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MAFIA E POLITICA: MENSILE - ANNO XIV - NUMERO 2 - FEBBRAIO 2014 - € 7

MATRIMONIO ALL’ITALIANA

Salviamo i nostri «marò» del «San Marco» ut. N. 72/2009” N. ut.

ISSN 1973-5936 “Poste Italiane S.p.A. – Italiane S.p.A. 1, comma Roma/A 46) art. “Poste 27/02/2004 n. in L. postale – Spedizione in abbonamento 353/2003 (conv. D.L. COP. BORGHESE n_2_2014:Layout 1 23/01/14 12:12 Pagina 2 À À T T I I V V O O NOVITÀ N NOVITÀ N À T I À À V T T I I O V V NOVITÀ N O O

NOVITÀ N NOVITÀ N LA DESTRA NOVA HISTORICA IMPERI Lanfranco Palazzolo ITALIANA Rivista trimestrale di storia Rivista Quadrimestrale Il Parlamento inutile. Livio Spinelli Felice Borsato Fabio Torriero Rodolfo Vivaldi Stupidario parlamentare Il Sionismo in Italia Giorgio Almirante La Destra Guareschi e Céline Una rivista diretta da Roberto de Mattei di Geopolitica e Globalizzazione e nella politica estera fascista Maestro della parola e dell’anima che tornerà Due grandi del’900 per nuove sintesi culturali diretta da Eugenio Balsamo (dopo Berlusconi) diretta da Fabio Torriero pagg. 250 • euro 16,00 pagg. 176 • euro 16,00 pagg. 110 • euro 14,00 pagg. 200 • euro 16,00 pagg. 96 • euro 15,00 À À À À T T I I T T I I V V V V O O O O NOVITÀ N NOVITÀ N NOVITÀ N NOVITÀ N À À T T I I À À T T V V I I O O V V NOVITÀ N NOVITÀ N O O NOVITÀ N NOVITÀ N Gianni Isidori Julius Evola Julius Evola Julius Evola Gennaro Malgieri Gennaro Malgieri Davide Tedeschini Luciano Garibaldi Anni di ieri Il Mondo (1924 - 1925) Rassegna Italiana Regime Corporativo Lessico inattuale Conservatori Europei Senza arte né parte Brigate Rosse e giorni di oggi Lo Stato Democratico (1925) (1933 - 1952) (1935 - 1940) Un conservatore del Novecento Percorsi d’attualità Per non dimenticare Le più belle vignette di Gianni Isidori Il Sereno (1924) A cura di Gian Franco Lami A cura di Gian Franco Lami tra musei, storia, società davanti al pensiero unico Un’antologia Prefazione di Marco Ferrazzoli A cura di Marco Rossi Prefazione di Antonio De Pascali pagg. 152 • euro 18,00 pagg. 130 • euro 15,00 pagg. 180 • euro 16,00 pagg. 114 • euro 15,00 pagg. 198 • euro 15,00 pagg. 250 • euro 18,00 pagg. 200 • euro 16,00 pagg. 140 • euro 14,00 À À T T

Via G. Serafino, 8 - 00136 Roma - Tel. 06/45468600 - [email protected] I I V V O O Lucio Dal Buono NOVITÀ N NOVITÀ N Dall’Atomo all’anima Tutto quello che si deve sapere pp. 260 e 19,00 À À T T I I

Il regalo che dura: V V O O un libro che Ti informa, NOVITÀ N NOVITÀ N Lucio Dal Buono Filippo de Jorio Antonio De Pascali Francesco Paolo d’Auria Ti diverte, La rivoluzione L’albero delle mele marce donna Assunta Almirante QUO necessaria (60 anni di politica La mia vita USQUE TANDEM? e di malapolitica in Italia) con Giorgio Ti entusiasma prefazione di Sforza Ruspoli (crimini dimenticati) m~ÖáåÉ pagg. 120 • euro 14,00 pagg. 220 • euro 18,00 pagg. 150 • euro 14,00 pagg. 384 • euro 26,00 Via G. Serafino, 8 - 00136 Roma - Tel. 06/45468600 - Fax 06/39738771 - e-mail: [email protected] Febbraio 2014 IL BORGHESE 1

SOMMARIO DEL NUMERO 2 Mensile - Anno XIV - Febbraio 2014 - € 7,00 Questa testata non usufruisce dei fondi per il finanziamento pubblico dell’editoria Direttore Editoriale LUCIANO LUCARINI Piccola Posta, 2 Il sangue dei «bankster», di Claudio Tedeschi, 3 Direttore Responsabile Il «poker d’assi» di Matteo, di Riccardo Paradisi,5 Organizzare il dissenso, di Carlo Vivaldi-Forti, 6 CLAUDIO TEDESCHI Una poltrona per due, di Franco Jappelli, 7 Alienazione chiamata vita, di Adriano Segatori, 10 [email protected] Un Renzi di destra, di Gianfranco de Turris,11 Gli ex «AN» si sbranano, di Adalberto Baldoni, 12 Alla chiamata … «Presente!», di Giuseppe Alberto Leonardi, 14 HANNO COLLABORATO Il rottamatore neoliberista, di Michele de Feudis, 16 Occhio ai «centrini», di Americo Mascarucci, 17 Adalberto Baldoni, Alessandro P. Benini, Le due Torri, di Mauro Scacchi, 18 Maurizio Bergonzini, Daniela Binello, Sul sangue dei cittadini, di Ruggiero Capone, 20 Giuseppe Brienza, Ruggiero Capone, Le vittime della Fornero, di Alessandro Grandi, 21 Giovanni Carlini, Hervé A. Cavallera, Entrando nel 2014, di Filippo de Jorio, 22 Alessandro Cesareo, Vincenzo Ciaraffa, Parole selvagge, di Paola Musu, 24 Il Paese delle vergogne, di Raffaello Giorgetti, 26 Massimo Ciullo, Mario Coda, Vitaldo Glossario di Stato, di Gianfranco de Turris, 27 Conte, Gianni Correggiari, Michele De Vita da cani, di Dudù, 28 Feudis, Filippo de Jorio, Giuseppe De I pupilli di Nerone, di Riccardo Scarpa, 30 Santis, Gianfranco De Turris, Mimmo L’assalto alla sovranità, di Manlio Triggiani, 31 Della Corte, Fabio Giagnoni, Filippo Venduta allo straniero, di Mimmo Della Corte, 33 Giannini, Raffaello Giorgetti, Alessandro L’isola degli indagati, di Nicola Ventura, 35 Grandi, Franco Jappelli, Giuseppe Al- Assassini per caso, di Alessandro Benini, 36 berto Leonardi, Michele Lo Foco, Andrea Immobilismo nostrano, di Michele Lo Foco, 37 «Mater semper certa» …, di Riccardo Scarpa, 38 Marcigliano, Americo Mascarucci, Mino In difesa del Professor Praz, di Riccardo Rosati, 39 Mini, Paola Musu, Gianfranco Nibale, La mattanza, di Hervé A. Cavallera, 41 Mary Pace, Riccardo Paradisi, Errico Generazione futura: Ma quale?, di Alessandro Cesareo, 42 Passaro, Angelica A. Pedatella, Alfonso Le nostre tradizioni: Liberi di conservarle?, di Mario Coda, 43 Piscitelli, Emmanuel Raffaele, Luigi Ma dove vogliono arrivare?, di Antonio Saccà, 44 Ramponi, Giorgio Rapanelli, Riccardo Masdar la Tecnosfera, di Mino Mini, 45 Rosati, Francesco Rossi, Antonio Saccà, I padroni del mondo: Chi sono?, di Emmanuel Raffaele, 47 Mauro Scacchi, Riccardo Scarpa, Enzo La Russia di Putin: A chi dà fastidio?, di Andrea Marcigliano, 48 Cecenia: La guerra infinita, di Mary Pace, 50 Schiuma, Adriano Segatori, Giovanni Disarmo europeo, di Massimo Ciullo, 51 Sessa, Francesca Siciliano, Fernando Nessuna speranza, di Luigi Ramponi, 52 Togni, Manlio Triggiani, Nicola Ventura, La Cina e lo «Yuan»: È come l’oro, di Daniela Binello, 53 Carlo Vivaldi-Forti Da Mamometto al principe Bandar, di Alfonso Piscitelli, 54 Arriva De Blasio, di Francesco Rossi, 55 Addio al «Pork Pie»?, di Giuseppe de Santis, 56 Due Paesi ad orologeria?, di Gianni Correggiari, 57 La «UE» antifamiglia, di Giuseppe Brienza, 60 L’angolo della poesia, 79

Disegnatori: IL MEGLIO DE «IL BORGHESE» GIANNI ISIDORI Il debito al potere, di Mario Tedeschi GIULIANO NISTRI La nemesi a Detroit, di Alberto Giovannini Chi comanderà in casa nostra?, di Francesco Cavalletti Redazione ed Amministrazione Via Gualtiero Serafino, 8 LE INTERVISTE DEL «BORGHESE» 00136 Roma Le interviste impossibili: Annagrazia Calabria, a cura di Francesca Siciliano, 32 tel 06/45468600 Fax 06/39738771

[email protected] TERZA PAGINA Manifesto di Politica Vita Creazione, di V. Conte, 61-Renzi riesuma Metternich, di E. Schiu- PAGINE S.r.l. ma, 62-«Ipse (pre) dixit, di F. Giannini, 63-«Rock economy», di F. Togni, 64-L’Italia morirà, Aut. Trib. di Roma n.387/2000 di G. Rapanelli, 66-Genocidio del futuro, di V. Ciaraffa, 67-Un concetto così grave, di G. del 26/9/2000 Carlini, 68

Stampato presso IL GIARDINO DEI SUPPLIZI Mondo Stampa S.r.l. Sole a catinelle sul cinepanettone, di M. Lo Foco, 69-Cinema: L’apparenza inganna, di F. Via della Pisana, 1448 Giagnoni, 70-Italia sott’occhio, di G. Nibale, 72-Teatro, di A. Saccà, 72 00163 Roma (RM)

LIBRI NUOVI E VECCHI Per gli abbonamenti scrivere a: IL BORGHESE Nuove prospettive interpretative, di G. Sessa, 73-Fiera di una fiera editoria, di E. Passaro, 74- Schede, di AA.VV., 75-«I Libri del Borghese», 78 Ufficio Abbonamenti Via Gualtiero Serafino, 8 Le foto e le vignette che illustrano alcuni articoli sono state in larga parte prese da Internet, e quindi valutate di pubblico dominio 00136 Roma 2 IL BORGHESE Febbraio 2014

un movimento di protesta non è al to. Comunque è una domanda alla Piccola Posta servizio della sinistra dei banchieri, i quale non ho mai avuto risposta; spe- giornalisti parassiti del sistema parla- ro che questa mia segnalazione possa no di «infiltrazione dell’estrema de- giungere a qualcuno dei politici, che stra antisemita». abbia il buon senso di far risparmiare MILANO È CAMBIATA SIMONE DE BARTOLO tutto questo spreco di soldi e di far ingrassare ai privati o a qualcun Pur avendo trovato «per strada» DA MONTI A LETTA altro 55 milioni di euro derivanti dall’area E IO PAGO SALVATORE FATTORE «C» e dalle multe, il Comune ha au- mentato la Tassa sui rifiuti - per una Sono un pensionato della Polizia INFLAZIONE LINGUISTICA casa in periferia - a quasi 400 euro di Stato dal mese di ottobre dello (328 l’anno scorso, 288 due anni fa’). scorso anno e un lettore abbonato alla Siamo inflazionati da termini in- Dal suo insediamento, la Giunta Vs rivista. La cosa che non sono mai glesi che, ahimè, stanno sempre di arancione ha aumentato due volte le riuscito a capire in tutti gli anni di più invadendo la nostra lingua parlata tariffe dei mezzi pubblici, ha ritocca- servizio è che lo Stato sempre in crisi e scritta, sottoponendola ad una ibri- to - dopo decenni - l’addizionale IR- economica fa tagli sulla pubblica am- dazione che giudico scandalosa. PEF, ed ha istituito per i residenti ministrazione, sulle pensioni metten- Vorrei domandare, se fosse possi- nell’area «C», una nuova tassa per do in difficoltà anche gli operatori di bile, che un giornale come il nostro ritornare alla propria casa (!?!). Polizia. Esempio: mancano i fondi ne usasse l’indispensabile e, quando Nel frattempo, nelle periferie, le per lo straordinario per non parlare ciò non fosse possibile, affiancasse al condizioni di vita sono enormemente della mancanza di carta e della benzi- termine straniero anche la traduzione. peggiorate e gli stranieri vengono fat- na nelle Volanti; ma la cosa più ecla- Pensi che nella mia città si sono ti alloggiare in contesti privi delle tante che ho sempre posto ai sindaca- spesi parecchi soldi per tradurre, ne- condizioni minime di abitabilità. Pi- ti di Polizia perché il Ministero degli gli ospedali, le indicazioni in arabo sapia ha ragione; Milano, da quando Interni deve pagare fitti a privati co- ed in inglese e, trattandosi di ospeda- lui è sindaco, è cambiata. Infatti, è me Commissariati e uffici distaccati: li, mi è sembrato anche giusto perché meno sicura, più povera e molto più cifre da capogiro! Per esempio, un un ritardo, nel raggiungere un reparto arrabbiata. commissariato a Napoli paga da un nei suddetti, potrebbe avere esiti irre- ENRICO PAGANO minimo di 10.000,00 euro a un mas- parabili. simo di 30.000,00. Facciamoci i con- Preservare, conservare e promuo- PROTESTA DI COMODO ti, quanti Commissariati e Uffici di- vere la nostra bella lingua, della qua- staccati sia di Polizia, Carabinieri e le vado fiero, sui giornali ed in ogni In occasione della cosiddetta altre forze di Polizia di cui anche i altro mezzo di comunicazione, mi «protesta dei forconi» si assiste ad un Vigili del Fuoco, ci sono in tutt’Ita- sembrerebbe una opera meritoria. fenomeno apparentemente bizzarro lia, quanto spende lo Stato? Da pre- Cominciamo noi? (ma solo all’apparenza). La sinistra, mettere che le manutenzioni sono a ALESSANDRO ELMI infatti, che dal ‘68 in poi ha impartito carico del conduttore e non del pro- la sua benedizione a qualunque mo- prietario dell’immobile, oltre consu- vimentucolo protestatario sovvertito- mi di utenze varie. Ho notato più vol- re dell’ordine pubblico, ha aperta- te che ci sono Caserme dismesse e mente sconfessato tale movimento. I uffici Pubblici in stato di abbandono signori dei salotti radical-chic mo- in attesa di venderli a privati. La cosa strano il loro sommo disprezzo per nasce spontanea, non sarebbe meglio un movimento popolare che non solo che queste strutture fossero di pro- Le lettere (massimo 10 righe non riescono a manovrare per i loro prietà dello Stato? Un’altra cosa che dattiloscritte) vanno indirizzate a Il fini, ma che con loro gran disappunto vorrei farle conoscere è che il perso- Borghese - Piccola Posta, via G. viene fiancheggiato da un movimento nale accasermato viene fatto usufrui- Serafino 8, 00136 Roma o alla e-mail come Casa Pound, antagonista alla re dei servizi di Hotel ed Alberghi [email protected] sinistra dei centri sociali. E quando sempre con spese a carico dello Sta-

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MENSILE - ANNO XIV - NUMERO 2 - FEBBRAIO 2014

banche, salvando il sistema capitalista ormai sull’orlo del fallimento, grazie al denaro pubblico. Quel giorno, dodici IL SANGUE persone, tra bankster e politici, avevano riscritto la storia economica del capitalismo occidentale. Paulson, ex della Goldman Sachs, forte del suo potere, salvò con il denaro dei dei «bankster» contribuenti un gruppo di banche che, a rigor di logica, avrebbero dovuto portare i libri in tribunale. Oggi, a sei anni di distanza, le conseguenze di quell’atto di CLAUDIO TEDESCHI sono arrivate fino a noi. Anche in Europa le banche hanno rischiato di fare la stessa fine. La loro salvezza è venuta dalla BCE e dall’euro. Immettendo valanghe di denaro nelle ban- Roma, 20 gennaio 2014 che in crisi, queste hanno potuto salvarsi, ma il conto la BCE SABATO 18 gennaio, l’incontro nella sede romana del PD tra lo ha presentato a noi cittadini. e . Scopo delle oltre due ore Aumento delle tasse, ristrutturazione del sistema pensio- di colloquio, gettare le basi per un accordo al fine di varare nistico al ribasso, calo del lavoro fisso a tutto vantaggio del la nuova legge elettorale. precariato, concedendo ampie libertà di licenziamento ai da- Alla base il principio del bipolarismo, lo sbarramento ed tori di lavoro. Di questo si sono avvantaggiati tutti coloro un eventuale premio di maggioranza. Questo, perché, come che, per anni hanno prosperato con i soldi pubblici, e ora ha detto Renzi in conferenza stampa, la nuova legge eletto- hanno decentrato le fabbriche, licenziando le maestranze ita- rale deve permettere la governabilità del Paese. Ciò si può liane (leggi Fiat). avere soltanto bloccando, una volta per tutte, la politica ri- La politica, serva di questo sistema delinquenziale, gra- cattatoria dei piccoli partiti. zie al «porcellum» ha potuto governare senza mai rispondere Immediata la risposta del Quirinale: non è la governabi- al popolo di quanto fatto. Ripetendo come un mantra «ce lo lità il fine ultimo, ma la rappresentatività. Hanno fatto eco i chiede l’Europa» hanno ricoperto l’Italia di tasse, creando un «piccoli», da Ncd a Scelta Civica, da Sel al Psi, a Fratelli Stato di polizia tributaria, il cui braccio armato è Equitalia. d’Italia. La prospettiva di scomparire dalla scena politica li Nel fare tutto questo non si sono curati che la loro azione ha terrorizzati, non sanno fare altro. politica sta stritolando le fasce più deboli della popolazione. Se il «patto del Nazareno» si concretizzerà, assisteremo Il vero nemico da abbattere, tuttavia, non è il governo, alla definitiva scomparsa della destra, dalla scena politica che ubbidisce alle disposizioni di Francoforte, quanto il si- italiana . Considerando che il miglior risultato alle ultime stema capitalistico globale, che vede nei grandi gruppi ban- politiche lo hanno realizzato Fratelli d’Italia con l’1,9 per cari il mezzo per gestire il destino degli Stati, al fine di otte- cento, in caso di sbarramento, se dovessero correre da soli la nerne un profitto, attraverso la chiusura del credito all’eco- sconfitta è già scritta. Stesso discorso vale per tutte le altre nomia di base ed alle famiglie, investendo sui titoli di Stato e «animelle» della destra, più o meno radicale. comprando a saldo le grandi industrie nazionali. Il patto con Renzi ha un'altra conseguenza, la definitiva Le Banche d’emissione non sono più pubbliche, ma di scomparsa degli ultimi dinosauri del Pci e, con essi, di quel- proprietà di banche private. L’euro è una truffa, in quanto è lo che fu il partito comunista più forte dell’Occidente. una cambiale emessa da un privato (la BCE), che i governi si Per due giorni, sui giornali, si è parlato soltanto dell’in- impegnano ad onorare attraverso la tassazione e il taglio del- contro al Nazareno, del maltempo e della «tresca» di Hol- le spese sociali. Il debito pubblico è un artifizio voluto dalla lande. Sotto silenzio, non meritando l’onore delle prime pa- banche globali. Esso non si estinguerà mai, e noi saremo gine, l’ennesimo suicidio di un imprenditore per motivi di «condannati» per l’eternità a pagare gli interessi su un capi- debiti e tasse. Secondo una denuncia presentata alla Magi- tale, che le stesse banche non vogliono sia ridotto o, addirit- stratura contro i Governi e i parlamentari delle ultime le- tura, ripianato. I bankster sono usurai legalizzati dalla politi- gidslature, per «istigazione al suicidio», dal 2011 ad oggi i ca, sempre affamata di soldi. morti «per mano propria» sono oltre cinquecento. Dobbiamo reagire perché l’Italia esca dall’euro con un È un bollettino di guerra, di una guerra che va avanti referendum, sia ridata sovranità al Paese, si torni ad emettere dal 2008, quando, di fronte alla prospettiva del fallimento valuta, e si crei una Europa di liberi Stati, confederati tra lo- del sistema bancario americano, il governo Usa interven- ro, non più schiavi delle catene economiche. ne. Era il 13 ottobre 2008, quando nella sede del Ministero Prima di tutto, però, va fermata quella «macchina di del Tesoro, si incontrarono Henry Paulson, segretario al morte» che è Equitalia, prima che anche l’ultima speranza si Tesoro ed ex CEO di Goldman Sachs, e i nove bankster spenga con l’ennesimo suicidio. (banchieri+gangster) più influenti del capitalismo occi- Poi, va ripensato il ruolo delle banche. In una economia dentale. «etica», il denaro è uno strumento di crescita sociale. Paulson presentò ai nove un foglio preparato dai legali Forse è il momento che non siano più i cittadini a pagare del Ministero, su ordine di George W. Bush. In pratica, il con la loro vita, ma siano i bankster a pagare con il sangue i Governo degli Stati Uniti comprava tutte le azioni delle loro loro crimini.

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inconcludenza della Kyenge, i fuor d’opera di Nunzia de Girolamo, ministro per le politiche agricole, che governa la sanità beneventana dal tinello di casa sua al grido di IL «POKER» «Stronzi qui comando io». Da questo punto di vista, Renzi ha ragione nel dire che, se il governo si logora, non è per colpa sua, tuttavia sapen- d’assi di Matteo do benissimo che sarà lui a capitalizzare l’emorragia di credito di Letta. La terza carta è la crisi del centrodestra. Di tutto il cen- di RICCARDO PARADISI trodestra, sia della pattuglia governativa che fa capo ad Al- fano, sempre più in imbarazzo nello schivare le imboscate renziane, come quella sullo ius soli, sia quello che fa anco- IL RIMPASTO di governo? Enrico Letta faccia pure. A Renzi ra capo al Berlusconi. L’apparato di Forza Italia non ha - che ritiene i rimpasti «roba da Prima repubblica» - inte- gradito l’ipotesi di investire di pieni poteri un «esterno» ressa piuttosto la legge elettorale, accelerazione necessaria come Toti - è la mortificazione di un intero gruppo dirigen- e a questo punto anche sufficiente per imboccare il rettili- te - tanto da reagire con decisione e indurre il Cavaliere a neo finale verso il traguardo del voto. una soluzione più collegiale sulla gestione del partito. Per il nuovo segretario del Pd, il governo Letta è già in Ma Forza Italia e il nuovo centrodestra devono anche liquidazione: faccia le riforme che ha promesso se ci rie- capire, alla luce della nuova legge elettorale di cui, ancora, sce, avvii la stagione del cambiamento e tolga il disturbo si fa fatica a indovinare la fisionomia, con quale formazio- prima che la sua sopravvivenza risulti imbarazzante per ne andare al voto, se uniti o divisi e in nome di che cosa. tutti. Tradotto: Letta sgombri il campo ancor prima del Sanno comunque bene a destra che Renzi potrebbe ar- tempo previsto dal fragile accordo stipulato dal premier rivare a un’invasione di campo lunga, sfondando a destra e con lo stesso Renzi all’indomani del suo insediamento alla catturando un elettorato che a torto o ragione vede in lui segreteria del Nazareno. qualcosa di nuovo che peraltro non dice cose di sinistra. A chi rimprovera a Renzi che questo atteggiamento da L’uomo che è riuscito ad archiviare ciò che restava del pungolo molesto logora Letta, il sindaco di Firenze rispon- vecchio Partito comunista, impresa che non era riuscita a de che il primo ministro è il capo del governo. Se si logo- nessuno a destra fino ad oggi. ra, si logora per le cose che fa o che non fa, non per il ten- La quarta carta è la sopraggiunta duttilità di Giorgio tativo di altri di realizzare finalmente riforme attese da Napolitano. Sono lontani i tempi in cui la popolarità vent’anni. «Se facciamo la legge elettorale», prosegue dell’inquilino del Quirinale sfiorava il 75 per cento del Renzi, «la facciamo per dare una speranza agli italiani, gradimento pubblico. In questi ultimi anni il Colle è appar- non per logorare Letta». so agli italiani sempre più alto, sempre più distante e sem- Insomma, se Letta si logora è perché governa male, pre più onnipotente nelle vicende italiane. Napolitano ha non perché c’è un nuovo segretario del Pd. tenuto a battesimo e varato due governi di larghe intese, In realtà sono vere entrambe le cose. La navigazione non eletti dagli italiani, che non hanno risolto uno dei pro- del governo è incerta, i conti non tornano, tasse e disoccu- blemi che erano sul tappeto e durante i quali è cresciuto il pazione aumentano, le imprese continuano a chiudere, la debito pubblico e diminuito il Pil. Napolitano per primo sa ripresa la vede in fondo a un tunnel soltanto Saccomanni; che non potrà rimandare a lungo lo scioglimento delle Ca- però, Renzi non si limita a guardare. Sui problemi e le mere e l’appuntamento con il voto. contraddizioni del fragile esecutivo di larghe intese il sin- La quinta carta è l’investitura europea. Renzi non di- daco del Pd ci mette il carico da undici. Che altro è se non spiace all’Europa in generale e alla Germania di Frau una provocazione contro Alfano la dichiarazione: «I demo- Merkel, in particolare. Il viaggio in Germania di Renzi, lo cratici staranno al governo con il Nuovo Centrodestra per scorso luglio, era una prova tecnica di premierato e un’in- far approvare ius soli e civil partnership»? vestitura. C’è chi dice anche un atto di preventiva sotto- La realtà è che Renzi ha fretta di chiudere il confronto missione. D’altra parte, il tasto su cui Renzi non ha mai con Letta (che considera ormai soltanto l’epilogo della sua battuto è proprio quello sulle resistenze allo strapotere eu- vittoriosa lunga marcia alla conquista del partito) e di apri- ropeo alla rinegoziazione degli equilibri che governano il re la corsa per palazzo Chigi. Continente e che hanno penalizzato i Paesi mediterranei. D’altra parte le carte venute in mano a Renzi in questa Persino Enrico Letta, qualche volta, invece di battere i tac- partita per il premierato, sono tutte favorevolissime e chie- chi per mettersi sull’attenti, ha battuto i piedi in Europa. dono di essere giocate al più presto. Un particolare che dovrebbe destare qualche attenzione ma La prima carta è l’egemonia indiscussa all’interno del Pd. che passa sottotraccia. Il segretario «democrat» ha avuto un investimento plebi- Come che sia, Renzi ha tecnicamente in mano un poker scitario alle primarie del Pd talmente vasto che l’opposizione d’assi e vuole giocarselo al più presto. Anche perché, con interna dei bersaniani lo impensierisce poco. È vero che, la carte così, è difficile immaginare qualcosa di diverso da struttura del partito ha ancora sacche di resistenza e desistenza una vittoria ampia e larga alle elezioni politiche. A quel nei suoi confronti decise a impedire la trasformazione del Pd punto Renzi dovrà, una volta premier, dimostrare quel che in un partito «alla Tony Blair», ma sono resistenze destinate davvero c’è dietro lo scattista mediatico. Non gli basterà la ad essere ulteriormente isolate e marginalizzate di fronte a un battuta pronta, la sua indiscutibile capacità di incursore e importante risultato alle elezioni politiche. guastatore: dovrà lasciare campo a qualcosa di diverso, di La seconda carta è l’indebolimento progressivo di Let- più profondo e di più politico. Finora si può dire che è un ta che ormai prende applausi soltanto in Messico. Il suo uomo molto fortunato - carte così non capitano in mano ad governo mostra crepe e colleziona figuracce come quella ogni partita - non sappiamo se fortunati saranno anche gli sullo stipendio dei docenti, le cantonate di Saccomanni, le italiani ad averlo come premier. 6 IL BORGHESE Febbraio 2014

2014 cattocomunisti nostrani, ben sappiamo cosa si cela dietro la definizione di grandi ricchezze. Esse consisterebbero niente meno che in una proprietà cumulativa, immobiliare e finanziaria, di 100mila Euro, ovvero di uno stipendio o ORGANIZZARE pensione di 20mila! L’equità della norma consisterebbe nell’immiserire questo ceto già povero, per regalare quat- tro soldi a un pugno di immigrati e di barboni che vivono per strada, i quali di sicuro non farebbero lievitare il Pil il dissenso neppure di un centesimo, che invece crollerebbe di diversi punti per la povertà causata. di CARLO VIVALDI-FORTI Per quanto i nostri governanti, esperti o presunti tali, non brillino per acume e intelligenza, è impossibile sup- porre che simile scenario resti a loro sconosciuto. È chiaro SCRIVO queste note al termine dell’anno più brutto che mi che si tratta di una strategia programmata a tavolino avente ricordi, fra i molti della mia pur lunga vita. Al peggio, pe- un solo fine: ridurre l’Italia nelle condizioni della Romania rò, non c’è limite, e il 2014 lo confermerà. Non solamente di Ceausescu o della Cuba di Fidel Castro, per rendere in- verranno al nodo tutte le contraddizioni irrisolte, che sono dispensabile la svendita, agli speculatori stranieri, delle molte e gravissime, ma si prospetta concretamente l’in- sue ineguagliabili ricchezze e delle sue migliori aziende a staurazione di un regime marxista-leninista mascherato, costi di realizzo. Tali saldi di gennaio sono in realtà già una sorta di salazarismo di sinistra che trasformerebbe l’I- cominciati, ma si accentueranno e proseguiranno per tutto talia nell’unico Paese comunista europeo ed occidentale il 2014, via via che questo programma criminale produrrà i dopo la caduta del Muro. Questa, purtroppo, non è fanta- suoi devastanti effetti. politica, bensì una valutazione estremamente realistica di Questa è la verità, piaccia o non piaccia, con la quale ci quanto sta accadendo. Cerchiamo dunque di comprendere troviamo oggi confrontati. Inutile sfogarsi a cercare epiteti perché, e cosa fare per opporsi a tale drammatica deriva. idonei a definire chi ci governa. L’intero dizionario italia- Cominciamo dagli avvenimenti. Nel 2013 si è ripetuto no, fosse pure il Devoto-Oli, non contiene termini atti allo il colpo di Stato del novembre 2011, quando una congiura scopo, e creare neologismi sarebbe tempo perso. Le parole di palazzo, voluta e pilotata dalla finanza globale, rovesciò non servono: al punto cui siamo giunti, la sola risposta il governo legittimo di centro-destra uscito dalle urne, so- possibile è la lotta senza quartiere. Difendere la legalità e stituendolo con quello illegittimo di , asservi- la legittimità del potere dagli abusi e dalle vigliaccate di to agli interessi dei poteri forti e dei grandi speculatori. Per chi rappresenta esclusivamente interessi occulti e stranieri, quale motivo Berlusconi si sia piegato a simile diktat, ap- non è soltanto un sacrosanto diritto, ma un dovere ineludi- poggiandone la strategia illegale e anticostituzionale anzi- bile. L’immane compito che grava sulla nostra generazione ché denunciarla in Parlamento e chiamare il suo popolo e sulla nostra parte politica, anche per riscattare i molti, alla lotta, è un capitolo di storia tutto da scrivere. È certo, troppi errori del passato, è organizzare oggi una forma atti- peraltro, che questa abdicazione del Cavaliere, quale ne sia va di resistenza contro l’arbitrio di questi tirannelli da ope- stata la causa, ha prodotto effetti devastanti: il crollo del retta. consenso elettorale nel febbraio 2012, (non è credibile chi Essi hanno occupato, passo dopo passo, tutti i gangli tuona contro le tasse quando ne ha appena votato le più vitali del governo centrale e locale a suon di inganni e cor- assurde e inique); il prodigioso rafforzamento di una sini- ruzione: l’80 per cento della stampa, la quasi totalità stra che appena pochi anni prima era ritenuta spacciata; il dell’editoria, del cinema, della televisione, delle università governo delle larghe intese egemonizzato dai neo- e delle accademie, ove da oltre mezzo secolo vige la rego- comunisti; la conferma di quello stesso Presidente che già la dei concorsi truccati, dei premi letterari fasulli, per non aveva dimostrato di infischiarsi dei limiti posti dalla Costi- parlare degli apparati amministrativi e pubblici, ove il mi- tuzione; la scissione del Pdl e la fine della destra di gover- glior titolo per far carriera è il possesso della giusta tessera no. di partito, tutto ciò appartiene al loro meschino e piccolo Senza però recriminare ulteriormente sul passato, ve- impero. Che però, nella loro follia di sedicenti intellettuali diamo come si pone il presente e si annuncia il futuro. Il e di megalomani presuntuosi, considerano il maggior teso- passaggio degli alfaniani alla sinistra, ancora una volta de- ro, anche perché altri non ne posseggono, né sarebbero ca- terminato dall’intervento dei poteri forti, ha consentito paci di fabbricarne. l’approvazione di una delle leggi finanziarie più assurde e Ebbene, combattere contro questa gentaglia significa infauste della nostra storia: la volontà popolare è stata gab- distruggere, colpo dopo colpo, le sue misere posizioni di bata, le promesse stravolte, il solenne impegno di non au- assurdo privilegio. Nel far questo, tuttavia, occorre essere mentare la pressione fiscale, preso nel discorso program- evangelicamente candidi come colombe e astuti come ser- matico di Letta, totalmente disatteso. Per il futuro, tuttavia, penti. Ciò significa in parole povere smascherare ogni loro si annunciano decisioni ben più gravi e definitive, che, ove menzogna con la forza della verità, denunciare ogni ingiu- non fossero impedite, trasformerebbero l’Italia nell’ultima stizia piccola o grande, combattendo fino in fondo e senza democrazia popolare del pianeta. Già oggi, vengono poste timore la loro stupida e demenziale arroganza, le loro ver- le premesse ideologiche e psicologiche di questa manovra. gognose pretese, i loro ladrocini pseudolegali. Occorre, in Un recente studio di Nomisma (Romano Prodi) ampia- altri termini, organizzare una forma nuova e originale di mente commentato su il Giornale del 22 dicembre, sugge- dissenso a 360 gradi, che il nostro Paese non ha mai vissu- risce una patrimoniale da 100 miliardi sulle grandi ric- to, almeno in tempi recenti, ma che l’Europa orientale, chezze, allo scopo di rimettere in moto il volano economi- Unione sovietica inclusa, ha sperimentato nell’ultimo do- co del Paese! L’intero impianto sa di tragicommedia lonta- poguerra con risultati straordinari. Chi mi conosce bene, sa no un miglio. Nel linguaggio dei marxisti-leninisti e dei che ho dedicato diversi studi a questo movimento, su cui Febbraio 2014 IL BORGHESE 7 ho pubblicato due libri: La corona di San Venceslao negli IL «PATTO DEL NAZARENO» anni ottanta e Pravda vitezi -La verità vince nel 2008. Di dissenso e di resistenza alle tirannie, aperte o ma- scherate, m’intendo perciò abbastanza. Per questo conosco anche le condizioni indispensabili affinché simile lotta ab- UNA POLTRONA bia successo: bisogna combattere apertamente sulla stam- pa, su Internet, alla radio, sulla pubblica piazza, nei conve- gni, nei congressi e ovunque sia possibile, ma occorre farlo senza cedere alle tentazioni, tipicamente italiche, delle per due conventicole, delle combriccole, dell’intrigo, dei complotti veri o presunti. Usare questi sistemi significa offrire argo- di FRANCO JAPPELLI menti, ai tirannelli di turno, per delegittimare e gettare di- scredito sui dissidenti. Dobbiamo invece sfidarli in campo aperto, non permettendo loro di usare lo spionaggio telefo- «UN uomo solo è al comando; la sua maglia è biancoceleste; nico, telematico e ambientale contro l’opposizione, come è il suo nome è Fausto Coppi». Questa frase, pronunziata da trista abitudine di delinquenti e ricattatori, per poi denun- Mario Ferretti durante la radiocronaca di una tappa del Giro ciare oscure trame che spaventino l’opinione pubblica. d’Italia del 1949, è rimasta - come ben sanno gli appassionati Niente di ciò che si afferma nelle conversazioni private di ciclismo - negli annali dello sport. Pochi, in effetti, furono deve essere diverso da quanto si scrive sui giornali o si in grado di far mangiare ripetutamente la polvere ai propri proclama sulla pubblica piazza. La repressione che il pote- avversari come il «Campionissimo». Questo per dire che la re scatenerà comunque contro il dissenso, appena si sentirà classe non è acqua e gli assi, prima o poi, finiscono sempre realmente minacciato, dovrà apparire agli occhi di tutti gli per imporsi alla grande. Questa storia dell’uomo solo al co- osservatori, italiani e stranieri, in palese contrasto con la mando ci è tornata alla memoria dopo il cosiddetto «patto del nostra Costituzione, con la Dichiarazione dei diritti Nazareno» tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi. Con una dell’Uomo e del Cittadino, con la Carta europea dei diritti mossa a sorpresa, ma decisamente astuta, il leader di Forza umani. Italia e il segretario del Pd, hanno infatti sgominato i loro av- Questo è il modo con cui la classe intellettuale est- versari, sia esterni che interni ai loro stessi schieramenti, e si europea ha vinto la sua battaglia contro la dittatura dei so- apprestano - dopo quella costituita da Benito Mussolini e dal viet, usando abilmente la stessa Costituzione di Breznev e re Vittorio Emanuele III - a tenere a battesimo la seconda i Trattati di Helsinki del 1975. Se tale ricetta ha funzionato «diarchia» della storia d’Italia. La prima, com’è noto, finì un nella severissima Russia, dotata di imponenti divisioni co- po’ male. Speriamo che la seconda vada meglio. Anche se razzate e di una polizia politica come il Kgb, figuriamoci conviene sempre tener presente quel proverbio che ammoni- se può non funzionare contro le marionette manovrate coi sce: «Uno stesso pollaio due galli non rinserra». Al momen- fili dai poteri forti, che tentano di assassinare l’Italia! Biso- to, comunque, i due hanno portato a casa un bottino eccezio- gna organizzarsi. Questo devono capire, i nostri interlocu- nale. Con questo accordo in tasca Renzi ha infatti aperto le tori e simpatizzanti, e spetta a noi farglielo intendere anche danze per decomunistizzare definitivamente il Pd - come te- a costo di rompere loro i timpani, e gli «zebedei», se ne- stimoniano le grida di dolore del bersaniano Fassina e di tutti i cessario. postcomunisti - e porre una grossa ipoteca sul futuro del go- verno Letta. Berlusconi, da parte sua, è quello che, a ben guardare, ha ottenuto di più. La condanna della magistratura e ASSOCIAZIONE l’espulsione dal Parlamento non hanno per nulla scalfito la CAMPO DELLA MEMORIA sua leadership. L’incontro con Renzi lo ha nuovamente con- DI NETTUNO sacrato capo indiscusso del Centrodestra e, per di più, gli ha consentito di far fuori la «fronda» di Alfano. Detto in altri termini il «patto del Nazareno» lancia un Recentemente, «sconosciuti» hanno profanato siluro devastante nei confronti dell’asse Monti-Letta-Alfano, il Campo della Memoria della X° MAS di Nettuno, un trio che lega la propria sopravvivenza alla durata del go- ove riposano i caduti del fronte di Anzio. Grazie al verno. Sopravvivenza che lo scambio di amorosi sensi tra Sil- contributo degli iscritti all’Associazione, molto è vio e Matteo rende del tutto impossibile. Sia Renzi sia Berlu- stato fatto per rimediare allo scempio, ma occorre sconi, hanno necessità di andare al più presto alle elezioni po- uno sforzo ulteriore per dotare il Sacrario di un litiche per ridefinire i rapporti di forza all’interno dei rispettivi efficiente sistema di allarme, per impedire che si schieramenti e passare all’incasso dei dividendi politici ripetano altri atti vandalici. Il Sacrario entro mar- dell’operazione. zo sarà pienamente efficiente e si sta preparando A votare, con molte probabilità, si andrà con un sistema una Cerimonia adeguata. elettorale che, con qualche correzione, ricalca quello spagno- Tutti coloro che si sentono di dare un aiuto pos- lo. Mini circoscrizioni con quattro o cinque seggi in palio e sono farlo effettuando il versamento sul conto cor- premio di maggioranza (si parla del 15 per cento). Questo si- rente a nome della «Associazione Campo della Me- stema favorisce i grandi partiti a scapito dei minori e, tanto moria», IBAN IT68H0503503202144570560646, per cambiare, non consente agli elettori di scegliere i candida- presso Veneto Banca Fil. Parioli (Roma). ti. Nessuno è autorizzato a ricevere somme in con- Se lo «spagnolum» dovesse passare, a vedersela brutta tanti, utilizzare esclusivamente il canale bancario non sarebbero comunque soltanto i neocentristi di Alfano e di segnalato. Monti. Per la destra, o meglio, per quel che rimane della de- stra, sarebbe la fine. Anche la pattuglia di Fratelli d’Italia, non avrebbe alcuna possibilità di tornare in Parlamento se non 8 IL BORGHESE Febbraio 2014 rinunciando al proprio simbolo e intruppandosi, grazie alla più probabile, l’ultima ridotta di un regime intenzionato a benevolenza del Cavaliere, sotto le bandiere di Forza Italia. vendere cara la pelle ed a difendere con le unghie e con i den- A questo punto vanno fatte due considerazioni. La pri- ti gli infami privilegi dei suoi esponenti. ma è che dal 1993 sforniamo leggi elettorali scombicche- L’osservazione più giusta, al riguardo, l’ha fatta Matteo rate degne della più scalcinata repubblica delle banane. Salvini. «Mi confronto con tutti in maniera civile anche con Con il vituperato proporzionale puro, a ben guardare, sia- quelli che non la pensano come noi», ha detto il segretario mo andati avanti quasi mezzo secolo e, bene o male, il della Lega Nord. «Siamo pronti al confronto partendo dal Paese è riuscito ad sopravvivere. Perché mai, ora, dovrem- presupposto che l’emergenza è il lavoro, l’Europa e l’euro. mo morire di bipolarismo coatto? Quindi io, sia a Renzi che a Berlusconi, chiederò se sono di- La seconda considerazione, che è poi la più importante, sposti a fare una battaglia per cambiare questa Europa concerne la relativa, per non dire inesistente, importanza del uscendo dall’euro se serve. Chi dice sì è mio alleato, chi dice cambiamento del sistema elettorale. Alla stragrande maggio- no va avanti per la sua strada». ranza degli italiani, in effetti, di sapere con quale legge andrà Qualche riserva su Matteo Renzi la nutre, ad ogni buon a votare non importa un fico secco. Tanto è vero che sono conto, anche l’economista Loretta Napoleoni, da sempre criti- sempre di più quelli che disertano le urne. Agli imprenditori ca verso le politiche economiche europee. La Napoleoni si ridotti alla canna del gas, ai disoccupati, ai disperati che non chiede perché Renzi non sia andato al forum mondiale dell’e- arrivano alla fine del mese votare alla spagnola, all’amatricia- conomia a Davos dove si riuniscono i potenti della terra. Il na o alla puttanesca non cambia assolutamente nulla. L’unica fatto è - sostiene l’economista - che «a Davos nessuno crede cosa certa è che, con lo «spagnolum» la situazione peggiore- che Matteo Renzi possa cambiare questo scenario di crisi con rà. Che cosa vogliono, in effetti, Renzi e Berlusconi? Cancel- riforme ad hoc, molti non sanno neppure chi sia, e nessuno lare i piccoli partiti e obbligare gli italiani a riconoscersi in pensa che il miracolo economico spagnolo di cui tutti ormai due contenitori tanto identici da essere intercambiabili. Che parlano avverrà anche nel nostro Paese. Nei confronti dell’I- senso ha, quindi, definirsi di Centrodestra o di Centrosinistra talia gli stranieri provano un senso di profonda incertezza quando i due schieramenti, anche se si alternano al governo, politica. Negli ultimi due anni abbiamo avuto tre primi mini- sono obbligati a fare le stesse cose? stri e nonostante Letta dichiari di voler rimanere fino al 2015, Sappiamo tutti che siamo incaprettati da un «patto di sta- Matteo Renzi non fa che lanciare messaggi diametralmente bilità» che nei prossimi anni ci ridurrà in miseria. Sappiamo opposti. Ma chi può oltralpe», conclude la Napoleoni, che molto presto saremo costretti a vendere quel che resta dei «mettere la mano sul fuoco che la leadership di Renzi sarà nostri gioielli di famiglia a livello industriale per onorare un diversa da quella di Letta o di Monti? Una domanda che debito che non diminuirà mai. Sappiamo, infine, che la Troika Renzi dovrebbe porre ai delegati di Davos, se mai decidesse (Ue, Bce e Fmi) non vede l’ora di mettere le mani sui nostri di andarci». stipendi e sulle nostre pensioni. Ignorato dai potenti della terra, Renzi è però entrato nel Certo, la circostanza che il patto Renzi-Berlusconi ci liberi mirino del settimanale tedesco (guarda caso!) Der Spiegel il della presenza dei saccenti montiani e dei viscidi alfaniani ci quale teme che, una volta approdato a Palazzo Chigi il buon rende leggermente più lieti, ma non è questo il problema. Il Matteo non rispetti il vincolo del deficit al 3 per cento. Il setti- vero nodo da sciogliere è come uscire dalla camicia di Nesso manale scrive che «il vero elemento di polemica di Renzi con- dell’euro e salvare, con iniziative e misure eccezionali, una tro il governo Letta è il suo corso europeista» e rimarca come nazione che rischia di diventare, nel volgere di pochi anni, per il sindaco di Firenze i vincoli di bilancio dell’Ue siano una landa desolata popolata da disperati e, fatalmente, da ban- anacronistici. diti. Il resto sono chiacchiere di Palazzo che lasciano il tempo Quello della critica ai vincoli europei, com’è noto, è un che trovano. tema assai caro anche a Silvio Berlusconi che, in passato, arri- Dobbiamo insomma ancora capire se l’accordo tra Renzi vò anche ad ipotizzare l’uscita dall’Italia dall’euro. Riuscirà e Berlusconi è l’inizio, pur tra mille difficoltà, di una nuova questa «strana coppia» a liberarci dalla dittatura degli usurai stagione che porti il Paese fuori dalla crisi o, come ci sembra di Bruxelles? Dal 30 settembre, ogni lunedì Canale 897 di SKY Ore 21-22 Seguici con

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Presentano: Giuseppe Sanzotta, già direttore de “Il Tempo” di Roma Luciano Lucarini, editore

Puoi telefonare in diretta e fare le domande agli ospiti presenti Il numero telefonico sarà sempre in sovraimpressione 10 IL BORGHESE Febbraio 2014

glie, che ha rinunciato alla sua opera di educazione del cittadi- no per abbassarsi ad operatore di accudimento dell’individuo. ALIENAZIONE Viviamo - come già in altre circostanze ribadito - in un sistema tecnico-economico in cui è attivo il relativismo, stra- tegia sommatoria del positivismo e dello storicismo, dove i valori sono mutabili in base alle contingenze delle lobbies so- chiamata vita cietarie, e dove una libertà senza il limite di un principio di trascendenza è diventata il grimaldello per scalzare ogni legge di ADRIANO SEGATORI di natura e di senso. Oggi è in atto un potere privo di autorità, che non riconosce alcuna idea alla quale riferirsi, ma soltanto opinioni alle quali adattarsi a seconda dei gruppi di pressione IL TERMINE «alienazione» risale al tempo memorabile della che pretendono di farle generali. catena di montaggio, dove la ripetizione ossessiva degli stessi Viviamo in un’assenza di Stato che permette la devasta- gesti, in tempi definiti e con modalità sempre uguali, portava zione della Nazione da parte di una pirateria senza bandiere e l’operaio a manifestare dei disturbi psicosomatici invalidanti senza divisa (qualcuno saprà pure fare un collegamento con per la sua normale esistenza al di fuori dello specifico ambito chi, senza bandiera e senza divisa, ha tradito l’Italia conse- lavorativo. Per i ricercatori della scuola sociologica di Franco- gnandola all’invasore?!), grazie all’assenza di una qualsivo- forte e gli psicoanalisti post-freudiani, l’alienazione era la glia autorità morale e alla presenza, invece, di un apparato conseguenza dell’impossibilità, per l’uomo, di rispondere alle tecnico al servizio di poteri incontrollabili e antinazionali. Un domande della propria natura e, quindi, di progredire nel mi- sistema che non promette un futuro di lavoro, che rinnega un glioramento di sé. Tutto ciò a causa delle pressioni economi- passato di grandezza, che mistifica un presente costellato da che che andavano sempre più privilegiando la componente criminalità, devianze giovanili e suicidi di padri di famiglia, del consumo e dell’accumulo rispetto a quella della soddisfa- povertà e negazione di ogni prospettiva. zione interiore. Viviamo in un’assenza di Stato in cui i governi sono esau- Il tempo è passato, e il quadro dell’alienazione si è com- torati da ogni possibilità di sovrana decisione, orchestrati in pletamente modificato: si potrebbe dire proprio sovvertito. maniera illegittima da organismi estranei non soltanto all’inte- Le tecniche di lavoro hanno lasciato il posto alla robotiz- resse del popolo, ma all’esistenza stessa della Nazione. Dove zazione, con sempre minore intervento da parte dell’uomo, una casta gestisce un impianto affaristico fatto di intrallazzi quindi con una richiesta più ridotta di competenze specifiche personalistici e da interessi di bottega, all’insegna della più e di capacità manuali. Lo stesso lavoro, ormai, si è ridotto per becera propaganda e dalla peggiore manipolazione del pensie- numero di impiego e per gratificazione economica, lasciando ro. Dove la rappresentanza politica viene cooptata su indica- il posto ad attività «virtuali» che non richiedono gesti artistici zioni familiari, partitiche e transnazionali. o ideazioni creative, ma soltanto intuizioni tattiche e spirito di Viviamo in un’assenza di Stato nel quale anche la Chiesa, speculazione. Sono queste predisposizioni a ottenere i mag- per istituzione preposta alla diffusione della fede e alla cura giori benefici di immagine e di denaro. In altre parole, gli delle anime, ha ridotto il suo apostolato in una pratica militan- agenti del capitale, i promotori finanziari, i manager aziendali te, al servizio di una generica «umanità» e di un prossimo e i gestori delle risorse umane sono i soggetti che ottengono la sempre più lontano ed invasivo; un umanesimo socioiatrico maggiore considerazione sociale e valore commerciale rispet- sempre più vicino alle procedure marxiste, che emargina, per- to agli operatori della cultura e ai portatori del pensiero. seguita e scomunica i difensori del Verbo, per assecondare i Si è proletarizzato il lavoro intellettuale e si è aristocratiz- ricatti di altre minoranze monoteiste e dedicarsi alla suicida zato quello commerciale, confermando la deriva che Max accoglienza dei suoi nemici. Una Chiesa che non giudica le Weber profetizzò sulla pericolosità del passaggio dall’aristo- perversioni, le immoralità e le degenerazioni di chi la seduce, crazia di sangue a quella del denaro. ma condanna chi la mette in guardia da queste diaboliche in- Insomma, l’alienazione ha lasciato il contesto produttivo trusioni. per avvolgere nelle sue spire mortifere la stessa esistenza E l’uomo, come si trova in questa atmosfera di smobilita- complessiva dell’uomo. zione? Si trova senza alcuna aderenza a qualsivoglia princi- Per analizzare il fenomeno in corso è essenziale tenere pio, totalmente immerso in un universo di bisogni artificial- presente l’avvertimento di Ernst Jünger: «Il tentativo di venire mente indotti e sadicamente impossibilitato a soddisfarli, de- a capo di un’epoca con i soli mezzi offerti da questa, si con- strutturato nella sua specifica personalità e con l’incertezza suma nel girare a vuoto intorno ai suoi luoghi comuni: non spaesante sulla sua stessa identità. Tutte le categorie sono sal- può riuscire». Quindi, è essenziale defilarsi da quel gioco di tate: quelle di genere, quelle di funzione, quelle di ruolo. specchi che tende a rimandare sempre ad altri luoghi e ad altri Comparando la tripartizione di Schopenhauer del «Ciò che si elementi l’obiettivo dell’analisi e dell’attacco, e concentrarsi è», «Ciò che si ha» e «Ciò che si rappresenta» con la situazio- su un unico fronte: scegliere il «nemico», insomma, secondo ne attuale, si può dire che quest’uomo della post-modernità, le indicazioni di Carl Schmitt. E il nemico in questione è l’as- dopo essere stato illuso sul piano dell’avere, e sedotto di se- senza di Stato. guito su quello dell’apparire, ora è completamente annullato «Tutto nello Stato, niente fuori dello Stato, nulla contro lo su quello dell’essere. Senza una linea di forza e un vettore po- Stato», scrisse Mussolini; e gli fece eco Lenin: «Dove c’è li- litico in ambito temporale, e senza una tensione superiore e un bertà non c’è Stato». In sostanza, sarà pure che estremi si toc- principio di eternità nell’ambito della trascendenza, egli ha la cano, ma è chiaro che lo Stato è prevalente rispetto alla Na- stessa euforia del naufrago o dello sperduto nel deserto: vede zione, alla quale lo stesso dà forma, mentre una Nazione sen- approdi rigogliosi e oasi accoglienti, ma sono soltanto inganni za Stato è un’entità in balìa di forze estranee e avverse a essa. della mente e lusinghe dell’anima. E noi qui siamo. Viviamo in assenza di uno Stato che sia Come è improprio chiamare questo sistema disanimato pedagogo e formatore, che ha rinnegato la sua funzione etica con il termine di Stato, è ancora appropriato definire questo per definirsi come gratificatore di istinti e di minoritarie vo- essere estraniato da se stesso con il termine di uomo? Febbraio 2014 IL BORGHESE 11

vano posizioni e responsabilità politiche e culturali, nazio- nali e locali, amministrative e giornalistiche. UN RENZI Sicché ci si deve chiedere senza infingimenti: ma pos- sono i guastatori della Destra italiana presentarsi adesso come i suoi riedificatori, rifondatori, ricucitori, salvatori? A mio parere la risposta è «no». Se hanno suicidato il par- di destra tito (i partiti: Msi, An, Fli) come possono pretendere che la gente di Destra creda che ora vogliano costruire un nuovo di GIANFRANCO DE TURRIS e serio e responsabile «soggetto politico»? In più, essi so- no tra loro ostili per vecchie e nuove antipatie personali e ideologiche. Mi riferisco agli ex della Destra ufficiale, ma COMMENTANDO gli inutili tentativi di ricompattamento anche ai vari «soggetti» nati con gli anni alla sua destra, delle varie realtà della Destra a fine 2013, l’amico Genna- che non hanno alcuna intenzione di fondersi tra loro. ro Malgieri in un suo intervento su formiche.net ha usato il Qualcuno dice: ci vorrebbe un Renzi di Destra. Da un termine «eutanasia della Destra». Ma la «buona morte» punto di vista «teorico» sarebbe giusto, astraendoci dagli viene data ad un malato terminale o inguaribile per com- aspetti folcloristici e gigioneschi del sindaco di Firenze, passione, per non farlo soffrire troppo e inutilmente, per dalle sua contraddizioni e dal suo «bischerume».Sarebbe assicurargli una fine dignitosa. In questo caso, invece, cre- giusto se si guarda all’età. Renzi è della generazione degli do si debba parlare di vero e proprio suicidio della De- anni Settanta, come anche Letta ed Alfano (ma anche Sal- stra,come nel libro elettronico di Andrea Marcigliano per vini il nuovo segretario della lega), e guarda caso tutti e tre la ItalicaeBooks. Qualcuno potrebbe dire un harakiri. Non di origini democristiane e popolari. Sono la nuova genera- è il caso di scomodare una parola che si applica al suicidio zione dei politici che dovrebbe emergere, una successione di chi non vuol sottostare ad una vergogna, di chi non vuol generazionale quasi nella norma: se vogliano usare un ter- sopravvivere a un disonore, a una sconfitta. mine politologico alto e non certo riferibile a costoro, sa- Tappa dopo tappa qui ci si è avvicinati al baratro e, alla rebbe la classica «circolazione delle élites». Enrico Letta, a fine, ci si è caduti inesorabilmente dentro. Ci sono voluti fine 2013, ha tirato fuori dal suo cappello a cilindro, pro- vent’anni, ma alla fine ci sono riusciti benissimo. Infatti, ci prio l’avvento dei quarantenni, come positiva novità politi- troviamo di fronte ad una serie di passi volontari che par- ca suscitando polemiche. Chiaramente non si può genera- tono da lontano e consapevolmente hanno condotto agli lizzare perché ci sono quarantenni imbelli e impreparati esiti attuali, quello della sua, pressoché totale, scomparsa ancorché velleitari e parolai (il segretario del Msi di Fiuggi dalla scena politica italiana. era un quarantenne) e ci sono quelli preparati e seri, così Quel che è avvenuto nell’arco di quattro lustri e di cui come ci sono i settantenni rimbambiti e quelli ancora con siamo stati diretti testimoni è giunto alle sue fatali conse- statura da leader. Non è l’età che dà l’intelligenza politica guenze, conseguenze però non inaspettate o scese improv- a priori. Dal punto di vista del ricambio all’interno di una visamente dall’alto, ma previste in linea generale da chi, classe dirigente sclerotizzata e chiusa come quella italiana, inascoltato osservatore esterno o interno, non è stato d’ac- però, ha una sua ragione. cordo con le due scelte cruciali che hanno condotto alla Nella Sinistra, indipendentemente dalla messa alla pro- presente situazione, vale a dire la cosiddetta «svolta di va e dai futuri risultati, sembra ci siano riusciti: Renzi ha Fiuggi» del gennaio 1995 e la fusione nel PdL del marzo 2009. Inevitabili o evitabili, o sbagliate nei modi e nella so- stanza? A Fiuggi le cose potevano andare diversamente se non si fosse rigettato e addirittura ripudiato nei fatti l’inte- ro patrimonio ideale e culturale missino, nonostante che a parole in un certo qual modo fosse stato in parte conserva- to. Questo atteggiamento, via via accentuato dagli strappi autoritari del suo presidente indiscusso e indiscutibile, che effettuava fughe in avanti senza consultare nessuno, ma anche senza essere contestato da nessuno, ha condotto man mano il partito su un piano inclinato e, appunto, ad accet- tare alla fine senza discutere la fusione con «Forza Italia», perdendo quel poco di identità che ancora «Alleanza Na- zionale» aveva. Qui non si può andare più a fondo, ma al- meno si può dire che le colpe sono collettive: nessuno in sostanza si è opposto a quel che aveva progettato (in soli- tudine o su suggerimento di altri ancora non si sa) il serial killer che allora guidava il partito, eccetto Pino Rauti che uscì da esso insieme ad altri nel 1995, Francesco Storace che uscì da An e fondò «La Destra» nel 2007, e Roberto Menia nel 2009 che, però,non soltanto rimase nel PdL ma poi ha seguito il serial killer nella sua sciagurata avventura di «Futuro e Libertà» - diretta conseguenza di tale deriva - dove ha finalmente concluso la sua missione omicida. Si deve dire, quindi, a malincuore che tutti sono responsabili di questo disastro ideale e morale: tutti coloro i quali ave- 12 IL BORGHESE Febbraio 2014 sgominato la vecchia casta dei Bersani e dei D’Alema e si «TESORETTO» E SIMBOLO è circondato da coetanei che hanno avuto già, quasi tutti, esperienze politiche, anche qui indipendentemente dal fat- to che siano fumo negli occhi o meno, palloncini gonfiati o palloncine gonfiate. A Destra no: le difficoltà di Berlusco- GLI EX «AN» ni a selezionare trentenni all’altezza per i nuovi progetti di rilancio del suo partito «movimentista» dimostrano che in «Forza Italia» le nuove generazioni dirigenziali in vent’an- ni sono state trascurate, anzi non ci si è pensato affatto. E si sbranano nella Destra per eccellenza non si vede proprio nessuno all’orizzonte che possa prendere il timone, risollevare le di ADALBERTO BALDONI speranze, raccogliere gli entusiasmi ancora (ma per poco) esistenti. Perché? L’ho scritto varie volte e qui lo riassumo: perché la L’UTILIZZO - in tutto o in parte- del simbolo di Alleanza Na- vecchia generazione di Destra, una volta andata al potere zionale nelle prossime competizioni elettorali del 2014, potrà locale e nazionale, dal 1993 non ha «allevato» una nuova essere possibile, soltanto se evolverà positivamente la «fase generazione di giovani politici, che negli anni Novanta costituente aperta a tutte le espressioni culturali e politiche aveva vent’anni, facendo così dietro di sé il vuoto totale. O alternative alla sinistra». Così recita il passaggio più impor- meglio: ha emarginato, cacciato o fatto fuggire disgustati i tante della mozione presentata dalle componenti di Gianni giovani promettenti, preparati e idealisti, mentre ha portato Alemanno e Giorgia Meloni approvata, ma a maggioranza, avanti gli yesmen, gli accondiscendenti, gli approfittatori dall’assemblea dei partecipanti e degli aderenti alla Fondazio- della situazione favorevole, per non dire lacchè, che facil- ne Alleanza Nazionale, riunita a Roma il 14 dicembre scorso. mente sono stati corrotti dal Potere fregandosene degli ob- Sempre nelle conclusioni del documento, si afferma che la soleti «ideali», come le cronache giudiziarie ormai ci rac- porta è aperta a tutti quei soggetti singoli e associati che si ri- contano. Ecco perché siamo come siamo: una Destra senza conoscono nelle principali tesi di Fiuggi del 1995 «o che co- più prospettive perché senza alcun ricambio generazionale munque abbiano una storia di significativa presenza in Al- dato che sono state annullate e bruciate almeno due gene- leanza Nazionale». razioni, senza nessuna personalità emergente che abbia un Il percorso costituente dovrebbe sfociare in un congresso esperienza pratica, un minimo carisma, una minima visio- nazionale da tenersi entro febbraio. Questo orientamento è ne della politica e della cultura in prospettiva, che sappia stato ribadito nella riunione dell’ufficio di presidenza del raccogliere e rivivificare le energie ancora esistenti. Non CDA della Fondazione, che si è tenuta l’8 gennaio. Su quindi- che sappia soltanto far battute estrose e accattivanti nelle ci membri, soltanto otto però si sono detti favorevoli alla ces- sue comparsate in televisione come è tipico di Renzi. sione del simbolo a Fratelli d’Italia, a dimostrazione che il Nonostante il montante odio e disprezzo per la «casta» cosiddetto «percorso costituente» è terribilmente accidentato. dei politici di professione, da quel che mi raccontano so- Questa ipotesi (cui sono nettamente contrari, Maurizio prattutto in periferia quel che si aspetta è soltanto un posto Gasparri e Altero Matteoli) è stata duramente contestata dalle nei parlamenti nazionali e locali, e ci si avvicina ora all’u- altre sigle di destra che non hanno rappresentanti nella Fonda- no ora all’altro dei contendenti di Destra in base soltanto a zione. Citiamo, tra le altre, «La Destra» di Francesco Storace, queste prospettive. Evidentemente non si è capito, e non si «Io Sud» di Adriana Poli Bortone, la «Fiamma Tricolore», il vuol capire proprio nulla, di quello che è ormai lo stato «Fronte nazionale», «Casa Pound», «Forza Nuova», ecc. ecc. d’animo degli italiani e di quelli di destra in particolare. Anche i resti di «Futuro e libertà» (Fini) hanno manifestato Ecco perché parlo di suicidio e non di eutanasia. più di una perplessità. Verrebbe meno, quindi, l’auspicata adesione di «tutte le espressioni culturali e politiche alternative alla sinistra», ri- chiesta dall’assemblea del 14 dicembre scorso. La successiva riunione dell’ufficio di presidenza ha aggravato la situazione. In pratica soltanto «Fratelli d’Italia» e Alemanno (special- mente quest’ultimo), vorrebbero sfruttare il simbolo An per evidenti motivi elettorali (le Europee battono le porte e l’ex sindaco di Roma cerca una poltrona). Emblematica la battuta della Poli Bortone: «Oggi coloro che entusiasticamente cele- brarono il funerale di Alleanza Nazionale dopo avere sostenu- to per mesi che rimettere in piedi An sarebbe stata un’imman- giabile minestra riscaldata, improvvisamente si sono innamo- rati della defunta An al punto da pretenderne il simbolo per dilaniare anche quello. Un motivo di tale innamoramento cer- tamente ci sarà, anzi più di uno, e su questi motivi d’ora in poi dovranno essere impegnate tutte le autorità competenti. Al- leanza Nazionale e il Msi non sono brandelli di “Fratelli d’I- talia”». C’è da aggiungere che sarà il congresso di «Fratelli d’Ita- lia», in programma il 26 gennaio, a scegliere come utilizzare il simbolo. Potrebbe anche farne a meno, specialmente dopo che i primi sondaggi hanno stimato il nuovo logo del partito, sotto il 2 per cento. L’attuale sbarramento è al 4 per cento ... Febbraio 2014 IL BORGHESE 13

Riparte l’inchiesta della magistratura sul patrimonio vamo criticato il leader de “La Destra” per il tentativo di ap- di «An». - Mentre gli ex An si sbranano sul simbolo, è riparti- propriarsi del simbolo di An, per evidenti motivi elettorali ta l’inchiesta della magistratura sul patrimonio di AN. Inchie- nell’imminenza delle Europee. Stesso discorso vale anche per sta che potrebbe riservare clamorosi colpi di scena. Nel di- “Fratelli d’Italia” che ipotizzano di affiancare al proprio cembre scorso l’inchiesta è ripartita con una improvvisa acce- simbolo quello di An. Fortunatamente c’è chi ha osservato lerazione dopo che il «gip» di Roma, Anna Maria Fattori ha che An richiama Fini, ossia il principale rottamatore della deciso di respingere la richiesta di archiviazione presentata destra. In poche parole porta male - N.d.R.]. dal «pm» Attilio Pisani. Il «gip», infatti, vuole far luce su al- A parere del leader de «La Destra», la problematicità del- meno 16 milioni di euro (la somma potrebbe salire….) che la gestione di fondi pubblici era stata già denunciata non sol- pare abbiano preso il volo dalla cassa della Fondazione. tanto dal presidente del Tribunale di Roma che aveva ordinato Secondo quanto risulta al magistrato (i dati sono stati for- il commissariamento della Fondazione ma anche, seppur inci- niti dalla Guardia di Finanza), il «tesoretto» della Fondazione dentalmente, dalla procura generale presso la Corte d’appello nel 2010 ammontava a circa 55 milioni di euro (patrimonio di Roma e dal Tar del Lazio che aveva sospeso in via d’ur- liquido) a cui ci sono da aggiungere altri 50 milioni di euro genza il provvedimento prefettizio di iscrizione della Fonda- (immobili). zione An nel registro delle persone giuridiche. Stando alle documentazioni (incomplete) che sarebbero in Il Prefetto, dopo avere riconosciuto l’Ente - nonostante possesso delle Fiamme gialle (il condizionale è d’obbligo), la l’opposizione di Storace ed altri - aveva difeso il proprio Fondazione possiede alcune partecipazioni in due società im- provvedimento davanti agli organi di giustizia amministrativa, mobiliari, la «Nuova Mancini S.r.l.» e la «Italimmobili S.r.l.» ritenendo irrilevante la circostanza che la Fondazione divenis- che, a sua volta, possiede al 100 per cento un’ulteriore socie- se «proprietaria» di 50 milioni di euro circa derivanti dai con- tà: la «Immobiliare sociale Venezia Estuario». In tutte compa- tributi elettorali; il Consiglio di Stato era rimasto indifferente re il nome dell’ex capo della segreteria politica di An, Donato di fronte a tale dato valutando inutile «discettare sulla natura Lamorte, finiano di ferro. Oltre a Lamorte, nello specifico delle somme» e rimettendo la questione al giudice civile; que- della «Nuova Mancini», appaiono i nomi di Francesco Biava, st’ultimo, partendo dal presupposto che i rimborsi elettorali Antonino Caruso, Pierfrancesco Gamba e Franco Mugnai. possano essere ceduti a terzi e cartolarizzati, ha concluso per Nella «Italimmobili» anche Roberto Petri, Roberto Guerrini, una possibile diversa destinazione dei fondi purché ne sia Alessandra Savini e Fabrizio Pescatori. Nella disponibilità conservata la finalità. degli immobili, oltre alla sede di via della Scrofa, ci sono un A questo punto Storace si è chiesto come una Fondazione appartamento in via Paisiello ai Parioli e vari locali dissemi- possa avere le stesse finalità di un partito politico e come si nati in tutta Italia (si tratta delle sedi delle federazioni e delle creda possibile «liberalizzare» i rimborsi elettorali proprio sezioni, acquistate non da via della Scrofa, ma dai sacrifici quando il Procuratore generale del Lazio della Corte dei Conti personali dei militanti). ha messo in dubbio la costituzionalità delle leggi che li disci- A parte i finanziamenti al Pdl e al Secolo d’Italia plinano. Da parte sua il sen. Franco Mugnai, presidente della (piombato in una crisi profonda sotto la direzione dell’ex de- Fondazione An, si è detto sereno per le indagini suppletive putata finiana Flavia Perina, e ora costretto a rinunciare al car- della magistratura: «Noi siamo pienamente d’accordo con taceo per rifugiarsi nel freddo on-line), ci sono assegni, boni- questa ulteriore verifica e siamo i primi a volerla attuare». fici e assegni circolari di cui non è stata mai data alcuna giu- [Ribadiamo la piena disponibilità del Borghese a ricevere, se stificazione. lo ritiene opportuno, ogni sua precisazione -N.d.R.]. Nell’informativa delle Fiamme Gialle si specifica che: «L’elaborazione dei dati ha permesso di evidenziare che l’as- Le «strazianti» delusioni di Fini - Sull’ultimo numero sociazione ha effettuato 139 bonifici pari a 9.162.158,34 euro del giornale ci siamo occupati, anche se brevemente, delle a favore di privati o imprese dei quali gli istituti di credito amare considerazioni di Gianfranco Fini sugli «amici» di una hanno indicato il nominativo: 169 richieste di emissione di volta, riportate sul suo ultimo libro Il ventennio. Io Berlusconi assegni circolari per un importo complessivo di 3.897.128, 90 e la destra tradita, uscito alla fine dello scorso ottobre. Un euro». Le uscite sono state emesse attraverso 30 istituti di cre- nostro lettore si è lamentato del fatto che, in particolare, ci sia- dito diversi che per la quasi totalità dei casi non hanno avuto mo soffermati sui rapporti tra l’ex leader di An e Ignazio La una chiara destinazione. Russa. Avremmo sorvolato su altri personaggi, come Mauri- La presa di posizione del «gip», avrebbe convinto il «pm», zio Gasparri, Altero Matteoli, Gianni Alemanno, Giorgia Me- a sollecitare la G.d.F. a fare ripartire alcune verifiche sulla cau- loni, Andrea Ronchi, nonostante alcuni importanti quotidiani sale dei pagamenti effettuati attraverso gli strumenti bancari ne abbiano dato notizia con evidenza. Nello specifico ci è sta- dai comitati del disciolto partito di An; sui destinatari di detti to chiesto il motivo del silenzio su Ronchi che, abbandonati pagamenti; sulla disponibilità di conti esteri del disciolto parti- Fini e «Futuro e libertà» (di cui era stato nominato presidente) to; sui soggetti delegati ad operare sui conti; sull’individuazio- nel luglio 2011, in seguito aveva costituito assieme a Adolfo ne di fonti di prova sui rapporti tra gli indagati per appropria- Urso un nuovo movimento politico, «Fareitalia», di cui aveva zione indebita (sarebbero i componenti del cosiddetto Comita- assunto l’incarico di segretario genrale. to di garanti) e i soggetti destinatari dei pagamenti. Ronchi, nell’imminenza delle elezioni politiche del 2013, aveva chiesto a Silvio Berlusconi di metterlo in lista, ma ave- La presa di posizione di Storace - Per Francesco Stora- va ottenuto risposta recisamente negativa. ce, invece, mancherebbero all’appello 26 milioni di euro, Ebbene accogliamo l’osservazione del lettore dopo avere quasi tutti provenienti dai rimborsi elettorali. [Riportiamo la ricordato che il Borghese è un mensile e deve tenere conto presa di posizione del leader de “La Destra”, a dimostrazio- dello spazio tiranno. ne che questo giornale non ha preclusioni e pregiudizi verso L’editorialista del , Aldo Cazzullo, in- chiunque. Un mese fa ci hanno fatto notare che abbiamo du- tervistando Fini a proposito del suo libro, gli aveva rivolto ramente criticato Storace in merito alla kermesse tenuta al provocatoriamente alcune domande circa i suoi rapporti con Parco dei Principi. Nulla di preconcetto o di personale. Ave- gli ex collaboratori, dopo la famosa rottura con Berlusconi. 14 IL BORGHESE Febbraio 2014

Fini, senza perifrasi, aveva dato degli ingrati a Gasparri, Ale- manno, Matteoli, Giorgia Meloni «il cui silenzio mi confermò che si può essere giovani all’anagrafe ma prudenti e tattici Alla chiamata ... come Matusalemme» Sferzante la battuta verso Andrea Ronchi: «persino lui divenne ministro…». ( Si veda: Corriere della Sera, 22 otto- bre 2013). Stessa espressione usata da Fini nel libro, come se «Presente!» lo avesse indicato qualcun altro e non il leader di An. Attualmente Ronchi, come tanti altri «cani sciolti» dell’ex di GIUSEPPE ALBERTO LEONARDI An, tenta di accasarsi in qualche nuova sigla ma, visti i suoi precedenti, nessuno lo vuole. Un paio di mesi fa ha dato vita, assieme all’imprenditore Erasmo Cinque, a «Insieme per l’I- Essendo un fedele lettore nonché abbonato alla rivista, talia». Ronchi doveva tutto a Fini che, nel 2001, lo aveva in- mi sento di condividere con voi questo mio pensiero. Mi serito d’imperio nel listino della Camera dei deputati in Lom- sono casualmente ritrovato tra le mani questa lettera che bardia. Nella regione lombarda non lo conosceva nessuno, ma mi permisi di scrivere all’autore di Cuori Neri (Telese) do- Ignazio La Russa (attuale presidente di «Fratelli d’Italia») po aver finito di leggere il suo libro. aveva permesso questo sopruso. Nel 2008 - tra lo stupore de- Oggi mi accorgo di aver decisamente sopravvalutato i gli ambienti politici - Fini lo fece nominare da Berlusconi, destinatari ( almeno in gran parte ). ministro delle politiche comunitarie. Di certo Ronchi non poteva vantare un passato di militan- Seravezza, 03/07/08 za, come gli altri ex colonnelli. Nella sua biografia (vedi Wi- PROBABILMENTE è il caldo, l’afa opprimente di questo 3 kipedia), però, nell’evidente scopo di giustificare la sua ascesa luglio 2008 che mi surriscalda il cervello, ma dopo aver ai vertici del partito, si legge che aveva iniziato «la sua mili- appena finito di leggere un libro, a mio modesto parere, tanza politica da giovanissimo nel Msi». Chi ha effettivamen- bellissimo quanto doloroso, Cuori Neri di Luca Telese, te militato nelle organizzazioni della giovane destra, afferma non posso fare a meno di scrivere alcune considerazioni da o di non averlo mai conosciuto o di ricordare di averlo intravi- due contrapposti, ma non troppo, punti di vista: come pa- sto, ma di sfuggita, in qualche sezione. dre e come figlio. In effetti, la «carriera politica» di Andrea Ronchi era ini- Due foto mi hanno colpito profondamente, peraltro to- ziata casualmente nel 1993, quando Gianfranco Fini - dopo talmente diverse nella loro rappresentazione, ma nello avere ricevuto il conforto dei dirigenti nazionali (e non soltan- stesso tempo con identico impatto emotivo hanno scatena- to) del partito, aveva deciso di sfidare Francesco Rutelli nella to in me una sorta di salto nel vuoto, un’estemporanea vi- corsa a sindaco di Roma. Nel corso di quell’anno, Fini si era sione del «come eravamo e dove andremo a finire», passa- recato più volte nell’ufficio del segretario amministrativo to e futuro, padre e figlio. La prima devastante, soprattutto dell’ex dc, Giorgio Moschetti (per ricevere aiuti politici e so- per uno che fa il mio lavoro, per chi il fuoco in fondo lo prattutto finanziari) dove era, spesso, presente il giovane ram- conosce bene e sa cosa significa sentire la tua pelle che pante Ronchi che aveva collaborato con l’ultimo sindaco an- brucia, l’odore acre ed inconfondibile che sprigiona la car- dreottiano Pietro Giubilo (costretto alle dimissioni nel marzo ne carbonizzata: è l’immagine di Virgilio Mattei affacciato 1986 per irregolarità nell’assegnazione degli appalti per il ser- alla finestra della propria abitazione, quel ragazzo che oltre vizio di ristorazione scolastica) e con il potente notabile dc, ogni umano limite rimane lì, proteso in un’impari quanto Vittorio Sbardella (questo sì che aveva avuto un trascorso nel- inutile battaglia contro la morte, a cercare di proteggere il le organizzazioni giovanili, essendo stato il braccio destro di proprio fratellino Stefano di soli sette anni, colpevole solo Giulio Caradonna, quando questi era il leader indiscusso dei di ignorare ancora le nefandezze degli esseri che conti- giovani missini). nuiamo a definire, spesso impropriamente «umani»! In quel periodo, Ronchi aveva lavorato alla televisione pri- L’altra è quella che immortala, col segno del poi, un vata TRE (Tele Roma Europa), acquistata nel 1977 dai fratelli improbabile Gianfranco Fini, con un impermeabile chiaro Gaetano e Filippo Rebecchini, figli del notabile democristiano davanti alla sezione missina di Acca Larentia, nell’imme- Salvatore Rebecchini sindaco di Roma dal 1946 al 1957. diatezza dei fatti del 7 gennaio del 1978, pochi momenti Emarginato Giubilo, ammalato Sbardella (morirà nel prima della morte di Stefano Recchioni. 1994 per un tumore ai polmoni), a Ronchi non restava altro Ecco, nel confrontare questi due scatti qualcosa non che sfruttare la conoscenza di Fini e iniziare a frequentare gli torna nella mia mente, è come se tutto quel passato, tutti ambienti del partito, favorito anche della sua amicizia con quei ragazzi morti ammazzati non avessero insegnato nien- Gaetano Rebecchini, uno dei principali animatori del progetto te a nessuno, e in particolar modo a quelli che in quegli An, ideato da Giuseppe Tatarella e Domenico Fisichella. anni erano lì, al loro fianco, come Fini con Recchioni in Le frequentazioni del presidente di An con Moschetti, quella foto, dove guardandola non posso fare a meno di continueranno negli anni, anche dopo la scomparsa della Dc, pensare dove oggi sia arrivato il primo e dove riposi eter- all’ombra di Andrea Ronchi. namente il secondo. Certo non è una colpa, probabilmente Non vorremmo che Fini si sia dimenticato di tutto ciò, e solo un inesorabile disegno del destino se alla fine le cose così ricordiamo che Franco Bechis, già direttore di Italia Oggi sono andate così, ma tutto questo avrebbe un senso logico e de il Tempo (2001-2006), ottimo conoscitore delle vicende e compiuto solo se servisse a far riflettere, ad imporre a politiche romane, circa il sodalizio Fini-Ronchi, ha denuncia- tutti noi di guardare il futuro dei «nostri» figli senza di- to sul quotidiano Libero, di cui è vicedirettore dall’agosto menticare il tragico passato di «quei» figli, se tutto ciò vie- 2009, i legami che hanno tenuto legati per anni i due perso- ne meno come inesorabilmente sta accadendo, mi chiedo a naggi. Non la passione e gli ideali politici ma soltanto affari. cosa siano servite quelle morti, tutto quel dolore indotto ai (Diversi gli articoli-inchiesta di Bechis su Moschetti, Fini e loro cari e a chi comunque è rimasto chiedendosi Ronchi. Sufficiente una ricerca su internet.) «PERCHÉ???». Se non cerchiamo di capire cosa realmen- Febbraio 2014 IL BORGHESE 15 te abbia spinto quei giovani poco più che adolescenti, ini- Eppure Voi le conoscete bene le sentenze senza colpe- zialmente a scannarsi tra di loro e successivamente a sca- voli o ancora peggio senza pena, ci siete passati, ne avete gliarsi rabbiosamente in una sorta di imprevedibile dolorosamente preso atto, sapete quale immenso dolore e «coalizione RossoNera», contro ogni cosa, sia essa mate- senso di abbandono generico, soprattutto nei giovani, do- riale ma ancor più tristemente umana, rappresentasse co- vreste sentire ancora, seppur a distanza di tanti anni, l’a- munque lo Stato! maro sapore della sconfitta, quel intollerabile sensazione Mi rivolgo a chi, in un tempo non lontano, avrei chia- di impotenza che si prova quando siamo portati a pensare mato «camerata» (lo scrivo «sottovoce» perché non so a di essere «le ennesime vittime sacrificali»! quanti di Voi oggi tal richiamo faccia piacere o crei imba- Voglio limitarmi a citare parte di una frase scritta da razzo ) a Gianfranco Fini, a Teodoro Buontempo a Mauri- quei ragazzi che Voi conoscevate bene: zio Gasparri a Gianni Alemanno a Ignazio La Russa a «… CREDEVA IN UN’ITALIA SENZA ODIO E Francesco Storace e a tutti coloro che comunque oggi rap- SENZA SANGUE, VOLEVA UN’ITALIA DOVE UN presentano, o meglio speravo rappresentassero, se non al- GIOVANE POSSA TROVARE UN LAVORO, POSSA tro per una sorta di «forza d’inerzia» il proseguimento STUDIARE, POSSA VIVERE IL TEMPO LIBERO!!» ideale di quel cammino che intrapresero e condivisero con Siete davvero sicuri che oggi un giovane possa davvero quei ragazzi. A Voi che siete rimasti a testimoniare, aven- avere tutto questo? Eppure ciò è stato scritto la notte del 31 dolo vissuto e che sapete quanto possa diventare pericolo- ottobre 1975! Dopo il barbaro assassinio di un ragazzino di so ed incontrollabile innescare quella spirale di violenza appena 16 anni! La cui unica colpa era credere in quelle dettata dalla rabbiosa conseguenza del «non capire e non parole! accettare» (o forse è proprio perché si capisce che non si La storia ci purtroppo ci insegna che i fatti, gli errori le accetta) un «sistema» oggi più di ieri così disequilibrato ed cause e soprattutto le conseguenze, tendono ciclicamente arrogante, privo di ogni logica educativa, morale ed etica. ed inesorabilmente a ripetersi, e la strada che questo mio e Oggi gestite Voi il timone del potere chi più chi meno, e Vostro Paese ha intrapreso è terribilmente disseminata di avete L’OBBLIGO morale di dare delle risposte concrete trappole, di prevaricazioni inesorabili messe in atto da cri- «sul campo» in un’ottica moderna certamente, ma rispet- minali assoldati ed accecati dall’unico Dio da loro cono- tando ed avvalorando con i fatti quella dignità e quello stu- sciuto, il denaro! Di risibili quanto inefficaci provvedimen- pendo senso di orgoglio ed appartenenza, che «quei nostri ti tampone frutto esclusivamente di compromessi dettati amati caduti» come amava dire Giorgio Almirante, hanno più dagli interessi personale che dalle reali necessità degli sempre dimostrato. italiani. Non illudetevi, non bastano il PC o la Playstation, Io, come migliaia di miei altri colleghi sono un uomo né tanto meno i gratta e vinci o gli insopportabili ed onni- che porta una «divisa», che rappresenta lo Stato, come Voi, presenti quiz a premi a rincoglionire le menti dei nostri ra- anche se con ruoli istituzionalmente diversi, e vi posso as- gazzi, incredibilmente più vicini di quanto noi possiamo sicurare mio malgrado, che crederci ancora è sempre più minimamente immaginare, alle idee di quei Cuori Neri co- difficile, anche per chi, come me, ha sempre vissuto nel si ben descritti e degnamente ricordati da Luca Telese. rispetto di quei valori da molti ritenuti «retorici e privi di Dal pensiero all’azione il passo è terribilmente breve, significato» quali Patria, orgoglio, onore, amore per il pro- pensiamoci prima, tutti vinti e vincitori, non buttiamo an- prio Paese, attaccamento alla bandiera! Oggi con quali ba- cora quei «cuori» in pasto ai leoni nel nome del nulla. si possiamo creare un futuro ai nostri figli, con quali inat- L’ultimo mio pensiero, si pone in una domanda, cui taccabili certezze possiamo stimolare le loro menti a scin- non chiedo una risposta palese, ma intima, nel cuore di dere il giusto dallo sbagliato, il buono dal cattivo, in nome ognuno di Voi, forse vi sembrerà banale, ma fidatevi, si- di chi e di che cosa? gnifica molto per chi come me un po’ ci crede ancora. Ieri mio figlio, che ha 14 anni, mi ha chiesto: «Ma bab- «Oggi, ad una ipotetica chiamata del Vostro nome, in bo, perché un calciatore famoso prende un milione di euro quanti di quei ragazzi risponderebbero orgogliosamente al mese e non rischia nulla mentre te che spesso rischi la PRESENTE»???? vita ne becchi poco più di 1.300?» Questa domanda appa- rentemente innocua, formulata da un ragazzino, forse è una delle chiavi di lettura che Voi mandatari del Popolo Italiano dovreste porvi più spesso, perché potenzialmente ogni figlio di Carabiniere, Poliziotto, Vigile del Fuoco o Militare potrebbe farsi lo stesso quesito! Magari i figli di un carpentiere, di un cavatore, di un manovale di un muratore si chiedono invece perché i loro padri faticano ad arrivare a fine mese, oppure come mai la loro casa che inizialmente era tale ora è di quella banca, credete che sia semplice spiegargli che i soldi dopo l’au- mento dei tassi dettati dalla BCE non bastano più per paga- re il mutuo? Pensate davvero che capirebbero? Pensate davvero che possa accettare, metabolizzare, comprendere la giovane vittima di uno stupro oppure che possano tollerare oltre ogni limite i fratelli, gli amici di un assassinato per strada da un tossico o ubriaco. Pensate sin- ceramente che tutti questi criminali a causa della deliberata inefficienza del nostro sistema giudiziario abbiano il dirit- to di uscire di galera dopo pochi mesi, sempre che ci met- tano piede? 16 IL BORGHESE Febbraio 2014

LE PRIME MOSSE DI RENZI sicale, Renzi ha chiamato «Job Act» il nuovo manifesto del lavoro del Pd: «Un cambiamento radicale», ha declamato il leader democratico, «è possibile partendo dall’assunto che il sistema Paese ha le risorse per essere leader in Eu- Il rottamatore ropa e punto di attrazione nel mondo. E che la globalizza- zione non è il nostro problema, ma la più grande opportu- nità per l’Italia. L’obiettivo è creare posti di lavoro, ren- dendo semplice il sistema, incentivando voglia di investire neoliberista dei nostri imprenditori, attraendo capitali stranieri». Ov- viamente, anche per questo tema, ha pigiato il piede di MICHELE DE FEUDIS sull’acceleratore: «In un mese la legge per semplificare le regole del lavoro», ha sentenziato. Il professore e giuslavo- rista Michele Tiraboschi non è dello stesso avviso e lo ha NON è il rottamatore della sinistra italiana ma l’artefice scritto su L’Avvenire: «Secondo valutazioni approssimative della sublimazione della sinistra liberista e occidentalista, del centro studi Adapt, che ha avviato un primissimo moni- sensibile alle sirene della finanza quanto sorda ai lamenti toraggio, si tratterebbe di mettere mano a circa 1.000 atti del popolo stretto in una tenaglia tra globalizzazione ed normativi che incidono, direttamente o indirettamente, sul- euro-dittatura: Matteo Renzi, in queste prime settimane da la regolazione dei rapporti di lavoro per un numero ap- segretario del Pd, ha proseguito stancamente nell’interpre- prossimativo di oltre 15.000 precetti». Insomma gli ultima- tare il copione dell’homo novus che ha espugnato il fortino tum e le continue invettive sono un vero boomerang, e non post-comunista. In realtà sta giocando una complessa par- è escluso che arrivino a irretire i suoi stessi fedelissimi. tita a scacchi: dopo aver scalato il partito, è destinato a Le armate renziane, infine, si stanno esercitando a usa- schivare ogni giorno raffiche di fuoco amico. re il machete al posto del preannunciato fioretto. IL, il Il sindaco di Firenze deve smentire la profezia di Mas- mensile del Sole24Ore diretto da Christian Rocca, sosteni- simo D’Alema: «Come segretario è una totale incognita, tore del sindaco di Firenze dalla prima ora, ha già iniziato come candidato premier è un aspirante e bisogna vedere a bombardare gli intellettuali critici nei confronti dell’Euro se reggerà gli anni di attesa che potrebbero essere molto e di questa Europa del rigore: Alberto Bagnai e Paolo Bar- lunghi e logoranti». Allo stato ha scelto di giocare la carta nard, schierati contro la moneta unica, sono stati intruppati degli annunci ripetuti, di un forsennato marketing legato al in «un battaglione di “esperti” da talk show», fautori di suo nome (presente anche nella sala riunioni della segrete- «teorie economiche caricate a salve». E di contro c’è lo ria), delle levatacce obbligate per il suo circolo magico: ha sdoganamento di Davide Serra, il discusso finanziere che fretta, tanta fretta, di incidere in un contesto politico dove ha un calciobalilla nell’ufficio londinese e una fondazione tutto è imbalsamato in una realtà gelatinosa. benefica per i bambini della Tanzania. E se Rocca fa bene Indicativa è la pax con Letta: Matteo ed Enrico sono a sottolineare come i detrattori di Serra nel Pd siano gli rivali, la durata del governo è come la sabbia della clessi- stessi che si congratulavano per i banchieri in coda nelle dra che toglie il sonno a Renzi. L’attivismo (per ora limita- primarie, il Serra-pensiero - presentato con grafici e diapo- tissimo) dell’esecutivo potrebbe determinare una lunga sitive - appare alquanto sbrigativo: «Qui ci sono le diagno- agonia, e rinchiudere il «Fonzie» della politica in un recin- si, il tumore e la strategia di aggressione al cancro», de- to partitocratico dove ha meno esperienza dei suoi compe- clama al direttore del mensile confindustriale, prima di di- titor e soprattutto meno frecce. Il Pd, infatti, ha sposato la segnare uno «Stato di polizia», abolendo il contante e de- retorica europeista e recita da mesi e mesi il mantra della mandando a Google «i controlli per far incrociare le di- «responsabilità». Come potrebbe chiedere il ricorso alle chiarazioni dei redditi e il flusso di cassa» di aziende e cit- urne dopo aver demonizzato ogni chiusura anticipata della tadini. Queste ricette hanno insolentito perfino i lettori del legislatura? In queste condizioni non si può escludere che Sole che sul sito del quotidiano hanno replicato piccati: l’energia generata dal sorprendente successo (nelle dimen- «Se Serra è un finanziere cattolico vorrei ricordargli che sioni) del nuovo segretario alle primarie, rimanga prigio- oltre a leggere i grafici borsistici dovrebbe ogni tanto leg- niera di una palude. Letta, del resto, utilizzerà ogni istante gere il vangelo di Matteo cap.5-7». a Palazzo Chigi per frenare la corsa del fiorentino, consapevole che anche la formula «promoveatur ut amoveatur», secondo la quale il suo futuro sarà da commissario europeo, è tutta da verificare. Intanto Renzi ha provato a giocare d’anticipo sulla legge elettorale, da riformare obbligatoria- mente dopo che la Corte Costituzionale ha cassato il «Porcellum»: ha iniziato un surreale gioco delle tre carte, proponendo al Parlamento tre opzioni fumose e prive di dettagli che segnano la peculia- rità del sistema prescelto. L’orizzonte bipolare dell’ultimo ventennio è ormai alle spalle, e ogni proiezione o sondaggio dovrà confrontarsi con la realtà italiana sempre più frazionata e con la pre- senza del terzo polo incarnato dal comico Beppe Grillo e dai pentastellati (un quarto polo euroscet- tico potrebbe consolidarsi a destra). Confermando una inspiegabile esterofilia les- Febbraio 2014 IL BORGHESE 17

NUOVA LEGGE ELETTORALE che il Movimento 5stelle, ad Angelino Alfano sono saltati i nervi. Quelli del Nuovo Centrodestra hanno subito lanciato l’ul- timatum in direzione del Pd: «Attenzione», hanno intimato OCCHIO Alfano e soci, «se Renzi dialogherà con Fi e 5stelle bypassan- do la maggioranza, la sorte del Governo Letta sarà a ri- schio». Sì signori, avete capito bene! Ma come, Alfano, Lupi, Formigoni, Schifani, non avevano motivato il loro divorzio da ai «centrini» Berlusconi con la necessità di tenere in piedi l’esecutivo Letta per il bene supremo del Paese? Non hanno sempre ripetuto di AMERICO MASCARUCCI che l’eventuale caduta del Governo sarebbe stata una sciagura di proporzioni immani per l’Italia? Evidentemente il timore di restare tagliati fuori dalla partita della nuova legge elettorale, SONO serviti otto anni per certificare l’anticostituzionalità sta facendo perdere lucidità e coerenza (ma quando mai l’han- della vituperata legge elettorale soprannominata porcellum. no avuta?) ai «diversamente berlusconiani». Meglio tardi che mai, è proprio il caso di dire. Alla fine i Alfano, e come lui i vari Casini, Mauro, Cesa, vedono a giudici della Corte Costituzionale non hanno potuto far altro rischio i progetti neo «centrini» che da mesi stanno coltivando che accertare ciò che gli italiani hanno sempre saputo; che il e che dovrebbero concretizzarsi già alle prossime elezioni eu- sistema elettorale con cui si è eletto il Parlamento per ben tre ropee con la presentazione di un’unica lista collegata al Parti- volte, nel 2006, nel 2008 e in ultimo nel 2013, è una vera to Popolare Europeo. Un altro passo in direzione di quel terzo «porcata». polo che dovrebbe nascere sulle ceneri del berlusconismo e Del resto fu proprio l’ex ministro Roberto Calderoli, il pa- diventare il punto di riferimento dei moderati italiani. Perché, dre stesso della legge, a definirla così. Sarebbe però ingiusto, nonostante le città letteralmente assediate ogni giorno dalle oltre che palesemente falso, addebitare la responsabilità di rivolte popolari, questi signori continuano a restare convinti questo obbrobrio istituzionale soltanto all’esponente leghista. che l’Italia sia ancora democristiana. Non si rendono conto Il porcellum, infatti, come lo stesso Calderoli ha recentemente che la pazienza degli italiani ha ormai superato i livelli di ricordato, fu figlio di un’operazione politica «scellerata» porta- guardia e che, ad aizzare i forconi contro i palazzi del potere, ta avanti dall’Udc di Pierferdinando Casini e di Marco Follini sono in primo luogo proprio quegli elettori (ex) moderati, del in combutta con Gianfranco Fini, all’epoca ancora leader di ceto medio, svenati dalle tasse e braccati da Equitalia. Alleanza Nazionale. I primi due volevano ad ogni costo il ri- Renzi, per bruciare tutti sul tempo, ha già avanzato le sue torno al sistema proporzionale per affossare il bipolarismo e proposte, ma ha fatto capire a chiare lettere che non intende favorire la nascita di un nuovo centro, in grado di allearsi una restringere la discussione soltanto alle forze che compongono volta con la destra, un’altra con la sinistra, restando così sem- la maggioranza di governo. Letta e Alfano dunque dovranno, pre al potere. L’uomo dalle mille contraddizioni, ossia Gian- bontà loro, rassegnarsi al rapporto privilegiato che verrà ine- franco Fini (quello che prima voleva negare agli omosessuali vitabilmente a instaurarsi fra il sindaco di Firenze e l’uomo di il diritto di insegnare ai bambini, e poi era pronto a battersi Arcore, sempre più deciso a mostrare i muscoli ai suoi ex perché potessero persino adottare figli), per garantirsi l’elezio- compagni di viaggio che hanno scelto di non seguirlo nella ne di gruppi parlamentari plasmati a propria immagine e somi- nuova avventura politica. glianza, chiese e ottenne la cancellazione delle preferenze e Berlusconi non è più credibile, perché di errori fino ad l’introduzione delle liste bloccate. Infine Silvio Berlusconi, per oggi ne ha commessi tanti e continua a commetterne ancora, non lasciare campo libero ai fautori del terzo polo, riuscì ad circondandosi nella nuova Forza Italia di personaggi discuti- ottenere l’inserimento del premio di maggioranza. Così, a for- bili come Denis Verdini. Invoca facce nuove e un rinnova- za di mediare per trovare un compromesso che potesse soddi- mento generazionale, poi però nomina coordinatore del Lazio sfare le esigenze di tutti, fu partorito il porcellum che la Con- tale Claudio Fazzone soprannominato «il ras di Fondi»: Sì, sulta ha definito anticostituzionale soprattutto in due punti; le proprio l’ex presidente del Consiglio regionale dell’epoca liste bloccate, con l’impossibilità per gli elettori di esprimere Storace, divenuto famoso per le lettere di raccomandazione preferenze sui candidati, e il premio di maggioranza. che inviava all’allora direttore generale dell’Asl di Latina su Fino ad oggi i partiti, pur sputando veleno contro la legge carta intestata della Regione, segnalando le persone da elettorale e le sue disfunzioni, si sono ben guardati dal modifi- «tenere in considerazione». Premesso ciò, è però inaccettabile carla. Le liste bloccate, infatti, hanno fatto comodo alle no- il «ricatto politico» con cui i «cespuglietti» centristi vorrebbe- menclature per sopravvivere, selezionando le candidature ro condizionare la scelta della nuova legge elettorale. all’origine e blindando la composizione dei gruppi parlamen- Sono vent’anni che l’Italia è bloccata dai veti dei tari. Adesso che la Corte Costituzionale si è pronunciata defi- «cespugli» che impediscono il decollo di qualsiasi seria rifor- nitivamente, gli alibi sono caduti per tutti. È il caso di tornare ma strutturale del Paese. Una legge in grado di restituire pote- al Mattarellum? Meglio un proporzionale corretto con l’intro- re ai nostalgici del centrismo è da bocciare a priori, perché duzione delle preferenze? Oppure è il caso di ripartire da zero significherebbe paralizzare l’Italia per altri lunghi anni. e ripensare completamente il sistema elettorale, con l’introdu- Il popolo italiano deve tornare a essere sovrano in tutti i zione dei collegi uninominali a doppio turno? I partiti più sensi e se proprio non è possibile cambiare la Costituzione e grandi, in questo caso il Pd di Matteo Renzi e la rinata Forza passare finalmente dal parlamentarismo al presidenzialismo, Italia di Berlusconi, sembrerebbero convergere su un punto; il che almeno sia concesso agli elettori di eleggere un Parlamen- sistema elettorale dovrà garantire la maggioranza parlamenta- to non tenuto perennemente sotto ricatto. Necessario evitare re a chi vince e soprattutto assicurare la governabilità, lontano soprattutto che le larghe intese sul modello del governo Letta, dai ricatti politici dei piccoli partiti. Apriti cielo! Non appena possano trasformarsi da eccezione in prassi consolidata, con i Renzi e Berlusconi si sono «annusati» ed hanno fatto intende- soliti personaggi, i democristiani buoni (si fa per dire) per tut- re la volontà di dialogare, coinvolgendo nella discussione an- te le stagioni, a farla da padroni. 18 IL BORGHESE Febbraio 2014

VADEMECUM PER I GIOVANI Stelle dichiarano alla Camera che chi ci governa è soltanto una marionetta e chi tiene i fili sta altrove (Bilderberg, Trilaterale, ecc…) ottengono consensi, ecco perché pur senza dirlo molti giovani e meno giovani sia di destra che di sinistra hanno vota- LE DUE TORRI to e voterebbero ancora il M5S: perché nessun parlamentare dei partiti tradizionali sembra avere il fegato di fare le stesse di MAURO SCACCHI dichiarazioni coraggiose anche se l’elettorato è quello che vor- rebbe. Quindi c’è una vasta base di giovani di destra, o ispirati dalla «terza via» che certamente non nacque in ambienti co- UN CONTESTO politico deprimente, ci viene propinato ogni munisti, che pubblicamente storce il naso di fronte ai grillini giorno dai media asserviti al potere. Vi fosse qualcosa di di- ma poi li va a votare. Queste cose in molti, della nostra area, le verso da inciuci di palazzo e improbabili alleanze , bisogne- hanno già dette e scritte, il problema è che i vertici dei partiti rebbe cercarlo in quell’Internet poliedrica zona d’incontro teoricamente a noi vicini non soltanto non hanno cambiato at- delle nuove generazioni. In effetti, qualcosa, nella Rete, si tro- teggiamento, ma hanno perseverato nell’errore. Al contrario i va: video che mostrano pochi coraggiosi parlamentari che di- grillini si stanno facendo audaci e l’audacia è apprezzata dalle cono le cose come stanno o ciò che la gente vorrebbe sentire nostre parti; che sia soltanto una tattica politica, la loro, è da (coincidessero, le due cose, già sarebbe un buon inizio), blog vedere, forse lo è, ma almeno sanno dire ciò che il popolo ha di movimenti la cui influenza sulla società civile, quella reale, bisogno di sentire. Alcune testate, tra cui il Borghese, di fatto è maggiore di quanto si potrebbe supporre, testate e siti online affermano la necessità di tornare ad essere padroni del nostro come barbadillo.it e girano.blogspot.it che riflettono un senti- destino nazionale da molto tempo prima che il M5S entrasse in re comune e, come il Borghese, comunicano un’informazione Parlamento, perciò è ancora più grave l’errore dei suddetti po- ardita e dicono quello che altri hanno paura di dire. litici in quanto non hanno dato ascolto ai loro intellettuali di Che cosa sta succedendo a questo Paese? In Parlamento ci riferimento né tanto meno hanno saputo creare una rete cultu- sono due schieramenti che dovrebbero rappresentare la mani- rale e di comunicazione sovvenzionandola a dovere. Questo festazione concreta di un bipolarismo teorico, ma è proprio errore, si capisce, è stato voluto, poiché soltanto tradendo le così? Se prima c’erano il Pd e il Pdl, adesso il secondo s’è speranze e i desiderata della base questi signori sono potuti spaccato in Forza Italia (ancora!) e Nuovo Centrodestra, e restare dove stanno o comunque dove a lungo sono stati, a ge- soltanto Forza Italia s’è messo all’opposizione, l’altro partito stire il potere. Adesso più che mai Pd ed ex Pdl dimostrano di collocandosi nella maggioranza ormai a traino renziano. Per esprimere le stesse idee e di guardare ai propri interessi: si chi scrive appare chiaro che, in realtà, il Pdl abbia adottato la pensi al fratello di Alfano, già dirigente nominato direttore tecnica del poliziotto buono e di quello cattivo, tale scissione commerciale alle Poste (pare 200.000 euro annui - la nomina, dovendo ricondursi ad una strategia che vorrebbe almeno uno sia chiaro, è del tutto legale) o all’amico di Renzi, il nuovo di- dei due neonati gruppi vincitore in ogni caso. Alfano che ap- rettore generale dell’Agenzia nazionale per i giovani Giacomo poggia Letta sa tanto di un Berlusconi «infiltrato» nelle linee D’Arrigo, come riporta Paolo Emilio Russo su Libero il 28 nemiche. Se davvero le cose stanno così, il bipolarismo reste- dicembre scorso (167.000 euro annui secondo molte fonti, tra rebbe, de facto, quello di sempre, cioè un bipolarismo ingan- cui il sito Ogginotizie del 29 dicembre). Come nel gioco degli nevole anzi vieppiù smascherato in tal senso, ché oramai cen- scacchi, due Torri si ergono quindi a difesa di se stesse e del trodestra e centrosinistra giocherebbero la stessa partita addi- medesimo Re, che ahinoi non è una metafora per dire Italia ma rittura nella stessa squadra. piuttosto l’Europa filoamericana che entrambe sostengono. Nel secondo libro del Signore degli Anelli di Tolkien, inti- VeDrò all’attacco più che mai! Destra e sinistra non sono tolato Le due Torri, per ammissione dello stesso autore le Tor- mai andate così palesemente a braccetto e purtroppo a denun- ri potevano essere quelle di Isengard e Barad-dur, residenza ciare la supercasta c’è soltanto, o perlomeno è l’unico con suf- l’una di Saruman e l’altra di Sauron, insomma dei nemici giu- ficiente potenza mediatica online, il M5S. Se molti tra gli stessi rati dei popoli liberi. Accogliendo questa interpretazione delle onorevoli grillini e loro simpatizzanti sono amici di gruppi ra- due Torri esse possono rappresentare bene il Pd e l’ex Pdl. dicali di destra o di sinistra significa che certe idee collimano, Fino ad alcuni anni fa entrambi si sperticavano nel convincere che la loro Weltanschauung piace ai giovani. Stante la situa- gli italiani delle cose buone che avrebbero fatto, poi sono pas- zione attuale, i giovani di destra che possono fare, da chi si sati a convincere gli italiani che avrebbero fatto cose brutte possono sentire rappresentati? I politici dell’area hanno sba- ma che lo chiedeva l’Europa, adesso si limitano soltanto a gliato clamorosamente fino adesso, e se oltre alle chiacchiere e schiacciare i cittadini sotto tonnellate di tasse e tagli senza a decenni di attese inutili avessero ora maturato l’intenzione di sforzarsi nemmeno di chiedere scusa. In pratica non vi sono fare ciò che ci si aspetterebbe da loro, dovrebbero divenire più differenze sostanziali tra questi schieramenti, a parte dettagli, schietti nelle aule del Parlamento. Il M5S potrebbe quindi es- tutto sommato, ininfluenti per l’economia reale e il welfare. sere visto, nel prossimo futuro, tanto come un baluardo contro Sono due facce della stessa medaglia, medaglia pesante che i tiranni (non importa se vero o falso) quanto essere relegato cade sulla testa dei cittadini senza prima averli interpellati. all’angolo, anche perché se i suoi deputati in larga misura cre- Qualcuno ancora crede che esista un popolo sovrano? dono con forza nel proprio candore politico cionondimeno alle Duole costatare come gruppi extraparlamentari tanto di loro spalle si ergono strane teorie abbastanza preoccupanti. destra che di sinistra, pur dicendo cose sensate non siano riu- Si tratta di far proprio un atteggiamento radicale, di ab- sciti a farle entrare in Parlamento per voce di coloro che, alme- bandonare la garanzia di una poltrona a vita per restare fedeli no all’inizio della propria carriera politica, erano stati anch’es- a un ideale e al proprio popolo. Tutto questo, ovviamente, non si extraparlamentari (basti pensare ai colonnelli di Berlusconi). deve attendere le prossime elezioni. Il Parlamento sarà pure Appare sempre più chiaro che tanto le destre che le sinistre illegittimo ma chi ci sta parla ancora, allora tanto varrebbe veraci in Parlamento non ci siano mai entrate davvero, oppure parlare e riconquistare consensi fin da subito adottando la li- che una volta dentro siano state inglobate nel sistema marcio a nea dura, quella senza paura. Parlare e poi mantenere la paro- pieno titolo. Ecco perché quando i ragazzi del Movimento 5 la. Stavolta non ci sarebbero seconde opportunità.

20 IL BORGHESE Febbraio 2014

RINASCE IL «MATTONE PUBBLICO» Gli immobiliaristi aggiungono che non ci sarebbe più nulla da erodere, che dopo si passerebbe all’osso, ovvero alle svendite d’appartamenti. Queste ultime rasenterebbero i vec- chi valori catastali, prima del ritocco del provvedimento SUL SANGUE Monti: dimostrando ai professori che sarebbe un gesto estemporaneo l’adeguamento del Catasto ai valori di mercato 2011-2012. Se il governo Letta permettesse alle Agenzie del Territorio questo agio, di fatto decollerebbe una patrimoniale dei cittadini espropriativa del bene casa. Al calo congiunturale hanno contribuito sia le diminuzioni dei prezzi delle abitazioni co- di RUGGIERO CAPONE struite prima del 2000 (-1,3 per cento) che l’invenduto per quelle nuove (-0,5 per cento). Rammentiamo che la flessione su base annua è un dato medio calcolato sulla diminuzione IL TETTO degli italiani (dell’uomo di strada) è ormai messo a dei prezzi, riferita alle abitazioni esistenti (-6,8 per cento, ov- rischio da tasse inique, da una Iuc (ha preso il posto dell’Imu) vero quelle che hanno conosciuto regime Isi, Ici e Imu) come che ha sancito la patrimoniale sulla prima casa. Nel frattem- su quelle di nuova costruzione (-2,0 per cento, immobili che po deflagra il botta e risposta tra grillini (Movimento 5 stelle) nascono con la Tasi). A conti fatti, dall’inizio dell’anno i e Palazzo Chigi sulla solita solfa degli affitti d’oro: ovvero il prezzi delle case sono calati del 5,7 per cento: a cui va som- provvedimento che permetterebbe alle amministrazioni pub- mata la perdita tra il 20 ed il 30 per cento già maturata nel bliche di «rendere le locazioni passive entro il 2014». E sco- 2012, durante il governo Monti. In media, nei primi tre mesi priamo che per disdire i contratti di locazione della Camera dell’anno appena iniziato, si prevede che i prezzi delle abita- entro giugno 2014 serve, per legge di bilancio dello stato, un zioni potranno calare d’un ulteriore 5 per cento rispetto allo preavviso di sei mesi: la melina sul «Milleproroghe» ha per- stesso periodo dell’anno precedente (il 2013). In sintesi, i messo che la legge venisse approvata con una evidente serpe borsini immobiliari già danno in calo dell’1,8 per cento i in seno, ovvero il governo s’è bruciato lo spazio temporale prezzi delle abitazioni nuove, e del 7,5 per cento quelli delle per poter disdire gli «affitti d’oro». Alcuni uomini del gover- case costruite prima del 2000. La domanda, che in tanti si no hanno garantito saltassero, per legge, i «tempi tecnici per pongono, è se questo stillicidio verrà considerato dal legisla- il recesso». Una storia balorda, che dimostra come i palazzi tore, frenando per tempo la revisione delle classi catastali. della casta vengano messi a riparo da eventuali «espropri di Anche tentando di scongiurare per tempo l’adeguamento a Stato», mentre tra la gente comune aumenta la paura di per- valori di mercato ormai vecchi, chiaramente pre-crisi. Intanto dere il tetto, e dopo tanti sacrifici. Torna così di moda Immo- aumentano le agenzie immobiliari specializzate nella vendita biliare Montecitorio, il libro che raccontava come tantissimi di case e terreni ai nordeuropei, soprattutto a tedeschi e ingle- immobili siano transitati dalle pance dei partiti nelle tasche si. Spaventa anche il numero d’italiani che vende casa e si dei loro leader. E poi come l’alta dirigenza di Stato abbia trasferisce in roulotte e camper: sarebbe aumentato dell’1,4 acquistato a prezzi bassissimi i più bei compendi immobiliari per cento nel 2013. La rivoluzione è evidente: non riuscendo degli enti pubblici. Uno storico libro inchiesta, oggi in rete le politiche sociali a trasformare gli zingari in stanziali, pos- col titolo Immobiliare Montecitorio, storia di una truffa: l’at- sono almeno dire d’aver indirizzato gli italiani meno abbienti tuale versione in ebook esce aggiornata ed epurata dalle ma- verso il nomadismo. È evidente il calo della qualità della vi- nomissioni. Rammentando agli italiani tartassati come tanti ta: diminuisce la sicurezza igienico sanitaria negli approvvi- potenti campino ancora di rendita, e per aver messo le mani gionamenti idrici, ma anche la tutela infortunistica per prese sul cosiddetto «mattone pubblico». «È stato calcolato», si elettriche e collegamenti a varie utenze domestiche (il gas legge in Immobiliare Montecitorio, storia di una truffa, «che per esempio). L’Europa, almeno quella a due velocità, è or- nel giro d’una trentina d’anni, dal 1945 al 1975, i partiti po- mai bella e fatta. litici sono riusciti ad accumulare un ingente patrimonio im- Nel frattempo Enrico Letta, che ripete d’averci messo la mobiliare: tra lasciti, donazioni ed acquisizioni a prezzo di faccia sul provvedimento di bilancio, non s’è accorto d’aver favore hanno raggiunto il Vaticano per ricchezza immobilia- favorito ancora una volta Scarpellini e compari: ovvero la re…». Il volume ci rammenta che, già una quindicina d’anni cricca che affitta i palazzi agli organi istituzionali. E, mentre fa, il 90 per cento degli immobili degli enti in vendita era sta- l’italiano medio s’impicca per i tanti balzelli sul mattone, to acquistato da politici, sindacalisti, vertici ministeriali e l’esecutivo rinnova la tradizione degli affitti dei vari pezzi grossi di Regioni e Consiglio di Stato. «palazzi Marini», dove hanno sede gli uffici della Camera: Cosa volete, quindi, che importi alla casta che, secondo 26 milioni di euro l’anno, in più lustri sono costati ai contri- l’Istat, «i prezzi delle case calano a gennaio 2014 per l’otta- buenti quasi 600 milioni di euro. Tutta la pubblica ammini- vo trimestre di fila». A riprova del fatto che continua, e s’in- strazione spende per i soli affitti quasi 14 miliardi di euro cancrenisce, la crisi del mercato immobiliare. L’Istat ha co- l’anno. Eppure negli anni ‘90, lo stesso Stato ha prima affit- municato che, in base alle sue stime preliminari, «i prezzi tato a prezzo politico i tanti immobili demaniali e poi li ha delle case sono calati nel terzo trimestre in Italia dell’1,2 per svenduti all’alta dirigenza di enti e ministeri. Non dimenti- cento». Una percentuale bassa, ma soltanto se non si tenesse chiamo che, dalla fine degli anni Novanta, l’amministrazio- conto che il calo è l’ottavo consecutivo, ed è di ampiezza ne di Montecitorio non soltanto ha affittato senza una gara doppia rispetto a quello rilevato nel secondo trimestre (-0,6 pubblica gli uffici per i deputati, ma ha anche affidato a lici- per cento). L’Istat giustifica la cosa dicendo che questo anda- tazione privata la gestione dei servizi connessi alle sedi isti- mento andrebbe ascritto, anche se in parte, a fattori stagiona- tuzionali. Affari che hanno garantito ad alcuni privati entrate li. Ma ben sappiamo che il calo è dovuto in modo sostanziale doppie rispetto ai mutui bancari sostenuti per l’acquisto dei all’aumentata pressione fiscale sul mattone: a farne le spese è palazzi, poi dati in locazione alla Camera: lo Stato ha sven- chi ha acquistato con sacrifici la prima casa. Chi s’è accapar- duto tanti immobili a noti palazzinari, e poi ne ha presi al- rato a prezzo politico tanti immobili di enti, non batte ciglio. trettanti in fitto a cifre da capogiro. Febbraio 2014 IL BORGHESE 21

Le acque torbide e burrascose non sembrano abbandona- SENZA STIPENDIO E SENZA PENSIONE re l’esecutivo Letta: il governo teme che la sua maggioranza possa abbandonarlo proprio sulle misure più rigide, in altre parole imporre ai comuni più grandi d’adottare le aliquote Tasi più alte. Quest’ultima, già nota come «nuova tassa sui LE VITTIME servizi indivisibili», vede la luce con un emendamento al de- creto 151 del 2013: contiene circa 400 milioni di fondi per il comune di Roma, ma dà anche mano libera a tutti i sindaci d’Italia perché vengano «grassate» le tasche dei proprietari della Fornero d’immobili. I sindaci hanno chiesto pubblicamente di poter aumentare dal 2,5 al 3,5 per mille l’aliquota massima di ALESSANDRO GRANDI (prevista nel 2014 dalla legge di Stabilità) ma si augurano che il governo permetta loro di sforare il 4 per mille. Ram- mentiamo che, senza eventuali modifiche, sulle case diverse IL «PASTICCIACCIO brutto» dell’ex ministro Elsa Fornero con- dall’abitazione principale il prelievo massimo (somma di tinua a provocare danni. Li provoca come conseguenza di una Imu e Tasi) è già dell’11,1 per mille, ma ai comuni non basta, insensata e fallimentare riforma del lavoro, li provoca in c’è chi già parla di «mini patrimoniale comunale suppletiva». quanto impoverimento generalizzato dei pensionati, li provo- I soloni del governo ci rammentano che «la Tasi è una ca sul misterioso esercito degli esodati. Un esercito misterioso delle tre gambe di cui si compone la Iuc, l’imposta unica co- - composto da chi era uscito dal mondo del lavoro sulla base munale che, nella versione prevista dalla legge di Stabilità, di precisi accordi pubblici e privati ma che si era ritrovato dovrebbe assicurare 22 miliardi di gettito l’anno». Ma la senza alcun reddito grazie alla riforma Fornero, senza più la- nuova legge, pur assicurando ai comuni una maggiore leva voro e senza il diritto alla pensione - perché nessuno è ancora fiscale, non tiene conto che in soli sei mesi è aumentata l’esi- riuscito a quantificare il numero esatto delle vittime del genza di spesa pubblica proprio degli enti locali. L’emenda- «sistema Fornero». L’Inps era arrivato a stimarne 390mila, mento del governo potrebbe alzare le tasse sulla casa al livel- prima che gli ordini del governo negassero ogni trasparenza e lo analogo ai 24 miliardi riscossi con l’Imu nel 2012: secon- lasciassero che l’incertezza trionfasse. do gli esperti i 24 miliardi sarebbe facile coprirli, ma a conti Una scelta non casuale: se ciascun «esodato» si sente solo fatti da qui a giugno emergerebbe un nuovo buco per e abbandonato, diventa più debole ed incapace di reagire. Se «lievitazione di spesa». Il sottosegretario al Tesoro, Pierpaolo ci fosse la consapevolezza dei numeri, si creerebbe una massa Baretta, ha detto che i sindaci «dovranno utilizzare le mag- di scontenti che potrebbe diventare un problema. È la stessa giori entrate prioritariamente per rafforzare le detrazioni ragione che spinge i media ad oscurare i continui suicidi dei dalla Tasi a favore delle famiglie»: esortazione utopica, visto disperati rimasti senza lavoro e senza tutela: non se ne parla che le amministrazioni locali, proprio per far quadrare i conti, per evitare che la rabbia e l’indignazione si trasformino in un dovranno ridurre le detrazioni per le famiglie più bisognose. movimento di rivolta. A conti fatti i comuni non possono che aumentare le tasse, Quanto agli «esodati», se all’incertezza dei numeri si som- perché la loro spesa corrente lievita quotidianamente, e senza ma la lentezza della burocrazia, il disastro è completo ed il che s’impegnino in grandi opere. dramma evidente. Per sanare i disastri dell’ex ministro sono Intanto è ormai evidente che la Iuc peserà più della vec- stati già varati cinque interventi di salvaguardia, con il risulta- chia Imu. La nuova imposta sulla casa (Imposta Unica Co- to di creare disparità di trattamento, incertezze, tempi lunghi. munale) sarà composta da Imu, Tasi e Tari: riguarderanno E benché i tempi, per presentare le domande, siano già scaduti rispettivamente la componente patrimoniale, la fruizione di per 3 degli interventi di salvataggio, soltanto l’iter per la pri- servizi comunali (cui sono collegati i servizi indivisibili, la ma tranche (decisa a metà del 2012) si è concluso. Tasi), a carico sia del possessore che dell’utilizzatore dell’im- I risultati evidenziano, ancora una volta, il caos totale pro- mobile, e la tassa sui rifiuti (Tari, che dovrà essere versata da vocato da una legge, varata senza che si provasse, prima, a chiunque occupi l’immobile). La nuova tassa sulla casa è un valutarne gli effetti. Tanto per Fornero i lavoratori sono sol- salasso da 100 euro in più per la maggioranza delle famiglie. tanto numeri con cui si può giocare, non sono persone che Se l’Imu prevedeva sconti per le famiglie di 200 euro più 50 devono provvedere a mantenersi ed a mantenere una famiglia. per ogni figlio, la Tasi all’interno della Iuc avrà una media di Dunque, le prime tre iniziative di salvaguardia sarebbero do- scarsi 26 euro di detrazioni. Secondo le stime, la Iuc costerà vute servire per mandare in pensione, complessivamente, più della vecchia Imu in tutte le città italiane. Nei grandi cen- 130mila persone. Le domande accolte, perché i requisiti erano tri come Roma, Milano, Torino, Genova, Firenze, Bologna, inattaccabili, tuttavia, sono state soltanto 80mila. Tutti gli Venezia, Napoli, Bari, Palermo… sarebbero già pronte le 80mila ricevono regolarmente la pensione? Neanche per so- previsioni di mancato pagamento delle nuove imposte. Va gno! Le pensioni in pagamento sono 27mila. Confusione, ri- rammentato che le varie proteste contro comuni, Equitalia ed tardi, incertezze: molti degli aventi diritto sono in mobilità e, Agenzia delle Entrate non hanno per nulla mutato la normati- dunque, riceveranno la pensione quando si sarà esaurito que- va. Oggi, pignorare un immobile ad una persona in difficoltà sto sussidio. con i pagamenti è più facile che in passato: da una decina In compenso con la quarta e quinta salvaguardia dovreb- d’anni una nuova legislazione permette agli enti locali un bero aggiungersi altri 25mila esodati, se non di più. Per un percorso preferenziale per ipotecare e pignorare beni mobili costo complessivo, entro il 2020, di oltre 11 miliardi. La sen- ed immobili. E non dimentichiamo la nuova vulgata ministe- sazione è che dovranno aggiungersi altri interventi di tutela riale, ovvero «lo Stato deve ricostruire il proprio patrimonio per i lavoratori coinvolti nel pasticcio Fornero. immobiliare». Per farla breve, ieri gli enti pubblici svendeva- Il problema, tuttavia, non è legato soltanto alle erogazioni no case e palazzi di pregio, oggi intendono riscostruirsi le pensionistiche. Esiste un aspetto umano che è fondamentale patrimonializzazioni immobiliari mandando per strada chi (tranne che per l’ex ministro). Quando si lavora tutta una vita, «in evidente difficoltà economica». si avrebbe diritto a un po’ di tranquillità e di serenità per gli 22 IL BORGHESE Febbraio 2014 anni che restano da vivere. Invece, le riforme Fornero, com- presa quella del lavoro, vanno in direzione opposta. Si spre- mono i lavoratori sinché servono, poi si gettano via. ENTRANDO Dimenticando che la crisi, dovuta anche e soprattutto al servilismo nei confronti dei mercati, ha messo in seria diffi- coltà milioni di famiglie italiane. E i nonni, quelli che sono andati in pensione prima delle brillanti pensate del non rim- nel 2014 pianto ministro, contribuiscono in misura rilevante al sosten- tamento delle famiglie di figli e nipoti. Fanno la spesa, paga- Proposte concrete no parte dei mutui, acquistano il necessario per far studiare i nipoti, garantiscono qualche giorno di vacanza. E in questo ed errori da non ripetere modo sostengono anche i consumi generali. Con le riforme Fornero è aumentata l’incertezza di chi, di FILIPPO DE JORIO * non più giovanissimo, continua a lavorare senza più garanzie. Ed è aumentata la povertà di chi va in pensione. Niente più soldi per aiutare figli e nipoti, niente più soldi per viaggi in giro per l’Italia e per il mondo (con conseguenze inevitabili È GIUSTO e legittimo gioire della discesa dello spread sotto sull’occupazione nelle agenzie di viaggio, nei ristoranti e ne- i 200 punti. (Dato al quale, però, occorre aggiungerne un gli hotel italiani che vivevano sui tour della terza età), niente altro, quello dell’aumento dell’inflazione, cioè sostanzial- più cibo di qualità. Minori consumi, dunque minore lavoro mente dei prezzi, da situare intorno allo 0,7 per cento, a nelle aziende italiane, peggiore qualità della vita e aumento, significare il crollo della domanda e dei consumi). Meno ovvio ed inevitabile, dei costi per la sanità. giusto però attribuire la flessione dello spread a un’azione Anche chi potrebbe concedersi qualche sfizio, magari sol- del governo che, in realtà, non c’entra per niente. tanto una pizza od una cena al ristorante, è portato a rinuncia- La discesa dello spread a livelli che, come noto, non si re ed a risparmiare in vista di eventuali problemi. Basti pensa- vedevano dal 2011 è invece il frutto di due fattori, entrambi re alle nuove tasse sulla casa, bene rifugio per l’80 per cento indipendenti dalla nostra volontà: il miglioramento delle degli italiani e, dunque, settore privilegiato da colpire per i condizioni del titolo decennale tedesco o bund e la perma- ministri che si occupano soltanto di far felici i mercati. Tutti i nente appetibilità del corrispondente decennale italiano per soldi destinati al Fisco - che li usa per arricchire banche e spe- il rendimento ancora offerto, vicino al 4 per cento, e la si- culatori - sono soldi sottratti all’economia reale dell’Italia. La curezza dell’investimento, poiché è certo che, anche in ca- rinuncia ad acquistare un abito italiano, perché costa più di un so di default, il debito sarebbe comunque saldato dalla BCE vestito made in China, significa cancellare un posto di lavoro. e dai nostri partners europei per salvare l’euro. A questi La rinuncia al cibo italiano, a vantaggio di quello importato e fattori deve aggiungersene un terzo, e cioè la benefica azio- a basso costo, anche perché prodotto senza regole, significa ne di Mario Draghi, alla guida della BCE per creare liquidi- distruggere, quotidianamente e progressivamente, la nostra tà da iniettare nel sistema. Compito delicatissimo perché in agricoltura e la nostra industria alimentare. realtà i mezzi a sua disposizione non sono molti, a differen- Come si può chiedere ad un «esodato», di spendere di più za di quelli della Federal Reserve, perché gli è vietato dai e di consumare italiano? Come si può chiedere a un pensiona- regolamenti della Banca Europea l’acquisto diretto di titoli to, costretto a rovistare nell’immondizia dei mercati per pro- di Stato ed egli può agire soltanto indirettamente mediante curarsi del cibo, di incrementare gli acquisti quando non ha i l’apertura di un credito illimitato ed a basso costo alle ban- soldi per pagare la bolletta della luce e del gas? Eppure For- che, sull’utilizzo del quale, fino a questo momento, ha po- nero è una docente universitaria della facoltà di Economia. tuto praticare solo scarso controllo effettivo. Certe cose, dovrebbe capirle. Forse, però, questo disastro non Affacciandoci nel 2014 è gioco forza notare che nel è stato un errore di percorso, ma il risultato di una precisa mondo occidentale si sono formate due aree che dipendo- strategia volta a distruggere l’Italia. no da due diverse impostazioni di politica economica: l’u- na, composta da USA, Regno Unito, Giappone che ha adottato strategie economiche «espansive» di forte aumen- to della massa monetaria, che è stata immessa nel sistema a decine di migliaia di miliardi. Il che ha permesso l’uscita dalla crisi, un ritrovato dinamismo economico e la ripresa dell’occupazione. L’altra, contraddistinta da politiche economiche «rigorose» ed in realtà deflattive che perseguono un fine opposto, cioè la diminuzione della massa monetaria attra- verso l’aumento delle imposte, dei prezzi pubblici e delle tariffe, che si risolve nel perdurare della crisi, nella conti- nua perdita di posti di lavoro, (siamo arrivati, da noi, al 12,7 per cento, primato europeo) nel depauperamento del potere d’acquisto con scarsi investimenti e sacrifici im- mensi continuamente imposti alla maggioranza sofferente della popolazione (ceti medi e pensionati), che viene gra- dualmente portata dalla crisi dichiarata alla miseria. La spia di questa situazione è sotto i nostri occhi: ac- canto alla discesa dello spread, c’è un aumento dei prezzi intorno allo 0,7 per cento. Meno male, diranno alcuni, ma Febbraio 2014 IL BORGHESE 23 sbaglierebbero gravemente perché questa quiete della in- Questa sospensione dell’adesione all’euro ci darebbe la flazione vuol dire che i consumi decrescono e la domanda possibilità di una politica monetaria più adeguata ai nostri interna non riprende. bisogni, più rispettosa della catastrofe sociale che per colpa Un’altra spia tragicamente eloquente della politica de- del rigore si è verificata in Italia e, nel contempo, non do- flazionista suicida è costituita dalla comunicazione della vrebbe affatto significare l’abbandono dell’Europa di cui il Banca Centrale europea: A novembre i prestiti alle imprese nostro Paese è stato cofondatore ed artefice (del resto la sono diminuiti del 5,9 per cento e in ottobre del 4,9 per Gran Bretagna non ha voluto dismettere la sterlina, ma ha cento. continuato a restare membro dell’Unione Europea). Sottoli- Da notare che questo accade, benché in misura meno neiamo che non è detto che questa uscita debba necessaria- accentuata, anche nel resto del continente (3,9 per cento a mente avvenire, ma si deve essere pronti se le condizioni novembre ma il nostro dato già riferito sopra, 5,9 per cento generali della recessione italiana dovessero peggiorare. è di molto superiore). Tornando al dato (0,7 per cento) con cui abbiamo ini- Questa è la prova che la politica economica che viene ziato questo articolo, esso è indubbiamente tipico ed indi- adottata dall’Europa è errata e negativa e, tra l’altro, senza cativo di un periodo di forte deflazione, cioè di rallenta- sbocchi, mentre quella adottata da USA, UK e Giappone è mento e di assenza di dinamismo economico, con massa quella giusta. L’unico Paese che gioisce della politica eco- circolante in diminuzione e prezzi dei beni decurtati dalla nomica «rigorosa» è la Germania ma ciò avviene mediante minore domanda. Il dato è tanto più significativo perché, la pretermissione di una politica solidale e comune! nel frattempo e scriteriatamente, il governo consente l’au- La diagnosi non può essere diversa e ci impone una mento dei prezzi pubblici e di tariffe pubbliche e private seria presa di coscienza che non può prescindere dalla con- (ma legate a consumi di pubblica utilità come le autostra- siderazione che le condizioni della nostra adesione all’euro de) che aggravano la situazione del cittadino medio e pesa- furono errate e il cambio impostoci da Berlino penalizzan- no come macigni su pensionati e ceti medi già provati, im- te e insostenibile. Tanto è vero che, dopo pochi mesi, si era poveriti e vittime dell’attivismo fiscale degli ultimi anni. creata una equivalenza incredibile: 1 euro aveva il potere Si pensi che lo stesso governo ha voluto, pervicacemente, d’acquisto di mille lire e non di 1.937,26 secondo il cam- insistere sul blocco delle pensioni oltre i 1.500 euro e nella bio ufficiale! decurtazione di quelle più alte, nonostante una recentissi- In sostanza se un bene costava prima, per ipotesi, 5.000 ma sentenza della Corte Costituzionale! lire, il prezzo in euro era diventato di 5, cioè l’euro aveva In questo frangente si continua a parlare di crescita die- portato alla diminuzione del 50 per cento dei nostri valori, tro l’angolo, di aggancio alla ripresa americana o interna- avviliti da un cambio del tutto irrealistico. zionale, ripetendo cose alle quali è difficile credere (anche Di fronte a questa situazione, diminuisce sempre di più se fortemente ce lo auguriamo!). il numero dei fautori dell’euro e aumenta quello dei c.d. Ripetiamo che i mezzi posti a disposizione dal governo euroscettici. Ed anche di questo occorre tenere conto. per questa manovra di stimolo all’economia sono troppo Ora, il confronto tra le due aree di cui si parlava all’ini- pochi. Abbiamo già scritto più volte che se si dedica a que- zio di questo scritto ci porta ad un risultato logico, di una sto scopo meno del 4 per cento del prodotto interno lordo, abbacinante chiarezza! Per uscire dalla crisi, occorre adot- cioè circa 60/65 miliardi di Euro, secondo i più accreditati tare gli stessi moduli di politica economica dell’altra area: economisti, non si va da nessuna parte. iniezioni di liquidità nel sistema, investimenti, rafforza- La vendita di azioni di aziende quotate in Borsa come mento del potere d’acquisto, mutui abbondanti ad imprese, ENI e Finmeccanica per procurarsi un po’ di soldi è cosa che famiglie etc. Oltretutto l’adozione di queste politiche con- non risolve e diminuisce il valore dei beni comuni, cioè di sentirebbe di evitare i «sacrifici» che vengono imposti a proprietà di tutti i cittadini, senza prospettive incoraggianti. tutti con il risultato di avere impoverito l’intero Paese e i Piuttosto, sarebbe molto meglio aderire alla proposta di suoi abitanti, escludendo, è ovvio, i membri della classe un grande gruppo editoriale italiano, sottoscritta da centi- dominante e del suo «indotto» che è da valutare in un mi- naia di autorevoli firme di economisti, di imprenditori di lione e mezzo di privilegiati. personaggi noti della Finanza italiana, alla quale anche noi Ma questo è proprio quello che l’Italia NON può fare abbiamo aderito, suggerendo, tuttavia, un miglioramento legata, come è, a doppio filo, ad una politica del tutto anti- che ci è parso utile e fattibile, cioè la creazione di un gran- tetica caparbiamente voluta dalla Germania e dai suoi cori- de fondo pubblico di investimenti con il conferimento ad fei in area euro e tenacemente difesa anche con una oppo- esso di tutti i beni patrimoniali dello Stato ed anche di sizione cieca ai tentativi di Draghi di mitigare, con gli stru- quelli da sdemanializzare, con la garanzia dell’oro detenu- menti che ha, questo eccesso di rigore (p.e. le aperture di to dalla Banca d’Italia (una delle riserve maggiori del credito alle banche finalizzato alla concessione di crediti mondo), rendendolo accessibile a tutti i possibili sottoscrit- alle imprese e condizionato dalla effettiva realizzazione di tori, italiani e non. tali intenti). Questo fondo avrebbe un valore che, riduttivamente si Perciò le soluzioni sono due: o l’allentamento di questi potrebbe stimare a circa 200 miliardi. Ciò - si badi bene - vincoli europei (come è stato invano e più volte chiesto senza alcun aggravio per il bilancio dello Stato! dalle nostre autorità monetarie) in modo da potere effettua- L’imponente massa di denaro che ne risulterebbe, im- re investimenti e riduzioni fiscali che favoriscano la ripre- messa nel sistema economico, darebbe alla situazione ita- sa della domanda interna, ovvero, in alternativa, la messa liana quel miglioramento dinamico che, altrimenti, con i in cantiere, con la massima urgenza, di una commissione mezzi a disposizione è impossibile. di veri esperti, cioè indipendenti dai partiti politici e non Comprendiamo bene che, per aderire a questo progetto, lottizzati tra di essi, per studiare e pianificare la nostra ci vuole qualcosa di più di conoscenze e di voglia di inno- uscita dall’Euro, cioè l’adozione di un regime analogo di vazione che l’attuale classe dominante non ha. quello che, come abbiamo visto, con successo, hanno adot- Noi, quindi, confidiamo in una meditazione seria e re- tato la Gran Bretagna, gli USA e il Giappone. sponsabile sulla proposta da parte dei soggetti «nuovi» che 24 IL BORGHESE Febbraio 2014 si sono prepotentemente inseriti nel quadro politico. La ISTITUZIONI LATITANTI loro presenza sarà benefica soltanto che riescano a disco- starsi dalle solite strade. Per esempio bisognerebbe spiega- re a Renzi che l’abolizione delle pensioni di reversibilità, cioè di quelle che spettano ai superstiti, oltre che non ser- PAROLE vire a nulla, se non a peggiorare le condizioni di molti mi- lioni di persone già colpite dall’art. 41 della legge Dini (335/95) ed oltre ad appropriarsi di erogazioni che non so- no un regalo, ma il corrispettivo (avaro) dei contributi pa- selvagge gati dal dante causa per tutta la vita, immette lo stesso Renzi nella folta schiera di quelli che ritengono di poter di PAOLA MUSU risolvere tutti i problemi aggravando, con la sottrazione o l’abolizione di diritti sacrosanti, la situazione di chi già soffre per effetto di tante sciagurate decisioni attuate negli VOGLIO introdurre il mio intervento con una frase di John ultimi 20 anni, ma con una accelerazione inaudita ed in- Maynard Keynes: «Le parole devono essere un po’ selvag- comprensibile proprio negli anni in cui ha imperversato la ge, perché sono l’assalto della ragione contro l’irragione- crisi! volezza». Perciò Renzi ci ripensi! Gli saremo grati di questo ge- Vediamo quanto le mie parole riusciranno ad essere sto di onestà intellettuale! «selvagge». Anche Grillo dovrebbe dirci con chiarezza se ha com- Io sono indignata, sono molto indignata; e la mia indi- preso o non che le pensioni (eccettuate quelle sociali) non gnazione nasce dal profondo rispetto che nutro per lo Stato sono un regalo che lo Stato o gli enti previdenziali fanno ai e le sue Istituzioni, che, però vanno ben distinti dagli uo- cittadini, ma corrispondono a versamenti di contributi che mini che medio tempore si ritrovano a rappresentarli o ad sono durati circa quaranta anni o poco meno (perciò su di esserne investiti. essi dovrebbe essere calcolata anche la rivalutazione e ap- Ricordiamoci che il legislatore costituente ha previsto plicate le regole della riserva matematica). Ne consegue la messa in stato d’accusa non soltanto della più alta carica che le pensioni non si possono toccare, altrimenti si con- dello Stato, ma anche dell’intero esecutivo: dov’è il Parla- sentirebbe a un’appropriazione indebita di danaro che ap- mento, oggi, dov’è la magistratura, sia quella ordinaria che partiene soltanto al lavoratore, accantonato da quest’ulti- quella speciale! mo per la sua propria pensione e per quella di chi gli so- Il Parlamento latita, la magistratura latita. pravvive (moglie, figli disabili). Questa non è la Terza Repubblica, questa è la Notte Se questo non è chiaro, si rischia di commettere errori della Repubblica, se non addirittura la morte della Repub- costosi, perché, sia Renzi sia Grillo, hanno avuto tanti voti blica! proprio da pensionati che non ce la facevano più e che og- Perché si aprono d’ufficio fascicoli di indagine, per gi non vogliono essere dimenticati. ipotesi che definirei «bagatellari», o la Procura della Corte *Presidente della Consulta dei dei Conti solleva d’ufficio l’eccezione di incostituzionalità Pensionati e dei Pensionati Uniti per la legge sul finanziamento pubblico ai partiti e non ac- cenna a sollevarla per tutti quei trattati, regolamenti, diret- tive, decisioni di fonte comunitaria, sino ad arrivare al re- cente decreto legge sulla parcellizzazione e vendita (ma direi svendita) della Banca d’Italia (e dell’oro che era dello Stato italiano e che alla stessa fa capo) per effetto dei quali si è creata e si sta alimentando una voragine incolmabile nei conti dello Stato, con serio pericolo per la stessa tenuta dell’assetto istituzionale e per l’indipendenza e il libero esercizio delle funzioni degli organi costituzionali dello Stato? Sto parlando dell’indipendenza e della sopravvivenza dell’Italia come Stato!

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E perché, sempre la Procura della Corte dei Conti, non fa in modo di scoperchiare quell’enorme vaso di Pandora che riguarda: «atti, studi, analisi, proposte e relazioni che riguardano la posizione italiana nell’ambito di accordi in- ternazionali sulla politica monetaria e sulla politica crediti- zia e finanziaria»; «atti preparatori del Consiglio della Co- munità europea»; «atti relativi a studi, indagini, analisi, relazioni, proposte, programmi, elaborazioni e comunica- zioni sui flussi finanziari di entrata e di spesa, sulle previ- sioni del fabbisogno dello Stato, sull’evoluzione, la consi- stenza, la gestione, il risanamento del debito pubblico (…)»; «atti, anche preparatori, relativi alla emissione (…) di titoli di Stato (…)», e potrei continuare: tutti atti cui è Febbraio 2014 IL BORGHESE 25 stato apposto il divieto di accesso con Decreto ministeriale menti di fonte comunitaria, sono incostituzionali, oltre che n.561 del 1995, in deroga alla Legge n.241/1990 ? per la violazione dell’art. 1 e dell’art. 11 della Costituzio- Perché non interviene per verificare cosa è successo e ne, anche in quanto adottati in aperta violazione degli arti- cosa sta succedendo! coli 41, 42, 43 e seguenti della Costituzione. Perché nulla hanno fatto, a seguito delle dichiarazioni L’euro, e le politiche economiche e monetarie allo stes- rilasciate da un Senatore della Repubblica (il Senatore le- so collegate, sono diretta emanazione della fede totalitaria ghista Garavaglia) nell’ottobre del 2012, in una conferenza nel credo liberistico: la fede liberistica elevata a dogma a Sant’Ambrogio, circa il ricatto subito dai parlamentari, ai (citando l’espressione di Maurice Allais, fisico ed econo- fini del voto di fiducia all’insediando governo Monti, da mista francese poco noto ai più, ma premio Nobel per l’e- parte degli ispettori della BCE e di Bruxelles? conomia nel 1988 e liberista «pentito»). Dov’è finito lo Stato? Ma, soprattutto, cos’è lo Stato? L’euro è un triste miraggio, una sciagurata utopia: la Lo Stato è il Popolo e questo binomio è tenuto insieme BCE per Trattato e Statuto ha come unico obiettivo la sta- dal Diritto. Al tempo stesso, la sussistenza di tale unione è bilità dei prezzi, non la crescita. La sua politica monetaria, garantita dalla Libertà, la quale esiste soltanto se e quando in forza dei trattati, condiziona anche la politica economica la Sovranità, ossia il sommo potere, appartiene al Popolo: dell’Unione, che di diritto e per diritto le è subordinata; se viene meno il Diritto, viene meno lo Stato. Se manca la può emettere decisioni che obbligano direttamente e im- Libertà, la degenerazione è verso l’oligarchia o la tiranni- mediatamente gli Stati (si pensi all’effetto della famigerata de. Se oggi siamo in questa situazione, è perché è caduto lettera a firma di Trichet e Draghi) e al contempo non può in disuso il Diritto ed è venuta meno la Libertà. essere controllata da alcun’altra istituzione europea (ciò Questo è Cicerone, questi sono i princìpi cardine dello per il principio di totale indipendenza delle banche centra- Stato moderno contemporaneo, che trovano il loro fonda- li, di stampo liberista) e tantomeno dagli Stati. Salvo che mento nella tradizione giuridica romanistica: DIRITTO non si faccia riferimento alle quote di partecipazione, che ROMANO, NON ANGLOSASSONE! Lo ripeto: DIRIT- vedono, con il 18 per cento, il predominio della Germania, TO ROMANO, NON ANGLOSASSONE! per il tramite della Bundesbank. Che qualcuno lo ricordi a quei presunti «saggi» che E sull’indipendenza della BCE mi preme un appunto: il dovrebbero fare da consulenti per la modifica della Costi- noto economista e premio nobel per l’economia Stigliz, nel tuzione. corso di una lezione tenuta alla Columbia University nel Quella Carta non si cambia a piacimento! Nessuna nor- gennaio 2012, ha dichiarato che la BCE, in realtà, è sottopo- ma di revisione costituzionale può essere in contrasto con i sta ad ordini esterni di privati, in particolare dell’ISDA princìpi fondamentali di quella Carta, pena la modifica (un’associazione che raggruppa i principali investitori mon- della forma Repubblicana dello Stato, che è immodificabi- diali in derivati). Questo non è un fatto sorprendente per lui: le ex art. 139 Cost. fa notare, infatti, che tutte quelle istituzioni che non sono La modifica dell’art. 81, ed articoli correlati, con l’in- assoggettate a controllo democratico, tendono a cadere sotto troduzione dell’obbligo del pareggio di bilancio, è incosti- il controllo di interessi particolaristici e privati. tuzionale, così come è incostituzionale il preteso tentativo È evidente che se la BCE controlla la politica moneta- di subordinare in via costituzionale il diritto interno a quel- ria e, per il tramite della stessa, la politica economica degli lo comunitario, senza tener conto di quei princìpi, come Stati europei (ivi incluse le politiche di bilancio ed in defi- hanno fatto modificando l’art.117 Cost. nel 2001. nitiva la politica dei governi), e la BCE a sua volta è con- E tra quei princìpi, vi sono quelli che delineano la parte trollata da interessi alla stessa esterni, le conseguenze «economica» della stessa. sull’integrità e indipendenza dello Stato sono innegabili. L’euro, e le politiche ad esso correlate, sono concepiti Le stesse privatizzazioni degli anni ‘90, nonché quelle nell’ambito del contesto del pensiero economico di im- in corso di realizzazione, ivi comprese banche ed enti pub- pronta liberistica, con esasperazione del principio della blici, oltre a presentare seri dubbi di costituzionalità, sono libera concorrenza. La Costituzione, tuttavia, non cita mai anche dubbie quanto ad effetti: dobbiamo ricordarci che il termine «concorrenza», parla piuttosto di l’Italia sostenne l’impatto della crisi del’29 grazie al mo- «programmazione economica», nell’obiettivo più alto e dello IRI. Quello stesso modello che fu importato da Roo- finale del rispetto e della salvaguardia della DIGNITÀ SO- sevelt nel New Deal. Perché dobbiamo ricordarci che il CIALE (quella che oggi viene costantemente e da troppo New Deal non fu una geniale intuizione del Presidente tempo calpestata), in un equilibrio perfetto di sintesi tra americano: Roosevelt inviò i suoi consulenti in Italia a stu- ampio spazio e garanzia della libera iniziativa economica diare il «modello IRI», che poi importò negli Stati Uniti. privata e intervento pronto dello Stato a correzione delle Ed è su quel modello che Orban in Ungheria sta risolle- possibili degenerazioni della concorrenza. Questo perché vando lo Stato. la concorrenza viene considerata un fenomeno da control- Chi ha la moneta ha il potere: l’essenza di questo con- lare e non concepita come principio fondante dell’econo- cetto è che l’enorme fonte di approvvigionamento di risor- mia e dei rapporti economici. Ciò in quanto consapevoli se finanziarie legata all’emissione (stampa) della moneta, del fatto che la libera concorrenza elevata a dogma e, con nell’ambito di una concezione etica dello Stato (che nulla essa, l’affermazione del principio dell’assenza di regole ha a che fare con derive filosofiche legate al concetto (nel mercato), equivale in realtà all’affermazione di un’u- dell’«etica», ma che identifica semplicemente lo Stato con nica regola: la legge del più forte! il Popolo, nel pieno rispetto del Diritto e della Libertà del Sto parlando degli articoli 41, 42 e 43 e seguenti e 2, 3, Popolo), quelle risorse devono spettare soltanto allo Stato. 4 della Costituzione! Lo stesso economista Maurice Allais ricorda che in Quella sintesi non fu soltanto teorica, ma messa in pra- questo modo l’imposizione fiscale diretta verrebbe ridotta tica sino agli anni ‘70. quasi a zero. Le cessioni di sovranità operate con la sottoscrizione di E di questo era ben consapevole il Ministro Andreatta, quei trattati, nonché con quelle direttive, decisioni, regola- quando, nel 1981, inaugurò la nuova fase della politica mone- 26 IL BORGHESE Febbraio 2014 taria portata avanti dalla Banca d’Italia: lo stesso Andreatta lo riconobbe a dieci anni di distanza in un articolo a sua firma de Il Sole 24 Ore del 1991. In quell’articolo, l’ex ministro ammi- IL PAESE se che per effetto di quella «virata» i ministri del Tesoro si trovarono privi delle risorse finanziarie a loro necessarie ed il debito pubblico schizzò alle stelle. Il problema chiave del debito non è la spesa pubblica, delle vergogne ma il fatto che lo Stato è stato privato delle risorse finan- ziarie che derivano dall’emissione della moneta, nonché, di RAFFAELLO GIORGETTI in definitiva, della stessa moneta e degli strumenti legati alla gestione della stessa, come la svalutazione competiti- va: l’unica possibilità che hanno di reperire le risorse che QUESTO è veramente un Paese delle vergogne! Nessuna na- gli sono indispensabili è quella di rivolgersi alla tassazione zione al mondo avrebbe potuto mettere insieme una serie di o all’indebitamento sui mercati finanziari (con notevoli errori, di peracottate, di figuracce di fronte ai suoi cittadini ed vantaggi per questi ultimi). alla comunità internazionale com’è riuscito a fare in questi E difatti: con le politiche di austerity il debito è cre- ultimi anni l’Italia attraverso i suoi (s)Governi (Monti e Letta) sciuto dal 120 per cento al 130 per cento. C’è qualcosa che come nella vicenda dei due Marò, Massimiliano Latorre e non va, così come c’è qualcosa (molto) che non va in certi Salvatore Girone, che, in missione antipirateria su una nave meccanismi (come il MES) che vorrebbero «salvare» gli commerciale italiana in acque internazionali avanti alle coste Stati dal debito indebitandoli di più, o che vorrebbero ren- indiane, sono stati accusati falsamente, con prove inconsisten- derli virtuosi affossandoli nella spirale del debito (fiscal ti e malamente artefatte, dell’omicidio di due pescatori locali. compact). Dopo l’episodio di pusillaminità del comandante del piro- A questo si aggiungono gli inevitabili squilibri deter- scafo che, invece di dirigersi a tutta forza verso le nostre navi minati da un’area valutaria come quella concepita per l’eu- militari per chiedere protezione a fronte della prepotenza del ro: il recente rapporto del Tesoro USA evidenzia come la Paese asiatico, li ha consegnati a quelle autorità, si è assistito Germania, comprimendo la domanda interna e sfruttando ad ogni tipo di farsa; prima la detenzione poi la residenza la competitività raggiunta sui salari ai fini dell’esportazio- coatta mentre la magistratura del Kerala cercava e fabbricava ne, non favorisce il riequilibrio dei rapporti delle bilance prove che non convincevano nemmeno i bambini dell’asilo dei pagamenti con gli altri Paesi dell’area euro. Più sem- più sperduto, tanto erano false, inconsistenti, sconclusionate e plicemente: il problema della Grecia, dell’Italia, della Spa- fra loro scoordinate e contrastanti; poi si è consentito di ri- gna e degli altri Paesi del Sud Europa (ma ora anche della mandarli in Italia per le feste natalizie del 2012. Si sono poi Francia), causato dalla mancata disponibilità di quelle ri- riportati ai loro boia e dopo in Italia sulla parola e dopo che sorse di approvvigionamento di cui parlavo, viene accen- l’allora Ministro degli Esteri ebbe a dichiarare formalmente tuato dal fatto che si è creato un inevitabile squilibrio tra che, non avendo l’Italia avuto garanzie sia di un processo se- un eccesso di importazioni, rispetto alle esportazioni. L’ec- rio ed equo davanti ad un giudice terzo ma soprattutto che cesso di importazioni, con il conseguente deflusso di liqui- non si sarebbe potuto eventualmente applicare nei loro con- dità allo stesso collegato, ha costretto questi Stati ad inde- fronti la pena di morte, l’ex Premier Monti li ebbe a rispedire bitarsi per procurarsi la liquidità di cui necessitavano e di in quella bolgia. L’allora Ministro degli Esteri, Terzi di cui non potevano più disporre. Sant’Agata, sconvolto e stupefatto da una azione simile dette, Ciò che deve essere chiaro è che esiste una contraddizione seppure troppo tardi, le dimissioni. Monti tacitò la stampa in termini, fondamentale ed eclatante, tra obiettivi e princìpi che, salvo quella dei poteri forti, strepitava; nonostante ciò proclamati e sbandierati in varie parti della normativa comu- l’affare della vendita dei 12 elicotteri italiani all’India, sulla nitaria, e dalla propaganda europeistica, e la prova dei fatti. scorta di contestazioni risibili ed inconsistenti, sfumò ugual- Non soltanto, ma esiste un fondamentale ed eclatante contra- mente. sto tra i diritti umani ed il recepimento degli stessi nei Trattati È vero che c’erano in ballo centinaia di milioni di euro ma e le condizioni in cui sono ridotte le popolazioni, ai limiti, an- bastava che il bocconiano, chiamato da Re Giorgio a reggere zi oltre i limiti dei crimini contro l’umanità. le sorti di questo sciagurato Paese, avesse, invece che distrug- Troppi dimenticano che vi è un principio imprescindi- gere definitivamente la nostra economia, eliminato i tanti enti bile di Giustizia, che fa parte di quelle leggi non scritte, inutili, costosi, fonti di corrotti e corruttori, che ha aumentato, universalmente riconosciute, e che vengono ben prima del- per coprire tale perdita. le leggi scritte, dal quale non è ammesso prescindere: alla È di questi giorni la notizia che l’ex colonia inglese, dopo fine chiunque dovrà renderne conto al proprio destino. aver accertato, nonostante mai abbia consentito di acquisire Io non sono antieuropeista, io SONO EUROPEISTA, prove a difesa dei due fanti della nostra Marina, la più totale ma l’Europa che ho in mente è quella di Adenauer, Schu- assenza di elementi di responsabilità nei loro confronti mann, De Gasperi: cooperazione tra Stati nella piena sal- (discordanza sul calibro dei proiettili, discordanza sull’ora vaguardia e rispetto degli Stati, dei loro popoli e della loro della morte dei pescatori rispetto alla ubicazione della nave sovranità. italiana, certezza sulla sua collocazione in acque internaziona- Questa è Europa, non populismo! li con la conseguente giurisdizione italiana secondo il codice E nel nome e nel rispetto dell’identità di quei Popoli e della marineria) è dovuta ricorrere ad una sorta di truffa giudi- del Popolo Italiano, citando il verso dell’Inno nazionale ziaria spolverando una sorta di legge banditesca (Sua Act) per concludo: CHE L’ITALIA SIA DESTA! intimidire l’attuale Governo e far accettare i suoi diktat com- merciali paventando la condanna a morte dei due nostri seri e (Testo integrale del discorso tenuto dall’Avvocato Pao- valorosi soldati. la Musu il 14 dicembre 2013, a Roma, all’Hotel dei Con- A dimostrazione della vergogna che questo sciagurato gressi) Paese, attraverso questa classe politica, sta subendo e dimo- Febbraio 2014 IL BORGHESE 27 strando al mondo civile, si potrebbe ricordare ciò che altri Stati hanno fatto per i loro militari o per i loro cittadini. Il primo episodio che mi viene in mente è quello della in- GLOSSARIO cursione israeliana ad Entebbe (Uganda) del 1976 per liberare dalle grinfie del dittatore folle (si diceva fosse addirittura can- nibale) Idi Amin Dada oltre 100 passeggeri, con un raid che ebbe del miracoloso, conclusosi con la liberazione totale degli di Stato ostaggi e la perdita del comandante del gruppo scelto di para- cadutisti israeliani, Ten. Col. Jonny Netayahu, fratello dell’at- di GIANFRANCO DE TURRIS tuale capo del governo israeliano; i bombardamenti americani sulla tenda di Gheddafi, da cui il dittatore ne uscì vivo, ma morirono una delle sue mogli ed un figlio; l’immediato rim- QUALCHE amico ha ritenuto un po’ eccessivo il «dialogo sgra- patrio dei piloti americani che, ubriachi, tranciarono un cavo devole» del dicembre scorso in cui si denunciava in modo un della funivia del Cermiss causando la morte di 30 sciatori e po’ grottesco il sorgere di uno Stato di Polizia Verbale da far che, in patria, se la cavarono con un buffetto sulle guancie; la invidia alla neolingua di 1984. Purtroppo, invece, la realtà ha guerra britannica contro l’Argentina dei colonnelli per le Isole in breve superato la fantasia. Falkland (Malvinas); l’episodio dei marines americani fatti Infatti, ecco che sul sito governativo delle Pari Opportuni- schierare sulla base italiana di Sigonella (Catania) per impedi- tà è stato pubblicato un opuscolo dal beneaugurante titolo di re la partenza dei dirottatori arabi che in una nave italiana uc- Linee guida per una informazione rispettosa delle persone cisero un cittadino ebreo statunitense infermo (tal Klingho- LGBT, sigla che sta per «lesbiche gay bisessuali transessuali». fer), che determinò l’allora Presidente del Consiglio Craxi a Addirittura con il finanziamento dal Consiglio d’Europa che far circondare dai nostri Carabinieri l’aeroporto per impedire ha a cuore simili problematiche fondamentali nel pieno della una così plateale violazione di sovranità. crisi del Vecchio Continente,è stato redatto dall’Unar, che qui In mezzo ad una tragedia di questo tipo che sta per abbat- sta per «Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali», il tersi sull’Italia, facendola diventare ancora di più un Paese di cui direttore generale è tal Marco De Giorgi. Uma struttura pagliacci, si consente alla Ministra Kyenge, sorretta da quei che, immagino, avrà i suoi uffici, il suo personale con i suoi campioni di democrazia che appartengono ai vari centri socia- stupendi, e con i suoi costi, creato chissà da chi e che di certo li (voluti, sponsorizzati, coperti, e addestrati dalla sinistra) di avrà oltre il direttore generale avrà anche un presidente, un far proposte oscene quali lo ius soli ed il salario di cittadinan- segretario eccetera eccetera. za. Non si prendono invece provvedimenti contro la giunta In pratica un vademecum indirizzato al giornalista politi- rossa toscana che aumenta i ticket sanitari per finanziare la camente e sessualmente corretto per usare quelle che si riten- produzione di un film - Giallo Toscano - prodotto dalla Socie- gono le parole e definizioni «giuste» in questo settore, giuste tà Poyel che vede fra i suoi soci il commercialista Paolo Oli- non si sa bene in conformità a quale criterio ideologico e les- verio, arrestato a novembre per sequestro di persona nell’am- sicale. bito di una inchiesta per ipotesi di riciclaggio, e tal Lorenzo Comunque sia, il problema gravissimo è questo: per la Borgogni, già influente portavoce, per circa 20 anni, di Fin- prima volta dalla fine della dittatura fascista un governo de- meccanica che ha già patteggiato una pena di tre mesi di re- mocratico interviene con tutta la sua autorità e ufficialità per clusione per finanziamento illecito ai partiti mentre resta sotto indicare una «verità (linguistica) di Stato» stampando un ap- processo per altri ben più gravi reati. posito glossario ad uso della stampa italiana. Non dunque una Gli unici che hanno dimostrato serietà, senso del dovere, modifica che avviene quasi spontaneamente fra la gente an- rispetto del ruolo e delle istituzioni sono il Latorre ed il Giro- corché sotto il condizionamento ossessivo dei mass media e ne e le loro famiglie lasciate, come sempre, sole. degli intellettuali, ma imposto dall’alto, ex catedra. È lo Stato Finalmente il Vice Presidente della Commissione Euro- che ci dice che parole, che termini, che linguaggio usare. Le pea, Antonio Tajani, ha proposto all’Europa lo stop dei nego- «veline» del Minculpop che ogni giorno arrivavano nelle re- ziati dell’Italia con l’India. Ignazio La Russa, esponente di dazioni dei giornali italiani per indicare cosa dire e cosa non Fratelli d’Italia, ha annunciato che il suo partito candiderà i dire, che aggettivi e vocaboli usare e non usare per certe per- due militari per le liste delle prossime elezioni europee. Pec- sone o avvenimenti, sono abbondantemente superate da un cato che Fratelli d’Italia, secondo gli attuali sondaggi, non manualetto scritto dal governo italiano su finanziamento del arrivi al 2,5 per cento. governo europeo a uso dei giornalisti italiani tutti. Un Da questa storia, se può ricavarsi una morale, non può «bignamino» da temere in tasca e compulsare ad ogni occa- essere che questa. sione per non dire cose sbagliate e discostarsi dalle «linee gui- Gli italiani spazzino via senza pietà e rimorso questa mas- da» governative. «Veline» fasciste vituperate e ridicolizzate, sa di politicanti, di ogni partito e formazione, incapaci, incon- mentre queste «linee guida» lo saranno? cludenti, buoni solo ad aumentarsi le prebende e molti dei La realtà, come detto supera la fantasia. E se qualcuno quali ladri conclamati da sentenze definitive e metta al loro non si adegua che succede? Non si sa, ma il De Giorgi inter- posto uomini come Latorre e Girone che portano con dignità vistato da Il Giornale del 19 dicembre 2013 ha preannunciato e rispetto alto e forte il nome d’Italia nel Mondo, fieri di esse- che «insieme all’Ordine dei Giornalisti stileremo un protocol- re servitori di questi Paese di scansafatiche, pagliacci, corrotti lo d’intesa per ragionare su questi temi». Vedremo cosa uscirà e corruttori. da questi alti «ragionamenti»: richiami, ammende, sanzioni, Da poco è sulla cresta dell’onda un ragazzotto toscano denunce, condanne, radiazioni? Può un ordine professionale, che parla anche bene: ma parla tanto! tuttavia, imporre o anche semplicemente consigliare ai suoi Basta con questa manica di inconcludenti, perdigiorno, iscritti che, per mestiere fanno comunicazione, in che modo dispensatori di parole attaccati soltanto alle poltrone ed inca- dovrebbero esprimersi? Tutto ciò non è una contraddizione paci anche di fare gli uscieri degli alti uffici che ricoprono. fondamentale in una nazione che si autodefinisce democrati- Viva i nostri Marò. 28 IL BORGHESE Febbraio 2014 ca? O dietro l’ipocrita usbergo della democrazia diventa Il primo è di Piero Ostellino, ex direttore del quotidiano e «bene» quanto invece in una dittatura era «male»? liberale doc, che ha da par suo sbeffeggiato le Linee guida Dieci anni fa il presidente Ciampi ammonì i giornalisti ritenendo il testo un ridicolo parto della «ossessione regola- italiani di avere «la schiena dritta» alludendo da par suo a mentatrice di ogni burocrazia» (qui del governo Letta) e fa- una immaginata (e illusoria) «occupazione della Rai» da cendone una analisi semantica e contenutistica che ne mette parte del protervo Berlusconi che ovviamente non vi fu e in risalto l’illiberalità e la sostanziale incapacità di rispecchia- che era soltanto un pretesco per additarlo al pubblico ludi- re la realtà che, viceversa, si vuol adattare ad un punto di vista brio: vedremo adesso se l’avranno di fronte al glossario di ideologico. Stato che intacca la loro libertà d espressione. Magari, in- Il secondo è un intervento che vorrebbe essere vece, saranno per la maggior parte d’accordo, piegando la «chiarificatore», ma come si suol dire è peggio il tacòn del loro spina dorsale ai diktat del politicamente corretto che buso, dato che la pezza conferma, anzi ben spiega, la mentalità ormai ha imposto la sua dittatura occulta in nome di che sta dietro l’opuscolo e le intenzioni nemmeno tanto nasco- «diritti» e «dignità» prefabbricati e calati dall’alto dalla ste che l’hanno promosso. Il lungo intervento è del vicemini- casta politico-intelettuale, che sta pian piano, quasi senza stro del Lavoro e delle Politiche Sociali con delega alle Pari ostacoli, imponendo la sua visione del mondo distorta e Opportunità, dopo le dimissioni di Josefa Idem per il noto innaturale. scandalo della sua palestra. Maria Cecilia Guerra, che è una economista (insegna scienza delle finanze alla Università di Parte seconda - L’articolo era stato scritto e consegna- Modena) ed esponente del Pd (ha partecipato alle primarie) to, quando sul Corriere della Sera del 4 e 5 gennaio sono dispiega una dialettica buonista ma in sé ipocrita. Afferma, apparsi due interventi sulla questione che è d’obbligo com- infatti, che le Linee guida («forse il nome è fuorviante»: no, mentare nei particolari. cara signora, è chiarissimo degli scopi dei suoi estensori) sono

In esclusiva per «Il Borghese»

VITA DA CANI

di DUDÙ

TANTO per cominciare mi chiedo se tanti illustrissimi giornalisti che scrivono sui maggiori quotidiani italiani si sareb- bero accorti di me, così piccolo, se mi fossi chiamato Gennaro, Gennarino in famiglia, il nome che mi era stato dato in origine. Poi la mia nuova bella e bionda padroncina, non so se in accordo con il suo vetusto fidanzato, ha deciso di darmi il più vezzoso nome di Dudù, che peraltro non mi piace nemmeno giacché mi par più adatto ad una femminuc- cia mentre io, pur barboncino toy, sono un maschietto. O forse, questi giornalistoni, che si occupano di tante cose della politica italiana, si sarebbero accorti lo stesso di me, anche se mi fossi chiamato Gennarino o Gennariello, poiché sono diventato il cagnolino di una coppia famosissi- ma proprio nella politica italiana. Forse perché è una politica da cani. Sta di fatto che, proprio come per il mio anziano padrone, hanno cominciato a indagare sul mio passato e così han- no scoperto la mia mamma e il mio vero nome. E allora mi seguono sempre, mi fotografano sempre, annotano addirit- tura quando faccio la cacca e la pipì, evidenti argomenti che interessano i loro direttori e i loro lettori, dedicandomi tanti articoli anche in prima pagina. Mi chiedo però se perché sono carino o perché sono carini i miei padroni. Si sono occupati, anche se gioco o non gioco, se litigo o non litigo con gli altri cani. Sanno tutto di me, e questo un po’ mi preoccupa. Infatti, poco alla volta mi sono accorto che i miei padroni, soprattutto quello basso, non sono molto simpa- tici ai giornalisti e quindi non vorrei che questa antipatia si riflettesse anche su di me, che non c’entro proprio nulla con certe faccende. Viceversa si preoccupano moltissimo di me le associazioni per la difesa degli animali ed una di esse ha denunciato il fatto che io sarei stressato e inappetente. Forse mi difendono proprio perché i miei padroni, quella giovane e bella e quello vecchio e brutto, non sono simpatici. Però non è vero, tanto che è stato intervistato addirittura alla radio il mio veterinario per smentire queste illazioni. Tanto sono diventato, nonostante sia piccolino, importante! Devo dire che tutte queste attenzioni da un lato mi lusingano (mi sento alla pari dei gatti e dei cani dei presidenti americani) e dall’altro mi spaventano: ecco perché nelle fotografie vengo sempre con una faccia stupita e allucinata. I flash dei fotografi non mi sono tanto graditi e temo che qualcuno magari mi rapisca e chieda il riscatto. Pare, infatti, che il padrone, quello con i lifting e i capelli tinti, sia parecchio ricco. Però per me sarebbe un trauma che non vorrei sperimentare. Fatto sta, che sto diventando famosissimo, tanto è vero che vogliono fondare in Rete i club «Forza Dudù». La cosa ha fatto venire in mente al mio padrone, quello con una strana cadenza di voce, di fondare dei club politici con lo stes- so nome da affiancare a quelli fondati da lui che mi pare si chiamino «Forza Italia». Non ho ben capito, però, se ai miei club devono essere iscritti solo i cani o anche gli esseri umani che assomigliano ai cani… Febbraio 2014 IL BORGHESE 29

«uno strumento destinato al mondo dell’informazione per ri- fatto le speso tantissimi non soltanto omosessuali o lesbiche: flettere sulle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale quanta gente si è suicidata o è caduta in depressione o ha avu- e sulla identità di genere», e «non vogliono né potrebbero im- to la vita stravolta perché gli sono stati affibbiati dalla stampa porre rispetto nei confronti delle persone lgbt, laddove questo o dai politici o dai giudici o in Rete etichette come «ladro», rispetto non vi fosse. Vogliono invece fornire conoscenze per «assassino», «stupratore», «pedofilo» e magari anche chi desidera essere rispettoso». Alt! Chi decide cosa è «fascista» e così via, senza alcun fondamento se non ipotesi, «rispettoso» e cosa non è «rispettoso», e in nome di che? supposizioni, dicerie, accuse non provate, magari esiti giudi- Il primo punto fondamentale della questione è proprio ziari poi ribaltati? Nessuno se n’è mai preoccupato più di tan- questo: una lobby intellettuale internazionale ha deciso che to. Anch’essi hanno provato il peso delle parole, e anch’essi alcuni termini siano considerati all’improvviso «irrispettosi» avrebbero voluto essere definiti in modo diverso. I nei confronti di alcune minoranze sessuali, quindi fuori della «suggerimenti» dell’opuscolo confermati dal viceministro, «norma» comunemente accettata. Fino ad ora definizioni co- vanno appunto nella direzione di classificare e bollare come me «famiglia gay» o «utero in affitto» o «trans», ad esempio, epiteti denigratori e insultanti termini che non sono certo i sono state delle semplici definizioni e non degli insulti che dialettali frocio o busòn o culattone, che nessuno utilizzereb- sono, come tutti sanno benissimo compreso il viceministro, be sulla stampa non fosse altro che per buona educazione, ben altri. Improvvisamente qualcuno, una élite culturale e ses- creando nuovi tabù verbali definiti d’autorità, un codice da suale, ha deciso che sono invece termini «irrispettosi» e deni- seguire che nessun governo occidentale, mi pare, avesse sino gratori, quindi da mettere al bando, e prepara delle linee guida ad oggi mai realizzato concretamente (ma grazie all’Unione per modificare il lessico comune attraverso il condizionamen- Europea, chissà…). to della casta giornalistica che a sua volta condizionerà la Sicché dire, ripeto con ipocrisia buonista, che le Linee gente tramite giornali e televisione, radio e internet. Un vero e guida sono strumenti «assolutamente non lesivi di alcuna li- proprio lavaggio del cervello della popolazione come nelle bertà di opinione» fa nascere un senso di scoramento e di in- migliori dittature, nel nostro caso in nome di una pseudo etica dignazione contemporaneamente, perché non è vero in pro- creata a tavolino con la scusa che certi termini sono mal sop- spettiva. Tanto più che la signora Guerra auspica che «le nuo- portati dagli omosessuali & affini. Sicché, impostosi questo ve generazioni di operatori dell’informazione sapranno oltre- nuovo glossario statale, tutti coloro i quali non lo adotteranno, passare queste linee guida e proporne di ancora più avanzate pur se il viceministro afferma che non si vuole imporre nulla, e aperte». Vale a dire sempre più regolative dell’opinione al- saranno considerati come degli «irrispettosi» a priori pur se trui e sempre più restrittive al punto che anche «famiglia non scendono al livello di insulti e volgarità, ma soltanto per- omogenitoriale» proposta nel testo in questione diventerà ché continuano a usare parole sempre fino ad oggi usate. E qualcosa di poco corretto… Una corsa demenziale al sempre quindi considerati dei reprobi e messi in un angolo con una più linguisticamente astratto per l’ossessione di non operazione guidata dall’alto, dal governo di Letta e Alfano. «offendere», proprio come è avvenuto per «handicappato», È l’identico processo avvenuto, ad esempio, per la parola «disabile», «diversamente abile», e via ridicolizzando. «negro». Deriva dal latino niger ed era un termine descrittivo, E i cosiddetti «operatori dell’informazione», vale a dire in e non dal termine americano nigger che è un termine dispre- temine meno proletario i giornalisti, già si stanno attrezzando giativo. Lo prova il suo uso sino agli anni Settanta/Ottanta mentalmente alla bisogna predisposti come sono al conformi- quando esistevano (e dovrebbero ancora esistere) seri libri smo in genere e a quello progressista in particolare. Ci infor- intitolati Canti dei negri americani, Letteratura negro- ma, infatti, a conclusione della sua aringa il viceministro, che americana e addirittura il famoso romanzo di Conrad Il negro Giovanni Rossi, presidente della Federazione Nazionale della del «Narcissus». Una prova eloquente. Poi all’improvviso le Stampa, ha coraggiosamente affermato, a proposito dell’opu- lobby intellettuali radicali italiane, avendo come sponda quel- scolo delle Pari Opportunità, che «saper trattare questo tema le americane, decisero che era un insulto e sono riuscite a im- con la necessaria delicatezza e responsabilità, rifuggendo dai porlo, con una martellante campagna massmediatica, alla luoghi comuni, non è una limitazione al libero esercizio della gente comune e oggi, se usi la parola «negro», ti guarda stor- attività giornalistica, ma espressione di una più alta qualità to, come un razzista. Evidentemente dire «sporco nero» viene professionale». Tiè! Quindi, se le cose stanno così, è aperta la considerato meno offensivo di «sporco negro»! È l’aggettivo strada da parte della casta degli «operatori dell’informazione» che fa la differenza, non il sostantivo, però. sia all’accettazione di nuove Linee guida, sia ad un nuovo L’intento quindi è questo. Con tono buonista si dice che conformismo governativo. chi vuole essere «irrispettoso» (secondo i nuovi criteri indicati Che vieterà, come ha scritto Pero Ostellino, affermare che nelle Linee guida) può sempre farlo… ma guarda un po’! Do- un matrimonio normale fra uomo è donna è diverso da una po, però, quando sarà minoranza, se la dovrà vedere con la unione omosessuale fra persone dello stesso sesso perché communis opinio indotta nelle persone dal lavaggio del cer- quest’ultimo è «sterile» e il primo no, il che sarebbe vello massmediatico. «discriminatorio», pur se verissimo. Dunque (e già si era visto Lo conferma il Viceministro Guerra nella sua con la polemica sulle parole di Guido Barilla, quello della «chiarificazione» quando illustra il peso delle «parole che ci pubblicità della pasta), tutti sullo stesso piano, tutti omologati, definiscono davanti agli altri» e aggiunge: «Credo che chiun- tutti uguali, tutti senza più alcuna identità,e non si potrà più que abbia il diritto di scegliere le parole che lo riguardano, o usare l’aggettivo «normale» per indicare una famiglia natura- almeno di suggerirle» dato che «le parole se usate in nodo le con maschio e femmina dato che tutte le famiglie, anche improprio possono avere conseguenze molto gravi», facendo quelle omosessuali,secondo le intenzioni del nostro opuscolo, ovviamente riferimento ai suicidi di giovani omosessuali (che sarebbero da considerate tali. E, come corollario si imporrà non sempre però derivano, come si è poi accertato, da insulti anche in questo disgraziato Paese, come hanno fatto già alcu- pesanti e offensivi). Magari fosse possibile questa scelta, cara ne amministrazioni locali, il termine «Genitore 1» e signora, e magari tutti potessero farla oltre i lgbt di cui lei tan- «Genitore 2» invece di padre e madre, secondo quanto ha au- to si preoccupa! Cose queste che si sanno benissimo («parole spicato in un suo «cinguettio» mai smentito il ministro per come pietre», risale se non erro a Danilo Dolci) e ne hanno l’integrazione Kyenge. 30 IL BORGHESE Febbraio 2014

pretano la morte delle ideologie come la possibilità di get- tarsi all’inseguimento delle pulsioni del pubblico senza I PUPILLI vincoli di principio. Adesso il pubblico è mosso da sentimenti liberali e gli si parlerà in modo liberale; domani formulerà richieste au- toritarie e si faranno battute d’una durezza imperiosa; do- di Nerone podomani sarà socialista, e con la crisi in atto è probabile lo diventi, e Forza Italia ed il Partito Democratico faranno di RICCARDO SCARPA a gara nel socialismo; qualcuno in Forza Italia s’atteggerà a Casa Pound, e qualche altro, nel Partito Democratico, riscoprirà radici bolsceviche fino a farsi crescere il pizzetto «I ROMANI hanno gli Imperatori che si meritano, io non alla Lenin, come un tempo l’onorevole Lelio Basso. voglio un popolo, voglio un pubblico». Sono parole messe Ho anche la sensazione che più di qualche autore di in bocca a Nerone nel Quo vadis?, il kolossal di Mervyn questa rivista sia, ad esempio, così contrario all’euro per LeRoy del 1951, ispirato al romanzo del 1896 del polacco inseguire il pubblico degli squattrinati, cui beninteso chi Henryk Adam Aleksander Pius Sienkiewicz, premio Nobel scrive appartiene, e che sono naturalmente sempre di più per la letteratura nel 1905. Non è detto che Domizio Clau- in un periodo di crisi nera. Se la prendono con la moneta dio Nerone, l’Imperatore della famiglia Giulio Claudia, che hanno, o meglio non hanno più in tasca: oggi s’arrab- abbia mai pronunciato quella frase; del resto, per l’incen- biano coll’euro perché quella è; se fosse la liretta se la dio di Roma, forse è calunniato da duemila anni e di sicuro prenderebbero con quell’altra, magari perché super infla- la tomba sulla via Cassia non è la sua, che fu pressapoco zionata e non ci si compra più nulla. dove oggi è Santa Maria del Popolo. Questa non è più democrazia, perché certamente il Di certo, però, quella frase starebbe benissimo in bocca pubblico d’uno spettacolo non esprime forza di popolo, a uno dei leaders dell’attuale e globale età mediatica, e caso mai e teacrazia, forza dello spettacolo. La questione è non soltanto a Silvio Berlusconi od a Matteo Renzi, ma che mentre tutto questo va in scena il mondo non va per anche a Barack Obama, David Cameron, François Hollan- conto suo, altrimenti le leggi della natura manterrebbero de. Fu Konrad Lorenz, lo zoologo viennese fondatore un equilibrio fisiologico. dell’etologia moderna, a chiamare il Presidente degli Stati Questa massa di pubblico ansioso di votare per la mi- Uniti d’America il: «Presidentifricio». Infatti, dal punto di gliore rappresentazione non vuole essere molestata, ad vista comportamentale, asserì non esservi nessuna diffe- esempio, se getta i residui della merenda sotto le poltrone renza, nelle reazioni di quella popolazione d’esseri umani, della platea; e gli inservienti li raccolgono per buttarli per fra il lancio sul mercato di un nuovo dentifricio e il lancio strada. nella campagna elettorale d’un candidato alla presidenza Così il mondo sta divenendo un’immensa «terra dei della federazione nordamericana. fuochi». Si fa questo esempio perché le questioni ambien- I leaders contemporanei farebbero contento Nerone, o tali sono le più caratteristiche di lungo periodo, mentre lo meglio la macchietta che ne fecero i posteri cristiani: han- spettacolo politico si deve interessare di quanto è gradito no tutti un loro pubblico, più che un loro popolo. Che, poi, al pubblico e rilevato dai sondaggi, le urgenze di brevissi- etimologicamente, il pubblico sia ciò che appartiene al po- mo periodo. polo, qui non rileva, poiché si intende in quell’uso corrente La crisi economica attuale è frutto di cinquant’anni di che indica la gente che assiste ad una rappresentazione. pubblici spettacoli, anche se col maggiore stile di un tem- Infatti, la politica, nell’êra mediatica, non è più tanto la po. È crisi di un debito col quale si sono finanziati: i falsi scienza o piuttosto l’arte di reggere gli Stati, di dare ordine invalidi elettori in taluni collegi meridionali; le rottamazio- alla vita civile d’un popolo nella cosa d’interesse comune, ni delle autovetture per compiacere alla famiglia Agnelli ma l’arte di rappresentare, nel teatro delle cose umane, il della Fabbrica Italiana Automobili in Torino, oggi Fabbri- dominio ed è il miglior attore ad avere il consenso del pub- ca Internazionale Automobili in Tuttomondo; ma c’è ri- blico. schio che presto fabbrichino in proprio tutto l’universo Naturalmente, il pubblico viene gabbato rappresentan- meno che in Italia; i burocrati dei ministeri in Roma i qua- do una commedia in cui il primo attore fa l’interesse dei li, come nella scenetta d’una pellicola cinematografica cittadini, ma è una rappresentazione in un gioco di spec- d’un tempo non lontano, entrano in ufficio, appendono chi. L’età mediatica è anche quella in cui le teorie ed i me- all’attaccapanni cappotto e cappello per segnalare che so- todi delle indagini demoscopiche riescono a selezionare no presenti anche se fuori stanza, e poi vanno in giro per campioni relativamente ben rappresentativi dell’intero uni- farsi gli affari loro. verso che s’intende sondare e, quindi, i sondaggi vanno di Un esempio a sud, uno al nord e l’altro al centro; po- gran moda. Chi ha ambizioni politiche li consulta, e riven- tremmo continuare, ma tanto è quanto succede quando non de al suo pubblico quello che esso gradisce di sentirsi dire, si può scontentare il proprio pubblico. Così, però, si va in- con una precisione impensabile nella Roma giulioclaudia. contro alla catastrofe. Non vorremmo dover coniare una teoria del catastrofismo politico, per cui l’ecumene civile, * * * al pari della Terra, continuerà a essere il frutto di una storia di catastrofi sociali di carattere violento, in cui diverse spe- Quando il buon Gonzalo Fernández De la Mora parlò cie di pubblico plaudente si succedono, nell’estinzione del- per primo di crepuscolo delle ideologie, pensò ad un mon- le precedenti, le cui tracce restano rinvenibili in fossili sto- do evoluto che affrontasse le questioni nella loro realtà, rici oggetto dello studio dell’archeologia politica. Magari elaborando idee atte a risolvere problemi concreti, senza coll’accavallarsi di edificî costruiti dai martiri nella fase vincoli a dottrine strumentali per giustificare un partito po- precedente, come la basilica vaticana di San Pietro che litico; oggi, invece, i registi della politica spettacolo inter- sorge sull’area del circo di Nerone. Febbraio 2014 IL BORGHESE 31

nistrativo, addetto soltanto a recepire le direttive di Bru- xelles e ad applicarle. L’ASSALTO L’idea di democrazia e libertà si è evoluta, quindi, in senso federativo, secondo una forma che depotenzia gli Stati: la politica negli Stati nazionali aveva come scopo di forgiare il destino del popolo, di salvaguardare i propri in- alla sovranità teressi in un continuo confronto, e a volte scontro, con i popoli vicini. Negli Stati amministrativi di oggi lo scopo Dallo Stato nazionale primario è il benessere, la gestione delle risorse secondo logiche che coinvolgono tutta l’Europa e la tutela dei dirit- allo Stato amministrativo ti civili. Nello Stato nazionale, l’economia era posta sotto il controllo dei vertici della classe dirigente; nello Stato di MANLIO TRIGGIANI amministrativo è sottoposta ai potentati e alle lobby econo- mico-finanziarie sovranazionali e alle direttive dell’UE. La vicenda del commissariamento della Grecia è eloquente. IL CONTESTO europeo, così come designato dall’Unione Questo relativamente nuovo assetto politico ed economi- europea, con le sue leggi e direttive, fa spesso vivere crisi co, è davvero la nuova grande nazione Europa? Le iniziative di sistema a nazioni da secoli strutturate. Massimo D’Aze- congiunte delle lobby, di fatto, stanno lavorando per indeboli- glio, dopo l’unità d’Italia disse: «Fatta l’Italia, ora dobbia- re il continente, per accelerare la decadenza e per eliminare le mo fare gli italiani». Forse è questo uno dei problemi cen- forze di resistenza residue. L’Italia non determina più il pro- trali per l’Italia e forse realizzare uno Stato nazionale, og- prio destino: svende industrie del made in e dei settori gi, è davvero difficile se si pensa che questi processi storici strategici delle telecomunicazioni o della chimica; non crede nei secoli passati sono avvenuti in altri Paesi europei nel più nella trasmissione della propria tradizione e identità e quadro di contesti differenti. Realizzare, perciò, uno Stato quindi non sente più come primaria la nascita dei figli e rag- nazionale oggi è pressoché impossibile. Perché? Lo Stato giunge ormai la crescita zero; invoglia l’immigrazione con nazionale nell’Ottocento e Novecento, in Europa, aveva lo dichiarazioni e provvedimenti ad hoc, sostenendo che le mas- scopo di affermare una unità interna, una definizione della se straniere che arrivano in Italia rappresentano arricchimento propria identità nazionale, nell’ambito dei conflitti ricor- culturale ed economico, oltre che la soluzione economica per renti fra Stati che vivevano fianco a fianco e magari non in gli accantonamenti per le pensioni. Tutte tesi smentite dai fatti concordia. Una potenza nazionale era sempre pronta ad e dagli economisti più accorti. Insomma, al potere economico affrontare la guerra per l’affermazione del proprio Stato, e finanziario e all’assoggettamento al potere politico delle della propria nazione, per tutelare interessi politici o eco- lobby di Bruxelles si aggiunge l’eliminazione dell’identità nomici. Alla base c’era il popolo, il suolo che era quello nazionale e culturale, dello Stato. degli avi e la volontà di trasmettere alle nuove generazioni Il mondialismo, del resto, ha lo scopo di cancellare le le tradizioni del popolo, la cultura, la storia, gli usi e i co- differenze creando un melting pot, eliminando le tradizio- stumi che magari con i decenni sarebbero cambiati ma ni, i valori che fondano le comunità, sciogliendo i legami sempre nel solco di una visione nazionale e unitaria. Alcu- sociali e appellandosi ai diritti civili come paravento. La ne date, alcune battaglie, alcune ricorrenze erano sempre cancellazione delle identità comunitarie, l’assalto alla vita- un appello e un richiamo all’unità, alla fratellanza di san- lità e alla forza dei popoli, è attuata con una serie di pas- gue, alla comunità che condivide il proprio destino. La pa- saggi che investono primariamente la sovranità del popolo tria era sacra perché in lei si compiva tutto il mondo ideale e dello Stato. di una comunità. Oggi giorno, nell’èra della mondializzazione, dell’affermazione del mercato globale, della realizzazione di ampie zone di libero scambio, dell’affermazione del disegno di realizzare fra nazioni il principio fede- rativo fino a raggiungere macroaree economiche e politiche come l’UE, il concetto di Stato nazio- nale, che accentrava il potere politico, econo- mico, militare e la sovra- nità decisionale, è venu- to meno e gli spazi che restano sono molto an- gusti. Il cambiamento radicale è tutto nel pas- saggio da Stato naziona- le sovrano a Stato ammi- 32 IL BORGHESE Febbraio 2014

LE INTERVISTE IMPOSSIBILI ANNAGRAZIA CALABRIA

«2014: Noi e il futuro» a cura di FRANCESCA SICILIANO

QUALCUNO, tanto tempo fa, ideò le interviste impossibili: quelle «chiacchierate» (letteralmente virtuali) con personaggi della storia o della letteratura scomparsi da secoli. Oggi Il Borghese ha voluto fare più o meno la stessa cosa, realizzan- do un’intervista impossibile in «2.0» con Annagrazia Cala- bria, giovane deputata di «Forza Italia» e leader dei giovani del partito del Cavaliere. Lei è viva e vegeta, s’intende, ma probabilmente troppo impegnata per rispondere alle nostre domande. E allora abbiamo immaginato – riprendendo i suoi numerosi cinguettii su Twitter, i suoi prolissi post su Fa- cebook e le sue precedenti interviste – come avrebbe potuto risponderci. E chissà, magari la finzione potrebbe essere me- glio dell’originale...

Onorevole Calabria, allora come si è chiuso il 2013 per la politica italiana? Secondo lei - che invece sa bene cosa accade in Parla- «Non voglio parlare dell’anno che si conclude, piuttosto di mento - cosa c’è che proprio non va? quello che inizia. Due sono le parole d’ordine: Noi e futuro.» «Come dice il presidente Berlusconi: qui in Italia ci vo- gliono mille giorni per approvare una legge; non è normale, è «Noi»... chi? assurdo. La politica non ha strumenti agili e veloci per cam- «Noi della “Giovane Italia”. Noi, quelli che lo scorso 23 biare il sistema.» novembre ci siamo ritrovati a Roma (provenendo da ogni parte dello stivale) per parlare di idee vincenti, per capire che E Annagrazia Calabria, invece, cosa dice? ognuno di noi può essere protagonista del proprio domani. «Che siamo nel 2014. E se il 2013 è stato l’anno delle lo- Noi che non ci nascondiamo dietro un dito perché i problemi giche di potere discusse nei Palazzi, il 2014 deve aprire que- ci sono eccome!» gli stessi Palazzi a chi l’Italia la vive e la edifica tutti i giorni, alle famiglie e ai cittadini. I club “Forza Silvio” servono per E allora parliamo di questi problemi. Primo tra tutti? tornare alla politica fatta dalle persone per le persone parten- «La diatriba tra Renzi e Fassina: mostra un pericoloso do dal territorio.» braccio di ferro all’interno del Pd che si gioca sulla pelle de- gli italiani.» Tralasciando soltanto per un attimo la retorica, in con- creto qual è l’obiettivo di voi giovani? Parte subito con l’offensiva... «Noi ci impegneremo, come sostiene da sempre il presi- «La sinistra continua a farsi riconoscere anche all’estero. dente Berlusconi, affinché l’Italia adotti un sistema bipolare, Le loro tasse violano le libertà fondamentali, anche per Bru- sul modello di quello statunitense.» xelles.» Solo? Quindi la scalata di Renzi alla segreteria del «Pd» non «No, ovvio. Vogliamo anche combattere la disoccupazione è una buona notizia? giovanile, dare ai ragazzi la speranza di potersi fare una casa «Ben vengano le proposte di Matteo Renzi in tema di la- e di mettere su famiglia. E per questo sarà necessaria una voro. Ora, però, aspettiamo di andare oltre la genericità dei riforma del lavoro, perché la riforma Fornero è... sono una titoli e di conoscere nel dettaglio contenuti e coperture per moderata e voglio usare un termine moderato: diciamo riscri- confrontarci e discutere. E comunque va ricordata una cosa: vere.» lui è stato eletto segretario, ma non è il candidato premier.» A proposito di moderati: che futuro vede per «Ncd» di Crede che, con un colpo di coda, il «vecchio» «Pd» pos- Alfano? sa disarcionare Renzi a un passo dalla candidatura per «La trovo una realtà un po’ rarefatta, non la vedo radica- Palazzo Chigi? ta nel territorio. E in più non ritrovo una identità in loro. No- «Direi che non ci si dovrebbe fidare troppo di certi auto- nostante quello che è accaduto a Berlusconi, nonostante Alfa- matismi. E comunque Renzi dice in continuazione che vuole no sia stato indicato come capo della delegazione al governo, cambiare le cose, ma non sa cosa avviene realmente in Parla- loro sono rimasti nell’esecutivo disorientando anche gli elet- mento.» tori.» Febbraio 2014 IL BORGHESE 33

Voi invece siete passati all’opposizione nell’arco di L’ITALIA COME IL SUD DOPO L’UNITÀ due giorni. Noi non siamo un partito con la bava alla bocca, come qualche ex collega di partito ci ha definito, insultando così la politica, gli elettori e tradendo il suo vero modo di agire VENDUTA e di pensare. Ncd fa la stampella di un governo a larghissi- ma impronta di centrosinistra, con un Pd che dopo l’arrivo di Renzi sarà ancora più determinante nel dettare l’agenda. Lo stesso Renzi ha già avvertito che 300 deputati non sono allo straniero 30. di MIMMO DELLA CORTE Come ha detto qualche suo collega di Fi, Alfano farà la fine di Fini? C’è chi ha definito la nascita del centrodestra di Alfano CORSI e ricorsi storici. La storia che si ripete. Nel luglio del un atto di coraggio. Mi permetto di dissentire: se si ha dav- 2012, Stephanié Collet, storica della finanza dell’Università vero coraggio, la battaglia si combatte all’interno, certi Libre de Bruxelles, testimoniava - a conclusione di una ricer- delle proprie idee. Renzi ha lottato per la sua idea di Parti- ca sui titoli di Stato italiani tra il 1847 ed il 1873 ovvero 27 to Democratico da dentro il Pd: è così che si combatte, non anni di quotazioni pre e post unitarie - che prima dell’unifica- voltando le spalle e fuggendo. Alfano è scappato, ha fatto zione, quelli del Regno delle due Sicilie quotati alle Borse di uno strappo. Una scelta, indubbiamente, di paura. Aversa e Parigi, prima del 1861 pagavano i tassi più bassi (4,3 per cento) con uno spread a proprio favore di ben 120 Quando ci saranno le elezioni? punti base rispetto a quelli papali e piemontesi e di 160 ri- Presto, per due motivi: da una parte Enrico Letta sa che spetto a quelli lombardo-veneti. E questo perché, come soste- non ha più la maggioranza che aveva all’inizio. È sottoposto a neva sempre la stessa Collet, «le regioni meridionali avevano continue richieste di risposte, che non può dare. Dall’altra una buona struttura industriale, un’agricoltura in espansio- parte c’è Renzi che sa che i molti che l’hanno votato si aspet- ne ed i più importanti porti commerciali». Una testimonianza tano tanto da lui; e fare il segretario di un partito non è il mo- che non piaceva ai sacerdoti dell’antimeridionalismo e di do giusto per accontentare i propri elettori, specialmente se a conseguenza nessun media - tranne il Sole24ore, ma senza fare il premier c’è un compagno di partito. troppo risalto - sembrò accorgersene. Così come, del resto, nel dopo 1861, tutti avevano finto di non vedere che i pie- Quindi subito al voto? montesi e Camillo Benso conte di Cavour, avevano cancella- «È essenziale restituire la parola agli elettori in nome to quanto di buono era stato costruito nelle due Sicilie, con le della legittimità del Governo di un Paese democratico. liquidità finanziarie del Sud avevano ripianato i debiti con- Berlusconi ha indicato il 25 maggio come possibile elec- tratti in dieci anni di guerra, con il suo patrimonio avevano tion day e qualora si verifichi questa opportunità in questi riempito le casse dell’erario pubblico unitario e liquidato il mesi lavoreremo per convincere i delusi, per evitare quella sistema fiscale con il quale i Borbone avevano costruito le dispersione di voti che ha portato all’ingovernabilità del fortune dell’apparato produttivo meridionale, imponendo- Paese e soprattutto per riconquistare chi oramai aveva gliene un altro molto più duro e oppressivo, derubando Meri- smarrito la fiducia nella classe politica.» dione e meridionali di tutte le loro ricchezze, e, trasferendo di là del Garigliano i centri decisionali economico-finanziari, Si riferisce ai delusi del «Pdl» che lo scorso febbraio avevano orientato verso il Nord l’ago della bussola e segnata hanno votato per Grillo? la fine del Sud. «...Grillo chi? » Una vicenda assolutamente analoga, costruita su tesi ed analisi, false e mirate al totale screditamento di una delle par- Sta imitando Renzi per caso? ti in causa, si sta ripetendo, oggi. E poiché «chi di coltello «[ride, N.d.R.] Grillo sta scendendo nei sondaggi. Di ferisce, di coltellaccio perisce», adesso, ad essere investita sicuro il suo partito sa usare le nuove tecnologie, chi urla dalle falsità degli pseudo vincitori e dei loro trova sempre chi lo sta a sentire. Ma quando si entra in «manutengoli» (non più meridionali venduti ai Savoia, ma Parlamento... bisogna saper passare dalla protesta alla italiani complici della Germania e dei poteri finanziari inter- proposta e non mi sembra che i parlamentari a Cinque nazionali) è quella stessa Italia (meridionali compresi) che - Stelle ci stiano riuscendo. C’era chi aveva votato per Gril- per 152 anni - ha continuato riversare fango e contumelie sul lo, ma ora non tornerebbe a farlo.» tacco dello stivale e sui suoi abitanti. Perciò, quella stessa sorte di progressivo impoverimento che è toccata al Meridio- Quindi lo scontro tra chi sarà? ne dall’unificazione ad oggi, rischia di toccare oggi all’intera «Con Renzi, (sospira) diciamo Renzi.» penisola. Ed anche stavolta, nel silenzio più totale e nella complicità più assoluta, tanto dei suoi organi d’informazione, E dall’altra parte? dei «chierici» ed intellettuali, quanto dei suoi governanti che «Noi di leader ne abbiamo uno solo... e si chiama Sil- pur dovrebbero sentire il dovere e l’orgoglio di difenderla. vio Berlusconi.» Non è un caso, infatti, se - nonostante la presenza a Palazzo Chigi del «marito che la Merkel avrebbe voluto per sua fi- E con l’incandidabilità come la mettiamo? glia», Mario Monti, prima, e «dell’uomo dalle palle d’ac- «Il presidente ha sempre detto che [il candidato pre- ciaio», Enrico Letta, dopo - l’Italia ha continuato, e continua, mier, N.d.R.] sarà deciso con le primarie. Anche se io spe- da due anni a questa parte, ad essere penalizzata, costretta a ro che in qualche modo, non so come, torni ad essere Sil- fare ripetuti compiti a casa, a causa della più vio Berlusconi.» «pretesa» (ovviamente, da Germania e Francia) che 34 IL BORGHESE Febbraio 2014

«presunta» (ma accettata con supina accondiscendenza dagli conto del saldo primario dello Stato, il debito pubblico italiano italici «maître à pensée» radical chic e dai politici delle inte- è il più sostenibile d’Europa. La stessa ricerca è stata aggiorna- se rinsecchite) «insostenibilità del nostro debito pubblico», la ta successivamente, allargando l’analisi anche alla Svizzera. Il cui incidenza sul Prodotto Interno Lordo, ufficialmente, è più risultato, però, è rimasto invariato: l’Italia (ranking debito tota- del doppio (130 per cento) di quel 60 per cento, imposto dai le su Pil: 73 per cento) è il Paese più sostenibile d’Europa, cer- trattati comunitari. tamente più della Germania, quarta (154 per cento), della In nome di quest’eccesso di debito pubblico, siamo stati Francia, sedicesima (449 per cento) ed Inghilterra ventiduesi- derisi e denigrati dalla cancelliera Angela Merkel e dall’ex ma (640 per cento). Questo perché, ancora prima che qualcu- presidente francese, Nicolas Sarkozy; contestati da Jens Weid- no glieli imponesse, l’Italia aveva già fatto i propri «compiti a mann presidente della Bundesbank; sorbirci continue rampo- casa» e secondo Raffelhuschen, «in prospettiva è il Paese con gne dal Commissario europeo per l’economia Olli Rehn che, il più basso incremento delle spese per pensioni, sanità, assi- dopo i compiti a casa assegnatoci in estate, poco prima di Na- stenza per anziani e con un saldo primario decisamente inco- tale ce ne ha prescritti altri, da svolgere, per altro, entro il pros- raggiante». Poiché, però, si tratta di uno studio sul lungo ter- simo febbraio: vendere i nostri gioielli di famiglia; costretti a mine «deve stare attenta perché qualcosa potrebbe intervenire subire angherie, arroganze e ruberie. Non soltanto, abbiamo ad ammazzarla nel breve termine». Preoccupazione, tutt’altro, continuato ad essere gli unici contribuenti netti dell’Europa (a che ingiustificata. Anzi, sulla scorta di quanto è successo, in differenza di tutti gli altri, versiamo nelle casse comunitarie, questi ultimi due anni, decisamente reale e palpabile. molto di più di quanto vi preleviamo); abbiamo «alluvionato» Chi dovrebbe riempirsi la testa di cenere, chiedere scu- il Paese di imposte, accise e balzelli di ogni ordine e grado, sa dei propri errori e mettersi a fare i compiti a casa, per tant’è che in appena 18 mesi - da gennaio 2012 a giugno 2013 evitare il fallimento, continua ad ergersi a salvatori -, come certificato da Bankitalia, il duo Montiletta, ha raschia- dell’Europa e pretendere che siamo noi a metterci in riga. to agli italiani ben 6.061 euro pro-capite di risparmio privato, Non è un caso che l’aggressione alle finanze italiane da riducendo, così, l’unica vera ricchezza nazionale di 36mld parte della Merckel & c., sia cominciato proprio all’indo- complessivi ovvero ben 72mila mld di vecchie lire. Sicché, se mani della pubblicazione dell’esito della ricerca e della è vero com’è vero, che ogni euro di imposte erode 3 euro di dichiarazione del coordinatore della stessa, per il quale, «le Pil - come sostiene l’Fmi - in 18 mesi, anziché farlo crescere, prospettive della Germania sono tutt’altro che rosee » ed hanno abbattuto il Pil di ben 108ml. Risultato: esplosione del- i suoi conti «nel lungo termine causeranno un’esplosione la disoccupazione (11 per cento), della povertà relativa (15,7 del debito difficilmente controllabile che costerà al Paese, per cento), ma anche di quella assoluta (8 per cento). E ancora nel 2050, 1.360 miliardi per le sole pensioni». Purtroppo, non è stato calcolato quanto ci ha tolto negli ultimi sei mesi. È approfittando dell’ignavia dei nostri governanti, ci stanno sicuro, però, che non ancora sazio, ha imposto, a professionisti derubando del presente, per salvare il loro futuro. ed aziende - già al collasso, per il conge- lamento dei consumi e perché quello stesso Stato che gli impone il pagamento immediato dei balzelli, continua a regi- strare ritardi enormi nel saldare i debiti da lui maturati nei loro confronti - di pagare acconti fiscali sui redditi futuri e, quindi, presunti, per cui, tutt’altro che certi, del 102,5 per cento, delle imposte pagate per Rivista Bimestrale i redditi conseguiti e già incamerati Per nuove sintesi culturali nell’ultimo anno. diretta da Fabio Torriero Ciò che più indigna, però, è che di tutto questo non c’era alcun bisogno. E non perché lo sostengano il sottoscritto, gli euroscettici e quanti ribadiscono l’esi- PUBBLICITÀ genza di restituire , all’Italia - ma anche agli altri Paesi Ue - la propria sovranità monetaria nazionale, bensì perché lo sot- tolinea un’analisi dei debiti pubblici, del- la Neue Zurcher Zeitung curata da Bernd Raffelhuschen professore di Scienze fi- nanziarie dell’Università tedesca di Fri- burgo. La ricerca - per altro, nota sin dal 2011, anche se la stampa ed i signori dei palazzi del potere romani hanno finto di non accorgersene - ha consentito di stabi- lire che laddove - come è giusto che sia - si consideri oltre il debito pubblico espli- Rivista Quadrimestrale cito, anche quello implicito ovvero gli impegni cui lo Stato dovrà effettivamente di Geopolitica e Globalizzazione diretta da Eugenio Balsamo far fronte nei decenni a venire: pensioni, in maturazione nei prossimi anni; spesa sanitaria, che bisognerà sopportare per Via G. Serafino, 8 • 00136 Roma • Tel. 06 45468600 • e-mail: [email protected] una popolazione già anziana e tenendo Febbraio 2014 IL BORGHESE 35

gionale indagato per peculato), con le relative clientele o scon- tentare quei partiti e movimenti della coalizione che chiedono L’ISOLA pulizia e che per lo stesso motivo avevano già minacciato di boicottare la candidatura Barracciu. In questo quadro aggrovigliato, si pone, poi, la vicenda dei sardisti che con il loro 3 per cento potrebbero essere deci- degli indagati sivi. Anche in questo caso bisogna registrare due posizioni divergenti: c’è chi all’interno del Psd’az chiede l’approdo nel Le regionali sarde centrosinistra e chi invece ritiene di dover continuare l’allean- za con Cappellacci, già causa di dolorose fuoriuscite e scissio- tra peculato e zona franca ni (la più clamorosa delle quali portò, ormai cinque anni fa, alla creazione del partito dei Rossomori). Un’altra candidatura di rilievo è senza dubbio quella della di NICOLA VENTURA scrittrice Michela Murgia, già premio Campiello 2010 con il bestseller Accabadora, convinta indipendentista. I sondaggi che circolano sulla Murgia non sono particolarmente confor- DIFFICILE pensare che il 2013 appena concluso possa essere tanti, nonostante gli endorsement spesi a suo favore da am- rimpianto dai sardi. Un anno funesto, caratterizzato da una cri- bienti della sinistra al caviale (si pensi a Gad Lerner che ha si economica senza precedenti, dalla disastrosa alluvione e invitato il Pd sardo a convergere compatto sulla Murgia). La dalle inchieste della procura di Cagliari che stanno portando candidatura Murgia è comunque «forte» rispetto a quelle vel- un’intera classe dirigente all’incriminazione per peculato. In leitarie che in passato sono state espresse dalla galassia indi- questo quadro si inseriscono le elezioni regionali del 16 feb- pendentista ma, nonostante le dichiarazioni bellicose, i con- braio; una data decisa a sorpresa dal governatore Cappellacci sensi per la scrittrice di Cabras non dovrebbero superare il 10 che, firmando in anticipo il decreto di indizione dei comizi per cento. elettorali, ha costretto gli altri partecipanti a una corsa contro il E i grillini, cosa faranno? Il M5S è stato il primo partito in tempo per la raccolta delle firme e la presentazione delle liste. Sardegna nelle politiche dello scorso anno, grazie soprattutto Le indagini della procura di Cagliari hanno condizionato all’incredibile campagna elettorale di Grillo. Malumori e divi- pesantemente lo scenario politico sardo, con la sostituzione di sioni hanno ufficialmente suggerito all’ex comico genovese di Francesca Barracciu, esponente del Pd locale e vincitrice delle non concedere il simbolo; è prevalso lo scetticismo del duo primarie, con l’algido economista Francesco Pigliaru, profes- Casaleggio-Grillo verso le elezioni regionali (conseguenza sore dell’università di Cagliari, già ribattezzato «il Monti sar- dell’idea che le regioni debbano essere abolite) e la reale cara- do». La Barracciu ha esordito in consiglio regionale nel 2004 e tura dei grillini sardi: in poche parole, si è voluto probabil- ha costruito la propria scalata all’interno del Pd isolano, grazie mente evitare un risultato deludente. ai buoni auspici del patron di Tiscali Renato Soru (record di Di certo i voti in libera uscita di Grillo fanno gola a molti: assenze in consiglio regionale durante l’ultima legislatura). lo stesso Cappellacci ha espresso la volontà di convincere Proprio Soru aveva candidato la Barracciu alla presidenza del- parte degli elettori del M5S a votare per lui. Il governatore la regione, salvo cambiare idea una volta che l’ex sindaco di uscente ha diverse grane giudiziarie (tra le quali spicca il rin- Sorgono aveva ricevuto l’avviso di garanzia per peculato. È vio a giudizio per abuso d’ufficio per gli appalti eolici in Sar- possibile che Soru abbia pensato a una propria nuova candida- degna) ma si dichiara sereno. Cappellacci è impegnato in una tura (ipotesi non disprezzata dallo stesso Renzi). Di fatto, però, battaglia politica importante, quella per la zona franca (sulla la Barracciu è stata estromessa perché il suo nome veniva con- base del presupposto che soltanto con una fiscalità di vantag- siderato debole, non capace di coagulare i numerosi partiti e gio si possa recuperare l’handicap dell’insularità). Si tratta di cespugli che compongono il centrosinistra sardo. Di conse- un cavallo di battaglia tipicamente sardista che potrebbe avvi- guenza, è stato naturale, per il Pd isolano, rivolgersi a un cinare di nuovo il Psd’az al carro del centrodestra. «papa» straniero, un economista come Pigliaru, già assessore Ma se i sardi, nel 2013, stringevano la cinghia, i politici della giunta Soru e ideologo della vertenza entrate (con la qua- non sembravano aver troppi problemi per le spese voluttuarie. le la regione chiede allo Stato la restituzione delle quote Iva e Sono stati tre gli arresti seguiti all’inchiesta (bis) della Irpef spettanti alla Sardegna in base allo statuto speciale). procura di Cagliari sul peculato all’interno del Consiglio re- Francesco Pigliaru, che vanta anche un passato a Cambrid- gionale: a Mario Diana, ex An, e Carlo Sanjust, berlusconiano ge, avrebbe potuto essere perfetto per un centrodestra norma- della prima ora, si è aggiunto Sisinnio Piras, sempre PdL, uno le, giacché predica tagli della spesa (e delle tasse, soprattutto dei ras del Medio Campidano già in passato balzato agli onori sul lavoro) e snellimenti della burocrazia; una politica di au- della cronaca per un «Lei non sa chi sono io…» a un vigile sterity «controllata» che, a suo parere, potrebbe portare a un urbano che gli voleva fare una contravvenzione. Lo stesso aumento del Pil sardo pari al 3 per cento annuo. Ovviamente Piras aveva, inoltre, schiacciato con le ruote dell’auto il piede in Sardegna, come in Italia, poco o nulla è «normale» e quindi dell’agente, poi finito al pronto soccorso. Tra il kitsch e il pa- è possibile udire entusiastici peana per l’economista perfino da tetico si collocano i casi che riguardano Sanjust e Diana: il parte della sinistra vendoliana, da sempre portatrice di una po- primo avrebbe pagato il gargantuesco ricevimento di nozze litica «tassa & spendi». Pigliaru viene considerato autorevole con i fondi consiliari destinati all’attività politica (circa 25 e capace di attrarre attorno a sé il variegato mondo del centro- mila euro, poi restituiti per ottenere i domiciliari), mentre il sinistra sardo, anche se già deve risolvere un difficile dilem- secondo avrebbe acquistato libri antichi (da destinare in eredi- ma: emarginare o no gli indagati? Non si tratta di un quesito di tà ai figli) e altri oggetti preziosi come penne Montblanc da poco conto dato che in tal senso gli sarà impossibile non scon- regalare a personalità di rilievo. L’inchiesta in Sardegna ha tentare qualcuno. Si tratta, infatti, di decidere se escludere dal comunque già portato a una prima condanna, sempre per pe- consiglio regionale (o dagli assessorati che contano) alcuni culato: un anno e otto mesi per Adriano Salis, ex capogruppo potenti «capobastone» del Pd (tra cui lo stesso segretario re- regionale dell’Italia dei Valori. 36 IL BORGHESE Febbraio 2014

OMICIDI STRADALI A convincere la titolare della Giustizia ad intervenire sono stati gli ultimi, di una lunga serie, incidenti verificati- si in provincia di Roma e sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria, costati la vita ad una bambina di nove anni ed a ASSASSINI una madre e figlia. In ambedue i casi, la condotta di guida degli investitori, come accertato dagli inquirenti, era im- prontata alla più assoluta indifferenza nei confronti della vita altrui: per porre un argine alle crescenti tragedie della per caso strada non sono sufficienti le norme sull’omicidio colposo contenute nel nostro ordinamento fin dal 2008? di ALESSANDRO P. BENINI L’applicazione di queste misure venne adottata dopo una seria di atti di pirateria stradale, culminati con la morte di una coppia di giovanissimi, travolti all’incrocio di due TRA le tante caratteristiche degli Italiani, una risalta più strade del centro di Roma, da un ragazzo privo di patente , delle altre: la memoria, corta purtroppo. Si dimentica abi- alla guida di un’auto spinta a folle velocità. tualmente la storia, gli eventi spesso tragici, finiti nel cas- In quel caso l’imputato fu condannato in primo grado, setto della dimenticanza, eventi che dovrebbero rimanere per la prima volta negli annali, per omicidio volontario. ben presenti per evitare di incorrere nei medesimi errori, Poi, come tutte le grandi tragedie avvenute nel nostro Pae- ma così è. Tocca, poi, agli episodi della cronaca, ed è la se, superato il periodo di indignazione e di allarme della cronaca di ieri e dell’altro ieri, che scorre via dai nostri pubblica opinione, una cortina fumogena è scesa a nascon- pensieri, cancellando fatti e misfatti, quasi non si fossero dere i rischi ed i vuoti di un codice superato dai comporta- mai verificati. Abbiamo dimenticato la lunga scia di san- menti criminosi degli utenti della strada. Se, oggi, il Mini- gue che ha bagnato, e continua a bagnare, la nostre strade, stro dei Trasporti si trova d’accordo con la collega della abbiamo cancellato dai nostri ricordi le «stragi del sabato Giustizia, definendo l’introduzione dell’omicidio stradale notte», tanto da chiedersi come mai, non esistono più di- «uno dei punti qualificanti del nuovo codice», tra gli avvo- scoteche, canne, alcol e soldi da spendere? No, non è così, cati penalisti ed i magistrati, invece, si accende la polemi- le discoteche con le loro buone e cattive attrazioni sono ca sulla difficoltà di valutare l’effettiva volontà di un con- ancora lì e il denaro da destinare alle distrazioni del sabato ducente , se alterata dall’uso di droghe e alcol, di decidere notte è ancora reperibile. o meno di mettersi alla guida. È venuta meno, invece, l’informazione e le conseguenti Eppure la crescente pericolosità delle nostre strade, quelle riflessioni, con relativi dibattiti ed invocazioni di nuovi urbane in testa, impone una svolta: il mettersi al volante in provvedimenti salvavite. Infatti, anche se i media danno uno stato d’ebbrezza o dopo aver assunto droga sotto qualsia- minor risalto a queste notizie, a morire sull’asfalto, nel si forma è già un atto criminoso di per sé, in cui la decisione è buio della notte, si continua, ed a lasciarci la pelle, come una conferma dell’animus nocendi, una decisione scaturita dieci, quindici anni fa, sono i ragazzi storditi da suoni, al- antecedentemente dall’uso dell’alcol e degli stupefacenti, pre- col e velocità. scindendo dal proprio stato fisico e psichico. Soltanto di recente, con l’acceso confronto sull’oppor- Nel 2012 si sono verificati 186.726 incidenti, con tunità di immettere nel nostro codice della strada il reato di 3.653 morti e 264.716 feriti, di cui poco meno della metà «omicidio stradale», i riflettori della cronaca hanno ripreso nelle strade dei centri urbani. Questi sono dati che mostra- ad illuminare la scena: all’inizio dell’anno, il Ministro del- no la necessità di rendere efficaci le misure repressive e la Giustizia Anna Maria Cancellieri ha annunciato di voler l’urgenza di stabilire, qualora la dinamica dell’incidente inserire in un pacchetto più ampio di norme, questa nuova sia stata accertata, l’indennizzo anticipato attraverso un fattispecie di omicidio. L’annunciato provvedimento, una rito direttissimo. C’è, inoltre, un altro aspetto da conside- volta messo a punto con il concorso dei tecnici del Mini- rare: la percentuale relativa agli immigrati autori di tanta stero dell’Interno, sarà introdotto in un disegno di legge di parte di questi omicidi dell’asfalto. Anche in questo caso, rapida approvazione, almeno nelle intenzioni. il problema immigrazione, rende ulteriormente debole la percezione di sicurezza dei cittadini italiani; è da molto tempo che nomadi, a volte minorenni, senza patente di guida e senza scrupoli, ubriachi e no, seminano la morte sulla nostra rete stradale. Dovremmo rievocare i tanti episodi, veri e propri omi- cidi volontari, in cui gli autori, spesso impuniti, apparten- gono a comunità straniere, nomadi e no, cittadini dell’U- nione e no, ma la cronologia di questi delitti sarebbe inter- minabile. Non sarebbe il caso di intensificare i controlli non solo sulla validità dei documenti di guida di questi im- migrati, ma anche sul loro stile di vita? O gli Italiani do- vranno accontentarsi di essere bacchettati da una Europa, non certo idonea a fare la morale, ogni volta che naufraghi sulle coste nostre non trovano una organizzazione d’acco- glienza più che perfetta? Si deve sperare, forse, nella sen- sibilità di qualche sindaco per erigere un monumento sim- bolico alla memoria di tutti i morti assassinati sulle nostre strade da individui giunti qui per una vita decente e l’ha tolta a tanti nostri concittadini? Febbraio 2014 IL BORGHESE 37

SOCIETÀ Possibile mai che i nostri trenta tiranni non si rendano conto innanzitutto che sono stati LORO a portarci a queste condizioni e che il tempo di scherzare è ormai finito?!? Possi- bile, lo dico anche a me stesso, che non sentano il disagio di IMMOBILISMO aver massacrato un Paese come il nostro? Andiamo avanti con simulacri che non contano più nulla, la Banca d’Italia, la Costituzione, la Corte Costituzionale, l’Autority e tutto per mantenere, al loro posto, decine di

nostrano speculatori che non sanno fare altro che farsi comprare! È giusto nel 2014, assistere alla presa in giro dell’IMU, al rialzo di MICHELE LO FOCO della benzina e dei pedaggi, alla diminuzione di stipendio de- gli insegnanti, mentre all’ATAC di Roma staccano milioni di biglietti falsi e i Ligresti ancora sgavazzano nei soldi come i LA CONDIZIONE che colpisce di più ritornando in Italia da un Riva! È tollerabile assistere alla sceneggiata della Fiat che se Paese straniero è l’immobilismo. Siamo un Paese immobile ne va dall’Italia silenziosamente, mentre lavora al massimo in governato da trenta tiranni che non hanno nessuna intenzione Turchia, dopo aver drenato tutto il denaro possibile nel nostro di rinunciare ai loro privilegi. Paese? Mancano entusiasmo, sincerità, voglia di sperimentare, Qui nulla cambia, perché cambiare vuol dire scoprirsi, far professionalità. vedere il marcio, scoperchiare. Noi siamo un Paese corrotto, Ormai le nostre strutture sociali sono talmente dominate nel quale i corruttori vivono bene, i corrotti vivono bene e gli da interessi di parte che è impossibile ritrovare il bandolo del- altri non contano. E non sono soltanto le tangenti a corrompe- la matassa; ed è per questo che avvertiamo un senso di impo- re, sono i privilegi, gli stipendi d’oro, le pensioni d’oro, gli tenza, come se il territorio fosse cosparso di colla e non si riu- status, di dirigente della RAI, di giudice, di notaio. Finirà mai scisse più a muoversi. questo gioco? Siamo coscienti che tra poco scoppierà una ri- Il lessico politico è ormai la stanca ripetizione di slogan, voluzione? Immobilizzare un Paese, e così torniamo al con- ed ha modificato la logica delle parole per far posto a frasi cetto iniziale, vuol dire non consentire che esso esprima le sue vuote di senso ma di facile effetto. attitudini, che vengono sacrificate all’altare di speculazioni L’imperativo è diventato un obbligo: « la politica dimo- diverse. Se almeno la corruzione fosse funzionale alle strate- stri che il Paese Il Presidente costringa il governo Renzi gie di funzionamento, il peso delle malversazioni sarebbe mi- dica cose vuole fare ». Vengono usate anche frasi senza ver- nore, e l’interesse potrebbe quasi divenire un incentivo, illeci- bo: « il rischio; la recessione economica; la votazione come to ovviamente, al lavoro, una specie di droga che stimola l’a- fase di ulteriore passaggio », oppure con l’infinito: « far zione. Il nostro Paese è invece antidinamico, la corruzione valere i propri diritti; invitare la politica a dare segni ». pesa come una grossa pancia ed il passo rallenta man mano. L’importante è che nelle frasi risuonino parole di facile rico- Le industrie se ne vanno, con la benedizione di Sacco- noscibilità: famiglia, classi deboli, disoccupati. manni che non si accorge di quanto succede fuori dalla fine- Le facce dei nostri politici, ormai avvezzi a coniugare fra- stra, e migliaia di persone si ritrovano a valutare se è meglio si di circostanza con l’espressione seria, fanno il resto. morire o vivere. Nessun provvedimento nasce nel cervello La Camusso con il berretto con la visiera all’indietro, la ormai marmorizzato dei nostri tiranni: perché non allarghia- canotta ed il fazzoletto rosso ha superato in ridicolo la foto di mo il campo commerciale consentendo di aprire negozi, ne- Zamberletti con la faccia tonda, l’espressione assente ed il gozietti, attività, perché non proviamo a bonificare i terrazzi caschetto giallo da muratore allorquando ricopriva l’improba- condominiali, non facciamo costruire, allargare, modificare, bile ruolo di responsabile della Protezione Civile. Casini, no- perché non incentiviamo barche e motori, siamo sul mare, nostante tutto, con il volto raggrugnato e volitivo, ci parla an- porca puttana, svegliatevi! Produciamo le migliori automobili cora di famiglia, quando tutti sanno che della famiglia lui «se sportive e mettiamo limiti ovunque. Per ogni iniziativa qui ci ne fotte». E che dire del santino di Amato con gli occhialini vogliono decine di documenti, inutili, come l’antimafia, che sul naso? O di Alfano con le mani sotto il mento che guarda però non si riesce ad avere. Ed è tutto così, un meccanismo lontano, nel vuoto? inceppato da inefficienza, ospedali senza medici, ministeri Realmente bisognerebbe dire un «Basta!» che abbia la ingolfati, scuola allo sbando benzina al massimo costo, e tanta forza di una esplosione nucleare! tanta casta da proteggere!

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Rodolfo Vivaldi Luciano Garibaldi Guareschi e Céline Brigate Rosse PUBBLICITÀPer non dimenticare Due grandi del’900 Prefazione di Marco Ferrazzoli

pagg. 96 • euro 15,00 pagg. 140 • euro 14,00 38 IL BORGHESE Febbraio 2014

portunità di introdurre un sistema differente. La coppia, quindi, ricorse per Cassazione. La Suprema Corte sospese «MATER il procedimento e trasmise il fascicolo alla Corte Costitu- zionale che, con sentenza del 16 di Febbraio del 2006, di- chiarò la questione inammissibile. Essa, dottamente, rin- tracciò la fonte normativa del sistema in vigore nel diritto semper certa» … romano, che sarebbe stato caratterizzato da una concezione patriarcale della famiglia e dei poteri del marito. Cosa e la Corte dei Diritti dell’Uomo esatta sotto il profilo delle fonti, tant’è che fino ai primi del 20° secolo vi furono ricorsi per Cassazione per viola- del Consiglio d’Europa zione di principî mai abrogati, e quindi vigenti, del diritto romano; ma inesatte nel definirne l’ispirazione, che fu più di RICCARDO SCARPA gentilizia che patriarcale. Infatti, la denominazione d’un individuo, ad esempio Cajo Giulio Cesare, fu composta dal prenome, nell’esempio Cajo, ch’era l’individuale, dal no- S’È SCRITTO e detto molto sulla sentenza emessa, il 7 di me, Giulio, che si riferì alla casata, in questo caso la Gens Gennaio 2014 nella causa Cusan e Fazzo contro la Repub- Julia, e dal cognome, nell’esempio Cesare, che fu il co- blica Italiana, dalla Corte dei Diritti dell’Uomo del Consi- gnome propriamente detto, da cum=insieme e no- glio d’Europa. La Corte, infatti, ha statuito, a maggioranza men=nome, in sostanza un soprannome legato a caratteri- e quindi non all’unanimità, che l’Italia ha commesso «una stiche personali, del lavoro svolto o d’altro. Nel caso di violazione dell’articolo 14 (divieto di discriminazione) Cesare, il latino Caesar deriverebbe da Caesaries, cioè ca- della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, nonché pelli, più propriamente zazzera: proprio una zazzera del dell’articolo 8 (diritto al rispetto della privata e familiare) kaiser, dato che si pettinò coi riportati. Soltanto qualche della Convenzione» stessa, in quanto la sua legislazione volta fu un patronimico, come nel caso d’Ottaviano che negherebbe ai genitori il diritto di trasmettere ai figli il co- significa figlio d’Ottavio, o per lavoro svolto, per decine di gnome della madre con esclusione di quello del padre, an- secoli. La Corte Costituzionale, però, nel dichiarare irrice- che in presenza di un accordo tra i coniugi su questo pun- vibile la questione di costituzionalità, affermò che, pur ra- to. Dalla narrativa dei fatti si apprende come i ricorrenti, i dicata, la consuetudine italiana non sarebbe più compatibi- coniugi Alessandra Cusan e Luigi Fazzo, entrambi cittadi- le col principio costituzionale della parità tra uomini e ni italiani, quando ebbero, nel 1999, la loro prima figlia, in donne, ma che soltanto il Parlamento potesse decidere una perfetto accordo fra moglie e marito chiesero d’inserire la diversa disciplina. Alla Corte di Cassazione, il 29 di Mag- nuova nata nel registro dello stato civile sotto il nome di gio del 2006, non rimase che prendere atto della decisione famiglia della madre, cioè Cusan. La richiesta venne re- della Corte Costituzionale e respingere il ricorso. I ricor- spinta e la pargola fu registrata col cognome del padre, renti non si dettero ancora per vinti. Il 31 di Marzo del Fazzo. La coppia non se ne dette per intesa, andò in tribu- 2011 Alessandra Cusan e Luigi Fazzo presentarono istanza nale. Sostenne che non vi fosse alcuna disposizione di leg- al ministro dell’Interno per aggiungere il cognome della ge italiana che impedisse alla loro figlia di ottenere soltan- madre ai cognomi dei figli nati dal loro matrimonio. Cosa to il cognome di sua madre. Il tribunale respinse la doman- che ottennero con un decreto del 14 Dicembre 2012 del da ma, invece d’osservare che la norma c’è, non è conte- Prefetto di Milano. Questa non è una novità, è usanza in- nuta in una legge ma in una ben consolidata consuetudine, veterata aggiungere il nome della madre a quello paterno cioè in comportamenti reiterati, da decine di secoli, in quando con essa si estingua una casa illustre per nome e quanto ritenuti conformi ad opinio juris ac necessitatis, titoli. Così sono nati tutti i cognomi doppi e plurimi della s’infilò, forse per ignoranza del sistema formale delle fon- nostra aristocrazia. ti, in una disquisizione storico sociologica. Cosa diversissima, tuttavia, è chiedere che un figlio nato Affermò che anche in assenza d’una disposizione di legittimamente nel matrimonio acquisti il solo cognome ma- legge, e scordandosi del fatto che la consuetudine è un fat- terno, per accordo dei coniugi, come la coppia avrebbe volu- to normativo, l’obbligo di trasmettere ad un figlio, nato nel to. Così, esaurito ogni mezzo di ricorso interno, essi adirono matrimonio, il cognome del padre, corrisponderebbe ad un la Corte europea dei diritti dell’uomo del Consiglio d’Euro- principio radicato nella coscienza sociale e nella storia ita- pa. Invocarono, nel ricorso, l’articolo 8 della Convenzione liana, tant’è che tutte le donne sposate portano i cognomi europea sui diritti dell’uomo e le libertà fondamentale, che dei loro mariti, di tal che questo cognome sarebbe condivi- riconosce il diritto al rispetto della vita privata e familiare, da so dai coniugi. Chi scrive, tra l’altro, come avvocato ha solo o in combinato disposto con l’articolo 14 della stessa, sempre sconsigliato alle spose d’usare nei documenti, spe- che sancisca il divieto di discriminazione tra i generi, lamen- cie lavorativi, il cognome del marito, per la massa d’incon- tando il rifiuto delle autorità italiane di soddisfare la loro ri- venienti burocratici che ne sorgono in caso di separazione chiesta di dare alla loro figlia il cognome della sola madre, e e divorzio, per non dire di nuovo coniugio. del fatto che l’ordinamento italiano renda obbligatorio dare il Comunque i Cusan Fazzo non se ne dettero per vinti ed cognome del padre ai figli legittimi. Invocarono anche l’arti- impugnarono la sentenza. La Corte d’appello confermò colo 5 del Protocollo n° 7, aggiunto alla Convenzione, sull’u- tale decisione di primo grado e osservò come la Corte Co- guaglianza tra i coniugi, preso da solo o in combinato dispo- stituzionale dichiarò, in una giurisprudenza costante, che sto col suddetto articolo 14 Convenzione. La Corte europea l’impossibilità di trasmettere il cognome della madre ai dei diritti dell’uomo ha sempre ritenuto sussistere una discri- figli legittimi non avrebbe violato i principî sull’eguaglian- minazione, ai sensi dell’art.14 della Convenzione, laddove vi za morale e giuridica dei coniugi, né di uguaglianza dei sia una differenza nel trattamento delle persone in situazioni cittadini, garantiti dalla Costituzione vigente; ed indicato analoghe, senza una giustificazione oggettiva e ragionevole, nel Parlamento la sede idonea a decidere in merito all’op- valutata in relazione ai principî che ispirano le società demo- Febbraio 2014 IL BORGHESE 39 cratiche. In questo caso ha rilevato che la regola d’attribuire ai figli nati nel matrimonio il cognome del padre è implicita in una serie d’articoli del codice civile italiano e che la legi- IN DIFESA slazione nazionale non prevede alcuna eccezione; che il Pre- fetto di Milano ha autorizzato semplicemente i ricorrenti ad aggiungere il cognome della madre a quello del padre della bambina e ciò non è equivalente a conferire il cognome della del Professor Praz madre da solo, e quindi ha concluso che, nel tramandare il nome della famiglia, il padre della bambina e la madre siano vittima dei Benpensanti stati trattati in modo diverso. In base a queste considerazioni la Corte, richiamata la sua giurisprudenza sulla parità di ge- del Progresso nere e l’eliminazione delle discriminazioni basate sul sesso, di RICCARDO ROSATI ne ha fatto applicazione alla scelta del cognome, ed ha rite- nuto che la consuetudine di conferire il cognome del padre a tutti i membri di una famiglia non possa giustificare una di- scriminazione nei confronti delle donne. Ha ritenuto che, nel NEL DICEMBRE scorso abbiamo partecipato a un cocktail caso di specie, la scelta del cognome della figlia sia stata de- per i volontari del FA I , attività che svolgiamo con passione terminata esclusivamente sulla base del sesso dei genitori. In da anni, presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e realtà, a ben leggere la sentenza, la Corte non ha considerato Contemporanea di Roma. Ad accoglierci abbiamo trovato la regola che il cognome del padre sia tramandato ai figli le- la Soprintendente, Maria Vittoria Marini Clarelli, che ha gittimi necessariamente incompatibile con la Convenzione introdotto l’evento con una conferenza sul circuito delle europea dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, ma case-museo della Galleria. Passando da una «valletta» a soltanto che ricorra tale incompatibilità nell’impossibilità una altra, ossia le varie direttrici dei musei-satelliti legati d’ogni derogata col consenso dei coniugi. È soltanto questa alla cosiddetta GNAM, abbiamo come al solito inorridito assenza di derogabilità ad essere, per eccesso di rigidità, di- davanti alla cultura di oggi, progressista di nome, ignoran- scriminatorio nei confronti delle donne. In realtà la sentenza te nei fatti. Direttrici si è detto, ovvio, si sa che nel campo non travolge affatto la consuetudine romanistica ma è frutto della cultura, ancora dominio di quelli che un tempo ama- dell’evoluzione della stessa. Sin da epoca imperiale, coll’al- vano definirsi comunisti, le donne di potere scelgono sem- lentarsi della struttura gentilizia dello Stato romano, struttura pre altre donne, preferibilmente poco avvenenti e se pro- che riguardò in realtà l’uso del nomen più che del cognome, prio bisogna portare avanti un uomo, costui deve essere nella fase successiva al trasferimento della Capitale a Costan- omosessuale, ma non certo nel modo virile di greca me- tinopoli e fino al 1453, si ha persino il caso, nelle Case Impe- moria, bensì decisamente effeminato. Gli interventi sono riali, di figli che, per via dell’adozione dei successori, co- scivolati via tra la noia generale, per prima quella delle munque confermata dal popolo e dal senato, abbiano preso il stesse relatrici, tediate nel parlare di quei musei dei quali nome della madre Imperatrice. dovrebbero essere le custodi. Fu più nell’occidente germanico, ad imitazione della Qualcosa succede quando è la volta della casa-museo cosiddetta legge salica, che la trasmissione in linea paterna di Mario Praz. Alla relatrice non parte la presentazione sul del nome divenne inderogabile. Poi intervenne indiretta- portatile e la Marini Clarelli comincia con una serie di bat- mente il Concilio di Trento, che nello stabilire l’obbligo tute sulla leggenda legata al fatto che Praz porti sfortuna. dei parroci di tenere la storia della parrocchia ed il registro La sedicente studiosa, bardata di bigiotteria equosolidale e dei battesimi, generò la consuetudine in questi, per dare un dai vestiti etnici, reiterando così uno dei tanti cliché terzo- cognome a chi non ne fece uso, di attribuire a cognome il mondisti amati dai radical chic, insiste nello sfottere Ma- patronimico. Non che in antico non si facesse mai, ma sol- rio Praz, ammiccando in più occasioni al suo essere uno tanto allora si generalizzò come espediente. Insomma, co- iettatore. me nel caso dello jus soli, il diritto romano ci invita a con- Ma chi era Mario Praz (1896/1982), titano della cultura siderare meglio il nostro reale spirito nazionale, e a non europea, ora ricordato da codesti tristi personaggi soltanto affezionarci troppo a forme d’origine germanica o eccle- per il fatto che porti sfortuna? Conosciuto come padre del- siastica. La questione è un’altra. Marco Tullio Cicerone, che il caso vuole abbia avuto quel cognome per un brufolo sul naso, ritenne che l’etimo di familia fosse in fons memo- riæ, fonte della memoria storica. Gli etimologisti moderni naturalmente trovano quella null’altro che una battuta, as- solutamente non scientifica. Sono del parere che, però, an- che le etimologie fantasiose degli antichi siano indicative di dati culturali, e il Cicerone, cioè il Brufolino, in fondo ci dice che la famiglia è un entità collettiva, che comprende anche i suoi membri trapassati e si proietta nelle genera- zioni future, che dà all’essere umano una dimensione di lungo periodo, proprio quella a cui non abituano le demo- crazie elettive, che fissano l’attenzione nel breve periodo fra un’elezione e l’altra. È la necessità di questa memoria storica e proiezione nel futuro che va non soltanto conser- vata ma promossa ed alla quale s’oppone l’individualismo atomistico contestato da quel grande liberale che fu Salva- dor de Madariaga. 40 IL BORGHESE Febbraio 2014 la anglistica italiana, egli è stato anche un attento collezio- seo proprio gestito dalla GNAM? Non siamo certo i primi, nista. Il Professore - come veniva chiamato dagli amici - a dire che in Italia si dedicano ben poche risorse economi- era infatti un esteta del gusto ottocentesco e grande esperto che alla cultura. Sono, però, forse soldi spesi bene quelli di antiquariato. Uomo scomodo Praz, poiché lui, differen- gestiti dalla Marini Clarelli e dai tantissimi finti intellettua- temente dagli accademici organici, non ambiva ad alcun li come lei? No, meglio utilizzarli per ospedali e strade a potere se non a quello della cultura. Egli era quel tipo di questo punto. Il proliferare di questi sedicenti studiosi, più uomo universale ancora figlio del Rinascimento, amante attenti a stigmatizzare le tresche di Berlusconi o a difende- perciò della conoscenza a 360°. Il Professore era inoltre re i Rom che a fare vera ricerca, col risultato di scrivere ben poco affascinato dalla modernità e diffidente nei con- libri inutili e poco documentati, cosa che avviene purtrop- fronti della politica; due «colpe» gravissime che gli hanno po regolarmente da decenni, ha portato la cultura in Italia fatto fare la fine di altri eccellenti intellettuali nostrani, ai minimi livelli di sempre. Ecco perché un Roberto Savia- obliati dopo la loro morte, poiché in vita erano impossibili no, giornalista furbetto dal discutibile talento, può essere da contrastare, in virtù della loro sterminata preparazione; fatto passare per un intellettuale. È stato necessario per la un’altra vittima della sinistra, è stato Giuseppe Tucci, ri- sinistra al potere della cultura far piazza pulita di uomini cercatore di fama mondiale e ormai considerato come come Praz e Tucci: troppo scomodi e colti. La loro oblite- «l’orientalista del Duce». Va da sé che nelle università i razione dalle università ha permesso di far prosperare le- testi di questi due studiosi non si leggono più! gioni di lacchè incapaci, alla insegna della seguente regola Tornando a Praz, oltre a suoi tanti eccellenti libri - tra d’oro: se il «barone» di turno è un incompetente, non potrà questi segnaliamo La carne, la morte e il diavolo nella let- far altro che scegliere uno peggio di lui, in modo da non teratura romantica (1930), nel quale si anticipa quella di- sfigurare. Moltiplichiamo il tutto per cinquanta e passa an- sciplina che oggi viene chiamata Letteratura Comparata - ni, e otterremo quello che oggi si palesa davanti ai nostri egli ci ha lasciato una splendida e suggestiva raccolta di occhi atterriti: la cultura nelle mani di persone che sarebbe- oggetti, ospitata negli storici ambienti di Palazzo Primoli, ro più adatte a fare i commessi o le shampiste. Praz avreb- in via Zanardelli. Essa si attesta come una delle più curiose be mai mostrato interesse per un inetto? Assolutamente no, e interessanti case-museo della Penisola, accogliendo oltre dunque andava fatto dimenticare. Si è utilizzata allora la mille opere, risultato di sessant’anni di appassionata ricer- storiella della iella, sulla quale la sua classe lo spingeva per ca da parte di Praz, innamorato del Neoclassicismo. primo a ironizzare. Nel caso del citato Tucci, la sua vici- Allora, come può una soprintendente, che è nulla para- nanza al fascismo è stata presa come giustificazione per gonata a un intellettuale del genere, deriderlo in pubblico? l’accantonamento di quello che è, senza ombra di dubbio, Inoltre, quanta arroganza e mancanza di stile nel ridicoliz- uno dei più grandi orientalisti della epoca moderna. zare la memoria di un uomo il cui nome è legato a un mu- La serata ha proposto inoltre un secondo motivo per un personale avvilimento. Si è parlato del FA I , di cui, ancora per poco, facciamo parte. Questa benemerita fondazione è stata, da sempre, una isola felice, to- talmente apolitica, sostanzialmente á=åìçîá=äáÄêáÇÉ non classista e devota alla tutela del nostro patrimonio culturale. Alla GNAM sembrava, invece, di stare a Livio Spinelli uno dei tanti vernissage di arte con- Il Sionismo in Italia e nella temporanea, con delle ragazzine radi- politica estera fascista cal ben vestite, giovani snob di sini- stra, ma che vivono ai Parioli e non pagg. 176 • euro 16,00 certo in periferia. Abbiamo amara- mente preso atto che persino il FA I è PUBBLICITÀ stato contagiato dalla lobby culturale progressista e non è un caso che il suo attuale presidente sia Andrea Carandi- ni, il barone dei baroni della Sapienza. Quando noi parliamo di uno stu- e-mail: [email protected] dioso, uomo o donna che sia, abbiamo quella «malsana» idea di una persona che vive per la ricerca, passando ore sui libri o in emeroteca. Ma si sa, noi siamo dei ruderi culturali per i ben- Via G. Serafino, 8 • 00136 Roma • Tel. 06 45468600 • Tel. 8 • 00136 Roma G. Serafino, Via pensanti del progresso. Giusto e per- sino lecito per loro deridere il padre Gennaro Malgieri dell’anglistica italiana, giacché questo Conservatori Europei è stato Mario Praz, che tantissimo ha del Novecento fatto per la cultura nel nostro Paese. Che cosa ha fatto mai, invece, la Ma- pagg. 250 • euro 18,00 rini Clarelli per la ricerca in Italia? Nulla. Sarebbe perciò più opportuno informazioni al 339 8449286 che prima di sfottere, la signora tor- nasse a studiare.

FOTOGRAFIE del BORGHESE

A DESTRA, OCCHIO ALLE CORRENTI! (Nella fotografia, Giorgia Meloni e Ignazio La Russa) LARGO AI GIOVANI! - A FERMARE LA MANO RAMPANTE DELLA SINISTRA . . . (Nella fotografia, Matteo Renzi) . . . BASTERÀ IL RUGGITO DEL VECCHIO LEONE? (Nella fotografia, Silvio Berlusconi) POLITICI «ROTTAMATI» - ORMAI, PER SALVARSI LA POLTRONA . . (Nella fotografia, Stefano Fassina) . . . NON BASTA PIÙ RACCOMANDARSI AI SANTI IN PARADISO (Nella fotografia, Gaetano Quagliarello) CERCASI DIRIGENZA «DEMOCRATICA» - DAI VERTICI . . . (Nella fotografia, Nicola Stumpo, deputato del «PD») . . . ALLA BASE, È TUTTO UN GRAN RAVANARE! (Nella fotografia, Mario Tullo, deputato del «PD») LE NOTE DELLA POLITICA - DAL «BUNGA BUNGA» DI ARCORE . . . (Nella fotografia, Nicole Minetti, ex consigliere Regione lombarda in quota «PDL») . . . A L«SI, SI, LA, DO» DEL «NAZARENO», È SEMPRE LA SOLITA SOLFA (Nella fotografia, Maria Elena Boschi, responsabile riforme del «PD», pupilla di Matteo Renzi) LA SINISTRA IERI - UNA «NORMALE» FAMIGLIA BORGHESE (Nella fotografia, Nilde Iotti, Marisa Malagoli e Palmiro Togliatti) LA SINISTRA OGGI - UNA FAMIGLIA «DIVERSA» «POLITICAMENTE CORRETTA» (Nella fotografia, a destra, Paolo Hutter, ex consigliere milanese del «PDS», felicemente sposo) NEL COGNOME DELLA MADRE - L’EUROPA AFFOSSA LA FIGURA PATERNA . . . .poi, dici che uno diventa «frocio»! . . . (Nella fotografia, una coppia omosessuale al momento del matrimonio) Febbraio 2014 IL MEGLIO DEL BORGHESE

pagare. Il bollo di circolazione delle auto è stato trasformato in «tassa sul possesso», per far si che tutti pagassero, anche Il debito quelli che non circolano. E adesso, il Ministro delle Poste pro- getta di fare altrettanto con i televisori, trasformando il «canone d’abbonamento» RAI in «tassa sul possesso»: 117.000 lire per tutti, 130.000 per chi ha due televisori, al potere 150.000 per chi, invece, ne ha tre. L’inventore del progetto, Oscar Mammì, è repubblicano; di MARIO TEDESCHI ha la tessera, cioè, del partito che ha impedito la tassazione delle plusvalenze di Borsa e, subito dopo, ha completato il regalo alle grandi Società per azioni con la legge delle «bare L’APPUNTAMENTO è per l’anno prossimo. Prima assai che ar- fiscali». Piccolo particolare, da non trascurare: per incassare rivi il Duemila, con tutte le arcane profezie legate al «Mille questa nuova tassa, è stato già calcolato, si dovrebbe mettere più Mille», a noi Italiani pioverà fra capo e collo la mazzata in piedi un sistema di controllo che costerebbe una somma del debito pubblico a quota un milione. Un milione di miliar- pari all’intero gettito, se non superiore. di, per l’esattezza. Cifra più adatta ai calcoli astronomici che Altro concetto ben noto ai governanti ed ai loro partiti è alla contabilità di Stato. quello del «pedaggio»: tu produci, e io piazzo lì i miei sbirri, e Ha ragione perciò Gianni Agnelli quando afferma che il per ogni pezzo prodotto esigo il pizzo, cioè la tassa. Infatti, il volume del nostro debito pubblico «è fuori della norma dei Ministro delle Finanze, forse memore delle usanze borboni- Paesi economicamente avanzati», collocandosi in un rapporto che, ora progetta di costituire per ogni grande Impresa nuclei del 93 per cento rispetto al prodotto interno lordo, là dove in stabili di «vigilantes», specializzati in contabilità aziendale. Inghilterra, il Paese che in materia viene subito dopo di noi, si L’idea di partenza è quella di applicare a tutte le Imprese arriva al 53 per cento. «Tutta l’economia italiana è condizio- italiane i sistemi che oggi sono riservati alle aziende che pro- nata negativamente da questa situazione», conclude Gianni ducono beni di Monopolio (tabacchi, eccetera): quanto basta Agnelli, il quale senza dubbio fa gli interessi della Fiat, come per chiarire la «liberalità» del provvedimento. Non senza di- è giusto, ma dice anche una cosa vera. menticare, anche qui, un piccolo particolare: chi controllerà i Come siamo arrivati a questo punto? Come è potuto acca- «verificatori»? e quanto costerà la loro continua rotazione, dere che l’Italia si sia ridotta a produrre per pagare il debito indispensabile per evitare «pericolose» collusioni? pubblico ed a far debiti per mandare avanti uno Stato che non Terzo ed ultimo concetto noto ai responsabili della finanza sa produrre, o produce poco e male? Sono gli interrogativi pubblica, quello della «discrezionalità»: che significa, tradotto che si pongono in tutte le famiglie ricche quando arriva il dis- in soldoni, la licenza di spendere, mettendo la spesa a carico sesto; e allora si guarda al passato, per trovare un «perché», e dello Stato. La gente comune non lo sa, o non se ne rende si guarda al futuro, per cercare una via d’uscita. Ma nel caso conto. La gente comune sente parlare della Costituzione, della «Azienda Italia», come oggi usa dire, questo esercizio è dell’articolo 51, dei controlli sulla spesa pubblica che, d’altra perfettamente inutile, perché i responsabili dello sfascio di ieri parte, non funzionano mai. Ma non sa, la gente, che, accanto sono gli stessi che ancora oggi dettano legge e dai quali do- alla spesa ufficiale e ufficialmente prevista, esiste anche quel- vrebbe venire (per assurdo) la salvezza del domani. la discrezionale, ovviamente giustificata con la necessità di La finanza pubblica non è più nemmeno rappresentabile garantire che i servizi pubblici siano operativi e funzionali. con i normali dati contabili: è un labirinto i cui corridoi sono Ebbene: l’anno scorso se ne sono andati, per motivi discrezio- stati costruiti con la demagogia e l’incapacità, cementati con la nali, 40.000 miliardi; per il 1988 è previsto che questa spesa corruzione, consolidati con l’arroganza del potere politico. aumenti del 4 per cento, ossia di 1.600 miliardi. E tutto senza Dentro questo labirinto, ogni logica economica si disperde, che tali spese siano «finalizzate», cioè indirizzate al raggiun- fatalmente: il discorso degli Agnelli, dei Romiti, dei De Bene- gimento di obiettivi determinati di efficienza e funzionalità detti, appare rivolto ad un altro Paese. Perché tutti i produttori, dei servizi pubblici, come del resto può constatare chiunque grandi o piccoli, imprenditori o artigiani che siano; tutti quelli sia costretto a fare i conti con gli scioperi nei Trasporti, nella che, insomma, lavorano in proprio, e che coprono i due terzi Scuola, nella Sanità, ecc. dell’occupazione e del prodotto interno lordo, vorrebbero che Al di là di questi tre cardini: la «tassa sul possesso», il l’Italia diventasse come la Germania, o la Francia, o l’Ameri- «pizzo sul prodotto», la «discrezionalità della spesa», la classe ca, cioè un Paese avanzato; ma il restante trenta per cento nel politica italiana degli anni ottanta nulla sa, ad eccezione quale entrano, insieme alle Partecipazioni Statali e alle Azien- dell’arte di far debiti. Il concetto esposto dalla signora That- de autonome, anche i partiti e gli oltre seicentomila che vivono cher, secondo cui è semplicemente assurdo «tagliare» la spesa di politica, preferisce il modello dei Paesi a sviluppo ritardato. da una parte per continuare a sperperare dall’altra, viene consi- Perché lì si fatica di meno, la vita è, tutto sommato, più dolce derato impolitico. Ed eccoci, infatti, come risultato, con una grazie alla mancanza di competizione (a che serve farsi con- legge finanziaria che comporta implicitamente un aumento correnza quando siamo tutti uguali e tutti assistiti?), lo Stato è dell’indebitamento statale per circa 100 miliardi l’anno. Ecco più invadente, ma anche più corrivo. il Ministro del Tesoro impegnarsi anche per un indebitamento La conclusione è che non è possibile attendere soluzioni «ordinario» all’estero. Ecco, in una parola, il «condizionamen- valide dalla attuale classe politica e dal sistema che essa gesti- to negativo» dell’economia italiana, per usare le parole di sce. Il debito pubblico di un milione di miliardi è li, ormai a Agnelli; condizionamento destinato a farsi sempre più pesante, distanza ravvicinata, ma i responsabili della politica economi- visto che i responsabili politici sono smarriti nel labirinto del ca sono più che mai sperduti nel labirinto. debito. Fino a quando non arriverà qualcuno che i debiti li farà Conoscono poche cose, questi signori, e sempre a queste pagare a tutti; e speriamo che non metta nel prezzo anche la cose fanno ricorso. libertà. Una è la «tassa sul possesso»: se possiedi una cosa devi (il Borghese, 25 ottobre 1987) IL MEGLIO DEL BORGHESE Febbraio 2014

sviluppati da quasi due secoli di vita in comune con i bian- chi, potesse influire psicologicamente sui popoli di colore La Nemesi di recente indipendenza, inducendoli alla pacifica collabo- razione con l’uomo bianco, sotto la guida politica ed eco- nomica dell’America, vessillifera e garante della «nuova frontiera». a Detroit È accaduto, invece, tutto il contrario: sono, infatti, i negri tribali che influenzano i negri d’America; i quali non di ALBERTO GIOVANNINI pensano più a Kennedy e nemmeno al suo «erede», il se- natore Bob, ma guardano a Mobutu e, indipendentemente da ogni valutazione di carattere economico, pretendono «IN SÉ l’integrazione è già un processo di ampiezza mon- non più «l’integrazione», bensì il «potere negro». diale. In India significa rapporto fra bramini e, intoccabili. Tra poco Martin Luther King, apostolo della Nel Medio Oriente fra arabi ed ebrei. In Africa fra coloni e «integrazione», farà la fine di Moishe Ciombè, apostolo indigeni. Colmare l’abisso scavato dalla segregazione, qui della collaborazione tra negri e bianchi. E il fatto che la in America, è parte di un problema mondiale»: è un discor- prima «grande rivolta» della seconda guerra civile, sia so di John Kennedy del 1959, e i fatti fanno giustizia, a me- scoppiata a Detroit è, in proposito, sintomatico. no di dieci anni delle utopie del defunto Presidente. Detroit non è il sud «schiavista», non è Dallas, non è Nel Medio Oriente arabi ed ebrei si scannano, e la spa- New York o Chicago dove ancora molti negri vivono negli da di Damocle del genocidio pende minacciosa sul destino slums. Detroit non ha neppure un «quartiere negro», il che di Israele, nonostante le imprese di Moishe Dayan; in Afri- dimostra che i cinquecentomila negri che la abitano (un ca, la «caccia al colono» è diventato lo sport favorito delle quarto della popolazione) vivono in assoluta parità, econo- popolazioni di colore; in America, finalmente, il tempo del mica e morale, con i bianchi. Ciò nonostante sono stati pro- «riformismo», della «integrazione » graduale tra bianchi e prio i negri di Detroit ad innalzare la bandiera del black po- negri nella società, è bruciato dalla esplosione rivoluziona- wer, scatenandosi con furia primordiale, dedicandosi alla ria delle masse di colore che pretendono «il potere negro»; caccia al bianco, al saccheggio, alla distruzione cieca e in- questa lotta, anzi, sta facendo germogliare i primi sintomi sensata, che è sempre prerogativa dei primitivi e dei barbari. della «seconda guerra civile» negli Stati Uniti. Il richiamo della foresta è esploso a Detroit, nell’animo Così, adesso, Johnson e gli americani raccolgono quel- dei negri «evoluti e coscienti», economicamente e moral- lo che Kennedy e le sue «teste d’uovo» hanno seminato mente parificati ai bianchi, con lo stesso furore con cui nel mondo con la dissennata sicumera degli apprendisti esplode nell’animo delle tribù congolesi. Come nell’Africa stregoni. Ed è giusto che anche gli Stati subiscano le con- nera libertà e indipendenza non sono state sufficienti per seguenze degli errori macroscopici dei loro «grandi presi- denti», svenandosi nel Vietnam per pagare la stolidità di Roosevelt a Yalta, e affrontando i primi conati di guerra civile «negli Stati» a causa della ambiziosa irresponsabilità di John Kennedy. La politica di Roosevelt e di Kennedy, spogliata degli «immortali princìpi» e delle utopistiche visioni che l’han- no accompagnata, è stata impostata e realizzata in chiave antieuropea. Entrambi i Presidenti del partito democratico americano hanno agito per cancellare l’Europa dal gioco mondiale: Roosevelt portando per mano il comunismo nel cuore del vecchio Continente e recidendo i legami euro- asiatici ed euro-africani; Kennedy, facendo cadere (lui, cat- tolico, con l’appoggio della Chiesa cattolica «giovannea» e «paolina») le difese politiche e psicologiche che, bene o male, il «resto d’Europa» aveva approntate contro il bol- scevismo; ed aizzando, a parole e con l’aiuto del dollaro, arabi e negri africani contro le Nazioni europee, che pure avevano restituito ai nativi libertà e indipendenza. Oggi il mondo è in preda a crescenti convulsioni, in- sanguinato dalle caotiche e irrazionali esplosioni di razze che considerano la libertà e l’indipendenza come un richia- mo della foresta, un vero e proprio ritorno allo stato triba- le; e lo dimostra il Congo, dove il cannibalismo sta tornan- do in auge. E con il mondo, è l’America che ne subisce, come era prevedibile e come è giusto, le conseguenze. Forse Kennedy si è illuso che la «integrazione» razzia- le negli Stati Uniti (indispensabile alla sua demagogia elet- torale) potesse aprire nuovi orizzonti di convivenza tra bianchi e negri, e tra bianchi e gialli, in Africa e in Asia. Ha presunto, cioè, che l’esempio dei negri americani (il 21 per cento della popolazione degli Stati Uniti) civilmente Febbraio 2014 IL MEGLIO DEL BORGHESE creare una collaborazione tra nativi ed europei, come sa- rebbe stato interesse dei nuovi Stati; così negli Stati Uniti «l’integrazione razziale» si rivela per ciò che è: una stupi- Chi comanderà da trovata demagogica che ha per conseguenza lo scate- narsi del massimalismo tribale degli uomini di colore. Il negro non vuole «benefici», non vuole neppure la parità con le altre razze: pretende ormai di comandare sul bianco. in casa nostra? Perciò, come «l’integrazione» è stata il passo obbligato per arrivare alla richiesta del «potere negro», questo «potere» di FRANCESCO CAVALLETTI è il primo passo (nelle intenzioni dei suoi promotori) per asservire la razza bianca. È evidente che considerazioni del genere non possono IN QUESTI giorni ha luogo a Mosca l’atteso incontro tra essere facilmente assimilate in Italia, dove la politica (e Shultz e Shevardnadze, che dovrebbe permettere di defini- soprattutto la politica estera) si attua in base alle imposi- re l’accordo fra l’URSS e gli Stati Uniti sugli euromissili e zioni del pietismo ecclesiastico e alle richieste utopistiche fissare la data del «vertice» fra Reagan e Gorbaciov. Non degli intellettuali di sinistra. Il giorno in cui fu portato a conosciamo il risultato dei colloqui che sembravano facili Stalin un appello del Politburo che denunziava «delitti e e di scontato successo fino a poco fa, ma recentemente orrori» del capitalismo, il furbo georgiano apparve piutto- hanno incontrato qualche difficoltà. sto dubbioso sulla opportunità di renderlo pubblico; poi, Si è manifestato improvvisamente a Ginevra un irrigi- dopo una lunga riflessione, disse: «È molto stupido, ma dimento sovietico sulla questione dei missili Pershing IA, possiamo tentare. Alla peggio ci crederanno sempre gli di proprietà del Governo tedesco. I precedenti sono noti: il intellettuali». cancelliere Kohl, per aderire a pressanti richieste america- Anche le bestialità di Kennedy, come il populismo ne- ne, si è impegnato ad eliminare quei missili non appena sia groide giovanneo e paolino, hanno trovato, nella vecchia ultimata l’eliminazione dei missili sovietici. A Ginevra, la Europa, gli intellettuali disposti ad accettarle e a trasfor- delegazione sovietica aveva accettato questa impostazione. marle in verbo. In definitiva, per noi il problema dei negri All’ultima ora, però, i rappresentanti sovietici hanno rove- si pone soltanto in termini astratti; e quindi la «nigrizia» sciato la situazione: adesso pretenderebbero che l’URSS serve da una parte per dimostrare un facile umanitarismo a sia autorizzata a conservare una parte dei suoi SS 20, fin- spese altrui; mentre dalla parte opposta (quella appunto ché la Germania Federale non abbia eliminato tutti i suoi degli intellettuali) la scoperta del negro offre nuovi campi Pershing IA; Si è creato così un circolo vizioso, che po- di «esplorazione» ad una classe decadente, ormai obnubi- trebbe anche bloccare tutto l’accordo, se nei colloqui di lata dal sesso in tutte le sue manifestazioni, definitivamen- Mosca non si troverà una soluzione. te incapace di creare sul piano artistico, e quindi fatalmen- Il Governo americano ha affermato che non può non te condannata ad un primitivismo di cui la «nigrizia» rap- vuole e non deve procedere ad accordi con i Sovietici su presenta il motivo dominante e realistico. materia concernente i propri alleati: in questo caso, appun- In America le cose stanno diversamente. In America, to, il Governo di Bonn. È una impostazione ragionevole e bianchi e negri sono ormai a contatto diretto: i primi per doverosa, che dovrebbe rassicurare tutti i Governi alleati difendere quel potere che deriva loro dai diritti della civil- che non partecipano al negoziato di Ginevra. Perché, inve- tà; i secondi, impegnati a distruggere, coi beni comuni, la ro, un sospetto c’era: che gli Americani andassero avanti civiltà delle leggi (a cominciare appunto dalla con i Sovietici, impegnando anche i loro alleati. Ora il so- «integrazione razziale») onde aprirsi la strada verso il po- spetto è risultato infondato e non c’è che rallegrarsene. tere. In parole povere, gli americani incominciano a tro- Ma, ci si domanda, questo sacrosanto riguardo nei con- varsi nelle stesse condizioni nelle quali, per volontà dei fronti degli alleati verrà rispettato anche per i controlli, che loro Presidenti, si sono trovati e si trovano tuttora i coloni dovranno essere stabiliti in esecuzione dell’accordo sovie- bianchi dell’Algeria francese o del Congo belga. tico-americano sugli euromissili? È, questo, un problema In cinquanta anni, l’America ha sconvolto il mondo, delicatissimo sotto vari aspetti, anche perché vi è il dubbio avviandolo alla catastrofe. Un Presidente pazzo, Woodrow Wilson, due anni prima di spegnersi in manicomio, impose all’Europa una pace ingiusta, esosa e punitiva, termine della prima guerra mondiale, suscitando la ribellione «fascista» dapprima e «nazista» poi. Un Presidente parali- tico (probabilmente per atavica sifilide) Franklin D. Roo- sevelt, regalò al comunismo di Stalin mezzo mondo e, quel che è più grave, mezza Europa. Un Presidente megaloma- ne e visionario, il Kennedy, ha realizzato il resto, scatenan- do nel mondo, grazie alla sua «nuova frontiera», la furi- bonda ribellione e la feroce scalata al potere dei popoli di colore, molti dei quali ancora allo stato tribale. Ora la Nemesi ritorce sugli americani la somma dei loro errori di mezzo secolo; il capestro della dissennata demagogia, con cui hanno spezzato l’equilibrio esistente nel mondo senza preoccuparsi di crearne uno nuovo, li stringe alla gola e li minaccia direttamente nel loro Paese. (il Borghese, 3 agosto 1967) IL MEGLIO DEL BORGHESE Febbraio 2014

che i controlli, quali che possano essere, finiscano per ri- rifiutarli, ma soprattutto perché egli si è reso conto dei van- guardare solamente i Paesi europei, che hanno installato i taggi politici offerti dal regime di reciprocità. Nel caso degli Pershing 2 e i Cruise, e non gli Stati Uniti. euromissili, l’applicazione dei controlli ai soli alleati degli Perché questo dubbio? Lo spiego: nell’ultimo schema Stati Uniti, costituirebbe un ulteriore argomento per alimen- di accordo gli Stati Uniti hanno rinunciato a quei cento tare dissapori e divisioni in seno all’Alleanza Atlantica. missili che, in un primo tempo, pensavano di mantenere Per quanto riguarda l’Italia, non sappiamo se dovremo sul loro territorio, in Alaska. Lo hanno fatto, come si è det- accogliere gli ispettori sovietici solamente a Corniso o do- to, per semplificare l’applicazione dei controlli, oppure vremo permetter loro di scarrozzare per tutto il Paese, alla come si sospetta, per sottrarsi a verifiche sovietiche sul ricerca di presunti Cruise nascosti da qualche parte e, ma- suolo americano? Se fosse vera la seconda ipotesi sarebbe- gari, dar loro l’accesso anche a zone strategiche o indu- ro soltanto la Germania Federale, la Gran Bretagna, l’Ita- strialmente delicate. Non è un piccolo problema. E tali per- lia, il Belgio e i Paesi Bassi ad essere posti sotto controllo. messi, in base a quale nostra decisione dovremo darli? La signora Thatcher ha già fatto sapere che non intende Accettando gli euromissili, noi non avevamo rinunciato accettare controlli alla cui elaborazione non abbia - in tutto o in parte alla nostra sovranità; anzi era appunto la direttamente partecipato la Gran Bretagna ed ha accennato conservazione della nostra piena sovranità sulle basi, che ad eventuali accordi bilaterali con Mosca. Il problema sol- dava vita all’operazione degli euromissili, nell’applicazio- levato dalla signora Thatcher concerne evidentemente an- ne della cosiddetta «doppia chiave». Non è adesso, in fase che il Governo italiano, che non appare per nulla preoccu- di smantellamento dei missili, che noi possiamo accettare, pato; anzi, sembra non essersi nemmeno accorto della fac- in seguito ad accordi di cui non siamo partecipi, limitazio- cenda. Quali controlli, ci chiediamo, dovrebbero essere da ni di sovranità. noi accettati?; come, dove e quando essi verrebbero eserci- Non si tratta di esagerate suscettibilità nei confronti tati e, soprattutto, a chi spetterebbe la decisione? degli Americani che negoziano a Ginevra, e tanto meno di A Ginevra, tutto questo non è stato affatto chiarito. Gli voler mettere ostacoli all’accordo sovietico-americano che Americani finora erano apparsi molto esigenti in fatto di si profila, ma di riaffermare un principio fondamentale verifiche; ritenevano che, per garantirsi dell’osservanza di dell’Alleanza; e cioè che nessuna delega è stata data agli un trattato, non bastasse constatare la distruzione degli ar- Americani per disporre del nostro territorio. mamenti concordati, ma fosse necessario indagare molto (il Borghese, 25 ottobre 1987) più a fondo, per essere certi che non ve ne fossero illegal- mente nascosti, o che non si procedesse clandestinamente alla duplicazione di quelli distrutti. Il che comportava, per l’URSS, l’impegno ad aprire tutto il Paese alle investiga- zioni, o quanto meno l’obbligo di accettare la richiesta di ispezioni in qualsiasi località sospetta. Gli Americani non si preoccupavano della reciprocità, perché erano sicuri che richieste del genere non sarebbero state mai accettate dai Sovietici, che equiparavano i controlli allo spionaggio. Oggi, la situazione è completamente cambiata. A chie- dere ampi controlli, ora sono i Sovietici. Non soltanto per- ché, con la «glasnost», diventava difficile per Gorbaciov Febbraio 2014 IL BORGHESE 41

La farraginosa tecnica ministeriale è servita soltanto ad appesantire il tutto, senza garantire alcunché. L’idea della LA MATTANZA trasparenza ha consentito di rendere pubblici anche i giudi- zi negativi, con indubbi risolini dei diversi colleghi verso Le abilitazioni scientifiche gli sfortunati concorrenti, alla faccia della privacy. I vinti esposti al pubblico ludibrio. Bene sarebbe stato rendere nazionali pubblici i giudizi sui vincitori e lasciare agli altri di con- trollare privatamente il proprio giudizio (non favorevole). di HERVÉ A. CAVALLERA È poi accaduto che un candidato respinto in una classe di concorso, abbia vinto in un’altra. Anche qui in teoria niente di male, essendo i titoli probabilmente più rispon- QUANDO si pensò ad istituire, per i concorsi universitari, denti a diverso settore concorsuale, ma se si guarda bene ci l’abilitazione scientifica nazionale, si ritenne di fare cosa si accorge che non sempre è così. Si può altresì leggere che buona e giusta in quanto, essendo a numero aperto, avreb- per una medesima commissione alcuni titoli erano più che be consentito a tutti i meritevoli, evitando «storici» canni- validi per un candidato e meno per un altro. Ancora. Un balismi, la vittoria in vista poi della partecipazione a con- candidato vince l’ordinariato con due monografie e sedici corsi per posti strutturati presso le singole sedi universita- saggi composti a più mani, il che non è certamente testi- rie. Le riforme ministeriali, a partire dalla Gelmini, con monianza di un’ampia e diuturna ricerca; di un altro che si uno stantio spirito tardo-positivista, hanno poi stabilito che accetta come ordinario risultano «appena apprezzabili» le i candidati dovessero superare almeno uno di tre criteri collocazioni editoriali. Di un candidato che consegue l’abi- (chiamate «mediane») previsti. Per di più, nelle commis- litazione all’ordinariato si dice che nei lavori a più mani sioni si è pretesa la presenza di un docente d’Oltralpe, do- non risulta sempre individuabile il suo contributo. Insom- cente non sappiamo quanto esperto nella padronanza della ma si tratta di giudizi in cui si può trovare di tutto. E qui si lingua e dei concetti speculativi italiani. In tal modo, quin- è parlato di giudizi di commissioni umanistiche; quelli del- di, l’ansia provinciale di certi politici e accademici è stata le commissioni scientiste sono più criptici. In breve ci si sedata. Occorre inoltre rilevare che i commissari, che trova dinanzi ad un brogliaccio in cui si può leggere di tut- avrebbero dovuto esprimere la crema della meritocrazia to, e non sempre con ragionevole chiarezza. scientifica sono stati sorteggiati tra un elenco richiedente Ora, di là dal discutibile modo di esibire al pubblico requisiti sufficienti, ma non particolarmente elevati: la pesanti giudizi, di là dalla soggettività dei pareri, negata la causalità come criterio di trasparenza. Che poi la causalità possibilità di una crescita reale dell’organico universitario, abbia a che fare con la meritocrazia questo rimane un mi- bloccati gli «anziani» alle soglie della speranza di una car- stero non chiarito. riera da concludere (come invece non accade per altri corpi Orbene, tra dicembre 2013 e gennaio 2014 sono stati dello stato, dai magistrati agli ufficiali), rimangono varie resi pubblici gli elenchi e i giudizi delle varie commissioni considerazioni. La prima è la speranza che si sia generosi preposte all’abilitazione. E se ne sono lette di tutti i colori. nell’immediato futuro con i giovani, in particolare con In primo luogo, il taglia taglia generale, con punte, in al- quelli di valore fuori dell’incardinamento, per far pervenire cune commissioni, di circa un abilitato su dieci candidati. nuova e necessaria linfa alle università. La seconda è l’esi- Pertanto si è del tutto trascurata l’opportuna - se pur dove- genza di sbarazzarsi di una burocrazia che vorrebbe essere rosamente cauta - larghezza di abilitati in vista dei futuri democratica e on line ed è invece farraginosa e oscuranti- concorsi e dei tanti pensionamenti in corso. In secondo sta. La terza è che ci si liberi del dogma della misurazione luogo, come era ovvio, è venuta meno ogni criteriologia e si sappia apprezzare il talento di là dei lacci tassonomici. obiettiva. Così si son visti divenire ordinari candidati che I tre aspetti vanno insieme. Liberiamo l’intelligenza affin- superavano una o due mediane su tre, con l’abilitazione ché questa possa davvero salvare il Paese dalla deriva poli- invece negata a chi ne superava tre: questo per il parere dei tica che ci sta distruggendo. commissari che non si limitavano (e non necessa- riamente a torto) ad accettare passivamente un cri- terio quantitativo. Alcuni commissioni sono state estremamente dure nei loro giudizi, assumendo il ruolo di divinità crudeli e lontane da ogni umano saper fare e saper dire. D’altra parte non sono mancate commissioni più benevole nelle ammis- sioni. Il che ha fatto del tutto venir meno ogni pre- tesa di pseudo-oggettività scientifica di giudizio. Il che non vuol dire che non siano giunti all’abili- tazione, per professori ordinari e professori asso- ciati, pure persone più che meritevoli. Vuol dire semplicemente che sono prevalsi i pareri dei vari commissari, anche assennati ma sempre soggettivi come non poteva che essere. Il tutto liquidando come astratto il meccanismo burocratico- scientista, che peraltro viene daccapo a configu- rarsi per i concorsi per l’effettivo conseguimento del ruolo presso una singola sede universitaria, facendo prevedere altri disastri e complicando la vita di giudici e giudicandi. 42 IL BORGHESE Febbraio 2014

GENERAZIONE FUTURA Sarà dunque così sbagliato proporre ai nostri ragazzi, chi- ni sui libri e sui banchi di scuola per ben tredici anni, qualcosa di buono, di bello, di stimolante e di edificante? Anche ai gio- vani vissuti tra gli anni ’20 e gli anni ’40 venivano presentati MA QUALE? bei modelli di coraggio e di tenacia, e molti di quei giovani rammentano quei giorni folgoranti della loro giovinezza con di ALESSANDRO CESAREO orgoglio, con dignità e con passione. Ora, invece, ai nostri giovani non si offre altro che il desolante, raccapricciante squallore di un centro commerciale, mentre la scuola ha abdi- UNA semplice domanda: non sarà, che andare a scuola con il cato al suo ruolo formativo e la televisione impera ovunque quotidiano sotto il braccio, e sempre con lo stesso (si chiame- con i suoi modelli fatti di vuoto e di niente. rà forse Repubblica?), dal tono grigio, impastato di un’ideolo- Anzi no, giacché, attualmente, nelle nostre aule si pratica, gia oramai desueta, e quindi proporre agli studenti sempre e e con frequenza quotidiana, un pericoloso infarcimento di soltanto gli stessi scritti conditi con i medesimi, stereotipati quelle deliziose testoline che, se collocate in un ambiente di- ingredienti, equivalga a tradire la tanto delicata ed importante verso, avrebbero forse dato il meglio di se stesse, e che invece missione del dotto? Il dubbio viene spontaneo. risultano saldamente compresse dentro un sistema chiuso, Sembra, infatti, sia diventato importante, a giudicare dalla asfittico, nocivo ed opprimente. solerzia con cui questa pratica è stata ed è condotta, far entra- Un sistema comunista, anzi stalinista, in cui il Soviet su- re per forza i giornali a scuola e, con essi, la cronaca, quella premo svolge l’inquietante compito di setacciare fin nelle più nera, fatta di violenza, di sangue, di oppressione, di corruzio- infinitesimali briciole il pasto servito dai docenti, accertandosi ne e di disonestà. Quella che finisce con il presentare ai gio- così che non sia lesivo dell’inquietante programma d’indottri- vani tutto quanto (e di più) si possa trovare di negativo e di namento dei giovani, posto come obiettivo primo ed essenzia- buio in questo povero Paese, un tempo il nostro Paese. Un le dell’ideologia comunista. Questi ultimi, infatti, scrupolosa- intento educativo che ha del meraviglioso, verrebbe da dire. mente gestiti dalla sinistra, costituiscono, insieme a molti de- E il perché è presto detto. gli extracomunitari, clandestini e non, nonché ai musulmani La scuola, dato il susseguirsi di dannose riforme, cosa più sanguigni, un formidabile bacino di voti per tale parte po- che abbiamo già avuto modo di evidenziare più volte, è litica, che del controllo sistematico delle coscienze e del pen- divenuta una sorta di preambolo dell’antinferno. Un am- siero altrui ha sempre fatto uno dei propri, inarrestabili e biente in cui, è diventato lecito fare di tutto, dalla presti- gramsciani cavalli di battaglia. A ciò si aggiungano, e a mo’ di giosa azione di manutenzione dei sanitari alle discutibili cronaca, gli ancora troppo numerosi docenti sessantottini, più pratiche di cucina di pessimo gusto, ovvio con particolare quelli incerti, e culturalmente assai fragili, più facilmente ma- attenzione alle ricette dei Paesi lontani dal nostro, in barba novrabili, ed il gioco è fatto. a quanto avrebbero invece desiderato tramandarci i nostri Ecco dunque approntata, anzi allestita, la cosiddetta scuo- genitori, ed i nostri nonni, anch’essi italiani, ed onesti, co- la dell’attualità pluralista e democratica, ovvero una vera e me noi, ma assai più saggi di noi. propria beffa. La scuola del quotidiano. La scuola della crona- Noncurante il ministro, assenti o indifferenti gli altri ad- ca. La scuola nella quale si fa di tutto un po’, salvo rischiare detti ad un eventuale, salutare controllo, nelle nostre aule è di dimenticare o di cancellare alcuni, essenziali contenuti di dunque diventato possibile parlare ogni giorno, sebbene con riferimento, «ché tanto», a detta di alcuni, «quelli non li ri- accenti diversi, di violenza tra adolescenti e non. chiede più nessuno, anzi non servono più a niente!». Salvo Ma si parla, e abitualmente, anche di sangue, versato in poi scoprire che con qualche contenuto in più i nostri ragazzi famiglia, di omicidi, multipli e di gruppo, perpetrati in ogni sarebbero andati molto più lontano di dove sono stati invece ambiente, di costumi sessuali poco edificanti, nonché di cor- condotti dai falsi miti della scuola facile e pedagogicizzante ruzione, di traffici illeciti, finanche di membri del Consiglio all’ennesima potenza. La scuola dell’aria fritta, appunto. comunale di una città straziata dal terremoto che dimostrano Una scuola di notizie, dunque, più o meno vere, anche se, di essere capaci di speculare allegramente su tutto, e via di- e più di una volta, visibilmente edulcorate o ingigantite a se- scorrendo. conda delle necessità del momento, ma comunque tratte sem- Nemmeno una parola buona, neppure un esempio positi- pre dagli stessi quotidiani, caratterizzati da un linguaggio vo. Da nessuna parte. Che male ci sarebbe, invece, a parlar di omologato al basso ed espressione di enormi sacche di vuoto cose buone e a presentar, di tanto in tanto, dei modelli e degli linguistico, assai evidente, quest’ultimo, nell’uso spicciolo esempi diversi dai succitati e, forse, anche meno inquietanti e dell’italiano. pericolosi degli stessi, visti gli effetti che riescono a provocare Ricorrere sempre e soltanto a queste testate, in molti casi e ai danni dei quali sono causa? schierate all’ombra della stessa ideologia materialista, contri- L’effetto emulazione suscita reazioni preoccupanti, così buisce a stravolgere ancor di più, ammesso che ciò sia viepiù come dimostrano i dati sul continuo, inarrestabile incremento possibile, quello che dovrebbe essere il profilo educativo di degli omicidi e dei vari episodi di violenza praticati con estre- un’istituzione scolastica. ma disinvoltura e leggerezza per ogni dove. Fatto sta che, mentre si discute alla ricerca di un ago Qualcuno ha superficialmente definito dolciastro e melen- nel pagliaio, e mentre pare che quegli spiccioli graziosa- so il libro Cuore, ma almeno i ragazzi che leggevano di Co- mente elargiti ai docenti come amara concessione per una retti e del maestro Perboni, o che apprendevano della morte mancata carriera, e forse all’insaputa del ministro di turno, della Piccola vedetta Lombarda, o che sapevano di un ragaz- non debbano essere restituiti (miracolo di San … Mat- zo andato Dagli Appennini alle Ande per poter incontrare e teo?), ecco che finisce con il tramontare del tutto l’illusio- conoscere la propria madre, avevano davanti a sé degli esem- ne che una scuola fatta di tutto e di niente possa giovare a pi di vita vissuta. Esempi semplici, concreti, sani, buoni ed qualcuno o a qualcosa. efficaci. Esempi caratterizzati da semplicità e da profonda ef- La desolante carenza di modelli e di proposte di carattere ficacia educativa. educativo ha dunque fatto sì che, abbandonati i contenuti, gli Febbraio 2014 IL BORGHESE 43 ex educatori, spinti a diventare ora una sorta di tuttofare, ini- LE NOSTRE TRADIZIONI ziassero a dimenticare del tutto l’importanza ed il significato del loro ruolo. Quale generazione futura potrà uscire da tale, vergo- gnosa officina? I risultati già a disposizione parlano chiaro LIBERI e, se davvero vogliamo iniziare a costruire un futuro che risulti almeno leggermente diverso dal cupo presente in cui ci troviamo, o se vogliamo anche timidamente iniziare a pensare ad una possibile classe dirigente del domani, è di conservarle? davvero indispensabile iniziare ad invertire questa rotta così pericolosa e dannosa per le coscienze di tutti, ma so- di MARIO CODA prattutto per la formazione dei giovani. Schola, sicut Ecclesia, semper reformanda, e dunque pro- viamo a rivedere, almeno un po’, quest’uso indiscriminato e «PROFESSORESSA», interviene Giovanni, alzando la mano e profondamente strumentale delle notizie, fornite sempre e sol- richiamando così l’attenzione della docente di Storia. «Lo sa- tanto attraverso un unico canale e, dunque, preventivamente peva che nel mio paese, quel bel borgo antico che dista solo filtrate in base ad un ordine mentale preesistente che non venti km da qui, si è soliti festeggiare la mietitura con danze, sembra lasciare spazio alcuno per le cose belle, per i valori, balli, spettacoli teatrali ed una processione in onore della nonché per esempi positivi, luminosi e quindi decisivi per la Santa che protegge il paese ed i suoi abitanti?» formazione di coscienze equilibrate e capaci, un domani, di «Davvero, Giovanni, davvero?», ribatte la docente, in riconoscere e di accettare la differenza realmente sussistente realtà poco convinta del valore dell’intervento del ragazzo. tra il bene ed il male. «Sì, prof. sì... è così!», esclama allora l’allievo, per poi È questa l’importante, ma soprattutto inderogabile, sfida proseguire: «Non mi crede?». che è necessario avviare oggi all’interno delle nostre istituzio- «Ma sì», replica allora l’insegnante, in realtà un po’ infasti- ni scolastiche. Perdere questa ulteriore occasione significhe- dita dall’intervento, per poi continuare: «Ma ora vi stavo par- rebbe, invece, negare ai nostri giovani il profumo della spe- lando dell’importanza dell’accettazione totale, incondizionata, ranza, ma senza quest’ultima è difficile vivere e, soprattutto, e quindi organica e senza possibili alternative, delle nuove cul- sognare un futuro che sia degno di questo nome e che possa ture con le quali abbiamo a che fare ogni giorno e cui dobbia- ancora suscitare l’attenzione di chi è impegnato in prima per- mo in tutto e per tutto conformarci. Ragazzi, non facciamo sona a costruirne uno per sé ed uno per tutti gli altri. scherzi, per favore, è importante!», conclude la donna, con to- Soltanto l’immediato futuro, però, potrà dirci se quanto si no asciutto, secco, tale da non ammettere, alla faccia della sta qui dibattendo potrà avere o no un seguito, ed è proprio su scuola del dialogo e della democrazia, nessuna possibilità di questo che si giocherà una partita a dir poco importante. confronto, come dimostrerà lo svolgersi degli eventi in questa lezione che tende ad essere di una imparzialità... mai vista! Il resto dell’ora trascorre esaltando le tradizioni del giova- ne straniero di turno che è stato inserito ad anno inoltrato nel contesto classe e che, spavaldo e sfacciato com’è nel suo stile, non padroneggia ancora bene (ed è usato come vero e proprio eufemismo!) la lingua italiana, ma questo di certo non gli im- pedirà di scalare la piramide della pubblica istruzione e di far carriera anche in questo senso, dopo essersi assicurato gli ap- poggi giusti con la tessera giusta. Intelligenti pauca. Intanto, per chi è davvero bravo e preparato, ma ha come peccato ori- ginale l’essere cittadino italiano e l’essere onesto, e in più non è neppure di sinistra, porte ben chiuse. Tipi come lui, vittime di un pernicioso razzismo al contrario, devono essere lasciati fuori, secondo questa logica iniqua, dei giochi stabiliti. Alla fine della lezione, allora, l’insegnante chiederà a qualcuno di aiutare il compagno straniero, vocabolo che, state pur certi, questa utilizzerà secondo un’accezione soltanto a lei nota e che pare essere pericolosamente dimentica del più tota- le e profondo significato che questo termine ha assunto nel Secolo precedente. Un vocabolo colmo di odio e di bisogno di sangue, ebbro del desiderio di eliminare ad ogni costo il nemi- co fascista, definito quasi sempre, pardon, nazi-fascista, così da arrivare a scrivere la storia secondo un unico punto di vi- sta, il loro. «Timeo hominen unius libri», era solito ripetere Tommaso d’Aquino, ma pare che questo più che salutare timore non ar- rivi neppure a sfiorare le menti e l’operato di chi, come i co- munisti organici, s’impegna con tutte le forze a non dare spa- zio alcuno per dissidenti che provano, ohi noi, a difendere le idee nelle quali credono. Altro che ricerca storica, altro che amore ed attenzione per il cosiddetto (Bel)Paese di un tempo. Tutt’altro. Oggi, effettivamente, si può tranquillamente con- 44 IL BORGHESE Febbraio 2014 cordare sul fatto che di Paese non è rimasto più nulla, se non un vano ed inestinguibile ricordo per coloro che in esso hanno sempre fedelmente creduto. MA DOVE Lo stesso nemico fascista ha, nell’arco di un Ventennio, effettuato riforme epocali, coinvolgendo tutta la società italia- na, con il solo obiettivo di migliorarla dalle fondamenta delle quali l’Istruzione, la previdenza, la sanità, né è possibile di- vogliono arrivare? menticare tutti questi progressi, in virtù dei quali oggi come oggi è possibile vivere con dei diritti divenuti oramai da tem- di ANTONIO SACCÀ po inalienabili. Tra essi, il diritto di conservare le nostre tradi- zioni e di viverle nei luoghi a ciò deputati, e la scuola può es- sere uno di questi. FORSE ne sapete quanto me. Tuttavia, ne scriverò lo stesso. Oggi, purtroppo, la nostra «amata scuola del merito» è di- Pare incredibile. Invece... e non capisco. È follia? Voglia venuto un vero e proprio parcheggio per relitti che giacciono di catastrofe? Corruzione? Irresponsabilità? Sembrerebbe sui banchi di scuola e che sono immersi, nella maggior parte impossibile. Ma è realtà visibile. dei casi, nella passività più totale, ripetendo le solite, noiose Dunque, nella zona dove abito, forse la più mercantile nozioni, assimilate per osmosi, fornite dal docente che, di sicu- di Roma, via Tiburtina, prossima a Piazza Bologna, stento ro, svilupperà gli argomenti del programma solamente secon- a dirlo, sono frastornato, da non crederci, invece… Dun- do il suo punto di vista, non approfondendo quelle tematiche que. Ma com’è possibile tanta proliferazione di banchi e di che, per i giovani in fase di sviluppo, sono forti ed importanti. negozi, tutti tenuti, gestiti da stranieri?! Proprietari o di- Cancellata, pertanto, l’importante radice della motivazio- pendenti. Volete la pizza? Dovete associarla al Kebab. Vo- ne che conduce alla ricerca personale, anche le nostre più bel- lete frutta? Rigorosamente indiana o dei blangadeshani, le ed importanti tradizioni, tra le quali un posto di primo pia- con intersecazioni egiziane, marocchine... I sarti, indiani, no occupa il Natale, faranno, come sta accadendo da alcuni riparatori, soprattutto. Ristorazione, egiziani. Artigianato, anni, una gran brutta fine, mentre qualunquismo e preoccu- senegalese. Collanine, scarpe, abiti, cinesi, nordafricani... panti costumi islamici, tutt’altro che moderati in realtà, can- Fiori, egiziani, cinesi... In quanto al lavoro domestico, ai cellano ed inibiscono il nostro senso del sacro e dell’eterno. lavori in alberghi, ristoranti, muratori, idraulici, serrande: Nella nostra «amata scuola del merito» siamo in pratica rumeni, polacchi, ucraine; filippine e peruviane sono otti- costretti ad assecondare le tradizioni dello straniero che vive me per le faccende di casa... Mi diceva uno straniero di in casa nostra: non dimentichiamo codesto piccolo, essenziale non aver conosciuto popolo più suicida dell’italiano. Glie- dettaglio. Sono cancellate, dunque, anzi ostracizzate, le varie ne domandai ragione. Con la mano destra toccò le dita del- ricorrenze, religiose e non, che da sempre hanno caratterizza- la mano sinistra e numerò: non fate figli, noi ne facciamo to i nostri mille e più anni di tradizione rurale e contadina e il triplo di voi; ci fate lavorare in nero e non paghiamo tas- che vengono così ad essere spazzate via dal commercio equo se, e non le pagano i nostri padroni; perciò le pagate voi, e... solidale, mito esasperato a tal punto che non possiamo più cittadini accertabili, e indicò me; noi spediamo il nostro lavarci o bere un caffè in santa pace, perché pare che così fa- denaro alle nostre famiglie, quindi non aiutiamo i vostri cendo uccidiamo qualcuno in qualche non ben definita parte consumi; l’unica cosa che vi giova è che sosteniamo l’af- del mondo. Come e perché, però, non è dato sapere. Eccoci fitto delle case, ma giova ai proprietari, non a voi cittadini, qui, ragazzi, è qui che siamo arrivati. anzi... Costui, ovvero lo straniero di cui sopra, forse clandestino A questo punto si fermò, e strettosi il dito pollice, di- e non sempre di meravigliosi princìpi morali, sarà, nell’ambi- chiarò: e siamo imbattibili perché facciamo impresa tra di to nell’Istruzione, molto più agevolato di un ragazzo italiano. noi, con i nostri connazionali, pagandoli pochissimo, e re- Anzi, purtroppo, capita che siano giudicati con criteri assai golarmente fuorilegge! Quest’ultima fu una rivelazione. svantaggiosi per noi italiani, rei di abitare in casa nostra, e tut- Capii perché i loro negozi sono benedetti nella concorren- to questo anche in presenza di numerose differenze, sia di za: hanno manodopera nazionale a costi delle loro nazioni, preparazione sia di espressione della buona volontà nell’ap- assolutamente infimi. Ed è così. L’ho sperimentato. Il sarto prendere gli argomenti trattati. indiano, proprio sotto casa mia, dopo un negozio ne ha Quando ci renderemo conto che la sinistra italiana stru- schiuso un secondo e va per il terzo, in concomitanza con mentalizza gli stranieri soltanto per eliminare le nostre tradi- il terzo figlio. Lavora la moglie, lavora la figlioletta, aiuta, zioni ed annientando, con concetti belli e confezionati con indiani sciamano, la televisione con musiche e danze in- tanto di fiocco rosso, i giovani dissidenti che provano dappri- diane diciotto ore su ventiquattro, ripeto: diciotto ore su ma a ragionare con le proprie teste e che poi sono costretti a ventiquattro, giacché il mio amico, ormai siamo amici, convertirsi al becero pensiero comunista, la cui espressione dall’alba a notte taglia e cuce insieme alla famiglia allarga- più palese è la spaventosa necessità di livellare tutto verso il tissima. Non c’è domenica, non c’è festa, sempre ben spa- basso? Nel momento in cui ce ne accorgeremo, però, avranno già eliminato le bocciature a scuola e la religione ufficiale ita- liana sarà l’islamismo, con il beneplacito, ma speriamo non subito, di Viale Trastevere, ma vogliamo credere non di... Ol- tretevere. Tradizioni di fede e tradizioni culturali o di costume pos- sono invece aiutarci, sin da ora e sin da domani, a conservare idee un po’ più chiare in merito e, soprattutto, a restare un po’ più e un po’ meglio ancorati al senso dei valori che hanno sal- vato, tutelandole, intere generazioni di essere umani. La scuo- la, però, ci permetterà ancora di fare tutto ciò? Febbraio 2014 IL BORGHESE 45 lancato, e lui, premuroso, vivo, ottimista. Lo stesso, l’egi- CITTÀ DELLA GLOBALIZZAZIONE ziano di via Tiburtina, fioraio inventivissimo, nottegiorno. Di notte varia gli egizi, talvolta è presente la moglie, che, fosse sempre al banco, attirerebbe la Città, un’odalisca na- ta; lo stesso gli indiani e bangladeshani accanto al sarto MASDAR indiano, lo stesso la coppia egiziana, ma fatica specialmen- te la donna, nella frutteria non lontana, la cinese fioraia, con impiegato indiano, è, invece, rigorosamente conforme, orari italiani. Se i costi di lavoro sono minimi e gli orari la Tecnosfera massimi, come concorrere? È un fenomeno poco vagliato, ne ho scritto in un mio libro: il Terzo Mondo in noi. di MINO MINI Facciamo un consuntivo: se gli stranieri generano assai e si trovano in condizioni opportune per fare impresa, che ne sarà di noi? Abbiamo vissuto per mesi l’epopea dell’I- QUANDO il direttore mi pose il quesito della città del futuro MU, Cavalieri di prim’ordine hanno combattuto nel Gran sintetizzò la drammatica condizione del presente: abbiamo Torneo delle Tasse Nere, infliggendo colpi ai cittadini, non superato la soglia dei 7 miliardi di abitanti sul pianeta e ci av- certo tra di loro, il risultato è che l’anno che sorge è già, al viamo verso il traguardo, ormai accertato, di 9 miliardi di abi- primo vagito, con festoni tributari accresciuti. Da cittadino tanti. Posto che, attualmente, il 50 per cento della popolazione a cittadini: ma quando vogliamo fermarci nella rovina di mondiale vive in agglomerati che impropriamente chiamiamo noi stessi? Possibile che per mantenere privilegi senza me- città e che alcuni Paesi ad alta densità abitativa, come la Cina, rito e senza utilità sociale prosciughiamo la società media si avviano a raggiungere l’85 per cento di popolazione urba- e popolare, uccidendo i due risultati che ci avevano tra- nizzata entro un paio di decenni, si pone la domanda: è possi- sformato: il possesso della casa e i figli all’Università?! bile un modello di città ideale che accolga questa umanità Possibile che il parassitarismo di pochi sia spudoratamente concentrata? indifferente all’immiserimento di moltissimi? E se è così, Considerando che l’umanità, nel corso della sua vicenda ed è così, perché non vi è una protesta organica, non ver- plurimillenaria ha dato luogo a civiltà distinte in base al grado bosa o lamentosa o di semplice rabbia? Imprese e servizi di sviluppo mentale; che a tale grado mentale corrisponde un di noi cittadini per noi cittadini. Ormai il «padrone» non modo di affrontare la realtà come visione e come effetto - ov- dà lavoro regolare e sufficiente. Chi non lo capisce merita vero un modo peculiare di «costruire il mondo» -, la risposta, la sconfitta. Ormai vi sono incrostazioni di benessere per secca, è: no. Salvo che non si intenda, con modello, un «tipo» gruppi o soggetti che rendono impossibile la severità, vale di città caratterizzante la distinta civiltà di cui sarebbe espres- a dire una redistribuzione più funzionale, meno dissipante sione. In tal caso il quesito di partenza andrebbe rovesciato: della ricchezza sociale. Stipendi, pensioni, evasioni, emo- l’umanità attuale possiede ancora civiltà distinte per identità e lumenti, corruzione, criminalità, burocratismi. Non è vero per grado mentale capaci di esprimere un modello di città tipi- che non si saprebbe dove risparmiare, è vero che ciò intac- ca che guidi l’alta percentuale di urbanizzazione del futuro? cherebbe privilegiati che portano voti e consorterie. Come Oppure la globalizzazione ha raggiunto l’obiettivo di unifor- si rimedia? Con la tassazione agli accertabili e l’immissio- mare, sub specie oeconomiae, l’umanità intera ad un unico ne di stranieri per inficiare ancora i nostri lavoratori! Inve- valore che è come dire «un’umanità senza valore»? ce di tagliare a rendite, bancari, ricchezze morte, si prende Per rispondere a questo duplice quesito che ricalca quello ai ceti medi e popolari. Pare che il Movimento «9 Novem- formulato da Martin Heidegger sessantatre anni fa « …che ne bre» si risvegli. Parte che in politica questo governo di tas- è dell’abitare nella nostra epoca preoccupante …», cerchere- satori non reggerà. Difficile indicare un mutamento, arduo mo, attraverso un ciclo di articoli, di trovare nei grandi inse- imporlo. Ma così è la morte. Non sono egualitarista, non diamenti attuali se esistono modelli per eventuali città del fu- avverso la ricchezza, meno che mai le differenze, tutt’al- turo. A questo punto, ancor prima di cominciare ed a valere tro, ma è il «modo» della disuguaglianza che indigna. E in come riferimento fisso per gli articoli a venire, occorre fissare ogni caso, se i prepotenti vogliono «prepotere» con spre- i criteri di giudizio, ovvero il sistema di misura dell’accennato gio e indifferenza meritano l’avversione che ostentano e «grado di sviluppo mentale». Lo faremo, senza addentrarci provocano. nella dimostrazione, mutuandolo dall’insegnamento di Save- Non se ne può più. rio Muratori che individuò quattro gradi categoriali dello «sviluppo mentale» validi per tutti gli aspetti della conoscen- P.S. - Un filosofo dei conti in ordine e del calo dello za- coscienza. Applicata alle civiltà questa gradualità si pre- spread, del rigore, il Senatore a vita Mario Monti, già Pre- senta come: sidente del Consiglio, in un articolo sul Corriere della Se- Grado s seriale occasionale. È il mondo aleatorio dell’in- ra vanta per sé e per l’attuale Governo la discesa dello tuizione spontanea proprio delle civiltà primitive da cui si ge- spread, con il conseguente minor costo dei nostri Buoni nera, per evoluzione ciclica, il del Tesoro, un cospicuo risparmio, dunque, e l’aver Egli, Grado S seriale sistematico dove tutto è tecnica e norma. Mario Monti, salvato il nostro Paese e l’Euro quando il È il mondo statistico della tecnica e dell’economia, ad esem- nostro spread era quasi a 600. Monti semplifica. In questi pio la civiltà cinese, da cui si genera il casi il problema è: vi erano altri modi per salvarci, se ci Grado o organico episodico dove tutto diventa valore e siamo salvati, che stroncare ceti medi e popolari?! Ma è cioè simbolo, ad esempio la civiltà indiana, da cui si genera il possibile che non ci si avveda che gran parte della popola- Grado O organico totale dove la visione reale o realistica zione è soffocata anche per il modo in cui ci siamo del mondo diventa sintesi che si esprime nell’arte, ad esempio «salvati»? «Chi» è stato salvato, dunque?! Se continua una la civiltà greca e rinascimentale. salvezza del genere, creperemo. Ma dove vogliono arriva- Masdar City è il nome del primo insediamento su cui fo- re!? calizzeremo la nostra attenzione. La sua prima particolarità è 46 IL BORGHESE Febbraio 2014 quella di non esserci, ancora. Si trova in fase di realizzazione piovana - quando cade - e soprattutto da enormi impianti di e vedrà il suo completamento, forse, nel 2020. Sta sorgendo a desalinizzazione che consumano quantità rilevanti di energia. 20-30 km da Abu Dhabi, e anche se aspira, come vedremo, a Più della metà delle acque reflue sarà depurata e reintrodotta differenziarsi dalla stessa, chiamarla città è un po’ eccessivo. nel circuito di approvvigionamento, il resto - le cosiddette ac- Misura 6 kmq di superficie, appena poco più del centro stori- que grigie - verrà immesso in un sistema irriguo che alimente- co di Roma, ma ospiterà soltanto 50.000 abitanti. Meno della rà delle coltivazioni sperimentali ed altre piantagioni nell’in- popolazione di una cittadina come Anzio, più o meno come tento di realizzare un sistema totalmente autartico. quella di Battipaglia o di Mazara del Vallo. Data la premessa Siamo nella Tecnosfera per cui tutto dovrà obbedire alle e visto che siamo lontanissimi dai fenomeni di urbanizzazione norme ed alle condizioni dettate dalla tecnica che regola e intensiva che il pianeta dovrà fronteggiare in futuro cosa ren- controlla il funzionamento della città-laboratorio. A tal fine il de Masdar degna di attenzione? La sua seconda particolarità: primo nucleo di Masdar è costituito dall’avveniristico Masdar essere concepita come la prima città al mondo completamente Institute of Science and Technology che gestirà il nuovo inse- ecosostenibile. Infine vi è una terza particolarità: pur essendo diamento in tutti i suoi aspetti. Il MIST (acronimo dell’istitu- così vicina ad Abu Dhabi, per la sua condizione territoriale è to) ha già calcolato la gestione dei primi 50.000 abitanti e del- come sorgesse in un paesaggio alieno, extraterrestre. Ciò le le previste 1.500 imprese ad esso collegate nonché del flusso conferisce la condizione di essere una città-laboratorio dove di 60.000 pendolari giornalieri provenienti da Abu Dhabi: il sperimentare il raggiungimento della totale eco-sostenibilità, consumo di energia pro capite sarà predefinito ed ogni abitan- ovvero il ritorno ad un equilibrio con la natura mediante la te avrà una quota di energia e di acqua a disposizione (30 kw scienza e la tecnica. Più la seconda che la prima tant’è che la di elettricità e 80 litri di preziosissima acqua). Verrà fissato un sua condizione è stata denominata, molto opportunamente, limite per l’impronta ecologica di ogni cittadino che si dovrà Tecnosfera. abituare a muoversi per le proprie necessità in un programma Tutto ciò ha un senso? chiuso di consumi. Siamo in una città sperimentale, non di- Lo avrebbe in una civiltà di grado o organico episodico e mentichiamolo, altrimenti verrebbe da chiedersi se il MIST ovviamente in quella di grado O organico totale, ma non nel non stia progettando anche l’«uomo-Masdar» del futuro. Non caso in questione. Stiamo vivendo immersi nella globalizza- dimentichiamo nemmeno che Masdar non nasce come esperi- zione che è una civiltà di grado S seriale sistematico dove mento sociale, né comunitario, ma come investimento di 22 tutto è tecnica ed economia e Masdar, tutto sarà, ma non una miliardi di dollari partecipato da partners di tutto rispetto: BP, città organica. Il fine, per il quale è nata e si sta consolidando, Royal Dutch Shell, Mitsubishi, Roll-Royce, Total S.A., Mitsui, è, appunto, economico anche se carico di buone intenzioni. Fiat e la tedesca Conergy che sta pianificando una centrale Andiamo, tuttavia, per ordine. solare termodinamica da 40 MW. Il MIST è soprattutto un po- Come abbiamo detto sarà una città totalmente ecososteni- lo universitario la cui finalità è lo studio e la ricerca nel cam- bile il che vuol dire soddisferà il suo fabbisogno di energia po delle energie rinnovabili. Il lungimirante Sheik Moham- mediante fonti alternative così differenziate: 80 per cento del med bin Zayed Al Nahyan, principe ereditario e fratello di fabbisogno energetico tramite energia solare, 20 per cento Sheik Khalifa, sovrano di Abu Dhabi, coadiuvato dal fratella- mediante impianti eolici e geotermici. Soddisferà l’esigenza stro Mansour bin Zayed Al Nahyan, sa che il petrolio finirà e di smaltimento dei rifiuti riciclandone il 99 per cento e rica- con esso la fortuna economica degli Emirati, ma ha valutato vandone il compost come additivo per terreni agricoli. Ma- che l’aumento di popolazione mondiale ed il connesso feno- sdar sorge in un deserto di sabbia e ghiaia con penuria di ac- meno dell’urbanizzazione porterà ad una richiesta di energia qua, in bordo ad una zona di saline sulla riva del mare. Come sempre maggiore; da qui il piano di concentrare un insieme di è noto senza acqua non c’è vita e non c’è città pertanto l’ap- studiosi e di tecnici in una tecnosfera dalle condizioni am- provvigionamento verrà assicurato da collettori per l’acqua bientali estreme per acquisire e diventare il massimo detento- re delle conoscenze - il cosiddetto know how - nel settore del- le energie alternative per trarne un utile. Il fenomeno di Masdar, che continua quello della città ma- dre Abu Dhabi, ha dello straordinario e vale spendere una bre- ve digressione per accennarne lo sviluppo. Quando, sul finire degli anni ‘60 del secolo scorso, fu scoperto il petrolio e lo Sheik Zayed della famiglia Al Nahyan poté disporre dei pro- venti della vendita dello stesso, comprò la tecnologia più avanzata dell’Occidente, vagliò le teorie più avanguardistiche della civiltà economico-tecnica e lanciò Abu Dhabi verso il passaggio evolutivo della civiltà locale dal grado «s» seriale occasionale al grado «S» seriale sistematico. È troppo presto per valutare se il grado seriale sistematico della moderna Abu Dhabi sia una conquista dello spirito o un atteggiamento pre- so a prestito a suon di dollari da un sofisticato pirata con un reddito di 78 miliardi di dollari l’anno, allettato dal mondo della finanza. Resta che il fenomeno Masdar pone sul tavolo della sperimentazione concreta le teorie dell’ecosostenibilità proiettandosi all’avanguardia, seguita dalla cinese Lijiang,nel settore della ricerca sugli aspetti tecnici, e quindi settoriali, dell’abitare nel futuro. Sul piano dell’organicità, infatti, l’inse- diamento di Masdar, nonostante porti la prestigiosa firma dell’archistar Norman Foster, non va più in là di una stupefa- cente periferia tecnologicamente attrezzatissima. Febbraio 2014 IL BORGHESE 47

Non è ancora completamente realizzata, ma tramite i ren- I PADRONI DEL MONDO dering, realistici disegni in prospettiva, è possibile farsi un’i- dea precisa di come vorrà essere. Il MIST sorge al centro dell’insediamento costituito da un primo grande quadrato cir- condato da una cortina di alberi e separato da un secondo CHI SONO? quadrato più piccolo. In appendice a questi si estendono la grande area di una centrale fotovoltaica di 22 ettari, campi di EMMANUELE RAFFAELE sportivi, e coltivazioni sperimentali. La città non avrà auto o veicoli a motore. Il traffico si svolgerà sotto a una piastra che fungerà da livello base della città ed avverrà attraverso auto- POCO meno di duecentosessanta pagine edite da Chiarelettere bus elettrici o, a livello individuale, mediante podcars. Si trat- e scritte da Luca Ciarrocca, direttore del giornale online Wall ta di una flotta di trasporto rapido personale costituita da auto Street Italia: si tratta di Padroni del mondo. Come la cupola elettriche a due posti senza conducente, di produzione italia- della finanza mondiale decide il destino dei governi e delle na, che scorrono su piste magnetiche in tunnel situati sotto la popolazioni, giunto alla terza ristampa in appena quarantacin- piattaforma basale. La stessa ha inoltre lo scopo di scambiare que giorni. la temperatura costante del sottosuolo con l’aria calda in su- Un successo meritato e, nonostante titolo e sottotitolo perficie creando moti convettivi rinfrescanti. Tutta la città in sembrano associarlo alle più forzate teorie complottiste, privo superficie è progettata appunto sullo scambio convettivo di fronzoli. Un testo rigoroso, ricco di dati, analisi, riflessioni dell’aria delle zone in ombra con la zona calda al di sopra e ed una unica certezza: togliere la sovranità monetaria alle sulle pareti degli edifici. La ricerca dell’ombra è fondamenta- banche commerciali, che la detengono di fatto. Insomma, nes- le per l’equilibrio termico della città e viene ricercata median- sun panciuto finanziere ebreo, nessuna riunione di incappuc- te accorgimenti tecnici e progettuali quali: strade strette per ciati, in breve, niente di non documentabile e superfluo. Ciar- favorire l’ombreggiamento delle stesse tramite gli edifici; rocca, invece, fa di più e di meglio: va al sodo e mostra un questi ultimi sorgono su pilotis per adibire gli stessi alla fre- dominio che è nei dati, negli incroci delle proprietà societarie, quentazione degli abitanti; impiego di schermi per gli spazi nelle truffe finanziarie legali (una su tutte, la famosa riserva abitativi aperti attuati mediante musharabie che creano ombra frazionaria) e illegali, a danno della sovranità dei popoli e di senza impedire il passaggio dell’aria e la vista sulla strada; un’economia sana. etc. Tutta la fantasia progettuale dell’architettura moderna, Punto di partenza è la crisi del 2008, crisi sistemica siste- priva di linguaggio e ricca di trovate ha scoperto in Masdar la maticamente irrisolta secondo Ciarrocca, che individua nella sua terra di elezione,ma ancorché si sia sbizzarrita nel propor- questione delle «Tbtf» (too big to fail - banche troppo grandi re edifici fantastici confidando sull’enorme disponibilità eco- per fallire) e nella pericolosa interconnettività di un potere nomica dell’Emirato, nondimeno è riuscita a veicolare anche economico eccessivamente concentrato nelle mani di pochi i soluzioni tecnicamente interessanti. nodi principali di questa crisi che rischia di esplodere in una A questo punto occorre porsi la domanda: posto che Ma- nuova, catastrofica, bolla speculativa entro il 2018. sdar è un insediamento assai modesto quanto a numero di abi- «I mercati finanziari», scrive citando l’economista Andrea tanti da attuarsi sperimentalmente in condizioni ambientali Fumagalli, «non sono qualcosa di etereo e neutrale, ma sono estreme e soprattutto con costi proibitivi, potrà costituire espressione di una precisa gerarchia. Lungi dall’essere con- «modello» per gli insediamenti del futuro che si prospettano correnziali, si confermano fortemente concentrati e oligopoli- dell’ordine di decine di milioni di abitanti? Evidentemente no, stici: una piramide che vede, al vertice, pochi operatori fi- perché l’essere della città non è stato nemmeno sfiorato es- nanziari in grado di controllare oltre il 70 per cento dei flussi sendosi, i promotori, posti soltanto un problema tecnico- finanziari globali e, alla base, una miriade di piccoli rispar- economico peraltro assai ristretto. Tuttavia, sul piano tecnico, miatori che svolgono una funzione meramente passiva». Masdar potrà, forse, mettere a punto soluzioni interessanti a «Se i mercati finanziari sono come greggi», scrive, diversi problemi - sempre e soltanto tecnici - che affliggono «allora occorre individuarne i caproni che li guidano.» oggi le città contemporanee ed ancor più le affliggeranno do- «Le piccole banche», sottolinea «hanno un potenziale mani. Come, ad esempio, la realizzazione di un MIST che stu- pressoché nullo di innescare un rischio sistemico, ma sono di ed attui, su basi più mature che non a Masdar, lo sviluppo anche scarsamente esposte alla bancarotta». Le Tbtf, invece, degli insediamenti futuri. accentrano il potere economico ed, allo stesso tempo, costitui- Non ci sfugga che dovremo insediare ancora due miliardi scono un rischio troppo alto per la società, alimentando un di abitanti sul pianeta. circolo vizioso di salvataggi, inefficienza e «azzardo morale». Ecco perché Ciarrocca adombra in diverse occasioni l’idea di smembrare queste grandi banche, che sono in fin dei conti quelle ventotto che il Financial Stability Board di Basilea 3 ha individuato appunto come «Systemically Important Finan- cial Institution». Istituti di credito (tra cui figura, unica italia- na, UniCredit) che, secondo gli standard di Basilea 3, per af- frontare nuovi shock sistemici entro il 2018 «non hanno biso- gno di una semplice iniezione di liquidità ma di mezzi pari a tre volte gli utili accumulati». Altro che fuori pericolo: la prossima tempesta rischia di esser senza ritorno. Così, passando per lo «scandalo Libor», truffa ventennale sui tassi di interesse tesa a «truccare uno dei motori centrali del capitalismo finanziario», Ciarrocca arriva a mostrarci «Il lato oscuro del capitalismo»: dal sistema bancario ombra («cruciale nel formare e alimentare la superbolla che poi pro- 48 IL BORGHESE Febbraio 2014 vocò il crollo delle piazze finanziarie nel 2008») ai paradisi LA RUSSIA DI PUTIN fiscali («La sconveniente verità è che i più grandi gruppi (le solite Tbtf) sono parte attiva nelle operazioni di fuga di capi- tali»; «i paradisi fiscali sono infatti la faccia meno conosciu- ta, ma più centrale, della rete finanziaria mondiale»), fino, A CHI DÀ ovviamente, alla massa dei derivati («gioco d’azzardo puro», «trucco contabile per imbellettare i bilanci») da «637 trilioni di dollari, cioè circa dieci volte il Pil mondiale». Giochi d’az- zardo senza copertura. Un castello di carta: ecco il capitalismo fastidio? finanziario. Ma il clou è nella riproposizione di uno studio del Politec- di ANDREA MARCIGLIANO nico federale di Zurigo («The Network of Global Corporate Control») che mappa il potere finanziario, confermando l’esi- stenza di una «cupola» al comando: una cinquantina di azien- GLI ATTENTATI della fine di Dicembre scorso in Russia - de che «controllano il 40 per cento del valore economico e colpite, nel breve volgere di due giorni, la città di Volvo- finanziario di 43.060 multinazionali globali» e 1.318 aziende grad, la vecchia Stalingrado, due stazioni della locale me- che «nonostante rappresentino appena il 20 per cento del fat- tropolitana, con un bilancio di 33 morti e numerosi feriti - turato operativo totale, attraverso i vari incroci azionari, so- ha riproposto drammaticamente, il problema del terrori- no di fatto proprietarie della grande maggioranza delle blue smo di origine caucasica. Riportando il Paese intero indie- chips, cioè dei colossi manifatturieri quotati in Borsa, i big tro di due anni, agli attentati della Metro di Mosca del dell’economia reale, e accentrano su di sé il controllo di un 2010 e addirittura alla tragedia del Teatro «Dubrovka» del ulteriore 60 per cento dei fatturati globali». 2002, quando un commando suicida di guerriglieri ceceni «La maggior parte delle multinazionali globali», conclu- sequestrò oltre 850 civili e, dopo due giorni di estenuanti de, «fa capo a una sorta di “cupola” […] formata nel suo nu- trattative, venne eliminato dagli Spetsnaz, le temibili Forze cleo centrale da appena 147 società. Il comando sull’econo- Speciali russe, a prezzo, però, della morte di 129 ostaggi. mia globale è ancora più ferreo poiché questa superentità go- E l’elenco degli attentati subiti da Mosca e da altre città verna il 40 per cento dell’intera ricchezza del network delle chiave della Russia in questo primo scorcio di secolo, po- 43.060 aziende.» trebbe continuare a lungo. Questa volta la tecnica appare Come anticipavamo, nessun complottismo, è tutto molto quella ormai usuale: un uomo, o preferibilmente una don- chiaro: «la cupola non è il risultato di una colossale cospira- na che si fa esplodere con una cintura carica di tritolo. È la zione di illuminati attuata con diabolica strategia, quanto un tecnica già a lungo sperimentata dai terroristi islamici in corollario oggettivo di decisioni che si producono per via di Palestina ed Israele, e poi esportata in molti teatri di guerra un’interazione parcellizzata di migliaia di interessi utilitaristi- e/o tensione, fra cui l’Iraq, come abbiamo drammatica- ci». Insomma, un dato di fatto. Leggi antitrust, limitazioni mente sperimentato anche noi italiani a Nassiria. degli incroci proprietari, queste alcune idee per intaccare que- La provenienza degli attentatori riporta al Dagestan, la sta pericolosa «interconnettività». più vasta e popolosa delle piccole Repubbliche caucasiche Ma al suo obiettivo Ciarrocca giunge dopo una rapida parte della Federazione Russa. Una Repubblica con due spiegazione della riserva frazionaria, attraverso la quale «le milioni e mezzo circa di abitanti, frammentati in varie et- banche creano denaro dal nulla». È nel segreto dell’emissio- nie - avari, daghini, turco-azeri… - portate nelle numerose ne monetaria fondata sul debito («il denaro non nasce fino al invasioni che questa regione conobbe nella sua tormentata momento in cui non viene prestato») il fondamento dell’ab- storia. Genti turcofone e, anche, iraniche, in grande preva- battimento dell’attuale capitalismo. Ed è per questo che il di- lenza musulmane. Questi «popoli delle montagne» - Dagh, rettore di Wall Street Italia ripropone integralmente la propo- in turco, significa appunto «montagna» - sono sempre stati sta del movimento «Positive Money»: conversione degli at- riottosi ad accettare l’autorità di Mosca. Tanto da dar vita, tuali depositi bancari in «conti operativi», senza interessi ma dal XVIII secolo ad oggi, a periodiche rivolte. Un indipen- garantiti inutilizzabili dalla banca per effettuare prestiti, inve- dentismo, ad onor del vero più tribale che nazionale, che stimenti, ecc.; creazione di «conti investimento», destinati in- neppure la lunga stagione dei Soviet, con il riconoscimen- vece alle suddette operazioni, concordando rischio, interessi e to, meramente formale, di una Repubblica Socialista del percentuale garantita dalla banca col cliente stesso (senza il Dagestan, è riuscita a sopire. E che si è riacceso all’indo- trucco della riserva frazionaria); emissione di moneta da parte mani della frantumazione dell’URSS, rinfocolato dalle pre- della banca centrale sulla base del fabbisogno indicato ogni cedenti e vicine rivolte dell’Inguscezia e, soprattutto, della anno da un’agenzia indipendente ed in base ai limiti stabiliti Cecenia. Da oltre un decennio in Dagestan operano gruppi dal governo per i tassi di inflazione. La nuova moneta di fatto di guerriglieri, originariamente appoggiati dai Ceceni. Tut- si sommerebbe alle entrate fiscali e sarebbe utilizzata per la tavia, la situazione presenta notevoli differenze. In primo spesa pubblica. Ed il nuovo denaro, anziché nascere come luogo la forte contaminazione ideologica dell’indipenden- debito, ne sarebbe finalmente libero. tismo daghestano rispetto a quello - soltanto in apparenza Queste, dunque, le conclusioni di un testo certamente con- simile - di ceceni ed ingusci. Infatti, sin dalle sue origini, il sigliabile, che ha il merito della chiarezza e della sobrietà, ma moderno movimento indipendentista è stato infeudato da che a tratti trasmette addirittura l’impressione che manchi predicatori wahabiti inviati in gran numero da Riad insie- qualcosa. In fondo, si tratta di un’opera che documenta verità me ad aiuti economici e, a quanto sembra, ad armamenti. non nuove, limitandosi ad aggiungere qua e là dati interessan- Questo ha fatto sì che nella regione maturasse una realtà ti sui «poteri forti» e riproponendo al pubblico italiano una profondamente diversa nella sostanza tanto da quella della proposta forse poco conosciuta all’interno dei confini nazio- rivolta dell’Inguscezia - prevalentemente determinata da nali. In ogni caso, averlo nella propria libreria non è certo moti tribali - quanto da quella della stessa Cecenia, dove - sconsigliabile. a parte alcuni gruppi marginali - i ribelli afferivano a grup- Febbraio 2014 IL BORGHESE 49

per altro, la maggioranza di coloro che perpetrarono i tra- gici attentati dell’11 Settembre. Oggi, però, la nuova stra- tegia dell’Amministrazione Obama - sempre più tentata di disimpegnarsi dal ginepraio medio-orientale - punta su un rapporto privilegiato con Riad per contenere e depotenzia- re la, cosiddetta, minaccia iraniana. E l’Iran degli ayatol- lah è notoriamente il Paese guida dell’Umma Sciita. Di qui, l’incredibile mano libera, anzi l’appoggio - esplicito o implicito - concesso in diversi teatri, dal Maghreb alla Si- ria, allo stesso Iraq, ai radicali jihadisti sunniti, finanziati e, presumibilmente, eterodiretti da ambienti sauditi. In questo scenario appare evidente - ed è appunto la tesi di Orlov - come la posizione di Mosca che, appoggian- do Assad per difendere i propri tradizionali interessi in Si- ria - dalla Base navale di Tartus, ai pozzi di gas e petrolio pi clanici legati a forme di Islam sufi tipicamente caucasi- nel Mediterraneo Orientale - stia inibendo complessi dise- che. Mentre in Dagestan ha attecchito la moderna versione gni strategici. A questo si deve, poi, aggiungere la crescen- ideologica dell’islamismo radicale, di matrice araba e so- te rivalità fra Mosca e Riad per il controllo dei mercati del stanzialmente aliena dalla tradizione di quei popoli. gas e del petrolio. Putin, infatti, sta da anni tessendo una Proprio questo legame con il wahabismo potrebbe, pe- sorta di OPEC del Gas a guida moscovita. Un Cartello che rò, far sospettare che, di là delle apparenze, gli ultimi at- sta federando i maggiori produttori di gas naturale del tentati di Volvograd abbiamo un significato, e provengano mondo: l’Algeria, l’Iran, il Kazakhstan ed il Venezuela. da un retroterra profondamente diverso da quello da cui Inoltre la recente nascita della nuova unione Economica muovevano i ceceni del Teatro «Dubrovka». Sospetto, per Eurasiatica - con l’abbattimento delle barriere doganali fra altro motivato, con argomenti degni d’attenzione, da un Russia, Kazakhstan e Bielorussia, alla quale guardano con politologo russo, Aleksandr Orlov, in un recentissimo arti- interesse crescente Ucraina, Armenia e persino Serbia e colo apparso sulla rivista online New Oriental Outlook. Turchia - apre prospettive sino a ieri impensabili per il La tesi di Orlov è lineare e tutt’altro che afflitta da om- mercato del petrolio centro-asiatico, siberiano e caucasico. bre dietrologiche. Non si può scindere quanto avvenuto in Suscitando non poche preoccupazioni in Qatar ed Arabia Russia da un quadro ben più generali di tensioni e conflitti Saudita, dove in molti temono una perdita di ruolo interna- che stanno travagliando in non lontano mondo arabo. In zionale. particolare il conflitto civile in Siria. Dove Mosca sta eser- Di qui elementi che sembrano nutrire i sospetti di nu- citando un ruolo di deterrenza nei confronti delle velleità merosi analisti russi. Che intravedono, dietro la recrude- interventiste di altre potenze, di quelle che si definiscono scenza del jihadismo di matrice daghestana, la longa ma- «Amici della Siria» e che appoggiano il variegato e fram- nus di ambienti wahabiti/sauditi. E, oltre a questi, allun- mentato Fronte anti Assad. Un fronte capeggiato, in Euro- garsi le ombre di poco limpidi gruppi speculativi interna- pa dalla Francia di Hollande - le cui velleità di grandeur zionali, che dal perdurare dell’egemonia della Penisola non paiono essersi sopite dopo il disastro libico voluto, in Arabica sul mercato degli idrocarburi traggono profitti fa- buona parte, dal suo predecessore, l’ineffabile Sarkozy; raonici. Fronte che, però, ha i suoi punti di forza nella Penisola Arabica, nel regno feudale dei Banu Saud e nell’emirato del Qatar. Che sono, notoriamente, i principali sponsor e finanziatori dei più agguerriti ed armati fra i ribelli, gruppi di chiara matrice jihadista, ispirati dalla predicazione sala- fita e wahabita. Radicali sunniti che stanno trasformando, anzi hanno ormai trasformato la sanguinosa «Primavera Siriana» in una sfaccettatura della Fitna, la guerra santa contro gli eretici sciiti. E, come è noto, le élite politiche e militari siriane che sostengono Assad appartengono alla minoranza alauita, una delle declinazioni dello sciismo. Una minoranza che, in caso del trionfo dei ribelli, sarebbe con ogni probabilità destinata a subire un vero e proprio genocidio. Insieme all’altra minoranza più numerosa del Paese, anch’essa schierata con Assad: i Cristiani. La Fitna è faida antica, che risale ai tempi del conflitto per la successione al Califfato dopo la morte del Profeta; faida da sempre strisciante nel seno del Mondo Islamico, ma che oggi sembra acquisire nuova virulenza, dilagando dallo Yemen al Bahrein, dall’Iraq al Libano, sino al lonta- no Pakistan. Una virulenza che vede i radicali sunniti all’offensiva, nello strano, e colpevole, silenzio dell’Occi- dente. Particolarmente strano se si pensa ai fiumi di parole, ai continui allarmi lanciati, negli scorsi anni, per la minac- cia rappresentata da Al Qaeda, organizzata dal defunto Osama bin Laden, guarda caso di origine saudita. Come, 50 IL BORGHESE Febbraio 2014

CECENIA che i giacimenti di gas naturale. Più che per le sue risorse, però, la Cecenia è importante, dal punto di vista di Mosca, perché sul suo territorio passano due strategici oleodotti russi che portano il greggio e il gas del Mar Caspio al ter- LA GUERRA minale di Novorossisk sul Mar Nero. Non controllare la Cecenia significherebbe per la Russia perdere il controllo sul commercio petrolifero. Non meno importante è che, per la Cecenia, passano anche linee stradali e ferroviarie

infinita che costituiscono il principale asse di comunicazione com- merciale est-ovest attraverso le regioni caucasiche della di MARY PACE Federazione Russa. Questo problema non è soltanto di oggi, ma è sul tap- peto fin dal 1991, quando ebbe inizio la prima guerra cece- IL LEADER russo Vladimir Putin si trova a dover affrontare, na. Gli islamici, che in Cecenia sono di confessione sunni- in questo periodo, uno dei problemi, forse il più spinoso e ta, elessero come loro portavoce Dudaev, il cui proposito difficile, che la Russia post sovietica si sia trovata a soste- era quello di essere riconosciuto come il leader dello Stato nere. Il problema si chiama Cecenia: uno stato di «guerra ormai libero, ma Mosca rispose negativamente. permanente» venutosi a creare dopo il crollo dell’Unione Boris Elsin si vide costretto a soffocare nel sangue la Sovietica, a causa dell’esplodere dei problemi etnici e poli- rivolta, con migliaia di morti, facendo scendere in campo tici, fino ad allora rimasti soffocati dal rigido controllo co- l’esercito. Due anni dopo, si arrivò a una tregua, con l’oc- munista. cupazione da parte russa della capitale Grozny. Tregua, L’Impero sovietico era un territorio vastissimo, che che come tutti i periodi di pacificazione, ebbe breve dura- spaziava dalla Europa alla Cina, fino alla Alaska. Al suo ta. L’ostilità cecena nei confronti della Russia non è sol- interno, vivevano numerose etnie e religioni, in molti casi tanto per interessi geopolitici, legati al petrolio, ma perché tribali; con il crollo del comunismo, tutte quelle realtà si i ceceni sono islamici di fede sunnita, da sempre contrari scrollarono il giogo sovietico e reclamarono l’indipenden- ad ogni tentativo di colonizzazione. Nel 1996, il malcon- za da Mosca. Alcuni ci riuscirono abbastanza pacificamen- tento portò alla fine della tregua ed al secondo conflitto te, anche perché la nuova Russia post sovietica non aveva russo-ceceno. le forze per ostacolare il loro distacco; altri, invece, il cui La seconda guerra cecena, a noi più conosciuta come possesso per Mosca era strategicamente importante, furono guerra del Caucaso, iniziò con una massiccia invasione in posti sotto il controllo del nuovo potere centrale. Questo territorio russo, in particolare nella repubblica del Daghe- portò all’accendersi di conflitti senza fine, che vedono da stan, da parte delle brigate terroristiche di islamici e mili- anni truppe della Federazione russa e separatisti scontrarsi, ziani ceceni. Questo conflitto coinvolse, infatti, al fianco sia in campo aperto sia attraverso la strategia del terrori- dei rivoltosi ceceni, numerose bande di guerriglieri appar- smo. tenenti alla Jihad islamica La Cecenia è un piccolo Stato, grande come le nostre Durante il freddo inverno del 1999, le milizie russe, Marche, e, oltre ad essere ricca di risorse, è strategicamen- insieme ai lealisti ceceni, riuscirono a riconquistare te importante, data la sua centralità geografica all’interno Grozny; successivamente l’esercito della federazione russa della Russia. Una sua indipendenza la esporrebbe alla in- ristabiliva il controllo sul territorio ceceno, provocando fluenza colonizzatrice di altri Stati, interessati sia alle sue l’insorgere di focolai di guerriglieri che sfidavano aperta- ricchezze naturali, sia alla sua locazione strategica. mente l’autorità russa. Si parla che, in questo conflitto, ab- La Cecenia è ricca di petrolio, i suoi giacimenti, con- biano perso la vita oltre 50mila soldati, oltre alla denuncia centrati nel distretto della capitale Grozny, producono circa per il mancato rispetto dei diritti umani da entrambi le par- quattro mila tonnellate di petrolio al giorno. Notevoli an- ti, fatto che ha suscitato la condanna della comunità inter- nazionale. Nell’estate del 2013, l’attuale leader dei ceceni separa- tisti ha lanciato un messaggio sul web, nel quale incitava ad attaccare nei prossimi mesi le olimpiadi invernali di So- ci definendole «una danza satanica sulle ossa dei nostri antenati». A seguito di queste parole, il 29 dicembre 2013 una donna si è fatta esplodere vicino ai metal detector del- la stazione ferroviaria di Volgograd, uccidendo 20 persone. Il giorno dopo, un uomo si è fatto esplodere, sempre a Vol- gograd, su un filobus uccidendo 6 persone. Il rischio di un’ondata di attacchi suicidi ha indotto la Direzione regionale del ministero dell’Interno a chiudere i maggiori centri commerciali (obiettivi molto esposti alle azioni terroristiche suicide) e ha riacceso i timori di una possibile offensiva terroristica dei jihadisti del Caucaso, contro le Olimpiadi invernali che si apriranno a Soci il 7 febbraio. Una minaccia non nuova, annunciata dal capo dei miliziani ceceni Doku Umarov, che aveva rivendicato i più cruenti attentati degli ultimi anni. Ci auspichiamo che le manifestazioni sportive di Soci non ci portino a contare altri morti. Febbraio 2014 IL BORGHESE 51

avere una politica di difesa europea quando esistono già le strutture della NATO. In realtà, questa esigenza è stata DISARMO molto più avvertita un decennio fa, quando soprattutto dal- le parti dell’Eliseo, si pensò che fosse giunta l’ora di risol- vere il patto con l’altra sponda dell’Atlantico. All’inizio del nuovo millennio, l’Unione Europea ha velatamente europeo cullato l’idea di potersi affrancare dalla soggezione USA e di potersi ritagliare un ruolo anche di potenza militare nel di MASSIMO CIULLO nuovo sistema internazionale multipolare, nato dalle ceneri della Guerra Fredda. L’asse portante del modello europeo di difesa e sicu- IL RECENTE vertice di Bruxelles sul tema della difesa euro- rezza avrebbe dovuto essere quello tra Parigi e Berlino. pea ha deluso le aspettative dei più. Nella, oramai, consoli- Peccato che francesi e tedeschi abbiano sempre avuto idee data tradizione dell’Unione Europea, quando si tratta di divergenti in merito. Posizioni che sono emerse ancora una affrontare un capitolo decisivo del percorso d’integrazio- volta al recente vertice belga e che si possono riassumere ne, riemergono puntualmente tutti i pregiudizi e tutte le nella tendenza francese a vedere la difesa europea proietta- diffidenze campanilistiche, che portano a chiedersi se è ta verso l’esterno (un’attitudine che dia spazio all’inter- ancora valido il progetto della costruzione della casa co- ventismo transalpino nei principali teatri di crisi), e la pro- mune europea. pensione tedesca a rimanere ancorati ad un sistema di sicu- Nonostante la grande enfasi conferita all’incontro tra i rezza fondamentalmente «interno». Capi di Stato e di Governo dei 27, nessun leader ha brilla- La Francia ha sempre dimostrato un interesse strumen- to per chiarezza di vedute e lungimiranza in un settore cru- tale verso la difesa europea, vista come una possibilità per ciale per la stessa sopravvivenza dell’Unione. Ciò che più i membri del «circolo» di Bruxelles di coordinare a livello sorprende sta nel fatto che quasi tutti i responsabili delle intergovernativo i loro sistemi di difesa, fermo restando il decisioni condividono la necessità ineluttabile di una mag- principio intangibile della sovranità nazionale sull’argo- giore integrazione nel campo della Politica comune di si- mento. Un principio ribadito recentemente dal Presidente curezza e difesa (Pcsd). Ad eccezione dei britannici, François Hollande che, nel licenziare il testo sulle linee- (legati a doppio filo dalle relazioni speciali con gli Usa), guida in materia di difesa, ha confermato il postulato che tutti gli altri leader europei, almeno a parole, concordano la Francia debba intervenire sempre per prima nelle situa- sul fatto che un’Europa disarmata è esposta ad enormi ri- zioni di conflitto. schi sullo scenario geopolitico attuale. Una dottrina di cui si è vista la piena applicazione nel Nessuno però, riesce ad andare oltre la semplice peti- caso della crisi libica del 2011, sotto la presidenza di Nico- zione di principio. Lo sforzo per arrivare alla dichiarazione las Sarkozy, quando i caccia francesi entrarono in azione finale condivisa da tutti, la dice lunga sul futuro prossimo senza avvertire i partner della coalizione «Odyssey della Pcsd. Dawn». Basti pensare alla questione dell’industria militare: il Per Parigi, la Psdc rimane, dunque, uno strumento al Consiglio ha accolto le raccomandazioni della Commissio- servizio dei singoli membri UE per rinforzare e collegare ne, volte a rilanciare il ruolo dell’Agenzia Europea di Di- le loro capacità d’intervento nei conflitti internazionali nel fesa nell’attuazione delle due direttive del 2009 in materia mondo e soltanto marginalmente uno strumento per appro- di difesa. Quando e come ciò avverrà però, non è dato sa- fondire l’integrazione europea. pere. È chiaro, si tratta di un settore, quello dei prodotti La Germania invece, riassume la posizione comune destinati alla difesa, estremamente delicato e nessuno è anche ad altri Paesi, compresa l’Italia, per cui la Psdc deve disposto a condividere a cuor leggero con i partner euro- essere concepita come una ulteriore possibilità di rafforza- pei i propri segreti militari. mento dei legami europei attraverso l’integrazione delle Alla fine, è stata stabilita una sorta di tabella di marcia forze armate, delle forze di polizia e dei sistemi d’intelli- che porterà all’implementazione di una base comune per gence. Soltanto in misura minore, questo capitolo della l’industria militare europea. Un percorso che prevede un politica europeo deve occuparsi della proiezione interna- sostegno alle Pmi che operano nel settore, investimenti zionale della UE. nella cyber-difesa e nello sviluppo di aerei senza pilota e Dei britannici abbiamo già detto, mentre rimane da aerei di lunga autonomia ed alte quote: in pratica, un libro esaminare la posizione dei Paesi provenienti dall’ex Patto dei sogni. di Varsavia, con la Polonia in testa. A Varsavia come a Pra- Dal lancio, al Consiglio Europeo di Colonia del giugno ga, le oscillazioni di Bruxelles su questo tema hanno sem- 1999, sono passati circa quattordici anni per quello che era pre provocato una certa irritazione. Polacchi, Cechi, Bul- considerato, insieme alla politica estera, il «secondo pila- gari, Rumeni hanno ancora vivo il ricordo della Cortina di stro», dell’edificio europeo destinato ad ospitare non sol- Ferro e della soggezione imposta dall’Unione Sovietica. tanto istituzioni economiche, ma anche politiche. Ciò è fonte di grande preoccupazione, alimentata anche In questo lungo lasso temporale, nessuno dei nodi dal nuovo corso della politica di potenza russa. Ed è quasi emersi dal secondo dopoguerra ad oggi, è stato sciolto. scontato che quando devono pensare alle strategie di difesa Primo fra tutti, il rapporto ambiguo tra politica di difesa rispetto all’ex alleato, gli occhi si rivolgano verso Wa- europea e Alleanza atlantica. Gli Europei non hanno anco- shington e non Bruxelles. ra deciso di diventare grandi e sembrano ancora ben dispo- Una situazione molto gradita alla Casa Bianca, che può sti a ripararsi sotto l’ombrello statunitense, costi quel che continuare a dettare l’agenda della difesa europea (si pensi costi. alla stagione dello «scudo stellare») senza dover ricorrere Ventuno Paesi UE sono anche membri del Patto At- neanche allo strumento del «divide et impera», tanto più lantico e sono molti a chiedersi quale sia la necessità di divisi di così... 52 IL BORGHESE Febbraio 2014

ESERCITO EUROPEO sollecitazioni per incrementare la collaborazione nei setto- ri: UAV, cyber, rifornimento aerei in volo e comunicazioni. Così, dopo ben otto anni di attesa, le speranze, peraltro riferite a modesti progressi nella integrazione di difesa eu- NESSUNA ropea, sono andate deluse. Le ragioni sono da individuarsi: - nel desiderio degli USA di continuare in ambito NATO la politica del «divide et impera», favorita dal fatto speranza che il colosso americano ha facile dialogo con i singoli, separati partners, tutti nettamente inferiori in termini di di LUIGI RAMPONI potenza. Di questo si fa portavoce il Segretario NATO e gli anglofoni Gran Bretagna e Canada. Diverso sarebbe il rap- porto tra USA ed Unione Europea unita; IL 19-20 dicembre si è riunito a Bruxelles il Consiglio Eu- - l’egoismo dei singoli partners che finisce per favo- ropeo. Il tema riguardante la difesa era il primo in agenda. rire la chiusura USA; Dopo otto anni, durante i quali in sede di consiglio non è - la mancanza di una vera e propria minaccia di tipo stata posta alcuna attenzione alla difesa, la collocazione convenzionale contro l’Unione Europea. prioritaria di tale tema nell’agenda di Bruxelles aveva le- A questo punto, due possono essere le alternative per gittimamente fatto sperare che dal Consiglio potesse uscire un possibile futuro. L’avvio di un processo di unificazione qualche decisione relativa alla realizzazione del più volte di forze armate europee da parte dei Paesi che «ci vogliono auspicato esercito europeo. Purtroppo, tutte le proposte stare» a prescindere dalle intenzioni inglesi, come peraltro formulate per un progresso in tale direzione, sono state accadde nel ‘52 per la Comunità Europea di Difesa (CED), bloccate dal Primo ministro inglese Cameron il quale si è proposta da Belgio, Italia, Germania, Francia, Lussembur- dichiarato assolutamente contrario alla realizzazione di un go e Paesi Bassi, che firmarono a Parigi nel maggio del esercito europeo. 1952 il trattato istitutivo della CED, quando già esisteva la Al termine del Consiglio, dal rapporto finale, emergo- NATO. Purtroppo il Trattato conseguente ad una mozione no tre punti considerati fondamentali: aumentare efficacia approvata dal Consiglio Europeo di Strasburgo, non ebbe e visibilità della politica di sicurezza e difesa comune realizzazione definitiva a causa di un ripensamento politi- (PSDC), rafforzare l’industria di difesa comune, migliora- co della Francia che ne era stata l’ispiratrice. re lo sviluppo delle capacità operative europee. Oppure perpetuare l’attuale sistema che impedisce l’in- Per quanto ha tratto con il primo punto: visibilità ed tegrazione della difesa europea con conseguenze negative efficacia della PSDC, va ricordato che nelle missioni inter- per la realizzazione dell’unione politica dell’Europa e la nazionali l’unione europea è presente in 16 Paesi con definizione di una sua credibile politica estera e di sicurez- 7.500 soldati. za. Nel comunicato finale si auspica un miglior coordina- In conclusione, dopo Parigi la possibilità di dar vita ad mento per l’impiego delle Forze, una maggior flessibilità un esercito europeo si allontana ulteriormente. Rimane la nell’impiego dei battle groups, la definizione di una cyber possibilità di realizzare qualche risultato positivo mediante defence policy framework europea e quella di una strategia strette collaborazioni in alcuni settori dell’industria o in di sicurezza marittima per il 2014. sede di singole operazioni internazionali. In tal modo, i Per quanto ha tratto con l’industria della difesa, settore partners europei continueranno a disperdere ed a spendere importante per l’economia europea che impiega un milio- male le già limitate risorse dedicate al settore difesa, a non ne e mezzo di posti di lavoro con un volume d’affari di 96 dare consistenza ad una politica estera e di sicurezza miliardi di Euro, il rapporto prevede la costituzione di una dell’Unione europea. In sostanza a non contribuire, diretta- base industriale e tecnologica della difesa europea mente o indirettamente, alla realizzazione dell’unione poli- (EDTIB); interventi per favorire l’occupazione e gli inve- tica. stimenti attraverso una politica di sviluppo del dual use; In ambito NATO, i singoli partners europei continue- aumentare il sostegno alle piccole e medie imprese del set- ranno ad essere assoggettati allo strapotere americano. Ben tore; procedere ad una maggiore standardizzazione dei re- diverso sarebbe il rapporto se l’UE si presentasse e parte- quisiti operativi dei sistemi d’arma e delle certificazioni, cipasse con una struttura di difesa unitaria. per favorire la costituzione di un vero mercato unico. Sul terzo punto, quello della incrementazione delle ca- pacità di difesa europea, vero punto qualificante per uno sviluppo verso la costituzione di un esercito europeo, in sostanza non è stato fatto alcun passo avanti. Cameron si è subito confermato contrario a ogni ipote- si di esercito europeo, cioè di una capacità unitaria di dife- sa europea, mentre ancora una volta, si è dichiarato favore- vole a una cooperazione tra le forze dei vari partners. Gli ha fatto eco il segretario generale della NATO Rasmussen, che ha affermato: «La difesa dell’Europa è garantita dalla NATO». La proposta di Italia, Francia, Germania, Polonia e Spagna per la costituzione di una flotta di velivoli non pi- lotati (UAV) gestita direttamente dall’Unione, è stata del pari bocciata dalla Gran Bretagna che ha accettato soltanto Febbraio 2014 IL BORGHESE 53

LA CINA E LO «YUAN» Per ottenere maggiori consensi a livello internazionale, poi, l’ascesa dello yuan è stata perfino rimodulata con astuzia, rallentandone la crescita sul dollaro, a mano a ma- no che il dollaro perdeva mordente a causa di speculazioni È COME L’ORO finanziarie sbagliate (subprime e altre amenità che ci han- no portati, dritti dritti, in questa spaventosa crisi economi- Un cambiamento di scenario ca). Alla fine del 2013, la Cina ha raggiunto un accordo con anche per i petrodollari l’Australia per convertire direttamente le rispettive valute, senza transitare dal dollaro americano come veniva com- di DANIELA BINELLO piuto finora. Dopo Stati Uniti e Giappone, quindi, l’Au- stralia è il terzo grande Paese ad avere raggiunto un accor- do di convertibilità diretta con Pechino. ERANO solo in quattro a dettar legge. Una bella pacchia. La Banca Centrale europea, invece, ha stretto con la Nel 2014, però, entra a rompere le uova nel paniere il Banca Centrale cinese un accordo per una linea di swap «sacro» yuan. Dollaro americano, euro, sterlina britannica sulle valute, destinata a facilitare le transazioni in yuan e yen, con cui tutto si doveva comprare, adesso devono ve- nella zona euro. Inoltre, la Cina permette ormai anche alle dersela con un quinto competitor che, alla stregua di un società finanziarie estere d’investire in yuan nel suo mer- neonato dell’internazionalizzazione valutaria, mai e poi cato domestico, mentre ha imposto nell’area asiatica a mai giocherà pulito. Paesi come Corea del Sud e Giappone di pagare la transa- Lo yuan, tanto per cominciare, è per sua natura un bi- zioni commerciali esclusivamente in yuan (e non più in schero nel mondo della valuta. E la determinazione a fare dollari Usa). soldi, accumulando riserve inestimabili, non è l’unico lato Il quadro della situazione è, quindi, piuttosto chiaro. del capitalismo che gli piace di più di ogni altra cosa al Se la Cina, tuttavia, come attuale seconda potenza eco- mondo. nomica del mondo, è in competizione con gli Stati Uniti, Cos’altro? Adora anche il liberismo, la speculazione e cioè con quelli che finora sono sempre stati i primi della il non dover rendere conto a nessuno del suo doppio siste- classe, la domanda da farsi è: cosa ne sarà di noi? Molto ma di concessione del credito bancario (quello formale, probabilmente l’unica via d’uscita per l’Europa, chi più e che si attiene a procedure e tassi d’interesse fissati dal go- chi meno, sarà quella di essere «adottati» dai cinesi come verno, e quello «ombra», attraverso il quale i prestiti ban- fornitori di alimenti pregiati, prodotti caseari e dell’agroin- cari possono essere ottenuti a interessi molto più elevati). dustria in genere, vino e anche carni scelte. Inoltre, nel Insomma, viva l’ambiguità. Del resto è doppio anche nel campo dell’industria, noi europei potremo ancora per un nome, yuan o renminbi. bel po’ essere annoverati come fornitori privilegiati di Quest’anno, quindi, il «sacro» yuan farà tremare più di macchinari agricoli e attrezzature meccaniche. una poltrona e sarà il peggior incubo di ogni banchiere. Il vero problema, però, sarà quello della reciprocità, Dalla Banca Centrale cinese si è appreso che si tratta di perché se già adesso i nostri mercati sono invasi dalla mer- una scelta sovrana: «Accumulare riserve in valute estere canzia cinese, a scapito della resistenza di tanti nostri pro- non raccoglie più i favori della Cina». Più chiaro di così. dotti di media qualità che stanno scomparendo, soffocati La portata di quest’affermazione è stata paragonabile da una concorrenza imbattibile, il secondo e non ultimo all’effetto del lancio di una bomba su Wall Street. problema è che - per quanto riguarda il settore alimentare - Anche per le altre valute, e non soltanto per il dollaro l’Europa non ha poi così tanto da offrire alla bramosia del- Usa, si profila quindi un periodo piuttosto difficile, ma, su la Cina, a meno di non assicurare più una discreta quantità tutte, è il dollaro americano a risentirne di più, anche per- di cibi a noi «residenti», che non vorremmo ridurci a con- ché il rapporto fra Washington e Pechino è pur sempre af- sumare scarti alimentari. filato come una lama di rasoio. Per ora i banchieri parlano di yuan in termini di «una Potrebbe, d’altronde, anche andare peggio, perché se al fra le valute di riserva», intendendo dire con questo che il prossimo giro la Cina raggiungerà il diritto di acquistare il rischio di stallo per il dollaro Usa, per l’euro e le altre va- petrolio in yuan, senza l’obbligo di negoziare e pagare in lute non è un argomento da prendere nemmeno in conside- dollari, allora tutto sarà molto più chiaro circa la definitiva razione. Perciò, a quello che assicurano i banchieri, ormai decadenza dei petrodollari (secondo l’Agenzia di stampa chi ci crede? Quello che è certo, invece, è che la Cina sta internazionale Reuters, infatti, la Borsa di Shanghai sta per iniziare a quotare i futures sul greggio in yuan). Le conse- guenze saranno evidenti anche su tutto il resto delle rela- zioni fra valute di riserva e potenze mondiali. Se lo yuan è pronto a invadere tutto il mondo, non si può certo dire, però, che questa sia una novità dell’ultima ora. È dal 2006 che le autorità cinesi sono state molto chia- re nell’individuare l’obiettivo delle loro azioni: conseguire in poco tempo la piena convertibilità dello yuan su tutti i mercati. Quindi, nel corso degli ultimi otto anni, le autorità ci- nesi hanno lasciato che lo yuan si apprezzasse rispetto alle altre valute con un ritmo, per così dire, accettabile, in mo- do da oscillare rispetto al dollaro Usa con sempre maggio- re equilibrio. 54 IL BORGHESE Febbraio 2014 perseguendo una politica d’internazionalizzazione della ATLANTE GEOPOLITICO sua divisa, rendendola più accessibile agli investitori e alle Banche Centrali di tutto il mondo in maniera diretta (cioè, travalicando l’obbligo di conversione dello yuan in altre valute). DA MAOMETTO Non sfuggirà, quindi, che la valuta di riserva per eccel- lenza è stata sempre il dollaro Usa. Soltanto che il dollaro, adesso, è molto vulnerabile e potrebbe perdere la sua posi- zione di valuta di riserva a vantaggio del primo Paese im- al principe Bandar portante che smetterà d’inflazionare la propria divisa. A quanto pare la Cina ha compreso, da tempo, cosa c’è di ALFONSO PISCITELLI in gioco. E che cosa ha fatto? Ha aumentato le sue riserve di oro e ha istituito controlli per impedire che le riserve auree lascino la Cina. L’ARABIA è la terra desertica dalla quale partì la grande Quindi, se la seconda economia più grande del mondo fiammata dell’Islam. Maometto, il suo profeta, nel nome riuscisse a legare la propria valuta all’oro, la domanda per del dio unico Allah unificò le tribù arabe, trasformò gli uo- lo yuan aumenterebbe e la domanda per il dollaro Usa di- mini del deserto in valorosi guerrieri, che nell’Alto Medio minuirebbe drasticamente. In termini obiettivi, significa Evo si lanciarono alla conquista di tre direzioni dello spa- che le grandi nazioni ridurrebbero le loro riserve di dollari. zio: il Settentrione, dove abbatterono l’Impero Bizantino, Ecco, quindi, che i dollari detenuti all’estero rientrerebbero l’Oriente dove si insediarono sui territori dell’Impero Per- nell’economia degli Stati Uniti, causando un’impennata siano, l’Occidente dove giunsero fino ai confini atlantici dei prezzi. del Nord Africa e alla regione che oggi porta il nome arabo La recente nomina di Janet Yellen come presidente del di Maghreb (appunto, Occidente). Consiglio della Federal Reserve (prima donna alla presi- Gli Arabi ricevettero l’eredità culturale delle antiche denza in un secolo di vita della Fed), d’altro canto, è la civiltà ellenistiche e per questo furono grandi nella scien- prova che la politica americana intende continuare a svalu- za. Operarono anche imponenti trasformazioni antropolo- tare il dollaro attraverso il Quantitative Easing. Alcuni giche: erano i grandi mercanti di schiavi del Medio Evo e commentatori ritengono che con la nomina della Yellen furono loro a creare un flusso schiavistico di popolazioni aumentino le probabilità che la domanda di dollari si ridu- dall’Africa Nera alle sponde del Mediterraneo, mescolan- ca, spingendo molti Paesi a scegliere altre valute di riserva do i geni delle popolazioni rivierasche e colorando di nero per far fronte ai loro impegni finanziari internazionali. Se o di olivastro i volti del Nord Africa. così fosse, il sacro yuan varrebbe come oro e viceversa. Poi, per lunghi secoli, l’Arabia tornò nella marginalità geopolitica. Una nuova popolazione, provenien- te dal cuore dell’Asia, aveva assunto l’egemonia del mondo islamico: i Turchi. Dal sonno della storia, gli Arabi si risvegliarono, anzi furono ri- svegliati al principio del Novecento. Il loro de- serto era impregnato di una sostanza oleosa, ne- ra che fino ad allora non aveva alcun valore. Fu l’intelligenza scientifica degli Occidentali a tra- sformare il petrolio in oro nero: sostanza pregia- tissima per mettere in moto le macchine del mondo industrializzato. A quel punto l’Arabia divenne territorio strategico; Inglesi e Francesi cominciarono a interessarsi della vasta area pe- trolifera che va dal Golfo di Aden alla Siria e all’Eufrate. In particolare gli Inglesi giocarono su due tavoli e per giunta fecero il doppio gioco. Invia- rono l’agente segreto Lawrence a istigare gli Arabi alla ribellione contro i Turchi e nello stes- so tempo promisero agli Ebrei di insediarli in territorio palestinese (Dichiarazione Balfour). Le nazioni arabe si ribellarono contro i Turchi, ma subito dopo la guerra subirono l’occupazione coloniale in Siria, Irak, Kuwait, Palestina, Gior- dania. In Arabia fu insediata la dinastia dei Sau- de, legata a una interpretazione rigida-rigorista dell’Islam: il Wahabismo. Intanto la dichiarazio- ne Balfour promettendo agli Ebrei di tutto il mondo - dunque anche a quelli che combatteva- no nelle fila dell’impero tedesco - un loro Stato, aveva creato nell’Europa Centrale un clima di diffidenza verso gli Ebrei: combattevano essi per lo Stato di cui erano anagraficamente cittadini Febbraio 2014 IL BORGHESE 55

UN SINDACO COMUNISTA A NY ARRIVA

De Blasio di FRANCESCO ROSSI

LO SCORSO 10 di dicembre, New York ha eletto a stragran- de maggioranza (73 per cento contro 24 per cento) Bill De Blasio come nuovo sindaco. De Blasio è esponente del Partito democratico, ma è quanto di più vicino ad un mem- bro del Partito comunista, la grande mela potesse eleggere. Il suo curriculum, da questo punto di vista è - si fa per dire - di tutto rispetto. Dopo la laurea nel 1983 in affari interna- zionali, De Blasio ha lavorato per il Quixote Center, un’or- ganizzazione del Maryland che aveva lo scopo di racco- gliere fondi e distribuire aiuti umanitari al governo Sandi- nista del Nicaragua, cioè il governo autoritario e di sinistra del presidente Daniel Ortega. De Blasio si recò sul posto per controllare la distribuzione di aiuti; per inciso, il go- verno americano stava appoggiando i ribelli contro quel governo. De Blasio non ha alcun ripensamento riguardo a quel gesto, avendo soltanto - nonostante la verità sul regi- PRINCIPE BANDAR BIN SULTAN me di Ortega - delle critiche nei riguardi della politica de- gli Stati Uniti verso il Nicaragua, che lui giudica oppure per i nemici Inglesi che avevano promesso uno «sbagliata e contro produttiva e non in linea con i nostri Stato Ebraico? Anche questo sospetto alimentò l’ondata di valori», e nessun dubbio pare assalirlo che probabilmente i antisemitismo in area germanica dopo la sconfitta nella I «suoi» valori non sono quelli della maggioranza degli Guerra Mondiale. Americani. Dopo la II Guerra Mondiale l’impero inglese declina e Nel 1994, De Blasio sposa Chirlane McCray, una ex si afferma la Superpotenza americana. Il Regno dell’Ara- attivista per i diritti degli omosessuali, e va in viaggio di bia Saudita stabilisce una intesa privilegiata con gli USA e nozze nella Cuba di Fidel Castro, nonostante il divieto - ad onta di una serie di guerre arabo-israeliane - diventa americano di viaggiare in quella terra; evidentemente il alleato stabile di Israele. futuro sindaco di New York aveva fin da giovane una certa La famiglia dei bin Laden è una famiglia principesca affinità per i regimi dittatoriali del tipo più assoluto. dell’Arabia, con solidi intrecci finanziari in USA. Gli USA Trascorsi simili se ne trovano a bizzeffe nel passato del armano i miliziani islamici di Osama bin Laden e li utiliz- nuovo primo cittadino newyorkese, dal suo ruolo come zano contro l’URSS in Afghanistan: in pratica creano Al - organizzatore del gruppo «Medici per la Responsabilità Qaeda. Avanzano a bin Laden promesse che poi non man- Sociale», solito nome che nasconde i simpatizzanti sovieti- tengono, e forse in questi contrasti all’interno di un siste- ci o, il che è lo stesso, gli anti-americani, fino alla sua cari- ma di alleanze USA-Israele-Arabi matura la fiammata ca come direttore esecutivo della sezione di New York del dell’11 settembre. «Partito Nuovo», partito marxista ormai estinto, e di cui ha Sta di fatto che però, dopo dieci anni di «guerra al ter- probabilmente fatto parte lo stesso Barack Obama. rorismo», Occidentali e guerriglieri salafati (islamici estre- Come tutti i marxisti, Bill De Blasio ha imparato a ca- misti) sono tornati ad essere solidali: in Libia, in Siria. muffare la sua ideologia, ad attribuirgli un nome diverso Dall’Arabia partono gli ingenti finanziamenti alle mo- da quello autentico: egli si definisce sostenitore del schee che si costruiscono in Europa: in quelle moschee «socialismo democratico». agiscono i predicatori che inneggiano alla guerriglia in A che cosa si riferisca, in realtà, ormai si sa. In una me- Medio Oriente e alla islamizzazione dell’Europa attraverso tropoli già tassata oltre misura, il nuovo sindaco propone lo strumento della immigrazione, della natalità islamica e l’ennesimo incremento delle tasse, stavolta per pagare il dello Jus Soli. Dall’Arabia partono gli aiuti ai guerriglieri servizio universale degli asili nido, un servizio già consi- che hanno sfidato in Siria il regime di Assad. derato da diversi esperti come costoso e inutile. È un servi- Il principe arabo Bandar aveva cercato di ottenere il via zio educativo che comunque incrementerebbe il numero libera di Putin alla islamizzazione della Siria, promettendo degli insegnanti, dei burocrati e quindi dei sindacati, noto- denaro e «protezione» sui giochi olimpici di Sachi. La riamente un gruppo che costituisce una costola del Partito Russia non ha tollerato la caduta del regime di Assad in Democratico. Il fervore di De Blasio per il progetto è co- Siria, e ora è alle prese con una ondata di terrorismo suici- stante e autoalimentante, visto che quel progetto è stato già da, mentre si avvicinano le Olimpiadi di Sochi (boicottate aggiornato per aggiungere anche i «programmi di dopo da Obama, Merkel, Hollande). scuola per ogni studente delle scuole medie». 56 IL BORGHESE Febbraio 2014

Molti abitanti di New York, a giudicare dalla percen- NIENTE ISLAM SIAMO INGLESI tuale con cui hanno scelto il nuovo sindaco, si saranno en- tusiasmati a sentire l’allora candidato impegnarsi a far co- struire abitazioni economicamente alla portata di una parte crescente della popolazione, a combattere la chiusura degli ADDIO ospedali, a espandere i centri di salute, «in modo che i newyorkesi vedano la nostra città non come il dominio esclusivo di quelli che rappresentano l’Uno per Cento, ma come un posto dove tutti i giorni il popolo possa affrontare al «Pork Pie»? la vita, lavorare ed allevare una famiglia»; sì, si saranno entusiasmati, anche se il loro entusiasmo potrebbe presto di GIUSEPPE DE SANTIS disintegrarsi quando cominceranno a capire come tutti questi bei propositi dovranno essere finanziati. Naturalmente, come si può capire dalla citazione, Bill QUOTIDIANAMENTE, i mezzi di informazione bombardano De Blasio è stato anche sostenitore dei gruppi di «Occupa i cittadini britannici con messaggi volti a sottolineare come Wall Street». la diversità, termine usato per descrivere la società multiet- nica e multirazziale, sia non soltanto ineluttabile ma anche * * * fonte di vantaggi enormi. Se il governo si serve di questa propaganda per giusti- A completare il quadro, e a fugare i dubbi che definire ficare politiche immigratorie sempre più impopolari le De Blasio più vicino al Partito Comunista che non al Parti- aziende si trincerano dietro i presunti benefici di una forza to Democratico non è affatto sconsiderato, si possono met- lavoro multietnica per poter disporre con facilità di mano- tere in evidenza, tra gli altri, due punti. dopera disposta a lavorare in turni massacranti per salari Il primo, Zakiyah Ansari, donna musulmana che fa par- da fame. te della squadra di transizione del nuovo sindaco, è stata Come è facile immaginare questo fenomeno sta dan- insignita del premio «Mondo Migliore» alla cena natalizia neggiando pesantemente la classe operaia britannica, visto del Partito Comunista degli Stati Uniti d’America, conse- che sono tantissimi coloro i quali sono stati tagliati fuori gnatole da Joelle Fishman, presidente della Commissione dal mercato del lavoro, ma anche per le imprese non man- di Azione Politica di quel partito. cano i grattacapi. Il discorso di Ansari, nell’accettare «onorata» il pre- A tale proposito ha destato scalpore la notizia che la mio, riflette tutta l’intolleranza, il delirio, l’orrenda sempli- direzione di Mark & Spencer, una catena di supermercati, ficazione e deformazione della realtà tipica del Partito Co- ha dichiarato che i lavoratori musulmani possono rifiutare munista: «Questa elezione», ha dichiarato, «è una vittoria di servire carne di maiale e alcool ai clienti qualora tali contro il razzismo. È una vittoria contro il programma mansioni possano urtare la loro sensibilità religiosa. ‘ferma e perquisisci’. È una vittoria su venti anni di gover- Questa decisione ha scatenato le ire dell’opinione pub- no diretto di Wall Street. Ma è solo l’inizio. Per realizzare blica, confermando ancora una volta la sensazione che le le potenzialità, ognuno qua ha un’importante parte da gio- minoranze etniche hanno più diritti della maggior parte dei care per andare avanti.» cittadini inglesi; pochi giorni dopo i dirigenti di Mark & Questa intolleranza, purtroppo, ricalca bene quella del- Spencer hanno fatto un passo indietro, ma il danno ormai è lo stesso sindaco, che pare vedere con allarme anche i de- stato fatto e i suoi effetti non potranno essere dimenticati boli bagliori di diversità di idee. Ed ecco il secondo punto. così presto. «Naturalmente», ha detto nel suo discorso d’insediamento D’altra parte, questo episodio è tutt’altro che un caso lo scorso gennaio, «so che la nostra visione progressista isolato visto che anche altri supermercati si sono ritrovati non è condivisa universalmente. Alcuni all’estrema destra in una situazione simile. A tale proposito, occorre ricordare continuano a predicare la virtù dell’economia dall’alto verso il basso. Credono che il modo di andare avanti con- sista nel dare di più ai più fortunati, e che in qualche ma- niera i benefici si diffonderanno verso il basso ed ovun- que. Chiamano questo approccio il passo del ‘robusto in- dividualismo’.» Bill De Blasio dovrebbe capire che - per fortuna - non esistono «visioni universalmente condivise» e che già è difficile trovare dei princìpi che raccolgano una maggio- ranza, che gli avversari politici non sono automaticamente «estremi» o «razzisti», che nessuno pensa di «dare di più ai più fortunati», insomma che dovrebbe aprirsi al plurali- smo di idee e alla maturità politica, adesso che dovrà go- vernare una città come New York. Difficile fare previsioni. Senz’altro un fanatico come De Blasio cercherà di piegare la realtà alle sue fisime poli- tiche: bisognerà vedere quanto tempo sarà necessario af- finché sia la realtà a prevalere e a piegare quei dogmi ideo- logici. Nell’interesse di New York, si può solo sperare che il tempo necessario sia il più breve possibile. Febbraio 2014 IL BORGHESE 57

ARGENTINA E VENEZUELA DUE PAESI

ad orologeria? di GIANNI CORREGGIARI

ARGENTINA e Venezuela rappresentano oggi due casi che gli analisti politico-economici definirebbero di «rischio- Paese» ossia con un rilevante pericolo d’imminenti rivol- come alcuni addetti ai depositi per Tesco, in passato hanno gimenti politici e/o sociali, che le pesanti crisi economico- chiesto di essere esentati dallo scaricare scatole contenenti finanziarie potrebbero favorire. Con le inflazioni più ele- alcolici perché era contro la loro religione. vate del Sud America (27 per cento l’Argentina e 54 per Se questo non fosse già abbastanza complicato, c’è an- cento il Venezuela, quest’ultima seconda al mondo dietro che da aggiungere che la legislazione sul lavoro tende a l’Iran) e, unici nel subcontinente, con previsioni di crescita essere sempre più complicata per via delle sentenze ema- vicine allo zero se non negative, con una presenza sempre nate dalla Corte europea per i diritti umani, le quali spesso maggiore del narcotraffico internazionale nella prima ed il tendono a favorire i fannulloni e gruppi limitatissimi di non commendevole quarto posto al mondo per il numero persone, a danno della maggioranza e contribuiscono non di omicidi della seconda (25.000 nel 2013, con una media poco ad avvelenare le relazioni tra i diversi gruppi etnici. di 89 ogni 100.000 abitanti, preceduto soltanto da Hondu- C’è da dire che, in questi casi, sono in pochi a simpa- ras, El Salvador e Costa d’Avorio, superando in termini tizzare con le imprese citate in giudizio da musulmani per assoluti perfino il ben più popoloso Messico), con larghe casi di discriminazione, poiché i loro direttori premono (larghissime in Venezuela) fette di popolazione mantenute sempre per far aumentare il numero di immigrati.Nel caso da un sistema assistenzialistico e burocratico, il futuro delle grosse catene di supermercati e delle industrie ali- prossimo di queste due nazioni appare quanto mai incerto. mentari esiste un’altro elemento che è fonte di rabbia tra i Eppure il Venezuela ha goduto in questi ultimi quattor- consumatori britannici ed è legato al fatto che moltissima dici anni di contingenze favorevolissime: il prezzo interna- carne venduta nei supermercati è halal. zionale del greggio dal 1999 - anno in cui Chavez è salito Questo riflette la crescita della popolazione musulma- al potere - si è moltiplicato per dieci ma il debito pubblico na, ma ciò che fa infuriare la gente è che i supermercati, è aumentato di cinque volte rispetto ad allora. Il prezzo del per ridurre i costi, decidono di vendere soltanto carne ha- barile nel 1998 si aggirava di poco sopra i 10 dollari ed lal, anche se la stragrande maggioranza della gente non è iniziò ad impennarsi proprio nel 1999; oggi, dopo aver musulmana, e sulle confezioni non esiste nessuna indica- raggiunto un picco di 147 dollari nell’estate del 2008, il zione che possa indicarne la provenienza. barile vale attorno ai 100 dollari. Con le riserve di petrolio Gli animali macellati secondo i dettami dell’islam, ven- più alte del mondo, il Venezuela potrebbe passarsela molto gono fatti morire dissanguati dopo che viene loro tagliata meglio, invece annaspa nella mancanza di prodotti di pri- la gola, una forma di macellazione che causa loro enorme ma necessità, costretto ad importare derrate alimentari sofferenza; ma, a parte la crudeltà di questo metodo di ma- dall’estero (che per una nazione sudamericana è il colmo cellazione, quello che molti non accettano è il fatto che, in vista la ricchezza del suolo) conseguenza inevitabile di una nome del profitto, questi supermercati impongano l’isla- politica di statalizzazioni e di espropri, praticata anche nel mizzazione della Gran Bretagna, visto che molte volte non settore agricolo, anche a danno di molti imprenditori italia- lasciano ai consumatori libertà di scelta. ni, che ha polverizzato la produzione nazionale. Alcuni cercano di boicottare questi supermercati, ma Gli ultimi provvedimenti dell’attuale leader Maduro - non è affatto facile visto che, oramai, queste catene con- che non possiede quelle doti di caudillo che a Chavez cer- trollano fino all’ottanta per cento di tutto il mercato; l’uni- tamente non difettavano e che permisero al defunto presi- ca alternativa è quella di protestare vivamente nella spe- dente di rimanere in sella per quattordici anni - hanno ranza che qualche direttore, timoroso di perdere clienti e confermato la volontà di statalizzare definitivamente l’e- profitti, decida di ascoltare i suoi clienti, una strategia che conomia del Paese. L’obbligo imposto ai venditori di elet- a volte funziona anche se non è il massimo dell’efficacia. trodomestici di dimezzare i prezzi di vendita dei loro pro- dotti ha scatenato furibondi assalti nei magazzini di tutte * * * le maggiori città, dove migliaia di persone si sono riversa- te, scatenando risse, disordini ed anche saccheggi. Questa L’unica soluzione a questo problema è di fermare l’im- misura ha anticipato, secondo quanto espresso dallo stesso migrazione e iniziare a rimpatriare gli immigrati musulma- leader venezuelano, ulteriori provvedimenti con cui sa- ni, ma visto che, al momento, nessun governo ha intenzio- ranno stabilite le soglie massime dei ricavi per gl’impren- ne di fare qualcosa a riguardo, questo contrasto sociale fra ditori, in quella che è stata definita una campagna contro le classi meno abbienti, sottoposte anche ad una crisi eco- «la guerra económica de la burguesía» ossia le pretese nomica che non sembra fermarsi, non potrà che aumentare. speculazioni nella politica di prezzi addebitate alla classe Con le conseguenze che si può facilmente immaginare. imprenditoriale. 58 IL BORGHESE Febbraio 2014

Vere o esagerate che siano, l’attuale situazione vene- Un punto di sutura tra il mondo politico e quello delin- zuelana è però frutto di ben altre politiche: un assistenziali- quenziale lo si rinviene nel fenomeno dei c.d. punteros, smo a pioggia che se pur ha alleviato le condizioni di vita ossia i piccoli «grandi elettori» dei quartieri popolari e degli strati poveri della popolazione - che lì sono la mag- marginali ch’essi controllano, elargendo favori e svolgen- gioranza - ha però impedito che i proventi petroliferi si tra- do opera di mediazione sociale; i punteros sono natural- sformassero in investimenti capaci di creare posti di lavoro mente finanziati da esponenti politici, spesso attraverso produttivi ed un minimo strutturato benessere. D’importan- dazioni di stupefacenti che a loro volta spacciano nelle ri- ti regalie hanno poi beneficiato gli altri Paesi del sociali- spettive zone di competenza. smo latino-americano: Ecuador, Bolivia, Cuba, Nicaragua A questi dati sommersi si aggiungono le punte emer- cui Chavez ha elargito sussidi e petrolio. genti dell’iceberg: gli alti tassi inflazionistici di Venezuela A crisi economica e corruzione si aggiunge la totale ed Argentina sono il risultato di politiche assistenzialisti- impunità del delitto - soltanto l’otto per cento degli omicidi che e clientelari operate per il mantenimento ed il consoli- arriva a giudizio - e la presenza sempre più invadente nei damento del potere ed il parallelo mercato valutario (in barrios più poveri, dove la polizia non osa entrare, dei co- Venezuela il dollaro è venduto ad un valore quasi dieci lectivos, ossia bande ideologizzate che controllano il terri- volte superiore al cambio ufficiale, in Argentina quasi al torio sostituendosi a giudici e forze dell’ordine; ufficial- doppio e sono questi, ben più di quelli ufficiali, i valori mente destinati a svolgere lavoro di propaganda filogover- reali dell’economia) rappresenta la riprova delle gravi crisi nativa in realtà sono veri e propri gruppi paramilitari finan- finanziarie che i due Paesi stanno attraversando. Entrambi ziati da membri del governo o dell’attuale maggioranza controllano le banche d’emissione ma è proprio la loro dis- parlamentare che, grazie al capillare controllo dei quartieri, sennata politica monetaria ciò che ha sempre fornito al svolgono una decisiva opera di vigilanza e di partito dei banchieri il pretesto per invocare, e poi ottene- «persuasione» durante le votazioni. re, la titolarità della sovranità monetaria scippandola agli L’Argentina, dal canto suo, è divenuta un polo geopoli- Stati. tico del narcotraffico continentale; diversamente dai Paesi Argentina e Venezuela, anche se per cause minima- produttori - Colombia, Perù e Bolivia - è in Argentina e mente coincidenti, sono due polveriere pronte a esplodere Brasile che si organizza la raffinazione e l’esportazione e le onde d’urto finirebbero per colpire tutto il Sud Ameri- della cocaina verso l’Europa. ca; è difficile prevedere gli esiti di queste crisi che non so- Il dato rilevante è, però, come apparso in una recente no soltanto economiche ma anche sociali; v’è però una dif- inchiesta pubblicata sull’edizione sudamericana di Monde ferenza di fondo: in Venezuela l’esercito (dove si contrap- Diplomatique, la stretta connessione tra poteri dello Stato e pongono un’ala nazionalista ed una filocubana) svolge an- delinquenza organizzata, legame già denunciato dalle auto- cora una funzione importante nel corpo sociale e può an- rità ecclesiastiche locali. cora giocarvi un ruolo da protagonista; quello argentino, Questo patto scellerato è frutto di una decisione politica che fu fondamentale per la sua costruzione nazionale, è risalente ai primi anni ottanta, al momento del ritorno della stato da anni mortificato. Ed è per questo che il futuro del democrazia, ossia la delega da parte dello Stato all’autorità secondo Stato sudamericano, attualmente in preda ad un di polizia della gestione delle politiche di sicurezza. Grazie vuoto di potere, appare oggi incerto, più ancora, parados- a ciò, ampi settori delle forze dell’ordine hanno avuto ma- salmente, di quello del ben più caotico Stato caraibico. no libera nello stringere rapporti colla delinquenza organizzata in una sorta di direzione concordata del traffico di stupefacenti; non in maniera occasionale ma sistematicamente. Questa gestione ha poi permesso che sulle attività sempre più crescenti del narcotraffico si formasse una vera e propria congiura del silenzio; l’impunità dell’attività di spaccio im- pediva il rilievo mediatico e, dunque, l’insorgere d’im- barazzi per l’autorità politi- ca. Quod non est in actis non est in mundo; nulla tra- pelando, il problema non esisteva. La «politica» dunque non si è sottratta a questo gioco ma anzi vi partecipa ricevendo contributi, finan- ziamenti e, in cambio, ha tenuto gli occhi costante- mente chiusi. Una vacanza da sogno, sempre,

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«Durante il regime bolscevico», ha dichiarato il diplo- matico Alexey Komov, ambasciatore russo all’Onu del LA «UE» Congresso mondiale delle Famiglie (nella foto), «la fami- glia tradizionale veniva descritta come nemica del sociali- smo, perché era lo Stato che doveva avere il controllo to- tale sull’individuo, dalla culla alla tomba, mentre il nucleo antifamiglia familiare è indipendente dallo Stato, ha regole interne di vita e di sviluppo che vanno per conto loro. Marx ed En- Mentre la Russia di Putin gels, gli ideologi del comunismo, sostenevano che la fami- glia era un’istituzione repressiva e borghese che andava ci insegna qualcosa distrutta per raggiungere la rivoluzione socialista mondia- le. Al tempo stesso si doveva distruggere la Chiesa cristia- di GIUSEPPE BRIENZA na, altro grande ostacolo per l’ideologia bolscevica. Guarda caso, oggi i sostenitori della rivoluzione sessuale, sedicenti liberali e libertari, hanno come nemici principali IN UN tempo come l’attuale di «dittatura del relativismo» la famiglia e la Chiesa, proprio come i vecchi bolscevi- ed ideologia gender la battaglia per la difesa della famiglia chi!» (cit. in GIANLUCA SAVO INI, Interessante intervista a e contro le schiavitù contemporanee che discendono dalla Alexey Komov, ambasciatore russo all’Onu, in La Pada- sua demolizione, dalla prostituzione all’aborto, meritereb- nia, 10 dicembre 2013). be di essere presa in seria considerazione anche da parte di Komov ha anche messo in guardia con parole forti la quegli ambienti culturali e politici rimasti finora indiffe- Svizzera dall’aderire all’integrazione comunitaria perché, renti alle sorti di quella che rimane la «cellula fondamenta- ha affermato, «L’Unione Europea annulla l’identità e le le della società». tradizioni dei popoli. State lontani finché potete» (cit. in L’esempio lo sta sempre più dando il presidente della MS, L’ambasciatore WCF all’ONU: «Svizzera, stai lonta- Federazione russa Wladimir Putin che, nel suo ruolo di capo na dall’Unione Europea!», in Il Mattino on line, 17 dicem- temporale e al contempo di protettore della Chiesa Ortodos- bre 2013). sa, sta facendo molto per arrestare la deriva etica vissuta Nel matrimonio naturale continua a risiedere, quindi, anche nel suo Paese. A fine novembre, ad esempio, il Presi- ad avviso delle autorità putiniane, l’autentico bene della dente russo ha firmato una legge che proibisce di fare pub- società. Soltanto nel tradizionale patto pubblico ed istitu- blicità all’aborto, promuovendo campagne, sovvenzionate zionalizzato fra un uomo ed una donna, aperto alla vita, è dal Governo, in favore delle famiglie con più figli. Inoltre possibile alimentare infatti un amore non egoistico, ma ge- ha dato incentivi economici alle coppie per incoraggiare la neroso, garante della sopravvivenza e trasmissione della natalità. Gli attivisti pro-aborto del suo Paese hanno subito civiltà. È proprio per questo che, sottolineava Papa Bene- dichiarato che la decisione di Putin ostacola i «diritti ripro- detto XVI, è necessario «superare una concezione privati- duttivi» delle donne, sebbene i numeri enormi di aborti rea- stica dell’amore, oggi tanto diffusa. L’autentico amore si lizzati in Russia ed il gravissimo crollo delle nascite hanno trasforma in una luce che guida tutta la vita verso la sua comunque spinto la Duma ad approvare nel senso voluto pienezza, generando una società abitabile per l’uomo. La dal Governo la legge sull’interruzione volontaria della gra- comunione di vita e di amore che è il matrimonio si confi- vidanza (la Russia sovietica fu, come noto, il primo Paese al gura così come un autentico bene per la società» (cfr. mondo ad aver introdotto nel 1920 il libero aborto). La mo- L’Osservatore Romano, 12 maggio 2006, p.7). difica «pro-natalista» della legge russa è stata giudicata da Olgerta Kharitonova, rappresentante di una delle maggiori associazioni femminili che operano in Russia, «non l’inizio di una restrizione dei “diritti riproduttivi” delle donne, ma piuttosto la continuazione di un processo iniziato nel 2011» (cit. in Elisabetta Pittino, Dalla Russia con amore. In Russia viene limitato l’aborto e ogni campagna a suo favo- re proibita, in Agenzia Zenit, 1° dicembre 2013). In effetti, le cifre nazionali del Ministero della Salute certificano che, con più di un milione di aborti l’anno, il Paese è ai vertici mondiali per numero di «i.v.g.». La legge approvata dal Parlamento russo cerca quindi di limitare le interruzioni di gravidanza entro le dodici set- timane di gestazione, introducendo anche il termine di una settimana tra la richiesta d’aborto e l’intervento (come av- viene in Italia) per permettere alla donna di riflettere me- glio sulla sua decisione. Una recente proposta sottoposta al legislatore vorrebbe inoltre togliere la copertura dell’abor- to dalle spese sanitarie pubbliche. Il fatto è che questi provvedimenti cozzano radical- mente con le idee e i programmi dell’Unione e della giuri- sprudenza europea che, secondo il governo russo, ricalca- no il sistema totalitario sovietico che, come loro sanno be- ne, è fallito sulle macerie morali e materiali delle famiglie e di intere nazioni.

TERZA PAGINA

FUTURISMO IN DADA «OGGI» in questo nuovo millennio, in aree di pensiero-azione radicale o di anarco- ribellione creativa, una naturale propo- sta di valore esistenziale, vissuta anche Manifesto di Politica condividendo la compagnia in un pub, un luogo qualsiasi. Questi eventi sono spesso interpretati e ricordati con demi- Vita Creazione stificanti manifesti-poster di arte-vita, manipolando grafiche e foto. La bellez- di VITALDO CONTE za dell’azione «vive» anche come «Circolo Futurista» nell’immaginario di spazi «non conformi». L’ENERGIA esuberante del Futurismo festo del Partito Futurista Italiano La tecnica e la scienza sono conna- esalta la bellezza della Vita come (1918), Marinetti chiede un’Italia «non turali in attuali valenze «trans- CreAzione, che diventa così «arte- più sottomessa (...) al forestiero troppo futuristiche». La tecno-fantasia azione, cioè volontà, ottimismo, ag- amato e ai preti troppo tollerati», ma «suggerisce un rapporto vivente con gressione, possesso, penetrazione (...) anche l’abolizione «dell’autorizzazione l’estetica della realtà», nota Roberto proiezione in avanti». Questa sfida maritale. Divorzio facile. Svalutazione Guerra, che la trasferisce nella visiona- continua è una «messa in gioco» di graduale del matrimonio per l’avvento rietà dei suoi video e testi. Indicazione arte-cultura-esistenza che si fondono in graduale del libero amore e del figlio di che «vive» nelle estensioni dell’open un linguaggio proteso verso il rinnova- Stato». Indicazioni che «vivranno» nel- space: come nella comunicazione del mento. È il movimento creatore di le atmosfere della Festa della Rivolu- Net.Futurismo che ha sentito l’esigenza un’arte pulsionale che ricerca un’e- zione a Fiume (1919-20). di rinnovare la battaglia futurista, tran- spressione globale e contigua dei vari L’esistenza stessa diviene sizionandola verso la grande rivoluzio- linguaggi con un vitalistico coinvolgi- «narrazione» di arte-vita che si proten- ne informatica e digitale. Il movimento mento di questi nella realtà quotidiana. de verso l’azione rigenerante, in quanto (partito dal 2005), con il contributo teo- Probabilmente, come scrive Stewart il Futurismo è anche un modo di vivere rico e oltre-artistico di Antonio Saccoc- Home in Assalto alla Cultura, per che ama incontrare emozioni e rischi. cio, Stefano Balice, ecc., ha raccolto «soddisfare le richieste ideologiche di La vera arte è talvolta pericolosa e vio- consenso blogger e internauta. Il Futu- chi li pagava, gli storici hanno trattato lenta nella sua innocenza. Convertirsi al rismo è declinato in un pensiero preva- il futurismo come uno dei tanti movi- Futurismo significa sposare la sua inno- lentemente scientifico nel Movimento menti artistici d’inizio secolo». Il Futu- cente crudeltà che vuole «uccidere» Transumanista Italiano: come nei testi rismo, tuttavia, oltrepassò la pittura, la ogni stagnazione dell’atto creativo, in teorici di Riccardo Campa, significati- poesia, la musica per creare un abbi- quanto l’arte «non può che essere vio- vo il suo Trattato di Filosofia Futurista gliamento e un’ambientazione e, an- lenza». Vivere da futurista è stato (e (Avanguardia 21, 2012), e di Stefano che, una «politica» futurista che si fuse continua a esserlo per chi si sente di Vaj (Biopolitica, 2005). con tutte le altre espressioni. Se accet- riproporlo in qualche maniera) un modo Il Trans-Futurismo «vissuto oggi» è tiamo l’ipotesi della sua «rivoluzione per rivoluzionare comportamenti dell’e- debitore, nell’azione, del linguaggio continua», questa potrebbe oggi essere sistenza, dichiarando guerra al passato e vitalistico dell’arte-vita espresso all’o- maggiormente riscontrabile attraverso i agli stereotipi correnti. Per osare fino rigine da questo movimento. Risulta suoi ancora numerosi aspetti segreti e all’impossibile, senza fermarsi, se ispi- contaminato dal Dada per la vocazione relazionali che coinvolgono l’esistenza rati, davanti a nessun ostacolo. di quest’ultimo a evadere dai possibili quotidiana. Come, per esempio, le sue La bellezza, che sprigiona un’azio- canoni comportamentali, espressivi ed variegate suggestioni sull’azione poli- ne della vita come arte, è già un dono esistenziali, come quelli di costituirsi in tico-culturale. di per se stesso. «L’arte viva» futurista un gruppo definito, in cui l’ascolto del Lo «sminuire la politica futurista in spinge verso un’attività-pensiero an- «caso» diviene una rotta al limite della quanto fascista è molto comune ma che di gruppo, che alimenta (con il suo mistica. Questo Futur-Dada s’incontra scorretto» (Home): il Marinetti politico movimento) il «fuoco» dell’espressio- anche con l’espressione di successive contiene, infatti, un tasso di vitalità e ne, sintesi superiore dei vari contributi poetiche, coesistendo in una anarco- apertura «a tutto campo» che, per slan- individuali. Il Futurismo, è accaduto continuità di azione e lettura. I riferi- ci visionari, potrebbe essere accostato anche recentemente, è tornato a menti di questa pulsionale CreAzione ai testi politici di Machiavelli o de Sa- «rivivere» in altre dichiarate apparen- sono molteplici: la rivoluzione di Fiu- de. Il partito politico futurista, pur ze: negli eventi di Graziano Cecchini, me e Guido Keller, le serate futuriste e «nato naturalmente dalla grande cor- nel Post-Contemporaneo di Valerio dadaiste, le poetiche situazioniste, ecc. rente spirituale del movimento artistico Zecchini. Io stesso, impegnato in testi Le sue segnaletiche, fluttuanti tra arte e futurista», si distingue nettamente da verbali su questo movimento, ho av- video, musica e rumore, poesia e teatro, questo: essendo avanguardia si pone in vertito, nell’anno del centenario, la culture digitali, sono presenti in diverse anticipo sulla lenta sensibilità del popo- necessità di un loro sconfinamento attuali espressioni, caratterizzate talvol- lo, mentre il primo ne «intuisce i biso- nell’arte-azione, attraverso il mio ava- ta da manifesti di lirica visionarietà, gni presenti» per interpretarli nell’igie- tar creativo Vitaldix. anche come proposta metapolitica, di nico slancio rivoluzionario. Nel mani- Vivere da futurista sta diventando, Arte-Vita. 62 IL BORGHESE Febbraio 2014 Renzi riesuma Metternich «L’Italia non è che una espressione geografica»

di ENZO SCHIUMA

CON questo titolo, tratto dalla famosa dell’imposizione e della segregazione benefici conquistati inventando lo ius ed esilarante espressione del cancel- carceraria, ne rivendicano anch’essi i soli, il diritto di suolo. Ecco come e liere austriaco, Clemens von Metter- meriti. da dove è nata la risoluzione da oggi nich, dò inizio all’articolo facendo Ma torniamo all’origine del feno- adombrata dal PD, allo scopo di inse- chiarezza sul significato di due termi- meno, che invase allora con grandi rire tra i suoi elettori la vasta ondata ni, un tempo di grande importanza speranze tutta la cultura del tempo, di emigranti in cerca di futuro. politica per l’unità e l’indipendenza infatuata di progresso, tanto da pro- A ciò si aggiunga la promessa fat- degli Stati europei, il cui uso e abuso muovere la nascita in filosofia del ta loro dal Presidente Napolitano e da ad iniziare dallo scorso secolo, ne «positivismo», perciò stesso così de- Papa Francesco, e si comprende la hanno tanto snaturato il significato da nominato, che nacque alla Sorbona di ragione del perché, tra i tanti giunti a risultare oggi del tutto radiati nelle Parigi, con Compte, ma si sviluppò al Lampedusa in attesa di uno ius soli moderne democrazie. Essi si espri- Cambridge di Londra e in tutta Euro- anche per loro, vi fossero stipati nelle mono sul piano etnico-politico con le pa, i cui massimi rappresentanti furo- imbarcazioni africani con moglie e parole: «razza» e «nazione»; e su no gli inglesi Herbert Spencer, Char- figli che affrontano il Mediterraneo, quello dei singoli soggetti che ne fan- les Darwin e Thomas Malthus, che di rischiando la vita, per ottenere con i no uso con gli aggettivi: «razzista» e tale filosofia espressero naturalmente soli piedi a terra… quanto hanno pa- «nazionalista», il «non plus ultra» l’aspetto più vicino alle vicende uma- gato i contadini e lavoratori italiani in dell’avversione espressa dal Politi- ne: l’eugenetica, che dal greco «eu» due millenni di travaglio - cito sol- cally correct inglese e americano, = bene, più «genetica» = del genera- tanto gli ultimi avvenimenti - con ben oggi impegnato nelle scienze, arti e re, significa in una parola sola: scien- tre guerre di indipendenza, più due cultura a conferire alla globalizzazio- za del generare; ovvero per intender- conflitti mondiali, il cui numero di ne del sistema produttivo e di consu- ci: teoria dell’evoluzione del genere morti supera di gran lunga il milione. mo, la piena efficienza. umano. Bene, detto questo, veniamo Ma nei titoli faceva bella mostra Il decadimento dei due termini ha ai problemi di oggi e alla provenien- di sé Matteo Renzi, paragonato al avuto inizio certamente dagli eccessi za delle cause di ieri. Metternich che l’aveva precorso 200 del nazismo germanico, che, in attua- La parola razza esprime soltanto anni fa, descrivendo l’Italia non più zione di una genetica elevata a religio- identità, se contiene altro, criminale non come nazione, lingua e cultura, ma ne di Stato e nutrita di antiebraismo, si è la parola ma chi ne fa errato uso. Per limitandola come anche Renzi inten- espresse nel modo che sappiamo, le quel che significa, se bene intesa, è del de al solo spazio geografico, onde cui ragioni non sono soltanto razziali, tutto contenuta nella parola sacra facilitare l’accesso ai nuovi venuti, stando a quanto avvenne nella Germa- «nazione», che completa il valore cui per diventare italiani, basterà sol- nia del dopoguerra, anni venti, e di co- dell’appartenenza ad uno Stato che è tanto volerlo e calpestare come loro me i tedeschi reagirono prima e duran- l’aspetto identitario trasmesso ai cittadi- aggrada il suolo nazionale. Lo ius te l’ultima guerra mondiale. Ma se si ni. Questo spiega perché tutti i Paesi soli non chiede altro, così come favo- vuole andare alle origini filosofiche dei europei, Inghilterra compresa, hanno rì George Washington, lo farà con fatti avvenuti, non è in quella Germa- sempre fruito per la cittadinanza, sol- Matteo Renzi. Questo, infatti, è tra i nia che va indirizzata la ricerca, ma tanto dello ius sanguinis, il diritto di dodici punti fermi da lui presentati a nell’Inghilterra ottocentesca della regi- sangue, che lega il figlio al padre, in Letta, in attesa di diventare lui il nuo- na Vittoria. Il Paese che più degli altri quanto simbolo della famiglia e insieme vo princeps magnus dell’Italia geo- è stato rappresentativo delle modalità della patria, che costituiscono per chi ne grafica, con l’orda politica del suo di colonizzazione europea, necessitanti fruisce, il valore genetico dell’individuo partito triplicata dall’invasione dei collimazioni non soltanto linguistiche e la sua identità nazionale. nuovi fruitori dello ius soli. Il triste è ma antropologiche con le popolazioni Ogni altra risoluzione oggi ricer- che il problema non sarà soltanto ita- dell’India e del Sud Africa, che gli in- cata non può, come ho già scritto in liano, ma di tutti i Paesi europei che glesi risolsero con l’apartheid sulle più occasioni, che rifarsi alla soluzio- dal 1945 in poi hanno accettato con il popolazioni indigene, provocandone, ne carpita da George Washington, piano Marshall l’accesso al mercato come sappiamo, le sofferte contesta- che per non inviare più nella patria comune dei Paesi vincitori dell’ulti- zioni in India del mahatma Gandhi, nel Inghilterra, le preziosità raccolte dal mo conflitto, Inghilterra, Stati Uniti e Sud Africa di Nelson Mandela, da cui suo esercito nei territori d’America, Israele. Il che, ha comportato la ri- oggi, dimentichi del passato, gli autori si rese ex nihilo diretto fruitore dei nuncia per noi alla lira, per i francesi Febbraio 2014 IL BORGHESE 63 al franco e per i tedeschi al marco, È NECESSARIO UN COMMENTO? costringendoci, privi di moneta pro- pria, all’euro e a vivere in meticciato con l’intero universo dei migranti sollecitati dal modello d’una Europa «Ipse (pre) dixit» «in simil-america», dove i nuovi ve- nuti hanno visto Paesi nuovi in cui di FILIPPO GIANNINI vivere, senza il timore di rimanere affogati nelle tempeste del Mediterra- neo, o trattenuti invano a Lampedusa. IL DOTTOR Riccardo Korherr era un mo coefficiente di natalità si ebbe nel Altro problema portato da Renzi bavarese, nato nel 1903 a Regen- quadriennio 1881-’85, con trentotto nei dodici intendimenti è quello delle sburg. Dopo aver frequentato l’uni- nati per ogni mille abitanti. Poi co- nozze gay, a cui sembra non voler versità nella facoltà di legge e socio- minciò la discesa lenta, ma continua rinunciare, se non - come ha detto - logia, scrisse: Dominazione delle na- ( ). Nel 1915 il quoziente di natalità con «unioni civili» paritarie al matri- scite: morte dei popoli. Di Korherr si è già al 30,5 per mille. Nel 1920 si monio, ma senza intaccare l’istituto è detto: «Più libero nella lotta che spinge a 31,8 per mille ( ). Ma dopo matrimoniale che rimarrebbe vinco- intende condurre in difesa della civil- questa punta comincia il movimento lato alla sacralità cattolica dell’uomo tà occidentale, minacciata da un regressivo, che giunge al quoziente e della donna, creature di Dio, non- complesso di idee mendaci che van- del 26,9 per mille nel 1927. Mentre ché padri e madri dei loro figli. Se no dalla fratellanza universale, alla per perdere otto punti ci sono voluti così, il male sarebbe uno solo, e Ren- felicità dei più, dall’edonismo paci- prima della guerra trent’anni, sono zi acquisterebbe di certo un largo fa- fondaio, al controllo delle nascite». bastati sette del dopoguerra a farne vore del popolo. Una sola cosa - a È ovvio e accettato che il regres- perdere quattro». mio avviso - deve però temere: que- so delle nascite attenta, in un primo Uno dei cavalli di battaglia di sto suo successo nei preparativi di tempo le capacità di sviluppo dei po- Benito Mussolini fu proprio il pro- cui ancora va godendo, se non perse- poli e in seguito li conduce all’estin- blema demografico in uno studio ri- guito in tempo utile prima dell’anda- zione e alla morte. Vale la pena ripor- guardante questo problema nelle va- ta al governo, basta un nulla per sci- tare uno stralcio dello studio di Ric- rie età, dalle antiche e, man mano volarci dentro e incorrere nell’abitua- cardo Korherr, dal suo volume, dove sino a quella contemporanea. Ecco le: «non era più lui, c’eravamo sba- l’autore esamina la situazione demo- come il Duce, quasi ottant’anni fa gliati!» grafica italiana dell’epoca: «Il massi- intravide la sorte dell’Europa. (Da Il Popolo d’Italia del 5 maggio 1934 XXI): «La dimostrazione che il re- gresso delle nascite attenta in un pri- mo tempo alla potenza dei popoli e in Dal 1 ottobre, ogni lunedì un successivo tempo li conduce alla morte, è inoppugnabile. Anche le va- rie fasi di questo processo di malattia e di morte sono esattamente prospet- tate ed hanno un nome che le riassu- Canale 897 di SKY me tutte: urbanesimo e metropoli- smo. A un dato momento la città cre- sce meravigliosamente, patologica- Ore 21-23 mente non certo per virtù propria ma per un apporto altrui. Più la città au- PUBBLICITÀSeguici con menta e si gonfia la metropoli e più diventa infeconda. La progressiva sterilità dei cittadini è in relazione diretta con l’aumento rapidamente mostruoso della città. Berlino che in un secolo è passata da centomila a e oltre quattro milioni di abitanti è og- gi la città più sterile del mondo. Essa ha il primato del più basso quoziente di natalità non più compensato dalla diminuzioni delle morti. «La metropoli cresce, attirando verso di essa la popolazione della campagna, la quale, però, appena inurbata, diventa, al pari della pree- sistente popolazione, infeconda. Si fa Puoi telefonare in diretta il deserto nei campi: ma quando il e fare le domande agli ospiti presenti deserto estende le sue plaghe, abban- donate e bruciate, la metropoli è pre- sa alla gola. Né il suo commercio, né 64 IL BORGHESE Febbraio 2014 le sue industrie, né il suo oceano di Signori miei, se non ci liberiamo pietre e di cemento armato possono IMMEDIATAMENTE da questa ristabilire l’equilibrio, ormai irrepa- classe politica non avremo più scam- «Rock rabilmente spezzato; è la catastrofe. po! «La città muore, la nazione senza E tu, lavoratore europeo, non ca- più linfe vitali della giovinezza delle pisci che chi si accontenta di una pa- nuove generazioni non può più resi- ga più bassa della tua, ti toglierà il economy» stere - composta com’è ormai di gen- lavoro? Questo processo, già ampia- te vile ed invecchiata - al popolo più mente radicato in Italia, è ancora più di FERNANDO TOGNI giovane che urla alle frontiere ab- sentito in Germania, in Olanda ovun- bandonate. Ciò può ancora accadere que in Europa. La Gran Bretagna, e accadrà. E non soltanto fra città e una volta la Perfida Albione, ad SONO allergico al dilagare della lin- nazioni, ma in un ordine di grandez- esempio mostra evidente questo fe- gua inglese nella nostra quotidianità za infinitamente maggiore. L’intera nomeno, forse più che altrove, data la e tale confessione sta significando razza bianca, la razza dell’occidente bassissima natalità. Andate in giro che averla usata per il titolo è fatto può venire sommersa dalle altre raz- per Londra: quel che una volta era la apposta affinché suoni provocazione. ze di colore che si moltiplicano con razza bionda oggi mostra una sfilata In seconda battuta aggiungo d’es- un ritmo ignoto alla nostra. quasi senza fine, di abbronzati. sere certo che - fuor di metafore, «Negri e gialli sono dunque alle E questo, ripeto, è un danno an- astruserie, crittografie - i lettori com- porte?». che per africani e gialli perché Iddio prenderanno benissimo lo spirito del Questo fu scritto, ripeto, quasi o la Natura ha imposto loro un asset- mio linguaggio proseguendo e arri- ottanta anni fa. Quanto profetizzato è to territoriale che l’uomo non do- vando in fine all’articolo. All’inglese, accaduto, sta accadendo, spinto da un vrebbe alterare. Nello stesso tempo stando sull’ironico, me la cavo senza demagogico principio di solidarietà però, la nostra civiltà cristiana, roma- presunzione con una congettura: pos- sapientemente manovrato da specula- na dovrebbe imporci di andare nelle siamo certo permetterci la dignità tori, dal grande capitale che vede, zone sottosviluppate e insegnare agli della nostra lingua, tanto che gli stra- nelle braccia degli immigranti, possi- autoctoni il miglior modo di lavorare, nieri li devi citare col cognome bilità di speculazione, sottopagando impiantare, se il caso, nuove indu- (Goethe, Shakespeare, Cervantes, coloro che vengono sradicati dalle strie per arricchire quei Paesi, impor- Pascal, Tolstoj, eccetera) mentre a loro terre per essere immessi in un tare dove necessario, tutte le tecniche noi basta dire DANTE. contesto a loro sconosciuto e, troppo per alleviare i loro bisogni che sono Cos’è dunque quel titolo? Corri- spesso, ostile. Questi infami individui tanti. sponde alla trasmissione andata in sono i novelli schiavisti. C’è una formula per fermare la onda su Canale 5 alle 21,15 di lunedì Chi scrive queste note porta al corsa verso il baratro preannunciata 9 dicembre 2013 con la partecipazio- polso un orologio pagato cinque o sei da Mussolini. Forse non è ancora ne e regia di Adriano Celentano Euro. Lo stesso orologio se prodotto troppo tardi. Per salvare il salvabile, all’Arena di Verona: testi suoi e di in Italia costerebbe almeno cinquanta perché il danno è ormai palese, fer- Franca Rame. Euro, perché su questa cifra gravano mare gli speculatori, i falsi buonisti, Non so se lo spettacolo avrà altre le spese dei versamenti contributivi a tutti quelli che predicano i valori del puntate e non mi interessa: infatti non favore dei lavoratori che lo fabbrica- multietnico. parlo né di esso né del protagonista, no. Il mio orologio made in China È una impresa disperata e di diffi- anche perché ne avranno già parlato costa così poco perché i lavoratori cile attuazione. Oppure, rassegnia- abbondantemente, trattandosi - riten- asiatici, come ben sappiamo, non go- moci alla catastrofe preordinata con go - d’una registrazione. In altre pa- dono di alcun beneficio sociale, in la sconfitta dell’Europa nel 1945. In role: l’esibizione è il pretesto offerto- altre parole, e lo ripeto, gli imprendi- questa data c’è la matrice di tutti i mi per fare una piccola riflessione tori asiatici considerano i loro dipen- mali della civiltà europea. sull’altro protagonista del quadro denti come schiavi e lavorano, come ben dovrebbero ben sapere i buonisti, anche venti ore al giorno per una pa- ga assolutamente irrisoria. Propongo un nuovo esempio e mi è stato riferito da mia moglie: il suo parrucchiere le ha detto che al centro del paese dove vivo c’è un parruc- chiere cinese che fa la messa in piega per un solo Euro. «Come faccio io a sopravvivere di fronte ad una simile concorrenza?», ha confidato il pove- ro parrucchiere e ha concluso: «Ho alle mie dipendenze anche una aiu- tante per la quale pago i contributi, mentre “loro” non pagano nulla!». Questa denuncia non vale solo per i parrucchieri, ma per ogni attivi- tà industriale e commerciale. Dal 30 settembre, ogni lunedì Canale 897 di SKY Ore 21-22 Seguici con

e

in diretta

Presentano: Giuseppe Sanzotta, già direttore de “Il Tempo” di Roma Luciano Lucarini, editore

Puoi telefonare in diretta e fare le domande agli ospiti presenti Il numero telefonico sarà sempre in sovraimpressione 66 IL BORGHESE Febbraio 2014 d’insieme, cioè un pubblico di oltre tanti adulti (padri, zii, cugine, nonni, TRA DIECI ANNI 20.000 persone (d’ogni età e condi- cognati, zie) italiani che cantavano e zione) sommando, a quelle che riem- gridavano … come quella sera i ni- pivano l’Arena, le altre che occupa- poti e pronipoti dell’Arena di Vero- vano metà della piazza esterna. Mol- na. L’Italia to professionali, efficaci, lodevoli i Perciò tutto già visto: cioè - bona- tecnici delle varie riprese televisive e riamente - la filosofia di un popolo delle luci. che, in buona fede, manifesta e con-

Quel pubblico siamo noi: gli Ita- fonde, esprimendosi allo stesso modo morirà liani, coloro i quali dovrebbero costi- per un lutto, o un fatto storico, o uno tuire pure la nazione italiana - e in- spettacolo. di GIORGIO RAPANELLI vece non lo sanno - tanto che si con- A quel punto, sopra la testa ti passa clude che si sbracciano, accompagna- una ventata, ed è allora che puoi sentire no col canto, applaudono fragorosa- una stretta al cuore. Erano milioni, mi- INVIO l’analisi spietata di uno studioso mente … come fanno, in fondo, nel lioni di Italiani, nordisti e sudisti che - italiano presso la London School of momento dell’inno nazionale alle 70/80 anni fa - dopo secoli si sentivano Economics sulla situazione economica partite di calcio. Santo cielo, sia chia- uniti: una Nazione di individui figli di e politica italiana, il Dr. Roberto Orsi. ro che non c’è niente di male, né ci una sola Patria finalmente. Per intere Già stiamo percependo la tragedia della sono righe nella Costituzione o arti- epoche erano stati servi, anarchici, cor- miseria da tempo, illudendoci nel con- coli nei codici che lo vietino. Cam- tigiani, mezzani: ora ognuno, a suo tempo che dal presidente della Repub- biando riferimento, però, certi atteg- modo, scopriva d’essere pure qual- blica alla Casta politica ci possa essere giamenti - così appariscenti ma in- cos’altro, e un sentimento nuovo risuo- la forte volontà e soprattutto la capacità controllati - possono generare confu- nava, e si rifletteva anche negli altri, e di salvare il Paese dalla catastrofe fina- sione; come personalmente mi sba- accomunava, e dava gioia sentirsi le. Che avverrà tra 20 anni ad opera dei lordì sentir suonare e cantare il rock qualcuno, essere una realtà sociale di musulmani e della politica del in chiesa a un funerale. Ecco, mi- lingua cultura storia arte ingegno. ave- «meticciato», prospettata dalla Kyenge: schiare sacro e profano oltre certi li- re da poveri la ricchezza della propria window dressing della Sinistra per dar- miti (con tutta la comprensione che dignità. si un contegno. L’articolo allegato ci volete) mi sembra una leggerezza Parole retoriche? Forse. Sugge- pugnala direttamente al cuore senza sconveniente. Scrivo questo, aggiun- stioni? Anche. Ricordi e confronti? misericordia. gendo che anche la compunzione Fate voi. Il presidente Napolitano ha imposto ipocrita mi fa lo stesso effetto. Venia- È un po’ malinconico guardarsi prima un tecnocrate nella figura del mo al punto. oggi nello specchio e, usando il 25 professore universitario Mario Monti, Quella partecipazione gridata, aprile 1945 da spartiacque, registrare poi in quella di un politico democristia- quell’entusiasmo oceanico dell’Are- con quale facilità quasi tutti quei mi- no, l’onorevole Enrico Letta, per una na, a un certo punto mi hanno dato lioni di persone cambiarono camicia invereconda ammucchiata politica con una stretta al cuore. Il 2 ottobre 1935 il giorno dopo. Ambizioni e calcoli i nemici storici. È come mettere d’ac- stavo per diventare un ragazzo; poi il hanno sprecato, dopo la guerra, la cordo cristiani e musulmani, sciiti e 5 e 9 maggio 1936, il 10 giugno grande occasione di far capire a un sunniti. Questi due signori sono sudditi 1940, e avanti fino al ‘43 sull’arco di popolo cosa dovrebbe essere demo- della Trilaterale e del Gruppo Bilder- una intera adolescenza io c’ero, come crazia in uno Stato moderno; tanto berg, ossia del governo politico ed eco- milioni di altri coetanei, al seguito di che il pubblico di Verona ti sembra nomico mondiale, e hanno dimostrato invece soltanto rappresentativo d’una l’incapacità di darci un governo stabile massa di frustrati: senza saperlo, e all’altezza della situazione. Quale sia il senza bisogno di scomodare Freud. loro gioco non lo abbiamo capito, co- Allungare il brodo - cioè la prosa - me non capiamo ancora a quale gioco sarebbe inutile: chiacchiere, non de- stia giocando Napolitano, che ha toppa- mocrazia e libertà. to con Monti e sta per toppare con Let- Però forse si può - ed è il caso - ta. Oltre a non opporsi all’idiozia (?) di fare qualcosa: per esempio racconta- chi ha voluto distruggere Gheddafi (e re ai nipoti cos’era quella nostra Ita- gli altri despoti), rendendo insicure le lia d’ieri: uno Stato di Uomini e nostre frontiere mediterranee. Conside- Donne operosi e capaci che volevano rando che stiamo scendendo veloce- andare avanti affinché il Terzo Mil- mente nel baratro, ci siamo ormai ac- lennio potesse dar vita a un mondo corti del fallimento degli ultimi due migliore. Quello attuale, infatti, sta governi e di quelli dei precedenti della mostrando che tutto il pianeta è dalla Seconda Repubblica. La Casta politica parte sbagliata (benché parli inglese che fa? … o cinese). La Casta politica sta annaspando tra Non si può escludere che i proni- i proclami di un Matteo Renzi («se poti - laureati o elettricisti - cominci- avanzo seguitemi»: io becco nel cen- no ad aprire gli occhi, e siano loro a trodestra, Cuperlo a sinistra, così fac- chiedere conto della verità alla politi- ciamo «cappotto», tutte le poltrone sa- ca, alla cultura, alla rock economy ranno salve e fotteremo il Caimano) e dei negazionisti. di un Berlusconi che muore con tutti i Febbraio 2014 IL BORGHESE 67

ADOZIONI A COPPIE OMOSESSUALI Genocidio del futuro di VINCENZO CIARAFFA

TENIAMO preliminarmente a chiarire atto sessuale o per via clinicamente che il presente contributo esprime indotta non ha molta importanza. Te- unicamente il nostro pensiero e non niamo, però, a ripetere l’aggettivo coinvolge in nessun modo quello de «ineluttabile» per evitare di essere il Borghese. Ciò posto, ritengo che fraintesi più avanti. noi tutti, credenti e non, siamo per- Vi sono stati periodi durante i suasi di essere venuti al mondo per quali la società umana ha ritenuto lasciare una duratura impronta del accettabile, tollerabile e perfino ono- Filistei. Tutto il resto è silenzio politico, nostro passaggio su questa Terra, im- revole, l’omosessualità come nell’an- malgrado gli schiamazzi in rete di un pronta che assieme a tante altre trac- tica Grecia dove fu creato addirittura Grillo Falena e le pie intenzioni di Offi- cerà il sentiero su cui si snoderà il un reparto militare composto intera- cina per l’Italia di ammucchiare i rima- viaggio delle generazioni a venire, mente da omosessuali, il Battaglione sugli di una Destra arroccata sulle ulti- come dire la sopravvivenza stessa Sacro Tebano. Pur senza rinunciare a me poltrone. Manca, purtroppo, una della razza umana. una sola oncia dei nostri convinci- Destra alla Marine Le Pen, o un’Alba Sì, nessuno di noi riesce a imma- menti ortodossi in campo sessuale, Dorata alla greca, tanto per rendere in- ginare che a un certo sonni le notti della Casta inutile e… punto la specie cui ap- ladra «secondo coscienza». Si ha l’im- parteniamo, possa pressione che siamo sul palcoscenico di estinguersi come i leo- una novella del Decamerone: mentre la pardi del Masai Mara peste psicotica del disastro socioecono- Park e, anzi, un’ipotesi mico infuria nel territorio, i nobili poli- del genere è considera- tici si rifugiano in una villa sul colle e, ta così aberrante e in- al riparo, gozzovigliano raccontandosi verosimile che non la storielle. Quella del Boccaccio finì be- prendiamo neppure in ne. Quella attuale potrebbe finire male considerazione, con- per i gozzoviglianti, poiché hanno crea- vinti come siamo che to odio e rabbia nel cuore della maggio- fintanto esisteranno ga- ranza dei cittadini italiani. meti maschili e femmi- Manca, purtroppo, una Casta mili- nili, la sopravvivenza tare, dedicata e decisa, che mobiliti le della nostra specie sia ultime Forze Armate per rimettere ordi- assicurata. Non a caso ne nel disordine istituzionale e politico, gli antichi greci chia- come altri hanno messo ordine in Egit- mavano gametes to dopo la pazzia della «primavera ara- (marito) la cellula ri- ba» pseudo democratica, osannata dagli produttiva maschile e idioti occidentali, ignoranti dei dettati gametè (moglie) quella del Corano sul califfato e l’emirato. femminile anticipando A Corridonia molte ditte hanno con questi due termini chiuso i battenti. Ed è dura anche per i lessicalmente speculari pochi rimasti aperti. Tra breve una pre- quelli che noi oggi co- stigiosa ditta di qui aprirà una fabbrica nosciamo come sper- in Serbia, mentre da Civitanova Mar- matozoo maschile e che un’altra ditta creerà in Messico una ovocita femminile. fabbrica per il mercato statunitense. Si Ovviamente, per mormora che un’altra ditta di Corrido- procreare, per assicura- nia pensa di traslocare all’estero… Ri- re il proseguimento sultato: 40 persone a spasso. Vanno via della specie umana, i dall’Italia, massacrati dalla Casta politi- due gameti devono ine- ca, per dare da mangiare agli abitanti di luttabilmente incontrar- altri Stati. Mentre a Roma i politici si: che, poi, ciò avven- stanno a guardare… ga per il tramite di un 68 IL BORGHESE Febbraio 2014 continuiamo a tenerci lontani da po- più impopolare che tessere l’elogio passare dal concetto di branco a quel- lemiche religiose o moraliste cercan- delle tasse. lo di nazione in tempi relativamente do d’inquadrare il problema omoses- V’è, però, una storia dell’umanità brevi, seguendo il modello evolutivo sualità in un’ottica laica positivista e delle analisi socio-antropologiche civile cui abbiamo accennato all’ini- come quella della prosecuzione della alle quali, piaccia o no, non si può zio e cioè quello imperniato su di una specie umana da cui siamo partiti. sfuggire. Dal punto di vista sociale, famiglia «produttrice» di figli. Sì, Esercizio questo che oggi, nell’impe- la razza/civiltà umana è diventata ciò perché per avere un futuro, una spe- ro del politicamente corretto, è quasi che è oggi perché l’uomo è riuscito a cie deve essere capace di perpetuare se stessa e questa è una verità univer- sale, una legge della natura. Credia- mo che non abbia nulla a che vedere né con la politica, né con la religione anche se, da questo punto in poi, la metafisica diventa fisica e ci sbatte UN CONCETTO sul grugno un apparentemente banale e più diretto interrogativo: «Ha una qualche prospettiva di sopravvivenza così grave una specie che rinunci progressiva- mente a riprodursi?» Secondo noi, nessuna sulle lunghe

distanze, se sarà impedito ai gameti NON ho alcuna prova per dimostrare quanto affermo, ne consegue che è d’incontrarsi andando, così, a mano- solo un ragionamento che quadra, ma potrebbe anche essere effimero. mettere la cellula germinale della so- La domanda che mi faccio è perché CI SIA COSÌ TANTA DISOCCU- cietà umana ossia la struttura/finalità PAZIONE. Ovviamente questo deriva da clamorosi errori d’applicazione della famiglia canonicamente orga- della globalizzazione attraverso una delocalizzazione errata (ovvero che nizzata che, poi, è come dire natural- implica re-importazione della merce prodotta dai Paesi emergenti in quello mente organizzata poiché è la natura occidentale d’origine dei capitali investiti, tanto da provocarne carenza di ad avere imperniato la sopravvivenza posti di lavoro). di tutte le specie sull’attrazione tra i Infatti, per rimediare a questo errore, negli USA dal 19 febbraio 2012 è diversi e non su quella tra gli uguali. in corso un processo che si chiama reshoring, ovvero rientro in Patria delle E non crediamo si possa ragionevol- imprese prima delocalizzate che sta avendo successo nel ridurre la disoccu- mente sostenere che la natura sia pazione. omofoba, o reazionaria, o addirittura Negli USA hanno capito, in Europa non ancora. Comunque oltre questi alleata della Chiesa oscurantista che, aspetti, certamente noti a chi legge d’economia, c’è un altro punto di vista, anzi, stante la «piacioneria» dell’at- molto più «cattivo» da esporre. Le autorità, prima negli USA poi in Europa, tuale Papa, non è più graniticamente per salvare le banche, sopratutto nel 2008-2009 ma anche recentemente in ostile verso le coppie omosessuali. Italia con il Monte dei Paschi, hanno pesantemente versato liquidità senza V’è, poi, una contraddizione so- acquisire la direzione degli Istituti di credito. stanziale non adeguatamente analiz- È una prassi anomala quella di contribuire con ingenti capitali, senza zata che riguarda la possibilità di una ottenere in cambio parte del controllo della banca, ma questo è avvenuto in coppia omosessuale di potere adottare tutto il mondo occidentale. Lo Stato dove ha trovato così tanti capitali da dei bambini. Due adulti consenzienti rifinanziare il sistema finanziario? Semplice, li stampa! di sesso uguale che decidano di com- Le operazioni di quantitative easing della FED negli USA, sono mere piere un percorso della vita insieme operazioni di stampa di carta moneta, «allagando» il mercato di liquidità. in nome dell’amore compiono una Una operazione di questo tipo dovrebbe indurre una selvaggia inflazio- scelta di libertà individuale che, an- ne e invece questo non è avvenuto. Perché? che quando non particolarmente ap- Per due motivi. Come spiega il premio Nobel Paul Krugman, perché in prezzata dalla società, va rispettata. una fase depressiva, l’eccesso di liquidità non genera inflazione, ma c’è da Ma perché, e in nome di che cosa, considerare anche un altro aspetto (la mia idea non dimostrabile). Credo potremmo imporre questa situazione che la disoccupazione sia uno dei passaggi necessari per contenere l’idea contro natura a dei bambini alterando, stessa d’inflazione. così, la loro percezione della società Mi spiego. L’inflazione sarebbe un male per tutti e viene contenuta con umana e, in definitiva, conculcando una forte disoccupazione, oltre alla fase depressiva. la libertà di poter fare, da adulti, delle La scarsa erogazione di credito alle PMI, da parte delle banche, potreb- scelte di comportamento sessuale di- be rientrare in questa strategia di mantenimento della disoccupazione ad verse da quelle dei «genitori»? E que- alto livello, pur ricevendo fondi dalle autorità, le quali erogano senza rice- sto secondo noi è ben più grave del vere pari quote di controllo sulle banche. «mero pregiudizio» tirato in ballo Quanto qui scritto potrebbe gridare «al complotto Stato-Banche», ma dalla Corte di Cassazione in una pro- non voglio cadere nel tranello. Certamente però i pezzi del mosaico trova- nuncia di qualche anno fa a proposito no una loro collocazione logica, per quanto dovrebbe essere tutto casuale. della possibilità da parte delle coppie Spero di sbagliarmi. Mi scuso per aver azzardato delle idee senza logica. omosessuali di poter adottare dei GIOVANNI CARLINI bambini… è violenza sui minori e, in prospettiva, qualcosa di infinitamente peggio: è «genocidio del futuro»!

IL GIARDINO DEI SUPPLIZI

SPETTACOLO le persone con la sala dopo mesi di fratture invitando tutti ad una sana somministrazione di ottimismo. Sole a catinelle Valsecchi, il produttore è bravo ed ormai è padrone del territorio. Con tre mosse è andato a dama, sba- ragliando tutti e prendendo i soldi di sul cinepanettone tutti. Non c’è più niente per nessuno. Inoltre ha creato un metodo, che è la di MICHELE LO FOCO scoperta del nuovo, la valorizzazione dei talenti che, in Italia, è sconosciuta poiché vige il contrario: la valorizza- CHE Sole a Catinelle fosse un prodot- Fra tasse, Cancellieri che non si zione degli inetti, di chi esegue supi- to di successo era scritto nel cielo. dimette, giovani in bilico, banchieri namente, dei portaborse, delle mario- Morta la commedia all’italiana, corrotti, licenziamenti continui, gio- nette, degli esecutori. depresso il box office, falliti i tentati- vani che si prostituiscono l’italiano E non lo fa, questo, Valsecchi per vi dei vari Moccia, De Luigi & Com- medio vive in una continua frustra- un eccesso di morale, ma per soldi, pany, in assenza di concorrenti di zione, vive male le proprie ore. come gli americani, come giustamen- qualunque tipo, Zalone ha sfondato Zalone è nel film un miserabile te deve essere quando hai un prodotto gli argini ed ha invaso il territorio piazzista, strattonato dal suo capo ma e lo devi vendere. con una violenza che fa realmente desideroso di far vivere bene i suoi Bravo Valsecchi, evviva Valsec- impressione. familiari. È un velleitario aspirante chi. È andata al cinema gente che, for- capitalista senza cultura, ma buono, se, non entrava in sala da anni ed il con un figlio saggio ed intelligente * * * film è sembrato adatto a tutte le età che lo ama per la sua ineffabile capa- bambini compresi. cità di essere cialtrone ed ottimista. A Senza entrare troppo nel detta- Da una parte c’è da rallegrarsi nel quel cialtrone la vita regala un incon- glio, durante le scorse festività la vedere che il cinema non è morto, ma tro magico che lo trasporta nel mon- quota di pubblico che ha visto film è soltanto privo di prodotto capace di do dei ricchi, quel mondo che lui de- italiani è salita fino a percentuali ac- far alzare le persone dalla poltrona. sidera tanto soprattutto per dedicarlo cettabili, un numero tra il 35 e il 40 Dall’altra (qualcuno mugugna si- a suo figlio. per cento. Il fatto curioso è che, sem- lenziosamente) c’è l’idea che quello Il personaggio è a suo modo one- pre salvo Zalone, nessun altro film ha di Zalone non è cinema ma un gioco sto, non è libidinoso e grossolana- fatto registrare un successo, ma han- furbo di un produttore furbo che ha mente maschilista come nei cinepa- no più o meno tutti ottenuto un risul- preso in giro il settore. Capita, ma non nettoni, ma semmai pudico e fedele tato decente che però forse non ha è una regola, l’eccezione non conta, alla moglie. È talmente ingenuo e bo- consentito particolari guadagni ai dicono masticando amaro costoro. naccione che il mondo alla fine lo produttori, mentre ovviamente ha Bene, «torniamo alle cose» direbbe premia. Questo al pubblico piace, co- permesso agli attori di genere di rim- il filosofo fenomenologico Husserl. me la presa in giro dei ricchi che ven- pinguare le loro casse. Zalone ha stravinto ma non ha gono puniti e arrestati, come la vitto- Detto diversamente il pubblico gio- tolto soldi agli altri film: il box office ria delle operaie della fabbrica. Nulla vanile si è sparso tra cinque o sei offer- del secondo terzo quarto classificato di quanto si vede nel film accade nor- te nazionali, mentre il pubblico dei non è poi così diverso dalla settimana malmente nel nostro Paese, ed è per bambini ha premiato come ovvio ottimi scorsa. questo che lo spettatore si prende un cartoni animati americani. Questo fatto Certo prima di Zalone non si na- po’ di riposo. porta ad alcune considerazioni: vigava nell’oro, ma lui che c’entra? In Italia i cattivi vincono sempre, 1) Nessun film commedia aveva Il film è divertente, molto diver- le fabbriche chiudono, i miserabili particolari doti per attrarre molto tente, ma è soprattutto diverso, di una alla Zalone vengono licenziati ed i pubblico; comicità cinica e curiosa cui la faccia bambini piangono. 2) Sono stati considerati, tutti, dell’attore dona quel tanto di stupidi- Questo film riapre a tutti gli effet- prodotti di buon livello comico tradi- tà da soddisfare anche i palati più ti, la stagione del cinema, riconcilia zionale; semplici. 3) Nessun attore ha la capacità di In altre parole le battute sono sa- monopolizzare l’attenzione; gaci, in qualche caso lambiscono 4) Solo i grupponi di comici fanno Woody Allen, ma sono porte con una funzionare le singole figure attoriali; tale italianità che l’irriverenza e la 5) Produrre una commedia può malizia si stemperano in una gag dal essere un rischio. gusto nostrano. Andiamo per ordine: L’Italia ha bisogno di ridere, que- 1) dai e dai le idee vengono me- sta non è una novità, ma è una novità no, le gag sono le stesse, le smorfie quando si riesce a farlo. sempre uguali; 70 IL BORGHESE Febbraio 2014

2) nonostante questo, però, il li- ANDIAMO AL CINEMA - «AMERICAN HUSTLE» vello di divertimento standard viene raggiunto. Soltanto che un film equi- vale all’altro; 3) gli attori caratteristi sono sem- L’apparenza pre uguali a se stessi e alla fine il pubblico non li segue più con fedeltà. Pieraccioni, dopo molti film di suc- cesso, deve accontentarsi; inganna 4) per supplire al divo, gli attori si coalizzano formando una specie di di FABIO GIAGNONI cooperativa comica che regge il film; 5) anche per questo motivo il pro- duttore ci deve pensare due volte o L’ANTICO adagio scelto come sottotito- ciuffo di stoppia su cui incolla il ripor- produrre un film siffatto. lo della versione italiana del film lo to. Il suo curriculum comprende la ge- I costi, infatti, sono alti sia per riassume alla perfezione. La pellicola si stione della vetreria paterna (per la cui gli attori sia per la regia e la sceneg- inscrive direttamente nel novero di sopravvivenza fin da piccolo correva a giatura e nessuno partecipa al ri- quelle «svelte» sui truffatori, da Prova infrangere le vetrine delle altre attività schio. a prendermi con Di Caprio a Il mago commerciali), la proprietà di una cate- I rientri finanziari sono poi oltre- della truffa in cui brillò Nicholas Cage, na di lavanderie (ottima metafora del modo lunghi in particolare per otte- per citarne un paio delle più recenti. riciclaggio che alcuni personaggi fanno nere i contributi sugli incassi dovuti La trama è una libera reinterpreta- di se stessi), traffico di falsi d’arte e dallo Stato. zione dell’operazione poliziesca real- strozzinaggio, per cui viene incastrata Questi risultati potrebbero da una mente avvenuta alla fine degli anni ’70 la compagna Sydney Prosser, ex spo- parte rendere molto più prudenti i negli USA, nome in codice «Abscam». gliarellista che a sua volta si finge Lady produttori, vista la complessità del Nell’ultima fatica del regista new- Edith Greensly, inglese con entrature lavoro necessario, comunque, per yorkese David Owen Russell il ruolo nel mondo finanziario della City, al se- mettere in moto la realizzazione dei del protagonista si sdoppia nel colo Amy Adams. Con le spalle al mu- film, ma dall’altra convincere in par- «pataccaro» ebreo di mezza tacca Ir- ro, la coppia si vede costretta a collabo- ticolare i distributori più importanti ving Rosenfeld e nell’agente italoame- rare con l’agente Di Maio che è affa- che possono prendersi il rischio di ricano dell’FBI Richie Di Maso che lo mato di arresti e alza sempre più la mi- agevolare tali produzioni. incastra e lo usa per arrivare ai piani ra, in un climax che giunge a mafiosi di Se è vero, infatti, che i distribu- più alti della corruzione statunitense, spicco come Victor Tellegio, interpreta- tori si assicurano il rientro priorita- diventando a sua volta un falsario. Ma- to da un De Niro appositamente invec- rio delle loro esposizioni e che pre- gistralmente interpretati rispettivamen- chiato che per l’occasione sentiamo diligono recuperare subito le spese te da Christian Bale e Bradley Cooper, recitare perfino in arabo, nonché al di lancio del film, è altresì vero che i i due co-protagonisti sono probabil- mondo politico: un sindaco ed espo- risultati che abbiamo vagliato prece- mente l’immagine riflessa delle due nenti del Congresso e del Senato ame- dentemente consentono tale recupe- etnie che convivono nel regista - ascen- ricani. ro e probabilmente anche quello del- denza materna italiana e paterna ebrea - Come in un raggiro all’ennesima la quota di produzione, mentre non è , non a caso di Irving si vedrà soltanto potenza, la pellicola si distingue per detto che consentano al produttore il padre e di Ritchie soltanto la madre. scene come il dialogo telefonico tra un minimo di guadagno. Anche sceneggiatore, quindi; di Sydney e Richie, traditori dei propri Se così fosse, distributore soddi- tutti i suoi film come da tradizione per- fidanzati, che decidono dove incontrarsi sfatto e produttore insoddisfatto, il sonale, Russel già si era distinto in pas- mentre si acconciano i capelli coi bigo- procedimento non si arresta in quan- sato per il surreale I love Huckabees e dini o per il suddetto luogo d’appunta- to al primo produttore se ne sostitui- l’agguerrito The fighter, forse la sua mento, una discoteca in pieno stile set- rà un altro. opera migliore, anche quella basata su tantino perfettamente ricostruita. Note Nel caso contrario, distributore fatti reali. di merito, a proposito, per la colonna insoddisfatto e produttore che non American hustle è una concatena- sonora che spazia dai successi d’allora perde, viene meno il motore dell’ini- zione di vicende rocambolesche, in cui al jazz di Duke Ellington, pretesto della ziativa ed il settore si ferma. i personaggi non sanno mai di chi fi- conoscenza iniziale tra Irving e Sidney. Come dire, in fondo, che è il di- darsi. Esemplari la prima battuta del È tutto un gioco di scatole cinesi al stributore che fa il mercato. Ed è film proferita dall’agente Di Maso in contrario, che invece di mascherare esattamente così. una prolessi: «Che fai? Trami alle mie scarnifica i personaggi conducendoli ai 01-Medusa e gli americani si di- spalle?» e l’ultima, ovviamente del suo loro destini, che ovviamente non sve- vidono i successi e qualche insuc- alter ego: «L’arte di sopravvivere è liamo. Se dovessi scegliere la battuta cesso; tutti gli altri si accontentano un’avventura che non finisce mai». Ma più rappresentativa di American hustle delle briciole, più o meno grosse, ma ancora prima che si odano voci già ini- (traducibile come «tran-tran america- sempre briciole. ziano le contraffazioni: la prima scena no»), che in fondo non brilla tanto per Già non va bene, ma se poi il di- ci mostra Irving in tutto il suo lardume originalità quanto per il ritmo incalzan- stributore vuole anche fare il produt- (Bale è un genio nel modellare il pro- te, citerei sicuramente la seguente usci- tore, come spesso succede, le carte prio corpo a seconda della parte che ta dalle labbra della fascinosa Edith: si imbrogliano ulteriormente. Risul- recita), i peli del petto parzialmente ra- «Tutti s’imbrogliano a vicenda per ot- tato: meno film meno incassi. sati, mentre si sistema in testa qualche tenere quello che vogliono». SunBay Park Hotel

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prio un’idea sbagliata. Non è una buo- na idea realizzata male» (prof. Luciano Italia sott’occhio Pellicani, in Catalogo dei viventi, di G. Dell’Arti e M. Parrini, ed. Marsilio, Venezia). L’ordinamento più efficiente Crescita senza svilimento mone- ab./kmq e Pil per abitante 67.723 dolla- e prospero è liberale. Il lib-lab e il so- tario - Sono rischiose le proposte d’u- ri Usa) è meno abitata e più ricca cialismo liberale sono accoglibili qua- scita dall’euro, d’inflazione e svaluta- dell’Italia - 200 ab./kmq e Pil per ab. lora la libera iniziativa individuale non zione. L’aumento dell’occupazione e 33.115 (Calendario Atlante De Agosti- venga mortificata dal collettivismo bu- del Pil va ottenuto senza la droga dello ni, 2014). La stessa Australia adotta rocratico statalista svilimento monetario, che è la tassa più una politica immigratoria ferrea e pre- . iniqua, una sorta di furto dei debitori - cisa, ben lontana dal nostro buonismo. Capitalismo - «Molte persone, fra cui lo Stato - a danno dei creditori. Accoglie i regolari provvisti di visto, specie intellettuali, odiano profonda- Le formichine risparmiatrici - detentri- mentre trasferisce i clandestini giunti in mente il capitalismo» (Ludwig von ci di attività monetarie e finanziarie - barca nei centri d’accoglienza in Papua Mises, La mentalità anticapitalistica, sono già impoverite dalla perenne in- Nuova Guinea. Possono entrare nel ed. Armando 1988, p. 21). Il termine flazione, strisciante o galoppante, e di- Paese dei canguri con un visto speciale capitalismo viene spesso usato per sastrosa se causata da guerre. Non va soltanto gli irregolari che vengano di- attaccare le società «occidentali», che riacutizzata la costante, patologica sva- chiarati rifugiati politici, caso piuttosto sono economie libere a decisioni de- lorizzazione della moneta. Il suo potere raro. (Cfr. Il Duemila, dicembre 2013.) centrate (Friedrich August von d’acquisto va mantenuto stabile. Hayek). La colpa è del capitalismo e Il comunismo realizzato è incom- della lebbra del profitto: così ironiz- No all’invasione straniera - Lo ius patibile con la natura umana - Il co- zava Luigi Einaudi sugli accusatori di soli e la depenalizzazione del reato munismo è contrario alla natura umana. tali categorie economiche, considera- d’immigrazione clandestina sono inop- La sua realizzazione causa lutti, miseria te concause di problemi umani. Fuori portuni. Se approvati, costituirebbero e ignavia. Disincentiva l’iniziativa. Lo dai pregiudizi, il capitale è risparmio nuovi segnali di richiamo per l’invasio- dimostra «la storia, maestra di vi- investito, prodotto destinato a nuova ne straniera. L’Australia (con densità 3 ta» (Cicerone). «Il comunismo è pro- produzione. Il capitale innalza la pro- duttività del lavoro e dell’impresa, nonché il tenore medio di vita. Le Ho avuto una mezza amicizia con Pier Paolo Pasolini. Come scrivo in capitalizzazioni - trasformazioni di un mio libro di memorie, la conoscenza diretta avvenne quando ero studen- risparmio in capitale - apportano pro- te universitario a Firenze, egli venne in un circolo culturale animosissimo, i gresso. Le produzioni sono a capitale primi anni Sessanta, a presentare Una vita violenta, che io avevo letto; poi privato, misto o pubblico. Nel comu- ne scriverò, 1963, nel mio Saggio sulla letteratura italiana attuale, pubbli- nismo realizzato ortodosso esiste il cato da Nuovi Argomenti, la rivista diretta da Alberto Moravia. Gianfranco capitalismo di Stato integrale. Contini discuteva il libro, a Firenze, con un teso Pasolini, dal viso duro, netto, e dalla vocina garbata. Quando, intervenendo, dissi che il protagoni- Il profitto normale è mezzo di sta del libro-romanzo aveva passione di affetti non di classe, odio di classe, sopravvivenza economica dell’im- Pasolini accolse nettamente la considerazione. Erano tempi in cui chi non presa. L’impresa senza profitto aveva coscienza di classe veniva giudicato un reprobo. Detto questo, ebbi normale è inefficiente - Il profitto poi una mezza amicizia con Pasolini,lo invitai all’Università, mi fece un comprende il compenso dei fattori primo piano nel suo film Uccellacci e Uccellini, andavamo a cena insieme apportati dall’imprenditore all’unità a Ninetto Davoli ed Elsa De’ Giorgi al «Bolognese», a Roma, andai con lui produttiva (capitale, lavoro, innova- a Spoleto quando recitò poesie, in sala c’era Ezra Pound... zione) e il premio per il rischio d’im- L’occasione per rammentarlo mi viene dalla rappresentazione di testi di presa. Il profitto normale è mezzo di Pasolini dovuti all’attore-regista Paolo Pompili, al «Teatro dell’Orologio», sopravvivenza economica dell’impre- a Roma. Pompili aveva, in anni passati, rappresentato con letture Pasolini, sa e indicatore della sua efficienza ne fa stima per l’avversione al consumismo, per la catastrofe antropologica (Paolo Emilio Cassandro). Nel lungo che Pasolini individuava con il trionfo della tecnologia, della società arcai- periodo vi è una tendenziale caduta el tasso di profitto, dovuta anche ca e borgatara, popolana, per un piccolo imborghesimento universale, e d alla competizione. I consumatori be- credo lo stimi anche per lo sperimentalismo linguistico e per la capacità neficiano della possibile riduzione poetica, a parte lo sperimentalismo teatrale cinematografico. dei prezzi di vendita dei prodotti. So- Non entro nel vaglio dell’opera di Pasolini. Per quanto Pompili ha di- lo l’extraprofitto di monopolio e d’o- sposizione drammatica nel tono di voce, i versi di Pasolini sono terra terra, ligopolio è patologico. Il nostro è un con una discorsività allungata che potrebbe continuare a voglia, tanto è vo- sistema di profitti e perdite (Paul An- lontaristica; qualcosa nella saggistica è accettabile, quantunque Pasolini thony Samuelson). Una parte del pro- sociologizzi dilettantescamente e ha sempre in bocca fascismo e piccolo fitto viene distribuita ai soci borghese come categorie orientative di decifrazione critica... E tuttavia c’è (azionisti), la parte restante alimenta in Pasolini una disperazione onesta a cogliere la caduta nella banalità del l’autofinanziamento (reinvestimento male, dell’incultura, della mercificazione che ha preso il posto della ideo- di profitti), per aumentare il capitale logia... E Pompili ridà vita a questa passione disperata. proprio d’impresa, la sua solidità e ANTONIO SACCÀ solvibilità. GIANFRANCO NÌBALE

LIBRI NUOVI E VECCHI

vo: la natura non è effettiva parte ERMETISMO E IDEALISMO dell’essere di Dio. Egli osserva che il filosofo tedesco era certamente: «… convinto che il saggio è… partecipe Nuove prospettive della vita divina a un livello superu- mano» (p. 42). Questo libro convali- da quanto in Italia va scrivendo, da tempo, Giandomenico Casalino, che interpretative è autore della postfazione. Quale la novità del volume? di GIOVANNI SESSA La novità va colta nella lettura delle relazioni ermetismo-hegelismo presentata da Massimo Donà. Questi IL SISTEMA hegeliano, di fatto, chiu- secolo, mentre il secondo prosegue sostiene che tale rapporto è de un ciclo millenario del pensiero l’excursus storico soffermandosi sul- «problematico» in quanto il «vero» europeo centrato sull’ottimismo onto le influenze che Hegel ricevette du- hegeliano si dà in forma razionale. Il -teologico. Qualsiasi lettore accorto rante la giovinezza. In quel periodo il «ricordato» hegeliano, ciò verso cui delle opere dell’idealista tedesco ha Württemberg fu centro d’elezione per si torna è: «…appunto quello stesso contezza del carattere terminale, epi- l’interesse ermetico; qui il movimen- che non avrebbe mai abbandonato gonale, della sua filosofia. In ogni to pietista fu influenzato dal böhmia- nessuna delle sue manifestazioni spe- suo testo fluiscono, sotterraneamente nesimo e dal rosicrucianesimo. He- cifiche» (p. 16). Pertanto: «…il circo- o in modo esplicito, disparati riferi- gel, anche in età matura, perseverò lo dei circoli tematizzato dal padre menti a precedenti esperienze teoreti- nello studio dei testi ermetici e fre- dell’idealismo dice una circolarità che. Si cristallizzano in Hegel le sug- quentò di persona Franz von Baader, già da sempre compiuta, rispetto alla gestioni che, attraverso Spinoza e conoscitore di Böhme. A Jena tenne quale nessun passo avanti potrebbe Leibniz, avevano irrorato di sé la cul- conferenze su Bruno, nelle quali non in alcun modo contribuire alla sua tura della Romatik e che discendeva- nascose il suo coinvolgimento negli manifestazione» (p. 18). Hegel sanci- no dalla lontana, ma ancora all’epoca studi inerenti l’alchimia. sce il primato del tutto sulla parte, in risonante, filosofia neoplatonica rina- Più in generale, Magee sostiene quanto alla sua unità originaria man- scimentale. che le suddivisioni della filosofia he- ca il carattere irriflessivo, böhemiano Questa presenza ritenuta ingom- geliana seguono uno schema triadico, ed ermetico. Ciò avviene in quanto il brante, per certi suoi aspetti e prossi- tipico delle filosofie mistiche. La Fe- presupposto panlogista, il Dio origi- mità ideali, è stata sottaciuta dai ten- nomenologia attesta la fase di nario di Hegel, non può affatto prece- tativi esegetici contemporanei da «purificazione» della mente, mirata a dere temporalmente il proprio svilup- quando è prevalsa la «lettura non me- staccarla dalla mera sensibilità, men- po logico ed esistenziale. Soltanto tafisica» dell’hegelismo, imposta dai tre la Logica allude alla Mente Uni- lavori di Klaus Hartmann e di Cyril versale, momento da cui O’Regan. Ora giunge, quale esempio muove l’«ascesi» alla forma, di confutazione di tale scuola erme- all’eterno. La Filosofia della neutica, un ponderoso ed organico Natura presenta l’emanazio- lavoro di Glenn Alexander Magee, ne-alterità prodotta dalla stes- intitolato Hegel e la tradizione erme- sa Mente Universale e la Fi- tica. Le radici occulte dell’idealismo losofia dello Spirito realizza contemporaneo, nelle librerie per i il ritorno al divino tramite tipi delle Edizioni Mediterranee (per l’uomo. L’analisi dello stu- ordini: 06/3235433; ordi- dioso scende poi nei dettagli, [email protected]; euro giungendo a rilevare nella 24,50). Il libro è impreziosito dall’in- Fenomenologia un substrato troduzione di Massimo Donà che in- massonico, sulla scorta dello dica una possibile lettura ermetica di studio dedicato all’Hegel se- Hegel, altra ed ulteriore rispetto a greto da D’Hondt, nella Logi- quella suggerita dall’autore. Ma pro- ca rintraccia elementi lullia- cediamo con ordine. ni, aspetti paracelsiani nella Le intenzioni di Magee sono di- Filosofia della Natura, in- chiarate fin dall’inizio: 1) dimostrare fluenze gioachimite nella fi- l’influsso della tradizione ermetica su losofia della storia. Hegel; 2) collocare il pensiero del Magee distingue con tedesco all’interno della stessa cor- chiarezza la tradizione erme- rente speculativa. Allo scopo, il pri- tica dallo gnosticismo. Infatti, mo capitolo è dedicato ad una pano- nel secondo emerge un rac- ramica dell’ermetismo fino al XVII conto della creazione negati- 74 IL BORGHESE Febbraio 2014 alla fine del processo il comincia- mento si ritrova nel suo prima. Eppure il cominciamento viene Fiera di una fiera fatto cominciare (p. 22). Da chi? Da una forza che lo induce a negarsi. Il fondamento risulta in-fondato, è la potenza del Nulla ad animare il posi- editoria tivo, in quanto il cominciamento: «… viene negato dalla potenza presuppo- di ERRICO PASSARO sta che gli impone di negarsi» (p. 22). Il cominciamento viene domina- to da un concreto che gli impone di SUL finire dello scorso anno si è te- da della fantascienza italiana con Hi- negarsi e di svolgersi dialetticamente nuto a Roma l’ormai tradizionale ap- rotizumo di Nicola Skert, romanzo in vista della conclusione riappro- puntamento con la Fiera della piccola catastrofico sulla morte del Sole. Nel- priante. Questo dialettismo è davvero e media editoria. La manifestazione lo spazio delle edizioni Mediterranee, prossimo a quello che si era manife- non è solamente un’occasione di in- sotto la sigla Arkeios, troviamo una stato, a proposito delle relazioni Dio- contro per gli operatori del settore proposta di saggistica erudita, ma non Mondo, nell’ermetismo. Donà ac- (scrittori, editori, agenti, giornalisti), pedante, come quella di Prodigi e se- compagna il lettore all’interno della un momento di intrattenimento per i greti del Medioevo di Jean Markale, hegeliana logica dell’essere dove visitatori (lettori «forti», curiosi, cac- che ci introduce ad uno sfaccettato viene sancita l’originaria co-apparte- ciatori di autografi e di pezzi da col- mondo di alchimisti, astrologi, eroi, nenza di essere e nulla. Infatti: «… lezione) ed una vetrina promoziona- bestiari ed erbari fantastici. Ancora solo il nulla riesce a costituirsi come le, ma soprattutto un momento di ve- qualche passo fra i visitatori in peren- un altro… che non è altro» (p. 25), in rifica dello stato di salute della nostra ne movimento e troviamo lo stand quanto è ni-ente, nulla di ente, il to- editoria. della Ensemble, dove Francesco talmente altro. Il Nulla è l’assoluto Riguardando a mente fredda agli Grasso firma copie del suo Il re bian- ermetico. esiti della dodicesima edizione della co del Magadascar, romanzo picare- Con le parole di Andrea Emo, fi- Fiera, l’osservatore trova conferme sco tra Dumas e Defoe sulla figura di losofo dei pochi che ci auguriamo dell’andamento a decrescere del mo- un avventuriero vissuto al limitare tra presto parli ai molti, è possibile so- vimento, sempre più strangolato da ‘700 e ‘800. Non distante lo spazio stenere che «l’eternità si può amare un aumento esponenziale dei costi di espositivo di Nova Delphi, che, fra i solo sotto forma di presenza» in produzione e distribuzione e da una vari consigli di lettura, sfoggia La quanto essa ci concede: «la gioia… pressione fiscale sempre più elevata. notte di Villa Diodati, gotico classico del frammentario, dell’episodico, del Non valgono a risollevare il compar- per le firme illustri di Mary Shelley, contingente» (cfr. A. Emo, Quaderno to commerciale, le iniziative legisla- George Byron e John Polidori. La no- 122, 1951). Massimo Donà ha svi- tive estemporanee come l’annunciato stra busta della spesa si appesantisce, luppato sotto la tutela della potenza decreto sulla detraibilità fiscale degli ma non possiamo fare a meno di ag- teoretica della filosofia emiana, l’e- acquisti di libri: semplici palliativi, giungere alla lista degli acquisti La segesi dell’«ermetismo» hegeliano senza una coerente e organica politi- scomparsa di David Poindexter di che abbiamo sinteticamente presenta- ca di sostegno a monte, che sappia Julian Hawthorne, un’antologia con- to. Egli intrattiene con le pagine del davvero sintetizzare le esigenze indu- fezionata da Galaad Edizioni con l’a- pensatore patavino-veneziano, ormai striali degli imprenditori con quelle morevole cura degli artigiani, fra mi- da due decenni, un colloquio essen- di elevazione culturale della comuni- steriose sparizioni, scenari lugubri e ziale. Lungo la stessa direzione spe- tà nazionale. donne-vampiro. Casa editrice molto culativa, ha incontrato, nei termini di Tuttavia, ascoltando le impressio- originale nelle soluzioni grafiche è una coerente e radicale filosofia della ni a caldo dei responsabili delle varie Meridiano Zero, che attira l’attenzio- libertà, l’idealismo magico di Julius case editrici, ci sembra di poter dire ne del curioso con volumi come La Evola. Il presupposto «ermetico» da che i piccoli e medi marchi librari sindrome della Fenice di Aleksey cui mosse l’intero percorso evoliano, rimangono gli intestatari di un’edito- Slapovskij, favola nera che non di- la possibilità dell’impossibile, ha ria di qualità, tesa a valorizzare le spiacerebbe ai fratelli Coen, con una prossimità con le problematiche che sperimentazioni e le tematiche di Russia immaginaria al posto dell’A- Donà ha rintracciato nell’idea del co- frontiera a discapito delle più accatti- merica profonda dei due registi ame- minciamento hegeliano. vanti voghe narrative. ricani, o L’uomo che sapeva tutto di L’importanza di questo lavoro Ecco, allora, che, girando fra la Igor Sachnovskij, un Forrest Gump sta, pertanto, nell’indicazione di una folla che gremisce il Palazzo dei onnisciente su uno sfondo metà fanta- via di pensiero in gran parte da per- Congressi, ci si può imbattere nello scientifico e metà spionistico. Di gran corre. Le sue pagine ci invitano a stand della Lepre, che fra le sue of- finezza editoriale anche le edizioni problematizzare la logica dicotomica ferte annovera un non facile romanzo Exorma, che provano ad emergere ed escludente in nome, non di una esoterico come La bugia dell’alchi- dall’inflazione di titoli con Il mistero irrazionalità alogica, ma di una logi- mista di Jason D’Argot, incentrato dei Cosmati di Roberto Ivaldi, giallo ca diversa, altra, quella della co- sui segreti della Porta Magica del erudito alla Umberto Eco ambientato appartenenza. Essa è il lascito più Marchese Palombara. Poco più avan- nella Roma papalina del ‘500. significativo dell’(altro) hegelismo e ti, può capitare di soffermarsi davanti Cominciamo a pensare che la fan- dell’ermetismo, il suo cuore segreto, all’esposizione della Minerva Edizio- tasia eroica sia un genere in regresso da pochi svelato. ni, che tenta coraggiosamente la stra- quando ci imbattiamo nello stand de Febbraio 2014 IL BORGHESE 75

La Città del Sole, che pone in bella una tipica mamma bianca della classe vista La profezia del Quinto Vertice media, che quella sera avrebbe porta- di Marzia Matalone, viaggio di ini- SCHEDE to i figli a fare sport. Il pulsante venne ziazione della giovane Metide alle premuto in Nevada. Nel Nord dello perse con guerrieri e negromanti. Yemen … due missili Helfire si stacca- Dall’heroic fantasy all’urban fantasy rono dal Predator. … Dodici secondi nello spazio di pochi metri: siamo da Frederick Forsyth dopo … gli otto uomini si disintegra- Curcio e da Francesca Costantino, La lista nera rono». che con il suo I giardini dell’essere Mondadori, 2013 In questa sede non interessa, però, prosegue la storia delle tre giovani P. 282 - € 16,15 porre l’accento sulla tecnica di For- incarnazioni del dio Baal - Jason il syth, certamente capace di produrre negromante, Victoria la Maga Nera, Con questa sua ultima opera, Fre- best seller di buona qualità narrativa, Sean il cantante rock - alle prese con derick Forsyth si conferma un maestro quanto la assoluta corrispondenza dei il demone Mephisto sullo sfondo del genere spy-story, con un romanzo suoi romanzi a tutti i luoghi comuni dell’11 settembre. Anche Gargoyle in cui attualità e fiction si mescolano della propaganda USA. Per questo, l’e- Books punta sull’urban fantasy con anche grazie a un eccellente lavoro di sistenza di una «lista nera» di obiettivi Un altro mondo di Jo Walton, storia documentazione relativamente alle da eliminare per decisione del governo di un’adolescente problematica che armi e ai sistemi di comunicazione e americano viene data come ovvia, sen- ricerca il suo riscatto esistenziale nel- controllo utilizzati. za porsi alcun problema di ordine giu- la familiarità con spiriti e incantesi- L’incipit è semplice e strettamente ridico. E così l’adesione di nuovi vo- mi. Nel padiglione occupato da Il legato alla realtà: sette persone a Wa- lontari alle formazioni del «bizzarro» Cerchio, spicca L’ultimo pagano di shington,tra queste il presidente degli Mullah Omar viene spiegata con le Sante Rossetto, biografia romanzata Stati Uniti, preparano una «lista nera» morti causate da «un missile mal diret- dell’imperatore Giuliano e della sua di obiettivi persone ritenute una mi- to, da un attacco aereo a un obiettivo utopia politico-religiosa. Un posto naccia per la sicurezza internazionale sbagliato o da una scarica di artiglie- fisso alla Fiera è riservato a Castel- tanto da dover essere eliminati uno a ria imprecisa» e chi si unisce a loro è vecchi, che in questa annata presenta uno. È realtà ma nella fiction tutto de- un «mostro». L’autore, però, sembra La papessa del diavolo di Jehan Syl- ve rimanere top secret. E nella fiction consapevole che l’accettazione della vius e Pierre de Ruynes, storia apoca- agli altri nomi va aggiunto «il Predica- politica statunitense non è poi comple- littica della fine della civiltà per ma- tore», un fondamentalista islamico che ta da parte dei loro alleati per cui i no di un arcangelo nero e di un arci- incita alla guerra attraverso messaggi, «buoni» sono limitati ai britannici (un maga babilonese. Piccole ma agguer- semplici e micidiali, che diffonde tra- cui Ufficiale ha partecipato con i SAS rite realtà Greco & Greco e Falco mite il web. In sostanza riprendendo la alla «liberazione» del Kosovo) e a chi Editore, che insistono coraggiosa- filosofia di Al-Awlaki (l’ingegnere di sapendo «perfettamente chi era il Se- mente nel filone della fantascienza cittadinanza statunitense e di origine gugio, cosa faceva veramente … ed spaziale (perlopiù di fattura italiana) yemenita membro di Al Qaeda ucciso essendo israeliano approvava tutto rispettivamente con M-31 - L’ombra da un attacco drone il 30 settembre ciò». oscura di Andromeda di Silvio Gallo 2911) spinge i proseliti (generalmente In un testo tanto puntiglioso nella e Elisium - viaggio nel futuro di An- islamici nati e vissuti in Occidente) a descrizione degli armamenti appare tonio Monteleone. La passeggiata si «individuare un kaffir dalla posizione incomprensibile come l’ex Somalia chiude idealmente davanti all’entu- sociale rilevante … e spedirlo all’in- italiana viene indicata come siasmo contagioso di Stefania Bal- ferno». La formula consentiva di deci- «amministrata per un periodo dal Re- dazzi, addetta stampa di Iacobelli, dere e agire in modo autonomo cosic- gno Unito prima di raggiungere l’indi- che esalta (a buona ragione) le virtù ché gli omicidi si moltiplicano, non pendenza». Quando, invece, dopo di L’uomo d’acciaio di Alessandro solo negli Stati Uniti ma anche sul ter- l’occupazione militare britannica nella Bottero, volume illustrato che riper- ritorio inglese. L’incarico di snidarlo seconda guerra mondiale, l’ONU affi- corre la storia di Superman tra fumet- ed eliminarlo è affidato all’ex marine dò all’Italia il delicato passaggio verso to, film, cinema e curiosità varie: uno Kit Carson (omonimo dell’esploratore l’indipendenza. dei tanti libri ben fatti che, a dispetto americano del XIX secolo mitizzato MAURIZIO BERGONZINI del pessimismo imperante, prometto- nel fumetto ideato da Bonelli) sopran- no un futuro ancora roseo per il libro nominato «il Segugio». Carson però, Luigi Cortesi italiano. non conosce l’identità del suo nemico, Brezza di Maggio, né dove si nasconda. Sarà un giovane ovvero la «bella» Italia nel 1975 ma espertissimo hacker autistico a rin- Gondolin Edizioni, Verona tracciare per lui le postazioni del Pre- Pagg. 350 - € 18,00 dicatore e dei suoi adepti utilizzando soltanto la tecnologia. Da qui parte Sentire l’altra campana. una caccia senza quartiere in cui all’u- Questo libro è un pezzo del puzzle so spietato di tecniche terroristiche si della difficile, tormentata storia italia- contrappone l’algido utilizzo della tec- na dal dopoguerra ai giorni nostri. nologia così descritto nel romanzo: «il Svela con un pizzico di risentimento e sottufficiale Creech comunicò al supe- di disincantata ironia l’anima viva riore che l’obiettivo era inquadrato. dell’Italia che si proclamava antifasci- Da Washington una voce mormorò: sta e democratica senza smettere di “Fuoco”. Era un maggiore del JSOC, essere violenta. Pone dubbi, interroga- 76 IL BORGHESE Febbraio 2014 tivi, mostra le reticenze di chi, cercan- gli domanda: «sei sicuro di essere dav- persone in tutta Italia e si è diffusa ra- do una coerenza tra azione e pensiero, vero buono?». Così, si fa portavoce di pidamente con incontri, conferenze, si è trovato di fronte alle etichette di un gruppo di giovani - ora adulti - che volantini e mezzi di comunicazione i partito, quasi non-sense teatrali, neces- allora si era posto delle domande e si più vari. sari e assurdi allo stesso tempo. La era fatto voce fuori dal coro, subendo- Durante la prima gravidanza di nebbia di quei drammatici Anni di ne le conseguenze. Non ha voglia tan- Chiara, le viene diagnosticata un’anen- piombo viene rivissuta alla luce del to di definire buoni e cattivi, quanto cefalia alla figlia Maria. I due giovani ricordo vivissimo di chi fu protagoni- soltanto di riflettere su un’Italia che si sposi decidono di dare alla luce lo sta di quel sanguinoso periodo. San- è sempre proclamata madre dei suoi stesso la figlia, che nasce, viene bat- guinoso non soltanto per la morte fisi- figli, ma che ha avuto figli prediletti e tezzata e muore tra le braccia dei geni- ca che attraversò allora il Paese, ma figliastri. Di là del suo colore politico, tori. «Ho imparato da mia figlia», per la morte della morale e del pensie- questo è dunque un libro di storia, ve- commenta Enrico, «che non conta la ro liberi, additati dall’autore quali reali ra e vissuta, che deve leggere chiun- durata della vita, ma come la viviamo. cause di quella crisi che oggi ha porta- que ha a cuore la vera libertà, la plura- Ho imparato da lei in un anno più di to le estreme conseguenze del suo bri- lità dell’informazione, il diritto al pen- quanto non avevo capito in tutta la gantaggio. C’è un dato che è continua- siero e alla parola, il dovere di indi- mia esistenza e non posso sprecare mente messo in rilievo, in questo ro- gnarsi quando ci si sente privati di se questo insegnamento.» manzo politico: la cattiveria. Una cat- stessi. Sopportare il peso delle etichet- Anche durante la seconda gravi- tiveria sottile, psicologica, che tendeva te significa accettare di perdere se danza, al bimbo che Chiara porta nel ad anchilosare la volontà a tutti i livelli stessi, è così che questo quasi-diario di grembo sono diagnosticate gravi mal- sociali. Informazione, politica, corrotti un ex ragazzo indignato, nello stile formazioni e non rimangono speranze e corruttori vengono inquadrati dall’o- che ripercorre il mondo intellettuale di sopravvivenza. Ancora una volta, biettivo fotografico dell’autore con degli anni ‘70, si colora delle tinte Chiara e Enrico hanno voluto dare alla una sincerità tutta personale e - c’è da chiaro-scure di un piatto elaborato e luce il figlio Davide, farlo battezzare e dirlo - senza aver paura di utilizzare speziato che si digerisce con difficoltà, abbracciare mentre andava in Cielo. una retorica molto vicina ai comizi ma che va assaporato fino all’ultima Alla terza gravidanza, tutto procede politici che i giovani imparavano fin delle sue sfumature. E quando si parla bene per il figlio Francesco, ma la dia- da subito. Il linguaggio è un immagi- di Italia, a questo pranzo luculliano gnosi infausta questa volta riguarda lei, noso grumo di polemica e di retorica, non si può mancare. Altrimenti si ri- la madre. Dopo un primo intervento a volte, che ha però il pregio di resti- nuncia a capire, a sapere, a sentire. chirurgico, per non danneggiare il fi- tuire un’immagine vivissima di perso- ANGELICA A. PEDATELLA glio, rimanda chemio e radioterapia ne e situazioni, arrivando a far sentire soltanto in seguito alla nascita del fi- al lettore il clima del tempo, proiettan- Simone Troisi-Cristiana Paccini glio. È, però, ormai troppo tardi. Chiara dolo nell’immagine di un film tridi- Siamo nati e non moriremo mai più ha metastasi ovunque. Ha ventotto an- mensionale. La profonda passione che Storia di Chiara Corbella Petrillo ni, è malata terminale, ma ha un viso anima queste pagine parla di un mon- Edizioni Porziuncola Assisi 2013 bello e folgorante perché, scrive il ma- do lontano, che pure aleggia come un Pagg. 160, € 12 rito, «una persona muore come ha vis- fantasma nel presente. L’uomo di de- suto. Chiara è morta in maniera incre- stra di quegli anni è descritto come Ai primi posti nelle classifiche di dibile, sorridendo in faccia alla morte. l’escluso, il condannato, il peccatore vendita dei libri religiosi dell’ultimo Molto più che serena: felice» (p. 15). in virtù di un passato scomodo che gli anno, questa biografia della giovane È il 4 aprile 2012 quando Chiara si voleva per forza affibbiare. Eppure, mamma romana Chiara Corbella Pe- ed Enrico conoscono l’esito della l’autore insiste su un punto centrale trillo (1984-2012), giunta in pochissi- biopsia al fegato. Chiara è ormai una del dibattito: l’autonomia di pensiero mo tempo alla settima ristampa, meri- malata terminale e, confessa all’amica di chi sta a destra. Rivendica la possi- ta di essere letta innanzitutto perché è Cristiana: «Sai, Cri, ho smesso di voler bilità di pensare quel a destra non nel- un inno alla vita ed alla famiglia. La capire, altrimenti si impazzisce. E sto lo stereotipo degli anni del fascismo, protagonista, morta a soli 28 anni per meglio. Ora sto in pace, ora prendo ma alla luce della storia e degli indivi- aver rimandato le cure del carcinoma quello che viene […] per ogni giorno dui che la determinano nell’autonomia alla lingua che aveva scoperto al quin- c’è la grazia. Giorno per giorno. Devo delle loro singole esistenze, lungo lo to mese di gravidanza e non abortire solo fare spazio». svolgersi del tempo mai uguale a se così il suo bambino, infatti, è una testi- Chiara muore il 13 giugno 2012, stesso. Il lasso tempo-spazio del 1975 monianza vivente che riassume, con vestita da sposa, in mano il rosario e torna ad emergere dal gomitolo del l’estremo sacrificio della vita, la mis- un piccolo mazzo di lavanda, ed è de- passato e galleggia per un po’ davanti sione comune a milioni di madri, quo- posta in una bara che conosce un via- agli occhi del lettore, portando alla tidianamente votate come primo pen- vai continuo di persone che vengono reviviscenza fatti, opinioni, sentimenti siero al bene delle creature che, prima, per salutarla per l’ultima volta. Al fu- che si illuminano improvvisi come portano in grembo e, poi, crescono ed nerale, celebrato il 16 giugno nella una lampadina accesa nella semioscu- educano alla dura battaglia della vita. parrocchia di Santa Francesca Romana rità di una stanza adibita a sgabuzzino. La vicenda di Chiara Corbella, di all’Ardeatino (Roma), si precipita an- L’autore è sfacciato nell’asserzione suo marito Enrico Petrillo, con il quale che il cardinale Agostino Vallini, vica- delle sue verità scomode, ha il pregio si sposa il 21 settembre 2008, e del rio del Papa per la diocesi di Roma, di non cercare sconti e di non preten- loro figlio Francesco, per la cui sal- impressionato per la vicenda della gio- dere giustificazioni, guarda dritto in vezza, appunto, la giovane «madre- vane. Anche lui ha voluto dare il suo faccia l’italiano buono, il buon cittadi- coraggio» ha donato la sua vita, ha personale saluto a colei che ha definito no, democratico, lavoratore, onesto, e impressionato e sorpreso migliaia di «una seconda Gianna Beretta Molla». Febbraio 2014 IL BORGHESE 77

Siamo nati e non moriremo mai individua però anche due «crisi di si- pria stagione nel farsi di un unico più, una frase inscindibilmente legata stema»: la fine della Prima Repubblica mondo (...). Anche il maestro Ciccio all’immagine di Chiara, che non ha e l’evaporazione della Seconda che Mazzuchelli ha due sepolcri. Uno a El mai pronunciato ma, scrivono gli Au- forse è svanita dal momento in cui è Alamein dove, da reduce, andava in tori, «è perfetta per lei. L’ha fatto En- stato costituito il governo Monti. pellegrinaggio per portare fiori. E una rico…L’ha ripetuta più volte… perché Per Salvadori l’anomalia dell’Italia tomba - oggi - a Leonforte, dove è la sentiva come una buona notizia da consisterebbe nel suo sistema politico morto per davvero. Ma è quella lapide dare a tutti» (p. 20), il libro descrive che è di per sé bloccato, senza nel deserto la sua medaglia, perché un’esistenza che non si è mai arresa di «possibilità di un’alternativa di gover- delle due vite, gli eroi, fanno un unico fronte alla morte fino a diventare un no non provocata da un crollo di regi- destino, in cui perfino morire di carne segno di speranza per tutti quelli che, me» o comunque da una «crisi organi- è una vicenda secondaria, poco im- per la famiglia e per la vita umana in- ca di sistema», che impedirebbe la ve- portante.» La Sicilia, le storie in divi- nocente, non smettono di lottare. Non ra alternanza di governo. Ad esempio, sa, le pagine intimiste di famiglia, il a caso con la stessa frase del titolo si nei tre generi di «regime» accennati, è terremoto del Belice,gli amori tra an- conclude il racconto che i due amici emersa l’impossibilità del «nucleo geli e demoni, muse e streghe, il co- scrivono su richiesta di Chiara per d’opposizione» di divenire governo e raggio e tante schegge di bellezza: Il spiegare al piccolo Francesco la storia del «nucleo di governo» di diventare dolore pazzo dell’amore di Pietrangelo della madre e dei fratelli. opposizione: è possibile soltanto me- Buttafuoco è un libro originale, una GIUSEPPE BRIENZA diante una rottura istituzionale, un antologia di racconti che nell’insieme «mutamento di regime». Risultato: i ha la forza di un mosaico composto da Massimo Luigi Salvadori governi si identificano con lo Stato, tessere che ora generano sorriso ora Storia d’Italia. Crisi di regime e crisi afferma Salvadori, e l’opposizione di- passione, e invogliano a riflettere. Non di sistema 1861-2013 viene «anti-Stato». soltanto sui costumi e sugli usi antichi Il Mulino edizioni, Bologna 2013, È sintomatico, quindi, che negli - a cui non si sottrae Antonio Pennac- Pagg. 238, € 16,00 ultimi lustri si sarebbe dovuta raggiun- chi salutando la bara di Ajmone Fine- gere una compiuta «democrazia stra - ma soprattutto su stili di vita che L’Italia ormai vive da molto tempo dell’alternanza», un bipolarismo più o non seguono mode à la page. in una sorta di «crisi di sistema» che si meno imperfetto nel quale centrodestra Buttafuoco ha assemblato anche autoalimenta senza trovare mai un pun- e centrosinistra si sono alternati alla vicende di cuore, celebrate «con una to di equilibrio, di crescita, o almeno la guida del Paese. Invece, contrapposi- sorta di pudore metafisico», passando possibilità di ripartire da una rifonda- zioni, scissioni, nascita di movimenti dal «succhiare un fiore di gelsomino e zione della nazione su basi non antago- populisti ecc. Ma anche sul piano pro- poi baciare» alla liturgia delle serena- niste ma con lo spirito di una comunità positivo ben poco è stato fatto: la Bica- te, come per il «cunto» con protagoni- che mira a rilanciare il proprio Paese, merale, la riforma della legge elettora- sta Mario Incudine, musicante trovato- nel quale è nata («nazione» proviene le, la riforma della giustizia ecc. si nell’imbarazzante condizione di do- dal latino «natio», nascita). Addirittura, quando Berlusconi, ver accennare note suadenti davanti ad Una situazione che per la verità alla fine dell’autunno del 2011, si è un balcone con l’innamorato, mentre proviene da lontano e quindi non è dimesso è «saltato» il sistema politico la donna promessa rientrava a casa, addebitabile tanto alle crisi economi- - rimarca Salvadori -, come già avve- tutta sgualcita da una notte di strofina- che recenti quanto agli errori che si nuto in precedenza. In questa situazio- menti con un altro spasimante... E sto- sono accavallati nel tempo. A fare il ne di eccezione, è intervenuto il presi- ria d’amore e dignità è quella di Carlo punto sulla crisi di sistema, offrendo dente della Repubblica Giorgio Napo- Delcroix, l’«Uncle Carlo» citato da elementi di analisi e di valutazione litano che ha costituito il governo Ezra Pound nei Cantos, suocero a cui della situazione attuale dell’Italia è Monti, un «governo del presidente». Giano Accame ha dedicato un petit Massimo Salvadori, professore emeri- Una storia già vista con Scalfaro, livre, vero gioiello: «Cieco di guerra, to dell’Università di Torino, che ha Ciampi, Dini, con i «governi del medaglia d’oro al valore militare, de- voluto fare il punto sull’anomalia ita- re» (nel 1922, quando fu chiamato Be- voto dei santi senza candele. (...) Già liana cercando di ricostruire un puzzle nito Mussolini, e quando nel 1943 fu cieco, incontrò l’amore: Cesara. Lei le cui tessere si incastrano da 153 an- chiamato Badoglio). venne a lui quando sembrava che la ni: dal momento, cioè, in cui l’unità Per Salvadori alla base di tutto resta malinconia si fosse presa tutto. d’Italia divenne realtà. Le attuali diffi- una preoccupante «guerra civile ideolo- “Sentii”, scrisse Delcroix, “che il cielo coltà vissute da governi tecnici, gover- gica» continua che forse ha una grande mi passava accanto”. E lei fu sempre ni di larghe intese, governi di maggio- importanza nella nascita e nell’affer- accanto: “in mezzo secolo di matri- ranze risicate ecc. vengono interpreta- mazione dei mali italiani. Per non par- monio, non ha più mangiato un pasto te da Salvadori come una serie di tran- lare della gravità della crisi attuale che caldo: a ogni portata che arrivava, pri- sizioni a una «Terza repubblica», che vede dissolvere gli ideali e i partiti. ma imboccava il marito”». Un senti- non si compie ancora in un quadro ge- MANLIO TRIGGIANI mento così sublime che Delcroix lo nerale di quella che gli storici defini- sintetizzò così: «Scordar si può di scono una «lunga durata». Pietrangelo Buttafuoco aver veduto». Insomma, dall’’Unità d’Italia a og- Il dolore pazzo dell’amore «Due patrie, un solo uomo. Due di gi si sono verificate due pesanti «crisi Bompiani 2013 Asia, una sola Europa. Due teste di di regime»: il passaggio dallo Stato Pagg. 189 - € 15 un’unica aquila»: così ha inizio il bre- liberale al regime fascista dei primi ve ritratto che Buttafuoco dedica a Ro- anni Venti e il passaggio alla democra- «Due sono le vite e due destini in man Nicolaus Fëdoroviþ von Ungern- zia di metà anni Quaranta. Salvadori un morire di carne che cerca la pro- Sternberg, il barone Ungern Khan, si- 78 IL BORGHESE Febbraio 2014

gnore della guerra che compare nelle «I LIBRI DEL BORGHESE» nomia tedesca. In esso si consentiva tavole di Hugo Pratt. Combattente leg- agli ebrei tedeschi non soltanto di gendario. Nessuna propaganda untuosa espatriare dalla Germania ma di con- e orwelliana, e nemmeno una faziosa Livio Spinelli vertire i propri beni posseduti in Ger- biografia Adelphi, potrà mai oscurare la Il Sionismo in Italia mania, ottenendone il controvalore, luminosa milizia di chi «inghiottì la e nella politica estera fascista una volta giunti in Palestina. Questo Croce di San Giorgio prima di essere Pagg. 176 € 16 patto tra sionisti e nazisti era ferma- fucilato dai bolscevichi». Lo scrittore mente osteggiato dall’Inghilterra, tan- siciliano si sofferma devoto sull’epopea Il professor Livio Spinelli ci intro- to che gli inglesi contingentarono, militare di Giarabub, il comandante duce in uno dei temi più delicati e po- fino a bloccare poi del tutto, l’immi- Salvatore Castagna e la scelta di dare co approfonditi della politica interna grazione degli ebrei tedeschi in Pale- lustro alla propria esistenza con le armi ed estera fascista: il Sionismo. Attra- stina, di cui erano mandatari per con- in pugno, fino all’ultimo respiro: verso documenti inediti, ricerche du- to dell’ONU. Per questo, la Gran Bre- «Colonnello, non voglio il cambio, / rate il corso di una vita e numerose tagna non può dirsi estranea all’Olo- qui nessuno ritorna indietro / non si testimonianze l’Autore ci offre una causto, e a proposito dell’Olocausto cede neppure un metro, / se la morte immagine di Mussolini totalmente le vicende storiche, narrate fin nei mi- non passerà». E l’amore è un filo rosso nuova e, soprattutto, vicino alla causa nimi dettagli, mostrano che in questa dell’opera, anche nell’accezione im- ebraica, tanto che il Duce nel corso di «partita mondiale» gli attori principali possibile e perciò prigioniera dell’in- un colloquio con Nahoum Goldman furono i sionisti, i nazisti e gli inglesi compiutezza: un idillio soltanto metafi- si espresse in questi termini: «Voi do- mentre la figura di Mussolini appare sico compare scandito dalle parole del vete creare uno Stato Ebraico. IO secondaria e la figura di Pio XII mar- soldato della Legione Vallone Carmelo SONO SIONISTA IO. L’ho già detto ginale, ma ciò non impedì a Papa Pa- Notaro, è quello che non si consumò al dottor Weizmann. Voi dovete avere celli di salvare migliaia di ebrei. Basti tra Leni Riefenstahl e il cancelliere... un vero Stato ‘un véritable État’ e non pensare agli articoli elogiativi pubbli- Il libro conduce per tratturi di ter- il ridicolo Focolare Nazionale che vi cati nell’ottobre del 1933 sul giornale ra arsa siciliana, al termine dei quali hanno offerto gli inglesi. Io vi aiuterò delle SS, Der Angriff, dell’accordo tra emergono lampi di memoria, alcuni a creare uno Stato Ebraico». nazisti e sionisti al punto che lo stesso esilaranti e incastonati in battute irre- Una carrellata storica che riporta giornale coniò una medaglia d’argen- sistibili: «Sabbenedica zio Nunzio, alla luce non soltanto i buoni rapporti to e di bronzo con la svastica su una ma vossia non è sposato? Sissì, sono tra Mussolini, la massoneria e gli faccia e sull’altra la stella di Davide. sposato. Ma non fitto fitto». Anche il ebrei italiani, che assicurarono il pro- Livio Spinelli ricostruisce il famoso commiato da un parente malato in prio sostegno al Duce fin dalla prima pranzo del 1938 al Castello di Santa ospedale fornisce l’occasione per ri- ora, quando Cesare Goldman - finan- Marinella al quale parteciparono il Re membrarne le gesta, la semplice epi- ziere ed uomo politico ebreo, Maestro d’Italia, Mussolini, Hitler e le più al- ca famigliare di porgere un fico d’in- Venerabile della Loggia torinese Pie- tre gerarchie nazi-fasciste, prima pro- dia al proprio nipote, la stessa frutta tro Micca - il 23 marzo 1919 mise a va di quel patto sciagurato del 1939 e che, uscito dal nosocomio lo scrittore disposizione la sala del «Circolo De- poi il ritrovamento sui Monti della acquista, asciugando le lacrime e sor- gli Interessi Industriali» di Piazza S. Tolfa dei discendenti dell’Imperatore ridendo all’ambulante, «Li porto al Sepolcro per la fondazione dei «Fasci Federico Barbarossa ad opera di Hit- paese!». di Combattimento», ma anche col ler e le superarmi: il famoso raggio Il viaggio nel tempo andato non movimento sionista mondiale che fa- della morte di Guglielmo Marconi e ha il profumo dell’odierna Sicilia ar- ceva capo al Bétar di Vladimir Ze’ev la fuga negli Stati Uniti di Enrico Fer- retrata, avvelenata dal governatore Jabotinsky: «Il Mazzini dello Stato di mi con i segreti della fissione nuclea- Rosario Crocetta, ma quello di una Israele». Dal 1934 al 1938 Mussolini re. Il libro non ha una fine ma un Epi- terra dinamica dove si poteva supera- consentì inoltre l’istituzione di una logo, dove viene riportato uno degli re il confine angusto del quotidiano e sezione ebraica alla Scuola Marittima articoli datato «Parigi 1842» a firma debellare la routine: «Sul sedile po- di Civitavecchia, dove vennero for- del noto intellettuale ebreo tedesco steriore dell’Austin, infatti, c’erano mati i primi 300 cadetti ebrei - prove- Heinrich Heine, che aveva lavorato le pubblicazioni de “Il Fanalino”, nienti da tutt’Europa - che divennero alle dipendenze di suo Zio Salomon, organizzazione universitaria nazio- il nerbo della Marina Militare dello noto banchiere di Amburgo, dove se- nale, quindi le copie de “Il Borghe- Stato d’Israele. Risultati ancora più condo un perfetto quadro economico se”, la “Rivolta Ideale”; e il gazzetti- sorprendenti li ha dati il lavoro di si illustrava l’ineluttabilità non soltan- no alla radio - al tempo, come di «scavo» del professor Spinelli negli to di una prima e la seconda guerra nuovo oggi - si annunciava con il fi- archivi tedeschi e britannici, da dove mondiale, ma di ulteriori sconvolgi- schio di un cardellino». emerge che i sionisti subito dopo l’a- menti economici, al termine dei quali «Il dolore pazzo dell’amore» di- scesa al potere di Hitler firmarono un in Europa ci sarebbe stato un solo venta, infine, orizzonte per superare vero e proprio accordo economico - gregge e un solo pastore, un libero la palude nichilista: «Ciò che fu», lo HA’VARAH - patrocinato da Ben pastore con una mazza di ferro e un scrive in conclusione Buttafuoco, «e Gurion e Golda Meir, che rimase in gregge di uomini dall’egual tosatura e ciò che davvero c’è, ancora oggi, è vigore fino al 1944: l’accordo fu stila- dall’eguale belato e dove «il gran ser- come una quantità speciale, una frat- to sotto forma di documento ufficiale pente» avrebbe schiacciata la testa e tura nel mondo, ed è un giorno - giu- con Decreto n.54/33 promulgato il 10 «l’orso del nord» (la Russia) si trove- sto oggi - “La cui misura è quella di agosto 1933 dal Ministero dell’Eco- rebbe senza pelle. mille anni”». MICHELE DE FEUDIS Febbraio 2014 IL BORGHESE 79 Le note di una canzone L’incresparsi del mare La dolcezza dell’amore Per te Misericordia.

MARCO BETTONI POJAGHI Roma IX Pochi metri più in là l’esplosione dell’ambra nella luce del mattino a Viale Parioli - l’ocra romano, omonimia dell’alba. Più in basso (molto più in basso) MARZIA BADALONI Piazza di Spagna Cos’è il tempo? sfigurata Palmira, Non so, inondata di bisbigli - non sanno. strano canto Cos’è il tempo? a mezza voce. La nascita segna Città, o città. l’inizio dell’esistenza… Città di volti del Tempo vissuto silenzi tra l’io e il mondo, presagi. del tempo della memoria Città d’alba - sull’orizzonte della linea Roma, temporale, che sorvola in bacio che si dilata il respiro della notte. dal ciò che è ormai passato e ciò che sarà futuro. MARIO BROZZI All’interno dell’intera La Scala Santa esistenza dell’universo stesso Sapenno ch’a Roma c’era na scala santa nell’Infinito. so annato e m’ha so’ fatta tutta quanta credenno che na vorta in cima arivato ce trovavo Cristo, santi e tutto er Creato! GIAMBATTISTA BALDANZA A Concetto Marchesi Ma salito fino in cima a qua’ santa scala che te c’ho trovato? Solo er panorama! La crisi mi ha parlato Ho visto tutta Roma davanti l’occhi mia aveva il volto co’ tutt’a sua bellezza, quanto la follia dello zio Concetto come a vole’ di’, na vorta salito fino a là: ma era un volto pulito, “sei salito fino quassù a cerca’ l’umanità?” grande zio comunista sì, anche stalinista purtroppo Così so’ risceso e che me so’ visto intorno? ma persona perbene! Tanta gente a cui nun je se faceva giorno! Oh se le persone per bene E senza manco sape’ che j’avrei potuto fa’ ci avessero governato! me so’ fermato in mezzo a loro pe ascorta’. Nun sembrerà tanto, manco ce crederete NADIA BALDUINI BENTIVOGLIO A Eluana ma ascorta’ la pora gente, è ‘n atto de fede! si tornamo a fallo, co li preti e governanti Piccola dolce creatura allora sì che s’arivede sia Cristo che li santi Intrappolata l’anima hai Pur non volendo. RENATO COLOMBO Tre lustri e più che non voli A Benito Alta verso il cielo “In nome di Dio e del Popolo Italiano” Non sei quaggiù e né lassù iniziavan così i suoi discorsi Monitor piatto, zero pareva prenderti per la mano Batte il cuore, forse palpita un respiro ed insiem, al mondo andar a porsi Ma il resto zero, e sarà così. eran i tempi belli del fascismo l’Italia pronta al martirio e all’eroismo. Per te misericordia Per te che non odi e non vedi, Amavamo la Bandiera, il Tricolor Non hai più sensi d’amor tutto il popol n’era pregno in ogni petto batteva un cuor Per te che vorresti andare a Dio che per la Patria dovea esser degno Per te, che più nulla esiste: la nostra Nazione era assai bella La gioia del sole splendea fulgida, la sua gran stella. 80 IL BORGHESE Febbraio 2014

Gli altri ci guardavan con timore tra le rocce secche collinari, c’eravam risollevati dalla guerra dove l’occhio dell’angelo che ci custodisce, grazie all’impegno ed all’onore non può proteggerci più, eravan i più belli su tutta la terra con le sue ali lunari distese tutti noi, tutto il popolo, l’amava sull’eterno andare dell’esistere e morire. e il nostro Dio per lui, pregava. Il popolo in lui avea una gran fede GIORGIO SOLIERI tutti in piazza a manifestare Onirica sentimentale tutto, anche l’oro alla Patria diede Cerco la strada… - che strada? - perché la guerra si dovea preparare Una strada qualunque che porti… della storia il periodo più bello - che porti dove? - Ancora non so… ne verrà ancor un altro come quello? - non sai? - Non ricordo, però… L’orgoglio, l’onore d’appartenere - però? - però lo sapevo, di viver un periodo affascinante quando ero sveglio sapevo… invece oggi noi, dobbiam temere - sapevi? Che cosa sapevi? - viviamo in modo più che allarmante Sapevo chi ero… - ed ora che sai? - non siam padroni delle nostre città Che mi son perso in un sogno… sta tutta qui la nostra fragilità. - Racconta! - C’era un sorriso… …Un sorriso di sogno, La religione predica l’indulgenza fresco, gentile, un sorriso sarà, ma stiam perdendo la pazienza. allegro, prossimo al riso. Per te, proviam amor infinito Dolcissimo, senza malizia, potessi tu tornare, caro Benito. un sorriso di bimba… - Ed era…? - Una donna. MARIA GAVIOLI Lei mi guardava… Tu chi sei? …Uno sguardo di sogno, Io sono… ma… Chi sono? inquieto e inquietante. Ormai… non lo so più. Malizioso, sensuale, Realtà e finzione si confondono. profondo. Lo sguardo Come un automa che vuoi in un’amante… mi alzo, mi preparo - Ed era…? - Il mio sogno e vado al lavoro. divenuto realtà. Vivo nella perenne ansia di connettermi CARLA LUISA ZUCCALÀ per andare a vivere Favola bianca l’altra mia vita Favola bianca su second life. … concepita da un attimo d’amore. Qui, Embrionale rapporto la mia persona scompare di creatività… energia e si perde … che colorano fantasie… in verità nel tempo reale. … nel veloce… totale passare Qui, del nostro unico… misterioso periodo. mi sento vivo Ogni attimo è disuguale dall’altro e vivo quella vita … i sentimenti cambiano che nella realtà … l’amore afferra… per improvvisarsi. non ho avuto La favola bianca è esistenza il coraggio di vivere. e la vastità dei colori Solo qui, … è nella volubilità dei respiri, sono me stesso mentre si esplorano novità oppure no? … per assorbirne concetti di crescita. Ormai… non lo so più. … Si sentirà ancora fiaba Ogni tanto sulle tempie bianche sento una voce e nell’ interrogativo assillante.. del poi. dal profondo … Ma è… evoluzione… la nostra vitale narrativa che mi urla … che Dio e l’uomo non pubblicheranno Tu Chi Sei? oltre il nostro domani … e il tempo le perderà nel suo passato DOMENICO MARIANI …… ma intanto noi La neve all’improvviso … nell’interrogativo di questo incognito … viviamo. Improvvisa scende la neve nel deserto rosso dell’anima inusuale e fuori dei canoni. Non meraviglia più il fanciullo Per proporre poesie per questa rubrica (max 20 Invecchiato al caldo secco versi), spedire una email con nome, indirizzo e nu- della sabbia del tempo, desertificata, mero di telefono a: [email protected] con dalle esperienze delusive del vivere. la dicitura «per il Borghese» Non lasciare che il cardo sbocci COP. BORGHESE n_2_2014:Layout 1 23/01/14 12:12 Pagina 2 À À T T I I V V O O NOVITÀ N NOVITÀ N À T I À À V T T I I O V V NOVITÀ N O O

NOVITÀ N NOVITÀ N LA DESTRA NOVA HISTORICA IMPERI Lanfranco Palazzolo ITALIANA Rivista trimestrale di storia Rivista Quadrimestrale Il Parlamento inutile. Livio Spinelli Felice Borsato Fabio Torriero Rodolfo Vivaldi Stupidario parlamentare Il Sionismo in Italia Giorgio Almirante La Destra Guareschi e Céline Una rivista diretta da Roberto de Mattei di Geopolitica e Globalizzazione e nella politica estera fascista Maestro della parola e dell’anima che tornerà Due grandi del’900 per nuove sintesi culturali diretta da Eugenio Balsamo (dopo Berlusconi) diretta da Fabio Torriero pagg. 250 • euro 16,00 pagg. 176 • euro 16,00 pagg. 110 • euro 14,00 pagg. 200 • euro 16,00 pagg. 96 • euro 15,00 À À À À T T I I T T I I V V V V O O O O NOVITÀ N NOVITÀ N NOVITÀ N NOVITÀ N À À T T I I À À T T V V I I O O V V NOVITÀ N NOVITÀ N O O NOVITÀ N NOVITÀ N Gianni Isidori Julius Evola Julius Evola Julius Evola Gennaro Malgieri Gennaro Malgieri Davide Tedeschini Luciano Garibaldi Anni di ieri Il Mondo (1924 - 1925) Rassegna Italiana Regime Corporativo Lessico inattuale Conservatori Europei Senza arte né parte Brigate Rosse e giorni di oggi Lo Stato Democratico (1925) (1933 - 1952) (1935 - 1940) Un conservatore del Novecento Percorsi d’attualità Per non dimenticare Le più belle vignette di Gianni Isidori Il Sereno (1924) A cura di Gian Franco Lami A cura di Gian Franco Lami tra musei, storia, società davanti al pensiero unico Un’antologia Prefazione di Marco Ferrazzoli A cura di Marco Rossi Prefazione di Antonio De Pascali pagg. 152 • euro 18,00 pagg. 130 • euro 15,00 pagg. 180 • euro 16,00 pagg. 114 • euro 15,00 pagg. 198 • euro 15,00 pagg. 250 • euro 18,00 pagg. 200 • euro 16,00 pagg. 140 • euro 14,00 À À T T

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