IL BRADIPO UN GIORNALE a DIMENSIONE DI INTERVALLO ” in QUESTO NUMERO Dialogo 2 SOGNANDO SPIAGGE Giustizia 3 BIANCHE
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“ IL BRADIPO UN GIORNALE A DIMENSIONE DI INTERVALLO ” IN QUESTO NUMERO Dialogo 2 SOGNANDO SPIAGGE Giustizia 3 BIANCHE... Social network 4 Feste nel mondo 5 Il Bradipo non ne può più di questa Compiere i 18 6 scuola! In questo E.E.E. 7 periodo frenetico, tra debiti da recu- Ce la puoi fare 8 perare e medie Intervista 9 da mantenere, non si può far al- Videogiochi 10 tro che perdersi Libri 11 in idiozie per ripo- sare il cervello. Televisione 12 Ecco, questo nu- Planet Manga 13 mero del nostro Giornale cerche- Musica 14 rà di assolvere Chiromanzia 16 tale funzione. Inve- Troviamo a questo A questo punto non ce per i Gandiniani Cinema 17 punto inutile ag- possiamo far altro e Verrini instanca- giungere che siete che augurarvi Che vacanze farai? 18 bili abbiamo co- sempre invitati a un’estate serena, munque preparato Le vite degli altri 19 spedirci qualsiasi senza debiti e pos- le solite cose inte- creazione della vo- sibilmente bocciatu- Il leone e la gazzella 20 ressanti: articoli di stra mente o che re, un’estate da attualità, società, Sport 21 siamo felici di ri- passare in panciolle nuove tecnologie, spondere a qualsia- sulla sdraio acca- Origami 22 rubriche... si lettera. rezzati da belle bra- In ogni caso, po- La posta di Tersicore 23 Prima di lasciarci dipe. trete sempre rilas- per le vacanze vi Avvisi 24 sarvi con sudoku, promettiamo per il La Redazione parole crociate e Lo sapevi che 25 2011-2012 un Bra- soprattutto con gli dipo in vesti nuove, Ipse Dixit 26 origami, quello che interessante e in- il Bradipo preferi- Giochi 27 sensato quanto ba- sce. sta. La Redazione 28 Pagina 2 ITALIA L’IMPORTANZA DEL DIALOGO L’uomo, per quanto questa frase sia tro le “Brigate rosse nelle procure” per re ciò che di sbagliato ha detto) e banale, sa parlare. Parlando, possia- finire con i militanti di partito feriti. E in attaccare l’avversario. mo esprimere la nostra opinione, ed un clima così sereno e rilassato non so- esprimendo le nostre opinioni possia- no mancati colpi veramente bassi. Tutto La situazione attuale è grave. La mo fare sapere agli altri quello che questo per l’impossibilità a dialogare politica sta abbandonando sempre pensiamo, proporre le nostre soluzio- delle forze politiche. Ma piuttosto che di più la dialettica del confronto e ni ai problemi, muovere le nostre criti- “impossibilità”, dovrei utilizzare rischia di trasformarsi in un populi- che. Tuttavia se ci limitiamo ad aprire l’espressione “mancata volontà”. Troppo smo becero e confuso, in cui non bocca non abbiamo ancora iniziato a spesso i partiti non hanno avuto interes- importa ciò che i dati concreti dico- dialogare: infatti, per un dialogo, ci se a confrontarsi seriamente, e questo no, ma conta solamente ciò che vogliono almeno due persone, en- perché dialogare significa smettere di appare. Le promesse elettorali di- trambe disposte ad ascoltare e a dire restare arroccati sulle proprie posizioni, ventano solo slogan, frasi vuote che la loro al momento giusto. Attraverso mettere da parte i pregiudizi, mettere in tutti sanno non diventeranno mai il confronto reciproco riusciamo a secondo piano le contrapposizioni ideo- fatti concreti. Le elezioni ammini- trovare una soluzione condivisa alle logiche di fondo e tentare una mediazio- strative, che dovrebbero mettere a difficoltà che si pongono. Il fine del ne. Il dialogo implica il doversi levare la confronto le varie opinioni su come dialogo, infatti, è quello di risolvere maschera dell’infallibilità, ammettere di governare il territorio, assumono insieme i problemi, trovare la soluzio- avere sbagliato qualcosa e riconoscere “valore nazionale”, ovvero diventano ne migliore collaborando alla pari. che nelle posizioni dell’altro, in fondo, solo un’altra vetrina dove ogni movi- Allo stesso tempo, il dialogo presup- qualcosa di buono c’è. E non ci si può mento può “esporre il suo prodotto”, pone un profondo sforzo di umiltà, prendere tutto il merito delle scelte fatte. dimenticando le esigenze delle città non ritenersi necessariamente dalla Per farla breve, non si può dare la colpa che si andranno a governare . Il cli- parte giusta; solo con questo presup- di ogni cosa ai propri avversari. Compli- ma di tensione si estende in ogni posto saremo in grado di vedere ciò cato? Sì, molto, ma dà grandi risultati. ambito della società e in questo a- che c’è di buono nel pensiero Quando ci si confronta prima di agire, il meno paesaggio si staglia la crisi dell’altro e raggiungere una media- rischio di commettere errori si riduce, ma economica da cui stiamo, a fatica, zione. Ma non solo: per dialogare il merito va diviso tra tutti gli interlocutori. uscendo e che ci costringerà a cre- bisogna essere anche disposti ad In Italia, al posto di fare uno sforzo in più scere ancor meno di quanto già non ascoltare, prima di aprire bocca. Par- per il bene di tutti, si guarda solo ai son- facessimo prima. lare è facile, mentre la “fine arte” di daggi elettorali e si preferisce buttare in Per concludere, perfino usare le orecchie è sempre più una caciara ogni tentativo di confronto e divi- nell’anniversario del 150° anniversa- capacità elitaria. E se non si ascolta dersi su ogni tema; come è noto, un con- rio dell’Unità d’Italia non siamo riu- l’interlocutore, non c’è speranza che fronto a bassa voce fa meno “audience” sciti a trarre una lezione dalle vicen- possa nascere un clima di dialogo. di messaggi urlati. E urlando è inevitabi- de passate della nostra Italia. Divi- le che gli animi di tutti si scaldino e i toni dersi per partito preso non serve, Ecco la situazione politica di oggi: del contrasto diventino sempre più duri, solo collaborando si riuscirà a risol- nessuno ascolta nessuno e ciascuno fino ad arrivare alla totale incomunicabili- vere i (troppi) problemi dell’Italia del dice la sua (chiamato in causa o me- tà tra gli interlocutori. L’obiettivo numero 2011. Questo è il messaggio che no) senza aspettare il proprio turno. uno del contrasto diventa il contrasto l’importante anniversario che festeg- Negli ultimi mesi in Italia si osserva stesso, l’avere la meglio sull’avversario. giamo ci deve lasciare, che solo un clima politico di tensione sempre “Disapprovo quello che dici, ma difende- uniti si vince. più acceso; clima che nasce rò fino alla morte il tuo diritto a dirlo” dice dall’impossibilità da parte della politi- Evelyn Beatrice Hall in “The Friends of ca di “sedersi attorno ad un tavolo” e Voltaire”. L’atteggiamento che oggi pre- discutere in modo costruttivo. Questa vale è l’esatto contrario, disapprovo ciò GIORGIO MANTOAN situazione, già di per sé pericolosa, si che dici e quindi urlo la mia opinione. è aggravata a causa della campagna Ma se il dialogo perde di importanza, il elettorale da poco conclusa, che è monologo ritorna in auge: troppo spesso stata caratterizzata da ogni forma di ormai assistiamo ad interventi in cui il offesa, attacco personale, insulto, politico di turno non fa altro che parlare diffamazione, indecenza. Abbiamo (non necessariamente dicendo la verità, iniziato in grande con i manifesti con- perché non ci sarà nessuno a fargli nota- GIUSTIZIA Pagina 3 LA GIUSTIZIA DEL PAESE CHE NON C’È PIÙ C’era una volta, in un Pae- Intendiamoci, non c’è più la Legalità non piaceva se che non c’è più, un poli- il partito, ma i religiosi del molto, erano troppo piccoli tico che non c’è più di un Paese che non c’è più ci per comprenderne l’utilità. partito che non c’è più. sono e sono tanti, solo Un giorno un politico pilota- Il politico che non c’è più che è l’Etica a non esserci to dalla mafia approfittò parlò di un problema che più. E allora di cosa parla- della situazione, e schie- c’era allora e che c’è no i religiosi che hanno randosi contro la Giustizia tutt’ora nel Paese che non un’etica che non c’è più? ottenne il consenso degli c’è più. Di problemi che loro dico- abitanti che con la testa Voi direte: come può es- no ci sono, e infatti sono non c’erano ancora. Lui e serci ancora un problema loro a crearli. gli altri politici non voleva- in un Paese che non c’è Nel 1973, i due politici che no far crescere gli abitanti più? non ci sono più, quello rimasti bambini, preferirono La risposta è che il Paese dell’Etica e quello della accontentare i loro capricci non c’è più proprio perché Legalità, volevano fare un sostituendo la mafia allo c’è quel problema. Il pro- compromesso che avreb- Stato. blema aveva un nome. Il be trasformato l’Etica e la Questo politico che c’è an- nome era “Legalità” per i Legalità in Giustizia e So- cora continua a guidare un laici, “Etica” per i religiosi. lidarietà. Ma i compagni di Paese che non c’è più ver- Sì, perché nel Paese che partito del politico che non so qualcosa che non c’è non c’è più la religione ha c’è più erano legati a so- più,aiutato dall’opposizione avuto un posto importante, cietà mafiose che ci sono che non c’è mai stata. forse troppo importante, e ancora e a religiosi che ci Mentre i piccoli abitanti che probabilmente anche per sono ancora; e insieme forse un giorno cresceran- questo il Paese non c’è fecero sparire il politico no sperano in un futuro più. dell’Etica e dissero che che non c’è più, in un lavo- “se l’era mangiato il lupo Il ministro che non c’è più ro che non c’è più, nel Pa- cattivo”.