato da una spiccata vocazione agricola e dalla presenza di numerosi nuclei rurali omogeneamente distribuiti. Anche il Parco Locale di Interesse Sovracomunale del Rio Vallone prende il nome dal torrente omonimo sviluppandosi lungo il suo corso, e formando un polmone verde in un territorio fortemente urbanizzato, confinante ad ovest con il Parco del Molgora. Il Parco Locale di Interesse Sovracomunale dei Colli Briantei è un parco locale di interesse sovracomunale che si estende tra il Parco della Valle del Lambro e quello del Molgora, nelle Provincie di Lecco e di Monza e Brianza e che potrebbe interessare anche il Comune di Lesmo. Il Parco Locale di Interesse Sovracomunale della Valletta costituisce un importante corridoio ecologico sviluppato tra il Parco di Montevecchia e quello della Valle del Lambro, caratterizzato dalla presenza di colline moreniche e da paesaggi suggestivi propri dell'alta pianura lombarda. Il Parco Locale di Interesse Sovracomunale della Brianza Centrale è un parco cittadino che si estende a cintura attorno alla città di Seregno ed è costituito prevalentemente da terreni agricoli, recentemente interessati da progetti di rinaturalizzazione attraverso l’inserimento di filari e boschi di robinie e sambuchi. Il Parco Locale di Interesse Sovracomunale della Brughiera Briantea si sviluppa tra Meda e Como e presenta una delle più vaste aree forestali della pianura lombarda, interessato da una grande varietà di speci arboree. Il Parco Locale di Interesse Sovracomunale della Media Valle del Lambro è stato istituito nel 2002 ed interessa i comuni di Brugherio e Cologno Monzese. Il Parco Locale di Interesse Sovracomunale Est delle Cave comprende terreni in prevalenza agricoli, ed è appunto caratterizzato dalla presenza di alcune cave ed interessa cinque diversi comuni tra i quali quello brianteo di Brugherio. Infine il Parco Locale di Interesse Sovracomunale Grugnotorto Villoresi costituisce il corridoio di collegamento tra il Parco Nord Milano, il Parco delle Groane e il Parco della Valle del Lambro, ed è inserito in un contesto fortemente urbanizzato che ha determinato la frammentazione delle aree verdi.

Prospettive La Brianza deve cogliere l'opportunità di dare continuità strutturale alle aree verdi, collegando i parchi regionali, dal Ticino all'Adda, attraverso i parchi consortili e le aree di interesse naturalistico, facendo emergere un'immagine prevalentemente verde di questo territorio, anche ai fini turistici e ricettivi. Questa continuità a sistema dovrà essere perseguita non solo collegando fra loro i grandi parchi regionali e sovracomunali, ma anche coinvolgendo in questo tessuto connettivo il suo impianto storico e architettonico: dai nuclei di antica formazione e dai centri storici, agli edifici di valore storico-architettonico sparsi sul suo territorio, dalle ville di delizia con i giardini storici agli edifici di archeologia industriale. Una politica di messa a sistema delle aree verdi e delle preesistenze significative in campo storico-architettonico che può essere favorita da una promozione e diffusione di una fitta rete di piste ciclopedonali, in questi ultimi anni

36 P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

incentivata dagli interventi compiuti in questo senso dai comuni, dagli enti parco, dalla provincia.

Monza e Brianza, Itinerari turistici in bicicletta, pubblicazione edita dalla Provincia di Milano Una rete di percorsi ciclopedonali che potrebbe avere nel sistema delle stazioni ferroviarie e più in generale nel sistema del trasporto pubblico un terminale privilegiato. Questa ricomposizione ambientale presuppone inoltre l'attuazione dei progetti di risanamento dei bacini del Seveso, Lambro e Molgora e di riassetto idrogeologico complessivo del territorio brianteo in attuazione della normativa C.E.E.: i Contratti di Fiume di cui alla L.R. n. 26/2003, in alcuni casi già avviati, sono strumenti di programmazione negoziata per la promozione della "concertazione e integrazione delle politiche a livello di bacino e sottobacino idrografico, con la partecipazione dei soggetti pubblici e privati,per la tutela e la valorizzazione delle risorse idriche e degli ambienti connessi e la salvaguardia del rischio idraulico". La dimensione europea è il punto di partenza per l’avvio di un’effettiva politica di riequilibrio ambientale per l’area milanese e regionale anche in recepimento delle direttive C.E.E. su rifiuti, auto, inquinamento idrico ed atmosferico che sono state in passato disattese, determinando gravi emergenze che richiedono degli interventi immediati e finalizzati a risolvere i nodi strutturali della questione ambientale. In particolare il numero delle auto circolanti e la quantità di rifiuti prodotta, condizionano la qualità dell’ambiente, estesa a comprendere l’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo e la riqualificazione delle periferie. In questa prospettiva mobilità ed ambiente sono due problemi dell’organizzazione del territorio, rilevanti e interconnessi. Risultano quindi di grande attualità, come già detto, il completamento dei progetti di risanamento del bacino del Lambro e del Seveso di cui sopra, anche con la depurazione a valle delle acque e con la riduzione delle sostanze nocive nei processi di produzione,di trasformazione e consumo. L’area milanese e della Brianza è inoltre tra quelle a più elevato rischio per quanto riguarda l’esistenza di insediamenti industriali in zone decisamente popolate ed urbanizzate. La Direttiva Seveso richiede una più attenta politica di localizzazione e/o ricollocazione industriale. L’articolazione delle salvaguardie deve essere il piu’ possibile completa: dai Parchi regionali e dai Parchi locali di interesse sovracomunale ai Parchi urbani. Questi ultimi sono di iniziativa comunale e interessano quelle parti di territorio agricolo e storico, che a livello locale fanno da raccordo tra i parchi sovracomunali ed il territorio urbanizzato. Non sono aree di risulta e nemmeno aree buone per essere edificate in futuro:sono aree per la compensazione e la perequazione di cui alla L.R. n.12/2005, quindi aree immediatamente fruibili dai Cittadini. Infine si deve evitare che le nuove infrastrutture previste, Autostrada Pedemontana e Gronda ferroviaria, possano generare un nuovo livello di urbanizzazione del suo territorio, imponendo di fatto un modello di sviluppo avulso dalla sua storia e pregiudizievole di uno sviluppo futuro autonomo e compatibile. In questa prospettiva ai nuovi collegamenti est-ovest, viabilistici e ferroviari, si dovranno accompagnare per quanto possibile, connessioni verdi nell’ottica di una rinaturalizzazione del territorio brianteo. Dorsali verdi, corridoi ecologici, corridoi fluviali potranno essere gli strumenti efficaci per attuare una corretta politica ambientale di compensazione.

37 P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

B – 2b – Elenco dei vincoli

Di seguito vengono elencati i vincoli presenti sul territorio di Lesmo e che incidono sull’ambiente.

Cronologia nella Fonte del vincolo Nome del vincolo tavola BENI DI INTERESSE ARTISTICO E STORICO 1 PTCP (art.39 delle N.d.A. del P.T.C.P.) FERROVIE NORD MILANO - Linea Seregno - Carnate - Bergamo e Monza - Molteno - 2 FERROVIA Oggiono) CLASSI DI FATTIBILITA' GEOLOGICA, SISMICA E IDROGEOLOGICO - delle azioni di piano 3 GEOLOGO classe fattibilità 4 CLASSI DI FATTIBILITA' GEOLOGICA, SISMICA E IDROGEOLOGICO - delle azioni di piano 4 GEOLOGO classe fattibilità 2 e 1 CLASSI DI FATTIBILITA' GEOLOGICA, SISMICA E IDROGEOLOGICO - delle azioni di piano 5 GEOLOGO classe fattibilità 3 Classificazione sismica - Studio Geologico 6 GEOLOGO Z4.a Classificazione sismica - Studio Geologico 7 GEOLOGO Z4.c R.D. 523 del 1904 - Fascie di rispetto e Reticolo idrico Fascia di rispetto di 10 m - studio del Reticolo Idrico Minore valgono i vincoli del Regio Decreto 8 GEOLOGO n. 523/1904 delimitazione delle fascie fluviali P.A.I. - Fiume Lambro 9 P.A.I. Limite esterno Fascia "A" - fascia di deflusso della piena delimitazione delle fascie fluviali P.A.I. - Fiume Lambro 10 P.A.I. Limite esterno Fascia "B" - fascia di esondazione delimitazione delle fascie fluviali P.A.I. - Fiume Lambro 11 P.A.I. Limite esterno Fascia "B-C" - fascia di progetto delimitazione delle fascie fluviali P.A.I. - Fiume Lambro 12 P.A.I. Limite esterno Fascia "C" CORSO D'ACQUA DI CUI ALL'ALLEGATO 2 FIUME LAMBRO - Ciclo delle acque qualità 4 - scadente 13 PTCP (art. 47 - 48 delle N.d.A. del P.T.C.P.) CENTRI STORICI E NUCLEI DI ANTICA FORMAZIONE - IGM 1888 14 PTCP (art. 36 delle N.d.A. del P.T.C.P.) VILLE E PARCHI PRIVATI DI VALORE PAESISTICO AMBIENTALE 15 PARCO V.L. (art. 28 delle N.T.A. del P.T.C.) ELEMENTI DI ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE 16 PARCO V.L. (artt. 20 del P.T.C.) SISTEMA DEGLI AGGREGATI URBANI 17 PARCO V.L. (art. 12 del P.T.C.) AMBITI PRODUTTIVI INCOMPATIBILI 18 PARCO V.L. (art. 20 del P.T.C.) CENTRI STORICI E NUCLEI DI ANTICA FORMAZIONE - IGM 1888 19 PTCP (art. 36 delle N.d.A. del P.T.C.P.) ELEMENTI STORICO - ARCHITETTONICI -(Art. 39 N.d.A. del P.T.C.P.) 20 PTCP ARCHITETTURA RELIGIOSA ELEMENTI STORICO - ARCHITETTONICI -(Art. 39 N.d.A. del P.T.C.P.) 21 PTCP ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE

38 P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

ELEMENTI STORICO - ARCHITETTONICI -(Art. 39 N.d.A. del P.T.C.P.) 22 PTCP ARCHITETTURA CIVILE NON RESIDENZIALE COMPARTI STORICI AL 1930 23 PTCP (art. 37 delle N.d.A. del P.T.C.P.) GIARDINI E PARCHI STORICI 24 PTCP (art. 39 delle N.d.A. del P.T.C.P.) INSEDIAMENTI RURALI DI INTERESSE STORICO 25 PTCP (art. 38 delle N.d.A. del P.T.C.P.) Tav. 5/b - Sistema dei vincoli paesistici e ambientali 26 Elementi ed ambiti vincolati ex D.Lgs. 490/99 PERCORSI DI INTERESSE PAESISTICO 27 PTCP (art. 40 - NTA del PTCP) POZZI PUBBLICI 28 PTCP GEOLOGO (art. 47 delle N.d.A. del P.T.C.P.)

29 GEOLOGO Fascia di rispetto - raggio 200m (D.G.R. 7/12693/03) NUOVI POZZI PUBBLICI 30 PTCP GEOLOGO (art. 47 delle N.d.A. del P.T.C.P. FASCE FLUVIALI P.A.I. FIUME LAMBRO - (art. 45.3 del P.T.C.P.) Limite esterno Fascia "A" - fascia di deflusso della 31 PTCP P.A.I. piena FASCE FLUVIALI P.A.I. FIUME LAMBRO - (art. 45.3 del 32 PTCP P.A.I. P.T.C.P.) Limite esterno Fascia "B" - fascia di esondazione FASCE FLUVIALI P.A.I. FIUME LAMBRO - (art. 45.3 del 33 PTCP P.A.I. P.T.C.P.) Limite esterno Fascia "B" - fascia di esondazione FASCE FLUVIALI P.A.I. FIUME LAMBRO - (art. 45.3 del 34 PTCP P.A.I. P.T.C.P.) Limite esterno Fascia "B-C" - fascia di progetto FASCE FLUVIALI P.A.I. FIUME LAMBRO - (art. 45.3 del 35 PTCP P.A.I. P.T.C.P.) Limite esterno Fascia "C" STRADE IN PROGETTO - 36 PTCP (titolo II delle N.T.A. del P.T.C.P.) STRADA di progetto (tracciato Pedemontana e 37 PEDEMONTANA fascia di rispetto di 60 ml.) PERCORSI CICLOPEDONALI 38 PEDEMONTANA - GREENWAY DI RISPETTO CIMITERIALE P.R.G. vigente e modifica 39 ASL A.S.L. RISPETTO DELLE RETI TECNOLOGICHE 40 NAZIONALE ELETTRODOTTO RISPETTO DELLE RETI TECNOLOGICHE 41 NAZIONALE METANODOTTO P.I.F. - rimboschimenti e miglioramenti boschivi compensativi 42 primari SISTEMA DELLE AREE FLUVIALI E LACUSTRI 43 PARCO V.L. (art. 10 - NTA del PTC) SISTEMA DELLE AREE PREVALENTEMENTE AGRICOLE 44 PARCO V.L. (art. 11 - NTA del PTC) AMBITI DI INTERESSE NATURALISTICO - AREE UMIDE - 45 PARCO V.L. (art. 16 - NTA del PTC)

46 PARCO V.L. PERIMETRO PARCO REGIONALE VALLE DEL LAMBRO

47 PARCO V.L. PERIMETRO DEL PARCO NATURALE - (art. 53 del P.T.C.) PERIMETRO DEL SIC - IT 2050003 -VALLE DEL RIO 48 REGIONE PTCP PEGORINO - (art. del P.T.C. e art. -- del P.T.C.P..) ZONA DI INIZIATIVA COMUNALE ORIENTATA 49 PARCO V.L. (art. 22 del P.T.C.) TUTELA PAESISTICO-AMBIENTALE - Punto visuale (artt. --- 50 PARCO V.L. - del P.T.C.)

39 P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

AMBITI BOSCATI - art. 142 del D.Lgs. 42/2004 51 PARCO V.L. (art. 15 del P.T.C.) AREE A RISCHIO ARCHEOLOGICO 52 PTCP (art. 41 delle N.d.A. del P.T.C.P.) Tav. 5/b - Sistema dei vincoli paesistici e ambientali 53 NAZIONALE Elementi ed ambiti vincolati ex D.Lgs. 490/99 BENI DI INTERESSE ARTISTICO E STORICO art. 2 54 PTCP (art.39 delle N.d.A. del P.T.C.P.) AREE VINCOLATE AI SENSI DEL D. Lgs. 42/2004 , art 136 BELLEZZE D'INSIEME) 55 PTCP (art. 15 N.d.A. del P.T.C.P.) IMPIANTO MANIFATTURIERO O INDUSTRIALE 56 PTCP (art. -- delle N.d.A. del P.T.C.P.) FASCE DI RILEVANZA PAESISTICA 57 PTCP (art. 31 delle N.d.A. del P.T.C.P.) FASCE DI RILEVANZA NATURALISTICA 58 PTCP (art. 31 delle N.d.A. del P.T.C.P.) FASCE DI RILEVANZA PAESISTICO-FLUVIALE 59 PTCP (art. 31 - delle N.d.A. del PTCP) GANGLI SECONDARI 60 PTCP (art. 57 delle N.d.A. del P.T.C.P.) CORRIDOI ECOLOGICI SECONDARI 61 PTCP (art. 58 delle N.d.A. del P.T.C.P.) SITO DI IMPORTANZA COMUNITARIA 62 PTCP (art. 62 delle N.d.A. del P.T.C.P.) AREE BOSCATE 63 PTCP (art. 63 delle N.d.A. del P.T.C.P.) ARBUSTETI, SIEPI, FILARI 64 PTCP (art. 64 delle N.d.A. del P.T.C.P.) Tav. 5/b - Sistema dei vincoli paesistici e ambientali Elementi ed ambiti vincolati ex D.Lgs. 490/99 PARCHI REGIONALI - ART. 146 lett. f PARCO REGIONALE DELLA VALLE DEL LAMBRO 65 PTCP PARCO V.L. (art. 17 N.d.A. del P.T.C.P.) Tav. 5/b - Sistema dei vincoli paesistici e ambientali Elementi ed ambiti vincolati ex D.Lgs. 490/99 AREE NATURALI PROTETTO - L. 394/91 Parco Naturale del Parco Regionale della Valle del Lambro 66 PTCP PARCO V.L. (art. 17 delle N.d.A. del P.T.C.P.) Tav. 5/b - Sistema dei vincoli paesistici e ambientali Elementi ed ambiti vincolati ex D.Lgs. 490/99 VINCOLI VENATORI EX L.R. 26/93 Oasi di protezione - Ripopolamento e cattura 67 PTCP PARCO V.L. (art. ---- delle N.d.A. del P.T.C.P.) Tav. 5/b - Sistema dei vincoli paesistici e ambientali Elementi ed ambiti vincolati ex D.Lgs. 490/99 COLLETTORE 68 PTCP (art. ---- delle N.d.A. del P.T.C.P.) VARCHI 69 PTCP (art. 59 - delle NTA del PTCP) BARRIERE INFRASTRUTTURALI 70 PTCP (art.60 - delle NTA del PTCP) PRINCIPALI CORRIDOI ECOLOGICI DEI CORSI D'ACQUA 71 PTCP (art. 58 - delle N.d.A. del PTCP)- G1 ZONE PERIURBANE SU CUI ATTIVARE POLITICHE POLIVAMENTI DI RIASSETTO FRUITIVO ED 72 PTCP ECOLOGICO (art. 61 - delle NTA del PTCP) ZONE EXTRAURBANE CON PRESUPPOSTI PER L'ATTIVAZIONE DI PROGETTI DI CONSOLIDA- 73 PTCP MENTO ECOLOGICO(art. 61 - delle NTA del PTCP)

40 P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

VINCOLO IDROGEOLOGICO (R.D. 3267/23) (D.Lgs. n. 42/2004, Art. 142 lettera C; ex L. 431/1985) 74 NAZIONALE PTCP (art. 45.3 delle N.d.A. del P.T.C.P.) CRESTE DI MORENA E ORLI DI TERRAZZO 75 PTCP GEOLOGO (art. 51 delle N.d.A. del P.T.C.P.)

41 P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

B – 3 – IPOTESI DI PROGETTO

L’inquadramento territoriale mette innanzitutto in evidenza la possibilità di realizzare la premessa piu’ importante per migliorare la situazione esistente in Lesmo: evitare cioe’ il passaggio sul territorio comunale di flussi indifferenziati di traffico di attraversamento,grazie alla disponibilità di una rete stradale sovracomunale che presenta differenti classi di gerarchia ed è in grado di intercettare all’esterno il traffico che non ha origine e destinazione interna al Comune. A questo scopo contribuirà la stessa Autostrada Pedemontana con le sue opere connesse e complementari, se ed in quanto si costruirà una gerarchia stradale in grado di dirottare il traffico di attraversamento dalle strade comunali e provinciali secanti il centro abitato, alle nuove infrastrutture (autostrada ed opere connesse). In questo disegno infrastrutturale,l’accessibilità garantita da e per Lesmo dalla stazione di Lesmo della linea Seregno – Carnate - Bergamo diventa di importanza rilevante. La Stazione assume infatti il ruolo di vera e propria porta della città come luogo di interscambio tra diverse tipologie di trasporto pubblico (ferro – gomma), sia come caposaldo di una rinnovata rete di percorsi ciclopedonali che attraverso il ricco sistema di aree verdi presenti sul territorio comunale permette di raggiungere i centri cittadini e da questi gli insediamenti circostanti. L’Inquadramento territoriale definisce inoltre una spiccata identita’ ambientale di Lesmo,per essere il suo territorio in parte compreso nel Parco Regionale della Valle del Lambro, un territorio di raccordo tra questo Parco ed il Parco del Curone e Montevecchia ed il Parco Adda Nord, attraverso i P.L.I.S. dei Colli Briantei, del Rio Vallone e del Molgora.

42 P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

C - QUADRO CONOSCITIVO DEL TERRITORIO COMUNALE COME RISULTANTE DELLE TRASFORMAZIONI AVVENUTE (art. 8 comma 1 lettera b)

C – 1 – SISTEMA SOCIO – ECONOMICO

Dati elaborati dalle fonti - Annuario statistico ISTAT, Censimento ISTAT 2001, Anagrafe comunale, in fase di ulteriore modifica in riferimento al reperimento di dati più recenti o approfonditi. 1 - POPOLAZIONE Il Comune di Lesmo ha avuto andamento demografico che evidenzia un periodo di bassa crescita al quale segue un periodo di forte crescita e precisamente: - un incremento demografico dal 1991 al 2001 nella media, +1,017% Nello stesso periodo la Provincia di Milano registra un decremento dello 0,78%, la Regione Lombardia un incremento del 2,02%. un incremento demografico dal 2001 al 2009 molto al di sopra della media, + 21,71% Nello stesso periodo i comuni contermini registrano un incremento medio dell’8,57%. La Popolazione residente è di 7.974 (Anagrafe comunale 29/09/2010). - una media dei componenti per famiglia pari a 2,61 al 2001, in riduzione rispetto ai 2,86 del1991, contro i 2,59 della Provincia di Monza e Brianza al 2001 ed i 2,69 del 1991. Lesmo, nel 2009 ha un numero di componenti medi per famiglia di 2,45. la Provincia di Monza e Brianza di 2,49. - il numero di famiglie dal 1991 al 2001 è aumentato del +10,99% (totale famiglie n°. 2.203 al 2001); nel periodo 2001/2009 il n° di famiglie (3.219 al 2009) ha avuto un incremento del 30,06% - al 2008 la percentuale di incremento per saldo migratorio è dell’15,63%, contro il 13,58% della Provincia di Monza e Brianza; - la popolazione straniera ha un’incidenza sulla popolazione residente del 5,10% al 2008 (392 ab.) e del 2,23% nel 2000, contro il 6,27% nel 2008 (52.742 ab.) della Provincia di Monza e Brianza; - il tasso di occupazione di Lesmo è del 53,48% contro il 52,86% in Regione Lombardia; - in Lesmo nel 2001 sono presenti 10.879 stanze per 6.469 abitanti con un incremento dal 1991/2001 del 12,81%, contro 5.949.842 stanze per 3.707.210 abitanti della Provincia Milano); - l’indice di affollamento è passato da 0,65 ab./stanze nel 1991, a 0,59 ab./stanze nel 2001 rispetto allo 0,62 ab./stanze nel 2001 della Provincia di Milano. La media di mq disponibili per occupante è di 42,9 mq/occupante. - Superficie media per tipo di occupazione dell'abitazione. Censimento comunale 2001 – Per abitazioni occupate da residenti mq 112,2 e mq. 84,1 per abitazioni occupate da persone non residenti. - l’indice di vecchiaia (rapp. % pop. > 65 anni / pop. Compresa tra 0 – 14 anni) di 105,6% (2001), 109,2% (2009), inferiore rispetto ai dati della provincia di Monza e Brianza - 121,09% (2001) e 133,8 (2009). Lesmo, registra un incremento del 3,40% di popolazione anziana (> 65 anni) rispetto alla popolazione giovane (compresa tra 0 – 14 anni) nel periodo 2001/2009. - l’indice di dipendenza (rapp. % popolazione (0-4) + (> 65 anni) / pop. compresa tra 15-64 anni, dove più elevato risulta questo valore, maggiore è la quota di popolazione non autonoma dal punto di vista produttivo) è di 40,03 % (2001) e di 48,0% (2009) è inferiore rispetto alla media provinciale che risulta pari al 43,29 % (2001) e 35,8 (2009). Lesmo, registra un incremento del 7,70% di popolazione dipendente rispetto alla popolazione attiva nel periodo 2001/2009.

43 P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

- l’indice di ricambio (rapp. % popolazione 60-64 anni / pop. compresa tra 15-19 anni: maggiore risulta questo valore, minore è la quota dei giovani che entra nell’età attiva) è pari al 128,0 % (2001) e di 148,3% (2009) rispetto al 143,76% (2001) della Provincia di Monza e Brianza e rispetto al 141,90% (2001) e 137,6% (2009) delle Regione Lombardia. Lesmo risultava al 2001 tra i comuni più dinamici con un maggior numero di giovani che entravano nell’età attiva, dato che si è di molto ridotto nel decennio successivo. - il grado di istruzione (diplomati + laureati) è pari al 55,20 % (46,70% diplomati + 8,50 laureati), contro il 37,69 % (28,07 + 6,59) della provincia di Monza e Brianza ed il 32,83 % (25,41 + 7,42) della Regione Lombardia alla data del censimento 2001. - Sulla base di un incremento costante annuo di 81 ab/anno rilevati dal 1991 al 2009, si può presumere che nel 2020 gli abitanti residenti siano (7.874 + 81 x 11=891=) 8.765, Le ipotesi 1 e 2 della Previsione Sis.el anno 2020 – Regione Lombardia sono già superate dalla popolazione residente al 2009.

- L’I.S.T.A.T. per i prossimi 20 anni prevede che il calo della popolazione continuerà e potrà raggiungere il 10% nel 2021, in ogni caso le percentuali di incremento demografico e le caratteristiche della popolazione di Lesmo sono omogenei con i comuni limitrofi e caratterizzano unitariamente questa zona, nel contesto della Provincia di Monza e Brianza.

Tasso di natalità e di mortalità – quozienti x 1000 abitanti Anno LESMO Lombardia LESMO Lombardia 2005 Tasso natalità 11,7 Tasso natalità 9,8 Tasso mortalità 5,0 Tasso mortalità 9,1 2007 Tasso natalità 10,9 Tasso natalità 10,0 Tasso mortalità 8,2 Tasso mortalità 8,9 2009 Tasso natalità 11,8 Tasso natalità 10,1 Tasso mortalità 6,7 Tasso mortalità 9,2

44 P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

In conclusione nel 2009 nel comune di Lesmo si è registrato un tasso di natalità superiore rispetto alla regione Lombardia: sono nati più bambini (92 v.a.) e ci sono stati meno decessi (52 v.a.) rispetto ai tassi regionali.

2 - ECONOMIA Nel 2001 i settori dell’industria manifatturiera, delle costruzioni e del commercio e delle riparazioni concentrano il 67,69% delle U.L. (419 su 619) ed il 74,44% degli Addetti (1.640 su 2.203). Lesmo dal 1991 al 2001 registrava un incremento superiore rispetto ai comuni limitrofi: Unità Locali + 37,25%, Addetti +19,79%, in media con i valori della Provincia di Monza e Brianza per le U.L. +38,26% e quasi doppio relativamente all’incremento provinciale degli Add: + 9,48%. La percentuale di popolazione occupata al 2001 nel settore industriale a Lesmo è del 53,48% contro il 50,36% della Provincia di Monza e Brianza. La forza lavoro totale è di 3.088 unità, 2.979 sono occupati e gli Addetti impiegati nelle U.L. di Lesmo sono 2.203 pari al 75,06% della forza lavoro totale. Gli occupati in altri comuni sono 776. Popolazione residente > 15 anni per condizione lavorativa. Censimento (1) Comunale. Anno 2001 Forze di lavoro Non forze di lavoro otale upati occupazione tale enti alinghe al lavoro ondizione tale 2.979 109 3.088 425 796 1.097 164 2.482 5.570 vincia di Monza e Brianza 341.239 17.386 358.62542.892 93.315 141.321 25.069 302.597 661.222 mbardia 3.949.654 196.030 4.145.684477.285 1.100.784 1.778.892 340.310 3.697.271 7.842.955 Fonte: Istat

Nel 2001 il 60% delle Unità Locali sono di piccole dimensioni (1 Addetto), mentre gli Addetti si distribuiscono per il 35,7% (787 v.a) in U.L. piccole, di 1 – 5 Addetti, il 36,6% (807 v.a.) in U.L. medie, di 20- 99 Addetti.

Il tasso di crescita delle imprese subisce un forte decremento dopo il 2002 passando da un + 2,6 ad un - 1,7 parzialmente recuperato al 2004 con un – 0,2. I settori più colpiti dalla crisi economica sono: il settore industriale e il settore delle costruzioni. Nel 2010 la Provincia di Monza e Brianza prevede una riduzione dei tassi occupazionali di -2,0% con un saldo negativo di -3.750 addetti. (Fonte ISTAT)

3 - PATRIMONIO EDILIZIO L’indice di affollamento registrato a Lesmo al 2001 è pari allo 0,59 ab / stanza inferiore all’indice medio provinciale (0,62 ab. / stanza). L’indice di affollamento è superiore rispetto a quello della Regione Lombardia (0,56). Il numero di stanze censito al 2001 è pari a 10.879 con una media per 6.469 abitanti dell’indice di affollamento pari a 0,59 ab. / stanza, una media di 4,28 stanze per abitazione ed una superficie media di 42,9 mq /abitante, la più alta rispetto ai comuni limitrofi, e 2,61 componenti medi per famiglia. (ISTAT 2001), ridotti a 2,45 nel 2009.

4 - IL TERRITORIO Consumo del suolo. Il P.G.T. potrà proporre al 2016 per il Documento di Piano ed al 2021 per il Piano del Governo del Territorio un incremento del territorio urbanizzato in funzione della percentuale esistente tra territorio urbanizzato e territorio comunale di Lesmo ed in riferimento alle percentuali di incremento fissate dal P.T.C.P. per fasce percentuali di territorio urbanizzato.

45 P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

(Brianza – Intervalli di estensione delle classi di consumo di suolo – Classe A tra 0% e 25% - Classe B tra 26% e 35% - Classe C tra 36% e 45% - Classe D tra 46% e 65 – Classe E tra 66% e 100%) L’estensione del territorio di Lesmo è pari a 5,11 kmq (dato ISTAT) La densità di popolazione in Lesmo di 1.265,95 contro una media al 2001 di 2010,82 per la Provincia di Monza e Brianza. Nel 2010 la densità di popolazione in Lesmo ha raggiunto i 1.560,74 ab./ kmq.

5 - I SERVIZI La situazione di Lesmo così come si caratterizza dal punto di vista socio – economico e territoriale, presuppone una sufficiente dotazione di servizi comunali alle persone e richiede in futuro un loro potenziamento, con una loro estensione a comprendere anche i servizi alle attività. Alcuni servizi sono di livello sovracomunale tra i servizi esistenti si segnalano: un servizio di tipo finanziario (Banca di Credito Cooperativo), un servizio socio-assistenziali (Lega del Filo d’oro) ed in servizio di ricerca (Yamaha). A sud del nucleo storico del comune passa la linea ferroviaria oggetto del progetto “Gronda ferroviaria” , inoltre il territorio di Lesmo sarà interessato dal passaggio dell’Autostrada Pedemontana. Forme di organizzazione sociale Risulta significativo registrare che in Lesmo operano n°19 Associazioni (comunale), con un rapporto di (7.874 ab. : 19 ass. =) 414,42 abitanti per ciascuna Associazione.

Una prima analisi dovrà rilevare la dotazione di standard esistente per abitante in aree ed attrezzatura per gli attuali 7.974 abitanti, che dovrà soddisfare i 18,00 mq/ab del D.M. 1444/1968. La dotazione verrà verificata secondo le categorie individuate dallo stesso D.M. 1444/1968 e precisamente : Parco gioco sport, Parcheggi, Istruzione, Interesse pubblico Un’eventuale carenza nella dotazione di standard verrà integrata dalle previsioni del P.G.T. Attrezzature scolastiche: - Scuola Materna Gaetano Casati Scuola materna (dell'infanzia) Via Caduti per la Patria 22 (Lesmo) - Scuola Elementare Alessandro Manzoni Scuola elementare (primaria) Via Vittorio Veneto, 17 (Lesmo) - Istituto Comprensivo Lesmo Istituto comprensivo - Don Milani Lesmo Scuola media (secondaria di I grado) - Sezione Associata Via Donna Rosa 13 (Lesmo) alunni alunni alunni alunni Sezioni Descrizione N°. 2005/06 2006/07 2007/08 2008/09 esistenti Scuole dell’infanzia 1 190 181 187 190 7 7 7 Scuola primaria (elementare) 1 311 320 337 340 16 1617 Scuola secondaria di 1° (media) 1 263 263 267 269 12 12 12 Si registra inoltre per l’anno scolastico 2010/2011 il numero di iscritti non residenti che frequentano le scuole di Lesmo: alunni Totale Sezioni Descrizione N°. 2010/11 alunni esistenti residenti Non residenti Scuole dell’infanzia 1 183 10 193 7 7 7 Scuola primaria (elementare) 1 303 31 334 16 16 17 Scuola secondaria di 1° (media) 1 189 117 306 12 12 12 In particolare si rileva che il bacino di utenza per le scuole secondarie di 1° grado è esteso e soddisfa anche le esigenze dei comuni di Camparada (46 alunni), Correzzana (53 alunni), Casatenovo (15 alunni), Triuggio

46 P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

(2 alunni) e Montano Lucino (1 alunno).

6 - CONCLUSIONI Lo stato di fatto socio – economico di Lesmo è caratterizzato da un alto incremento demografico e dalla forte presenza di industrie, attività del settore terziario e del settore immobiliare che assorbono il 75,0% della forza lavoro. La produzione edilizia ha avuto un incremento che è andato di pari passo all’incremento demografico, migliorando sensibilmente l’indice di affollamento soprattutto nell’ultimo decennio. Lo sviluppo degli insediamenti residenziali e produttivi è stato influenzato anche da fattori esterni in particolare di tipo infrastrutturale, quali la presenza della stazione (FS. Seregno – Carnate – Bergamo e la linea Monza – Molteno - Oggiono) e della Strada Provinciale “Villasanta – Lesmo” n° 7, della S.P. “Bellusco Gerno” n°. 177, dalla S.P. n° 135 “Arcore - Seregno” e dalla SP 154 “Lesmo – Besana Brianza”, che denota un alto grado di intercomunalità. L’analisi demografica evidenzia che Lesmo esercita una forte attrazione rispetto ai comuni limitrofi, per il futuro è prevedibile un ulteriore aumento di popolazione soprattutto dovuto al saldo positivo “immigrati – emigrati” e quindi con richiesta di nuova edificazione del territorio e di nuovi servizi. Questa linea di tendenza è particolarmente delicata, sia in riferimento alla dimensione del territorio comunale (5,11 kmq), sia in relazione alla percentuale di territorio urbanizzato rispetto al 54% della media provinciale, superiore alla percentuale del 35% considerata critica per gli equilibri riproduttivi dei cicli ambientali. L’analisi della situazione demografica rivela una configurazione della popolazione con una base di abitanti compresi tra 0 e 15 anni del 15,51% (1.191 abitanti), una fascia intermedia che rappresenta la popolazione in età lavorativa compresa tra 15 e 64 anni pari al 67,56% (5.188 abitanti) e un ultima fascia di popolazione di età superiore ai 64 anni pari al 16,93% (1.300 abitanti). Questa configurazione è indice di una comunità in cui sta aumentando la natalità.

7 – ALLEGATI – Dati Analitici dell’indagine condotta A - Indagine sul sistema sociale locale a.1 Dinamiche di crescita della popolazione residente in Lesmo La rappresentazione dello stato di fatto può essere sintetizzata dalla lettura dell’andamento demografico registrato in Lesmo dal 1991/2009 e dalla lettura della dotazione ad oggi degli standard urbanistici. Tab. a.1.1 – Crescita demografica della popolazione nel comune di Lesmo – 1991-2009 CREMENTO DEMOGRAFICO – COMUNE DI LESMO Tabella 1 Anno Nati Morti saldo Immigrati Emigrati saldo n. famiglie otali al 31.12 1991 59 36 423 255 226 29 2.344 6.420 1998 66 53 13 217 265 -45 2.376 6.383 1999 55 47 8 258 203 55 2.424 6.446 2000 63 43 20 310 272 38 2.491 6.504 2001 56 58 -2 263 184 79 2.475 6.489 2002 70 43 27 307 227 80 n.d. 6.596 2003 71 48 23 413 251 162 2.672 6.781 2004 59 55 4 417 301 116 2.745 6.901 2005 82 35 47 408 270 138 2.855 7.086 2006 71 54 17 391 285 106 2.906 7.209 2007 80 60 20 488 291 197 3.003 7.426 2008 79 48 31 507 285 222 3.124 7.679 2009 92 52 40 422 267 155 3.219 7.874 e 1998/2009 903 632 671 4656 3327 1332 Fonti: ISTAT

47 P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

Al 29 settembre 2010 gli abitanti iscritti all’anagrafe registrano un ulteriore incremento di 100 unità, per un totale di 7.974 abitanti.

C – 2a – Sistema storico - culturale 1 - Premessa Un intervento sull'antico deve necessariamente riconoscere, rispettare e saper conservare i valori storico - ambientali contenuti nell'assetto tipologico - edilizio degli insediamenti costruiti dalla collettività per ospitarvi le proprie attività. Essi sono un vero e proprio prodotto sociale, un patrimonio della collettività, testimone della cultura della comunità locale. Tutelare il valore di tale patrimonio significa difenderne l'autonomia e favorirne una crescita equilibrata in una continuità di esperienza umana, architettonica,sociale ed economica che la storia infonde e che alcuni edifici, vecchi o antichi certificano. L'esigenza di garantirne la "conservazione" per la continuità con il passato e per una comune visione del futuro, per come sarà, o meglio per come vorremmo che si sviluppasse anche in campo urbanistico - edilizio è necessaria per non improvvisare su quanto la storia ha prodotto e che si è eventualmente, in parte o in tutto, compromesso o trascurato. Conservare comporta però un attento esame dello stato attuale, innanzitutto per scoprire e rispettare i condizionamenti storico - ambientali del "luogo" dell'intervento. 2 - Strumenti L'analisi storica si basa sulla lettura della cartografia relativa al Catasto di Maria Teresa del 1721 , del fondo mappe del 1890, della cartografia IGM del 1937 e del 1971, delle mappe catastali del 1956, e della carta tecnica regionale (CTR) del 1981 e del 1994. L'ultima soglia storica del 2003 è stata analizzata sulla base dell'aereofotogrammetrico. 3 - Lettura della cartografia storica del 1721 (fondo mappe Carlo VI) al 1888 (I.G.M.) Il Comune di Lesmo al 1888 si organizza come oggi attorno ai tre centri abitati di Lesmo, Peregallo e Gerno ed in numerose ville e cascine tra le quali: - Cascina Lorenza e Baraggia e Villa Belvedere – Lesmo - Cascina Boffalora, Pegorino 1° e Pegorino 2° e Villa Gernetto a Gerno - Cascina Brughiera e Variana a Peregallo - Cascinetta Sotto e Sopra a California. In tutti e tre i centri sono poi presenti le altre ville o dimore storiche quali - Villa Simonetta – Rapazzini, Villa Curti - Mattioli, Villa Sala e Villa Spaggiani – Crotti a Peregallo - Villa Ratti – Ferraroli, Sala - Cega, Fontana – Novecento, Frattini – Tremolada in Lesmo. Le aree boscate e quelle coltivate corrispondono a quelle attuali. Anche la rete della mobilità e’ pressoché identica e corrispondente all’attuale S.P. n°. 7 ed S.P. n°. 154 e 177 ed alla linea ferroviaria Gerno – Carnate – Bergamo. Risulta molto evidente il disegno viario di Lesmo, in cui nucleo originario è contornato da vie dalle quali si dipartono i collegamenti verso nord e sud, verso ovest ed est. 4 - Ipotesi di progetto In passato si è soprattutto privilegiato il recupero urbanistico dei Centri Storici, avviando procedure che significavano quasi sempre un rinvio: dal P.R.G. ai Piani di Recupero od ai Piani Particolareggiati o ad altro Piano Attuativo (P.R.U.; P.I.I.; ecc,) e da questi piani attuativi ai progetti edilizi che non si attuavano mai, con il risultato di non realizzare ne' il recupero urbanistico ne' quello edilizio,aggravando di fatto il degrado dei Centri Storici e costringendo alla fuga i Cittadini residenti,ai quali subentravano quasi sempre Cittadini meno abbienti,sempre meno in grado cioè' di promuovere interventi di recupero. Hanno fatto eccezione il piu’ delle volte,i Piani attuativi relativi ad un'unica proprietà' ma in quest'ultimo caso il recupero edilizio non e' stato quasi mai soddisfacente sia dal punto di vista tipologico per l'inserimento di

48 P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

schemi "condominiali" ,sia dal punto di vista estetico,risolvendosi l'intervento il più' delle volte in un intervento di "normalizzazione" di interi isolati,con l'offuscamento della vivacità' e della freschezza originarie. Il P.G.T. di Lesmo intende invece privilegiare il recupero edilizio per poter innanzitutto rispondere in tempo reale (permesso di costruire) alle domande dei Cittadini residenti nel Centro Storico, senza più rinvii ed infingimenti. Dovendo quindi garantire qualità' edilizia e coerenza storica a questi interventi pur promossi singolarmente,il P.G.T. non si limiterà' a suggerire materiali o particolari costruttivi ma dovrà' anche prescrivere indici urbanistici,edilizi ed ambientali in grado di favorire la conservazione e la valorizzazione delle tipologie originarie e la loro capacita' di far sistema con il loro intorno (= Centro Storico). Il rispetto delle tipologie originarie degli edifici sui quali si interviene per parti e/o per singola unita' immobiliare,significa innanzitutto il rispetto delle altezze di gronda,di colmo,d'imposta dei solai interni,dell'articolazione di pieni e vuoti dell'edificio,ecc.,così che pur intervenendo per parti ed in tempi diversi,il risultato finale non potrà' che essere soddisfacente e coerente. Analogamente per far sistema con il suo intorno,ogni intervento dovrà' confermare e valorizzare le connessioni interne all'edificio (scale,ballatoi,ecc.) e quelle esterne tra il singolo edificio ed il suo contesto (cortili, androni, vie, orti e giardini, ecc.). Così facendo,non solo si avvia a soluzione il recupero edilizio ma si creano al tempo stesso le condizioni per il recupero urbanistico dell'intero Centro Storico,nella misura in cui gli interventi di recupero urbanistico promossi dal privato contestualmente al recupero edilizio e/o dall'Amministrazione Comunale consolidano e valorizzano il sistema di relazioni tra edificio e suo intorno già' esplicitati dal progetto di recupero edilizio:un sistema di relazioni non fittizio ma anche in questo caso coerente con la storia e funzionale alla qualità' della vita dei Cittadini residenti.

C – 2b – Sistema insediativo comunale Il Comune di Lesmo è ancora organizzato nei tre nuclei “ottocenteschi” (Lesmo, Gerno, Peregallo ai quali si è aggiunto California) e sull’impianto viario originale, salvo poche eccezioni. Ovviamente questo disegno si è in parte offuscato per la conurbazione prodottasi attorno ai nuclei originari: - meno consistente attorno a Gerno per difficoltà orografiche e per la presenza di Villa Gernetto a definire gli insediamenti, - più consistente attorno a Lesmo a definire un centro abitato prevalentemente residenziale ad esclusione di alcuni insediamenti produttivi in uscita lunga la S.P. 177, e di servizi pubblici e privati. In questo contesto rappresentano una novità gli insediamenti in parte produttivi ed in parte residenziali sorti tra gli abitati di Gerno e di Peregallo e compresi tra la linea ferroviaria a nord, la S.P. n°. 7 ad est e la S.P. n°. 135 ad ovest. A livello insediativo emergono poi alcuni schemi che hanno caratterizzato l’organizzazione urbana di Lesmo e dei Comuni limitrofi: uno schema insediativo non ripetitivo, ma sviluppato in modo libero per meglio aderire all’orografia dei luoghi e con tipologie edilizie non tutte eguali. Complessivamente questi insediamenti non si pongono come espansione naturale dell’urbanizzato ma come episodi a sé tanti, che si affiancano alle originarie Ville con parchi e giardini storici (Lesmo, Gerno, ecc.). Un’altra tipologia che si evidenzia nel contesto urbano di Lesmo sono gli edifici condominiali in cooperativa e/o di edilizia libera.

C – 2c – Sistema dei servizi

49 P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

Prima ancora che in termini quantitativi, la dotazione di aree ed attrezzature pubbliche e di interesse generale si propone per essere organizzata a sistema esistente e futura, così come previsto dagli Ambiti di Riqualificazione n°. 8 (Sistema dei servizi) e n°. 9 (Centro Civico). Lesmo in questo senso può usufruire di un sistema di sevizi pubblici e privati, in grado non solo di adempiere ai compiti istituzionali di ciascuna attrezzatura, ma anche e soprattutto di promuovere funzioni in grado di soddisfare esigenze nuove ed emergenti espresse dai suoi Cittadini residenti. Il Centro civico organizzato a comprendere il Municipio, il Plesso Scolastico , il futuro Auditorium con Biblioteca, la Banca con Vita Nuova, l’ex convento delle Cannossiane se ed in quanto recuperato, non sarà solo in grado di svolgere i servizi civili, didattici, culturali, di rappresentanza, di tipo sociale, ecc. ma in un contesto urbano riqualificato, con l’eliminazione del traffico di attraversamento, e con la costruzione di un’immagine pubblica più coerente con la storia di Lesmo, potrà soddisfare le esigenze di sicurezza,di benessere urbano espresse dai suoi Cittadini in riferimento all’ambiente urbano in cui vivono.

C – 2e – Agricoltura Tradizionalmente l’agricoltura e quindi gli agricoltori si sono sempre occupati della manutenzione del territorio e della gestione delle acque; il compito è svolto con sempre maggior difficoltà e sempre più spesso viene coinvolta l’amministrazione nel sostegno economico. La legge regionale n°. 12/2005 introduce il tema della perequazione anche per la riqualificazione di questa parte di territorio dal punto di vista ambientale. Sull’argomento emergono alcuni temi: - coincidenza di interessi tra sviluppo sostenibile e interessi degli agricoltori. - verde al contorno come territorio da utilizzare da parte del pubblico. - rapporto tra costruito e non costruito da mantenere nel tempo. - istituzione di Parco agricolo di Lesmo per valorizzare le attività agricole esistenti e preservare il territorio. - impegno reciproco tra cittadini e agricoltori - sperimentazione di azioni che vadano al di là della vincolistica (progetti di custodia del territorio, patto sulla conservazione dei suoli). - contributi per forme innovative di sviluppo agricolo-produttivo Sono temi che corrispondono ad obiettivi che possono essere assunti dal Documento di piano e tradotti in progetti.

C – 2f – Prime conclusioni sullo stato di fatto Complessivamente lo stato di fatto evidenzia una realtà complessa, con una forte capacità di attrazione e largamente propositiva a livello - urbano per la valorizzazione ulteriore della sua organizzazione plurale - ambientale per la valorizzazione del grande patrimonio di verde - socio – economico per l’ampliamento della sua offerta di attività, di posti di lavoro ed in generale di servizi alle persone e per le attività.

C – 3 – IPOTESI DI PROGETTO La lettura dello stato di fatto ed i principali temi emersi sono stati recepiti dal Documento di piano e tradotti in progetti puntuali od estesi ad ambiti magiori attraverso gli Ambiti di trasformazione e gli Ambiti di riqualificazione,così come esempliiificato nel capitolo successivo. Queste prime elaborazioni progettuali saranno ripresi dal Piano dei Servizi e dal Piano delle Regole.

50 P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

D – SCENARIO STRATEGICO DI PIANO

Le scelte strategiche del Documento di Piano vengono di seguito illustrate in riferimento agli obiettivi posti dal Documento di Indirizzi ed alle azioni che preventivamente sono state elencate per raggiungere quegli obiettivi. Questi riferimenti ci consentono di verificare il grado di attendibilità dello stesso Documenti di Indirizzi.

D – 1 RIQUALIFICAZIONE URBANA Per l’attuazione di questo obiettivo di carattere generale, il Documento di Piano propone due tipi di interventi: - interventi puntuali attraverso gli Ambiti di Trasformazione ed in particolare gli Ambiti relativi agli insediamenti esistenti - interventi estesi ad ambiti territoriali più vasti attraverso gli Ambiti di Riqualificazione che articolano l’obiettivo generale della riqualificazione urbana in obiettivi più specifici. Questi interventi vengono di seguito elencati, rinviando alla lettura degli artt. 30 e 31 la loro completa illustrazione. Ambiti di Trasformazione A1 di Via Italia – Via Rapazzini per la formazione di un parcheggio pubblico su Via Italia A2 di Via Risorgimento per l’eventuale ridisegno dell’originario insediamento e per l’allargamento di Viale Risorgimento Ce delle ex scuderie “Fossati” anche per la riqualificazione delle aree a verde agricolo e bosco circostante B/SUc della Banca di Credito Cooperativo di Lesmo per l’eventuale riqualificazione dell’insediamento B/SUd Ristorante Novecento per la formazione di una struttura alberghiera B/SUe del Circolo di Peregallo per l’eventuale suo rilancio B/SUf per la riqualificazione della Stazione Ferroviaria Vd per la riqualificazione della rete stradale esistente. Gli interventi di riqualificazione di ambiti territoriali più estesi sono quelli promossi dagli Ambiti di Riqualificazione di cui all’art. 31 delle N.T.A. ed in particolare: n°. 1 Città Giardino che persegue l’obiettivo di riqualificazione urbana ed ambientale dell’intero territorio n°. 2 di riqualificazione di tutti i Centri e nuclei storici n°. 10 Immagine pubblica che si propone di costruire appunto un’immagine pubblica di Lesmo coerente con al sua storia e con il progetto di Città Giardino che meglio esemplifica lo stesso obiettivo di riqualificazione urbana dell’esistente.

A – Alla scala sovracomunale Il Documento di Indirizzi propone ed il Documento di Piano recepisce, di perseguire l’obiettivo della riqualificazione urbana innanzitutto alla scala sovracomunale per: 1 - Mobilità Il Documento di Piano propone due interventi puntuali alla scala sovracomunale: - Vc relativo all’Autostrada Pedemontana ed alle sue opere connesse, a comprendere anche la green way - Ve per la riqualificazione dell’attuale Stazione ferroviaria 2 - Ambiente

51 P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

Il Documento di Piano persegue l’obiettivo della riqualificazione alla scala sovracomunale attraverso l’Ambito di Riqualificazione: n°. 3 Paesaggio e rete ecologica per assecondare l’obiettivo regionale e provinciale di garantire una permeabilità naturale al territorio 3 - Economia L’Ambito di Riqualificazione n°. 12 – Parco Tecnologico si propone la riqualificazione degli insediamenti produttivi esistenti anche nell’ottica sovracomunale, in coordinamento con gli altrettanti importanti insediamenti produttivi che si collocano sull’asta autostradale a formare un Distretto industriale di assoluta eccellenza, in grado non solo si produrre, ma anche d ricercare e promuovere prodotti innovativi. 4 - Servizi L’Ambito di Riqualificazione n°. 8 Sistema dei Servizi si propone di organizzare a sistema i servizi pubblici e privati esistenti e previsti nella dimensione di un Sistema di servizi per le persone e per le attività di qualità. B – Alla scala comunale Il Documento di Piano persegue quindi l’obiettivo di riqualificazione urbana alla scala urbana affrontando i temi tradizionali dell’urbanistica e precisamente 1 - Premessa ….. 2 - Patrimonio storico attraverso due interventi puntuali relativi agli Ambiti Ac e Ad e attraverso gli Ambiti di Riqualificazione n°. 2 – Centri storici e nuclei di antica formazione e n°. 4 – Sistema storico culturale 3 - Immagine pubblica Il Documento di Piano propone uno specifico Ambito di Riqualificazione n°. 10 per affrontare e risolvere questo obiettivo inerente la riqualificazione dell’esistente anche attraverso i nuovi interventi. Agli indirizzi proposti da questo Ambito si dovranno uniformare tutti gli interventi nei vari Ambiti di Trasformazione. 4 - Interventi di qualità Il Documento di Piano precisa i contenuti di qualità richiesti per gli interventi negli Ambiti di Trasformazione attraverso l’art. 32-C1 – Riqualificazione urbanistica, C2 – Riqualificazione ambientale, C3 – Riqualificazione edilizia ed attraverso l’art. 35 – Indici Ambientali: A – qualità del suolo, B – qualità ambientale; C – qualità urbana. Questo obiettivo viene quindi proposto per l’attuazione ai singoli interventi come nel caso dell’Ambito di Trasformazione Cc che si propone sia organizzato nello schema della biourbanistica di cui all’art. 32.C.1. 5 - Organizzazione urbana Questo obiettivo viene affrontato in modo specifico attraverso l’Ambito di Riqualificazione n°. 9 – Centro Civico ed attraverso interventi specifici negli Ambiti di Trasformazione Fc e Fd. L’obiettivo presuppone la riorganizzazione della rete stradale comunale così come esemplificato dallo stesso Ambito di Riqualificazione n.9. 6 - Attrezzature di servizio Questo obiettivo risulta molto complesso e perseguito attraverso numerosi interventi puntuali quali gli Ambiti di Trasformazione: Cd/CSc di Via XXV Aprile – Via Lega Lombarda per l’ampliamento dei servizi bancari

C/Se/Fvp/Cf di Via G. Galilei – Via Modigliani per la formazione di un insediamento commerciale e l’eventuale acquisizione comunale del Circolo di Peregallo B/SUc1 per la riqualificazione dell’attuale sede bancaria B/SUd per l’ampliamento del Ristorante con la formazione di camere d’albergo

52 P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

B/SUe per l’eventuale acquisizione comunale del Circolo di Peregallo con trasferimenti

volumetrici nell’Ambito C/Sg-Fvp-Cf B/SUf per il potenziamento della Stazione ferroviaria Fc per la formazione dell’Auditorium e della Biblioteca Fd per la sede delle Associazioni in aggiunta a quella degli Anziani F1c per il recupero dell’ex convento delle Cannossiane per una destinazione scolastica. Tutti questi interventi sono coordinati all’interno degli Ambiti di Riqualificazione n°. 8 – Sistema dei Servizi, n°. 9 – Centro Civico e n°. 11 – Nuovi Centri Urbani. 7 - Mobilità Questo obiettivo viene perseguito sia come intervento specifico attraverso l’Ambito di Trasformazione Vd, sia come Ambito di Riqualificazione n°. 8 – Centro Civico che presuppone la riorganizzazione della rete stradale comunale. 8 - Ambiente Questo obiettivo viene perseguito alla scala comunale sia attraverso interventi specifici quali - l’Ambito di Trasformazione Cc per la formazione di osai di naturalità di cui alla rete ecologica comunale - l’Ambito di Trasformazione Ce/CSd per la formazione all’interno del Parco Agricolo, di un Parco di riqualificazione delle aree limitrofe a Pedemontana

- l’Ambito di Trasformazione C/Se- Fvp per la formazione di una fascia di salvaguardia ambientale da interporre tra Pedemontana e gli insediamenti di Peregallo Sempre alla scala comunale, questo obiettivo viene perseguito anche attraverso gli Ambiti di Riqualificazione. n°. 1 Città Giardino per far emergere un’immagine verde del Comune n°. 3 Paesaggio e rete ecologica con l’individuazione dei corridoi ecologici all’interno del T.U.C. n°. 5 Parco agricolo per la valorizzazione degli ambiti agricoli esterni al Parco Regionale della Valle del Lambro 9 - Economia Il Documento di Piano propone come nuova destinazione principale significativa anche dal punto di vista economico:si tratta della destinazione per servizi, che comprende le attività direzionali, commerciali, di servizio alle persone e per le attività,pubbliche e private. Rientrano in questa categoria gli Ambiti di Trasformazione già descritti: Cd/C/Sc, Ce/CSd,

C/Se/FVP/Cf, B/SUc, B/SUd, B/SUe, e B/SUf, F1c e gli Ambiti di Riqualificazione n°. 8 – Sistema dei Servizi, n°. 9 – Centro Civico, n°. 11 Nuovi Centri Urbani. 10- Altri problemi Casa L’art. 33 propone tra i criteri di perequazione anche il convenzionamento per rispondere all’esigenza di alloggi a prezzi calmierati.

L’Ambito di trasformazione C/Se/FVP rende disponibile una volumetria di 4.000,00 mc. da edificare in regime di convenzionamento a fronte della cessione al Comune del Circolo Carlo Maria Maggi. Altri problemi Il Documento di Piano attraverso gli Ambiti di Riqualificazione di cui all’art. 31 delle N.T.A. tende a rispondere all’esigenza più diffusa tra i Cittadini, di un migliore contesto residenziale ed ambientale in cui vivere.

53

D – 2 – TABELLA SLP E VOLUME DI PROGETTO TABELLA RIEPILOGATIVA - S.l.p. e Volume previsto dal Piano di Governo del Territorio Standard F F1 Ambiti di Servizi Produttivo Residenza Vp + p Trasformazione Ar Vp p Is C V Slp (mq) Slp (mq) V. (mc) A1 12.000 727,74 A2 ESISTENTE C1 87.791,88 36.121,86 8375,02 C2-CS1 2.581,31 4.199,80 C3-CS2 3244,56 18.000,00 CS3-Fvp-BSU3 1500,00* 4.000,00 8.469,92 BSU1 +200,00* BSU2 +2.000,00* 6.612,42** F1 F2 3.427,00** F11 ESSISTENTE

TOTALE 36.849,60 8375,02 9.325,87 125.991,68 GENERALE * Slp presunta ** F gia’ esistente

D – 3 RAPPORTI DEL DOCUMENTO DI PIANO CON IL PIANO DEI SERVIZI ED IL PIANO DELLE REGOLE

D – 3a Piano dei Servizi a- Dimensionamento del P.G.T. L’anno di riferimento per il dimensionamento del Documento di Piano è il 2017, anno di scadenza ai sensi dell’art. 8.4 della L.R. n°. 12/2005. Il Documento di Piano assume come ipotesi di dimensionamento l’ipotesi formulata in sede di Documento Programmatico, fermo restando che tale dimensionamento andrà più puntualmente verificato in sede di Piano dei Servizi. Questa ipotesi prevede un incremento di popolazione al 2017 e al 2022 pari all’incremento medio registrato dal 1991 al 2009 di 81 ab./anno. Tale incremento si potrebbe fissare quindi in (7.874 + 81 x 12 =) 8.846 gli abitanti al 2022 e in (7.874 + 81 x 7 = ) 8.441 al 2017. Questa ipotesi di dimensionamento comporta sempre in sede di Piano dei Servizi la verifica dello standard. b -Standard qualitativo Il Documento di Piano in attuazione degli obiettivi di perequazione, compensazione e incentivazione di cui alla l.r. n°.12/2005, individua quali standard qualitativi - Lesmo:Prolungamento di Via Lega Lombarda - Completamento opere connesse di Pedemontana - Interramento pali dell’alta tensione - Auditorium e Biblioteca nell’area dell’ex plesso scolastico con recupero conservativo della facciata dell’ex Municipio - Sede di Associazioni e Centro Anziani nell’ex asilo - Riqualificazione viaria - Riqualificazione ferroviaria - Peregallo: - Parcheggio di Via Italia ed apertura al pubblico della Chiesa settecentesca di S. Antonio di Piazza Garibaldi - Allargamento di Viale Risorgimento - Fascia di salvaguardia ambientale - Circolo - California - Centro sportivo ed aree attrezzate per lo sport - Residenza protetta per anziani - Opere di compensazione ambientale Le prescrizioni del Piano dei Servizi prevalgono sulle previsioni del D.d.P. In fase attuativa il Piano dei Servizi si attiene alle indicazioni normative del Documento di Piano e del Piano delle Regole per quanto riguarda gli aspetti morfologici, mentre può variare le indicazioni localizzative ed eventualmente gli indici e parametri edilizi urbanistici ed ambientali definiti dal D.d.P. e P.d.R. Il Piano dei Servizi definisce tutti i servizi pubblici (standards) e privati, compresi gli standard qualitativi individuati dal Documento di Piano e ne può attribuire altri alle singole aree di trasformazione. Per l’acquisizione delle aree a standard e per la realizzazione dello standard qualitativo, il Piano dei Servizi si avvarrà, per quanto possibile, dei meccanismi di perequazione e compensazione di cui al precedente art. 32.

D – 3b Norme per il Piano delle Regole e Regolamento Edilizio 1) Il Piano delle Regole definisce il tessuto urbano consolidato e persegue gli stessi obiettivi di perequazione e compensazione ed incentivazione di cui all’art.32 e successivi delle presenti norme, relativamente al soddisfacimento del fabbisogno individuale formulato dai Cittadini insediati, dalle Famiglie e dalle Imprese e/o Cooperative.

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

Gli eventuali ulteriori interventi di trasformazione urbanistica da promuovere a Piano Attuativo all’interno delle zone A e B (tessuto urbano consolidato) di cui al Piano delle Regole possono usufruire delle procedure di definizione degli indici di fabbricabilità di cui agli artt. 32 e 33 delle presenti norme. Le aree corrispondenti vengono definite Aree di trasformazione soggette alla normativa di cui alle presenti norme. 2) Il Piano delle Regole persegue gli stessi obiettivi di riqualificazione definiti per gli ambiti di cui all’art.31 delle presenti norme relativamente alle zone del tessuto urbano consolidato. In particolare per quanto riguarda: 1) il quartiere giardino (A.R. n°. 1) 2) le modalità di intervento nelle zone A(A.R. n°. 2) 3) Parco Tecnologico (A.R. n°. 12) 4) Sistema dei Servizi (A.R. n°. 8) 5) Centro Civico A.T. (A.T. n°. 9) 3) Il Piano delle Regole recepisce le classi di fattibilità geologica di cui allo Studio Geologico e l’individuazione del reticolo idrografico principale e minore 4) Il Regolamento edilizio dovrà - precisare i criteri di sostenibilità e gli obiettivi di qualità di cui all’art. 35 oltre i livelli minimi di cui alla normativa vigente ed in particolare di cui alla L. 10/1991, D. Lgs 192/2005 e s.m.i., L.R. 26/2003, L.R. 39/2004, L.R. 24/2006, D.G.R. n°. 8/3951, DGR 8/5018 e s.m.i. - prevedere misure tecniche di sicurezza in grado di mitigare e ricondurre a livelli di sicurezza l’esposizione della popolazione al radon. - ecc.

D – 3c Osservatorio per il monitoraggio dell’attuazione del Piano di Governo del Territorio N.T.A. : progettazione partecipata Le N.T.A. del Documento di Piano dovranno prevedere l’istituzione dell’Osservatorio per il monitoraggio dell’attuazione del Piano di Governo del Territorio, che potrà vedere la partecipazione di Enti e Associazioni portatori di progettualità specifiche e/o generali che potranno essere recepite e determinare l’aggiornamento e/o la Variante del P.G.T.. 1) E’ costituito l’osservatorio per il monitoraggio dell’attuazione del Piano di Governo del Territorio avente le seguenti finalità: - verificare periodicamente l’attuazione del Piano e valutare l’incidenza positiva o negativa delle singole realizzazioni sul quadro del sistema ambientale ed il grado di realizzazione di quello previsto dal Piano - indirizzare l’attuazione del Piano sulla base delle priorità derivanti dalla realizzazione del Piano triennale delle opere pubbliche - utilizzare le dotazioni volumetriche del Documento di Piano in funzione degli interessi generali del Comune; - verificare il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità prefissati, così da individuare tempestivamente gli impatti negativi imprevisti ed adottare le opportune misure correttive (varianti). La composizione dell’osservatorio sarà definita dall’apposita deliberazione comunale. L’osservatorio per il monitoraggio si riunirà almeno due volte nel corso di ogni anno, per la valutazione preliminare e definitiva del’attuazione del Documento di Piano. In particolare l’Osservatorio provvederà di anno in anno all’integrazione ed all’aggiornamento del Sistema degli Indicatori ambientali di cui al Rapporto Ambientale (Allegato 1e - Doc. n°. 1 – C del P.G.T.). La valutazione definitiva dello stato dell’ambiente dovrà individuare le cause che generano specifici effetti e le possibili azioni per contrastare o favorire precisi fenomeni. 2) Entro sei mesi dall’approvazione del presente P.G.T. l’Amministrazione provvede alla redazione di un documento che indica il quadro complessivo degli incentivi disponibili per l’attuazione equilibrata del Piano così come previsto dal precedente art. 32. Tali incentivi possono essere variati quantitativamente, con deliberazione del Consiglio Comunale, sulla base delle risultanze dell’azione di monitoraggio e dei programmi economici e operativi determinati a seguito del Piano triennale delle opere pubbliche.

56

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

COMUNE DI LESMO (PROVINCIA DI MONZA E BRIANZA)

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO L.R. N°. 12/2005

Doc. n°. 3C – PIANO DELLE REGOLE

RELAZIONE

All. n° 1 – SCHEDE DI VALUTAZIONE VARIAZIONE MAX AMMISSIBILE (ART.84 DELLE N.d.A DEL P.T.C.P.) E MECCANISMO PREMIALE (TAB.8 DEL P.T.C.P.)

ADOZIONE N° DEL PUBBLICATO ALL’ALBO COMUNALE IL CONTRODEDUZIONI CONSILIARI N° DEL DELIBERA DI APPROVAZIONE N° DEL

IL SINDACO IL SEGRETARIO IL PROGETTISTA

1 P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

Luglio 2011

2 P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

Tabella B

Variazione massima ammissibile della superficie urbanizzata - Verifica SE ≤ SEmax

art. 84 NdA del PTCP (da compilare solo qualora la variante preveda nuove aree di espansione)

Superficie territoriale comunale - ST (mq) 5.105.987,85

Superficie urbanizzata - SU (mq) 2.768.180,24

Indice Consumo di Suolo - ICS = SU / ST % 54,21%

Tavolo interistituzionale di PTCP - classe ICS C

Incremento percentuale rispetto alla superficie urbanizzata 2,00% (max 5% - Tabella 3 allegata alle NdA) Lesmo compreso - tra il 46% e 65% del SU =2% Percentuale massima aggiuntiva di incremento della superficie urbanizzata nel caso di

partecipazione del comune al meccanismo premiale (max 3 %) Percentuale massima aggiuntiva di incremento della superficie urbanizzata nel caso di centro di // rilevanza sovracomunale (max 2 %) Varianzione massima della superficie 2,00 urbanizzata (%)

Superficie di espansione massima - Semax (mq) 55.363,60

2.823.543,84

Si allega "cartografia del consumo del suolo" (crf. scheda n.2)

Che comprende oltre la Semax (mq) pari a 55.363,60 mq L’incremento per la partecipazione al meccanismo premiale del 2% pari a 55.363,60 mq

Totale espansioni sostenibile 110.727,20 mq

Il totale del suolo urbanizzato a completa attuazione del piano è uguale alla Semax (mq) più l’espansione del premio sul suolo e pari a 2.---.---,00 mq

Inferiore rispetto alla massima espansione prevista dal P.T.C.P. pari a 2.823.543,84 mq

N.B. – La superficie territoriale e il TUC sono riferiti al perimetro comunale catastale

3 P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

TESSUTO URBANO CONSOLIDATO

I.C.S. INDICE DI CONSUMO DEL SUOLO – I.C.S. - superficie comunale Urbanizzazione P.T.C.P. di Milano mq %

SUPERFICIE URBANIZZATA DEL TERRITORIO (Verificata includendo alcune aree non urbanizzate nel P.R.G.) 2.768.180,24 54,21%

Variazione massima ammissibile (TABELLA B) Per superficie urbanizzata, si intende la superficie del Tessuto urbano consolidato di cui all’art. 10.1 della L.R. 12/2005. Nel Tessuto urbano consolidato sono compresi anche gli Ambiti di trasformazione relativi alle “aree libere intercluse” che convenzionalmente nei calcoli svolti, sono state identificate nelle aree edificate a confine per almeno due lati. Nell’ All. n° 1 è individuato il Tessuto Urbano Consolidato pari a : - 2.768.180,24 mq ICS 54,21%

Superficie di espansione massima, Tessuto Urbano Consolidato e Indice di Consumo del Suolo La classe ICS, il consumo del territorio per LESMO è compreso tra il 40% e il 65% il cui incremento percentuale previsto dalla provincia è pari al 2,00%. Superficie di espansione massima Semax (mq):

TUC - 2.768.180,24 mq Semax (mq) 2,00% 55.363,60 mq

4 P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

Meccanismo Premiale (Tab. 8) Il Piano di Governo del Territorio potrà inoltre usufruire del Meccanismo Premiale collegato agli indicatori di sostenibilità ed alle politiche ed azioni di riqualificazione urbanistica, paesistica ed ambientale. In funzione del punteggio raggiunto sarà possibile usufruire : un premio - Opzione Suolo di incremento di consumo del suolo oppure un premio - Opzione co-finanziamenti come di seguito indicato.

5 P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

P.T.C.P. di Milano

Tabella 6 – Punteggi premio attribuibili ai valori obiettivo degli indicatori. I2 Permeabilità dei suoi urbani Il punteggio è attribuito se il rapporto, moltiplicato per cento, tra la superficie permeabile in modo profondo e la Superficie Fondiaria delle zone in espansione e trasformazione, verifica la percentuale ≥ 50% per gli Ambiti di Trasformazione, e ≥ 40% per i nuovi interventi in ambiti di completamento Per LESMO il rapporto verifica la percentuale dell’58,00%. (Ambito Trasformazione) 1 punto Per LESMO il rapporto verifica la percentuale dell’00,00%. (Lotti liberi nel TUC) ??? 0,5 punti

I3 Dotazione di aree verdi piantumate Il punteggio è attribuito se la superficie arborea (Allegato 4) verifica un rapporto con la superficie territoriale comunale superiore al valore obiettivo del 6% aumentato del 30% e quindi pari a (6% + 30% del 6%) = 7,8 %. Per LESMO il rapporto è pari a (1.105.000,00 / 5.110.000,00) verifica la percentuale dell’22,00%. 2 punti

I4 Frazionamento degli insediamenti produttivi Il punteggio è attribuito se il rapporto, moltiplicato per cento, tra il perimetro degli insediamenti produttivi (Allegato 5) e la superficie territoriale delle aree produttive è inferiore al valore obiettivo di 1,5. Per LESMO il rapporto è pari a (3.680,00 / 234.000,00) verifica la percentuale dell’1,6%.

I6 Dotazione di piste ciclopedonali Il punteggio è attribuito se il rapporto percentuale tra la lunghezza delle piste ciclopedonali esistenti o previste e la lunghezza della rete stradale esistente o prevista è compresa tra 20% ≤ O < 30%. Per LESMO il rapporto è pari a (000.000,00 /000,00) verifica la percentuale dell’00,00%. 1 punto

Tabella 7 – Punteggi premio attribuibili alle politiche e azioni di riqualificazione urbanistica, paesistica e ambientale.

6 P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

CONCLUSIONI Sono verificati i punti P1, P2, P4, P5, P7, P8, P10, P11, P12 per un totale 4,5 punti Sono verificati i punti I2, I3, I4, I6 per un totale 4,5 punti TOTALE PUNTEGGIO del P.G.T. di LESMO 9,0 punti

A seguito della verifica fatta si può ipotizzare un consumo del suolo sostenibile secondo le indicazioni del P.T.C.P. pari a :

- 2.768.180,24 mq Semax (mq) 55.363,60 mq

a) - Consumo di suolo per ICS > 40% =2% di 2.768.180,24 = 55.363,24 mq

b) - Consumo di suolo per accesso all’ Opzione Suolo > 8 punti =2% di 2.768.180,24 = 55.363,24 mq

TOTALE ipotizzato di CONSUMO del SUOLO sostenibile secondo quanto previsto Art. 84 del P.T.C.P. di Milano vigente = 110.727,20 mq Previsioni di consumo del suolo del P.G.T. 110.561,42 < 110.727,20 mq

7

COMUNE DI LESMO (PROVINCIA DI MILANO)

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO L.R. N°. 12/2005

DOC. n°.1 - D – RELAZIONE DOCUMENTO DI PIANO

ALLEGATO N°. 2 : COMPATIBILITA’ DEL P.G.T. CON IL P.T.R. - P.P.R.

ADOZIONE N° DEL PUBBLICATO ALL’ALBO COMUNALE IL CONTRODEDUZIONI CONSILIARI N° DEL DELIBERA DI APPROVAZIONE N° DEL

IL SINDACO IL SEGRETARIO IL PROGETTISTA 1 luglio 2011

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

Indice:

RELAZIONE

Allegato n°1 COMPATIBILITA’ DEL P.G.T. CON IL P.T.R. – P.P.R.

LESMO COMPATIBILITA’ DEL P.G.T. con il P.T.R. – P.P.R. pag. • Premessa pag. • Obiettivi del P.T.R. pag. • Macro obiettivi (strategia di Lisbona) declinati in 24 Obiettivi del P.T.R. pag.

A - Assunzione dell’obiettivo generale del P.T.R. all’interno delle politiche e delle strategie del P.G.T. pag. A1 – Sostenibilità economica A2 – Sostenibilità sociale A3 – Sostenibilità ambientale

B - Assunzione dei tre Macro obiettivi declinati nei 24 obiettivi del P.T.R. all’interno delle politiche e delle strategie del P.G.T. pag. B1 - Rafforzare la competitività del territorio di Lesmo pag. B2 - Riequilibrare il territorio di Lesmo pag. B3 - Proteggere e valorizzare le risorse di Lesmo pag.

C - Orientamenti per l’assetto del territorio comunale - art. 1.5 del P.T.R. pag. C1 - Gli Obiettivi Tematici – relativi ai vari sistemi territoriali pag.

Assetto sociale – art. 2.5.1 del P.T.R. pag.

Analisi SWOT del SISTEMA TERRITORIALE METROPOLITANO - art. 2.2.1 del P.T.R. pag.

Nnn – Obiettivi regionali

10

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

LESMO COMPATIBILITA’ DEL P.G.T. CON IL P.T.R. – P.P.R. lettura e valutazione di compatibilità degli obiettivi della Sezione del Piano Paesaggistico del P.T.R. rispetto agli obiettivi del Documento di Piano del P.G.T. (art. 20 l.r. 12/2005).).

Premessa

Il Piano Territoriale Regionale (P.T.R.) di cui si è dotata la Regione Lombardia è lo strumento di pianificazione di livello regionale, che propone una "visione" di crescita sostenibile della Lombardia. Con D.G.R. del 16 gennaio 2008 n. 6447 il Piano Territoriale Paesistico Regionale (P.T.P.R.) vigente del 2001 ai sensi della L.R. 12/2005 è stato sottoposto ad aggiornamento ed integrazione, in linea con la “Convenzione Europea del paesaggio” e con il D.Lgs 42/2004. Il P.T.R., secondo quanto riportato dall’art. 19 della l.r. 25/2005, “ha natura ed effetti di piano territoriale paesaggistico ai sensi della vigente legislazione e a tal fine ha i contenuti e l’efficacia di cui agli articoli 76 e 77.” Infine con D.C.R. n° VIII/951 del 19/01/2010 e con avviso di pubblicazione sul BURL, Serie Inserzioni e Concorsi del 17/02/2010 esercita gli effetti indicati nell’art. 20 della l.r. 12/2005. Il Piano assume la duplice valenza di strumento di conoscenza strutturata delle caratteristiche, potenzialità e dinamiche della Lombardia, e di mezzo di orientamento e cooperazione finalizzato a dare corpo alle proposte maturate ai diversi livelli territoriali e a realizzare la coesione tra i molteplici interessi in gioco. Esso contiene l’analisi delle trasformazioni recenti e le invarianti territoriali con le quali deve misurarsi il P.T.R. L'opportunità di aggiornamento delle scelte di valorizzazione del paesaggio regionale, correlata alla redazione del P.T.R. ha offerto oggi la possibilità di proseguire nell'integrazione tra pianificazione territoriale e urbanistica e pianificazione del paesaggio, ma anche di trovare maggiore correlazione con le altre pianificazioni del territorio, e in particolare quelle di difesa del suolo e ambientali. Le nuove misure di indirizzo e di prescrittività paesaggistica si sviluppano in stretta e reciproca relazione con le priorità e gli obiettivi messi a sistema dal Piano Territoriale Regionale, con specifica attenzione ai temi della riqualificazione paesaggistica e del contenimento dei fenomeni di degrado. La Giunta regionale, con la D.G.R. 6447 del 16 gennaio 2008, ha proceduto all'aggiornamento del Piano Territoriale Pesistico Regionale su due livelli e in due tempi: • ha approvato le integrazioni e gli aggiornamenti del quadro di riferimento paesistico e degli indirizzi di tutela del PTPR del 2001, come primo ed immediato aggiornamento dello stesso di competenza della Giunta. Queste integrazioni sono immediatamente operanti; • ha inviato al Consiglio regionale la proposta complessiva di Piano Paesaggistico Regionale (P.P.R.) quale sezione specifica del P.T.R. che comprende, oltre agli aggiornamenti di cui al punto precedente, la revisione della disciplina paesaggistica regionale e correlati documenti e cartografie.

Inoltre, il Documento di Piano del Piano Territoriale Regionale indica l’obiettivo di costruzione della Rete Ecologica Regionale (di seguito R.E.R.). Sviluppando di presupposti della D.G.R. del 27/12/2007 n.8/6415 “Criteri per l’interconnessione delle R.E.R. con gli strumenti di programmazione territoriale” il Documento di Piano del P.T.R. indica in una rete ecologica polivalente il mezzo per attuare il suddetto obiettivo che ritroviamo nel punto A3, C e TM obiettivi tematici della Regione Lombardia.

11

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

Obiettivi del P.T.R.

Il P.T.R. diviene il Quadro Strategico di riferimento che individua gli obiettivi di sviluppo per l’intero territorio regionale in modo da costruire insieme con le comunità locali percorsi coerenti per il conseguimento degli obiettivi condivisi. Il sistema degli obiettivi nasce dai principi comunitari per lo sviluppo del territorio e dai principi elaborati nella Strategia di Lisbona-Gotheborg, con l’obiettivo articolato nei seguenti organigrammi :

Obiettivo generale

A – il miglioramento della Vita dei cittadini

A1 - La sostenibilità A2 - La sostenibilità A3 - La sostenibilità

economica sociale ambientale

Dall’obiettivo generale consegue un sistema di obiettivi, articolati e integrati, illustrati come segue.

B - Macro obiettivi (strategia di Lisbona)

B1 - Rafforzare la competitività dei B2 - Riequilibrare il territorio B3 – Proteggere e valorizzare territori della Lombardia lombardo le risorse della regione

Dai macro obiettivi B1, B2 e B3 conseguono i seguenti obiettivi P.T.R., articolati a loro volta in due categorie C1 e C2

C - Obiettivi P.T.R. Declinati in 24 punti

C1 - Obiettivi tematici C2 - Obiettivi dei sistemi territoriali (TM1-2-3-4-5) (ST3) Sistema territoriale Pedemontano

12

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

Macro obiettivi (strategia di Lisbona) declinati in 24 Obiettivi del P.T.R.

13

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

I tre macro obiettivi sono i principi cui s’ispira l’azione del P.T.R., in riferimento alla Strategia di Lisbona e definiscono, per la Lombardia, lo sviluppo sostenibile espresso dallo Schema di Sviluppo dello Spazio Europeo.

14

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

A - Assunzione dell’obiettivo generale del P.T.R. all’interno delle politiche e delle strategie del P.G.T. A - Il P.T.R. persegue l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei cittadini lombardi. Il P.G.T. ha assunto l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei cittadini (Documento di Indirizzi e art. 31 – Ambiti di Riqualificazione delle N.T.A.), migliorando per quanto gli compete, la qualità del territorio (art. 35 – Indirizzi ambientali delle N.T.A.) su cui i Cittadini abitano: qualità del territorio costruito e qualità del territorio non costruito (agricolo e a bosco). Il D.d.P. elabora le proprie previsioni strategiche secondo i principi dello sviluppo sostenibile e l’integrazione delle componenti ambientali, economiche e sociali attraverso modalità di sviluppo a medio e lungo termine da perseguire a scala sovracomunale e comunale.

A1 Sostenibilità economica: lo sviluppo deve essere economicamente efficiente nel processo ed efficace negli esiti. Il P.G.T. di Lesmo consente all’Amministrazione Comunale di perequare e compensare in attuazione dei suoi obiettivi amministrativi e di acquisire lo standard e di promuovere la realizzazione delle opere pubbliche o di interesse generale funzionali a tali obiettivi,attraverso i seguenti meccanismi di cui all’all’art. 32 – B : 1) per cessione e convenzionamento dello standard da parte degli operatori privati, 2) per realizzazione diretta da parte diretta del Comune delle attrezzature pubbliche indicate nel P.d.S., 3) per realizzazione diretta o convenzionamento da parte dell’Operatore privato di attrezzature pubbliche (standard qualitativo), 4) per riqualificazione ambientale, urbana (centri storici) e per interventi in conto energia. così come illustrato dall’art. 37 delle N.T.A. del P.G.T. e così come certificato dal Piano dei Servizi (Doc. n° 2 – P.G.T.). A2 Sostenibilità sociale: lo sviluppo deve essere socialmente equo, sia in termini intergenerazionali che intragenerazionali. Il P.G.T. di Lesmo persegue la promozione sociale dei Cittadini di Lesmo innanzitutto in attuazione degli stessi criteri di perequazione, compensazione ed incentivazione di cui alla L.R. 12/2005 e di cui all’art. 32 – A - B – C delle N.T.A., applicati anche al campo sociale attraverso la disponibilità di : - una volumetria integrativa, - una dotazione volumetrica, - una volumetria aggiuntiva, - una volumetria di riqualificazione urbana di cui all’art. 49 delle N.T.A. del P.d.R., a soddisfacimento appunto dei bisogni abitativi individuali e di quelli delle famiglie numerose e di sanare situazioni precarie dal punto di vista igienico – sanitario – urbanistico, riducendo così le sperequazioni ed adeguando le densità edilizia degli insediamenti esistenti. Inoltre il Documento di Piano prevede la possibilità di insediare nell’Ambito di Trasformazione Cc forme di residenza protetta per anziani e giovani coppie e promuove più in generale alcuni Ambiti di Riqualificazione di particolare valore sociale: - n° 08) Sistema dei servizi, - n° 11) Nuovi Centri Urbani. A3 Sostenibilità ambientale: lo sviluppo socio – economico deve avvenire nel rispetto dell’ambiente naturale o più in generale dell’ambiente fisico, delle risorse naturali ed energetiche, del paesaggio e del patrimonio culturale, senza comprometterne le caratteristiche che consentono la sua conservazione. Questo obiettivo richiede che tutti gli interventi futuri, di recupero e nuovi, in funzione del fabbisogno individuato, dovranno essere organizzati e promossi nello schema di insediamenti di alta qualità urbanistica, edilizia ed ambientale di cui all’art. 32.C, in attuazione in particolare degli indici di qualità ambientale di cui all’art. 35 delle N.T.A.

15

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

Il P.G.T. nel Documento di Piano ha inoltre recepito e sviluppato negli Ambiti di Riqualificazione di cui all’art. 31 dellle N.T.A., i caratteri e le articolazioni del paesaggio e del patrimonio culturale di Lesmo così come, restituiti dal P.P.R., dal P.T.C.P. e dal P.T.C. del Parco della Valle del Lambro e dal Piano di Gestione del SIC – IT 2050003 – Valle del Rio Pegorino. Tali Ambiti di Riqualificazione sono territorialmente più vasti dei singoli interventi ed in grado di ricomporre i diversi Ambiti e/o zone del T.U.C. in progetti di riqualificazione ambientale di singole parti del territorio per certificare poi il raggiungimento della riqualificazione dell’intero territorio comunale, così come perseguita dal Documento Programmatico prima e dal Documento di Piano poi. Gli Ambiti di Riqualificazione più significativi da questo punto di vista sono: - n° 01) Città giardino - n° 03) Paesaggio e Rete ecologica - n° 05) Parco Agricolo - n° 06) Sistema delle aree verdi e dei percorsi ciclopedonali - n° 07) Coni ottici.

Complessivamente l’obiettivo dello sviluppo sostenibile perseguito dal P.G.T. ed in particolare dal Documento di Piano, è inoltre certificato in quanto oggetto di verifica::

- attraverso la V.A.S., di cui al Doc. 1 G, che ha coinvolto gli enti competenti dal punto di vista ambientale (Provincia, ARPA, ASL), i comuni contermini, le associazioni e i cittadini che hanno partecipato al processo di verifica di sostenibilità rispetto agli Ambiti di Trasformazioni ed agli Ambiti di Riqualificazione proposti, in particolare il soddisfacimento del fabbisogno abitativo è stato previsto all’interno del Tessuto Urbano Consolidato escludendo un nuovo consumo di suolo.

- attraverso le informazioni raccolte negli elaborati della Carta del Paesaggio, di cui all’All. n° 4 del Doc. 1B e all’All’ 1 del Doc. 1D, che ha indagato le risorse naturali e fisiche del territorio, gli elementi paesaggistici da salvaguardare ed il patrimonio culturale e storico da preservare per le future generazioni.

Il P.G.T. ha recepito gli indirizzi del P.T.R. , in particolare per la costruzione della “infrastruttura primaria di interesse regionale” della Rete Ecologica Regionale (R.E.R.) lombarda, intesa come rete polivalente in grado di produrre sinergie positive con le varie politiche di settore. La R.E.R. ha la finalità di : - tutela, ovvero salvaguardia delle rilevanze esistenti, per la biodiversità esistenti sul territorio lombardo; - valorizzazione, ovvero consolidamento delle rilevanze esistenti, aumentandone la capacità di servizio ecosistemico e di fruibilità per la popolazione; - ricostruzione, ovvero incremento del patrimonio di naturalità e biodiversità esistente per offrire maggiori prospettive ad un suo riequilibrio. Il P.G.T. ha quindi verificato, attraverso l’Ambito di Riqualificazione n° 3 . Paesaggio e Rete ecologica, la conformità e la presenza nel territorio comunale dei seguenti elementi della R.E.R. nonché della Carta dei processi decisionali regionali: - Corridoi ecologici primari lungo i corsi d’acqua (Lambro, Rio Pegorino) - Gli ambiti agricoli - Le Aree prioritarie per la biodiversità. A livello comunale ed in particolare all’interno del T.U.C. il Documento di Piano propone la formazione di presidi ecologici e/o oasi di naturalità e di passaggi ecologici per il superamento delle barriere infrastrutturali all’interno ed all’esterno del T.U.C.

16

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

Le suddette politiche rispondono a numerosi obiettivi tematici regionali (es. TM 1.9 – difesa ed aumento della biodiversità; TM 1.10 – conservazione e valorizzazione degli ecosistemi presenti sul territorio, ecc…). Il territorio di Lesmo è interessato in parte da un’ Area prioritaria per la Biodiversità, corrispondente al SIC della Valle del Rio Pegorino e per l’area agricola al confine con il comune di Correzzana. L’Ambito di Riqualificazione n° 3 - Paesaggio e Rete ecologica illustra la natura del paesaggio e la rete Ecologico Provinciale e regionale (R.E.R.), con la proposta di presidi ecologici e passaggi ecologici interni al TUC per creare una permeabilità al suo interno.

Estratto delle Aree prioritarie per la biodiversità – Fonte shape regione Lombardia

17

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

B - Assunzione dei tre Macro obiettivi declinati nei 24 obiettivi del P.T.R. all’interno delle politiche e delle strategie del P.G.T. Si elencano di seguito controdeducendoli, gli obiettivi che interessano il territorio comunale.

B1 - Rafforzare la competitività del territorio di Lesmo 1. Favorire, come condizione necessaria per la valorizzazione dei territori, l’innovazione, lo sviluppo della conoscenza e la sua diffusione. A tal fine il P.G.T. prevede la formazione dell’ Ambito di Riqualificazione n° 8 – Sistema di Servizi, per la formazione di un centro di eccellenza di interesse sovracomunale, per servizi alle persone e per le attività a : - Fc dell’ex plesso scolastico (S.P. n° 154, 177 e 7) per Auditorium e Biblioteca; - Fd dell’ex asilo per Associazioni; - B/SUc di S.P. n° 7 – S.P. n° 177 quale sede della Banca locale - F1c complesso ex convento per attività didattiche e di rappresentanza - Cd/C/Sc di Via XXV Aprile – Via Lega Lombarda per attività direzionali e di servizi - Ce/C/Sd ex scuderie per attività ricettive e di tempo libero - C/Se Fvp – B/SUe di Via Galilei – Via Modiglioni per attività terziarie e di servizio. Ai fini dell’innovazione e per quanto riguarda in particolare la produzione di energia, il Documento di Piano con le N.T.A. agevolano il risparmio energetico promuovendo i meccanismi della biourbanistica e della bioarchietettura (art. 31-C) e promuovendo in particolare criteri di perequazione in conto energia (art. 33) Il P.G.T. e la V.A.S. attraverso le procedure di partecipazione che promuovono autonomamente ed in forma coordinata, consentono la diffusione di queste iniziative di valorizzazione del territorio e di massimizzazione delle attività insediative. 2. Favorire le relazioni tra i territori della Lombardia Il P.G.T. nell’All. n°1 – Doc. 1B ha illustrato la particolare situazione di Lesmo, che è interessato direttamente dall’Autostrada Pedemontana, e circondato da varie infrastrutture che connettono il Comune con il territorio della Lombardia e della Provincia. La linea ferroviaria Seregno – Carnate – Bergano, la stazione di Lesmo già consente oggi ed ancora più in futuro con la riqualificazione della linea, ai Cittadini di Lesmo di usufruire del servizio ferroviario regionale. 4. Perseguire l’efficienza nella fornitura dei servizi pubblici e di pubblica utilità, agendo sulla pianificazione integrata delle reti, sulla riduzione degli sprechi e sulla gestione ottimale del servizio. Il P.G.T. elenca tra i piani di settore il PUGSS che prevede di coordinare gli interventi di urbanizzazione. Il P.d.S. a sua volta finanzia in quota parte l’infrastrutturazione del sottosuolo proposta dal P.U.G.S.S. In questo senso il P.G.T. cerca di ovviare ad una carenza cronica delle nostre città e comuni, che dispongono il più delle volte di una rete dei sottoservizi quasi completamente obsoleta e disorganica. Quanto invece ai servizi pubblici, l’art. 37 detta delle prescrizioni circa il dimensionamento del P.G.T. e quindi circa i fabbisogni di servizi pubblici in aree ed opere, a cui dovrà far fronte il Piano dei Servizi, anche e soprattutto attraverso gli Ambiti di Riqualificazione. 5. Migliorare la qualità e la vitalità dei contesti urbani e dell’abitare nella sua accezione estensiva di spazio fisico, relazionale, di movimento e identitarie attraverso: - la promozione della qualità architettonica e la riduzione del fabbisogno energetico degli edifici Il P.G.T. propone norme specifiche per la costruzione in un’Immagine Pubblica di Lesmo (Ambito di Riqualificazione n° 10) anche attraverso un Repertorio degli interventi edilizi (All. 1A alle N.T.A.) e per regolamentare e favorire la bioedilizia e la bioingegneria anche attraverso l’attuazione preventiva dei criteri della Biourbanistica in sede di P.A. (art. 32 delle N.T.A.) - il recupero delle aree degradate Il P.G.T. prevede il recupero attraverso gli Ambiti del Piano delle Regole degli insediamenti non più compatibili con il loro contesto. - l’integrazione funzionale

18

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

Tale integrazione è perseguita anche attraverso gli Ambiti di Trasformazione del D.d.P. (artt. 31.2 – Centri storici e nuclei di antica formazione, art. 31.8 – Sistema dei Servizi e 31.11 – Nuovi centri urbani delle N.T.A. del D.d.P.) - il riequilibrio tra aree marginali e centrali Tale riequilibrio è attuato attraverso gli indirizzi di progettazione degli Ambiti di Trasformazione posti lungo il perimetro del T.U.C. ed attraverso quanto previsto negli Ambiti di Riqualificazione – n° 5 Parco Agricolo (art. 31 delle N.T.A. del D.d.P.) - la promozione di processi partecipativi La partecipazione si è svolta attraverso il processo di V.A.S. del D.d.P. 6. Porre le condizioni per un’offerta adeguata alla domanda di spazi per la residenza, la produzione, il commercio, lo sport e il tempo libero, agendo prioritariamente su contesti da riqualificare o da recuperare e riducendo il ricorso all’uso di suolo libero. Il P.G.T. pone le condizioni per un offerta adeguata e compatibile alla domanda di spazi di cui al presente obiettivo: un’offerta articolata in grado di intercettare e soddisfare le varie tipologie di bisogni, attraverso interventi polifunzionali sia di recupero (A, B/SU) e di completamento di zone già urbanizzate), sia con nuovi insediamenti a doppia o triplice destinazione funzionale (C/S – C o A o F) di cui sopra. 11. Promuovere un sistema produttivo di eccellenza Il P.G.T. non prevede ambiti produttivi nel territorio di Lesmo ma propone un’evoluzione del Sistema Produttivo locale nella dimensione del Parco Tecnologico, a destinazioni plurime. In particolare gli obiettivi ai Punti 10. – 12. – 13. – 23. – 24. sono specifici del P.T.R.

B2 - Riequilibrare il territorio di Lesmo 3. Assicurare, a tutti i territori della Regione e a tutti i cittadini, l’accesso ai servizi pubblici e di pubblica utilità, In attuazione dell’obiettivo 2 di cui al precedente macrobiettivo B1, si è dimostrato che il P.G.T. persegue l’obiettivo di garantire un’elevata capacità di movimento per i cittadini di Lesmo e quindi l’accessibilità da parte loro, ai principali servizi sovracomunali (scolastico, soco-assistenzaiale, culturale, ecc.) esistenti nell’Ambito Territoriale di appartenenza. 9. Assicurare l’equità nella distribuzione sul territorio dei costi e dei benefici economici, sociali ed ambientali derivanti dallo sviluppo economico, infrastrutturale ed edilizio. Attraverso appositi criteri di perequazione il P.G.T. persegue non solo la perequazione urbanistica (di comparto e diffusa su tutto il territorio per compensare i vincoli di tipo urbanistico ed ambientale (art. 32)), ma anche la perequazione sociale per soddisfare fabbisogni altrimenti irrisolti (art. 49), come previsto nella verifica dell’obiettivo A2. 13. Realizza, per il contenimento della diffusione urbana,…. Il P.G.T. prevede di completare (Cc) il disegno urbano attuale ed il sistema infrastrutturale del P.R.G. vigente.

B3 - Proteggere e valorizzare le risorse di Lesmo 7. Tutelare la salute del cittadino, attraverso il miglioramento della qualità dell’ambiente, la prevenzione e il contenimento dell’inquinamento delle acque, acustico, dei suoli, elettromagnetico, luminoso e atmosferico. 8. Perseguire la sicurezza dei cittadini rispetto ai rischi derivanti dai modi di utilizzo del territorio, agendo sulla prevenzione e diffusione della conoscenza del rischio (idrogeologico, sismico, industriale, tecnologico, derivante dalla mobilità, dagli usi del sottosuolo, dalla presenza di manufatti, dalle attività estrattive), sulla pianificazione e sull’utilizzo prudente e sostenibile del suolo e delle acque. In riferimento a quanto detto, il P.G.T. ed in particolare l’art. 35 - Indici ambientali, puntano a tutelare la salute del cittadino attraverso il miglioramento della qualità del suolo, ambientale, urbano e paesistico, in conformità con gli obiettivi del P.T.R., in particolare con la costruzione della Rete Ecologica Regionale, la prevenzione ed

19

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

il contenimento dell’inquinamento delle acque, di quello acustico, del suolo, dell’inquinamento elettromagnetico, luminoso e atmosferico, e prescrivendo per il Regolamento Edilizio, norme specifiche anche per l’inquinamento da radon (art. 38 – delle N.T.A.). Il P.G.T. ha recepito lo Studio geomorfologico, idrogeologico e sismico come sua parte integrante, richiamandolo in particolare nell’art. 24 per gli aspetti di tutela. 10. Promuovere l’offerta integrata di funzioni turistico - ricreative sostenibili, mettendo a sistema le risorse ambientali, culturali, paesaggistiche e agroalimentari della regione e diffondendo la cultura del turismo non invasivo Il territorio di Lesmo non fa parte dei territori di interesse turistico. Tuttavia il P.G.T. persegue la valorizzazione delle specificità del suo territorio, in particolare attraverso gli Ambiti di Riqualificazione n° 2 (Centri storici e nuclei di antica formazione), n° 3 (Paesaggio e Rete Ecologica), n° 5 (Parco Agricolo), anche in funzione di una maggiore fruizione di questo territorio da parte dei suoi Cittadini innanzitutto e di altri Cittadini dei Comuni circostanti, per il tempo libero e per il turismo. 14. Riequilibrare ambientalmente e valorizzare paesaggisticamente i territori della Lombardia, anche attraverso un attento utilizzo dei sistemi agricolo e forestale come elementi di ricomposizione paesaggistica, di rinaturalizzazione del territorio, tenendo conto delle potenzialità degli habitat. Il P.G.T. propone la salvaguardia e la valorizzazione del territorio agricolo del Parco Regionale della Valle del Lambro e di quello esterno, comprendendolo nel Parco Agricolo. All’interno di questo territorio vengono censiti e confermati gli insediamenti al servizio dell’agricoltura, consentendone a livelli di normativa una corretta evoluzione e/o integrazione. 16. Tutelare le risorse scarse (acqua, suolo e fonti energetiche) indispensabili per il perseguimento dello sviluppo attraverso l’utilizzo razionale e responsabile delle risorse anche in termini di risparmio, l’efficienza nei processi di produzione ed erogazione, il recupero e il riutilizzo dei territori degradati e delle aree dismesse, il riutilizzo dei rifiuti. Gli artt. 6a (Rete idrica), 32 e 35 (Indici Ambientali) perseguono l’obiettivo della tutela delle risorse idriche anche per gli aspetti urbanistici, prescrivendo con l’art. 38 che il Regolamento Edilizio persegua questo obiettivo con prescrizioni mirate. Per la tutela del suolo e delle fonti energetiche si rinvia alla controdeduzione degli specifici obiettivi. 17. Garantire la qualità delle risorse naturali e ambientali, attraverso la progettazione delle reti ecologiche, la riduzione delle emissioni climalteranti ed inquinanti, il contenimento dell’inquinamento delle acque. acustico, dei suoli, elettromagnetico e luminoso, la gestione idrica integrata. Il P.G.T. e la V.A.S. perseguono questo obiettivo per quanto riguarda l’inquinamento, organizzando in modo gerarchico la rete stradale al fine di individuare delle zone a traffico limitato, dove è previsto che venga ridotto quantomeno l’inquinamento rumoroso. Per quanto riguarda gli altri obiettivi si rinvia alle specifiche controdeduzioni. Punti 18. – 19. – 20. – 21. – 22. Il P.G.T. con la Carta del Paesaggio e la Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.) degli interventi negli Ambiti di Trasformazione previsti, ha posto una particolare attenzione ai temi ambientali del: - riconoscimento delle reti ecologiche provinciale e sovracomunale - mantenimento delle funzionalità naturalistiche, ecologiche e culturali. Attraverso le azioni del D.d.P., ed in particolare per mezzo degli Ambiti di Riqualificazione (art. 31 delle N.T.A.), il P.G.T. ha messo a sistema gli elementi del patrimonio del paesaggio costruito e del paesaggio non costruito del territorio di Lesmo.

20

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

C - Orientamenti per l’assetto del territorio comunale (art. 1.5 del P.T.R.)

1.5.3 – Elementi per l’assetto del territorio comunale Il P.T.R. identifica i seguenti elementi portanti per l’assetto del territorio regionale: - i poli di sviluppo regionale, - le zone di preservazione e salvaguardia ambientale, - le infrastrutture prioritarie.

1.5.4. – I poli di sviluppo regionale Il rafforzamento del sistema territoriale policentrico consente potenzialmente a tutto il territorio lombardo di accedere alle funzioni urbane proprie delle città polo e, di conseguenza, di garantire ai cittadini e alle imprese lombarde le stesse condizioni di accesso ai servizi e le medesime opportunità di sviluppo. Il Comune di Lesmo fa parte dell’Ambito del Sistema Insediativo della Martesana. In questo contesto solo Gorgonzola svolge il doppio ruolo di comune polo attrattore e di comune snodo di due diversi sistemi insediativi (S.P. n° 2 – Tangenziale Est).

Il contesto di Vimercate è caratterizzato da una bassa densità insediativa e da un grande patrimonio di aree verdi, in parte compresi nei Parchi Locali di Interesse Sovracomunalem e da situazioni di eccellenza nel campo delle emergenze storico-architettoniche (nuclei storici di Oreno e Vimercate, Villa Borromeo e Villa Gallarati Scotti), dei servizi (Ospedale, Centro Direzionale, ecc.), del tessuto produttivo (Distretto dell’Informatica), e dalla presenza dell’area del vecchio ospedale in corso di dismissione come occasione importante per individuare nuove attività strategiche.

1.5.5 Le zone di preservazione e salvaguardia ambientale Il P.T.R. identifica le zone di preservazione e salvaguardia ambientale, con riferimento diretto al macro-obiettivo “Proteggere e valorizzare le risorse della regione”; (macro obiettivo 3) La valorizzazione delle risorse ambientali, paesaggistiche, naturali e ecologiche concorrono al rafforzamento della competitività regionale e consentono a ciascun territorio di sviluppare il proprio potenziale. In particolare nel P.G.T. di Lesmo vengono identificati come zone di preservazione e salvaguardia ambientali: - il Parco Regionale della Valle del Lambro - il SIC – IT 2050003 – Valle del Rio Pegorino. - la Rete ecologica (Ambito di Riqualificazione n° 3 – art. 31) - il Parco Agricolo (Ambito di riqualificazione n° 5). - il Sistema delle aree verdi e dei percorsi ciclopedonali (Ambito di riqualificazione n° 6) - i presidi ecologici e/o oasi di naturalità - i passaggi ecologici interni al T.U.C. (Tessuto Urbano Consolidato)

1.5.6 Infrastrutture prioritarie per la Lombardia Il P.T.R. individua le infrastrutture, strategiche per il conseguimento degli obiettivi di piano. Il P.G.T. di Lesmo recepisce l’Autostrada Pedemontana e valorizza la presenza della linea ferroviaria Seregno – Carnate – Bergamo, potenziando la stazione di Lesmo, in previsione della Riqualificazione della linea.

Rete Verde Regionale e rete tecnologica regionale La Rete Verde è intesa quale sistema integrato di boschi, spazi verdi, ai fini della qualificazione e ricomposizione paesaggistica dei contesti urbani e rurali, della tutela dei valori ecologici e naturali del territorio, del contenimento del consumo di suolo e della promozione di una migliore fruizione dei paesaggi. Il P.G.T. di Lesmo con gli elaborati della Carta del Paesaggio (Doc. 1D – Allegati alla Relazione e All. n° 4 – Doc.

21

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

1B) e con gli Ambiti di Riqualificazione n° 3 – Paesaggio e Rete ecologica, n°. 5 – Parco Agricolo, 6 – Sistema delle aree verdi e dei percorsi ciclopedonali di cui all’art. 31 ed All. n° 1d – Doc.1G: - tutela gli ambienti naturali, - tutela la continuità della rete ecologica regionale e provinciale, - salvaguarda e valorizza l’idrografia naturale, - persegue la salvaguardia paesistica delle aree boscate, - promuove ed agevola attraverso le previsioni contenute negli Ambiti di Riqualificazione del D.d.P. (art. 31 e All. n° 1d – Doc.1G) la riqualificazione paesistica del territorio comunale. Il P.G.T. di Lesmo recepisce gli elementi della Rete Ecologica del P.T.R. (Rete Ecologico Regionale) del P.T.C.P. di Milano (Rete Ecologica Provinciale), per i quali prevede nuovi collegamenti funzionali che possano garantire l’integrità globale del sistema mediante l’individuazione del nuovo Parco Agricolo e dei Presidi ecologici interni al T.U.C. Mette a sistema la dotazione a verde con creazione di percorsi e piste ciclo-pedonali per la fruizione degli stessi (Ambiti di Riqualificazione n° 6 e All. n° 1d del Doc. 1G), secondo gli indirizzi della Rete Verde Regionale e delle politiche sinergiche e con la Green way di Pedemontana. Rete ciclabile regionale Il territorio di Lesmo è interessato dalla Green way di Pedemontana, potenziando sul territorio la mobilità sostenibile già diffusa. Infrastrutture per la depurazione delle acque reflue urbane Lesmo scarica le acque del sistema fognario nel depuratore consortile della Soc. A.L.S.I. Alto Lambro Servizi Idrici Spa di Monza, di cui Lesmo è socia con altri 29 comuni assieme alla Provincia di Monza e Brianza. Infrastrutture per la mobilità Il comune di Lesmo è interessato direttamente dall’ Autostrada Pedemontana.

C1 - Gli Obiettivi Tematici – relativi ai vari sistemi territoriali

Ogni obiettivo tematico permette il raggiungimento di uno o più dei 24 obiettivi del PTR, direttamente (tramite il perseguimento dell’obiettivo tematico) o indirettamente. Molti obiettivi del Documento di Piano sono valutati durante il processo di V.A.S. e fanno parte delle indicazioni strategiche, delle prescrizioni delle N.T.A. del P.G.T. ed illustrate nei suoi elaborati grafici.

Assetto sociale – art. 2.1.5 del P.T.R.

Da TM 5.1 a TM 5.8 Obiettivi specifici del P.T.R., in parte ripresi nel D.d.P., nel P.d.S. e nel P.d.R. per quanto di pertinenza comunale 2.2 Sei sistemi territoriali per una Lombardia a geometria variabile (Obiettivi specifici P.T.R.) 2.2.1 Sistema Territoriale Metropolitano Il territorio di Lesmo fa parte del Sistema Territoriale Metropolitano lombardo – Sistema dello Spluga L’Asse attrezzato dello Spluga, all’interno della Provincia di Monza e Brianza, ex statale 36, parallela alla linea delle Ferrovie dello Stato Milano-Monza-Lecco, innervata in corrispondenza di Usmate dalla Tangenziale est di Milano e dal corso dei fiumi Lambro e Molgora, connette la citta di Monza e le sue emergenze funzionali e storico- paesaggistiche, con i centri piccoli e medi, con il grande patrimonio di aree verdi, con il tessuto produttivo e le aree dismesse da riqualificare (ad Arcore, Lesmo, Villasanta e Concorezzo) che insistono lungo il suo sviluppo. La direttrice dello Spluga dovrebbe ricercare le connessioni con gli altri sistemi insediativi della Brianza attraverso il nuovo sistema infrastrutturale est-ovest, ferroviario e stradale, in Carnate- Usmate e Vimercate, nel punto di intersezione di Pedemontana con la tangenziale est e quindi con il nodo ferroviario della linea Milano – Lecco – Sondrio con la Bergano – Seregno Saronno. A questa direttrice fa riferimento tutta l’area del Vimercatese, che in passato gravitava su Milano per le funzioni di livello superiore, e che in futuro graviterà sempre più sulla nuova Provincia di Monza e Brianza.

22

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

PAESAGGIO DI LESMO – di cui al Piano Paesaggistico (P.P.R.)

Si riportano gli orientamenti contenuti nella relazione “I paesaggi della Lombardia: ambiti e caratteri tipologici”, gli estratti delle tavole di interesse per il territorio del comune di Lesmo, costruito con riferimento ai singoli comuni e organizzato per territori provinciali, costituisce uno strumento di supporto per una rapida individuazione delle principali indicazioni paesaggistiche relative al territorio comunale. La tavola D e gli articoli del P.P.R.. individua tra le area di particolare interesse ambientale paesistico, un Ambito di criticità per il quale rinvia alla Relazione “Indirizzi di tutela – Parte III” del P.P.R. che interessano il paesaggio del comune di Lesmo.

Riferimenti: Tavola D – Repertori

23

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

Appartenenza all’ unità tipologica di paesaggio: - Fascia alta pianura.

Paesaggi dei ripiani diluviali e dell’alta pianura asciutta

Tav A Ambiti geografici e unità tipologiche di paesaggio – estratto

VIII. Paesaggi dei ripiani diluviali e dell’alta pianura asciutta. Nella parte occidentale della Lombardia il passaggio dagli ambienti prealpini alla pianura non è repentino. Vi si frappongono le ondulazioni delle colline moreniche ma anche, in un quadro ormai definito da linee orizzontali, le lingue terrazzate formatisi dalla disgregazione delle morene terminali dei ghiacciai quaternari. Il successivo passaggio alla fascia dell’alta pianura è quasi impercettibile risultando segnato perpendicolarmente solo dallo spegnersi dei lunghi solchi d’erosione fluviale (Olona, Lambro, Adda, Brembo ecc.). La naturale permeabilità dei suoli (antiche alluvioni grossolane, ghiaiose-sabbiose) ha però ostacolato l’attività agricola, almeno nelle forme intensive della bassa pianura, favorendo pertanto la conservazione di vasti lembi boschivi - associazioni vegetali di brughiera e pino silvestre - che in altri tempi, assieme alla bachicoltura, mantenevano una loro importante funzione economica. Il tracciamento, sul finire del secolo scorso, del canale irriguo Villoresi ha mutato queste condizioni originarie solo nella parte meridionale dell’alta pianura milanese, in aree peraltro già allora interessate da processi insediativi. È su

24

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

questo substrato che si è infatti indirizzata l‟espansione metropolitana milanese privilegiando dapprima le grandi direttrici stradali irradiantesi dal centrocittà (Sempione, Varesina, Comasina, Valassina, Monzese) e poi gli spazi interclusi I segni e le forme del paesaggio sono spesso confusi e contraddittori. E se il carattere dominante è ormai quello dell’urbanizzazione diffusa l‟indicazione di una tipologia propria desunta dai caratteri naturali (alta pianura e ripiani diluviali) è semplicemente adottata in conformità allo schema classificatorio scelto, rimandando a notazioni successive una più dettagliata descrizione dell‟ambiente antropico (vedi paesaggi urbanizzati). A oriente dell’Adda l’alta pianura è meno estesa, giacché la fascia delle risorgive si avvicina al pedemonte. Inoltre la costruzione di una funzionale rete irrigua ha di gran lunga avvicinato i suoi caratteri a quelli della pianura irrigua. Si rinvengono solo lembi residuali di terreni aridi e sassosi, mai soggetti a sfruttamento (‘strepade’ nel Bergamasco).

Indirizzi di tutela (paesaggi dei ripiani diluviali e dell’alta pianura asciutta). Il suolo, le acque Il sistema naturale di drenaggio delle acque nel sottosuolo deve essere ovunque salvaguardato, come condizione necessaria di un sistema idroregolatore che trova la sua espressione nella fascia d’affioramento delle risorgive e di conseguenza nell’afflusso d’acque irrigue nella bassa pianura. Va soprattutto protetta la fascia più meridionale dell’alta pianura, corrispondente peraltro alla fascia più densamente urbanizzata, dove si inizia a riscontrare l’affioramento delle acque di falda. Vanno pure mantenuti i solchi e le piccole depressioni determinate dallo scorrimento dei corsi d’acqua minori (per esempio la Molgora) che, con la loro vegetazione di ripa sono in grado di variare l’andamento uniforme della pianura terrazzata. Le brughiere. Vanno salvaguardate nella loro residuale integrità impedendo aggressioni ai margini, che al contrario vanno riforestati, di tipo edilizio e turistico-ricreativo (maneggi, campi da golf, impianti sportivi). Va anche scoraggiato il tracciamento di linee elettriche che impongano larghi varchi deforestati in ambiti già ridotti e frastagliati nel loro perimetro. È inoltre necessaria una generale opera di risanamento del sottobosco, seriamente degradato, precludendo ogni accesso veicolare. I coltivi. È nell‟alta pianura compresa fra la pineta di Appiano Gentile, Saronno e la valle del Seveso che in parte si leggono ancora i connotati del paesaggio agrario: ampie estensioni colturali, di taglio regolare, con andamento ortogonale, a cui si conformano spesso strade e linee di insediamento umano. Un paesaggio comunque in evoluzione se si deve dar credito a immagini fotografiche già solo di una trentina d’anni or sono dove l’assetto agrario risultava senza dubbio molto più parcellizzato e intercalato da continue quinte arboree. Un paesaggio che non deve essere ulteriormente eroso, proprio per il suo valore di moderatore delle tendenze urbanizzative. In alcuni casi all’agricoltura potrà sostituirsi la riforestazione come storica inversione di tendenza rispetto al plurisecolare processo di depauperazione dell‟ambiente boschivo dell‟alta pianura. Gli insediamenti storici e le preesistenze. Ipotesi credibili sostengono che l’allineamento longitudinale di molti centri dell’alta pianura si conformi all’andamento sotterraneo delle falde acquifere (si noti, in particolare, nell’alta pianura orientale del Milanese la disposizione e la continuità in senso nord-sud di centri come Bernareggio, Aicurzio, Bellusco, Ornago, Cavenago, Cambiago, Gessate o come Cornate, Colnago, , , Basiano). Altri certamente seguirono l’andamento, pure longitudinale dei terrazzi o delle depressioni vallive (per esempio la valle del Seveso, i terrazzi del Lambro e dell’Olona). Il forte addensamento di questi abitati e la loro matrice rurale comune - si tratta in molti casi dell’aggregazione di corti - costituisce un segno storico in via di dissoluzione per la generale saldatura degli abitati e le trasformazioni interne ai nuclei stessi. Si tratta, nei centri storici, di applicare negli interventi di

25

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

recupero delle antiche corti criteri di omogeneità constatata l’estrema parcellizzazione proprietaria degli immobili che può dar luogo a interventi isolati fortemente dissonanti. Come pure vanno riabilitati i complessi monumentali (ville, chiese parrocchiali, antiche strutture difensive) che spesso si configurano come fulcri ordina tori di un intero agglomerato. Le percorrenze. Si impongono consistenti interventi di ridefinizione paesaggistica delle maggiori direttici stradali essendo ormai quasi del tutto compromessi gli orizzonti aperti e i traguardi visuali sul paesaggio. È il caso, emblematico, della statale 35 dei Giovi, nel tratto da Milano a Como, lungo la quale, ancora fino a una ventina d’anni fa, l’automobilista poteva apprezzare la tenue ma significativa modulazione del paesaggio: dalle campiture ancora segnate da rivi e colatori, bordate di gelsi e pioppi, dell’immediata periferia milanese all’attraversamento lineare dei borghi d’incrocio (Varedo) o di strada (Barlassina), dai lievissimi salti di quota (a Seveso, a ) che stabiliscono le giaciture estreme delle lingue alluvionali alle tessiture agrarie più composite degli orli morenici che già preludono all’ambiente collinare, infine alla discesa nell’anfiteatro comasco e nella conca lariana. Occorre riprendere e conferire nuova dignità a questi elementi di riferimento paesaggistico, tutelando gli ultimi quadri visuali, riducendo l’impatto e la misura degli esercizi commerciali.

Tav. B - Elementi identificativi e percorsi di interesse paesaggistico - estratto

26

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Lesmo – Monza e Brianza

COMUNE DI LESMO (PROVINCIA DI MONZA E BRIANZA)

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO L.R. N°. 12/2005

Doc. n°. 1D – DOCUMENTO DI PIANO

RELAZIONE (art.8 –l.r.n°.12/2005)

All. n°3 – ESTRATTI PLANIMETRICI CHE DOCUMENTANO L’EVOLUZIONE STORICA DI LESMO

ADOZIONE N° DEL PUBBLICATO ALL’ALBO COMUNALE IL CONTRODEDUZIONI CONSILIARI N° DEL DELIBERA DI APPROVAZIONE N° DEL

IL SINDACO IL SEGRETARIO IL PROGETTISTA Luglio 2011

27