IL Purosanguedi Corsa Settimanale Di Informazione Ippica a Cura Di A.N.A.C
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Anno 2013 - Numero 44 IL PUROSANGUEdi Corsa Settimanale di informazione ippica a cura di A.N.A.C. e S.G.A. I puledri venduti nel 2006 avrebbero corso l’anno successivo per RaimondoVisione un montepremi complessivo di 53 milioni di euro (più 11 di premio aggiunto), quelli venduti quest’anno speriamo possano disputarsi Sabato una foal di proprietà italiana, figlia di Invincible Spirit e Glo- una cifra intorno ai 40 milioni. wing, ha realizzato con 220.000 ghinee il top price della quarta e Sembra un disastro ma queste cifre meritano di essere lette e svi- ultima sessione delle December di Newmarket. Dieci giorni prima luppate con più attenzione. un’altra foal da New Approach e Aria di Festa, allevata da italiani Certo che non siamo l’Inghilterra, non abbiamo una cavalla da – ma venduta all’amichevole quest’estate – era stata aggiudicata quattro milioni di ghinee come Dancing Rain, ma i margini per ri- per 250.000 euro alle Goffs November. E alle October book 1 il mettere in piedi l’allevamento esistono. Almeno fino a quando esi- maschio da Galileo e Field Of Hope era stato comprato per steranno ancora almeno due allevatori. 650.000 ghinee dal gruppo Coolmore sotto mentite spoglie. Sfogliando i cataloghi delle aste europee di quest’autunno ab- biamo trovato italiani – o considerabili tali – a profusione. Alcuni E’ MORTO MARIO FOSSATI sono stati venduti bene, altri un po’ meno come sempre succede nei ring. La certezza è che avevano i titoli per entrarci e hanno Mario Fossati è stato il miglior quasi tutti trovato un acquirente. E’ una bella notizia, una grande giornalista sportivo italiano di notizia se vogliamo, e nel contempo un segnale di profondo al- tutti i tempi e Il Purosangue ha avuto la fortuna di averlo tra i larme. suoi collaboratori, un onore di Tutte queste vendite dimostrano che gli allevatori italiani ci sono cui tutti quelli che hanno lavo- ancora, forti e coraggiosi, ma l’allevamento italiano è a serio rischio rato con lui vanno fieri. La ba- di scomparsa. Lo scriveva più di mezzo secolo fa Franco Varola, nalità dei ricordi ci ha la stabilità è la sola cosa che permette all’ippica di crescere, e in consegnato l’immagine di Gianni Brera capitano coraggioso e di Italia abbiamo vissuto un quinquennio stabile come una zattera a Mario Fossati umile gregario. Balle. Mario era di un’umiltà in- Capo Horn. tima ma aveva il passo del campione, l’allungo del fuoriclasse. Il Dal 2008 a oggi siamo passati da un allevamento incoraggiato e suo modo di interpretare il mestiere era antico – scarpe buone e assistito – anche troppo – a un allevamento vessato, primo passo taccuino sempre pronto – e nello stesso tempo di una modernità di un’ippica presa a schiaffi con un sadico accanimento. assoluta. Mario non ha mai voluto scrivere libri perché si sentiva Peggio per voi, diranno i cattivi, ve lo siete meritati, avete sperpe- un giornalista fino al midollo, per umiltà. Eppure ogni suo arti- rato negli anni grassi, non avete nulla per quelli magri. colo, dalle storie di ampio respiro alle 20 righe dettate da San E’ ingiusto, l’allevamento italiano si è creato degli asset, ha inve- Siro al termine di una giornata di corse, valeva un libro. Le pa- stito e creato. Forse con qualche sicurezza in più avrebbe anche role avevano il peso, non dovevano essere sprecate. Bastava met- conservato tutte le buone cavalle prodotte negli ultimi 15-20 anni terle insieme nel modo giusto, scavando nei personaggi, ma non è il caso di piangere sulle occasioni perse. andando alla fonte, imparando la storia dai protagonisti. Ha rac- E’ meglio pensare allo smottamento del sistema allevatorio e a contato di Coppi, di cui era amico intimo e rispettato, e Peppe come metterlo in sicurezza, prima che sia troppo tardi. Meazza, di Ribot e Tony Bin, di Falbrav. Era tesiano convinto e Siamo andati a controllare i dati delle aste yearling, la Selezionata, veniva dal parterre, non quello des rois ma dal prato di San Siro. dal 2002. Il punto di partenza, nell’anno uno dell’era euro, era di Testardo e disponibile al confronto, severo e con la schiena dritta 258 puledri in catalogo, 128 venduti, 3.163.500 euro di fatturato. quando c’era da combattere una battaglia. Questo era il nostro Il mercato è salito con regolarità ogni anno fino a toccare il vertice Mario, il grande professionista che su Repubblica – dopo gli anni nel 2006 quando il catalogo offriva 338 yearling: ne vennero ven- della Gazzetta e del Giorno – stilava la sua rubrica settimanale duti 211 per un fatturato di 7.459.000 con ben 13 lotti sopra i con amore, cinquanta righe in cui c’era tutto, e accettava di scri- 100.000 euro. Da allora è iniziata la picchiata e siamo arrivati que- vere degli altri sport quasi per un fare un piacere al giornale. st’anno a settembre a un catalogo di 146 puledri, 89 venduti e un Raccontare l’ippica per lui era un divertimento e noi abbiamo fatturato di 1.679.000 euro. avuto il privilegio di leggerlo, di imparare qualcosa – non la classe che non si trasmette – ma almeno qualcosa nel compor- Il giro di affari si è ridotto a meno di un quarto rispetto al picco del tamento. Mario ha regalato a Il Purosangue alcuni ritratti dei 2006, e a poco più di metà in confronto con il 2002. C’è un altro grandi proprietari del XX Secolo. Per una volta non ci manderà indicatore da tenere in considerazione, il prezzo medio e il me- al diavolo se li riproporremo ai lettori, a partire dall’articolo su diano. Nel 2002 erano rispettivamente di 24.715 e 15.000, nel Federico Tesio e i suoi campioni pubblicato nel numero speciale 2006 hanno toccato 35.351 e 25.000, nel 2013 sono scesi a per i 50 anni di Ribot. 18.665 e 10.000. A SEGUIRE 4 2 ©ANAC-SGA IL PUROSANGUEdi Corsa I CAPOLAVORI DI FEDERICO TESIO... di Mario Fossati “ I c a p o l a v o r I di Federico Tesio li ho veduti, nel- A tre anni, magistralmente condotto da Pietro Gubellini, Ne- l'ordine: Cavaliere d'Arpino, Donatello II, Nearco, Ribot. Il arco dominò il Derby, Milano e Gran Prix de Paris, che allora primo, il "Cavaliere", che "il mago" sosteneva fosse il miglior ca- contava assai più dell'Arc de Triomphe, stracciando i vinci- vallo che avesse allevato, era di stanza, al reparto stalloni del- tori dei derbies inglese e francese. Non ci sarebbe stata spe- l'allevamento del Mirabello nel Parco di Monza, dove io ranza di rivederelo al "Mirabello". Tesio lo aveva venduto al trascorrevo spartanamente le vacanze estive. Avevo sedici anni: signor Benson, a Newmarket, per sessantamila sterline d'oro. ero compagno di scuola di un addetto al reparto di cui sopra. Scoppiò la guerra. Io e il mio amico eravamo "militar sol- Cavaliere d'Arpino contava, nel 1937, undici anni, apparteneva dati". E Nearco?. Nearco aveva un bunker tutto suo, al beach ad un consorzio.” House Stud di Newmarket. Era il solo nemico che gli inglesi proteggessero. Io ho sempre cercato di crescere, di irrobu- stire, mentalmente il Nearco del "Chiusura", del Gran Premio I suoi dirimpettai di box erano Salpiglossis del signor To- di Milano, catalogando, soppesando notizie postume e nino Maino; Saint Crainte, Crapom e Pilade della Razza del "messe a punto". A volte la verità storica depone una patina Soldo e Sanzio del Conte Luchino Visconti di Modrone. Di essi anche sulle più lucide apparenze. Nel caso, di Nearco, ne ac- ovviamente non possedevamo nemmeno un crine della coda. centua, all'opposto, la grandezza. Leggo la narrazione del Ma poiché il padre del mio amico accudiva Pilade, a cui rim- Gran Prix de Paris (metri 3000) del Marchese Mario Incisa. pinzavamo la mangiatoia di carote, il "Avevo Tesio vicino. Tesio guardava Ne- mio amico li sentiva un poco suoi ed io arco come se lo pungolasse con gli ne condividevo l'astratta proprietà. “NEARCO HA VINTO, occhi, controllando ogni tempo di ga- Donatello II era un grande sauro: l'ho DUNQUE DUE loppo e incitandolo tra sé e sé: Si, così ammirato, pressochè all'esordio, nell'ip- , va bene! Così, continua ancora, ancora podromo appunto del Mirabello, nel Pre- GRANDI PREMI, IL un po' soltanto e hai vinto!." Tesio si mio Eupili. Seminò Maba della Razza sgelò quando finalmente lo vide passare della Pellegrina, piantandola poco galan- MILANO ED IL PARIS il palo d'arrivo, apparentemente senza temente a dieci e più lunghezze. Nearco sforzo, primo davanti agli altri, che è il fuoco centrale di un affresco ideale: ENTRAMBI SUI 3000 sembravano arrancare". partecipa della prima visione, che ho Nel '47 da uno scritto di Tesio appren- avuto di San Siro. Una memoria strug- METRI. NELLO SPAZIO demmo che l'exploit maggiore, l'auten- gente. Il recinto del peso, il paradiso ter- tico "gran prix", Nearco l'aveva sostenuto restre. L'insellaggio, le belle donne, il DI OTTO GIORNI” cinque giorni prima del Gran Premio di cemento floreale delle tribune: la gente Milano. "Pista da corsa di San Siro, tre- tutta ricca e ben vestita, il parco che sentiva l'inverno. Infine, mila metri. Galoppo severissimo. Nearco, tre anni, 54 kg, ac- lui, Nearco, il due anni da Pharos e Nogara, con El Greco, do- compagnato da Ursone, tre anni, 49 kg. Dopo 1500 metri rato da sembrare giallo, che gli faceva da accompagnatore. trovarono Bistolfi, 54 kg e arrivarono primo Nearco, secondo Federico Tesio, osservava Nearco, in discosto (mi pare) dal Bistolfi, terzo Ursone, staccatissimo.