Pe Percorsircorsi culturali, turistici, enogastronomici della Provincia di

HH EEdisconEE d isconRRMMEE Notizie NotizieSS

Si Si ap aprereilsiparioperil il sipario per il 5000 copie in distribuzione gratuita - anno II, 2008 numero 8

- dramma dramma p piùantico...iùantico... PROVINCIA REGIONALE di MESSINA Assessorato alle attività Imprenditoriali Artigianato - Industria Commercio - Pesca Itticultura Edizioni Redazione Registrazione Tribunale di Messina Editing Service Consulting snc Via Monza is. 34 B 98124 Messina n. 10 del 22/05/2003 Anno II n°8 Marzo 2008 Tel 090 6783623 Fax 090 2500203 Spedizione in A.P. 70% DCB Messina 8 SOMMARIO OCCHIO PUNTATO SU... STORIE D’AZIENDA Pag. 3 FRANCAVILLA DI S. 10 Pag. 30 La Sacra Il panificio Maiorana rappresentazione del SIAMO FAMOSI PER... Venerdì Santo Pag. 32 La festa dei Giudei di San GLI EVENTI DEL MESE 32 Fratello Pag. 8 TRADIZIONI E STORIE U Scontru Pag. 34 Sydney Pag. 9 Forza d’Agrò La festa dell’Alloro L’isolana Graziella Crisà Pag. 10 ricordata in Australia La Passio Christi Pag. 36 Pag. 12 San Marco d’Alunzio Il Liceo classico Enrico Festa del SS. Crocifisso 34 Trimarchi incontra Pag. 13 Montalbano Elicona Bellavia e Sabella Il monte della Passione PERSONAGGI Pag. 14 Itala Pag. 38 Messina La settimana Santa Mimmo Pinci: un creatore Pag. 15 Nizza di cose belle La Bottegha degli Attori Pag. 16 PER FARE IMPRESA Le tradizioni pasquali 36 Pag. 40 1 UN PAESE DA VISITARE Lo sviluppo rurale Pag. 17 ITINERARI 8 0 0 2 o z r a M - 8 o r e m u N Un paese da riscoprire Pag. 42 MICROFONI APERTI Un percorso da scoprire Pag. 22 Germania CULTURA Enzo Materia 44 Pag. 44 Isole Eolie TUTTI A TAVOLA Dialetto e cultura materia- Pag. 24 le alle Isole Eolie Dolci e prelibatezze della Pag. 47 San Piero Patti Pasqua San Piero Patti nel mondo SOMMARIO EDITORIALE 8 0 0 2 o z r a M - 8 o r e m u N di Carmela Pantano n Sicilia sono stati girati tantissimi film: meraviglie come “Il postino”, “L’Uomo delle Stelle”, “I cento passi” che raccontano quest’isola nei suoi volti cangian- Iti. Mafia, sentimenti, passioni che si dipanano, qui come in nessun altro luogo, diventano protagonisti di una pellicola. “La vita rubata” è uno di questi film. In onda lunedì 10 marzo su Rai Uno, il film di Graziano Diana è interpretato da Bebbe Fiorello, Guja Jelo, Marcello Mazzarella, Larissa Volpentesta, Maurizio Marchetti e Aurora Quattrocchi e girato a e Savoca. Generalmente, finito il film, lo spettatore torna alle proprie 2 quotidiane storie. Ci sono, però, casi in cui dopo la parola La vita fine il film non può finire. Questo è uno di quei casi. Graziella Campagna è una ragazza che lavora in una lavan- deria di Villafranca. Mentre svolge il suo lavoro, nella giac- rubata: ca di un uomo insospettabile trova un’agenda telefonica. Qui legge qualcosa che non avrebbe mai dovuto leggere. Per questo motivo, il 12 dicembre 1985, viene uccisa. Per questo motivo viene uccisa a 17 anni. quando Questa non è semplicemente la trama di un film ma un fatto realmente accaduto, la storia di un’anima, di una famiglia, di una vicenda, purtroppo, come tante, fatta di omicidi, misteri, la vita sospetti, processi che diventa film ma non finzione. Perché il cinema ha una grande bellezza: racconta e non fa dimentica- re. E qui si racconta non solo una Sicilia fatta di assurdi ed diventa efferati delitti che dopo 23 anni non riescono ancora a vede- re scritta le parole fine e giustizia, ma anche una terra dove si denuncia, dove l’amore tra due fratelli diventa il motivo per inseguire la verità. un film Raccontare, ricostruire, far conoscere è l’unico mezzo che spesso si possiede. Chaplin che raccontò come nessuno i drammi dell’umanità, la guerra, la povertà, le dittature, scris- se: “Ritengo che se non possiamo ridere di Hitler di tanto in tanto, allora vuol dire che la nostra condizione è peggiore di quella che crediamo. Ridere fa bene, ridere degli aspetti più sinistri della vita persino della morte. La risata è come un tonico, un sollievo, un rimedio per attenuare il dolore”. Mostrare le brutture attraverso un film, un libro, una foto significa mostrarsi superiori ad esse, significa vincerle. Comunicato preventivo per la diffusione zione di chiunque abbia interesse a prenderne visio- di messaggi politici elettorali ne, presso la sede di Via Monza is. 34/B – 98124 Messina tel 090 6783623 [email protected], con- Editing Service Consulting snc cernente la diffusione a pagamento di messaggi poli- tici elettorali per consentire alla forze politiche l’ac- La società editrice Editing Service Consulting Snc cesso ai relativi spazi in condizioni di parità commer- dichiara di aver depositato un documento, a disposi- ciale tra loro. >EVENTI DA NON PERDERE> >LA SACRA RAPPRESENTAZIONE DEL VENERDI SANTO> a cura di Carmela Pantano e Rosa Spinella foto Studio Fotografico Belfiore

n uno scenario pieno di mistero e fascino, Probabilmente viene perpetuata una memoria sto- incastonata tra le valli e le montagne della rica. Ma questo aspetto è oggetto di indagine sto- Valle dell’Alcantara, verdeggiante di agrume- rica più approfondita. L’appellativo “di Sicilia” fu ti,I sorge Francavilla di Sicilia, a circa 18 Km dal- aggiunto nel 1863 per distinguerla dalle altre sette l’azzurro mare di Naxos e . Posta a 330 Francavilla presenti in Italia. La sua origine è mt sul livello del mare, a ridosso dei Peloritani legata alla figura di Cremete, un eremita che, orientali si estende per 82 Kmq in una fertilissima durante la dominazione araba, viveva sulla piatta- vallata tra il fiume Alcantara e i suoi affluenti. forma rocciosa nella zona chiamata Placa, comu- Secondo la leggenda… Il nome nasce dalla sto- nemente nota come “A Badiazza” e che si trova ria della bella Angelina e del Delfino Luigi di nei pressi del bivio Novara - Mojo. La memoria Francia. Il giovane, ospite di re Ruggero di Lauria popolare riporta che quando il conte Ruggero innamoratosi di Angelina, figlia del re di d’Altavilla passò in questa zona con il suo segui- Francavilla, decise di rapirla. La principessa, che to, Cremete gli chiese un aiuto per costruire un ricambiava il sentimento del giovane, una notte Monastero sulla rocca dove egli conduceva la sua attendeva impaziente che l’innamorato giungesse vita solitaria. Il conte Ruggero acconsentì e tra il al Castello per rapirla. Angelina raccomandava 1090 ed il 1100 restaurò il Monastero di S. 3 alla sua ancella di vegliare (Franca vigghia! ) in Salvatore di Placa dove si stabilirono i monaci modo da essere pronta al momento della partenza. dell’ordine Basiliano. Intorno ad esso si formaro- Dalle parole pronunciate da Angelina si sarebbe no degli agglomerati di case, insediamenti di con- 8 0 0 2 o z r a M - 8 o r e m u N originato il toponimo Francavilla che in siciliano tadini che lavoravano per i monaci. Si racconta, suona Francavigghia. infatti, che Ruggero avesse stabilito che fossero Secondo la storia… Il nome è di origine - proprietà del Convento tutte le terre che si vede- se, precisamente deriva dal termine franc-ville, vano dall’altura su cui esso era posto. cioè Città Franca, perché originariamente la citta- La storia cittadina è davvero molto ricca. Le testi- dina era esente dal pagamento di tasse. E se fu monianze ci sono date dal ritrovamento nel 1979 vero, come tramandano Cristoforo de’ Sordi e di alcuni reperti archeologici presso Contrada di altri storici del ‘600, che venne “resa franca” da “Pianu Maccu” e “Fanterilli” che vengono custo- Carlo Magno in persona, il Gran Conte Ruggero diti nel museo di Siracusa. Questi reperti, risalen- non fece altro che riconfermare questo suo status. ti al V sec. a.C.,dimostrano la presenza dei

OCCHIO PUNTATO SU... OCCHIO PUNTATO SU... 8 0 0 2 o z r a M - 8 o r e m u N Calcidesi di Naxos nella Valle dell’Alcantara. ne. Fino al 1800 Francavilla fu teatro di scontri e Nonostante ciò, notizie più certe sull’origine cit- proteste, rimanendo, comunque, sempre Feudo tadina si hanno a partire dall’età normanna, quan- del duca Oreto di Sperlinga. Dopo le guerre di do si ebbe l’edificazione del monastero basiliano Indipendenza e la caduta dei Borboni, riacquistò di San Salvatore di Placa e di un castello. la sua libertà, partecipando al progresso storico, Successivamente nel 1130 Francavilla venne sociale ed economico, che investì tutta la Sicilia. assegnata da Ruggero Il al figlio Guglielmo I. La città da allora fu territorio demaniale anche con I MONUMENTI DI FRANCAVILLA Guglielmo II ed Enrico VI di Germania. Con Ferderico I di Sicilia e l’Imperatore Federico II, il ’elegante cittadina francavillese vanta un territorio di Francavilla continuò a far parte del patrimonio unico di monumenti civici e Regio Demanio. Dopo la morte di Federico II, religiosi, inseriti in uno scenario dinamico ebbe inizio, in Sicilia il dominio francese. eL moderno, ma in perfetta simbiosi tra passato e 4 L’indesiderato dominio degli Angioini durò fino presente. ai Vespri Siciliani (31 marzo 1282). I Francesi In cima alla collina, a 500 metri s.l.m., ammiria- furono sconfitti e la corona passò alla Spagna con mo i ruderi del Castello Feudale edificato nel Pietro d’Aragona. Conclusasi la dominazione 1275. I ruderi, ormai assottigliati dalle intempe- Spagnola, Francavilla tornò a far parte del dema- rie, sono costituiti da grosse ed elevate mura, eret- nio regio e questo fino al 1508, quando dalla te con maestria sul limitare di un ciglione che corona fu ceduta ai signori Niccolò Montaperto e sovrasta un’alta e ripida parete, e dai resti di una Bartolomeo Romano. Nel 1538 la cittadina fu grande cisterna posta nel cortile del castello. barattata da Carlo V con Taormina e data in feudo Percorrendo il corso Víttorio Emanuele giungia- al visconte Antonio Balsamo, nobile messinese. mo nella piazzetta in cui si trova la Chiesa di San Durante la Signoria dei Balsamo si ebbe un perio- Paolo risalente al XV secolo (oggi accorpata a do di particolare benessere. Furono costruite quella di San Giovanni). La piazzeta è ornata da diverse chiese e le strade abbellite con statue e un’artistica fontana denominata fontana di San fontane. In questo periodo si costruì anche il Paolo costruita nel 1674 per volere testamentario ponte, detto dei Cappuccini, che collegava il cen- del visconte Jacopo Ruffo. La fontana, che appar- tro abitato con il poggio, ove sorgeva il Convento tiene alla scuola del Gagini, è costituita da una dei frati, che fu ampliato ed abbellito con la statua in marmo bianco raffigurante una fanciulla costruzione della Cappella di S. Maria delle Preci, le cui vesti aderenti lasciano vedere le linee scelta come luogo di sepoltura. sinuose del suo corpo. La giovinetta con la mano Nel 1667 Francavilla tornò anche se per poco destra tiene uno scudo con lo stemma raffiguran- tempo ad essere città demaniale, ricevendo nel te due leoncini rampantí (stemma di Domenico 1678, da Carlo II, re di Sicilia il titolo di città, per signore di Sperlinga). La tradizione vuole che la essere l’anno dopo venduta per 2000 scudi a statua della fontana rappresenti la città di Domenico Oreto. Nel corso della guerra della Francavilla. Quadruplice Alleanza, tra austriaci e spagnoli, la Nella stessa zona S. Paolo trovasi la particolare cittadina fu protagonista di una sanguinosa batta- Fontana Vena edificata nel 1400 e conosciuta glia, presso la pianura di Campanistri, a nord-est come “fontana dei 18 schicci” (fontana delle 18 del paese. Una data indimenticabile quella del 20 cannelle). Fuori dall’abitato possiamo raggiunge- giugno 1719, poiché morirono migliaia di perso- re il Convento dei Frati Cappuccini attraverso il Ponte Santa Maria delle Preci. Passato il ponte, in pezzi dell’epoca di riferimento e dove viene con- prossimità del cimitero, giungiamo al celeberrimo servato anche un lavabo risalente all’antica chie- Convento dei Frati Cappuccini (fiore all’oc- sa bizantina. Francavilla presenta tante altre bel- chiello di Francavilla), edificato nel 1570 per lissime chiese: nel cuore del centro storico la volere del visconte don Antonio Balsamo, attra- Chiesa della SS. Annunziata costruita nel 1550 verso le elemosine raccolte tra il popolo, e grazie merita il primo posto come modelIo di architettu- alla generosità del visconte Jacopo Ruffo. Nel ra sacra. Convento gli stipiti delle finestre e delle porte La planimetria è quella di una pianta basilicale a sono in pietra arenaria. Nel 1600, per l’aumenta- croce latina costituita da una navata centrale e da to numero di frati, fu costruito un ulteriore piano; due laterali, dal transetto e dal presbiterio. Le nel riposo della scala fu dipinto, a grandezza natu- navate laterali sono delimitate da due file di rale, da frate Feliciano Guarcena da Messina, un colonne, ciascuna sormontata da un capitello Angelo che, levandosi in volo, tiene con la mano dorico. Nelle navate laterali sono appoggiati gli destra un bambino e con la sinistra indica il cielo. altari decorati a stucchi con quadri e statue di La Chiesa del Convento si presenta a una sola legno. Nel transetto a sinistra è collocato l’altare navata, è ricca di decorazioni, di cornici, di lese- con Sant’Euplio e in quello a destra l’altare in ne ed archi di fine stucco e di varie tele risalenti marmo con la statua della Patrona Santa Barbara. ad epoche diverse. Gli abbellimenti della Chiesa e Nel presbiterio vi sono due altari con quadri raffi- della Cappella della Madonna delle Preci si devo- guranti l’Immacolata e la SS. Annunziata. L’altare no al visconte Jacopo Ruffo che ne supportò tutte maggiore è in marmo intarsiato ad alle pareti di le spese ed alla sua morte scelse la cappella come esso si trova il coro scolpito in legno. Il Palazzo tomba di famiglia. Municipale, che anticamente era la sede del La Cappella della Madonna delle Preci ha la Convento di Santa Caterina, è situato nella stessa “macchinetta” lavorata in legno scolpito e dipinta piazza su cui insiste la Chiesa dell’Annunziata. con tecnica di marmorizzazione a tinte grigio- Lasciando l’omonima piazza e percorrendo la Via azzurro; al lati ha delle bacheche con 130 reliquie Visconte Ruffo incontriamo la Chiesa del di Santi e, in basso, santini in miniatura lavorati e Carmine fatta costruire da Jacopo Ruffo nel ricamati con notevole maestria su pergamene. Il 1642. La Chiesa è annessa alla sede che attual- tutto serve da cornice a una tela appartenente alla mente ospita le Suore del Preziosissimo sangue, scuola di Antonello da Messina, che rappresenta un tempo, sede del Convento dei Frati la Vergine seduta sul trono con il Bambino sulle Carmelitani. Da visitare è anche la Chiesetta di ginocchia. Osservando l’intero altare e il paliotto S. Rocco, aperta solo il 16 agosto in occasione si rimane abbagliati ed estasiati da tanta bellezza: della festa del Santo. In cima al paese, sovrastan- è tutto un prato fiorito di ricami ed intarsi florea- te il nobiliare Palazzo Majorca Pecoraro, vi è il li con colori teneri e naturali. tipico “Borgo” o antico quartiere “Contarado” Nella Sacrestia del Convento, è custodito il costituito da casette a schiera tipiche della civiltà 5 capolavoro di frate Mariano Tatì, un mobile che si contadina caratterizzate da balconi abbelliti da compone di una parte bassa a cassettone e di un fiori e da elementi architettonici dì tardo stile piano sovrastante concepito come un tempio anti- gotico, tra queste spicca la grande casa 8 0 0 2 o z r a M - 8 o r e m u N co di architettura greca. Funzionale e rifinito nei “Contarado” di stile aragonese. Bellissima è la minimi particolari, è in legno scolpito e intarsiato Chiesa della Matrice o di Maria SS. Assunta con infiniti elementi floreali ed animali, elegante- costruita nel XVI sec. (aperta solo il venerdì mat- mente allungati e incurvati, tali da apparire perfet- tina). L’interno presenta una sola navata; sull’al- ti nei loro movimenti. Nel vano accanto si trova tare maggiore si ammira il tabernacolo in marmo, un lavabo del ‘600 realizzato in marmo di opera della scuola del Gagini. Nella cappella Taormina con Angeli laterali. Nel Convento inol- destra vi è un Crocifisso di legno brunito e in tre è stato allestito un “Museo della testimonian- quella sinistra un quadro ad olio del’600 raffigu- za Francescana” dove sono rappresentati tutti i rante l’Assunzione della Vergine e la statua di momenti della vita monastica con gli originali legno di S. Antonio Abate. La principale caratte-

OCCHIO PUNTATO SU... OCCHIO PUNTATO SU... 8 0 0 2 o z r a M - 8 o r e m u N ristica della chiesa è il portale in stile gotico scol- come adesso, la partecipazione costituiva un tito- pito su pietra arenaria. Il vecchio campanile del lo di onore e un ambito privilegio. Prima della 400, demolito per minaccia di crollo, è stato sosti- Seconda Guerra mondiale e per alcune edizioni tuito da uno nuovo edificato nel 1852 ad opera di successive, il responsabile dell’organizzazione fu Leone di Savoia: la parte basale è lavorata in pie- il commendatore Carmelo Orsini, un artigiano tra lavica e la parte centrale presenta i laterali sensibile ed intelligente che per molti anni curò la lavorati in pietra bianca martellata. Scendendo manifestazione, lasciando tra la cittadinanza un ammiriamo il gentilizio Palazzo Cagnone, sito in ricordo indelebile. I protagonisti principali sono piazza San Francesco, che, a parte l’ala est risa- circa cinquanta e cinquecento gli altri figuranti lente al ‘500, presenta tipiche caratteristiche che in costume d’epoca, percorrono il centro abi- architettoniche della fine del ‘600 e che sarà sede tato. La strada diventa un palcoscenico, i marcia- del museo archeologico. Nella stessa piazza si piedi, i balconi, le terrazze diventano una platea, trova una pregevole fontana a forma di obelisco gremita fino all’inverosimile per ammirare le 6 originariamente collocata a Piazza Sperlinga. In numerosissime scene che si svolgono alcune su pieno centro storico possiamo ammirare altri dei carri in movimento, altri a piedi, allestiti con palazzi: Palazzo Prescimone, Sgroi e Moncada apposita scenografia. In questo grande teatro di Mortillaro. Degna di ricordo la Chiesetta della prosa è possibile ammirare le numerose scene che Trinità di cui rimangono solo pochi ruderi, nel danno vita alla grande Rappresentazione degli prospetto si nota un portalino del XVII sec. e sul ultimi istanti della vita di Gesù. Dall’ingresso in lato sinistro una robusta porta con larghi stipiti Gerusalemme all’ultima cena e all’agonia nell’or- lavorati a blocchi in pietra lavica. In aperta cam- to di Getsemani, dall’arresto di Gesù davanti al pagna, poco distante dal centro abitato, ammiria- Sinedrio al processo davanti a Pilato, fino alla fla- mo anche i ruderi della piccola Chiesetta della gellazione e alla Crocefissione sul Calvario con Madonna Gala in onore della quale nel mese di Maria e le Pie donne. Infine la scena di Gesù agosto viene celebrata una manifestazione reli- morto preceduto dagli angeli e l’Addolorata por- giosa. tata a spalla. Menzione particolare per gli abiti, realizzati nel corso degli anni dai sarti del paese UN PALCOSCENICO MOBILE PER LA con una cura minuziosa dei particolari. In alcune “PASSIONE DI CRISTO” edizioni soldati e centurioni hanno indossato ra il 1790 quando Padre Silvestro, organiz- costumi provenienti da Cinecittà. zava per la prima volta la Via Crucis con Questa bellissima e colossale manifestazione, personaggi viventi, all’epoca ad interpreta- unica nel suo genere in Italia, in Europa ha soltan- reE i ruoli di Cristo, della Vergine, dei Sacerdoti e to riscontro in quella di Oberammergau, dove dei Giudei, erano dei bambini. In seguito, nel però, la rappresentazione si svolge in un teatro 1865, Padre Gaetano Calabrese coinvolse centi- appositamente costruito, mentre a Francavilla lo naia di fedeli dando vita alla “Sacra spettacolo è mobile. Rappresentazione del Venerdì Santo”. Le scene Per tre ore Francavilla diventa Teatro: umiltà e furono ampliate e presero l’aspetto che ancora passione, verità storica e religiosa, folklore e fede oggi possiamo ammirare in tutta la sua sacralità. si intrecciano dando vita a quello che è quella che La Sacra Rappresentazione aveva luogo ogni è una delle più grandi rappresentazioni siciliane sette anni o ogni quattro anni e Francavilla forni- ed anche italiane. va la maggior parte degli attori, per i quali allora 7 8 0 0 2 o z r a M - 8 o r e m u N

OCCHIO PUNTATO SU... GLI EVENTI DEL MESE 8 0 0 2 o z r a M - 8 o r e m u N LONGI di Rosa Spinella U SCONTRU ede e devozione trovano a Longi la loro che due ali di fedeli portano in mano. Nel gior- massima espressione durante le celebra- no di Pasqua, dopo aver vissuto con intenso zioni della Settimana Santa. Si inizia il coinvolgimento emotivo tutte le funzioni della Fvenerdì che precede la Domenica delle Palme, Settimana Santa, l’aria che si respira è di festa. con la distribuzione, presso ogni famiglia lon- I longesi e il visitatore aspettano con ansia “u gese, delle “lunedde”, panini che vengono sfor- Scontru”, tra Gesù Risorto e la Madonna. Un nati, con la farina di frumento che la confrater- evento che coinvolgerà con gioiosa e commo- nita del SS Sacramento, ogni anno d’estate, vente allegria tutta la comunità. La rappresen- 8 raccoglie in forma di “questua” (offerta). La tazione si svolge nella piazza principale del Domenica delle paese, proprio Palme, il Sacerdote, davanti la Chiesa nelle vesti di Gesù, Madre, dove due ali ne ricorda l’entrata a di folla formano un Gerusalemme segui- sottile corridoio. Ai to dagli apostoli e da lati opposti di que- “U Giuda”, schernito sto corridoio umano e fustigato con ramo- appaiono Gesù scelli di ulivo dai Risorto e la ragazzini del paese. Madonna coperta Il giovedì la cerimo- da un manto nero. nia della “lavanda All’improvviso una dei piedi” di Gesù mano in guanto agli apostoli è segui- bianco dà il via alla ta dalla processione del Cristo con una croce rappresentazione. A passo veloce, sfilando tra sulle spalle, seguito da tre incappucciati, gli la folla in rigoroso silenzio, le due figure, por- “affizianti”. Lo stridore delle catene precede tate a spalla, vengono messe per due volte l’una l’alba del Venerdì Santo. I confratelli del SS. di fronte all’altra e riportate con identico passo Sacramento in segno di pentimento, si percuo- là dove erano partite. Al terzo incontro, man tono durante la prima “cerca”. L’intera mattina- mano che le figure si avvicinano, nell’ansia di ta è caratterizzata dalle “cerche”. I fedeli cerca- non perdere il momento cruciale, le due ali di no Gesù morto presso gli “altari” allestiti nei folla si chiudono dietro di esse. Quando le sta- vari quartieri. Nelle ore serali si svolge la com- tue sono l’una di fronte all’altra, un sapiente movente processione dell’Addolorata che colpo di mano fa cadere il mantello nero alla accompagna l’Ecce Homo, la Croce e Gesù Madonna e in un tripudio di campane si com- riposto nell’urna, il tutto alla luce dei “lumini” pie il simbolico incontro. FORZA D’AGRO’ di Mimmo Muscolino dell’Alloro è “l’Olio Santo” usato per la guarigio- La festa dell’Alloro ne dei malati rappresenta la redenzione dal pecca- l Lunedì di Pasquetta a Forza d’Agrò si cele- to, la guarigione spirituale. La terza caratteristica bra la Festa dell’Alloro. Questa celebrazione, sono le “cuddure”, ossia delle ciambelle realizza- di origine medievale, consiste in una sfilata di te dagli stessi forzesi che vengono distribuite alle carri addobbati con alloro e fiori, un evento asso- persone che seguono la festa, in segno di prospe- I rità e di carità . Il lunedì di Pasqua, secondo tra- lutamente originale che si svolge da secoli secon- do un rituale “copione”. La festa ricorre nel gior- dizione, si svolge la processione dei Sacri Oli e no dell’Angelo e si basa su tre elementi fortemen- degli stendardi d’alloro. Dopo la premiazione te simbolici: l’alloro, l’olio Santo e le “cuddure”. (viene premiato lo stendardo ritenuto più bello e L’Alloro, u ddauru, rappresenta la vittoria di avente un messaggio forte), la confraternita e il Cristo sulla Morte. La scelta del Lunedì popolo, con in mano una ramoscello di foglie dell’Angelo ha una giustificazione ben d’alloro, accompagnati dalle note della precisa, si svolge nel giorno dopo la banda musicale, partono dalla Chiesa Risurrezione. “U ddauru” viene uti- della Triade, percorrono la via SS. lizzato per realizzare incantevoli Annunziata per raggiungere stendardi che nel giorno di Piazza Sant’Antonio dove Pasquetta vengono portati in pro- l’Arciprete impartisce la benedi- cessione per le vie del Paese. Gli zione dell’Alloro e del Sacro olio. stendardi d’alloro raffigurano general- Sempre nella giornata della mente scene sacre. La comunità forzese, Pasquetta, i confrati distribuiscono ai soprattutto i giovani, si riuniscono in gruppi e pre- fedeli e turisti a “Cuddura” in segno di ospi- parano l’evento un paio di mesi prima. I vari talità. Come da tradizione, le “Cuddure” vengono gruppi realizzano gli stendardi con foglie disposte appese alle pareti delle abitazioni per allontanare su un telaio di canna o di legno, in onore della SS. i pericoli derivanti dai terribili temporali. Trinità. La seconda caratteristica della festa ’Associazione Siciliana siano mali sempre più guaribili. gesti e le Uova di Pasqua, in que- Leucemia onlus promuo- L’ 8 e 9 marzo l’ASL sezione di sti anni di storia della manifesta- ve, ogni anno in tutto il ter- ha offerto, grazie all’im- zione, sono diventate un simbolo Lritorio siciliano, importanti eventi pegno dei volontari in piazza al quale la gente dà, sempre in dedicati alla raccolta fondi e alla Timpanaro, le “Uova di Pasqua” costante aumento, il suo appog- sensibilizzazione. per ricordare quanto sia necessa- gio. Le “Uova di Pasqua”, insieme rio il sostegno di tutti per raggiun- Aiutare chi opera per la lotta con- alle “Stelle di Natale” e ai “Babbi gere l’obiettivo più importante: tro le malattie è un’azione quasi 9 Natale”, sono sicuramente le rendere le leucemie, i linfomi e il definibile obbligatoria, una manifestazioni più importanti che mieloma mali sempre più curabi- maniera ed un’occasione per hanno permesso all’Associazione li. La manifestazione si è svolta essere utili e per fare qualcosa 8 0 0 2 di o z r a M - 8 o r e m u N di raccogliere e stanziare fondi anche in altre 55 piazze siciliane. importante anche per le genera- per la ricerca per far sì che le leu- Ogni piccolo passo che la ricerca zioni future. cemie, i linfomi e il mieloma effettua è merito di tanti piccoli Daniela Musarra

GLI EVENTI DEL MESE GLI EVENTI DEL MESE 8 0 0 2 o z r a M - 8 o r e m u N SAVOCA di Mimmo Muscolino LA PASSIO CHRISTI SAVOCESE

ell’antica terra di Savoca si svolge la 10 rappresentazione vivente della Passione di Gesù Cristo. La “Passio Christi”N giunta alla sua quarta edizione, diretta dal regista Vittorio Bruno, verrà rappresentata la domenica delle Palme (16 marzo) alle ore 18 e la Vigilia di Pasqua (sabato 22). Un even- to culturale e religioso che si ripete negli anni, mantenendo intatto il suo fascino e la capacità di richiamare centinaia di persone provenienti da ogni parte della provincia. I punti di forza Piazza centrale del paese, dove si svolgerà la dell’intera rappresentazione sono i cinque rievocazione dell’ultima Cena, per proseguire impianti scenografici, nei quali vengono rap- verso la via che porta al Getsemani, il giardino presentati i momenti salienti della Passione di degli ulivi, dove si assiste alla scena della cat- Cristo. L’Ultima Cena (in piazza Fossia), Orto tura di Cristo. Un percorso suggestivo del cen- degli Ulivi (Chiesa S. Michele), Processo tro storico ripercorre i momenti salienti della (piazzale Chiesa di S. Nicolò), la flagellazione passione: il processo dinanzi a Ponzio Pilato, (Chiesa Madre) e la Crocifissione (Monte le cadute lungo la salita, il commovente incon- Calvario). Il corteo formato da un folto gruppo tro con la madre e con la Veronica, immagini di figuranti in costume d’epoca , si dipanerà queste in grado di creare un’atmosfera di pro- lungo il suggestivo percorso medievale del fondo raccoglimento e riflessione, ricche di Centro Storico, dando vita ad una vera e pro- pathos e suggestioni. A rappresentare Gesù, pria celebrazione vivente del mistero della per la quarta volta il giovane Andrea Palato, un Pasqua, momento centrale della riflessione ruolo difficile il suo ma allo stesso tempo di religiosa per l’intera cristianità, per arrivare al grande responsabilità religiosa. La manifesta- Calvario, luogo naturale costruito dai Gesuiti zione, organizzata dall’Amministrazione nell’800. La compagnia di attori figuranti par- Comunale, presieduta dal Sindaco Nino tirà dalla Piazza del per fermarsi nella Bartolotta è curata nei minimi dettagli dall’as- di Giusi Oliva sessore Cettina Pizzolo, che sin dalla La Pasqua dei bambini stromboliani prima edizione ha pro- di un tempo passato! fuso tutte le energie necessarie affinché la ccoci, distribuiti sul territorio, alla ricerca di fiori rappresentazione cre- e finocchio selvatico. Le belle signore ripongono scesse d’importanza sulle braccine tese fasci di fiori colorati e profu- negli anni, diventando Emati, e in aperta campagna il verdeggiante finocchio sel- vatico. un punto nevralgico Poi di corsa in Sacrestia, dove le manine operose trasfor- della settimana santa mano tutto: petali di fiori suddivisi per colore – ecco il dell’intera Valle bianco, il giallo, l’arancione, il rosso, il verde... che bel dell’Agrò. Un plauso Sepolcro potranno ammirare le mamme cattoliche da va agli abitanti di sempre. Savoca , che per due E così si avvicina il Giovedì Santo dove tutti stiamo a giorni si calano nel per- guardare, ma il Venerdì seguente siamo tutti pensosi e sonaggio che interpre- tristi; nella Chiesa di S. Vincenzo Ferreri tutto è pronto per la Processione, tre sono le statue: Hecce Homo tano divenendo attori (l’Uomo dei dolori), Gesù deposto dalla Croce e la navigati ed esprimendo Madonna Addolorata avvolta nel Suo nero Manto. Tutto la loro passione con tace, poi un canto femminile – “...Gesù mio, perdon estrema devozione. pietà…”. Gli uomini partecipano numerosi, e con tanta forza fisica le sollevano e le trasportano sotto lo sguardo d’Inverno 2008 silenzioso di noi bambini. già entrata nel vivo la prima edizione della Tra le tre statue la più vicina in altezza è quella di Gesù rassegna Brolo d'inverno 2008. La rasse- deposto dalla Croce; quante ferite, quanto sangue, gli gna, iniziata il 18 febbraio, è ricca di occhi chiusi, cosa fare per aiutarLo? La fantasia entra in eventi ed oltre alle serate dedicate al cabaret, gioco e così arriva l’acqua, le bende, i cerotti, l’alcool e È con delicatezza si medica, si tampona, con il cuore con- mette in evidenza il teatro e la musica. Il 28 feb- braio c’è stato il primo dei due appuntamenti trito. Forse svenuto per il forte dolore, forse stanco per musicali, con i The Swingers, mentre il secondo l’enorme sofferenza, avanza portato a spalla da uomini appuntamento musicale sarà il 3 aprile con il conosciuti. Quart etno. Gli appuntamenti di questa rassegna Qual’è la meta? La Chiesa di S. Bartolomeo aspetta in non sono finiti, infatt, i il 12-15-19 marzo e il 9 silenzio, il Sepolcro è pronto tra veli di tende e candele aprile la manifestazione sarà tutta all’insegna del accese. 11 cabaret con Giovanni Cacioppo, Andrea Barone, Ricordo di uno spazio, di un sogno. L’uomo dei dolori, Ivan Fiore e Rocco Barbaro. Per quanto riguarda dopo le cure “mediche”, da parte di questa bionda bam- bina, è guarito? le rassegne teatrali il 26 marzo la Compagnia 8 0 0 2 o z r a M - 8 o r e m u N La risposta arriva presto, ecco un suono di campane, la Arcobaleno di porterà in scena "E Madre Maria Addolorata parte per conoscere la verità, la si capitassi a tia?"; il 2 aprile sarà la volta conclusione, l’evento finale. dell’Associazione Teatrale Culturale Mirtese con L’accompagniamo tutti ed ecco, alla fine della discesa di "Vedovo arzillo... cerca compagna" di C. S. Gaetano, l’incontro più bello tra Madre e Figlio; giù Maurici; il 12 aprile l’Associazione Cult Buio in il Manto nero e con gioia vediamo il volo di uccellini. sala con "L'importanza di chiamarsi Ernesto" di Il Risorto sventola la Sua bandiera crociata, le campane G. Bisicchia e M. Giustolisi; la rassegna si con- suonano a festa, tutta l’isola esulta di gioia, perché la cluderà il 16 aprile con l’esibizione della Madre ha riavuto Suo Figlio, perché l’Amore trionfa e Compagnia Arcobaleno Gioiosa Marea in "Il avvolge ogni cosa e il Cielo racconta che questa è la medico dei pazzi" di E. Scarpetta. (DM) Pasqua dei ricordi.

GLI EVENTI DEL MESE GLI EVENTI DEL MESE 8 0 0 2 o z r a M - 8 o r e m u N SAN MARCO D’ALUNZIO di Mimmo Muscolino Festa del Santissimo nel 1640 per pregare greca che significa “incappuc- durante la Quaresima. ciati” sono dei fedeli, uomini e Crocifisso di Aracoeli Recentemente la statua del donne, nessuno conosce la loro Cristo Crocifisso stata restaura- identità, hanno un saio blu con l 14 marzo nel centro messi- ta e riportata al suo antico cappuccio e ai piedi pesanti nese di S. Marco d’Alunzio splendore da un gruppo di arti- calze di lana di pecora o di coto- si celebra la commovente giani di scuola spagnola. I devo- ne lavorate a mano “piruna”. festaI del Santissimo Crocifisso ti che hanno il compito di tra- Inizia il corteo aperto dalla di Aracoeli che rappresenta sportare la Croce si recano, Confraternita dei SS. Quaranta l’ideale preparazione alle festi- nella vicina Chiesa di S. Maria Martiri e composto dal clero, vità pasquali. È una ricorrenza dei Poveri per indossare la tuni- dai penitenti con il Crocifisso, molto sentita che coinvolge ca con cappuccio viola. Al ter- dalla banda musicale e dai fede- 12 l’intera cittadinanza e general- mine della Messa solenne delle li. “I Babbaluti”, durante la pro- mente ricorre l’ultimo venerdì cessione, sono preceduti di marzo. Quest’anno, poichè da un suonatore di tam- sarebbe coinciso con il Venerdì buro che scandisce i Santo, la festa è anticipata al passi del rito, al grido di venerdì precedente, 14 marzo. “Signore Pietà” spingo- La festa venne istituita nel no la vara ora in avanti 1612, d’allora il culto si ripete ora in dietro, contando sempre con le stesse modalità. trentatre passi, percor- La caratteristica della festa del rono le vie cittadine e Crocifisso è la presenza dei dopo aver compiuto il “Babbaluti”, 33 uomini tanti percorso prestabilito, quanti sono gli anni di Cristo, ritornano al punto di incappucciati e penitenti che ore undici, nella Chiesa partenza. Nel pomeriggio il hanno il compito di portare in dell’Ara Coeli, il Crocifisso, Cristo viene deposto nel “sapur- processione per le vie del paese con ai piedi il quadro della co”, un grande mausoleo allesti- il SS. Crocifisso. La festa dei Vergine dei Sette Dolori trafitta to con drappi rossi e gialli ed “Babbaluti” si tramanda ormai da sette spade, viene sistemato illuminato da un centinaio di da ben trenta generazioni. Le in un fercolo nella terrazza adia- candele che rappresenta il origini risalgono agli inizi del cente la Chiesa. Pretorio di Pilato e che da terra Medioevo e venne celebrata per Dopo la Messa, arrivano i s’innalza fino alla cupola. Il la prima volta nel 1490. La mat- “Babbaluti” che a due a due giorno seguente, alla fine della tina del Venerdì precedente il entrano in Chiesa dalla Porta Messa dedicata alla Sofferenza, Venerdì Santo, i fedeli si porta- Farsa, dopo aver baciato il dopo essere passato in mezzo al no nel grande tempio per rende- primo gradino della scalinata, popolo in preghiera tra decine re omaggio al Crocifisso in portano in processione il di mani protese per toccarlo, il legno, opera di Fra Umile da Crocifisso per le vie del paese. I Cristo viene riportati nella sua Petralia, recatosi nel paesino dei “Babbaluti”, nome di origine cappella. MONTALBANO ELICONA di Carmela Pantano Il Calvario: il monte della Passione l Venerdì Santo è l’apice delle celebrazioni pasqua- li montalbanesi. Si svolge unaI cerimonia che, apparente- mente, potrebbe sembrare simile a tante altre, ma che, in realtà, la suggestione dei luo- ghi rende unica nel suo gene- re. La cerimonia della deposizio- ne di Gesù Cristo dalla Croce si tiene nel tardo pomeriggio. Un corteo, con una bara vuota, si muove verso il Monte Calvario. Pochi paesi possono vantare, per i riti del montagne, il corpo di Cristo discende il Calvario, Venerdì Santo, un luogo del genere: un percorso nella bara trasportata a spalla dagli apostoli, cir- costruito all’interno di una zona alberata che condati dai bambini vestiti di bianco, dai giudei, attraverso tornanti, scalini e salite conduce in dalla Veronica, dalle pie donne vestite a lutto. La cima al monte. Sulla sommità si ergono le tre processione ripercorre le vie di Montalbano fino a croci ed intorno un meraviglioso panorama che giungere alla Chiesa Madre. Qui si aggiungono le porta, nei giorni tersi, a far giungere lo sguardo “varette”: l’imponente Madonna in nero, Gesù fino alle isole Eolie. Chi ha dinnanzi questa scena nell’orto degli ulivi, il Cristo nella bara di vetro si trova da un lato di fronte alla maestosità del ed il Crocifisso ligneo. Quindi il corteo riparte, creato, dall’altro dinnanzi alla sua assurdità. Il illuminato dalla fievole luce delle candele. corteo giunge in questo luogo, dopo le varie soste Una cerimonia mistica che attira anche al di là lungo la scalata ripercorrendo le stazioni di Gesù della religiosità. Il fedele, lo spettatore, l’appas- nel suo cammino verso la crocifissione. sionato, lo studioso che assistono sono egualmen- 13 Alle spalle della croce viene posta una scala su te accomunati da un identico sentimento: sono cui sale un apostolo; egli toglie i chiodi dalle catturati e ammaliati da quelle scene che si svol- mani di Cristo; fa scivolare sotto le sue braccia un gono in luoghi solcati dal tempo, scene che riper- 8 0 0 2 o z r a M - 8 o r e m u N candido lenzuolo; le braccia si piegano; il corpo corrono quanto accaduto millenni fa, che ricreano scivola, scendendo lentamente, sulla bara bianca. un singolo atto che ha condizionato la storia, la Siamo al tramonto: mentre il sole scompare tra le fede, le menti, le esistenze di miliardi di esseri.

GLI EVENTI DEL MESE GLI EVENTI DEL MESE 8 0 0 2 o z r a M - 8 o r e m u N di Sebiano Chillemi Itala e la sua Settimana Santa

asqua è anzitutto un atto della ne. Il giovedì Santo nelle chiese del paese ven- memoria, anzi, precisamente di quel- gono allestiti i Sepolcri che saranno adorati dalla lo che l’ebraico chiama Zikkaron, il popolazione. Si tratta di autentici “giardini” real- “Pmemoriale, cioè l’atto per il quale l’evento di sal- izzati con paziente cura dalle donne volontarie vezza passato, una volta per sempre, si fa presen- della parrocchia. Composizioni di vasi con te, contemporaneo a noi. Dunque la Pasqua è piantine di frumento fatto germinare rigorosa- questo recupero della memoria di salvezza nel- mente al buio nelle settimane precedenti, fiori e l’oggi degli uomini” così scrive il teologo Bruno ceri. Le chiese con i Sepolcri rimangono aperte Forte spiegando il significato della Pasqua alle fino a tarda sera per permettere alla folla di visitar- 14 soglie del 2000. Ed è proprio per tener viva la li e pregare. Una antica tradizione popolare vuole memoria del passato e della salvezza, che anche che tra la sera del Giovedì e quella del Venerdì quest’anno presso la Parrocchia di Itala Marina Santo i Sepolcri da adorare debbano essere o uno, guidata da Padre Carlo Olivieri rivive la sacra rap- o tre o cinque, ma comunque un numero dispari. presentazione della Passione di Cristo. Un evento Il “giro dei Sepolcri” è divenuto negli anni uno che intreccia fede e cultura. La villetta San degli eventi più sentiti dai fedeli. Nel pieno spiri- Giacomo presso Largo “Acqua Fresca” a Itala to pasquale, tutte le libere offerte che verrano rac- Marina, il Venerdì santo si trasformerà in una sorta colte durante la settimana santa, verranno devolu- di set cinematografico, dove il pubblico presente te in beneficenza per aiutare i 25 bambini africani potrà seguire in sequenza e vivere insieme ai pro- adottati a distanza dalla comunità di San tagonisti, tutti i vari momenti della Passione Giacomo. Non solo fede e cultura, dunque, ma Vivente: l’Ultima Cena, l’Orto degli Ulivi, il anche solidarietà e impegno sociale. A tal proposi- Processo e la Crocifissione. Pur nella sua classica to concludiamo con un contributo del filosofo impostazione e fedele allo svolgimento cronologi- Eugenio Mazzarella che espone il proprio pensie- co dei vari momenti che hanno scandito la ro laico rispetto alla Pasqua. “Questo senso unico Passione di Cristo, la rappresentazione della del divino può servire a ricomporre lo scontro tra comunità parrocchiale di San Giacomo propone Nord e Sud, tra ricchi e poveri del mondo. E può episodi recitativi che vanno ad aggiungersi alle anche aiutare nella sfida tecnologica posta dal- tante scene già previste durante tutto lo svolgi- l’uomo contemporaneo: per esempio, nella bioeti- mento della rappresentazione insieme a nuove ca dove, tra cultura laica e cultura religiosa, lo scenografie e suggestivi effetti sonori e luminosi. scontro è su un’idea di sacralità della vita. Perché L’ultima cena, la lavanda dei piedi, il tradimento non sempre si riesce a pensare in termini corretti di Giuda, l’arresto di Gesù con i soldati romani ed all’unicità del senso della vita. Probabilmente sia il calvario che sposterà in processione il corteo una cultura laica che una cultura religiosa, se dalla villetta fino alla piazzetta antistante la intendono la sacralità della vita come il comune Parrocchia San Giacomo dove si svolgerà la croci- incontro sul dono della carne, sul dono del corpo, fissione. Oltre 80 comparse tra adulti, giovani e sul dono biologico, possono trovare comuni ragio- bambini vengono coinvolti nella rappresentazio- ni di rispetto.” di Mimmo Muscolino SI CONCLUDE IL CARTELLONE cio” (sentito il cattivo odore della miccia), che cioè aveva capito che una sua amante lo tradi- INVERNALE DELLA va, si mise “appiattolato” (si appostò di nasco- BOTTEGA DEGLI ATTORI sto) e sorpresi i due amanti li aveva fatti mura- re vivi nella stessa stanza dove avevano fatto la uesti Fantasmi!” è una commedia “schifezza”. Il portiere Raffaele detta delle scritta nel 1945 ed interpretata da condizioni al nuovo inquilino: dovrà fare il giro Eduardo De Filippo il 7 gennaio dei diciotto balconi, attirando l’attenzione dei 1946, al Teatro Eliseo di Roma, con la vicini battendo tappetti, cantando e ridendo, di “Q modo che la gente non creda più che il palazzo Compagnia “Il teatro di Eduardo con Titina De Filippo. A distanza di tanti anni, a mettere in sia infestato dai fantasmi. scena il capolavoro di Eduardo De Filippo Pasquale accetterà tutte le strambe condizioni, “Questi Fantasmi”, l’1, 2 e 9 Marzo al Teatro anche a costo di sembrare matto, come lui dice; Assunta di Nizza di Sicilia, questa è l’ultima occasio- l’Associazione Culturale “La ne per cambiare la sua Bottega degli Attori”, a conclusione vita e quella di sua del cartellone invernale partito ad moglie. Egli rimarrà non- ottobre con brillante partecipazione ostante i fantasmi: vuole dello stesso autore in scena a trasformare l’apparta- Novembre. L’opera di Eduardo De mento in una pensione e Filippo è un affresco grottesco sulle in questo modo sistemare miserie umane, che ci fa ridere e la sua ormai critica situa- commuovere allo stesso tempo; le occasioni di zione economica e ricon- farsa presenti non devono trarre in inganno: «i quistare la stima e l’amore di sua moglie. fantasmi non esistono, li abbiamo creati noi» Carlo Barbera, perché proporre, dopo cin- dichiara Pasquale Lojacono alla fine del secon- que anni, nuovamente “Questi fantasmi”? do atto. E lo stesso Eduardo De Filippo disse, “Sono cinque anni che non facciamo un testo di in un’intervista rilasciata nel 1983 al Corriere Eduardo, l’ultimo è stato “Filumena della Sera: “i fantasmi siamo noi, ridotti così Marturano”. dalla società che ci vuole ambigui, ci vuole Siamo convinti che De Filippo sia un autore da lacerati, insieme bugiardi e sinceri, generosi e non tralasciare, vista la sua grande arte e le tematiche che prende in considerazione. Così vili”. Pasquale Lojacono (Carlo Barbera nel 15 ruolo che fu di Eduardo De Filippo) e la giova- prendiamo in esame ancora un lavoro tratto ne moglie Maria vanno ad abitare in un grande dalla “Cantata dei giorni dispari”, che sicura- appartamento in un palazzo secentesco di mente è il meglio di Eduardo. Il testo mi è sem- 8 0 0 2 o z r a M - 8 o r e m u N Napoli. Attorno a questo grandissimo apparta- pre piaciuto, era un antico desiderio. Così ho mento, composto da 18 stanze e 68 balconi, aspettato che la compagnia maturasse e mi girano voci di presunti fantasmi e spiriti che sono deciso. Pensi, sono almeno sei anni che il infesterebbero la casa. Pasquale si meraviglia testo rifatto in lingua siciliana era pronto. Del dell’eccessiva paura del portiere Raffaele resto i miei lavori hanno sempre una gestazio- (Giancarlo Forzese) ma questi gli racconta che ne lunga”. - quel palazzo è molto antico, risale alla domina- Paura di sbagliare o mancanza di sicurezza? zione spagnola di Napoli, quando il grande di “Non è insicurezza, ma prudenza. Non mi Spagna, Rodriguez Lòs Riòs (come pronuncia piace rischiare tutto il collo, magari solo l’os- Raffaele), che aveva “odorato il fieto del mic- so”.

GLI EVENTI DEL MESE GLI EVENTI DEL MESE 8 0 0 2 o z r a M - 8 o r e m u N di Giuseppe Pantano di Carmela Pantano San Piero Patti e le sue La Pasqua di Pozzo di Gotto e Barcellona: due comunità a confronto tradizioni Pasquali n Sicilia la religiosità è intrisa di mistici- smo, di riti che affondano le radici nel pas- sato. Qui ogni cerimonia, statua, abito, movenzaI porta con sé il fascino e la magia del passato. I riti della Settimana Santa sono vivi come in nessun altro luogo: la Domenica della Palme, il Giovedì, il Venerdì Santo, la 16 Resurrezione del Sabato sono momenti che, anno dopo anno, ripercorrono l’eterna lotta tra male e bene, tra angeli e demoni, tra vita e urante la Santa Pasqua si svolge la tradi- morte. Ciò si verifica a Barcellona Pozzo di zionale processione delle “Vare”, rica- Gotto in maniera esemplare. Profondamente dente annualmente il Venerdì Santo, intrisa di cultura spagnola, negli abiti, nei giorno della riflessione. Nella processione le canti, negli ornamenti, la pasqua barcellonese D è un grande teatro che affascina e sorprende. “Vare” vengono trasportate da portatori scelti: le donne vestite di nero portano l'Addolorata, i fab- Le comunità di Barcellona e di Pozzo di Gotto organizzano due diverse processioni, ciascuna bri il Crocifisso, in segno di pentimento per con le rispettive varette (quelle di Pozzo di avere costruito i chiodi della crocifissione; i Gotto, più antiche, risalenti al 1800 e quelle di muratori portano l'ecce Homo, gli studenti il Barcellona con creazioni più moderne, risa- Gesù morto, i contadini il Cristo morto nell'orto. lenti ai primi anni del 1900). L’elemento cen- Infine la congregazione degli incappucciati trale è la competizione tra queste due comuni- accompagna l'intera processione. Il Sabato Santo tà, una “lotta” a colpi di esibizionismo, di sfar- in paese si preparano i dolci per la Pasqua, in zo, di addobbi: la ricchezza della “varetta” è particolare le cosiddette “nuvolette”, chiamate sinonimo di prestigiosità del quartiere, della così per la loro leggerezza. Secondo la tradizio- famiglia o della Confraternita di appartenenza. ne la mattina di Pasqua, il fidanzato regala all’in- Le due processioni procedono separatamente namorata l'agnello pasquale di pasta frolla lungo la città per incontrarsi sul ponte infiocchettato. Il Lunedì dell'Angelo tutti gli Longano, un tempo confine tra i due centri. Le abitanti escono per le varie campagne della zona varette si incrociano mentre i vecchi capinte- per festeggiare la cosiddetta “pasquetta”. La sta intonano la “vesilla”, che rappresenta la Domenica successiva alla Pasqua si festeggia la parte più singolare della processione. Dietro Madonna della Catena, una Vergine racchiusa in ogni vara, una polifonia di voci intona questo un gran manto di seta e cinta da una corona d'ar- lamento, costruito sui versi del poeta latino gento. (foto di Agostino Loiacono) Venanzio Fortunato “Vexilla Regis”. di Antonella Scattarreggia Un paese da riscoprire

ungo la costa nord della provincia di Messina, a 260 mt. sopra il livello del mare, scopriamo un piccolo paese “San Pier Niceto” arroccato sul crinale roccioso del rilievo tra le fiumare del Niceto e del Muto. Piccolo paese agricolo, dalle origini antiche, reso prezioso dalle diverse chie-

SANPIERNICETOL se e dalle diverse manifestazioni organizzate, che mirano al recupero e alla valorizzazione delle tradizioni. Diverse sono le interpretazioni riguardanti l’etimologia del nome, anche per- ché non esistono documenti, andati perduti in seguito al terremoto del 1908, che attestino con esattezza l’origine del termine “Niceto”. Due sono le corren- 17 ti a riguardo: la prima sostiene che il nome San Pier Niceto deriverebbe da San Pietro, patrono del paese e da Niceto, derivante dal greco e che significa 8 0 0 2 o z r a M - 8 o r e m u N Vittoria, per una battaglia tra cristiani e saraceni, vinta dai primi; la seconda invece sostiene che “Niceto” deriverebbe dal dialetto “nucidda” cioè nocciolo, infatti l’attuale territorio di San Pier Niceto era un bosco ricco soprattutto di noccioli, ma anche di castagni, cedri, lecci e oleastri. Secondo una tradizione, tramandata fino ai nostri giorni, il paese sorse tra il IX e il X sec. d.C. ad opera dei saraceni, abitanti del vicino comune di Monforte S. Giorgio. Poco o niente c’è noto di questo periodo, potendo soltanto ritenere che gli abi- tanti posero la prima pietra per la costruzione delle case, in contrada “Porticelli”.

UN PAESE DA VISITARE UN PAESE DA VISITARE 8 0 0 2 o z r a M - 8 o r e m u N

18 San Pier Niceto in passato, fu soggetto per sono gli affreschi della volta e delle pareti fir- secoli al dominio dei Signori di Monforte, col mati e datati “Litterius palatino 1726”, di essi nome di San Pier Monforte, staccandosene solo però rimane solo una parte in quanto danneg- in seguito all’impresa dei Mille; infatti nel giati. 1860 il malcontento che serpeggiava già da La chiesa nel 1866 divenne proprietà dello decenni nella popolazione fece sì che i contadi- Stato, ma officiata dal clero locale fino al 1950, ni si unissero in massa a Garibaldi, sperando di quando per omesse opere di manutenzione riconquistare le terre, cosa che avvenne; così venne chiusa al culto. nel 1871 il paese si staccò definitivamente dal Altro edificio sacro è la Chiesa di San comune di ed il 21 Giacomo, eretta presumibilmente in data ante- novembre del 1871 cambiò la denominazione riore al 1700. in S. P Niceto come risulta dal verbale del Caratterizzata da un’unica navata con cinque Consiglio Comunale dell’epoca, formando altari risalenti al 1800 circa. comune a sé. Sull’altare principale è posto un preziosissimo crocifisso ligneo in erica, di epoca medievale, Le Chiese di stile bizantino, in quanto il crocifisso ha il ventre gonfio, ad indicare che Gesù sulla Croce n San Pier Niceto si possono visitare diver- porta in grembo la Chiesa, cioè tutti noi parto- si edifici sacri. La chiesa più importante è riti attraverso la sua morte e resurrezione. la Chiesa Madre ubicata in Piazza Duomo, Una leggenda accompagna questo Crocifisso: costruita dal “Presbiter Basilius” (cappellano di durante un furioso temporale le acque lo trasci- I narono fino al torrente Niceto dove rimase rito greco), la quale risale al XVI sec., elevata a Parrocchia autonoma il 2 Settembre 1890. insabbiato quasi di fronte al paese. Alcune per- Entrando nella Chiesa, a pianta di croce latina sone trovatolo lo volevano portare verso con tre navate e transetto absidale, l’attenzione Monforte, ma lungo la strada il Crocifisso del visitatore viene rapita dalla bellezza divenne così pesante da non poter essere più dell’Altare Maggiore che insieme ai due altari trasportato, solo quando i portatori imboccaro- laterali risale al 1870 in sostituzione di quelli no la strada di San Pier Niceto il peso divenne barocchi. Nei due altari laterali sono site le sta- così leggero che il Crocifisso potè essere porta- tue della Beata Vergine Maria di Monserrato e to in paese con facilità e fu posto nella Chiesa quella di San Pietro scolpite in marmo bianco, di S. Giacomo. In essa possiamo anche ammi- di scuola gaginesca, realizzate in altezza natu- rare ciò che rima- rale. In questa chiesa sono presenti diversi ne dell’affresco dipinti di Luis Queriaux tra i quali SS Cosmo e del Palma, illu- 19 Damiano martiri e S. Antonio Abate. stre pittore del Di notevole interesse artistico è la Chiesa di S. XVII sec. ”Un Francesco, (sec. XVII-XVIII) ultimata nel tondino con 8 0 0 un 2 o z r a M - 8 o r e m u N 1721, come si legge nel cartiglio posto sopra il angelo”. portale, e oggi in via di restauro. In questa stessa Dinanzi alla facciata romanica si può ammira- chiesa su un alta- re la bellissima scalinata, realizzata in mischio re laterale è posto di Taormina, ai cui lati vi sono due piedistalli il Crocifisso che dove forse dovevano prendere posto due statue. viene portato, il Alla semplicità dell’esterno fa riscontro un martedì della interno ricco di elementi ornamentali sia plasti- Settimana Santa, ci che pittorici. Di notevole interesse artistico in processione

UN PAESE DA VISITARE UN PAESE DA VISITARE 8 0 0 2 o z r a M - 8 o r e m u N per tutto il paese sino alla Chiesa Madre, da un angioletti, viene portato alla Chiesa Madre, ma corteo di bambini in costume di angioletti ciò che rende unica questa processione, oltre coperti da oggetti d’oro. che la particolare devozione popolare, è la pre- senza di bambini vestiti da angeli, i cui abiti San Pier Niceto sono impreziositi da oggetti d’oro dati in pre- “OGGI” stito dai paesani come espressione della loro devozione, ma che permettono di fare degli an Pier Niceto, caratterizzato da vie stret- abiti unici e degni dello splendore degli angeli te e tortuose, delimitate da filari di case, che accompagnano Gesù in croce. alcune segnate dal tempo altre ristruttu- Folclore e devozione sono un tutt’uno, espri- rate e degradanti verso la vallata, è un comune mendo all’unisono il sentimento di una popola- S zione che vive il Mistero Pasquale. autonomo che vive delle risorse agricolo-pasto- L’Infiorata 20 rali e, in parte minore, anche industriali. Caratteristica è la produzione della mela “lap- pedda” molto richiesta sui mercati isolani. ltra manifestazione, che mira a valoriz- zare il piccolo paese di San Pier MANIFESTAZIONI Niceto, è l’Infiorata che si svolge in oA c c a s i o n e della festa Martedì della del Corpus Settimana Santa Domini. Le strade del n prossimità della Santa Pasqua vogliamo paese sono attenzionare la processione del Crocifisso impreziosite che, accompagnato da bambini vestiti da da superbi I tappeti flo- reali raffigu- ranti imma- gini sacre. Ciò è possi- bile grazie all’impegno dei giovani e degli anzia- ni del paese oltre che dalla partecipazione di giovani artisti che vogliono valorizzare e riportare alla luce le loro radici storiche. Infatti questo evento nasce da una antica tradizione locale, di cospargere le strade con petali di fiori e rosmarino in occa- sione della solennità del CORPUS DOMINI. Si potrebbe allora affermare che per un giorno la natura si spoglia dei suoi colori più belli e una pioggia di fiori e petali profumati invade le strade e i vicoli del centro collinare. SAPORI E TRADIZIONI

La mela “Lappedda”

i presenta con forma schiacciata e di dia- metro medio di circa 6 cm ed altezza 3 cm; il colore, a maturazione completa, è Sgiallo; la raccolta viene effettuata dopo il 10 ottobre. La polpa è molto consistente e succosa, con buccia sottile e lucida, il peso medio dei frutti è di circa 60 grammi.

Pomidori roccalori (a scocca)

i tratta di un pomidoro dalla coltivazione senza acqua, che gli conferisce un gusto dolcissimo e la caratteristica di conser- Svarsi a lungo con una tecnica particolare. Appena raccolti vengono legati, con tutto il gambo, con uno spago e dopo vengono appesi in luogo fresco.

Sagra della Melanzana

gni anno, nella frazione di San Pier Marina, viene organizzata la Sagra della Melanzana, manifestazione popo- Olare che mira a dare il giusto rilievo all’attività contadina, che ha contribuito allo sviluppo eco- nomico e sociale del territorio. Questa sagra è un evento di forte richiamo culturale-estivo che 21 non va perduto. Come arrivarci

Strade statali: S.S. 113 Messina 8 0 0 2 o z r a M - 8 o r e m u N Sagra del Biscotto e al bivio S.P. 62 prosegui- gni anno nella prima quindicina di ago- re per km. 6 sto si svolge questa manifestazione durante la quale si possono assaggiare i FF.SS.: Stazione di gustosiO biscotti morbidi o duri insieme alla gra- (distanza circa 7 km.) nita al limone di produzione locale. Importante il contributo che dà all’economia e al turismo del paese. Autobus: Azienda TAI (da Messina e da ).

UN PAESE DA VISITARE MICROFONI APERTI 8 0 0 2 o z r a M - 8 o r e m u N di Nicola Belfiore Chi è Enzo Materia... Il “Metodo Materia” targli accanto mi da un senso di pace e tranquillità, in sua compagnia il tempo nzo, sei venuto in Germania per un fine settima- non ha tempo. Il suo timbro di voce, l’in- na ma io so che questo tuo fine settimana dura Stercalare in dialetto ed il suo linguaggio non ver- in effetti da più di quarant’anni, me ne vuoi bale mi catturano. Potrei, con lui, intrattenermi a Eparlare, in breve. E’ difficile parlare in breve di 44 anni, discutere, o semplicemente ascoltarlo per ore, posso solo dire che non c’era niente che mi attirasse qua in senza avvertire alcun fastidio o intolleranza. Germania, l’unica cosa di cui ero veramente interessato era Qualcuno sostiene che le vere amicizie prevedo- soltanto la costruzione di questo motore e dell’ingegnere no radici profonde, rafforzate dal nutrimento di che lo aveva progettato, un certo Wankel , parlo di un fine una vita per gran parte condivisa: le scuole assie- settimana del 1964. Ero affascinato della particolarità del 22 me, lo stesso ambiente di lavoro, lo stesso paese, progetto e volevo conoscere personalmente l’ideatore. le stesse esperienze o la frequentazione degli Della Germania non mi interessava né la parte geografica stessi locali. A conferma di queste regole, però, e né quella storica, niente, assolutamente niente, soltanto le esistono le eccezioni ed io, ne sto vivendo una. evoluzioni o innovazioni meccaniche e tecniche. E fu così Sto parlando di Enzo Materia, schivo e riservato, che, nell’attesa di poter incontrare l’ing. W. , sei rima- di rara cortesia, un uomo che, senza autocelebra- sto in Germania e non certo con le mani in mano. Sul zioni, è riuscito a concretizzare una realtà di lavoro, però, hai avuto un gravissimo incidente. tutto rispetto e di assoluto spessore. Nelle mura Diciamo che sono rimasto in Germania perché non avevo del suo Rucken Centrum , ad Hannover, Enzo ha soldi, probabilmente se io avessi avuto i soldi non avrei costruito il suo regno. Stimato e rispettato in fatto quel lavoro da saldatore e non avrei avuto quell’inci- tutta la Germania, fondatore e divulgatore del dente di cui parlavi tu. Però se tu non avessi avuto l’inci- “metodo Materia”, è riuscito ad occupare un denete, sicuramente non avresti intrapreso un protocol- posto prestigioso nell’ambiente universitario lo di “autoriabilitazione” e non saresti approdato ai dove ha collaborato, affiancato da un team di grandi ed alti riconoscimenti che hai avuto successiva- alto livello, alla sperimentazione proprio del suo mente: la tua collaborazione con l’università, il tuo rap- metodo. A lui, italiano doc, l’Ateneo ha dato porto col prof. Schoberth, il tuo Rucken Centrum ed il carta bianca ampliando ed attrezzando una parte tuo “Metodo Materia”e tutto quello che ne è positiva- dell’immobile per consentire l’applicazione sul mente conseguito. Sì, questo sì, ma non sarebbe un moti- campo delle sue metodiche. Enzo è nato a vo da vanto, perché se vogliamo è stato più... un fatto di… Montalbano Elicona dove ha trascorso parte vanità perchè venendo dallo sport agonistico non potevo della sua gioventù. Al nostro paese, vuoi per i accettarmi nelle condizioni disastrose in cui mi ha lasciato natali, vuoi per quel senso di magica comunione quell’incidente di cui parli, questa è stata la vera forza che con l’ambiente naturale che lo circonda, Enzo è mi ha spinto ad autoriabilitarmi. Oserei dire che è stato un molto legato, al punto da prendere in considera- atto squisitamente egoistico, l’ho fatto per me, soltanto per zione l’ipotesi di acquistare una abitazione per me.Quindi, quando tu sei partito per la Germania eri trascorrere parte dell’anno. Lontano da ogni già un atleta evoluto con riconoscimenti provinciali, minima speculazione e/o strumentalizzazione, regionali… Nazionali, nazionali, in Italia. Tu eri campio- Enzo vive la sua giornata, ricercando, giorno ne Italiano di... Sollevamento pesi nella categoria piuma dopo giorno, soluzioni funzionali alle articolate Il tuo massimale di sollevamento quant’era. Il mio peso problematiche delle patologie vertebrali, e non corporeo era 60 Kg e da piuma avevo fatto 90 Kg di strap- solo, da applicare sul campo per quella numero- po, 110 Kg di lento e 112,5 Kg di slancio. Dimmi Enzo, sa utenza che quotidianamente fa riferimento come nasce il tuo rapporto con l’università. Io ho inizia- alle sue vincenti metodiche, frutto di approfondi- to all’Istituto di medicina sportiva, che è proprio la parte ti studi e sperimentazioni consolidate. Dopo aver nord della Germania, vicino ad Amburgo, un tantino più dato uno sguardo al pacifico felino di casa, su, molto vicino al confine con la Danimarca. In questo Rasputin, che sdraiato sulla sua comoda poltro- Istituto di medicina sportiva ho avuto la possibilità di… na ci osserva dallo studio, premo il dito sul diciamo non perfezionare il metodo, perché il metodo mio registratore. ancora non c’era, ma di allenarmi da solo cercando di capi- re la scienza, lo sport e l’allenamento, anche attraver- na, ho fatto in modo di cambiare il tutto e farne so un lavoro improprio, lo facevo per conto mio. Lì un’applicabilità per coloro che cercano praticamente però ho avuto la possibilità di fare dei corsi non per di tenersi in forma o in salute però non attraverso lo aggiornarmi ma per imparare effettivamente, in quan- sport con regole proprie ma rispettando le regole to non era il mio mestiere nè la medicina, nè l’ortope- scientifiche e funzionali. Quindi la ricerca scientifi- dia o la riabilitazione. Il professore W. mi ha messo in ca che è susseguita all’università era diretta sul tuo condizione di far si che, attraverso degli studi con a metodo, sulla sperimentazione che tu hai fatto, sul disposizione 112 studenti, ed un team rappresentato tuo corpo in prima persona. Si questo senz’altro, da fisioterapisti, istruttori ISEF, un ortopedico e medi- successivamente però la scuola statale di fisioterapia, ci analisti, io potessi nel contempo imparare ed inse- che si interessava della mia persona, ha subito un pro- gnare attraverso l’ esperienza riabilitativa vissuta sulla fondo cambiamento e come ti ho già detto sono sub- mia pelle. Un lavoro scientifico a tutti gli effetti. entrati interessi commerciali ed è crollato il mio inte- Proprio così, infatti è tutto documentato. Una volta resse di lavorare ancora là. Successivamente non so raggiunte le basi si applicavano anche nei corsi che si come l’ISEF di Hannover e l’università di scienza tenevano lì. Ed il metodo Materia era sinonimo di dello sport di Hildesheim sono venuti al corrente di serietà e professionalità. Nel 1995 è morto il profes- questa sperimentazione e quindi ho trovato un accor- sore W. e tutta la struttura organizzativa do con l’università che mi ha dato carta dell’istituto è cambiata. C’erano solo bianca sul lavoro da svolgere.. Come degli interessi di mercato e speculazione ricercatore credo che la Germania ti a discapito del fine scientifico. La morte abbia dato la più alta gratificazione del professore è stata una grande perdita quando ti ha riconosciuto, consideran- per tutta la medicina sportiva della do che tu sei Italiano, le competenze Germania. Diciamo che ho perso l’inte- scientifiche al punto da affidarti, per resse verso il centro stesso ma nel con- una funzionale riabilitazione, in tempi tempo ho avuto delle proposte dalla veramente ristretti, un suo campione Scuola Statale per Fisioterapisti di del mondo come Andreas Aquila. La Hannover dove ho intrapreso l’insegna- storia sarebbe lunga da raccontare in mento nella facoltà …si chiama M.T.T. questo contesto, posso solo dire che ho Medicin Training Terapy cioè allena- dovuto imporre il mio metodo ai nume- mento medico per riabilitazioni però non rosi e scettici fisioterapisti che corteg- soltanto riabilitazioni per riadattamento giavano Andreas. E’ stata dura ma sape- al lavoro ma anche per prestazioni. Si sa che oggi il vo di poter contare sulla volontà di un campione del posto di lavoro è sedentario ovunque tu vada e con i mondo e sulla scientificità del Metodo Materia, così problemi che ci sono per arrivare ad una certa prepa- in poche settimane, con grande stupore del team di razione fisica non basta l’attitudine al lavoro, non si medici e terapisti, Andreas era pronto per gareggiare tratta di fare dello sport con delle regole proprie: il con prestazioni addirittura migliorate. Hai mai pen- calcio ha le sue, il tennis ha le sue…queste attività sato di trasferire l’esperienza che tu hai fatto in saranno sicuramente adatte a migliorare delle facoltà Germania, nella tua Nazione d’origine, ovvero 23 per quanto riguarda..ad esempio la resistenza, il siste- l’Italia. In che modo penseresti di diffondere il tuo ma cardio-vascolare , ma fanno si che ci sono degli “metodo Materia”. …dovrei riflettere se veramente incidenti perché il corpo non è preparato a questo lo voglio. Dovrei di nuovo iniziare a fare un lavoro 8 0 0 2 o z r a M - 8 o r e m u N genere di attività. Cosa che non succedeva in passato così assiduo come l’ho fatto qui ma penso di non in quanto c’era molto più lavoro manuale ed il perico- avere più l’età e che in fondo non lo voglio più. Tra lo di traumi o microtraumi era meno frequente. Nel pochi mesi avrò 66 anni quindi…non si tratta di non lavoro sedentario, invece, bisogna prepararsi ad esse- avere l’energia, quanto l’interesse per farlo. Se invece re idonei allo sport e non raggiungere uno stato di pre- ci sono delle persone , degli enti, delle istituzioni che stazione fisica attraverso lo sport. E’ proprio questo lo avessero l’interesse, conoscendo il metodo, si, sarei sbaglio, bisogna cercare di essere in grado di pratica- d’accordo, però non con l’organizzazione mia. re lo sport e riconoscere effettivamente dove sono Oppure una pubblicazione da diffondere a livello quei difetti o devianze per le quali cercare di fare universitario. Potrebbe essere un buon progetto. qualcosa. Quindi io, praticamente conscio che quello Allora auguri per il tuo futuro in Italia. Grazie che avevo fatto da solo era soltanto per la mia perso-

MICROFONI APERTI TUTTI A TAVOLA 8 0 0 2 o z r a M - 8 o r e m u N di Daniela Musarra ricetta araba, aggiungendo il pan di spagna e la DOLCI E PRELIBATEZZE glassa colorata. L'agnello ha un ruolo preponderante nella tavo- DELLA PASQUA la siciliana durante il periodo pasquale. Esso è consumato in forma semplice, cioè cotto al na menzione particolare meritano le forno insieme alle patate, oppure come base per tradizioni culinarie pasquali. Si usa altre ricette. cucinare l’agnello in diverse ricette che L'agnello, già citato come base di alcune ricet- varianoU da città a città, offrire te pasquali sicilia- e mangiare le uova, si prepa- ne, ispira anche ra una grande varietà di dol- alcuni dolci parti- 24 ciumi. Proprio legato al lavo- colari. rìo in cucina durante il perio- Una seconda do di Pasqua, è nato il detto variante di tale "Aviri cchiù cchì fari di lu ricetta è l'agnelli- furnu di Pasqua". no di marzapane, Le pecorelle di pasta reale una ricetta che sono diventate un classico prevede l'utilizzo così come le uova colorate. Si della pasta reale. preparano i cosiddetti pupi Quest'ultima si ccù l’ova, panierini di pasta prepara utilizzan- di pane che contengono, immersi o affioranti, do i seguenti ingredienti: 1 kg di mandorle, 1 delle uova colorate. Le forme di questi dolci kg di zucchero, 200 gr di majorca, 10 gr di cre- casalinghi sono tantissime e spesso curiose. mor di tartaro, mezzo bicchiere di acqua di can- Su tutti i dolciumi, su tutta la pasticceria spopo- nella. Lo zucchero va sciolto a fuoco lentissimo la la cassata, divenuta quasi un mito e famosa aggiungendo solo mezzo bicchiere d'acqua aro- in tutto il mondo. La Cassata costituiva, alme- matizzata di cannella. Appena comincia a fila- no fino all’epoca in cui veniva preparata solo re occorre aggiungere le mandorle tritate fine- per Pasqua, il punto di arrivo per una completa mente, la farina ed il cremor di tartaro; l'impa- e appagante celebrazione delle festività. Si pra- sto va mescolato a fuoco lento finchè la pasta parano cassate di ogni forma e dimensioni tutte assume un aspetto denso e si stacca in modo ripiene di ricotta addolcita, decorata e farcita di omogeneo; a tal punto essa è pronta per la frutta candita e marmellata di albicocca, il tutto manipolazione. ricoperto da glassa colorata. Tornando alla ricetta dell'agnellino, il dolce è L’attuale cassata, la sua fisionomia e il suo ricoperto da una glassa zuccherina. Tra le gusto, si deve, a quanto pare, alle suore del varianti particolari occorre citare quella attuata Monastero di Valverde di Palermo che, intono ad Acireale dove il dolce assume una grandez- alla metà del 1700, modificarono, in parte, la za quasi naturale. 108 buoni motivi per abbonarsi a HERMES Con soli 35 euro riceverai comodamente a casa tua, ogni mese, il giornale con tutte le novi- tà, gli appuntamenti cul- turali, turistici ed enoga- stronomici della provincia di Messina. Gli eventi del mese i paesi da visitare le bellezze culturali i personaggi gli artisti locali

Tutto sui 108 comuni della provincia 25

Desidero abbonarmi a Hermes 12 numeri: Invio ...... euro tramite: 8 0 0 2 o z r a M - 8 o r e m u N -- Abbonamento Italia euro 35 -- Abbonamento Estero euro 45 - c/c postale 69170561 intestato a Editing Service Consulting snc - bonifico bancario Bancoposta c/c 69170561 ABI 07601 CAB NOME COGNOME 16500 CIN W - vaglia o assegno non trasferibile intestato a Editing Service VIA Consulting snc Ritagliare o fotocopiare e spedire per fax o per busta a: CITTA’ PR Editing Service Consulting snc via Monza is. 34 B Autorizzo il trattamento dei miei dati personali nell’ambito delle leggi vigenti in materia di privacy. 98124 Messina Tel 090 6783623 Fax 090 2500203 cell 333 8940595 FIRMA

TUTTI A TAVOLA TUTTI A TAVOLA 8 0 0 2 o z r a M - 8 o r e m u N di Daniela Musarra Antiche dolcezze... montalbanesi BISCOTTI AL LATTE Ingredienti: 1 kg di farina, 350 gr di zucchero, 25 gr di ammoniaca, 1 busta di vaniglia o scorza grattu- giata di un limone, 250 cl di latte, 3 uova, un bicchiere di olio (150 cl). Impastare tutti gli ingredienti ricavandone, dal- Fare la fontana con la farina, mettere al centro l’impasto morbidissimo, dei bastoncini. 26 tutti gli ingredienti e impastare fino ad ottenere Bagnarli nell’uovo sbattuto e poi nel miscuglio un impasto morbido. Fare dei bastoncini e di zucchero e nocciole tritate. intrecciarli. Cuocere in forno a 180° per 30 Infornare a 180° per circa 30/40 minuti minuti. BISCOTTI “A CIMINO” (Semi di anice) CIAMBELLE Ingredienti: Ingredienti: 1 kg di farina 00 (in realtà la farina usata una 1 kg di farina, 4 uova, 400 gr di zucchero, 200 volta era “a curcitta”, una farina che si ricavava gr di sugna, 150 gr di mandorle spellate, 150 gr da un particolare tipo di grano tenero), 150 gr di di frutta candita, 30 gr di cremon di tartato, 15 lievito (deve essere usato del pane fresco lievi- gr di bicarbonato, 250 cl di latte. tato che si può preparare in casa o al limite com- Sfarinare la sugna nella farina (non bisogna prare al panificio), 250 gr di zucchero, 150 gr di scioglierla) aggiungendo poi le mandorle e la sugna, 250 cl di acqua, 30 gr di semi di anice. frutta candita. Fare una fontana e mettere al cen- Sfarinare la sugna nella farina e aggiungere i tro tutti gli altri ingredienti. Impastare fino ad semi di anice, fare la fontana e mettere al centro ottenere un composto morbido. Fare dei baston- l’acqua calda, nella quale è stato sciolto lo zuc- cino grossi e lunghi, spennellare con un tuorlo chero e il lievito. Impastare e lavorare con olio d’uovo e spolverizzare con zucchero. Cuocere di gomito fino ad ottenere un impasto morbido, nel forno a 180° per circa 30/40 minuti. Una che deve essere continuamente lavorato e man- volta raffreddati i bastoncini si tagliano a fette, tenuto caldo. Fare dei bastoncini sottili che spesse circa 3 cm. prenderanno le varie forme di I, O, S con delle BISCOTTI AL VINO (O VERMOUTH) piccole incisioni laterali da farsi con la punta di Ingredienti: un coltello (una o due al massimo). I biscotti 1 kg di farina, 300 gr di zucchero, 15 gr di verranno disposti su un ripiano preparato all’uo- ammoniaca, 1 busta di vaniglia, 3 uova (uno po (le donne usavano con meticolosa cura siste- lasciarlo da parte per bagnare alla fine i biscot- mare “u liettu”) su cui adagiare, ricoprire e far ti), 1 bicchiere di vino rosso o vermouth, 100 gr riposare per almeno 24 ore i biscotti. Infornare a di nocciole tostate e tritate che andranno mesco- 180° per 30/40 minuti. Il colorito deve comun- late con 100 gr circa di zucchero. que rimanere bianco. ...chiamate HERMES...... aziende, enti pubblici e privati, associazioni... per la vostra pubblicità chiamate HERMES.

Volete far conoscere la vostra azienda, i vostri prodotti, le manifestazioni e gli eventi del vostro paese?

Chiamate HERMES, 27 il nuovo mensile 8 0 0 2 o z r a M - 8 o r e m u N della tua provincia. ...chiamateci

333 7071396 - 339 1988218 - 333 8940595

TUTTI A TAVOLA LO SCATTO DEL MESE 8 0 0 2 o z r a M - 8 o r e m u N

28 SicilianitàSicilianità (foto Filippo Isolino)

29 8 0 0 2 o z r a M - 8 o r e m u N

LO SCATTO DEL MESE STORIE D’AZIENDA 8 0 0 2 o z r a M - 8 o r e m u N la redazione

ra le aziende artigiane più longeve e conosciute di Montalbano la più rappre- sentativa è sicuramente quella del pani- ficioT Maiorana che da oltre quaranta anni porta avanti con successo le antiche tradizioni montal- 30 Da più di quarant’anni banesi della produzione del pane. un’azienda a conduzione Il panificio “Maiorana Antonino” nasce a familiare contribuisce a Montalbano Elicona nel 1966 quando il titolare inizia l’attività con la gestione del forno sito in rendere famoso il Pane del Via Giardino, di proprietà delle famiglie centro nebroideo più bello Scaffidi-. Negli anni successivi, con la collaborazione della della Provincia. moglie, signora Rosa, di alcune lavoratrici, e di autotrasportatori montalbanesi per la distribu- zione del pane, la ditta si afferma a livello loca- M... di le e nella città di Messina dove nei migliori negozi è possibile acquistare il famoso “ pane di Montalbano” prodotto da Maiorana e riconosci- Maiorana: bile dal simbolo “MA” impresso in tutte le forme di pane. Nel corso dell’anno 1972 il panificio il Pane di Maiorana sposta l’attività nell’attuale sede sita in Via Provinciale 70. Questi locali, nel tempo, Montalbano sono stati ampliati e dotati di macchinari e di moderne tecnologie dell’arte bianca con riflessi positivi sulla qualità dei prodotti e sulle condi- Basta poco per realizzare zioni di lavoro del personale . Attualmente la il successo di un’azienda: gestione del panificio è a conduzione familiare ed ai coniugi fondatori si è aggiunto il figlio guardare al passato risco- Tindaro che ha apportato alcune novità nella prendone le tradizioni gamma dei prodotti forniti dall’azienda. L’attuale produzione dell’azienda si distingue in culinarie. tre linee: PANE con la produzione in particolare del pane di frumento a lunga conservazione secondo le antiche procedure di lievitazione e di lavorazio- ne. Il pane prodotto dalla ditta in diverse pezza- ture e forme si distingue per la bontà derivante dall’accurata selezione delle materie prime e dall’assoluta genuinità degli ingredienti; BISCOTTI TIPICI con produzione in partico- lare di quelli della tradizione montalbanese quali le “nuvolette” le “ciambelle alle mandorle” i “biscotti al latte ed al vermout” i “panettoni artigianali di Natale”, etc; PASTA FRESCA da menzionare la produzione dei famosi “maccheroni montalbanesi” , che secondo la ricetta tradizionale vanno conditi con il sugo di maiale, inoltre, molto gradite dai con- sumatori sono le tagliatelle,le pappardelle, le gramigne... etc. Gli importanti risultati conseguiti sul mercato dal panificio Maiorana in oltre quaranta anni di attività, sono il frutto della serietà, competenza e spirito di sacrificio della famiglia Maiorana che negli anni ha saputo innovare la propria azienda mantenendo, nel rispetto delle tradizioni locali, alta la qualità dei prodotti a prezzi conte- nuti. 31 Per il futuro la famiglia Maiorana intende conso- lidare e se possibile incrementare i risultati posi- tivi sin qui raggiunti effettuando gli investimenti 8 0 0 2 o z r a M - 8 o r e m u N necessari a migliorare l’organizzazione del lavoro ed ampliare la gamma dei prodotti di qua- lità forniti alla clientela.

STORIE D’AZIENDA SIAMO FAMOSI PER... 8 0 0 2 o z r a M - 8 o r e m u N SAN FRATELLO di Rosa Spinella

Ia varcatoG i ormaiu i confinide isolanii la fama dei riti della Settimana Santa che si svolgono a S.Fratello, paese della provinciaH di Messina situato a 20 Km. da Sant’Agata Militello. La Festa dei Giudei di 32 San Fratello, commemorazione pagana del Venerdì Santo, è una delle manifestazioni più seguite della Sicilia, che perde le proprie origi- ni nella notte dei tempi. Un momento di folklo- re e tradizione popolare, un unicum per le sue caratteristiche e il suo significato culturale. Nella Corda pazza, Leonardo Sciascia scrive- va: “... che cos’è una festa religiosa in Sicilia? Sarebbe facile rispondere che è tutto... E’anzi tutto una esplosione esistenziale... esplosione dell’es collettivo di un paese dove la collettivi- posto e si tramandano da padre in figlio. I tà esiste soltanto a livello dell’es...”. E “… I Giudei, impersonificati dai cittadini sanfratel- Giudei di San Fratello sono gli uccisori di lani, sono irriconoscibili dentro i loro costumi Cristo, perciò nella rappresentazione della pas- pittoreschi. Affermava il Pitrè riferendosi ai sione di Cristo che viene condannato e crocifis- Giudei di San Fratello “se tu cerchi di sapere so, essi demonicamente si scatenano... e ci chi essi siano, non ci riuscirai, tanto artificiosa- chiediamo se alla formazione di una tale tradi- mente essi sono mascherati e tanto si adoprano zione non abbiano concorso più delle ragioni a non farsi riconoscere. Il silenzio è assoluto e calendariali e liturgiche, ragioni psicologiche, perciò è il loro gran segreto”. Un gran numero sociali e storiche”. di persone conservano accuratamente e gelosa- Un singolare esempio di “unione” tra sacro e mente il costume che, secondo la tradizione, da profano; una commistione tra il dolore per la secoli è formato da una giubba e da calzoni di perdita del Cristo e la fastosità tipica delle feste mussola rossa a strisce d’altro colore, solita- carnevalesche. I costumi indossati dai sanfra- mente gialle o bianche; una maschera e un cap- tellani, in tale pittoresca circostanza, ricordano puccio rosso, sbirrijan, che si slancia con un in parte quelli dei soldati romani che flagellaro- lungo cordoncino sino ad assottigliarsi come no Gesù, sono di proprietà delle famiglie del coda. Altri elementi rendono l’aspetto piuttosto singolare: pelle lucida con lingua, sopracciglia vani mandriani camuffati intenzionalmente da lunghe e arcuate, scarpe di cuoio grezzo e di Giudei, corrono all’impazzata per le strade stoffa, schierpi d’piau, catene a maglie larghe facendo un vero pandemonio ed assordando la nella mano sinistra, d’scplina, trombe militari gente…” . con vari ornamenti finemente intarsiati e un Una grande rappresentazione scenografica per singolare elmetto, con qualche pennacchio o far rivivere ogni anno una tradizione singolare, croce. Cosi vestiti gli uomini sanfratellani, dal curiosa, spettacolare, che sicuramente è anche Mercoledì al Venerdì Santo, ripercorrono le vie quella più discussa fra le tante che si svolgono del paese con squilli di trombe, catene minac- in terra siciliana. Molti valenti studiosi di tradi- ciose e campanacci, con il chiaro intento di zioni popolari se ne sono occupati, spinti ed distogliere l’attenzione popolare dal dolore per attratti dall’enorme suggestione e dall’interesse la morte di Gesù Cristo. Il contrasto tocca il suo che da essa proviene e, scandagliandone apice il Venerdì Santo, quando il corteo che soprattutto i comportamenti, hanno formulato segue il Crocifisso è disturbato ed interrotto nel diverse interpretazioni. Sicuramente, però, per suo cammino dall’arrivo festoso dei Giudei. i sanfratellani, inconsapevoli attori di questa Viene spontaneo a questo dissacrante rappresentazione punto chiedersi: ma che che fortemente contrasta con il cosa rappresentano i mesto spirito dei fedeli nel Giudei, visto che, mentre periodo della Passione, la spie- la chiesa universale com- gazione va ricercata tra le pagi- memora la passione e ne del Vangelo. Non si faccia, morte di Gesù Cristo, a dunque, alcun accostamento San Fratello si festeggia intenzionale con il Carnevale forse il contraltare di ne si dica che il Giudeo sa di quella che è considerata a pagano: mai, infatti, alcun pieno titolo la festa più ha violato la reli- antica del dramma sacro giosità del costume sacro del popolare? Un tempo com- Giudeo, indossato solo ed parivano molti personaggi esclusivamente nei tre giorni tratti dalle pagine del della Settimana Santa ad Vangelo, ma su questi, il espressione del suo atto di fede Giudeo ha preso il e del suo tripudio di amore a sopravvento. Ed egli non Cristo. è semplicemente un per- Noi, a questo punto, lasciamo il 33 sonaggio folkloristico, nostro lettore-visitatore libero come molti pensano, non di trarre le considerazioni che

è colui che con il suono della sua tromba dà un ritiene più opportune, nella speranza che questa 8 0 0 2 o z r a M - 8 o r e m u N aspetto del tutto insolito alle celebrazioni. Egli Festa, così come tante altre di questa nostra piuttosto rappresenta il crocifissore, il flagella- terra, duri immutata nel tempo e tocchi le pro- tore e il soldato che affondò la sua lancia nel fondità dell’animo di chi, per sentimento e con- costato di Gesù. E’ l’uomo che coprendosi, con vinzione, vivrà questa tradizione riportando estro, interpreta un personaggio animato da una alla memoria quelle pagine del Vangelo dove si carica emotiva folle e ad un tempo grottesca. narra del sacrificio di Cristo, condotto sul Tant’è vero che il Pitre scriveva: “(...) Nuova Calvario tra gli scherni e il giubilo dei Giudei. del tutto, nel ciclo delle rappresentazioni mute, è la festa dei Giudei di San Fratello dove i gio- Foto di Nino Spartà

SIAMO FAMOSI PER... TRADIZIONI, STORIE E LEGGENDE 8 0 0 2 o z r a M - 8 o r e m u N SYDNEY la redazione L’isolana Graziella Crisà ricordata dagli eoliani d’Australia

34

n questo mese di marzo si trova in Australia braio) con una targa, che è stata consegnata, da Viviana Crisà (studentessa universitaria e alcuni isolani d’Australia, al Sindaco del figlia ventunenne di Graziella Crisà), giunta Comune di (isola di Salina), dott. insiemeI ad Antonio Brundu in occasione della Salvatore Longhitano e al bibliotecario Antonio visita effettuata da una delegazione comunale di Brundu per apporla nella Biblioteca Comunale, . La giovane isolana ha riab- dove Graziella ha lavorato dal 1995, con impe- bracciato, in Australia, alcuni zii che non vede- gno, dedizione e senso di responsabilità. Questo va da tanti anni ed ha conosciuto, per la prima il testo della targa: “Gli Eoliani d’Australia rico- volta, altri zii e parenti che non aveva mai visto noscenti della calorosa accoglienza e delle utili prima. Grande e reciproca è stata la gioia per tali informazioni nelle nostre patrie isole, ringrazia- incontri, colmi di commozioni ed emozioni, no, con affetto profondo, per il lavoro svolto da accentuati dalla visione di foto e video dei viag- GRAZIELLA CRISA’per tutti noi in visita nelle gi in Italia ed alle Eolie (ben conservati dai Eolie e nella Biblioteca Comunale di Malfa. parenti, nei quali vi era Viviana da bambina) e Con nostra devota memoria- Marcello D’Amico dal vivo e caro ricordo di Graziella (scomparsa e Pino Narduzzo- Melbourne”. Tantissime per- da un anno), sempre presente nell’animo e nel sone hanno manifestato, per tale perdita, stupo- cuore di coloro che l’hanno apprezzata e voluta re, costernazione, incredulità e dispiacere non bene. solo in Italia, ma anche in Australia, negli Stati Intanto una Santa Messa in suo suffragio è stata Uniti, in Canada e in Argentina. Molti hanno celebrata nella chiesa dei Padri Cappuccini di voluto scrivere, con il cuore, i propri commenti St. Fiacre, a Leichhardt - Sydney; mentre il sulle pagine del sito internet “Stretto indispen- Comune di Malfa, all’inizio della stagione esti- sabile” (come Antonio Palladino, bibliotecario va, nell’ambito delle iniziative culturali della dell’Accademia Americana in Roma; l’artista Biblioteca Comunale, organizzerà una manife- eoliano d’Australia Marcello D’Amico e la stazione dedicata alla indimenticabile figura di Società Isole Eolie di Melbourne; Rona Graziella Crisà, che ha lasciato un vuoto incol- Shaffran di Ottawa, direttrice Corte dei Conti mabile. Inoltre gli Eoliani del continente austra- del Governo Federale Canadese; Walter liano hanno voluto ricordare la figura di Cerquetti (regista Rai Tv e autore teatrale) di Graziella Crisà (scomparsa un anno fa, alcuni Incisa Valdarno- Firenze; le scrittrici Nella giorni prima del suo 50° compleanno- 28 feb- Ginatempo di Roma e Paolina Campo di Catania; Doug Owens, capo ufficio esecutivo quindicinale “La Scintilla” della Curia del Comune di Banyule (Melbourne); Fabian Lo Arcivescovile di Messina e la rivista “Eolie in Schiavo di Sydney (funzionario dell’Archivio viaggio e …dintorni” (Magazine pocket 2007) Statale del New South Wales- Australia); hanno pubblicato, invece, uno scritto di Francesco Iannello di Messina; Alberto Materia, Graziella su “Ricordi d’infanzia a Malfa”, dove eoliano d’Argentina. si parla degli “anni bellissimi e meravigliosi” Inoltre diversi quotidiani e riviste e la televisio- trascorsi nel proprio paese, quando ancora la ne eoliana di Teleisole hanno espresso il proprio tecnologia non era arrivata per “rubare” parte di cordoglio per una perdita così improvvisa e ina- quel “nostro piccolo autentico mondo nel quale- spettata. Dalla “Gazzetta del Sud” alla rivista scrive Graziella- vivevamo tranquilli e con “Sicilia Mondo” di Catania, che hanno eviden- tanta umiltà, ma invece ci ha tolto tante cose e, ziato il “carattere schietto, allegro e aperto di fra queste, la spensieratezza e l’allegria”. Il Graziella nei confronti degli altri e il contributo mensile “L’isola di Capri, Anacapri, delle isole e straordinario dato alla Biblioteca Comunale di delle costiere” ha presentato Graziella come Malfa sin dall’inizio dell’attività e che, oggi, è “l’anima bella della comunità eoliana, dal carat- diventata fucina e centro di cultura. Antonio tere solare, allegro, di grande comunicativa, Brundu (suo compagno da 12 quale artefice e animatrice anni sia nella vita che nel della Biblioteca Comunale di lavoro) -ha ricordato- conti- Malfa. Apprezzata sino in nua a scrivere Sicilia Mondo- Australia dalle comunità delle le virtù di compagna affettuo- isole siciliane per le iniziative sa ed amorevole e di madre culturali e la profonda dedi- nei confronti della sua adorata zione al suo mestiere tra i libri. figlia Viviana. E poi la sua “Credo che di Graziella- affer- intelligenza e il suo modo di ma Antonio Brundu- non essere rappresentano una potranno mai essere dimenti- grande lezione di vita e di cati l’allegria, la vitalità, il sor- insegnamento basati sui valo- riso e la schietezza. L’angoscia ri umani e cristiani. E questa e il dolore per la sua repentina cultura di valori la lascia a chi scomparsa potranno essere gli è stato vicino e a quanti attutite solo dal pensiero che hanno avuto il bene di averla abbiamo avuto la gioia di conosciuta veramente”. essere stati con lei e vicini a lei Il periodico “Il Ficodindia” di in tante cose belle e tristi che Sydney ha pubblicato un la vita ci ha dato e che abbia- 35 ampio servizio su Graziella, definendola (in mo vissuto insieme, costantemente e, a volte, binomio con Antonio Brundu) “promotrice ed come sprazzi di luce intensa nell’attesa di quel- animatrice della Biblioteca Comunale di Malfa la definitiva”. 8 0 0 2 o z r a M - 8 o r e m u N e delle annuali iniziative culturali, quale motore propulsore della crescita e dello sviluppo della Foto 1 - Manifestazione culturale nella Biblioteca struttura bibliotecaria; infatti accoglieva la gente Comunale di Malfa: da sin. Antonino Leone (ex- con un sorriso ed intavolava discussioni interes- comandante Capitaneria del Porto di Salina), Viviana e Graziella Crisà, il senatore Nino Randazzo e il cantau- santi con le persone, specie quelle provenienti tore eoliano Antonio Famularo alla chitarra. dall’Australia, dove Graziella ha parenti e (foto di Antonio Brundu). amici” (non a caso accanto al suo corpo è stata posta la bandiera d’Australia dove, un giorno, ci Foto 2 - Graziella Crisà nella Pinacoteca Comunale ubi- sarebbe andata così come era suo desiderio). Il cata nei locali della Biblioteca Comunale di Malfa (foto di Antonio Brundu).

TRADIZIONI, STORIE E LEGGENDE TRADIZIONI, STORIE E LEGGENDE 8 0 0 2 o z r a M - 8 o r e m u N di Rosa Anna Salsa Il Liceo Classico “Enrico Trimarchi” incontra Bellavia e Sabella Santa Teresa di Riva si è tenuto un liceo classico santateresino è stato promosso incontro tra gli alunni del Liceo dall’iniziativa rientrante nel progetto del POF, Classico “Enrico Trimarchi” ed Enrico ovvero il Piano dell’Offerta Formativa, ABellavia, giornalista del quotidiano La “Leggiamo gli autori contemporanei”. Tale Repubblica e del periodico L’Espresso a progetto ha sposato bene anche il progetto Palermo, nonché scrittore, insieme a Silvana legalità, rientrante per tematica sempre del 36 Mazzocchi, del libro “Iddu, la cattura di POF liceale. Bernardo Provenzano”, e il sostituto procurato- Gli alunni del Liceo Classico, invitati alla lettu- re Marzia Sabella, Pm della Direzione ra del testo “Iddu, la cattura di Bernardo Distrettuale antimafia di Palermo, che dal 2001 Provenzano” dai docenti Francesco Messina e ha coordinato, con i procuratori del DDA, Pasqua Santoro, e dal Preside, Prof. R. Giuseppe Pignatone e Michele Prestipino, le Calabrese, hanno elaborato, analizzato e fatto indagini per la cattura del boss, Bernardo proprio il testo letto, realizzando e coordinato Provenzano, latitante da ben 43 anni, ed ora l’incontro che si è tenuto nei locali della pale- agli arresti per crimini di mafia. stra del plesso del Liceo Classico “E. L’incontro dello scrittore Bellavia e del sosti- Trimarchi”. tuto procuratore Sabella, con gli alunni del Meeting che si è sviluppato attraverso la recita- zione e la drammatizzazione, grazie ai ragazzi sciò durante un’intervista televisiva. Non sono del laboratorio teatrale, di brani tratti dallo stes- mancate, sempre da parte dei ragazzi, alunni so libro di E. Bellavia – S. Mazzocchi, ricco a della I B, le riflessioni su quello che è la mafia sua volta anche delle cosiddette intercettazioni oggi e ciò che quest’ultima provoca, sia alle a m b i e n t a l i vittime sia ai persecutori e a chi ( e l e m e n t i , la combatte, analizzando da un questi ultimi, punto di vista prettamente sin- che hanno golare, la cosiddetta mafia fem- reso possibile minile, ovvero il Filo il riscontro, le d’Arianna nella mano della rilevazioni e la mafia. Nel corso dell’incontro, conseguente numerosi sono stati i momenti cattura del di apprezzamento da parte degli capo di Cosa invitati, E. Bellavia, che si è Nostra, da detto “…ad un certo momento parte degli commosso per ciò che i ragazzi inquirenti e hanno organizzato e preparato delle forze dell’ordine), e brani presi dal testo dalla semplice lettura di un testo…” ; M. del Prof. R. Calabrese, “Giovani e scuola con- Sabella, che è stata nominata ufficialmente dai tro la mafia” . Non sono mancate le interpreta- studenti liceali, Cittadina Onoraria di S. Teresa zioni poetiche di S. Quasimodo, promosse da di Riva, per il riconoscimento del lavoro, non due alunne liceali, Ornella Cerro ed Jolanda privo di ostacoli e difficoltà, alla cattura del Scuderi. Alla recitazione, gli alunni della II B, latitante Provenzano; e il Sindaco di S. Teresa hanno realizzato un cortometraggio per la regia di Riva, dott. Alberto Morabito, il quale ha di Tindaro Trimarchi, che ripercorre con patos ricordato come è importante e necessario con- e realismo crudo, la visione non solo della cat- tinuare a rispettare la legalità e perseguirla, tura del boss palermitano, ma anche gli omici- ognuno nel compito prefissato. A conclusione di eccellenti di mafia degli della giornata, ultimi decenni. Come non (allietata anche ricordare giustamente il dalle note della coraggio e il principio di “ C a v a l l e r i a legalità di uomini come G. Rusticana”, “Il Falcone e P. Borsellino o di Padrino” e “La P. Impastato. Forte, di fatto, Vergine degli 37 è risuonato il messaggio del Angeli”, eseguiti giudice siciliano (ucciso nel dal gruppo musi- mese di Maggio del 1992 a cale degli studenti 8 0 0 2 o z r a M - 8 o r e m u N Capaci, quando la mafia, per del Liceo mano di Giovanni Brusca, Classico e della fece letteralmente saltare in Scuola Media), il aria la sua vettura e quella momento che gli della scorta di Falcone), “E’ normale che esista stessi alunni hanno definito “dei pizzini”, ovve- la paura in ogni uomo. L’importante è che sia ro l’interessante dibattito che ne è scaturito accompagnata dal coraggio. Non bisogna dalle domande che i ragazzi hanno posto agli lasciarsi sopraffare dalla paura, altrimenti ospiti, il giornalista E. Bellavia e il PM diventa un ostacolo che impedisce di andare Marzia Sabella, suscitando a volte risposte avanti!”, messaggio che lo stesso Falcone rila- impegnative, non prive di difficoltà.

TRADIZIONI, STORIE E LEGGENDE PERSONAGGI 8 0 0 2 o z r a M - 8 o r e m u N di Carmela Pantano immo Pinci sembra ranea”. Molte sue opere si tro- Mimmo aver ispirato la sua vano presso collezioni ed Enti vita al principio italiane ed estere. Pinci: un secondoM il quale “Non esiste Osservando i quadri di Pinci cosa alcuna che l’arte non emerge, fin da subito, la possa esprimere”. I suoi inte- varietà di interessi di que- creatore di ressi sono molto ampi e st’artista e la sua ricca creati- vanno dalla pittura, alla poe- vità che lo porta a prendere cose belle sia, dalla fotografia, al dise- spunto dai più svariati argo- gno, dal teatro, all’arte gastro- menti personali, storici, natu- nomica. E’ un artista a tutto ralistici e religiosi. Tra i temi 38 tondo che fa della sua creati- principali, le nature morte, vità un mezzo per esprimere nelle quali i fiori e la frutta se stesso e il mondo, nelle sue emergono con immediatezza varie sfaccettature. e naturalezza. I limoni, le Nasce a Messina nel 1948 ciliegie, le arance, l’uva sono dove tutt’ora vive ed opera. colti con pennellate decise; i Ha partecipato a moltissime papaveri, le fresie, i tulipani, collettive e personali. Nel le margherite, le ginestre si 1969 ha aderito alla “Mostra stagliano con colori vivi, ma di giovani pittori e scultori di mai eccessivamente forti, Messina”; al 1973 risale la mostrando la natura in manie- sua prima personale presso il ra molto spontanea. Le nature Palazzo della Provincia di morte raggiungono il loro Messina; dal 1974 al 1983 massimo livello soprattutto Non parlo soggiorna a Padova per moti- laddove si mostrano con Non parlo vi lavorativi ed anche qui rea- forme leggere e essenziali. mentre continuo a guardare lizza importanti mostre tra le Altro fiore all’occhiello della quali ricordiamo la personale pittura di Mimmo Pinci sono i una rosa recisa del 1975 a Palazzo Armeni, la paesaggi. Qui viene portata in che non vuole appassire. collettiva del 1977 nella gal- scena la sua Sicilia, i mille leria “Il ponte”, nel 1978 volti di questa terra, la sua Non guardarmi all’Hotel Splendid di solarità, malinconia, i suoi mentre rimango in silenzio. Galzignano Terme (PD), la mille colori. I tramonti, i personale “V.Aganoor” ad multiformi colori dei paesag- Non chiedermi perché. Arquà Tetrarca (PD). Nel gi autunnali, gli alberi inneva- Segui i miei occhi 1998 e1999 torna a esporre i ti non sono solo immagini tra- suoi quadri a Messina presso sportate dalla realtà alla tela, mentre guardano i tuoi. il Salone degli Specchi del ma sono intrisi di ricordi e di Non parlo perché penso Palazzo dei Leoni. Ha fatto amore per la Sicilia. Le isole parte dell’Accademia Eolie è il luogo che più affa- che una rosa H.E.D.E di Ferrara. E’ inseri- scina l’artista: i meravigliosi anche sullo stelo to nel catalogo d’arte colori del mare, le caratteristi- “Protagonisti della pittura e che costruzioni bianche, le potrebbe essere già appassita. scultura Europea e contempo- barche sulla spiaggia, gli sco- gli e le insenature prendono intrisi di malinconia, forma con colori decisi, un blu come emerge nel quadro molto forte, un bianco netto, “Tanto per ridere”. Il un rosso puro. In queste tele pagliaccio, figura appa- sembra di poter toccare con rentemente gioiosa ma in mano le Eolie, come se le realtà enormemente acque e le spiagge di questa malinconica, mostra la terra fossero sul punto di venir sua tristezza negli occhi, fuori dalla tela. Anche la nei lineamenti del viso, tematica religiosa ha un peso nell’enormità del fiocco, siciliana, intrisi di sapori notevole nella produzione del- ma, accanto a questi elementi, mediterranei e semplici da l’artista messinese. Qui scom- il naso rosso, ad attenuare la realizzare. Un viaggio attra- pare la pacatezza delle tele drammaticità del personaggio. verso i fornelli siculi, con con- paesaggistiche ed emerge il Notevole anche la sua opera sigli, suggerimenti, segreti e tormento delle anime e le grafica di cui si è avvalsa la curiosità. assurdità dell’esistenza. Casa Editrice Edigam per le Pinci è anche poeta. I suoi Nell’opera “Perché…” il copertine della collana “Il versi raccontano la vita, ora Cristo è in croce con il volto girasole”. Nei disegni l’autore nella sua semplicità, ora nella sanguinante, con gli occhi si allontana dalla realtà: le sua complessità, vagliano l’a- velati, rivolti ad un Cielo che figure sono meno reali, le nima dell’uomo, esprimendo i dovrebbe dare una risposta al forme acquistano una dimen- dubbi, i dolori, le gioie del suo interrogativo. Tutti i volti sione fantastica. I contorni tempo, con varietà di emozio- delle figure di Pinci sono sono molto più decisi e marca- ni e sensazioni. E’una poesia molto marcati. Il “Leone di ti, il tratteggio è minuto, sincera, immediata, sempre mare” mostra un ogni più piccolo appassionata e velata di viso con tutte le e l e m e n t o nostalgia, spesso dolorosa, tal- caratteriste espresso. volta illuminata da una qual- cromatiche M i m m o che speranza. dello scuro Pinci non è L’artista è colui che sa o che uomo del solo pittore: cerca di imprigionare la vita. Sud, lo è scrittore e Cerca di farlo trasferendo la s g u a r d o poeta. E’ sua anima e il suo mondo sulla m a g n e t i c o , autore di pub- tela o sulla carta. O, più sem- fiero, deciso, blicazioni dedi- plicemente, cerca di farlo 39 una faccia che cate all’arte creando cose belle. E’ questo esprime forza nei linea- gastronomica, un’altra Mimmo Pinci: un creatore di menti, nei colori, nelle forme. sua passione. Sono libri di cose belle. 8 0 0 2 o z r a M - 8 o r e m u N Spesso i volti di Pinci sono ricette tipiche della tradizione

OPERE PUBBLICATE: “L’ultima indifferenza”, 2000 “Siciliamore”, 1978 “Love Song”, 2003 “1, Venezia andata e ritorno”, 1980 “Dove comincia il mare”, 2006 “Frantumi di senso”, 1991 “Cantare di te”, 2006 “Isole e sole”, 1996 “Quanto basta”, 2007 “Se avessi il cuore”, 1997 “Nell’infinito sogno”, 2007 “E’” (tutto l’amore), 1998 “Cosa vuoi che ti dica? (in fase di stampa)

PERSONAGGI PER FARE IMPRESA 8 0 0 2 o z r a M - 8 o r e m u N di Augusto Caramelli tradizionali nelle zone svantaggiate. Il Programma di sviluppo Sviluppo di sistemi agricoli e forestali a carattere multifunzionale (agricoltura sostenibile , valoriz- rurale siciliano zazione delle risorse naturali e ambientali ai fini ricreativi). Incentivazione delle iniziative ambientali/econo- (PSR – Sicilia 2007/2013) miche che coniugano il miglioramento ambientale alla diversificazione delle attività agricole e fore- ASSE II stali. Diffusione di pratiche agricole e forestali sostenibi- “Miglioramento dell’ambiente e li finalizzate a preservare ed a migliorare le risor- dello spazio rurale” se naturali (acqua, suolo, biodiversità). Incoraggiamento degli agricoltori ad adottare 40 Continua la panoramica sugli obiettivi e standard elevati per il benessere degli animali. priorità del nuovo PSR siciliano……. Lotta alla desertificazione e prevenzione dei feno- meni di degrado. a finalità programmatica delle misure del Tutela delle risorse idriche. secondo asse (€. 886.504,029) è quella di valo- Incremento della superficie boscata. rizzare l’ambiente e lo spazio naturale soste- Difesa dagli incendi e dalle calamità naturali. Lnendo la gestione del territorio tramite azioni volte a Ripristino del soprassuolo boschivo danneggiato promuovere la tutela e/o la conservazione del paesag- da incendi o disastri naturali. gio agro-forestale, l’equilibrio territoriale, la diffusio- Mitigazione dell’effetto serra e contrasto al cam- ne di pratiche agricole e forestali sostenibili, nonché biamento climatico. le iniziative ambientali ed economiche portatrici di La prima priorità indicata consiste nella conservazio- benefici alle comunità rurali. Poiché il territorio sici- ne della biodiversità e tutela e diffusione di sistemi liano si caratterizza per un’elevata mutevolezza agro-forestali ad alto valore naturalistico. La salva- ambientale, data la presenza di aree svantaggiate guardia della biodiversità è un obiettivo trasversale (comprese quelle di montagna e quelle con svantaggi che caratterizzerà tutti gli interventi programmati specifici), aree protette e Rete Natura 2000, aree ad dalla Regione. La Sicilia, infatti, si raffigura come un agricoltura estensiva ed aree agricole ad elevata centro di origine e diversificazione biologica di gran- valenza naturale, diversi sono sia punti di forza (ele- de interesse, data l’estrema eterogeneità degli ecosi- vata biodiversità, buona qualità delle risorse idriche, stemi, delle specie, delle varietà e delle popolazioni presenza di territori ad elevato valore paesaggistico, presenti, nonché per la presenza di numerose aree ecc.) sia quelli di debolezza (alta incidenza di incendi protette ed ambienti ad elevato valore naturalistico, boschivi e territori a rischio di dissesto idrogeologico, nonostante l’incidenza negativa, da un lato dello svi- degrado ambientale e paesaggistico, tendenza all’ab- luppo dell’urbanizzazione e l’intensificazione delle bandono delle attività agricole nelle zone svantaggia- attività agricole, che riguardano in particolar modo le te). Tenuto conto di ciò, l’analisi economico-territo- fasce costiere e/o pianeggianti, dall’altro del perdura- riale fa emergere per il secondo Asse i fabbisogni che re costante del fenomeno dell’abbandono delle attivi- vengono elencati nella tabella presente di seguito ed tà agricole e zootecniche nelle zone svantaggiate, estrapolata dal documento della Regione Sicilia. causato dai sempre crescenti costi di produzione e Asse II dalla scarsa remuneratività dell’attività agricola. Se a Fabbisogni di intervento tutto questo aggiungiamo il rischio di estinzione o di abbandono di alcune specie e razze animali, l’even- Conservazione della biodiversità. tuale introduzione di OGM e soprattutto l’elevata Tutela e diffusione di sistemi agroforestali ad alto incidenza di incendi, specie nei mesi estivi, compren- valore naturalistico. diamo come la salvaguardia della biodiversità natu- Incentivazione di azioni mirate alla conservazione rale, agraria e forestale costituisca una priorità regio- e diffusione di germoplasma, sia vegetale che ani- nale che dovrà essere conseguita attraverso azioni male. volte alla tutela di quei territori caratterizzati da Mantenimento delle attività agricole e zootecniche un’alta concentrazione di specie endemiche con grande potenziale di rigenerazione ecologica e che valenza naturalistica ed ambientale. presentano segni di degrado con progressiva perdita Le caratteristiche del suolo rappresentano un fattore di habitat. In continuità con i risultati conseguiti nel basilare per la competitività del sistema agroalimen- precedente settennato con la misura F tare isolano. Per questo la tutela della risorsa suolo “Agroambiente”, che ha contribuito alla salvaguar- e quella delle risorse idriche vengono indicate dia-ripristino della biodiversità e dei valori paesaggi- come altre due priorità da perseguire. stici degli ambienti agricoli, anche nella nuova pro- L’avanzante desertificazione, dovuta al riscaldamen- grammazione, la Regione intende proseguire nel to del globo, il processo di erosione idrica sia super- sostegno agli agricoltori che contribuiscono alla con- ficiale che profonda, rendono necessarie misure di servazione della biodiversità e in generale alla implemento della tutela del territorio e delle risorse gestione sostenibile del territorio, attraverso l’intro- idriche già colpiti da agenti inquinanti derivanti dal- duzione o il mantenimento di metodi di produzione l’attività agroindustriale, dagli incendi, spesso dolo- compatibili con l’esigenza di tutela e miglioramento si, senza dimenticare il rischio idrogeologico dei ter- dell’ambiente, nonché di salvaguardia del paesaggio, ritori di molti comuni siciliani. A tal proposito il pro- che consentono tra l’altro l’ottenimento di prodotti gramma regionale prevede interventi atti a: che danno maggiori garanzie di salubrità, risponden- - aumentare le superfici interessate (sia private che do così alla richiesta di fasce sempre più ampie di demaniali); consumatori. Inoltre saranno previste misure volte - mantenere, conservare e sviluppare le funzioni pro- alla conservazione del germoplasma vegetale ed ani- tettive dei boschi; male che, attestatosi nell’evoluzione naturale in rela- - realizzare azioni di contrasto e prevenzione dei zione all’ambiente siciliano, costituisce la base bio- rischi ambientali ed in particolare la difesa dei boschi logica su cui poter costruire percorsi di sviluppo agri- dagli incendi; - colo e silvicolo sostenibile e multifunzionale. ricostituire il soprassuolo boschivo danneggiato da Per la riforestazione saranno attuate azioni che pre- disastri naturali e da incendi. servino la diversificazione floristica e la naturale - l’incentivazione di fasce di vegetazione arbustiva diversità delle specie e degli habitat. e/o arborea lungo i corsi d’acqua per il controllo del- Secondo obiettivo prioritario è la tutela e gestione l’inquinamento diffuso sostenibile del territorio. - l’integrazione nelle pratiche agricole e nelle attivi- Proprio per rendere possibile la salvaguardia dei ter- tà di afforestazione e agroforestazione della Direttiva ritori ad elevato valore paesaggistico per la presenza Quadro sulle Acque (2000/60/CE). di sistemi agricoli e forestali tradizionali e sistema- L’ultima priorità individuata nell’Asse 2 è legata alle zioni tipiche del paesaggio siciliano, è necessario che problematiche ambientali appena descritte. Si tratta esistano comunità rurali vitali nello svolgimento della necessità di aumentare la produzione di bio- delle attività agricole e zootecniche. Poter garantire massa e diffondere pratiche/attività per la ridu- la sopravvivenza di queste attività significa, oltre zione dei gas serra. tutto, tutelare i livelli di occupazione esistente in quei Sono effettivamente notevoli, e con ampi margini di territori in cui, per le condizioni di isolamento fisico crescita, le potenzialità per la produzione, in Sicilia e marginalità economica, risulta difficile avviare atti- di biomasse e di biocombustibili, per cui deve essere vità economiche alternative. Inoltre la salvaguardia obiettivo del programma incentivare l’introduzione 41 dei sistemi agroforestali ad alto valore naturalistico di sistemi colturali che riducano l’impatto delle atti- in termini ecologici (potenziamento della biodiversi- vità agricola sull’agroecosistema e contribuiscano al tà, tutela del suolo, consolidamento della funzione miglioramento della struttura del suolo come le 8 col- 0 0 2 o z r a M - 8 o r e m u N protettiva delle foreste, ecc.) favorisce indubbiamen- ture no food a scopi energetici, in un’ottica di rispet- te eventuali iniziative ambientali/economiche che to dell’ambiente ed a tutela della biodiversità (pen- coniugano il miglioramento ambientale alla diversifi- siamo alla produzione di brassica carinata). cazione economica. Poiché il patrimonio silvicolo e Inoltre, favorire la diffusione di pratiche agronomi- forestale rappresenta una importantissima risorsa in che e di allevamento ad hoc, attraverso misure fina- termini di produttività e protezione ambientale, le lizzatesi all’igiene e benessere degli animali e azioni che si intendono intraprendere saranno finaliz- all’ammodernamento aziendale, possono sostenere la zate a salvaguardare e sostenere il valore multifun- riduzione di emissioni di gas serra nell’atmosfera, zionale delle foreste, in particolare attraverso la lotta come il metano ed il protossido d’azoto…. e la prevenzione dei rischi ambientali e la conserva- (continua) zione e miglioramento dei sistemi forestali ad alta

PER FARE IMPRESA ITINERARI 8 0 0 2 o z r a M - 8 o r e m u N di Giuseppe Pantano Antillo: un percorso da scoprire Rocca Catafuleo – Tre Castelli – Rocca Castello

alendo verso la locali- tà Mastra, nella parte alta del paese, il turi- Ssta, dopo aver percorso un chilometro di strada comu- nale, può incamminarsi attraverso una serie di viot- 42 toli impervi che lo condur- ranno nella contrada “Fredda Castello”, dove sorge la “Rocca Catafuleo”, singolare masso roccioso costituito da grossi blocchi di pietra. Il territorio circo- stante è alquanto brullo ma, la bellezza del luogo viene esaltata dal suggestivo panorama che si gode dal- squarciato. Il complesso roccioso presenta una l’altura. Da qui, il turista, rapito dall’estrema conformazione davvero unica ed originale, per originalità della zona, può ammirare l’intera molti versi simile a quella di un castello. Per vallata ove sorgono sulle sponde del fiume questo motivo, questo imponente masso viene Agrò le frazioni di Canigliari e Cicala. chiamato “Rocca Castello” ed è talmente rap- Procedendo nel suo percorso, l’escursionista presentativo che viene accolto anche nello s’imbatte, alla sua destra, in una vera e propria stemma del Comune, come simbolo di Antillo. stranezza della natura: lungo le pendici scosce- Dalla vetta del monte Rocca Castello che se di un’altura che sovrasta Antillo sorgono, sovrasta il centro abitato di Antillo si gode una difatti, affiancati l’uno agli altri, tre spuntoni visione davvero impareggiabile su buona parte pietrosi. Tale località, dal numero di questi della vallata e sui monti che circondano Antillo cilindri litici, prende il nome appunto di “Tre fino al monte Kalfa alle cui falde è adagiato il Castelli”. Arrivato fin qui, l’escursionista deve piccolo centro di . proseguire necessariamente a piedi ed incam- minarsi su per un viottolo, fin quando giunge Notizie e foto tratte da “Antillo Il paese più nei pressi di un monte sormontato da un mae- remoto della Val d’Agrò” a cura dell’Ufficio stoso masso di pietra, quasi verticalmente Turistico del Comune di Antillo. “ Pos e i don – P .o .s .” Mediterranean School in HR M a n a g e m e n t Messina – Padova - Torino M AS T E R “MANAAGEMENTT DELLLE RISOORSSE UMMANE” Direzione Scientifica Prof. Nicola Alberto De Carlo, professore ordinario di Psicologia del lavoro, Università di Padova Prof. Gian Piero Quaglino, professore ordinario di Psicologia della formazione, Università di Torino Direzione Didattica Prof. Sebastiano Ciavirella, psicologo-psicoterapeuta, senior partner Poseidon consulting

Edizione 2008 – MESSINA Obiettivi : la Direzione delle risorse umane assume oggi un ruolo strategico molto rilevante in una situazione socio-econo- mica che richiede organizzazioni flessibili. Al manager R.U. sono richieste competenze gestionali, capacità d’innovazione, capacità di soluzione dei problemi e di pensiero sistemico, nonché capacità di scegliere tra le opportunità quelle che meglio rispondono alla mission dell’Impresa. Destinatari: Il corso è rivolto a laureati delle diverse discipline (vecchio ordinamento o laurea specialistica). Possono pre- sentare domanda al Master anche coloro che abbiano presentato domanda di laurea e che conseguiranno la laurea entro la fine delle attività didattiche. Il Master è altresì aperto, per una percentuale non superiore al 20% delle candidature ammesse, a giovani imprenditori, dirigenti o quadri che lavorano nelle PMI del Sud d’Italia che vogliano formarsi ed assumere ruoli di direzione/consulen- za e coordinamento organizzativo nel settore delle Risorse Umane. Metodologie e strumenti: lezioni teoriche (aula), apprendimento esperienziale, laboratori. gruppi di crescita personale, role- play, discussione dei casi. Modalità: L’attività formativa impegnerà gli iscritti per un totale di 1500 ore. Si articola in 10 moduli intensivi mensili di 3 gg. (di cui due residenziali) di 24 ore ciascuno per un totale di h. 240 di formazione teorica (aula). Numero 580 ore di lavo- ro saranno dedicate all’apprendimento individuale e di gruppo, partecipazioni a Seminari e per la preparazione alla prova finale. Il Master prevede altresì un periodo di 3 mesi di formazione sul campo (stage) in contesto lavorativo (circa 640 h.) ed un modulo di Outdoor Training in barca d’altura di due gg. E’ prevista altresì la partecipazione a “gruppi maratona” intensivi di crescita personale per complessive 40 ore. Numero massimo ammessi: 50 partecipanti. E’ prevista la partecipazione ad una giornata di valutazione e selezione degli interessati. Dovrà essere inviata domanda di partecipazione (anche on line) con il versamento di un acconto sulla quota di iscrizione di 300 euro, che sarà rimborsata in caso di mancata accettazione. COSTI: euro 5800 da versare in tre rate. Poseidon Consulting ha siglato con la Banca di Credito Coop.“Antonello da Messina” una Convenzione per ottenere un 43 “prestito d’onore” ed accedere ad un finanziamento a condizioni favorevoli. Possono essere assegnate, in presenza di profili personali particolarmente elevati ed in base al numero dei parteci- panti complessivamente ammessi, Borse di studio a copertura parziale o totale di partecipazione. 8 0 0 2 o z r a M - 8 o r e m u N In izio co rs i: ap rile 2008 Sca denza doman de is crizion e 20 marzo 2008

Per informazioni: segreteria generale “POSEIDON CONSULTING – Perceived Organizational Support ” Viale Italia, 85 Villa Tomassetti - 98124 M E S S I N A Tel. e fax 090 71.21.49 Cell. 339.1760938/338.7744914 e-mail:[email protected]

ITINERARI CULTURA 8 0 0 2 o z r a M - 8 o r e m u N Dialetto e Cultura materiale di Antonio Brundu alle Isole Eolie: Due inchieste a confronto 1928-1929 / 1997 oltivazione della terra, cinquant’anni, nell’ brese. Per quanto riguarda, attrezzi agricoli, olivi- Arcipelago dal 1929 sino al invece, la mia indagine sulle coltura e frangitura 1979, al fine di attuare una attività specifiche isolane ho Cdelle olive, viticoltura e vinifi- comparazione con l’opera rea- scelto -centro ed cazione, pesca e relativi lizzata, negli anni 1928-1929, Acquacalda per la parte 44 attrezzi sono gli argomenti dallo svizzero Hans Coray, peschereccia, Pianoconte e trattati dal dialettologo Franco “Bodenbestellung, landliche Quattropani per l’attività agri- Fanciullo (docente di glottolo- Gerate, Olbereitung, Weinbau cola, Malfa e S. Marina Salina gia nelle Università di Pisa e und Fischerei auf per la terminologia marinara , di Firenze) nel volume denLiparesischen Inseln”, agricola e di olivicoltura. “Dialetto e cultura materiale pubblicato a due riprese nella Delle Eolie- continua alle Isole Eolie”. Due inchie- rivista “Volkstum und Kultur Fanciullo- ho un ricordo diffi- ste a confronto (1928-1929 der Romanen” e suddiviso in cilmente cancellabile special- Hans Coray / 1979Franco cinque capitoli, dove descrive mente per la bellezza dei luo- Fanciullo )”, edito a Palermo in modo minuzioso gli aspetti ghi e per i problemi esistenti. nel 1983 a cura del Centro di tipici e rappresentativi della Gli abitanti sono straordinari e Studi Filologici e Linguistici vita sociale ed economica generosi, ma anche capaci di Siciliani con il contributo del delle Isole Eolie, illustrandoli chiudersi a riccio in una difesa Consiglio Nazionale delle con una serie di disegni rica- gelosa della loro intimità. In Ricerche e dell’Assessorato vati da fotografie e schizzi da realtà sono stretti tra un passa- Regionale dei Beni Culturali, lui stesso approntati. to di durezze che vorrebbero Ambientali e Pubblica Inoltre l’opera del Coray è dimenticare e un presente Istruzione della Regione ricca di materiali linguistici: assurdo di turismo, ricco ma Siciliana. lingua dialettale, etimologia non per tutti e forse neppure Dopo quattro anni di intenso delle parole, fonetica, etnogra- per molti. Così gli isolani lavoro il prof. Franco fia e confronto sistematico vivono in maniera accentuata Fanciullo ha consegnato alla delle voci eoliane con le corri- dalla loro insularità i guasti stampa il risultato delle sue spettive di Milazzo, del nostro tempo. Pertanto ricerche condotte, con appro- Barcellona e Patti, le località rivolgo il mio ringraziamento, fondite indagini “sul campo” che erano e che, in parte, sono quale debito di riconoscenza, nelle Isole Eolie e, special- tutt’ora i centri costieri sicilia- agli amici e conoscenti eoliani mente, a Lipari, Salina e ni più a diretto contatto con le che, con la loro disponibilità Filicudi. Eolie. ed ospitalità, mi hanno aiutato Il suo incarico è stato quello di “Dopo cinquant’anni-scrive a capire la realtà isolana, for- conoscere e di studiare le atti- Franco Fanciullo- la fonetica nendomi spiegazioni, accom- vità lavorative tradizionali esi- eoliana ed il vocalismo tonico pagnandomi in giro, aprendo- stenti nelle realtà ambientali hanno subìto una trasforma- mi quella parte dell’universo isolane e vedere le modifiche zione rilevante che si avvicina eoliano gelosamente sottratta ed i mutamenti avvenuti, dopo al dialetto napoletano e cala- agli occhi del turista”. 45 8 0 0 2 o z r a M - 8 o r e m u N

Un contadino di Filicudi mentre dissoda il terreno con l'aratro. (foto di Antonio Brundu)

CULTURA CULTURA 8 0 0 2 o z r a M - 8 o r e m u N di Salvatore Pantano RACCOLTA DIFFERENZIATA: nella nostra provincia. L’evento, organizzato dalla sezione UDC di , ha visto la partecipazione UNA QUESTIONE DI CULTURA di un esperto, l’ing. Luciano Taranto nonché la pre- senza di due esponenti politici: l’on. Giampiero ono passati circa un secolo e mezzo dall’uni- D’Alia (UDC) e il deputato regionale Giovanni tà d’Italia ed ancora esiste un muro che sepa- Ardizzone (UDC). Durante l’incontro si è parlato ra il Nord dal Sud. Una grande e virtuale soprattutto degli ATO e cioè di quegli organismi muragliaS che ormai sembra essere diventata impre- sovra comunali che sono stati istituiti nel 2004 in scindibile dall’essenza stessa della nostra nazione. Sicilia a seguito del decreto Ronchi del ’97 e della E le differenze di costume, di cultura, di pensiero successiva legge 152 del 2006. Il compito degli che stanno da un lato e dall’altro di questo muro ATO (acronimo di Ambienti Territoriali Ottimali) è 46 continuano a rispecchiarsi nella vita di tutti giorni e di gestire la raccolta dei rifiuti prediligendo la diffe- nei modi di fare della gente. Potremmo applicare renziazione e il riciclo. Tuttavia, nonostante nella questa regola ormai in numerosi ambiti della nostra sola provincia di Messina gli ATO siano ben 5 e società, ma per ora ci soffermeremo su una temati- abbiano alle spalle quasi 4 anni di attività, ad oggi ca molto importante e che negli ultimi tempi è dive- la raccolta differenziata nei comuni del messinese è nuta un vero e proprio scoglio da superare. pressoché inesistente. Questo è il dato che emerge La differenza culturale tra Nord e Sud, infatti, passa dalla conferenza di Librizzi, dove però è stato evi- anche dalle pattumiere e dal modo in cui si getta denziato anche l’unico dato positivo sul riciclaggio l’immondizia. Ebbene si: oltre alle tematiche del che proviene dai comuni dell’ATO ME 1, la socie- lavoro, dello sviluppo, dell’industrializzazione esi- tà d’ambito con sede a S. Agata Militello. L’ATO ste anche quella della gestione dei rifiuti che oggi ME 1, infatti, è stata l’unica ad avviare un adegua- più che mai, ci dimostra quanto il meridione, e la to servizio di raccolta differenziata raggiungendo il Sicilia in particolare, sia indietro riguardo alla rac- traguardo del 15,8% di rifiuti riciclati. Tra i comuni colta differenziata. Perché la Sicilia è negli ultimi più “ricloni” S. Marco d’Alunzio con il 31%, signi- posti delle classifiche riguardanti la differenziazio- ficativi i risultati di Capo d’Orlando (24%) e S. ne e il riciclo dei rifiuti? Perché in Veneto si è giun- Agata Militello (18%). Tutto il contrario invece è ti al 48% di rifiuti riciclati mentre in Sicilia ci si avvenuto nei comuni dell’ATO ME 2 (sede ferma ad un misero 5%? Per rispondere a queste Barcellona P.G.) dove nonostante la stesura nel domande si potrebbe citare come causa la differen- 2005 del crono-programma per la raccolta differen- za culturale e sociale di cui già abbiamo parlato. ziata, quest’ultima non è stata mai effettuata e tutto- D’altronde non è un caso che tutte le regioni del ra i contenitori stradali acquistati per lo scopo giac- sud, dalla Campania in giù, hanno un “rapporto” ciono inutilizzati per le strade. Anche l’on. pessimo con il riciclaggio. Risulta quindi evidente Giovanni Ardizzone, durante il suo intervento al l’esistenza di quella linea ideale che spezza l’Italia convegno, ha preso atto dell’attuale situazione riba- in due passando per la capitale che, con il suo 15% dendo, tuttavia, la bontà del progetto iniziale e del di differenziata, fa da baricentro tra la diligenza dei vero scopo degli ATO. Ma il messaggio più impor- cittadini settentrionali e la svogliatezza dei meridio- tante che viene fuori dalla discussione è la reale nali. Ma non è tutta colpa dei cittadini e della diffe- intenzione di creare un vero e proprio movimento renza di costume: anche la politica e le amministra- civico aperto a tutti gli schieramenti politici che zioni locali hanno le loro grandi responsabilità. A abbia come fine la promozione del riciclaggio e cominciare dalla nostra regione, anzi dalla nostra della differenziazione dei rifiuti. Un movimento che provincia dove la raccolta e il riciclo dei rifiuti oggi promuova la creazione di centri di raccolta e di stoc- è vista ancora come un miraggio. Nei giorni scorsi, caggio al fine di trasformare il problema dei rifiuti a Librizzi, si è tenuto un incontro-dibattito che in una grande risorsa per l’uomo e in un altrettanto avuto per argomento proprio la gestione dei rifiuti grande vantaggio per l’ambiente. di Gino Gulino San Piero Patti nel mondo

ete (Pietro) Rugolo è nato il 25 dicembre 1915 a San Piero Patti P(Messina) in via Elena. Il padre, Antonino Rugolo, originario di un paese vicino, , lavorò a San Piero come scalpellino marmista per la ditta Fiore, specializzata in tombe e monumenti funerari, finché non dovette partecipare Pete si trasferì a San Francisco diventò direttore artistico come soldato di fanteria alla dove al Mills College ebbe la della Mercury Records pur Prima Guerra Mondiale; ma fortuna di studiare con il gran- continuando a scrivere una fu fatto prigioniero dagli de compositore francese quantità di colonne sonore, austriaci, per cui il figlio Darius Milhaud. Da qui il finché nel 1965 lo chiamò Pietro fu allevato in casa dei comune "background" cultu- ancora Kenton per comporre e nonni paterni, dalla madre rale con Kenton; il tandem arrangiare per la sua nuova Anna Di Perna e dalla zia Kenton - Rugolo funzionò rivoluzionaria Los Angeles Caterina Rugolo. Rientrato in così bene che, ad un certo Neophonic Orchestra. Negli famiglia dopo la guerra, punto del lavoro con l'orche- anni sessanta e anni settanta Antonino Rugolo si trasferì stra, il sempre più indaffarato Pete Rugolo contribuì forte- nel 1920 con moglie e figlio in Kenton diede in pratica una mente alla creazione di nume- California, a Santa Rosa dove delega in bianco a Rugolo, le rosi show televisivi come aprì una piccola bottega da cui idee, musicalmente avan- Leave It to Beaver, Thriller, calzolaio. Nonostante le zate, erano in perfetta sintonia The Fugitive, The Challengers ristrettezze economiche con con le sue. Nel 1949 Rugolo e Family, creò la colonna l'aiuto del padre, Pete Rugolo, lasciò Kenton per diventare il sonora del film Then the fire- comprò un pianoforte e con direttore artistico della Capitol works (1997). Nel novembre esso iniziò a suonare nel retro- Records a New York ed in 1994 Rugolo venne a Palermo 47 bottega principalmente questo ruolo curò la realizza- per dirigere "The Kenton Era"

romanze e arie operistiche zione del famoso album di un concerto dell'Orchestra 8 0 0 2 o z r a M - 8 o r e m u N celebri, incitato da papà Miles Davis "Birth Of The Jazz Siciliana. San Piero Patti Antonino che preferiva ascol- Cool", nonché di dischi di ha voluto rendere omaggio a tarlo suonare rinunciando ad cantanti famosi come Nat questo suo figlio emigrato essere aiutato da lui nel lavo- King Cole, Peggy Lee, Mel concedendogli la cittadinanza ro. Durante la seconda guerra Tormé, Billy Eckstine, June onoraria del paese dal quale mondiale, fece parte di una Christy, Dean Martin, lavoro era partito. piccola band di soldati. che continuò nel 1950 a Los Incoraggiato dalla famiglia, Angeles, dove cominciò a Foto di Agostino Loiacono dopo i primi studi musicali scrivere musica per il cinema fatti localmente a Santa Rosa, e la televisione. Dal 1957

CULTURA CULTURA 8 0 0 2 o z r a M - 8 o r e m u N di Daniela Musarra HERMES TORTORICI: CONCORSO HERMES Percorsi culturali, turistici ed DI POESIE IN RICORDO enogastronomici DI SEBASTIANO GALATI della Provincia di Messina l 31 gennaio, nell’aula consiliare di Tortorici, è stato presentato il concorso di Redazione e amministrazione poesia rivolto alle scuole del centro Via Monza is. 34 B, 98125 MESSINA nebroideo e dedicato a Sebastiano Galati, I Tel 090 6783623 Fax 090 2500203 una delle numerose vittime della strada che collega la città delle campane a Rocca di www.ediscon.it - [email protected] Caprileone. In occasione del quarto anniver- Casa Editrice 48 sario dalla morte di Galati, l’azienda turistica Editing Service Consulting snc in cui la vittima lavorava come chef, ha volu- Direttore Responsabile to istituire dei premi per gli studenti delle Carmela Pantano scuole elementari (classi 4° e 5°), medie e Impaginazione superiori che realizzeranno le migliori poe- sie. Tema dei lavori sarà appunto la sicurez- Giuseppe Pantano za stradale. Alla presentazione erano presen- Redazione ti i familiari di Sebastiano Galati, il sindaco Rosa Spinella, Carmela Pantano, di Tortorici, Maurilio Foti, la Dirigente Giuseppe Pantano, Nino Spartà dell’Istituto Comprensivo “Gepy Faranda” di Hanno collaborato Tortorici, Larissa Bollaci, la responsabile Rosa Anna Salsa, Mimmo Muscolino, dell’Istituto Tecnico Commerciale di Tortorici, Maria Lucia Contiguglia, il rappre- Daniela Musarra, Gaetano Pantano, sentante dell’Associazione Italiana Familiari Antonio Brundu, Augusto Caramelli, e Vittime della Strada, Antonio Casella. Giusi Oliva; Antonella Scattarreggia; Durante la presentazione del concorso, nel Sebiano Chillemi, Nicola Belfiore; suo intervento di saluto, il sindaco Maurilio Gino Gulino; Salvatore Pantano. Foti, ha dichiarato “Questo concorso rappre- Fotografie senta un’ulteriore occasione per mantenere alta l’attenzione delle Istituzioni su questa Nino Spartà, Studio fotografico Belfiore, importante arteria dei Nebrodi che purtroppo Agostino Loiacono, Antonio Brundu, negli anni ha causato numerose vittime”. Filippo Isolino. Le Poesie dovranno essere consegnate entro Marketing & Pubblicità il 30 aprile, mentre nel mese di maggio verrà Tel 333 8940595 333 7071396 339 1988218 organizzato un incontro pubblico per la con- Servizio abbonamenti segna dei premi ai migliori lavori. Il Concorso è patrocinato dal Comune e dal Editing Service Consulting snc Parco dei Nebrodi e sostenuto dai due Istituti Tel 090 6783623 - [email protected] Comprensivi “Gepy Faranda” e “Nello Stampa Lombardo” e dall’Istituto Tecnico Print Service Via Placida 41 98122 Messina Commerciale di Tortorici, in collaborazione Foto copertina con l’Associazione Italiana Familiari e Studio Fotografico Belfiore Vittime della Strada.