SIAMO UN PAESE DI ANALFABETI FILMICI? Tax Credit, Import/Export, Credit, Tax Marketing E Web Scenari Per Il Cinema Italiano

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

SIAMO UN PAESE DI ANALFABETI FILMICI? Tax Credit, Import/Export, Credit, Tax Marketing E Web Scenari Per Il Cinema Italiano copia omaggio dicembre numero 2012 1 5,50 € NUMERI, VISIONI E PROSPETTIVE DEL CINEMA ITALIANO SIAMO UN PAESE DI ANALFABETI FILMICI? Tax Credit, import/export, Credit, Tax marketing e web Scenari per il cinema italiano. Geografie del cinema Pasolini al MoMa di New York. sul cinema rumeno. Focus Atlante del cinema italiano. La new wave dell'animazione italiana Da Milano a Roma, una mappa delle nuove factory digitali. EDITORIALE di Gianni Canova PER CHI HA A CUORE IL CINEMA ITALIANO l nome è un numero perché 8 ½ parlerà di numeri: quelli del cinema Ogni numero di 8 ½ si aprirà con un’ampia e approfondita discussione su un italiano, ma anche – più in generale – quelli del cinema in Italia. Ma il tema. Con una polemica. Con una proposta. Senza assumere posizioni nome evoca anche il titolo di un film. Un grande film. Un film sul cinema precostituite, cercheremo di stimolare confronti, anche franchi, che non abbiano Ie sull’urgenza di uscire da una profonda crisi ideativa, creativa e timore di infrangere pregiudizi, rendite di posizione o luoghi comuni. Come progettuale. 8½ (la nuova rivista che avete fra le mani) ha l’ambizione di proviamo a fare già in questo primo numero con il servizio d’apertura: riallacciarsi al grande passato del cinema italiano (quello rappresentato – un’inchiesta che dimostra come l’Italia sia uno dei paesi a più alto tasso di anal- appunto – dal capolavoro di Fellini) per cercare di dare il proprio contributo al fabetismo iconico di tutto l’Occidente. Con tutto ciò che questo comporta superamento delle difficoltà e delle criticità che incombono sul presente. anche sul piano della mancata formazione dei nuovi pubblici del cinema. Dunque, non l’ennesima rivista di critica. Non un magazine Ma 8 ½ si occuperà anche di dare visibilità alle realtà mondano infiorettato di gossip e “colore”. Ma neanche un virtuose che operano in modo innovativo sul mercato del- house organ o un bollettino aziendale. Piuttosto uno l’audiovisivo (in questo numero il servizio sulla new wave strumento combattivo e fortemente innovativo (almeno dell’animazione italiana), dedicherà un focus di approfon- nelle intenzioni…), che apra discussioni, susciti polemiche dimento allo stato del cinema in aree geopolitiche e culturali e dia un contributo significativo a riposizionare con forza il diverse dalla nostra (il focus sulla Romania) e pubblicherà i cinema italiano nell’agenda mediatica e nella percezione dati sul mercato cinematografico elaborati dall’Osservatorio del pubblico. della Direzione Generale Cinema e dall’Ufficio Studi di Anica. Spazi fissi di analisi e discussione saranno poi Lo stato di salute di una cinematografia si valuta anche dedicati al rapporto fra il cinema italiano e il web, alle espe- dalla quantità e dalla qualità di discorsi sociali che essa è in rienze innovative di marketing e di promozione, all’export grado di innescare e dal tipo di immaginario che sa mettere del cinema italiano e ai riconoscimenti che ottiene nel in moto. Da troppo tempo, in Italia, i discorsi sul cinema mondo (il servizio su Pasolini al MoMa di New York). Il sito alimentati dai media si incentrano solo attorno alla liturgia www.8-mezzo.it si offrirà come luogo online in cui i contenuti dei red carpets e si avvoltolano nella ricerca di scandalucci della versione cartacea della testata troveranno declinazioni da star system che hanno ormai fatto il loro tempo. multimediali e approfondimenti crossmediali destinati a implementarsi in modo significativo nei prossimi mesi. 8½ osserverà il cinema italiano (e cercherà di dialogare con i suoi protagonisti) L’auspicio è che 8 ½ non sia solo una testata fra le tante, ma diventi uno a partire da altre prospettive: quelle dell’economia e della tecnologia, del strumento utile al cinema italiano. A quelli che lo pensano e lo fanno, come a marketing e della comunicazione, della distribuzione e dell’innovazione. E poi, quelli che lo vedono e lo amano. soprattutto, nella prospettiva della politica. Culturale, ma anche imprenditoriale. Nella convinzione che uno dei problemi che da sempre strozzano il nostro paese sia quello del ritardo con cui si è affermata da noi un’industria culturale degna di questo nome. Ammesso che si sia mai affermata. 1 SOMMARIO 08 DALLA FRANCIA 25 OFFICINE CREATIVE 38 ITALIA PIÙ 46 ANALFABETISMO ALLA GRAN ATTRAENTE PER FILMICO, BRETAGNA, VIAGGIO 30 DA ROMA ALLA LE PRODUZIONI LE INIZIATIVE NEI PAESI DOVE GRECIA CON STRANIERE DI CONTRASTO IL CINEMA È L’ABC RAINBOW E LA di Iole Maria di Roberta Ronconi SCUOLA ROMANA Giannattasio 47 I RISULTATI DEI FUMETTI IN SALA DEL CINEMA EDITORIALE 10 SCUOLE DI CINEMA, COSA MI PIACE di Andrea Guglielmino 40 IL BONUS FISCALE DI INTERESSE NON SOLO CENTRO DEL CINEMA PIACE A IMPRESE CULTURALE 01 PER CHI HA SPERIMENTALE ITALIANO 32 SIMONE MASSI: FINANZIARIE di A.C. A CUORE IL CINEMA di Paola Casella L’ARTE DELLA E ASSICURATIVE ITALIANO 19 CARLO CHATRIAN RESISTENZA di Fabio Ferrazza 12 di Gianni Canova COSÌ LA BIENNALE di Stefano Stefanutto di A.G. DIVENTA Rosa 42 UNO STRUMENTO PRODUTTORE 34 MARCO CINELLO EFFICACE PER LA di Marilena Vinci di Nicole Bianchi MEGAPRODUZIONE DI SORRENTINO 14 LA MEGLIO di A.C. GIOVENTÙ NEL MONDO (DEL CINEMA) 43 PRIMA VOLTA 48 Pasolini di Michela Greco DA COPRODUTTORI al MoMA SCENARI CON SOLDINI 16 NELLA TERRA di I.M.G. 50 05 CHIEDIGLI DI NESSUNO INNOVAZIONI LE PAROLE CHI ERA FELLINI… 44 DI PASOLINI di Leonardo Quaresima NUMERI DOPO DIAZ, UNA di Gianni Canova e Francesco Pitassio 22 RI-ANIMAZIONI. NUOVA AVVENTURA di Paola Ruggiero AL CUORE DEL 37 IL TAX CREDIT FA CON FANDANGO 07 QUESTIONARIO 51 I NOSTRI VIAGGI 18 IL SILENZIO DELLA CINEMA ITALIANO BENE. BILANCIO di I.M.G. LA CONOSCENZA DA OUARZAZATE TOPONOMASTICA di Giulio Bursi DEI PRIMI TRE ANNI FILMICA IN ITALIA 45 ALLA CAPPADOCIA di G.C. di Andrea Corrado COSÌ AUMENTANO GLI INVESTIMENTI di Dante Ferretti NEL TALENT ARTISTICO di F.F. 8½ NUMERI, VISIONI E PROSPETTIVE DEL CINEMA ITALIANO Mensile d’informazione e cultura cinematografica Iniziativa editoriale realizzata da Istituto Luce-Cinecittà in collaborazione con ANICA e Direzione Generale Cinema Direttore Responsabile Capo Redattore Coordinamento editoriale Francesca Medolago Albani, Giancarlo Di Gregorio Stefano Stefanutto Rosa Nicole Bianchi Magda Mihailescu, Serafino Murri, Francesco Patierno, Francesco Direttore Editoriale In Redazione Hanno collaborato Pitassio, Leonardo Quaresima, Gianni Canova Carmen Diotaiuti Giulio Bursi, Paola Casella, Ilaria Ravarino, Rossella Rinaldi, Andrea Guglielmino Francesca Cima, Andrea Corrado, Roberta Ronconi, Federico Rossin, Vice Direttore Responsabile Fabio Ferrazza, Pierfrancesco Favino, Paola Ruggiero, Pier Luigi Sacco, Cristiana Paternò Dante Ferretti, Iole Maria Marilena Vinci Giannattasio, Michela Greco, SOMMARIO 52 AVREI VOLUTO 56 Import-export 63 NEMO PROFETA CONOSCERLO IN PATRIA ASCOLTARLO 56 NUOVI MERCATI di Magda Mihailescu di Pierfrancesco Favino PER IL CINEMA ITALIANO 53 VOLEVAMO NELL’ERA 2.0 ANDARE SULLA di Federica D’Urso LUNA, MA NON e Francesca Medolago GEOGRAFIE INTERNET E NUOVI PUNTI DI VISTA C’È STATO TEMPO Albani per ANICA CONSUMI di Ninetto Davoli Ufficio Studi 66 I LUOGHI 74 EUROPA CREATIVA: DEL CINEMA 70 RITORNO LA PRODUZIONE 54 Cinema italiano di Nicole Bianchi AL FUTURO: CULTURALE nei festival stranieri IL MARKETING DEL IL CINEMA ITALIANO EUROPEA AL DI LÀ CINEMA ITALIANO E LA GALASSIA DELLA CRISI 54 DA ANNECY YOUTUBE di Pier Luigi Sacco AIUTI ALLA 65 MARKETING di Serafino Murri DISTRIBUZIONE E FILM: LA POLITICA 77 RIPARTIAMO IN FRANCIA (SI) VENDE 72 SEI GRADI DALLE REGOLE di Rossella Rinaldi di Ilaria Ravarino DI SEPARAZIONE. (E DAL PASSATO) FOCUS COMUNITÀ di Francesca Cima 55 METTI UNA SERA CINEMA ESPANSO VIRTUALI E A CENA CON 58 IL CASO ROMANIA PROMOZIONE MARTIN SCORSESE 68 IL CINEMA CINEMATOGRAFICA di Francesco Patierno 60 NUOVO CINEMA NEI MUSEI di Carmen Diotaiuti ROMANIA, di Federico Rossin 55 INTERVALLO LA RICETTA D’AUTORE È SERVITA A LONDRA di Cristiana Paternò di R.R. 80 BIOGRAFIE Progetto Creativo Stampa ed allestimento Direzione, Redazione, Registrazione 19novanta communication partners Arti Grafiche La Moderna Amministrazione presso il Tribunale Creative Director Via di Tor Cervara, 171 Istituto Luce-Cinecittà Srl di Roma n° 339/2012 Bruno Capezzuoli, Serena Quarta 00155 Roma Via Tuscolana, 1055 - 00173 Roma del 7/12/2012 Designer Tel. 06722861 fax: 067221883 Sara Gerbasio [email protected] Videoimpaginazione Valeria Ciardulli SCENARI Analfabetismo filmico CHIEDIGLI CHI ERA FELLINI… di Gianni Canova Siamo il paese a più alto tasso Il popolo più analfabeta, la borghesia più arrivare con il massimo dei voti alla maturità ignorante d’Europa”: a quasi cinquant’anni classica (cioè al più alto livello di istruzione di analfabetismo iconico di tutto di distanza, la diagnosi sull’Italia che Pier superiore previsto dal nostro ordinamento) senza l’occidente. Non conosciamo “Paolo Pasolini faceva pronunciare a un sapere nulla – ma proprio nulla – di alcune delle sardonico Orson Welles nel film La ricotta discipline fondamentali e imprescindibili per il cinema, ma neanche i media. (1963) è più attuale che mai. Non solo perché comprendere il mondo in cui viviamo: l’economia, l’”ignoranza” resta una piaga cronica del nostro il cinema, i media vecchi e nuovi. A differenza di Siamo beatamente inconsapevoli paese (con più dell’80% della popolazione priva di quanto accade in quasi tutti i paesi europei, un della bellezza e della potenza quella che i tecnici chiamano l’alfabetizzazione ragazzo italiano attraversa tutto l’iter scolastico superiore), ma perché alle storiche arretratezze del senza che nessuno mai gli spieghi che cosa sia del nostro patrimonio filmico nostro sistema formativo – da sempre basato più l’Iva, o una ritenuta d’acconto o come si legga un così come dei meccanismi sulle necessità e le tutele dei docenti che sulle bilancio (casuale? inessenziale? non proprio…), ma esigenze degli studenti e del paese – si sono andate anche senza che nessuno – a parte poche di funzionamento della aggiungendo le conseguenze dei ritardi e degli esperienze di sperimentazione non curriculare – gli comunicazione audiovisiva errori commessi – appunto – negli ultimi faccia incontrare 2001: Odissea nello spazio (1968) cinquant’anni.
Recommended publications
  • Tedde, Adriano Antonio
    The Other America of Paul Auster, Jim Jarmusch and Tom Waits Author Tedde, Adriano Antonio Published 2019-10-23 Thesis Type Thesis (PhD Doctorate) School School of Hum, Lang & Soc Sc DOI https://doi.org/10.25904/1912/2054 Copyright Statement The author owns the copyright in this thesis, unless stated otherwise. Downloaded from http://hdl.handle.net/10072/388986 Griffith Research Online https://research-repository.griffith.edu.au The Other America of Paul Auster, Jim Jarmusch and Tom Waits Adriano Tedde, PhD candidate School of Humanities, Languages and Social Sciences Griffith University. Thesis submitted in fulfilment of the requirements of the degree of Doctor of Philosophy March 2019 0 ABSTRACT This thesis employs popular culture texts (works of literature, film, and popular music) as companions to the understanding of contemporary America. It is about artworks that form a cultural resistance that enables the appreciation of social issues and cultural decline in the United States. The authors of these artworks are novelist Paul Auster, filmmaker Jim Jarmusch, and musician Tom Waits. Born between the late 1940s and the early 1950s, in different parts of the United States, Auster, Jarmusch, and Waits have produced a series of works that share strong similarities. In their novels, films, and songs, they portray an imagined “Other America” that is in stark contrast with the idyllic vision of the American Dream. Their America does not coincide with conventional middle-class values and goals of success, money and social upward mobility. It is an open, tolerant, and egalitarian country inhabited by marginalized “other Americans” who never escape from poverty and failure.
    [Show full text]
  • Ou Quando O Cinema Se Faz Poesia E Política De Seu Tempo
    PASOLINI OU QUANDO O CINEMA SE FAZ POESIA E POLÍTICA DE SEU TEMPO Flavio Kactuz (Organizador) | Edição: Flavio C. P. De Brito (Uns Entre Outros) | Rio de Janeiro | 2014 1 O Banco do Brasil apresenta Pasolini ou quando o cinema se faz poesia e política de seu tempo, mostra e ciclo de debates que exploram o lado político e social do controvertido diretor italiano. Cineasta, poeta e escritor, Pasolini foi um crítico do seu tempo, um homem fascinado pelos temas sociais, atuante na luta pela igualdade de direitos, sempre atento às rebeliões comportamentais. Reunindo títulos inéditos no país, a retrospectiva, exibida em película 35mm, inclui documentários e uma exposição com fotos do seu acervo particular nunca antes exibidas. Em 1969, Pasolini divulgou um texto chamado Notas para um poema sobre o Terceiro Mundo, que fala do Recife, do Rio de Janeiro e da Rocinha. Esse lado pouco conhecido do seu trabalho inspira um debate sobre temas ainda relevantes para países como o Brasil, sobretudo diante do crescimento econômico nas últimas décadas. Ao realizar este projeto, o CCBB reafirma o seu compromisso com uma programação de qualidade, ofer- ecendo ao público a oportunidade de entrar em contato com a obra de um dos mais importantes nomes da cinematografia mundial, contribuindo para um melhor entendimento da expressão audiovisual con- temporânea. Centro Cultural Banco do Brasil 2 3 Já era tempo do Brasil atualizar sua visão sobre a obra cinematográfica de Pier Paolo Pasolini. Apesar de inúmeros estudos acadêmicos dedicados ao poeta italiano, como podemos comprovar no levantamento feito pela Profa. Mariarosaria Fabris, Pasolini ainda permanece, ao grande público, submerso no senso comum, que ainda hoje insiste em dar maior relevância à sua vida pessoal, aproveitando pra expressar seus falsos moralismos, do que se debruçar sobre sua obra poética, teatral, ensaística e cinematográfica, produzida em mais de duas décadas.
    [Show full text]
  • The Cinematic Mode in Twentieth-Century Fiction A
    View metadata, citation and similar papers at core.ac.uk brought to you by CORE provided by University of Birmingham Research Archive, E-theses Repository THE CINEMATIC MODE IN TWENTIETH-CENTURY FICTION A COMPARATIVE APPROACH by MARCO BELLARDI A thesis submitted to the University of Birmingham for the degree of DOCTOR OF PHILOSOPHY Department of Modern Languages, Italian Studies School of Languages, Cultures, Art History and Music College of Arts and Law University of Birmingham August 2017 University of Birmingham Research Archive e-theses repository This unpublished thesis/dissertation is copyright of the author and/or third parties. The intellectual property rights of the author or third parties in respect of this work are as defined by The Copyright Designs and Patents Act 1988 or as modified by any successor legislation. Any use made of information contained in this thesis/dissertation must be in accordance with that legislation and must be properly acknowledged. Further distribution or reproduction in any format is prohibited without the permission of the copyright holder. ABSTRACT This study deals with the influence of film form in fiction in terms of narrative discourse, focusing on issues of genre, narration, temporality, and the imitation of cinematic techniques. It provides a theoretical analysis of different methodologies (intermediality theory, semiotics, narratology, genre theory) which are useful to assess how a cinematic dimension has found a place in literary writing. This research, in particular, puts forth the idea of a ‘para-cinematic narrator’, a ‘flattening of the narrative relief’, and a ‘para-cinematic narrative contract’ as constitutive items of strongly cinematised fiction.
    [Show full text]
  • Architectures of Revolt in the Series Urban Life, Landscape, and Policy, Edited by David Stradling, Larry Bennett, and Davarian Baldwin
    Architectures of Revolt In the series Urban Life, Landscape, and Policy, edited by David Stradling, Larry Bennett, and Davarian Baldwin. Founding editor, Zane L. Miller. Maureen Donaghy, Democratizing Urban Development: Community Organizations for Housing across the United States and Brazil Maureen A. Flanagan, Constructing the Patriarchal City: Gender and the Built Environments of London, Dublin, Toronto, and Chicago, 1870s into the 1940s Harold L. Platt, Sinking Chicago: Climate Change and the Remaking of a Flood- Prone Environment Pamela Wilcox, Francis T. Cullen, and Ben Feldmeyer, Communities and Crime: An Enduring American Challenge J. Mark Souther, Believing in Cleveland: Managing Decline in “The Best Location in the Nation” Nathanael Lauster, The Death and Life of the Single-Family House: Lessons from Vancouver on Building a Livable City Aaron Cowan, A Nice Place to Visit: Tourism and Urban Revitalization in the Postwar Rustbelt Carolyn Gallaher, The Politics of Staying Put: Condo Conversion and Tenant Right-to-Buy in Washington, DC Evrick Brown and Timothy Shortell, eds., Walking in Cities: Quotidian Mobility as Urban Theory, Method, and Practice Michael T. Maly and Heather Dalmage, Vanishing Eden: White Construction of Memory, Meaning, and Identity in a Racially Changing City Harold L. Platt, Building the Urban Environment: Visions of the Organic City in the United States, Europe, and Latin America Kristin M. Szylvian, The Mutual Housing Experiment: New Deal Communities for the Urban Middle Class Kathryn Wilson, Ethnic Renewal
    [Show full text]
  • Continuities and Ruptures in Italy's Postwar Filmic Foodscape
    Breaking Bread: Continuities and Ruptures in Italy’s Postwar Filmic Foodscape Nicole Ann Kiviat Submitted in partial fulfillment of the requirements for the degree of Doctor of Philosophy under the Executive Committee of the Graduate School of Arts and Sciences COLUMBIA UNIVERSITY 2020 © 2020 Nicole Ann Kiviat All Rights Reserved ABSTRACT Breaking Bread: Continuities and Ruptures in Italy’s Postwar Filmic Foodscape Nicole Ann Kiviat This dissertation examines food tropes in Italian films of the Economic Miracle, investigating moments of continuity with prewar gastronomic traditions, as well as denoting drastic breaks with the familiar. The kitchen is a place of traditional culinary practices and ingredients, and from which sensations of hominess and conviviality are continually generated; yet, the kitchen is where the changes to the postwar foodscape are most visible. In my analysis of films released from 1954 to 1973, the kitchen is treated as a site of both recognizability and unrecognizability: the feeling that someone does not belong among the people, objects, and rituals part of that changing arena; alternatively, they might not be recognized themselves. In the readings that follow, these directors, actors, and writers grapple with such unrecognizability by way of the stomach: the organ with which to digest food and, moreover, to process the changes that that gastronomy represents. This dissertation is divided into four chapters, or, rather, two halves: first, continuity and desire, and later, rupture and violent rejection. These halves represent continuities and breaks, respectively, as this project follows the transformation of Italy’s “rosy” cinema into dark, nihilist auteurism. At the center of the first half are two stars: Totò (Chapter Two) and Sophia Loren (Chapter Three).
    [Show full text]