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OSSERVATORIO GEOFISICO SPEitiMENT.ALE:DI l\dACERATA

GRUPPO NAZIO'NALÉ REGIONE ABRUZZO PER LA DIFESA DAI TERRÈMOTI/CNR

Sismicità d eli' area aquilano•terall!an;a dali' analisi "attraverso i catal~·ghli't ·

G. Monachesi *e V. Castelli**

con la collaborazione di P. Albini + e R. Camassi ++

* Osservatorio Geofisico Sperimentale - Macerata ** Gruppo Nazionale per la Difesa dai Terremoti/CNR, ·presso l'Osservatorio Geofisico Sperimentale di M~m · · + Istituto per la Geofisica della Litosfera/CNR - Milano . ++ Gruppo.Nazionale per la Difesa dai Terr~moti/CNR, presso.Istìllito. di Tojjografia e Geodesia d~H'Univetsità ·- di .Bologna · OSSERVATORIO GEOFISICO SPERIMENTALE DI MACERATA

REGIONE ABRUZZO GRUPPO NAZIONALE PER LA DIFESA DAI TERREMOTI/CNR

Sismicità dell'area aquilano-teramana dall'analisi "attraverso i cataloghi"

Indice

l. Introduzione 1.1 La metodologia 1.2 Struttura del rapporto tecnico 1.2.1 Le relazioni di sintesi 1.2.2 I terremoti del 1703 di Norcia-L'Aquila

2. Il contesto sismico e i terremoti investigati 2.1 La sismicità dell'area nell'analisi del catalogo PFG/CNR 2.2 Elenco dei terremoti in studio

3. Analisi attraverso i cataloghi 3.1 I terremoti del 1461/62 (area epicentrale: L'Aquila) 3.2 Il terremoto del 1480 (area epicentrale: Campli) 3.3 Il terremoto dell'll/12 aprile 1498 (area epicentrale: L'Aquila ) 3.4 Il terremoti dell'ottobre 1639 (area epicentrale: Amatrice) 3.5 Il terremoto del 1672 (area epicentrale: Amatrice) 3.6 Il terremoto del 1762 (area epicentrale: Poggio Picenze) 3.7 I terremoti del 1785/1786 (area epicentrale: Piediluco) 3.8 I terremoti del luglio/ottobre 1786 (area epicentrale: San Demetdo) 3.9 Il terremoto del gennaio 1791 (area epicentrale: Lucoli) 3.10 I terremoti del 5 settembre 1950 (area epicentrale: Campotosto) 3.11 I terremoti del 24 giugno 1958 (area epicentrale: L'Aquila)

4. Gli effetti dei terremoti del 1703 nel terdtorio aquilano - teramano. Progetto di ricerca 4.1 I terremoti del 1703 (area epicentrale: Norcia-L'Aquila) 4.2 I terremoti del 1703 negli studi sismologici recenti 4.3 Cenni sulla situazione politico - amministrativa dell'Italia centrale tra la fine del XVII e i primi del XVIII secolo 4.3.1 Lo Stato della Chiesa 4.3.2 TI Regno di Napoli 4.4 Il territorio aquilano-teramano nel 1703 4.4.1 Struttura politico - amministrativa 4.4.2 Struttura ecclesiastica 4.5 Fonti 4.5.1 Fonti documentarie 4.5.1.1 Archivi di Stato 4.5.1.2 Archivi storici comunali 4.5.1.3 Archivi ecclesiastici 4.5.2 Fonti narrative 4.6 Cartografia storica

5 Elenco delle fonti individuate dall'analisi attraverso i cataloghi Introduzione 1.-3

tab l. - Cataloghi-filtro adottati per la revisione della sismicità dell'area aquilano­ teramana

Da Secinara F., 1652. Trattato universale di tutti li PA0100 terremoti occorsi e noti nel mondo, L'Aquila. origini- 1646 Italia, Europa, Mediterraneo

Bonito M., 1691. Terra Tremante ... , Napoli. PA0102 1600 a.C. - 1690 Europa, Mediterraneo

Soldani A., 1798. Relazione del terremoto accaduto in PA0106 Siena il dì 26 maggio 1798, Siena. 1294- 1798 Siena, Toscana

Hoff, K.E.A. von, 1840-1841. Chronik der Erdbeben und PA0108 Vulkan-Ausbriiche, Gotha. 3460 a.C. - 1759 Mondo

Pilla L., 1846. Principali tremuoti avvenuti in tempi PA0109 storici in Toscana. In: !storia del tremuoto che ha 991 - 1846 devastato i paesi della costa toscana il 14 agosto 1846, Toscana Pisa, 195-217.

Perrey A., 1848. Mémoire sur les tremblements de terre PA0110 de la péninsule italique. Mémoires couronnés et 325- 1847 mémoires des savant étrangers, Academie Royale de Italia Belgique, XXII.

Guarini F., 1880. I terremoti a Forlì in varie epoche, PA0115 Forlì. 1087- 1879 Forlì

Dei A., 1882. Terremoti avvenuti in Siena dall'anno PA0116 1294 al 12 agosto 1882, Bollettino mensile di 1294- 1882 Moncalieri, vol. n, serie 2, n. 9, Torino. Siena

Mercalli G., 1883. Vulcani e fenomeni vulcanici in Italia, PA0117 Milano. 1450 a. C.- 1881 Italia

De Rossi M. S. (ed.), 1889. Documenti raccolti dal PA0124 defunto conte Antonio Malvasia per la storia dei 603- 1861 terremoti massime d'Italia, Memorie della Pontificia Italia, Bologna Accademia dei Nuovi Lincei, V, 169-289, Roma.

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... Introduzione 1.-4

Kispatich M., 1891. Potresi u Hrvatskoj, Zagreb. PA0161 361- 1880 Croazia

Giovannozzi G., 1895a. I terremoti storici mugellani, Le PA0126 serate italiane, Il, XV, Firenze 1335- 1890 Mugello

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Taramelli T., 1896. Dei terremoti di Spoleto dell'anno PA0129 1895 con catalogo dei terremoti storici nella valle umbra 217 a.c.- 1895 compilato dal sig. prof. P.F. Corradi, Pavia. Spoleto,

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Baratta M., 1901. I terremoti d'Italia, Torino. PA0137 l - 1899 Italia

Galli l., 1906. I terremoti nel Lazio, Velletri. PA0141 900 a.C.- 1906 Lazio

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Montandon F., 1953. Les tremblements de terre PA0150 destructeurs en Europe, Geneve. 1000- 1940 Europa

Gardellini P., Spadea M.C., 1980. Bibliografia PA0154 sismologica delle regioni italiane, Roma. 37- 1976 Italia

Coccia F., 1982. Bibliografia sismica della Toscana. In: PA0155 Attività sismica in Toscana durante il cinquantennio XI- 1980 1930-1980, Prato, pp. 301-334. Toscana

Ribaric V., 1982. Seismicity of Slovenia. Catalogue of PA0162 earthquakes (792-1981), Ljubljana. 792- 1981 Slovenia

Osservatorio GeofiSico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... Introduzione 1.-5

L'operazione di "analisi attraverso i cataloghi" dei terremoti oggetto di studio è stata strutturata secondo le seguenti fasi: - analisi critica dello studio/i fonte del Catalogo. Fino al 1899 questa fonte è quasi esclusivamente Baratta (1901). L'obiettivo di questa fase è quello di ricostruire e comprendere il percorso compiuto dal compilatore del Catalogo nella parametrizzazione dell'evento; - estrazione dai "cataloghi-filtro" di tutte le fonti citate in relazione al terremoto d'interesse e ricostruzione dei rapporti di filiazione esistenti tra di loro, in base a quanto specificato dai repertori e dalle fonti stesse. L'obiettivo di questa fase è quello di individuare informazioni non utilizzate dal compilatore del Catalogo; - raccolta e analisi critica di tutte le fonti individuate attraverso il procedimento descritto e identificazione delle fonti "principali". Si definiscono "principali" le fonti considerate più affidabili e/o che forniscano notizie uniche, relative cioè a circostanze non attestate da altre fonti. L'obiettivo di questa fase è quello di ripristinare nel formato originale e più attendibile tutte le informazioni individuate; - costruzione di una tabella comparativa località/fonti/notizie, a partire dalla quale vengono redatte la tabella località/intensità e la carta delle intensità del terremoto d'interesse. Nei casi in cui il recupero delle fonti originali delle notizie sia risultato impossibile o l'unica fonte principale sia stata giudicata poco 'affidabile', sono state svolte ricerche supplementari consistenti nello spoglio mirato di repertori informativi bibliografici (non sismologici) scelti con criteri diversi, caso per caso. La procedura descritta non è applicabile alla revisione dei terremoti verificatisi nel periodo posteriore al 1880, in quanto più o meno a partire da questa data l'apporto informativo dei cataloghi-filtro subisce un drastico ridimensionamento rispetto a quello di compilazioni di diverso tipo (bollettini macrosismici, registrazioni strumentali etc.), la cui base informativa originale non è facilmente raggiungibile o disponibile. Di conseguenza, per quanto riguarda i due terremoti di Campotosto del 5 settembre 1950 e di L'Aquila del 24 giugno 1958, è stata adottata una metodologia di analisi semplificata, consistente nella rilettura critica degli studi-base del Catalogo (ad esclusione di quanto risultasse non disponibile perché inedito).

1.2 Struttura del rapporto tecnico

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... Introduzione 1.-6

Il rapporto tecnico è composto da: un capitolo introduttivo sulla sismicità dell'area investigata, corredato da un elenco dei terremoti in studio (cap. 2); relazioni di sintesi dei risultati conseguiti (cap. 3); un capitolo dedicato ai risultati della ricerca sui terremoti di Norcia-L'Aquila del 1703 e ad un'ipotesi di ricerca per la ricostruzione degli effetti di questi ultimi (cap. 4); l'elenco delle fonti individuate dall'analisi attraverso i cataloghi (cap. 5).

1.2.1. Le relazioni di sintesi Per le relazioni di sintesi dei risultati delle analisi dei terremoti studiati è stata adottata una struttura che riprende le fasi della "analisi attraverso i cataloghi" e ne espone gli aspetti più significativi. Nell'intento di rendere quanto più possibile trasparente il percorso compiuto, viene riservato ampio spazio all'analisi critica delle fonti, all'esposizione dei problemi inte~pretativi affrontati e alla descrizione delle ricerche supplementari svolte, in quanto elementi ritenuti indispensabili per la qualificazione del lavoro svolto e delle conclusioni raggiunte. I dati ricavati vengono esposti analiticamente e riassunti poi in una tabella località/intensità per ogni evento individuato. La tabella località/intensità è così strutturata:

Località Pr Località citata Coordinate I nome 'riconosciuto' sigla pro v. nome citato dalle fonti principali int. 'osservata'

Nei campi "Località" e "Coordinate" vengono riportati il nome della località e le coordinate, standardizzati in base al sistema di riferimento geografico adottato dal G.d.L. 1.2.2. (file "località ENEL" fornito nel 1979 da ENEL al PFG/CNR). I nomi e le coordinate delle località citate dalle fonti e non riconosciute all'interno del file ENEL sono stati desunti dalle tavolette al 25.000 dell'Istituto Geografico Militare e evidenziati in tabella mediante un asterisco. I campi "Località" e "Coordinate" non sono stati compilati nel caso in cui le località citate dalle fonti non siano state riconosciute all'interno del file ENEL, e neppure attraverso la consultazione delle tavolette al 25.000, della cartografia storica coeva o di testi di toponomastica storica. Nel campo "Località citata" viene riportato il nome citato dalle fonti principali segnalate nel testo della relazione.

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... Introduzione 1.-7

La relazione si conclude con l'analisi critica dei parametri focali riportati nel Catalogo e con una sintesi delle modifiche proposte al Catalogo stesso. La bibliografia di ciascuna relazione riporta esclusivamente i testi citati nella relazione stessa. L'elenco generale delle fonti individuate mediante "analisi attraverso i cataloghi" viene fornito nella parte conclusiva del rapporto.

1.2.2. I terremoti del 1703 di Norcia-L'Aquila La sequenza di terremoti verificatisi tra il gennaio e il febbraio 1703 è la più significativa catastrofe sismica conosciuta per una rilevante porzione dell'Italia centrale. Lo studio di questi terremoti esige quindi l'avvio di un programma di ricerche di tali proporzioni e complessità da non poter essere affrontato se non ad un livello nazionale. In considerazione di ciò, la ricerca sui terremoti del 1703, svolta per conto della Regione Abruzzo, non può ~ealisticamente proporsi che un obiettivo relativamente minimo. Pertanto, concordemente con i responsabili del G.d.L. 1.2.2 e del Servizio Protezione Civile della Regione Abruzzo, si è deciso di procedere all'esecuzione di una parte dell'imponente lavoro preparatorio richiesto dall'analisi di questi terremoti. L'attività è stata pertanto finalizzata al riordino della cospicua bibliografia citata dai cataloghi-filtro e alla raccolta delle informazioni in essa citate relativamente alle località dell'area aquilano-teramana. Inoltre sono stati raccolti e classificati gli studi sismologici recenti dedicati ai terremoti del 1703 ed è stato redatto un progetto di ricerca finalizzato alla ricostruzione dell'accaduto nel territorio 'regionale'. Il progetto prende l'avvio da una breve analisi del panorama storico-istituzionale del territorio d'interesse all'inizio del Settecento, proponendosi i seguenti obiettivi: analisi delle strutture amministrative laiche ed ecclesiastiche presenti/aventi competenza sull'area aquilano-teramana e in quanto tali potenziali produttori/raccoglitori di notizie su questa area; redazione di un elenco di fonti documentarie, fonti narrative e studi potenzialmente utili per la ricostruzione degli effetti dei terremoti di Norcia­ L'Aquila del 1703 in area aquilano-teramana; compilazione di una bibliografia di cartografia storica originale e/o ricostruita da utilizzare come strumento di corredo nella ricostruzione dei terremoti di Norcia­ L'Aquila del 1703.

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... Introduzione 1.-8

Bibliografia

Bellani A. e Stucchi M., 1991. Inventario della base informativa disponibile per i terremoti con lo ~ VII-VIII (1000-1880). Rapporto interno GNDT, Milano.

Postpischl D., ed., 1985. Catalogo dei terremoti italiani dall'anno 1000 al 1980. Quaderni della Ricerca Scientifica, 114 2B, Bologna.

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Stucchi M., 1991. Verso una razionalizzazione della base di dati macrosismici. In: P. Albini e M. S. Barbano (edd.), Atti del convegno CNR-GNDT, Pisa, 25-27 giugno 1990, 2, Bologna.

Hanno collaborato alle ricerche: - Fiammetta Chiurazzi, Flavia Mandrelli, Paola Milone, Maurizio Nati, Nazzareno Vasapollo, Massimo Frapiccini; - I ricercatori afferenti ad alcune Unità di Ricerca del G.d.L. 1.2.2; tra questi in particolare: Daniela Bellettati (U. R. Milano 1), Guido Martini (U. R. Roma 1), Diego Molin e Laura Mucci (U. R. Roma 2).

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... 2. Il contesto sismico e i terremoti investigati

2.1 La sismicità dell'area nell'analisi del catalogo PFG/CNR Allo scopo di ottenere un primo quadro della sismicità dell'area in esame, sono stati analizzati i dati del Catalogo per un ampia area rettangolare, con i vertici nei punti di coordinate 42° 15'-13° 00'; 43° 00'-15° 00' e comprendente il territorio in studio (Fig. 1). Per questa area il catalogo segnala 3.169 eventi, la cui distribuzione per intensità epicentrale è visibile in Fig. 2.

909 900 800 700

;:; 600 c Q) ~ 500 o ~ Q) 400 E ::s z 300 200 100 o 4 o 6 l ('\l

Intensità epicentrale

Fig. 2 -Numero degli eventi per intensità epicentrale (da Postpischl, 1985a)

I 2/3 dei record del Catalogo provengono direttamente dal catalogo ENEL ( 1977). l 07 4 record sono nuove segnalazioni o correzioni apportate al catalogo ENEL nell'ambito delle attività del PFG/CNR. Tra i l 07 4 record 661 sono stati estratti dal Bollettino sismico dell'Istituto Nazionale di Geofisica (ING) e 412 provengono dall'inedito Catalogo del Lazio (Dell'Olio e Molin, 1980). Circa 800 record del Catalogo senza indicazione di intensità epicentrale (Io) si riferiscono ad eventi definiti dai soli dati strumentali. Tra questi 726 sono segnalati dal Bollettino sismico dell'ING e in gran parte riferiti al territorio di Norcia-, 130

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... @ o

o

o o o o 'P o @ o TERA~t>.@ O o

o ~ o o @ o @ o o o o o O o o o oJ> o @ o @ o o o o o C5 o o _Q __ _ o o o 00 o@o o co @ o 00 00 00

o ~

12. 13" O km so

SCALA 1:1000000

Fig. l -Distribuzione degli eventi con Io~ V (da Postpischl, 1985)

~ -·· ;...... ~ .....:~ ·. ~,...... Contesto sismico 2-2 provengono dall'inedito catalogo del Lazio e in gran parte riferiti al territorio di Temi­ Rieti. Tranne 279 record -per lo più riferiti ad eventi del XX secolo -rivisti nell'ambito delle attività del PFG/CNR, solo per gli eventi riportati in tab. l è stata pubblicata una carta delle intensità (Postpischl, 1985b) corredata da un testo che sostiene le modifiche apportate al record originale ENEL.

tab. l - Record per i quali è disponibile una carta delle intensità in Postpischl, 1985b.

N. Anno M G Ora m s Lat Lon A t Iep. Bib Cod 238 1349 01 22 18 - 4221 1324 3 10 510 8 1284 1703 01 14 18 - 4240 1310 3 10 510 A23 1285 1703 01 16 13 - 4230 1315 3 8 510 2354 1291 1703 02 02 10 - 4225 1315 3 9 510 235 16616 1898 06 27 23 38 42 4224 1254 3 8 510 A 32283 1943 10 03 08 28 29 4255 1340 3 8 510 3

La frequenza degli eventi in funzione del tempo (Fig. 3) evidenzia la presenza di terremoti con Io > 8 tra gli anni 1298 e il XIX secolo; mentre la distribuzione degli eventi con Io = 8 si presenta piuttosto regolare a partire dall'anno 1600 circa.

1298 1328 1349 1461 1639 1703 10 9/10 9 8/9 8

1200 1300 1400 1500 1600 1700 1800 1900 Anni

Fig. 3 - Frequenza degli eventi nel tempo

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... Contesto sismico 2-3

La carta della distribuzione degli eventi (Fig. 4) mostra una sismicità concentrata nella fascia montuosa compresa tra i territori di Norcia, Rieti e L'Aquila; i quadranti orientali del territorio esaminato presentano una scarsa attività sismica.

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... o o o o o o Q o o o o 00 o @ o o o o 00 0_1480 o @ o- ~

TERAMO o

o @

1703 @

oo o o

30' 30'

O km 25 Va l MI N ::: 3. 5 ---===-~===-• SCALA 1:500000

Fig. 4 - Distribuzione degli eventi con Io ~ V nell'area aquilano-teramana (da Postpischl, 1985) Contesto sismico 2.-4

2.2 Elenco dei terremoti in studio Come ricordato nell'introduzione, obiettivo della convenzione è la revisione dei terremoti più significativi per l'area aquilano-teramana. L'estrazione dal Catalogo ha portato alla formazione di un elenco di quei terremoti che potevano aver prodotto effetti non inferiori al grado VII MCS nel territorio compreso tra le località di L'Aquila e Teramo. La scelta dei terremoti da investigare è stata compiuta sia tenendo conto dei risultati di una breve analisi preliminare delle informazioni riportate nelle fonti del Catalogo sia delle attività già avviate nell'ambito del G.d.L. 1.2.2. L'elenco dei terremoti selezionati è riportato di seguito in una tabella di sintesi, che riprende il formato adottato in Bellani e Stucchi (1991). Scopo della tabella è di fornire un quadro della base informativa sismologica relativa ai terremoti di interesse. La tabella evidenzia, limitatamente ad alcuni cataloghi, per quali record sia disponibile la carta di intensità da cui il record stesso è (presumibilmente) stato estratto e, simmetricamente, quali carte di intensità abbiano o possano generare record di catalogo; a tal fine sono stati separati i dati relativi ai . . cataloghi parametrici (Sezione cataloghi) da quelli relativi agli studi della distribuzione degli effetti (Sezione carte di intensità) in modo da raggruppare le informazioni relative agli stessi eventi (più studi e più record di catalogo). Le informazioni disponibili sono state disposte "attorno" alla riga del record semplificato PFG secondo un criterio cronologico. Su righe precedenti il record PFG sono state collocate le elaborazioni anteriori al 1985, su righe seguenti le elaborazioni successi ve. Quando sulla stessa riga compaiono informazioni relative ad entrambe le sezioni, ciò significa che la parte "catalogo" della riga procede in modo esplicito dalla parte "carte di intensità". I campi prescelti per la sezione cataloghi sono: N numero d'ordine degli eventi tralli da PFG Data data dell'evento cosi come indicata dallo studio da cui è tratta Ora ora dell'evento cosi come indicata dallo studio da cui è tratta Lat latitudine dell'epicentro (gradi e minuti) Lon longitudine dell'epicentro (gradi e minuti) Ac attendibilità delle coordinate epicentrali, secondo i codici EneVPFG Cod codice di correzione (introdotto da PFG) Bib riferimento bibliografico, secondo i codici EneVPFG I o intensità epicentrale

I campi prescelti per la sezione carte di intensità sono: Imax intensità massima della carta di intensità Imin intensità minima della carta di intensità

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... Contesto sismico 2-5

numero totale di punti della carta di intensità. Vengono conteggiati soltanto i punti con assegnazione di intensità esplicita e riferiti a località identificabili con un punto (quindi sono esclusi F, ecc.) Ps numero di punti della carta di intensità con ~5

-,. Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... Contesto sismico 2-6

Area epic. area di maggior danneggiamento (attenzione! per i record PFG è stata mantenuta la dizione originale che corrisponde per Io~VIII al nome della tavoletta IGM in cui cade l'epicentro mentre per Io~IX era stata conservata la denominazione del record Enel) Iso indica la disponibilità di isosisme (Y = sl, N = no) Studio/Raccolta citazione bibliografica sintetica dello studio/raccolta in cui è contenuta la carta di intensità. Note commenti URrif Sigla della UR "responsabile" del gruppo di eventi; le sigle usate sono le seguenti: M C Osservatorio Geofisico Sperimentale, Macerata; resp. G. Monachesi RM l ENEA - AMB/MON/EVEN, Roma; resp. C. Margottini RM 2 ENEA - AMB/MON, Roma; resp. D. Molin D natura dell'elaborato, che può essere classificato come: P =pubblicazione; R =rapporto, preprint

La tabella segnala anche gli eventi del 3 dicembre 1315 (area epicentrale: Paganica), del 22 gennaio 1349 (area epicentrale L'Aquila) e del 3 novembre 1706 (area epicentrale: Maiella), la cui revisione è in corso a cura delle unità di ricerca RM l (responsabile C. Margottini) e RM2 (responsabile D. Molin). D'accordo con i responsabili del G.d.L. 1.2.2 e del Servizio .Protezione Civile della Regione Abruzzo, si è deciso di non procedere alla analisi dei ricordati terremoti, per i quali il G.d.L. 1.2.2 provvederà a rendere disponibili i risultati delle ricerche.

Bibliografia

Bellani A. e Stucchi M., 1991. Inventario della base informativa disponibile per i terremoti con Io ~ VII-VITI (1000-1880). Rapporto interno GNDT, Milano.

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Postpischl D., ed., 1985a. Catalogo dei terremoti italiani dall'anno 1000 al 1980. Quaderni della Ricerca Scientifica, 114 2B, Bologna.

Osservatorio GeofiSico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... Contesto sismico 2-7

Postpischl, D., ed., 1985b. Atlas of isoseismal maps of italian earthquakes. Quaderni della Ricerca Scientifica, 114 2A, Bologna.

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'arca aquilano-teramana ... SEZIONE CATALOGHI SEZIONE CARTE DIINTENSITA'

N Data Cna Lat Lon k C od Bib . lo lm.x~ Pt P5 Area Epicentrale Carte Iso Studic:VAacoolta Note URrl D 201 03/12/1315 - 42211330 4 000 75 8 Paganica FIA2 FIA2 238 22/01/1349 18 422113 24 3 8 510 10 10 7 15 15 L'Aquila y Spadea et al, 1965 a p 5 leemia FIA2 dubbio 239 09/09/1349 09 41331354 3 A:3 510 10 10 8 17 17 S.Eiia Fiumerapido y Spadea et aL, 1985 a p 09/09/1349 - 42 0013 45 10 8 8 6 6 Conversini et al .. 1990 Cl parziale p FIA2 FIA2 425 27/11/1461 21 42 2013 20 4 000 75 10 L'Aquila MC (REG. ABR., OOSM) 426 27/11/1461 23 42 2013 20 4 000 75 8 Lucoli MC (REG. ABR., OOSM) 431 03/0211462 422013 20 4 000 75 Lucoli MC

07/10/1639 00:30 42 381318 3 10 10516 21 21 Amatrice N Monachesi (ed.), 1987CI CIJI'rulatìva R MC (REG. ABR.. OOSM) 966 14/10/1639 00:30 42 381318 5 235 502 8 Amatrioe 42 3813 18 5 ? - -- - Amatrice N Monachesi (ed.), 1987 vedi rf>633 R MC (REG. ABR., OOSM) 969 17/10/1639 42 3813 18 5 35 502 8 Amatrioe 42 381318 5 ? -- • Amatrioe N Monachesi (ed.), 1987 vedi 0°633 R MC (REG. ABR. OOSMl M:: 1058 18/06/1672 18 42 3513 08 4 23 502 7 Montereale MC 10 >99 Noroia Stucchi, 1985 p 14/01/1703 18:00 42 4413 07 - 10 . - Alla Val Nerina N Conversini et al., 1990 vedi n° 1291 p MC (AC) (REG. ABR., OOSM) 1285 16/01/1703 13 42 301315 3 235 510 8 Pizzoli 16/0111703 13:00 42 361312 - 9 . - Alta VaNe del Velino N Conversini et al., 1990 vedi n° 1291 p MC (AC) (REG. ABR., OOSM) 1291 02/0211703 10 42 2513 15 3 235 510 9 N L'Aquila Stucchi, 1985 p 02/02/1703 10:00 42 251315 3 9 103/4 223 Noroia·L'Aquila Monachesi (ed.) 1987CI CIJI'rulatìva . R 02/02/1703 10:00 42 3413 20 - 10101117 95 95Aka VaNe del Velino N Conversini et al., 1990 POParziale p MC (AC) (REG. ABR., OOSM) 1294 03/02/1703 19:45 42 301315 4 000 75 8 Pizzoli

MC (AC) (REG. ABR., OOSM) 1296 15/02/1703 24 42 2412 52 4 235 502 7/8 Rieti MC (AC) (REG. ABR., OOSM) 1297 25/02/1703 18:30 42 301300 4 000 75 8 M. Tel'11lnillo 25/02/1703 20:30 42 4413 07 8 . - Alla Val Nerina N Conversini et al., 1990 vedi 0°1291 p MC (AC) (REG. ABR., OOSM) 1303 18/03/1703 • 42 2013 25 4 000 75 8 Lucoli MC (AC) (REG. ABR., OOSM) 1306 27/03/1703 • 75 8 Lucoli MC (AC) (REG. ABR., OOSM) 1310 08/04/1703 42 3013 00 4 000 75 7 M. Terminillo 08/04/1703 06:00 42 431301 8/9 . - Alla Val Nerina N Conversini ert al., 1990 vedi no 1291 p MC (AC) {REG. ABR. OOSM) M:: 1348 03/1111706 14 42001411 4 000 75 304 9110 Maìela 11 78 FIA1 1349 03/11/1706 20 42 0014 00 4 000 75 8 Pettorano FIA1 FIA 1 2144 06/10/1762 18 42 2013 30 4 000 75 9 Poggio Picenze MC (AC) (REG. ABR. OOSM) M:: 8 3 13 5 y Dell'Olio e Molin, 1980 R 4259 02/10/1785 21:15 42 3212 45 3 235 502 8 Labro

MC (REG. ABR., OOSM) 7/8 1 1 Dell'Olio e Molin, 1980 R 4266 03/10/1785 23:30 42 3212 45 5 8 502 7/8 Labro

MC(AC) 9 5 31 24 y Dell'Olio e Molin, 1980 R 4275 09/10/1785 04:15 42 3212 45 3 235 502 9 PiedHuco

MC (REG. ABR., OOSM) 8 1 1 Dell'Olio e Molin, 1980 dubbio R 4285 13/10/1785 14 42 3512 45 6 A25 502 8 Temano MC (REG. ABR., OOSM) 718 1 1 Dell'Olio e Molin, 1980 R 4345 14/0111786 - 42 3712 46 5 8 502 118 FererwiNo MC(AC) 8 . 1 1 DeU'Oiio e Molin, 1980 R 4401 04/06/1786 09 42 3512 45 6 A15 502 8 Temano MC (AC) (REG. ABR., OOSM) 4417 31/07/1786 19:30 42 201330 4 000 75 8 s. Demetrio

MC (AC) (REG. ABR., OOSM) 23/08/1786 6 S.Demetrio MC (AC) (REG. ABR., OOSM) 13/10/1786 7 S. Demetrio MC (AC) (REG. ABR., OOSM) 14/10/1786 7 S.Demetrio MC (AC) (REG. ABR., OOSM) 14/10/1786 7 S.Demetrio MC(AClCREG.ABR. OGSMl t.C 4611 01/1791 42 2013 25 4 000 75 8 Lucoli MC (AC) (REG. ABR. OGSM) dubbio t.C N Ora Lat Lon k Cod 8ib lo l !aw 1m Pt Ps Area Epicentrale Iso Studio/Raccolta Note UArf D

05/0911950 8 Carfl)Otosto

24/06/1958 8 L'Aquila I TERREMOTI DEL 1461/62 (Area epicentrale: L 'Aquila)

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I terremoti nelle fonti dei catalo~hi Questi terremoti sono descritti dal catalogo PFG (Postpischl ed., 1985) come una serie di otto eventi verificatisi tra il novembre 1461 e il febbraio 1462, localizzati nell'area aquilana. Al principale di questi eventi, verificatosi il 27 novembre 1461, viene attribuita un'intensità epicentrale del grado X MCS. La descrizione del terremoto nella fonte del Catalogo (Baratta, 1901) è molto particolareggiata per quanto riguarda gli effetti nella città dell'Aquila, mentre il quadro degli effetti nel territorio aquilano appare meno definito. Le indicazioni riguardanti l'area di risentimento del terremoto sono estremamente sintetiche. La descrizione di effetti a L'Aquila e nel suo territorio è una fedele parafrasi della relazione fattane dall'erudito abruzzese A. L. Antinori (sec. XVIII), che Baratta poté consultare nella trascrizione non integrale pubblicata da Casti (1887) e nella sintesi di Vittori (1896). L'analisi a partire dai cataloghi-filtro non consente di apportare alcuna significativa integrazione al quadro delle conoscenze proposto da Baratta. Infatti quasi tutti i cataloghi che citano l'evento fanno riferimento alle fonti citate da Baratta (1901) o a testi che si rifanno al Baratta stesso (Milne, 1911; Baratta, 1936). L'unico contributo aggiuntivo è quello di Perrey (1848), che cita alcune cronache quattrocentesche, non abruzzesi, pubblicate da L. A. Muratori nei Rerum Italicarum Scriptores (de Lignamine, sec. XV; Guerriero da Gubbio, sec. XV; Annales Forolivienses, sec. XV; della Pugliola, secc. XIV-XV; Palmieri, sec. XV). Queste cronache forniscono segnalazioni, brevi e generiche, senza aggiungere alcun dato nuovo né per quanto riguarda le località interessate (L'Aquila e Sant'Eusanio ), né per quanto riguarda la gravità degli effetti (generiche descrizioni di crolli e mortalità a L'Aquila). Baratta (1899) cita anche Ascoli Piceno in connessione con la data 1461: la notizia- non ripresa da Baratta (1901) -è però generica e di dubbia attendibilità, come si vedrà più avanti. Si segnala che Bonito (1691) non riporta eventi sismici nel 1461, ma cita Bardi (1581) per la segnalazione di un terremoto che avrebbe danneggiato 'il Sannio' nel 1462. Attualmente non si è in grado di valutare se questa segnalazione vada collegata al terremoto in studio (non sono rari i casi in cui le fonti 'abruzzesi' utilizzano la denominazione 'Sannio' per indicare l'Abruzzo) o se si tratti di un riferimento, con data sbagliata, al grande terremoto meridionale del 1456, non menzionato dal Bardi. Le pagine dedicate dall'Antinori al terremoto del 1461 sono la più organica descrizione attualmente disponibile: non è però possibile valutare quanto di essa sia una scrupolosa trascrizione delle numerose fonti citate e quanto sia frutto di interpretazione da parte dell'Antinori. Infatti - con l'eccezione della cronaca coeva di Francesco d'Angeluccio di Bazzano (sec. XV), del Necrologio teramano (sec. XV ?) [non ancora reperito, NdC] e degli Annali della città dell'Aquila (Cirillo, 1570) - tutte le

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... I terremoti del 1461162- L'Aquila 3.1 - 3 fonti cronachistiche aquilane citate da Antinori (Cola di Buccio di Cola, sec. XV; Anonimo cronista aquilano, secc. XIII-XVI; Ricordi, o sia cronaca ... , secc .. XV -XVI; Crispo, sec. XVII; Rizi, sec. XVII) sembrano essere andate disperse o distrutte tra il XVIII e il XIX secolo (Pansa, 1902). La meno attendibile tra le superstiti fonti dell'Antinori appare Cirillo (1570) che, pur fornendo informazioni non dissimili da quelle di Francesco d'Angeluccio, antedata il terremoto al 4 dicembre 1452 e inserisce nella propria descrizione elementi (avvertimento in "tutto il Reame", morte di più di trentamila persone) che fanno ritenere estremamente probabile una contaminazione con dati relativi al grande terremoto meridionale del 5 dicembre 1456. Lo stesso Antinori, in una sua nota, ricorda che l'autore "non allega testimoni contemporanei" e che "quella numerazione [di 30000 morti, NdC] si fece per altra contingenza". Una verifica della correttezza con cui Antinori riporta le proprie fonti è stata condotta sulla cronaca di Francesco d'Angeluccio. In linea di massima si riscontrano una buona concordanza nella descrizione degli effetti e differenze nella cronologia delle repliche, come successivamente si vedrà in dettaglio. Per questi motivi si è deciso di considerare Antinori quale 'fonte privilegiata' per quanto riguarda tutti quei dati di cui non si è trovato sicuro riscontro in Francesco d'Angeluccio. Francesco d'Angeluccio e l'Antinori concordano sostanzialmente nel segnalare come maggiori due eventi: quello avvenuto "nella notte del venerdl dopo il dl de 27 sonate le cinque ore" che "( ... ) fece del molto danno e gettò a terra edifici anche cospicui di chiese e di case con morte di più persone in città e in contado e con caduta di molte campane dalle torri( ... )" e quello verificatosi due ore dopo"(... ) con impeto non minore del primo e fracassò maggior numero di fabbriche( ... )". Le fonti concordano nell'indicare l'Aquilano come area maggiormente danneggiata. Antinori, dopo aver fornito un quadro puntuale dei danni agli edifici ecclesiastici e ai principali edifici civili dell'Aquila, ricorda che: "( ... ) allo stato funesto della Città rovinata in tante parti, e guaste in tutte le altre, talché la quarta parte di essa restò adeguata al suolo, e le altre tre rotte, e lesionate, si aggiunse il non meno funesto del contado. In esso fu il danno ineguale giacché ne toccò il maggiore ai castelli di Sant'Eusanio, di Castelnuovo, di Onda, e del Poggio presso Picenza. Questo cadde quasi del tutto, nell'altro di Sant'Eusanio rovinarono tutte le case, e le chiese sicché non rimasero nepure le mura laterali in piedi né chiesa alcuna e vi morirono persone in più gran numero che altrove onde lo scrissero totalmente rovinato. Eguali furono i danni di Castelnuovo divenuto un mucchio di sassi, caduti anche i torrioni delle mura comuni colla morte di 28 persone, tutte native del luogo ( ... ) Nella Villa di Onda né tampoco restò casa impiedi ( ... )". La rilettura del testo originale antinoriano evidenzia infine che nella parafrasi di Baratta (1901) c'è un errore d'interpretazione ereditato da Vittori (1896). Questi

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... I terremoti del 1461162- L'Aquila 3.1 - 4 afferma che a Teramo il terremoto "fu più violento che all'Aquila; rovinarono infatti in gran quantità gli edifici, tra cui le chiese di S. Francesco, S. Domenico e S. Bernardino". Il testo originale (Antinori, sec. XVIII) suona invece cosl: "In Teramo specialmente si fece menzione [corsivo del compilatore] di questo tremuoto, e si disse grande piucché altrove nell'Aquila per la grande strage degli uomini e per la rovina di molti palazzi e case da' fondamenti, le Chiese fra le altre di S. Francesco, di S. Domenico, di S. Bernardino (Necrologio teramano)". Antinori pone dunque l'accento sulla segnalazione del terremoto da parte di una fonte teramana (Necrologio teramano, sec. XV ?), che però indicherebbe l'Aquila come località maggiormente colpita (non è chiaro se e cosa la fonte dica a proposito di eventuali effetti nell'area teramana). I dati sul risentimento sono estremamente scarsi. Si ritiene attendibile l'informazione del diarista coevo dello Mastro (sec. XV) - citato da Baratta (1899) e ripreso da Baratta (1901) - che registra l'avvertimento di una scossa a Roma alle 3 di notte del 27 novembre. La divergenza tra questo orario e quelli citati dalle fonti aquilane può essere attribuita alla scarsa precisione dei sistemi quattrocenteschi di misura del tempo o ad una imprecisione nella segnalazione della fonte romana. Baratta afferma che il terremoto fu avvertito ad Ascoli Piceno, basandosi su di una cronaca ascolana conservata presso la Biblioteca Vaticana (Chronicon Asculanum, XV ?). Questa fonte, tuttavia, descrive soltanto gli effetti del terremoto a L'Aquila. Per gli scopi di questo studio si è deciso di assegnare comunque alla località di Ascoli Piceno un generico avvertimento. Per quanto riguarda il risentimento a non è stato possibile risalire alla fonte di Pellini (1664) da cui Baratta (1901) riprende la notizia. L'autore, che non cita le proprie fonti, riporta: "Vogliono ultimamente, che di quest'anno [1461 NdC], et nell'Aquila( ... ) et in Perugia fossero terremoti, ma che in quella ( ... ) molti danni ne seguissero, et in questa nessuno". Data la formulazione della notizia non è possibile capire se l'avvertimento a Perugia sia da mettere in relazione con il terremoto aquilano. Nel dubbio si è deciso di assegnare comunque a Perugia un generico avvertimento, effetto non discordante rispetto al quadro generale delle conoscenze acquisite. Buoni (1571) segnala, sulla scorta di un non meglio identificato Bertachino Leggista (secc. XV-XVI ?), un terremoto nel 1461 "molto rovinoso" in Puglia. Si è nel dubbio se interpretare la notizia come generico riferimento al terremoto del 27 novembre 1461 (''Puglia" potrebbe indicare, per metonimia, il Meridione) o come vera e propria segnalazione di un avvertimento in Puglia del terremoto stesso. La notizia è da verificare ulteriormente; si propone comunque l'inserimento di tale avvertimento nella tabella delle intensità. Il 16 novembre 1461 viene segnalata una scossa che non provocò danni. Questa notizia, non riportata da Francesco d'Angeluccio, proviene da una fonte oggi perduta: i

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Ricordi (1461-1465) di Cola di Buccio di Cola (sec. XV) che, come si deduce dalle citazioni che ne fa l'Antinori, fu testimone oculare dei fatti narrati. n terremoto ebbe numerose repliche. Francesco d'Angeluccio scriveva infatti: "a di 11 de Decembre ( ••. )più di 100 assai più, e non finano d'essere". Una replica verificatasi il 4 dicembre 1461 è riportata da Antinori, sulla scorta di Cirillo (1570), come avvertita "per tutto il Reame". In effetti Cirillo, come già osservato, data al 4 dicembre la scossa principale del terremoto, quindi l'interpretazione proposta dall'Antinori non è giustificata. Per quanto riguarda le date delle repliche successive, Francesco d'Angeluccio racconta: "A dl17 de Dicembre 1461, a ore 8 de nocte revenne uno terramuto bono grande, che tucte le persone, ch'erano rannate a casa retornarono afare le logie (... ) cascaroce paricchie case de quelle ch'erano contaminate dallo primo terremoto, e le persone tucte stanno con gran paura( ... ) Negli anni 1462 a di 3 e a dl 4 de jennaro la nocte delli 3 di fo uno grosso terremoto, che rempagorio multo la gente e fo a ore 4 de nocte; e lu altro fo alli dicti 4 di, circa a ore 6 de nocte (... ) impagorio la gente (... )a di 27 de marzo lu venerdi in notte a ore otto, e quarti 3 de ora fo uno terramuto grande tanto, che ongni persona non remase in casa(... ) e più ne fo a dl un altro, e non fo si grande ma pure n'abe lu populu gran paura( ... )". Quelle sopra descritte sono le ultime scosse segnalate da Francesco d'Angeluccio; Antinori ne riporta alcune altre sulla scorta dei ricordi perduti di Cola di Buccio di Cola. Riguardo ad esse è possibile che si sia verificata una parziale sovrapposizione con le ultime informazioni fomite da Francesco d'Angeluccio. Infatti secondo Cola di Buccio (nella trascrizione Antinori) "Nella notte che segui [il giovedi della mezza quaresima, NdC] fu sentita scossa di tremuoto alle cinque ore, quindi un'altra alle nove, e una terza alle dodici, la seconda di esse fu grande molto e n'obbligò le persone a non restare in casa (... )". Infine la mattina "( ... )del 29 marzo( ... ) sulle quattordici ore si risentl nuova scossa seguita poi da due altre, ma la prima sl gagliarda che Niccolò di Buccio [Cola di Buccio di Cola. NdC] il quale si trovava in campagna si sentl sbalzare il terreno sotto i piedi( ... ) non avvennero rovine". Divergenti e poco precise le informazioni sul numero dei morti che oscillano complessivamente tra i 113 e i 150, di cui 60 - o forse 80 - a L'Aquila; mentre, nel territorio aquilano, le fonti, senza specificare cifre esatte, affermano che il maggior numero di vittime si ebbe nella località di Sant'Eusanio Forconese (AQ).

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Tabelle delle intensità Sono disponibili le seguenti informazioni:

16 novembre 1461 ore --

Località Pr Località citata Coordinate I L'Aquila (Aquila) 42:21-13:24 5

Quale risultato del cumulo degli effetti dei due eventi del 26 novembre 1461 ore 22:30 e del27 novembre 1461 ore 00:30:

Località Pr Località citata Coordinate I Castelnuovo AQ Castellio Novo; Castelnuovo 42:18-13:38 10 Onna AQ Onda 42:20-13:29 10 Poggio Picenze AQ Poggio presso Picenza; lu Pogio 42:19-13:32 10 Sant'Eusanio Forconese AQ Santo Sano 42:17-13:31 10 L'Aquila Aquila 42:21-13:24 9 Roma Roma 41:54-12:29 5 Perugia Perugia 43:06-13:23 <5 Ascoli Piceno Ascoli 42:51-13:35 F Teramo Teramo 42:40-13:42 F?

Puglia F

17 dicembre 1461 ore 00

Località Pr Località citata Coordinate I L'Aquila (Aquila) 42:21-13:24 5-7

2 gennaio 1462 ore 21

Località Pr Località citata Coordinate I L'Aquila (Aquila) 42:21-13:24 5

3 gennaio 1462 ore 23

Località Pr Località citata Coordinate I L'Aquila (Aquila) 42:21-13:24 5

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26 marzo 1462 ore 23:20

Località Pr Località citata Coordinate I L'Aquila (Aquila) 42:21-13:24 F

27 marzo 1462 ore 03

Località Pr Località citata Coordinate I L'Aquila (Aquila) 42:21-13:24 5

27 marzo 1462 ore 06

Località Pr Località citata Coordinate I L'Aquila (Aquila) 42:21-13:24 3-5

29 marzo 1462 ore 08

Località Pr Località citata Coordinate I L'Aquila (Aquila) 42:21-13:24 4-5

29 marzo 1462 (ore non citate ma successiva a quella delle ore 08)

Località Pr Località citata Coordinate I L'Aquila (Aquila) 42:21-13:24 F

29 marzo 1462 (ore non citate ma successiva a quella delle ore 08)

Località Pr Località citata Coordinate I L'Aquila (Aquila) 42:21-13:24 F

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Consid~mzioni s:ui gm:am~tri d~l Cataloi:O n Catalogo riporta i seguenti parametri:

N. Anno M G Ora m s Lat Lo n A t Iep. Bib Cod 424 1461 11 16 - 4220 1320 4 5 75 ()()() 425 1461 11 27 21 - 4220 1320 4 10 75 ()()() 426 1461 11 27 23 - 4220 1320 4 8 75 ()()() 427 1461 12 04 - 4220 1320 4 7 75 ()()() 428 1461 12 17 23 - 4220 1320 4 6 75 ()()() 429 1462 01 03 10 - 4220 1320 4 6 75 ()()() 430 1462 01 04 22 - 4220 1320 4 6 75 ()()() 431 1462 02 03 - 4220 1320 4 75 ()()()

Rispetto alla parametrizzazione proposta dal Catalogo si segnala che: - l'area maggiormente colpita risulta compresa tra le località di Sant'Eusanio Forconese, Castelnuovo, Poggio Picenze e Onna; il baricentro delle località con I = l O viene calcolato nel punto di coordinate 42 19 N e 13 32 E, che viene pertanto proposto quale epicentro dell'evento principale; - si propone di assegnare le coordinate epicentrali dell'evento principale anche ai successivi risentimenti a L'Aquila e di associare loro la classe 5 di attendibilità; - gli orari citati nel Catalogo non sono risultati correttamente trasposti dal sistema orario all'italiana a quello attuale; - non si hanno elementi per datare al 4/12/1461 e al 3/2/1462 due scosse tra il centinaio di repliche che hanno seguito gli eventi principali e si propone pertanto la loro cancellazione dal Catalogo; - 6 eventi accaduti tra il 26 e il 29 marzo 1461 sono databili e vengono proposti per un inserimento in Catalogo. Pertanto si propongono le seguenti modifiche ai parametri del Catalogo:

N. Anno M GOra m s La t Lo n A t lep. Bib Cod 424 1461 11 16 - 4219 13 32 5 5 651 A 425 1461 11 26 21 30 - 4219 13 32 3 10 651 A12 426 1461 11 26 23 30 - 4219 13 32 4 8 651 12 427 1461 12 04 - 4219 13 32 4 7 651 9 428 1461 12 16 23 - 4219 13 32 5 517 651 A125 429 1462 01 02 20 - 4219 13 32 5 5 651 A125 430 1462 01 03 22 - 4219 13 32 5 5 651 A15 431 1462 02 03 - 4219 13 32 5 651 9 - 1462 03 26 22 20 - 4219 13 32 5 F 651 8 - 1462 03 27 02 - 4219 13 32 5 5 651 8 - 1462 03 27 05 - 4219 13 32 5 3/5 651 8 - 1462 03 29 07 - 4219 13 32 5 4/5 651 8 - 1462 03 29 - 4219 13 32 5 F 651 8 - 1462 03 29 - 4219 13 32 5 F 651 8 -. Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... I terremoti del1461162- L'Aquila 3.1 - 9

Bibliografia

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OSSERVATORIO liEOFISICO SPERIMENTALE MACERATA III/V Sismicità dell'area aquilano-teramana * EPICENTRO DA CATALOOO PFG/CNR dall'analisi "attraverso i cataloghi"

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OSSERVATORIO GEOFISICO SPERIMENTALE MACERATA IV/V Sismicità dell'area aquilano-teramana * EPICENTRO DA CATALOOO PFG/CNR dall'analisi "attraverso i catai o ghi"

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OSSERVATORIO GEOFISICO SPERIMENTALE MACERATA F

Sismicità dell'area aquilano-teramana * EPICENTRO DA CATALOGO PFG/CNR dall'analisi "attraverso i catai o ghi"

Terremoto del + EPICENTRO PROPOSTO IN QUESTO STIJDIO 29 MARZO 1462 ORE • 42° 19' - 13° 32' • Accumoli

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OSSERVATORIO GEOFlSICO SPERIMENTALE MACERATA F

Sismicità dell'area aquilano-teramana * EPICENfRO DA CATALOGO PFG/CNR , dall'analisi "attraverso i cataloghi"

Terremoto del + EPICENrRO PROPOSTO IN QUESTO STIJDIO 29 MARZO 1462 ORE • 42° 19' - 13° 32' IL TERREMOTO DEL 1480 (Area epicentrale: Campli)

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... Il terremoto del 1480- Campli 32- 2

Il terremoto nelle fonti dei catalo~hi Questo terremoto è descritto dal catalogo PFG (Postpischl ed., 1985) come un evento sismico localizzato nelle vicinanze di Campli (TE), verificatosi nell'anno 1480. All'evento viene attribuita un'intensità epicentrale del grado VIII MCS. Baratta (1901), fonte del Catalogo, cita il proprio Saggio dei materiali ... (Baratta, 1899), affermando inoltre che la notizia originale del terremoto in studio proviene da una cronaca ascolana "della Biblioteca Vaticana". Baratta ( 1899) cita a più riprese due cronache ascolane manoscritte, una delle quali conservata presso la Biblioteca comunale di Ascoli Piceno e l'altra conservata presso la Biblioteca Apostolica Vaticana. Nel caso del terremoto del 1480 la fonte di Baratta (1899) è il manoscritto di Ascoli Piceno; quanto al manoscritto vaticano, che non contiene alcun riferimento al terremoto in questione, si può ritenere che l'affermazione di Baratta (1901) sia frutto di una semplice distrazione. L'identificazione del manoscritto ascolano cui Baratta (1899) fa riferimento non è facile: la Biblioteca Civica di Ascoli Piceno possiede infatti numerose copie di Ùna 'cronaca ascolana', il cui testo-base è riconoscibile nelle diverse copie - redatte tra il tardo XVI secolo e i primi del Novecento - ciascuna delle quali presenta varianti più o meno significative. Dato che il testo della descrizione dell'evento del 1480 è risultato identico (eccettuati alcuni casi di modernizzazione del linguaggio) in tutte le copie consultate, ai fini di questa ricerca si è deciso di utilizzare la copia che, a un sommario esame paleografico, è sembrata più antica (fine del XVI - primi del XVII secolo) ossia il Libro delle memorie antiche della città di Ascoli (secc. XVI-XVII ?). Gli effetti del terremoto in studio sono genericamente riferiti ai territori di Monteprandone, Monsampolo e Spinetoli, tre località attualmente appartenenti alla provincia di Ascoli Piceno, poste in prossimità della costa adriatica al confine tra le Marche e l'Abruzzo. Baratta (1899) è l'unico dei cataloghi-filtro che segnala questo evento. Va notato però che Bonito (1691) - citando Antonio di Afeltro (sec. XVI ?) - riferisce di una scossa di terremoto che sarebbe stata avvertita durante l'occupazione turca di Otranto (agosto 1480) in concomitanza con la profanazione di alcune immagini sacre. Nei cataloghi-filtro non mancano riferimenti a catastrofici terremoti del 1481 e 1482, verificatisi a Rodi e, secondo Hoff (1840), e Kispatich (1891) anche a scosse avvertite a Ragusa (l'odierna Dubrovnik) il 14 febbraio 1481 e a metà febbraio e fine settembre 1482. La posizione 'adriatica' dei territori delle tre località marchigiane, di Otranto e Dubrovnik e la contiguità cronologica delle segnalazioni, sono tutti elementi che suggeriscono di prendere in considerazione tutte le notizie segnalate, allo scopo di

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stabilire se si tratti di segnalazioni riferibili ad uno stesso evento. Una verifica di questa ipotesi è però resa difficoltosa dalla laconicità della fonte di Hoff (Partsch, 1826) -che si limita ad una brevissima menzione di terremoti avvenuti nel 1481 e 1482, senza indicare la provenienza della propria notizia - e dalla non disponibilità della 'fonte principale' utilizzata da Kispatich (1891), e cioè la Storia di Raugia (Razzi, 1595). I risultati dello spoglio del catalogo parametrico della regione Balcanica (Shebalin, 1974) complicano ulteriormente il quadro con la segnalazione dei seguenti eventi: Data Io (MSK-64) Area epicentrale 20 ottobre 1479 9? (sic.) 40 Km a nord di Dubrovnik 18 ottobre 1480 8 40 Km a nord di Dubrovnik 14 febbraio 1481 9? (sic.) Dubrovnik 15 febbraio 1482 9 ? (sic.) Dubrovnik 26 settembre 1482 9 ? (sic) Dubrovnik

· Il catalogo dei Balcani cita Jankovic (1972) per gli eventi del 1479-1480 e Trajic (1961) per gli eventi del 1481-1482. Trattandosi di due recenti cataloghi manoscritti la cui disponibilità non è nota, non è stato possibile verificare la consistenza delle informazioni che hanno portato all'inserimento degli eventi nel catalogo balcanico. In queste condizioni è possibile unicamente constatare che il quadro delle conoscenze è estremamente vago e confuso, sensazione già espressa dal compilatore del catalogo dei Balcani che definisce dubbi gli eventi del1481-1482. Relativamente al terremoto di Rodi, non compreso tra quelli oggetto di ricerca, la verifica delle informazioni si è limitata alla rilettura critica del Bonito (1691). L'autore sulla base di cronache Cinque e Seicentesche (Sardo, 1586; Girardi, 1653; Lancellotti, 1627); ma soprattutto dall'Historia della Sacra Religione di San Giovanni Gerosolimitano (Bossi, ?), indica una serie di eventi che interessarono Rodi, l'arcipelago Greco e l'Asia Minore tra il "15 marzo" e il "18 dicembre" 1481. L'autore si sofferma sulla descrizione degli effetti violenti di due maremoti occorsi a Rodi in data 3 maggio e 3 ottobre del 1481 e sulle distruzioni causate nell'isola dall'evento del "18 dicembre" 1481. L'ipotesi di collegamento tra il terremoto 'adriatico' e i fenomeni descritti per Rodi è da verificare. Lo studio ha evidenziato gli aspetti complessi di questi terremoti e non consente di chiarire se le notizie dell'evento 'ascolano' del 1480 siano da attribuire ad un fenomeno locale, o se vadano messe in relazione con un terremoto 'adriatico' o se l'insieme delle informazioni sia da collegare ad un unico evento, catastrofico, localizzabile nell'area egea. , Osservatorio Geoftsico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... Il terremoto del 1480- Campli 32- 4

Viste le finalità del presente studio e data la complessità degli aspetti evidenziati, si propone di considerare le informazioni sul risentimento nelle località 'adriatiche' come riferibili ad un unico terremoto, databile tra il 1479 e il 1482 e verosimilmente da localizzare nel Mare Adriatico. La proposta, che giustifica sia la presenza nel catalogo dei Balcani dei forti eventi 'dalmati' che i danni nei territori delle tre località costiere marchigiane, dovrà essere comunque oggetto di ulteriori indagini. La cronaca ascolana (Cronica ... , secc. XVI-XVII ?), riporta genericamente "danni notevoli" per i territori di Monsampolo del Tronto, Spinetoli e soprattutto per quello di Monteprandone dove il terremoto "( ... )fece cadere un pezzo di muraglia verso la marina". Le descrizioni degli effetti risentiti a Dubrovnik citano un generico avvertimento dell'evento; come precedentemente evidenziato, non sono noti i motivi che hanno indotto il compilatore del catalogo dei Balcani ad associare le intensità epicentrali 8 e 9 agli eventi 'dalmati' del1479, 1480 e 1481. Relativamente ad Otranto la notizia generica riportata nei Notamenti di Antonio di Afeltro (sec. XVI ?) non data precisamente la scossa, che, secondo il testo trascritto da Bonito (1691), potrebbe essere accaduta o ad agosto o a settembre. La lettura d~l testo evidenzia come il dato cronologico sembri finalizzato più a sottolineare un castigo divino in risposta alla profanazione di immagine sacre che a datare l'evento sismico. La segnalazione viene pertanto riferita all'evento 'dalmata' anche se non si può escludere la possibilità che la notizia - seppure riferibile ad un evento realmente accaduto - riguardi il risentimento ad Otranto del forte terremoto egeo. L'insieme delle informazioni raccolte non consente di datare le repliche che "( ... ) per circa un'ora ( ... )" furono avvertite nel territorio delle tre località marchigiane.

Tabella delle intensità Sono disponibili le seguenti informazioni: ottobre 1480 ore --

Località Pr Località citata Coordinate I Dubrovnik * (YU) Ragusa 8/9? Monteprandone AP Monteprandone (territorio) 42:55-13:50 7/8 Monsampolo del Tronto AP Monte San Polo (territorio) 42:54-13:48 7 Spinetoli AP Spinetoti (territorio) 42:53-13:46 7 Otranto lE Otranto 40:09-18:29 F?

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Considerazioni sui parametri del Catalo~o Il Catalogo riporta i seguenti parametri:

N. Anno M G Ora m s Lat Lon At Iep. Bib C od 464 1480 - 4245 1340 4 8 75 ()()()

Rispetto alla parametrizzazione proposta dal Catalogo si segnala che: -si propone di localizzare l'evento in mare nel punto di coordinate 43 00 N e 16 00 E, intermedio tra la localizzazione proposta dal catalogo dei Balcani e quella del Catalogo. Di conseguenza si propone di assegnare alle coordinate epicentrali la classe 5 di attendibilità e una intensità epicentrale del grado 9/1 O tali da giustificare le intensità osservate; - l 'evento non è databile con esattezza. Pertanto si propongono le seguenti modifiche ai parametri del Catalogo:

N. Anno M G Ora m s Lat Lon A t lep. Bib Cod 464 1479/82- 43 00 16 00 5 9/10 651 135

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.- .~·-:.;:-·""! IL TERREMOTO DELL'11/12 APRILE 1498 (Area epicentrale: L'Aquila)

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... Il terremoto dell'll/12 aprile 1498 -L'Aquila 33- 2

Il terremoto nelle fonti dei catalochi Questi terremoti sono descritti dal catalogo PFG (Postpiscbl ed., 1985) come due eventi sismici localizzati a circa 20 Km a nord di L'Aquila e verificatisi i giorni 11 e 12 aprile 1498 nell'area aquilana. Ad entrambi gli eventi viene attribuita un'intensità epicentrale del grado VII MCS. Baratta (1901), fonte del Catalogo, cita Mozzetti (1836) che inquadra la notizia in questione in un suo elenco di "Tremuoti in Aquila per cronologia", privo di riferimenti bibliografici. Baratta si limita a definire "fortissima" la scossa che l' 11 aprile 1498 fu avvertita a L'Aquila, aggiungendo poi che il 12 aprile ce ne fu "un'altra". Nessuno dei cataloghi-filtro segnala l'evento, ad eccezione di Gardellini e Spadea (1980), che indica come propria fonte Mozzetti (1836). Bonito (1691) presenta una lacuna per gli anni compresi tra il1495 e il1499. In mancanza di una citazione esplicita delle fonti si è cercato di ottenere almeno una valutazione indicativa dell'attendibilità dell'elenco di scosse compilato da Mozzetti attraverso un suo confronto con gli analoghi dati ricavabili da Baratta (1901). Il confronto ba evidenziato che: - Baratta segnala un terremoto nell'aprile del 1398, non citato da Mozzetti; - Mozzetti segnala un evento avvertito a L'Aquila nel 1402, che Baratta non riporta; -l'evento del 1498 è l'unico per cui Baratta abbia come unica fonte Mozzetti; - tutti gli altri terremoti contenuti nell'elenco del Mozzetti sono riportati anche da Baratta, il quale dispone per essi·di più fonti, parte delle quali coeve. Per quanto riguarda l'evento dell'aprile 1398, secondo Baratta attestato dalla cronaca aquilana coeva di Niccolò da Borbona (secc. XIV-XV) e, come già detto, non riportato da Mozzetti, appare giustificato il sospetto che il terremoto datato da Mozzetti (1836) nell'aprile 1498, e apparentemente sconosciuto alle fonti più antiche utilizzate dallo stesso Baratta, possa in realtà essere frutto di una duplicazione dell'evento dell'aprile 1398. Quest'ultimo, ricordato da un contemporaneo, appare invece ragionevolmente attendibile. Prima di procedere a liquidare come falso il terremoto del 1498 sulla base di considerazioni fortemente indiziarie, si è pensato di valutare la possibilità di identificare la fonte alla quale Mozzetti potrebbe essersi rifatto. Pertanto, considerato che i terremoti citati da Mozzetti sono tutti riferiti all'Aquila, è sembrato opportuno consultare la cronachistica aquilana edita. Scartate le cronache aquilane medievali pubblicate da L. A. Muratori nel VI tomo delle Antiquitates Italicae Medii Aevi, nessuna delle quali copre il periodo posteriore al 1485, si è deciso di prendere in considerazione quelle edite in Pansa (1902). All'interno

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... Il terremoto dell'll/12 aprile 1498 -L'Aquila 33- 3

di questa pubblicazione, si è imposta all'attenzione la Cronaca coeva (1476-1529, con continuazioni fino al1564) di Basilii da Collebrincioni (secc. XV-XVI), che riporta: "L'anno 1498 fra Barbuto predicatore principiò a portare il baldacchino sopra il SS.mo Sacramento, e predisse molti terremoti, predicava in San Francesco benché prima fusse nella fratemita in San Massimo. Alli 10 d'Aprile fu un terremoto grandissimo infine della predica, e seguirono molti giorni appresso, fumo fatte tre dl processioni doppo Pasqua [Nel1498la Pasqua cadeva il15 aprile, N. d. R.], et otto dl digiunomo in pane, et acqua. Alli 15 d'Aprile venne la nova della rotta de' Colonnesi, e Ursini ( ... )". Poiché Basilii da Collebrincioni (secc. XV -XVI) è una cronaca inedita fino al nostro secolo è probabile che il testo della notizia sia giunta a Mozzetti nella citazione fattane dagli Annali degli Abruzzi (Antinori , sec. XVIII), che forniscono due versioni dell'accaduto: "Si fece agli 11 di Aprile [mercoledì NdC] sentire una scossa di tremuoto, e perché fu grande, e perché si trovò la gente ridotta alla predica quaresimale, correndo il mercoledl santo nella chiesa di San Francesco fuggl tutto il popolo quivi accolto. Replicarono il giovedl [12 aprile NdC] all'ora stessa, molte scosse, e maggiori però non vi fu danno alcuno. Attesta il cronista di quei tempi, che fosse stato predetto il tremuoto da quel Predicatore quaresimale, che non lasciò poi di far fare e processioni, e digiuni, ma che con tutto ciò lasciò fama di aver portato via molti danari". Nella seconda versione, Antinori (sec. XVIII) aggiunge che la scossa dell'Il aprile avvenne alle ore 15 e che i terremoti "( ... ) non furono solamente nell'Aquila ma in altri luoghi del Regno ancora". Poiché l'unica fonte citata dall'Antinori è Basilii da Collebrincioni (sec. XV -XVI), non si sa se la descrizione molto più ricca di dettagli secondari fornita dall'Antinori sia da attribuire all'apporto di informazioni provenienti da una fonte non citata o a un suo arbitrario intervento. Si è deciso di datare l'evento principale al 10 aprile secondo la cronaca coeva del Basilii e di utilizzare in forma dubitativa la data del 12 aprile proposta dall'Antinori per la replica. In conclusione si conferma il risentimento a L'Aquila di alcune scosse di terremoto, la più violenta delle quali ha avuto effetti meno severi di quanto proposto dal Catalogo.

Tabelle delle intensità Sono disponibili le seguenti informazioni:

10 aprile 1498 ore -

Località Pr Località citata Coordinate I L'Aquila (Aquila) 42:21-13:24 5/6

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... Il terremoto de11'11112 aprile 1498 - L'Aquila 33- 4

12 aprile 1498 ore- (datazione dubbia)

Località Pr Località citata Coordinate I L'Aquila (Aquila) 42:21-13:24 F

CQnsid"wiQDi sui garam"tri à"l CatalQI:Q Il Catalogo riporta i seguenti parametri:

N. Anno M G Ora m s Lat Lon A t Iep. Bib C od 497 1498 04 11 - 4230 13 30 4 7 75 000 498 1498 04 12 - 4230 1330 4 7 75 000

Rispetto alla parametrizzazione proposta dal Catalogo, si propone di associare i valori delle coordinate della località L'Aquila a quelli delle coordinate epicentrali e, di conseguenza, di assegnare a queste ultime la classe 7 di attendibiltà. Pertanto si propongono le seguenti modifiche ai parametri del Catalogo:

N. Anno M G Ora m s Lat Lon A t lep. Bib C od 497 1498 04 10 - 4221 13 24 7 5/6 651 A1235 498 1498 04 12 - 4221 13 24 7 F 651 A1235

Bibliografia

Antinori A. L., sec. XVIll. Annali degli Abruzzi dalle origini all'anno 1777, 17, Bologna 1971.

Baratta M., 1901. I terremoti d'Italia. Torino.

Basilii da Collebrincioni V., secc. XV -XVI. Cronaca di Vincenzo Basilii da Collebrincioni (An. 1476-1564). In: G. Pansa (ed.), 1902, Quattro cronache e due diari inediti relativi ai fatti dell'Aquila dal sec. XIII al sec. XVI per la prima volta pubblicati con una dissertazione preliminare sulle fonti edite ed inedite della storia aquilana con illustrazioni e note da Giovanni Pansa, Sulmona, 65-98.

Bonito M., 1691. Terra tremante ... , Napoli.

Gardellini P., Spadea M.C., 1980. Bibliografia sismologica delle regioni italiane, Roma.

Mozzetti F., 1836. Saggio d'influenze meteoriche e del clima sull'agronomia, sulla pastorizia e sulli rami diversi d'economia degli Abruzzi, Teramo.

Niccolò da Borbona, secc. XIV-XV. Cronaca, ed. L. A. Muratori, Antiquitates Italicae Medii Aevi, 6, Milano 17 42.

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Pansa G. (ed.), 1902. Quattro cronache e due diari inediti relativi ai fatti dell'Aquila dal sec. XIII al sec. XVI per la prima volta pubblicati con una dissertazione preliminare sulle fonti edite ed inedite della storia aquilana con illustrazioni e note da Giovanni Pansa, Sulmona.

Postpischl D., ed., 1985. Catalogo dei terremoti italiani dall'anno 1000 al 1980. Quaderni della Ricerca Scientifica, 114 2B, Bologna.

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... • Accumoli -o --::-

• Amatrice

5/6 L'AQUILA~ o N

Popoli •

30' O km 25

...SCALA-===--===-- 1:500000

USSERVATORIO UEOASICO ~PERIMENT AIE MACERATA v/vi Stsmicità dell'area aquilano-teramana * EPICENfRO DA CATALOGO PFG/CNR dall'analisi "attraverso i cataloghi" 42° 30' - 13° 30' Terremoto del + EPICENfRO PROPOSTO IN QUESTO STUDIO ·10 APRILE 1498 ORE 42° 21 l - 13° 24' • Accumoli -o -:r

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OSSERVATORIO GEOFlSICO SPERIMENTALE MACERATA F Sismicità dell'area aquilano-teramana * EPICENTRO DA CATALOOO PFG/CNR dall'analisi "attraverso i cataloghi" 42° 30'- 13° 30' Terremoto del 12 APRILE 1498 ORE • + EPICENTRO PROPOSTO IN QUESTO STUDIO 42° 21'- 13° 24' I TERREMOTI DELL'OTIOBRE 1639 (Area epicentrale: Amatrice)

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... I terremoti dell'ottobre 1639 - Amatrice 3.4- 2

I terremoti nelle fonti dei catalo~hi Questi terremoti sono descritti dal catalogo PFG (Postpischl ed., 1985) come una serie di cinque eventi sismici localizzati nelle vicinanze di Amatrice (AQ) il maggiore dei quali si verificò il giorno 8 ottobre 1639 alle 00.30 (GMT) e fu preceduto da due scosse nei giorni 7 e 8 ottobre e seguito da altre due il 14 e il 17 ottobre 1639. Al maggiore di questi eventi viene attribuita un'intensità epicentrale del grado X MCS. Non essendo disponibile la fonte del Catalogo (Dell'Olio e Molin, 1980), l'analisi di questo terremoto prende l'avvio da una rilettura critica del Baratta ( 190 l). Questi, citando una relazione coeva (Tiberii, 1639), fornisce per il near field una descrizione di effetti non eccessivamente dettagliata, ma estesa a ben 23 località. Relativamente al far field, le informazioni sinteticamente citate riguardano le sole località di Rieti e Recanati. L'analisi a partire dai cataloghi-filtro - quasi tutti 'negativi' - non permette di identificare ulteriori fonti significative. Milne (1911) e Cavasino (1931), citati da Montandon (1953), si rifanno a Baratta (1901). Scoglio (XVII), nella citazione del Bonito (1691), ricorda brevemente il terremoto. La fonte di Baratta è la relazione pubblicata nell'ottobre del1639 da Carlo Tiberii, un personaggio sulla cui identità non si hanno informazioni. La frase conclusiva della relazione: "Per tanto miglior relazione non vi ho potuto apportare, ma sopragiungendo altra più certa nuova, ne farò consapevole ciascheduno" fa pensare che il Tiberii possa essere stato uno dei numerosi gazzettieri attivi a Roma nel XVII secolo. Di seguito viene proposta un'ampia trascrizione della fonte:

"( ... ) Venerdl à di sette del corrente Mese di Ottobre 1639 mentre fuori dal pensiero d'ogni sinistro avvenimento ciascuno nella Città della Matrice, e ne' luoghi contigui stava riposando, fu sentito alle sette bore di notte in circa un'improviso scuotere di Case, quale apportò non poco rimore; ma oltre, che svegliò ciascheduno, lasciò tal paura, che non sapevano appigliarsi ad alcuna risolutione. Si fermò, e quietò il Terremoto per spatio d'un quarto d'bora; onde restomo sorpresi da stupore, e spavento. Ritornò poi di nuovo con maggior scossa il Terremoto, sl che fece risolver molti a salvarsi la vita, come presaghi di futura rovina, essendo i segni chiari e manifesti. Vi cadde un intervallo di un altro quarto di bora alla spaventosa rovina. Non vollero alcuni credere, non parendogli potere avvenire; onde rimasero e coperti, & estinti sotto i precipizi. I pianti, le strida, e i compassionevoli gridi, che aiuto chiedevano, accompagnati dall'horrore, e dalle tenebre notturne accrescevano lo spavento. La polvere delli rovinati, e subissati edifici formava nubi nell'aria; onde offuscava la sua tranquillità. Alcuni fuggirno in Campagna, e altri si ricoverorno nella Chiesa di S. Domenico, ove vi è l'esercitio del Santissimo Rosario, quali furono tutti salvi, invocando ciascuno la Beatissima Vergine per mezana ad impetrar gratia appresso Sua Divina Maestà, acciò fossero liberi dal restare assorti nelle voragini, che cagionava il Terremoto. Del Palazzo dell'Eccellentissimo Sig. Alessandro Orsini Principe della Matrice rovinomo doi parti senza offesa di alcuno, trovandosi in tal tempo Sua Eccellenza con la Eccellentissima Signora Principessa sua Consorte con tutta la loro famiglia, e servitù in una Villa detta Santa Iusta per loro diporto, poco distante dalla Matrice, quale non patl in parte alcuna; per lo che si considera, come Sua Divina Maestà habbia voluto preservarli da simil pericolo. Il Palazzo del Reggimento è tutto rovinato, come ancora la maggior parte delle Chiese, Edifici, e Case, con perdita di una quantità di persone, il numero delle quali s'intenderà con più certo avviso, poichè molta gente restò sepolta tra le rovine, e con le pietose strida, e i flebili lamenti, domandando soccorso,

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... I terremoti dell'ottobre 1639 - Amatrice 3.4- 3 movevano a gran pianti, non potendo i Padri aiutare i Figli, i Figli i Padri, i Fratelli le Sorelle, e i Mariti le Mogli, nè un amico soccorrere all'altro. Durò il Terremoto fino alle nove bore, e poi cessò à fatto; ma non però si assicuromo di entrare nelle meze disfatte Case, e habitationi: anzi furono alzate tende in campagna, dove con ogni ordine si fecero Processioni (... ) (segue descrizione delle pratiche religiose. NdC). La Chiesa del Crocifisso con il Campanile dove era un Monastero di Religiose rovinò senza offesa delle Monache. Furono scavati da 35 cadaveri in Campagna, e altri morimo chiusi dalle rovine, nulla giovandogli il dolersi, il rammaricarsi, e il chiedere aiuto, non potendoglisi somministrare, essendovi tramezzata l'acqua di colore più tosto negro, che di altro colore, e con qualche puzza, e fetore, onde vieta l'avvicinarvisi. Campo Tosto è rovinato parte. San Martino tutto. Collalto à mal termine. Pinaca parte. Filetta, e Nescaia tutte. L'Abadia di San Lorenzo sotto il Vescovato di Ascoli quasi tutta. Padarga parte. In Cantone Villa è restata una semplice casa. Corva è destrutta. Forcella tutta. Capricchio bona parte. La Leia poco. Si perseverava nella penitenza, e nessuno si assicurava di accostarsi per buon spatio alla propria habitatione, ancorche si persuadessero non dover esser più travagliati dal Terremoto, quando il seguente Venerdl, che fù a di 14 del detto Mese d'Ottobre alla medesima bora con maggior violenza si scosse la terra, con la rovina nella Matrice di altre case, e dell'infrascritti Villaggi, cioè: Saletta poco. Corsenito quasi tutto. Casale tutto. La Rocca destrutta. Torreto nè meno il segno. A Colle Basso è restata una casa sola. Pasciano bona parte. Santo Iorio tutto fracassato. Colle Moresco tutto. Si distese il Terremoto anco in Accumulo luogo confinante alla Matrice, dove, oltre l'haver nel medesimo tempo destrutte molte persone non sapendosene fm'hora certo numero, ma solo la caduta di casa con morte di undici persone, rovinò la Chiesa de Padri Francescani con la sprofondatione di tutta la loro Vigna, salvi però detti Padri, con incredibile, e commune spavento. La Rocca de Salii è a fatto rovinata. Poggio Cancello appresso à Monte Reale danneggiato dalla parte del Palazzo del Sig. Lodovico Cerasi padrone di detto luogo, salva però Sua Signoria, e la sua Famiglia, e in Monte Reale è rovinato il Palazw del Signor Gio. Paolo Ricci. La morte del Bestiame di qualsivoglia sorte è stata grandissima; onde pareva, che si fosse aperto l'Inferno a' danni del genere humano, non restando ancora di essere impauriti, continuando il Terremoto, se bene non cosl violento. Si augumentano giornalmente le (... ?) ciascheduno con terrore, raccomandandosi a Dio. Per quel poco, che si è potuto calculare, il danno della Matrice, e suoi contorni avanza la somma di quattrocento mila scudi( ... )".

Tiberii opera una netta distinzione tra gli effetti di due diversi eventi: il primo quello di "( ... ) Venerdl à di sette del corrente Mese di Ottobre 1639 (... )" alle ore '7:30' circa e il secondo il "14 del detto Mese d'Ottobre alla medesima bora [di quello del 7 ottobre NdC]". Tuttavia data la contiguità geografica delle località nominate in relazione ai due eventi, non si ritiene di poter assumere e condividere la netta distinzione di effetti proposta dal Tiberii. Mentre valutare descrizioni quali "è restata una casa sola(... ) nè meno il segno" non pone 'particolari' problemi dal punto di vista dell'assegnazione dell'intensità, resta difficile stabilire cosa possano significare i termini "fracassato", "a mal termine" e "rovinato", con i quali il Tiberii - prediligendo frasi brevi e staccate, nella maggior parte delle quali il verbo reggente è sottinteso - descrive gli effetti per una parte dei toponimi citati. Ad esempio, nel seguente brano "( ... ) Campo Tosto è rovinato parte. San Martino tutto. Collalto à mal termine. Pinaca parte. Filetta, e Nescaia tutte (. ... )" non è chiaro se Pinaca, Filetta e Nescaia siano tutte a "mal termine" o tutte "rovinate", né sembra possibile qualificare e quantificare univocamente gli effetti.

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Il riconoscimento dei toponimi citati dal Tiberii non è risultata un 'operazione immediata: permangono alcuni dubbi sulle associazioni proposte tra nomi citati e nomi attuali (evidenziati nella tabella delle intensità con un punto interrogativo "?"). Inoltre, nonostante l'ausilio di cartografia coeva (Cartaro, 1613; Magini, 1620), alcune località che Tiberii riferisce essere state distrutte non sono state identificate. La fonte data l'evento principale alle ore 7 e mezzo di notte del 7 ottobre. La conversione dal sistema orario "all'italiana" a quello attuale porta a datare l'evento alle l e 30 (EMT) del 7 ottobre 1639. L'esemplare della relazione di Tiberii consultato nel corso dell'indagine non menziona l'evento del 17 ottobre, né fornisce informazioni sugli effetti a Rieti e a Recanati, per i quali si dispone unicamente delle informazioni di Baratta. E' dunque probabile che Baratta abbia utilizzato la preannunciata seconda edizione della relazione di Tiberii, identica a quella sopra trascritta per titolo, luogo e anno di stampa ma integrata da notizie successive al 14 ottobre. La seconda edizione al momento non è disponibile. Le informazioni sui morti sono riferite ad Amatrice (''molta gente restò sepolta tra le rovine"), al suo territorio (''Furono scavati da 35 cadaveri in Campagna, e altri morirno chiusi dalle rovine") e ad Accumuli ("destrutte molte persone non sapendosene fin'bora certo numero, ma solo la caduta di casa con morte di undici persone").

Iab~lle dell~ int~nsità Sono disponibili le seguenti informazioni:

7 ottobre 1639 ore Ol

Località Pr Località citata Coordinate I Amatrice RI Matrice 42:37-13:17 5

7 ottobre 1639 ore 01:15

Località Pr Località citata Coordinate I Amatrice RI Matrice 42:37-13:17 5

Quale risultato del cumulo degli effetti dei due eventi del 7 ottobre 1639 ore 01:30 e del 14 ottobre 1639 ore Ol :30: Località Pr Località citata Coordinate I

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... I terremoti dell'ottobre 1639 - Amatrice 3.4- 5

Cantone* AQ Cantone Villa 42:38-13:18 * 10 Colle Basso 10 Corva 10 La Rocca 10 Torrita RI Torreto 42:37-13:13 10 Accumoli RI Accumulo 42:41-13:14 < 10 Amatrice RI Matrice 42:37-13:17 9 Località Pr Località citata Coordinate I Collemoresco RI Collemoresco 42:38-13:14 8/10 Filetto * AQ Filetta 42:39-13:17 * 8/10 Forcelle RI Forcella 42:38-13:11 8/10 Roccasalli RI Roccasalli 42:39-13:11 8/10 San Martino * RI San Martino 42:38-13:20 * 8/10 Sai? RI Nescaia 42:36-13:14 8/10 Capriccbia RI Capricchio 42:37-13:20 819 Casale RI Casale 42:40-13:17 8/9 Cossito RI Corsenito 42:40-13:17 8/9 Pasciano RI Pasciano 42:38-13:12 8/9 Aleggia?* RI LaLeia 7/9 San Giusta RI Santa Iusta 42:38-13:15 7/9 San Lorenzo a Pinaco ? RI Abadia di San Lorenzo 42:36-13:17 7/9 Arafranca-Pinaco RI Pinaca 42:36-13:17 8 Campotosto AQ Campo Tosto 42:33-13:22 8 Collalto RI Collalto 42:40-13:17 8 Patarico RI Padarga 42:38-13:14 8 San Giorgio RI Santo Iorio 42:38-13:14 8 Montereale AQ Montereale 42:31-13:14 7/8 Poggio Cancelli AQ Poggio Cancelli 42:33-13:19 7/8 Saletta RI Saletta 42:40-13:16 7/8 Recanati MC Recanati 43:24-13:33 F Rieti Rieti 42:24-12:52 F

17 ottobre 1639 ore --

Località Pr Località citata Coordinate I Amatrice RI Matrice 42:37-13:17 4/7

Consid~razioni sui gm:am~tri d~l Catalo&:o Il Catalogo riporta i seguenti parametri:

N. Anno M G Ora m s Lat Lo n A t Iep. Bib C od 961 1639 10 07 24 - 4238 1318 5 5 502 123 962 1639 10 08 ()() 15 - 4238 1318 5 6 502 23 963 1639 10 08 ()() 30 - 4238 1318 3 10 502 235 966 1639 10 14 ()() 30 - 4238 1318 5 8 502 235 969 1639 10 17 - 4238. 1318 5 8 502 35

Rispetto alla parametrizzazione proposta dal Catalogo si segnala che: - le località maggiormente danneggiate non sono state finora identificate, -, eccezione fatta per Cantone e Torrita; in conseguenza si propone che il baricentro dei Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-tcramana ... I terremoti dell'ottobre 1639 - Amatrice 3.4- 6 punti massimo risentimento venga stimato a partire dall'area delimitata dalle località cui è stata assegnata un'intensità maggiore del grado 8 MCS. Secondo questo criterio il baricentro viene calcolato nel punto di coordinate 42 38 N e 13 15 E. - si propone di assegnare le coordinate epicentrali dell'evento principale anche alle scosse successive per le quali si hanno informazioni di risentimento per la sola località di Amatrice e di mantenere la classe 5 di attendibilità; - per alcuni eventi gli orari citati nel Catalogo non sono risultati correttamente trasposti dal sistema orario all'italiana a quello attuale; Pertanto si propongono le seguenti modifiche ai parametri del Catalogo:

N. Anno M G Ora m s Lat Lo n A t Iep. Bib Cod 961 1639 10 07 00- 4238 1315 5 5 651 23 962 1639 10 07 00 15 - 4238 1315 5 5 651 135 963 1639 10 07 00 30 - 4238 1315 3 10 651 13 966 1639 10 14 00 30 - 4238 13 15 5 8 651 3 969 1639 10 17 - 4238 1315 5 417 651 35

Bibliografia

Baratta M., 1901. I terremoti d'Italia. Torino. Bonito M., 1691. Terra tremante ... , Napoli. Dell'Olio A. e Molin D., 1980. Catalogo macrosismico del Lazio dall'anno 1000 al 1975, inedito. Capocci E., 1861. Catalogo dei tremuoti avvenuti nella parte continentale del Regno delle due Sicilie, posti in raffronto con le eruzioni vulcaniche ed altri fenomeni cosmici, tellurici e meteorici. (Memorie I e Il), "Istituto di incoraggiamento alle scienze naturali di Napoli", s. I, t. IX, Napoli.

Cartaro F., 1613. Atlante manoscritto del Regno di Napoli.

Cavasino, A., 1931. Catalogo dei terremoti disastrosi avvertiti nel bacino del mediterraneo dal 1501 al 1929, Reale Accademia Nazionale dei Lincei, Commissione italiana di studio per i problemi del soccorso alle popolazioni, vol. Il, Roma. Magini G.A., 1620. Italia di Gio. Ant. Magini data in luce da Fabio suo figliuolo. Bologna. Milne J., 1911. A catalogue of destructive earthquakes, A.D. 7 to A.D. 1899, British Association for the advancement of Science, London. Montandon F., 1953.Les tremblements de terre en Europe, Geneve.

Postpischl D. ed., 1985. Catalogo dei terremoti italiani dall'anno 1000 al 1980. Quaderni della Ricerca Scientifica, 114 2B, Bologna.

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... I terremoti dell'ottobre 1639 - Amatrice 3.4- 7

Scoglio XVII. Historia ecclesiastica, (?). Tiberii C., 1639. Nuova e vera relatione del terribile, e spaventoso terremoto successo nella città della Matrice, e suo stato, con patimento ancora di Accumulo, e luoghi circonvicini, sotto li 7 del presente mese di Ottobre 1639, con la morte compassionevole di molte persone, la perdita di Bestiame d'ogni sorte, e con tutto il danno seguito fino al corrente giorno. Con ogni diligenza, e certezza descritta da Carlo Tiberii Romano, per memoria d'un caso cosi miserando, e lagrimevole, Roma.

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... l l l l l

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OSSERVATORIO GEOFISICO SPERIMENT.AI.E • ~ACERATA v Sisrnicità dell'area aquilano-terarnana * EPICENfRO DA CATALOGO PFG/CNR dall'analisi "attraverso i cataloghi" 42° 38'- 13° 18' Terremoto del 07 OTTOBRE 1639 ORE 0 0 + E.PICENfRO PROPOSTO IN QUESTO STIJDIO 42° 38' - 13° 15' • N o re i a

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OSSERVATORIO GEOfiSICO SPERIMENTAlE . MACERATA v Sismicità dell'area aquilano-teramana *EPICENTRO DA CATALOGO PFG/CNR dall'analisi "attraverso i cataloghi" 42° 38' - 13° 18' Terremoto del + EPICENTRO PROPOSTO IN QUESTO STIJDIC 07 OTTOBRE 1639 ORE 00 15 42° 38' - 13° 15' ~------~------~,--~----~~~ ! ;:' l .. Recanati <10 l Accumoli• l i l Collolto•8 / ' 8 9 ~------+------~------~~ l 7/8• •8/.9 l "wU:::ìUitl

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OsSERVATORIO GEOFISICO SPERIMENfALE 'J MACERATA x Sismicità dell'area aquilano-teramana Il * EPICEN:'!'(Q DA CATALOGO PFG/CNR dall'analisi "attraverso i cataloghi" i <. .:.~ 3Z' - 13o 18'

Terremoto del ...'r EPICSHrRC ::.::1:!=-.JSTO L'Il QUESTO STUDIO 07 OTTOBRE 1639 ORE lO 3~ 42:' ::ss· - l3° 15'

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30' O km 25 ---===-~===-• SCALA 1:500000

OSSERVATORIO GEOFlSICO SPERIMENTALE MACERATA IV/VII Sismicità dell'area aquilano-teramana * EPICENTRO DA CATALOGO PFG/CNR dall'analisi "attraverso i cataloghi" 42° 38'- 13° 18' Terremoto del + EPICENTRO PROPOSTO IN QUESTO STUDIO 17 OTTOBRE 1639 OR E -. 42° 38' - 13° 15' IL TERREMOTO DEL 1672 (Area epicentrale: Montereale)

--. Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana .... Il terremoto del 1672 - Amatrice 35- 2

Il terremoto nelle fonti dei catalo~hi Questo terremoto è descritto dal catalogo PFG (Postpischl ed., 1985) come un evento verificatosi il giorno 8 giugno 1672 alle 18 e localizzato a Montereale, cui viene attribuita un'intensità del grado VII MCS. Non essendo disponibile la fonte del Catalogo (Dell'Olio e Molin, 1980) l'analisi di questo terremoto prende l'avvio da una rilettura critica del Baratta (1901). Questi riferisce che l'evento provocò gravi danni ad Amatrice, Montereale e in una fascia compresa tra le due località, e fu 'forte' a L'Aquila. Baratta riprende le informazioni da Capocci (1861) e Perrey (1848); il primo non cita le proprie fonti, il secondo cita Hoff ( 1840). Le fonti di Hoff (1840) sono Vivenzio (1783) e una sua ristampa (Vivenzio, 1788). L'analisi a partire dai cataloghi-filtro non consente di apportare alcuna integrazione al quadro delle conoscenze. Bonito ( 1691) segnala alla data 1672 il solo terremoto di Rimini del 14 aprile. Vivenzio (1783) - id~ntico nel para~rafo di nostro interesse a Vivenzio (1788) - cita una fonte coeva indicata come "un foglio volante, impresso in Napoli in detto anno da Francesco Mollo, ed intitolato: Vera relazione del terremoto succeduto nella Provincia d'Abbruzzo ec." riassumendone così il contenuto: "il giorno 8 di Giugno del1672 all'ore 23, vi fu nell'Aquil~ e nelle terre dell'Amatrice, e di Montereale, un forte tremuoto, il quale, quantunque nell'Aquila non facesse cader verona casa; molte però ne caddero in Amatrice ed in Montereale". La Vera relazione ... citata da Vivenzio (1783)- che non compare tra le relazioni citate in bibliografia da Baratta (1901) - è stata cercata senza esito nei cataloghi della Biblioteca Nazionale di Napoli, della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, della Biblioteca della Società Napoletana di Storia Patria e della Biblioteca Casanatense di Roma, che conservano una raccolta ampia di relazioni sei-settecentesche sui terremoti o altri fenomeni naturali. La relazione non è elencata nemmeno tra i testi segnalati dai repertori bibliografici abruzzesi 'classici' di Minieri Riccio (1861-1862), Parascandolo (1876), Bindi (1884) e Pansa (1891). La revisione proposta dall'inedito catalogo del Lazio ... (Dell'Olio e Molin, 1980), secondo la comunicazione di uno degli autori, (Molin, comunicazione personale) è stata effettuata sulla base delle informazioni citate da Capocci (1861) e Perrey (1848). Allo stato attuale delle conoscenze Vivenzio (1783) è dunque la fonte cronologicamente più vicina all'evento; su di essa è possibile formulare alcune considerazioni: - Vivenzio (1783) nella segnalazione dell'evento del 1672 descrive molto sinteticamente- nell'ambito di un elenco cronologico di terremoti verificatisi nel regno di

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana .... Il terremoto del 1672 - Amatrice 35- 3

Napoli -un evento dalle caratteristiche simili a quelle del terremoto di 'Amatrice' del 1639; quest'ultimo non compare nell'elenco cronologico proposto da Vivenzio; - il giorno e il mese segnalati da Vivenzio ( 17 83) per il terremoto del 1672 (5 giugno) coincidono con quelli del catastrofico terremoto di Benevento del 1688; anche l'ora citata da Vivenzio per il terremoto del 1672 (23) è assai simile a quella del terremoto del 1688 (21). In queste condizioni appare giustificato il sospetto che il terremoto del giugno 1672 segnalato da Vivenzio (1783) possa in realtà essere frutto di una duplicazione dell'evento aquilano-reatino del 1639 o di quello beneventano del 1688, entrambi abbondantemente documentati. Prima di procedere a liquidare come falso il terremoto sulla base di indizi, si è pensato di verificare se la notizia riportata da Vivenzio trovi conferma negli Annali degli Abruzzi (Antinori A. L., sec. XVIII) generalmente attenti segnalatori di eventi sismici 'regionali'. Sotto la data del 1672 Antinori non cita il terremoto (che secondo Vivenzio sarebbe stato avvertito a L'Aquila) ma riporta: aneddoti sul banditismo in Abruzzo; la nomina del nuovo vicerè marchese di Astorga e la sua repressione del banditismo abruzzese; il decreto di chiusura della nobiltà aquilana; l'ampliamento del palazzo vescovile e della chiesa dei Minori Riformati di Penne. Al silenzio di Antinori in merito al terremoto del 1672 si contrappone la dettagliata descrizione del terremoto di Amatrice del 1639, a proposito del quale l'autore osserva che: "i tremoti spaventarono, ma non danneggiarono la città [di L'Aquila, NdC]. Furon sentiti per tutto il mese di ottobre dalla notte prima degli 8 e le prime scosse con impeto, e rumore ( ... )de' luoghi vicini la più ne pati la Matrice coi villaggi". La somiglianza tra le descrizioni degli effetti attestati da più fonti per il terremoto del 1639 e quella degli effetti del terremoto del 1672, attestato solamente da Vivenzio (1783), fa ritenere inattendibile l'informazione secondo la quale il 5 giugno 1672 si sarebbe verificato un evento che causò la caduta delle case di Amatrice e Montereale e che fu avvertito a L'Aquila. E' possibile ipotizzare che Vivenzio abbia attribuito una data scorretta ad una descrizione di effetti originariamente riferita al terremoto di Amatrice del 1639, ricorrendo ad elementi cronologici riferibili alla data riconosciuta del terremoto di Benevento del 1688, anche se in assenza della fonte da lui citata non si ha modo di ricostruire il percorso che potrebbe aver portato a questo errore. Al momento non è quindi escludibile neppure la possibilità che il 5 giugno 1672 sia stata avvertita a L'Aquila una forte scossa di terremoto alla quale Vivenzio potrebbe avere erroneamente associato gli effetti del terremoto del 1639, né che la

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana .... Il terremoto del 1672 - Amatrice 35- 4 notizia riguardi il risentimento a L'Aquila del terremoto del 1688, riportato come "1672" per un errore nella trascrizione della data. In conclusione, a scopo conservativo si propone comunque di segnalare alla data "8 di Giugno del 1672 all'ore 23" proposta in Vivenzio (1783) il risentimento di un evento a L'Aquila, rimandando ad un eventuale futuro approfondimento della ricerca la verifica dei potenziali collegamenti tra la segnalazione di Vivenzio e il terremoto di Benevento del1688.

Tabella delle intensità Sono disponibili le seguenti informazioni:

5 giugno 1672 ore 19

Località Pr Località citata Coordinate I L'Aquila Aquila 42:21-13:24 516

Considerazioni sui parametri del Catalo~o Il Catalogo riporta i seguenti parametri:

N. Anno M G Ora m s Lat Lon A t Iep. Bib Cod 1058 1672 06 08 18 - 4235 1318 4 7 502 23

Rispetto alla parametrizzazione proposta dal Catalogo si propone: - di associare i valori delle coordinate della località L'Aquila a quelli delle coordinate epicentrali e, di conseguenza, di assegnare a queste ultime la classe 7 di attendibiltà; - il ridimensionamento dei valori d'intensità. Pertanto si propongono le seguenti modifiche ai parametri del Catalogo:

N. Anno M G Ora m s Lat Lon A t Iep. Bib C od 1058 1672 06 08 18 - 42 21 13 24 7 5/6 651 A35

Osservatorio GeofiSico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana .... Il terremoto del 1672 - Amatrice 35- 5

Bibliografia

Antinori A. L., sec. XVIII, Annali degli Abruzzi dalle origini all'anno 1777, 23, Bologna.1971.

Baratta M., 1901. I terremoti d'Italia. Torino.

Bonito M., 1691. Terra tremante ... , Napoli.

Bindi V., 1884. Fonti della storia abruzzese. Supplemento alle Biblioteche storico­ topografiche degli Abruzzi di C. Minieri-Riccio ed A. Parascandolo composto sulla propria collezione da Vincenzo Bindi, Napoli.

Capocci E., 1861, Catalogo dei tremuoti avvenuti nella parte continentale del Regno delle due Sicilie, posti in raffronto con le eruzioni vulcaniche ed altri fenomeni cosmici, tellurici e meteorici. (Memorie I e Il), Istituto di incoraggiamento alle scienze naturali di Napoli, s.1, 9, Napoli.

Dell'Olio A e D. Molin, 1980. Catalogo macrosimico del Lazio, ENEA, inedito.

Hoff K.E.A.von, 1840. Chronik der Erdbeben und Vulkan-Ausbriiche, Gotha.

Minieri Riccio C., 1861-1S62. Biblioteca ·storico-topografica degli Abruzzi composta sulla propria collezione da Camillo Minieri Riccio direttore della Biblioteca Palatina di Napoli, Napoli.

Pansa G., 1891. Bibliografia storica degli Abruzzi. Terzo supplemento alla Biblioteca storico-topografica degli Abruzzi di Camillo Minieri Riccio composto sulla propria collezione da Giovanni Pansa, Lanciano.

Parascandolo A., 1876. Sopplimento alla Biblioteca storico-topografica degli Abruzzi di Camillo Minieri Riccio composta sulla propria collezione da Adolfo Parascandolo, Napoli.

Perrey A., 1848. Mémoire sur les tremblements de terre de la péninsule italique. Mémoires couronnés et mémoires des savant étrangers, Academie Royale de Belgique, XXIT.

Postpischl D., ed., 1985. Catalogo dei terremoti italiani dall'anno 1000 al 1980. Quaderni della Ricerca Scientifica, 114 2B, Bologna.

Vera relazione del terremoto seguito nella Provincia d'Abbruzzo [1672]. Napoli.

Vivenzio G., 1783, lstoria e teoria de'tremuoti in generale, e in particolare di quelli della Calabria e di Messina del1783, Napoli.

Vivenzio G., 1788, lstoria de'tremuoti avvenuti nella Provincia della Calabria ulteriore e nella città di Messina nell'anno 1783, e di quanto nella Calabria ulteriore fu fatto per lo suo risorgimento fino al 1787, preceduta da una Teoria e !storia generale de'Tremuoti, Napoli.

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana .... • Accumoli l

• Amatrice *

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30' O km 25

SCALA 1:500000

OSSERVATORIO GEOFISICO SPERIMENTALE MACERATA V-VI

Sismicità dell'area aquilano-teramana * EPICENTRO DA CATALOGO PFG/CNR dall'analisi "attraverso i cataloghi" 42° 35' - 13° 18' Terremoto del + EPICENTRO PROPOSTO IN QUESTO STIJDI 8 GIUGNO 1672 ORE 18 42° 21' - 13° 24' IL TERREMOTO DEL 1762 (area epicentrale: Poggio Picenze)

-, Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... Il terremoto del 1762- Poggio Picenze 3.6- 2

Il terremoto nelle fonti dei cata1o~:hi Questo terremoto è descritto dal catalogo PFG (Postpischl ed., 1985) come un evento verificatosi il giorno 6 ottobre 1762 alle ore 18 e localizzato nelle vicinanze di Poggio Picenze (AQ) cui viene attribuita un'intensità epicentrale del grado IX MCS. La fonte del Catalogo è Baratta (1901) che cita Perrey (1848) e De Rossi (1889) i quali utilizzano rispettivamente i periodici Gazette de France (1762) e Bologna (1762). Il Baratta fornisce una descrizione sintetica dell'accaduto; per l'area epicentrale le informazioni si riferiscono alle sole località di Poggio Picenze "quasi interamente diroccatà" e L'Aquila e dintorni, dove il terremoto fece cadere "vari camini" e causò "qualche danno alle chiese". Unica informazione sul risentimento del terremoto è riportata da Baratta (1901) per la città di Roma dove l'evento fu avvertito "leggermente". Baratta si sofferma sulle diverse segnalazioni della data fornita dalle sue fonti e ipotizza a questo proposito un errore di trascrizione da parte di De Rossi ( 1889), portando a sostegno di questa ipotesi l'esistenza di una poesia latina intitolata De Terraemotu pridie nonas octobris 1762 (Tornei, 1765), segnalata da Minieri Ricèio (1861-1862). La definizione "pridie nonas octobris", come correttamente osservato da Baratta, corrisponde al 6 ottobre 1762. La stessa data compare nel titolo di un "dramma sacro per musica", pure citato da Baratta, che nel 1801 venne rappresentato a L'Aquila in ricordo della prodigiosa liberazione dal terremoto. L'analisi a partire dai cataloghi-filtro non apporta integrazioni significative al quadro delle conoscenze, con l'eccezione di Mercalli (1883) che segnala una scossa di terremoto avvertita ad Ariccia, L'Aquila e Roma il 10 ottobre 1762 alle 18. Ne è fonte Bassanelli (1829) che si rifà ad una !storia dell'Ariccia (Lucidi, 1796). Le fonti cronologicamente più vicine al terremoto sono le corrispondenze da Roma del 13 e del 20 ottobre 1762 pubblicate dalla Gazette de France (1762a) e da Bologna (1762). Le corrispondenze si avvalgono di notizie provenienti dall'Aquila, sulla cui natura non si hanno dati certi. Nella poesia latina del preposto della chiesa di Camarda (Tornei, 1765), le informazioni non sono riferite ad una specifica località. Il terremoto, secondo la citazione della corrispondenza del 13 ottobre, pubblicata nella Gazette de France (1762a), fu molto debole a Roma e più violento a L'Aquila. Solo successivamente, nella corrispondenza del 20 ottobre, pubblicata sia da Bologna (1762) che dalla Gazette de France (1762b), si diede notizia della particolare violenza dell'evento a Poggio Picenze che "( ... )restò quasi tutto diroccato, con perdita di molte persone". Le

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... Il terremoto del 1762 - Poggio Picenze 3.6- 3 informazioni del 20 integrano anche il quadro degli effetti a L'Aquila dove si verificò la "rovina di vari camini, e in due Chiese degl'Altari maggiori".

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... Il terremoto del 1762 - Poggio Picenze 3.6- 4

L'espressione "quasi tutto diroccato" usata nella corrispondenza romana non consente di specificare quale tipo di effetto l'evento abbia provocato a Poggio Picenze. Si propone di associare l'espressione ad una immagine di danno medio-grave e generalizzato. Si sottolinea che una prima analisi di Lucidi (1796) non ha consentito il reperimento della notizia di una scossa il 10 ottobre 1762 alle ore 18 per cui questa fonte è stata citata da Bassanelli (1829), a sua volta fonte del Mercalli (1883). n territorio di Ariccia dal mese di luglio a quello di agosto del 1762 è stato sede di una frequente anche se debole attività sismica (Lucidi, 1796). Il ripetersi di eventi locali ha sicuramente acuito l'attenzione dei testimoni per il fenomeno in sé; non si ha però modo di appurare se la segnalazione del l O ottobre - supponendola vera - possa riguardare un evento locale erroneamente datato, un evento locale datato correttamente e indebitamente associato al terremoto aquilano, o un effettivo risentimento del terremoto aquilano cui è stata associata una data sbagliata. Il fatto che l'evento aquilano sia stato avvertito a Roma non esclude la possibilità di un suo risentimento anche ad Ariccia. Non si ha notizia di repliche mentre il numero dei morti rimane imprecisato e riferito alla sola località di Poggio Picenze.

Tabella delle intensità Sono disponibili le seguenti informazioni:

6 ottobre 1762 ore 13

Località Pr Località citata Coordinate I Poggio Picenze AQ Poggio Picenza 42:19-13:32 g L'Aquila Aquila 42:21-13:24 7 Roma Roma 41:54-12:29 3/4 Ariccia RM Ariccia 41:43-12:40 F?

Considerazioni sui parametri del Catalogo n Catalogo riporta i seguenti parametri:

N. Anno M G Ora m s Lat Lon A t Iep. Bib C od 2144 1762 10 06 18 - 4220 13 30 4 9 75 ()()() -, Rispetto alla parametrizzazione proposta dal Catalogo si segnala che: Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... Il terremoto del 1762 - Poggio Picenze 3.6- 5

- si propone di associare i valori delle coordinate epicentrali a quelle di Poggio Picenze sia per rappresentare il maggiore danneggiamento di questa località rispetto alle altre, sia per l'impossibilità di definire il near field. Per quest'ultimo motivo si propone di associare ai valori delle coordinate epicentrali la classe 5 di attendibilità; - l'orario citato nel Catalogo non è risultato correttamente trasposto dal sistema orario all'italiana a quello attuale. Pertanto si propongono le seguenti modifiche ai parametri del Catalogo:

N. Anno M G Ora m s Lat Lon At Iep. Bib Cod 2144 1762 10 06 12 - 42 19 13 32 5 8/9 651 A235

Bibliografia

Baratta M., 1901. I terremoti d'Italia. Torino.

Bassanelli L., 1829. Sopra il tremuoto che ha sofferto la città di Albano con le sue vicinanze dal giorno 21 maggio a tutto il dì 6 di dicembre 1829. Lettera del dottor fisico Luigi Bassanelli all'ecc.mo sig. dottor Giacomo Folchi pubblico professore di medicina nell'archiginnasio romano, Giornale Arcadico di Scienze, Lettere ed Arti, Ott.-Nov.-Dic. 1829, t. XLIV.

Bologna, 1762. 26 ottobre, 43, Bologna.

De Rossi M.S., 1889.

Gazette de France, 1762a. l novembre, 88, Paris.

Gazette de France, 1762b. 8 novembre, 90, Paris.

Lucidi, 1796. Memorie storiche dell'antichissimo municipio ora terra dell'Ariccia e delle sue colonie Genzano e Nemi, Roma

Mercalli G., 1883. Vulcani e fenomeni vulcanici in Italia, Milano.

Minieri-Riccio C., 1861-1862. Biblioteca storico-topografica degli Abruzzi, Napoli.

Perrey A., 1848. Mémoire sur les tremblements de terre de la péninsule italique. Mémoires couronnés et mémoires des savant étrangers, Academie Royale de Belgique, XXII.

Postpischl D., ed., 1985. Catalogo dei terremoti italiani dall'anno 1000 al 1980. Quaderni della Ricerca Scientifica, 114 2B, Bologna. -, Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... Il terremoto del 1762 - Poggio Picenze 3.6- 6

Tornei N., 1765. De terremotu pridie nonas octobris 1762, in Carmina, liber n. De rebus sacris et profanis, Napoli.

Voto (Il) di Jefte. Dramma sacro per musica da cantarsi nella città dell'Aquila in occasione si celebra nella chiesa cattedrale il dl anniversario della prodigiosa liberazione dal tremuoto seguito nel dl 6 ottobre 1762 in ringraziamento al di lei amatissimo tutelare S. Emidio( ... ), 1801. Aquila.

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... \ l - l o Ì\ -::- l l l l

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SCALA 1:800000

OsSERVATORIO GEOFlSICO SPERIMENI'ALE MACERATA VIII/IX. Sismicità dell'area aquilano-teramana * EPICENTRO DA CA TAL 100 PFG/CNR dall'analisi "attraverso i cataloghi" 42° l )' .. 13° 30' Terremoto del + EPICENTRO PROPOSTO H QUESTO STUDIO 06 OTTOBRE 1762 ORE 12 42° 19' .. 13° 32' I TERREMOTI DEL 1785/1786 (Area epicentrale: Piediluco)

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... I tetTemoti del 1785/1786 - Piediluco 3.7- 2

I terremoti nelle fonti dei catalo~hi Questi terremoti sono descritti dal catalogo PFG (Postpischl ed., 1985) da alcune decine di eventi localizzati nell'area ternana-reatina, verificatisi tra il 2 ottobre 1785 e il 25 novembre 1786. Al principale di questi eventi, verificatosi il 9 ottobre 1785, viene attribuita un'intensità epicentrale del grado IX MCS. illteriori eventi significativi vengono segnalati dal Catalogo il 2, il 13 ottobre 1785 e il4 giugno 1786 (lo= VIII); il3 ottobre e il 14 gennaio 1786 (lo = VWVIII). Non essendo disponibile il testo della fonte del Catalogo (Dell'Olio e Molin, 1980), l'analisi di questo terremoto prende l'avvio da una rilettura critica del Baratta (1901). Il Baratta rifacendosi principalmente a due specifici studi sull'evento umbro del 1785/86 (Gilii, 1786; Baratta, 1896) fornisce una descrizione particolareggiata per quanto riguarda gli effetti di near field; il far field appare meno definito. Il Baratta elenca inoltre molte scosse che seguirono per circa un anno l 'evento principale. Il Gilii, singolare figura di astronomo, botanico e studioso di storia naturale, (chiamato da Pio VII a dirigere la specola vaticana), raccoglie le descrizioni sul terremoto fornite per diverse località da alcune lettere intercorse tra l'autore e alcuni suoi corrispondenti. Il Gilii è osservatore diretto per Roma, mentre relativamente alla zona di Piediluco riporta le informazioni raccolte principalmente dall'abate Rossetti, "testimonio di vista" che ha "tutto ... diligentemente ... notato di mano in mano che se ne andavano sperimentando i tristi effetti"; questo almeno fino al 13 ottobre, giorno del suo rientro a Roma. Nei mesi successivi, fino al marzo 1786, le notizie sull'area di Piediluco provengono da corrispondenze inviate al Rossetti e da questi trasmesse al Gilii. Questo epistolario è stato individuato presso l'Archivio Segreto Vaticano; tuttavia per il presente studio si sono utilizzati gli ampi stralci riportati dal testo del Gilii. Baratta ( 1896), oltre che rifarsi al Gilii, cita alcuni periodici nazionali coevi (Gazzetta Universale, 1785-1786; Diario Ordinario, 1785), le osservazioni dell'abate Cavalli (Cavalli 1785) - che proprio in questa occasione compie accurate osservazioni dalla specola Caetani in Roma, utilizzando il sismoscopio a mercurio di sua invenzione­ e soprattutto le informazioni tratte "da un incartamento" dell'Archivio di Stato di Roma. Il materiale consultato da Baratta è stato rintracciato nei fascicoli del fondo Camerale II dell'Archivio di Stato di Roma (ASRM, 1785-1788), che raccolgono relazioni e richieste di sussidi per alcune località e diocesi della provincia reatina. Particolarmente interessante - come si vedrà più avanti - è risultata una relazione sugli effetti delle scosse principali nelle diocesi di Terni, Rieti e Spoleto, presentata alla Camera Apostolica nel maggio 1786.

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... I terremoti del 1785/1786 - Piediluco 3.7- 3

La relazione, finalizzata alla determinazione dell'entità dei sussidi economici per le diverse comunità interessate, è stata redatta principalmente sulla base di un rapporto sintetico commissionato al perito camerale Antonio Cioli, e su notificazioni, perizie e documenti trasmessi da rappresentanti locali del potere 'laico' ed acclesiastico. In alcuni casi, come si vedrà in seguito, i funzionari romani hanno provveduto alla verifica delle informazioni citate nelle diverse perizie allegate alle richieste di sussidio, sollecitando ulteriori e specifiche informazioni ai vescovi locali. La sintesi di questo lavoro viene riportata in una perizia generale, completa dei risultati della verifica effettuata e da commenti di carattere fiscale. I documenti dell'Archivio di Stato di Roma sono stati redatti in periodi diversi compresi tra la fine del 1785 e il 1788 e, come spesso accade per la documentazione di carattere amministrativo, le conclusioni sismologiche che se ne possono trarre sono riferibili alla descrizione cumulativa degli effetti di più scosse cronologicamente contigue. Va segnalato anche che, come era prevedibile, nella documentazione di tipo amministrativo - finanziario si verifica una certa 'contaminazione' di materiali, dovuta alla presenza di richieste di sussidio, perizie e disposizioni amministrative che si riferiscono in modo palese ad eventi cronologicamente e geograficamente vicini, quali il terremoto di Cagli del 3 giugno 1781 e i terremoti del febbraio-maggio 1784 nella zona di Camerino. L'analisi a partire dai cataloghi-filtro permette di identificare ulteriori fonti significative. I maggiori contributi sono fomiti da Perrey (1848) e da De Rossi (1899). Il primo autore utilizza le informazioni raccolte in periodici europei (Gazette de France, 1786; Journal Enciclopédique, 1785; Journal Politique, 1785) e, attraverso la segnalazione di Hoff (1840), anche le Osservazioni romane degli anni 1785 e 1786, riportate nelle Ephemerides Meteorologicae (1786 e 1787). De Rossi cita il periodico Bologna (1785 e 1786), che riporta principalmente corrispondenze da Roma, in parte riprese da altre gazzette. Il repertorio bibliografico di Gardellini e Spadea (1980), oltre ad alcuni testi noti, segnala una storia locale (Armeni, 1897), che oltre a riprodurre ampi stralci della disserta~ione del Gilii, cita un testo (Protezione meravigliosa ... , 1786) che raccoglie alcune testimonianze di interventi miracolosi attribuiti alla Madonna del Rosario, in occasione del terremoto, in Terni, Piediluco e dintorni. Fonti principali per la descrizione del periodo sismico si rivelano quindi le diverse lettere scritte dai luoghi interessati dall'evento, raccolte e pubblicate dal Gilii, oppure riportate dai periodici italiani e/o europei; le osservazioni sismologiche del Cavalli e i documenti conservati all'Archivio di Stato di Roma.

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Le informazioni fornite dalle fonti più vicine agli eventi consentono di articolare con una sufficiente precisione le dimensioni delle due scosse principali accadute i giorni 2 e 9 ottobre 1785; mentre per le molte scosse che sono segnalate negli ultimi mesi del 1785 e lungo tutto il 1786, le informazioni si rivelano molto scarse e confuse. Relativamente alla prima delle due maggiori scosse le fonti italiane (Antologia Romana, Gazzetta Ufficiale, Bologna, Gilii) sono concordi nel segnalare che essa avvenne "la sera del dl 2 Ottobre ( ... ) circa le ore tre, e tre quarti della notte". Il Journal Enciclopédique (1785 12/1) citando una corrispondenza da Roma del 17 ottobre, afferma che il terremoto avvenne "le 2 de ce mois, sur les 10 heures du soir". Seguendo la descrizione del Gilii, la scossa fu sensibile non solo nei dintorni di Piediluco, "ma anche ne' luoghi situati a qualche distanza"; a Piediluco crollarono alcune case mentre a Rieti si ebbero danni più leggeri. Nei giorni successivi si verificarono molte altre scosse, soprattutto nella zona di Piediluco. Relativamente alla seconda scossa principale, le fonti concordano nel segnalare che avvenne il giorno 9 ottobre alle ore l O (Diario Ordinario, Antologia Romana, Gilii) o, secondo l'orario alla francese, alle 4 della mattina (J ournal Enciclopédique, 1785 12/1). Le fonti concordano nel segnalare questo evento come più forte del precedente e, anche in questo caso, indicano come area epicentrale quella di Piediluco, dove "al suonare delle ore 10 della notte stando tutti a riposare sotto le capanne ... insorse una nuova scossa di terremoto per succussione, molto più formidabile delle altre fino ad ora riferite. ( ... ) Fattosi poi giorno uscirono tutti dalle loro trabacche, e portatisi dentro il paese furono spettatori della totale ruina di tutte le chiese, e case, alcune delle quali, benché al di fuori apparissero intatte, vedute poi nel loro interno furono trovate ripiene di crepature; ( ... ) Diroccati si videro i campanili delle Chiese della SSma Annunziata, e di S. Antonio, e le respettive campane ridotte in pezzi" (Gilii, 1786). Le fonti italiane e quelle francesi teoricamente utilizzano sistemi orari diversi, rispettivamente noti come orario 'all'italiana', che fa iniziare il giorno a partire dal tramonto del sole di quello che nel sistema attuale è il giorno precedente, e orario 'alla francese', equivalente all'orario attuale. Nel 1785 si è di fatto in una fase di passaggio nell'uso dei due sistemi orari, per cui le fonti hanno una percezione meno chiara del tempo, e i riferimenti all'uno o all'altro sistema si mescolano e si confondono. Le fonti francesi, che pure utilizzano il sistema attuale, non possono essere un riferimento sicuro, in quanto ovviamente raccolgono informazioni in ambiente italiano. Per fare chiarezza su questo problema, si è cercato di analizzare la successione degli eventi partendo da una fonte diretta, che fornisse una sequenza narrativa sufficientemente ampia degli eventi nella loro evoluzione. A questo scopo è sembrata

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... I terremoti del 1785/1786 - Piediluco 3.7- 5 utile l'analisi del racconto trasmesso da Piediluco al Gilii dall'abate Rossetti, racconto che si sviluppa con continuità per un paio di settimane. "La sera del dl 2 Ottobre del passato anno 1785 giorno di Domenica, e festa della Madonna SS .ma del Rosario circa le ore tre, e tre quarti della notte si sentì per la prima volta l'orribil flagello del terremoto". Il racconto prosegue con la descrizione dei soccorsi prestati agli abitanti rimasti sotto le macerie e, "durando ancora la notte" dell'iniziativa dallo stesso abate Rossetti di recuperare un miracoloso crocifisso dalla Chiesa di S. Francesco. Vista la pericolosità di questo intento, "giacchè dentro il paese vedevasi imminente il pericolo sl per i scuotimenti di terra pressochè continui, sl ancora per i sassi, che frequentemente cadevano dalla Rocca", si decise di trasferisi all'aperto nella campagna "per tutto il rimanente della notte, qual tempo s'impiegò parte in fare a quell'afflitta gente delle prediche, e parte in fare comunemente delle fervorose orazioni. Uno sciroccoso vento, ed una lenta pioggia quasi continua erano in questa notte compagni indivisibili delle frequenti scosse di terra. Dopo tanti disagi venne il sospirato giorno di Lunedl 3 del mese ... ". Quest'ultimo passaggio è cruciale e decisivo, perchè rivela che il Rossetti usa un riferimento orario perlomeno equivoco. Nel sistema orario 'all'italiana' le ore tre e tre quarti della notte del dl 2 ottobre corrisponderebbero all'incirca alle ore 22 del giorno l ottobre; ma nella narrazione alla notte doveva logicamente seguire il giorno (2 ottobre), e invece "venne il sospirato giorno di Lunedl 3 del mese", il che significa che il Rossetti usa un sistema in qualche modo 'misto', per cui indicando la sera del giorno 2 usa il sistema attuale, mentre nella misurazione delle ore si serve del sistema 'all'italiana'. Allo stesso modo si esprime il Rossetti descrivendo la scossa più grave: "bellissima fu la giornata del Sabato 8 del suddetto mese. Un gran vento di Ponente dominò in tutto il corso di questo giorno, il quale avvicinandosi la sera... al suonare delle ore l O della notte stando tutti a riposare ... insorse una nuova scossa ( ... ) fattosi poi giorno ( ... ) in questo giorno di Domenica 9". Il che significa che la scos~a è avvenuta alle 4 della mattina, come correttamente indicano le Ephemerides Meteorologicae (1787). Evidentemente in questo racconto, come in quello delle altre fonti, i rifetimenti cronologici ed orari sono tutt'altro che trasparenti, per cui si avverte che la cronologia proposta è solamente indicativa, e necessita di una revisione puntuale su fonti specifiche.

Di seguito si riportano, ordinate cronologicamente, e senza intervenire nella trasposizione degli orari indicati dalle fonti, le informazioni sulle ulteriori scosse.

24 aprile 1785 Le osservazioni del Cavalli trascritte dal Baratta (1897) segnalano un terremoto a Spoleto e a Foligno.

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2 ottobre 1785 In aggiunta alle informazioni su una delle maggiori scosse viene ricordato che a Terni dalle ore 10 fino alle ore 13, le scosse furono frequentissime (Bologna, 1785/42). Gilii precisa che a Piediluco nel giro di poche ore ci furono tre repliche e il giorno successivo "replicò(... ) più volte leggermente, e la sera alle ore quattro, e mezza si risenti con la stessa forza". A Roma fu sentita anche una scossa alle ore 7 (Gazzetta Universale, 1785/41; Bologna, 1785/41).

3 ottobre 1785 Gilii afferma che tra le tante repliche a Rieti quella delle ore 4 e mezza della sera "si risenti con la stessa forza ma fu di pochissima durata" rispetto a quella del 2 ottobre; per Piediluco dichiara che "circa le ore 6 si fece sentire un altro ben violento scuotimento, nel quale rimasero crepate quasi tutte le altre case".

4 ottobre 1785 Il Gilii riporta che a Piediluco 'in questa, come nella passata [notte], e precisamente alla stessa ora [ore 6] si fece di bel nuovo sentire il terremoto, il quale non solo ingrandì le crepature cagionate alle case dalle scosse precedenti, ma ne apportò ancora delle nuove".

Continui tremori a Piediluco secondo il Gilii nei "susseguenti giorni di Mercoledì, Giovedì, e Venerdì, 5, 6, e 7 di Ottobre, nei quali ... tanto di giorno, che di notte furono sentiti dei terremoti, i quali peraltro furono leggeri, e di corta durata".

9 ottobre 1785 Il Diario Ordinario (1785/1126) registra a Roma una scossa "piccola ( ... ) pure non sensibile a tutti" avvenuta "a circa le ore 4 e mezza" che precedette il secondo dei due eventi maggiori. Per le molte scosse successive a quella principale del giorno 9 va segnalato che a Piediluco seguirono tre scosse "durante la messa" (Gilii, 1786); a Roma - come citato dal Diario Ordinario (1785/1126) - "mezz'ora dopo replicò altra scossa ma fu meno sensibile" e nella notte, come attestato dalle osservazioni del Cavalli trascritte da Baratta ( 1897), ci furono altre piccole scosse; a Norcia dopo le dieci ne fu sentito "pure un altro(... ) il quale durò meno ma fu di ugual forza; poi ne succedette un altro ugualmente forte ma ancor di meno durata e questo fu sulle ore 10 e mezza" (Gilii, 1786).

10 ottobre 1785 Alcune volte "sentivasi tremare la terra a Piediluco" (Gilii, 1786). A Roma nella notte ci fu un'altra piccola scossa (Baratta, 1897). A Norcia sempre fu sentito "qualche scotimento ma di durata istantanea(... ) dalle ore 6 fino alle nove" (Gilii, 1786).

11 ottobre 1785 A Terni durante una processione si sentì una forte scossa di terremoto (Journal Enciclopédique, 1785 12/1). A Norcia sempre fu sentito "qualche scotimento ma di durata istantanea( ... ) dalle ore 6 fino alle nove" (Gilii, 1786).

12 ottobre 1785 A Piediluco rari e leggeri scuotimenti secondo Gilii (1786). A Norcia sempre fu sentito qualche "scotimento ma di durata istantanea(... ) alle 12 più sensibile e di un po' più di durata" di quelli degli altri giorni (Gilii, 1786). A Roma alle 16, 50 piccola scossa (Baratta, 1897).

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13 ottobre 1785 A Piediluco rari e leggeri scuotimenti secondo Gilii ( 1786), ma "circa le ore 21 sentirono un botto, che parve uno sparo di mortaletto, e voltatisi da quella parte donde era venuto il botto, videro non senza lor meraviglia, che apertasi la terra mandava in aria del sabbione, e gran puzzo di zolfo". Per Roma le Ephemerides Meteorologicae ( 1787) registrano scosse alle l di mattina. A Norcia sempre fu sentito "qualche scotimento ma di durata istantanea ( ... ) dalle ore 6 fino alle nove" (Gilii, 1786).

14 ottobre 1785 A Piediluco rari e leggeri scuotimenti secondo Gilii ( 1786); secondo alcuni periodici (Bologna, 1785/43; Gazzetta Universale, 1785/43) le "scosse avevano ceduto solo sentendosi qualche lieve tremore". A Norcia sempre fu sentito "qualche scotimento ma di durata istantanea( ... ) dalle ore 6 fino alle nove" (Gilii, 1786).

15 ottobre 1785 A Terni le scosse continuano ne sono state avvertite 12 nello spazio di 4 ore; si rinnovano i danni e in direzione di Spoleto vengono segnalati due villaggi quasi interamente distrutti (Joumal Enciclopédique, 1785 12/15). A Norcia sempre fu sentito "qualche scotimento ma di durata istantanea( ... ) dalle ore 6 fino alle nove" (Gilii, 1786). A Roma alla 16 1/2 ci fu un'altra piccola scossa (Baratta, 1897); forse è a questa che si riferisce il Cavalli quando riporta "il sismografo brevemente segnò ( ... ) [scosse] né da tutti intese né da tutti avvertite ( ... )piccole e di poca durata(... ) [tra cui una] nel mattino del dì 16, tra le 16 e le 17" (Cavalli, 1785b).

18 ottobre 1785 In una corrispondenza da Temi si· ha notizia di "( ... ) tre scosse di terremoto una sulle 7, l'altra sulle ore 9 e la terza sulle ore 12 che fu sensibilissima a quei miseri abitanti" (Bologna 1785/44).

29 ottobre 1785 A Piediluco dopo le ore '19' si sentirono tre "scuotimenti di terra" (Gilii, 1786).

5 novembre 1785 A Terni viene segnalata una scossa di terremoto al tramonto (Ephemerides Meteorologicae, 1787). La stessa scossa, più forte a Rieti, è segnalata anche a Roma (Baratta, 1897). prima del 9 novembre 1785 Da una corrispondenza da Roma del 9 novembre pubblicata dal Joumal Politique de Bruxelles (1785/50) si ha notizia di leggere scosse sentite nella Marca d'Ancona e anche nella capitale.

11 novembre 1785 A Roma nella notte piccola scossa (Baratta, 1897).

12 novembre 1785 "lsta nocte circa hor. l mat. Interamna [Temi NdC] concussa fuit" (Ephemerides Meteorologicae, 1787).

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25 novembre 1785 In una corrispondenza da Roma del 3 dicembre pubblicata dal periodico Bologna (1785/50) si ha notizia che "da lO giorni a questa parte [forse anche prima del 25 novembre] a Temi e in luoghi irconvicini non si sono intese più le scosse di Terremoto". Al contrario le Ephemerides Meteorologicae (1787) segnalano più scosse a Temi.

Prima del 26 novembre 1785 Da una corrispondenza da Roma del 26 novembre pubblicata in Bologna (1785/49) si ha notizia che a Temi continuano le scosse di terremoto.

29 novembre 1785 Le Ephemerides Meteorologicae ( 17 87) segnalano una scossa a Terni al tramonto.

3 dicembre 1785 A Roma nella notte piccola scossa (Baratta, 1897).

4 dicembre 1785 Le Ephemerides Meteorologicae (1787) segnalano più scosse a Temi durante la notte.

16 dicembre 1785 Le Ephemerides Meteorologicae (1787) segnalano frequenti e sensibili scosse a Temi dalle 8 della sera alle 3 del pomeriggio seguente.

20 dicembre 1785 Da una corrispondenza da Roma del 28 dicembre riportata nella Gazzetta Universale (1786/1) si ha notizia che a Temi furono avvertite più di 6 scosse per cui gli abitanti seguitarono a restare nelle campagne sotto le baracche. L'informazione proviene da una lettera da Temi (Gazette de France 1786/10).

l gennaio 17 86 Le Ephemerides Meteorologicae (1788) segnalano scosse a Terni.

6 gennaio 17 86 Le Ephemerides Meteorologicae (1788) segnalano una scossa appena sensibile a Roma alle 9 1/2 del pomeriggio.

l O gennaio 17 86 A Roma nella notte una scossa (Baratta, 1897).

Prima dell'l l gennaio 1786 Da una corrispondenza da Roma riportata da Bologna (1786/3) si ha notizia che tanto a Terni quanto nei territori vicini si continuano ad avvertire delle scosse "anche sensibili tanto che le case della città si sono rese inservibili".

14 gennaio 17 86 A Roma una scossa (Baratta, 1897). -, 15 gennaio 17 86 Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... I terremoti del 178511786 - Piediluco 3.7- 9

Le Ephemerides Meteorologicae (1788) segnalano scosse in Umbria alle 5,30, 6,30 e 8,30 di mattina. Da una lettera da Gubbio citata in una corrispondenza romana pubblicata nella Gazzetta Universale (1786/9) si ha notizia che a Gubbio furono sentite diverse scosse "non poco gagliarde che spaventarono universalmente l'animo di quei cittadini senza peraltro avervi cagionato alcun danno".

16 gennaio 17 86 A Roma una scossa (Baratta, 1897).

Prima del18 febbraio 1786 Da una corrispondenza da Roma del 18/2 pubblicata dalla Gazzetta Universale (1786/16) si ha notizia che ogni giorno si risentono a Gubbio tre o quattro scosse leggere e che quasi ogni ora si ripetono a otto miglia dalla città; la stessa notizia viene ripresa anche dal Journal Politique de Bruxelles (1786/12) e dalla Gazette de France (1786/24).

24 febbraio 1786 Le Ephemerides Meteorologicae (1788) segnalano una scossa a Terni alle "l di mattina".

Marzo 1786 Il giornale delle osservazioni fatte dal Cavalli e pubblicato in Baratta (1897) per il mese di marzo cita piccole scosse a Roma: i giorni 4, 6, 8, 17, 21, 23, 24, 25, 28, 29; il giorno 20 le scosse piccole furono 2; il giorno 16 una scossa venne registrata alle ore 10.

Aprile 1786 Il giornale delle osservazioni fatte dal Cavalli e pubblicato in Baratta ( 1897) per il mese di aprile cita piccole scosse a Roma i giorni 11, 16, 19 e 21.

17 maggio 1786 Da una lettera da San Gemini citata in una corrispondenza romana pubblicata da Bologna (1786/22) si ha notizia che vi furono avvertite moltissime scosse di terremoto che non causarono "danni di sorta alcuna" bensì fecero paura.

23 maggio 1786 Le Ephemerides Meteorologicae (1788) segnalano una scossa a Terni alle "tra l e 2 pomeridiane". Conferma della notizia si ha da una lettera di Terni citata in una corrispondenza da Roma del 31 maggio pubblicata da Bologna (1786/23) che riporta "nel martedl mattina (... )sopraggiunse una fiera scossa di terremoto seguita nel termine di un ora da altre quattro parimenti sensibili onde tutti( ... ) si trasferirono alli loro casini di Campagna. le medesime scosse si sono intese anche in Narni ed in altri luoghi circonvicini, e in detta città di Terni sono cadute molte cappe de camini, continuando presentemente a sentirsi in tuttti, li suddetti luoghi" La notizia è ripresa anche da una corrispondenza romana del 31 maggio pubblicata dal Gazzetta Universale (1786/45).

30 maggio 17 86 Le Ephemerides Meteorologicae ( 1788) segnalano scosse a Terni alle ore l del mattino e 9 della sera; nella stessa ora le scosse furono avvertite anche Roma.

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31 maggio A Roma una scossa (Baratta, 1897).

l giugno 1786 A Roma una scossa (Baratta, 1897).

Prima del 7 giugno 1786 Da una corrispondenza di Roma del 7 giugno pubblicata da Bologna (1786/24) si ha notizia che a Terni e "in altri luoghi circonvicini, e nella Sabina si continuano a sentire le scosse di terremoto, molto minori peraltro di quelle sofferte nel passato mese di Maggio". Forse sono riferite a queste scosse anche le informazioni di una corrispondenza di Roma del l O giugno pubblicata dalla Gazzetta Universale (1786/48) che riporta "continuano in diverse parti e specialmente in Terni, Narni, Santogemini, Morlupo ec. colla caduta di alcune case e muraglie: il Monastero poi di quest'ultimo luogo è talmente sbandellato che quelle religiose hanno chiesto di poter essere trasferite altrove". Quest'ultima notizia viene ripresa integralmente dal Journal Politique de Bruxelles (1786, 7/15). Il giornale delle osservazioni fatte dal Cavalli e pubblicate in Baratta ( 1897) per il mese di giugno cita piccole scosse a Roma i giorni 10, 13, 18; nei giorni 14 e 15 le scosse furono due; il giorno 17 furono quattro; mentre il 20 furono molte.

21 giugno 1786 Da un avviso di Spoleto citato in una corrispondenza romana del 28 giugno pubblicata dalla Gazzetta Universale (1786/53) si ha notizia che "mercoledì della scorsa settimana furono sentite a Spoleto nove scosse di terremoto, una delle quali fu cosi gagliarda che fece cadere molti camini". La notizia viene ripresa anche dal Bologna (1786/27). E' forse a questi eventi che si riferiscono le osservazioni romane pubblicate dalle Ephemerides Meteorologicae (1787) quando datano al 13 giugno "un terremoto che scuote Spoleto e altri luoghi situati negli appennini al di la di Temi".

Il giornale delle osservazioni fatte dal Cavalli e pubblicato in Baratta (1897) segnala varie piccole scosse a Roma nei giorni 22, 24, 28 e 30 giugno.

Luglio 1786 Il giornale delle osservazioni fatte dal Cavalli e pubblicato in Baratta ( 1897) per il mese di luglio cita varie piccole scosse a Roma i giorni l, 2, 4, 9.

26luglio 1786 Da una lettera da Terni citata in una corrispondenza romana del 2 agosto pubblicata dalla Gazzetta Universale (1786/63) si ha notizia che "mercoledì della scorsa settimana circa le ore 4 e un quarto fu sentita in quella città una scossa di terremoto si violenta che (... )gli abitanti sen ne fuggirono in campagna". La stessa notizia è ripresa da Bologna (1786/32).

31luglio 1786 Da una corrispondenza romana del 2 agosto pubblicata dalla Gazzetta Universale (1786/63) si ha notizia che a Roma "lunedì dopo pranzo circa le ore 20 e mezzo si sentirono due scosse di terremoto che si credono di consenso di altre più forti accadute a Temi". La stessa notizia, ripresa da Bologna (1786/32), specifica che "si dubita moltissimo che possa avere avuto origine da detta città di Terni". Le scosse sono attestate anche in Baratta (1897) che cita una scossa a "20 ore" e "un'altra piccola" a Roma

Agosto 1786

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Il giornale delle osservazioni fatte dal Cavalli e pubblicato in Baratta (1897) cita piccole scosse a Roma nei giorni 6, 8, 10, 15, 19, 21, 22, 24 e 27; mentre nei giorni 13, 14, 17 le scosse furono due.

Settembre 1786 Il giornale delle osservazioni fatte dal Cavalli e pubblicato in Baratta (1897) cita piccole scosse a Roma i giorni 3 e 14; mentre il giorno 4 vi fu una scossa più forte.

22 ottobre 1786 Le Ephemerides Meteorologicae (1788) segnalano una lieve scossa che fu "più sensibile" a Terni alle ore 11,30 pomeridiane.

l novembre 1786 Le Ephemerides Meteorologicae (1788) segnalano più scosse a Terni durante la notte.

25 novembre 1786 Le Ephemerides Meteorologicae (1788) segnalano alle 5,11 del mattino una scossa "poco sensibile" a Roma e "più sensibile" a Terni. La scossa è attestata anche in Baratta (1897) che riferisce una piccola scossa a Roma.

Dicembre 1786 Baratta (1897) riporta piccole scosse a Roma i giorni 4, 28 e 30; mentre ·il giorno 6 le scosse piccole furono due.

Le fonti di tipo giornalistico non forniscono informazioni sufficienti a definire gli effetti delle scosse principali; la vicinanza cronologica delle due scosse del 2 e 9 ottobre potrebbe spiegare la maggiore enfasi attribuita alla scossa del 9 ottobre. La documentazione di tipo amministrativo conservata presso l'Archivio di Stato di Roma, redatta in un arco cronologico che si estende dall'ottobre 1785 al 1788, è la fonte che fornisce informazioni sul maggior numero di località; occorre però sottolineare che questo tipo di documentazione non distingue in alcun modo gli effetti delle scosse che si susseguono dall'ottobre 1785 a tutto il 1786, ragione per cui la mole più consistente di documentazione reperita si riferisce ad effetti che sono cumulativi e in quanto tali utilizzabili. Di seguito si fornisce il quadro generale degli effetti per tutte le località citate da questi documenti, integrate dalle informazioni fornite dalle altre fonti, e in particolare dai materiali raccolti e pubblicati dal Gilii (1786).

Apoleggia La relazione del vescovo di Terni riferisce che "la Casa e la Chiesa Parrocchiale ... e le altre case di famiglie povere hanno patito, ma che un sollievo di scudi 200, o poco più sia sufficiente al riparo".

Arrone La relazione camerale, sulla base di una relazione del vescovo di Terni, quantifica l'importo economico per gli interventi di riparazione dei danni prodotti dal terremoto alla chiesa parrocchiale e a 21 "case de' Poveri" in 378 scudi.

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Buonacquisto Da una supplica della comunità comprovata da attestati del Parroco, del Podestà e della "Cura vescovile di Spoleto", riportata nella relazione camerale, si riferisce la "caduta di sette case, e col patimento di altre trenta rese inabitabili"; la supplica sottolinea inoltre il "pregiudizio della Chiesa, e del campanile della Parrocchiale". La relazione specifica che "II popolo è composto di 298 anime". Una perizia dell'architetto Pietro Ferrari, allegata al fascicolo, dichiara: "la causa di una tale rovina non può ripetersi solamente da quest'ultime scosse di terremoto, ma anche dagl'altri ... onde quest'ultimo terremoto avendo trovato varie case assai deboli, le ha rovinate ad un segno tale, che alcune sono inabitabili".

Castagna La località non è citata nella relazione camerale; la documentazione allegata comprende una supplica della comunità di Castagna per ottenere un sussidio, e una perizia commissionata dal vescovo di Spoleto all'architetto Ferrari, che segnala in particolare lesioni ad una piccola chiesa, e a cinque case "de' poveri", più danneggiate delle altre. Secondo lo stesso perito i danni, "particolarmente nelle case, non si possono certamente ripetere dagl'ultimi terremoti, ma da altri antecedenti, e soprattutto da vecchiezza de' muri".

Castiglioni La relazione camerale, sulla base di una perizia trasmessa dal vescovo di Spoleto, quantifica l'importo economico per gli interventi di riparazione dei danni prodotti dal terremoto a una chiesa e "per case de' Poveri in Num. 33 partite" in 1203.7 5 scu~. ·

Cittaducale Una supplica quantifica l'importo economico per gli interventi di riparazione dei danni prodotti dal terremoto al Palazzo Pubblico in 1000 scudi.

Colle Licino La relazione camerale, sulla base della perizia Cioli, quantifica l'importo economico per gli interventi di riparazione dei danni prodotti dal terremoto in 100 scudi.

Collesantangelo La località non è citata nella relazione camerale; una perizia dell'architetto Ferrari indica gli interventi di riparazione relativi a 9 case (consistenti principalmente nel collocamento di speroni, di catene e nella riparazione di crepature nei muri) e alla chiesa, cui si dovrà mettere due catene e rifare l'arco della porta e delle finestre.

Collestatte Nella relazione camerale viene riferito, su segnalazione del vescovo di Terni, che la "Chiesa Parrocchiale ( ... ) ha patito".

Ferentillo Da una supplica della comunità, riportata nella relazione camerale, si riferiscono danni "soprattutto al Convento dei Padri Cappuccini ( ... ) nella maggior parte delle Case a segno, che la povera gente era costretta a dormire in Campagna".

L •Aquila In una lettera da Napoli, citata in una corrispondenza da Roma del 26 ottobre 1785, si segnala il generico avvertimento di "moltissime scosse nella provincia dell'Abruzzo le quali non avervano apportato alcun danno, tanto a quei popoli, che alle loro abitazioni: ciò nonostante quasi tutti si erano refugiati alla campagna aperta" (Bologna, 1785/44)

Labro La relazione camerale, secondo i rilievi del perito Cioli, riporta danni per 1200 scudi complessivi e rileva che "la qualità delle Case fabbricate di sasso in pendenza del Monte e portate all'altezza di tre o quattro piani. Quindi deduce la facilità del patimento, quale già vi era prima de' Tremuoti. E però niun danno considera per conto di Case de particolari". Tra gli edifici danneggiati sono citati la "Chiesa ed abitazione porrocchiale, e(... ) un Oratorio annesso [500 scudi](... )

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... I terremoti del 1785/1786 - Piediluco 3.7 - 13 il Convento de' Padri Riformati di San Francesco [700 scudi]". Il perito conclude precisando che "Della popolazione di Labro, composta di 786 anime, solo 180 circa abitano in paese (e queste si vanno diminuendo ancora). Le altre abitano fuori in distanza di tre Miglia" e che "Il danno nella Chiesa Parrocchiale sia anco minore dei scudi 500" richiesti.

Montefranco La località non è citata nella relazione camerale, nonostante una supplica conservata nello stesso fascicolo dichiari che "simile supplica fu ... fin dallo scorso Novembre avanzata, e verificata colla relazione del perito Cioli", evidentemente senza esito. Il testo della supplica suddetta dichiara che "tre case di contadini sparse nel territorio sono rimaste atterrate; l'unico Convento, che vi è detto di S. Bernardino de' Minori Osservanti è rimasto talmente danneggiato, che que' Religiosi dovettero fuggire( ... ) Tutte le case ... sebbene non sieno cadute, sono però quasi tutte crepate ... onde tutta la Popolazione composta di 900 anime ... vi ve sotto le tende". Alla supplica è allegata una corposa perizia casa per casa, che indica la cifra necessaria complessiva in 3015.80 scudi.

Morro Reatino In un memoriale della comunità di Morro vengono citati danni ad alcuni edifici pubblici e privati della città per una cifra complessiva di 1596.50 scudi. Tuttavia il danno viene ridimensionato dalle precisazioni fornite dal Vescovo di Rieti che riferisce: "in Morro, e suo territorio una, o due case al più siano cadute, e queste gia male in arnese, e spettanti ai possidenti ( ... ) Le case patite, alcune delle quali spettanti ai poveri, sono diverse, e queste già da prima malconcie, per non essere mai state risarcite. Il danno maggiore si verifica nella chiesa parrocchiale mal costruita fino dal suo principio e nelle case della comunità. Il primo ( .. )può ripararsi colla spesa di scudi 100. La perizia, come sopra, esibita si assicura dal detto Vescovo essere( ... ) alterata, e sospetta".

N orci a Furono avvertite le due maggiori scosse ma nelle lettere da Norcia pervenute al Gilii o ai corrispondenti romani non vengono descritti danni

Palombare La relazione camerale, sulla base di una perizia trasmessa del vescovo di Spoleto, quantifica l'importo economico per gli interventi di riparazione dei danni prodotti dal terremoto a una chiesa e "in case de' Poveri in 4 partite" in 91 scudi.

Papigno Il perito Cioli quantifica l'importo economico per gli interventi di riparazione dei danni prodotti dal terremoto "alla Chiesa Parrocchiale, Oratorio, Cimiterio e Case all'intorno" in 3000 scudi.

Piediluco Il perito Cioli citando i "documenti esibiti dalla Comunita" riferisce che "la popolazione è composta di 584 Anime ( ... ), le case in imminenete pericolo di cadere e spettanti a poveri sono in tutto in numero di 60 ( ... ) 17 famiglie si trovano in Campagna nelle Capanne e senza abitazione". Come ulteriore informazione precisa che "questa terra era in gran parte rovinata prima dei Terremoti, essendo molte case piantate alle radici del Monte sopra l'Arena; che perciò vanno insensibilmente cadendo verso il basso. Volendosi dare riparo alle migliore case patite, ne calcola in cumulo la spesa di circa 2000 scudi". Danni per un ammontare di "121 scudi" vengono riportati anche per la "Chiesa e Casa Parrocchiale". Cio li conclude osservando come dall'insieme delle informazioni "( ... ) possa dedursi che la Terra di Piedilugo sia stata uno dei luoghi più danneggiati dal Terremoto, e più bisognosi di sollecito riparo" . Nel fascicolo è conservata anche una nota inviata il 25 marzo 1786 al vescovo di Temi dall'abate Rossetti, nella quale si contesta duramente la perizia del Cioli, "sl perchè si tratteiUle pochi momenti in detta terra; sl ancora perchè il danno si aumentò colle scosse successive".

Polino Il Diario Ordinario (1785/1126) evidenzia come questo paese, e Piediluco siano stati "in gran parte rovinati".

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Rieti Vennero avvertite le due maggiori scosse. Quella del giorno 2 ottobre fece suonare campanelli e campane degli orologi, cadere calcinacci e oggetti; quella del giorno 9 fu sensibilissima tanto che "non vi era fabbrica che non ne avesse risentito il danno" (Gilii, 1786)

Rivodutri Secondo quanto citato nella relazione camerale"II vescovo rispetto a Rivodutri assic~ che il Terremoto, poco, o niun danno ha recato, e se tal uno ven'è, è leggero, e può ripararsi dai dannifteati".

Roma. Le due maggiori scosse vennero avvertite. La prima quella del 2 ottobre fu avvertita soprattutto ai piani alti dove suonarono i campanelli, e fu segnalata dal sismoscopio della specola Caetani (Cavalli, 1785); secondo il Gilii la scossa fu "di poca durata e piuttosto leggera". La scossa del 9 fu "di qualche durata e molto sensibile" (Gilii, 1786) e secondo il Diario Ordinario (1785/1126) "lo scuotimento fu si forte, che fu inteso anco da quelli che erano nel più profondo sonno, e gran numero di persone abbandonarono le abitazioni (. .. ) ma grazie a Dio non arrecò verun danno".

Rosciano La relazione camerale, sulla base di una perizia trasmessa del vescovo di Spoleto, quantifica l'importo economico per gli interventi di riparazione dei danni prodotti dal terremoto "per case de' Poveri in Num. 23 partite" in 1068. 75 scudi

San Gemini Una supplica al Papa Pio VI dei Rappresentanti della città, dichiara che i reiterati terremoti del 1785 e 1786 hanno danneggiato il Palazzo Pubblico, per la riparazione del quale una perizia allegata dettaglia la spesa in 340 scudi; gli interventi descritti sono principalmente il collocamento di chiavi, di architravi a po11e e finestre e la sistemazione di diverse crepature.

San Mamiliano Una lettera del vescovo di Spoleto presenta la supplica dei "Pubblici Rappresentanti del Castello di S. Mamiliano", secondo la quale il terremoto ha prodotto "danno notabilissimo al Castello, ma ha di più diroccato alcune Case di miserabili contadini". Non risulta però che queste informazioni siano state sottoposte a perizia.

Spoleto. Furono avvertite due scosse assai forti il giorno 2 ottobre (Baratta, 1896) e, come si vedrà in seguito, anche eventi successivi.

Terni Non pochi furono i danni (Gilii, 1786). Nel ristretto dei danni vengono richiesti 8300 scudi per chiese, casali di campagna e case "de' Particolari". Nella relazione Cioli viene riportata la cifra di 7800 scudi (inferiore a quella del ristretto perchè non sono comprese le spese necessarie per la riparazione dei danni al Palazzo Apostolico e le chiese ed il collegio dell'estinta compagnia dei Gesuiti). La relazione camerale specifica, sulla base delle indicazioni fomite dal Cioli, che i sussidi riguardano "sette Chiese Parrocchiali ... Convento de' P. P. Minori Osservanti detto Le Grazie, ... Convento de' P. P. Riformati di S. Francesco ... le Case de' Poveri tanto in Città, che in Campagna". Per quest'ultima voce si indica la cifra di 7150 scudi, anche se "le Case in Campagna non sono regolarmente abitate da poveri, ma da Coloni de' Fondi. Onde il risarcimento di esse resta a carico de' Padroni", con un possibile notevole risparmio sulla cifra indicata.

Terra della Rocca Secondo quanto riferito da Cio li, era "già diroccata in parte prima de' terremoti. Gli abitanti di essa, al cadere delle case, o quando le vedevano in pericolo, si trasferivano alle loro Abitazioni in Campagna, portando via quei cementi, che vi rimanevano (... ) Le due chiese per uso del Parroco, una dentro la Terra, distante l'altra circa mezw miglio, hanno sofferto pochissimo".

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Todi La scossa del 2 non fu molto forte; il 9 se ne sentirono tre, ma innocue (Baratta, 1896).

Torreorsina . Secondo la relazione del perito sono "cadute molte case già patite prima dei terremoti. la Chiesa Parrocchiale anch'essa ha patito". L'importo della perizia dei danni è quantificato complessivamente in 2000 scudi.

Tripozzo La relazione camerale, sulla base di una perizia trasmessa del vescovo di Spoleto, quantifica l'importo economico per gli interventi di riparazione dei danni prodotti dal terremoto a una chiesa e "per case de' Poveri in 4 partite" in 114 scudi.

Valle San Martino Un memoriale del 22 settembre 1787, inviato al vescovo di Spoleto dagli abitanti della Villa della Valle S. Martino dichiara che le abitazioni e una chiesa rurale sono state danneggiate dalle "ultime scosse". nel dicembre dello stesso anno il tesoriere della Camera Apostolica dispone il pagamento di un sussidio di 50 scudi per alcuni danneggiati in questa località. Nella perizia del Cioli i danni erano quantificati in 152 scudi.

A Napoli l'evento non fu avvertito (Gilii, 1786).

Relativamente al numero dei morti si ha la sola notizia che a Labro un vecchio perì sotto le rovine di una casa (Gazzetta Universale, 1785/43)

Come si è potuto constatare le informazioni raccolte evidenziano uno stato di degrado del patrimonio edilizio preesistente al terremoto. Inoltre in più casi lo stesso perito incaricato dal governo romano di valutare i danni rileva tentati vi di speculazione da parte dei danneggiati. Questi potrebbero anche aver tentato di attribuire al terremoto i danni di un forte temporale che il 25 ottobre, come cita Gilii (1786), o il 27 ottobre, secondo il Journal Politique (1786/1), interessò il territorio temano sradicando molti olivi e abbattendo qualche casa già danneggiata dalle scosse precedenti. Un elemento di novità rispetto alle interpretazioni finora fornite nei vari studi può essere rappresentato dalla possibilità che quasi in contemporanea all'attività dell'area di Piediluco ci sia stata un'attività sismica anche nei Colli Albani . Secondo la Gazzetta Universale, tra le tre scosse avvertite nella capitale quella "(... ) intesa circa le ore 7, ( ... ) fu più sensibile nelli luoghi più eminenti della Dominante". L'avvertimento di una scossa alle ore 7 è attestata solamente per Roma. Si potrebbe anche supporre che sia la segnalazione di uno dei "pressoche continui scuotimenti di terra" avvertiti nel territorio ternano-reatino; tuttavia lo stesso numero della Gazzetta Universale precisa che: "Nella mattina seguente si seppe che in Frascati, Marino e Castel Gandolfo, ed altri luoghi vicini, le dette tre scosse di tremuoto furono più orribili". La notizia viene confermata anche da una corrispondenza da Roma del 17 ottobre, pubblicata dal Joumal Enciclopédique (1785 1211) dove viene riferito: "nous éprouvfunes

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... I terremoti del 1785/1786 - Piediluco 3.7 - 16 deux secousses consécutives de tremblement de terre. Elle furent assez fortes pour jettere l'épouvante dans toute la ville( ... ) Le 3, nous apprimes que le tremblement avait été plus violent à Albano, à Laricie & aux environs, en s'approchant de Naples, & sourtout à Tivoli, aù il y a en 3 maisons renversées (... )". Non tutte le fonti tendono comunque ad associare le informazioni al terremoto di Piediluco; da una corrispondenza da Roma del4 ottobre, pubblicata dal Journal Politique de Bruxelles (1785/44) dove si dice: "Hier, sur les 9 heures un quart de soir, nus ressentimes dans l'intervalle de 7 à 8 minutes trois ou quatte secousses de tremblement de terre, don une fut assez forte pour déranger les meubles de plusieurs maisons (... ) Nous apprenons que c'est à Ostie, & le long du rivage de le mer, que la secousse s'est fait principalement sentire. Quoique des maisons se soient écrouleés ( .. ) Nous attendons avec impatience les nouvelles qui nous viendront de la Calabre, et nous faison des voeux pour que cette malheureuse Province n'ait pas plus souffert que nous". ll livello degli effetti segnalati per le località del teiTitorio dei Colli Albani è tale per cui risulta difficile considerarli come risentimento degli eventi del teiTitorio reatino­ temano; probabilmente le fonti hanno raccolto tutte le notizie relative alle varie scosse avvertite il giorno 2 ottobre, considerandole tutte come manifestazioni del terremoto verificatosi nel territorio temano-reatino. Fatta salva una più approfondita verifica delle informazioni di danneggiamento riportate dalle corrispondenze pubblicate dai giornali francesi, resta comunque da sottolineare che la distanza tra le due aree, la discordanza cronologica, - parzialmente annullata dalla confusione che si verifica a livello di trasmissione delle notizie giornalistiche - e la considerazione del modesto risentimento a Roma, fanno ritenere che si tratti di due eventi distinti. Per questi motivi si ritiene opportuno non inserire le informazioni relative a Frascati, Marino, Castel Gandolfo, Ariccia, Ostia e Tivoli nella tabella delle intensità relativa al terremoto di Piediluco e, concordemente con quanto segnalato dalla Gazzetta Universale, attribuire gli effetti descritti per queste località ad un evento accaduto "( ... )circa le ore 7" del 2 ottobre 1785 (alçune ore dopo la scossa di Piediluco) nell'area dei Colli Albani. Sempre per gli stessi motivi le segnalazioni di repliche successive, individuate sulla base delle sole informazioni di avvertimento a Roma, vengono associate all'epicentro di questo evento.

In conclusione tra il 1785 e il 1786 si sono succeduti in Italia centrale alcuni terremoti originatisi in aree diverse (Roma-Colli Albani, Temi-Rieti-Spoleto, Gubbio, L'Aquila). Per l'evento di Piediluco i documenti sottolineano inequivocabilmente uno stato di diffuso degrado degli edifici preesistente al terremoto. In ogni caso, anche non prendendo in considerazione le testimonianze relative ai tentativi di speculazione nelle

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descrizioni dei danni, il terremoto non sembra aver raggiunto gli effetti corrispondenti al grado IX assegnato dal Catalogo all'evento del 9 ottobre. In considerazione della difficoltà di discriminare gli effetti di scosse molto ravvicinate, e della disponibilità di documentazione che riporta in forte prevalenza descrizioni che si riferiscono ad una situazione successiva di alcuni mesi all'inizio delle scosse, si ritiene di poter fornire solamente una tabella delle intensità che riflette la situazione determinatasi a tutto il 1786. Nella tabella delle intensità gli effetti sono classificati con una certa prudenza, in quanto si è ritenuto di tener conto delle numerose considerazioni fatte dai periti sul cattivo stato di manutenzione del patrimonio edilizio, dei tentativi più o meno palesi di approfittare della situazione per ottenere sussidi dalla tesoreria camerale, e soprattutto della genericità della documentazione, - anche quella di tipo amministrativo -, relativamente ad alcune località. In particolare si è scelto di assegnare un generico danneggiamento (''D") alle località per le quali esistono sole richieste e disposizioni di finanziamento.

Tabella

Spoleto PG Spoleto 42:44-12:44 4/5 Norcia PG Norcia 42:48-13:06 F Todi PG Todi 42:47-12:24 F Napoli Napoli 40:51-14:16 NF

Considerazioni sui parametri del Catalo~:o Relativamente agli eventi con Io >7 il Catalogo riporta i seguenti parametri:

N. Anno M GOra m s Lat Lo n A t lep. Bib Cod 4259 1785 10 02 21 15 - 4232 1245 3 8 502 235 4266 1785 10 03 23 30 - 4332 1245 5 7/8 502 8 4269 1785 10 04 23 - 4232 1245 5 7 502 23 4275 1785 10 09 04 15 - 4232 1245 3 9 502 235 4285 1785 10 13 14 - 4235 1245 6 8 502 A25 4345 1786 01 14 - 4237 1246 5 7/8 502 8 4401 1786 06 04 09- 4235 1245 6 8/9 502 A15

Rispetto alla p,arametrizzazione proposta dal Catalogo si segnala che: - l'area maggiormente colpita risulta compresa in un ampio territorio a pochi chilometri ad est di Terni tra le località di Piediluco e Buonacquisto; viste le incerte assegnazioni delle intensità si propone che il baricentro dei punti massimo risentimento venga stimato a partire dall'area delimitata dalle località cui è stata assegnata un'intensità ~ 7. Secondo questo criterio il baricentro viene calcolato nel punto di coordinate 42 34 N; 12 37 E; - la complessità del fenomeno non consente di arrivare a conclusioni certe sulla severità degli effetti delle varie scosse che tuttavia vanno ridimensionati in relazione sia alla contiguità cronologica e geografica delle continue repliche, sia al fatto che l'intensità massima cumulativa non ha raggiunto effetti superiori al grado VIII MCS. In relazione a quanto esposto sembra pertanto ragionevole l'assegnazione ai singoli eventi di un valore d'intensità epicentrale inferiore di l grado a quello proposto dal Catalogo; - si propone di assegnare le coordinate epicentrali dell'evento principale anche ai successivi risentimenti per le località del'area ternana reatina e di associare loro la classe 5 di attendibilità. - gli orari citati nel Catalogo non sono risultati correttamente trasposti dal sistema orario citato dalle fonti a quello attuale; - non si hanno elementi per datare un evento sismico al 4/6/1786 anche se risulta certa la segnalazione di una scossa nei primi giorni di giugno nell'area di Terni, Narni, San Gemini e Morlupo sicuramente meno severa di quanto farebbe supporre l'intensità epicentrale segnalata dal Catalogo;

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- relativamente all'evento del 13/10/1785 le uniche informazioni sono riferite a fenomeni acustici, a fessurazione del terreno e a leggere sèosse avvertite nella zona di Piediluco senza alcuna segnalazione di danni. Pertanto si propone la cancellazione del record;

Pertanto si propongono le seguenti modifiche ai parametri del Catalogo:

N. Anno M GOra m s Lat Lon A t Iep. Bib Cod 4259 1785 10 02 21 15 - 4234 1247 3 7 651 35 4266 1785 10 03 23 30 - 4334 1247 5 6n 651 35 4269 1785 10 04 23 - 4234 1247 5 6 651 35 4275 1785 10 09 04 15 - 4234 1247 3 8 651 35 4285 1785 10 13 14 - 4234 1247 6 8 651 9 4345 1786 01 15 - 4234 1247 5 6n 651 135 4401 1786 06- 4234 1247 6 7/8 651 1235

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OSSERVATORIO GEOFISICO SPERIMENTAlE MACERATA VIII Sismicità dell'area aquilano-teramana * EPICENTRO DA CATALOOO PFG/CNR dall'analisi "attraverso i cataloghi" 42° 32' - 13° 45' Terremoto del + EPICENTRO PROPOSTO IN QUESTO STUDIO 2 E 9 OTTOBRE 1785 42° 34' - 12° 47' s.~omilìono 7/8 8 Volle S.~ortino• 6/7 F'erentillo•7 •o San Gemini

Montefranco .o Costogno 7 Polombore 8 7/8• D •Collelicino Arrone 7 /8 .o 8 .o Polino Costiglioni 7/8 Rosciano Torreorsina 7/8 D e .(. •C o llesiotte TERN17• .o Buonocquisto 8 Popigno 8 Colle S.Angelo• 7 Pìadiluco• 8

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SCALA 1:100000

OSSERVATORIO GEOHSICO SPERIMENTALE MACERATA

l ., ' Sismicità dell'area aquilano-teramana dall'analisi "attraverso i cataloghi" DETI!-iGUO

Terremoto del 2 E 9 OTTOBRE 1785 I TERREMOTI DEL LUGLIO/OTIOBRE 1786 (Area epicentrale: San Demetrio)

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... I terremoti del luglio/ottobre 1786 - San Demetrio 3.8- 2

I terremoti nelle fonti dei catalo~hi Questi terremoti sono descritti dal catalogo PFG (Postpischl ed., 1985) come una serie di cinque eventi localizzati nelle vicinanze di Poggio Picenze (AQ), il primo dei quali verificatosi il 31 luglio 1786 alle 19.30 (GMT) e gli altri il rispettivamente il 23 agosto alle ore 11 (GMT), il 13 ottobre 1786, alle 23 (GMT) e il 14 ottobre 1786 alle 4 e alle 11 (GMT). Al principale di questi eventi, verificatosi il 31 luglio, viene attribuita un'intensità epicentrale del grado VIII MCS. Il Baratta (1901) - fonte del Catalogo - citando alcuni numeri della Gazzetta Universale (1786a, b, c ) e le trascrizioni del periodico Bologna (1786a, b, c, d, e) pubblicate in De Rossi (1889), riporta che il terremoto fu caratterizzato a L'Aquila da numerose scosse, la prima delle quali avvenne alle ore 20 e 30' del 31luglio 1786 e "fece lesionare tutti gli edifici". Altre quattro scosse si verificarono in serata, nel giro di un'ora. Intorno alle ore 20 e 30' due scosse di terremoto "sensibilissime" furono avvertite "in Ascoli, in Cantalupo e in Tivoli" mentre a Roma risultarono "lievi". Le repliche si protrassero fino a novembre: il 13 ottobre si avvertì un "continuo tremolio del suolo", seguito, la notte tra il 13 e il 14 ottobre, circa alle 5, da una "scossa fortissima che replicò poi con uguale intensità a 12 h". Numero e intensità dei terremoti sarebbero stati maggiori a Lucoli dove "furono sentiti molti rombi sotterranei e le case dovettero essere abbandonate perché inabitabili". L'analisi a partire dai cataloghi-filtro non aggiunge ulteriori fonti significative a quelle citate da Baratta. Hoff (1841) cita il periodico Hamburger Correspondent (1786a, b, c) e il Tableau chronologique des principaux phénomènes météorologiques observés en differénts pays depuis 33 ans (Cotte, 1807); Perrey (1848) cita la Gazette de France (1786a, b) e le Ephemerides Societatis Metheorologicae Palatinae (1788). Fonti principali sono alcune corrispondenze (''lettere dello stato venute con l'ordinario Corriere Pontificio") provenienti da L'Aquila, pubblicate da vari periodici italiani e europei. Le uniche descrizioni di effetti si hanno per L'Aquila e Lucoli. Una lettera da Roma del 9 agosto asserisce che a L'Aquila l'evento fece cadere "varie case" e danneggiò la facciata della cattedrale (Bologna, 1786a); mentre una corrispondenza da L'Aquila del 17 agosto afferma che rimasero "lese quasi tutte le fabbriche dei Palazzi e delle Chiese" (Gazzetta Universale, 1786c). La corrispondenza da L'Aquila del 17 agosto sulla base del fatto che il terremoto "(... ) ha sempre fatto più strepito, accompagnato da un quasi continuo interno bollore della terra con mugiti sotterranei e sensibili( ... )" (Gazzetta Universale, 1786c) ipotizza che nel territorio di Lucoli (AQ) sia localizzabile il "centro delle( ... ) sotterranee accensioni". Data la situazione, A Lucoli, afferma ancora la corrispondenza, "( ... )tutte quelle case sono state abbandonate come inabitabili".

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Per le altre località le fonti si limitano ad una descrizione sintetica difficilmente associabile ad un valore d'intensità. Ad Arsoli- non Ascoli come erroneamente indicato dal Baratta- Cantalupo e Tivoli il terremoto fu "sensibilissimo"; per Roma viene segnalato un generico avvertimento. Solo le Observationes Romanae pubblicate in Ephemerides Metheorologicae ... (1788) fanno menzione di Rieti tra le località in cui sarebbe stata avvertita la prima scossa. Non si ha motivo di dubitare dell'informazione, ma considerato che nel 1785 e nel 1786 l'area temano-reatina è stata sede di una frequente e intensa attività sismica, si ritiene opportuna un'ulteriore verifica della segnalazione. In conclusione la località maggiormente colpita risulta essere L'Aquila, ma l'affermazione è giustificata solo dalla mancanza di dettagliate informazioni su quanto accaduto nelle aree circostanti. La Gazette de France (1786a) e le Ephemerides Metheorologicae ... (1788) concordano nell'indicare come orario della prima scossa le 4 del pomeriggio: ciò indica che i due testi convertirono l'ora citata dai periodici italiani ("20 e mezzo") secondò il sistema orario oggi ancora in uso. Baratta conserva l'orario citato dalle fonti italiane. Le fonti segnalano molte repliche, poche delle quali sono databili. Immediatamente dopo l'evento principale sono segnalate quattro scosse nello spazio di un'ora (Gazzetta Universale, 1786c; Gazette de France, 1786a) e, secondo quanto riportato da Bologna (1786a), sei tra l'ora dell'evento principale e l'ora dell'Ave Maria (20 EMT). A otto giorni dall'evento principale ne erano state avvertite a L'Aquila circa 40. Il periodico Bologna (1786c) sulla base di una corrispondenza romana del 30 agosto consente di datare al 22 agosto due repliche "una alle ore 12 e l'altra alle ore 18", entrambe "sensibilissime" aggiungendo a proposito degli effetti "( ... )poche sono le case che in tale infortunio non siano state danneggiate". Il 21 ottobre il corrispondente romano del periodico Bologna scrisse che all'Aquila "( ... )andando continuamente a soffrire delle scosse di terremoto, Venerdl della scorsa settimana [il 13 ottobre, NdC] in tutta la giornata sentirono un continuo tremolo della terra, e nella notte circa le ore 5 un'orribile scossa che replicò in ugual guisa il Sabbato mattina alle ore 12, onde quegli Abitanti pieni di timore se ne stanno per le Piazze, e nella Campagna. Le Fabbriche sono restate quasi tutte patite, come ancora le Chiese(... ) quella di S. Bernardino de' Padri Minori Osservanti( ... ) oltre di essergisi aperti tutti li muri, si sono rotte nella Chiesa le lapidi sepolcrali, restando chiusa, specialmente per sentirsi un gran fetore prodotto dai Cadaveri" (Bologna, 1786d). Baratta (1901) cita l'avvertimento di scosse a L'Aquila fino alla fine di ottobre e in novembre, ma le sue fonti non riportano questo tipo di notizia e, in particolare, è risultato negativo un controllo esteso ai relativi mesi delle osservazioni romane

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riportate dalle Ephemerides Metheorologicae ... (1788), dove per i mesi di ottobre e novembre è citato unicamente l'avvertimento di scosse a Temi e a Roma. Le fonti non segnalano morti. n terremoto si verifica a breve distanza cronologica e geografica dal periodo sismico che nel 1785 e 1786 ha interessato con i maggiori effetti il territorio temano - reatino. Lo studio non ha preso in considerazione i possibili collegamenti tra gli effetti del terremoto in studio e quelli dei terremoti del 1785-1786. Per un più approfondito esame del periodo sismico temano - reatino si rimanda allo studio monografico contenuto in questo rapporto.

Iahell~ d~ll~ int~nsità Sono disponibili le seguenti informazioni:

311uglio 1786 ore 16:30

Località Pr Località citata Coordinate I L'Aquila Aquila 42:21-13:24 7 Arsoli RM Arsoli; Ascoli 42:02-13:01 F Collimento AQ Lucoli 42:17-13:20 F Roma Roma 41:54-12:29 F Tivoli RM Tivoli 41:58-12-48 F Cantalupo in Sabina ? RI Cantalupo 42:18-12:39 F? Rieti Rieti 42:24-12:52 F?

22 agosto 1786 ore 8

Località Pr Località citata Coordinate I L'Aquila Aquila 42:21-13:24 516

22 agosto 1786 ore 14

Località Pr Località citata Coordinate I L'Aquila Aquila 42:21-13:24 516

13 ottobre 1786 ore 23 --., Località Pr Località citata Coordinate I Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicit.à dell'area aquilano-teramana ... I terremoti del luglio/ottobre 1786 - San Demetrio 3.8- 5

L'Aquila Aquila 42:21-13:24 F

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14 ottobre 1786 ore 06:00

Località Pr Località citata Coordinate I L'Aquila Aquila 42:21-13:24 F

Ccnsid"raz;ioni s11i uaram"tri d"l Catalo~:o ll Catalogo riporta i seguenti parametri:

N. Anno M G Ora m s Lat Lon A t Iep. Bib Cod 4417 1786 07 31 19 30 - 4220 13 30 4 8 75 000 4421 1786 08 23 11 - 4220 13 30 4 6 75 000 4430 1786 10 13 23 - 4220 13 30 4 7 75 000 4431 1786 10 14 04 - 4220 13 30 4 7 75 000 4432 1786 10 14 11 - 4220 13 30 4 7 75 000

Rispetto alla parametrizzazione proposta dal Catalogo si segnala che: - la localizzazione e l'entità del terremoto rimangono incerte. Si propone· di associare i valori delle coordinate epicentrali a quelle di L'Aquila sia per rappresentare il maggiore danneggiamento di questa località rispetto alle altre, sia per l'impossibilità di definire il near field. Per quest'ultimo motivo si propone di associare ai valori delle coordinate epicentrali la classe 5 di attendibilità; - gli orari citati nel Catalogo non sono risultati correttamente trasposti dal sistema orario all'italiana a quello attuale; - non si hanno elementi per datare una scossa alle ore 05 (EMT) del 14 ottobre 1786 e pertanto si propone la cancellazione del record 4431; - l'evento del 22 agosto 1786 (ore 14 EMT) viene proposto per un inserimento in Catalogo. Pertanto si propongono le seguenti modifiche ai parametri del Catalogo:

N. Anno M GOra m s Lat Lo n A t Iep. Bib Co d 4417 1786 07 31 15 30 - 4221 1324 5 7 651 A235 4421 1786 08 22 7 4221 13 24 5 516 651 A1235 - 1786 08 22 13 - 4221 1324 5 516 651 8 4430 1786 10 13 22 - 4221 13 24 5 F 651 A235 4431 1786 10 14 04- 4220 13 30 4 7 651 9 4432 1786 10 14 05 00- 4221 1324 5 F 651 A235

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Bibliografia

Baratta M., 1901. I terremoti d'Italia. Torino.

Bologna, 1786a. 16 agosto, 33, Bologna.

Bologna, 1786b. 22 agosto, 34, Bologna.

Bologna, 1786c. 5 settembre, 36, Bologna.

Bologna, 1786d. 31 ottobre, 44, Bologna.

Bologna, 1786e. 5 dicembre, 49, Bologna.

Cotte P., 1807. Tableau chronologique des principaux phénomènes météorologiques observés en differénts pays depuis 33 ans (1774-1806), Journal de Physique de chimie et d'histoire naturelle, 65: 161-169; 250-264; 329-364.

De Rossi M. S. (ed.), 1889. Documenti raccolti dal defunto conte Antonio Malvasia per la storia dei terremoti massime d'Italia, Memorie della Pontificia Accademia dei Nuovi Lincei, V, 169-289, Roma.

Ephemerides Societatis Meteorologicae Palatinae, 1788. Observationes Anni 1786, Mannheim , 505.

Gazette de France, 1786a. 29 settembre, 78, Paris.

Gazette de France, 1786b. 28 novembre, 95, Paris.

Gazzetta Universale, 1786a. 8 agosto, 63, Firenze.

Gazzetta Universale, 1786b.22 agosto, 67, Firenze.

Gazzetta Universale, 1786c. 2 settembre, 70, Firenze.

Hamburger Correspondent, 1786a. 143.

Hamburger Correspondent, 1786b. 151.

Hamburger Correspondent, 1786c. 163.

Hoff (von) K.E.A., 1841. Chronik der Erdbeben und Vulkan-Ausbriiche, Gotha.

Perrey A., 1848. Mémoire sur les tremblements de terre de la péninsule italique. Mémoires couronnés et mémoires des savant étrangers, Academie Royale de Belgique, XXII.

Postpischl D., ed., 1985. Catalogo dei terremoti italiani dall'anno 1000 al 1980. Quaderni della Ricerca Scientifica, 114 2B, Bologna.

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... l l l \ l F? l l RIETI• 7 L' AOUILA'f. o ~~ N F? F Cantalupo in S.• Collimento•

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OSSERVATORIO GEOFISICO SPERIMENTALE ('. MACERATA V~ l

, ..· ~n··· Sismicità dell'area aquilano-teramana * EPI:.:-..NrRO DA CATALOGO PFG/CNR i dall'analisi "attraverso cataloghi" 42° 10' -13° 30' Terremoto del + EPICENT':lG r:cro3TO IN QUESTO STIJDIO J ... ;-, 31 LUGLIO 1786 ORE 15 30 42° 21' -13° 24' • Accumoli -o ~

• Amatrice

5/6

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SCALA 1:500000

OSSERVATORIO GEOflSICO SPERIMENTAlE MACERATA V/VI Sismicità dell'area aquilano-teramana * EPICENTRO DA CATALOOO PFG/CNR dall'analisi "attraverso i cataloghi" 42° 20' - 13° 30' Terremoto del + EPICENTRO PROPOSTO IN QUESTO STUDIO 22 AGOSTO 1786 ORE 07 42° 21'- 13° 24' • Accumoli -o -:r

• Amatrice

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OSSERVATORIO GEOFISICO SPERIMENTALE MACERATA v/vi Sismicità dell'area aquilano-teramana * EPICENTRO DA CATALOGO PFG/CNR dall'analisi "attraverso i cataloghi"

Terremoto del + EPICENTRO PROPOSTO IN QUESTO STUDIO 22 AGOSTO 1786 ORE 13 42° 21' - 13° 24' • Accumoli

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OSSERVATORIO GEOF1SICO SPERIMENTALE MACERATA F Sismicità dell'area aquilano-teramana * EPICENTRO DA CATALOGO PFG/CNR dall'analisi "attraverso i cataloghi" 42° 20'- 13° 30' Terremoto del + EPICENTRO PROPOSTO IN QUESTO STUDIO 13 OTTOBRE 1786 ORE 22 42° 21'- 13° 24' • Accumoli

• Amatrice

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SCALA 1:500000

OSSERVATORIO GEOFlSICO SPERIMENTALE MACERATA F Sismicità dell'area aquilano-teramana * EPICENTRO DA CATALOGO PFG/CNR dall'analisi "attraverso i cataloghi" 42° 20'- 13° 30' Terremoto del + EPICENTRO PROPOSTO IN QUESTO STUDIO 14 OTTOBRE 1786 ORE 05 00 42° 21' - 13° 24' IL TERREMOTO DEL GENNAIO 1791 (Area epicentrale: Lucoli)

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... D terremoto del gennaio 1791 - Lucoli 3.9- 2

n terremoto nelle fonti dei catalo~hi Questo terremoto è descritto dal catalogo PFG (Postpischl ed., 1985) come un evento verificatosi nel gennaio 1791, e localizzato nelle vicinanze di L'Aquila, cui viene attribuita un'intensità epicentrale del grado VIII MCS. La fonte del Catalogo (Baratta, 1901), citando Perrey (1848), si limita a segnalare che "sulla fine di gennaio parecchie scosse in Aquila abbatterono delle case" aggiungendo inoltre che il Perrey riprende la notizia da Hoff (1841) e che il Capocci (1861) la riporta integralmente. L'analisi a partire dai cataloghi-filtro non consente di apportare alcuna integrazione al quadro delle conoscenze proposto da Baratta. Infatti i cataloghi risultati 'positivi' (Montandon, 1953 e Mercalli, 1883) si rifanno a Perrey (1848) o a Capocci (1861). Hoff (1841), che cita due corrispondenze coeve (Hamburger Correspondent, 1791), sintetizza così l'accaduto: "1791 ( ... ) fine gennaio. Ad Aquila parecchie scosse di terremoto, che abbatterono alcune vecchie case (... ) Il 2 febbraio fu scritto da Napoli: GOntinua il terremoto in Calabria. Il mese scorso a Catania c'è stata una terribile tempesta che ha strappato via i tetti delle case etc. L'aria era piena di vapori infuocati. Ci sono state alcune scosse di terremoto, dopo di che tutto è tornato calmo. Anche in Abruzzo ci sono stati dei terremoti" [trad. it.]. Non è stato finora possibile reperire la fonte di Hoff (1841). Tuttavia, in considerazione dei complessi rapporti di interscambio tra periodici europei del XVIII secolo è sembrato possibile rintracciare altre citazioni della notizia in alcuni periodici nazionali. Il sondaggio ha consentito di reperire una corrispondenza da Napoli datata l febbraio riportata dalla Gazzetta Universale (1791) secondo la quale: "(. .. )nella città dell'Aquila furono sentite ne' giorni scorsi tre forti scosse di terremoto colla rovina di alcune case vecchie e con qualche danno nelle altre, ma senza alcuna mortalità". Il confronto tra questa fonte e la trascrizione di Hoff consente di ipotizzare che ci si trovi di fronte o alla stessa notizia o a notizie così simili da rendere insignificanti le differenze. Si decide pertanto di considerare per il momento la notizia della Gazzetta Universale come adeguato sostituto alla fonte citata da Hoff (1841). La notizia conserva tuttavia i caratteri di genericità riscontrati anche nella sintesi di Baratta e non permette di dettagliare in alcun modo la cronologia dell'evento. Relativamente agli effetti, l'informazione, benché sintetica, consente di evidenziare un danneggiamento forte ma limitato ad "alcune case vecchie" e danni lievi in altre case. In mancanza di un riferimento cronologico non è possibile stabilire se la segnalazione di "tre forti scosse" sia riferibile ad un evento multiplo o alla percezioni di fasi diverse componenti una singola scossa.

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... TI terremoto del gennaio 1791 - Lucoli 3.9- 3

Tabella delle intensità Sono disponibili le seguenti informazioni:

gennaio 1791

Località Pr Località citata Coordinate I L'Aquila Aquila 42:21-13:24 7/8

Considerazioni sui parametri del Catalogo Il Catalogo riporta i seguenti parametri:

N. Anno M G Ora m s Lat Lon A t Iep. Bib C od 4611 1791 01 4220 13 25 4 8 75 000

Rispetto alla parametrizzazione proposta dal Catalogo si segnala che: - la localizzazione e l'entità del terremoto rimangono incerte. Rispetto alla parametrizzazione proposta dal Catalogo si propone di associare i valori delle coordinate della località L'Aquila a quelli delle coordinate epicentrali e, di conseguenza, di assegnare a queste ultime la classe 7 di attendibiltà. Pertanto si propongono le seguenti modifiche ai parametri del Catalogo:

N. Anno M G Ora m s Lat Lon A t Iep. Bib Co d 4611 1791 01 - 42 21 13 24 7 7/8 651 A35

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... ll terremoto del gennaio 1791 -Lucoli 3.9- 4

Bibliografia

Baratta M., 1901. I terremoti d'Italia. Torino.

Capocci E., 1861, Catalogo dei tremuoti avvenuti nella parte continentale del Regno delle due Sicilie, posti in raffronto con le eruzioni vulcaniche ed altri fenomeni cosmici, tellurici e meteorici. (Memorie I e Il), Istituto di incoraggiamento alle scienze naturali di Napoli, s.1, 9, Napoli.

Gazzetta Universale, 1791.8 febbraio, 12, Firenze.

Hamburger Correspondent, 1791. (?), 32.

Hamburger Correspondent, 1791. (?), 44.

Hoff K.E.A. von, 1841, Chronik: der Erdbeben und Vulkan-Ausbriiche, Gotha.

Mercalli G. 1883. Vulcani e fenomeni vulcanici in Italia, Milano.

Montandon F., 1953. Les tremblements de terre en Europe, Geneve.

Perrey A., 1848, Mémoires sur les tremblements de terre de la Péninsule Italique, Mémoires couronnés et mémoires des savants étrangers, publiés par l'Académie royale des sciences, des lettres, et des beaux arts de Belgique, 22, Bruxelles.

Postpischl D., ed., 1985. Catalogo dei terremoti italiani dall'anno 1000 al 1980. Quaderni della Ricerca Scientifica, 114 2B, Bologna.

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... • Accumoli

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OSSERVATORIO GEOFISICO SPERIMENTALE MACERATA VII/VIII Sismicità dell'area aquilano-teramana * EPICENfRO DA CATALOGO PFG/CNR dall'analisi "attraverso i cataloghi" 42° 20' - 13° 25' Terremoto del + EPICENI'RO PROPOSTO IN QUESTO STUDIO GENNAIO 1791 42° 21' - 13° 24' I TERREMOTI DEL 5 SETTEMBRE 1950 (Area epicentrale: Campotosto)

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana .... I terremoti del 5 settembre 1950 - Campotosto 3.10 - 2

I terremoti nelle fonti dei cataloi!hi Questi terremoti sono descritti dal catalogo PFG (Postpischl ed., 1985) come una serie di 18 eventi localizzati tra le località Capitignano (AQ) e Campotosto (AQ), verificatisi il 5 settembre 1950. All'evento maggiore- avvenuto alle ore 04:08 (GMT) - viene attribuita un'intensità epicentrale del grado VIII MCS. Fonti del catalogo sono: Di Filippo e Marcelli (1951), uno studio specifico sul terremoto condotto sia sui dati strumentali che su quelli macrosismici; il bollettino sismico mensile dell'Istituto Nazionale di Geofisica; l'inedito catalogo sismico di Peronaci. Lo studio di Di Filippo e Marcelli (1951) riporta una breve sintesi degli effetti nell'area di near field, citando informazioni sintetiche sull'inabitabilità degli edifici nella provincia ascolana provenienti dal Genio Civile di Ascoli Piceno e informazioni sul numero di case crollate o danneggiate in provincia di Teramo, informazioni che si presume provengano dal locale ufficio del Genio Civile. Gli autori inoltre forniscono la tabella delle intensità ricostruita a partire dalle informazioni desunte dalla stampa e fomite dall'Ufficio Centrale di Meteorologia e di Ecologia Agraria di Roma. Il Bollettino dell'Istituto Nazionale di Geofisica riporta solo dati strumentali. La ricerca si è limitata alla rilettura delle informazioni riportate nelle fonti del Catalogo. In Di Filippo e Marcelli (1951), danni gravi vengono citati cumulativamente per Campli, Tossicia, Isola del Gran Sasso, Cellino Attanasio e Penne (tutte località in provincia di Teramo tranne l'ultima appartenente alla provincia di Pescara) dove: "( ... ) crollarono complessivamente 64 case e 600 rimasero danneggiate più o meno gravemente". A completamento delle informazioni gli autori citano sintetiche descrizioni solo per poche ulteriori località: "a Pietracamela tutte le case furono lesionate e gli abitanti costretti all'aperto. A Farindola due contadini morirono sotto il crollo della loro casetta ( ... ) in provincia di Ascoli Piceno 410 fabbricati furono dichiarati inabitabili(... )". Secondo Di Filippo e Marcelli (1951), gli effetti massimi hanno raggiunto il grado VIII MCS, un valore che gli autori assegnano ad alcune delle località sopra riportate e ad Arsita, Colledara, Castelli, Bisenti, Fano Adriano, Elice, Civitaquana, Montereale, Arischia, Pizzoli, Amatrice e Accumoli, senza che pei: queste ultime venga però specificato quanto accaduto. Non sono infine noti i motivi per cui, dopo aver fornito una descrizione degli effetti a Penne e a Campli non dissimile da quella riferita alle altre località maggiormente danneggiate, gli autori decidano di assegnare nella tabella delle intensità il grado VII MCS a Penne e di escludere Campli dalla tabella stessa.

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana .... I terremoti del 5 settembre 1950 - Campotosto 3.10- 3

Per una corretta valutazione dell'entità degli effetti di questo evento è opportuno comunque tenere presente che: - il terremoto incide su una realtà abitati va provata dalle vicissitudini belliche che hanno "reso malsicure le case(... ) assolutamente inadatte a resistere ad un terremoto" (Di Filippo e Marcelli, 1951) e, per le località dell'area ascolana e per quelle più settentrionali del territorio teramano, anche da eventi di poco ad esso precedenti (vanno ricordati i terremoti di Acquasanta Terme- Io VI- del 3/9/1950 e soprattutto quello di Castignano - Io = VID- del 3/10/1943); - si dubita dell'effettiva consistenza delle assegnazioni di intensità riportate in Di Filippo e Marcelli (1951) per alcune località dell'area reatino - aquilana. Per questo territorio non si può escludere una sovrapposizione delle informazioni riferite a questo evento e a quello del 18/9/1950 - localizzato dal Catalogo tra Borbona e Montereale (Io = VI) - per il quale nel Bollettino dell'Istituto Nazionale di Geofisica viene annotato "Danni a Montereale". Le fonti riportano il tempo origine dell'evento principale, mentre per le repliche successive si limitano a segnalare il tempo di arrivo delle fasi Pg alla stazione di Rocca di Papa. Il Bollettino mensile dell'ING segnala come replica del tenemoto in studio un ulteriore evento il 5 settembre la cui fase Pg fu registrata a Rocca di Papa alle ore 05:00:14 (GMT); inoltre il 7 settembre cita una scossa avvertita in provincia di Ascoli Piceno - la cui fase Pg fu registrata a Rocca di Papa alle 20:13:17 (GMT). Le possibili interazioni tra l'evento in studio e quelli che lo stesso mese interessarono la zona di Acquasanta Terme (AP) e Borbona (RI) non sono state investigate.

Tabella delle intensità Sono disponibili le seguenti informazioni:

5 settembre 1950 ore 04:08':57"

Località Pr Località citata Coordinate I Accumoli RI Accumoli 42:42-13:15 8 Amatrice RI Amatrice 42:38-13:17 8 Arischia AQ Arischia 42:25-13:21 8 Arsita 1E Arsita 42:30-13:47 8 Bisenti 1E Bisenti 42:32-13:48 8 Campli 1E Campli 42:44-13:41 8 -. Castelli 1E Castelli 42:29-13:43 8 Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana .... I terremoti del 5 settembre 1950 - Campotosto 3.10- 4

Cellino Attanasio 1E Cellino Attanasio 42:35-13:52 8 Civitaquana PE Civitaquana 42:19-13:54 8 Colledara 1E Colledara 42:32-13:41 8 Elice PE Elice 42:31-13:58 8

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Località Pr Località citata Coordinate I Fano Adriano 1E Fano Adriano 42:3-13:32 8 Farindola PE Farindola 42:26-13:49 8 Isola del Gran Sasso 1E Isola del Gran Sasso 42:30-13:40 8 Montereale AQ Montereale 42:31-13:15 8 Penne PE Penne 42:27-13:56 8 Pietracamela 1E Pietracamela 42:31-13:33 8 Pizzoli AQ Pizzoli 42:26-13:18 8 Tossicia 1E Tossicia 42:33-13:39 8 Borbona RI Borbona 42:31-13:08 7/8 Scoppito AQ Scoppito 42:22-13:15 7/8 Alanno PE Alanno 42:18-13:58 7 Antrodoco RI Antrodoco 42:25-13:05 7 Arquata del Tronto AP Arquata del Tronto 42:46-13:18 7 Balzo AP Montegallo 42:50-13:20 7 Barisciano AQ Barisciano 42:20-13:36 7 Cittaducale RI Cittaducale 42:23-12:57 7 Civitella del Tronto 1E Civitella del Tronto 42:46-13:40 7 Fossa AQ Fossa 42:18-13:29 7 Loreto Aprutino PE Loreto Aprutino 42:26-13:59 7 Marsia AP Roccafluvione 42:52-13:29 7 Micigliano RI Micigliano 42:27-13:03 7 Montesilvano Marino PE Montesilvano 42:31-14:09 7 Norcia PG Norcia 42:48-13:06 7 Paganica AQ Paganica 42:21-13:28 7 Palmiano AP Palmiano 42:54-13:27 7 Pianella PE Pianella 42:24-14:03 7 Posta RI Posta 42:31-13:06 7 Rocciano 1E Rocciano 42:38-13:40 7 San Demetrio ne' Vestini AQ San Demetrio 42:17-13:33 7 Venarotta AP Venarotta 42:53-13:30 7 Bolognano PE Bolognano 42:13-13:58 6/7 Nereto 1E Nereto 42:49-13:49 6/7 Tocco Da Casauria PE Toccocasauria 42:13-13:55 6/7 Arrone TR Arrone 42:35-12:46 6 Caramanico Tetme PE Caramanico 42:09-14:00 6 Cepagatti PE Cepagatti 42:22-14:04 6 Colonnella 1E Colonnella 42:52-13:52 6 Comunanza AP Comunanza 42:57-13:25 6 Concerviano RI Concerviano 42:19-12:59 6 Controguerra 1E Controguerra 42:51-13:49 6 Labro RI Labro 42:32-12:48 6 Marcetelli RI Marcetelli 42:14-13:03 6 Navelli AQ Navelli 42:14-13:44 6 Offida AP Offida 42:56-13:41 6 Pescara Pescara 42:28-14:13 6 Piediluco TR Piediluco 42:32-12:45 6 Pineto 1E Pineto 42:36-14:04 6 Popoli PE Popoli 42:10-13:50 6 Rocca di Cambio AQ Rocca di Cambio 42:14-13:29 6 Rocca di Mezzo AQ Rocca di Mezzo 42:12-13:31 6 Salle PE Salle 42:11-13:58 6 Tione degli Abruzzi AQ Tione degli Abruzzi 42:12-13:38 6 Visso MC Visso 42:56-13:05 6 Ripatransone AP Ripatransone 43:00-13:46 5/6 Anversa degli Abruzzi AQ Anversa degli Abruzzi 42:00-13:48 5 Bolognola MC Bolognola 43:00-13:14 5

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana .... I terremoti del 5 settembre 1950 - Campotosto 3.10- 6

Località Pr Località citata Coordinate I Campello sul Clitunno PG Campello sul Clitunno 42:49-12:47 5 Carsoli AQ Carsoli 42:06-13:05 5 Casperia RI Casperia 42:20-12:40 5 Castelnuovo di Farfa RI Castelnuovo di Farfa 42:14-12:45 5 Fermo AP Fermo 42:10-13:43 5 Foligno PG Foligno 42:57-12:42 5 Forano RI Forano 42:18-12:36 5 Gioia dei Marsi AQ Gioia dei Marsi 41:57-13:42 5 Goriano Sicoli AQ Goriano Sicoli 42:05-13:47 5 Macerata Macerata 43:18-13:27 5 Magliano de' Marsi AQ Magliano dei Marsi 42:06-13:22 5 Matelica MC Matelica 43:15-13:01 5 Montacessiano MC Montecassiano 43:22-13:26 5 Montefalco PG Montefalco 42:54-12:39 5 Narni TR Narni 42:313-12:31 5 Nespolo RI Nespolo 42:09-13:04 5 Nocera Umbra PG Nocera 43:07-12:47 5 Pacentro AQ Pacentro 42:03-14:00 5 Pescina AQ Pescina 42:02-13:39 5 Pettorano sul Gizio AQ Pettorano sul Gizio 41:58-13:58 5 Pratola Peligna AQ Pratola 42:06-13:53 5 Raiano AQ Raiano 42:06-13:49 5 Spello PG Spello 43:00-12:40 5 Spoleto PG Spoleto 42:44-12:44 5 Stimigliano RI Stimigliano 42:18-12:34 5 Sulmona AQ Sulmona 42:03-13:56 5 Temi Temi 42:34-12:39 5 Toffta RI Toffia 42:13-12:45 5 Tolentino MC Tolentino 42:13-13:17 5 Turania RI Petescia 42:08-13:01 5 Cannara PG Cannara 43:00-12:35 4/5 Capistrello AQ Capistrelli 41:58-13:23 4/5 Rocca Pia AQ Rocca Pia 41:56-13:59 4/5 Scanno AQ Scanno 41:54-13:53 4/5 Agugliano AN Agugliano 43:33-13:23 4 Ancona Ancona 43:36-13:30 4 Assisi PG Assisi 43:04-12:37 4 Barbara AN Barbara 43:35-13:02 4 Camerano AN Camerano 43:32-13:33 4 Fabriano AN Fabriano 43:20-12:54 4 Filettino FR Filettino 41:53-13:19 4 Genga AN Genga 43:26-12:56 4 Jesi AN Jesi 43:31-13:15 4 Loreto AN Loreto 43:26-13:37 4 Montefiascone VT Montefiascone 42:32-12:02 4 Monteleone d'Orvieto TR Monteleone di Orvieto 42:55-12:03 4 Ostra AN Ostra 43:37-13:09 4 Perugia Perugia 43:06-12:23 4 Rivisondoli AQ Rivisondoli 41:52-14:04 4 Roccaraso AQ Roccaraso 41:51-14:05 4 Roma Roma 41:54-12:29 4 Ronciglione VT Ronciglione 42:17-12:13 4 Staffolo AN Staffolo 43:26-13:11 4 Subiaco RM Subiaco 41:56-13:06 4 Città di Castello PG Città di Castello 43:27-12:14 3/4 Ripe AN Ripe 43:40-13:06 3/4 Senigallia AN Sini gallia 43:43-13:13 3/4 -." Osservatorio Geoftsico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana .... I terremoti del 5 settembre 1950 - Campotosto 3.10 - 7

Località Pr Località citata Coordinate I Tuscania VT Tuscania 42:25-11:52 3/4 Alatri FR Alatri 41:44-13:21 3 Arpino FR Arpino 41:39-13:37 3 Casamari FR Casamari 41:40-13:29 3 Ceprano FR Ceprano 41:33-13:31 3 Ferentino FR Ferentino 41:41-13:15 3 Fiuggi FR Fiuggi 41:48-13:13 3 Frosinone Frosinone 41:38-13:20 3 Guarcino FR Guarcino 41:48-13:19 3 Sarteano 3 Sora FR Sora 41:43-13:37 3 Velletri RM Velletri 41:41-12:47 3 Priverno LT Priverno 41:28-13:11 2

CQnsidemziQni s:ui parametri del CatalQi:Q Il Catalogo riporta i seguenti parametri:

N. Anno M G .Ora m s Lat Lon A t Iep. Bib C od 32962 1950 09 05 04 04 36 4230 13 21 3 226 000 32963 1950 09 05 04 08 57 4231 13 21 3 8 181226 304 000 32964 1950 09 05 04 19 24 4230 13 21 3 226 000 32965 1950 09 05 04 20 Il 4230 13 21 3 226 000 32966 1950 09 05 04 28 41 4230 13 21 3 226 000 32967 1950 09 05 04 30 37 4230 13 21 3 226 000 32968 1950 09 05 04 35 12 4230 13 21 3 226 000 32969 1950 09 05 04 36 19 4230 13 21 3 226 000 32970 1950 09 05 04 43 51 4230 13 21 3 226 000 32971 1950 09 05 04 59 32 4230 13 21 3 226 000 32972 1950 09 05 05 02 22 4230 13 21 3 226 000 32973 1950 09 05 05 04 07 4230 13 21 3 226 000 32974 1950 09 05 05 33 03 4230 13 21 3 226 000 32975 1950 09 05 06 33 01 4230 13 21 3 226 000 32976 1950 09 05 08 25 05 4230 13 21 3 226 000 32977 1950 09 05 08 38 05 4230 13 21 3 226 000 32978 1950 09 05 Il 29 33 4230 13 21 3 226 000 32979 1950 09 05 13 35 43 4230 13 21 3 226 000

Rispetto alla parametrizzazione proposta dal Catalogo si segnala che: - le fonti citano quali maggiormente colpite le località di: Accumoli, Amatrice, Arischia, Arsita, Bisenti, Campli, Castelli, Cellino Attanasio, Civitaquana, Colledara, Elice, Fano Adriano, Farindola, Isola del Gran Sasso, Montereale, Pietracamela, Pizzoli, Penne, Tossicia. Il baricentro delle località con I uguale al grado 8 MCS viene calcolato nel punto di coordinate 42 34 N e 13 34 E, che viene proposto quale epicentro dell'evento principale; - si propone di assegnare le coordinate epicentrali dell'evento principale anche ai successivi eventi segnalati come repliche solo sulla base dei dati strumentali e di associare loro la classe 5 di attendibilità; --,,

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana .... I terremoti del 5 settembre 1950 - Campotosto 3.10 - 8

- non si hanno elementi per procedere alla assegnazione dell'intensità della scossa che precorse l'evento principale e delle repliche successive; - l'evento del 5 settembre (ore 05 GMT) viene proposto per un inserimento in Catalogo. Pertanto si propongono le seguenti modifiche ai parametri del Catalogo:

N. Anno M G Ora m s Lat Lon A t Iep. Bib C od 32962 1950 09 05 04 04- 4234 1334 5 651 A23 32963 1950 09 05 04 08 57 4234 13 34 3 8 651 3 32964 1950 09 05 04 19 - 4234 1334 5 651 A23 32965 1950 09 05 04 20 - 4234 1334 5 651 A23 32966 1950 09 05 04 28 - 4234 1334 5 651 A23 32967 1950 09 05 04 30 - 4234 13 34 5 651 A23 32968 1950 09 05 04 35 - 4234 1334 5 651 A23 32969 1950 09 05 04 36 - 4234 13 34 5 651 A23 32970 1950 09 05 04 43 - 4234 13 34 5 651 A23 32971 1950 09 05 04 59 - 4234 1334 5 651 A23 - 1950 09 05 05 00- 4234 13 34 5 651 8 32972 1950 09 05 05 02 - 4234 13 34 5 651 A23 32973 1950 09 05 05 04- 4234 13 34 5 651 A23 32974 1950 09 05 05 33 - 4234 13 34 5 651 A23 32975 1950 09 05 06 33 - 4234 13 34 5 651 A23 32976 1950 09 05 08 25 - 4234 13 34 5 651 A23· 32977 1950 09 05 08 38 - 4234 13 34 5 651 A23 32978 1950 09 05 11 29 - 4234 1334 5 651 A23 32979 1950 09 05 13 35 - 4234 1334 5 651 A23

Bibliografia

Di Filippo D., Marcelli, L., 1951. Uno studio del terremoto del Gran Sasso d'Italia del 5 Settembre 1950. Annali di Geofisica, IV, 2, 213-239

ING, 1950. Bollettino sismico mensile.

Peronaci F., s. d. Elenco cronologico dei terremoti 1700-1973, Ministero dei Lavori Pubblici (inedito).

Postpischl D., ed., 1985. Catalogo dei terremoti italiani dall'anno 1000 al 1980. Quaderni della Ricerca Scientifica, 114 2B, Bologna.

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana .... 13"

SCALA 1:1000000

0SSERVA TORIO GEOFISICO $PERJMEli('TAI..E MACERATA

Sismicità dell'area aquilano-teramana * EPICENTRO DA CATALOGO PFG/CNR dall'analisi "attraverso i cataloghi" 42° 30' - 13° 21 l Terremoto del + EPICENTRO PROPOSTO IN QUESTO STUDIO 05 SETTEMBRE 1950 ORE 04 04 42° 34' - 13° 34' o,.

• b . Bar ara 4• Jest 3/4 Citta' di C. f) 4Gef1go• 4•Staffolo

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4 Subiaco 4•f't.OMA • Scanno 4 Rivisondoli •• 3 4 Roccaraso Fiuggi• 3 Sora 3 Velletri • 8 o -q· 3• Arpino

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12" 30' 13° 30' 14. v~ O km SO

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OsSERVATORIO GEOFISICO SPERIMENTALE MACERATA VIII Sismicità deU'area aqui1ano-teramana * EPICENTRO DA CATALOGO PFG/CNR daU'analisi "attraverso i cataloghi" 42° 31' - 13° 21'

Terremoto del + EPICENTRO PROPOSTO IN QUESTO STIJDIO 05 SETTEMBRE 1950 ORE 04 08 42° 34'- 13° 34'

•------7 tio rsio 6.Conrroguerr 7 Balzo • • 6/7 Nereto 5 Campello sul C . • • 7 Norcia • 7 Civitella del T. 7• Arquata del T. • 5• Spoleto 8• Campli 8• Accumoli ~ 8eAmotrice 7 Rocciano • 6 Pi et o 8 Cellino A . • 6•Arrone • 5 TERNI 8 F~ A. • • 8• 8 Colledara 6 Piediluco . rc 8 Bisenti 7 Posta 8 Montereale 8 P1etracame a • 8•Eli ~e 7M tesilvano M. 5 Narni • • • 6• Labro • •Borbona • * 8 8•Arsito • 7/8 Isolo del G.S.• 8• Costelli 6 ESCARA 8 Penne • 7 Micigliano 8 Farindola• • 8 Pizzoli • 7.l oreto A . • 8 Arischio 7•Antrodoco • 7cfionello 7 Citta ducale • 7/8 Scoppito 6 Cepogotii • 7 Pa genico • • ...,.,.., ...... o 5.[osperio IU N ...... v .... \J U.V V 111...1'1UU V.\.; 10ncerv1ono 5 Stimigliano 7J ossa 7• Al n no • 5• Forano 7• S.Demetrio n.V.

6 occo di Cambio 6 Novelli 5 Castelnuovo di F. 6 Marcetelli • • 6 ; 7 6/7.Bol gnano • Toff1o• • 6. 6•Tione d.A. • •5 Rocco di Mez o l e 6 Popoli s.so • 6•Caramanico T . 5.. Nespolo pTuran•a•

30' 30 l

25

SCALA 1:500000

OSSERVATORIO GEOFISICO SPERIMENTAlE MACERATA

Sismicità dell'area aquilano-teramana J dall'analisi "attraverso i cataloghi" DETTA'JUO

Terremoto del 05 SETTEMBRE 1950 ORE 04 08 l i i

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13. O km so

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OSSERVATORIO GEOFISICO SPERIMENTALE MACERATA

Sismicità dell'area aquilano-teramana * EPICENTRO DA CATALOGO PFG/CNR dall'analisi "attraverso i cataloghi" 42° 30' - 13° 21' Terremoto del + EPICENTRO PROPOSTO IN QUESTO STUDIO 05 SETTEMBRE 1950 ORE 04 19 42° 34'- 13° 34' 13.

SCALA 1:1000000

OSSERVATORIO GEOF1SICO SPERIMENTAlE MACERATA

Sismicità dell'area aquilano-teramana * EP!CENfRO DA CATALOGO PFG/CNR dall'analisi "attraverso i cataloghi" 42° 30' - 13° 21 t Terremoto del + EP!CENfRO PROPOSTO IN QUESTO STIJDIO 05 SETTEMBRE 1950 ORE 04 20 42° 34' - 13° 34' -.- !l No1 eia l;

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OSSERVATORIO GEOFISICO SPERIMENTALE MACERATA

Sismicità dell'area aquilano-teramana * EPICENTRO DA CATALOGO PFG/CNR dall'analisi "attraverso i cataloghi" 42° 30' - 13° 21' Terremoto del + EPICENTRO PROPOSTO IN QUESTO STUDIO 05 SETTEMBRE 1950 ORE 04 28 42° 34'- 13° 34' l l l l . Nol]"cia

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OSSERVATORIO GEORSICO SPERIMENTAlE MACERATA

Sismicità dell'area aquilano-teramana ·* EPICENTRO DA CATALOGO PFG/CNR dall'analisi "attraverso i cataloghi" 42° 30' - 13° 21' Terremoto del + EPICENTRO PROPOSTO IN QUESTO STUDIO 05 SETTEMBRE 1950 ORE 04 30 42° 34'- 13° 34' o j -:::-"" i l l l l! l i N o Jci a l

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OSSERVATORIO GEOFISICO SPERIMENT.ALE MACERATA

Sismicità dell'area aquilano-teramana * EPICENfRO DA CATALOGO PFG/CNR dall'analisi "attraverso i cataloghi" 42° 30'- 13° 21' Terremoto del + EPICENfRO PROPOSTO IN QUESTO STIJDIO 05 SETTEMBRE 1950 ORE 04 35 42° 34' - 13° 34' SCALA 1:1000000

OSSERVATORIO GEOflSICO SPERIMENT AI..E MACERATA

Sismicità dell'area aquilano-teramana * EPICENfRO DA CATALOGO PFG/CNR dall'analisi "attraverso i cataloghi" 42° 30' - 13° 21 t Terremoto del + EPICENfRO PROPOSTO IN QUESTO S11JDIO 05 SETTEMBRE 1950 ORE 04 36 42° 34' - 13° 34' l

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OSSERVATORIO GEOFISICO SPERIMENTALE MACERATA

Sismicità dell'area aquilano-teramana * EPICENTRO DA CATALOGO PFG/CNR dall'analisi "attraverso i cataloghi" 42° 30' - 13° 21' Terremoto del + EPICE-I'TRO PROPOSTO IN QUESTO STUDIO 05 SETTEMBRE 1950 ORE 04 43 42° 34' - 13° 34' l l i ! 1!1 N o ~c i a

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Sismicità dell'area aquilano-teramana *EPICENTRO DA CATALOGO PFG/CNR dall'analisi "attraverso i cataloghi" 42° 30' - 13° 21 t Terremoto del + EPICENTRO PROPOSTO IN QUESTO STUDIO 05 SETTEMBRE 1950 ORE 04 59 42° 34' - 13° 34' . :-<) l ~ l ! l l l l l ! !! Norrcia l

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OSSERVATORIO GEOFISICO SPERIMENTAlE MACERATA

Sismicità dell'area aquilano-teramana * EPICENTRO DA CATALOGO PFG/CNR dall'analisi "attraverso i cataloghi"

Terremoto del + EPICENTRO PROPOSTO IN QUESTO STUDIO 05 SETTEMBRE 1950 ORE 05 00 42° 34' - 13° 34' o :"(") l "' l l l No ici o

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Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana .... I terremoti del 24 giugno 1958- L'Aquila 3.11 - 2

I terremoti nelle fonti dei catalo ehi Questi terremoti sono descritti dal catalogo PFG (Postpischl ed., 1985) come una serie di quattro eventi localizzati nelle vicinanze di L'Aquila, verificatisi il 24 giugno 1958. All'evento maggiore - avvenuto alle ore 06:07 (GMT) - viene attribuita un'intensità epicentrale del grado VIII MCS. Fonti del Catalogo sono: Di Filippo e Peronaci (1964), uno studio specifico sul terremoto condotto su dati strumentali e macrosismici; il Bollettino sismico mensile dell'Istituto Nazionale di Geofisica; l'inedito catalogo sismico di Peronaci. Lo studio di Di Filippo e Peronaci (1964) riporta una breve sintesi degli effetti nell'area di near field, citando il rilievo diretto effettuato da De Panfilis in collaborazione con i funzionari del Genio Civile e i dati pervenuti all'Ufficio Centrale di Meteorologia e di Ecologia Agraria di Roma. Gli autori forniscono inoltre il piano quotato delle intensità maggiori al grado V e le isosisme. Il Bollettino dell'Istituto Nazionale di Geofisica (ING, 1958) segnala quàsi esclusivamente le osservazioni strumentali. La ricerca si è limitata alla rilettura delle informazioni riportate nelle fonti del Catalogo. Nel testo di Di Filippo e Peronaci (1964) si afferma che "i centri più colpiti furono quelli a sud di Aquila e precisamente gli abitati di Onna e Bazzano ove si verificarono crolli parziali" A queste località gli autori assegnano il grado VII-VIII della scala Mercalli Modificata (MM) che corrisponde al grado VII-VIII MCS. Ulteriori informazioni sono fornite per L'Aquila con la descrizione dei danni subiti dalla mole del Castello Aragonese (''lesioni nelle volte del2° piano e nei tetti") e dalla chiesa di San Bernardino ("spostamento del lato destro della facciata, fessurazioni nella parte bassa del campanile e al di sotto della cella campanaria"). Il Bollettino sismico mensile (ING, 1958) si limita a fornire i tempi di arrivo alla stazione sismometrica di Roma delle fasi Pg e Sg, annotando in occasione dell'evento principale "sentito di VII all'Aquila III-IV a Roma". Nè il Bollettino (ING, 1958) nè lo studio di Di Filippo e Peronaci (1964) descrivono effetti o riportano l'intensità della scossa che precorse l'evento principale e delle repliche successi ve. Il Bollettino mensile dell'Istituto Nazionale di Geofisica segnala come repliche dell'evento in studio due scosse registrate a Roma il 24 giugno alle ore 08:08:08 e alle 13:25:53 (GMT).

Osservatorio Geoftsico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana .... I terremoti del 24 giugno 1958 - L'Aquila 3.11 - 3

Si sottolinea infine che il tempo origine della scossa precedente quella principale e delle repliche successive è in realtà il tempo di arrivo alla stazione di Roma delle fasi P g.

Iabella d~ll~ intknsità Sono disponibili le seguenti informazioni:

24 giugno 1958 ore 06:07 (GMT)

Località Pr Località citata Coordinate I Bazzano AQ Bazzano 42:20-13:27 7/8 Onna AQ Onna 42:20-13:29 7/8 Camarda AQ Camarda 42:23-13:30 7 Fossa AQ Fossa 42:18-13:29 7 L'Aquila Aquila 42:21-13:24 7 Paganica AQ Pagani ca 42:22-13:28 7 Poggio Picenze AQ Poggio Picenze 42:19-13:32 7 Calascio AQ Calascio 42:20-13:42 6 Capestrano AQ Capestrano 42:16-13:46 6 Rocca di Mezzo AQ Rocca di Mezzo 42:12-13:31 6 San Demetrio ne' Vestini AQ San Demetrio 42:17-13:33 6 Scoppito AQ Scoppito 42:22-13:15 6 Fontecchio AQ Fontecchio 42:14-13:36 <5 Roma Roma 41:54-12:29 214

Consid~raziQni sui 11aram~tri d~l CatalQf:Q Il Catalogo riporta i seguenti parametri:

N. Anno M G Ora m s Lat Lo n A t Iep. Bib C od

33919 1958 06 24 04 24 24 4221 1326 4 226 ()()() 33920 1958 06 24 06 07 04 4221 1326 2 8 188 226 304 ()()() 33921 1958 06 24 14 51 33 4221 1326 4 3 226 ()()() 33922 1958 06 24 15 29 22 4221 1326 4 4 226 ()()()

Rispetto alla parametrizzazione proposta dal Catalogo si segnala che: - l'area maggiormente colpita risulta compresa tra le località di Bazzano e Onna; il baricentro delle due località viene calcolato nel punto di coordinate 42: 20 N e 13:28 E., molto prossimo ai valori segnalati dal Catalogo; - gli eventi del 24 giugno (08:08 e 13:25 GMT) vengono proposti per un inserimento in Catalogo. Pertanto si propongono le seguenti modifiche ai parametri del Catalogo: -, N. Anno M G Ora m s Lat Lon A t Iep. Bib Cod Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana .... I terremoti del24 giugno 1958- L'Aquila 3.11 - 4

33919 1958 06 24 04 24 4221 1326 4 651 2 33920 1958 06 24 06 07 04 4221 13 26 2 7/8 651 5 - 1958 06 24 08 08 4221 1326 4 651 8 - 1958 06 24 13 25 4221 1326 4 651 8 33921 1958 06 24 14 51 4221 1326 4 651 25 33922 1958 06 24 15 29 4221 1326 4 651 25

Bibliografia

Di Filippo D., Peronaci, F., 1964. La sismicità del "Campo fagliato" dell'Aterno. (Terremoto de L'Aquila del24-VI-1958). Annali di Geofisica, XVII, 1: 195-210.

ING, 1958. Bollettino sismico mensile.

Peronaci F., s. d. Elenco cronologico dei terremoti 1700-1973, Ministero dei Lavori Pubblici (inedito).

Postpischl D., ed., 1985. Catalogo dei terremoti italiani dall'anno 1000 al 198.0. Quaderni della Ricerca Scientifica, 114 2B, Bologna.

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana .... !l N o ~c i a

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Sismicità dell'area aquilano-teramana * EPICENTRO DA CATALOGO PFG/CNR dall'analisi "attraverso i cataloghi"

Terremoto del + EPICENTRO PROPOSTO IN QUESTO STUDIO 24 GIUGNO 1958 ORE 08 08 42° 21' - 13° 26' l! N o ~c i a

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Sisrnicità dell'area aquilano-terarnana * EPICENTRO DA CATALOOO PFG/CNR dall'analisi "attraverso i cataloghi" 42° 21 l - 13° 26' Terremoto del + EPICENTRO PROPOSTO IN QUESTO STUDIO 24 GIUGNO 1958 ORE 14 51 42° 21' - 13° 26' 1!1 N or eia i

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Sismicità dell'area aquilano-teramana * EPICENTRO DA CATALOGO PFG/CNR dall'analisi "attraverso i cataloghi" 42° 21' - 13° 26' Terremoto del + EPICENTRO PROPOSTO IN QUESTO STUDIO l 24 GIUGNO 1958 ORE 15 29 42° 21' - 13° 26' GLI EFFETTI DEL TERREMOTO DEL 1703 NEL TERRITORIO AQUILANO-TERAMANO PROGETIO DI RICERCA

-, Osservatorio Geoflsico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... I TERREMOTI DEL 1703 (Area epicentrale: Norcia - L'Aquila)

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana .... I terremoti del 1703 - Norcia-L'Aquila 4.1 - 2

I terremoti nelle fonti dei catalo~hi Questi terremoti sono descritti dal catalogo PFG (Postpischl ed., 1985) come un periodo sismico molto complesso, probabilmente iniziato nell'ottobre 1702 e caratterizzato da tre eventi principali. Al primo di questi eventi, verificatosi il 14 gennaio 1703 alle 18 (GMT) e localizzato a Norcia, viene attribuita un'intensità epicentrale del grado X MCS. Al secondo, verificatosi il 16 gennaio 1703 alle 13 (GMT) e localizzato a Pizzoli, viene attribuita un'intensità epicentrale del grado VIII MCS. Infine al terzo degli eventi principali, verificatosi il 2 febbraio 1703 alle 10 (GMT) e localizzato a L'Aquila, viene attribuita un'intensità epicentrale del grado IX MCS. La fonte del Catalogo per i tre eventi principali è Stucchi (1985), uno studio preliminare che offre un quadro d'insieme delle problematiche interpretative dei terremoti del 1703 e dei risultati delle ricerche svolte, da considerarsi però "non esaurienti" e indirizzati principalmente all'analisi del meno conosciuto evento del 16 gennaio 1703. L'autore attribuisce il grado VII MCS all'intensità epicentrale dell'evento del 10 ottobre 1702, localizzato tra Norcia e Cascia, evidenziandone la probabile influenza sugli effetti dei terremoti del 1703. Questi potrebbero essere stati originati da una stessa area sismogenetica. All'evento del 14 gennaio 1703 viene assegnata un'intensità massima non inferiore a grado X MCS. Norcia è il punto più settentrionale dell'area di near field, entro la quale sono comprese anche Amatrice, Cittareale e Leonessa. All'evento del 16 gennaio 1703 viene assegnata un'intensità massima non superiore a grado VII MCS. L'area epicentrale potrebbe essere Montereale, ma né questo dato né l'estensione del near field possono essere confermati. Molte delle località danneggiate il 14 gennaio vennero distrutte dall'evento del 2 febbraio 1703 cui viene assegnata un'intensità massima del grado IX MCS. L'area epicentrale di questo evento potrebbe essere larga dai 30 ai 35 chilometri e andare da Antrodoco-Sigillo a L'Aquila e oltre ma sia l'intensità della scossa che le dimensioni dell'area danneggiata sono da verificare. Il considerevole numero di vittime provocato dall'evento del 2 febbraio (festa della Purificazione di Maria, vulgo "la Candelora") è da collegare alla concomitanza dell'evento con la celebrazione di funzioni religiose che implicavano la presenza in chiesa di gran parte delle popolazioni delle località colpite. Stucchi ( 1985) riporta la carta delle intensità con una classificazione preliminare di tre categorie di danno per la sola scossa del 14 gennaio 1703. Per gli altri eventi riconducibili a questo periodo sismico il Catalogo utilizza altre fonti, tra cui Baratta (1901), Dell'Olio e Molin (1980). Data la complessità del quadro informativo e la non disponibilità di Dell'Olio e Molin (1980) si è ritenuto opportuno, -, anche in questo caso analizzare la bibliografia di Baratta (1901), che riporta una Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana .... I terremoti del 1703 - Norcia-L'Aquila 4.1 - 3 descrizione dei terremoti del 1703 da lui stesso definita "un sunto molto ristretto [di] uno studio monografico molto particolareggiato" che nel 190 l era inedito e del quale si sono poi perse le tracce. La bibliografia riportata da Baratta in apertura della descrizione sintetica dei terremoti del 1703 testimonia dello sforzo compiuto da questo autore per attingere (sia pure in misura parziale) al maggior numero possibile di potenziali bacini informativi. Le fonti comprendono infatti: - relazioni delle missioni ufficiali di rilevamento dei danni nello Stato della Chiesa (De Carolis, 1703) e nel Regno di Napoli (Urla de Llanos, 1703); carteggi relativi alle stesse missioni (Mancini, 1703, edito in Cappa, 1871); - relazioni giornalistiche (Relazione dei danni ... , 1703; Veridica e distinta relazione ... , 1703; Proseguimento del diario ... , 1703; Relazione distinta de' danni. .. , 1703); - un diario personale (Diario Napoletano ... , XVIII); - letteratura scientifica contemporanea (Baglivi, XVIII a, b, c); - monografie ottocentesche che sintetizzano o pubblicano per esteso testi del XVIII secolo (Cappa, 1871; Parrozzani, 1887 che riporta la descrizione di Antinori, XVIII; Goiran, 1891 che utilizza diari, lettere e documenti d'archivio di area veronese/gardesana); Ulteriori relazioni di carattere giornalistico sono riportate nella bibliografia generale di Baratta (1901). L'analisi a partire dai cataloghi-filtro consente di aumentare il numero di fonti utilizzabili per la ricostruzione dei terremoti del 1703, ma non di modificare le tipologie di fonti usate da Baratta. L'assortimento di fonti attualmente disponibili può essere suddiviso in: testi coevi, redatti tra la seconda metà di gennaio 1703 e i primi del 1704; testi non coevi, redatti tra la prima metà del XVIII e il XX secolo, che riprendono per lo più le informazioni dei coevi, aggiungendo talvolta dati originali, concernenti generalmente aspetti puramente locali del fenomeno. I testi coevi rientrano in linea di massima nelle categorie riscontrate nella analisi delle fonti di Baratta (1901). Il gruppo più numeroso nonché il primo a comparire in scena (fin dalla seconda metà di gennaio 1703) è formato da relazioni di carattere giornalistico, per lo più assimilabili a 'numeri unici', con l'eccezione delle corrispondenze da Roma pubblicate nel periodico Lettres historiques ... (1703), stampato a L'Aia. Gran parte di queste relazioni furono stampate a Roma e in seguito ristampate, a volte con aggiunte o varianti al testo-base, in altre città italiane (nel qual caso il luogo di edizione è indicato

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana .... I terremoti del 1703 - Norcia-L'Aquila 4.1 - 4 come "Roma-Bologna", "Roma-Bergamo", "Roma-lesi" etc.) e anche all'estero (Inghilterra, Spagna, Portogallo). Di conseguenza in esse ha grande spazio la ricostruzione dei terremoti da un punto di vista romano: del resto uno degli aspetti che più colpirono i contemporanei sembra essere stato appunto il fatto che Roma, città che la tradizione voleva 'immune' dai terremoti, fosse stata coinvolta dal fenomeno. La prospettiva spiccatamente romana è controbilanciata dall'inserimento di lettere, testimonianze orali e rapporti ufficiali riguardanti le aree maggiormente colpite dai terremoti. Da parte 'napoletana', se si esclude il resoconto ufficiale di A. Urla de Llanos (v. più avanti), riportato anche da Bagli vi (XVIII), la sola relazione 'coeva' è· il Raguaglio su l'essere della città dell'Aquila ... , stampata per conto del Magistrato aquilano nel maggio 1703. I resoconti delle ispezioni ufficiali svolte nelle aree maggiormente colpite da De Carolis (per la parte spettante allo Stato della Chiesa) e da Urla de Llanos (per la parte spettante al Regno di Napoli) furono tempestivamente dati alle stampe per soddisfare una sete di notizie che sembra essere stata vivissima. Si tratta di fonti ricche di informazioni ma di non sempre facile interpretazione data la sinteticità con cui vengono descritti i danni. Va inoltre considerato che le missioni degli ispettori ufficiali iniziarono solo dopo il terremoto del 2 febbraio: di conseguenza quella che si può ricavare da queste fonti è un'immagine cumulativa degli effetti. L'assortimento di fonti coeve prodotte a seguito dei terremoti del 1703 comprende poi un gruppo di scritti di carattere misto, che uniscono resoconti di esperienze vissute o venute a conoscenza dell'autore (a volte chiaramente riprese da relazioni a stampa) e dissertazioni di carattere storico sui terremoti del passato (Abbati, 1703; Grimaldi, 1703; Baglivi, XVIII) o trattazioni degli aspetti scientifici del fenomeno (Teloni, 1703; Roeser, 1703; Melli, 1704; Baglivi, XVIII). Infine tra i testi coevi citati dai cataloghi-filtro si contano isolati documenti d'archivio e alcune fonti epigrafiche (Iscrizione sulla porta principale della città di Amelia, XVIIT; Iscrizione sul busto di s. Giovenale, 1703 ). I testi non coevi hanno generalmente carattere scientifico o storico. Tra i primi merita di essere ricordata - per la sua notevole fortuna editoriale - una relazione letta da J.F.Maraldi all'Academie Royale des Sciences nel 1704 e in seguito pubblicata nella Histoire de l'Academie Royale des Sciences ... (1707), ripresa da Buffon (1749) e ristampata ancora nel 17 54 (Récueil de mémoires ... , 17 54) e nel 17 61 (Gueneau de Montbéillard, 1761). I testi di carattere storiografico rientrano nel genere delle 'storie locali': le informazioni originali da essi fomite riguardano effetti registrati in singole località: ad esempio Ascoli (Marcucci, 1713), L'Aquila (Antinori, XVIII), Sansepolcro

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana .... I terremoti del 1703 - Norcia-L'Aquila 4.1 - 5

(Ricci, 1932), Tivoli (Crocchiante, 1726), Trevi (Natalucci, 1745), Velletri (Pellicani, XVIII). Data l'abbondanza di testi coevi la ricostruzione degli effetti dei terremoti del 1703 può essere condotta quasi esclusivamente su di essi. La critica di queste fonti pone una serie di complessi problemi, legati alla difficoltà di ricostruire nei particolari la cronologia di redazione dei testi, i rapporti tra cronologia di redazione e cronologia dei terremoti e infine i rapporti di filiazione esistenti tra i diversi testi, molti dei quali presentano indubbie affinità, controbilanciate del resto dall'inserimento di aggiunte e varianti relative ad esperienze personali o locali. L'attività è stata pertanto finalizzata al riordino della cospicua bibliografia citata dai cataloghi-filtro e alla raccolta delle informazioni in essa citate relativamente alle località dell'area aquilano-teramana che di seguito vengono riportate

Abbati B., 1703. Epitome metheorologica de' tremoti con la cronologia di VC0200 NC tutti quelli che sono occorsi in Roma dalla creatione del mondo fin agl'ultimi BSNSPNA, Sismica successi sotto il pontificato del regnante Pontefice Clemente XI il di 14 origini-1703 gennaro giorno di domenica su le due di notte meno un quarto, e il di 2 Roma febbraro del corrente anno 1703 ( ... ), Roma (Baratta, 1901; Gardellini e Spadea, 1980) 1703.02.02/15 F . (Fonti: non citate)

Account of several earthquakes which bave lately happened in , 1703. VC0201 NR Edinburgh. *** (Gardellini e Spadea, 1980) 1703.02.02/15 Cercato con esito negativo presso: Biblioteca Nazionale Centrale di Roma Biblioteca Casanatense di Roma

Amadio F.M., XVIII. Vita di S. Bernardino, ed. F. Costantino Maria da Roma, *** p Roma 1826. BMC *** (Antinori, XVIII) 1703.02.02/15 F* (Fonti: Gigli, 1723)

Antinori A. L., XVIII. Annali degli Abruzzi dalle origini all'anno 1777, ms., VC0202 NC Biblioteca Provinciale di L'Aquila (riproduzione dei mss. a cura di Forni, BPAq Bologna). origini-1777 L'Aquila, Abruzzo Gli annali fanno parte dei manoscritti antinoriani cosi suddivisi: Annali: voll. 1+24; Corografia: voli. 25+42; Iscrizioni lapidarie: voll. 43+46; Monumenti e uomini illustri: voll. 47+51. L'autore riporta sempre le sue fonti.

(Casti, 1887; Vittori, 1896; Gardellini e Spadea, 1985) 1703.02.02/15 F*

(Fonti: Marcucci, 1766; Ragguaglio ... , 1703; Baglivi, 1752; Gigli, 1723; Amadio, XVIII; Giannetas., XVIII; Maraldi, 1704; Crocchiante, 1726; Gattola, 1733; Buffon, 1749; Lazzari, 1731)

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Archivio storico comunale di Trevi (ASCTre), 1703. Consigli, memoriale GM0203 P allegato alle carte del consiglio del 9 dicembre 1703. ASCTrevi *** Trevi (Taramelli, 1896) 1703.02.02/15 F* (Fonti: non citate)

Archivio storico comunale di Urbino (ASCUr), 1703, Consigli comunali dei *** Quaranta, vol. XVII, Biblioteca Universitaria di Urbino. BUUrbino, Fondo del Comune, 128 1695-1705 Urbino (Serpieri, 1873) 1703.02.02/15 F* (Fonti: non citate)

Baglivi G., 1710a. De progressione romani terraemotus a k:alendis martiis anni FM0137 c 1703 ad kalendas martias anni 1705, cum historia ( ... ),in Opera Omnia medico­ OGM F pratica et anatomica, 7' ed., Lyon, 565-580. 1703-1705 Roma (Baratta, 1901; Gardellini e Spadea, 1980) 1703.02.02/15 (Fonti: non citate)

Bagli vi G., 1710b. De terremotu romano et urbium adjacentium anno 1703, in FM0138 c Opera Omnia medico-pratica et anatomica, 7• ed., Lyon, 523-533. OGM 1703 Roma (Baratta, 1901; Gardellini e Spadea, 1980) 1703.02.02/15 F (Fonti: non citate)

Baglivi G., 1710c. Exemplar epistolae Romam missae excellentissimo duci de *** c Uzeda oratori catholico a ministro Hispano, quem prorex Neapolis Aquilam OGM F dimiserat ad damna exploranda terraemotuum praeteritorum causa producta, 1703 ab Italico sermone a nobis latine fideliter reddita, in Opera omnia medico­ pratica et anatomica, 7' ed., Lyon, 547-550. 1703.02.02/15

Baglivi G., 1710d. Historia romani terremotus et urbium adjiacentium anno FM0139 c infelicissimo 1703, in Opera Omnia medico-pratica et anatomica, 7• ed., Lyon, OGM 137 533-547. 1703 Roma (Mercalli, 1883; Baratta, 1901; Galli, 1906) 1703.02.02/15 F (Fonti: non citate)

Baglivi G., 1710e. Petto Hottonio medico illustri in academia Leydensi *** c Georgius Baglivus medicus in Academia Romana: De progressione Romani OGM F terremotus a kalendis Martiis anni 1703 ad kalendas martias anni 1705, cum 1703 historia morborum, et epidemia constitutionis, quae bis annis regnavit Romae, & historia quamplurium naturae effectuum per id temporis ibidem 1703.02.02/15 observatorum, in Opera omnia medico-pratica et anatomica, 7• edizione, Lyon, 565-580.

Baglivi G., 1710f. Series magis notabilis observatorum hoc anno 1703, *** c durantibus terraemotibus in Latio, et finitimis Umbriae regionibus, in Opera OGM F omnia medico-pratica et anatomica, 7' edizione, Lyon, 561-562. 1703

1703.02.02/15

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Baglivi G., 1710g. Series urbium, oppidorum, & pagorum, tam in Samnio *** c Regni Neapolis, quam in locis ditioni pontificiae subditis, quae praeteritis OGM F terraemotibus damna, & ruinas passa sunt, excerpta ex Diario Neapolitano 1703 iussu proregis typis dato a Bulifonio bibliopola anno 1703, Neapoli, in Opera omnia medico-pratica et anatomica, 7' edizione, Lyon, 551-553. 1703.02.02/15

Baglivi G., 1710h. Series urbium, pagorum, & oppidorum ditionis *** c ecclesiasticae in Umbria & Sabinis, quae bis terraemotibus, aut diruta sunt aut OGM F fere devastata an(no) 1703, in Opera omnia medico-pratica et anatomica, 7• 1703 edizione, Lyon, 553-560. 1703.02.02/15 Baglivi G., 1754. Opera omnia medico-pratica et anatomica, Venezia. VC0300 NR *** (Antinori, XVIII; Goiran, 1891; Galli, 1906) 1703 N.B. I testi sono disponibili nell'edizione del 1710.

Bianchi G., XVIII. [Titolo non citato], in D. da Sant'Eusanio, ?, Città di *** rifugio, pp. 186 e segg. *** (Cappa, 1871) 1703.02.02/15 (Fonti: osservatore diretto)

Bottini E., 1925. I terremoti del 2 febbraio 1703 e del13 gennaio 1915 negli VC0204 P Abruzzi, Atti della Società Italiana per il Progresso delle Scienze, ed. R. *** Almagi~ XIII riunione, Napoli, aprile- maggio 1924, Roma. 1703 Abruzzo (Gardellini e Spadea, 1980) 1703.02.02/15 F (Fonti: "memoria del tempo, conservata ne' catasti di Aquila")

Breve discorso metheorologico de' tremoli con la cronologia di tutti quelli FM0161 C che si sono sentiti in Roma dalla creatione del mondo sin al recente occorso UCEA Mise. N.1634 sotto il Regnante Pontefice Clemente XI su le 2 della notte meno un quarto -1703 F del dl quattordeci gennaro 1703 dato alle stampe da Luca Antonio Chracas, Europa Asia 1703. Roma.

E' una prima edizione "data alle stampe smezzata, e stroppia" di Abbati (1703)

(Baratta, 1899; Baratta, 1901; Gardellini e Spadea, 1980) 1703.02.02/15 (Fonti: non citate)

Buffon G. F., 1749. Histoire naturelle, Paris. *** (Antinori, XVIII) 1703.02.02/15

(Fonti: Maraldi, 1704)

Capocci E., 1861. Catalogo dei tremuoti avvenuti nella parte continentale del PA0112 p Regno delle due Sicilie, posti in raffronto con le eruzioni vulcaniche ed altri OGM F fenomeni cosmici, tellurici e meteorici. (Memorie I e Il), Istituto di 19-1858 incoraggiamento alle scienze naturali di Napoli, s.1, 9, Napoli. Italia meridionale (Mercalli, 1883) (Fonti: non citate) 1703.02.02/15

Cappa F., 1871. Sul terremoto che a 2 di febbraio 1703 rovinò l'Aquila e molti FM0037 c paesi d'Abruzzo, Aquila. B1E B.A.C.III.16 F 1703 L'Aquila, Abruzzo (Baratta, 1901; Gardellini e Spadea, 1980) 1703.02.02/15 (Fonti: Mancini, 1703; Bianchi, 1703)

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Cbracas L.A., 1704. Racconto istorico de' terremoti sentiti in Roma e in parte MR0056 C dello Stato ecclesiastico e in altri luoghi la sera de' 14 gennaio e la mattina de' *** F 2 di febbraio dell'anno 1703, Roma. 1703 Umbria, Lazio, Roma (Natalucci, 1745; Baratta, 1901; Galli, 1906; Gardellini e Spadea, 1980) 1703.02.02/15 (Fonti: De Carolis, 1703; altre)

Corriere scientifico, 1861.06, Roma VC0210 NR *** (Baratta, 1899) 1703.02.02/15 Cercato con esito negativo presso: Biblioteca Nazionale Centrale, Roma Biblioteca Casanatense, Roma Biblioteca di Storia moderna e contemporanea, Roma

Crocchiante G.C., 1726. L '!storia delle chiese della Città di Tivoli, Roma. *** p *** (Antinori, XVIII) 1703.02.02/15 F* (Fonti: non citate)

De Carolis P., 1703. Relazione generale delle rovine e mortalità cagionata FM0176 C dalle scosse di terremoto de' 14 gennaro e 2 febbraro 1703 in Norcia, Cascia e BNRM Mise B. 499.6.2 loro contadi, compresi li castelli delle Rocchette e Ponte giurisdizione di F Spoleto, Roma. 1703 Norcia Cascia Spoletano (Chracas, 1704; Baratta, 1901) 1703.02.02/15 (Fonti: osservatore diretto)

De Noris E., 1703. Lettera del cardinale Enrico De Noris in data Roma 14 *** c aprile 1703 al marchese (sic) di campo conte San sebastiano a Siena, ms., 1703 Biblioteca Comunale, Verona. Roma, Umbria Toscana (Goiran, 1891) 1703.02.02/15 F (Fonti: osservatore diretto)

De Vechis, XVIII. Raccolta de' decreti, f. 373 *** *** (Natalucci, 1745) 1703.02.02/15

Diario Napolitano dal 1700 al 1709, XVIII. Archivio Storico per le Provincie FM0088 P Napoletane, 10, Napoli 1885. NA BN, Sez. Nap. Per. 1700-1709 Napoli (Baratta, 1901) 1703.02.02/15 F* (Fonti:osservatore diretto ?; 'notizie')

Diverses observations de ftsique generale, 1754. Collection Academique, t. II VC0208 p de la partie francaise, 103-105. MI NB Per. 409 1703 Italia centrale (Perrey, 1848) 1703.02.02/15 F* (Fonti: Maraldi, 1704)

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Epigrafe del busto d'argento di San Giovenale nella cattedrale di Narni, 1703 ? MC VC0257 c In: G. Eroli, Descrizione delle chiese di Narni e suoi dintorni le più BNarni A.10.H.25 importanti rispetto all'antichità e alle belle arti, Narni 1898. 1703 Narni (Eroli, notizia manoscritta?) 1703.02.02115 F*

(Fonti: non citate)

Eroli , ? , notizia manoscritta ? VC0214 *** (Baratta, 1899) 1703.02.02115 (Fonti: Epigrafe sul busto di S. Giovenale - Narni; Iscrizione sulla porta principale della città di Amelia)

Exacta y veridica noticia de los funestos estragos causados por la continuacion VC0234 NR de los grandes terremotos en Roma y otras partes de Italia, 10 de febrero de *** 1703, 1703. Madrid. (Gardellini e Spadea, 1980) 1703.02.02115 Cercato con esito negativo presso: Biblioteca Nazionale Centrale, Roma Biblioteca Casanatense, Roma Biblioteca di Storia moderna e contemporanea, Roma Biblioteca Nacional, Madrid

F. P. R., 1703. Veridica e distinta relazione ovvero diario dei danni fatti dal GM0227 c terremoto dalli 14 gennaro fino alli 2 di febbraro 1703 con esattissimo OGM F ragguaglio di tutte le sagre funzioni ed opere pie fatte in questo tempo nella 1703 città di Roma, Roma. Roma (Baratta, 1901; Gardellini e Spadea, 1980) 1703.02.02115 (Fonti: non citate)

Franceschini, ? , comunicazione manoscritta CG0166 *** (Baratta 1899) 1703.02.02115

Gattola E., 1733. Historia abbatiae Cassinensis, s.I. *** *** (Antinori, XVIII) 1703.02.02115

Ghiselli A~ Fr., XVIII. Memorie antiche manoscritte di Bologna raccolte ed VC0220 p accresciute fino ai tempi presenti, ms., Biblioteca Universitaria di Bologna. BOUniv LXV, VIII origini - 1729 Bologna (De Rossi, 1889) 1703.02.02115 T* (Fonti: non citate)

Giannettas(?), 1703. Historia Neapolitana, s. l. *** p *** (Antinori, XVIII) 1703.02.02115 F* (Fonti: non citate)

Gigli G., 1723. Diario senese (alla data 20 maggio), Siena *** NC *** ND (Amadio, XVIII; Antinori, XVIII) 1703.02.02115

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Giornale di Foligno, 1887 .02.4. FM0246 NR *** (Taramelli, 1896) 1703.02.02/15 Cercato con esito negativo presso: Biblioteca Nazionale Centtale, Roma Biblioteca Casanatense, Roma Biblioteca di Storia moderna e contemporanea, Roma

Goiran A. ed., 1891. Seconda appendice al catalogo dei terremoti veronesi, GM0173 p Mem. Ace. Agr. Arti e Commercio di Verona, serie III, vol. LXVII, Verona, IGL F 6-7 e 36 (Estratto) *** Verona (Baratta, 1901) 1703.02.02/15

(Fonti: Baglivi, 1754; Guadagni, XVIII; De Noris, 1703)

Grimaldi A. F., 1703. De novo et ingentii in universa provincia Umbriae et GM0175 p Aprutij citerioris terraemotu congeminatus nuncius, Todi. BPS S.L.XVIII. e. 23 *** (Baratta, 190 l) 1703.02.02/15 F* (Fonti: non citate)

Guadagni N., XVIII. Memorie, ed. O Perini, Archivio Storico Veronese,? *** NC *** (Goiran, 1891) 1703.02.02/15 ND

Gueneau de Montbéillard Ph., 1761. Liste cbronologique des éruptions de VC0209 p Volcans, des tremblements de terre de quelques faits météorologiques les MI NB Per. 409 plus remarquables, des cometes, des maladies pestilentielles, &c. jusqu'en -1760 1760 tirée des Mémoires des Académies de l'Europe, des Ouvrages périodiques, mondo des Histoires générales & de Relations particulieres, Collection Académique, composée des mémoires, actes ou journaux des plus célebres académies et societés litteraires étrangéres ( ... ) concernantes l'bistoire naturelle et la botanique, la pbysique experimentale et la cbimie, la medecine et l'anatomie, traduites en françois ( ... ), t. VI partie étrangere, Dijon, 595-598. (Perrey, 1848; Hoff, 1840) 1703.02.02/15 F* (Fonti:non citate)

HuotJ., 1837. Noveau cours élementaire de géologie, Paris. VC0223 p *** (Perrey, 1848) 1703.02.02/15 F* (Fonti: non citate)

Iscrizione sulla porta principale della città di Amelia. VC0258 *** (Eroli, notizia manoscritta ?) 1703.02.02/15

Keferstein C., 1826. Versucb eines chronologischen Verzeichnisses der VC0226 p Erdbeben und vulkanischen Ausbrucbe seit Anfang unseres Zeitrecbnung, *** Zeitschrift fur Geognosie, Geologie und Naturgescbicbte des Innem der Erde *** 4/3, Weimar, 305. (Hoff, 1840) 1703.02.02/15 F* (Fonti: non citate)

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Lazzari T., 1703. Ascoli supplicante a' piedi di s. Emidio per la liberazione da' *** C terremoti dell'anno 1703 overo Relazione distinta delle Divozioni fatte in BMC Vol.53 N. 1-30 questa città a tale effetto, e delle grazie ricevute per mezzo del di Lei santo Ascoli Protettore, Macerata. 1703

(Lazzari, 1731) 1703.02.02/15 F (Fonti: osservatore diretto)

Lazzari T., 1731, n protettore ne' tremuoti ravvisato in s. Emidio, Ascoli. *** c *** (Antinori, XVIII) 1703.02.02/15 F (Fonti: relazioni a stampa; Lazzari, 1703)

Lersner A. A., 1706. Der weitberuhmnten Freyen Reichs Wahi und Handels VC0229 Stadt Frankfurt am Mayn Chronika, Frankfurt. *** (Hoff, 1840) 1703.02.02/15

Lettres historiques contenant ce qui se passe de plus important en Europe et V C*** P les Réflexions nécessaires sur ce sujet, 1703, aprile, La Haye, 341-352. BSMC 23.1l.B.27 *** (Perrey, 1848) 1703.02.02/15 F* (Fonti: non citate)

Lettres historiques contenant ce qui se passe de plus important en Europe et VC*** P les Réflexions nécessaires sur ce sujet, 1703, giugno, La Haye, 577-581. BSMC 23.11.B.27

*** (Perrey, 1848) 1703.02.02/15 F* (Fonti: non citate)

Lettres historiques contenant ce qui se passe de plus important en Europe et VC*** P les Réflexions nécessaires sur ce sujet, 1703, maggio, La Haye, 459-465. BSMC 23.ll.B.27 *** (Perrey, 1848) 1703.02.02/15 F* (Fonti: non citate)

Lettres historiques contenant ce qui se passe de plus important en Europe et VC*** NC les Réflexions nécessaires sur ce sujet, t XXIII, La Haye, 238. BSMC 23.1l.B.27 ND *** (Perrey, 1848) 1703.02.02/15

Lettres historiques contenant ce qui se passe de plus important en Europe et VC0230 NC les Réflexions nécessaires sur ce sujet, t. XXIII, La Haye, p 224. BSMC 23.1l.B.27 ND *** (Perrey, 1848) 1703.02.02/15

Mancini F., 1703. Frammenti della corrispondenza tenuta tra il dottore *** c Filippantonio Mancini procurator fiscale presso la Regia Udienza B1E B.A.C.III.16 F dell'Aquila e l'illustrissmo signore Marco Garofalo marchese della Rocca 1703 vicario generale nella provincia di Abruzzo Ultra, intorno a' danni prodotti Abruzzo, Reatino dal teremoto de' 2 febbraio 1703 ed altre notizie che vi hanno relazione, ed. F. Cappa, Sul terremoto che a 2 di febbraio 1703 rovinò l'Aquila e molti paesi d'Abruzzo, Aquila 1871. (Cappa, 1871) 1703.02.02/15 (Fonti: osservatore diretto)

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Maraldi J. Ph., 1704. Diverses observations de physique generale, in Histoire FM0269 c de l'Académie Royale des Sciences de Paris. Année 1704. Avec les mémoires de BCas Per. est. 108 mathematique et de physique pour la meme année. Tirez des registres de cette 1703 Académie, Amsterdam, 1707. Italia (Antinori, XVIII; Baratta, 190 l) 1703.02.02115 F* (Fonti: "relations ... ")

Maraldi J. Ph., 1704. Observation sur les tremblements de terre arrivés en VC0232 p Italie depuis le mois d'octobre 1702 jusqu'au mois de juillet 1703, Histoire de MiBN l'Académie des Sciences de Paris, Collection Académique, Il, p. 103. 1703 Italia (Hoff, 1840; Gardellini e Spadea, 1980) 1703.02.02115 F* (Fonti: "relations ... ")

Marcucci , 1766. Saggi di cose ascolane, s. 3, sez. 2, nn. 166-167, Teramo. *** p -1766 (Antinori, XVIII) Ascoli Piceno 1703.02.02115 F*

Melli M. A., 1708. Tractatus Medico-physicus de Terraemotu, Forll, 6. VC0236 P *** Saludecio (Mercalli, 1883; Guarini, 1880) 1703.02.02115 T*

(Fonti: osservatore diretto)

Memoria del tempo, conservata ne' catasti di Aquila *** *** (Bottini, 1925) 1703.02.02115

Milne J., 1911. A catalogue of destructive earthquakes, A. D. 7 to A. D. 1899, GM0224 p British Association for the advancement of Science, London, Session de OGM F Portsmouth, 92 pp. 7 d. C.-1899 mondo Montandon, 1953) 1703.02.02115 (Fonti: Baratta, 190 l)

Moroni G., XIX. Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica da s. Pietro VC0238 p fino ai nostri giorni, voli. XV, LXXIV, LXXVII, Venezia. BMCCons. ND -XIX mondo (Mercalli, 1883; Galli, 1906) 1703.02.02115 T*

(Fonti: non citate)

Narrazione di un miracolo fatto dal glorioso San Filippo Neri in GM0190 NC preservazione di tutta la Congregazione dell'Oratorio di Norcia, 1703. Roma. BSNSPNA, Sismica *** ND (Baratta, 1901) 1703.02.02115

Narrazione di un miracolo fatto dal glorioso San Filippo Neri nelle presenti GM0191 NR rovine dei terremoti sentiti nell'anno 1703. Napoli. *** (Baratta, 1901) 1703.02.02115 Cercato con esito negativo presso: Biblioteca Nazionale Centrale, Roma Biblioteca Casanatense, Roma

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Natalucci D., 1745. Historia Universale dello Stato temporale ed VC*** p ecclesiastico di Trevi, ed. C. Zenobi, Foligno 1985. *** *** (Mercalli, 1883) 1703.02.02115 F* Consultato al posto del manoscritto citato sotto. (Fonti: Chracas, 1703; De Vechis, XVIII)

Natalucci D., XVITI, Storia Universale dello Stato temporale ed ecclesiastico FM0281 NC di Trevi, ms, archivio della famiglia Natalucci. *** ND (Mercalli, 1883) 1703.02.02115

Palmieri A., 1857. Topografta statistica dello Stato Pontificio ossia breve VC0241 p descrizione delle città e paesi loro malattie predominanti, commercio BNRm 6.34.L.13 industria ... compilati dal Cav. Adone Palmieri, Roma. *** Emilia-Romagna Umbria Marche Lazio (Baratta, 1899) 1703.02.02/15 T* (Fonti: non citate)

Parrozzani G., 1887. Notizie intorno al terremoto del2 febbraio 1703 ricavate FM0040 c dai ms. antinoriani precedute da alcune notizie intorno agli attuali ·terremoti, BAQ Misc.40.15 F Aquila. 1703-1887 L'Aquila, Abruzzo (Baratta, 1901; Gardellini e Spadea, 1980) 1703.02.02115 (Fonti: Antinori, XVIII)

Pellicani G. D., XVIII. Memorie manoscritte, III, Biblioteca Comunale di VC0242 NC Velletri. BCVelletri; Collezione Veli tema; K. VI.26 ND *** (Galli, 1906) 1703.02.02115

Proseguimento del diario ovvero distinta relazione dei danni e scuotimenti MR0061 p fatti dal terremoto tanto in Roma quanto fuori dalli 24 di febbraro per tutto *** il mese di maggio il tutto raccolto (... ), F.P.R., 1703. Roma 1703 Roma (Baratta, 1901; Gardellini e Spadea, 1980) 1703.02.02115 F (Fonti: non citate)

Ragguaglio vero e distinto dell'horrendo terremoto seguito nella città di GM*** NC Roma e nel Regno di Sicilia. Dove s'intende come sono profondate alcune città BSNSPNA, Sismica e spianate molte ville e castelli con la morte di molte migliaia di persone, *** ND 1703. Milano e Bergamo. (Baratta, 1901; Gardellini e Spadea, 1980) 1703.02.02/15

Ragguaglio vero e distinto dello stato di Cascia e suo territorio prima e doppo GM0202 NC li terremoti seguiti nel presente anno 1703, 1703. Roma. BSNSPNA, Sismica *** ND (Baratta, 190 l) 1703.02.02115

Raguaglio su l'essere della città dell'Aquila, e delle cose più notabili *** p succedute nella medema, e nelli luoghi della sua provincia per li terremoti *** occorsi nel mese di gennaro e febraro 1703 anno corrente, 1703. Ed. T. Bonanni, 1703 Relazione del tremuoto del 1703 che distrusse la città dell'Aquila, Aquila L'Aquila 1893. 1703.02.02115 F (Antinori, XVIII) (Fonti: osservatore diretto)

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Relazione de' danni fatti dall'innondazioni e terremoti nella città dell'Aquila MR0059 c ed altri luoghi circonvicini dalli 14 del mese di gennaro fino all'8 del mese di OGM F febbraro 1703, 1703. Roma. 1703 Umbria Abruzzo (Baratta, 190 l; Gardellini e Spadea, 1980) 1703.02.02/15 F (Fonti: non citate)

Relazione distinta de' danni cagionati da' passati terremoti nel Regno di MR0062 NC Napoli e nello Stato di Santa Chiesa in quest'anno 1703, 1703. Napoli. BSNSPNA, Sismica *** ND (Vivenzio, 1788; Baratta, 1901; Gardellini e Spadea, 1980) 1703.02.02/15

Relazione, 1730. Foligno. MC GM0231 NR *** (Baratta, 1901) 1703.02.02/15 Cercato con esito negativo presso: Biblioteca Nazionale Centrale, Roma Biblioteca Provinciale, L'Aquila Biblioteca Comunale, Ascoli Piceno Biblioteca Comunale, Macerata Biblioteca Comunale, Siena Biblioteca Comunale, Teramo Biblioteca Casanatense, Roma

Ricci l, 1932. Borgo Sansepolcro. Monografia storico-artistica, Sansepolcro. *** p -XX (Coccia, 1982) Sansepolcro (Fonti: non citate) 1703.02.02/15 F*

Roeser G.J., 1703. De terrae motu qui Italiam nuper, primis anni 1703 GM0232 NR mensibus afflixit, Stettin. *** *** (Seyfart, 1756; Hoff, 1840; Gardellini e Spadea, 1980) 1703.02.02/15

Cercato con esito negativo presso: Biblioteca Casanatense, Roma

Rutili Gentili A., 1832. Nuove riflessioni sulle cause dei terremoti di MR0094 c Fuligno, Fuligno. OGM F *** (Taramelli, 1896) 1703.02.02/15

(Fonti: non citate)

Serpieri A., 1873. Rapporto delle osservazioni fatte sul terremoto avvenuto in GM0237 c Italia la sera del 12 marzo 1873, Supplemento alla Meteorologia Italiana UCEA,s.c. 1872,Roma. *** (Mercalli, 1883) 1703.02.02/15 M* (Fonti: ASCUr, 1703)

Seyfart J. F., 1756. Allgemeine Geschichte der Erdbeben, Frankfurt-Leipzig. VC0246 p IGL *** (Hoff, 1840) 1703.02.02/15 F*

(Fonti: Roeser, 1703; Melli, 1704)

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Storia della miracolosa immagine di Maria SS. delle SS.PP., s. d. VC0247 *** (Baratta, 1899) 1703.02.02/15

Teloni V., 1703. De' terremoti, loro cagioni, effetti, malori che producono e FM0299 P loro cura preservativa in generale. Lettera all'ili. sig. marchese Andrea BCas Vol. Mise. 744/15 Maidalchini del dottore Vincenzo Teloni nobile viterbese ... ,Viterbo. *** F 1703.02.02/15 (Baratta, 190 l)

(Fonti: non citate)

Urla de Llanos A., 1703. Relazione ovvero itinerario fatto dall'Auditore D. A. FM0025 NC Urla De Llanos per riconoscere li danni causati dalli passati terremoti seguiti BNRM Mise. B. 499. 62 li 14 gennaro e 2 febbraro 1703, con il numero dei morti e feriti nella ND provincia dell'Abruzzo Citra e luoghi circonvicini per darsi di essi distinta 1703 notizia al signor Vice Re di Napoli, Roma. Abruzzo 1703.02.02/15 (Baratta, 1901; Gardellini e Spadea, 1980)

Vera nuova e distinta relazione dell'orribile terremoto occorso il giorno di MR0080 NR lunedi 26 luglio 1751 nella provincia dell'Umbria e nella parte del Furio, *** fattosi sentire cosl terribile che lo scuotimento sorpassò di gran lunga quello intesonelli anni 1703 e 1730,1751. Foligno. (Gardellini e Spadea, 1980; Baratta, 1901) 1703.02.02/15

Cercato con esito negativo presso: Biblioteca Nazionale Centrale di Roma Biblioteca Comunale di Ascoli Piceno Biblioteca Comunale di Macerata Biblioteca Comunale di Teramo Biblioteca Provinciale dell'Aquila

Vivenzio G., 1788. !storia de'tremuoti avvenuti nella Provincia della Calabria VC0249 p ulteriore e nella città di Messina nell'anno 1783, e di quanto nella Calabria *** ulteriore fu fatto per lo suo risorgimento fino al 1787, preceduta da una Teoria e !storia generale deTremuoti, Napoli. (Hoff, 1840) 1703.02.02/15 F* (Fonti: Relazione distinta ... , 1703)

Vivenzio, G., 1783. !storia e teoria de'tremuoti in generale, e in particolare di VC0248 NC quelli della Calabria e di Messina del 1783, Napoli. *** ND (Hoff, 1840) 1703.02.02/15

Tra i testi non provenienti dai cataloghi-filtro sono stati selezionati i seguenti esclusivamente per una verifica delle informazioni per l 'area teramana di cui parla Baratta senza citare le sue fonti.

Palma, N., 1832. Storia ecclesiastica e civile della regione più settentrionale *** p del Regno di Napoli ( ...) oggi città di Teramo e Diocesi Aprutina ( ... ), Teramo, Teramo o vol. Il, rist. anast., Teramo, 1979.

Ricci, R., 1982. Campli città farnesiana (1538-1731), s.I., in Biblioteca *** p dell'Archivio di di Stato di Teramo, Op. 111-388. 1538-1731 Campli T*

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Rozzi, N., 1909. Breve monografia di Campli, s.I., in Biblioteca provinciale di *** p Teramo, Coli. XIII-C-II-9. Campli T*

Relativamente agli effetti citati per le località delle attuali province di Aquila e Teramo nelle fonti disponibili sono state rintracciate le informazioni riportate di seguito. I testi vengono trascritti nel caso di fonti in lingua italiana e tradotti nel caso di fonti in lingua latina.

ARISCHIA

"( ... ) S'incamminò dall'Aquila detto Procurator Fiscale alli 14 di Febbraio del corrente anno 1703, e la sera, dopo haver riconosciute le ruine d'Arischia, passò a Pizzoli pernottando in detta Terra ( ... )".[Mancini, 1703].

"( ... ) Ne' luoghi circonvicini non vi è ancora il numero de' Morti, ma bensl è certo, che oltre li soprannominati, cioè Pizzoli, la Barete, Arrischia, Scoppita, con tutte le addiacenti Terre, sopra l'Aquila, sono spiantate ( ... )".Relazione de' danni fatti dall'lnnondazioni e Terremoto sl nella Città di Roma e luoghi adiacenti come nella Città dell'Aquila e altri luoghi circonvicini dalli 14 gennaro fmo alli 14 febraro 1703 col numero delle persone pericolate, 1703].

"(... ) i luoghi poi circonvicini a detta Città (L'Aquila. NdC), come Pizzoli, Scoppita, Arrischia; la Bare.te sono spianati, e Paganica, Campana, Tempera, S. Gregorio, S. Eusanio, e Onda han patito il medesimo infortunio ( ... )" .[F.P.R., 1703]

"Borbona con tre ville, Arischia, Cagnano, Labareto, Pendenza, e Rocca di Fondi distrutte, e desolate, e vi perirono da sopra 600 abitanti, e remasti feriti e storpiati da più di cento, con mortalità di infiniti animali piccoli [Raguaglio su l'essere della città dell'Aquila, e delle cose più notabili succedute nella medema, e nelli luoghi della sua provincia per li terremoti occorsi nel mese di gennaro e febraro 1703 anno corrente, 1703]

'in condizioni peggiori di Pagnanica ' [Grimaldi, 1703].

" ( ... ) et a rischia (sic) 350 [morti NdC] et altrettanti feriti ( ... )" [Diario Napolitano dal 1700 al 1709, XVIII].

"il castello di Arichia, che conteneva due mila abitanti del tutto prostrato a terra e reso inabitabile, mentre sono caduti tutti gli edifizi. Vi perirono quattrocento uomini, cento vi furono feriti con gran perdita di frumento, di suppellettili e di animali" [Baglivi, 1710c].

"Aquila ( ... ) cadde tutta con moltissimi castelli ( ... ) principalmente poi Pizzoli, La Barete, Arischia, Scoppita, Paganica, Tempra, Onda; i castelli di San Gregorio, di Sant'Eusanio, e della Campagna(... )" [Baglivi, 1710d]. .

"Arischia quasi distrutta 350 morti" [Baglivi, 1710g].

"per maggiori rovine si rendette più inabitabile, e in cui perirono 350 persone, e vi furono l 00 ferite oltre alla perdita maggiore delle robe" [Antinori, XVIII]

BAGNO

"danneggiato" [Baglivi,171 Og].

"patl in parte" [Antinori, XVIII]

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BARElli

"( ... )A dl 16, proseguendo il suo cammino, si portò nella terra delle Barete ed in quella di Cagnano, e sue Ville, con fare al detto Illmo Sig. Vicario Generale relazione dello stato della medesima e delli danni ricevuti ( ... )".[Mancini, 1703].

"( ... ) Ne' luoghi circonvicini non vi è ancora il numero de' Morti, ma bensl è certo, che oltre li soprannominati, cioè Pizzoli, la Barete, Arrischia, Scoppita, con tutte le addiacenti Terre, sopra l'Aquila, sono spiantate ( ... )".[Relazione de' danni fatti dall'Innondazioni e Terremoto sl nella Città di Roma e luoghi adiacenti come nella Città dell'Aquila e altri luoghi circonvicini dalli 14 gennaro fmo alli 14 febraro 1703 col numero delle persone pericolate, Roma e Bologna]

"( ... ) i luoghi poi circonvicini a detta Città (L'Aquila. NdC), come Pizzoli, Scoppita, Arrischia, la Barete sono spianati, e Paganica, Campana, Tempera, S. Gregorio, S. Eufanio, e Onda han patito il medesimo infortunio(... )" .[F.P.R., 1703].

"Borbona con tre ville, Arischia, Cagnano, Labareto, Pendenza, e Rocca di Fondi distrutte, e desolate, e vi perirono da sopra 600 abitanti, e remasti feriti e storpiati da più di cento, con mortalità di infiniti animali piccoli [Raguaglio su l'essere della città dell'Aquila, e delle cose più notabili succedute nella medema, e nelli luoghi della sua provincia per li terremoti occorsi nel mese di gennaro e febraro 1703 anno corrente, 1703].

'crollò in gran parte' [Grimaldi, 1703].

"il castello di Alberete ove abitavano cento famiglie fu interamente diroccato, né vi si può abitare, vi perirono cento uomini, ne rimasero feriti venti con perdita di tutto il frumento, delle suppellettili e degli animali" [Baglivi,1710c].

"Aquila ( ... ) cadde tutta con moltissimi castelli ( ... ) principalmente poi Pizzoli, La Barete, Arischia, Scoppita, Paganica, Tempra, Onda; i castelli di San Gregorio, di Sant'Eusanio, e della Campagna ( ... )" [Baglivi,1710d].

"La Barete colle sue ville restò per la maggior parte distrutto colla morte di cento uomini e di venti feriti de quali la peggior parte toccò alla villa di San Pelino" [Antinori, XVIII]

CAGNANO AMI1ERNO

"Borbona con tre ville, Arischia, Cagnano, Labareto, Pendenza, e Rocca di Fondi distrutte, e desolate, e vi perirono da sopra 600 abitanti, e remasti feriti e storpiati da più di cento, con mortalità di infiniti animali piccoli [Raguaglio su l'essere della città dell'Aquila, e delle cose più notabili succedute nella medema, e nelli luoghi della sua provincia per li terremoti occorsi nel mese di gennaro e febraro 1703 anno corrente, 1703].

"( ... ) A dl16, proseguendo il suo cammino, si portò nella terra delle Barete ed in quella di Cagnano, e sue Ville, con fare al detto Illmo Sig. Vicario Generale relazione dello stato della medesima e delli danni ricevuti ( ... ) ".[Mancini, 1703].

"Campana, Cagnano assai lesionati" [Antinori, XVIII]

CAMPANA

"(... ) i luoghi poi circonvicini a detta Città (L'Aquila. NdC), come Pizzoli, Scoppita, Arrischia, la Barete sono spianati, e Paganica, Campana, Tempera, S. Gregorio, S. Eufanio, e Onda han patito il medesimo infortunio ( ... )".[F.P.R.,1703]

"(. .. )e sotto l'Aquila, Paganica, Tempera, Onda, San Gregorio, Sant'Eusanio, Campana, e tutte le altre fino a Castel Nuovo, ch'è un esterminio, & una ruina deplorabilissima ( ... )". [Relazione de' danni fatti dall1nnondazioni e Terremoto sl nella Città di Roma e luoghi adiacenti come nella Città dell'Aquila e altri luoghi circonvicini dalli 14 gennaro fino alli 14 febraro 1703 col numero delle persone pericolate, Roma e Bologna]

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"Aquila ( ... ) cadde tutta con moltissimi castelli ( ... ) principalmente poi Pizzoli, La Barete, Arischia, Scoppita, Paganica, Tempra, Onda; i castelli di San Gregorio, di Sant'Eusanio, e della Campagna(... )" [Baglivi, 1710d].

"Campana, Cagnano assai lesionati" [Antinori, XVIII]

CAMPLI

"( ... )Ecco perchè dai 14 gennaio ai 2 febbraio ad ore due della notte si suonano in Campli le campane e ciascuna famiglia si gitta in ginocchio a pregare il Signore, onde tenga lontano somigliante flagello.( ... ) Nel sopra citato volume si scorge che in Campli dai 7 dicembre 1702 ai 31 marzo 1703 niun Consiglio potè congregarsi ob timorem terrae motuum: e ritenuto la prima volta in detto giorno, dovè ragunarsi in piazza, tanto perchè il pubblico palazzo minacciava rovina pe' danni sofferti ( ... )".[Palma, 1833]

"(... )nella notte di gennaio 1703, alle ore due di notte, sino al2 febbraio, forti e violente scosse di terremoto produssero la caduta di alcune case ed il maltrattamento di altre. Tale periodo fu si spaventevole per gli abitanti che non sono passavano sotto le tende le fredde notti, ma non si tenne più il Consiglio sino al 31 marzo 1703, giorno in cui esso fu radunato nella piazza, sia perchè perdurava il timore e sia anche perchè il palazzo parlamentare minacciava rovina pei danni sofferti dal terremoto ( ... )".[Rozzi, N., 1909].

"(... )e nel 1703 il terribile terremoto. ( ... ). Ancora l'anno dopo, 1704, il Consiglio si doveva tenere nel Palazzo Vescovile alla presenza del Governatore(... ). Del terremoto si parla pure in una lettera inviata da Ortona il 23 di aprile del 1704 dal Governatore Giuseppe Di Bernarda al Duca nella quale egli chiede di sostituire il Capitano Taddei nel governo di Campli invece di essere inviato a La Posta e Borbona ; e, ancora nel 1706, sempre lo stesso Giuseppe Di Bernarda da Ortona, scrivendo a Francesco Farnese parlava di

CAMPOTOSTO

"Campotosto, Antrodoco, Il Borghetto, Cantalice. Con le loro Ville, se non distrutte deirin tutto, e pochissime perdita di persone, con poche case cadute, sono rimaste inabitabili, e in parte risarcibili, ma gran numero di case si devono abbattere( ... )" [Raguaglio su l'essere della città dell'Aquila, e delle cose più notabili succedute nella medema, e nelli luoghi della sua provincia per li terremoti occorsi nel mese di gennaro e febraro 1703 anno corrente, 1703].

"( ...)A dl 19 passò nell'Amatrice, dove si vollero tre giorni per riconoscere lo stato di detta terra e sue Ville, com'anche la Terra di Campotosto, rappresentando quando andava osservando di là, come .per quella di Accumuli e sue ville ( ... )".[Mancini, 1703]

CASTELNUOVO

"( ... )e sotto l'Aquila, Paganica, Tempera, Onda, San Gregorio, Sant'Eusanio, Campana, e tutte le altre fino a Castel Nuovo, ch'è un esterminio, & una ruina deplorabilissima ( ... )".[Relazione de' danni fatti dall1nnondazioni e Terremoto sl nella Città di Roma e luoghi adiacenti come nella Città dell'Aquila e altri luoghi circonvicini dalli 14 gennaro fino alli 14 febraro 1703 col numero delle persone pericolate, 1703, Roma e Bologna].

"morti 150" [Diario Napolitano dal 1700 al 1709, XVIII].

"Castro Nuovo 150 morti" [Baglivi, 1710g].

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"Distrutto con morte di 150" [Antinori, XVIII]

"( ... )precipitò Paganica, CastelNovo e Monte Reale, Arischia, La Matrice, Civita e tante altre terre(... )" [Bottini ' 1925].

CIVITATOMASSA

"( ... ) Alli 22 portossi nella terra di Sassa e Civita Tomassa. Alli 23 si conferi in quella del Poggio S. Maria, e con relazione a parte riferllo stato e ruine di dette tre Terre ( ... )".[Mancini, 1703].

COllE e/o COlLI ?

'in condizioni peggiori di Paganica' [Grimaldi, 1703].

"il castello del Colle che era abitato da duegento famiglie tutto cadde e quasi tutti gli abitanti vi perirono, e quei pochi che furono salvi rimasero feriti con perdita di frumento, di suppellettili e della maggior parte degli animali" [Baglivi, 1710c].

COLLICELLI DI CAMPLI

"( ... ) parrocchiale de' Collicelli, cui di accosto fu riedificata nel 1704 dalla Popolazione, per essere stata malconcia dal tremuoto la vecchia Chiesa(... )" .[Palma, 1832].

"le quattro ville dei Colli rovinate in parte assai maggiore, rimasero con pochi abitanti e per lo più feriti o storpiati" [Antinori, XVIII]

FOSSO DI MONTEREGALE

"del tutto rovesciato 7 morti" [Baglivi, 1710g].

L'AQUILA

"14 di gennaro 1703 ( ... ) un tremuoto così violento, che fe precipitare nella città un campanile, con parte della facciata della Chiesa di San Pietro di Sassa, e parte della facciata di San Quintiniano, senz'altro danno, se non che del timore de cittadini ( ... ) tutta la città rimase spaventata; replicò a sedici detto; giorno di martedì il tremuoto più gagliardo del primo, lesionando molte case, chiese, e palazzi; distrusse la chiesa di San Pietro di Coppito, e quella di Santa Maria di Roio, e atterriti gli abitanti ( ... ) si ridussero alle campagna ( ... )replicò il terremoto, e fu così orribile, che con un breve miserere rovinò la città, sucesse questo alle ore 18 del due febraro 1703 ( ... ) caddé la città, caddero le chiese, e ogni opra fu coperta dalla desolazione (... ) sepellendo sotto monti di pietre 3 mila cittadini d'ogni conditione ( ... ) restarono infranti in pezzi gli aquedotti sotterranei della città, e per 22 ore continue stiede la terra in moto ( ... ) alli 12 del mese(... ) si cominciarono a diseppellire i morti(... ) in quella di San Domenico(... ) restarono sepolte da 600 persone incirca ( ... ) rovinata parte dell'abitatione superiore di questo real castello, e quasi tutto il pubblico e sontuoso palazzo della città". [Raguaglio su l'essere della città dell'Aquila, e delle cose più notabili succedute nella medema, e nelli luoghi della sua provincia per li terremoti occorsi nel mese di gennaro e .febraro 1703 anno corrente, 1703]

"( ... ) e finalmente (per lasciar tant'altri luoghi) la Città dell'Aquila, nella quale nel giorno della Purificazione ( ... )caddero le Chiese di S. Bernardino, S. Filippo, la Catedrale, S. Massimo, S. Francesco, e Sant'Agostino con il resto di quasi tutte le Chiese, e Monasterii di detta Città, avendo passata la medesima sorte tutti i Palazzi, & essendo morte da 800 persone nella Chiesa di S. Domenico, ove si faceva in quella mattina la Communione Generale(... )". [F.P.R,1703]

"( ... ) Si è per tanto sentito in più, e più luoghi il traccolo degl'infortunij seguiti da questo, & in particolare nella Città dell'Aquila, e luoghi circonvicini, mentre prima delli Quattordici del mese di Gennaro per quasi due mesi continui, sono state grandissime Innondazioni, che non si ricordano da molti anni in qua, con avere

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana .... I terremoti del 1703 - Norcia-L'Aquila 4.1 - a> apportato molto danno a Tereni, e Molini, Argini di Fiumi, e Ponti: com'è succeduto al Molino della Villa, in cui è rovinato tutto il ponte verso detta terra, e l'altro verso San Demetrio in parte fiaccato. Il giorno delli quattordici del suddetto mese ad un'ora e mezza di notte si fece sentire un sl grande, e spaventoso Terremoto, che recò non piccolo timore a tutti, e fece cadere il Campanile di San Pietro di Sassa, con tutta la tribuna, e moltissimi Cammini, con aver fatto fiaccare molti Edificij, e Case senza offendere però persona verona. Il Martedl poi circa le ore vent'una tornò a replicare un altro non tanto grande, ma con più danno, mentre caderono due altri Campanili, cioè quello di San Pietro di Coppito, e quello di Santa Maria di Roio, e patito grandemente quello della Cattedrale, che sta quasi cadente; & in altre Chiese vi ha fatto varie aperture; in somma si sta tremando e ogn'uno sta con Baracche in Campagna, nè si attende ad altro, che a Processioni, Esercizj Spirituali, Confessioni, Communioni, e altre opere di pietà ( ... ). Il giorno due Febraro ( ... ) su le ore dieciotto, e mezza, celebrandosi l'ultima Messa per la funzione della Distribuzzione delle Candele, si fece di nuovo sentire nella medesima città dell'Aquila con treplicate scosse il Terremoto, e danneggiò a segno in un Miserere, che sono quasi a terra le Chiese di S. Bernardino, di S. Filippo, la Cattedrale, S. Massimo, S. Francesco, S. Agostino, con il resto di tutte le Chiese, e Monasteri di detta Città. Tutti i Palazzi o rasi o cadenti. Nel Tempio di S. Domenico, ove si faceva la Comunione Generale in quella mattina morirono da ottocento persone, e all'ingrosso si fa il conto, che perissero in quella Città più di tre milla abitanti, & è impossibile che quel luogo possa risorgere( ... ). Dall'Aquila si manda a comperare il Pane nero nelle Terre, che banno meno patito, è beato, chi ne puole avere un giulio. Il Palazzo del Regio Tribunale nella detta città è in terra, & il Signor Presidente ha spedito al Signor Vice­ Rè persona per dame distinto ragguaglio, e si crede, che per necessità si trasporterà l'Udienza Reggia altrove. La Fortezza verso Tramòntana è caduta, il resto molto intronata a segno tale, ch'è stata abbandonata dal Castellano, e dalla Guarnigione, che dimora tuttavia in Campagna. In Civita da 14 Case rovinate, la gente dentro libera per miracolo, parte illesi, parte restati sotto quella poca Soffitta, che tenevano sotto i piedi, altri nel fuggire precipitati in luoghi sfondati, e nissuno usciti illesi; in somma nella medesima Città, e Castelli nissun morto (. .. )".[Relazione de' danni fatti dall'Innondazioni e Terremoto sl nella Città di Roma e luoghi adiacenti come nella Città dell'Aquila e altri luoghi circonvicini dalli 14 gennaro fmo alli 14 febraro 1703 col numero delle persone pericolate, 1703].

"Nella città di ( ... ) Aquila, quale nel primo terramoto de 14 era stato di molta offesa nelle fabbriche quantunque non ci fosse perito niuna persona, gli habitatori però di quella spaventati delli danni che vedevano cagionati nelle fabbriche, et ancora dall'altri terramoti che alla giornata replicavano, habitavano quasi tutti nelle campagne. Che poi li 2 febbraio ( ... ) mezzora prima di mezzogiorno, un altro terremoto ( ... ) fe cascare quasi tutta la suddetta città(... ) delli morti ne perirno dal numero 240, e 150 feriti( ... ) nella chiesa di San Domenico ( ... ) ne morimo da 800 persone. ( ... ) il palazzo della Regia udienza è distrutto affatto ( ... )" [Diario Napolitano dal 1700 al 17CIJ, XVIII,].

"La Città dell'Aquila dolorosamente ricorda come non ultima delle cagioni per le quali sia essa decaduta dall'antico splendore, e forse non abbia mai raggiunto il compimento de' propri destini sieno stati i terremoti che cosi di frequente l'banno scossa, e replicatamente abbattuta(... ) Ma se poco è ciò che di quelle orrende sciagure ne trasmisero i troppo avari Scrittori, anche meno è quel che si ricorda dell'ultima luttuosa catastrofe, del terremoto cioè de' 2 Febbrajo 1703 del quale l'Aquila mostra ancora le impronte sanguinose, e di cui pertanto non rimangono che vaghe memorie. Se si toglie invero il conoscersi che il solo Quartiere di S. Maria Paganica quasi per intero campò a quella rovina, che la strage maggiore fu nella Chiesa di S. Domenico di cui non restò che una Cappell~ che la giornata era limpida e calma, benchè il suolo coperto di neve, e forse, oltre al numero più o meno esatto delle vittime, qualche altra notizia che i nostri padri raccolsero dalla voce de' loro maggiori, l'eco della quale, come per tutte le tradizioni, a misura va disperdendosi che si ripercuote e riflette su nuove generazioni; nulla, sembra, è noto di quelle minute particolarità che tanto valore acquistano quando si collegano a supremi disastri( ... ). ( ... ) Ma il terremoto dell'Aquila de' 2 Febbrajo 1703 fu preceduto da altre scosse minori. Ne lo attesta un scrittore contemporaneo //(4) Il Domenicano P. Giantommaso Bianchi. Veggasi il P. Domenico di S. Eusanio nelle sue Città di rifugio pag. 186 e segJI. Eccone le parole:

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glorioso Patriarca S. Domenico, eretto più di quattro secoli prima dalla reale munificenza di Carlo Secondo Re di Napoli. Di buon mattino cominciarono a venirvi processionalmente le diverse Confratemite ec. Quando circa le ore diciotto, e in procinto già di cantarsi la messa solenne traballò la terra con moto sl orribile che in un momento fece cadere sontuosi palagi e magnifiche chiese colla morte di molte centinaia di persone. Il nostro tempio fu incolto dalla stessa disgrazia, rimanendo un mucchio di pietre, a riserba della sola Cappella dedicata alla Vergine SS. del Rosario> ( ... )". [Cappa, 1871].

"Alli 14 gennaio 1703 su le due ore di notte fece una scossa di terremoto, e durò quasi un credo, senza far danno alcuno. Alli due di febbraio dell'istesso anno(... ) alli diecisett'hore fece un'altra scossa terribilissima ( ... )che rovino molte parti e precise l'Aquila, la quale fu tutta fracassata e la perdita fu 5000 persone incirca" [Bottini, 1925].

MARANA

"Marano del tutto rovesciato". [Baglivi, 1710g].

MASCIONI

"Mascione interamente rovinato".[Baglivi, 1710g].

MONTEREALE

'aveva 600 fuochi e 36 ville è scomprso all'improvviso con i suoi 500 abitanti tanto che non è rimasta nemmeno una casupola'. [Grimaldi, 1703].

"con 36 ville, terra che per li palazzi(... ) per il numero del popolo sembrava una città: rimase disrutta (sic) dal tremuoto; in tal maniera, che si confusero le case e l'una pietra si sciolse dall'altra(... ) vi perirono 230 persone, e molti feriti.". [Raguaglio su l'essere della città dell'Aquila, e delle cose più notabili succedute nella medema, e nelli luoghi della sua provincia per li terremoti occorsi nel mese di gennaro e febraro 1703 anno corrente, 1703]

"(... )I luoghi dunque atterrati, o resi inabitabili dai passati Terremoti, sono(... ) Montereale, ove sono morte da 80 persone in circa(... )". [F.P.R, 1703].

"( ... )li danni maggiori causati da' detti Terremoti seguiti fmo al predetto giomo (14 gennaio 1703. NdC), si sentono in Montereale, che l'babbi tutto gettato a terra, con mortalità di ottanta persone in circa( ... ). (Scossa del 2 febbraio. NdC) Monte Reale restato con tre case dritte. I Castelli contomi, e Ville diroccati da' fondamenti, e questi sono in numero di trentatre, solo si vede miracolosamente sopra le rovine la Cassa del Beato Andrea; li morti sono senza numero ( ... )". [Relazione de' danni fatti dall'Innondazioni e Terremoto sl nella Città di Roma e luoghi adiacenti come nella Città dell'Aquila e altri luoghi circonvicini dalli 14 gennaro fmo alli 14 febraro 1703 col numero delle persone pericolate, 1703].

"( ... )Alli 17 si conferl nella terra di Montereale e sue Ville, riconoscendo sempre quanto vi era di danno, ed in virtù di lettera dell'Illmo Sig. Vicario Generale li fu di bisogno salire alla montagna, per vedere l'apertura causata dal terremoto seguito alli due di detto mese di Febbraio, rappresentando minutamente quanto aveva osservato, e li fu d'uopo trattenersi il giorno seguente ( ... )".[Mancini, 1703]

"Monte Regale, rovinato, e rovesciato dai fondamenti, 80 marti tutti i villaggi del medesimo caddero e si ignora il numero dei defunti". [Baglivi, 1710g].

"il castello di Monte Regale che era abitato da seicento famiglie, e sotto la cui giurisdizione erano altri trentasei villaggi e castelli, ove dimoravano seimila uomini, fu insieme col resto rovinato ed adeguato al suolo, né vi simane una sola casa da potersi abitare; vi perirono cinquecento uomini, feriti cinquanta con incredibileperdita del frumento, delle ricchezze, delle suppellettili e degli animali". [Bagli vi, 171 Oc].

"(... ) precipitò Paganica, Castel Novo e Monte Reale, Arischia, La Matrice, Civita e tante altre terre ( ... )". [Bottini, 1925]. -, ONNA Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana .... I terremoti del 1703 - Norcia-L'Aquila 4.1 - 22

"( ... ) i luoghi poi circonvicini a detta Città (L'Aquila. NdC), come Pizzoli, Scoppita, Arrischia, la Barete sono spianati, e Paganica, Campana, Tempera. S. Gregorio, S. Eufanio, e Onda han patito il medesimo infortunio(... )". [F.P.R.,1703].

"( ... ) e sotto l'Aquila. Paganica, Tempera, Onda, San Gregorio, Sant'Eusanio, Campana, e tutte le altre fino a Castel Nuovo, ch'è un esterm.inio, & una ruina deplorabilissima. ( ... ) In Onda qualche casuccia. ch'è restata sta per precipitare ( ... )". [Relazione de' danni fatti dall'Innondazioni e Terremoto sl nella Città di Roma e luoghi adiacenti come nella Città dell'Aquila e altri luoghi circonvicini dalli 14 gennaro fmo alli 14 febraro 1703 col numero delle persone pericolate, 1703].

"Aquila ( ... ) cadde tutta con moltissimi castelli ( ... ) principalmente poi Pizzoli, La Barete, Arischia, Scoppita, Paganica, Tempra, Onda; i castelli di San Gregorio, di Sant'Eusanio, e della Campagna(... )" [Baglivi, 1710d].

PAGANICA

"( ... ) e sotto l'Aquila. Paganica. Tempera, Onda, San Gregorio, Sant'Eusanio, Campana, e tutte le altre fino a Castel Nuovo, ch'è un esterm.inio, & una ruina deplorabilissima. In Paganico diroccate quasi tutte le case ( ... )". [Relazione de' danni fatti dall'Innondazioni e Terremoto sl nella Città di Roma e luoghi adiacenti come nella Città dell'Aquila e altri luoghi circonvicini dalli 14 gennaro fino alli 14 febraro 1703 col numero delle persone pericolate, 1703].

"(... ) i luoghi poi circonvicini a detta Città (L'Aquila. NdC), come Pizzoli, Scoppita, Arrischia, la Barete sono spianati, e Paganica. Campana. Tempera, S. Gregorio, S. Eufanio, e Onda han patito il medesimo infortunio(... )". [F.P.R.,1703]. ·

'ha sofferto Paganica luogo con 36 ville con la perdita di beni e animali'. [Grimaldi, 1703].

"morti 40". [Diario Napolitano dal1700 al1709, XVIII].

"rovinato e adeguato al suolo in guisa che si è reso inabitabile, settanta uomini vi perirono ad alcuni furono feriti con perdita di suppellettili, di ricchezze, di grano e di animali" [Baglivi, 1710c].

"Aquila ( ... ) cadde tutta con moltissimi castelli ( ... ) principalmente poi Pizzoli, La Barete, Arischia, Scoppita, Paganica, Tempra, Onda; i castelli di San Gregorio, di Sant'Eusanio, e della Campagna( ... )". [Baglivi, 1710d].

"49 morti" [Baglivi, 1710g].

"restata in gran parte inabitabile con morte di 70 che poi si ridussero a 49 e di alcuni feriti" [Antinori, XVIII].

"(... ) precipitò Paganica, Castel Novo e Monte Reale, Arischia, La Matrice, Civita e tante altre terre ( ... )". [Bottini, 1925].

"( ... ) L'esame di quell'itinerario menerebbe a conchiudere che la scossa del 1703 ebbe per centro Sigillo, si diffuse dalla parte di Nord-ovest investendo le pertinenze di Cantalice, Cittaducale, ec. e dalla parte orientale non andò che poco al di là dell'Aquila, poichè appena si accenna Paganica ( ... )".[Cappa. 1871].

PAGLIARE

"(. .. )per soccorrere con denari ( ... )quelle misere genti aquilane di Pizzoli, Labarete, Paganica, Sassa, Pagliara ( ... )che scarseggiando di tutto il necessario, e particolarmente di grano, muoion di fame ( .... )". [Abbati • 1703].

PIETRALTA

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana .... I terremoti del 1703 - Norcia-L'Aquila 4.1 - 23 il "tremoto della mattina de' 2 di febbraio in Bacarano ( ... ) Malignano ( ... ) Appignano, Folignano, Porchiano, in Castel San Pietro, in Ripa Berarda, in Pietralda e in altri luoghi vicini andarono per terra o chiese, o campanili, o case con grandissimo danno di si fatti luoghi" [Chracas, 1704]

PIZZOLI

"(... ) i luoghi poi circonvicini a detta Città (L'Aquila. NdC), come Pizzoli, Scoppita, Arrischia, la Barete sono spianati, e Paganica, Campana, Tempera, S. Gregorio, S. Eufanio, e Onda han patito il medesimo infortunio(... )" [F.P.R.,1703].

"( ... )Ne' luoghi circonvicini non vi è ancom il numero de' Morti, ma bensi è certo, che oltre li soprannominati, cioè Pizzoli, la Barete, Arrischia, Scoppit.a, con tutte le addiacenti Terre, sopra l'Aquila, sono spiantate(... )" [Relazione de' danni fatti dall'Innondazioni e Terremoto si nella Città di Roma e luoghi adiacenti come nella Città dell'Aquila e altri luoghi circonvicini dalli 14 gennaro fino alli 14 febraro 1703 col numero delle persone pericolate, 1703].

"( ... )S'incamminò dall'Aquila detto Procumtor Fiscale alli 14 di Febbraio del corrente anno 1703, e la sera, dopo haver riconosciute le ruine d'Arischia, passò a Pizzoli pernottando in detta Terra, di dove il dl seguente fe' relazione all'Illmo Sig. Vicario Generale tanto de' danni suddetti, quanto della voragine apertasi nel tenimento e territorio di essa(... )" [Mancini, 1703].

"terra distante dall'Aquila sei miglia degna di compassione(... ) per haver perso 1500 cittadini nelle rovine, e altri(... ) o quasi feriti, e storpi ridotti in tale stato, che non so se desiderassero la disgrazia degli estinti(... )" [Raguaglio su l'essere della città dell'Aquila, e delle cose più notabili succedute nella medema, e nelli luoghi della sua provincia per li terremoti occorsi nel mese di gennaro e febraro 1703 anno corrente, 1703]. c.~7

'crollò in gran parte' [Grimaldi, 1703].

"( ... ) in una term nominata Pozzoli (?) [sic] erano morti da 550 persone ( ... )" [Diario Napolitano dal 1700 al 1709, XVIII].

"il castello di Pizzoli, per la più gran parte rovinò, e le case che vi restano sono inabitabili, vi perirono dugento uomini, venti furono feriti" [Baglivi, 1710c].

"Aquila ( ... ) cadde tutta con moltissimi castelli ( ... ) principalmente poi Pizzoli, La Barete, Arischia, Scoppit.a, Paganica, Tempm, Onda; i castelli di San Gregorio, di Sant'Eusanio, e della Campagna(... )" [Baglivi, 1710d].

"del tutto rovinato 550 morti" [Bagli vi, 1710g].

"in parte inabitabile e in parte lesionato. Sulle prime vi si dissero morti dugenato uomini e venti feriti, ma poi si trovò il numero de primi maggiore, e fmo di cinquecentocinquanta persone". [Antinori, XVIII].

POGGIO SANTA MARIA

"(... ) Alli 22 portossi nella terra di Sassa e Civita Tomassa. Alli 23 si conferi in quella del Poggio S. Maria, e con relazione a parte riferì lo stato e ruine di dette tre Terre ( ... )".[Mancini, 1703].

SAN GREGORIO

"(... ) i luoghi poi circonvicini a detta Città (L'Aquila. NdC), come Pizzoli, Scoppita, Arrischia, la Barete sono spianati, e Paganica, Campana, Tempera, S. Gregorio, S. Eufanio, e Onda han patito il medesimo infortunio(... )" .[F.P.R., 1703].

"(... )e sotto l'Aquila, Paganica, Tempem, Onda, San Gregorio, Sant'Eusanio, Campana, e tutte le altre fino a Castel Nuovo, ch'è un esterminio, & una ruina deplorabilissima.

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana .... I terremoti del 1703 -Norcia-L'Aquila 4.1 - 24

( ... ) In San Gregorio il Molino colle Macine intieramente sepolte.(. .. )" .[Relazione de' danni fatti dall'lnnondazioni e Terremoto sl nella Città di Roma e luoghi adiacenti come nella Città dell'Aquila e altri luoghi circonvicini dalli 14 gennaro fmo alli 14 febraro 1703 col numero delle persone pericolate, 1703].

"Aquila ( ... ) cadde tutta con moltissimi castelli ( ... ) principalmente poi Pizzoli, La Barete, Arischia, Scoppita, Paganica, Tempra, Onda; i castelli di San Gregorio, di Sant'Eusanio, e della Campagna ( ... )" [Baglivi, 1710d].

"12 morti" [Baglivi, 1710g].

"Morirono 12 persone" [Antinori, XVIII]

SANT'EUSANIO o SANTEUSANIO FORCONESE ?

"(... ) i luoghi poi circonvicini a detta Città (L'Aquila. NdC), come Pizzoli, Scoppita, Arrischia, la Barete sono spianati, e Paganica, Campana, Tempera, S. Gregorio, S. Eufanio, e Onda han patito il medesimo infortooio ( ... )" .[F.P.R., 1703].

"( ... )e sotto l'Aquila, Paganica, Tempera, Onda, San Gregorio, Sant'Eusanio, Campana, e tutte le altre fino a Castel Nuovo, ch'è un esterminio, & una ruina deplorabilissima ( ... )". [Relazione de' danni fatti dall'Innondazioni e Terremoto sl nella Città di Roma e luoghi adiacenti come nella Città dell'Aquila e altri luoghi circonvicini dalli 14 gennaro' fino alli 14 febraro 1703 col numero delle persone pericolate, 1703].

"Aquila ( ... ) cadde tutta con moltissimi castelli ( ... ) principalmente poi Pizzoli, La Barete, Arischia, Scoppita, Paganica, Tempra, Onda; i castelli di San Gregorio, di Sant'Eusanio, e della Campagna ( ... )" [Baglivi, 1710d].

"quasi diruto" [Antinori, XVIII]

SAN PELINO?

'crollò in gran parte' [Grimaldi, 1703].

"il villaggio di Santa Polina, ove dimoravano cento cinquanta famiglie fu del tutto rovinato e adeguato al suolo. Vi perirono ottanta uomini e molti altri furono feriti, con perdita del frumento, delle suppellettili e degli animali" [Baglivi, 1710c].

"La Barete colle sue ville restò per la maggior parte distrutto colla morte di cento uomini e di venti feriti de quali la peggior parte toccò alla villa di San Pelino" [Antinori, XVIII]

SASSA

"( ... ) Alli 22 portossi nella terra di Sassa e Civita Tomassa. Alli 23 si conferi in quella del Poggio S. Maria, e con relazione a parte riferllo stato e ruine di dette tre Terre ( ... )".[Mancini, 1703].

"rovinata" [Baglivi, 1710g].

"quasi diruto" [Antinori, XVIII]

SCOPPITO

"(... ) i luoghi poi circonvicini a detta Città (L'Aquila. NdC), come Pizzoli, Scoppita, Arrischia, la Barete sono spianati, e Paganica, Campana, Tempera, S. Gregorio, S. Eufanio, e Onda han patito il medesimo infortooio ( ... )" .[F.P.R., 1703].

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana .... I terremoti del 1703 - Norcia-L' Aquila 4.1 - 2S

"( ... ) Ne' luoghi circonvicini non vi è ancora il numero de' Morti, ma bensi è certo, che oltre li soprannominati, cioè Pizzoli, la Barete, Arrischia, Scoppita, con tutte le addiacenti Terre, sopra l'Aquila, sono spiantate ( ... )".[Relazione de' danni fatti dall'Innondazioni e Terremoto si nella Città di Roma e luoghi adiacenti come nella Città dell'Aquila e altri luoghi circonvicini dalli 14 gennaro fmo alli 14 febraro 1703 col numero delle persone pericolate, 1703].

"Aquila ( ...) cadde tutta con moltissimi castelli ( ... ) principalmente poi Pizzoli, La Barete, Arischia, Scoppita, Paganica, Tempra, Onda; i castelli di San Gregorio, di Sant'Eusanio, e della Campagna(... )" [Baglivi, 1710d].

''danneggiato" [Antinori, XVITI]

TEMPERA

"(... ) i luoghi poi circonvicini a detta Città (L'Aquila. NdC), come Pizzoli, Scoppita, Arrischia, la Barete sono spianati, e Paganica, Campana, Tempera, S. Gregorio, S. Eufanio, e Onda han patito il medesimo infortunio(... )" .[F.P.R., 1703].

"(... )e sotto l'Aquila, Paganica, Tempera, Onda, San Gregorio, Sant'Eusanio, Campana, e tutte le altre fino a Castel Nuovo, ch'è un esterminio, & una ruina deplorabilissima. ( ... )in Tempera (diroccati. NdC) li Molini, una Valchiera, ed altri Edificij da Carta( ... )". [Relazione de' danni fatti dall'Innondazioni e Terremoto si nella Città di Roma e luoghi adiacenti come nella Città dell'Aquila e altri luoghi circonvicini dalli 14 gennaro fino alli 14 febraro 1703 col numero delle persone pericolate, 1703].

"Aquila ( ... ) cadde tutta con moltissimi castelli ·(.,.) principalmente poi Pizzoli, La Barete, Arischia, Scoppita, Paganica, Tempra, Onda; i castelli di San Gregorio, di Sant'Eusanio, e della Campagna(... )" [Baglivi, 1710d].

"danneggiato" [Antinori, XVIII]

TERAMO

"(... )La zona dei danni considerevoli dalla parte di settentrione comincia da Camerino e San Ginesio ed include Spoleto, Terni, Teramo, ecc. ( ... )".[Baratta, 1901].

TERAMO (PROVINCIA)

"( ... ) ed infine si aggiunse il tremuoto. Cominciò questo a farsi sentire in Dicembre 1702, e ad ingerire apprensione pe' disastri già cagionati nel Principato ultra e nella Contea di Molise. Ma dalle due ore della notte precedente ai 14 gennaio sino ai due febbraio 1703 alle ore 18 gli scotimenti furono cosi violenti che alcuni edifizj caddero, ed altri molti rimasero maltrattati. Ne abbiam vedute due pruove nel Cap. LXV ed altre in gran numero se ne veggono anche oggi nell'incisione 1703 fatta su mattonelle ne' muri di rinforzo e ne' rinnovati tetti. Abbandonate le case, si ridusse ognuno a passare le fredde notti di quella stagione sotto le tende. Ecco perchè dai 14 gennaio ai 2 febbraio ad ore due della notte si suonano in Campli le campane e ciascuna famiglia si gitta in ginocchio a pregare il Signore, onde tenga lontano somigliante flagello: ed in Teramo nel giorno 2 Febbrajo si sospendono maschere, festini, e teatro. Nel sopra citato volume si scorge che in Campli dai 7 dicembre 1702 ai 31 marzo 1703 niun Consiglio potè congregarsi ob timorem terrae motuum: e ritenuto la prima volta in detto giorno, dovè ragunarsi in piazza, tanto perchè il pubblico palazzo minacciava rovina pe' danni sofferti ( ... )".[Palma, 1833].

TUSSIO

"Tuscio rovinato 15 morti" [Baglivi, 1710g].

"Tossi morirono 15" [Antinori, XVIII]

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana .... I terremoti del 1703 - Norcia-L'Aquila 4.1 - :li

VILLE DI FANO

"Fano, in parte diroccato, dove il terremuoto durò per quasi un quarto d'ora, 12 morti" [Baglivi, 1710g].

ZINCANO l 1703

"( ... ) Mi è noto bensl che all'attuale tenimento di Cortino sta incorporato quello di Zincano, villa distrutta ai due Febbrajo 1703 dal tremuoto, nella cui curata di S. Maria, o percbè non caduta o perchè risarcita, si è celebrata la Messa fmo al 1787 ( ... )".[Palma, 1833].

L'interpretazione delle informazioni in chiave di assegnazione di intensità non è stata per il momento affrontata in considerazione dei problemi interpretativi legati alla complessità del periodo sismico, alle diversità di descrizioni disponibili per una stessa località

Considerazioni sui parametri del Cataloco Per gli eventi maggiori il Catalogo riporta i seguenti parametri:

N. Anno M G Ora m s Lat Lon A t Iep. Bib C od 1284 1703 01 14 18 - 4240 1310 3 10 510 A23 1285 1703 01 16 13 - 4230 1315 3 8 510 235 1291 1703 02 02 10 - 4225 1315 3 9 510 235 1294 1703 02 03 19 45 - 4230 1315 4 8 75 000 1296 1703 02 15 24 - 4224 1252 4 7/8 502 235 1297 1703 02 25 18 30 - 4230 1300 4 8 75 000 1303 1703 03 18 - 4220 13 25 4 8 75 000 1306 1703 03 27 - 4220 13 25 4 8 75 000

In questa fase dello studio non vengono proposte modifiche ai parametri riportati nel Catalogo. Si segnala che in relazione agli eventi del 14 e 16 gennaio e 2 febbraio 1703 le informazioni sinora disponibili non sono in contraddizione con la classificazione proposta dal Catalogo stesso.

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana .... I terremoti del 1703 - Norcia-L'Aquila 4.1 - 'lJ

Bibliografia

Baratta M., 1901. I terremoti d'Italia. Torino.

Dell'Olio A e D. Molin, 1980. Catalogo macrosimico del Lazio, ENEA, inedito.

Postpischl D., ed., 1985a. Catalogo dei terremoti italiani dall'anno 1000 al 1980. Quaderni della Ricerca Scientifica, 114 2B, Bologna.

Stucchi M., 1985. The earthquakes in Centrai Italy, Jenuary-February 1703. Some questions, some preliminary answers. In: Postpischl, D., ed., 1985. Atlas of isoseismal maps of italian earthquakes. Quaderni della Ricerca Scientifica, 114 2A, Bologna

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana .... 4.2 I terremoti del 1703 negli studi sismologici recenti

L'evento del 1703 è stato oggetto di due studi. Il primo (Monachesi ed., 1987) è relativo alla revisione della sismicià di riferimento per tre località della regione Marche. All'interno dello studio Monachesi fornisce i dati sugli effetti dei terrmoti del 1703 per un ampio territorio comprendente le regioni Marche, Abruzzo e Umbria. Fonti principali dello studio sono le relazioni a stampa prodotte nel 1703, i documenti di alcuni archivi storici comunali delle Marche, diari e testi di storia locale non coevi. Lo studio non propone variazioni ai record di Catalogo e fornisce una tabella delle intensità per circa 200 località comprese principalmente nell'area di near-field. Lo studio di Conversini et al. (1990) ha lo scopo di fornire un primo quadro della sismicità storica della provincia di Perugia. Per il terremoto del 1703 lo studio propone una catalogazione degli eventi principali differente da quella del Catalogo e fornisce la tabella delle intensità limitata alle sole località della regione Umbria. Gli autori avvertono che le intensità assegnate vanno considerate solo orientative, poiché basate su un'unica fonte (De Carolis, 1703. Relazione generale delle ruine e mortalità cagionate dalle scosse del terremoto de' 14 gennaro, e 2 febbraro 1703 in Norcia, Cascia, e loro contadi. Roma).

Tabella delle intensità da Monachesi ed., 1987

LOCALITA' PR COORDINATE INT MCS VAIANO MC 10 ALBANETO RI 10 ANTRODOCO RI 10 ARGENTIGU PG 10 A RISCHIA PG 10 A VENDITA PG 10 BARETE AQ 10 BELVEDERE PG 10 BUDA PG 10 CAMPANA AQ 10 CASCINE PG W CASTEL SANTA MARIA PG 10 CHIAVANO PG 10 CHIUSITA MC W CITTAREALE RI 10 CIVITA DI CASCIA PG 10 COLLE D'AVENDITA PG 10 COlLE GIACONE PG 10 COLLEPIEDI * 10 COLLE SANTO STEFANO PG 10 COLMOTINO PG W CORRUMMULA * 10 FORSNO PG 10 MANIGI PG W MEVALE MC 10 MONTAGLIONI PG W

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana .... I terremoti del 1703 negli studi sismologici recenti 42- 2

MONTEBUFO PG 10 MONTEREALE 10 MUCCIAFORA PG 10 OPAGNA PG 10 PAGANELLI PG 10 PETRELLA* 10 PIE'DEL P

NORTOSCE PG 9 OCOSCE PG 9 OCRICCHIO PG 9 OONATO* 9 ONNA AQ 9 PAGANICA AQ 9 PATERNO PG 9 PENDENZA RI 9 PESCARA AP 9 PIANDOLI PG 9 PIEDIRIPA PG 9 PIETRALTA 1E 9 PONTE PG 9 PRECI PG 9 RIOFREDDO MC 9 ROCCANOLFI PG 9 ROCCHETIA PG 9 SAN GIORGIO PG 9 SANTA TRINITA PG 9 SANTEUSANIO FORCONESE AQ 9 SCIEDI PG 9 SELLANO PG 9 SERRAVALLE PG 9 TAZZO PG 9 TREVI (Cascia) PG 9 TRIVIO PG 9 RUSCIO PG 9 VILLA SAN SILVESTRO PG 9 VINDOLI RI 9 VOLCINO * 9 APPIEDO* 7-9 ARQUATA (PIEDIV ALLE) * 7-9 BORGO CERRETO PG 7-9 CALCARIOLA RI 7-9 CASTELLUCCIO PG 7-9 CASTELVECCHIO PG 7-9 COLLE SCILLE (Piedivalle) * 7-9 CORONE PG 7-9 GROTTI RI 7-9 ORVANO PG 7-9 PALMAIOLO (di Cascia)* 7-9 PIEDIVALLE PG 7-9 POOGIO DI CROCE PG 7-9 POOGIO DI V ALLE * 7-9 POOGIO PRIMO CASO PG 7-9 PURO o PUCO DI CASCIA * 7-9 RASENNA MC 7-9 ROALA* 7-9 SAN BERNARDINO * 7-9 SACCOVESCIO PG 7-9 SAN PELLEGRINO PG 7-9 SPOLETO PG 7-9 TEMPERA AQ 7-9 TERNI 7-9 TODIANO PG 7-9 TREVI (Spoleto) PG 7-9 TUTRIO * 7-9 V ALLE (Piedi valle) * 7-9 NOTTORIA PG 6-9 ANCARANO AP 8 APPIGNANO DEL TRONTO AP 8 ARQUATA DEL TRONTO AP 8 CASTEL SAN PIETRO AP 8 CAMERINO MC S8 CAMPLI 1E S8 -" Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana .... I terremoti del 1703 negli studi sismologici recenti 42- 4

FOLIGNANO AP ~8 MALTIGNANO AP ~8 PORCHIANO AP ~8 RIPA BERARDA AP ~8 VISSO MC ~8 ANCARANO PG 7-8 AGRIANO PG 7-8 BORGO AP 7-8 CAMPI PG 7-8 CANTALICE RI 7-8 CASTELSANTANGELO RI 7-8 CERASOLA PG 7-8 CITTA' DUCALE RI 7-8 COLLAZZONI PG 7-8 CROCE MC 7-8 FEMATRE MC 7-8 FOUGNO PG 7-8 PATERNO RI 7-8 POGGIOOOMO PG 7-8 POPOU PG 7-8 RIPATRANSONE AP 7-8 SANTA RUFFINA RI 7-8 TERAMO 7-8 CASTIGNANO AP 6-8 AMANDOLA AP 7 ASCOU PICENO 7 SAN SEVERINO MARCHE MC 7 OFFIDA AP ~7 OSTRA VETERE AN ~7 RECANATI MC ~7 SARNANO MC ~7 CORRIDONIA MC 6-7 FANO PS 6-7 FERMO AP 6-7 GUBBIO PG 6-7 LISCIANO RI 6-7 MONTECASSIANO MC 6-7 NARNI PG 6-7 POGGIO MIRTETO RI 6-7 SANTA VIITORIA IN AP 6-7 MATENANO SULMONA AQ 6-7 TODI PG 6-7 TOLENTINO MC 6-7 TREIA MC 6-7 USIGNI PG 6-7 MONTESANMARTINO MC 6 ORCIANO PS 6 PERUGIA 6 ROMA 6 ANCONA ~6 ARCEVIA AN ~6 CASTELFIDARDO AN ~6 CINGOU MC ~6 CIVITANOVA MARCHE MC ~6 CORINALDO AN ~6 CUPRAMONTANA AN ~6 FABRIANO AN ~6 FOSSOMBRONE PS ~6 FRATTE ROSA PS ~6 lESI AN ~6 MACERATA ~6 MATELICA MC ~6 MONTECOSARO MC ~6 -, POLLENZA MC ~6 Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana .... I terremoti del 1703 negli studi sismologici recenti 42- 5

OSIMO AN S6 PENNA SAN GIOVANNI MC S6 SAN GINESIO MC S6 URBINO PS S6 URBISAGUA MC S6 GUALDO TADINO PG 5 ROCCAMONFINA 5 VELLETRI RI 5 VITERBO 5 FIRENZE 4-5 NAPOLI 4-5 PISTOIA 4-5 MILANO 3-4 VENEZIA 3-4 GAGLIANVECCHIO MC F NOCERA UMBRA PG F MONTEGRANARO AP ? PERGOLA PS ? PESARO ? RIMINI FO ? SANT'ANDREA PG ? SIGILLO* ? ZINCANO * ?

Tabella delle intensità da Conversini et al., 1990

LOCALITA' PR COORDINATE INT MCS COLLE D'AVENDITA 42:45-13:03 10/11 PAGANELLI 42:44-13:08 10/11 APICINO 10 A VENDITA 42:45-13:03 10 BELVEDERE 43:45-13:05 10 CASTEL SANTO STEFANO 42:42-13:04 10 CHIVANO 42:39-13:04 10 CIVITA DI CASCIA 42:40-13:07 10 COLLE MARINO 10 COLMOTINO 42:43-13:04 10 CORONELLA 42:38-13:04 10 FORSNO 42:48-13:01 10 MALTIGNANO 42:42-13:03 10 MONTAGLIONI 42:52-13:00 10 NORCIA 42:48-13:06 10 RUSCIO 42:38-12:57 10 SAN MARCO 42:43-13:08 10 SAVELU 42:44-13:08 10 SERVIGUO 42:42-13:04 10 TERRABE' 10 TROGNANO 42:38-13:04 10 VALCADARA 42:44-13:08 10 VILLA SAN SILVESTRO 42:39-13:03 10 BUDA 42:38-13:02 9110 CASTELLUCCIO 42:50-13:02 9/10 MANIGI 42:43-13:05 9/10 MEVALE 42:54-12:59 9/10 OCRICCHIO 42:44-13:06 9/10 SAN PELLEGRINO 42:45-13:09 9/10 SANTA TRINITA 42:41-13:04 9/10 TAZZO 42:43-13:03 9/10 ABETO 42:50-13:04 9 ALIENA 42:46-13:02 9

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana .... I terremoti del 1703 negli studi sismologici recenti 42- 6

ARGEN11LLE (T.re Argentigli) 42:47-13:00 9 BELFORTE 42:51-12:58 9 BISELU 42:48-12:59 9 CASCIA 42:43-13:01 9 CASCINE 42:50-13:04 9 CASTEL SAN GIOVANNI 42:41-13:04 9 CASTEL SANTA MARIA 42:42-13:07 9 CERRE'IO DI SPOLE'IO 42:49-12:56 9 CORONE 42:53-13:01 9 FOGUANO 42:44-13:03 9 FRASCARO 42:45-13:09 9 FERGINO 42:50-12:57 9 GIAPPIEDI 42:44-12:59 9 MONTEBUFO 42:50-13:02 9 OPAGNA 42:39-13:06 9 PIEDIRIPA 42:44-13:07 9 ROCCAPORENA 42:43-12:58 9 ROCCHETTA 42:46-12:56 9 SANT'ANDREA 42:43-13:07 9 SCIEDI 42:42-13:02 9 SERRAVALLE 42:47-13:01 9 TRIMEZZO 42:39-13:07 9 TRIPONZO 42:50-12:56 9 VALDONICA 42:40-13:03 9 CASTELVECCHIO 42:53-13:01 8/9 CERASOLA 42:46-13:00 8/9 COLLE GIACONE 42:43-12:59 819 NOR10SCE 42:48-12:56 8/9 PATERNO 42:46-12:52 8/9 PONTE (Castello di) 42:48-12:55 8/9 ROCCANOLFI 42:52-13:01 8/9 TODIANO 42:51-13:04 819 TRIVIO 42:39-12:59 8/9 ANGRIANO 42:46-13:02 8 ATRI 42:44-13:01 8 CAMPI 42:51-13:06 8 COLFORCELLA 42:44-13:01 8 COLLAZZONI 42:56-13:00 8 LEGOGNE 42:48-13:02 8 MONTELEONE DI SPOLE'IO 42:39-12:57 8 MUCCIAFORA 42:45-12:45 8 OCOSCE 42:43-13:00 8 PIANDOLI 42:46-12:59 8 POGGIODOMO 42:43-12-56 8 POGGIO PRIMOCASO 42:45-12:59 8 POPOU 42:45-13:06 8 PRECI 42:53-13:02 8 RIOFREDDO 42:56-12:59 8 SAN GIORGIO 42:45-13:01 8 ANCARANO 42:50-13:06 7/8 LOGNA 42:45-13:01 7/8 PALMAIOLO 42:43-13:02 7/8 SACCOVESCIO 42:54-13:02 7/8 SANTA AN10NILLA 7/8 ACQUARO 42:51-13:04 7 COLLESCILLE 42:52-13:03 7 FOUGNO 42:57-12:43 7 NOTTORIA 42:44-13:09 7 ORVANO 42:55-13:02 7 PIEDIVALLE 42:51-13:04 7 POGGIO DI CROCE 7 PURO 42:44-13:01 7 ROALA 7 ROSENNA 42:56-12:57 7 SPOLE10 42:44-12:44 7

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana .... I terremoti del 1703 negli studi sismologici recenti 4.2- 7

TREVI 42:53-12:45 7 USIGNI 42:42-12:56 7 VALLE 42:52-13:04 7 VEITURIA 7

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana .... 4.3 Cenni sulla situazione politico-amministrativa dell'Italia centrale tra la fine del XVII e i primi del XVIII secolo

Come risulta dalla analisi attraverso i cataloghi, i maggiori effetti dei terremoti del 1703 si registrarono su un'ampia area al confine tra lo Stato della Chiesa e il Regno di Napoli, i due regni italiani più estesi dell'epoca. Ciascuno di questi stati aveva una complessa struttura istituzionale le cui caratteristiche si riflettono nelle diverse tipologie di documentazione archivistica prodotta dagli organi di governo e nei diversi li velli di disponibilità e ubicazione della documentazione stessa. La ricostruzione degli effetti dei terremoti del 1703 ha per presupposto la possibilità di individuare fonti di prima mano, tra le quali rivestono estrema importanza - per le loro caratteristiche di ufficialità e dettaglio - i documenti prodotti e raccolti dalle magistrature che per dovere d'ufficio potrebbero/dovrebbero aver rilevato gli effetti dei terremoti e/o avere preso provvedimenti in merito. Per questo motivo si è riservata attenzione al problema dell'inquadramento storico dei territori colpiti dai terremoti del 1703 e particolarmente all'identificazione delle strutture amministrative aventi competenze sui territori che si presumono interessati dagli effetti maggiori.

4.3.1 Lo Stato della Chiesa Nel 1703 lo Stato della Chiesa si estendeva in una fascia che attraversava in larghezza l'Italia centrale abbracciando la totalità delle attuali regioni Umbria e Marche e gran parte dell'Emilia Romagna e del Lazio. Il papa Clemente XI (il pesarese Gianfrancesco Albani, regnante dal 1700 al 1721) era titolare assoluto della sovranità e deteneva il potere politico effettivo, valendosi, per la gestione delle varie branche dell'amministrazione statale, della collaborazione delle Congregazioni (commissioni composte di cardinali). Le congregazioni 'di Consulta' e 'del Buon Governo' erano il vertice della struttura amministrativa interna, e come tali si presentano come potenziali produttrici/raccoglitrici di informazioni sui danni provocati dai terremoti del 1703 nel territorio dello Stato della Chiesa. Anche la Reverenda Camera Apostolica (tesoreria), pur occupandosi soprattutto della gestione complessiva del denaro pubblico, aveva parte nell'amministrazione del territorio e potrebbe aver prodotto documentazione d 'interesse. A livello periferico lo Stato della Chiesa era di viso in province rette da cardinali (Legati) o prelati (governatori) dai quali avrebbero dovuto dipendere tutti i centri

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sism.icità dell'area aquilano-teramana ... Cenni sulla situazione politico - amministrativa 43- 2

compresi nei rispettivi territori. Il condizionale è d'obbligo perché le province dello Stato della Chiesa, oltre ad essere realtà territoriali incerte e variabili nel tempo, non erano le uniche circoscrizioni amministrative presenti sul territorio. Infatti molte delle città esistenti all'interno di ciascuna 'provincia', specie quelle che avevano nel loro passato esperienze di autonomia politica e conservavano un controllo abbastanza forte sui loro contadi, erano riuscite ad ottenere il rango di 'governi', retti da governatori minori dipendenti non dal governatore provinciale ma direttamente da Roma. A livello locale la struttura amministrativa dello Stato della Chiesa era caratterizzata dalla diffusa presenza di organi di governo municipali (consigli comunali), privi nella sostanza di qualsiasi potere politico e assai limitati nella gestione degli affari dalla compresenza in loco dei rappresentanti governativi e dal controllo della Congregazione del Buon Governo ma molto attivi nel produrre documentazione di vada natura. La situazione amministrativa delle parti dello Stato della Chiesa che potrebbero aver risentito i maggiori effetti dei terremoti del 1703 appare alquanto complessa. Di seguito si cercherà di riassumerne, senza pretesa di completezza, alcuni aspetti ' . salienti. L'area maggiormente danneggiata dovrebbe essere compresa nella Prefettura di Montagna, una circoscrizione formata da comuni del Nursino e territori circostanti (Norcia, Cascia, Cerreto, Monteleone, Arquata e Labro), che non dipendeva dal Governo Generale dell'Umbria ma aveva un proprio governatore nominato dal papa e residente a Norcia. Altre aree gravemente danneggiate e gravitanti, nel 1703, nell'area di influenza del Governo Generale dell'Umbria sono i territori dei governi di Spoleto e Rieti. Quest'ultimo comprendeva la metà occidentale della attuale provincia mentre la parte orientale (comprendente Accumoli, Amatrice, Cittareale, Leonessa, Cantalice, Cittaducale e il Cicalano), che pure subì gravissimi danni faceva parte del Regno di Napoli. Nell'area attualmente laziale potrebbero aver subito danni in particolar modo la provincia di Sabina e il territorio farfense, che costituiva un governo separato. Nell'area marchigiana si ritiene che gli effetti maggiori possano aver interessato i territori del presidato di Montalto che occupava una fascia compresa tra il versante orientale dei Sibillini e il mare e il governo di Ascoli, confinante con il Regno di Napoli lungo tutto il suo lato meridionale. Sia il preside di Montalto sia il governatore di Ascoli dipendevano direttamente da Roma.

4.3.2 Il Regno di Napoli

Osservatorio GeofiSico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... Cenni sulla situazione politico - amministrativa 43- 3

Nel 1703 il Regno di Napoli è da due secoli sotto il dominio spagnolo. L'avvento degli Spagnoli mantiene pressoché inalterata l'esistente struttura amministrativa locale, introducendo però due sostanziali novità: un viceré, sempre individuato in un nobile spagnolo (in questo periodo il marchese di Villena), che governa per conto del re di Spagna; il Consiglio Collaterale, composto dai principali notabili del Regno, creato per aiutare e al tempo stesso controllare l'operato del Viceré stesso. Due esponenti del Collaterale (Audiutori Generali) rappresentano il Regno presso il Supremo Consiglio d'Italia, che dal 1555 opera presso la Corte di Spagna (Madrid), quale organo consultivo e di governo per le questioni relative ai possedimenti spagnoli in Italia, Milano, Napoli e Sicilia. Gli altri importanti organi amministrativi centrali del Regno di Napoli erano le Segreterie di Stato e di Guerra e di Giustizia, che affiancano il Viceré; la Regia Camera Sommaria, l'istituzione più importante per quanto riguarda tutte le materie amministrative, economiche e finanziarie. Accanto a questi uffici dalle vaste attribuzioni, operavano una miriade di uffici minori. Il Regno era diviso in dodici province (Abruzzo Citra, Abruzzo Ultra, Principato Citra, Principato Ultra, Terra di Lavoro, Basilicata, Capitanata, Contado di Molise, Terra di Bari e Terra d'Otranto). Diversamente da quanto si riscontra nello Stato della Chiesa l'amministrazione delle province napoletane era centralizzata e uniforme: il governatore provinciale (Preside) riuniva poteri di capo civile e militare ed era coadiuvato dall'Udienza Regia, che assommava compiti di intendenza amministrativa e di corte di giustizia d'appello. Una serie di percettorìe (centri di raccolta delle imposte) dipendenti dalla Camera della Sommaria completava la struttura amministrativa provinciale. In ciascuna provincia era inoltre dislocato un certo numero delle compagnie componenti l'esercito napoletano.

Bibliografia

Chiurazzi F. e Milone P., 1990. Relazione sulle istituzioni del Regno di Napoli tra XVI e XVIII secolo. Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata, Rapporto interno.

Galasso G., 1974. Potere e istituzioni in Italia, Torino.

Mazzoleni J., 1978. Le fonti documentarie e bibliografiche dal sec. X al sec. XX conservate presso l'Archivio di Stato di Napoli, Napoli, 2 voli.

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... Cenni sulla situazione JX>litico - amministrativa 43- 4

Pacichelli G. B., 1703. Il Regno di Napoli in prospettiva diviso in dodeci provincie (... ), Napoli.

Volpi R., 1983, Le regioni introvabili. Centralizzazione e regionalizzazione dello Stato pontificio, Bologna.

Osservatorio GeofiSico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... 4.4 Il territorio aquilano-teramano nel 1703: cenni storici

4.4.1 Struttura politico - amministrativa La provincia napoletana che risenti maggiormente degli effetti dei terremoti del 1703 è quella di Abruzzo Ultra (così detta perché posta - rispetto alla capitale del Regno - oltre il fiume Pescara). L'Abruzzo Ultra comprendeva i territori delle attuali province di L'Aquila e Teramo e circa metà del territorio della attuale provincia di Rieti (con Accumoli, Amatrice, Antrodoco, Cantalice, Cittaducale, Cittareale, Leonessa, Montereale, Posta). La capitale provinciale dell'Abruzzo Ultra era Aquila (oggi L'Aquila), sede della Udienza regia. Tra la fine del XVII e i primi del XVlli secolo un tribunale supplementare venne stabilito a Teramo. A livello locale il territorio era diviso in terre demaniali e terre feudali (nell'uso meridionale il termine "terra" indica una circoscrizione comunale senza caratteri distintivi di fondo). Le terre demaniali erano sotto il controllo statale diretto; le terre feudali erano soggette ai feudatari, responsabili a loro volta nei confronti dello stato: l'ampiezza della sovranità feudale dipendeva dai rapporti di forza tra stato e feudatario. L'autonomia comunale variava a seconda della importanza della località e delle contrattazioni intercorse tra "università" (complesso degli abitanti) e autorità superiore: in linea di massima essa era molto minore nelle terre feudali che non in quelle demaniali. La gerarchia delle località seguiva un ordine di grandezza: al livello più basso si trovavano le piccole università rurali; in ordine di popolazione venivano poi le terre più grosse e le città. Allivello più alto si situavano le città regie, che godevano di particolari privilegi. L'ordinamento amministrativo locale era formato dal parlamento (assemblea degli uomini adulti aventi diritto), il vero amministratore della comunità, che eleggeva gli incaricati del reggimento ordinario dell'università (Sindaco/i e Eletti). Nelle città - dove l'elevato numero degli abitanti avrebbe reso impraticabile la partecipazione di tutti gli aventi diritto all'attività parlamentare - il parlamento era sostituito da un più ristretto Consiglio o Decurionato. Il parlamento era affiancato e presieduto da un rappresentante dell'autorità superiore (statale o feudale) detto Capitano, che disponeva di una propria corte composta da assessori, notaio, milizia. Imposta reale diretta era il focatico (si pagava da ciascun fuoco, o famiglia, sia congiuntamente alle altre imposte dovute al governo, che separatamente). Il focatico straordinario si imponeva in circostanze speciali, per esempio in occasione di nuove costruzioni.

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... Il territorio aquilano-teramano nel 1703: cenni storici 4.4- 2

La provincia di Abruzzo Ultra contava 39196 "fuochi" sui 394721 fuochi del Regno, la cui popolazione complessiva ammontava, secondo Pacichelli ( 1703) a 2.519. 700 anime.

4.4.2 Struttura ecclesiastica Nel 1703 il territorio della provincia di Abruzzo Ultra era diviso tra le diocesi di Ascoli, Aquila, Atri-Penne, Campli, Cittaducale, Pescina (diocesi dei Marsi), Rieti e Teramo. Le diocesi i cui territori potrebbero essere stati maggiormente interessati dai terremoti del 1703 sono quelle di Ascoli, Aquila, Cittaducale e Rieti. Una ricostruzione cartografica del territorio della diocesi di Aquila è disponibile in Donvito e Pellegrino (1973). Lo stesso testo comprende un elenco delle località facenti capo alla diocesi di Cittaducale (Borghetto, Calcariola, Canetra, Cantalice, Castel S. Angelo, Cerreto, Cittaducale, Colle Rinaldi, Le Grotte, Li Miccioni, Lisciano, Lugnano, Nozza, Paterno, Pendenza, Ponte, Rocca di Fondi e S. Rufino ). Accumoli e Amatrice facevano parte della diocesi di Ascoli (odierna Ascoli Piceno) mentre Antrodoco, Borbona, Cittareale e Leonessa appartenevano alla diocesi di Rieti.

Bibliografia

Cassese L. (ed.), 1940. Guida storica e bibliografica degli archivi e delle biblioteche d'Italia. VI/Parte I. Provincia di Aquila: Città di Aquila, Roma.

Colapietra R., 1987. Insediamenti ambientali e funzione socio-culturale degli ordini religiosi in Abruzzo, Molise e Capitanata fra Quattro e Settecento, in. B. Pellegrino e F. Gaudioso (edd.), Ordini religiosi e società nel Mezzogiorno moderno. Atti del seminario di Studio (Lecce, 29-31 gennaio 1986), Galatina.

Donvito L. e B. Pellegrino, 1973. L'organizzazione ecclesiastica degli Abruzzi e Molise e Basilicata nell'età post tridentina (sec. XVII), Firenze.

Monachino V., E. Boaga, L. Osbat, S. Palese, 1990. Guida degli archivi diocesani d'Italia, I, Roma.

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... Il territorio aquilano-teramano nel 1703: cenni storici 4.4- 3

Pacichelli G. B., 1703. Il Regno di Napoli in prospettiva diviso in dodeci provincie ( ... ), Napoli.

Ricciotti L., 1979. Aspetti di vita religiosa in Abruzzo dopo la riforma tridentina, L'Aquila

Signorini A., 1868. La diocesi di Aquila descritta e illustrata, 2 voli. L'Aquila.

Osservatorio Geoftsico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... 4.5 Fonti In questo paragrafo si riporta un elenco di fonti documentarie e narrative potenzialmente utili per la ricostruzione degli effetti dei terremoti di Norcia-L'Aquila del 1703 in area aquilano-teramana. Le fonti documentarie provengono dai fondi archivistici di organi di governo laici ed ecclesiastici brevemente descritti nel paragrafo precedente, e individuati come quelli che potrebbero avere registrato i terremoti o preso provvedimenti in merito. Le fonti sono suddivise per archivio di conservazione; per ciascun fondo archivistico vengono forniti una breve descrizione della magistratura produttrice e l'indicazione dei documenti ritenuti d'interesse. Le fonti narrative comprendono testi coevi e non coevi di natura non documentaria. n criterio di scelta adottato si riproponeva di privilegiare, per quanto possibile, le fonti coeve e specialmente le cronache locali e i diari privati: finora, tuttavia, è stato possibile reperire solo pochissime indicazioni di questo tipo. Per quanto riguarda le fonti non coeve, sono state prese in considerazione edizioni di documenti, monografie storiche sulle località dell'area aquilano-teramana che l'analisi attraverso i cataloghi indica come interessate dagli effetti dei terremoti del 1703, studi su temi di demografia· storica, economia, cultura materiale utili per contestualizzare le informazioni sugli effetti dei terremoti. In una sezione a parte è stata raccolta una scelta di titoli di riviste storiche da considerare come ulteriori repertori bibliografici.

4.5 .l Fonti documentarie

4.5.1.1 Archivi di Stato

Archivio di Stato di Napoli Archivio del Consiglio Collaterale Come si è detto il Consiglio Collaterale, istituito nel 1505, era preposto alla trattazione di tutti gli affari di governo civili, militari, ecclesiatici, finanziari, politici, giudiziari e giurisdizionali; affiancava il Viceré nell'esercizio del potere e, in caso di sua assenza o morte, assumeva in sua vece la direzione del governo. Nel XVIII secolo il Consiglio Collaterale, presieduto dal viceré, era composto da cinque Reggenti Collaterali o Audiutori del Re, due dei quali napoletani e tre spagnoli e da una ventina di consiglieri nobili, tutti eletti dal re.

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... Fonti 45- 2

La cancelleria del Consiglio Collaterale svolgeva una duplice funzione di trasmissione a Napoli delle deliberazioni prese in Spagna riguardo agli affari napoletani e viceversa di trasmissione alla Corte di Madrid delle deliberazioni prese dal Collaterale di Napoli. La cancelleria svolgeva adempiva inoltre compiti propri di questo tipo di ufficio anche nei confronti di organi interni, quali le due Segreterie del Viceré. L'archivio del Consiglio Collaterale, che ha subito danni limitati nel corso dei bombardamenti del1943, è diviso in quattro fondi: l) la Cancelleria; 2) il Consiglio (atti di natura consultiva); 3) il Tribunale (processi istruiti dal Collaterale in qualità di supremo tribunale giudiziario); 4) la Segreteria (atti, memoriali e questioni diverse discusse dal Consiglio del Collaterale tramite il Segretarius Regni). All'interno di questi fondi come di potenziale interesse:

Collaterale, Cancelleria& Partium, 1509-1734. *** NC 1509-1734 Italia meridionale ND

Collaterale, Cancelleria.& Curiae, 1522-1724. *** NC 1522-1724 Italia meridionale ND

Collaterale, Cancelleria, Comune, 1546-1721. *** NC 1546-1721 Italia meridionale ND

Collaterale, Cancelleria, Exortatoriarum Curiae, 1630- *** NC 1715. 1630-1715 Italia meridionale ND

Collaterale, Cancelleria, Provisionum, 1571-1734. *** NC 1571-1734 Italia meridionale ND

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... Fonti 45- 3

Collaterale, Cancelleria, Decretorum, 1614-1734. *** NC 1614-1734 Italia meridionale ND

Collaterale, Cancelleria, Notamentorum, 1620-1712. *** NC 1620-1712 Italia meridionale ND

Collaterale, Cancelleria, Diversorum, 1636-1735. *** NC 1636-1735 Italia meridionale ND

Collaterale, Consiglio, Consulte originali, 1605-1733. *** NC 1605-1733 Italia meridionale ND

Collaterale, Consiglio, Notamenti, 1610-1735. *** NC 1610-1735 Italia meridionale ND

Collaterale, Segreteria, Risoluzioni e proposte, 1582- *** NC 1735. 1582-1735 Italia meridionale ND

Collaterale, Segreteria, Affari diversi, 1601-1735. *** NC 1601-1735 Italia meridionale ND

Archivio dei Viceré Il viceré era coadiuvato dalle due Segreterie di Stato e Guerra e di Giustizia (dirette da due Segretari) che emanavano tutti gli ordinamenti, le provvidenze e le istruttorie delle questioni da sottoporre al Consiglio Collaterale e avevano autorità e giurisdizione ben distinte da quelle del Collaterale stesso. Tutti i provvedimenti presi direttamente dal Viceré venivano comunicati al Consiglio Collaterale, alle altre autorità centrali e periferiche e ai singoli cittadini dalle Segreterie del viceré. La Segreteria di Stato e guerra trasmetteva, tramite i Viglietti, gli ordini vicereali riguardanti l'esercito, il regio patrimonio e le università. La Segreteria di giustizia trasmetteva, tramite gli Ordini, le disposizioni concernenti l'amministrazione giudiziaria e l'elezione dei magistrati.

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L'archivio dei Viceré è il più colpito dai bombardamenti del 1943: ne rimane un insieme di frammenti distribuiti in :all'interno delle quali si segnalano come di potenziale interesse:

Archivio dei Viceré, Viglietti, Abruzzo Citra, 1631- *** NC 1734, nn. 1-30. 1631-1734 Ordini diretti alle amministrazioni provinciali e a privati, per affari di Chieti (prov.) amministrazione civile. Pescara (pro v.) ND

Archivio dei Viceré, Giunte. *** NC Ordini diretti a magistrature speciali o temporanee. Italia meridionale ND

Archivio dei Viceré, Registro dei dispacci, 1696-1706. *** NC 1696-1706 Italia meridionale ND

Archivio dei Viceré, Scritture diverse della Segreteria *** NC dei Vicerè, 1555-1734. 1555-1734 E' la serie più consistente, formata da carte sciolte, tra le quali sono degne Italia meridionale di rilievo le corrispondenze tra il viceré e le autorità provinciali e quelle con il governo di Madrid. ND

Archivio della Regia Camera della Sommaria La Regia Camera della Sommaria, organo che riassumeva le maggiori competenze nel campo economico e finanziario, era composta dal Luogotenente, dai Presidenti, dai Razionali e dagli Attuari. La Sommaria trattava tutti gli affari e le cause fiscali o pertinenti alle università. Rientravano nelle sue competenze, oltre alla sorveglianza sullo stato dei castelli, degli arsenali, delle galere e su qualunque spesa spettante all'esercito e alla marina (appalti e forniture militari), anche la numerazione dei fuochi delle università e le operazioni relative al catasto. La corrispondenza tra la Sommaria e i percettori provinciali concerne le esazioni fiscali, gli affitti, dogane, gabelle, arrendamenti (appalti delle imposte) e tutte le imposte di competenza della Sommaria stessa. Pertanto l'archivio di questa istituzione si configura come uno dei più rilevanti per la ricostruzione dei rapporti tra organi di governo centrali e amministrazioni periferiche. L'archivio comprende le serie: Ruote; Segreteria; Materie feudali; Patrimonio, all'interno delle quali si segnalano come di potenziale interesse:

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Regia Camera della Sommaria, Conti Comunali Antichi *** NC o delle Università, Abruzzo Citra, 1590-1806. 1590-1806 Chieti (prov.) Pescara (prov.) ND

Regia Camera della Sommaria, Conti Comunali Antichi *** NC o delle Università, Abruzzo Ultra, 1722-1805. 1590-1806 L'Aquila (prov.) Teramo (prov.) ND

Regia Camera della Sommaria, Dipendenze della *** NC Sommaria, fase. n 340/4. 1703 ND (De Matteis, 1973) Abruzzo Cedolario della Provincia di Abruzzo Ultra riguardante le imposizioni ordinarie e straordinarie. Dati sulle esenzioni fiscali concesse alle località danneggiate dai terremoti del 1703: ad Aquila esenzione per dieci anni, a Castelnuovo, Pizzoli e Cittareale per 8 anni, per 4 anni ad Antrodoco, Aragno, Arischia, Assergi, Bagno, Barete, Bazzano, Borbona, Cagnano, Camarda, Civita Tomassa, Collepietro, Coppito, Fagnano, Filetto, Forcella, Onna, Paganica, Pescomaggiore, Preturo, Picenze, Pizzoli, Poggio Picenze, Poggio S.Maria, Posta, Rocca S. Stefano, Roio, Sassa, S. Nicandro (Leporanico), S. Eusanio, Scoppito, Tempera, Tornimparte, Tussillo, Villa Sant'Angelo.

Regia Camera della Sommaria, Fabbriche e *** NC fortificazioni.,_ Torri e Castelli: Abruzzo Citra, 1579-1701. 1579-1701 Chieti (prov.) Pescara (prov.) ND

Regia Camera della Sommaria, Fabbriche e *** NC fortificazioni.,_ Torri e Castelli: Abruzzo Ultra, 1575-1806. 1575-1806 L'Aquila (prov.) Teramo (prov.) ND

Regia Camera della Sommaria, Patrimonio, Diversi, *** NC 1522-1712. 1522-1712 Italia meridionale ND

Regia Camera della Sommaria, Patrimonio, Partium, *** NC 1503-1734. 1503-1734 Italia meridionale ND

Regia Camera della Sommaria, Segreteria, Carte reali, *** NC 1536-1732. 1536-1732 Italia meridionale ND

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Regia Camera della Sommaria, Segreteria, Diversorum, *** NC 1501-1732. 1501-1732 Italia meridionale ND

Regia Camera della Sommaria, Segreteria, Viglietti *** NC originali e dispacci, 1611-1806. 1611-1806 Italia meridionale ND

Regia Camera della Sommaria, Tesorieri e Percettori *** NC Provinciali, Tesorieri e Percettori di Abruzzo Citra, 1458-1806 1458-1806. Chieti (prov.) Pescara (prov.) ND

Regia Camera della Sommaria, Tesorieri e Percettori *** NC Provinciali, Tesorieri e Percettori di Abruzzo Ultra, 1468-1806 1468-1806. L'Aquila (prov.) Teramo (prov .) ND

Archivio di Stato di L'Aquila L'Archivio conserva scritture delle amministrazioni statali che hanno operato nella provincia, ivi compreso l'ex circondario di Cittaducale, entrato a far parte nel 1927 della provincia di Rieti. Ad eccezione del fondo lacunoso della Presidenza di Abruzzo Ultra (governo provinciale) relativo al periodo 1723-1806, tutta la documentazione riguarda il periodo napoleonico e la restaurazione. Archivio civico aquilano Il fondo più importante dell'Archivio di Stato di L'Aquila è quello Civico aquilano, comprendente - oltre alle scritture del comune aquilano - anche documenti di provenienza ecclesiastica e privata. Questo fondo subl danni notevoli nel corso dell'occupazione francese del 1799. Di seguito si segnalano le serie di potenziale interesse, tra cui quella dei catasti, all'interno della quale De Matteis (1973) segnala la Numerazione dei fuochi del 1712, contenente una ricca documentazione dei danni causati dal terremoto agli edifici aquilani. Mancano quasi completamente scritture relative ai pure numerosi monasteri soppressi della città e provincia.

Archivio civico aquilano, Reformationi, 1467-1541; 1554- *** NC 1626; 1635-1778, regg. 46. L'Aquila ND

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Archivio civico aquilano, Bandi, 1467-sec.XVIII, regg. *** NC 38. L'Aquila ND

Archivio civico aquilano, Libri mastri, 1471-1714, regg. *** NC 49. L'Aquila ND

Archivio civico aquilano, Provvisioni ed ordini, secc. *** NC XVI-XVlll. L'Aquila ND

Archivio civico aquilano, Catasti, secc. XV -XVIII, regg. *** NC 106. L'Aquila ND Provincia di De Matteis (1973) segnala nel registro U-97/3° la Numerazione ostiaria ... fatta in anno 1712, contenente dati sui danni causati dal terremoto agli L'Aquila edifici di L'Aquila e sulla ricostruzione. La serie comprende oltre ai catasti della città, anche catasti di castelli del contado, tutti però del XVI secolo.

Sezione di Archivio di Stato di Sulmona Il circondario di Sulmona apparteneva alla provincia di Abruzzo Citra. La Sezione di Archivio di Stato, istituita nel 1960, conserva atti notarili e parte degli atti giudiziari del circondario. Una sommaria analisi non ha permesso di individuare documentazione di potenziale interesse.

Archivio di Stato di Teramo (omissis)

4.5.1.2 Archivi storici comunali Le competenze e l'autonomia amministrativa delle comunità del Regno di Napoli erano forse troppo ristrette per giustificare una produzione documentaria ricca come quella delle loro controparti esistenti in altri stati italiani preunitari. Cause esterne di varia natura (guerre, provvedimenti amministrativi per la tutela degli archivi, ten·emoti) hanno contribuito a falcidiare il patrimonio storico degli archivi comunali abruzzesi. Secondo Cassese (1940) nessuno degli archivi comunali della provincia di L'Aquila conserva documenti di potenziale interesse per la ricostruzione degli effetti dei terremoti del 1703. Le scritture conservate presso le sedi comunali partono in genere dai primi del XIX secolo, più raramente dalla metà del XVIII secolo. I documenti più antichi ancora esistenti possono essere stati trasferiti, a seconda dei casi, presso gli Archivi di Stato di L'Aquila o di Napoli.

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Di seguito si indicano i fondi comunali conservati presso l'Archivio di Stato di L'Aquila che potrebbero contenere documentazione d'interesse.

Archivio di Stato di L'Aquila, Comune di Arischia, 1542- *** NC 1930, bb. 168 e prott. 75. Arischia ND

Inventario del 1938.

Archivio di Stato di L'Aquila, Comune di Camarda, *** NC 1649-1930, bb. 163 e prott 10. Camarda ND

Inventario del 1938.

Archivio di Stato di L'Aquila, Comune di Lucoli, 1636- *** NC 1928, bb. 72 e prott. 48. Lucoli ND

Inventario del1938.

Archivio di Stato di L'Aquila, Comune di Paganica, *** NC 1676-1927,bb. 156. Pagani ca ND

Inventario del 1938.

Archivio di Stato di L'Aquila, Comune di Rocca di *** NC Cambio, 1668-1764, regg. 8. Rocca di Cambio ND Elenco.

Archivio di Stato di L'Aquila, Comune di Roccaraso, *** NC 1447-1867, voll. 20. Roccaraso ND

Inventario del1938.

Archivio di Stato di L'Aquila, Comune di Roio Piano, *** NC 1638-1927, bb. 93. Roio Piano ND

Inventario del 1938.

4.5.1.3 Archivi ecclesiastici Una sintetica descrizione dei fondi dell'archivio diocesano e degli altri archivi ecclesiastici di L'Aquila, nello stato in cui si trovavano prima della seconda guerra mondiale, si trova in Cassese (1940). Da indagini recenti l'archivio diocesano di Ascoli Piceno risulta non inventariato. Non sono stati reperiti inventari di altri archivi diocesani di potenziale interesse (il solo archivio diocesano abruzzese citato in

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Monachino et al., 1990 è quello di Pescara e Penne, diocesi che attualmente ingloba l'antica diocesi di Atri Penne).

Archivio della curia arcivescovile di L'Aquila, Registri *** NC dei battesimi, morti e matrimoni, secc. XVI-XIX. L'Aquila ND Diocesi di L'Aquila

Archivio capitolare della cattedrale dei SS. Massimo e *** NC Giorgio, Libri parrocchiali, dal 1569. L'Aquila ND

Archivio capitolare della cattedrale dei SS. Massimo e *** NC Giorgio, Libri parrocchiali, dal 1569. L'Aquila ND

Bibliografia

Cassese L. (ed.), 1940. Guida storica e bibliografica degli archivi e delle biblioteche d'Italia. VI/Parte I. Provincia di Aquila: Città di Aquila, Roma.

Cassese L. (ed.), 1940. Guida storica e bibliografica degli archivi e delle biblioteche d'Italia. VI/Parte II. Provincia di Aquila: Comuni della provincia di Aquila, Roma.

Celli Giorgini M. R., Cicconi F., 198*. Sezione di Archivio di Stato di Sulmona. In: Guida Generale degli Archivi di Stato Italiani, II, Roma.

Celli Giorgini M. R., G. Volpe Ciucci, M. Giacinti, 198*. Archivio di Stato di L'Aquila. In: Guida generale degli Archivi di Stato italiani, II, Roma.

De Matteis A., 1973, L'Aquila e il contado. Demografia e fiscalità (secoli XV -XVIII), Napoli.

Mazzoleni J., 1978. Le fonti documentarie e bibliografiche dal sec. X al sec. XX conservate presso l'Archivio di Stato di Napoli, Napoli, 2 voll.

4.5.2 Fonti narrative

Bonanni T., 1863. Memoria sull'autonomia in che nacque *** p e progredlla città dell'Aquila e della disposizione delle L'Aquila F antiche sue strade dell'avvocato Teodoro dei baroni Bonanni, Aquila. -, Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... Fonti 45- 10

Bonanni, T., 1836. Cenni storici su l'ordine dei Servi di *** NC Maria e su la Congregazione dei Setti Dolori in Aquila, L'Aquila ND Aquila.

Bonanni, T., 1884. Corografia delle Opere Pie della Prov. *** NC dell'Aquila degli Abruzzi, Relazione dell'anno 1883, L'Aquila ND L'Aquila.

Carderi B., 1970. Testimonianze domenicane dal fondo *** p notarile dell'Archivio di Teramo, Teramo. Teramo F

Casti E., 1890. L'Aquila degli Abruzzi dalla morte di *** NC Filippo IV al tremuoto del 1703, Bollettino della 1665-1703 deputazione abruzzese di storia patria Anton Ludovico L'Aquila ND Antinori, II: 113-159.

Colapietra R., 1978. L'Aquila dell'Antinori - Strutture *** NC sociali ed urbane della città nel Sei e Settecento, 1601-1800 ND L'Aquila. L'Aquila

Il quarto capitolo è interamente dedicato ai terremoti del 1703 e alle loro conseguenze sulla vita aquilana.

Colapietra R., 1980. L'Òrganismo munìcipale dell'Aquila *** c in età spagnola. In: Studi in memoria di Ernesto 1503-1707 F Pontieri, Archivio Storico per le Province Napoletane, 3• L'Aquila serie, XIX.

Colapietra R., 1981. Cultura materiale e cultura "colta" *** c all'Aquila tra Sei e Settecento. Critica storica, 572-624. 1601-1800 F L'Aquila

Colapietra R., 1982. L'Aquila attraverso il catasto *** c onciario (sec. XVIII), Storia Urbana, 21: 3-30. 1701-1800 L'Aquila F

Colapietra R., 1984. Spiritualità coscienza civile e *** c mentalità collettiva nella storia dell'Aquila, Deputazione 1301-1900 o Abruzzese di Storia Patria. Monografie, L'Aquila. L'Aquila

Colapietra R., 1986, I ceti popolari all'Aquila nel *** c Settecento. Archivio Storico per le Province Napoletane, 1701-1800 o CIV. L'Aquila Frequenti riferimenti ai terremoti del 1703 e alle loro conseguenze sulla vita aquilana.

Colapietra R., 1989. L'incidenza dei terremoti del 1703 e *** c 1706 nella storia sociale, culturale e artistica del 1703/1706 o Settecento abruzzese. In: A. A. Varrasso (ed.), I Abruzzo terremoti e il culto di S. Emidio, Chieti, 1989: 335-354.

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... Fonti 45- 11

Cotta G. B., 1726. Vita prodigiosa del B. Andrea da *** NC Montereale ( ... ), Perugia. Montereale ND (Pansa, XIX) Vita, morte e miracoli del beato Andrea (Masciuni, 1397 - Montereale, 1480) con speciale riferimento a quelli operati in occasione del terremoto che colpì Montereale e l'Aquilano nel1703.

De Giorgi C., 1888. I terremoti aquilani e il primo *** NC Congresso Geodinamico Italiano in Aquila dal 4 all'8 L'Aquila ND Settembre 1887. Relazione letta il giorno 8 Settembre dal Segretario del Congresso Cav. Prof. Cosimo De Giorgi, Lecce. (Pansa, XIX) Appunti storici sui terremoti aquilani e sui danni prodotti in varie epoche a L'Aquila.

De Matteis A., 1973. L'Aquila ed il contado. Demografia *** p e fiscalità (secc. XV-XVIII), Napoli. 1401-1800 L'Aquila F

Del Re E., 1894. Rendiconti ufficiali delle pubbliche *** NC sedute del Consiglio aquilano dei 19 a' 20 dicembre 1703 1703. Bollettino della società di storia patria Anton L'Aquila ND Ludovico Antinori, VI.

Di Francesco G., 1989,. Il culto di Sant'Emidio fra il *** p Tronto e il V ornano nel territorio della Provincia di Abruzzo o Abruzzo Ultra l. In: A. A. Varrasso (ed.), I terremoti e il culto di S. Emidio, Chieti 1989: 21-51.

Di Gregorio F., 1977. L'Abbazia di S. Giovanni Battista *** NC di Lucoli nel nuovo centenario della fondazione. Lucoli ND Materiali per lo studio della sua storia. Misura, 1: 55-64. (Zuccarini, 1980) Il quarto capitolo è interamente dedicato ai terremoti del 1703 e alle loro conseguenze sulla vita aquilana.

Di Marco 1., 1963. Fossa (Geografia, Storia, arte), *** NC Firenze. Fossa ND (Zuccarini, 1980)

Di Nicola G., 1975. Paganica attraverso la storia. *** NC Abruzzosette. 27 marzo 1975. L'Aquila. Paganica ND (Zuccarini, 1980)

Di Nicola G., 1975. Un antico centro dell'aquilano dalla *** NC storia illustre e tormentata: Sant'Eusanio Forconese. Sant' Eusanio Abruzzosette. 22 maggio 1975, L'Aquila. Forconese ND (Zuccarini, 1980)

Fabrizi, A., 1917. Contributo alla bibliografia Aquilana *** NC (libri stampati e manoscritti aquilani) per i secoli XV­ 1401-1900 XVIII (libri) e secoli XVII-XIX (manoscritti), Aquila. L'Aquila ND

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... Fonti 45- 12

Fatto e ragioni a favore delle Università di Abruzzo *** NC Ultra danneggiate da' Tremuoti del 1703. In cui si Abruzzo ND dimostra, che la Sospensione loro conceduta nel medesimo anno da tutti i pagamenti fu una vera, ed effettiva Immunità, e non già una semplice Dilazione, come ora pretendesi dal Regio Fisco. Da trattarsi nella Regia Giunta nuovamente eretta dal Padrone Augustissimo per lo buon governo delle università del Regno. Degnissimo Commissario il Regio Consigliere Signor D. Francesco Crivelli, s. d., s. l. (Pansa, XIX) Notizie sulle università colpite dai terremoti del 1703.

Franchi C., 1730. Fatto e ragioni con cui si dimostra che *** NC non debba nel nostro Regno concedersi il Regio Amiterno, Barete Exequatur alla Bolla spedita di motu proprio dalla sa. ND memoria di Benedetto XIII per l'unione dei due archipresbiterati di S. Biagio di Amiterno, e di S. Paolo della Barete di giurisdizione quasi vescovile, ·alla Diocesi Aquilana, Napoli. (Parascandolo, 1876) Contiene un breve cenno storico di Amiterno e dei due archipresbiterati

Gavini I. C., 1915. I terremoti d'Abruzzo ed i suoi *** NC monumenti. Rivista abruzzese di scienze, lettere ed 900-1897 arti, XXX: 235-240. Abruzzo ND (Zuccarini, 1980)

Iovenitti E., 1973. Paganica attraverso i secoli. Dalla *** NC Paganica Vestinorum alla fine della Paganica comunale, Paganica ND Sulmona. (Zuccarini, 1980)

L'Aquila ed il contado, 1973. Napoli. *** NC L'Aquila ND

Lopez L., 1982. Gli ordinamenti municipali dell'Aquila *** p dalle origini al1806, l'Aquila. - 1806 L'Aquila F Maciano D., XVIII. Libretto di molte cose care a leggere *** NC principiato nell'anno 1700, fatto da me Clerico Diego 1700- Maciano del Vasto per mia felice memoria, senza Vasto ND fraudità, né passione alcuna di tutto ciò che si parla in questo volume, ms., Gabinetto archeologico di Vasto. (Pansa, 1891) Ubicazione attuale da verificare.

Morelli M., 1989. La devozione degli Aquilani a S. *** p Emidio. In: A. A. Varrasso (ed.), I terremoti e il culto di L'Aquila o S. Emidio, Chieti 1989: 53-78.

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... Fonti 45- 13

Moscardi V., 1895. Cenni storici e topografici di *** NC Camarda ne' Vestini, Bollettino della Società Storica Camarda ND Abruzzese, VII. (Pansa, XIX)

Moscardi V., 1897. Cenni storici e topo grafici di Aragno, *** NC Filetto e Pescomaggiore, Bollettino della società di Aragno, Filetto, storia patria Anton Ludovico Antinori, IX: 160-184. Pescomaggiore ND (Pansa, XIX)

Moscardi V., 1898. Cenni storici e topo grafici degli *** NC. antichi castelli aquilani: Paganica, Tempera, Bazzano ed Paganica, Tempera, Onna, , Bollettino della società di storia patria Anton Bazzano, Onna ND Ludovico Antinori, X: 72-131. (Pansa, XIX)

Moscati R., 1967. Le "Università" meridionali nel *** p viceregno spagnolo, Clio, 3: 25-40. Italia meridionale F

Palatini L., 1897. Cenni storici della Badia e Prepositura *** NC di Sant'Eusanio Forconese, Bollettino della società di Sant'Eusanio storia patria Anton Ludovico Antinori, IX: 133-160. Forconese ND (Pansa, XIX; Zuccarini, 1980)

Palma, N., 1832, Storia ecclesiastica e civile della *** p regione più settentrionale del Regno di Napoli (... ) oggi Teramo o città di Teramo e Diocesi Aprutina (... ), Teramo (ristampa anastatica, Teramo, 1979).

Pansa G., 1915. I grandi cataclismi tellurici nella *** NC tradizione popolare e nella leggenda abruzzese, Roma. Abruzzo ND (Zuccarini, 1980)

Pansa G., sec. XIX. Catalogo dei manoscritti pertinenti *** p alla storia abruzzese. A. Chiappini (ed.), Bollettino Abruzzo F della deputazione abruzzese di storia patria, 1957-1960: 21-197. I manoscritti esaminati sono 570.

Pietrantonio U., 1968. Il monachesimo Benedettino *** p nell'Abruzzo e nel Molise, Chieti. Abruzzo Molise F

Priori D., 1950. Badie e conventi benedettini d'Abruzzo *** p e Molise, vol. l, Lanciano. Abruzzo Molise F

Ricci, R., 1982. Campli città farnesiana (1538-1731), *** p s.I.. 1538-1731 Campli T* Rozzi, N., 1909. Breve monografia di Campli, s.I. *** p Campli T*

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Sac. Congregatione Concilii. R. P. D. Petra Secretario. *** NC Nullius Terrae Luculi praetensae visitationis. Restrictus Lucoli ND factis et iuris, Roma 1710. (Pansa, XIX) Controversia sulla spettanza del diritto di sacra visita alla Badia di S. Giovanni di Collimento di Lucoli.

Sacra Congregatione Concilii. R. P. D. Petra Secretario *** NC Aquilana translatione parochiae, et applicationis. Pro L'Aquila, RR. DD. Archypresbitero, & Canonicis Ecclesiae Pizzoli (?) ND Matricis, & aliis supplicantibus. Contra assertos Magistratum Aquilae, & alios contradictores. Responsio, s. d., s. l. (Pansa, XIX) Controversia insorta a seguito dei terremoti del 1703 e del crollo della chiesa parrocchiale dei SS. Biagio e Vittorinodi Amiterno e della di S. Lorenzo. Si combattono le ragioni opposte dal Magistrato aquilano alla traslazione della seconda nella prima chiesa.

Sacra Congregatione Concilii. R. P. D. Petra Secretario *** NC Aquilana translationis, et applicationis. Pro RR. DD. L'Aquila, Archypresbitero, & Canonicis Ecclesiae Matricis S. Pizzoli (?) ND Blasii Civitatis Aquilae, ac Priore, & Cappellanis Ecclesiae filialis S. Laurentij iam Terrae Pizzuli nec non Populo d. Terrae patrono d. Ecclesiae filialis. Memoriale facti cum summario, Roma 1707. (Pansa, XIX) Controversia insorta a seguito dei terremoti del 1703 e del crollo della chiesa parrocchiale dei SS. Biagio e Vittorinodi Amiterno e di quella di S. Lorenzo.

Semeraro A., 1949. Il voto della Candelora. Il *** NC Messaggero (edizione abruzzese). 4 febbraio 1949, 1703 Roma. L'Aquila ND (Zuccarini, 1980) Tratta del voto fatto dagli aquilani dopo il terremoto del 1703 di "rinunciare dal giorno di s. Antonio abate a tutto il giorno della Candelora ad ogni festa( ... )".

Sonsini G., 1861. Memorie storiche di S. Felice martire *** NC protettore di Poggio Picenze in Abruzzo Ulteriore Il, Poggio Picenze ND Napoli. (Pansa, XIX)

Speranza U. (ed.), 1967-69. Fonti notarili per la storia *** p dell'Aquila dal 1636 al 1754, Bollettino della sec. 1636-17 54 Deputazione Abruzzese di Storia Patria, L VII-LIX. L'Aquila F Regesto di nove protocolli notarili contenenti atti prodotti dall'amministrazione del Comune aquilano, conservati presso l'Archivio di Stato di L'Aquila.

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Studi per il bicentenario della morte di A. L. Antinori. *** NC Contributi di A. Clementi ed altri e del Gruppo di L'Aquila ND Ricerca della Facoltà del Magistero dell'Università dell'Aquila, Sede della Deputazione di storia Patria, L'Aquila 1976.

Viaggiatori europei negli Abruzzi e Molise nel XVIII e *** NC XIX secolo. Atti del convegno, Teramo-Giulianova 197 4, 1701-1900 ND Teramo 1975. Abruzzo Molise Zannetti V., 1895. Di due diverse relazioni sul tremoto *** NC del due febbraio 1703. Bollettino della società di storia 1703 patria Anton Ludovico Antinori, VI, 59-65. L'Aquila, Abruzzo (Zuccarini, 1980) ND Si tratta della relazione del Magistrato Aquilano e di quella di Marco Garofalo. Quest'ultima è riportata per intero.

La scelta delle fonti è stata operata a partire dai repertori bibliografici indicati di seguito.

Bindi V., 1884. Fonti della storia *** P abruzzese.Supplemento alle biblioteche storico- Abruzzo F topografiche degli Abruzzi di C. Minieri-Riccio ed A. Parascandolo com posto sulla propria collezione da Vincenzo Bindi, Napoli.

Minieri Riccio C., 1861-1862, Biblioteca storico- *** P topografica degli Abruzzi degli Abruzzi composta sulla Abruzzo F propria collezione da Camillo Minieri Riccio direttore della Real Biblioteca Palatina di Napoli, Napoli.

Pansa G., 1891. Bibliografia storica degli Abruzzi. Terzo *** P supplemento alla biblioteca storico-topografica degli Abruzzo F Abruzzi di Camillo Minieri-Riccio composto sulla propria collezione da Giovanni Pansa. Con appendice, Lanciano.

Pansa G., sec. XIX. Bibliografia storica degli Abruzzi. *** P Supplemento dei supplementi. Opera postuma Abruzzo F pubblicata a cura di P. Aniceto Chiappini O. F. M., L'Aquila, 1964.

Parascandolo A., 1876. Sopplimento alla biblioteca *** P storico-topografica degli Abruzzi di Camillo Minieri Abruzzo F Riccio composto sulla propria collezione da Adolfo Parascandolo, Napoli. ·

Zuccarini M., 1980. Bibliografia abruzzese, Chieti. *** P Abruzzo F -, Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... Fonti 45- 16

Periodici

Abruzzo - Rivista dell'Istituto di studi Abruzzesi, *** NC Pescara, (1964-1967). Abruzzo ND

Albia - Rivista illustrata abruzzese-molisana, Roma *** NC (1924.) Abruzzo Molise ND

Annali - Università degli Studi dell'Aquila - L'Aquila, *** NC (1967). Abruzzo ND

Annali dell'Istituto Italiano per gli Studi Storici, Napoli *** NC (1968-1990). Abruzzo ND

Aprutium - Rassegna mensile di Lettere ed arti, Loreto *** NC Aprutino, Teramo (1912- 1916). Abruzzo ND Archivio Storico per le Provincie Napoletane - Napoli *** NC (1876 - 1986). Italia centromeridionale ND

Biblioteca Abruzzese - pubblicazione periodica - studi di *** NC preistoria e storia, Teramo (1909 - 1913). Abruzzo ND

Bollettino della Società di Storia Patria "An ton Ludovico *** NC Antinori negli Abruzzi", poi Bollettino della Abruzzo ND Deputazione Abruzzese di Storia Patria, Aquila ( 1889- 1986).

Centro abruzzese di ricerche storiche - Teramo (1985- *** NC 1986). Abruzzo ND

Centro di ricerche storiche - "Abruzzo Teramano", *** NC Teramo (1970- 1974). Abruzzo ND

Dimensioni - rivista abruzzese di cultura ed arte, *** NC Lanciano (1960). Abruzzo ND

Dizionario bibliografico della gente d'Abruzzo, Teramo, *** NC (1952-1953). Abruzzo ND

LA rivista abruzzese di scienze, lettere ed arti, Teramo, *** NC (1889 - 1911). Abruzzo ND

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... Fonti 45- 17

Misura - Rassegna trimestrale di abruzzesistica, *** NC L'Aquila (1987). Abruzzo ND

Napoli Nobilissima, Napoli, (****-****). *** NC Italia meridionale ND

Rivista Abruzzese - Rassegna trimestrale di cultura, *** NC Chieti-Lanciano (1958; 1988 - 1989). Abruzzo ND

Studi Meridionali - rivista trimestrale di studi sull'Italia *** NC centro-meridionale (1969- 1977). Italia meridionale ND

Terra vergine - Rivista abruzzese di scienze, lettere ed *** NC arti, Teramo, (1926). Abruzzo ND

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... 4.6 Cartografia storica

Questo paragrafo contiene un elenco di carte geografiche originali, dizionari geografici e saggi sulla cartografia storica, con particolare riferimento al Regno di Napoli. Questa bibliografia è stata raccolta con l'obiettivo di individuare strumenti di corredo da utilizzare per la ricostruzione dei terremoti di Norcia-L'Aquila del 1703, e in particolare per l'identificazione di toponimi scorrettamente indicati dalle fonti.

Carte

Alfano, G.M., 1795. !storica descrizione del Regno di *** NC Napoli diviso in dodici province in cui si fa menzione sec. XVIII ND delle cose più rimarchevoli di tutte le città, terre, casali, Italia meridionale villaggi, fiumi, laghi, castelli e torri marittime ( ... ) Abbellita con tredici carte geografiche di tutto il Regno in generale, ed in particolare, Napoli.

Alfano, G.M., 1823. !storica descrizione del Regno di *** NC Napoli, ultimamente diviso in quindici province colla sec. XIX ND nuova mutazione di esse nello stato presente, Napoli Italia meridionale (2 8 edizione).

Boulifon, A., 1734. Carte de' Regni di Napoli, Napoli, *** NC Ricciardi. sec. XVIII ND Italia meridionale Carta topografica del contado e della Diocesi *** NC dell'Aquila, 1753. In: Franchi C., Difesa per la sec. XVIII ND fedelissima città dell'Aquila.( ... ), Napoli. L'Aquila

Petrini, P., 1735. Atlante partenopeo ovvero Raccolte di *** NC tavole geografiche degli autori più classici et accurati sec. XVIII ND corrette et aumentate secondo le relattioni più moderne Italia meridionale in Napoli da Paolo Petrini. Napoli.

Rizzi Zannoni, G.A.. , s. d. Atlante del Regno di Napoli *** NC in 66 ff. sec. XVIII ND Italia meridionale

Rizzi Zannoni, G.A., 1793. Atlante in 20 tavole, Napoli, *** NC sec. XVIII ND Italia meridionale

Rizzi Zannoni, G.A., 1788-1812. Atlante in 32 carte. *** NC sec. XVIII ND Italia meridionale

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... Cartografia storica 4.6- 6

Rizzi Zannoni, G.A., 1807. Carta del Regno di Napoli *** NC indicante la divisione delle IV province, Napoli. sec. XIX ND Italia meridionale

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Arrigoni, P. , A. Bertarelli, 1930. Le carte geografiche *** NC dell'Italia conservatrice nella raccolta delle stampe dei ND disegni, Milano. Italia y• Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... Cartografia storica 4.6- 7

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Sacco, F., 1795-1796. Dizionario geografico-istorico­ *** NC fisico del Regno di Napoli, Napoli. sec. XVIII ND Italia meridionale

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Troyli, 1747-1754. !storia generale del Reame di Napoli *** NC ovvero Stato antico e moderno delle regioni e luoghi che sec. XVITI ND il Reame di Napoli compongono colle loro prime Italia meridionale popolazioni, costumi leggi, uomini illustri e monarchi, voli. 9, Napoli.

Valerio, V., 1981. La cartografia napoletana tra il secolo *** NC XVIII e il secolo XIX . Questioni di storia e di metodo. secc. XVITI-XIX N. N., XX: 171-179. ND Italia meridionale

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... Elenco delle fonti individuate dall'analisi attraverso i cataloghi

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Abbati B., 1703. Epitome metheorologica de' tremoti con la cronologia di VC0200 P tutti quelli che sono occorsi in Roma dalla creatione del mondo fin BSNSPNA, Sismica agl'ultimi successi sotto il pontificato del regnante Pontefice Clemente origini-1703 F XI il dl 14 gennaro giorno di domenica su le due di notte meno un quarto, e Roma il dl 2 febbraro del corrente anno 1703 ( ... ), Roma.

(Baratta, 1901; Gardellini e Spadea, 1980) 1703.02.02115 (Fonti: non citate)

Account of several earthquakes which bave lately happened in Italy, 1703. VC0201 NR ~burgh. *** (Gardellini e Spadea, 1980) 1703.02.02115 Cercato con esito negativo presso: Biblioteca Nazionale Centrale di Roma Biblioteca Casanatense di Roma

Amadio F.M., XVIII. Vita di S. Bernardino, ed. F. Costantino Maria da *** p Roma, Roma 1826. BMC *** (Antinori, XVIII) 1703.02.02/15 F* (Fonti: Gigli, 1723)

Annales Forolivienses, XV. Ed. L. A. Muratori, RIS, 22, Milano 1733. VC0003 p BMC X.6.E.l (l ~25) 1275-1473 Forn Italia centrale (Perrey, 1848) 1461.11.27 F* (Fonti: non citate)

Anonimo cronista aquilano, XIII-XVI ?. In: B. Crispo, XVI-XVII, *** PERDUTA Ricordi o sia cronaca d'alcune cose dell'Aquila, ms. *** (Antinori, XVIII) 1461.11.27 Il ms. di Crispo conteneva due cronache più antiche, una relativa al periodo 1254-1526, l'altra al periodo 1340-1520. Perduta (Pansa, 1902, Quattro cronache e due diarii inediti relativi ai fatti dell'Aquila)

Antinori A. L., XVIII. Annali degli Abruzzi dalle origini all'anno 1777, VC0202 P ms., Biblioteca Provinciale di L'Aquila (riproduzione dei mss. a cura di BPAq Forni, Bologna). origini-1777 L'Aquila, Abruzzo Gli annali fanno parte dei manoscritti antinoriani cosl suddivisi: Annali: voli. l +24; Corografia: voli. 25+42; Iscrizioni lapidarie: voli. 43+46; Monumenti e uomini illustri: voli. 47+51. L'autore riporta sempre le sue fonti.

(Casti, 1887; Vittori, 1896) 1461.11.27 F* (Fonti:Anonimo del Legisti, ?; Francesco d'Angeluccio, XV; Nicola di Buccio, XV; Anonimo cronista aquilano, XIII-XVI; Cirillo, 1570; De Ritiis, XVII; Da Secinara, 1652; Massonio, 1594; Crispo, XVI-XVII; Palmieri, XV; Necrologio teramano, XV ?; Necrologio aprutino, XV ?)

(Casti, 1887; Vittori, 1896; Gardellini e Spadea, 1985) 1703.02.02/15 F*

(Fonti: Marcucci, 1766; Raguaglio ... , 1703; Baglivi, 1752; Gigli, 1723; Amadio, XVIII; Giannetas., XVIII; Maraldi, 1704; Crocchiante, 1726; Gattola, 1733; Buffon, 1749; Lazzari, 1731)

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Archivio di Stato di Roma (ASRm), 1785-1788. Archivio della Reverenda FM0127 P Camera Apostolica, Camerale II, Terremoti, Terremoto del 2 e 9 ottobre ASRm, Camerale II, 1785 nelle Città e Diocesi di Rieti, Temi e Spoleto. b. 2. Terremoti, 2 1785-1788 Rieti, Temi, Spoleto e diocesi (Baratta, 1896) 1785.10.09 T* (Fonti: ***)

Archivio storico comunale di Piediluco (ASCPi), 1785, Consigli, FM0134 p deliberazione del20 ottobre 1785. ASCPie *** (Baratta, 1896) 1785.10.09 F* (Fonti: non citate)

Archivio storico comunale di Trevi (ASCTre), 1703. Consigli, memoriale GM0203 P allegato alle carte del consiglio de19 dicembre 1703. ASCTrevi *** Trevi (Taramelli, 1896) 1703.02.02/15 F* (Fonti: non citate)

Archivio storico comunale di Urbino (ASCUr), 1703, Consigli comunali *** p dei Quaranta, vol. XVII, Biblioteca Universitaria di Urbino. BUUrbino, Fondo del Comune, 128 1695-1705 (Serpieri, 1873) Urbino (Fonti: non citate) 1703.02.02115 F*

Armeni A., 1897, Cenni storici topografici di Piediluco e dintorni, FM0013 P Foligno. BNRM Mise. B.1788.14 1785 Piediluco (Gardellini e Spadea, 1980) 1785.10.09 F* (Fonti: Gilii, 1786; Protezione ... , 1786)

Baglivi G., 1710a. De progressione romani terraemotus a kalendis martiis FM0137 C anni 1703 ad kalendas martias anni 1705, cum historia ( ... ), in Opera Omnia OGM F medico-pratica et anatomica, 7• ed., Lyon, 565-580. 1703-1705 Roma (Baratta, 1901; Gardellini e Spadea, 1980) 1703.02.02/15 (Fonti: non citate)

Baglivi G., 1710b. De terremoto romano et urbium adjacentium anno 1703, FM0138 C in Opera Omnia medico-pratica et anatomica, 7• ed., Lyon, 523-533. OGM 1703 Roma (Baratta, 1901; Gardellini e Spadea, 1980) 1703.02.02/15 F (Fonti: non citate)

Baglivi G., 1710c. Exemplar epistolae Romam missae excellentissimo duci *** c de Uzeda oratori catholico a ministro Hispano, quem prorex Neapolis OGM F Aquilam dimiserat ad damna exploranda terraemotuum praeteritorum 1703 causa producta, ab Italico sermone a nobis latine fideliter reddita, in Opera omnia medico-pratica et anatomica, 7• ed., Lyon, 547-550.

1703.02.02/15

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Baglivi G., 1710d. Historia romani terremotus et urbium adjiacentium FM0139 c anno infelicissimo 1703, in Opera Omnia medico-pratica et anatomica, 7• OGM F ed., Lyon, 533-547. 1703 Roma (Mercalli, 1883; Baratta, 1901; Galli, 1906) 1703.02.02/15 (Fonti: non citate)

Baglivi G., 1710e. Petro Hottonio medico illustri in academia Leydensi *** c Georgius Baglivus medicus in Academia Romana: De progressione Romani OGM F terremotus a kalendis Martiis anni 1703 ad kalendas martias anni 1705, 1703 cum historia morborum, et epidemia constitutionis, quae bis annis regnavit Romae, & historia quamplurium naturae effectuum per id temporis ibidem observatorum, in Opera omnia medico-pratica et anatomica, 7• edizione, Lyon, 565-580. 1703.02.02/15

Baglivi G., 1710f. Series magis notabilis observatorum hoc anno 1703, *** c durantibus terraemotibus in Latio, et finitimis Umbriae regionibus, in OGM F Opera omnia medico-pratica et anatomica, 7• edizione, Lyon, 561-562. 1703

1703.02.02/15 Baglivi G., 1710g. Series urbium, oppidorum, & pagorum, tam in Samnio *** c Regni Neapolis, quam in locis ditioni pontificiae subditis, quae praeteritis OGM F terraemotibus damna, & ruinas passa sunt, excerpta ex Diario Neapolitano 1703 iussu proregis typis dato a Bulifonio bibliopola anno 1703, Neapoli, in Opera omnia medico-pratica et anatomica, ~ edizione, Lyon, 551-553. 1703.02.02/15

Baglivi G., 1710h. Series urbium, pagorum, & oppidorum ditionis *** c ecclesiasticae in Umbria & Sabinis, quae bis terraemotibus, aut diruta sunt OGM F aut fere devastata an(no) 1703, in Opera omnia medico-pratica et 1703 anatomica, 7• edizione, Lyon, 553-560. 1703.02.02/15

Bagli vi G., 1754. Opera omnia medico-pratica et anatomica, Venezia. VC0300 p *** (Antinori, XVIII; Goiran, 1891; Galli, 1906) 1703.02.02/15 F* (Fonti: osservatore diretto; relazioni)

Baratta M., 1896, I terremoti umbri del 1785, Rivista Geografica Italiana, MR0087 C 3, R~ 288-295. BOOM F 1785 Umbria (Baratta, 1901; Gardellini e Spadea, 1980) 1785.10.09 (Fonti: ASCPie, 1785; ASRm, 1785; Diario Ordinario, 1785; Gazzetta Universale di Foligno, 1785; Cavalli, 1785; Gilii, 1785; Gilii, 1786; Effemeridi Letterarie, 1786; Perrey, 1848; Patrizi Forti, 1869; Mercalli, 1883; De Rossi, 1889; Baratta, 1897)

Baratta M., 1897, Ricerche storiche sugli apparecchi sismici, Annali GM0145 NC dell'Ufficio Centrale di Meteorologia e GeodinamicaRoma, 1711 (1896), RM UCEA Roma, 7-15 Mise. Baratta *** F (Baratta, 1896; Baratta, 1901) 1785.10.09 (Fonti: Cavalli, 1785a; Cavalli, 1785b)

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Baratta M., 1936. I terremoti in Italia, R. Accademia Nazionale dei Lincei, GM0149 p Pubblicazioni della Commissione Italiana per lo Studio delle Grandi OGM F Calami~ Firenze. 63 d. C. - XX secolo Italia (Montandon, 1953 ) 1461.11.27 (Fonti: Baratta, 1901)

Bassanelli L., 1829. Sopra il tremuoto che ha sofferto la città di Albano NV0012 p con le sue vicinanze dal giorno 21 maggio a tutto il dl 6 di dicembre 1829. *** F Lettera del dottor fisico Luigi Bassanelli all'ecc.mo sig. dottor Giacomo 1829 Folchi pubblico professore di medicina nell'archiginnasio romano, Albano Ariccia Giornale Arcadico di Scienze, Lettere ed Arti, XLIV. (Mercalli, 1883) 1762.10.06 (Fonti: Lucidi, 1796)

Bertachino Leggista, XV-XVI ? VC0103 *** (Buoni, 1571) 1461.11.27

Bianchi G., XVIII. [Titolo non citato]. In: D. da Sant'Eusanio, Città di *** rifugio, s. d., pp. 186 e segg. *** (Capp~ 1871) 1703.02.02/15 (Fonti: osservatore diretto)

Bologna, 1762. 26 ottobre, 43, Bologna. FM0211 p BOBCA, 17D 1678-1787 (De Rossi, 1889) 1762.10.06 F* (Fonti: corrispondenza da Roma)

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Bologna, 1785b. 18 ottobre, 42, Bologna. FM0412 p BOBCA, 17D 1678-1787 Bologna (De Rossi, 1889) 1785.10.09 F* (Fonti: non citate)

Bologna, 1785b. 25 ottobre, 43, Bologna. FM0413 p BOBCA, 17D 1678-1787 Bologna (De Rossi, 1889) 1785.10.09 F* (Fonti: Lettere di Temi, 16 ottobre 1785)

Bologna, 1785d. 2 novembre, 44, Bologna. FM0414 p BOBCA, 17D 1678-1787 Bologna (De Rossi, 1889) 1785.10.09 F* (Fonti: Lettere di Terni, ottobre 1785; Lettere di Napoli)

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... Elenco delle fonti individuate dall'analisi attraverso i cataloghi 5-6

Bol~ 1785e. 13 dicembre, 50, Bologna. FM0426 p BOBCA, 17D 1678-1787 Bologna (De Rossi, 1889) 1785.10.09 F* (Fonti: non citate)

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Bol~ 1786b. 31 gennaio, 5, Bologna. FM0416 p BOBCA, 17D 1678-1787 Bologna (De Rossi, 1889) 1785.10.09 F* (Fonti: Lettere di Gubbio, gennaio 1786)

Bologna, 1786b. 21 febbraio, 8, Bologna. FM0417 p BOBCA, 17D 1678-1787 Bologna (De Rossi, 1889) 1785.10.09 T* (Fonti: non citate)

Bologna, 1786d. 30 maggio, 22, Bologna. FM0418 p BOBCA, 17D 1678-1787 Bologna (De Rossi, 1889) 1785.10.09 T* (Fonti: Lettere di S. Gemini, maggio 1786)

Bologna, 1786e. 7 giugno, 23, Bologna FM0419 p BOBCA, 17D 1678-1787 Bologna (De Rossi, 1889) 1785.10.09 F* (Fonti: Lettere di Terni, maggio 1786)

Bologna, 1786f. 13 giugno, 24, Bologna. FM0427 p BOBCA, 17D 1678-1787 Bologna (De Rossi, 1889) 1785.10.09 F* (Fonti: Lettere di Terni)

Bologna, 1786g. 4 luglio, 27, Bologna FM0420 p BOBCA, 17D 1678-1787 Bologna (De Rossi, 1889) 1785.10.09 F* (Fonti: notizie da SJX>leto, giugno 1786)

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Bologna, 1786h.8 agosto, 32, Bologna. FM0420 p BOBCA, 17D 1678-1787 Bologna (De Rossi, 1889) 1785.10.09 F* (Fonti: Lettere da Terni, luglio 1786)

Bologna, 1786i. 16 agosto, 33, Bologna. FM0422 p BOBCA, 17D 1678-1787 Bologna (De Rossi, 1889) 1786.07.31 F* (Fonti: Lettere dello Stato, luglio 1786)

Bologna, 17861. 22 agosto,.n. 34, Bologna. FM0423 p BOBCA, 17D 1678-1787 Bologna (De Rossi, 1889) 1786.07.31 F* (Fonti: notizie da L'Aquila, luglio-agosto 1786)

Bologna, 1786m. 5 settembre, 36, Bologna. FM0424 p BOBCA, 17D 1678-1787 Bologna (De Rossi, 1889) 1786.07.31 F* (Fonti: lettere da L'Aquila)

Bologna, 1786n. 31 ottobre, 44, Bologna. FM0425 p BOBCA, 17D 1678-1787 Bologna (De Rossi, 1889) 1786.07.31 F* (Fonti: lettere da L'Aquila, ottobre 1786)

Bottini E., 1925. I terremoti del 2 febbrdio 1703 e del 13 gennaio 1915 VC0204 p negli Abruzzi, Atti della Società Italiana per il Progresso delle Scienze, *** F ed. R. Almagià., XIII riunione, Napoli, aprile- maggio 1924, Roma. 1703 Abruzzo (Gardellini e Spadea, 1980) 1703.02.02/15 (Fonti: "memoria del tempo, conservata ne' catasti di Aquila")

Breve discorso metheorologico de' tremoti con la cronologia di tutti FM0161 c quelli che si sono sentiti in Roma dalla creatione del mondo sin al recente UCEA Mise. N.1634 occorso sotto il Regnante Pontefice Clemente XI su le 2 della notte meno -1703 F un quarto del dl quattordeci gennaro 1703 dato alle stampe da Luca Europa Asia Antonio Chracas, 1703. Roma.

E' una prima edizione "data alle stampe smezzata, e stroppia" di Abbati (1703) (Baratta, 1899; Baratta, 1901; Gardellini e Spadea, 1980) 1703.02.02/15 (Fonti: non citate)

Buffon G. F., 1749. Histoire naturelle, Paris. *** p *** (Antinori, XVIII) 1703.02.02/15 F* (Fonti: Maraldi, 1704)

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Buoni I. A., 1571. Del tremuoto dialogo di Iacomo Antonio Buoni medico VC0103 p ferrarese distinto in quattro giornate, Modena, 21. OGM MF -1570 *** (Mercalli, 1883) 1461.11.27 (Bertachino Leggista, XV-XVI?)

Camarda A, sec. XVIll. Lettera, mss. Gilii, cart. 10281, Archivio Segreto VC0368 N C Vaticano. *** ND (Gilii, 1786) 1785.10.09

Capocci E., 1861. Catalogo dei tremuoti avvenuti nella parte continentale PA0112 P del Regno delle due Sicilie, posti in raffronto con le eruzioni vulcaniche ed OGM F altri fenomeni cosmici, tellurici e meteorici. (Memorie I e ll), Istituto di 19-1858 incoraggiamento alle scienze naturali di Napoli, s.1, 9, Napoli. Italia meridionale

(Mercalli, 1883) 1639.10.08 (Fonti: non citate) (Baratta, 190 l) 1672.06.18 (Fonti: non citate) (Mercalli, 1883) 1703.02.02/15 (Fonti: non citate) (Mercalli, 1883) 1762.10.06 (Fonti: non citate)

Capocci E., 1861. Catalogo dei tremuoti avvenuti nella parte continentale PA0112 P del Regno delle due Sicilie, posti in raffronto con le eruzioni vulcaniche ed OGM F altri fenomeni cosmici, tellurici e meteorici. (Memorie I e Il), Istituto di 19-1858 incoraggiamento alle scienze naturali di Napoli, s. l, 9, Napoli. Italia meridionale

(Mercalli, 1883) 1703.02.02/15 (Fonti: non citate)

Cappa F., 1871. Sul terremoto che a 2 di febbraio 1703 rovinò l'Aquila e FM0037 c molti paesi d'Abruzzo, Aquila. B1E B.A.C.III.l6 F 1703 L'Aquila, Abruzzo (Baratta, 1901; Gardellini e Spadea, 1980) 1703.02.02/15 (Fonti: Mancini, 1703; Bianchi, 1703)

Castelli Ranieri, sec. XVIII. Lettera , mss. Gilii, cart. 10281, Archivio NV*** NC Segreto Vaticano. *** (Gilii, 1786) 1785.10.09 ND

Casti E., 1887. Anton Ludovico Antinori e le sue molteplici opere edite e FM0034 C inedite, Aquila. B1E B.A.A.II.18 *** (Vittori, 1896; Baratta, 1901; Galli, 1906; Gardellini e Spadea, 1980) 1461.11.27 F * (Fonti: Antinori, XVIII)

Cavalli A., 1785a, Lettera del Sig. Ab. Cavalli a S.E. il Sig. Duca di FM0430 NC Sermoneta, Antologia Romana, XII: 121-123. BCas 1785 Roma (Baratta 1896; Baratta, 1897; Gardellini e Spadea, 1980) 1785.10.09 F* (Fonti: osservatore diretto)

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... Elenco delle fonti individuate dall'analisi attraverso i cataloghi 5-9

Cavalli A., 1785b, Lettera II del Sig. Ab. Atanagio Cavalli a S.E. il Sig. *** NC Duca Francesco Caetani di Sennoneta, Antologia Romana, XII: 129-131. BCas 1785 Roma (Baratta 1896; Baratta, 1897; Gardellini e Spadea, 1980) 1785.10.09 F* (Fonti: osservatore diretto)

Cavalli A., 1793, Giornale delle osservazioni meteorologiche dell'anno FM0159 P 1785 fatte e ordinate dal Sig. Abbate Cavalli, in Tavole delle effemeridi BCas Per.est 177 astronomiche per l'anno 1794 calcolate il mezzogiorno di tempo medio del 1785 meridiano di Roma ad uso della specola Caetani dall'Abate Eusebio Vega, Roma Roma. (Baratta 1896; Baratta, 1897; Baratta, 1901; Gardellini e Spadea, 1980) 1785.10.09 T* (Fonti: osservatore diretto)

Cavalli A., 1794, Giornale delle osservazioni meteorologiche dell'anno MC FM0159 P 1786 fatte e ordinate dal Sig. Abbate Cavalli, in Tavole delle effemeridi BCas Per.est 177 astronomiche per l'anno 1795 calcolate il mezzogiorno di tempo medio del 1786 meridiano di Roma ad uso della specola Caetani dall'Abate Eusebio Vega, Roma Roma. (Baratta 1896; Baratta, 1897; Baratta, 1901; Gardellini e Spadea, 1980) 1785.10.09 T* (Fonti: osservatore diretto)

Cavasino A., 1931. Catalogo dei terremoti disastrosi avvertiti nel bacino VC0206 P del mediterraneo dal1501 al1929, Reale Accademia Nazionale dei Lincei, OGM F Commissione italiana di studio per i problemi del soccorso alle 1501-1929 popolazioni, 2, Roma. Mediterraneo

Cita cumulativamente come fonti "il catalogo del Milne, quello del Baratta, del Mallet, del Perrey e del Fuchs". (Montandon, 1953) 1639.10.08 (Fonti: non citate)

Chracas L.A., 1704. Racconto istorico de' terremoti sentiti in Roma e in MR0056 c parte dello Stato ecclesiastico e in altri luoghi la sera de' 14 gennaio e la *** F mattina de' 2 di febbraio dell'anno 1703, Roma. 1703 Umbria, Lazio, Roma

(Natalucci, 1745; Baratta, 1901; Galli, 1906; Gardellini e Spadea, 1980) 1703.02.02/15 (Fonti: De Carolis, 1703; altre?)

Chronicon Asculanum ex codice MSS. Vaticano, XV. Biblioteca NV**** P Apostolica Vaticana, Vat. lat. 7934. BA VAT, Vat. lat. 7934. 1345-1523 Ascoli Piceno (Baratta 1899) 1461.11.27 T* (Fonti: non citate) (Baratta 1901) 1480 NEGATIVO

Cirillo B., 1570. Annali della città di Aquila(... ), Roma. FM0035 P BTE BA L III 16 origini-1540 L'Aquila (Antinori, XVIII) 1461.11.27 T* (Fonti: non citate)

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... Elenco delle fonti individuate dall'analisi attraverso i cataloghi 5 - 10

Cola di Buccio di Cola de Ritiis, XV. Ricordi degli anni 1461 fmo al1465. VC0254 PERDUTA In: G. F. Rizi, Monumenta civitatis AquiJae, ms., XVII. 1461-1465 L'Aquila (Antinori, XVIII) 1461.11.27 Cronaca trascritta da G. F. Rizi o de Ritiis nei Monumenta civitatis Aquilae, fonte di Antinori (XVIII). L'unica copia dei Monumenta, posseduta dai marchesi Dragonetti di Aquila "andò forse distrutta" nell'incendio del palazzo di famiglia (Pansa, 1902, Quattro cronache e due diarii inediti relativi ai fatti dell'Aquila).

Corriere scientifico, 1861. Giugno, Roma. VC0210 NR *** (Baratta, 1899) 1703.02.02/15 Cercato con esito negativo presso: Biblioteca Nazionale Centrale, Roma Biblioteca Casanatense, Roma Biblioteca di Storia moderna e contemporanea, Roma

Cotte P., 1807. Tableau chronologique des principaux phénomènes VC*** p météorologiques observés en differénts pays depuis 33 ans (1774-1806), *** F Journal de Physique de chimie et d'histoire naturelle, 65: 161-169; 250- 1774-1806 264; 329-364. mondo

(Hoff, 1841) 1786.07.31 (Fonti: non citate)

Crispo B., XVI-XVII, Ricordi o sia cronaca d'alcune cose dell'Aquila, ms. *** PERDUTA *** (Antinori, XVIII) 1461.11.27 Composto da due cronache anonime sul periodo XIII-XVI secolo e da una cronaca del Crispo (1571-1609). Perduta (Pansa, 1902, Quattro cronache e due diarii inediti relativi ai fatti dell'Aquila)

Crocchiante G.C., 1726. L '!storia delle chiese della Città di Tivoli, Roma. *** p *** (Antinori, XVIII) 1703.02.02/15 F* (Fonti: non citate)

Cronica Ascolana (1262-1557), XVI-XVII. Ms. A.1.22, Biblioteca Civica, VC0316 C Ascoli Piceno BAP Cronache Ascolane, ms.A.1.22 1262-1557 Ascoli Piceno (Baratta, 1899) 1480 F* (Fonti: non citate)

De Carolis P., 1703. Relazione generale delle rovine e mortalità cagionata FM0176 C dalle scosse di terremoto de' 14 gennaro e 2 febbraro 1703 in Norcia, Cascia BNRM Mise B. 499.6.2 e loro contadi, compresi li castelli delle Rocchette e Ponte giurisdizione di F Spoleto, Roma. 1703 Norcia Cascia Spoletano (Chracas, 1704; Baratta, 1901) 1703.02.02/15 (Fonti: osservatore diretto)

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De Noris E., 1703. Lettera del cardinale Enrico De Noris in data Roma 14 *** C aprile 1703 al marchese (sic) di campo conte San sebastiano a Siena, ms., 1703 F Biblioteca Comunale, Verona. Roma, Umbria Toscana (Goiran, 1891) 1703.02.02/15 (Fonti: osservatore diretto)

De Vechis, XVlll. Raccolta de' decreti, f. 373 *** *** (Natalucci, 1745) 1703.02.02/15

Del Medico M., XVIII ? Memorie storiche manoscritte dell'abate don FM0180 NR Michelangelo Del Medico. *** (Baratta 1899) 1785.10.09 Cercato con esito negativo presso: Biblioteca Comunale, Siena Biblioteca Casanatense, Roma de Nobrega E., sec. XVIII. Lettera, mss. Gilii, cart. 10281, Archivio NV*** NC Segreto Vaticano. ASV ND (Gilii, 1786) 1785.10.09 della Pugliola B. (e continuatori), XIV-XV. Historia miscella VC0064 P Bononiensis ab aliis auctoribus anonimis syncronis continuata usque ad a BMC X.6.E.1 (1-25) 1471, ed. L. A. Muratori, RIS, XVIII, Milano 1731. 1104-1471 Bologna Italia centrale (Perrey, 1848) 1461.11.27 F* (Fonti: 'novelle' anteriori al 10.12.1461) dello Mastro P., XV. Diario e memorie di diverse cose accadute in Roma VC0259 P dall422 al1484, ed. A. De-Antonis, Il Buonarroti. Scritti sopra le arti e le BCas Per.est. 311 lettere di Benvenuto Gasparoni, continuati per cura di Enrico Narducci, X: 1422-1484 63-13; 37-48; 109-119; 141-148. Roma

(Baratta, 1899) 1461.11.27 F* (Fonti: non citate)

Di Filippo D., Marcelli, L., 1951a. Uno studio del terremoto del Gran NV0014 p Sasso d'Italia del5 Settembre 1950, Annali di Geofisica, IV, 2: 213-239. OGM o 1950 Italia centrale (Postpischl, 1985) 1950.09.05 (Fonti: dati del Genio Civile di Ascoli Piceno; stampa periodica; dati dell'Ufficio Centrale di Meteorologia)

Di Filippo D., Peronaci, F., 1964. La sismicità del Campo fagliato NV0015 c dell'Aterno. (Terremoto de L'Aquila del 24-VI-1958), Annali di OGM o Geofisica, XVII. 1958 Abruzzo (Postpischl, 1985) 1958.06.24 (Fonti: dati dell'Ufficio Centrale di Meteorologia)

Diario Napolitano dal 1700 al 1709, XVIII. Archivio Storico per le FM0088 P Provincie Napoletane, X: 85-129. NA BN, Sez. Nap. Per. 1700-1709 Napoli (Baratta, 190 l) 1703.02.02/15 F* (Fonti:osservatore diretto; relazioni)

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... Elenco delle fonti individuate dall'analisi attraverso i cataloghi 5- 12

Diario Ordinario, 1785. 15 ottobre, 1126. Roma FM0007 p BNRM *** (Baratta, 1896) 1785.10.09 T* (Fonti: non citate)

Diverses observations de flsique genemle, 1754. Collection Academique, t. VC0208 p II de la partie fmncaise: 103-105. MI NB Per. 409 1703 Italia centrale (Perrey, 1848) 1703.02.02/15 F* (Fonti: Maraldi, 1704)

Efemeridi letterarie di Roma, 1786. Tomo decimoquinto contenente le NV* * * N C opere enWlciate nell'anno 1786,.6 maggio, 18, Roma. BCas

(Baratta, 1896; Baratta, 1897) 1785.10.09 F* (Fonti: Gilii, 1786)

Ephemerides Societatis Metereologicae Palatinae, 1787. Observationes FM0188 p anni 1785, Mannheim. BOBDA,s.c. 1781-1792 Europa (Perrey, 1848;Baratta, 1901) 1785.10.09 T* (Fonti: osservatore diretto)

Ephemerides Societatis Metereologicae Palatinae, 1788. Observationes FM0188 p anni 1786, Mannheim. BOBDA,s.c. 1781-1792 Europa (Perrey, 1848;Baratta, 1901) 1785.10.09 T* (Fonti: osservatore diretto)

Epigrafe del busto d'argento di San Giovenale nella cattedrale di Narni, MC VC0257 c 1703 ? In: G. Eroli, Descrizione delle chiese di Narni e suoi dintorni le più BNarni A.1 O.H.25 importanti rispetto all'antichità e alle belle arti, Narni 1898. 1703 Narni (Eroli, notizia manoscritta ?) 1703.02.02115 F* (Fonti: non citate)

Eroli , ?, notizia manoscritta ? VC0214 *** (Baratta, 1899) 1703.02.02/15 (Fonti: Epigrafe sul busto di S. Giovenale - Narni; Iscrizione sulla porta principale della città di Amelia)

Exacta y veridica noticia de los funestos estragos causados por la VC0234 NR continuacion de los grandes terremotos en Roma y otras partes de Italia, 10 *** de febrero de 1703, 1703. Madrid. (Gardellini e Spadea, 1980) 1703.02.02/15 Cercato con esito negativo presso: Biblioteca Nacional, Madrid Biblioteca Nazionale Centrale, Roma Biblioteca Casanatense, Roma Biblioteca di Storia moderna e contemporanea, Roma

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F. P. R., 1703. Veridica e distinta relazione ovvero diario dei danni fatti dal GM0227 C terremoto dalli 14 gennaro fino alli 2 di febbraro 1703 con esattissimo OGM F ragguaglio di tutte le sagre funzioni ed opere pie fatte in questo tempo 1703 nella città di Roma, Roma. Roma (Baratta, 1901; Gardellini e Spadea, 1980) 1703.02.02/15 (Fonti: non citate)

Franceschini, ?, comunicazione manoscritta CG0166 *** (Baratta 1899) 1703.02.02/15

Francesco di Angeluccio di Bazzano, XV. Cronaca delle cose dell'Aquila, VC0252 C ed. L. A. Muratori, Antiquitates Italicae Medii Aevi, VI, Milano.l742. BCamerino coli. FF. 24 1436-1485 F Probabilmente Mercalli (1883) si riferisce a questa fonte quando cita L'Aquila per il 1461 la cronaca di Niccolò da Borbona che in realtà termina nel 1424. 1461.11.27 (Antinori, XVIII; Mercalli, 1883 ?) (Fonti: non citate)

Gattola E., 1733. Historia abbatiae Cassinensis, s.I. *** *** (Antinori, XVIII) 1703.02.02/15

Gazette de France, 1762a. l novembre, 88. FM0199 p BNPG(F) MF197 54-55 *** (Perrey, 1848) 1762.10.06 F* (Fonti:non citate)

Gazette de France, 1762b. 8 novembre, 90. FM0435 p BNPG(F) MF197 54-55 1762 *** (Perrey, 1848) 1762.10.06 F* (Fonti: non citate)

Gazette de France, 1786a. 3 febbraio, l O, Paris. FM0205 p BNPG(F) MF197 60 *** (Perrey, 1848) 1785.10.09 F* (Fonti:"on écrit de Terni ... ")

Gazette de France, 1786b. 24 marzo, 24, Paris. FM0438 p BNPG(F) MF197 60 *** (Perrey, 1848) 1785.10.09 F* (Fonti:"on apprend de Gubbio ... ")

Gazzetta Universale di Foligno, 1785a. 14 ottobre, 41, Assisi. FM*** NC BCas Per. est. A.67 *** (Baratta, 1896) 1785.10.09 F* (Fonti: corrispondenza da Roma, 1785.10.05)

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Gazzetta Universale di Foligno, 1785b. 28 ottobre, 43, Assisi. FM0234 NC BCas Per. est. A.67 ' *** (Baratta, 1896) 1785.10.09 F* (Fonti: corrispondenza da Ro~ 1785.10.19)

Gazzetta Universale, 1786a. 3 gennaio, l. Firenze. FM0428 p BCas Per. est 7 1773-1799 *** (Baratta, 190 l) 1785.10.09 T* (Fonti: non citate)

Gazzetta Universale, 1786b. 17 gennaio, 5. Firenze. FM0429 p BCas Per. est 7 1773-1799 *** (Baratta, 190 l) 1785.10.09 T* (Fonti: Lettere di Temi)

Gazzetta Universale, 1786c. 31 gennaio, 9. Firenze. FM0240 p BCas Per. est. 7 1773-1799 *** (Baratta, 1901) 1785.10.09 T* (Fonti: non citate)

Gazzetta Universale, 1786d. 25 febbraio, 16. Firenze. FM0430 p BCas Per. est. 7 1773-1799 *** (Baratta, 190 l) 1785.10.09 T* (Fonti: non citate)

Gazzetta Universale, 1786e. 6 giugno, 45. Firenze. FM0431 p BCas Per. est. 7 1773-1799 *** (Baratta, 190l) 1785.10.09 T* (Fonti: non citate)

Gazzetta Universale, 1786f. 17 giugno, 48, Firenze. MC FM0432 p BCas Per. est. 7 BSMC 23.19.A.9 1773-1799 *** (Baratta, 190 l) 1785.10.09 T* (Fonti: non citate)

Gazzetta Universale, 1786g. 4 luglio, 53, Firenze. MC FM0026 p BCas Per. est 7 BSMC 23.19.A.9 1773-1799 *** (Baratta, 1901) 1785.10.09 T* (Fonti: avvisi di Spoleto) -, Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... Elenco delle fonti individuate dall'analisi attraverso i cataloghi 5- 15

Gazzetta Universale, 1786h. 8 agosto, 63, Firenze. FM0241 p BCas Per. est 7 1773-1799 *** (Baratta, 1901) 1786.07.31 T* (Fonti: lettere da Temi)

Gazzetta Universale, 1786i. 22 agosto, 67, Firenze. FM0433 p BCas Per. est 7 1773-1799 *** (Baratta, 1901) 1786.07.31 T* (Fonti: notizie da L'Aquila)

Gazzetta Universale, 17861. 2 settembre, 70, Firenze. FM0434 p BCas Per. est. 7 1773-1799 *** (Baratta, 1901) 1786.07.31 T* (Fonti: non citate)

Ghiselli A. Fr., XVIII. Memorie antiche manoscritte di Bologna raccolte VC0220 p ed accresciute fino ai tempi presenti, ms., Biblioteca Universitaria di BOUniv Bologna. LXV, VIII. . origini - 1729 Bologna (De Rossi, 1889) 1461.11.27 T* (Fonti: non citate) (De Rossi, 1889) 1703.02.02/15 T* (Fonti: non citate)

Giannettas(?), 1703. Historia Neapolitana, s. l. *** p *** (Antinori, XVIII) 1703.02.02/15 F* (Fonti: non citate)

Gigli G., 1723. Diario senese (alla data 20 maggio), Siena *** NC *** ND (Amadio, XVIII; Antinori, XVIII) 1703.02.02/15

Gilii F. L., 1786, Dissertazione fisico-storica sui terremoti di Piediluco FM0112 C accaduti nell'ottobre del 1785, Roma. BGubbio 28.B.10 1785 F Piediluco (Baratta, 1896; Armeni, 1897; Baratta, 1901; Gardellini e Spadea, 1980) 1785.10.09 (Fonti: Rossetti, XVIII; Nobrega, XVIII; Quadrini, 1785; osservazioni dirette; Camarda, XVIII; Castelli Rinieri, XVIII; Lettere a Rossetti, XVIII; Lettieri, 1785)

Gilii FL., 1785. Manoscritti, cart. 10281, Archivio Segreto Vaticano. FM0245 NC BApostolicaVaticana (Baratta 1896) *** ND 1785.10.09 Giornale di Foligno, 1887.4 febbraio. FM0246 NR *** (Taramelli, 1896) 1703.02.02/15 Cercato con esito negativo presso: Biblioteca Nazionale Centrale, Roma Biblioteca Casanatense, Roma Biblioteca di Storia moderna e contemporanea, Roma

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... Elenco delle fonti individuate dall'analisi attraverso i cataloghi 5- 16

Goiran A. (ed.), 1891. Seconda appendice al catalogo dei terremoti veronesi, GM0173 p Mem. Ace. Agr. Arti e Commercio di Verona, serie III, vol. LXVII, IGL F Verona, 6-7 e 36 (Estratto). *** Verona (Baratta, 190 l) 1703.02.02/15 (Fonti: Baglivi, 1754; Guadagni, XVIII; De Noris, 1703)

Grimaldi A. F., 1703. De novo et ingentii in universa provincia Umbriae et GM0175 p Aprutij citerioris terraemotu congeminatus nuncius, Todi. BPS SL.XVIII. e. 23 *** (Baratta, 190 l) 1703.02.02/15 F* (Fonti: non citate)

Guadagni N., XVIII. Memorie, ed. O Perini, Archivio Storico Veronese, *** NC *** *** (Goiran, 1891) 1703.02.02/15 ND

Gueneau de Montbéillard Ph., 1761. Liste chronologique des éruptions de VC0209 p Volcans, des tremblements de terre de quelques faits météorologiques les MI NB Per. 409 plus remarquables, des cometes, des maladies pestilentielles, &c. jusqu'en -1760 1760 tirée des Mémoires des Académies de l'Europe, des Ouvrages mondo périodiques, des Histoires générales & de Relations particulieres, Collection Académique, composée des mémoires, actes ou journaux des plus célebres académies et societés litteraires étrangéres ( ... ) concernantes l'histoire naturelle et la botanique, la physique experimentale et la chimie, la medecine et l'anatomie, traduites en françois ( ... ), t. VI partie étrangere, Dijon, 595-598. (Perrey, 1848; Hoff, 1840) 1703.02.02/15 F* (Fonti:Maraldi, 1704)

Guerriero da Gubbio (ser), XV. Chronicon Eugubinum, ed. L. A. Muratori, VC0009 P RIS, XXI, Milano 1732. BMC X.6.E.1 (1-25) 1350-1472 Gubbio (Perrey, 1848) 1461.11.27 F* (Fonti: non citate)

HamburgerCorrespondent, 1786. ***, 143 VC*** *** (Hoff, 1841) 1786.07.31

HamburgerCorrespondent, 1786. ***, 151 VC*** *** (Hoff, 1841) 1786.07.31

Hamburger Correspondent, 1786. ***, 163 VC*** *** (Hoff, 1841) 1786.07.31

HamburgerCorrespondent, 1791. ***, 32. NV*** *** (Hoff, 1841) 1791.01

Hamburger Correspondent, 1791. ***, 44. NV*** *** (Hoff, 1841) 1791.01 -, Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... Elenco delle fonti individuate dall'analisi attraverso i cataloghi 5 - 17

Huot J ., 1837. Noveau cours élementaire de géologie, Paris. VC0223 p *** (Perrey, 1848) 1703.02.02/15 F* (Fonti: non citate)

Iscrizione sulla porta principale della città di Amelia. VC0258 *** (Eroli, notizia manoscritta) 1703.02.02/15

ING, 1950. Bollettino sismico mensile. *** p 1950 *** (Postpischl, 1985) 1950.09.05 F* (Postpischl, 1985) 1950.06.24

Joumal encyclopédique, 1785a. l dicembre, Bouillon. FM0259 p BNRM 5.A.96 *** (Perrey, 1848) 1785.10.09 F* (Fonti: lettera da Roma, 17 ottobre 1785)

Joumal encyclopédique, 1785b. 15 dicembre, Bouillon. FM*** p BNRM 5.A.96 *** (Perrey, 1848) 1785.10.09 F* (Fonti: lettere da Roma, 9 novembre 1785)

Journal Politique de Bruxelles (appendice al Mercure de France), 1785a. 29 FM*** p ottobre, 44. BNRm 5.E.337 *** (Perrey, 1848) 1785.10.09 F* (Fonti: non citate)

Journal Politique de Bruxelles, 1785b. lO dicembre, 50. VC0433 NC BNRm 5.E.337 *** (Perrey, 1848) 1785.10.09 F* (Fonti: non citate)

Journal Politique de Bruxelles (appendice al Mercure de France), 1786a. 7 FM*** p gennaio, l. BNRm 5.E.337 *** (Perrey, 1848) 1785.10.09 F* (Fonti: non citate)

Journal Politique de Bruxelles (appendice al Mercure de France), 1786b. FM*** p 25 marzo, 12 BNRm 5.E.337 *** (Perrey, 1848) 1785.10.09 F* (Fonti: non citate)

Keferstein C., 1826. Versuch eines chronologischen Verzeichnisses der VC0226 p Erdbeben und vulkanischen Ausbruche seit Anfang unseres Zeitrechnung, *** Zeitschrift fur Geognosie, Geologie und Naturgeschichte des Innem der *** Erde4/3, Weimar, 305. (Hoff, 1840) 1703.02.02115 F* (Fonti: non citate)

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... Elenco delle fonti individuate dall'analisi attraverso i cataloghi 5- 18

Lazzari T., 1703. Ascoli supplicante a' piedi di s. Emidio per la liberazione *** C da' terremoti dell'anno 1703 overo Relazione distinta delle Divozioni BMC Vol.53 N. 1-30 fatte in questa città a tale effetto, e delle grazie ricevute per mezzo del di Ascoli F Lei santo Protettore, Macerata. 1703

(Lazzari, 1731) 1703.02.02/15 (Fonti: osservatore diretto)

Lazzari T., 1731. Il protettore ne' tremuoti ravvisato in s. Emidio, Ascoli. *** c *** F (Antinori, XVIII) 1703.02.02/15 (Fonti: relazioni a stampa; Lazzari, 1703)

Lersner A. A., 1706. Der weitberuhmnten Freyen Reichs Wahl und VC0229 Handels Stadt Frankfurt am Mayn Chronika, Frankfurt. *** (Hoff, 1840) 1703.02.02/15

Lettera al Sig. Ab. Rossetti, 1785. Mss. Gilii, cart. 10281, Archivio NV*** NC Segreto Vaticano. *** ND (Armeni, 1897; Gilii, 1786) 1785.10.09

Lettera del 29 ottobre 1785 al Sig. Ab. Rossetti, 1785. mss. Gilii, cart. NV*** NC 10281, Archivio Segreto Vaticano. *** ND (Gilii, 1786) 1785.10.09

Lettieri N., 1785. Lettera da Napoli del 22 ottobre 1785 da Napoli, mss. NV*** P Gilii, cart. 10281, Archivio Segreto Vaticano. *** (Gilii, 1786) 1785.10.09 T* (Fonti: osservatore diretto)

Lettres historiques contenant ce qui se passe de plus important en Europe VC*** P et les Réflexions nécessaires sur ce sujet, 1703, aprile, La Haye: 341-352. BSMC 23.ll.B.27 *** (Perrey, 1848) 1703.02.02/15 F* (Fonti: non citate)

Lettres historiques contenant ce qui se passe de plus important en Europe VC*** P et les Réflexions nécessaires sur ce sujet, 1703, giugno, La Haye: 577-581. BSMC 23.11.B.27

*** (Perrey, 1848) 1703.02.02/15 F* (Fonti: non citate)

Lettres historiques contenant ce qui se passe de plus important en Europe VC*** P et les Réflexions nécessaires sur ce sujet, 1703, maggio, La Haye: 459-465. BSMC 23.11.B.27 *** (Perrey, 1848) 1703.02.02/15 F* (Fonti: non citate)

Lettres historiques contenant ce qui se passe de plus important en Europe VC0230 NC et les Réflexions nécessaires sur ce sujet, t. XXIII, La Haye: 224. BSMC 23.11.B27 ND *** (Perrey, 1848) 1703.02.02/15

Lettres historiques contenant ce qui se passe de plus important en Europe VC*** NC et les Réflexions nécessaires sur ce sujet, t. XXIII, La Haye: 238. BSMC 23.ll.B.27 ND *** (Perrey, 1848) 1703.02.02115 -, Osservatorio GeofiSico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... Elenco delle fonti individuate dall'analisi attraverso i cataloghi 5- 19

Lignamine G. F. de, XV. Continuatio chronici Ricobaldini, ed. L. A. VC0251 P Muratori, RIS, IX, Milano 1726. BMC X.6.E.1 (1-25) 1316-1469 Europa (Perrey, 1848) 1461.11.27 F* (Fonti: non citate)

Lucidi E., 1796. Memorie storiche dell'antichissimo municipio ora terra *** p dell'Ariccia e delle sue colonie Genzano e Nemi, Roma. *** Ariccia Genzano Nemi (Bassanelli, 1829) 1762.10.06 F* (Fonti: osservatore diretto)

Mancini F., 1703. Frammenti della corrispondenza tenuta tra il dottore *** c Filippantonio Mancini procurator fiscale presso la Regia Udienza BTE B.A.C.III.16 F dell'Aquila e l'illustrissimo signore Marco Garofalo marchese della 1703 Rocca vicario generale nella provincia di Abruzzo Ultra, intorno a' danni Abruzzo, Reatino prodotti dal teremoto de' 2 febbraio 1703 ed altre notizie che vi hanno relazione. In: F. Cappa (ed.), Sul terremoto che a 2 di febbraio 1703 rovinò l'Aquila e molti paesi d'Abruzzo, Aquila 1871. (Cappa, _1871) 1703.02.02115 (Fonti: osservatore diretto)

Maraldi J. Ph., 1704. Diverses observations de physique generale, in FM0269 c Histoire de l'Académie Royale des Sciences de Paris. Année 1704. Avec les BCas Per. est. 108 mémoires de mathematique et de physique pour la meme année. Tirez des 1703 registres de cette Académie, Amsterdam, 1707. Italia (Antinori, XVIII; Baratta, 1901) 1703.02.02/15 F* (Fonti: "relations ... ")

Maraldi J. Ph., 1704. Observation sur les tremblements de terre arrivés en VC0232 p Italie depuis le mois d'octobre 1702 jusqu'au mois de juillet 1703, Histoire MiBN de l'Académie des Sciences de Paris, Collection Académique, II, p. 103. 1703 Italia (Hoff, 1840; Gardellini e Spadea, 1980) 1703.02.02/15 F* (Fonti: "relations ... ")

Marcucci , 1766. Saggio delle cose ascolane e de' vescovi di Ascoli nel *** p Piceno(... ), Teramo. -1766 Ascoli Piceno (Antinori, XVIII) 1703.02.02/15 F*

Massonio S., 1594. Dialogo dell'origine della città dell'Aquila, Aquila. *** *** (Antinori, XVIII) 1461.11.27

Melli M. A., 1704. Tractatus Medico-physicus de Terraemotu, Forli. VC0236 p *** Saludecio (Mercalli, 1883; Guarini, 1880) 1703.02.02/15 T* (Fonti: osservatore diretto)

Memoria del tempo, conservata ne' catasti di Aquila. *** *** (Bottini, 1925) 1703.02.02/15

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Milne J ., 1911, A catalogne of destructive earthquakes, A. D. 7 to A. D. GM0224 P 1899, British Association for the advancement of Science, London, Session OGM F de Portsmouth, 92 pp. 7 d. C.-1899 mondo (Montandon, 1953) 1461.11.27 (Fonti: Baratta, 1901) (Montandon, 1953) 1639.10.08 (Fonti: Baratta, 190 l) (Montandon, 1953) 1703.02.02/15 (Fonti: Baratta, 1901) (Montandon, 1953) 1762.10.06 (Fonti: Baratta, 1901) (Montandon, 1953) 1786.07.31 (Fonti: Baratta, 1901)

Minieri-Riccio C., 1861-1862. Biblioteca storico-topografica degli FM0032 P Abruzzi, Napoli. BTE B.A.i.VII.81-82 F *** Abruzzo (Baratta, 1901) 1762.10.06 (Fonti: Tornei, 1765)

Moroni G., XIX. Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica da s. Pietro VC0238 P fino ai nostri giorni, voli. XV, LXXIV, LXXVII, Venezia. BMC Co ns. -XIX mondo (Mercalli, 1883; Galli, 1906) 1703.02.02/15 T* (Fonti: non citate) (Taramelli, 1896; Mercalli, 1883) 1785.10.09 F* (Fonti: non citate)

Mozzetti F., 1836. Saggio d'influenze meteoriche e del clima FM0033 P sull'agronomia, sulla pastorizia e sulli rami diversi d'economia degli *** Abruzzi, Teramo, 1836. Abruzzo (Baratta, 1901; Gardellini e Spadea,1980) 1498.04.11 T* (Fonti: non citate)

Narrazione di un miracolo fatto dal glorioso San Filippo Neri in GM0190 NC preservazione di tutta la Congregazione dell'Oratorio di Norcia, 1703. BSNSPNA, Sismica Roma. *** ND (Baratta, 1901) 1703.02.02/15

Narrazione di un miracolo fatto dal glorioso San Filippo Neri nelle GM0191 NR presenti rovine dei terremoti sentiti nell'anno 1703. Napoli. ***

(Baratta, 1901) 1703.02.02/15 Cercato con esito negativo presso: Biblioteca Nazionale Centrale, Roma Biblioteca Casanatense, Roma

Natalucci D., 1745. Historia Universale dello Stato temporale ed VC*** p ecclesiastico di Trevi, ed. C. Zenobi, Foligno 1985. *** *** (Mercalli, 1883) 1703.02.02/15 F* Consultato al posto del manoscritto citato sotto. (Fonti: Chracas, 1703; De Vechis, XVIII)

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Natalucci D., XVIII, Storia Universale dello Stato temporale ed FM0281 NC ecclesiastico di Trevi, ms, archivio della famiglia Natalucci. *** ND (Mercalli, 1883) 1703.02.02/15

Necrologio aprutino, XV? *** (Antinori, XVIII) 1461.11.27

Necrologio teramano, XV ? VC0253 *** (Antinori, XVIII) 1461.11.27

Niccolò da Borbona, XIV-XV. Cronaca, ed. L. A. Muratori, Antiquitates VC0255 P Italicae Medii Aevi., VI, Milano 1742. BMC ND 1363-1424 Citazione certamente errata (dato l'arco cronologico): è probabile che L'Aquila Mercalli si riferisse a Francesco d' Angeluccio da Bazzano (VC0252), la cui cronaca - continuazione di quella di N. da Borbona - è pubblicata di seguito a quest'ultima nel tomo VI delle Antiquitates. (Mercalli, 1883) 1461.11.27

Notizie del giomo.l762. 4 giugno, 23, Roma. *** NC *** ND (Bassanelli, 1829) 1762.10.06

Novelle arrivate a Bologna (prima dellO dicembre 1461). VC0383 *** (della Pugliola, XIV-XV)· 1461.11.27

Palmieri A., 1857. Topografia statistica dello Stato Pontificio ossia breve VC0241 P descrizione delle città e paesi loro malattie predominanti, commercio BNRm 6.34.L.13 industria(... ) compilati dal Cav. Adone Palmieri, Roma. *** Emilia-Romagna Umbria Marche Lazio (Baratta, 1899) 1703.02.02/15 T* (Fonti: non citate)

Palmieri M., XV. Opus de temporibus suis ab anno 1449 ad annum 1482, ed. VC0256 P G. M. Tartini, RIS (Additiones Tartinianae), l, Firenze 1748. BMC X.6.E.l (1-25) 1449-1482 Italia (Antinori, XVIII; Perrey, 1848) 1461.11.27 T* (Fonti: non citate)

Parrozzani G., 1887. Notizie intorno al terremoto del 2 febbraio 1703 FM0040 c ricavate dai ms. antinoriani precedute da alcune notizie intorno agli attuali BAQ Misc.40.15 F terremoti, Aquila. 1703-1887 L'Aquila, Abruzzo (Baratta, 1901; Gardellini e Spadea, 1980) 1703.02.02/15 (Fonti: Antinori, XVIII)

Patrizi-Forti F., 1869, Delle memorie storiche di Norcia, Norcia. FM0061 p BCFol E.44.18 *** (Baratta, 1896) Norcia Fonte negativa: Baratta dice che il Patrizi-Forti non menziona i 1785.10.09 F* terremoti del 1785.

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Pellicani G. D., XVIII. Memorie manoscritte, III, Biblioteca Comunale di VC0242 NC Velletri. BCVelletri; Collezione Veli tema; K. VI.26 ND *** (Galli, 1906) 1703.02.02/15

Pellini P., 1664. Dell'historia di Perugia, Venezia. AM0033 p BPG origini-XVII Perugia (Baratta, 1901) 1461.11.27 T* (Fonti: non citate)

Peronaci F., s. d. Elenco cronologico dei terremoti 1700-1973, Ministero *** NC dei Lavori Pubblici. 1700-1973 ND *** (Postpischl, 1985) 1950.09.05 (Postpischl, 1985) 1958.06.24

Proseguimento del diario ovvero distinta relazione dei danni e scuotimenti MR0061 P fatti dal terremoto tanto in Roma quanto fuori dalli 24 di febbraro per *** tutto il mese di maggio il tutto raccolto( ... ), F.P.R., 1703. Roma 1703 (Baratta, 1901; Gardellini e Spadea, 1980) Roma (Fonti: non citate) 1703.02.02/15 F

Protezione maravigliosa di Maria Santissima esperimentata dalla città di NV*** P Temi e dai paesi circonvicini nei terremoti dell'anno 1785, 1786, Temi BSemTr · F (ristampa, Temi, 1885). 1785 Temi, Piediluco, Buonacquisto, Polino (Armeni, 1897) 1785.10.09 (Fonti: Ronchini, XVIII; Vanni, XVIII)

Quadrini L., 1785. Lettera del 8 ottobre 1785, mss. Gilii, cart. 10281, NV*** p Archivio Segreto Vaticano. *** 1785 Rieti (Gilii, 1786) 1785.10.09 T* (Fonti: osservatore diretto ?)

Ragguaglio vero e distinto dell'horrendo terremoto seguito nella città di GM*** NC Roma e nel Regno di Sicilia. Dove s'intende come sono profondate alcune BSNSPNA, Sismica città e spianate molte ville e castelli con la morte di molte migliaia di *** ND persone, 1703. Milano e Bergamo.

(Baratta, 1901; Gardellini e Spadea, 1980) 1703.02.02/15

Ragguaglio vero e distinto dello stato di Cascia e suo territorio prima e GM0202 N C doppo li terremoti seguiti nel presente anno 1703, 1703. Roma BSNSPNA, Sismica *** ND (Baratta, 1901) 1703.02.02/15

Raguaglio su l'essere della città dell'Aquila, e delle cose più notabili *** p succedute nella medema, e nelli luoghi della sua provincia per li terremoti *** F occorsi nel mese di gennaro e febraro 1703 anno corrente, 1703. In: T. 1703 Bonanni (ed.), Relazione del tremuoto del 1703 che distrusse la città L'Aquila dell'Aquila, Aquila 1893. (Antinori, XVIII) 1703.02.02/15 (Fonti: osservatore diretto)

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Relazione de' danni fatti dall'innondazioni e terremoti nella città MR0059 c dell'Aquila ed altri luoghi circonvicini dalli 14 del mese di gennaro fino OGM F all'8 del mese di febbraro 1703, 1703. Roma. 1703 Umbria Abruzzo (Baratta, 1901; Gardellini e Spadea, 1980) 1703.02.02/15 (Fonti: non citate)

Relazione distinta de' danni cagionati da' passati terremoti nel Regno di MR0062 NC Napoli e nello Stato di Santa Chiesa in quest'anno 1703, 1703. Napoli. BSNSPNA, Sismica *** ND (Vivenzio, 1788; Baratta, 1901; Gardellini e Spadea, 1980) 1703.02.02/15

Relazione, 1730. Foligno. MC GM0231 NR *** (Baratta, 190 l) 1703.02.02/15 Cercato con esito negativo presso: Biblioteca Nazionale Centrale, Roma Biblioteca Provinciale, L'Aquila Biblioteca Comunale, Ascoli Piceno Biblioteca Comunale, Macerata Biblioteca Comunale, Siena Biblioteca Comunale, Teramo Biblioteca Casanatense, Roma

Ricci I., 1932. Borgo Sansepolcro. Monografia storico-artistica, *** p Sansepolcro. -XX Sansepolcro (Coccia, 1982) 1703.02.02/15 F* (Fonti: non citate)

Ricordi, o sia cronaca per intervalli in Codice ms. presso Gio Battista De NV0007 PERDUTA Legistis dall'anno 1254, ma più propriamente dal 1382 al 1526 rapportata 1254-1526 peraltro più piena da Bartolomeo Crispo, XV-XVI. In: G. F. Rizi, L'Aquila Monumenta civitatis Aquilae, ms., XVII .. (Antinori, XVIII) 1461.11.27

Testo trascritto da G. F. Rizi o de Ritiis nei Monumenta civitatis Aquilae, fonte a sua volta di Antinori (XVIII). L'unica copia dei Monumenta, posseduta dai marchesi Dragonetti di Aquila, venne "forse distrutta" nell'incendio del palazzo di famiglia. Anche l'opera di Crispo risulta perduta (Pansa, 1902, Quattro cronache e due diarii inediti relativi ai fatti dell'Aquila).

Rizi G. F., XVII. Monumenta civitatis Aquilae, ms. *** PERDUTA (Antinori, XVIII) 1461.11.27 Ms. in quattro volumi contenente le trascrizioni di "tutti gli scrittori di cose originali di Aquila". Forse distrutto nell'incendio del palazzo Dragonetti di Aquila (fine XVIII-primi XIX secolo). Ne rimane solo quanto trascritto da Antinori (Pansa, 1902, Quattro cronache e due diarii inediti relativi ai fatti dell'Aquila).

Roeser G.J., 1703. De terrae motu qui Italiam nuper, primis anni 1703 GM0232 NR mensibus afflixit, Stettin. *** *** (Seyfart, 1756; Hoff, 1840; Gardellini e Spadea, 1980) 1703.02.02/15

Cercato con esito negativo presso: Biblioteca Casanatense, Roma

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... Elenco delle fonti individuate dall'analisi attraverso i cataloghi 5 - 24

Ronchini A., 1785. Lettera. In: Protezione maravigliosa di Maria VC0384 P Santissima esperimentata dalla città di Temi e dai paesi circonvicini nei ACapTr terremoti dell'anno 1785, 1786. Temi (ristampa, Terni, 1885). 1785 Piediluco (Protezione ... , 1786) 1785.10.09 T* (Fonti: osservatore diretto)

Rossetti G., XVIII. Lettera, mss. Gilii, cart. 10281, Archivio Segreto VC0385 NC Vaticano. *** ND 1785 Piediluco (Gilii, 1786) 1785.10.09 (Fonti: osservatore diretto)

Rutili Gentili A., 1832. Nuove riflessioni sulle cause dei terremoti di MR0094 c Fuligno, Fuligno. OGM F Umbria 1831-1832 (Taramelli, 1896) 1703.02.02/15 (Fonti: non citate)

Serpieri A., 1873. Rapporto delle osservazioni fatte sul terremoto GM0237 C avvenuto in Italia la sera del 12 marzo 1873, Supplemento alla UCEA, s. c. Meteorologia Italiana 1872, Roma. *** (Mercalli, 1883) 1703.02.02115 M* (Fonti: ASCUr, 1703)

Seyfart J. F., 1756. Allgemeine Geschichte der Erdbeben, Frankfurt- VC0246 p Leipzig. IGL *** (Hoff, 1840) 1703.02.02/15 F* (Fonti: Roeser, 1703; Melli, 1704)

Storia della miracolosa immagine di Maria SS. delle SS.PP., s. d. VC0247 *** (Baratta, 1899) 1703.02.02/15

Teloni V., 1703. De' terremoti, loro cagioni, effetti, malori che producono e FM0299 P loro cura preservativa in generale. Lettera all'ili. sig. marchese Andrea BCas Vol. Mise. 744/15 Maidalchini del dottore Vincenzo Teloni nobile viterbese ( ... ), Viterbo. *** F (Baratta, 1901) 1703.02.02/15 (Fonti: non citate)

Tiberii C., 1639. Nuova e vera relatione del terribile, e spaventoso FM0063 C terremoto successo nella città della Matrice, e suo stato, con patimento BOOM F ancora di Accumulo, e luoghi circonvicini, sotto li 7 del presente mese di 1639 Ottobre 1639, con la morte compassionevole di molte persone, la perdita Aquilano-Reatino di Bestiame d'ogni sorte, e con tutto il danno seguito fmo al corrente giorno. Con ogni diligenza, e certezza descritta da Carlo Tiberii Romano, per memoria d'un caso cosl miserando, e lagrimevole, Roma 1639.

(Baratta, 1901; Gardellini e Spadea, 1980) 1639.10.08 (Fonti: non citate)

Tornei N., 1765. De terremotu pridie nonas octobris 1762, in Carmina, FM0039 P liber II. De rebus sacris et profanis, Napoli. BAQ Mise. 100.1 *** (Minieri Riccio, 1862; Baratta, 1901; Gardellini e Spadea, 1980) 1762.10.06 T* (Fonti: non citate)

Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata - Sismicità dell'area aquilano-teramana ... Elenco delle fonti individuate dall'analisi attraverso i cataloghi 5- 25

Urla de Llanos A., 1703. Relazione ovvero itinerario fatto dall'Auditore FM0025 NC D. A. Urla De Llanos per riconoscere li danni causati dal li passati BNRM Mise. B. 499. 62 terremoti seguiti li 14 gennaro e 2 febbraro 1703, con il numero dei morti e ND feriti nella provincia dell'Abruzzo Citra e luoghi circonvicini per darsi di 1703 essi distinta notizia al signor Vice Re di Napoli, Roma. Abruzzo

(Bamtta, 1901; Gardellini e Spadea, 1980) 1703.02.02/15

Vanni A., 1785. Lettera. In: Protezione maravigliosa di Maria Santissima NV*** p esperimentata dalla città di Terni e dai paesi circonvicini nei terremoti ACapTr dell'anno 1785, 1786, Terni (ristampa, Temi, 1885). 1785 Buooacquisto

(Protezione ... , 1786) 1785.10.09 T* (Fonti: osservatore diretto)

Vera nuova e distinta relazione dell'orribile terremoto occorso il giorno di MR0080 NR lunedi 26 luglio 1751 nella provincia dell'Umbria e nella parte del Furio, *** fattosi sentire cosl terribile che lo scuotimento sorpassò di gran lunga quello inteso nelli anni 1703 e 1730, 1751. Foligno.

(Gardellini e Spadea, 1980; Baratta, 1901) 1703.02.02/15

Cercato con esito negativo presso: Biblioteca Nazionale Centrale di Roma Biblioteca Comunale di Ascoli Piceno Biblioteca Comunale di Macerata . Biblioteca Comunale di Teramo Biblioteca Provinciale di L'Aquila

Vera relazione del Terremoto succeduto nella Provincia d'Abbruzzo ( ... ), *** NR [1672]. Napoli. 1672 Abruzzo (Vivenzio, 1788) 1672.06.08 Cercata con esito negativo presso: Biblioteca Nazionale Centrale, Roma Biblioteca Nazionale, Napoli Biblioteca della Società Napoletana di Storia Patria, Napoli Biblioteca Casanatense, Roma

Vittori G., 1896. Stato dell'Aquila e degli Abruzzi nei grandi periodi FM0041 c sismici del 1315, 1349 e 1461-62, Bollettino della Società Storica BAQPer. Ab. F Abruzzese,VIII, fase. 16, Aquila 1315-1462 L'Aquila Abruzzo (Bamtta, 1901; Gardellini e Spadea, 1980) 1461.11.27 (Fonti: Antinori, XVIII; Casti, 1887)

Vivenzio G., 1788. !storia de'tremuoti avvenuti nella Provincia della VC0249 p Calabria ulteriore e nella città di Messina nell'anno 1783, e di quanto nella *** Calabria ulteriore fu fatto per lo suo risorgimento fino al 1787, preceduta -1783 da una Teoria e !storia generale de'Tremuoti, Napoli. Italia meridionale

(Hoff, 1840) 1672 F* (Fonti: Vera relazione ... , 1672) (Hoff, 1840) 1703.02.02/15 F* (Fonti: Relazione distinta ... , 1703)

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Vivenzio, G., 1783. Istoria e teoria de'tremuoti in generale, e in particolare VC0248 NC di quelli della Calabria e di Messina del 1783, Napoli. *** ND -1783 Italia meridionale (Hoff, 1840) 1672 (Hoff, 1840) 1703.02.02/15

Voto (ll) di Jefte. Dramma sacro per musica da cantarsi nella città VC0250 p dell'Aquila in occasione si celebra nella chiesa cattedrale il dl anniversario BMC ND della prodigiosa liberazione dal tremuoto seguito nel dl 6 ottobre 1762 in *** ringraziamento al di lei amatissimo tutelare S. Emidio(... ), 1801, Aquila.

(Baratta, 190 l) 1762.10.06

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