La Via Appia
LA VIA APPIA Storia Alla fine del IV secolo a.C. Roma era padrona di gran parte della Penisola e una delle grandi potenze del Mediterraneo, solo pochi gruppi etnici, a sud delle Alpi, restavano da soggiogare. L'Urbe stessa stava cambiando il suo volto tradizionale assumendo quello di una capitale, ricca di opere pubbliche erette dai suoi generali vittoriosi. Il Foro, il Campidoglio, erano luoghi dove si ostentava la potenza crescente della città. Solo la nazione Sannita sfidava ancora l'egemonia di Roma da sud; da Paestum all'Apulia la Lega Sannitica minacciava di prendere Capua, non lontana dai confini del Lazio. La Via Appia nacque in questo contesto, come una via militare che consentiva di accelerare le comunicazioni coi confini meridionali del territorio conquistato. La strada fu poi estesa man mano che altri territori cadevano sotto il dominio di Roma. Appio Claudio Cieco, il console, fu colui che rese celebre la funzione di censore per le grandi imprese di interesse pubblico da lui realizzate, ma il suo nome fu reso famoso dalla Via Appia che gli sopravvisse. Nel 1993 la Via Appia compie 2305 anni, Appio fece tracciare la strada all'epoca delle guerre contro i Sanniti, nel 312 a.C., da Roma a Capua, per una distanza di 124 miglia romane. Appio impiegò anche i suoi capitali personali laddove le tesorerie dello stato erano insufficienti. Al primo posto fra tutte le strade di Roma c'era la Via Appia, a suo tempo la più lunga, la più bella, la più imponente via che fosse mai stata tracciata in alcuna parte del mondo, al punto che i romani la chiamarono "Regina di tutte le vie".
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