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CAMPANIA IL FUTURO È SUL MARE Free press di attualità, cultura ed eccellenze. N. 1 - Anno VIII - Gennaio 2017. Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L 353/03(conv in L. 27/02/2004 n°46) Art.1 Comma 1 Napoli Aut C/NA/15/2016. Art.1 Comma 1 Napoli 27/02/2004 n°46) – Spedizione in abbonamento postale D.L 353/03(conv L. Poste Italiane S.p.A. VIII - Gennaio 2017. Anno 1 - N. cultura ed eccellenze. Free press di attualità,

2017 PRIMO PIANO MUSICA Intervista al sindaco Carla Fracci

GENNAIO Luigi De Magistris Una vita per il teatro

PERSONE & IMPRESE PRESENZE & TENDENZE SFOGLIA OPPURE La Nautica made in Naples Le griffe napoletane nel mondo SCARICA LA RIVISTA ON LINE N. 1 - ANNO VIII

dodici-cover-dicembre.indd 1 29/11/16 08:33 L’Idea che diventa Opera Società editrice e commerciale Architesto s.r.l. architesto.com Corso Vittorio Emanuele 167/3 80121 Napoli

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Empowerment

dodici-cover-dicembre.indd 2 29/11/16 08:33 L’Idea che diventa Opera Società editrice e commerciale Architesto s.r.l. architesto.com Corso Vittorio Emanuele 167/3 80121 Napoli [email protected] ...protagonisti del tuo futuro... MISSION

odici” è il magazine che fa del- la valorizzazione dell’eccel- “Dlenze, la sua prima mission. Dodici, come “il Mezzogiorno”, è nato per la volontà di portare in primo pia- no tutte quelle realtà imprenditoriali e culturali, spesso nascoste o trascurate, operanti e in divenire, del nostro Paese, in particolar modo del Sud Italia, dando voce ai protagonisti per diffonderne le storie personali, la vision, i modelli orga- nizzativi, la cultura d’impresa e le esclu- sività prodotte. Dodici sezioni per raccontare il mon- do delle imprese e delle professioni, il suo profilo migliore: quello delle Eccel- della cultura, della moda, della salute, lenze. dello sport e dello spettacolo con uno Napoli può e deve essere la strada della stile eclettico che strizza l’occhio a chi riscossa per il Sud e l’Italia tutta, attra- vuole essere sempre aggiornato sulle verso la promozione della sua cultura, eccellenze nostrane. Il magazine na- della sua storia, della sua imprendito- sce nel 2009 come “12”, progetto spe- rialità e del suo immenso patrimonio ar- rimentale pilota del gruppo editoriale cheologico e paesaggistico. “Architesto s.r.l.”, con l’ambizione di re- Per tale obiettivo il “Dodici” si propone alizzare un inedito strumento di servizi come il miglior strumento per promuo- informativi, gratuiti per il cittadino, al- vere e rivendicare il posto che l’impren- ternativo al circuito mediatico ordinario. ditoria e la cultura nostrana meritano in Nel 2012 la rivista ha raggiunto l’attuale ambito nazionale ed internazionale, ca- veste editoriale grazie all’attuale direzio- talizzando le forze più valide in campo ne che, con totale appoggio e fiducia economico e sociale. dell’Editore, ha completamente rivolu- Radicamento al territorio con lo sguar- zionato il periodico, battezzandolo in: do sempre rivolto aI futuro. Il gruppo “Dodici”. Aumentano il numero delle pa- editoriale “Architesto s.r.l.”, sorto per fi- gine (100 a colori), si attua una politica nanziare il progetto “Dodici”, grazie alla di distribuzione oculata, più vicina alle notevole esperienza maturata, è oggi esigenze del cliente e del lettore, si con- proiettato nell’espandersi in importanti ferisce una nuova mission: valorizzare e attività editoriali del mercato dell’infor- promuovere il Made in Italy, a partire dal mazione. Made in Sud. Napoli, come tutto il Meridione, sgo- mita, vuole spazio, cerca aria. Vuole il Maria Pia De Angelis posto che le spetta e mettere in mostra Amministratore delegato

3 1596_bmw_s3t_post_owe_205x275_Mcar.indd 1 26/05/16 14:49 Direttore responsabile: Emanuela Vernetti [email protected] EDITORIALE

Proprietario ed Editore: Architesto s.r.l.

Amministratore unico e Direttore commerciale: Maria Pia De Angelis

Direttore generale: Massimo Vertola

Sede legale: Corso Vittorio Emanuele 167/3 80121 Napoli [email protected] l mare non bagna Napoli, ammoniva Annamaria Ortese, o forse Coordinamento editoriale e redazionale: sì? Ce lo siamo chiesti in questo numero di Dodici, in cui abbiamo Maria Pia De Angelis dedicato un primo piano al Porto di Napoli. Il Porto da sempre rap- Alfredo Mercuri I Massimo Vertola presenta un punto nevralgico per gli scambi commerciali, una delle [email protected] prime infrastrutture ricettive deputate ad accogliere i turisti, un ponte ideale tra la città è l’Altro. Consulente editoriale E per una metropoli come Napoli, bagnata lungo tutta la sua lun- Francesco Bellofatto ghezza dal mare, il porto è di certo un biglietto da visita che non Progetto grafico: può essere trascurato. Lo ha compreso il Governo che, con il Piano Vopler.it - Agenzia creativa Strategico Nazionale della Portualità e della Logistica, ha inteso rior- Stock foto dinare il sistema portuale, per renderlo una macchina logistica meno © bigstockphoto frammentata e meno costosa. Una buona notizia per la Campania che vede così finalmente integrarsi gli scali di Salerno e di Napoli. In Sito web: www.dodicimagazine.com gioco c’è la possibilità di ritagliarsi un posto al sole nell’economia dell’intero Mediterraneo. Un’ottima possibilità per il rilancio di tutto Hanno collaborato a questo numero: il Mezzogiorno. Alessio Russo, Andrea Grillo Non potevamo lasciarci sfuggire questa riflessione. Quali prospetti- Carlo Cantales, Claudia Prezioso Danilo Capone, Eleonora Tedesco ve si profilano all’orizzonte? Lo abbiamo domandato alle Istituzioni Francesco Bellofatto, Gianfranco Coppola con il sindaco Luigi de Magistris, ma anche agli operatori del set- Giulia Savignano, Ludovico Lieto tore, agli armatori che più di ogni altro questo mare lo conoscono. Luigi Vinci, Marco Altore Ma abbiamo cercato risposte anche in quella riflessione letteraria e Massimo Lo Cicero, Michelangelo Iossa scientifica che costituisce l’ossatura di ogni elaborazione sugli oriz- Michele Farina, Roberto Colonna Valeria Viscione zonti d’attesa passati e futuri. Campania Bioscience, la Stazione Zo- ologica Anton Dhorn ci mostrano quali progressi si prospettano con Pubblicità lo studio del mare, mentre la letteratura napoletana che ha come Architesto s.r.l. leitmotiv quello dell’azzurro marino ci restituisce, invece, l’immagine [email protected] di una Napoli che guarda dall’alto il suo Golfo, quasi come un limite, Stampa: un sottile confine che separa la città da quelle opportunità che si Arti Grafiche Lapelosa – Sala Consilina (SA) intravedono immediatamente dopo quella sottile linea d’ombra. Registrazione stampa: Mi piace, invece, pensare a quei pescatori immortalati da Michele Registrato presso il Tribunale di Napoli Farina che, con il mare, sembrano avere un rapporto simbiotico: le il 12 aprile 2010 – n. 35 mani nelle reti, nelle rughe il sole cocente, lo sguardo rivolto all’oriz- ISSN: 2037-3589 – R.O.C. n. 22035 zonte. Sembrano la metafora di una città consapevole delle sue ori- La casa editrice Architesto è associata a: gini, in grado di sfruttare le risorse e le opportunità di una polis che, non a caso, ha ereditato il suo nome da una sirena. Chissà, allora, che in futuro il mare non bagni davvero Napoli.

Emanuela Vernetti Direttore Responsabile

5 PRIMO PIANO

SISTEMA PORTUALE REGIONALE COSÌ, RIPARTE LA CAMPANIA 8

LUIGI DE MAGISTRIS: NAPOLI RITROVA IL SUO MARE 10

SOMMARIO UNITI PER ESSERE COMPETITIVI, PARLANO OPERATORI E ARMATORI 12

DAI PORTI UN SUD COMPETITIVO. LA SINERGIA SECONDO CASCETTA 16

FARAONE: AMBIENTE E SICUREZZA LE MIE PRIORITÀ PER IL MARE 18

PERSONE & IMPRESE

COSÌ CAMBIA PIAZZA MUNICIPIO, AGORÀ CITTADINA SUL MARE 22

CLASSE, COMFORT E DESIGN: LA NAUTICA MADE IN NAPLES 24

RACCONTI ED ECONOMIA, LIBRI D’AMARE 27

IL CORALLO DI CASA ASCIONE, FRA TRADIZIONE E MODERNITÀ 28

CULTURA E SICUREZZA 30

INNOVAZIONE

CAMPANIA BIOSCIENCE, LA RICERCA INCONTRA L’IMPRESA 34

ANTON DOHRN: L’ECCELLENZA CHE AFFACCIA SUL MARE 36

IL CARTASTORIE: ALCHIMIA TRA CULTURA E TECNOLOGIA 38

IL PORTO DI NAPOLI: UNA SCOMESSA DA VINCERE 40

PRESENZE & TENDENZE

LE GRIFFE NAPOLETANE PROTAGONISTE NEL MONDO 42

NAPLES MEETS THE WORLD 44

MULTIMEDIA

MASSIMO DAPPORTO: I MIEI CONSIGLI AI GIOVANI ATTORI 48

ISPIRAZIONE E PASSIONE: ECCO PERCHÈ TORNIAMO A NAPOLI 50

RICORDANDO LINO ROMANO 52

6 MUSICA

FRACCI: NON VIVO SULLE PUNTE MA CON I PIEDI PER TERRA 56

“DODICI” CANZONI PER IL NATALE 60

TESTI & TEATRO

LA CANTATA DEI PASTORI: IL SIPARIO SI APRE SULLA CITTÀ 62

IL TEATRO CHE PORTA NUOVA VITA AL QUARTIERE SANITÀ 64

LETTURE IN CORSO 66 uno /duemila diciassette

MOSTRARTE

“HUMAN FACES. ART FOR LIFE” 69

FERMARE IL TEMPO... 72

I PESCATORI E IL MARE 73

ITINERARI ...LUOGHI & SAPORI

SAPORI MADE IN SUD, TRA ETICA SOSTENIBILITÀ E IMPRENDITORIA 78

SAPORI E CURA ARTIGIANALE, A NAPOLI IL NATALE È DOLCE 80

PIAZZETTA MILÙ 82

PALAZZO SERRA DI CASSANO TRA RIVOLUZIONE E CULTURA 84

SPORT

LO SPORT È DI TUTTI 86

BENESSERE

PREVENTION RACE: A NAPOLI LA SALUTE VA DI CORSA 88

CAMPUS3S, MODELLO VINCENTE DI SPORT, SALUTE E SOLIDARIETÀ 90

DODICI

DODICI RENDEZVOUS 92

OROSCOPO 94

7 ©Francesco Bellofatto ©Francesco PRIMO PIANO

SISTEMA PORTUALE REGIONALE COSÌ RIPARTE LA CAMPANIA Verso la sinergia tra i porti di Napoli e Salerno nell’Autorità di sistema del Tirreno Centrale

di Francesco Bellofatto

la grande, grandissima scommessa per rimet- (+16%), RoRo (+7), veicoli (+15) e general cargo tere in moto non solo Napoli e la Campania, (+8). Significativo anche l’incremen- Èma l’intero Mezzogiorno. Il Sistema Portuale to dei crocieristi (+9%), anche se del Tirreno Centrale, che emerge dalla riforma delle rimane invariato il numero delle Autorità del ministro Graziano Delrio, affida per i porti navi da crociera approdate nel di Napoli e Salerno, nonché gli scali minori collegati, primo semestre 2016 ri- un ruolo da protagonista, da porta del Mediterraneo spetto allo stesso perio- verso l’Europa, riconsegnando agli scali campani una do del 2015. centralità geografica e storica strategica per i com- Per analizzare le pos- merci, la logistica ed il turismo del Mezzogiorno. sibilità di sviluppo del I dati confortano questa prospettiva: nei primi sei Sistema Portuale del Tir- mesi del 2016 il porto di Napoli segna un andamento reno Centrale, vanno letti positivo, soprattutto nel traffico merci (rinfuse liquide, i dati aggregati dei due solide e varie) e nel traffico passeggeri (in particolare scali portuali della Cam- quello per le Isole e per il Golfo). Salerno non è da pania, che ci consegna- meno, con un aumento del movimento navi in cresci- no, per il 2015, un traffico ta, nel primo semestre 2016, dell’11% rispetto all’anno complessivo di circa 34 mi- precedente. La crescita, a conferma della vocazione lioni di tonnellate dello scalo salernitano, riguarda il traffico container merci, che

8 ©Francesco Bellofatto ©Francesco NAPOLI Porto di Due vedute dell’area orientale del porto di Napoli. Sullo sfondo il Centro Direzionale ne fanno il terzo polo mercantile dopo i porti liguri ed il sistema portuale veneto. Dati che, invece, divengono da primato per quanto riguarda il traffico passeggeri con oltre 8 milioni (crociere più linee Golfo), distac- cando di gran lunga Civitavecchia, con 3,8 (relativi soprattutto alle rotte per la Sardegna) ed a Geno- va-Savona con 4 milioni. In una lettura aggregata, il sistema campano, unico per centralità rispetto alle rotte del Mediterraneo e al traffico intermodale per il

Centro Europa, Napoli e Salerno potrebbero ambire Bellofatto ©Francesco a primati mondiali per la movimentazione container e merci se visti in una prospettiva integrata con Gioia E questo significa, nella prospettiva di piattaforma lo- Tauro (che tuttavia è un hub di trasbordo container) e gistica regionale sostenuta dal presidente Vincenzo Civitavecchia. De Luca, soprattutto dotare la regione di un sistema Tutto da guadagnare e tutto da costruire, facendo infrastrutturale e interportuale efficiente, con snodi in- interagire fondi pubblici e investimenti privati, per termodali anche al servizio dello sviluppo delle aree rendere attrattivo il Sistema Portuale campano nei interne, nonché ripartire in modo razionale la tipologia confronti dei grandi gruppi armatoriali internazionali. dei traffici sui poli del sistema.

TRAFFICO 2015

PORTI MERCI (tonnellate) PASSEGGERI

Napoli 20.996.522 7.593.733 Salerno 12.943.969 687.268 TOTALE 33.940.491 8.281.001

9 PRIMO PIANO

LUIGI DE MAGISTRIS: NAPOLI RITROVA IL SUO MARE Impegno e progetti della Città Metropolitana per rendere il Porto un grande motore di sviluppo

di Francesco Bellofatto

l porto è uno dei più grandi motori di sviluppo sviluppo urbano attraverso il porto, con ricadute an- di Napoli. Un motore che in questi anni di com- che sull’area vasta, visto che la legge affida la presen- “Imissariamento è stato tenuto in officina. Ades- za nel Consiglio di governance del porto al sindaco so bisogna farlo funzionare per consolidare il rapporto della Città Metropolitana. In tal senso abbiamo inse- con il mare e la città”. Per Luigi de Magistris, primo rito nel documento di programmazione economico cittadino del capoluogo campano e sindaco della Cit- finanziaria la mobilità via mare da Pozzuoli a Sorren- tà Metropolitana, lo scalo marittimo rappresenta una to. Questa è una grandissima sfida perché il porto e il delle grandi opportunità per rilanciare e sostenere non mare sono anche occasioni che possono alleggerire sono l’economia cittadina e regionale, ma anche la l’inquinamento e il traffico, e migliorare notevolmente vivibilità e il turismo. la mobilità in un’area complicata come quella metro- politana di Napoli. Sindaco, quali sono gli interventi immediati per rendere più stretto il rapporto tra Napoli e il porto? Dopo la conclusione del commissariamento, che Prima di tutto l’eliminazione delle barriere che distan- iniziative potranno essere messe in campo per ziano l’area portuale dalla città, quindi i lavori di riqua- rendere dinamico lo scalo marittimo? lificazione del molo Beverello, l’apertura del molo San In questi anni il porto ha sofferto molto per questa Vincenzo e l’insediamento di attività turistico-culturali inerzia politica, al di là della volontà e della capacità all’interno della stazione marittima. In questi anni ab- dei singoli commissari che hanno svolto una funzione biamo messo in campo molte iniziative per favorire lo di gestione ordinaria, quindi senza strategia, senza vi-

10 sioni, senza nemmeno quella passione, forza e deter- in quel progetto. In quest’area c’è da risolvere il pro- minazione di incidere sullo sviluppo. Mi sono battuto blema della depurazione definitiva del quartiere San moltissimo per il superamento del commissariamento Giovanni, con opere finanziate nel Patto per Napoli e assicureremo al nuovo presidente il massimo di co- per arginare una delle principali fonti di inquinamento operazione istituzionale, per aprire nuove prospettiva: che impediscono la balneabilità nella città. Sul fronte porteremo idee e proposte, alcune già sviluppate sul ambientale stiamo lavorando molto sull’area di Napoli piano progettuale, ovviamente senza che nessuno Est, come grande snodo su ferro, per ridurre drasti- possa mai pensare che si possa fare qualcosa calata camente, soprattutto nell’area portuale, il trasporto su dall’alto, senza la città. gomma, che comporta un forte inquinamento cittadi- no. Abbiamo convinto l’Autorità portuale ad emettere Che infrastrutture e dotazioni sono necessarie per un’ordinanza per l’elettrificazione delle banchine con rendere il porto attrattivo per gli investimenti? centraline di collegamento con le navi all’attracco, per Importante è la gara sul dragaggio che consentirà evitare di far mantenere accesi i motori, che produco- l’avvicinamento l’ormeggio in banchina delle navi di no smog. Ma il porto non è solo attività crocieristica, ultima generazione, di maggiore tonnellaggio e pe- che alimenta il turismo in forte crescita per Napoli, ma scaggio. Poi, ripeto, c’è bisogno di una riqualificazio- anche industria, con la cantieristica che fa parte del ne complessiva e di un rilancio del porto come inter- Dna della nostra area metropolitana, e il comparto faccia con la città: partirei subito con il molo Beverello, mercantile, di forte supporto alle attività commerciali: nella prospettiva della nuova sistemazione di piazza noi abbiamo dato anche la disponibilità a essere ope- Municipio, grosso snodo di interazione con lo scalo rativi e collaborativi per modificare il Piano regolatore marittimo, con il completamento dei lavori di collega- portuale con la possibilità di intervenire e di utilizzare mento tra le linee 1 e 6 della Metropolitana, che saran- correttamente i fondi europei, perché nei cinque anni no completati entro il 2018 la sistemazione del Parco di commissariamento abbiamo purtroppo assistito al archeologico, che è stato finanziato con il Patto per definanziamento dei progetti dell’Autorità portuale. Napoli. Sarà una delle piazze più belle del mondo. Poi Oggi possono convivere, in tutta trasparenza e corret- l’apertura del molo San Vincenzo, che diventerà una tezza, finanziamenti pubblici con quelli privati. grande passeggiata a mare, operazione per la quale sono in fase avanzata i colloqui con la Marina Militare. In una visione regionale di sistema, quale deve es- sere l’articolazione con le altre strutture portuali e Il mare tornerà a bagnare Napoli? interportuali? La nostra visione, e quindi gli interventi sullo scalo ma- È inutile farsi la guerra tra alleati: Napoli, Salerno, ma rittimo, si inseriscono nella prospettiva più ampia della anche Civitavecchia, devono lavorare insieme, per- Città Metropolitana: a partire dalla bonifica di Bagnoli, ché oggi c’è la possibilità, attraverso il mare, di avere per migliorare in modo complessivo la qualità ambien- enormi possibilità di sviluppo enorme. Napoli e Sa- tale del Golfo, per poi passare alla Darsena di Levante lerno devono collaborare nella consapevolezza che il e riprendere con il presidente dell’Autorità Portuale capoluogo della regione è Napoli, che è la sede della anche il discorso del porto turistico di Vigliena, in- Città Metropolitana, oltre ad essere uno dei più grandi terrotto per questioni legate alla sostenibilità dell’o- e potenti porti del mondo: quindi, non si può pensare pera da parte degli imprenditori che si erano lanciati a fare paragoni che non esistono.

11 ©Francesco Bellofatto ©Francesco PRIMO PIANO

UNITI PER ESSERE COMPETITIVI PARLANO OPERATORI E ARMATORI Il Sistema Regionale è la base per una piattaforma logistica che può creare sviluppo e lavoro

di Marco Altore

ra gli addetti ai lavori entra nel vivo la discus- Infatti il governatore della Campania, Vincenzo De sone sulla riforma che prevede l’accorpamen- Luca, ha chiesto un periodo di tre anni per accompa- Tto delle autorità portuali. Obiettivi del Governo gnare il processo di unificazione. A tal proposito il Go- sono la riduzione dei costi e il potenziamento delle verno sembra voler concedere solo 18 mesi, vale a strutture marittime. dire la metà del tempo auspicato dalla Regione. Ad In Campania, in base alla riforma, saranno unite le apparire entusiasti della riforma sono diversi operato- Autorità portuali di Napoli e Salerno, che raggruppa- ri del settore. “L’accorpamento delle autorità portuali no anche le competenze per gli scali marittimi minori, – afferma Salvatore Lauro, presidente del Gruppo come quello di Castellammare di Stabia. Un accorpa- Lauro che, con Alilauro, cura i collegamenti marittimi mento che in alcuni suscita perplessità, mentre per veloci nel Golfo di Napoli – rappresenta un fattore po- altri, se gestito nel migliore dei modi, può creare op- sitivo purché si consideri la riforma un punto di par- portunità positive per l’intero Mezzogiorno. tenza e non di arrivo. La Campania ha un’opportunità Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano come il mare che, insieme alla Delrio, ha designato Pietro Spirito come presidente portualità, può creare lavoro e dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno cen- sviluppo. Sicurezza, costi e infra- trale e, se per Napoli i dubbi non esistono, poiché il strutture sono fattori imprescindi- porto partenopeo viene da un lungo periodo di com- bili per lo sviluppo portuale”. missariamento, qualche incertezza riguarda la gestio- Per Nicola Coccia, figura di primo ne di Salerno. Nicola Coccia piano dello shipping italiano, ex

12 Area orientale del porto di Napoli presidente di Confitarma e della stazione marittima sidente dell’International Propeller Club, l’Associazio- di Napoli, “la riforma dovrebbe creare una maggiore ne degli imprenditori e professionisti che operano nei organizzazione e un’azione più efficace. Prima ogni settori del trasporto e della logistica – ho già espres- Autorità Portuale gestiva la propria competenza in so il mio parere favorevole alla riforma. Se ne parla- concorrenza con le altre mentre ora non sarà così. va dal 2002 e finalmente è stata fatta. Ritengo che Il nuovo ente di coordinamento – aggiunge Coccia, la richiesta di moratoria da parte della Regione sia oggi a capo del Polo dello Shipping - deve ragionare condivisibile per guidare il processo di integrazione. Il in termini di sistema portuale”. sistema portuale campano, grazie anche a trasporti e Ad intervenire sulla questione è anche la giovane ar- infrastrutture adeguate, deve fare rete attraverso una matrice napoletana Mariella Botti- glieri, amministratrice delegata, insieme alle sorelle, di una flotta ch comprende 15 navi Post-Pa- namax di ultimissima generazio- ne, fattura 110 milioni di euro e Mariella Bottiglieri conta 400 dipendenti: “Ritengo che i porti campani potranno es- sere un volano per lo sviluppo regionale e meridionale soltanto a patto di essere competitivi, ovvero sempli- ficando la burocrazia e garantendo maggiore efficien- za. Per quanto riguarda il traffico mercantile sia il por- to di Napoli sia quello di Salerno hanno un grande potenziale per il sistema logistico nazionale, ma per attrarre naviglio bisogna avere anche le caratteristi- Stazione Marittima con il molo San Vincenzo che tecniche. Mi riferisco – conclude l’armatrice - all’annosa tematica del dragag- gio, tema ampiamente affrontato programmazione che tenga conto delle specificità. e superato da Salerno ma non Napoli e Salerno, insieme, possono fornire agli opera- sufficientemente da Napoli”. tori un’offerta più completa”. Parere positivo è espresso anche Positive anche le valutazioni, in prospettiva, dei rap- dagli agenti marittimi. “In più sedi presentanti regionali delle principali sigle sindacali: – afferma Umberto Masucci, pre- Umberto Masucci “Da sempre abbiamo sollecitato un provvedimento

13 Area cantieri del Porto di Napoli

simile per evitare un conflitto tra le due autorità – so- piattaforme logistiche”. A concludere per le catego- stiene Lina Lucci della Cisl –. La svolta è che ognu- rie sindacali è Antonio Aiello, responsabile gestione no lavori in base alle proprie specificità. Il presidente straordinaria della Uil Campania-settore dei trasporti: De Luca fa bene a chiedere del tempo prima dell’ac- “Attraverso una razionale semplificazione si metteno corpamento. Di fronte a regole certe e ad una chiara a fattor comune le potenzialità dei porti a discapito organizzazione credo che ci possa essere crescita della concorrenza che finora ha impedito la crescita economica”. Per Natale Colombo, segretario gene- dei nostri sistemi logistici nonostante una favorevole rale Filt Cgil Campania, “la riforma è condivisibile e posizione geografica. Le Autorità Portuali di Napoli e l’aspettavamo da tempo. Bisognerà rafforzare le in- Salerno non hanno mai comunicato, anzi, sono sem- frastrutture e i collegamenti con gli altri trasporti per pre state molto attente alla propria crescita, l’una a creare un sistema integrato tra porto, retro porto e discapito dell’altra”.

SALERNO: PUNTARE SU RETI E INFRASTRUTTURE

La riforma delle autorità portuali voluta dal Governo avrà ripercussioni anche in Campania e ad essere accorpate saranno le autorità di Napoli e Salerno. Per il porto della città partenopea potrebbe trattarsi di un rilancio visto che viene da un lungo periodo di commissariamento, mentre per Salerno non mancano le incertezze relative alla tempistica che porterà all’unione delle Autorità. Sono diversi gli operatori del settore che testimoniano la corretta gestione del porto di Salerno negli ultimi anni e per questo Vincenzo De Luca, governatore della Campania, ha chiesto una moratoria per accompagnare il processo di unificazione. “Se i porti funzionano bene – afferma Andrea Annunziata, presidente dell’Autorità Portuale di Salerno – possono essere utili allo sviluppo economico. C’è necessità di Andrea Annunziata trasporti veloci, sicuri e che rispettino l’ambiente. Bisogna che i porti facciano rete e che siano assi- stiti da un sistema adeguato di logistica, trasporti ed infrastrutture”. Sulla riforma ad esprimersi sono anche gli operatori marittimi salernitani. “La Campania ed i suoi due principali scali – afferma Ermanno Giamberini, amministra- tore delegato Con-tra spa, – godono di un’ottima posizione nel Mediterraneo ed è evidente che in un’area con simili importanti vocazioni il sistema delle infrastrutture giochi un ruoli fondamentale per incrementare i flussi di merci e di persone. Il decreto di riorganizzazione del sistema portuale italiano sembra voler andare verso una direzione di maggiore efficienza operativa ed economicità gestionale. In tale ottica ritengo che per Napoli e Salerno si stia presentando un’occasione unica a patto, però, di saper fare rete. La regione ha bisogno di poter contare su entrambi gli scali perché nessuno dei due è in grado, da solo, di supportare la domanda del territorio”. M.A. Ermanno Giamberini

14 Andrea Annunziata ©Francesco Bellofatto ©Francesco PRIMO PIANO

DAI PORTI UN SUD COMPETITIVO LA SINERGIA SECONDO CASCETTA Darsena di Levante e connessioni ferroviarie le priorità per il coordinatore del Ministero

di Marco Altore

a riforma del Governo sull’accorpamento delle e di una strategia complessiva che integra le diverse Autorità Portuali, che prevede in Campania un componenti modali e che restituisce coerenza inter- Lunico sistema di gestione dei porti di Napoli e na a ciascun sottosistema, tra cui, appunto, il sistema Salerno (oltre a scali minori quali quelli di Castellam- portuale nazionale. Non può ignorarsi che mare di Stabia e di Torre Annunziata), è considerata nell’ultimo decennio si è assistito ad una quale un’occasione straordinaria di sviluppo econo- deriva “municipalistica” in cui ciascu- mico per la regione e per una vasta area del Mezzo- no sviluppava i suoi progetti senza giorno, da Ennio Cascetta, dal 2000 al 2010 assesso- un reale coordinamento con le ini- re regionale ai Trasporti e dal 2015 coordinatore della ziative degli altri porti». Struttura tecnica di Missione per l’indirizzo strategico, lo sviluppo delle infrastrutture e l’Alta Sorveglianza Il porto di Napoli può diventare presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. competitivo per contribuire alla «L’accorpamento delle Autorità Portuali – spiega Ca- crescita del Mezzogiorno? scetta, ordinario di Pianificazione dei Sistemi di Tra- Direi piuttosto che la crescita dell’e- sporto presso l’Università Federico II di Napoli e do- conomia meridionale, ma anche cente al Massachusetts Institute of Technology (MIT) nazionale, non può prescin- di Cambridge USA - è solo uno dei molteplici aspetti dere da un sistema portuale di questa riforma e, a mio avviso, non il più importan- competitivo. In Italia gli inter- te. Il punto di partenza è la definizione di una visione scambi commerciali inter-

16 nazionali via mare ammontano a circa 220miliardi di euro all’anno e la cosiddetta “Blue Economy” occupa oltre 835mila addetti e vale 46miliardi di euro all’anno, pari a circa il 3% del Pil, per cui è impensabile che l’intero Paese possa rilanciarsi senza un sistema por- tuale competitivo. Il porto di Napoli ha certamente le carte in regola per essere competitivo, a patto che si rimetta in moto facendo gli investimenti necessari nei tempi giusti.

Secondo lei, nella prospettiva di un sistema por- infrastrutturale da colmare riguarda, però, le connes- tuale regionale, quali infrastrutture sono neces- sioni ferroviarie, a maggior ragione nel caso campano sarie per rendere la Campania più competitiva? in cui vanno capitalizzate le opportunità di integrazio- La prima grande sfida riguarda la valorizzazione del ne con il sistema interportuale. patrimonio infrastrutturale esistente e un’adeguata manutenzione ordinaria e straordinaria. Per quanto Cosa si sente di dire a Pietro Spirito, designato concerne specificamente l’accessibilità “lato mare”, dal ministro Delrio quale presidente dell’Autorità la nuova regolamentazione e semplificazione delle di Sistema Portuale del Tirreno Centrale? operazioni di dragaggio sarà utile a recuperare gap Il sistema portuale campano ha le potenzialità giuste accumulatisi e ad evitare che se ne creino di nuovi. per ripartire e la riforma crea le condizioni per farlo. Molto importante sarà anche la finalizzazione dei la- Bisogna lavorare innanzitutto affinché Napoli, Salerno vori relativi alla Darsena di Levante. Il grande deficit e Castellammare possano realmente integrarsi.

FLOTTA, SPORT, POLITICA: LA NAPOLI DEL COMANDANTE

Parlare del porto di Napoli, del suo approdo al centro del Mediterraneo, richiama alla mente il “comandante”, il personaggio che più di ogni altro ha identificato il rapporto tra i napoletani e il mare. L’ultimo piano del suo palazzo, prospicente via Marina (che una volta ospitava anche la redazione del quotidiano Roma, ed oggi è stato trasformato nel modernissimo Romeo Hotel), era la tolda dalla quale controllava tutti i movimenti delle sue navi. Achille Lauro, sorrentino, è stato il fondatore della Flotta che porta il nome della sua famiglia, una delle più potenti flotte italiane di tutti i tempi e tra le più importanti aziende del Meridione, nonché di un vero e proprio impero finanziario caratterizzato dalla com- partecipazione alle sue attività da parte dei suoi dipendenti. Sindaco di Napoli, presidente del Napoli Calcio, la fortuna di Lauro risale agli anni ’20 del secolo scorso, con l’acquisto della nave Iris, la prima di altre sei “sorelle”; in breve la flotta divenne la più grande del Mediterraneo di tutti i tempi. Già prima della Seconda guerra mondiale il “Comandante” possedeva ben 56 cargo, quasi tutti catturati o distrut- Achille Lauro ti durante il conflitto, in particolare dai bombardamenti che colpirono il porto di Napoli. Nel 1947 Achille Lauro fu costretto a ripartire da zero, trasformando tre navi da carico e destinandole al trasporto degli emigranti, in particolare verso il Sud America e l’Australia. Seguirono, negli anni ’50, i primi tran- satlantici, fino a giungere alle due ammiraglie, l’Angelina Lauro e l’Achille Lauro, dedicate al mercato crocieristico. Il “Comandante” morì nel 1978 e due anni dopo la Lauro Lines entrò in fallimento. Fu venduta alla MSC che ribattezzò la flotta prima “Starlauro” e poi “Mediterranean Shipping Company”. Marco Altore

17 PRIMO PIANO

FARAONE: AMBIENTE E SICUREZZA LE MIE PRIORITÀ PER IL MARE Il futuro dei porti campani: parla l’Ammiraglio responsabile della Direzione Marittima Regionale

di Alessio Russo

ontando su di un personale di quasi mille la tragedia - ma vanta anche un pregresso e solido unità tra amministrativi e operativi, e una do- legame col territorio campano, dove ha compiuto gli Ctazione di 52 mezzi nautici, la Direzione Ma- studi universitari e ha ricoperto il ruolo di Capo del rittima della Campania chiude questo 2016 avendo Compartimento Marittimo di Torre Del Greco. raggiunto importanti risultati nei diversi settori di sua competenza (polizia demaniale e marittima, con- Ammiraglio, in che ambito ravvisa maggiore trollo della filiera della pesca, vigilanza ambientale, continuità fra il lavoro da lei svolto in Toscana ricerca e soccorso in mare, controlli diporto e navi e l’esperienza nell’area campana? passeggeri), e confermandosi una realtà di primo Fra i settori di nostra competenza, quello relativo piano a livello nazionale. Dal settembre 2015, al co- alla tutela dell’ecosistema marino mi vede da sem- mando della Direzione e del Porto di Napoli vi è l’am- pre particolarmente impegnato, e si può certamente miraglio Arturo Faraone, ex Direttore marittimo della constatare che in quanto a ricchezza ambientale le Toscana e Comandante della Capitaneria di porto due aree presentano diversi punti in comune. Come di Livorno. Ha guidato come soggetto attuatore una in Toscana, anche qui ci troviamo in un contesto delicata operazione di rilievo internazionale, ossia il sensibile, in presenza di un ecosistema straordi- raddrizzamento e il trasferimento del relitto della Co- nario, unico e irripetibile, con diverse aree maritti- sta Concordia - uno dei più grandi successi della me protette, di cui una, quella denominata “Regno nostra storia nell’ambito dell’ingegneria navale, «un di Nettuno” - che bagna Ischia e Procida -, è dal passo importante verso il riscatto del paese» dopo 2015 affidata in gestione provvisoria alla Capitane-

18 ria di porto di Napoli. La nostra attenzione in ambi- elencate si traducano in un concreto sviluppo oc- to di tutela dell’ambiente è dunque massima, ed in corrono interventi infrastrutturali importanti, come i tutta la Regione abbiamo capitanerie impegnate ad dragaggi e i lavori per la nuova darsena di levante. esempio nel controllo degli scarichi e dei depuratori. Bisogna inoltre intervenire sulla viabilità, che presen- Sentiamo fortemente la responsabilità di preservare ta numerose carenze, anche a livello di sicurezza, per le generazioni future, pur compatibilmente con sul sistema fognario, sull’elettrificazione delle ban- le attività commerciali che vi si svolgono, un mare chine. Spero, per rifarmi al titolo di Anna Maria Or- che concepiamo come uno dei più preziosi tesori tese, che il mare torni a bagnare Napoli, e aggiungo della Campania. che tra le riqualificazioni necessarie c’è anche quella del molo Beverello, vero e proprio biglietto da visita Passiamo al tema istituzionale più attuale. Con della città. Come Capitaneria ci attendiamo molto l’approvazione del decreto legislativo che san- dal termine di questi anni di commissariamento e cisce l’accorpamento sotto un’unica Autorità dall’introduzione di cambiamenti che portino a una Portuale di sistema, siamo alla vigilia di grandi più efficace visione strategica. cambiamenti per i porti del Tirreno Centrale (Napoli, Salerno e Castellammare di Stabia). E per quanto riguarda Salerno e Castellam- Cosa ne pensa? mare? Accolgo molto positivamente il decreto di riorganiz- Il porto di Salerno è una realtà dinamica, ultima- zazione, razionalizzazione e semplificazione delle mente interessata da un’importante valorizzazione autorità portuali. La legge n. 84 del 1994 cominciava del polo crocieristico, nell’ottica di una pianificazio- d’altronde a risentire dell’evoluzione normativa e del ne che vuole rilanciare la connessione porto-città. riassetto che hanno avuto altri porti concorrenti a Il porto di Castellammare, invece, soffre anch’esso livello europeo e mediterraneo. Sono stati ora indi- di un importante deficit strutturale: la mancanza di viduati e affrontati, finalmente, alcuni asset fonda- un bacino di costruzione, che speriamo possa rien- mentali. Si pensi al passaggio dai comitati portuali a trare nel progetto di implemento delle infrastrutture. un comitato di gestione, molto più agile, di valenza Sarebbe un intervento necessario in considerazione istituzionale, che può garantire un supporto molto della storica vocazione cantieristica di Castellamma- importante per la governance del presidente dell’Au- re - vi fu costruita e varata l’Amerigo Vespucci, che torità del Sistema Portuale. Andiamo incontro a una ancora desta meraviglia in tutti i mari del mondo - e necessaria semplificazione, con poteri decisionali della presenza di un patrimonio di maestranze che meno avviluppati da lacci burocratici, e si tende ver- non va assolutamente disperso. so la managerializzazione della struttura, con chiari obiettivi strategici, mansioni e responsabilità. Tornando all’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale, come si relazioneranno Entrando nello specifico del porto di Napoli, al suo interno le diverse realtà? come vede il suo futuro? La filosofia del decreto di riorganizzazione consiste Quello di Napoli è un porto, come spesso si sotto- proprio nel fatto che porti così ravvicinati, come Na- linea, dalle potenzialità enormi. Ha per cominciare poli e Salerno, non debbano e non possano farsi numeri molto importanti: oltre due milioni di mq di concorrenza. È assolutamente necessario fare si- specchio acqueo, 75 posti di ormeggio per 30 ban- stema, e questo significa soppesare le tipologie di chine, la cui lunghezza supera gli 11 km, silos opera- movimentazione o di traffico mercantile nei singoli tivi e depositi costieri per 21mila metri cubi, cantieri scali, razionalizzarle, ed ottimizzarle in un quadro ar- navali che danno lavoro a una maestranza di circa monico. 1.500 unità. Può inoltre vantare una multifunziona- Sono ottimista sul fatto che il varo di questa riforma lità che altre realtà non possiedono, in quanto mo- consentirà il superamento di alcune logiche campa- vimenta passeggeri, cabotaggio, prodotti petroliferi. nilistiche e concorrenziali, penalizzanti il sistema re- Ma è anche vero che per far sì che le potenzialità gionale, e in generale lo sviluppo del paese.

19 ENERGIA IN MOVIMENTO ENERGIA IN MOVIMENTO ©Giandomenico Acampora per MN Metropolitana di Napoli ©Giandomenico PERSONE & IMPRESE

COSÌ CAMBIA PIAZZA MUNICIPIO AGORÀ CITTADINA SUL MARE Lo snodo delle linee del Metrò e il Parco Archeologico ridisegnano il waterfront napoletano La connessione tra il porto e la città nel progetto degli architetti Àlvaro Siza e Eduardo Souto

di Roberto Colonna

on sono molte le città di a dire il Maschio Angioino. O del scelta dei napoletani per gli spo- mare che possono van- fatto che da questa stazione si stamenti quotidiani. Ntare una stazione della potrà arrivare, si spera entro bre- Quando sarà completata, la sta- metropolitana a pochi metri dal ve, all'aeroporto di Capodichino zione di Piazza Municipio sarà porto e dall'imbarco per i traghet- e, forse, addirittura, alla nuova non solo bellissima ma, soprat- ti e le navi da crociere. Se poi la stazione dell'Alta Velocità di Afra- tutto, a misura d'uomo. L'idea dei stazione in questione è inserita in gola, attraverso una bretella della suoi creatori, gli architetti porto- un contesto archeologico che ha linea 1 che passerà per Casoria. ghesi Àlvaro Siza ed Eduardo saputo restituire alla contempo- A tutto ciò si aggiunga che la sta- Souto de Moura, è “riconsegna- raneità ben tre navi di epoca ro- zione Municipio, entro un paio re” il porto alla città. Per questa mana perfettamente conservate, d'anni, sarà anche capolinea del- ragione, l'organizzazione degli si può dire, senza rischio di es- la linea 6 che la collegherà con assi viari preposti al traffico vei- sere smentiti, che rappresenti un la riviera di Chiaia, Mergellina e colare della piazza è stata modi- caso unico. Fuorigrotta. ficata in modo significativo al fine E non si è ancora fatta menzione Quella di Piazza Municipio è, di realizzare un percorso pedo- della presenza nelle immediate dunque, una vera stazione del- nale senza interruzioni che dal vicinanze di uno dei castelli più le stazioni che renderà, ancor sottosuolo arrivi al molo Beverello belli e conosciuti di sempre, vale di più, la metropolitana la prima e alla stazione Marittima.

22 Piazza Municipio del 1800, foto di Giorgio Sommer (1834-1891)

sono attivi da oltre un anno. Del portano in superficie, s'incontra resto, il turista e il viaggiatore che la cinquecentesca fontana del per caso o per necessità scelgo- Nettuno che pare abbia, infine, no questa fermata non resteran- trovato qui la sua destinazione no delusi: “Municipio” è già una definitiva dopo un girovagare du- “Fermata dell'arte” che colpisce rato secoli. per quel contrasto tra moderno Insomma, se arriveranno anche Bastione immacolata di epoca vicereale e antico provocato dal video-af- i dieci nuovi treni, necessari per fresco di Michal Rovner installato abbassare i tempi di attesa al I cantieri dovrebbero essere a ridosso del Torrione dell'Incoro- momento non proprio europee, chiusi alla fine del 2018, ma par- nata, un bastione di epoca ara- Napoli avrà davvero la metropo- te della piazza e la stazione treni gonese. Inoltre, salite le scale che litana “più bella del mondo”.

La Stazione Municipio, e il restyling della piazza omonima in cui sorge, rappresenta il primo atto di un progetto molto più ampio che prevede il completo rifacimento del cosid- detto waterfront di Napoli. Le sorti di questo progetto sono, tuttavia, strettamente connesse alle radicali trasformazioni che negli anni avvenire interesseranno il porto. Tra le tan- te, una delle proposte più suggestive è quella di Aldo Loris Rossi che prevede la sostituzione degli oramai inutilizzati depositi vuoti del porto con un parco attrezzato al servizio dei turisti, capace di rimettere, dopo secoli, in “contatto” il centro storico di Napoli con tutti i vari approdi marittimi, dal molo San Vincenzo alla calata Villa del Popolo. ©Giandomenico Acampora per MN Metropolitana di Napoli

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CLASSE, COMFORT E DESIGN: LA NAUTICA MADE IN NAPLES Fiart, Gagliotta ed Evo Yachts presentano le ultime novità per la prossima stagione estiva

di Claudia Prezioso

l mare è una risorsa importante per l‘Italia e lo testi- al Salone ligure dopo cinque anni di assenza. L’im- monia il Salone di Genova, una delle più importanti portanza di fare rete è stata sottolineata più volte da Ifiere della nautica da diporto italiane che, dopo ben Renato Martucci, dello staff Gagliotta. «Il salone di 56 edizioni, si conferma come uno dei Saloni più visi- Genova si conferma il più importante del Mediterra- tati del Mediterraneo con quasi 130mila visitatori. neo – commenta Martucci - e soprattutto si caratte- Numeri incoraggianti che fano ben sperare nella ri- rizza per essere un momento di incontro e confronto presa del settore nautico con un ritorno delle vendite tra i cantieri che, nell‘occasione, hanno possibilità di in tutti i comparti. scambiare esperienze e proprio per questa intesa di «Al Salone di Genova ho potuto constatare un mag- tutto il settore in Italia si assiste alla sua ripresa». giore interesse per la cantieristica, segno, finalmen- Le aziende partenopee rilanciano le proprie ambizioni te, di una ripresa per l‘Italia» commenta Annalaura Di nella cantieristica navale, voce importante dell‘econo- Luggo, manager Director di Fiart mare. mia del Mezzogiorno con novità a tutto campo. Tra gli oltre 800 espositori presenti, infatti, sono tanti Presenza di rilievo quella del marchio partenopeo i nomi delle imprese napoletane, tra i quali spicca la Evo Yachts dei fratelli Mercuri che è stato anche tra Fiart Mare, il cui fondatore e Presidente, Ruggiero Di i protagonisti del Fort Lauderdale International Boat Luggo, già Cavaliere del lavoro, ha festeggiato a otto- Show, il salone nautico più importante e rappresenta- bre 90 anni. tivo sul mercato statunitense, svoltosi in Florida dal 3 Riscontro positivo è stato espresso anche dall‘azien- al 7 novembre. «Siamo felici di questa nuova avven- da di Torre Annunziata Cantiere Gagliotta, ritornata tura che ci ha permesso di presentare EVO 43 oltre-

24 oceano e lanciarlo in uno dei mercati più importanti al mondo», hanno commentato Giuseppe, Alfredo e Rosario Mercuri di Evo Yachts i quali hanno anche sottolineato l‘importanza della partnership con Gma- rine, un’azienda competente e radicata sul territorio, e si sono detti orgogliosi di questa collaborazione. «Siamo sicuri che grazie a loro EVO 43 avrà in Ameri- ca lo stesso successo riscosso in Europa». Evo 43, per l‘occasione, ha realizzato la prima unità costruita specificatamente per il mercato USA con una nuova livrea “pearl white”, barbecue e aria condi- zionata “tropical”. Inoltre altra novità di EVO Yachts e Gmarine è stata una nuova app “Evo 43”, disponibile Ruggiero e Annalaura Di Luggo, presidente e manager director di Fiart mare su App Store e Android Market che consentirà agli utenti di salire a bordo del nuovo Evo 43 per un tour un hard top totalmente chiudibile, consentendo così virtuale, ma non solo: inquadrando l’imbarcazione di avere due spazi uno interno ed uno esterno, con con uno smartphone o tablet, sarà possibile creare estrema versatilità in quanto è previsto un tavolo a una propria versione 3D del modello per poter esplo- scomparsa che rende più vivibile il pozzetto. Novi- rare la barca nei dettagli e personalizzarla a proprio tà assoluta per il mondo Fiart è stata la plancetta di piacimento. Si potranno aprire e chiudere le sponde poppa che scende completamente in acqua. Tutti gli di murata “XTension” e la piattaforma “Transformer” spazi sono estremamente versatili e personalizzabili di poppa, azionare il Bimini idraulico “stile coupé” , e può constatarsi una cura maniacale del particolare e configurare il proprio Evo 43’ scegliendo optional, caratteristica dell‘ingegnere Francesco Guida. L‘in- colori dello scafo, tappezzeria, cuscini e molto altro terno di F52 prevede una dinette esclusiva e raffina- ancora. ta con televisione a scomparsa come la cucina. Tre Fiart 52 è, invece, il nuovo motoryacht open mediter- cabine e due bagni. Visibilità eccellente per il posto raneo presentato al Salone di Genova dall‘Azienda di guida funzionale e scenografico. Impanto aria condi- Bacoli. Anna Laura Di Luggo ha spiegato: «F52 na- zionata e riscaldamento. Due motori volvo Penta con sce dalla voglia di interfacciarci con una tipologia di trasmissioni IPS che garantiscono performance no- clientela nuova. È utilizzabile in ogni periodo dell‘an- tevoli, consumi ridotti e rumorosità inesistente». L‘a- no e adatto al clima mediterraneo del nostro paese, zienda Fiart conferma così la cura e dedizione che in ma anche ai climi più freddi o caldi. Abbiamo creato quasi 60 anni di storia accompagna la realizzazione di barche di pregio. «Il successo è di mio padre che è l‘anima dell‘azienda – aggiunge la Di Luggo - ed ha saputo affrontare con coraggio le difficoltà, mante- nendo sempre la solidità del gruppo». Il ritorno al salone ligure del cantiere Gagliotta di Torre Annunziata è, invece, avvenuto con il Lobster 35, tipica aragostiera impreziosita però dalla vernice metallizzata e dalle ricercate finiture. Nel pozzetto di poppa si trova una dinette per otto persone con ta- volo a scomparsa. Sottocoperta l‘imbarcazione pre- senta un ambiente unico, con divano, due posti letto e armadio guardaroba oltre al bagno. «Lobster 35 è la riproposizione del progetto nato prima della crisi in collaborazione con i tedeschi di Judel & Vrolijk» ha I dipendenti di Fiart Mare, Idas, Fiart Cantieri Italiani L.D.B., Fiart Rent spiegato Renato Martucci.

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RACCONTI ED ECONOMIA LIBRI D’AMARE

di Roberto Colonna

apoli è una città di mare che spesso di- storia e progetti” di Fiammetta Adriani e Bene- mentica di avere un mare. detto Gravagnuolo, “Napoli città NPotrebbe sembrare un pa- portuale e mercantile: la cit- radosso ma leggendo i libri che sul tà bassa, il porto e il mercato tema sono stati scritti, ci si accorge Il mare è più dall’VIII al XVII secolo” di Tere- di come questa componente svol- sa Colletta. È Napoli, i suoi avve- ga un ruolo di confine. A metà tra una cornice nimenti, la sua economia a essere la metafora e lo studio di settore, il sugli scudi, a condurre il lettore in mare è più una cornice, che un vero che un vero analisi finanziarie o ricostruzioni protagonista. protagonista storiche. Una condizione che si ri- Emblematico è in tal senso il libro trova nel libro di fotografie di Sergio di Annamaria Ortese, “Il mare non Siano “Il mare che bagna Napo- bagna Napoli”. li” (il cui riferimento al sopracitato Ma a ben vedere anche quando la libro della Ortese è evidente), in cui lettura si indirizza su saggi dedicati al porto, ci si ac- le immagini sembrano rinviare alla terra ferma, con corge che il mare è un parente lontano, di quelli che le sue contraddizioni e i suoi splendori. si riconosco nelle fotografie, ma di cui poco si parla. Del resto, a riprova di ciò, tornando alla letteratura, Di esempi ce ne sono tanti: “Storia del porto di ne “La Dismissione” di Ermando Rea il mare di Napoli” di Antonio Toma, “La Camera sul porto. Bagnoli dove sorge l’Ilva è onnipresente ma come Il porto di Napoli dall’unità d’Italia al fasci- un irrinunciabile attore secondario, necessario e smo” di Lidio Aramu, “Napoli: il porto e la città: pure quasi sempre sullo sfondo.

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La storica sede di Torre del Greco IL CORALLO DI CASA ASCIONE, FRA TRADIZIONE E MODERNITÀ La storica azienda familiare di Torre del Greco vanta una produzione centenaria I preziosi manufatti legati ad una forte identità territoriale, tra artigianato ed arte

di Giulia Savignano

l secondo piano della Gal- menico, decise di dedicarsi alla leria Umberto I di Napoli, manifattura del corallo. Giovanni Acon un affaccio privilegiato e i suoi dieci figli riuscirono a far che in un colpo d’occhio rega- conoscere il marchio Ascione per la la vista su tre gioielli simbolo la raffinatezza della loro produ- della città – la Galleria, il Teatro zione tanto da meritare numero- San Carlo e il Maschio Angioino si riconoscimenti nelle principali – si trova Casa Ascione, il museo esposizioni internazionali e tanto del corallo e showroom nato nel da divenire fornitori della famiglia 2001 e fortemente voluto dalla reale che gli conferì il privilegio di più antica manifattura di Torre del fregiare il marchio con le insegne Ce lo spiega Giancarlo Ascione Greco, nel delicato e prestigioso di Casa Savoia. che, con i fratelli, gestisce oggi settore della lavorazione artisti- Ma qual è il segreto per conserva- l’azienda di famiglia. «Eccellenza ca del corallo, del cammeo, del- re intatto nei secoli quel primato non significa fare qualcosa me- la madreperla, delle pietre dure che rende gli Ascione un’eccel- glio di altri. È piuttosto la capacità e dei metalli preziosi. Era il 1855 lenza e li vede inseriti tra le im- di mantenere saldo il legame tra quando Giovanni Ascione, figlio prese centenarie che valorizzano produzione e territorio. A Torre del dell’armatore di “coralline” Do- l’economia italiana nel mondo? Greco si lavora il 90 per cento di

28 si fa a se stessi o ad altri e quin- ospitano premi e riconoscimenti, di è una dimostrazione di affetto. e vetrine che racchiudono pezzi Ma deve essere anche fruibile e rari commissionati o donati ai reali adattarsi ai ritmi frenetici della vita di tutto il mondo, come la paru- moderna. re in rose di corallo realizzata per Diverso è invece il discorso per la la regina Farida d’Egitto in occa- produzione. Le nostre creazioni, sione delle nozze con re Farouk, data la natura dei materiali, impli- o il bozzetto della pisside che re tutto il corallo pescato nel Medi- cano una lavorazione manuale e Umberto I donò al Tesoro di San terraneo. Questo elemento vivo, non contemplano invece la stan- Gennaro. dunque, si identifica fortemente dardizzazione e la produzione in E quelle stesse sale ospitano ogni con il luogo. Noi non facciamo serie, tipica dei tempi moderni. Il giorno iniziative culturali di alto altro che alimentare quel legame corallo, così come le conchiglie profilo. Incontri musicali, reading trasferendo alle persone che usu- sulle quali realizziamo i cammei, letterari, presentazioni ed eventi fruiscono delle creazioni di Casa sono elementi vivi che suggeri- di solidarietà. «Può sembrare che Ascione tutta la nostra storia e il scono all’artigiano come essere tutto ciò non abbia niente a che nostro DNA. Il nostro è un lavoro lavorate. È la natura che detta le fare con la nostra produzione. In di identità territoriale. Quando ci linee per essere modellata e adat- realtà, la scelta di promuovere la dicono che i nostri prodotti sono tata all’estro e ai bisogni dell’uo- cultura è funzionale a quell’inten- riconoscibili non possiamo che mo. Si tratta di oggetti che oscil- to originario che da sempre per- esserne entusiasti. Perché? Sem- lano tra artigianato e arte, ed è seguiamo con le nostri creazioni: plice. Lavorare con materiali di proprio a cavallo di questa linea trasmettere l’identità del territorio. natura organica significa rendere di confine che si colloca la nostra E quale strumento migliore se non unica ogni creazione. Non esi- attività quotidiana». la cultura stessa di quel territorio? stono oggetti uguali, perché non Camminare tra le sale di Casa La nostra è un’arte, ed è impre- esistono pezzi di corallo uguali. Ascione è un viaggio nel tem- scindibile aprirsi alle altre forme E se, nonostante la diversità, c’è po e nello spazio, tra pareti che d’arte». qualcosa che li rende riconoscibi- li, allora significa che siamo riusciti a trasmettere la nostra identità». Eccellenza vuol dire anche sa- per coniugare la tradizione con la modernità e soprattutto riuscire a tradurre l’evoluzione del gusto e delle tendenze per trasferirla in modelli unici e innovativi. «Pasolini diceva che uno dei pro- blemi maggiori della tradizione è che è affidata ai tradizionalisti – sottolinea Giancarlo –. Noi scon- giuriamo questo rischio perché riusciamo a mantenerla viva gra- zie a una continua ricerca verso l’innovazione. Almeno per quanto riguarda il consumo del bene. Il gioiello è sì un oggetto di valore, perché in fondo è un regalo che Il museo del corallo e Showroom nella sede di Napoli

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Prevenzione del rischio sismico Il progetto dell’Ordine degli ingegneri

di Luigi Vinci PERSONE & IMPRESE Negli anni ha impegnato l’Ordine in attività culturali e formative. è del 2011 il progetto “Città ducale”, realizzato gratuitamente con un gruppo di colleghi per il recupero, il restauro e la rifunzionalizzazio- ne della Chiesa dei SS Cosma e Damiano e dell’area circostante, piazza Largo Banchi Nuovi nel centro antico di Napoli. Agli inizi de- gli anni 2000 riceve la carica di Presidente dell’Associazione per lo Sviluppo della Finanza di Progetto e dal 2012 della Fondazione Presidente dell’Ordine degli Ingegneri Ordine Ingegneri Napoli.Partecipa, fin dagli anni ’80, a numerose della Provincia di Napoli dal 1997 commissioni nazioni su ambiente, strutture, impianti e sicurezza.

Ordine degli Ingegneri di Napoli, nel 1998, è mo che ogni pochi anni il nostro Paese è colpito da stato tra i primi a proporre il “Registro storico – calamità naturali. Non possiamo prevedere quando e L’ tecnico - urbanistico dei fabbricati” ai fini della dove potranno avvenire, ma conoscere il territorio, lo tutela della pubblica e privata incolumità. L’obiettivo stato degli immobili, consente la programmazione ed era di promuovere la cultura della sicurezza, della pre- esecuzione d’interventi, la mitigazione del rischio. venzione, della conoscenza e del controllo dello stato conservativo del patrimonio edilizio, in sostanza della Alla luce dei drammatici terremoti che si sono susse- qualità dell’abitare. guiti in questi anni, come non sentirsi colpevoli di non Un’attività complessa, di cui tutti parlano dopo il si- aver battagliato a sufficienza per imporre conoscenza sma, i dissesti idrogeologici, tranne poi a distrarsi e a e norme a tutela del nostro patrimonio. La ricostruzio- non fare più niente. ne dell’Aquila, l’Emilia e del Centro Italia costerà dai Con forza da sempre proponiamo una legge e un 25 a 30 miliardi di euro, abbiamo perso quasi mille programma pluriennale d’interventi; purtroppo finora, vite, distrutto un patrimonio monumentale e culturale molto si è detto, poco si è fatto. senza uguali e che non potrà mai essere ciò che ave- Mettere in sicurezza il patrimonio edilizio vuol dire av- vamo. viare il più grande e ambizioso progetto economico Quante vite e quante risorse si sarebbero risparmia- e tecnologico che si possa immaginare. Un progetto te se, dopo la fase della conoscenza, si fosse messo che coinvolge in ruoli diversi ma complementari, pub- mano a interventi, sui fabbricati più vulnerabili, sui beni bliche amministrazioni, Università, centri di ricerca, architettonici più pregiati, con priorità nelle zone del imprese, cittadini, ordini, professionisti. Paese classificate a maggiore rischio sismico ? Occorre riprendere il progetto dell’obbligo del fascico- lo o registro. Solo nel 2002 una nostra proposta di di- Ritengo che i tempi siano maturi. La consapevolezza segno di legge elaborata nel 1999, si è concretizzata. dei cittadini della necessità di conoscere il grado di La Campania è stata la prima regione a dotarsi di una sicurezza dei loro fabbricati, ai quali affidano la vita e normativa, purtroppo interessi di parte l’hanno nel il futuro, anche economico, è fortemente aumentata. tempo svuotata. Tutti siamo convinti che non c’è più tempo. È il mo- Tutto il territorio nazionale è a rischio sismico, sappia- mento.

30 ORDINE DEGLI INGEGNERI

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CAMPANIA BIOSCIENCE LA RICERCA INCONTRA L’IMPRESA Il cluster biotecnologico che porta innovazione nei settori farmaceutico e agroalimentare

di Eleonora Tedesco

na controparte scientifica in grado offrire cellenti degli Atenei campani (prevalentemente bio- competenze e dare risposte alle esigenze del- chimici e ingegneri) e alla capacità di guardare alle Ule imprese. Un mondo che si apre alle aziende opportunità che l’Europa offre. «Nei corridoi dei no- e le supporta con soluzioni adeguate per le esigenze stri laboratori – racconta il Presidente - ci sono i pan- innovative di prodotto e processo fino alla fase di cer- nelli con le foto e il background professionale di tutti tificazione e rendicontazione. i ricercatori passati per BioTekNet e Campania Bio- È Campania Bioscience, il Distretto che raccoglie le science, e oggi impegnati nelle più importanti realtà Università della Campania, importanti centri di ricer- industriali e di ricerca del mondo. Chi passa da noi - ca (CNR, CEINGE, BIOGEM, la Stazione Zoologica assicura - ha certamente un passaporto importante». Anton Dohrn, TIGEM) e 50 imprese nel settore farma- Strategica e vincente l’importanza che il Distretto at- ceutico e alimentare. tribuisce alle azioni volte a stimolare la partecipazio- «Rappresentiamo una massa critica di oltre 1.500 ne ai programmi europei. E finora i risultati conseguiti operatori con un capitale sociale di 1,5 milioni – sono incoraggianti. È centrale il ruolo di supporto del sottolinea Mario De Rosa, presidente di Campania Distretto nella preparazione di una proposta SME In- Bioscience e ordinario di Chimica e Propedeutica strument, da parte della start-up innovativa DETOXY- Biochimica alla Seconda Università di Napoli – che ZIMES, guidata da Giuseppe Manco, per lo sviluppo pongono la nostra realtà all’avanguardia in Italia nel di enzimi atti a proteggere infrastrutture critiche da settore della ricerca in campo biochimico». attacchi terroristici, risultata beneficiaria di un finan- Un Distretto che cresce grazie ai giovani laureati ec- ziamento di 50 mila euro da utilizzare per elaborare

34 biotecnologie offrendo supporto alle loro bio-regio- ni attraverso attività di analisi e definizione di policy, scambi di buone pratiche e azioni di promozione in- tegrata del network in occasione di eventi di rilevanza mondiale. In ambito nazionale, Campania Bioscience è membro di ALISEI, cluster tecnologico nazionale che si propone come acceleratore di trasferimento delle conoscenze e delle tecnologie dal settore della ricerca multidisciplinare a quello dell’industria farma- ceutica e biomedicale. Di recente Amleto D’Agostino, direttore Generale del Distretto, è entrato nel comita- Amleto D’Agostino, Direttore di Campania Bioscience to direttivo di ALISEI in qualità di rappresentante degli enti territoriali. un Business Innovation Plan. Attualmente il progetto è in lavorazione per la fase due, con un partenariato più ampio e un piano più ambizioso per affrontare lo step dell’industrializzazione. Non solo. Campania Bioscience si è cimentata, in partnership con altri cluster tecnologici europei ope- ranti nel settori ICT, salute, medicina, nell’elaborazio- ne di una proposta progettuale H2020 finalizzata a sostenere il potenziale di soluzioni innovative per gli anziani sia nelle aree urbane che rurali, utilizzando le tecnologie emergenti nell’ambito mHealth (mobile health). Dopo aver superato con successo due fasi di selezione, la proposta è stata dichiarata idonea e beneficerà del finanziamento europeo richiesto. Da quest’anno, inoltre, Campania Bioscience è membro ufficiale del Council of European Bioregion (CEBR) e della European Biotechnology Network (EBN). Il CEBR raggruppa operatori nell’ambito delle Mario De Rosa, presidente di Campania Bioscience

I DISTRETTI TECNOLOGICI DELLA CAMPANIA

Di valore strategico per la crescita regionale il rapporto sempre più stretto tra Università, centri di ricerca e imprese. Le potenzialità di poli scientifici-tecnologici, i centri di innovazione, i parchi tecnologici e di ricerca poggiano anche sulla la rete di conoscenza di cui dispone la Regione che conta 7 Università, 40 istituti di ricerca avanzata, centri di competenza e distretti tecnologici, che sono chiamati a realizzare sistemi integrati di ricerca, formazione e innovazione finalizzati al mondo della produzione. Con STRESS e BIOSCIENCE, in Campania operano i seguenti distretti tecnologici: • DATTILO (Distretto ad Alta Tecnologia Trasporti di Superficie) opera nell’ambito dei settori automotive, ferroviario e logistica. • IMAST (Distretto sull’ingegneria dei materiali polimerici, compositi e strutture) è organizzato come una holding di laboratori di ricerca pubblici e industriali. • SMART POWER SYSTEM (Energie rinnovabili) ha come finalità lo sviluppo ed il trasferimento delle conoscenze scientifiche sull’u- so e l’integrazione nelle reti elettriche di tecnologie avanzate. • DATABENC opera nell’ambito dei Beni Culturali per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale attraverso l’innovazione in rete. • DAC, Distretto Aerospaziale Campano.

35 INNOVAZIONE © Carmine Luino / Il Venerdì di Repubblica 2016 Venerdì © Carmine Luino / Il

ANTON DOHRN: L’ECCELLENZA CHE AFFACCIA SUL MARE Il presidente Roberto Danovaro: Il recupero di Bagnoli è la nostra prossima sfida

di Claudia Prezioso

a Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli è Presidente in questi anni quali sono stati i progetti dal 1875 Centro di eccellenza scientifica con e traguardi più importanti raggiunti? Lprogetti di ricerca all’avanguardia nel panorama Numerosi progetti sono stati com- internazionale. Ente pubblico di Ricerca vigilato dal pletati tra cui quelli che hanno at- Ministero della Istruzione, Università e Ricerca (MIUR) traversato gli oceani del mondo è una realtà dinamica con diversi laboratori di ricer- che, per la diversità delle compo- ca, lo storico acquario, oggi in ristrutturazione, e un nenti microbiche in essi presenti, ospedale per le tartarughe marine. sono considerati il più grande Non solo, è anche un importante centro di formazio- tesoro sconosciuto di risorse ne con la Laurea del mare, in collaborazione di potenziale utilizzo. La con l’Università Federico II e la possibili- maggior parte delle tà di completare il percorso di studi con diversità del glo- un Dottorato internazionale in collabo- bo è negli oceani, razione con l’Università inglese. Dal quindi questi rap- 2013 il Professor Roberto Danovaro presentano l’ulti- è il Presidente della Stazione Zoo- ma frontiera che logica Dohrn, noi di Dodici lo ab- si sonda anche biamo incontrato per parlare di con le tecnolo- questa eccellenza. gie più avanzate.

36 Al riguardo uno dei piu importanti traguardi raggiun- ti è l’avviamento dell’infrastruttura europea EMBRC, (European Marine Biology Resource Centre, Centro Europeo di Risorse Biologiche Marine) che si pone come obiettivo di fornire gli organismi e la ricerca ma- rina per gli scopi di sviluppo industriale. L’Italia, anche grazie alla stazione zoologica, è all’interno dell’OCSE nel progetto Oceani e a dicembre verrà confermata la conferenza che si farà a Napoli nel 2017 sull’economia mondiale degli oceani.

Quali progetti partiranno a cavallo del nuovo anno? Partiremo con un grande progetto relativo a Bagnoli, si tratta di sviluppare il più grande progetto di recupero di ambiente contaminato mai fatto in Europa. Quest’in- carico rappresenta un vero servizio che la scienza può fare al Paese.

L’acquario è in ristrutturazione, quali novità sono previste? La ristrutturazione della biblioteca ci permetterà di espandere l’acquario di oltre il 50% e sarà l’acquario Reperti custoditi nella Stazione Zoologica Anton Dohrn della scienza ovvero faremo vedere come gli organismi marini hanno contribuito alla nostra conoscenza oltre Quali invece le ambizioni future? a continuare ad essere, come nell’idea di Dohrn, una Quella di creare a Napoli il polo italiano delle biotec- finestra sotto il mare. nologie marine ed ecosostenibili, ovvero una struttura che permetta di mettere assieme le migliori compe- tenze nell’ambito delle biotecnologie marine e offrirle Attività svolte all’interno dell’ospedale per le tartarughe marine in funzione dello sviluppo industriale, fungendo anche da incubatore per le imprese o da servizio per la ricer- ca, che molte strutture industriali non possono fare. Le biotecnologie sono la sfida del futuro e le sue applica- zioni sono molteplici.

Ad esempio? Sicuramente, le più note sono nell’ambito dei farmaci: identificare nuove molecole. Molte di queste, anche tumorali, sono infatti di origine marina. Anche poi lo studio die biomateriali marini possono dare vantaggi notevoli al settore industriale, così come quello dei processi industriali, cioè molecole che permettono di funzionare in condizioni estreme (freddo, caldo), senza contare poi i vantaggi possibili con la ricerca sulla nu- traceutica per sviluppare integratori di prodotti alimen- tari e infine la possibilità di un biorisamanemto degli ambienti marini contaminati. Didascalia

37 INNOVAZIONE ©Fondazione Banco di Napoli - Damiano Falanga

IL CARTASTORIE: ALCHIMIA TRA CULTURA E TECNOLOGIA Il percorso museale multimediale della raccolta archivistica della Fondazione Banco di Napoli

di Alessio Russo

Archivio Storico della Fondazione Banco di Quest’anno, dopo aver aperto al pubblico (30 marzo) Napoli, con il suo patrimonio di scritture, dal il percorso multimediale permanente Kaleidos – realiz- L’ ‘500 ad oggi, rappresenta un primato assolu- zato da Stefano Gargiulo (Kaos Produzioni) –, espe- to. Si tratta, infatti, della più grande raccolta archivi- rienza sensoriale di immagini e suoni, il museo ha stica di documentazione bancaria al mondo. Questo inaugurato due Sale della Musica (23 giugno). sterminato numero di carte non costituisce solo una Nei due ambienti è allestita una mostra multimedia- preziosa fonte per la storia economica, ma custodisce le dedicata ai grandi compositori italiani e napoletani anche informazioni inedite su opere realizzate da arti- vissuti tra ‘700 e ‘800, da Cimarosa a Verdi, nonché sti, aspetti della vita quotidiana del passato, vicende a una personalità come Angelo Carasale, impresario private di illustri personaggi. Un incalcolabile tesoro di e direttore dei lavori di costruzione del Real Teatro di memorie culturali della nostra terra, le cui ricchezze San Carlo. Le storie e le opere di questi protagonisti vanno non solo custodite, ma soprattutto condivise. sono rese fruibili ai visitatori attraverso exhibit e pro- Questa la missione de Il Cartastorie, Museo dell’Ar- iezioni interattive, nelle quali si ha accesso a ricostru- chivio Storico del Banco di Napoli, progetto nato per zioni, documenti originali d’archivio, audio delle com- valorizzare i contenuti dell’archivio e i risultati delle ri- posizioni e video con attori che danno voce e corpo ai cerche svolte, divulgati attraverso la sperimentazione personaggi. di molteplici canali comunicativi. Il Cartastorie è, infatti, Dietro la realizzazione delle Sale della Musica vi è un’esperienza museale a 360°: promuove numerose il progetto “Seneca – Musica e New Media tra Cul- iniziative, da spettacoli teatrali a laboratori e mostre. tura e Territorio”, per il quale si è costituito un ampio

38 network multidisciplinare le cui competenze sono ‘800. Con l’ausilio della tecnologia, dunque, una visita state riunite e coordinate dal Distretto ad alta tec- al museo si può trasformare in «una piacevole pas- nologia STRESS (Sviluppo Tecnologie e Ricerca per seggiata museale» a tappe, che coniuga la scoperta e l’Edilizia Sismicamente Sicura ed ecoSostenibile). il godimento dei più rappresentativi spazi urbani di Na- Realtà d’eccellenza impegnata in numerosi ambiti, fra poli con quello della sua musica, in tutto il mondo con- cui anche la ricerca per la tutela e la valorizzazione dei siderata fra le espressioni più alte della nostra cultura. beni culturali, il Distretto si è avvalso della partnership di imprese leader nel settore digitale e nelle tecnolo- gie di comunicazione, come la ETT spa e la Nexsoft spa, nonché di prestigiosi enti di ricerca pubblici quali il Conservatorio Statale di Musica “Nicola Sala” di Be- nevento e l’Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali (ITABC) del CNR. Un’alchimia virtuosa, dunque, che ha evidenziato come «l’uso delle tecnologie al servizio della cono- scenza – come afferma il Presidente della Fondazione Banco di Napoli, Daniele Marrama - riesca a comuni- care al visitatore la ricchezza delle informazioni con- servate nell’Archivio Storico». A breve, inoltre, grazie al Consorzio Stress-CNR, sa- ranno disponibili applicazioni per dispositivi mobili in grado di portare anche all’esterno, per le strade e piazze della città, i contenuti multimediali degli exhibit L’attore Alessio Sica interpreta l’impresario Angelo Carasale in uno dei percorsi dedicati alla tradizione musicale napoletana tra ‘700 e museali multimediali della Kaleidos

Il Distretto STRESS: un’eccellenza campana fra tecnologia e sostenibilità Primo distretto campano ad alta tecnologia sulle costruzioni sostenibili, frutto di un lungo percorso d’integrazione che ha dato vita a un network fra Università (Università degli Studi di Napoli “Federico II” e Università del Sannio), eccellenze scientifiche, centri di ricerca specializzati e realtà imprenditoriali o industriali d’eccellenza operanti a livello nazionale e internazionale. Il distretto è coordinato e diretto dalla società consortile Stress scalr (Sviluppo Tecnologie e Ricerca per l’Edilizia Sismicamente Sicura ed eco- Sostenibile), nata nel 2010, che si occupa di integrare gli input e le innovazioni derivanti dalle industrie e dagli enti di ricerca, per poi favorire, attraverso l’elaborazione e l’attuazione di strategie promozionali, i processi di trasferimento tecnologico I temi della sostenibilità e sicurezza delle costruzioni si accompagnano, nei numerosi progetti in cui Stress è impegnato, allo sviluppo di un modello di città del futuro attento alla valorizzazione culturale e alla qualità della vita.

Kaleidos: cultura e multimedialità al Museo dell’Archivio Storico del Banco di Napoli Il Percorso Multimediale Permanente Kaleidos, inaugurato nel marzo 2016, è il cuore dell’esperienza museale dell’Archivio Storico. Realizzato da Stefano Gargiulo Kaos Produzioni, il progetto conduce il visitatore in un “viaggio” sensoriale attraverso immagini e suoni legati alle storie e ai personaggi protagonisti dei documenti. È una visione caleidoscopica della Napoli del passato, dove la città letteralmente invade lo spazio dell’archivio con l’aiuto della tecnologia multimediale. Fra gli elementi degni di nota ve n’è uno molto particolare, realizzato in occasione di un altro progetto sviluppato ne Il Cartastorie. A partire dalla dettagliata descrizione, ricavata da una fonte dell’Archivio, di una pala commissionata al Caravaggio dal ricco mercante Nicolò Radolovich (la Pala Radolo- vich, appunto, sulla cui effettiva realizzazione non vi sono attestazioni), si è avviato un meticoloso lavoro di ricostruzione dell’opera con la tecnica del tableau vivant, ossia con attori in costume – della compagnia Malatheatre, diretta da Ludovica Rambelli – che hanno riprodotto verosimilmente la scena, partendo anche dallo studio di altre opere del Merisi per l’utilizzo di oggetti, vesti e gio- chi di luce. Dopo una presentazione al pubblico nelle sale del museo, il lavoro, condensato in un cortometraggio, è dunque stato inserito nel percorso Kaleidos.

39 NON SOLO SOLDI di Massimo Lo Cicero

INNOVAZIONE Il Porto di Napoli una scomessa da vincere Massimo Lo Cicero economista, docente universitario, revisore dei conti e giornalista

porti italiani sono stati riordinati e raccolti in empori fenici avevano le medesime funzioni. grandi organizzazioni complesse. Dopo una Rispetto ai secoli che ci separano dai fenici bi- I lunga vicenda il Governo ha indicato un pre- sogna aggiungere due considerazioni ulteriori. sidente che assumerà il difficile compito di svi- Oggi esiste una grande accelerazione degli luppare le opportunità possibili. Il Governo ha spostamenti, sia delle merci che delle perso- stabilito, grazie a nuove leggi, che, in Italia, ri- ne. Questa accelerazione degli spostamenti è spetto ai Porti che si affacciano sul Mediterra- anche una moltiplicazione dei servizi da rea- neo, ci sarà un unico Porto che include le aree lizzare. di Napoli, Salerno e Castellamare di Stabia. L’accelerazione si nutre di due grandi leve: la Un hub che possa creare traffici che arrivano logistica, la capacità di spostare le merci e le dal mare e percorsi, su ferro o gomma, che da persone, e le tecnologie digitali, e la capacità Napoli e Salerno si dirigono verso il Nord. di realizzare una compressione tra spazio e Il presidente designato dal Governo è Pietro tempo. Che aiuta e supporta il movimento del- Spirito, un manager che si è occupato di lo- le merci e dell e persone, ma che, nello stesso gistica delle ferrovie e di utilities per i servizi tempo, sposta informazioni e segnali rapida- generali delle grandi città. Spirito si è laureato mente e a distanze molto rilevanti. Questa è la nella Università Federico II a Napoli, in Scienze differenza tra gli empori fenici e le nostre gran- Politiche, e si è impegnato in molte avventure di aree portuali. manageriali ben riuscite. Quale sarà l’agenda La nostra area (Napoli, Salerno e Castellamare e quali i prossimi passi per lo sviluppo della di Stabia) ha un grande gap: uno scarto di ca- grande area portuale di Napoli, Salerno e Ca- pacità e sviluppo sia verso i porti della sponda stellamare di Stabia? nord dell’Africa, costruiti negli ultimi anni alle I tre porti in questione, che verranno governati nostre spalle, ed un gap, ancora più importan- da una unica entità di controllo, hanno caratte- te per le tecnologie e le dimensioni accumula- ristiche eterogenee. te, rispetto ai porti del nord Europa. Su questi Bisogna agire in tre direzioni: la movimentazio- due terreni abbiamo perso molto tempo nelle ne delle merci; il coordinamento di rotte per i beghe locali. turisti a tutte le scale, dalle rotte dei due golfi Ora bisogna sapersi espandere e ridurre que- (Napoli e Salerno); il riordino e la cooperazione sti gap. Aumentare ed accelerare la crescita tra entità imprenditoriali, che utilizzano le aree dei nostri tre porti ma anche lo sviluppo dell’I- portuali per operazioni e servizi che vengono talia e del Mezzogiorno. effettuate nelle aree portuali. Tecnologia, logistica e capacità manageriale I Porti sono aree e capannoni e strumenti per sono tre leve che, attivate, potrebbero ridare ricevere o per mandare, attraverso il Mediter- smalto al Porto di Napoli, Salerno e Castella- raneo, passeggeri e merci. Secoli or sono gli mare di Stabia.

40 A.S.D. CIRCOLO NAUTICO POSILLIPO Stella d’oro al Merito Sportivo Giovinezza Sport Solidarietà - A Napoli since 1925

Canoa/Canoa Polo – Canottaggio - Nuoto & Pallanuoto – Scherma – Triathlon - Vela

www.cnposillipo.org – [email protected] 41 PRESENZE & TENDENZE

Paolo Scafora, imprenditore napoletano LE GRIFFE NAPOLETANE PROTAGONISTE NEL MONDO Sartoria tradizionale e design innovativo conquistano le principali passerelle del sistema moda

di Eleonora Tedesco

egli anni si è confermato come uno degli con la sua giacca destrutturata e con un concet- appuntamenti imperdibili per le eccellen- to di packaging totalmente innovativo. «Dopo 12 Nze della moda made in Naples. E conser- anni di partecipazione attiva – spiega il numero va certamente il suo enorme potenziale di vetrina uno Giovanni Laezza, che con il fratello Antonio rivolta al mondo e di termometro su tutto quello guida l’azienda per la terza generazione – da tre che si inventa e si progetta nel settore. Eppure, anni abbiamo deciso di esporre nello showroom il Pitti per molti brand dell alta sartoria parteno- del Pitti alcune novità della Collezione invernale, pea non rappresenta più anche un’occasione ma per i giorni successivi avremo una serie di sfi- unica per fare business. Infatti, molte griffe della late ah hoc per i compratori, quasi on demand, sartoria napoletana, come Isaia, dopo anni di all’hotel Roma di Milano con i clienti esteri e partecipazione convinta, scelgono di diserta- alcuni eventi dedicati a loro». Protagonista, re l’edizione fiorentina di gennaio 2017. Altre accanto agli abiti di alta sartoria, sarà l ultima aziende, invece, stanno al gioco e ci saran- arrivata in casa Vesuvio: la giacca invernale no, consapevoli di incontrare più blogger che completamente decostruita, in cashmere, buyers, per poi concentrare gli incontri com- che si piega come un maglione. Infatti, avrà merciali nei propri store a Milano o a Napoli un particolare box che la conterrà e sarà in con eventi dedicati ed esclusivi. In sostanza, si diverse gamme di colori: dal “blu Napoli”, “al “mettono in mostra” al Pitti e si “vendono” altrove. royal” e “president”, lasciando al passato il classico È la scelta di Flannel Bay Napoli, che sarà a Firenze “Fumo di Londra”.

42 Al piano attico, accanto alla Lauge, quindi con uno spazio open, ci saranno certamente le ultime cre- azioni di Castori. Come ha anticipato Vito Viscido, amministratore delegato dell’azienda, «avremo uno spazio aperto sempre al pubblico, concepito come una gioielleria. Sulle pareti esterne, all estremità dello stand, ci saranno delle teche con tutte le nostre scar- pe “limited edition”, ovviamente tutte cucite a mano, in colori nuovi studiati apposta per la collezione win- ter». Per l’inverno, infatti, il brand partenopeo, guarda a nuovi mercati come gli Usa, il Nord Europa e il Ca- nada e propone una virata importante verso il casual. Scarponcini che possono essere utilizzati anche tutti i giorni, caldi e anche pronti a sfidare il fondo roccioso. Informalità che non vuol dire rinunciare all alta qualità Valerio e Diego D’Angelo fondatori di Belsire con imbottiture interne di pelliccia di mormora o di ca- storo, oppure, ancora, in pelliccetta. All esterno anche coccodrillo a prova di montagna. Si rinnovano anche i ma con due della stessa famiglia. Tutto, però, è anco- colori: dai classici testa di moro, al blu e al nero, fino a ra in cantiere e fino a quando tutti i dettagli delle nuo- tonalità più accese, come il kaki e l arancio. Con l’op- ve collezioni non saranno completi tutto deve restare zione dei doppi lacci: colorati oppure neutri. assolutamente top secret. «Esporremo attivamente Non ha ancora definito se con un proprio stand o con e con convinzione», annuncia anche Paolo Scafora, diverse soluzioni, ma il marchio Ulturale, per la quarta numero uno dell’azienda che dal 1956 produce cal- stagione porterà al Pitti al propria collezione di cra- zature pregiate. A Firenze presenterà una collezione vatte. Per il 2017, il brand famoso per i cornetti, farà di scarpe artigianali che si caratterizzano con un unico debuttare le nuove cravatte con stampe pensate in fil rouge: la sfida al chaos. Facendosi interprete della esclusiva dalla direzione creativa dell azienda. Si ritor- lezione degli antichi greci, il brand si fa interprete nel na al filone del mondo della scaramanzia con tessuti dare una forma univoca a visioni artistiche contrastan- e disegni ad hoc per l inverno 2017. Fantasie che si ti con forme asimmetriche, linee irregolari ed elementi ritroveranno anche nella linea di pochette e di calze. decorativi non convenzionali. Tra i più importanti brand del made in Naples, a Firen- Dopo un decennio, invece, dice addio al Pitti, il mar- ze, ci sarà anche Kiton. Non con il marchio più noto, chio di accessori Besire. «Per il lancio del nostro in- verno 2017 - annuncia il creatore del brand Valerio D’Angelo, alla guida dell’impresa con il fratello Diego - abbiamo organizzato una tre giorni nel nostro store a Corso Venezia a Milano. Ci saranno incontri rigoro- samente a porte chiuse solo per i nostri clienti e par- tner per il franchising». Al Pitti Belsire aveva portato gli Sciuscià e realizzato anche dei mini eventi, ma per quest anno l attenzione è tutta su Milano per proporre la nuova “pelle” del marchio che, partendo dalla tradi- zione, introduce nuovi materiali all interno e all ester- no: capra e pelle o velluto e pelle. Con una punta di estrosità con le scarpe bicolor e puntando sempre alla comodità con le suole in gomma super light resistenti anche alle camminate di tutti i giorni. Grande novità: il denim per assicurare massimo confort.

43 PRESENZE & TENDENZE

NAPLES MEETS THE WORLD

I principali brand napoletani attraggono l’interesse dei grandi buyer internazionali

di Eleonora Tedesco

uol fare concorrenza al Pitti e togliere a Mila- l’evento ha messo in vetrina anche Napoli e le sue no il primato del business. Il made in Naples bellezze artistiche e architettoniche. «Il progetto è Vprova a vincere giocando in casa e punta partito benissimo – spiega Maurizio Marinella, pre- forte sulla seconda edizione di “Naples Meets The sidente della sezione moda di Confindustria Napoli World”, il salone della moda che dal Mezzogiorno –, è stata un’operazione di immagine, ma anche con punta a far sentire la sua voce fino alle passerelle più risultati molto concreti, visto che negli incontri tutti i importanti. Una full immersion (dal 9 all’11 novembre) buyers hanno effettuato degli ordini». nel settore del fashion, eccellenza delle imprese, tra Protagonisti anche gli studenti della Seconda Uni- le migliori realtà produttive campane versità di Napoli, che hanno realizza- che negli ultimi tempi registra ottimi to una serie di progetti per i principali risultati nell’export. marchi della moda campana. L’even- A rendere l’evento un’occasione to, totalmente gratuito per le imprese, particolarmente interessante l’arrivo è promosso dall’Unione Industriali di di 100 delegati, buyers e giornalisti Napoli ed è realizzato dall’ICE - Agen- provenienti da USA, Australia, Co- zia per l’internazionalizzazione delle rea, Cina, Giappone, Arabia Saudi- imprese italiane nell’ambito del Piano ta, Regno Unito, Libano, che hanno Export Sud a sostegno delle regioni incontrato 80 aziende campane del convergenza. tessile, dell’abbigliamento, del set- L’iniziativa è gestita in collaborazione tore calzaturiero e degli accessori. con gli enti territoriali e le associazioni Incontri B2B, ma non solo, perché di categoria.

44 LE AZIENDE IN VETRINA

ABBIGLIAMENTO ACCESSORI: Akamis A. Quaranta Locatelli – Locatelli Srl Alcoolique di Rocco Adriano Galluccio Byba Bijoux di Maurizio Beato Amina Rubinacci AtelieR B Avino Laboratorio napoletano – Sartoria Avino Sas di Fran- Calabrese dal 1924 – Incra Srl cesco Avino Coppola Bagnoli Sartorial Napoli Gianmarco Russo di Marco Russo BARBA Le Briciole – Margò di Marco Frasca Dandy Life- Marzullo – Gruppo Marmas Srl Jomud – Marino Industrial Confezioni Srl My Life – Scarabeo – Bivio Srl Chiara Perrot Papillover – Cocobi Srl Flanell Bay – Vesuvio Srl Stefano Salvetti – Officine Salvetti Srl Germano – Confitex Srl Ulturale Giangi – Affinito Srl Vg Bijoux di Gaetano Pirone Hanita – Push Srl Vitrizia Teste Calde Isabel Chandler – Remon Srl Vitrizia Wedding Italo Marseglia Vitrizia Frock di Patrizia Visone Mario Muscariello Zazà Mario Muscariello Flowers – M.I.L.S. 1964 Srl Don Mimì Martin Zelo – Ordito Srl Massimo La Porta – Massilapo Srl Polbot (PBT) – Genial Srl ABBIGLIAMENTO IN CUOIO E PELLE: Posillipo Cashmere Enjoy Itali Queen E. – Macom Sas di Alberto Boccalatte Rubino - Gierre Company Srl Sovrano Tricot – Maglificio Domenico Capossela TM212 - To Be 212 – To Be Skins di Tobia Montefusco Thana – Gruppo Margi Srl TU.ME. EVAPEL – Marerva Srls Vittoria Romano Taglia 42 – Avant Style Srl Guanti YouAreU Caridei Glove Factory Srl Duecci di Simona Colonna Gala Gloves Srl ACCESSORI IN PELLE SofiaG – Sofiagants Srl Alen2 Andrea Cardone Italia Scarpe Antica Tradizione Italiana/ Cuoieria Borbonica – Pelletteria Clapierre Avenue Srl Deimille – Della Pia Srl Degra di Domenico Granato Dino Draghi LUNA by Federica Lunello Srl EddyDaniele – Fly Free Spa Joy Italia Srls Gabriele Peluso – Roger Srl Kilesa – Enroc Italia Srl Manila Le Comari Gianni de Simone – Calzaturificio Dema Srl Pelletterie Massimo Frattasio Paolo Scafora Maxon Collection di Salvatore Guadagno Pasquale Amore – M.P. Sas di Ernesto Masella & Co. My Choice Positano Accessori Visone – V Group Sas Valentina Sentell

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©CinemaFiction Napoli MULTIMEDIA

MASSIMO DAPPORTO: I MIEI CONSIGLI AI GIOVANI ATTORI L’attore milanese elogia la comicità innata dei napoletani e racconta i suoi ricordi di Eduardo

di Giulia Savignano

na carriera costellata di successi in ogni parole per esprimere un concetto». Dapporto pro- campo dello spettacolo, dal teatro al cinema, muove la comicità innata degli attori napoletani e la Upassando per la fiction in televisione e per il loro naturale voglia di emergere, spesso supportata doppiaggio. Massimo Dapporto è tra gli attori italiani da originali espedienti per attirare l’attenzione. più poliedrici e amati dal pubblico. «Non posso dimenticare quella volta in cui all’uscita Figlio d’arte dell’indimenticabile Carlo, l’attore mila- del teatro si avvicinò un ragazzo con un bastone, nese è stato scelto per vestire – e questa volta non mostrando chiare difficoltà visive. Mi riempì di com- per interpretare un ruolo – i panni dell’insegnante a plimenti e si fece aiutare per attraversare la strada. Napoli in un workshop sulle tecniche attoriali, orga- Poi, dopo uno scambio di battute, si congedò con nizzato dalla scuola e società di produzione Cine- un bigliettino e mi chiese di leggerlo solo una vol- mafiction in collaborazione con il Nuovo Imaie. ta che ci saremmo salutati. Ebbene, su quel foglio Con uno sguardo dalla forte carica espressiva e di carta c’erano i suoi dati, con l’auspicio di essere l’entusiasmo e l’umiltà di chi quasi si sente a disagio contattato qualora mi fosse piaciuta la sua interpre- nel ruolo di insegnante, Massimo Dapporto ha rac- tazione di non vedente. È questa la voglia di emer- contato il suo rapporto con Napoli. gere, tipica dei napoletani». «Napoli è un teatro a cielo aperto e la forza degli at- L’artista ha rivelato quanto sia stato gratificante e tori a cui questa città ha dato i natali sta nel dialetto intenso lavorare con i giovani aspiranti attori della – commenta l’attore –. È come una canzone, come scuola, tanto da chiedersi chi fosse davvero il “semi- parlare in metrica e non c’è bisogno di troppi giri di narista”, se lui o loro, nell’auspicio di aver seminato

48 ©CinemaFiction Napoli

Massimo Dapporto a lezione con i ragazzi di CinemaFiction

le giuste “speranze”. Sempre all’altezza dei ruoli che della sala vuota in teatro è un rischio ricorrente di chi gli sono stati affidati, che si trattasse di personaggi fa esclusivamente teatro e solo anni di lavoro per- complessi sulle tavole teatrali o di protagonisti di fi- mettono di raggiungere il successo.«Il cinema e la ction TV che si guadagnavano immediatamente l’af- televisione regalano una popolarità che consente di fetto del pubblico, Dapporto ha sottolineato quanto fare teatro ad alti livelli con la garanzia di una sala sia fondamentale per un attore non montarsi la testa sempre piena». Non manca qualche osservazione e capire che, in questo mestiere più che in ogni altro, sulle caratteristiche del pubblico napoletano, che esiste una parabola ascendente e una discendente. Dapporto definisce «difficile e troppo legato agli -au Così come bisogna accettare il fatto che ogni età si tori della propria tradizione». presta a un determinato tipo di ruoli. Ed è proprio di una delle leggende del teatro napo- Una doverosa distinzione va fatta anche tra la recita- letano che Dapporto conserva un ricordo speciale. zione teatrale e quella cinematografica. «Ricordo che alla fine di una rappresentazione de «Il teatro presuppone la capacità, non sempre L’Avaro incontrai Eduardo de Filippo mentre anda- scontata, di stare davanti a un pubblico che in quel va nei camerini per salutare Mario Scaccia, preciso istante ti dà la misura dell’apprezza- il capocomico. Mi fece i compli- mento e quindi del successo – sottolinea menti e mi disse, insistendo Dapporto –. Davanti alla macchina da di fronte alla mia ritrosia: presa, invece, l’empatia con il pub- “Tu sei bravo, e lo sai!”. blico è sacrificata e non saprai mai Una settimana dopo, se hai fatto veramente bene fino a al termine di un suo quando non verrai impresso sullo spettacolo, fui io a schermo». capitare per sbaglio Consacrato da personaggi di nel suo camerino, ac- fiction indimenticabili come compagnato dal diretto- “Amico mio”, “Giovanni Falcone” o re del teatro che mi aveva “Distretto di Polizia” – serie in cui, scambiato per suo figlio. Lui tra l’altro, è stato diretto mi guardò e mi disse: dal figlio regista Da- “Tu non sei mio vide –, Dapporto figlio… e lo ammette che sai!”». l’incubo

49 ©Marina Sgamato MULTIMEDIA

ISPIRAZIONE E PASSIONE: ECCO PERCHÈ TORNIAMO A NAPOLI I Manetti Bros hanno scelto di nuovo il capoluogo partenopeo per girare il loro noir musicale

di Giulia Savignano

i hanno preso gusto con il film precedente. Ed era il fulcro della storia del film. Qui la trama è molto ecco che i Manetti bros. hanno scelto ancora diversa e la musica c’è, ma è solo lo strumento attra- Cuna volta il capoluogo partenopeo per fare da verso il quale si racconta questa ‘commedia action’. sfondo alle avventure del loro ultimo noir. Insomma, si balla, si canta e si spara. Nel cast ci sono Sì, perché dopo il successo di “Song’ e Napule” i due ancora Giampaolo Morelli e Serena Rossi, a cui si registi romani sono tornati tra i vicoli di Napoli, con sono aggiunti Claudia Gerini e Carlo Buccirosso. l’entusiasmo di chi ama questa città con tutte le sue contraddizioni. Cosa vi ha portato nuovamente a Napoli? Prima di tutto, noi raccontiamo Napoli per amore. Il ter- Manetti bros., ancora una volta a Napoli. Di cosa mine giusto per giustificare la nostra scelta è ‘ispirazio- parlerà questo nuovo film in lavorazione? ne’. Ci eravamo accorti che Napoli da un paio di anni ve- Si tratta di un musical in salsa noir. Non è una novità niva raccontata dal cinema, dalla letteratura, dalla televi- per noi che abbiamo esperienza passata come re- sione solo attraverso l’aberrazione urbanistica delle vele gisti di video musicali. E ovviamente anche il genere di Scampia. Oggi qualcosa sta cambiando e l’immagine è quello che contraddistingue da sempre la nostra di una meravigliosa città cartolina prevale su quella ne- cinematografia. La colonna sonora, parte fondamen- gativa fatta solo di crimine e spazzatura. tale di questo film è originale e l’abbiamo affidata a Raiz, che si è adeguato alle nostre richieste e ha scrit- A proposito di crimine, che differenza c’è tra to testi in italiano. “Song’ e Napule” parlava di musica, quello che intendete raccontare in questo film e

50 ariete che ha sfondato quel muro basato sul pregiu- dizio che a Napoli non fosse possibile e sicuro girare scene nei Quartieri Spagnoli o in altri posti caldi della città. Ci consigliavano di girare in zone più tranquil- le, fuori Napoli, che riproducessero nei particolari i luoghi della città. Ma noi abbiamo sempre girato al centro. Pensiamo che sia la città in cui è stato più facile effettuare le riprese. Ci siamo trovati a nostro agio perché in ogni angolo si respira il rispetto della ©Marina Sgamato

Manetti Bros durante le riprese del film a Napoli

quello che invece traspare in produzioni di altri registi che consegnano allo spettatore una Napo- li criminale? Nel nostro film non c’è nessun tentativo di racconto sociale del crimine. Siamo registi noir che vengono a Napoli per raccontare il carattere e la vitalità dei napoletani e non per indagare sui risvolti sociali della delinquenza. Certo, ci sono i buoni e i cattivi nei nostri film, ma perché è il genere che ce lo impone. E non ©Marina Sgamato perché sia ambientato a Napoli. In primo piano Antonio Manetti

Qual è la vostra Napoli? Abbiamo girato molto questa volta. Dai vicoli del centro storico alle attrazioni sulla costa, passando per il porto. Abbiamo scoperto l’incantevole Posillipo, meraviglia na- scosta che ci sembrava una semplice strada in salita, salvo scoprire le sue insenature e i suoi parchi privati. Senza tra- lasciare i luoghi simbolo come Piazza Plebiscito e la pia- cevole scoperta della Sanità e della sua gente, un posto magico dove ci hanno accolto e fatto sentire importanti. Ricordo che eravamo nella piazza antistante la chiesa di san Vincenzo alla Sanità e dovevamo realizzare un’inqua- dratura dall’alto. Chiedemmo alla pizzeria di fronte il favore di fare una ripresa dal loro piano alto. Nonostante stessero ©Marina Sgamato chiudendo, ci hanno fatto entrare e ci hanno lasciato per- sino le chiavi, pur non conoscendoci affatto. Poi, una volta In primo piano Marco Manetti tornato, il titolare ci ha anche offerto la pizza. cultura e la collaborazione di persone che sembrano Napoli è una città complessa. È stato difficile per non aspettare altro che accogliere in casa una troupe voi lavorare nel cuore di una città che spesso ha o prestare la loro automobile d’epoca per rendere più fatto desistere molti registi? pittoresca la scena di un inseguimento. Ci è capitato Crediamo che “Song’ e Napule” sia stato una testa di anche questo.

51 MULTIMEDIA

RICORDANDO LINO ROMANO

La Guerra di Tutti, kermesse diretta da Francesco Amato, giunge alla sua IV edizione Emozioni in scena per testimoniare il sacrificio delle vittime innocenti di camorra

di Claudia Prezioso

a Guerra di tutti è uno spet- Tutti”. «Rappresenta un momen- genitori di Pasquale, del sinda- tacolo in memoria di Lino to di aggregazione importante ed co di Napoli, Luigi De Magistris LRomano e delle vittime è anche un gesto di solidarietà e dell’assessore comunale alle innocenti della criminalità che per non dimenticare», ha affer- Politiche Giovanili Alessandra quest’anno è giunto alla sua IV mato Francesco Amato. Sponsor Clemente – figlia di Silvia Ruotolo, edizione. Pasquale Romano la della manifestazione la Prysmian altra vittima innocente della ca- sera del 15 ottobre 2012, per un Group, azienda dove Lino Ro- morra, assassinata per errore nel assurdo errore di persona, veniva mano aveva da poco iniziato a giugno del 1997 – ha visto alter- colpito a morte da un killer del- lavorare e la Randstad, società narsi sul palco tanti personaggi la camorra. Pasquale Romano, interinale che aveva assunto Pa- del mondo dello spettacolo, della purtroppo, è stato l’ennesima squale. A sostenere l’iniziativa musica, della danza e dello sport. vittima innocente di una guerra per il secondo anno consecutivo A presentare l’attrice Ornella Var- che non voleva e che nessuno anche la rivista “Dodici”. chetta, madrina dell’evento. Tra vuole. Spinto da questa voglia Francesco con questo evento gli intervenuti ricordiamo l’attore di protesta e dal desiderio di ri- vuole ricordare Pasquale come Francesco Paolantoni, il giorna- cordare Pasquale degnamente, una persona solare, ironica ed lista e scrittore Gennaro Morra, il suo amico e collega Francesco allegra. La serata a lui dedica- autore anche del libro da cui poi Amato si è impegnato, non sen- ta, lo scorso 7 dicembre, con il trae origine il nome dell’evento, za difficoltà, anche quest’anno a consueto patrocinio della Regio- l’attore Arduino Speranza e il re- realizzare l’evento “La guerra di ne Campania, alla presenza dei gista Alessandro Derviso, l’atleta

52 Lino Romano

Premio Neapolis realizzato dallo scultore Dario Caruso

Vincenzo Boni, bronzo nel nuoto «L’uovo è simbolo di fecondità e alle Paralimpiadi di Rio 2016. A vita e si contrappone al Vesuvio, tutti loro, come consuetudine, è simbolo di Napoli, ma comunque stato regalato un premio, in ricor- essendo un vulcano, con il pe- do della serata. A realizzarlo, an- ricolo costante di una eruzione, che quest’anno, lo scultore Dario anche simbolo di morte. Un rap- Caruso che ha creato “Neapolis” porto di odio e amore che genera ovvero “città nuova”. Molto inten- anche la vita rappresentata da so il significato dell’opera come un bambino d’oro che ci ricorda ha spiegato Francesco Amato: quanto preziosa sia la vita». Locandina dell’evento 2016

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K ©L. Romano ©L. MUSICA

FRACCI: NON VIVO SULLE PUNTE MA CON I PIEDI PER TERRA L’etoile milanese racconta la sua carriera in scena tra ricordi e auspici per il futuro della danza A Napoli le celebrazioni organizzate dal Teatro di San Carlo per i suoi ottant’anni

di Giulia Savignano

un legame speciale quello che unisce Carla «Sono felice di essere stata festeg- Fracci a Napoli. E non è una circostanza ca- giata così a Napoli – commenta È suale che l’étoile internazionale abbia scelto l’étoile – perché è una città dal cuore proprio questa città per celebrare i suoi 80 anni con grande, piena di energia e di fanta- due serate speciali che il Teatro di San Carlo le ha sia. Amo la sua gente, che affronta dedicato a fine ottobre, “La musa della danza, Au- qualsiasi disagio con il sorriso e guri Carla!”. mi conforta e mi dà uno sti- Non c’è solo la delusione verso il Teatro alla Scala di molo importante per affron- Milano che per l’occasione l’avrebbe semplicemente tare anche le situazioni più relegata in platea senza prevedere una sua esibizio- difficili». ne, ma c’è qualcosa di più dietro la scelta di Napoli. C’è l’affetto puro per una città e per un Teatro che Commossa dallo straordina- l’ha vista protagonista in più di una veste. Come bal- rio abbraccio collettivo che la lerina, nelle interpretazioni indimenticabili di Giuliet- città le ha tributato, in questa ta, Giselle e Filumena Marturano e come direttrice occasione così come in tut- del Corpo di Ballo del Massimo partenopeo alla fine te le altre che l’hanno vista degli anni ’80. protagonista sulle tavole

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Carla Fracci sul palco del San Carlo al termine dello spettacolo in suo onore, “La musa della danza. Auguri Carla!”

del San Carlo, Carla Fracci ha sottolineato come sia stato magico danzare in un cameo creato per lei da Giuseppe Picone, oggi direttore del Corpo di Ballo del Massimo che, dodicenne, fu scelto proprio da lei e dal marito Beppe Menegatti per interpretare Nijin- sky. Una specie di cerchio che si chiude. Eppure, l’amore per quella disciplina che l’ha consa- crata in tutto il mondo è stato il frutto di un incontro del tutto casuale.

«Non ho scelto io la danza, ma è stata lei a scegliere me. E lo ha fatto quando una signo- ra consigliò ai miei genitori di coltivare la gra- zia e la musicalità che aveva ravvisato in me. Da quel momento è cominciato il mio viaggio alla scoperta di un mondo, che ogni giorno mi regala soddisfazioni. In scena c’è sempre un dare e ricevere e in ogni esibizione hai qual- cosa da aggiungere all’interpretazione di quei personaggi che inevitabilmente ti travolgono».

Ma nella sua carriera artistica non ci sono stati solo i lussuosi parquet dei più prestigiosi teatri del mondo. Carla Fracci ha portato il balletto nelle piazze, nelle chiese e nei tendoni, realizzando il cosiddetto “de- centramento”. È in questa straordinaria capacità di colloquiare tan-

57 Una punta di amarezza attraversa le parole dell’étoile quando parla dello smantellamento della maggior parte delle scuole di danza nei teatri italiani. MUSICA

«Non ho mai avuto la possibilità di avere una mia compagnia. Bisogna far capire che non basta l’energia e il talento dei giovani ballerini che incontro quotidianamente. Ci vuole una maggiore attenzione da parte delle Istituzioni».

Messaggera di questa meravigliosa arte nel mon- do, Carla Fracci si rivela ancora una volta nella sua essenza non solo di ballerina, ma di donna. «Non voglio essere solo una bandiera. Io sono soprattutto una donna che ha lavorato e che ha capito il linguag- gio e i sentimenti della danza: la musica, la poesia e la creatività. Non si vive sulle punte, ma con i piedi

to con il Metropolitan di New York che con le peri- ferie che si ravvisa l’unicità di questa artista. Come quando a Paestum, chiamata da Zeffirelli, si trovò a danzare su una pedana in condizioni disastrose e furono allestiti dei camerini di fortuna nelle cabine elettorali.

«La sbarra ti segue per tutta la vita e io non ho mai esitato a portare la danza nei luoghi nascosti o abbandonati. Per questo motivo soffro quando vedo che non viene valorizzata come altre discipline».

per terra. Non sono una diva, sono solo una lavora- trice che quando scende dal palco non vede l’ora di togliersi le scarpe, proprio come Filumena Mar- turano». E proprio il ricordo di un aneddoto con Eduardo de Filippo dà la misura del sacrificio che ha caratteriz- zato la sua vita: «Ricordo che, durante una delle mie tournée in giro per il mondo con mio figlio ancora piccolo, Eduardo, vedendomi molto stanca, mi in- vitava ad andare nella sua isola, dove la sua gover- nante Maria mi avrebbe accolto per farmi l’ovetto e tirarmi su. Ricordo che il segreto era lasciare per tut- ta la notte l’uovo fuori la finestra, per poi prepararvi uno speciale zabaione la mattina dopo».

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Gioielleria - Orologeria - Argenteria

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L’attore Claudio SantamariaVia Roma, 70/72 Via Zoppi, 16 San Giorgio a Cremano (Na) Massa Carrara Tel. 081/472984 Tel. 0585/81399459 MUSICA L’ album natalizi; una tradizione ma anche una sfida sfida una anche ma tradizione una natalizi; album degli parlando Stiamo gioco. in amettersi Pausini Michelangelo Iossa è un giornalista e critico musicale ecritico giornalista èun Iossa Michelangelo 4. 3. 2. 1. un supergruppo con artisti come Phil Collins, Collins, Phil come artisti con supergruppo un da del a finire Londra registrata 1984, venne sul Ure eMidge Geldof Bob da Composta Aid /Band Christmas? It’s Know They Do to know…”. Iused like ones the /Just mas “I’m of Christ awhite Bocelli. drea dreaming An o Bublè Michael Sinatra, da firmate Frank fama. Merito anche delle successive versioni, sua della grammo un perso hai non allora, da e, Crosby Bing da Quaranta anni primi nei so succes al portata venne Berlin, Irving grande dal Scritta è‘la’ Natale. di molti Per canzone Crosby /Bing Christmas White mondodel di nel mese dicembre. atle e periodicamente suonata in ogni angolo perfetto,cocktail nato dalla penna dell’ex-Be protesta. Un di canzone anche tamente, ma cer natalizio, Brano Liverpool. di musicista del È dubbio senza una delle canzoni più celebri Lennon /John Over) Is (War Xmas Happy Natale. di brano, tragnava baite, il neve ealberi accompa che video culto il Di Ottanta. anni degli atmosfere nelle a trasportarci Ridgeley eAndrew Michael George di Wham! gli Sono Last / Christmas Wham! di NOTE D’AUTORE let: per il 2016 sarà la popstar italiana Laura Laura 2016 il let: per italiana popstar la sarà Bal eTony Bublè Spandau el degli Hadley aKylie toccò Micha Minogue, scorso anno M ichelan g Da Bruce Springsteen aMariah Carey…per un Natale asuon di musica! “Dodici” canzoni per il Natale elo

I ossa ------l’arrivo della festività più attesa dell’anno. attesa più l’arrivo festività della salutare juke-box per ideale Un natalizio. periodo zoni-simbolo che sono legate alle atmosfere del “Dodici” i per sceglie suoi lettori le dodici can che moltissimi musicisti raccolgono. spesso 5. 7. 6.

All I want for Christmas is You / Mariah Carey You is /Mariah Christmas for Iwant All ni. Un classico del suo repertorio dal vivo. dal repertorio suo del ni. classico Un decen ultimi degli esplosiva più versione la co pubbli al aver ad regalato Springsteen Bruce ‘Boss’ èil Ma Sinatra. Frank da lanciata stata Trenta, è anni canzone negli questa Pubblicata Springteen To Coming Town is /Bruce Claus Santa venne lanciata da Judy Garland. ‘The Voice’ e Quaranta anni agli risale canzone Questa Frank Sinatra / Christmas Little a Merry Yourself Have cantante statunitense.della fan dei cuore nel piano posto primo di un pa occu allora eda Novanta anni degli metà ma Carey, la canzone venne pubblicata nella pri Mariah di natalizio album un da vanta: tratta No anni degli pop del reginetta della canzone questa per 13 di copie di meno Poco milioni 2014. enel 2004 nel 1989, nel superband altre da reincisa poi stata è 1985. del canzone World” The Are Questa “We come benefica, a finalità brani altri ispirò brano Il altri. emoltissimi Sting Ballet, dau Span Vox, Duran, Bono Duran Boy George, ------Frank Sinatra ne realizzò tre differenti versioni tra 10. December will be magic again / Kate Bush gli anni Cinquanta e Sessanta. La grande cantautrice inglese Kate Bush diede Nel corso degli anni, il brano si è guadagnato la alle stampe questo singolo natalizio nel 1980: nel palma di canzone natalizia tra le più riproposte testo, elegante sofisticato come l’intera produ- della storia con versioni di Coldplay e Sam Smith, zione della musicista cavallo tra gli anni Settanta Ella Fitzgerald e John Denver, fino ad arrivare a e Ottanta, cita anche “White Christmas” di Bing Whitney Houston e i Jackson 5! Crosby. È una delle canzoni-chiave della colonna sonora del celebre film “Harry, ti presento Sally” con Meg 11. Jingle Bell Rock / Ryan e Billy Crystal. I Platters, Neil Diamond, & John Oates, , sono solo alcuni dei 8. Wonderful Christmastime / Paul McCartney musicisti che nel corso degli anni hanno ripropo- Irene Grandi e Diana Ross sono solo alcune delle sto “Jingle Bell Rock”, un classico di Bobby Helms interpreti che hanno riproposto negli ultimi decen- della seconda metà degli anni Cinquanta, che ci- ni questa canzone pubblicata da Sir Paul McCar- tava la più celebre “” del XIX secolo. tney nel 1979. Da allora, secondo quanto rivelato da ‘Forbes’, le edizioni della canzone hanno frut- 12. Jingle Bells / Louis Armstrong tato al suo autore oltre 15 milioni di dollari. Un bel “Jingle bells, jingle bells, jingle all the way. / Oh, regalo di Natale! what fun it is to ride in a one-horse open sleigh”. È praticamente impossibile scegliere una sola ver- 9. Santa Claus is Back in Town / Elvis Presley sione di ‘Jingle Bells’, tante sono le reinterpreta- Furono Jerry Leiber e Mike Stoller a comporre zioni di questa canzone, nata nella metà dell’Otto- questa canzone: il duo che aveva firmato tutti i cento e composta nel Massachussets da James successi della prima stagione di Elvis Presley, mi- Pierpont. sero a segno questo brano natalizio, che lanciò Da Louis Armstrong a Luciano Pavarotti, passan- l’album “Elvis’ Christmas Album” del 1957. do per i Muppets e arrivando all’universo-Disney, Il disco è divenuto il più venduto ‘Christmas al- “Jingle Bells” affascina i bambini di tutto il mondo. bum’ dell’intera storia del pop-rock statunitense e E pensare che era nata per il Giorno del Ringra- mantiene questo record da ben 59 anni! ziamento!

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LA CANTATA DEI PASTORI IL SIPARIO SI APRE SULLA CITTÀ Peppe Barra racconta la storia e le rielaborazioni di una pièce teatrale sempre attuale

di Claudia Prezioso

a Cantata dei Pastori è un‘opera teatrale che ta procedendo a tagli e arricchendola con un nuovo resiste ai secoli. La sua prima edizione risale al personaggio: Sarchiapone che insieme a Razzullo L1698 quando l‘abate Andrea Perrucci scrisse, diventarono i beniamini del pubblico che addirittura, su richiesta dei Padri Gesuiti, l‘opera con il nome „Il per assistere alla sua rappresentazione, disertava la Vero Lume tra l’Ombre“, ovvero „la Spelonca Arricchi- messa di mezzanotte. Il testo sacro assunse però ta per la Nascita del Verbo Umanato“. toni sempre più comici e scurrili e quindi per un perio- L‘opera fu commissionata per distogliere il popolo na- do fu censurato». poletano dagli spettacoli blasfemi che in quel periodo Natale, soprattutto a Napoli, è il presepe e le sue tra- erano diffusi a Napoli. Da allora il testo è stato più dizioni e quindi anche La Cantata dei pastori, che è la volte riscritto e arricchito di nuovi personaggi e, infatti, rappresentazione del presepe in movimento. Il socio- non è possibile dire quante diverse versioni e rifaci- logo Antonio Orfelli, ricercatore della tradizione napo- menti abbia avuto. Tra le tante, però, ne spicca una: letana, ha spiegato: «Dagli anni ’70 in poi il presepe quella realizzata dal maestro Roberto De Simone con ha assunto nuovo vigore. San Gregorio Armeno con la Nuova Compagnia di Canto Popolare mediante un le sue botteghe artigiane è la dimostrazione di questa certosino lavoro di recupero. continua attenzione al presepe e ai suoi personaggi. «Le prime modifiche alla Cantata furono fatte dallo Sono tante e diverse le letture che possono darsi del stesso popolo napoletano che - ha spiegato il mae- presepe – ha proseguito il sociologo - in base alla sua stro Peppe Barra - annoiato dal linguaggio e dalla sua realizzazione. La più emblematica è il presepe a spi- lungaggine (durava cinque ore) fece propria la Canta- rale, quello che a volte ritroviamo sotto le campane di

62 vetro, in quanto meglio di altri rappresenta l’idea del viaggio alla scoperta della vera “Luce”. Infatti, questo tipo di presepe parte dall’alto con Benino il pastore dormiente che ci porta, attraverso un percorso a tap- pe, a scoprire il “vero Lume”: la grotta dove nasce il bambino Gesù». Sulla coralità dei personaggi del presepe e di riflesso della Cantata si è espresso anche il maestro Barra che da quarant‘anni la porta in scena. «La cantata dei Pastori non è un semplice spettacolo, ma una sacra rappresentazione con risvolti socio-politici e religio- si» ha precisato il maestro. «Personalmente la rinnovo anno dopo anno, l’ho riscritta con il mio amico Me- moli e la rinverdisco con modifiche ora al testo, ora

alla scenografia, ora alle musiche, cosicchè la canta- ©Antonio Pascarella ta resta viva». Come da tradizione, anche quest‘an- no, la Cantata dei pastori verrà rappresentata al Tea- Peppe Barra durante lo spettacolo “Sogno di una notte incantata”

tro Trianon e inoltre per la prima volta è in programma sul palco di un teatro lirico come il Bellini di Catania. «Il termine “Cantata” - ha precisato il maestro Barra- ©Alessandro Vitiello non deve indurre in errore in quanto l’unica musica canonica presente alla sua prima edizione era Quan- nno nascette ninno di sant’Alfonso Maria dei Liguori proprio del 1698. Nel tempo si aggiunsero testi famo- si della tradizione musicale napoletana che cantava- no Razzullo e Sarchiapone. Oggi ritroviamo i testi e le musiche di maestri come Columbro, De Simone e Cannavacciuolo». Tante versioni e interpretazioni si sono susseguite nel tempo anche se tutt’oggi appare impossibile tra- smettere le sensazioni di questo spettacolo, eco di tempi lontani, delle nostre radici. Un vero e proprio documento storico in grado di emozionare solo par- tecipando alla sua visione.

LA TRAMA DE “LA CANTATA DEI PASTORI” Racconto del viaggio intrapreso da Maria e Giuseppe per giungere a Betlemme per il censimento indetto dall’imperatore Cesare Augusto e delle insidie che i diavoli frappongono loro per impedire la nascita di Gesù. Nel difficile viaggio vengono accompagnati da due figure popolari napoletane: Razzullo, lo scrivano assoldato per il censimento, e Sarchiapone, barbiere pazzo e omicida. Alla fine gli Angeli saranno vincitori e l‘opera si conclude con l‘adorazione dei vari e classici personaggi del presepe oltre ad assistere alla redenzione di Sarchiapone e Razzullo davanti alla grotta dove nasce il Bambino Gesù.

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IL TEATRO CHE PORTA NUOVA VITA AL QUARTIERE SANITÀ Mario Gelardi, direttore del Nuovo Teatro Sanità, racconta i tanti progetti da portare in scena In programma la trasposizione teatrale del libro di Roberto Saviano “La paranza dei bambini”

di Danilo Capone

on ancora concluso il mio libro, ho pro- Sicuramente è un esperienza che muta con lo scor- posto a Mario Gelardi di farne una ridu- rere del tempo. Il quartiere sta cambiando, in meglio. «Nzione teatrale per il Nuovo Teatro Sanità». Le nuove generazioni qui maturano una coscienza Lo aveva già annunciato negli scorsi mesi lo scrittore sociale molto elevata. Tra il quartiere e il teatro v’è un Roberto Saviano. Mario Gelardi, drammaturgo, regi- rapporto di scambio. Numerosissimi sono i ragazzi sta teatrale, direttore di un teatro resistente avrebbe che frequentano questo luogo. Abbiamo imparato a diretto la trasposizione teatrale de “La paranza dei conoscere i quartiere. Abbiamo deciso di diventare bambini”, in programma ad aprile. Per Dodici abbia- un teatro di quartiere, un teatro civile, un teatro che mo intervistato il drammaturgo napoletano. Da un sia permeabile alla società. quartiere di immensa bellezza abbiamo parlato di un avamposto di legalità, il Nuovo Teatro Sanità. Prima delle ultime elezioni amministrative cittadi- ne, ha rivolto una lettera – pubblicata dalla testa- Dal 2013 ha assunto la direzione artistica del ta Quarta Parete – ai futuri candidati alle circo- Nuovo Teatro Sanità, un teatro nel centro storico scrizioni e al Comune di Napoli. Ha parlato di un di Napoli, allestito all’interno di una chiesa sette- progetto culturale globale: della tempistica per centesca, in uno dei quartieri più belli e contro- l’emanazione dei bandi per la promozione delle ini- versi della metropoli. Quale significato dà a que- ziative, del trattamento dei lavoratori della cultura, sta sua esperienza? della gestione degli spazi tenuti chiusi, del lavo-

64 ro di informazione rivolto agli operatori di settore. A suo parere, qual è lo stato di gestione dell’appa- rato culturale cittadino, con riferimenti al teatro? Sapevo che le mie proposte non sarebbero state rac- colte. Tante volte ci interroghiamo sul da farsi. Ho pro- vato a dire la mia. La tempistica è anche trasparenza. Ai bandi deve essere data a tutti la possibilità aderirvi. Con tempi ristretti, si restringono le possibilità per i giovani, per le compagnie emergenti, per coloro che hanno meno mezzi per individuare e poi partecipare ai concorsi pubblici. Le criticità aumentano in presen- ©Vincenzo Antonucci za dei bandi europei, spesso presentati in lingue stra- niere. Senza un aiuto vero sull’informazione è davvero complicato cogliere queste opportunità. Credo che A dieci anni da “Gomorra”, dirigerà “La paranza sulla tempistica e sulla chiarezza vi sia ancora da la- dei bambini”, un lavoro dall’ultimo libro di Rober- vorare. Ho delle difficoltà a ritrovarmi nella gestione to Saviano. Quali sviluppi dobbiamo aspettarci? della vita culturale della Città. Avevamo qualcosa di nuovo da raccontare, di una camorra che assolda e cattura questi ragazzi così Parliamo della stagione del Nuovo Teatro Sanità. giovani, spesso ancora più pericolosi non avendo ri- Emerge un cartellone ricco e variegato, con nomi ferimenti, dalla violenza animalesca perché scoordi- quali Renato Carpentieri, Enzo Moscato, Toni nata. Hanno voglia di fare carriera. Roberto aveva il Servillo… desiderio di coinvolgere i ragazzi conosciuti in questi Negli anni precedenti abbiamo avuto difficoltà nel luoghi durante questi ultimi due anni. Sarà uno spet- redigere il cartellone, anche per la situazione critica tacolo con numerose storie e numerosi attori, che sa- nel quartiere. Come se qualche artista avesse pau- ranno tutti molto giovani. ra di venire qui, nel rione Sanità. Qualcuno l’ha detto apertamente. Ogni anno abbiamo ricominciato dac- È difficile, oggi, fare teatro civile in Italia? capo. Quest’anno la voglia è grande. Qui si avvertono Il teatro civile ormai in questo Paese è sparito, essen- quell’amore, quella passione, quell’accoglienza. È un zialmente per due motivi. È difficile coniugare il teatro clima diverso, tanto dai teatri indipendenti, considera- con l’inchiesta. I direttori dei teatri preferiscono con- ti off, quanto da quelli ufficiali. Esiste un’etica del tea- duzioni più tranquille. “La paranza dei bambini” sarà tro e del lavoro, alla quale teniamo moltissimo. prodotto dal Nuovo Teatro Sanità, come teatro indi- pendente. Tutto ciò necessita di un grande impegno. Era l’unica maniera per essere completamente libe- ri. In conclusione, credo che il teatro civile sia quasi completamente sparito, se non nel coraggio di alcuni, tra i quali voglio citare Claudio Fava. ©Vincenzo Antonucci

Qual è il futuro – non scritto – per questo avam- posto di legalità all’interno del quartiere? Sono molto ottimista. Stiamo allevando una gene- razione di ragazzi straordinari, che hanno carattere, voglia d’imparare, voglia di cambiare. Riprendendo le espressioni di Padre Antonio Loffredo, penso che il futuro, se messo nelle mani dei giovani, possa essere davvero molto luminoso. Strappiamo questo quartie- re da una generazione che l’ha massacrato.

65 LETTURE IN CORSO

a cura di Roberto Colonna

TESTI & TEATRO Emma Cline LE RAGAZZE traduzione italiana di M. Testa

Einaudi, Torino 334 pagine euro 18

e ragazze” è il caso editoriale dell’anno. Connie, anche lei figlia di “separati”, un flebile pun- Legittimo, dunque, temere che il primo to di riferimento, il suo equilibrio non avrà scampo “L libro della ventisettenne Emma Cline quando l’amica deciderà di metterla alla porta. potesse essere uno di quei bluff a cui l’industria Inizia, così, un inesorabile percorso verso il bara- della letteratura ci ha spesso abituato negli ultimi tro, dove sarà necessaria una carica di incredibile decenni. Fin dalle prime pagine, invece, ci si ac- apatia (o forse di responsabile distacco?) innanzi corge di avere tra le mani un’opera che lascerà il a tutta una serie di esperienze che la porteranno segno. La scrittura è di certo scorrevole, schietta, a un traumatico “epilogo evitato”. a limite del commerciale ma la Cline dimostra una La protagonista vive infatti le sue esperienze maturità sorprendente e una capacità di attirare il come se non fosse lei, come se si guardasse dal lettore non comune. di fuori, sebbene le cicatrici di quelle esperienze Il romanzo racconta le vicende di un’adolescente le lasceranno un segno profondo. che nel 1969 è pian piano coinvolta nelle attivi- La labile stabilità raggiunta da adulta sarà un ri- tà di una setta gestita da un ambiguo guru. Il ri- sultato arrivato quasi per caso o per merito di Su- mando, non nascosto, anzi esplicito, è a Charles zanne, e comunque non il frutto della sua volontà, Manson e al massacro di Cielo Drive. In realtà, il soggiogata e alla mercé del Manson/Richard. La libro può per molti aspetti considerasi un “diario Cline sembra suggerire un giudizio sullo stare al a posteriori” della protagonista, Evie Boyd, che mondo dell’individuo, le cui azioni sono in balìa racconta il suo passaggio all’età adulta. Anche in non tanto del Caso, ma di eventi privi di qualsiasi questo caso il modello di riferimento, “Alice in the riconoscimento ontologico. Ma è anche una ri- wonderland”, non è tenuto nascosto. flessione sulla fragilità di un periodo dell’esistenza Evie, che durante il primo vero incontro con Su- importantissimo come l’adolescenza, nella quale zanne è definita “la pensierosa”, si sente incom- ogni ragazzo o ragazza si sente “prima e più di presa dal resto del mondo e, soprattutto, dalla tutto una cosa da giudicare” (p. 93), che, sebbe- sua famiglia di genitori divorziati. ne ambientata in gran parte nei non tanto favolosi E se inizialmente trova nella scialba amicizia con anni Sessanta, si rivela efficace e molto attuale.

66 Il libro non è un ente chiuso alla comunicazione: è una relazione, è un asse di innumerevoli relazioni

Se Lee Osworld non è stato l’unico a Quasi gerbiano il nuovo spunto offerto da sparare a Kennedy, le Brigate Rosse Tommaso Ariemma che affronta la que- non sono state le uniche coinvolte nel stione dell’io attraverso il concetto di isola caso Moro. Marcello Altamura conduce (ma l’equazione può essere ribaltata sen- un’indagine alla Capote su una delle za perdere significato). L’ossatura filosofi- questioni chiave dell’Italia contempo- ca sulla quale poggia il testo è possente ranea, vale a dire il rapimento e l’uc- e spazia da Spinoza a Derrida, da Hei- cisione di Aldo Moro e della sua scorta. Altamura non propone degger a Rousseau, da Fichte a, soprattutto, Hegel. Ma sarebbe giudizi esaustivi ma induce dubbi affinché il lettore tragga le riduttivo arginare la prospettiva di Ariemma alla sola filosofia. Il sue conclusioni da solo. Così, gli atti dei vari processi sono libro si nutre infatti di una voluta sinergia tra numerosi punti di confrontati con gli esami balistici, le fotografie dell’epoca e i vista, anche piuttosto differenti. Ai succitati autori si affiancano ricordi dei testimoni: niente è quello che sembra o che si è vo- con pari efficacia per esempio il “Trono di spade”, Kate Mose e luto far credere. E la sparizione della borsa, nella quale il depu- David Foster Wallace a cui è dedicato il capitolo più riuscito. Si tato della Democrazia Cristiana conservava i suoi documenti sostiene spesso la necessita di abbattere gli steccati tra le di- più preziosi e dalla quale non si separava mai, lo conferma. scipline, Ariemma parte dal presupposto che questi steccati non esistano. Esistono, per l’appunto, solo isole. Marcello Altamura, “La borsa di Moro”, Iuppiter Edizioni, Napoli, 2016, 354 pagine, euro 15 Tommaso Ariemma, “Al mondo ci sono solo isole. Filoso- fia dell’intensità”, Diogene Edizioni, Campobasso, 2016, 92 pagine, euro 10

La nuova avventura di Harry Porter è in realtà il testo della prima pièce teatrale Affrontare una grave malattia è un dedicata a questo personaggio. Gli av- percorso personale molto difficile. Co- venimenti si svolgono diciannove anni municare agli altri le proprie emozioni dopo l’ultimo episodio pubblicato dalla durante una prova così dura è un’im- Rowling, “Harry Potter e i Doni della Mor- presa ardua, scriverne e pubblicarne te”, e ritroviamo il famoso mago sposato un diario-libro è un atto di incredibile con Ginny Weasley, con tre figli e un la- coraggio, sintomo di una forza interio- voro “d’ufficio”. L’operazione non era certo facile e ha subito re eccezionale. Maura Messina utiliz- numerose critiche, per quanto spesso non si tiene in consi- za l’arma dell’ironia, trasformando la sua esperienza in un derazione che la scrittura di un’opera teatrale non è (e non viaggio di (apparente) fantasia dove la protagonista diventa deve essere) come quella di una di letteratura. Tuttavia, nella una kemionauta che vive una serie di avventure purtroppo trama, per quanto molto densa, è innegabile una “sensazione molto reali. La Nota d’autore: “Le pagine che seguiranno non di differenza” rispetto ai libri che hanno reso celebre questa pretendono di essere una guida” è così tradita, la Messina saga. realizza una guida capace di aprire gli occhi a tutti, non solo a chi soffre. J. K. Rowling, John Tiffany, Jack Thorne, “Harry Potter e la maledizione dell’erede”, traduzione italiana di L. Spagnol, Maura Messina, “Diario di una kemionauta”, Homo Scri- Salani editore, Milano, 2016, pagine 368, euro 19,80 euro vens, Napoli, 2016, 120 pagine, euro 14

67 68 SCATTI D’ARTE MOSTRARTE “Human faces. Art for life”

Valeria Viscione, curatrice d’arte

erzan Ozpetek, Lambert Wilson, Bill Good- che ci accomuna e al contempo ci separa. Perso- son, Luisa Ranieri, Cristina Chiabotto, Fabio naggi famosi si spogliano della loro immagine pre- FFulco, Cristina Donadio, Roberto Faraone costituita e si espongono a una luce che rivela un Mennella, Maurizio Marinella e Fausto Puglisi sono inedito lato di sé, assumendo nuove forme, facen- tra i personaggi del mondo del cinema, dello spet- dosi messaggeri dalla nostra umanità. È una soli- tacolo e dell’imprenditoria che hanno prestato la darietà che parte dall’arte, che rompe gli schemi e propria immagine per il progetto “Human faces. Art che induce a vedere con occhi nuovi. for life”. Negli scatti realizzati dal maestro della fo- Fotografie di Sergio Goglia – 2016 tografia Sergio Goglia, ognuno degli “ambasciatori” Progetto promosso dall’agenzia pubblicitaria Visi- è stato invitato a lanciare un messaggio sul tema vo Comunicazione in collaborazione con la Rap- portante del progetto: la tutela dei diritti dei disabili. presentanza Permanente d’Italia presso le Nazioni La solidarietà passa attraverso il corpo, un corpo Unite.

Cristina Chiabotto, Fabio Fulco Bill Goodson Bill Goodson Cristina Chiabotto, Fabio Fulco Fausto Puglisi Cristina Donadio Fausto Puglisi Cristina Donadio Ferza Ozpetek Ferza Ozpetek Lambert Wilson Lambert Wilson Maurizio Marinella Maurizio Marinella Luisa Ranieri Luisa Ranieri Cristina Chiabotto, Fabio Fulco

69 70 71 VOCI DI IMMAGINI MOSTRARTE Fermare il Tempo...

Andrea Grillo, fotografo

el linguaggio della fotografia, “conge- Nlare un’ immagine” vuol dire “aumentare la ve- locità di movimento dell’ot- turatore”, in altre parole: ri- durre il tempo dello scatto. Essendo l’Inverno ormai alle porte ho pensato fosse diver- tente “giocare” con la polise- mia del termine fotografico, immobilizzando, nello spazio e nel tempo dell’immagine, le piccole gocce d’acqua, mentre queste cadevano verso la base della fontana. Diminuendo la temperatura tonale ho inoltre “raffreddato” la fotografia per trasmettere empaticamente all’osservato- re la sensazione che si prova contemplando la piacevole brezza invernale del mattino. Il risultato è uno scatto che sembra al di fuori del tempo, immobile e dunque... conge- lato.

72 A COLPO D’OCCHIO MOSTRARTE I pescatori e il mare

Michele Farina, Fotograto

mo fotografare i pescatori, questi uomini in- gressiva alienazione, i pescatori, come poche altre carnano la pazienza millenaria di chi ha sa- categorie, siano una traccia del passato, un segno Aputo tessere un dialogo col mare. Un mare del rapporto dell’uomo con la natura e col tempo, così misterioso, così pericoloso ma che resta per credo in definitiva che questi uomini, che se li guar- i pescatori un amico, un compagno di lavoro, un di bene sembrano essere il volto del mare, siano un padre generoso.Credo che in quest’epoca di pro- patrimonio da proteggere.

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©Eccellenze Campane ITINERARI/LUOGHI & SAPORI

SAPORI MADE IN SUD, TRA ETICA SOSTENIBILITÀ E IMPRENDITORIA Intervista a Paolo Scudieri, Patron di Eccellenze Campane, aggregatore di imprese enogastronomiche

di Danilo Capone

el 2014 era inaugurato in fanno parte della nostra cultura ormai una priorità, oltre che una via Brin, al civico 69, un ed è inevitabile che si ponga l’ac- scelta di campo. Attraverso la cul- Npolo dedicato interamen- cento sulla qualità dei prodotti: si tura dei prodotti, si può rilanciare il te alle eccellenze agro-alimentari tratta di un’eredità di conoscenza territorio e creare nuovi posti di la- campane. L’anno successivo le che viene tramandata di gene- voro, ma per farlo bisogna seguire eccellenze, sempre campane, razione in generazione. L’Italia, la strada della qualità abbinata alla approdavano sulle tavole del Lun- infatti, è il Paese del buon cibo, il tradizione. gomare Caracciolo. Ad ottobre ha regno dell’eccellenza, testimonia- aperto i battenti Panzo, nella City ta dal costante primato mondiale Qual è la filosofia alla base del oltre la Manica. Nel 2017 sarà la di prodotti certificati e dal volume progetto, un contenitore della volta di San Paolo, in Brasile. Par- dell’export. migliore produzione enogastro- liamo di Eccellenze Campane e nomica campana? del suo fondatore, Paolo Scudieri. In merito a tale interessamento Il nostro obiettivo è di promuo- globale, qual è il ruolo giocato vere le eccellenze agroalimenta- Presidente, qual è il suo pensie- da Eccellenze Campane? ri direttamente dal “produttore” al ro in merito alla grande atten- La Terra del Buono opera nel solco “consumatore”, senza passaggi zione che noi tutti poniamo nei della tutela e valorizzazione delle intermedi, nella logica della filiera confronti della qualità del cibo? nostre produzioni tipiche che per corta,concentrando in un’unica Il cibo e la buona alimentazione Eccellenze Campane è diventata struttura le migliori produzioni re-

78 gionali. Eccellenze Campane è, imprese contadine, perché com- un po’ gli stereotipi che aleggiano infatti, l’unico centro in Italia dove prendono il collegamento profon- sul “fare business in Campania”. si producono, si vendono e si con- do che c’è tra il cibo, la terra e il Quale messaggio rivolge alle gio- sumano prodotti gastronomici di lavoro. È per questo motivo che vani leve dell’imprenditoria, che alta qualità e in cui elementi quali oggi preoccuparsi soltanto del magari scommettono altrove per il tipicità, cultura e tradizione si co- cibo e non della sua produzione proprio futuro, e non qui? niugano con i concetti di sosteni- rappresenta un’assurdità. Chiun- L’imprenditore è un mestiere alto, bilità, accessibilità, economicità. que opera nel settore lo sa bene. ha bisogno di gente coraggiosa, che rischia e investe in prima per- La storia di questo laboratorio sona. Per fortuna, di giovani con del gusto ha avuto inizio un po’ queste caratteristiche ce ne sono. di tempo fa al civico 69 di Via Basta pensare che la Campania Brin. Nei giorni scorsi, a Lon- è tra le prime regioni in Italia per dra è stato inaugurato “Panzo numero di nuove imprese guida- – by Eccellenze Campane”. Nel te da under 35. Vorrei dire a chi 2017 sarà la volta di San Pao- si approccia a questo mestiere lo in Brasile. Cos’altro c’è da che, come imprenditore, nella crisi aspettarci per il futuro del food ho sempre visto un’opportunità. “Made in Campania”? Un’industria in trasformazione pri- L’apertura di Panzo by Eccellenze va le imprese di punti di riferimento Campane, primo locale all’estero, certi. Per questo motivo, spetta a rappresenta una nuova sfida, che noi individuarne dei nuovi. È quel- porteremo avanti con impegno e lo che abbiamo cercato di fare, Eccellenze Campane promuo- dedizione. Inauguriamo, infatti, un seguendo la regola delle I: inno- ve il territorio ed i suoi prodot- nuovo modo di promuovere il no- vazione, internazionalizzazione e, ti. Avete responsabilità verso stro territorio in altri Paesi. Si tratta soprattutto, investimenti. Sono i i consumatori ed i produttori. solo del primo tassello di un pro- pilastri su cui, da sempre, poggia Una sua riflessione sui concetti getto più ampio e ambizioso: un il nostro modo di fare impresa, la di business ed etica… nuovo format che sarà esteso an- nostra idea di impresa. Il tema della sostenibilità delle che ad altre città e che consentirà produzioni agricole è oggi all’at- di distribuire, attraverso una rete tenzione di tutti i Governi, eppure di hub, i prodotti d’eccellenza del rimane forte il divario tra chi si bat- Made in Campania. te per una corretta remunerazione dei produttori attraverso la filiera Presidente, prima ancora che corta e chi, invece, sostiene l’a- Patron di Eccellenze Campane, gribusiness delle grandi proprietà Lei è l’Amministratore delegato fondiarie e della distribuzione or- di Adler Pelzer, un gruppo inter- ganizzata. nazionale, leader nello sviluppo Dall’altro canto, sempre più con- di componenti e sistemi per l’in- sumatori si preoccupano dell’im- dustria del trasporto - presente patto sull’ambiente dei propri stili in 21 paesi con 62 stabilimenti di vita: fanno acquisti ragionati ed oltre 9000 dipendenti -, che quando si riforniscono di generi fattura oltre un miliardo all’an- alimentari, sostengono le imprese no, con sede ad Ottaviano, in bio, talvolta scendono in piazza provincia di Napoli. per difendere le piccole e medie La sua storia imprenditoriale sfata

79 ITINERARI/LUOGHI & SAPORI

SAPORI E CURA ARTIGIANALE A NAPOLI IL NATALE È DOLCE I pasticcieri campani nel periodo delle feste natalizie offrono il meglio della loro produzione

di Roberto Colonna

dolci natalizi napoletani sono da sempre un’eccel- come le sapienze, il divino amore, le pastiere e i roccocò. lenza celebrata in tutto il mondo. Roccocò, struffoli Si badi, si tratta di una precisa scelta culturale, visto che i Ima anche pastiere, mostaccioli e raffioli non hanno dolci di Ciro a Mergellina, (www.chaletci- bisogno di presentazioni, ma, tutt’al più devono, di Na- ro.it) negli anni, hanno colpito i palati tale in Natale, superare l’esame di migliaia e migliaia di cittadini con proposte sorprendenti golosi. E le pasticcerie campane non si lasciano certo come il famoso gelato nel cono intimorire e anzi rilanciano la sfida, declinando di volta graffa. in volta le varie ricette, richiamandosi in modo fedele Del resto, per Antonio de Mar- alla tradizione o innovando con proposte originali. Una tino, mentore dello Chalet, sorta di piacevole competizione tra chi punta ai gusti scegliere di perseguire la tradi- antichi per conquistare le nuove generazioni e chi zione più classica per i dolci di guarda al passato nell’intento di “farcirlo di futu- Natale ha un vero e proprio ro”. A ben vedere, il fine ultimo delle due fazioni valore pedagogico, volto è lo stesso, così come la qualità, altissima, a insegnare alle nuove ge- dei dolci. nerazioni ciò che le pre- cedenti avevano abitual- Lo Chalet di Ciro a Mergellina punta mente sulle loro tavole senza dubbio sulla tradizione ripro- durante le feste. ponendo quei classici intramontabili

80 Anche la produzione dolciaria na- cannella, olive e mele candite, noci, fichi secchi, datteri talizia di Leopoldo Infante è un e finocchietto. inno alla tradizione (www.leopol- doinfante.it). Da settant’anni Gay Odin appartiene invece alla com- sfornano delizie che hanno pagine degli innovatori (www. un posto d’onore sulla ta- gay-odin.it). I suoi panettoni vola imbandita per il pran- artigianali ricoperti di cioc- zo del 25 dicembre. In colato foresta sono ormai particolare, sugli scudi imprescindibili a Natale e ci sono i panettoni e i quest’anno, novità assoluta, pandori, che oramai la cioccolata foresta sarà sia competono senza all’esterno che all’interno dei imbarazzi con i for- panettoni sotto forma di gocce di ni più prestigiosi del cioccolato. E non sarà l’unica sorpresa: Nord Italia; le cassa- le amate torte Capresi e le Devil Cake prenderanno le tine, la cui produzione forme di stella cometa e albero natalizio, per non per- di anno in anno si raddop- dersi questa magia di sapori tra la Vigilia e la Befana. pia visto il loro incredibile successo; e gli struffoli, Con Ciro Poppella (www.facebook.com/pasticce- realizzati seguendo la ricetta del nonno, il quale, a sua riapoppella) c’è poco da scherzare, inno- volta, si rifaceva alla ben più antica ricetta della sua di vatore convinto è stato autore negli ultimi nonna: un sapore che arriva difilato dalle Belle Époque! anni della creazione dolciaria più riuscita, vale a dire quel Fiocco di Neve che non Chi si pone a metà strada tra tradizione e innovazione, teme il confronto con i numerosi imitato- è Salvatore Gabbiano (www.gabbianopasticce- ri. Il Fiocco, già trasformato in panettone ria.it) che da Pompei sembra quasi voler confermare e pandoro, è una presenza oramai il detto “in medio stat virtus”. In realtà, la pasticceria stabile nella cosiddetta “guan- di Gabbiano è qualcosa che si muove su più livelli di tiera delle feste”. Del resto, il emozione, cercando di recuperare sapori antichi in una numero di Fiocchi di Neve prospettiva contemporanea. La pastiera, per esempio, preparati per Natale dop- è fatta sia nella versione tradizionale, sia nella versione pia senza grandi difficol- mousse, adagiando la ricotta e l’arancio su tà le novemila unità una base croccante così da essere che, in media, un dolce moderno che mantiene sono vendute nel gusto e nei colori il legame con ogni domenica l’originale. La medesima sorte la nella suggesti- subisce la cassatina. va cornice del Il pezzo forte, però, è la Focaccia Borgo dei Ver- 79 d.C., vero e proprio panettone gini. Ma Poppella degli antichi romani. quest’anno proprio per Natale regalerà ai napo- La Focaccia 79 d.C. è infatti un letani un nuovo dolce, che verrà svelato nel pane dolce bas- giorno dell’Immacolata, l’otto dicembre. Il so, con fari- progetto è avvolto dal più stretto riserbo, na integrale ma pare che il nuovo dolce avrà come macinata elemento base il cioccolato e richiamerà a pietra, nelle sembianze il logo a forma di “P” del farcito di suo creatore.

81 FOOD & STYLE

Piazzetta Milù

Ludovio Lieto, esperto di gastronomia

tmosfera elegante, sobria na Sommelier, una persona pre-

ITINERARI/LUOGHI & SAPORI e raffinata quella di Piaz- parata e coinvolgente. Alla guida Azetta Milù, ristorante di Ca- della cucina c’è Luigi Salomone, stellammare di Stabia, gestito dal- giovane e talentuoso chef, che ha la famiglia Izzo, insignito lo scorso di recente ricevuto la prima stella mese della sua prima stella Miche- Michelin, a riconoscimento della lin. Michele e Lucia (da qui il nome sua competenza e professionalità. Mi Lu) insieme ai figli Emanuele, Ho molto apprezzato la scelta di Valerio e Maicol curano ogni det- portare in tavola piatti della tradi- taglio del ristorante, con una vi- zione del territorio, rivisitati in chia- sione moderna e all’avanguardia. ve moderna nella preparazione, Ho avuto il piacere di conoscere nell’estetica e negli accostamenti. Emanuele Izzo, che si occupa Materia prima di qualità, preparata della cantina con grande abilità e con padronanza e competenza. passione, è anche il più giovane Insomma un’interessante rivela- delegato dell’Associazione Italia- zione gastronomica da provare.

CURIOSITÀ IN CUCINA La spettacolare cucina a vista di Piazzetta Milù è un vero e proprio laboratorio di idee e continui confronti, lo Chef Luigi Salomone ci svela i suoi ingredienti preferiti: il primo è l’olio, tra i quali preferisce quello Ravece, un olio extra vergine di oliva che proviene dalle Colline dell’Irpinia, che aggiunge profondità e intensità ai piatti; il secondo è la farina, Salomone infatti ama preparare per i propri clienti pane e pasta fresca. Tra i suoi piatti preferiti c’è il tonno con me- lanzane alla scapece, rucola e primosale, con crema di bucce di soia (in foto).

Piazzetta Milù Corso A. De Gasperi, 23 - Castellammare di Stabia Tel. 081 871 5779 - www.piazzettamilu.it

82 䘀愀戀礀 䴀愀猀挀椀漀瀀椀渀琀漀 䴀愀欀攀 甀瀀 䄀爀琀椀猀琀

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䘀愀戀礀 䴀愀猀挀椀漀瀀椀渀琀漀 洀愀欀攀 甀瀀 昀愀戀礀渀礀氀愀洀愀欀攀甀瀀 昀愀戀椀愀渀愀⸀洀愀猀挀椀漀瀀椀渀琀漀䀀最洀愀椀氀⸀挀漀洀

昀愀戀礀渀礀氀愀洀83愀欀攀甀瀀 ITINERARI/LUOGHI & SAPORI Q La storia dellaLa rivoluzione napoletana nella sede dell’Istituto Italiano pergli Filosofici Studi forse, perquestocheCroce ebbeperentrambi,Fer tentato di affermarsi nella capitale del Regno. Sarà, quelle sacrosante libertàcheperpochimesiavevano lito l’ordine,conl’esplicito intentodicancellare tornato dopo che Horatio Nelson e i sanfedisti avevano ristabi- pavidamente scappatoinnanziallasommossa,epoi, con vendicativaferocia daunre, Ferdinando IV, prima Un esperimento,purtroppo, punitosenzaappelloe moderna. uno dei più suggestivi esperimenti politici della storia ziato nel suo celebre saggio, rappresenta comunque significativi erroriVincenzo Cuocohabeneviden- che Napoletana inquelfatidicoanno,seppurnonprivadi zione oppure inun’altra.L’esperienza della Repubblica e ilcuiesitospingelesortidiunpopoloinunadire- tiacque acuispessolastoria ci costringe adassistere di TRA RIVOLUZIONEECULTURA PALAZZO SERRADICASSANO

R o b 84 erto cato il20agosto1799èunodiqueglispar decapitazione diGennaro SerraaPiazzaMer uel portonechiusourlaancoragiustizia.La

C olonna - - - no per gli Studi Filosofici. no pergliStudiFilosofici. Carratelli quandofondarono, nel1975,l’IstitutoItalia- Gerardo Marotta, Pietro PiovanieGiovanniPugliese so fecero, sempre daqui, EnricoCerulli,ElenaCroce, per indurlaareagire alla barbarie dominante,lostes- lazzo, volledare unduro colpodisferzaallasuacittà principe Luigi,conlachiusuradell’ingresso delsuopa- privò Napolidellesuemiglioriintelligenze.Ese,allora,il generazionaleche po, “forte”perquellacarneficina che fu espressa la condanna più “fiera” e, al contem- come detto,fuproprio dalpalazzoSerradiCassano dinando eNelson,giudizinondeltuttolusinghieri.Ma,

©Matteo Manfredi ©Matteo Manfredi

L’Istituto divenne fin dall’inizio non solo un centro cul- turale (ri)conosciuto in tutto il mondo, ma soprattutto un pungolo costante volto a spronare quel periodico ©Matteo Manfredi torpore culturale in cui ricadono di tanto in tanto i na- poletani. L’antica dimora dei Serra di Cassano è un edificio che gode di un’architettura splendida, a partire dal suo ma- gnifico scalone progettato da Ferdinando Sanfelice che si apre in un cortile ottagonale bianco, richiamo della facciata principale del Palazzo Doria d’Angri. I dipinti settecenteschi di Giacinto Diano e Alessandro Tiarini abbelliscono i numerosi ambienti, impreziositi da stuc- chi roccocò che lasciarono a bocca aperta, durante il famoso “Ballo dei re”, tanto Gianni Agnelli che l’ulti- mo Scià di Persia. Non è possibile non far menzione, poi, dell’immensa biblioteca messa insieme da Marotta in quasi mezzo secolo e che oggi vive, come tutto l’Istituto, in una para- dossale condizione tribolata, sperando che anche que- sto “caso” possa diventare quanto prima un “iucunda memoria est praeteritorum malorum”. ©Matteo Manfredi

85 SPORT E SOCIETÀ di Gianfranco Coppola SPORT

Lo sport è di tutti

Consigliere Nazionale USSI (Unione Stampa Sportiva Italiana) Membro Executive Committee Europe Aips (Association Internationale de la Presse Sportive)

apoli non è la città dei miracoli né il san- pazione attiva dei giovani, dei meno abbienti e tuario delle occasioni perdute. Al contra- dei diversamente abili; etica, trasparenza e le- Nrio, è la città delle intelligenze e delle sfi- galità; presenza in aree degradate del territorio; de, delle conquiste e delle testimonianze fatte da sostenibilità economica-finanziaria dei progetti. racconti di pezzi di vita da portare ad esempio, In una parola: “inclusione sociale” nella sua più storie che si tramandano per generazioni procu- alta accezione, in una location unica - la Cam- rando brividi di entusiasmo e passione. pania - per creare le giuste condizioni per il suc- Le eccellenze del territorio vanno dalla letteratu- cesso di un evento durevole che sviluppi e pro- ra alla medicina, dall’arte al commercio, ma na- ponga alle città coinvolte, diffusione delle attività sce un momento che vuole fare da collante tra sportive olimpiche di base; eventi agonistici di anime differenti ma tutte indissolubilmente lega- livello nazionale ed internazionale; incontri, wor- te col linguaggio universale dello sport. kshop, approfondimenti su temi specifici legati Ecco Palextra, l’Agorà dello sport. C’è un filo allo sport; coinvolgimento attivo e collaborazio- conduttore tra lo sport dei giovani e per i giovani ne con federazioni, associazioni, società sporti- a Napoli e l’Universiade. ve e altri attori presenti sul territorio. Sin dalla nascita, l’associazione Milleculure, Relazioni internazionali e presenze di delegazio- quella di Diego Occhiuzzi e di Pino e Franco ni di città da sempre e anche solo recentemente Porzio, di Patrizio Oliva e Massimiliano Rosolino, attraversate da grandi eventi sportivi, daranno di Imma Cerasuolo, Manuela Migliaccio e tanti alla “mini olimpiade” dei giovani universitari il altri campioni olimpici e paralimpici, ha inteso ri- senso di un ponte da tra Est e Ovest, Nord e unire oltre gli stessi colori dell’iride e alla magia Sud, tra Italia e Mondo. dei cinque cerchi, uomini sani dentro, resi rocce Una sfida sì coraggiosa ma lucida, voluta, in- dalla forza dei valori dello sport. terpretata e vissuta, che carica anche di gran- In un discorso di crescita e sviluppo, suona de responsabilità chi ha voluto scommettere su amarissima la drammatica situazione degli im- se stesso e sulla Universiade. Napoli vorrà pri- pianti sportivi. In particolare a Napoli. E davanti meggiare coi suoi segmenti e realtà più sane, le si staglia l’Universiade del 2019, una grande oc- migliori, in grado di primeggiare laddove la ras- casione tra impianti da ristrutturare e bellezze da segnazione potrebbe prevalere. E sarà bello di- far scoprire agli ospiti e magari da riscoprire per mostrare che non c’è solo paura e camorra, ma i locali. umanità e voglia di partecipare, quasi di stupire, Ma si è già in ritardo. Milleculure ha un forte le- al di là di podi e medaglie. game con il territorio esaltato da un soggetto Gli sportivi parlano con il linguaggio invincibile innovativo per l’ideazione e realizzazione di pro- dello sport, da sempre strumento di pace e di getti specifici, di natura sportiva, che abbiano a crescita. cuore i valori fondanti dello sport come parteci-

86 87 BENESSERE Dieci chilometri sul lungomare partenopeo all’insegna prevenzione della lungomare sul partenopeo chilometri Dieci LA SALUTEVA DICORSA PREVENTION RACE:ANAPOLI - messag un di e sfilare quale nel unico panorama contempo la a miscela godersi emozionante di un al ma a confrontarsi, pronti sportivi di centinaia con eassolata, calda giornata Una bacheca della manifestazione. nuova cartolina da aggiungere alla di sorta una Plebiscito, offrendo del aPiazza Reale Palazzo di facciata dei Borbone che custodiscono la occhi sotto gli vissuti anni cinque cation della Rotonda Diaz, dopo nuova lo nella re-ideata Partenza Enterprise Young. dalle A.S.D.nizzata ed SportForm alla prevenzionedi sensibilizzazione orga medica corsa la Race, Prevention la con ve spettacolo, edi di A

C arlo 88 settimana di convegni, visite, attività sporti pus3S ha avuto il proprio epilogo, dopo una Cam 2016 del nel nche napoletana tappa la

C antales - - - - nei runners, ovvero gli iscritti alla passeggiata non passeggiata alla iscritti gli ovvero runners, nei estempora di gruppo altro un anche partenza In traguardo. del linea la transito secondo e all’orizzon a sinistra Comunale Villa la a destra, Napoli di golfo del mare il con Diaz, Armando rale 16del gene “via”, il del ottobre statua della piedi ai nella sfidacontro ilcronometro. La prima mattina con segio metro importante da portar dopo metro l’anello concluso e raggiungere al nuovamente ripetere per ripartire le qua dal 5km, dei quello boa, di giro secondo il atleti verso gli pagnare promontorio di Posillipo ad accom del collinare scenario lo con lare, ma specu ritorno Un boa. di giro primo il per Plebiscito del Piazza da passi apochi arrivare ad sino lungomare e superare, per percorrere l’intero te dell’Ovo, Castel raggiungere da ------competitiva, cuore pulsante dell’evento, percorsa negli spazi dell’area pedonale adiacente, con una presenza importante, quella di un gruppo di ragaz- zi rifugiati provenienti dal continente africano, ac- colti e supportati dall’Ente di Promozione Sportiva AICS, ma soprattutto presenti e sorridenti per cor- rere tutti assieme in nome della salute. Durante questa passerella colorata, la gara com- petitiva offriva una bella sfida tra i contendenti alla vittoria, specialmente al maschile. Dopo un primo giro spalla a spalla, nel secondo arrivava l’allungo decisivo di Marek Adam, atleta di origine ucraina portacolori della Podistica “Il La- ghetto”, giunto sulla linea d’arrivo dopo 33’28”, stac- Laghetto”, rispettivamente in 42’19” e 44’09”. Tra cando di soli 26” Gianluca Piermatteo, del Movi- musica e balli, sul palco della Prevention Race, con mento Sportivo Bartolo Longo, cui il mare alle spalle a far da cornice, seguiva in terza posizione Lorenzo premiate anche le prime tre società Perna dell’ASA Detur in 35’00”. classificate, con la vittoria del team Molto più definita la situazione al Collana Marathon Napoli, davanti femminile con Maria Martina Fier- Tra musica e balli, ai neo campioni d’Italia assoluti su ro, rappresentante de “La Corsa”, con il mare pista dell’Enterprise Sport & Servi- a dettare in solitaria il passo dal ce ed alla Podistica “Il Laghetto”, primo all’ultimo metro e chiudendo alle spalle a far per chiudere ancora una volta in in 39’19”, precedendo Rita Russo da cornice... bellezza la festa dello sport e della dell’Amatori Atletica Napoli e Maria prevenzione medica legata al Cam- Magdalena Vlad della Podistica “Il pus3S.

89 ©Andrea Grillo BENESSERE

CAMPUS3S, MODELLO VINCENTE DI SPORT, SALUTE E SOLIDARIETÀ

Sensibilizzazione, prevenzione e supporto al Servizio Sanitario Nazionale Il progetto che la professoressa Annamaria Colao porta nelle piazze italiane

di Carlo Cantales

n progetto ormai presente in tutto lo Stivale, pria missione, sia da parte delle persone di conosce- tornato a Napoli per l’edizione 2016 del “Cam- re il proprio stato di salute, anche in aree mediche Upus3s”, progetto strategico del Campus Salu- considerate non prioritarie. Si è creato un mezzo per te Onlus di sensibilizzazione alla prevenzione medica ampliare la fascia di popolazione che si sottopone ad fondato su 3 “S”: Salute, Sport e Solidarietà; con vi- esami di screening, prevenendo l’ignoto e riceven- site gratuite, incontri e seminari, accompagnati dal do rassicurazioni sul proprio stato di buona salute o, mondo dello spettacolo, della cultura e dello sport. talvolta, segnalando la possibilità di dover eseguire Fautrice di questo progetto è Annamaria Colao, accertamenti ulteriori. endocrinologa di fama mondiale, docente presso il Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università Come è nato questo progetto “made in Naples”? Federico II di Napoli e presidente dell’European Neu- Germoglio di questo fiore fu la “Race for the Cure”, roendocrine Association, assieme a tanti colleghi ed evento promosso in tutto il mondo dalla Fondazione amici, a partire dall’avvocato Tommaso Mandato. Komen ed incentrato sulla prevenzione del tumore al seno. Comprendendo le potenzialità di quell’inizia- Che cos’è il Campus3s? tiva si decise nella seconda edizione di allestire dei Il Campus è la concretizzazione di un insieme di bi- presidi di andrologia ed urologia per arrivare al “Vil- sogni e necessità, sia da parte dei medici con la pro- laggio Salute”, che poi si è evoluto nel “Campus3S”,

90 una volta che la Fondazione Komen ha deciso di non ospedaliere locali ricche di tantissime professionali- proseguire il proprio operato su Napoli. tà. Sono stati visitati oltre 6mila pazienti, per circa 20mila prestazioni, di cui circa il 25% ed il 30% nella Qual è lo scopo del progetto? sola tappa di Napoli: numeri importanti! Il desiderio è quello di avvicinare le persone alla me- dicina, offrendo visite specialistiche gratuite, senza Cosa le ha regalato questa avventura? gravare sul budget pubblico della Sanità, sognando Sì, ha regalato qualcosa anche a noi: aneddoti ed al contempo di far rientrare un domani il progetto – esperienze, ma anche tanti nuovi amici che hanno su scala nazionale –nell’ambito delle politiche sociali, arricchito il progetto, affiancando chi ha volontaria- per provare a poter raggiungere il maggior numero mente operato e mettendo a disposizione tempo, di piazze, impegnando risorse private a supporto di risorse o energie. Un ricordo particolare è legato ad quanto offerto dal sistema sanitario nazionale. Aosta dove riuscimmo ad intervenire e sopperire ad un infarto in atto all’interno dei nostro spazi, ma an- Dov’è approdato questo format tutto napoletano? che quello di una volontaria salvata grazie alla dia- Da Napoli ci si è estesi agli altri capoluoghi di provin- gnosi precoce di un cancro alla mammella. cia campani, poi si è andati oltre i confini regionali con Roma, Padova, Roccaraso e Aosta, mentre sono in Come vede il futuro di questa iniziativa? fase progettuale gli approdi a Milano, Palermo e Ge- D’istinto mi salta alla mente il titolo del libro di Mar- nova, con un sogno che va oltralpe, approdando in cello D’Orta “Io speriamo che me la cavo”, perché tra Serbia grazie al supporto del avvocato napoletano tante difficoltà il desiderio di tutta la squadra, con i Marcello Lala. tantissimi medici volontari e tutti coloro che collabo- rano al progetto, è quello di andare avanti, sempre Che cosa viene portato nelle piazze? meglio, inglobando il sostegno di tutte le istituzioni, Il progetto è nato per offrire un’idea ed un metodo, ma anche di forze provenienti dal commercio, dall’in- utili a mettere in collegamento paziente e sanità. dustria, dallo spettacolo e non solo, mirando ad una Infatti, in ogni Comune interessato le visite medi- solidità ed una sostenibilità utili a perseguire il nostro che sono state offerte dal personale delle aziende scopo: fare per chi ha bisogno!

©Andrea Grillo 91 DODICI 92 Tel. 0815564756 80129 Napoli Piazza Vanvitelli, 10/A Libreria mondadori Tel. 08119338206 80133 Napoli S.Brigida, 6 Via Hotel S.Brigida Tel. 0817614656 80122 Napoli Comunale -Villa Dohrn Viale Tennis ClubNapoli Tel. 0817645333 80132 Napoli Piazzetta Marinari,5 La scialuppa

Dodici

Tel. 081403041 80132 Napoli Piazza Trieste eTrento, 46 Il Vero BardelProfessore Tel. 081.5606749 80128 Napoli SimoneMartini, 113 Via Bar Santoro Tel. 800200030 80133 Napoli Vetriera,Via 12 Gay-Odin Fabbrica Cioccolato Tel. 0815751282 80123 Napoli Posillipo,5Via Circolo NauticoPosillipo rendezvous rendezvous Annunziata Terme Stufe di Nerone Medicina Estetica Via Stufe di Nerone, 45 Via Petrarca, 129 80070 Bacoli Villa del Pino Tel. 081 8688006 80123 Napoli Tel. 339 2516393

Caffetteria Serpentone Palazzo Caracciolo Via Petrarca, 111 MGallery by Sofitel Tel. 081 5756922 Via Carbonara, 111/112 Via Chiaia 125/126 Napoli 80139 Napoli 80123 Tel. 081 0160111 Tel. 081 408406

La Feltrinelli Parcheggio Quick Morelli Piazza Giuseppe Garibaldi Via Domenico Morelli, 40 80142 Napoli 80121 Napoli Tel. 081 199151173 Tel. 081 19130220

Hotel Palazzo Esedra R.Y.C. Canottieri Savoia Piazzale Tecchio, 50 Banchina S. Lucia, 13 80125 Napoli 80132 Napoli Tel. 081 2421111 Tel. 081 7646162

93 DODICI 94 dolci ealcolici. Magari, primadiandarealavoro, fateunabrevepasseggiataconunamico. più quellodiunavolta. Sarebbeilcasocheinvertistelatendenza, eliminando, tantopercominciare, cornetto acolazione. Cosìlevostreprestazionisportivenerisentono, ancheperchélosprintnonè Siete insovrappeso, malavostramenteèaltroveemattinanonriusciteafaremenodel Cancro prospettiva differente. sport, anzichésuglialtri. Peresempio, un corso diartimarzialiviaiuterebbeavederelecosedauna molto criticiallafinerendesterili, soprattuttoemotivamente. Sfogatelevostrefrustrazioninello Certo, lepreoccupazionicisonosempre, magodeteviquellocheavete: nonèpoco. Esseresempre Gemelli tossine mentaliespiritualicheingolfanoilvostroego. al palo. Sudate, correte, siatesempreattivi. Vi accorgeretechevisentiretemoltomeglio, depuratida dateci dentro, èilmomentoperosare, diandareoltrecertevostrerigiditàchevitengonoincatenati Siete troppopigri, unamossa. dovetedarvi Prendetel’iniziativa, salitaingroppaallavostravitae Toro scadenze impostedalvostrocapoufficioallafinediognimese. alternative. Lequestionipersonalivifarannoesseredistrattiallavoro, fatedunqueattenzionealle più rinviare. Seavretecoraggio, sareteripagati, altrimentifinireteconlespallealmuroesenza Avete dadiremoltecoseallapersona amata. Dovetechiarire, ilmomento è arrivatoenonpotete Ariete acqua caldaesale. Vedrete cheanchela schienanetrarràbeneficio. a piedi. A propositodipiedi, cercate dicurarliunpo’più: scarpecomodee, lasera, immersioni in discesa. Dovetesoloesserecapacidigestirel’euforia che, comegiustoche sia, dacapo vipervade È ilvostromomento, avetesuperatounaseriediostacoli eoradavantiavoisipreparaunadolce Vergine un bene. Cercatedisorriderepiù. il rapportocongliamici. A voltecertesituazioniritornano, nelvostrocaso, anchesenonsembra, è semplice. Piùsempliceilrapportoconpartner, piùsempliceilrapportoconicolleghi, piùsemplice La vostraverabellezzaèquellainteriore, seriuscireteacapirequesto, tuttovisembreràpiù Leone Oroscopo > DiLeoBulero L’amor che muove il sole e l’altre stelle

Previsioni valide per l’anno di grazia 2016 dal giorno 1 al giorno 31 dicembre

Bilancia Organizzate le vostre giornate cercando di sfruttare le poche ore di luce che questo periodo dell’anno concedono. In fondo, anche l’inverno ha i suoi lati positivi. E poi la cucina, vostro spazio creativo, nei mesi freddi offre incredibili possibilità per mettersi alla prova. Continuate a leggere la sera prima di andare a dormire.

Scorpione I problemi aiutano a crescere. È una frase fatta, ma profondamente vera. Anche se oggi non riuscite a vederne le prospettive, il difficile momento che attraversate vi renderà più forti e sicuri. Tenete dunque con mano ferma il timone e affrontate la tempesta con orgoglio e lucida determinazione. Fate attenzione alle fritture.

Sagittario Vi nascondete dietro giochetti infantili perché avete paura delle reazioni: invece di nascondervi, uscite allo scoperto e sferrate il vostro attacco. Solo così darete finalmente una svolta a quel pensiero che vi tormenta, che sia di lavoro o legato alla sfera dei sentimenti. State esagerando con la cioccolata, moderatevi!

Capricorno Quello che state vivendo è il classico periodo di transizione. Stanchezza e nervosismo sono pertanto normali conseguenze di un momento piuttosto stressante. Tuttavia, vedrete che impegno e dedizione, alla fine saranno premiati. Ogni tanto, una serata con gli amici potrebbe farvi bene.

Acquario I vostri desideri sono sempre molto impegnativi e pertanto non proprio facili da realizzare. Sognare a occhi aperti va bene ma soffrire perché le cose non cambiano è sintomo di immaturità. Questo atteggiamento, poi, vi induce a non cogliere occasioni, anche importanti, che si presentano al vostro cospetto. Chi la fa, l’aspetti.

Pesci È un periodo in cui non siete molto corretti, dite una cosa e ne fate un’altra, la vostra parola è ambigua, spuria. Insomma, datevi una regolata, chi vi è intorno potrebbe cambiare l’idea, positiva, che si è fatta di voi. Forse l’insonnia che di tanto in tanto vi colpisce è la causa di tutto: la sera bere una tisana fredda, potrebbe esservi di grande aiuto.

95 Empowerment L’Idea che diventa Opera Società editrice e commerciale Architesto s.r.l. architesto.com Corso Vittorio Emanuele 167/3 80121 Napoli

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