Bollettino Dell’Associazione Romana Di Entomologia, 65 (1-4) (2010): 1-2
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ISSN 0004 - 6000 DELL’ASSOCIAZIONE ROMANA BOLLET TINO DI ENTOMOLOGIA VOL. LXV (2010) N. 1-4 A.R.D.E. Fondata da Omero Castellani nel 1945 endemismi italiani 53 EDITORIALE Lycia florentina (Stefanelli, 1882) In questo volume sono pubblicati i lavori risultanti dalle ricer- (Lepidoptera, Geometridae) che entomologiche svolte da alcuni entomologi (di ben due ge- nerazioni!) della nostra Associazione in due aree protette del Lycia florentina (Stefanelli, 1882), originaria- mente descritta nel genere Biston Leach, 1815, Lazio. come varietà di B. graecarius (Staudinger, 1861) In particolare, la prima monografia tratta della lepidotterofauna e per lungo tempo conosciuta sotto il nome ge- nerico di Nyssia Duponchel, 1829, è una specie di un’area dei Monti Reatini, poco nota ma indagata con atten- forse più nota ai coleotterologi che non ai lepi- zione e passione per oltre quarant’anni. L’area studiata, di circa dotterologi. Infatti, i maschi, normalmente alati, 2.800 ettari, è posta nei dintorni del Sito di Interesse Comunitario sono a volo notturno e possono essere osservati solamente in seguito alle raccolte alla lampada. “Monte Cagno e Colle Pratoguerra” (SIC IT6020028 della rete Le femmine, al contrario, sono microttere e sta- Na tu ra 2000) in provincia di Rieti; lì sono state registrate e iden- zionano volentieri in pieno giorno tra la vegeta- zione erbacea, sul terreno, sulle rocce, alla base tificate oltre 1.500 specie di farfalle, di cui oltre 100 inedite per dei tronchi o anche su supporti artificiali: queste l’Italia centrale o peninsulare e 13 nuove per la fauna italiana. sono perciò facilmente individuate dagli entomo- La seconda, invece, è l’inventario degli Apoidei Apiformi del logi abituati a “curiosare in basso”, frugando tra i substrati. Par co Nazionale del Circeo, una delle aree protette storiche ita- Il dimorfismo sessuale della specie è veramen- liane, di 8.650 ettari, che elenca oltre 130 specie, di cui quattro te notevole: il maschio, a dispetto delle sembian- ze medie degli altri membri della famiglia, è di nuove per il Lazio. aspetto “bombicoide”, cioè morbido e peloso, con Con questo volume prosegue così l’impegno dell’Associazio- ampie antenne bipettinate. Della femmina spicca ne Romana di Entomologia, già ricordato anche negli Editoriali invece il voluminoso corpo nero con addome ri- gonfio e ricoperto da lunghi peli bianchi e radi, al dei precedenti Bollettini, nel pubblicare sul proprio periodico con- punto che con difficoltà si possono riconoscere tributi monografici sulla fauna entomologica di aree protette ita- nei ciuffetti chiari ai lati del torace le vestigia delle ali; le antenne, inoltre, sono filiformi e le zampe liane, soprattutto laziali, come nel caso del Parco Regionale dei lunghe e sottili. Quando le femmine si arrampica- Col li Albani (1994), della Tenuta Presidenziale di Castelporziano no su un supporto, tendono a mettere in eviden- (2001) e delle Riserve Naturali “Agoraie di Sopra e Moggetto” e za le vistose membrane intersegmentali di colore giallo-verdastro, che pertanto contrastano netta- “Gua dine Pradaccio” (2009). mente col cupo nero degli uriti: il risultato che ne deriva è quello di un’evidente colorazione di av- vertimento a strisce. Gli adulti di entrambi i sessi La Redazione non possono nutrirsi, essendo privi di proboscide. La specie è monovoltina, con sfarfallamen- ti che avvengono abbastanza precocemente da fine inverno a metà primavera, a seconda delle località. Si tratta di un elemento legato essen- a.r.d.e. zialmente alle aree aperte come prati, pascoli e ssociazione oMana di ntoMologia radure nei boschi, presente con continuità dal li- a r e (2010) vello del mare fino nel piano montano inferiore, spesso localmente abbondante. Nelle aree mon- Presidente Mario Pinzari tane i maschi si presentano comunemente nella Vicepresidente Paolo Maltzeff cosiddetta f. italica Harrison, 1912, dal colore di Segretario riccardo dionisi fondo più chiaro, biancastro lattiginoso. Le larve, Tesoriere agostino letardi biancastre chiazzate di giallo e irrorate da punti Bibliotecario alberto zilli neri, con una vistosa linea laterale gialla e nera, Consiglieri Paolo bonavita, enzo colonnelli, sono polifaghe su diverse Fabacee a portamen- filiPPo di giovanni, giusePPe Pace, to arbustivo ed erbaceo, anche foraggere come Medicago, Trifolium e Hedysarum. luciano toMa Diffusa e comune in quasi tutta l’Italia conti- nentale dalla Pianura Padana alla Calabria, per Revisori dei conti andrea di giulio, francesco sacco questa specie si sono succedute diverse segna- lazioni per località extra-italiane, rimaste finora Direttore Responsabile augusto vigna taglianti non confermate o da ricondurre alle simili L. al- pina (Sulzer, 1776) e L. graecarius (Staudinger, aurizio ei ianluca ardi 1861), che rispettivamente vicariano L. florentina Comitato di Redazione M M , g n , nel l’arco alpino e ad est del Veneto. Al di fuori eManuele Piattella, Marzio zaPParoli degli attuali confini politici italiani la specie è pe- rò nota con certezza delle Alpes Maritimes, nelle Consulenti Scientifici cesare baroni urbani (Basilea) valli tributarie della Roya. luciano bullini (Roma) roMano dallai (Siena) (Testo di Manuela Pinzari, Mario Pinzari e Alberto valerio sbordoni (Roma) Zilli, foto di Paolo Mazzei) gennaro viggiani (Portici) Bollettino dell’Associazione Romana di Entomologia, 65 (1-4) (2010): 1-2. PRESENTAZIONI Porre in essere gli strumenti necessari per arrestare la perdita di biodiversi- tà è uno degli obiettivi prioritari a livello planetario e la Rete Natura 2000 rap- presenta uno degli strumenti più importanti a disposizione dei paesi dell’Unio- ne Europea per raggiungerlo. La sfida è drammaticamente importante: più di 40.000 specie animali e vegetali non godono di buona salute e circa 16.000 sono a rischio di estin- zione. Per questo è importante agire subito. Le direttive europee “Habitat” e “Uccelli”, da cui ha origine Rete Natura 2000, sono nate con lo scopo di tute- lare gli habitat e le specie di particolare interesse comunitario ma spetta ai sin- goli Paesi membri far sì che le disposizioni comunitarie diventino realtà. Per essere efficace la tutela della biodiversità deve operare a differenti li- velli, da quello globale a quello locale. Per quanto concerne la situazione della nostra Regione sappiamo che il Lazio ha un patrimonio naturale ricco di biodi- versità e, al tempo stesso, molto vulnerabile. I suoi paesaggi vanno dalle mon- tagne al mare, dai laghi alle isole, dalla campagna alla grande città. Rendere operativa la Rete Natura 2000 nel Lazio significa pertanto raggiungere obietti- vi di gestione e conservazione coerenti e condivisi dall’intera Unione Europea. Tuttavia occorre rilevare che nonostante siano trascorsi molti anni dalla na- scita della Rete Natura 2000, il livello di conoscenza di questo straordinario strumento di conservazione è ancora molto carente. È perciò fondamentale in- traprendere e incoraggiare azioni di informazione e sensibilizzazione. In que- sta direzione va il Bollettino dell’Associazione Romana di Entomologia che ospita due importanti articoli, uno sulle farfalle della provincia di Rieti, l’altro sugli Imenotteri Apiformi del Parco Nazionale del Circeo, che contribuiscono in maniera efficiente ed autorevole alla sintesi e diffusione delle conoscenze scientifiche acquisite sulla biodiversità di alcune aree del Lazio. Marco Mattei Assessore regionale all’Ambiente e Sviluppo Sostenibile 1 Il valore e la ricchezza del patrimonio naturalistico del Lazio sono rico- nosciuti e apprezzati grazie soprattutto alla bellezza di alcune importanti aree protette, quali alcuni parchi o riserve regionali, o alla presenza di specie cari- smatiche, ad esempio alcuni mammiferi od uccelli. Ma una parte importante del patrimonio naturalistico del Lazio è ospitata in aree talvolta meno rinoma- te, ma non per questo di minor valore ambientale e paesaggistico. E alla ric- chezza in termini di biodiversità della nostra regione contribuisce in maniera determinante la varietà di forme di vita che si trova in gruppi di animali e pian- te forse meno conosciuti, ma che svolgono ruoli importantissimi sia per il fun- zionamento degli ecosistemi che per le attività umane. Per apprezzarne pienamente ricchezza e varietà, e per rendere più efficaci le azioni di gestione e tutela di questo patrimonio, un presupposto fondamen- tale è la conoscenza. E nello sviluppo di conoscenze adeguate un ruolo im- portante è spesso svolto, oltre che dagli enti di ricerca, anche da appassionati e dilettanti, che allo studio di questo patrimonio dedicano tempo e passione. È questo anche il caso degli insetti, per lo studio dei quali ormai da decenni opera nel Lazio una nutrita schiera di entomologi, costituita sia da professioni- sti afferenti a diverse università, musei ed enti di ricerca, che da dilettanti. Per tutti questi un riferimento importante è costituito da realtà quali l’Associazio- ne Romana di Entomologia, storica associazione fondata proprio allo scopo di promuovere lo studio e la diffusione delle conoscenze sugli insetti. Questo volume del bollettino ARDE comprende due interessanti contributi riguardanti alcune aree tutelate facenti parte di quella complessa rete di aree, istituita in base a due importanti direttive europee, conosciuta come Natura 2000, della cui gestione la Regione è parte attiva. Collaborando alla sua pub- blicazione l’ARP intende favorire una maggiore diffusione, sia tra gli addetti ai lavori, studiosi e tecnici, sia tra il pubblico, della ricchezza del patrimonio naturalistico presente