Rachel Haim LE ORIGINI DEL TEATRO DI PIRANDELLO
Total Page:16
File Type:pdf, Size:1020Kb
Rachel Haim LE ORIGINI DEL TEATRO DI PIRANDELLO Department of Italian Language and Literature Master of Arts Pirandello became known at first as a novelist and a writer of short stories; only later did he become known as a playwright. The origins of his theatre are thus usually viewed as a transition from the narrative form of expression to the dramatic one. The result of my study is that such a transition is superficial. The narrative production and the dramatic one, linked by the mere fact that they are two aspects of the writer·s ccti~~ty, develop not one from the other, but one alongside the other -- even though they reach their full development at different stages in the writer's career. Only with the Six Characters in search of an Author, in which Pirandello succeeds in bringing to the stage his ideas on the theatre and theatrica1 techniques, does the writing of plays become his dominant, if not exclusive, interest. This is the conclusion of my study and is expounded in the last chapter of this thesis. In the first chapter, l have tried to give a general idea of the criticism on the subject. In the second and third chapters, l have examined those dramatic works of Pirandello which precede the Six Characters, and l have taken lnto special consideration their interaction with the narrative works. Haim Le origini deI teatro di Pirandello LE ORIGINI DEL TEATRO DI PIRANDELLO by Rachel Haim A thesis submitted to the Faculty of Graduate Studies and Research in partial fulfilment of the requirements for the degree of Master of Arts. Department of Italian Language and Literature, McGill University, Montreal. July 1969 ® Rachel Haim 1970 PREMESSA La genesi deI teatro di Pirandello è di solito presentata come passaggio dalla narrativa al teatro. Il risultato della mia indagine è che tale passaggio è più apparente che reale. Narrativa e teatro, ovviamente connessi come due aspetti dell'attività dello scrittore, si svolgono parallelamente, non l'uno dall'altra, ma l'uno accanto all'altra, anche se arrivano a maturazione in epoche diverse~ prima la narrativa e poi il teatro. E quest'ultimo finis ce col costituire l'interesse dominante~ se non esclusivo, dello scrittore~ solo quando, dopo aver dato formulazione drammatica ai terni della sua problematica intellettuale~ Pirandello, coi Sei personaggi~ riesce a portare iii sulla scena le sue riflessioni intorno al teatro e alla tecnica teatrale. Questa conclusione forma l'oggetto dell'ultimo capitolo di questo saggio. Nel primo capitolo ho tentato di dare un quadro della letteratura critica intorno all'argomento, e nel secondo e nel terzo capitolo ho esaminato le opere teatrali di Pirandello precedenti ai Sei personaggi, discutendo con particolare attenzione il loro rapporto con la narrativa. R. H. l IL PROBLEMA CRITICO La spiegazione più semplice della genesi.del teatro di Pirandello consisterebbe nell'attribuire il crescente interesse dello scrittore per il teatro a delle circostanze esterne, che 10 avrebbero spinto ad allontanarsi sempre di più dalla narrativa e a trasformarsi in drammaturgo. In realtà, quasi tutti i cr~tici accennano a circostanze esterne. Nessuno pero ritiene che esse abbiano avuto un'importanza decisivc:.. Degli amici avrebbero spinto 0 incoraggiato Pirandello a scrivere per il teatro. Particolarmente importanti sarebbero, da questo punto di vista, Nino Martoglio, Lucio D'Ambra e Angelo Musco. Per primo, Nino Martoglio, allora capo della compagnia deI ''Teatro minimo" al Metastasio di Roma, riesce nel 1910 ad ottenere da lui due riduzioni teatrali, L'epilogo (già adottato per il teatro fin dal 1892) e Lumfe "di Sicilia, che mette in iscena insieme il 9 dicembre 1910. 1 Nel 1913, per il "Teatro per tutti" di Lucio D'Ambra, Pirandello prepara un altro 1 N. Borsellino, "Pirandello," Enciclopedia dello spettacolo (Firenze, 1954-1962), VIII, 153-154. 2 drarnma, anche questo ricavato da una novella, "Il dovere deI medico," che viene rappresentato il 20 giugno.2 L'anno successivo, D'Ambra entra in possesso deI manoscritto di un dramma in tre atti, Il nibbio, che Pirandello aveva abbandonato in un cassette da moIti anni. Il drarnma viene rappresentato, col titolo Se non cos{, il 19 aprile 1915 dalla compagnia di Marco Praga. Purtroppo la rappresentazione non va liscia per le difficoltà create dall'attrice Irma Grammatica che fin1 per falsare il significato deI drarnma. 3 Pirandello 10 ritira e 10 fa rappresentare moIti anni più tardi col titolo La ragione degli altri. 2 Enciclopedia de1lo spettacolo, VIII, 154. 3 Si veda F.V. Nardelli, Vita segreta di Pirandello (Roma, 1962),p. 133. Informazioni più ampie si trovano in G. Giudice, Luigi Pirandello (Torino, 1963), pp. 307-308: '~le cose non andarono come 10 scrittore avrebbe desiderato. Nella commedia si rappresenta la vicenda di una moglie della classe borghese che riesce, usando l'arma deI ricatto morale e in nome di un ambiguo e astratto dovere verso i figli, a strappare come un nibbio, alla madre, la figlioletta illegittima deI marito. Secondo l'autore, il dramma avrebbe dovuto gravitare sull'ingrato personaggio della moglie sterile. Invece la Grammatica, d'accordo col Praga, che Pirandello, che si era recato a Milano, non riusc1 a persuadere deI contrario, prefer1 assumersi la parte dell'amante, che aveva delle scene più gridate e commosse. COS1, grazie alla personalità drammatica prepotente della Grammatica, il fuoco della commedia si sposto su un personaggio che non era quello nuovo e inedito su cui aveva concentrato Ja sua invenzione l'autore, e la critica, nonostante gli applausi deI pubblico, tratto freddamente l'operé 3 Infine ~~gelo Musco, l'attore siciliano, non ancora famosissimo, ma con una grande voglia di aver successo, fra il 1916 e il 1917 ries ce ad ottenere da Pirandello quattro comedie: Pensaci, Giacomino!, Liolà, Il berretto a sonagli e La giara.4 Martoglio, D'Ambra e Musco hanno certamente avuto una notevole importanza nell'incoraggiare Pirandello a scrivere per il teatro; ma, non si puo attribuire ad essi l'origine dell'interesse di Pirandello Tornato a Roma molto di malumore, Pirandello riconfermo a se stesso il rifiuto deI teatro e riprese a scrivere le sue novelle. Poi, quando pubblico Se non cosl, nello stesso 1915, presso i Fratelli Treves, voIle prendersi una piccola vendetta sulla Grammatica, e fece precedere il testo della commedia da una lettera che è tutta piena di esplicito dispetto per quella prima attrice che gli aveva rovinato l'opera (anche se l'attrice non viene chiamata per nome). La lettera si finge rivolta alla vera protagonista deI dramma: 'Cara Signora, mi dispiace dirlo, ma voi non fate in questa commedia una bella figura. E forse nessuna prima attrice di ruolo che si rispetta, vi avverrà di trovare che voglia assumersi di rappresentare nella commedia la vostra parte ••• Statevene qua, dunque, nel libro. Sui palcoscenici nostri, cosl come essi sono e cosl come voi siete, non potete farvi strada per ora, ve 10 dico. Vi manca, signora mia, cio che in gergo teatrale si chiama la carrettella ••• '." 4 Enciclopedia dello spettacolo, VIII, J.54. 4 per il teatro. L'epilogo e Il nibbio furono scritti prima, e indipendentemente da ogni pressione estema, l'uno nel 1892 e l'altro nel 1896. Né si pua spiegare con delle ragioni di questo tipo l'importanza che il teatro ha avuto nell'ulteriore svolgimento dell'attività dello scrittore, il fatto cioè che egli abbia finito per dedicarsi quasi esclusivamente al teatro trascurando la narrativa. Il passaggio di Pirandello dalla narrativa al teatro è stato spiegato frequentemente dall'intemo, insistendo sulla drammaticità deI suo stesso stile di narratore. Arminio Janner, per esempio, toma a più riprese su questo punto nel suo libro su Pirandello: Del resto, nel Pirandello, il trapasso da una novella alla commedia 0 al dramma è sempre naturale e, si direbbe, quasi indicato: già le novelle sono spesso scritte e concepite come drammi 0 commedie; non v'è che da trascriverle in forma dialogata. Talune sono perfino già composte in tale forma: basta allora dividerle in atti e scene. COS1 il bellissimo atto L'uomo dal fiore in bocca, derivato dalla novella La morte addosso. (Dapprima Caff~ nottumo). 5 Ma se le novelle di Pirandello sono già "teatro," che bisogno aveva di scrivere dei drammi veri e propri? Non c'è quindi da meravigliarsi se Janner finisce per concludere che il vero Pirandello è quello delle novelle e non quello dei drammi: Prosa che va letta ad alta voce, aifinché nel tono, nel1e pause, nelle domande e nelle esclamazioni si modelli secondo il giusto e voluto rilievo. Nella prosa deI Pirandello si sente benissimo ch'egli doveva 5 Luigi Pirandello 1948), pp. 284-285. 5 finire sul teatro: la forma d'arte a lui p~u consona. Eppure non è nel teatro che ha dato la misura migliore deI suc genio, bens1 nelle novelle. Al teatro giunse sul tardi, quando il SUD fresco sense della vita si era già fissato in una alquanto artificiosa dialettica: il momento più felice, artisticamente, della sua produzione letteraria si rivela nelle novelle. 6 Nella frase ora citata, Janner sarebbe riuscito, secondo un altro critico, N. De Bella, a "condensare, brevissimamente, quarant'anni di pregiudizi intorno a Pirandello": A parte il fatto che, se il teatro è "la forma d' arte a lui più consona", com'è che Pirandello avrebbe dato tuttavia la misura migliore nelle novelle? La verità è che il Janner, chiuso dai suoi preconcetti ad una maggiore comprensione, non ha visto quanto di vivo vi sia nel teatro pirandelliano: tanto è vero che ad esse dedica appena una sessantina di pagine, in un saggio che ne comprende trecentocinquanta. Ma 10 strano è che egli qua e là si sforza di esaltare un Pirandello "europeo": trascurando evidentemente che la fama europea dell'agrigentino fu dovuta proprio al suc teatro.