PIANO SOCIALE DI ZONA 2014

DISTRETTO SOCIO-SANITARIO ASL RMF 2 COMUNI DI E LADISPOLI PARTE PRIMA

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SOMMARIO

PARTE PRIMA ...... 4 Premessa ...... 4 1.Descrizione del territorio Distrettuale dal punto di vista geografico, urbanistico e produttivo ...... 5 1.1 aspetti geomorfologici ...... 5 1.2.Il rapporto dei due comuni con la vicina città di Roma e rapporti economici ...... 7 1.3 Gli indicatori economici del Distretto F2 ...... 8 - I redditi ...... 8

- le pensioni ...... 8 - le abitazioni e le imprese ...... 8 2.Descrizione del territorio dal punto di vista demografico ...... 8 2.1. La struttura della popolazione ( elaborazione dati istat) ...... 9 2.2. La popolazione minorile ...... 13 3.Il quadro territoriale dei bisogni ...... 18 3.1 Area minori e famiglie ...... 18 3.2.Area anziani ...... 29 3.3 Area Disabili ...... 32 3.3.1 Assistenza educativa scolastica Cerveteri e Ladispoli ...... 34

3.3.2 Assistenza domiciliare disabilità a carico dei Comuni di Cerveteri e Ladispoli ...... 34 3.4 Disagio ed esclusione sociale ...... 37 3.5 Immigrazione ...... 39 4. Quadro generale dell’offerta dei servizi socio-assistenziali ...... 40 4.2 Area anziani: offerta socio-assistenziale ...... 41 4.3 Area Disabili: offerta socio-assistenziale ...... 44 4.4 Area Disagio ed esclusione sociale: offerta dei servizi socio-assistenziali ...... 45 4.5 Immigrazione ...... 46 5.Obiettivi strategici del Piano di zona ...... 46 5.1 Obiettivo n.1: servizi essenziali ( ex art.22 legge 328/2000) ...... 47 5. 2. Obiettivo n.2: tutela dei minori in condizioni di disagio ...... 47 5.3 Obiettivo n.3: presa in carico persone con disagio psichico ...... 48 5.4 Obiettivo n.4: presa in carico delle donne vittime della violenza di genere ...... 48 5.5. Obiettivo n.5: Ufficio di piano ...... 48 6.Integrazione socio-sanitaria dei servizi ...... 50 7.Coordinamento con altri organi dello stato ...... 51 8.Strumenti di valutazione dei risultati raggiunti ...... 52

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9.Innovazioni organizzative, operative e gestionali e di sistema del Distretto: il sistema di accreditamento del Distretto F2 ...... 52 10. Quadro finanziario del Piano sociale di zona ...... 53

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PARTE PRIMA Premessa

• La Regione , con la D.G.R. n.136/2014 approva le nuove linee guida per la stesura dei piani di zona annualità 2014, definisce il Piano di Zona quale strumento primario di attuazione della rete dei servizi sociali e di integrazione socio-sanitaria ; • dispone altresì la trasformazione dei progetti annuali contenuti nei Piani di Zona in servizi sociali essenziali (art. 22 L. n. 328/2000) distrettuali permanenti. • Pone a tutti i distretti i seguenti obiettivi operativi : 1. Il mantenimento del livello di spesa e dei servizi 2013 anche per l’anno 2014; 2. Il recepimento degli indirizzi di Giunta contenuti nella relazione alla proposta di legge di cui alla D.G.R. n. 321/2013 “Sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali della Regione Lazio”, compatibili con la normativa regionale vigente L.R. n. 38/96; 3. Il rafforzamento del soggetto istituzionale distretto socio-sanitario attraverso il superamento degli attuali accordi di programma utilizzando le forme associative di cui al titolo II, capo V del D. Lgs. 267/2000 e successive modifiche, artt. 30 , 31 e 32; 4. L’introduzione di strumenti contabili e organizzativi omogenei a livello distrettuale (documento finanziario e regolamento di organizzazione dell’Ufficio di Piano); 5. L’attivazione di azioni volte a evitare la duplicazione degli interventi distrettuali contenuti nei Piani di Zona e negli altri interventi regionali e comunali; 6. L’individuazione e la distinzione degli interventi distrettuali socio-assistenziali e di quelli socio-sanitari tramite il raccordo e la coerenza della programmazione distrettuale con quella della ASL di riferimento; 7. L’implementazione della piattaforma informatica regionale; 8. L’individuazione delle procedure per la chiusura e auto-valutazione del periodo di programmazione 2012-2014; 9. L’attivazione, nel corso dell’anno 2014, di un percorso regionale per la definizione dei contenuti e delle modalità attuative del nuovo periodo programmatorio 2015-2017. La Regione dispone inoltre che tutti i documenti programmatori relativi al Pdz vengano predisposti secondo apposita modulistica, uguale per tutti i distretti.

Ciò premesso, il “Piano sociale di zona” del Distretto F2 è stato predisposto tenendo conto delle indicazioni regionali, della necessità di dare continuità ai progetti già in essere al fine di non creare interruzioni che potrebbero creare gravi disagi all’utenza e tenendo conto delle osservazioni emerse durante l’iter tecnico amministrativo seguito che è stato realizzato secondo il seguente processo partecipativo: - indizione tavoli di lavoro tematici aperti alla partecipazione del terzo settore; - coordinamento tecnico, con i rappresentanti di servizi pubblici e privati; - concertazione sindacale; - riunione del Comitato Istituzionale che, in esecuzione del nostro vigente accordo di programma prevede la presenza non solo dei sindaci (o loro delegati) ma anche di n.2 consiglieri comunali per ciascuno dei due comuni.

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1.Descrizione del territorio Distrettuale dal punto di vista geografico, urbanistico e produttivo

1.1 aspetti geomorfologici

Il piano territoriale provinciale annovera tra i “Sistemi urbani morfologici locali”, riferiti alle sub-regioni naturali della provincia, i comuni di Cerveteri e Ladispoli . I due centri, a nord di Roma, sorti sulle preesistenze insediative di epoca etrusco- romana, hanno subito consistenti trasformazioni con le bonifiche e le riforme agrarie che hanno sostituito il tessuto insediativo rurale dei casali e delle tenute agricole con piccoli poderi e un fittissimo sistema di insediamenti agricoli. Attualmente l’aggregazione dei due centri è caratterizzata dall’organizzazione del sistema infrastrutturale longitudinale dell’Aurelia/ferrovia RMTO/Autostrada A12, cui sono disposti a pettine. In particolare: 1. Cerveteri è una costruzione urbana collinare ai margini dei comprensori della e del Lago di comprendente il nucleo costiero di ; 2. Ladispoli è una costruzione urbana costiera di recente formazione frapposta tra la ferrovia RM-TO e il mare tra la tenuta di Torre Flavia e la tenuta di Palo (gemmazione amministrativa di Cerveteri, con il nucleo costiero di Marina di San Nicola).

Il citato piano territoriale provinciale inserisce i due comuni distrettuali tra le “Costruzioni urbane elementari” che riguardano singoli comuni o centri che si presentano con forma ancora unitaria anche se a volte processi di espansione pluridirezionali e tendenze alla destrutturazione hanno reso poco riconoscibile il disegno della struttura urbana originaria. I territori di Cerveteri e Ladispoli sono stati e sono fortemente condizionati dalla morfologia dei luoghi, hanno una collocazione prossima a territori di pregio ambientale, sono definibili come centri satellitari della città di Roma. Il loro sviluppo territoriale segue la tendenza generale ad incentivare la formazione di periferie e frange urbane per la domanda di residenza a basso costo da Roma e contemporaneamente insediamenti dispersi isolati o organizzati in lottizzazioni per la domanda di turismo metropolitano e/o di residenza di qualità o meno, data la vicinanza ad aree di pregio ambientale. I problemi sono legati alla progressiva destrutturazione della costruzione urbana originaria (compatta e riconoscibile rispetto al contesto agricolo o ambientale), un forte consumo di suolo agricolo, un incremento di traffico pendolare da e per Roma e una sovrapposizione di flussi su tutta la rete infrastrutturale (viaria e ferroviaria). Il piano territoriale provinciale per Cerveteri propone direttive per la valorizzazione della costruzione insediativa storica, ancora riconoscibile, “arroccata sul terrazzo tufaceo” e per la riqualificazione, il completamento e il riordino delle nuove periferie e per la collocazione delle nuove espansioni in forme compatte contigue ed in continuità con il centro urbano. Il PTPG in particolare propone l’individuazione di un progetto unitario per la riqualificazione e il riordino degli insediamenti spontanei di Campo di Mare e un progetto ambientale di recupero costiero con l’ampliamento dell’area protetta di Torre Flavia Lo stesso piano provinciale per Ladispoli propone direttive per la sua specializzazione come “marina metropolitana”, ovvero centro turistico e residenziale dotato di attrezzature di servizio balneari e nautiche, per il mantenimento unitario della struttura urbana compresa fra la Via Aurelia e il mare, nonostante la forzata separazione formale data dalla ferrovia e per 5 organizzare le parti urbane recenti, comprese fra la ferrovia e l’Aurelia, in forma di quartieri interrotte con canali verdi e riqualificate con funzioni urbane. Il piano propone il riordino dei margini orientale e occidentale e delle parti a ridosso della stazione e della ferrovia e la liberazione delle aree demaniali di costa-arenile e dei due varchi ambientali trasversali occupati da edificazione impropria 1. I due comuni a nord di Roma, confinano con i Comuni di , Roma, Bracciano, S. Marinella e si affacciano sul litorale nord. Le principali vie di comunicazione sono costituite dalla statale Aurelia, dalla autostrada Roma/Fiumicino, dalla strada provinciale Settevene Palo e dalla ferrovia (linea Roma/Grosseto/Pisa). La loro superficie è pari a circa 16.027 ha, suddivisi come segue: Cerveteri ha 13.432 e Ladispoli ha 2595.

Il territorio del di Cerveter i è quindi nettamente più esteso di quello di Ladispoli e più ampia è l’attività agricola che vi si svolge. In particolare è suddiviso in sette frazioni disomogenee e con diverse caratteristiche socio-economiche. Il Comune di Ladispoli ha una porzione di territorio agricolo molto piccola e nell’insieme si presenta come un quartiere metropolitano per la presenza di una edilizia intensiva. Dal punto di vista amministrativo il Comune di Ladispoli si è distaccato da Cerveteri nel 1972.

Distribuzione percentuale del territorio distrettuali tra i due comuni

ZONIZAZZIONE GEOGRAFICA ED AMMINISTRATIVA Altitudine Distretti Distanza Aree Ospedali massima Centro Distretto Superficie scolastici da protette pubblici e (metri sul per socio (ha) di Roma (superficie privati livello del l'impiego sanitario riferimento (Km) in ha) accreditati mare) CERVETERI 13.432 30 39 482 23 1 F2 - LADISPOLI 2.595 30 35 50 20 - F2 -

1 Note estratte dal piano provinciale territoriale generale approvato con Deliberazione del Consiglio Provinciale n. 1 del 18.01.2010 6

1.2.Il rapporto dei due comuni con la vicina città di Roma e rapporti economici

La Provincia di Roma, annoverava al 1 gennaio 2011 (primi risultati del “XV Censimento della popolazione e delle abitazioni”, aggiornamento Istat del 19/06/2012), 4.042.676 abitanti, confermandosi così come la provincia più popolosa di Italia. La popolazione della Provincia di Roma è tendenzialmente in crescita, anche se tale crescita non è uniforme nei diversi segmenti di territorio. Infatti mentre tra il 2001 ed il 2011, il comune capoluogo acquistava appena il 4,6% di popolazione, nei comuni dell’hinterland complessivamente considerato la popolazione si accresceva del 19,5%.

Pertanto mentre il Comune di Roma è interessato da dinamiche demografiche modeste, costanti tendenze incrementali si sono invece manifestate nell’insieme dei comuni dell’hinterland, dove si può osservare addirittura un incremento della popolazione giovanile: per i comuni di II cintura2 di cui fanno parte sia Cerveteri che Ladispoli la variazione positiva della presenza dei giovani è particolarmente significativa 3). Comunque tutta la popolazione dei comuni della II cintura, dal 2001 al 2012, è cresciuta a dismisura: per Cerveteri e Ladispoli tale incremento è stato rispettivamente del 36,42% e del 25,00%. Tra il 2001 ed il 2010, la popolazione straniera residente nel capoluogo è aumentata del 119% mentre nell’insieme dei comuni dell’hinterland si è sviluppata ad un ritmo notevolmente più intenso (+206%). Si sta registrando pertanto un incremento della popolazione straniera nell’hinterland di Roma, rilevabile in maniera significativa anche nei nostri due comuni. La motivazione principale è la difficoltà di accesso economico alle abitazioni, che ha spinto molti tra i residenti stranieri, al pari di quelli nazionali, a trasferire la loro residenza nei comuni dell’hinterland, contribuendo in modo non irrilevante al più generale processo di riequilibrio insediativo in atto nell’area. Tuttavia tale processo non significa che muti sostanzialmente il grado di attrazione gravitazionale di Roma, che rimane quasi del tutto immutato visti i dati sull’incidenza del pendolarismo giornaliero dai comuni, fenomeno particolarmente consistente sia per Cerveteri che per Ladispoli , prevalentemente di tipo occupazionale, poiché persiste un forte squilibrio tra la domanda di lavoro e l’offerta di lavoro, aggravata quest’ultima anche da una accentuata tendenza all’invecchiamento della popolazione residente nel comune di Roma. In sostanza Roma ridistribuisce la propria popolazione nell’hinterland per ragioni spesso legate alle migliori condizioni dell’accesso economico alle abitazioni, ma mantiene relativamente accentrata la struttura produttiva o, se si vuole, perde attrazione residenziale ma conserva una buona attrazione e/o vantaggio localizzativo per le imprese e le istituzioni. Dall’analisi dei dati riportati nel citato rapporto annuale sull’area romana (2012) emerge che nell’hinterland romano, mentre sono sottodimensionate le imprese del settore terziario evoluto (istruzione, produzione e distribuzione energetica, informatica etc), pur nella crisi, sono sovradimensionate le imprese appartenenti al settore delle costruzioni. Delle imprese censite e allocate nell’hinterland, a Ladispoli risultano presenti 1876 imprese e a Cerveteri 1665. Più dettagliatamente Ladispoli (insieme a e Ardea) si colloca ai primi posti per la presenza di imprese di costruzioni, mentre Cerveteri (insieme a e ) si posiziona ai primi posti per la presenza di imprese agricole.

2 I comuni della Provincia di Roma, in riferimento al capoluogo sono stati divisi in due gruppi: di I e II cintura. 3 Rapporto annuale sulla situazione della Provincia di Roma, edizioni 2012

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1.3 Gli indicatori economici del Distretto F2

- I redditi Reddito % Redditi da Reddito Incidenza dei % Redditi fino a % Redditi Contribuenti imponibile 7.500 fino a imponibile contribuenti sui 7.500 euro > 70.000 complessivi medio per 15.000 euro complessivo, euro residenti, % (2011) (2011) (2011) contribuente, (2011) (2011) (2011) euro (2011)

27,19 20,26 2,0 387.675.885 22.299 63,30 17.385,35 CERVETERI LADISPOLI 30,31 20,37 1,2 369.874.039 23.817 63,90 15.529,83

- le pensioni

Numero Numero Numero Numero pensioni pensioni INPS Numero pensioni Inps Numero pensioni Inps pensioni Inps di Inps per i di PENSIONI/ASSEGNI in di VECCHIAIA INVALIDITA' SUPERSTITI INVALIDITA' SOCIALI Inps COMPLESSO (al 1 gennaio 2013) (al 1 gennaio (al 1 gennaio CIVILI (al 1 gennaio 2013) (al 1 gennaio 2013) 2013) (al 1 gennaio 2013) 2013)

CERVETERI 3.719 604 1.373 582 1.264 7.542 LADISPOLI 3.110 491 1.379 788 1.556 7.324

- le abitazioni e le imprese

Incidenza di Numero Valori imprese Valori medio di immobiliari - Valori Numero di imprese femminili su immobiliari - addetti delle Locazione - immobiliari - attive (2011) totale imprese Locazione - imprese attive Valore Valore medio di Fonte: Istat - (2° trimestre Valore Minimo (2011) Massimo €/mq vendita - €/mq (2° Censimento 2013) Fonte: €/mq (2° semestre Fonte: Istat - (2° semestre semestre 2012) dell'Industria Camera di 2012) Censimento 2012) Commercio di dell'Industria Roma

CERVETERI € 6,50 € 10,50 € 2.216,00 1.665 3.288 26,8 LADISPOLI € 5,50 € 15,00 € 2.400,00 1.876 3.792 25,2

2.Descrizione del territorio dal punto di vista demografico

Per la descrizione demografica si utilizzano i dati Istat del Censimento 2011, che si riferiscono al 01/01/2012. Dalle risultanze del Censimento emerge uno scarto di popolazione fra i dati antecedenti al Censimento 2011 e quelli relativi ad esso, nel senso che i primi “contano” un numero inferiore di abitanti rispetto ai secondi, a livello nazionale, di circa 1.300.000 (al 1 gennaio 2011 la popolazione italiana è pari a 60.785.753, mentre al 1 gennaio 2012 è di 59.433.744 - Cerveteri “passa” da 36.229 a 35.328 - Ladispoli da 41.035 a 37.156 !). I dati censuari sono quelli più fedeli alla realtà perché contano la popolazione individuo per individuo, mentre quelli antecedenti, a cavallo fra i Censimenti - 2001/2011 - sono “assemblati” dall’Istat sulla base dei flussi anagrafici dei comuni - nati, morti, iscritti, cancellati, etc. - che potrebbero non essere aggiornati. Quindi l’Istat spiega che “Per riallineare le serie della popolazione residente nel decennio 2001-2011, 8 pertanto, si rende necessario effettuare le operazioni di ricostruzione intercensuaria, che sono effettuate a livello di singolo Comune italiano”. Ciò comporta una serie di problemi nelle elaborazioni dei dati a livello locale, come ad esempio l’impossibilità di mostrare l’andamento negli ultimi 10 anni di alcune tendenze (incremento della popolazione, incremento degli stranieri, classi di età residenti stranieri), almeno fino al ricalcolo dei dati delle anagrafi. In base a ciò, i dati relativi agli stranieri si riferiscono solo al numero totale dei residenti, non essendo possibile calcolare con esattezza le classi di età. Si può fare una stima della loro numerosità sulla base dei dati relativi agli anni precedenti, che però non rimandano un’informazione sicura. In ultimo, l’analisi demografica che segue compara i dati dei 2 Comuni con quelli limitrofi (, S. Marinella, Bracciano, Anguillara e Roma), ad esclusione di Tolfa, e che, per il numero contenuto di abitanti, si è deciso di non includere per una questione di spazio e “snellezza” dei dati. 4

2.1. La struttura della popolazione ( elaborazione dati istat)

Il distretto socio-sanitario F2 è composto dai comuni di Cerveteri e Ladispoli ed è inserito nel sistema territoriale identificabile con la ASLRMF. Tale sistema (escluso il distretto F4, geograficamente più distante) va dalla zona del lago di Bracciano, all’area montuosa della Tolfa fino alla costa a nord di Roma, da Civitavecchia a Ladispoli ed è tale per il grado elevato di connessioni fra i nodi (le comunità, gli enti locali) della sua rete, nonostante le differenze di ciascuno. ma oltre alla caratteristica delle connessioni interne al territorio (definito livello intra- sistemico), esso ha un altro importante aspetto e cioè, come già rilevato, la sua vicinanza e connessione con l’area metropolitana romana, aspetto questo che ne ha determinato un dinamismo economico, demografico, antropologico notevole nel corso degli ultimi 15-20 anni. In questo sistema territoriale, in evoluzione e complesso, il distretto F2 con i comuni di Ladispoli e Cerveteri, rappresenta uno dei territori maggiormente investiti dalle dinamiche del mutamento socio-economico.

andamento percentuale popolazione 1981 - 2011

250,0

200,0 ladispoli cerveteri 150,0 civitavecchia 100,0 bracciano 50,0 anguillara

0,0 roma 1981 1991 2001 2011 -50,0

4 I dati sono stati elaborati nell’ambito dell’attività dell’OSSERVATORIO MINORI E FAMIGLIE 9

La popolazione del distretto al 01 - gennaio – 2013 è pari 72.500 unità, così ripartita: Cerveteri ha 35.524 abitanti, (al censimento 35.207), Ladispoli ha 37.473 abitanti ( al censimento 37.293).

2011) - (2012) (2012) (2012) Totale (2001 popolazione popolazione naturale, ‰ popolazione Popolazione

residente, % residente, % 2011-2012, % migratorio, ‰ Popolazione al 1 gennaio 2013 1 gennaio 2013 Censimento 2011 Tasso di sviluppo Tasso incremento Tasso incremento stranieri residenti Tasso di variazione - (residenti per ha), cens cens 2001-cens 2011 Tasso di incremento Tasso di incremento

Densità demografica

CERVETERI 35.207 36.524 3,74 3,39 3,12 30,17 31,51 337,50 2,70 LADISPOLI 37.293 37.473 0,48 0,85 4,05 4,4 24,44 172,69 14,40

Se osserviamo la situazione demografica delle famiglie e le loro condizioni abitative possiamo rilevare la seguente situazione distrettuale:

(2011) (2011) (2011) mq. per abitazioni % famiglie componenti altro tipo di occupate da famiglie con unipersonali occupante in e oltre (2011) e oltre (2011) famiglia 2012 6 componenti alloggio(2011) componenti per N. di famiglie in N. di famiglie in Famiglie con un solo componente % famiglie con 6 persone residenti abitazione (2011) Numero medio di

CERVETERI 38,64 14.631 43 02:03 4.915 33,5 280 1,9

LADISPOLI 34,08 15.807 38 02:03 5.617 35,4 218 1,4

A Ladispoli in generale si rileva un maggior numero di famiglie rispetto a Cerveteri (anche se il numero medio dei componenti è sostanzialmente lo stesso: 2-3 persone per nucleo), ma le famiglie con un solo componente sono di più a Ladispoli (+702), mentre a Cerveteri si registrano più famiglie numerose (+62).

L’indice di vecchiaia inferiore rispetto agli altri comuni limitrofi dimostra il minor peso della “terza età” sul resto della popolazione.

Indice Cerv Lad Civ S.Mar Brac Ang Roma

ind vec 106 94 139 156 112 95 157

Se si osserva l’indice di criticità sociale (presenza relativa di anziani di 85 anni e oltre tra gli anziani di 65 anni e oltre) che segnala il tasso di “vecchiaia” estrema tra la popolazione anziana e conseguentemente anche il grado di rischio e di marginalizzazione sociale ed

10 economica tra gli anziani residenti per i due comuni, in rapporto a quelli vicini la situazione è la seguente:

Comune Indice di criticità sociale

Cerveteri 9,4

Ladispoli 10,8

Bracciano 13,0

Civitavecchia 14,1

Roma 15,6

Questi dati testimoniano che la % di anziani oltre gli 85 è elevata, ma sempre inferiore a quella dei comuni limitrofi.

Uno dei motivi del maggiore dinamismo demografico del nostro distretto è la presenza della popolazione straniera ( 8939 unità sul totale 72.500).

A Ladispoli gli stranieri sono quasi il doppio rispetto a Cerveteri: 5862 unità a fronte di 3077 (dati al 1 gennaio 2013). L’andamento storico dal 2007 al 2011, mette in evidenza la specificità del Comune di Ladispoli che presenta una rilevanza della popolazione straniera che lo pone tra i comuni del Lazio più significativi da questo punto di vista.

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ANDAMENTO STORICO DELLA POPOLAZIONE STRANIERA NEL DISTRETTO F2

2007 2008 2009 2010 2011

e rale rale popolazione immigrata Incidenza su popolazione generale popolazione generale popolazione immigrata Incidenza su popolazione general popolazione generale popolazione immigrata Incidenza su popolazione generale popolazione generale popolazione immigrata Incidenza su popolazione generale popolazione generale popolazione immigrata Incidenza su popolazione generale popolazione

Cerveteri 33.390 1617 4,843 34.338 2244 6,535 35.355 2.641 7,47 35692 2862 8,0186 35.328 3072 8,695 gene gene Ladispoli 36.609 4344 11,866 37.964 5642 14,861 39.376 6.560 16,66 40.279 7182 17,831 37.156 5862 15,77 totale 69.999 4344 6,206 72.302 7886 10,907 74.731 9.201 12,312 75.971 10.044 13,221 72.484 8.934 12,232 4.110.03 Provincia 4.013.057 278.540 6,941 4.061.543 321.887 7,925 5 366.360 8,914 4.154.684 405.617 9,763 4.039.813 383.464 9,492

LA POPOLAZIONE STRANIERA DEI DUE COMUNI 2013– INCIDENZA, CLASSI DI ETA’

Stranieri Stranieri % Stranieri Incidenza Stranieri % Stranieri % Stranieri % Stranieri residenti residenti Stranieri residenti residenti minori Stranieri residenti residenti residenti al 1 al 1 residenti al appartenenti stranieri su residenti al residenti appartenenti appartenenti appartenenti gennaio gennaio 1 gennaio alla classe popolazione 1 gennaio al 1 alla classe alla classe alla classe 2013 2013 2013 d'età 18-40 residente 2013 gennaio d'età 0-17 d'età 41-65 d'età 65 e + Classe Classe Classe (al 1 1 gennaio Classe 2013 (al 1 gennaio (al 1 gennaio (al 1 gennaio d'età 18- d'età 41- d'età 66 e + gennaio 2013, % d'età 0-17 2013) 2013) 2013) 40 65 2013)

3.077 CERVETERI 8,4 537 1541 939 60 17,5 50,1 30,5 1,9 5.862 LADISPOLI 15,6 1271 2738 1755 98 21,7 46,7 29,9 1,7

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La composizione per paese di provenienza vede una presenza massiccia di persone provenienti dall’Est Europa - in prevalenza dalla Romania, Polonia e Bulgaria. Ma, anche se in misura diversa in ambedue i comuni distrettuali sono presenti immigrati provenienti dai vari continenti, implementando così ogni anno la multiculturalità del territorio.

2.2. La popolazione minorile

I minori (0 -17 ) sono 6.586 a Cerveteri e 7.318 a Ladispoli e costituiscono rispettivamente il 18% e il 19,5% dei residenti dei 2 comuni. Il peso della popolazione minorile, sulla popolazione totale, è notevole se lo confrontiamo con i territori limitrofi:

0-17 val %

Cerveteri 6.586 18,0%

Ladispoli 7.318 19,5% Civitavecchia 8.674 16,9%

S. Marinella 2.820 15,7%

Bracciano 3.546 18,5%

Anguillara 3.548 18,9%

Fiumicino 13.692 19,6%

Roma 423.238 16,0%

Osserviamo ancora delle tendenze simili fra il Distretto F2 e i Comuni di Anguillara, Bracciano, Fiumicino (come per l’andamento della pop e la presenza di persone straniere), che potrebbero indicare la caratteristica di essere una cintura metropolitana - tipo hinterland -, ma non tanto in termini spaziali/geografici (i 4 comuni in questione sono distanti dai 30 ai 40 km da Roma), quanto per continuità di relazioni, scambi e interazioni con l’area metropolitana. Il fenomeno del pendolarismo ne è un esempio.

Tornando alla popolazione giovanile, di seguito si analizzano le classi di età giovanili , che, oltre ai minori, comprendono anche i giovani adulti, al fine di avere una panoramica esaustiva della situazione da un punto di vista demografico

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Va specificato che, per una divisione in classi di età più equilibrata dal punto di vista numerico, le persone con 18 anni sono state accorpate alla classe 15-17 piuttosto che alla 19-24, anche per rappresentare meglio la numerosità dei giovani coinvolti nei vari passaggi e fasi scolastiche.

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ANDAMENTO DELLA POPOLAZIONE MINORILE NEI COMUNI DEL DISTRETTO F2 E NEI COMUNI LIMITROFI

Cerveteri Ladispoli Civitavecchia S. marinella Bracciano Anguillara Fiumicino Roma

% su % su % su % su % su % su % su % su classi età val ass val ass val ass val ass val ass val ass val ass pop val ass pop tot pop tot pop tot pop tot pop tot pop tot pop tot tot

0-5 2.252 2.349 6,3% 2.936 5,7% 983 5,5% 1.192 6,2% 1.187 6,3% 5.259 7,5% 145.354 5,6%

6-10 1.843 5,0% 2.027 5,4% 2.369 4,6% 774 4,3% 992 5,2% 1.015 5,4% 3.841 5,5% 119.215 4,6%

11 -14 1.474 4,0% 1.665 4,4% 1.883 3,7% 593 3, 3% 801 4,2% 779 4,1% 2.764 4,0% 91.289 3,5%

15 -18 1.358 3,7% 1.629 4,3% 1.969 3,8% 612 3,4% 754 3,9% 764 4,1% 2.467 3,5% 90.140 3,4%

19 -24 2.102 5,8% 2.479 6,6% 3.031 5,9% 963 5,4% 1.139 5,9% 1.229 6,5% 3.944 5,7% 145.218 5,6%

25 -30 2.288 6,3% 2.371 6,3 % 3.350 6,5% 1.071 6,0% 1.139 5,9% 1.220 6,5% 4.300 6,2% 158.886 6,1%

pop totale 36.524 100 37.473 100 51.449 100 17.988 100 19.201 100 18.816 100 69.692 100 2.614.263 100

15

La tabella che segue mostra la percentuale di presenza di giovani stranieri sulla popolazione residente per ogni singola classe di età, riferita al 01/01/2013:

Cerv Lad Civitav S. Mar Brac Ang Fium Roma 0-5 10,6% 21,7% 6,3% 10,6% 13,3% 10,3% 9,2% 11,9%

6-10 6,7% 15,9% 4,9% 11,6% 10,9% 7,4% 8,0% 9,2%

11 -14 6,6% 14,8% 4,2% 14,8% 11,4% 8,5% 9,8% 8,3%

15 -18 8,0% 15,9% 4,9% 11,1% 12,9% 11,3% 11,3% 9,7%

È sorprendente a Ladispoli la percentuale di bambini stranieri sugli italiani nella classe 0-5, ma più in generale è interessante osservare come la presenza di minori stranieri sia maggiore rispetto agli altri comuni.

Struttura delle classi giovani-adulti e adulti, le giovani coppie e le famiglie

L’analisi delle classi 19-24 e 25-30 ci introduce nell’analisi di quelle classi di età in cui si formano le coppie genitoriali e che non di rado costituiscono giovani nuclei genitoriali con la nascita di un figlio. Abbiamo osservato, nelle tabelle precedenti il rilievo dei giovani adulti, compresi fra i 19 e i 30 anni. Si osserva che il Distretto F2, oltre ad avere una forte presenza delle 2 fasce di età in termini di valore assoluto, si connota per il fatto che esse, se comparate con gli altri territori, hanno un peso notevole sulla popolazione totale residente

Le famiglie a Cerveteri sono 15.031 , mentre a Ladispoli il dato è pari a 19.283 . Il numero medio di componenti nel primo comune sono 2,3 , mentre nel secondo 1,9.5

Ciò rimanda una serie di informazioni: preso atto dell’aspetto “giovane” della popolazione dei 2 comuni, è evidente che il basso numero di componenti (che è in linea con i valori degli altri territori), oltre che essere dato dai nuclei anziani (composti da 2 o 1 persona) è frutto di:

 presenza di giovani coppie senza figli;  presenza di giovani coppie con figli, 1 ogni 3 nuclei a Cerveteri e 1 ogni 4 a Ladispoli;  presenza di nuclei mono-genitoriali.

5 Dati 1 gennaio 2013

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Distribuzione della popolazione giovanile, percentuale sulla popolazione generale e rapporto con i comuni del comprensorio

Cerveteri Ladispoli Civitavecchia S. marinella Bracciano Anguillara Fiumicino Roma % su % su classi val pop val pop val % su val % su val % su val % su val % su % su età ass tot ass tot ass pop tot ass pop tot ass pop tot ass pop tot ass pop tot val ass pop tot 0-5 2.252 6,20% 2.349 6,30% 2.936 5,70% 983 5,50% 1.192 6,20% 1.187 6,30% 5.259 7,50% 145.354 5,60% 6-10 1.843 5,00% 2.027 5,40% 2.369 4,60% 774 4,30% 992 5,20% 1.015 5,40% 3.841 5,50% 119.215 4,60% 11- 14 1.474 4,00% 1.665 4,40% 1.883 3,70% 593 3,30% 801 4,20% 779 4,10% 2.764 4,00% 91.289 3,50% 15-18 1.358 3,70% 1.629 4,30% 1.969 3,80% 612 3,40% 754 3,90% 764 4,10% 2.467 3,50% 90.140 3,40% 19-24 2.102 5,80% 2.479 6,60% 3.031 5,90% 963 5,40% 1.139 5,90% 1.229 6,50% 3.944 5,70% 145.218 5,60% 25-30 2.288 6,30% 2.371 6,30% 3.350 6,50% 1.071 6,00% 1.139 5,90% 1.220 6,50% 4.300 6,20% 158.886 6,10% pop totale 36.524 100 37.473 100 51.449 100 17.988 100 19.201 100 18.816 100 69.692 100 2.614.263 100

17

3.Il quadro territoriale dei bisogni

3.1 Area minori e famiglie

Per delineare il quadro dei bisogni nell’area minori e famiglie bisogna innanzitutto analizzare i dati che emergono dall’attività dei progetti del piano di zona relativi all’area minori e i dati relativi all’attività del servizio sociale, a valere sempre sulla stessa area problematica.

In un contesto in continuo mutamento (spiegato in gran parte dalle dinamiche demografiche sopra descritte) e in cui i bisogni sono sempre superiori alle risorse disponibili, diventa fondamentale disporre e gestire le informazioni su cosa viene fatto per comprendere cosa si dovrà fare per qualificare ulteriormente l’attività in questa area problematica così sensibile per lo sviluppo della nostra comunità. Si illustrano di seguito i dati raccolti nell’ambito dell’Osservatorio minori e famiglie, funzionante nell’ambito del progetto Equipe multi professionale per azioni di contrasto al disagio giovani.

Avendo come riferimento questo obiettivo si è condiviso, in un effettivo lavoro di rete ed integrato fra servizi sociali comunali e terzo settore, il metodo e gli strumenti di rilevazione ed analisi dei dati, al fine di ottenere una base comune di conoscenza delle dinamiche e dei casi su cui le assistenti sociali, le psicologhe e le educatrici lavorano quotidianamente.

Prima di illustrare i dati relativi ai 2 comuni è necessario ribadire che, essendo la prima rilevazione sistematica, essa è suscettibile di errore e di essere perfezionata nel successivo aggiornamento dei dati

I nuclei in carico alle assistenti sociali comunali nel 2013 sono rispettivamente 120 per il comune di Cerveteri e 147 per Ladispoli.

La tabella che segue mostra il numero dei componenti dei nuclei coinvolti negli interventi integrati e nei progetti individualizzati, secondo i principi della “328”:

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Totale Ladispoli Cerveteri Distretto

Padre 133 102 235

Madre 137 108 245

Minori 199 171 370

Totale 469 381 850

Da una prima analisi degli invianti si comincia a capire meglio la natura degli interventi e il peso delle problematiche che formano il concetto di disagio. La tabella che segue mostra, rispetto ai casi in carico nel 2013, la provenienza delle segnalazioni. L’Autorità Giudiziaria è di gran lunga il soggetto che “dialoga” con i servizi dell’Area Minori e Famiglie a rischio; la somma degli invii da parte del Tribunale dei Minori, della Procura delle Repubblica presso il T.M., del Tribunale Ordinario, della Corte di Appello e delle Forze dell’Ordine (prevalentemente dei Carabinieri) è pari a 205 nuclei . Segue la Scuola dell’obbligo (elementari e medie), con 28 invii, la maggior parte dei quali relativi al comune di Ladispoli. I Servizi sociali comunali risultano fra gli invianti laddove vi è una segnalazione che proviene direttamente dalla famiglia o dalla rete parentale e di vicinato

Ladispoli Cer veteri Totale Distretto

tm 65 51 116

trib ord 16 12 28

proc rep 25 28 53

corte app 5 3 8

tsrmee 1 0 1

ss lad 15 0 15

ss cerv 0 12 12

ss esterni 1 5 6

scuola 19 9 28

totale 147 120 267

19

 I minori inseriti in casa famiglia nel 2013 erano complessivamente 28 , di cui 10 residenti a Cerveteri ( ad oggi 8) e 18 a Ladispoli ( ad oggi 13 ).  Gli incontri protetti , disposti dall’Autorità Giudiziaria, sono 12 nel Distretto , 6 per ciascun Comune. Il lavoro di rete è un elemento fondamentale , sia per l’uso efficiente delle risorse, che per l’efficacia degli interventi. Il grafico che segue mostra i principali “attori istituzionali” e il numero di casi con cui sono costruiti e condivisi gli interventi personalizzati

Serv Consult Consult TSMREE CSM SERT soc Carabinieri Scuola LAD CERV esterni

Cerveteri 24 1 15 7 8 11 10 16

Ladispoli 20 24 2 9 5 32 17 33

Oltre alla rete istituzionale, è importante anche la rete con i progetti dell’Area Minori e Famiglie in convenzione, che sono da supporto ai servizi comunali: Equipe Multidisciplinare ed Educativa Territoriale.

La tabella che segue mostra l’andamento dei nuovi invii negli ultimi 4 anni da parte dell’Autorità Giudiziaria:

Anni T. M. Proc. Rep. Trib. Ord. Totale

2010 18 3 6 27

2011 20 6 5 31

2012 21 10 4 35

2013 17 14 4 35

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Un aspetto interessante e allarmante consiste nell’incremento costante degli invii da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni , il che sta a significare un incremento dei casi maggiormente critici, in cui si richiede un intervento/indagine urgente, a seguito di maltrattamenti, incuria, abbandono etc.

CLASSI DI ETA’ E CONDIZIONE SOCIO-PROFESSIONALE DEI GENITORI

Le prese in carico riguardano più le madri che i padri: le donne sono il 54,3%, mentre gli uomini sono il 45,7 e ciò perché si tratta per la maggior parte dei casi, di nuclei separati in cui il padre non è residente sul territorio

Classi Cerveteri Ladispoli di età padri madri padri madri totale perc.

20-29 2 5 4 7 18 9,70% 30-39 12 17 13 18 60 32,30% 40-49 19 23 17 22 81 43,50% 50-59 9 3 7 5 24 12,90% 60-69 0 0 1 1 2 1,10%

>70 1 0 0 0 1 0,50% Totale 43 48 42 53 186 100,00% perc. 23,10% 25,80% 22,60% 28,50% 100,00%

La classe 40-49 è la più consistente, rappresentando, insieme alla 30-39, il 75% dei genitori in carico.

Un elemento di novità del report presente, consiste nella rilevazione dei dati sul grado di istruzione e sull’occupazione dei genitori , aggregata in 14 item che riportiamo nella tabella che segue:

21

Condizione prof. M % F %

disoccupato 14 7,5% 23 12,3%

operaio pre 13 7,0% 22 11,8%

operaio sub 11 5,9% 15 8,0%

impiegato pre 3 1,6% 11 5,9%

impiegato sub 9 4,8% 16 8,6%

dirigente 5 2,7% 0 0,0%

lib prof 9 4,8% 2 1,1%

imprenditore 8 4,3% 0 0,0%

commerciante 4 2,1% 0 0,0%

artigiano 7 3,8% 0 0,0%

casalinga 0 0,0% 9 4,8%

agricoltore 1 0,5% 2 1,1%

pensionato 1 0,5% 0 0,0%

non in 0 0,0% 1 0,5%

85 45,7% 101 54,2%

186

Rilevare la condizione socio-professionale dei genitori, come vedremo in seguito, ci rimanda un indicatore importante nella comprensione del disagio all’interno del nucleo famigliare e dei minori, soprattutto per 3 aspetti:

Per quanto riguarda gli uomini, il fattore “lavoro” non è una variabile preponderante nella spiegazione del fenomeno del disagio. Se la maggior parte svolge un lavoro operaio o è disoccupato è pur vero che, se si aggregano i dirigenti, i liberi professionisti, gli imprenditori e in parte i commercianti e gli artigiani, la presenza di una classe medio-alta e benestante è notevole. L’aspetto interessante, per quanto riguarda la figura paterna, è relativo al fatto che il rischio di disagio è trasversale ai diversi livelli socio-culturali e quindi alle classi sociali Per le donne la situazione si capovolge; il lavoro diventa una variabile importante nelle situazioni a rischio. Le donne disoccupate, casalinghe o che lavorano come operaie precarie (a progetto o in nero) sono più della metà delle donne/madri in carico. Una

22 condizione economica precaria aumenta i fattori di rischio, acutizza le situazioni di conflittualità di coppia, crea dipendenza economica e subalternità all’interno della coppia. Combinando i due aspetti, emerge che la disparità di genere, tendenza nota della società italiana, contribuisce concretamente come elemento problematico che innesca e/o acuisce il disagio I dati circa il grado di istruzione dei genitori sembrano rafforzare il concetto di disparità di genere: rispetto ai casi in carico, la condizione lavorativa delle donne è svantaggiata rispetto agli uomini, nonostante il grado di istruzione sia mediamente più alto

Istruzione Padre Madre

Bassa 4 1

Medio bassa 44 44

Media 28 46

Alta 9 10

Totale 85 101

PRESE IN CARICO DI MINORI

Cerveteri Ladispoli Classi età m f m f totale Tot perc.

0-2 0 1 2 2 5 3,2%

3-5 5 3 3 8 19 12,3%

6-10 10 6 5 11 32 20,6%

11 -14 16 7 13 12 48 31,0%

15 -18 8 7 10 15 40 25,8%

>18 4 0 2 5 11 7,1% totale 43 24 35 53 155 100,0%

Tot perc. 27,7% 15,5% 22,6% 34,2% 100,0%

23

Nelle famiglie prese in carico c’è una elevata conflittualità fra i coniugi che coinvolge 88 nuclei (56%) e che rappresenta la dinamica che più influisce sulla composizione del disagio familiare e dei minori. In particolare

- i casi di maltrattamenti e violenza fisica coinvolgono 36 donne su 101, le violenze psicologiche sono subite da un totale di 52 donne e nel 2013 si è verificato un caso di violenza sessuale ed un femminicidio.

 Incapacità/incuria genitoriale : sono frequenti i casi in cui vi è un’incapacità e/o un’incuria genitoriale. Per incapacità genitoriale si intende una mancanza di "strumenti" relazionali, organizzativi ed educativi dei genitori nei confronti dei figli; l'incuria è un livello più grave perché, oltre a contemplare gli aspetti dell'incapacità genitoriale, fa riferimento anche agli aspetti materiali, per cui può essere determinante per decretare la sospensione della potestà genitoriale, anche laddove non ci sia conflittualità ma piuttosto la presenza di aspetti problematici dovuti al livello culturale dei genitori e del contesto. È stata riscontrata un’incapacità genitoriale in 75 nuclei, mentre le situazioni di incuria genitoriale riguardano 30 nuclei famigliari

La situazione socio-sanitaria: in 27 nuclei è presente un problema psichico in uno dei due genitori, mentre in 7 è stato riscontrato un problema rilevante di salute fisica

 Attraverso l’esperienza accumulata nei servizi di mediazione sociale, osserviamo l’incremento delle problematiche legate alle dipendenze nel nucleo di giovani coppie (classi di età 20-29 e 30-39). Le madri che hanno un problema con le sostanze sono 12, mentre i padri sono 21. In 6 nuclei il problema riguarda tutti e due i genitori.  La condizione economica - che incide come problema grave in 22 nuclei - sembra avere una correlazione con la situazione di dipendenza, in particolare per le madri: se per la figura paterna il consumo è trasversale alle diverse condizioni socio- economiche da noi rilevate, per la figura materna la dipendenza dalle sostanze si associa a condizioni di disoccupazione e precariato.

24

I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE DEI MINORI

Gli affidamenti : rispetto alle situazioni di disagio descritte, l'autorità giudiziaria è intervenuta, a tutela del minore, con diverse tipologie di affidamento dello stesso:

 - in 37 nuclei in cui vi è una separazione (conflittuale) è stato decretato un affidamento condiviso , con collocamento presso la madre in 31 casi e presso il padre in 6.  - in 19 casi è stata decretata la sospensione della potestà genitoriale di uno o entrambe i genitori, mentre in 13 una effettiva decadenza della potestà  ciò determina in 33 casi un affidamento esclusivo ad uno dei due genitori - in 18 casi alla madre, in 8 al padre e in 7 alla rete parentale  in 24 casi presi in carico è stato decretato un affidamento al servizio sociale

Le strutture protett e:

 Nel 2013, i minori in carico che hanno avuto un’esperienza di inserimento in casa famiglia sono stati, come già descritto 28, al 1 maggio 2014 risultano inseriti 21. Nel 2013, 5 casi sono stati dati in affidamento famigliare, per 6 minori è stata richiesta l'adozione.  in 15 nuclei sono stati disposti negli ultimi 2 anni, da parte dell'autorità giudiziaria, gli incontri protetti che nella maggior parte dei casi hanno coinvolto i padri con i figli. Attualmente, negli incontri ancora in essere sono coinvolti solo 3 nuclei.

I nuclei in carico al progetto Educativa Territoriale, nel 2013 sono stati 91 , di cui 55 residenti a Ladispoli e 36 a Cerveteri. 15 nuclei sono stranieri, mentre 9 sono di composizione mista, con uno dei due coniugi italiano e l’altro straniero. Il 2013 si è chiuso con 78 nuclei attivi, 7 in stand-by e 18 chiusi. I minori seguiti complessivamente sono stati 109 e la tabella che segue spiega come sono distribuiti percentualmente fra le classi di età, nei 2 comuni di Cerveteri e Ladispoli:

25

Cerveteri Ladispoli

M F Totale M F Totale

0-5 2% 4% 6% 0-5 0% 7% 7%

6-10 15% 4% 19% 6-10 11% 10% 21%

11 -14 11% 34% 45% 11 -14 13% 21% 34%

15 -18 15% 15% 30% 15 -18 21% 16% 37%

>18 0% 0% 0% >18 0% 0% 0%

Totale 43% 57% 100% Totale 46% 54% 100%

Esaminiamo le prese in carico dei nuclei famigliari:

 dei 91 nuclei su cui si è lavorato nel 2013, 63 sono attivi (di cui 11 in stand-by), mentre 28 sono stati chiusi.  Le Psicopedagogiste hanno preso in carico complessivamente 89 nuclei, di cui 60 attivi, 5 in stand-by e 18 chiusi.  Lo staff dell’Educativa è intervenuto su 57 nuclei (32 attivi, 5 in stand-by e 20 chiusi).

Le prese in carico (131) sono maggiori dei nuclei (91), perché su di uno stesso nucleo gli interventi sono integrati in equipe fra Psicopedagogiste Educatori ed Operatori

I nuclei su cui si effettuano interventi con l’Equipe Professionale sono circa 1/3 dei nuclei complessivi in carico e cioè 30.

Tenendo presente le cifre appena mostrate, di seguito, in base alla nostra esperienza nel settore, individuiamo quelli che sono i problemi specifici ricorrenti nei minori e nei nuclei e che ne determinano lo status di “nucleo e/o minori a rischio”:

 - disagio emotivo (32 minori) legato all’ansia, alla depressione, a situazioni di isolamento e ad atteggiamenti antisociali, e che hanno ripercussioni sull’autostima e sul senso di realizzazione del minore, collocandolo in una situazione di frustrazione e angoscia

26

 Sono in aumento anche i casi in cui si riscontrano disturbi del comportamento (21 minori ) che si manifestano sinteticamente in comportamenti aggressivi, ipercinesia, mancanza di empatia  Questi fattori influenzano la crescita equilibrata del minore e sono, insieme ad altre variabili, causa di problemi di integrazione scolastica (25 minori) e di abbandono scolastico (32 minori)  Inoltre si riscontrano casi in cui il minore ha un problema cognitivo (12 minori) e/o fisico (11 minori) e allo stesso tempo vive un clima famigliare di conflitto, per cui il disagio diventa esponenziale.  - 9 minori vivono un disagio legato alla perdita di uno dei 2 genitori  - I minori in carico con un problema di abuso di sostanze sono 2. Queste situazioni problematiche nascono nella maggior parte dei casi, in un clima famigliare instabile e conflittuale; a monte di comportamenti a rischio se non patologici dei minori, vi sono quelli della famiglia:

 -in 13 casi riscontriamo un maltrattamento fisico sui minori, mentre in 16 casi vi è un maltrattamento psicologico, (offese, svalutazioni, minacce). In 17 casi emerge un problema di violenza assistita, in cui il minore assiste a violenze fisiche e psicologiche fra i genitori (subite spesso dalla madre). I conflitti che coinvolgono la madre con i figli riguardano 12 nuclei, mentre tale dato relativo ai conflitti padre - minori è pari a 14; - vi sono situazioni di minori oggetto di provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria civile e penale, per cui è necessaria una presa in carico urgente e un intervento educativo in sinergia con l’Equipe Multiprofessionale, con i Servizi Sociali Comunali e della Asl. Su 91 nuclei in carico, 33 sono stati inviati dall’Autorità Giudiziaria (26 il Tribunale dei Minori, 5 la Procura della Repubblica e 2 dal Tribunale Ordinario).

Inoltre prestiamo particolare attenzione ai minori stranieri segnalati e/o conosciuti dai Servizi socio-assistenziali , per i quali si può rendere necessario un intervento educativo implementato da un’operatrice esperta di mediazione culturale. Tali interventi riguardano circa 18 minori provenienti da nuclei stranieri (13 a Ladispoli e 5 a Cerveteri) e 11 minori provenienti da nuclei misti (8 a Ladispoli e 3 a Cerveteri).

OSSERVAZIONI

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La rilevanza numerica degli interventi realizzati, i nuclei familiari coinvolti ed il numero dei minori, segnala forti criticità nella situazione delle famiglie delle nostre comunità, considerando soprattutto che spesso si tratta della punta dell’iceberg del disagio, ben più diffuso e profondo.

Le famiglie sono sempre di più prive di una rete parentale allargata che possa supportarle nei momenti di difficoltà e la solitudine acuisce i disagi e le difficoltà.

Complessivamente i due progetti, uno appartenente all’area dei servizi essenziali “assistenza domiciliare e di gruppo ai minori in condizioni di disagio” e l’altro appartenente alla “tutela dei minori”, area altrettanto essenziale per la riduzione e la prevenzione del disagio minorile, sono fondamentali e richiederebbero una implementazione e qualificazione, soprattutto per realizzare interventi mirati e precoci. Anche se l’utenza annuale non registra aumenti esponenziali è la tipologia dei casi presi in carico che nel corso degli anni è divenuta sempre più complessa, richiedendo un numero superiore di interventi e più articolati. I servizi sociali territoriali segnalano inoltre l’aumento delle famiglie che versano in situazioni gravi, dove l’elemento più ricorrente è la multiproblematicità , di fronte alla quale solo dalla realizzazione di programmi di azione concertata tra una pluralità di servizi e risorse del territorio, può emergere qualche risultato concreto.

Sostenere la famiglia oggi , affinché possa adempiere ai propri compiti garantendo il diritto del minore di essere aiutato e tutelato nella sua crescita, richiede servizi di alto livello umano e professionale, in grado di leggere ed affrontare cambiamenti del contesto sociale e familiare al fine di predisporre un’adeguata programmazione degli interventi.

Le difficoltà emergenti nelle famiglie sia di carattere educativo che relazionale e psico-emotivo rendono più difficile il ruolo genitoriale, producono compromissioni nel percorso di crescita dei minori e richiedono agli operatori dei servizi il possesso e la capacità di messa in atto di competenze plurime per affrontare tali problematiche Gli operatori dei servizi sociali minorili si trovano dunque a dover sostenere un numero sempre maggiore di genitori che non sono nelle condizioni, per ragioni di ordine sociale, familiare o di salute, di provvedere in maniera adeguata alla crescita dei figli. Essere genitore in condizioni di “normalità” viene riconosciuto come compito complesso: ciò lascia comprendere come eventi traumatici, situazioni di disagio o eventi critici rendano ancora più difficile tale compito.

28

SINTESI del quadro territoriale dei bisogni nell’area minori e famiglie

servizi di sostegno, consulenza ed orientamento per i nuclei familiari, soprattutto quelli che versano in maggiori difficoltà, quali quelli segnalati dalla magistratura;

servizi di supporto educativo alle famiglie;

servizi di sollievo per le famiglie che presentano nel nucleo familiare persone anziane non autosufficienti, disabili gravi, persone affette da disagi mentali;

servizi di sostegno economico affinché sia ridotto il processo di graduale impoverimento dei nuclei familiari.

3.2.Area anziani

1. In questi ultimi anni il mutamento della struttura della popolazione in Italia è segnato in particolar modo dal crescente peso degli anziani sul totale della popolazione e sulla popolazione attiva. Come si vede dal successivo grafico, l’indice di invecchiamento in cinquant’anni è raddoppiato, e le previsioni ci mostrano che nei prossimi cinquanta anni la crescita sarà quasi esponenziale. 2. Indice di invecchiamento in Italia, 1951-2051

Nel nostro territorio distrettuale pur rilevando questo fenomeno, si prende atto che ci troviamo di fronte ad una popolazione più giovane dove indice di

29

invecchiamento e la presenza di ultra ottantenni, è relativamente minore a quella dei territori circostanti.

Comunque l’attenzione delle comunità di Cerveteri e Ladispoli per la popolazione anziana è elevata soprattutto per perseguire l’obiettivo di costruire una rete di servizi e progetti adeguata ed efficiente, rivolta soprattutto a quella fascia di anziani non autosufficienti o parzialmente non autosufficienti, spesso soli e privi di una adeguata rete familiare, di cui i servizi sociali dei due Comuni rilevano anche nel nostro territorio distrettuale un netto aumento. Nei casi in cui è possibile, si deve operare affinché alla parte della popolazione anziana non più autosufficiente sia garantita la possibilità di continuare a vivere nel proprio ambiente familiare in modo protetto e assistito, evitando inutili e costose per la collettività, istituzionalizzazioni.

Un’analisi della situazione di questa fascia di bisogni si rileva dall’attività del CAD (centro assistenza domiciliare) distrettuale:

Nell’anno 2013 sono stati presi in carico, nei diversi setting assistenziali domiciliari (previsti dall’ACN e dai LEA ) :

- n° 341 pazienti (249 pazienti nel 2012) in Assistenza Domiciliare Integrata ( ADI )

- n° 1410 pazienti in Assistenza Domiciliare Programmata (ADP) (978 pazienti nel 2012), di cui n° 854 in ADP prestazionale (i pazienti erano 789 nel 2012).

Per l’attività infermieristica e riabilitativa è stato utilizzato tutto il Budget assegnato al Distretto per l’anno 2013, pari a ore 12.798.

Nel grafico sottostante è evidenziato l’incremento assistenziale per le 3 categorie di pazienti (ADI, ADP, ADP prestazionale) negli anni dal 2006 al 2013.

30

Grafico. Utenti assistiti dal Cad F2, per tipologia assistenziale, periodo 2006 - 2013

900 800 700 600 ADI 500 ADPP 400 ADP 300 200 100 0 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

L'attività domiciliare nell'anno 2013 ha, pertanto, registrato i seguenti valori:

 ADI = 341 pazienti  ADP prestazionale = 854 pazienti  ADP = 556 pazienti

Inoltre, sulla base delle indicazioni fornite dalla DCA 429/ 2012 “ Programmi Operativi 2011-2012 – Assistenza Domiciliare - …….. Omogeneizzazione delle procedure e degli strumenti per l’ADI per persone non autosufficienti anche anziane” sono stati elaborati i dati relativi ai posti di assistenza domiciliare integrata (ADI), per livello assistenziale e classi di età (vedi tabella), che hanno evidenziato per la ASL RMF valori in linea con quanto stimato a livello regionale.

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Posti di assistenza domiciliare integrata (ADI) per livello assistenziale (anno 2013) e per classi di età

>=65 <65 Totale CAD Basso Medio Alto

F1 82 431 2 68 583

F2 99 100 2 47 249

F3 129 45 1 24 199

F4 69 129 0 22 221

Totale 379 705 7 161 1251

Sintesi dei bisogni emergenti nell’area anziani

Nell’area anziani è soprattutto una rete qualificata di servizi per l’area della non autosufficienza il problema più urgente, soprattutto sul versante degli aiuti domiciliari che possono ridurre significativamente il ricorso al ricovero in RSA. E’ per questo motivo che i due comuni, sia con le proprie risorse che con quelle regionali cercano di potenziare l’assistenza domiciliare integrata

3.3 Area Disabili

Nel 2001 l’OMS approvò la nuova Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute (International Classification of Functioning, Disability and Health ICF) come “standard di valutazione e classificazione di salute e disabilità”.

Lo scopo generale dell’ICF è quello di fornire un linguaggio standard e unificato che serva da modello di riferimento per la descrizione delle componenti della salute e degli stati ad essa correlati.

L’ISTAT, utilizzando tale classificazione e con l’ausilio di numerose banche dati, ha quantificato la popolazione in condizione di disabilità in Italia, così come risulta dalla successiva tabella di stima generale, relativa al 2004-2005.

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In base a tale rilevazione emerge che in Italia le persone con disabilità sono 2milioni 609mila, pari al 4,8% circa della popolazione dai 6 anni e più che vive in famiglia. La stima si basa su un criterio molto restrittivo di disabilità, quello secondo cui vengono considerate persone con disabilità unicamente quelle che nel corso dell'intervista hanno riferito una totale mancanza di autonomia per almeno una funzione essenziale della vita quotidiana. Se consideriamo in generale le persone che hanno manifestato una apprezzabile difficoltà nello svolgimento di queste funzioni la stima allora sale a 6 milioni 606mila persone, pari al 12% della popolazione, che vive in famiglia, età superiore ai 6 anni. Tale dato è in linea con quello rilevato nei principali paesi industrializzati. Sfuggono tuttavia le persone che, soffrendo di una qualche forma di disabilità non fisica ma mentale, sono in grado di svolgere tali attività essenziali.

Nell’ambito del disagio legato all’handicap è difficile avere una esatta quantificazione del problema e delle sue caratteristiche, per la complessità del fenomeno, per le sue numerose articolazioni e per la mancanza di una banca dati unitaria. Ma se consideriamo le stime ISTAT e le rapportiamo al nostro territorio l’incidenza della disabilità potrebbe essere la seguente: popolazione distrettuale 75.971 unità

Incidenza persone disabili al 4,8% 3647 unità

Incidenza disabili al 12% 9117 unità

Tale numero estremamente significativo non tiene conto della popolazione di età inferiore ai 6 anni e soprattutto è in costante aumento per il processo di invecchiamento generale della popolazione che implementa la percentuale della popolazione anziana disabile.

Lo stato di handicap , diverso da quello di minorazione civile, è definito e graduato dalla Legge 104/1992. Il primo comma dell'articolo 3 della Legge 104/1992 precisa: "È persona handicappata colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che causa difficoltà di apprendimento , di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione." Il terzo comma dello stesso articolo, definisce la connotazione di gravità : "Qualora la minorazione, singola o plurima, abbia ridotto l'autonomia personale, correlata all'età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente”. La Legge 328/2000 al capo III, art.14 ha disposto che i comuni, d’intesa con le unità sanitarie locali “…..predispongono, su richiesta dell'interessato, un progetto individuale, secondo quanto stabilito al comma 2”. 2. Nell'ambito delle risorse disponibili in base ai piani di cui agli articoli 18 e 19, il progetto individuale comprende, oltre alla valutazione diagnostico-funzionale, le prestazioni di cura e di riabilitazione a carico del Servizio sanitario nazionale, i servizi alla persona a cui provvede il comune in forma diretta o accreditata, con particolare riferimento al recupero e all'integrazione sociale, nonché le misure economiche

33 necessarie per il superamento di condizioni di povertà, emarginazione ed esclusione sociale. Nel progetto individuale sono definiti le potenzialità e gli eventuali sostegni per il nucleo familiare.

La legge n. 328/2000 indica quindi, quale elemento fondamentale, l’integrazione dei servizi sociali e socio-sanitari rivolti alle persone disabili e alle loro famiglie.

Uno dei servizi più importanti che organizzano i comuni e le province riguarda l’assistenza educativa scolastica.

Gli interventi quindi mirano ai seguenti obiettivi strategici:

1. favorire lo sviluppo dell’autonomia personale; 2. favorire l’integrazione e le relazioni sociali; 3. favorire lo sviluppo delle potenzialità individuali.

3.3.1 Assistenza educativa scolastica Cerveteri e Ladispoli Per l’assistenza educativa scolastica è stato approvato dai due comuni un protocollo d’intesa , frutto di un gruppo di lavoro interistituzionale (operatori dei comuni, asl e scuole), che ha sancito le procedure da seguire.

Nei due comuni, nel corso degli anni, si sono sperimentate strategie socializzanti che hanno prodotto sperimentazioni interessanti sotto il profilo dell’autonomia personale e della socializzazione, tanto per quanto concerne l’handicap fisico quanto per quello psichico. E’ quindi opportuno perseguire la strada intrapresa potenziando e rafforzando gli interventi.

I due servizi di assistenza domiciliare comunali si fanno carico di numerosi utenti, anche se non tutte le domande riescono ad essere soddisfatte, soprattutto dal punto di vista della consistenza delle ore di assistenza erogate.

3.3.2 Assistenza domiciliare disabilità a carico dei Comuni di Cerveteri e Ladispoli I SAISH (servizi di assistenza ed integrazione sociale per i portatori di handicap) erogano prestazioni sia a disabili parzialmente autosufficienti che a disabili in condizioni di disabilità grave.

Per i due servizi l’impegno finanziario dei due comuni è sensibilmente diverso (quello del Comune di Ladispoli è quasi il doppio di quello del Comune di Cerveteri), dovuto soprattutto alla diversa quantificazione numerica dei disabili nei due comuni.

Ambedue sono organizzati nella forma dell’accreditamento, cioè è stato istituito un Albo di soggetti accreditati tra cui l’utente, una volta concessa l’assistenza dal servizio sociale comunale, può scegliere il soggetto erogatore delle prestazioni che in base ai piano di assistenza individuale attività l’assistenza domiciliare individuale o di gruppo.

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AEC (ASSISTENZA EDUCATIVA SCOLASTICA – ANDAMENTO STORICO 2007/2013

scuola Cerveteri Ladispoli Cerveteri Ladispoli a.s. a.s. a.s. a.s. a.s. a.s. a.s. 2007/08 a.s. 2010/11 2007/08 2010/11 2011/12 2012/13 2011/12 2012/13 Materna 19 15 11 15 20 24 27 25 Elementare 13 25 29 25 26 33 40 47 Medie inferiori 11 11 22 11 9 14 18 19 Tot. le 43 51 62 51 55 71 85 91

Gli studenti in handicap rilevati sono quelli che fruiscono del servizio di AEC. Nel periodo preso in considerazione, a Cerveteri si rileva un incremento del 39%, a Ladispoli del XX In molti casi, soprattutto per i frequentanti le scuole medie inferiori, si tratta di ragazzi alla soglia della maggiore età. Questo dato, insieme a quello non rilevato ma altrettanto significativo relativo alla presenza dei disabili in AEC nella scuola media superiore, fa ipotizzare la necessità di incrementare i posti relativi ai centri diurni.

ANDAMENTO STORICO SPESA SAISH (ASSISTENZA DOMICILIARE/DI GRUPPO DISABILITA’) - A CARICO DEI COMUNI

2007 2010 2011 2012 2013 N.UTENTI SPESA N.UTENTI SPESA N.UTENTI SPESA N.UTENTI SPESA N.UTENTI SPESA CERVETERI 38 123.000,00 41 182.398,00 54 198.511,00 47 271.023,00 53 271.000,00 LADISPOLI 56 330.000,00 56 410.000,00 56 410.000,00 70 490.000,00 80 476.000,00

35

Sono presenti quindi sul territorio dei due comuni attività per disabili di varia tipologia:

attività laboratoriali per disabili medio-gravi e gravi organizzate cumulando le ore di assistenza domiciliare finanziate dai due comuni (SAISH)

Progetto strada per l’autonomia distrettuale (accoglienza disabili giovani medio gravi), finanziato dal Distretto (PDZ);

attività laboratoriali per disabili gravi e/o disabili appartenenti a famiglie multiproblematiche finanziate dal Distretto (PDZ)

Uno degli obiettivi da porre a livello distrettuale è sicuramente l’omogeneizzazione dei livelli di assistenza erogati dai due comuni. Un processo che potrà avviarsi più celermente con l’implementazione del servizio sociale distrettuale.

Il privato sociale, nell’ambito degli impegni assunti con i Piani di Zona e nel clima di collaborazione interistituzionale creatosi nel distretto, in questi anni si è impegnato ad arricchire l’offerta dei servizi e dei progetti a livello locale.

Possiamo così elencare i servizi e le strutture avviate dal privato sociale:

- Casa Elisa, fattoria sociale della Coop.va Casa Comune 2000, a Ladispoli; - La casa dell’autonomia della Coop.va Solidarietà, a Cerveteri; - La casa dell’autonomia delle coop.ve CASSIAVASS a Ladispoli; - Il centro servizi della Coop.va Casa Comune 2000, presso il mercato di Ladispoli; - La casa famiglia della Coop.va Goletta, utilizzata anche per laboratori dell’area della disabilità. Per ultima in ordine temporale, ma di particolare importanza per il soggetto promotore, rappresentato dalla Associazione dei familiari dei ragazzi disabili, “NUOVE FRONTIERE”, è la struttura denominata il “Parco degli angeli” particolarmente interessante per la capacità di coinvolgimento nel progetto delle imprese “profit” del territorio e per la dimostrazione concreta che gli utenti possono contribuire in prima persona e con iniziative di qualità alla rete dei servizi locali.

Nel territorio di Ladispoli opera infine la Coop.va Progetto 96 che gestisce due strutture residenziali di cui una è un gruppo appartamento per disabili, convenzionato con alcune ASL di Roma.

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Le criticità che tuttora si rilevano riguardano prioritariamente la necessità di implementare la residenzialità e la semiresidenzialità: molti dei ragazzi disabili hanno genitori anziani oppure presentano patologie non gestibili in famiglie e per loro è indispensabile cominciare a realizzare case-famiglia dove possano andare a vivere autonomamente con il sostegno di operatori qualificati.

Con la ASLRMF da anni si lavora per cercare di realizzare una unità operativa stabile, composta da più figure professionali, sia sociali che sanitarie, referente per l’area della disabilità adulta . Si tratta di una unità operativa strategica in assenza della quale la rete dei progetti e dei servizi messa in campo a volte rischia di non raggiungere i propri obiettivi, mancando un interlocutore multispecialistico che accompagni la famiglia nell’arco della vita adulta del disabile, aiutandola, insieme agli operatori dei servizi man mano coinvolti, ad individuare gli obiettivi evolutivi più adeguati, le attività riabilitative più idonee.

3.4 Disagio ed esclusione sociale

Abbiamo già visto che i comuni di Cerveteri e Ladispoli, tra i 120 comuni della Provincia di Roma presentano un reddito irpef medio di gran lunga inferiore a quello dei cittadini del Comune di Roma (24.014 euro) e nella graduatoria si pongono rispettivamente al 88° posto Cerveteri e 50° Ladispoli. Ma la povertà è un fenomeno ben più complesso di quello rilevato dal reddito IRPEF, che risulta difficile quantificare in maniera compiuta.

La povertà è comunque un fenomeno in crescita e gli assistenti sociali dei due comuni ricevono giornalmente persone che chiedono di essere aiutate dal Comune a superare una grave condizione di disagio sociale, quasi sempre legata soprattutto alla disoccupazione ma non solo: i costi delle abitazioni in locazione che spesso assorbono quasi tutte le risorse economiche dei nuclei familiari, la presenza nel nucleo familiare di persone affette da gravi malattie non più attive nel mondo del lavoro, donne separate con assegni di mantenimento minimi e/o saltuari, condizioni di estremo isolamento e l’elenco delle cause che determinano lo stato di povertà potrebbe essere ancora lungo. Si tratta infatti di un fenomeno particolarmente difficile che affonda le sue radici in un sistema sociale iniquo e poco solidale.

Oltre all’esperienza degli assistenti sociali dei Comuni, sul territorio opera da anni La Caritas diocesana che ogni anno presenta i risultati di una ricerca sui

37 cittadini che si rivolgono ai centri ascolto della Caritas attivi nella Diocesi di Santa Rufina che comprende nel suo territorio anche i Comuni di Ladispoli e Cerveteri. I dati raccolti dalla Caritas riguardante la tipologia delle persone che scivolano nella povertà sono simili a quelli segnalati dai servizi sociali dei due comuni.

Gli interventi messi in atto per contrastare il fenomeno della povertà sono di vario tipo: oltre all’intervento già citato dei volontari della Caritas nel centro ascolto di Ladispoli, operativo da molti anni nel nostro territorio distrettuale e che erogano un insieme di aiuti (accoglienza, accompagnamento, centro pasti, aiuti alimentari, vestiario etc) diversificati per la tipologia dell’utenza, i servizi sociali comunali offrono soprattutto un ventaglio di aiuti economici a famiglie con minori o nuclei familiari composti da soli adulti, assistenza alloggiativa, contributi per spese sanitarie, assistenza a ex detenuti o a nuclei familiari di detenuti. Tali aiuti però quasi sempre sono palliativi poiché non riescono ad eliminare le cause del disagio e sostanzialmente rappresentano solo piccoli sollievi alla condizione di indigenza.

Ambedue i comuni hanno sperimentato negli anni l’erogazione di borse lavoro che rappresenta un tentativo di intervento meno assistenzialistico, anche se quasi mai è stato seguito da un vero e proprio reinserimento lavorativo.

Sicuramente la situazione più difficile e complessa è indubbiamente quella di coloro che hanno perso tutto: il sostegno della famiglia, la casa, il lavoro, i “senza fissa dimora”, anch’essi in netto aumento soprattutto a Ladispoli, un problema alimentato anche dalla presenza rilevante di stranieri privi del permesso di soggiorno o con permesso scaduto.

Molteplici sono le cause della povertà estrema e molteplici ne sono gli elementi caratterizzanti (le condizioni abitative, la salute, la dimensione familiare, le relazioni sociali); ma si affaccia un fenomeno ancora più complesso comprendente condizioni di grave debolezza sociale che vengono vissute all’interno delle pareti domestiche e che sempre più spesso danno luogo a fenomeni di vero e proprio barbonismo domestico .

La multiproblematicità familiare ha spesso come elemento ricorrente la povertà economica e culturale, in espansione anche perché i flussi immigratori, determinati dagli alti costi degli alloggi in locazione a Roma ed alla vicinanza con la stessa città, hanno indotto a trasferirsi nei comuni di Ladispoli e Cerveteri numerose famiglie già appartenenti all’area della marginalità.

Le ragioni del disagio spesso fanno riferimento a comportamenti e patologie legati alle tossicodipendenze ed ai disturbi mentali. Il territorio di Ladispoli e Cerveteri è privo del servizio SERT, presente solo nel distretto F3 presso l’Ospedale Civile “Padre Pio” di Bracciano.

L’assenza del SERT in “loco” impedisce una presa in carico legata alla comunità e lo sviluppo di progetti di intervento riabilitativi.

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Nel tavolo di lavoro per le misure di contrasto alla povertà particolare attenzione è stata dedicata all’intervento delle due associazioni di solidarietà (Umanitas e Centro di solidarietà a Cerveteri) che cercano di attenuare le condizioni di disagio ormai di centinaia di famiglie (numero in costante crescita) tramite la colletta alimentare. Al tavolo è intervenuta anche l’Associazione Libera che sta conducendo l’iniziativa Miseria Ladra che mette al centro della propria azione 10 punti fondamentale per la lotta alla povertà ed alle sue cause.

3.5 Immigrazione

Abbiamo già descritto la presenza degli immigrati dal punto di vista demografico, presenza particolarmente significativa a Ladispoli.

Della popolazione immigrata e delle sue problematiche si è già accennato ma è opportuno soffermarsi ulteriormente rilevando innanzitutto che la presenza degli immigrati è difforme nei due territori comunali: Ladispoli da ormai qualche decennio rappresenta una città con una componente stabile di popolazione straniera appartenente a varie etnie variabili anche in riferimento ai mutamenti sociali e politici che hanno caratterizzato i paesi d’origine. Dopo il rilevantissimo flusso di immigrati provenienti dalla ex Unione Sovietica, che stazionavano a Ladispoli in attesa di un permesso di soggiorno per gli Stati Uniti o per il Canada, si è passati all’attuale presenza migratoria di tipo “trasversale” per provenienza geografica, per cultura, per religione, rifugiati o richiedenti asilo.

Questo fenomeno influenza, quindi, la composizione della popolazione in quanto coloro che migrano verso Ladispoli e Cerveteri sono per lo più giovani coppie e/o single.

Nel corso degli anni non si sono mai registrati gravi episodi di razzismo e nei due comuni si può rilevare una buona integrazione ed accettazione della popolazione straniera.

Indubbiamente una quota della popolazione immigrata si colloca nell’area della marginalità poiché non presenta una rete familiare di supporto, ha difficoltà di integrazione sociale legate alla lingua, alla cultura e se si presenta una delle tante difficoltà attinenti la salute psico-fisica, minori sono le possibilità di superamento.

Nel Distretto F2 abbiamo visto che i minori stranieri residenti rispetto a quelli presenti nei comuni limitrofi sono numericamente superiori soprattutto a Ladispoli.

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Nelle scuole materne ed elementari si registra una forte presenza di bambini immigrati, mentre nella scuola media superiore tale presenza scende notevolmente spesso in riferimento all’inserimento precoce nel mondo del lavoro.

Si segnala infine che nel territorio sono sorte numerose attività commerciali gestite da stranieri; questo dato positivo però non è generalizzabile poiché la condizione lavorativa della popolazione immigrata risulta estremamente precaria e spesso priva delle coperture previdenziali.

4. Quadro generale dell’offerta dei servizi socio-assistenziali Per delineare il quadro dell’offerta dei servizi socio-assistenziali presenti nel territorio distrettuale è necessario riprendere il quadro delle aree di maggior disagio intorno alle quali, nel corso degli anni, le istituzioni pubbliche hanno cercato di rispondere con progetti e servizi a gestione pubblica o convenzionata con il privato sociale.

4.1 Area minori e famiglie: offerta socio-assistenziale

Tipologia del servizio Cerveteri Ladispoli ASL RMF

ASILI NIDO PUBBLICI NO NO -

ASILI NIDO PRIVATI SI SI -

CONSULTORIO SI, UNO PER CIASCUN COMUNE

ASSISTENZA EDUCATIVA SI SI - DOMICILIARE

(progetto distrettuale finanziato piano di zona)

TSMREE - - UNO PER AMBEDUE I COMUNI ( sede Comune di Ladispoli)

CASA FAMIGLIA SI UNA, - SI, DUE (Coop.va La (associazione Goletta e Suore Albero della Vita) . Salesiane). AUTORIZZATA AUTORIZZATE

EQUIPE SI SI - MULTIDISCIPLINARE TUTELA MINORI

(progetto distrettuale

40 finanziato piano di zona)

SERVIZIO SOCIALE SI SI - COMUNALE

SERVIZIO SOCIALE SI SI - DISTRETTUALE

(progetto distrettuale finanziato piano di zona)

Nel territorio distrettuale è presente una rete scolastica pubblica che ospita attività di pre- e dopo scuola, gestiti dal privato sociale.

Durante l’estate varie organizzazioni istituiscono centri diurni estivi. I due comuni, fino al 2013 si sono convenzionati con tali organizzazioni consentendo la frequenza a molti bambini, con un contributo economico. Il Comune di Cerveteri fino al 2013 ha anche organizzato per i bambini soggiorni residenziali. Nei soggiorni estivi diurni vengono ospitati anche numerosi bambini con disabilità. 4.2 Area anziani: offerta socio-assistenziale Il processo di invecchiamento non è necessariamente un fenomeno negativo. In condizioni favorevoli può dar luogo alla produzione di un valore sociale aggiunto, di un profitto sociale utilizzabile in funzione dello sviluppo della socialità collettiva e l’estensione e lo sviluppo dei servizi di utilità sociale affidati alla popolazione anziana - così come sta accadendo proficuamente nel nostro territorio - costituisce una importante strategia di intervento. Anziani impegnati in servizi di utilità sociale - Ladispoli e Cerveteri al 31.12.2013

COMUNI ANZIANI COINVOLTI SPESA ANNUA

LADISPOLI 82 120.000,00

CERVETERI 25 52.000,00

Anche l’attività dei centri sociali anziani appare come un’importante strategia per il mantenimento della vita attiva e per la prevenzione degli stati di marginalità sociale che spesso si accompagnano all’invecchiamento. Cerveteri e Ladispoli, seppure in maniera diversa, usufruiscono positivamente di tali interventi.

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Anziani coinvolti nelle attività dei centri sociali anziani - Ladispoli e Cerveteri

al 31.12.2013

COMUNI N. centri sociali n. complessivo degli iscritti

LADISPOLI 1 520

CERVETERI 4 1520

I due servizi di assistenza domiciliare comunali hanno una lista di attesa che è più consistente al Comune di Ladispoli dove si arriva si ipotizza la presenza di più famiglie di anziani soli, in ambedue i comuni esistono attività di solidarietà sociale “anziano per l’anziano” (AVO) a Ladispoli e a Cerveteri in questo ambito è Cerveteri è attiva l’Associazione AUSER

I SAISA (servizi di assistenza ed integrazione sociale degli anziani parzialmente o totalmente non autosufficienti) erogano prestazioni che riescono a prendersi carico a domicilio quasi esclusivamente degli anziani che comunque usufruiscono di una rete familiare di supporto.

Per i due servizi l’impegno finanziario dei due comuni è sensibilmente diverso.

Anziani assistiti dal SAISA ( assistenza domiciliare comunale)-

Ladispoli e Cerveteri al 31.12.2013

ANZIANI ASSISTITI COMUNI SPESA ANNUA COMUNALE SAISA

LADISPOLI 37 154.000,00

CERVETERI 30 151.000,00

Ambedue prevedono una contribuzione da parte dell’utenza e sono organizzati nella forma dell’accreditamento, cioè è stato istituito un Albo di soggetti accreditati tra cui l’utente, una volta concessa l’assistenza dal servizio sociale comunale, può scegliere il soggetto erogatore delle prestazioni.

Nel corso degli anni il servizio domiciliare nei due comuni e l’ADI distrettuale hanno contribuito a contenere i ricoveri in casa di riposo o in RSA.

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Per i ricoveri in RSA bisogna osservare che il numero dei ricoveri di Ladispoli è nettamente superiore a quello di Cerveteri (anche nel 2005 erano 36 per Ladispoli e 11 per Cerveteri) .

Tale divario va probabilmente correlato al fatto che a Cerveteri gli anziani hanno una rete di sostegno familiare ancora significativa. Mentre a Ladispoli, gli anziani che hanno lasciato la casa di Roma per trasferirsi nella seconda casa del mare, se bisognosi di assistenza non hanno un nucleo familiare “in loco”.

Soggiorni estivi

ANZIANI COINVOLTI IN SOGGIORNI SPESA ANNUA COMUNI ESTIVI 2010 COMUNALE

LADISPOLI 0 0

CERVETERI 98 50.000,00

Anziani ricoverati in RSA e case di riposo - Ladispoli e Cerveteri al 31.12.13

ANZIANI ANZIANI RICOVERATI IN CASE DI COMUNI RICOVERATI RSA RIPOSO

LADISPOLI 86 ( 709.988,00) 16 (€ 250.000,00)

CERVETERI 47(450.000,00) 12 (176.000,00)

43

4.3 Area Disabili: offerta socio-assistenziale

Tipologia del servizio Cerveteri Ladispoli ASL RMF

AEC ASSISTENZA SI SI Collaborazione in EDUCATIVA SCOLASTICA GLH e GLH di istituto con (SERVIZI COMUNALI) operatori TSMREE

SAISH (servizio assistenza SI SI Uno per ciascun integrazione sociale handicap) sia a comune. casa che in attività laboratoriali. Collaborazione TSMREE/servizio (SERVIZI COMUNALI) sociale comunale

Interventi di sostegno alla disabilità SI SI Collaborazione grave o a disabili inseriti in nuclei con unica equipe familiari multiproblematici. sia a integrata casa che in attività laboratoriali

(progetto distrettuale piano di zona)

CENTRO DIURNO STRADA SI SI Collaborazione PER L’AUTONOMIA con unica equipe integrata (progetto distrettuale finanziato piano di zona)

TSMREE - - UNO SOLO PER AMBEDUE I COMUNI ( sede Comune di Ladispoli)

CASA FAMIGLIA GESTITA NO SI ( gli ospiti sono COOP. SOC. PROGETTO 96 del Comune di Roma)

SERVIZIO SOCIALE SI SI COMUNALE

(SERVIZI COMUNALI)

SERVIZIO SOCIALE SI SI - DISTRETTUALE

(progetto distrettuale finanziato piano di zona)

44

4.4 Area Disagio ed esclusione sociale: offerta dei servizi socio-assistenziali

Tipologia del servizio Cerveteri Ladispoli PRIVATO SOCIALE

SERVIZIO SOCIALE SI SI - COMUNALE

(SERVIZI COMUNALI)

CONTRIBUTI ECONOMICI SI SI - FAMIGLIE IN CONDIZIONI DI DISAGIO

(SERVIZI COMUNALI)

CONTRIBUTI ECONOMICI SI SI - ADULTI IN CONDIZIONI DI DISAGIO

(SERVIZI COMUNALI)

ASSISTENZA ALLOGGIATIVA SI SI -

(SERVIZI COMUNALI)

AIUTI PER SPESE SANITARIE SI SI -

(SERVIZI COMUNALI)

BORSE LAVORO SI SI -

(SERVIZI COMUNALI)

MENSA SOCIALE SI SI Centro Caritas Ladispoli

ASSISTENZA SI SI Centro Caritas SOCIO/SANITARIA Ladispoli

COLLETTA ALIMENTARE SI SI Associazioni Umanitas e Cerveteri Solidale

RACCOLTA INDUMENTI ED SI SI Associazione ACCESSORI PER BAMBINI Animo

45

ASSOCIAZIONE DI SI SI ASSOVOCE PROTEZIONE CIVILE CHE CONTRIBUISCE ANCHE ALLE ATTIVITA’ SOCIALI

ADOZIONI A DISTANZA SI SI ACTIONAID ATTIVITA’ INFORMATIVA NELLE SCUOLE

ASSISTENZA NUCLEI SI SI CROCE ROSSA FAMILIARI IN CONDIZIONI DI DISAGIO E SENZA FISSA DIMORA

4.5 Immigrazione

Per l’immigrazione, con l’esaurimento dei fondi provinciali e regionali relativi al Fondo nazionale per l’integrazione sociale degli immigrati, nel nostro distretto non sono stati più attivati progetti specifici. Ciò comunque non ha determinato una fase di stasi anzi: il Comune di Cerveteri ha sviluppato un programma di interventi molto significativo che ha realizzato numerose iniziative: l’accoglienza di rifugiati politici, la predisposizione di un regolamento della partecipazione degli immigrati alla vita amministrativa, iniziative culturali etc. Un insieme di azioni che ha cercato di favorire l’integrazione e soprattutto l’aggregazione della popolazione immigrata. A Ladispoli, dove il numero degli immigrati è molto più consistente, si è potenziato il processo di aggregazione già esistente delle comunità degli immigrati, si sono prese numerose iniziative a carattere culturale per l’integrazione sociale e per favorire processi di multiculturalità. Tutti gli immigrati, in regola con permesso di soggiorno e residenza accedono senza particolari problemi ai servizi socio-assistenziali, mentre per coloro che sono sprovvisti di tali titoli e versano in condizioni di particolare disagio, la ASL sta predisponendo dal punto di vista socio-sanitario una programmazione ai sensi della Determinazione 4 novembre 2013, n. G01441 relativa al Progetto "Salute senza esclusioni: per un Servizio sanitario attivo contro le disuguaglianze". Trasferimento, ai sensi della L.R. n. 4/13, della gestione delle attività progettuali precedentemente attribuite a Laziosanità-ASP. Recepimento delle "schede obiettivi. Istituzione della "Commissione tecnica regionale".

5.Obiettivi strategici del Piano sociale di zona

Da anni nel piano di zona si sono consolidati progetti che hanno assunto la connotazione di veri e propri servizi offerti alla cittadinanza, ciò è accaduto soprattutto nell’area dei servizi essenziali. Ma un altro ambito di intervento che negli anni è andato rafforzandosi è quello della tutela dei minori. Sono stati eliminati nel tempo tutti quei progetti che pur importanti, distoglievano risorse da questi

46 obiettivi principali che comunque non sono stati pienamente raggiunti poiché richiederebbero un ulteriore e significativo impegno finanziario. 5.1 Obiettivo n.1: servizi essenziali ( ex art.22 legge 328/2000)

Obiettivo Azioni progettuali assistenza disabilità grave con azioni di Interventi di sostegno alla disabilità grave sostegno domiciliare e/o di gruppo per e/o a disabili inseriti in nuclei familiari mantenimento/ integrazione livelli di multiproblematici, minori con bisogni autonomia e sollievo famiglie educativi speciali

Assistenza persone non autosufficienti con Star bene a casa e nella comunità azioni di sostegno domiciliare e/o di gruppo per mantenimento/ integrazione livelli di autonomia e sollievo famiglie

Centro diurno per disabili Centro diurno strada per l’autonomia

Presa in carico educativa domiciliare di Assistenza educativa domiciliare e di minori in condizioni di disagio con servizi gruppo per minori in condizioni di di supporto educativo ed assistenziale disagio

Presa in carico professionale di situazioni Servizio sociale distrettuale e segretariato di disagio sociale sia nell’ambito del 1° sociale contatto ( segretariato sociale) sia nelle successive prese in carico più complesse e durature (servizio sociale distrettuale)

Presa in carico situazioni di emergenza Pronto intervento sociale di comunità sociale anche fuori dell’orario di lavoro degli ass. sociali

5. 2. Obiettivo n.2: tutela dei minori in condizioni di disagio

Obiettivo Azioni progettuali Presa in carico dei minori in Interventi di equipe multi condizioni di disagio, segnalati da professionale ( assistenti sociali, magistratura, servizi sociali e scolastici psicologi, consulente legale e sociologo) etc.

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5.3 Obiettivo n.3: presa in carico persone con disagio psichico

Obiettivo Azioni progettuali Sostegno alla integrazione sociale delle Assistenza domiciliare e/o di gruppo persone con disagio psichico finalizzata all’integrazione sociale (progetto ATTIVAMENTE) Sostegno all’integrazione sociale delle Provvidenze economiche persone con disagio psichico

5.4 Obiettivo n.4: presa in carico delle donne vittime della violenza di genere

Obiettivo Azioni progettuali ascolto e presa in carico di donne Istituzione dello sportello d’ascolto vittime di violenza di genere e accompagnato da azione di integrazione con i servizi socio-sanitari formazione, pubblicizzazione ed territoriali educazione sentimentale nelle scuole

5.5. Obiettivo n.5: Ufficio di piano

Obiettivo Azioni progettuali struttura tecnico/amministrativa Costituzione dell’Ufficio di piano con il dove, attraverso opportune forme relativo Responsabile di coordinamento, si realizza l’integrazione tra i Comuni, tra i Comuni e la ASL, tra pubblico e privato sociale per la realizzazione del pdz

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5.6 Articolazione nelle varie misure degli obiettivi strategici del Piano di zona

Obiettivi strategici pdz Misura di riferimento Servizi essenziali (assistenza Misura 1.1 e 1.2 ( servizi essenziali domiciliare disabili, persone non ed altri servizi) autosufficienti e minori, centro diurno per disabili, servizio sociale professionale, pronto intervento sociale, segretariato sociale) Tutela dei minori ( Equipe multi Misura 4.3 ( famiglia e minori) professionale per azioni di contrasto disagio minorile) Presa in carico persone con disagio psichico Misura 6 (misura per l’inclusione (assistenza domiciliare e di gruppo, sociale) provvidenze economiche) Prevenzione violenza di genere Misura 1.1. altri servizi Struttura tecnico amministrativa per Misura 1.2 ufficio di piano org.ne attività pdz

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6.Integrazione socio-sanitaria dei servizi

Per una valutazione del livello di integrazione socio-sanitaria dei servizi bisogna innanzitutto far riferimento all’accordo di programma, sottoscritto in data 8 maggio 2013 dai comuni di Cerveteri e Ladispoli nelle persone dei Sindaci e dalla ASL RMF2 nella persona del Direttore Generale. Nell’Accordo di programma, all’art.2 si esplica l’oggetto dell’accordo che di seguito viene riportato:

OGGETTO ACCORDO DI PROGRAMMA a. La programmazione congiunta delle misure e delle azioni volte alla promozione sociale del benessere e alla protezione sociale, con il coinvolgimento e l’assunzione di responsabilità ripartite tra più soggetti giuridici, sia pubblici che privati ; b. la definizione delle modalità di gestione strategica e operativa; c. l’istituzione del Comitato Istituzionale dell’Accordo di Programma per il Sistema Integrato dei Servizi Socio-Sanitari e Assistenziali tra l’Azienda USL RM F, i Comuni di Cerveteri e Ladispoli per la realizzazione nell’ambito del Distretto RM F2, del sistema stesso; d. la definizione delle competenze del Comune capofila e dell’altro Comune afferente al distretto; e. la definizione della “Struttura del Piano di Zona”; f. la ripartizione e le modalità di utilizzo dei fondi assegnati ai Piani di Zona e/o provenienti da altre fonti di finanziamento distrettuale sia di carattere pubblico che privato; g. l’approvazione della disciplina operativa dell’accreditamento dei soggetti del terzo settore per l’affidamento dei progetti del Pdz e per la realizzazione dei servizi SAISD (servizio assistenza ed integrazione sociale dei disabili) e ADI (servizio assistenza domiciliare integrata per persone non autosufficienti), allegato n.1 al presente Accordo di programma .

Nell’accordo di programma sono individuati i vari livelli organizzativi che prevedono tutti la presenza di operatori dei due comuni, della ASL e del privato sociale.

Comitato istituzionale

Comitato Tecnico

Contrasto disabilità Minori e Non povertà ed immigrazione famiglie autosufficienza inclusione sociale

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I vari progetti del piano di zona sono monitorati e valutati dalle equipe di riferimento tutte socio- sanitarie

ATTIVAMENTE Resp.le dell’equipe: psichiatrica (area disagio psichico) CSM, infermieri, assistenti sociali dei comuni, operatori sociali del soggetto gestore del privato sociale

CENTRO DIURNO E Resp.le dell’equipe: referente del INTERVENTI Distretto sanitario, assistenti DISABILITA’ sociali dei comuni, operatori sociali del soggetto gestore del privato sociale

Star bene a casa e nella Referente del CAD, assistenti comunità sociali, operatori sociali del soggetto gestore del privato sociale

Progetti del piano di Resp.le Equipe: Psicologo zona area minori consultorio del Distretto, (assistenza domiciliare e assistenti sociali, operatori di gruppo, equipe multi TSMREE, operatori sociali del professionale soggetto gestore del privato sociale

7.Coordinamento con altri organi dello stato

Nel tavolo minori e famiglie sono inseriti operatori del servizio sociale del Ministero della Giustizia, nel tavolo famiglie e minori sono invitati referenti delle scuole.

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8.Strumenti di valutazione dei risultati raggiunti

Nell’area disabilità e nell’area minori e famiglie sono stati messi a punto due specifici strumenti di valutazione. Per la disabilità è stato realizzato il sistema di valutazione ICF, con modalità specifiche e calibrati sui servizi in essere. Per l’area minori e famiglie, l’Osservatorio svolge una costante azione di monitoraggio sull’area minori e famiglie.

Per la non autosufficienza e il disagio psichico l’equipe di riferimento hanno degli strumenti di rilevazione e di monitoraggio dell’andamento dei progetti.

9.Innovazioni organizzative, operative e gestionali e di sistema del Distretto: il sistema di accreditamento del Distretto F2

All’accordo di programma è stata allegata come parte integrante dello stesso la “disciplina di accreditamento” che negli anni ha ricevuto varie modificazioni, ma che sostanzialmente rappresenta lo strumento gestionale del piano di zona del nostro distretto. Con essa vengono regolati i rapporti tra i comuni e la ASL ed il privato sociale che intende partecipare a tutte le attività del pdz, compresa la gestione dei singoli progetti. E’ stato istituito il RUA (registro unico di accreditamento) suddiviso per aree di intervento (disabilità nelle sue varie articolazioni, non autosufficienza, minori dipendenze etc.). L’iscrizione al RUA è condizione essenziale per partecipare alle procedure di affidamento dei progetti. Sono stati in linea di massima anche predefiniti i criteri per la selezione dei soggetti partecipanti alle gare. E’ stata prevista la possibilità di sostenere progetti sperimentali e innovativi affidati ad altri soggetti del privato sociale al fine di garantire un continuo processo di innovazione e di adeguamento ai rapidi mutamenti sociali in corso ( per es. tale procedura è stata utilizzata per lo sportello per la prevenzione della violenza di genere). Con l’accreditamento infine, per i servizi alle persona ( domiciliari e di gruppo dell’area disabilità e non autosufficienza) è stata introdotta la libera scelta da parte dell’utente del soggetto del terzo settore accreditato cui richiedere le prestazioni, con una costante attività di supervisione da parte dei servizi pubblici.

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10. Quadro finanziario del Piano sociale di zona

Massimale D.G.R. n. Compartecipazione MISURE/SOTTOMISURE 136/2014 Totale Misura 1 - Servizi Essenziali (include Ufficio di Piano e Altri Servizi) 892.359,46 892.359,46 1.3 - Insieme dopo di noi € 0,00 € 0,00 2 - Piani Piccoli Comuni € 0,00 € 0,00 3.1 - interventi l.r. 20/2006 € 112.790,28 € 112.790,28 3.2 - Interventi a favore di soggetti affetti da SLA e loro familiari € 50.000,00 € 50.000,00 3.3 - Interventi sovradistrettuali a favore di soggetti affetti da Alzheimer 89.614,00 89.614,00 * 4.1 - Affidamento familiare € 64.867,00 € 64.867,00 4.2 - Sostegno agli oneri relativi ai minori inseriti in strutture di tipo familiare € 113.518,00 € 113.518,00 4.3 - Interventi per la tutela dei minori € 38.388,00 € 38.388,00 5 - Contrasto alle dipendenze € 39.171,55 € 39.171,55 6.1 - Contrasto alle povertà € 106.291,00 € 106.291,00 6.2 - Contrasto al disagio abitativo € 179.103,50 179.103,50 ** 6.3 - Interventi per disagiati psichici € 80.224,67 € 80.224,67 TOTALI 1.766.327,46 € 0,00 € 1.766.327,46

Nb *Fondo Alzheimer, calcolo presunto in base a calcolo statistico **disagio abitativo fondi regionali biennali rideterminati a livello annuale

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