COMUNE DI SINISCOLA Provincia di

COPIA DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE

Numero 21 Del 20-11-2020

OGGETTO : Esame situazione Covid-19 a Siniscola. Determinazioni.

L'anno duemilaventi addì venti del mese di novembre alle ore 17:00, nella sala delle adunanze, previa osservanza di tutte le formalità prescritte dal regolamento, si è riunito il Consiglio Comunale in seduta in Prima convocazione con la presenza, a inizio di seduta, dei Signori:

Farris Gian Luigi P Corrias Maria Antonietta A Fadda Marco P Flori Luigi P Bulla Angela P Congiu Decimo P Pipere Paola P Pau Franca P Bellu Antonio P Bidoni Carlo Antonio P Fadda Paola Giuditta P Satta Antonio P Pau Francesco A Carta Lucio A Pau Giancarla P Floris Caterina Anna Grazia P Pau Luana P

presenti n. 14 e assenti n. 3.

Risultato che gli intervenuti sono in numero legale:

¢ Presiede il Sig Flori Luigi in qualità di Presidente del Consiglio. Partecipa con funzioni consultive, referenti, di assistenza e verbalizzazione (art. 97, comma 4, del D. Lgs. n. 267/2000) il Vice Segretario Generale Dott.ssa Pipere Donatella.

La seduta si svolge in videoconferenza con l’attivazione della piattaforma informatica Zoom meeting presso la sala consiliare.

La Segretaria procede all’appello dei Consiglieri per la verifica dei presenti.

VIENE DISCUSSO IL PUNTO NUMERO 1 ALL ’ORDINE DEL GIORNO CHE RECITA : Esame situazione COVID-19 a Siniscola. Determinazioni.

PRESIDENTE

L’argomento di oggi – com’è noto ormai, non si parla altro – è quello del COVID-19, delle problematiche che questo ha innescato non solo dal punto di vista sanitario ma anche da un punto di vista economico.

Siamo chiamati qui per discutere, valutare ed eventualmente trovare, laddove possibile, soluzioni per andare incontro a quanto questo purtroppo virus ha creato in tutta la nostra comunità.

C’è stata anche oggi un’interlocuzione del Sindaco con l’Assessore Bulla che pregherei di intervenire e relazionarci in merito. Se vuole iniziare l’Assessore Bulla. Sindaco, facciamo iniziare l’Assessore?

SINDACO

Sì, sì.

PRESIDENTE

Prego, Assessore Bulla.

ASSESSORE BULLA

Buonasera a tutti.

Sì, stamattina abbiamo avuto un incontro a Silanus alla presenza dell’Assessore regionale alla Sanità, dottor Nieddu, dove erano presenti i Sindaci rappresentanti dei diversi Distretti della provincia di Nuoro e si è parlato fondamentalmente di quelle che erano le problematiche inerenti al COVID.

Le problematiche ovviamente sono comuni a tutti, non sono presenti solo a Siniscola ma, ahimè, sono presenti anche negli altri Comuni della provincia di Nuoro, diversi dei quali stanno adottando come ipotesi estrema, però come unica via d’uscita, la chiusura totale.

Quindi, le problematiche riscontrate erano quelle di mancanza di comunicazione, di mancanza di tempestività sia per i tamponi, sia per il tracciamento

@-@ - Pag. 2 - @-@ dei contatti. Quindi, tutti questi problemi sono legati fondamentalmente alla carenza di medici e di personale dell’igiene pubblica e anche dell’USCA.

Quindi quello che abbiamo detto ovviamente all’Assessore regionale è che tutti eravamo disposti a collaborare, che, però, si trovasse una soluzione. Anche perché queste sono problematiche legate al COVID che si sommano, però, alle problematiche preesistenti legate alla carenza di medici e di personale sia all’interno dei Distretti, sia per i presidi ospedalieri, in particolare quello di Nuoro.

In un certo qual modo l’Assessore Nieddu ci ha rassicurato, nel senso che ci ha detto che stanno procedendo con le assunzioni. Ovviamente tralasciamo il fatto che siamo probabilmente in ritardo, sono in ritardo, e comunque sia... servizio di Igiene pubblica, la Protezione – mi sentite?

La Protezione civile, invece, assumerà delle persone per quanto riguarda il tracciamento che è importante quanto fare i tamponi, e, quindi, almeno questi aspetti verranno in parte sanati.

Tutti hanno espresso anche un certo malcontento – tranne alcuni Comuni, però in linea di massima – per quanto riguardo l’operato di medici di Medicina generale che sembrano essere grandi assenti in questa pandemia, perché purtroppo la gente si sente da sola e probabilmente una loro presenza più importante e massiccia rassicurerebbe tutti.

Anche perché attualmente ci sono delle terapie che i malati di COVID possono fare – parlo dei positivi sintomatici – e queste terapie molte sono con il cortisone; quindi, vanno seguiti e, inoltre, portano ad altri scompensi che possono essere anche, per quanto riguarda i diabetici, lo scompenso della glicemia e quant’altro.

...ritardo dei vaccini, nel senso che i vaccini dovevano essere anche quest’anno ancora più importanti degli altri anni perché potevano... l’influenza dal COVID. Quindi, una volta che si fa il vaccino, se uno prende l’influenza, non sarà influenza normale ma può essere che sia COVID.

Per questo ci ha detto che ci sono problemi per quanto riguarda la casa farmaceutica e dice che sono arrivati 241.000 vaccini e, però, ne mancano 250.000.

Inoltre, quest’anno, a differenza degli altri anni, alcuni vaccini vengono venduti alle farmacie, sarebbe il 3% del totale a differenza degli altri anni.

Insomma, questo è quello che emerso dalla riunione di stamattina, perlomeno questi sono i punti più importanti. Poi non so se il Sindaco vuole aggiungere qualcos’altro.

PRESIDENTE

Grazie, Assessore Bulla.

Il Sindaco credo che abbia da darci anche un’informazione arrivata proprio qualche minuto fa. Prego, Sindaco.

SINDACO

@-@ - Pag. 3 - @-@ Forse avrete sentito squillare il telefono ed era l’Assessore Nieddu. L’Assessore Nieddu che mi ha rassicurato che molto probabilmente arriverà a Siniscola al Distretto sanitario… USCA per quanto riguarda per i tamponi.

Stamattina è stata una riunione che io mi auguro, per quello che si è detto e spiegato, che... costruttiva. Costruttiva perché tutti quanti posso garantirvi che ((abbiamo)) dei grossi problemi.

Io ne vogliono elencare solo uno che penso che sia quello che più spaventa me e sarebbe quello dei tamponi che vengono da Olbia.

Da Olbia non è arrivato mai nessun referto, mai nessuna cosa al riguardo. Io oggi infatti l’ho detto all’Assessore regionale che i tamponi che a me sono arrivati delle positività sono semplicemente da Nuoro, dalla ATS di Nuoro. Dalla provincia di Sassari, se vogliamo chiamare da Olbia, non è arrivato mai nessun referto.

Come sapete bene, molta gente va a Olbia a farsi i tamponi e noi abbiamo nessun riscontro, come non abbiamo nessun riscontro dal lato dei medici di base. I medici di base che molti di questi sanno ((molta gente sta)) facendo i tamponi privati e non ci fanno sapere niente.

Io ho fatto presente anche questo oggi all’Assessore, ma le problematiche sono tantissime. Non solo a Siniscola, perché sentendo gli altri Sindaci, anzi, devo dire che noi qualche risultato lo abbiamo, c’è gente che sta aspettando il tampone anche venti, venticinque giorni e ancora sono rinchiusi in casa senza nessuna risposta. Qua c’è sì qualcosa che si è prolungato, però non a quei livelli.

Va bene, grazie, Presidente. Faccio le condoglianze a Lucio e all’Assessore Bellu.

ASSESSORE BULLA

Presidente, posso aggiungere due cose che ho tralasciato che invece sono importanti?

PRESIDENTE

Sì.

ASSESSORE BULLA

Scusatemi, però, effettivamente, qualcosa l’avevo dimenticata, forse anche qualcos’altro ma magari la aggiungo strada facendo.

Quindi, ho segnalato il problema di Igiene pubblica del nostro Distretto, perché fino a poco tempo fa non c’era un medico.

Poi il dottor Lucchetta ha accettato di rientrare dalla pensione, quindi accettato l’incarico di medico di Igiene pubblica; però, trovandosi davanti a una situazione non facile da gestire aveva dato le dimissioni. Quindi, queste dimissioni poi sono state subito revocate, però a condizione che si occupasse solamente di vaccini.

@-@ - Pag. 4 - @-@ Quindi, rimane scoperta tutta la situazione legata al COVID e noi ci dobbiamo rifare ai medici di Igiene pubblica di Nuoro e, ovviamente, la mole di lavoro per loro è molto importante e, quindi, non riescono a gestire tempestivamente quello che sono tamponi, contagi, tracciamento e tutte le attività connesse al loro ruolo.

Per quanto riguarda le USCA, dovevano essere trenta le USCA attive, quindi le USCA sono in capo ai diversi Distretti. Attualmente ne hanno attivato ventidue, quindi ne mancano otto; queste ventidue verranno potenziate, queste altre otto verranno istituite.

Noi abbiamo chiesto – infatti quello che poi stava dicendo il Sindaco – di istituire un’USCA anche a Siniscola, considerati i 12.000 abitanti di Siniscola più tutti gli abitanti dei territori limitrofi. Quindi, stiamo parlando di numeri molto importanti.

Abbiamo segnalato anche la mancanza di comunicazione ((ai Comuni)), la mancanza di comunicazione ai medici di base e anche alle Forze dell’ordine che pensiamo noi ad informarle sui casi di positività e sulle quarantene, però anche noi non possiamo dare comunicazioni che non siano avallate da dati certi.

Quindi, questi erano i punti che mi sono scordata. Poi, eventualmente, se mi ricordo altre cose le dirò strada facendo. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie all’Assessore Bulla.

Possiamo avviare tanto una discussione, vediamo se riusciamo a trovare soluzioni, punti in comune per poi metterli in carta e avviarci a quello che potrebbe essere utile per la nostra comunità.

Chi vuole intervenire? L’Assessore Bellu. Prego, Assessore.

ASSESSORE BELLU

Buonasera a tutti.

Io, prima di dire la mia per quanto riguarda le soluzioni, vorrei fare una premessa.

In questo periodo ho sentito voci di mille tipi, però sono accomunate tutte quante dal tipo che qualcuno cerca il colpevole, il colpevole di una disgrazia o di questo o di quest’altro.

Questo atteggiamento – che si sta assumendo in generale da tutte le parti, eh?, non è che sono riferito alla nostra Assemblea, no, in generale nella società – si vede che il popolo stesso in generale sta diventando una sorta di boia. Succede una disgrazia e si cerca subito la testa da tagliare o il responsabile.

Il popolo dice che il responsabile è il politico di turno o il tecnico di turno che si occupava di quel determinato settore dove è avvenuta la disgrazia, oppure i politici dicono il popolo è irresponsabile, non segue le regole.

@-@ - Pag. 5 - @-@ Probabilmente c’è un po' di verità anche in queste accuse, però, a parer mio, quello che veramente è sbagliato e che ci sta danneggiando di più è questo atteggiamento accusatorio e persecutorio che hanno le varie parti che compongono la società.

Ora, io faccio riferimento a quello che stiamo affrontando oggi, che forse, dalle apparizioni della Madonna di Fatima, dalla Prima Guerra mondiale, è la più grande catastrofe, come la vogliamo chiamare, calamità naturale se l’ha fatta la natura o umana se l’ha provocata l’uomo, che ci sia mai stata.

Quindi, è inutile nasconderci sotto la sabbia, siamo impreparati, l’umanità non era preparata... ad affrontare un problema del genere. Ne stiamo subendo le conseguenze, quindi dobbiamo assumere un atteggiamento di coesione e di collaborazione nel trovare soluzioni, soluzioni valide.

Ora, io faccio riferimento a quello che ha detto l’Assessore Bulla riguardo a quanto detto dall’Assessore Nieddu. Naturalmente, io ((spero)) che quello che ha detto l’Assessore Nieddu sia vero, però finora hanno parlato i politici, i medici, quelli...

Io temo che non dobbiamo fare troppo affidamento alle promesse che ci stanno facendo dalla Regione, dal Governo nazionale e dall’Unione europea, perché ci sono troppe voci riguardo questi vaccini e sono anche contraddittorie.

Quindi, io non è che sto escludendo categoricamente le promesse che ci stanno facendo, però io quello che voglio dire è concentriamoci su quello che possiamo fare noi e non facciamo troppo affidamento su queste promesse che ci stanno facendo i politici nazionali e regionali, anche se non le buttiamo.

Riguardo da quando è partita questa epidemia o pandemia, come la vogliamo chiamare, quello che ci ha veramente salvato, che aveva dato buon frutto, era il corretto comportamento dell’utilizzo delle mascherine, tenere le distanze e, quindi, il corretto comportamento delle persone che rispettavano determinate direttive che non stiamo qui a ripeterle tanto le sappiamo.

Purtroppo, per qualche motivo, questa cosa è venuta a mancare. Interventi fuori ripresa microfonica Allora, stavo dicendo, è meglio invece concentrarci. Noi dobbiamo decidere, a parer mio, sul grado di disciplina che dobbiamo dare per porre argine a questo rilassamento nel rispetto delle direttive che sono poi quelle più basilari: mascherina, distanziamento sociale e altre direttive di buon senso come evitare assembramenti e queste cose qua.

Il problema nostro è che se facciamo, a parere mio, il lockdown, il blocco di tutto, è una cosa negativa. A parte il danno economico che procura a tanti settori per via diretta e per via indiretta a tutti, perché in ritardo l’onda colpisce tutti i settori; e poi, a parere mio, proprio il rilassamento, il non rispettare determinate regole, quelle più semplici da rispettare, li ha provocati proprio l’eccessivo periodo di lockdown a cui è stata costretta la popolazione.

Cioè, di contro, questa cosa ha provocato, a parere mio, una sorta di ribellione inconscia nelle persone in generale tale per cui, quando si è liberalizzato, tutti se ne

@-@ - Pag. 6 - @-@ sono fregati anche di quelle poche direttive che si sono lasciate per ((rispettare)), cioè il distanziamento, mascherina e via dicendo.

Allora... il problema nostro è decidere qua, secondo me, il grado, noi dobbiamo tentare di ((riaffermare)) il rispetto di queste cose fondamentali se vogliamo… di porre un argine, di contenere questa malattia. Perché debellarla così è difficile, però possiamo almeno contenerla e rallentarla e dare tempo alla medicina di trovare altre soluzioni.

Il nostro obiettivo... sul ritardare la diffusione e, quindi, spingere, guidare il popolo, la popolazione, la nostra comunità a collaborare per fare di tutto per la ritardare la diffusione come è stato fatto nel lockdown.

Io, però, possibilmente eviterei il lockdown o, se proprio non se ne può fare a meno, lo farei per un breve periodo, non lungo come è stato fatto in precedenza, proprio tra virgolette avvisando il popolo che questa cosa potrebbe allungarsi se non si ripristina un comportamento più corretto, ecco.

A parer mio, mettere un lockdown lungo è controproducente perché la gente farà gli assembramenti clandestini, non potrà andare nei locali e nei night e si organizzerà le cene, gli spuntini di nascosto, perché il territorio è grande e non possiamo controllare dappertutto.

Ecco io direi, a parer mio, di concentrare la nostra attenzione sul modo, sulla strategia per coinvolgere la popolazione a collaborare a rispettare le direttive fondamentali che sono l’utilizzo della mascherina nuova, non quelle, l’igienizzante.

Ecco, io sottolineerei anche una cosa magari che non è stata detta, il lavaggio delle mani, l’igienizzazione delle mani quando si fanno le varie attività, soprattutto quando si va in luoghi frequentati da molta gente, che ne so, uffici o i supermarket.

Ecco, una direttiva che darei per esempio la spesa, appena uno prende i prodotti non utilizzarli subito, se sono confezionati sanificarli e aspettare magari tre giorni prima di utilizzarli.

Quindi, organizzarsi anche in questo senso qua, perché questa malattia è talmente subdola che uno, se non sta attento, se la becca anche se tocca la superficie sbagliata.

Ecco, io ho detto il mio parere… e chiudo.

PRESIDENTE

Grazie, Assessore Bellu.

Diciamo che ha introdotto, ha iniziato a entrare nella carne viva del problema parlando di lockdown e di tutto ciò che intorno a questo virus vi è. Ovviamente vi possono essere delle altre soluzioni.

La discussione è aperta, quindi chi vuol prendere la parola. Antonio Bidoni. Prego, Antonio.

CONSIGLIERE BIDONI

@-@ - Pag. 7 - @-@ Allora, anch’io volevo fare un attimino una premessa.

Partiamo dal presupposto che è da mesi che ho chiesto come opposizione un confronto su quello che poteva essere il metodo di contrasto e di prevenzione al COVID; finalmente, dopo quattro-cinque mesi, questo confronto avviene. Forse un po' in ritardo, questo lo vedremo, comunque l’importante è farlo.

Le cose che ha detto Antonello sono quasi tutte giuste, prevenzione, mascherine, sanificazione delle mani e degli ambienti; però, potrebbe rivelarsi tutto inutile se, come Comune, non ci attiviamo per fare uno screening.

Lo screening deve essere il più ampio possibile, perché è inutile che noi andiamo a vedere le mascherine, a controllare chi si lava le mani o chi non se le lava, però non facciamo una geografia di quella che può essere la diffusione del virus nel nostro Comune.

Se noi non attiviamo un percorso di screening, come peraltro stanno facendo già gli altri Comuni, come peraltro è stato già fatto per i dipendenti comunali, non credo che abbiamo le armi per poterci difendere da questa diffusione.

Quindi, la proposta che come Consigliere, come cittadino, ma anche come opposizione abbiamo condiviso, è quella di reperire delle somme dal bilancio comunale – noi prevediamo una somma di 40 50.000 euro – per un abbattimento, se non si riesce per la copertura totale, di tamponi antigenici su una scala di almeno 2.500-3.000 tamponi.

Con 3.000 tamponi, individuando nella società chi più ha bisogno di questo tampone – io penso per esempio alla scuola, io penso per esempio agli anziani, però poi ci sono anche altri soggetti più a rischio, per carità – senza fare una geografia della diffusione, non possiamo riuscire a intervenire.

Quindi, secondo me, la prima cosa da fare è individuare delle somme dal bilancio comunale da investire appunto su un controllo, su uno screening che ci faccia capire veramente come è diffuso il virus a Siniscola, perché altrimenti tutto quello che possiamo fare potrebbe rivelarsi anche inefficaci.

PRESIDENTE

Grazie al Consigliere Bidoni.

Anche questo è un altro grande tema spero di discussione e, quindi, anche di raggiungimento di obiettivo, perché, in effetti, avere cognizione di quello che è il livello di malattia nella nostra comunità dà giustamente la dimensione anche di quello che è il fenomeno.

Chi altro voleva intervenire? La Consigliera Carla Pau. Prego, Consigliera.

CONSIGLIERA PAU CARLA

Saluto a tutti.

@-@ - Pag. 8 - @-@ Allora, io penso una cosa, che sono piovute tante critiche anche sull’ordinanza che ha fatto di recente il Sindaco e l’Amministrazione per la chiusura dei bar nel fine settimana.

Io credo che abbiamo fatto tanti sacrifici durante il primo lockdown e che questi sacrifici li abbiamo fatti veramente ai limiti della restrizione della libertà personale e veramente ai limiti dell’impossibile, anche perché non avevamo neanche un caso di positività al COVID qui nel territorio di Siniscola.

Adesso che abbiamo la fortuna o la sfortuna, dipende dai punti di vista, di avere zone differenziate a seconda della criticità della zona, quindi a seconda dell’alta, bassa o media criticità e è stata data carta bianca ai Sindaci, quindi agli amministratori locali, ci lamentiamo veramente per due giorni di chiusura a tutela poi della salute pubblica. Che dovrebbe essere il principio cardine che, su metodo scientifico, dovrebbe regolare tutte le scelte in materia di misure di contenimento del COVID-19.

Ho qui con me un articolo della stampa con un appello lanciato dal Presidente della Federazione nazionale dell’Ordine dei medici che, a nome di tutti i medici e infermieri, addirittura chiede un lockdown in tutto il Paese. E lo chiede al più presto questo lockdown, perché, se il trend epidemico non subirà un’inversione, ci troveremo dinanzi a una situazione drammatica, perché il sistema sanitario purtroppo non sarà in grado di reggere.

Io, per quanto riguarda le misure a contrasto del COVID, avrei temporaneamente chiuso tutti i plessi scolastici almeno fino alla Befana; per quanto riguarda le superiori, sono già regolate dal DPCM, però c’è la possibilità per gli studenti disabili di continuare a fare la didattica in presenza.

Cosa che, secondo me, andrebbe sospesa, perché qui si tratta di arginare questo fenomeno che piano piano sta crescendo, io sono seriamente preoccupata.

Avrei, per carità, lasciato tutte le attività economiche aperte, sempre con il rispetto di mascherina, igienizzante e distanza interpersonale tra le persone. Però, ho avuto anche tante di quelle segnalazioni anche da parte dei commessi, che sono comunque una categoria di lavoratori che andrebbe protetta, perché purtroppo nei punti vendita che riguardano i beni di prima necessità si presentano assembramenti all’interno dei negozi che è una cosa spaventosa.

Quindi, veramente qui in questo senso avrei posto questo tipo di limite, cioè avrei proprio contingentato anche gli ingressi nei punti vendita – mi riferisco soltanto ai punti vendita dei beni di prima necessità.

E, quindi, avrei permesso l’ingresso prima di tutto la spesa una sola volta al giorno da parte di un solo componente cada nucleo familiare, ad eccezione ovviamente dei portatori di disabilità che magari necessitano di un accompagnatore, oppure magari di tutti quei genitori che non possono certamente lasciare i figli minori nelle proprie case.

Quindi, avrei veramente posto questo tipo di limite. Avrei prima di tutto lasciato tutte le attività aperte, questo l’avrei fatto, perché ovviamente c’è chi deve pagare le tasse. Se chiudono i Sindaci non ci sono ristori, c’è chi deve pagare la locazione del locale dove esercita la propria attività economica. Scusate un attimo. Mi sono spostata.

@-@ - Pag. 9 - @-@ Per quanto riguarda, ripeto, i negozi di generi alimentari avrei posto questo tipo di limite, okay? Perché comunque la curva dei contagi ormai sta salendo. Non abbiamo certamente una criticità da zona rossa, però, insomma, non si ((sente)) nient’altro che regioni dell’Italia che passano da una zona di criticità bassa a una media a una più elevata.

Quindi, piano piano veramente bisogna tenere conto del fatto che purtroppo questi numeri stanno crescendo.

Poi avrei chiesto una raccomandazione a tutta la popolazione veramente per quanto riguarda il festeggiamento di feste di compleanni, se possibile avrei fatto anche un’ordinanza, perché purtroppo ci sono tante persone che hanno un grande senso di responsabilità come ce l’hanno avuto nel primo periodo del lockdown, ma tante altre che purtroppo stanno continuando a sottovalutare il fenomeno.

Prima non avevamo un caso di positività nel nostro Comune, adesso quanti casi di positività abbiamo? Sono quasi pari a cento, ci sono tante persone che stanno aspettando l’esito del tampone, dove vogliamo arrivare? O utilizziamo delle misure di contenimento con delle ordinanze – come anche quella che ha fatto recentemente il Sindaco, per esempio, che, secondo me, è un’ottima cosa – oppure non so veramente dove possiamo andare a finire.

Avrei, guardate, anche posto un divieto di assembramento nelle aziende agricole. A seguito di diverse segnalazioni che mi sono giunte personalmente, avrei anche, se possibile, è sospeso il periodo di caccia, perché purtroppo mi sono giunte tante segnalazioni su possibili spuntini, su possibili assembramenti da parte di cacciatori che veramente, se dovesse essere vera la notizia, stanno sottovalutando il problema. Quindi, avrei veramente sospeso anche il periodo di caccia fino a data da destinarsi.

Io non sono, ripeto, per la chiusura, però sono per fissare delle regole. Purtroppo a nessuno piace la limitazione della libertà personale, a nessuno, però, se questo è necessario per arginare e per far scendere la curva dei contagi, che ben vengano le restrizioni.

Ma che ben vengano per salvare la vita delle persone, perché veramente questa pandemia sta andando a toccare le categorie anche più deboli del Paese, quindi occorre prendere anche decisioni purtroppo impopolari anche se questo non piace. Ho concluso. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie alla Consigliera Pau.

In buona sostanza, la Consigliera chiede un’apertura di tutte le attività ma contingentata all’ingresso delle persone, la chiusura della caccia che attiene più penso a norme e regole regionali, più difficile da attuare. In linea di massima sono queste le cose che ha chiesto.

CONSIGLIERA PAU CARLA

Scusi, Presidente, chiedo anche la chiusura di tutti i plessi scolastici almeno fino alla fine delle feste natalizie, quindi almeno fino alla Befana, per tutelare quelle che sono le categorie più deboli.

@-@ - Pag. 10 - @-@ Perché anche se pare che all’interno delle scuole che se si dice che le scuole siano i luoghi più sicuri, un solo bambino malato di COVID significa che le politiche non stanno funzionando. Perché un bambino vale quanto dieci adulti, perché sono le categorie che in primo bisogna tutelare insieme agli anziani.

PRESIDENTE

Non dimentichiamo che gli anziani sono il primo vero grande patrimonio che una comunità ha, perché sono quelli e coloro che hanno fatto la società. Quindi, dovrebbero avere un occhio di riguardo soprattutto perché hanno già dalla loro il tempo che li ha segnati. Interventi fuori ripresa microfonica Appunto, con tutte le patologie che hanno.

Chi è che vuole intervenire? Antonio? Prego, Antonio Satta interviene.

CONSIGLIERE SATTA

Io mi riallaccio al discorso, se c’è un luogo che non andrebbe chiuso sono proprio le scuole, perché, in realtà, non avrebbe neanche senso mandare la gente a lavorare a tenere i bimbi a casa. Cioè, io mi espongo al contagio e poi.

Più che altro non per una questione delle scuole viste come parcheggio, per comodità, è proprio una questione legata, i bambini sono i soggetti meno esposti al virus e che vengono meno colpiti anche in termini di gravità, quando vengono colpiti.

Le scuole sono effettivamente un luogo sicuro perché c’è la tracciabilità di chi le frequenta. Quindi, io personalmente sono andato a ritirare che ne so, il libretto di giustificazione di mia figlia, ho firmato l’ingresso, l’orario che sono rimasto e all’uscita ho lasciato il numero di telefono. È un luogo di coso.

C’è anche un’altra questione. Le video lezioni, a parer mio ma sento anche intorno i rumors, non funzionano come dovrebbero, cioè recuperare un anno scolastico dal punto di vista didattico, non solo, e anche sociale – e lasciamo da parte il discorso sociale – però diventa complesso.

Non tutte le famiglie hanno il computer per potersi collegare in video lezione; ci sono famiglie che hanno due o tre figli studenti, come fanno, devono comprare due o tre computer? C’è la speculazione ((adesso)) intorno ai computer. Io l’altro giorno una famiglia monoreddito ha dovuto comprare un computer che fino all’anno scorso costava 300 euro, l’ha pagato 550 euro per garantire ai figli l’istruzione.

Bisogna fare uno sforzo in questa società e soprattutto garantire l’istruzione e la formazione dei ragazzi, dalle elementari, medie ma soprattutto anche superiori che sono programmi complessi dove magari un genitore, se alle elementari ha i rudimenti per poter seguire il figlio, non ce li ha alle superiori.

E una lacuna di tre-quattro mesi, se dopo un lockdown si reinizia la scuola e non si recupera, se la trascina lo studente dietro tutta la vita, soprattutto in certe materie che sono complesse.

@-@ - Pag. 11 - @-@ Quindi, se bisogna fare uno sforzo è in quella direzione, ovviamente con tutte le sicurezze del caso, cioè fare in modo, come hanno fatto in altri Paesi – paesi non paesi comuni nostri, Paesi stranieri – distanziamento, mascherina. È stato già detto bene da Antonello Bellu le misure di sicurezza da adottare.

Perché l’OMS dice che se, ad esempio, il 90% delle persone usasse la mascherina, si abbatterebbe drasticamente il numero dei contagi. Quindi, da quel punto di vista, uno sforzo in quella direzione.

Riguardo al contesto lavorativo, purtroppo viviamo in una società dove non domina la logica “la salute prima di tutto”, perché se la salute forse prima di tutto già da tempo l’Ilva sarebbe chiusa, i nostri anziani non avrebbero lavorato dieci-quindici anni in miniera sapendo che sarebbero morti di silicosi pochi anni dopo. Quindi, nel capitalismo la salute non viene prima di tutto.

Fatta questa premessa, si può ragionare anche in termini di chiusura. Il problema delle chiusure dettate dalle ordinanze comunali, l’ha citato Carla, è che non c’è il ristoro. Se uno comunque non gli incassi, mettiamo che chiudiamo il fine settimana per un paio di mesi e uno non ha quegli incassi, non gli vengono riconosciuti come rimborso da nessuno ente.

È una misura drastica anche quella, se entriamo nello specifico di chiudere i bar il sabato e la domenica.

Più che altro, io, prima di questa misura, avrei adottato un’altra strategia: avrei responsabilizzato un po' – responsabilizzato tra virgolette perché già sono responsabilizzati – però un intervento un po' più incisivo delle Forze dell’ordine dove si creano degli assembramenti per invitare i ragazzi a usare le mascherine.

Perché un barista, lo sa bene anche il Sindaco, per quanto autorevole, non ha talvolta di fronte a che so, dieci-quindici ragazzi – perché adesso stiamo parlando che soprattutto stanno uscendo i giovani – la possibilità di intervenire e di farsi sentire per far rispettare queste benedette regole.

Ora, l’interiorizzazione delle regole avviene o per autodisciplina o perché la disciplina in un certo modo viene imposta da... sociale. Ci sono le figure e gli enti preposti a questo e allora io dico quando si passa di fronte a un locale, che ne so, in piazza piuttosto che in periferia, e vedi un assembramento, ti fermi. Non si parte subito con una sanzione, si parte con un avvertimento.

Secondo me, così, con un intervento di questo tipo che è basato, più che sulla repressione, sul controllo e la vigilanza e dopo eventualmente… sanzionatorio, qualche cosa di risultato si può ottenere. .

Se proprio devo sacrificare, se fossi stato un governante, avrei sacrificato il sistema produttivo a quello scolastico, per intenderci.

È vero anche che nel nostro territorio la densità di popolazione non è elevata come in Lombardia e che, quindi, di certe restrizioni si potrebbe anche farne a meno e bisognerebbe puntare di più sulla prevenzione. Appunto, campagna di promozione sull’uso di mascherine e sulla responsabilizzazione delle persone.

@-@ - Pag. 12 - @-@ Per fare questo, ovviamente, ci vuole una sinergia tra tutti gli enti preposti, non solo il Comune che può fare dei messaggi. Appunto, ripeto, Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza e gli enti preposti al controllo dovrebbero fare controllo e farlo in maniera però – passatemi il termine – non sul piano repressivo come sono viste, ma con un piano iniziale di dialogo e di convincimento rispetto alla necessità di usare quelle misure, non per paura di una sanzione ma come proprio atto dovuto di fronte a una situazione di questo tipo.

Cosa possiamo fare? Questo detto sul piano generale. Sul piano invece locale, cosa possiamo fare noi? Secondo me, uno screening di massa per il Comune di Siniscola magari non è fattibile, però molti Comuni l’hanno fatto e bisogna dire che i Comuni che l’hanno fatto con 1.800 abitanti, l’hanno fatto in proporzione con un bilancio che magari era di 3-4 milioni di euro, 2 milioni e mezzo di euro, 3 milioni di euro. Non è che ((quindi)) hanno attinto dalle casse.

Noi potremmo raschiare il fondo del barile avendo risparmiato sull’estate siniscolese, che ne so, quei mille euro dati per il patrocinio da una parte, 500 dall’altra; un po' di mensa scolastica l’abbiamo risparmiata perché quest’anno da marzo, ad esempio, il Comune integrava anche molta di quella spesa andando incontro alle famiglie che erano esentate dal pagamento della mensa.

Diciamo un po' raschiando a destra e a manca, se si racimolano 30, 40, 50.000 euro, come ha detto Antonio, si fa uno screening a campione, cercando di coinvolgere almeno una o due persone di ogni nucleo familiare.

Perché questo discorso? Perché ogni azione che poi viene decisa può essere supportata da un dato scientifico. Se noi abbiamo, che ne so, faccio l’esempio di . Orune ha fatto, se non sbaglio, ho letto in giornale, novecento tamponi quando è scoppiato il caso Orune e poi s’è scoperto che il 90% della popolazione era negativa.

Ora, se tu scopri un dato di quel tipo, ((è)) non certo tipo di intervento che è più basato sulla prevenzione. Se io, invece, che ne so, scopro che il 60% è negativo e il 40% – che è una cifra significativa di quel campione che ho scelto – è positivo, allora faccio un intervento più d’urto e, però, viene giustificato anche da un dato.

In quel senso è necessario cercare di avviare uno screening che poi coinvolga appunto per nuclei familiari e per categorie a rischio, quindi gli anziani, certe categorie di lavoratori che sono a contatto col pubblico da quel punto di vista.

E poi estenderlo il più possibile, con un’integrazione da parte dell’utenza. Può essere come avete fatto per il Comune 10 euro, ma potrebbe essere per fasce di reddito anche 20-30 euro, per dire. Cioè, voglio dire, chi ha uno stipendio fisso e non è stato intaccato in questa cosa li può pagare 20-30 euro ad integrazione dei – quanto ci vogliono, 50-60 euro un tampone?

ASSESSORE BULLA

50.

CONSIGLIERE SATTA

50. Ecco, a integrazione può andare anche al 50%.

@-@ - Pag. 13 - @-@ Quindi, da questo punto di vista ragionare su quanto può mettere il Comune di tasca per i tamponi e ragionare su un numero magari da raggiungere. 2.500? La differenza... anche in base al reddito da parte di chi ne usufruisce.

E un ragionamento di questo tipo va fatto per sapere nel territorio effettivamente com’è la questione, perché ci sono stati Comuni che alla fine sembrava che fossero stati toccati in maniera significativa e poi era circoscritto ((ai)) nuclei familiari e non a livello di diffusione sociale del fenomeno.

Quindi, un dato scientifico ci serve a noi livello locale per ragionare.

Poi dobbiamo anche fare, che ne so, interventi un po' che vadano incontro anche una sorta di concertazione – scusate un secondo.

Dicevo, quindi, bisognerebbe cercare di avere un dato scientifico da elaborare.

Riguardo alla chiusura dei bar, è stata, secondo me, nel modo e nel metodo, una misura drastica che poteva essere regolata da una fase transitoria che poteva scongiurarla o renderla effettiva.

La fase transitoria, ripeto, è quella lì dove le Forze dell’ordine, a mio avviso, dovrebbero essere un po' più incisive nel controllo, senza essere severe necessariamente. Però, se intervengono loro, che ne so, vedi fuori in una pedana venti giovani che se la stanno sbevazzando senza la mascherina, interviene un Carabiniere, dice di mettersi la mascherina, se la mettono, c’è poco da fare.

Se glielo dice il barista... tant’è che anche molti lamentano questo fenomeno qua del fatto che devono essere da soli, stanno lavorando e, in più, devono assolvere anche questo obbligo di controllo. Che è vero, ci deve essere anche da parte loro, però in sinergia con le istituzioni preposte potrebbero essere più efficaci.

Maggiori informazioni con la popolazione. Adesso noi, io ho letto, 95 casi ufficiali, no? Io volevo sapere il Comune, nella fattispecie il Sindaco piuttosto che l’Assessore, questo dato glielo dà l’ATS presumo, no?

PRESIDENTE

Sì.

CONSIGLIERE SATTA

Però…

PRESIDENTE

Si sente male.

CONSIGLIERE SATTA

Guardate, sono breve perché sono arrivato a questo punto.

Se fossero 95 casi non sarebbe neanche, in rapporto alla popolazione,... così drastica come altri territori. In realtà, la percezione collettiva, ((poi)) fondata o meno, è

@-@ - Pag. 14 - @-@ che ce ne siano di più tra casi conclamati, casi il cui dato non è diffuso e persone in quarantena obbligata o autoquarantena.

Quindi, la percezione in paese è che ci sia un’esplosione di questo fenomeno che, ripeto, se io sto al dato ufficiale, non è così impattante come è stato in altre comunità, perché in altre comunità hanno avuto più di cento casi ma hanno un quarto degli abitanti di Siniscola, un terzo degli abitanti di Siniscola.

Quindi, sono due le cose, della comunicazione e dell’informazione. O l’informazione è parziale e non corrisponde a un dato reale, e allora ogni tanto – il giornale l’altro giorno c’erano i medici condotti che dicevano – medico generale, quello di paese, su “La Nuova” c’era un articolo perlomeno – che è superiore il dato ufficioso a quello ufficiale. E così dicono alcuni medici anche all’ospedale di Nuoro, eccetera, eccetera.

Quindi, da questo punto di vista dovremmo essere aderenti alla realtà di quel dato. Se sono 95 non dobbiamo essere allarmisti, dobbiamo essere e ragionare sempre in termini di prevenzione e di controllo. Ovviamente, se il dato, invece, è triplicato rispetto a questo numero, è ovvio che un po' ti allarma perché vuol dire che si è triplicato in pochissimo tempo.

Perché poi il rapporto tra malati e… è determinato anche dal lasso di tempo con cui avviene questo contagio, perché ci sono situazioni di zone che erano COVID free e poi sono diventate improvvisamente (come la Sardegna d’altronde) regioni con 500 contagi al giorno, cinque-dieci morti, sei morti, eccetera.

Quindi, dovremmo avere un po' di scientificità nel gestire l’informazione e la comunicazione ed essere rassicuranti senza dare il segnale delle briglie sciolte, oppure essere allarmisti ma con un dato scientifico reale.

Il dato scientifico, se non ce lo danno i tamponi, ce lo danno i contagi effettivi che sono quelli descritti dall’ex ASL, la ex ASL.

Riguardo l’ATS e al presidio ospedaliero locale io dico una cosa. Noi è un anno che abbiamo fatto i Consigli comunali dove sono state segnalate tutte le criticità, quelle criticità continuano a persistere.

Adesso per risolvere quella dei vaccini è stata richiamata una persona che era in pensione, fondamentalmente, dopo che c’è stato un vuoto e veniva una persona una volta al giorno da Nuoro.

Ecco, qui bisogna dare battaglia, perché il problema non è che si rifaccia al Comune, all’Assessore, al Sindaco, agli Assessori, alla Giunta tutta quanta il fatto che hanno la bacchetta magica che hanno la possibilità loro direttamente di coso, ma avete la possibilità di fare – passatemi il termine – casino.

Nel senso…

ASSESSORE BULLA

E l’abbiamo fatto e lo stiamo facendo.

CONSIGLIERE SATTA

@-@ - Pag. 15 - @-@ ...ma coinvolgendo la gente, cioè facendola emergere fuori dalle mura istituzionali dove ci si riunisce. Facendola emergere questa situazione, perché oggi, paradossalmente, siamo arrivati a una situazione, smantellano i presidi ospedalieri.

Il nostro sembra quasi in fase di smantellamento quello di Siniscola, perché negli ultimi dieci anni praticamente non sto a riepilogare le ore di specialisti che ha perso, il disservizio esistente, no?

E il fatto che la gente faccia la fila fuori. Erano belle giornate nei giorni scorsi, io l’ho fatta perché dovevo fare la firma digitale e c’erano venti, venticinque persone fuori e c’era il sole, ma diversamente sarebbe ingestibile quella situazione, anche da un punto di vista logistico.

Quindi, dare battaglia da questo punto di vista, perché i presidi sanitari locali territoriali lo sappiamo, li stanno smantellando; però, i territori, la classe politica è assente.

Io faccio l’esempio di Ghilarza, ci sono i cittadini che sono mobilitati da tempo. I politici di quel territorio dovrebbero rovesciarlo quel tavolo con cui si confrontano con la Regione, perché sono arrivati al punto dove un mese fa, alle quattro del mattino…

ASSESSORE BULLA

Invece sono assenti la maggior parte.

CONSIGLIERE SATTA

Ma lì alle quattro del mattino è successo il fatto. Nella sesta potenza mondiale, è successo che i Carabinieri hanno scortato gli operai per prendere dieci letti dall’ospedale di Ghilarza alle quattro del mattino per non farsi beccare dal presidio giornaliero e portarli all’ospedale di Oristano. Cioè, dieci letti prelevati con la forza da un ospedale presidiato perché lo stanno – ospedaletto – smantellando.

ASSESSORE BULLA

Vabbè, loro sono peggio di noi.

CONSIGLIERE SATTA

E parliamo di un Paese che si considera la sesta potente industriale ed economica del mondo.

Quindi, non si rinfaccia il fatto di non ottenere un risultato delle volte, ma il fatto che, anche di fronte a una sconfitta, bisogna però mobilitare la gente e fare emergere questa conflittualità che può esserci tra locale e regionale coinvolgendo la cittadinanza e la popolazione, socializzando quell’informazione e dicendo alla gente: “Belli miei, qui ci diamo la sveglia oppure continueranno a persistere questi disservizi”.

E a trascinarsi dietro la popolazione, perché è un anno davvero che l’abbiamo segnalata questa, cioè siamo arrivati impreparati.

Fra l’altro, questa situazione cosa ha determinato ((del)) COVID? Che le malattie comuni sembra quasi che non ci sia risposta. L’altro giorno un signore di

@-@ - Pag. 16 - @-@ ha passato sessantadue ore dentro l’ambulanza fuori dall’ospedale di Nuoro, c’è gente di Siniscola che praticamente ha difficoltà – quelli malati oncologici, lo sappiamo, c’è stata anche la manifestazione recentemente a Nuoro fuori dall’ospedale… Interventi fuori ripresa microfonica Però, c’è la paura di ammalarsi, di prendersi un’altra malattia e di andare dal medico perché non hai quel tipo di assistenza, perché comunque adesso la priorità è quella del COVID.

E questa cosa qui è determinata dalla scarsità di risorse strumentali e umane. Nel territorio mancano (Nuoro e provincia) 134 medici, all’ospedale 22 primari. Una battaglia in quel senso la si può fare, ci sono anche i deputati del territorio, no?

La classe politica locale non è che ha un ruolo chissà che superiore, lo ripeto, però è quella che può essere la cerniera tra la cittadinanza in una battaglia, i deputati nel territorio e il coso regionale, perché stanno arrivando una marea di denari dall’Europa e non si capisce perché non si investano in una emergenza sanitaria in potenziamento dei servizi sanitari.

Questo per quanto riguarda l’ospedaletto.

Quindi, le proposte sono appunto quella di cercare di raschiare il fondo del barile del bilancio comunale e trovare 40-50.000 euro per fare uno screening di massa che ci dia una fotografia del territorio.

Poi lo so che il tampone lascia il tempo che trova, perché magari oggi fai il tampone e fra una settimana ti ammali, però almeno tu hai una base di parte della scientifica per dire a Siniscola c’è un focolaio, a Siniscola è circoscritto, a Siniscola non è diffuso socialmente, a Siniscola è diffuso socialmente.

E da lì scegli come intervenire anche con le chiusure, però vanno sempre motivate e soprattutto vanno fatte trovando prima la strada del dialogo sulle politiche di prevenzione, in maniera tale da non creare neanche quel conflitto che diceva Antonello Bellu che esiste tra cittadino, politica, istituzioni, istituzioni e cittadino.

Perché adesso c’è il paradosso che per la politica è colpa del cittadino, per il cittadino è colpa dei politici. In questo scaricabarile praticamente comunque può generare mostri, incomprensioni e cose così.

Quindi, screening, comunicazione, informazione, un pungolo alle Forze dell’ordine affinché controllino il territorio, quelle criticità in maniera un po' più determinata.

Ripeto, io non avrei chiuso i locali per adesso subito così, avrei chiesto che il sabato e la domenica e anche gli altri giorni, quando vedi un assembramento, giri in macchina, ti fermi e lo blocchi. Gli dici: “Guardate, adesso passo via avverto, mettete le mascherine; la prossima volta sono 400 euro di multa a testa”.

Perché la legge prevede che se a me mi beccano senza mascherina in un assembramento, non al barista, a me emettono 400 euro di multa; anche al barista se sono dentro un bar, ma anche se sono per strada in assembramento.

@-@ - Pag. 17 - @-@ Quindi, da quel punto di vista ci sono gli strumenti, solo che, secondo me, un po' si latita su questa cosa della vigilanza, del controllo, e si delega molto. Quindi, bisognerebbe fare una sorta di catena dove ciascuno fa la sua parte e il suo compito.

E niente, poi è vero che è una questione di autodisciplina, di responsabilizzazione, ma ragazzi di 18, 19, 20 anni – perché sono quelli che stanno uscendo che io vedo in giro, eh? Fondamentalmente la maggior parte delle persone l’hanno recepita questa cosa.

Riguardo ai negozi che diceva Carla, l’altra volta avevano messo un numero l’ingresso di persone che potevano entrare, potrebbe essere quella la soluzione che evita gli assembramenti. Però, ripeto, gli unici strumenti che abbiamo son questi, però adottiamoli, sono pochi ma possono fare la differenza.

Prima di arrivare all’aspetto repressivo che diventa odioso, secondo me bisogna… Interventi fuori ripresa microfonica Sì, più che altro, secondo me, si gioca molto sul come arrivarci se proprio ci devi arrivare, eh? E l’ho detto prima, cioè in una maniera transitoria graduale dopo aver sperimentato le altre strade.

E poi, ripeto, abbiamo bisogno di un dato scientifico. Un dato non scientifico, capiamoci, un dato che, se anche a campione, ci dica a Siniscola la situazione è questa, perché da lì si parte poi con le misure più o meno drastiche, più o meno pesanti, più o meno aperte e si vede come intervenire.

Ora, voi conoscete il bilancio, qualche cosa, però, secondo me, si può tirare fuori, ripeto. Tagliando anche le luminarie, quest’anno non mettiamo le luminarie e quei 15.000 euro li buttiamo a fondo di questo.

Dai, 50.000 euro riusciamo a raggiungerli per provare a fare questa operazione e si spiega alla gente, non si mettono le luminarie perché, cioè, se continuiamo così ti chiudono anche a Natale, capito?

Quindi, da quel punto di vista c’è la disponibilità delle persone. Dobbiamo dare messaggi chiari perché c’è molta disinformazione e molto abbandono rispetto alla informazione che passa, perché poi passano le fake news, le cazzate che possono essere più o meno simpatiche, più o meno far ridere.

Però, effettivamente, c’è un gap di comunicazione da parte delle istituzioni verso il cittadino, deve essere un po' più puntuale, un po' più tecnica, un po' più scientifica, e anche nel tecnicismo si avverte anche l’aspetto della fermezza, anche nel linguaggio.

Cioè, studiare dei modi dove tu in maniera ferma dici: “Bello mio, noi stiamo facendo questo un po' più leggero perché vogliamo andare incontro, bilanciare le esigenze, i bisogni delle persone diritto alla salute, quello del lavoratore, eccetera. Però, sappi che se ci porti a dover fare delle scelte impopolari noi le faremo”.

Ma deve esserci un processo che accompagna, eventualmente si decidesse, a quelle scelte, se no succede quello che è successo, che ti becchi gli strali delle persone, dei baristi che ti dicono però vanno a Posada, però vanno a... a me non rimborsano quello, a me non mi rimborsano quell’altro.

@-@ - Pag. 18 - @-@ PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Satta.

In larga parte posso anche condividere quanto da lui detto, perché poi attiene a quelli che sono i fatti che quotidianamente ognuno di noi vede, vive o sente.

I giovani sono, però, la parte che meno si vuole attenere a quel minimo di regole che un po' tutti ci dobbiamo dare, e qui magari la sensibilizzazione spetterebbe più alle famiglie che alle Forze dell’ordine. Perché poi, alla fine, un genitore che si vede ritornare in caso di figlio con 400 euro di ammenda, insomma, non è che lo renda tanto felice.

Perché oltre questi, oramai, ripeto, tutti vediamo, nelle strade, nei bar, nei locali ci sono i giovani, non ci sono altre persone.

Nel proseguo della discussione spero che emerga anche il come arrivare a determinare che siano 3.000 piuttosto che 5.000 e, in mezzo a questi 3.000 piuttosto che 5.000, quali categorie dovranno fare poi questo screening, perché anche da lì poi ne potrebbe nascere...

CONSIGLIERE SATTA

Dai fondi a disposizione dipende il numero, perché...

PRESIDENTE

Sì, questo sì.

Le categorie, parlavo di categorie. Le scuole va bene, quelle le sappiamo, scuole e anziani; però poi, se siamo in uno spettro così ampio di 3-5.000 persone, insomma, parliamo di numeri importanti.

Chi altro vuole intervenire? Il Sindaco voleva intervenire, poi Franca Pau.

SINDACO

Allora, Antonio, volevo precisare... cose.

Allora, il fatto che il nostro Distretto sia così, ti posso garantire che Ghilarza, che , che , che , sono tutti come noi, purtroppo il territorio nuorese è abbandonato. Te lo posso garantire perché anche oggi, guarda, era una miseria sentire questa riunione.

Per quanto riguarda la chiusura dei locali devo dire questo. Intanto mi ha spaventato che la settimana scorsa, sabato, al Distretto sanitario sono stati fatti 106 tamponi, di cui 84 di Siniscola; su 84, 39 positivi, mi sembra quasi al 50%. E questo un po' mi ha spaventato, anzi, mi ha terrorizzato.

Devo dirti per la chiusura dei locali, ho preferito chiudere adesso che a Natale e a Capodanno, vorrei dare un’impronta, come ho fatto sia con le piazze, anche sui bar.

@-@ - Pag. 19 - @-@ Ti devo dire questo, Anto’, che quello è il mio lavoro come lo è anche il lavoro di Paola Fadda. Purtroppo il mio vedere è stato appunto che non c’è una certa direzione, da parte dei giovani specialmente, nel rispetto del COVID.

Nel rispetto del COVID, poi, ho fatto anche un’ordinanza chiedendo a tutte le Forze dell’ordine un incremento di controllo, ma questo non è stato fatto. E io ho fatto questo appunto perché vorrei che ci fosse più attenzione al riguardo.

Poi, scuole. Allora, io sulle scuole la vedo in questo modo. In questo momento, secondo il mio pensare, è il posto più sicuro, il posto in cui i ragazzi vanno a scuola, la maestra o la professoressa dice: “Mettetevi la mascherina” e i ragazzi la tengono, perché è quel momento in cui sono portati anche in una certa direzione e vedere l’esattezza della situazione.

Se noi dovessimo chiudere le scuole senza lockdown, cosa succederebbe? Questi ragazzi cosa siamo convinti, che rimangono a casa loro? Questi ragazzi vanno in giro e, secondo me, andando in giro è ancora più pericoloso. Molto più pericoloso, perché questi ragazzi, come ben sappiamo, vanno in giro da tutte le parti.

Secondo me, in questo momento la scuola, nel mio pensare, è il posto più sicuro.

Per quanto riguarda gli screening, stiamo cercando in tutti i modi di vedere, come si diceva, di grattare proprio il fondo del barile e devo dire che...

PRESIDENTE

Grazie al Sindaco.

Bisogna comunque sempre stare attenti a non passare dal disastro sanitario a quello economico, perché poi non si sa bene quale dei due sia peggio alla fine...

Io non vorrei… sia Caterina Floris, che adesso non vedo – ah, eccola – che Franca Pau. Chi vuole intervenire delle due per prima? Caterina, però non ti sento.

Non si sente. Franca, dai.

CONSIGLIERA PAU FRANCA

Allora, intanto io volevo riallacciarmi un po' al discorso che ha fatto il Sindaco.

Per quanto riguarda i tamponi che sono stati fatti pochi giorni fa, diceva che circa il 50% quasi sono risultati positivi. Intervento fuori ripresa microfonica O meno, il 40, quello che è. È un dato sicuramente allarmante, ma questo non deve essere visto in larga scala perché bisogna anche cercare di capire a chi sono stati fatti i tamponi.

Perché noi sappiamo benissimo che quando vengono programmati dei tamponi, vengono programmati perché c’è stato o qualche caso di COVID o qualche contatto con casi diretti con COVID.

@-@ - Pag. 20 - @-@ Quindi, i tamponi che sono stati fatti presumo che siano stati fatti a persone che avevano avuto in qualche modo un contatto col COVID. Quindi, è allarmante sicuramente, ma visto sotto un altro aspetto può essere anche meno allarmante.

Per quanto riguarda la chiusura dei locali, se questo è stato un incentivo a portare avanti quell’ordinanza penso che sia stato un pochino precipitoso, perché non avendo appunto uno screening generale, un controllo dei dati certi su quella che è la situazione epidemiologica di Siniscola, bisogna stare attenti alle scelte che si prendono, bisogna valutarle bene prima di chiudere.

E oltretutto i controlli che sono stati incentivati con le varie Forze dell'ordine, barracelli, Carabinieri, Polizia e quant’altro, io penso che questi debbano essere incentivati non quando si chiude, ma quando si tiene aperto. Non vuole essere né un discorso contraddittorio, però, allo stesso tempo, mi sembra un po' anche una questione di logica.

Certe cose vanno valutate prima di prendere le decisioni e sono contenta che questo Consiglio oggi sia stato convocato e forse, parlandone anche prima di quella ordinanza, le cose si sarebbero potute valutare in modo diverso. Ma mi fa piacere che oggi siamo qui per affrontare.

Ora, per quanto riguarda quindi i tamponi, ovviamente io sono d’accordo sul fatto che debba essere fatto questo screening generale e bisogna appunto capire dove indirizzare lo screening, perché altrimenti avrebbe anche poco senso.

Un altro aspetto, quindi, oltre che individuare a quali categorie piuttosto a quali persone circoscrivere i tamponi, è fondamentale cercare di recuperare anche tutti quei dati che finora noi come Comune, mi sembra di aver capito, non abbiamo.

Non abbiamo perché, come è stato già detto prima, i tamponi relativi al Mater di Olbia, i tamponi dei soggetti… in privato; ieri solo saputo che ne sono stati fatti una marea anche presso medici privati a Siniscola, ne fanno presso i laboratori analisi.

Tutti questi dati, se non vengono analizzati, non ha senso fare il tampone, perché sappiamo benissimo che il tampone non è una cura. Quindi, l’aspetto fondamentale è anche analizzare i dati.

Ecco perché, oltre che fare gli screening, è necessario applicare quelle famose tre T che hanno applicato nei Paesi come la Cina, dove è superpopolato, che sono riusciti a debellarlo. In che modo? Attraverso tamponi, quindi testare quelli che sono i casi presenti nel territorio, trattare e in qualche modo isolare anche, e poi curare ovviamente.

Noi dobbiamo cercare di circoscrivere, però, il virus prima che si diffonda, è ovvio, perché la sanità non esiste. Quindi, incentiviamo innanzitutto tutti privati anche a comunicare in un centro di raccolta dati tutti i dati relativi ai tamponi, perché altrimenti, laddove non si arriva con i fondi che potrebbe… il Comune – e, quindi, cercare di intanto attingere a vari fondi del Comune per poter fare più tamponi possibile e incrociarli anche con quelli dei privati.

Io penso che molta gente di Siniscola, se noi ((recuperiamo)) delle somme, se noi ((facciamo i)) tamponi privati, se noi invitiamo anche i cittadini a farli di propria iniziativa e a proprie spese, attraverso un’azione collettiva magari si riesce ad avere un

@-@ - Pag. 21 - @-@ numero di tamponi talmente ampio e a fare una valutazione generale di quella che è la situazione epidemiologica a Siniscola.

Questo si dovrebbe fare ora che siamo ancora in un periodo in cui la gravità non c’è. Tra virgolette non c’è, perché non possiamo saperlo, di fatto, visto che i dati reali, i dati effettivi che ha il Comune non corrispondono alla realtà.

Quindi, noi dobbiamo, secondo me, insistere assolutamente per cercare di tracciare e circoscrivere, sensibilizzare ed educare, ma non chiudere in questo momento, assolutamente.

Ad esempio, per quanto riguarda la scuola, io sono convinta che la scuola stia funzionando, non mi sembra che ci siano stati tanti casi di bambini con il COVID.

ASSESSORE BULLA

Nessun contagio soprattutto.

CONSIGLIERA PAU FRANCA

A me nelle scuole medie ne risultano pochissimi, ne risultano un paio, quindi perché dobbiamo chiudere le scuole? I ragazzini hanno bisogno di prepararsi. Noi dobbiamo pensare che il COVID non verrà debellato quest’anno, noi dobbiamo vederlo da qua quattro anni; e non lo dico io, lo dicono tutti i comitati tecnici scientifici, viene detto dappertutto ormai.

Quindi, noi dobbiamo imparare non a chiudere tutto, che sarebbe la cosa più semplice, ma è la morte... di tutti perché morirebbero le imprese, si morirebbe di ((fame)), morirebbe la cultura.

E i nostri ragazzini tra quattro anni si ritroveranno con una formazione pari a zero, oppure ci ritroveremo con un 30% di ragazzini pronti ad affrontare le fasi future e il 70% di ragazzini che non avevano gli strumenti tecnici, che non avevano l’affiancamento giusto, perché purtroppo non tutti in famiglia hanno la capacità, hanno gli strumenti per sostenere i propri ragazzini. Anche perché magari devono lavorare, magari non hanno le competenze.

Quindi dobbiamo cercare di tutelare sia la scuola, sia le imprese.

Quindi, prima di chiudere, io invito veramente qualsiasi decisione a discuterla prima di prenderla, non dopo che è stata presa. Cioè, l’ordinanza anche dei bar è stata emessa tre giorni fa... Consiglio oggi, valutiamole bene le cose.

Magari è la soluzione, può darsi pure che da una condivisione si arriva a pensare che quella è la scelta giusta, però valutiamola bene senza essere precipitosi, non ci dobbiamo far spaventare da 50 casi di positività.

Che non sono pochi, sono tantissimi, perché quei 50 poi se si passa ad un contagio arrivano a 500. Però, sappiamo che ci sono 50 casi? Accertiamoci che quei 50 casi rimangano isolati, che quei 50 casi non ne diffondano, non ne provochino altri 500.

Quindi, cerchiamo di fare tutto in modo che il virus venga in qualche modo isolato nel miglior modo possibile. Le scuole e le attività io direi di non chiuderle.

@-@ - Pag. 22 - @-@ È ovvio che se non riusciamo a fare un’azione di raccolta dati che ci permetta di analizzare e di prendere delle decisioni, e certo, la cosa più semplice è chiudere; però, teniamo presente che tra sei mesi, tra sette mesi, non è che la soluzione arriva così.

Il virus continuerà ad essere diffuso, i vaccini non si sa per quanti arriveranno, se saranno sicuri, per chi li somministreranno. Ma ci sentiamo di chiudere fino a che non faranno i vaccini a tutti? No, noi dobbiamo affrontare il problema del virus con le misure di prevenzione, quindi farle applicare.

Quello che diceva Antonio io lo condivido, i controlli vanno fatti. Non devono essere controlli repressivi o sanzionatori, ma devono essere educativi, perché purtroppo noi ci siamo trovati in questa situazione tragica e impreparati; quindi, in qualche modo, dobbiamo rieducarci a vivere.

A vivere con un modo diverso, utilizzando la mascherina, tenendo il distanziamento, igienizzando continuamente le mani, ma soprattutto cercando di tutelare se stessi e gli altri che ci circondano, perché la nostra tutela è la tutela degli altri.

Noi dobbiamo fare una campagna di promozione un po' con tutti. Ad esempio, adesso so che della scuola media c’è un’altra classe in cui c’è stato un caso, c’è l’allarme generale di tante mamme perché quella classe non è stata chiusa.

Ora, un mese fa c’è stato un caso nella classe di mia figlia: è stata chiusa la classe, hanno fatto tutti i tamponi nella classe, sono risultati tutti negativi. Cosa vuol dire? Per me questo è ((un dato)) fondamentale, significa che le regole a scuola stanno funzionando.

Ora, se lì ha funzionato, perché quest’altra classe non è stata chiusa? Quindi, secondo me, bisognerebbe chiudere questa classe, fare la stessa cosa che è stata fatta l’altra volta, cercando anche di migliorarci, cercando anche di non far spostare i docenti; oppure disporre per i docenti che erano in una classe un tampone rapido in modo che almeno l’attività didattica possa continuare, senza chiudere la scuola questo.

Siccome tutto questo sta vertendo anche in una serie di preoccupazioni verso tutte le mamme – e, quindi, tutte le mamme: “No, dobbiamo chiudere, dobbiamo chiudere” – no, organizziamo un incontro come quello che è stato organizzato con noi stasera con i rappresentanti di classe di tutta la scuola media per tranquillizzare e dire guardate, il fenomeno è sotto controllo.

Il bambino è a casa, la famiglia sono tutti in quarantena, i ragazzini verranno sottoposti a tampone; chi risulterà positivo resterà a casa ovviamente, chi no, ritornerà a scuola. Ripeto, se prendiamo in considerazione la precedente esperienza che c’è stata nell’altra classe, può anche essere che tutti quei bambini siano negativi.

Quindi, cerchiamo di stare attenti nel rispettare le regole, rispettare i protocolli, farli rispettare; anche a scuola, un supervisore dei ragazzini durante la ricreazione, ((perché)) stanno controllando benissimo, la scuola sta funzionando… Per come la penso io, non dovevano chiudere neanche le superiori, per come la penso io.

Ritornando, invece, vorrei un po' riallacciarmi anche alle imprese. Per quanto riguarda le imprese, noi sappiamo benissimo che le imprese ((hanno)) investito per

@-@ - Pag. 23 - @-@ mettersi a norma, per adeguarsi, per garantire spazi diversi, con le mascherine, disinfestazione. Tutto ciò che dovevano fare stanno cercando di farlo.

Hanno dovuto investire e chiuderle significa che le stiamo danneggiando ancora di più, perché loro hanno speso per adeguarsi. E parliamo anche di adeguamenti legati all’adeguamento del documento di valutazione dei rischi – che voi non so, il documento di valutazione dei rischi ad ogni impresa costa più di mille euro – adeguamento dei corsi COVID.

Cioè, sono tutte spese che a volte noi non ci rendiamo conto che le imprese sostengono perché non siamo direttamente un’impresa, o chi lo è probabilmente se ne rende conto più di noi. Quindi, nel momento in cui investono, loro devono cercare di far applicare bene le norme.

Quindi, come diceva Antonio, queste Forze dell'ordine vanno incentivate a controllare ma non per sanzionare, avviso, oggi ti avviso. Ma non al barista, al povero barista o al povero ristoratore, qua bisogna avvisare tutti quanti, i clienti, perché il barista non si può far carico delle responsabilità e dei comportamenti di norme non rispettate dei clienti, bisogna intervenire anche contro i clienti.

Oggi c’è un avvertimento, domani si possono prendere anche i nominativi; domani, se ti trovo di nuovo che non rispetti le regole, allora ti metto una sanzione. Questa, secondo me, è l’azione da seguire prima di arrivare a chiusure.

Anche perché siamo in zona gialla, come si diceva prima, i ristori non ci sono. Ora c’è il decreto “Ristoro bis” che ha previsto un 50% in più... Intervento fuori ripresa microfonica Ma l’ha previsto per chi è in zona arancione e per chi è in zona rossa. Quindi, se noi come Amministrazione chiudiamo locali in una zona gialla, questi non avranno neanche ristori da parte dello Stato. Quindi, se uno…

ASSESSORE BULLA

...fondo perduto l’hanno ricevuto le attività di ristorazione...

CONSIGLIERA PAU FRANCA

Come?

ASSESSORE BULLA

Il fondo perduto lo hanno ricevuto i bar e i ristoranti, tutti quelli che l’hanno ricevuto la scorsa volta in misura maggiore.

CONSIGLIERA PAU FRANCA

Sì, ma non tutti e parliamo anche di fesserie. Parliamo veramente di fesserie, c’è gente che non ha ancora ricevuto la cassa integrazione, imprese; ci sono imprese che non hanno ricevuto contributi; ci sono imprese che magari perché da l’IBAN è sbagliato non gli accreditano i soldi

@-@ - Pag. 24 - @-@ Cioè, ci sono talmente tante situazioni, e la burocrazia da noi sappiamo benissimo che non aiuta, che non sanno più come fare. Cioè, le tasse anche le stanno congelando, a gennaio è pronta una serie di cartelle esattoriali che arriveranno a tutte le imprese, ma ce ne sono una marea. Se chiudono, come fanno a pagare le cartelle esattoriali? Ma cosa pagheranno?

C’è stato l’aumento della luce, ci sono le cartelle esattoriali, la sospensione di tutte le tasse che gli arriveranno tutte assieme, gli affitti che non sono stati di sicuro sospesi; alcuni hanno ridotto, qualcuno ha avuto diritto a un credito d’imposta, ma non tutti, la maggior parte delle imprese non è così.

Quindi, io ripeto, per me dobbiamo insistere con il monitoraggio, con il tracciamento, isolamento e poi cercare di evitare il diffondersi del virus, non azioni drastiche e chiusure.

PRESIDENTE

Grazie alla Consigliera Pau.

Adesso se riusciamo ad avere il...

CONSIGLIERA FLORIS

Mi sentite?

PRESIDENTE

Adesso sì.

CONSIGLIERA FLORIS

Buonasera.

Allora, sono state dette tantissime cose interessanti da tutti, questo penso che sia anche un incontro abbastanza positivo di confronto e anche soprattutto di rafforzare, condividendole, quelle che possono essere magari delle azioni magari da prendere per fronteggiare chiaramente questa situazione di COVID a Siniscola.

Allora, partendo dai dati che noi abbiamo ufficiali, chiaramente abbiamo capito che non ci possiamo soffermare solamente a questi dati qua perché, ufficiosamente, potrebbero essere molti di più, in quanto io mi ricordo di un dato che mi era stato fornito di due settimane fa, cioè del 7 di novembre, dove si parlava di 160 casi positivi e, in più, di 300 persone in isolamento.

ASSESSORE BULLA

Avuti da chi?

CONSIGLIERA FLORIS

Dati ufficiosi, non ufficiali, appunto perché dalla ATS non – eh? Mi sono arrivati, cioè, me li hanno dati.

@-@ - Pag. 25 - @-@ Ora, che chiaramente mettono in allerta perché sono voci che ho avuto io, che ha avuto qualcun altro, eccetera, perché comunque pare che manchino i dati ufficiali dell’ATS. Io sto portando solamente le voci che ci sono, che girano in paese; per cui tutte queste voci qua non fanno altro che creare allarmismo, sfiducia e anche un po' di non so, poca credibilità da quelli che poi vengono messi sul sito del Comune. Okay? Queste sono riflessioni che io sto portando adesso in discussione.

Come si parla di tanti casi positivi nelle scuole, come si parla di casi positivi dalle maestre, insomma, c’è una situazione molto confusa di molto allarme.

Allora, considerando tutto questo, di gente che non gli arriva l’esito, di gente che aspetta per il tampone; di gente che sabato non è potuta andare a fare il tampone perché non è stata avvisata ed è gente in quarantena, hanno fatto il drive in sabato scorso e delle famiglie – l’hanno detto a me – “non ci hanno avvisato”.

ASSESSORE BULLA

Perché non dovevano farlo evidentemente.

CONSIGLIERA FLORIS

Ma se sono positivi? Come no, dovevano farlo sì, capito?

ASSESSORE BULLA

Ma quelli vengono assistiti a domicilio probabilmente.

CONSIGLIERA FLORIS

Allora, io non voglio accusare tè, cioè, capiamoci…

ASSESSORE BULLA

No, ma ci mancherebbe, mica l’ho organizzato io.

CONSIGLIERA FLORIS

Appunto. Io sto solamente dicendo quali situazioni si stanno creando. Una famiglia, di cui è morta la suocera, a due di loro non è arrivata la comunicazione di fare il drive in e non sono andati, lo hanno saputo dopo. Capito? Sono cose reali che stanno succedendo perché c’è una situazione di… Intervento fuori ripresa microfonica Non ho capito.

ASSESSORE BULLA

...i medici di base in alcuni casi non stanno mandando le schede di primo contatto, quindi…

CONSIGLIERA FLORIS

Non sto capendo niente, scusami, in questo momento non sto capendo niente.

@-@ - Pag. 26 - @-@ ASSESSORE BULLA

Dicevo che praticamente in diversi casi i medici di Medicina generale, quindi il medico di famiglia non ha mandato la scheda di primo contatto; quindi, alcune persone non sono state chiamate a fare il drive in perché, in realtà, non risultavano all’ATS come segnalate, né come positivo, né come contatto stretto.

CONSIGLIERA FLORIS

Non è possibile, perché si tratta di un marito e moglie. Capito? Quindi, moglie positiva e lui in quarantena.

Cioè, voglio dire, probabilmente c’è qualcosa che non funziona, perché io gli ho detto: “Ma sabato sei andato che c’era il drive in?”, e dice: “Io non sapevo niente” e la moglie è positiva. Capito? Cioè, voglio dire...

ASSESSORE BULLA

Ma accertata dall’ATS la positività?

CONSIGLIERA FLORIS

Certo. Certo, certo.

ASSESSORE BULLA

E allora glielo fanno a domicilio al marito una volta che fanno il secondo tampone alla moglie.

CONSIGLIERA FLORIS

E vabbè, okay. Non lo so, però, perché gli altri li hanno chiamati e lui no. Capito?

ASSESSORE BULLA

Dipende dai casi, sono tutti diversi.

CONSIGLIERA FLORIS

È la stessa famiglia.

ASSESSORE BULLA

Eh, io ho chiesto per quello.

CONSIGLIERA FLORIS

No, no, ma infatti. Cioè, voglio dire, io sto ragionando sul fatto che ci sono delle informazioni che comunque non arrivano nei tempi dovuti e forse neanche con tanta chiarezza.

Quindi, questo è già un fatto che manca un po' di coordinamento. Probabilmente è colpa dell’ATS, perché comunque è un problema regionale, tant’è che c’era un

@-@ - Pag. 27 - @-@ incontro con l’Assessore Nieddu, con i Sindaci che non avevano i dati e, quindi, lamentavano questa cosa qui, questo problema, e, quindi, non potevano capire effettivamente com’era la situazione epidemiologica nel loro paese.

Quindi, maggiormente per questa situazione che l’ATS non riesce comunque a gestire, è importante che magari il Comune si attivi per fare uno screening, no? Soprattutto perché, effettivamente, se non abbiamo i dati certi, se c’è tutta questa confusione, questa mancanza di coordinamento, è chiaro che la gente e noi tutti e ci preoccupiamo perché non sappiamo veramente di chi fidarci.

Però io, come screening, partirei soprattutto dalle scuole, dalle scuole elementari e dalle scuole medie, perché le scuole non bisogna assolutamente chiuderle. Partirei dai ragazzi e, nello stesso tempo, fare proprio formazione ai ragazzi. Cioè, mentre gli fai lo screening, però, li devi anche informare e fargli riprendere quelle che sono le loro responsabilità anche nei confronti dei genitori, dei nonni e delle famiglie con le quali hanno i contatti.

Però, questo se ne dovrà occupare il Comune, anche se oggi leggevo che la Federfarma sta attivando delle procedure di fare lo screening immediato, lo screening sierologico in farmacia.

E ci sono molte regioni che si sono già attivate dove magari le persone pagano una piccola percentuale, tra cui c’è anche la regione Sardegna, che, però, è ancora in fase di ultima di definizione questo contratto comunque con la Federfarma. Quindi, per i test sierologici e anche per i tamponi rapidi fatti direttamente in farmacia oppure fatti anche direttamente al CUP con prenotazione. Quindi, c’è qualcosa un po' che si sta muovendo.

Ora, insomma, visti i tempi della Regione... sono le azioni da mettere in atto, insomma, ci mette un po' di problemi…

Allora, io non sono anche d’accordo sul fatto di una chiusura così imperativa come quella che è successa adesso per i bar, perché questo chiaramente fa nascere un po' di tensioni e di malumori da parte degli esercenti.

Perché, come diceva anche Franca Pau, che appunto diceva improvvisamente io che ho investito, che litigavo con i clienti, che non facevo entrare i clienti, che comunque, mi trovo a dovermi accollare le irresponsabilità di altri magari titolari di locali che non hanno fatto di rispettare quelle che erano le norme da rispettare.

Per cui sono anche d’accordo sul fatto che, effettivamente, si dovrebbe andare gradualmente: prima parti con un’azione comunque di avvertimento… ragazzi, di controllo, eccetera, e poi magari parti con le sanzioni. Però, chiudere così imperativamente, in un momento anche di molta crisi economica delle attività, dà un pochino di…

E poi appunto, quindi… Pau Carla che diceva così.

Poi una cosa che trovo d’accordo che ha detto... gli esercenti, i negozi, eccetera, di far entrare le persone poco per volta come si è fatto più o meno nel periodo della primavera. Adesso si entra, indistintamente si entra, quindi ti trovi magari il supermercato pienissimo di gente e non puoi più effettivamente rispettare quello che è distanziamento.

@-@ - Pag. 28 - @-@ Quindi, magari decongestionare gli ingressi nei supermercati.

Poi...

PRESIDENTE

L’abbiamo persa, aveva una qualità scadente.

CONSIGLIERE SATTA

Nel mentre faccio un’altra proposta, soprattutto a Angela e al Sindaco, Angela per il ruolo e il Sindaco... Mi sentite?

PRESIDENTE

Sì, ti sentiamo.

CONSIGLIERE SATTA

La proposta è questa. Considerata la... del rapporto con la Regione per quanto riguarda il presidio sanitario, cioè, farlo uscire nessuna stampa. Cioè, quando dico di dare battaglia non è che deve andar lì con una clava e dargliela in testa, dico uscire sulla stampa a denunciare l’atteggiamento della Regione rispetto...

Cioè creare un conflitto politico tra politica locale e regionale, perché il conflitto si regge sulla tesi, sull’antitesi e porta sempre a una sintesi, tenere una dialettica aperta.

ASSESSORE BULLA

O a una separazione.

CONSIGLIERE SATTA

Ma se c’è la separazione c’è…

ASSESSORE BULLA

No, aspetta. Adesso, a parte tutto, io probabilmente non sono d’accordo alle lotte come le puoi intendere tu, comunque sia che i problemi vanno risolti è fuori di dubbio e il fatto che noi li abbiamo sempre sottolineati lo stesso. Che poi sia mancata magari la comunicazione da un certo punto di vista ti posso dare ragione.

Per quanto riguarda Nieddu, oggi comunque ribadito del problema, perché gli abbiamo detto comunque se la gente non muore di COVID rischia di morire di altro, perché comunque gran parte delle visite vengono bloccate.

Adesso un minimo di potenziamento è stato fatto, ma siamo ancora lontani dai livelli non ottimali, dai livelli buoni. Intervento fuori ripresa microfonica Adesso ci hanno detto che le graduatorie le hanno tutte... che stanno facendo concorsi per assumere personale; che addirittura hanno assunto anche gli specializzandi e questi verranno divisi nei presidi ospedalieri prima di tutto, ma poi anche nei Distretti.

@-@ - Pag. 29 - @-@ Quindi, questa è la risposta che ci è stata data. Poi, ovviamente, rimangono i problemi dei macchinari, struttura e quant’altro.

CONSIGLIERE SATTA

Però, Nieddu era già venuto a Siniscola dicendo le stesse cose.

ASSESSORE BULLA

Esatto. Esatto, e lui ci ha detto che comunque loro erano impegnati prima in questa strada... poi a causa del COVID hanno dovuto deviare un po’ la rotta e, quindi, adesso in teoria la stanno riprendendo.

CONSIGLIERE SATTA

Però, in realtà, il COVID...

SINDACO

Però, Anto’, voglio dire questo anche. Anto’, senti un attimo, voglio dirti questo.

Quando noi facciamo le riunioni, e dico la verità, sai chi c’è sempre? Tardelli, Bulla, Porcu e quello di . Torpè, Posada, Lodè, non li ho mai visti i nostri visti…

ASSESSORE BULLA

I nostri Sindaci sono grandi assenti, non interessa la sanità...

CONSIGLIERE SATTA

Il grande assente, secondo me, è il cittadino, chiamiamolo il popolo, chiamala come ti pare quella categoria. Cioè, il discorso è questo, non è una diatriba tra amministratore locale e Nieddu in questo caso, no…

ASSESSORE BULLA

No, vabbè, noi siamo i portavoce.

CONSIGLIERE SATTA

Eh no, appunto, la gente deve essere resa edotta, in quel senso dico che comunque deve essere mobilitata anche a difesa del territorio e guidata sostanzialmente da chi la rappresenta in questa battaglia. Perché comunque è da un paio d’anni, non solo Nieddu, ma già chi lo aveva preceduto… Intervento fuori ripresa microfonica Quindi, è da anni che va avanti questa tiritera che vi potenziamo, vi potenziamo, e, in realtà, noi vediamo ((depotenziato)). Quindi, la conflittualità va innescata non perché mi piace stare sulla barricata, è semplicemente perché è un dato di fatto che la famosa concertazione, il dialogo e bla, bla, bla, non hanno prodotto niente.

E sostanzialmente noi oggi leggiamo dichiarazioni da parte di Nieddu. Anche sulla questione del COVID, hai la scusa per intervenire sulla sanità con il COVID

@-@ - Pag. 30 - @-@ perché stanno riversando una marea di denari su quel versante – cioè, fra virgolette la scusa – per farlo.

E mi dici no, per colpa del COVID abbiamo dovuto bloccare. Che cosa hai dovuto bloccare? Cioè, siamo in emergenza sanitaria e tu mi blocchi il potenziamento sanitario in un territorio?

Quindi, secondo me, nel momento in cui queste cose si dilatano nel tempo e il disservizio reale, bisogna coinvolgere i cittadini e la conflittualità estenderla alla società, perché è così che un po' ottieni il cambiamento.

Perché, fondamentalmente, se rimane una diatriba interna tra organo istituzionale Comune e l’organo politico Regione, può non sortire nessun effetto. Quello ti dice...

ASSESSORE BULLA

Sì, ma anche Sorgono ha portato in piazza le persone una volta e non ha ottenuto niente, perché…

CONSIGLIERE SATTA

Beh, ha ottenuto la visibilità e ha ottenuto che…

ASSESSORE BULLA

Eh, ma i servizi sono sempre scarsi.

CONSIGLIERE SATTA

...Ghilarza. No, non hanno smantellato completamente, comunque la battaglia... Comunque la battaglia la fai perché comunque tu devi avere la capacità di...

Il problema di Sorgono, di Ghilarza e di coso è che la loro classe politica comunque, che ce l’hanno avuta anche di spessore in Regione, un po' poi è scesa a compromessi per le dinamiche di partito, di coalizione e così via su quel versante, perché hanno un po' allargato le maglie della protesta.

SINDACO

Anto’, però, come vedi, Lanusei, Sorgono, sono sempre in piazza, la gente tutta la vedi che sta sempre manifestando con cartelloni e la situazione ((reale)) è questa.

Guarda, io ti dico questo, Anto’. Ti devo dire la verità, che noi veramente siamo presenti, tu lo sai bene a casa mia cos’è successo nella vita, tu pensa se io non rispetto del malato...

Intervento fuori ripresa microfonica

Anto’, tu lo sai che io sono molto pesante, domanda alla Bulla un giorno... cosa gli ho detto: si è messa a piangere, che è la responsabile, da quello che gli ho detto.

@-@ - Pag. 31 - @-@ Per la situazione nostra, se tu pensi al nostro poliambulatorio o Distretto sanitario come vogliamo chiamarlo, lo sai dov’è la farmacia? Di fronte ai veterinari. Ma è possibile mai? Gliel’ho fatto…

Guarda, ti dico, ma tu come entri, se uno non è malato diventa malato al Distretto nostro, non c’è una distanza dalla porta, ci sono le sedie attaccate alla porta. Hai capito, Anto’? Questa è la situazione.

Tu pensa che quella struttura non ha un collaudo. Non ha un collaudo.

CONSIGLIERE SATTA

Però, in quelle battaglie che stiamo dicendo mancava la classe politica, c’erano i cittadini ma non c’era la classe politica.

Perché anche al presidio adesso che c’è a Ghilarza sono ben pochi i partiti, i movimenti o i singoli politici che sostengono attivamente, se non a chiacchiere da lontano, quei movimenti.

Io dico che bisogna fare sinergia tra la rappresentanza politica territoriale e il territorio, quindi i cittadini. Quelle battaglie che stiamo dicendo non hanno sortito un effetto perché comunque sono state isolate nel loro stesso territorio politicamente.

Cioè, hanno fatto sfogare i cittadini in questo senso, però poi, sostanzialmente, non è che c’è stata – Lanusei, Sorgono, Ghilarza, la Maddalena – questo grande impegno politico da parte dei loro rappresentanti, perché poi sono subentrate le dinamiche della politica, sono stati più pompieri che agitatori in quel senso.

Però va fatta, perché, cioè, comunque è messo male proprio ormai il nostro Distretto sanitario.

SINDACO

Anto’, devo dirti questo. Prima c’era Arru ed era del Centrosinista, adesso ((c’è il)) Centrodestra. Ormai guarda, Arru l’ha distrutta, questi non riescono a raddrizzarla o stanno distruggendola ancora di più, la situazione è questa.

Io sono il primo, guarda, com’è già successo, ti ricordi... Ci siamo messi lì, fatto, casino. Purtroppo la situazione reale è questa. Tu pensa che gli oncologici sono abbandonati, non so se stai vedendo com’è a Nuoro. Questa è la situazione purtroppo.

Io sono il primo, guarda, che mi preoccupo. Infatti, io adesso con questi nuovi Sindaci glielo dirò subito che devono partecipare perché... non ha mai partecipato.

Anche il fatto di essere così non è giusto, perché i malati ce ne abbiamo tutti, non è che sono solo a Siniscola. Questo è il problema. Scusatemi se vi ho interrotto.

CONSIGLIERA PAU FRANCA

Io volevo anche informarvi su una novità, non so se lo sapevate, hanno chiuso anche Geriatria, che diciamo che sono le persone più colpite poi gli anziani. Come si fa a chiudere…

@-@ - Pag. 32 - @-@ PRESIDENTE

A San Francesco?

CONSIGLIERA PAU FRANCA

A San Francesco. Non c’è più la Geriatria, l’hanno chiusa. Ormai stanno chiudendo i reparti perché sta diventando tutto COVID. Noi dobbiamo… con la Regione.

SINDACO

Franca, tu pensa, tu sai bene per l’ospizio che cosa ho fatto, mi sono messo anche contro delle persone perché sono il primo che mi sono preoccupato degli anziani e grazie a Dio forse penso che sia l’unico – anzi, tocco ferro – in Sardegna che non ha avuto ancora un caso, grazie a Dio.

Perché ti dico, sin da quando è partita questa pandemia, anche chi porta ad esempio la frutta, il pane, lo mettono fuori, ((non)) mettono dentro. Questo è stato. Fin dove puoi, fin dove sei tu che riesci a, si va avanti, si porta avanti; ma dove non puoi, è impossibile gestire la situazione.

SINDACO

Invito il Sindaco a lasciare intervenire e finire i vari Consiglieri.

PRESIDENTE

Scusi, Presidente.

ASSESSORE BULLA

Io non so se vuole finire Caterina, se non intervengo io.

PRESIDENTE

Caterina, vuol finire?

CONSIGLIERA FLORIS

Provo.

Insomma, condivido tante cose che sono state dette. Poi vabbè, il tema del Distretto chiaramente è un tema molto complesso e forse è il caso anche di rivederci e approfondire bene tutte le problematiche, in maniera tale effettivamente da riuscire a compattare sia tutto nostro il nostro Consiglio e anche gli altri Comuni.

Ci sono dei Sindaci nuovi, ci sono situazioni nuove e dovremo fare in modo comunque di coinvolgerli e di fargli cadere anche a loro la responsabilità di attivarsi e di prendersi in carico questo grande problema.

Per quanto riguarda, invece, la situazione adesso, l’emergenza che abbiamo adesso in paese, in maniera tale da togliere tutti quelli che possono essere gli allarmi, la

@-@ - Pag. 33 - @-@ confusione, insomma, le preoccupazioni delle persone, occorre veramente pianificare immediatamente delle azioni precisi.

Io propongo – io, poi ne discutiamo insomma – di cominciare a fare veramente uno screening prima di tutto con le scuole, perché le mamme sono tutte molto preoccupate. E messaggi, e non mando più mio figlio a scuola...

Ci sarà un po’ di isteria, quello che volete, però è anche vero che tutto è dovuto al fatto, come dicevo prima, di una mancata informazione chiara, precisa e definitiva. ...tutte voci che si cavalcano, che vengono fuori, eccetera.

Quindi, io penso che sia compito dell’Amministrazione quello di dare nuovamente una serenità alle famiglie effettivamente preoccupandosi di far partire immediatamente degli screening sulle scuole, sui ragazzi delle scuole, sia elementari che medie.

Poi appunto, io non so se la sanificazione quando c’è stata questa positività di queste classi che sono state chiuse sia stata fatta, non lo so, perché mi hanno detto di no, però non lo so…

ASSESSORE BULLA

Sì, sì, le sanificazioni vengono fatte sempre.

CONSIGLIERA FLORIS

Oggi c’è stata ordinanza di Ciccolini che chiude le scuole per tre o quattro giorni per fare proprio una sanificazione perché c’è stato...

PRESIDENTE

L’abbiamo ripersa, purtroppo ha una connessione molto scadente.

CONSIGLIERA PAU FRANCA

Posso chiedere un’informazione?

PRESIDENTE

A chi questa informazione? C’è anche Antonio che ha chiesto da tempo di intervenire. Intervento fuori ripresa microfonica CONSIGLIERA PAU FRANCA

Posso una cosa rapida giusto per ritornare al discorso scuole? Io volevo, siccome si vocifera che la scuola, la preside non la vuole chiudere la classe perché spetta al Sindaco, il Sindaco…

ASSESSORE BULLA

No, no, no.

CONSIGLIERA PAU FRANCA

@-@ - Pag. 34 - @-@ Comunque si vocifera così. ...questa classe? Quest’ultima classe come mai non è stata chiusa e chi la dovrebbe eventualmente chiudere e chi dovrebbe eventualmente disporre i tamponi? Intervento fuori ripresa microfonica ... nel caso precedente è stato disposto tutto dalla scuola…

PRESIDENTE

Assessore Bulla, rispondi.

ASSESSORE BULLA

Dunque…

CONSIGLIERA PAU FRANCA

Perché non si è attivata lo stessa procedura. Ecco, volevo capire questo, perché me l’hanno chiesto anche diverse mamme.

ASSESSORE BULLA

Vi rispondo perché comunque ho seguito la questione, mi sono interfacciata sia con l’Igiene pubblica, sia con la dirigente scolastica.

Quindi, quando capita un caso ovviamente confermato dal tampone molecolare di positività, la dirigente scolastica manda la segnalazione ad ATS. Quindi, nel primo caso delle medie è stata attivata immediatamente la didattica a distanza, sanificata la classe e fatto il tampone a tutta la classe.

Mentre invece, in altri due casi che sono capitati, non è stata chiusa la classe e non è stata attivata la didattica distanza perché comunque gli alunni mancavano per un periodo tale che sono passati i dieci giorni della quarantena senza che ci siano state delle segnalazioni di sintomi influenzali o comunque di malessere da parte degli altri studenti.

Adesso c’è stata anche la positività di un’insegnante che ha fatto il tampone rapido, ha avvisato immediatamente la scuola, quindi la classe dove è stata l’insegnante è stata chiusa; quindi, ci sono quindici ragazzi che devono essere sottoposti a tampone.

Quindi, ovviamente, la procedura diciamo che è sempre la stessa, però viene adattata a seconda di ciò che accade. Quindi, non è che adesso tutte le classi devono essere chiuse, è l’ATS, Igiene pubblica nello specifico, che valuta caso per caso la situazione per situazione.

Comunque sia io sono tra virgolette serena perché la situazione non è proprio idilliaca, perché la dirigente, anzi, i dirigenti conoscono benissimo la normativa, si interfacciano immediatamente tramite le mail dedicate ma anche telefonicamente con l’Igiene pubblica e insieme stabiliscono il da farsi.

CONSIGLIERA PAU FRANCA

E allora perché per non risolvere anche questa situazione di preoccupazione che è generale che si è creata non si invitano i rappresentati di tutte le classi…

@-@ - Pag. 35 - @-@ Intervento fuori ripresa microfonica ...e si informa bene di quella che è la situazione…

ASSESSORE BULLA

La dirigente credo che le stia informando, perché è giusto che lo faccia lei in primis.

Comunque sia noi abbiamo avuto dei contatti telefonici ovviamente, perché gli incontri adesso sono sconsigliati, per spiegare… Intervento fuori ripresa microfonica Eh?

CONSIGLIERA PAU FRANCA

Parlavano di incontro online con i rappresentanti…

ASSESSORE BULLA

Ma so che ha mandato anche le circolari la dirigente scolastica, perché noi abbiamo parlato dicevo a voce telefonicamente con la rappresentante di classe per spiegare un attimino la situazione.

Perché capisco che a volte ci sia molto allarmismo, però, da un lato, ho verificato personalmente alcune situazioni che magari... però, dall’altro, festeggiano i compleanni dove si sa benissimo che quando mangiano non hanno la mascherina e, quindi, sottopongono i figli a rischio.

Quindi, al momento attuale non abbiamo contatti all’interno delle scuole. Io parlo in continuazione con i dirigenti scolastici per sincerarmi di questa situazione e diciamo che è tutto sotto controllo; quindi, al momento non ci sono pericoli imminenti.

Io sono contraria ovviamente alla chiusura delle scuole se la situazione rimane così.

SINDACO

Facciamo parlare Antonio e poi interviene il Sindaco, andiamo con ordine. Consigliere Bidoni.

CONSIGLIERE BIDONI

Volevo fare la proposta, è quella che ho già detto all’inizio, che è quella di individuare delle somme dal Consiglio comunale e fare uno screening il più alto possibile.

Leggevo…

ASSESSORE BULLA

Aspetto che ti rispondo.

CONSIGLIERE BIDONI

@-@ - Pag. 36 - @-@ Devo scappare poi.

Dicevo, quindi, effettuare uno screening il più ampio possibile. Pensiamo di dare precedenza alle categorie più soggette e più a rischio, penso al popolo scolastico, penso agli anziani, però anche a uffici pubblici che sono le persone che hanno più contatti durante la giornata.

Un’altra cosa riprendo un po' da quello di Franca, la chiusura dei bar si poteva aspettare o convocare un po' prima questo Consiglio comunale. Io non la vedo una cosa opportuna, anche perché venerdì sera si trasformerà in sabato sera, il lunedì si trasformerà in domenica. Quindi… Intervento fuori ripresa microfonica Non ho capito, Gian Luigi, scusa?

SINDACO

La gente lavora il lunedì, il sabato e la domenica sono liberi, Bidoni, non succede così sicuramente. È il mio mestiere e so cosa succede.

CONSIGLIERE BIDONI

Lo so, però passo anch’io in piazza e io sono cliente e vedo quello che succede.

Ad esempio, io personalmente reputo già sbagliata la chiusura al 18 perché la gente si accalca tutta in quelle poche ore da quando stacca a lavorare fino alle 18; chi stacca alle 4, alle 5, si passa quelle due ore e la calca è molto maggiore rispetto a quella che si vedeva prima.

Cioè, io capisco il fatto che si passa il sabato in certi bar e sembra la Festa delle Grazie. Lo capisco perché tutta la gente che stacca da lavorare, i ragazzi che escono a farsi l’aperitivo hanno solo due ore di tempo praticamente e si creano più assembramenti, mentre magari chiudendo due ore dopo – queste so che sono norme del Governo che non ci competono e alle quali non possiamo mettere mano. Però, secondo me, danneggiano, nel senso che crei più assembramento anziché dilazionare gli avventori durante la giornata.

Quindi, io questa l’avrei evitata, anzi, avrei lasciato... Io personalmente, poi sono valutazioni, tu hai i numeri alla mano, noi non siamo al corrente di tutti i numeri che avete voi, per carità. La accetto ma non la condivido come azione.

Comunque ribadisco la cosa della proposta che è sempre quella, screening più ampio possibile. Vediamo quanto c’è in bilancio che possiamo mettere, 50, 60, 40, tutto quello che si può mettere ((deve essere fatto)) per avere una geografia del contagio che abbiamo in paese.

Altrimenti tutte le cose che diciamo possono essere giuste e possono essere di rimedio, però, se non abbiamo veramente l’idea di quello che abbiamo, possiamo fare mille cose e non intervenire nel modo giusto.

PRESIDENTE

Grazie al Consigliere Bidoni.

@-@ - Pag. 37 - @-@ Facciamo rispondere ad Angela che il Consigliere Bidoni… Prego, Assessore Bulla.

ASSESSORE BULLA

Grazie.

Ci tenevo a darti questa risposta perché alla fine me la stavo conservando da prima.

Ovviamente concordo con voi con il fatto dello screening, perché più della chiusura totale serve appunto capire qual è il numero dei positivi all’interno del nostro Comune.

Perché quelli ufficiali, che sono quelli che poi pubblicizziamo tra virgolette noi, sono quelli che ci vengono dati dall’ATS, ma ci sono molte persone che stanno facendo i tamponi rapidi presso strutture private e purtroppo, per diversi motivi, questi qua, che siano laboratori analisi o che siano professionisti, non stanno comunicando le positività a Igiene pubblica.

Quindi, noi ci siamo attivati per richiedere al dottor Stochino, che poi è il responsabile dell’Igiene pubblica, uno screening per tutta la popolazione, perché ovviamente questa è la cosa principale, è la cosa che ci preme di più.

Inoltre, siccome la risposta sta tardando ad arrivare, abbiamo delle risorse per iniziare a fare lo screening almeno all’interno delle scuole.

Perché abbiamo pensato alle scuole? Perché comunque gli studenti sono costretti ad uscire, mentre l’anziano tra virgolette è un po' più protetto all’interno dell’abitazione – che dovrebbe farli anche lui, infatti vediamo se riusciamo a trovare le somme così li facciamo anche a loro, perché solitamente hanno anche altre patologie gli anziani.

Quindi, inizieremo con le scuole. Con le scuole che abbiamo idea di quelli che sono i positivi e vengono isolati Intervento fuori ripresa microfonica PRESIDENTE

…del Sindaco.

SINDACO

Voglio rispondere a Franca per quanto riguarda questo delle scuole.

Devo dire che anche stamattina con l’Assessora Bulla abbiamo fatto penso Siniscola-Nuoro parlando con una rappresentante di classe, come ieri sera. Insomma, spesso, ogni giorno o quasi, ho a parlare con i rappresentanti di classi e così via.

Posso dire una cosa, e questo lo dico perché veramente è una cosa che mi fa piacere ed è una fortuna per noi avere un dirigente come la Piredda. La Piredda ci è invidiata da tutti.

Vi posso garantire che molte volte per tante altre cose, oltre che la scuola, ha partecipato – per fartene una – al Parco di Tepilora e l’hanno fatta subito responsabile,

@-@ - Pag. 38 - @-@ perché è una persona veramente preparata, è una persona che è molto, ma molto attenta alla situazione. Dobbiamo ringraziare il Signore di avere una persona simile alle nostre fortune. Grazie.

CONSIGLIERA PAU FRANCA

Io ne sono pienamente convinta di tutto questo, non vorrei ti ora lo stesse dicendo magari pensi che io non lo creda. Intervento fuori ripresa microfonica Assolutamente, Gian Lui’, eh? Per me anzi.

Quello che dico io è come noi abbiamo bisogno del suo sostegno per monitorare le situazioni, probabilmente lei ha bisogno anche del sostegno comunale per gestire le situazioni che sono più grandi di tutti noi.

Purtroppo sono situazioni dove tutti noi siamo impreparati e non si vuole né togliere niente a nessuno, ma si può soltanto cercare di dare ognuno di noi quello che può dare. Non è detto che sia un contributo sempre positivo, però l’importante è cercare di fare tutto per costruire qualcosa e che sia positivo.

Poi io sono pienamente convinta che ha gestito, sono pienamente convinta che nel primo lockdown si è trovata impreparata; sono pienamente convinta che la didattica non ha funzionato nel primo nel primo lockdown, ma ho visto miglioramenti.

Mia figlia in una settimana di lockdown quando c’è stato il caso in classe ho visto dei miglioramenti strepitosi, hanno fatto le lezioni regolarmente ora per ora; nei primi due mesi di lockdown ((avranno)) fatto dieci ore, venti ore. Sto dicendo una fesseria magari, però vi posso assicurare che erano poche.

Quindi, per carità, nessuno è nato preparato ad affrontare il COVID e io sono convintissima che lei lo sta affrontare nel migliore dei modi.

Non basta mai, secondo me, la giusta interlocuzione e la giusta collaborazione, io solo questo dico, per tutti. Secondo me, è fondamentale l’incontro che abbiamo avuto oggi, era necessario farlo da prima, già dal primo lockdown per come lo vedo io.

Poi anche se arriva in ritardo ben venga. Ben venga, quando ci miglioriamo è sempre una guerra vinta, secondo me, una battaglia vinta.

PRESIDENTE

Grazie a Franca Pau.

Ha chiesto da un po'… anche il Vicesindaco Fadda. Prego.

VICESINDACO FADDA

Giusto per dire due parole perché, in realtà, tutto quello che volevo dire è stato già detto e probabilmente detto anche meglio di quanto lo avrei potuto esporre io, perché Angela la vive…

ASSESSORE BULLA

@-@ - Pag. 39 - @-@ Non fare il modesto.

VICESINDACO FADDA

No, dicevo, sicuramente, cioè, tutti noi la stiamo seguendo, ma Angela e il Sindaco in prima linea sicuramente ancora più di noi, quindi possono dare informazioni migliori di quelle che posso dare io.

Solo un appunto sulla scuola, che credo che sia l’argomento più importante di questo incontro, al di là poi dell’aspetto legato alla produttività e, quindi, all’azione economica che sta subendo sicuramente dei danni con la pandemia.

La scuola. La scuola, come stava dicendo ora Franca, secondo me, ha fatto veramente dei passi da gigante nella gestione, probabilmente è l’unico o uno dei pochi enti che sta gestendo la pandemia in maniera diciamo buona.

E lo dimostra il fatto, com’è stato detto ora non ricordo da chi, che effettivamente... ci sono stati dei casi in un ente dove c’è comunque – chiamiamolo così – un assembramento di alunni rimangono dei casi delimitati. Quindi, non si va a contatto.

ASSESSORE BULLA

Non c’è contagio.

VICESINDACO FADDA

Esatto. Quindi, questa è la dimostrazione di quanto stia funzionando la scuola. Ed è anche per questo che ritengo sicuramente anche io, in questo momento, non corretto chiudere le scuole.

Però c’è anche da dire questo, che bisogna dare delle rassicurazioni ai genitori. Io capisco i genitori che ogni giorno ci chiamano, a me personalmente mi chiamano tantissimi ma come credo a tutti noi Consiglieri; ci chiamano e, quindi, dobbiamo dare delle rassicurazioni.

E una di queste è proprio quella che ha detto poco fa Angela, è quella di fare uno screening generale e iniziare proprio dalle scuole. Uno, perché chiaramente è una categoria – chiamiamola così – sensibile, e due perché, in realtà, ci dà anche un altro dato: in ogni famiglia o quasi in ogni famiglia c’è uno studente.

Quindi, già il fatto che facciamo uno screening sugli studenti stiamo entrando comunque, in parte nel caso in cui si trovano dei positivi, anche nelle famiglie. Quindi, ci dà un dato maggiore rispetto a dover iniziare da altre situazioni.

Infatti, Angela diceva proprio oggi (oggi o ieri) sono stati trovati questi fondi e chiedo ad Angela – perché anche noi non è che riusciamo a vederci come magari potevamo vederci prima – chiedo infatti di muoverci a fare subito questo screening alle scuole.

Se ci fosse poi la necessità di dover anche chiudere le scuole per un paio di giorni in funzione del fatto che dobbiamo fare, possiamo anche farlo, io su questo non mi tiro indietro di dover chiudere le scuole per... L’importante è che si abbia limitato nel

@-@ - Pag. 40 - @-@ tempo proprio in funzione di fare questo screening, non certamente una chiusura serrata solo per evitare dei contagi senza avere poi invece un dato concreto.

Quindi, io non sono contrario assolutamente a una chiusura, la chiusura ci può essere se delimitata, ripeto, ad avere questo dato qui.

ASSESSORE BULLA

Non fine a se stessa.

VICESINDACO FADDA

Esatto, non avrebbe nessun senso.

Poi condivido su quello che ha detto Antonio. Certo, è vero che dobbiamo raschiare il fondo, raschiare il nostro bilancio per cercare tutte le risorse necessarie per adottare tutte le misure tra cui, come dicevamo prima, uno screening che vada anche oltre le scuole.

E io proporrei, da questo incontro che mi sembra che sia assolutamente produttivo da parte sia della maggioranza che dell’opposizione, anche fare un documento se vogliamo. Predisporre un documento dove andiamo a spiegare il perché mi sembra di capire un po' tutto il Consiglio, quindi sia maggioranza che opposizione, siamo contrari a una chiusura, a una chiusura generalizzata che non porti degli effetti, dei dati concreti.

Insomma, chiaramente una decisione presa dall’intero Consiglio giustamente ha un valore diverso. Quindi, io proporrei pure anche un documento condiviso nei punti dove possiamo condividerlo.

Tutte le altre cose mi sembra che sono state dette. Sul fatto dei controlli chiaramente non possiamo che essere tutti d’accordo. Sui controlli chiaramente si parlava che non devono essere oppressivi.

Il discorso è che qui chiaramente nessuno vuole mettere multe, figuriamoci in questo periodo dove purtroppo, come dicevo prima, che l’economia non viaggia a ritmi altissimi; però, c’è anche da dire questo, che l’oppressività fatta in senso giusto – chiamiamolo così – è un deterrente. È un deterrente, noi dobbiamo creare dei deterrenti per questa situazione.

Purtroppo sappiamo che l’essere umano in generale è difficile che impari se non sulle proprie spalle. Con questo non voglio dire che bisogna mettere delle multe, però probabilmente ci vogliono delle azioni veramente concrete, non una pacca sulle spalle, perché le pacche sulle spalle probabilmente sono già state date e non abbiamo ancora imparato.

Abbiamo perché dico in generale un po' tutti, perché fino a una settimana fa anch’io stesso probabilmente seduto al bar, dopo che mi bevevo il caffè, magari rimanevo anche dieci minuti, venti minuti senza; ora magari è un po' diverso. Quindi, bisogna essere un po' concreti...

Altre cose, ho scritto qualche cosa ma poi sono state dette tutte. Niente, per me va bene così. Grazie.

@-@ - Pag. 41 - @-@ ASSESSORE PIPERE

Posso intervenire io ora, Lui’?

PRESIDENTE

Dai, Paola.

ASSESSORE PIPERE

Comunque anch’io sono d’accordo su molti aspetti che sono stati toccati, i quali sicuramente credo che, a livello nazionale, l’unico modo per poterne uscire è sicuramente a fare uno screening generale.

Ma, secondo me, per poter fare lo screening generale di tutta la popolazione è necessario farlo a livello nazionale, perché comunque anche noi inizialmente pensavamo appunto di farlo per tutto Siniscola. Quindi, il che vuol dire fare 12.000 tamponi.

Ma comunque, dopo aver parlato anche con i tecnici e con i medici, cioè, logisticamente è impossibile farlo. Sia perché comunque gli enti preposti sono già di loro oberati di lavoro e, quindi, non ci sarebbe proprio il materiale umano per poterlo fare, e poi comunque non ci sono abbastanza laboratori. Quindi, logisticamente farlo a tutta la popolazione non si riesce.

Ecco perché abbiamo pensato di iniziare dalle scuole, proprio per la motivazione che stava dando Marco, ossia che con le scuole riesci ad entrare comunque. Mille sono gli studenti, quindi comunque riesce a individuare già mille famiglie, dove in ogni famiglia comunque c’è un minimo di tre-quattro componenti; quindi, comunque già si ha un buon settaggio della popolazione.

Chiaramente poi col tempo riuscire a farne sempre di più perché comunque è chiaro che è l’unico modo, i tamponi sono l’unico modo per poterne uscire. Chiaramente si inizia dalle scuole.

Chiaramente, quando comunque si è deciso di chiudere i bar il sabato e la domenica, tutto è nato dall’andare ad analizzare la situazione, ossia quali erano i problemi. I problemi sono sicuramente gli assembramenti che si creano all’interno delle famiglie dove noi non possiamo comunque intervenire; si creano comunque sicuramente anche nelle piazze dove comunque vanno magari i ragazzi a riunirsi, dove comunque la è chiaro che ci vogliono maggiori controlli.

Ed è per questo che comunque il Sindaco ha mandato la richiesta a tutte le Forze dell'ordine di avere maggiori controlli, ma comunque quello non può dipendere da noi come Amministrazione, quindi da tutti quanti noi come Consiglio.

L’unico modo per poter intervenire e limitare gli assembramenti era appunto quello di intervenire nei bar, perché comunque alla luce di tutti che purtroppo, se le regole fossero state applicate da tutti con il buon senso, ossia mi metto la mascherina quando sto parlando e la abbasso solo ed esclusivamente quando devo comunque bere o consumare la bevanda o il cibo che io ho ordinato e poi mi rimetto la mascherina, allora lì non si creerebbe il problema.

@-@ - Pag. 42 - @-@ Ma, in realtà, avviene l’esatto contrario, si vedono comunque magari un solo a tavolino con cinque-sei persone una attaccata all’altra senza mascherina e, quindi, è chiaro che qua il contagio è molto semplice.

Ed è per questo che abbiamo deciso di chiudere il sabato e la domenica perché comunque sono i giorni in cui le persone non lavorano e, quindi, sicuramente ci sono maggiori assembramenti.

Chiaramente non è una decisione presa a cuor leggero ma un po' sofferta, ma per iniziare anche a far capire anche alla gente che comunque con questo virus non si scherza, perché comunque è una cosa seria e tutti quanti noi dobbiamo pensare a utilizzare tutte le armi che comunque ci sono state consigliate e abbiamo.

E se così fosse, effettivamente, come dice Franca, si potrebbe convivere col virus e potremmo comunque fare una vita tra virgolette normale. Non del tutto normale perché abbiamo delle restrizioni, ma comunque continuare a fare quello che facevamo prima.

Cosa che, invece, purtroppo, senza questo buon senso, magari a livello nazionale o magari anche a livello comunale, ci ritroveremmo a dover richiudere tutto per iniziare a far diminuire questi contagi che comunque sono quasi fuori controllo.

Per tutte le problematiche che ha anche esposto Angela, per il fatto che comunque non viene inviata la prima scheda di contatto da parte dei medici, perché comunque chiaramente ci sono delle divergenze a livello logistico e temporale tra i tamponi fatti nei laboratori privati e poi le comunicazioni fatte ((dalla)) ATS.

Quindi, per tutta quanta questa serie di cose il contagio è molto più semplice, è molto più rapido e impossibile anche da fermare.

Poi, invece, per quanto riguarda le scuole, anch’io sono del parere che le scuole non vadano chiuse. Primo per una questione culturale e morale della società, è troppo importante l’istruzione e, quindi, secondo me, deve essere l’ultimo ente da chiudere.

Anche perché poi tutti siamo d’accordo sul fatto che è sotto controllo la situazione. Cioè, alla fine le superiori erano sotto controllo, l’unica cosa che non era sotto controllo purtroppo era tutto ciò che avveniva al di fuori delle scuole. Intervento fuori ripresa microfonica Esatto. Quindi, il problema era lì, perché se no all’interno delle scuole sono stracontrollati.

Quello che a me spaventa sono le ansie che hanno le mamme e quello che sta avvenendo in alcuni plessi scolastici dove intere classi non stanno comunque entrando a scuola. Le mamme non stanno mandando i bambini e ci sono intere classi dove c’è un’assenza generale e questo non va bene.

CONSIGLIERE /A SSESSORE

Ed è a maggior ragione che dobbiamo dare sicurezze facendo questo screening nell’immediato, che chiaramente dobbiamo dare delle certezze a questi genitori.

ASSESSORE PIPERE

@-@ - Pag. 43 - @-@ Esatto, assolutamente sì.

Quindi, secondo me, queste sono le uniche armi che in questo momento abbiamo a disposizione.

Quindi, sicuramente iniziare appena possibile, già dalla prossima settimana se si riesce a livello burocratico come tempi dell’ordine di tamponi, iniziare già dalla prossima settimana comunque massimo a fine della prossima inizi dell’altra ancora.

E poi vediamo, speriamo di riuscire comunque a fermare qua il numero dei contagi.

PRESIDENTE

Grazie all’Assessore Pipere.

Ha chiesto di intervenire Carla Pau. Prego.

CONSIGLIERA PAU CARLA

Allora, volevo precisare che nel chiedere poco fa la chiusura di tutti i plessi scolastici a scopo precauzionale nel Comune di Siniscola, ho tenuto conto non certamente dell’ansia delle madri che posso comprendere, perché io, da madre, posso capire qual è lo stato d’animo di queste signore. Perché se negli asili nido c’è la possibilità di scegliere se mandare il proprio figlio oppure no, nelle scuole dell’obbligo certamente non c’è questa opzione.

Io sicuramente, nel fare questa proposta, ho tenuto conto di un dato ed è un dato che è stato trasmesso anche da un notiziario regionale: sono 2.600 i casi nelle scuole, quindi non è…

ASSESSORE BULLA

Non nelle nostre.

CONSIGLIERA PAU CARLA

Nelle scuole sarde. Questo dato è stato trasmesso da un notiziario regionale, dal notiziario regionale sardo, quindi si parla di 2.600 casi. Esattamente il notiziario è stato mandato in onda l’11 di novembre.

Quindi, non è che mi sono basata sulle preoccupazioni dei genitori che sono condivisibili al cento per cento. Se voi digitate anche su Google 2.600 casi nelle scuole sarde troverete anche voi questo dato.

Certamente...

ASSESSORE BULLA

Bisogna vedere se il contagio è avvenuto nelle scuole oppure all’interno delle case.

CONSIGLIERA PAU CARLA

@-@ - Pag. 44 - @-@ No, nelle scuole, Angela, prova a digitare tu stessa. Sono dati addirittura che sono stati trasmessi dal sindacato dell’UNSIC, non so come si pronuncia, comunque non sono certamente dati campati in aria credo.

Però, se viene trovato un compromesso perché comunque il Consiglio comunale è sovrano e rispetto poi le decisioni di tutti quanti, perché ci siamo riuniti qui per trovare soluzioni comuni; se si trova un compromesso e se si fa uno screening immediatamente, quello che chiedo io è di fare uno screening subito.

Volevo chiedere se sono già disponibili dei fondi per poter fare questi screening all’interno delle scuole.

ASSESSORE BULLA

Sì.

CONSIGLIERA PAU CARLA

Allora... Intervento fuori ripresa microfonica ... mia preoccupazione e la mia raccomandazione è che si proceda subito…

ASSESSORE BULLA

Ma è anche la nostra, perché tutti noi abbiamo paura.

CONSIGLIERA PAU CARLA

...i plessi scolastici nel Comune di Siniscola. Tutto qui.

PRESIDENTE

Grazie alla Consigliera Pau.

Altri interventi? Prego, Consigliere Satta.

CONSIGLIERE SATTA

...la proposta di Marco poi ripresa anche da Paola.

Tutte queste iniziative, magari migliorare la comunicazione con la cittadinanza, no? Cioè, spiegare, abbiamo intenzione di fare uno screening – nel momento in cui lo si fa, però…

ASSESSORE BULLA

Esatto.

CONSIGLIERE SATTA

Cioè, non anticipo, se no pensano sembrano Nieddu...

@-@ - Pag. 45 - @-@ No, nel momento in cui si fa lo screening spiegarlo, motivarlo perché serve un dato da cui partire per poter elaborare delle strategie e giustificarlo, quindi.

Riguardo alle scuole il discorso è questo. Il dato reale è che, anche quando è capitato nei paesi limitrofi a Siniscola, è risultato positivo magari un insegnante piuttosto che un bambino o uno personale ATA, però non ha contagiato il resto del plesso scolastico, è rimasto una mosca bianca.

Perché? Perché comunque all’interno delle scuole l’uso della mascherina è imposto e viene rispettato; quindi, anche nel caso di una positività…

ASSESSORE BULLA

Sanificazioni.

CONSIGLIERE SATTA

...si abbatte del 90% la possibilità di contagio.

Quindi, il discorso della scuola è che è un luogo sicuro perché magari altrove applicassero le stesse misure nella società anche all’aperto. Quindi, da quel punto di vista non c’è quel tipo di esigenza.

ASSESSORE BULLA

I banchi sono distanziati.

CONSIGLIERE SATTA

Poi ovviamente questa cosa, secondo me, questo allarmismo che c’è in certi plessi scolastici anche siniscolesi va ridimensionato – passatemi il termine – però alla luce di queste informazioni. Spiegare, guardate che le scuole sono monitorate…

ASSESSORE BULLA

Gliele abbiamo date, eh?

CONSIGLIERE SATTA

Però farle uscire sulla stampa, utilizzare i ((social)), i canali di comunicazione.

ASSESSORE BULLA

L’abbiamo scritto anche nella stampa, solo che poi se la interpretano a modo loro.

CONSIGLIERE SATTA

Quindi, scrivere sì, ci sono stati dei casi, però poi stato stati fatti i tamponi e sono risultati tutti gli altri compagni di classe magari negativi. Quindi, perché devo creare un allarmismo e poi creare un ulteriore problema?

Ulteriori problemi, perché c’è problema dell’istruzione, della formazione dei ragazzini, cioè, voglio dire, della disaffezione alla scuola. Il problema di chi lavora,

@-@ - Pag. 46 - @-@ soprattutto le donne che lavorano e che poi magari, cioè, se devono rimanere a casa, devono chiedere o si licenziano, perché sta succedendo questo, nelle grandi città succedono queste cose nelle metropoli; oppure deve chiedere dei congedi al 30% dello stipendio.

Quindi, sostanzialmente, questo passaggio farlo di nuovo fino a che non entra e comunque acchiappare anche fisicamente le mamme che sono in protesta, che magari si accalcano fuori, e spiegarlo questo, che c’è il monitoraggio e che la scuola per adesso è un posto sicuro non perché è una leggenda metropolitana, per questo, questo e quest’altro motivo e il dato è questo.

Ci sfugge il dato reale del paese nel suo complesso e su quello lì spiegare che l’ipotesi è individuare dei fondi comunali prendendo da quello che non si è speso questo lockdown.

Cioè, secondo me si raggiunge quella cifra se si tolgono ((2.000)) euro dati per diverse iniziative, quei 5.000 là… arrivare a una cifra abbastanza congrua perlomeno per fare un campione significativo di tamponi nella popolazione.

Anche se non totale, tu hai un comunque un dato che è statistico e che ti determina una tendenza, soprattutto se è trasversale ai nuclei familiari. Perché se tu lo fai in maniera da abbracciare più nuclei familiari – Marco diceva ogni famiglia ha uno studente – e hai un’alta negatività, vuol dire che non è diffuso così a livello sociale e che comunque devi fare una linea di intervento più basata sulla prevenzione per tenere degli standard bassi.

Al contrario, se hai un’esplosione di positivi, come ha detto il Sindaco che, su 89 tamponi, 39 erano positivi sabato scorso in quella convocazione, beh, certo, se risulta in un campione di 2.000 persone una percentuale così alta, a quel punto certo che fai anche scelte più drastiche, più strategiche.

Chiedo un’ultima cosa sull’ordinanza dei bar. Il Sindaco prima ha detto che comunque lui ha chiesto alle Forze dell'ordine di essere più presenti sul monitoraggio e il controllo di quel tipo, anche perché gli compete. Non c’è stata questa presenza di sicuro.

Allora, valutare se congelare...

SINDACO

L’ho mandata anche al Prefetto.

CONSIGLIERE SATTA

Valutare se congelare quest’ordinanza contattando tutti i baristi e coinvolgendo, però, appunto attraverso la Prefettura, le Forze dell'ordine affinché siano loro.

Capita a tutti noi di passare di fronte adesso io non dico quali bar, però, se io passo di fronte a un bar, io lo so benissimo, c’è un flusso di persone. Se scendo io a dirgli “mettetevi la mascherina” probabilmente...

ASSESSORE BULLA

@-@ - Pag. 47 - @-@ Ti prendono a colpi.

CONSIGLIERE SATTA

Perché non mi riconoscono l’autorità di poterlo dire.

Se, invece, scende una pattuglia dei Carabinieri senza bisogno di mettere sanzioni nell’immediato, come avvertimento, “mettetevi la mascherina perché se ripassiamo e vi troviamo nella stessa situazione allora siamo costretti a sanzionare”.

Comunque in una certa misura l’autorità è riconosciuta a quella istituzione per poter fare un passaggio di questo tipo. Poi, ovviamente, se c’è ((un me ne frego)) assoluto allora le misure drastiche sono giustificate e l’informazione diventa siccome abbiamo provato questo canale, questo e quest’altro e non abbiamo nulla, allora facciamo la chiusura del fine settimana.

Anche perché allo stato, in effetti, molti hanno sollevato il coso di dire: “Ma a Posada e Torpè sono aperti”; quindi, la gente prende, cinque chilometri, sono dieci minuti, anziché andare alla Caletta si ferma e intasa... crea gli assembramenti e i problemi a quei Comuni.

Quindi, sostanzialmente, valutare un passaggio intermedio prima di proseguire su quella strada, per ogni scelta drastica valutare...

CONSIGLIERA

...a Posada, anche perché ha detto di Posada e hai nominato Posada. Se si spostano a Posada la situazione diventa ancora più tragica a Siniscola perché a Posada… Intervento fuori ripresa microfonica Scusate, anche per quanto riguarda i tamponi io stavo pensando, se si decide di fare questo screening, oltre la scuola si potrebbe ipotizzare di farne uno per famiglia e, all’interno della famiglia, scegliere la persona potenzialmente più debole, più fragile. Intervento fuori ripresa microfonica ...perché fondamentalmente se c’è un positivo a casa non è detto che tutti lo siano; però, se risultano negativi in una famiglia, una persona, qualcuno può succedere che becchi il negativo, ma se c’è una positività dentro casa difficilmente non si contagia anche il resto della famiglia.

CONSIGLIERA

Io volevo anche aggiungere eventualmente di lavorare anche con la casa di riposo per gli operatori e anche per gli ospiti, perché chiaramente lì ci sono persone anziane, vecchi molto, molto fragili. Effettivamente lì i tamponi da marzo non è mai stato fatto un intervento serio all’interno della casa di riposo.

ASSESSORE BULLA

Non li hanno mai fatti i tamponi rapidi loro adesso? Nell’ultimo periodo?

CONSIGLIERA

@-@ - Pag. 48 - @-@ No, no. Ma da quello che so neanche a marzo comunque, neanche gli operatori.

PRESIDENTE

Diciamo che loro fanno parte di quella categoria debole che merita una maggiore considerazione, questo sì.

Scusate, perché voleva reintervenire il Sindaco… SINDACO Allora, io, come sapete bene, faccio il barista, no? Ieri due clienti gli ho detto di mettersi la macchina e se ne sono andati offesi, ero convinto che non tornano più. Uno oggi è venuto e voleva sigarette: “Ma voglio solo le sigarette, un minuto”. Questo stiamo, la situazione è questa.

Ci sono famiglie che è la seconda volta che entrano a essere positivi. Esempio, una persona che conosciamo tutti è stata con l’ossigeno a Olbia, parlo di due mesi fa. È stata due mesi fa con l’ossigeno a Olbia, mi ha chiamato, mi ha detto che era positivo, ho visto la documentazione come era positivo; è rientrato, sta bene grazie a Dio, ci dirà ancora altre messe, se Dio vuole. Questo è un esempio che sto facendo, no?

Allora, Siniscola da Nuoro dista 45 chilometri, da Olbia dista la stessa situazione. Vi ripeto, quelli che noi sappiamo – però vi dico di più. Io ne so tanti, molti, di più, sai perché li sto scoprendo? Carissimi, li sto scoprendo perché mi telefonano per portare via i rifiuti.

Inizialmente era il camioncino piccolo che portava via i rifiuti, adesso è il camion grande. Io non lo so quanti questi positivi siano di Olbia, però vi posso garantire che non è facile.

Non è facile perché? Intanto devo dire che questi rifiuti ci costano settimanalmente 12.000 euro prima, adesso non so, perché la cosa sta aumentando ma non di poco, di tanto. Vi posso garantire di tanto.

La mia paura grande – e io sono intervenuto in questa maniera, giustamente in collaborazione con tutta la Giunta, la maggioranza, su questa decisione anche dei bar, proprio anche per questo. Perché, secondo me, a Siniscola la mia paura è che non siamo 95 ma possiamo essere il doppio, perché quelli di Olbia vi posso garantire che non ho avuto mai nessuna comunicazione. Mai.

E la mia paura grande è che… rifiuti, perché i rifiuti li fa chi è in quarantena, chi è positivo. E devo dire di più, sta cominciando anche a chiamarmi gente che non ha familiari, che non può uscire a fare la spesa, che dobbiamo andare noi a portargliela.

Ragazzi, vi posso garantire una cosa, mi dovete credere, oggi è un qualcosa che ho supplicato all’Assessore Nieddu, io voglio essere informato perché voglio informarmi, ma vi dico la verità, non ho assolutamente nessuna, ma nessuna comunicazione dei positivi dei tamponi fatti... non ho niente.

La mia paura è che siamo al doppio di quelli che noi sappiamo, d’accordo? Questa è la mia paura grande, perché me ne sto accorgendo dai rifiuti, me ne sto accorgendo perché, vi ripeto, mi chiamano. Non sono 95, sono molti di più.

@-@ - Pag. 49 - @-@ Poi io questo lo dico, non ho ufficialità, però molta gente, come vi dicevo prima, ho visto documenti che mi hanno fatto vedere la loro positività, il problema è questo. Non ho fatto... l’ho fatto perché veramente sono preoccupato.

Vi ripeto… sabato scorso, una settimana a domani, su 106 tamponi di cui 84 di Siniscola, 39 positivi, di cui bambini anche piccoli di due anni, di un anno. Veramente, ragazzi, la situazione non è così semplice e facile.

Io dovrò anche testimoniare perché a molta gente dico fatemi avere come voi siete positivi documentazione… chi me li giustifica a me tutti questi rifiuti che sto portando via? Se... anche rimborsato o ci vogliamo rimborsati di questi soldi li dobbiamo anche giustificare.

E purtroppo adesso ma vi posso garantire che oggi questo era il discorso ((rifiuti)) in questa riunione in cui c’erano minimo minimo dieci Sindaci…

Non ho ufficialità, ma vi posso garantire che siamo tanti. Quello che mi infastidisce è che qualche famiglia è già la seconda volta che... E questo cosa vuol dire? Poca attenzione.

Per quanto riguarda le Forze dell’ordine, io gliel’ho detto, ho fatto un tavolo tecnico addirittura qua dentro non più tardi di due settimane e mezzo fa, un tavolo tecnico in cui chiedevo che i controlli fossero intensificati e questo non è successo. Ho fatto uno scritto, ho fatto un’ordinanza, neanche così.

Non è facile credetemi, non è facile. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie al Sindaco.

Purtroppo nell’evidenza dei fatti ci sono anche queste manchevolezze da parte di altre istituzioni che dovrebbero garantire controllo e sicurezza di tutti. Probabilmente anche loro hanno le loro ragioni perché il periodo è quello che è, le richieste arrivano probabilmente da tante parti, fermo restando che devono svolgere anche il normale lavoro.

Così come lo dovrebbero fare gli ospedali curandosi un po' più degli ammalati tipo quelli oncologici o cardiopatici che non è che per il COVID sono venuti a meno, anzi.

Altri interventi? Perché se non ci sono altri interventi facciamo un po' sintesi di questa giornata che ritengo proficua per la discussione.

SINDACO

... documento unitario, maggioranza e minoranza, rivolto alla popolazione.

PRESIDENTE

Evidenziamo adesso i punti in comune che mi sembrano quasi totali.

@-@ - Pag. 50 - @-@ In linea di massima si può dire che le scuole si tende a tenerle aperte perché sono ancora una di quelle poche realtà che garantiscono una certa sicurezza.

Sensibilizzare di più le Forze dell'ordine a un maggiore controllo.

E soprattutto la parte più forte della discussione è quella che vede un po' tutti d’accordo sul fatto che venga fatto uno screening il più ampio possibile. Questo, ovviamente, compatibilmente con le risorse che si potranno reperire dal bilancio comunale.

Qui sarà opera in particolare dell’Assessore Pipere vedere di raschiare ancora più a fondo quel barile cercando di recuperare le necessarie forme per avere la risposta più ampia possibile.

Questo potrebbe dare, come detto da alcuni Consiglieri, un maggiore risultato in termini di condizione generale della salute della nostra comunità e magari riuscire poi alla fine a prendere le decisioni migliori, soprattutto senza andare incontro a quelli che possono essere gli inconvenienti di natura economica.

Nel merito, se posso dire anche la mia, per quanto possa condividere le parole anche dette dall’Assessore Pipere per quanto riguarda le attività commerciali, probabilmente – io l’ho manifestato anche al Sindaco questo – avrei tergiversato sulla cosa aspettando magari a prendere provvedimenti anche diversi.

Se non ci sono altre cose da aggiungere possiamo rimanere fermi sul fatto che magari non lo so, se sono i Capigruppo che vogliono produrre un documento unitario esprimetevi su questo.

ASSESSORE BULLA

Scusami, Luigi, io inserirei un’altra cosa in quel documento, comunque la sensibilizzazione delle persone che stanno facendo i tamponi rapidi a segnalare eventuali positività, oppure dire ai pazienti di segnalarlo al proprio medico di base.

Perché purtroppo, in assenza di comunicazioni, poi non gli viene fatto il tampone molecolare che è quello più attendibile. Quindi, è questo anche il problema, che le positività dei tamponi rapidi non vengono segnalate a Igiene pubblica, quindi non vengono prese in carico e non vengono segnalati i contatti stretti anche.

ASSESSORE PIPERE

Io sono d’accordo su questo che ha detto Angela, perché è uno dei problemi che comunque si stanno riscontrando qua a Siniscola.

PRESIDENTE

Sì, sì, fra l’altro fa parte anche di quella chiarezza che anche Antonio e altri Consiglieri hanno detto, cioè avere il più alto e maggior numero di informazioni così da dare anche il più alto e maggior numero di certezze o di condizione all’esterno. quindi sì, sicuramente sì.

Altri che si vogliono esprimere?

@-@ - Pag. 51 - @-@ CONSIGLIERE SATTA

Quindi ci sentiamo magari per questo, potete anche buttare giù una bozza voi di documento poi ce lo passate e lo vediamo.

Noi l’unica perplessità in tutta la discussione da parte dell’opposizione è un po' quella anche del Presidente, cioè la questione della chiusura dei bar andava mediata con un intervento magari di transizione, con una maggior vigilanza e controllo.

Intanto se chiudono alle 6, in quella fascia oraria dove si ammassa la gente, ((passare)) e chiedere l’imposizione – perché è un’imposizione, se non per ragionevolezza per imposizione – l’uso della mascherina.

Su quello lì noi la perplessità rimane, sul fatto di tenerla in piedi se non ci sono…

CONSIGLIERE /A SSESSORE

Ma credo che il Sindaco – almeno, io ci ho parlato col Sindaco e potrà confermare lui.

Io, anzi, addirittura avevo suggerito, se proprio dovevamo farla, di farla settimana per settimana proprio per capire quale fosse poi l’andamento dei contagi.

Quindi, sicuramente dopo questo fine settimana si esaminerà l’andamento dei contagi nella prima metà della settimana per capire un attimo se…

ASSESSORE BULLA

Tenerla in piedi.

CONSIGLIERE /A SSESSORE C

Esattamente, credo…

CONSIGLIERE SATTA

Più che l’andamento bisogna verificare…

CONSIGLIERA

Eh, ma l’andamento anche quello se non arrivano risultati non è che lo puoi sapere nell’arco di quattro o cinque giorni.

CONSIGLIERE /A SSESSORE

No, vabbè, però quotidianamente arrivano i dati, non è che. Arrivano quelli di un paio di settimane fa, però arrivano, in ritardo ma stanno arrivando.

SINDACO

Voglio ricordare a tutti che in Comune abbiamo un focolaio, abbiamo sei positivi, d’accordo?

@-@ - Pag. 52 - @-@ CONSIGLIERE /A SSESSORE

E questo il motivo per il quale è stata fatta una determina di screening all’interno, dove posso dire credo a nome di tutti gli Assessori e il Sindaco che ce lo pagheremo di tasca, non come si è voluto strumentalizzare. Giusto per chiarire la situazione...

CONSIGLIERA

Vabbè, ma c’era scritto... Intervento fuori ripresa microfonica No, ragazzi, nella determinazione c’era scritto così, eh? Quindi, non è che stiamo dicendo niente di falso, a noi ci è sembrato fuori luogo. Intervento fuori ripresa microfonica SINDACO

Ragazzi, questo Consiglio è stata una cosa molto, molto bella, non roviniamola. Chiudiamola qui, d’accordo?

È la prima volta che veramente sono fiero che su qualcosa andiamo sullo stesso binario, vi ringrazio. Chiudiamola qui. Intervento fuori ripresa microfonica CONSIGLIERA

Sulla sanità abbiamo già ragionato un anno fa, che abbiamo sempre voluto creare una compattezza per poter meglio imprimere sul territorio.

PRESIDENTE

Abbiamo anche prodotto un documento, fra l’altro, comunemente, non è che è la prima volta che questo...

CONSIGLIERE SATTA

...è cosa giusta a fare quello screening in Comune, ma se accompagnato da uno screening di massa, se non passa il paradosso che appunto l’amministratore fa… Intervento fuori ripresa microfonica ASSESSORE BULLA

C’è un focolaio, Antonio, c’è un focolaio.

CONSIGLIERE SATTA

Però, siccome ci sono diversi focolai in paese, adesso il Sindaco… Intervento fuori ripresa microfonica Parliamoci fuori dai denti... 95 ormai tutti sappiamo, perché questo dato di Olbia magari che è inspiegabile perché l'ATS di Olbia non comunica a Siniscola…

ASSESSORE BULLA

@-@ - Pag. 53 - @-@ Ma anche Siniscola non comunica a Nuoro.

CONSIGLIERE SATTA

Cioè, voglio dire, noi sappiamo che comunque è superiore quel dato, quindi il focolaio esiste. Con uno screening minimamente di massa cerchiamo di individuarlo, se esiste.

ASSESSORE BULLA

E l’abbiamo richiesto, come ti ho detto.

CONSIGLIERE SATTA

Noi abbiamo detto semplicemente questo, sottolineato quel paradosso.

Poi, ripeto, che uno lo paghi di tasca 10 euro, uno 20 euro è indicativo. Si potrebbe fare 10 euro per tutti da aggiungere, per dire, nessuno contesta quello perché se un ingegnere, un architetto, un avvocato, un libero professionista paga 10 euro e un disoccupato 10 euro.

Il problema era che il nostro paese rispetto ad altri Comuni è in ritardo rispetto a uno screening che sia minimamente valutabile dal punto di vista statistico, questo è.

ASSESSORE PIPERE

Te l’ho spiegato anche prima, Anto’, che il discorso dello screening generale è la prima cosa che abbiamo valutato, ma anche con l’idea di comprare tamponi magari e poi dopo farli fare ai medici in maniera tale che ad ogni famiglia non costasse che ne so, 50 euro ma magari un prezzo più basso.

Il problema è che tecnicamente e logisticamente non si può fare, perché un conto è che lo fai a duemila persone, un conto è che lo fai a 12.000 persone. Intervento fuori ripresa microfonica Non è fattibile. E questo non lo dico io, Paola Pipere, lo dicono i medici e i tecnici, quindi…

CONSIGLIERE SATTA

Ma noi abbiamo detto, Paola, un campione. Cioè, guarda, noi... Intervento fuori ripresa microfonica Noi abbiamo un campione significativo comunque ti determina una tendenza, soprattutto se acchiappa i nuclei familiari, perché…

ASSESSORE PIPERE

E infatti abbiamo deciso per le scuole che è più fattibile, perché comunque con le scuole mille studenti individui mille famiglie.

CONSIGLIERA

Adesso però, poi si allarga anche ad altre categorie.

@-@ - Pag. 54 - @-@ ASSESSORE BULLA

Molti sono stati già tamponati, eh?

Intervento fuori ripresa microfonica

PRESIDENTE

Diciamo che se si riuscisse a fare il più alto numero di tampone possibile ovviamente avremo…

CONSIGLIERA

Eventualmente anche con una partecipazione alla spesa anche da parte della famiglia, cioè… Intervento fuori ripresa microfonica PRESIDENTE

Magari ecco, in questo documento potremmo ipotizzare anche questo. Intervento fuori ripresa microfonica ASSESSORE BULLA

Intanto continuiamo a fare pressione all’Igiene pubblica.

ASSESSORE PIPERE

Perché non è questione economica, perché quella, nel senso, alla fine ogni famiglia mette un contributo e, quindi, si riesce. Intervento fuori ripresa microfonica Esatto. Quindi, il problema è proprio a livello di laboratori e di medici che comunque non ((si riesce)).

ASSESSORE BULLA

Anche Igiene pubblica ci sconsiglia di fare lo screening generale perché comunque poi non riuscirebbero a processare i tamponi anche nel caso di eventuali positività che possono emergere. Intervento fuori ripresa microfonica Quindi, in ogni caso è un problema. Intervento fuori ripresa microfonica CONSIGLIERA

...che servivano per analizzare i tamponi. Purtroppo problemi ne potremmo riscontrarne diversi, però bisogna partire…

ASSESSORE BULLA

Ma poi in ogni caso serve tempo per processare anche i tamponi, capito? Noi quando abbiamo fatto 106 tamponi con il drive abbiamo avuto grosse difficoltà... Questo lo dobbiamo mettere in conto.

@-@ - Pag. 55 - @-@ Intervento fuori ripresa microfonica Ho detto che se dovessimo fare lo screening di massa, per avere i risultati dovremmo tenere la popolazione a casa per un po' di tempo.

PRESIDENTE

Questa è un’eventualità.

CONSIGLIERE SATTA

Orune, , hanno fatto centinaia e centinaia, 900-1000. Intervento fuori ripresa microfonica ASSESSORE BULLA

... hanno fatto il lockdown. Intervento fuori ripresa microfonica Lo stanno facendo anche a adesso il lockdown.

ASSESSORE PIPERE

Secondo me, è una questione che doveva partire a livello nazionale. A livello nazionale andava affatto un lockdown totale generale e rafforzato tutte le regioni con laboratori e medici che ora mancano, e poi dopodiché comunque puoi fare lo screening generale.

Ma solo a livello nazionale, perché comunque già Siniscola inizia a essere una cittadina già importante, cioè 12.000 tamponi è difficile farli. Un conto è che parliamo di 1.000, 2.000, sono numeri fattibili, ma non 12.000.

Cioè, i medici l’hanno escluso proprio a prescindere e a priori, ma anche perché veramente la situazione e loro stanno facendo, cioè, i medici dell’USCA stanno facendo degli orari esagerati, tornano a casa alle 10, mezzanotte, non hanno più neanche una vita loro personale. Quindi, è proprio non fattibile.

PRESIDENTE

Allora, facciamo così, diamoci un percorso.

Vanno contattati medici se servono i medici per fare i tamponi; un laboratorio che analizzi questi tamponi; la fornitura dei tamponi stessi. E poi, in ragione di quanto sia ha a disposizione, stabilendo anche una quota da pagare i vari utenti, quanti ne dobbiamo acquistare.

Poi si procede per come si è detto, stabilendo che le scuole hanno priorità, gli anziani, la casa di riposo, eccetera.

ASSESSORE BULLA

Io qualche giorno fa ho fatto una chiamata preventiva anche alla Croce Rossa per chiedere un’eventuale disponibilità di medici e infermieri, perché loro in tutta Italia si stanno occupando dei tamponi e comunque stanno assistendo i tamponi.

@-@ - Pag. 56 - @-@ E quindi niente, magari possiamo avere anche quest’opportunità da sfruttare, utilizzare medici e infermieri della Croce Rossa, coadiuvati logicamente dai medici del territorio.

PRESIDENTE

Riusciamo ad avere anche un tempo già stabilito entro quanto potremmo vedere queste cose?

ASSESSORE PIPERE

Beh, i tamponi alle scuole entro breve, perché comunque le somme in bilancio sono state già stabilite.

ASSESSORE BULLA

Arrivano subito.

ASSESSORE PIPERE

E comunque per il momento un dato certo è che riusciamo a avere mille tamponi da destinare agli studenti. Quindi, comunque se si riuscirà a fare uno screening generale alle scuole andando a fare tamponi a mille studenti.

Questo è un dato certo e che comunque si riuscirà quasi sicuramente e certamente in massimo dieci giorni, cioè giusto il tempo di far arrivare mille tamponi e di organizzare la squadra di medici che dovrà effettuare questi.

Quindi, chiaramente ora anche l’altra incombenza è appunto cercare i medici volontari che effettuino i tamponi gratuitamente in maniera tale che comunque il costo totale dei tamponi se lo accolli completamente il Comune, in maniera tale che comunque gli studenti non debbano mettere nessuno contributo.

Diversamente, se non dovessimo trovare i medici che si offrono volontariamente, quindi in maniera gratuita, a fare i tamponi, allora a quel punto probabilmente si chiederà un contributo agli studenti per pagare la differenza. Questa è la situazione a oggi.

PRESIDENTE

Ecco, tutte queste cose, non so come la pensano gli altri, però messe nero su bianco in maniera che sia chiaro il percorso e l’obiettivo soprattutto.

CONSIGLIERA

Ma i tempi del risultato dei tamponi quale potrebbe essere? Intervento fuori ripresa microfonica ... tamponi rapidi. Tamponi rapidi, appunto, quindi nell’arco di un giorno? Okay.

SINDACO

Posso? Voglio correggere il tiro. Il focolaio in Comune si è alzato, non sono più sei ma sono sette.

@-@ - Pag. 57 - @-@ Intervento fuori ripresa microfonica PRESIDENTE

...verrà prodotto nel più breve tempo un documento, verrete chiamati per visionarlo e, come spero sia stato stasera, concordare su quello che poi ci siamo detti. Non è che ci inventiamo altre cose, le cose che si possono mandare avanti sono quelle.

E niente, penso che ci siamo già detti tutto.

CONSIGLIERA PAU FRANCA

Una cosa da non sottovalutare una volta che si fanno i tamponi, se eventualmente risultano positività (ne risulteranno), una cosa sulla quale bisogna stare molto attenti e insistere anche con la popolazione in generale, è che chi risulta essere positivo deve stare a casa, deve stare in quarantena.

Perché fare tamponi serve per quello, per evitare che quelle persone poi escano, che siano asintomatiche o non asintomatiche. Perché è vero che con la mascherina si sta attenti, se rispetti il distanziamento potresti non contagiarlo… contagiare comunque.

Quindi, è fondamentale anche non dico un controllo sulla quarantena… Intervento fuori ripresa microfonica Perché questo purtroppo è lì il problema.

CONSIGLIERA

Anche lì la gente deve avere il buon senso di rimanere in casa.

CONSIGLIERA PAU FRANCA

E soprattutto che vengano trattati in casa prima che corrano ai pronti soccorsi, perché l’ospedale sappiamo com’è intasato.

Quindi, se si può insistere anche con la Regione per avere anche aiuti in più per quanto riguarda i medici generici, perché comunque loro sono pochi, sono pochi dal momento in cui deve essere trattato a casa.

Anche su questo dobbiamo insistere, perché ci sarà comunque una necessità continua nel tempo e l’attività del medico generico è fondamentale.

ASSESSORE BULLA

Certo, concordo, Franca.

PRESIDENTE

Bene. Queste mi pare che siano le ultime considerazioni che sono state fatte giustamente.

Altri interventi? Se no devo chiudere.

Quindi, alle 20.05 dichiaro la Seduta conclusa.

@-@ - Pag. 58 - @-@ CONSIGLIERA

Volevo chiedere prima di chiudere, siccome qualcuno mi ha chiesto se era possibile... dare la possibilità a chi volesse assistere al Consiglio di collegarsi... in modo che possa assistere.

PRESIDENTE

Allora, non l’ho detto in apertura di Consiglio e ovviamente così è, non è che mi invento nulla

Il Consiglio di stasera, ovviamente, non può essere né registrato, né divulgato. Il prossimo Consiglio dovremo valutare e approvare eventualmente il regolamento per la registrazione e divulgazione delle Sedute consiliari e, in quel caso, sarà direttamente messo in streaming e, quindi, ognuno avrà libero accesso.

Ora, mercoledì prossimo dovremo discutere di questo. Se il Consiglio riterrà opportuno approvarlo non ci saranno più problemi, ognuno avrà libero accesso...

CONSIGLIERA

Quindi, per mercoledì non ci sarà la possibilità per il pubblico di partecipare comunque al Consiglio, neanche mercoledì.

PRESIDENTE

No, ancora no.

Quindi, da mercoledì in poi, se il Consiglio lo riterrà opportuno, ci sarà la possibilità per chiunque di accedere in streaming e vedere direttamente il Consiglio. Va bene?

Buona serata a tutti.

@-@ - Pag. 59 - @-@ Letto, approvato e sottoscritto.

Il Presidente Il Vice Segretario Generale F.to Flori Luigi F.to Dott.ssa Pipere Donatella

ATTESTAZIONE DI PUBBLICAZIONE Il sottoscritto , visti gli atti d’ufficio, ATTESTA - che la presente deliberazione: T E’ stata pubblicata sul sito web comunale – albo pretorio – n° del registro delle pubblicazioni per quindici giorni consecutivi dal 09-12-2020 al 24-12- 2020, come prescritto dall’art.124, c.1, T.U. 267/2000; T E’ stata trasmessa in copia, ai signori capigruppo consiliari (art.125, del T.U. 267/2000);

Li 09-12-2020

Il Vice Segretario Generale F.to Dott.ssa Pipere Donatella

ATTESTATO DI ESECUTIVITÀ

Il sottoscritto, visti gli atti d’ufficio, A T T E S T A Che la presente deliberazione è immediatamente eseguibile (art. 134, comma 4 del T.U. 267/2000);

Li 09-12-2020

Il Vice Segretario Generale F.to Dott.ssa Pipere Donatella

Il presente atto è copia conforme all’originale Siniscola,

Il Vice Segretario Generale Dott.ssa Pipere Donatella

@-@ - Pag. 60 - @-@