Periodico Trimestrale Della Banca Carige S.P.A. Genova - Italia - N

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Periodico Trimestrale Della Banca Carige S.P.A. Genova - Italia - N la Casana Periodico trimestrale della Banca Carige S.p.A. Genova - Italia - n. 4 ottobre-dicembre 2013 - anno LV Tariffa regime libero: Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - 70% - DCB Genova - Tassa pagata / Taxe perçue la Casana n.4 ottobre-dicembre 2013 Direttore responsabile Antonello Amato Redazione e segreteria Stefano Pitto Realizzazione e stampa Arti Grafiche Amilcare Pizzi S.p.A. Cinisello Balsamo (Milano) Progetto grafico Giacomo Merli, Silvana Editoriale Impaginazione Robert Emile Huen In copertina Foto: Giulia Corciolani, Genova. Referenze fotografiche Bologna Mario Vianelli (pagg. 38, 39, 40 in alto) Cervia Archivio fotografico Parco della Salina di Cervia (pagg. 46-49) Le opinioni espresse negli articoli appartengono ai singoli autori Finale Ligure (Savona) dei quali si intende rispettare la piena libertà di giudizio. Giuliano Fenocchio (pag. 56) La collaborazione alla rivista avviene solo per invito. La riproduzione totale o parziale degli articoli non è vietata Firenze purché siano citati la fonte e gli autori. Per comunicazioni relative al cambio d’indirizzo o comunque al recapito della rivista si prega Archivio Scala (pagg. 16, 28, 29, 30, 31, 32, 33 in alto) di allegare il cartoncino anagrafico. Genova Autorizzazione n. 439 del 30-10-1958 Andrea Bosio (pagg. 10-15) del Tribunale di Genova Archivio Accademia Ligustica di Belle Arti (pagg. 33 in basso, 37) Archivio Cattaneo Adorno (pag. 21) International Standard Serial Number iT ISSN 0008-719X Fulvio Magurno (pagg. 22-27) Associato all’USPI Studio Leoni (pagg. 50-53) Unione Stampa Luigino Visconti (pag. 18, 19, 34, 35, 36 Periodica Italiana Di questo numero sono state tirate 37.500 copie Il disegno a pag. 6 è stato realizzato da Nadia Viganò Finito di stampare nel mese di gennaio 2014 Banca Carige s.p.a. 16123 Genova via Cassa di Risparmio 15 tel. 010 5792436 http://www.carige.it e-mail [email protected] Sommario 3 Editoriale a cura di Lissia Rasetto 4 Primo Piano Crescere insieme: verso un’evoluzione lamarckiana dell’economia di Bernardo Bortolotti 6 Incontri Le piante, queste sconosciute 16 di Paola Cavallero Arte e Cultura 10 Giacomo Doria e il Museo di Storia Naturale di Genova di Giuliano Doria 16 Il Cavalier Francesco Maria Queirolo scultore e architetto (1704-1762) di Susanna Canepa 22 La strada di San Giovanni di Enrico Testa 28 Wagner nel bicentenario della nascita. Il viaggio a Genova e l’“accordo della Spezia” 28 di Giuseppe Benelli 34 Il concorso “Giovanni Scanzi” del 1946 di Giulio Sommariva Il territorio e la sua storia 38 “La ricerca scientifica non è un’attività a cui dedicare una parte della giornata, ma un modo di vivere” di Erminio Namaziano 42 Un curioso aneddoto verdiano di Gian Antonio Dall’Aglio 38 46 Non dimenticare di mettere sale sulle offerte, simbolo dell’alleanza di Dio con voi di Paolo Ibico 50 Echi Carige 54 Notizie in pillole a cura di Guido Conforti 56 Impressioni di Liguria 46 a cura di Lissia Rasetto Editoriale Vides ut alta stet nive candidum Neve profonda, e brilla la montagna, Soracte nec iam sustineant onus lontano, là, il Soratte, ora lo vedi silvae laborantes geluque e i boschi, rannicchiati sotto il peso, flumina constiterint acuto. e i fiumi, e il gelo che cattura e punge. dissolve frigus ligna super foco Sciogliti il freddo, legna sopra il fuoco large reponens atque benignius gettane ancora: e l’anfora Sabina deprome quadrimum Sabina, ci versa un vino già invecchiato, puro, o Thaliarche, merum diota. o Taliarco; aggiungi un sorso ancora. permitte divis cetera, qui simul Gli dèi per tutto il resto: stravere ventos aequore fervido hanno sedato i venti deproeliantis, nec cupressi turbinanti tra loro; nec veteres agitantur orni. cipressi ed olmi antichi sono in pace. quid sit futurum cras, fuge quaerere, et Ah il futuro il destino: lascia, fuggi quem Fors dierum cumque dabit, lucro domande e dubbi; e un giorno che ti accade adpone, nec dulcis amores tienilo stretto, amico mio; gli amori sperne puer neque tu choreas, freschi, come le danze: lontana la vecchiaia donec virenti canities abest sempre pronta al lamento. morosa. nunc et campus et areae lenesque sub noctem susurri Ora, piazze e cortili per cercarsi conposita repetantur hora, l’appuntamento è un sussurro di notte, dall’angolo nascosto la risata nunc et latentis proditor intumo che ti aspettavi, traditrice e grata; gratus puellae risus ab angulo e la ragazza, il segno del tuo amore pignusque dereptum lacertis al dito, al braccio, stringe e lascia andare. aut digito male pertinaci. Orazio, carmina I 9 - Edizione F. Klingner, Leipzig, 1959 - Traduzione di Guido Milanese (2013) 3 Primo Piano Crescere insieme: verso un’evoluzione lamarckiana dell’economia di Bernardo Bortolotti Professore di economia politica, Università di Torino e direttore del Sovereign Investment Lab, Università Bocconi In un asilo di Haifa, il ritardo con cui i bambini venivano accompagnati a scuola era diventato un problema così serio che la direzione decise di imporre una multa ai parenti ritardatari. La sanzione però non risolse il problema, anzi: la fre- sperazione della ricerca razionale del profitto attraver- quenza dei ritardi aumentò ancora di più. Cos’era suc- so il sistema degli incentivi manageriali ha portato il si- cesso? La multa, stabilendo un prezzo di mercato per stema finanziario al collasso, causando enormi danni col- la violazione, aveva legittimato un comportamento scor- laterali di natura economica e sociale. Si sta diffondendo retto, attenuando quel vincolo morale di rispetto che i l’idea che il mercato e quindi l’economia capitalistica genitori dovrebbero sentire nei confronti degli insegnanti. su cui si basa non possa operare efficacemente in un Non possiamo certamente trarre conclusioni generali da vuoto morale, e che la dimensione sociale di condivi- questa storia. Il caso dell’asilo israeliano è comunque sione, di solidarietà, di giustizia debba essere in qual- interessante perché illustra un esito di mercato da una che modo riconciliata con la razionalità economica. prospettiva insolita, e ci invita a riflettere su alcuni di- Il mondo di oggi ci racconta una storia diversa. Guar- lemmi fondamentali fra etica e economia. In particola- dando i dati dell’economia più avanzata del mondo, quel- re, è il mercato uno spazio sconfinato in cui possiamo la statunitense, viene in mente il titolo del vecchio libro applicare con successo il paradigma economico o esi- di Emilio Cecchi, America amara, per quanto vertigi- stono limiti morali che è bene non oltrepassare? In al- nosamente sono cresciute le disuguaglianze dei reddi- tre parole, fino a dove possiamo spingere la convenienza ti negli ultimi cento anni. Nel 2012, la quota dei reddi- economica senza corrompere il nostro senso essenzia- ti dell’uno per cento più ricco della popolazione, circa le e umano di giustizia? Queste domande sono rimaste 3 milioni di persone, ha superato il 22 per cento, un da- a lungo sotto traccia, ma la crisi le sta riportando al cen- to mai visto nemmeno negli anni della Grande Depres- tro del dibattito. sione. E’ una nuova Belle Epoque, in cui la ricchezza Dalla fine dell’Ottocento, il problema economico ha co- di pochi convive con la miseria di tutti gli altri. Ma i da- inciso con quello del calcolo razionale: come ottenere il ti più recenti preoccupano ancora di più. Il 95 per cen- massimo risultato in presenza di un dato ammontare di to della ripresa americana che si è realizzata dal 2009 risorse disponibili. Il paradigma dominante si è quindi svi- a oggi, quel 6 per cento di crescita del Pil, è andato ai luppato attorno all’homo oeconomicus e ai suoi tre pila- super-ricchi, il reddito mediano è rimasto fermo men- stri comportamentali: la scelta razionale, la ricerca del- tre molti sono scivolati nella povertà. Il paradosso di og- l’interesse personale e il profitto economico come misu- gi è che la crescita economica, dove c’è, convive con ra della performance. Con poche eccezioni, l’etica, la mo- il default sociale. ralità, le questioni di giustizia sono state considerate pro- Come sosteneva Marx, il capitalismo sta quindi diven- blemi filosofici estranei all’economia, e di fatto relegati al- tando il peggior nemico di se stesso. Negli anni della la filosofia, alla politica, alla legislazione, allo Stato. Grande Depressione, furono Roosevelt e il suo New Deal La crisi finanziaria ha mostrato quanto la dicotomia fra a salvarlo, ma oggi quella politica economica keynesiana etica ed economia, teorizzata nella disciplina e tradot- non funzionerebbe più. Lo Stato (non solo in Italia) è ta largamente in pratica, sia stata devastante. L’esa- ormai un secchio bucato che preleva un’enorme quan- 4 tità di risorse attraverso la tassazione senza riuscire a sa egli non ottenga altro che il piacere di contemplarla.» redistribuirle in maniera efficace. Altre tasse e nuova Utopie? Forse, ma anche il germe antico di nuove teorie spesa pubblica non sarebbero né opportune né politi- che riescano a riconciliare razionalità ed emozioni, pas- camente accettabili. sioni e interessi, contaminandosi anche con altre disci- Che fare allora? Questa diagnosi impietosa del fallimento pline, quali ad esempio le neuroscienze che hanno sco- congiunto del mercato e dello Stato sembra lasciare po- perto le basi neurobiologiche del comportamento empa- che speranze. In realtà, dalle ceneri di un mercato in tico, i famosi “neuroni specchio” di Giacomo Rizzolatti. piena crisi di legittimità e dal fallimento degli stati so- Applicare il principio di empatia smithiano nelle scelte vrani potrebbe partire un’evoluzione lamarckiana del- economiche significa puntare a una crescita economi- l’economia. Nel famoso esempio di Lamarck il collo del- ca condivisa, permeando l’economia di mercato del sen- la giraffa si allunga per raggiungere le foglie sui rami timento morale di giustizia, solidarietà e collaborazio- più alti degli alberi.
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