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Osservatorio Provinciale Rifiuti Caserta Provincia di Caserta Rapporto Rifiuti > 2007 Assessorato Ecologia ed Ambiente Agenda 21 locale Rapporto Rifiuti 2007 Testi a cura di: Vincenzo Pepe, Domenico Amirante, Marina Boccassini, Antonio Borbone, Francesco Della Corte, Gennaro Iannotti. Unione Europea Assessorato all’Ambiente Rapporto realizzato con fondi P.O.R. CAMPANIA 2000 - 2006 Misura 1.7 - Azione C “Progetto per l’avviamento dell’Osservatorio Provinciale Rifiuti di Caserta” Osservatorio Provinciale Rifiuti Caserta Rapporto Rifiuti > 2007 Provincia di Caserta Osservatorio Provinciale Rifiuti Caserta | Rapporto Rifiuti > 2007 Assessorato Ecologia ed Ambiente Agenda 21 locale 3 Indice CAPITOLO 1 pag. 35 4.3 I DATI - ANNO 2007 IL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI CASERTA pag. 36 4.3.1 I dati della produzione nella provincia pag. 7 1.1 ASPETTI STORICI, CULTURALI E AMBIENTALI DEL TERRITORIO pag. 37 4.3.2 I dati della produzione nei consorzi pag. 40 4.3.3 I dati della raccolta nella provincia CAPITOLO 2 pag. 42 4.3.4 I dati della raccolta nei consorzi LA NORMATIVA IN MATERIA DI GESTIONE DEI RIFIUTI pag. 55 4.3.5 Confronto fra i dati della produzione e della raccolta differenziata pag. 13 2.1 NORMATIVA COMUNITARIA nella provincia e nei consorzi pag. 13 2.1.1 La genesi della disciplina comunitaria in materia di rifiuti pag. 14 2.1.2 La Comunicazione della commissione del 2005 e pag. 57 4.4 LA PRODUZIONE E LA RACCOLTA NEI COMUNI la direttiva Rifiuti 2006/12/ CE pag. 160 4.5 CLASSI DI PERCENTUALE DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA NEI pag. 14 2.1.3 La Direttiva del 17/06/2008: Riduzione, Raccolta Differenziata, COMUNI Riduzione, Riutilizzo, Riciclaggio e Recupero pag. 167 4.6 QUADRO RIASSUNTIVO DI ALCUNI DATI DELLA PRODUZIONE pag. 15 2.1.4 Gli ulteriori interventi comunitari nell’ultimo biennio E DELLA RACCOLTA NEI COMUNI pag. 16 2.2 NORMATIVA NAZIONALE CAPITOLO 5 pag. 16 2.2.1 Il quadro normativo di riferimento ASPETTI ECONOMICI E FINANZIARI DELLA GESTIONE pag. 17 2.2.2 Le recenti modifiche al D.lgs. 152/06 e i decreti correttivi DEI RIFIUTI URBANI pag. 18 2.3 LE ORDINANZE pag. 171 5.1 FINALITÀ E METODOLOGIA pag. 18 2.3.1 Premessa pag. 171 5.2 GLI INDICATORI ECONOMICO - FINANZIARI DELLA GESTIONE DEI pag. 18 2.3.2 Le prime ordinanze e la nomina del Presidente della Regione RIFIUTI URBANI IN PROVINCIA DI CASERTA a Commissario di Governo pag. 178 5.3 COSTI DI GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI IN PROVINCIA DI CASERTA pag. 19 2.3.3 Il nuovo Commissario Delegato e le successive ordinanze pag. 178 5.3.1 Costi di esercizio nella gestione dei rifiuti urbani dei comuni pag. 20 2.3.4 Le recenti ordinanze e la nomina del Sottosegretario di Stato della Provincia di Caserta dal 2004 al 2006 pag. 22 2.4 LA NORMATIVA REGIONALE IN MATERIA DI GESTIONE DEI pag. 179 5.3.2 Costo pro capite (euro/ab.) RIFIUTI NELLA REGIONE CAMPANIA pag. 181 5.3.3 Costo a tonnellata (euro/t.) pag. 184 5.4 RISORSE FINANZIARIE NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI IN CAPITOLO 3 PROVINCIA DI CASERTA OSSERVATORIO PROVINCIALE RIFIUTI ( OPR ) pag. 184 5.4.1 Il Gettito Totale pag. 25 3.1 LE FUNZIONI DELL’OSSERVATORIO PROVINCIALE DEI RIFIUTI pag. 186 5.4.2 Grado di copertura dei costi nella gestione dei rifiuti urbani in Provincia di Caserta (OPR) pag. 193 5.4.3 Fabbisogno finanziario pag. 28 3.2 L’OPR DI CASERTA pag. 195 5.4.4 Gettito pro capite (euro/ab.) pag. 28 3.3 IL PORTALE DELL’OPR DI CASERTA pag. 197 5.4.5 Gettito a tonnellata (euro/t.) CAPITOLO 4 CAPITOLO 6 LA PRODUZIONE E LA RACCOLTA DEI RIFIUTI URBANI NELLA PROVINCIA DI CASERTA - 2007 LE PROCEDURE SEMPLIFICATE E GLI IMPIANTI DI RECUPERO DEI RIFIUTI IN PROVINCIA DI CASERTA pag. 31 4.1 LA METODOLOGIA pag. 219 6.1 IL RECUPERO CON LE PROCEDURE SEMPLIFICATE pag. 32 4.2 I RISULTATI pag. 223 6.2 L’ELENCO DEGLI IMPIANTI DI RECUPERO Osservatorio Provinciale Rifiuti Caserta Rapporto Rifiuti > 2007 Provincia di Caserta Osservatorio Provinciale Rifiuti Caserta | Rapporto Rifiuti > 2007 Assessorato Ecologia ed Ambiente Agenda 21 locale 5 Prefazione Nel quadro della tormentata evoluzione della disciplina sulla gestione raccolta differenziata, condizione essenziale per avviare il ciclo dei rifiuti, ancor più complessa in Campania a causa dell’ormai virtuoso della gestione dei rifiuti in Campania. ultradecennale dello stato di emergenza, la nascita dell’Osservatorio Il primo Rapporto dell’Osservatorio, frutto del lavoro di studio e di Provinciale sui Rifiuti della Provincia di Caserta, istituito ai sensi analisi dei dati riguardanti tutto il territorio provinciale relativi della legge 23 marzo 2001 n.° 93, rappresenta una tappa importante, all’anno 2007, intende fornire un quadro di informazioni oggettivo in una prospettiva di rinnovamento delle strutture operative e di in grado di operare, prima di tutto, come strumento di diffusione ridefinizione delle competenze amministrative. L’attuale momento dell’informazione ambientale verso il cittadino e tutte le diverse storico è caratterizzato, infatti, dalla evidente necessità di concludere organizzazioni e strutture che operano a vario titolo nel tessuto in tempi brevi la fase di transizione dal regime emergenziale a sociale ed economico del territorio, affinché il sapere e le conoscenze quello ordinario della gestione dei rifiuti nella nostra Regione: relative alla gestione del ciclo integrato dei rifiuti siano a disposizione La presenza di un Osservatorio sui Rifiuti in grado di operare in di tutti. Nello spirito della più recente normativa europea che prevede tutta la Provincia servirà soprattutto a supportare, in ambito locale, la partecipazione dei cittadini ai processi decisionali nel settore le attività dell’Osservatorio Nazionale sui Rifiuti preposto a vigilare delle politiche ambientali. sulla corretta attuazione delle disposizioni contenute nella Parte IV Nelle pagine che seguono si è cercato di illustrare, attraverso del D.lgs.152/2006, con particolare riferimento alla prevenzione l’analisi e la discussione dei dati antropologici, normativi, economici della produzione di rifiuti, alla riduzione della loro quantità e e tecnico-strutturali, i primi risultati e le metodologie del lavoro di pericolosità, oltre che all’efficacia, all’efficienza e all’economicità indagine e di elaborazione iniziato dalla Provincia di Caserta nel della gestione dei rifiuti stessi. campo della gestione dei rifiuti, rispecchiandone il rinnovato impegno L’Osservatorio Provinciale sui Rifiuti della Provincia di Caserta verso la tutela del “valore” costituzionalmente protetto dell’ambiente. (O.P.R.) dovrà quindi rappresentare la nuova struttura tecnico operativa in grado di contribuire alla definizione di strategie ed Prof. Domenico Amirante analisi (flussi dei rifiuti, politiche di riduzione e prevenzione), di Prof. Vincenzo Pepe monitoraggio e controllo ambientale, con l’obiettivo ambizioso di garantire la completa tracciabilità dei rifiuti durante l’intero ciclo di vita dei prodotti. Nel contempo l’Osservatorio provinciale dovrà operare come supporto alla pianificazione territoriale (attuazione dei piani provinciali per la gestione dei rifiuti) e come strumento di raccordo tra i vari soggetti istituzionali coinvolti a diverso titolo nella gestione dei rifiuti (rete di collaborazione e confronto tra i comuni, enti locali ed associazioni) per favorire la promozione di comportamenti eco-compatibili, nonché di attività di comunicazione finalizzate ai cittadini ed ai soggetti economici interessati (campagne di informazione e di formazione, etc.). Esso dovrà quindi inserirsi, con azioni di sostegno, nel delicato processo di radicamento della Provincia di Caserta Assessorato Ecologia ed Ambiente Agenda 21 locale Osservatorio Provinciale Rifiuti Caserta 1 > Il territorio della Provincia di Caserta a cura di Vincenzo Pepe Provincia di Caserta Assessorato Ecologia ed Ambiente Agenda 21 locale Osservatorio Provinciale Rifiuti Caserta 7 1 > Il territorio della Provincia di Caserta a cura di Vincenzo Pepe 1.1 Aspetti storici, culturali ed ambientali del territorio Il nome originario della regione è Liburia, termine che identificava una zona di territorio circostante Aversa che prendeva il nome da un’antica popolazione chiamata Leborini (o Liburi). Secondo un’altra versione l’origine del nome Liburia deriva dal gentilizio Libor, probabilmente divenuto Labor per un errore di trascrizione o per una distorsione fonetica. Abitata dall’antichità da etruschi e sanniti, la Terra di Lavoro in età romana fa parte di quel territorio denominato Campania felix, per l’opulenza e produttività della regione; tra le principali città vi era Capua, da cui pare derivi il nome Campania che, originariamente, indicava il territorio della città di Capua nel periodo romano, e poi anche le pianure dei diversi municipia confinanti. Era un territorio molto vasto se confrontato con le altre città italiche del periodo romano e pre-romano.. La Campania antica, chiusa tra gli appennini ed il mare, aveva come confine sud il fiume Sele e nord il Garigliano (secondo Plinio il Vecchio invece la città di Sinuessa). In età imperiale, il territorio della Terra di Lavoro venne a far parte nella suddisione augustea della Regio I. In epoca medievale era area territoriale del potente Principato di Capua (capitale Capua), entità statale autonoma sotto il dominio longobardo e normanno, fino alla sua annessione da parte dell’angioino Regno di Napoli. L’invasione dei Normanni di Sicilia nell’XI secolo originò una nuova suddisione dell’Italia meridionale: Ruggero II divise inzialmente i suoi territori in tre province: Apulia, Calabria e Terra di Lavoro. Liburia o Liboriae indicava prima di allora la fascia meridionale di territorio dell’agro campano, stretta tra i campi flegrei e il corso del fiume Clanio, il cui centro era il castello di Aversa, piazzaforte da cui i normanni avevano gestito la conquista del territorio. All’epoca di Guglielmo I, la Terra di Lavoro comprendeva invece: l’attuale provincia di Caserta; a sud Napoli, l’agro nolano e parte del territorio beneventano; a nord la valle del Garigliano e la media valle del Liri; a est l’area tra Monteroduni e Venafro ed il Sannio alifano e telesino.