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Direzione Generale per il bilancio e la programmazione economica, la promozione, la qualità e la standardizzazione delle procedure

Il MiBAC con le autonomie locali per la promozione del patrimonio culturale

EURO P.A. SALONE DELLE AUTONOMIE LOCALI VIII EDIZIONE

V RIMINI 4-7 giugno 2008

Fiera di Rimini

Edizioni MP MIRABILIA srl Il MiBAC con le autonomie locali per la promozione del patrimonio culturale Il MiBAC con le Autonomie Locali per la promozione del Patrimonio Culturale

Direzione Generale per il bilancio e la programmazione economica, la promozione, la qualità e la standardizzazione delle procedure Direttore Generale Maddalena Ragni

Euro P.A. – Salone delle Autonomie Locali Rimini, 4 – 7 Giugno 2008

Il programma di partecipazione (progettazione e realizzazione opuscolo, materiali grafici e stand, organizzazione convegno e incontri allo stand) è stato organizzato dal:

Servizio IV - Comunicazione e Promozione Responsabile Antonella Mosca con Monica Bartocci, Antonella Corona, Eleonora Isola, Maria Cristina Manzetti, Maria Tiziana Natale, Amedeo Natoli, Alessio Noè, Simona Pantella, Susanna Puccio, Maria Siciliano, Laura Simionato

Rapporti con i media Vassili Casula

Comunicazione multimediale Alberto Bruni, Renzo De Simone, Francesca Lo Forte, Emilio Volpe

Supporto logistico Edoardo Cicciotto, Maurizio Scrocca Il MiBAC con le autonomie locali per La cultura non ha solo un grande valore comunica - la promozione del patrimonio culturale tivo ma è anche l’immagine con cui un territorio si presenta in modo unitario , nel complesso delle sue caratteristiche economiche, sociali e urbanistiche: Dal rapporto pubblicato nell’ottobre dello scorso un veicolo dinamico di promozione che ha biso - anno dall’Unione Europea, si evince che il settore gno della partecipazione di tutti gli attori locali per dei beni culturali, nel nostro continente, produce un mettere a punto progetti condivisi che sostengano giro ’affari di quasi 654 miliardi di euro di cui idee e proposte, con un effettivo coordinamento fra 120 in Italia . Il 2,3% del prodotto interno lordo il livello nazionale, regionale e locale. dell’UE appartiene al settore culturale per un am- Sulla base di questi presupposti, il MiBAC ha scel - montare di diversi miliardi di euro di fatturato e to di partecipare ad Euro P. A ., per promuovere il genera l’occupazione di quasi 6 milioni di persone. confronto e la collaborazione con gli Enti locali e Si deve osservare però che Paesi che hanno dota - per avvicinare , sempre di più , il cittadino alle real - zioni culturali comparabili a quelle italiane, come tà amministrative e alla conoscenza del Patrimonio Francia, Gran Bretagna e Germania, sono capaci e delle risorse culturali. di valorizzare le loro risorse culturali in modo più L’obiettivo è quello di fare il punto della situazione significativo del nostro, sia per la capacità di pro - sui rapporti del MiBAC con gli Enti Locali , nell’am - durre fatturato attraverso un’opportuna valorizza - bito dei quali le Direzioni Regionali costituiscono i zione dei beni culturali, sia per la capacità di pro - referenti principali . durre occupazione. Queste, istituite con l’obiettivo di orientare ed inte - Il nostro Paese, infatti , pur essendo considerato il più grare l’attuazione delle iniziative progettuali per la grande giacimento di risorse culturali e pur non man - valorizzazione dei beni culturali ed ambientali e le cando di creatività e di livelli qualitativi eccellenti, ha attività di sviluppo in atto nel territorio, incentivano ancora molto da imparare per fare impresa. la creazione di una rete di connessione tra gli La Cultura deve essere un valore condiviso anche organismi centrali, gli istituti periferici del MiBAC e dalla popolazione e percepito come fattore decisi - gli Enti Locali attuando un processo di condivisione vo dello sviluppo economico e del benessere socia - e integrazione degli obiettivi e delle strategie per le , di cui è sicuramente una risorsa straordinaria , lo sviluppo territoriale. che può contribuire a riequilibrare un sistema Anche il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio socio-economico in difficoltà. ha fissato i termini della cooperazione tra Stato, In un Paese come l’Italia, lo sviluppo del territorio Regioni e Territorio adeguando lo scenario norma - non può prescindere dal settore della cultura e non tivo per la valorizzazione e la gestione dei beni può escludere l’idea di una cultura che si configuri culturali alle nuove disposizioni contenute nella non solo come fattore costitutivo della comunità, riscrittura del Titolo V della Costituzione ed alle ma anche come possibile volano di sviluppo eco - nuove istanze che provengono dal mondo privato nomico. anche con le recenti modifiche introdotte prima Allo stesso tempo occorre , però, anche una forte con il D. Lgs. 24.3.2006, n. 156 e per ultimo con integrazione tra i comparti interessati (turismo, il D. Lgs. 26.3.2008, n. 62. spettacolo, ricerca e università, formazione, arti - Per rappresentare in un quadro più ampio ed esau - gianato ) per non fare della cultura soltanto un ser - stivo le problematiche legate all’argomento, il Mi- vizio, ma un fattore di attrazione economica, il cui nistero, nell’ambito del Salone di Rimini, ha orga - più immediato beneficio è quello del cosiddetto nizzato il convegno “ Programmazione 2007-2013: “turismo culturale”. le risorse culturali nella politica regionale unitaria”, Inoltre, investire sulla produzione di cultura signifi - cercando di stimolare un momento di confronto ca sviluppare settori in cui l’occupazione creata sulle linee e sui programmi strategici da attivare può raggiungere numeri di tutto rispetto. A livello per una politica nazionale unitaria e partecipativa. nazionale e internazionale, si registrano esempi di territori e città che, a seguito di importanti e signi - ficativi investimenti, hanno ridefinito la propria identità ed attratto risorse e funzioni, così da incon - Maddalena Ragni trare la domanda di un pubblico sempre più vasto Direttore Generale per il bilancio e la programmazione ed esigente. Basti fare l’esempio di Torino che da economica, la promozione, la qualità città industriale è divenuta, negli ultimi anni, uno e la standardizzazione delle procedure dei più importanti poli turistici e culturali d’Italia. Tuttavia, non basta solo affermare che la cultura deve essere uno dei fattori trainanti dello sviluppo socio-economico, ma è necessario intervenire con un deciso e straordinario sforzo di innovazione e di investimenti. SOMMARIO

8 Risorse Comunitarie e Risorse Nazionali per la Valorizzazione dei Beni Culturali Maurizio Di Palma

22 Le risorse statali del settore culturale Alessandro Leon

25 Relazione sull’attività di programmazione annuale e pluriennale degli interventi ordinari e straordinari di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale. Annualità 2007-2008-2009 Paolo D’Angeli, Cinzia Gobbato, Stefano Maurizi, Federico Milocco

35 Il recupero dell’Archivio storico dell’Assemblea Regionale Siciliana a 60 anni dall’autonomia Elena Montagno Cappuccinello

39 CulturaItalia, un patrimonio da esplorare Karim Ben Hamida, Sara Di Giorgio

40 Programma Operativo Nazionale per la “Sicurezza e lo Sviluppo del Mezzogiorno d’Italia”. Misura 1.3. Programma Comunitario 2000-2006 Maria Concetta Cassata

44 Distretto Tecnologico dei Beni Culturali della Regione Calabria Cultura e Innovazione scarl

46 Il futuro della memoria. Storia segni e disegni della città di Benevento tra XVII e XIX secolo. Il centro urbano. Mostra Archivio di Stato di Benevento 24 marzo – 31 dicembre 2006 Valeria Taddeo

47 Disegni e mappe dell’Archivio di Stato di Benevento Giuseppe Vetrone

48 “Che cos’è la Biblioteca” Maria Cristina Di Martino

50 “Libro Parlato - audiolibri su web per disabili visivi e dislessici rete biblioteche statali” Maria Rosaria Capasso

52 Un osservatorio sull’ambiente Maria Pasca – Raffaella Di Leo

53 Monumenti sempre aperti Maria Pasca

56 Dalla collaborazione alla conservazione Paola Monari

58 La nuova sede dell’Archivio di Stato di Piacenza nel monastero di S. Agostino Gian Paolo Bulla

60 La mostra su Giovannino Guareschi a Parma. Un’azione sinergica tra Autonomie locali e Mibac Lauretta Campanini

62 Il Museo Nazionale di Ravenna: le collaborazioni con gli enti locali

66 Gruppo di lavoro per la redazione di uno schema di manuale di gestione delle antiche Istituzioni bolognesi Il MiBAC con le Autonomie Locali per la promozione del Patrimonio Culturale

70 “Con magnificenza e con decoro”. I Comuni e la devozione civica nel territorio romano tra ‘700 e ‘800: luoghi, riti, feste, protagonisti Daniela Sinisi e Maria Grazia Branchetti

72 I Musei Civici di Albano Laziale Giuseppe Chiarucci

75 Scuderie Aldobrandini – Museo Tuscolano Giuseppina Ghini

78 Il Polo Museale di Monte Porzio Catone Massimiliano Valenti

80 Multimedia per l’archeologia. Il Museo Civico archeologico di Valmontone Giovanna Rita Bellini

83 Il Museo di Geopaleontologia e Preistoria dei Colli Albani

87 Il progetto MICHAEL in Liguria Cristina Bartolini, Elena Calandra

89 “Progetto di recupero dell’ex convento di Santa Chiara in Cagliari” Paolo Margaritella

94 Tabernacoli a Carmignano. Un modello di collaborazione fra MiBAC e Enti Locali per la catalogazione dei Beni Culturali Lia Brunori

96 La rete MINERVA Marzia Piccininno

98 MICHAEL: una rete di portali per l’accesso online alla cultura europea Giuliana De Francesco

101 Museo & Web: l’esperienza del Progetto MINERVA per i musei e le altre istituzioni culturali Maria Teresa Natale

103 URP – Ufficio Relazioni con il Pubblico: ”Continuità ed innovazione” Gaspare Carlini

104 Il Call Center del MiBAC

105 CCTPC - Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale

110 ALES - Arte Lavoro e Servizi S.p.A

112 BBS software Srl In questa sezione sono inseriti i testi inerenti le risorse statali e comunitarie per il settore culturale previste nel Quadro Strategico Nazionale relative alla programmazione 2007-2013 e la relazione del MiBAC dedicata all’attività di programmazione pluriennale (2007-2008-2009) degli interventi di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale PROGRAMMAZIONE 2007 –2013: LE RISORSE CULTURALI NELLA POLITICA REGIONALE UNITARIA

Risorse Comunitarie e Risorse Nazionali per la Valorizzazione dei Beni Culturali Maurizio Di Palma

Caratteristiche del processo di programmazione unitaria riguardano in particolare: - l’utilizzazione delle diverse fonti di finanziamento finalizzate a politiche settoriali e territoriali di natura diversa (Politica di coesione comunitaria: FESR e FSE, Politica Comunitaria per lo svi - luppo rurale: FEASR, Politica della Cooperazione Territoriale Europea, Politica di coesione nazionale: FAS, etc.) in un quadro unitario di scelte, nel quale la strategia e la struttura gerar - chizzata degli obiettivi (Generali, specifici, operativi) sono definite unitariamente; - la concentrazione degli interventi verso grandi opzioni strategiche privilegiando l’approccio inte - grato (in termini di fonti finanziarie, operatori istituzionali, territori, settori/comparti di intervento) ed evitando la dispersione di risorse tra tutti i possibili settori o sotto settori di intervento; - il partenariato istituzionale e delle forze economiche e sociali per condividere le scelte nel con - testo di processi di concertazione; - l’integrazione degli obiettivi di coesione economico-sociale con gli obiettivi e le problematiche ambientali e delle pari opportunità nelle politiche per la crescita economica; - l’adozione di un processo di valutazione unitaria che nelle varie fasi della programmazione e implementazione delle scelte adottate per l’utilizzazione delle risorse disponibili (Valutazione ex ante, in itinere ed ex post) accerti e valuti la correttezza e l’impatto conseguito in termini di efficienza ed efficacia (grado di conseguimento degli obiettivi).

Documenti predisposti e da pre disporre nell’am bito del proce sso di prog ramma zione un ita ri o a livell o del le AA .CC. e RR.:

– Documento Strategico Preliminare Regioni (DSR) – Documento Strategico Preliminare Nazionale (DSPN) – Documento Strategico Mezzogiorno DSM

– Quadro di riferimento strategico nazionale QSN

Documento Unico di Prog rammaz ione ( DU P) Documento Unitario di Strategia Speci ale DUSS

Prog rammi Operat ivi Nazi on ali (POR) – (FESR – Prog rammi Operat ivi Nazi on ali (PON) – (FESR – FS E) FAS) Pia no Strate gico Nazi on ale p er lo Svil upp o Prog rammi di Svil uppo Rural e Region al i (PS R) Rural e ( PS N) Prog ramma Operat ivo Nazi on ale (PON) (FEP)

Prog rammi di Attuazi on e Region ali ( PA R) Prog rammi di Attuazi on e Nazi on ale ( PAN)

Prog rammi Operat ivi Interregion ali Prog rammi di Attuazi on e Interr egion ale

8 Quadro s trategico Nazionale (QSN) Alleg ato FA S -QSN

Prog rammi Oper ativi Regionali (POR) Prog rammi Nazionali Conver gen za (F ESR) FAS FESR -FSE PON Sicure zz a per lo Svil upp o PON Ambienti per Obiet tiv o CR O Obiet tiv o CONV PAN Is truzione l'app rendimento Vall e d'Aos ta, Piemonte, PON Ricerc a e competitività PAN Ricer ca e competitività Li guria, P.A. Bolzano, P.A. Tre nto, Lombardia, Friuli Campania, Pugli a, PON Reti e Mobili tà PAN Reti e Mobili tà Venezia Giuli a, Veneto, Emili a Calabria, Sicili a PON Gover nance e Assistenza PAN Gover nance AT e AS Romag na, Tos cana, Marche, Tec nica Umbria, Lazio, Abruzz o, Moli se Conver gen za (F SE) Ar ee in regime transit orio PON Competenze per lo Svil up po Sardegna (P has ing in) PON Governance e Azioni di Bas ili cata (P has ing out) sistema Prog rammi di Attuazione Re gionali (F AS) Competitività regionale e occup azi one (F SE) Cent ro Nord Mezz og iorno PON Azioni di Sistema Prog rammi inter re gionali Abruzz o, Moli se, Vall e d'Aos ta, Piemonte, Li guria, Campania, Sicili a, Conver gen za (F ESR) Mezzog iorn o (F AS) P.A. Bolzano, P.A. Trento, Calabria, Pugli a Lombardia, Friuli Venezia Giuli a, POIN Ener gie rinn ova bili e Bas ili cata (Phas ing PAIn Ener gia rinn ov abil e Veneto, Emili a Romag na, Tos cana, risparmio ener getico out) , Sardegna Marc he, Umbria, Lazio (Phas ing in) POIN Att ratt ori culturali , PAIn Cultura e Turismo naturali e Turismo

A - Attività sv iluppata ed in fase di con clus ion e

Inte sa Stato - Regioni

Nazion ale Documenti strategici prelimin ari Region ali

Quadro strategico Nazionale Documento Strategico (QS N) Mezz og iorno (DSM) All ega to FAS - QSN

PO N – FESR/FSE PO R – FESR/FSE POI n-FESR

9 B –Atti vità da svil uppare nel r ispett o delle i nd ic azioni del QSN

Documento unitario di A li vell o Nazi onal e strategia spe cifica (DU SS ) Doc umento un itar io di progra mmazione Documento unitario di A li vell o Regional e Pr og ramm azione (DU P)

Progra mm azione riso rse FAS, nel r ispetto della delibera CIPE in a tt uazione del Quadro Stra tegico Nazionale –QSN 2007 -2013 (PAN ; PAR; PAIn)

Contenuto del Quadro di riferimento strategico nazionale (QSN)

Lo Stato membro presenta un Quadro di Riferimento Strategico Nazionale che rappresenta uno strumento di riferimento per la preparazione della programmazione dei Fondi. (Attualmente l’Italia ha predisposto una bozza tecnico amministrativa dell’aprile 2006)

Il Quadro di Riferimento Strategico Nazionale contiene i seguenti elementi: a) un'analisi delle disparità, dei ritardi e delle potenzialità di sviluppo, tenendo conto delle ten - denze dell'economia europea e mondiale; b) la strategia scelta in base a tale analisi, comprese le priorità tematiche e territoriali. c) l'elenco dei programmi operativi per gli obiettivi «Convergenza» e «Competitività regionale e occupazione»; d) la dotazione annuale indicativa di ciascun Fondo per Programma; e) unicamente per le regioni dell'obiettivo «Convergenza»:

- l'azione prevista per rafforzare l'efficienza amministrativa dello Stato membro; - l'importo della dotazione annuale complessiva prevista nell'ambito del FEASR e del FEP; - le informazioni necessarie per la verifica ex ante del rispetto del principio di addizionalità di cui all'articolo 15;

Reg. 1083/2006 art. 27

10 Il Processo di Programmazione Regionale Unitaria

DOCU MENTO UNI TARI O DI PROG RA MMAZIONE PER LA POLITICA DI COESIONE REGIONA LE 2007-2013

Fondi comunitari: Fondi strutt urali della poli tica di Politica agricola Comune Fondi Nazionali coesione comunitaria Politica comune della Pesca (FA S)

Obietti vo Obiettivo Competiti vit à region ale ed Cooperaz ion e terr it oriale Europea Occupazione (CRO) (CTE )

PS R -FEASR Prog ramm a Operati vo PROG RAMMA DI ATT UAZIONE POR - FESR 2007-2013 POR - FSE 2007-2013 Programmi Transfr on tali eri e Transnazion ali 2007-2013 Naz ionale Pe sca -FEP FAS 2007 - 2013 (APQ)

Adriatico Medit err aneo Interno Europa Sudorientale

VALU TAZIONE EX VALU TAZION E EX VALUTAZIONE VALU TAZIONE EX ANTE VA LUTAZIONE EX ANTE VALUTAZIONE EX ANTE ANTE AN TE EX ANTE

VALU TAZIONE VA LUTAZIONE VALUTAZIONE VA LUTAZIONE VALUTAZIONE AMBIEN TALE AMBIEN TALE AMBIEN TALE AMBIEN TALE AMBIENTALE STRATE GICA STRATEG ICA(APQ) STRATEG ICA STRATE GICA STRATEG ICA

STRUMENTO STRUMEN TO REGION ALE STRUMEN TO REG IONA LE STRUMEN TO REG IONA LE STRUMEN TO REGION ALE STRUMENTO DI ATT UA ZIONE REG. REG ION ALE DI ATT UAZIONE DI ATT UA ZIONE DI ATT UA ZIONE DI ATT UAZIONE

I macro obiettivi e le priorità tematiche/identificate nel processo partenariale di formulazione del QSN riguardano:

a) Sviluppare i circuiti di conoscenza Priorità di riferimento: – miglioramento e valorizzazione delle risorse umane (Priorità 1); – promozione, valorizzazione e diffusione della Ricerca e dell’innovazione per la competitività (Priorità 2). b) Accrescere la qualità della vita, la sicurezza e l'inclusione sociale nei territori Priorità di riferimento: – energia e ambiente: uso sostenibile e efficiente delle risorse per lo sviluppo (Priorità 3); – inclusione sociale e servizi per la qualità della vita e l'attrattività territoriale (Priorità 4); c) Potenziare le filiere produttive, i servizi e la concorrenza Priorità di riferimento: – valorizzazione delle risorse naturali e culturali per l’attrattività per lo sviluppo (Priorità 5); – reti e collegamenti per la mobilità (Priorità 6); – competitività dei sistemi produttivi e occupazione (Priorità 7); – competitività e attrattività delle città e dei sistemi urbani (Priorità 8). d) Internazionalizzare e modernizzare Priorità di riferimento: – apertura internazionale e attrazione di investimenti, consumi e risorse (Priorità 9); – governance, capacità istituzionali e mercati concorrenziali e efficaci (Priorità 10);

11 Sintesi del Quadro Finanziario Globale per la Programmazione Unitaria 2007-2 013

(mili on i di euro)

Prog ramm azione 20 07-20 13

Co-fin. FS Totale FAS (1) FS (2) Totale (2) generale

Total e risors e disp onibil i Mezzog iorno 53.782,050 22.992,548 24.311,049 47.303,597 101.085,6 47 Accantonamento e riserva programmazione 16.134,615 16.134,615 Amm inistrazion i centrali 17.817,981 6.396,148 6.938,100 13.334,248 31.152,229 Regioni 18.069,164 15.276,931 16.593,480 31.870,411 49.939,575 Programm iinterr egion ali 1.760,290 1.319,469 1.319,469 2.638,938 4.399,228

Total e risors e disp onibil iCentro No rd 9.490,950 4.972,767 7.622,592 12.595,359 22.086,309 Acc onton amento e riserva programmazione 1.728,190 1.728,190 Amm inistrazion i centrali 2.218,779 24,856 37,544 62,400 2.281,179 Regioni 5.543,981 4.947,911 7.585,048 12.532,959 18.076,940

TOTALE 63.273,000 27.965,315 31.933,641 59.898,956 123.171,956

(1) L’impo rto in LF2007 èpari a 64 ,379 mld di euro, di cui circa 1,106 è stato già destinato dal CIPE a cop ertura dei tagli su precedenti assegnaz ioni in arti colato all a medesima LF. L’impo rto al nett o di t ale destinazione è pari a 63 ,273 mld di euro. La chiave di riparto tra macroaree è 85 % Mezzogiorno , 15 % Centro-Nord.

(2) Non comprende le risorse dell ’Obietti vo Coop erazione terr it oriale.

Quadro delle risorse FAS per il periodo 2007-2013 (I)

- Risorse Complessive (1) 64.379,000 (M ¤) - Risorse già assegnate 1.106,000

- Risorse programmabili 63.273,000 delle quali a) Risorse disponibili per il Centro Nord 9.490,950 b) Risorse disponibili per il Mezzogiorno 53.782,050

(1) Calcolate pari allo 0,6% del PIL stimato per il periodo 2007-2013, valutato a prezzi correnti

12 Progra mm azione riso rse FAS 20 07-2013 per il Mezzogior no (II)

Totale (M) A Tota le risor se dispon ibil i Mezz ogiorno 53 .782 ,050 B Acc antonament o per particolari de stinazioni e riser va di programm azione 16 .134 ,615 B1 Progett o “o bietti vi di servizio” 3.01 2,000 B2 Fondo premia le per prog etti innovati vi e di qualit à 1.50 0,000 B3 Destinazi one a pro getti strategici special i(*) 3.69 9,269 B3.1 Progett o sal ut e Mezz ogi orno 1.50 0,000 B3.2 Progett o strao rd inario n azion al e per il rec up ero ec onomico-produ ttivo di siti ind ustrial i inqu inat i 2.14 9,269 B3.3 Progett o straordin ari o per la tut ela delle collettività resi dent i in aree a rischi o 50,000 B4 Riserva di pro gramm azione 7.923 ,346 C Risorse Prog ramm i FA S in attuazione Priorità QSN 2007-20 13 37.647,435 C1 Programm i di interess e stra tegico nazi onal e 17.817,981 C2 Programm i di interess e stra tegico regionale 18.069,164 C3 Programm i interr egi onali 1.76 0,290

(*) Prog etti d i particolare interess e s trategico che sono d efiniti e vengono attuati con modali tà diff erenziate d i gove rna nce adeguate a lla natura dei prog etti s tess i.

Riparto dell e risorse FAS 2007 -20 13 pe r il M ezz og iorno per Pr iorità del QSN (III)

Totale Di intere sse Di intere sse Di intere sse Pri orità QSN strategico nazionale strategico strategico (M) re gionale inter regionale

1 Miglioramento e valorizz azione d ell e Risorse u mane 2.111,609 1.822,502 -

di cui: istruzione 1.874,231 1.585,124 289,107 -

di cui: altro 237,378 237,378

Promozion e, valorizz azion e e diff usione d ell a Ricerca e 5.247,900 3.935,925 1311,975 - 2 dell’inno vazion e p er la competit ività

3 Energia e ambiente: uso sostenibile ed eff iciente d elle risorse p er lo 6.031,611 1.409,731 3.807,881 813,999 sviluppo

di cui: ener gia rinno vabil e e risparmio energeti co (interreg.) 813,999 - - 813,999

4 Inclusione sociale e servizi per la q uali tàdella vita e l’att ratt ivit à 3.352,134 1.484,406 1.867,728 - terr itoriale

5 Valorizz azione dell e risorse naturali e culturali p er l’attratt ività per lo svilupp o 2.700,561 884,051 870,220 946,291

di cui: g ran di att rattori cult urali, n aturali e turismo ( interre g.) 946,291 - - 946,291

6 Reti e collegamenti p er la mob ili tà 8.055,172 4.027,586 4.027,586 -

7 Competit ivitàdei Sistemi prod utt ivi e occ upazione 5.997,600 3.598,560 2.399,040 -

8 Competit ivitàe att ratt ivit àdelle citt àe sistemi urbani 3.372,009 - 3.372,009 -

9 Apertura internazion ale e att razion e d i investimenti, consumi e risorse 449,820 449,820 - -

10 Gover na nce , ca pacitàis ti tuzion ali e merca ti concorrenziali eff icaci 329,020 197,412 131,608 -

Total e risorse disponibil i per il Mezz ogiorno 37.647,435 17.817,981 18.069,164 1.760,290

13 Progra mm i di interes se s tra tegico nazionale FAS M ezzog ior no (IV)

Prog ramm a di rifer iment o: ambito te matico Totale Priorità del (M) QS N Istruzione 1.593,113 Priorit à1 Ri so rse u mane 237,378 Priorit à1 Ri cerca e Competiti vità 6.634,395 Priorit à2 Priorit à7 Priorit à9 Società dell ’informazione nella PA 400,000 Priorit à2 Ambiente 1.000,000 Priorit à3 Priorit à 3 in Con tribu to a “ Progetto straordinario n azionale per il recupero econo mico- 409,731 integrazione con produ tti vo d i s iti indus triali inqu inati” – quo ta riso rse interess e s trategico nazion ale Priorit à7 Sicurezza 484,406 Priorit à4 Inclus ione 1.000,000 Priorit à4 Riso rse naturali , culturali per lo sv il upp o 884,051 Priorità 5 Reti e servizi per la mob ilit à 4.027,586 Priorit à6 Competiti vità sistemi agricoli e rurali 725,000 Priorit à7 Internazionali zzazion e 224,910 Priorit à9 Gove rna nce 197,412 Priorit à 10 Totale 17.817,981

Rip arto delle risorse att ribuit e all e Regioni -FAS M ez zog iorno (V)

Regioni Mezzog iorno Totale (M) Chiav e di riparto Abruzz o 854,657 4,73 Moli se 476,589 2,64 Campania 4.105,504 22,72 Puglia 3.271,700 18,11 Basil icata 900,264 4,98 Calabria 1.868,431 10,34 Sicili a 4.313,481 23,87 Sardegna 2.278,538 12,61 Totale delle riso rse per Programm i di interess e s tra tegico regionale 18.069,1 64 100

Cri teri di rip arto del le risorse F AS 2007 -2013 per l e Re gioni del Mezzog iorno

Pesi 70% 30% 100% 35% 20% 15% 15% 15% 100% Reciproco Deca lage Rec iproco del Rec iproco Recirpo co del popo laz ione 20 -24 Corr ez ione Abruzzo e tass o di Reciproco Indice di PIL Tasso di ann i con almeno Indice di per svantagg i compensaz ioni Popolazione Superficie occ up az ione dell' ac cessibilit à dimensione proca pit e Occupaz ion e istruzion e svantaggio spec ifici Basili cata e REGIONI femminil e media SLL 200 1 2002 -200 4 2002 -200 4 sec ondaria sup. Sardegna 2002 -200 4 2002 -200 4 9= somma (4- 123=1+2 456 78 8) 10 11 Abruzzo 4,37 2,62 6,99 28,27 15,91 9,73 14,49 12,30 80,70 0,20 -0,94 Molise 2,02 2,44 4,46 33,82 19,00 13,75 14,58 13,45 94,60 0,40 0,50 Campania 13,71 4,72 18,43 36,27 20,28 15,63 13,90 15,31 101,39 Puglia 6,80 3,68 10,48 37,37 20,66 15,421 4,74 13,67 101,86 Basilicata 1,09 1,08 2,17 30,02 17,71 12,22 14,48 12,95 87,38 0,80 Calabria 19,52 3,31 22,83 36,79 20,46 15,84 14,38 15,19 102,66 Sardegna 16,93 6,27 23,20 35,07 21,39 17,09 14,21 15,74 103,50 0,60 Sicilia 5,57 5,87 11,44 31,54 18,13 12,53 20,87 16,76 99,83 1,10 0,44 TOTALE 70,00 30,00 100,00 35,00 20,00 15,00 15,00 15,00 100,0 3,10 0,00

14 Progra mm azione FAS 2007 -2013 Centro Nor d (VI)

Totale (M) A Tota le risor se dispon ibil i Centro Nord 9.49 0,950 B Acc antonament o per de stinazioni particolari e riser va di programm azione 1.72 8,190 B1 Progett i strategici sp ec ial i 630,000 B1.1 Progett o strao rd inario n azion al e per il rec upero ec onomico-produ ttivo di siti ind ustrial i inqu inat i 450,000 B1.2 Progett o Val le del Fiume PO 180,000 B2 Riserva di pro gr amm azione 1.09 8,190 C Risorse Prog ramm i FA S in attuazione Prio rità QSN 2007-20 13 7.76 2,760 C1 Programm i di interess e stra tegico nazi onal e 2.21 8,779 C2 Programm i di interess e stra tegico regional e 5.54 3,981

Pr og ramm i di intere ss e strat egic o naziona le FAS Cent ro – Nord (VII )

Pr og ramm a di ri ferimento: ambito temat ico Tota le (M) Pri orità del QSN Risorse umane, Istruzi on e e Incl usion e soci ale 201 ,000 Priorità 1 Priorità 4 Ric erca e Competi ti vità 576 ,779 Priorità 2 Priorità 7 Priorità 9 Socie tà dell’informazi on e nella PA 85 ,00 0 Priorità 2 Quali tà dell’ambiente e biod iversità 140 ,000 Priorità 3 Priorità 5 Sic urez za 200 ,000 Priorità 4 Infrastrutt ure 820 ,000 Priorità 6 Competiti vit à sistemi agricoli e rurali 150 ,000 Priorità 7 Gove rnan ce 46 ,00 0 Priorità 10 TOTALE 2.218 ,779

15 Rip arto delle risorse att ribuit e all e Regioni -FAS Ce nt ro Nord (VIII )

Regioni Centro Chiav e di Regioni Totale (M) Chiav e di Totale (M) Nord riparto Centro Nord riparto Piemonte 889 ,25 5 16 ,04 Ligu ria 342 ,06 4 6,17 Vall e d’Aosta 41 ,580 0,75 Emili a Romagna 286 ,06 9 5,16 Lombardia 846 ,56 6 15 ,27 Tosca na 757 ,30 8 13 ,66 Bolza no 85 ,932 1,55 Umbria 253 ,36 0 4,57 Trento 57 ,657 1,04 Ma rche 240 ,60 9 4,34 Veneto 608 ,72 9 10 ,98 Laz io 944 ,69 4 17 ,04 Friuli VG 190 ,15 9 3,43 Totale delle riso rse per Programm i di interess e s tra tegico regionale 5.543,981 100

Cri teri di rip arto del le risorse F AS 2007 -2013 per l e Re gioni del Ce ntro - Nord

Pesi 70% 30% 100% 35 % 20% 15% 15 % 15% 10 0% Rec iproco Rec iproco del Rec iproco Rec irpo co del popo laz ione 20-24 Indice di Corr ez ion i per tass o di Rec iproco Ind ice di PIL Tass o di ann i con almeno Ind ice di svantagg io al svantaggi Popo laz ione Superficie occ upazion e dell'acce ss ibil ità dimensi one proca pite Occ up az ione ist ruzion e svantaggio quadrato spec ifici REGION I femminile media SLL 200 1 20 02-20 04 200 2-200 4 sec ond aria sup . 2002 -2004 200 2-2004 9= somm a (4- 1 2 3=1+2 4 5 6 7 8 10 11 8) Piemonte 8,03 4,27 12,30 35,97 20,21 14,85 14,13 15,83 100,99 101,98 Valle d’Aosta 0,23 0,55 0,78 31,00 18,77 13,53 15,75 16,39 95,44 91,10 0,10 Lombardia 17,41 4,01 21,42 32,32 19,59 14,62 14,43 15,40 96,36 92,87 Trentino Alto Adige 1,81 2,29 4,10 31,66 18,92 14,22 16,32 15,07 96,19 92,54 0,10 Veneto 8,73 3,10 11,83 36,06 19,81 15,29 14,52 14,63 100,31 100,63 Friuli Venezia Giulia 2,24 1,32 3,56 35,84 20,04 15,63 14,00 14,19 99,70 99,39 0,10 Liguria 2,96 0,91 3,87 37,09 20,74 15,29 14,58 15,05 102,75 105,57 0,10 Emilia Romagna 7,69 3,72 11,41 32,90 18,37 12,96 14,74 14,95 93,92 88,23 Toscana 6,69 3,87 10,56 37,41 20,09 15,13 15,62 15,14 103,39 106,89 Umbria 1,59 1,42 3,01 42,44 20,52 15,01 15,79 13,41 107,17 114,84 0,10 Marche 2,82 1,63 4,45 41,00 19,92 14,85 15,91 14,45 106,13 112,63 Lazio 9,78 2,90 12,68 36,22 22,25 17,62 15,02 14,61 105,72 111,77 TOTALE 70,00 30,00 100,00 35,00 20,00 15,00 15,00 15,00 100,00 100,00 0,50

Ripar to delle risorse attribu ite ai Progra mmi Opera tivi interreg ionali (IX)

Prog rammi inter re gionali Totale (Meuro )

Energie rinnov abili e risparmio energet ico 813 ,999

At trattori cult urali , nat urali e turismo 946 ,291

Totale risors e FA S per Prog ramm i 1.760 ,290 inte rregionali

Ob. Conver genza Regione Mezzogiorno geog rafico TOTALE (risorse F E SR ) (F AS) Programmi inter regionali Cof. Cof. Cof. FESR Totale FAS Totale FESR FAS Totale Nazionale Nazionale Nazionale Energie rinnovabili e risparmio energetico 803,893 803,893 1.607,786 813,999 - 813,999 803,893 803,89 813,999 2.421,785 Attrattori culturali, naturali e turismo 515,576 515,576 1.031,152 946,291 - 946,291 515,576 515,576 946,291 1.9 77 ,44 3 Totale 1.319,469 1.319,469 2.638,938 1.760,290 - 1.760,290 1.319,469 1.319,469 1.760, 290 4.399,228

16 Ripa rto dell e riso rse att ribu ite ai P rog rammi Oper at ivi N aziona li (X)

Programm i Operativi Nazionali Totale ( Meuro )

Ri so rse d ispon ibili -Region i M ezz ogiorno 17.817,981

Ri so rse d ispon ibili -Region i Centro Nord 2.218,779

Totale riso rse FAS per Programm i Nazionali 20.036,760

Regioni Mezz ogiorno geog rafico Ob. Conver genza (risorse F ESR e F SE) Totale Prog ramm i oper ativi (FAS) nazionali Cof. Cof. FESR e Cof. FESR e F SE Totale FAS Totale FAS Totale Nazionale Nazionale FSE Nazionale Sicurezza per lo Svil upp o 579,040 579,040 1.158,080 484,406 484,406 579,040 579,040 484,406 1.64 2,486

Ambienti per l 'app rendimento 247,655 247,655 495,310 1.593,113 1.593,113 247,655 247,655 1.593,113 2.088, 423

Competenze per lo Svil upp o 742,965 742,965 1.485,930 742,965 742,965 0,000 1.485,930

Ricerca e competitività 3.102,697 3.102,697 6.205,394 6.734,395 6.734,395 3.102,697 3.102,697 6.734,395 12.939, 78 9 Reti e Mobilità 1.374,729 1.374,729 2.749,458 4.027,586 4.027,586 1.374, 729 1.374,729 4.027,586 6.777,044

Governance e Ass istenza Tec nica 138,095 138,095 276,190 197,412 197,412 138,095 138,095 197,412 473,602 Governance e Azioni di 207,143 207,143 414,286 207,143 207,143 0,000 414,286 sistema Totale 6.392,324 6.392,324 12.784,648 13.036,916 13.036,916 6. 392,324 6.392,324 13.036,916 25.821,564

Principi Generali della Programmazione Strategica

I Documenti Unitari di Programma zione (DUP) o di Strategia Specifica (DUSS) definiscono le modalità di conseguimento degli obiettivi generali della politica regionale unitaria e delle Priorità del QSN nel rispetto del principio di aggiuntività in rapporto alle politiche ordinarie I DUP/DUSS devono: – essere approvati da ciascuna Amministrazione Regionale/Nazionale entro cinque mesi dalla data di approvazione della Delibera CIPE di attuazione del QSN; – essere trasmessi al MISE DPS (che li porta a conoscenza delle altre AA, realizzando di fatto una conoscenza necessaria per la condivisione istituzionale della strategia.); – contenere una parte dedicata agli obiettivi di servizio previsti dal QSN (par. III.4) e conside - rati nella delibera del 3 agosto 2007 “Regole di attuazione del meccanismo di incentivazio - ne legato agli obiettivi di servizio del QSN” Approvazione, adozione, diffusione del DUP/DUSS risultano presupposti necessari per il trasfe - rimento delle risorse FAS a seguito delle procedure di approvazione dei documenti di program - mazione del FAS da parte del MISE/DPS.

17 Condivisione Istituzionale di Obiettivi Prioritá Strumenti e Responsabilitá

In coerenza con quanto previsto dal QSN e dalla normativa istitutiva (legge n. 662/96, art. 2) l’Intesa Istituzionale di Programma costituisce il luogo di condivisione della strategia di politica regionale unitaria e delle strategie settoriali delle Amministrazioni centrali delineate nei rispettivi DUP e DUSS, e perviene alla individuazione delle priorità da conseguire in ambito di cooperazio - ne istituzionale Stato-Regione e/o fra più Regioni nonché delle regole e delle modalità con cui si attua tale cooperazione e dell’assunzione formale degli impegni reciproci, compresa l’individua - zione delle distinte responsabilità attuative. Con successiva delibera, entro il 30 giugno, quanto contenuto nelle delibere 29/97 e 14/06 sarà integrato per tener conto delle esigenze di adeguamento dell’intesa agli indirizzi del QSN.

La Programmazione del Fas

Attuazione degli interventi della politica nazionale aggiuntiva finanziata con il FAS e realizzata attraverso la definizione di un Documento di Programmazione attuativa: – Programma attuativo FAS Nazionale, per le AACC destinatarie di risorse del fondo (è il caso del MIBAC) – Programma attuativo FAS Regionale, per le AARR destinatarie di risorse del fondo – Programma attuativo FAS Interregionale, per più AARR e AACC. Tali documenti programmatici dovranno contenere i profili operativi atti a esplicitare i contenuti di programmazione strategica (definiti nei DUP/DUSS), i relativi obiettivi ed azioni (linee di interven - to) e tali quindi da consentire ex ante l’univoca interpretazione della strategia e le previste attivi - tà di valutazione in itinere ed ex post.

Mutuazione del Processo di Utilizzazione dei Fondi Comunitari

Nel processo di utilizzazione delle risorse FAS è prevista la mutuazione in larga parte dei prin - cipi che regolano il processo di programmazione, implementazione, valutazione e monitorag - gio dei fondi strutturali della politica regionale di coesione. Ciò con riferimento ai seguenti aspetti: – Il periodo di riferimento programmatico (dai 3 ai 7 anni); – La struttura del Programma operativo (regionale, interregionale, nazionale) nel contesto di un processo di programmazione unitaria; – I principi di base; – Ambiti di intervento; – I principi di attuazione; – Modalità e procedure di approvazione e attuazione dei documenti programmatici; – Governance e sorveglianza dei programmi (organismi di gestione, di certificazione, di con - trollo, Comitati di Sorveglianza); – Indirizzi e criteri per l’attuazione; – Valutazione; – Monitoraggio

18 Caratteristiche e Contenuti del Documento Programmatico

Lo schema di riferimento, definito e diffuso dal DPS alle AACC e Regionali destinatarie delle risorse FAS, prevede la costruzione di un documento programmatico, articolato nei seguenti punti: a) inquadramento e/o richiamo del Programma attuativo FAS nell’ambito della strategia di poli - tica regionale unitaria per conseguire uno o più obiettivi specifici di tale strategia; b) articolazione di obiettivi, linee di azione, strumenti, tempistica e risultati attesi, secondo le Priorità definite dal QSN; c) integrazione di tali obiettivi e linee di azione e strumenti con quelli previsti da un lato dalla programmazione comunitaria e dall’altro dalla politica ordinaria; d) esplicitazione dei risultati attesi sia con indicatori e target, sia con altre modalità che consen - tano di apprezzare ex ante e valutare, in itinere ed ex post, l’efficacia del programma; e) Indicazione e motivazione delle linee di azione, con le relative risorse, la cui attuazione richie - de il ricorso alla cooperazione istituzionale ed è quindi condizionata dalla stipula di APQ e indicazione e motivazione delle linee di azione, con le relative risorse, la cui attuazione è pre - vista attraverso strumenti di attuazione diretta; f) criteri e modalità di individuazione delle azioni cardine; g) esplicitazione delle modalità di attuazione, coerenti, anche qualora diverse in relazione alle - caratteristiche degli obiettivi e degli interventi specifici del Programma, con quelle previste per l’utilizzo dei fondi strutturali.

Principi Generali di Attuazione

Gli strumenti e le modalità di attuazione della strategia di politica regionale unitaria garantiscono: a) la realizzazione dei livelli di cooperazione istituzionale necessari; b) ampia e funzionale partecipazione dei soggetti istituzionali coinvolti; c) condizioni adeguate di efficienza ed efficacia nelle procedure e modalità per il conseguimen - to dei risultati. Le linee di intervento dei programmi si attuano mediante Accordi di Programma Quadro (APQ) e strumenti di attuazione diretti. Gli interventi realizzati con le risorse FAS assegnate alle AACC sono, di norma, attuati in APQ. I Programmi Nazionali FAS quale eccezione motivata e esplicitamente assentita dal relativo Comitato di indirizzo e attuazione possono contenere anche opzioni a favore dell’attuazione mediante strumenti diretti, che dovranno essere indicati espressamente fra quelli già istituiti ovve - ro descritti nelle caratteristiche principali.

19 Azioni Cardine

Le azioni cardine consistono in progetti specificamente definiti e localizzati, ovvero interventi complessi dalla cui realizzazione compiuta dipende il raggiungimento degli obiettivi specifici del Programma. La rilevanza che le azioni cardine rivestono nella programmazione 2007-2013 richiede che a queste venga associata una quota significativa, in relazione agli obiettivi perseguiti e alle Priorità di inquadramento, delle risorse assegnate a ciascuna Amministrazione. Per le azioni cardine, tendenzialmente caratterizzate sul piano attuativo da maggiore comples - sità e dimensionamento finanziario, il MISE-DPS promuove meccanismi volti a favorire l’efficace realizzazione delle azioni stesse e a garantire il concorso dei livelli di cooperazione istituziona - le eventualmente necessari per la loro realizzazione.

Modalità e Procedure per la Definizione e Approvazione dei Programmi Fas - 1

Titolarità dei Programmi FAS:

1. Nazionali Amministrazioni centrali di riferimento; 2. Regionali Amministrazioni regionali 3. Interregionali Amministrazioni regionali e centrali interessate

Compiti dell’Amministrazione di riferimento:

– Assume la presidenza del Comitato di indirizzo e di attuazione; – Svolge funzioni propulsive e di coordinamento tecnico delle altre Amministrazioni centrali inte - ressate; – Presenta per nome e per conto delle altre Amministrazioni interessate, il Programma al MISE- DPS ai fini delle successive fasi di verifica propedeutiche all’approvazione da parte del CIPE.

20 Governance e Sorveglianza dei Progammi Fas - 1

Modello di attuazione caratterizzato dall’individuazione: – di un organismo responsabile della programmazione; – di un organismo di certificazione, autorità abilitata a richiedere i pagamenti del FAS; – di un sistema di gestione e controllo relativo all’intero Programma. Per i Programmi FAS Regionali l’organismo di programmazione e quello di certificazione sono individuati nell’ambito dell’amministrazione regionale. Per la programmazione e l’attuazione dei Programmi FAS Nazionali è istituito il Comitato di Indirizzo e di Attuazione , presieduto dall’Amministrazione di riferimento, con le funzioni di accompagnamento della programmazione e attuazione e di espressione della cooperazione isti - tuzionale ivi previste. Per i Programmi attuativi FAS Nazionali e Interregionali che realizzano azioni di rafforzamento e integrazione dei corrispondenti Programmi Operativi Nazionali (PON) e Programmi Operativi Interregionali (POIN) delle Regioni dell’obiettivo “Convergenza”, tali fun - zioni, con gli eventuali opportuni adeguamenti, sono svolte dai relativi già istituiti Comitati di Indirizzo e di Attuazione (dei PON) e Comitati tecnici congiunti (dei POIN).

21 PROGRAMMAZIONE 2007 –2013: LE RISORSE CULTURALI NELLA POLITICA REGIONALE UNITARIA

Le risorse statali del settore culturale Alessandro Leon

Le risorse finanziarie a disposizione del Ministero per i beni e le attività culturali sono per defi - nizione scarse in rapporto alle esigenze di tutela e di valorizzazione della cultura italiana. La discrepanza tra la dimensione del patrimonio e le risorse allocate dallo Stato è nel tempo aumen - tata considerevolmente, come testimoniato dalle numerose analisi e studi sull’andamento della spesa . Alcuni analisti hanno rilevato che a fronte di una riduzione della spesa statale si è assi - stito ad un fenomeno opposto, quello dell’incremento di risorse allocate da altri soggetti respon - sabili del patrimonio e delle attività culturali, come le Autonomie locali (Regioni, Province e Comuni) e i privati (Fondazioni bancarie, Diocesi). Purtroppo i dati disponibili sono parziali ed incompleti ed anche se una compensazione è effet - tivamente avvenuta, tuttavia la riduzione della spesa statale impatta direttamente sugli istituti d’antichità e d’arte più importanti e conosciuti, sulle imprese dello spettacolo dal vivo più rino - mate e sul cinema, ed infine sulle biblioteche e sugli archivi: per questi enti non ha luogo alcu - na compensazione finanziaria diretta o indiretta . Si assiste, inoltre, ad un fenomeno contradditorio: – da un lato, la spesa pubblica statale è diminuita, anche in risposta alla difficile situazione della finanza pubblica; – dall’altro, la nuova programmazione economica per il periodo 2007-2013 orientata allo svi - luppo, dai fondi strutturali a quelli nazionali, investe risorse rilevanti e crescenti sul settore dei beni e le attività culturali e ambientali, anche in relazione agli effetti indiretti ed esterni promos - si dalla cultura sulla filiera del turismo, della creatività, del commercio e dell’industria culturale. La particolare situazione della finanza pubblica italiana è tuttora irrisolta: il rapporto deficit/PIL è oggi al di sotto del 3% ma il rapporto debito/PIL è al 106% , contro un obiettivo dell’Unione del 60% . Gli obblighi comunitari non permettono, al momento, un recupero della condizione di “normalità”, e la spinta verso la riduzione della spesa pubblica , secondo le modalità scelte di anno in anno dal Ministero del Tesoro, è proseguita senza sosta per tutte le amministrazioni pubbliche centrali e periferiche . Per il Ministero per i beni e le attività culturali, la pressione sulla spesa è stata avvertita molto tardi , anni dopo la crisi economica del 1992 (anno che ha dato avvio alle numerose manovre della finanza pubblica) e la firma del Trattato di Maastricht. Solo dal 2002 il Governo italiano ha inciso negativamente il settore dei beni e le attività culturali, con un picco negativo nel 2004, come illustrato nella Tab.1.

Tab.1 – Spesa complessiva del Ministero per i beni e le attività culturali dal 2001 al 2007 (*) Euro a prezzi correnti e a prezzi costanti (base = 2000) Valore cumulato TVMA dal 2001 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 (**) al 2007 Valori assoluti Spesa totale Euro Prezzi correnti 2.420 2.167 2.413 2.177 2.232 2.210 1.969 - 3,4 - 1.351,94 Spesa complessiva Euro a prezzi costanti 2.335 2.025 2.157 1.868 1.871 1.804 1.584 - 6,3 - 2.698,58 Numeri indice 2001 = 100 Spesa complessiva in euro Prezzi correnti 100,0 89,6 99,7 90,0 92,2 91,3 81,4 Spesa complessiva Euro a prezzi costanti 100,0 86,7 92,4 80,0 80,1 77,3 67,9

Fonte: MiBAC (*): Valori da bilancio consuntivo dal 2001 al 2006 . Valore da bilancio previsivo per il 2007 . Calcolo deflatori basato su Istat, “Contabilità economica nazionale” . (**): Tasso di variazione medio annuo

22 Dai 2,4 miliardi di euro del 2001, si è giunti a circa 1,9 miliardi di euro nel 2007, una ridu - zione media annua del 3,4% a prezzi correnti e del 6,3%, quasi il doppio, a prezzi costanti. La riduzione della spesa è stata perciò sensibile, per un valore cumulato dal 2001 al 2007 di circa 1,4 milioni di euro a prezzi correnti e 2,7 miliardi di euro a prezzi costanti. In sostanza, in termini reali, il MiBAC ha perso in sette anni qualcosa di più di un’annualità di bilancio.

Il taglio delle risorse ha riguardato soprattutto le spese in conto capitale (Graf.1) , che calano dal 2001 del 12,5% in media annua, contro una flessione assai più lieve delle spese in conto cor - rente, del 3,5%. L’andamento altalenante delle spese in conto corrente mostra che , di fatto, tenendo conto dei picchi positivi e negativi nel periodo di osservazione, l’ammontare in termini correnti è rimasto approssimativamente invariato . Come è avvenuto per altre amministrazioni centrali, il MiBAC ha tagliato soprattutto il flusso di investimenti (restauri, catalogazione, contributi allo spettacolo ecc.) , e in modo massiccio il Fondo Unico dello Spettacolo (FUS). La riduzione delle spese correnti è stata assai inferiore, anche perché gran parte di queste sono destinate al personale. In realtà , il MiBAC ha cercato di tagliare anche le spese correnti, intervenendo sulle spese di funzionamento (beni e servizi, informatica, ecc.) e il blocco del turn-over . Tuttavia, tali spese sono difficili da ridurre, senza met - tere a repentaglio l’apertura delle istituzioni di antichità e d’arte, tanto che nella maggior parte dei casi , molte di queste economie hanno prodotto uno spostamento nel tempo dei relativi paga - menti, contribuendo a quel particolare andamento ciclico a spirale degli anni 2000 (si veda ancora il Graf.1) . Dal 2005, si è assistito ad un parziale recupero, riportando le spese destinate al FUS ad un livel - lo comparabile a quello del 2004, anche se ci troviamo ben al di sotto ancora del livello asso - luto segnato nel 2001.

Ministero per i beni e le attività culturali

Spesa in conto corrente e in conto capitale valori a prezzi costanti 2000

2.000

1.488,10 1.431,55 1.468,39 1.500 1.317,26 1.259,26 1.182,64 1.198,47

1.000 846,94 689,07 593,72 551,30 611,81 621,72 500 386,46

0 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007

Spesa in conto corrente Spesa in conto capitale

23 Queste brevi annotazioni sull’andamento della spesa destinata ai beni e le attività culturali, dimostrano la difficoltà di un approccio fondato sulla mera logica dei tagli incrementali ai capi - toli e dell’obiettivo del mantenimento di un certo saldo di bilancio. Il Ministero del Tesoro italia - no non ha prodotto per il settore culturale una chiara e coerente strategia: come tutti quei setto - ri che sono largamente “pubblici” (beni di merito), il mero contenimento della spesa pubblica, nel lungo periodo, ottiene , a volte, la posticipazione di costi comunque sostenuti; o a volte, il taglio permanente di servizi, la riduzione delle attività di tutela, la perdita netta di fruizione cul - turale. Si assiste anche ad un’incoerenza più grave: il Quadro Strategico Nazionale destina molte risor - se allo sviluppo locale, specie nel Mezzogiorno, per rafforzare il settore culturale e per questa via i settori economici collegati. Se la gestione dei beni e le attività culturali, come è ben noto, è in parte passiva e dipendente da contributi pubblici in conto corrente, gli effetti esterni non possono avere luogo, arrestando i processi di sviluppo collegabili a questa fonte. Gli investimenti nel settore culturale implicano sempre un incremento di spesa corrente nel lungo periodo: sta nella programmazione delle attività fare in modo che tale spesa avvenga in modo efficiente ed efficace, che non sia eccessiva ed inferiore agli effetti esterni prodotti. Un duraturo processo di crescita si ripaga sempre attraverso le tasse e le imposte future, migliorando il bilan - cio dello Stato tramite uno stabile incremento successivo delle entrate. Stabilizzare la finanza pubblica nel settore dei beni e le attività culturali è perciò esercizio dina - mico e non statico. Non ci si nasconde che tale principio è di difficile attuazione poiché molti Ministeri potrebbero accampare analoghe ragioni . Tuttavia è possibile applicare il principio con intelligenza ed in modo selettivo , ad esempio là dove è necessario rendere produttiva la spesa del QSN, una componente importante della strategia nazionale, che richiede ai tecnici del bilan - cio pubblico di programmare non solo tagli (a volte) ma anche incrementi di spesa (in certe aree, a favore di cerii beni) . Dare luogo a processi di sviluppo economico è sempre un esercizio difficile: ma sarebbe irre - sponsabile farli fallire per fatali errori di natura economica, facendo prevalere in modo burocra - tico il principio del rigore di bilancio, su quello dello sviluppo economico e sociale.

24 LE RISORSE CULTURALI NELLA POLITICA NAZIONALE ORDINARIA

Relazione sull’attività di programmazione annuale Direzione Generale per il bilancio e la programmazione economica, e pluriennale degli interventi ordinari e straordinari la promozione, la qualità e la di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale. standardizzazione delle procedure Annualità 2007-2008-2009 Direttore Generale: Maddalena Ragni Paolo D’Angeli, Cinzia Gobbato, Stefano Maurizi, Federico Milocco Servizio II – Programmazione Dirigente: Paolo D’Angeli Il Ministero per i beni e le attività culturali esercita le funzioni di tutela, Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma gestione, e valorizzazione dei beni culturali ed ambientali, privilegian - Tel. 06 67232919 do il metodo della programmazione (art. 1, comma 1, D. Lgs. 20 otto - bre 1998, n. 368) e della conservazione programmata (art. 29 D.Lgs 22 gennaio 2004, n. 42 del Codice dei beni culturali e del paesaggio e s.m.i ) considerando l’attività di programmazione annuale e plurien - nale come uno strumento idoneo a conferire organicità ed unitarietà di indirizzi, sotto il profilo metodologico, agli interventi sull’intero territo - rio nazionale. Le attività di programmazione – degli interventi aventi ad oggetto la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale si distinguono in:

A) Programmazione triennale ordinaria 2008-2010 – elenco annuale dei lavori per l’anno 2008. L’art. 128, comma 1, del D. Lgs. 12 aprile 2006 n. 163 “Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17 CE e 2004/18/CE” prevede che l’attività di realiz - zazione dei lavori pubblici d’importo superiore a € 100.000,00 si svolga sulla base di un programma triennale e di suoi aggiornamenti annuali che le pubbliche amministrazioni predispongono ed approva - no, nel rispetto dei documenti programmatori, previsti dalla normativa vigente, e della normativa urbanistica, unitamente all’elenco dei lavori da realizzare nell’anno stesso. Ai fini della loro pubblicità e della trasparenza amministrativa, gli sche - mi adottati dei programmi triennali ed i relativi elenchi annuali, devono essere affissi, prima dell’approvazione, per almeno sessanta giorni con - secutivi, nella sede dell’amministrazione procedente (art. 128, comma 2, del predetto decreto legislativo), e successivamente definiti, sulla base delle osservazioni nel frattempo pervenute. Entro 90 giorni dal - l’approvazione della legge di bilancio le Amministrazioni dello Stato procedono all’aggiornamento definitivo del Programma triennale unita - mente all’elenco annuale dei lavori da realizzare nel primo anno ai sensi dell’art. 13, comma 3, del Decreto del Presidente della Repubblica n. 554/99. I programmi e gli elenchi devono essere trasmessi, inoltre, all’Osservatorio dei lavori pubblici ed al CIPE per la verifica della loro compatibilità con i documenti programmatori vigenti. In particolare, per quanto riguarda l’attività di programmazione del Ministero, in base al combinato disposto dell’art. 7 del Decreto Legge 20 maggio 1993, n. 149, convertito con modificazioni nella Legge 19 luglio 1993, n. 237 e dell’art. 3, comma 3, del Decreto Legislativo 20 ottobre 1998, n. 368, e dell’art. 13, comma 2, lettera a) del Decreto del Presidente della Repubblica 26 novembre 2007, n. 233 – Regolamento di riorganizzazione del Ministero per i beni e le attività culturali, il Ministro approva il programma degli interventi nel settore dei beni e delle attività culturali, sulla base delle proposte pervenute dagli organi centrali e periferici, sentito obbligatoriamente il parere del Consiglio superiore per i beni culturali e paesaggistici. Per quanto attiene la programmazione triennale 2008-2010, elenco

25 annuale dei lavori per l’anno 2008, con circolare n. 247 del 16 otto - bre 2007, si è inteso diramare presso gli uffici competenti le direttive circa le modalità procedurali, i tempi, i criteri e le priorità in base alle quali sviluppare l’attività di programmazione degli interventi, diretti ed indiretti, di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale nazionale. Il processo di definizione del piano delle opere pubbliche si è progres - sivamente delineato iniziando dalle proposte avanzate dalle Soprintendenze competenti per settore ai rispettivi Direttori regionali, i quali, previa attività istruttoria volta a conferire un ordine prioritario ed intersettoriale alle proposte, le hanno trasmesse ai Direttori generali, ognuno per il settore di propria competenza. I Direttori generali, previa attività istruttoria volta a conferire unitarietà al programma di settore, hanno inviato al Direttore generale per il bilancio e la programmazione economica l’elenco delle proposte ammissibili a finanziamento redatte per ciascun settore di competenza, e al termine dell’attività istruttoria è stato elaborato il programma annuale e pluriennale degli interventi adottato con D.M. 12 aprile 2008, per un importo triennale di Euro 319.642.097,17 e l’elenco annuale dei lavori per l’anno 2008 di Euro 110.050.287,90 (al lordo degli accantonamenti previsti dall’art. 1 comma 507, della legge finanziaria 2007 che ammontano ad Euro 11.573.351,00 determinan - do un netto programmabile di Euro 98.476.936,90); Il piano adottato è stato reso pubblico, mediante circolare n. 76 del 14 aprile 2008, nella rete intranet e pubblicato inoltre sul sito internet all’in - dirizzo: www.beniculturali.it - Programmazione ordinaria. Le eventuali osservazioni al predetto piano, prima dell’approvazione con decreto ministeriale, dovranno prevenire entro i sessanta giorni di pubblicazione alle Direzioni generali competenti, alle Direzioni regionali territorialmen - te competenti ed alla Direzione generale per il bilancio e la programma - zione economica in formato cartaceo ed in via telematica all’indirizzo di posta elettronica [email protected]. Al termine dei ses - santa giorni di pubblicazione, recepite le predette osservazioni e sen - tito in merito il parere del Consiglio superiore per i beni culturali e pae - saggistici si provvederà ad approvare il programma triennale dei lavo - ri e l’elenco annuale mediante decreto del Ministro.

B) Programmazione triennale lotto 2007-2009 L’attività di programmazione triennale lotto degli interventi, finanziati ai sensi dell’art. 3 comma 83, della Legge 23 dicembre 1996 n. 662, ha luogo osservando le procedure previste dall’art. 128 del Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, sulla base di un programma triennale senza aggiornamenti annuali. Per quanto attiene la programmazione triennale lotto 2007-2009, con circolare n. 122 del 22 giugno 2006, si è inteso diramare presso gli uffici competenti le direttive circa le modalità procedurali, i tempi, i cri - teri e le priorità in base alle quali sviluppare l’attività di programma - zione degli interventi. Mediante D.M. 19 giugno 2007 è stata appro - vata la programmazione triennale lotto 2007-2009 per un importo complessivo di Euro 353.609.176,00 – e di Euro 117.357.704,00 per l’annualità 2008. In seguito all’entrata in vigore dell’art. 2 commi 615, 616, e 617 della legge finanziaria 2008 è stato previsto che a decor - rere dall’anno 2008 non si dia luogo alle iscrizioni di stanziamenti negli stati di previsione dei Ministeri in correlazione a versamenti di somme all’entrata del bilancio dello Stato autorizzate dai provvedimen -

26 ti legislativi di cui all’elenco 1 allegato alla legge, ad eccezione degli stanziamenti destinati a finanziare le spese della categoria 1 “redditi da lavoro dipendente”. Prosegue la norma, prevedendo l’istituzione di appositi fondi da ripartire negli stati di previsione dei Ministeri con apposito decreto dei rispettivi Ministri, nel rispetto delle finalità stabili - te dalle stesse disposizioni legislative, la cui dotazione a decorrere dal - l’anno 2008 è determinata nella misura del 50% dei versamenti rias - segnabili nell’anno 2006. Per quanto attiene il Ministero per i beni e le attività culturali, è stato istituito il capitolo di bilancio 2401 “Fondo da ripartire per le finalita’ previste dalle disposizioni legislative di cui all’elenco 1 allegato alla legge finanziaria 2008 ecc”, presso il Centro di Responsabilità ammi - nistrativa Bilancio e Programmazione economica, per un importo com - plessivo, in termini di competenza e cassa, di Euro 42.794.000,00, pari a circa il 50% delle somme riassegnate al Mibac – considerando tutte le leggi dell’allegato 1 - nell’anno 2006 che complessivamente ammontavano ad Euro 85.679.240,00. L’importo relativo alla seconda tranche dei fondi lotto (che il Mibac ha sempre richiesto al Ministero dell’Economia quale riassegnazione, a giugno di ogni anno, mentre la prima tranche veniva attribuita diretta - mente in bilancio nel Fondo unico degli investimenti - da quest’anno abrogato - per un importo pari ad Euro 46.568.535,00 al lordo degli accantonamenti previsti dall’art. 1 comma 507, della legge finanzia - ria 2007, che, se resi effettivi, determinano una riduzione dello stan - ziamento pari ad Euro 7.491.383,01 – e un netto programmabile di Euro 39.077.152,99) ammontante ad Euro 77.468.535,00 è stata inse - rita nella base di calcolo per la determinazione della dotazione del capitolo 2401 e quindi ridotta per l’annualità 2008 ad Euro 38.695.533,23 (pari a circa il 50% di Euro 77.468.535,00 ). La ridu - zione a tale importo è subordinata alla condizione che nella ripartizio - ne del fondo, da attuare con decreto del Ministro, si decida di appli - care, nella determinazione degli importi, l’incidenza percentuale della dotazione dei fondi lotto in relazione all’incidenza finanziaria delle altre autorizzazioni legislative che determinano complessivamente l’ammontare delle somme riassegnabili. In ogni caso, si deve procede - re alla rimodulazione degli importi in senso riduttivo relativamente alla programmazione lotto 2007-2009 con riferimento all’annualità 2008, a causa del necessario adeguamento alle nuove minori disponibilità finanziarie, che si assestano, fatti salvi i criteri di riduzione sopra espo - sti, ad Euro 77.772.686,22. Per tale ragione, si è provveduto con circolare n. 64 del 28 marzo 2008, a richiedere a tutti gli uffici competenti l’elenco degli interventi per i quali non sono state avviate le procedure di gara per l’affidamen - to dei lavori alla data del 28 marzo 2008, effettuando una possibile ricognizione circa la riducibilità degli importi dei finanziamenti per l’annualità 2008.

C) Programmazione annuale degli interventi ai sensi dell’art. 1 comma 1142, della Legge 27 dicembre 2006, n. 296 - legge finanziaria 2007 – annualità 2008 programmata per un importo di Euro 24.359.445,37 La succitata norma consente al Ministero per i beni e le attività cultura - li di far fronte con interventi urgenti al verificarsi di emergenze che pos - sano pregiudicare la salvaguardia dei beni culturali e paesaggistici e

27 di procedere alla realizzazione di progetti di gestione di modelli museali, archivistici, e librari, nonché di progetti di tutela paesaggisti - ca e archeologico-monumentale e di progetti per manutenzione, il restauro e la valorizzazione di beni culturali e paesaggistici e, pertan - to, è autorizzato, a partire dall’anno 2008, lo stanziamento annuo di Euro 87.000.000,00. Per quanto riguarda l’annualità 2008, la programmazione delle relati - ve risorse, assegnate al capitolo 1321, si è assestata su un importo di Euro 24.359.445,37 approvato con D.M. 12 aprile 2008, poiché mediante l’originario stanziamento è stata data copertura finanziaria ad alcune disposizioni della Legge 24 dicembre 2007, n. 244 – legge finanziaria 2008 - e ad impegni per accordi sindacali, secondo i fab - bisogni di seguito indicati: – art. 2, comma 401: Euro 3.500.000,00 – incremento dei contributi statali erogati alle istituzioni culturali – art. 2 comma 410: Euro 3.000.000,00 - Centro per il libro e la lettura – art. 3 comma 110: Euro 14.621.242,00 – concorsi per assunzioni di personale – art. 1 comma 507 legge finanziaria 2007 – Euro 16.435.254,36 compensazione di disaccantonamenti per impegni scaturenti da accordi sindacali: Euro 25.084.058,17 . In data 2 aprile 2008, il Consiglio superiore per i beni e culturali e paesaggistici ha espresso parere favorevole in merito alla programma - zione in questione condizionandone l’approvazione alla verifica che nel capitolo 1321 ci fossero le risorse sufficienti ad ottemperare agli impegni assunti dall’Amministrazione in materia di personale.

D) Programmazione annuale degli interventi ai sensi dell’art. 1 comma 1138, della Legge 27 dicembre 2006, n. 296 – legge finanziaria 2007 – annualità 2008 programmata per un importo di Euro 31.500.000,00 La succitata norma stabilisce che a favore di specifiche finalità relative ad interventi di tutela e valorizzazione dei beni culturali e del paesag - gio nonché di progetti per la loro gestione è assegnato al Ministero un contributo di Euro 31.500.000,00 per ciascuno degli anni 2007, 2008, 2009. Con D.M. 3 aprile 2008 è stato approvato il program - ma annuale 2008 degli interventi, per il relativo importo, con imputa - zione al capitolo 8093.

E) Programmazione annuale degli interventi finanziari a favore del pro - prietario, possessore o detentore del bene culturale, ai sensi degli artt. 31, 35 e 36 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con D.M. 3 aprile 2008 - annualità 2008 programmata per un impor - to di Euro 26.200.000,00 Con circolare n. 247 del 16 ottobre 2007, Titolo II, punto A, si è inte - so diramare agli uffici competenti le direttive concernenti l’attività di programmazione degli interventi finanziari del Ministero a favore del proprietario, possessore o detentore del bene culturale, ai sensi degli artt. 31, 35 e 36 del Codice. Per l’anno 2008 sono stati stanziati sul capitolo 8070/PG 2 Euro 26.200.000,00 finalizzati all’erogazione di contributi per interventi conservativi su beni culturali ad iniziativa dei proprietari dei beni medesimi o imposti dal Ministero. L’attività istrutto - ria svolta dalla Direzione generale per il bilancio e la programmazio - ne economica ha implicato, sulla base delle richieste pervenute dalle Direzioni regionali, il calcolo della percentuale di incidenza delle

28 richieste di contributo di ciascuna regione sul totale dei contributi richiesti, e la conseguente suddivisione tra le Direzioni regionali dello stanziamento di Euro 26.200.000,00 e nell’ambito di ciascuna regio - ne si è proceduto al finanziamento delle richieste di contributo secon - do l’ordine di data di collaudo dei lavori.

F) Programmazione annuale degli interventi a sostegno di istituzioni e grandi eventi di carattere culturale, ai sensi dell’art. 1, comma 1140 della legge finanziaria 2007- approvata mediante D.M. 15 febbraio 2008, annualità 2008 – Euro 20.000.000,00 e finanziata mediante il Fondo per la produzione, la distribuzione, l’esercizio e le industrie tec - niche cinematografiche (istituito dall’art. 12 comma1, del D.Lgs n. 28/2004). La succitata norma assegna al fondo per la produzione, la distribuzio - ne, l’esercizio e le industrie tecniche cinematografiche un contributo di Euro 20 milioni per ciascuno degli anni 2007, 2008, 2009 finalizza - to a favore di interventi di sostegno a istituzioni, grandi eventi di carat - tere culturale, nonché ulteriori esigenze del settore dello spettacolo.

G) Programmazione degli interventi a sostegno di attività culturali svol - te sul territorio nazionale per l’attuazione degli accordi di cofinanzia - mento tra lo Stato e le autonomie ai sensi degli artt. 1136 e 1137 della legge finanziaria 2007 – approvata con D.M. 25 luglio 2007 e 5 novembre 2007 di Euro 60.000.000,00. La succitata norma assegna al fondo per l’attuazione di accordi di cofi - nanziamento tra lo Stato e le autonomie un contributo di Euro 20 milio - ni per ciascuno degli anni 2007, 2008, 2009 finalizzato a favore di interventi di sostegno per interventi in materia di attività culturali svolte sul territorio italiano.

H) Programmazione degli interventi di demolizione di immobili ed infrastrutture mediante il Fondo per il ripristino del paesaggio finanzia - to ai sensi dell’art. 1 comma 404 della legge finanziaria 2008 – annualità 2008 Euro 15.000.000,00 . La succitata norma prevede che al fine di consentire interventi di demolizione di immobili ed infrastrut - ture, la cui realizzazione ha prodotto un danno al paesaggio in aree di particolare valenza culturale, paesaggistica e naturale incluse nel perimetro di riconoscimento dei siti italiani UNESCO è istituito nello stato di previsione del Ministero il Fondo per ripristino del paesaggio (cap 8094) con una dotazione di Euro 15.000.000,00 per ciascuno degli anni 2008, 2009 e 2010. Con decreto del Mibac di concerto con il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio sono individua - ti gli interventi e le modalità attuative delle disposizioni di legge.

I) Programmazione annuale degli interventi con finalità di conservazione e fruizione dei beni culturali e a favore delle attività culturali e dello spet - tacolo da assegnare alla Società ARCUS S.p.a, annualità 2007 e 2008, ai sensi dell’art. 1 comma 78, della legge 23 dicembre 2005, n. 266 dell’art.1 comma 977, della Legge 27 dicembre 2006 n. 296 e dell’art. 2 comma 257, della Legge 24 dicembre n. 244 e relativi Decreti inter - ministeriali di quantificazione delle risorse Infrastrutture ed Economia e delle Finanze 4 marzo 2008 ed Infrastrutture e Beni culturali 12 aprile 2008 di finalizzazione parziale dei fondi per l’annualità 2007. Ai sensi della circolare RGS n. 15 del 28 febbraio 2007, relativa alle

29 procedure da seguire per l’utilizzo di contributi pluriennali (L. 296/2006), l’eventuale attualizzazione dei contributi pluriennali (accensione di mutuo a rata fissa pari al contributo annuale) deve esse - re disposta con decreto del Ministro competente di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze secondo la procedura prevista dall’art. 1, commi 511 e 512, della legge 296/2006 (finanziaria 2007) ed è indispensabile l’autorizzazione della Ragioneria generale dello Stato e del Dipartimento del Tesoro.

Con il Decreto interministeriale Infrastrutture ed Economia e Finanze 4 marzo 2008, sono stati individuate le rate annuali di mutuo a durata quindicennale (e relativo ammontare di capitale concedibile) a favore della Società ARCUS S.p.a. da destinare ad interventi in favore di beni e attività culturali. Tali rate annuali si determinano in ragione del 5% calcolato sull’importo del contributo quindicennale destinato ad inter - venti di competenza del Ministero delle Infrastrutture provenienti - dalle leggi di rifinanziamento della legge obiettivo - n. 266/2005, 296/2006, a decorrere dall’anno 2007, ed in ragione del 3% relati - vamente alle leggi 296/2006 e 244/2007 a decorrere dall’anno 2008. Per quanto riguarda l’annualità 2007, è stato destinato ad ARCUS S.p.a, a fronte di una rata quindicennale a decorrere dall’an - no 2007 di Euro 7.163.550,00 provenienti dalla legge n. 266/2005 ed Euro 3.250.000,00 provenienti dalla Legge 296/2006, un ammon - tare complessivo di capitale concedibile da programmare pari ad Euro 107.390.067,42, dei quali Euro 61.525.000,00 già finalizzati median - te il D.M. 9 aprile 2008 e la restante parte ammontante ad Euro 45.865.067,42 da finalizzare. Per quanto riguarda invece l’annualità 2008, sono stati destinati ad ARCUS S.p.A , a fronte di una rata quin - dicinnale a decorrere dall’anno 2008 di Euro 2.158.574,00 prove - nienti dalla legge 977/2006 e di Euro 2.988.000,00 dalla Legge 244/2007 per un ammontare complessivo di capitale concedibile da programmare pari ad Euro 55.537.822,75.

L) Programmazione degli interventi per Roma, capitale della Repub- blica ai sensi della Legge 15 dicembre 1990 n. 396 finanziata com - plessivamente dall’art. 1 comma 949 della Legge n. 296/2006 per il triennio 2007-2009 per un importo di Euro 595.000.000,00 suddiviso nel modo seguente: Euro 212.500.000,00 per l’anno 2007, Euro 212.500.000,00 per l’anno 2008, Euro 170.000.000,00 per l’anno 2009. Per quanto riguarda il Mibac nell’anno 2007 sono stati pro - grammati per il triennio interventi per complessivi Euro 40.500.000,00 così suddivisi: anno 2007 Euro 14.505.000,00 ; anno 2008 Euro 14.505.000,00 ; anno 2009 Euro 11.490.000,00. Il programma di Roma Capitale viene approvato in primis da una delibera del Con- siglio Comunale di Roma, inviato in seguito per l’approvazione unani - me alla Commissione Roma Capitale (presieduta dal Presidente del Consiglio o da un suo delegato e composta inoltre dal Ministro dei lavori pubblici, dei trasporti, dell’ambiente, dei beni culturali – rappre - sentato dal Direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici del Lazio - dal Presidente della regione Lazio, dal Presidente della Provin- cia di Roma, dal Sindaco del Comune di Roma) e, in ultima istanza, con decreto del Presidente del Consiglio.

30 M) Programmazione degli interventi straordinari di conservazione di beni culturali ai sensi del D.P.R. 10 marzo 1998 n. 76, derivante dalla ripartizione della quota dell’otto per mille dell’Irpef devoluta alla diret - ta gestione statale. Per quanto riguarda l’annualità 2007, la programmazione degli inter - venti ha complessivamente raggiunto l’importo di Euro 46.503.979,20 comprendendo interventi di tutte le categorie previste dalla legge: inter - venti per la fame nel mondo, calamità naturali, assistenza ai rifugiati, conservazione di beni culturali. La quota assegnata ad interventi di competenza del Mibac - ovvero effettuati dalle Direzioni regionali o dalle Soprintendenze che ne hanno avanzato richiesta – ammonta ad Euro 4.805.920,00. (la quota di risorse finanziarie con la quale sono effettuati interventi straordinari di restauro è in realtà superiore poiché quest’ultime possono essere attribuite, previa sussistenza di requisiti soggettivi, oltre che alle pubbliche amministrazioni, anche alle perso - ne giuridiche ed agli enti pubblici e privati senza fine di lucro che effet - tuano attività di conservazione di beni culturali). Per quanto riguarda l’annualità 2008, la procedura è in corso di svolgimento e l’importo complessivo da programmare sarà determinato dalle risultanze dei conteggi della quota dell’otto per mille dell’IRPEF destinata nell’anno 2007 dai contribuenti italiani alla diretta gestione statale. Annualmente, entro il 31 luglio la Presidenza del Consiglio dei ministri elabora sulla base delle richieste pervenute alla stessa Presidenza del Consiglio entro il 15 marzo antecedente, lo schema del piano di ripar - tizione. Entro il 30 settembre di ogni anno il Presidente del Consiglio dei Ministri sottopone alle competenti commissioni parlamentari per il parere, lo schema di decreto di ripartizione della quota e lo adotta definitivamente entro il 30 novembre. La Commissione dell’otto per mille che valuta l’ammissibilità delle richieste di finanziamento di tutti gli interventi straordinari di restauro è composta da funzionari tecnici ed amministrativi del Mi BAC .

N) Altri fondi provenienti da delibere CIPE da programmare Per quanto riguarda la programmazione delle risorse Fas fino all’anno 2006 provenienti dalle delibere CIPE .n.20/2004, n.35/2005 e n.3/2006 e destinate alle Intese istituzionali di programma, il Mibac, avendo adempiuto alle fasi procedurali per la definizione e la stipula di accordi di programma quadro con le Regioni, ha maturato l’attribu - zione delle risorse premiali – anche se non ancora formalmente comu - nicate dal CIPE - per un importo complessivo di Euro 4.500.000,00 da programmare per attività di assistenza tecnica e azioni di sistema pre - valentemente volte a garantire un’adeguata progettazione degli inter - venti da inserire in Accordo di programma quadro ed Euro 1.500.000,00 attribuite direttamente dalla delibera n.3/2006. La delibera CIPE n. 75/2006 prevede inoltre la possibilità per il MIbac di programmare annualmente un contributo quindicinnale a partire dal - l’anno 2007 di Euro 4.000.000,00 (al lordo degli accantonamenti pre - visti dall’art. 1 comma 507, della legge finanziaria 2007 che ammon - tano ad Euro 643.742,00 determinando un netto programmabile di Euro 3.356.528,00) per interventi di restauro e sicurezza di musei, archivi e biblioteche di interesse storico, artistico e culturale che nel - l’anno 2008 non sono ancora stati finalizzati. Nella medesima delibe - ra si finalizza un ulteriore contributo quindicinnale per interventi di restauro alla Domus Aurea di Euro 3.000.000,00.

31 O) Programmazione dei Fondi Speciali di parte corrente e capitale mediante proposizione di disegni di legge da presentare in Parlamento da parte del Ministero – Quota Mibac degli importi riportati nelle Tabelle A e B della Legge finanziaria 2008.

Fondo speciale di parte corrente (Tabella A) Legge finanziaria 2008 Anno 2008 – Euro 6.513.000,00 Anno 2009 - Euro 3.378.000,00 Anno 2010 – Euro 13.255.000,00 Fondo speciale di parte capitale (Tabella B) Legge finanziaria 2008 Anno 2008 – Euro 10.000.000,00 Anno 2009 - Euro 41.000.000,00 Anno 2010 – Euro 41.000.000,00 La conferma dei suddetti importi resta subordinata alla verifica in corso da parte della Ragioneria generale dello Stato.

Riepilogo risorse certe Mibac - Esercizio finanziario 2008

Programma Fase del procedimento Importo %

Programma ordinario LL.PP. adottato 98.476.936,90 28,40 Lotto approvato e registrato 77.772.686,22 22,43 Progetti integrati approvato e in registrazione alla Corte 24.359.445,37 7,03 Comma 1138 LF 2007 approvato e in registrazione alla Corte 31.500.000,00 9,09 Contributi approvato e in registrazione alla Corte 26.200.000,00 7,56 Paesaggio da programmare 15.000.000,00 4,33 Arcus* da programmare 55.537.822,75 16,02 Roma Capitale approvato e in registrazione alla Corte 14.505.000,00 4,18 Delibera Cipe n. 75/2006 da programmare 3.356.528,00 0,97 346.708.419,24 100,00

* La concessione del mutuo relativo all'importo da programmare è sottoposta all'autorizzazione Tesoro-RGS

32 IN SINTESI

A) Programmazione triennale ordinaria 2008-2010 – elenco annuale dei lavori per l’anno 2008 - adottato mediante D.M. 12 aprile 2008 per un importo di Euro 110.050.287,90 (al lordo degli accantonamen - ti previsti dall’art. 1 comma 507, della legge finanziaria 2007 che ammontano ad Euro 11.573.351,00 determinando un netto program - mabile di Euro 98.476.936,90 );

B) Programmazione triennale lotto 2007-2009, approvata con D.M. 19 giugno 2007 - annualità 2008 - Euro 117.357.704,00 (al lordo degli accantonamenti previsti dall’art. 1 comma 507, della legge finanziaria 2007 che ammontano ad Euro 7.491.383,01 - calcolati sul - l’importo di Euro 46.568.535,00 della prima tranche in bilancio - deter - minando un netto programmabile di Euro 39.077.152,99 e della seconda tranche derivante dalla finalizzazione del Fondo da ripartire relativo al capitolo 2401 istituito presso il CdR DG Bilancio presumibil - mente pari ad euro 38.695.533,23 per un totale di Euro 77.772.686,22 da rimodulare in seguito all’entrata in vigore dell’art. 2 comma 615, 616, e 617 della legge finanziaria 2008);

C) Programmazione annuale degli interventi ai sensi dell’art. 1 comma 1142, della Legge 27 dicembre 2006, n. 296 - legge finanziaria 2007 – annualità 2008 programmata per un importo di Euro 24.359.445,37

D) Programmazione annuale degli interventi ai sensi dell’art. 1 comma 1138, della Legge 27 dicembre 2006, n. 296 – legge finanziaria 2007 – annualità 2008 programmata per un importo di Euro 31.500.000,00

E) Programmazione annuale degli interventi finanziari a favore del pro - prietario, possessore o detentore del bene culturale, ai sensi degli artt. 31, 35 e 36 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, approvato con D.M. 3 aprile 2008 - annualità 2008 programmata per un impor - to di Euro 26.200.000,00

F) Programmazione annuale degli interventi a sostegno di istituzioni e grandi eventi di carattere culturale ai sensi dell’art. 1, comma 1140 della legge finanziaria 2007- approvata mediante D.M. 15 febbraio 2008, annualità 2008 – Euro 20.000.000,00 , finanziata mediante il Fondo per la produzione, la distribuzione, l’esercizio e le industrie tecniche cinema - tografiche (istituito dall’art. 12 comma1, del D.Lgs n. 28/2004);

G) Programmazione triennale degli interventi a sostegno di attività cul - turali svolte sul territorio nazionale per l’attuazione degli accordi di cofinanziamento tra lo Stato e le autonomie ai sensi degli artt. 1136 e 1137 della legge finanziaria 2007 – approvata con D.M. 25 luglio 2007 e 5 novembre 2007 per Euro 60.000.000,00.

H) Programmazione degli interventi di demolizione di immobili ed infrastrutture mediante il Fondo per il ripristino del paesaggio finanzia - to ai sensi dell’art. 1 comma 404 della legge finanziaria 2008 – annualità 2008 da programmare Euro 15.000.000,00

33 I) Programmazione annuale degli interventi con finalità di conservazio - ne e fruizione dei beni culturali e a favore delle attività culturali e dello spettacolo da assegnare alla Società ARCUS S.p.a, ai sensi dell’art. 1 comma 78, della legge 23 dicembre 2005, n. 266 dell’art.1 comma 977, della Legge 27 dicembre 2006 n. 296 e dell’art. 2 comma 257, della Legge 24 dicembre n. 244 e relativi Decreti interministeriali di quantificazione delle risorse Infrastrutture ed Economia e delle Finanze 4 marzo 2008 ed Infrastrutture e Beni culturali 12 aprile 2008 di fina - lizzazione parziale dei fondi per l’annualità 2007. Annualita 2007 Euro 45.865.067,42 da programmare. Annualità 2008 Euro 55.537.822,75 da programmare.

L) Programmazione degli interventi per Roma, capitale della Repubblica ai sensi della Legge 15 dicembre 1990 n. 396 finanziata, per il triennio 2007-2009, dall’art. 1 comma 949 della Legge n. 296/2006 per un importo complessivo di Euro 595.000.000,00 sud - diviso nel modo seguente: Euro 212.500.000,00 per l’anno 2007, Euro 212.500.000,00 per l’anno 2008, Euro 170.000.000,00 per l’anno 2009. Il Mibac ha programmato per il triennio interventi per complessivi Euro 40.500.000,00 così suddivisi: anno 2007 Euro 14.505.000,00 ; anno 2008 Euro 14.505.000,00 ; anno 2009 Euro 11.490.000,00.

M) Programmazione degli interventi di conservazione di beni culturali ai sensi del D.P.R. 10 marzo 1998 n. 76, derivante dalla ripartizione della quota dell’otto per mille dell’Irpef devoluta alla diretta gestione statale . (Annualità 2007 programmata per complessivi Euro 46.503.979,20 – quota per interventi di competenza Mibac - Euro 4.805.920,00) Annualità 2008 non ancora determinata. La procedura è in corso di svolgimento presso la Presidenza dei Consiglio dei Ministri.

N) Altri fondi provenienti da delibere CIPE da programmare Delibere CIPE n. 20/2004, n. 35/2005, n. 3/2006: risorse Mibac da programmare per azioni di sistema ed assistenza tecnica volta a garantire un’adeguata progettazione degli interventi da inserire negli APQ per complessivi Euro 6.000.000,00 Delibera CIPE n. 75/2006 risorse Mibac da programmare annualmen - te per interventi di restauro e la sicurezza nei musei archivi e bibliote - che di interesse storico, artistico e culturale Euro 4.000.000,00 (al lordo degli accantonamenti previsti dall’art. 1 comma 507, della legge finanziaria 2007 che ammontano ad Euro 643.742,00 determinando un netto programmabile di Euro 3.356.528,00) ;

O) Programmazione dei Fondi Speciali di parte corrente e capitale mediante proposizione di disegni di legge da presentare in Parlamento da parte del Ministero – Quota Mibac degli importi riportati nelle Tabelle A e B della Legge finanziaria 2008.

34 DIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI Soprintendenza Archivistica per la Sicilia

Il recupero dell’Archivio storico dell’Assemblea Regionale Direzione Generale per gli Archivi Siciliana a 60 anni dall’autonomia Direttore Generale: Antonia Pasqua Recchia Coordinamento per la Comunicazione: Elena Montagno Cappuccinello Patrizia Ferrara Via Gaeta, 8a Le celebrazioni per il 60° anniversario dell’Autonomia siciliana non 00185 Roma Tel. 06 4969928 – Fax 06 4882358 potevano non trovare migliore espressione e riconoscimento se non nel - l’inaugurazione dell’Archivio Storico dell’Assemblea Regionale Soprintendenza Archivistica Siciliana. Se celebrare è ricordare, il ricordo va preservato e conserva - per la Sicilia Soprintendente: Giuseppina Giordano to in quella che è la sua stessa massima espressione in concretezza, Via Mariano Stabile, 160 consistenza e attualizzazione ovvero la memoria fisica sia cartacea, 90139 Palermo oggi, ma, domani, anche su altri supporti purché stabili ed immutabili. Tel. 091 322079 - 589698 Fax 091 589698 Il 14 giugno 2007, l’inaugurazione ufficiale alla presenza del Capo [email protected] dello Stato, Giorgio Napolitano, dell’Archivio Storico dell’ARS, è testi - monianza, oltre che frutto, di una pregevole prassi di buon governo nata dal sodalizio e la cooperazione tra Stato, Soprintendenza Archivistica per la Sicilia, Regione Siciliana Soprintendenza per i Beni Culturali ed Ambientali di Palermo, Assemblea Regionale Siciliana. Tale sodalizio si è concretizzato in una significativa e pregevole Mostra dal titolo “Sedea il Parlamento … Documenti sui Parlamenti di Sicilia“ nella quale viene rievocato e ripercorso il lungo cammino della creazione dell’istituto parlamentare in Sicilia: dai Normanni che intro - dussero nell’Isola una sorta di Parlamento inteso come Assemblea costi - tuita però solo dalla compagine feudale, al grande Federico II lo Svevo che aggiunse ai due preesistenti bracci parlamentari, militare o baro - nale ed ecclesiastico, anche la rappresentanza del braccio demania - le; ai “Capitula Regni Siciliae” espressione di quella particolare legi - slazione pattizia che rappresenta gli albori della potestà legislativa del Parlamento, alla moderna Costituzione del 1812 redatta su modello di quella inglese e con la quale la feudalità venne dichiarata decaduta, alla nuova Costituzione del 1848 ove verrà affermato il principio illu - minista del Montesquieu della separazione dei poteri, esecutivo, legi - slativo e giudiziario, sino a giungere allo Statuto dell’Assemblea Regionale Siciliana del 1946, per la prima volta tra l’altro esposto al pubblico proprio in occasione della mostra anzidetta. A meno di un anno dalla sua inaugurazione, l’Archivio storico della Regione Sicilia è stato oggetto, il 22 febbraio 2008, di un seminario di studi cui hanno partecipato tutte le Istituzioni coinvolte in questo proget -

35 to di recupero ma soprattutto di valorizzazione e fruizione. Le tematiche affrontate, ampiamente interessanti ed esaustive, sono state le seguenti: il dr. Paolo Massa “Organizzazione, funzionamento e finalità dell’Archivio storico della Camera dei Deputati”; dr.ssa Laura Salamone “Presentazione dell’Archivio storico dell’Assemblea regionale siciliana”; sig.ra Maria Romano ”Gli archivi dei consigli regionali: titolario, classi - ficazione e regolamenti”; prof. Andrea Romano “Archivi parlamentari in Sicilia, importanza storico-culturale e loro valorizzazione. L’aver ridato alle carte dell’Archivio Storico dell’Assemblea Regionale Siciliana la dignità di “bene culturale” ha permesso la ricostruzione non solo della storia amministrativa degli uffici e dell’organizzazione dell’Assemblea Regionale siciliana ma, soprattutto, ha permesso la ricostruzione della storia di un Istituto parlamentare le cui origini “auto - nomiste” possono e si devono far risalire ancor prima di quel momen -

to cronologicamente certo quale il 1946. L’istituzione dell’Assemblea siciliana deve la propria nascita allo Statuto della Regione Sicilia, approvato, ed ad esso allegato, con Regio Decreto il 15 maggio 1946. A nome del Sovrano Umberto II, lo Statuto siciliano porta, inoltre, le firme degli autorevoli rappresentanti dell’allora Governo di unità nazionale, ovvero dei padri fondatori della futura Repubblica italiana: De Gasperi, Nenni, Togliatti, Gronchi, Romita, Scoccimarro, Gullo, Corbino, Scelba. Nonostante alcune forze politiche premessero affinché l’approvazione dello Statuto siciliano avvenisse solamente all’indomani della procla - mazione del nuovo Stato italiano e della sua nuova Costituzione, lo Statuto siciliano venne approvato ancor prima che il resto del Paese esprimesse il proprio consenso, il 2 giugno del 1946, alla formazione di uno Stato italiano repubblicano o monarchico e quindi ancor prima dell’approvazione di una nuova carta costituzionale repubblicana o monarchica. Così facendo, si volle riconoscere alla Sicilia quella autonomia che per

36 oltre 60 anni aveva invano atteso, e che, già all’indomani della pro - clamazione dell’Unità d’Italia nel 1860 il Consiglio straordinario di Stato era sul punto concederle, ma che venne sacrificata sull’altare delle cosiddette ragioni centraliste del nuovo Stato italiano unitario.

All’indomani della II guerra mondiale, il timore, inoltre, che l’ideologia separatista del Movimento per l’Indipendenza Siciliana (MIS) guidato da Camillo Finocchiaro Aprile potesse far breccia nel cuore dei sicilia - ni, diede una spinta propulsiva in più all’accelerazione autonomista. Il 25 maggio del 1947 si riunisce per la prima volta l’Assemblea regio - nale siciliana, e se il Parlamento nazionale si riunirà solo dopo le ele - zioni del 18 aprile del 1948 si può dunque affermare che la prima riu - nione parlamentare nella storia della Repubblica italiana sia stata quel - la del Parlamento siciliano. “Un omaggio della Repubblica a meno di un anno dalla sua nascita, alla Sicilia e alla storia antica e molteplice del Parlamento siciliano” così come ricordato dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel corso della seduta solenne dell’Assemblea Regionale Siciliana nella summenzionata giornata del 14 giugno 2007. L’esperienza siciliana influenzerà notevolmente la scelta dell’Assemblea costituente nel coniugare quella visione unitaristica dello Stato italiano alla necessità di un riconoscimento regionalistico e autonomistico non solo siciliano e meridionale, ma che abbracciasse l’intero Paese attra - verso una nuova articolazione dello Stato nella scelta istitutiva delle Regioni, sia quelle a statuto ordinario che quelle a statuto speciale. Alla Regione Sicilia vennero conferiti pieni poteri non solo amministra - tivi ma, le fu riconosciuta piena identità politica conferendole, inoltre, il potere di legiferare sulle materie più importanti per lo sviluppo e il benessere dell’Isola. Oltre, infatti, alle materie relative al suolo e al sot - tosuolo (vista la natura prevalentemente agricola ed estrattiva dell’eco - nomia siciliana), industria e commercio, lavori pubblici, pesca e cac - cia, alla Regione siciliana vennero attribuite anche competenza esclu - siva nelle disciplina in materia turistica e dei beni culturali (musei, biblioteche, accademie, scavi archeologici), eccezion fatta per il patri - monio archivistico sia pubblico che privato. Con due decreti del Presidente della Repubblica nn. 635 e 637 entrambi del 30 agosto 1975 alla Regione siciliana vennero trasferiti i compiti di vigilanza e

37 tutela sulle Accademie, biblioteche, paesaggio, antichità e belle arti (opere artistiche, musei, pinacoteche, gipsoteche e quant’altro). Lo Statuto istituì, inoltre, in Roma, un’Alta Corte che avrebbe giudicato non solo sulla costituzionalità delle leggi promulgate dalla Regione sici - liana, ma avrebbe dovuto garantire che le leggi e i regolamenti ema - nati dallo Stato italiano fossero conformi allo Statuto siciliano. L’esperienza siciliana oggi merita profonda attenzione e considerazio - ne da parte di tutti coloro che hanno intrapreso o vogliono intrapren - dere il percorso delle riforme necessarie per la modernizzazione del Paese in un mondo sempre più globalizzato. Il recupero della memoria autonomistica della Regione siciliana, la conoscenza di essa attraverso la storia delle sue carte dal 1947 sino al 1967, appena iniziato con la schedatura mediante l’utilizzo delle nuove tecnologie e più specificatamente attraverso l’utilizzo del softwa - re SESAMO, offerto dalla Soprintendenza Archivistica per la Sicilia, si coniuga perfettamente con tutto il fermento politico, intellettuale ed eco - nomico in atto nel nostro paese, volto ad un “forte recupero di credibi - lità e di prestigio di tutte le nostre istituzioni democratiche”. La schedatura degli atti e dell’attività assembleare attraverso l’uso della più moderna tecnologia informatica non solo sarà fonte di conoscenza per gli storici o per i cosiddetti addetti ai lavori, ma per tutti quei citta - dini che vorranno avvicinarsi alle istituzioni anche attraverso la cono - scenza e la fruibilità del nostro immenso patrimonio culturale, poiché è vero che non possiamo modificare il presente senza porre domande al passato.

38 DIREZIONE GENERALE PER IL BILANCIO E LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, LA PROMOZIONE, LA QUALITÀ E LA STANDARDIZZAZIONE DELLE PROCEDURE DIREZIONE GENERALE PER L’ORGANIZZAZIONE, L’INNOVAZIONE, LA FORMAZIONE, LA QUALIFICAZIONE PROFESSIONALE E LE RELAZIONI SINDACALI

CulturaItalia, un patrimonio da esplorare Direzione Generale per il bilancio e la programmazione economica, Karim Ben Hamida, Sara Di Giorgio la promozione, la qualità e la standardizzazione delle procedure CulturaItalia è il portale della cultura italiana voluto dal Ministero per i beni e Direttore Generale: Maddalena Ragni le attività culturali per consentire la fruizione in rete del patrimonio culturale ita - Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma liano, attraverso un unico punto di accesso da cui partire per l’esplorazione delle risorse digitali dei vari settori della cultura nazionale. Le regioni, le uni - Direzione Generale versità e altri importanti istituti culturali italiani sono partner strategici per lo svi - per l’organizzazione, l’innovazione, la formazione, luppo del Portale. Con CulturaItalia si mette in rete un servizio innovativo di la qualificazione professionale consultazione multimediale del patrimonio, un portale a 360 gradi che tratta e le relazioni Sindacali di archeologia, architettura, arti visive, ambiente e paesaggio, cinema e Direttore Generale: Bruno De Santis media, letteratura, musica, spettacolo, tradizioni popolari, scienze umane. Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma Il portale è un aggregatore di contenuti che consente di scoprire risorse cultu - Tel. 06 672321 rali di ogni genere. Con questo progetto il Ministero realizza per la prima volta su larga scala un accesso integrato a basi di dati diverse appartenenti a diver - CulturaItalia si settori, rendendo interoperabili le numerose banche dati sviluppate dagli isti - Responsabile del progetto: Rossella Caffo Viale Castro Pretorio 105 tuti del Ministero nei diversi settori. La grande ambizione consiste nel realizza - 00185 Roma re l’accesso integrato non solo alle banche dati di proprietà del Ministero e dei Tel. 06 49210402 Fax 06 4959302 suoi istituti, ma anche a quelle di quanti, enti pubblici o privati, vogliono ade - www.culturaitalia.it [email protected] rire a CulturaItalia. Questa operazione è resa possibile grazie all’applicazio - ne di standard internazionali condivisi e ai risultati dei progetti europei MINER - VA e MICHAEL, coordinati dal Ministero. CulturaItalia è quindi una rete collaborativa di istituzioni pubbliche e private in continua crescita, che recepisce il dibattito europeo e internazionale sull’acces - so in linea del patrimonio culturale per tutti i cittadini. Le risorse contenute all’in - terno del portale sono consultabili in diverse modalità: con interrogazioni al sistema per parole chiave; attraverso una ricerca per temi; per accesso geo - grafico tramite mappe; consultando liste di risorse distribuite nelle categorie del ‘Chi’, ‘Cosa’, ‘Dove’ e ‘Quando’ del patrimonio culturale italiano. Offren- do le informazioni su più livelli di approfondimento, il portale si rivolge a un’utenza diversificata per formazione, interessi, nazionalità, età, mirando a un target trasversale e ampio: dagli amministratori del patrimonio, agli opera - tori dell’istruzione, a quelli turistici, ma anche ai liberi professionisti, agli stu - diosi o ai viaggiatori che vogliono conoscere il nostro paese. A illustrare quo - tidianamente al visitatore i contenuti del portale ci sono i contributi della reda - zione, che pubblica articoli relativi al patrimonio archiviato in rete, legandoli all’attualità del panorama culturale italiano. Il modello di sviluppo di CulturaItalia si basa sul costante e progressivo arricchimento di nuovi contenu - ti. Per questo motivo il Ministero promuove la campagna “Aderisci a CulturaItalia”, rivolta a tutti i nuovi fornitori sia pubblici che privati, con lo scopo di alimentare il portale di contenuti inerenti tutte le aree tematiche dai beni culturali, alla letteratura, dalla cultura scientifica alla formazione.

39 DIREZIONE GENERALE PER L’ORGANIZZAZIONE, L’INNOVAZIONE, LA FORMAZIONE, LA QUALIFICAZIONE PROFESSIONALE E LE RELAZIONI SINDACALI

Direzione Generale per l’Innovazione, Programma Operativo Nazionale per la “Sicurezza la Formazione, la Qualificazione Professionale e le Relazioni Sindacali e lo Sviluppo del Mezzogiorno d’Italia”. Misura 1.3. Direttore Generale: Bruno De Santis Programma Comunitario 2000-2006 Via del Collegio Romano, 27 Maria Concetta Cassata 00187 Roma

Responsabile del Progetto: La tutela del patrimonio culturale, sancita dalla Costituzione, e tutte le Programma Operativo Nazionale per la attività ad essa collegate, sono da tempo considerate come fattori Sicurezza e lo Sviluppo del Mezzogiorno d’Italia - Misura 1.3 imprescindibili della crescita civile, sociale e dello sviluppo economico Programma Comunitario 2000-2006 della Nazione. Maria Concetta Cassata Direttore del Servizio III Il bene culturale si configura, pertanto, come bene pubblico ed il prin - cipio della sicurezza e della tutela del bene culturale è stato da tempo associato a quello più generale della sicurezza, costituendo rispetto al passato, una importante svolta innovativa. Nell’ambito del Programma Operativo Nazionale per la Sicurezza del Mezzogiorno di Italia “ il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con il concerto del Ministero dell’Interno- Dipartimento della Pubblica Sicu- rezza, del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri e del Mi- nistero dell’Economia e Finanze- ha presentato il Progetto “Tecnologie per la tutela delle risorse culturali e ambientali“ che è stato inserito nel Programma comunitario 2000-2006 Mis. 1.3. Il progetto ha avuto la finalità di potenziare il sistema di controllo tec - nologico del territorio attraverso l’adozione di tecnologie per il miglio - ramento della protezione e vigilanza nelle grandi aree archeologiche e nei complessi monumentali, adibiti a musei ed archivi del Mezzo- giorno, il cui mancato sviluppo va ricollegato, come si è detto, anche alle varie forme di “imprese criminali”, operanti più che altrove in tale contesto, corrispondendo in tal modo alle esigenze di sicurezza stabi - lite dall’Unione Europea, oltre che dalle raccomandazioni di organismi sovrannazionali , quali l’UNESCO. L’impegno che il PON Sicurezza si è posto, nasce proprio dalla consi - derazione che il legame negativo tra criminalità e mancata crescita economica delle Regioni del Sud, dove, s’è detto, più marcati sono i modelli di “impresa criminale”, potesse essere spezzato attraverso un cospicuo investimento in termini di sicurezza , intesa quale stabile com - ponente di un equilibrato sviluppo economico. Tali progetti incentrati su interventi di mappatura e monitoraggio del territorio, protezione passiva e tele vigilanza dei siti, sono stati selezio - nati in base ad un criterio di urgenza nell’individuazione di circoscrit - te realtà territoriali particolarmente a rischio, scelte quali “aree campio - ne nell’ambito delle Regioni dell’Obiettivo 1” (Campania, Calabria, Basilicata, Puglia, Sicilia e Sardegna) e si sono perfettamente integra - ti con gli eventuali sistemi organismi di vigilanza esistenti, interagendo con le centrali operative delle Forze dell’Ordine, realizzando un valo - re aggiunto in termini di sicurezza. Nello specifico, le Azioni di intervento sono state principalmente:

Potenziamento del sistema per il controllo tecnologico del territorio, attraverso l’adozione di sistemi informativi geografici in cui si sono loca - lizzati, con opportune basi di dati a carattere settoriale, gli ambiti del patrimonio diffuso, suscettibili di rischio (trafugamento in aree di scavo, manomissione del contrasto ambientale, furto di oggetti d’arte, etc.)

Protezione da azioni criminose di siti di particolare rilevanza , con ele - vata esposizione al rischio, tramite il miglioramento della protezione e

40 vigilanza nelle grandi aree archeologiche e museali, nonché dei com - plessi monumentali adibiti a diverse destinazioni d’uso nel Mezzogiorno, per corrispondere alle esigenze di conservazione, valo - rizzazione e fruizione.

Recupero di beni confiscati alle organizzazioni criminali e destinati alla fruizione e conservazione dei beni archeologici.

L’importanza del Progetto, inoltre, si configura anche in termini di impatto ambientale e soprattutto di collaborazione sinergica con gli Enti locali interessati al singolo intervento e quindi si poggia su un rap - porto innovativo tra lo Stato, le istituzioni locali, il mondo imprendito - riale e tutte quelle realtà socio culturali operanti sul territorio. La prima fase realizzativa del progetto ha fatto registrare, purtroppo, una serie di criticità gestionali, connesse, soprattutto, ad una dispersi - va attribuzione di competenze Dal 18 gennaio 2006 l’attuazione del progetto è stata affidata al Serv.III dell’Ufficio del Segretario Generale del M.I.B.A.C., già Diparti- mento per i Beni Culturali e Paesaggistici, e la sottoscritta, in qualità di Dirigente del predetto Serv.III è stata nominata “Responsabile del Pro- getto” ed ha curato in sinergia con le altre Istituzioni pubbliche interes - sate, nonché quelle locali e, soprattutto, con il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri- Responsabile di Misura, Generale di Bri- gata Dott. Pasquale Lavacca come pure con il Nucleo di Tutela del Patrimonio Culturale e con il Ministero dell’Interno, gli adempimenti for - mali e propedeutici alla realizzazione di tutti gli interventi previsti dal progetto. Tale attività è tuttora in corso ed è stata realizzata, seppure nella limi - tatezza del personale a disposizione, grazie alla fattiva collaborazio - ne, nel corso del tempo dei funzionari: dottor Marco Biscione, della dottoressa Gabriella Cetorelli Schivo, del dottor Dario de Roberto, del dottor Stefano Tamburini . Sotto questo profilo i progetti che meglio esprimono tale nuovo coinvol - gimento sono i seguenti:

Sardegna: Il Progetto “I Sentieri della Memoria ” - Carte e guide di accesso al territorio .

Curato dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Sardegna in collaborazione con tutte e 4 le Soprintendenze di Settore e del Nucleo di Tutela dei beni culturali del Comando dell’Arma dei Carabinieri l’intervento si è avvalso anche della grande collabora - zione degli Enti Locali e Territoriali, con il coinvolgimento di circa 150 Comuni . L’intervento ha avuto come scopo la realizzazione di un modello di conoscenza del territorio, attuato principalmente mediante la rilevazio - ne e la schedatura dei beni artistici e naturalistici, per un ammontare complessivo di circa 3.000 beni censiti e attraverso la creazione di un sistema informativo geografico. Ciò ha consentito la pubblicazione di carte e guide dettagliate in 4 lin - gue (italiano- inglese- francese- tedesco) realizzate da un consorzio di imprese con a capo l’Istituto Geografico De Agostini di Novara. Il lavoro ha inteso, pertanto, coniugare sicurezza, accessibilità e frui - zione, presentando e valorizzando la Sardegna e il suo patrimonio

41 archeologico, monumentale e paesaggistico e sviluppando un turismo alternativo alla Sardegna “mare e spiagge”. Il progetto, infatti ha individuato dieci ambiti territoriali campione tra quelli più distanti dalle solite rotte turistiche, accessibili con difficoltà e sottratti al controllo degli Enti preposti a vario titolo alla tutela,e delle popolazioni locali e, pertanto, esposti maggiormente al rischio ambientale e antropico. Sul Progetto sono stati, altresì, effettuati convegni, giornate di studio, ed apposite conferenze di presentazione: – il 30 novembre 2006 a Mantova nell’ambito del VI Convegno Nazionale ARCo (Associazione per il recupero del costruito) – il 4 maggio 2007, a Roma, al Ministero BAC nella Sala dello Stenditoio, – il 12 maggio 2007 a Macomer (NU) presso la Biblioteca Comunale – il 22 maggio 2007 al Forum della P.A. nel corso del Convegno “Sistemi informativi per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale” – il 14 e 15 luglio 2007 a Romana (SS) nell’ambito delle manifestazio - ni indette per celebrare Brancaleone da Romana – il 29 e 30 settembre 2007 a Cagliari nell’ambito delle Giornate Europee del Patrimonio presso la Biblioteca Universitaria, con escur - sione presso alcuni siti.

Tale progetto è stato, infine, espressamente citato quale “realizzazione particolarmente significativa nell’ambito del rapporto annuale di esecu - zione del programma PON Sicurezza” .

Campania: Progetto GIS “Sistema Informativo Geografico territoriale.”

Il Progetto ha previsto, come obiettivo comune primario, l’identificazio - ne e il posizionamento georeferenziato su carta tecnica regionale vet - toriale in scala 1:5.000 e su carte topografiche in formato digitale in scale 1:25.000, 1:50.000 e 1:100.000 di aree, siti e monumenti di interesse archeologico, architettonico e paesaggistico vincolati , noti ed emergenti, o anche solo individuati mediante ricognizioni e considera - ti di interesse culturale, sottoposti a rischio. Il progetto consta di 4 sottoprogetti, interessanti altrettante aree campane (Conca di Avellino e Media valle del Calore, Massiccio del Matese e dor - sale dei monti Pietravairano, Costiera Amalfitana e Versante occidentale vesuviano), selezionate quale modelli del territorio regionale in base ai tipi di rischio presenti e a precise caratteristiche geo-morfologiche, ambienta - li e paesaggistiche, realizzando in particolare i seguenti studi: – studio del rischio ambientale ed antropico – studio del fenomeno delle persistenze/interferenze insediative – studio del paesaggio storico – studio di sistemi di salvaguardia e sviluppo turistico culturale. Tali modelli interpretativi sono stati applicati a specifiche aree campio - ne del territorio campano, in modo da costituire altrettanti modelli applicativi, replicabili in contesti simili ed integrabili tra loro. Attraverso tali modelli si è intrapresa, altresì, una analisi sistematica del territorio campano, da analizzare nelle varie manifestazioni singo - le e macroscopiche ad un livello di maggiore approfondimento, sinte - tizzabili in carte tematiche e “storicizzate” a scala di dettaglio, insie - me alle basi di dati documentarie e catalografiche che le sottendono e

42 ne costituiscono il presupposto scientifico e conoscitivo. Tali strumenti appaiono dunque indispensabili, nelle attività di tutela, controllo, valorizzazione e progettazione ordinarie e straordinarie, in collaborazione con le Forze dell’Ordine, gli Enti Pubblici e i Soggetti cointeressati in ambito regionale e nazionale .

Basilicata: Progetto Museo Archeologico Nazionale di Metaponto.

I lavori effettuati nel Museo di Metaponto (Comune di Bernalda MT) e nell’area antistante sono stati tutti finalizzati al potenziamento delle misu - re di sicurezza passiva ed elettronica , alla riqualificazione degli acces - si e della zona verde, al miglioramento delle condizioni di visita, ed alla costituzione di un autonomo impianto di produzione di energia . Il Museo è stato potenziato nel sistema di sicurezza fisso, implementata l’illuminazione esterna, creato un sistema di rilevamento con telecamere posizionate all’esterno del museo, che consentono il monitoraggio conti - nuo dell’intera area di pertinenza del museo stesso e dei relativi accessi. Inoltre, sul versante sud del complesso è stato predisposto un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica ,destinata in parte per uso interno in parte (le eccedenze) da cedere al gestore. Tale impianto ha consentito di fornire una illuminazione più estesa, più intensa e continua, specie durante il periodo invernale, quando la popolazione di Metaponto si riduce in maniera considerevole ed aumentano i rischi di intrusione e furto. Inoltre Metaponto usufruisce ancor oggi di una rete elettrica rurale, spes - so soggetta ad interruzione dell’erogazione e la produzione autonoma di energia ha sensibilmente ridotto questa evenienza, consentendo il mantenimento di un costante livello di sicurezza all’interno e all’esterno della struttura museale, senza dover dipendere dall’erogazione pubbli - ca, ma anzi, come detto, contribuendo al potenziamento della stessa. Calabria: Progetto Cirò. Prevede l’adeguamento di un immobile confiscato alla criminalità orga - nizzata da destinare alla fruizione e alla conservazione di beni archeologici. L’idea progettuale è stata dettata dalla volontà di porre in sicurezza e garantire una corretta fruibilità del patrimonio archeologico mobile reperito nel territorio di Cirò (KR) e confiscato alle organizzazioni cri - minali. Il materiale è di provenienza protostorica e greco arcaica, oltre che inerente a sporadici elementi di materiale italico di IV- III secolo a.C., connessi agli insediamenti brettii lungo la costa. Il progetto è stato fina - lizzato alla musealizzazione di tale patrimonio archeologico, attraver - so interventi conservativi, di protezione e di valorizzazione, anche attraverso la realizzazione di attività culturali complementari mirate alla rivalutazione delle risorse locali e alla interazione tra le stesse. L’immobile sarà destinato a Museo Civico Archeologico ed a Polo Culturale. I progetti sopra descritti valgono a solo titolo esemplificativo, atteso che tutti i 27 progetti del PON Sicurezza , ivi compresi anche quelli realiz - zati con i fondi ricavati dalle economie derivanti dai ribassi d’asta delle gare effettuate, si sono avvalsi, per la realizzazione, della fattiva collaborazione sia degli Uffici territoriali del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che degli Enti locali.

43 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA CALABRIA

Direzione Regionale per i Beni Cultura e Innovazione , è la società consortile costituita nel novembre Culturali e Paesaggistici della Calabria Direttore Regionale: Paolo Scarpellini 2005, promossa e presieduta dalla Provincia di Crotone, composta 19 Coordinatore per la Comunicazione: soci tra Università calabresi, Enti Pubblici, Imprese ed il Parco Maria Teresa Sorrenti Scientifico e Tecnologico della provincia di Crotone -PST.KR; in questi Via Scylletion, 1 ultimi due anni, con il Progetto MESSIAH Metodologie, Strumenti e 88021 Roccelletta di Borgia (CZ) Tel. 0961 391087 – 48 – 89 Servizi Innovativi per l’ArcHeologia Subacquea ha implementato il Fax 0961 391033 [email protected] CMOT Centro Monitoraggio ed Osservatorio Tecnologico, ha potenzia - to con diverse attrezzature, le Università calabresi (Unical, Unirc e Distretto Tecnologico dei Beni Culturali Unicz) hanno sviluppato tecnologie e macchinari innovativi per la dia - della Regione Calabria Cultura e Innovazione scarl gnostica e riproduzione virtuale e le aziende hanno realizzato proget - Ufficio di Presidenza: Sergio Iritale ti di ricerca industriale; il tema comune a tutti i partner di Cultura è la Via Mario Nicoletta ricerca industriale, lo sviluppo precompetitivo e alta formazione nel set - 88900 Crotone (KR) Tel. +39 0962 902039 tore dei beni culturali, ma con un’attenzione particolare all’archeolo - Fax +39 0962 662000 gia subacquea. www.culturaeinnovazione.it [email protected] Il CMOT Centro di Monitoraggio e Osservatorio Tecnologico dei beni culturali interviene nelle seguenti aree : analisi economica; analisi tec - nologica; analisi dei fabbisogni formativi; promozione e comunicazio - ne attività del Distretto. Con l’analisi economica ha mappato 230 imprese calabresi che si occupano di beni culturali e le ha suddivise in 7 macroaree: Edilizia, Edilizia Specializzata, Restauro, Informatica, Grafica ed Editoria, Banche Dati, Estrazione mineraria; nello specifico, l’analisi ha riguardato anche le imprese che effettuano lavori subac - quei, che in Calabria sono 19. Con l’analisi tecnologica , ha mappato CNR, Istituti e Aziende che dispongono di tecnologie e le ha inserite in un apposito data base, a disposizione delle imprese calabresi: esse spaziano dal georadar per l’individuazione non invasiva dei reperti sotterranei alla Tac per la conoscenza e conservazione oppure al laser per la pulitura. Per quanto concerne la formazione , essa si è indirizza - ta su tre direzioni: la prima è stata quella del monitoraggio delle pro - fessionalità esistenti e già formate, sui beni culturali, in Calabria: per es. sono disponibili mosaicisti oppure tecnici per rilievo architettonico o per la conservazione e valorizzazione del territorio; la seconda ha creato professionalità, con alte competenze, che potranno operare nel - l’archeologia marina; la terza ha raccolto quelle che sono le esigenze formative da parte delle imprese calabresi. Al CMOT, infine Cultura ha assegnato il compito di promuovere il Distretto: si organizzano, a tal fine, i Circoli per l’Innovazione in cui si mette in contatto, domanda e offerta di tecnologie, legate al patrimonio dei beni culturali, con una partecipazione di Aziende e mondo scientifico; da poco tempo è stato completato il sito de Distretto che è www.culturaeinnovazione.it Almeno una dozzina sono i laboratori Universitari calabresi potenzia - ti con i fondi del progetto Messiah. L’Università di Catanzaro – Unical - ad es. ha realizzato un sistema per mettere in rete riproduzioni virtua - li in 3 D di reperti; si tratta di un tastatore , una punta che vede in 3 D, sfiora l’oggetto e lo trasferisce a uno schermo; usando occhiali stereo - scopici anche l’utente può vederlo in 3 D su un monitor posizionato in una qualunque parte del mondo; inoltre il tastatore rileva perfettamen - te forma e dimensioni disponibili anche per calchi, riproduzioni etc..

44 IL TASTATORE: visualizzare su un monitor l’oggetto reale ripreso da una videocamera seguendone la ricostruzione 3D

Visualizzazione del risultato finale del rilievo 3D

In futuro questa tecnologia applicata all’archeologia subacquea po- trebbe essere utile a rilevare i patrimoni sommersi in modo non invasi - vo e molto preciso. Un altro studio ha riguardato l’uso di radiazioni elettromagnetiche (ecografia radar ) per rilevare cosa c’è sui fondali, tramite esami sui riflessi delle onde emesse. Da non dimenticare che la Calabria merita di essere menzionata anche per la presenza dell’rcheologia subac - quea lacustre e gli studi di Cultura si muovono anche in tale settore; infatti, in uno dei laghi della Sila, il lago di Cecita, si è scoperto che esiste un santuario di età greca, una fabbrica di età romana che, pro - prio i chimici dell’Unical, hanno appurato essere di tipica pece silana fatta con gli alberi del posto; nel lago di Arvo, invece, c’è un impor - tante e raro insediamento dell’homo erectus di 3 km di estensione men - tre nel lago Ampollino ci sarebbero insediamenti dell’età del bronzo e un abitato medievale. L’Univeristà di Reggio Calabria - UNIRC - ha puntato, invece, sulla sta - bilità dei monumenti vicino al mare e su esami spettroscopici per rico - struire oggetti antichi tenendo presente la composizione chimico-fisica. L’Univeristà di Catanzaro –UNICZ- invece, ha portato avanti studi di archeo-genetica sul Dna dei reperti archeologici. Le aziende di Cultura , invece, si stanno occupando di sviluppare stru - menti innovativi a supporto delle attività di archeologia subacquea, in grado, da una parte, di rispondere efficacemente ai fabbisogni di innovazione e, d’altra parte, di promuovere il Distretto nel suo poten - ziale ruolo di collegamento tra la gestione del patrimonio subacqueo e le politiche di promozione del territorio della Regione Calabria.

45 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA CAMPANIA Archivio di Stato di Benevento

Direzione Regionale per i Beni Il futuro della memoria. Storia segni e disegni della città Culturali e Paesaggistici della Campania di Benevento tra XVII e XIX secolo. Il centro urbano. Direttore Regionale: Luciano Scala Mostra Archivio di Stato di Benevento Coordinatore per la Comunicazione: 24 marzo – 31 dicembre 2006 Maria Rosaria Nappi Valeria Taddeo Via Eldorado, 1 – Castel dell’Ovo 80100 Napoli Tel. 081 2464209 – Fax 081 7645305 L’iconografia della evoluzione storica di un centro urbano è l’oggettivazio - ne simbolica del complesso divenire storico della sua identità collettiva. Archivio di Stato di Benevento Essa è, perciò, un bene culturale primario di cui tutta la comunità ha biso - Direttore: Valeria Taddeo Via Giovanni De Vita, 3 gno vitale. La matura consapevolezza di dover soddisfare questo biso - 82100 Benevento gno ha favorito proficue sinergie tra Comune e Archivio di Stato nell’av - Tel. 0824 25414 - 21513 Fax 0824 24655 viare lo studio e la fruibilità della preziosa documentazione specifica. [email protected] I documenti esposti, selezionati negli atti dei Notai che rogarono a www.archivi.beniculturali.it/ASBN/ Benevento tra la metà del XVII e la metà del XIX secolo, sollecitano un viaggio reale e fantastico nel centro urbano. Consentono di attra - versarlo fisicamente, componendo o ricomponendo mentalmente la concreta dimensione esistenziale di chi l’abitava, ma anche di coglie - re le “forme dell’umano”, vita e valori - economici, sociali, religiosi - che la caratterizzavano. Questa mostra tenta, perciò, un percorso inattuale ma percepito sempre più come necessario nella omologazione imperante: realizza un ritorno al passato attraversando le sedimentazioni delle strutture materiali e simboli - che della città. Alla ricerca di “strutture”, “segni” e “simboli” nei quali è oggettivata l’esistenza storica di diverse generazioni di uomini e donne. “Forme simboliche” che hanno generato l’oggi e continuano a catturarlo o a trattenerlo, dalle quali nessun demiurgo, nemmeno la tecnica o la glo - balizzazione, riesce a svellere totalmente le radici dell’uomo. Una passeggiata, con la guida di documenti notarili, attraverso due secoli di vita del centro urbano: immersione nel passato, non fantasti - co ma realissimo, strutturato nella dimensione architettonica ed esisten - ziale del cuore della città. Ma, anzitutto, nella ben più solida ed eva - nescente struttura bio-psichica della coscienza, individuale e collettiva, che in esse si è sedimentata. E ancora si proietta nel futuro con prepo - tenza maggiore di qualsiasi immaginazione fantastica. Dai documenti esposti affiora così “l’anima dei luoghi” urbani, i cui frammenti hanno segnato e segnano l’identità collettiva ancora oggi. Ne emerge una dimensione, insieme reale e fantastica, dello spazio e del tempo urbano e storico che nessun regista o artista, forse, avrebbe potuto immaginare. Realizzata, invece, dall’anomica e anonima esi - stenza quotidiana degli uomini che l’hanno abitato, documentata da questi disegni.

46 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA CAMPANIA Archivio di Stato di Benevento

Disegni e mappe dell’Archivio di Stato di Benevento Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici Giuseppe Vetrone della Campania Direttore Regionale: Luciano Scala 1695-1915: questo l’arco di tempo coperto dai disegni e dalle mappe Coordinatore per la Comunicazione: Maria Rosaria Nappi riprodotte. Via Eldorado, 1 – Castel dell’Ovo Dalle opere di ricostruzione dopo il terremoto del 1688, attraverso gli 80100 Napoli sconvolgimenti delle successive scosse del 1702 e del 1732, fino agli Tel. 081 2464209 – Fax 081 7645305 interventi post unitari intesi a ridisegnare il tessuto urbanistico del cen - Archivio di Stato di Benevento tro urbano con l’apertura di corso Vittorio Emanuele, l’ampliamento Direttore: Valeria Taddeo della sede stradale di corso Garibaldi, la creazione di nuovi varchi Via Giovanni De Vita, 3 82100 Benevento nelle mura longobarde. Tel. 0824 25414 - 21513 Il racconto di queste vicende ci viene illustrato da tecnici la cui figura Fax 0824 24655 [email protected] professionale va progressivamente precisandosi: inizialmente l’opera www.archivi.beniculturali.it/ASBN/ di agrimensore o di tavolario può essere svolta dallo stesso notaio o da un mastro muratore; in seguito compaiono gli architetti, poi gli inge - gneri e i geometri. Passiamo così dal tratto rapido e un po’ grossolano di Bartolomeo Cocca da Colle, agrimensore regio e deputato del cardinale Orsini, alla precisione del mastro architetto svizzero Cristoforo de Donatis, agli splendidi disegni del sacerdote architetto Saverio Casselli, ai lavo - ri delle coppie Colle De Vita-Mozzillo e Torre-Chiariotti, in cui all’archi - tetto si associa il geometra. Alcuni degli edifici rappresentati - la rocca pontificia, il campanile di S. Sofia, il tratto orientale delle mura, le chiese di S. Maria della Verità, S. Pasquale, S. Anna, il supportico di S. Gennaro - costituiscono anco - ra oggi delle emergenze nell’architettura cittadina. Altri sono comunque facilmente riconoscibili: la costruzione acquistata per ampliare il Semi- nario arcivescovile, la calcara attigua alla chiesetta di S. Cristiano, il palazzo sovrastante l’entrata laterale di S. Domenico, i complessi rac - chiusi tra la via Magistrale e la strettola della Dogana, le case realizza - te riusando le pareti di un’antica chiesa dietro S. Vittorino. Per altri siti - la nuova abitazione dell’architetto Pasquale De Iuliis, la casa con giardino murato nel rione Trescene, la taverna dei Cavalieri - l’individuazione è stata più laboriosa e si son dovuti considerare anche atti relativi ad immobili confinanti con quelli in esame, seguendo un per - corso fatto di rimandi e collegamenti che chiarisce il senso e il valore del lavoro di ricerca e schedatura realizzato da Claudia Musto, Serena Boscaino, Elena Checchi, Loredana Orsillo, Gaetano Cipolletti e Massi- miliano Stravato: non una collezione di opere grafiche più o meno pre - gevoli, ma uno strumento archivistico insostituibile, un punto di accesso da cui iniziare la navigazione attraverso un complesso documentario, il fondo Notai, tanto ricco quanto di difficile esplorazione.

47 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA CAMPANIA Biblioteca Università di Napoli

Direzione Regionale per i Beni “Che cos’è la Biblioteca” Culturali e Paesaggistici della Campania Maria Cristina Di Martino Direttore Regionale: Luciano Scala Coordinatore per la Comunicazione: La Biblioteca Universitaria di Napoli è da tempo impegnata nella pro - Maria Rosaria Nappi gettazione ed erogazione di servizi per fasce di utenti svantaggiati. Via Eldorado, 1 – Castel dell’Ovo 80100 Napoli Il primo approccio con le disabilità è stato il progetto “Libro parlato: Tel. 081 2464209 – Fax 081 7645305 audiolibri sul Web per disabili visivi e dislessici – rete Biblioteche

Biblioteca Universitaria di Napoli Statali”. Direttore: Maria Cristina Di Martino Gli operatori della biblioteca, sulla base delle competenze finora Via G. Paladino, 39 acquisite e delle esperienze avviate sul territorio, hanno individuato 80138 Napoli Tel. 081 5517025 – Fax 081 5528275 nella rete socio-culturale (famiglia, scuola, associazioni di volontariato) [email protected] una risorsa imprescindibile per l’efficacia di servizi” per l’inclusione”. www.bun.na.it L’esperienza ha avuto effetti importanti in termini di ricaduta sociale ed ha avvicinato all’istituzione bibliotecaria nuove fasce di utenti una volta presenti solo raramente negli istituti culturali. Dal confronto con diverse tipologie di utenti diversamente abili e anche a seguito del corso di aggiornamento organizzato dal MiBAC “L’accessibilità universale al Patrimonio Culturale” è nata l’idea di rivol - gere l’attenzione anche ad altre forme di disabilità, prioritariamente quella cognitiva . In tale contesto il progetto “ Che cos’è la Biblioteca ”, elaborato dalla la dott.ssa Maria Rosaria Capasso (responsabile del procedimento), si propone di presentare in maniera “amichevole” ed agile l’istituzione bibliotecaria a quanti hanno facoltà cognitive limitate a causa di un deficit di lieve o medio grado. Tra gli aspetti innovativi del progetto sono la concretezza nell’approc - cio, l’orientamento all’accoglienza, il coinvolgimento anche emotivo in esperienze di aggregazione e condivisione della realtà della biblioteca .

Il progetto nasce nel giugno 2007 ed è in progress , si rivolge a disa - bili cognitivi o audiolesi scolarizzati e ad associazioni di disabili con deficit cognitivo. Una sua prima sperimentazione ha avuto luogo nella sede della Biblioteca Universitaria di Napoli, in via G. Paladino,39. (www.bun.na.it ). Dopo un primo contatto con i referenti per l’Handicap degli istituti sco - lastici e quelli delle associazioni dei disabili cognitivi è stata fatta loro la proposta di “ adottare la Biblioteca ” per favorire l’inclusione anche di questa fascia di utenti negli istituti culturali. L’obiettivo è “ arrivare alla loro mente ” fornendo dei testi semplificati con un linguaggio essenziale e diretto. L’oggetto in questa prima fase è stata la Biblioteca, come servizio pubblico sociale che offre contenuti cultura - li su qualunque tipo di supporto. Si è scelta la metodologia delle visite guidate personalizzate a seconda del tipo e grado di disabilità. Il servizio ha una dimensione regionale in un territorio che presenta notevoli ritardi sul piano sociale ed economico per l’integrazione dei portatori di disabilità. Ci si è prefissi lo scopo di dare una risposta in termini di servizi sociali e garantire le condizioni di pari opportunità e di democratica fruizione del patrimonio culturale a tutti. Il progetto “ Che cos’è la Biblioteca” è una presentazione in powerpoint che illustra tutte le opportunità che la biblioteca offre agli utenti. Attraverso un dialogo semplificato si rende la fruizione del bene cultu - rale gradevole e quasi ludica in un’ottica di usable accessibility. Inoltre si è pensato di fornire una comunicazione non solo verbale ma anche sensoriale ( è stato molto produttivo l’uso della vista e la gestualità). Il

48 linguaggio è sempre diretto ed essenziale privo di metafore e frasi fatte; si è pensato di attirare l’attenzione con i colori per favorire la concentrazione. E’ stato coinvolto il Centro per i Servizi Educativi del MiBAC, diversi istituti scolastici del territorio napoletano e l’Associazione Italiana Persone Down. La prima fase è stata finalizzata ad acquisire maggiori conoscenze teo - riche e pratiche sulle modalità di approccio e comunicazione con il disabile cognitivo. A tale proposito è stata formativa la partecipazione al corso di aggiornamento organizzato dalla Direzione Generale per i Beni Librari del Ministero per i Beni e le Attività Culturali dal titolo “L’accessibilità universale al Patrimonio Culturale” 8-10 ottobre 2007 – Roma ” .

Successivamente è stato elaborato il programma per i disabili cogniti - vi del 2008 che, tra gli interventi a favore dei disabili cognitivi, inclu - deva il progetto “ Che cos’è la Biblioteca” con la modalità di presenta - zione del powerpoint . L’obiettivo prioritario, l’inclusione di nuove fasce di utenti negli istituti culturali, è stato raggiunto in quanto i destinatari del progetto sono intervenuti molto positivamente richiedendo di riattivare l’esperienza anche con altri contenuti. I referenti per l’handicap e i familiari dei disabili hanno apprezzato lo sforzo di creare un ambiente sereno e accogliente per far sì che il contenuto culturale che si offre venga asso - ciato all’idea di gradevolezza e serenità. Dalle visite effettuate è emerso che alcuni disabili nel corso dell’intera - zione – momento di verifica verbale del contenuto proposto – hanno mostrato di raggiungere obiettivi che a una prima analisi non si pen - sava che potessero raggiungere. Dalla positività dei risultati ottenuti è emerso che il concetto di disabilità cognitiva non pesa più come una condanna ma come una condizione con la quale l’operatore culturale interagisce per integrare il disabile all’interno dell’istituzione bibliote - caria .

49 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA CAMPANIA Biblioteca Università di Napoli

Direzione Regionale per i Beni “Libro Parlato - audiolibri su web per disabili visivi Culturali e Paesaggistici della Campania e dislessici - rete biblioteche statali” Direttore Regionale: Luciano Scala Maria Rosaria Capasso Coordinatore per la Comunicazione: Maria Rosaria Nappi Si dispone di una postazione informatica che consente ai non vedenti, Via Eldorado, 1 – Castel dell’Ovo 80100 Napoli ipovedenti e dislessici la consultazione , download e prestito di audio - Tel. 081 2464209 Fax 081 7645305 libri grazie all’istallazione di un PC dotato di specifici applicativi soft - ware tecnologicamente all’avanguardia. Tutta la documentazione sul Biblioteca Universitaria di Napoli Direttore: Maria Cristina Di Martino progetto è disponibile su www.bibliotechepubblichestatali.it . Via G. Paladino, 39 Oggi, grazie alla Convenzione stipulata dalla Direzione Generale per 80138 Napoli i Beni Librari con i gestori del Libro Parlato Lions, la Biblioteca Uni- Tel. 081 5517025 – Fax 081 5528275 [email protected] versitaria di Napoli dispone di nuove tecnologie che offrono la possi - www.bun.na.it bilità all’utente con difficoltà visive o dislessico di scaricare audiolibri in formato mp3. direttamente su lettori da portare via. Per usufruire di tale servizio l’utente con diversa abilità visiva si iscrive al sito www.libroparlatolions.it dalla postazione riservata presente nella nostra sede. Dopo l’iscrizione riceverà una password di accesso con un codice numerico di riconoscimento, grazie al quale può chie - dere lo scaricamento di audiolibri su lettori mp3. Ciò avviene sia che l’utente disabile della vista o dislessico abbia un suo lettore, sia che prenda in prestito un lettore già in dotazione alla biblioteca (è stato predisposto un meccanismo di protezione alla fonte degli stessi MP3, al fine di evitarne inutili riproduzioni illegali). La Convenzione stipulata dal MiBAC con i gestori del Libro Parlato Lions ha fornito le biblioteche aderenti al progetto, tra cui la Biblioteca Universitaria di Napoli, anche di 2 SW dedicati alle disabilità visive che garantiscono all’utente disabile la maggiore autonomia possibile nell’uso dello strumento informatico. Essi sono: Zoom Text 9.0 che ingrandisce fino a 36 volte lo schermo del PC e con - sente anche di aprire delle finestre e trascinarle a piacimento secon - do le necessità e i desideri dell’utente. Possiede inoltre anche un’inter - faccia di lettura dello schermo fruibile da chi è completamente privo dell’uso della vista. Window Eyes che fornisce la lettura dello schermo sia per il testo di un file o di un qualsiasi scritto sia dei vari menu che lo schermo presenta (Es. File, Modifica, Visualizza ecc…). La Biblioteca Universitaria di Napoli ha accolto il tema della collabora - zione con le autonomie locali per la promozione del patrimonio cultura - le. Nel gennaio 2008 è stata stipulata una convenzione con L’A.S.L. NA3 per la diffusione e promozione delle iniziative riguardanti la frui - zione di audiolibri con le nuove tecnologie a nostra disposizione.

La foto sopra riproduce il lettore mp3 collegato al PC attrezzato per le disabilità visive in dotazione alla Biblioteca Universitaria di Napoli . Si

50 offre ai disabili visivi e dislessici la possibilità di iscriversi al servizio del libro parlato e scaricare le tracce audio su lettori mp3 sia che siano di proprietà dell’utente sia che siano, come quello nella foto, in dota - zione alla biblioteca.

La foto riproduce il lato sinistro del SW per ipovedenti e non vedenti ZoomText 9.0 in dotazione alla Biblioteca Universitaria di Napoli. ZoomText 9.0 possiede due interfacce. L’interfaccia ingranditore, riser - vata agli ipovedenti, ingrandisce il testo fino a 36 volte; l’interfaccia lettore consente anche ai non vedenti la lettura con voce elettronica dello schermo.

La foto riproduce il lato destro del SW per ipovedenti e non vedenti Zoom-text 9.0 in dotazione alla Biblioteca Universitaria di Napoli. Zoom- text 9.0 possiede due interfacce. L’interfaccia ingranditore, riser - vata agli ipovedenti, ingrandisce il testo fino a 36 volte; l’interfaccia lettore consente anche ai non vedenti la lettura con voce elettronica dello schermo.

51 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA CAMPANIA Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Salerno e Avellino

Direzione Regionale per i Beni Un osservatorio sull’ambiente Culturali e Paesaggistici della Campania Maria Pasca – Raffaella Di Leo Direttore Regionale: Luciano Scala Coordinatore per la Comunicazione: Nasce a Controne in provincia di Salerno il primo osservatorio sull’am - Maria Rosaria Nappi biente affidato ai ragazzi del paese. Via Eldorado, 1 – Castel dell’Ovo 80100 Napoli L’esigenza di proseguire in modo nuovo l’impegno sviluppato nel corso Tel. 081 2464209 di attività di laboratorio sul restauro delle opere d’arte programmato Fax 081 7645305 nel piano dell’offerta formativa dell’Istituto comprensivo di Castelcivita, Soprintendenza per i Beni nella sede di Controne, dall’anno scolastico 2004 – 2005, ha deter - Architettonici e Paesaggistici di Salerno e Avellino minato in modo quasi naturale l’idea di istituire un punto di osservazio - Soprintendente: Anna Maria Affanni ne permanente finalizzato alla conoscenza e alla tutela del territorio, Coordinatore per la Promozione dei suoi beni, del suo paesaggio. e le Attività Culturali: Maria Pasca Infatti, seguire e partecipare a scuola al restauro di un’opera d’arte Via Botteghelle, 11 84121 Salerno rappresenta per i giovani un’occasione importante per avvicinarsi, in Tel. 089 2573111 maniera attiva e coinvolgente, alla conoscenza e al rispetto del pro - Fax 089 251727 www.ambientesa.beniculturali.it prio territorio. La valenza formativa del progetto denominato “se fac - www.ingenioloci.it cio...capisco” è nella molteplicità degli stimoli culturali che deriva da [email protected] un laboratorio pratico, in cui il manufatto artistico diventa un vero e Raffaella Di Leo proprio libro di testo interdisciplinare che parla di cultura artistica, di Responsabile Sez. Provinciale di Salerno Italia Nostra tradizioni popolari e religiose, di iconografia, di storia locale; che tra - smette la percezione della fragilità del patrimonio e della responsabi - lità di ognuno nella sua conservazione. Imparare tecniche di restauro significa soprattutto capire le cause che determinano il degrado del patrimonio artistico e la necessità di studi e competenze per la sua manutenzione. La verifica della gravità e, talvolta, della irreversibilità dei danni causati al patrimonio artistico dall’incuria permette ai giova - ni di maturare un atteggiamento consapevole e critico nei confronti della realtà circostante e la volontà di affrontare i problemi relativi non più solo alle singole opere, ma al paese nel suo complesso. Il laboratorio di restauro delle opere d’arte è stato progettato, infatti, come laboratorio di formazione culturale all’interno di un più vasto pro - getto didattico Genius Loci che mira, attraverso azioni diverse, alla valorizzazione dei beni culturali. L’osservatorio sull’ambiente costituisce, appunto, una di queste azioni, la più nuova e ambiziosa. Anche la più complessa da realizzare in quanto richiede spazi dedica - ti e costantemente aperti al pubblico. I compiti che l’osservatorio si pone si riassumono: – nella promozione e realizzazione di iniziative volte alla raccolta di dati e materiali che rappresentino la storia e la realtà contempora - nea dei luoghi; – nella costituzione di una mediateca (biblioteca, emeroteca, videote - ca...) con particolare riferimento alle problematiche culturali e am- bientali locali, che contenga, in particolare, un archivio documentario delle esperienze e dei materiali prodotti dalle scuole del comprensorio. Per tutti questi motivi è evidente che questo progetto non può realizzar - si senza la collaborazione delle istituzioni locali. A Controne questa collaborazione è già attiva, grazie soprattutto all’impegno della Pro Loco Controne 2001 , che ha saputo coinvolgerle tutte. Anche alle attività dell’Osservatorio concorreranno, oltre alla scuola, il Servizio Educativo della Soprintendenza, il settore Educazione Am- biente di ItaliaNostra, la pro Loco, la comunità religiosa e l’Ammi- nistrazione comunale, che ha messo a disposizione una sede per le attività dell’osservatorio.

52 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA CAMPANIA Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Salerno e Avellino

Monumenti sempre aperti Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici Maria Pasca della Campania Direttore Regionale: Luciano Scala “Monumenti sempre aperti” è un progetto di valorizzazione del cen - Coordinatore per la Comunicazione: Maria Rosaria Nappi tro storico di Salerno, realizzato dalla Soprintendenza BAPPSAE di Via Eldorado, 1 – Castel dell’Ovo Salerno e Avellino, dal Comune di Salerno e in collaborazione con la 80100 Napoli Curia arcivescovile, strettamente collegato alla presenza e al ruolo Tel. 081 2464209 Fax 081 7645305 svolto a Salerno dalla Soprintendenza, istituita dopo il terremoto del 1980. Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici Con la ricostruzione post sismica è iniziato un importante recupero del di Salerno e Avellino centro antico della città, che ancor prima del rovinoso evento versava Soprintendente: Anna Maria Affanni in condizioni di degrado e abbandono. La città moderna si era estesa Coordinatore per la Promozione nella zona orientale, nei cosiddetti quartieri residenziali e il centro sto - e le Attività Culturali: Maria Pasca Via Botteghelle, 11 rico era diventato luogo di emarginazione e malvivenza. Dopo il ter - 84121 Salerno remoto la disponibilità di cospicui fondi per la ricostruzione ha deter - Tel. 089 2573111 Fax 089 251727 minato una significativa inversione di tendenza, con il progressivo www.ambientesa.beniculturali.it restauro di antichi palazzi gentilizi, di chiese e di aree degradate. Il www.ingenioloci.it [email protected] recupero edilizio realizzato dalla Soprintendenza ha inevitabilmente condotto anche al recupero funzionale e alla rivitalizzazione del quar - tiere: non soltanto sono tornati ad abitarci coloro che l’avevano abban - donato, ma dagli anni ‘90 è esploso il fenomeno della movida che ne ha fatto il centro di investimenti per attività turistiche e ricreative. Così è stato anche per il patrimonio artistico. Gli interventi di restauro degli edifici hanno portato alla riscoperta di antiche strutture che, nel tempo, erano state coperte da successivi interventi e completamente dimenticate. Questo fenomeno di costante sovrastrutturazione è una caratteristica della città di Salerno, che dall’origine del suo impianto urbano, cioè dall’VIII secolo, fino al secolo XIX, non ha superato i pro - pri confini, non ha avuto nuove zone di espansione ma è cresciuta sempre su se stessa, anche a causa della natura sismica e alluvionale dei luoghi. Accanto all’alacre attività di architetti e storici dell’arte intenti al recu - pero delle opere d’arte, la Soprintendenza ha sempre posto, con pari interesse ed impegno, l’attività di comunicazione e promozione cultu - rale sin dall’epoca della sua istituzione, facendo scelte anticipatrici di una tendenza che si sarebbe sviluppata negli anni successivi. L’attività culturale promossa dalla Soprintendenza si è sempre rivolta in maniera prevalente al territorio, attraverso iniziative volte a far cono - scere il patrimonio cittadino. “Visitate Salerno”, “Passeggiate Salernitane” sono state iniziative pio - nieristiche che, già dal 1985, hanno proposto visite guidate in quartie - ri e locali, in quell’epoca ancora fatiscenti e degradati, e portato visi - tatori all’interno di luoghi normalmente non destinati alla fruizione pub - blica. Per la prima volta i cittadini di Salerno furono accompagnati in luoghi, che, almeno dal dopoguerra, erano considerati pericolosi e malsani. Furono appositamente aperti, con complicate procedure condotte con il Ministero della Giustizia, gli antichi conventi adibiti per oltre un seco - lo a carceri giudiziarie, antichi teatri, ormai abbandonati, ex chiese, stradine e vicoletti dalle caratteristiche strutture chiuse, tipiche dell’alto medioevo. In quel tempo il percorso era ancora contrassegnato da numerosi segni di inquietante degrado. Tuttavia si gettarono le basi per attirare l’attenzione sull’antica città che nascondeva tracce importanti di una storia importante.

53 Uno degli aspetti più significativi di queste iniziative è stata sempre la sinergia con gli Enti Locali, in particolar modo con il Comune di Salerno, da sempre sostenitore delle proposte culturali della Soprin- tendenza. Questo è un aspetto non banale, in quanto la collaborazio - ne tra Enti e Pubblica Amministrazione è una condizione indispensabi - le per il raggiungimento di obiettivi, nel nostro caso culturali e di tute - la del patrimonio. Il felice rapporto sinergico con gli Enti locali e le istituzioni cittadine si è andato consolidando sempre più nel tempo, giungendo alla defini - zione di un programma più articolato, scaturito dall’esigenza di rende - re fruibile il patrimonio cittadino in maniera continuativa, offrendo a scuole e turisti un servizio costante di visite guidate affidate ai giovani che sceglievano di prestare servizio civile presso la Soprintendenza, adeguatamente formati. Anche in questo caso è stata indispensabile la costante collaborazione della Curia e dei parroci che hanno dato sem - pre ampia disponibilità nell’autorizzare le visite all’interno dei luoghi di culto e dell’Amministrazione Comunale che ha messo a disposizio - ne un luogo per allestirvi un info point, per distribuzione di materiali didattici e registrazione di prenotazioni. Da questo impegno nasce il progetto Monumenti Sempre Aperti. Nel 2001 – essendo terminata la disponibilità del servizio civile – sono state utilizzate le nuove opportunità offerte dal nuovo Mibac e la Soprintendenza ha accolto immediatamente le istanze di associazioni culturali che nel frattempo si erano formate ed erano impegnate sul ter - ritorio, stipulando convenzioni con esse per tenere aperti nei fine-setti - mana i principali monumenti cittadini. A monte delle convenzioni fu sti - pulato un protocollo d’intesa con il Comune, la Curia, associazioni ed Enti che in vario modo detenevano il possesso dei beni di rilevante inte - resse culturale, in base al quale il Comune si assumeva l’onere econo - mico e la Soprintendenza il coordinamento scientifico. Quest’anno il progetto si è ulteriormente allargato fino a garantire l’apertura dei monumenti ogni giorno, grazie al coinvolgimento della Regione Campania che si è assunta l’onere economico di un più cospi - cuo contributo alle tre associazioni culturali cittadine protagoniste del progetto: “Erchemperto”, Il Gruppo Archeologico Salernitano e “Il Centro Storico”. L’impegno condiviso del Comune e della Soprintendenza, con la colla - borazione di tutti gli altri Enti e Associazioni della città, nel comune obiettivo di valorizzarla e rafforzarne l’offerta turistico-culturale, ha fatto sì che oggi è diventata una realtà quella che possiamo definire il museo all’aperto della città , che si articola in un vasto percorso che include anche monumenti dei quali trent’anni fa si avevano testimo - nianze solo documentarie. La trentennale azione della Soprintendenza a Salerno, infatti, ha porta - to alla riscoperta di numerose e importantissime tracce della sua storia. Il glorioso passato della nostra città, che affonda le sue radici nell’alto medioevo, era prima rintracciabile soltanto attraverso i documenti e le testimonianze storiche; al di là della Cattedrale e di altri monumenti, erano pochi i segni visibili di quel glorioso passato, il resto era appan - naggio esclusivo degli addetti ai lavori. Oggi sono stati recuperati e restituiti alla conoscenza del vasto pubblico gioielli come S. Pietro a Corte, l’antica cappella del palazzo longobardo costruito nell’VIII seco - lo da Arechi II, la chiesa di S. Maria de Lama, nel cui ambiente ipogeo si conservano le ultime testimonianze di pittura longobarda, la chiesa di

54 S. Andrea de Lama, in cui sono state recentemente recuperate le struttu - re del IX secolo, il Giardino della Minerva che ripropone l’antico orto botanico realizzato da Matteo Silvatico nel XIII secolo, che, insieme ad altre numerose piccole tracce rinvenute in luoghi diversi, rappresentano preziose tessere di un percorso storico-artistico di assoluto rilievo. Anche l’apertura della cattedrale in un orario continuo dalle 9.00 alle 19.00, che è parte del Progetto, non è cosa banale: in nessuna città si trova - no le chiese aperte oltre l’orario della loro funzione di luogo di culto.

55 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELL’EMILIA – ROMAGNA

Direzione Regionale per i Beni Dalla collaborazione alla conservazione Culturali e Paesaggistici dell’Emilia – Romagna Paola Monari Direttore Regionale: Luciano Marchetti Coordinatore per la Comunicazione: Nel 2003, all’interno della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paola Monari Paesaggistici dell’Emilia-Romagna furono avviate le ricerche per una Via Sant’Isaia 20 40123 Bologna mostra intitolata Immaginari collettivi. Arte e architettura di regime Tel. 051 3397024 lungo la Via Emilia . La Direzione Regionale si proponeva di studiare le Fax 051 3397077 [email protected] trasformazioni urbanistiche delle città lungo la via Emilia durante il ven - tennio fascista e di definire il ruolo degli artisti (pittori, scultori, mosai - Comune di Forlì Assessorato Cultura e Università, cisti) che, operando sui nuovi edifici pubblici contribuirono ad alimen - Servizio Pinacoteca e Musei tare la fabbrica del consenso attraverso la rappresentazione e la stru - Assessore: Gianfranco Marzocchi mentalizzazione di valori universali. Direttore Servizio Pinacoteca e Musei: Luciana Prati L’idea nasceva in seguito alla presentazione da parte del Ministero- [email protected] Direzione Generale per i Beni Culturali e Paesaggistici del primo pro - getto de “ La strada della Pace Lubecca-Roma ” che prevedeva la realiz - zazione da parte di Soprintendenze, Enti locali e Associazioni di sin - gole iniziative (mostre, convegni, pubblicazioni, ricerche, campagne fotografiche), volte a trovare ‘segni di pace’ lungo un ideale percorso che da Lubecca giunge a Roma, attraversando anche cinque regioni italiane (Lombardia, Emilia-Romagna, Marche, Umbria, Lazio) e che, per il tratto emiliano-romagnolo, coincide con la Via Emilia. Al progetto aderì il Comune di Forlì, che si impegnò a finanziare un video, commissionato all’artista milanese Paola di Bello, sull’Ex Collegio Aeronautico della Gioventù Italiana del Littorio di Forlì. L’edificio, progettato nel 1934 da Cesare Valle e dotato di un comples - so apparato decorativo sul ‘mito del volo’, con mosaici, dipinti murali e una monumentale statua di Icaro, è uno dei più rappresentativi del - l’epoca a Forlì.

56 Motivi diversi hanno poi impedito la conclusione della ricerca e l’alle - stimento della mostra, con il rischio di disperdere i risultati ottenuti fra il 2004 e il 2006. Il sostegno del Comune di Forlì - Assessorato Cultura e Università, Servizio Pinacoteca e Musei - è stato fondamentale per avviare un lavo - ro di recupero e di riorganizzazione del materiale acquisito, ed elabo - rare un progetto di mostra meno ambizioso, ma altrettanto qualificato sia dal punto di vista scientifico che dell’immagine, da portare a termi - ne entro il 2009. Icarus Game, il video di Paola di Bello, è uno dei primi elementi del nuovo progetto: è un viaggio virtuale che la video artista compie all’in - terno dell’Ex Collegio Aeronautico, accompagnando Icaro nel suo sogno di fuga dal labirinto e nella scoperta del volo che rappresenta la libertà. L’opera è stata presentata a Forlì il 29 marzo 2008 nel corso della “X Settimana della Cultura”. Dall’evento costruito intorno alla sua pro - iezione e dalla visita guidata all’Ex Collegio Aeronautico è nata anche una nuova idea di collaborazione fra il Comune di Forlì e la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna per il completamento del censimento regionale degli edifici pubblici con decorazioni costruiti in Emilia-Romagna durante il ventennio. La prima parte del censimento, frutto del lavoro svolto fra il 2004 e il 2006, è stata pubblicata nel sito istituzionale della Direzione Regio- nale in forma di itinerari curati da Chiara Magalini - Architettura pub - blica in Emilia-Romagna durante il Ventennio e Le stazioni ferroviarie - con il preciso intento di sensibilizzare il pubblico nei confronti di un patrimonio edilizio che, se non conosciuto, potrebbe andare perduto.

57 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELL’EMILIA – ROMAGNA Archivio di Stato di Piacenza

Direzione Regionale per i Beni La nuova sede dell’Archivio di Stato di Piacenza Culturali e Paesaggistici dell’Emilia – Romagna nel monastero di S. Agostino Direttore Regionale: Luciano Marchetti Gian Paolo Bulla Coordinatore per la Comunicazione: Paola Monari La storia Via Sant’Isaia 20 40123 Bologna «Venimmo a dormire a Piacenza… città via assai grande… In fine io Tel. 051 3397024 non ci viddi nulla degno d’esser veduto, che il novo edificio di S. Fax 051 3397077 [email protected] Augustino… Questo edificio mi pare in corridori, dormitori e cantine, et altra faccenda, il più suntuoso e magnifico che io abbia visto in niun Archivio di Stato di Piacenza altro loco, se ben mi ricordo, per servigio di chiesa». Così Montaigne Direttore: Gian Paolo Bulla nel Viaggio in Italia del 1581 descrive il monastero dei canonici Palazzo Farnese, Piazza Cittadella, 29 29100 Piacenza Lateranensi, da poco ultimato. Nei due secoli successivi, esso accreb - Tel. 0523 338521 be prestigio e dotazioni, legandosi nel Settecento a certa cultura rifor - Fax 0523 384916 [email protected] matrice, nel campo religioso e in quello dell’istruzione espletata nella [email protected] www.archiviodistatopiacenza.beniculturali.it propria scuola-collegio. La chiesa subì danni nel XVIII secolo poiché utilizzata come ospedale militare nelle guerre di Successione polacca e austriaca e, infine, nelle campagne napoleoniche. Nel 1798 l’Ordine fu soppresso e l’intero complesso entrò nel prestito forzoso dovuto ai Francesi dal duca Ferdinando il quale, per farvi fronte, vendette i beni ecclesiastici ai pri - vati. Così fu per i beni dei Lateranensi, senz’altro tra i meglio ammini - strati dell’asse ecclesiastico; anche arredi, libri e oggetti d’arte furono messi all’asta, mentre, in parte, reperti archeologici e monete conflui - rono nel Museo Reale di Parma. S. Agostino subì alterne vicende fino a quando, nel 1863, passò al Demanio Militare e, fino al 1995, fu lun - gamente sede di caserma e poi dell’Ufficio di Leva. Mentre la chiesa fu cominciata nel 1570 e terminata nel 1608, la costruzione del monastero va dal 1550, data del progetto, al 1573. Esso si articola in tre chiostri: un primo rettangolare d’ingresso, uno centrale quadrato di 43 ml di lato (il meglio conservato) e un altro della stessa grandezza, ricostruito nel lato sud dov’era il refettorio distrutto nel 1945. I loggiati in stile dorico, in gran parte tamponati, sono a pilastro e semicolonne nell’ordine inferiore e in quello superiore presentano log - gette a bifora in stile ionico. Tra le parti salienti si notano: finestre con loggetta a serliana ossia a trifora soprastante 4 colonnine; grandi cor -

58 ridoi centrali, il principale dei quali, ora manipolato, che s’affacciava al piano terra verso l’orto, era detto “della prospettiva”; scala ellissoi - dale con gradini a incasso sul lato ovest.

Il progetto La vicenda prende le mosse nel 1998, quando l’esigenza di mettere completamente a norma l’attuale sede in Palazzo Farnese (200 mille - simi del compendio, con solo m 2 1135 adibiti a depositi archivistici e km 7 di scaffalature) si dimostra insuperabile, soprattutto per l’impossi - bilità di ampliare, per motivi strutturali e architettonici, i magazzini come necessario ed urgente. L’Amministrazione degli Archivi di Stato pertanto individuò parte di un prestigioso compendio del demanio sto - rico-artistico per realizzare al più presto magazzini complementari e, in prospettiva, la nuova unica sede dell’Archivio di Stato di Piacenza. Si tratta del Monastero di S. Agostino (ex Caserma gen. Cantore) posto al n. 35 dello Stradone Farnese, in zona ancora centrale in pros - simità di un’ampia area comunale (già pertinente al monastero-caser - ma) oggetto di riqualificazione, al pari di un’altra sita poche centina - ia più a est lungo lo stesso asse viario: l’ex Macello Municipale. Dal 2000, pur nel mezzo di un processo lungo e complicato, l’ala est (la cd. stecca con due finestre a serliana) funziona come stoccaggio provvisorio del materiale archivistico (a partire da quello di nuovo accesso) e dal 2002 è stata sottoposta a ingenti lavori di adeguamen - to. Dopo avere proceduto al consolidamento dei solai e al ripristino della copertura, sono stati realizzati (e riempiti) nel 2007 i primi due depositi per oltre 2 Km e ne sono stati appaltati altrettanti. L’entità del - l’intervento, il primo su un complesso monumentale tra i più bisognosi di recupero, e il favore che esso incontra nella città faranno del mona - stero un vero e proprio palazzo delle carte, l’Archivio dei piacentini. E ciò in un’area – vicina al Politecnico e all’Urban Center - a stretta voca - zione culturale dove anche l’Amministrazione Comunale ha avviato un consistente processo di riqualificazione.

59 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELL’EMILIA – ROMAGNA Biblioteca Palatina

Direzione Regionale per i Beni La mostra su Giovannino Guareschi a Parma. Culturali e Paesaggistici dell’Emilia – Romagna Un’azione sinergica tra Autonomie locali e Mibac Direttore Regionale: Luciano Marchetti Lauretta Campanini Coordinatore per la Comunicazione: Paola Monari Il 18 aprile 2008, nella Sala Maria Luigia della Biblioteca Palatina, Via Sant’Isaia 20 40123 Bologna ospite Giorgio Forattini, è stata presentata alla stampa e, inaugurata il Tel. 051 3397024 giorno successivo nella Galleria San Ludovico, la mostra “Giovannino Fax 051 3397077 [email protected] Guareschi. Nascita di un umorista. “Bazar” e la satira a Parma dal 1908 al 1937”, in calendario fino al 1° giugno 2008. Biblioteca Palatina Con questa mostra inedita la città di Parma celebra uno dei più amati Direttore: Andrea De Pasquale scrittori italiani, famoso in tutto il mondo per aver creato personaggi Strada alla Pilotta, 3 43100 Parma immortali come Don Camillo e Peppone. Tel. 0521 220411 L’evento si inserisce all’interno delle celebrazioni dedicate a Giovannino Fax 0521 235662 [email protected] Guareschi nato a Fontanelle di Roccabianca nel 1908 e intende risco - prire le origini e la formazione culturale di uno straordinario umorista, che ha raccontato il mondo con la parola scritta e il disegno satirico.

Il percorso espositivo si articola su tre sedi:

Galleria San Ludovico Giovannino Guareschi. Nascita di un umorista A cura di Giorgio Casamatti e Guido Conti

Biblioteca Palatina I numeri unici satirico-umoristici a Parma A cura di Giovanna Barca, Giorgio Casamatti, Michele Chiari, Guido Conti, Cristina Doronzo, Marialuisa Spotti

Castello dei Burattini. Museo Giordano Ferrari Dalle caricature ai burattini: il grottesco nelle vignette dei giornali satirici

60 L’iniziativa è promossa dal Comune di Parma in collaborazione con il Comitato Nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Giovannino Guareschi, la Fondazione Monte di Parma, il Club dei Ventitrè, la Biblioteca Palatina, il Museo castello dei Burattini, la Pro- vincia di Parma, la Banca Monte Parma, MUP Editore, con il patrocinio del MiBAC Direzione Generale per i Beni Librari e gli Istituti Culturali; essa costituisce un importante e concreto esempio di collaborazione atti - va ed efficace fra Autonomie locali e Mi BAC tesa ad assicurare la cono - scenza e la fruizione gratuita del patrimonio culturale, nelle sue molte - plice espressioni, a un bacino di utenza sempre più vasto. Una sinergia che coniuga competenze specifiche con modalità di interventi differenti volti ad un medesimo obiettivo: sviluppare azioni di supporto per un’of - ferta culturale capillarmente diffusa e di qualità. Alla realizzazione dell’evento la Biblioteca Palatina ha contribuito in misura determinante attingendo dai propri fondi bibliografici una cospicua selezione di materiali originali. Si tratta dei giornali umoristici della goliardia parmense, pubblicati dalla seconda metà dell’Ottocento agli anni Cinquanta del secolo scor - so, pervenuti alla Biblioteca per diritto di stampa e conservati nel Fondo “Numeri Unici”. Della pregevole raccolta, la cui consistenza ammonta a 864 documenti divisi in tre sezioni, sono esposti un centinaio di pezzi in un percorso che ricostruisce una tra le più vive e interessanti espressioni della “parmigia - nità”, riconducibile ai grandi giornali umoristici europei. Sono mostrate le testate su cui pubblicavano i maestri di Giovannino Guareschi, da Latino Barilli a Erberto Carboni, da Cesare Gobbo a Carlo Bisi e Cesare Zavattini. Da segnalare è pure una sezione dedicata agli almanacchi e ai luna - ri di epoca romantica, tratti dalla ricca collezione di fogli volanti con - servati nella Palatina, testimonianza significativa di un mondo popola - re e contadino che ama esprimersi attraverso il burlesco e il grottesco. I materiali esposti, analiticamente e scientificamente catalogati, rappre - sentano una ricchezza del territorio emiliano ed in particolare di quel - lo parmense, di cui ricostruiscono l’ambiente culturale in un momento di straordinaria vitalità, tra la fine degli anni Venti e l’inizio degli anni Trenta, quando i caffè letterari della città erano il luogo d’incontro tra pittori, artisti e scrittori di diverse generazioni. Parma, in quegli anni, può essere infatti riconosciuta come una delle capitali della cultura italiana, in cui si formarono personalità di primo piano: nel campo dell’arte Erberto Carboni, Attanasio Soldati, Carlo Mattioli, Remo Gaibazzi; del giornalismo Pietro Bianchi; della lettera - tura Antonio Delfini e Attilio Bertolucci; del cinema Cesare Zavattini. Su questa straordinaria tradizione Giovannino Guareschi inventa il suo primo giornale umoristico, “Bazar”, di cui usciranno otto numeri. Il catalogo, a cura di Giorgio Casamatti e Guido Conti, è pubblicato dall’Editore MUP.

61 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELL’EMILIA – ROMAGNA Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Ravenna, Ferrara, Forlì-Cesena, Rimini

Direzione Regionale per i Beni Il Museo Nazionale di Ravenna: le collaborazioni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia – Romagna con gli enti locali Direttore Regionale: Luciano Marchetti Coordinatore per la Comunicazione: Ormai da anni il Museo Nazionale di Ravenna ha avviato proficue col - Paola Monari laborazioni con gli enti locali del territorio al fine di promuovere in Via Sant’Isaia 20 40123 Bologna maniera integrata il patrimonio culturale di propria competenza. Tel. 051 3397024 Particolarmente significativa è stata la collaborazione con il Comune Fax 051 3397077 [email protected] di Ravenna - Museo d’Arte della Città e Biblioteca Classense - avviata in occasione del 150° anniversario della nascita di Corrado Ricci Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici (Ravenna, 1858 - Roma, 1934), una delle personalità più complesse per le province di Ravenna, Ferrara, della cultura italiana tra Ottocento e Novecento: studioso, museologo, Forlì-Cesena, Rimini storico dell’arte e funzionario. Soprintendente: Giorgio Cozzolino La mostra “La cura del bello. Musei, storie, paesaggi. Per Corrado Museo Nazionale di Ravenna Ricci” non poteva non vedere coinvolta con intensa partecipazione la Direttore: Cetty Muscolino Via San Vitale 17 Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Ravenna, di 48100 Ravenna cui Corrado Ricci fu il padre fondatore e costituisce nello stesso tempo Tel. 0544 543711 Fax 0544 543732 occasione speciale per riflettere sulle molteplici trasformazioni intercor - [email protected] se nel Paese nell’arco di un secolo. [email protected] www.soprintendenzaravenna.beniculturali.it La circostanza storica che ha visto nascere la Soprintendenza di Ravenna, prima in Italia ed esperienza pilota per il sistema di tutela pubblica del patrimonio storico-artistico nazionale, fa divenire questo Istituto un osservatorio privilegiato degli attuali scenari sempre più arti - colati e variegati e induce a riconsiderare l’attuale ruolo delle Soprintendenze, presidi di tutela e centri di alta competenza tecnica, che assolvono al ruolo fondamentale di archivi e custodi delle memo - rie. Pur continuando a perseguire, secondo gli stessi principi etici, nel - l’opera di salvaguardia, tutela conservazione e restauro, non si può fare a meno di registrare la delicatezza di questo momento storico in cui le perenni innovazioni e il mutare delle norme e delle disposizioni rendono difficile il lavoro quotidiano e del tutto incerto quello a lungo termine. Nonostante la molteplicità delle problematiche, a fronte del diminuire delle risorse umane ed economiche, permane costante la determinazione di perseguire nel mandato istituzionale e il desiderio di rendere omaggio al Ricci, primo Soprintendente d’Italia e funzionario esemplare, le cui parole appassionate testimoniano le difficoltà, sem - pre attuali, dei funzionari: “… provvedere a tutto, alla salvezza ed al decoro… è impresa spaven - tosa, e nel suo insieme impossibile: e sarebbe impossibile se anche le nostre condizioni finanziarie fossero cento volte quelle che sono, e il nostro personale cento volte più numeroso… E che cosa fa il Ministero?… si lotta quotidianamente, disperatamente per salvare quanto si può… La nostra lotta è spesso inane e qualche volta amaris - sima…”. Dal 9 marzo al 22 giugno 2008 sono allestite presso il Museo Nazionale di Ravenna le sezioni espositive “La Fanciulla di Anzio” e “Documentare il restauro: dalle Tavole Storiche di Corrado Ricci alle Tavole Digitali” . Infatti, fra i molti aspetti della poliedrica attività di Corrado Ricci si è scelto di privilegiare il segmento della documenta - zione dei restauri musivi, materia di cui Ricci è stato pioniere con la sua titanica opera ricognitiva delle superfici musive, confluita poi nelle Tavole Storiche dei Mosaici di Ravenna , realizzate col fondamentale contributo di Alessandro Azzaroni e Giuseppe Zampiga. Nelle tavole si è cercato di visualizzare lo stato di fatto della superfi - cie musiva, discriminando le aree originali, quelle di rifacimento anti -

62 co e gli interventi moderni. Operazione ambiziosa e molto complessa, scaturita da un’impostazione metodologica storico-filologica, che pren - deva le distanze dagli interventi del secondo Ottocento ispirati a un mero storicismo stilistico. Proseguire sul solco fondamentale tracciato da Ricci ha significato entrare sempre più nello specifico di un manufatto, quello musivo per l’appunto, che forse fino agli anni settanta è stato discriminato, com - preso parzialmente o non opportunamente considerato. Il mosaico, oggetto di ricerche e di approfondimenti da parte dei massimi studio - si per gli aspetti iconografici e iconologici, per i dati formali e stilistici, diventava estremamente fragile quando si doveva entrare nel vivo della materia, l’unica che può dare quelle informazioni utili a compro - vare, confermare o confutare quanto è stato teorizzato per altre vie. La Soprintendenza ha portato avanti con estrema coerenza questa area di indagine, conseguendo nel tempo esiti di grande rilievo, anche attra - verso l’attività della Scuola per il Restauro del Mosaico a partire dagli anni ottanta. Dalle Tavole Storiche di Ricci si arriva alla successiva regi - strazione ed informatizzazione dei dati per documentare le molteplici trasformazioni avvenute sulle superfici musive parietali dagli anni trenta fino ai nostri giorni. Un lavoro lungo e difficile, che richiede grande rigore e che può essere intrapreso in occasione dei restauri, momento privilegiato per leggere mosaici e malte di sottofondo, per riuscire a discriminare e discernere nell’intricato labirinto delle tessere musive. E’ parte di questa sezione espositiva anche un suggestivo ed innovativo allestimento video, costituito da proiezioni multiple sincronizzate che restituiscono in maniera dinamica i restauri delle decorazioni musive in relazione alla documentazione storica e d’archivio relativa al Battistero Neoniano e alla basilica di Sant’Apollinare Nuovo.

63 Sempre nelle sale del Museo Nazionale è possibile ammirare un auten - tico capolavoro dell’arte greca, scelto quale esempio emblematico del - l’immenso lavoro condotto da Ricci, Direttore Generale delle Antichità e Belle Arti dal 1906, nell’ambito del suo impegno archeologico a Roma. Si tratta di un’opera molto suggestiva, la Fanciulla di Anzio, ritrovata fortunosamente a seguito di una mareggiata che provocò il crollo di una parete, ornata da nicchie, della Villa imperiale che Nerone posse - deva ad Anzio, sua città natale. La scultura, alta un metro e settanta, rappresenta una giovinetta che indossa una tunica ed un ampio mantello, colta nell’atto di incedere. La presenza di oggetti votivi posti sul vassoio che tiene in mano, una benda di lana, un ramoscello di alloro ed una zampa di leone, hanno fatto ipotizzare agli studiosi che si tratti di una sacerdotessa o di un personaggio connesso al culto di qualche divinità. Fu proprio grazie all’interessamento di Ricci che la raffinata scultura venne acquisita dallo Stato italiano, sfuggendo così al tentativo di ven - dita agli Stati Uniti e provocando non poche polemiche per l’ingente somma pagata. Dalla collaborazione tra i Servizi educativi della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Ravenna e il Comune di Ravenna è nato alla fine degli anni novanta il Centro di Ricerca e Sperimentazione Didattica Tessellae , che quest’anno festeggia 10 anni di attività. Tessellae è un esempio concreto di efficace collaborazione tra amministrazioni pubbliche che mettono in comune le rispettive com -

64 petenze, strutture e professionalità per i medesimi fini. Tali fini riguar - dano non solo l’educazione e l’insegnamento delle varie discipline, ma anche il tentativo di sviluppare nei ragazzi quelle attitudini alla curio - sità, al piacere della scoperta, alla manualità, che sono alla base del - l’amore per l’arte. Da un esame delle attività realizzate in questi ultimi dieci anni emergo - no risultati estremamente incoraggianti: centinaia di materiali prodotti tra video, pubblicazioni e iniziative, che hanno visto coinvolti migliaia di studenti e docenti. Fondamentale per la divulgazione della conoscenza del patrimonio culturale e delle iniziative promosse dalla Soprintendenza e dal Museo Nazionale è anche la collaborazione con il Sistema Museale della Provincia di Ravenna, in relazione alla rivista quadrimestrale Museo in•forma. Questa proficua collaborazione, avviata da oltre un decen - nio, si concretizza nella costante redazione di una pagina riservata a questo Istituto all’interno della pubblicazione, grazie alla quale la Soprintendenza rende note ad un vasto pubblico le attività svolte nei vari ambiti di competenza. Ultima, ma non per importanza, la feconda collaborazione con l’Istitu- to Superiore di Studi Musicali “G. Verdi” di Ravenna, che vede da alcuni anni la partecipazione degli allievi e dei docenti nell’organizza - zione di stimolanti e originali iniziative trasversali all’insegna del soda - lizio tra Arte e Musica.

65 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELL’EMILIA – ROMAGNA Soprintendenza Archivistica per l’Emilia-Romagna

Direzione Regionale per i Beni Gruppo di lavoro per la redazione di uno schema di Culturali e Paesaggistici dell’Emilia – Romagna manuale di gestione delle antiche Istituzioni bolognesi Direttore Regionale: Luciano Marchetti Coordinatore per la Comunicazione: L’idea di predisporre uno strumento per supportare le istituzioni bolo - Paola Monari gnesi associate nella “Consulta delle antiche istituzioni bolognesi” Via Sant’Isaia 20 40123 Bologna nella organizzazione e gestione dei propri archivi, nasce da un’idea Tel. 051 3397024 del Presidente della Consulta, l’ing. Franchi Scarselli, recepita favore - Fax 051 3397077 [email protected] volmente dal soprintendente, dott.ssa Euride Fregni. Le istituzioni bolognesi aderenti alla Consulta vantano, non di rado, Soprintendenza Archivistica per l’Emilia-Romagna una storia secolare, le cui tracce oggi riconosciamo come beni di valo - Direttore: Euride Fregni re inestimabile. Galleria del Leone, 1 Complessi architettonici, carte e scritture familiari e personali, disegni 40125 Bologna Tel. 051 225748 – 229148 – 261107 e arredi, manifesti e dipinti, fotografie ed oggetti, tappezzerie e sup - Fax 051 239400 pellettili, mobili e strumenti, sono giunti fino a noi, testimoni, spesso [email protected] muti e dimenticati, di vicende uniche. La nozione di bene culturale, oltre la connotazione meramente giuridi - ca che assume nel nostro ordinamento, rimanda ad una percezione di ricchezza “plurale”, sia nel senso di una eterogeneità tipologica diffu - sa, sia in quello di una gamma così vasta di soggetti, interpellati come eredi ideali di tale patrimonio, da coincidere con l’intera città e con la sua capacità di mantenere vivo il senso della propria storia. Gli straordinari complessi documentari storici prodotti dalle antiche isti - tuzioni sono noti, studiati, tutelati, ma proprio la consapevolezza della grande rilevanza culturale dei propri patrimoni, ha spinto le istituzioni ad occuparsi, per quanto concerne l’archivio, dei meccanismi attuali di produzione e gestione di quelle carte oggi chiamate a supportare l’at - tività amministrativa, ma che andranno a sedimentarsi su complessi spesso plurisecolari di documenti, a testimoniare quell’ininterrotta custodia che è parte integrante della consapevolezza storica. Il presente strumento si propone di fornire indicazioni operative per la compilazione di un completo “manuale di gestione” dei documenti archivistici. Fin dalle prime battute della collaborazione instauratasi con la Soprin- tendenza Archivistica, la preoccupazione per la tutela e la salvaguar - dia dei patrimoni documentari è stata ben chiara ed evidente.

66 L’archivio, poi, è nozione tutta particolare. Non è un bene statico, di cui si possano disporre collocazione e gestione una volta per tutte. E’ un organismo vivo, che accompagna e supporta le attività dell’ente produttore e i cui meccanismi di formazione incidono profondamente sulle architetture delle aggregazioni storiche, fonte primaria per la conoscenza di istituzioni, uomini, attività, avvenimenti. La Soprintendenza, in collaborazione con la Consulta, ha pertanto isti - tuito e coordinato un gruppo di lavoro, rappresentativo delle istituzio - ni bolognesi, che si è posto come obiettivo quello di elaborare uno schema di manuale di gestione dei flussi documentali, sulla scorta di quanto sta avvenendo nelle pubbliche amministrazioni, a seguito dei numerosi provvedimenti normativi in materia. Si è discusso e ci si è confrontati sull’impostazione più idonea a miglio - rare le fasi di acquisizione, trattamento, conservazione dei documenti che i singoli istituti sistematicamente producono ogni giorno, al fine di fornire di una seconda gamba il cammino della tutela degli archivi: da una parte la conservazione, l’ordinamento, l’inventariazione dei fondi storici; dall’altra la razionalizzazione dei flussi documentali correnti quale garanzia di sedimentazioni documentarie coerenti e logicamen - te esplicative, base e requisito di un archivio efficiente. Troppo spesso la visione “museale” dell’archivio come patrimonio stati - camente dato o peggio come insieme di pochi, sporadici documenti preziosi pervenutici più o meno casualmente dal passato, spinge a sot - tovalutare come piuttosto il bene archivistico sia bene costantemente “in produzione”, che interpella qualità e competenze organizzative, ammi - nistrative, oggi anche informatiche e tecnico scientifiche, tra le cui coor - dinate si gioca la partita dell’efficienza e del buon andamento delle atti - vità pratiche di un’organizzazione, sia essa pubblica o privata. Proprio quest’ultimo aspetto è risultato infine uno dei più produttivi: non si è avvertita una differenza sostanziale tra la titolarità pubblica o pri - vata degli istituti che hanno aderito all’iniziativa. La necessità di richia - mare regole e procedure definite ha valicato i distinguo giuridici: una buona organizzazione dei documenti sottende una buona organizza - zione tout court e questa consapevolezza ha costantemente marcato i lavori del gruppo costituitosi presso la Soprintendenza Archivistica all’indomani della collaborazione con la Consulta tra le antiche istitu - zioni bolognesi. Il corpus di regole che il legislatore italiano ha previsto per gli enti pub - blici ha quindi costituito il punto di partenza della stessa struttura del manuale basata sulle disposizioni dell’art. 5 del DPCM 31 ottobre 2000. Affinché questo strumento possa dare i frutti sperati, va detto che suo intento non è quello di fornire un testo base di manuale di gestione . Sotto tale profilo, basterebbe effettuare una ricerca su Internet (il manuale è documento pubblico) per accedere a decine di testi già ela - borati da enti diversi, scegliere il più vicino alle esigenze dell’ente e, sostituendo qualche denominazione o aggiustando qualche formula, avere già pronto il proprio manuale. Per dare concretezza e reale forza dispositiva al manuale di gestione occorre effettuare piuttosto un percorso impegnativo che comporta : – analisi delle attuali forme di organizzazione della gestione documen - taria; – confronto (per gli enti pubblici) con gli obblighi fissati dalla normati - va vigente e verifica (anche per i privati) delle principali criticità riscontrate nella ricezione, lo smistamento, la spedizione, l’organiz -

67 zazione e la conservazione dei documenti; – analisi dei principali strumenti di gestione documentaria (in partico - lare registro di protocollo, schema di classificazione o titolario, piano di conservazione o massimario); – analisi del software in uso per la gestione documentaria; – reingegnerizzazione dei flussi documentali, orientati al miglioramen - to e all’innovazione dei processi, attraverso: – la revisione degli strumenti archivistici; – l’individuazione di definite responsabilità operative, in particolare un responsabile del servizio di gestione documentaria; – la redazione del proprio manuale di gestione, con descrizione preci - sa delle procedure adottate; – la formazione o l’aggiornamento degli operatori coinvolti. Come si evince dai pochi elementi accennati, il percorso è quindi tutto iscritto all’interno dell’organizzazione, che attraverso incontri, analisi, verifiche e proposte, intraprende un percorso di razionalizzazione e innovazione del proprio sistema archivistico. Il manuale di gestione è strumento strategico di tale itinerario solo se diviene la risultante finale delle attività (faticose), di cui si è tracciata una rapida sintesi. Vi sono poi - è l’esperienza di diversi anni di vigilanza esercitata sugli enti pubblici a convincerci di tale assunto – alcuni requisiti cruciali per la buona riuscita di un progetto simile, quali la convinta adesione del cosiddetto top management , il quale deve non solo essere convinto della centralità della corretta gestione documentale, ma fissare obietti - vi concreti di realizzazione dei progetti di innovazione ed esigere l’adeguamento funzionale della struttura organizzativa alle procedure adottate e fissate nel manuale. Altro requisito fondamentale è la professionalità oggi indispensabile per affrontare temi con un coefficiente sempre più alto di complessità archivistica, tecnologica, organizzativa e giuridico amministrativa. Il consiglio è quello di istituire in ogni ente un gruppo di lavoro ristretto, in cui l’archivista possa svolgere il ruolo di un primus inter pares , coor - dinando ed avvalendosi di professionalità diverse. L’archivista, poi, in assenza di consolidate professionalità interne (condizione assai diffu - sa, quasi da rappresentare la regola) può essere coinvolto attraverso incarichi esterni di consulenza, tenuto conto dei primi esiti di master

68 specializzati che ormai varie università italiane hanno istituito. La Soprintendenza Archivistica per l’Emilia Romagna poi ha sempre manifestato la propria disponibilità a sostenere e supportare, nei limiti delle possibilità operative, processi di questo tipo. Lo schema di manuale pertanto individua i blocchi tematici, le aree di lavoro, non i contenuti, che ciascuna istituzione dovrà definire e fissa - re in virtù del percorso di innovazione cui si è accennato . Le varie sezioni sono corredate da un breve commento esplicativo, dal rimando a disposizioni normative, che possono risultare cogenti per gli enti pubblici, indicativi per quelli privati, il riferimento al modello di manuale di gestione proposto dal Centro per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione (se dobbiamo ispirarci ad un testo tanto vale farlo con una proposta ufficiale). In alcuni casi sono stati inserite indicazioni desunte dalla recente norma ISO-UNI 15489 sul Records Management , a riprova che l’uni - formazione di prassi e metodiche su scala internazionale riguarda non solo la Pubblica Amministrazione, ma rappresenta un’opportunità di innovazione per ampie tipologie di organizzazioni.

69 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL LAZIO Archivio di Stato di Roma

Direzione Regionale per i “Con magnificenza e con decoro”. I Comuni e la Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio devozione civica nel territorio romano tra ‘700 e ‘800: Direttore Regionale: Francesco Prosperetti Coordinatore per la Comunicazione: luoghi, riti, feste, protagonisti Anna Maria Romano Daniela Sinisi e Maria Grazia Branchetti Piazza di Porta Portese,1 00153 Roma Tel. 06 5810565 – Fax 06 5810700 La mostra, realizzata dall’Archivio di Stato di Roma, è dedicata ad un tema che negli ultimi anni ha attratto l’attenzione di studiosi di diverse Archivio di Stato di Roma discipline, in particolare, degli antropologi e l’interesse, in Italia, di Direttore: Luigi Londei numerosi enti territoriali: la devozione popolare, o civica, com’ è stata Palazzo della Sapienza Corso del Rinascimento, 40 spesso definita, cioè quel particolare tipo di religiosità collettiva, che 00186 Roma da secoli si è manifestata e si manifesta ancora oggi nella venerazio - Tel. 06 6819081 – Fax 06 68190871 [email protected] ne verso il santo patrono, protettore della città o del luogo. In tale culto www.archivi.beniculturali.it/asrm/index. erano coinvolte le diverse componenti di ogni comunità: le istituzioni di governo, centrale e locale, le istituzioni ecclesiastiche, con il clero regolare e secolare impegnato, insieme alle locali confraternite, a ren - dere onore al santo nelle maniere previste dalla tradizione, e la popo - lazione intera, la cittadinanza, che desiderava onorare con la giusta “pompa e magnificenza” patroni e compatroni. Il legame che unisce tutti, al di là della diversità stessa di idee e sentimenti, è il senso di una comune identità che trova il suo simbolo e la sua incarnazione proprio nel culto patronale. Occasione e impulso per l’organizzazione di una mostra storico-docu - mentaria dedicata a tale argomento è stato un recente lavoro d’inven - tariazione della serie “ Titolo VII-Culto ” dell’archivio della Presidenza di Roma e Comarca (anni 1830-1870). In tale serie documentaria, accanto a carteggio relativo ad affari generali, per i vari comuni (sacre missioni, predicatori della Quaresima, visite pastorali dei vescovi dio - cesani, visite dei pontefici etc.) sono presenti, anche per comunità pic - cole e povere, fascicoli relativi proprio alla devozione “civica”, intesa nel senso sopra esposto, e, soprattutto, ai festeggiamenti tributati ai santi patroni e ai restauri e alla manutenzione delle chiese di pertinen - za comunale, eventi per i quali si chiedeva autorizzazione alla Presidenza di Comarca, in caso di spese eccedenti quanto previsto nei bilanci comunali.

70 Partendo da tale interessante spunto, non solo si è indagato in altri fondi dell’Archivio di Stato ( Sacra Congregazione del Buon Governo , soprattutto, ma anche Camerale III- Comuni , Collezioni dei disegni e mappe , Legazione di Velletri etc.), ma si è pensato di dedicare parti - colare attenzione agli archivi di quelli che sono i protagonisti principa - li della devozione civica: i Comuni, e in particolare i Comuni dell’area romana, la Comarca, appunto, in epoca pontificia. Principalmente all’epoca pontificia, e in particolare ai secoli XVIII e XIX, è infatti dedi - cato il percorso espositivo, perché, come è noto, a tale periodo si - risce la stragrande maggioranza della documentazione dell’Archivio di Stato di Roma. Anche i Comuni, che hanno partecipato all’iniziati - va (Albano, Anzio con Nettuno, allora unite, Bracciano, Genzano, Grottaferrata, S.Oreste, Tivoli e Velletri) hanno effettuato ricerche per lo stesso periodo nelle loro carte, per aggiungere informazioni sempre assai interessanti ed “attuali”, a quelle pur abbondanti reperite presso l’Archivio di Stato. Accanto alle fonti documentarie, come da tradizione per le iniziative di divulgazione di questo tipo, si sono utilizzate varie fonti iconografi - che, conservate in musei e istituti locali o statali ed anche, con la pre - ziosa collaborazione dell’Istituto del catalogo e della documentazione, fotografie che permettono di dare al visitatore un’occhiata d’insieme ai luoghi della mostra, oggi. La mostra, realizzata su pannelli è correda - ta da un catalogo edito da Gangemi. Nel corso del 2008 la mostra seguirà un percorso itinerante attraver - so i Comuni del Lazio, che hanno aderito all’iniziativa.

71 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL LAZIO Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio

Direzione Regionale per i I Musei Civici di Albano Laziale Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio Giuseppe Chiarucci Direttore Regionale: Francesco Prosperetti Coordinatore per la Comunicazione: Anna Maria Romano Nel grazioso edificio neoclassico di Villa Ferrajoli, immerso in un Piazza di Porta Portese,1 parco di gigantesche magnolie, ha sede il Museo Civico Albano. 00153 Roma Tel. 06 5810565 – Fax 06 5810700 La facciata dell’edificio, mossa da un avancorpo centrale a forma di pronao tetrastilo, è ornata da un bel frontone in terracotta che illustra Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio il mito di Cerere che insegna a Trittolemo la pratica dell’agricoltura. Soprintendente: Marina Sapelli Ragni La delicatissima decorazione pittorica degli interni, opera di Via Pompeo Magno, 2 Giovanbattista Caretti, è ispirata all’arte classica e rinascimentale. 00192 Roma Tel. 06 3265961 – Fax 06 3214447 Il Museo, articolato in 23 sale espositive disposte su tre piani, racco - [email protected] glie senza soluzione di continuità reperti archeologici che vanno dal paleolitico al medioevo. Musei Civici di Albano Tra i reperti più importanti ivi conservati si possono evidenziare quelli Direttore: Giuseppe Chiarucci Viale Risorgimento, 3 dell’antica età della pietra, associati a resti di fauna paleolitica 00041 Albano Laziale (300.000-30.000 anni fa), quelli dell’età del Bronzo medio e quelli Tel. 06 9323490 – Fax 06 9325759 [email protected] relativi alla Civiltà Laziale che nel periodo più antico, quello del popo - www.museicivicialbano.it lo degli Albani (XI - VII sec. a.C.), ebbe il maggior splendore. Una spada corta in ferro con elsa decorata con lamina d’oro, argento ed avorio nell’impugnatura, punte di lancia in bronzo di notevole misu - ra e particolare decorazione, punte di lancia in ferro di varie tipologie e due spade in ferro con fodero di legno, bene documentano la pre - senza di famiglie aristocratiche e di guerrieri in Alba Longa che pres - so l’attuale città di Albano ebbe il suo centro. L’età arcaica è rappresentata egregiamente dalla testina policroma di un guerriero latino del V sec. a.C., che costituisce uno dei reperti più importanti del Museo e da un pregevole altorilievo templare in terra - cotta che rappresenta una danza di menadi e satiri. Oggetti votivi provenienti dai santuari arcaico-repubblicani, reperti relativi alla vita quotidiana, esposti per tematiche, spesso molto curio - si e interessanti, che vanno dalla repubblica alla prima età imperiale, costituiscono le testimonianze archeologiche di questo periodo. Gli oggetti esposti nelle sale successive documentano la presenza di importanti ville come quella imperiale che fu prima di Pompeo Magno, che ha restituito numerosi mosaici e reperti marmorei, tra i quali recen - temente una statua femminile in marmo pario. Della villa in località

72 Cavallacci sono esposti la bella testa marmorea attribuita a Tiberio Gemello e pregevoli terrecotte architettoniche. La testa marmorea di Faustina Maggiore proviene dalla villa di via Cancelliera. Certamente le sale dedicate alla Il Legione Partica, acquartierata in Albano dall’imperatore Settimio Severo, destano un interesse partico - lare sia per i reperti ceramici e marmorei esposti che per l’epigrafia legionaria. Nell’esposizione museale non mancano reperti paleocristiani e medie - vali, provenienti dallo scavo delle Catacombe di S. Senatore e da varie zone della città. Una buona collezione numismatica permette di storicizzare ed illustra - re lungo il percorso didattico le varie epoche succedutesi nel territorio di Albano. Infine nel marmorarium sono esposti sarcofagi, statue e cippi iscritti, in gran parte a carattere funerario scolpiti sia in marmo che in peperino. Punti multimediali video ed un ricco apparato didattico accompagna - no il percorso museale. Nell’accogliente Parco Archeologico retrostante la sede del Museo sono esposti numerosi coperchi di tomba del tipo a “baule” della Legione Albana con relative epigrafi funerarie.

Circuito Monumentale Archeologico di Albano

Sepolcro detto degli Orazi e Curiazi : Il monumento, che ancora oggi si erge maestoso e pieno di fascino, costituisce un unicum per la sua architettura. Il mausoleo, edificato in età repubblicana, nella prima metà del I sec. a. C., risulta probabilmente una erudita ricostruzione della tomba di Arunte da parte della famiglia Arruntia che nei pressi aveva suoi possedimenti. Villa imperiale già di Pompeo Magno : La villa fu costruita nell’ Albanum con grande sfarzo da Pompeo, tra il 61 e il 58 a. C. I ruderi, ancora maestosi, occupano un’estensione pari a 9 ettari di superficie. Famosi, tra i reperti, sono l’ara marmorea con le fatiche di Ercole (Musei Capitolini), due Centauri in marmi policromi e il Bacco barbato (Museo dei Doria Pamphili). Porta Pretoria e Porta Principale Sinistra dell’accampamento della Legione : I resti della Porta Pretoria, realizzata in opera quadrata, si ergono ancora oggi imponenti. La porta, larga m. 36 ed alta m. 14, è costituita da tre fornici protetti ai lati da due torri rettangolari ed è articolata in due piani. Anche la Porta Principale Sinistra era costituita da tre fornici e da una posterla. Cisternoni : La grande cisterna dell’accampamento può senza dubbio considerarsi uno tra i più spettacolari monumenti di Albano e del mondo romano. Essa è divisa in 5 navate con volta a botte sostenute da 36 pilastri. L’importanza di questi Cisternoni deriva non solo dalla loro dimensione, che permette di immagazzinare più di 10.000 m3 di acqua, ma soprattutto dal fatto che, dopo quasi duemila anni, ancora funzionano perfettamente. Terme dette di Cellomaio : Questo imponente complesso edilizio, che nelle pareti più alte raggiunge i 30 m di altezza, realizzato in opera cementizia rivestita da un’elegante cortina laterizia rossastra, fu fatto costruire dall’imperatore Caracalla. L’alzato era costituito da tre piani che si articolavano in grandi aule ariose e vaste, pavimentate con marmi e mosaici e provviste di grandi finestroni sormontati da arcate.

73 Anfiteatro : Edificato agli inizi del III sec. d. C., con forma pressoché ellittica, fu realizzato in parte scavando il banco roccioso, in parte in muratura. Rimangono ancora il primo piano sostenuto da una trentina di fornici, parte degli ingressi trionfali e l’intera cavea che misura nel - l’asse maggiore m. 113. In origine l’anfiteatro raggiungeva un’altezza di circa 22 m. e poteva ospitare 16.000 spettatori. Catacombe di S. Senatore : Sono ubicate lungo la Via Appia Antica al XV miglio da Roma sul luogo in cui preesisteva una arenaria. La catacomba albana risulta la maggiore e la più importante tra quelle suburbicarie. Nella cripta centrale sono ben conservati preziosi affreschi (IV-XII sec. d. C.). Ninfeo domizianeo, oggi chiesa di S. Maria della Rotonda : Il santuario sorge su di un grazioso ninfeo che costituisce una interessante replica architettonica del famoso Panteon di Roma. L’interno della chiesa è molto suggestivo per l’alternarsi di testimonianze pittoriche, scultoree e musive di epoca romana e medievale. Annesso un piccolo Antiquarium . Nuovo Museo della Seconda Legione Partica . Il Museo in corso di alle - stimento, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica del Lazio, con apertura prevista nell’estate 2008, è dedicato interamente agli aspetti militari dei legionari albani con reperti attinenti alle loro armature e alla vita quotidiana della nascente città di Albano, che si originò e sviluppò velocemente attorno all’accampamento ( Castra Albana ). Il museo si distingue per una decisa impronta didattica inte - rattiva basata anche sulle attività di archeologia sperimentale sull’Esercito Romano. I Musei Civici conservano anche importanti collezioni storico-artistiche e naturalistiche, (ancora non esposte); ad essi sono annessi anche un Antiquarium , una Biblioteca Scientifica (8.000 volumi) e l’Archivio Storico Comunale.

74 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL LAZIO Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio

Scuderie Aldobrandini – Museo Tuscolano Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio Giuseppina Ghini Direttore Regionale: Francesco Prosperetti Coordinatore per la Comunicazione: Le Scuderie Aldobrandini, già visibili nella incisione di Matheus Anna Maria Romano Greuter del 1620, erano nate come struttura di servizio dell’omonima Piazza di Porta Portese,1 00153 Roma villa. Con il restauro architettonico progettato da Massimiliano Fuksas Tel. 06 5810565 – Fax 06 5810700 è stato ideato uno spazio polifunzionale con originali innovazioni ade - Soprintendenza per i Beni Archeologici guate alla presentazione sia della collezione archeologica permanen - del Lazio te che di mostre d’arte, laboratori didattici, spazi multimediali, audito - Soprintendente: Marina Sapelli Ragni rium. Via Pompeo Magno, 2 00192 Roma La raccolta di reperti del Museo Tuscolano, ubicato al piano terra della Tel. 06 3265961 – Fax 06 3214447 struttura, rappresenta una delle poche collezioni storiche della provin - [email protected] cia di Roma. Il percorso di visita, cronologico-tematico, riferibile prin - Scuderie Aldobrandini cipalmente all’epoca repubblicana ed imperiale, si conclude nella Museo Tuscolano sezione storico-artistica in cui sono esposti dieci modelli delle Ville Piazza Marconi, 6 00044 Frascati Tuscolane, accanto a diverse e preziose incisioni antiche. Telefax 06 9417195 Il nucleo principale dei reperti del Museo Tuscolano è rappresentato da Orario visite. 10,00-18,00 tutti i giorni, lunedì chiuso materiali rinvenuti presso il sito dell’antica città latina di Tusculum . Di Sabato e festivi: 10,00-19,00 particolare interesse sono un nucleo di urne cinerarie in pietra sperone Chiuso il 1° gennaio, il 1° maggio e il 25 dicembre e peperino, databili al IV – III sec. a. C. e riferibili alla famiglia dei Bookshop Frascati Point 06 94015378 Rabirii , un frammento angolare di sarcofago di eccezionale fattura, del [email protected] www.scuderiealdobrandini.it II sec. d. C., con rappresentazione di thiasos dionisiaco, in cui sono riconoscibili una menade, un sileno e tre satiri, dei quali uno con cesto di frutta sulla testa e, inoltre, un frammento di lastra fittile con scena di accompagnamento all’Ade, databile al I sec. d. C. . Nell’ambito dei reperti scavati dall’archeologo Maurizio Borda nel corso degli anni ’50 dello scorso secolo, è stato recentemente indivi - duato un frammento con la rappresentazione di una Potnia Theron , databile al IV sec. a. C.. Tra i ritrovamenti di maggior interesse condot - ti dalla Scuola Spagnola di Storia e Archeologia, che, dal 1994, soprattutto su impulso del compianto Xavier Dupré Raventós, conduce campagne di scavo presso l’antico sito, si segnala, oltre le lastre archi - tettoniche fittili con rappresentazioni di Nikai tauroctone o in volo, sati - ri vendemmianti e motivi vegetali stilizzati, l’importante scultura costi - tuita dalla parte inferiore di una figura femminile panneggiata indivi - duabile dall’epigrafe che compare sul piedistallo su cui poggia e in cui si legge RVTILIA L F MATER. Il reperto, databile in epoca tiberiana, è probabilmente pertinente al busto capite velato attualmente conservato presso il Castello di Aglié in Piemonte, dove è esposta la collezione di materiali tuscolani rinvenuti nel corso degli scavi fatti condurre dalla casa sabauda dopo il 1825, a cura dell’archeologo Luigi Biondi e del - l’architetto Luigi Canina. Le ave della donna rappresentata sono state invece immortalate nelle due sculture rinvenute nello stesso sito e oggi conservate presso i Musei Vaticani. Tra gli altri reperti esposti presso il Museo Tuscolano, rinvenuti spora - dicamente e non in conseguenza di scavi sistematici, meritano una menzione particolare la parte inferiore di una statua di dimensioni maggiori del vero, recentemente datata in epoca cesariana, e derivan - te dalla Afrodite Urania fidiaca, nonché un frammento fittile di piccole dimensioni in cui è rappresentato un volto maschile di eccezionale fat - tura, riconducibile a prototipi policletei e databile all’epoca augustea. Sono inoltre di particolare interesse una testina in marmo con il volto di Giove Serapide, del II sec. d. C. ed una statua acefala in cui è rico - noscibile Irene che doveva tenere in braccio il piccolo Pluto, databile

75 al I sec. d. C.. Nel Museo si conservano inoltre una interessante base onoraria marmorea del II sec. d. C. con la rappresentazione di una Vittoria alata nell’atto di immortalare l’evento storico a cui si riferisco - no le due scene scolpite ai lati con soldato romano che spinge un pri - gioniero in abiti orientali e, sull’altro, una panoplia; un sarcofago, databile tra la fine del II e l’inizio del III sec. d. C., con la rappresen - tazione del volto del defunto, un fanciullo, all’interno di un clipeus sor - retto da due eroti. Il cosiddetto Dioniso Braschi, accompagnato da una pantera accovacciata, forma il gruppo scultoreo che conclude la visita alla sezione permanente delle Scuderie Aldobrandini. Si tratta di copia di epoca adrianea da originale del V sec. a. C.

La sezione storico artistica Uno degli scopi fondamentali dei musei in genere è rappresentato dalla possibilità di collegare quanto esposto con il contesto d’apparte - nenza. In rapporto a questa specifica funzione e per la presenza, nella sezione storico-artistica del Museo Tuscolano, dei modelli lignei delle Ville Tuscolane, è stato ampliato sistematicamente il patrimonio di inci - sioni antiche. Le incisioni di Athanasius Kircher del 1671, e quelle di Pierre Mortier, del 1704, da sole offrono una panoramica singolare e completa delle antiche nobili dimore e del territorio in cui si innestano. Nonostante la consistente antropizzazione dell’area dei Colli Albani, alcuni contesti rendono ancora pienamente l’idea di quella che, come nel nostro caso, dovette essere la quasi simultanea e felice occupazione, o meglio rioccupazione, se si pensa alle ville di epoca repubblicana, del versante tuscolano che si affaccia su Roma. Ed è inoltre interessante individuare, tra una sapiente architettura ed una cornice vegetale, la presenza di resti antichi che allora, come in parte ancora oggi, sugge - riscono il carattere di continuità delle frequentazioni dall’antichità all’epoca moderna. Le diciotto incisioni di Giovan Battista Falda, rela - tive alle fontane scenografiche delle ville, accanto ai disegni originali di Luigi Canina e Giacomo Palazzi, contribuiscono a sottolineare la fantasia, il fasto e l’importanza attribuita alle nobili dimore dai loro proprietari. Di recente, l’Associazione Amici delle Scuderie Aldobrandini ha dona - to al Museo un interessante disegno del 1779 di Jacob Philip Hackert (1737-1807), in cui è rappresentata la villa Grazioli vista dal basso. Fissare lo sguardo sulle antiche incisioni e “contestualizzare” le ville, attraverso la visione tridimensionale dei modelli lignei, aiuta il visitato - re a comprendere con maggior facilità la configurazione della antiche dimore e, allo stesso tempo, a scoprire sul territorio la loro miracolosa presenza. Accanto all’aspetto più importante rappresentato dalle Ville, il Museo Tuscolano espone diverse medaglie antiche tra le quali meritano una menzione particolare quelle rinascimentali di Gianfederico Bonzagni e la versione ottocentesca di Luigi Gennari. Sul recto è rappresentato il pontefice Paolo III Farnese, mentre sul verso la città di Frascati, racchiu - sa con il palazzo vescovile nella sua cinta muraria e, sullo sfondo, villa Rufina, l’attuale Falconieri. Di particolare interesse sono anche le medaglie e un ritratto di anonimo che ricordano il lungo cardinalato del Duca di York a Frascati. Enrico Benedetto Duca di York (1725- 1807), figlio di Giacomo III Stuart, re d’Inghilterra fu infatti per 42 anni vescovo di Frascati, dove morì nel 1807, dopo aver realizzato, tra le

76 varie importanti iniziative, la famosa Biblioteca Eboracense, dotata di oltre 12.000 volumi, tra i quali numerosi manoscritti e pergamene miniate. Nel corso della seconda guerra mondiale, la preziosa raccol - ta fu trasferita nella Biblioteca Apostolica Vaticana e fu salvata dal bombardamento che distrusse il Seminario che la ospitava.

Caratteristiche Tipologia museale prevalente: Archeologia Accesso per disabili Biblioteca specializzata Archivio fotografico Laboratorio didattico Servizio prenotazione biglietti Servizio visite guidate Sala conferenze Spazi espositivi per mostre temporanee Bookshop e merchandising

77 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL LAZIO Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio

Direzione Regionale per i Il Polo Museale di Monte Porzio Catone Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio Massimiliano Valenti Direttore Regionale: Francesco Prosperetti Coordinatore per la Comunicazione: Anna Maria Romano Fortemente voluto dall’amministrazione Comunale, il Polo Museale di Piazza di Porta Portese,1 Monte Porzio Catone è il frutto di quasi dieci anni di progettazione e 00153 Roma Tel. 06 5810565 – Fax 06 5810700 si compone di tre distinte realtà, che vogliono contribuire alla valoriz - zazione e alla illustrazione del ricco patrimonio storico-artistico ed eno - Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio logico del suo territorio. Soprintendente: Marina Sapelli Ragni Il Museo Diffuso del Vino , inaugurato nel 2000, è ospitato in tre distin - Via Pompeo Magno, 2 ti locali del centro storico deputati, fino a pochi anni or sono, proprio 00192 Roma Tel. 06 3265961 – Fax 06 3214447 alla lavorazione dell’uva, prodotto strettamente legato alla cultura e [email protected] all’economia di questo distretto, al centro della produzione del celebre “Frascati”. La particolare denominazione si riferisce all’articolazione Polo Museale di Monte Porzio Catone modulare e non continua della struttura museale. Vi sono esposti, nelle Tel. 06 94341031 [email protected] varie sezioni, articolate secondo una sequenza che percorre tutte le www.comune.monteporziocatone.rm.it www.museumgrandtour.it fasi di lavorazione (dall’impianto della vigna alla vendemmia, dalla torchiatura all’imbottigliamento), utensili, oggetti e macchinari, integra - Museo Diffuso del Vino ti da pannelli didattici, foto di grande formato e memorie di una cultu - Via Vittorio Emanuele II, 22, 32, 46 ra, manuale e materiale, oramai in via di estinzione, progressivamen -

Museo della Città te sostituita dalla meccanizzazione e dall’industrializzazione. Gli spa- Via Simone Pomardi, 1 zi espositivi comprendono un angolo degustazioni, nel quale si pro - Orari di apertura: Venerdì muovono i vini locali, e un percorso sotterraneo nelle sottostanti stori - Sabato e Domenica 9.00 – 13.00; 15.00 – 19.00 che cantine scavate nel banco di lapillo, destinate ad accogliere opere e forme d’arte moderna ispirate al mondo e alla cultura del vino. Parco archeologico del Barco Borghese Quattro ambienti recentemente restaurati del nucleo seicentesco del Via Frascati, 62 Orario invernale: visite guidate (obbligatorie) Duomo, accolgono invece le raccolte del Museo della Città , aperto nel ore 11.00; 12.00; 15.30 2005. Vi sono illustrate le dinamiche insediative di un territorio dalla Orario estivo: visite guidate (obbligatorie) ore 11.30; 16.00; 18.00 storia pluri-millenaria. L’esposizione è articolata in tre sezioni (antica, rinascimentale e moderna) nelle quali l’eterogenea collezione, com - prendente reperti archeologici (utensili di età neo-eneolitica, ceramiche dell’età del ferro, romana, medioevale e rinascimentale (Fig. 1), uno splendido mosaico policromo, frammenti di affresco di età imperiale, terrecotte architettoniche, statuaria, iscrizioni e monete – romane, medioevali e moderne - provenienti da Tusculum e dalle splendide ville tuscolane), tele del XVII-XVIII secolo, incisioni e materiale documentario originale del XVI-XIX secolo inerente il Grand Tour e la storia della Comunità, è integrata da plastici e da un ricco apparato didattico-illu -

78 strativo (pannelli e postazioni video – informatiche). Il Museo è dunque un esplicito invito alla riscoperta e alla visita del ricco patrimonio archeologico e storico-artistico disseminato in questo distretto geogra - fico, nel quale ricadono le rovine dell’antica Tusculum , il complesso archeologico del Barco Borghese, il monumentale sepolcro denomina - to la “Casaccia”, l’antica cappella rurale dedicata a S. Antonino, la rinascimentale Villa Mondragone (oggi sede del Centro Congressi dell’Università di Roma – Tor Vergata), l’Osservatorio Astronomico con il suo Museo didattico AstroLab e con le rovine della villa romana appartenuta a Matidia Augusta, etc.). È in questa prospettiva che va inquadrato il recente (2006) recupero e l’apertura al pubblico del complesso archeologico del Barco Borghese , vero e proprio Museo dell’ingegneria e della tecnica costruttiva antica. Scenograficamente affacciato sulla Campagna Romana e su Roma, il Barco è una vasta spianata di forma quadrangolare (circa 250 x 220 metri), decorata da una monumentale fontana centrale di età rinasci - mentale, sulla quale si affaccia un gruppo di casali coevi (già Altemps, poi Borghese). Il terzo occidentale della spianata è impostato su un’ar - ticolata e spettacolare sequenza di vani voltati di età romana della metà circa del I sec. a.C. (ne sono stati riconosciuti fino ad ora 180), che si estende per una superficie di circa 16000 mq.. Le indagini archeologiche avviate lungo la fronte nord-occidentale del complesso hanno riportato alla luce una fronte monumentale articolata in aule ornate sulle pareti da semicolonne doriche in muratura, mentre all’in - terno hanno testimoniato la lunga storia dell’edificio interessato da cedimenti antichi, ristrutturazioni monumentali e riqualificazioni funzio - nali di singoli settori, tra il I e il II sec. d.C.. La visita al monumento si svolge in un suggestivo itinerario sotterraneo (Fig. 2), tra storia, leggen - de e tecnologia antica, culminante nella visione di un raro corredo epi - grafico di età romana, tracciato a pennello, a carboncino e a sgraffio sull’intonaco di uno degli ambienti più interni. Tradizionalmente inteso come basamento di una enorme villa romana, a causa della singolare articolazione planimetrica delle sostruzioni, sembra difficilmente ricon - ducibile a tale categoria costruttiva e si spera che il progredire delle indagini possa contribuire al corretto inquadramento tipologico e fun - zionale del complesso (santuario?).

79 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL LAZIO Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio

Direzione Regionale per i Multimedia per l’archeologia. Il Museo Civico Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio archeologico di Valmontone Direttore Regionale: Francesco Prosperetti Giovanna Rita Bellini Coordinatore per la Comunicazione: Anna Maria Romano Piazza di Porta Portese,1 Il territorio comunale di Valmontone si colloca nel contesto dell’Alta 00153 Roma Tel. 06 5810565 – Fax 06 5810700 Valle Latina, in corrispondenza del primo tratto del bacino idrografico del Sacco, sostanzialmente coincidente con il Latium vetus e con il per - Soprintendenza per i Beni Archeologici corso iniziale della via Latina, ambito originariamente omogeneo del Lazio Soprintendente: Marina Sapelli Ragni anche se oggi separato da infrastrutture che con i loro tratti continui Via Pompeo Magno, 2 interrompono l’unitarietà del paesaggio (ferrovia Roma-Napoli via 00192 Roma Cassino, autostrada Roma-Napoli, ferrovia ad Alta Velocità). Tel. 06 3265961 – Fax 06 3214447 [email protected] La linea ferroviaria ad Alta Velocità, in particolare, segna il territorio lungo la fascia degli attuali confini amministrativi, fascia che pur corri - Comune di Valmontone spondendo in antico ad un areale periferico rispetto ai grandi centri Sindaco: Angelo Angelucci Via Nazionale, 2 latini, si colloca però sulle direttrici viarie tra questi, ed in particolare 00038 Valmontone (RM) tra Praeneste , Gabi, Artena , Labicum . www.comunevalmontone.it

Proprio la conoscenza di dettaglio acquisita in occasione dei lavori per la realizzazione della nuova ferrovia ha portato Soprintendenza ed Ente locale alla condivisa consapevolezza della presenza di un ricco patrimonio archeologico in una porzione di territorio altrimenti margi - nale e poco conosciuta, se non per la parte corrispondente alla Valle di S.Ilario. I siti riportati in luce nella parte settentrionale del territorio ( una carbonaia a Colle Carbone ed un complesso insediamento con area funeraria a Colle dei Lepri), insieme a quelli della Valle di S.Ilario

80 (la mansio di Colle Pelliccione, la fornace poco oltre, la viabilità risco - perta di Colle Pelliccione e quella di nuova individuazione a Colle Maiorana) ed alla rilettura del complesso di S.Ilario, hanno consentito di tracciare un quadro omogeneo delle trasformazioni della zona, inse - rite nel più ampio ambito della storia economica del Latium vetus , in un arco cronologico che copre nove secoli di storia. Nove secoli che narrano lo scorrere della vita tra le colline coltivate a frutteti e vigneti, tra olmi e querce, caratterizzata da una economia agricola ove attività come la produzione del carbone o quella dei late - rizi è funzionale alla necessità di conduzione dei fondi, in una valle segnata da tracciati stradali (siano essi le direttrici per Praeneste e Gabi o la Via Labicana), che ne determinano le dinamiche insediamen - tali e la trasformazione dal mondo romano all’Alto Medioevo. D’altra parte, la necessità di realizzare l’opera pubblica, che per moti - vi tecnici non poteva subire varianti di tracciato, ha posto il problema di come poter salvaguardare la conoscenza di questo patrimonio, ren - dendolo fruibile anche al grande pubblico. Nasce così l’idea condivisa di un Museo archeologico che potesse conservare la memoria e raccontare al pubblico siti non più visibili e che al tempo stesso avevano restituito una notevole quantità di informa - zioni sul territorio, ma scarsi reperti musealizzabili. Le moderne tecnologie hanno consentito di superare le difficoltà, e quin - di di arrivare alla realizzazione di un progetto innovativo che garantisce sia la correttezza scientifica sia la promozione ottimale del patrimonio culturale attraverso un percorso integrato. I monumenti, il loro contesto, le ipotesi ricostruttive sono presentati, oltre che nei tradizionali pannelli esplicativi, anche attraverso filmati che ripropongono i siti in 3D e nelle ricostruzioni virtuali, plastici smontabili e diorami che ne illustrano dina - miche e funzionamento, ma soprattutto attraverso informatori multimedia - li dotati di sistema touch screen che danno accesso ad informazioni stra - tificate secondo vari livelli di approfondimento, da quella più generale a quella riguardante le fonti storiche, i risultati di scavo e le ipotesi di ricer - ca, e dove le planimetrie interattive consentono di conoscere i monumen -

81 ti nelle loro varie fasi storiche e di trasformazione. Il risultato finale del progetto, elaborato in ogni suo aspetto dalla Soprintendenza per i Beni archeologici del Lazio, deriva dalla collabo - razione, sotto la direzione scientifica della stessa Soprintendenza, delle società Ermes multimedia S.r.l., H.T.C. S.r.l., dello studio Marco Travaglini Studio 3, col contributo di ALTAIR 4 multimedia. Va sottolineato inoltre che la realizzazione del Museo si inserisce all’in - terno di un programma di recupero integrato dell’emergenza architet - tonica più significativa della Città, il Palazzo Doria Pamphilj, che gra - zie alla sinergia tra Ente locale, Soprintendenza Archeologica per il Lazio e Società Treno Alta Velocità si è visto restituire alla fruibilità un’ampia porzione di superficie che è stata poi destinata all’allestimen - to museale. A partire dalla fine degli anni Ottanta, l’edificio è stato – ed è tuttora – oggetto di una capillare azione di recupero che vede coinvolte anche la Soprintendenza per i Beni Storico Artistici ed Etnoantropologici del Lazio, la Soprintendenza per i Beni Architettonici e del Paesaggio del Lazio e l’Università degli studi di Roma “La Sapienza”. Fulcro di questo progetto sinergico è lo splendido ciclo di affreschi ospitato al piano nobile del Palazzo che rappresenta uno degli esempi più significativi della pittura romana di metà Seicento. Questo impegno congiunto ha fatto sì che il Palazzo Doria Pamphilj, nelle sue varie componenti monumentali, artistiche ed archeologiche, si presenti oggi al visitatore come una proposta turistico-culturale com - pleta, inserita inoltre all’interno di una rete territoriale, il Sistema Museale Museum Grand Tour che si prefigge di rivisitare idealmente i luoghi e le vicende che hanno contribuito alla formazione del tessuto storico di quella ampia porzione di territorio compresa tra i Castelli Romani ed i Monti Prenestini.

82 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL LAZIO Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio

Il Museo di Geopaleontologia e Preistoria dei Colli Albani Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio Direttore Regionale: Francesco Prosperetti Le finalità del percorso interattivo Coordinatore per la Comunicazione: Il nuovo Museo, che si muove su aspetti del sapere più problematici e Anna Maria Romano lontani di quelli legati alla cultura classica, è stato orientato da due Piazza di Porta Portese,1 00153 Roma principi ispiratori: da una parte il rigore scientifico , nella raccolta e Tel. 06 5810565 – Fax 06 5810700 nello studio dei materiali, dall’altra lo spirito didattico , sempre più pre - Soprintendenza per i Beni Archeologici sente in una struttura dedicata non tanto alla divulgazione sciatta e del Lazio fenomenale come quella televisiva, quanto alla formazione e allo sti - Soprintendente: Marina Sapelli Ragni molo delle menti. Via Pompeo Magno, 2 00192 Roma L’impostazione rigidamente razionale di Karl Popper (Scienza e Tel. 06 3265961 – Fax 06 3214447 Filosofia, 1969) sembra rendere molto semplici e chiari i modi e le fina - [email protected] lità di operare che il gruppo di lavoro si era proposto di realizzare. Musei Civici di Velletri L’approccio scelto per la progettazione e l’allestimento di questo Museo Direttore: Anna Germano non è stato quello delle vaste e stupefacenti collezioni, bensì quello della Museo Archeologico “paleontologia e dell’archeologia applicate” ovvero, queste scienze Museo di Geopaleontologia sono state utilizzate come chiave di lettura per scoprire la storia più anti - e Preistoria dei Colli Albani Via G. Mameli, 6 ca del territorio dei Colli Albani e della Campagna Romana, le trasfor - 00049 Velletri mazioni che il mondo animale, vegetale e il paesaggio hanno subito Tel. 06 96158268 – Fax 06 96158239 Orari per arrivare a come oggi noi lo osserviamo e lo viviamo. tutti i giorni, domenica e festivi compresi Le diverse sezioni, attraverso le quali si articola il percorso didattico, si 9.00-13.00/15.00-19.00 Giorno di chiusura: tutti i lunedì, 1 Gennaio, propongono di creare un collegamento diretto tra il Museo e il territo - Pasqua, 15 Agosto e 25 Dicembre rio, invitando il visitatore a compiere un cammino che partendo dai Museo di Geopaleontologia campioni, dai pannelli didattici, attraverso i plastici eco-ricostruttivi e i e Preistoria dei Colli Albani modelli delle faune e delle strutture antiche, giunga infine alla perce - ogni ora 9.00-12.00/15.00-18.00 zione congiunta degli spazi e dei suoni naturali e antropici riprodotti con tecnologia digitale. In generale, lo stile del Museo vuole favorire l’uso combinato di tutti i sensi percettivi, prediligendo quello tattile, sia per dar modo anche ai visitatori non vedenti di effettuare un viaggio attraverso le origini terri - torio, sia per lasciare a ciascuno il ricordo di un museo “sperimentato” e non “subito”.

L’organizzazione degli spazi e il percorso espositivo Iniziare quindi da un lungo corridoio è stato un tutt’uno con l’immagi - nare di percorrere un “condotto del fuoco” con le suggestioni, le luci, i suoni, i colori, le immagini tridimensionali di un canale sgorgante di lava, che dalle viscere del vulcano ci proietta nel passato più remoto delle prime sale espositive. Qui è descritta l’evoluzione del territorio attraverso alcuni plastici interattivi, che si dipanano lungo un itinerario che attraversa la successione di ere geologiche. Il visitatore è immerso

83 nella visione di fossili, ambienti ricostruiti entro diorami interattivi, immagini multimediali e mappe di questo pezzo di mondo dove vivia - mo e nello stesso tempo tanto sconosciuto. Un’icona che contraddistingue il percorso, rende riconoscibile la sezio - ne tematica in cui ci si trova e gli argomenti che tratta. La trasformazione delle culture umane, dal paleolitico inferiore al neo - litico fino alle forme protourbane sono spiegate, anch’esse, con l’ausi - lio di pannelli, foto e disegni, presentazione di materiale archeologi - co. L’aspetto didattico della ricerca archeologica è presentato median - te un apparato esplicativo-fotografico particolarmente ricco che illustra le varie attività sul campo, (ricognizioni, analisi degli affioramenti geo - logici, scavi archeologici e illustrazioni delle analisi di laboratorio). Il tutto trova il massimo della esemplificazione, nelle due salette chiuse superiori, dove sono ricostruiti due contesti preistorici, “una grotta” uti - lizzata durante il Paleolitico superiore, oltre 35.000 anni fa e “una capanna”, con attrezzature e strumenti utilizzati durante il Bronzo tardo, oltre 4.000 anni fa.

L’esposizione manualistica, pannelli e vetrine La costruzione della macchina espositiva e la soluzione allestitiva si basa su di un sistema strutturale ricorrente, formato da varie tipologie di vetrine, pannelli, plastici e diorami, realizzati con materiali atti ad evidenziare ed esaltare le raccolte e tali da non ostruire la visione d’in - sieme del grande ambiente che ospita la nuova sezione. I testi, dei pannelli e delle didascalie, sono sempre bilingui (italiano/inglese) ed è in corso di realizzazione la preparazione dei testi nelle lingue delle principali comunità straniere residenti (rumeno, arabo, cinese).

Gli aspetti tecnologici Numerosi espedienti scenici all’interno del percorso, connessi a sup - porti audiovisivi, determinano condizioni ambientali eccezionali e di sicura suggestione. Anche la componente simbolica e spettacolare del - l’illuminazione è attentamente usata al fine di rendere più efficace e coinvolgente il recepimento dell’informazione ed il messaggio del rac - conto museale. Tutta la nuova sezione del Museo s’ispira, quindi, al principio della rappresentazione , del theatrum mundi . Il percorso museale tenta, infat - ti, di visualizzare una realtà, latente dispersa dimenticata scomparsa, di tradurre e codificare in immagini un universo che sottende la nostra

84 quotidianità e di cui siamo l’ultimo risultato. Un intento didattico già proposto, nel passato, da Tommaso Campa- nella che lo prospettava nella Città del Sole, dove un percorso all’aper - to, e perciò visibile per tutti, illustrava “tutte le scienze ... e li figlioli, senza fastidio, giocando si trovano a sapere tutte le scienze istorica - mente prima che abbiano diece anni”. In quel caso il museo scientifi - co era legato alle nuove scoperte delle fisica e dell’astronomia; per noi, si è trattato di “compendiare” ed illustrare la vita di un esteso ter - ritorio, tenendo conto che ci muoviamo in un contesto in trasformazio - ne condizionato dalla molteplicità e velocità di comunicazione di infor - mazioni e di immagini. L’esigenza fondamentale è stata, sulla scorta di simili esperienze europee ed extra-europee, evitare la passività intrin - seca ad un percorso tradizionale, creando la possibilità di attivare gesti/azioni che stimolino curiosità, capacità, memoria e manualità. Un Museo, quindi, dove “E’ vietato non toccare”. Se un simile meccanismo cognitivo è ormai abituale nei paesi dell’Europa settentrionale, qui in Italia, dove nacque la prima collezio - ne pubblica di opere d’arte del mondo occidentale, spesso il rinnova - mento del “sistema museo” in senso dinamico è stato trascurato.

Itinerario Bimbi Un ulteriore strumento didattico, che fa della capacità comunicativa uno dei punti di forza di questo Museo, è l’“Itinerario Bimbi”: un per - corso di lettura realizzato con immagini (come un fumetto) ad altezza di bambino. Il percorso, presente in tutte le sezioni, “traduce” i conte - nuti dei sovrastanti pannelli descrittivi italiano/inglese; il racconto è condotto dall’immagine del Vulcano Laziale, con una grafica accatti - vante e un linguaggio semplice e divertente. Elemento cardine nella storia dei Colli Albani, tanto da determinarne l’aspetto con le sue esplosioni incandescenti, il Vulcano diventa la voce fuori campo e la “mascotte-guida” dei visitatori più giovani.

Le Cinque Sezioni

Geologia Il racconto della nascita dei Colli Albani ha inizio, nell’atmosfera irrea - le creata dai supporti audiovisivi, con l’espediente scenico del “condot - to di fuoco” che catapulta il visitatore oltre cinquecentomila anni indie - tro, nel bel mezzo di un’eruzione vulcanica. Prosegue attraverso un affascinante ed articolato percorso contraddistinto dal plastico della piattaforma carbonatica (ricostruzione del territorio laziale di oltre cin -

85 quecento milioni di anni fa), dal diorama interattivo che mostra le diverse escursioni altimetriche delle acque marine, rispetto al territorio e da quello –anch’esso interattivo- del Vulcano Laziale, attraverso cui è possibile riconoscere elementi geologici e morfologici presenti nel ter - ritorio e generati dall’attività vulcanica.

Paleontologia La fossilizzazione è il primo tema affrontato, il punto di partenza per indagare più a fondo la vita del passato. La sezione ospita varie vetrine che espongono interessanti esemplari di fossili, diversi plastici, tra cui uno con i dinosauri e calchi delle loro impronte. Un filmato sulla nascita e l’evoluzione della vita nel territorio dei Colli Albani prima della comparsa dell’uomo, va ad integrare il racconto museale.

Antropologia La sezione esamina le spinte biologiche e ambientali che hanno porta - to alla comparsa dell’uomo e le tappe principali della sua evoluzione. Di grande impatto per immediatezza e forza espressiva l’installazione dell’artista Sergio Gotti: nove sagome in legno dipinte a mano a gran - dezza naturale (dai primati a Homo sapiens ), con accanto il calco del relativo cranio, che illustrano la variazione delle forme, della postura, e della mole del corpo, nonché lo sviluppo della capacità cranica nel corso di 3 milioni di anni.

Preistoria I cambiamenti che hanno caratterizzato il lungo cammino dell’uomo, dal Paleolitico inferiore (il più antico momento della Preistoria) al Neolitico sono rappresentati da numerose testimonianze di vita quoti - diana, quali strumenti in pietra e materiali ceramici, da diversi diora - mi e dalla scenografica ricostruzione di una grotta, in cui il visitatore può entrare in contatto diretto con l’ambiente e le abitudini dell’uomo del Paleolitico.

Protostoria Nell’area dei Colli Albani le caratteristiche climatiche e geomorfologi - che e la ricchezza di risorse naturali hanno favorito, nel periodo dal Bronzo antico all’Età del Ferro, stanziamenti umani sempre più stabili. La sezione illustra i diversi tipi di organizzazione sociale ed economi - ca in atto in tali fasi, presentando testimonianze materiali (provenienti da numerosi scavi condotti negli ultimi anni), la ricostruzione interatti - va di un rogo funebre e una capanna, ricostruita a dimensioni natura - li, in cui è possibile entrare, interagire con i materiali esposti e assiste - re a filmati dove vengono documentate tecniche antiche di produzioni metallurgiche e ceramiche, di filatura e tessitura.

86 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA LIGURIA

Il progetto MICHAEL in Liguria Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Liguria Cristina Bartolini, Elena Calandra Direttore Regionale: Pasquale Malara Coordinamento per la comunicazione: MICHAEL (Multilingual inventory of cultural heritage in Europe) costitui - Laura Giorgi sce un osservatorio privilegiato dei rapporti, nell’ambito dei beni cultu - Coordinamento per le iniziative per l’innovazione in Liguria: Elena Calandra rali, fra centro e periferia, fra progettualità di caratura europea e speci - ficità locali. Esso è stato avviato ufficialmente nel 2004 con finanzia - Coordinamento per il progetto MICHAEL mento nell’ambito del programma comunitario eTEN, e si prefigge di in Liguria: Cristina Bartolini, Elena Calandra Via Balbi, 10 costruire un portale multilingue trans-europeo delle collezioni culturali 16126 Genova digitali, attraverso cui sia possibile reperire e accedere alle risorse Tel. 010 248801 Fax 010 2465532 digitali culturali di una serie di paesi: inizialmente Francia, Regno Unito [email protected] e Italia, cui si sono aggiunti, grazie a una prosecuzione (Michaelplus, www.liguria.beniculturali.it giugno 2006 - maggio 2008), altri undici Stati dell’Unione europea: Repubblica Ceca, Germania, Finlandia, Grecia, Malta, Olanda, Polo- nia, Portogallo, Svezia, Spagna, Ungheria. In Italia MICHAEL è stato coordinato centralmente dalla Direzione Generale per l’Innovazione Tecnologica e la Promozione, mentre a livel- lo locale il coordinamento è affidato alle Direzioni regionali per i beni culturali e paesaggistici, che hanno effettuato la ricognizione prelimina - re del materiale esistente nel territorio, relativamente alle istituzioni di competenza, al fine di catalogare le collezioni, che vengono successi - vamente censite in un sistema di schede collegate e pubblicate on line . La Direzione Regionale Liguria, sin dall’inizio affiancata dalla Regione Liguria, ha selezionato le collezioni digitali maggiormente rappresen - tative delle peculiarità del territorio in tema sia di tutela sia di valoriz - zazione, allo scopo di assicurare una copertura completa, ma anche diversificata, delle realtà culturali del territorio ligure. La catalogazione, avviata in Liguria nel giugno 2007, ha portato entro lo stesso 2007 al censimento e alla schedatura dettagliata di 175 col - lezioni, cui se ne stanno aggiungendo, grazie a un ulteriore finanzia - mento ministeriale, altre 80; tutte sono pubblicate e fruibili all’indirizzo http://michael-culture.it/mpf/pub-it/index.html (nella finestra indicare “liguria”). Per il secondo semestre del 2008 si prevede un’ulteriore pro - secuzione, garantita dalla Regione Liguria, volta sia a censire e sche - dare nuove collezioni digitali, sia ad aggiornare e svolgere attività di manutenzione dei dati relativi alle collezioni già pubblicate.

87 L’interesse suscitato a livello locale da MICHAEL ha fatto sì che molte istituzioni (da segnalare il mondo della scuola, da qualche tempo) abbiano preso contatti e aderito spontaneamente all’iniziativa – va infatti considerato che la partecipazione non comporta oneri, e si limi - ta alla comunicazione di dati tramite un’intervista. Alla prima fase del progetto hanno preso parte 53 tra istituzioni ed enti, mentre altri 26 sono coinvolti nella seconda campagna di censi - mento, che si sta concludendo in questi giorni. Si ritiene opportuno a questo punto trarre un sintetico bilancio sulla prima tranche della schedatura . Come emerge dal grafico, la parteci - pazione più consistente interessa il settore musei, con il 55% di colle - zioni digitali; tra questi prevalgono i musei d’arte, i musei-dimora, i musei di storia e archeologia; non mancano i Musei Diocesani e di Arte Sacra e quelli specializzati che rendono conto delle peculiarità del territorio.

Elaborazione grafica: Giorgia Teso I risultati della prima campagna di censimento testimoniano un mondo digitale dai forti legami col territorio , dal momento che quasi i tre quar - ti delle collezioni digitali censite documentano specificità regionali o locali: delle 137 collezioni, su 175, che contengono rimandi alla spe - cificità dei luoghi, la maggior parte riguardano l’architettura, la scultu - ra e la pittura ; molte altre testimoniano un forte interesse nei confronti della storia e dei personaggi di rilievo locale (ad es. lo scultore Venzano o gli artisti vadesi), delle arti minori (ad es. la lavorazione del vetro e della ceramica) e del “saper fare”; sono pure documentate la storia dell’arte marinara, la scrittura popolare e la geografia locale.

Elaborazione grafica: Giorgia Teso 88 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA SARDEGNA Soprintendenza per i Beni Architettonici e il Paesaggio per la Sardegna

“Progetto di recupero dell’ex convento di Santa Chiara Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici in Cagliari” della Sardegna Paolo Margaritella Direttore Regionale: Elio Garzillo Coordinamento: Sandra Violante Introduzione Via dei Salinieri, 20-22 09126 Caqgliari Il presente lavoro mira a fornire un orientamento, fra i diversi possibi - Tel. 070 34281 li, per un corretto approccio allo studio delle problematiche dei “vuoti Fax 07034282091 urbani”, tanto comuni nelle città italiane, e che in Cagliari si registra - Soprintendenza per i Beni no in modo sensibilmente diffuso anche per le particolari vicissitudini Architettonici e il Paesaggio storiche della città. per la Sardegna Via C. Battisti, 2 L’area considerata nel presente studio, l’Ex Convento delle monache 09123 Cagliari Clarisse di Santa Chiara in Stampace, può essere compresa nella tipo - Tel. 070 20101 Fax 070 252277 logia dei luoghi che hanno perso la propria funzione vitale nei confron - [email protected] ti della comunità, dopo aver attraversato lunghi periodi in cui hanno www.ambienteca.arti.beniculturali.it invece rivestito ruoli di un certo peso e, spesso, piuttosto differenti l’uno dall’altro a seconda dell’epoca: nel nostro caso, convento, mercato rio - nale, sede di pubblico istituto ed infine, l’abbandono più completo. L’amministrazione locale, negli ultimi anni, si è posta il problema del recupero di questo spazio, inserito nel cuore storico della città, ma completamente estraneo ad essa. Da tempi relativamente recenti, le pertinenze dell’ex convento sono state adibite a luogo di passaggio per l’accesso ad uno degli ascenso - ri panoramici pubblici che conducono al quartiere fortificato di Castello, il più eminente dei rioni storici della città: l’ex convento rima - ne comunque un luogo recesso, difficilmente individuabile e poco fre - quentato dagli stessi abitanti del quartiere.

89 Ebbe più fortuna quando, dal secondo dopoguerra e fino a pochi decenni or sono, venne adibito, con le pertinenze costituite anche dallo spazio aperto del chiostro, a mercato rionale per la vendita al dettaglio. In relazione al sito in argomento, è stato sottoscritto tra il Comune di Cagliari e la Soprintendenza ai Beni Architettonici della Provincia di Cagliari un accordo di programma per il recupero dell’area. L’impegno delle due istituzioni è quello di prevedere il recupero dell’in - tero spazio, ora in stato di completo abbandono ed inutilizzo, al quale si affiancano parte delle strutture superstiti del piccolo mercato rionale tuttora in attività. Si punta, quindi, al rilancio del sito consentendo attività complementa - ri a quelle del mercato adiacente, quali un’esposizione e vendita di prodotti florovivaistici, la promozione mediante esposizione tempora - nea di prodotti tipici del settore agroalimentare, ma anche proposizio - ne di eventi culturali attraverso mostre temporanee all’aperto di scultu - ra, prodotti dell’artigianato ed eventi similari.

L’intento del progetto è anche quello di ridare a questo settore del rione, attualmente da considerarsi marginale rispetto al resto del quar - tiere cittadino di Stampace, una prerogativa di grande strategicità logi - stica in quanto punto di passaggio verso il quartiere storico di Castello che risulta essere uno degli obiettivi principali di visita da parte dei turi - sti, degli studenti e dei visitatori in generale, sia locali che forestieri. Pertanto, l’antico spazio claustrale ospiterà un ufficio informazioni turi - stiche mirato a proporre itinerari per la visita a piedi di Castello, con - siderato che, come si è già accennato, nelle adiacenze del complesso è collocato uno degli ascensori panoramici della città. Il collegamento verticale con il quartiere di castello verrà ottimizzato con la sostituzione dell’attuale ascensore con un altro, di minore impat - to visivo sia nei confronti del paesaggio al contorno che nei confronti del decoro monumentale della adiacente chiesa di Santa Chiara. Si attuerà, principalmente, la completa rimozione delle superfetazioni e delle strutture relative alla parte del mercato in disuso, il restauro con - servativo delle preesistenze monumentali superstiti ed il loro consolida - mento e l’intervento di rivisitazione degli unici due volumi superstiti del - l’antico convento, ormai privi di copertura e spogliati di qualunque uso e significato in quanto si mostrano come due scatole murarie vuote casualmente collocate nei pressi della chiesa di Santa Chiara.

90 Inquadramento urbanistico Il complesso di Santa Chiara è situato nel quartiere di Stampace Alto, nel settore centro occidentale della città, uno dei tre quartieri storici che fanno da corona al quarto e più elevato di tutti, Castello, antica rocca - forte della città di Cagliari. L’area nella quale è inserito il complesso di Santa Chiara è caratteriz - zata da un edificato storico decisamente compatto, racchiusa da quat - tro assi viari principali che sono scalette Santa Chiara, Scalette Santa Margherita, Piazza Yenne e Via del Cammino Nuovo. Costituiscono cerniera Fra Piazza Yenne e le Scalette Santa Chiara la scalinata ed il sagrato della stessa chiesa attraverso i quali si accede, oltre che ad essa, anche al mercato rionale già citato. Essa è un’area della città dal sapore prettamente medievale o, comun - que, con un tessuto viario tradizionale per la evidente mancanza di strade carrabili e per la presenza di parecchie rampe di scale, essen - do il quartiere “aggrappato” alle falde del colle di Castello. Dello storico quartiere, circondato di mura e bastioni, costituisce una tappa intermedia per l’accesso ad esso, anche se si tratta di una tappa celata ai più in quanto defilata rispetto ai consueti accessi carrozzabi - li: infatti, l’unico ingresso allo spazio del chiostro sono le scalette Santa Chiara, poco agevoli per i visitatori ed impossibili da intraprendere per persone diversamente abili. Nel vicolo che costeggia il complesso, e che separa lo stesso dalla chiesa vera e propria, è attualmente collocato l’ascensore pubblico panoramico che collega il livello del vicolo con la parte intermedia di Via del Cammino Nuovo dalla quale si accede, nelle vicinanze della Torre dell’Elefante, al rione di Castello. Il chiostro con le sue antiche preesistenze costituisce un’enclave di tran - quillità rispetto alle arterie di grande traffico come il Largo Carlo Felice e Via Santa Margherita, che distano poche decine di metri, o come le strutture dell’adiacente mercato rionale che ogni giorno ospitano cen - tinaia di persone. L’edificato circostante il convento è caratterizzato da un’edilizia note - volmente degradata a causa della compresenza di strutture storicamen - te rilevanti e di edifici di basso valore architettonico risalenti alle deca - di 60’ e 70’ del secolo scorso. Il complesso risulta, quindi, inserito nel tessuto storico del quartiere di Stampace ma avulso da esso in quanto rudere in stato di abbandono

91 e, per di più, circondato da un’edilizia spontanea caratterizzata da notevoli episodi di superfetazione dannosi per la percezione d’insieme del contesto. L’azione del presente progetto è volta al recupero dell’area, non solo dal punto di vista architettonico ma anche vocazionale, con il conferi - mento di nuove funzioni compatibili con le preesistenze, con il tessuto socio-economico circostante e con le valenze strategiche, dal punto di vista urbanistico, del sito.

Cenni storici L’antico monastero e la chiesa di Santa Chiara risalgono, in base a fonti documentali d’archivio, al secolo XIV d.c. ma con diverso nome: il primo documento di cui si ha riscontro, datato 1326, cita il nome di “Santa Margarita” per il convento e la sua chiesa, occupanti lo stesso sito anche se con fisionomia certamente diversa da ciò che appare oggi nelle vestigia superstiti. La fondazione del complesso, quindi si fa risalire al secolo XIV d.c. come attestano altri documenti inerenti concessione di una quantità annuale di grano alle monache di clausura da parte del re aragonese Alfonso o da una lettera delle monache indirizzata al “Rev. Monsignor Canonico” riferente una situazione di malgoverno della madre bades - sa o, ancora, una lettera rinvenuta nel convento dei frati minori di Oristano, datata 1353, ma ancora citante il convento di Cagliari come “Santa Margarita” . Mentre è a partire dal 1420 che si ritrova in vari documenti il nome di Santa Chiara riferito sia alla chiesa che al monastero, nome che tut - t’oggi viene conservato. I due edifici sono di proprietà del comune di Cagliari dal 1911 e durante la Seconda Guerra Mondiale hanno subito i bombardamenti che hanno flagellato tutta la città. Dell’antico monastero, allo stato attuale, sono riconoscibili il chiostro, il cui perimetro è definito su due lati dalle antiche strutture occupate attualmente in parte dai box del mercato ed in parte da locali di depo - sito; è riconoscibile inoltre parte della facciata prospiciente il sagrato della chiesa ed il vicoletto compreso tra il chiostro e la chiesa, un tempo costituito da ambienti disposti su più piani, che rendevano comunicanti i due edifici. A partire da diversi decenni addietro, lo spazio del chiostro è stato uti - lizzato come rivendita del mercato con tanto di box e tettoie che occu - pavano, ed occupano ancora, lo spazio del chiostro, nonostante que - st’area non venga più utilizzata come mercato e versi in uno stato di abbandono totale.

Il progetto La proposta di recupero dell’ex convento, attuata dalla Soprintendenza ai beni architettonici con la collaborazione dell’arch. Carla Curreli e dell’Ing. Matteo Serreli che hanno curato la veste grafica, consiste nel restauro e consolidamento dei due corpi di fabbrica superstiti, caratte - rizzati da murature portanti in pietra calcarea di Cagliari e bucati da aperture con mostre scolpite con motivi tipici del gotico aragonese, nel - l’eliminazione dei corpi aggiunti in tempi recenti, come le strutture di copertura del mercato in attività sino a pochi anni or sono, complemen - tare all’attuale mercato ancora in esercizio; inoltre, l’intervento mira alla creazione di un volume destinato ad ufficio informazioni turistiche

92 che sostituisce il volume di un corpo previsto in demolizione, nel recu - pero delle due scatole murarie originarie dei due bracci del convento, realizzando un telaio in acciaio e legno lamellare indipendente dalle strutture murarie, e da copertura anch’essa in legno lamellare e rivesti - mento in lamine ramate che conferiscono al nuovo inserimento un carattere di riconoscibilità rispetto alle strutture originarie: il progetto delle strutture è stato portato avanti in collaborazione con l’Ing. Daniel Meloni del Dipartimento di Strutture dell’Università di Cagliari. Ma, principalmente, il progetto è teso alla riconfigurazione dello spa - zio dell’antico chiostro con il recupero dell’antico livello pavimentale, la realizzazione, nello spazio aperto non più occupato da strutture superstiti, di setti murari, rivestiti in pietra e sostenuti da un particolare telaio in acciaio, aventi funzione di quinta per effettuare esposizioni di varia natura; inoltre, si favorirà la riapertura dei passaggi di collega - mento del chiostro vero e proprio con il vicolo dirimpetto alla chiesa di Santa Chiara, onde permettere l’accesso all’ascensore panoramico esi - stente che collega il livello piazza con Via del Cammino Nuovo. Negli ambienti recuperati dei due bracci delle strutture esistenti trove - ranno posto, ai piani terra, un punto di ristoro e le botteghe per la rivendita dei prodotti di floricultura, mentre ai piani superiori saranno collocate delle sale per attività multimediali. Scopo dell’intervento è quello di rivitalizzare questo settore urbano, nonché quello di offrire attività complementari al vicino mercato riona - le, ma, soprattutto, l’intento è quello di offrire al visitatore, sia locale che forestiero, un invito ed un ulteriore supporto per favorire la visita del rione di Castello. Questa operazione favorirà la funzione di cerniera di questo sito tra l’area del porto e di Piazza Yenne, zone di alta frequentazione e di traffici, con la città alta, sede di importanti vestigia e di istituzioni cul - turali di alto livello come il Museo Archeologico Nazionale, l’Università degli Studi, la Pinacoteca Nazionale e vari edifici sedi di pubblici uffici.

93 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA TOSCANA

Direzione Regionale per i Beni Tabernacoli a Carmignano. Un modello di collaborazione Culturali e Paesaggistici della Toscana fra MiBAC e Enti Locali per la catalogazione Direttore Regionale: Mario Lolli Ghetti Coordinatore per la Comunicazione: dei Beni Culturali Rosalba Tucci Lia Brunori Lungarno A. M. Luisa dè Medici, 4 50122 Firenze Tel. 055 27189750 Non solo nel chiuso degli edifici, che siano chiese, palazzi o musei, Fax 055 27189700 vivono le testimonianze artistiche del passato ma, come vera peculiari - tà del nostro Paese, queste sono disseminate in ogni angolo del pae - saggio. Iscrizioni, stemmi, lapidi e soprattutto tabernacoli punteggiano le stra - de dei centri urbani o occhieggiano in luoghi appartati come segnali di un tessuto storico, sociale e culturale che affonda le proprie radici in anni lontani ma accompagna quotidianamente la vita delle persone. Questo intreccio, apparentemente semplice, ma in realtà ben più com - plesso, di storia e tradizione, di religiosità e cultura crea un “sistema” di fondamentale importanza che deve essere mantenuto vivo e preser - vato con particolare attenzione poiché estremamente soggetto a dispersioni e manomissioni. A Firenze già il Granduca Cosimo I, richiamandosi a più antiche dispo - sizioni della Repubblica, emanò nel 1571 una legge che proibiva di rimuovere, nascondere, o offendere, “Armi, insegne, imprese, titoli, inscrizioni o altre memorie” esistenti in ogni luogo esterno sia pubbli -

94 co che privato e nel 1854 Leopoldo II estese esplicitamente tale divie - to ai tabernacoli. A fine Ottocento fu proprio Guido Carocci, Regio Ispettore dei Monumenti e “fondatore” dell’Ufficio Catalogo della Soprintendenza fiorentina a proporre al Ministero la necessità di istitui - re un Catalogo degli oggetti vincolati da servitù pubblica e dal 1890 compilò con la sua elegante scrittura impiegatizia numerose schede che documentano con precisione centinaia di tabernacoli, lapidi e iscrizioni del territorio. Negli anni settanta del Novecento, sotto la dire - zione di Antonio Paolucci, l’Ufficio ha prodotto centinaia di schede relative agli arredi viari nascosti anche nei luoghi più impervi della pro - vincia di Firenze e Pistoia come nelle aree appenniniche dell’Alto Mugello o del pistoiese. Nel solco di questa importante tradizione di tutela nel 2007 l’Ufficio Catalogo dell’allora Soprintendenza al Patrimonio Storico Artistico e Etnoantropologico di Firenze, Pistoia e Prato (ora confluita nella S.B.A.P.S.A.E. di Firenze, Pistoia e Prato), ha accolto con interesse la possibilità di collaborare col Comune di Carmignano (Provincia di Prato) per estendere al sistema di catalogazione nazionale la già meri - toria operazione di censimento generale dei tabernacoli che l’Ammi- nistrazione locale aveva intrapreso. Da tale propedeutico rilevamento, in accordo con il Comune, sono stati selezionati trentasette tabernacoli di particolare interesse storico-artisti - co (tutte le targhe ceramiche più antiche, sovente prodotte dalla Manifattura Ginori di Sesto Fiorentino e le edicole con strutture archi - tettoniche di rilievo) per i quali la Soprintendenza ha finanziato la cam - pagna fotografica svolta da un professionista del settore ed il Comune ha coperto le spese della catalogazione affidata ad una giovane esperta della materia. Sono state così realizzate le schede secondo la normativa ministeriale ICCD e queste sono state tempestivamente inse - rite nel progetto nazionale ART-PAST (Applicazione informatica in Rete per la Tutela e la valorizzazione del Patrimonio culturale nelle aree Sottoutilizzate obiettivo 1) che l’Ufficio Catalogo stava svolgendo ed avente come scopo il popolamento del data base nazionale SIGEC attraverso l’informatizzazione e la normalizzazione delle schede di catalogo esistenti. In questo contesto la catalogazione di Carmignano si è aggiunta alle circa 143.000 schede di opere d’arte informatizza - te nel progetto nazionale e disponibili per la consultazione in rete per diffondere la conoscenza del nostro patrimonio culturale quale presup - posto fondamentale per la sua tutela. Infine, il materiale così elaborato unitamente al censimento completo è stato pubblicato in un volume curato dal Comune e realizzato con il contributo della Provincia di Prato. Questa collaborazione col Comune di Carmignano ha sperimentato nel diretto contatto con il territorio, un’efficace metodologia di lavoro per la catalogazione dei beni culturali, ottimizzando le risorse sia eco - nomiche che umane degli Enti pubblici interessati. In particolare si è rivelata particolarmente significativa nel settore del censimento dei tabernacoli che in quest’ultimi anni sono stati oggetto di molteplici studi, tutti encomiabili ma improntati alle più diverse caratteristiche. È invece importante che questo patrimonio di conoscenze possa sfug - gire all’estemporaneità delle situazioni e raccordarsi ad un più ampio disegno di salvaguardia e tutela nel quale la cooperazione fra MiBAC e Amministrazioni locali rappresenta una fondamentale strategia di lavoro.

95 PROGETTI EUROPEI

La rete MINERVA Marzia Piccininno

Il progetto MINERVA (Ministerial Network for Valorising Activities in digitisa - tion) è stato finanziato dalla Commissione europea nell’ambito del programma IST (Tecnologie per la società dell’informazione), Quinto Programma Quadro Minerva di ricerca e sviluppo tecnologico, e riunisce i ministeri dei paesi europei pre - Coordinamento: Rossella Caffo posti alla cultura, coordinati da quello italiano; la sua nascita è il risultato di Viale Castro Pretorio, 105 00185 Roma una stretta collaborazione tra la Commissione europea e gli Stati Membri, con Tel. 06 49210426 l’obiettivo di facilitare la creazione di una visione comune nella definizione Fax 06 4959302 www.minervaeurope.org delle azioni e dei programmi nel campo dell’accessibilità e fruibilità in rete dei [email protected] beni culturali. Il progetto ha avuto inizio nel marzo 2002; la sua prima fase è terminata con successo nel luglio 2005, ottenendo risultati ben oltre le aspettative. MINERVAplus, l’estensione di MINERVA ai paesi di nuova accessione (per un totale di ben 29 Stati, i 27 aderenti all’Unione, più Israele e Russia), si è con - cluso nel gennaio 2006. Dal 1° ottobre 2006 è in corso MINERVA eC, terzo atto del progetto MINERVA, che riunisce i ministeri di oltre 20 paesi europei e oltre 150 istituzioni culturali. MINERVA eC ha come obiettivo principale quel - lo di sviluppare azioni di supporto per la costruzione di Europeana (Biblioteca digitale europea) in aderenza agli indirizzi della Commissione europea e sulla base dei risultati ottenuti dai precedenti progetti MINERVA e MINERVAplus. Le attività di MINERVAeC continuano e rinforzano le seguenti linee di azione: • l’integrazione dei vari settori del patrimonio; • le tematiche dei diritti di proprietà intellettuale, dell’interoperabilità e del mul - tilinguismo; • la condivisione di buone pratiche di digitalizzazione; • il coordinamento negli e tra gli Stati membri; • il monitoraggio dei progressi. MINERVA opera su due livelli, politico e tecnico. Il livello politico consiste nel garantire una stretta collaborazione tra gli Stati membri attraverso i Ministeri preposti alla tutela del patrimonio culturale, e tra questi e la Commissione euro - pea. In tale prospettiva MINERVA si propone di dare visibilità alle iniziative nazionali, di promuovere lo scambio di buone pratiche e di assicurare la dif - fusione e la conoscenza delle politiche e dei programmi comunitari a livello nazionale e locale. Il livello tecnico riguarda invece la creazione di una piattaforma condivisa dagli Stati membri, costituita da raccomandazioni e linee guida per la digita - lizzazione e la fruizione del patrimonio culturale attraverso la rete. Il progetto MINERVA ha avuto nel corso degli anni un notevole impatto sulle istituzioni che tutelano e gestiscono il patrimonio culturale. In alcuni paesi euro - pei sono stati avviati programmi nazionali riguardanti la digitalizzazione del patrimonio culturale ispirati ai principi e alle linee guida di MINERVA. Il progetto MINERVA ha prodotto importanti e tangibili risultati: • ha costituito una rete di centinaia di referenti europei per la digitalizzazione; • ha avviato la pubblicazione del volume Coordinating digitisation in Europe , la relazione annuale sullo stato della digitalizzazione del patrimonio cultura - le nell’Unione Europea; • ha prodotto strumenti concreti per una comunicazione web culturale di qua - lità e per una corretta digitalizzazione: il Manuale per la qualità dei siti Web pubblici culturali (novembre 2003; aggiornamento in corso); i 10 prin - cipi per la qualità di un sito web culturale e il manuale di applicazione; Museo & Web, il kit di progettazione di un sito web culturale di qualità, dota - to anche di Content Management System e distribuito gratuitamente a tutti gli istituti culturali pubblici e privati; il Manuale di buone pratiche per la digi - talizzazione del patrimonio culturale ; le Linee guida tecniche per i program - mi di creazione di contenuti culturali digitali ; • sta elaborando strumenti concreti per guidare le istituzioni culturali nell’am -

96 bito delle problematiche connesse al diritto di proprietà intellettuale; • ha dato attuazione concreta ai propri risultati elaborando nuove iniziative progettuali quali MICHAEL, MICHAEL Plus e MEDCULT (quest’ultimo con il sostegno dell’UNESCO). I risultati di MINERVA sono stati notevoli anche in ambito nazionale poiché il Ministero ha coinvolto nella loro diffusione esperti di tutte le proprie ammini - strazioni centrali e periferiche, del Coordinamento delle regioni, del CNIPA e del mondo accademico. In merito al tema della qualità dei siti web culturali è inoltre da segnalare la Direttiva recante le linee guida per il piano di comunicazione coordinata dei siti web afferenti agli uffici del Ministero per i beni e le attività culturali per la loro accessibilità e qualità . Questo atto contiene sei linee di indirizzo che, oltre a ribadire l’importanza per la divulgazione di elaborare applicazioni web rico - noscibili, accessibili e usabili, conferma l’adozione degli standard e degli stru - menti messi a punto dai progetti MINERVA e MICHAEL, con particolare riferi - mento alla qualità dei siti web culturali e alla descrizione delle risorse digitali. A sostegno di tutte le istituzioni culturali che devono aggiornare o realizzare i loro siti web o svolgere attività di digitalizzazione, il Ministero ha istituito l’OTEBAC, l’Osservatorio tecnologico per i beni e le attività culturali, un servi - zio che nasce dall’esigenza interna dell’amministrazione di utilizzare strumen - ti innovativi, con particolare riferimento alla digitalizzazione dei contenuti, alla comunicazione e promozione via Internet dei progetti e dei siti web sviluppati dai propri istituti, alla creazione di contenuti digitali e dei censimenti delle risorse digitali. Tramite l’OTEBAC il Ministero fornisce anche un supporto a tutte le istituzioni culturali per rendere accessibili i propri siti web sulla base della legge n. 4/2004, Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumen - ti informatici (c.d. Legge Stanca), e a quelli che intendono catalogare le pro - prie risorse digitali nell’ambito del progetto MICHAEL, L’Osservatorio promuove l’adozione di standard condivisi, per l’allineamento e l’interoperabilità dei portali e dei siti web culturali nazionali anche al fine di rendere possibile la fruizione del patrimonio culturale digitale italiano nelle reti globali.

97 PROGETTI EUROPEI

MICHAEL: una rete di portali per l’accesso online alla cultura europea Giuliana De Francesco

Michael Coordinamento: Rossella Caffo Il servizio internazionale MICHAEL Culture è stato lanciato, alla presenza del Viale Castro Pretorio, 105 ministro Rutelli, in occasione della conferenza “Museums, libraries and archives 00185 Roma online: MICHAEL service and other international initiatives” (Roma, Complesso Tel. 06 49210426 Fax 06 4959302 del San Michele, 5-6 dicembre 2006). www.michael-culture.org (portale europeo) Il servizio vuole promuovere presso un pubblico mondiale il patrimonio cultu - www.michael-culture.eu (sito web del progetto) rale europeo, offrendo un canale di accesso semplice e veloce, che metta in www.michael-culture.it (portale italiano) contatto gli utenti potenziali con le collezioni digitali sviluppate negli anni dalle istituzioni culturali europee. MICHAEL è l’acronimo del progetto Multilingual Inventory of Cultural Heritage in Europe, sviluppato congiuntamente da Italia, Francia e Regno Unito, finan - ziato dal programma eTen della Commissione europea e avviato nel giugno del 2004 con il coordinamento dal Ministero per i beni e le attività culturali. Fin dalle sue prime fasi operative il progetto ha attratto l’interesse di vari altri partner nazionali in tutta l’Unione Europea; con l’avvio del progetto MICHAELplus (1° giugno 2006) si è sancita l’estensione delle attività ad altri 11 paesi dell’Unione (Finlandia, Germania, Grecia, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Spagna, Svezia, Ungheria); più recen - temente hanno aderito al progetto Bulgaria, Estonia, Comunità fiamminga del Belgio e Slovacchia, per un totale di 18 nazioni coinvolte. Ogni aspetto della realizzazione del progetto è stato orientato dalle raccoman - dazioni di MINERVA in tema di standard e linee guida tecniche e di inventari di contenuti digitali; in particolare, si è fatto riferimento alle Technical Guidelines for Digital Cultural Content Creation Programme s e alle Specifications for Inventories of Digital Cultural Content . Il portale europeo MICHAEL Culture, in linea dal mese di dicembre 2006, offre un catalogo tendenzialmente esaustivo delle collezioni culturali digitali create o gestite da istituzioni culturali pubbliche o private, nazionali, regionali o loca - li e appartenenti a ogni settore o dominio, aventi sede in ciascuno dei paesi partner. Gli utenti possono reperire agevolmente in modalità multilingue informazioni sulle risorse digitali europee di interesse culturale, sulle istituzioni che le producono o gestiscono, sui progetti nel contesto dei quali risorse e servizi sono realizzati e sulle collezioni fisiche eventualmente digitalizzate nell’ambito di tali progetti; una volta identificate le collezioni digitali di proprio interesse, si viene indirizzati verso i servizi on-line e off-line che mettono a disposizione le risorse. Attualmente il portale europeo rende disponibili solo contenuti relativi ai tre paesi che hanno avviato il progetto, ovvero Francia, Italia e Regno Unito. Il sistema può essere interrogato in ciascuna delle tre lingue nazionali supporta - te; per agevolare la comprensione dei contenuti, parte della descrizione delle risorse è offerta nella lingua selezionata per la navigazione; per i contenuti a testo libero, è offerto uno strumento per la traduzione automatica. Entro il ter - mine del progetto (maggio 2008) si prevede una estensione sostanziale del multilinguismo, con l’acquisizione dei dati raccolti dai nuovi partner di MICHAELplus e quindi il supporto di ulteriori 15 lingue nazionali. Il consorzio MICHAEL attualmente abbraccia 37 fra ministeri e agenzie nazio - nali responsabili per le politiche culturali, altre istituzioni culturali di rilievo nazionale, università e società di servizi e ha recentemente dato vita all’asso - ciazione internazionale senza fini di lucro (AISBL, Association internationale sans but lucratif) “MICHAEL Culture”, di diritto belga, allo scopo di garantire la sostenibilità del progetto una volta esaurito il finanziamento europeo. L’Associazione, fondata nel luglio 2007, vede già rappresentati fra i suoi mem - bri Italia, Francia e Regno Unito; oggetto sociale è offrire servizi per agevola - re l’accesso alle risorse culturali digitali e garantire la manutenzione e lo svi - luppo del servizio europeo MICHAEL. L’AISBL MICHAEL Culture è titolare della

98 piattaforma software di MICHAEL, di cui ha avviato le procedure di pubblica - zione open source. Il 30 settembre 2005, oltre un anno dopo l’avvio del progetto MICHAEL, la Commissione europea pubblica la comunicazione “i2010: Digital Libraries”, con la quale lancia il progetto di un unico punto di accesso multilingue al patri - monio culturale e scientifico europeo distribuito che coprisse ogni tipo di mate - riale culturale a prescindere dal luogo e dall’istituzione incaricata della conser - vazione e manutenzione. Un progetto assolutamente in linea con obiettivi e metodi perseguiti da MICHAEL, tanto che il Consiglio dei ministri delle Comunità europee riconosce MICHAEL come uno dei due pilastri su cui dovrà fondarsi la costituenda Biblioteca digi - tale europea (Conclusioni del Consiglio del 13 novembre 2006). Dal 2006 MICHAEL è parte attiva nel processo di costruzione di Europeana, la Biblioteca digitale europea: prende parte al progetto EDLNet, che ha l’obiettivo di defi - nirne raccomandazioni e soluzioni tecniche; i partner di MICHAEL partecipa - no all’attività del gruppo di esperti sull’interoperabilità istituito dalla Commissione europea; l’AISBL MICHAEL Culture è membro della Fondazione EDL (European Digital Library), recentemente costituita (14 settembre 2007). A disposizione di Europeana MICHAEL pone un catalogo tendenzialmente esaustivo delle collezioni digitali europee di interesse culturale, prezioso per identificare e localizzare le risorse cui darà accesso la BDE; oltre alle informa - zioni sulle istituzioni responsabili, il catalogo di MICHAEL include informazio - ni importanti ai fini dell’interoperabilità tecnica e semantica, quali le termino - logie adottate dalle banche dati, i formati digitali, i protocolli per la trasmissio - ne dei dati ecc. La rete di migliaia di istituzioni mobilitate da MICHAEL in tutta Europa è un’al - tra risorsa fondamentale per il successo della Biblioteca digitale europea. La piattaforma software si compone di un modulo di produzione e di un modu - lo di pubblicazione, entrambi sviluppati a partire dalla piattaforma software open source adottata dal francese Ministère de la culture et de la communica - tion per il Catalogue des fonds culturels numérisés e basati su moduli software open source ampiamente conosciuti e diffusi, quali Apache Cocoon, , SDX, eXist, XDepo. Il modulo di produzione consente la creazione, modifica, importazione e gestione dei record descrittivi e dei legami che li interconnettono attraverso un browser web; questo rende possibile l’attivazio - ne di una rete di catalogatori che descrivono le risorse digitali gestite dalle isti - tuzioni locali. I record prodotti sono in formato XML e possono essere scarica - ti e reimpiegati in altre applicazioni. Il modulo di pubblicazione permette la creazione di un portale nazionale, con - forme ai criteri di qualità di MINERVA, che offre una interfaccia intuitiva per la ricerca e la navigazione via web nella base dati XML, e può essere adattato alle diverse esigenze grafiche e funzionali espresse da ciascun paese partner del progetto. Alla base della piattaforma software è il modello dei dati MICHAEL, sviluppa - to dal gruppo tecnico del progetto a partire dalle specifiche MINERVA per gli inventari di contenuti culturali digitali; il MICHAEL Data Model è correlato stret - tamente allo standard RSLP per la descrizione delle collezioni e al Dublin Core Collection Application Profile. Ogni installazione nazionale della piattaforma software produce, a partire dal database XML, un repository OAI-PMH che rende disponibile l’insieme dei dati tanto nel formato MICHAEL che nello standard Dublin Core semplice. Questo significa che i dati possono essere inviati automaticamente tramite il protocol - lo OAI-PMH al servizio europeo MICHAEL Culture e al tempo stesso messi a disposizione di altri servizi culturali nazionali e internazionali. Il portale europeo raccoglie dunque tramite cattura automatica (harvesting) i dati messi a disposizione dai database nazionali, i quali sono a propria volta interrogabili autonomamente tramite interfacce nelle lingue nazionali. Attualmente sono online i portali di Francia (www.michael-culture.fr) Regno

99 Unito (www.michael-culture.org.uk), Italia (www.michael-culture.it). In Italia, MICHAEL procede in stretto coordinamento con il progetto CulturaItalia, il portale della cultura italiana. Le banche dati MICHAEL e CulturaItalia vengono rese interoperabili attraverso la mappatura del modello dei dati di MICHAEL nel profilo di applicazione di CulturaItalia e la conseguen - te attivazione di un modulo software per la cattura automatica dei metadati. Attraverso i dati di MICHAEL, CulturaItalia offrirà dunque ai propri utenti un catalogo esauriente delle collezioni digitali di interesse culturale create o gesti - te da istituzioni italiane. Gli utenti interessati alla descrizione dettagliata di tali risorse verranno invitati ad approfondire la ricerca sul portale MICHAEL. Il censimento sistematico che MICHAEL va svolgendo consente inoltre a CulturaItalia di identificare potenziali fornitori di contenuti appartenenti ai più diversi domini o settori: pubblici e privati, di rilievo nazionale, regionale o locale, responsabili di attività culturali quali la lettura, il cinema o lo spettaco - lo dal vivo o della tutela e valorizzazione di beni archivistici, librari, archeolo - gici, architettonici, storico-artistici, etnologici, multimediali, istituti per la forma - zione o di ricerca. Il Ministero per i beni e le attività culturali ha infatti coinvolto nelle attività di censimento delle collezioni digitali tutte le articolazioni del Ministero stesso, le Regioni e, attraverso una partnership con la Conferenza dei rettori delle uni - versità italiane (CRUI), i 77 atenei italiani. Il CASPUR (Consorzio inter-universitario per le applicazioni di supercalcolo per università e ricerca della Sapienza di Roma) garantisce la gestione e la manu - tenzione del server, del software e della banca dati. Attualmente (aprile 2008) la banca dati MICHAEL italiana descrive quasi 5000 collezioni digitali, censite coinvolgendo 1500 organizzazioni culturali.

100 OSSERVATORIO TECNOLOGICO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI

Museo & Web: l’esperienza del Progetto MINERVA per i musei e le altre istituzioni culturali Maria Teresa Natale

La progettazione di “Museo & Web: kit di progettazione di un sito di qualità per un museo medio-piccolo” ha costituito l’occasione per trasporre molte delle Osservatorio Tecnologico per i Beni e le Attività Culturali esperienze maturate nell’ambito del Progetto MINERVA: in particolare, si sono Coordinamento: Rossella Caffo seguite le linee guida contenute nel Manuale per la qualità dei siti web cultu - Viale Castro Pretorio 105 rali pubblici e sono stati applicati i dieci Principi europei per la qualità di un 00185 Roma Tel. 06 49210426 sito web culturale. Circa l’accessibilità, si è tenuto conto, a seguito di quanto Fax 06 4959302 prescritto dalla legge n. 4 del 9 gennaio 2004 Disposizioni per favorire l’ac - www.otebac.it [email protected] cesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici (c.d. Legge Stanca), dei www.otebac.it/prototipo.html ventidue requisiti per l’accessibilità, così come definiti nel Decreto Ministeriale Informazioni e richiesta codici CMS: che stabilisce le linee guida recanti i requisiti tecnici e i diversi livelli per l’ac - www.minervaeurope.org/structure/workinggro ups/userneeds/prototipo/cms.html cessibilità e le metodologie tecniche per la verifica dell’accessibilità dei siti Internet, nonché i programmi di valutazione assistita utilizzabili a tale fine, fir - mato dal Ministro per l’innovazione e le tecnologie l’11 luglio 2005, dopo che il 6 luglio la Commissione europea, ai sensi della direttiva 98/34/CE, aveva dato il via libera all’adozione del provvedimento. In una prima fase, il proget - to era destinato ai musei medio-piccoli, basandosi sulla constatazione che in Italia, e in genere in Europa, i musei locali e territoriali sono molto diffusi, ma spesso sono privi di siti web propri. Infatti, trattandosi di piccole istituzioni, sono molte volte carenti di risorse economiche e umane. Si è voluto perciò offri - re uno strumento che potesse essere utilizzato dai musei sia come guida nella progettazione dell’architettura del sito web, sia nella realizzazione pratica. In una seconda fase, il kit di progettazione è stato adattato ad altre categorie di soggetti culturali pubblici, come archivi , biblioteche, direzioni regionali , soprintendenze , scuole . Il kit si articola in diverse parti: 1) “struttura e contenuti del prototipo”: contiene modelli di riferimento per l’or - ganizzazione dei contenuti e dei servizi, corredati da numerosi esempi rela - tivi a siti italiani e stranieri:

Archivi www.otebac.it/siti/realizzare/direttive/modelli/archivio.html Biblioteche www.otebac.it/siti/realizzare/direttive/modelli/biblioteca.html Musei www.otebac.it/prototipo.html Direzioni Regionali www.otebac.it/siti/realizzare/direttive/modelli/direzioneregionali.html Soprintendenze www.otebac.it/siti/realizzare/direttive/modelli/soprintendenze.html Scuole www.otebac.it/siti/realizzare/direttive/modelli/soprintendenze.html

2) “tutorial”: si offrono suggerimenti per la costruzione delle pagine web sulla base delle regole dell’accessibilità e dell’usabilità e si forniscono informa - zioni pratiche relative all’architettura, alla gestione, all’interoperabilità, ai problemi legati al copyright, al multilinguismo ecc.; 3) “verifica della qualità”: si forniscono degli strumenti pratici per la valutazio - ne dell’applicazione al proprio sito web; 4) strumenti pratici: modelli di pagine XHTML e il Content Management System messo a disposizione in open source dal Ministero per i beni e le attività culturali.

Museo&Web CMS Open Source Il modello Museo & Web è stato adattato a un sistema integrato di Content Management (CMS) per la gestione e il controllo di documentazione informa -

101 tiva multi-formato ed eterogenea, da pubblicare in rete. Con questo CMS , che consente anche di gestire il multilinguismo, è possibile creare, modificare, controllare tanto le singole pagine che intere sezioni logi - che della propria documentazione web, stabilendo regole, ruoli e livelli di accesso secondo le proprie specifiche esigenze. Il sistema consente, anche a personale non esperto, di partecipare attivamen - te al processo di creazione e pubblicazione dei contenuti, apportando in tempo reale il proprio contributo, secondo la propria qualifica e competenza. Il CMS può essere utilizzato GRATUITAMENTE dai musei ma anche dalle altre istituzioni culturali, pubbliche e private, adattandolo alle proprie esigenze. Con questo CMS si ampliano le classiche funzionalità di editing di testi e imma - gini web: vengono, infatti, resi disponibili strumenti che consentono il manteni - mento di strutture gerarchiche fra le pagine, link incrociati, menu, formattazio - ne di testi, gestione di news, eventi, rassegna stampa, normativa, bandi e con - corsi, pubblicazioni e molte altre funzionalità aggiuntive (come il catalogo degli oggetti del museo e la possibilità di pubblicare percorsi tematici), perfet - tamente integrabili con il sistema di base e realizzate secondo le esigenze spe - cifiche. Il CMS sviluppato si compone di tutte le funzionalità, di base e accessorie, atte a garantire rigore architetturale e semplicità d’uso nelle fasi d’implementazio - ne e aggiornamento dei contenuti. Il sistema è fornito con licenza Open Source. Per ogni versione pubblicata sono disponibili il codice sorgente, il manuale di utilizzo, la licenza d’uso, una demo online. È inoltre attiva una lista di discussione per condividere dubbi, suggerimenti e informazioni sul CMS e sulle attività correlate. L’Osservatorio tecnologico per i beni e le attività culturali organizza periodici corsi di formazione e aggiornamento su Museo & Web, anche in collaborazio - ne con altre istituzioni culturali.

Tutte le informazioni sono disponibili sul sito dell’Osservatorio tecnologico per i beni e le attività culturali.

102 DIREZIONE GENERALE PER L’ORGANIZZAZIONE, L’INNOVAZIONE, LA FORMAZIONE, LA QUALIFICAZIONE PROFESSIONALE E LE RELAZIONI SINDACALI

URP – Ufficio Relazioni con il Pubblico: Direzione Generale per l’Organizzazione, l’Innovazione, ”Continuità ed innovazione” la Formazione, la Qualificazione Gaspare Carlini Professionale e le Relazioni Sindacali Servizio I – Affari generali, Sono trascorsi sei anni dalla istituzione dell’Ufficio per le Relazioni con sistemi informativi, tecnologie innovative il Pubblico presso il Segretariato Generale del Ministero e nonostante URP- Ufficio Relazioni con il Pubblico vicissitudini non sempre positive per la ottimale gestione della struttura, Responsabile: Gaspare Carlini possiamo dire che l’entusiasmo non è mai venuto meno nelle persone Via del Collegio Romano, 27 che sono chiamate a condurlo. Ne sono una prova: 00186 Roma Tel 06 67232980 - 2990 – Fax 06 6798441 – il numero dei contatti intervenuti con i cittadini e le risposte fornite [email protected] – la collaborazione con il CNR orario di apertura – gli incontri promossi su materie riguardanti la comunicazione e la cultura lunedì-venerdì –la consulenza fornita a studenti laureandi in Scienza delle Comunicazioni 9.00-14.00/14.30-17.30 – la promozione tendente ad avviare la creazione di URP in altre dipendenze MIBAC – la cortesia, la professionalità e la disponibilità del personale (in gran parte, purtroppo, ancora precario). Nei giorni che vedono l’insediamento del nuovo Governo della Repub- blica ci auguriamo che la valorizzazione della Comunicazione Isti- tuzionale e di settore trovi la giusta rispondenza nei nuovi responsabili. Riportiamo, a titolo indicativo, alcuni dati sulla entità del lavoro svolto: 43.088 sono i contatti intervenuti dalla istituzione dell’URP al 31 marzo 2008; i contatti telefonici gestiti dal personale adibito al servizio del numero verde (800991199) sono stati 998.277. L’Ufficio Relazioni con il Pubblico, attraverso il suo responsabile e su incarico del Capo dell’Area Ricerca, Innovazione e Organizzazione, partecipa al progetto del CNR denominato “URPINSIEME”, collabora - zione tra Amministrazioni Pubbliche nel campo della comunicazione e dei servizi resi al cittadino.Nell’edizione del COM.P.A. di Bologna 2005, nel corso di un affollato convegno, è stato presentato il portale www.urpinsieme.it che riporta, in maniera agile ed accattivante, quan - to di meglio ed aggiornato figura nelle seguenti aree: Programmazione e finanziamenti Formazione Lavoro Internazionale Documentazione Servizi e appalti Manifestazioni ed eventi Partecipano al portale: Inizio modulo Consiglio Nazionale delle Ricerche - CNR Ente per le Nuove tecnologie, l’Energia e l’Ambiente - ENEA Istituto per lo Sviluppo della Formazione professionale dei Lavoratori - ISFOL Ministero dell’università e della ricerca Ministero dell’economia e delle finanze Ministero della pubblica istruzione Ministero delle infrastrutture Ministero per i beni e le attività culturali Università La Sapienza di Roma Università degli Studi di Tor Vergata Università di ROMA TRE.

103 CALL CENTER

Il Call Center del MiBAC

Referente: Stefania Subinaghi Nell’ambito delle competenze del Ministero per i Beni e le Attività Via Cristoforo Colombo, 6 Culturali si colloca il servizio di call center atto a migliorare l’accesso 20094 Corsico (MI) Tel. 06 784417243 alla fruizione del patrimonio culturale nazionale da parte dei cittadini Fax 06 784417333 italiani e stranieri nonché dei turisti in visita nel nostro Paese, per for - nire informazioni (in lingua italiana, inglese e spagnola) inerenti le atti - vità di pertinenza del Ministero, su musei, mostre temporanee, archivi, biblioteche attraverso il numero verde 800 99 11 99 . Il Servizio è interamente affidato alla Società Omnia Network*, che gestisce le chiamate tramite il numero verde attivo tutti i giorni, compre - so i festivi, dalle 9 alle 19. L’operatore di front office, mediante la con - sultazione di Banche Dati ed un costante collegamento al sito Internet del Ministero, è in grado di fornire tutte le informazioni richieste, ivi comprese quelle relative alla struttura organizzativa del Ministero ed alle competenze istituzionali dello stesso. L’operatore ha a disposizione anche un banca dati integrata curata dal personale di back office di Omnia Network contenente le informazio - ni relative a manifestazioni, beni, musei, eventi di pertinenza non sta - tale (comunali, privati, etc.).

Nello specifico, il front office svolge: un servizio di ricezione reclami da parte del Cittadino e di segnalazio - ne all’Amministrazione; un servizio di supporto all’Ufficio Relazione con il Pubblico (URP); un servizio di supporto al Servizio II Comunicazione, promozione e Marketing della direzione Generale per l’Innovazione Tecnologica e la promozione. un servizio di segnalazioni al Comando dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale;

L’attività di back office consiste in: attività di verifica e segnalazioni delle necessità di aggiornamento dei dati presenti sul sito del Ministero dei Beni culturali; acquisizione di informazioni sulle iniziative culturali in essere su tutto il territorio nazionale con partecipazione diretta o indiretta del Ministero; acquisizione di informazioni al servizio del cittadino sui principali siti non statali mediante la creazione di un Data Base interno a favore del Front office; diffusione di informazioni mirate nei confronti di soggetti terzi quali scuole, università, organismi culturali secondo valutazioni di opportuni - tà da parte del Ministero. Tali informazioni sono fornite sul numero complessivo di 10.000 contatti annui.

A fronte delle suddette attività, vengono prodotti periodicamente report statistici quantitativi e qualitativi, che consentono una continua analisi e monitoraggio dei servizi resi. *Omnia Network s.p.a., gestore del servizio, è uno dei principali ope - ratori italiani nel settore della progettazione, realizzazione e gestione dei servizi di outsourcing alle imprese.

104 CCTPC - COMANDO CARABINIERI TUTELA PATRIMONIO CULTURALE

Il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale è stato istituito nel 1969, precedendo in tal modo di un anno la Convenzione Unesco di Parigi del 1970, con la quale si invitavano tra l’altro gli Stati Membri ad adottare le opportune misure per impedire l’acquisizione di beni ille - citamente esportati e favorire il recupero di quelli trafugati, nonché a isti - tuire uno specifico servizio a ciò finalizzato. Il Comando, inserito fun - Comandante Gen. Giovanni Nistri zionalmente nell’ambito del Ministero per i Beni e le Attività Culturali Piazza Sant’Ignazio, 152 quale Ufficio di diretta collaborazione del Ministro, svolge compiti con - 00186 Roma Tel. 06 6920301 cernenti la sicurezza e la salvaguardia del patrimonio culturale nazio - Fax 06 69203069 nale attraverso la prevenzione e la repressione delle violazioni alla legi - www.carabinieri.it [email protected] slazione di tutela dei beni culturali e paesaggistici. Il particolare settore di tutela è un comparto di specialità che è stato affidato in via priorita - ria all’Arma con Decreto del Ministero dell’Interno del 12 febbraio 1992, successivamente ribadito con Decreto del 28 aprile 2006 del medesimo Ministero, che, nel confermare il ruolo di preminenza del- l’Arma nello specifico settore, ha attribuito al Comando CC TPC la fun - zione di polo di gravitazione informativa e di analisi a favore di tutte le Forze di Polizia. Il Comando è composto da militari in possesso di qua - lificata preparazione, acquisita con la frequenza di specifici corsi in materia di “Tutela del Patrimonio Culturale”, organizzati d’intesa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. L’attuale articolazione del Comando Carabinieri TPC prevede a livello centrale un Ufficio Coma- ndo, quale organo di supporto decisionale del Comandante nell’azione di comando, controllo e coordinamento delle attività di istituto in Patria ed all’estero, un Reparto Operativo con competenza territoriale areale, nonché di coordinamento operativo sull’intero territorio nazionale per le indagini di più ampio spessore (a sua volta suddiviso in tre sezioni Antiquariato, Archeologia, Falsificazione e Arte Contemporanea) e, a livello periferico, 12 nuclei con competenza regionale o interregionale, ubicati a Bari, Bologna, Cosenza, Firenze, Genova, Monza, Napoli, Palermo, Sassari, Torino, Venezia ed Ancona.

Reparto Indirizzo Telefono/Fax e-mail Competenze territoriali

Comando CC Roma Tel.06.6920301 [email protected] TPC Roma Piazza di Sant’Ignazio, Fax 06.69203069 152

Reparto CC TPC Roma, Tel.06.585631 [email protected] Lazio Roma Via Anicia, 24 Fax 06.58563200 Abruzzo

Nucleo CC TPC Torino, Tel.011.5215636 [email protected] Piemonte Torino Via XX Settembre, 88 Fax 011.5170000 Valle D’Aosta

Nucleo CC TPC Monza, Tel.039.2303997 [email protected] Lombardia Monza Via Brianza, 2 Fax 039.2304606

Veneto Nucleo CC TPC Venezia Tel.041.5222054 [email protected] Trentino A.A. Venezia P.zza S. Marco, 63 Fax 041.5222475 F.V.Giulia

Nucleo CC TPC Genova, Tel.010.5955488 Liguria Genova Via S. Chiara, 8 Fax 010.5954841 [email protected]

Nucleo CC TPC Bologna, Tel.051.261385 Emilia Bologna Via Castiglione, 7 Fax 051.230961 [email protected] Romagna

Nucleo CC TPC Ancona, Tel.071/201322 Marche Ancona Via Pio II Fax 071/2076959 [email protected] Pal. Bonarelli

105 Nucleo CC TPC Firenze, Tel.055.295330 [email protected] Toscana Firenze Via Romana, 37/a Fax.055.295359 Umbria

Nucleo CC TPC Napoli, Tel.081.5568291 [email protected] Campania Napoli Via Tito Angelici, 20 Fax.081.5784274

Nucleo CC TPC Bari, Tel.080.5213038 Puglia Bari P.zza Federico II, 2 Fax.080.5218244 [email protected] Molise Basilicata

Nucleo CC TPC Cosenza, Tel.0984.795548 [email protected] Calabria Cosenza Via Colletriglio, 4 Fax.0984.784161

Nucleo CC TPC Palermo, Tel.091.422825 [email protected] Palermo Sicilia C.so Calatafimi, 213 Fax.091.422452

Sassari, Nucleo CC TPC Tel.079.3961005 Strada Prov.le [email protected] Sardegna Sassari Fax.079.395654 La Crucca, 3

Il Comando CC TPC espleta i suoi compiti per la protezione e la salva - guardia del patrimonio culturale attraverso molteplici modalità operati - ve che possono riassumersi in: – controlli di aree archeologiche e di attività commerciali, fisse e ambu - lanti; – attività investigativa specialistica volta al recupero di beni culturali e oggetti d’arte, anche attraverso il monitoraggio di siti web dedicati; – gestione della Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti (art.85 D.Lgs. 42/2004); – consulenza specialistica a favore del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dei suoi organi territoriali. In particolare, le attività condotte sono indirizzate principalmente a: – individuare i responsabili dei reati perpetrati in danno dei beni cul - turali (quali furti, ricettazioni, scavi archeologici illegali, falsificazio - ni) e deferirli all’Autorità Giudiziaria; – recuperare i beni culturali sottratti o esportati illecitamente dal territo - rio nazionale, estendendone le ricerche anche all’estero, nei limiti stabiliti dalle diverse convenzioni e nell’ambito della cooperazione giudiziaria tra gli Stati, attraverso i Ministeri degli Affari Esteri e della Giustizia, nonché, mediante INTERPOL, con le Forze di Polizia delle altre Nazioni; – contribuire all’individuazione di violazioni alle norme di tutela pae - saggistica; – effettuare controlli in occasione di mostre e di mercati d’antiquaria - to, sui cataloghi delle più importanti case d’asta, anche on-line, non - ché presso antiquari e presso laboratori di restauro e di altri opera - tori del settore; – effettuare servizi di prevenzione dei reati in aree archeologiche par - ticolarmente sensibili, in cooperazione con l’Arma territoriale, il Raggruppamento Aeromobili Carabinieri, le pattuglie a cavallo ed altri mezzi dell’Arma, anche navali. Il Comando CC TPC conduce attività all’estero, non solo nell’ambito della cooperazione internazionale di polizia, ma anche per: – supporto specialistico a operazioni di peace-keeping , come in Iraq dal 2003 al 2006; – attività di formazione di operatori di polizia e delle dogane di Stati che lo richiedano;

106 – consulenza al Ministero per i Beni e le Attività Culturali per le attivi - tà volte alla restituzione di reperti archeologici appartenenti al patri - monio nazionale ed esposti in Musei e collezioni private stranieri. Nel 1980 il Comando Carabinieri TPC qualificava ulteriormente l’at - tività investigativa predisponendo uno strumento informatico che si sarebbe rivelato, nel tempo, un supporto investigativo di straordinaria utilità ed efficacia, indispensabile per la lotta al particolare crimine: la “Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, ora normativa - mente prevista dall’art. 85 del Codice dei Beni Culturali e del Pae- saggio. In essa sono quotidianamente inserite tutte le informazioni descrittive e fotografiche relative ai beni culturali da ricercare che per - vengono al Comando dalle numerose Stazioni dell’Arma distribuite sul territorio nazionale, dalle altre Forze di polizia, dalle Soprintendenze del Ministero per i Beni e le Attività Culturali o dagli Uffici doganali. Attraverso INTERPOL giungono altresì le informazioni riguardanti i beni sottratti all’estero. La Banca Dati, quindi, proprio in ragione dell’utiliz - zo di una sofisticata tecnologia informatica e delle numerose infor - mazioni in essa contenute (circa 120.000 eventi e 3.900.000 ogget - ti, con oltre 324.000 immagini informatizzate), costituisce un punto di riferimento per tutti i Reparti dell’Arma dei Carabinieri e per le altre Forze di Polizia italiane ed estere e consente, tra l’altro, di elaborare una attenta analisi del fenomeno “furti di beni culturali”, così come di altre tipologie delittuose, fornendo indicazioni idonee ad indirizzare con maggiore precisione l’attività preventiva e investigativa dei vari reparti. La stessa, alimentata giornalmente: – è strutturata in moduli che consentono da un lato, l’inserimento e la ricerca di eventi, persone, oggetti e le loro relazioni, dall’altro l’elab - orazione di statistiche; – impostata su interfaccia WEB e supporto multilingua, consente modalità di ricerca visuale e capacità di georeferenziazione degli eventi; – interagisce in tempo reale con palmari e personal computer portatili, agevolando la redazione di rapporti/schede sul luogo dell’interven - to e la consultazione e l’alimentazione diretta. Per quanto attiene specificatamente alla funzione di comparazione delle immagini, un software di indicizzazione le analizza assegnando loro un’“impronta” sulla base di definite informazioni, quali il colore, il contrasto, la forma e la trama. Relativamente alla georeferenziazione degli eventi, un apposito pro - gramma consente: – il posizionamento delle entità sul territorio in base al collegamento tra dati alfanumerici e geografici, nonché l’individuazione di zone a rischio e dei percorsi legati alla criminalità; – la rappresentazione grafica di tutte le connessioni logiche tra le infor - mazioni censite, integrandole con dati locali e remoti attinti per fini investigativi e tabulati telefonici (società italiane). La complessa architettura del sistema consente altresì una concreta interoperabilità con le altre Forze di Polizia ed Enti della Pubblica Amministrazione, quali le Soprintendenze e gli Uffici Esportazione, e la Conferenza Episcopale Italiana (CEI), che ha concesso un accesso privilegiato al suo database informatizzato. Inoltre, l’abbattimento delle barriere doganali nell’ambito dell’Unione Europea, nonché una sempre maggiore facilità di movimento di perso - ne e merci a livello transnazionale, ha suggerito al Comando di utiliz -

107 zare le eccezionali potenzialità offerte dalla rete Internet per diffonde - re in qualsiasi parte del mondo le informazioni relative ai beni cultura - li sottratti, indicazioni utili alla cittadinanza, attraverso il sito istituzio - nale www.carabinieri.it. Nello stesso, infatti, alla sezione “Banche Dati”, è presente un ben strutturato motore di ricerca attraverso il quale possono essere consultati circa 14.500 beni culturali di grande valore, tra reperti archeologici, dipinti, sculture, oggetti chiesastici, beni libra - ri, estratti dalla Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti del Comando. Peraltro nello stesso database i cittadini possono accedere ad un cospicuo elenco di immagini e di descrizioni di beni archeologi - ci saccheggiati durante i due conflitti bellici avvenuti negli ultimi anni in IRAQ, oltre che avvalersi di “link” diretti alle pagine del sito UNE - SCO dedicate alle “Red list” di Paesi a rischio. Per facilitare la consul - tazione di tali informazioni e favorire il recupero dei beni culturali da ricercare, il data-base e le pagine web del Comando sono in corso di duplicazione in lingua inglese, ed è altresì in atto una loro ulteriore implementazione. Nell’apposita sezione tematica del sito www.carabinieri.it (Beni d’inte - resse culturale) sono disponibili “consigli” per orientare gli utenti che intendano avvicinarsi al mercato dell’arte (tra cui un “decalogo” con - tro gli incauti acquisti di opere d’arte contemporanea, redatto con la collaborazione della Galleria Nazionale d’Arte Moderna) o che subi - scano furti di beni culturali. Dal sito è inoltre possibile scaricare un modulo “ Documento dell’opera d’arte - Object ID” (vedasi foto) che peraltro può essere richiesto pres - so qualsiasi comando dell’Arma. Compilando questa “scheda preven - tiva”, ciascuno può costituirsi un archivio fotografico e descrittivo dei propri beni culturali, determinante in caso di furto, poiché ne consente l’agevole informatizzazione nella Banca Dati, in modo da favorire la costante comparazione con quanto giornalmente sia oggetto di control - lo. Un’opera rubata, infatti, se fotografata ed adeguatamente descrit - ta, può essere recuperata più facilmente. Inoltre, per evitare di acquistare un bene culturale trafugato, ovvero per

Esempio di modello - “Documento dell’opera d’arte” - Object iD

108 conoscere l’eventuale illecita provenienza di uno posseduto, il cittadi - no può richiedere al Comando o ai Nuclei dislocati sul territorio un controllo presso la Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti . In caso di riscontro negativo il Comando rilascerà un’attestazione in cui è indicato che in quel momento il bene controllato non risulta segnalato tra le opere da ricercare presenti in Banca Dati. Un eventua - le esito positivo dell’accertamento darà luogo ai dovuti riscontri di poli - zia giudiziaria.

109 ALES S.P.A.

ALES Arte Lavoro e Servizi S.p.A è una società a capitale pubblico par - tecipata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Svolge servizi finalizzati alla conservazione, valorizzazione e fruizio - ne dei beni culturali per strutture centrali e periferiche del MiBAC. Attiva dal 1999 ALES fornisce numerosi servizi all’interno di parchi, aree archeologiche, musei, aree espositive, edifici e giardini storici, Via Cristoforo Colombo, 98 biblioteche, archivi e uffici nel Lazio e nella Campania. 00147 Roma Tel. 06 70450922 Il costante intervento sul territorio da parte di personale qualificato e la Fax 06 77591514 particolare attenzione alla formazione continua dei lavoratori , ha per - Via S. Brigida, 51 messo ad ALES di imporsi come importante realtà nella progettazione 80133 Napoli Tel. 081 7810701 e realizzazione di attività relative alla tutela e alla promozione dei Fax 081 5511518 beni culturali. Via Toledo, 153 80132 Napoli ALES ha ottenuto la Certificazione di Qualità ISO 9001:2000 e l’atte - Tel. 081 19562115 stazione SOA per le categorie OG1, OG2, OS24. Fax 081 4206001 www.ales-spa.it ALES arte lavoro e servizi, s.p.a. attualmente cura, per conto del Mibac, ventidue progetti localizzati sul territorio del Lazio e della Campania, garantendo la conservazione e incrementando la fruibilità dei beni appartenenti al patrimonio culturale del nostro Paese, nonché migliorando la qualità dei servizi offerti.

I progetti attuati da ALES riguardano:

La gestione di musei ed aree archeologiche I servizi di sorveglianza, accoglienza, informazione e biglietteria, hanno consentito, in alcuni casi, l’apertura al pubblico di spazi espo - sitivi altrimenti non visitabili ed in altri casi un miglioramento della frui - zione di musei, parchi pubblici ed aree archeologiche quali il Museo Archeologico Nazionale a Napoli, il Museo Narrante di Hera Argiva alla foce del Sele, il Museo H.C. Andersen a Roma, l’ Antiquarium di Avella, il Parco di Capodimonte, l’area archeologica di Cuma, Avella, Atripalda di Villa dei Quintili e di Villa Capo di Bove a Roma, del Santuario di Ercole Vincitore a Tivoli, e della Villa di Orazio a Licenza

La manutenzione del verde presso aree archeologiche e presso aree a verde di pertinenza di edifici storici Questi servizi, oltre ad assicurare una costante cura e manutenzione di aree archeologiche e di spazi verdi in edifici storici, hanno permesso anche l’ampliamento di superfici visitabili garantendo una migliore fun - zionalità ed accessibilità al pubblico dei percorsi di visita dei siti archeologici. Le attività sono garantite presso il Santuario di Ercole Vincitore e il Tempio della Tosse a Tivoli, la Villa di Orazio a Licenza, la Villa di Nerone a Subiaco, le aree archeologiche di Ostia Antica, Veio, Atripalda, Avella, Cuma, Paestum e Mirabella Eclano, il Santuario di Hera Argiva alla foce del Sele, le Terme di via Terracina, il Teatro di Teano, l’Anfiteatro Flavio di Pozzuoli e presso i cortili ed i giardini dell’Archivio di Stato di Napoli e del Museo Archeologico Nazionale di Napoli .

La manutenzione architettonica di edifici vincolati e di edifici civili I servizi di manutenzione ordinaria si basano sul principio cardine della conservazione e tutela del bene preservando l’organismo archi - tettonico in tutte le sue componenti. Per l’organizzazione del servizio di manutenzione sono state indivi - duate due strategie manutentive:

110 Strategia predittiva o secondo condizione Tale strategia consiste nell’ attuazione di ispezioni, svolte con tempisti - ca periodicamente prestabilita, allo scopo di conservare le caratteristi - che operative e funzionali dell’organismo architettonico, individuando in occasione di tali controlli programmati il guasto o la sua imminenza;

Strategia a rottura o a guasto avvenuto In tale tipologia rientrano gli elementi per i quali non è possibile pre - vedere né periodicità di guasto né periodicità d’ispezione. In tale ottica la manutenzione è quindi supportata da un’attività di veri - fica e controllo ciclica finalizzata alla verifica periodica dello stato di conservazione dei beni, all’identificazione di eventuali anomalie o guasti e alla definizione di piani di ripristino e di mantenimento delle strutture architettoniche. Il servizio di manutenzione è garantito a Napoli presso Palazzo Reale, Castel Sant’Elmo, Villa Floridiana, Villa Pignatelli, Certosa di S. Martino, Museo di Capodimonte, Palazzotto Borbonico a Capodimonte e Biblioteca Nazionale di Napoli “Vittorio Emanuele III” ed a Paestum presso il Museo Archeologico Nazionale.

La manutenzione ordinaria di strutture archeologiche I Servizi riguardano la manutenzione ordinaria di murature, pavimen - tazioni ed intonaci di strutture archeologiche localizzate all’interno di parchi archeologici ed ha l’obiettivo di preservare i monumenti in maniera continuativa al fine di evitare interventi più invasivi e più costosi sul bene. Il servizio è garantito presso le aree archeologiche di Avella, Atripalda e presso il Parco archeologico di Mirabella Eclano.

Il supporto al funzionamento di Archivi e Biblioteche I servizi di supporto agli archivi e biblioteche perseguono sia l’obiettivo di sia di collaborare con l’Amministrazione per fornire una migliore qualità di servizi al pubblico e conservare e tutelare il patrimonio archivistico e libra - rio. Le attività primarie consistono nella movimentazione dei volumi per gli utenti, nella gestione degli spazi, nell’ordinamento e condizionatura dei do- cumenti di archivio, nella spolveratura e nell’accoglienza e vigilanza in sala. Il servizio viene garantito a Roma presso la Biblioteca di Palazzo Venezia e quella della GNAM; a Napoli pressol’Archivio di Stato, la Biblioteca Nazionale di Napoli “Vittorio Emanuele III”, la Biblioteca specialistica di storia dell’arte “Bruno Molajoli”; a Caserta presso l’Archivio di Stato.

Il supporto tecnico-amministrativo agli uffici del MiBAC Il servizio di supporto agli uffici del MiBAC, erogato presso gli uffici delle Direzioni generali e presso alcune strutture periferiche del MiBAC, è volto al miglioramento della qualità dei servizi istituzionali offerti al pubblico ed ha l’obiettivo di agevolare e snellire le procedu - re amministrative, tecniche e logistiche degli uffici e nel caso del sup - porto agli uffici presso il Palazzo Reale di Napoli è mirato al potenzia - mento dell’attività vincolistica dei beni culturali e alla promozione turi - stica dei beni e delle attività culturali sul territorio. Il servizio viene garantito presso lo Sportello Informa e gli uffici della Soprintendenza BAPPSAE di Napoli e provincia, a Palazzo Reale di Napoli, presso gli uffici della Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Napoletano, gli uffici dei Dipartimenti e le Direzioni Generali del MiBAC e presso gli uffici della Soprintendenza BAPPSAE di Caserta e Benevento all’interno della Reggia di Caserta.

111 BBS SOFTWARE S.R.L.

BBS Software ha realizzato il progetto Company TV , una innovativa televisione d’attesa in grado di fornire informazioni TV on demand gra - zie all’utilizzo di codici a barre . Questa tecnologia, realizzata nell’ambito di un progetto di ricerca finanziato dalla Regione Lombardia, permette ad Enti ed Aziende di fornire informazioni aggiuntive on demand a visitatori e clienti, in BBS software s.r.l. modo semplice, interattivo, immediato e multilingua. Via del Bettolino, 3 Infatti grazie al codice a barre posizionato sulla documentazione car - 25050 Paderno Franciacorta (BR) www.bbsitalia.com tacea a corredo di un servizio o un prodotto, il sistema è in grado di www.companytv.it fornire tutte le informazioni necessarie per approfondire i singoli argo - menti. Grazie ad un lettore ottico e ad una pulsantiera per la selezio - ne della lingua, con un semplice e facile testo, l’utente può facilmente interrogare il palinsesto TV per approfondire gli argomenti di suo inte - resse con filmati, video, immagini e testi animando la documentazione cartacea esposta. Turismo, prodotti tipici e servizi sono i primi settori nei quali la tecnologia Company TV è già stata applicata con succes - so in oltre 190 installazioni in Italia e all’estero. Nell’ambito dei beni culturali la tecnologia permette di costruire e divulgare palinsesti TV sui siti archeologici, musei, monumenti e rende - re fruibili in modo semplificato all’utente visitatore nella propria lingua di consultazione tutte le informazioni disponibili sul luogo che si sta visitando e su quelle ad esso collegate. La forza della soluzione Company TV si manifesta nella realizzazione di circuiti culturali nei quali più Company TV vengono posizionate all’ingresso di siti archeologici, musei e monumenti non solo per forni - re informazioni sul luogo che si sta vistando ma su tutta l’offerta musea - le dell’intero circuito, accattivando il visitatore con immagini e filmati forniti dalla Company TV. La realizzazione di circuiti museali Company TV permette inoltre all’Ente di recuperare risorse finanziarie da sponsor fortemente interes - sati a divulgare la propria immagine attraverso questo nuovo e origi - nale media, facilmente personalizzabile in occasione di manifestazio - ni ed eventi. L’utilizzo della tecnologia Company TV permette di ridurre la quantità di carta stampata, riducendo il numero di pagine di guide e opuscoli, favorendo la fruizione dell’informazione via Company TV. Il contenuto delle Company TV viene preconfezionato fornendo all’Ente cliente una Company TV già riempita di contenuti nel palinsesto princi - pale; in automatico e in totale autonomia, l’utente può aggiornare sem - plicemente i singoli contenuti decidendo di inviare i dati alla Company TV desiderata attraverso una connessione internet ad un sistema di gestione dei contenuti fornito col sistema. Orari, servizi aggiuntivi, informazioni sempre aggiornate: tutto questo facilmente e in modo diretto può essere immesso dal gestore del museo. In automatico i dati inseriti si distribuiscono sulle Company Tv del circuito fornendo le informazioni aggiornate agli utenti. Infine per rendere il palinsesto più accattivante ed interessante, la tec - nologia Company TV viene fornita con Notizie Ansa aggiornate ogni ora e Previsioni meteo aggiornate quotidianamente.

1 G. SPANO, Guida alla città di Cagliari e dintorni, Cagliari 1861 2 G. SPANO, op. cit., pp.127-128

112 8

0 2-5 aprile FERRARA

0 Salone dell’Arte del Restauro e della Conservazione dei Beni Culturali e Ambientali 2 12-15 maggioROMA E Forum P.A. Il Forum della Pubblica Amministrazione N

O 4-7 giugnoRIMINI

I Euro P.A. Salone delle Autonomie Locali Z

A 21-23 ottobre MILANO Com-pa Salone Europeo della Comunicazione Pubblica M dei Servizi al Cittadino e alle Imprese M

A 23-24 ottobre LUCCA

R Lu.Be.C. Digital Technology G 13-16 novembre PAESTUM O XI Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico R P

La Direzione Generale per il bilancio e la programmazione economica, la promozione, la qualità e la standardizzazione delle procedure svolge funzioni e compiti in materia di bilancio e programmazione delle risorse finanziarie, di qualità e standardizzazione delle procedure; cura, previa istruttoria degli istituti culturali interessati, la promozione della conoscenza e dell’immagine dei beni e delle attività culturali in ambito nazionale ed internazionale. Uno dei compiti istituzionali della Direzione è il coordinamento delle politiche comunicative che costituisce l’elemento centrale del programma di Comunicazione, ed è svolto nell’ambito di un sistema integrato, fondato sull’uniformità delle basi informative e dei linguaggi e su strategie di comunicazione e marketing. Questo sistema di comunicazione opera come momento di coesione e sviluppo per dar vita ad una strategia unitaria che punti all’efficienza, ai risultati e ad offrire un servizio di sempre maggiore qualità, utilizzando un progetto organico di iniziative visibile, trasparente, coordinato ed efficace, rivolto ad un’utenza più ampia. Nello specifico: - offre un servizio di informazione e comunicazione immediatamente fruibile per il grande pubblico, per le altre Amministrazioni, per le Autonomie regionali e locali, per le scuole, le università, le associazioni di categoria, i soggetti attuatori e gestori di finanziamenti, ecc.; - assicura il coordinamento ed orientamento delle fonti di informazione esistenti a livello nazionale, locale e comunitario; - favorisce, oltre alle attività tradizionali (ricerche, pubblicazioni, conferenze), un uso strategico delle più moderne tecnologie dell’informazione e della comunicazione, in particolare promuove gli strumenti telematici quali fonti di accesso e d’interazione tra l’utente ed i servizi informativi collegati; - migliora la comunicazione (URP) attraverso un sistema di collegamento di reti e di sportelli (fisici o virtuali) destinati al pubblico.

Via del Collegio Romano, 27 - 00186 Roma Direzione Generale per il bilancio e la programmazione economica, la promozione, la qualità e la standardizzazione delle procedure Servizio IV - Comunicazione e Promozione Tel. 06.6723.2851-2927 - Fax 06.6723.2538 [email protected] URP - Ufficio Relazioni con il Pubblico Tel. 06.6723.2980-2990 - Fax 06.6798.441 [email protected] www.beniculturali.it numero verde 800 99 11 99