Parrocchia della Madonna di Caravaggio in Pracorno. Inventario dell'archivio storico (1774-1947) e degli archivi aggregati (1797- 1947)

a cura di Cooperativa Koinè

Provincia autonoma di . Servizio Beni librari e archivistici 1999

Premessa L'ordinamento e l'inventariazione dell'archivio sono stati realizzati, per incarico e con la direzione tecnica del Servizio Beni librari e archivistici della Provincia autonoma di Trento e con la collaborazione dell'Archivio Diocesano Tridentino, a cura della Cooperativa Koinè di Trento; il lavoro è stato ultimato nel 1999. L'inventario, redatto originariamente con il programma "Sesamo", è stato successivamente convertito alla versione "Sesamo 2000" e pubblicato in questo formato nella sezione riservata agli archivi del portale Trentinocultura (www.trentinocultura.net). L'importazione in AST-Sistema informativo degli archivi storici del e la conseguente revisione dei dati sono state curate dalla Soprintendenza per i beni librari archivistici e archeologici con la collaborazione di Roberto Marini (Studio Virginia) nel corso del 2009, secondo le norme di "Sistema informativo degli archivi storici del Trentino. Manuale-guida per l'inserimento dei dati", Trento, 2006.

2

Albero delle strutture

Parrocchia della Madonna di Caravaggio in Pracorno, 1774 - 2000 Parrocchia della Madonna di Caravaggio in Pracorno, 1774 - 1946 Parrocchia, 1820 - 1949 Atti costitutivi, 1820 - 1949 Anagrafe, 1800 - 2000 Registri dei nati e battezzati, 1800 - 1966 Indici dei registri dei nati e battezzati, 1900 - 1966 Registri dei matrimoni, 1830 - 1998 Registri dei morti, 1829 - 1999 Registri dei cresimati, 1920 - 1966 Stati delle anime, 1886 - 2000 Registri degli sponsali, 1895 - 1956 Atti matrimoniali, 1830 - 1947 Carteggio ed atti attinenti all'anagrafe, 1864 - 1964 Beneficio parrocchiale, 1894 - 1959 Atti amministrativi, 1894 - 1959 Chiesa parrocchiale, 1802 - 1963 Urbari, 1802 - 1956 Atti amministrativi, 1831 - 1963 Registri di cassa, 1886 - 1963 Resoconti, 1828 - 1959 Legati, 1845 - 1966 Registri dei legati, 1927 - 1961 Atti amministrativi, 1845 - 1966 Pastorale parrocchiale, 1774 - 1963 Protocolli degli esibiti, 1895 - 1936 Carteggio ed atti, 1774 - 1963 Circolari ecclesiastiche e civili, 1884 - 1956 Visite pastorali, 1908 - 1959 Atti visitali, 1908 - 1959 Culto e funzioni religiose, 1927 - 1956 Diari delle messe avventizie, 1932 - 1947 Registri degli avvisi e delle pubblicazioni, 1927 - 1946 Registri di cassa, 1930 - 1956 Confraternita del Santissimo Sacramento di Pracorno, 1881 - 1956 Registri degli iscritti e di amministrazione, 1881 - 1956 Atti amministrativi, 1904 - 1952

3

Documentazione della Congregazione di carità di Pracorno, 1863 - 1922 Registri dei mandati di pagamento, 1892 - 1922 Resoconti, 1863 - 1865 Documentazione della Famiglia Lombardi di Pracorno, 1797 - 1952 Carteggio ed atti, 1797 - 1952

4

Albero dei soggetti produttori

Curazia della Madonna di Caravaggio, Pracorno (Rabbi), 1829 marzo 16 - 1943 agosto 31 Successori: Parrocchia della Madonna di Caravaggio, Pracorno (Rabbi), 1943 settembre 1 -

Parrocchia della Madonna di Caravaggio, Pracorno (Rabbi), 1943 settembre 1 - Predecessori: Curazia della Madonna di Caravaggio, Pracorno (Rabbi), 1829 marzo 16 - 1943 agosto 31 E' organo/ufficio di : Decanato di Malé, Malé, [1698] -

Beneficio parrocchiale della Madonna di Caravaggio, Pracorno (Rabbi), 1826 maggio 2 - 1987 gennaio 24 E' assorbito da : Parrocchia della Madonna di Caravaggio, Pracorno (Rabbi), 1943 settembre 1 -

Confraternita del Santissimo Sacramento, Pracorno (Rabbi), 1881 - [1956]

Congregazione di carità di Pracorno, Pracorno (Rabbi), [1863 - 1923]

Lombardi, Pracorno (Rabbi), [1797 - 1952]

5 superfondo Parrocchia della Madonna di Caravaggio in Pracorno, 1774 - 2000

Storia archivistica L'archivio parrocchiale di Pracorno si trova in un locale adibito ad archivio della canonica di S. Bernardo di Rabbi dove sono conservati anche quelli di S. Bernardo di Rabbi e di Piazzola di Rabbi. Fino al 1995 l'archivio si trovava nella canonica di Pracorno, adibita a scuole elementari, ma le condizioni di sicurezza e di conservazione erano così pregiudicate che don Renato Pellegrini, attuale parroco di S. Bernardo, avuta l'autorizzazione dall'Archivio diocesano, lo ha trasportato nella sua canonica. Questa operazione si giustifica anche tenuto conto del fatto che don Pellegrini riveste il ruolo di parroco unico delle tre parrocchie di S. Bernardo, Piazzola e Pracorno. Al momento del rilevamento dell'archivio qualche registro della parrocchia e parte della documentazione dalla famiglia Lombardi si trovava in una stanza delle scuole elementari ancora adibita ad archivio parrocchiale.

Modalità di acquisizione e versamento L'art. 27 della L.P. 14 febbraio 1992, n. 11 concernente 'Disposizioni in materia di archivi e istituzione dell'archivio provinciale' prevede che, fino a quando non saranno raggiunte le intese di cui all'art. 12, comma 1 della legge 25 marzo 1985, n. 12, concernente la ratifica e l'esecuzione delle modifiche al Concordato lateranense dell'11 febbraio 1929 tra Repubblica italiana e la Santa Sede, vengano stipulate intese fra la Giunta provinciale di Trento e i competenti organi ecclesiastici circa l'applicazione delle disposizioni della legge agli archivi di enti ecclesiastici. Le intese furono raggiunte il 10 settembre 1993. L'Ordinariato ha istituito con decreto arcivescovile di data 10 febbraio 1993 l'Archivio diocesano attribuendogli competenze di conservazione, coordinamento e consulenza, tutela, promozione e valorizzazione degli archivi ecclesiastici dipendenti dall'autorità diocesana. La Commissione beni culturali, nella seduta del 1 aprile 1994, ha riconosciuto l' interesse storico dell'archivio della parrocchia di Pracorno relativamente alla documentazione anteriore agli ultimi 50 anni. In seguito a tale valutazione la Giunta provinciale, con deliberazione n. 10263 del 19 settembre 1997, ha affidato alla Società cooperativa Koinè i lavori di ordinamento e di inventariazione dell'archivio.

Contenuto La documentazione conservata in questo archivio è quella tipica presente in tutte le parrocchie, composta prevalentemente dai registri anagrafici e dai relativi atti, da registri di amministrazione, da resoconti, da carteggio e atti vari dai quali emerge l'attività dell' 'ente parrocchia'. E' presente documentazione della confraternita del Ss. Sacramento, della Congregazione di Carità e documentazione della Famiglia Lombardi di Pracorno. La documentazione dell'archivio parrocchiale di Pracorno si presenta in uno stato di conservazione buono. I registri non presentano danni di particolare rilievo, se non il comprensibile degrado dovuto al tempo e all'usura. Anche la restante documentazione si trova in un buono stato di conservazione. La parte più cospicua della documentazione presente nell'archivio parrocchiale di Pracorno è redatta in lingua italiana; sono presenti anche documenti e registrazioni redatti in lingua latina.

Lingua 6

Italiano; latino

Criteri di ordinamento e inventariazione Come riferimento metodologico generale per l'ordinamento e l'inventariazione dell'archivio storico ci si è attenuti a quanto indicato nelle "Direttive circa i requisiti dei locali, i criteri generali di ordinamento e inventariazione, nonché di organizzazione degli archivi" approvate dalla Giunta provinciale di Trento con deliberazione 29 marzo 1993, n. 3692, parte prima, punto 3, che fa riferimento alla C.M. del ministero dell' Interno n. 39/1966, Direzione generale degli archivi di stato, "Norme per la pubblicazione degli inventari" e a quanto indicato nelle "Norme per la descrizione archivistica e per la redazione degli inventari" elaborate dal Servizio beni librari e archivistici della Provincia autonoma di Trento. Il presente lavoro ha comportato tre momenti principali: la schedatura, l'ordinamento e l'elaborazione finale. In fase iniziale sono stati schedati tutti i pezzi rinvenuti nell'archivio parrocchiale di Pracorno rispettando, ove possibile, le unità preesistenti composte per la maggior parte da registri, da atti matrimoniali, resoconti e carteggio raccolti in faldoni originali di color marrone riportanti titolo originale e suddivisi in fascicoli e da alcuni fascicoli originali variamente collocati. Per la fase finale relativa all'elaborazione delle schede e all'individuazione della struttura dell'archivio ci si è avvalsi del supporto informatico ed in particolare è stato utilizzato il programma History-Sesamo. Si ritiene perciò utile far presente che le modalità di descrizione archivistica corrispondono alle possibilità offerte dal programma e alle scelte compiute dal Servizio beni librari e archivistici della Provincia di Trento, scelte tese ad un progressivo adeguamento alle norme internazionali. L'elaborazione di tutta la documentazione ha reso possibile l'individuazione di 4 fondi archivistici. Il primo fondo, relativo all'archivio della parrocchia di Pracorno si articola in 8 subfondi attraverso i quali si riflette l'attività dell'ente stesso. Ogni subfondo è sua volta suddiviso in serie. Gli altri fondi, a causa della minore consistenza, risultano meno articolati: sono infatti assenti i subfondi e più ridotta la presenza di serie. Il presente inventario si chiude al 1947, limitandosi a quella parte d'archivio dichiarata di interesse storico in base alle 'Intese fra la Giunta provinciale di Trento e l'Ordinariato diocesano in materia di archivi degli enti ecclesiastici dipendenti dall'autorità diocesana', L.P. 14 febbraio 1992, n. 11, art. 27, c. 2: "Negli archivi ecclesiastici riconosciuti di interesse storico la documentazione, alla scadenza dei cinquant'anni, entra a far parte dell'archivio storico e ricade sotto le disposizioni ad esso relative". Si segnala comunque che in alcuni casi gli estremi cronologici di una singola unità archivistica possono superare il limite del 1947.

Incrementi previsti Si prevede il continuo accrescimento della documentazione della parrocchia relativa all'anagrafe e all'amministrazione della chiesa parrocchiale, in quanto l'ente è ancora attivo. Gli altri archivi sono inattivi.

Condizioni di accesso L'obbligo, di cui all'art. 20, comma 1, lettera b) della L.P. 14 febbraio 1992 circa la consultazione dei documenti, riguarda esclusivamente la documentazione dichiarata di interesse storico. I documenti di carattere riservato, relativi a situazioni puramente private di persone, sono consultabili dopo 70 anni dalla conclusione dell'affare, ciò in base ad una normativa già in vigore presso gli archivi di Stato. Ai titolari degli archivi viene riservato il giudizio sulla consultabilità dei documenti che possono ledere il riserbo dovuto alle persone e comunque solo ad essi, o ad operatori autorizzati, è

7 concessa la facoltà di accedere alla parte relativa all'anagrafe. La consultazione avviene mediante motivata richiesta da inoltrarsi al titolare dell'archivio.

Condizioni di riproduzione La riproduzione (fotoriproduzione, microfilmatura, ecc.) dei documenti conservati nell'archivio parrocchiale è consentita previa autorizzazione da parte del titolare dell'archivio stesso. L'Ordinariato consente alla Provincia la microfilmatura dei documenti al fine di costituire copie di sicurezza che saranno conservate presso l'Archivio provinciale. Presso l'Archivio diocesano si trovano microfilmati tutti i registri anagrafici (nati e battezzati, matrimoni, morti) dal Concilio fino alla fine del 1923, data oltre la quale tali registrazioni e certificazioni diventano di competenza comunale.

Bibliografia CASETTI A., Guida storico-archivistica del Trentino, Trento, TEMI, 1961 CICCOLINI G., Inventari e regesti degli archivi parrocchiali della Val di Sole, Trento 1939, vol. II: La pieve di Malè

Bibliografia utilizzata per la compilazione della scheda AMBROSI F., Commentari della storia trentina, Trento, 1985 BAZZANELLA G., Manuale d'ufficio per il clero curato, Trento, 1888 BENVENUTI S. (a cura di), Storia del Trentino. Periodizzazione e cronologia politico-istituzionale, Trento, 1995 BERTOLOTTI G., Il parroco italiano ne' suoi rapporti con le leggi dello stato, Roma, 1910 BEZZI Q., La Val di Sole, Centro studi per la Val di Sole, Malé, 1975 BONELLI B., Monumenta ecclesiae tridentinae, Trento, 1765 Codex iuris canonici, Roma, 1951 Codice di diritto canonico, Roma, 1984 COSTA A., I vescovi di Trento, Trento, 1977 COSTA A., La chiesa di Dio che vive in Trento, Trento, 1986 Foglio diocesano per la parte italiana dell'arcidiocesi di Trento, XIII (1929-31), XV (1937-41) GRANDI C., Curatore d'anime dello stato civile: il parroco durante la seconda dominazione asburgica (1818-1918), IN: La conta delle anime. Popolazioni e registri parrocchiali: questioni di metodo ed esperienze, a cura di COPPOLA G., GRANDI C., Bologna, 1989 KÖGL J., La sovranità dei vescovi di Trento e Bressanone, Trento, 1964 Raccolta di concordati su materie ecclesiastiche tra Santa Sede e le autorità civili, a cura di MERCATI A., Città del Vaticano, 1954 SPARAPANI L., I libri parrocchiali della diocesi di Trento, IN: La conta delle anime. Popolazioni e registri parrocchiali: questioni di metodo ed esperienze a cura di COPPOLA G. e GRANDI C., Bologna, 1989 TOVAZZI G., Parochiale tridentinum, ed. a cura di Remo , Trento, Biblioteca PP. Francescani, 1970 TRAMONTIN S., Indicazioni delle visite pastorali per la 'conta delle anime': il caso veneziano, IN: La conta delle anime. Popolazioni e registri parrocchiali: questioni di metodo ed esperienze, a cura di COPPOLA G., GRANDI C., Bologna, 1989

8

WEBER S., Le chiese della Val di Sole nella storia e nell'arte, Trento, 1936 ZIEGER A., Storia della regione tridentina, Trento, 1968

9

Ente Curazia della Madonna di Caravaggio 1829 marzo 16 - 1943 agosto 31

Luoghi Pracorno (Rabbi)

Archivi prodotti Fondo Parrocchia della Madonna di Caravaggio in Pracorno, 01/01/1774 - 31/12/1946

Storia La val di Rabbi, compresa tra la val d'Ultimo a nord, la val di a est e la val di Sole a sud-ovest, era un antico feudo dei Caldesio e feudo vescovile della famiglia Thun. Il nome Rabbi (Rabbium) indica esclusivamente questo territorio, poiché non esiste paese che porti questo nome. La valle è costituita da innumerevoli frazioni e case sparse che si raccolgono nei centri principali di S. Bernardo di Rabbi, Piazzola di Rabbi e Pracorno. Tra il XIV e il XV secolo i primi coloni, provenienti dalla val di Sole, si stabilirono lungo il torrente Rabbies dando vita a insediamenti dapprima stagionali e poi via via permanenti. La prima curazia fu quella di S. Bernardo, eretta il 5 maggio 1513, e la sua giurisdizione si estendeva a tutta la val di Rabbi. Nel 1784, in seguito alle suppliche della popolazione, anche Piazzola si separò da S. Bernardo erigendo una nuova curazia. Ultima curazia eretta in val di Rabbi fu quella di Pracorno, la cui giurisdizione si estende su tutta la parte orientale della valle, cioè sulle frazioni di Oltem, Vidè, Ingenga e Pracorno con i rispettivi masi. Il 19 ottobre 1802 don Domenico Manini da , cappellano di Condino, dona alla popolazione delle frazioni di Ingenga, Pracorno, Oltem e Vidè un suo prato situato nel territorio di Oltem, affinchè venga eretta una cappella per la celebrazione della santa messa festiva, esaudendo così i bisogni dei fedeli del luogo e considerando anche la distanza dalla chiesa di S. Bernardo. La chiesetta venne terminata nel 1812 e nel giorno di S. Andrea dello stesso anno venne benedetta da don Carlo Sizzo, arciprete di Malé(1). Dopo l'ampliamento eseguito negli anni 1846-1850, la chiesa venne consacrata il 6 agosto 1851 e dedicata alla B.M.V. di Caravaggio(2). La dipendenza dalla cura di S. Bernardo fu sentita come un vincolo dalla popolazione di queste frazioni che ritenevano carente l'assistenza spirituale offerta da quel curato. Egli infatti a causa dell'asperità del terreno e dell'altitudine dei luoghi non riusciva a raggiungere in tempi convenienti le suddette frazioni, soprattutto nei mesi invernali, senza contare che l'accresciuto numero di abitanti aveva prodotto la necessità di un sacerdote stabile. I rappresentanti delle frazioni di Ingenga, Pracorno, Oltem e Vidè il 2 maggio 1826 promisero di contribuire al nuovo curato la congrua normale di fiorini 200, con la condizione che la nuova curazia debba essere esclusa da ogni aiuto da parte di qualsiasi fondo pubblico, e finalmente, dopo varie suppliche e richieste, il 16 marzo 1829 dal vescovo di Trento Francesco Saverio Luschin venne eretta la nuova curazia di Pracorno. Nei capitoli, redatti il 25 novembre 1828 e rinnovati dal vescovo il 10 marzo 1829, oltre alla congura del nuovo curato e alla dipendenza della nuova curazia dalla parrocchia di Malé, con i diritti del parroco verso la stessa si stabilirono gli obblighi del nuovo curato: "a) Egli dovrà dare la sopracennata contribuzione di 24 uova annualmente al sig. parroco di Malé [...]; b) sarà tenuto a celebrare la S. Messa pro populo ogni prima domenica del mese, il giorno di S. Antonio e nella festa del titolare, cioè il 26 maggio, in 10 tutto N. 14 S. Messe [...]; d) egli sarà obbligato a celebrare la messa nei giorni feriali di tutto l'anno allo spuntar dell'aurora, qualora non sia legittimamente impedito, nei giorni poi festivi e di domenica nel tempo d'inverno alle ore otto e mezza, e nell'estate alle ore cinque del mattino, dovendosi generalmente nella celebrazione della S. Messa conformare ai bisogni, ai desideri e alle circostanze del paese; e) egli sarà tenuto di tenere con tutta accuratezza i normali ordinati registri dei matrimoni, nati e morti, ma le spese per comperare tali registri sarà a carico della ; f) inoltre sarà egli obbligato di tenere la scuola elementare a norma delle vigenti leggi scolastiche. Finalmente poi egli è obbligato di adempiere a tutti gli oneri d'un zelante curatore d'anime coll'assistere con tutta diligenza gli ammalati, udire le confessioni, spiegare la divina parola, cioè il Vangelo, avanti il pranzo, tener la dottrina cristiana e la prescritta istruzione il dopo pranzo nei giorni di domenica e di festa, amministrare i sacramenti e tenere tutte le sacre funzioni come si tengono nella curazia di S. Bernardo ed in qualunque altra curazia ben diretta"(3). La curazia era indipendente ecclesiasticamente, ma da parte dello stato non venne riconosciuta come indipendente, poiché i frazionisti di Pracorno, con l'atto del 2 maggio 1826, si erano assunti l'obbligo del mantenimento del sacerdote a loro concesso e il pagamento allo stesso della congrua normale, con esclusione di ogni aiuto da parte di un fondo pubblico. La curazia venne eretta canonicamente a parrocchia con decreto vescovile del 2 agosto 1943, con validità dal 1 settembre.

Funzioni, occupazioni e attività Si intende per curazia un luogo o territorio con chiesa propria che, pur rimanendo dentro i confini di una parrocchia, è sottratto alla giurisdizione del parroco ed è affidato a un curato. Il curato è quindi un sacerdote che esecita la cura d'anime con poteri quasi parrocchiali. Nel territorio del Tirolo esistevano delle curazie dette indipendenti i cui curati venivano destinati e autorizzati dal Vescovo diocesano. Essi erano autorizzati ad esercitare la cura d'anime indipendenti da ogni altro sacerdote; dovevano celebrare la messa 'pro populo', erano autorizzati a compilare senza mandato d'altri i libri dei battesimi, dei matrimoni e dei morti, a rilasciare certificati e intraprendere pubblicazioni matrimoniali, a celebrare matrimoni e funerali senza delega proprio come il preposto di una parrocchia a sè sussistente(4).

Fonti archivistiche e bibliografia Bibliografia BAZZANELLA G., Manuale d'ufficio per il clero curato, Trento, 1888

Note (1) Cfr. APP, 4.1.1, c. 15. (2) Cfr. APP, 1.1.1, c. 1 e APP, 4.1.1, c. 16. (3) Cfr. ADT, Curazie 63 n.1 A. (4) Cfr. BAZZANELLA G., Manuale d'ufficio del clero curato, Trento, 1888, pp. 501-503.

11

Ente Parrocchia della Madonna di Caravaggio 1943 settembre 1 -

Luoghi Pracorno (Rabbi)

Archivi prodotti Fondo Parrocchia della Madonna di Caravaggio in Pracorno, 01/01/1774 - 31/12/1946

Storia L'erezione della curazia di Pracorno a parrocchia avvenne con decreto vescovile del 2 agosto 1943, con validità dal 1 settembre; in quell'occasione gli abitanti di Pracorno versarono con offerte libere 50.000 Lire come contributo per liberarsi dall'onere di mantenere il loro sacerdote, mentre il curato don Luigi Tanel versò altre 51.000 Lire per raggiungere la quota necessaria perchè la parrocchia venisse riconosciuta civilmente.

Funzioni, occupazioni e attività La parrocchia è una determinata comunità di fedeli che viene costituita stabilmente nell'ambito di una Chiesa particolare. La cura pastorale è affidata ad un parroco sotto l'autorità del Vescovo diocesano, cui unicamente spetta il diritto di erigere, sopprimere o modificare le parrocchie. La parrocchia eretta legittimamente gode di personalità giuridica. Come regola generale essa é territoriale, in quanto comprende tutti i fedeli di un determinato territorio (cann. 515 e 518)(1). Il parroco, in quanto pastore della parrocchia affidatagli, esercita la cura pastorale di quella comunità, per la quale compie le funzioni di insegnare, santificare e governare, anche con la collaborazione di altri presbiteri o diaconi e con l'apporto dei fedeli laici. Il parroco non può essere una persona giuridica, ma il Vescovo diocesano può affidare una parrocchia ad un istituto religioso clericale o ad una società clericale di vita apostolica, anche erigendola presso la chiesa dell'istituto o della società, a condizione comunque che un solo sacerdote sia il parroco della parrocchia (cann. 519 e 520)(2). In quanto titolare della cura d'anime, al parroco spetta il dovere di conferire il battesimo, celebrare l'Eucarestia, ascoltare le confessioni con facoltà di assolvere i peccati, portare il viatico ai malati, amministrare l'unzione agli infermi, effettuare le pubblicazioni matrimoniali e quelle relative alle ordinazioni diaconali e presbiterali, assistere ai matrimoni, celebrare i funerali. Egli deve inoltre adoperarsi per incrementare le pie associazioni di fede, di pietà e di carità e, in quanto amministratore dei beni della chiesa, avere cura dei beni temporali parrocchiali, siano essi corporali, cioè i beni mobili e immobili, o non corporali, cioè i diritti, le azioni e le servitù. Il parroco deve avere cura, oltre che delle anime e dei beni, anche dell'archivio parrocchiale. Nell'archivio egli conserva tutti quei "documenti che costituiscono gli atti più importanti per la società religiosa e civile, quali sarebbero lo stato delle anime, gli atti di nascita, di cresima, di matrimonio, di morte, la raccolta delle encicliche e bolle pontificie, delle pastorali e decreti vescovili, i titoli delle rendite della chiesa, dei benefici, i documenti delle pie fondazioni, legati, ecc." (3). 12

Fonti archivistiche e bibliografia Bibliografia BAZZANELLA G., Manuale d'ufficio per il clero curato, Trento, 1888 Codice di diritto canonico, Roma, 1984

Note (1) Codice di diritto canonico, Roma, 1983. (2) Ibidem. (3) BAZZANELLA G., Manuale d'ufficio del clero curato, Trento, 1888, cit., p. 17.

13 fondo Parrocchia della Madonna di Caravaggio in Pracorno, 1774 - 1946

Soggetti produttori Curazia della Madonna di Caravaggio, 1829 marzo 16 - 1943 agosto 31 Parrocchia della Madonna di Caravaggio, 1943 settembre 1 -

14 subfondo 1 Parrocchia, 1820 - 1949

Contenuto Nel subfondo 'Parrocchia' si trova la documentazione relativa alla parrocchia nel suo formarsi e nel suo evolversi, come ad esempio gli atti di erezione a curazia e a parrocchia, concessioni e privilegi vari.

15 serie 1.1 Atti costitutivi, 1820 - 1949

Contenuto La serie è composta da una busta formata da tre fascicoli: il primo contiene documentazione relativa all'erezione della curazia di Pracorno e alla sua separazione dalla curazia di S. Bernardo di Rabbi, il secondo patenti della consacrazione della chiesa e degli altari e autentiche di reliquie, mentre l'ultimo fascicolo contiene la documentazione relativa all'erezione della curazia a parrocchia.

b. 1 Atti costitutivi 1820 - 1949 Busta

b. 1/1 Erezione della curazia 1820 - 1828 (copia); 1913 Suppliche di Giovanni Battista Daprà, rappresentante della popolazione delle frazioni di Pracorno, Oltem, Vidé e Ingenga, per ottenere la separazione dalla curazia di S. Bernardo di Rabbi, proposte per la fondazione del patrimonio per il mantenimento del nuovo curato, ordinanze del Giudizio distrettuale di Malé, copia del documento di erezione della curazia di Pracorno, ecc. Fascicolo, cc. 69

b. 1/2 "Patenti" 1851; 1884 Consacrazione della chiesa curaziale di Pracorno e dell'altare maggiore in onore della B.M.V. di Caravaggio e inclusione delle reliquie dei Santi martiri Sisinio, Martirio e Alessandro, ricognizione di reliquie. Fascicolo, cc. 3

b. 1/3 Erezione della curazia a parrocchia 1943 - 1949 Carteggio ed atti relativi all'erezione della curazia di Pracorno a parrocchia e al suo riconoscimento agli effetti civili. Fascicolo, cc. 20

16 subfondo 2 Anagrafe, 1800 - 2000

Contenuto Il subfondo 'Anagrafe' prende spunto dall'attività del parroco relativa all'amministrazione dei sacramenti e comprende i 'libri parrocchiali', cioè i registri dei battezzati, dei matrimoni e dei defunti, i registri dei cresimati, gli stati d'anime e tutti quei registri ed atti che integrano e completano i registri parrocchiali: i registri degli sponsali, gli atti matrimoniali, ecc.

17 serie 2.1 Registri dei nati e battezzati, 1800 - 1966

Contenuto I registri di battesimo insieme ai registri di matrimonio furono introdotti nel diritto canonico dal "Decretum de Reformatione Matrimonii" del Concilio di Trento (Sess. XXIV, capp. 1-2). I titoli 91-97 del "Rituale Romano" emanato da Paolo V nel 1614 proposero le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri. Tali normative trovarono applicazione nelle parrocchie della diocesi di Trento in tempi relativamente brevi; infatti i libri del battesimo vennero compilati costantemente fino all'epoca contemporanea, prima con finalità solo religiose, poi anche civili ed anagrafiche. L'interesse dell'autorità politica austriaca verso i libri parrocchiali si manifestò con la lettera circolare del primo maggio 1781, che li dichiarava documenti pubblici a tutti gli effetti civili. La successiva legge imperiale del 20 febbraio 1784 prescrisse l'uso di formule ed espressioni linguistiche uniformi nella compilazione in modo da "impiegare ogni cura ed attenzione, acciocché per il bene de' nostri sudditi venga data una forma tale a simili registri, per via della quale lo stato ne possa fare l'uso occorrente, e che dalla loro uniformità ne risulti la sicurezza pubblica come oggetto della legge". Dopo la breve parentesi dei domini bavarese e napoleonico, durante i quali le competenze in materia di stato civile furono trasferite ai comuni - tuttavia senza che per questo venisse meno la regolare tenuta dei libri canonici da parte dei parroci - con il decreto del 21 agosto 1815 la Commissione Aulica Centrale d'Organizzazione restituiva ai curatori d'anime il compito di ufficiali di stato civile, che essi mantennero fino al primo gennaio 1924, data dell'impianto dello stato civile italiano presso i comuni. La serie comprende due registri dei nati e dei battezzati nella chiesa di Pracorno a partire dall'anno 1800. Da 1800 al 1829 i battesimi registrati vennero amministrati dal curato di S. Bernardo di Rabbi dal quale dipendeva Pracorno; dal 1829, anno di erezione della curazia, i battesimi venivano amministrati dal curato di Pracorno. Il primo registro, secondo le disposizioni indicate dalla legge imperiale del 20 febbraio 1784; riporta in forma di tabella la data di nascita e quella del battesimo, il numero di casa, il nome e il cognome del bambino seguito, solo dal 1827, dal nome della levatrice (o mammana), note circa la religione (cattolica o protestante), il sesso, la condizione legittima o illegittima, i nomi dei genitori, il nome del ministro battezzante, i nomi dei padrini e la loro condizione sociale. Anche il registro successivo è impostato a tabella, in una forma che si discosta solo leggermente da quella del primo registro. Non è raro trovare sui registri annotazioni posteriori, poiché spesso i curati inserivano, in corrispondenza delle varie registrazioni, anche notizie sui battezzati, riguardanti per esempio la data di matrimonio o di morte, eventuali emigrazioni o commenti sulla condotta della persona in oggetto. Le registrazioni sono sempre in lingua italiana.

1 "Libro dei nati e battezzati nella chiesa di Pracorno dall'anno 1800 all'anno 1899 incluso. Vol. I" 1800 gennaio 27 - 1899 dicembre 25 All'inizio annotazioni di nati e battezzati fuori parrocchia, 1781 settembre 21 - 1846 gennaio 18. A c. sd 142 nota di cronaca relativa alla fusione e alla benedizione di tre campane, avvenuta nel 1880. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. sd 195, con indice alfabetico a rubrica all'inizio n.n.

18

2 "Nati e battezzati. 1900-1966. Vol. II" 1900 gennaio 24 - 1966 dicembre 11 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. sd 168, con indice alfabetico alla fine n.n.

19 serie 2.2 Indici dei registri dei nati e battezzati, 1900 - 1966

Contenuto La serie è formata dall'indice del secondo registro dei nati e battezzati(1). L'indice è stato compilato in un unico momento, presumibilmente dopo il 1966, ed è incompleto in quanto mancano diversi nomi di nati e battezzati.

Note (1) Cfr. APP, 2.1.2.

1 "Indice Vol. II nati e battezzati" 1900 - 1966 Indice parziale dei nati e battezzati. Italiano Registro a rubrica, legatura in mezza tela, cc. 26 n.n.

20 serie 2.3 Registri dei matrimoni, 1830 - 1998

Contenuto I registri di matrimonio, insieme a quelli di battesimo, furono introdotti nel diritto canonico dal "Decretum de Reformatione Matrimonii" del Concilio di Trento (Sess. XXIV, capp. 1-2). I titoli 91-97 del "Rituale Romano" emanato da Paolo V nel 1614 proposero le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri. Tali normative trovarono applicazione nelle parrocchie della diocesi di Trento in tempi relativamente brevi; i libri del matrimonio infatti vennero compilati costantemente fino all'epoca contemporanea, prima con finalità solo religiose, poi anche civili ed anagrafiche. L'interesse dell'autorità politica austriaca verso i libri parrocchiali si manifestò con la lettera circolare del primo maggio 1781, che li dichiarava documenti pubblici a tutti gli effetti civili. La successiva legge imperiale del 20 febbraio 1784 prescrisse l'uso di formule ed espressioni linguistiche uniformi nella compilazione: "impiegare ogni cura ed attenzione, acciocché per il bene de' nostri sudditi venga data una forma tale a simili registri, per via della quale lo stato ne possa fare l'uso occorrente, e che dalla loro uniformità ne risulti la sicurezza pubblica come oggetto della legge". Dopo la breve parentesi dei domini bavarese e napoleonico, durante i quali le competenze in materia di stato civile furono trasferite ai comuni - tuttavia senza che per questo venisse meno la regolare tenuta dei libri canonici da parte dei parroci - con la legge imperiale del 20 aprile 1815 ed il decreto del 21 agosto 1815 della Commissione aulica centrale d'organizzazione veniva restituito ai curatori d'anime il compito di ufficiali di stato civile, che essi mantennero fino al primo gennaio 1924, data dell'impianto dello stato civile italiano presso i comuni. Se durante la dominazione austriaca il matrimonio celebrato in chiesa aveva validità civile e al parroco veniva richiesta un'attenzione particolare nella produzione degli atti necessari per la celebrazione e la registrazione del sacramento (Cfr. Codice civile austriaco, § 80), negli anni tra l'annessione al Regno d'Italia e il Concordato del 1929 stipulato tra la Santa Sede e l'autorità politica, il rito civile e religioso venivano celebrati separatamente. Con la legge n. 847 del 27 maggio 1929 la stato italiano riconobbe la validità civile del matrimonio celebrato secondo le norme di diritto canonico ed il curatore d'anime è tenuto alla notificazione dell'avvenuta celebrazione al comune, per la sua trascrizione nei registri anagrafici. La serie si compone di tre registri dei matrimoni a partire dal 1830. Il primo registro, secondo le disposizioni indicate dalla legge imperiale del 20 febbraio 1784, riporta in forma di tabella la data del matrimonio, il numero della casa, il nome e cognome dello sposo, la sua religione, l'età, lo stato civile (celibe o vedovo), il nome e cognome della sposa, la sua religione, l'età, lo stato civile (nubile o vedova), il ministro assistente, il nome e il cognome dei testimoni (o assistenti), con la loro condizione sociale. Anche il registro seguente è impostato a tabella, in una forma che si discosta solo leggermente da quella del primo registro. Come prevedeva la legge imperiale del 1815, dopo i nomi degli sposi troviamo riportate, anche se non con regolarità, informazioni e notizie relative alle date delle tre pubblicazioni matrimoniali, ad eventuali dispense da impedimenti, consensi paterni e consensi del Giudizio distrettuale. Dal 1850 al 1923 si aggiunge l'annotazione relativa all'ottenimento del permesso politico, introdotto nel Tirolo con il decreto della Cancelleria aulica del 12 maggio 1820. Le registrazioni sono sempre in lingua italiana. Dal 13 febbraio 1930, con il terzo registro, vengono adottate le formule introdotte dalla legge n. 847 del 27 maggio 1929.

21

1 "Registro dei matrimoni della chiesa curaziale di S. Maria Caravaggiana in Rabbi per l'anno 1829, 1830, 1831, 18321, 1833, 1834, 1835, 1836, 1837, 1838, [1839], 1840, 1841, 1842, 1843, 1844, 1845, [1846], 1847, 1848, 1849, 1850, fino alla fine dell'anno 1884. Vol. I" 1830 giugno 1 - 1885 febbraio 7 Italiano Registro, legatura in cartone, cc. sd 60, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.

2 "Vol. II. Registro dei matrimoni della chiesa di Pracorno di Rabbi incominciando nell'anno 1885" 1885 febbraio 7 - 1929 luglio 13 Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. sd 73, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.

3 "Registro dei matrimoni dall'anno 1930 - ***. Vol. III" 1930 febbraio 13 - 1998 settembre 12 Italiano Registro, legatura in mezza pergamena, pp. 255, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.

22 serie 2.4 Registri dei morti, 1829 - 1999

Contenuto I registri dei morti vennero introdotti insieme ai registri dei cresimati e agli stati delle anime dal "Rituale Romano" di Paolo V nel 1614, il quale proponeva anche le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri (Cfr. § Formulae scribendae in libris habendis apud parochos ut infra notatur). Tale normativa trovò applicazione nelle parrocchie della diocesi di Trento in tempi relativamente brevi; infatti i libri dei morti vennero compilati costantemente fino all'epoca contemporanea, prima con finalità solo religiose, poi anche civili ed anagrafiche. L'interesse dell'autorità politica austriaca verso i libri parrocchiali si manifestò con la lettera circolare del primo maggio 1781, che li dichiarava documenti pubblici a tutti gli effetti civili. La successiva legge imperiale del 20 febbraio 1784 prescrisse l'uso di formule ed espressioni linguistiche uniformi nella compilazione: "impiegare ogni cura ed attenzione, acciocché per il bene de' nostri sudditi venga data una forma tale a simili registri, per via della quale lo stato ne possa fare l'uso occorrente, e che dalla loro uniformità ne risulti la sicurezza pubblica come oggetto della legge". Dopo la breve parentesi dei domini bavarese e napoleonico, durante i quali le competenze in materia di stato civile furono trasferite ai comuni - tuttavia senza che per questo venisse meno la regolare tenuta dei libri canonici da parte dei parroci - con il decreto del 21 agosto 1815 la Commissione Aulica Centrale d'Organizzazione restituiva ai curatori d'anime il compito di ufficiali di stato civile, che essi mantennero fino al primo gennaio 1924, data dell'impianto dello stato civile italiano presso i comuni. La serie si compone di due registri dei morti a partire dall'anno 1829, successivamente all'erezione della curazia di Pracorno. Il primo registro di questa serie è redatto, secondo le disposizioni indicate dalla legge imperiale del 20 febbraio 1784, in forma di tabella e riporta la data della morte, il numero della casa, il nome e cognome del defunto, la sua religione, il sesso, l'età e la causa della morte. Anche l'altro registro è impostato a tabella, in una forma che si discosta solo leggermente da quella del primo registro. Le registrazioni sono sempre in lingua italiana.

1 "Registro degli morti della chiesa curaziale di S. Maria Caravaggiana in Rabbi per l'anno 1829, 1830, [1831], 1832, 1833, 1834, 18[35, 1836, 1837, 1838], 1839, 1840, 1841, 1842, 1843, 1844, 1845, 1846, 1847, 1848, 1849, 1850, ecc. 1924-1925. Vol. I" 1829 marzo 23 - 1925 settembre 1(1) Italiano Registro, legatura in cartone, pp. 157, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n. Note (1) Le registrazioni dei morti dal 25 gennaio 1925 al 1 settembre 1925 sono riportate all'inizio del II volume.

2 "Registro dei morti della curazia di Pracorno per gli anni 1925 - ***. Vol. II" 1925 gennaio 25 - 1999 marzo 14 Italiano

23

Registro, legatura in mezza tela, pp. 146, con indice alfabetico a rubrica alla fine n.n.

24 serie 2.5 Registri dei cresimati, 1920 - 1966

Contenuto I registri dei cresimati vennero introdotti insieme ai registri dei morti e agli stati delle anime dal "Rituale Romano" di Paolo V nel 1614, il quale proponeva anche le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri (Cfr. Formulae scribenda in libris habendis apud parochos ut infra notatur). Tale normativa trovò applicazione nelle parrocchie della diocesi di Trento in tempi relativamente brevi; i libri parrocchiali, compilati fin dal tempo del Concilio di Trento, ebbero in epoca moderna e contemporanea prima finalità solo religiose, poi anche civili e anagrafiche. In realtà i registri dei cresimati e gli stati delle anime furono usati con sistematicità solo a partire dal sec. XIX. La serie è composta da un solo registro, nel quale sono annotate le cresime conferite a S. Bernardo di Rabbi, a Pracorno e a Malé. Le cresime conferite dal 1850 al 1924 sono registrate alle cc. 103v-117 dell'urbario della chiesa(1).

Note (1) Cfr. APP, 4.1.1.

1 "Volume II. Registro dei cresimati. Anni ***" 1920 agosto 2 - 1966 maggio 19(1) Italiano Registro, legatura in cartone, cc. 46 n.n. Note (1) I cresimati del 2 agosto 1920 e del 19 agosto 1924 sono registrati anche sul registro 4.1.1.

25 serie 2.6 Stati delle anime, sec. XIX fine - sec. XX seconda metà

Contenuto Gli stati delle anime vennero introdotti insieme ai registri dei cresimati e dei morti dal "Rituale Romano" di Paolo V nel 1614, il quale proponeva anche le formule per la corretta stesura degli atti nei singoli libri (Cfr. § Formulae scribendae in libris habendis apud parochos ut infra notatur). Il Concilio di Trento nella XXIV sessione dell'11 novembre 1563 invitava a compilare e conservare i registri dello stato delle anime, ma solo in alcune diocesi l'invito trovò applicazione: sono infatti molto pochi i registri degli stati delle anime anteriori al 1800. Sarà il Codice del 1917 che li renderà obbligatori, introducendo anche nuovi e più semplici metodi di compilazione. Silvio Tramontin (1) ipotizza il fatto che la mancanza degli stati delle anime di data anteriore al sec. XIX sia imputabile al fatto che i parroci, nel compilare il nuovo stato delle anime, si sbarazzassero di quello compilato in precedenza, poiché sostituito da dati più aggiornati. La serie comprende un registro, nel quale sono raccolti dati relativi allo stato della popolazione residente a Pracorno nel corso dei secc. XIX-XX. Le registrazioni riportano la composizione dei nuclei familiari con informazioni relative alle persone, quali per esempio la data di nascita, l'età, la data del matrimonio, la data della morte o annotazioni relative ad eventuali trasferimenti o emigrazioni, ai sacramenti impartiti, ad altre notizie particolarmente rilevanti.

Note (1) TRAMONTIN S., Indicazioni delle visite pastorali per la "conta delle anime": il caso veneziano, Bologna, 1989.

1 "Anagrafe della curazia di Pracorno" sec. XIX fine - sec. XX seconda metà Italiano Registro, legatura in mezza tela, pp. 297 (bianche le pp. 228-275 e 280-290), con indice alfabetico alle pp. 291-297

26 serie 2.7 Registri degli sponsali, 1895 - 1956

Contenuto La serie si compone di un registro riportante le promesse reciproche di futuro matrimonio rese dai fidanzati davanti al parroco e a due testimoni.

1 "Libro degli sponsali ab anno 1895-1955" 1895 giugno 28 - 1956 marzo 14 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 101 n.n.

27 serie 2.8 Atti matrimoniali, 1830 - 1947

Contenuto La documentazione è composta dall'insieme delle pratiche relative ai singoli matrimoni celebrati nella curazia prima e poi nella parrocchia. Gli atti, prodotti dagli enti ecclesiastici o civili e dai futuri sposi variano, per genere e quantità, a seconda delle epoche e dei governi. Si possono trovare, per esempio, certificati di battesimo e di cresima, esami di religione, attestati di avvenute pubblicazioni, dispense vescovili da impedimenti, permessi politici e militari, consensi paterni. Dal 1820 ai parroci e ai pastori d'anime era vietato benedire i matrimoni a coloro che non avessero prodotto prima il permesso politico. Tale attestazione, introdotta nel Tirolo con il decreto della Cancelleria aulica del 12 maggio 1820 e rilasciata dal Comune, era tendente a dimostrare se lo poso era in grado, mediante l'esercizio di un'industria o una paga giornaliera, di mantenere una famiglia. In seguito alla legge n. 847 del 27 maggio 1929, viene introdotto il cosiddetto "Esame dei contraenti", consistente nelle domande da farsi agli sposi secondo il can. 1020 del Codice di diritto canonico, e comprendente anche la notificazione dell'avvenuta celebrazione da parte del parroco al comune con la relativa attestazione della sua registrazione nei registri anagrafici comunali. La serie comprende tre buste contenenti i fascicoli annuali delle pratiche matrimoniali a partire dal 1830. Gli atti matrimoniali più antichi (1830-1853) sono legati tra di loro in ordine cronologico e secondo il numero attribuito ad ogni matrimonio. Gli atti degli anni 1854-1865 erano piegati e raccolti in ordine di numero in un unico mazzo legato da una fascetta. Gli altri atti matrimoniali erano per la maggior parte piegati e raccolti in mazzi annuali legati da fascette. Dal 1929 gli atti si trovavano invece distesi in fascicoli annuali o pluriennali e conservati in una busta originale. Sul verso delle carte vi sono spesso annotazioni coeve del parroco o quelle lasciate in occasione di tentativi di ordinamento di queste pratiche, come per esempio l'anno del matrimonio, il cognome degli sposi e il numero assegnato alle pratiche. In fondo ad alcuni fascicoli si può trovare anche la documentazione prodotta per i matrimoni celebrati fuori parrocchia e per i matrimoni non registrati. Si tratta di richieste di pubblicazioni matrimoniali, richieste di attestazioni di stato libero, richieste di dispense matrimoniali e altro carteggio relativo ai matrimoni. Alcune annate si presentano lacunose o addirittura mancanti.

b. 1 Atti matrimoniali 1830 - 1891 Mancano gli anni: 1866, 1868, 1869. Busta, cc. 397 n.n. b. 2 Atti matrimoniali 1892 - 1929 Manca l'anno 1893.

28

Busta, cc. 426 n.n. b. 3 Atti matrimoniali 1930 - 1947 Busta, cc. 1014 n.n.

29 serie 2.9 Carteggio ed atti attinenti all'anagrafe, 1864 - 1964

Contenuto La serie è composta da una busta contenente notificazioni e certificati di nascite, matrimoni e morti avvenuti o celebrati fuori parrocchia. Al momento del riordino la documentazione era conservata in un faldone marrone contenente tre fascicoli riportanti titoli originali, mantenuti nel presente lavoro di inventariazione.

b. 1 "Fedi estere" 1867 - 1964 Busta

b. 1/1 "Nascite" 1880 - 1964 Certificati di nascita, denunce di nascita, notificazioni di nascita. Fascicolo, cc. 162

b. 1/2 "Matrimoni" 1867 - 1956 Ceritficati di matrimonio, notifiche di matrimoni celebrati fuori parrocchia, richieste di pubblicazioni matrimoniali. Fascicolo, cc. 300

b. 1/3 "Morti" 1867 - 1964 Estratti dai registri dei morti, certificati di morte, dichiarazioni di morte, permessi di seppellimento. Fascicolo, cc. 164

30

Ente Beneficio parrocchiale della Madonna di Caravaggio 1826 maggio 2 - 1987 gennaio 24

Luoghi Pracorno (Rabbi)

Altre Forme autorizzate del nome Beneficio curaziale della Madonna di Caravaggio (denominazione in uso fino al 1943 agosto 31)

Archivi prodotti Subfondo Beneficio parrocchiale, 01/01/1894 - 31/12/1959

Storia Il beneficio curaziale di Pracorno venne fondato con documento del 2 maggio 1826: in questo giorno la popolazione di Pracorno, e quindi, in sua rappresentanza, il comune di Rabbi, si assunse l'obbligo di contribuire al mantenimento del proprio curatore d'anime. Il diritto di nomina del curato spettava al principe vescovo di Trento. La canonica era di proprietà del comune di Rabbi, che doveva provvedere al mantenimento e ai restauri, ed il curato ne aveva il diritto di usufrutto.

Condizione giuridica In applicazione della legge n. 222 del 20 maggio 1985 e in seguito ai DD.MM. del 21 marzo 1986 e 30 dicembre 1986 (pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il 24.01.1987), a decorrere dal 24 gennaio 1987 l'ente Beneficio parrocchiale della Madonna di Caravaggio ha perso la personalità giuridica civile.

Funzioni, occupazioni e attività Fin dai tempi delle visite pastorali di Bernardo e di Ludovico Madruzzo fu viva la preoccupazione dei vescovi di verificare l'entità del patrimonio economico delle chiese e dei benefici ed avere sicure informazioni sulle loro amministrazioni. La norma generale che prevedeva l'obbligo di compilare dei registri dai quali emergessero la quantità e la qualità dei redditi, nonché la loro relativa amministrazione, rimaneva però spesso nella pratica senza attuazione. Le rendite del patrimonio del beneficio parrocchiale erano destinate al mantenimento del parroco che, legittimato ad amministrare la cura d'anime, aveva anche il diritto di percepire tutte le rendite che a questo titolo provenivano alla chiesa parrocchiale: rendite da caseggiati, fondi, capitali, diritti vari, affitti, interessi, ecc.; esse costituivano la sostanza del beneficio, che passava di parroco in parroco. Con la nomina e il conferimento del beneficio e con la regolare consegna dei beni componenti la dote, il parroco otteneva la legittima rappresentanza per l'esercizio del suo diritto di usufrutto delle temporalità del beneficio. In quanto rappresentante dell'ente, egli aveva inoltre l'obbligo di difendere e assicurare l'integrità del patrimonio. Della dote facevano parte anche le decime. Quest'obbligo naturale e morale di contribuire al mantenimento dei ministri del culto ha origini antichissime e anche prima della sanzione giuridica esso venne sempre largamente e spontaneamente soddisfatto. La decima corrispondeva ad una quota, che non sempre ammontava ad un decimo, dei prodotti del suolo 31 che gli abitanti dei comuni facenti parte la parrocchia erano obbligati a corrispondere all'autorità ecclesiastica. Anche i diritti di stola facevano parte della congrua parrocchiale; questi importi si dovevano corrispondere per domandate prescrizioni ecclesiastiche e cioè nelle proclamazioni nuziali, nelle esequie, nell'amministrazione di alcuni Sacramenti e per l'assistenza degli infermi. Non fu infrequente il caso in cui le rendite di un beneficio con cura d'anime non bastasse al sostentamento dell'investito, a causa della sua esiguità o per gli oneri su di esso gravanti; le cose peggiorarono tra la fine del XVIII secolo e gli inizi del XIX quando si cominciarono ad abolire enti e corporazioni religiose, a dichiarare nazionali e a vendere i beni della chiesa, ad abolire le decime ed altre prestazioni. Molte parrocchie si trovarono quindi spogliate di rendite. I governi dovettero perciò provvedere stabilendo delle congrue e supplementi di congrue a carico dei comuni o di altri enti.

32 subfondo 3 Beneficio parrocchiale, 1894 - 1959

Soggetti produttori Beneficio parrocchiale della Madonna di Caravaggio, 1826 maggio 2 - 1987 gennaio 24

33 serie 3.1 Atti amministrativi, 1894 - 1959

Contenuto La serie è formata da una busta costituita dalla documentazione relativa all'amministrazione del patrimonio del beneficio, come le fassioni, il pagamento della congrua e gli atti di consegna. La busta, riportante titolo originale, contiene tre fascicoli.

b. 1 "Beneficio" 1894 - 1959 Busta

b. 1/1 "Fassione del beneficio curaziale di Pracorno" 1894 - 1923 Fassioni, prospetti di rettificazione, prospetti degli atti obbligatori di stola, conto intercalare. Fascicolo, cc. 28

b. 1/2 "Congrua del curato" 1895 - 1911; 1926 - 1959 Carteggio relativo alle vertenze sorte per l'obbligo del comune di Rabbi di mantenere il curatore d'anime di Pracorno, alla concessione di un sussidio statale di congrua al comune di Rabbi per il curato di Pracorno e alla concessione di un supplemento di congrua al parroco di Pracorno. Fascicolo, cc. 31

b. 1/3 "Atti di consegna. Inventari" 1899 - 1958 Atti di consegna, nomina del parroco di Pracorno, inventario del beneficio curaziale di Pracorno. Fascicolo, cc. 30

34 subfondo 4 Chiesa parrocchiale, 1802 - 1963

Contenuto Il subfondo raccoglie documentazione relativa all'amministrazione del patrimonio della chiesa parrocchiale in quanto ente. Le chiese parrocchiali ebbero sin dai primissimi tempi inerente il carattere di persone giuridiche, cioè la capacità di possedere, acquistare, alienare, obbligare ed obbligarsi contrattualmente. Il parroco è considerato quale legittimo amministratore della chiesa parrocchiale, il cui patrimonio è formato dagli apparati, utensili, arredi sacri di cui essa è provvista per il culto divino, e dagli altri beni mobili di sua proprietà, come pure dai fabbricati, fondi, capitali e altri introiti ad essa appartenenti, i cui proventi sono destinati a sopperire ai bisogni del culto divino e al mantenimento in buono stato dei fabbricati. La gestione del patrimonio della chiesa, sotto la direzione del curatore d'anime, venne affidata a specifici funzionari chiamati in un primo tempo 'sindici' o 'massari' poi 'fabbricieri'. Patrono della chiesa è il comune di Rabbi, di cui fa parte anche la frazione di Pracorno.

35 serie 4.1 Urbari, 1802 - 1956

Contenuto Nell'urbario si registravano i fondi, gli stabili e i capitali di proprietà di un ente, la loro estensione, la rendita annuale, il nome dei locatari, le scadenze dei pagamenti degli interessi, la durata delle locazioni, le ipoteche, le garanzie ed eventuali altre annotazioni. La serie è costituita da tre urbari. Il primo urbario riporta copie di documenti, annotazioni e registrazioni diverse relative all'erezione, alla dotazione, ai capitali , ai legati della chiesa di Pracorno, al cimitero, alle elemosine, a testamenti, note di cronaca, ecc. Sullo stesso registro si può trovare anche l'elenco dei cresimati di Pracorno dal 1850 al 1924. Gli altri due urbari riportano la situazione patrimoniale della chiesa.

1 "Urbario della venerabile chiesa di S. Maria Caravaggiana delle frazioni d'Oltem, d'Ingengha, Vidé e Pracorno incominciando dall'anno 1802 dal primo di giugno fino ***, quale fu descritto da me p. Giovanni Alessio Taddei" (tit. int.) 1802 giugno 1 - 1925 febbraio 22 c. 1v: Memoria relativa alla concessione di un'indulgenza plenaria nell'anno 1842 e all'ingresso di don Bartolomeo Dalla Serra come vicario curaziale nello stesso anno; c. 2r: Nota relativa ad un legato lasciato da Teresa Pangrazi moglie di Battista, morta il 25 marzo 1890; c. 4r: Note relative ad alcuni legati, 1888 dicembre 24 - 1890 ottobre 3; cc. 7v-14v: Copie di atti relativi all'erezione di una cappella in località Oltem, alla dotazione di capitali e legati per il mantenimento della cappella, alla concessione di un prato per erigervi il cimitero e alla sua benedizione, 1802 giugno 1 - 1818 maggio 5; cc. 15-18: "Pro memoria della fabbrica della chiesa" a partire dal 1800, scritta da don Bartolomeo Dalla Serra, curato dal 1844 al 1866, e notizie di cronaca fino alla Prima guerra mondiale circa; cc. 19-20: "Capitali della venerabile chiesa di Pracorno", 1843 luglio; c. 21r: "Interessi annuali che deve rascuotere la fabbriceria", [1843] - 1868 novembre 25. c. 21v: "Capitali della chiesa", 1889 agosto 5; c. 22 r: "Documenti del pio legato Molono", s.d; cc. 25v-29: "Resa di conto cronologica della fabbrica della chiesa", entrate (elenco delle offerte fatte dai particolari) e uscite della fabbrica della chiesa, 1846 - 1861; c. 30r: Nota di un legato, 1893 ottobre 28; cc. 103v-117: Registro dei cresimati, 1850 luglio - 1924 agosto 19, con note di cronaca della curazia, 1920 agosto 2 - 1925 febbraio 22; cc. 125v-129: "Promemoria delle elemosine raccolte in questa chiesa", entrate dalla cassetta e consegnate al sindaco della chiesa, 1842 novembre 20 - 1922 luglio 20; c. 136r: "Memoria delle messe lascite dai poveri morti", 1882 dicembre 1 - 1888 dicembre 19; cc. 139-140: "Memoria del testamento di Giovanni fu Pietro Penasa..." e copia del decreto di aggiudicazione dei beni ereditari per il capitale del Fondo scolastico, 1871 marzo 20 - 1871 ottobre 23; c. 142v: Annotazioni relative al numero delle anime della curazia di Pracorno, 1844 settembre 1 - 1870 dicembre 31; c. 144: "Elenco delle sante messe perpetue da celebrarsi annualmente, che esistono nella chiesa curaziale di Pracorno di S. Maria Caravaggiana in Rabbi cme siegue", [1802] - 1871;

36 c. 145: Annotazione relativa alla riscossione di un legato, 1908 dicembre 9. Sul piatto posteriore della coperta note relative alla celebrazione di messe legatarie, 1880 ottobre 30 - 1881 novembre 20. Italiano Registro, legatura in mezza pelle, cc. 145

2 "Urbario. Vol. I" sec. XIX fine - 1915 ottobre 26 Urbario dei capitali. Italiano Quaderno, legatura in cartone, cc. 4 n.n.

3 "Urbario venerabile chiesa di Pracorno fatto nell'anno 1895-1956. Vol. II" [1895] - 1956 Urbario dei capitali e dei beni immobili e inventario degli arredi sacri e delle suppellettili. Alla fine nota relativa alle messe legatarie. Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 22 n.n.

37 serie 4.2 Atti amministrativi, 1831 - 1963

Contenuto La busta che compone la serie raccoglie documentazione relativa all'amministrazione del patrimonio della chiesa di Pracorno e alla manutenzione dell'edificio. I fascicoli originali contenuti nella busta si trovavano, al momento del riordino, variamente collocati.

b. 1 Atti amministrativi 1831 - 1963 Busta

b. 1/1 Inventari 1831; 1894 - 1932 Inventari dei mobili della chiesa, inventari del patrimonio della chiesa, circolare relativa all'obbligo da parte delle Prefetture di redigere un inventario degli stati patrimoniali degli istituti ecclesastici e degli enti di culto secondo le disposizioni della Legge del Concordato del 1929. Fascicolo, cc. 16

b. 1/2 "Carte risguardanti il suolo della fabbrica della venerabile chiesa, della canonica ed orto della canonica e documento per l'acqua della fontana" 1835 -1846; 1905 - 1933 Acquisto da parte del comune di Rabbi di un terreno per la costruzione della canonica e di un locale per le scuole, acquisto da parte della chiesa di Pracorno di un fondo per la costruzione della sacrestia, donazione di Giacomo Pedergnana al curato di Pracorno di un pezzetto di prato adiacente alla canonica, donazione di Giovanni fu Giacomo Pedergnana di Oltem alla chiesa di Pracorno di un pezzetto di prato confinante con la chiesa, carteggio ed atti riguardanti l'uso della fontana esistente presso la chiesa, richiesta di intavolazione del diritto di usufrutto della canonica a favore del beneficio curaziale di Pracorno. Fascicolo, cc. 22

b. 1/3 "Carte di documenti estinti" 1843 - 1932 Documenti di credito della chiesa di Pracorno, intavolazioni di diritti di ipoteca, autorizzazioni dell'Ordinariato vescovile di Trento per l'incasso di capitali, ecc. Fascicolo, cc. 22

b. 1/4 "Fassione chiesa"

38

1901 - 1925; 1952 Fassioni della chiesa per la commisurazione dell'equivalente d'imposta sul valore del possesso fondiario e carteggio relativo. Fascicolo, cc. 15 b. 1/5 "Varie chiesa" 1907 - 1963 Contratti d'affitto del "campo della Madonna" di proprietà della chiesa, polizze di assicurazione contro i danni degli incendi, repertorio degli atti soggetti a tassa di registro, rinnovazione delle porte laterali della chiesa, riparazione del tetto della chiesa, acquisto di un terreno, sistemazione dell'impianto fonico, ecc. Contiene tre fotografie. Fascicolo, cc. 31 b. 1/6 "Sagrestano" 1909 - 1951 Avvisi per la vacanza del posto di sacrestano, contratti per il sacrestano, carteggio relativo alla contribuzione del sacrestano, ecc. Fascicolo, cc. 45 b. 1/7 "Campane" 1915 - 1930; 1941 Requisizione delle campane per i bisogni dell'esercito, sottoscrizione di prestiti di guerra con il denaro derivante dai rimborsi delle campane requisite, fusione di due nuove campane come riparazione dei danni di guerra, censimento delle campane. Fascicolo, cc. 42 b. 1/8 "Prestiti di guerra" 1916 - 1922 Azioni dei prestiti di guerra e conti relativi, circolare relativa all'investimento nel prestito di guerra dell'importo derivante dal rimborso delle campane requisite, prospetto dei titoli posseduti dalla chiesa. Fascicolo, cc. 40 b. 1/9 "Finestre chiesa" 1919 - 1920; 1960 Carteggio con la ditta Giuseppe Parisi, vetraio in Trento, e preventivi relativi alle nuove finestre della chiesa. Fascicolo, cc. 7 b. 1/10 "Statue" 1926 - 1936 39

Carteggio relativo alla statua del S. Cuore di Gesù e al gruppo scultoreo della Madonna di Caravaggio eseguite da Giuseppe Obletter, scultore di Ortisei. Contiene tre fotografie. Fascicolo, cc. 25

40 serie 4.3 Registri di cassa, 1886 - 1963

Contenuto I registri o giornali di cassa riportano, in ordine cronologico, le entrate e le uscite giornaliere. La serie è composta da tre registri riportanti i movimenti di cassa relativi alla chiesa di Pracorno. Parte del secondo registro e tutto il terzo riportano la cassa delle offerte, elemosine e collette e la relativa consegna all'Ordinariato vescovile di Trento.

1 "Registro cassa [de]lla venerabile chiesa di Pracorno il di 30 genaio 1886. Vol. I" 1886 marzo 8 - 1933 dicembre 31 Alla fine varie note relative all'amministrazione della chiesa, al sacrestano e all'amministrazione del legato Molon e alcune memorie della curazia, 1886 febbraio - 1933 dicembre 5. Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 77 n.n.

2 "Giornale di cassa. Vol. II" 1927 marzo 15 - 1960 giugno 16 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 63 n.n.

2/1 "Giornale della chiesa" 1927 marzo 15 - 1957 [dicembre 31] cc. 47 n.n.

2/2 "Oboli diversi" 1927 marzo 19 - 1960 giugno 16 Registro cassa delle offerte, elemosine e collette e della relativa consegna all'Ordinariato vescovile di Trento. cc. 16 n.n.

3 "Cassettina elemosine in fondo alla chiesa: a destra per bisogni particolari della chiesa, a sinistra pro animabus" 1936 luglio 29 - 1963 dicembre 31 Registro di cassa: - cassettina elemosine per bisogni particolari della chiesa, 1936 luglio 29 - 1963 dicembre 31; - cassettina pro anime, 1941 luglio 14 - 1963 dicembre 31. Italiano

41

Quaderno, legatura in cartone, cc. 3 n.n.

42 serie 4.4 Resoconti, 1828 - 1959

Contenuto La sorveglianza sull'amministrazione dei beni ecclesiastici, che prima del Concordato tra stato austriaco e chiesa del 1855 spettava agli organi locali di governo, passava, in base all'art. 30 dell'accordo, all'autorità ecclesiastica. A Trento nel 1865 venne istituito a questo scopo l'Ufficio amministrativo diocesano. Le "Norme d'amministrazione ecclesiastica" pubblicate nel Bollettino delle Leggi dell'Impero del 25 gennaio 1866 regolamentarono la materia stabilendo, tra l'altro, la formazione dei resoconti secondo determinati formulari. Gli amministratori dovevano redigere annualmente i resoconti che, con il visto del curatore d'anime, dovevano essere inviati per l'approvazione all'Ordinariato con la relativa documentazione in ordine di entrata e di uscita. L'Ordinariato doveva vistare e rispedire una copia dei resoconti al curatore d'anime e inviarne una all'autorità politica provinciale. Il Concordato tra stato italiano e chiesa del 1929 non apportò variazioni sostanziali a questo stato di cose. La serie è formata da una busta contenente i resoconti della chiesa di Pracorno. Fino al 1842 il periodo di riferimento per la compilazione dei resoconti coincideva con l'anno militare (dal primo novembre al 31 ottobre), mentre dal 1843 viene preso a riferimento l'anno solare (dal primo gennaio al 31 dicembre). Dal 1844 i resoconti vengono presentati su appositi modelli. Non è presente la documentazione di corredo ai resoconti (ricevute e fatture), ma si possono trovare lettere di evasione, estratti dei resoconti o qualche prospetto sintetico.

b. 1 "Conti della venerabile chiesa" 1828 - 1959 NN. 1-68 Mancano gli anni: 1831/32-1834/35, 1836/37, 1837/38, 1845, 1850, 1851, 1853-1858, 1860, 1862-1865, 1876, 1877. Degli anni 1828/29, 1829/30, 1840/41, 1841/42 c'è solo il protocollo di liquidazione. Busta

43 subfondo 5 Legati, 1845 - 1966

Contenuto Il legato è una disposizione testamentaria di carattere patrimoniale che attribuisce a titolo particolare i beni dell'asse ereditario. Era molto comune la cessione di un bene o di una somma di denaro all'erede con l'obbligo di far celebrare, con le relative rendite, un certo numero di messe in memoria del defunto o di provvedere con quel denaro ad altre volontà del testatore (beneficienza, manutenzione degli altari, acquisto di arredi, ecc.). Durante il governo austriaco alcune disposizioni attribuirono al curatore d'anime il compito di verificare l'esistenza di un regolare documento di fondazione e di controllare che il patrimonio fosse mantenuto intatto. A Pracorno esistevano alcuni legati pii di poca importanza dal punto di vista delle rendite, trattandosi soprattutto di disposizioni e lasciti testamentari per la celebrazione di messe. Tra i legati più importanti: Fondo scolastico Penasa, istituito da Giovanni fu Pietro Penasa di Pracorno con testamento olografo del 20 marzo 1871, nel quale dispose che: "a) colla mia sostanza dovrà essere creato un fondo sotto il titolo di Fondo scolastico di Pracorno, e questo fondo dovrà avere uno speciale amministratore; b) la rendita del patrimonio netta di questo fondo dovrà concorrere alla formazione del salario annuo da distribuirsi al maestro e alla maestra della scuola elementare di Pracorno; c) [...]; d) il fondo scolastico, colla rendita della mia sostanza dovrà far celebrare ogni anno in perpetuo 12 S. Messe dal signor curato locale nella chiesa di Pracorno [...]"(1). Legato Pedergnana, fondato da Pietro Pedergnana di Pracorno con testamento del 13 novembre 1908, nel quale legava per una volta tanto l'importo di 50 corone a favore dell'Istituto principesco vescovile dei Sordomuti di Trento, l'importo di 20 corone ai suoi nipoti e 10 corone ciascuna alle sorelle. Legato Lomnardi, fondato da Felice fu Pietro Lombardi di Pracorno(2) con testamento del 28 ottobre 1923, col quale lasciava la sua sostanza, gravata dall'usufrutto a favore delle sorelle Maria e Angela, per metà alla chiesa di Pracorno, per un sesto alla Congregazione di Propaganda Fide, per un sesto al Seminario p.v. di Trento e per un sesto al Fondo poveri di Pracorno, amministrato dall'E.C.A. di Rabbi.

Note (1) Cfr. APP, 5.2.1, c.7. (2) Cfr. anche DFL, 1 e 2.

44 serie 5.1 Registri dei legati, 1927 - 1961

Contenuto La serie si compone di un registro che tiene conto delle soddisfazioni delle messe dei legati pii fondati a Pracorno e di un registro di amministrazione del legato Lombardi.

1 "Messe legatarie. a) della chiesa, b) del comune, c) di altri enti" 1927 - 1961 (con annotazioni posteriori fino al 21 giugno 1965) Registro delle soddisfazioni dei legati. Italiano Registro, legatura in cartone, cc. 15 n.n.

2 "Libro cassa legato Lombardi" 1938 agosto 3 - 1959 maggio 3 Registro di amministrazione dell'eredità lasciata da Felice Lombardi. Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 13 n.n.

45 serie 5.2 Atti amministrativi, 1845 - 1966

Contenuto La serie è composta da una busta contenente due fascicoli originali contenenti documentazione di carattere amministrativo relativa ai legati istituiti nella chiesa di Pracorno e le notificazioni del Giudizio distrettuale di Malé relative alle disposizioni testamentarie di legati temporanei. I fascicoli si trovavano, al momento del riordino, variamente collocati.

b. 1 Amministrazione dei legati 1845 - 1966 Busta

b. 1/1 "Legati perpetui" 1845 - 1966 Amministrazione del legato di Domenica Donati di Arnago, della Fondazione scolastica Giovanni Penasa di Pracorno, del legato di Antonio Ciccolini di Pracorno, della sostanza di Pietro Pedergnana di Pracorno e dell'eredità di Felice Lombardi di Pracorno; elenco delle messe legatarie, riduzione degli oneri missari, ecc. Fascicolo, cc. 124

b. 1/2 "Legati temporanei" 1874 - 1920 Comunicazioni da parte del Giudizio distrettuale di Malé di disposizioni testamentarie di legati temporanei. Fascicolo, cc. 36

46 subfondo 6 Pastorale parrocchiale, 1774 - 1963

Contenuto Nel subfondo 'Pastorale parrocchiale' rientra la corrispondenza prodotta dal parroco nell'espletamento della sua attività pastorale in genere.

47 serie 6.1 Protocolli degli esibiti, 1895 - 1936

Contenuto I protocolli degli esibiti sono registri nei quali devono essere iscritti, secondo una numerazione progressiva, gli atti e la corrispondenza in arrivo e in partenza, specificandone la data e il contenuto. La tenuta di questi registri da parte dei parroci viene prescritta anche dall'autorità politica (cfr. "Raccolta delle leggi provinciali ", 19 dicembre 1816, n. 26555- 3744). La serie è formata da due registri. Non si è trovata corrispondenza, in fase di riordino, con gli atti conservati nell'archivio.

1 "Volume I. Protocollo di evasione dell'anno 1895 all'anno 1927" 1895 gennaio 2 - 1927 febbraio 27 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 97 n.n.

2 "Protocollo di evasione dall'anno 1927. Volume II" 1927 luglio 14 - 1936 marzo 6 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. sd. 40

48 serie 6.2 Carteggio ed atti, 1774 - 1963

Contenuto La serie è composta da due buste che raccolgono documentazione relativa all'attività pastorale in generale non riconducibile agli altri subfondi. A titolo di esempio la documentazione riguarda: l'erezione della Via Crucis, una questione di confini, l'interesse storico e artistico dei beni di proprietà delle chiese, l'emigrazione degli abitanti di Pracorno, ecc. Al momento del riordino i fascicoli contenuti nella prima busta si trovavano variamente collocati, mentre la documentazione della seconda busta, raccolta in fascicoli, si trovava in un faldone marrone riportante titolo originale.

b. 1 Carteggio ed atti 1774 - 1963 Busta

b. 1/1 Miscellanea 1774 - 1963 Tabelle delle funzioni ordinarie, erezione della Via Crucis, consacrazione di arredi sacri, elenco delle tasse d'uso nella curazia, modulo per il censimento degli archivi parrocchiali, confini con la parrocchia di Magras, ecc. Fascicolo, cc. 26

b. 1/2 Carteggio relativo alla questione se la frazione Marinolde appartiene alla curazia di Pracorno o a quella di S. Bernardo di Rabbi 1845 - 1913 Fascicolo, cc. 7

b. 1/3 "Corrispondenza colla Curia" 1930 - 1939 Concessione di permessi diversi da parte della Curia arcivescovile di Trento: per la costruzione di statue, per benedizioni particolari, per sostenere alcune spese, per poter lavorare la domenica, ecc. Fascicolo, cc. 9 b. 2 "Varie. a) Missioni(1) b) Arte sacra c) Opera soccorso chiese rovinate d) Stampa e) Emigrazione f) Storia" 1903 - 1959 Busta Note 49

(1)Il fascicolo "Missioni" è vuoto.

b. 2/1 "Arte sacra" 1924; 1926 Costituzione in Trento di una sezione regionale della società "Amici dell' arte cristiana" e illustrazione della sua attività; richiesta da parte della Regia Prefettura della Venezia Tridentina di un elenco degli immobili e degli oggetti di interesse storico e artistico appartenenti alla chiesa. Fascicolo, cc. 4

b. 2/2 "Opera soccorso chiese rovinate" 1919 - 1927 Circolari e materiale a stampa inviato dall'Opera di soccorso per le chiese rovinate dalla guerra: statistica delle campane asportate dalle province venete e distrutte durante la guerra, cenni sull'origine e l'attività dell'Opera, restituzione e rifusione delle campane requisite dagli austriaci durante la guerra, relazione della seduta di chiusura dell'Opera. Fascicolo, cc. 92

b. 2/3 "Stampa" 1948 Raccolta degli abbonamenti a "Il popolo trentino" nella parrocchia di Pracorno. Fascicolo, c. 1

b. 2/4 "Emigrazione" 1903 - 1959 Illustrazione dell'attività dell'Opera di assistenza degli operai italiani emigrati in Europa e nel Levante (di Torino), elenchi e indirizzi di emigrati della parrocchia di Pracorno, corrispondenza con emigrati, tessere personali di emigranti (non compilate). Fascicolo, cc. 39

b. 2/5 "Storia" 1911 - 1947 Concessione della facoltà di binare le messe, collocamento di lapidi marmoree nel cimitero, esecuzione di candelieri in ottone, discorso tenuto da don Berti in occasione della sua entrata in possesso della curazia, altri discorsi di don Berti, elenco dei morti sepolti nel cimitero di Procorno, richiesta dei capifamiglia di Pracorno di poter usare un locale per le adunanze, elenco delle ipoteche, nuovo armadio per la sacrestia, decorazione della chiesa parrocchiale, verbale di assemblea generale dei capifamiglia di Pracorno, ricevuta del "Comitato pro armonium". Fascicolo, cc. 35

50 serie 6.3 Circolari ecclesiastiche e civili, 1884 - 1956

Contenuto La serie è formata da due buste contenenti circolari, avvisi, leggi, istruzioni, ordinanze, decreti ecc. emanati da autorità ecclesiastiche e civili in merito a diverse materie. La documentazione era conservata in faldoni marroni riportanti titolo originale e contenenti fascicoli originali.

b. 1 "a) Pastorali vescovili b) Circolari vescovili c) Circolari decanali" 1884 - 1955 Busta

b. 1/1 "Pastorali vescovili" 1884 - 1922 Lettere pastorali per la Quaresima e altre lettere pastorali. Fascicolo, cc. 47

b. 1/2 "Circolari vescovili" 1897 - 1955 Circolari vescovili relative: all'impianto del libro fondiario, alle norme per l'amministrazione dei beni ecclesiastici, agli esercizi spirituali, all'Istituto diocesano per i sordo-muti, ad una colletta per il defunto arcivescovo e metropolita di Salisburgo, all'elezione di papa Benedetto XV, ecc. Fascicolo, cc. 72

b. 1/3 "Circolari decanali" 1892 - 1934 Circolari e comunicazioni del decano di Malé relative a : acquisto di paramenti per la chiesa, all'apertura del Collegio p.v., devozione all'imperatore, 25° anniversario dell'ordinazione sacerdotale del p. vescovo, ecc. Fascicolo, cc. 37 b. 2 "Atti civili. a) Capitanato Cles b) Comune c) Pretura Malé d) Avvisi diversi" 1888 - 1956 Busta

b. 2/1 "Capitanato Cles" 51

1888 - 1921 Circolari provenienti dall'i.r. Capitanato distrettuale di Cles e (dal 1919) dal Commissariato civile di Cles: prescrizioni sulla leva in massa, equivalente d'imposta, stato civile e tenuta delle matricole, ordine pubblico, scuole, igiene pubblica, indizioni di collette pubbliche, prestiti di guerra, ecc. Fascicolo, cc. 231 b. 2/2 "Comune" 1912 - 1919; 1927 - 1956 Avvisi del Comune di Rabbi: sanità pubblica, pulizia strade, requisizione oggetti metallici, ordine pubblico, raccolta di lana, coscrizione militare, manutenzione del cimitero, scuole, distribuzione della carta annonaria, servizio d'ordine, detenzione armi per uso caccia, vaccinazioni, denunce rendite di manomorta, stato civile, ecc. Fascicolo, cc. 237 b. 2/3 "Circolari Pretura Malé" 1910 - 1940 Circolari provenienti dal Giudizio distrettuale poi Pretura di Malé e dall'Ufficio delle imposte di Malé: prospetto dei morti, circolari relative alle competenze giudiziarie del Giudizio, archiviazione di documenti privati, tutele e minori interdetti, ecc. Fascicolo, cc. 32 b. 2/4 "Avvisi diversi" 1929 - 1948 Avvisi, comunicazioni, circolari diverse provenienti dall'Ufficio notarile di Malé, dal Comando della stazione dei carabinieri reali di Rabbi, dalla Direzione didattica governativa di Malé, dal Fascio di combattimento di Rabbi, dall'Istituto nazionale fascista della previdenza sociale di Trento, dal Patronato nazionale assistenza sociale-Ufficio provinciale di Trento, dalla Gioventù italiana del Littorio di Rabbi, dall'Amministrazione provinciale di Trento, dal Municipio di Cles, ecc. Fascicolo, cc. 109

52 subfondo 7 Visite pastorali, 1908 - 1959

Contenuto Il Concilio di Trento (Sess. XXIV, cap. 3) imponeva al vescovo di visitare la propria diocesi almeno ogni due anni, o personalmente o per mezzo di un suo delegato, per adempire al suo dovere di vigilare sui costumi e sulla vita del proprio gregge. Oggetto speciale della visita pastorale erano: le chiese, le cappelle e i luoghi di culto, le suppellettili sacre, gli altari, il battistero, ecc. gli uffici e le funzioni sacre, nonché la vita e i costumi del clero e del popolo. Al vescovo visitatore spettava il diritto della cosiddetta 'porzione canonica', che consisteva nel fornirgli un'onesta sostentazione per tutta la durata della visita. Spesso in occasione della visita pastorale veniva anche amministrato il S. Sacramento della Cresima.

53 serie 7.1 Atti visitali, 1908 - 1959

Contenuto La serie è formata da una sola busta contenente decreti visitali, questionari per le visite e carteggio relativi alle visite pastorali effettuate a Pracorno dal 1908 al 1959. Al momento del riordino tale documentazione era conservata in un faldone marrone riportante titolo originale e del quale è stata mantenuta l'unità.

b. 1 "Atti della visita pastorale" 1908 - 1959 Itinerari e programmi di visite pastorali, risposte ai questionari, lettera (a stampa) di mons. Celestino Endrici, p.v. di Trento, al clero della diocesi per la prima visita pastorale, direttorio-cerimoniale per la visita pastorale (a stampa), ecc. Contiene inoltre atti relativi alla visita canonica eseguita dal decano di Malé l'anno 1928. Busta, cc. 112

54 subfondo 8 Culto e funzioni religiose, 1927 - 1956

Contenuto Il subfondo comprende la documentazione formata dal parroco e dai suoi coadiutori nella celebrazione delle funzioni sacre, nelle commemorazioni liturgiche e in tutte le attività che si compiono nell'officiazione del culto divino.

55 serie 8.1 Diari delle messe avventizie, 1932 - 1947

Contenuto L'autorità ecclesiastica dispose l'uso di tre diari per la registrazione delle messe: il diario per le messe legatarie, quello per le messe avventizie ed il diario personale del sacerdote. In questi registri dovevano essere annotati per i primi la data della celebrazione, il luogo, la chiesa, l'intenzione e il numero delle messe da celebrarsi, per i secondi la data del ricevimento, il numero, il committente, lo stipendio, l'intenzione, il giorno fissato per la celebrazione e la soddisfazione; questi diari dovevano trovarsi in sagrestia. Il diario personale doveva essere tenuto da ogni sacerdote presso di sé per annotarvi tutte le messe da celebrarsi e celebrate. La serie comprende un unico diario delle messe avventizie celebrate nella chiesa Pracorno.

1 "Diarium missarum celebratarum in ecclesia Pracorni ab 1932 ad 1947" (tit. int.) 1932 gennaio 1 - 1947 dicembre 31 Diario delle messe avventizie. Italiano, latino Registro, legatura in mezza tela, cc. 100 n.n.

56 serie 8.2 Registri degli avvisi e delle pubblicazioni, 1927 - 1946

Contenuto La serie raccoglie i registri nei quali il parroco annotava gli avvisi per le funzioni liturgiche, per le confessioni e per la dottrina cristiana e altre comunicazioni da pubblicarsi in chiesa, nonché le date delle tre pubblicazioni necessarie prima della celebrazione dei matrimoni. La serie comprende cinque registri comprendenti gli anni 1927-1946, con una lacuna tra il 1928 e il 1933.

1 "Avvisi e pubblicazioni nella chiesa di Pracorno dal 1927-1928" 1927 marzo 13 - 1928 luglio 8 Registro degli avvisi e delle pubblicazioni matrimoniali. Italiano Quaderno, legatura in cartone, cc. 39 n.n.

2 "Avvisi e pubblicazioni nella chiesa di Pracorno dal 1933-1937" 1933 novembre 1 - 1937 ottobre 10 Registro degli avvisi e delle pubblicazioni matrimoniali. Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 77 n.n.

3 "Avvisi e pubblicazioni nella chiesa di Pracorno dal 1937-1940" 1937 ottobre 17 - 1940 maggio 5 Registro degli avvisi e delle pubblicazioni matrimoniali. Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 58 n.n.

4 "Avvisi e pubblicazioni nella chiesa di Pracorno dal 1940-1943" 1940 maggio 12 - 1943 giugno 27 Registro degli avvisi e delle pubblicazioni matrimoniali. Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 58 n.n.

5 "Avvisi e pubblicazioni nella chiesa di Pracorno dal 1943-1946" 1943 luglio 18 - 1946 ottobre 27 Registro degli avvisi e delle pubblicazioni matrimoniali.

57

Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 57 n.n.

58 serie 8.3 Registri di cassa, 1930 - 1956

Contenuto La serie è composta da due registri dove sono annotate le entrate e uscite delle offerte per l'Opera di S. Vigilio, per le Giornate sacerdotali e per i poveri. Alle cc. 125v-129 del primo urbario della chiesa(1) si trova una nota delle elemosine raccolte dalla cassetta e consegnate al sindaco della chiesa negli anni 1842 - 1922.

Note (1) Cfr. APP, 4.1.1.

1 "1. Opera S. Vigilio 2. Giornate sacerdotali" 1930 dicembre 21 - 1956 novembre 25 Registro di cassa. Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 4 n.n.

2 "Libro cassa 'Carità segreta del curato pro tempore'" 1932 luglio 25 - 1956 gennaio 1 Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 13 n.n.

59

Ente Confraternita del Santissimo Sacramento 1881 - [1956]

Luoghi Pracorno (Rabbi)

Archivi prodotti Fondo Confraternita del Santissimo Sacramento di Pracorno, 01/01/1881 - 31/12/1956

Storia Presso l'archivio della parrocchia di Pracorno è conservata documentazione relativa alla confraternita del SS. Sacramento a partire dall'anno 1881, anno in cui probabilmente iniziò la propria attività. Sul primo registro si trovano infatti le modifiche allo statuto del 1 luglio 1881, le registrazioni degli iscritti e le rese di conto dall'anno 1881 fino alla fine del sec. XIX. Il 29 gennaio 1904 la confraternita venne eretta canonicamente da Francesco Oberauzer, canonico della Cattedrale e vicario del Capitolo di Trento, con l'approvazione di nuovi capitoli(1) dando inizio ad una nuova attività della confraternita e a nuove registrazioni. Lo statuto ebbe in seguito diverse modifiche relative alle variazioni delle tasse di iscrizione.

Funzioni, occupazioni e attività Le confraternite sono pie congregazioni di persone laiche associate per attendere ad esercizi di culto e anche di beneficenza. Esse possono essere canonicamente erette dalla competente autorità ecclesiastica, oppure mancare di tale approvazione e in questo caso sono enti di natura laicale. Norme generali circa l'erezione delle confraternite, da osservarsi esattamente pena la nullità delle stesse, furono stabilite da papa Clemente VIII (Bolla Quaecumque a Sede Apostolica del 7 dicembre 1604). Fin dal Concilio di Trento la Chiesa sentì la necessità di esercitare su di esse un'azione di controllo, ponendole sotto la vigilanza dei vescovi ed introducendovi il clero. In conseguenza di ciò il curatore d'anime ricoprì presto al loro interno una posizione preminente - generalmente ne era il presidente - ed era chiamato a garantirne il retto funzionamento. Un interesse particolare dell'autorità ecclesiastica era dedicato all'amministrazione dei redditi dei vari sodalizi. Ad essa provvedeva un massaro, che ogni anno doveva rendere conto del suo operato. Per le associazioni trentine, in particolare, lo scopo principale era quello di assicurare la celebrazione di messe in suffragio dell'anima dei confratelli e delle consorelle defunti. Durante il periodo napoleonico le confraternite religiose furono soppresse, seguendo provvedimenti analoghi a quelli presi da Giuseppe II e dal governo bavarese durante la loro dominazione nel Trentino.

Note (1) Cfr. ACS, 2.1.

60 fondo Confraternita del Santissimo Sacramento di Pracorno, 1881 - 1956

Soggetti produttori Confraternita del Santissimo Sacramento, 1881 - [1956]

Contenuto La documentazione dell'archivio si articola in due serie: Registri degli iscritti e di amministrazione (7 registri) e Atti amministrativi (1 fascicolo).

61 serie 1 Registri degli iscritti e di amministrazione, 1881 - 1956

AA b. 1/1 "Libro contenente il nome e cognome dei confratelli del SS. Sacramento della curazia di Pracorno. 1881. Entrata- Uscita(1)" 1881 luglio 1 - 1956 novembre 30 - Copia della concessione delle modifiche allo statuto, 1881 luglio 1 - Registro degli iscritti e delle tasse annuali, [1881] - 1896 gennaio 29 - Registro cassa, 1904 settembre 27 - 1956 novembre 30 - Rese di conto, 1882 dicembre 25 - 1891 gennaio 26, con annotazioni relative a celebrazioni di messe per i confratelli, 1891 aprile 28 - 1895. Italiano Registro, legatura in mezza tela, cc. 42 n.n. Note (1) "Entrata-Uscita" aggiunta di altra mano.

AA b. 1/2 Registro degli iscritti e delle tasse annuali 1905 - 1932 Italiano Quaderno, legatura in cartone, cc. 33 n.n.

AA b. 1/3 "Piccolo registro del cassiere della confraternita del Santissimo Sacramento dall'anno 1926" 1926 - 1929 Registro degli iscritti e delle tasse annuali. Italiano Registro, legatura in cartone, cc. 72 n.n.

AA b. 1/4 "Elenco confratelli e consorelle di Pracorno" 1927 - 1936 cc. 1-116: elenco dei confratelli cc. 141-347: elenco delle consorelle Italiano Registro, legatura in mezza tela, pp. 384 (bianche diverse pp.), con indici alfabetici a rubrica dei confratelli alle pp. 121-140 e delle consorelle alle pp. 356-384

AA b. 1/5 "Scottirolo della confraternita del SS. Sacramento" 1934 - 1937 62

Registro degli iscritti e delle tasse annuali. Italiano Registro a rubrica, legatura in cartone, cc. 24 n.n.

AA b. 1/6 "Pracorno. Pagamento tasse confraternita SS. Sacramento. Anni 1937-1945" 1937 - 1945 Registro degli iscritti e delle tasse annuali. Italiano Registro a rubrica, legatura in mezza tela, cc. 61 n.n.

AA b. 1/7 Registro degli iscritti e delle tasse annuali 1946 - 1953 Italiano Registro a rubrica, legatura in cartone, cc. 33 n.n.

63 serie 2 Atti amministrativi, 1904 - 1952

AA b. 1/8 "Confraternita del SS. Sacramento" 1904 - 1952 Erezione della confraternita nella chiesa di Pracorno, capitoli della confraternita, nuovo statuto, modifiche allo statuto relative alle tasse di iscrizione, carteggio relativo ai soci. Fascicolo, cc. 33

64

Ente Congregazione di carità di Pracorno [1863 - 1923]

Luoghi Pracorno (Rabbi)

Archivi prodotti Fondo Documentazione della Congregazione di carità di Pracorno, 01/01/1863 - 31/12/1922

Funzioni, occupazioni e attività L'attuazione nel dipartimento dell'Alto Adige della Congregazione di carità risale al decreto vicereale del 15 febbraio 1811. Il ministro dell'Interno, con dispaccio n. 6642 del 22 marzo autorizzò la prefettura ad eleggere i membri delle congregazioni nei capoluoghi del dipartimento. Per gli altri comuni venne data facoltà ai podestà e sindaci locali di eleggere i membri avvertendo che "in detti comuni formano parte essenziale delle congregazioni il podestà, o sindaco, ed un parroco del luogo, oltre quattro altri soli individui che saranno scelti dal podestà o sindaco". Il decreto stabiliva anche che "tutti gli ospedali, orfanotrofi, luoghi pii, lasciti e fondi di pubblica beneficenza" dovessero essere sottoposti ad un unico organismo amministrativo che avrebbe preso il nome di 'Congregazione di carità' e l'articolo 10 ordinava che ogni congregazione fosse divisa in tre sezioni: quella degli ospedali, quella degli ospizi e orfanotrofi e quella dei fondi elemosinieri. Le congregazioni di carità dovevano quindi supplire ai bisogni degli ospedali, degli ospizi, degli orfanotrofi e degli altri istituti di beneficenza. Dopo la caduta di Napoleone e l'avvento della seconda dominazione austriaca, il Provvisorio commissario in capo del Tirolo italiano ed illirico cav. De Roschmann con l'editto dell'1 marzo 1814 (art. 118 e segg.) confermò le congregazioni di carità nei luoghi dove esistevano e dispose la loro istituzione nei comuni che avessero dei propri istituti di beneficenza con una rendita lorda di almeno 500 fiorini. Durante la seconda dominazione austriaca le congregazioni di carità continuarono la loro attività gestite da un apposito comitato. Le direttive date dalle autorità austriache prevedevano sostanzialmente che la rappresentanza della congregazione fosse composta da un preside (o presidente) che doveva essere possibilmente il curatore d'anime locale, da due consiglieri e da un cassiere. Anche se non eletti come membri con voto attivo nelle deliberazioni, il curatore d'anime e il capo comune locali dovevano comunque far parte dell'organo direttivo della congregazione. La nomina del preside, dei consiglieri e del cassiere spettava alla rappresentanza comunale con l'approvazione dell'autorità superiore (I.R. Pretura o I.R. Giudizio distrettuale).

65 fondo Documentazione della Congregazione di carità di Pracorno, 1863 - 1922

Soggetti produttori Congregazione di carità di Pracorno, [1863 - 1923]

Contenuto La documentazione della Congregazione di carità di Pracorno, conservata presso l'archivio parrocchiale, è di carattere amministrativo: un registro dei mandati di pagamento per i poveri e un resoconto del Fondo poveri di Pracorno, gestito dalla congregazione.

66 serie 1 Registri dei mandati di pagamento, 1892 - 1922

AA b. 2/9 Registro dei mandati di pagamento 1892 settembre 18 - 1922 dicembre 7 Matrici dei mandati di pagamento per i poveri. Italiano Registro, legatura in cartone, cc. 115 n.n.

67 serie 2 Resoconti, 1863 - 1865

AA b. 2/10 Resoconti del Fondo poveri di Pracorno 1863 - 1865 N. 1 Fascicolo

68

Famiglia Famiglia Lombardi di Pracorno [1797 - 1952]

Luoghi Pracorno (Rabbi)

Archivi prodotti Fondo Documentazione della Famiglia Lombardi di Pracorno, 01/01/1797 - 31/12/1952

Storia Capostipite della famiglia Lombardi fu Carlo fu Giacomo, nato il 19 settembre 1781 nel comune di Cevo(?), dipartimento del Serio (Lombardia), che sposò in prime nozze Caterina Pedergnana di Pracorno. Rimasto vedovo, il 13 febbraio 1836(1) sposò Domenica figlia di Pietro Penasa di Oltem. Tra i figli di Carlo c'è da ricordare Pietro, nato il 24 gennaio 1837, che dal matrimonio con Maria figlia di Antonio Ciccolini ebbe Felice, nato il 29 maggio 1865 e morto il 10 maggio 1924 (2).

Note (1) Cfr. APP, 2.3.1, p. 6. (2) Cfr. anche APP, 5.2.1.

69 fondo Documentazione della Famiglia Lombardi di Pracorno, 1797 - 1952

Soggetti produttori Famiglia Lombardi di Pracorno, [1797 - 1952]

Storia archivistica La presenza di documentazione appartenente a privati nell'archivio parrocchiale può essere giustificata da un avvenuto deposito volontario o a seguito di trasferimenti patrimoniali.

Contenuto I due fascicoli che costituiscono il fondo contengono documentazione prettamente di carattere amministrativo.

70 serie 1 Carteggio ed atti, 1797 - 1952

AA b. 3/11 Documentazione della famiglia Lombardi di Pracorno 1797 - 1925; 1952 Censi, compravendite, documenti dotali, dichiarazione di amnistia "intiera ed assoluta" a favore di Carlo fu Giacomo Lombardi, testamento di Carlo fu Giacomo Lombardi, testamento di Pietro fu Carlo Lombardi, testamento di Angela fu Pietro Lombardi, dichiarazioni relative al diritto di passo sul prato detto "delle Vallene", ecc. Fascicolo, cc. 101

AA b. 3/12 "Carte del bosco di Felice Lombardi" 1880 - 1915 Carteggio ed atti relativi ad una questione vertente la divisione del monte Pracorno e Gamberaie e i relativi confini. Fascicolo, cc. 45

71