Canale Monterano, Raggiunto L'accordo Per Le Risorse Forestali
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Nemi, come ti spendo i soldi pubblici… continua (a suon di sentenze) l’opera di messa in sicurezza e di decoro Il Comune condannato a pagare oltre 6 mila euro, tra lavori e spese legali, per tagliare la cima a un albero pericolante quando invece sarebbero bastati lavori per 200 euro NEMI (RM) – Oltre seimila euro è il costo che dovrà pagare il Comune di Nemi per tagliare la cima a un albero pericolante. Incredibile ma vero. Sarebbero bastati dei lavori di manutenzione costati in tutto 200 euro ma il Comune di Nemi ha preferito andare in causa (già persa in partenza) contro un privato e trovarsi adesso con una condanna a pagare oltre 6 mila e 500 euro tra lavori e spese legali. Tanto sperpero di denaro pubblico e una battaglia legale che si sarebbe potuta evitare soltanto se il Comune, su richiesta (pure reiterata) da parte dei privati avesse eliminato la situazione di pericolo consistente nel mettere in sicurezza un grosso albero di acacia che si trova a meno di dieci metri da due abitazioni in via Nemorense, in una “stradella” non asfaltata affianco alla strada principale. Inoltre il Comune utilizza la “stradella non censita, adiacente la via Nemorense, sia per il rifacimento della strada, sia come area di sosta dello scuolabus ove giornalmente transitano oltre venti bambini. L’albero è un pericolo per chi prende il pullman e per chi passeggia in quella zona e per chi vive nelle due abitazioni che distano solo 10 metri dal “pericolo”. L’ appezzamento di terreno dove si trova l’albero è nella disponibilità del Comune di Nemi La mancata manutenzione dell’acacia ha creato una condizione di pericolo perché rischia di crollare contro le proprietà private, soprattutto il pericolo è maggiore ed evidente quando piove e c’è maltempo. Il Comune non ha mai preso in considerazione le segnalazioni e anzi ha rilanciato emettendo una ordinanza che intima ai privati di provvedere alla manutenzione di alberi e arbusti che si affacciano su suolo pubblico e che compromettono la pubblica incolumità. Ma questa dell’acacia pericolante è tutta un’altra storia: insiste su territorio comunale e minaccia i privati. Non ci vuole molto a capirlo. Tant’è che i privati, tramite lo studio legale romano Torriero, portano il caso al tribunale civile di Velletri. Il 2 dicembre 2020 l’ordinanza è subito emessa: il giudice ordina al Comune di provvedere nell’immediato alla capitozzatura dell’albero. Il Comune resiste e fa opposizione, da mandato all’avvocato D’Eletto e non ottempera a quanto ordinato. Di nuovo davanti al giudice, in sede civile. Il tribunale ordinario di Velletri , il 21 dicembre, conferma il provvedimento emesso e ordina al Comune di Nemi di provvedere all’immediata capitozzatura o “cimatura” dell’arbusto descritto e condanna il Comune al pagamento delle spese di lite e compensi come per legge. L’avvocato David Torriero è ancora incredulo e sorpreso rispetto alla vicenda: “Non si capisce – dice Torriero – perché invece di adeguarsi al decisum, magari attraverso l’adozione di un’ ordinanza contingibile ed urgente, viste le circostanze, il Comune di Nemi ha proposto reclamo a spese della collettività avverso l’ordinanza emessa dal Tribunale di Velletri in data 21/12/2020 di conferma del provvedimento del 02/12/2020 che, inaudita altera parte, ordinava all’ente territoriale di provvedere all’immediata capitozzatura o cimatura dell’arbusto (acacia) e ciò con le conseguenze sopra descritte. Purtroppo ad oggi ancora non è stato rispettato l’ordine del Giudice e rimane la situazione di pericolo ed il disinteresse del Comune accertata dal Tribunale di Velletri”. Risuonano soltanto dei proclami su un giornale locale: “Affidati i lavori di potatura sulla via Nemorense. Stanziati 29 mila euro per abbattere le alberature pericolanti”. E intanto chi dovrà pagare le spese legali sono i cittadini che faranno fronte a parcelle legali che si sarebbero potute evitare, non escluse quelle relative alle fase esecutiva che l’avvocato potrebbe azionare nonché un eventuale risarcimento danni. Nemi, rapina a mano armata: imprenditore in mano ai banditi per 3 ore NEMI (RM) – Rapina a mano armata in pieno giorno a Nemi, lo scorso venerdì verso le 14.25, dove 4 banditi si sono introdotti nella villa di un imprenditore e dopo averlo minacciato con una pistola alla tempia e legato a una sedia hanno derubato una collezione di orologi di valore oltre ad altri preziosi e a circa 1000 euro in contanti. Appena i banditi hanno lasciato l’abitazione l’uomo ha chiamato i carabinieri della stazione di Nemi. I militari non hanno potuto far altro che raccogliere le testimonianze. Roma, San Basilio: tiene in casa centinaia di dosi di droga. Arrestato 21enne ROMA – Una telefonata anonima al 112 ha fatto scattare, ieri mattina, una perquisizione in un’abitazione nel quartiere San Basilio che ha portato al sequestro di centinaia di dosi di droga e all’arresto di un 21enne. I Carabinieri della Stazione Roma San Basilio, infatti, sono intervenuti in un appartamento in via Corinaldo dopo essere stati attivati da un anonimo che ha chiamato il 112 e segnalato la presenza di droga. Giunti sul posto, i Carabinieri hanno trovato il giovane, cittadino romano senza occupazione e con precedenti, che, sorpreso della loro presenza, ha mostrato un eccessivo nervosismo. L’accurata ispezione dei Carabinieri ha portato al sequestro di 32 g di cocaina, 28 g di marijuana e 14 g di hashish, già in dosi, che erano nascoste in un mobile della camera da letto. Il 21enne è stato quindi arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti ed è stato sottoposto agli arresti domiciliari, in attesa del rito direttissimo. Fiano Romano, focolaio in casa di riposo. Il sindaco Ferilli: “Rispetto per la vita e per la salute altrui” FIANO ROMANO (RM) – “Evito quasi sempre di parlare a caldo. – Dichiara il sindaco di Fiano Romano Ottorino Ferilli in merito al focolaio scoppiato in una casa di riposo della cittadina – Prima preferisco informarmi e confrontarmi – prosegue – nel rispetto della delicatezza di certi argomenti, che generano episodi come il focolaio di 30 casi all’interno della struttura per anziani in via Venezia dove alcuni operatori socio-sanitari, nei giorni scorsi, hanno rifiutato di vaccinarsi. Attenzione è bene mettere in chiaro che a Fiano Romano non ci sono RSA (residenze sanitarie assistenziali, persone anziane non più autosufficienti) come ho letto in qualche giornale, dove il Comune sarebbe parte attiva. A Fiano Romano ci sono soltanto case di cura e di riposo. Il titolare della casa di riposo in via Venezia è stato il primo a vaccinarsi per sensibilizzare i suoi dipendenti. E ha invitato coscientemente tutti gli operatori e tutte le operatrici sanitarie a farlo. Per garantire maggiore protezione agli anziani ospiti. La libertà è un valore costituzionale da difendere, sempre, ma ritengo che se il mio lavoro mi porta a stare a contatto con altre persone, tra cui fragili, anziani la scelta più responsabile sarebbe di cambiare lavoro. Non sono abituato a giudicare, né a criminalizzare intere categorie ma il RISPETTO per la vita e la per la SALUTE altrui dovrebbe meritare opportuni interventi. Ringrazio e abbraccio chi dall’inizio di questa emergenza sanitaria accudisce con totale devozione anziani soli o non autosufficienti che non hanno possibilità di poter stare a casa con la propria famiglia. Le generalizzazioni andrebbero evitate. A Roberto, titolare della casa di riposo, va il mio abbraccio. Non è semplice rispondere a familiari, giornalisti, istituzioni e nel frattempo gestire le criticità da buon padre di famiglia. Quando governi e decidi, e ti prendi le responsabilità di quelle decisioni, sai già che dovrai affrontare anche critiche e attacchi. Io cerco di affrontare prima le priorità della Comunità che ho l’onere e l’onore di guidare, poi il resto. Le chiusure di questi giorni hanno generato malcontento, ma sappiamo bene che il malcontento non può essere, nelle emergenze, strumento per governare. La foto di chi è intubato, SÌ. Fosse anche e solo di una sola persona. Dobbiamo ancora resistere e pianificare il futuro dove auspico che la parola che pronunceremo spesso sia RINASCITA, anziché pandemia. Ho cominciato i primi giorni da Sindaco invitando tutta la Comunità a manifestare quel senso civico che non dobbiamo mai perdere: responsabilità collettiva e aiuto reciproco. Continuo a farlo”. Canale Monterano: per gli studenti un ritorno a scuola con sorpresa CANALE MONTERANO (RM) – Al ritorno a scuola, martedì, i ragazzi di Canale Monterano troveranno una colorata sorpresa: un’area, quella dei servizi scolastici di Piazza Maria De Mattias, completamente rivisitata a seguito del progetto di street art “Canale for Europe” che, grazie a un contributo della Regione Lazio, ha portato prima alla premiazione dei migliori tre bozzetti presentati dagli alunni delle Medie sull’idea di Europa, poi alla realizzazione degli stessi da parte del famoso gruppo di artisti di street art “Pittori Anonimi del Trullo” (PAT), organizzazione no-profit, nata nell’omonimo quartiere romano e fondata da Mario D’Amico. “Abbiamo avuto la fortuna di conoscere Mario, Manuela e il gruppo dei PAT – afferma il Sindaco di Canale Monterano, Alessandro Bettarelli – grazie al concittadino Aldo Feroce e con loro è nata subito una sintonia spontanea e un’amicizia: persone splendide, che dopo aver dato una nuova lettura del loro quartiere, hanno portato la street art fuori da Roma e nei centri più piccoli come il nostro. A loro il nostro sincero ringraziamento per la passione e la grande professionalità con cui hanno lavorato a Canale. Ci lasciano un loro ricordo indelebile e la speranza di tornare presto a fare cose insieme.” “Martedì, al rientro a scuola – aggiunge Valeria Pasquali, assessore all’Istruzione di Canale Monterano – i nostri ragazzi troveranno un’area completamente riqualificata, dove il grigio cemento della palestra comunale è stato sostituito dai colori.