COMUNE DI PROVINCIA DI

REVISIONE E AGGIORNAMENTO DEL VIGENTE Piano Regolatore Generale

PARTE STRUTTURALE E OPERATIVA LEGGE 17 AGOSTO 1942 N. 1150 - L. R. 22 FEBBRAIO 2005 N. 11

GRUPPO DI REDAZIONE RAGGRUPPAMENTO TEMPORANEO TRA PROFESSIONISTI ALTERAMBIENTE  Via Pinturicchio 5 - 05100 Terni –  0744 424510 – 335 5415865 – email: [email protected] ARCH. M. VIRILI; ARCH. M. CINTIOLI; DOTT. S. TRASTULLI GEOLOGO; DOTT. M. BORSETI AGRONOMO; PIANO REGOLATORE GENERALE PARTE STRUTTURALE OGGETTO Relazione illustrativa AI SENSI DELL'ART. 11 COMMA 1 LETTERA A) R.R. N. 5 DEL 4 DICEMBRE 2013 COMUNE DI MONTECASTRILLI COLLABORATORI: ELABORATO N. SERVIZIO URBANISTICA DOTT. F. LISTANTI - DOTT. P. CARCASCIO RESPONSABILE DEL SERVIZIO ARCH. F. LEOMBRUNI - GEOM S. BARTOLINI - GEOM. T. BITTOLO

ARCH. VALENTINA CATOZZI I^ REDAZIONE REVISIONE FORMATO RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO GEOM. FRANCESCO FABRIZI 16/12/2012 07/04/2014 A4 A

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COMUNE DI MONTECASTRILLI PROVINCIA DI TERNI

Piano Regolatore Generale PARTE STRUTTURALE (PRG-PS)

Relazione illustrativa AI SENSI DELL'ART. 11 COMMA 1 LETTERA A) R.R. N. 5 DEL 4 DICEMBRE 2013 Sommario

PREMESSA ...... 5

1. STATO DI ATTUAZIONE DEL PRG VIGENTE...... 8

2. COMPONENTI STRUTTURALI DEL TERRITORIO ...... 15

3. L'IDEA DELLA CITTÀ E DEL TERRITORIO ...... 17

4. ELEMENTI DELLA STRUTTURA URBANA MINIMA (SUM) ..72

5. APPLICAZIONE DELLE MISURE PEREQUATIVE ...... 73

6. DOTAZIONI TERRITORIALI ...... 76

7. CORRISPONDENZA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE ...... 81

8. CRITERI DI SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE ...... 82

9. LA PROCEDURA DI VAS ...... 87

10. DESCRIZIONE SOMMARIA DELLA VARIANTE ...... 90

10.1 LA PARTE STRUTTURALE DEL PRG ...... 90

10.2 LA PARTE OPERATIVA DEL PRG ...... 94

10.3 DESCRIZIONE DELLE PREVISIONI NELLE SINGOLE FRAZIONI...... 98

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COMUNE DI MONTECASTRILLI PROVINCIA DI TERNI

Piano Regolatore Generale PARTE STRUTTURALE (PRG-PS)

Relazione illustrativa AI SENSI DELL'ART. 11 COMMA 1 LETTERA A) R.R. N. 5 DEL 4 DICEMBRE 2013

PREMESSA

Il presente PRG del comune di Montecastrilli è stato redatto ai sensi della Legge 17/08/1942 n. 1150, e sue integrazioni e modifiche, della L.R. 22 febbraio 2005 n. 11, sue integrazioni e modifiche, della L.R. 21 giugno 2013, n. 12 e della L.R. 27/2000 (Piano Urbanistico Territoriale) e recepisce le indicazioni, gli indirizzi e le prescrizioni dettate dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) di Terni approvato dal Consiglio Provinciale con atto n. 150 del 14 settembre 2000 e s.m.i. Nello specifico si tratta di una Variante generale che sostituirà, con la definitiva approvazione, l’attuale PRG PS approvato con Delibera del Consiglio Comunale n. 18 del 22 marzo 2001 e successive varianti e integrazioni. Il Piano Regolatore Generale (P.R.G.), composto dalla Parte Strutturale e dalla Parte Operativa secondo quanto disposto dall’art. 2 della L.R. 22/02/2005 n. 11, è lo strumento di pianificazione territoriale con il quale il Comune stabilisce la disciplina urbanistica per la valorizzazione e la trasformazione del territorio comunale, definendo le condizioni di assetto per la realizzazione di uno sviluppo locale sostenibile, nonché individua gli elementi areali, lineari e puntuali del territorio sottoposto a vincoli e stabilisce le modalità per la valorizzazione ambientale e paesaggistica. La parte strutturale del PRG definisce le strategie per il governo dell’intero territorio comunale secondo quanto disposto dall’art. 2 della L.R. 22/02/2005 n. 11, al fine di tutelare e valorizzare il territorio, di regolare le trasformazioni urbanistiche, di programmare la realizzazione di servizi ed infrastrutture e di regolare la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente. Gli obiettivi e le strategie del PRG sono quelli definiti nell’accordo di co-pianificazione sottoscritto con gli altri comuni della Centrale Umbra (, e ) cosi come definiti nel Documento Programmatico, approvato con delibera del consiglio comunale n. 2 del 28/08/2012 che integrano e contestualizzano gli indirizzi e le prescrizioni delle leggi e della pianificazione sovraordinata. Gli obiettivi e le strategie del PRG relative al Paesaggio sono quelli definiti dal Contratto di Paesaggio (e ripresi dal Quadro Strategico di Valorizzazione – QSV), strumento di programmazione negoziata redatto tra i Comuni di Montecastrilli e Avigliano Umbro per la riqualificazione degli aspetti paesaggistico-ambientali, secondo quanto stabilito dalla Convenzione Europea del Paesaggio.

5 Ai sensi del Regolamento regionale n. 5 la parte strutturale del PRG è costituita dai seguenti elaborati: a) RELAZIONE ILLUSTRATIVA:

b) NORMATIVA DI ATTUAZIONE per la disciplina delle previsioni di cui all' articolo 3, comma 4 della l.r. 11/2005 e gli indirizzi ed i parametri per la parte operativa, nonché la relativa disciplina paesaggistica in applicazione del PPR; c) RELAZIONE GEOLOGICA, IDROGEOLOGICA ED IDRAULICA IN PROSPETTIVA SISMICA e gli eventuali elementi di microzonazione sismica, di cui alla deliberazione della Giunta regionale 8 marzo 2010, n. 377 di pertinenza della parte strutturale e di rinvio alla parte operativa ed alla fase attuativa, relative alle condizioni e previsioni territoriali, con le cartografie tematiche; d) CARTOGRAFIE idonee a rappresentare lo stato attuale del territorio, le previsioni del PRG pertinenti alla parte strutturale ed i relativi vincoli con riferimento al contenuto della relazione di cui alla lettera a) , in scala 1:25.000 e 1:10.000; f) RAPPORTO AMBIENTALE con allegati gli elaborati ed elementi previsti per la valutazione di incidenza ambientale e per la valutazione ambientale strategica - VAS, di cui alle disposizioni statali e regionali. g) Sintesi della previsione dello strumento urbanistico generale vigente e della relativa normativa di attuazione; h) CD CON ELABORATI INFORMATIZZATI dei contenuti del PRG secondo quelli riportati nell'Allegato 1 del r.r. 7/2010 , contenenti gli attributi dei singoli strati informativi che compongono la parte strutturale del PRG, e le relative norme tecniche di attuazione; Il PRG PS è quindi costituito dai seguenti elaborati con valore prescrittivo: B) NORME TECNICHE D’ATTUAZIONE PRG-PS; Tav_01 “Sistema ambientale”- scala 1/20.000;  1.1 Settore Nord-Est Collesecco rapp. 1/10000;  1.2 Settore Sud est Quadrelli rapp. 1/10000;  1.3 Settore Ovest Castel dell'Aquila rapp. 1/10000; Tav_02 “Sistema Paesaggistico e beni culturali - scala 1/20.000:  2.1 Settore Nord-Est Collesecco rapp. 1/10000;  2.2 Settore Sud-est Quadrelli rapp. 1/10000;  2.3 Settore Ovest Castel dell'Aquila rapp. 1/10000; Tav_03 “Sistema antropico e spazio rurale - scala 1/20.000:  3.1 Settore Nord-Est Collesecco rapp. 1/10000;  3.2 Settore Sud-est Quadrelli rapp. 1/10000;  3.3 Settore Ovest Castel dell'Aquila rapp. 1/10000; Tav_04 “Carta delle idoneità territoriali” – scala 1/20.000; Dai seguenti elaborati con valore gestionale: A) RELAZIONE ILLUSTRATIVA; C) RELAZIONE GEOLOGICA, IDROGEOLOGICA ED IDRAULICA IN PROSPETTIVA SISMICA; D) QUADRO CONOSCITIVO GEOLOGICO E MICROZONAZIONE SISMICA:  D1 - Carta Geologica e Geomorfologia – scala 1:10.000;  D2 – Carta della acclività dei versanti – scala 1:10.000;  D3 – Carta delle georisorse – scala 1:10.000;  D4 – Carta della pericolosità geologica – scala 1:10.000;

6  D6 - Carta delle aree soggette a microzonazione sismica; E) QUADRO CONOSCITIVO URBANISTICO E TERRITORIALE: RELAZIONE DI SINTESI;  E0 “Carta d’inquadramento: ambiti territoriali e macroaree” - scala 1/20.000;  E1 - Carta dell’uso del suolo e vegetazione;  E1bis- Carta delle aree boscate;  E2 - Carta delle trasformazioni urbanistiche;  E3 - Bilancio ambientale ed urbanistico;  E4 - Carta archeologica;  E5 - Carta dei beni culturali e schede censimento;  E5 - Carta dei paesaggi locali;  E6 - Carta dei vincoli paesaggistici e ambientali;  EC7 – Rete ecologica regionale e siti natura 2000 - scala 1:20.000; F. RAPPORTO AMBIENTALE;

La presente la relazione ai sensi dell'art. 11 comma 1 lettera a) R.R. n. 5 del 4 dicembre 2013 illustra in particolare: 1) lo stato di attuazione dello strumento urbanistico generale vigente con riferimento alle previsioni residenziali, produttive e per servizi in esso contenute e del loro stato di attuazione, in rapporto a specifiche normative del Piano territoriale di coordinamento provinciale (PTCP) e del Piano paesaggistico regionale (PPR); 2) la descrizione delle componenti strutturali del territorio comunale identificate con specifico riferimento a quelli di cui all' articolo 3, comma 1 della l.r. 11/2005 ed alle previsioni del PTCP e del PPR e dell'Allegato 1 del r.r. 7/2010 ; 3) l'idea complessiva dello sviluppo socio-economico delle città e del territorio, evidenziando gli obiettivi generali e specifici, i fabbisogni e le componenti - scelte strutturali come previste all' articolo 3 , commi 2 e 3 della l.r. 11/2005 e le compatibilità o conformità con le disposizioni di cui agli articoli 21, 27, 28, 29 e 30 della l.r. 27/2000; 4) le modalità applicative della delibera della Giunta regionale 8 febbraio 2010, n. 164 in materia di elementi della struttura urbana minima (sum) ai fini della riduzione della vulnerabilità sismica a scala urbana; 5) le eventuali modalità ed i criteri per l'applicazione delle misure perequative, compensative e premiali; 6) gli elementi e le modalità applicative, delle disposizioni dei Titoli II e III del r.r. 7/2010 in materia di quantificazione e modalità di reperimento delle dotazioni territoriali; 7) la corrispondenza delle scelte di pianificazione e programmazione operate con le disposizioni del PTCP, con i piani di settore e con la programmazione territoriale regionale; 8) i criteri di sostenibilità ambientale applicativi della legge regionale 18 novembre 2008, n. 17 (Norme in materia di sostenibilità ambientale degli interventi urbanistici ed edilizi);

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1. STATO DI ATTUAZIONE DEL PRG VIGENTE Lo stato di attuazione dello strumento urbanistico generale vigente con riferimento alle previsioni residenziali, produttive e per servizi in esso contenute e del loro stato di attuazione, in rapporto a specifiche normative del Piano territoriale di coordinamento provinciale (PTCP) e del Piano paesaggistico regionale (PPR); Il comune di Montecastrilli è attualmente dotato di un Piano Regolatore Generale parte strutturale e operativa che ha sostituito il precedente Programma di fabbricazione con adeguamento al P.U.T. per le zone boscate, di un regolamento edilizio, frutto di un processo di pianificazione iniziato nel 1936 con la redazione del primo Regolamento Edilizio del Comune di Montecastrilli a cui nel dopoguerra è seguita la redazione del primo Programma di Fabbricazione nell’anno 1970. L’attuale comune di Montecastrilli è infatti un comune di recente costituzione, nato dalla scissione del comune di Avigliano Umbro con cui costituiva fino al 1975 un'unica entità amministrativa: il comune di Montecastrilli storico nato con l’Unità d’Italia nel 1861. Con Legge Regionale n. 20 del 2 aprile 1975 veniva infatti istituito il Comune di Avigliano Umbro comprendente il territorio delle frazioni di Avigliano Umbro, Toscolano, Dunarobba, Sismano e S. Restituta appartenenti al comune di Montecastrilli.

Il comune di Montecastrilli con le sue frazioni.

La storia urbanistica del comune di Montecastrilli continua dopo la costituzione del comune di Avigliano con la redazione del nuovo Programma di fabbricazione e del Regolamento Edilizio che rimasero in vigore fino al 2001 data di approvazione del primo Piano Regolatore Generale. Sostanzialmente questo nuovo Programma di Fabbricazione era costituito dalla divisione del precedente P.d.F. di Montecastrilli a cui furono apportate delle varianti ed aggiustamenti funzionali alla nuova realtà territoriale del comune, tra cui l’adeguamento al PUT e l’approvazione della Variante di destinazione d’uso del patrimonio edilizio diffuso sul territorio (L.R. n. 55 del 18 dicembre 1987) che fu approvata con D.C.C. n. 80 del 28 ottobre 1994. Anno 1999: adozione PRG parte strutturale – Dopo la L.R. n. 31/1997 il comune di Montecastrilli inizia con la redazione da parte dell’architetto Giuseppe Durastanti del suo primo

8 P.R.G. sulla base delle nuove disposizioni della legge e la cui parte strutturale fu adottata con D.C.C. n. 63 del 27 settembre 1999. Anno 2001: approvazione PRG parte strutturale – Dopo l'espletamento delle procedure previste dalla L.R. n. 31/1997 il comune di Montecastrilli approva P.R.G. parte strutturale con D.C.C. n. 18 del 22 marzo 2001. Anno 2001: adozione PRG parte operativa – contestualmente all’approivazione della parte strutturale il comune di Montecastrilli adotta con D.C.C. n. 20 del 22 marzo 2001 il P.R.G. parte operativa, sempre redatto dall’architetto Giuseppe Durastanti. Anno 2001: approvazione PRG parte operativa – Dopo espletamento delle procedure previste dalla L.R. n. 31/1997 il comune di Montecastrilli approva il P.R.G. parte operativa con D.C.C. n. 32 del 28 giugno 2001. Anno 2007-2008: La modifica del quadro di riferimento regionale intervenuto con il nuovo PUT (L-R. n. 27/2000), l’approvazione del PTCP della provincia di Terni (2000) e la nuova legge urbanistica, resero inadeguato il PRG a solo pochi anni dalla sua approvazione definiva che portarono alla redazione di nuove varianti e aggiornamenti. Tra questi quello più significativo è stato la Variante ai sensi dell’art. 18 della L.R. n. 11/2005 per il “Censimento dei Beni immobili di interesse storico, architettonico e culturale, redatta dall’architetto Alberto Matticari, nel novembre 2007 e approvata con D.C.C. del 2008. Anno 2009-2010: Gli ultimi aggiornamenti in ordine di tempo sono stati: - La modifica al regolamento edilizio approvata con D.C.C. n. 60 del 9 /12/ 2009. - la “Classificazione acustica del comune di Montecastrilli” redatta dalla studio AGT Ingegneria nel maggio 2010 e approvata con D.C.C. n. __ del __ /__/ 2010.

LA STRUTTURA DEL PRG PARTE STRUTTURALE VIGENTE(Tavole tipo e legenda)

Zonazione Montecastrilli tavola adottata (sopra) e versione definitiva approvata (sotto).

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Il PRG parte strutturale individua gli ambiti per la residenza che costituiscono la struttura storica del comune di Montecastrilli all’interno di specifiche macroaree dei contenuti territoriali e urbanistici. Gli ambiti per la residenza comprendono oltre i centri storici anche le zone del PRG sulle quali sono formulate nuove previsioni residenziali o il completamento di quelle esistenti. Le macroaree sono articolate in ambiti di programmazione costituiti da macrozone che individuano le principali componenti strutturali della macroarea (ambiti urbani e periurbani), sulla base degli indirizzi di programmazione: a) Conservazione per l’insediamento esistente storico e per gli ambiti periurbani con funzione ecologica; b) Consolidamento per le parti dell’insediamento da completare e/o consolidare; c) Trasformazione per le aree dello sviluppo residenziale, produttivo e per i servizi; Gli ambiti di programmazione di tipo residenziale sono stati articolati, dal PRG parte strutturale, in tre macrozone: - Ambiti di tutela e conservazione dei centri e nuclei storici (macrozona 1); - Ambiti urbani consolidati (macrozona 2); - Ambiti di trasformazione (macrozona 3);

Il nuovo PRG NON prevede un incremento delle previsioni edificatorie a scopo residenziale rispetto al PRG vigente e pertanto per il calcolo del bilancio urbanistico abbiamo preso come riferimento le previsioni del PRG vigente. Per il calcolo delle previsioni attuali abbiamo preso in esame le previsioni residenziali e prevalentemente residenziali del vigente PRG classificati secondo l’articolazione del nuovo PRG ovvero: All’interno degli ambiti di tutela e conservazione dei centri e nuclei storici (macrozona 1) abbiamo classificato tutte le zone omogenee di tipo A e assimilabili (prevalentemente residenziali) definite dal PRG vigente; All’interno degli ambiti urbani consolidati (macrozona 2) abbiamo classificato tutte le zone omogenee di tipo B e B1 (aree di completamento residenziali e prevalentemente residenziali), le zone omogenee di tipo CA ( zone residenziali di espansione attuate) e le zone omogenee di tipo CPEEP ( zone per l’edilizia economica e popolare), definite dal PRG vigente; All’interno degli ambiti di trasformazione (macrozona 3) abbiamo classificato tutte le zone omogenee di tipo C e assimilabili (aree di espansione residenziali e prevalentemente residenziali) definite dal PRG vigente;

10 ZONE DI TUTELA E CONSERVAZIONE DI TIPO A (MACROZONE 1);

Per gli Ambiti di tutela e conservazione dei centri e nuclei storici (macrozona 1), che comprendono le parti del territorio interessate da agglomerati urbani, edifici e manufatti isolati che rivestono carattere storico, archeologico, artistico, culturale o di particolare pregio ambientale o da porzioni di essi, comprese le aree circostanti (aree verdi, orti, giardini, corti, strade, piazze, larghi, vicoli e pertinenze), che possono considerarsi parte integrante, per tali caratteristiche, degli agglomerati stessi abbiamo adottato il seguente parametro: Centri storici perimetrali dal PRG Vigente come zona omogenea A – Calcolo diretto del volume attraverso la superficie coperta del singolo fabbricato (calcolata sulla base catastale) moltiplicata per un altezza media dei fabbricati stimata caso per caso per ogni specifico centro storico (3-4 piani max) e considerando l’altezza media di piano pari a 3,00-3,50 m;

ZONE DI COMPLETAMENTO RESIDENZIALE DI TIPO B (MACROZONE 2);

Gli Ambiti urbani consolidati (macrozona 2) comprendono le aree urbane e periurbane, totalmente o parzialmente edificate diverse dai centri e nuclei storici, caratterizzate da insediamenti consolidati in cui ai sensi del comma 1 dell’art. 15 delle NTA del PTCP, in cui l’indirizzo prioritario dato dal PRG è quello della qualificazione ed il completamento dei tessuti urbani esistenti. Ai sensi del D.M. del 2 aprile 1968 n. 1444, abbiamo incluso all’interno delle macroaree le parti del territorio totalmente o parzialmente edificate, diverse dalle zone A), intendendo per parzialmente edificate le zone in cui la superficie coperta degli edifici esistenti non sia inferiore al 12,5% (un ottavo) della superficie fondiaria della zona. In questi ambiti abbiamo calcolato: 1. Le zone di completamento di tipo B definite dal PRG vigente; 2. Le zone di completamento di tipo B1 definite dal PRG vigente; 3. Le zone residenziali di espansione attuate di tipo CA definite dal PRG vigente; 4. Le zone per l’edilizia economica e popolare di tipo CPEEP definite dal PRG vigente; 5. Le zone di recupero ambientale di tipo R definite dal PRG vigente;

Per il calcolo del patrimonio edilizio esistente in considerazione che il precedente piano regolatore generale prevedeva diversi indici di edificabilità per le varie zone abbiamo seguito i seguenti parametri: a) per le zone B visto che il PRG vigente prevedeva un I.F. di 1,7 mc/mq abbiamo calcolato la superficie di ciascun area e l’abbiamo moltiplicata per l’indice previsto; b) per le zone B1 visto il PRG prevedeva esclusivamente un incremento del 10% rispetto alla cubatura esistente; c) Per le zone CA visto che sono dotate di piani attuativi approvati precedentemente al PRG vigente aventi un I.T. di 1 mc/mq abbiamo calcolato la superficie di ciascun area e l’abbiamo moltiplicata per l’indice previsto; d) per le zone C PEEP visto che il PRG vigente prevedeva un I.T. di 0,75 mc/mq abbiamo calcolato la superficie di ciascun area e l’abbiamo moltiplicata per l’indice previsto

Gli Ambiti di trasformazione (macrozona 3) comprendono le porzioni di territorio classificabili come zone per nuovi insediamenti che allo stato attuale risultano non edificate o nelle quali l’edificazione preesistente non raggiunga i limiti di superficie e densità previsti per le zone di tipo B dal D.M. n. 1444 del 2 aprile 1968. Di questi ambiti fanno parte:

11 ZONE DI ESPANSIONE RESIDENZIALE DI TIPO C (MACROZONE 3);

Per il calcolo del patrimonio edilizio esistente abbiamo considerato le Aree di espansione residenziale effettivamente attuate e le Aree di espansione residenziali oggetto di lottizzazioni in essere non ancora completate ma dotate di piano attuativo (piano di lottizzazione) approvato e convenzionato escludendo le Aree di espansione residenziali completamente non edificate senza piani di lottizzazione approvate, pertanto abbiamo utilizzato i parametri seguenti. Per le zone C visto che il PRG vigente prevedeva un I.T. di 0,75 mc/mq abbiamo calcolato la superficie di ciascun area e l’abbiamo moltiplicata per l’indice previsto N.B. Con i criteri illustrati, sono state calcolate le previsioni del PRG vigente del comune di Montecastrilli. Il calcolo dettagliato negli elaborati allegati è stato riassunto nella seguente tabella:

PREVISIONI RESIDENZIALI PRG VIGENTE (MC) Ambiti urbani di Ambiti urbani di Nuovi ambiti di Centro abitato conservazione completamento trasformazione TOTALE MC

Montecastrilli 101.754 416.418 74.401 592.573 Castel dell’Aquila 49.248 240.986 21.716 311.950

Farnetta 18.513 83.346 12.544 114.402

Castel Todino 41.562 320.430 62.503 424.495

Quadrelli 55.269 128.482 25.703 209.454

Collesecco 27.828 40.489 4.608 72.925

TOTALE MC 294.174 1.230.150 201.474 1.725.798

Analizzando i dati delle tabelle allegate possiamo vedere come su un totale 1.725.798 mc previsti dal PRG Vigente sono stati attuati 1.409.394 pari al 82 % della cubatura totale.

12 IL DIMENSIONAMENTO PRODUTTIVO DEL PRG

Come per gli ambiti residenziali il PRG parte strutturale sempre all’interno di specifiche macroaree dei contenuti territoriali e urbanistici individua gli ambiti per la produzione di beni e servizi. Gli ambiti di programmazione di tipo residenziale sono stati articolati, dal PRG parte strutturale, in un'unica macrozona: 1. Ambiti per gli insediamenti produttivi (macrozona 4); Per il calcolo delle previsioni attuali abbiamo preso in esame le previsioni delle aree a carattere produttivo residenziali del vigente PRG classificati secondo l’articolazione del nuovo PRG ovvero: 1. All’interno degli ambiti urbani produttivi (macrozona 4) abbiamo classificato tutte le zone omogenee di tipo D, D1, D2, DA (aree per la produzione di beni e servizi), definite dal PRG vigente; Non essendo possibile calcolare il volume di ogni singolo edificio abbiamo adottato un calcolo virtuale che ha tenuto conto dei di parametri diversi a secondo dell’ambito. In particolare abbiamo calcolato: 1. Le zone per il commercio all’ingrosso, al dettaglio, l’artigianato e la piccola industria di tipo “D” definite dal PRG Vigente; 2. Le zone di tipo “DA” definite dal PRG Vigente; 3. Le zone turistico ricettive di tipo “ D1” definite dal PRG Vigente; 4. Le zone estrattive “D2” definite dal PRG Vigente; Per il calcolo del patrimonio edilizio esistente in considerazione che il precedente piano regolatore generale prevedeva diversi indici di edificabilità per le varie zone abbiamo seguito i seguenti parametri: 1. per le zone D visto che il PRG vigente prevedeva una SCF pari al 50 % della SF abbiamo calcolato la superficie di ciascun area e l’abbiamo moltiplicata per l’indice previsto; 2. per le zone DA visto che sono dotate di piani attuativi approvati precedentemente al PRG vigente, abbiamo utilizzato l’indice delle zone D; 3. Per le zone D1 visto che il PRG vigente prevedeva una SCF pari al 20 % della ST e un I.T. di 0,50 mc/mq abbiamo calcolato la superficie territoriale di ciascun area e l’abbiamo moltiplicata per l’indice previsto 4. per le zone D2 essendo zone estrattive il PRG vigente non prevede la realizzazione di cubatura. Il calcolo dettagliato negli elaborati allegati è stato riassunto nella seguente tabella:

PREVISIONI INSEDIAMENTI PRODUTTIVI PRG VIGENTE (MQ) Centro abitato D MQ DA MQ D1 MQ D2 MQ TOTALE MQ

Montecastrilli 12.643 47.335 0 44.236 104.214 Castel 39.202 100.986 0 0 140.188 dell’Aquila

Farnetta 0 0 0 0 0

13 Castel Todino 12.333 0 0 0 0

Quadrelli 102.682 113.328 75.462 0 291.472

Collesecco 0 0 0 282.113 282.113 TOTALE 166.860 261.649 75.462 326.349 MQ 830.320

Analizzando i dati delle tabelle allegate possiamo vedere come su un totale 229.347 mq di SCF previsti dal PRG Vigente sono stati attuati 198.897 mq di SCF pari al 87 % della superficie totale.

14 2. COMPONENTI STRUTTURALI DEL TERRITORIO Per quanto riguarda la descrizione delle componenti strutturali del territorio comunale sono state identificate con specifico riferimento a quelli di cui all' articolo 3, comma 1 della l.r. 11/2005 ed alle previsioni del PTCP e del PPR e dell'Allegato 1 del r.r. 7/2010. Secondo quanto disposto dal comma 1, art. 3 della L.R. 11/2005, il PRG-PS ha identificato le componenti strutturali del territorio di cui alle lettere a), b), c), d), e) ed f) dello stesso articolo ed in particolare il PRG PS: . ha articolato, in coerenza con la pianificazione sovraordinata, il territorio comunale in sistemi ed unità di paesaggio; . ha definito la disciplina di tutela e valorizzazione delle componenti strutturali, di cui al comma 1, lettere a), b), c) e d), nonché dei beni vincolati dal D.Lgs. 42/2004; . ha individuato le principali infrastrutture lineari e nodali per la mobilità di progetto; . ha individuato, in continuità con l’insediamento esistente, aree che classifica come zona agricola utilizzabile per nuovi insediamenti (ZAUNI) e ha stabilisto i criteri cui il PRG, parte operativa, deve attenersi nella relativa disciplina urbanistica; . ha individuato e definito i contenuti del comma 3 dell’art. 3 della L.R. 11/2005; Sulla base delle indicazione del Documento programmatico approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 28 del 28 agosto 2012, e sulla base dei contenuti della L.R. n. 1172005, del R.R. n. 7/2010, delle prescrizioni del PUT (L.R. n. 27/2000) e del PTCP di Terni, il Piano Regolatore Generale (P.R.G.) PRG-PS ha articolato il territorio comunale in: a) “Sistema ambientale”, indicato nella Carta dei contenuti ambientali (Tav. 1) e nella Carta delle idoneità territoriali (aree a rischio terrioriale ed ambientale) (Tav. 4) comprendente: - il subsistema delle risorse naturalistiche ambientali e faunistiche con l’articolazione secondo le classi di tutela del PTCP e l’individuazione delle zone ambientali omogenee del PUT (Tav.1); - il subsistema delle aree a rischio terrioriale ed ambientale, per dissesto idrogeologico, per la vulnerabilità degli acquiferi e per il rischio sismico indicate nella Carta delle penalità ai fini edificatori (Tav. 4); b) “Sistema Paesaggistico”, indicato nella Carta dei contenuti paesaggistici (Tav. 2) - il subsistema paesistico e paesaggi locali con le configurazioni strutturali del paesaggio; - gli ambiti di tutela e di vincolo; - il patrimonio storico, culturale e naturale; c) “Sistema antropico” indicato nella Carta dei contenuti territoriali ed urbanistici (Tav. 3) comprendente: - subsistema dello Spazio rurale, costituito dalle zone “E” di cui al DM 2 aprile 1968 dalle aree boscate, dalle aree di particolare interesse agricolo, da quelle di salvaguardia, dagli allevamenti, dagli ambiti per la residenza in zona agricola (aree di pertinenza) e dagli ambiti di cava (Tav. 3); - Subsistema insediativo, articolato in tipo-morfologico e funzionale comprendente le macroare con l’individuazione degli ambiti urbani e periurbani, degli ambiti per insediamenti produttivi e per i servizi (Tav. 3);

15 - Subsistema delle infrastrutture a rete e per la mobilità, con l’individuazione della viabilità di accesso, attraversamento e penetrazione, i nodi di interscabio e delle relative fascie di rispetto (Tav. 3); Sulla base della L.R. n. 11/2005 il PRG PS individua nel territorio comunale degli ambiti territoriali costituenti gli ambiti urbani e periurbani soggetti al mantenimento degli insediamenti o alla loro trasformazione, ovvero le macroaree comprendenti una o più zone omogenee ai sensi del DM 2 aprile 1968.

16 3. L'IDEA DELLA CITTÀ E DEL TERRITORIO L'idea complessiva dello sviluppo socio-economico della città e del territorio del comune di Montecastrilli, lo abbiamo illustrato in dettaglio nel documento programmatico e nel quadro conoscitivo dove abbiamo anche evidenziando gli obiettivi generali e specifici, i fabbisogni e le componenti - scelte strutturali come previste all' articolo 3 , commi 2 e 3 della l.r. 11/2005 e le compatibilità o conformità con le disposizioni di cui agli articoli 21, 27, 28, 29 e 30 della l.r. 27/2000. Di seguito riportiamo il paragrafo 5. relativo agli "Indirizzi per il PRG: Obiettivi generali e specifici". È fondamentale prima di procedere al lavoro di redazione del PRG procedere all’assunzione degli obiettivi generali del piano e alla definizione delle scelte strategiche, sulla base delle potenzialità e delle vocazioni del comune e tenendo presenti: - gli indirizzi strategici contenuti nel DST (Disegno Strategico Territoriale); - le indicazioni contenute nel PPR (Piano Paesaggistico Regionale) preadottato; - il riferimento territoriale, pianificatorio e programmatico costituito dagli elaborati del PUT/PUST in relazione alle azioni di programmazione e tutela degli eventuali ambiti di interesse regionale; - gli indirizzi e le previsioni ambientali e paesaggistiche contenute nel vigente P.T.C.P. di Terni. Sulla base di una prima lettura del comune di Montecastrilli eseguita con le analisi di settore e tenendo presente la figura territoriale dei comuni della Centrale Umbra e il loro ruolo nell’ambito del contesto provinciale abbiamo abbozzato, a partire dal modello territoriale di Montecastrilli, una prima definizione degli obiettivi e delle strategie da consolidare poi nelle fasi successive e specificatamente nel PRG – Parte Strutturale. IL MODELLO TERRITORIALE DI MONTECASTRILLI Il modello territoriale definitivo del comune di Montecastrilli è stato ricavato dall’elaborazione della fase conoscitiva attraverso le analisi di settore. Abbiamo quindi letto il territorio all’interno del modello insediativo Umbro, tenendo presente le figure territoriali, focalizzate dal Piano urbanistico territoriale dell’, 1995-1999 (adozione 27/11/1998) nel primo documento preliminare1 poi riprese ed approfondite dal PTCP di Terni2, utilizzando però il modello insediativo del “sistema delle reti di città” elaborata dal DST che costituisce la parte strutturante dell'intelaiatura territoriale e identitaria della regione Umbria che trova un riscontro nel modello di “città e territorio”, elaborato nello studio sulle “Città vivili e sostenibili” presentato nel convegno internazionale di del 2000, dove per territorio si intendeva sia l’ambito antropizzato comprensivo delle sue componenti urbane (città, borghi e villaggi) e dalla sua componente rurale (campagna con i casali, annessi, ecc..), sia l’ambito naturale e seminaturale. Questo è un passaggio fondamentale in quanto con il DST l’Umbria si allontana definitivamente dal modello della Città Regione, proposto dal PUT del 1983 e lo sostituisce con la nuova visione delle Reti di Città, un sistema da reinterpretare gerarchicamente a diversi livelli (sovraregionale, regionale, sub- regionale), dove i centri maggiori e medi devono costituire i principali nodi e ambiti di accesso al sistema territoriale regionale, nelle sue componenti insediative, produttive, culturali. Le reti di città, che comprendono anche i centri minori, devono essere considerate come la struttura portante del sistema turismo - ambiente - cultura e come riferimento essenziale del "modello umbro" di qualità territoriale e di qualità della vita. Un modello della Regione di Città, di comuni e di comunità dove le comunità locali, città centri comunali e centri minori, si allontanano dal vincolo di dipendenza gerarchica, per riscoprire la loro identità sociale e culturale, la città/territorio, la comunità/territorio, come soggetto politico ed economico, come territorio – impresa della sostenibilità. L’analisi eseguita ha messo in evidenza la complessità insediativa, economica e sociale del sistema territoriale in cui è compreso Montecastrilli, frutto di un lungo processo storico che, dalla crisi del sistema insediativo Romano, ha visto nascere prima la cultura insediativa dei monasteri, dei castelli e dei borghi altomedievali, poi le città stato dei comuni medioevali, infine attraverso l’appoderamento dal XVI-XVII secolo il sistema dei borghi rurali e dei casali. L’attuale modello territoriale è il risultato della sovrapposizione e sedimentazione, delle diverse culture insediative espressione delle diverse epoche; è un modello insediativo policentrico articolato a diversi livelli: città, centri intermedi capoluogo di comune, centri minori (frazioni e comunità di montagna), case sparse (Casali, manufatti agricoli,

1 Documento Preliminare del PUT Regione Umbria, DGR n.136 del 18/1/1996 2 Vedi Titolo II Indirizzi di coordinamento - CapoIII Indirizzi realtivi agli ambiti delle NTA del PTCP di Terni.;

17 residenze di campagna, ecc…). Questo è il modello in cui il rapporto tra insedimento e territorio, tra comunità civile e ambito amministrativo è stato sempre molto forte. Il modello territoriale di Montecastrilli, comune dell’ambito di copianificazione della Centrale Umbra ovvero del territorio dei Comuni siti a nord della Conca ternana che complessivamente totalizzano una popolazione di circa 20.000 abitanti, attraversati dalla linea della Ferrovia Centrale Umbra, (che collega Terni con e prosegue fino a San Sepolcro nella Bassa Toscana) e lambiti dalla Superstrada E45, (il principale asse infrastrutturale viario della regione lungo il quale si sono localizzati insediamenti per attività produttive di varia natura), hanno un buon grado di accessibilità e si inseriscono in un paesaggio basso collinare di elevato valore paesistico, che si estende sino al Comune di Todi. Le caratteristiche di questo paesaggio agrario caratterizzato da borghi fortificati e da casolari a presidio della attività dei campi, con le colture di grano, vigneti e ulivi sono del tutto simili a quelle del territorio tuderte, con cui storicamente esistono strette relazioni. La grande abbondanza di centri e frazioni storiche situate a breve distanza, hanno definito un sistema insediativo molto connesso, che nei contesti ad elevata urbanizzazione lungo gli assi viari (Avigliano-Montecastrilli) assume una singolare conformazione reticolare, basato su una struttura complessa non lineare, organizzata a diversi livelli, a partire dalla struttura rurale di casali ed aggregati agricoli, dalla struttura di borghi e centri minori fino al sistema urbano delle città, che schematicamente possiamo considerare a tre diversi livelli: 1. Il livello superiore è la città e territorio, dove lo spazio urbano e la campagna sono due dimensioni dello stesso ambiente antropico che nasce, si sviluppa e si modifica sempre all’interno ed in relazione all’ambiente naturale. Questo livello, a scala regionale, è costituito dalla rete di città medio piccole organizzate secondo un struttura policentrica, originata dal modello insediativo storico, che la struttura amministrativa attuale centrata sulle due province di Perugia e Terni, ha indebolito ma non cancellato. A questo livello, Montecastrilli, insieme ai comuni della Centrale Umbra, faceva parte del sistema della Città - Territorio di Todi, ma l’indebolirsi del ruolo urbano e istituzionale di Todi e gli interessi economico – ambientali legati alla montagna dove Montecastrilli è associato alla Comunità Montana dell’Amerino e Croce di Serra con sede nel centro abitato di , mettono in relazione il comune di Montecastrilli anche con la città-territorio di Amelia. Le relazioni economiche, sociali e culturali, vedono Montecastrilli in relazione anche con la conca Ternana e la città di Terni capoluogo di provincia, che costituisce il principale polo di attrazione su scala regionale a cui il territorio del comune è legato dalle due infrastrutture principali, la E 45 e la ferrovia. Da tutto ciò deriva un ruolo territoriale di tipo baricentrico, da un lato “marginale” rispetto alle singole città di Todi e Amelia, Terni e Perugia, dall’altro un ruolo di “ponte” di “passaggio” che ne fa una “cerniera”, ruolo meglio evidenziato al successivo livello intermedio. 2. Il livello intermedio, è costituito dalla rete di centri urbani capoluogo di comune, diversi dalle città, eredi della tradizione delle terre murate e dei borghi storici, la cui identità culturale è molto forte e consolidata dalla struttura amministrativa su base comunale. È questo il livello dove si colloca più propriamente il comune di Montecastrilli, e dove si evidenzia il ruolo di “ponte” (come è stato definito dal PTCP) e di “cerniera” rispetto alle altre realtà territoriali. È strutturato secondo l’asse storico nord-sud definito dalle direttrici dell’antica via Amerina e dell’antica Flaminia, quest’ultimo oggi sostituito dalla ferrovia, dalla superstrada E 45, dalla SS 3ter (Tiberina), e dalla SP 414, che vede Montecastrilli in relazione a Nord con il comune di Acquasparta, Massa Martana e Todi, a sud con Amelia, SanGemini, Terni e la conca Ternana. Accanto a questo asse primario abbiamo un ruolo sicuramente secondario sul piano infrastrutturale ma non meno importante su quello ambientale che è quello Est Ovest strutturato sulla viabilità di penetrazione provinciale che mette in comunicazione il comune di Avigliano Umbro ad Est con il comune di Montecastrilli, con cui fino al 1975 costituiva un unico comune, ed ad ovest con i Comuni di , Guardea e . Quindi, secondo il nostro modello, a questo livello il comune di Montecastrilli deve essere visto in relazione non solo con i centri comunali della Centrale Umbra, ma anche con i vicini comuni posti a nord, che fanno parte della provincia di Perugia, e precisamente con Todi e Massa Martana, e con quelli posti ad Ovest e sud e specificatamente Montecchio, Baschi, Amelia e Guardea ai quali è legato dalla stessa morfologia territoriale e da simili processi insediativi e storico culturali. 3. Il livello inferiore, riguarda la struttura interna del comune di Montecastrilli, già descritta nell’inquadramento territoriale, costituita da un sistema insediativo policentrico centrato sul centro abitato di Montecastrilli capoluogo comunale, che è il cuore economico, sociale, culturale e istituzionale, del comune, dal sistema delle frazioni strutturate intorno ai nuclei abitati di Casteltodino, di Collesecco, di Quadrelli, di Farnetta e di Castel dell’Aquila, a cui fa riferimento il sistema dei centri minori e delle

18 comunità della montagna ed a cui fa capo anche il sistema dei casali e delle case sparse, dotati di una propria identità, oggi indebolita dallo spopolamento e dal mancato riconoscimento a livello amministrativo, che spesso trova una risposta nell’associazionismo e/o nelle comunanze agrarie. A questo livello il comune di Montecastrilli deve essere visto in relazione con il comune di Avigliano Umbro con cui fino al 1975 costituiva un unico comune e le sue frazioni in particolare con quelle di Dunarobba, Avigliano e Sismano. I tre livelli sono messi in rete dal sistema infrastrutturale ed in particolare dalle infrastrutture per la mobilità, meglio descritte nell’inquadramento territoriale, e schematicamente costituite da: 1. Primo livello, che abbiamo definito Viabilità di accesso, è costituito dalla superstrada E 45 che collega Terni - Orte (Casello A1) con Todi – Perugia che nel territorio della Centrale Umbra ha uno svincolo per Avigliano sulla strada provinciale n. 37, e dalla ferrovia Terni-Todi Perugia (FCU) che nell’ambito della Centrale Umbra ha tre stazioni, quella di San Gemini, quella di Montecastrilli-Avigliano Umbro e quella di Acquasparta. Lo svincolo della E 45 e la stazione di Montecastrilli ambedue posti all’interno del territorio comunale sull’estremo orientale della Centrale Umbra, costituiscono gli accessi, le “porte” del comune di Montecastrilli. 2. Secondo livello che abbiamo definito Viabilità di penetrazione è strutturato dalla Strada Provinciale n. 37 che proveniente dallo svincolo della E 45 e dalla stazione di Montecastrilli attraversa il territorio comunale in direzione est – ovest. La strada dal confine comunale di Montecastrilli attraversa il centro abitato di Dunarobba, il capoluogo comunale e collega ai centri abitati di Castel dell’Aquila (Montecastrilli), Santa Restituta e Toscolano, proseguendo per Melezzole (Montecchio) e Morre- Collelungo (Baschi) per poi immettersi nella SS. n. 448 -Todi presso Acqualorerto. 3. Terzo livello che abbiamo definito Viabilità locale e minore è costituito dalla rete di strade provinciali, comunali e locali, che si ramificano all’interno del territorio comunale collegando le frazioni ed i centri minori, a cui si aggiungono il sistema dei sentieri e delle mulattiere. Questa struttura non vuole essere di tipo gerarchico, perché ad ogni livello abbiamo un certo grado di autonomia e contemporaneamente un flusso di relazioni con gli altri livelli. Ogni centro indipendentemente dalla sua grandezza ha una propria identità sociale, uno specifico territorio, una tradizione e una memoria storica. Ogni centro è come un organismo, una cellula, che relazionandosi con le altre cellule costituisce un sistema superiore cioè un sistema di ecosistemi. In conclusione il modello territoriale del comune di Montecastrilli come quello degli altri Comuni della “Centrale Umbra”, è basato su una struttura policentrica conformata a rete, di tipo non lineare, organizzata a diversi livelli. L’ambito territoriale nel suo complesso svolge un ruolo complementare rispetto al sistema della conca ternana, dell’Amerino Narnese e del Tuderte, e contestualmente questo ambito si configura come un “ponte” con l’Amerino, di cui costituisce il naturale proseguimento anche in termini di valenze turistiche, e tra la Conca Ternana e il Tuderte. Questo ruolo è rafforzato dalla presenza di alcune infrastrutture culturali, economiche e produttive come il museo della civiltà contadina a Castel dell’Aquila, il Centro di paleontologia vegetale della Foresta Fossile a Dunarobba, la sede dell’ExpoLabor, del Palazzo Cesi ad Acquasparta sede di master universitari (Università di Perugia), dalla presenza di un piccolo sistema produttivo con ampie zone già attrezzate per le imprese artigiane. Il modello territoriale abbozzato, è stato individuato soprattutto in relazione al sistema urbano - territoriale costituito dalle diverse tipologie di insediamenti urbani e dalle diverse infrastrutture che si dispiegano sul territorio, ovvero nell’ambito in cui si svolgono da sempre i processi urbani economici e sociali, in cui si creano le relazioni e si realizzano le infrastrutture. Questo modello è parte del più complessivo “modello” che nello studio sulle città vivibili e sostenibili, abbiamo chiamato “Modello culturale città e territorio”, del Territorio, che oltre a tenere conto degli ambiti insediativi, infrastrutturali, economici, culturali e sociali che costituiscono il sistema antropico, terrà conto anche dell’ambiente naturale costituente il sistema ambientale e paesaggistico. Dal modello culturale definitivo che emergerà dalla sintesi critica e valutativa dei dati provenienti dalle analisi di settore, che terrà conto anche del sistema ambientale e/o naturale, si ricaverà il progetto struttura del nuovo PRG parte strutturale del comune di Montecastrilli.

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Tav. 04 DST: Sistema della Reti di Città e centri storici

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TOMMASO TOMASSI, Pianta dell’Illustrissima città di Todi e suo territorio

21 L’IDEA DI CITTÀ E DI TERRITORIO

Al fine di dare contenuti adeguati al nuovo PRG di Montecastrilli il Documento Programmatico propone una idea di città e di territorio da porre sullo sfondo e rispetto alla quale orientare obiettivi, azioni e interventi. La costruzione del Documento Programmatico, primo atto del processo di formazione del nuovo PRG, è la sede più appropriata per la definizione e condivisione da parte della comunità di Montecastrilli della propria idea di città e territorio che troverà, nella Conferenza di Copianificazione, un riconoscimento interistituzionale a seguito del quale potrà essere assunta definitivamente a base del piano. Gli attributi fin da ora individuabili per una Montecastrilli che ambisca a diventare un luogo di qualità per i residenti e per i turisti, un territorio slow, dove si vive bene, non caotica ma allo stesso tempo non marginale rispetto al territorio di riferimento, riguardano le sue caratteristiche sotto il profilo della qualità totale e della sostenibilità del territorio, della qualità urbana (accoglienza, vivibilità, solidarietà), del turismo, della produzione sostenibile. All’assunzione di questi attributi e al perseguimento concreto di questo ruolo di cerniera tra l’orvietano, il tuderte e il ternano, dovranno contribuire tutte le componenti del territorio di Montecastrilli.

Città e territorio delle identità e del policentrismo

L’idea di fondo che il Documento Programmatico vuole sviluppare e che trova piena attuazione nel DST, è quella che può essere racchiusa nello slogan, “Reti di Città e centri storici”. Il nuovo Piano Regolatore Generale porrà molta attenzione al tema dell’identità locale, che contraddistingue da secoli, i territori della Regione Umbria e nello specifico quelli della Centrale Umbra. Territori che sono situati in una posizione strategica rispetto al contesto regionale, a cavallo tra la conurbazione rappresentata dalla città di Terni, l’orvietano e quindi la bassa Toscana, e il Tuderte, storicamente riconosciuto come centro di riferimento per tutta l’area in esame. E’ con questi territori che Montecastrilli dovrà confrontarsi e attivare politice e azioni di cooperazione, a livello infrastrutturale, insediativo, ambientale. Solamente considerando Montecastrilli parte di un sistema complesso, fatto di relazioni forti, sarà possibile ottenere i risultati che il nuovo Piano Regolatore si prefigge. Particolare attenzione è dedicata al ruolo che Montecastrilli e le frazioni di Quadrelli, Casteltodino, Collesecco, Farnetta e Castel dell’Aquila ricoprono all’interno di questo sistema complesso, nell’ottica di considerarli la struttura portante del sistema turismo-ambiente-cultura e riferimento essenziale del “modello umbro” di qualità territoriale e di qualità della vita.

Città e territorio di qualità

Le scelte di fondo rispetto ai principi enunciati possono essere sintetizzate nell’espressione “un piano della qualità”, in cui il concetto di qualità si contrappone al concetto di quantità. Tale espressione. quindi, sottende uno strumento il cui carattere fondamentale è quello dell’assunzione delle componenti storico-archeologiche e ambientali come principali riferimenti di qualsiasi ipotesi di sviluppo. Ovvero uno strumento che si orienti verso la valorizzazione del patrimonio storico e la riqualificazione degli insediamenti periferici, e di conseguenza traduca operativamente i principi esposti. Ciò non significa rifiutare ipotesi di sviluppo che comportino trasformazioni sostenibili, completamenti o integrazioni, ma che gli obiettivi debbano essere chiaramente definiti in base ai principi elencati riducendo in modo consistente il consumo di suolo. A tal proposito è opportuno sottolineare che siamo in una zona di alto valore storico e paesistico che ancora conserva parti di incontaminato valore naturalistico.

22 Città e territorio accogliente e solidale

Sviluppare pienamente la cultura dell’accoglienza, equivale a far crescere l’idea di una città aperta che, forte della propria identità storica e culturale, sia pronta ed orgogliosa di proporsi come luogo di incontro e di integrazione. La qualità urbana, la stratificazione secolare dei processi culturali di cui la terra di Montecastrilli è stata protagonista, la forte identità storica, l’antica vocazione ad essere un luogo di transito e di sosta, propongono questo territorio come luogo ideale per vivere un’autentica esperienza di scambio, sia per coloro che come turisti sono ospiti intesi non come “consumatori turistici”, ma come “cittadini temporanei” che arricchisce la loro esperienza di vita, ma anche quella dei cittadini residenti. In questo senso arricchire la qualità della vita del territorio equivale ad elevare anche la possibilità di accrescere la particolare offerta che questo può offrire allo sviluppo di un turismo responsabile che cerca sempre più esperienze come quelle che il territorio di Montecastrilli può offrire. Sul versante dell’accoglienza dei soggetti provenienti da altre culture ed altri paesi che cercano un luogo in cui riscattare la propria condizione sociale ed economica, sono offerte elevate possibilità di integrazione, sia per la profonda cultura dell’accoglienza che caratterizza il territorio e la sua popolazione, sia per l’articolata offerta di servizi di cui si può godere; è evidente che la qualità complessiva di vita induce anche al rispetto di regole di convivenza, finalizzate al mantenimento della suddetta qualità, dal cui mantenimento dipende il ruolo che l’area potrà svolgere nel futurro e che questo documento cerca di disegnare. Città e territorio amica dei bambini e degli anziani

Nel quadro delle azioni finalizzate alla riqualificazione, emerge un ulteriore principio che riguarda la esigenza di garantire la vivibilità della città, nella sua accezione più ampia e con particolare riferimento, ai cittadini più deboli, come i bambini e gli anziani. Si tratta di individuare dei criteri di progettazione per la riorganizzazione degli spazi pubblici e delle infrastrutture, soprattutto di quelle stradali, in funzione della “città degli anziani e dei bambini”, ampliando le possibilità di pedonalizzare parti consistenti degli spazi pubblici. Tali criteri faranno parte della normativa di piano e della sua traduzione grafica e saranno espressi anche con schede progettuali, riferite alle varie situazioni, che comporranno un apposito abaco progettuale delle infrastrutture. Città e territorio slow: turismo culturale ed enogastronomico

Una delle azioni più importanti per qualificare il territorio di Montecastrilli, mira alla adesione alla rete di “città slow”, rete di piccoli e medi comuni, nata nel 1999, che si impegnano nel migliorare la qualità della vita degli abitanti e dei visitatori, trasferendo al governo cittadino le esperienze maturate nel mondo enogastronomico attraverso la rete di Slow Food. La rete attuando i principi della carta costitutiva guarda con attenzione alla salvaguardia ed alla valorizzazione del territorio e dell'ambiente, alla cultura del buon vivere senza trascurare quella dell'accoglienza; questo è un obiettivo che Montecastrilli si pone nel breve-medio periodo, auspicando e privilegiando anche la messa in rete e la creazione di iniziative intercomunali, ad esempio con la città di Amelia, di Todi, di San Gemini, tutte cittàslow. L’offerta di attività qualificate per il tempo libero rappresenta un elemento fondamentale che contribuisce alla caratterizzazione del livello della qualità della vita della comunità e del turista. Qualificare l’offerta culturale, sportiva e di aggregazione in generale significa affiancare ai tradizionali momenti di socializzazione e di affermazione dell’identità storica della realtà di Montecastrilli, occasioni di fruizione di eventi ricreativi, sportivi e culturali di livello nazionale.

23 GLI OBIETTIVI E LE STRATEGIE DEL NUOVO PRG

Sulla base del primo inquadramento territoriale e del modello territoriale, insediativo e ambientale, precedentemente focalizzato, abbiamo individuato e proposto gli obiettivi del nuovo PRG che costituiscono il documento programmatico del comune di Montecastrilli ai sensi dell’art. 8 della L.R. 11/2005. Questi obiettivi, che integrano e contestualizzano gli indirizzi e le prescrizioni delle leggi e della pianificazione sovraordinata costituiscono, gli indirizzi per la redazione del progetto del piano strutturale.

ARTICOLAZIONE DEGLI OBIETTIVI

La metodologia adottata, che prevedeva un quadro di lavoro articolato in una fase preliminare e tre sezioni successive di lavoro: sezione conoscitiva, sezione di sintesi critica e valutativa e sezione di elaborazione progettuale, ha avuto nella definizione degli obiettivi il passaggio fondamentale di sintesi tra la conoscenza-valutazione della situazione attuale e la proposizione di scenari futuri per Montecastrilli ed il suo territorio. Gli obiettivi sono stati definiti in riferimento: - alle risorse ed alle opportunità di sviluppo riconosciuti per il territorio di Montecastrilli, per i suoi centri abitati e per la sue comunità; - a soluzioni di problemi riscontrati o evidenziati nelle apposite riunioni con i cittadini dedicate all’ascolto dei problemi; - ai programmi e progetti dell’amministrazione comunale che ha già trovato una prima espressione nell’approvazione della relazione preliminare; - agli indirizzi e alle indicazioni contenuti nelle leggi di settore (legge forestale, attività estrattive ecc.) e negli strumenti sovraordinati, principalmente il DST (PUST), il PPR (anche se non ancora approvato) ed il PTCP di Terni, precedentemente richiamati; - all’accordo di pianificazione tra l’amministrazione provinciale di Terni ed i comuni di Sangemini, Acquasparta, Montecastrilli ed Avigliano Umbro per la redazione del Piano Regolatore Generale - parte strutturale; - agli obiettivi generali definiti dall’accordo di programma tra il comune di Montecastrilli, Sviluppumbria e la provincia di Terni per la redazione del piano regolatore generale parte strutturale;

In questa direzione da una prima lettura del territorio recependo i contenuti della relazione preliminare precedentemente approvata dalla giunta comunale, tenendo presente gli indirizzi espressi nell’Accordo di Pianificazione della Centrale Umbra e gli indirizzi generali che delinea il DST e il futro PPR, abbiamo individuato: . gli obiettivi strategici e le strategie di fondo del nuovo PRG a cui faranno riferimento le scelte programmatiche dell’amministrazione comunale; . gli obiettivi per sistemi in cui abbiamo definito le strategie per i sistemi antropico e paesistico- ambientale, rispettando e condividendo l’articolazione proposta dal PUT (PUST) e dal PTCP di Terni; . gli obiettivi specifici a cui faranno riferimento le prescrizioni e gli indirizzi normativi per i centri ed i nuclei abitati e le relative frazioni geografiche di riferimento. . L’ obiettivo “paesaggi” recependo quanto proviene dalle Disposizioni di Attuazione del PPR, ovvero andando ad individuare i paesaggi locali secondo una lettura critica che si fonda sulla individuazione delle risorse storico-culturali, naturalistico-ambientali e sociali-simboliche e dalle loro interrelazioni. Per ogni paesaggio locale individuato, sono stati enunciati gli obiettivi generali da perseguire per la qualificazione e la valorizzazione degli stessi.

A questi obiettivi generali o strategici, faranno riferimento gli strumenti necessari al loro raggiungimento, a cui dovranno accompagnarsi non solo gli elementi del nuovo Piano, inteso come insieme normativo, ma soprattutto azioni tecnico - politiche orientate allo scopo di conferire a Montecastrilli quella identità e forma urbana che oggi sembra indebolita.

24 25 DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI GENERALI Gli obiettivi generali o strategici, ovvero le strategie di fondo su cui si baserà il lavoro di costruzione del nuovo PRG, non possono avvalersi solo del nuovo Piano, inteso come insieme normativo, ma soprattutto di azioni tecnico - politiche orientate allo scopo di conferire a Montecastrilli quella identità e forma urbana che oggi sembra indebolita. In questa direzione, sulla base dell’idea di città e di territorio sopra esposti, abbiamo individuato in via preliminare gli obiettivi generali e le strategie che saranno la base del PRG parte strutturale di Montecastrilli: . Montecastrilli come territorio vivibile e sostenibile; . Montecastrilli-Avigliano Umbro come territorio cerniera; . Concertazione della pianificazione territoriale e copianificazione; . Redigere una pianificazione ambientale per “paesaggi” del territorio comunale; . Redigere una pianificazione urbanistica di tipo integrato e trasversale; . La valorizzazione delle risorse ambientali e culturali;

1. Montecastrilli come territorio vivibile e sostenibile: L’art. 1 del PUT sanciva che la Regione garantisce il diritto della popolazione attuale e delle generazioni future dell'Umbria ad avere un ambiente integro e vivibile ed indica le modalità dello sviluppo sostenibile, fondato prioritariamente sulla valorizzazione delle identità culturali della popolazione e delle risorse del territorio, come finalità di fondo del Piano Urbanistico Territoriale. La Regione Umbria ha scelto la strada di uno sviluppo sostenibile e la Giunta regionale, con deliberazione 4267 del 30 giugno 1997, ha aderito alla Carta di Aalborg, finalizzata alla realizzazione di reti di città. La Regione Umbria insieme alle altre amministrazioni firmatarie della carta, è poi entrata nel “Coordinamento Agende 21 locali italiane” costituito il 29 aprile 1999 a Ferrara. Dal 2003 la Provincia di Terni, la Regione Umbria, le Amministrazioni locali, le organizzazioni ed associazioni presenti sul territorio hanno aderito al patto di collaborazione da cui è nato il Progetto Agenda 21 locale per uno sviluppo sostenibile autocentrato che, attraverso il Forum Agenda 21 provincia di Terni, ha individuato una serie assi strategici di sostenibilita’ ambientale e territoriale per il territorio provinciale riassunti in cinque macro priorità: . Sicurezza integrata (salute pubblica - qualità dell’aria in particolare; alimentare; luoghi di lavoro; centri abitati); . Gestione delle risorse e uso del suolo (approccio integrato alla pianificazione e gestione del suolo e sottosuolo) ; . Esternalità attività antropiche diffuse (gestione dei rifiuti; consumo – inquinamento risorse idriche; inquinamento atmosferico; rumore; trasporti/traffico; elettromagnetismo;) . Criticità sistema ricettivo e promozionale (tutela e valorizzazione della risorsa “provincia” e “locale”) ; . Adeguamento ed elaborazione dei PRG comunali in relazione al Piano territoriale di coordinamento. In questa direzione il primo degli obiettivi del nuovo PRG di Montecastrilli sarà quello di assumere le tematiche relative alla sostenibilità e vivibilità del territorio (riassunte nel modello di “Reti di Città” elaborato dal DST, e di quello città e territorio frutto dello studio presentato nel convegno internazionale di Todi del 2000). Le modalità dello sviluppo sostenibile e compatibile, dove le tematiche di salvaguardia - tutela del sistema ambientale e del patrimonio storico-culturale si accompagnano a quelle dello sviluppo economico - sociale e della valorizzazione turistica, saranno la base per la costruzione del nuovo Piano Regolatore.

2. Montecastrilli come territorio cerniera. Nella visione strategica del DST, è riassunto molto emblematicamente il ruolo che riveste il territorio di Montecastrilli rispetto al contesto regionale e sub- regionale. Infatti, il comune di Montecastrilli è situato esattamente all’incorcio di due progetti strategici; la direttrice longitudinale nord-sud, caratterizzata dalla principale infrastruttura viaria della Regione, ovvero la E45, per la quele è in cantiere un progetto per convertirla in autostrada, e la direttrice trasversale n. 2 est-ovest. Quidi, rispetto al primo documento preliminare al Piano Urbanistico Territoriale dell’Umbria3, 1995-1999 (adozione 27/11/1998), dove erano focalizzate le figure territoriali della Regione, che proponevano una articolazione in aree della concentrazione, diffusione policentrica e della rarefazione, e dove il territorio del comune di Montecastrilli era collocato nell’ambito della rarefazione, ovvero come area marginale e debole, il nuvo DST, sovverte questa visione generale. Il nuovo PRG in accordo con il DST, cercherà di rovesciare la visione negativa che proponeva il

3 Documento Preliminare del PUT Regione Umbria, DGR n.136 del 18/1/1996

26 vecchio PUT e cercherà di pianificare un nuovo sviluppo economico e sociale del comune nell’ambito della sostenibilità e compatibilità ambientale. Uno degli obiettivi strategici del PRG è quello di far recuperare a Montecastrilli ed al suo contesto territoriale quel ruolo di cerniera che ha sempre avuto nella sua storia e che negli ultimi quarant’anni è venuto meno a causa, sia del degrado complessivo dell'insediamento (che ha inciso negativamente sulla sua immagine), che dei mutamenti delle reti di comunicazione e degli aspetti strutturali dell'economia nazionale e internazionale. Questo ruolo di cerniera, che Montecastrilli svolge insieme al territorio della Centrale Umbra cosi come definito nel modello territoriale precedentemente abbozzato, potrà essere raggiunto solo attraverso l’attivazione di una vera concertazione della pianificazione urbanistica e una copianificazione efficace con i comuni degli ambiti territoriali individuati.

3. Concertazione della pianificazione territoriale (urbanistica-ambientale) e copianificazione. Il comune di Montecastrilli, insieme agli altri comuni della “Centrale Umbra”, collocato lungo l’asse dell’antica via Amerina e collegato con importanti infrastrutture della mobilità regionale come la E45 e la linea ferroviaria, può svolgere un ruolo strategico, di cerniera non solo tra le realtà delle due vicine città di Todi e Amelia ma tra la provincia di Terni e quella di Perugia. Lo stesso “Ambito” si pone come “ponte” con quello Amerino e Orvietano costituendo una continuità naturale anche in termini di valenza turistica e sul piano ambientale con i territori dei comuni del Parco Tevere con particolare riferimento ai quelli di Montecchio, Baschi e Avigliano Umbro. Pertanto obiettivo strategico del PRG parte strutturale di Montecastrilli sarà quello di privilegiare la concertazione della pianificazione urbanistica, della pianificazione ambientale e la copianificazione con con i comuni dell’ambito della Centrale Umbra, con cui si svilupperanno gli obiettivi legati alle tematiche del settore turistico, del sistema infrastrutturale (mobilità e reti), dei servizi produttivi locali, della razionalizzazione e riorganizzazione dei servizi a livello intercomunale, della promozione della qualità architettonica nelle aree sensibili-urbanistiche, della valorizzazione del circuito ambientale e storico paleontologico, dello sviluppo economico, secondo l’accordo di copianificazione sottoscritto dall’amministrazione comunale di Montecastrilli con i comuni di San Gemini, Avigliano Umbro e Acquasparta, con l’obiettivo di ridisegnare un nuovo sviluppo urbanistico e socio-economico del territorio comunale.

4. Redigere una pianificazione per “paesaggi” del territorio comunale. Il Documento Programmatico considera il paesaggio un indicatore sintetico della qualità dello sviluppo territoriale ed urbano, ed il paesaggio di qualità come fondamentale risorsa per lo sviluppo, assumendolo come categoria sintetica di lettura-interpretazione e proposta per il territorio. Ciò a partire dagli elaborati del Quadro Conoscitivo, attraverso la lettura del territorio dal punto di vista percettivo, tramite categorie che restituiscono la valenza paesaggistica delle sue componenti e delle relazioni che fra di esse si instaurano e tramite categorie di valutazione paesaggistica che mettono in rapporto i segni del paesaggio e le dinamiche di trasformazione in atto, nonché attraverso la fissazione degli obiettivi di qualità paesaggistica nel presente Documento Programmatico, intesi come esiti paesaggistici auspicabili di trasformazioni innescate da politiche e azioni settoriali e integrate, promosse dal Documento Programmatico, che saranno specificate e disciplinate dal PRG.

5. Redigere una pianificazione urbanistica di tipo integrato e trasversale che, sempre sulla base del modello culturale “città e territorio”, sappia coniugare lo “Spazio rurale” con lo “Spazio urbano” e sappia tener conto degli ambiti territoriali dei centri abitati definiti dalle singole identità culturali. Una pianificazione quindi non incentrata solo sul capoluogo comunale in cui si accentrano tutte le attività, ma all’opposto fare una pianificazione integrata con una articolazione più ampia estesa alle frazioni geografiche, ai centri e nuclei abitati del territorio comunale ed alla rete di insediamenti sparsi, prevalentemente agricoli ma anche forestali con un sistema diffuso d’insediamenti polifunzionali organicamente collegati con l'intero territorio comunale e con i comuni limitrofi sia in Provincia di Terni che di Perugia.

6. Valorizzazione delle risorse culturali ed ambientali. Come illustrato nell’inquadramento territoriale il comune di Montecastrilli ha un articolato patrimonio storico-cuturale (Castelli, chiese, casali, fontanili e manufatti minori), e un sistema ambientale ricco di risorse naturali (due Siti di interesse comunitario, i boschi di Farnetta, un sofisticato e articolato sistema idrografico, etc). La difesa, la salvaguardia e la valorizzazione di questo patrimonio unico ed irripetibile, che costituisce una delle principali risorse economiche del territorio, deve coniugarsi con un uso compatibile, sia dei beni ambientali, paesistici e delle risorse naturali, sia delle aree agricole e forestali. La valorizzazione di queste risorse sarà uno dei temi della concertazione volta a “mettere a sistema” le singole iniziative presenti nei vari comuni, a

27 concordare le principali scelte in materia di assetto del territorio. In particolare, per un razionale utilizzo del patrimonio storico-artistico e naturale-ambientale ai fini culturali e turistici e per la promozione socioeconomica del territorio, le scelte devono essere indirizzate alla qualificazione e al potenziamento dell’offerta turistica attraverso: a) il completamento del circuito turistico-culturale sulla base dei progetti integrati territoriali (La Terra dell’acqua e dei ciclamini); b) l’incentivo delle attività legate al tempo libero ed allo sport; c) il completamento del sistema ciclabile e sentieristico integrato con le nuove previsioni del PRG del Comune di Terni e le proposte del Progetto Generale curato dalla Regione Umbria; d) l’aumento della capacità ricettiva (alberghiera ed extralberghiera) nelle previsioni del PRG-strutturale.

7. Aderire al progetto "Pietre d'Umbria" promosso da Sviluppumbria che vuole configurare un'ipotesi di recupero e sviluppo del patrimonio immobiliare distribuito sull'intero territorio regionale, (borghi e piccoli centri), partendo dalle vocazioni tradizionali della nostra regione congiunte con le peculiarità specifiche dei singoli territori, in un'ottica complessiva di messa a sistema delle tematiche comuni e di evidenziazione di peculiarità finora non considerate appieno come possibili opportunità di sviluppo, tenendo conto dell'importanza, dal punto di vista economico e sociale, della valorizzazione di territori finora considerati marginali insieme all'analisi e alla valutazione fatta nell'ambito della progettazione integrata tutt'ora in atto, dagli attori pubblici e privati;

La tenuta di Forte Cesere

28 OBIETTIVI SPECIFICI PER SISTEMI

Negli obiettivi per sistemi, sulla base di quanto proposto dal PUST, sono stati individuati ed elencati gli obiettivi da perseguire all’interno dei due principali sistemi in cui abbiamo articolato l’ambiente ecologico: 1. Sistema ambientale e paesaggistico; 2. Sistema antropico insediativo, sottoarticolato in: A. Spazio rurale; B. Infrastrutture per la mobilità; C. Ambiti urbani, insediamenti produttivi e servizi;

1. SISTEMA AMBIENTALE E PAESAGGISTICO

Lo Schema Struttural-Strategico del PRG di Montecastrilli nella tavola relativa al sistema ambientale e paesaggistico, illustra schematicamente alcuni aspetti della proposta progettuale avanzata nel presente documento programmatico, che punta ad una visione unitaria del territorio sulla base del modello insediativo “città e territorio”, stabilendo ruoli e funzioni ai diversi Paesaggi Locali che vengono individuati sommariamente dello Schema Struttural-Strategico stesso e che verranno perimetrati fondiariamente in sede di PRG Strutturale, come previsto delle Disposizioni di attuazione del PPR.

La metodologia adottata, secondo una sequenza di fasi (conoscitiva, interpretativo-valutativa, propositiva di scenario: idea di città e temi di sviluppo e propositiva di azione), ha nella definizione degli obiettivi il passaggio fondamentale di sintesi tra la parte proposizione di scenario e quella di azione che sarà successivamente esplicitata nello Schema Struttural-strategico.

Gli obiettivi sono stati definiti innanzitutto sulla base delle risorse e delle opportunità di sviluppo riconosciute nel territorio di Montecastrilli. Gli obiettivi sono orientati sia alla soluzione dei problemi riscontrati, sia all'espressione del programma e del progetto della attuale amministrazione in coerenza e sviluppo con le indicazioni contenute negli strumenti d'area vasta, principalmente il DST, PUST ed il PTCP di Terni, nonché il futuro PPR.

Le analisi del sistema Ambientale e Paesaggistico hanno consentito la definizione delle configurazioni strutturali del territorio del Comune di Montecastrilli con l’individuazione dei serbatoi di naturalità, dei corridoi ecologici correnti e delle Aree Filtro, dei Boschi, delle zone SIC, nonché una prima individuazione di massima dei Paesaggi Locali, i quali, verranno delimitati fondiariamente in sede di PRG strutturale, come previsto dal PPR . Verrà, effettuato un bilancio urbanistico-ambientale del territorio utilizzando le metodologie dell’Ecologia del Paesaggio e quindi ricalcolando gli indicatori della Bipotenzialità, eterogeneità e Habitat standard che permetteranno una analisi dettagliata dello stato di equilibrio degli ecosistemi. Il calcolo degli indicatori richiede la elaborazione corretta della carta tematica dell’uso del suolo a scala 1:10.000, con il calcolo delle superfici. Al termine della redazione del PRG strutturale si effettuerà un nuovo bilancio urbanistico-ambientale riferito alle nuove trasformazioni urbanistiche, che permetterà alla amministrazione di gestire correttamente il territorio, aumentando la capacità di prevedere i nuovi scenari territoriali frutto delle trasformazioni urbanistiche e di calcolare le ricadute ambientali sull’intero sistema territoriale.

Sulla base degli accordi di copianificazione e degli obiettivi generali, abbiamo abbozzato un primo elenco di obiettivi che saranno approfonditi in sede di definizione del PRG parte strutturale, che abbiamo raggruppato in due gruppi: 1. Obiettivi di Sistema (ambientale e paesaggistico); 2. Obiettivo Paesaggio; Di seguito riportiamo i principali obiettivi di sistema mentre abbiamo scelto di trattare l’obiettivo “paesaggi” nella sezione conclusiva per le connessioni ed interazione che i Paesaggi Locali hanno con il sistema antropico e con lo spazio rurale. Il PRG strutturale elaborerà una specifica normativa per i Paesaggi Locali che rispettando gli indirizzi e i temi del PPR (Paesaggi Regionali) e del PTCP (Paesaggi d’area vasta che sostituiranno le Unità di Paesaggio) approfondirà le tematiche cercando di normare in modo dettagliato e preciso per rispondere alle diverse esigenze antropiche e problematiche ambientali.

29 OBIETTIVI DI SISTEMA (AMBIENTALE E PAESAGGISTICO)

1. Elaborare misure per la tutela del paesaggio, dei beni storici, artistici, archeologici e paleontologici. Il PRG strutturale individuerà le emergenze “strutturanti” dei Paesaggi Locali attraverso gli elementi caratterizzanti il territorio di Montecastrilli, ovvero di quei fatti insediativi storici che hanno determinato o con continuità o per consistenti periodi l’organizzazione del territorio, sia dal punto di vista funzionale (centri leader o importanti nodi di scambio), sia dal punto di vista relazionale (assi viari principali e viabilità alternativa). Verranno così focalizzati i “I sistemi formati dalle relazioni tra emergenze singole”, costituiti da insiemi di elementi, che si configurano come un sistema articolato di strutture che connotano il paesaggio, nell’ obiettivo di riportarli ad una maggiore visibilità attraverso un attento controllo sugli interventi. Il PRG di Montecastrilli approfondirà le analisi storiche elaborate dal PTCP e costruirà l’elenco delle emergenze storico-artistiche monumentali partendo da quello del PTCP con l’obiettivo di elaborare un piano di tutela del paesaggio e di valorizzazione e fruizione dei beni culturali: emergenze archeologiche, paleontologiche, centri e nuclei storici, beni e manufatti storici di tipo puntuale. In questa direzione obiettivo del PRG sarà quello di: - sostenere la conservazione dell'immagine storica rappresentata dai centri e dai borghi di impianto medievale, preservando in particolare le relazioni con l'asse storico della via Amerina e con lo spazio aperto collinare di prossimità, sia per i suoi usi agricoli che per quelli naturali4; - favorire la conoscenza del patrimonio archeologico e paleontologico del Comune, individuare e cartografare le aree di interesse archeologico e paleontologico e prevedere un'apposita normativa di tutela da concordare con la competente Soprintendenza5. - individuare, rispettare e valorizzare gli edifici che contengono opere d'arte mobili in previsione di un percorso storico artistico all'interno dei singoli centri storici e nel territorio del comune6.

Il paesaggio agrario nella frazione di Collesecco

4 Integrazione in seguito ad osservazione Regione dell’Umbria – Giunta Regionale: Direzione regionale Programmazione, innovazione e competitività dell'Umbria Ambito di Coordinamento Territorio, infrastrutture e mobilita Servizio IV valorizzazione del Territorio, Tutela dei Paesaggio, Promozione e Coordinamento dei Progetti Comunitari. Arch. Ambra Ciarapica (interim) Prot.Uscita del 25/05/2012 nr. 0082034 (Classifica: XlI 1.14) 5 Integrazione in seguito ad osservazione della Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici dell'umbria - Soprintendenza per i beni archeologici dell'umbria (MBAC-DR-UMB / SG01) Prot. 0003164 del 03/05/2012 CL 04.04.19/1 6 Integrazione in seguito ad osservazione della Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici dell'umbria - Soprintendenza per i beni stor!cl artistlcl ed etno-antropologlci dell’umbria (MBAC·SBSAE-UMB / UAG) Prot. 0002615 del 04/05/2012 Cl. 34,19.01 /2.1.

30 2. Individuazione dei principali paesaggi agrari e silvo-pastorali di valenza storica con l’obiettivo di tutelare queste aree e mantenere i toponimi e gli idiomi dei luoghi, ove questi risultino presenti nelle mappe storiche o quando questi facciano riferimento alla presenza di manufatti storici, ai caratteri dei luoghi e alle tradizioni locali. L’individuazione di questi paesaggi è basata sulla permanenza di relitti del paesaggio agrario storico (presenza di elementi caratteristici delle partizioni catastali, quali siepi, confini alberati, sentieri interpoderali, o dalla permanenza di coltivazioni agrarie di tipo tradizionale, quali fossi vegetati, terrazzamenti, filari capitozzati, viti maritate, muretti a secco) e dalla particolare e diffusa presenza di elementi di cultura vernacolare, quali cappelle votive, annessi agricoli ed edilizia rurale minore.

3. Individuazione e tutela dei crinali, dei percorsi di particolare valenza paesaggistica, degli affacci, delle vedute e dei coni di visuale. Il PRG strutturale individuerà e normerà, nel rispetto del PPR e del PTCP della Provincia di Terni, sia le strade ad elevata percorrenza da cui si percepisce una visione complessiva e particolarmente rappresentativa dei paesaggi che rendono l’Umbria unica e famosa a livello mondiale che gli interventi edilizi e di modifica dello stato dei luoghi ricadenti in tali aree. Inoltre saranno focalizzati i percorsi che contribuiscono a creare un sistema di itinerari territoriali culturali di connessione tra i beni e di valorizzazione dei contesti paesistici degli stessi. I diversi affacci, le vedute e i coni visuali, individuati dal PRG strutturale, verranno tutelati e valorizzati, configurandoli come punti essenziali di godibilità del territorio. Tra questi il PRG si impegnerà per: - la valorizzazione del percorso Montecastrilli – Farnetta – Bivio Amelia – Castel dell’Aquila – Sambucetole – Bivio Amelia – Montecastrilli, inserito nel PIT Terra dell’acqua e dei ciclamini. Questo è uno dei percorsi più facili da pedalare in quanto presenta un dislivello complessivo di 312m., ma è ricco di scorci di grande interesse paesaggistico e attraversa l’abitato di Farnetta; - la valorizzazione della strada di crinale che porta da Casteltodino fino a Collesecco e la tutela dei coni visuali di alto valore paesistico.

4. La difesa del suolo e il contenimento del rischio territoriale ed ambientale. Il PRG recepirà e delimiterà fondiaramente la zonazione, individuata dal PTCP, articolata in classi di vulnerabilità del dissesto idrogeologico e all’ inquinamento dei corpi idrici sotterranei e delle acque superficiali. Relativamente al dissesto idrogeologico oltre alla “rilettura” del vincolo idrogeologico si definiranno diverse classi di criticità permettendo di indicare diversi livelli di tutela del suolo e di graduare le prescrizioni in ordine alla potenziale pericolosità degli eventi, al loro grado di sviluppo ed alle modalità caratteristiche della loro evoluzione. In ordine decrescente dalla classe ad Alta Criticità (A), aree maggiormente compromesse, si passa gradatamente attraverso le aree a Medio-Alta Criticità (MA) a quelle a Media Criticità (M), sino a quelle in cui sono assenti elementi morfogenetici di dissesto e/o di erosione, corrispondenti alle aree a Bassa Criticità (B). Anche per le acque sotterranee si articolerà il territorio in classi di vulnerabilità da Molto elevato a basso, dettando regole relativamente ad azioni di contenimento delle fonti di inquinamento e alla individuazione di zone di salvaguardia per le acque ad uso idropotabile. Mentre per le acque superficiali, dopo un’ analisi dei dati disponibili della carta ittica dell’Umbria e del monitoraggio periodico effettuato dall’Arpa Umbria , si effettuerà una valutazione articolando il territorio secondo le classi di vulnerabilità, individuate dal PTCP. Sia per la tutela del suolo che delle acque superficiali il PRG: - individuerà e normerà i casi di utilizzo delle metodologie e delle tecniche dell’Ingegneria Naturalistica come procedure operative ottimali per l'attuazione degli interventi nel settore, con particolare riferimento all’esecuzione degli interventi di bonifica dei dissesti, alla regimazione e alla rinaturalizzazione dei corsi d'acqua e alla mitigazione degli impatti legati alla realizzazione di infrastrutture. - prevederà interventi ed azioni, volti al restauro ed al ripristino ambientale, anche attraverso una apposita e specifica normativa7.

5. Le risorse botaniche e la valorizzazione del patrimonio forestale. Nel rispetto degli indirizzi del PTCP il PRG strutturale di Montecastrilli attribuirà grande importanza al patrimonio vegetazionale. Verranno individuate le linee di tutela ed intervento in ciascun tipo di formazione vegetazionale in base anche alle analisi fitosociologiche svolte dalla Provincia. Si individueranno e si valorizzeranno le aree in cui il bosco è risorsa economica, si normeranno i cicli di ceduazione in alcune zone, di conversione a

7 Integrazione in seguito ad osservazione della Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici dell'umbria - Soprintendenza per i beni Architettonici e Paesaggistici dell'Umbria – Perugia, MBAC-SSAP-UMB / AOT Prot. 0009818 del 04/05/2012 (CL 04.04.19/44.5).

31 fustaia in altre e si cercherà di naturalizzare i rimboschimenti. In questa direzione saranno valorizzate e promosse le attività esistenti legate alla lavorazione del legno. Particolare attenzione, verrà dedicata alla risorsa forestale e naturalistica nei territori ampiamente antropizzati, mirata a svolgere funzioni importanti che vanno dalla salute umana alla salvaguardia del patrimonio naturale e della biodiversità. Altro obiettivo è l’ampliamento e il recupero della fascia di vegetazione riparia finalizzato alla costituzione della rete di corridoi ecologici.

6. Introduzione e diffusione di buone pratiche in agricoltura. Un altro aspetto intorno al quale occorre porre una particolare attenzione è quello di ricercare l’introduzione e la diffusione di buone pratiche in agricoltura, che siano rispettose dell’ambiente anche al fine di arrivare alla costruzione di una strategia di marketing territoriale in grado di diversificare e di aumentare l’importanza delle produzioni tipiche locali, di selezionare le attività in grado di fungere da catalizzatore per una proposta turistica diversificata e di qualità, anche al fine di facilitare la selezione e l’individuazione di nuovi potenziali target. L’incentivazione delle produzioni biologiche e dell’agricoltura integrata, la valorizzazione delle produzioni ortofrutticole e delle produzioni vivaistiche, la filiera corta e i mercati a km 0, la costituzione di una filiera agro energetica e lo sviluppo di attività turistiche legate alla filiera Turismo-ambiente- Cultura sono alcune delle best practices da attivare.

7. Salvaguardia e valorizzazione degli Usi Civici. Il territorio di Montecastrilli ha mantenuto gli antichi equilibri della cultura storica e della cultura della Montagna, confermata dalla presenza del Dominio Collettivo di Castel dell’Aquila, il cui patrimonio fondiario (caratterizzato dalle estensioni di boschi, risorsa importante sia da un punto di vista paesaggistico che economico in quanto si sono sviluppate importanti attività artigianali) è ubicato per la quasi totalità nei comuni di Guardea e di Amelia. Compito del PRG è la tutela e valorizzazione di questo importante prodotto forestale .

8. Salvaguardare e valorizzare i Boschi ed in particolare di quelli di Farnetta e delle storiche coltivazioni dell'olivo e della vite. Un aspetto sul quale il PRG strutturale interverrà è quello che riguarda l’area naturalistica dei boschi di Farnetta costituito da Farnetto (Quercus Frainetto). Per tale area il PRG si prefigge di salvaguardarla e valorizzarla in quanto risorsa del territorio che presenta elevati livelli di naturalità (è ricompresa all’interno di un’area SIC e di una zona di pregio ambientale). Nel rispetto del Piano gestione approvato dalla Regione Umbria costituirà un obiettivo primario la conservazione e la gestione sostenibile dei pregiati boschi collinari e di versante montano e delle storiche coltivazioni dell'olivo e della vite8;

9. Tutela, risanamento e valorizzazione e del sistema idrografico. Il PRG parte strutturale analizzerà in modo approfondito il sistema idrografico del territorio del Comune di Montecastrilli e individuerà quei corridoi fluviali che lambiscono territori ricchi di risorse naturalistiche e storico-antropiche. In questa fase preliminare sono state individuate le aste fluviali del Torrente Aia, del Fosso Grande e del Fosso Bianco, su cui sono stati proposti diversi obiettivi: - Salvaguardia e valorizzazione Fosso Bianco. Il fosso Bianco lambisce il comune di Mntecastrilli a sud e funge da confine tra Montecastrilli appunto e San Gemini. L'unità di Paesaggio su cui ricade è la 2Ce. Quest'area è caratterizzata da una forte presenza di superfici adibite a bosco e da terreni agricoli. Il PRG strutturale valuterà se esistono le condizioni per l’individuazione di un’area protetta comunale mirata alla tutela, alla valorizzazione e alla fruizione delle risorse naturali storico-antropiche nel rispetto dell’attività venatoria e delle attività di raccolta (tartufi, funghi, ecc…). - Valorizzazione del Fosso Grande. Il fosso Grande attraversa diverse unità di Paesaggio la 2Ci, la 2Cf la 3Ma1, di alto valore ambientale e con un ruolo di margine tra i comuni di Avigliano Umbro, Guardea, Montecastrilli ed Amelia. L’asta fluviale costeggia l’antica strada Amerina dal comune di Avigliano fino ad Amelia e presenta anche un interesse storico culturale essendo inserita nell’ambito del corridoio bizantino. È importante elaborare un progetto di valorizzazione sia storica che ambientale che si colleghi al “Progetto Rio Grande” del comune di Amelia. - Risanamento ambientale e valorizzazione del Torrente Naia. Il torrente è inserito nella unità di Paesaggio 2Cf e 2Cm e il suo corso attraversa porzioni di paesaggio antropizzati soprattutto a causa delle infrastrutture viarie della E45 e della FCU e degli insediamenti industriali sorti lungo tali arterie. Tali presenze ne hanno compromesso le risorse ambientali-naturalistiche, e anche quelle storico-culturali,

8 Integrazione in seguito ad osservazione Regione dell’Umbria – Giunta Regionale: cit. arch. Ambra Ciarapica (interim) Prot.Uscita del 25/05/2012 nr. 0082034 (Classifica: XlI 1.14)

32 in quanto parallelamente vi scorre anche l’antico tracciato della . Il Prg strutturale si porrà come obiettivo il risanamento ambientale e paesistico del corridoio fluviale, evidenziando il ruolo di connessione ecologica tra i paesaggi urbani, rurali e naturali e la valorizzazione turistico-naturalistica del percorso in oggetto.

10. Conservazione, ricomposizione e salvaguardia dei paesaggi. Fermo restando l’applicazione di quanto previsto dal PPR e dal PTCP e da quanto descritto nell’obiettivo paesaggio, il PRG parte strutturale si è posto come obiettivo generale la conservazione, salvaguardia e ricomposizione dei paesaggi locali storicamente consolidati con particolare riferimento a quelli di valenza storica; in questa direzione tra le varie azioni da perseguire segnaliamo: - regolamentazione degli impianti fotovoltaici e degli altri impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili: in caso di installazione di impianti da fonti rinnovabili ci si riferisce a quanto disposto dal R.R. n.7/2011 e alle osservazioni accolte dal Comune di Montecastrilli con DGR 40/2012; - Ricomposizione e rinaturalizzazione delle cave dismesse: per le diverse cave dismesse segnalate nel territorio in oggetto, sarebbe opportuno promuovere interventi di riqualificazione, rinaturalizzazione paesaggistica di quelle esistenti da portare come esempi di buone pratiche (best practices), come progetti pilota (biocentri e zone di ripopolamento a scopo dimostrativo e didattico) anche a fini di una promozione turistica sostenibile; - mitigazione e compensazione delle nuove previsioni: nella riorganizzazione dei pesi turistici, insediativi, residenziali, produttivi e dei servizi previsti si dovrà individuare il contesto di riferimento progettuale e individuare il bacino visuale paesaggistico nel quale si va ad intervenire e in caso di edificato rurale tradizionale esistente occorre tenere in considerazione il repertorio dei tipi edilizi di cui alla DGR 420/07. Per ogni nuovo intervento edilizio e urbanistico, di rilevanza per caratteristiche dimensionali ed estensione, si dovranno considerare le misure per il corretto inserimento paesaggistico9.

11. Limitazione e controllo del consumo di suolo. Il nuovo PRG ha come obiettivo il controllo delle aree di espansione e del consumo di suolo, la verifica di sostenibilità paesaggistica dei nuovi insediamenti e dei metodi di costruzione. Considerato che tra agli impatti significativi che l'attuazione del piano potrebbe avere sull'ambiente, sul paesaggio e sul patrimonio culturale uno degli aspetti da valutare con particolare attenzione è quello del consumo del suolo e dei conseguenti fabbisogni (idrici, infrastrutture ecc...)10, il nuovo PRG, relativamente alle espansioni insediative, avrà come obiettivo quello di limitare in maniera significativa il consumo di suolo agricolo e di orientare la nuova pianificazione verso il recupero/riuso del patrimonio edilizio esistente (residenziale e produttivo). In questa direzione il PRG presterà attenzione alle relazioni tra paesaggio ed edificato, alle aree di margine, di connessione, di filtro (RERU), ed interverrà sulle criticità relative alla tendenza alle espansioni lineari ed alla connessione tra espansioni consecutive come nel caso di Montecastrilli-Casteltodino11.

9 Integrazione in seguito ad osservazione Regione dell’Umbria – Giunta Regionale: cit. arch. Ambra Ciarapica (interim) Prot.Uscita del 25/05/2012 nr. 0082034 (Classifica: XlI 1.14). 10 Integrazione in seguito ad osservazione Provincia di Terni settore pianificazione del territorio e sviluppo economico d.o. beni ambientali istruttoria piani comunali e vas, prot. 15651 del 28/03/2012. 11 Integrazione in seguito ad osservazione della Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici dell'umbria - Soprintendenza per i beni Architettonici e Paesaggistici dell'Umbria – Perugia, MBAC-SSAP-UMB / AOT Prot. 0009818 del 04/05/2012 (CL 04.04.19/44.5), e dell’osservazione del laboratorio del paesaggio, coordinato dall’arch. Rossella Amato, 28 maggio 2012.

33 2. SISTEMA ANTROPICO: LO SPAZIO RURALE

Lo spazio rurale, che il PUT propone come un tema a se stante e che il PTCP di Terni tratta all’interno del sistema antropico, è parte integrante sia del sistema Ambientale che del sistema antropico e si configura sicuramente come il paesaggio dove le componenti antropiche e naturali, storicamente, hanno più volte raggiunto uno stato di equilibrio e dove sicuramente il processo verso la creazione di ecosistemi naturali- antropici ha sempre interessato il territorio in oggetto. La stessa relazione al PUT conferma che lo spazio rurale manifesta i caratteri di un'antropizzazione che nel tempo si è correlata e intrecciata all’ambiente naturale, formando un eccezionale “unicum” tra insediamenti edilizi, trasformazioni agrarie ed elementi della flora che connotano il paesaggio umbro12. Anche il Comune di Montecastrilli ha subito notevoli trasformazioni del Paesaggio agrario ed il PRG strutturale verificherà queste trasformazioni con il confronto tra gli ecomosaici in tre diverse fasi storiche, rilevando le macroscopiche variazioni. Gli obiettivi che il PRG perseguirà nello spazio rurale sono i seguenti:

1. Articolare e disciplinare lo spazio rurale in base alle aree di interesse agricolo, agli spazi rurali connotati da fragilità insediativa e produttiva individuate dal PUT, alle unità di Paesaggio del PTCP e ai Paesaggi Locali individuati dall'analisi territoriale; obiettivo del Piano, nel rispetto degli indirizzi del PTCP, sarà di articolare il territorio comunale nelle seguenti aree: E0. Aree con formazioni boschive e boschi (aree boscate E0): Le aree boscate, regolamentate dalla L.R. n. 28 del 19/11/2001 e dal Regolamento di attuazione n. 7 del 17/12/2002, saranno adeguatamente perimetrate nel P.R.G. su base fondiaria; E1. Aree agricole ad elevata produttività (aree di particolare interesse agricolo): aree per una elevata potenzialità produttiva dei suoli, individuata sulla base delle analisi vegetazionali e pedologiche, per le quali risultano importanti politiche di qualificazione della produzione in particolar modo nei settori della viticoltura e dell’olivicoltura, ma anche nella produzione e commercializzazione dei prodotti derivati. E2. Aree agricole con prevalente funzione di conservazione del territorio e del paesaggio agrario (aree agricole di salvaguardia): aree per politiche urbanistiche comunali che dovranno incentivare il ripristino e la manutenzione degli elementi arborati, di siepi e filari, in relazione a specifiche politiche di incentivazione di livello regionale (rif. REG CEE 2078/92). E3. Aree agricole normali, marginali ed in abbandono (aree agricole semplici): per le quali si individuano le più opportune forme di riconversione (anche per mezzo di interventi di rinaturazione, riforestazione dei fondovalle, etc) in relazione alle caratteristiche dei suoli ed alle conformazioni geomorfologiche.

2. Individuare gli ambiti per la residenza dello spazio rurale e le aree di pertinenza dei fabbricati rurali, che costituiscono la struttura storica che qualifica e definisce i caratteri delle aree rurali. In questo quadro, obiettivo del PRG sarà quello di definire le aree di pertinenze degli aggregati e dei fabbricati rurali ai fini di una corretta applicazione della normativa regionale sulle zone agricole e contestualmente favorire il recupero dei casolari in zona agricola, nel rispetto delle tipologie rurali e del territorio. Il PRG elaborerà un'apposita normativa per il recupero dei ruderi e dei fabbricati diroccati ed affronterà la questione degli ampliamenti delle case sparse e degli annessi, definendo chiaramente le zone di pertinenza dei fabbricati e le eventuali fasce di rispetto per i manufatti di valore storico, ponendo particolare attenzione all’architettura sostenibile e biologica. Obiettivo di fondo è quello di redigere una normativa chiara e certa che consenta ai tecnici di operare correttamente sul territorio.

3. Favorire una infrastrutturazione residenziale e produttiva qualificata e a minore impatto sul territorio, sostenendo il recupero edilizio finalizzato alla qualità architettonica e tipologica con la contestuale riduzione del rischio sismico negli edifici, compreso l'eventuale utilizzo turistico-produttivo e agrituristico. Sulla base di quanto espresso dal PTCP il PRG vede la gestione dell’agricoltura come fattore potenziale, con il preciso obiettivo di rendere la funzione produttiva elemento strettamente integrato alle esigenze ambientali. In questo quadro tutto il patrimonio edilizio esistente sarà considerato utilizzabile non soltanto per l'uso agricolo, ma anche per l'uso residenziale, ricettivo, commerciale e artigianale compatibile. In questo contesto potranno essere individuati degli ambiti per le attività produttive che integrano l’attività agricola di cui all’art. 21 della L.R. 27/2000 (PUT) e precisamente: - l’esercizio delle tradizionali attività di coltivazione del suolo e di allevamento di animali, nonché la trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli e lo sfruttamento delle risorse naturali; - le

12 Relazione Piano Urbanistico territoriale approvato con L.R n.27 del 24/03/2000

34 lavorazioni tipiche umbre con particolare riferimento all’artigianato tradizionale; - la formazione e la costituzione delle professionalità dei mestieri e del marketing attinente; - la rete dei servizi; - l’attività di bonifica, recupero e manutenzione del territorio rurale; - la ricettività compatibile, con particolare riferimento a quella agrituristica;

4. Sostegno alle produzioni agricole, con particolare riferimento a quelle eco-compatibili e a quelle che puntano ai prodotti agricoli locali favorendo la costituzione di filiere cosi come promosse dalla normativa attuale.

5. Migliorare l’accessibilità ai centri servizi attraverso la qualificazione del trasporto pubblico locale ed il miglioramento della rete delle strade locali (comunali e vicinali) in particolare per ciò che riguarda la rete vicinale, in parte abbandonata ed interrotta, favorendo i collegamenti con i centri di servizi culturali, economici e sociali garantendo anche agli abitanti nel territorio dello spazio rurale una fruizione di servizi ed una qualità della vita comparabile con quella delle zone più urbanizzate.

6. Controllo degli allevamenti. Nel territorio di Montecastrilli sono presenti alcuni allevamenti intensivi come l’allevamento avicolo Tuder nella frazione di Sismano, uno degli obiettivi del PRG è quello di un primo censimento ed individuazione alla scala 1:10.000 degli allevamenti esistenti ed i relativi impianti, e di definire un'adeguata normativa che preveda adeguate valutazioni d’incidenza e definisca la dimensione ed il numero degli allevamenti sulla base della capacità di carico dei territori. Il PRG all’interno delle sue competenze valuterà l’opportunità di inserire normative specifiche per gli allevamenti non intensivi e per quelli allo stato brado.

7. Boschi e Pascoli. Giungere ad un miglioramento generalizzato degli stessi attraverso il miglioramento della viabilità forestale, attuando un sistema integrato di lotta preventiva ed attiva contro gli incendi boschivi, procedendo ad una gestione selvicolturale sostenibile delle superfici forestali, costituendo un sistema di viabilità ben distribuita ed efficiente che può consentire oltre che un migliore svolgimento delle necessarie operazioni selvicolturali, un continuo monitoraggio da parte degli organi di controllo su tutto il territorio, strumento indispensabile per garantire le opportune misure preventive verso i rischi connessi ai dissesti idrogeologici ed agli incendi boschivi, costituendo fasce parafuoco lungo la viabilità presente, ripulendo i margini dei soprassuoli boschivi, analizzando i punti idrici di attingimento presenti con previsione di nuove realizzazioni, allungando i turni minimi dei boschi cedui, conservando piante per finalità bio-ecologiche.

8. Protezione del paesaggio mediante la diffusione di tecniche che non utilizzino o utilizzino in modo estremamente ridotto e razionale, risorse non rinnovabili, incentivando l’uso di tecniche di coltivazione maggiormente rispettose dell’ambiente, evitando la specializzazione produttiva di un intero territorio (incentivando quindi la biodiversità), soprattutto per quanto concerne gli allevamenti, e favorendo la “complessità” del territorio, attraverso l’introduzione di coltivazioni agricole diverse, salvaguardando alla coltivazione agricola i terreni aventi le migliori caratteristiche pedoclimatiche e destinando nel contempo agli usi extra-agricoli i terreni di qualità peggiore, favorendo le azioni di rimboschimento o l’arboricoltura da legno in quei terreni extra-marginali in cui non è più possibile praticare una agricoltura in grado di competere sul mercato.

9. Colline verdi. Salvaguardia degli elementi vegetali con particolare attenzione alla riconnessione delle aree boscate, alla ricomposizione di siepi campestri, alla limitata recinzione di giardini ed aree verdi private per favorire il passaggio della fauna selvatica. Particolare attenzione alle aree limitrofe alla zona SIC Foresta Fossile Boschi di Farnetta nella relazione con le colture agrarie limitrofe (concimi e fertilizzanti) e con i corsi d'acqua (fosso la Rena che incontra 2 zone industriali Avigliano e Castel dell'Aquila). Controllo sulla scelta delle specie vegetali da utilizzare in ambito urbano e rurale(pubblico e privato), favorire l'uso di vegetazione autoctona realizzando un elenco di specie vegetali utilizzabili in riferimento al PTCP specifico per l'area di Montecastrilli (campagne informative LAB)13.

13 Integrazione in seguito ad osservazione del Laboratorio del Paesaggio coordinato dall’arch. Rossella Amato, 28 maggio 2012.

35 3. SISTEMA ANTROPICO: SISTEMI INSEDIATIVI E INFRASTRUTTURALI Lo schema strutturale del sistema antropico del PRG di Montecastrilli nella tavola relativa al sistema insediativo e infrastrutturale, illustra schematicamente alcuni aspetti della proposta progettuale avanzata nel presente Documento Programmatico, che punta ad una visione unitaria del territorio sulla base del modello insediativo “città e territorio”, stabilendo ruoli e funzioni ai diversi centri e nuclei del territorio comunale. In base alle analisi condotte e agli obiettivi generali abbiamo confermato l’articolazione del territorio comunale in sei ambiti territoriali corrispondenti alle frazioni geografiche a cui corrispondono i centri abitati di Montecastrilli, Casteltodino, Collesecco, Quadrelli, Farnetta e Castel dell’Aquila. Gli indirizzi degli accordi di pianificazione tra i Comuni di San Gemini, Acquasparta, Montecastrilli e Avigliano Umbro, che fanno parte direttamente dell’ambito territoriale della Centrale Umbra, sottoscriveranno un primo schema d’impegni definito dalla Provincia di Terni attraverso un primo accordo di pianificazione che ha riguardato i seguenti temi: . Circuito ambientale-storico-paleontologico; . Potenziamento settore turistico in coerenza con le azioni definite all’interno del S.T.L.; . Realizzazione di infrastrutture e servizi che valorizzino le valenze agricole-agro-alimentare, dell’allevamento, produttive, culturali; . Individuazione di eventuali “aree sensibili” (D.M. 9 maggio 2001 rischio tecnologico); . Individuazione aree di cui alla L.R. n. 9/2002; . Individuazione di aree sensibili-urbanistiche ove dovrà essere verificata e promossa la qualità architettonica degli interventi e definito il controllo delle espansioni e dell’attività edilizia; . Razionalizzazione della viabilità e della mobilità (Sistema Infrastrutturale).

Sulla base dell'abbozzo dell’accordo di pianificazione che sarà sottoscritto da Montecastrilli, dagli altri comuni della centrale umbra e dalla Provincia di Terni, abbiamo proposto un primo elenco di obiettivi che saranno approfonditi in sede di definizione del PRG parte strutturale. La complessità del quadro normativo di riferimento, la molteplicità degli obiettivi e azioni strategiche in questo settore chiave del PRG ci ha portato ad una illustrazione della proposta progettuale attraverso un’articolazione in cinque gruppi di obiettivi: 1. Il Sistema del centro storico capoluogo e 3. Il Sistema produttivo; dei centri storici frazionali; 4. Il sistema turistico-ricettivo; 2. Il Sistema insediativo in via di consolida- 5. Il sistema della mobilità; mento o consolidato;

36 SISTEMA CENTRO STORICO CAPOLUOGO E CENTRI STORICI FRAZIONALI Sulla Base delle previsioni del precedente Programma di Fabbricazione, Montecastrilli ed i principali centri del suo territorio, si sono ampliati, sono nati nuovi nuclei abitati e si sono costituiti nuovi centri urbani con le relative opere di urbanizzazione. In questo contesto uno degli obiettivi del PRG sarà quello di verificare la consistenza, la qualità urbana e la compatibilità ambientale di questi insediamenti, puntando al controllo delle espansioni e dell'attività edilizia, all’eventuale completamento degli aggregati esistenti e se necessario alla loro riqualificazione urbana.

1. L’individuazione delle aree sensibili-urbanistiche ove dovrà essere verificata e promossa la qualità architettonica degli interventi, è il primo degli obiettivi del PRG, in questo contesto in via preliminare abbiamo focalizzato alcuni ambiti sensibili: a) I centri storici delle frazioni geografiche che costituiscono le emergenze storico-architettoniche del comune di Montecastrilli in cui il tema principale sarà quello della connessione tra centro abitato e paesaggio di prossimità ed in particolare: . Centro storico di Castel dell’Aquila; . Centro storico di Farnetta; . Centro storico di Collesecco; . Centro storico di Quadrelli; b) I centri storici delle frazioni geografiche che costituiscono i nuclei antichi di nuovi centri abitati in cui il tema principale sarà quello della connessione tra nucleo storico e nuovi ambiti urbani ed in particolare: . Centro storico di Montecastrilli; . Centro storico di Casteltodino;

2. Riqualificazione e rigenerazione del centro storico di Montecastrilli e dei Centri Storici frazionali. Puntare alla riqualificazione del centro storico di Montecastrilli, non solo attraverso il risanamento ed il restauro del patrimonio edilizio, ma anche con il recupero e la progettazione delle connessioni tra il centro antico e le espansioni storiche e moderne e soprattutto con azioni immateriali quali l’introduzione all’interno di tale centro di piccole attività commerciali di vicinato, attività artigianali delle produzioni tipiche, ri-insediamento di abitanti nelle strutture edilizie non utilizzate, servizi alle persone, social housing, è per il PRG uno degli obiettivi strategici del progetto reti di città previsto anche dal DST. Accanto alla riqualificazione del centro di Montecastrilli è importante il recupero e il risanamento dei centri storici minori, puntando anche ad una maggiore connessione del centro con il territorio comunale caratterizzato dal policentrismo degli antichi borghi e delle associazioni agrarie, ed a una maggior equilibrio tra l’ambiente antropico e l’ambiente naturale. Risanare, recuperare i centri storici minori e gli altri aggregati storici attraverso un corretto uso di materiali e tipologie edilizie, rispettando i caratteri stilistici, garantendo la valorizzazione, la tutela e la riqualificazione degli aspetti storici, architettonici ed artistici presenti, sarà un altro obiettivo del nuovo PRG accanto a quello di garantire anche all’interno dei centri minori quelle attrezzature generali (verde pubblico, sport e tempo libero, luoghi d’incontro, servizi sociali e culturali, ecc..) atte a migliorare la qualità della vita degli abitanti. In questo contesto il PRG si occuperà della riqualificazione e valorizzazione degli aggregati urbani che nella fase di analisi conoscitiva potrebbero essere individuati. Il PRG parte strutturale, delimiterà come zona “A” tutti i centri e nuclei storici minori, individuati dal PPR e con le modalità esplicitate dallo stesso.

2. La definizione di adeguate azioni per la salvaguardia, valorizzazione e riqualificazione delle aree sensibili è uno degli obiettivi fondamentali del PRG. In questa direzione per tali ambiti saranno: . definite azioni di conoscenza (censimento ed individuazione cartografica); . proposte norme di tutela e salvaguardia con una guida per gli interventi di risanamento conservativo, restauro e recupero; . definiti gli eventuali usi compatibili dei beni per una eventuale valorizzazione. . promosso il recupero “leggero” e diffuso del sistema insediativo storico e delle forme insediative storiche; . proposta la tutela e valorizzazione delle fasce di territorio agricolo lungo le strade provinciali e comunali interposte tra centri;

37 . delimitati formalmente i nuclei abitati ed i nuclei speciali (produttivi o culturali), individuando appositi AMBITI URBANI, curando maggiormente l’impostazione progettuale delle frange da “compattare” e da graduare, nel loro inserimento in territorio agricolo; . individuate e salvaguardate le reti ecologiche urbane, la rete delle strade interpoderali e la rete dei fossi; . incentivate le politiche del recupero dei centri storici e nuclei storici, in linea con quanto previsto nel PTCP.

3. Valorizzazione dei tessuti di impianto storico (Centri e nuclei storici) attraverso la re-introduzione, il mantenimento e l’ampliamento della gamma dei servizi pubblici e privati presenti, confermando la configurazione reticolare propria del sistema. Recuperare, risanare e riqualificare i nuclei abitati storici anche con la contestuale riduzione del rischio sismico è un importante obiettivo del PRG per gli ambiti urbani. Contestualmente è importante puntare ad una riqualificazione delle frazioni e degli aggregati storici minori puntando ad una maggiore connessione del centro con il territorio comunale caratterizzato dal policentrismo degli antichi borghi e delle associazioni agrarie, ed a una maggior equilibrio tra l’ambiente antropico e l’ambiente naturale. Risanare, recuperare i centri storici minori e gli altri aggregati storici che caratterizzano lo spazio rurale di Montecastrilli attraverso un corretto uso di materiali e tipologie edilizie, rispettando i caratteri stilistici, garantendo la valorizzazione, la tutela e la riqualificazione degli aspetti storici, architettonici ed artistici presenti, sarà un altro obiettivo del nuovo PRG accanto a quello di garantire anche all’interno dei centri minori quelle attrezzature generali (verde pubblico, sport e tempo libero, luoghi d’incontro, servizi sociali e culturali, ecc..) atte a migliorare la qualità della vita degli abitanti. Altro obiettivo da raggiungere con il PRG, oltre quello del recupero o del restauro degli edifici, è anche quello della rivitalizzazione dei centri, Favorire la permanenza e il ritorno dei residenti nei centri e nei nuclei abitati di impianto antico presenti nelle frazioni, attraverso il recupero del patrimonio edilizio, anche con opportunità di nuova edificazione e di riqualificazione degli spazi pubblici e privati, e con la localizzazione di funzioni atte a migliorarne le condizioni di vivibilità.

4. Riqualificazione delle aree degradate e controllo consumo di suolo. A tale riguardo verrà posta particolare attenzione al recupero e alla riqualificazione delle aree sia residenziali che produttive degradate o semplicmente inutilizzate, cercando di limitare il più possibile il consumo di nuovo suolo. Tali operazioni di riqualificazione sono agevolate da due strumenti normati rispettivamente dalla l.r. n. 11/2005 e smi e dalla l.r. 12/2008. Per quanto rigurda il primo, si tratta del programma urbanistico di cui all’art. 28 della succitata legge, tale strumento urbanistico facilita la riqualificazione di aree già urbanizzate caratterizzate da degrado edilizio, di abbandono, di dismissione ovvero carenza di servizi e infrastrutture. Il programma urbanistico è quindi costituito da un insieme organico d’intervento relativi alle opere di urbanizzazione, all’edilizia per la residenza, per le attività produttive e i servizi, nonché al superamento delle barriere architettoniche. L’aspetto caratterizzante di tale strumento è la compartecipa- zione pubblico privata nella realizzazione degli interventi programmati. Infine l’amministrazione può riconoscere ai privati che decidessero di intervenire al programma dei diritti edificatori premiali a fronte di un maggior impegno degli stessi verso la costruzione della città pubblica. Per quanto riguarda lo strumento normato dalla l.r. 12/2008, ossia l’ambito di rivitalizzazione prioritaria, anch’esso mira alla riqualificazione di parti degradate da un punto di vista urbanistico, architettonico, ambientale e socio economico, riconoscendo anche in questo caso ai proprietari privati degli immobili ricompresi all’interno di tale ambito, quantità edificatorie premiali da sfruttare in diverso sito. L’idea è quella di coniugare i due strumenti sopra richiamati facendo atterrare i diritti edificatori derivanti da premialità dell’ARP all’interno delle aree degradate che andranno in attuazione tramite programma urbanistico14.

14 Integrazione a cura del gruppo di progettazione in seguito all’occoglimento delle varie osservazioni rispetto al tema consumo di suolo; cfr Regione Umbria, Provincia di Terni e contratto di Paesaggio.

38 IL SISTEMA INSEDIATIVO CONSOLIDATO, IN VIA DI CONSOLIDAMENTO E NUOVE PREVISIONI 1. Controllo delle espansioni e dell’attività edilizia, evitando la dispersione abitativa, le espansioni lineari e la connessione fra espansioni insediative attraverso il contenimento delle crescite insediative in prossimità dei centri edificati, puntando al completamento e alla riqualificazione dei tessuti esistenti. Sulla base delle previsioni del precedente Programma di Fabbricazione, alcuni centri del suo territorio si sono ampliati, sono nati nuovi quartieri, come nel caso del capoluogo comunale, di Casteltodino, di Quadrelli, in altri casi si sono costituiti nuovi centri abitati come Poggio Castel Franco, con le relative urbanizzazioni. In questo contesto uno degli obiettivi del PRG sarà quello di verificare la consistenza, la qualità urbana e la compatibilità ambientale di questi insediamenti, puntando al controllo delle espansioni e dell'attività edilizia. Per le eventuali nuove aree di espansione e per i nuovi insediamenti residenziali, obiettivo del PRG sarà quello di rimanere all’interno di una crescita del patrimonio edilizio. In questo contesto l’obiettivo del PRG nella localizzazione delle nuove aree, sarà di scegliere in prevalenza le aree già destinate alla trasformazione, senza uscire dai perimetri che l’espansione reale sul territorio ha già definito e/o che il precedente PDF ha, in qualche modo, sancito. Il PRG sceglie quindi di restare il più possibile all’interno degli ambiti che già sono interessati dai processi di edificazione o di pianificazione in atto; in questo contesto i centri abitati che dalle analisi fin qui eseguite, sembrano essere più vocati per ospitare nuove previsioni di carattere residenziale sono il capoluogo di Montecastrilli, il centro abitato di Casteltodino e quello di Castel dell’Aquila.

2. Riqualificazione e completamento degli ambiti urbani di recente formazione e quelli di nuova previsione garantendo uno sviluppo urbano adeguato al contesto ambientale e storico, nonché alle effettive necessità abitative e produttive. Per la riqualificazione dei tessuti recenti è necessario prevedere interventi di miglioramento e messa in sicurezza della viabilità interna oltre a strutturare il disegno di una rete di elementi (percorsi, verde, servizi e spazi aperti pubblici anche recuperando alcune aree dismesse o sottoutilizzate) di servizio alla residenza per migliorare la qualità della vita ed il funzionamento della città nel suo compelsso. Obiettivo del PRG è quello di affrontare il tema del recupero e della riqualificazione urbana di questi aggregati attraverso: a) La loro perimetrazione e caratterizzazione funzionale come ambiti urbani; b) L’individuazione al loro interno di eventuali nuclei e dei manufatti di valore storico da sottoporre a restauro e/o risanamento conservativo; c) Previsione di interventi di riqualificazione urbana per gli edifici e le aree diverse da quelle del punto precedente, attraverso interventi di ristrutturazione edilizia o urbanistica, prevedendo sia il recupero del patrimonio edilizio esistente che l’eventuale completamento degli aggregati esistenti; d) Riqualificare le aree di recente costruzione favorendo la qualità formale degli spazi pubblici (strade, piazze, parchi e verde attrezzato) e delle architetture secondo la specificità e l'identità dei luoghi; e) Tutelare le caratteristiche architettoniche e paesaggistiche del patrimonio edilizio rurale e favorirne il riuso e la funzionalizzazione; f) Migliorare la qualità e la sostenibilità dell’insediamento, prevedendo adeguate zone a parcheggio, a servizi di interesse generale e soprattutto favorendo un aumento della permeabilità dei suoli urbani prevedendo adeguate zone a verde pubblico (anche attrezzato) e verde privato (orti, giardini, corti di pertinenza, ecc…).

3. Rimarginare l’insediamento lineare che si è venuto formando lungo la viabilità principale che collega Montecastrilli e Casteltodino. Questo è uno degli obiettivi più importanti per quanto riguarda le aree di recente espansione. Il precedente PRG ha favorito lo sviluppo di edilizia prevalentemente residenziale di tipo estensivo, con conseguente aumento di consumo di suolo, lungo la viabilità che collega Montecastrilli e Casteltodino. In questo modo, si è venuta praticamente a costituire una città lineare, che stà per saldare i margini delle due frazioni. Questo sarebbe dal punto di vista ambientale e paesaggistico un grave danno per l’intero territorio di Montecastrilli e più in generale per il territorio della centrale umbra, perché verrebbe cosi ad alterarsi e perdersi quell’identità costituita da reti di città e piccoli centri da cui è storicamente caratterizzato tale lembo di terra. L’obiettivo è quello di non permettere tale saldatura, anche se oramai in forte stato di avanzamento e rimarginare i tessuti esistenti, soprattutto nella parte retrostante la strada, cosi da poter restaurare il rapporto città-campagna, attualmente perduto.

4. Revisione delle previsioni inattuate: L’analisi dello stato d’attuazione del PRG ha messo in evidenza come in quasi tutti i nuclei e centri urbani del territorio, le previsioni di nuove zone d’espansioni e di nuove lottizzazioni sono rimaste inattuate come a Montecastrilli, Casteltodino, Quadrelli, Collesecco, Farnetta e Castel dell’Aquila. Obiettivo del nuovo PRG, nel rispetto dei precedenti obiettivi, è quello di andare ad una revisione quantitativa e qualitativa di tutte le previsioni non attuate sulla base delle caratteristiche dei singoli centri attraverso:

39 a) L’eliminazione totale o parziale delle previsioni rimaste inattuate con particolare riferimento a quelle eventualmente incongrue con il contesto ambientale e paesaggistico; b) La riduzione dell’edificazione cambiando gli indici, le quantità, le destinazioni, i parametri delle singole zone “C” di espansione rimaste inattuate; c) La previsione o la trasformazione, dove le caratteristiche dei centri lo consentono, delle attuali zone di espansione in zone “B” di completamento anche attraverso la delocalizzazione delle aree; d) L’eventuale individuazione di nuove zone di trasformazione, attraverso recupero di volumetria residenziale di ex zone C divenute zone B o che hanno modificato la destinazione urbanistica da residenziale a produttiva o d’interesse generale, oppure ancora in agricola o verde privato, secondo gli indirizzi e le modalità di cui ai precedenti punti; e) Una migliore qualità e sostenibilità dell’insediamento favorendo un aumento della permeabilità dei suoli urbani e del verde permeabile (verde privato, orti giardini ecc…). Utile se non indispensabile per raggiungere tale obiettivo, sarà il ricorso alla perequazione e alla compensazione, evitando cosi il ricorso all’esproprio generalizzato, oramai poco praticato anche in relazione ai costi economici.

5. Nuove previsioni e conferma/spostamento di previsioni inattuate. Per i nuovi interventi di espansione residenziale e produttiva, il PRG elaborerà una apposita normativa da attuare in sede di presentazione dei piani attuativi (particolareggiati, lottizzazioni, ecc…) al fine di garantire il corretto inserimento ambientale e paesaggistico. È necessario senz'altro soffermarsi sulla rilevanza delle trasformazioni in rapporto al contesto di riferimento progettuale, che non potrà essere inferiore al campo di intervisibilità. Gli elementi che determinano la rilevanza paesaggistica e che, pertanto, consentono di valutare le trasformazioni previste saranno, per esempio:  il contesto di riferimento progettuale della trasformazione;  l'individuazione dei paesaggi regionali d'area vasta e locali interessati dal contesto di riferimento progettuale;  l'individuazione delle relazioni tra l'intervento e il contesto di riferimento progettuale;  l'illustrazione e le motivazioni della soluzione progettuale; In particolare per valutare la rilevanza delle trasformazioni, ai fini della verifica paesaggistica per la VAS, è necessario che la documentazione progettuale comprenda i seguenti elaborati:  planimetria, in scala appropriata, con individuato il contesto di riferimento;  visione a 360° dal punto più alto allo scopo di individuare il campo di intervisibilità con l'introduzione delle volumetrie previste;  visione prospettica eseguita ad altezza d'uomo dal punto di massima visibilità;  sezione/profilo secondo le linee di massima pendenza. Le indicazioni sopra riportante hanno maggiore significato e rilevanza se pensiamo che possono essere effettuate con i sistemi di modellazione oggi a disposizione, anche di semplice utilizzo15.

15 Integrazione in seguito ad osservazione del provincia di Terni settore pianificazione del territorio e sviluppo economico d.o. beni ambientali istruttoria piani comunali e vas, prot. 15651 del 28/03/2012.

40 IL SISTEMA PRODUTTIVO 1. Razionalizzazione delle aree produttive Nella redazione del P.R.G. parte strutturale, si privilegerà la riorganizzazione e il potenziamento degli insediamenti produttivi esistenti, tenendo conto delle indicazioni del PPR e del PTCP, contenendo l’espansione degli insediamenti di elevato impatto ambientale ed individuando gli eventuali elementi territoriali ed ambientali vulnerabili da rischio tecnologico.

In questa direzione uno degli obiettivi del PRG sarà quello di evitare la polverizzazione degli insediamenti produttivi concentrando eventuali nuovi insediamenti nelle aree già esistenti, puntando in prima istanza alla razionalizzazione, potenziamento e completamento delle due zone industriali- artigianali principali di Montecastrilli: 1. Zona industriale-artigianale lungo la E45; 2. Zona industriale-artigianale di Castel dell’Aquila; Tale potenziamento sarà eseguito tenendo presenti le modalità ed i criteri indicati all’art. 22 delle N.di A. del PTCP. Sulla base del principio di concertazione e dell’accordo di Pianificazione sottoscritto da comune di Montecastrilli che prevede la creazione di un consorzio di gestione intercomunale delle aree produttive tra Acquasparta, Montecastrilli e Avigliano, il piano favorirà la localizzazione dei centri di informazione per le piccole aziende locali e di centri di servizi per le attività agricole e centri di informazione turistica. Un obiettivo del PRG parte strutturale nell’ambito di un ottica di complementarietà funzionale, sarà quello di individuare adeguati centri servizi per le aree artigianali e produttive del comune di Montecastrilli e precisamente: a) Centro servizi comuni interaziendali a Montecastrilli; b) Laboratori di ricerca per lo sviluppo di tecniche innovative nella produzione agricola, con particolare riferimento all’agricoltura biologica e alla zootecnia;

2. Attività commerciali, direzionali e terziario. Obiettivo del PRG sarà quello di prevedere adeguate aree e manufatti per attività commerciali e direzionali nei principali centri abitati del comune come Montecastrilli, anche in questo caso privilegiando il recupero delle aree e dei fabbricati esistenti mentre per i centri minori e per i nuclei abitati al fine orientare la scelta verso previsioni operabili a contenere le sperequazioni che generalmente rimangono inattuate, tali attività si attueranno attraverso la previsione di zone miste a residenza e si consentirà l’uso plurifunzionale dei fabbricati esistenti.

3. Controllo dell’attività estrattiva e riambientazione cave dimesse. In riferimento alle attività estrattive, il PRG analizzerà lo stato di fatto delle cave attive e dismesse valutandone la compatibilità ambientale e le operazioni di risanamento ambientale. Tenuto conto della situazione attuale l’obiettivo del PRG strutturale non sarà quello di individuare nuove cave ma limitare l’attività a quelle già presenti come la cava a servizio della Fornace Briziarelli, dove l’eventuale ampliamento ed estensione dell’area di cava sarà condizionato ad una corretta riambientazione del sito. Negli altri casi in funzione dello stato di degrado del sito e del livello di riambientazione l’obiettivo sarà quello della ricomposizione paesaggistica oppure, se i vincoli normativi non lo permetteranno, di reinserimento ambientale del sito estrattivo.

41 IL SISTEMA TURISTICO-RICETTIVO 1. Potenziamento della ricettività e del turismo anche attraverso la riqualificazione delle attività ricettive e pararicettive. Puntare sullo sviluppo sostenibile significa anche favorire un nuovo tipo di turismo basato su un economia collegata con il prodotto ambiente sia per gli aspetti naturali che per quelli storico-culturali. Per questo è necessario non solo salvaguardare il territorio ed i beni storico culturali, ma anche valorizzare i prodotti locali e offrire una rete di servizi anche di carattere ricettivo e pararicettivo (ristorazione, aree turistiche, ecc..). L’aumento della capacità ricettiva (alberghiera ed extralberghiera) è uno degli obiettivi strategici per un comune che vuole puntare alla valorizzazione delle risorse ambientali e culturali.

In questa direzione l’obiettivo del PRG non sarà quello di prevedere grandi complessi alberghieri, ricettivi e pararicettivi, ma quello di potenziare e qualificare le strutture alberghiere esistenti puntando per la eventuale nuova previsione prevalentemente a: a) Favorire le attività ricettive di tipo extralberghiero negli ambiti urbani (residenze d’epoca, country house, alloggi turistici, pensioni o affittacamere), b) Favorire l’agriturismo e le attività ad esso connesse nello spazio rurale; c) Prevedere anche attività ricettive leggere come Camping e Camper service; d) Utilizzare per nuove attività alberghiere ed extralberghiere soprattutto il patrimonio edilizio esistente privilegiando i contenitori storici, sia quelli ubicati all’interno dei centri che quelli parsi nel territorio. e) Nuova ricettività di tipo residenziale turistica (villaggio vacanze, appartamenti vacanza, ecc…), attraverso la riconversione di aree di espansione non attuate o individuazione di nuove aree).

Le azioni strategiche di potenziamento, qualificazione e messa in rete delle strutture turistico-ricettive prenderanno in considerazione e valuteranno la creazione di una struttura turistico-ricettiva di livello intercomunale nell'area di Forte Cesare, con introduzione di un attività produttiva di tipo alberghiera e turistica con attrezzature sportive, dotazioni infrastrutturali, come esplicitato nell'Accordo di Programma stipulato tra la Pubblica Amministrazione, la Provincia di Terni e Sviluppumbria.

Forte Cesare e il paesaggio agrario circostante.

42 IL SISTEMA DELLA MOBILITA’ E LE INFRASTRUTTURE Lo schema strutturale del sistema antropico del PRG di Montecastrilli nella tavola relativa al sistema insediativo e infrastrutturale, illustra schematicamente la proposta progettuale avanzata nel presente documento programmatico che abbiamo sintetizzato in sei punti: 1. Razionalizzare, migliorare ed integrare l’accessibilità intermodale al territorio comunale; 2. Costituire una PORTA D'ACCESSO al comune nella Stazione di Montecastrilli; 3. Ridefinire la rete di interesse provinciale e comunale (strade di attraversamento e penetrazione) 4. Favorire la fruizione del territorio attraverso la mobilità alternativa piste ciclabili e sentieristica; 5. Salvaguardare e valorizzare l’antica via Amerina (Corridoio bizantino).

1. Razionalizzare, migliorare ed integrare l’accessibilità intermodale al territorio comunale. Razionalizzare, migliorare ed integrare l’accessibilità intermodale al territorio comunale sia in funzione della rete ferroviaria sia della rete delle autolinee (ATC). In relazione al sistema di trasporto non convenzionale, il PRG privilegerà, per quanto possibiule, l’intermodalità ferroviaria anche favorendo la predisposizione all’accessibilità di vetture per portatori di handicap nel nodo della stazione F.C.U. Montecastrilli-Avigliano Umbro. In questa direzione si privilegeranno gli interventi di potenziamento dei nodi interscambio come le aree a parcheggio nei centri e nuclei abitati ed in particolare ad Avigliano, dove dovranno essere potenziati gli attuali servizi a parcheggio in funzione della fruizione con le zone pubbliche (Giardini, piazze, edifici pubblici, attività commerciali, ecc…).

2. Risoluzione delle problematiche di attraversamento ed adeguamento della viabilità a ridosso dei centri urbani esistenti e raccordo dei flussi verso la E45. In particolare nell’ambito del processo di copianificazione si porrà attenzione alla risoluzione della questione del nodo di Casteltodino. Altro obiettivo strategico del PRG sarà quello di ripensare la viabilità provinciale evitando l’attraversamento del traffico pesante all’interno di Casteltodino, puntando su un collegamento alternativo.

3. Ridefinire la rete di interesse provinciale e comunale (strade di attraversamento e penetrazione) anche attraverso il potenziamento della viabilità collegata allo svincolo sull’E45 di Casigliano- Colvalenza per l’accesso dal nord dell’Umbria, tenendo anche presente il nuovo quadro dei collegamenti che si determinerà con l’apertura della strada delle Tre Valli da ad Acquasparta. Particolare attenzione sarà posta ai rapporti con la rete ferroviaria e con il trasporto pubblico su gomma (ATC) a partire dallo svincolo con la E45 e dalla stazione di Montecastrilli-Avigliano Umbro,

4. Costituire una PORTA D'ACCESSO al comune nella Stazione di Montecastrilli-Avigliano Umbro porta di accesso al comune per chi proviene dalla E45. La particolare posizione strategica del nucleo abitato della stazione di Montecastrilli, ubicato in prossimità dello svincolo della E45 lungo il tracciato della “Tiberina” ne fanno il sito ideale per localizzare una porta d'accesso al comune di Montecastrilli. Le porte d’accesso definite dal PUT costituiscono i punti nodali del sistema dei servizi informatici e telematici realizzato sia per le esigenze della popolazione residente, che per la conoscenza e la fruizione del patrimonio storico, architettonico e naturalistico, nonché di quello produttivo presente nelle parti di territorio.

5. Favorire la fruizione del territorio attraverso la mobilità alternativa, la sentieristica e piste ciclabili, con previsione di un itinerario turistico-culturale finalizzato alla riscoperta del patrimonio storico-architettonico minore (piccole chiese, cappelle edicole, manufatti rurali, ecc…), con particolare attenzione all’antica via Amerina e al tema del corridoio Bizantino. Accanto alla rete stradale esiste la rete dei sentieri e delle strade della montagna spesso abbandonate ed in disuso che costituiscono un patrimonio da recuperare e che spesso collegano chiese, antichi manufatti e casali. L’obiettivo del PRG è quello di promuovere la conoscenza del territorio della Montagna attraverso forme alternative di fruizione turistica come una sentieristica che riesca ad essere anche una mostra all’aperto sugli elementi fondamentali del paesaggio, della storia e della cultura del territorio, con una segnaletica specifica e materiale di base, (guide, cartografie dei sentieri, ecc.), completando ed integrando così le reti di sentieristica già esistenti come la rete definita dal GAL della Media Valle del Tevere.

6. Adeguamento e potenziamento del servizio idrico integrato16. Il contributo dell’ATI4 Umbria ha messo in evidenza la necessità di adeguamento e potenziamento dei servizi idrici integrati (captazione, adduzione e distribuzione di acqua, di fognatura e di depurazione delle acque reflue per usi

16 Integrazione in seguito ad osservazione dell’ATI4 Umbria del 29/04/2012 prot. 989/12.

43 esclusivamente civili) in funzione delle varie destinazioni d'uso delle zone urbanistiche e delle potenzialità degli interventi edificatori. Sarà necessario individuare le aree servite e quelle che necessitano di adeguamenti infrastrutturali che, per carenza di informazioni, non si riesce puntualmente a definire e quantificare. In considerazione che: - il servizio idrico integrato si occupa di implementazioni infrastrutturali quali opere di captazione, adduzione e distribuzione di acqua, di fognatura e di depurazione delle acque reflue per usi esclusivamente civili, in ottemperanza a quanto previsto dall'art. 141, c. 2 del D. Lgs. 152/06 e s.m.i.; - l'ATI 4, in esecuzione a quanto previsto dall'art. 157 del D. Lgs. 152/06, ha predisposto un Regolamento, approvato dall'Assemblea dei Sindaci con Delibera n. 9 del 28/05/2010, secondo cui gli Enti Locali hanno la facoltà di realizzare le opere necessarie per provvedere all'adegua mento del servizio idrico in relazione alle scelte urbanistiche effettuate, previo parere di compatibilità con il Piano di Ambito dell'ATI 4 e a seguito di convenzione con il soggetto Gestore del servizio medesimo, al quale le opere, una volta realizzate, vengono affidate in concessione; - che per il territorio di competenza dell'ATI 4 Umbria, l'incremento infrastrutturale programmato per il triennio 2012-2014 denominato Programma degli Interventi, di cui alla revisione triennale del Piano di Ambito, è stato definito ed approvato dall'Assemblea dei Sindaci con Delibera n. 03 del 23/02/2012; Il PRG parte strutturale e/o operativa individuarà la rete esistente sulla base dei dati forniti dall’ATI4 e dimensionerà sulla base del bilancio urbanistico i nuovi fabbisogni.

7. Adeguamento e controllo del servizio elettrico. Adeguamento e implementazione delle infrastrutture a rete per la fornitura di elettricità (pubblica e privata) in funzione delle varie destinazioni d'uso delle zone urbanistiche e delle potenzialità degli interventi edificatori. Controllo dell'illuminazione pubblica e privata per limitare 'inquinamento luminoso (area SIC) e favorire maggiore consapevolezza dei cittadini a limitare i consumi (campagne informative LAS). Limitare l'abuso di energia elettrica anche in considerazione di piazzali vuoti, (zone industriali, parcheggi, etc)17. In generale il PRG si adeguerà per quanto di sua competenza al Piano Energetico Regionale (Pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Umbria n. 35 del 25 agosto 2004),

8. Infrastrutture energetica da fonti rinnovabili. Attivare politiche di coinvolgimento dei cittadini sulle problematiche delle energie rinnovabili, limitare il fotovoltaico a terra prevedendolo esclusivamente nelle aree di cave dismesse ed escludendo le aree a vocazione agricola, creare strutture societarie a compartecipazione per fotovoltaico sui tetti sia pubblici (scuole, palestre, cimiteri, depuratori) che privati delle zone industriali, riattivare potenzialità per microeolico e fotovoltaico sui tetti di case nuova edificazione. Attivare microeolico e rafforzare altre forme meno invasive sul paesaggio (soggetto a compartecipazione tipo spa)18. L'amministrazione comunale considerando le risorse rinnovabili come essenziale futuro per il territorio, ha già attivato politiche per la localizzazione di impianti fotovoltaici e di microeolico nel territorio comunale individuando le aree e siti non idonei alla installazione di specifiche tipologie di impianti ai sensi degli art. 7 e art. 12 comma 3 del R.R. 29 luglio 2011 n. 7, giusta Deliberazione di Giunta Comunale n. 194 del 18.10.2011 recante: ”Approvazione proposta motivata di individuazione di ulteriori aree e siti non idonei all’installazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, ai sensi del regolamento Regionale 7/2011”, approvata dalla Giunta regionale con propria deliberazione n. 40 del 23 gennaio 2011”.

9. I rifiuti19, qualità dell’aria e acque. Per queste tematiche il PRG attuerà le disposizioni della pianificazione sovraordinata e nello specifico del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti approvato con D.C.R. del 5 Maggio 2009, n. 301; del “Piano regionale di risanamento e mantenimento della qualità dell'aria”, approvato con D.C.R. n. 466 del 9 febbraio 2005, e del P.T.A. (Piano regionale di tutela delle acque). Nel rapporto ambientale saranno previste apposite analisi per verificare lo stato dei rifiuti, la qualità dell’aria e dell’acqua.

17 Integrazione in seguito ad osservazione del Laboratorio del Paesaggio coordinato dall’arch. Rossella Amato, 28 maggio 2012 (milluminodimeno). 18 Integrazione in seguito ad osservazione del Laboratorio del Paesaggio, cit. (energiaspa) 19 Integrazione in seguito ad osservazione ARPA Umbria.

44 OBIETTIVI SPECIFICI PER FRAZIONE GEOGRAFICA

Negli Obiettivi specifici per frazione geografica, sono stati indicati alcuni obiettivi relativi ai territorio delle singole frazioni geografiche rispondendo ad alcune delle esigenze e dei problemi che erano emersi nella fase di ascolto del territorio. Tali obiettivi, che integrano quelli indicati per sistemi, riguardano essenzialmente azioni sul sistema antropico sia quello infrastrutturale che quello insediativo, in risposta a problemi e necessità emersi nella fase conoscitiva o in accoglimento di proposte intervenute nella fase dell’ascolto del territorio. Questi obiettivi specifici saranno poi valutati in rapporto agli obiettivi generali e quelli per sistema, per quanto riguarda le azioni specifiche sul sistema ambientale e sullo spazio rurale rimangono fermi a quelli dei relativi sistemi. Gli obiettivi specifici sono stati articolati sulla base delle attuali frazioni geografiche rileggendoli, con ordine da nord a sud, in funzione dell’articolazione del modello territoriale storico e quello proposto: A. Montecastrilli; B. Casteltodino; C. Collesecco; D. Quadrelli; E. Farnetta; F. Castel dell’Aquila.

1. Montecastrilli 2. Castel dell’Aquila

4. Farnetta 3. Collesecco

5. Casteltodino

6. Quadrelli e Stazione

45 A. MONTECASTRILLI La frazione geografica di Montecastrilli, ha un territorio di 2404 ha e una popolazione di 1756 abitanti al 2011 per una densità di 73,04 abitanti per Kmq. Nella frazione geografica di Montecastrilli si trovano il centro abitato di Montecastrilli (m. 391 slm) in cui è la sede comunale, l’ambito produttivo delle Piagge, la cava dismesso di Podere Fontana e l’ambito residenziale rurale di Merolfo-Castelfranco (m. 390 slm). Il territorio prevalentemente collinare è caratterizzato dalle valli del fosso Valliciano e del fosso Fratini- Merolfo affluenti del Rio Grande dominate a nord dal Colle di Mantecastrilli (m. 395 slm) e a sud dal Poggio Castelfranco (m. 404 slm) sul crinale che divide con la valle del torrente Caldaro. \

Stralcio Ortofocarta:Centro storico di Montecastrilli ed espansioni moderne

Situato sul monte mediano della terna che ha ispirato il suo stesso stemma araldico, per chi giunge dalla Via Amerina e da quelle provenienti dal versante occidentale, Montecastrilli appare, dall’alto dei suoi 391 metri sul livello del mare, come un’autentica roccaforte. Posto al centro di un territorio paesaggisticamente suggestivo e caratterizzato da un paesaggio agrario cosparso di case coloniche e grandi appezzamenti di terreno coltivati. Granaio della provincia, Montecastrilli vanta una produzione di olio e di vini di ottima qualità ed una tradizione gastronomica di prim’ordine. I beni culturali più rilevanti sono costititi dalla Chiesa parrocchiale di San Nicolò, La Chiesa di Santa Chiara e di San Lorenzo in Nifili.

CENTRO ABITATO DI MONTECASTRILLI Il centro abitato di Montecastrilli (m 395 slm), antico Castello, capoluogo comunale, comprende oltre al centro storico e alle aree adiacenti anche di espansione più recenti, i nuclei di Sant’Egidio e san Vittore, ormai inglobati dalle espansioni degli anni 70-80 all’interno del perimetro del centro abitato. Tra gli obiettivi che il PRG intende perseguire per il centro abitato di Montecastrilli oltre quelli di carattere generale illustrati nel precedente paragrafo sono stati individuati i seguenti obiettivi specifici: 1. Sistemazione della Viabilità di penetrazione, di attestamento e dei nodi di interscambio (incroci e/o rotatorie ed aree a parcheggio). In parallelo si propone una nuova sistemazione viaria di accesso e di penetrazione all’interno del centro abitato, che preveda idonei sistemi di canalizzazione del traffico in prossimità degli incroci principali, dove sarà resa possibile dalla situazione morfologica. In questa direzione si privilegeranno gli interventi di potenziamento dei nodi interscambio e le aree a parcheggio, che saranno previste in funzione delle zone di maggiore afflusso e circolazione verso il centro abitato e le funzioni pubbliche o commerciali.

46 2. Previsione della Viabilità alternativa piste ciclabile e percorsi pedonali: Il PRG perseguirà l’obiettivo di definire una rete di collegamenti pedonali attualmente quasi inesistenti, al fine di collegare le varie zone del centro e le principali aree di interesse generale (Servizi pubblici, aree verdi, luoghi centrali, ecc…). Saranno quindi previsti marciapiedi lungo le strade principali, piste ciclabili ove possibile, per riconnettere il centro storico alle aree verdi e alla piazza del municipio.

3. Recupero e rivitalizzazione del centro storico di Montecastrilli: Attualmente il centro storico e le aree adiacenti, sono in parte disconnesse rispetto al tessuto urbano; in questo contesto l’obiettivo da raggiungere, oltre a quello del recupero o del restauro degli edifici, è soprattutto quello della rivitalizzazione del centro, incentivando la permanenza dei residenti all’interno delle abitazioni, il mantenimento delle attività economiche e la creazione di nuove attività economiche, commerciali e artigianali. La finalità è di evitare processi di abbandono presenti, tipici dei centri storici minori. Potenziare e mantenere le istituzioni civili e religiose nei loro contenitori storici e istituzionali, Favorire funzioni e attività compatibili con le tipologie edilizie del centro storico, come quelle informatiche o multimediali, di formazione professionale e di attività ricettiva extralberghiera. In questo quadro occorre pensare il Centro Storico anche in funzione di usi alternativi come lo sviluppo della multimedialità; In questa direzione il PRG: - suggerirà strumenti per la valorizzazione del centro come per esempio un eventuale Programma Urbano Complesso (PUC) del centro storico, che potrebbe prevedere: il rifacimento e rifunzionalizzazione di piazze e spazi pubblici attraverso l’inserimento di arredo urbano; il recupero dell’antico palazzo Tocchi dove avranno sede la biblioteca e le associazioni. - proporrà la redazione di un Piano del colore e dell’arredo urbano (Piano Particolareggiato), e/o comunque prevedrà apposite normative finalizzate al miglioramento generale della qualità urbana del centro storico e delle aree adiacenti.

4. Ripensare la forma urbana del centro abitato attraverso la sua riqualificazione e al completamento dei nuovi insediamenti. Negli ultimi trent’anni il centro abitato si è esteso lungo l’asse della strada provinciale, molte delle previsioni del primo PdF a carattere residenziale e artigianale sono state attuate, creando zone urbane con diverse caratteristiche e funzioni. Uno dei temi che il PRG pone al centro dell’attenzione è la loro riqualificazione. Il PRG perseguirà una rinnovata organizzazione dell'assetto urbano attraverso le seguenti azioni:

47 a) l'individuazione e la definizione per ciascun zona di “luoghi centrali”, caratterizzati per configurazione spaziale e funzioni; b) La definizione dei margini e la ricucitura dei tessuti attraverso interventi di sostituzione e completamento; c) favorire una migliore qualità e sostenibilità degli insediamenti edilizi attraverso un aumento della permeabilità dei suoli urbani e del verde (verde privato, orti giardini ecc…); d) qualificare ed attrezzare gli spazi pubblici; e) integrare i servizi pubblici e privati per garantire un sufficiente livello di autonomia delle singole aree; f) prevedere e potenziare nuove aree verdi e sportive; g) verificare l'individuazione di zone di completamento edilizio. 5. Nuovi insediamenti e zone d’espansione. Alcune delle zone d’espansione previste dal PdF e dal vigente PRG sono in parte rimaste inattuate, altre sono state oggetto di lottizzazioni approvate e in corso di realizzazione. Obiettivo del PRG NON sarà quello di localizzare nuopve aree ma razionalizzare le suddette aree all’interno dei perimetri che l’espansione reale del tessuto urbano ha già definito e/o che il PRG vigente ha in qualche modo sancito. La definizione di nuova viabilità può aprire spazi per un diverso disegno urbano, che ridisegni le precedenti previsioni attraverso un riduzione degli indici e una modifica della zonizzazione con il duplice obiettivo di definire i margini del tessuto urbano e favorire una migliore qualità e sostenibilità degli insediamenti edilizi. 6. Migliorare e potenziare la sostenibilità sociale e la vivibilità del centro abitato di Montecastrilli. Il PRG per raggiungere tale obiettivo prevederà adeguate aree e attrezzature di servizio dimensionate secondo gli standard di legge applicando i parametri definiti dal R.R. n. 7/2010 e prevedendo apposite zone destinate a: a) Aree per attrezzature di interesse comunali e sovracomunale; b) Aree pubbliche al servizio di insediamenti residenziali privilegiando la creazione di verde pubblico, piazze e aree attrezzate per il gioco dei bambini e per gli anziani; c) Aree al servizio di insediamenti direzionali, produttivi, turistico-residenziali e turistico - produttivi. d) Valorizzare e potenziare l’area di Campo la Fiera dove si svolge la tradizionale manifestazione fieristica di Montecastrilli; 7. Interventi di recupero, riuso, e valorizzazione di contenitori dismessi o con funzione inadeguate. All’interno del centro abitato sono presenti alcuni contenitori dismessi il PRG definirà il tipo di intervento e le funzioni ad essi compatibili individuate nel settore turistico, ricettivo e commerciale. 8. Recupero e restauro della Chiesa romanica di San Lorenzo in Nifilis. Adeguato restauro dell’antica chiesa romanica e valorizzazione e riqualificazione del complesso rurale adiacente. È opportuno individuare un adegauta area di rispetto per salvaguardare il contesto paesaggistico. Il PRG attualmente prevede un semplice zona agricola e ha censito il manufatto tra i beni immobili di interesse storico colturale ai sensi dell’art. 33 della L.R. n. 11/2005, la variante al PRG valuterà un uso compatibile dei contenitori storici e la previsione di eventuali infrastrutture di servizio per la loro valorizzazione, compatibili con la conservazione dei valori storici del complesso.

NUCLEI PER INSEDIAMENTI PRODUTTIVI 9. Insediamenti produttivi, commerciali, direzionali, turistici e artigianali di località Piagge. Il PRG vigente individua aree e zone per attività commerciali e per piccole attività di artigianato di cui molte inattuale. il PRG verificherà tali previsioni ridefinendo la loro natura e la loro localizzazione all’interno del centro abitato, con i seguenti obiettivi: a) porre maggiore attenzione alle piccole attività commerciali, piccoli negozi e laboratori artigiani, soprattutto nel centro storico; b) migliorare e potenziare la ricettività; c) redigere una normativa flessibile che possa consentire un uso diversificato degli immobili anche a fine direzionale, didattico, culturale, favorendo il riuso dei contenitori esistenti all’interno del centro urbano; d) incentivare forme alternative di insediamenti produttivi, quali piccole aree ad uso artigianale miste a residenza all’interno del centro abitato e con esso compatibili. 10. Cava dismessa di Podere Fontana. L’obiettivo del PRG su questo tema, sarà quello di riambientare in maniera compatibile con il paesaggio ed i vincoli urbanistici la cava esistente, prevedendo il completamento del piano di coltivazione vigente.

48 11. Potenziamento del Centro di servizi per le attività artigianali e per il consolidamento delle attività fieristiche e espositive nell’ambito di un’ottica di complementarità funzionale con l’ambito della Centrale Umbra. Il centro è previsto dall’accordo di copianificazione dei comuni della centrale Umbra, il PRG valuterà la sede più idonea per localizzare tale attività, a partire dall’attuale centro servizi di proprietà comunale che per ubicazione e consistenza si presta a tale destinazione senza trascurare altre ipotesi di riuso di contenitori presenti;

INTERVENTI PARTICOLARI SULLO SPAZIO RURALE Per quanto rigurda lo Spazio rurale non sono stati previsti obiettivi specifici per frazione geografica, e si rimanda a quelli generali per sistema; sono stati però indicati alcuni obiettivi relativi al territorio delle singole frazioni geografiche che rispondendo ad alcune delle esigenze e dei problemi che erano emersi nella fase di ascolto del territorio, in questa sede segnaliamo: 11. Cappella di Sant’Egidio. Valorizzazione dell’area di Sant’Egidio che si trova in adiacenza dell’ambito urbano pianificato dal PRG vigente con specifica previsione di una zona di interesse generale legata al culto che consenta anche la realizzazione di un piccolo campanile come richiesto dai devoti e dal comitato dei festeggiamenti del santo. 12. Nucleo residenziale rurale di Merolfo – Castelfranco, prendere atto dell’insediamento lineare che si è venuto a creare lungo l’asse della strada comunale di Merolfo a partire da Poggio Castelfranco fino a località il Canto, proponendo un ambito per la residenza rurale finalizzato alla riqualificazione paesaggistica, al mantenimento, miglioramento e riqualificazione dell’assetto funzionale e morfologico dell’insediamento esistente.

La chiesa di San Lorenzo in Nifilis a confine con la fraxione di farnetta

49 B. CASTELTODINO

La frazione geografica di Casteltodino, ha un territorio di 509 HA e una popolazione di 1297 abitanti al 2011 per una densità di 254,76 abitanti per Kmq. Nel territorio della frazione si trova il solo centro abitato di Casteltodino (m. 419 slm) con il suo ambito rurale molto modesto. Il territorio prevalentemente collinare si trova sullo spartiacque tra i bacini del Torrente Naia (a est), del torrente Arnata (a nord), del fosso Valliciano e del fosso Fratini- Merolto affluenti del Rio Grande (a sud ovest) e del torrente Caldaro (a sud).

Stralcio Ortofo: Centro storico e quartieri moderni della frazione di Casteltodino

Importante castello medievale, saldamente chiuso nelle sue mura di cinta dove sono evidenti le tracce del passato nella struttura urbana, il suo toponimo ricorda che fu uno dei castelli alle dipendenze di Todi. Da visitare la “Chiesa di San Bartolomeo”, secolo XI-XII, riaperta recentemente al culto dopo una radicale opera di restauro. Restaurata nel 1677, il tempio presenta vari rimaneggiamenti come nel caso del portale e della finestra posta al di sopra di questa. Nel locale sacrestia, nel lato nord della Chiesa, è custodito un pregevole crocefisso ligneo. Nella parete di fondo, inserito nell'antica cinta muraria del castello, si trova un affresco della crocifissione della seconda metà del '500, sovrapposto ad altri d’epoca precedente. Nella parete opposta spicca il quadro di San Bartolomeo Apostolo, che fu commissionato da Don Giuseppe Taddei nel 1747. La tela raffigura lo sposalizio della Vergine. Nella parte inferiore del dipinto sono rappresentati San Bartolomeo e a un Santo Vescovo forse, San Biagio.

Il centro abitato Casteltodino si trova a pochi chilometri dal capoluogo, a cavallo del crocevia tra la via delle Sette Valli e la strada per Montecastrilli. Si ritiene che il borgo venne fondato dal nobile romano Caio Sempronio Tudiano, da cui l'antico nome di Castel Tudiano. Rimangono ancora dei resti di insediamenti romani, in particolar modo sulle sommità delle colline circostanti: a prova di ciò si può leggere un'epigrafe sulla porta d'ingresso del centro storico.

Oltre agli obiettivi generali e a quelli di sistema validi per tutto il territorio comunale, gli obiettivi specifici che il PRG individua per la frazione di Casteltodino sono i seguenti: 1. Riqualificazione e valorizzazione del centro storico di Casteltodino. Recuperare, risanare e riqualificare il nucleo abitato storico anche con la contestuale riduzione del rischio sismico è il primo degli obiettivi del PRG; questo attraverso un corretto uso di materiali e tipologie edilizie, rispettando i

50 caratteri stilistici e garantendo la valorizzazione, la tutela e la riqualificazione degli aspetti storici, architettonici ed artistici presenti. Incentivare la residenzialità degli abitanti con l’introduzione di attività artigianali e di servizio compatibili con la residenza. 2. Recupero del centro abitato di Casteltodino e riqualificazione delle zone di espansione. Le nuove zone di espansione di Casteltodino, nate in ampliamento al centro antico lungo l’asse delle strade, mancano di un adeguato luogo di aggregazione, sono sprovviste di marciapiedi e necessitano di previsioni urbanistiche di “connessione” tra le singole parti e con il centro storico. Il PRG attraverso una adeguata previsione urbanistica e normativa di dettaglio prevederà: - Recupero e potenziamento delle funzioni dell’area comprendente il verde pubblico, la chiesa, l’ufficio postale con l’individuazione di adeguate aree a parcheggio; - La creazione di marciapiedi lungo le vie principali di attraversamento del centro, compatibilmente con i luoghi; lo studio di una viabilità pedonale di connessione tra centro storico e le zone adiacenti; - definizione urbana e delle lottizzazioni realizzate in tutto o in parte, in attuazione delle previsioni del precedente PdF e del PRG vigente ; - Riqualificazione e individuazione di funzioni alternative, anche a fini sociali e ricreativi, del complesso sportivo dei campi da tennis; 3. Recupero, valorizzazione e rifunzionalizzazione del palazzo Massa: (centro di Documentazione, formazione, educazione e ricerca sullo sport amatoriale, Museo-laboratorio di scienze, centro di documentazione dellla via Ulpiana) con particolare riferimento all’utenza scolastica. Il PRG prevederà la possibilità di ampliamento delle aree e dei servizi attualmente destinati a funzioni sociali, con particolare attenzione al giardino ammesso. 5. Sistemazione della Viabilità di attraversamento: obiettivo del PRG è quello di allontanare i flussi di attraversamento dagli assi che hanno assunto carattere urbano. Il nuovo PRG punterà a risolvere il problema del traffico pesante attraverso adeguate azioni, così come previste nello “Studio di fattibilità e progettazione preliminare per la realizzazione della variante esterna alla Frazione di Casteltodino, variante sud – 2° soluzione”, trasmesso alla Provincia di Terni ai fini dell’approvazione;

Casteltodino: Panorama.

51 C. COLLESECCO

Collesecco è una frazione del comune di Montecastrilli, ha un territorio di 589 HA e una popolazione di 166 abitanti al 2011 per una densità di 28,19 abitanti per Kmq. Nel territorio della frazione si trova il solo centro abitato di Collesecco (m. 407 slm) con il suo ambito rurale molto modesto. Il territorio prevalentemente collinare si trova sullo spartiacque tra il bacino del Torrente Naia (a nord) e quello del torrente Arnata (a sud) a circa 1,00 Km dall’antica via Ulpiana. In origine si chiamava Spogliano. Poi nel 1800, prese il nome di Belfiore, per cambiarlo definitivamente, in Collesecco. L’antico borgo, il cui insediamento potrebbe addirittura risalire all’assegnazione di terre da parte di Ottaviano Augusto ai veterani delle disciolte legioni è stato così ribattezzato a causa delle scarsità d’acqua e della povertà di vegetazioni di un tempo. Il paese gode di un paesaggio di rara bellezza e suggestione, posto com’è su di una collina, che per secoli, ha conservato grande importanza strategico-militare.

Stralcio Ortofoto: Nucleo storico del castello di Collesecco

1. Rompere l’isolamento e la marginalizzazione del territorio favorendo un nuovo sviluppo che punti sull’agricoltura locale e sul turismo. La risorsa ambiente e la risorsa storica sono punti di forza di questa frazione; l’obiettivo principale del PRG non può che essere quello di uno sviluppo della frazione collegata con il prodotto ambiente sia per gli aspetti naturali che per quelli storico-culturali. Salvaguardando e migliorando il territorio, valorizzando i prodotti locali e sviluppando la rete già esistente di itinerari turistici e trakking. In questo quadro potenziare l’offerta di attività ricettive alberghiere ed extralberghiere, di ristorazione e l’agriturismo e prevedere delle attrezzature ricettive leggere come camping e camper service.

2. Riqualificazione e valorizzazione del centro storico di Collesecco. Obiettivo del PRG sarà il recupero e la riqualificazione del castello storico (abitazioni, viabilità interna, palazzi, mura ecc) rispettando i caratteri stilistici e garantendo la valorizzazione, la tutela e la riqualificazione degli aspetti storici, architettonici ed artistici presenti. Incentivare l’introduzione di attività artigianali, commerciali e di servizio compatibili con la residenza, oltre ad attività di carattere ricettivo extralberghiero. Individuare un contenitore da adibire a spazio per attività sociali ed aggregative, oltre che per mostre ed esposizione di prodotti tipici

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3. Connessione delle zone di recente espansione. Il PRG come anche indicato dagli strumenti sovraordinati dovrà prevedere indicazioni e previsioni specifiche al fine di collegare e connettere le varie zone di espansione già realizzate evitando la frammentazione edilizia del paesaggio e lo sviluppo lineare lungo gli assi stradali. NON saranno previste nuove espansioni residenziali e particolare attenzione dovrà essere posta alle zone edificate e alle lottizzazioni già previste dal vigente PRG.

4. Area polifunzionale. Emersa la necessità di individuare un’area che adempia a più funzioni sociali , il PRG dovrà prevedere l’individuazione di un’ area dove collocare strutture mobili e temporanee per allestire piccole mostre, organizzare feste, sagre ed incontri, legati alla valorizzazione del territorio e dei prodotti tipici locali.

5. Spazio a verde pubblico con attrezzature per bambini. Nella parte immediatamente esterna al nucleo del Castello, dovrà essere individuata un’area da destinare a verde pubblico attrezzato, per consentire l’incontro e lo svago agli abitanti e soprattutto a bambini ed adolescenti, tramite istallazione ed utilizzo di giochi.

6. Cava di Collesecco. L’obiettivo del PRG su questo tema, sarà quello di riambientare in maniera compatibile con il paesaggio ed i vincoli urbanistici la cava esistente, prevedendo il completamento del piano di coltivazione vigente. In relazione al recente ampliamento ed ammodernamento dello stabilimento produttivo delle Fornaci Briziarelli, il PRG potrà valutare un eventuale estensione dell’area di cava e della fornace stessa, attraverso strumenti urbanistici mirati che consentano un controllo di dettaglio.

Il centro di Collesecco nel suo paesaggio agrario

53 D. FARNETTA

Farnetta (m. 385 slm), antico castello di origine medievale, ha un territorio di 6,12 Kmq e una popolazione di 323 abitanti al 2010 per una densità di 52,80 abitanti per Kmq. La frazione geografica comprende il solo centro abitato di Farnetta. Le prime notizie che si hanno sulla frazione di Farnetta risalgono alla sua appartenenza alle cosiddette Terre Arnolfe fino agli inizi del XII secolo, quando entrò nell’orbita del Contado di Todi per essere, poi, inglobata nel Plebato di Santa Vittorina di Dunarobba. Il borgo prenderebbe il proprio nome dalla “quecus frainetto”: un tipo di farnia che merita considerazione perché splendida qualità di quercia, un genere di pianta piuttosto raro.

Particolare Ortofotocarta: Centro storico di Farnetta ed espansioni moderne

1. Evitare la marginalizzazione del territorio favorendo un nuovo sviluppo sostenibile che punti alle risorse del patrimonio naturale. La risorsa ambiente e la risorsa storica sono il punto di forza di questa frazione come conferma anche la motivazione del vincolo naturalistico (SIC); l’obiettivo principale del PRG non può che essere quello di favorire uno sviluppo della frazione collegata con il prodotto ambiente sia per gli aspetti naturali che per quelli storico-culturali, salvaguardando e migliorando il patrimonio boschivo, valorizzando i prodotti locali e sviluppando la rete già esistente di itinerari turistici e trakking. In questo quadro potenziare l’offerta di attività ricettive alberghiere ed extralberghiere, di ristorazione e l’agriturismo con offerta di prodotti di produzione locale.

54 2. Rilanciare il progetto La terra dell’Acqua e dei Ciclamini, con particolare riferimento alle zone naturalistiche della frazione e prevedere la realizzazione di un “parco tematico” concepito come un museo all’aperto con sentieri didattici e realizzare un centro documentazione del “quecus frainetto” e della cultura del bosco in generale. 3. Riqualificazione e valorizzazione del centro storico di Farnetta. Anche per questa frazione il PRG deve avere come obiettivo primario il recupero e il risanamento del nucleo storico attraverso una serie di individuazioni di dettaglio quali arredo urbano, pavimentazioni, servizi a rete, urbanizzazioni, e un piano del colore per la salvaguardia degli aspetti storici ed architettonici presenti. La riduzione del rischio sismico, è anche in questo caso, uno dei principali obiettivi del PRG. Per una maggiore residenzialità degli abitanti sarà incentivata l’introduzione di attività artigianali e di servizio compatibili con la residenza . 4. Viabilità di accesso al centro storico e parcheggi, per il centro storico di Farnetta in relazione alla particolare conformazione morfologica del centro di santa Restituta e la conseguente difficoltà di accesso veicolare, il nuovo PRG deve porre attenzione alla realizzazione di aree di parcheggio a monte e a valle del centro e potenziare la strada esistente che collega la parte alta del centro abitato, consentendo anche la valorizzazione della chiesa di San Luigi; deve inoltre recepire e potenziare la sentieristica esistente e tutta la viabilità minore della zona della montagna. 5. Area polifunzionale. Considerata la produzione di pregio dei prodotti tipici della montagna (Frutti di bosco, legname ecc) e le attività ad essa collegate, si dovrà individuare un’area attrezzata che adempia a più funzioni quali piccole mostre, organizzazione di feste, sagre ed incontri legati alla valorizzazione e promozione del territorio. 6. Spazio a verde pubblico con attrezzature per bambini. Nella parte immediatamente esterna al nucleo del Castello, dovrà essere individuata un’area da destinare a verde pubblico attrezzato, per consentire l’incontro, l’aggregazione e lo svago dei bambini ed adolescenti, tramite l’istallazione ed utilizzo di giochi. 7. Connessione delle zone di recente espansione. Il PRG come anche indicato dagli strumenti sovraordinati dovrà prevedere indicazioni e previsioni specifiche al fine di collegare e connettere le varie zone di espansione già realizzate evitando la frammentazione edilizia del paesaggio e lo sviluppo lineare lungo gli assi stradali. NON saranno previste nuove espansioni residenziali e particolare attenzione dovrà essere posta alle zone edificate e alle lottizzazioni già previste da vigente PRG.

55 E. QUADRELLI

Quadrelli (m. 385 slm), antico castello di origine medievale, ha un territorio di 4,19 Kmq e una popolazione di 698 abitanti al 2011 per una densità di 85,21 abitanti per Kmq. La frazione geografic a comprende il centro abitato di Quadrelli e il nucleo produttivo e artigianale della Stazione di Montecastrilli (m. 317 slm), il nucleo produttivo rurale di Peschiera e il nucleo produttivo turistico residenziale di Casanuova. Il nome di Quadrelli deriva probabilmente da “quater torelli”, in riferimento alle quattro piccole torri che caratterizzano l’antico castello. Di interesse è la “Porta Urbica”, affiancata da una torre pentagonale irregolare, risalente al XII secolo, la chiesa di “S.Maria Assunta”, costruita intorno al XII secolo in stile romanico e la Chiesa della “Confraternita del Santo Rosario” il cui tetto a capriate è costruito con pianelle in terracotta, decorate con lo stemma del Cardinale Nicola Canali.

Stralcio Ortofocarta: Centro storico di Quadrelli ed espansioni residenziali moderne

1. Sistemazione della Viabilità di accesso, di penetrazione, di attestamento e dei nodi di interscambio (incroci e/o rotatorie ed aree a parcheggio), in particolare del nodo di interscambio della Stazione dove sono presenti lo svincolo della E45, l’incrocio con la strada Tiberina e la stazione ferroviaria della Centrale Umbra). In parallelo si propone una nuova sistemazione viaria di accesso e di penetrazione all’interno del centro abitato, che preveda idonei sistemi di canalizzazione del traffico in prossimità degli incroci principali, dove sarà resa possibile dalla situazione morfologica. In questa direzione si privilegeranno gli interventi di potenziamento dei nodi interscambio e le aree a parcheggio, che saranno previste in funzione delle zone di maggiore afflusso e circolazione verso il centro abitato e le funzioni pubbliche o commerciali. 2. Previsione della Viabilità alternativa piste ciclabile e percorsi pedonali: Il PRG perseguirà l’obiettivo di definire una rete di collegamenti pedonali attualmente quasi inesistenti, al fine di collegare le varie zone del centro e le principali aree di interesse generale (Servizi pubblici, aree verdi, luoghi centrali, ecc…). 5. Nuovi insediamenti e zone d’espansione. Alcune delle zone d’espansione previste dal PdF e dal vigente PRG sono in parte rimaste inattuate, altre sono state oggetto di lottizzazioni approvate e in corso di realizzazione. Obiettivo del PRG NON sarà quello di localizzare nuove aree ma razionalizzare le sudette aree all’interno dei perimetri che l’espansione reale del tessuto urbano ha già definito e/o che il PRG vigente ha in qualche modo sancito. La definizione di nuova viabilità può aprire spazi per un diverso disegno urbano, che ridisegni le precedenti previsioni attraverso un riduzione degli indici e una modifica della zonizzazione con il duplice obiettivo di definire i margini del tessuto urbano e favorire una migliore qualità e sostenibilità degli insediamenti edilizi.

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3. Centro storico di Quadrelli, Obiettivo del PRG è la riqualificazione del centro storico nella sua interezza e in modo particolare agli edifici che costituiscono la cinta perimetrale dell’antico castello di Quadrelli, in particolare le quattro piccole torri e la “Porta Urbica”, attraverso un corretto uso dei materiali e delle tipologie edilizie rispettando i canoni storici ed architettonici tipici del centro, con la contestuale riduzione del rischio sismico. La rivitalizzazione e residenzialità al suo interno dovrà avvenire tramite l’introduzione di attività artigianali e di servizio compatibili con la residenza e la struttura morfologica dell’abitato.

4. Spazio a verde pubblico con attrezzature per bambini. Nella parte immediatamente esterna al nucleo del Castello, dovrà essere individuata un’area da destinare a verde pubblico attrezzato, per consentire l’incontro, l’aggregazione e lo svago dei bambini ed adolescenti, tramite l’istallazione ed utilizzo di giochi.

5. Parcheggi e viabilità esterna. In considerazione della particolare struttura di Quadrelli il PRG dovrà individuare delle aree a parcheggio nei pressi del centro storico in modo da consentire una migliore fruizione dello stesso da parte dei residenti.

6. Nuclei di espansione . Per i nuclei di espansione previsti dal PdF e riconfermati dal vigente PRG, in parte in via di realizzazione, il Piano Regolatore dovrà prevedere una loro ridefinizione, e la realizzazione di opere di urbanizzazioni e di servizi in rete, nonché di arredo e verde urbano.

57 NUCLEO INDUSTRIALE E ARTIGINALE DELLA STAZIONE DI MONTECASTRILLI 7. Insediamenti produttivi, commerciali, direzionali, turistici e artigianali di località Stazione. Il PRG vigente individua aree e zone per attività commerciali e per attività di artigianato di cui alcune inattuale. Il PRG nell’ambito della frazione di Quadrelli non prevederà nuove zone artigianali ma, avrà come obiettivo principale ottimizzare e razionalizzare le aree esistenti attraverso: a) Il completamento delle previsioni esistenti ancora inattuate o in corso di attuazione; b) L’eventuale ridistribuzione e potenziamento, se compatibile, delle attività esistenti all’interno delle previsioni che il PdF ha sancito, valutando uno spostamento del comparto nord lungo l’asse della strada provinciale, con il principio di evitare una espansione di tipo lineare dell’insediamento artigianale; c) riqualifìcazione delle aree industriali esistenti migliorando le infrastrutture, comprese quelle di carattere ambientale, igienico-sanitario e quelle della viabilità, nonché di parcheggi attrezzati per la sosta dei mezzi pesanti, in rapporto alle dimensioni e qualità degli insediamenti previsti; d) Riconversione del nucleo produttivo rurale di Pescheria con eventule trasformazione in attività produttiva di tipo turistico o commerciale. 8. Potenziamento degli agglomerati produttivi esistenti secondo le indicazioni della normativa specifica indicata all’art. 22 delle N. di A. del PTCP di Terni anche in relazione al potenziamento del Centro Servizi di Montecastrilli, come previsto dall’accordo di copianificazione dei comuni della centrale Umbra. Il PRG parte strutturale valuterà la sede più idonea per localizzare tali attività, a partire dalle aree già esistenti e puntando in prima istanza al completamento di quelle non attuate; 9. Nucleo residenziale turistico di Casanova. Per il nucleo di Casanova che ospita un Centro residenziale turistico con attività di carattere residenziale e ricettivo il PRG prenderà atto delle previsioni dell’attuale piano Particolareggiato. 10. Costituire una PORTA D'ACCESSO al comune nei locali della Stazione di Montecastrilli. La particolare posizione strategica del manufatto della stazione, ubicato in prossimità dello svincolo della E45 lungo il tracciato della “Tiberina” e della strade provinciali che conducono ad Avgliano Umbro e San Gemini a confine con il comune di Acquasparta, ne fanno il sito ideale per localizzare una porte d'accesso non solo del territorio comunale ma anche dei comuni della centrale Umbra in particolare con Avigliano. Le porte d’accesso definite dal PUT costituiscono i punti nodali del sistema dei servizi informatici e telematici realizzato sia per le esigenze della popolazione residente, che per la conoscenza e la fruizione del patrimonio storico, architettonico e naturalistico, nonché di quello produttivo presente nelle parti di territorio.

Stralcio Ortofocarta: Zona artigianale della Stazione

58 F. CASTEL DELL’AQUILA

Il centro abitato di Castel dell’Aquila si trova a m 384 slm, il territorio della frazione ha un estensione di 13, 11 Kmq ed è abitato da 1008 residenti (dati comune, 2011) per una densità paria a 76,89 ab/Kmq. Il Castello venne edificato da Todi sul Colle Nobile, nel 1294, e fu dotato di una rocca da utilizzare come avamposto di difesa posto ai confini del territorio. I resti più importanti dell’antico castello sono la Torre a base quadrata e i due torrioni rotondi che delimitano l’accesso al bastione e parte delle mura ancora ben conservate. Il nome proviene dall'aquila di Todi, insegna della città. Dell’importanza strategica di Castel dell’Aquila è conferma ulteriore “Forte Cesare”, un palazzo-fortezza posto su un colle antistante, il cui nucleo originale era una rocca (XII secolo) la cui costruzione nella forma attuale risale al XVI-XVII secolo. In questa frazione ha sede il Dominio Collettivo di Castel dell’Aquila, il cui patrimonio fondiario è ubicato per la quasi totalità nei comuni di Guardea e di Amelia. Nel centro abitaton ha sede il “Museo della Civiltà contadina”, dotato di numerosi pezzi che ricostruiscono le abitudini della vita e delle attività lavorative agrarie del passato.

Stralcio Ortofoto: Centro storico di Castel dell’Aquila ed espansioni moderne

Il centro abitato Castel dell’Aquila si trova lungo il tracciato dell’antica via Amerina, l’attuale strada provinciale a circa 8,00 chilometri dal capoluogo e 3,00 da Avigliano Umbro. Oltre al centro abitato di Castel dell’Aquila, abbiamo due nuclei produttivi di tipo artigianale lungo la strada provinciale per Avigliano, di cui il più esteso e quello di Valle Molina. Nel territorio rurale abbiamo due nuclei rurali in località Poggette e Forte Cesare. Oltre agli obiettivi generali e a quelli di sistema validi per tutto il territorio comunale gli obiettivi specifici che il PRG individua per la frazione di Casteltodino sono i seguenti: 1. Riqualificazione e valorizzazione del centro storico di Castel dell’Aquila. Recuperare, risanare e riqualificare il nucleo abitato storico anche con la contestuale riduzione del rischio sismico è anche in questo caso l’obiettivo del PRG; questo attraverso un corretto uso di materiali e tipologie edilizie, rispettando i caratteri stilistici e garantendo la valorizzazione, la tutela e la riqualificazione degli aspetti storici, architettonici ed artistici presenti. Incentivare la residenzialità degli abitanti con l’introduzione di attività artigianali e di servizio compatibili con la residenza.

59 2. Recupero del centro abitato di Castel dell’Aquila e riqualificazione delle zone di espansione. Le nuove zone di espansione di Castel dell’Aquila, nate in ampliamento al centro antico lungo l’asse delle strade, mancano di un adeguato luogo di aggregazione, sono sprovviste di marciapiedi e necessitano di previsioni urbanistiche di “connessione” tra le singole parti e con il centro storico. Il PRG attraverso una adeguata previsione urbanistica e normativa di dettaglio prevederà: - Recupero e potenziamento delle funzioni dell’area comprendente il verde pubblico, la chiesa, l’ufficio postale con l’individuazione di adeguate aree a parcheggio; - La creazione di marciapiedi lungo le vie principali di attraversamento del centro compatibilmente con i luoghi, lo studio di una viabilità pedonale di connessione tra centro storico e le zone adiacenti; - definizione urbana e delle lottizzazioni realizzate in tutto o in parte in attuazione delle previsioni del precedente PdF e del PRG vigente ; - Riqualificazione e individuazione di funzioni alternative, anche a fini sociali e ricreative, del complesso sportivo; 3. Valorizzazione e potenziamento del museo della civiltà contadina: (centro di Documentazione, formazione, educazione e ricerca sulla cultura contadina, Museo-laboratorio sulle attività agricole e gli usi civici, centro di documentazione sulla via Amerina e il corridoio bizantino) con particolare riferimento all’utenza scolastica. Il PRG prevederà la possibilità di ampliamento delle aree e dei servizi attualmente destinati a funzioni sociali, con particolare attenzione al giardino annesso. 4. il completamento del sistema ciclabile e sentieristico integrato con le nuove previsioni del PRG del Comune di Terni e le proposte agenti nel P.I.T. (Progetto “Rio Grande”), ampliato con il Progetto Generale curato dalla Regione Umbria;

5. Previsione di nuova viabilità: il PRG valuterà la possibilità di prevedere di nuovo la strada di collegamento tra il campo sportivo, l'area della palestra e via don Vincenzo Luchetti, già prevista in passato il cui ripristino è stato già richiesto dalla comunità di Castel dell’Aquila in varie occasioni (petizione firmata da cittadini nel 1999)20.

20 Integrazione in seguito ad osservazione dell’Associazione “Circolo Culturale "Don Vincenzo Luchetti" del 28 maggio 2012.

60 FBIS. FORTE CESARE

Visto l’interesse che all’interno del procedimento della conferenza preliminare di VAS ha suscitato l’obiettivo del recupero di Forte Cesare e della realizzazione di un insedimento turistico ricettivo all’interno della tenuta, abbiamo ritenuto oppurtuno trattare l’argomento in un apposito paragrafo degli obiettivi per frazione. La tenuta di Forte Cesare già lascito Ciatti è uno dei beni culturali più importanti per il territorio della frazione di Castel dell’Aquila il cui recupero è strategico per tutto il territorio comunale di Montecastrilli e per il comune di Avigliano Umbro.

Tra gli obiettivi generali del PRG abbiamo già inserito l’adesione dell’amministrazione comunale al progetto “Pietre dell’Umbria” e all’interno del sistema produttivo – turistico abbiamo indicato l’obiettivo dell’aumento della capacità ricettiva (alberghiera ed extralberghiera) anche sulla base del protocollo d'intesa tra il comune di Montecastrilli, Sviluppumbria e la provincia di Terni che nell’ambito della valorizzazione del patrimonio storico, culturale e ambientale, hanno proposto il progetto "PIETRE D'UMBRIA" che vuole costruire un'offerta di beni con valenze storiche - architettoniche - ambientali di pregio per il riuso a fini turistici, produttivi e di servizi, congiunta alla necessità di recuperare e valorizzare tale patrimonio. In base a questa intesa i tre enti hanno proposto la Realizzazione di un insediamento turistico-alberghiero in località Forte Cesare, per cui è stata presentata una proposta sotto forma di progetto preliminare in variante al PRG del Comune di Montecastrilli che prevede la valorizzazione turistica dell’intera tenuta agraria di Forte Cesare con la previsione della totale ristrutturazione e rivalutazione dell’area circostante, con la trasformazione del Palazzo in una struttura di ricezione alberghiera e un centro benessere, la realizzazione di campi da golf e di tutte le infrastrutture ad esso collegate, ma soprattutto la realizzazione di numerose unità turistico-ricettive aggregate in piccoli borghi, caratterizzati nell'architettura dallo stile dei casali di campagna tipici del luogo. L’area interessata all’intervento interessa una superficie complessiva di circa 200 ettari.

Il nucleo storico del Palazzo di Forte Cesare

In generale la Soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici ha evidenziano nel suo contributo degli elementi di criticità con riferimento a beni tutelati dalla parte seconda e terza del codice dei beni culturali e del paesaggio, con particolare riferimento alla tutela del bene Culturale “Forte Cesare” e alla conservazione del paesaggio agrario limitrofo comprensivo degli stessi beni tutelati21. Aspetti questi che che saranno opportunamente valutati e approfonditi nel dettaglio in sede di rapporto ambientale e di redazione della proposta preliminare di PRG.

21 Integrazione in seguito ad osservazione della Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici dell'umbria - Soprintendenza per i beni Architettonici e Paesaggistici dell'Umbria – Perugia, MBAC-SSAP-UMB / AOT Prot. 0009818 del 04/05/2012 (CL 04.04.19/44.5).

61 Visti i vari e diversi contributi presentati dai vari soggetti istituzionali e privati che hanno partecipato alla conferenza di consultazione preliminare, abbiamo meglio esplicitato gli obiettivi che perseguirà il PRG per il recupero del complesso (Palazzo + tenuta) di Forte Cesare, che saranno pertanto i seguenti: 1. Restauro del palazzo-fortezza di Forte Cesare32. Il PRG parte strutturale prevederà un apposito ambito corrispondente al perimetro del vincolo diretto posto ai sensi dell’art. 10 del D.Lgs n. 42/2004, finalizzato alla tutela e conservazione del bene. La trasformazione del complesso in struttura ricettiva dovrà pertanto seguire i criteri e metodi del restauro applicato alla conservazione dei beni culturali e le NTA del PRG regoleranno gli interventi attraverso: - il restauro scientifico del Castello di Forte Cesare, nel rispetto della conformazione originaria e della sua integrità tipologica; - il recupero/restauro/ristrutturazione delle pertinenze, compreso il giardino – frutteto; - la previsione di adeguata fascia di rispetto intorno all’ambito precedentemente individuato a tutela dell'integrità del bene architettonico e storico artistico;

2. Progetto di riqualificazione della tenuta di Forte Cesare a uso turistico ricettivo22. Il PRG parte strutturale perimetrerà l’ambito della tenuta secondo il criterio identitario della proprietà storica, e rimanderà a uno specifico piano particolareggiato attuativo d’iniziativa privata lo studio di un progetto di riqualificazione ambientale e paesaggistica dell’area e la previsione delle nuove strutture da destinare a fini turistico ricettivi nell'area del complesso di Forte Cesare già lascito Ciatti secondo i seguenti parametri: - Recuperare gli antichi casali esistenti censiti ai sensi dell’art. 33 della L.R. n. 11/2005 secondo la disciplina degli interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente prevista dal Repertorio dei tipi e degli elementi ricorrenti nell'edilizia tradizionale di cui al R.R. n. 420/2007; - recuperare tutti gli altri fabbricati esistenti anche con interventi di ristrutturazione edilizia e urbanistica con cambio di destinazione d’uso dall’attuale di tipo produttivo-rurale a quello turistico ricettivo; - realizzazione di nuova volumetria e interventi edilizi evitando la concentrazione in unico punto ma localizzando gli interventi nuovi in specifici borghi rurali posti possibilmente nei fondovalle e/o in prossimità dei siti storici dei casali. - Inviduazione delle aree boscate e degli ambiti sensibili da un punto di vista naturalistico ambientale con divieto di edificabilità all’interno dei boschi, sui crinali, nei punti panoramici e comunque nel rispetto dei coni visuali; - Realizzare uno studio delle infrastrutture necessarie per supportare il nuovo carico abitativo, in particolare strade (non solo interne alla lottizzazione ma anche la viabilità di accesso), l’approvvigionamento idrico tramite nuovo acquedotto, infrastrutture a rete energetiche, impianti di depurazione, smaltimento rifiuti, ecc.., anche in relazione al fabbisogno necessario al prospettato campo da golf;

3. Dimensionamento dell’intervento. Quasi tutti i contributi, pur se con toni diversi si sono dimostrati favorevoli al fatto che un privato per recuperare il castello possa anche avere un ritorno di carattere economico attraverso una premialità costituita da un incremento della capacità edificatoria attraverso la realizzazione di una struttura turistico ricettiva "ex novo" in ambiti che non stravolgano il territorio e il paesaggio e in una quantità volumetrica accettabile23. Il documento programmatico non può per sua natura dimensionare l’intervento, in quanto non è ancora dotato delle analisi ambientali, urbanistiche e dei dati che saranno acquisiti con il rapporto ambientale e approfonditi nella successiva fase di VAS sulla proposta di Piano. In ogni caso i criteri che saranno seguiti per il dimensionamento dell’intervento saranno i seguenti: - Riutilizzo ad uso turistico ricettivo della consistenza edilizia storica costituita dal palazzo di Forte Cesare e dai casali censiti dal PRG vigente attraverso interventi di restauro e recupero con cambio d’uso; - Recupero della consistenza edilizia degli edifici legittimamente esistenti anche attraverso interventi di ristrutturazione edilizia all’interno del perimetro della tenuta (magazzini, stalle, fienili, ec…);

22 Integrazione in seguito ad osservazione di: Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici dell' Umbria – Soprintendenza per i beni Architettonici e Paesaggistici dell'Umbria – Perugia, MBAC-SSAP-UMB / AOT Prot. 0009818 del 04/05/2012 (CL 04.04.19/44.5); Regione dell’Umbria –Servizio IV valorizzazione del Territorio, Tutela del Paesaggio, Promozione e Coordinamento dei Progetti Comunitari. Arch. Ambra Ciarapica (interim) Prot.Uscita del 25/05/2012 nr. 0082034; Provincia di Terni settore pianificazione del territorio e sviluppo economico d.o. beni ambientali istruttoria piani comunali e vas, prot. 15651 del 28/03/2012; ATI 4 – prot. 0003824 del 03.05.2012; Comune di Avigliano Umbro – prot. 0004742 del 29.05.2012; Gruppo Consiliare SL/PSI della Provincia di Terni, prot. 004584 del 24.05.2012. 23 Integrazione in seguito ad osservazione del comune di Avigliano Umbro – Ufficio Tecnico, prot, 2691 del 28 maggio 2012.

62 - Utilizzo dell’incremento della capacità edificatoria concessa dalle leggi esistenti (incremento 100 mq per ogni edificio residenziale) e di quella assentita dal PRG vigente; - Eventuale previsione di un incremento di consistenza edilizia premiale per nuovi edifici ulteriore a quella dei punti precedenti, da dimensionare nella fase di VAS sulla base dei dati del rapporto ambientale, degli studi paesaggistici e da concordare con gli enti titolari di procedimenti sovraordinati: Regione (PUT-PPR), Soprintendenza (D.Lgs 42/04 - PPR), Provincia (PTCP);

4. Recupero e risanamento ambientale. Il progetto/piano particolareggiato dovrà prevedere il recupero dell'esistente puntando all'arresto del degrado al quale l'intero complesso versa in quanto abbandonato da anni e favorire investimenti producendo effetti positivi per le imprese della zona e per l'economia dell' intero territorio. I lavori di recupero devono prevedere il risanamento ambientale causato dai precedenti insediamenti fatti sul territorio dell'azienda e prevedere smaltimento delle coperture in eternit impiegati in parte sui tetti delle stalle di bovini, suini e fienili ormai dismessi24”.

5. Il Progetto Forte Cesare – una grande opportunità di sviluppo per il territorio”. L’amministrazione comunale ha attivato vari momenti di partecipazione dei cittadini al progetto “ Pietre dell’Umbria” e parteciperà direttamente e/o con i propri tecnici, ad eventuali laboratori di progettazione partecipata dove insistono progetti di sviluppo territoriali che investono ampie porzioni di territorio e con ricadute anche sovracomunali come appunto quella di Forte Cesare. Dato che la proposta, attualmente presentata anche pubblicamente sotto forma di progetto preliminare in variante al PRG, prevede la valorizzazione turistica dell'intera tenuta agraria di Forte Cesare con la previsione della totale ristrutturazione e rivalutazione dell'area circostante, collocandosi in un nodo strategico sovracomunale, sia per localizzazione che per tematica, l’eventuale piano particolareggiato dovrà essere "partecipato" alla cittadinanza dei comuni di Avigliano e Montecastrilli in modo attivo attraverso un reale coinvolgimento di " vision" progettuale dello stesso” .

6. Attivazione di misure compensative25. Considerato che indipendentemente dal dimensionamento dell’intervento comunque si viene a creare del consumo di suolo, proprio nel Rapporto preliminare, con riferimento alle “azioni strategiche di potenziamento, qualificazione e messa in rete delle strutture turistico ricettive”, la creazione di una struttura turistico-ricettiva di livello intercomunale nell'area di Forte Cesare, con introduzione di attività alberghiera, residenza, attrezzature sportive, dotazioni infrastrutturale, è ovviamente indicata come un'azione con impatto negativo. Pertanto il Rapporto Ambientale darà delle indicazioni specifiche in merito alle azioni previste per superare tale situazione, attraverso la proposta di interventi di mitigazione, di misure compensative e valuterà anche scenari alternativi, dando ragione delle scelte alla fine individuate.

24 Integrazione in seguito ad osservazione dell’Associazione “Circolo Culturale "Don Vincenzo Luchetti" del 28 maggio 2012. 25 Integrazione in seguito ad osservazione del provincia di Terni settore pianificazione del territorio e sviluppo economico d.o. beni ambientali istruttoria piani comunali e vas, prot. 15651 del 28/03/2012.

63 OBIETTIVO “PAESAGGI”

UNITÀ DI PAESAGGIO DEL PTCP DI TERNI Dall’analisi conoscitiva abbiamo imparato a leggere il territorio attraverso le Unità di Paesaggio, che ci vengono proposte dal PTCP di Terni insieme ai sistemi paesaggistici come strumento di lettura e normativo. Dal modello Ambientale di riferimento scelto per la redazione del PRG abbiamo iniziato a lavorare pensando di configurare il territorio in un sistema di paesaggi, allo stesso livello, con strutture e funzioni diverse, strettamente interrelati da flussi continui di risorse e caratterizzati dallo stesso grado di dipendenza e infine come obiettivo principale e conclusivo del documento programmatico del PRG, si propone di confermare l’articolazione in cinque paesaggi del Sistema territoriale di Montecastrilli. Di questi paesaggi abbiamo cercato di comprendere le strutture e le funzioni che li caratterizzano e di capire il ruolo che ognuno di essi ha all’interno del sistema territoriale di Montecastrilli, per poi progettare le eventuali trasformazioni antropiche, tenendo sotto controllo l’equilibro di questi ecosistemi e soprattutto la loro capacità di autoregolazione per evitare il degrado che porterebbe l’ecosistema ad avvicinarsi al limite della capacità dell’Ambiente. Nel PRG strutturale, ai sensi dell’art. 14 del titolo II delle NTA del PTCP di Terni si dovrebbe elaborare un metodo per il bilancio degli effetti delle azioni di trasformazione previste sulle risorse essenziali del territorio e per la elaborazione di un abaco di criteri per gli interventi di compensazione. Strumento fondamentale per questo bilancio urbanistico-ambientale è certamente l’uso del suolo, che deve essere letto come un ecomosaico (mosaico di ecotopi), e il suo continuo aggiornamento permetterà ad amministratori e tecnici di valutare il grado di trasformazione del paesaggio (ambito di riferimento) e aumenterà la consapevolezza sul processo di evoluzione del sistema territoriale per effettuare scelte responsabili mirate all’equilibrio del sistema territoriale di Montecastrilli. In ogni paesaggio individuato verranno studiate le componenti naturali e antropiche, analizzando il complesso sistema di relazioni e interrelazioni, consapevoli che una corretta pianificazione urbanistica-ambientale scaturisca dalla capacità di progettare e programmare, sapendo collegare le diverse componenti e sapendo valutare le ricadute territoriali delle scelte urbanistiche nel rispetto del giusto equilibrio del sistema ambientale e del sistema antropico. I paesaggi individuati in questa fase del documento programmatico (Tav. B1) sono cinque e precisamente: 1.Il paesaggio della montagna 3 Ma; 2.Il paesaggio della fascia pedemontana 3Ma1; 3. Il paesaggio collinare antropizzato 2Cg; 4. Il paesaggio collinare semplificato 2Cf; 5. il paesaggio collinare dell’elevata biopotenzialità 2Ci1; 6. paesaggio collinare dell’Arnata 2Ch. Queste unità di paesaggio appartengono a due diversi subsistemi territoriali provinciali, precisamente:

Subsistema occidentale Subsistema centrale UDP 3Ma 2Ce UDP 3Ma1 2Cf 2Cg 2Ci 2Cm

Questa prima individuazione dei paesaggi scaturisce dal confronto con la proposta delle Unità di Paesaggio del PTCP di Terni e dalla sovrapposizione delle carte tematiche del sistema Ambientale e del Sistema Antropico elaborate nella fase dell’analisi conoscitiva. Gli obiettivi indicati dallo stesso PTCP per le principali unità di paesaggio ovvero quelle dei Monti Amerini : 3Ma, Colline interne La Cerqua – Collepezzata – San Gemini – Fosso Fratini: 2Ce, Colline interne Castel dell’Aquila – Avigliano Umbro: 2Cg, Colline interne di Acquasparta – Montecastrilli – Avigliano: 2Cfsono quelli sintetizzatt di seguito. Abbiamo tralasciato quelli delle UDP più marginali relative ovvero le Colline interne Fosso Velette – Mulino Chiugena – Colle le Grotte – Macchia della Mascia – Colle Casalini 2Ci1 e quelli delle Colline interne Valle del Naia : 2Cm.

64 1. MONTI AMERINI : 3MA

Obiettivi progettuali: Conservazione e Valorizzazione, gli interventi ammessi non possono alterare le conformazioni strutturali di tali paesaggi e sono ammissibili solo interventi che comportino un ulteriore innalzamento del livello qualitativo preesistente e che incrementino le qualità formali e tipologiche del patrimonio vegetazionale, nonchè i valori ambientali presenti e/o propri di tali paesaggi. In questo ambito è necessario un approfondimento pianificatorio di tipo paesaggistico e di coopianificazione con i Comuni confinanti di Guardea e Montecchio. Progetti specifici:  Riqualificazione dell’area ceduata appena al di sopra di S.Restituta lungo il versante di M.te Rotondo di forte impatto visivo  Valorizzazione delle aree a castagno  Tutela delle limitate aree a pascolo  Valorizzazione del cimitero di S.Restituta e recupero degli antichi fontanili  Riqualificazione dell’area di accesso a monte del Borgo storico di S.Restituta  Valorizzazione della chiesa di S.Luigi (S.Restituta)  Valorizzazione dell’area resti antico Castello di S.ta Restituta M.te Pianello  Riqualificazione della cinta degli edifici perimetrali del castello di Toscolano  Valorizzazione dell’area Toscolano Vecchio  Riqualificazione e valorizzazione della Grotta Bella  Valorizzazione dell’antico Castelliere di Monte Pianicel Grande (Progetto di interesse sia del comune di Montecastrilli sia del Comune di Guardea)  Valorizzazione della sentieristica e dei percorsi storici area M.te Pianicel Grande e M.te Castellari, M.te S. Salvatore e M.te S.Benedetto (Progetto di interesse sia del comune di Montecastrilli sia del Comune di Guardea)  Valorizzazione dei coni visivi – S.Restituta, strada di raccordo provinciale n. sp 37-S.Restituta, Toscolano, strada “Campagna S.Restituta”

2.COLLINE INTERNE LA CERQUA – COLLEPEZZATA – SAN GEMINI – FOSSO FRATINI: 2CE

Obiettivi progettuali: Valorizzazione, gli interventi ammessi non possono alterare le conformazioni strutturali di tali paesaggi e sono ammissibili solo interventi che comportino un ulteriore innalzamento del livello qualitativo preesistente e che incrementino le qualità formali e tipologiche, nonchè i valori ambientali presenti e/o propri di tali paesaggi. Progetti specifici:  Riqualificazione degli aggregati rurali storici  Valorizzazione dei percorsi della rete interpoderale  Valorizzazione dei coni visivi strada “Campagna S.Restituta”

3. COLLINE INTERNE CASTEL DELL’AQUILA – AVIGLIANO UMBRO: 2CG

Obiettivi progettuali: Controllo e Riqualificazione, gli interventi di trasformazione dei segni permanenti sul paesaggio devono rispettare i risultati formali delle preesistenze adeguandosi ad essi ed interpretandoli solo in casi eccezionali. In questi casi debbono essere previste misure di minimizzazion, di compensazione e di riqualificazione. Progetti specifici:  Riqualificazione dell’intera area urbana mirata al blocco delle urbanizzazioni lineari, alla trasformazione della periferia in aree urbane qualificate che si configurano come parti differenziate e essenziali della città, alla qualificazione delle aree verdi pubbliche e private, alla realizzazione, all’interno del tessuto urbano, di tutte le possibili connessioni ecologiche tramite filari, strade alberate, orti e aree agricole arborate, al mantenimento dello stretto rapporto con il paesaggio agricolo limitrofo valorizzando tutti i possibili coni visivi.  Valorizzazione dell’area del cimitero con la chiesa S.Angelo e limite all’urbanizzazione loc. Sambuco  Riqualificazione e valorizzazione dell’area della chiesa di S.Egidio

65 4. COLLINE INTERNE DI ACQUASPARTA – MONTECASTRILLI – AVIGLIANO: 2CF

Obiettivi progettuali: Controllo e Riqualificazione, gli interventi di trasformazione dei segni permanenti sul paesaggio devono rispettare i risultati formali delle preesistenze adeguandosi ad essi ed interpretandoli solo in casi eccezionali. In questi casi debbono essere previste misure di minimizzazione o di compensazione e di riqualificazione. Progetti specifici:  Riqualificazione e valorizzazione del nucleo storico di Dunarobba  Riqualificazione dell’area del cimitero di Dunarobba  Riqualificazione e valorizzazione dell’area del centro di documentazione “La Foresta Fossile”  Risanamento ambientale e valorizzazione del Fosso Colle  Valorizzazione area Sic “I boschi di Farnetta” (progetto di interesse comune di Avigliano e di Montecastrilli)  Riqualificazione e valorizzazione della provinciale sp n. 37 come strada panoramica

Schema delle Unità di Pesaggi del PTCP di Terni.

66 DALLE UNITÀ DI PAESAGGIO AI PAESAGGI LOCALI Gli obiettivi di sistema relativi al Paesaggio, definiti in base alla visione strategica espressa dal Disegno Strategico Territoriale della Regione Umbria, agli inidirizzi del nuovo prossimo futuro PPR, all’idea di sviluppo locale espressa dal presente Documento Programmatico, nonché in base alla valutazione dei Paesaggi Locali del presente documento, sono: - assumenre il paesaggio come indicatore di qualità territoriale e urbana, e assicurare la qualità del paesaggio considerandola risorsa fondamentale per lo sviluppo della comunità: - salvaguardare e valorizzare la risorsa paesaggio in funzione della caratterizzazione dell’immagine del territorio di Montecastrilli, per lo sviluppo di un turismo di qualità, culturalmente qualificato; - promuovere politiche di sviluppo che incentivino il legame tra agricoltura e territorio, in modo da rafforzare gli esiti percepibili che di questa simbiosi permangono nel paesaggio rurale; - perseguire la qualificazione paesaggistica delle scelte di piano attraverso l’opportuna contestualizzazione degli interventi previsti o ipotizzabili.

Agli obiettivi di sistema si affiancano gli obiettivi specifici per i Paesaggi Locali in riferimento alle due opzioni fondamentali di valorizzazione relative alle principali situazioni di evoluzione/trasformazione riscontrate nei paesaggi locali individuati: a) mantenimento/potenziamento b) mantenimento/qualificazione A questi si uniscono anche gli obiettivi specifici riferiti alla fruizione e percezione del paesaggio.

Gli obiettivi specifici per i Paesaggi Locali sono articolati come segue: a) Mantenimento e potenziamento degli assetti di qualità dei paesaggi di valore paesaggistico con dinamiche di evoluzione attraverso le strategie di salvaguardia e valorizzazione e la gestione sostenibile dello sviluppo territoriale

- Salvaguardare e valorizzare le risorse del territorio che presentano più alti livelli di naturalità e le parti del paesaggio agrario che danno testimonianza del rapporto nel tempo tra uomo e territorio (Boschi di Farnetta, paesaggio collinare di Collesecco); - Promuovere e sostenere lo sviluppo di attività agricole integrate, capaci di contribuire alla qualificazione del territorio dal punto di vista ecologico, insediativo, funzionale, produttivo e nel complesso paesaggistico; - Valorizzare la funzione culturale dell’agricoltura nel campo della formazione, del consumo dei prodotti naturali e tipici, del turismo in ambiente rurale, della produzione artigianale etc.; - Garantire la continuità degli spazi aperti del territorio comunale ai fini ecologici e paesaggistici; - Valorizzare i paesaggi attraverso il recupero e la rifunzionalizzazione del patrimonio edilizio rurale diffuso con valenza storico-testimoniale e paesaggistica e del patrimonio edilizio dismesso delle aziende agricole (politiche di recupero e riuso del patrimonio edilizio, sviluppo integrato di funzioni compatibili con gli usi agricoli come ricettività agrituristica, qualificazione della rete dei servizi e della viabilità minore); - Rendere congruenti con i valori paesaggistici gli interventi di trasformazione insediativa (espansioni di margine urbano, edificato sparso, nuova viabilità), le opere di sistemazione agraria dei suoli (siepi di divisione dei campi, filari alberati, strade poderali, sistemazioni colturali etc.) e le opere di sistemazione dei suoli ai fini insediativi (movimenti di terra, muri di sostegno, etc.= mettendoli in relazione al contesto paesaggistico di riferimento della trasformazione stessa; - Rendere congruenti con i valori paesaggistici gli eventuali nuovi impianti e le attrezzature per attività agricole; - Rendere congruenti con i valori paesaggistici i manufatti delle reti tecnologiche (elettrica, telecomunicazioni, depuratori). b) Mantenimento e qualificazione degli assetti di qualità dei paesaggi con dinamiche di trasformazione attraverso strategie di salvaguardia delle componenti di qualità, ripristino delle potenzialità riconosciute ed eliminazione delle situazioni di disqualità, degrado o rischio

- Qualificare il paesaggio della pianura insediata ( zona industriale lungo la E45, Castel dell’Aquila, Poggio Castel Franco) attraverso strategie di riqualificazione per eliminare i detrattori, recuperare i

67 contesti degradati, mitigare l’impatto percettivo di impianti produttivi o di attrezzature agricole esistenti (capannoni, silos, stalle etc.), ridurre gli impatti dell’urbanizzazione diffusa di scarsa qualità; - Valorizzare e potenziare le componenti strutturali della sistema paesaggistico-ambientale connotate da caratteri di naturalità (Fosso Grande, Fosso Bianco, Torrente Naia, Fosso Fratini e relativa vegetazione ripariale) e di permanenza delle forme di produzione agricola (percorsi poderali e interpoderali storici, manufatti rurali di valore storico-architettonico e documentario); - Curare la definizione dei margini urbani delle frazioni di crinale (Montecastrilli, Casteltodino, Farnetta) e di poggio (Castel dell’Aquila, Collesecco) in riferimento alla continuità della linea della viabilità che segna il crinale stesso, ai pendii immediatamente a ridosso di essa ed alla continuità delle aree agricole al margine della strada con le aree agricole dei versanti; - Salvaguardare e valorizzare l’immagine complessiva attraverso il rafforzamento dei segni della trama agricola in particolare quelli adiacenti alla viabilità di crinale (colture arboree che sfruttano la pendenza dei suoli) e la qualificazione delle frazioni e dei centri di crinale e di poggio; - Evitare la saldatura degli insediamenti lineari a favore del mantenimento dell’alternanza pieno-vuoto che3 connota il crinale (Montecastrilli-Casteltodino). c) Potenziamento del sistema di fruizione e percezione paesaggistico-ambientale del territorio

- Definire e ambientare i percorsi di rilevanza paesaggistica, anche in riferimento ad altre forme di fruizione e promozione del territorio (percorsi enogastronomici, storici, etc.) incrementando e attrezzando gli spazi e le occasioni di percezione e fruizione paesaggistico-ambientale del territorio; - Assicurare la percezione del paesaggio dalle reti principali della mobilità; - Salvaguardare e valorizzara i belvedere e i punti panoramici singolari esistenti sul territorio

Schema dei paesaggi locali

68 Gli obiettivi specifici possono anche essere riferiti ai singoli Paesaggi Locali, e sono:

PL1. IL PAESAGGIO “CUSCINETTO”

- Valorizzare l’immagine complessiva del paesaggio locale attraverso il rafforzamento della trama agricola, ove presente, mediante una attenta individuazione e conseguente salvaguardia e valorizzazione delle aree agricole che hanno funzione di filtro e mitigazione dell’impatto dei diversi usi insediativi presenti (più esteso impiego di siepi e fasce alberate lungo i campi; politiche di attribuzione di nuove funzioni alle aree agricole: ricettività e turismo, commercializzazione dei prodotti, etc.); - Migliorare l’inserimento paesaggistico delle infrastrutture e degli impianti tecnologici e produttivi esistenti; - Valorizzare il patrimonio edilizio esistente di interesse storico-documentario; - Qualificare le aree residuali e le aree di transizione tra l’insediamento di Quadrelli e la fascia circostante; - Valorizzare le sistemazioni rurali tipiche presenti sul versante collinare che degrada da Quadrelli fino alla strada E45;

PL2.LE COLLINE DOLCI E IL PRESIDIO DI COLLESECCO

- Salvaguardare e valorizzare l’immagine complessiva attraverso il rafforzamento dei segni della trama agricola (campi aperti, strade poderali ed interpoderali, siepi, fasce alberate lungo i campi, viali alberati etc.) che assecondano l’andamento dei suoli; - Qualificare dal punto di vista morfologico funzionale ed estetico gli annessi agricoli e gli elementi di recinzione delle aree di pertinenza; - Riambientare dal punto di vista percettivo gli impianti e le attrezzature agricole che costituiscono detrattori ambientali (capannoni, stalle, allevamenti, silos, etc.) - Qualificare dal punto di vista percettivo e morfologico l’intorno geografico della frazione di Collesecco, per rafforzare l’immagine di presidio che attualmente ancora conserva il piccolo castello; - Definire ed ambientare percorsi di fruizione dei paesaggi; - Rendere congruenti con i valori paesaggistici gli adeguamenti della viabilità minore attraverso l’impiego di trattamenti a basso impatto.

PL3. I BOSCHI DI FARNETTA

- Valorizzare i caratteri di naturalità rappresentati dai boschi di Farnetta - Riconnettere gli elementi di rete ecologica locale (corsi d’acqua secondari, filari alberati e siepi) presenti, con i fossi di fondovalle principali;

PL4. IL TERRITORIO AGRICOLO DELLE PRODUZIONI DOC

- Salvaguardare e valorizzare l’immagine complessiva attraverso il rafforzamento dei segni della trama agricola in particolare quelli adiacenti alla viabilità di crinale ( Poggio Castel Franco); - Evitare la saldatura degli insediamenti lineari a favore del mantenimento dell’alternanza pieno – vuoto che connota e connotava il crinale; - Promuovere e incentivare l’utilizzo del suolo ai fini agricoli, soprattutto per coltivazioni di pregio ( vino e olio doc); - Limitare l’edificazione agricola diffusa a favore di piccoli insediamenti attestati lungo la viabilità esistente; - Definire e valorizzare percorsi di fruizione paesaggistica e storico-culturale che permettano di godere delle bellezze e delle testimonianze archeologiche e storico testimoniali di cui è ricco il territorio.

69 PL5. IL PAESAGGIO BOSCHIVO MEDIO-COLLINARE

- Valorizzare i caratteri di naturalità rappresentati soprattutto dall’ampia superficie boscata e dal fosso Bianco; - Riconnettere gli elementi di rete ecologica locale (corsi d’acqua secondari, filari alberati e siepi) presenti, con il fosso Bianco, elemento portante del reticolo idrografico; - Definire e valorizzare percorsi di fruizione paesaggistica e storico-culturale che permettano di godere delle bellezze e delle testimonianze archeologiche e storico testimoniali di cui è ricco il territorio. - Definire ed ambientare percorsi di fruizione dei paesaggi; - Valorizzare i belvedere e i coni visuali da dove è possibile godere del paesaggio circostante; - Rendere congruenti con il contesto paesaggistico gli adeguamenti della viabilità minore attraverso l’impiego di trattamenti a basso impatto.

PL6. FORTE CESARE E L’AREA NATURALISTICA DEL FOSSO GRANDE

- Riuso e valorizzazione di beni con forte valenza storica, culturale ed ambientale a fini turistici, produttivi e di servizi ( come previsto dall’Accordo di Programma sottoscritto tra Comune di Montecastrilli, Sviluppumbria e Provincia di Terni); - Riconnettere gli elementi di rete ecologica locale (corsi d’acqua secondari, filari alberati e siepi) presenti, con il fosso Grande, elemento portante del reticolo idrografico; - Valorizzare i caratteri di naturalità rappresentati soprattutto dall’ampia superficie boscata e dal fosso Grande;

PL7. L’INSEDIATO LINEARE E IL PAESAGGIO DI PROSSIMITA’ MONTECASTRILLI-CASTELTODINO

- Evitare la saldatura degli insediamenti lineari a favore del mantenimento dell’alternanza pieno – vuoto che connota e connotava il crinale; - Salvaguardare e valorizzare l’immagine complessiva attrverso il rafforzamento dei segni della trama agricola in particolare quelli adiacenti alla viabilità di crinale (colture arboree che sfruttano la pendenza dei suoli); - Curare la definizione dei margini urbani in riferimento alla continuità della linea della viabilità, con particolare attenzione allo spazio retrostante la viabilità, quello cioè adiacente alla campagna; - Rendere congruente con il contesto paesaggistico l’inserimento di eventuale nuova viabilità di circuitazione della frazione di Casteltodino; - Valorizzare i belvedere naturali;

PL8. IL PAESAGGIO INFRASTRUTTURATO INDUSTRIALE-ARTIGIANALE

- Migliorare l’ inserimento e l’immagine complessiva dei manufatti per le attività produttive esistenti e previste attraverso una adeguata composizione delle aree di pertinenza in riferimento agli accessi viabilistici; - Migliorare l’inserimento paesaggistico delle infrastrutture e degli impianti tecnologici e produttivi esistenti (filari di alberi, siepi, recinzioni, cura alle visuali etc.); - Potenziare e valorizzare la qualità di luogo di fruizione paesaggistica e turistica (escursionismo, trekking, mountain bike) del Torrente Naia e previsione di una messa a sistema con i sentieri escursionistici dei Monti Martani (Martani trekking) e del percorso ciclo-pedonale previsto lungo la via Flaminia Anitica nei comuni di San Gemini, Acquasparta e Massa Martana; - Migliorare la percezione del paesaggio ai margini delle infrastrutture viarie principali (E45 ed FCU), attraverso l’utilizzo di siepi, filari alberati, recinzioni, colori dei capannoni e loro dislocazione.

70 PL9. FARNETTA E IL PAESAGGIO DI PROSSIMITA’

- Salvaguardare e valorizzare l’immagine complessiva attraverso la rimarginazione dei margini urbani e il rafforzamento dei segni della trama agricola in particolare quelli adiacenti alla viabilità di crinale e all’intorno geografico di Farnetta (colture arboree che sfruttano la pendenza dei suoli) e la qualificazione della nucleo abitato; - Curare la definizione dei margini urbani in riferimento alla continuità della linea della viabilità; - Rendere congruente con il contesto paesaggistico l’inserimento di eventuale nuova edificazione; - Valorizzare i belvedere naturali; - Qualificare dal punto di vista morfologico funzionale gli annessi agricoli e gli elementi di recinzione delle aree di pertinenza

PL10. CASTEL DELL’AQUILA E IL PAESAGGIO DI PROSSIMITÀ

- Salvaguardare e valorizzare l’immagine complessiva attraverso la rimarginazione dei margini urbani e il rafforzamento dei segni della trama agricola in particolare quelli adiacenti alla viabilità di crinale e all’intorno geografico di Castel dell’Aquila (colture arboree che sfruttano la pendenza dei suoli) e la qualificazione della nucleo abitato; - Curare la definizione dei margini urbani in riferimento alla continuità della linea della viabilità; - Rendere congruente con il contesto paesaggistico l’inserimento di eventuale nuova edificazione; - Valorizzare i belvedere naturali; - Qualificare dal punto di vista morfologico funzionale gli annessi agricoli e gli elementi di recinzione delle aree di pertinenza; - Migliorare l’ inserimento e l’immagine complessiva dei manufatti per le attività produttive esistenti e previste attraverso una adeguata composizione delle aree di pertinenza in riferimento agli accessi viabilistici.

71 4. ELEMENTI DELLA STRUTTURA URBANA MINIMA (SUM) 4) le modalità applicative della delibera della Giunta regionale 8 febbraio 2010, n. 164 in materia di elementi della struttura urbana minima (sum) ai fini della riduzione della vulnerabilità sismica a scala urbana; La L. R. 11/2005 contiene all’interno dell’art. 3 alcune considerazioni che riguardano la prevenzione sismica, nel processo di identificazione delle componenti strutturali del territorio da parte del PRG- Strutturale, che prescrive che si individuino gli elementi che costituiscono la Struttura urbana minima.

La struttura urbana minima nella pianificazione

La categoria concettuale di Struttura urbana minima (Sum) può essere definita come “insieme degli edifici e degli spazi, strutture, funzioni, percorsi, in grado di garantire il mantenimento e la ripresa della funzionalità del sistema urbano durante e dopo l’evento sismico”. L’obiettivo di tale individuazione è riconoscere una struttura urbana essenziale, attraverso l’individuazione di componenti fisico-funzionali esistenti, e valutarne le debolezze e le criticità, al fine di definire criteri e priorità per la pianificazione e programmazione di interventi preventivi di riduzione della vulnerabilità sismica alla scala urbana e di parte ci città. Secondo questo approccio gli elementi componenti la Sum sono variabili in relazione alle caratteristiche funzionali, morfologiche, dimensionali del centro urbano analizzato e ai rapporti con il contesto territoriale cui appartiene, considerati anche in riferimento al ruolo strategico che lo stesso centro svolge a scala territoriale dal punto di vista della “reazione” ad eventi catastrofici e alla conseguente emergenza. L’insieme degli elementi che compongono la Sum sono individuati all’interno di due tipologie: della fanno parte gli elementi strutturanti dell’insediamento durante la fase dell’emergenza (sedi delle forze dell’ordine, strutture sanitarie, uffici di coordinamento amministrativo o della protezione civile, spazi aperti di prima raccolta, percorsi strategici, etc.) e dall’altro quelli che rendono possibile la “ripresa” della vita sociale ed economica nelle fasi successive e che contribuiscono a definire l’identità di un insediamento e della sua popolazione (luoghi di concentrazione di funzioni economiche, emergenze storiche e testimoniali, centri della vita sociale e di relazione, etc.). E’ necessario sottolineare come il processo di individuazione della Sum possa portare a ritenere “sufficiente” il mettere in sicurezza gli elementi che la costituiscono perché l’intero insediamento sia al riparo dal sisma. Questo è vero se si suppone che ciò che non è compreso tra gli elementi della Sum, vale a dire i tessuti edilizi, la viabilità minore e altre componenti che costituiscono la parte dimensionalmente prevalente dell’insediamento, basi la propria capacità di resistenza al sisma sui “convenzionali” obblighi e attenzioni relativi agli aspetti strutturali edilizi definiti dalla legislazione vigente. In questo senso il mantenimento in funzione degli elementi della Sum fa si che detta parte dell’insediamento possa sopravvivere all’evento calamitoso come sistema urbano complessivo, in grado di riprendere la propria funzionalità nel minor tempo possibile, e mantenendo il più possibile intatte le sue caratteristiche simbolico-identitarie. Nel PRG Parte Strutturale, dovranno essere individuate tutte le Sum, articolate per grado di “strategicità” relativa agli elementi individuati nel Quadro Conoscitivo, suddivise a seconda dell’appartenenza al Sistema infrastrutturale, al Sistema delle funzioni e strutture strategiche o al Sistema degli Spazi aperti.

72 5. APPLICAZIONE DELLE MISURE PEREQUATIVE Il principio della perequazione, introdotto dalla LR 11/2005 all’art. 29, persegue l’equa distribuzione, tra i proprietari degli immobili interessati dagli interventi, dei diritti edificatori riconosciuti o attribuiti dalla pianificazione urbanistica e degli oneri derivanti dalla realizzazione delle dotazioni territoriali e funzionali. Tale principio (che può contribuire a ridurre o eliminare pesanti debiti occulti per la realizzazione delle attrezzature pubbliche) è finalizzato a ridurre al minimo gli espropri dei suoli per il rispetto degli standard previsti dal decreto 1444/1968 e dalle successive leggi regionali (R.R. n. 7/2009), tenendo conto della sentenza della corte costituzionale n.197 del 30 maggio 1999 sull’indennizzo dei vincoli scaduti dopo cinque anni dall’approvazione del piano e reiterati dalle amministrazioni comunali. In questo caso il principio si traduce nella cessione compensativa, che riguarda le aree destinate a standard all’interno di aree semiurbanizzate. In altri termini, oltre alla normale prassi che prevede, sulla base delle normative vigenti, la cessione delle aree per gli standard nei comprensori di nuova urbanizzazione, si stabilisce la quota minima di territorio che deve essere ceduta all’interno dell’insediamento compatto o in quello da ristrutturare. Anche sulla base delle esperienze effettuate in alcune città grandi e medie, si può attribuire un indice molto basso (per realizzare servizi privati) esteso a tutta l’area destinata alla realizzazione dei servizi pubblici, concentrando le volumetrie risultanti in una piccola parte dell’area (circa il 20%), con la conseguente cessione della parte maggioritaria per la realizzazione di servizi e verde pubblico. Questo principio si coniuga con quello della sostenibilità, ovvero con alcuni parametri che riguardano la percentuale di superficie naturale da predisporre all’interno delle eventuali zone di espansione. In tal caso le volumetrie potrebbero essere concentrate in una parte del medesimo comprensorio di espansione previsto dal piano, in modo da poter organizzare ampi spazi per attrezzature pubbliche, anche oltre gli standard di legge (extra-standard) e determinare, attraverso la continuità fisica delle aree non edificate destinate a “verde privato con carattere ecologico”, ampi “corridoi ecologici” in grado di costituire l’armatura principale della rete del sistema ambientale.

Perequazione e nuovo modello di piano Come abbiamo visto in precedenza, il principio della perequazione è stato introdotto da molti anni. Bisogna ricordare però che, soprattutto all’inizio e fino a pochi anni fa, le Amministrazioni che decidevano di applicare tale principio all’interno del proprio strumento urbanistico, lo facevano incardinandolo all’interno di quello che viene chiamato “piano della tradizione”, ossia il Piano Regolatore Generale. Tale strumento, figlio della LUN, prevede una distinzione di zona tra l’area edificabile e l’area prevista per servizi pubblici, cioè gli standard di cui al DM 1444/1968. Come ricordato in precedenza, questa condizione genera il doppio regime dei suoli, ossia, da una parte troviamo suoli che vengono valorizzati economicamente di “n” volte”, passando da agricolo ad edificabile, dall’altra invece si verifica la situazione inversa, ossia il deprezzamento delle aree sottoposte a vincolo preordinato all’esproprio. Questa modalità di applicazione del principio della perequazione, rendeva il vecchio piano generale, prescrittivo e rigido, nonché generatore di rendite di attesa private. Con lo sdoppiamento del piano in una parte Strutturale ed in una parte Operativa, lo strumento urbanistico si è o si sarebbe dovuto trasformare in qualcosa di meno rigido, costituito appunto da una parte programmatica-strategica e da una parte operativa e conformativa dei suoli sottoposti a trasformazione. L’applicazione del principio della perequazione al piano riformato, si pone come obiettivo di incidere sulla rendita urbana alla radice, eliminando il carattere prescrittivo del piano regolatore generale che attribuisce ai privati i diritti edificatori a tempo indeterminato. Tale prescrittività, nelle proposte di riforma, spetta in modo esclusivo al piano operativo per il solo periodo previsto per l’attuazione e per le quantità parziali che nello stesso periodo gli operatori saranno in grado di realizzare e il Comune di concedere in riferimento ai propri programmi attuativi. Con questo nuovo modello di pianificazione, il piano strutturale conserva necessariamente e soltanto un carattere conformativo per le aree gravate da vincoli ricognitivi, quelli di tipo ambientale e paesistico, normalmente sovraordinati, non indennizzabili e atemporali. Tutte le altre previsioni assumono, invece, un carattere programmatico, di indirizzo e non di prescrizione. Nel nuovo piano strutturale, la perequazione spesso si esprime attraverso criteri e orientamenti perequativi generali, flessibili e proposti attraverso indirizzi normativi tali da non trasformarsi mai in veri e propri articolati normativi cogenti. Il piano operativo si connota quale momento di controllo e di restituzione del plusvalore della rendita generato dalle scelte urbanistiche. Al piano operativo spetta il compito di attribuire prescrittività alle nuove trasformazioni selezionando quantità parziali che nel breve periodo il Comune deciderà di mettere in attuazione, in ragione delle proprie politiche di intervento e dei propri programmi attuativi. In sostanza,

73 nella dimensione operativa, le regole perequative della trasformazione richiamano i principi e i criteri generali del piano strutturale e da questi sviluppano le regole e le modalità operative specifiche per gli ambiti di trasformazione selezionati, attraverso puntuali norme conformative dei suoli e degli immobili, in stretto legame con il progetto urbanistico per la nuova città e con le strategie urbane, di carattere sociale, ma anche ecologico ed ambientale.

Tecniche perequative L’applicazione del principio della perequazione urbanistica dipende da diverse variabili: gli obiettivi e le finalità dell’amministrazione, i territori in cui si applica e le relative caratteristiche ambientali e urbanistiche, le esigenze collettive e le domande sociali. Schematicamente è possibile effettuare una prima e sostanziale diversificazione rispetto ai “modelli” perequativi. Il primo è quello conosciuto come perequazione generalizzata, applicata cioè alla totalità delle aree di trasformazione programmate dal piano; il secondo, quello applicato al PRG di Montecastrilli invece, è di tipo parziale, applicata solo a specifici e localizzati ambiti di trasformazione. La perequazione generalizzata estende a tutte le trasformazioni urbanistiche, in ambiti urbani da ristrutturare o in edificati da costruire ex-novo, una prassi già abituale all’interno dei tradizionali comparti dei piani urbanistici attuativi. Al contrario, la perequazione parziale è generalmente finalizzata all’ottenimento di specifici obiettivi o di mirate politiche urbane, come ad esempio la realizzazione di un grande parco. Le modalità di applicazione della perequazione sono sostanzialmente di tre tipi:

‐ All’interno di un comparto formato da suoli contigui, comunemente definita perequazione locale (o in situ), circoscritta all’ambito di trasformazione;

‐ fra suoli non contigui collegati fra di loro (a formare un comparto ad arcipelago), comunemente definita perequazione ad arcipelago (o a distanza), con aree di decollo e di atterraggio dei diritti volumetrici;

‐ fra suoli non contigui senza collegamento predeterminato (una variante del modello ad arcipelago, ma senza la formazione di comparti definiti a priori) che massimizza le possibilità di atterraggio dei diritti e la conseguente fattibilità ed efficacia delle previsioni.

Lo schema soprastante mostra il riparto delle aree in un ambito di perequazione. Lo stesso caso, se fosse stato trattato all’interno di un piano regolatore generale con utilizzo della tecnica dello zoning, avrebbe classificato i suoli in una parte edificabili con attribuzione di un indice edificatorio e in una parte non edificabili e per questo assoggettati all’istituto dell’esproprio. Con il principio della perequazione, associato a varie tecniche compensative e premiali, quanto affermato sopra non accadrebbe. L’edificabilità viene “spalmata” sull’intero comparto di trasformazione e contemporaneamente concentrata su una parte dello stesso comparto che è quella parte destinata all’edificazione ai fini privati; un’altra parte del comparto è destinata alla cessione per standard urbanistici mentre un’ulteriore parte si è liberata dall’edificabilità e quindi, avendo già realizzato, in una parte del comparto, la capacità edificatoria attribuita dall’indice perequativo, non ha più un valore di tipo edificabile, perché l’edificabilità si è “spostata”, quindi al suolo resta un valore agricolo e l’amministrazione pubblica può acquisirla a prezzi agricoli. Questo è, in estrema sintesi, il funzionamento di base che sta dietro al principio della perequazione.

Gli istituti della compensazione e della premialità L’istituto della compensazione risponde a esigenze affini a quelle della perequazione, ma opera in modo diverso: esso presuppone che, in previsione di una lesione del diritto proprietario, sia possibile “compensare” tale lesione. Per esempio, prevedendo di acquisire delle aree, appartenenti a privati, da

74 destinare a verde pubblico, l’Amministrazione non procede a esproprio, ma adotta soluzioni alternative, come quella di garantire, ai proprietari dei terreni non più edificabili, la medesima cubatura o una cubatura ritenuta “compensativa” del danno subito, da sfruttare su di un’area diversa da quella originaria. Tale meccanismo è stato introdotto per trovare un rimedio agli errori commessi nelle scelte di pianificazione precedenti nelle quali si è fatto largo uso della categoria del vincolo urbanistico, il cui superamento attraverso l’esproprio delle aree da parte del comune è divenuto assai difficile, se non impossibile, per la previsione di un indennizzo al valore venale del bene. Si è pensato cosi di trovare soluzioni alternative all’indennizzo espropriativo monetario, attraverso l’introduzione della tecnica della compensazione urbanistica, legittimata dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 179/1999, dove i giudici hanno riconosciuto appunto la legittimità di istituti compensativi che non penalizzino i soggetti interessati dalle scelte urbanistiche che incidono su beni determinati. La pratica delle compensazioni in luogo dell’indennizzo espropriativo si è cosi diffusa in molti piani regolatori comunali ove è prevista, nei casi più sistematici, sulla base di individuazione di “ambiti” compensativi, la rilocalizzazione delle volumetrie concesse ai proprietari espropriandi. In conclusione, la tecnica della compensazione urbanistica va intesa quindi come alternativa all’indennizzo espropriativo monetario, previa cessione del bene, attraverso l’attribuzione di quote di edificabilità da spendere in altre aree o la permuta con altre aree (Urbani, 2008). Di recente inoltre, la L.r. 21 giugno 2013, n. 12 ha introdotto l’istituto della premialità che consiste sostanzialmente nel riconoscere una quantità edificatoria volumetrica premiale a seguito della realizzazione di determinati interventi di riqualificazione urbana, paesaggistica, architettonica e ambientale. Tale istituto in realtà è stato introdotto già dalla legge numero 12/2008 -“Norme per i centri storici” della Regione Umbria, la quale introduce una nuova misura per incentivare la rivitalizzazione dei centri storici. Si tratta della possibilità di riconoscere “quantità edificatorie premiali” in occasione degli interventi di rivitalizzazione. Questo incentivo si aggiunge all’esenzione parziale o anche totale dalla corresponsione del contributo di costruzione. Rispetto ai “diritti edificatori” generabili da altri istituti, quali ad esempio la perequazione urbanistica, queste “quantità edificatorie premiali” possiedono delle peculiarità. Prima di tutto devono essere trasferite su beni (terreni esterni ai centri storici) diversi da quelli che li generano (edifici interni ai centri storici). In secondo luogo sono riconosciute dal comune solo dopo la realizzazione degli interventi di rivitalizzazione del centro storico. In ultimo sono di entità variabile (in primo luogo in funzione del costo dell’intervento). Come è facilmente intuibile, queste peculiarità di tale istituto, comporta diverse implicazioni, sia di tipo urbanistico, sia di carattere giuridico, sia di tipo gestionale. In definitiva, da un punto di vista amministrativo, i crediti edilizi, i premi volumetrici, gli incentivi urbanistici, secondo le diverse terminologie impiegate, consentono di promuovere i progetti di riqualificazione delle parti urbanistiche ed edilizie della città più compromesse e degradate con volumetrie addizionali e destinazioni d’uso vantaggiose. Rispetto alle tradizionali forme di impiego dei diritti edificatori e degli strumenti quali la perequazione urbanistica, la differenza è significativa: se, infatti,tali strumenti sono utilizzati quasi esclusivamente per l’acquisizione di aree e immobili funzionali allo sviluppo della città pubblica, il ricorso ai premi volumetrici è invece teso principalmente alla riqualificazione di edifici o quartieri degradati.

75 6. DOTAZIONI TERRITORIALI Gli elementi e le modalità applicative, delle disposizioni dei Titoli II e III del r.r. 7/2010 in materia di quantificazione e modalità di reperimento delle dotazioni territoriali;

All’art. 10 (Dotazioni territoriali e funzionali di aree destinate ad attrezzature di interesse comunali e sovracomunale) del titolo III (dotazioni territoriali e funzioni minime) del R.R. n. 7/2010 viene prescritto che i Comuni garantiscono la realizzazione di attrezzature di interesse comunale o sovracomunale sia pubbliche che private di interesse generale o collettivo, da prevedere nel PRG in misura pari a 35 mq ogni abitante. a) per grandi infrastrutture per parcheggio anche di interscambio tra sistemi di trasporto b) per l'istruzione superiore all'obbligo ed universitaria c) per la salute e l'assistenza d) per verde pubblico in parchi urbani e territoriali e) per attrezzature per lo sport e per le attività culturali f) per infrastrutture tecnologiche e di distribuzione dell'elettricità, del gas o metano, dell'acqua, per quelle relative alla raccolta ed allo smaltimento dei rifiuti, ai servizi di trasporto ed altri servizi collegati, alla protezione civile, nonché ad impianti di distribuzione di merci quali depositi, mercati generali, autostazioni e scali ferroviari

Totali 35 Mq/ab.

All’art. 11 (Dotazioni territoriali e funzionali minime di aree pubbliche al servizio di insediamenti residenziali) il R.R. 7/2010, per soddisfare le esigenze espresse dall'utenza, ha stabilito che le quantità minime di spazi pubblici e per attrezzature, al servizio di insediamenti residenziali previsti dal PRG, sono determinate applicando i valori minimi contenuti nella seguente tabella, espressi in metri quadrati rapportati agli abitanti insediati o da insediare in ogni singolo compatto:

Comuni con popolazione residente o prevista a) Istruzione scuola materna e dell'obbligo 4 Mq/ab. b) Attrezzature di interesse comune 4 Mq/ab. c) Spazi pubblici attrezzati a parco 5 Mq/ab. d) Parcheggi di quartiere e spazi per la raccolta 5 differenziata dei rifiuti Mq/ab. Totali 18 Mq/ab.

Il PRG sulla base del quadro conoscitivo ha valutato prioritariamente l'insieme delle attrezzature al servizio degli insediamenti residenziali esistenti nel territorio comunale.

Ai fini del calcolo complessivo abbiamo assunto come parametro il totale della popolazione sia quella stabilmente residente che quella da insediare. Le macrozone 5 sono comprensive sia dei servizi già esistenti che di quelli previsti dal PRG vigente.

76 Per la determinazione del numero degli utenti/abitanti ai fini del dimensionamento degli standard abbiamo preso come riferimento l’art. 6 del R.R. n.7/2010 (Determinazione ddegli abitanti e degli utenti) che stabilisce il criterio con cui i comuni redigono il P.C.S. (Piano comunale dei Servizi) determinando il numero degli utenti dei servizi dell'intero territorio: a) popolazione stabilmente residente nel comune gravitante sulle diverse tipologie di servizi anche in base alla distribuzione territoriale; b) popolazione da insediare secondo le previsioni dello strumento urbanistico, articolata per tipologia di servizi anche in base alla distribuzione territoriale; e) popolazione gravitante nel territorio, stimata in base agli occupati nelle grandi strutture pubbliche e private, agli studenti, agli utenti dei servizi di rilievo sovracomunale, nonché in base ai flussi turistici. Per il punto a) popolazione stabilmente residente abbiamo assunto il dato ISTAT del 2011 che ha rilevato 5248 abitanti nel comune di Montecastrilli. Per il punto b) popolazione da insediare abbiamo considerato la parte del PRG vigente non attuata (residua) assumendo come parametro un abitante ogni 33 mq di SUC. Pertanto considerando che la SUC residua del PRG vigente corrisponde a circa 105468 mq di SUC avremmo un incremento di popolazione pari a (105468/33) = 3196 abitanti. Nel nostro caso abbiamo escluso il punto c) in quanto abbiamo stimato che la popolazione gravitante sul territorio di Montecastrilli è irrilevante e assorbita dalle previsioni precedenti.

Montecastrilli Castel dell’Aquila Farnetta Castel Todino Quadrelli Collesecco Totale comune Superficie Kmq 24,04 13,11 6,11 5,09 8,19 5,89 62,44 Popolazione insediata (2011) 1756 1008 323 1297 698 166 5248 Popolazione da insediare (*) 0 0 0 0 0 0 0

Popolazione da insediare (**) 973 944 128 665 407 79 3196

Incremento previsto 973 944 128 665 407 79 3196 Totale abitanti previsti 2729 1952 451 1962 1105 245 8444 Densità abitanti per Kmq 113,52 148.89 73.81 385.46 134,92 41.59 135,23 Incremento percentuale 55,41 93,65 39,62 51,27 58,31 47,59 61,03 (*) Nuove previsioni del PRG parte strutturale (0% previsioni residenziali Prg Vigente.); (**) Residue (non attuate) delle previsioni del Prg Vigente;

Standard - Art. 10 R.R. 25.03.2010. n. 7

Aree destinate ad attrezzature di interesse comunale e sovracomunale

Standard Standard previsti Abitanti Standard min. richiesti PRG VIGENTE previsti (Mqxab) mq Mq/ab (Mq x ab) Mq a Grandi infrastrutture

77 Istruzione superiore all'obbligo ed universitaria b (Macrozone 5)

Salute e assistenza c (Macrozone 5)

Verde pubblico in parchi urbani e territoriali d (Macrozone 5)

Attrezzature per lo sport e per le attività e culturali (Macrozone 5)

Infrastrutture tecnologiche * f (Macrozone 5)

Infrastrutture di protezione civile g (Macrozone 5)

Aree finalizzate a tutelare e riqualificare il f patrimonio di interesse storico

Totale 35 8444 295540 275699

78 STANDARD - ART. 11 R.R. 25.03.2010. N. 7 Aree pubbliche al servizio di insediamenti residenziali minimi da prevedere Standard Standard min richiesti Abitanti (Mq/ab) mq Mq/ab Istruzione scuola materna e dell'obbligo (Macrozone 4 8444 33776 5)

Attrezzature di interesse comune (Macrozone 5) 4 8444 33776

Spazi pubblici attrezzati a parco (Macrozone 5) 5 8444 42220

Parcheggi e spazi raccolta differenziata (P) 5 8444 42220

Totale 18 8444 151992

STANDARD – ART.84 PRG PARTE OPERATIVA VIGENTE Aree pubbliche al servizio di insediamenti residenziali previsti nel PRG Vigente Superficie Standard Standard min Territoriale richiesti %/ST mq Zona C Spazi pubblici attrezzati a parco (Macrozone 5 240.042 12002 5)

Parcheggi e spazi raccolta differenziata 3 240.042 7201

Totale 8 240.042 19203

SUPERFICIE DISPONIBILE PER STANDARD NEL PRG PARTE STRUTTURALE VIGENTE

1Totale delle aree destinate a Macrozone n. 5 Mq 287.701 2Totale aree destinate a parcheggi Mq 22.989 Totale superficie prevista Mq 310.690

SUPERFICIE MINIMA DA PREVEDERE PER STANDARD NEL NUOVO PRG PARTE STRUTTURALE

aSuperficie minima Standard - Art. 10 R.R. n. 7/2010 Mq 295.540 bSuperficie minima Standard - Art. 11 R.R. n. 7/2010 Mq 151.992 Totale superficie minima da prevedere Mq 447.532 Totale superficie disponibile nel PRG Vigente Mq 310.690

In conclusione la superficie disponibile per Standard nel PRG Vigente è inferiore alla superficie minima da prevedere ai sensi degli art. 10 e 11 del R.R. 7/2010. La superficie per standard è stata poi ripartita per ogni ambito di frazione nel rispetto degli standard minimi previsti secondo il seguente schema:

79 GLI STANDARD NEGLI AMBITI TERRITORIALI DI FRAZIONE

AMBITO DI MONTECASTRILLI REQUISITI QUANTITATIVI E QUALITATIVI (STANDARD) Standard min Popolazione popolazione da Superficie Superficie mq/ab attuale (2011) ab insediare minima per prevista PRG a standard mq disposizione 35 + 18 1756 + 973 144.637 126.945

AMBITO DI CASTEL DELL’AQUILA REQUISITI QUANTITATIVI E QUALITATIVI (STANDARD) Standard min Popolazione popolazione da Superficie Superficie mq/ab attuale (2011) ab insediare minima per prevista PRG a standard mq disposizione 35 + 18 1008 + 944 103.456 59.962

AMBITO DI FARNETTA REQUISITI QUANTITATIVI E QUALITATIVI (STANDARD) Standard min Popolazione popolazione da Superficie Superficie mq/ab attuale (2011) ab insediare minima per prevista PRG a standard mq disposizione 35 + 18 323 + 128 23.903 18.690

AMBITO DI CASTEL TODINO REQUISITI QUANTITATIVI E QUALITATIVI (STANDARD) Standard min Popolazione popolazione da Superficie Superficie mq/ab attuale (2011) ab insediare minima per prevista PRG a standard mq disposizione 35 + 18 1297 +665 103.986 45.693

AMBITO DI QUADRELLI REQUISITI QUANTITATIVI E QUALITATIVI (STANDARD) Standard min Popolazione popolazione da Superficie Superficie mq/ab attuale (2011) ab insediare minima per prevista PRG a standard mq disposizione 35 + 18 698 +407 58.565 47.977

AMBITO DI COLLESECCO REQUISITI QUANTITATIVI E QUALITATIVI (STANDARD) Standard min Popolazione popolazione da Superficie Superficie mq/ab attuale (2011) ab insediare minima per prevista PRG a standard mq disposizione 35 + 18 166 +79 12.985 11.423

80 7. CORRISPONDENZA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE La corrispondenza delle scelte di pianificazione e programmazione operate con le disposizioni del PTCP, con i piani di settore e con la programmazione territoriale regionale di cui all'art. 11 comma 1 lettera a) punto 7), del R.R. n. 5/2013; Il Comune in questo processo di revisione dovrà, nella determinazione del fabbisogno di sviluppo residenziale (ed eventualmente produttivo e terziario), delle Infrastrutture e servizi pubblici, tenere conto delle norme regionali in materia, avendo riguardo al minore consumo di territorio possibile come previsto dalla L.R. 27/2000. Si dovrà altresì garantire la compatibilità dei processi di trasformazione e di uso del suolo previsti dalla Variante con la necessaria salvaguardia delle risorse naturali. In relazione al consumo di suolo si ricorda come il PTCP imponga di perseguire l'obiettivo ai minimizzare gli ampliamenti degli ambiti pianificati; in tal senso il Comune di Montecastrilli dovrà attenersi agli indirizzi specificati dalle NTA del PTCP di Terni. L'indirizzo disciplinare per detto processo è quello riportato dal PTCP. Per la identificazione dei tematismi e dei vincoli ambientali di caratterizzazione del territorio comunale, il Comune potrà assumere le informazioni dall'inquadramento territoriale della cartografia del PTCP. Le cartografie del PRG Parte Strutturale sono state redatte alla scala 1:10.000, garantendo la leggibilità della restituzione grafica e la rappresentazione degli elementi della realtà essenziali per definire le esigenze tematiche della proposta di variante al vigente PRG. Il Comune di Montecastrilli ha garantito con la presente Variante la corrispondenza delle componenti, dei temi e dei codici specifici, di cui al r.r. 7/2010, riferiti alle previsioni urbanistiche, con la necessaria flessibilità e autonomia nella regolamentazione e individuazione delle previsioni urbanistiche stesse e di integrazione con le informazioni inerenti le specificità del territorio comunale. La redazione e la rappresentazione degli elaborati della presente Variante al PRG è stata e effettuata nel rispetto del R.R. 5/2013 e in formato numerico georeferenziato, in applicazione della deliberazione della Giunta regionale 26 gennaio 2006, n. 102 e dell'articolo 24 del r.r. 7/2010.

81 8. CRITERI DI SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE I criteri di sostenibilità ambientale applicativi della legge regionale 18 novembre 2008, n. 17 (Norme in materia di sostenibilità ambientale degli interventi urbanistici ed edilizi) di cui all'art. 11 comma 1 lettera a) punto 8), del R.R. n. 5/2013 sono stai assunti dalla variante al PRG tenendo presente che alcune tematiche molto specifiche (certificazione energetica, Recupero dell'acqua piovana, sistemi di riscaldamento, ecc..) della citata legge riguarderanno la fase della variante al PRG parte operativa e il Regolamento edilizio comunale; STRUMENTI PER LA SOSTENIBILITÀ Con la presente variante il Comune, per le finalità di cui alla presente legge, all'interno del quadro conoscitivo del rapporto ambientale, si doterà delle seguenti carte tematiche a supporto delle scelte pianificatorie: a) carta dei detrattori ambientali artificiali nella quale sono evidenziate le cave, gli invasi artificiali, le attività a rischio di incidente rilevante, gli allevamenti intensivi, le discariche, le centrali elettriche, le linee elettriche ad alta tensione e le altre sorgenti puntuali di rilevante emissione elettromagnetica; b) carta dei rischi ambientali naturali nella quale sono rappresentate la vulnerabilità dei suoli sotto il profilo geologico, idrogeologico, sismico e degli acquiferi, nonché le aree ad elevata presenza di radon; c) carta climatica nella quale sono rappresentati gli elementi relativi alla conoscenza della temperatura media mensile, della pluviometria, dell'umidità e dei venti; d) carta dei regimi delle acque nella quale sono individuati le sorgenti, i pozzi ad uso idropotabile e gli ambiti con acquiferi di rilevante interesse. Per quanto riguarda nello specifico dei Criteri di uso sostenibile e tutela del territorio in fase di progettazione della presente variante al PRG parte strutturale la natura del suolo è stata analizzata e valutata ai fini dell'uso sostenibile del territorio tenendo conto della sua vocazione naturale ambientale storica e paesaggistica, della situazione idrogeologica, delle falde sotterranee e della presenza di emissioni nocive. L'individuazione di nuove aree per insediamenti ed infrastrutture ha tenuto conto, già nelle fasi di studio preliminare, delle analisi morfologiche del terreno in modo da evitare l'utilizzazione di aree che comportano eccessivi sbancamenti tali da modificare sostanzialmente il profilo e le caratteristiche del terreno medesimo. I nuovi insediamenti,previsti dalla variante al fine di garantire il rispetto del principio di uso sostenibile del territorio, hanno assicurato: a) la contiguità con ambiti già previsti dagli strumenti urbanistici vigenti ed in corso di attuazione; b) la possibilità di collegamento con il sistema delle aree verdi e dei servizi prevedendo appositi percorsi pedonali o ciclabili, indipendenti dal traffico veicolare; c) nelle strutture e negli spazi pubblici o aperti al pubblico i livelli di sicurezza adeguati ai bisogni delle diverse fasce di età e dei diversamente abili, mediante l'inserimento nell'ambiente di elementi infrastrutturali o di arredo urbano privi di pericolosità; d) la realizzazione di nuove aree produttive, industriali e artigianali, ecologicamente attrezzate garantendo il miglioramento delle infrastrutture e dei servizi, compresi quelli di carattere ambientale ed igienico-sanitario, della viabilità e del trasporto delle merci; e) la definizione dei criteri per la realizzazione e riqualificazione delle aree destinate ad impianti produttivi a rischio di incidente rilevante, tenendo conto delle normative di settore e del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP);

82 f) la presenza di impianti di trattamento dei reflui e di smaltimento dei rifiuti, nonché le condizioni ottimali che consentano un adeguato approvvigionamento idrico ed energetico. Infine la realizzazione di nuovi insediamenti garantisce la tutela delle risorse naturali dell'ambiente definite all' articolo 2, comma 1, lettera h) e il rispetto delle caratteristiche storico morfologiche. Per quanto riguarda la permeabilità dei suoli già l'attuale strumento urbanistico generale al fine di tutelare i corpi idrici e garantire il loro ricarico naturale, ha fissato le percentuali minime di permeabilità dei suoli da calcolare sull'intera superficie dei comparti edificatori interessati, libera da costruzioni, nel modo seguente: a) nei nuovi insediamenti a prevalente destinazione residenziale, la superficie permeabile non può essere inferiore al sessanta per cento; b) nei nuovi insediamenti aventi destinazione produttiva o per servizi, la superficie permeabile non può essere inferiore al quaranta per cento. Per gli interventi edilizi di nuova costruzione a prevalente destinazione residenziale, in assenza del piano attuativo approvato con i requisiti di cui al comma 1 , si prevede una superficie permeabile per almeno il cinquanta per cento della superficie fondiaria del lotto libera da costruzioni. Nel caso di nuovi edifici ricadenti in aree destinate ad attività produttive o per servizi, in assenza del piano attuativo approvato con i requisiti di cui al comma 1 , la percentuale minima di superficie permeabile è stabilita al trenta per cento della superficie fondiaria del lotto libera da costruzioni. Al fine dell'applicazione della normativa sulla permeabilità dei suoli e più in generale sulla sostenibilità ambientale il PRG ha previsto degli appositi parametri ecologici: a) SL – Superficie libera, superficie non occupata da edifici e si ottiene sottraendo la superficie coperta (SC) alla superficie Fondiaria (SF). b) SP – Superficie permeabile, superficie che consente alle acque meteoriche di raggiungere naturalmente e direttamente la falda acquifera (superfici scoperte e/o trattate con pavimentazioni permeabili). c) AP – Area di Pertinenza, nello spazio rurale è l’area in cui sono collocati i fabbricati residenziali, i fabbricati rurali e gli spazi accessori di pertinenza definita al successivo art. 66. d) Ipm - Indice di permeabilità, si intende il rapporto tra la superficie permeabile e la superficie resa impermeabile da pavimentazioni o manufatti; Nelle zone omogenee A di cui al D.M. n. 1444/68 è espresso dal rapporto superficie permeabile e la superficie libera (SP/SL); Nelle zone omogenee B è espresso dal rapporto superficie permeabile e superficie fondiaria (SP/SF); Nelle zone omogenee C e D è espresso dal rapporto superficie permeabile e superficie territoriale (SP/ST); Nello spazio rurale l’indice di permeabilità è espresso dal rapporto tra superficie permeabile e area di pertinenza (SP/AP). e) Ipt - Indice di piantumazione: si intende il rapporto minimo tra numero delle alberature (di alto e medio fusto) di specie autoctone da piantumare e la volumetria degli edifici (V) o la superficie libera (SL); Nelle zone omogenee B e C di cui al D.M. n. 1444/68 è espresso dal numero di alberi per ogni 100 mc di volumetria; Nelle zone omogenee A, D ed F è espresso dal numero di alberi per mq di superficie libera (SL). Ai fini del rispetto del presente indice possono essere considerate anche le eventuali alberature preesistenti di analoghe caratteristiche, debitamente indicate e documentate negli elaborati di progetto. f) Ve - Verde privato ecologico è lo spazio lasciato libero da sistemare a verde di proprietà privata indispensabile per garantire la qualità ecologica degli insediamenti. Il Verde privato ecologico è espresso dal rapporto tra le aree sistemate a verde privato e la superficie libera (SL) ed è espresso in termini percentuali.

83 g) Vp – Verde pubblico ecologico. Nel comparto di ciascun piano attuativo delle zone omogenee “C”, il Vp, è il verde pubblico ecologico è aggiuntivo rispetto agli standard previsti dal PRG e si calcola nella misura di 5,0 mq ogni 80 mc di volume fuori terra, per una superficie minima di ciascuna area verde pari a 300 mq effettivamente utilizzabili. Ai sensi dell'art. 11 (Criteri di uso sostenibile e tutela del territorio) della L.R. n. 17/2008 nelle NTA del PRG parte strutturale è stato previsto che nella realizzazione dei parcheggi si deve garantire la tutela delle falde sotterranee da contaminazione dovuta all'infiltrazione di agenti inquinanti e nello specifico il PRG PO dovrà nel dettaglio prevedere che: a) Nella realizzazione di parcheggi con finitura superficiale impermeabile e capienza non superiore a cinquanta posti auto, dopo la necessaria raccolta delle acque piovane è ammessa l'immissione nel sistema fognario delle acque chiare o, in alternativa, la dispersione diretta nel terreno a condizione che in corrispondenza del punto di dispersione sia realizzato un idoneo strato filtrante opportunamente dimensionato in relazione alla natura e permeabilità media del terreno. b) Per la realizzazione di parcheggi con finitura superficiale impermeabile e capienza pari o superiore a cinquanta posti auto è obbligatoria la raccolta delle acque piovane ed il loro trattamento mediante appositi sistemi di separazione e raccolta degli oli inquinanti. c) Per la realizzazione di parcheggi con finitura superficiale permeabile è ammessa la dispersione diretta nel terreno delle acque piovane solamente a condizione che inferiormente alla finitura superficiale dell'intera area interessata sia realizzato un idoneo strato filtrante opportunamente dimensionato in relazione alla natura e permeabilità del terreno. d) Il riutilizzo delle acque piovane raccolte nei parcheggi per gli scopi di cui all' articolo 9, comma 2 , lettere a), b) e c) avviene previa depurazione mediante appositi sistemi di separazione e raccolta degli oli inquinanti.

OBIETTIVI PER LA SOSTENIBILITÀ Gli obiettivi di sostenibilità di livello generale derivanti da indicazioni sovra-ordinate, sono strutturati per componente ambientale, in modo da rendere più immediata la verifica della loro completezza. Atmosfera e clima Riduzione delle emissioni di polveri sottili attraverso l’innovazione tecnologica e la riduzione delle emissioni da traffico e da fonti stazionarie mediante campagne sistematiche di controllo e rilevamento dell’efficienza degli automezzi e delle caldaie, un profondo rinnovamento del processo edilizio mirato ad ottimizzare l’utilizzo di ogni fonte energetica nel sistema edile in genere. Riduzione delle emissioni di gas a effetto serra Ambiente idrico Tutela e valorizzazione del patrimonio idrico, nel rispetto degli equilibri naturali e degli ecosistemi esistenti e ottimizzazione dell’utilizzo della risorsa idrica nel sistema insediativo. Recupero e tutela delle caratteristiche ambientali delle fasce fluviali e degli ecosistemi acquatici. Attivazione di un Piano di monitoraggio per la massima riduzione degli interventi di tombamento dei corsi d’acqua.

84 Perseguire usi sostenibili e durevoli delle risorse idriche, con priorità per quelle potabili. Beni culturali, materiali e paesaggio Promuovere l’integrazione paesistica, ambientale e naturalistica degli interventi derivanti dallo sviluppo economico, infrastrutturale ed edilizio, tramite la promozione della qualità progettuale, la mitigazione degli impatti ambientali e la migliore contestualizzazione degli interventi già realizzati. Realizzazione della pianificazione integrata del territorio e degli interventi, con particolare attenzione alla rigorosa mitigazione degli impatti, assumendo il paesaggio e l’agricoltura come fattori di qualificazione progettuale e di riqualificazione e valorizzazione del territorio. Flora, fauna e biodiversità Tutela dei luoghi di particolare interesse naturalistico locale. Tutela e crescita del patrimonio naturale attraverso lo sviluppo delle reti ecologiche, l’integrazione e la tutela della biodiversità nelle politiche settoriali, il ricorso a strumenti economici per rafforzare il significato ecologico delle zone protette e delle risorse sensibili, la protezione dei suoli preservandoli sia da un utilizzo eccessivo che improprio. Suolo e sottosuolo Utilizzo razionale del sottosuolo, anche mediante la condivisione delle infrastrutture, coerente con la tutela dell’ambiente e del patrimonio storico-artistico, della sicurezza e della salute dei cittadini. Limitare il consumo di suolo, contenere i fenomeni di diffusione insediativa disordinata. Proteggere il suolo da fenomeni di inquinamento puntuale e diffuso.

Popolazione, aspetti economici e salute umana Tutelare la salute del cittadino, attraverso il miglioramento della qualità dell’ambiente, la prevenzione e il contenimento dell’inquinamento delle acque, acustico, dei suoli, elettromagnetico, luminoso e atmosferico. Perseguire la sicurezza dei cittadini rispetto ai rischi derivanti dai modi di utilizzo del territorio, agendo sulla prevenzione e diffusione della conoscenza del rischio e sulla pianificazione. Promuovere il consumo dei prodotti naturali e biologici tipici del territorio e la conoscenza del sistema agricolo locale; (Piano per lo sviluppo Rurale della Regione 2007-2013). Aumentare il livello di coesione sociale e l’assistenza sanitaria. Integrare e razionalizzare le infrastrutture necessarie allo sviluppo economico del territorio.

Rumore, vibrazioni, inquinamento luminoso e campi elettromagnetici Tutelare l’ambiente esterno ed abitativo dall’inquinamento acustico. Ridurre l’inquinamento luminoso ed ottico sul territorio comunale attraverso il miglioramento delle caratteristiche costruttive e dell’efficienza degli apparecchi, l’impiego di lampade a ridotto consumo ed elevate prestazioni illuminotecniche e l’introduzione di accorgimenti antiabbagliamento.

85 Raggiungimento degli obiettivi di qualità previsti dalla normativa vigente in materia di protezione della popolazione all’esposizione di campi elettromagnetici generati sia da elettrodotti che da antenne per telecomunicazioni. Uso razionale e ottimizzato dell’illuminazione pubblica. Rifiuti Valorizzare la risorsa rifiuto con politiche di riduzione a monte e di massimizzazione della differenziazione e del recupero. Prevedere azioni coerenti con il Piano Rifiuti Provinciale.

Mobilità e trasporti Governare gli spostamenti, programmare l’offerta e agire sulla domanda • Sviluppare forme di mobilità sostenibile. Completamento, ammodernamento e razionalizzazione della rete infrastrutturale per risolvere i nodi infrastrutturali critici anche attraverso l’implementazione della rete ciclopedonale locale e intercomunale. Pianificare la mobilità tenendo conto dei cittadini diversamente abili. Favorire gli spostamenti casa — lavoro attraverso la promozione dei mezzi alternativi alle auto private. Energia Ridurre i consumi specifici di energia migliorando l’efficienza energetica e promuovendo interventi per l’uso razionale dell’energia mediante promozione di campagne informative e incentivi ai nuovi modelli insediativi e di tipologie edilizie (Programma energetico ambientale regionale). Promuovere l’impiego e la diffusione capillare sul territorio delle fonti energetiche rinnovabili, anche mediante campi fotovoltaici comunali, potenziando al tempo stesso l’industria legata alle fonti rinnovabili stesse (Programma energetico regionale). VERIFICA DELLA SOSTENIBILITÀ Nel Rapporto ambientale allegato al PRG (elaborato F) abbiamo eseguito il confronto tra gli obiettivi del PRG di MONTECASTRILLI e principi di sostenibilità ambientale sopra riportati. In corrispondenza di ogni obiettivo previsto dal PRG e stato effettuato il confronto con i principi di sostenibilità attraverso l’uso dei seguenti simboli: (▲) rispetto del principio, (◄►) effetto irrilevante, (▼) impatto negativo.

86 9. LA PROCEDURA DI VAS Con la Direttiva Comunitaria 2001/42/CE è stata introdotta la procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) che costituisce un importante strumento per l'integrazione delle considerazioni di carattere ambientale nell'elaborazione e nell'adozione di piani e programmi. Obiettivo di detta Direttiva è quello «di garantire un elevato livello di protezione dell'ambiente e di contribuire all'integrazione di considerazioni ambientali all'atto dell'elaborazione e dell'adozione di piani e programmi al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile, assicurando che, ai sensi della presente direttiva, venga effettuata la valutazione ambientale di determinati piani e programmi che possono avere effetti significativi sull'ambiente» (Art. 1, Direttiva 2001/42/CE). La direttiva europea a livello nazionale è stata recepita nella parte seconda dal Decreto Legislativo n. 152 del 03/04/2006 (Codice dell’ambiente) entrata in vigore il 31 Luglio 2007, modificato e integrato dal D. Lgs. 16 gennaio 2008, n. 4, che all’art. 7 (Ambito d'applicazione) prescrive che sono soggetti a valutazione ambientale strategica i piani e i programmi definiti nello stesso articolo e quelli che possono avere effetti significativi sull'ambiente e sul patrimonio culturale. La valutazione deve essere effettuata durante la fase preparatoria del piano o del programma ed anteriormente alla sua adozione o all'avvio della relativa procedura legislativa (Direttiva 2001/42/CE e art. 8. Integrazione della valutazione ambientale nei procedimenti di pianificazione del D.lgs n. 152/2006). La regione dell’Umbria con Legge regionale 16 febbraio 2010 , n. 12 (Norme di riordino e semplificazione in materia di valutazione ambientale strategica e valutazione di impatto ambientale, in attuazione dell'articolo 35 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e s.m.i.) ha definito le Procedure di Valutazione ambientale strategica (VAS) in ambito regionale. Sulla base delle prime disposizioni applicative delineate nella legge e al contenuto della Parte seconda del D.Lgs. 152/2006 come sostituita dal D.Lgs. 4/2008, sono sottoposti a VAS secondo le disposizioni della stessa legge i piani o programmi la cui approvazione compete alla Regione e agli enti locali. La valutazione riguarda i piani o programmi che possono avere impatti significativi sull'ambiente e sul patrimonio culturale. In considerazione che la presente variante è una variante generale al PRG parte strutturale e operativa, che ha determinato: a) la trasformazione di piccole aree a livello locale attualmente ricadenti all’interno della macroaree delimitate dal PRG vigente o a modeste estensioni di aree agricole adiacenti alla citate macroarea, da destinare prevalentemente a zone residenziali (zone B e C) e a zone produttive (zone D) che NON hanno determinano aumento della capacità edificatoria di tipo residenziale e contestulmente aumento di quella produttiva e che prevedono una complessiva diminuzione di uso di suolo per la parte residenziale e un aumento per la parte produttiva; b) che è stata ridisegnata completamente la struttura e l'architettura del piano privilegiando una struttura per sistemi ambientale (sistema delle componenti naturali), paesaggistico (sistema delle risorse paesaggistiche, architettoniche e culturali) e antropico (sistema infrastrutturale e insediativo), ridefinendo una nuova idea di territorio e di città più adeguata alla pianificazione sovraordinata; Tutto ciò detto la variante in oggetto DEVE essere sottoposta a Valutazione Ambientale Strategica ai sensi della L.R. 12/2010. In tal senso sarà sottoposta insieme al PRG PS a VAS e a tale scopo l’amministrazione comunale in qualità di autorità procedente con determinazione del Responsabile del Servizio Urbanistica ed Edilizia Privata n.71 del 9 febbraio 2012, ha stabilito che la revisione e l’aggiornamento del vigente piano regolatore generale comunale parte strutturale e parte operativa ai sensi della legge regionale 22 febbraio 2005, n. 11, fosse da sottoporre a procedura di valutazione ambientale strategica, ai sensi del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. e della L.R. 12/2010 e s.m.i., ed ha stata convocato la conferenza di consultazione

87 preliminare ex art. 5, comma 2, L.R. 12/2010. In conseguenza è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Umbria n.9 del 28/02/2012 – parte III l’avviso di avvio del procedimento di valutazione ambientale strategica (VAS) e contestualmente sul sito istituzionale del Comune, nonché all’Albo Pretorio On Line. La conferenza di consultazione preliminare ex art. 5, comma 2, L.R. 12/2010 ha avuto inizio il 26/03/2012 per proseguire con la seduta del 04/05/2012 e terminare con quella conclusiva del 29/05/2012. I lavori sono terminati con l’acquisizione di contributi pervenuti dai diversi soggetti che hanno partecipato alla conferenza. Esaurita la fase di VAS preliminare eseguita sul documento programmatico approvato con delibera del consiglio comunale n. 2 del 28/08/2012 si è aperta la Conferenza di Copianificazione effettuata con la Regione Umbria, la Provincia di Terni e gli altri comuni della Centrale Umbra (Avigliano Umbro, San Gemini e Acquasparta) che ha approvato definitivamente gli obiettivi e le strategie del PRG cosi come definiti nello stesso Documento Programmatico, che hanno integrano e contestualizzano gli indirizzi e le prescrizioni delle leggi e della pianificazione sovraordinata. Con riferimento alla procedura di VAS il Comune di Montecastrilli, ha stipulato un protocollo d'Intesa con la Provincia di Terni per l'affidamento delle funzioni di Autorità competente per la valutazione ambientale strategica dei piani regolatori comunali, intercomunali e loro varianti. In tale ottica, come sopra richiamato, con atto di Consiglio Comunale, si è proceduto ad approvare il Documento Programmatico, che contiene anche il rapporto preliminare ambientale ai fini del procedimento VAS. Le future proposte di variante al PRG, dovranno essere sottoposte alla verifica di assoggettabilità ordinaria di cui all’art. 9 della LR n. 12/2010. Il Comune, al fine della verifica, può indire apposita Conferenza di VAS e di assoggettabilità finalizzata alla composizione del parere motivato di VAS e di quello di assoggettabilità. Potranno essere adottate varianti parziali ai PRG-PS e PRG-PO, senza assoggettarle alla procedura VAS, fatta salva la preventiva valutazione della significatività degli effetti ambientali, purché non interessino zone di protezione speciale per la conservazione degli uccelli selvatici e quelli classificati come siti di importanza comunitaria per la protezione degli habitat naturali e della flora e della fauna selvatica, limitatamente ai seguenti casi: a) i piani e programmi destinati esclusivamente a scopi di difesa nazionale caratterizzati da somma urgenza o coperti da segreto di Stato; b) i piani e i programmi finanziari e di bilancio e i documenti previsionali e programmatici; c) i piani di protezione civile in caso di pericolo per la pubblica incolumità; d) i piani di gestione forestali o strumenti equivalenti, riferiti ad un ambito aziendale o sovra-aziendale, redatti secondo i criteri della gestione forestale sostenibile e approvati dalla Regione o dagli organi della stessa indicati; e) localizzazione di singole opere pubbliche soggette a provvedimenti di autorizzazione che hanno per legge l’effetto di variante ai suddetti piani e programmi, ferma restando l’applicazione della disciplina in materia di VIA. I piani attuativi e i programmi urbanistici di cui all’art. 28 della LR n. 11/2005 che determinano la esecuzione di interventi in attuazione delle previsioni del PRG-PS e PRG-PO, non sono assoggettabili alla procedura VAS. Successivamente all’approvazione del PRG-PO, dovranno essere intraprese le attività di monitoraggio ambientale degli impatti significativi sull’ambiente derivati dall’attuazione del PRG.

88 - Il monitoraggio ambientale è attuato secondo quanto definito dell’apposita sezione del Rapporto Ambientale. - I risultati delle attività di monitoraggio ambientale sono utili alla verifica del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità prefissati. - Alla individuazione di eventuali impatti negativi imprevisti o impatti di riqualificazione ambientale poco incisivi seguono proposte delle necessarie misure correttive. - Le modalità di svolgimento del monitoraggio dei risultati e delle eventuali misure correttive adottate sono sottoposti a procedure di evidenza pubblica, ovvero è data adeguata informazione attraverso i siti Web, e attraverso conferenze pubbliche di divulgazione. - Le informazioni raccolte con il monitoraggio sono prese come riferimento in caso di eventuali modifiche generali al PRG PS e incluse nel quadro conoscitivo dei successivi atti di pianificazione.

89 10. DESCRIZIONE SOMMARIA DELLA VARIANTE GENERALE Le scelte pianificatorie, come risulta dagli elaborati di piano allegati, per tenere in debito conto gli obiettivi e le misure sopra elencate, hanno riguardato: fabbricati e/o manufatti di interesse storico e/o artistico, aree totalmente edificate, aree parzialmente edificate di completamento, aree di nuova edificazione, aree per attività ricettive, aree per attività turistiche, aree per insediamenti industriali artigianali e tecnologici, aree di interesse comunale e sovracomunale (istruzione, sport, cultura).

10.1 LA PARTE STRUTTURALE DEL PRG Per le aree esterne, le previsioni sono prevalentemente orientate alla salvaguardia e alla tutela ambientale degli ambiti agricoli e del sistema ambientale nel suo complesso. Per quanto attiene alle previsioni relative alla viabilità ed infrastrutture, il piano è volto alla razionalizzazione della viabilità esistente con modeste integrazioni di percorsi. L'attuazione del PRG PS è stata esplicitata con le norme tecniche che come previsto dall'articolato hanno effetto prevalente sui regolamenti comunali e possono essere soggette ad eventuali modifiche derivanti dall'emanazione di provvedimenti normativi statali e regionali, dall'approvazione e/o modifica di previsioni sovraordinate nonché dall'approvazione di progetti di opere pubbliche. Le Norme Tecniche d’Attuazione ai sensi dell'art. 11, comma 1 lettera b) del Regolamento Regionale n. 5 del 4 dicembre 2013, hanno disciplinato le previsioni di cui all' articolo 3, comma 4 della l.r. 11/2005 e gli indirizzi ed i parametri per la parte operativa, nonché la relativa disciplina paesaggistica in applicazione del PPR Le NTA del PRG PS (Elaborato B) sono state articolate in sei parti corrispondenti in altrettanti titoli e nello specifico: - TITOLO I - DISPOSIZIONI GENERALI; - TITOLO II - SISTEMA AMBIENTALE; - TITOLO III: SISTEMA PAESAGGISTICO; - TITOLO IV: SISTEMA ANTROPICO - TITOLO V – MODIFICAZIONI DEL SUOLO - TITOLO VI - NORME FINALI E TRANSITORIE Nella prima parte (Titolo I) relativa alle disposizioni generale le NTA hanno descritto il Campo di applicazione ed elaborati del piano (CAPO I) con riferimenti alle finalità ed obiettivi, ai Contenuti e campo di applicazione del Piano, all'articolazione del territorio in sistemi e ambiti territoriali per concludersi con l'elenco degli Elaborati costitutivi il PRG PS. Si è poi entrati nel merito delle modalità attuative (CAPO II), nel dimensionamento residenziale e produttivo, nel dimensionamento delle dotazioni minime e degli Standard del piano e nella definizione dei parametri urbanistici, edilizi ed ecologici (CAPO III) per concludersi con la classificazione degli interventi (CAPO IV), con la gestione del PRG nella fase di valutazione ambientale strategica (CAPO V) e con la descrizione degli strumenti per la gestione del piano stesso (CAPO VI). Nella seconda parte siamo entrati nel merito del sistema ambientale (TITOLO II),

90 e dopo aver definito le finalità (Capo I) ovvero gli obietti e gli indirizzi da perseguire all'interno del sistema siamo entrati nel merito delle Unità di Paesaggio del PTCP di Terni (CAPO II) approfondendo ogni UDP con apposite Schede normative. Siamo poi entrati nello specifico del Sistema delle Componenti Naturali definendo e disciplinando i Siti di interesse naturalistico e aree ad elevata diversità floristico vegetazionale, le Aree di interesse faunistico venatorio e aspetti faunistici e la Rete Ecologica Regionale (Capo II). Abbiamo poi approfondito il subsistema rischio terrioriale ed ambientale (CAPO III) con la disciplina del dissesto idrogeologico (Aree a rischio e pericolosità per frana, Aree a rischio e pericolosità per inondabilità e le aree a Vincolo idrogeologico (R.D.L. 3267/23). Siamo poi passati alla vulnerabilità degli acquiferi sotterranei (Aree a diversa vulnerabilità degli acquiferi, aree di salvaguardia delle captazioni idropotabili, Aree di protezione delle acque minerali) per concludere con la sezione dedicata al rischio sismico dove abbiamo puntualizzato la La Classificazione sismica e specificato gli studi della Microzonazione sismica.

Nella terza parte (TITOLO III) abbiamo disciplinato il sistema paesaggistico e dopo la descrizione degli obittivi ed indirizzi siamo entrati nel merito dei paesaggi locali del PPR (CAPO II) e poi abbiamo disciplinato il subsistema beni paesaggistici e culturali CAPO III. Nella prima sezione abbiamo approfondito le aree paesaggisticamente rilevanti ovvero le Aree tutelate per legge, le Aree di rispetto dei corsi d’acqua e dei laghi (art. 142, comma 1, lett. c) D.Lgs. 42/04 e s.m.i.) e gli Usi civici (art. 142, comma 1, lett. h) D.Lgs. 42/04 e s.m.i.). Nella seconda sezione abbiamo siamo entrati nel merito dei beni culturali (Patrimonio culturale e guida agli interventi, Insediamenti di valore storico culturale, Aree di interesse storico archeologico e paleontologico e Rinvenimento di reperti e siti archeologici. La terza sezione ha riguardato gli insediamenti di valore storico culturale, i Centri e nuclei storici, le aree per la protezione dei centri storici e i Beni culturali sparsi nel territorio ai sensi della LR 11/2005. La quarta sezione è stata quella relativa alle infrastrutture e aree di interesse paesaggistico e storico testimoniale (Viabilità storica principale e viabilità storica minore, Viabilità panoramica e aree di risanamento ambientale e valorizzazione. Infine nell'ultima sezione (quinta) siamo entrati nel merito dei temi della riqualificazione paesaggistica, ecologica e ambientale attraverso la disciplina sui Siti e/o detrattori paesaggistici, gli Insediamenti produttivi, gli impianti a rete interrati ed aerei, l'inquinamento luminoso e i depuratori. Il TITOLO IV è stato quello relativo al SISTEMA ANTROPICO che abbiamo articolato nel – SUBSISTEMA DELLO SPAZIO RURALE (CAPO I); – SUBSISTEMA INSEDIATIVO – SPAZIO URBANO (CAPO II); – SUBSISTEMA DELLE INFRASTRUTTURE (CAPO III);

91 SEZIONE I - NORME GENERALI, Disciplina dell’attività agricola, Disciplina dell’attività edilizia nello Spazio rurale, Destinazioni d’uso dei fabbricati e delle aree di pertinenza, Disposizioni sui Fabbricati, Disciplina degli interventi di tutela e valorizzazione, Opere ammesse nello Spazio rurale, Depositi materiali e attività speciali, Impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. SEZIONE II – NORME SPECIFICHE DI ZONA, Aree boscate – E0, Ambiti di salvaguardia paesaggistico ambientale –E1, Aree agricole semplici –E2, Ambiti agricoli con insediato sparso a morfologia lineare o aggregata – E3, Zone agricole utilizzabili per nuovi insediamenti – E4, Aree di pertinenza, Allevamenti zootecnici, Tabelle riepilogative parametri urbanistici ed ecologici dello spazio rurale. CAPO II – SUBSISTEMA INSEDIATIVO – SPAZIO URBANO, SEZIONE I - NORME GENERALI, Finalità generali e componenti, Articolazione del Sistema insediativo. SEZIONE II - AMBITI TERRITORIALI DELLE FRAZIONI, Definizione degli ambiti territoriali delle frazioni: Montecastrilli; Casteltodino; Quadrelli; Collesecco; Farnetta; Castel dell'Aquila; Castel dell’Aquila (Forte Cesare); 93 SEZIONE III : AMBITI URBANI E PER INSEDIAMENTI PRODUTTIVI (MACROAREE) Definizione degli ambiti urbani o macroare, Definizione delle macrozone. SEZIONE IV - NORME SPECIFICHE DI ZONA, Macrozona n. 1 - Ambito di tutela e conservazione dei centri e nuclei storici. Macrozona n. 2 - Ambiti urbani consolidati. Macrozona n. 3 - Ambiti di trasformazione. Macrozone n. 4 - Ambiti per gli insediamenti produttivi. Macrozone: n. 5 - Ambiti per i servizi ed aree di interesse generale. Macrozone n. 6 - Ambiti periurbani di salvaguardia. CAPO III – SUBSISTEMA DELLE INFRASTRUTTURE, SEZIONE I - DEFINIZIONE E NORME GENERALI, Definizione e classificazione, Disciplina delle infrastrutture viarie territoriali, Misure di mitigazione ambientale ed acustica. SEZIONE II - INFRASTRUTTURE LINEARI, Viabilità d’accesso, Strade di attraversamento, Strade di penetrazione, Strade locali e viabilità minore, Fasce di rispetto strade SEZIONE III - INFRASTRUTTURE PUNTUALI E CENTRI ABITATI , Nodi di interscambio, Incroci e rotatorie, Parcheggi, Fermate autolinee, Piazze e luoghi centrali, Delimitazione centri abitati e disposizioni varie. SEZIONE IV: INFRASTRUTTURE ENERGETICHE E TELEMATICHE, Definizione e indirizzi, Porte d’accesso e reti telematiche, Impiantisti energetici (di iniziativa pubblica e/o privata), Elettrodotti e fasce di rispetto, Individuazioni aree sensibili ai sensi dell’art. 4 della L.R. n. 9/1992). TITOLO VII – MODIFICAZIONI DEL SUOLO CAPO I – DISPOSIZIONI GENERALI , Disposizioni di carattere generale CAPO II - DISPOSIZIONI PARTICOLARI, Modificazioni del suolo per interventi edilizi al PRG di Montecastrilli.Modificazioni del suolo per bonifica agraria , Modificazioni del suolo per la realizzazione di opere di sostegno e consolidamento, Disposizioni relative ai materiali di risulta.

92 TITOLO VIII - NORME FINALI E TRANSITORIE CAPO I - NORME VARIE E FINALI Aree per la protezione civile, Destinazioni in contrasto con le previsioni di piano, Provvedimenti normativi con effetto prevalente , Effetto prevalente delle prescrizioni di carattere geologico, Varianti conseguenti all’emanazione di nuove leggi e regolamenti, Deroghe; CAPO II - NORME TRANSITORIE, Prevalenza delle indicazioni cartografiche e numeriche, Misure di salvaguardia fino all’adozione parte operativa, Misure di salvaguardia piani attuativi, Titoli abilitativi precedenti all’adozione del PRG - Costruzioni iniziate Per quanto riguarda gli elaborati del PRG parte strutturale abbiamo redatto quattro tavole una per sistema e precisamente: Tav. 1. “Sistema ambientale”- scala 1/10.000; Tav. 2. “Sistema Paesaggistico e beni culturali - scala 1/10.000: Tav. 3. “Sistema antropico e spazio rurale - scala 1/10.000: Tav. 4. “Carta delle idoneità territoriali” – scala 1/10.000; le singole zone hanno trovato localizzazione fondiaria negli elaborati grafici in sintesi nelle tabelle che segue sono identificate le diverse destinazioni previste nella nelle tavole del PRG PS.

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10.2 LA PARTE OPERATIVA DEL PRG L'attuazione del PRG PO è stata esplicitata con le norme tecniche che come previsto dall'articolato hanno effetto prevalente sui regolamenti comunali e possono essere soggette ad eventuali modifiche derivanti dall'emanazione di provvedimenti normativi statali e regionali, dall'approvazione e/o modifica di previsioni sovraordinate nonché dall'approvazione di progetti di opere pubbliche. Le Norme Tecniche d’Attuazione sono state strutturate in cinque parti corrispondenti in altrettanti titoli e nello specifico: - TITOLO I - DISPOSIZIONI GENERALI; - TITOLO II - DISPOSIZIONI PER GLI AMBITI DI ZONA; - TITOLO III: INFRASTRUTTURE PER LA MOBILITÀ; - TITOLO IV: SISTEMA AMBIENTALE E PAESAGGISTICO - TITOLO V: DISPOSIZIONI FINALI E TRANSITORIE Alle Norme tecniche sono state allegati la GUIDA AGLI INTERVENTI con il REPERTORIO DEI TIPI RICORRENTI DELL'EDILIZIA TRADIZIONALE di cui al D.G.R. n. 420/2007 e le SCHEDE D'AMBITO. Nella prima parte relativa alle disposizioni generale le NTA hanno descritto: 1) il CAMPO DI APPLICAZIONE e gli ELABORATI DEL PIANO (CAPO I) definindo: Finalità ed obiettivi; Contenuti prescrittivi e campo di applicazione del Piano; Elementi costitutivi il PRG parte operativa; Attuazione del Piano; Macroaree, ambiti di zona e comparti; Componenti delle zone agricole utilizzabili per nuovi insediamenti; Quote premiali nell’attuazione degli Ambiti

94 2) i PARAMETRI URBANISTICI ED ECOLOGICI (CAPO II): I parametri urbanistici. edilizi ed ecologici; Modalità e categorie d’intervento; Applicazione dei parametri urbanistici ed ecologici; Utilizzazione dei parametri urbanistici, edilizi ed ecologici; Altezza minima dei piani abitati e altezza massima degli edifici; Altezza minima dei piani abitati; Lotto minimo di intervento e Unità minima di intervento; Aree di pertinenza dei fabbricati; Destinazione d’uso dei fabbricati; Oggetti edilizi. Nella seconda parte le NTA sono entrate nel merito delle DISPOSIZIONI PER GLI AMBITI DI ZONA e hanno normato: 1) le DISPOSIZIONI GENERALI (CAPO I) descrivendo le Situazioni insediative del RR 7/2010 rispetto alle Zone territoriali omogenee del DM 1444/68 e tenendo presente le macrozone definite del PRG parte strutturale: - Macrozone 1 (ambiti degli insediamenti storici); - Macrozone 2 (ambiti urbani consolidati; - Macrozone 3 (ambiti di trasformazione); - Macrozone 4 (ambiti produttivi); - Macorzone 5 (ambiti di interesse generale – dotazioni territoriali e funzionali); - Macrozone 6 (ambiti ecologici di conservazione e salvaguardia). 2) gli AMBITI DEGLI INSEDIAMENTI STORICI (CAPO II): Norme generali; Ambiti di zona di tipo A; Articolazione degli ambiti di zona A; Destinazioni d’uso e standard; Attuazione del piano all’interno degli ambiti di zona A; Normative tecniche e guida agli interventi negli ambiti di zona A; Categorie d’intervento; Verde e spazi liberi negli ambiti di zona; Parametri urbanistici ed ecologici; 3) AMBITI URBANI CONSOLIDATI (CAPO III): Definizioni e norme generali; Ambiti di zona B0 - Tessuti recenti prevalentemente residenziali consolidati; Ambiti di zona di tipo B - Tessuti recenti prevalentemente residenziali; Articolazione degli ambiti di zona B; Ambiti di zona AR di riqualificazione urbana; Parametri urbanistici ed ecologici negli ambiti di zona B; 4) AMBITI DI TRASFORMAZIONE PREVALENTEMENTE RESIDENZIALI (CAPO IV): Definizioni e norme generali; Ambiti di zona di tipo C - Nuovi insediamenti prevalentemente residenziali; Piani attuativi e standard; Articolazione degli ambiti di zona C; Ambiti di zona PEEP e per l'edilizia residenziale sociale (ERS); Parametri urbanistici ed ecologici negli ambiti di zona C 5) AMBITI PER GLI INSEDIAMENTI PRODUTTIVI (CAPO V): Definizioni e articolazione; Destinazioni d’uso negli ambiti di zona D; Piani attuativi e standard; Norme di ricomposizione paesaggistica; Ambiti di zona D1(tessuti recenti prevalentemente produttivi industriali e artigianali); Ambiti di zona D2 (tessuti recenti per attività commerciali, direzionali e servizi); Ambiti di zona D3 (tessuti recenti per attività turistiche e culturali); Ambiti di zona D4(aree ad attuazione indiretta per attività produttive industriali e artigianali); Ambiti di zona D5(aree ad attuazione indiretta per attività commerciali, direzionale e servizi); Ambiti di zona D6 (aree ad attuazione indiretta per attività turistiche e culturali); Ambito di Zona D6 a Progetto Speciale Forte Cesare; Ambiti per attività estrattiva D7; Ambiti di zona D0 di recupero produttivo (Siti e/o detrattori paesaggistici); Parametri urbanistici ed ecologici negli ambiti di zona D; 6) AMBITI DI INTERESSE GENERALE – DOTAZIONI TERRITORIALI E FUNZIONALI (CAPO VI): Definizioni e norme generali; Piani attuativi; Ambiti di zona F1 – attrezzature di interesse comunale e sovracomunale; Ambiti di zona F2 – ambiti per impianti tecnologici; Ambiti di zona F3 - cimiteri; Ambiti di zona F4 – ambiti da utilizzare per la protezione civile; Ambiti di zona F5 Parcheggi pubblici; Ambiti di zona F0 verde pubblico e attrezzature per lo sport ed il tempo libero; Servizi alla popolazione e piano comunale dei servizi (P.C.S.); Parametri urbanistici ed ecologici negli ambiti di zona F; 7) AMBITI ECOLOGICI DI CONSERVAZIONE E SALVAGUARDIA (CAPO VII): Definizioni e norme generali; Ambiti di zona E0 Aree Boscate; Ambiti di zona E1 Aree agricole

95 periurbane; Ambiti di zona E2 Verde privato con valenza ambientale ed ecologica; Insediato sparso a morfologia lineare o aggregata – E3; Parametri urbanistici ed ecologici; Nella terza parte le NTA hanno normato e definito le INFRASTRUTTURE PER LA MOBILITÀ: Definizione, articolazione, delimitazioni centri abitati e fasce di rispetto strade; Viabilità pubblica; Viabilità privata e Viali; Piazze, incroci e rotatorie; Parcheggi pubblici e privati; Piste ciclabili, percorsi e sentieri; La ferrovia e la stazione; Sistema di trasporto pubblico: Aree di sosta Autolinee. Nella quarta parte le NTA hanno sono entrate nel merito del SISTEMA AMBIENTALE E PAESAGGISTICO definendo e disciplinando: Microzonazione sismica; Individuazioni aree sensibili ai sensi dell’art. 4 della L.R. n. 9/1992; Patrimonio paesaggistico di cui alla D.Lgs. n. 42/2004; Barriere architettoniche; Rinvenimento di reperti e siti archeologici Infine a quinta e ultima parte le NTA ha rigurdato le DISPOSIZIONI FINALI E TRANSITORIE in cuin sono state date le indicazioni per: Destinazioni in contrasto con le previsioni di piano; Provvedimenti normativi con effetto prevalente; Varianti conseguenti all’emanazione di nuove leggi e regolamenti; Misure di salvaguardia; Permessi a costruire precedenti all'adozione del PRG - Costruzioni iniziate. Per quanto riguarda gli elaborati le singole zone hanno trovato localizzazione fondiaria negli elaborati grafici in sintesi nella tabella che segue sono identificate le diverse destinazioni previste nella variante generale

Il PRG di Montecastrilli, non prevede un aumento di capacità edificatoria complessiva ai fini residenziali in quanto la variazione e la ridistribuzione delle zone di complemento e delle zone di espansione è minima. Minime sono le differenze in aumento di consumo di suolo previste.

96 La variante generale al P.R.G. è sostanzialmente un piano di tipo conservativo che punta alla riqualificazione e al consolidamento del tessuto edilizio esistente. Sono state previste delle trasformazioni limitate del vecchio piano, le nuove previsioni sono state ricavate a ridosso dei centri abitati, ed in parte sono state compensate con la eliminazione di altre aree non utilizzate. Tutto questo contribuisce ad una razionalizzazione della volumetria a disposizione e di quella realizzabile mirata ed efficace rispetto alle esigenze di tutela che persegue il P.R.G.. Rispetto alle aree SIC presenti sul territorio la variante generale al PRG ha evitato qualsiasi previsione all’interno delle stesse. Unico intervento significativo, anche se posto al di fuori del perimetro SIC dei Monti Amerini è la previsione di aree produttive di tipo turistico ricettivo nell’area in località “Forte Cesare”. In questo caso esiste sia aumento di volumetria edificabile sia di consumo di suolo. Al fine di facilitare la lettura delle nuove previsioni di piano, di seguito, suddivise per frazioni si sono predisposte delle schede in cui si sono descritte le fondamentali e significative previsioni.

97 10.3 DESCRIZIONE DELLE PREVISIONI NELLE SINGOLE FRAZIONI SCHEDA N. 01 “Montecastrilli”

1. ELEMENTI DI IDENTIFICAZIONE TITOLO DELLA PREVISIONE “Previsioni varie” Le previsioni della variante per quanto riguarda l’area in questione si prefiggono quanto segue. 1. Sistemazione della Viabilità di penetrazione, di attestamento e dei nodi di interscambio (incroci e/o rotatorie ed aree a parcheggio). 2. Previsione della Viabilità alternativa piste ciclabile e percorsi pedonali: Il PRG perseguirà l’obiettivo di definire una rete di collegamenti pedonali attualmente quasi inesistenti, al fine di collegare le varie zone del centro e le principali aree di interesse generale (Servizi pubblici, aree verdi, luoghi centrali, ecc…). Saranno quindi previsti marciapiedi lungo le strade principali, piste ciclabili ove possibile, per riconnettere il centro storico alle aree verdi e alla piazza del municipio. 3. Recupero e rivitalizzazione del centro storico di Montecastrilli: Attualmente il centro storico e le aree adiacenti, sono in parte disconnesse rispetto al tessuto urbano; in questo contesto l’obiettivo da raggiungere, oltre a quello del recupero o del restauro degli edifici, è soprattutto quello della rivitalizzazione del centro, incentivando la permanenza dei residenti all’interno delle abitazioni, il mantenimento delle attività economiche e la creazione di nuove attività economiche, commerciali e artigianali. 4. Ripensare la forma urbana del centro abitato attraverso la sua riqualificazione e al completamento dei nuovi insediamenti. Negli ultimi trent’anni il centro abitato si è esteso lungo l’asse della strada provinciale, molte delle previsioni del primo PdF a carattere residenziale e artigianale sono state attuate, creando zone urbane con diverse caratteristiche e funzioni. Uno dei temi che il PRG pone al centro dell’attenzione è la loro riqualificazione. Il PRG perseguirà una rinnovata organizzazione dell'assetto urbano attraverso le seguenti azioni: a) l'individuazione e la definizione per ciascun zona di “luoghi centrali”, caratterizzati per configurazione spaziale e funzioni; b) La definizione dei margini e la ricucitura dei tessuti attraverso interventi di sostituzione e completamento; c) favorire una migliore qualità e sostenibilità degli insediamenti edilizi attraverso un aumento della permeabilità dei suoli urbani e del verde (verde privato, orti giardini ecc…); d) qualificare ed attrezzare gli spazi pubblici; e) integrare i servizi pubblici e privati per garantire un sufficiente livello di autonomia delle singole aree; f) prevedere e potenziare nuove aree verdi e sportive; g) verificare l'individuazione di zone di completamento edilizio. 5. Nuovi insediamenti e zone d’espansione. Alcune delle zone d’espansione previste dal PdF e dal vigente PRG sono in parte rimaste inattuate, altre sono state oggetto di lottizzazioni approvate e in corso di realizzazione. Obiettivo del PRG NON sarà quello di localizzare nuove aree ma razionalizzare le suddette aree all’interno dei perimetri che l’espansione reale del tessuto urbano ha già definito e/o che il PRG vigente ha in qualche modo sancito. 6. Migliorare e potenziare la sostenibilità sociale e la vivibilità del centro abitato di Montecastrilli. Il PRG per raggiungere tale obiettivo prevede adeguate aree e attrezzature di servizio dimensionate secondo gli standard di legge applicando i parametri definiti dal R.R. n. 7/2010 e prevedendo apposite zone destinate a: e) Aree per attrezzature di interesse comunali e sovracomunale; f) Aree pubbliche al servizio di insediamenti residenziali privilegiando la creazione di verde pubblico, piazze e aree attrezzate per il gioco dei bambini e per gli anziani; g) Aree al servizio di insediamenti direzionali, produttivi, turistico-residenziali e turistico - produttivi. h) Valorizzare e potenziare l’area di Campo la Fiera dove si svolge la tradizionale manifestazione fieristica di Montecastrilli; 7. Interventi di recupero, riuso, e valorizzazione di contenitori dismessi o con funzione inadeguate. 8. Recupero e restauro della Chiesa romanica di San Lorenzo in Nifilis. Adeguato restauro dell’antica chiesa romanica e valorizzazione e riqualificazione del complesso rurale adiacente. È stata individuata un adegauta area di rispetto per salvaguardare il contesto paesaggistico. NUCLEI PER INSEDIAMENTI PRODUTTIVI 9. Insediamenti produttivi, commerciali, direzionali, turistici e artigianali di località Piagge. Il PRG vigente individua aree e zone per attività commerciali e per piccole attività di artigianato di cui

98 molte inattuale. il PRG verifica tali previsioni ridefinendo la loro natura e la loro localizzazione all’interno del centro abitato, con i seguenti obiettivi: a) porre maggiore attenzione alle piccole attività commerciali, piccoli negozi e laboratori artigiani, soprattutto nel centro storico; b) migliorare e potenziare la ricettività; c) redigere una normativa flessibile che possa consentire un uso diversificato degli immobili anche a fine direzionale, didattico, culturale, favorendo il riuso dei contenitori esistenti all’interno del centro urbano; d) incentivare forme alternative di insediamenti produttivi, quali piccole aree ad uso artigianale miste a residenza all’interno del centro abitato e con esso compatibili. 10. Cava dismessa di Podere Fontana. L’obiettivo del PRG su questo tema, sarà quello di riambientare in maniera compatibile con il paesaggio ed i vincoli urbanistici la cava esistente, prevedendo il completamento del piano di coltivazione vigente. 11. Potenziamento del Centro di servizi per le attività artigianali e per il consolidamento delle attività fieristiche e espositive. INTERVENTI PARTICOLARI SULLO SPAZIO RURALE Per quanto rigurda lo Spazio rurale non sono stati previsti obiettivi specifici per frazione geografica, e si rimanda a quelli generali per sistema; sono stati però indicati alcuni obiettivi relativi al territorio delle singole frazioni geografiche che rispondendo ad alcune delle esigenze e dei problemi che erano emersi nella fase di ascolto del territorio, in questa sede segnaliamo: 11. Cappella di Sant’Egidio. Valorizzazione dell’area di Sant’Egidio che si trova in adiacenza dell’ambito urbano pianificato dal PRG vigente con specifica previsione di una zona di interesse generale legata al culto che consenta anche la realizzazione di un piccolo campanile come richiesto dai devoti e dal comitato dei festeggiamenti del santo. 12. Nucleo residenziale rurale di Merolfo – Castelfranco, prendere atto dell’insediamento lineare che si è venuto a creare lungo l’asse della strada comunale di Merolfo a partire da Poggio Castelfranco fino a località il Canto, proponendo un ambito per la residenza rurale finalizzato alla riqualificazione paesaggistica, al mantenimento, miglioramento e riqualificazione dell’assetto funzionale e morfologico dell’insediamento esistente. Le nuove previsioni di piano sono visibili nello stralcio di cartografia riportato di seguito dal quale si evince che rispetto al piano vigente non si operano trasformazioni particolarmente incidenti. Le aree di nuova previsione sono state reperite in gran parte all’interno della zonizzazione in atto, organizzandole per soddisfare standard minimi prevalentemente senza consumo di suolo. Sono previste nuove zone edificabili in maniera molto limitata e per le zone B si prende atto delle edificazioni già esistenti. Le zone produttive non subiscono trasformazioni significative.

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101 SCHEDA N. 02 “Casteltodino”

1. ELEMENTI DI IDENTIFICAZIONE TITOLO DELLA PREVISIONE “Previsioni varie” Le previsioni della variante per quanto riguarda l’area in questione si prefiggono quanto segue. 1.Riqualificazione e valorizzazione del centro storico di Casteltodino. Recuperare, risanare e riqualificare il nucleo abitato storico. 2. Recupero del centro abitato di Casteltodino e riqualificazione delle zone di espansione. Le nuove zone di espansione di Casteltodino, nate in ampliamento al centro antico lungo l’asse delle strade, mancano di un adeguato luogo di aggregazione, sono sprovviste di marciapiedi e necessitano di previsioni urbanistiche di “connessione” tra le singole parti e con il centro storico. Il PRG attraverso una adeguata previsione urbanistica e normativa di dettaglio prevede: - Recupero e potenziamento delle funzioni dell’area comprendente il verde pubblico, la chiesa, l’ufficio postale con l’individuazione di adeguate aree a parcheggio; - La creazione di marciapiedi lungo le vie principali di attraversamento del centro, compatibilmente con i luoghi; lo studio di una viabilità pedonale di connessione tra centro storico e le zone adiacenti; - definizione urbana e delle lottizzazioni realizzate in tutto o in parte, in attuazione delle previsioni del precedente PdF e del PRG vigente ; - Riqualificazione e individuazione di funzioni alternative, anche a fini sociali e ricreativi, del complesso sportivo dei campi da tennis; 3. Recupero, valorizzazione e rifunzionalizzazione del palazzo Massa 4. Sistemazione della Viabilità di attraversamento: variante esterna alla Frazione di Casteltodino, variante sud – 2° soluzione”, progetto trasmesso alla Provincia di Terni ai fini dell’approvazione. Le nuove previsioni di piano sono visibili nello stralcio di cartografia riportato di seguito. Le aree di nuova previsione (E3 e C2) sono state reperite a margine della macroarea di PRG vigente. Visti gli indici di utilizzazione territoriale previsti modesto è l’incremento di cubatura. Per le zone B nel nuovo PRG si è preso atto delle edificazioni già esistenti.

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103 SCHEDA N. 03 “Collesecco”

1. ELEMENTI DI IDENTIFICAZIONE TITOLO DELLA PREVISIONE “Previsioni varie” Le previsioni della variante per quanto riguarda l’area in questione si prefiggono quanto segue. 1. Rompere l’isolamento e la marginalizzazione del territorio favorendo un nuovo sviluppo che punti sull’agricoltura locale e sul turismo. La risorsa ambiente e la risorsa storica sono punti di forza di questa frazione; l’obiettivo principale del PRG non può che essere quello di uno sviluppo della frazione collegata con il prodotto ambiente sia per gli aspetti naturali che per quelli storico-culturali. Salvaguardando e migliorando il territorio, valorizzando i prodotti locali e sviluppando la rete già esistente di itinerari turistici e trakking. 2. Riqualificazione e valorizzazione del centro storico di Collesecco. Obiettivo del PRG è il recupero e la riqualificazione del castello storico (abitazioni, viabilità interna, palazzi, mura ecc) rispettando i caratteri stilistici e garantendo la valorizzazione, la tutela e la riqualificazione degli aspetti storici, architettonici ed artistici presenti. Incentivare l’introduzione di attività artigianali, commerciali e di servizio compatibili con la residenza, oltre ad attività di carattere ricettivo extralberghiero. Individuare un contenitore da adibire a spazio per attività sociali ed aggregative, oltre che per mostre ed esposizione di prodotti tipici 3. Connessione delle zone di recente espansione. Il PRG come anche indicato dagli strumenti sovraordinati prevede indicazioni e previsioni specifiche al fine di collegare e connettere le varie zone di espansione già realizzate evitando la frammentazione edilizia del paesaggio e lo sviluppo lineare lungo gli assi stradali. NON saranno previste nuove espansioni residenziali. 4. Area polifunzionale. Emersa la necessità di individuare un’area che adempia a più funzioni sociali , il PRG prevede l’individuazione di un’ area dove collocare strutture mobili e temporanee per allestire piccole mostre, organizzare feste, sagre ed incontri, legati alla valorizzazione del territorio e dei prodotti tipici locali. 5. Spazio a verde pubblico con attrezzature per bambini. Nella parte immediatamente esterna al nucleo del Castello, è individuata un’area da destinare a verde pubblico attrezzato, per consentire l’incontro e lo svago agli abitanti e soprattutto a bambini ed adolescenti, tramite istallazione ed utilizzo di giochi. 6. Cava di Collesecco. L’obiettivo del PRG su questo tema, è quello di riambientare in maniera compatibile con il paesaggio ed i vincoli urbanistici la cava esistente, prevedendo il completamento del piano di coltivazione vigente. Le nuove previsioni di piano sono visibili nello stralcio di cartografia riportato di seguito dal quale si evince che rispetto al piano vigente non si operano trasformazioni con consumo di suolo. Le aree di nuova previsione sono state reperite all’interno della zonizzazione in atto. Per le zone B si prende atto delle edificazioni già esistenti.

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105 SCHEDA N. 04 “Quadrelli e stazione di Montecastrilli”

1. ELEMENTI DI IDENTIFICAZIONE TITOLO DELLA PREVISIONE “Previsioni varie” Le previsioni della variante per quanto riguarda l’area in questione si prefiggono quanto segue. 1. Sistemazione della Viabilità di accesso, di penetrazione, di attestamento e dei nodi di interscambio (incroci e/o rotatorie ed aree a parcheggio), in particolare del nodo di interscambio della Stazione dove sono presenti lo svincolo della E45, l’incrocio con la strada Tiberina e la stazione ferroviaria della Centrale Umbra). 2. Previsione della Viabilità alternativa piste ciclabili e percorsi pedonali: Il PRG persegue l’obiettivo di definire una rete di collegamenti pedonali attualmente quasi inesistenti, al fine di collegare le varie zone del centro e le principali aree di interesse generale (Servizi pubblici, aree verdi, luoghi centrali, ecc…). 3. Nuovi insediamenti e zone d’espansione. Alcune delle zone d’espansione previste dal PdF e dal vigente PRG sono in parte rimaste inattuate, altre sono state oggetto di lottizzazioni approvate e in corso di realizzazione. Obiettivo del PRG NON è quello di localizzare nuove aree ma razionalizzare le sudette aree all’interno dei perimetri che l’espansione reale del tessuto urbano ha già definito e/o che il PRG vigente ha in qualche modo sancito. 4. Centro storico di Quadrelli, Obiettivo del PRG è la riqualificazione del centro storico. 5. Spazio a verde pubblico con attrezzature per bambini. Nella parte immediatamente esterna al nucleo del Castello, è stata individuata un’area da destinare a verde pubblico attrezzato, per consentire l’incontro, l’aggregazione e lo svago dei bambini ed adolescenti, tramite l’istallazione ed utilizzo di giochi. 6. Per i nuclei di espansione previsti dal PdF e riconfermati dal vigente PRG il Piano Regolatore prevede una loro ridefinizione, e la realizzazione di opere di urbanizzazioni e di servizi in rete, nonché di arredo e verde urbano. NUCLEO INDUSTRIALE E ARTIGIANALE DELLA STAZIONE DI MONTECASTRILLI 7. Insediamenti produttivi, commerciali, direzionali, turistici e artigianali di località Stazione. Il PRG vigente individua aree e zone per attività commerciali e per attività di artigianato di cui alcune inattuale. Il PRG nell’ambito della frazione di Quadrelli non prevederà nuove zone artigianali ma, avrà come obiettivo principale ottimizzare e razionalizzare le aree esistenti. 8. Potenziamento degli agglomerati produttivi esistenti secondo le indicazioni della normativa specifica indicata all’art. 22 delle N. di A. del PTCP di Terni anche in relazione al potenziamento del Centro Servizi di Montecastrilli. 9. Nucleo residenziale turistico di Casanova. Per il nucleo di Casanova che ospita un Centro residenziale turistico con attività di carattere residenziale e ricettivo il PRG prende atto delle previsioni dell’attuale piano Particolareggiato. 10. Costituire una PORTA D'ACCESSO al comune nei locali della Stazione di Montecastrilli. Le nuove previsioni di piano sono visibili nello stralcio di cartografia riportato di seguito dal quale si evince che rispetto al piano vigente non si operano trasformazioni particolarmente incidenti. Le aree di nuova previsione sono state reperite in gran parte all’interno della zonizzazione in atto, organizzandole per soddisfare standard minimi prevalentemente senza consumo di suolo. Non sono previste nuove zone edificabili. Per le zone B si prende atto delle edificazioni già esistenti.

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107 SCHEDA N. 05 “Farnetta”

1. ELEMENTI DI IDENTIFICAZIONE TITOLO DELLA PREVISIONE “Previsioni varie” Le previsioni della variante per quanto riguarda l’area in questione si prefiggono quanto segue. 1. Evitare la marginalizzazione del territorio favorendo un nuovo sviluppo sostenibile che punti alle risorse del patrimonio naturale. La risorsa ambiente e la risorsa storica sono il punto di forza di questa frazione come conferma anche la motivazione del vincolo naturalistico (SIC); l’obiettivo principale del PRG non può che essere quello di favorire uno sviluppo della frazione collegata con il prodotto ambiente sia per gli aspetti naturali che per quelli storico-culturali, salvaguardando e migliorando il patrimonio boschivo, valorizzando i prodotti locali e sviluppando la rete già esistente di itinerari turistici e trakking. 2. Rilanciare il progetto La terra dell’Acqua e dei Ciclamini, con particolare riferimento alle zone naturalistiche della frazione e prevedere la realizzazione di un “parco tematico” concepito come un museo all’aperto con sentieri didattici e realizzare un centro documentazione del “quecus frainetto” e della cultura del bosco in generale. 3. Riqualificazione e valorizzazione del centro storico di Farnetta. Anche per questa frazione il PRG ha come obiettivo primario il recupero e il risanamento del nucleo storico attraverso una serie di individuazioni di dettaglio quali arredo urbano, pavimentazioni, servizi a rete, urbanizzazioni, e un piano del colore per la salvaguardia degli aspetti storici ed architettonici presenti. Per una maggiore residenzialità degli abitanti sarà incentivata l’introduzione di attività artigianali e di servizio compatibili con la residenza . 4. Viabilità di accesso al centro storico e parcheggi, per il centro storico di Farnetta in relazione alla particolare conformazione morfologica del centro e la conseguente difficoltà di accesso veicolare, il nuovo PRG deve porre attenzione alla realizzazione di aree di parcheggio a monte e a valle del centro e potenziare la strada esistente che collega la parte alta del centro abitato. 5. Area polifunzionale. Considerata la produzione di pregio dei prodotti tipici della montagna (Frutti di bosco, legname ecc) e le attività ad essa collegate, si è individuata un’area attrezzata che adempia a più funzioni quali piccole mostre, organizzazione di feste, sagre ed incontri legati alla valorizzazione e promozione del territorio. 6. Spazio a verde pubblico con attrezzature per bambini. Nella parte immediatamente esterna al nucleo del Castello, è individuata un’area da destinare a verde pubblico attrezzato, per consentire l’incontro, l’aggregazione e lo svago dei bambini ed adolescenti, tramite l’istallazione ed utilizzo di giochi. 7. Connessione delle zone di recente espansione. Il PRG come anche indicato dagli strumenti sovraordinati prevede indicazioni e previsioni specifiche al fine di collegare e connettere le varie zone di espansione già realizzate evitando la frammentazione edilizia del paesaggio e lo sviluppo lineare lungo gli assi stradali. NON saranno previste nuove espansioni residenziali. Le nuove previsioni di piano sono visibili nello stralcio di cartografia riportato di seguito dal quale si evince che rispetto al piano vigente non si operano trasformazioni particolarmente incidenti. Le aree di nuova previsione (B0 e E3) sono state individuate in continuità con la macroarea del PRG vigente. Altre sono state reperite all’interno della zonizzazione in atto, organizzandole per soddisfare standard minimi prevalentemente senza consumo di suolo. Non sono previsti incrementi significativi di cubature edificabili, infatti per le zone B0 si prende atto delle edificazioni già esistenti.

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109 SCHEDA N. 06 “Castel dell’Aquila”

1. ELEMENTI DI IDENTIFICAZIONE TITOLO DELLA PREVISIONE “Previsioni varie” Le previsioni della variante per quanto riguarda l’area in questione si prefiggono quanto segue. 1. Riqualificazione e valorizzazione del centro storico di Castel dell’Aquila. 2. Recupero del centro abitato di Castel dell’Aquila e riqualificazione delle zone di espansione. Le nuove zone di espansione di Castel dell’Aquila, nate in ampliamento al centro antico lungo l’asse delle strade, mancano di un adeguato luogo di aggregazione, sono sprovviste di marciapiedi e necessitano di previsioni urbanistiche di “connessione” tra le singole parti e con il centro storico. Il PRG attraverso una adeguata previsione urbanistica e normativa di dettaglio prevede: - Recupero e potenziamento delle funzioni dell’area comprendente il verde pubblico, la chiesa, l’ufficio postale con l’individuazione di adeguate aree a parcheggio; - La creazione di marciapiedi lungo le vie principali di attraversamento del centro compatibilmente con i luoghi, lo studio di una viabilità pedonale di connessione tra centro storico e le zone adiacenti; - definizione urbana e delle lottizzazioni realizzate in tutto o in parte in attuazione delle previsioni del precedente PdF e del PRG vigente ; - Riqualificazione e individuazione di funzioni alternative, anche a fini sociali e ricreative, del complesso sportivo; 3. Valorizzazione e potenziamento del museo della civiltà contadina: (centro di Documentazione, formazione, educazione e ricerca sulla cultura contadina, Museo-laboratorio sulle attività agricole e gli usi civici, centro di documentazione sulla via Amerina e il corridoio bizantino) con particolare riferimento all’utenza scolastica. Il PRG prevede la possibilità di ampliamento delle aree e dei servizi attualmente destinati a funzioni sociali, con particolare attenzione al giardino annesso. 4. il completamento del sistema ciclabile e sentieristico integrato con le nuove previsioni del PRG e le proposte agenti nel P.I.T. (Progetto “Rio Grande”), ampliato con il Progetto Generale curato dalla Regione Umbria; 5. Previsione di nuova viabilità: previsione della strada di collegamento tra il campo sportivo, l'area della palestra e via don Vincenzo Luchetti. Le nuove previsioni di piano sono visibili nello stralcio di cartografia riportato di seguito. Non esistono nuove aree di espanzione residenziale e nuove aree destinate alle attività produttive. Alcune aree di nuova previsione sono state reperite all’interno della zonizzazione in atto. Le previsioni maggiormente significative sono quelle relative alla nuova viabilita (negli stralci di PRG riportati di seguito sono segnalate con delle frecce le porzioni di territorio interessate dalle nuove previsioni).

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111 SCHEDA N. 07 “Forte Cesare”

1. ELEMENTI DI IDENTIFICAZIONE TITOLO DELLA PREVISIONE “Realizzazione di attrezzature ricettive per il turismo” Tra le previsioni della variante al PRG è inserita la Realizzazione di un insediamento turistico- alberghiero in località Forte Cesare, per cui è stata presentata una proposta sotto forma di progetto preliminare in variante al PRG del Comune di Montecastrilli che prevede la valorizzazione turistica dell’intera tenuta agraria di Forte Cesare con la previsione della totale ristrutturazione e rivalutazione dell’area circostante, con la trasformazione del Palazzo in una struttura di ricezione alberghiera e un centro benessere, la realizzazione di campi da golf e di tutte le infrastrutture ad esso collegate, ma soprattutto la realizzazione di numerose unità turistico-ricettive aggregate in piccoli borghi, caratterizzati nell'architettura dallo stile dei casali di campagna tipici del luogo. L’area interessata all’intervento interessa una superficie complessiva di circa 200 ettari. La variante al PRG prevede: 1. Restauro del palazzo-fortezza di Forte Cesare 2. Progetto di riqualificazione della tenuta di Forte Cesare a uso turistico ricettivo Il PRG parte strutturale ha perimetrato l’ambito della tenuta secondo il criterio identitario della proprietà storica, e rimanda a uno specifico piano particolareggiato attuativo d’iniziativa privata lo studio di un progetto di riqualificazione ambientale e paesaggistica dell’area e la previsione delle nuove strutture da destinare a fini turistico ricettivi nell'area del complesso di Forte Cesare secondo i seguenti parametri: - Recuperare gli antichi casali esistenti censiti ai sensi dell’art. 33 della L.R. n. 11/2005 secondo la disciplina degli interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente prevista dal Repertorio dei tipi e degli elementi ricorrenti nell'edilizia tradizionale di cui al R.R. n. 420/2007; - recuperare tutti gli altri fabbricati esistenti anche con interventi di ristrutturazione edilizia e urbanistica con cambio di destinazione d’uso dall’attuale di tipo produttivo-rurale a quello turistico ricettivo; - realizzazione di nuova volumetria e interventi edilizi evitando la concentrazione in unico punto ma localizzando gli interventi nuovi in specifici borghi rurali posti possibilmente nei fondovalle e/o in prossimità dei siti storici dei casali. - Individuazione delle aree boscate e degli ambiti sensibili da un punto di vista naturalistico ambientale con divieto di edificabilità all’interno dei boschi, sui crinali, nei punti panoramici e comunque nel rispetto dei coni visuali; - Realizzare uno studio delle infrastrutture necessarie per supportare il nuovo carico abitativo, in particolare strade (non solo interne alla lottizzazione ma anche la viabilità di accesso), l’approvvigionamento idrico tramite nuovo acquedotto, infrastrutture a rete energetiche, impianti di depurazione, smaltimento rifiuti, ecc.., anche in relazione al fabbisogno necessario al prospettato campo da golf. 3. Recupero e risanamento ambientale

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Montecastrilli lì 07 gennaio 2014

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